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Per Roe e suo marito Martin una vera sorpresa ricevere la visita di Regina, la nipote di Martin, con in braccio

o un bambino. Tanto pi che nessuno sapeva che fosse incinta. Parecchie ore pi tardi, di ritorno da una cena, Roe e Martin scoprono che il marito di Regina, Craig, stato assassinato nel loro cortile e che Regina scomparsa dopo aver nascosto il piccolo Hayden sotto il letto e aver lasciato una grossa somma di denaro nascosta nella borsa dei pannolini del bambino. Roe, che non pu avere figli, si ritrova a doversi prendere cura del piccolo, mentre lei e il marito indagano per ritrovare Regina. Insieme a loro c' Rory Brown, un amico di Craig e di Regina che mostra un interesse sospetto nei confronti del bambino. La storia ha un ritmo incalzante, ed popolata di personaggi tragicamente frustrati. Roe, che capisce fino a che punto alcune persone potrebbero spingersi pur di avere un bambino, inorridita da ci che scopre.

ODISSEA NOVELS Collana diretta da GIANFRANCO VIVIANI

GIOCO DI INGANNI

di Charlaine Harris Un nuovo caso per Aurora "Roe" Teagarden

Del ciclo di "Aurora 'Roe' Teagarden" di Charlaine Harris in questa collana sono gi usciti: REAL MURDER: Il club dei delitti irrisolti IL MISTERO DEL TESCHIO TRE CAMERE E UN CORPO CASA JULIUS UN CADAVERE IN GIARDINO Collana Odissea Novels vol. n. 7 ISBN 978-88-6530-404-4 Titolo originale: Afool and his honey Traduzione di Annarita Guarnieri Prima edizione: luglio 2013 1999 by Charlaine Harris 2013 by Delos Books Srl.

staff@delosbooks.it www.delosbooks.it

Charlaine Harris
Nata e cresciuta nell'area del delta del fiume Mississippi, inizia la propria carriera scrivendo la serie di romanzi Aurora Teagarden, per il suo debutto Real Murders riceve una candidatura all'Agatha Award. Nel 1996 pubblica il primo romanzo della serie Lily Bard (Shakespeare) che si conclude nel 2001. Nel 2001 con Finch non cala il buio inizia un nuovo ciclo di romanzi denominati The Southern Vampire Mysteries, incentrati sulle vicende di Sookie Stackhouse, una cameriera telepatica della Louisiana innamorata di un vampiro. La serie di romanzi si dimostra un successo commerciale per la scrittrice, venendo tradotti in molti paesi del modo. In Italia i romanzi vengono pubblicati dalla Delos Books in edizione normale e da Fazi Editore in edizione tascabile. I romanzi con protagonista Sookie Stackhouse hanno ispirato Alan Ball, gi creatore della serie televisiva Six Feet Under, nel creare la serie televisiva True Blood, prodotta dalla HBO, con protagonista il premio Oscar Anna Paquin nel ruolo di Sookie. Nel 2005 pubblica la serie di romanzi con protagonista Harper Connelly, una donna che ha la capacit di determinare la causa della morte di qualsiasi organismo. Charlaine Harris membro Mystery Writers of America e dell'American Crime Writers League. sposata, ha tre figli, e risiede a Magnolia in Arkansas.

Alla mia famiglia Mia madre, mio padre, mio marito e i miei figli Che mi supportano in tutto quello che faccio. Senza di voi non varrebbe la pena di farlo.

Gioco di inganni

Capitolo primo
Il giorno in cui tutto and storto fu quello in cui il taglialegna impazz nel mio cortile. Mia madre e suo marito, John Queensland, se ne stavano andando quando Darius Quattermain imbocc il mio vialetto con il suo malconcio pick-up blu che trainava un rimorchio pieno di legna da ardere. Mia madre, Aida Brattle Teagarden Queensland, aveva sottratto un momento alla sua giornata piena di impegni per venire a portarmi un vestito che mi aveva comprato quando si trovava in Florida, per partecipare a una convention di agenti immobiliari che avevano venduto in un anno propriet per pi di un milione di dollari. John, che era in pensione, l'aveva accompagnata per il semplice fatto che gli piaceva stare con lei. Mentre Darius scendeva dal furgone, mia madre mi diede un abbraccio di commiato. John non si sente molto bene, Aurora disse, quindi meglio tornare in citt. Si esprimeva sempre come se Martin e io vivessimo sulla frontiera, invece che ad appena un chilometro e mezzo da Lawrenceton. In effetti, dato che la nostra propriet era circondata da campi, nei giorni limpidi potevo addirittura vedere il tetto della casa di mia madre, che sorgeva al limite estremo del pi elegante quartiere periferico di Lawrenceton. Preoccupata, guardai verso John, e vidi che in effetti non aveva un bell'aspetto. John un giocatore di golf, e di solito ha l'aria di un sano e vigoroso sessantaquattrenne, ma in quel momento appariva vecchio, e imbarazzato, reazione che gli uomini hanno spesso quando non si sentono bene.

Farai meglio ad andare a casa a stenderti un poco suggerii, preoccupata. Chiamami, se avrai bisogno di qualcosa dopo che mamma sar andata al lavoro. Certo, tesoro garant John, in tono pesante, adagiandosi sul sedile della Lincoln di mia madre. Lei mi sfior la guancia con le labbra, io la ringraziai ancora per il vestito, e mentre facevano manovra per girare la macchina e percorrere il nostro lungo vialetto, mi avviai verso Darius, che si stava infilando un paio di spessi guanti. Ancora non lo immaginavo, ma una giornata del tutto normale vedere Martin andare al lavoro, andare io stessa al lavoro in biblioteca, tornare a casa senza avere in programma niente di pi di qualche occupazione domestica stava per andare per il verso storto nel modo pi spettacolare possibile. Dove vuole che scarichi questa legna, Signora Bartell? chiese Darius Quattermain. La sistemi l, sotto la scala risposi. Eravamo vicini al garage, che era collegato alla casa da un passaggio coperto; sul lato rivolto verso la casa, c'era una scala che saliva fino al piccolo appartamento sovrastante il garage. Non ha paura che messa cos all'esterno diventi la tana di qualche insetto che poi potrebbe entrare nel box? obiett Darius, in tono dubbioso. stato Martin a scegliere quel punto replicai. Se non gli piace, ci penser lui stesso a spostarla. Darius mi guard come se non mi avesse mai vista prima, cosa che al momento interpretai come una disapprovazione del mio atteggiamento nei confronti di mio marito, ma si mise comunque al lavoro. Dopo una breve discussione, lo autorizzai ad avvicinare il pick-up alla casa il pi possibile, e lui cominci a scaricare rapidamente la legna. L'aria era gelida, il cielo grigio, ed era prevista pioggia per quella notte; si alz il vento, che prese a spingermi sulla faccia i miei lunghi e aggrovigliati capelli

castani, e io rabbrividii nell'affondare le mani nelle tasche del pesante maglione rosso che indossavo. Nel girarmi per rientrare in casa, guardai verso le rose che avevo piantato sull'angolo del portico di cemento alle spalle della casa, davanti alla cucina: avevano bisogno di essere potate, e stavo cercando di ricordarmi se andava fatto adesso o se dovevo aspettare fino a febbraio, quando un pezzo di legno mi vol accanto alla testa. Signor Quattermain? chiamai, girandomi di scatto. Tutto bene? Darius Quattermain, che era un diacono della Chiesa greco ortodossa di Antiochia, prese a cantare She'll be Comin' round the Mountain a squarciagola, come un folle, e continu anche il suo lavoro, ma con una grossa differenza. Invece di accumulare ordinatamente la legna sotto le scale, cominci a lanciarla in tutte le direzioni. Fermo! esclamai, ma perfino alle mie stesse orecchie quella parola suon pi pervasa di panico che autoritaria. Quando il successivo pezzo di legno mi manc la spalla di appena una trentina di centimetri, mi ritirai in casa e chiusi la porta a chiave dietro di me; dopo un minuto, mi arrischiai a sbirciare all'esterno da una finestra: Darius non mostrava di volersi calmare, e c'era ancora parecchia legna sul pianale del pick-up. Quei ceppi mi apparivano come munizioni e non come combustibile. Dal momento che la nostra casa fuori del perimetro cittadino, composi il numero dello sceriffo. Dipartimento dello Sceriffo rispose Doris Post. Pareva che Doris avesse la bocca piena di gomma da masticare, cosa da cui dedussi che stava di nuovo cercando di smettere di fumare. Doris, sono Aurora. Oh, ciao, tesoro. Come va?

Benissimo, grazie, spero stia bene anche tu. Ah ho un problema, qui. Davvero? Cosa succede? Conosci Darius Quattermain? Quell'uomo di colore che consegna la legna da ardere? E che ha sei figli? E la moglie che lavora al Food Fantastic? Esatto. Sbirciai dalla finestra, nella speranza che in qualche modo la situazione fosse tornata normale. Niente da fare. impazzito. Dov'? Nel mio cortile. Sembrava stare benissimo quando arrivato, ma all'improvviso si messo a cantare e a scaraventare legna in giro. ancora l? S. In effetti Mi ritrovai a guardare dalla finestra, sgomenta e affascinata. Uh, Doris, adesso si sta spogliando. E continua a cantare. E a scagliare legna. Ti sei rinchiusa in casa, Roe? Certo, e ho inserito il sistema d'allarme mentii, con un senso di colpa, mentre allungavo la mano a comporre il numero necessario. Non credo che voglia fare del male a qualcuno, Doris, sembra solo che non riesca a controllarsi, come se avesse assunto qualche droga o se stesse avendo una crisi mentale di qualche tipo. Quindi puoi raccomandare a chi interverr di andarci piano? Riferir loro tutto quello che mi hai detto garant Doris, che non appariva pi annoiata o indolente. Ora allontanati dalla finestra, Roe. Un'autopattuglia sta arrivando. Grazie, Doris. Riattaccai e mi nascosi dietro una tenda, in modo da poter tenere d'occhio Darius di tanto in tanto, ma quella della tenda ra una precauzione che mi sarei potuta risparmiare, perch a Darius non importava proprio niente di me. Adesso era un grosso, scuro ammasso di pelle d'oca mentre danzava del tutto

nudo nell'aria gelida, dicendo al cielo che il banchetto di nozze sarebbe cominciato quando lei fosse arrivata. Mi chiesi cos'avrebbe fatto quando avesse esaurito le strofe. Non dovetti aspettare molto perch lui passasse a Turkey in the Straw. A quanto pareva, stava avendo un flashback della classe di musica delle elementari, e continuava a saltellare al suono della sua musica con una leggerezza sorprendente in un robusto uomo di mezza et. Decisi di chiamare mio marito. C' un uomo nudo nel cortile dissi, a bassa voce perch Darius aveva smesso di cantare e stava dando la caccia a un daino immaginario. Qualcuno che conosco? Il tono di Martin suon cauto: non sapeva quanto mi doveva prendere sul serio. Darius Quattermain. L'uomo della legna. Devo supporre che tu abbia chiamato lo sceriffo, vero? L'auto sta arrivando proprio ora. Annuii con approvazione nel vedere l'autopattuglia risalire il vialetto proprio in quel momento, senza la sirena e con le luci che smettevano di lampeggiare. Sono Jimmy Henske e Levon Suit riferii a Martin. Jimmy Henske, eh? Forse farei meglio a tornare a casa. E la cornetta venne riposta con fermezza sul suo supporto. Martin non aveva una grande opinione del dipartimento dello sceriffo della Contea di Sparling, e Jimmy Henske, che aveva all'incirca venticinque anni ed era goffo e diffidente, non lo aveva mai colpito favorevolmente per la sua competenza. Jimmy era per un bravo ragazzo, e Levon Suit (che aveva frequentato con me le superiori) era un vice molto controllato che non solo era per natura pi intelligente di Jimmy, ma aveva anche cinque anni di esperienza pi di lui. Ricordavo che era uscito con una delle figlie di Darius, quando eravamo ragazzi. Rimasi a guardare, affascinata, mentre Levon si avvicinava lentamente a Darius. Fui un po' sorpresa che avesse il coraggio

di accostarlo in quel modo, ma del resto era quanto mai evidente che Darius non era armato. Pareva che intanto lui avesse ucciso il daino e avesse ripreso a cantare e danzare per celebrare l'evento. In effetti, fu cos felice di vedere Levon che lo afferr per le mani e prese a saltellare in giro, con Levon che per un paio di folli minuti fu costretto ad assecondarlo. Con una pazienza tale da rendermi orgogliosa di loro, i due vice indussero Darius a salire sull'autopattuglia, poi Jimmy si affrett a recuperare i suoi vestiti, gettandoli sul sedile anteriore. Sissignore, canteremo con lei per tutto il tragitto fino in citt stava dicendo a Darius, con assoluta seriet, quando Martin parcheggi accanto all'autopattuglia ed emerse dalla Mercedes con il suo consueto aspetto immacolato, prospero e avvenente. Ehi, Signor Bartell! chiam allegramente Darius, mentre Jimmy chiudeva la portiera. Le ho portato la legna! Martin si sofferm sul marciapiede coperto fra la nostra casa e il garage, osservando i pezzi di legna di quercia sparsi per il cortile, che finalmente, e con una spesa notevole, avevamo dissodato e riseminato per renderlo liscio ed erboso. I lanci improvvisati di Darius avevano strappato non poche zolle d'erba qua e l. Grazie tante, Darius rispose. Uscii di casa solo dopo che l'autopattuglia si fu allontanata, con tutti e tre gli occupanti che cantavano a piena voce, e presi mentalmente nota di scrivere una lettera allo Sceriffo Padgett Lanier per lodare l'autocontrollo e il buon senso dimostrati da Levon e da Jimmy. Martin si stava togliendo il cappotto e si stava infilando un paio di spessi guanti da lavoro prelevati dalla baracca degli attrezzi ricavata nel retro del garage, da dove tir fuori anche la carriola.

A parte il cardigan rosso, avevo ancora indosso gli abiti che portavo al lavoro, un lungo vestito senza maniche di jeans su una T-shirt rossa, ma Martin stava dando un cos buon esempio che i miei abiti poco adatti non potevano costituire una scusa adeguata per rimanere inattiva. Trovai i miei guanti da lavoro e diedi una mano. Mentre lavoravamo, avanzammo congetture su quell'evento bizzarro e ci chiedemmo se Darius aveva infranto qualche legge, danzando nudo nel cortile, anche se era chiaro che non era stato sano di mente nel farlo. Com' andata alla biblioteca, questa mattina? chiese Martin, una volta finito di accatastare la legna fino all'ultimo pezzo. Mi tirai indietro, sentendo il sudore che mi imperlava la pelle per lo sforzo fisico, nonostante l'aria gelida, e gli sorrisi. Sapeva che ero pi felice, adesso che avevo ripreso a lavorare part-time alla biblioteca di Lawrenceton. Sam ha deciso che i frequentatori che tardavano a restituire i libri si sarebbero sentiti pi propensi a riportarli se li avessimo chiamati di persona, invece di mandare un avviso per posta naturalmente, quest'idea deriva da uno studio di cui ha letto su una rivista. E immagina chi ha dovuto fare almeno cinquanta telefonate, questa mattina? Sia ringraziato Dio per le segreterie telefoniche! Ho deciso che non stavo barando se lasciavo un messaggio. Guardai Martin sfilarsi i guanti. E a te com' andata? Ho fatto il controllo medico annuale, seguito da una riunione durata tutta la mattina su come applicare i nuovi regolamenti EPA. Mio marito Martin, che deve avere un gene pirata da qualche parte nel suo DNA, si sente spesso frustrato a causa del suo lavoro come vicepresidente alla manifattura per la Pan-Am Agra, una ditta di prodotti agricoli. Non ha sempre svolto lavori altrettanto sicuri e legittimi. Mi dispiace, tesoro commentai, battendogli un colpetto comprensivo sulla spalla. Ci avviammo per riporre gli

attrezzi nella baracca. Il pick-up di Darius e il piccolo rimorchio erano ancora parcheggiati da noi, met sull'erba e met sulla ghiaia, in modo tale da bloccare la mia auto; quando gli avevo permesso di parcheggiare in quel punto, mi ero aspettata che ci sarebbe rimasto per poco. Il terreno era compatto e asciutto, ma mentre mi giravo per rientrare in casa, grosse gocce di pioggia cominciarono a tamburellare sulla ghiaia. Martin e io pensammo simultaneamente al fatto che il pick-up avrebbe creato dei solchi nel terriccio, quando esso si fosse ammorbidito, e ci affrettammo a tornare indietro per guardare nella cabina di guida. Nel vedere che la chiave non era nell'avviamento, Martin si lasci sfuggire con sentimento una parola oscena. Io controllai sul lato del passeggero, pensando che forse Darius aveva sfilato le chiavi dal cruscotto e le aveva gettate l per far cessare l'allarme. Io lo faccio sempre, se devo tornare di corsa in casa per un attimo. Guarda, Martin dissi, indicando qualcosa che per non era un mazzo di chiavi. Martin fece capolino dalla portiera. Sul sedile c'era una boccetta aperta di paracetamolo, un analgesico generico. E allora? chiese Martin, inarcando un sopracciglio. Darius ha cominciato a comportarsi in modo strano tanto in fretta che il mio primo pensiero stato che avesse assunto qualche droga. E non credo sia il genere di uomo che penserebbe mai di fare una cosa tanto pericolosa. Meglio chiamare di nuovo il dipartimento dello sceriffo sugger Martin. Fu cos che Jimmy e Levon percorsero una seconda volta il chilometro e mezzo che li separava dalla nostra casa. Jimmy infil un paio di guanti di plastica prima di prendere la boccetta, versandosene il contenuto sul palmo guantato dell' altra mano.

Non ci aveva ordinato di andarcene, quindi rimanemmo a osservare la procedura. Martin not per primo la cosa, e indic. Levon si chin sul palmo di Jimmy. Dannazione disse con la sua voce profonda. Una delle pillole appariva leggermente pi piccola delle altre, era di un ton di bianco appena diverso, e non portava impresse le iniziali del fabbricante, presente su tutte le altre pastiglie di analgesico. A un occhio attento, la differenza appariva evidente, ma chi avrebbe pensato di esaminare la medicina senza un valido motivo per farlo? Ne abbiamo un altro concluse Jimmy, guardando verso Levon. Qualcun altro stato drogato? chiesi, cercando di mantenere il tono indifferente e di insinuare la domanda senza parere. S, signora rispose Jimmy, senza notare l'occhiata di avvertimento con cui Levon cercava di trafiggerlo. La scorsa settimana una signora ha lasciato la borsetta nel carrello del supermercato per andare nella sezione surgelati a prendere le frittelle di patate Ore-Ida. Mentre tornava a casa, ha preso una pillola da un elegante porta-pillole che aveva nella borsetta e che portava sempre con s ecco, era una medicina di qualche tipo. Invece di calmarsi, ha cominciato a dare i numeri. Che cosa ha fatto? domandai, affascinata. Be' cominci Jimmy, elargendomi un sorriso da cui si capiva che sarebbe stata una storia davvero interessante. Dobbiamo tornare alla Centrale gli ricord Levon, in tono piccato. Eh? Oh, certo. Consapevole dell'indiscrezione che era stato sul punto di commettere, Jimmy arross fino alla radice dei capelli rossicci. Quando uno dei figli di Darius si presenter, diremo loro che apprezzereste che venissero a rimuovere il furgone. Le chiavi erano nei pantaloni di Darius

ve le avremmo potute portare, se ce ne aveste parlato al telefono. Arrossii per il senso di colpa, perch ero stata cos eccitata per il ritrovamento delle pillole da dimenticarmi perch avevamo frugato nel pick-up di Darius. Nel guardare l'autopattuglia uscire dal nostro lungo vialetto di accesso e avviarsi sul breve tratto di strada che la separava da Lawrenceton, mi sentivo irritata per non essere riuscita a ottenere da Jimmy il resto della storia, e mi chiesi se Sally Allison, una reporter del nostro giornale locale, ne sapeva qualcosa. Devo tornare allo stabilimento per un po' avvert Martin, senza entusiasmo. Ho una pila di lettere da firmare che devono essere evase. Risal in macchina, l'avvi e abbass il finestrino mentre io gi mi dirigevo verso la porta della cucina. Non dimenticare che stasera ceniamo dai Lowry mi grid dietro, mentre la pioggia si intensificava. L'ho segnato sul calendario gridai di rimando, cercando di non apparire troppo tetra alla prospettiva. Se davanti a me ci fosse stata una lattina, l'avrei presa a calci. Quella non sembrava la notte giusta per cenare con persone con cui non avevo grandi rapporti. Intimi amici e chili fatto in casa erano invitanti; cordiali conoscenti e vestiti eleganti non lo erano. Catledge ed Ellen Lowry non erano i miei amici pi cari, ma erano fra i pi importanti cittadini di Lawrenceton. Catledge era al secondo mandato come sindaco ed Ellen figurava in ogni comitato di beneficenza ed era iscritta a ogni club di cui valesse la pena di far parte nella nostra cittadina. Compiacere il governo cittadino ergo, i Lowry era importante per gli affari di Martin, e quindi per moltissima gente di Lawrenceton il cui stipendio dipendeva dalla Pan-Am Agra. Non sono tanto male dissi ad alta voce, rivolta alla mia casa silenziosa, in un tono che per suon imbronciato

perfino ai miei stessi orecchi. Mi trascinai al piano di sopra per decidere cosa indossare, e lungo il tragitto raddrizzai uno dei quadri che decoravano la scala. A poco a poco, la casa mi riscald e rallegr l'anima, come faceva quasi sempre. La mia casa ha sessantacinque anni, splendidi pavimenti di legno, alte finestre a cui non possibile adattare tende standard (per cui devono essere fatte tutte su misura) e un vorace appetito quanto a elettricit e gas. E io l'amo profondamente. L'avevamo ristrutturata quando ci eravamo sposati, e dal momento che eravamo sposati da soli tre anni, senza figli e con un unico animale (presunto) domestico, non c'era ancora niente da rifare, almeno non per una persona fondamentalmente pratica come me. Avevo ancora spazio nelle librerie incassate lungo il corridoio, e adesso potevo permettermi di comprare volumi rilegati. Feci la doccia e mi lavai i capelli, sottoponendomi poi di nuovo al noioso processo di pettinarli e asciugarli. Se non altro, adesso i capelli ricci e ondulati erano di moda, ed era un piacevole cambiamento vedere le altre che mi invidiavano per la mia capigliatura, invece di sbirciarla con occhi pieni di compassione. Passai in rivista gli abiti nell'armadio senza eccessivo interesse. Il vestito di lana color ciliegia che mia madre mi aveva portato era troppo eccentrico per l'occasione, quindi alla fine optai per una blusa a manica lunga color granato, una gonna dai disegni neri e granato e un paio di dcollet nere. Nel passare in rivista la mia collezione di occhiali sono molto miope ebbi l'assurdo impulso di prendere quelli con la montatura bianca e viola. Oh, al diavolo. Di certo i Lowry si sarebbero offesi se i miei occhiali fossero stati troppo frivoli, quindi finii per prendere quelli dalla montatura nera, con un delicato decoro in filo dorato e perline, e li posai sulla toeletta. Quella mattina, per andare al lavoro, avevo indossato i miei occhiali preferiti,

quelli rossi, e adesso li contemplai nello specchio con soddisfazione, perch aggiungevano una scintilla di vitalit al mio volto infelice. Allora, perch sono tanto imbronciata? chiesi allo specchio. Quella domanda non ricevette mai risposta, perch proprio in quel momento suonarono alla porta. Stavo ricevendo davvero una quantit di visite, se si contava anche il fatto che i vicesceriffi erano venuti due volte. Attraverso il pannello ovale di vetro opaco della porta d'ingresso, distinsi la sagoma di una donna con un babypullman fra le braccia e supposi si trattasse della mia amica Suzanne Buckley Sewell, che aveva avuto un bambino due mesi prima. Disattivai l'allarme e aprii la porta con un sorriso che immediatamente si afflosci su se stesso mentre fissavo la graziosa giovane donna, bruna e un po' in carne, ferma sul mio portico con un bambino che sembrava pi piccolo di quello di Lizanne. Zia Roe! esclam la giovane donna, che appariva esausta e dava l'impressione di aspettarsi un caldo benvenuto. Non avevo la pi pallida idea di chi fosse. L'istante successivo, ogni pezzo di quel puzzle and al suo posto, e mi sarei data una manata sulla fronte per la mia idiozia, se fossi stata sola. Ero la zia di una sola giovane donna, la nipote di Martin e figlia di sua sorella Barby. Regina! dissi, sperando che il mio lapsus di memoria non fosse stato troppo evidente. Per un momento, ho pensato che non mi avessi riconosciuta comment, ridendo. Ah, Ah! Entra! E questo piccolino Regina aveva avuto un bambino? Il bimbo era avvolto in una coperta azzurra e portava un pagliaccetto rosso. Martin aveva un un pronipote?

Come poteva essermi sfuggita una cosa del genere? D'accordo, non vedevamo spesso la sorella di Martin e sua figlia, ma mi sarei aspettata una certa quantit di telefonate che preannunciassero quel nuovo arrivo. Oh, Zia Roe! Lui Hayden! E tu lo chiami cos, per esteso annuii, con aria saggia. Niente nomignoli. Non riuscivo a ricordare di essermi mai sentita tanto in alto mare in una conversazione. No, Craig e io siamo decisi a chiamarlo Hayden rispose Regina, cercando di apparire energica e decisa, e fallendo miseramente. Martin pu non aver ereditato la bellezza, nella famiglia Bartell, considerato che a modo loro Barby e Regina sono entrambe molto graziose, ma di certo ha ereditato una quantit spropositata di intelligenza e di determinazione. Mi sporsi oltre la porta d'ingresso nel tentativo di vedere se Craig Graham stava scaricando il loro bagaglio dall'auto. Dov' tuo marito? chiesi, senza immaginare che sarebbe stata una domanda delicata. Non venuto replic Regina, e serr la bocca. Oh. Mi augurai di non suonare sconcertata quanto mi sentivo. E come sta tua madre? Nel parlare invitai Regina a entrare con un gesto, mentre continuavo a sbirciare in giro nella speranza di vedere un compagno di qualche tipo. Possibile che fosse venuta in macchina da sola fin da Corinth, Ohio? Mia madre in crociera spieg Regina, in tono gaio. Quella ragazza aveva forti sbalzi d'umore. Hmmm. Dov' diretta? chiesi, ripetendo con maggiore enfasi il mio gesto di invito a entrare. Oh, sta facendo un bel giro rispose Regina, mentre si decideva finalmente a varcare la soglia. La nave si fermer in alcune isole dei Caraibi, poi far due soste nel Messico, ciascuna di parecchi giorni, prima di rientrare a Miami.

Santo cielo commentai, in tono pacato. con un'amica? Con quel tizio ribatt Regina, depositando il bambino, ancora sul suo seggiolino, sul tavolino davanti al divano e sfilandosi dalla spalla un'enorme borsa per i pannolini che portava ancora attaccato il cartellino del prezzo. "Quel tizio" era il fidanzato di Barby, il banchiere Hubert Norris, che la divorziata Barby Lampton aveva conosciuto quando aveva comprato un appartamento a Pittsburgh, la grande citt con aeroporto pi vicina a Corinth, Ohio, la citt natale sua e di Martin. Anche se Barby non aveva pi vissuto a Corinth da quando era un'adolescente, Regina aveva conosciuto il futuro marito mentre lei e sua madre si trovavano l in visita a una vecchia amica di Barby, e aveva sposato quel ragazzo voglio dire, quel giovane uomo appena due mesi pi tardi. Martin e io eravamo andati a Pittsburgh per le nozze, circa sette mesi prima, e avevamo avuto l'impressione che la giovane coppia avrebbe vissuto in estreme ristrettezze economiche. Craig Graham era un diciottenne bruno, dinoccolato e non troppo brillante, la sua pi grande virt pareva essere che ci teneva davvero a Regina, che aveva ventuno anni. La parte delle spese relative al matrimonio e al ricevimento che sarebbe toccata allo sposo era stata sostenuta da Barby, che aveva cercato di non darlo a vedere; naturalmente, Martin e io ce n'eravamo accorti lo stesso, e Barby aveva messo bene in chiaro con noi (ecco, con Martin, dato che di rado mi rivolgeva direttamente la parola) che dopo il matrimonio la giovane coppia sarebbe stata finanziariamente indipendente, per quanto la riguardava. E aveva aggiunto alcuni commenti alquanto piccati su chi aveva voluto la bicicletta e quindi avrebbe dovuto pedalare. Ti va di bere qualcosa? Vuoi un caff o una cioccolata calda? Anche se forse non sono cose che farebbero bene al bambino.

La mia amica Lizanne allattava al seno, e anche se non le avevo chiesto niente, mi aveva elargito una conferenza molto dettagliata sull'argomento. Dopo essere stata indottrinata con le opinioni di Lizanne sulle virt, e la necessit, del latte materno, rimasi sconcertata quando Regina mi guard senza capire. Eh? No, lo allatto con il biberon spieg, dopo una pausa. Accidenti, se lo allattassi al seno, dovrei essere io a nutrirlo a ogni singolo pasto. Allora, vuoi un po' di caff? chiesi di nuovo, mantenendo il sorriso incollato sulla faccia. S, per favore assent, accasciandosi all'indietro. Ho guidato per ore. Allora aveva davvero guidato per tutta la strada dall'Ohio. Era una cosa molto strana, e lo diventava sempre di pi. Preparai un po' di caff fresco, rabbrividendo fra me quando Regina protest che il caff istantaneo sarebbe andato benissimo. Dopo aver versato una tazza per ciascuna di noi, aggiungendo latte e zucchero in quello della nipote di Martin, rimasi ad ascoltare Regina parlare del lungo viaggio, del bambino, dell'appartamento di sua madre, di sua zia Cindy Oh, mi dispiace si scus. Non avrei dovuto dire niente. "Zia Cindy" era la prima moglie di Martin, madre del suo unico figlio Barrett, il cugino di Regina. Sospirai interiormente e continuai a sfoggiare un sorriso mentre garantivo a Regina che non si doveva scusare, anche se in un piccolo angolo del mio cervello fui costretta a reprimere l'impulso di chiederle perch non fosse andata da Zia Cindy, se era tanto meravigliosa, invece di venire qui dallo Zio Martin. Hai visto Barrett in TV, l'altra notte? chiese Regina, in tono entusiastico. Ragazzi, se attraente! Chiamo sempre tutti i miei amici quando so che sar in televisione. Regina stava premendo tutti i miei tasti dolenti o quanto meno sensibili. Barrett non era venuto al nostro matrimonio,

dicendo a suo padre che gli dovevano assegnare un grosso ruolo, con il chiaro sottinteso che un grosso ruolo era pi importante della nuova moglie di suo padre. E non era mai venuto in visita a Lawrenceton negli oltre tre anni in cui Martin aveva vissuto l. Per aveva trovato il tempo di andare al matrimonio di Regina, dove era riuscito a evitarci con un'agilit quasi incredibile. Martin mi aveva detto di aver bevuto qualcosa con il figlio al bar dell'hotel dopo che io mi ero ritirata per la notte, la sera prima delle nozze, e quello era stato tutto il contatto che aveva avuto con il figlio, di cui stava finanziando la carriera. Cominciavo a desiderare che l'unica nipote di Martin fosse rimasta nell'Ohio e a chiedermi quale fosse il motivo della sua visita, considerato che si stava mostrando molto evasiva. Regina dissi, quando lei ebbe finito di blaterare riguardo alla carriera di Barrett, sono felice che tu sia venuta a trovarci, ma la cosa potrebbe creare qualche difficolt stasera, per un paio d'ore. Tuo zio e io abbiamo un impegno per cena fissato da tempo, e anche se potremmo chiamare i Lowry e dire che abbiamo bisogno di rimandare, temo che Regina, che in quel momento aveva in braccio il bambino (ricordai a me stessa che si chiamava Hayden), sollev lo sguardo con un'espressione quasi allarmata. Voi due fate pure quello che avete programmato. Io qui star benissimo. Basta che mi mostri dov' il microonde e mi preparer la cena da sola. Dopo tutto, mi sono appena presentata alla porta. Ebbi quasi la sensazione che lei fosse ansiosa di farci uscire di casa, e sentii la fronte che mi si aggrottava per la perplessit. Scusami per un momento dissi. Regina rispose con un distratto cenno di assenso, la sua attenzione concentrata sul bambino. Attraversato l'atrio, entrai nella camera che avevamo arredato come studio e stanza della televisione. Prelevato il

cordless dal suo supporto, mi abbandonai sul ben imbottito divano di cuoio rosso posto davanti alle finestre. Madeleine, la gatta che viveva con noi, emerse dal suo posto privato preferito, il cestino dove riponevamo i giornali dopo averli letti, e mentre con una mano componevo il numero, usai l'altra per grattarle la testa. Una parte del mio cervello prese nota del fatto che avrei dovuto far uscire Madeleine dallo studio prima che Martin tornasse a casa, perch lui e la gatta avevano una relazione di odio reciproco, cominciata quando Madeleine aveva deciso che la Mercedes di Martin era il suo posto preferito dove crogiolarsi al sole, soprattutto se il terreno era fangoso e poteva lasciare una bella serie di impronte sul cofano e sul parabrezza. La ritorsione di Martin era stata quella di parcheggiare nel garage e di chiuderne la porta ogni notte. A quel punto, era toccato a Madeleine fare la mossa successiva. La gatta (che di norma non si prendeva il disturbo di cacciare) aveva preso un topo, lo aveva decapitato e aveva depositato la carcassa in una scarpa di Martin, che a quel punto ecco, vi sarete fatti un'idea della situazione. Ufficio di Martin Bartell disse Mamie Sands, la cui voce rauca aveva un tono formale. Signora Sands, sono Aurora e ho bisogno di parlare con Martin. Mi ci erano volute alcune settimane per riuscire a smettere di scusarmi del disturbo. Mi dispiace, ma il Signor Bartell non allo stabilimento replic la Signora Sands, con voce ora molto pi calorosa di quanto fosse stata un tempo. Vuole che lo rintracci con il cercapersone? M'immaginai nell'atto di riferire a Martin per telefono che sua nipote si era presentata da noi con un bambino misterioso, e questo mentre lui era circondato da dipendenti. No, non importa replicai alla segretaria. Per favore, lo avverta di chiamarmi prima di venire a casa.

Chiusa la telefonata, feci una smorfia di quelle che secondo mia madre rischiava di alterarmi i tratti in una permanente espressione di disgusto, poi riattraversai con calma l'atrio per tornare da Regina, che stava riponendo nel frigorifero alcune bottiglie di latte in polvere ricostituito. Ho fatto come se fossi a casa mia spieg con un luminoso sorriso. Aveva tirato fuori una pentola per far bollire un po' d'acqua, e sul piano di cucina vicino al lavandino c'era un barattolo di latte in polvere vuoto. sempre utile preparare una dose abbondante di latte in anticipo, pronto da riscaldare. Quando dovr darglielo Segu la lunga e noiosa descrizione di quella procedura. Hayden mi stava fissando con quell'espressione a occhi sgranati tipica di alcuni bambini. Era un piccoletto delizioso, con la bocca e le guance rosate. In effetti, era notevolmente pi bello di Regina, che era abbastanza graziosa, ma dotata della carnagione scura e dei fianchi larghi che aveva ereditato da sua madre. Hayden agit le braccine, emettendo un improvviso verso gorgogliante, e Regina lo guard con occhi adoranti. Non meraviglioso? domand. delizioso confermai, cercando di non apparire troppo malinconica. un vero peccato che Zio Martin sia troppo vecchio per avere un altro bambino comment Regina, arrivando a ridacchiare all'idea. Sentii la schiena che mi si irrigidiva, e fui certa che la mia faccia stava facendo altrettanto. Ne abbiamo parlato ribattei, con voce che grondava ghiaccio, ma purtroppo io non ne posso avere. Martin, che era alla soglia della cinquantina, non era riuscito a entusiasmarsi all'idea di avviare una nuova famiglia anche se io, che avevo appena compiuto i trentasei anni, potevo sentir ticchettare sonoramente il mio orologio biologico.

Purtroppo, quell'orologio ticchettava in un grembo malformato, il che permetteva a Martin di evitare di prendere una decisione. Cominciai a svuotare la lavastoviglie, mentre continuavo a ripetere a me stessa che mi ero mostrata ostile e mi dovevo calmare. Regina, che sembrava essere notevolmente priva di tatto, aveva piantato un bastoncino acuminato nel mio punto pi dolente, la mia incapacit di concepire. In quel momento mi stava fissando, sforzandosi di apparire adeguatamente avvilita, ma potevo percepire una certa cosa? Soddisfazione? I suoi occhi avevano la stessa espressione di quelli di Madeleine quando aveva lasciato tutte quelle impronte sul parabrezza di Martin. Ebbi un'ispirazione improvvisa. Ti andrebbe bene se sistemassi te e Hayden nell'appartamento sopra il garage? domandai, cercando di usare un tono colloquiale e amichevole. Sarebbe perfetto. Quando sono arrivata, mi sono chiesta se quello fosse un appartamento separato replic Regina, che appariva forse leggermente delusa dal fatto che avessi cambiato argomento. Hayden si sveglia ancora la notte, e in quel modo meno probabile che vi disturbiamo. Allora portiamo l le tue cose suggerii. Prelevate le chiavi da un gancio vicino alla porta posteriore, afferrai la grossa borsa per i pannolini e la borsetta di Regina, e mi avviai lungo il passaggio coperto e su per le scale che correvano lungo la fiancata del garage rivolta verso la nostra casa. La pesante sacca appesa alla spalla mi sbatteva violentemente contro la coscia. Anche se l'aria si era fatta pi fredda e umida, per fortuna al momento aveva smesso di piovere. L'appartamento aveva appena un vago odore di chiuso. I nostri amici Shelby e Angel si erano trasferiti circa otto settimane prima, e io avevo mantenuto acceso al minimo il riscaldamento in modo che i tubi non ghiacciassero e che non

si formasse la muffa; alzai il termostato e mi guardai intorno, mentre in basso sentivo Regina aprire il bagagliaio della sua auto. L'appartamento era composto da una singola, grande stanza, con un bagno e un armadio a muro in un angolo. C'erano un letto a due piazze, una poltrona e un divanetto con relativi tavolini, un televisore e un piccolo tavolo per due nell'area attrezzata a cucina. Come monolocale, era un ambiente decisamente piacevole, e Regina ne parve soddisfatta. Oh, Zia Roe, cos carino disse, gettando una valigia sul letto. Prima di sposarci, abbiamo vissuto in un appartamento molto pi piccolo di questo. Detestavo pensare a una cosa del genere. Ecco, spero che vi troverete bene dissi a casaccio. Tu e Hayden, intendo. Ora ti lascio a disfare i bagagli. Oh, hai una culla di qualche tipo per il piccolo? Non sapevo cosa avrei fatto, se mi avesse risposto di no, ma Regina mi garant di avere un lettino da viaggio. La cosa mi lasci un po' perplessa, perch mi sembrava un oggetto un po' costoso per una madre poco abbiente. In quel momento sentii uno scricchiolio sulla ghiaia e mi affacciai sulla soglia. Martin scese dalla sua auto e rimase per un minuto a fissare la macchina di Regina. Martin, vieni quass chiamai. Era evidente che non era passato in ufficio, prima di tornare a casa. Lui si port sotto il passaggio coperto per poter sollevare lo sguardo su di me. Cosa ci fai nell'appartamento? domand. Non ci era pi entrato nessuno da quando Angel e Shelby avevano comprato una casa in citt. Oh risposi, avvertendo un piacevole senso di anticipazione, e forse perfino un tocco di malizia. Non immaginerai mai chi ci venuto a trovare, tesoro.

Martin sal le scale con aria decisamente apprensiva, e io mi trassi di lato per permettergli di entrare nell'appartamento. Zio Martin! strill Regina, girandosi verso la soglia con la bocca generosa allargata in un sorriso, il bambino stretto contro il petto come se fosse stato un sacchetto di alimentari. L'espressione di Martin fu impagabile. Sapevamo del suo arrivo? mi chiese a bassa voce Martin, mentre tornavamo verso casa. Scossi il capo. Sapevamo che aveva avuto un bambino? Scossi di nuovo il capo. Allora non lo deve sapere neppure Barby disse. Non avrebbe tenuto per s una cosa del genere. La pensavo cos anch'io, e ritenevo anche che Barby avrebbe detestato l'idea di essere una nonna. Ero pronta a scommettere che pure Regina ne era consapevole. Quindi non sappiamo perch qui? Martin, che era abituato a richiedere informazioni e ad avere tutto allineato e organizzato, appariva frustrato. Sarebbe pi facile se ti dicessi quello che non so replicai. Non so perch sia venuta, o quanto tempo intenda fermarsi. Non so dove sia Craig. E non ho idea di cosa sappia tua sorella. E anche se non lo dissi ad alta voce, per rispetto verso i sentimenti di Martin, avevo i miei dubbi riguardo alla provenienza del bambino. Martin si sofferm in cucina a bere un bicchiere di t mentre rifletteva sulla situazione. Devo tornare lass e parlarle di nuovo decise d'un tratto. Per chiarire le cose almeno in parte. Andremo lo stesso dai Lowry? Non credo che possiamo evitarlo. Regina non sembra avere problemi al riguardo, e sai quanto sia permaloso Catledge.

D'accordo. Mi fermer da lei un paio di minuti, poi andr a fare la doccia. Posato con forza il bicchiere sul piano di cucina, usc di nuovo a passo di marcia nel buio incombente e sotto la pioggia che stava ricominciando, i capelli bianchi che brillavano nell'oscurit. Salii di sopra per cominciare a prepararmi. Mentre mi truccavo, mi mettevo i gioielli e fermavo i capelli lontano dal volto con un grazioso pettine nero e oro, mi chiesi se Martin sarebbe riuscito a ottenere da sua nipote pi informazioni di quante ne avessi avute io. Del resto, lui era pi propenso di me a porre domande dirette. Lui per non sembr soddisfatto quando si avvi su per le scale, venti minuti pi tardi. Appariva invece stanco e preoccupato. Dopo avermi dato un bacio sul collo, si slacci i pantaloni e sedette sul letto per togliersi le scarpe. Ehi, marinaio, cosa facciamo? chiesi, nella mia migliore imitazione di Mae West. Martin mi scocc un rapido sorriso, poi diede un'occhiata all'orologio sul comodino. Temo che non abbiamo tempo afferm poi, con rammarico. Devo fare la doccia. Alla riunione c'erano due persone che fumavano. Martin odia che gli rimanga odore di fumo nei capelli e sui vestiti. Avresti potuto chiedere loro di non farlo gli feci notare in tono pacato. Una sua richiesta sarebbe equivalsa a un ordine, dato che lui era il capo. Andranno in pensione con il nuovo anno spieg. Se non fosse cos, li avrei sbattuti fuori a calci. A partire dal primo di gennaio, metter bene in chiaro che vietato fumare in tutto lo stabilimento.

Parlammo poi di quanti fumatori ci fossero alla Pan-Am Agra e di altri argomenti altrettanto mondani mentre Martin si spogliava, faceva la doccia e si vestiva di nuovo. Martin ha quasi tredici anni pi di me, ma assolutamente splendido senza vestiti, e altrettanto attraente con gli abiti indosso. Ha i capelli bianchissimi, ma le sopracciglia sono ancora nere e ha gli occhi di un castano chiarissimo. Fa sollevamento pesi, e le sue partite a squash sono test di resistenza per i membri pi giovani del suo staff manageriale. Non mi hai detto di aver fatto la visita medica, oggi? Contemplare il suo fisico aveva spinto i miei pensieri in quella direzione. S rispose Martin, in modo piuttosto conciso. Le mie antenne di moglie si rizzarono, attivate da quello che lui non mi stava dicendo. Non era tutto a posto? Martin non aveva mai avuto una visita medica con un brutto esito. Anzi, se ne vantava sempre dopo il controllo annuale. Zelman vuole che mi sottoponga a tutta una serie di esami solo perch sto avanzando negli anni si affrett a precisare Martin, prima che potessi sviluppare appieno la mia espressione preoccupata. E ha trovato qualcosa? domandai, con quel tono particolare che lo avvertiva di essere saggio e dirmi tutto quanto. Ha detto che sono stressato, e vuole solo eseguire qualche altro esame. Martin era davanti all'armadio, intento a scegliere cosa indossare quella sera. Dalla sua voce, compresi che l'argomento era chiuso. Li prenoteremo immediatamente suggerii. Certo. Dir alla Signora Sands di provvedere domani. Ti ho detto che diventer nonna? Ne contenta?

Oh, s. Ha gi trovato un nome al bambino e scelto un asilo. Non che sua figlia lo sappia Tutte quelle chiacchiere erano solo una tattica che Martin stava usando per temporeggiare mentre rifletteva su quello che Regina gli aveva detto. Cosa hai saputo da Regina? domandai. Non molto ammise, sporgendo in fuori il mento per radersi sotto di esso. Ero seduta sul coperchio chiuso della toilette. Non per la prima volta, mi resi conto di quanto mi piacesse essere sposata, starmene l seduta con un uomo mentre si radeva, e godere di tutte le altre piccole intimit connesse all'essere sposati. Non credo che ci dir perch venuta qui finch non sar pronta a farlo continu, distendendo il labbro superiore. Spero che non sia successo niente a Craig. Se fosse malato o avesse avuto un incidente, lei di certo ce lo direbbe osservai con esitazione, consapevole di non essere sulla stessa lunghezza d'onda di Martin. Pensavo piuttosto che Craig potrebbe essersi cacciato nei guai replic, infilandosi una camicia pulita. Non ti sei ancora messa il rossetto? No risposi, sorpresa. Martin mi trasse a s e mi elarg uno di quei baci meravigliosi che mi fanno sobbalzare le pulsazioni come una goccia d'olio che rimbalzi in una padella rovente. Reagii con entusiasmo, e lasciai le dita libere di girovagare. Calma, calma! esclam con un sussulto. Pi tardi! Quando torneremo a casa! Bada che sia una promessa ribattei in tono leggero, assestandogli un'ultima pacca prima di sedere alla toeletta per mettermi il rossetto. Prendilo come un giuramento garant. Ci saremmo dovuti concedere altri venti minuti e arrivare in ritardo dai Lowry.

