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Giorgio Ce's Article
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La Fondazione
Lorgoglio di Cremona
di Salvatore Accardo
IV
o partecipato con grande piacere e con senso di appartenenza alla giornata che ha segnato il passaggio dallEnte Triennale alla Fondazione Antonio Stradivari. Questo perch sono legato a Cremona, di cui mi vanto di essere cittadino onorario, e perch mi sento parte di questa citt. Voi forse a Cremona non vi accorgete che state crescendo, non avete del tutto la consapevolezza di essere cos importanti. Qui negli ultimi anni, grazie anche allattivit della Triennale, stanno succedendo cose straordinarie. Io che giro il mondo posso assicurare che i cremonesi devono sentirsi pi orgogliosi di quello che fanno e di ci che rappresentano nel campo della liuteria, invece talvolta lo dimenticano. Una tradizione, quella della liuteria, che ha permesso alla citt di Cremona di primeggiare nel 500, 600 e 700 grazie alle famiglie Amati, Guarneri e Stradivari ma che si perpetua oggi con rinnovato vigore. Mi piaciuto testimoniare questo pensiero sul palcoscenico del Teatro Filodrammatici, il 10 dicembre, suonando e per certi versi mettendo a confronto un capolavoro di liuteria classica, il Carlo IX di Andrea Amati della collezione del Comune di Cremona, e il violino della collezione di Palazzo Fodri che nel 1976 ha vinto la prima edizione del Concorso Triennale Internazionale Antonio Stradivari, realizzato dal liutaio cre-
monese Giorgio C. Strumento, questultimo, su cui non a caso ho suonato un pezzo molto impegnativo, la Paganiniana di Nathan Milstein, per evidenziare che lequilibrio sulle quattro corde assoluto e che la qualit del timbro buonissima. Lasciatemi tuttavia esaltare e gioire per il Carlo IX di Andrea Amati: ogni volta che lo vedo e che lo provo mi d un colpo al cuore. Se poi penso che questo gioiello del 1566 beh, non mi resta che gridare al miracolo! O meglio, dobbiamo essere grati alla citt di Cremona e al curatore Andrea Mosconi che lo mantengono in uno stato di conservazione assolutamente perfetto. Talvolta pensiamo di essere i proprietari di questi capolavori darte del passato, in realt ne siamo solo i depositari; lo dobbiamo tenere ben presente affinch vi siano altri violinisti dopo di noi che abbiano il privilegio di suonarli per i prossimi secoli. Infine, parlando di Cremona, voglio esprimere un pensiero sullaccademia Walter Stauffer, la scuola di alto perfezionamento in cui insegno e che ho contribuito a fondare 25 anni fa assieme a Bruno Giuranna, Rocco Filippini e Franco Petracchi. Anche questa una realt unica al mondo, dove tra laltro gli allievi non pagano alcuna retta, cosa che molti stentano a credere. In un Paese, lItalia, in cui solo nellultimo anno hanno chiuso qualcosa come 65/66 istituzioni musicali, il fatto di poter operare in una citt straordinaria come Cremona, non pu che farmi gonfiare il petto di orgoglio.
test, in 1976, made by the Cremonese violin maker Giorgio C. The latter instrument, on which I chose to play the technically challenging Paganiniana, by Nathan Milstein, to demonstrate the perfect balance between the four strings and the excellent timbre. But allow me to gush a bit over Andrea Amatis