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Arthur Conan Doyle Il Vampiro Del Sussex

(The Sussex Vampire)

Holmes aveva letto con molta attenzione un biglietto recatogli dall'ultima posta, dopo di che, con un breve sogghigno, che in lui preannunciava una risata, me lo porse, dicendo: - Credo, mio caro Watson, che questo rappresenti il pi gran miscuglio di moderno e di medioevale, di pratico e di fantastico che sia possibile concepire oggi. Che ne pensate voi? Lessi quanto segue: 46, Old Jewry Nov. 1900 Oggetto: Vampiri. Egregio Signore, Il nostro cliente, il signor Roberto Ferguson di Ferguson e Muirhead, negoziante di t, di Michinglane, in una sua lettera in data odierna, ci ha rivolto alcune domande riguardanti i vampiri. Siccome la nostra ditta unicamente specializzata nella riparazione di macchinari, la cosa non rientra certo nel nostro ambito, per cui abbiamo pregato il signor Ferguson di rivolgersi a voi, esponendovi la cosa personalmente. Non abbiamo dimenticato il vostro felice successo nel caso della "Matilda Briggs". Gradite i nostri distinti saluti. MORRISON, MORRISON & DODD PER E. J. C. - Matilda Briggs non era, come si potrebbe forse credere, il nome di una signorina, Watson, - mi disse Holmes con la voce di chi rievoca qualche cosa - bens quello di una nave ed associata, nei miei ricordi, con l'altra del topo gigante di Sumatra, un'avventura davvero raccapricciante. Ma che

ne sappiamo noi, dei vampiri? Forse che entrano anch'essi nell'mbito delle nostre indagini? Ad ogni modo, vi confesso che, accettando d'incaricarmi di questa faccenda, mi sembra di entrare in un fantastico racconto delle favole di Grimm. Allungate un braccio, Watson, e guardate un po' cosa sta scritto sotto la lettera V, nelle nostre annotazioni. Mi curvai un po' all'indietro e tolsi dallo scaffale la rubrica, all'indice della quale egli aveva alluso. Holmes la apr tenendola sulle ginocchia, mentre i suoi occhi scorrevano con lentezza gli appunti che riguardavano dei vecchi casi e che erano commisti con le informazioni raccolte all'epoca dell'avventura. - Viaggio della Gloria Scott - lesse. - Fu un cattivo affare, ricordate, Watson? Mi sembra, anzi, che voi abbiate gi scritto la storia di quest'avventura, per quanto non fossi in grado di congratularmi con voi pel risultato ottenuto. Victor Lynch, il falsario... la lucertola velenosa, o Gile... Che caso notevole stato mai quello, amico mio!... Victoria, la bella del Circo... Wanderbilt e Jagmann... Vipere... Vigor, il fabbro miracoloso... Ma perbacco, come utile, questo vecchio indice!... davvero insostituibile... Ascoltate... ascoltate, Watson... Vampirismo in Ungheria... e ancora: Vampiri in Transilvania. Cos dicendo, il mio amico scorse in fretta le pagine, ma, dopo una breve e attenta lettura, gett via il grosso libro con un brontolio di delusione. - Roba da scarto, Watson, roba da scarto. Mi domando io che cosa abbiamo mai a che fare noi coi cadaveri che camminano e che possono essere immobilizzati nelle loro tombe soltanto per mezzo di stecche che ne attraversino il cuore! una vera pazzia! - Per - osservai io - il vampiro non dev'essere necessariamente un morto. Anche una persona vivente pu avere tale abitudine. Ho letto, ad esempio, di un vecchio che succhiava il sangue a un giovane per prendersene la giovinezza... - Avete ragione, Watson. Tale leggenda appunto menzionata in una di queste pagine. Ma, mi chiedo io, poi serio prestare attenzione a simili cose? Nei nostri affari, voi lo sapete, dobbiamo procedere con piedi di piombo, senza dipartirci mai dalla prudenza e dalla logica, tanto pi che il mondo gi abbastanza grande per noi perch possiamo sentire il bisogno di interessarci a dei fantasmi. Per riassumere, dunque, credo che non potremo prendere sul serio il signor Roberto Ferguson. Ma vediamo un po' questo

biglietto. Se proviene da lui, potr, forse, gettare un po' di luce su quanto lo turba. Cos dicendo, il mio amico prese una seconda lettera che giaceva sul tavolo e della cui presenza non si era accorto, assorbito com'era nella lettura del libro. Egli incominci, dunque, a scorrerla con un sorriso d'incredulit che gli increspava gli angoli della bocca, ma questo sorriso and mutandosi, a poco a poco, in un'espressione concentrata di intenso interesse; tanto che, finito ch'egli ebbe di leggerla, rimase seduto in silenzio, per alcuni minuti, come immerso nei propri pensieri e col foglio stretto macchinalmente fra le dita. Alfine, con una scossa, egli parve riaversi dalle sue fantasticherie. - Lamberley di Cheeseman. Dov' Lamberley, Watson? - Nel Sussex, al sud di Horsham. - Non molto lontano, vero? E Cheeseman? - Conosco questo paese, Holmes. pieno di vecchie case che hanno preso il nome da quelli che le costruirono, alcune centinaia di anni orsono. Troverete infatti, laggi, degli Odleys, degli Harveys e dei Carritons. Le famiglie, ormai, sono completamente dimenticate, ma i loro nomi sopravvivono nelle loro abitazioni. - Precisamente - disse Holmes con freddezza. Una delle caratteristiche della natura orgogliosa e riservata del mio amico era appunto quella: che, per quanto egli fosse pronto a raccogliere ogni informazione ed a scolpirla minutamente nel suo cervello, ben di rado sembrava farne conto davanti a colui che gliele forniva. - Credo che ci occorrer imparare parecchie cose intorno a Lamberley di Cheeseman, prima di interessarci definitivamente alla faccenda. Come avevo sperato, la lettera proviene appunto da Robert Ferguson. A proposito, vedo che desidera parlare con voi. - Con me? - Con voi. Fareste meglio a leggerla questa lettera, Watson. Cos dicendo, egli me la porse attraverso il tavolo. Portava l'indirizzo sull'intestazione. La riproduco testualmente. Egregio signor Holmes Sono stato raccomandato a voi da due avvocati. Ma la faccenda , in realt, cos straordinariamente complessa, che mi riesce persino difficile

