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Il Medioevo di Monicelli : una parodia molto vera

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Littratures plurielles

15 | 2007 : Le Moyen ge mis en scne : perspectives contemporaines


Intervista a Mario Monicelli

Il Medioevo di Monicelli : una parodia molto vera


MARIO MONICELLI ET ANDREA PALAZZINO
p. 11-16

Texte intgral
Mario Monicelli, a met degli anni 70.

Archivio personale.

LArmata Brancaleone (1965) e Brancaleone alle crociate (1969) sono stati due film che in Italia hanno fortemente inciso sullidea dellepoca medievale. Tutti e due i film sono stati tra i pi grandi successi del cinema italiano del dopoguerra. Lidea originale dei due film di rappresentare unarmata fatta di personaggi scalcinati e perdenti. Il protagonista Vittorio Gassman nella parte di Brancaleone da Norcia, un improbabile cavaliere intriso di retorica cavalleresca, coraggioso ma goffo e inconcludente. Insomma, quasi un Don Chisciotte italiano, quindi pi disincantato e amaro delloriginale. Notevoli nelle citazioni, da Kurosawa a Calvino, i film si propongono una rilettura della storia medievale, fuori dagli schemi dominanti allepoca, proponendone una visione cupa e dissacrante. In Italia, negli anni,

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lepiteto Armata Brancaleone diventato sinonimo scherzoso per definire un gruppo dincapaci destinati al fallimento. Quello che fu messo in scena era un Medioevo totalmente inventato da voi, o per realizzare il film vennero fatte ricerche storiche ?

Direi che per quanto riguarda LArmata Brancaleone abbiamo fatto delle ricerche, ma non particolari, perch il Medioevo un periodo talmente vasto abbiamo fatto delle ricerche particolari solo per la parte riguardante le Crociate, lanno 1000 e la paura della fine del mondo e del clima tragicomico che ne poteva scaturire. Poi, stato studiato anche da un punto di vista visivo, dei costumi. Fu difficile perch : come erano vestiti gli italiani dellepoca, del 900 d.C. ? Non si sa con delle toghe come i latini ? Alla fine Ghirardi, il costumista del film, si inventato lui qualcosa. La verit che noi non volevamo far vedere lAlto Medioevo che si raccontava a scuola, nei romanzi di Re Art, della Tavola Rotonda tutti belli, nei loro castelli. Un Medioevo fatto di cortigiani, di dame, di duelli e tornei, insomma : un Medioevo molto raffinato, colto, dove tutti stavano bene. Tutto questo non era vero : la verit che il Medioevo era una epoca selvaggia, ignorante, priva di cultura.
Non solo a scuola ma anche nel cinema ?

S, solo i trovatori, i nobili erano gente raffinata, ma poi anche loro erano profondamente ignoranti. Carlo Magno era analfabeta. Volevamo far vedere la bestialit di quelle masse che andavano in terra santa e che non sapevano neanche dovera. La cosa ci divertiva, mentre quello che ci veniva dalla cultura non era vero. Dopo il film sono stato chiamato da diverse universit perch gli studenti contestavano i professori che gli raccontavano un Medioevo che non esisteva e cerano delle discussioni dove ognuno difendeva la propria visione.
Quindi i professori difendevano questa visione patinata del Medioevo ?

S, ma non fino in fondo, cera un contrasto, ma alla fine era anche un confronto divertente. Loro, per, riconoscevano che ci poteva essere pi di una visione e alla fine si arrivava ad un compromesso.
Per il personaggio di Brancaleone a chi vi siete ispirati ?

Da una parodia della figura del cavaliere che ci veniva dai film americani. Era un cavaliere ignorante, generoso, ma cretino, che viveva di miti. Poi noi ci appoggiavamo allattore, era costruito su Vittorio Gassman, a certe sue interpretazione dei personaggi shakesperiani e anche lui inventava. Infine, lispirazione ci veniva anche dal nome Brancaleone che aiut ad immaginarlo e dal suo luogo di origine : Norcia. Perch i suoi abitanti, i norcini, erano specializzati nella produzione di salcicce e salumi erano dei macellai.
In particolare LArmata Brancaleone risult particolarmente innovativo per i dialoghi, fatti in una lingua parlata mista di latino medievale e italiano pre-volgare. Come avete creato questo linguaggio ?

Come parlavano nellanno 1000 ? Lunica cosa che si ha di quel periodo un atto notarile a cui ci siamo rifatti. Poi ci siamo ispirati a San Francesco, anche se posteriore e poi a Jacopone da Todi. Parlavano Latino ? non credo, o forse s. Cos ci siamo inventati un latino maccheronico, ci si divertiva ad inventare parole inesistenti, ma che ci stessero bene abbiamo lavorato molto anche sui dialetti, noi eravamo specializzati in questo. La verit che durante la stesura della sceneggiatura ci si divertiva a recitare le battute e veniva abbastanza spontaneo parlare questa lingua inventata. In verit, il produttore Mario Cecchi Gori quando lesse la sceneggiatura non voleva fare il film. Diceva : questo linguaggio non lo capisce nessuno, per chi lo faccio questo film ? e fu difficile convincerlo. Poi, quando usc, il film ebbe un successo immediato perch piacque soprattutto ai ragazzini di 12, 13 anni. Fu un fatto sorprendente. In effetti a

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leggerlo era molto incomprensibile, recitato era invece molto efficace.