Capitolo secondo
Catledge Lowry ci accolse sulla porta, con un ampio sorriso felice dipinto sulla faccia. Catledge era un politico fatto e finito: aveva una serie di obiettivi, un buon direttore di campagna elettorale e aveva fatto alcune cose degne di nota. Io per non mi fidavo di lui pi di quanto potessi sollevarlo, e dato che Catledge era alto quasi un metro e novanta, questo significava che non mi fidavo affatto. Mi limitavo ad apprezzarlo per quello che era. Ehi, bellezza! esclam. Se tuo marito si degnasse di girarci le spalle per un minuto, ti darei un bacio da farti prendere fuoco, creatura stupenda! Questa creatura stupenda preferirebbe un bicchiere di vino, Catledge replicai con un sorriso. Inoltre, non credo che riusciresti a piegarti cos tanto. Io sono alta un po' meno di un metro e cinquanta. Tesoro, mi amputerei le gambe pur di avere una possibilit dichiar drammaticamente Catledge, e io scoppiai a ridere. A Ellen la cosa potrebbe non piacere obiettai, porgendogli il cappotto. Martin si protese oltre le mie braccia per stringere la mano a Catledge, e in un momento i due uomini furono immersi in una conversazione riguardo alle possibilit che un tizio aveva di vincere la corsa alla poltrona di governatore della Georgia. Mi aspettavo di vedere Ellen emergere dalla cucina accaldata e indaffarata, ma la vidi invece rientrare attraverso la porta di comunicazione con il garage, con in mano un sacchetto di carta che, a giudicare dalla forma, doveva contenere una bottiglia di vino. Era perfettamente curata nell'aspetto e non appariva

affannata. Ebbi un momento per sperimentare una certa sorpresa, poi Ellen si protese a depormi un bacio sulla guancia e mi trovai a ristabilire i contatti con quel fascio di nervi che era Ellen Dawson Lowry. Ellen era alta all'incirca un metro e settantotto, pi o meno come Martin, ed era esile come un fuscello. Si vestiva in modo splendido, usava solo un minimo di trucco e con un po' di aiuto avrebbe continuato a essere una bionda non appariscente ancora per vent'anni. Si era diplomata con onore al Sophie Newcomb, con l'intenzione di diventare un ragioniere, ma poi aveva sposato Catledge e tutte le sue moderate ambizioni erano state consumate dalla sua divampante luminosit. Ellen mi aveva confidato che era stata felice quando i figli erano piccoli, e quando aveva lavorato in banca per alcuni anni, all'epoca in cui i ragazzi erano alle superiori, ma poi Catledge aveva voluto che lei smettesse di lavorare quando lui era stato eletto sindaco, e lei lo aveva accontentato. In passato, quando avevamo lavorato insieme in un comitato di beneficienza, eravamo state abbastanza intime, ma dopo che il nostro anno di partecipazione si era esaurito, per noi era stato sempre pi difficile incontrarci, e quella breve intimit si era dissolta. Roe, diventi sempre pi carina! esclam con entusiasmo. Oh, Ellen borbottai, imbarazzata dai suoi modi strani. I suoi occhi avevano uno sguardo vitreo e le sue mani si muovevano nervosamente su e gi lungo la gonna del vestito blu scuro e oro. Quei colori le donavano, ma Ellen aveva perso altro peso e appariva quasi emaciata. Che notizie hai dei ragazzi? domandai. Jefferson decimo nella classe dei laureandi al Georgia Tech, e Tally sta sta lavorando a uno studio speciale, nel Tennessee. Nonostante la sua esitazione riguardo all'occupazione del diciannovenne Tally, lei era come la maggior parte delle madri

e adorava parlare dei figli, per cui le mie domande mantennero viva la conversazione finch la Signora Esther non apparve ad annunciare che la cena era pronta. Martin e io ci scambiammo un'occhiata, senza parere. Lucinda Esther una sorta di personalit, a Lawrenceton, e il fatto che i Lowry l'avessero ingaggiata per quella cena ci sorprese, perch non si trattava di un evento da cui dipendesse qualche importante accordo legale, e non era neppure un grande evento sociale, mentre l'ingaggio della Signora Esther significava sempre che il pasto in questione era un evento significativo, come quando i genitori della sposa invitavano per la prima volta quelli dello sposo, o quando si dava il benvenuto a un importante visitatore in una casa benestante. Forse, per, in questo caso significava solo che la padrona di casa non era in grado di preparare un pasto adeguato. La cena servita annunci la Signora Esther, presentandosi sulla soglia con massiccia dignit, nella sua inamidata divisa grigia completata da un grembiule bianco. Non incontr il nostro sguardo n attese una nostra reazione prima di tornare in cucina, il volto scuro impassibile, il mento alto con fare orgoglioso. I pesanti cerchi d'oro che portava agli orecchi oscillavano mentre camminava. La Signora Esther non serviva in tavola. Depositava sul tavolo il cibo pronto e rimaneva in cucina finch non arrivava il momento di sparecchiare. E quasi sempre era lei a decidere il menu da preparare. Quella sera aveva scelto pollo al forno con una salsa bianca, fagiolini, panini fatti in casa, patate dolci in casseruola e un'insalata. Calorie e colesterolo non venivano prese in considerazione nell'attivit di catering della Signora Esther. Dopo che ci fummo passati tutti i piatti, cosa che serv efficacemente a rompere il ghiaccio, Martin mi chiese di raccontare a Catledge quello che era successo nel nostro cortile, quel pomeriggio.

Mentre trasformavo quanto era avvenuto in una vignetta divertente, senza l'elemento di ansia che aveva permeato di tensione l'incidente, mi venne naturale far scorrere lo sguardo avanti e indietro fra Catledge ed Ellen. Lui sedeva a capotavola, alla mia sinistra, mentre Ellen era di fronte a me. Le loro reazioni risultarono ancora pi interessanti della storia stessa: Catledge appariva scosso e visibilmente agitato, ed Ellen trovava tutto quell'episodio estremamente divertente, mentre io avrei giurato che Catledge avrebbe riso ed Ellen si sarebbe preoccupata. Quell'inversione di ruoli era molto interessante. Mi affascin ancora di pi fu il modo in cui Catledge tronc sul nascere la discussione che segu la mia narrazione. Di norma avrebbe passato una buona quindicina di minuti ad avanzare supposizioni su chi potesse aver "corretto" il paracetamolo di Darius Quattermain, ma adesso stava invece cercando di spostare la conversazione sul perdurante scontro fra due fazioni presenti nel consiglio direttivo della biblioteca. Scoccai a Martin un'occhiata significativa, in un momento in cui Ellen era in cucina a prendere altro t e Catledge era in bagno. Non potevo lasciar correre quel comportamento sconcertante senza cercare di analizzarlo e scoprirne la causa. All'improvviso, mi chiesi se non fosse stata Ellen la donna sconosciuta danneggiata da chi alterava le medicine. Quanto pi ci lavoravo sopra, tanto pi l'idea mi piaceva. Era molto probabile che la nervosa Ellen avesse dei tranquillanti nella borsetta, e di certo quella sera appariva serena in modo abnorme. Possibile che Catledge avesse paura di soffermarsi su Darius Quattermain perch pensava che Ellen potesse rivelare il piccolo episodio in cui anche lei aveva avuto quel genere di comportamento bizzarro? Di certo detestava l'idea di far sapere in giro che Ellen prendeva "pillole per i nervi".

Il silenzio che era calato intorno alla tavola era cos imbarazzante che Martin fu costretto a infrangerlo. Oggi abbiamo avuto una visita a sorpresa afferm con disinvoltura. Di chi si tratta? domand Catledge, raccogliendo quello spunto con il sollievo che gli trapelava evidente dalla voce. Mia nipote venuta a trovarci con il suo bambino nato da poco annunci Martin. Lo fissai inarcando un sopracciglio, perch avevamo deciso di non fare menzione della visita di Regina. Un maschietto comment Ellen. Mi mancano i nostri ragazzi. Erano bambini adorabili, ma poi tutti i bambini crescono e vanno via di casa, giusto? Quel commento avrebbe dovuto essere pronunciato in tono leggero, ma il suo non lo era. Anzi, il suo tono si fece sempre pi teso a ogni parola, e di nuovo un silenzio pieno di disagio cal intorno alla tavola. Poi Ellen spinse indietro la sedia e si alz con mosse forse un po' incerte. Vi prego di scusarmi disse, riuscendo ad avere un tono quasi normale. Non mi sto comportando da buona padrona di casa, ma non mi sento bene. E lasci la stanza con passo affrettato e la schiena rigida, salendo le scale con il volto distolto da noi. Mi dispiace davvero molto che Ellen stia male dissi immediatamente. Avrebbe dovuto annullare la cena noi avremmo capito. Ha lavorato cos duramente, povera cara, mentre avrebbe dovuto essere a letto. Mi auguravo che quelle mie chiacchiere a vuoto riempissero il silenzio e rilassassero un poco l'atmosfera, e in certa misura fu cos.

Ellen non sa mai quando prendere le cose con calma replic Catledge, con gratitudine. Saremo lieti di avervi di nuovo ospiti quando star meglio. Oh, no, adesso tocca a noi replic Martin, che si stava gi alzando per recuperare il mio cappotto. Abbiamo gradito molto la serata. Mi spiace solo che sia finita cos. Mentre lui e Catledge si scambiavano gli ultimi convenevoli, io andai in cucina per dire alla Signora Esther che avevamo apprezzato molto la cena e che poteva sparecchiare. La trovai seduta al tavolino da colazione nella rientranza della finestra a bovindo della cucina, intenta a leggere Benvenuto in paradiso; stavo aprendo la porta per parlare quando vidi che la porta di comunicazione fra cucina e garage si stava richiudendo, e mi resi conto che Ellen era scesa dalle scale posteriori, aveva attraversato in silenzio la cucina e cosa che sentii chiaramente stava avviando la macchina. Quando distolsi lo sguardo dal garage per riportarlo sulla Signora Esther, vidi che lei mi stava osservando con espressione neutra. Con estrema chiarezza, quasi lo avesse detto ad alta voce, la sua faccia dichiarava: "Non sono affari miei e non ne voglio sapere niente". Grazie per la cena deliziosa, Signora Esther. Il pollo era particolarmente buono mi complimentai, scegliendo una portata a caso. Grazie, Signora Bartell. Ecco un'altra persona che non mi chiamava Signora Teagarden, anche se quello non era una cosa su cui intendevo sollevare problemi. Per me non aveva mai fatto differenza come la gente mi chiamava, finch io stessa sapevo chi ero. Ci salutammo e tornai in sala da pranzo, dove trovai Martin e Catledge che si stringevano la mano. Poi per Catledge menzion la riunione di mercoled della commissione urbanistica, e Martin ricord che la Pan-Am Agra aveva comprato un tratto di terra adiacente allo stabilimento la cui

destinazione andava modificata, e i due ripresero daccapo la conversazione. Non potevo armeggiare con la tavola, non con la Signora Esther che, in cucina, aspettava di sparecchiarla, e non potevo gironzolare per la casa senza apparire maleducata, quindi tirai fuori dalla borsetta una mentina e me la infilai in bocca senza parere, poi mi districai i capelli dal colletto del cappotto e battei un colpetto gentile sul braccio di Martin. Tu e Catledge dovrete continuare a discuterne domani al telefono, tesoro dissi. Dobbiamo andare a casa. Hai ragione, Roe convenne Martin, sorridendomi con affetto. Dobbiamo passare a vedere come stanno Regina e il bambino, prima di ritirarci per la notte. Cos riuscimmo finalmente a varcare la porta e ad avviarci. Poi dovemmo fermarci a fare benzina, perch Martin era quasi in riserva e non voleva farla l'indomani nell' andare al lavoro. Durante la cena avevamo bevuto il vino comprato da Ellen, e avevamo avuto una giornata piuttosto pesante, quindi fummo silenziosi e (nel mio caso) assonnati durante il tragitto fino a casa. Pur essendo ancora vagamente sconcertata per la visita di Regina e per quel bambino inspiegabile, ero disposta a rimandare ogni preoccupazione al riguardo all'indomani. Dall'espressione accigliata di Martin, per, potevo capire che lui aveva ricominciato a rimuginarci sopra. Quando imboccammo il nostro lungo vialetto di accesso, la mia sonnolenza evapor. Anche se non riuscivo a vedere molti dettagli, c'era una macchina sconosciuta parcheggiata davanti al garage e l'auto di Regina era scomparsa; inoltre, la luce di sicurezza automatica accesa sul retro della casa mostrava che qualcuno aveva portato via il pick-up e il rimorchio di Darius. Mi augurai che a farlo fosse stato uno dei suoi figli. Non avevamo regolato sull'automatico la lampada di sicurezza sul davanti della casa perch la sua luce penetrava in

camera da letto; era posizionata sul manuale, e nell'andare a cena dai Lowry ci eravamo dimenticati di accenderla. La luce intensa nel cortile posteriore si espandeva in certa misura anche sul davanti, ma l si faceva fioca e piena di ombre. Di conseguenza, il davanti della casa e il garage erano relativamente al buio ma a parte la macchina sconosciuta e la scomparsa di quella di Regina, erano visibili parecchie cose allarmanti. Potevo vedere, e anche Martin, a giudicare dal suo grugnito, che c'era qualcosa disteso sulle scale che portavano all'appartamento sopra il garage. Ma la cosa pi preoccupante era il ventaglio irregolare di chiazze scure sulla parete bianca della costruzione. Martin dissi in tono allarmato, come se lui non avesse gi notato tutte quelle cose, poi ci fissammo a vicenda mentre Martin spegneva il motore della Mercedes. Resta qui mi ordin con fermezza, e apr la portiera. No ribattei, facendo altrettanto con la mia. Madeleine era accoccolata fra le azalee, lo sguardo fisso sulla cosa sulle scale, e non mostr neppure di accorgersi della nostra presenza, continuando a rimanere sul chi vive e attenta nel punto che si era scelta. In qualche modo, questo mi fece accapponare la pelle, e per la prima volta avvertii la convinzione che fosse successo qualcosa di veramente molto brutto. Non era soltanto molto brutto, era assolutamente orribile. La chiazza scura sulla parete bianca del garage era uno spruzzo di sangue. Mentre lo fissavo, una goccia si mosse, segno che non era ancora del tutto asciutto. Quel sangue era schizzato dalla lunga cosa inerte distesa sulle scale: un uomo. Un'accetta, ancora conficcata nella testa, gli aveva trapassato la fronte e i capelli neri erano intrisi di sangue. Pensai a Regina e al bambino, e se il cuore potesse muoversi all'interno del corpo, il mio sarebbe precipitato fino al fondo

dello stomaco, perch avevo il sospetto che quel morto fosse Craig, il marito di Regina. Martin stava guardando verso la porta dell'appartamento, in cima alla scala: si scorgeva una linea scura dove il battente avrebbe dovuto combaciare con lo stipite, segno che la porta era socchiusa. Quella realizzazione fu sufficiente a spingermi a raggiungere mio marito, che in quella luce fioca appariva vecchio e malato, con tutte le linee impresse sul suo volto dal tempo che apparivano pi profonde nell'ombra. Dal momento che lo conoscevo, sapevo che stava pensando di dover salire quella scala e scoprire cosa c'era nell'appartamento, ma aveva anche paura di quello che avrebbe trovato. Cominci a cadere una pioggerella leggera. In silenzio, posai una mano sulla spalla di Martin e strinsi appena, prima di procedere ad aggirare la cosa morta distesa sui gradini, cercando di non guardarla mentre salivo con la schiena addossata alla ringhiera, sforzandomi anche di evitare di toccare il sangue che chiazzava il muro. Una volta oltrepassato il corpo, salii pi in fretta, ma mi sentivo comunque le gambe appesantite dalla riluttanza e tremanti di timore. Mi parve di impiegarci un'ora a raggiungere la porta. Dall'interno dell' appartamento giunse un suono. Mordendomi con forza un labbro, spinsi il battente con la punta di un dito, poi allungai la mano all'interno e azionai l'interruttore vicino alla soglia. Un bagliore intenso illumin l'appartamento, e io impiegai un lungo momento a guardarmi intorno in cerca del corpo di Regina, di chiazze di sangue, di segni di lotta. Non c'era niente. Il lieve suono continuava a farsi sentire. Finalmente mi decisi a entrare, continuando a guardarmi intorno. Martin mi lanci un richiamo dal basso, ma non risposi. Avevo il respiro irregolare e affannoso. Fuori, la

pioggia si fece pi fitta e pesante, e il tamburellare delle gocce sui gradini diede l'impressione che il piccolo appartamento fosse ancora pi isolato. L'armadio, nel quale erano stati appesi abiti che supposi appartenere a Regina, era spalancato, e la valigia di Regina era aperta sul tavolo, con i vestiti che parevano essere stati gettati al suo interno disordinatamente e ricadevano fuori dai lati. La porta del bagno era spalancata, e potevo vedere un ammasso di articoli da trucco e da toeletta sparsi sul piano accanto al lavandino. L'unica area che non potevo vedere dalla mia posizione era il pavimento sul lato opposto del letto, ed era da l che proveniva quel lieve suono. Aggirai il letto, con una parte della mente che persisteva a sostenere che niente poteva essere peggio di quello che avevo gi visto. Il pavimento era vuoto, ma le pieghe del copriletto di cachemire si muovevano, all'altezza della moquette. Mi lasciai cadere in ginocchio e mi chinai in avanti, trattenendo il fiato nel sollevare il bordo del copriletto. Sotto il letto c'era il bambino, che scalciava, agitava le manine e cominciava ad agitarsi perch sua madre non lo aveva preso in braccio ora che si era svegliato dal suo riposino. Appariva in perfetta salute, e la tutina rossa era immacolata. Per la macchina di Regina era scomparsa, e lei non era nell'appartamento. Di certo non stavo pensando in modo chiaro. All'inizio, mi dissi che la presenza del bambino, e il fatto che stesse bene, fosse una buona notizia e lo era, naturalmente, ma quella era solo una parte delle preoccupazioni di Martin. Quando mi affacciai in cima alle scale e gli riferii che il bambino stava bene, ma che Regina era scomparsa, l'espressione sul suo volto mi ricord che qualcuno aveva assassinato il giovane che giaceva sui gradini, e che la scomparsa Regina aveva ogni probabilit di essere la persona

che aveva brandito l'ascia. Martin era fermo in atteggiamento passivo, con la schiena appoggiata al garage, le braccia incrociate sul petto e capelli e cappotto scuri di pioggia. Quel comportamento, cos alieno per lui, mi colp come un pugno in pieno petto. Devi chiamare la polizia gli ricordai, e vidi l'ira divampargli sul volto. Non gli piaceva che gli si dicesse di rivolgersi alla polizia, ma la mia presenza lo obbligava a fare la cosa giusta, anche se era chiaro per me che aveva pensato di nascondere in qualche modo l'accaduto. Quello era il pirata in lui che affiorava. C'era qualcosa infilato sotto un tergicristallo della macchina sconosciuta, che notai avere la targa dell'Ohio. Dal momento che non potevo comunque inzupparmi molto pi di quanto gi non avessi fatto, scesi con cautela le scale e mi diressi all'auto per toccare con un dito quella massa fradicia. Era un pezzo di carta ripiegato, un messaggio. Potevo vedere le strisce che erano state inchiostro azzurro, ma non avrei mai saputo a chi fosse rivolto quel messaggio, o cosa avesse contenuto. Il bambino cominci a urlare, la sua voce che risuonava nella gelida aria notturna. Mi aspettavo che qualcuno lo prendesse in braccio e si occupasse delle sue necessit, e quando questo non successe ebbi uno di quelli che Lizanne chiama Momenti Veri. La madre di Hayden era scomparsa, e suo padre Craig (ero certa che il cadavere fosse quello di Craig, anche se lo avevo incontrato solo una volta, al matrimonio) giaceva morto davanti a me. La nonna del piccolo, che avrebbe dovuto essere disposta a farsi carico di lui, era in crociera con il suo compagno. Io, Aurora Teagarden, ero (almeno temporaneamente) responsabile di quel bambino, a meno che Martin non si fosse deciso ad agire. Nel fissare mio marito, vidi quanto questo fosse improbabile. E invece di sentirmi

entusiasta finalmente, un bambino! avvertii uno sgomento quasi sconfinato. La pioggia si rarefece fino a cessare. Mi girai e salii nuovamente la scala fino all'appartamento, dove mi accovacciai e sfilai Hayden da sotto il letto per poi rialzarmi a fatica con lui fra le braccia. Il modo in cui riusciva a divincolarsi era sconvolgente, come lo era la quantit di forza necessaria per riuscire a tenerlo in braccio, soprattutto quando inarcava il corpo in preda alla rabbia. Stavo tremando, e non a causa dell'uomo morto sulla scala. In qualche modo, riuscii a scendere i gradini e a percorrere il passaggio coperto, oltrepassando l'ancora silenzioso Martin senza dire una parola. Entrata in casa, allungai la mano verso la tastiera del sistema di allarme solo per scoprire che era stato disattivato. Naturalmente, non avevamo detto a Regina come attivarlo quanto meno, io non lo avevo fatto. Chiamai il 911 dal telefono della cucina, facendo saltellare su e gi Hayden con un braccio fradicio mentre usavo l'altra mano per comporre il numero. Riuscivo a stento a reggerlo, ma non potevo certo posarlo sul pavimento della cucina, e in quel momento stava urlando a tal punto che dovetti ripetere due volte. Se non altro, Doris non era in servizio, e la persona di turno non sapeva che quel giorno avevo gi chiamato la polizia da casa mia. Dopo aver riattaccato, non potei pi rimandare di prendermi cura di Hayden. Non sapevo cosa fare. Dal momento che le sue necessit, quali che fossero, non venivano soddisfatte, il bambino prese a urlare pi forte. Troppo spaventata e incerta per lasciarlo solo, uscii di nuovo barcollando nella notte, trasportando quel fagotto vivente sempre pi pesante, e aggirai ancora una volta quella cosa orribile sulla scala, il cui orrore cominciava a impallidire di fronte al mio frenetico desiderio di indurre il bambino a tacere.

Desiderai che Martin si riscuotesse e mi aiutasse, ma lui se ne restava l fermo con le mani sul cofano della Mercedes e lo sguardo fisso nella notte con quella strana espressione introspettiva ancora dipinta sul volto. La borsa dei pannolini, che adesso era notevolmente pi leggera, giaceva sul pavimento. Lieta di vederla, me l'appesi in spalla e ancora una volta trasportai l'urlante Hayden fino in casa, del tutto incapace di pensare a cosa fare dopo. Lui per non la smetteva di gridare. Cercai di ragionare in mezzo a tutto quel rumore. Doveva essere bagnato, o affamato, giusto? O entrambe le cose. In genere, non erano quelli i problemi dei neonati? Aprii la sacca dei pannolini e ne tirai fuori uno, poi dovetti capire come funzionava, dato che non ne avevo mai esaminato da vicino uno, e tanto meno lo avevo messo a un bambino. Quando ritenni di aver capito, staccai un pezzo di carta dal rotolo da cucina e lo stesi sul tavolo, poi sistemai Hayden nel centro dell'asciugamano improvvisato e procedetti ad aprire la tutina, cosa che sembrava incredibilmente complicata. Finalmente districate, sia pure con estrema difficolt, le sue gambette scalcianti, staccai gli adesivi che tenevano chiuso il pannolino. Accidenti! Gliene serviva uno nuovo. Dovevo pulirlo, ma con che cosa? Non potevo lasciarlo andare e se fosse rotolato gi dal tavolo? Ero cos assorta nel risolvere quel problema che per me le sirene delle autopattuglie in arrivo furono soltanto un rumore di fondo. Finalmente la mia mano libera trov una scatola di plastica nella sacca dei pannolini, e nell'aprirla trovai all'interno delle salviette umidificate. Evviva! Alcuni faticosi minuti pi tardi, Hayden era pulito e con indosso un nuovo pannolino pi o meno. Adesso stava piagnucolando, e sapevo che avrebbe ripreso a urlare se non avessi risolto il resto dei suoi problemi, quali che fossero. La

cosa pi probabile sembrava che fosse affamato, e d'un tratto ricordai che Regina aveva preparato tutti quei biberon nel pomeriggio. Dio la benedica, pensai. Se davvero mi aveva lasciato il latte gi pronto per il bambino l'avrei perdonata, qualsiasi cosa avesse fatto. Nel frigorifero c'erano quattro biberon. Ne scaldai uno nel microonde, come mi aveva mostrato in precedenza, e mi chiesi se lei avesse previsto la sua partenza quando si era presa il disturbo di spiegarmi cos dettagliatamente come preparare il biberon e come controllare la temperatura del latte. L'idea che Regina potesse aver saputo in anticipo che se ne sarebbe andata era tanto sgradevole che mi dispiacque di averci pensato. Sistemai Hayden sul suo seggiolino, che avevo trovato nel salotto e portato in cucina, e gli accostai il biberon alla bocca. Lui fece il resto, mentre io mi accasciavo su una sedia con la fronte appoggiata a una mano e l'altra che reggeva il biberon in quella che speravo fosse la posizione giusta. Sentii un rumore di passi pesanti che si avvicinavano alla porta della cucina e compresi che era ora di rispondere ad alcune domande. Abbassai lo sguardo su Hayden, che stava succhiando dal biberon come se esso fosse stato la risposta a tutti i problemi dell'universo. E desiderai poterne avere uno anch'io.

Capitolo terzo
Dopo un paio d'ore di andirivieni dei poliziotti della contea, ero cos esausta, infuriata e inorridita che non riuscivo quasi pi a mettere insieme due parole, e tanto meno a fornire risposte coerenti. Martin era rimasto fuori per la maggior parte del tempo, ma a un certo punto rientr e attravers la cucina con lo Sceriffo Padgett Lanier che lo tallonava da presso; si rinchiusero nello studio dall'altra parte dell'atrio e non ne emersero per un'eternit. Io passai quel tempo spaventoso cercando di richiudere la tutina di Hayden e di fargli fare il ruttino tenendolo in braccio, una cosa che ricordavo si doveva far fare ai bambini dopo averli nutriti. Deve tenerlo un po' pi diritto sugger un giovane bruno che portava la divisa cachi del dipartimento dello sceriffo. Ho un bambino di quattro mesi aggiunse, per fornirmi le sue credenziali. Io spostai con cautela quel caldo fagotto e glielo porsi. Ed necessario avere sulla spalla un panno continu lui, servizievole. Gli passai appena in tempo un panno di stoffa prelevato dalla sacca, perch un istante pi tardi Hayden sorrise e con un ruttino riemp il panno di latte rigurgitato. Il giovane agente sorrise a sua volta e mi restitu il bambino. Protesi le braccia con riluttanza, perch non ero abituata al peso del piccolo e mi dolevano gi le spalle. Un momento pi tardi rimasi inorridita di fronte alla consapevolezza di quanto fossi viziata, quando mi resi conto che ero infuriata con Martin perch non stava facendo andare via quel bambino, e non mi stava commiserando o quanto

meno dando suggerimenti sul da farsi, visto che dopo tutto lui ne aveva gi avuto uno. Con risolutezza, mi costrinsi a provare comprensione per Martin, che aveva trovato nella nostra propriet un uomo assassinato in maniera orribile, che aveva una nipote scomparsa e sospettata di omicidio, che non era in grado di contattare sua sorella e informarla della situazione. E che, in aggiunta a tutto questo, aveva ancora indosso abiti fradici. Una volta emersa dallo stato di irritazione, incanalai i miei pensieri in direzioni meno intrise di emotivit e mi posi la domanda pi ovvia: il morto era davvero Craig, il marito di Regina? Non lo vedevo dal matrimonio. Il morto indossava jeans e una giacca di pelle non ricordavo altro del suo vestiario, ma sapevo che avrei rivisto la sua faccia nei miei sogni. Quando menzionai il biglietto fradicio sotto il tergicristallo a uno degli agenti che andavano e venivano in un flusso continuo, lui mi disse che si era disintegrato quando avevano cercato di districarlo. A poco a poco, tutti gli uomini e le donne se ne andarono, tutte le macchine lasciarono il cortile e compresi che il corpo era stato rimosso, che non c'erano altre domande a cui rispondere. Almeno per quella notte. Guardai l'orologio: era mezzanotte, appena due ore e mezza da quando avevamo lasciato la casa dei Lowry. Hayden si era finalmente addormentato, e lo avevo sistemato sul suo seggiolino, grata di avere l'opportunit di far riposare le braccia, che erano decisamente logorate da quel peso a cui non ero abituata. Appoggiai la testa sul tavolo e dovetti sonnecchiare, perch quando guardai di nuovo l'ora era mezzanotte e mezzo, e Martin era in piedi accanto al tavolo, lo sguardo abbassato su di me. Andiamo a letto disse, con voce vuota.

Dobbiamo recuperare il lettino portatile per il bambino gli feci notare, cercando di apparire pratica, piuttosto che seccata. Lui fiss Hayden quasi con stupore, come se si fosse aspettato che la polizia avesse portato via anche lui. Oh, mio Dio disse, stancamente. Mi morsi la lingua per non ribattere. Dopo avergli dato quello che ritenevo essere un tempo pi che sufficiente per offrirsi volontario, aggiunsi con voce tesa: Se lo tieni d'occhio, vado a prenderlo io. D'accordo assent Martin, con mio assoluto stupore. Sedette su un'altra sedia e appoggi il mento su una mano, guardando in faccia il bambino come se non ne avesse mai visto uno. Serrando i denti, e abbassandomi per passare sotto il nastro giallo che isolava la scena del crimine, salii ancora una volta quella scala, manovrando con cura per evitare le macchie di sangue e chiedendomi chi diavolo le avrebbe ripulite. Probabilmente sarebbe toccato a me. Stavo accumulando una buona quantit di lagnanze. Fu uno shock vedere il disordine che regnava nell'appartamento. Naturalmente, la polizia aveva cercato prove relative al crimine e a dove poteva trovarsi Regina non so perch mi fossi aspettata che avrebbero lasciato tutto in ordine. Scuotendo il capo in segno di disgusto per la mia stessa ingenuit, afferrai un arnese appiattito che supposi essere il lettino portatile, che aveva un rettangolo di plastica bianco con le istruzioni per il montaggio attaccato a un affare pastello che sembrava una sorta di paraurti. Ne fui pateticamente grata. Ero cos terrorizzata all'idea di non sentire il bambino, se di notte si fosse svegliato, che montai faticosamente il lettino proprio accanto al nostro letto. Martin non fece commenti.

Se non altro, mi aveva seguita di sopra trasportando la sacca per i pannolini, e riuscii ad adagiare Hayden nel lettino senza svegliarlo. Per un singolo istante, prima che lo sfinimento avesse il sopravvento, riuscii a percepire Hayden come un bambino e non come un enorme problema. Per quell'unico istante vidi la liscia pelle chiara, le dita minuscole, le piegoline del collo, e quell'insieme mi tolse il respiro. Poi lui torn ritorn a essere una creatura spaventosamente fragile di cui ero (a quanto pareva) la sola responsabile, e di cui non sapevo assolutamente come fare a prendermi cura. Sospirando, mi spogliai, gettai i vestiti nel cesto dei panni sporchi, in bagno, e mi infilai la camicia da notte azzurra, poi mi lavai i denti e mi accasciai sul letto. Recepii a stento che Martin stava spegnendo la luce prima di trovare rifugio nel sonno. Era la nostra accetta? mi stava chiedendo Martin. Uhmmm? Roe, quella era la nostra accetta? Riflettei, con la testa ancora adagiata sulle braccia. Mi sentivo calda e a mio agio, ma non appena mi svegliai davvero l'infelicit fu pronta a balzarmi addosso. Mi girai e mi raggomitolai contro mio marito. Non lo so risposi, con la faccia contro il suo petto. Lui dorme con indosso soltanto i pantaloni del pigiama. Martin mi circond distrattamente con le braccia, il mento che mi accarezzava la sommit della testa. Spero che non lo fosse disse. Non stata lei. Cosa te lo fa pensare? Martin non appariva agitato, soltanto curioso.

Non avrebbe abbandonato il bambino, giusto? E non avrebbe lasciato neppure tutta la sua roba dichiarai, con maggiore fermezza. Per quella che scomparsa la sua auto, non quella con cui arrivato Craig. Quella era la macchina di Craig? chiesi, ma Martin non si prese la briga di rispondere. Craig era arrivato fin l in qualche modo, non era certo caduto dal cielo. Non che uno scenario di quel genere mi fosse ignoto, dato che un corpo era effettivamente caduto dal cielo, e nel mio giardino, l'anno precedente. Per mi sembrava improbabile che succedesse due volte, perfino a me. Quindi, ragionai, Craig aveva seguito Regina, sulla sua macchina. Forse Regina lo aveva lasciato e lui voleva riprendersela, avevano litigato e Regina aveva preso l'accetta che come rientrava l'accetta in quel quadro? Dove si era trovata, prima di atterrare nel centro della fronte di Craig? D'accordo, dovevo ignorare l'immagine mentale. Supposi che Craig avesse minacciato Regina con un'accetta prelevata dalla sua stessa auto "Torna indietro se non vuoi che ti ammazzi" e che lei fosse riuscita a sottrargliela e a usarla per ucciderlo. Mentre lui se ne stava passivamente fermo sotto di lei, sulle scale? E poi lei aveva scritto un biglietto per suo zio ed era fuggita, lasciando il suo bambino affidato a chiunque fosse entrato nell'appartamento? D'accordo. Craig aveva portato con s un amico che aveva una cotta per Regina. Quell'amico aveva preso un'accetta, ucciso Craig e rapito Regina, ma non aveva voluto addossarsi il peso costituito da Hayden. Oppure, quell'amico non aveva neppure

saputo del bambino, e per salvarlo Regina aveva trovato un momento per nasconderlo sotto il letto. Mi pareva che quello scenario coprisse ogni dettaglio. Riferii a Martin la mia teoria. Questo scagionerebbe Regina osserv, come se quella fosse stata una possibilit molto remota. Tuttavia, parve appena un po' pi speranzoso. Sono certo che se ne sia andata perch qualcuno l'ha costretta a farlo. Non posso credere che avrebbe abbandonato il bambino, a meno di esserci obbligata. Martin mi baci la fronte in segno di gratitudine, ma il braccio sotto il mio collo rimase duro come un tronco per la tensione. Decisi di allentarla nel modo migliore, sfiorandogli un capezzolo con le labbra. Lui trattenne bruscamente il respiro e la sua mano libera trov qualcosa di piacevole da fare. Eh ciangott una vocetta, dietro di me. Emisi uno strillo acuto. il bambino disse Martin, dopo un momento carico di tensione. Nella culla. Accanto al letto. Eh! ripet Hayden. Rotolai sul fianco e vidi due manine agitarsi nell'aria. Oh, no no no gemetti, mentre ogni pensiero relativo al sesso mi volava via dalla testa come ratti che abbandonassero una nave che affondava. Non so cosa fare. Tu avevi un bambino, devi aiutarmi. Era Cindy a occuparsi di Barrett, da piccolo. Perch non ne ero sorpresa? Avevo sempre troppa paura di fare qualcosa per lui, perch era cos piccolo. Era prematuro di tre settimane. Quando cresciuto abbastanza, quando mi sono sentito sicuro di non potergli fare male per sbaglio, ormai Cindy e io avevamo preso l'abitudine che fosse lei a occuparsene, a lavarlo, a nutrirlo e a cambiargli i pannolini.

Assurdamente, non fu l'ignoranza di Martin su come si accudiva un bambino a farmi venire le lacrime agli occhi, bens il pensiero che lui e Cindy avevano condiviso quelle esperienze: la nascita di Barrett, la preoccupazione per la sua salute e la paura per la sua sopravvivenza dopo la nascita prematura, la sua lenta crescita e i suoi miglioramenti sotto gli occhi vigili dei genitori. Lui aveva avuto tutto questo con lei, ma non lo avrebbe mai avuto con me. Non ero mai stata gelosa di Cindy, prima di allora, e di certo avevo scelto il momento sbagliato per cominciare a esserlo. Sentendomi gi stanca, prelevai Hayden dal lettino portatile di certo si era fatto pi pesante durante la notte e lo adagiai sul letto accanto a Martin mentre recuperavo la vestaglia. Quando mi girai, Martin si era sollevato su un gomito e stava guardando il bambino, offrendogli un dito perch lo afferrasse, e Hayden lo stava studiando a sua volta con espressione solenne. Indugiai a guardarli per un lungo momento, sentendo il cuore che mi si spezzava lungo parecchie crepe diverse. Volsi loro le spalle per raccogliere la mia abbondante capigliatura in una coda con un elastico, perch la notte precedente Hayden aveva mostrato la tendenza ad afferrarmi e tirarmi i capelli, esperienza che non avevo apprezzato. Poi legai la cintura della vestaglia di velour nero e mi chinai con cautela per prelevare il piccolo dal letto. Quanto tempo pensi che abbia? chiesi, sorpresa di non sapere neppure l'et del bambino. Non ne ho idea replic Martin, fissando il piccolo ed eseguendo qualche confronto mentale. Sembra un po' pi piccolo di quello di Bubba e di Lizanne. Avevo anch'io la stessa impressione. Magari ha un mese? azzardai. Lui scroll le spalle nude.

La gente lo chieder dissi, con voce che suonava gi stanca ai miei stessi orecchi. Lo fanno sempre. Oh, Dio. Martin rotol supino e si premette le mani sulla faccia, come a proteggerla dal mondo. Farai meglio a chiamare Cindy suggerii, cercando di usare un tono pratico. Regina ha in certo modo sottinteso che erano intime, e forse lei ci potr dire qualcosa di pi su questo bambino. Forse sa perfino come contattare Barby. Scesi le scale con cautela, usando una mano per tenere sollevate la camicia da notte e la vestaglia e tenendo premuto Hayden contro il mio petto con il braccio libero. Mi sentii sollevata quando arrivai in fondo alle scale sana e salva, e anche scioccamente ottimista di fronte a quel buon presagio. Qualcuno buss con discrezione. Quel modo di bussare era inconfondibile: mia madre. Disattivai l'allarme e aprii la porta. Mia madre, Aida Brattle Teagarden Queensland, ha cinquantasette anni, incantevole, e somiglia a Lauren Bacali nei suoi momenti migliori. intelligente, acuta, e con i suoi soli sforzi ha ammassato una piccola fortuna. Le voglio bene, e lei ne vuole a me, ma viviamo su pianeti diversi. Hanno trovato la ragazza? chiese, venendo dentro. "La ragazza" doveva essere Regina. No, non che io sappia. Mi sono appena alzata spiegai, anche se non era necessario. Martin ancora a letto? Mia madre lanci un'occhiata all'orologio: erano le nove e mezzo. Abbiamo fatto tardi, ieri sera le ricordai. Dopo che era arrivata la polizia, avevo chiamato mia madre appena avevo potuto per evitare che apprendesse la notizia da qualcun altro. Lei protese le braccia in un gesto perentorio, e io le consegnai il piccolo. Adesso, aveva tre nipoti (dai figli di John) e con mio stupore li amava molto.

Guard il bambino che, meraviglia delle meraviglie, ricambi il suo sguardo in silenzio. Ha due, forse tre settimane sentenzi brevemente mia madre, adagiandolo sul seggiolino che troneggiava ancora nel centro del tavolo. Hai latte in polvere? Regina ha preparato un po' di latte prima di Mi interruppi, in preda alla confusione. Prima di assassinare il marito e di fuggire? Prima di essere rapita dagli alieni? Hai bisogno di una bambinaia per questo bambino dichiar poi mia madre, in tono pratico. Mi riteneva assolutamente incapace di prendermi cura di un bambino, cosa che in qualche modo mi fer. Del resto, perch avrebbe dovuto avere la minima fiducia nella mia capacit di occuparmi di lui? Era una cosa che non avevo mai fatto prima. buffo cosa faccia male e cosa ti scivoli addosso. Questo mi fer davvero molto. Farai meglio a chiamare le tue amiche e vedere se ti riesce di trovare una babysitter temporanea sugger ancora mia madre. La fissai. Come mai non si stava offrendo di farlo lei, o meglio, di farlo fare alla sua segretaria? Mi resi conto che mia madre aveva qualche problema. Ero stata cos assorta nei miei guai che non l'avevo neppure guardata con molta attenzione. Cosa c' che non va? domandai, detestando il tremito che potevo percepire nella mia voce. John ha avuto un lieve ecco, forse era un infarto la scorsa notte, due ore dopo che hai chiamato. Oh, no! esclamai, con gli occhi che mi si riempivano immediatamente di lacrime. Ero affezionata a John Queensland, che era stato un mio amico prima di frequentare mia madre e di sposarla. Trassi un profondo respiro. Mia madre non stava piangendo, quindi non potevo farlo neppure io. Come sta?

L'ho trasferito ad Atlanta e adesso gli stanno facendo alcuni esami rispose. Potevo leggere sul suo volto lo sfinimento, e la paura. Mi dispiace dissi piano. Cosa posso fare per aiutarti? Sei gi fin troppo impegnata replic, guardando fuori della finestra della cucina. Era un altro giorno ventoso e nuvoloso; una foglia dell'albero della gomma vol davanti alla finestra. Si tratta solo di passare molto tempo seduta in ospedale, e non puoi aiutarmi in questo. Pensai a Martin, al bambino, alla donna scomparsa, all'uomo morto. Mia madre infine aveva bisogno di me, e io non la potevo aiutare. Avery e John David sono l? domandai. Quelli erano i due figli di John, entrambi sposati. John David arriver in aereo questa mattina. Melinda lo andr a prendere all'aeroporto e lo accompagner all'ospedale, una cosa che pu fare portandosi dietro i bambini in auto rispose mia madre, con un fugace sorriso. Ebbi una fitta di gelosia indegna di me nel notare l'estremo affetto con cui lei parlava di Melinda, la moglie di Avery. Qual la prognosi? chiesi, temendo la risposta. Vidi Martin fermo sulla soglia, alle spalle di mia madre. Non sapevo da quanto tempo fosse l. Non lo sappiamo ancora replic lei, a bassa voce. cosciente solo a tratti, e ha dei dolori. Non si preoccupi per noi, Aida interloqu mio marito, venendo avanti fino ad affiancarsi a mia madre e a stringerle una spalla. Lei sollev una mano a coprire la sua in un gesto rapido, poi entrambi si ritirarono dietro un atteggiamento con cui si sentivano pi a loro agio. Ce la caveremo, dobbiamo solo chiarire questa faccenda aggiunse Martin.

Roe dichiar mia madre, prendendo la borsetta e avviandosi alla porta. Questa davvero una spaventosa quantit di problemi, tutti nello stesso momento. Mi resi conto che si stava in parte scusando per essere concentrata su suo marito, o che quanto meno si stava rammaricando che i miei guai non fossero la sua sola preoccupazione. Ce la caveremo, tutti quanti ribattei in tono deciso, cercando di non piangere. Ti chiamer pi tardi per sentire come vanno le cose. Di' a John che lo penso. Annuendo, lei scarabocchi il numero di telefono della stanza di ospedale di John su un pezzo di carta e me lo porse. Lo attaccai al frigorifero con una di quelle calamite che Martin detestava. Dopo che mia madre se ne fu andata, mi lasciai cadere su una sedia e mi presi la testa fra le mani. Se il bambino avesse cominciato a piangere, non avrei potuto tollerarlo. Naturalmente, Hayden si mise a piangere. Mi costrinsi ad alzarmi e ad andare al frigorifero, pensando (mentre ne prelevavo un biberon e lo infilavo nel microonde) che mi sentivo quasi disposta a perdonare tutto a Regina, se solo fosse tornata e se ne fosse andata di nuovo con il bambino. Martin aveva preparato il caff. Notai che indossava pantaloni cachi e un maglione, la tenuta pi casual che lui portasse di giorno, e che stava guardando dalla finestra nel sorseggiare una tazza di caff, gli occhi fissi su un manifesto pubblicitario di Lands' End. Io avevo ancora addosso la vestaglia di velour, con i capelli che mi ricadevano lungo la schiena in una cascata di onde e nodi, e mi sentivo molto tesa. Hayden, che portava sempre la stessa tutina rossa e un pannolino che di certo doveva essere cambiato, stava urlando a squarciagola. Prendi il bambino dissi a Martin.

Cosa? chiese, girandosi verso di me con un sorriso automatico. Non riesco a sentirti, il piccolo sta piangendo. Prendi il bambino scandii. Martin rimase talmente sorpreso che pos il boccale e prelev il bambino dal seggiolino. Tolto il biberon dal microonde lo scossi, poi provai la temperatura del latte sul braccio: per quanto riuscivo a determinare, era quella giusta. Porsi il biberon a Martin, che dovette liberare la mano sinistra per prenderlo. E lasciai la stanza. Attraversai l'atrio con passo pesante, o almeno ci provai, dato che molto difficile pestare i piedi se si portano pantofole morbide, infilai il numero di telefono della camera di ospedale di John sotto il telefono che si trovava sulla scrivania e mi lasciai cadere di traverso sul divano di pelle rossa, con la schiena contro un bracciolo e lo sguardo fisso fuori della finestra, dove la giornata era spiacevolmente grigia, fredda e ventosa. Ribollendo di rabbia, pensai che era esattamente cos che mi sentivo dentro di me grigia, fredda, spiacevole. Ecco, forse non ero ventosa poi tutta la mia rabbia si trasform in qualcosa di molto pi immediato quando una testa apparve fra lo schienale del divano e la finestra. Si trattava della testa di un giovane biondo e avvenente, che aveva un'espressione intontita. Ehi disse, tu sei Zia Roe? Credevo che fossi vecchia. Dov' il bambino? Urlai, e stabilii un record di velocit nello scattare in piedi da un divano di pelle rossa. Martin fu ostacolato dal bambino nel suo tentativo di salvataggio. Appariva pronto ad agire, quando si present sulla soglia, ma l'effetto fu rovinato dal fatto che stava ancora nutrendo Hayden. Mi ficc fra le braccia bambino e biberon, poi rimase in attesa: era chiaro che non vedeva l'ora di venire

alle mani, cosa che il giovane fu abbastanza percettivo da capire. Ehi, amico, tutto a posto. Regina non vi ha detto che ero qui? Lo fissammo. A poco a poco, la sua mente offuscata recep che c'era qualcosa che decisamente non andava. Allora, dov' Craig? chiese in tono incerto, spostandosi per aggirare il divano. Non era molto alto, intorno al metro e settantadue, e indossava vecchi jeans e una camicia di flanella poco pulita che pendeva aperta su una T-shirt. Un velo di barba bionda dava l'impressione che la sua faccia fosse sporca, ma nel complesso non appariva pericoloso. Aveva un'aura di amabile stupidit che, come scoprii in seguito, era in certa misura del tutto reale. Martin e io ci scambiammo un'occhiata. Sei venuto qui con Craig? chiese Martin, come se la risposta non fosse stata importante. Certo lui non ve lo ha detto? Regina vi aspettava? Ecco, no. Non si aspettava che Craig uscisse in anticipo, ma poi la prigione si fatta davvero affollata, e Craig sa comportarsi proprio bene quando dentro, quindi lo hanno rilasciato prima del tempo. In quella frase c'erano cos tante cose da assimilare che rimanemmo a fissare in silenzio il giovane sconosciuto che, visibilmente innervosito, cerc di riempire quel silenzio con le chiacchiere. Vedete, dopo che ci siamo fermati a prendere qualche birra al negozio di liquori sulla strada principale, abbiamo dovuto aiutare una signora che aveva problemi con la sua auto. E quando siamo arrivati qui, improvvisamente mi ha assalito una stanchezza terribile. Non mi ero mai sentito in quel modo. Cos, quando siamo entrati qui e abbiamo trovato Regina in

cucina con il bambino, e lei e Craig hanno cominciato a litigare immediatamente ecco, sapete, potevo vedere questo divano al di l dell'atrio, mentre me ne stavo l in piedi ad ascoltarli, e avevo cos tanto sonno che sono venuto qui e mi sono steso. l'ultima cosa che ricordo, a parte di aver fatto un sogno in cui sentivo qualcuno che urlava e capivo che dovevo nascondermi. Ci fu un altro scambio di occhiate fra me e Martin. Avete intenzione di dire qualcosa, prima o poi? Siete la zia e lo zio di Regina, giusto? Anche se devo dire, signora, che non sembra abbastanza anziana da essere la zia di qualcuno. Mi sorrise, o almeno ci prov, ma ormai era tanto evidente che c'era qualcosa che non andava, che il suo sorriso risult solo un'ombra di ci che sarebbe potuto essere. Martin si accigli. Io sono pi giovane di lui di poco meno di tredici anni, ma sembro ancora pi giovane, perch gli stessi geni che mantengono liscia la pelle di mia madre a cinquantasette anni sono altrettanto caritatevoli con me, e non sar mai pi alta della mia attuale, inadeguata statura. Hayden fin di svuotare il biberon. Me lo addossai alla spalla per il ruttino e presi a battergli qualche colpetto sulla schiena mentre pensavo a cosa dire. Martin lo zio di Regina, e io sono Aurora, la moglie di Martin spiegai in tono cauto. Qui sono successe alcune cose, la scorsa notte. Non mi dite che Craig ha colpito Regina, o qualcosa del genere. Potresti dirci chi sei? ribatt Martin, sforzandosi di suonare molto calmo. Certo, amico. Mi chiamo Rory Brown, e sono l'amico di Craig. Siamo ottimi amici da sempre. Allora ho una brutta notizia per te Rory. Craig di nuovo in prigione? Dovetti sedermi. Sarebbe stato peggio di quanto pensassi. No lo corresse Martin. morto.