entrare in argomento. Essa riguarda un mio amico per conto del quale agisco. Questo mio amico, dunque, si spos cinque anni addietro con una signora, figlia di un commerciante peruviano, da lui conosciuto durante la sua carriera d'importatore di nitrati. Costei era bellissima, ma il fatto ch'ella fosse straniera di nascita, e per giunta di religione diversa, aveva causato una divisione di interessi e di sentimenti, cosicch, dopo qualche tempo, pare che l'amore del marito verso di lei si fosse alquanto raffreddato fino al punto da essere il marito indotto a considerare l'unione quale un grave errore. Costui sentiva, infatti, che vi erano, nel carattere di lei, dei lati ch'egli non riusciva n ad esplorare n a comprendere, e ci era tanto pi penoso in quanto che la poveretta era la donna pi innamorata che si possa mai sognare, devota a lui nel modo pi assoluto. Aggiunger, poi, che queste mie osservazioni non hanno altro scopo che di darvi un'idea generale della situazione e di sapere, nel contempo, se volete interessarvi all'affare. La signora, dunque, cominci, all'improvviso, ad avere delle strane manifestazioni, assolutamente incompatibili col suo carattere dolce e gentile. Il marito, che era gi vedovo; essendosi sposato due volte, aveva avuto dalla prima moglie un unico figliolo che conta attualmente quindici anni, un giovanetto molto affettuoso e simpatico, per quanto sia rimasto alquanto accidentato, causa una disgrazia capitatagli nella sua infanzia. Orbene, due volte la signora fu sorpresa nell'atto di picchiare questo povero ragazzo nel modo pi violento e una volta, anzi, lo colpi con un bastone in modo tale da lasciargli una grossa lividura sul braccio. Ma ci poco, paragonato alla sua condotta verso il proprio figlio, una creaturina che non ha compiuto ancora un anno. Una volta, ad esempio, circa un mese fa, questo fanciullo era stato lasciato incustodito dalla sua balia per alcuni minuti, quand'ecco che, all'improvviso, un grido acuto di dolore dell'infante richiam indietro la nutrice. Costei, dunque, nel precipitarsi nella stanza, scorse la padrona curva sul bimbo, nell'atto di mordergli il collo. Sulla gola della povera creaturina appariva, infatti, una piccola ferita dalla quale sfuggiva un rivolo di sangue. A tale vista la balia rimase cos inorridita, da sentire il bisogno di chiamare subito il padrone. Ma la signora la scongiur di non farlo, regalandole cinque sterline come prezzo del suo silenzio. Ella, poi, non diede alcuna spiegazione del fatto e cos, pel momento, la cosa venne messa a tacere. Ma, com' facile capire, l'atroce fatto aveva lasciato una terribile impressione

nella mente della balia al punto che ella, da quell'istante, cominci a sorvegliare, sempre pi strettamente, il fanciullo che amava di un tenero affetto, tanto pi che aveva come la sensazione che, nel mentre ella sorvegliava la madre, costei, a sua volta, la sorvegliasse, in attesa che essa fosse costretta a lasciare per qualche istante il bimbo solo. Giorno e notte la balia cercava, in tal modo, di non staccarsi dal bambino e, giorno e notte, la madre, guardinga e silenziosa, sembrava sorvegliarla nell'attesa di un attimo di imprudenza, proprio come fa un lupo che guata l'agnello. Per quanto la cosa debba apparirvi incredibile, vi prego tuttavia di considerarla seriamente poich da essa dipendono la vita di un fanciullo e la salute di un uomo. Ed ecco, alfine, arrivare il giorno terribile in cui il fatto non pot pi essere nascosto al marito. Il sistema nervoso della balia, infatti, ced improvvisamente, ed essa, sfinita dallo sforzo impostole dalla sorveglianza, fu costretta a fare al padrone un rapporto dettagliato della terribile cosa. Ora, il marito sapeva bene che sua moglie era di un'indole ottima, dolce e mite e che, fatta eccezione per qualche severo castigo impartito al figliastro, si era sempre mostrata una madre molto affezionata. Perch dunque, si chiedeva, avrebbe dovuto ferire il proprio bambino? Ragione per cui egli rispose alla balia che aveva, senza dubbio, sognato, che i suoi sospetti erano quelli di una pazza e che, infine, simili calunnie sul conto della moglie non potevano essere pi tollerate da lui. Ma ecco che, mentre i due discutevano, un improvviso grido di dolore echeggi nella camera vicina. Padrone e balia si precipitarono allora nella stanza del bambino, e immaginate un po', signor Holmes, quali dovettero essere i sentimenti del mio povero amico nel vedere la moglie inginocchiata accanto alla culla e nello scorgere del sangue che, uscendo dalla nuca dell'innocente, scendeva a macchiare le lenzuola! Con un urlo d'orrore egli afferr allora, girandolo verso la luce, il volto di sua moglie, e non si pu descrivere il suo raccapriccio scorgendo che ella aveva le labbra cerchiate e umide di sangue. Era dunque lei, il vampiro, che succhiava la vita stessa del povero fanciullo! Eccovi dunque come stanno le cose. Ora la signora confinata nelle sue stanze e nessuna spiegazione avvenuta, finora, fra i coniugi. Il marito mezzo impazzito. Egli ne sa ben poco, al pari di me, di ci che concerne il vampirismo, che pare sia una selvaggia sopravvivenza di consuetudini di

