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VICO EQUENSE – FAITO: CLAUDIO d’ESPOSITO del WWF

CHIARISCE QUALI VINCOLI NON SONO STATI RISPETTATI.


E risponde al Consigliere Di Martino “Ignoravo potesse esserci un “business del
Faito”…ma evidentemente c’è qualcuno che ne è a conoscenza più di noi!!!”
Il dott. Claudio d’Esposito, esponente del WWF, risponde alle accuse del consigliere di Vico Equense
Antonio di Martino. Come è noto il WWF ha denunciato il Comune di Vico Equense per dei presunti abusi
nell’area del Faito, sottoposta a severi vincoli ambientali e paesaggistici. L’area, in seguito alla denuncia, è
stata poi sequestrata dalla Procura di Torre Annunziata.
Questa la versione di Claudio d’Esposito.

Dott. d’Esposito, la nuova area pic nic pare sia ancora sotto sequestro. Eppure dal Comune di Vico
Equense giungono cori trionfalistici di vittoria per la sua riapertura al pubblico. Cosa dice nel merito.
L’area del Monte Faito oggetto di lavori, che hanno trasformato di fatto nel tempo un bosco naturale ricco di
biodiversità in un area urbana attrezzata, con tanto di strade di accesso, illuminazione e gabinetti, è
attualmente sotto sequestro. Tuttavia l’amministrazione comunale parrebbe aver ottenuto dalla Procura un
decreto col quale si concede l’utilizzo dell’area nonostante sia sotto sequestro. Tale decreto riteniamo sia
stato interpretato in maniera ottimistica e “confuso” con un decreto di dissequestro.

Ci spiega quali sono le caratteristiche che fanno di un bosco un Parco tutelato?


Il bosco di alberi centenari oggetto dell’intervento rientra in zona B del Parco Regionale dei Monti Lattari,
inoltre è area S.I.C. il che vuol dire che ci troviamo in un area che, proprio per le sue caratteristiche naturali
peculiari, è stata definita un Sito di Interesse Comunitario…ovvero di enorme importanza non solo per gli
abitanti di Vico Equense o della Penisola Sorrentina ma per quelli dell’intera Europa ,e proprio per questo,
ogni intervento in tale area dovrebbe essere rigorosamente soggetto a Valutazione di Incidenza, Ho detto
“dovrebbe” perché nel caso del bosco in questione tale valutazione è stata del tutto assente: si è intervenuti
sui grossi alberi e sull’intera area con la stessa scioltezza di una “sistemazione” del cortile o del giardino di
casa propria, magari in buona fede…ma con grossa superficialità.

In sostanza, quali vincoli non sarebbero stati rispettati sul Faito?


Sono diversi i vincoli esistenti: 1) il vincolo paesaggistico particolare, essendo il bosco oggetto della
segnalazione compreso nel Piano Particolare Paesistico della Costiera Sorrentino-Amalfitana L.R.35 e a tal
riguardo si è espressa, già 10 giorni prima del sequestro e in modo chiaro, la Soprintendenza di Napoli e
Provincia; 2) il vincolo imposto dal Parco Regionale dei Monti Lattari in quanto siamo in zona B del
Parco e, ai sensi della Circolare n.1 del 14-12-05 dell’Assessorato all’Urbanistica della Regione Campania,
tutti i lavori ricadenti nel territorio del Parco devono essere sottoposti ad autorizzazione dell’Ente Parco e per
esso del Settore Politica del Territorio della Regione Campania a cui vanno trasmessi i progetti di intervento
per l’acquisizione del parere autorizzativi…cosa questa non avvenuta; 3) il vincolo idrogeologico in quanto
l’area è stata classificata a rischio P4 per dissesti di versante dall’Autorità di Bacino del Sarno.

Che lei sappia il Protocollo d’Intesa che affidava all’Ente Parco la gestione del Faito è stato firmato o
no?
Bisognerebbe chiederlo alla Presidenza del Parco e ritengo che la risposta possa essere positiva.