Capitolo quarto
Non sono una sensitiva, ma Rory Brown parve sinceramente sconvolto dalla notizia e si lasci ricadere sul divano con la faccia contorta dall'orrore e dall'incredulit. Ma era vivo, appena poche ore fa! protest, come se ci fosse voluto molto tempo per morire. Mi dispiace replicai. stato ucciso la scorsa notte. Lo abbiamo trovato disteso sui gradini dell'appartamento. Dov' Regina? Avrei potuto giurare che la voce di Rory era arrochita dal pianto trattenuto. Non riusciamo a trovarla da nessuna parte gli spieg mio marito, che aveva assunto la sua posa riflessiva, con le braccia conserte sul petto e le dita che tamburellavano. Arrivato a una decisione, si mosse verso il telefono. Vuole chiamare la polizia? Rory scivol in ginocchio. Per favore, amico, non lo faccia! Ho violato la libert condizionale, e di certo mi rispediranno in prigione. Non avrei neppure dovuto vedere Craig, e tanto meno lasciare lo stato con lui! Libert condizionale ripet Martin, in tono pensoso, come se la libert condizionale fosse stata una realt comunemente diffusa fra le sue conoscenze. Eri in prigione con Craig? Uh ecco s. Sai com'. Noi uh abbiamo compilato alcuni assegni scoperti. Quindi Rory non era un criminale disperato. Non mi ero resa conto di quanto fossi tesa finch non mi rilassai. A nome di chi avete firmato quegli assegni? chiese Martin. Gli lanciai un'occhiata ammirata, perch quello era un punto a cui non avrei mai pensato.

Ecco rispose Rory, sperimentando il suo sorriso pi affascinante. A nome nostro, altrimenti sarebbe stata falsificazione, un'accusa molto pi grave. Rory pareva sapere come muoversi all'interno del codice penale. Il capo di Craig gli avrebbe pagato quel denaro alla fine del mese, ma a noi serviva un po' prima. Martin e io ci fissammo con le sopracciglia inarcate. Tutto questo mi suonava come una scusa molto debole, e mi appariva sempre pi chiaro che Regina aveva fatto una ben misera scelta riguardo all'uomo che aveva sposato. Naturalmente, c'era chi pensava che io avessi fatto lo stesso, sposando Martin. Ah! Comunque, lui non era mai stato in prigione! O almeno cos pensavo. Aprii la bocca per formulare una domanda il cui tempismo sarebbe stato quanto meno sbagliato, ma fummo interrotti. Lo squillo del telefono ci strapp un violento sussulto collettivo. Nel caso di Hayden, naturalmente, questo signific che si mise a piangere. I colpetti che gli battevo sulla schiena si fecero sempre pi rapidi e il mio sussurrato: "Sshhh, piccolo", divenne sempre pi frenetico mentre Martin mi fissava con una smorfia e intanto si sforzava di sentire la persona che aveva chiamato. Gli dia il ciuccio sugger Rory. Il cosa? domandai, accelerando il movimento della mano. Il suo ciucciotto. Mi si accese una lampadina nel cervello quando ricordai di aver visto il bambino di Lizanne succhiare una cosa di plastica. Dov'? chiesi in tono urgente. Dove ce n' uno? Non ne ha trovato uno nella sacca dei pannolini? Il cipiglio di Martin si stava facendo pi feroce. No. Mi affrettai a tornare in cucina con la massima rapidit consentita dal fardello costituito da Hayden e tornai

indietro con la sacca, che protesi verso Rory. Trovane uno! ingiunsi. Il giovane gir la sacca, apr una tasca chiusa con il velcro, di cui non avevo neppure notato l'esistenza, e frug all'interno, prelevando un oggetto di plastica e gomma che mi porse. Sembrava che ci fosse sopra uno strato di garza, ma lo infilai comunque nella bocca di Hayden. Scese un beato silenzio. Rory mi elarg un sorriso angelico. All'improvviso, il volto di Hayden assunse un aspetto altrettanto dolce, e Martin torn a essere il mio avvenente coniuge, invece di un novello Ebenezer Scrooge. Mi sentii come se la morsa che mi serrava le tempie fosse stata leggermente allentata. Mi sedetti sul divano con estrema cautela, adagiando supino Hayden, che mi fiss con vaghi occhi azzurri, rilassato e contento. Ciao, tesoro mormorai, guardando le sue manine che si chiudevano e si aprivano. E le sue unghiette, quelle sue minuscole unghiette come sarei mai riuscita a tagliarle? Quindi non l'avete ancora trovata e non ci sono neppure tracce della sua auto? stava chiedendo Martin, al telefono. Con una certa riluttanza, tornai a concentrarmi sulla situazione attuale. Uhmm-hmmm mormor lui. Capisco. Rory si stava fissando gli stivali malmessi con tanta intensit che potevo quasi avvertire la sua fervida speranza che Martin non dicesse niente. Non ha telefonato qui afferm Martin, dando l'impressione di confermare qualcosa che chi aveva chiamato aveva gi detto. No. Mentre parlava, stava adocchiando Rory con la stessa espressione calcolatrice che gli appariva sul volto quando doveva assumere qualcuno, e d'un tratto parve giungere a una conclusione. Gir le spalle al ragazzo.

No, non ne sappiamo pi di voi. Per favore, teneteci informati. Vogliamo sapere al pi presto possibile qualsiasi cosa doveste scoprire. Martin ascolt per un altro minuto, poi chiuse la comunicazione. Se non mi fornirai una spiegazione soddisfacente disse a Rory, in tono cupo, fra un minuto avr di nuovo in mano quel telefono. Ora sentiamo, quando stato che Regina ha avuto quel bambino, e perch nessuno ne sapeva niente? Potrei avere qualcosa da mangiare e fare una veloce visita in bagno prima delle spiegazioni? chiese Rory. Vai pure in bagno assent Martin, ma prima di darti da mangiare vogliamo sapere di pi su di te. Il giovane parve sorpreso da quel suo rifiuto e io mi sentii un po' imbarazzata, ma capivo il punto di vista di Martin. Probabilmente avevamo gi commesso un errore a non chiamare la polizia nel momento stesso in cui lo avevamo visto, e non avremmo dovuto aggravare quell'errore trasformando Rory in un gradito ospite. Mentre Martin lo accompagnava fino al bagno del piano di sotto, io portai Hayden di sopra e lo sistemai nel lettino prima di concedermi un paio di minuti per vestirmi. Jeans e un maglione, una energica lavata di denti e mi sentii una donna migliore. Mi infilai gli occhiali rossi per far risaltare l'azzurro del maglione, poi spazzolai le fitte onde dei miei capelli, facendoli crepitare di energia statica al punto che mi si sollevarono intorno alla testa come un'irosa nuvola marrone. Pensando che per quel giorno avrei potuto non avere un altro momento tutto per me, chiamai l'ospedale di Atlanta per chiedere notizie di John. Mia madre rispose al telefono nella sua stanza e con quel tono di voce sommesso che la gente usa quando si trova al capezzale di una persona molto malata, mi rifer che John stava riposando, che gli esami erano ancora in corso e che senza dubbio John aveva avuto un problema

cardiaco, cosa che interpretai come un eufemismo per "infarto". Quali sono le alternative? domandai, e mia madre pronunci una serie di termini tecnici come "angioplastica" e "test da sforzo". Io per quasi non la ascoltai, perch tutto quello che volevo era la conclusione finale: quanto era probabile che John morisse presto? Una volta dedotto che lui sarebbe sopravvissuto, a meno che non fosse successo qualcosa di drastico e improvviso, mi and bene rimandare la questione relativa ai dettagli delle cure a quando fossi stata in grado di utilizzare almeno una porzione del mio cervello per comprendere cosa questo significasse. Mia madre non disse una sola parola riguardo al bambino. Anche lei aveva altre preoccupazioni. Mi allacciai le scarpe alte fino alla caviglia e cercai di scendere le scale in punta di piedi. Martin e Rory erano in cucina, e vidi che Martin aveva ceduto di quel tanto necessario a versare al ragazzo una tazza di caff e scaldargli al microonde un paio di panini alla cannella. Al mio ingresso Rory sollev lo sguardo e permise a un bagliore di apprezzamento di affiorargli negli occhi in modo un po' troppo evidente, il che fu il motivo per cui non mi offrii di preparargli uova e pancetta. Rory mi stava parlando di Craig disse Martin, che sedeva di fronte al nostro visitatore con le braccia incrociate e un'espressione rilassata quanto neutra. Mister Scettico. Cosa ti ha detto? domandai, scivolando sulla sedia a un'estremit del tavolo. In un angolo del cervello mi stavo chiedendo se potevo prendere a prestito un baby monitor da qualcuno. Non era cos che si chiamava quello strumento per sorvegliare i neonati? Stavo spiegando al Signor Bartell che io e Craig siamo stati amici fin da piccoli. Anche i nostri genitori erano amici. Poi, quando i suoi genitori sono morti, Craig andato a vivere con gli zii, il Signore e la Signora Harbor. Suo fratello Dylan

era abbastanza grande da andare a stare per conto suo, ma non da poter tenere d'occhio Craig, e gli Harbor sono stati lieti di prenderlo con loro. Rory fece una pausa per staccare un morso da un panino alla cannella, mentre io mi sforzavo di mantenere ordine in quei rapporti di parentela, nella mia testa. Si tratta di quella coppia presente alle nozze di Regina, che ha preso il posto dei genitori di Craig? Erano i suoi zii, i Signori Harbor conferm Rory. Hanno allevato quattro figlie, ma adesso il Signor Harbor ecco, lui non sta bene. Martin e io rimanemmo l seduti a fissarlo, come due sciocchi gufi. Si tratta di Hugh Harbor? chiese Martin, mostrando chiaramente di aver ripescato quel nome dal fondo della sua memoria. S borbott Rory, sorpreso con la bocca piena di un altro boccone di panino. La Signora Harbor era una Thurlkill. E i tuoi genitori? Anche mia madre Cathy era una Thurlkill disse Rory, che pareva alquanto orgoglioso della cosa. Io e Craig siamo pi o meno imparentati. Mio padre Chuck Brown, e suo padre era Ross Graham. Martin distolse lo sguardo e lo appunt sul davanti del frigorifero. Sapevo che stava riflettendo intensamente perch tamburellava con le dita, come era solito fare quando seguiva pensieri di cui non poteva parlare. Il fratello di Craig era al matrimonio disse d'un tratto. Sembrava una brava persona. Dylan un grand'uomo convenne prontamente Rory. Lui e sua moglie Shondra hanno una bambina adorabile. Martin continu a fissare il frigo e a tamburellare. Sentii che dovevo interloquire in qualche modo.

Rory, se vuoi rinfrescarti un poco, c' uno spazzolino nuovo nel primo cassetto del bagno del pianterreno dissi al nostro ospite a sorpresa. Nell'armadio vicino al lavandino ci sono degli asciugamani. Shampoo e sapone sono sul lavandino, pronti all'uso. Rory colse al volo quel suggerimento non troppo velato. La colazione era davvero buona si compliment con Martin, andando a portare la tazza e il piatto nel lavandino. Fui assalita da un altro pensiero. Se metti fuori del bagno i tuoi vestiti, li posso buttare in lavatrice offrii, mentre mi alzavo per andare di sopra a controllare Hayden. Prima metto in bagno un accappatoio. Grazie, signora rispose con un timido sorriso. Martin lo stava fissando come se fosse stato un alieno che indossava un poco calzante abito umano. Lasciata la stanza, affrontai le scale con la mia solita andatura, ma di colpo mi resi conto che dovevo andare pi lentamente perch cominciavo a risentire della notte precedente, e tenere in braccio il bambino mi aveva gi indolenzito di nuovo le braccia. Non ero in condizione di essere proiettata nel ruolo di madre. Non fu difficile trovare un accappatoio per Rory, perch quando non sa cosa regalargli, la gente regala a Martin un accappatoio. Alcuni uomini ricevono guanti, altri cravatte; mio marito riceve accappatoi. L'anno precedente, il mio assenteista genitore ci aveva mandato due accappatoi uguali di spugna verde (che ci facevano apparire come due masse ambulanti di prato artificiale); Barrett aveva mandato a suo padre un accappatoio di cachemire di seta e mia madre gliene aveva regalato uno di flanella blu. L'anno ancora prima, Barby gli aveva dato il pi bello di tutti, di grigio cotone liscio, con le sue iniziali in marrone. Appesi l'accappatoio verde nel bagno del piano di sotto e Rory vi si rinchiuse; pochi minuti pi tardi, i suoi vestiti erano accumulati con discrezione fuori della porta, e io li trasportai

fino alla rientranza alle spalle della cucina, dove tenevo lavatrice e asciugatrice, per avviare il bucato. Nel cesto delle cose da lavare c'era sempre qualcosa che potevo aggiungere a quel piccolo fagotto di vestiti, in modo da ottenere un carico completo. Martin aveva preso il cordless e stava componendo una serie di numeri, sbirciando una pagina della sua agendina personale. Mentre ascoltava l'apparecchio suonare, sollev lo sguardo verso l'orologio a muro della cucina. Salve disse poi. Mi parve suonasse un po' incerto, cosa rara per lui. Vorrei parlare con Cindy Bartell, per favore. Cominciai a mettere i piatti nella lavastoviglie qualsiasi cosa pur di rimanere nella stanza e continuare a lavorare senza rendere evidente che ero decisa ad ascoltare quella conversazione. Cindy? Sono Martin. Come stai? Barrett mi ha detto che hai preso un socio s, mi ha chiamato al lavoro, la settimana scorsa. Barrett odiava chiamare a casa, perch avrei potuto essere io a rispondere al telefono. Sono lieto che tu abbia finalmente un po' di tempo libero. Con chi hai? La faccia di Martin sub uno stranissimo cambiamento. Dennis Stinson disse poi. Hmmm. Pareva che si stesse sforzando di non fare ogni sorta di commenti, cosa da cui dedussi che quel Dennis Stinson non gli era ignoto; francamente, per, in quel momento i rapporti di lavoro di Cindy non erano la mia preoccupazione primaria. Sentii un fievole piagnucolare che proveniva dal piano di sopra e rabbrividii, prima di salire le scale tanto in fretta da desiderare di aver chiesto a Martin di cronometrarmi. Mi fermai accanto al lettino e protesi le mani in un gesto di conforto, come se questo avesse potuto sufficiente a placare il

piccolo e a farlo riaddormentare. Notai che le mani mi tremavano e che la mia voce aveva un timbro frenetico mentre ripetevo: Sshhhh!Sshhhh! Le palpebre di Hayden si agitarono ancora una volta prima che lui scivolasse di nuovo nel sonno. Sentendomi come se avessi appena evitato una mandria di bufali in fuga, tornai di sotto e mi accasciai sulla sedia di fronte a quella di Martin, afflosciandomi sul tavolo con la faccia affondata nelle braccia incrociate. Dopo un momento, sentii le dita di Martin sui capelli. Mi stava accarezzando la testa con lo stesso gesto distratto che si pu avere per un cane, ma ero talmente spossata dall'essere stata costretta a essere la pi forte fra noi due per un periodo cos lungo che trovai confortante perfino quel contatto cos indifferente. Allora, hai visto Regina, di recente? stava chiedendo lui, al telefono. Sentii un vago ronzio, la risposta di Cindy. Non la vedi da cinque mesi? L'ultima volta che vi siete incontrate, hai notato se aveva messo su peso? Buzz, buzz. Ha avuto un bambino annunci Martin. Sentii una sorta di strillo provenire dall'altro lato della comunicazione. S, sul serio. Sollevai la testa per guardare Martin, che per stava fissando con espressione accigliata il piano di cottura mentre Cindy continuava a parlare. Posso immaginare che tu le voglia parlare, ma il problema che lei scomparsa. Buzz. Ecco, no, non posso contattare Craig per chiedergli dov' Regina. Suppongo che il dipartimento dello sceriffo abbia

ormai informato suo fratello e gli Harbor. Ho una brutta notizia, Cindy: Craig morto, assassinato. Buzz, buzz. No, non stata una faccenda di droga. Martin mi guard inarcando le sopracciglia, a indicare che aveva appreso un'altra cosa riguardo al deceduto Craig. Non sappiamo bene cosa sia successo, ma Regina scomparsa, Craig morto e abbiamo noi il bambino. Poi Martin dovette spiegare a Cindy che Barby era in crociera, e quindi irraggiungibile, e che noi non sapevamo cosa fare con Hayden. S, suppongo sia possibile afferm in tono cauto. Dedussi che Cindy gli stava elargendo dei consigli. S, immagino che potremmo farlo. Bene, ne parleremo, e se decideremo di venire, ti chiamer quando saremo arrivati. Poi chiuse la comunicazione. Prima che Rory esca dal bagno sussurr, Cindy dice di non aver avuto idea che Regina fosse incinta, e scommette che a Corinth non lo sapeva nessuno. Dice anche che Craig stato in galera per un paio di cose: possesso di marijuana, assegni a vuoto, quel genere di guai. Il suo amico Rory era quasi sempre coinvolto nei problemi che Craig aveva con la legge. Dobbiamo chiamare lo sceriffo e informarlo? domandai, inclinando la testa in direzione del bagno, come se non fosse stato chiaro a cosa mi riferivo. Potevamo sentire le condutture gemere mentre l'acqua calda fiottava dalla doccia. Il bagno del pianterreno era rumoroso. Martin ne stava fissando la porta come se essa avesse potuto fornirgli una risposta. Stai davvero pensando di non chiamare lo sceriffo? domandai, in tono incredulo.

Cindy ha suggerito di portare Hayden a Corinth, dagli zii che hanno allevato Craig replic lui. Tanto vale portare Rory con noi. Pensi che sappia pi di quanto ci ha detto? Non ne ho idea. Mi raddrizzai sulla sedia, cercando di non incenerire lo sconosciuto che mi sedeva di fronte. Per non credo che siamo i giudici migliori al riguardo. Penso che siamo stati il pi gentile possibile, nutrendolo e dandogli la possibilit di ripulirsi, ma che adesso debba affrontare la musica. Mi stupisci dichiar Martin, senza nessuna traccia evidente di stupore. Tu stesso mi stai rifilando qualche sorpresa ribattei, in tono altrettanto cupo. Credi che quel ragazzo sia abbastanza intelligente da mentire? Solo perch stupido e dolce, questo non vuol dire che sia buono ribattei. Ma Roe, se lo consegniamo questo render le cose molto peggiori per Regina. In che modo? Se avessero potuto salire maggiormente, le mie sopracciglia sarebbero arrivate fino nel Maine. Perch lui sa per quale motivo Craig venuto a Lawrenceton mi fece notare Martin. Ed il solo a saperlo. Lo fissai a bocca aperta. Cercai davvero di capire quel ragionamento, ma alla fine scossi il capo. Non riesco a seguirti ammisi. In bagno, l'acqua aveva smesso di scorrere. Lui fornir alla polizia la versione che lo far apparire nella luce migliore, quale che sia spieg Martin. Anche lui aveva notato che l'acqua aveva smesso di far vibrare i tubi. Per sua stessa ammissione, Rory ha da anni piccoli problemi con la legge. Prima di lui, anche suo padre e suo nonno sono

stati in prigione ho riconosciuto il nome di suo padre non appena ce l'ha detto. E i Thurlkill, la famiglia di sua madre, sono forse anche peggio. Rory non dir a nessuno niente che non gli convenga dire. Quindi a cosa servirebbe portarlo con noi? Potrebbe dirci la verit. E una volta arrivati nella zona di residenza di Craig e di Regina, noi potremmo riuscire a capire cosa stavano facendo, trovare il modo di risolvere questa faccenda senza mettere Regina in guai maggiori di quelli in cui gi si trova La voce gli si spense quando si rese conto che per Regina sarebbe stato difficile trovarsi in guai peggiori di quelli. Perch mai dovrebbe dircelo? Posso solo sperare che lo faccia. Perch no, adesso che Craig morto? Noi non possiamo revocare la sua libert condizionale, o punirlo per qualcosa che ha fatto, quindi se lo lasciamo fuori da questa faccenda, almeno per quanto riguarda la legge, lui forse ci ricambier con qualche informazione. Riuscii a pensare a una sola parola con cui definire quella teoria, e non era una parola educata. Cosa era successo a quel mio marito efficiente e analitico? Il suo essere tanto credulone poteva essere dovuto solo al fatto che quel problema concerneva la sua famiglia. Martin era mai stato tanto sciocco per quanto mi riguardava? Non mi pareva. Questo significava che amava sua sorella e sua nipote pi di me? E suo figlio? E che dire della sua prima moglie? Ebbi un momento di pura rabbia irrazionale mentre fissavo Martin, poi trassi un altro profondo respiro e mi costrinsi a ricordare che la notte precedente aveva subito uno shock terribile, che doveva sentirsi in qualche modo responsabile della morte di Craig, che sua nipote era scomparsa e poteva anche essere morta, per quel che ne sapevamo noi. Sii calma e paziente, consigliai a me stessa.

Ma ero molto prossima a esaurire tutte le riserve di calma e di pazienza. Sentii i piccoli versi emessi da Hayden provenire dal piano di sopra ed effettuai l'ennesimo tragitto su e gi per le scale, questa volta riportandolo gi con me, avvolto nell'unica coperta che Regina si era portata dietro. Era decisamente sveglio, quindi sedetti al tavolo tenendolo in braccio e contemplando quel piccolo fagotto vivente. Le sue manine si agitavano, i suoi occhi azzurri erano sgranati. Poi cominci a emettere quei piccoli versi lamentosi che stavo imparando essere i prodromi di urla a pieni polmoni. Il naso mi diceva che aveva bisogno di essere cambiato, e subito dopo avrebbe voluto mangiare, quella era una cosa su cui ero pronta a scommettere. Ci era rimasto un solo biberon di latte gi preparato. Dove si poteva comprare il latte in polvere? Dovunque? Vorrei che potessimo andare di sopra per un po' disse in tono malinconico Martin, che per non appariva eccitato, ma piuttosto desideroso di un po' di oblio. Continua a sognare ribattei, sputando ogni parola come se fosse stata un boccone di una mela avvelenata, poi cercai di ricordare se il latte fosse stato in polvere o concentrato. Ed era stato a base di latte o di soia? Avrei dovuto ripescare il barattolo fra i rifiuti. Mio marito mi stava fissando con sconcerto se riuscite a crederci quando presi con me Hayden e mi avviai in sala con passo stanco, per cambiarlo. Rory era in piedi nel salotto, con la grossa borsa per i pannolini in mano. Mi fermai di botto. Stavo solo controllando quanti pannolini siano rimasti a quel piccoletto spieg, poi pos con una certa riluttanza la sacca sul tavolino e indietreggi. Quanti ce ne sono? Cosa?

Quanti pannolini sono rimasti nella borsa? Sembrava uno di quei bizzarri problemi di aritmetica che vengono assegnati alle elementari. Se a Suzy servono dieci pannolini al giorno per tenere pulita la piccola Marge, e se presta tre a Tawan e ne usa due, di quanti altri pannolini avr bisogno quel giorno? Almeno sei, credo replic Rory. Grazie. Quando non si mosse, aggiunsi: Vuoi cambiare tu Hayden? E gli porsi il bambino. Oh no! rispose, quasi strillando, e usc a gran velocit dalla stanza camminando a ritroso. No, va bene cos. Avevo disposto in fila sul tavolino tutti gli oggetti necessari, e steso un foglio di giornale su cui adagiare il bambino, e riuscii a effettuare quel cambio con relativa efficienza. Mentre guardavo Hayden agitare braccia e gambe, lo ascoltavo lamentarsi un poco per l'esposizione del suo culetto all'aria fredda e mi affrettavo a premergli addosso un asciugamano, quando cominci inaspettatamente a urinare. Io per continuai per tutto il tempo a chiedermi cosa fosse stato impegnato a fare Rory. Una volta rivestito Hayden, guardai a sinistra, verso l'ampia apertura dell'atrio, e poi alle mie spalle in direzione della porta spalancata della sala da pranzo: non c'era nessuno in vista. Lasciando Hayden a fare un po' di esercizio fisico, frugai a fondo la sacca dei pannolini che aveva una quantit di tasche, chiuse con una cerniera o con il velcro, a parte la grande apertura centrale. Trovai altri due ciucciotti, un grosso anello di finte chiavi di plastica che consegnai a Hayden, quattro pannolini, uno sbiadito strofinaccio azzurro che supposi venisse usato da Regina per coprirsi la spalla quando faceva fare il ruttino al bambino. Frugai in tutte le tasche pi piccole, finch non ne trovai una che per poco non mi era sfuggita, perch era a un'estremit della sacca, proprio sotto l'aggancio per la tracolla.

Insinuai un dito sotto il pezzetto di velcro che la teneva chiusa. S, dentro c'era qualcosa. La tasca era tanto stretta che potei infilarvi soltanto due dita, insinuandone una davanti e una dietro l'oggetto per tirarlo fuori. Oh no oh no oh no sussurrai, poi insinuai ci che avevo tirato fuori nella coperta di Hayden, avvolgendogliela subito intorno prima di sollevarlo e di puntare dritta alla cucina, sperando che il mio comportamento apparisse disinvolto. Martin e Rory erano seduti al tavolo con una carta del Sudest aperta davanti a loro, e mappe pi dettagliate di ogni stato che avremmo dovuto attraversare posate a portata di mano. Proprio mentre mi sforzavo di trovare una ragione plausibile per parlare con Martin in privato, suon il campanello. Accennai a porgere il bambino a mio marito, poi mi resi conto che lui avrebbe percepito l'oggetto all'interno della coperta e avrebbe potuto tirarlo fuori davanti al suo compagno, il che non sarebbe affatto andato bene. Di conseguenza attraversai la porta che collegava la cucina all'ingresso, raggiunsi la porta e l'aprii a fatica con una mano. Ellen Lowry era sulla soglia con un mucchio di coperte fra le braccia. Ciao, Ellen salutai, incapace di impedire alla sorpresa di trapelarmi dalla voce. Mi spiace disturbare, ma ho saputo dei tuoi problemi e ho pensato che queste potessero esserti utili disse, accennando al suo carico. Sono le coperte da neonato che usavo quando i miei ragazzi erano piccoli, e credo siano ancora in condizioni perfette. Le ho lavate e asciugate questa mattina per rinfrescarle. Sei stata davvero gentile! Per favore, accomodati la invitai, cercando di trovare un po' di compostezza, poi mi trassi di lato per farla entrare e l'accompagnai nel salotto, dove il

tavolino quadrato era ancora coperto dall'attrezzatura per il cambio dei pannolini. Ellen ebbe una sorta di sorriso nostalgico. passato tanto tempo che sarebbe logico pensare che mi sia dimenticata come fosse cambiare i miei ragazzi, ma a me sembra fosse ieri disse, scuotendo il capo con incredulit. Mi costrinsi a rispondere a tono. Quello era stato un gesto molto gentile da parte di Ellen, e dovevo essere a mia volta altrettanto gentile. Le chiesi se voleva qualcosa da mangiare o da bere, e quando rifiut insistetti perch si sedesse e si fermasse per un po'. Ellen afferm di avere soltanto un minuto e sedette sul bordo di una poltrona alquanto scomoda, informandosi del cuore di John e della salute del bambino nel far scorrere un dito lungo la guancia morbida di Hayden. Avevo paura che chiedesse di tenerlo in braccio, perch come avrei fatto a opporre un rifiuto? E tuttavia, il denaro nascosto nella coperta sarebbe risultato evidente a chiunque avesse preso il bambino. Per fortuna, dopo una breve conversazione Ellen si alz e procedette ad accomiatarsi. Il debole sole invernale filtrava dalla finestra e fece risplendere come un alone i suoi lisci capelli biondi quando si chin su di me e sul bambino per accarezzarlo prima di prendere la borsetta. Ellen sembrava una modella per un catalogo di moda per donne mature, era elegante, attenta, intelligente e gentile; e non vedevo l'ora che se ne andasse. Alla fine, guardai la sua macchina avviarsi lentamente lungo il vialetto prima di girarmi di scatto e dirigermi a passo di marcia in cucina nella misura in cui possibile fare queste cose con un bambino in braccio. Trovando Martin e Rory ancora seduti al tavolo e impegnati in una seria e fitta conversazione, abbandonai qualsiasi idea di tenere nascosta la mia scoperta.

Vuoi parlarmi di questo? chiesi, tirando fuori il fascio di banconote dalla coperta di Hayden e gettandolo sopra la carta. Rory reag come se lo avessi schiaffeggiato. Io non c'entro niente con quello dichiar, come se fossimo amici da una vita e fosse certo che gli avrei creduto. Martin chiuse gli occhi, lentamente, poi li riapr con un sospiro e prese il fascio di banconote, contandole in silenzio. Sono cinquecento dollari ci inform. Lo sguardo di Rory era rimasto incollato sul denaro, e il suo volto si alter quando Martin disse a quanto ammontava il totale. Per un momento, avrei potuto giurare di vedergli sulla faccia ira allo stato puro, ma subito dopo quell'espressione si ammorbid in un insieme di perplessit e di ansia. Ti dispiacerebbe parlarmi di questo? Deve essere il denaro che Craig ha rubato afferm con esitazione Rory, poi tacque, lo sguardo incollato sui soldi. Vorresti spiegarti meglio? La voce di Martin era ingannevolmente mite. Rory appariva dannatamente riluttante a obbedire, ma stavamo aspettando tutti e due, e credo sapesse che non avremmo cambiato argomento. Quando Regina era incinta inizi, Craig ha cominciato a pensare a tutte le cose di cui il bambino avrebbe avuto bisogno, e credo sia come impazzito perch non gliele poteva dare, e cos ha rapinato un supermercato. A Corinth? Mi sedetti con il mio fagotto per ascoltare quest'ultima fiaba. Per nulla interessato, Hayden emise una serie di piccoli versi gorgoglianti e nell'abbassare lo sguardo scoprii che si era addormentato con i pugnetti infilati in bocca. Lo adagiai sul seggiolino per riposare le braccia.

Nossignore disse Rory. Ha attraversato il confine di stato ed andato da qualche parte in Pennsylvania. Non conosco la citt precisa. Per parecchio tempo rimanemmo seduti a fissare Rory, che abbass la testa e arross sotto il nostro sguardo critico. Adocchiai il telefono, sentendomi di nuovo tentata di prenderlo e di chiamare lo sceriffo perch venisse a prelevare quell'idiota. Intuendo i miei pensieri, Martin per scosse il capo. Eri fuori di prigione quando Regina ha avuto il bambino? chiesi. Rory si illumin come se una lampadina gli si fosse accesa sopra la testa. No, signora. Ero in carcere. E Craig era in prigione quando lei ha partorito? No, signora. uscito qualche giorno prima di me. Ma Craig stato di nuovo dentro negli ultimi? Ecco, ci hanno arrestati di nuovo due settimane fa. Pi o meno. Adesso capivo perch la polizia pestasse le persone che non volevano confessare. Sapevo che da qualche parte in quella bella testa vuota era nascosta la verit, e la volevo al punto di essere disposta a estrarla con un paio di pinze arroventate, o almeno questo fu ci che dissi a me stessa. Dal modo in cui Martin serrava le mani era evidente che condivideva i miei sentimenti, ed ero pronta a scommettere che in altre circostanze avrebbe potuto costringere Rory a confessare. Ne dovremo riparlare pi tardi dissi a entrambi. Non sono mai stata addestrata per essere un detective, ma sono un'osservatrice abbastanza attenta, e quel denaro non era l'ammasso di banconote accartocciate di tagli diversi che si otteneva quando si rapinava un supermercato, ma piuttosto il genere di somma che si ritirava in banca, due banconote da cento dollari e le altre da venti, un piccolo fascio compatto.

Capitolo quinto
Quel giorno il pranzo fu permeato di tensione. Riscaldai un po' di zuppa e preparai qualche toast al formaggio, e sedemmo tutti insieme al tavolo di cucina in un silenzio pieno di disagio. Per una volta nella mia vita desideravo che suonasse il telefono. Magari la pattuglia della stradale avrebbe fermato l'auto di Regina. Inoltre, Martin aveva chiesto a Cindy di cercare di scoprire il nome della linea di navi da crociera su cui Barby si era imbarcata, e far venire l Barby sarebbe stato un enorme sollievo. Oppure mia madre avrebbe potuto chiamare per aggiornarmi sulla prognosi di John. Avevo cos tante cose di cui preoccuparmi che i miei pensieri correvano in cerchio nel cervello come altrettanti criceti. Avevo appena cominciato a lavare i piatti quando sentii Hayden che si svegliava, e questa volta lo fece con un vigore tale da far crollare il soffitto. Misi un biberon nel microonde prima di lasciare la cucina. Mi sentivo intorpidita dalla responsabilit di quel bambino, a cui non ero abituata. Non ero mai stata tanto stanca in tutta la mia vita, ogni volta che lo sentivo prepararsi a strillare entravo freneticamente in azione per prevenire altre urla. Lo stomaco mi si contraeva ogni volta che lui emetteva un verso. Un'ora pi tardi avevo cambiato Hayden, lo avevo nutrito, gli avevo fatto fare il ruttino in breve, avevo fatto la mia parte ma lui non voleva riaddormentarsi. Secondo me, avrebbe dovuto rimuoversi dal quadro generale della situazione fino al successivo ciclo di nutrimento-cambioruttino, ma era un'opinione che lui non pareva condividere. Non sapendo che altro fare, sedetti sul divano della biblioteca

con il bambino in braccio, fissando quel piccolo volto rotondo con non poca frustrazione; inoltre, avevo la spaventosa sensazione che i piatti lavati a met fossero ancora sul piano di cucina. Senti, mi devi dare una tregua dissi. Non sai che le mie risorse interiori sono limitate? Avevo la netta sensazione che gli scaffali del mio ripostiglio di risorse interiori fossero del tutto vuoti. Hayden mi fiss con aria meravigliata, all'apparenza per nulla preoccupato di essere alla merc di una babysitter del tutto inadeguata. Agit le braccine ed emise una serie di piccoli versi, fra i quali "eh" e una sorta di stridulo grugnito parevano essere i pi frequenti. Con un dito toccai la guancia rotonda, che era incredibilmente morbida. Attraverso il velo di sottili capelli biondi potevo vedere quel punto pulsante sulla sommit della sua testa dove le ossa del cranio non si erano ancora saldate, almeno secondo quanto mi aveva spiegato Lizanne. La cosa faceva apparire quella piccola vita incredibilmente vulnerabile. Ebbi un impulso improvviso quanto strano: chiamare il mio amico prete, Aubrey Scott, e chiedergli di battezzare Hayden. Se avessi avuto le mani libere, mi sarei presa a schiaffi dopo aver passato mentalmente in esame quell'idea per la seconda volta. Il battesimo non avrebbe rivestito Hayden di uno strato protettivo di zucchero, come se fosse stato un M&M, e assumermi la responsabilit di far battezzare quel bambino avrebbe indicato che avevo abbandonato la speranza che Regina riapparisse per reclamarlo, un'ammissione terribile. Per sapevo che mi sarei sentita molto meglio se avessi potuto passare dalla chiesa e cos, casualmente, chiedere ad Aubrey di spruzzare un po' di acqua benedetta su quel bambino. Mi pareva che Hayden Graham, figlio di Craig e di Regina sempre che fosse davvero figlio loro avesse bisogno di tutto l'aiuto possibile.

Bello il mio bambino sussurrai, certa che nessuno potesse sentirmi. I vaghi occhi azzurri di Hayden si concentrarono su di me e lui sorrise. Il cuore prese a martellarmi nel petto come se mi fossi appena innamorata e reagii con un sorriso raggiante ed esagerato quanto quello di una conduttrice di spettacoli televisivi per bambini. Se continui cos, ti si staccheranno le labbra comment Sally Allison. Sobbalzai. Cosa ti prende a spaventarmi in quel modo, Sally? Accidenti! Mi hai quasi fatta schizzare fuori dalla mia stessa pelle! Scusami. Tu e quel piccoletto avevate un aspetto cos adorabile. Sally si chin per dare un'occhiata al bambino pi da vicino. Immagino tu abbia saputo della nostra situazione. La gentile reporter Sally Allison vede tutto e riferisce la maggior parte di ci che vede. Hai qualche notizia? Avendo visto a sufficienza, Sally si lasci cadere sulla comoda poltrona di Martin mentre la mia pressione sanguigna tornava infine alla normalit. Hmmm. Ecco, la polizia ha trovato la macchina di Regina. Cosa? Mi hai sentita. Sally si stava assestando delicatamente con la mano i riccioli color bronzo, un tocco leggero che non avrebbe scompaginato l'arco perfetto che formavano intorno alla testa mentre verificava che in esso non ci fossero buchi. Subito dopo, tir fuori la cipria dalla borsetta e s'incipri il naso, poi frug fino a trovare un rossetto con cui ridisegnare le labbra; quella era la sua check-list personale. Era appena oltre il confine di stato, nel South Carolina disse, mentre apriva il portacipria.

Nessuna traccia di Regina? No, tesoro, mi dispiace rispose Sally, scuotendo il capo. Ma il lato molto positivo che non c'erano tracce di sangue. Accavall con cura le gambe, assestandosi la gonna del costoso completo verde. Hayden mi sorrise di nuovo, e in quel momento mi resi conto che non aveva un buon odore, per usare un eufemismo. Non riesco a immaginare cosa sia successo commentai distrattamente, spostandomi in avanti sul divano per potermi alzare con il bambino. Dopo esserci riuscita lo portai in salotto, che avevo deciso essere il posto migliore dove tenere la sacca dei pannolini e il tappetino di gomma da mettere sotto Hayden prima di cambiarlo (l'esperienza mi aveva insegnato a farvi ricorso). Quasi senza annaspare e senza manovre a vuoto, pulii il culetto ad Hayden e lo cambiai, poi lasciai cadere le salviette sporche nel pannolino usato prima di arrotolarlo e di richiuderlo, un tocco finale di cui ero estremamente orgogliosa. Un buon lavoro approv Sally, togliendomi di mano il pannolino usato e marciando attraverso la sala da pranzo per buttarlo, in cucina. Sentii il rumore dell'acqua corrente mentre si lavava le mani. Devo dedurre che Martin sa della macchina? Sally mi guard in modo strano nel tornare a raggiungermi in salotto. S, lo sceriffo venuto a informarlo. Stanno parlando in giardino. In giardino. Perch Martin parlava con lo sceriffo fuori di casa, con il vento e il freddo, e oh, merda. Dov'era il nostro ospite indesiderato? Era per questo che Martin stava tenendo lo sceriffo l fuori. Cosa c' che non va? chiese Sally, attenta come al solito.

Niente risposi in tono allegro, mentre scoccavo rapide occhiate attraverso l'atrio e la sala da pranzo, in direzione della cucina, nella speranza di avvistare Rory. Quando riportai lo sguardo su di lei, Sally aveva un'aria quanto meno scettica. E sostieni di non avere idea di cosa successo qui? domand, in tono scettico quanto la sua espressione. Scusami, Roe, ma questo non da te. Ascoltami bene, Sally Allison, ho gi un sacco di problemi senza che tu ne aggiunga altri mi trovai a dire, con mia sorpresa, poi scoppiai a piangere. Se avessi potuto scegliere, difficilmente avrei potuto optare per un diversivo pi efficace. Mentre Hayden rimaneva supino sul tavolino, a guardarsi intorno con occhi sempre pi assonnati, Sally mi batt energicamente sulla spalla. E io mi trovai a dirle TUTTO, il che significa che le parlai della mia strana reazione emotiva a tutti gli eventi del giorno precedente, culminata quella mattina con l'apparizione di mia madre in cucina con le sue terribili notizie personali. Gradualmente, i colpetti sulla spalla da parte di Sally si fecero meno consolatori e sempre pi punitivi. Cosa c'? chiesi, quando mi resi conto che lei appariva pi acida che comprensiva. Non sei tu al centro di tutto, vero? mi domand in tono brusco. Cosa? Tutto questo. Il tuo patrigno malato, quindi tua madre preoccupata per lui, com' giusto che sia. La nipote di tuo marito scomparsa, suo marito morto, quindi Martin per una volta pensa pi alla sua famiglia che a te. Fissai Sally come un pesce fuor d'acqua. Ero davvero cos egoista? Oppure Sally era stata gelosa di me per tutti quegli anni e non me n'ero mai accorta? Mi sentivo come se mi fossi avviata attraverso un campo minato e il soldato dietro di me si fosse messo a lanciare sassi oltre la mia spalla.

Sai, Sally, forse questo non il momento migliore per farmi notare i difetti del mio carattere ribattei, nel tono pi piatto che riuscii a trovare. Mi aspettavo che mi dicessi qualcosa come: "Su, su, coraggio, poverina", e non che sottintendessi che sono una cagna egoista convinta di essere il centro dell'universo. Nonostante le mie parole, naturalmente, mi stavo chiedendo quanto di quello che lei aveva detto fosse vero. Possibile che tutti mi vedessero in quel modo? Oh, Dio, possibile che tutti gli amici che avevo avuto in tutti quegli anni avessero pensato, nel guardarmi: "Quella Roe, a posto, ma quanto egocentrica!" Grazie a Dio, Sally si mostr scossa, ma un momento pi tardi le sue parole fecero svanire il mio sollievo. Roe, ho avuto un tempismo pessimo, e ti chiedo scusa disse, ma non ti sei mai resa conto di quanto fossi fortunata, con tua madre che fa praticamente tutto per te a parte pulirti il posteriore, e tuo marito che non solo pensa di doverti proteggere e viziare, ma ha anche un sacco di soldi? E questa colpa mia? No! esclam. No! Ma una tua responsabilit. Guard l'orologio e sussult. La riunione del consiglio cittadino! Adesso devo andare, Roe. Ci vediamo presto. Poi afferr la borsetta e usc in fretta prima che avessi avuto la possibilit di rispondere. Raccolsi il Prezioso Fardello addormentato e mi accostai alla finestra per guardare Sally che attraversava il cortile, soffermandosi a parlare con Martin e con lo sceriffo. Mi fece piacere che Martin indossasse la giacca impermeabile, dato che era una giornata nuvolosa e che di tanto in tanto il cielo sputava un po' di pioggia. Lo sceriffo si allontan con calma da Martin e si appoggi alla macchina di Sally, parlandole per un momento attraverso il finestrino parzialmente aperto, prima che lei lo salutasse con un rapido cenno e facesse inversione con l'auto.

Intanto, io continuai a esaminare e sezionare la scena con Sally, che mi aveva sconvolta profondamente. Mi sentivo come se avessi chiuso per la notte le porte del villaggio senza sapere che c'era gi dentro un leone. Accidenti Roe Teagarden, Mostro di Egoismo? Avevo sempre pensato a me stessa pi che altro come a Roe Teagarden, l'Incredibilmente fortunata. Ecco a volte. Forse non ero stata tanto fortunata alcuni anni prima, quando il mio ragazzo fisso aveva improvvisamente sposato la donna che aveva messo incinta mentre frequentava me ma del resto, ero stata fortunata a non sposarlo io, giusto? E forse non ero poi stata cos fortunata quando mio padre e la mia matrigna si erano trasferiti per allontanare il mio fratellastro Phillip, rendendomi quasi impossibile vederlo ma per contro io gli avevo salvato la vita, e da allora ero riuscita ad andare un paio di volte in California a trovarlo. Questa valutazione della mia "fortuna" era utile quanto aprire l'armadio pieno degli abiti da damigella d'onore che avevo conservato nell'armadio stagionale prima di incontrare Martin. Era ora di accantonare questa spirale di introspezione e di affrontare la situazione presente. Hayden dormiva. Le sue palpebre erano talmente pallide che le piccole vene spiccavano nitide, facendo apparire la sua pelle quasi trasparente. Abbassai la testa per inalare il suo profumo. Ti ho imbrogliata disse Martin. Era fermo sotto l'arco di comunicazione con la sala da pranzo, aveva i capelli arruffati e non si era rasato; il velo di barba che gli copriva le guance era bianco come i capelli, non nero come le sopracciglia. Non ero dell'umore giusto per altre scene profondamente emotive. Cosa te lo fa pensare? ribattei, tenendo bassa la voce per non disturbare il piccolo.