paesi lontani. E tuttavia, proprio qui, nel cuore del Sussex inglese, che una cosa simile pu essere discussa con voi alla piena luce del giorno! Volete vedermi? Volete impiegare il vostro immenso potere di vero mago moderno nell'aiutare un uomo rovinato? In caso affermativo telegrafate a Ferguson, Cheeseman Lamberley, ed io sar a casa vostra alle 10. Vostro devotissimo Roberto Ferguson N. B. - Credo che il vostro amico Watson abbia giocato il Rugby per Black Heat, mentre io giocavo a tre quarti per Rickmond. Questa la sola presentazione personale che posso darVi. - Lo ricordo, naturalmente - dissi ad Holmes, posando la lettera sul tavolo, Il grosso Ferguson il miglior tre quarti che sia esistito a Rickmond. stato, poi, sempre un ottimo amico. Ed proprio della sua natura di prendere tanto a cuore i dispiaceri di un conoscente. Holmes mi guard soprapensiero e scosse il capo. - Fategli un telegramma del seguente tenore - mi disse: - Esaminer il vostro caso con piacere. - Il vostro caso! - esclamai. - Non dobbiamo certo lasciargli credere che questa nostra agenzia sia un rifugio pei deboli di spirito. Si tratta, ne sono sicurissimo, del suo caso. Mandategli, dunque, questo telegramma e lasciate sospesa la faccenda fino a domani. Alle dieci del mattino successivo, Ferguson entrava puntualmente nella nostra stanza. Io lo ricordavo come un uomo aitante tagliato con l'ascia, e assicuro che nulla pi penoso, nella vita, che incontrare il rottame di un individuo che fu un magnifico atleta e che abbiamo conosciuto nella pienezza delle sue forze. La sua figura appariva invece, ora, incurvata, i suoi capelli biondi erano scarsi, le sue spalle curve. Credo, per, d'aver destato in lui la medesima impressione. - To', ecco Watson - egli disse. E 1a sua voce suon ancora calda e cordiale - Vi assicuro, per, che non avete pi quella cera che notai in voi quel giorno in cui foste quasi travolto dalla folla al vecchio Deer Park. Ma credo d'avere cambiato anch'io un pochino. Purtroppo, sono stati questi

ultimi due giorni ad invecchiarmi cos. Vedo dal vostro telegramma, signor Holmes, che inutile, da parte mia, fingere ancora di essere stato incaricato da qualcuno per questa faccenda. - pi semplice entrare in rapporti diretti - spieg Holmes. - Senza dubbio. Ma potete ben immaginare come la cosa sia difficile, quando si tratta dell'unico essere che vi siete impegnato a proteggere e ad aiutare nella vita. Del resto, che altro potevo fare? Come recarmi dalla polizia a narrare una cosa simile? E poi, occorre pensare anche ai ragazzi. Si tratta di pazzia, signor Holmes, forse di qualche istinto atavico che si risveglia. Vi mai capitato un caso simile? Per l'amor di Dio, datemi qualche consiglio poich mi sembra di smarrire la ragione. - Naturalmente, signor Ferguson - gli rispose Holmes. - Ma ora, sedetevi e favoritemi alcuni ragguagli. Posso assicurarvi che sono ben lungi dal perdere la testa. Anzi nutro fiducia che riusciremo a mettere in chiaro la cosa. Ditemi per, anzitutto: quali passi avete intrapreso? Avete lasciato vostra moglie ancora vicino al bambino? - Abbiamo avuto una scenata terribile, signor Holmes. Mia moglie una donna molto buona e posso ben dire che nessuno ha mai amato un uomo con tutta l'anima e con tutto il cuore come ella mi ama. Mi parve proprio colpita al cuore, quando si accorse che avevo scoperto questo suo orrendo, incredibile segreto. Non osava neppure parlare, n tanto meno replicare ai miei rimproveri, ma mi guardava con una certa sua strana espressione, fra la selvaggia e la disperata. Poi, all'improvviso, si precipit nella sua camera e vi si chiuse dentro. In seguito, ha rifiutato di vedermi. E si fa dare il cibo unicamente da una sua cameriera, che gi aveva al suo servizio prima del matrimonio, a nome Dolores, un'amica, per lei, piuttosto che una cameriera. - Di conseguenza, il bambino non si trova in pericolo immediato? - La signora Mason, la governante, mi ha giurato che non lo lascer notte e giorno. E posso contare in modo assoluto sulla sua parola. Sono invece pi preoccupato, vi confesso, pel piccolo Jack che, come vi dissi, stato per ben due volte aggredito da lei. - Ma mai ferito? - interruppe Holmes. - No. Essa lo picchi in modo selvaggio e la cosa tanto pi terribile in quanto che il bambino un poveretto, storpio e affatto innocuo. Nel dire queste parole, i lineamenti stirati di Ferguson sembrarono rilassarsi per la grande commozione che visibilmente lo invadeva.

