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l Decreto Legge 28 giugno 2013, n. 76 ha introdot-
to alcune signifcative novit in materia di lavoro
intermittente, a progetto e accessorio. Per quanto
riguarda il lavoro intermittente, stato stabilito un limi-
te oggettivo alla possibilit di ricorrere a tale tipologia
contrattuale, che ora ammessa, per ciascun lavorato-
re, per un periodo complessivamente non superiore a
quattrocento giornate di effettivo lavoro nellarco di tre
anni solari; il superamento di tale periodo viene specif-
camente sanzionato con la trasformazione del rapporto
di lavoro in tempo pieno e indeterminato (art. 7, comma
2, lett. a). Inoltre, stata introdotta una deroga allappli-
cazione della sanzione amministrativa (corrispondente
ad una somma variabile da euro 400 ad euro 2.400 per
ciascun lavoratore) per il caso di violazione da parte del
datore di lavoro dellobbligo di comunicare alla DTL la
durata della prestazione lavorativa (comunicazione da
effettuarsi prima che la prestazione, o un ciclo di pre-
stazioni di durata non superiore a trenta giorni, abbia-
no inizio): il decreto prevede, infatti, che tale sanzione
non trovi applicazione qualora il datore di lavoro abbia
regolarmente assolto gli obblighi di carattere contributi-
vo relativi al lavoratore intermittente, dimostrando in tal
modo la propria volont di non occultare la prestazione
lavorativa (art. 7, comma 2, lett. b). Con riferimento al
lavoro a progetto, stato precisato che il progetto non
pu comportare lo svolgimento di compiti meramente
esecutivi e ripetitivi, e non pi "esecutivi o ripetitivi":
pertanto, tali caratteristiche dell'attivit richiesta dal
progetto, che prima della riforma venivano considerate
distintamente, devono oggi essere presenti congiunta-
mente per escludere il ricorso alla tipologia contrattuale
in esame.
noltre, il decreto, eliminando l'inciso "ai fni della
provadallart. 62, comma 1, del D. Lgs. 276/2003, ha
stabilito che il contratto di lavoro a progetto, da stipular-
si per iscritto, deve contenere tutti gli elementi previsti
dalla citata norma, la cui presenza diventa quindi con-
dizione di validit del contratto (art. 7, comma 2, lett. c)
e d). stata poi estesa anche ai lavoratori a progetto
(oltre che ai lavoratori con contrat-
to di associazione in partecipazione
di cui allart. 2549 c.c.) lapplica-
zione della procedura di convalida
delle dimissioni e della risoluzione
consensuale disciplinata dallart. 4,
commi da 16 a 23, L. 92/2012 (art.
7, comma 5, lett. d).
Per quanto riguarda, infne, il lavoro
accessorio, stato eliminato dalla
defnizione di tale tipologia contrat-
tuale il requisito della natura mera-
mente occasionale: pertanto, luni-
co limite da rispettare per ricorrere a
questo tipo di lavoro oggi la soglia
economica di 5.000 euro nell'anno
solare per compensi professionali
dalla totalit dei committenti (art. 7,
comma 2, lett. e).
Il decreto ha anche aperto la stra-
da ad un regime speciale per de-
terminate categorie di soggetti in
condizioni di disabilit, detenzione,
tossicodipendenza o fruizione di
ammortizzatori sociali per i quali
prevista una contribuzione fgura-
tiva; per questi soggetti, infatti, se
utilizzati nell'ambito di progetti pro-
mossi da amministrazioni pubbliche,
un decreto ministeriale stabilir spe-
cifche condizioni, modalit e importi
dei buoni orari con riferimento alle
prestazioni di lavoro accessorio (art.
7, comma 2, lett. f).

* Partner, Studio Legale Trifr & Partners


CoNtrAtto A proGetto, LAvoro
ACCessorIo e LAvoro A ChIAmAtA
di Giorgio molteni*


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