Avremmo potuto vagliare altre alternative afferm, a voce altrettanto bassa. Forse il tuo Accenn in direzione del mio addome, a indicare il mio utero malformato. Ecco, forse avrebbe potuto essere corretto chirurgicamente, o qualcosa del genere. Oppure avremmo potuto ricorrere a un'adozione privata, abbiamo abbastanza denaro per farlo. Fissai mio marito per un lungo momento, aprendo infine gli occhi alla realt. E questi per te sono pensieri nuovi? chiesi. Poi portai Hayden al piano di sopra e lo adagiai nella culla prima di tornare di sotto a passo di marcia. Martin era fermo esattamente dove lo avevo lasciato. Non dovrei saltarti addosso solo perch qualcosa era pi importante per me di quanto lo fosse per te affermai. Fu come se le mie parole non lo raggiungessero, come se Martin fosse diventato sordo a qualsiasi cosa che non rientrasse in una qualche sua misteriosa ossessione. Dovremmo partire domani mattina disse. Viaggeremo in macchina, viste le circostanze, quindi dovresti andare al supermercato e prendere tutto quello di cui il piccolo avr bisogno durante il viaggio. Perch, forse che sapevo cosa serviva? Aprii la bocca per protestare, ma la richiusi in silenzio, perch l'osservazione di Sally mi aveva colpita nel vivo, e mi aveva indotta a dubitare di ogni mio impulso. Andai alla scrivania per stilare una lista delle cose di cui avrei avuto bisogno, ma invece rimasi seduta con una mano sul telefono. Nonostante la tormentosa paura che in qualche modo anche quella conversazione sarebbe risultata avvilente, chiamai la sola persona su cui potevo fare affidamento, la mia migliore amica Amina. Moglie di un avvocato di Houston, Amina era madre (e io la madrina) di un'adorabile bambina, Megan. Amina, che era figlia unica, e suo marito, che era il maggiore di due fratelli, stavano allegramente viziando la bambina (che era adesso un

piccolo terrore ambulante di due anni) e la minacciavano di darle un fratellino o una sorellina. Amina dissi, con il sollievo che mi pulsava nella voce, quando la mia amica rispose al telefono. Roe mi salut Amina, con voce stranamente sommessa. Non posso parlare a lungo, perch Megan ha il morbillo. Naturalmente. Sta molto male? chiesi, cercando di apparire molto preoccupata. Credo che sia un morbillo nella norma. Amina si stava sforzando di essere coraggiosa, ma non se la cavava molto bene. Per lei ha bisogno di me ogni minuto, o almeno pensa di averne. tutto il giorno che le porto ghiaccioli e gioco con lei. Credi che sia un po' viziata? quello che sostiene la madre di Hugh. Solo quanto qualsiasi altro bambino che sia figlio unico replicai, con una nota cupa nella voce. Nel crescere, io ero stata una figlia unica. Un problema che risolveremo presto garant Amina, con la sicurezza derivante dall'essere rimasta incinta in luna di miele. Grazie a Dio in questo momento non sono incinta, perch devo prendermi cura di Megan e il morbillo davvero pericoloso in gravidanza. Oh, dannazione, mi sta chiamando. Di nuovo. Inarcai un sopracciglio. Amina cominciava a spazientirsi a fare da infermiera, e la cosa non mi sorprendeva. Alta, energica e attraente, Amina era sempre stata una persona che doveva darsi da fare, che aveva un progetto in fase di sviluppo e un altro gi in attesa. Fra un momento ti lascio andare promisi, ma prima ho bisogno di qualche informazione. Cosa posso fare per aiutarti? Il tono della voce di Amina si era ulteriormente abbassato.

Cosa serve per prendersi cura di un bambino molto piccolo per due o tre giorni? Amina riflett in silenzio per un momento. Quattro tutine per la nanna cominci poi, circa venti pannolini Intanto, io stavo scrivendo freneticamente sul blocco per appunti accanto al telefono. Amina, che fosse benedetta, non mi fece domande. Visto che non potevo piangerle sulla spalla, era inutile che fornissi una spiegazione dettagliata. Dopo aver chiuso la comunicazione e controllato Hayden, rintracciai il mio cappotto, appeso a una sedia in sala da pranzo, lo infilai e afferrai la borsetta. Martin e Rory stavano guardando una partita di football nello studio. Ritenevo che se avessi chiesto quale fosse il punteggio, nessuno dei due sarebbe stato in grado di dirmelo, ma non ci avrei scommesso. Per essere certa di avere la loro attenzione, mi piazzai davanti allo schermo. Martin dissi, sperando di non suonare come una bisbetica fatta e finita, i piatti del pranzo sono ancora sul piano di cucina. Per favore, fammeli trovare puliti quando torno. Rory, tu controlla se il bambino piange. Sta dormendo al piano di sopra. Entrambi mi fissarono con aria intontita, quindi non mi mossi finch non ebbi ottenuto un cenno di assenso da parte loro. Fu un vero piacere uscire di casa. Mi sintonizzai su una stazione di country musica tutto volume, mentre guidavo verso il nuovo centro culturale del sud, il Wal-Mart. In qualche modo, la country music sembrava adattarsi alla stranezza deprimente dell'ultimo paio di giorni. "La Nipote di Mio Marito ha Fatto Fuori il Marito" come sarebbe stata quella canzone? O anche: "Di Chi il Bambino che sto Nutrendo?" No, non riuscivo a mettere insieme un

ritornello per quella canzone. E che dire di: "C' un Morto sulle mie Scale e un Bambino Sotto il Letto"? Quell'ultimo verso mi fece sorridere finch non ebbi oltrepassato l'uomo dell'accoglienza (che per caso era un cugino della segretaria di mio marito e per questo motivo doveva sempre attaccare discorso), preso un carrello (localmente noto come "carrettino") e mi fui avviata lungo la corsia principale. Spinsi il carrello verso un angolo che visitavo di rado, quello pieno di articoli per neonati. Avevo con me la lista che avevo scribacchiato mentre ero al telefono con Amina, e la studiai con attenzione. Comprai una confezione di Pampers, un barattolo di latte in polvere, alcuni biberon, altre tre tutine per quella che ritenevo essere la fascia di peso di Hayden, un bavaglino plastificato, un'altra copertina, un secondo mazzo di finte chiavi di plastica e quattro ciucciotti di riserva. Ritenevo che i ciucciotti fossero la pi meravigliosa delle invenzioni, e intendevo farli bollire per poi riporli in piccoli sacchetti di plastica e metterne uno nella borsetta, uno nella tasca del mio cappotto, uno nel cappotto di Martin e tenere quello di riserva nella sacca. Mi arrestai con la mano su una scatola di salviettine umidificanti e abbassai lo sguardo sulle tutine lanuginose che avevo messo nel carrello. Perch Hayden aveva bisogno di vestiario? Posai le salviettine nel carrello con estrema lentezza, rimuginando sulla cosa. Richiamai alla memoria l'aspetto che l'appartamento aveva avuto, la valigia aperta con i vestiti che ricadevano all'esterno. Vestiti per Regina, ma non per il bambino. Cominciai a spingere il carrello in giro per il supermercato, senza meta, mentre cercavo di capire cosa questo significasse. Regina aveva saputo che stava partendo per un viaggio, ma forse non era rientrato nei suoi piani prendere con s Hayden? Oppure il bambino non era stato con lei quando era partita? La cosa non aveva senso.

Scuotendo il capo, mi resi conto che ero finita nel reparto dell'abbigliamento da uomo, e infilai nel carrello un paio di jeans e una camicia di flanella. Erano di una taglia pi piccola di quella che Martin portava di solito, ma sperai che nessuno lo notasse. Probabilmente, Rory aveva bisogno anche di biancheria, ma mi sarei fatta dannare prima di acquistargliela io. Riposi il pensiero del: "Niente vestiti per Hayden" in un angolo della mente, con l'intenzione di tirarlo fuori e riesaminarlo pi tardi. Mentre ero nella sezione del vestiario maschile, fui tanto fortunata da incontrare il nostro vicino pi prossimo, Clement Farmer, che stava fissando un espositore pieno di boxer di seta. Clement era un ometto quasi calvo, con alcune ciocche lanuginose di capelli bianchi sopra gli orecchi, una carnagione molto colorita e denti molto bianchi e regolari, cose che nel complesso lo facevano sembrare un elfo natalizio. Ho detto a Padgett di aver visto una macchina lasciare il vostro vialetto, l'altra notte m'inform Clement, senza preliminari. Davvero? S. Era una macchina rosso scuro, con la targa dell'Ohio. Chi c'era dentro? domandai. Due persone. Non ho potuto vedere molto bene chi guidava, ma la passeggera era una giovane donna con i capelli scuri. Sembrava si fosse trattato di Regina. A quel punto avevo pi che mai fretta di tornare a casa e riferire la cosa a Martin, quindi ringraziai Clement per avermelo detto (anche se mi chiesi perch non ci avesse telefonato per informarci) e lo pregai di nutrire Madeleine in nostra assenza, perch la gatta detestava essere lasciata dal veterinario quasi quanto il personale del veterinario detestava vederla arrivare.

Certo! acconsent Clement, palesemente compiaciuto. Era la sola persona che avessi mai incontrato che paresse avere davvero simpatia per Madeleine. Pensa che abbia bisogno di essere spazzolata? Oh, di certo non le far male. Se non altro, quel giorno avevo reso felice una persona. Caricai i miei acquisti sulla Mercedes di Martin, mi fermai al distributore per fare il pieno e tornai a casa, questa volta per trovare i piatti lavati e disposti nello scolapiatti, e Rory che guardava (di nuovo, o ancora) la televisione nello studio mentre Hayden continuava il sonnellino. Martin stava preparando la valigia con la consueta efficienza, e notai che aveva tirato fuori l' abbigliamento da freddo intenso, che usava di rado a Lawrenceton. Mi parve estremamente ingiusto che Hayden avesse dormito senza interruzioni nel periodo in cui era rimasto solo con lui. Riferii a Martin quello che Clement Farmer aveva visto la notte precedente. Quindi tenuta in ostaggio, se era davvero Regina la persona che Clement ha visto concluse lui. Pu darsi, Martin. Mi chiesi in che modo fosse giunto a quella conclusione dalla storia che gli avevo raccontato, ma poi scossi il capo e decisi di non insistere. Pensai di condividere con lui la mia perplessit riguardo alla carenza di scorte e vestiario per Hayden, ma lui appariva talmente astratto che decisi sarebbe stato solo uno spreco di fiato, per cui mi girai e scesi sotto. Seduta al tavolo di cucina, mi misi a studiare le istruzioni sul barattolo di latte in polvere, leggendole pi volte perch ero decisa a non danneggiare Hayden a causa della mia ignoranza, poi raccolsi tutto ci che mi serviva, incluso il pentolino che avevo visto usare a Regina mi riusciva molto difficile credere che le avevo parlato mentre preparava il latte, proprio in quella cucina, appena ventiquattro ore prima.

Mentre aspettavo che l'acqua bollisse, chiamai di nuovo l'ospedale di John e parlai con mia madre, scoprendo che John non era nella stanza perch si stava sottoponendo a un esame. Il nostro telefono continuava a essere stranamente silenzioso. Ricevetti un paio di chiamate da parte di vecchie amiche di mia madre, che volevano sapere come stava John, ma a parte il nostro prete, Aubrey, nessun altro parve desideroso di sapere come Martin e io stessimo gestendo il nostro piccolo angolo della tragedia di Craig. Mi chiesi con desolazione il perch di quel silenzio, ma poi decisi che probabilmente nessuno sapeva cosa dire. Un brusco bussare alla porta posteriore m'indusse a sollevare lo sguardo di scatto mentre sigillavo i biberon pieni di latte per metterli nel frigorifero. Calcolavo di averne approntati abbastanza perch ci durassero per tutto il viaggio fino all'Ohio, e non avevo idea di cosa avrei fatto se i miei calcoli fossero risultati sbagliati. Si poteva comprare latte in polvere gi ricostituito e pronto per la consumazione? Mentre ero al supermercato, mi ero dimenticata di verificare. Ero talmente immersa nella mia preoccupazione riguardo a come fare per nutrire Hayden che mi ci volle un po' per rendermi conto che ero felice di vedere la mia amica, ex-dipendente Angel Youngblood, e per tradurre quella felicit in un sorriso. Il solo fatto che m'imped di abbracciarla, cosa che ci avrebbe sorprese entrambe, fu che Angel era preceduta da un pancione enorme. Pi alta di me di quasi trenta centimetri, Angel dorata e longilinea come un leopardo, e anche se adesso appariva come un leopardo decisamente incinto, l'effetto era ancora notevole. Non ricordavo bene quanti anni avesse, ma ero certa che fosse di almeno sei anni pi giovane di me, mentre suo marito Shelby aveva qualche mese pi di Martin. Shelby e Martin erano diventati amici nel Vietnam, e si erano poi incontrati saltuariamente dopo la guerra e dopo la fine della loro attivit sotto copertura in Sud America.

Adesso Shelby lavorava per Martin come caposquadra allo stabilimento della Pan-Am Agra. Dov' il bambino? Angel era sempre molto diretta. Lanciai a bassa voce un richiamo dal fondo delle scale per avvertire Martin, poi accompagnai Angel di sopra perch desse un'occhiata. Martin, che stava leggendo una rivista (o quanto meno ne stava fissando le pagine), si alz all'ingresso di Angel e parve ritrovare un certo autocontrollo. Angel si limit a salutarlo con un cenno, perch era concentrata sul faccino di Hayden. Appoggi le lunghe dita sulla curva della sua testa e pos l'altra mano sulla propria pancia rigonfia, che si contrasse non saprei come altro descriverlo per poi tornare a rilassarsi dopo un lungo momento. Questo piccolino non ha pi spazio in cui muoversi sorrise Angel, tenendo la voce bassa e calma per non svegliare Hayden. Non sei ormai quasi al termine? L'ho superato da un giorno annu Angel, ma mi sento bene, quindi oggi non il gran giorno, credo. Mi dispiace per il tuo patrigno aggiunse, effettuando un salto mentale dalla propria futura permanenza in ospedale a quella di John. Come sta? E come sta reggendo tua madre? Lei e mia madre avevano sviluppato un senso di reciproco rispetto, anche se a distanza. Se la sta cavando piuttosto bene replicai, in un tono che sottintendeva: "Conosci mia madre". Lei annu, riportando lo sguardo sul bambino. Hanno qualcosa di speciale sussurr, la voce sommessa che aveva quasi qualcosa d'ipnotico. Si sarebbe pronti a uccidere per loro. Si accarezz di nuovo lo stomaco, e io lo vidi contrarsi ancora. Se si tratta dei tuoi figli osservai, con una nota interrogativa nella voce.

Forse non solo allora. Guardalo. Angel si chin sul lettino verde chiaro e azzurro, i capelli biondi che le incorniciavano il volto sottile. Cosa ne farai di lui, Roe? Se ho capito bene, suo padre morto e sua madre scomparsa disse poi, mentre tornavamo di sotto, in cucina, dove lei sedette al tavolo mentre le versavo un bicchiere di succo d'arancia. Abbiamo intenzione di andare in auto a Corinth, dove vivevano Regina e suo marito spiegai. Credo che vedremo se la famiglia di Craig disposta a prendere con s il bambino. O magari per allora Regina sar saltata fuori e sapremo cosa successo. Oppure potremmo riuscire a metterci in contatto con Barby, e quando concluder la crociera e prender l'aereo per rientrare, lei atterrer a Pittsburgh, che l'aeroporto pi vicino a Corinth. Suonava tutto molto incerto e aleatorio, perfino ai miei orecchi. Non sarebbe meglio restarvene fermi qui? Angel vuot il bicchiere in un lungo sorso e lo pos, scivolando in avanti sulla sedia nel massaggiarsi distrattamente la schiena. Il volto le si contrasse all'improvviso, poi si rilass. Dopo tutto disse lentamente, a fatica, se Regina dovesse riuscire a fuggire, o tornare La faccia le si contrasse e rilass di nuovo. Lei tornerebbe qui, per il bambino Questa volta, la sua faccia rimase contratta per un po'. Angel? Credo afferm lentamente, in tono pensoso, che forse il bambino nascer proprio oggi, dopo tutto. Scattai in piedi in un istante. Avevo gi visto nascere un bambino e non intendevo ripetere l'esperienza. Ti accompagno all' ospedale dissi. Vado a prendere la giacca. No, questo creerebbe confusione con le auto protest Angel, ma lei stessa pareva non sapere cosa stava dicendo, tutta la sua attenzione sembrava concentrata interiormente. La

mia auto resterebbe qui, e chiss quando potrei tornare a prenderla. Posso guidarla fino a casa, e aspettare l che Shelby finisca di lavorare. Chiamalo da qui. D'accordo assent Angel, con mia sorpresa e crescente preoccupazione, perch capitolare facilmente non era una delle sue caratteristiche. Prima lasciami usare il bagno. Rimasi in ansiosa attesa fuori della porta. per oggi, non ci sono dubbi annunci quando riemerse. La sua voce era ancora calma e piatta, ma potevo percepire l'eccitazione repressa che minacciava di affiorare in superficie. And al telefono a muro della cucina, camminando in modo stranamente esitante, quasi si aspettasse di essere afferrata da qualcosa a ogni passo, mentre io le rimbalzavo intorno come una palla di gomma, ansiosa di essere d'aiuto e insieme cercando di non essere d'intralcio, terrorizzata a morte dall'idea che lei potesse avere il bambino l da me. Angel compose il numero di Shelby, al lavoro, e attese una risposta continuando ad avere sulla faccia quella strana espressione introspettiva. Sentii una voce all'altro lato della comunicazione. Jason Arlington, lei? Sono Angel, e ho bisogno di parlare con Shelby disse Angel. Sentii la voce lontana gracchiare qualcos'altro. S, pu suonare la sirena conferm Angel, dando l'impressione di tenere la propria pazienza sotto ferreo controllo. Potei sentire il lamento della sirena da dove mi trovavo. La squadra di Shelby trova davvero divertente che lui stia per diventare padre per la prima volta spieg Angel. Hanno organizzato questa cosa della sirena per chiamarlo, se si fosse trovato in una parte lontana dell'impianto quando avessi telefonato per avvertirlo che il bambino stava per nascere.

La faccia le si contrasse ancora, e le sue dita serrarono la cornetta fino a far sbiancare le nocche. Poi si rilass e sorrise nel riprendere a parlare all'apparecchio. Adesso c'era suo marito dall'altro capo del filo. Shelby disse. Sono da Martin e Roe, ma sto per tornare subito in citt. Raggiungimi a casa. Questa volta potei sentire con chiarezza le parole di Shelby: Resta dove sei! tuon. Vengo a prenderti. Non tentare di guidare! D'accordo assent Angel, con mio stupore. Penso che la cosa dovette stupire anche Shelby, perch ci fu un momento di silenzio. Arrivo subito aggiunse poi lui, e chiuse la comunicazione. Intravidi Rory Brown attraversare in silenzio l'atrio. Angel gli dava le spalle, e francamente credo che a quel punto non le sarebbe importato neppure se un vero leopardo avesse attraversato la casa. Mi portai ai piedi delle scale e chiamai Martin, che scese di sotto con Hayden, appena sveglio. Martin cerc di non apparire sgomento quando gli spiegai la situazione, e mi consegn immediatamente il piccolo. Angel pareva voler rimanere in piedi, quindi cercai di non aleggiarle troppo intorno. Misi un biberon nel microonde. Quello non un modo sicuro di riscaldare il latte avvert Angel. Cosa? Se lo scaldi in quel modo, a volte una parte rimane pi calda del resto. Era quello che diceva la guida sui neonati. Tutti vogliono fare i critici. Finora, non abbiamo avuto problemi risposi, e controllo la temperatura prima di dargli il latte. Angel scroll le spalle, come se avesse fatto del suo meglio e non fosse colpa sua se ero in errore. Io scrollai energicamente

il biberon, provai sul braccio la temperatura del latte e mi sedetti per nutrire Hayden, che aveva appena emesso qualche "eh" di avvertimento. Angel pass di nuovo attraverso quella routine del contrarsi della faccia, e si appoggi alla parete. Le contrazioni peggiorano? domandai, mentre Martin dava l'impressione di desiderare di essere sulla luna. Forse dovrei chiamare un'ambulanza sugger. Notai che non si stava offrendo di portare lui stesso Angel in citt, ed ebbi l'insidioso sospetto che fosse preoccupato all'idea che le si rompessero le acque mentre era sulla sua Mercedes. No replic Angel, scuotendo il capo. Martin tent di mascherare il proprio sollievo. So che ci vorranno ore, sto solo cercando di abituarmi alla sensazione. come una morsa che si stringe, poi si allenta e dopo parecchio tempo si stringe di nuovo. Fa male? Non ancora, ma peggiorer rispose Angel. Spero che Shelby non svenga in sala travaglio. Si sentito male quando mi sono rotta la gamba, alcuni anni fa. Un'auto malconcia percorse il vialetto a tutta velocit e Shelby alto, butterato e muscoloso scese dal veicolo ed entr in cucina in meno tempo di quanto ce ne sarebbe voluto per dire "avere un bambino". I capelli neri abbondantemente striati di grigio portavano ancora il segno circolare dell'elmetto protettivo, e i suoi baffi alla Fu Manchu puntavano in tutte le direzioni, come se li avesse sfregati con le mani. In silenzio, Shelby strinse la mano a Martin, mi baci sulla fronte senza neppure dare un'occhiata al bambino che avevo in braccio e prese per un gomito sua moglie per pilotarla verso la porta. Angel ci salut con un cenno, poi uscirono, con Shelby che la sorreggeva come se Angel fosse stata la sola donna che avesse mai partorito.

Jason ha detto che avrebbe chiesto a uno dei ragazzi di accompagnarlo qui a prendere l'auto di Angel; gli ho dato la chiave di scorta avvert Shelby da sopra la spalla, all'ultimo momento, poi allacci la cintura e ripart alla volta della citt e dell'ospedale di Lawrenceton. Rory emerse dallo studio quando Shelby svolt sulla statale, lasciando il vialetto. Appariva divertito. Quindi avr un bambino molto presto comment in tono cordiale. Origliare dietro la porta non sembrava presentare un dilemma per lui. Craig ha portato Regina da una levatrice. Poi il sorriso reminiscente gli svan dal volto quando ricord che ormai il suo amico Craig era morto. Mi ha detto che costava molto meno aggiunse, senza pi sorridere. Devo fare i bagagli annunciai, ed entrambi gli uomini mi fissarono. D'accordo replic Rory, dopo quella che mi parve una pausa pregna di tensione. Dar da mangiare io al piccoletto. Passai bambino e bottiglia al giovane e trascorsi una splendida ora sola al piano di sopra a cercare di mettere insieme un vestiario adatto all'inverno dell'Ohio. Un certo numero di importanti interrogativi mi affiorarono nella mente mentre riflettevo e ripiegavo. Dove avremmo alloggiato, a Corinth? La camera dell'Holiday Inn dove ero stata la volta precedente sarebbe risultata troppo piccola, con il bambino. Mi chiesi se non avremmo potuto usare la fattoria che Martin possedeva laggi, quella in cui era cresciuto e che, come mi aveva accennato di sfuggita, aveva fatto restaurare dalle originali condizioni quasi derelitte. Potremmo andare a stare alla fattoria disse Martin dalla soglia, strappandomi un violento sobbalzo. Non volevo spaventarti aggiunse.

Stavo solo pensando proprio alla fattoria spiegai, quando il mio cuore smise di cercare di uscirmi dal petto. L'hai fatta ristrutturare? S e ti devo confessare una cosa: Regina e Craig vivevano l. Perch usi la parola "confessare"? domandai, sedendomi su un lato del letto, con due confezioni sigillate di collant in mano. Non te l'ho detto spieg, attraversando la stanza per fermarsi a guardare dalla finestra, con le spalle che apparivano insolitamente accasciate. Di certo il cupo panorama offerto dai campi invernali non miglior di molto il suo stato mentale: era una giornata grigia, e le nuvole erano piene di pioggia ne erano pregne, mi disse il mio cervello, cinguettando. Lasciai cadere per terra le calze e mi serrai la testa con entrambe le mani. Perch non me l'hai detto, Martin? Perch doveva essere un tale segreto? Mi sedette sul letto e mi circond con un braccio, con cautela, come se si rendesse conto che c'erano buone possibilit che gli rifilassi un pugno sul naso. Cindy mi aveva avvertita che avresti sempre avuto dei segreti affermai. Ha detto che non potevi farne a meno. Non avevo mai parlato a Martin della mia conversazione con la sua ex-moglie, prima che lui e io ci sposassimo. Avevo avuto la convinzione che lui avesse imparato la lezione nel corso del suo primo matrimonio, che con me non avrebbe ripetuto lo stesso errore. Non ti ho mai mentito su nulla replic Martin, il che era un'altra cosa che Cindy mi aveva detto. Odiavo che lei avesse ragione. Martin, se c' qualcosa di tutto questo che sai e che non mi hai detto, se c' qualcosa che riguarda Craig e Regina e Rory e Cindy, o tua sorella qualsiasi cosa tu non mi abbia

detto, questa la tua ultima occasione per parlarne senza conseguenze. E dopo sar penalizzato? La sua faccia si modell in linee pi familiari, con l'incertezza che svaniva per essere sostituita dall'intelligenza e dall'autorit che lui di norma indossava come il suo cappotto. Dopo, verrai espulso dal gioco. Lo fissai dritto in quei suoi occhi marrone chiaro. Ma sono ancora in gioco? Annuii. La sua bocca dovette spostarsi solo di un paio di centimetri per coprire la mia. Questa volta fu diverso. Avevamo sempre avuto una perfetta armonia a letto, e quella mattina lui possedeva ancora la magia per farmi perdere in quell'atto d'amore, ma fu pi rude ed esigente, come se stesse riasserendo il suo diritto esclusivo su di me e sfidando una qualche forza cosmica a tentare di separarci. Tu donna, me uomo, diceva il suo corpo. E il mio ansimava. Accidenti, ragazzi.

Capitolo sesto
Partimmo il mattino successivo di buon'ora, quando era ancora buio, perch non volevamo che qualcuno vedesse Rory in macchina con noi. Per il momento lui era seduto di dietro con il bambino, anche se pi tardi avevo intenzione di cambiare posto con lui, almeno per un po'. Martin avrebbe guidato, perch preferiva essere lui a farlo. Sorprendente, vero? Non ci fermammo neppure per prendere un caff prima di aver viaggiato per almeno un'ora. Rory dormiva, ma dopo un paio di sorsi io mi svegliai quanto bastava per voler parlare con Martin. Cosa hai fatto riguardo a Shelby e Angel? chiese lui. Ho lasciato un messaggio sulla segreteria telefonica di Buds'N Blooms risposi, mentre inalavo il profumo del caff. Oggi le porteranno un enorme bouquet rosa. Shelby aveva chiamato a mezzanotte per dirci che Angel aveva avuto una bambina di tre chili e mezzo. La sua voce era suonata stanca ma entusiasta: non avrei mai immaginato di sentire Shelby esprimere con la voce tanta gratitudine. Un regalo? chiese ancora Martin, con esitazione, consapevole di essere su un terreno minato. Ho dato per lei una festa prenatale gli ricordai, consapevole di una nota di avvertimento nella mia voce. Mia madre e io le abbiamo regalato un box. E come sta John? Mia madre ha chiamato ieri sera alle dieci per informarmi che John sarebbe rimasto all'ospedale ancora un paio di giorni. I dottori sono certi che abbia avuto un infarto e stanno ancora discutendo sul trattamento migliore.

Lui come si sente? Spaventato. E Aida? Anche lei spaventata, ma difficile accorgersene. Martin era pi vicino all'et di mia madre che alla mia, ma mi sembrava comunque ancora strano sentirlo che la chiamava per nome. So che tutto questo difficile per te. Nella penombra che si andava rischiarando, mi accorsi che Martin si era girato per un momento a guardarmi, prima di concentrare di nuovo lo sguardo sull'autostrada. Mi aspettavo da un momento all'altro che mi dicessi di riportare da solo Hayden nell'Ohio, che saresti rimasta con tua madre. Martin, non mi mai passato per la mente di farlo replicai. Dopo quelle parole, viaggiammo in silenzio per almeno mezz'ora. Un lungo viaggio in macchina, d'inverno, con un bambino quando non si mai avuto un bambino prima di allora la formula per un disastro, giusto? Il meglio che posso dire che sarebbe potuta andare peggio. Per esempio, qualcuno avrebbe potuto strapparmi le ciglia a una a una. Ci fermammo per nutrire e cambiare il piccolo ecco, perch io potessi nutrire e cambiare il piccolo. Stranamente, la cosa che sfiniva tanto non era il lavoro fisico richiesto per prendersi cura di Hayden, sebbene anche questo fosse faticoso. No, la cosa pi difficile era un aspetto imprevisto del viaggiare con un bambino: i commenti degli estranei. Non mi ero resa conto che una madre impara a parlare del suo bambino con ogni cameriera, ogni persona incontrata in bagno e ogni passante. Il ristorante dove ci fermammo per il pranzo mi diede un primo assaggio di quel comportamento. Portai dentro Hayden sul suo seggiolino e scoprii che era

impossibile sistemarlo sul tavolo o su una sedia; alla fine, compresi che se Martin e Rory si fossero seduti su un lato del spar, avrei potuto sistemare me stessa e il piccolo dall'altro lato. Quella soluzione non rese felice Martin, ma a quel punto renderlo felice occupava una posizione molto bassa nella mia lista delle priorit. La cameriera, una robusta donna di colore con splendidi occhi a mandorla, mi diede il primo assaggio di ci a cui stavo andando incontro. Oh, adorabile! esclam, con apparente sincerit. Quanto tempo ha? Un mese risposi, mentre Rory diceva: Due settimane e mezza. La cameriera scoppi a ridere mentre Rory e io ci scambiavamo un' occhiataccia. grosso comment. Quanto era? La fissai sconcertata. Stava parlando di costi? Tre chili e settecento grammi rispose con fermezza Rory. Quindi la risposta esatta era fornire il peso del bambino. Avrei cercato di ricordarlo. Sorrisi a Rory. Oh, che tenero si sdilinqu la donna ("Candra" era il nome sulla sua targhetta), consegnandoci i menu. Il pap sa quanto pesava il bambino! Oh, un ottimo padre garantii, sentendomi d'un tratto alquanto frastornata. stato l tutto il tempo. Gli occhi di Candra si sgranarono a mano a mano che si rendeva conto della differenza di et fra me e Rory. Posso portarvi qualcosa da bere? chiese, in tono pi smorzato. Una volta ordinato da mangiare, tirai fuori un biberon dalla borsa termica e chiesi a Candra se poteva scaldarmelo. Quella fu un'altra cosa che imparai durante quel viaggio: come chiedere favori, alcuni davvero assurdi, a perfetti sconosciuti.

Quando si agisce da mamma, necessario farlo. Mi scalda questo biberon? Pu portarci altri tovaglioli? Potrebbe buttare questo pannolino sporco? Potrebbe fingere di non sentire il mio bambino che urla a perdifiato? Il mio momento pi umiliante fu nel Kentucky, durante una sosta, quando portai Hayden nel bagno delle donne per cambiargli il pannolino. Avevo con me il bambino, la sacca dei pannolini e la borsetta, e in qualche modo riuscii a cambiarlo se non altro, quella particolare, gelida toilette aveva un piano ripiegabile su cui cambiare i bambini ma poi scoprii che avevo bisogno anch'io di usare il bagno con una notevole urgenza, solo che non avevo dove mettere il bambino e non avevo il tempo di riportarlo da Martin. Non credo di aver mai fatto in tutta la mia vita una cosa complicata come cercare di tirare gi pantaloni e mutandine in un cubicolo grande quanto una cabina telefonica, tenendo in mano un bambino, una grossa sacca per pannolini e una borsetta, e avendo indosso il cappotto. Fu umiliante. E anche se probabilmente sarebbe potuto finire fra i video amatoriali pi divertenti, al momento non lo trovai per niente divertente. In effetti, mentre procedevo stancamente ad affrontare il processo inverso per rivestirmi, decisi che non avrei mai pensato che ci fosse niente da ridere. E sapevo per certo che Martin non avrebbe mai superato l'essere stato chiamato "nonno" da una benintenzionata cassiera. Era stata una fortuna per Rory che Martin non avesse notato il suo sorriso represso, e una fortuna per me che la mia faccia fosse troppo stanca per riuscire a dare forma al sogghigno che sentivo salirmi alle labbra. Durante il viaggio, la maggior parte della conversazione consistette nei tentativi da parte di Martin di indurre Rory a fornirci maggiori dettagli riguardo a Craig e al bambino, a Regina e al bambino, alla nascita del piccolo e al motivo per cui Regina era venuta fino a Lawrenceton senza Craig.

Oh, ecco, non si aspettava che uscissimo di prigione quando lo abbiamo fatto spieg Rory, quando di accorse che non poteva pi tergiversare. Immagino che volesse semplicemente mostrarvi il bambino, dato che sua madre all'estero. Mia sorella sa di essere nonna? Eh? La madre di Regina stata avvisata che lei ha avuto un bambino? Ecco, non direi. No. In quel momento Rory era seduto davanti accanto a Martin, e io ero dietro con Hayden, che stavo intrattenendo facendogli dondolare davanti un giocattolo su cui focalizzare l'attenzione. Presi in considerazione la possibilit di stendere la copertina che avevo in grembo, arrotolarla fino a formare una lunga corda e passarla intorno al magro collo di Rory. A quel punto avrebbe sputato la verit! dissi a me stessa in tono truculento, rendendomi conto che ero peggio che stanca. Questo bambino davvero di Regina? chiesi. Oppure ha rubato Hayden a qualcuno? Martin chiuse gli occhi per un istante, poi torn a focalizzarsi sulla strada. Certo che di Regina! protest il nostro compagno, con la massima indignazione di cui era capace. Come fai a saperlo? Craig l'ha portata dalla levatrice! E hai visto nascere il bambino? Dannazione, no! Ma eri anche tu dalla levatrice? Ecco Rory parve riflettere intensamente, cosa che sembrava riuscirgli difficile. Non proprio, non io. Deve essere stato Craig. Quanto a me, credo di essere stato in prigione.

Avvolsi le estremit della copertina intorno alle mani, in modo da avere una presa salda, aspettando soltanto un cenno di Martin per strozzare quel contaballe. Martin lanci un'occhiata alle sue spalle per vedere cosa stessi facendo, poi si affrett a riportare lo sguardo sulla strada, la faccia che gli si contorceva nello sforzo di reprimere una risata. Di' solo una parola lo invitai. Rory prov di nuovo Martin. Chi di voi due ha portato Regina dalla levatrice? Forse io l'ho accompagnata per un tratto di strada improvvis Rory. Mi hanno lasciato a casa mentre andavano l. E questo bambino sul sedile posteriore, Hayden, figlio di Regina e di Craig? Accidenti, non lo so. Sembrano tutti uguali, giusto? Martin si gir appena e rivolse a me le parole successive. Sai, sono davvero tentato disse. Tieni quell'arnese a portata di mano. Come la maggior parte delle cose orribili giri sulle montagne russe, riunioni di comitato, visite ginecologiche il viaggio infine si concluse. Dopo tredici ore sulla strada (per due e mezzo delle quali Hayden continu a urlare) arrivammo a Corinth. A quel punto, detestavo tutti, sulla Mercedes, me stessa inclusa. Rory diresse Martin a casa della sua famiglia, in una zona di Corinth quanto mai fatiscente. Ci fermammo davanti a una minuscola casa di mattoni su una collinetta, a cui si accedeva mediante una ripida rampa di gradini tutti storti, e Rory si catapult gi dall' auto con una rapidit tutt'altro che lusinghiera. Vi chiamer promise. Grazie per non avermi denunciato. E abbiate cura di Hayden.

Poi sal i gradini due alla volta, con i vestiti di ricambio in un sacchetto di carta che teneva stretto al petto e i capelli che gli sporgevano in tutte le direzioni da sotto un cappello di lana che aveva avuto in tasca. Le luci dei lampioni tingevano i suoi capelli biondi di una sfumatura verdastra e conferivano al suo modo di muoversi un che di decisamente furtivo. Fu con sollievo che lo guardammo allontanarsi. Se gli affiorassero nella testa due pensieri contemporaneamente, potrebbero organizzare una festa a sorpresa fu il misterioso commento di Martin. Annuii. La domanda buono o cattivo, sotto quella stupidit? domandai. Non credo sia abbastanza intelligente per essere cattivo obiett Martin. La luce dei lampioni lo faceva apparire duro e iroso, mentre in realt era soltanto stanco e di cattivo umore. Forse. Non necessario essere intelligenti, per essere cattivi gli ricordai. Era troppo tardi, ed eravamo troppo stanchi per affrontare qualsiasi sorpresa che la fattoria potesse riservarci, quindi ci fermammo all'Holiday Inn e barcollammo fino alla nostra stanza trascinandoci dietro tutto l'armamentario necessario al bambino. Martin mont il lettino mentre io cambiavo Hayden, che rifiut un altro biberon. Nella stanza c'era un piccolo frigo, quindi riposi l il biberon, adagiai Hayden e gli battei piano sulla schiena finch non si addorment. A quel punto, Martin era gi a letto e io mi sentivo come se un elefante mi fosse rotolato addosso e mi fosse rimasto sopra per ore. Mi lavai i denti e la faccia e strisciai a letto accanto a lui. Due ore pi tardi, Hayden si svegli. Ero gi in piedi accanto alla culla quando acquistai effettiva consapevolezza. Hayden aveva fame.

Il latte era freddo e non c'era modo di scaldarlo. Alla fine, infilai il biberon sotto la camicia da notte e contro il mio corpo potete immaginare che sensazione desse e intanto presi Hayden in braccio, facendolo dondolare seduta sull'unica sedia della stanza, provando a dargli il ciucciotto, a cantare e a cullarlo, inutilmente. Quando il latte fu un po' meno che gelato, gli infilai la tettarella in bocca, e dopo una breve protesta Hayden cominci a succhiare. Martin continu a dormire durante tutta quella tregenda. Il mattino successivo, quando mi scosse una spalla con estrema gentilezza affondai la faccia nel cuscino. Roe disse, baciandomi sulla guancia. Sono le nove, e il bambino sveglio. Occupati di lui. Gli ho cambiato il pannolino rispose Martin, sforzandosi invano di non mostrarsi orgoglioso. Credo che abbia fame, e non ci sono biberon pronti. Vai in un negozio e vedi se vendono latte gi ricostituito consigliai. Oppure portalo agli zii di Craig e lascia che se ne preoccupino loro. Spietatamente, Martin adagi Hayden sul letto accanto a me, e io sollevai la testa quanto bastava per vedere i suoi ditini che si agitavano, mentre lui emetteva i suoi abituali "eh". La sua guancia era abbastanza vicina da poterla, baciare, e lo feci, inspirando l'ormai familiare profumo di neonato. Sentii frusciare il pannolino, e compresi che Martin non lo aveva stretto abbastanza. Dannazione. Mi sollevai a sedere, quanto mai assonnata. Sono stata sveglia insieme a lui, la scorsa notte dissi, fissando Martin con lo sguardo pi rovente che riuscii a mettere insieme. Mentre tu dormivi sottolineai, nel caso non avesse afferrato il punto. Non riuscii a trovare nel mio cuore la minima traccia di compassione per lui. Non faceva

nessuna differenza che sua nipote fosse scomparsa e suo marito morto. Lui aveva avuto ci che era stato negato a me un sonno ininterrotto. Vado a cercare il latte si affrett a dire. Che tipo devo prendere? Glielo feci scrivere. Hayden stava cominciando a farsi vocale nelle sue richieste. E spicciati aggiunsi, nel caso che quel particolare punto gli fosse sfuggito. Tornare a dormire era impossibile, quindi scovai un ciucciotto, lo infilai nella bocca di Hayden e gioii nel constatare che era sufficiente a calmarlo, almeno per il momento. Saettai nel bagno, dove feci una doccia bollente ma velocissima, mi lavai i denti e rimasi sgomenta di fronte alla quantit di trucco di cui avevo bisogno quella mattina per avere un aspetto sano. Infilai un paio di pantaloni color tabacco e un maglione color giallo. Mi concessi un momento per sedermi sul letto ed effettuare qualche ricerca sulla guida telefonica locale, poi finii di prepararmi infilandomi gli anelli, una catena, un paio di orecchini, gli occhiali con la montatura in metallo dorato, calzini e mocassini Nel tempo che impiegai per rendermi presentabile, Martin torn in camera con un sacchetto che conteneva biberon puliti e alcune lattine di latte gi ricostituito. Non crederai mai quanto ho dovuto pagare per queste cose protest, con una certa indignazione. Non m'importa. Hai preso un apriscatole? chiesi, con voce tesa. Ne tir fuori uno dal sacchetto con aria di trionfo, e io gli elargii un sentito bacio su una guancia. Lui stava per passare a qualcosa di pi significativo quando sentii i consueti suoni di allarme alle mie spalle.

Comincia a fare sul serio dissi, cedendo al panico. Dobbiamo preparargli subito un biberon. Lavorando insieme, riuscimmo a preparare un nuovo biberon, pieno di latte fresco, in tempo record, e ben presto Hayden cominci a succhiare in un beato quanto quasi totale silenzio. Mentre lo assistevo nel pasto, Martin cerc sulla magra guida telefonica di Corinth l'indirizzo della famiglia di Craig, gli Harbor, che lo avevano accolto quando i suoi genitori erano morti. Forse stanno andando a Lawrenceton osservai, sentendomi assalire dall'orrore. A prendere il corpo di Craig! No rispose Martin, senza mai distogliere lo sguardo dalle colonne di numeri di telefono. Padgett Lanier mi ha detto che il fratello di Craig gli ha chiesto come fare a farsi spedire il corpo a Corinth dopo l'autopsia. Mi sentii pervadere da un'ondata di sollievo. Le persone che avevano allevato Craig durante gli ultimi cinque anni erano a Corinth. Non pensavo agli Harbor come a genitori surrogati in lutto, pensavo a loro come a qualcuno a cui consegnare il bambino. E avevo anche perso qualsiasi senso di vergogna che quel pensiero poteva aver generato in me. Eccoli qui disse distrattamente Martin. 1856 Gettysburgh Street. Poi chiuse la guida del telefono e la ripose nel cassetto con aria molto pi allegra. Chi mai vorrebbe intitolare una strada alla battaglia di Gettysburgh? commentai, parlando chiaramente senza riflettere. Martin mi fiss con le sopracciglia inarcate e un'espressione paziente sul volto. Oh mormorai, mortificata. Non sono uno di quei sudisti reazionari che parlano ancora della Guerra di Aggressione Nordista, ma pareva che fossi stata in qualche misura indottrinata. Feci una smorfia a quel mio marito

Yankee. Probabilmente, quella gente aveva anche un'Appomatox Avenue. Riponemmo tutte le cose del bambino nella borsa per i pannolini, ripiegammo il lettino per l'ultima volta e scendemmo con cautela le scale per andare alla macchina. Non avevamo ancora fatto colazione, e neppure preso anche solo un caff, e tuttavia quelle ci sembravano cose di importanza secondaria rispetto al portare Hayden da persone qualificate ad accudirlo. Dal momento che Corinth appena pi grande di Lawrenceton, trovammo in fretta la casa degli Harbor che, con mio tacito sgomento, risult essere un'ombra pi scura del posto dove avevamo scaricato Rory la sera precedente. La vernice un tempo bianca della casa cominciava a staccarsi, e non c'era un solo filo d'erba nel giardino anteriore. Evitando di guardarci a vicenda, Martin e io scendemmo lentamente dalla macchina, poi aprii la portiera posteriore per tirare fuori Hayden, che dormiva profondamente. Presi la copertina a strisce azzurre e bianche di Ellen Lowry per coprirgli la testa, perch cominciava a cadere una pioggia gelida. Con Martin che ci proteggeva entrambi con un ombrello, attraversammo il giardino fino alla porta, e sentii il cuore che mi sprofondava alla vista delle veneziane sfondate che pendevano dalle due finestre anteriori. Avendo visto gli Harbor al matrimonio, come avremmo mai potuto immaginare che vivessero in quel modo? Subito dopo, mi rimproverai per il mio snobismo e ricordai a me stessa che c'erano bambini che crescevano sani e amati anche nelle case pi povere. Sapevo per che non era la povert a turbarmi, era la sensazione che gli abitanti di quella casa si fossero arresi, che non importasse loro pi niente della vernice che si scrostava, della mancanza di cespugli che ammorbidissero le linee sgraziate della vecchia casa, o dell'assenza di un vialetto di pietre che tenesse asciutti i piedi

dei visitatori nei giorni di pioggia. Davanti alla porta non c'era neppure uno stuoino da due dollari su cui pulirsi le scarpe. Qualcuno aveva per legato un grosso fiocco nero sul battacchio della porta, a indicare che quella era una casa in lutto. Martin si protese in avanti per bussare e mi circond con un braccio, mentre io mi appoggiavo contro di esso e battevo con la mano colpetti distratti sul rotondo posteriore di Hayden. Faticai a riconoscere la donna che venne ad aprire come la stessa Lenore Harbor che avevo incontrato al matrimonio. Vedendola in quel momento, mi resi conto che in quell'occasione doveva aver fatto uno sforzo enorme, perch aveva avuto i capelli curati, e scarpe e abito erano nuovi. E non aveva fumato, mentre una sigaretta le pendeva da un angolo della bocca e andava su e gi quando lei usava l'altro angolo per parlarci. In certa misura l'aspettavo, Martin. Avanti, accomodatevi. Non ho avuto ancora modo di fare le pulizie, ma sono certa sappiate che siamo rimasti sconvolti dalla notizia relativa a Craig. La sua voce era rauca, per non suonava esattamente come mi ero aspettata. Era triste, certo ma non disperata. E, ovviamente, lei non era la vera madre di Craig. Il cuore cominci a sprofondarmi. Mi sforzai il pi possibile di non guardarmi intorno nella stanza, ma era impossibile non registrare il senso di depressione che emanava dal mobilio decrepito, dal linoleum scollato, dalla moltitudine di portacenere stracolmi e di riviste sparse in giro. Gli Harbor avevano ricevuto un paio di piante e alcuni biglietti di condoglianze, disposti sul ripiano di un'orribile credenza di acero, e i nastri delle composizioni floreali spiccavano in vivido contrasto con il resto di quella squallida sala da pranzo. Quello che mi disturbava, per, non era l'et

degli arredi e neppure la presenza dei portacenere, ma piuttosto la mancanza di manutenzione, di cura per quelle cose. Non era cos che mi ero immaginata una casa temporanea per Hayden. E questa sua moglie? Lenore Harbor mi aveva conosciuta al matrimonio, ma pareva non ricordarlo, quindi Martin mi present di nuovo e lei ci invit con un cenno a sedere sul divano, dove ci appollaiammo con disagio dopo aver ammucchiato tutte le cose di Hayden vicino alla porta. Hugh! chiam Lenore, girandosi verso l'interno della casa. Ci sono Martin e la sua mogliettina. Dalla stanza accanto giunse uno strano suono, come una sorta di lungo ansito, poi Hugh Harbor entr nel salotto, preceduto dall'insieme di tonfi e di passi strascicati di una persona che usi un deambulatore. Come Lenore, anche Hugh era fra i cinquanta e i sessanta, e appariva scarno, con un colorito neutro e capelli castano chiaro che circondavano una piazzola sulla sommit della testa. Ci salut con voce ansimante. Notai una bombola di ossigeno in un angolo di certo era pericoloso fumare in una casa dove c'erano bombole di ossigeno, giusto? Ricordai come Rory avesse detto che Hugh Harbor era stato malato, e desiderai di aver prestato maggiore attenzione, di aver posto pi domande. Nella fretta di trovare qualcuno che mi liberasse di Hayden, per, non avevo pensato a sufficienza a niente. Sono davvero contento che abbiate deciso di fare il viaggio in macchina fino a Corinth afferm Hugh Harbor, e io mi domandai come facesse a sapere che eravamo venuti in auto. Nel parlare, si adagi su una poltrona di vinile verde, la cui imbottitura sporgeva da uno strappo in un bracciolo; la seduta era coperta da un asciugamano, che sospettai servisse a nascondere danni peggiori. Non pensiamo che Gina possa aver fatto del male al povero Craig ansim. Dev'essere

stato un ladro, non credete? O magari qualcuno che ha visto Gina e ha cercato di abbordarla. Craig non avrebbe mai permesso a nessuno di darle fastidio. Siamo sicuri che Regina non c'entri dichiar con fermezza Martin. Era chiaro che era estremamente sollevato, perch sarebbe stato orribile se la coppia avesse creduto che era stata Regina a uccidere Craig. So che Hayden sar una consolazione per voi dissi, senza per entusiasmo nella voce, e accennai a offrire il bambino, che mi giaceva fra le braccia. I due mi guardarono in modo molto strano. Capii che dovevano essere sposati da molti anni, perch il loro volto espresse un livello quasi identico di perplessit e di sorpresa. Certo, i bambini sono una cosa meravigliosa afferm poi Lenore, con mancanza di entusiasmo. Hugh e io ne abbiamo allevati parecchi. Non sapevamo che lei e Martin aspettaste un figlio, signora. Martin e io ci fissammo a vicenda. Probabilmente, anche la nostra espressione era identica, ed esprimeva assoluto sconcerto. Non credo che sarei riuscita a parlare, anche se avessi saputo cosa dire. Martin abbass lo sguardo su Hayden, poi torn a sollevarlo su Lenore, che stava approfittando di quella pausa nella conversazione per accendere un'altra sigaretta. Questo non nostro figlio. Hayden, il bambino di Craig e di Regina spieg poi Martin, che peraltro non appariva molto sicuro della cosa. Parve quasi che avessimo annunciato che stavamo per spogliarci e fare sesso l sul pavimento. Di nuovo gli Harbor assunsero un'espressione identica questa volta, apparvero affascinati e in certa misura sconvolti. Una volta che ebbero assimilato l'affermazione di Martin, le emozioni presero a scorrere loro sul volto come nuvole in un giorno di vento.