- Credetelo, signor Holmes, le condizioni di quel povero ragazzo intenerirebbero il cuore pi duro. Nella sua infanzia, infatti, fece una caduta e, da allora, la spina dorsale gli si contorta. Ma un ragazzo che ha un cuore cos buono ed affettuoso! Holmes aveva preso la lettera ricevuta il giorno precedente e la rileggeva con attenzione. - Quali sono le altre persone che abitano nella vostra casa, signor Ferguson? - chiese. - Oltre a due servi, che si trovano da poco al nostro servizio, e Michele, il cocchiere, che dorme in casa, siamo io, mia moglie, mio figlio Jack, di primo letto, Baby, Dolores e la signora Mason. - Scommetto che non conoscevate molto bene vostra moglie al tempo del vostro matrimonio. - L'avevo conosciuta soltanto pochi mesi prima del fidanzamento. - Da quanto tempo la sua cameriera Dolores stava gi con lei? - Da diversi anni. - In tal caso, il carattere di vostra moglie dovrebbe essere molto meglio conosciuto da Dolores che non da voi. - Credo di s. - Credo che io vi sar pi utile a Lamberley che qui - disse poi. - un caso che richiede in modo specialissimo la mia investigazione personale. Del resto, se la signora rimane nella sua camera, la nostra presenza non potr in alcun modo annoiarla o disturbarla. In caso diverso, mi fermer alla locanda pi prossima. Ferguson ebbe un gesto di sollievo. - proprio quello che speravo, signor - Holmes - disse. - V' appunto un treno comodissimo per noi che parte alle due dalla stazione Victoria, nel caso che intendeste approfittarne. - Senza dubbio! In questi giorni ho un po' di calma nei miei affari, ragione per cui posso dedicare a questo caso tutte le mie energie. Watson, naturalmente, verr con noi. Tuttavia, vi sono ancora uno o due punti che desidererei mettere in chiaro prima di partire. La vostra sventurata signora, a quanto ho potuto capire, ha aggredito entrambi i bambini, cio il suo ed il vostro di primo letto. - Infatti. - Ma le due aggressioni assumono forme diverse. Ella, ad esempio, ha picchiato vostro figlio.

- S, una volta, con un bastone; e un'altra volta, rudemente, con le mani. - E non motiv, in alcun modo, la vostra signora tale punizione? - Affatto, signor Ho1mes. Disse solo a che l'odiava, ci che, del resto, ripete assai spesso. - Il che non affatto raro, fra le matrigne. Si tratta, per cos dire, di gelosia postuma. La vostra signora gelosa per natura? - Gelosissima, gelosa con tutta la forza del suo ardente temperamento tropicale. - Il ragazzo ha, per, quindici anni, a mi sembra. Deve essere di intelligenza molto sviluppata, dato che la sua attivit fisica circoscritta. Non vi ha egli spiegato in alcun modo questa aggressione? - No, ha dichiarato solo che non aveva commesso alcuna mancanza. - Un tempo non andavano d'accordo i due? - No, non vi stato mai alcun affetto la tra di essi. - E tuttavia mi dite che il ragazzo molto affezionato. - Credo che al mondo non esista un figlio pi affettuoso. Egli vive, si pu dire, la mia vita istessa, assorbito com' in tutto quello che io dico o faccio. Holmes scrisse un nuovo appunto sul suo taccuino, dopo di che rimase per qualche tempo immerso nei suoi pensieri. - Voi e vostro figlio eravate, senza dubbio, in ottimo accordo anche prima di questo secondo matrimonio, non vero? - In grande accordo. - E il ragazzo, che di natura cos affettuosa, doveva essere certamente molto devoto alla memoria di sua madre. - Molto affezionato, signor Holmes. - Dev' essere un giovinetto interessante. Ma vi ancora un'altra cosa da chiarire. Sapreste dirmi se l'aggressione al vostro bambino e quella a suo figlio sono avvenute nello stesso periodo? - Nel primo caso s. Sembr, allora, che una specie di frenesia avesse afferrata mia moglie all'improvviso e che ella sfogasse la sua rabbia sui bambini. Nel secondo caso, invece, fu soltanto Jack a soffrirne. - Il che complica certamente le cose. - Non riesco a seguirvi, signor Holmes. - Lo credo. Del resto, non formulo che delle teorie provvisorie, in attesa che il tempo o delle cognizioni migliori mi permettano di rivelarle.