Brancaleone (Vittorio Gassman), LArmata Brancaleone, Mario Monicelli

1966, Fair Film S.P.A. Archivio personale.

Quando realizzaste Brancaleone volevate anche mettere in scena una satira dello spirito nazionale italiano ? Mettendo in scena il Medioevo volevate parlare anche della societ italiana contemporanea ?

No, non cera nessuna intenzione di fare un ritratto dellItalia di oggi. O forse s, perch ci che si fa rispecchia alla fine il proprio essere. vero che la storia italiana piena di cialtroni, anche oggi, ma non fu voluto, esplicito. Noi volevamo solo rispecchiare il pi fedelmente possibile il Medioevo di cui avevamo letto e immaginato. Se Brancaleone fosse stato fatto con un intento esplicito di parlare delloggi sarebbe sicuramente fallito. I film fatti a tesi sono destinati a fallire.
Come avete scelto le ambientazioni ?

Fu una ricerca lunga anche perch lallungammo appositamente, perch avevamo la possibilit di vedere unItalia cos bella, ancora superstite dalla modernit degli anni

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Sessanta. Sono le zone del Viterbese (provincia di Viterbo Lazio N.d.C.). Credo che ancora oggi siano rimaste cos. Il castello del finale fu una scoperta fortuita, tra la Puglia e la Calabria. Il castello cos come lo si vede nel film, stato solo rimesso un po a posto perch era diroccato. Affianco cera un paese con 300, 350 abitanti, molto poveri. Vi abbiamo girato larrivo dellArmata di Brancaleone (che poi erano cinque uomini e un cavallo), ma non vi abbiamo cambiato niente, era cos dal Medioevo. Oggi affianco ci hanno costruito un villaggio turistico. Credo che ancora oggi in Italia si potrebbero trovare location simili, che ricordino lanno 1000. Specialmente se si va allinterno, lontano dalla costa.
Sicuramente una delle scene che colpisce di pi quella dei due papi.

Girammo quella scena perch storicamente era molto efficace colpiva molto a scuola quando si studiava del papa e dellantipapa. Come era possibile tutto ci ? Due papi che si scomunicavano luno con laltro. Mi sembrava una barzelletta. Bisognava studiarla, la Chiesa cattolica ne dava unimportanza estrema, ma tutto ci era ridicolo. Gli stiliti, il camminare sulle braci ardenti, il rogo delle streghe erano tutte cose assurde. Come possibile che ci fosse stata unepoca in cui fossero esistite queste cose, ritenute reali, indiscutibili. Fu facile trovare delle situazioni farsesche.
Lei ha fatto un altro film sul Medioevo : Bertolo, Bertoldino e Cacasenno tratto dagli omonimi Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, tre popolarissimi racconti (i primi due scritti da Giulio Cesare Croce e lultimo da Adriano Banchieri, pubblicati per la prima volta in ununica raccolta nel 1620), che riprendono e rielaborano novelle antiche, in particolare la medievale Disputa di Salomone con Marcolfo. Il film, nonostante la sua esperienza e conoscenza di quel periodo storico, non ebbe per successo. Come mai ?

Il libro di Giulio Cesare Croce da cui labbiamo tratto un libro bello, importante. Credo che non ebbe successo perch era un film a tesi. Il protagonista era un contadino che rispecchiava il detto popolare scarpe grosse, cervello fino che contrastava il re potente. Quindi cera questa lotta tra i due e vinceva perch era pi furbo. Per narrarlo scegliemmo un taglio troppo colto, e il pubblico, che non sbaglia mai, cap che la storia non era autentica.
Forse fu anche colpa della scelta degli attori utilizzati ?

S, anche se Ugo Tognazzi andava benissimo. Casomai non era giusto il re. Anche se Lello Arena un attore che mi piace molto. Volevo che fosse uno molto aggressivo, ma vuoto dentro e invece non so ! Forse stato anche un problema di sceneggiatura e di produzione. Mentre per LArmata Brancaleone sono rimasto in Italia, per questo film siamo andati in Cappadocia e non mi ci sono ritrovato. Non ho saputo metterla dentro il film. Era tutto finto, fasullo. Se lo facevo in Italia veniva meglio. In un film se si sbaglia la preparazione sono guai.

Table des illustrations


Titre Mario Monicelli, a met degli anni 70. Crdits Archivio personale. URL
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Brancaleone (Vittorio Gassman), LArmata Brancaleone, Mario Monicelli

Crdits 1966, Fair Film S.P.A. Archivio personale. URL


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Mario Monicelli et Andrea Palazzino, Il Medioevo di Monicelli : una parodia molto vera , Babel , 15 | 2007, 11-16.
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Mario Monicelli et Andrea Palazzino, Il Medioevo di Monicelli : una parodia molto vera , Babel [En ligne], 15 | 2007, mis en ligne le 02 aot 2012, consult le 04 fvrier 2013. URL : http://babel.revues.org/720

Auteurs
Mario Monicelli Regista Andrea Palazzino Solares Fondazione delle Arti

Droits dauteur
Babel

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