Questa la prima volta che ne sentiamo parlare afferm infine Lenore, anche se avrei potuto giurare che quella non era stata la prima cosa a cui aveva pensato. Hugh annu in segno di assenso, la sommit calva del cranio che brillava sotto la luce mentre la sua testa andava avanti e indietro. Non sapevate che Craig e Regina aspettavano un bambino? Dovevo chiederlo, anche se conoscevo gi la risposta. Il cuore non poteva sprofondarmi ulteriormente, era ormai arrivato al livello degli alluci. No dichiar Hugh. Non hanno mai parlato di un bambino. Siete certi che sia loro? Di nuovo, Martin e io ci scrutammo. quanto ci ha detto Regina replic Martin, con cautela. Mi ero aspettata che apparisse di nuovo sconvolto, ma con mio sollievo era tornato a sfoggiare la pi familiare personalit dell'astuto uomo d'affari: il suo volto era indecifrabile, le sue mani erano intrecciate con fare rilassato. Strinsi maggiormente a me Hayden, consapevole che lo avrei portato via con me da quella casa. Guardai il mucchietto delle sue cose e sospirai interiormente al pensiero che avremmo dovuto riportare tutto su per le scale del motel. Con quanta frequenza vedevate Regina e Craig? chiesi, nel tono di voce pi sommesso e pacato di cui ero capace, perch non volevo metterli sulla difensiva. Ecco, non sto bene da tempo replic Hugh, in tono di scusa. Ho dei periodi buoni, come quando si sono sposati, ma ho iniziato a non star bene alla fine di Luglio, e temo di aver assorbito la maggior parte del tempo di Lenore, da allora. Eravamo stati due stupidi a portare l Hayden. Vedevo chiaramente che quelle due persone non avevano le risorse, l'obbligo legale o la minima inclinazione a occuparsi di lui anche solo temporaneamente. Come avevamo potuto essere tanto ciechi? Mi ero lasciata guidare da Martin e dalla sua ansia senza riflettere, consumata dai miei conflitti interiori, mentre

avrei dovuto dare ascolto ad Angel. Forse lo avrei fatto, se la sua bambina non avesse deciso che quel pomeriggio era il momento giusto per nascere. Angel era stata dell'idea che saremmo dovuti rimanere a Lawrenceton, e aveva avuto ragione. Quasi non ascoltai mentre gli Harbor spiegavano ripetutamente a Martin perch non avevano proprio avuto la minima occasione di andare a trovare i neo-sposi, dopo il matrimonio. Sottolinearono quanto la fattoria fosse lontana, in campagna, e quanto fosse difficile per Hugh andare in giro. Inoltre, come Lenore precis con fare virtuoso, non erano stati invitati. Craig veniva qui a trovarvi? chiese Martin. Gli Harbor ammisero che era passato un paio di volte, di solito con quel suo amico, Rory. Furono necessarie un altro paio di domande da parte di Martin per appurare che la coppia non aveva pi visto Regina se non da un capo all'altro di un supermercato dalla settimana successiva al matrimonio. E che non avevano visto spesso Craig. Sa afferm Hugh, parlando a fatica, con il respiro sempre pi difficoltoso, quando Craig si sposato e abbiamo fatto le veci dei suoi genitori, alle nozze, abbiamo pensato che lui si fosse lasciato alle spalle le vecchie abitudini. Dal momento che Gina era un po' pi matura di lui, abbiamo creduto che lo avrebbe tenuto in riga e ne siamo stati ecco, suppongo che Lenore e io ci vergogniamo un po' ad ammetterlo, ma ci siamo sentiti sollevati. Craig era risultato essere una responsabilit molto maggiore di quanto ci saremmo mai aspettati, perch si metteva cos spesso nei guai. Eravamo stati felici di accoglierlo, dato che Lenore era sua zia, e ci siamo presi cura di lui per tutto il periodo delle scuole superiori, ma non stato tutto rose e fiori. Prima di lui avevamo allevato delle figlie, mentre quel ragazzo era una

faccenda del tutto diversa. Scosse tristemente la testa lucida. Nossignore, lui e quel Rory erano sempre nei guai. Per un po', abbiamo pensato che sarebbe stato Rory a sposare Gina, quando hanno cominciato a uscire tutti e tre insieme. A quel punto, Martin cominci i commenti di congedo, e dopo un altro po' di conversazione stentata ci alzammo per andarcene, procedendo a raccogliere come potevamo i vari pezzi dell'attrezzatura di Hayden, con Martin che reggeva nuovamente l'ombrello. Nel baciare la testa lanuginosa del bambino, mi chiesi cosa avremmo fatto a quel punto. Mentre ci allontanavamo dal marciapiede sbrecciato, il silenzio che regnava nella Mercedes avrebbe potuto essere descritto come denso. E teso. Lasciai vagare lo sguardo sulle strade di quella piccola e deprimente cittadina agricola. Non sapevo cosa Martin stesse pensando, ma sapevo che se mi avesse chiesto se mi piaceva l'idea di avere un bambino, adesso che avevo provato ad averne uno, gli avrei assestato un pizzicotto dove faceva pi male, perch ero amaramente stupita di me stessa. Avevo voluto un bambino, adesso ne avevo uno, e stavo cercando con tutte le mie forze di liberarmi di lui. Pensai che questo dipendeva in parte dal fatto che mi era stato scaricato in mano, e in parte dal fatto che non avevo avuto quell'accumulo ormonale proprio di una madre naturale. Ma il motivo principale era che sapevo ne ero certa che presto o tardi la sua madre naturale si sarebbe presentata a reclamarlo, e Hayden se ne sarebbe andato. Se pure a reclamarlo non fosse stata Regina, si sarebbe comunque trattato di una donna i cui diritti su quel bambino erano maggiori dei miei, che erano inesistenti. A che sarebbe servito procurarmi ulteriore dolore? Dopo aver ammesso tutto questo nel segreto del mio cuore, mi sentii meglio. Mentre aspettavamo a un semaforo rosso,

guardai verso Martin, che stava fissando gli alberi spogli, fuori del finestrino. Il cielo era di quel grigio plumbeo che spesso lascia presagire una nevicata, almeno secondo la mia limitata esperienza. Suppongo che dovremmo parlare con Cindy, e poi con il fratello di Craig suggerii, in tono tutt' altro che entusiasta. S, dobbiamo farlo convenne mio marito, girandosi a guardarmi. E dobbiamo anche rintracciare Rory e vedere se riusciamo a cavargli qualche altra informazione. E probabilmente dovremo trasferire le nostre cose alla fattoria, perch sar tutto molto pi facile disponendo di fornelli e di un frigorifero. E ci sar pi di una stanza. Dedussi che quel "tutto" era il prendersi cura di Hayden. Notai che nessuno dei due stava dicendo una parola sul fatto che eravamo usciti dalla casa degli Harbor con il bambino, mentre eravamo andati l decisi a lasciarlo. Mi chiedo se la polizia sia stata alla fattoria osservai, un'idea che mi si era insinuata in qualche modo nella mente. Martin parve dapprima sorpreso, poi pensoso. Sarebbe logico pensare che abbiano voluto verificare se Craig e Regina avevano lasciato l qualcosa che potesse spiegare l'accaduto convenne poi. Sempre che il dipartimento dello sceriffo di Lawrenceton li abbia contattati, e suppongo che lo abbia fatto. Ci rimugin sopra per un po'. So chi chiamare, un mio vecchio amico, Karl Bagosian, ha la chiave della casa, e se c' qualcuno che lo sa, quello lui. Parcheggiammo di fronte al negozio di fiori di propriet di Cindy Bartell. Ero gi stata l una volta, in passato, e a quel tempo c'erano state decorazioni pasquali nella grande vetrina che si affacciava sul marciapiede, mentre adesso essa era piena di decori autunnali. Attraverso la vetrina, al di sopra di un fascio di grano in miniatura, potevo vedere la testa di lisci capelli neri di Cindy china su un cesto regalo, sul grande tavolo da lavoro alle spalle del bancone.

Martin mi stava aprendo la portiera della macchina, una cosa che aveva in certa misura perso l'abitudine di fare. Non avevo mai dato molta importanza a quel gesto, ma in quel frangente lo usai come un indice dei suoi sentimenti. Nel protendere una mano per aiutarmi a scendere dalla Mercedes, lui mi guard come se stesse cercando di rinnovare il ricordo che aveva del mio volto. Ero fin troppo consapevole che i miei capelli avevano reagito alla pioggia separandosi in lunghe ciocche, il cui aspetto fluente e selvaggio era interrotto da onde e riccioli. Il mio cappotto non era precisamente un indumento sexy ed ero certa di avere il naso lucido. Non ricordavo pi quali occhiali avessi indossato quella mattina, quindi sollevai una mano a toccare la montatura. Erano quelli di metallo dorato. Avevo ragione disse lui, inaspettatamente. Senza ulteriori spiegazioni, liber Hayden dal seggiolino, me lo consegn, e poi andammo a interrompere la giornata di lavoro della sua ex-moglie. Il campanello attaccato alla porta tintinn al nostro ingresso, e Cindy sollev lo sguardo. Martin, Aurora, mi fa piacere vedervi disse, con un minimo di entusiasmo. Vedo che siete sopravvissuti al viaggio in macchina. Pos i fiori secchi con cui stava lavorando, si pul le mani sul grembiule e aggir il bancone per venire a stringerci la mano, cosa che mi parve un po' troppo distaccata. Dopo tutto, era stata sposata con Martin, e avrebbe potuto almeno abbracciarlo, o qualcosa del genere. Poi notai il grosso uomo che si stava alzando da dietro una scrivania alle spalle del bancone e che si fece sempre pi alto a mano a mano che si sollevava, arrivando a circa un metro e novanta di statura. Aveva folti baffi e capelli brizzolati tagliati ancora pi corti di quelli di Cindy. Aveva anche spalle notevoli e mani grandi quanto la mia faccia. Mi sorpresi a sperare che si girasse, in modo da poter dare una sbirciatina al suo posteriore.

Aurora, lui Dennis Stinson spieg Cindy, sorridendo. Non l'avevo mai vista sorridere, e quell'espressione la valorizzava in modo incredibile. Mi appoggiai il bambino alla spalla in modo da poter porgere la mano al colosso, e le mie dita svanirono dentro le sue. Martin, so che tu ti ricordi di Dennis dai tempi delle superiori. Certo. passato molto tempo replic Martin, e dovetti lottare per non sorridere nel sentire quanto suonasse fredda la sua voce. Immagino che questo sia il bambino di cui mi avete parlato, giusto? Cindy protese le braccia e io vi adagiai con delicatezza Hayden. Lei abbass su di lui lo sguardo degli occhi truccati con discrezione, studiandolo con attenzione. Un bel bambino sentenzi, mentre io esalavo un silenzioso respiro. Siete certi che sia di Regina? Avrei scommesso che me lo avrebbe detto, se fosse stata incinta. Martin, mi sembra semplicemente incredibile che una persona dipendente come Regina abbia fatto una cosa monumentale come avere un bambino senza dirlo alle persone a cui importava di lei. Non aveva per detto che era impensabile per Regina elaborare un inganno del genere. Noi per non l'abbiamo pi vista negli ultimi mesi, cara tuon Dennis, la cui voce era in tono con la sua taglia. A dire la verit, Martin, non ho incoraggiato Regina a passare di qui. Continuava a chiedere soldi a Cindy, o a insistere perch dessimo un lavoro a Craig capisci cosa intendo. E visto che Cindy non pi un vero e proprio membro della famiglia Solo la madre del cugino di Regina interloqu Martin, in tono pacato. S, certo, ma non davvero sua zia Quanto tempo passato dall'ultima volta che avete visto Craig o Regina? mi affrettai a interloquire, e Cindy mi guard con sorpresa, quasi avesse supposto che non potessi parlare senza permesso.

Oh dunque. Pi o meno tre mesi? Cindy sollev lo sguardo verso Dennis. Regina passata da casa continu. Era all'incirca il Quattro Luglio, quindi stato pi o meno quattro mesi fa precis Dennis. Ci stavamo preparando per il party alla piscina. Infatti conferm Cindy, con un sorriso reminiscente, e sentii che il mio sorriso si faceva ancora pi marcato. A quanto pareva, Cindy si era messa con quel marcantonio non solo per quanto concerneva gli affari ma anche dal punto di vista personale, e sembrava che convivessero. passata da te? la incit Martin. Nella casa di Archibald Street? No, mi sono ci siamo trasferiti. Adesso Dennis e io viviamo sulla Grant. Levai gli occhi al cielo. Gettysburgh Street, Grant Street. Che razza di gente mormorai, con le labbra contro la testa lanuginosa di Hayden. Ha detto qualcosa, Aurora? chiese Dennis, chinandosi verso di me. No risposi, con il sorriso pi mieloso di cui ero capace. Stiamo solo avendo parecchie difficolt a prenderci cura di questo piccoletto. Oh, santo cielo, Aurora, tutto questo deve essere terribile per te! Sentii che ogni muscolo del corpo mi si tendeva, quando il tono di Cindy mi avvis di quello che lei stava per aggiungere. vero che non puoi avere figli? Martin, credo che Barby mi abbia detto di averlo saputo da te concluse, e in quel preciso momento decisi che avrei ucciso mio marito in modo lento e doloroso, forse anche in pubblico. Naturalmente, dato che non vediamo mai Barrett, Martin stava pensando di avere altri figli risposi, nel tono pi lento e deliberato di cui ero capace. Io per ho risposto: "No, Martin, non sarebbe giusto nei confronti del povero Barrett. So che non fa buona impressione che non venga mai a trovarti

dopo che hai continuato a mandargli soldi per anni, che non mi abbia mai usato nemmeno la cortesia di stringermi la mano e tanto meno di abbracciarmi ma se avessimo un altro figlio lui ci starebbe cos male. Si sentirebbe cos accantonato". A quel punto mi fermai, timorosa di aver sconfinato nella parodia. Il volto di Cindy si chiazz di rossore. Martin mi stava fissando con espressione fra l'inorridito e l'affascinato. Mi augurai che avesse il buon senso di tenere la bocca chiusa. Allora, dove alloggiate, qui a Corinth? si affrett a interloquire Dennis. Ah alla vecchia fattoria spieg Martin, senza togliermi lo sguardo di dosso. Ci siamo fermati all'Holiday Inn, ma con il bambino credo che ci troveremo meglio alla fattoria. stato bello da parte tua permettere a Craig e a Regina di vivere l comment Dennis, dato che io mi stavo concentrando in modo molto esplicito su Hayden e che quasi certamente Cindy mi stava ancora fissando. S convenne Martin, senza neppure pensare a cosa diceva. Ecco, meglio che andiamo. Non che per caso sapete dove abita Dylan, il fratello di Craig? Usciamo, Martin, cos posso darti meglio le necessarie indicazioni sugger Dennis, ed entrambi lasciarono il negozio con alacrit sospetta. Mentre Dennis indicava lungo la strada, dando l'impressione di contare i semafori, Cindy e io ci scambiammo alcune rapide occhiate. Davvero Barrett non mai venuto a trovarvi? chiese lei, con voce smorzata. No. Non ammette neppure la mia esistenza. Devo riconoscere con orgoglio che la mia voce suon calma e spassionata. Capisco che sia una forma di lealt nei tuoi confronti, che logico aspettarsi da un figlio, ma il fatto che

Barrett non venga mai a trovarci e telefoni di rado fa stare male Martin. Cindy ebbe un profondo sospiro. Barrett non mai riuscito a vedere il divorzio se non come un abbandono di entrambi da parte di Martin, anche se lui era gi alle superiori quando ci siamo separati. Non si mai reso conto che se Martin aveva bisogno di allontanarsi da me, io ne avevo altrettanto di allontanarmi da lui. Cercai di mostrarmi interessata e comprensiva, e in certa misura lo ero, ma cominciavo anche a pensare che presto mi si sarebbero staccate le braccia per lo sforzo di sorreggere il bambino, che appoggiai parzialmente al piano di vetro del banco. Appena prima e subito dopo il matrimonio, Regina veniva a parlare con me continu Cindy, a bassa voce, mentre attraverso la vetrina potevo vedere Dennis e Martin continuare la loro pantomima, controllando le condizioni del tempo, lo stato dei pneumatici, o qualsiasi altra cosa gli uomini fanno quando le donne li hanno messi in imbarazzo. Aurora, c' qualcosa che non va in quella ragazza, ha alcuni angoli ciechi dal punto di vista morale. I problemi che Craig ha avuto con la legge non sembrano avere per lei il minimo peso, e il fatto che Rory accompagnasse Craig dappertutto e intendo davvero dappertutto non parso darle neppure di che riflettere. Hayden si lasci sfuggire di bocca il ciucciotto, ma mentre lui gi accennava a protestare, Cindy lo afferr prima che toccasse terra e glielo rimise in bocca. Prontamente, Hayden sprofond di nuovo nel suo stato di dormiveglia. Cosa intendi dire? chiesi, cauta. A proposito, buona presa. Grazie. Intendo dire che Regina non ha mai dato l'impressione di giudicare da un punto di vista morale i guai in cui Craig si ficcava insieme a Rory. Non ha mai detto: "Oh, no,

mio marito ha fatto una cosa sbagliata, compilando quegli assegni a vuoto". Oppure: "Mio Dio, mio marito fa uso di droga!" E non ha mai neppure cercato di difenderlo di fingere che lui fosse stato incastrato, o che fosse semplicemente innocente. Per lei era come se fosse tutto una ragazzata, capisci? Solo una cosa divertente. Ah-oh, Craig stato beccato! Avevo sempre pensato che Regina fosse intellettualmente stupida, e stando a Cindy lo era anche dal punto di vista morale. Grazie per l'avvertimento, Cindy dissi, poi trassi un profondo respiro e tentai di esibire un sorriso di convenienza. Dennis sembra un'ottima persona. Oh Lei fece una pausa, adocchiandomi in tralice in modo significativo. Lo . Scoppiammo entrambe a ridere, poi lei mi apr la porta. Al suono della campanella, entrambi gli uomini si girarono con il sollievo dipinto sul volto. Martin sblocc le portiere della Mercedes. Una volta alla fattoria, potreste provare a telefonare a Margaret e Luke Granberry sugger Dennis. Da qualche mese possiedono la propriet adiacente. Luke finge di coltivare la terra, e Margaret finge di aiutarlo, ma in realt vivono dei proventi di un fondo fiduciario, anche se cercano di far apparire la cosa come un ritorno alla natura. Sono ottime persone convenne Cindy. Lei una donna gentile che ama dare una mano. Martin e io ringraziammo per l'informazione, affrontammo l'interminabile processo di assicurare Hayden sul suo seggiolino e infine ci avviammo. Martin cominciai, traendo un profondo respiro. Roe mi prevenne lui. Ascoltami. Lo so, mi dispiace, non avevo il diritto di parlare a Barby dei tuoi problemi. Ero solo infelice che tu fossi infelice, e una notte,

al telefono, lei mi ha chiesto come stavi, e io ho ecco, ho oltrepassato i limiti. S. Tu e Cindy avete avuto delle divergenze, vero? Adesso siamo a posto, Martin. Non mi va di riferirti tutta la conversazione. Avete fatto la pace? S. E tu e io? A meno di chiedermi prima il permesso, non parlare mai a nessuno dei miei problemi femminili. Mai. Lo prometto. D'accordo. Allora non abbiamo problemi. A sentirti non sembra. Non pretendere troppo. La prossima fermata fu a casa di Dylan Graham. Dopo lo squallore dell'abitazione degli Harbor, quella del fratello di Craig appariva rispettabile in modo quasi penoso. Era una piccola costruzione, su una strada di case altrettanto piccole, ma ogni giardino era curato e l'abitazione di Dylan, in particolare, era stata dipinta di fresco. L'unica traccia di disordine, se tale lo si poteva definire, erano i giocattoli sparsi nel cortile posteriore. Ricordai come Rory ci avesse detto che Dylan e sua moglie avevano una bambina. A pensarci bene, Rory ci aveva fornito una quantit d'informazioni, ma tutte prive di valore e non pertinenti. Martin and alla porta e buss. Dopo una lunga pausa, il battente si apr e una giovane donna prese a parlare con Martin. In un primo tempo, la sua espressione parve tesa e sospettosa, ma a poco a poco lei sembr rilassarsi. Era una donna in carne, semplice e cordiale, con una bocca piccola, un viso pallido e lentigginoso, e capelli castano chiaro tagliati in una frangia sulla fronte e spinti indietro sulle spalle. Martin mi fece cenno di avvicinarmi e io scesi dall'auto, accennando ad avviarmi verso la casa.

Poi mi ricordai del bambino. Con un sospiro abbastanza teatrale, mi girai e affrontai la manovra necessaria per recuperarlo. Oh, davvero bellissimo! esclam la giovane donna. Volete accomodarvi? Mentre le porgevamo le condoglianze per la morte del cognato, lei ci accolse nella piccola casa, che mi ricord un appartamento in cui avevo abitato quando ero al college. Il palazzo era appena stato ultimato quando avevo firmato il contratto di affitto, e nel piccolo appartamento tutto pareva risplendere: armadietti di cucina, pareti, piani di appoggio. Era chiaro che il fratello maggiore di Craig e sua moglie Shondra erano orgogliosi della loro casa, e dopo essermi presa cura per alcuni giorni di un neonato fui impressionata dal fatto che Shondra, lei stessa una neo-mamma, riuscisse ancora a tenere tutto in modo tanto perfetto. E lei era immacolata quanto la sua casa: il suo volto era acqua e sapone, cosa che mi faceva sentire come una truccata donna di strada, la sua tuta da casa rosa era pulitissima e perfino le scarpe da ginnastica erano di un bianco smagliante. Una casa adorabile commentai, dopo che lei ebbe parlato per un po' di Craig, senza troppo cordoglio. Shondra reag con un sorriso, accantonando in un attimo la sua convenzionale espressione addolorata. Grazie rispose, cercando di mostrarsi indifferente. Dylan ha fatto quasi tutto da solo, di sera e nei weekend. Deve essere stato faticoso comment Martin, che si era tolto il cappotto e stava ora reggendo il bambino mentre io facevo altrettanto. Ecco, non riuscivo a vederlo molto, quindi venivo a portargli la cena, o uno spuntino, e mi sedevo a guardarlo, mentre ero incinta spieg Shondra, con un lieve sorriso inteso a farci sapere quanto la cosa le fosse piaciuta. Dov' la sua bambina? chiesi, con cortesia.

Kelly sta facendo un riposino spieg Shondra. Posso prendere in braccio questo piccoletto? Mio fratello appena stato qui, e volevo ringraziarvi per averlo riportato a casa. Martin e io ci scambiammo un'occhiata, facendo fatica ad assimilare quel commento. Martin, che aveva dormito pi di me, fu il primo a mettere insieme i pezzi. Rory? Rory Brown suo fratello? Shondra abbass lo sguardo sul bambino, cullandolo con gentilezza fra le braccia grassocce. S ammise, con aria meno felice. Rory il mio fratello maggiore. Lui una persona bonaria, e Dylan e io preghiamo intensamente perch si ravveda. Guardai verso il piccolo tavolo nel centro della cucina, su cui c'erano due tazze; accanto a una di esse era posato un cucchiaio che aveva al centro un piccolo cerchio scuro. Il caff non si era ancora seccato. Dobbiamo averlo mancato di stretta misura osservai, protendendo le braccia per offrirmi di riprendere Hayden. Shondra not il mio gesto, ma continu a fissare la faccia del piccolo per parecchi altri, lunghi secondi, come se si fosse appena accorta di qualcosa che le aveva dato da riflettere. Oh, s, lo avete mancato di poco rispose in tono assente. In effetti, quando ha sentito la vostra macchina che si fermava subito uscito dalla porta posteriore. Shondra lanci un'occhiata ad alcune fotografie e a un vaso pieno di fiori secchi sopra il mobile per la TV color quercia, poi torn a guardare il volto di Hayden, prima di restituirmelo con mosse lente. bellissimo disse, in tono sobrio, la piccola bocca contratta come se stesse rimuginando su un problema. Un fievole pianto che proveniva dal retro della casa attir la sua attenzione.

Santo cielo, Kelly si svegliata. Scusate, devo andare a darle un'occhiata. Mentre lei era fuori della stanza, mi avvicinai al mobile della TV con la massima indifferenza di cui ero capace. Le foto di neonati nelle cornici erano abbastanza vecchie per poter essere della famiglia di Shondra, o di quella di Dylan, e in un gruppo c'erano una bambina di circa un anno, una neonata immersa in un vestitino pieghettato, con un piccolo fiocco nei capelli lanuginosi, e un bambinetto in un minuscolo abito a giacca. Vomitevole borbottai, poi la faccia della neonata attir la mia attenzione. Hmmm borbottai, allontanandomi prima che Shondra tornasse, trasportando un fagotto molto pi grosso di Hayden. Mentre esprimevamo la nostra doverosa ammirazione per la bambina, fui abbastanza maligna da rammaricarmi che quella giovane coppia avesse gi una figlia piccola, perch sarebbero state le persone perfette a cui lasciare Hayden. Ed erano imparentate con lui, in un modo o nell'altro. Martin e io per non avevamo discusso della possibilit di lasciare temporaneamente Hayden con Dylan e Shondra, e dopo lo shock costituito dalla casa degli Harbor, avevo avuto paura anche solo di accennare alla cosa prima di averli incontrati. In effetti, non avevo ancora conosciuto Dylan, ma dopo alcuni minuti di conversazione con Shondra, avevo percepito l'acciaio che si celava sotto la dolcezza e la mancanza di raffinatezza che erano indubbiamente genuine, e avevo riportato l'impressione che lei non avrebbe mai sposato un affascinante buono a nulla come suo fratello o un vero furfante come il cognato. Per dovevamo verificare di persona come fosse Dylan, e non avevamo nessuna certezza che avrebbero acconsentito a una cosa tanto difficile come prendersi cura di un secondo bambino piccolo.

Martin e io ci scambiammo un'occhiata. Lui mi lesse nel pensiero e quando cominci a fare domande sul lavoro che Dylan aveva presso il concessionario della John Deere, compresi che le risposte gli avrebbero dato un'idea dei suoi introiti e orari; inoltre, riusc a ottenere da Shondra pi informazioni sul fratello di quanto avrei ritenuto possibile. Mi scusi, Shondra, mi stavo chiedendo una cosa interloquii, quando Martin cominci a dare segni di cedimento e Shondra ci chiese per la terza volta se volevamo bere qualcosa. Sapeva che sua cognata era incinta? Shondra arross con aria colpevole. S, signora rispose di getto, come se fosse stata colta a fare qualcosa di vergognoso. Mi ha telefonato per dirmelo, circa un mese prima del parto. L'ha vista, mentre era incinta? No, signora. Quel "signora" mi faceva sentire vecchia quanto le montagne, e dovetti mordermi l'interno della bocca per trattenermi dal protestare. L'hanno informata quando ha partorito? Mio fratello me lo ha detto replic Shondra, armeggiando a vuoto con le chiavi di plastica della bambina, che le afferr e se le ficc in bocca, masticando con entusiasmo il giocattolo. Oh, tesoro, non sono abbastanza pulite protest Shondra, ma le permise di continuare. Notai che non aveva detto di aver visto Regina in uno stato di evidente gravidanza. Fino a quel momento, nessuna persona affidabile aveva ammesso di averlo fatto. Sa dove Regina abbia avuto il bambino? Siete certi di non volere una cioccolata calda? No, grazie rifiut con fermezza Martin, che cominciava a spazientirsi perch era abituato che la gente gli

dicesse quello che sapeva, prontamente e nei dettagli. Gli scoccai un'occhiata per ingiungergli di starne fuori. Ha avuto Hayden all'ospedale locale? insistetti, per tornare nel seminato. No, signora. Rory ha detto che andata dalla levatrice, nella Contea di Brooks. Era la stessa cosa che aveva detto a noi. E come si chiama? domandai, con il sorriso pi accattivante di cui ero capace. Il suo nome Bobbye Sunday replic Shondra, lo sguardo fisso sulla sua bambina, e parl con tanta riluttanza da farmi capire che ci stava dicendo la verit. Grazie intervenne Martin, esalando un respiro a lungo represso e praticamente saltando su dalla poltrona. Afferr con una mano la borsa dei pannolini e protese l'altra verso di me. Accettai un piccolo strattone che mi aiutasse ad alzarmi dal divano con Hayden in braccio, poi ci accomiatammo con una quantit di ringraziamenti, sollevati che la visita fosse finita, e dietro richiesta di Martin, Shondra promise di mandare Dylan a trovarci quel pomeriggio, quando avesse finito di lavorare. Martin sugger anche, con forza, che Dylan portasse Rory con s. Tornati all'Holiday Inn, raccogliemmo le nostre cose e pagammo il conto, mentre ciascuno di noi riesaminava mentalmente la visita appena conclusa. Rory ci stava evitando, il che significava che aveva informazioni che non ci voleva dare. Non era esattamente una novit, ma era interessante. Martin non aveva acconsentito a riportarlo a Corinth, in aperta violazione della legge e del buon senso, solo perch lui ci piantasse in asso e continuasse a evitarci, e promisi a me stessa un nuovo paio di occhiali se non avessi permesso al fatidico "te lo avevo detto" di sfuggirmi dalle labbra. Feci poi una corsa al negozio di alimentari, e mentre facevo la spesa, Martin port coraggiosamente Hayden con s al K-

Mart. Infine ci avviammo verso la fattoria in cui Martin era cresciuto, e dove aveva vissuto finch non era andato nel Vietnam. Suo padre era morto quando lui era ragazzo, e all'epoca in cui Martin aveva infine lasciato Corinth, sua madre si era risposata da anni con un altro agricoltore, Joseph Flocken. Era stato da lui, ora vedovo, che avevo acquistato la fattoria per poterla dare a Martin come dono di nozze. La fattoria dei Bartell era a sud della citt, sulla Route 8, pi lontana di quanto ricordassi. Dalla strada si riusciva a stento a vedere un pezzetto di tetto. "Isolata" era il termine perfetto per descrivere quella propriet, se ci si sentiva caritatevoli, dato che appariva pi che altro cupa e desolata, immersa in quel panorama invernale. Quando arrivammo in fondo al lungo viale di accesso, vidi che in effetti Martin aveva fatto ristrutturare la casa, che ormai era rifinita e dipinta. Il granaio era stato abbattuto, in modo che non guastasse pi il panorama, nuova ghiaia era stata sparsa sul vialetto e sul lato della casa era stato aggiunto un posto auto coperto, sotto cui ci fermammo. Era solo un tetto su quattro pali, ma avrebbe protetto a sufficienza la macchina dalla pioggia e dalla neve. Per quel che ricordavo, al pianterreno c'erano tre porte: quella anteriore, protetta da un tettuccio, quella della cucina su un lato, e quella posteriore che si affacciava su un piccolo portico/lavanderia, ora chiuso da una vetrata. Martin aveva le chiavi attaccate al suo portachiavi abituale, e quella fu un'altra sorpresa. Trovai interessante e strano che tenesse sempre a portata di mano le chiavi della vecchia fattoria. C' un telefono? domandai. Non lo so. Avrei dovuto chiamare Karl prima che lasciassimo la citt. Lui di certo lo sa. In caso di necessit, comunque, ho il cellulare. Reggendo fra le braccia Hayden infagottato nelle coperte, aspettai ai piedi dei gradini della cucina mentre Martin

armeggiava con la chiave. Finalmente, la porta cedette e potemmo entrare in casa. Quanto tempo passato dall'ultima volta che sei stato qui? domandai con cautela, guardandomi intorno nella stanza. La cucina era stata pulita e ridipinta, e i ripiani erano stati sostituiti, dall'ultima volta che avevo visitato cos brevemente quella casa, anni prima. La luce era accesa, e c'era sul tavolo un piatto che conteneva ancora del cibo e che doveva essere l da giorni. Il bicchiere accanto a esso era pieno di Coca Cola, o di qualcosa di simile. Non ci vengo da quando l'hanno ultimata. Sono passato a dare un'occhiata una volta, quando sono dovuto andare a Pittsburgh per affari, e ho chiamato gli appaltatori e la ditta di pulizie per spiegare loro cosa fare, anche se stato Karl a sorvegliare i lavori per me. Da allora non ci sono pi tornato, ed stato pi di un anno e mezzo fa. Quando Regina ha sposato Craig, le ho detto che la casa era qui vuota, e che tanto valeva che la usassero loro, visto che sarebbero rimasti a Corinth per un po'. Barby aveva fatto pi di un accenno alle loro ristrettezze economiche. Feci un rapido giro del pianterreno, giungendo alla conclusione che quella casa era ancora pi vecchia della nostra, in Georgia. Le vecchie veneziane, che ricordavo essere state in pessimo stato, erano state buttate via, e Regina non le aveva sostituite. Il cielo grigio pareva riempire le stanze di tetraggine. Mentre Martin portava dentro il resto delle nostre cose, mi aggirai per la casa con Hayden. Ne conservavo ben pochi ricordi, ma quel giorno mi resi conto che in quei ricordi avevo ridotto la dimensione degli ambienti e aumentato l'altezza del soffitto. La casa dell'infanzia di Martin era una vecchia fattoria a due piani, con tre vaste stanze al pianterreno e tre al piano di sopra; aveva su ciascun piano un bagno decente, che era stato senza dubbio ricavato da una piccola camera da letto o da un grosso ripostiglio, accanto

alla cucina c'era ancora la grande dispensa originale, e una lavatrice e un'asciugatrice erano state sistemate sul portico chiuso da vetri. Ero pronta a scommettere che in origine fosse stato definito un'anticamera. Se pure Joseph Flocken aveva lasciato qualcosa in casa, Martin lo aveva fatto buttare via. Il divano e la poltrona rivestiti in stoffa scozzese che si trovavano nel tinello provenivano di certo da una soffitta, probabilmente quella di Barby, mentre a quanto ricordavo, l'unico letto presente al piano di sopra, con i suoi comodini e un cassettone, era stato il regalo di nozze che Barby aveva fatto alla coppia. Aprii l'armadio: abiti, ma non molti, per lo pi camicie di flanella e jeans, tanto per Craig quanto per Regina. Mi chiesi dove fosse lei adesso. Vedere quei vestiti appesi l mi strapp un brivido. Poi li spinsi da un lato dell'armadio, per fare spazio alle nostre cose. Goffamente e con una mano sola, a causa di Hayden, rimossi quindi le lenzuola dal letto e le gettai di sotto, in modo da poterle poi raccogliere e lavare pi tardi. Sentii Martin armeggiare al piano di sotto, impegnato a fare Dio solo sapeva cosa. Pensai di chiamarlo, ma poi entrai nella seconda camera da letto, sull'altro lato del piccolo pianerottolo. Per terra c'era un sacco a pelo, con accanto un mucchio di vestiti: ancora jeans e camicie di flanella, alcune T-shirt, calzini e biancheria. E un paio di stivali pesanti. C'era una porta che separava la camera da quella adiacente. Hmmm borbottai. Di chi questa roba, Hayden? Hayden rispose emettendo uno dei suoi soliti "eh", e agit le manine. D'un tratto Martin mi fu accanto, ma ormai mi ero abituata al suo avvicinarsi in silenzio e non ne rimasi troppo sorpresa. Aveva una scatola sotto il braccio. Scommetto che Rory abitava qui comment. Ci scambiammo un'occhiata, perch il commento da parte di Hugh

Harbor, sul fatto di non sapere se Regina avrebbe sposato Craig o Rory era rimasto impresso nella mente a entrambi. Mentre eravamo sole, inoltre, Cindy aveva sottinteso in modo alquanto chiaro che Craig e Rory facevano tutto insieme, anche se non ritenni fosse necessario passare quell'informazione a mio marito. Probabilmente non sarebbe servito a niente, ma avremmo dovuto fargli altre domande, quando lo avevamo fra le mani commentai, poi mi morsi un labbro: ero arrivata molto vicina a perdere gli occhiali nuovi che mi ero ripromessa. S convenne Martin, in tono pesante. Avremmo dovuto farlo. Domani cercher di rintracciarlo, se Dylan non lo porter qui con s questo pomeriggio. Quando passammo nella stanza accanto, che si affacciava a sua volta sul pianerottolo, oltre a essere comunicante con l'altra, trovammo che conteneva una vecchia culla malconcia (che, ero pronta a scommetterlo, doveva provenire da un negozio di seconda mano o da qualche mercatino), e una sedia a dondolo altrettanto malmessa. Non c'era nessuna delle attrezzature che avevo visto nelle nursery delle mie amiche: niente paraspigoli, intercom, fasciatoio o apposito contenitore per pannolini usati. C'era soltanto un vecchio bidone della spazzatura di plastica, crepato e sporco, che conteneva ancora alcuni pannolini sporchi arrotolati. Le lenzuola della culla sembravano lenzuola da letto a una piazza, ripiegate alla meglio per adattarsi al piccolo materasso. Non aveva davvero intenzione di tenere qui il bambino affermai, girandomi verso Martin che incontr con riluttanza il mio sguardo. E non ci sono regali continuai, spietatamente. Si ricevono sempre regali quando si ha un bambino. Perfino i neonati di famiglie che vivono sulla soglia della povert ne ricevono anche se magari si tratta solo di un lenzuolino da culla o di una copertina presi in qualche negozio da "tutto a un

dollaro", ricevono comunque qualcosa di grazioso, mentre questo questo non niente. impossibile che avesse intenzione di tenere il piccolo. Scommetto che non mai neppure stata davvero incinta. E le cose che ha portato a casa nostra? La borsa per i pannolini e il lettino da viaggio? Trassi un profondo respiro. Avevano ancora attaccato il cartellino del prezzo. Credo che nel venire da noi, lei si sia fermata nel primo supermercato economico che ha trovato e li abbia presi con la carta di credito, o pagando con un assegno a vuoto continuai, o forse ha preso quelle cose dove ha preso anche il bambino. Martin sussult. Ne dobbiamo parlare, Martin. Nessuno sapeva che lei fosse incinta, non andata all'ospedale, e abbiamo solo la parola di Rory che Craig l'abbia portata dalla levatrice. Hai notato quanto Shondra fosse riluttante a dirci il suo nome? Scommetto che se glielo chiedessimo Bobbye Sunday ci direbbe che non ha mai avuto Regina come paziente. Come facciamo a sapere che questo bambino davvero suo? E se e se il denaro nella sacca dei pannolini avesse fatto parte di un riscatto? Rory sapeva quanto il piccolo pesava alla nascita obiett Martin. Ricordi quando quella cameriera glielo ha chiesto, al ristorante? So anche che Rory un bugiardo replicai, annuendo. Hayden sollev la testa dalla mia spalla e contempl la stanza con occhi sgranati. Mi girai leggermente per deporgli un lieve bacio sulla guancia, e la sua faccia si gir verso la mia, oscillando, prima che lui sbattesse la testa contro la mia spalla e tornasse a sollevarla per fissarmi. Sfregai il naso contro il suo, poi le sue palpebre si abbassarono e lui mi riadagi la testa sulla spalla.

Non so chi abbia generato questo bambino afferm Martin, sfiorando con le dita i capelli lanuginosi di Hayden, ma credo che Rory fosse presente, quando nato. Quindi dobbiamo parlare con la levatrice, e scoprire se il fratello maggiore di Craig ne sa pi di sua moglie. Nel parlare mi stavo dondolando lentamente per aiutare Hayden ad addormentarsi. Mi avvicinai alla culla, fissando con occhi ostili le lenzuola, che ero certa essere sporche. Sottovoce, chiesi a Martin di stendere su di esse una delle nostre copertine, e dopo che lui lo ebbe fatto adagiai il piccolo nella culla, puntellandolo su un fianco con un piccolo ma rigonfio cuscino sistemato alle sue spalle, e stendendogli sopra un'altra delle copertine che Ellen mi aveva dato. Mentre lavoravo, ero consapevole che Martin era ancora nella stanza e, quando ebbi finito, mi avvicinai silenziosamente per vedere cosa stesse facendo, accoccolato sul pavimento: stava collegando alla corrente un monitor per bambini nuovo proveniente dalla scatola che aveva sotto il braccio. Rimosso l'elastico che teneva raccolto il cavo, spost l'apparecchio in modo che fosse vicino alla culla, poi mi porse in silenzio il ricevitore, in cui aveva gi inserito le batterie. Quando sollevai lo sguardo su di lui, la sua espressione mi comunic senza mezzi termini che avrei fatto meglio a non commentare quel suo acquisto, che doveva aver effettuato quella mattina al KMart. Martin e io uscimmo dalla stanza in punta di piedi, socchiudendo la porta alle nostre spalle. Al nostro arrivo, la casa era stata fredda. Dal momento che pagavano di tasca loro la bolletta del gas, Craig e Regina dovevano aver tenuto il riscaldamento al minimo, o forse Karl, l'amico di Martin, aveva abbassato il termostato, ma Martin era andato ad alzarlo appena eravamo arrivati. Fermo nel centro del salotto quasi vuoto, si sofferm a contemplare i pavimenti di legno lucido e le pareti bianche. Sapevo che doveva essere sommerso dai ricordi, e

mentre lo osservavo, lo vidi cambiare con il cancellarsi degli anni. In quel momento sulla sua faccia c'erano tracce di emozioni che non vedevo mai nell'uomo che avevo sposato: incertezza, infelicit, dubbio. Lo raggiunsi con tre rapidi passi e lo circondai con le braccia, desiderando di essere pi alta perch lui potesse posarmi la testa contro il petto e sentirsi protetto, sia pure solo per un momento. Pensai che essere un uomo era una cosa spaventosa, ed ebbi compassione di Martin per la prima volta da quando lo conoscevo. Dato che Hayden stava dormendo, potemmo esplorare la casa un po' pi a fondo. Aprii armadietti e cassetti, sentendomi la peggiore delle ficcanaso perch Regina aveva disposto tutto a modo suo. D'altronde, non vedevo che altro potessi fare, visto che saremmo rimasti l almeno per alcuni giorni e tanto valeva quindi usare ci che avevamo a disposizione. Dopo tutto, quella casa apparteneva a Martin, e avevamo con noi il bambino di Regina. Ecco, un bambino, che forse era di Regina. Come per la maggior parte delle giovani coppie sposate, gli averi di Craig e di Regina rientravano in due categorie: cose vecchie ricevute da parenti e amici che non le volevano pi, come il divano e la poltrona nel salotto, e una serie di pentole e padelle alquanto malconce; e cose nuove di zecca che avevano ricevuto come regalo di nozze. I biglietti di ringraziamento di Regina erano ancora sotto un'agenda degli indirizzi, nel cassetto di cucina che conteneva anche la guida telefonica e la lista dei numeri di emergenza. Mentre Martin girovagava per la casa, controllando come erano stati eseguiti i restauri e probabilmente abbandonandosi alle reminiscenze, io localizzai le cose di cui pensavo di poter avere bisogno, scoprii come funzionavano i fornelli e cominciai a preparare il pranzo.

Corinth non aveva molti ristoranti, e non me la sentivo di affrontare di nuovo l'ordalia di dare da mangiare ad Hayden in un locale pubblico. Inoltre, mi piace cucinare, soprattutto quando non c' nessun altro in cucina. Dal momento che avevamo saltato la colazione, pianificai un pranzo abbondante, e quando mi trov impegnata a disossare un petto di pollo, Martin si infil sciarpa e cappotto e usc per fare una passeggiata. Torn con la gradita notizia che, se ne avessimo avuto bisogno, fuori c'era una pila di legna da ardere che sembrava asciutta e secca. Quando menzion la legna da ardere, mi trovai a pensare a Darius Quattermain, e mi chiesi se stesse bene, e se avrebbe mai consegnato di nuovo la legna a casa mia. Forse nessuno gli aveva detto che si era spogliato davanti a me, ma era possibile che se ne ricordasse. Non avevo idea di quale droga avesse assunto, n di quali sarebbero stati i postumi. Mentre aspettavo che l'olio si scaldasse nella friggitrice elettrica, mi chiesi che sorta di persona ne potesse drogare un'altra dopo tutto, era una specie di avvelenamento, giusto? A quanto ricordavo, si supponeva che gli avvelenatori fossero astuti e pazienti. Chiunque poteva afferrare una mazza da baseball e colpire, in un momento di frustrazione ecco, forse non chiunque, ma molte persone di certo. Mentre ero sicura che il numero di potenziali avvelenatori fra la popolazione dovesse essere pi basso. A cosa stai pensando? chiese Martin, e io ebbi un violento sussulto, lasciando cadere il petto di pollo nell'olio bollente, che mi schizz. Stavo pensando a Darius spiegai, dopo che lui si fu scusato e che io ebbi infine tolto la mano da sotto il getto dell'acqua fredda.