Sar, forse, una cattiva abitudine, questa mia, signor Ferguson, di tenere le cose nascoste fino all'ultimo; ma che volete? La natura umana ha le sue debolezze. Del resto, credo che il mio vecchio amico, qui presente, vi abbia dato un'idea esagerata dei miei metodi scientifici. Posso tuttavia assicurarvi, che, allo stato in cui si trovano le cose, il vostro problema non mi appare insolubile e che potete, senz'altro, aspettarmi oggi, alle due, alla stazione Victoria. Era una sera cupa e nebbiosa di novembre quando, dopo aver lasciato le nostre valige alla Locanda degli Scacchisti, a Lamberley, ci avviammo in vettura lungo una strada fangosa del Sussex che, dopo molti giri e rigiri ci condusse all'antica e isolata casa di campagna in cui viveva Ferguson. Si trattava di un vecchio edificio irregolare, antichissimo nella sua parte centrale e affatto moderno alle sue ali, sovrastato da alti camini dell'epoca dei Tudor e ricoperto da un tetto di ardesia molto spiovente, incrostato di licheni. I gradini d'ingresso apparivano consunti dall'uso e i mattoni che decoravano le pareti del vestibolo portavano l'effigie di un uomo ritratto accanto ad una forma di cacio: strano emblema, questo, appostovi dal suo costruttore originale a simbolizzare evidentemente la prima origine della sua fortuna. Nell'interno dell'edificio, le volte erano, poi, sostenute da grosse travi di quercia e il pavimento ineguale aveva, qua e l, delle curve accentuate. Un odore di vecchiaia e di decadenza che sembrava spirare da tutto il decrepito edificio, dava, poi, come un senso di oppressione. Ferguson ci condusse in una grande sala centrale, dove spiccava un camino di antica costruzione, protetto da un parafuoco metallico che portava impressa la data 1870 e dove crepitava, bruciando, un grosso ceppo. La sala, a cui diedi un'occhiata di curiosit, appariva come un miscuglio ben singolare di tempi e di paesi diversi. Le parti, per met a pannelli, dovevano essere ancora quelle dell'epoca del primo signorotto di campagna del diciassettesimo secolo che le aveva adornate in tal modo. Il loro zoccolo, tuttavia, appariva dipinto a colori moderni, ben indovinati, e in alto, dove un intonaco giallastro sostituiva il legno di quercia, pendevano, a guisa di motivi ornamentali, dei bellissimi gruppi di utensili, di armi sud-americane che, senza dubbio, dovevano essere state portate di laggi dalla signora peruviana, moglie del nostro cliente. Alla vista di tali oggetti, Holmes si alz con quella pronta curiosit che era una sua caratteristica, e prese ad esaminarli con molta cura; quando egli si volt, notai che i suoi occhi avevano un'impressione pensierosa. In un angolo della sala, un cagnolino

giaceva in un paniere. A un richiamo del padrone, esso si alz lentamente trascinandosi con difficolt. Le sue gambe posteriori si muovevano, infatti, in modo irregolare e la sua coda strisciava sul terreno. Arrivato che fu vicino al nostro cliente, il povero animale gli lecc la mano. - Cos'ha questa bestiola? - chiese Holmes. - quello che non ha potuto capire il veterinario; deve trattarsi di una specie di paralisi o meningite spinale, credo. Ma la cosa sta passando e, tra poco, l'animale sar guarito, non vero, Carlo? Un brivido di assentimento pass nella coda scodinzolante della povera bestiola, i cui occhi tristi si volgevano alternativamente dall'uno all'altro di noi, come se l'animale indovinasse che discutevamo il suo caso. - Si verificata all'improvviso la malattia? - chiese Holmes. - In una sola notte. - Quanto tempo fa? - Saranno, forse, quattro mesi. - Che vedete in essa, signor Holmes? - Una conferma a quanto avevo gi pensato. - Ma cos' che pensate, dunque, per amore di Dio, signor Holmes? Per voi, capisco, pu trattarsi di un semplice problema dei vostri soliti, ma per me questione di vita o di morte. Riflettete un po', mia moglie una supposta assassina e il mio bambino in continuo pericolo. Come vedete, la cosa e troppo orribilmente grave perch io non perda la testa. Dicendo queste parole, il poveretto tremava in tutta la persona. Holmes gli pos allora una mano sulla sua spalla, in atto di conforto. - Temo che la soluzione, qualunque possa essere, vi rechi inevitabilmente del dolore, signor Ferguson - disse poi - e vorrei risparmiarvelo per quanto in mio potere. Non posso dirvi altro, pel momento, ma prima di lasciare questa casa, spero di avere qualche cosa di ben definito da comunicarvi. - Piacesse al Cielo! - esclam Ferguson - Ed ora scusatemi, signore, se mi reco un momento sopra, nella camera di mia moglie, per vedere se avvenuto qualche cambiamento. Il nostro amico s'assent per alcuni minuti che Holmes impieg nel riesaminare gli oggetti disposti sul muro. Quando il nostro ospite fu di ritorno, appariva ben chiaro, dalla sua fisionomia avvilita, che la situazione non doveva essere per nulla mutata. Era in compagnia di una ragazza alta e magra, dal volto bruno.