Il consigliere del comune di Vico Equense, Antonio Di Martino, insinua che qualche esponente del
WWF è interessato al business del Faito. Lei cosa risponde?
E’ chiaro che si tratta di un’illazione gratuita atta a screditare il nome di un’associazione che opera senza
scopo di lucro in tutto il pianeta. Personalmente ignoravo potesse esserci un “business del Faito”…ma
evidentemente c’è qualcuno che ne è a conoscenza più di noi!!! Lo scopo del WWF è di creare un mondo in
cui l’uomo possa vivere in armonia con la natura, la nostra forza è crederci.
E per far ciò spesso bisogna farsi dei nemici…fa parte del gioco…e gli attacchi gratuiti sono all’ordine del
giorno.
Veniamo ai castagni decapitati. Si dice che fossero gravemente malati e che un agronomo, secondo il
giornale Agorà tal Ciro Luca Fiorentino, avrebbe consigliato il taglio. Cosa ne pensa al riguardo.
Per quel che ci è dato di sapere un agronomo, non sappiamo su quale incarico, commissionato da chi e
perchè, avrebbe redatto gratuitamente una perizia che attestava che i castagni dell’intero Faito erano affetti
da cancro corticale dissertando su tale patologia. Sa quante possibilità ci sono che un castagno di 200 anni
possa essere affetto dal cancro corticale? Le possibilità sono altissime!!! Un albero secolare è molto
probabile che nel corso della sua esistenza venga danneggiato dalle avversità della natura, da agenti patogeni
o da malattie fungine; tuttavia può convivere con esse o iniziare un processo di degenerazione e morte che
può durare anche secoli. Ed è proprio negli anfratti e nelle cavità dei vecchi alberi, creati a seguito
disgregazione del tessuto legnoso, che una molteplice fauna e una miriade di forme di vita trova tana e
rifugio.

L’intervento di scapitozzamento pare sia stato eseguito dall’associazione AVF, come il resto dei lavori
di urgenza. Le risulta? E cosa può dirci in merito a questa associazione?

Sono alcuni volontari  non  meglio  identificati  e  non professionisti: a detta del Sindaco affidare le 


potature  a   professionisti  avrebbe  richiesto ingenti risorse.  Gli   stessi   “volontari”   avrebbero   eseguito 
anche gli atri lavori con l’ausilio di martello pneumatico, ruspe, camion, e mezzi vari!!!
Quanto allo scapitozzamento, dando per buona la necessità di intervenire sulle piante, i tagli sono stati
eseguiti con inclinazione sbagliata, talvolta a raso, senza lasciare rami di ritorno e con pericolosi ed
antiestetici monconi e cortecce slabbrate che renderanno difficile, laddove non impossibile, la
compartimentazione e la guarigione delle vaste ferite da taglio, lasciando la via aperta all’attecchimento di
tutta una serie di gravi patologie con danni anche postumi e probabili insorgenze di marciscenze e di carie,
oltre a possibile aggravio del fatidico cancro corticale. Inoltre nessun mastice è stato apposto sulle ferite da
taglioA tutto ciò si aggiunge l’interramento di alcuni grossi tronchi con terreno vegetale per diversi metri, per
realizzare i terrazzamenti, che potrà essere causa di insorgenza di funghi e marciscenze che porteranno nel
tempo alla perdita della vitalità e della stabilità stessa delle piante creando ulteriore pericolo per la pubblica e
privata incolumità.

In genere le associazioni ambientaliste sono mal digerite da chi governa, a tutti i livelli, perché troppo
intransigenti e conservative. Il WWF, ad esempio, è contrario a qualunque intervento sul Faito?
Nel caso del Faito siamo testimoni di una grossolana visione e di una miope gestione del nostro immenso
patrimonio naturale: l’idea di trasformare progressivamente un bosco naturale in un parco urbano è
aberrante e alla lunga nemmeno redditizio. E’ assurdo che si taglino patriarchi arborei cambiando la
morfologia di un’area per permettere un evento di pochi giorni con la pretesa di fare gli interessi dei turisti
della domenica.
Non ha senso nemmeno trasformare un bosco in città per attirare la gente. Le soluzioni ci sono e ogni
intervento se ecocompatibile diventa accettabile. Se a 50 metri dal bosco c’è un centro sportivo e diversi bar
che senso ha mettere i gabinetti sotto gli alberi? E se i cittadini lasciano le strade e le città per inoltrarsi nei
boschi che senso ha costruire in essi nuove strade? E in quanto agli stand espositivi, allocati per pochi giorni,
essi possono tranquillamente essere posizionati sulla strada già esistente, senza dover necessariamente
allargare gli spazi sottraendo alberi e prezioso sottobosco alla natura.
NOI del WWF non siamo intransigenti, cerchiamo solo di conservare lo scrigno naturale unico che il
padreterno ci ha donato, in questo siamo conservativi, ma cerchiamo anche di inseguire la tecnologia che
spesso già possiede le soluzioni ai problemi dell’umanità e che però, purtroppo, si fa fatica ad accettare per
ignoranza o per interessi economici ormai consolidati.
Ricordiamoci che l’uomo non può vivere senza la natura…mentre la Natura sopravvive anche senza
l’uomo!!!

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