Stavi scuotendo il capo e inarcando le sopracciglia con un'aria stupita, e avevi una sorta di espressione disgustata sulla faccia. Scossi di nuovo la testa, sentendomi sciocca. Non mi andava di spiegare a Martin le mie riflessioni. In quel momento, un bussare alla porta mi fece sussultare di nuovo. Martin and ad aprire, e un secondo pi tardi rientr in cucina con un giovane alto: mi bast guardarlo in faccia per un momento per capire che era il fratello di Craig. Mi asciugai le mani su uno strofinaccio e gli strinsi la mano, porgendogli le mie condoglianze. Dylan, che indossava una camicia verde con il marchio della John Deere e un paio pantaloni cachi, era scuro di capelli come il fratello, ma il suo fisico non era esile come quello di Craig; Dylan era pi massiccio, solido e stolido, il genere di uomo che tracciava la strada da seguire dal punto A al punto B e sceglieva poi il percorso pi diretto. Mi piacerebbe molto vedere il bambino disse, e parve sorpreso quando Martin si offr di accompagnarlo di sopra nella nursery improvvisata. Quando tornarono di sotto, Dylan aveva l'aspetto di un uomo che si trovasse di fronte a un enigma. Accett il mio invito a sedersi al vecchio tavolo di cucina, intrecci le mani su di esso e procedette a esporre quello che era venuto a dire. Non sono riuscito a mettere le mani su Rory per portarlo con me. Shondra mi ha detto che gli volevate parlare. Dal momento che si era rivolto principalmente a lui, Martin annu, mentre io continuavo ad armeggiare per la cucina, perch avevo la sensazione che questo avrebbe aiutato il giovane a rilassarsi un po' di pi. Aprii una lattina di fagiolini, li versai in una bella padella e procedetti a cucinare il riso nel microonde (casseruola Corningware scheggiata, piccolo e vecchio microonde).

Mio fratello Craig cominci Dylan, e si ferm, in difficolt. Martin e io tenemmo basso lo sguardo, aspettando con pazienza. Mio fratello Craig non era un brav'uomo. Martin ebbe un gesto che poteva essere interpretato come un: "E chi lo ?", e io emisi qualche mormorio indistinto che intendeva essere di commiserazione. Questo parve incoraggiare Dylan. A Craig piacciono piacevano le cose facili. Ma essere sposato e guadagnarsi da vivere, essere un adulto quelle non sono cose facili. Annuii. Era l'assoluta verit. Se Craig aveva dei piani per ricavare in qualche modo del denaro da quel povero bambino, io sono l'ultima persona a cui lo avrebbe detto, ma non posso fare a meno di temere che fosse proprio cos. Quali che fossero i suoi piani, di certo Rory li conosce. Detesto parlare male del fratello di mia moglie, proprio come non mi piace parlare male di Craig, ma il fatto che Rory e Craig sono della stessa pasta e si meritano a vicenda, cos come spero che Shondra e io ci meritiamo a vicenda. Se avete avuto Rory in macchina con voi per tutto il tragitto fin qui, avete perso la migliore occasione di scoprire quello che sapeva. Non riesco a capire perch lo abbiate lasciato andare. Perch non lo avete consegnato alla polizia? Oooh, ecco una buona domanda. Inarcai le sopracciglia con aria interrogativa e guardai Martin. Al momento rispose lui, riflettendo mentre parlava, ero certo che portarlo qui avrebbe facilitato le cose per Regina, se la polizia l'avesse fermata. Credo so di essere stato sicuro che Regina avesse ucciso Craig, e non volevo vederla finire in prigione e poi sotto processo, soprattutto perch non riuscivo a capire le sue motivazioni, n come potesse aver fatto una cosa del genere. Regina la cosa pi importante nella vita di mia sorella, Mio marito parve rimanere a corto di parole.

Ma lasciare che commetta un omicidio e rimanga impunita non farle un favore obiett Dylan. Martin e io lo fissammo. Non c'era niente da dire. Aveva assolutamente ragione.

Capitolo settimo
Avemmo altre visite, quella sera. Dopo un pomeriggio tranquillo, avevamo consumato una cena leggera e io avevo appena lavato i piatti. Mentre cercava di entrare in contatto con la levatrice e con Rory Brown (avevamo trovato un telefono funzionante), Martin aveva fatto bollire un certo numero di biberon e di tettarelle usati e li aveva messi ad asciugare su uno strofinaccio pulito, mentre io avevo lavato e messo nell'asciugatrice un carico di lenzuola e alcuni vestiti. La posizione isolata della fattoria aveva cominciato a darmi la sensazione che fossimo fuori dal mondo, un'idea tutt'altro che spiacevole, quindi il rumore di una macchina in arrivo e il bussare alla porta mi sorpresero alquanto. Martin attravers il salotto fino alla porta d'ingresso e accese la luce esterna. Non c'era uno spioncino, e la porta era di solido legno, senza vetri, quindi dovette aprirla sulla fiducia, un'abitudine che avevamo perso da un pezzo, perch la criminalit propria delle grandi citt si stava estendendo da Atlanta ai centri limitrofi come Lawrenceton con una rapidit allarmante. Non credo che l'aspetto di Martin fosse molto socievole, ma la coppia sui gradini non ne parve allarmata: i due sfoggiavano un sorriso cordiale, e continuarono a sorridere. Mi avventurai nel salotto quando sentii l'uomo dire: Salve! Sono Luke Granberry e questa mia moglie Margaret. Viviamo nella fattoria a sud di qui. Martin Bartell si present mio marito, offrendo la mano che Luke strinse con la giusta dose di cordialit.

Da casa nostra riusciamo a stento a vedere la fattoria, e questa sera abbiamo notato che c'erano pi luci del solito, per cui siamo venuti a controllare spieg Margaret. Luke Granberry sembrava essere all'incirca sulla trentina, e calcolai che Margaret dovesse avere pi o meno la stessa et. Quando mi avvicinai maggiormente, fui pronta a scommettere sul "pi". Aveva la pelle pi bella che avessi mai visto, pallida e liscia come la seta, con una finissima rete di rughe agli angoli degli occhi e della bocca, i suoi capelli gonfi e folti erano di un rosso acceso e lei li portava raccolti all'indietro con un fermaglio da quattro soldi. Quando si protese a stringermi la mano notai che non indossava gioielli, a parte il semplice anello nuziale. Prego accomodatevi li invitai. Io sono Aurora, la moglie di Martin. Martin si trasse di lato per far entrare i vicini, e mentre Luke Granberry gli passava accanto, vidi che era pi alto e massiccio di lui, con spalle enormi. Il suo volto era abbastanza attraente, caratterizzato soprattutto dagli zigomi alti che davano l'impressione che i suoi piccoli occhi castani scrutassero perennemente l'orizzonte in cerca di qualche avventura. I suoi capelli e occhi scuri facevano apparire la moglie ancora pi pallida, per contrasto. Regina ci ha parlato di voi disse Margaret. Siete lo zio e la zia, giusto? S, io sono il fratello di sua madre precis Martin. Il fratello di Barby disse Luke, e scrut la faccia di Martin come per cercarvi una somiglianza con Regina. Abbiamo sentito che ci sono stati dei problemi? Allarg le grandi mani in un gesto inteso a sottintendere che i Granberry volevano dare una mano, se solo avessero saputo come fare. Regina scomparsa spiegai. Purtroppo, siccome non conoscevo quelle persone e non potevo quindi subissarle con il fardello delle nostre emozioni, nel parlare diedi l'impressione

che la cosa fosse dipesa solo da un suo piccolo capriccio. Me ne pentii nel momento in cui le parole mi uscirono dalle labbra. Sono certo che salter fuori da un momento all'altro afferm Martin, per offrirmi sostegno, con voce che sottintendeva: "Ci importa davvero, stiamo solo cercando di avere un atteggiamento positivo". Dove sono Craig e Rory? domand Margaret, guardandosi intorno nel salotto come se si fosse aspettata che li avessimo riposti in un angolo. Per favore, venite a sedervi replicai, guardando ansiosamente verso Martin. Temo che abbiamo una brutta notizia, per quanto concerne Craig. Non avevo idea di quanto conoscessero quei vicini e se fosse necessario prepararli a una brutta notizia. Dal momento che nel salotto c'erano soltanto un divano e una poltrona, accomodarci tutti fu un processo piuttosto semplice. I Granberry occuparono il divano, che indicai loro con un ampio gesto della mano, e io mi appollaiai sul bordo della poltrona, in modo da poter toccare terra con i piedi, mentre Martin rimaneva in piedi dietro di me. Mi girai a guardarlo, ma il suo volto non mi rivel nulla. Ah purtroppo, Craig morto annunciai, elargendo ai visitatori la mia espressione pi seria che, a detta di Martin, mi faceva sempre apparire come se fossi sul punto di avere un infarto. Oh, allora vero, morto! esclam Margaret, e si gir verso il marito, i lunghi capelli che le fluivano sulle spalle mentre gli afferrava le mani. Luke! Mi dispiace infinitamente afferm Luke Granberry, con una voce lenta e solenne che sarebbe stata perfetta per leggere Poe ad alta voce. Mi affrettai a reprimere quel pensiero, dato che avevo gi aperto bocca per esternarlo, e invece contrassi le labbra e scossi il capo, come se quella tragedia fosse stata troppo orribile per trovare parole adatte.

Quindi lo sapevate gi? domand Martin. S, il commesso del negozio di ferramenta ha detto di averlo saputo da Hugh Harbor, per non conosciamo gli Harbor abbastanza bene da poter telefonare loro per chiedere cosa fosse successo. Abbiamo sentito dire che Hugh sta molto male e non abbiamo visto sul giornale l'annuncio funebre per Craig. Il coroner non ha ancora consegnato il corpo spiegai, riuscendo finalmente a trovare un giusto e appropriato tono di seria preoccupazione. Per la prima volta, mi resi conto di risentire seriamente della carenza di sonno e quasi avesse colto quel mio pensiero, considerandolo un segnale, al piano di sopra Hayden cominci a emettere versi. La chiarezza con cui la sua vocetta usciva dal ricevitore che stringevo nella mano sinistra (avevo paura di posarlo) era incredibile. Vado io a controllare, tesoro dissi, girandomi verso Martin (come se lui avesse accennato a muoversi), e salii al piano di sopra, dove vidi le braccine e le gambette che si agitavano al di sopra del bordo del lettino. Non stava piangendo, quindi supposi che non avesse fame. Forse bisognava aspettare che lui lo chiedesse per dargli il biberon? Dal momento che il solo modo che un bambino ha per chiedere cibo piangere, non forse questo che significa il suo pianto? D'altro canto, ficcargli del cibo in bocca ogni volta che si svegliava avrebbe creato brutte abitudini accidenti, in quella faccenda non c'era niente di semplice, sarebbe stato pi facile ottenere delle risposte interpretando i disegni creati dalle ossa di pollo, sotto una luna piena. Sistemai di nuovo Hayden su un fianco e cominciai a battergli dei colpetti sulla schiena. Con mia soddisfazione, si riaddorment. Mentre mi occupavo di Hayden, i Granberry avevano creato un minimo di familiarit con Martin, trovando un comune terreno di conversazione. Speravo che la coppia potesse essere

una fonte d'informazioni riguardo a Regina e a Craig, ma sapevo che avremmo dovuto portare avanti per un po' i convenevoli prima di cominciare a interrogarla. Stavano parlando della possibilit che nevicasse durante la notte, e io arrivai proprio mentre quella discussione sul tempo volgeva al termine. A Margaret piacevano i bambini, lo capii dal modo in cui il suo sguardo si concentr sul monitor della nursery non appena entrai nella stanza. Non sapevo che lei e Martin aveste dei figli osserv, lentamente. Quanto tempo ha il vostro bambino? Martin, che intanto aveva recuperato per s una sedia in cucina, assunse un'espressione rassegnata. Non nostro spiegai. Dopo che i due ebbero rifiutato qualcosa da bere, sedetti di nuovo sulla poltrona, stanca come non lo ero mai stata. State facendo da babysitter? Si tratta del bambino di Regina disse Martin. Il bambino di Regina? Se possibile, la pallida Margaret, per la quale cominciavo a provare simpatia, si fece ancora pi pallida mentre ci fissava stupefatta. Perfino i suoi vicini non avevano saputo che lei avrebbe avuto un bambino? Il dubbio che Regina non avesse mai partorito cominciava a consumarmi. Il bambino di Regina? ripet Luke, che pareva sorpreso quanto la moglie. Dov'era mai finito? Con Regina scomparsa e Craig morto, siamo dovuti intervenire spieg con disinvoltura Martin, mentre io accennavo ad aprire bocca per raccontare tutta la storia. Era la cosa migliore aggiunsi, per giustificare la mia bocca ancora aperta. Ovviamente, i Granberry erano curiosi, ma troppo cortesi per fare domande. Dopo qualche altro commento sulla durata della nostra permanenza in zona, e una cortese offerta di

aiutarci in ogni modo possibile, si alzarono per andarsene. Margaret stringeva la mano di Luke, una cosa che trovai molto dolce: adoro vedere persone che riescono ancora a comportarsi da innamorati pur essendo sposate. D'altro canto, riflettei, era anche possibile che lei avesse bisogno di sostegno, perch appariva un po' scossa. Non sapevamo che Regina aspettasse un bambino commentai, pescando alla cieca, mentre Martin e Luke si stringevano la mano. A quanto pare, ha tenuto la cosa molto segreta annu Margaret. Ascolti, se dovesse sentirsi sola, mi chiami, d'accordo? Il nostro numero in elenco. Se Martin ha degli amici da incontrare qui in citt, lei potrebbe trovarsi a non sapere cosa fare, o magari potrebbe aver bisogno che le facessi da babysitter. Grazie. La chiamer risposi. E grazie per essere venuti a controllare la casa. Apprezziamo la vostra preoccupazione. Abbiamo cercato di tenerla d'occhio da quando abbiamo saputo di Craig replic Luke, guardando da Martin a me, per essere certo che entrambi recepissimo la sua sincerit. Se doveste avere bisogno di qualcosa qualsiasi cosa mentre siete qui, fatecelo sapere. Saremo lieti di aiutarvi. Sembrano gentili, Martin commentai pi tardi, mentre davo il latte ad Hayden. Penso che dovremmo cercare d'incontrarli ancora e di vedere se sanno qualcosa di pi rispetto a noi su Craig e su Regina. Mi parso che dovessero vederli piuttosto spesso. Tu che ne pensi? Sembrano dannatamente troppo fiduciosi ribatt mio marito. Venire fin qui di notte, per controllare le luci di quella che pensano possa essere una casa vuota. E se fossimo stati ladri? Lui aveva il fucile appeso nella cabina del pick-up dissi, addossandomi Hayden alla spalla per fargli fare il ruttino.

L'ho notato perch mi ha fatta sentire pi a casa. A Lawrenceton, pareva che tutti possedessero una pistola, un fucile o una doppietta, che andassero o meno a caccia. Anche Martin aveva una pistola, ma del resto lui non era sempre stato un dirigente esecutivo, come avrei fatto bene a ricordare. Quella giornata era stata decisamente pi lunga del necessario, ed ero pronta a considerarla conclusa, ma la vecchia asciugatrice ci stava mettendo troppo ad asciugare le lenzuola lavate di fresco. Martin tenne occupato Hayden mentre io ne cercavo delle altre. Rimasi sorpresa e sollevata di trovarne un altro paio nell'armadio del bagno, al piano di sopra, e mi ci vollero un paio di minuti per rifare il letto. Dovetti rimettere le stesse coperte e lo stesso copriletto, ma mi ripromisi di lavarli l'indomani. Mentre mi lavavo rapidamente nella vecchia vasca, ero consapevole che qualsiasi vago e doveroso sentimento di affetto avessi mai avuto per Regina era stato spazzato via da questo esame ravvicinato del suo matrimonio. Detestavo la sua vita, e i suoi piccoli misteri, ma soprattutto mi disgustava la spiacevole situazione che aveva trascinato fin sulla nostra porta di casa, perch avevo la sgradevole sensazione che lei avesse saputo con esattezza quanto era in pericolo quando aveva guidato da Corinth a Lawrenceton. Se si fosse aperta con noi, se fosse stata franca, tutto quello che era successo da allora visualizzai una lunga serie di tessere del domino che cadevano una dopo l'altra avrebbe potuto essere impedito. Il mio disgusto e la mia disapprovazione nei confronti di un membro della famiglia di Martin mi facevano sentire una cattiva cristiana e una cattiva moglie. Avevo spesso pensato che essere cristiano significasse per definizione esserlo in modo carente, perch non esiste niente di pi difficile della cristianit, quindi quella era una sensazione a cui ero pi o meno abituata. Ma non ero abituata a essere una cattiva moglie.

Forse avrei potuto fare ammenda con Martin, almeno un poco. Lui stava sonnecchiando quando gli strisciai accanto nel letto. Avevo spento la luce nel bagno e sul pianerottolo, e arrivare fino al letto fu una specie di avventura, ma una volta l non mi fu difficile trovare Martin. Scivolai sempre pi gi, sotto le coperte, e Martin emise un verso di sorpresa, che per suonava decisamente soddisfatto. Pi tardi, mi strinse a s e mi baci. Oh, tesoro, stato splendido mormor. Spero di non averti fatto impazzire, oggi. Mi hai fatto impazzire dal momento che ho posato lo sguardo su di te dichiar, con voce resa impastata dal sonno e dalla soddisfazione. Mi assestai sul cuscino, pregando per una notte non interrotta da Hayden. Ti amo disse improvvisamente Martin. Ho l'impressione che questo sia stato spinto su un binario secondario, negli ultimi giorni. Avrei piuttosto detto negli ultimi mesi. So che mi ami sussurrai. Quando ci siamo sposati Ero cos esausta che dovetti costringermi ad ascoltare. Niente, nella rubrica dei Consigli agli Innamorati, ti avverte che certi giorni potresti avere troppo sonno per ascoltare una dichiarazione d'amore. tutto quello che volevo era proteggerti da qualsiasi cosa. Tenerti al sicuro. Non lasciare che niente ti preoccupasse ti spaventasse e accertarmi che non mancassi mai di niente. Questo era quasi impossibile, ma era l'illusione pi attraente del mondo, giusto? Cosa avevo voluto dare a Martin, in cambio? Ricordai vagamente di essermi ripromessa di aiutarlo nella sua carriera dimostrandomi una buona padrona di casa e

una buona ospite, partecipando prontamente a ogni evento, vestita in modo adeguato ed esprimendo sentimenti altrettanto adeguati. Avevo voluto dargli una casa che fosse un vero focolare: pulita, confortevole, con la cucina che odorasse di cibi buoni e il vestiario tenuto con cura. Ma dopo un po' mi ero sentita obbligata a lavorare almeno part-time, a tornare alla biblioteca, perch adoravo quel lavoro, i libri e la gente. E c'erano stati giorni in cui mi ero concessa di leggere invece di fare il bucato, di parlare con mia madre e le mie amiche invece di preparare un pasto elaborato. E dal momento che avevo una grossa vena di ribellione dentro di me, a volte mi ero ribellata nei miei piccoli modi personali, indossando occhiali bizzarri alle cene per le mogli dei dirigenti della Pan-Am Agra, o dicendo quello che pensavo davvero e non quello che la gente voleva sentire. Allora dissi d'un tratto, sono stata la moglie che volevi? Io non volevo una "moglie" mormor, mettendo esplicitamente quella parola fra virgolette. Quando ti ho vista ferma sui gradini, davanti a quella casa, con il vento che ti agitava i capelli e l'aria tanto ansiosa, con indosso quel vestito ricordo ancora il colore Hai pensato: Accidenti, voglio sposarla e farla mia per sempre? Ho pensato: Dio, voglio infilarmi nei suoi pantaloni Cominciai a ridacchiare, e la mano di Martin emerse dall'oscurit per accarezzarmi una guancia. Buona notte mi disse, prossimo a scivolare nel sonno. Non mi hai mai deluso. Buona notte risposi, e lasciai che la giornata si concludesse.

La piccola sveglia da viaggio sul comodino diceva che erano le sette e mezzo, e i vagiti provenienti dalla stanza accanto dicevano che Hayden aveva cominciato il suo ciclo. Saltai gi dal letto prima di essere del tutto sveglia, e il gelo del pavimento mi diede uno shock violento. Anche la nostra casa di Lawrenceton aveva i pavimenti di legno, ma non erano mai tanto freddi. Infilai i piedi nelle pantofole e mi diressi alla porta, raggiungendo la "nursery" accompagnata dal piacevole rumore delle suole sul pavimento. La casa sembrava molto silenziosa, tranne che per Hayden, che era singhiozzante e rosso in faccia quando infine arrivai da lui. Aveva dormito per tutta la notte. La mamma qui dissi, con la voce ancora inspessita dal sonno. Non piangere, piccolo! Poi lo presi in braccio dopo aver capito come abbassare il lato della culla. Sapevo che le culle avevano i lati abbassabili solo perch avevo guardato la mia amica Lizanne armeggiare con quella del suo bambino, e per madri alte meno di un metro e cinquanta, la sponda ribassabile era una caratteristica essenziale. Non che io fossi una madre, come ricordai a me stessa, registrando il mio errore. Martin, per favore, vuoi riscaldare un biberon? gridai dal piano di sopra, mentre cambiavo Hayden sul nostro letto. Decisamente, il bambino non apprezzava il contatto dell'aria fredda con il sederino umido, e non lo potevo biasimare. Avrebbe anche avuto urgente bisogno di un bagno, ma avevo il terrore di farglielo in quella casa gelida. Scendemmo di sotto, con Hayden che continuava a protestare, ma in tono meno frenetico. La cucina era vuota. Invece di trovare un caff che mi aspettava e un biberon pronto per Hayden, tutto sembrava noiosamente uguale a come era stato la notte precedente. La porta del portico posteriore si apr e Martin venne dentro, pestando i piedi e soffermandosi sullo stuoino della porta sul

retro per togliersi gli stivali e attraversare la cucina con indosso solo i calzini. Guarda fuori, Roe! esclam, con un sorriso da dodicenne sulla faccia. Per la prima volta, lanciai un'occhiata dalla finestra, e mi resi conto del perch la casa mi fosse sembrata tanto silenziosa: i campi e il vialetto erano coperti di neve. Oh, mio Dio mormorai, stupefatta, nel fissare lo spesso rivestimento bianco. Oh. Accidenti. Tutto era bianco e uguale, da un orizzonte all'altro. Non ho mai visto tanta neve in tutta la mia vita. Vorrei quasi che avessimo una slitta comment. Io vorrei quasi avere una tazza di caff. Arriva subito. Martin era dannatamente allegro. Chi avrebbe mai potuto immaginare che la neve avesse quell'effetto su di lui? Sedetti in un ammasso semi-cosciente in attesa che lui riscaldasse il biberon, avviasse la macchina del caff e preparasse i toast con uno splendido tostapane che doveva essere stato un regalo di nozze per Regina e Craig. Martin stava perfino canticchiando, una cosa per lui insolita. Poi prese Hayden e gli diede il biberon. Guarda fuori, piccolino. Neve dappertutto! Quando sarai pi grande, potrai infagottarti e uscire a rotolarti nella neve e a fare un pupazzo Intuivo che sarebbe stata una lunga tiritera. Quando finalmente Martin esaur la sua vena poetica, avevo avuto il tempo di versarmi due tazze di caff e di mangiare anche il pane tostato. Possiamo andarcene da qui? chiesi, mentre mi avvicinavo alla finestra con la terza tazza di caff in mano. Voglio dire, puoi far arrivare la macchina sul vialetto? Martin si fece d'un tratto serio. Non c'erano dubbi, adorava quella Mercedes. Vado a chiamare Karl disse, e scomparve.

Cercai di ricordare Karl, che Martin garantiva essere stato presente al nostro matrimonio, ma non mi venne in mente nessuna immagine. Naturalmente, ero stata cos nervosa che c'era da stupirsi che fossi riuscita a dare le risposte esatte. Mi tenni occupata stendendo alcuni asciugamani vicino al lavandino della cucina per lavare rapidamente Hayden con una spugna, un procedimento che lui detest come la prima volta, forse arrivando a protestare ancora pi sonoramente a causa del freddo. Personalmente, avevo forti dubbi riguardo a quel piccolo rituale, che Amina mi aveva garantito essere obbligatorio. Dopo tutto, quanto poteva sporcarsi Hayden, considerato che gli pulivo il sederino ogni volta che lo cambiavo? Tuttavia, insaponai doverosamente quelle manine che non stringevano mai del cibo, e quei piedini che non muovevano mai un passo. Se non altro, mi dissi per farmi coraggio, tutte quelle proteste lo avrebbero stancato, e di certo dopo avrebbe fatto un bel sonnellino. Karl sta venendo qui annunci Martin. Splendido. Rinfrescami la memoria su di lui. Karl Bagosian, di una famiglia venuta dall'Armenia un paio di generazioni fa. Veniva a scuola con me, anche se pi vecchio di un paio d'anni. Adesso cosa fa? Possiede il concessionario della Jeep. Annuii. Tutto cominciava a chiarirsi. Quindi siete stati amici per tutta la scuola? S, lo eravamo. Martin scroll le spalle. Eravamo insieme nella squadra di football, andavamo a caccia insieme, e per un po' lui uscito con Barby. E ci siamo arruolati insieme. A proposito di compagni di scuola, qual la storia riguardo a Dennis Stinson?

Ho sempre odiato quel figlio di buona donna dichiar mio marito, senza percettibili alterazioni nella voce. A me sembrato gentile. Cercai di apparire innocente. Solo perch andato a vivere con la tua ex-moglie Cindy e io siamo divorziati da molto tempo afferm Martin. Non credo si tratti di questo non molto, almeno. E lui ha cercato di copiare il mio compito di geometria. Non riuscii a trattenermi, scoppiai a ridere, e Martin ebbe la buona grazia di apparire mortificato. Dennis non mi sarebbe importato che Cindy vivesse con qualcuno, se si fosse trattato di Karl, ma lui ha sposato una ragazza appena uscita dal college, pi o meno nello stesso periodo in cui ci siamo sposati noi. Credo che abbia dei figli che sono pi grandi di sua moglie. Dovevo vestirmi, se era vero che l'incredibile Karl ci stava portando una Jeep. Jeans, un maglione e stivali sembravano essere l'uniforme del giorno, almeno a giudicare dall'abbigliamento di Martin, che appariva pi rilassato di quanto fosse stato da giorni. Aveva perfino adagiato Hayden nel centro del nostro letto e mi aveva spazzolato i capelli, un piacevole passatempo che di recente non avevamo pi avuto modo di concederci. Dal momento che Hayden continuava a essere tranquillo, ne approfittai per chiamare mia madre, ma non riuscii a rintracciarla n a casa n all'ospedale, per cui le lasciai un messaggio sulla segreteria e parlai con il figlio maggiore di John, che si trovava all'ospedale. Lui mi disse che suo padre si stava ristabilendo, che speravano di riportarlo a casa l'indomani e che di certo mia madre avrebbe preferito riferirmi di persona i dettagli. Aggiunse anche che mia madre stava reggendo molto bene alla tensione, cosa di cui non avevo dubitato neppure per un secondo.

Dopo, chiamai Angel e Shelby per sapere della bambina, e appresi che la piccola Joan era perfetta sotto ogni aspetto, e che Angel si stava riprendendo dal parto a tempo di record. A quel punto, cedetti il telefono a Martin in modo che potesse chiamare lo stabilimento della Pan-Am Agra, ma lui mi disse di aver gi parlato con il suo braccio destro quella mattina. Guardai l'orologio e sussultai: se si voleva lavorare per Martin bisognava alzarsi presto ed essere lucidi nel momento preciso in cui si lasciava il letto. Per ho bisogno di parlare con David, al Ricevimento Merci decise poi Martin. Compose il numero con l'espressione che riservava agli affari, e io scesi di sotto a versarmi un'altra tazza di caff. In quel momento sentii un rumore scoppiettante e nel guardare fuori della finestra vidi una jeep di un rosso acceso avanzare in mezzo alla neve; supposi stesse procedendo sul vialetto, ma era impossibile determinarlo. Un uomo salt gi dal veicolo e si diresse verso la porta principale. Karl Bagosian era alto pi o meno quanto Martin, intorno a un metro e settantacinque; era a testa nuda, per cui potei vedere che i suoi erano capelli molto folti e scuri, anche se cominciavano a ingrigire, e intonati alla carnagione olivastra. Martin era ancora al telefono, quindi andai alla porta e la spalancai. Salve salut Karl, sollevando lo sguardo in reazione al rumore. Mi diede un'occhiata rapida ma esaustiva, poi torn a esaminarsi gli stivali per essere certo di aver rimosso tutta la neve. Soddisfatto, se li sfil e li lasci vicino alla porta, entrando nel salotto a piedi scalzi e con assoluta mancanza di imbarazzo da cui cominciai a capire che quello era un protocollo abituale in un'area dove nevicava tanto. Sono Aurora. Grazie per aver portato la Jeep. Martin dice che voi due vi conoscete da sempre.

Pi o meno cos. Karl aveva finito di liberarsi di parecchi strati di vestiario esterno, e mi guard infine negli occhi. Aveva gli occhi pi belli che avessi mai visto in un uomo. In chiunque. Grandi, ovali, molto scuri, con ciglia che la maggior parte delle donne poteva soltanto sognare, quegli occhi potevano parlarti abbastanza a lungo da convincerti a spogliarti e a infilarti nel suo letto. Bene, mi sento come una femmina di pavone dichiarai, in tono vagamente scontento. Le andrebbe un po' di caff? S, grazie rispose, dopo un'esitazione sorpresa, poi mi precedette in cucina, e io dovetti ricordare a me stesso che era stato in quella casa molte volte in passato indubbiamente prima ancora che io nascessi. Karl aveva messo su un po' di peso intorno alla vita e aveva denti candidi che risplendevano come quelli di un attore. Sedette al tavolo di cucina, osservandomi mentre versavo il caff in una tazza e gliela posavo davanti, mettendo latte e zucchero a portata di mano. Se non ha fatto colazione, sarei lieta di farle un po' di pane tostato mi offrii. Martin al telefono, ma scender fra un momento. Suppongo che questa sia l'ospitalit del sud, del genere di cui continuo a sentir parlare. solo ospitalit. Che altro le posso offrire? Non seppe cosa rispondere. Questo di Regina un bel pasticcio, vero? chiese, guardandomi con quegli occhi splendidi mentre versava un'abbondante quantit di zucchero nel caff. Lo fissai con incredulit mentre faceva lo stesso con il latte. Quello non sembrava quasi pi neppure un caff. Conosce Craig? chiesi, appoggiandomi al piano di cucina. S. Mi ha rubato una macchina.

Che cosa ha fatto? Gli sono andato dietro e me la sono ripresa. Adesso quei grandi occhi scuri non apparivano pi cos splendidi. In effetti, facevano decisamente paura. Mi resi conto di essere lieta di non essere stata presente quando Karl aveva recuperato l'auto. Mister Vigilante comment Martin, dalla porta. Era stata sua intenzione sorridere nel dirlo, ma il suo sorriso risult un po' stentato, segno che aveva sentito tutta la conversazione. Karl si alz per stringergli la mano, poi si scambiarono anche il tipico rituale maschile della pacca sulla spalla. S, un affetto profondo. Quel piccolo figlio di buona donna chiedo scusa, Aurora stato fortunato che non lo abbia conciato per le feste dichiar Karl, i denti candidi che scintillavano. Ci sono andato piano solo perch era il marito di tua nipote disse a Martin. successo dopo che si sono sposati? S. In effetti, stato la scorsa settimana, prima che lui apparisse sulla vostra porta di casa in Georgia, cadavere. Forse voleva venire l con una Jeep. La polizia sa di questo? S, l'ho informata dopo aver saputo che Craig era stato ammazzato. Ho detto loro che avevo una chiave di questa casa, se volevano venire a dare un'occhiata. Karl Bogosian aveva un' aria tanto esotica che mi ero aspettata di sentirlo parlare con un accento straniero, ed era un po' sconcertante sentire quella familiare voce del mid-west uscire dalla sua bocca. Provai a immaginarlo con indosso un paio di pantaloni da arabo e dovetti serrare le labbra per reprimere un sorriso. Cosa stai pensando? domand Martin, che mi si era affiancato. Sobbalzai.

Ti andrebbe ancora un po' di caff? chiesi. Dio Santo, non pi grande di una pulce, Martin. Detesto in modo particolare che si parli di me come se non fossi presente. Per quello era un amico di Martin. Piccola ma cattiva ribatt lui. Lo guardai sorpresa, e scoprii che stava sorridendo per sua fortuna. La casa era molto diversa da come adesso? Quando ha portato qui la polizia, intendo domandai a Karl. Lui bevve un sorso di caff e sollev la tazza verso di me in un gesto di apprezzamento. Dato che era stato fatto da Martin, quel complimento non mi spettava, ma annuii lo stesso. S, la casa era un disastro rispose, senza mezzi termini. Tutto quello che ho fatto stato appendere i vestiti, passare l'aspirapolvere e far andare la lavastoviglie, ma la differenza stata notevole. Grazie dissi, sorpresa dalla sua intraprendenza. La polizia ha dato l'impressione di pensare che qui in casa fosse successo qualcosa? Era come se fossero solo andati a fare la spesa spieg Karl, scuotendo il capo. Come se stessero per tornare entrambi da un momento all'altro. Oh, mi sono appena ricordato che quel giorno mi sono dimenticato di svuotare i secchi della spazzatura. Mi dispiace. Darlene era con me, ma quella ragazza l'incarnazione della pigrizia. Quanti anni ha adesso? Martin prese una sedia e sedette di fronte al suo amico. Ne ha ventisei. Martin rimase realmente colpito. Non non starai parlando di tua figlia Darlene, vero? Ha ventisei anni? Ed la pi piccola annu Karl. Darlene responsabile di ciascuno di questi capelli grigi. Quanti anni hanno adesso gli altri? Martin pareva apprensivo.

Karl guard verso l'alto, come se la risposta fosse stata scritta sul soffitto. Vediamo. Gil ne ha trenta quasi trentuno. E Therese ne ha ventinove. Martin guard verso di me, inorridito. Scrollai le spalle con un sorriso. La nostra differenza d'et lo aveva sempre turbato pi di quanto disturbasse me. Martin, che andava in palestra e giocava con devastante energia a squash, aveva sempre avuto il corpo di un uomo pi giovane della sua et. Non che avessi una vasta esperienza ma a me lui era sempre piaciuto, e lo sapeva. Dal punto di vista degli atteggiamenti mentali, lui e io avevamo le nostre differenze, ma non pi di qualsiasi altra coppia. Quanti anni ha, Aurora? Martin sembra preoccupato. Karl non era un uomo a cui sfuggissero molte cose. Anche mia moglie Phoebe una ragazzina, ha venticinque anni. Sono pi vecchia di sua moglie e dei suoi figli ribattei, accennando alla tazza per chiedere se voleva altro caff. No, grazie rifiut. Martin, sei pronto ad accompagnarmi in citt? Grazie per averci portato la jeep, Karl dissi, percependo che la conversazione si stava spostando su un terreno di intesa prettamente maschile e che io stavo rimanendo indietro. Roe, hai bisogno che ti prenda qualcosa, mentre sono in citt? Martin si stava gi infilando il cappotto, riponendo in tasca il cellulare. Sospirai, ma cercai di rimanere in silenzio. Trovare un pezzo di carta richiese un minuto, quindi stilai in fretta una lista delle cose che avevamo trascurato di prendere il giorno precedente. In un angolo della mente, covavo la paura che la neve aumentasse e che rimanessimo bloccati laggi. Cosa sarebbe successo se si fosse guastato il riscaldamento?

O se chi aveva ucciso Craig fosse venuto a cercare Regina? Fu un pensiero cos improvviso e sconvolgente che rimpiansi di averlo avuto, soprattutto perch mi esplose nella mente mentre guardavo la jeep di un rosso acceso allontanarsi lungo il vialetto, con Martin e Karl a bordo. Mi aggirai distrattamente per la casa, cercando di liberarmi della paura. Non aveva senso che chi aveva ucciso Craig in Georgia venisse a cercarla l sempre supponendo che a ucciderlo non fosse stata Regina. Riuscii a convincermi che mi stavo comportando da paranoica, ma un quarto d'ora pi tardi mi stavo ancora aggirando per la casa, con addosso due paia di calzini, guardando la distesa di neve circostante. Dopo aver controllato Hayden, che stava dormendo, mi infilai gli stivali e misi in tasca il ricevitore del baby monitor. Munita di guanti e cappello, uscii dalla porta rivolta a sud e guardai i miei stivali sprofondare nella neve. Avevo visto il ghiaccio, e anche il nevischio, e in un memorabile gennaio avevamo avuto sette centimetri di neve e la scuola era rimasta chiusa per due giorni e mezzo, ma non avevo mai visto una neve cos profonda, in uno strato di quindici o venti centimetri. Sulla base di quello che Martin mi aveva raccontato della sua infanzia, sapevo che probabilmente quella neve non si sarebbe sciolta per settimane, e che il suo strato sarebbe solo stato inspessito dalle nevicate successive. Il cielo era di un opprimente grigiore plumbeo, proprio come il giorno precedente, e mi pareva probabile che avrebbe nevicato ancora, anche se quel pensiero mi riusciva incredibile. Se fossi stata in vacanza in un centro sciistico, con una quantit di camini accesi e di camerieri sorridenti, le cose sarebbero state diverse, ma laggi in quella fattoria, con un solo camino nel salotto (che se non altro scaldava anche le camere da letto del piano di sopra), avremmo dovuto fare una quantit di viaggi avanti e indietro per la legna, se l'elettricit fosse venuta

a mancare, e le altre stanze sarebbero state gelide. Presi mentalmente nota della necessit di preparare quanti pi biberon di latte in polvere possibile, finch ne avevo gli strumenti e la possibilit. Dal momento che volevo rimanere nel raggio di azione della ricevente, stavo girando in cerchio intorno alla casa. Avevo notato con sollievo che c'era un mucchio di legna da ardere sul lato occidentale del cortile, il pi lontano dalla strada, e avevo perfino rimosso un po' di neve dalla legna per controllare che la catasta fosse davvero grande quanto sembrava. Mentre mi preparavo a finire il mio giro, per, notai qualcosa che mi era sfuggito in precedenza: nella neve c'erano altre impronte, che erano state lasciate in un momento imprecisato della notte, dato che la nevicata le aveva riempite a met. Anche se era un po' difficile capire quale fosse la punta e quale il tacco, non era possibile confonderle con le tracce di un daino o di qualsiasi altro animale selvatico. Sentendomi come l'Ultimo dei Mohicani, seguii con lo sguardo le impronte, che provenivano dai campi, a sud, si avvicinavano alla finestra della cucina rivolta sul davanti della casa e poi aggiravano l'edificio, proprio come avevo fatto io ma tenendosi pi vicine alle finestre, in modo da poter guardare all'interno delle stanze. O forse qualcuno era uscito e poi era tornato? Ma questo era assurdo. Perch Martin sarebbe dovuto passare dalla finestra per lasciare la casa? Quella mattina era entrato dal portico posteriore, e potevo ancora vedere le tracce da lui lasciate, nitide e ben definite, con il disegno della suola dei suoi stivali che si riconosceva facilmente. Era uscito dal retro, aveva camminato fino a una quercia e poi si era spinto ancora pi a ovest nell'allontanarsi dalla strada, aveva girato in cerchio su se stesso per ammirare il panorama ed era tornato verso la stessa porta. Ricacciai indietro il nodo di paura che mi serrava la gola.

Qualcun altro si era aggirato di soppiatto intorno alla fattoria. Mi sforzai dannatamente di elaborare un'altra spiegazione ragionevole o anche irragionevole ma non riuscii a trovarne neppure una. La neve aveva avuto un effetto cos meraviglioso sull'umore di Martin che detestavo riportarlo con i piedi per terra, ma decisi che gli dovevo parlare delle tracce. Interrotta la mia spedizione, pestai i piedi sui gradini del retro come avevo visto fare a Martin e lasciai gli stivali sulla stuoia, dove aveva messo i suoi, appena all'interno della porta. Martin aveva lasciato la sottile guida telefonica di Corinth aperta alle pagine gialle (Concessionari di Auto) e posata sul piano di cucina vicino al tavolo da pranzo, e mi concessi un momento per essere profondamente grata che Craig e Regina avessero avuto una linea telefonica attiva. L'uomo che rispose acconsent ad andare a vedere se Karl e Martin erano gi arrivati in citt. S? chiese Martin in tono deciso, dopo una lunga pausa. Stava usando il suo tono lavorativo. Martin, qui fuori c' stato qualcuno durante la notte gli dissi. Questa era la cosa che adoravo di Martin. Non mi chiese se ne ero certa, e non disse neppure: " ridicolo!" Come lo hai scoperto? chiese soltanto. Dopo che gli ebbi descritto le impronte e il mio ragionamento, segu un'altra lunga pausa. Suppongo che stamattina non ci fosse luce a sufficienza perch potessi vedere quelle tracce. Ti sei chiusa in casa? domand. S. Il bambino dorme? S. Allora vai di sopra, guarda nella mia valigia e prendi la pistola.

D'accordo. Accidenti, odiavo le pistole, ma ero abbastanza spaventata da dargli ascolto. carica. Ricordi come si fa a togliere la sicura e a sparare? S. Se le orme sono indistinte non c' da preoccuparsi, perch chi le ha lasciate se n' andato da tempo. Ma in ogni caso sarebbe meglio che avessi la pistola a portata di mano. Non ti farebbe sentire pi tranquilla? Suppongo di s. D'accordo. Ora telefona a quella donna che venuta a trovarci la scorsa notte, Margaret come-si-chiama, e vedi se pu venire a tenerti compagnia. Io devo fare un paio di cose qui in citt, poi torner subito indietro. D'accordo. Cosa poteva avere da fare in citt? Forse aveva pensato a qualcosa per migliorare la sicurezza della fattoria. Decisi che quello che ci serviva in quel posto era un grosso e feroce cane che abbaiasse. Parlammo per qualche altro momento, poi chiudemmo la comunicazione e io mi precipitai su per le scale a frugare nella valigia di Martin in cerca della sua automatica. Odiavo anche solo toccarla, ma il mio desiderio di proteggere me stessa e il bambino in quella fattoria dell' Ohio era pi forte del disgusto.

Capitolo ottavo
Mezz'ora pi tardi, mi sentivo molto pi al sicuro. La Ruger di Martin era a portata di mano senza essere in piena vista, riposta in un cassetto vuoto della cucina, e Margaret Granberry, che era stata lieta di venire da me, stava bevendo una tazza di caff seduta al tavolo della cucina e stava anche tenendo in braccio Hayden, che naturalmente si era svegliato proprio mentre facevo entrare Margaret. Ero pronta a riprenderlo io per dargli il biberon. Lo faccio io si offr Margaret. Stranamente, fui quasi sul punto di dirle di no. Di rifiutare la prima offerta di aiuto che avevo ricevuto riguardo a quel bambino. Arrivai addirittura ad aprire la bocca per dire che non era il caso, che ci ero abituata, che era compito mio. Prego dissi invece, costringendomi a sorridere. Margaret spinse la tazza con il caff dall'altra parte del tavolo, per non rischiare di rovesciarlo accidentalmente addosso al bambino e sollev con delicatezza Hayden fra le braccia. Avevo gi scosso il biberon e controllato la temperatura del latte, quindi glielo consegnai e lei cominci a nutrire il piccolo. Ha dei bambini? chiesi, rilassandomi quando risult evidente che tutto andava bene. Lei scosse il capo. No. Non voglio infliggerle la nostra storia, ma Luke e io siamo sposati da dieci anni. All'inizio, non ci potevamo permettere l'assicurazione sanitaria, quindi effettuare dei test per la fertilit era fuori discussione, ma circa tre anni fa la madre di Luke venuta a mancare, e ci ha lasciato il suo denaro, in un fondo fiduciario. A quel punto, per io sono

parecchio pi vecchia di Luke, e anche se abbiamo comunque effettuato i test per la fertilit non avevamo molte speranze. Ed risultato che facevamo bene a non averne. Ero quasi felice di avere compagnia nella mia situazione, perch essa mi faceva sentire molto inadeguata, quindi mi lasciai andare a dire: Neppure io sono fertile. Quando lei parve interessata, le raccontai delle mie spiacevoli esperienze con un ottimo ginecologo di Atlanta e dell'indifferenza di Martin al fatto che avessimo figli nostri. D'un tratto, mi resi conto di quanto mi stessi confidando, e mi scusai. A casa non mi piace parlare di questi miei problemi spiegai in tono asciutto. La gente pare pensare che io sia un fallimento, e mi guarda come se mi mancasse qualcosa. Per molte donne restare incinta facilissimo. Margaret spost leggermente Hayden e sollev il biberon per vedere quanto latte fosse rimasto. Hayden prontamente protest, e lei gli infil di nuovo in bocca la tettarella con un sorriso. Luke non riesce a capire come le donne possano parlare di una cosa tanto personale come i loro problemi di fertilit disse. Il freddo sole invernale le illuminava i capelli rossi fino a dare quasi l'impressione che emanassero calore. Sembra strano che di questi tempi ci siano ancora problemi medici che non possono essere risolti. Lo so convenni con fervore. Si continua a ritenere che non pu finire in questo modo, che ci deve essere qualche altra cosa che possono fare. Se riescono a realizzare cos tanto in altri campi, perch non possono fare in modo che una donna possa avere un bambino? Martin era gi stato sposato, prima, giusto? Con Cindy, la proprietaria del negozio di fiori?