- Il t pronto, Dolores - disse Ferguson. - Come vedete, alla vostra padrona non manca nulla. - Essa molto malata - grid la ragazza in cattivo inglese guardando con occhi indignati il padrone. - Essa non vuole mangiare... Essa vuole dottore. Io spaventata stare con lei senza dottore. Ferguson mi guard con occhio interrogativo. - Sar ben lieto se potr servire a qualche cosa - dissi. - Chiedete, dunque, alla vostra padrona se vuole vedere il dottore Watson. - Lo accompagno. Essa vuole dottore. - Vengo subito. Seguii la ragazza, che tremava tutta per la grande emozione, su per un'ampia scala, oltre la quale percorsi un corridoio; alla cui estremit v'era una porta massiccia rinforzata da ferramenta. L'aspetto di tale porta mi lasci un poco interdetto perch mi fece pensare che, nel caso che Ferguson cercasse di piegare la moglie alla sua volont, la soluzione del problema non sarebbe stata facile. La ragazza, frattanto, aveva tirato fuori di tasca una chiave che introdusse nella serratura della pesante porta di quercia la quale, nell'aprirsi, fece stridere i vecchi cardini. Appena fui entrato, ella mi segui in fretta chiudendo a chiavistello l'uscio dietro di lei. Scorsi subito sul letto una donna, evidentemente in preda ad una forte febbre. Doveva trovarsi in uno stato di semi-incoscienza. Nell'istante medesimo che entravo, ella alz su di me i suoi occhi spaventati ma bellissimi, guardandomi con apprensione. Tuttavia, nello scorgere uno straniero, sembr alquanto sollevata, ma si abbatt subito sul cuscino con un sospiro. Avanzai, allora, verso di lei rivolgendole alcune parole rassicuranti, ma essa rimase immobile, anche quando le presi il polso per esaminare la temperatura. Notai che questa era molto elevata, per quanto il mio occhio clinico mi suggerisse che tale stato doveva essere prodotto da un'eccitazione nervosa e mentale, piuttosto che non da una vera e propria malattia. - Essa stare cos da due giorni. Io temere morire - mormor la ragazza. La donna rivolse il volto acceso ma bellissimo verso di me. - Dov' mio marito? - chiese. - gi e desidera vedervi. - Non voglio vederlo, non voglio vederlo!... E, cos dicendo, sembr essere ripresa dal delirio

- Un demonio, un demonio - continu poi. - Che cosa ho a che fare io col diavolo? - Posso aiutarvi in qualche modo, signora? - No, nessuno pu aiutarmi. finita. Faccia ci che vuole, tutto distrutto. La donna doveva aver avuto qualche strano dispiacere, ch, per quanto mi sforzassi, non mi riusciva proprio d'impersonare nell'onesto Bob Ferguson il demonio o il diavolo a cui ella alludeva. - Signora, - le dissi - vostro marito vi ama immensamente. Egli molto addolorato per quanto avvenuto. Ancora una volta ella volse su di me i suoi fulgidi occhi neri. - E non l'amo io forse, fino a sacrificarmi interamente, piuttosto che addolorare il suo cuore? Ecco come lo amo io! Ed egli, tuttavia, pu pensare cos di me, pu parlare di me in tal modo!... - addoloratissimo, ma non riesce a capire... - No, non pu capire, ma dovrebbe aver fiducia. - Volete vederlo? - le suggerii. - No, no, non posso dimenticare le parole terribili che ha pronunziato, n voglio pi vedere il suo viso. Andatevene, ora! Non potete far nulla per me. Ditegli una cosa sola. Che voglio il mio bambino, che ho diritto al mio bambino. l'unica comunicazione che posso inviargli. Cos dicendo, ella si gir col volto verso la parete, senza aggiungere parola. Ritornai gi, nella sala, dove Ferguson ed Holmes stavano ancora seduti accanto al fuoco. Ferguson ascolt con tristezza il resoconto della mia intervista. - Come mai posso inviarle il bambino se non so ancora quale strano impulso la pu prendere da un istante all'altro? Come posso dimenticare quel momento terribile in cui l'ho veduta alzarsi dalla culla della mia creatura col sangue sulle labbra? E, a quel ricordo, il povero uomo ebbe un brivido. - Il bambino al sicuro nelle mani della signora Mason e deve rimanere l concluse poi dolorosamente. Un'elegante cameriera, l'unica cosa moderna che mi fosse dato di scorgere in quella casa, era frattanto entrata nella sala portando il t. Mentre lo serviva, la porta si apr e un giovinetto entr nella stanza. Era un ragazzo molto caratteristico, dal volto pallido, dai capelli biondi e dai grandi

luminosi occhi azzurri, che ebbero come un'improvvisa fiamma d'emozione e di gioia mentre si posavano sul padre. Egli corse, infatti, subito verso il genitore, buttandogli le braccia al collo con l'abbandono di un fanciullo innamorato. - Oh, babbo, non sapevo che eri gi qui, altrimenti sarei venuto ad incontrarti. Sono cos felice, cos felice di vederti! Ferguson si sciolse dall'abbraccio con un certo imbarazzo. - Caro figlio mio, - disse, passando con tenerezza la mano su quei capelli di lino - sono venuto presto perch i miei amici, il signor Holmes e il dottor Watson, si sono decisi a passare la serata con noi. - questi il signor Holmes, il detective? - chiese il ragazzo. - S. Il giovanetto ci guard con uno sguardo penetrante, che mi sembr anche poco amichevole. - E laltro bambino, signor Ferguson? - chiese Holmes. - Potrei conoscerlo? - Chiedi alla signora Mason di portare gi il fanciullo - disse Ferguson. Il ragazzo obbed all'ordine paterno, avviandosi verso la porta con una strana caratteristica andatura che rivel al mio occhio di medico com'egli soffrisse di debolezza spinale. Di l a poco, era di ritorno con una donna alta e magra che portava fra le braccia un bellissimo fanciullo dagli occhi neri e dai capelli d'oro, un meraviglioso incrocio di sangue sassone e di sangue latino. Ferguson doveva evidentemente amarlo assai, perch se lo prese tra le braccia ninnandolo nel modo pi tenero. - Com' possibile che qualcuno abbia il cuore di fargli del male? mormor, mentre osservava una piccola piega rossa che appariva sulla gola del cherubino. In quel momento diedi un'occhiata ad Holmes e rimasi colpito dalla singolare intensit che scorsi nella sua espressione. Il suo volto, infatti, era rigido come se fosse stato scolpito nell'avorio antico e i suoi occhi, che avevano guardato per un istante il padre e il bambino, stavano ora fissi, con un'ardente curiosit, su qualche cosa che doveva trovarsi al lato opposto della camera. Seguendo il suo sguardo, potei comprendere che egli guardava fuori dalla finestra, nel malinconico e umido giardino circostante, per quanto un'imposta semichiusa ostruisse a met la visuale. Nondimeno non

mi rimase alcun dubbio che Holmes non concentrasse tutta la sua attenzione proprio su quel punto. Ed ecco che, improvvisamente, egli sorrise, mentre i suoi occhi tornavano a rivolgersi al bambino, sul cui collo paffutello appariva un piccolo segno rossastro. Con gesto commosso, egli strinse nel suo uno di quei piccoli pugni grassottelli, tutto a fossette, che si agitavano davanti a lui. - Arrivederci, omino - disse. - Hai avuto un inizio d'esistenza ben strano. Ed ora, signora, - aggiunse volgendosi alla governante - vorrei avere una parola con voi, da solo. Cos dicendo, la prese da parte e parl con lei per alcuni minuti. Di questo breve dialogo potei udire soltanto le ultime parole. - Le vostre ansie - disse Holmes - saranno ben presto dissipate. La governante, una creatura scontrosa e taciturna, si ritir col bambino. - Che tipo di donna questa Mason? - chiese Holmes al nostro cliente. - Il suo aspetto esterno, come vedete, non predispone troppo in suo favore. Invece un cuore d'oro, ed affezionata al bambino. - Ti piace la governante, Jack? - chiese Holmes rivolgendosi improvvisamente al ragazzo il cui viso, mobile ed espressivo, si oscur mentre scuoteva il capo con gesto negativo. - Jacky ha le sue antipatie altrettanto forti come le sue simpatie - disse Ferguson cingendo col braccio le spalle del ragazzo. - Per fortuna, io sono uno di quelli ai quali egli vuol bene. L'adolescente appoggi il capo sul petto del padre. Ferguson se ne liber con i gentilezza. - Corri, piccolo Jacky , divertiti, disse. E rimase a guardarlo con gli occhi pieni d'amore finch il ragazzo non disparve. - Ed ora, signor Holmes - egli continu, - sento, purtroppo, che vi ho procurato un compito disperato, poich che altro potreste fare, salvo che concedermi la vostra simpatia? Comprendo benissimo e come la cosa, dal vostro punto di vista, debba apparire eccessivamente delicata e complessa. - senza dubbio molto delicata, - rispose il mio amico con un sorriso rassicurante - ma posso garantirvi che la sua complessit, finora, non mi ha per nulla impressionato. questo un caso che andava risolto con un lavoro d'indagine mentale, ma quando, come avvenuto ora, l'indagine intellettuale

confermata, punto per punto, da una quantit di piccoli incidenti, il subiettivo diventa allora obiettivo e possiamo dire, in confidenza, di aver raggiunto la mta. A dirvi il vero, io l'avevo gi raggiunta prima che lasciassimo Baker Street e il resto non stato che una pura conferma di quanto gi sapevo. Ferguson appoggi la sua grossa mano sulla fronte corrugata. - Per amor del Cielo, Holmes - disse con voce rauca per l'angoscia, se riuscite a scorgere un po' di luce in questa faccenda, non tenetemi pi in sospeso. Come posso continuare a vivere cos? Che debbo fare, ditemi? Non m'importa tanto di sapere come siate riuscito a chiarire questo enigma angosciante, quanto piuttosto di conoscere se l'avete chiarito davvero. - Vi devo certamente una spiegazione e l'avrete. Ma vogliate permettermi di trattare la cosa a modo mio. Prima di tutto, ditemi, Watson, la signora in grado di riceverci? - La signora malata, ma ragiona perfettamente. - Benissimo, allora, poich solo in sua presenza che potremo chiarire la cosa. Andiamo dunque da lei. - Ma non vorr vedermi! - grid Ferguson con angoscia. - S, che lo vorr - rispose Holmes. E, cos dicendo, scarabocchi alcune parole su un foglio di carta che mi porse dicendomi: - Voi, Watson, avete almeno l'ingresso libero. Volete dunque avere la cortesia di consegnare alla signora questo biglietto? Risalii nuovamente la scala e consegnai il biglietto a Dolores che aveva socchiusa la porta con circospezione. Un istante dopo udii un grido, un grido in cui la gioia e la sorpresa sembravano confondersi. Dolores si affacci nuovamente sull'uscio. - La signora vi ascolter - disse. A un mio richiamo, Ferguson ed Holmes mi raggiunsero. Non appena entrati, Ferguson fece un passo o due verso sua moglie che si era alzata a met sul letto, ma ella tese le mani in atto di respingerlo. Il nostro cliente si lasci allora cadere di peso su una poltrona, dove Holmes lo raggiunse, sedendoglisi accanto, dopo aver fatto un inchino alla signora che lo guard con un'espressione di selvaggio stupore. - Credo che possiamo dispensare Dolores dall'ascoltare la nostra conversazione - disse Holmes. - Ah, bene, bene, signora, se preferite che rimanga qui, non ho alcuna obbiezione da fare - seguit. - Ed ora, signor