Martin ha un figlio ormai adulto. Pu darsi che lei non lo sappia, se non vive da molto a Corinth, ma Barrett un attore, con una parte secondaria ricorrente in una di quelle soap-opera serali. Credo sia per questo che Martin abbia questo atteggiamento da "gi fatto e superato" riguardo ad avere un altro bambino. Sta nevicando di nuovo osserv Margaret, annuendo, nel guardare fuori della finestra priva di tende prima di riportare la sua attenzione su Hayden. Non vedo l'ora che Martin torni. A casa abito fuori citt, ma in qualche modo la neve fa apparire questo posto ancora pi isolato confessai, pensando che mi stavo dimostrando lagnosa e che magari avrei dovuto stare zitta. Essendo cresciuta nella stessa area, forse Margaret era abituata al silenzio assordante provocato da una nevicata. Vivere l la faceva sentire molto sola? Vedevate spesso Craig e Regina? domandai. All'inizio no rispose, dopo un momento. Siamo molto pi anziani di loro, ed erano appena sposati. Inoltre, Luke e io siamo entrambi molto occupati. Dopo un po', per, si sono annoiati di giocare ai coniugi, e abbiamo cominciato a vederli sempre pi spesso. Cosa ne pensa del loro matrimonio? Questa una grossa domanda. Margaret Granberry chin la testa contro la spalla per spingere i capelli rosso fiamma dietro l'orecchio senza smettere di nutrire il bambino. Lei e Regina eravate siete in intimi rapporti? No. La conosco a stento. In tal caso le dir, non sono mai riuscita a capire bene perch Craig e Regina si siano sposati. Quel loro amico, Rory, era sempre qui e detto fra noi, credo che portassero avanti una sorta di mnage a trois per quanto sia strano pensare a una cosa del genere in un'area rurale dell' Ohio! Scoppi a ridere, e per cortesia io mi sforzai di fare altrettanto.

Margaret si accorse della mia mancanza di entusiasmo. Mi dispiace si scus, anche se il suo sorriso smentiva quelle parole. Lo scorso weekend abbiamo provato ad andare a quella Missionary Bible Church, e l i fedeli sono tutti cos pieni di furor sacro che il contrasto con i nostri piccioncini, qui, risultato quanto mai notevole. I genitori di Martin frequentavano quella chiesa commentai. Quanto meno, il patrigno di Martin costringeva lui e Barby ad andarci, dopo aver sposato la loro madre. Hanno avuto un'esperienza terribile in quel posto. Ne ho sentito parlare da una delle donne del mio club del libro annu Margaret. Sua sorella Barbara Barby rimasta incinta, giusto? E loro l'hanno scacciata. Spero non le secchi che ne parli. Pare essere un evento di storia locale piuttosto famoso. successo dopo la morte della madre di Martin, e a quel tempo Barby era molto giovane, aveva quindici o sedici anni. Quando non si pu concepire, non amaro vedere con quanta facilit ci riescano altre donne? commentai, poi mi costrinsi ad accantonare quell'argomento dolente. Il patrigno di Martin si alzato in piedi davanti alla congregazione, ha denunciato Barby e ha chiesto a tutti di pregare per lei. Cosa successo? Gli occhi chiari di Margaret erano accesi dall'interesse. Martin ha preso a pugni il patrigno ammisi, poi si arruolato nell'esercito. Cosa successo a sua sorella? Credo sia stata messa in una casa per madri nubili. Quando mi aveva raccontato quella storia, che lui detestava ricordare, Martin lo aveva fatto per spiegarmi perch la casa della sua famiglia fosse nelle mani di un uomo che lo odiava. Non conosce il resto della storia?

No. Martin stato vago al riguardo, perch era gi partito per arruolarsi, e non ho mai avuto il coraggio di fare domande a Barby. Lei e io non siamo ottime amiche, e comunque so che deve essere stata un'esperienza terribilmente dolorosa. Rinunciare al proprio bambino? Non riesco a immaginarlo. D'altronde, che razza di infanzia avrebbe potuto avere quel bambino in una casa governata da Joseph Flocken? E con una madre di sedici anni? Osservazioni valide, e cose che io stessa avrei dovuto considerare, dato che mio marito stato adottato. I suoi genitori erano persone meravigliose. Ne sono lieta per lui. Deve essere una consolazione, sapere di essere stato desiderato al punto di essere scelto a discapito di altri. Margaret scroll le spalle. Dove crede che portino quelle impronte? domandai, alzandomi per guardare dalla finestra laterale. Non avevo voluto spaventare Margaret, ma non sarebbe stato giusto chiederle di venire da me perch ero in ansia senza spiegarle il motivo. A meno che non proseguano attraverso i campi fino alla nostra fattoria, credo che finiscano in quel boschetto, in quella depressione rispose. Si era alzata in piedi con Hayden appoggiato alla spalla, e gli stava battendo alcuni colpetti sulla schiena per fargli fare il ruttino. Perch? Perch il solo posto abbastanza grande da poterci nascondere un furgone o un'auto replic, pratica. Non ci avevo pensato, ma se non voleva congelare, un malintenzionato doveva aver avuto un veicolo parcheggiato dove non desse nell'occhio. La mia vicina aveva ragione. Allora, se c'era una macchina, come ha fatto ad arrivare nel boschetto?

A quell'altezza c' un viottolo sterrato che si dirama dalla strada principale e corre fra i campi. Oh mormorai. Margaret chiaramente conosceva la geografia locale. Quella terra sua? il confine fra le due propriet. Regina percorreva quel viottolo tutti i giorni. Suppongo facesse esercizio perch era incinta. Non ha davvero sospettato niente? Margaret parve imbarazzata. Non ho mai detto di non saperlo, non esplicitamente. Suppongo di averlo pensato, ma non avevo idea che la gravidanza fosse tanto avanti. Arricci quel suo naso dal taglio classico. Adesso credo credo che avrei dovuto chiederglielo, ma non pensavo che fossero affari miei, e negli ultimi tre mesi non posso dire di averla vista tanto spesso abbastanza da vicino da parlare con lei. Dove posso mettere il bambino? Hayden si era addormentato. Lo porto di sopra. Margaret mi pass il piccolo e io salii con attenzione le scale tenendo quel corpicino stretto al petto. Quando tornai di sotto, la mia ospite si era versata un'altra tazza di caff e stava guardando fuori dalla finestra del salotto. Andai a raggiungerla. Il pick-up Dodge verde scuro dei Granberry era parcheggiato da un lato dell'ingresso, e noi sostammo fianco a fianco a guardarlo. Pi alta di me di una ventina di centimetri, Margaret era anche ampia di spalle, ma aveva un che di fragile, di magico. Non riesco proprio a capire perch Regina non abbia detto a nessuno di essere incinta osserv, scuotendo appena il capo in un gesto di stupore. Secondo Margaret, Regina era stata incinta quindi se il bambino che chiamavo Hayden era davvero suo figlio, allora non era stato rapito, e se non altro quello era un crimine che

potevo cancellare mentalmente dalla lista delle colpe di Regina. Gi, perch? mormorai, pi che altro rivolta a me stessa. Il solo motivo a cui riuscivo a pensare era Oh, accidenti, no. Ebbi un sussulto. A cosa sta pensando? domand Margaret. Sembra che abbia appena morso un limone. E se non avesse voluto tenere il bambino? Vuole dire che voleva darlo in adozione? Forse. Per io stavo pensando Odiavo dare voce a quel pensiero, e lo trovavo tanto disgustoso da non riuscire neppure a formularlo. Cosa? incalz Margaret, guardandomi piena di aspettativa. Che sia rimasta incinta per conto di qualcun altro? Vuole dire di proposito? Su commissione, per cos dire? O che si sia fatta inseminare con lo sperma di qualcun altro, in modo che il piccolo fosse il vero figlio di met della coppia. Margaret stava annuendo, segno che se non altro pareva in grado di seguire i miei processi mentali a volte poco lineari. Pu darsi che abbia ragione, Aurora afferm. Scopro per che questo m'induce a stimare molto meno Regina, se ha potuto sfruttare a proprio vantaggio economico la sterilit di qualcuna. Poi cominci a rimuovere dal tavolo i pochi piatti che c'erano sopra e io aprii l'acqua calda per lavarli. Mentre lavavamo, sciacquavamo e asciugavamo i piatti, Margaret mi parl di una mostra d'arte che lei e Luke erano andati a vedere a Pittsburgh la settimana prima, ma io stavo ancora pensando a Regina.

Capitolo nono
La teoria della madre surrogata spiegava molte cose. Perch Regina fosse rimasta appartata mentre era incinta, dato che di certo non voleva rispondere a una quantit di domande. Perch avesse avuto quel denaro nella borsa per i pannolini. Doveva essere stata pagata per la gravidanza ed era presumibile che le fosse stato dato del denaro per le spese a cui sarebbe andata incontro, il che spiegava anche perch lei e Craig fossero riusciti a vivere senza aiuti statali anche se nessuno dei due era capace di tenersi un lavoro fisso. Avevo pensato che Craig fosse rimasto coinvolto in qualche traffico di droga o qualche altra truffa e che le cose fossero andate storte dissi lentamente, ma questo non spiegava tutti i fatti. Io ho avuto mesi per rimuginarci sopra replic Margaret, scrollando le spalle. L'atteggiamento di Regina sembrava cos strano. Ma perch qualcuno dovrebbe aver voluto uccidere Craig? E rapire Regina? Forse non l'ha rapita nessuno e se n' soltanto andata. Lasciando il suo bambino? Le persone abbandonano i figli di continuo dichiar Margaret, cupa in volto. Prima di trasferirci qui, Luke e io vivevamo a Pittsburgh, in modo che Luke potesse aiutare sua madre nel corso della sua malattia terminale. Nel primo anno del nostro matrimonio, prima che cominciassimo a cercare di avere un bambino, una donna che viveva nel nostro condominio ha lasciato il suo neonato proprio davanti alla

nostra porta. Credo abbia pensato che ne saremmo stati entusiasti, dato che non avevamo figli. Oh, santo cielo! Cos'avete fatto? Naturalmente, abbiamo chiamato la polizia, che ha contattato gli assistenti sociali. Loro hanno dato il bambino in affidamento. Una cosa triste! Che ne stato della madre? Credo sia finita in prigione replic Margaret, scrollando le spalle. Quella era senza dubbio diventata una mattina piena di misteri su cui riflettere. Perch una donna dovesse avere un bambino che non voleva perch abbandonasse al caso la vita di quel bambino e dove fosse nel frattempo il padre del bambino in questione. Perch la responsabilit paterna poteva essere volontaria, mentre quella della madre era obbligatoria? Pensai a mio padre, che non ci aveva mai mandato alimenti; e al padre di Regina, che era svanito nell'istante in cui il divorzio era diventato definitivo. Ragazzi, presto avrei cominciato a sputare fuoco e fiamme. Mi riscossi energicamente, e chiesi a Margaret Granberry se aveva visto il pi recente film di Harrison Ford. I nostri mariti sopraggiunsero sobbalzando lungo il vialetto sui rispettivi veicoli. A quel punto avevamo un notevole affollamento di macchine davanti alla casa, fra il pick-up verde scuro di Margaret, la Jeep (affittata, o presa in leasing o a prestito) di Martin e il malconcio Ford Bronco bianco sporco di Luke. Luke salt gi dal Bronco e si diresse in fretta verso la porta d'ingresso, con il volto arrossato dal freddo. Indossava uno spesso cappotto che sembrava di montone o di qualche altra pelle animale, ed era uscito senza guanti o cappello. Martin, che odiava i cappelli sospettavo perch gli arruffavano i capelli era rimasto abbastanza colpito dal freddo da

indossare una sorta di colbacco che aveva da anni, e si era infilato i guanti di pelle che gli avevo regalato il natale precedente. Aveva le braccia piene di borse della spesa. Ho avuto il tuo messaggio disse Luke a Margaret, con voce un po' affannata. Qui tutto a posto? S, tesoro, non volevo spaventarti rispose lei. Gli ho lasciato un biglietto, spiegando perch ero venuta qui spieg poi a me. Non volevo pensasse che avevo trovato una scusa per ignorare la legna che avremmo dovuto spaccare questa mattina! Oh, mi dispiace di averla costretta a interrompere i suoi lavori domestici! Mi resi conto di aver supposto che tutti fossero in vacanza, dato che aveva nevicato. Un'eredit del mio retaggio del sud. No, no. Possiamo farlo benissimo questo pomeriggio. Ho gradito questa interruzione della solita routine. Mia moglie mi ha scritto che avete avuto un intruso afferm intanto Luke, rivolto a Martin. Non sembra il clima pi adatto per una cosa del genere, vero? Un tizio davvero coraggioso convenne Luke. O disperato. Martin and a posare la spesa, lasciando quell'affermazione un po' agghiacciante sospesa nell'aria alle sue spalle, come un ghiacciolo che pendesse dal tetto. Sorrisi ai Granberry, ma potei sentire l'ansia che tingeva la mia espressione. Vado a vedere se ci riesce di trovare un po' di cioccolata calda mormorai, e seguii Martin in cucina. Cos' che ti ha irritato tanto? sussurrai, vedendo che Martin aveva il suo tipico atteggiamento infuriato, con le spalle incurvate, le mani in tasca e lo sguardo fisso fuori della finestra.

Non riesco a rintracciare quel piccolo bastardo sgusciante ringhi lui, di rimando. Supposi che si riferisse a Rory Brown. Stavo per commentare che non era poi una gran sorpresa, ma il buon senso venne in mio soccorso. Ne parleremo pi tardi. Adesso serviamo un po' di cioccolata calda ai Granberry. Dopo tutto, sono venuti ad aiutarci quando ne avevamo bisogno. Martin port in salotto il vassoio con le quattro tazze piene e lo pos sul tavolino malconcio davanti al divano. Quel vassoio era senza dubbio uno dei regali di nozze ricevuti da Craig e da Regina, probabilmente acquistato da Pier 1, un insieme di rattan e ferro che avrebbe fatto una figura migliore in un ambiente pi congruo. Avete idea di quanto vi fermerete qui? chiese Luke, prendendo una tazza di cioccolata e lasciandoci cadere dentro alcuni marshmallow in miniatura. Pareva una persona diversa, adesso che era certo che la moglie fosse sana e salva rilassato e sicuro di s, quasi fisicamente pi grosso. Lasciai che ci pensasse Martin a rispondere. Non lo sappiamo ammise. Dipende da una quantit di fattori se Regina verr rintracciata, e in quali condizioni se riusciremo a entrare in contatto con mia sorella Barby e il suo fidanzato se saremo in grado di appurare se il bambino davvero di Regina Una serie di circostanze davvero terribile comment Margaret. Non pareva incline a ripetere le idee che aveva espresso mentre eravamo sole, e pensai che fosse saggio da parte sua. Avrei cercato di parlarne con Martin quando i Granberry se ne fossero andati. Luke fu il primo a sentire un altro veicolo arrivare lungo il vialetto. Aspettavate qualcuno? chiese a Martin.

No Martin and alla finestra. Un pick-up Dodge blu. Con mio stupore, i nuovi visitatori risultarono essere il grosso e avvenente Dennis Stinson, Cindy Bartell e il nostro compagno di viaggio, Rory Brown. Quella casa era sembrata isolata, mentre ora somigliava sempre pi a un centro sociale. Avremmo dovuto cominciare a far pagare il parcheggio e le consumazioni. Andai in cucina a mettere a scaldare altra acqua, poi trovai alcuni biscotti fra gli acquisti fatti da Martin e li versai in un piatto. Il sabato pomeriggio il negozio chiuso, quindi abbiamo pensato di venire a vedere come stavate spieg Dennis, che appariva ancora pi grosso negli strati di vestiario pesante. Accanto a lui, Cindy sembrava uno degli elfi di Babbo Natale, con quel suo taglio di capelli da folletto e il volto sottile, un'impressione accentuata dal maglione rosso e verde. Rory non sorrideva, e non aveva neppure la consueta espressione di amabile stupidit; invece, appariva cupo e cocciuto. Non disse una sola parola, ma afferr un biscotto e lo divor in un boccone. Dal momento che tutti gli altri stavano parlando fra loro e avevo un momento per me, mi avvicinai a lui. Come mai sei qui? Quel tizio, Stinson, mi ha afferrato spieg Rory. Abbass lo sguardo su di me, pass la lingua sui denti per rimuovere i resti di biscotto e fece appello a tutto il suo fascino. Dovrei chiamare la polizia dichiar, con fare indignato. Stavo camminando in centro, pensando ai fatti miei, e quando sono passato davanti a Cindy's Flowers, questo Stinson venuto fuori, mi ha afferrato e mi ha detto che suo marito mi stava cercando e che dovevo andare con lui. Poi la Signora Bartell lo ha ribadito, e dato che si trattava di lei sono venuto senza fare storie.

Grazie, Rory. Abbiamo davvero bisogno di saperne di pi su cosa successo a Craig, e sul perch. Vi ho detto tutto quello che so! difficile a credersi ribattei, sorpresa io stessa di essere tanto diretta. Vivevi qui con Craig e Regina, giusto? Non forse tua quella roba che c' in una delle stanze del piano di sopra? Rory mi lanci un'occhiata dura e scintillante. Quello che facevamo qui non sono affari suoi ribatt, non senza giustificazione. Non parlare in quel modo a mia moglie intervenne in tono freddo Martin, che era apparso al mio fianco con il solito passo silenzioso. Non ci importa della vostra vita sentimentale, vogliamo soltanto scoprire dov' Regina e di chi quel bambino. Di chi ? Rory si contempl i piedi, dando l'impressione di non capire cosa avesse inteso dire Martin, e io pensai che potevano esserci due diverse spiegazioni per questo. Ecco, fintanto che il bambino qui, chiunque pu reclamarlo, giusto? Chiunque potrebbe dire qualsiasi cosa al riguardo, e chi potrebbe contraddirlo? Nessuno sa niente, a parte me. Quelle parole bloccarono la conversazione e attirarono l'attenzione generale. Il silenzio venne infranto dall'ingresso di Karl Bagosian. Da dove arriva, Karl? mi lasciai sfuggire involontariamente, tanto ero sorpresa di vederlo. Subito dopo scossi il capo per la mia scortesia e aggiunsi: Mi scusi! Mi fa piacere rivederla tanto presto! Gradisce un caff o un po' di cioccolata calda? Registrai il fatto che Karl non era pi nella sua tenuta da prospero concessionario d'auto del mid-west e indossava invece pratici indumenti caldi.

E stava fissando Rory Brown con lo sguardo pi freddo e penetrante che avessi mai visto. Se fosse stato diretto verso di me, sarei stata zitta quanto Rory, e mi sarei sentita altrettanto spaventata. Salve, Signor Bagosian salut infine Rory. Come sta? E come sta Therese? Non pronunciare il suo nome. Quelle parole suonarono incredibilmente teatrali, e tuttavia Karl era di una seriet cos letale che nessuno di noi pens di ridere. Therese? Mi frugai nel cervello e finalmente ricordai che Therese era la figlia secondogenita di Karl. Devo parlarti, Martin. In cucina aggiunse Karl. A proposito di sfide alle convenzioni sociali. Rory suggerii con vivacit forzata, che ne dici di salire di sopra a prendere le tue cose? Non vorrai dover venire di nuovo fin qui! Con mio sollievo, lui colse quel suggerimento e si avvi su per le scale. In qualche modo, appariva molto pi ambientato di me in quella casa. Senza disturbare Martin e Karl, che erano immersi in una fitta conversazione, andai a prendere un vecchio maglione voluminoso che avevo drappeggiato su una delle sedie di cucina. Avevo indossato quel maglione sotto il cappotto, quando quella mattina ero uscita nella neve e avevo visto le tracce, e il monitor della nursery era ancora nella tasca sinistra. Attraverso la soglia, lanciai un'occhiata ai nostri ospiti non invitati, che colsero il suggerimento e avviarono una conversazione spicciola. Hayden, che si era svegliato da qualche tempo ed era stato sistemato da Martin sul suo seggiolino, costitu uno degli argomenti, e un altro fu la nevicata verificatasi durante la notte; segu poi un assortimento di pettegolezzi locali, che per me risultarono noiosi quanto i pettegolezzi di Lawrenceton lo sarebbero stati per quelle persone. Dai frammenti che colsi mentre riempivo tazze e

fornivo tovagliolini, dedussi che Margaret era stata un'insegnante, che Dennis Stinson tifava per i Dallas Cowboys e che per quel giorno era prevista altra neve. Il suono di un clacson attir la mia attenzione e nell'andare alla porta vidi un vecchio pick-up nero con la scritta delle Poste sul tetto. La postina si stava sporgendo dal finestrino, con in mano una scatola e alcune buste. Salve dissi, e uscii con addosso solo il maglione a tenermi calda. Il ricevitore del monitor, sempre infilato in una tasca, mi sbatteva contro a ogni passo, ed ero lieta di avere indosso gli stivali. Incrociai le braccia sul petto per proteggermi dal freddo tagliente che mi penetrava nei polmoni. Voi siete quelli nuovi? domand la donna. Era rotonda sotto ogni punto di vista, aveva un taglio di capelli assolutamente sbagliato per lei, una pettinatura intrecciata antiquata e mal fatta. Puzzava di fumo di sigaretta. Rimarremo qui solo temporaneamente. Siamo i proprietari spiegai, avvicinandomi al finestrino abbastanza da poter abbassare la voce. Lo scoppiettare del motore era stentoreo nella quiete prodotta dalla neve. Volevo solo controllare. Ho qui un pacchetto per l'affittuaria. Lo accettate o volete che lo tenga in deposito fino al suo ritorno? Era una scatola di Victoria's Secret. Buon Dio. Lo terr io per lei risposi con riluttanza, infilando la scatola sotto il braccio. La postina aveva avuto l'accortezza di passare un elastico intorno alla scatola in modo da bloccare le buste contro di essa. Come si chiama? grid. Teagarden, e il cognome di mio marito Bartell, ma non credo che riceveremo posta qui spiegai. Le spiace lasciarla semplicemente nella cassetta vicino alla strada?

Di norma lo faccio, ma la scatola non ci entrava, e quando ho visto le tracce di pneumatici che venivano verso la casa ho pensato che qui doveva esserci per forza qualcuno spieg la donna. Bene, piacere di averla conosciuta. La ringraziai e saettai in casa, con la scatola stretta al petto e la tasca appesantita del maglione che continuava a sbattermi contro lo stomaco. Quella era Geraldine Clooney m'inform Margaret, con una nota divertita nella voce. Che ne pensa di lei? un tipo fatto a modo suo risposi. Cindy e Dennis scoppiarono a ridere. Luke non era nella stanza, Karl si stava versando un'altra tazza di caff e Martin stava scendendo le scale. Il bambino non era pi sul seggiolino; evidentemente Martin doveva averlo rimesso nella culla. Mi chiesi come mai Rory non fosse ancora sceso con le sue cose. E di cosa avessero parlato Karl e Martin, in cucina. E perch mai Dennis e Cindy fossero stati tanto zelanti. Dire a Rory che volevamo vederlo era un conto, ma caricarlo in auto e praticamente rapirlo era una cosa del tutto diversa. Se fosse stato Dylan, o anche Karl, a trascinarlo l, non mi sarei posta domande, ma Cindy e Dennis? Come mi succede spesso, la mia mente cominci a divagare. Non c' niente come l'essere soli in una folla per sviluppare una sequenza di pensieri davvero interessante. Mi chiesi come facessero gli abitanti di Corinth a scavare le tombe nella neve. Il terreno congelava davvero, come nella tundra? Sarei riuscita a vedere uno spazzaneve? E gli spazzaneve pulivano anche i vialetti di accesso? Roe? Roe? S? sussultai. Mi dispiace si scus Margaret, con una nota di preoccupazione nella voce. Le stavo dicendo che adesso dovremmo andare. Lei sembrava cos persa chiss dove.

Stavo solo sognando a occhi aperti, credo replicai, cercando di avere un tono pratico. Grazie davvero per essere venuta in mio soccorso, questa mattina. Credo di aver lasciato la borsa in cucina. Certo. Gliela vado a prendere. Mi affrettai ad andare in cucina, dove vidi un fucile appoggiato al muro, vicino al portico posteriore. Assimilai quel dettaglio con una rapida occhiata, afferrai la borsetta che Margaret aveva lasciato sul piano di cucina e nell'arco di pochi secondi tornai in salotto per consegnargliela. Non vedo l fuori il veicolo di Karl, Aurora osserv lei. Scrollai le spalle. Non so che dire replicai allegramente. Gli uomini sono strani. Un'espressione divertita le affior sul volto. Venga a trovarmi mi invit con calore, salutando gli altri con un cenno mentre lei e il marito si avviavano ai rispettivi veicoli. Bene, due oggetti di meno a bloccare la visuale del boschetto. Stavo mettendo le tazze sporche sul vassoio quando sentii uno strano, piccolo suono frusciante. La cosa pi strana era che quel suono pareva provenire dalla mia appendice. Ci riflettei sopra mentre portavo il vassoio in cucina e lo facevo scivolare con cura sul piano. Ammetto che a quel punto abbassai lo sguardo con una certa ansia, e subito dopo mi sentii una vera idiota quando mi resi conto che il rumore proveniva dal monitor della nursery. Pensai che Hayden si stesse muovendo nella culla. Ma questo produceva un fruscio? Karl entr in quel momento, con in mano una bustina vuota di dolcificante. Si guard intorno, individu il bidone dei rifiuti e vi gett educatamente il pezzo di carta. Da persona cortese e disciplinata qual era, cerc di non chiedermi perch stessi

fissando un monitor da nursery come se esso stesse comunicando con me, ma dal momento che era anche l'uomo che era uscito a fare un giro di controllo munito di fucile, non riusc a trattenersi. Consapevole della mia concentrazione, si limit a indicare con un dito e a inarcare le sopracciglia con fare interrogativo. Ascolti sussurrai e accostai l'apparecchio all'orecchio di Karl, il cui volto olivastro appariva perplesso. Al fruscio erano seguiti una serie di piccoli rumori sconcertanti, un vago whump!, un lieve tintinnio e gli inconfondibili rumori di un bambino che si agitava nel sonno. Poi ci fu un rumore sempre pi fievole di passi. Eh! gorgogli Hayden, segno che stava bene. Seguendo il rumore dei passi, guardai fuori della cucina e verso le scale, che Rory Brown stava scendendo con lo zaino in spalla e un sacchetto pieno di vestiti in mano. Ha preso qualcosa nella stanza di Hayden dissi, e attraversai la sala, imboccando le scale prima ancora di rendermi conto di cosa stavo facendo e oltrepassando Rory senza neppure guardarlo. Hayden dormiva ancora, per quanto di un sonno irrequieto, e il lenzuolo che copriva il materasso della culla era stato rimosso e poi rimesso a posto. Dal momento che era un normale lenzuolo rettangolare, ripiegato pi volte per adattarlo alla culla, avevo notato come era stato rimboccato in precedenza, e capii che era stato tolto e rimesso. Inoltre, la copertina che avevo steso sul lenzuolo, pur essendo ancora al suo posto, appariva spiegazzata e storta. Non vidi niente di male in tutto questo, dato che Hayden stava bene, ma la cosa mi lasci quanto mai perplessa. Quando tornai lentamente di sotto, in sala, vidi che Cindy e Dennis stavano per andarsene. Rory rimarr qui per un po' stava affermando Martin, con un sorriso. Lo riporter io in citt.

Ne sei certo, Martin? Cindy appariva dubbiosa. Pare che debba nevicare ancora da un momento all'altro. In effetti il cielo appariva carico di neve, e si fondeva con i campi in un'unica distesa di un bianco sporco. Dennis, che teneva Cindy per mano, guardava di continuo verso l'orizzonte, da sopra la spalla, ed era chiaramente ansioso di andarsene. Andiamo, Cindy, vedremo Martin pi tardi disse. Aurora, grazie per il caff, dovr spiegare a Cindy come lo fa. Il caff non il suo punto di forza. Pensai di vomitargli sugli stivali, ma decisi che sarebbe stata una cosa un po' estrema. Cindy era arrossita. Incontrai il suo sguardo e mi passai deliberatamente un dito sulla gola, emettendo un verso soffocato. Lei scoppi a ridere, sia pure con un po' di riluttanza, e com'era prevedibile, questo lasci Dennis confuso. Ci vediamo! salut Martin dalla cucina, dove lui, Karl e Rory erano fermi in un gruppo alquanto teso. Arrivederci aggiunsi briosamente, impaziente che se ne andassero tutti. Stava succedendo qualcosa di poco chiaro, e quanto prima Dennis e Cindy se ne fossero andati, tanto prima avrei scoperto di cosa si trattava.

Capitolo decimo
Nell'entrare in cucina, mi trovai di fronte a quello che sembrava un interrogatorio. Martin e Karl avevano tolto a Rory il sacchetto di carta, e proprio mentre li raggiungevo ne rovesciarono il contenuto sul tavolo. Sussultai. A parte le solite cose deodorante e rasoio, mutande e preservativi il sacchetto conteneva fasci di banconote come quello che c'era stato nella borsa per i pannolini del bambino, e che io avevo scoperto a Lawrenceton. Erano sotto il lenzuolo della culla affermai, nel silenzio che segu. Sono miei dichiar Rory. Fintanto che non riuscite a trovare Regina, i soldi sono miei. Se dovesse saltare fuori, li divider con lei, ma dobbiamo pagarne una parte alla levatrice. Da dove vengono? domand Martin. Era il colpo di avvio di un lungo bombardamento. Un'ora pi tardi, nessuno era venuto a capo di niente, a parte me. Avevo cercato l'indirizzo di Bobbye Sunday sulla guida telefonica, che copriva parecchie piccole cittadine della zona. La levatrice viveva a Bushmill, e non rispondeva al telefono. Provai a rifare il numero parecchie volte, mentre Martin e Karl interrogavano Rory. Quest'ultimo, che era astuto anche se peccava di intelligenza, aveva deciso che non avrebbe detto niente a nessuno, e io mi sentivo sempre pi come un'incaricata dell'osservanza dei diritti civili, presente per accertarsi che Rory non venisse pestato da un sempre pi esasperato Martin. Karl pareva ritenere che fosse Martin a condurre lo spettacolo, ma contribuiva alla generale atmosfera di minaccia trapassando Rory con lo sguardo, cosa che aveva una certa efficacia.

Non ho mai avuto intenzione di fare del male a Therese dichiar d'un tratto il ragazzo, inaspettatamente. Karl cal il palmo della mano sul tavolo della cucina con forza esplosiva. Ti ho detto di non pronunciare mai il suo nome ingiunse, poi si gir verso di me. Therese ritardata spieg senza mezzi termini. a stento in grado di condurre una vita autonoma. Un giorno si presenta questo tizio, dopo un solo appuntamento le dice di amarla e se la fa. Ho dovuto portarla ad abortire. Phoebe abbastanza giovane da avere un figlio suo, se lo desidera, ma non vogliamo dover allevare un figlio di Therese, e non spetta a noi farlo. Lei non in grado di crescere un bambino, e non lo neppure questo tizio, che comunque non intende sposarla. Per ha dato i numeri quando lei ha abortito, cosa che l'ha fatta poi piangere per settimane. Gli interessava il bambino, ma non Therese, che non lo ha pi n visto n sentito da allora. D'un tratto, vidi Rory in una nuova luce, non come un complice passivo di un complotto non ancora ben determinato, ma come l'istigatore di un complotto secondario. Non era stato un istigatore molto efficiente, dato che il padre di Therese aveva assunto il controllo della situazione e avrebbe comunque avuto la meglio su Rory in qualsiasi circostanza. Ero stanca e nauseata di cercare di capire cosa fosse successo in quella fattoria negli ultimi mesi. Vado a fare un giro in macchina decisi. Vuoi guidare in mezzo a questa neve? Mio marito appariva stupefatto, e questo fu tutto quello che ci volle per indurmi ad afferrare il cappotto. Ero stata trascinata in quella situazione, messa in minoranza da mio marito quando avevo osservato che non era saggio riportare Rory a Corinth, mi era stato imposto di prendermi cura di Hayden e avevo dovuto socializzare con l'ex-moglie di Martin. Ero davvero furente,

uno stato d'animo aggravato dal rancore e dall'autocompassione. S risposi, concisa. E anche se il buon senso ne avevo un poco mi consigliava di rimanere alla fattoria, afferrai le chiavi che erano sul piano di cucina e la borsetta che si trovava sul tavolo, e sulla spinta della rabbia andai alla Jeep, salii a bordo e accesi il motore. Sarebbe stata una giusta punizione se esso avesse rifiutato di avviarsi, o se fossi finita nei campi nel dirigermi alla strada di contea, ma con mia sorpresa raggiunsi la Route 8 senza problemi. In fondo al vialetto, mi fermai per un paio di minuti a studiare la cartina che avevo prelevato dal cassetto del cruscotto. Era met pomeriggio e il cielo stava per scaricare il suo bagaglio di neve. Desiderai che mi bastasse chiudere gli occhi o agitare il naso per far scomparire gli uomini che riempivano la cucina, perch cos sarei potuta tornare alla fattoria senza perdere la faccia. Invece svoltai a destra, diretta alla minuscola cittadina di Bushmill. Dopo tutto, fu facile trovare lo studio di Bobbye Sunday. Era un piccolo edificio con la neve che copriva il tetto rotto e annerito; il trailer parcheggiato alle spalle della costruzione non appariva danneggiato, ma la coltre di neve che lo circondava era intatta. Contemplai la scena attraverso il finestrino appannato della Jeep, rabbrividendo nonostante l'efficienza del riscaldamento. Il negozio pi vicino era gestito (e uso questo termine in senso molto lato) da un maschio adolescente con l'acne e capelli lunghi fino al mento, con la scriminatura centrale. Non era uno stile che gli donasse molto, ma mi dissi che questo

dipendeva solo dal fatto che ero vecchia, e mi sentivo sempre pi vecchia a ogni minuto che passava. Mi pu dire cosa successo a quell'ufficio dall'altro lato della strada? chiesi, con il sorriso pi accattivante di cui ero capace. Quale? ribatt il ragazzo, con indifferenza. Non lo sbraner, dissi a me stessa. Non lo sbraner e non ringhier. Quello che bruciato precisai con gentilezza. bruciato ribatt, sogghignando per i punti che stava segnando a spese di questa vecchia signora che aveva almeno trent'anni. Mi chiesi se avrebbe ancora pensato che era divertente, se gli avessi dato un calcio all'inguine, poi trassi un profondo respiro. Stavo reagendo in modo eccessivo. Quando bruciato? Qualcuno rimasto ferito? Non gli importava perch volessi saperlo. Credo sia stato un paio di notti fa disse infine. La polizia ritiene che qualcuno si sia introdotto dopo mezzanotte. Hanno rubato i computer e altra roba, e appiccato il fuoco. Scommetto che aveva l dentro antidolorifici e altre cose che qualcuno potrebbe rivendere, qui intorno. Sogghign di nuovo, e mi venne voglia di infliggergli un po' di dolore. Ma la Signora Sunday sta bene? Certo. Era in casa, quando cominciato l'incendio. Ho sentito dire che corsa l in camicia da notte. Un altro sogghigno. Mi girai per lasciare il negozio, immersa nei miei pensieri. Non voleva comprare qualcosa? domand il ragazzo, con una certa enfasi. Voglio scoprire dove vive Bobbye Sunday. Le ho gi detto un sacco di cose borbott lui. Ha bisogno di sigarette o altro? No grazie fu la risposta che scelsi, fra tutte quelle che avrei potuto dire.

Mi ero appena resa conto che probabilmente sapevo dove viveva Bobbye Sunday: nel piccolo trailer alle spalle dello studio. La donna che venne ad aprire era sulla trentina, in carne e con i capelli della stessa tonalit di un crisantemo arrugginito una tintura avveniristica o forse solo mal riuscita, ma comunque notevole. Il taglio era convenzionale, corto e riccio, ma ciascun orecchio aveva almeno quattro fori di orecchini. Per contro, lei indossava una tenuta bianca da infermiera e le scarpe ortopediche. Miss Segnali Contrastanti. Bobbye Sunday? chiesi. S. Non mi invit a entrare, ma non sbarr neppure la porta. qui per l'incendio, per conto dell'assicurazione? Temo di no. Provai a sorridere, ma lei non reag. Potrebbe dirmi cosa successo? Perch dovrei? ribatt, e mi sbatt la porta in faccia. Bushmill era piena di persone reticenti. Tornai faticosamente alla Jeep attraverso la neve, sentendo i jeans sfregare contro gli stivali con la pesantezza propria del tessuto bagnato. Se non altro, avevo i piedi caldi e asciutti, e badai a pestarli a terra per rimuovere la neve dalla suola degli stivali prima di risalire sulla Jeep. Aspetti! Bobbye Sunday stava avanzando nella neve con le mani protese in fuori per non perdere l'equilibrio. Mi dispiace di essere stata tanto secca con lei disse, quando arriv vicino alla Jeep. Io avevo chiuso la portiera, ma abbassai il finestrino. Ho perso moltissimo in quell'incendio continu. Le cartelle dei pazienti, i computer e il software che avevo appena comprato. Mi dispiace replicai. Ma sono lieta che non sia rimasta ferita. quello che continuo a ripetermi. Suppongo che a volte non sia una grande consolazione.

Se non la manda la compagnia di assicurazione Volevo solo chiederle di una sua paziente, e di un bambino che ha fatto nascere, qui nel suo studio, circa tre settimane fa. Oh, non gliene posso parlare dichiar con fermezza Bobbye Sunday. Sono informazioni private. Ebbe un momento di esitazione. Di solito, vado a casa della madre per il parto, ma di tanto in tanto qualcuna partorisce qui. Non posso aggiungere altro. Capii che faceva sul serio, e mi dispiacque per lei. Addio dissi, in modo che potesse tornare in casa al caldo. Spero che l'assicurazione la contatti presto. Reag con una smorfia dubbiosa. Grazie replic, poi si gir e riattravers il cortile fino al trailer. Quindi quella era un'altra porta chiusa. Mi trovai a interrogarmi riguardo a quell'incendio che, con tanto tempismo, aveva distrutto ogni traccia delle visite prenatali e del parto di Regina sempre che avesse partorito presso l'Infermiera Sunday proprio dopo che Rory era tornato a Corinth. Nel pensare al giovane volto di Rory, di un'innocenza cos impossibile emisi un lungo sospiro. Che ne avremmo fatto di lui? Sarebbe stato al sicuro, se fosse tornato a Corinth con Karl? E me ne importava? Martin sarebbe stato disposto a far pernottare da noi il ragazzo? Non ne ero certa. Fui grata di vedere la fattoria, e ancora pi grata, al mio ingresso in cucina, di trovare Rory incolume, e Martin e Karl che a quanto pareva erano riusciti a mantenere la calma. Posai chiavi e borsa, poi mi resi conto di aver dimenticato di togliermi gli stivali sulla porta e mi chinai per asciugarli con uno strofinaccio. Allora, di cosa avete parlato voialtri? domandai, guardando verso Karl.

Questo idiota cominci lui, e in quell'istante la finestra esplose. Dal momento che ero inginocchiata lontano da essa, vidi con chiarezza le schegge di vetro volare per la cucina, scintillando sotto la luce fluorescente. La pioggia di vetro invest il lato sinistro di Rory, che sedeva accasciato al tavolo, e quello destro di Martin che gli era di fronte, e sfior Karl che era appollaiato su un angolo del tavolo, al di l di Rory. La pallottola che aveva infranto il vetro colp Rory sul lato sinistro del collo, aprendovi un buco letale e fuoriuscendo sulla destra con una pioggia di sangue e di tessuti che si rivers su Karl, quindi gli trapass la coscia, appoggiata sull'angolo del tavolo. Gi, gi, gi! url Martin, mi parve nello stesso istante, e si tuff di lato in modo da atterrare su di me e da appiattirmi al suolo. Un istante pi tardi un istante che Rory non ebbe pi mi trovai prona sul pavimento in mezzo ai vetri e al sangue, con il cuore che mi batteva a un ritmo spaventosamente veloce. Karl stava urlando e Rory era scivolato dalla sedia per atterrare a mezzo metro da me, con il sangue che gli fiottava dalla ferita al collo per raccogliersi in una pozza sotto di lui. I suoi occhi erano aperti. Urlai, senza nemmeno rendermene conto e giacqui tremante sul pavimento, con Martin che mi gravava addosso e la pozza di sangue di Rory che si espandeva verso di me. Poi sulla cucina scese il silenzio. Dopo quello che fu il minuto pi lungo della mia vita, dalla finestra non giunsero altri proiettili. Gradualmente, Martin mi si tolse di dosso e io mi costrinsi a strisciare fino a Karl, che aveva cominciato a gemere incessantemente. Il pavimento era coperto di frammenti di vetro, e mi sorpresi a pensare a scope e palette e stracci mentre la pozza di sangue si arrestava a pochi centimetri da me.

Martin? chiamai con voce rauca. S rispose, con voce un po' affannosa. Tesoro, credo che Karl abbia bisogno di un laccio emostatico. Rory? chiese lui. Morto risposi. Cercando di non sollevarmi a sedere, sfilai la cintura dai passanti e la avvolsi intorno alla coscia di Karl. Con mio estremo sollievo, Martin si spost strisciando sui gomiti fino a portarsi sull'altro lato del ferito, e provvide a stringere la cintura. Karl infine tacque e io mi arrischiai a guardarlo in faccia, constatando che era impallidito, nella misura in cui glielo permetteva la sua carnagione. Spostai allora lo sguardo su Martin, per vedere se si era reso conto della seriet delle condizioni del suo amico. Ed emisi un incoerente verso di orrore nel vedere che Martin era coperto di sangue. Mio marito, l'invincibile, il forte, colui che gestiva le crisi. Oh, tesoro dissi. Tesoro, sei ferito. A volte, la verit pi ovvia la sola cosa che ti riempie la mente, e non ti importa se fai una figura poco intelligente. Tagli dovuti ai vetri rispose, conciso. Per aveva il fiato corto e il suo colorito era brutto quanto quello di Karl. Senza sprecare altro fiato, Martin allung con cautela una mano per prendere il telefono posato sul piano di cucina. Di sopra, Hayden si mise a piangere, un suono che ci giunse con chiarezza attraverso il monitor. Accennai ad alzarmi, per la mano di Martin mi cal sulla spalla: la sua stretta non era forte, ma la sua volont s. Sei pazza? sibil. Stai gi! ingiunse, mentre componeva il numero senza accostarsi il telefono all'orecchio. Io ero la pi vicina all'apparecchio, e mi accorsi che la lucina

che illuminava i tasti per permettere di telefonare al buio era spenta. Il telefono fuori uso gli dissi, incapace di controllare il tremito che mi scuoteva la voce. Seguii il cavo con lo sguardo, e quando arrivai alla presa, vidi che non era stato tagliato fuori della casa, ma al suo interno: il piccolo connettore di plastica era stato rimosso. Indicai in silenzio, e Martin guard nella direzione in cui era puntato il mio dito. Per la prima volta da quando lo avevo conosciuto, gli scorsi la disperazione negli occhi. Si accost la cornetta all'orecchio, per avere conferma di quanto lo sguardo aveva gi verificato. Una delle persone che ci avevano fatto visita nelle ultime due ore aveva manomesso il telefono. Erano stati tutti in cucina, e quello era l'unico apparecchio della casa. Dov' il cellulare? domandai. Sulla Jeep. Certo. Lo avevo visto l pochi minuti prima. Dobbiamo caricare Karl sulla Jeep. Chiameremo l'ospedale andando in citt. Dovete venire anche tu e il bambino. Anche se sembrava a stento cosciente, Martin strisci fino al muro e recuper il fucile di Karl. Non riuscivo a ricordare quanto la Jeep fosse vicina alla porta principale. Lasciami controllare dove ho parcheggiato dissi a Martin, poi strisciai carponi fino alla porta, allungai una mano e aprii il battente, sbirciando da dietro di esso per espormi il meno possibile. La Jeep era meravigliosamente vicina, cosa che dest in me un impeto di speranza: saremmo riusciti ad andare via di l, in citt, fino al piccolo ospedale di Corinth. Poi per notai che il veicolo era stranamente inclinato da un lato e il cuore mi sobbalz dolorosamente nel petto quando mi

resi conto che due pneumatici, quelli sul lato opposto alla porta, erano a terra. Richiusi il battente e, stando accoccolata, corsi fino alle scale, che non erano visibili da nessuna finestra, se non con uri angolo di tiro improponibile. Corsi di sopra il pi in fretta possibile, arrivai al pianerottolo sana e salva, e mi soffermai l per qualche secondo, ansimante, per cercare di riportare il battito del mio cuore a un livello che si avvicinasse alla normalit, prima di sgusciare nella stanza di Hayden, che era sopra la cucina. Mi costrinsi ad ammettere che per lui era pi sicuro rimanere l, anche se avrei voluto portarlo con me; per non riuscivo a sopportare che piangesse, quindi provai a infilargli in bocca il ciucciotto, sperando che lo tranquillizzasse. Non volevo dire a Martin che la Jeep era stata messa fuori uso, ma dovevo farlo. Karl pareva privo di sensi, e l'aspetto di Martin era peggiorato, ma la sua mente era lucida. Controlla se il telefono ancora sulla Jeep mi disse, anche se era chiaro che non aveva molte speranze al riguardo, e quella tacita ammissione di non essere in grado di agire mi terrorizz pi di qualsiasi altra cosa in quell'orribile cucina. Forte, coraggioso, pericoloso, Martin era stato negli ultimi tre anni una roccia a cui appoggiarmi, e ora mi sentivo esposta e angosciata. Se il telefono non dovesse essere nella Jeep, il pick-up di Karl parcheggiato dietro quella macchia di alberi, nel campo meridionale. Era andato l per cercare di capire che veicolo avesse guidato la persona che era venuta a spiarci dalla finestra, e poi venuto a piedi fino alla casa seguendo le tracce. D'accordo sussurrai, parzialmente distratta dal suono perdurante delle rinnovate proteste di Hayden. E allora? Dovrai andare a prendere il suo pick-up. Come facciamo a sapere che l fuori non c' nessuno? domandai, pensando che Martin doveva essere impazzito. Non intendevo lasciarlo.

Nessun altro sparo rispose, laconico. A meno che non stiano aspettando che ci alziamo per spararci di nuovo protestai. Se fosse ancora l fuori, a quest'ora si sarebbe avvicinato per ucciderci uno alla volta. Suppongo che volesse soltanto Rory. Guardai verso Karl, il cui volto aveva assunto quella tonalit cerea che associavo alle creazioni di Madame Tussaud; era coperto di sudore, di sangue e di frammenti di chiss cosa, e pareva in pessime condizioni. Martin aveva chiazze di sangue sulla camicia, soprattutto sul dorso dove le schegge avevano lacerato la stoffa mentre mi faceva da scudo; in particolare, un lungo taglio sopra l'occhio destro aveva un brutto aspetto, ma ricordai a me stessa che le ferite alla testa tendevano a sanguinare pi delle altre. Non c'era niente che potesse per tranquillizzarmi in lui, e sapevo che aveva qualcosa che non andava, e che era pi grave di quei pochi tagli. Scoprii di avere troppa paura per chiederglielo. Prendi il bambino disse Martin. Cosa? Questo era pazzesco. E aveva ricominciato a nevicare. Prendi il bambino. Dici sul serio? protestai, in tono violento perch ero terrorizzata. Fuori al freddo, e senza sapere chi ci sia in agguato? Porter il pick-up fin qui, caricheremo Karl sul retro perch possa tenere stesa la gamba, e solo allora andr a prendere il bambino. Penso che dovresti andare dritta in citt. Senza fermarti. Martin, non ti posso lasciare cominciai, detestando il tono angosciato della mia voce. Vai! ingiunse, aspro. Per una volta, non ci pensare sopra! Sapeva qualcosa che ignoravo.