Ferguson, siccome sono un uomo d'affari che ha parecchie faccende da sbrigare, non dovete stupirvi se le mie spiegazioni saranno brevi e dirette, tanto pi che penso che la chiarezza pi immediata sia anche la meno penosa. Vi dir dunque, anzitutto, ci che pu sollevarvi lo spirito. Vostra moglie un'ottima donna, innamoratissima e incompresa. Ferguson si alz dando un grido di gioia. - Provatemelo, signor Holmes, provatemelo subito e vi sar debitore per la vita. - Vi accontenter senza indugio, ma vi avverto che, ci facendo, dovr ferirvi profondamente in un altro senso. - Non me ne importa, purch togliate ogni ombra che pu gravare su mia moglie. Qualunque cosa al mondo mi sembrerebbe insignificante se paragonata a ci. - Permettetemi, allora, che vi esponga, la serie dei ragionamenti che feci allorch siete venuto a trovarmi. L'idea del vampiro, dunque, mi riusciva assurda, dato che cose simili non accadono praticamente in Inghilterra, e tuttavia la vostra osservazione era stata precisa. Voi avevate, infatti, scorta vostra moglie nell'atto che si sollevava dalla culla del bambino con le labbra umide di sangue. - Proprio cos. - E non v' mai passato pel capo che si possa succhiare una ferita aperta per uno scopo affatto diverso di quello di cavarvi del sangue? Non vi stata, forse, una regina, nella storia d'Inghilterra, che succhi una ferita per estrarne del veleno? - Del veleno? - Il veleno di uso domestico nelle case americane. Il mio istinto sent subito la presenza di quelle armi che tenete appese alle pareti della sala, prima ancora che i miei occhi potessero vederle. Era quanto mi occorreva per confermarmi nella mia supposizione. Quando, poi, scorsi quella piccola faretra vuota laggi, accanto alla gabbia per gli uccelli, compresi subito che avevo trovato quello che cercavo. Infatti, se il bimbo fosse stato punto con una di quelle frecce, bagnate antecedentemente nel curaro o in qualche altra consimile sostanza diabolica, sarebbe infallibilmente morto, a meno che qualcuno non avesse succhiato con prontezza il veleno. V' poi il cagnolino! Era logico, non vero, che se qualcuno avesse voluto usare tale veleno, avrebbe voluto dapprima conoscere se esso conservava o no la sua forza. A dirvi la verit, non aveva affatto preveduto il caso del cane, ma non

appena lo scorsi, indovinai subito la causa della malattia e la collocai nella mia ricostruzione. Mi capite, ora? Vostra moglie temeva una simile aggressione, la vide, anzi, verificarsi quasi sotto i suoi occhi, cos che riusc appena in tempo a salvare la vita del bambino e, tuttavia, tacque ben sapendo quanto amavate il ragazzo, presa anche, fra l'altro, dal timore di arrecarvi un dispiacere troppo forte. - Jacky! - Sicuro. L'ho osservato poco fa, mentre accarezzavate il bambino. Il suo volto si rifletteva chiaramente nel vetro della finestra, dietro il quale l'imposta chiusa formava come uno schermo. Ed io scorsi in quel viso tanta gelosia, tanto odio crudele, come ben di rado mi capitato di scorgere in un volto umano. - Il mio Jacky! - Dovete pure rendervene conto, signor Ferguson, e la cosa tanto pi penosa in quanto stato proprio l'affetto esagerato e maniaco, che egli nutre per voi e presumibilmente anche per sua madre morta, ad armargli la mano. La sua anima era come consumata dall'odio per questa splendida creaturina, la cui salute e bellezza sono in contrasto con la sua debolezza. - La cosa mi sembra incredibile! - Ho detto la verit, signora? L'interpellata, che stava singhiozzando col viso nascosto fra i cuscini, nell'udire queste parole si rivolse verso suo marito. - Come potevo dirvelo, Bob? Intuivo quale dolore vi avrebbe arrecato la notizia. Era dunque meglio che avessi taciuto ancora in attesa che la cosa vi venisse comunicata da altre labbra che non le mie. Quando questo signore qui presente che sembrava avere il potere di un mago mi scrisse che sapeva tutto, mi sentii felice. - La mia prescrizione pel signorino Jacky sarebbe quella di fargli trascorrere un anno in mare - disse Holmes alzandosi dalla sedia. - Non mi resta, dunque, che una cosa da chiarire, signora. Ho capito perfettamente le percosse che avete dato a Jacky, perch v' un limite alla pazienza di una madre, ma ditemi: Come mai avete osato lasciare il bimbo solo in questi ultimi due giorni? - La signora Mason a conoscenza di tutto - rispose la donna. - Perfettamente. L'avevo supposto. Ferguson, nel frattempo, si era avvicinato al letto come vinto dall'emozione, con le mani tese e tremando in tutta la persona.

- Credo che sia proprio il momento giusto per uscire, Watson - mi disse Holmes sottovoce. - Se volete dare il braccio alla fedele Dolores, io le dar l'altro per tirarla fuori della stanza. - Ecco fatto! - mormor mentre la porta si richiudeva dietro di lui. Credo che ora possiamo lasciarli ad aggiustare il resto tra di loro... Trovo fra le mie carte un ulteriore particolare riguardante questo caso e, cio, la lettera che Holmes scrisse come risposta finale a quella con la quale comincia questo racconto. La riproduco qui sotto. Baker Street, 21 novembre Oggetto: Vampiri . Egregio Signore, Con riferimento alla vostra lettera del 19 corr., mi pregio informarvi che mi sono occupato della richiesta del vostro cliente, il signor Robert Ferguson di Ferguson e Muirhead, sensale di t, di Michinglane, e che la cosa stata portata ad una conclusione soddisfacente. Ringraziandovi per la raccomandazione fattami, credetemi vostro obbl.mo Sherlock Holmes

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