D'accordo assentii, cercando di non dare a vedere quanto mi sentissi prossima alle lacrime; accettai le chiavi che lui mi porgeva, quelle che aveva preso dalla tasca di Karl, e tornai su di corsa per coprire bene Hayden, poi mi soffermai davanti alla porta principale, terrorizzata all'idea di uscire. Guardai verso la cucina, dove Martin sedeva per terra accanto al suo amico. Da chiss dove, lui riusc ad attingere la forza per rivolgermi un cenno di incoraggiamento. In retrospettiva, sembra pazzesco che io abbia acconsentito a lasciarlo, ma in quel momento ero cos sconvolta che la sua richiesta aveva in qualche modo senso per me. Anche se ero terrorizzata, avanzai nella neve con il bambino fra le braccia. Il freddo m'invest in piena faccia, ma non arriv nessuna pallottola. Raggiunsi la Jeep in quattro passi e guardai dal finestrino: niente telefono, era stato rimosso. E c'erano delle impronte, ma con quella fioca luce grigia e la neve che cadeva era sorprendentemente difficile seguirle, e comunque a quel punto c'erano anche molte altre impronte nell'area di parcheggio. Cominciai quindi la mia marcia sotto la neve, tenendo stretto Hayden che almeno per il momento era tranquillo e scrutando tutto quel candore in cerca di qualche segno di vita su quei campi desolati senza per vedere niente. Il vento tagliente mi sferzava la faccia e i fiocchi aderivano al cappello di lana che mi ero calcata sui capelli. Hayden mi si premette contro il petto e io lo tenni ancora pi stretto. La distanza fino al boschetto non era molta, meno di ottocento metri, ma il terreno era irregolare e i suoi contorni erano nascosti dalla neve; a met strada, mi resi conto che stavo piangendo, e accostai il volto alla guancia del piccolo, come se lui avesse potuto confortarmi. Sapevo che mio marito aveva qualcosa che non andava, e tuttavia mi aveva detto di lasciarlo. Martin pensava forse che chi aveva sparato avrebbe aggirato la casa per accertarsi di aver ucciso Rory, e aveva

quindi inventato un qualche ragionamento per accertarsi che me ne andassi? Poi mi resi conto del perch mi aveva detto di prendere Hayden con me. Lui era la mia assicurazione. Martin aveva saputo che chi aveva sparato non avrebbe cercato di colpirmi se avevo in braccio il bambino, che era alla base di tutto questo. Non sapevo neppure bene cosa fosse quel "questo", ma Hayden ne era il centro: adesso io avevo la protezione derivante dalla sua presenza, e Martin ne era privo. Per due volte fui quasi sul punto di decidere di tornare indietro, arrivando perfino a fermarmi e ad accennare fisicamente a girarmi, ma parevo incapace di qualsiasi ragionamento. Ero in stato di shock, congelata e disperata, e il ricordo dell'urgenza nella voce di Martin m'indusse a continuare. La neve, il peso del bambino e il terreno ineguale fecero apparire il tragitto due volte pi lungo di quanto fosse in effetti, ma alla fine arrivai fra gli alberi. Il pick-up di Karl era l, parcheggiato con cura in modo da non dare nell'occhio. Sfilai di tasca le chiavi e salii goffamente nella cabina, mentre il bambino emetteva soffocati versi di protesta per il freddo. Lo adagiai a terra sul lato del passeggero, la cosa migliore che potessi fare, poi spostai il sedile in avanti in modo da arrivare ai pedali. Il pick-up si avvi non appena girai la chiave, proprio come aveva fatto la Jeep, il che fu una vera benedizione, come il fatto che avesse il cambio automatico. Il riscaldamento entr rumorosamente in funzione e alcuni minuti pi tardi mi sentii assolutamente, pateticamente grata per quel calore mentre uscivo in retromarcia dalla macchia di alberi. Quando girai il furgone verso la strada, vidi dei solchi che erano stati lasciati da almeno due veicoli, sotto i quali doveva esserci il viottolo di terra battuta menzionato da Margaret.

Seguii i solchi su per il lieve pendio che portava alla strada di contea perch supposi che quello fosse il percorso con il terreno pi uniforme, e nonostante un paio di sobbalzi riuscimmo a raggiungere indenni la strada. Accennai a girare il volante a sinistra, verso la citt, poi pensai con desiderio alla casa dei Granberry, che sorgeva sulla destra, molto pi vicina. Martin per mi aveva detto di andare in citt, e lui aveva sempre un valido motivo per le sue decisioni, quindi mi preparai a svoltare, guardando per vedere se stessero arrivando dei veicoli. Con mia sorpresa, ne vidi sopraggiungere uno. E rimasi ancora pi stupita quando mi resi conto che si trattava di Margaret Granberry, sul suo pick-up Dodge. Quando mi vide l sul lato della strada, si ferm e abbass il finestrino. Cosa sta facendo? chiese. Quello non il furgone di Karl? Margaret, dovrebbe andare a casa e chiudersi dentro! gridai. Qualcuno si avvicinato alla casa e gli ha sparato! Ha sparato a Karl? Il volto pallido di Margaret si fece ancora pi bianco e lei salt gi dal furgone, lasciandolo acceso nel centro della strada, per attraversare lo spazio innevato che la separava dal mio finestrino, le mani affondate nelle tasche. grave le dissi. Devo arrivare in citt per cercare aiuto. E Martin? E Rory? chiese lei. Rory morto replicai. E ha lasciato l il bambino? Proprio in quel momento, Hayden si mise a piangere e io abbassai lo sguardo per accertarmi che stesse bene. Quando guardai di nuovo dal finestrino, Margaret aveva in mano una pistola. Oh, merda sussurrai. Non spari, Margaret.

Non lo far se non causer problemi. Certo assentii all' istante. Allora si chini e prenda il mio bambino. Lo feci, anche se fu difficile manovrare entrambi i nostri corpi infagottati nella cabina del pick-up. Adesso scenda con il bambino ordin Margaret, ritraendosi dalla portiera. E non faccia scherzi come cercare di lanciarlo verso di me per indurmi a lasciar andare la pistola. Non mi sognerei mai di farlo protestai con indignazione, poi mi dissi che avrei fatto bene a tacere. Margaret era a testa scoperta e i suoi capelli rossi avevano intercettato una quantit di fiocchi di neve, mentre lei continuava a girare con disagio la testa di qua e di l, come se stesse tenendo d'occhio movimenti per me invisibili. Tenendo stretto Hayden, scivolai gi dal sedile. Margaret sembrava impegnata a riflettere intensamente. Salga sul mio pick-up ordin. Dovr guidare lei. Risalii quindi con fatica il pendio fino alla strada, pregando che arrivasse qualche altra auto. Quello per non era giorno in cui le mie preghiere venissero esaudite come volevo io, e la strada rimase vuota fin dove arrivava lo sguardo, a nord e a sud. Seguendo le istruzioni di Margaret, salii al posto di guida, costretta a far scivolare Hayden sul sedile accanto per riuscirci. Il furgone era pi vecchio di quello di Karl, era stato usato con minore cura e aveva ancora il motore acceso, ma prima che potessi prendere qualche iniziativa, Margaret afferr Hayden e sal a sua volta, la pistola puntata contro di me. Imbocchi il suo vialetto ingiunse. Guidai lentamente, nella speranza che sopraggiungesse qualcun altro, notasse qualcosa di strano e chiamasse la polizia. Svoltai nel vialetto quando lei mi disse di farlo, per poi invertire la direzione di marcia e uscire di nuovo in retro sulla strada, questa volta girata verso sud.

Abbiamo gi imboccato il vostro vialetto due volte, quindi questo dovrebbe spiegare le nostre tracce afferm Margaret. Comunque, con il continuare della nevicata sar difficile decifrarle. Mi chiesi cos'avesse pensato Martin nel sentire il motore del furgone, vicino alla casa. Probabilmente aveva pensato che gli aiuti fossero arrivati pi in fretta di quanto si aspettasse, e si era sentito orgoglioso di me Invece, ero stata ingannata e non avevo portato aiuti di sorta. La vergogna si rivers su di me come un'onda di oscurit. E fu seguita da una furia cos sopraffacente da rendermi difficile vedere la strada davanti a me. Perdo di rado il controllo, e questo era molto pi di una perdita di controllo, immensamente di pi. Sapevo di aver completamente escluso dalla mia sfera cosciente, almeno fino a quel momento, quanto fosse stato orribile l'aspetto di Martin, e quanto avesse avuto bisogno di un dottore. E adesso questa donna mi stava impedendo di procurargli l'aiuto necessario, a lui e anche a Karl. Ricordai gli occhi vuoti di Rory e la pozza di sangue intorno alla sua testa; adesso per Rory era al di l di qualsiasi assistenza umana e non riuscivo a dolermi per lui. Nel limitato spazio emotivo che mi era rimasto, il senso di urgenza stava lottando per la supremazia con quella mia terribile rabbia. Mi portai la mano all'orecchio sul lato sinistro, quello pi lontano da Margaret, e sentii l'orecchino scivolarmi dentro il colletto e nella camicia. Quel piccolo orecchino d'oro, modellato come un nodo, continu a scivolare fin dentro una piega profonda del sedile. Sperai intensamente che qualche poliziotto lo trovasse e lo usasse per inchiodare Margaret Granberry. Aurora Stata Qui.

Premetti le dita sul volante, sulla colonna dello sterzo, sul sedile e sul finestrino cercando di dare meno nell'occhio possibile, nella speranza che le sfuggisse un'impronta quando avrebbe ripulito il furgone. Forse avevo visto troppi film, e troppi episodi di America's Most Wanted, ma stavo facendo del mio meglio. Margaret mi disse di svoltare nel suo vialetto. Era la prima volta che vedevo la casa dei Granberry, una fattoria con alcuni annessi, che collimava con quello che Cindy mi aveva detto del loro stile di vita. Di un bianco scintillante, con curate imposte verdi e una vasca idromassaggio in un solarium esposto a sud, era la versione di lusso di una fattoria. Quando ci fermammo, Luke usc di corsa con il volto contorto dall'ansia. Impugnava un fucile. Cosa successo? esclam. Guarda, tesoro! esclam Margaret, sollevando il bambino in modo che lui lo potesse vedere. L'orrore si dipinse sul volto di Luke. Che cosa hai fatto, amore? domand. Non ti preoccupare, stava andando in citt sul furgone di Karl, che aveva parcheggiato nel boschetto spieg Margaret. Lei per stava portando con s il bambino, e ho pensato che questa poteva essere la nostra ultima occasione. Ma Tesoro, lei dice che hai colpito anche Karl lo interruppe Margaret. Ho sparato solo una volta protest lui. La pallottola ha attraversato Rory li informai, riuscendo a stento a parlare per la rabbia. Lui morto dichiar Margaret, con voce piena di evidente sollievo, quindi adesso non dobbiamo pi preoccuparcene. Le spalle di Luke si accasciarono per lo stesso senso di sollievo.

Avanti, entriamo tutti in casa disse, deciso. Cos potr mostrare a Lucas la sua nursery esclam Margaret, con voce pervasa di gioia. Hayden la corressi. No, quello il nome orribile che lei gli ha dato precis Margaret, rivolta al faccino di Hayden. Il suo vero nome Lucas. Mentre la sua attenzione era concentrata sul bambino, mi azzardai a lanciare un'occhiata a Luke: anche lui stava fissando Hayden. Se non fosse stato armato, gli sarei saltata addosso, e in quel momento mi sentivo all'altezza di un boxer professionista. Niente avrebbe potuto fermarmi, se non avessi saputo che dovevo chiedergli qualcosa. Dovete chiamare un'ambulanza e mandarla alla fattoria dissi, nel tono pi ragionevole di cui ero capace, considerato che ero frenetica. Perch? Rory morto. Mi rendo conto che lui non conta pi niente dissi, senza quasi rendermi conto di quello che mi usciva di bocca, ma Karl ferito molto gravemente e Martin non sta bene. Temo che stia temo che stia molto male. Stavo facendo uno sforzo sovrumano per apparire calma e pratica. I due si guardarono, comunicando in silenzio. Non credo che possiamo correre questo rischio dichiar Luke. Margaret si avvi verso la casa. No disse da sopra la spalla. Non possiamo proprio. Dovete farlo insistetti, ferma nella neve, fissando Luke i cui occhi castani erano limpidi quanto vacui. Non potete lasciare morire mio marito. Non potete. Margaret? Forse potremmo mandare un'ambulanza? chiam lui, pur continuando a sorvegliarmi. Scommetto che possono rintracciare l'origine di una chiamata al nove-uno-uno obiett lei, in tono dubbioso.

Entriamo e pensiamoci sopra. Scommetto che il nostro bambino ha fame. Non ci avrebbero aiutati. Quella fu l'ultima goccia. Mi lanciai contro di lui, incurante del fucile. Mi svegliai su un freddo pavimento di cemento, in una stanza priva di finestre illuminata da una lampadina appesa a un filo, nel centro del soffitto. Avevo la bocca arida e la testa mi faceva un male terribile. Cercai di sollevarla, e lo sforzo mi lasci scossa, in preda alla nausea, per cui mi accontentai di spostare soltanto lo sguardo. Pensai a tutti i libri che avevo letto, a tutti i gialli. Spenser non avrebbe mai concluso una storia in quel modo, e non lo avrebbero fatto neppure Kinsey Millhone, o Henry O. o Stephanie Plum. Ecco, forse lei lo avrebbe fatto. Ehi. Trovai la fonte della voce, una giovane donna dai capelli scuri seduta su una sedia a schienale rigido, a ridosso della parete. Zia Roe, stai bene? Non mi ero resa conto di essere certa che Regina fosse morta finch non la vidi seduta l, viva e vegeta. Non mi era per possibile sentirmi pi sconvolta di quanto gi non fossi, quindi accettai la presenza di nostra nipote senza niente pi di un opaco senso di sorpresa. Regina sussurrai. S, sono io! conferm allegramente. Ehi, come ti senti? E come sta il bambino? Stavo impazzendo, qui sotto. Dove sarebbe "qui"? Regina ci pens su per un secondo. Oh, vuoi sapere dove siamo adesso? S risposi, troppo a corto di energie per sentirmi esasperata.

Siamo nella cantina dei Granberry. Non avevo mai avuto una cantina, perch in Georgia non sono molte le case che ne hanno una. Avevo soltanto aperto la porta che dava accesso alla cantina della vecchia fattoria di Martin, avevo rabbrividito per il freddo e l'oscurit che salivano dalle scale e mi ero affrettata a richiudere il battente. E in quel momento ero in una cantina, una prigione sotterranea priva di finestre. Da quanto tempo sei qui? Da quella notte a casa tua. Ecco, meno il viaggio per tornare nell'Ohio, ma non ricordo molto, perch Margaret mi ha dato un sacco di pillole per dormire. Sapevo che l'angoscia era in agguato appena dietro l'angolo. Quando mi aveva stordita, Luke Granberry mi aveva fatto un favore. Cercai di tenere a bada l'infelicit per qualche altro minuto. Dimmi cosa successo gracchiai. Oh, ecco, sono arrivati i Granberry spieg Regina, facendo una smorfia, come se Margaret e Luke fossero stati due imbucati a una festa particolarmente fastidiosi. Perch? Ecco sai per prendere il bambino. Craig per arrivato prima di loro. Perch? Ecco per prendere il bambino. Sentii una lacrima scendere sulla guancia e cadere sul pavimento. Martin, solo con il morente Karl Bagosian, in attesa dell'ambulanza che si supponeva fossi andata a cercare. Dimmi tutto dall'inizio ingiunsi. Quando sono rimasta incinta stata una sorta di grande disastro. Puoi immaginare! No, non potevo. Avevo appena sposato Craig. Ecco, successo prima che ci sposassimo, se fai i conti te ne accorgerai, e puoi

scommettere che da queste parti le vecchie signore sanno contare! Soprattutto dopo che mia madre ha avuto quel bambino, sai, il grosso scandalo. S. Per ci siamo sposati, quindi era tutto a posto. Per non potevo comunque dirlo a nessuno perch, francamente, stavo pensando di liberarmi del bambino. Voglio dire, sono troppo giovane per avere un figlio, giusto? S. E l'idea di Craig che diventava padre, ecco, aveva un che di sbagliato. Per non vomitavo e stavo benissimo, quindi abbiamo deciso di aspettare un po' e di vedere come mi sentivo. Un bambino poteva anche essere una bella cosa. Loro ti amano, giusto? Una lacrima mi col lungo l'altra guancia. Comunque, la pancia ha cominciato a essere evidente. Craig e Rory trovavano stupefacente sentire il bambino che si muoveva, ma io continuavo a pensare di liberarmene. P Poi una notte i Granberry si sono presentati da noi e hanno detto di aver riflettuto. E? Ecco, hanno detto che desideravano terribilmente un bambino e non ne potevano avere uno, che avevano notato che ero incinta e che eravamo piuttosto & corto di denaro, per cui si erano chiesti se avrei potuto prendere in considerazione l'idea di permettere loro di adottare il piccolo. Quanto pi ci pensavamo sopra, tanto pi quella ci parsa un'ottima idea a Rory, a Craig e a me quindi abbiamo detto di s. Loro hanno pagato le visite dalla levatrice, una della contea vicina, in modo che nessuno di Corinth mi notasse, e mi hanno chiesto di non farmi vedere in citt, perch non volevano che nessuno dicesse al bambino di chi era figlio finch non avessero deciso che era il momento di farlo. Mi sembrata una cosa giusta, quindi

sono rimasta qui alla fattoria. Ti garantisco che stata una noia terribile. Ne sono certa mormorai, sentendo i capelli ai lati della faccia che mi si inumidivano per il continuo scorrere delle lacrime. Lo scantinato era rivestito di scaffali e pieno di un assortimento di oggetti. Vidi che Regina si era creata una sorta di nido in un angolo, con una vecchia poltrona, una lampada e un'asse su due blocchi di cemento che fungeva da tavolo accanto alla poltrona e ospitava un alto mucchio di riviste. Un materasso con sopra un sacco a pelo era addossato alla parete, e vicino alla base delle scale c'era un cubicolo che sospettavo contenesse una toilette con una doccia. Hai gi cercato di fuggire? domandai, interrompendo il resoconto di Regina sull'insorgere delle doglie. A sentirla, pareva l'unica donna al mondo che avesse mai avuto un bambino. Lei mi fiss a bocca aperta. Stai scherzando? chiese, incredula. Non appena Craig e Rory arriveranno con il bambino, Margaret mi lascer andare. Sono soltanto un ostaggio, ma se cercassi di fuggire, potrebbero farmi del male! Uh-oh. Non lo sapeva. Se mi fosse stato possibile sentirmi peggio, lo avrei fatto. Cosa credi che sia successo a Lawrenceton? Vedi, ho avuto il bambino spieg Regina, e io sospirai: non aveva intenzione di tagliare corto sulla descrizione. Quando l'ho visto, ho pensato che non potevo darlo via. E Craig era finito in prigione, quindi non poteva costringermi a farlo. Ho detto a Margaret e a Luke che dovevo allattarlo al seno per i primi giorni, mentre mi ero fatta fare una puntura per mandare via il latte. L'ho detto solo per poterlo portare a casa con me, ma sapevo che i Granberry stavano morendo dalla voglia che lo consegnassi a loro. Avevano cominciato a tormentarmi dal momento in cui era nato.

Quindi sei fuggita? Gi, ho tagliato la corda. Non credevo che Craig e Rory avrebbero capito dove ero andata e non avrei mai pensato che uscissero tanto in fretta di prigione. Voglio dire, mi mancavano, soprattutto Craig, ma non riuscivo a decidermi, e mentre all'inizio avevo pensato che i Granberry sarebbero stati ottimi genitori per il bambino, poi ho cominciato ad avere l'impressione che Margaret fosse un po' strana, e che potesse costringere Luke a fare qualsiasi cosa. Quindi forse non sarebbe stata una buona madre. E poi, amavo davvero il bambino. La voce di Regina perse la sua vivacit. Volevo tenerlo, anche se avevamo molto bisogno di denaro. Quindi ho scelto un giorno in cui sapevo che i Granberry erano andati in citt per una cosa d'arte, e ho tagliato la corda. I Granberry vi avevano gi pagato qualcosa? Oh, s, ci avevano dato met del contante il giorno in cui lui nato, e avrebbero dovuto darci il resto quando lo avessimo consegnato. Ho nascosto il denaro, tranne quello che mi sono portata dietro. Lo aveva nascosto nel materasso della culla, dove Rory lo aveva trovato. Cosa mi dici dell'aspetto legale dell'adozione? Margaret ha detto che lei e Luke si sarebbero trasferiti non appena il bambino fosse stato abbastanza grande. Pensava che nessuno avrebbe fatto domande, dovunque fossero andati a vivere, e aveva letto un paio di libri su come procurargli un certificato di nascita. Sapevi che ci sono libri che ti spiegano come fare? Ha detto che avrebbe cambiato il suo nome in Lucas. Io lo avevo chiamato Hayden come il mio prozio, dal lato di mio padre. Era il mio preferito, quando ero piccola. Rimuginai su quelle cose. Alla fine, dissi a Regina che avevo sete e lei scatt in piedi per portarmi un po' d'acqua in una tazza di plastica.

Attaccato al muro c'era un vecchio lavandino brutto ma funzionale. Regina mi insinu una mano sotto la testa, in modo che potessi sollevarla abbastanza da bere. Cos'ha che non va la mia testa? chiesi, cercando di rinviare l'inevitabile. Inoltre, volevo saperlo. Suppongo che Luke ti abbia colpita con il calcio del fucile. Margaret dice che ti sei lanciata contro di lui! stata una pazzia, Zia Roe. S convenni. Comunque, hai questo grosso livido gonfio sulla fronte, che arriva fino ai capelli, e c' un po' di sangue secco sulla tua faccia. Allora, hai visto Craig? Quando verr a prendermi? Rory stato male, a Lawrenceton? Di certo si comportava in modo terribilmente strano. Cosa ricordi di quella notte? Era difficile credere che fossero passati soltanto cinque giorni. Regina mi guard con espressione dubbiosa. Era seduta per terra accanto a me, con la tazza ancora in mano. Mi resi conto che ero sdraiata su un altro sacco a pelo e che lei era accoccolata sul cemento freddo; i suoi capelli neri erano una massa arruffata e aveva gli occhi gonfi. Dopo che voi siete andati a quella cena, sono rimasta a casa vostra per prepararmi qualcosa da mangiare, uno di quei pasti da scaldare al microonde che avevi nel freezer. Avrei annuito, se non fossi stata certa che il collo mi si sarebbe spezzato. Poi ho sentito arrivare una macchina, e sapevo che non eravate voi perch era troppo presto. Cos ho guardato fuori, e si trattava di un ragazzo di colore. stato molto cortese, e mi ha spiegato che un amico lo aveva accompagnato a recuperare il furgone di suo padre. Mi parso di veder cadere qualcosa dal retro del rimorchio quando stava girando il furgone, ma non gliel'ho detto. Ho pensato che l'avrei raccolto pi tardi. Dopo che il ragazzo ha portato il furgone fuori dal vostro cortile e

che il tizio che gli aveva dato un passaggio lo aveva seguito fuori del vialetto, Craig e Rory sono entrati nel cortile. Sono venuti in casa con me e abbiamo cominciato a litigare quasi subito. Ero infuriata. Me n'ero andata perch mi serviva tempo per riflettere e lui era gi l che mi alitava sul collo. Ho cominciato a essere un po' tesa, sola con quei due, entrambi cos infuriati con me. Naturalmente, Craig non mi avrebbe mai fatto del male, ma era davvero furente, e quella stata la lite peggiore che avessimo mai avuto. Il volto di Regina si addolc. Di solito cos dolce disse, quasi con tenerezza. uno dei motivi per cui ho quasi tenuto il bambino. Avevo seri dubbi che Craig fosse stato il padre. In quello scomparto segreto del cervello dove tengo una quantit di pensieri che voglio nascondere a me stessa, avevo immagazzinato l'idea che il bambino somigliava molto di pi a Rory. La sua foto da piccolo, incorniciata a casa di sua sorella, era stata il ritratto di Hayden. Quindi Rory ha cominciato a sentirsi male? S, si comportava in modo davvero strano. Ha detto che aveva tanto sonno da non riuscire a reggersi in piedi e io gli ho suggerito di sdraiarsi sul divano. Ha detto che una tizia bionda, una donna matura su una macchina elegante, gli aveva chiesto di aiutarla, nel parcheggio del negozio di liquori, e come ringraziamento gli aveva dato un paio di birre. Credo che la sua macchina fosse rimasta bloccata in un affossamento del selciato, e loro l'hanno aiutata a tirarla fuori. Rory pensava che ci fosse stato qualcosa nella birra, perch quando l'aveva finita c'erano dei residui in fondo alla bottiglia. Quindi siete andati nell'appartamento sopra il garage? Ecco, a dire il vero Craig e io A quel punto, Regina si fece schiva. Pareva che fra le liti ci fosse stato anche un appassionato ricongiungimento. Hai preso Hayden?

S, certo, non potevamo lasciarlo a casa vostra, con Rory fuori combattimento! Nell'andare al garage, Craig ha raccolto una cosa in cortile: era un'accetta, caduta dal pick-up del tizio, e lui l'ha posata sui gradini in modo che il tizio la vedesse, se si fosse accorto che mancava e fosse tornato a prenderla. Questo spiegava la provenienza dell'accetta. Una piccola domanda aveva trovato risposta. Quindi avete portato il bambino in casa. Regina si tinse di un acceso rossore che non le donava affatto. Stava dormendo disse, sulla difensiva. Non avevamo il tempo di montare il lettino, quindi lo abbiamo messo sul suo seggiolino, abbassando all'indietro lo schienale. E poi? Ecco, prima che la cosa si facesse seria abbiamo sentito arrivare un'altra macchina e Craig ha detto: "Ehi, questo posto una specie di stazione dei pullman?" Io ho guardato dalla finestra, ed erano i Granberry. Regina scosse il capo. "Craig, non ci crederai mai", ho detto, e lui ha risposto: "Ehi, non permetteremo che prendano il nostro bambino, visto che ci hanno seguiti!" E io ho replicato, "Giusto, teniamoci Hayden". Regina sospir e mi offr altra acqua. Accennai a scuotere la testa, poi mi resi conto che era una pessima idea. No, grazie rifiutai. Mi chiesi se Regina avesse mai preso una decisione ponderata in tutta la sua vita. Mentre Craig tirava su la zip e si preparava a scendere di sotto, io ho preso il bambino e l'ho infilato sotto il letto. Dormiva cos profondamente che non ha fatto neppure un verso. cos buono! Non volevo che entrassero, lo vedessero e cercassero di prenderselo, come avevano gi fatto. Ho istruito Craig su cosa dire.

Perch i Granberry non sono arrivati contemporaneamente a Craig e a Rory? Ecco, si erano fermati a mangiare. All'ultima stazione di servizio dove avevano sostato, Craig e Rory avevano chiesto indicazioni per Lawrenceton, quindi Margaret e Luke sapevano dove fossero diretti. Pi tardi, mentre parlavano dell'aver seguito Craig, hanno detto di aver avuto paura a seguirlo troppo da vicino. Una volta a Lawrenceton, hanno semplicemente esaminato la guida del telefono in cerca di nomi familiari, e ci hanno messo cinque minuti a trovare Bartell. Cosa successo a quel punto? Chiusi gli occhi e ascoltai la voce di Regina riversarsi su di me. Era contenta di avere qualcuno con cui parlare, tanto contenta da non essersi accorta che non avevo risposto a nessuna delle sue domande. Ho sentito Craig gridare loro contro, dire che aveva deciso che dopo tutto non potevano avere il nostro bambino. Ha detto che era stato disposto a darglielo perch avevamo un accordo, ma loro lo avevano pedinato fin dall'Ohio, e questo non gli piaceva affatto. Dopo un po' Margaret entrata nella stanza, ha detto che Luke era di sotto a parlare con Craig e mi ha chiesto dov'era il bambino. E tu le hai detto La stessa cosa che avevo suggerito a Craig di riferire a Luke. Che avevate voi il bambino e lo avevate portato a fare un giro in macchina per farlo dormire, e che non sareste tornati per parecchio tempo. Ha voluto sapere dove fosse Rory? Le ho detto che era nella casa grande. E? E cos lei gli ha scritto un lungo biglietto che ha infilato sotto il parabrezza della macchina. Non so cosa dicesse, non tutto, perch a quel punto mi aveva puntato contro un'arma. Margaret Granberry che mi puntava contro una pistola! Cos sono rimasta l seduta in silenzio, senza poter lottare perch

Hayden era sotto il letto, e chi poteva sapere che ne sarebbe stato di lui? Ed ero terrorizzata all'idea che si svegliasse e facesse rumore. Ma non lo ha fatto. Lei ha cercato in tutta la stanza, ma non ha pensato di guardare sotto il letto spieg Regina. Cos mi ha detto di salire sulla mia auto, per fare un giro. E hai sceso le scale? S. stato difficile lasciare Hayden, ma ero sicura che quando ce ne fossimo andate, Craig e Rory lo avrebbero cercato. Craig sapeva per certo che lui era nella stanza. Regina ebbe un sorriso smagliante. Dov'era Craig, quando te ne sei andata? Oh, lui e Luke stavano ancora litigando. Craig non ha detto niente, quando mi ha vista uscire senza il bambino, e ho capito che si sarebbe preso cura di Hayden e sarebbe venuto a cercarmi. Trassi un profondo respiro, e la testa prese a pulsarmi come se stesse per spaccarsi. Zia Roe, cosa ci fate tu e Zio Martin a Corinth? chiese d'un tratto Regina. Di tanto in tanto, Margaret e Luke parlano nella stanza proprio qui sopra, e ho potuto sentire che eravate alla fattoria. Qualcuno sa dove sono? Craig e Rory non mi stanno cercando? E perch avete voi Hayden? Dovevo dirle che avevamo riportato il bambino e Rory a Corinth, e cosa era successo prima che partissimo, perch anche se avevo ancora molti interrogativi, non era giusto lasciarla nell'ignoranza. Quindi, quando tu e Margaret ve ne siete andate con la tua macchina cominciai, Luke stava ancora discutendo con Craig, fuori? S, erano in piedi sui gradini. Dove Craig aveva lasciato l'accetta. E mentre il messaggio per Rory si macerava sotto la pioggia.

Mi chiesi se Regina avesse pensato al contenuto del messaggio. Perch non si era resa conto che i Granberry non avevano motivo di scrivere un messaggio a Rory, se avevano intenzione di lasciare in vita Craig? Regina dissi, cercando di usare un tono gentile, ma riuscendo soltanto a esprimere stanchezza, dopo che ve ne siete andate, Luke ha ucciso Craig. Regina mi fiss. Perch mai lo ha fatto? chiese infine, con un tremito nella voce. Suppongo che abbiano lottato risposi. Craig non voleva che Luke prendesse Hayden, dato che entrambi avevate cambiato idea riguardo all'accordo, e Luke era infuriato. Regina non pareva molto capace di valutare le possibili conseguenze delle sue azioni. Che ne stato di Rory? Luke entrato in casa e ha ucciso anche lui? No. Luke aveva bisogno che lui rimanesse l, prendesse il bambino e lo riportasse a Corinth. Suppongo che nel messaggio Margaret gli avesse promesso pi denaro se avesse portato loro Hayden. Per siamo stati noi a prendere in consegna il piccolo e a portarlo qui, e non lo avremmo mai dato a Rory, per cui ormai lui era soltanto un problema. Oggi Luke gli ha sparato. Potevo vedere il bianco intorno alle iridi degli occhi sgranati di Regina. Morti, tutti e due sussurr. Allora perch io sono ancora viva? Era una valida domanda, e inaspettatamente intelligente da parte di Regina, se l'aveva intesa in senso letterale. Mentre lei sedeva l, immersa in un incredulo silenzio, le fornii uno scarno resoconto del nostro viaggio a Corinth e di cosa era successo quel pomeriggio alla fattoria.

Poi dovetti dirle che adesso Margaret e Luke avevano il bambino. Regina cominci a piangere, ma non avevo conforto da offrirle perch ero sopraffatta dai miei personali problemi. Non potevo muovermi senza essere assalita da ondate di dolore e di nausea, e non riuscivo pi a tenere a bada la mia paura per Martin. Non avevo abbastanza energie per preoccuparmi anche di Karl Bagosian; vagamente, pensai che lui aveva una quantit di famigliari, dopo tutto, e feci del mio meglio per allontanarlo dalla mia mente. I miei pensieri vagarono lontano da quella gelida cantina e dalla stupida giovane donna che mi sedeva accanto, e fantasticai che forse Martin era riuscito ad arrivare alla strada e stava fermando qualche auto di passaggio. Quello era il modo meno difficile di ottenere aiuto che riuscissi a immaginare, ma anche cos, la faticosa camminata lungo il vialetto coperto di neve, la lunga attesa al freddo ricordavo quanto Martin fosse malridotto, e mi chiesi cos'avesse che non andava. Dopo qualche tempo, ammisi con me stessa di aver intuito che si doveva trattare del suo cuore. Ricordavo l'esitazione di Martin, quando gli avevo chiesto della visita medica, in quello che sembrava un passato molto remoto, e sospettavo che lui avesse appreso di avere qualcosa che non andava. Con i problemi relativi alla sua famiglia e quelli che avevano investito la mia, per, aveva ritenuto meglio rimandare ulteriori accertamenti; era quello che avrei fatto io, ed ero certa che Martin avesse visto le cose nello stesso modo. Credi che Zio Martin ci tirer fuori di qui? chiese Regina, con voce resa opaca dalle lacrime. Non aveva un bell'aspetto l'ultima volta che l'ho visto, alla fattoria risposi, odiandola di cuore. Siamo abbandonate a noi stesse? Regina pareva trovarlo incredibile. Tutti i suoi strati di supporto erano spariti.

Era uno stato d'animo con cui potevo simpatizzare. Avete avuto notizie di mia madre? Neanche una parola. Quindi ancora in crociera disse Regina, poi rimase a lungo seduta in silenzio, cosa che mi riusc gradita. Quando infine parl ancora, le sue parole suonarono tutt'altro che rassicuranti. Ci uccideranno, adesso che hanno il bambino afferm. S sussurrai. Aveva ragionato da sola fino ad arrivare all'inevitabile conclusione. Scivolammo nel silenzio. E aspettammo.

Capitolo undicesimo
Pi tardi, pensai di chiedere a Regina se i Granberry avevano cani. No rispose, mostrando chiaramente di pensare che fossi matta. Bene commentai. Qualsiasi piano di fuga sarebbe stato complicato dalla presenza di un cane. Una volta sentimmo Hayden piangere, di sopra, e sobbalzammo entrambe come se stessimo per alzarci e occuparci di lui (nel mio caso, signific che mossi un braccio). Sapevo che presto o tardi mi sarei dovuta alzare per andare in bagno, ed era una cosa che paventavo quando avevo la forza di aggiungere una nuova preoccupazione alle altre. Margaret e Luke non si fecero vedere, e pensai amaramente che con ogni probabilit erano del tutto concentrati sul loro nuovo bambino. Anche se desideravo che entrambi morissero dopo una lenta agonia, se proprio dovevano continuare a vivere, volevo almeno che mi portassero qualche potente analgesico. Dormii un poco, anche se non era un sonno normale e somigliava in modo sospetto a una perdita di conoscenza. Accanto a me, Regina gemeva e piangeva, e pur non potendo biasimarla, tutto quel rumore accentuava il terribile dolore che mi tormentava la testa. Alla fine, la mia vescica non pot reggere oltre, e riuscii a convincere mia nipote ad aiutarmi ad alzarmi. Il tragitto fino alla stanzetta ai piedi della scala fu proprio come avevo immaginato. Se non altro, almeno mi svuotai completamente in un solo viaggio, dato che vomitai. Sapevo di avere una commozione cerebrale, ma la gente sopravviveva a

una commozione giusto? Nei romanzi gialli, l'eroe veniva sempre dimesso dall'ospedale dopo aver riportato una commozione, e continuava a lavorare per risolvere il caso. Sapevo quali libri avrei scaraventato in futuro dall'altro lato della stanza. Sempre che avessi avuto un futuro. Inoltre, nei libri i detective sembravano sempre prendere tutte le aspirine che volevano, senza nessuna considerazione per la dose giornaliera consigliata. Ero io la sola persona al mondo che controllava l'orologio in modo da non prendere due pillole a troppo poca distanza una dall'altra? Anche se al momento avrei dato qualsiasi cosa per un'anestesia. Potete vedere che le mie riflessioni non erano particolarmente brillanti. E quelle erano le parti migliori. Cercai di pensare a come fuggire, di fingere di stare bene e di essere determinata e piena di risorse, ma la verit era che stavo male nel corpo e nell'anima, ed ero disperata. Lo scantinato aveva una sola porta esterna, del genere che fino a quel momento avevo visto soltanto nei film, quasi parallela al terreno e sprangata dal di fuori. Non c'erano finestre, e Regina mi aveva garantito di aver provato molte volte a forzare la porta, che naturalmente era sempre chiusa a chiave. Nella cantina non c'era una sega o qualcosa del genere, perch i Granberry avevano rimosso tutti gli attrezzi, lasciando soltanto scorte extra di cibo in scatola, valigie e un mucchio di pezzi di legname. Prima o poi, uno di loro avrebbe dovuto portarci del cibo, e in effetti Luke lo fece alcune ore pi tardi, ma con Margaret in piedi sui gradini che ci puntava contro la pistola. Come sta Hayden? chiese Regina, ricominciando a singhiozzare. Il nostro bambino sta bene rispose Luke, laconico, in tono significativo. Pregai che Regina non chiedesse loro cos'avrebbero fatto di noi.

Che ne farete di me? domand, deludendo solo a met le mie speranze. Luke non rispose, e fu meglio cos. Pos un vassoio sul tavolo improvvisato di Regina e usc, mentre Margaret rimaneva vigile per tutto il tempo. Io cercai di dare il pi possibile l'impressione di stare molto male, il che non richiese una grande finzione. Sul vassoio c'era una confezione di analgesico per me. Regina l'apr, e anche se temevo che il medicinale mi avrebbe dato di nuovo la nausea, ne presi quattro pastiglie. Poi mi puntellai su un gomito per cercare di mangiare la minestra che risult essere brodo di pollo con tagliolini della Campbell, e riuscii a mangiare anche un paio di cracker, accompagnandoli con qualche sorso d'acqua. Quando mi riadagiai al suolo, ero esausta. Dopo una mezz'ora, per, scoprii di sentirmi meglio. Aiutami ad alzarmi dissi a Regina. Devi andare in bagno? No, ho bisogno di muovermi un poco. Regina aveva portato il vassoio sul gradino pi alto della scala, affermando che quella era la routine abituale, e Margaret aveva aperto la porta, chinandosi per recuperarlo. Mi era parso che fosse sola. Dopo che la mia compagna di prigionia mi ebbe aiutata ad alzarmi, riuscii a camminare da sola, anche se il termine "camminare" fa pensare a qualcosa di pi organizzato di quanto lo fossero i miei movimenti. Andai alla porta esterna della cantina, perch dovevo verificarne la chiusura di persona: quando spinsi, i battenti cedettero di una frazione di centimetro. Naturalmente, il lato interno aveva un chiavistello, ma a un certo punto Regina lo aveva aperto e lasciato cos. Di cosa fatta la sbarra esterna? domandai. Di metallo rispose Regina, cupa, segno che aveva fatto pi esperimenti di quanto mi avesse dato a intendere.

Ho pensato di rompere uno dei vasetti di conserve, infilare un pezzo di vetro diritto attraverso la fessura e segare quella sbarra, se fosse stata di legno. Ma non lo era. Prima parlavi come se fossi stata contenta di rimanere qui ad aspettare. Cercavo di comportarmi come se pensassi che tutto sarebbe andato bene. Questa era una cosa che capivo. E pensavo anche che ci fossero pi probabilit che mi lasciassero andare se mi avessero vista pensare che lo avrebbero fatto. Scroll le spalle. Danno non ne poteva fare. Ascolta! esclam poi, d'un tratto tesa. Qui c' qualcuno! Dopo un secondo lo sentii anch'io. La porta principale sbatt, e sopra di noi risuonarono altri passi. Improvvisamente, la porta della cantina si apr di una fessura. Se dite una sola parola, uccider il bambino avvert Margaret. Non urlate, non dite niente. Dopo che ebbe richiuso la porta, Regina e io ci fissammo a vicenda. Non far mai del male a Hayden affermai. Guarda cosa ha gi fatto per lui. Lo so ma Giunta a una decisione improvvisa, riuscii a raggiungere la scala, mi aggrappai alla ringhiera di legno e cominciai a issarmi su per i gradini, ma poi sentii una mano che mi afferrava peri pantaloni. Potrebbe parlare sul serio disse Regina. Martin potrebbe essere gi morto ribattei. Devo uscire di qui e aiutarlo. Stavo supplicando. Mi dispiace, Zia Roe. Non se esiste una possibilit che lei faccia del male al mio bambino. Pi grossa e forte di me, Regina mi premette una mano sulla bocca e mi tenne ferma, rifiutando di lasciarmi andare. E io non ero certo nelle condizioni di opporre resistenza.

Potevamo sentire delle voci appena fuori della porta. Parecchie voci maschili e una femminile, quella di Margaret. Vieni qui, dove possiamo sentire sussurr Regina, e mi trascin gi dai gradini, verso un punto vicino alla parete dove il condotto di ventilazione dell'asciugatrice si inseriva nella cantina. Aggiunsi mia nipote alla lista delle persone che volevo morte. Dato per che questo avrebbe dovuto aspettare, ascoltai come lei mi aveva detto di fare. il suo furgone vicino alla strada stava dicendo una voce maschile. E sua moglie uscita per cercarlo. Si rimetter? chiese Margaret, e avrei potuto giurare che la sua voce esprimesse preoccupazione. Ecco, ha perso molto sangue replic l'uomo, in tono dubbioso. Possiamo solo aspettare e vedere come vanno le cose. Un uomo morto e due in brutte condizioni, tanto che non possono dirci cosa successo. Avete sentito qualche sparo? sentito qualcosa che poteva essere uno sparo, questo pomeriggio sul tardi. Questo era Luke, e la sua voce era molto pi fievole. E voi eravate gi stati l? Era tutto a posto? Oh, s, tutto era a posto! Quella era Margaret. Ma ecco, detesto dirlo, ma la prima moglie di Martin e il suo compagno erano l, e c'era una certa tensione nell'aria. Dennis e Martin non sono mai andati d'accordo comment la voce maschile, in tono pensoso. So che non dovrei proprio dirlo continu Margaret, ma mi parso che Dennis stesse facendo gli occhi dolci alla nuova moglie di Martin. non sappiamo dove sia la voce si affievol in distanza. Se non fosse stato per il bambino, Regina mi avrebbe lasciata andare.

Se non fosse stato per il bambino, avrei urlato a perdifiato. Se non fosse stato per il bambino, niente di tutto quello sarebbe mai successo. No, no. Se non fosse stato per Regina No, anche questo era sbagliato. Se non fosse stato per i Granberry e il loro desiderio di avere quello che la natura non poteva dare loro No, si trattava di tutte quelle cose insieme. Era sceso il silenzio, di sopra. I nostri salvatori se ne erano andati. Regina mi lasci e io mi accasciai sul sacco a pelo, esausta. Mi dispiace disse lei, quando mi vide in faccia. Accennai a dire che non l'avrei mai perdonata, ma credo che lo avesse gi capito da s. Se non altro, sapevo per certo che Martin aveva ricevuto soccorsi, anche se non avevo idea delle sue condizioni. Domani mattina li prenderemo di sorpresa decisi. Poi delineai il mio piano, che era basato su una quantit di informazioni decisamente troppo scarsa. Credevo che fossi una signora gentile mormor Regina, stupefatta. Non pi ribattei. Il mattino successivo, verso le otto, Luke ci port il vassoio, con Margaret che gli copriva le spalle come aveva fatto la notte precedente. Entrambi avevano lo sguardo un po' vitreo, e sperai che Hayden li avesse tenuti svegli per tutta la notte. C'erano due bicchieri di succo d'arancia e due piccoli strudel. Niente caff. Bene, d'accordo, il dover fare a meno del caff mi avrebbe resa ancora pi cattiva. Mangiammo, e io presi dell'altro analgesico. Come ci si poteva aspettare, mi sentivo tutt'altro che bene, ma almeno avevo dormito, sia pure di un sonno agitato. Dopo aver usato entrambe il bagno ed esserci lavate almeno la faccia, Regina

port il vassoio in cima alla scala e lo pos sul piccolo pianerottolo, appena all'interno della porta, come aveva fatto la notte precedente. Poi torn gi e mi si ferm davanti. Sei certa di potercela fare? mi chiese. Dalla sua espressione, era chiaro che avevo un brutto aspetto. Sono molto pi preoccupata per te che per me ribattei, scegliendo il momento sbagliato per essere brusca e diretta. Vuoi riavere il tuo bambino? S rispose, in tono intenso. Non posso lasciarlo allevare alle persone che hanno ucciso suo padre. Scoprire di essere una vedova aveva temprato Regina nell'arco di una notte, e nel guardarla negli occhi vi lessi soltanto determinazione, intensa quasi quanto la mia disperazione, il mio assoluto bisogno di raggiungere mio marito e scoprire cosa gli fosse successo. Quella disperazione fu la sola cosa che mi permise di alzarmi dal sacco a pelo e mi spinse su per la scala. Mi fermai con un piede sul pianerottolo, appena all'interno della porta, e l'altro sul primo scalino, con la schiena addossata al muro e lo sguardo rivolto oltre la ringhiera di legno, verso lo spazio aperto della cantina, mentre ripassavo mentalmente quello che dovevo fare. Guardai l'orologio: erano le nove. A quel punto, ci fu soltanto da aspettare. Se fosse venuto Luke al posto di Margaret, o se per una volta i due avessero recuperato il vassoio insieme per noi sarebbe stata la fine. Facevo completo affidamento sul fatto che fossero abituati alla passivit di Regina. Da un po', sentivo qualcuno muoversi nella stanza al di l della porta, che Regina mi aveva detto essere la cucina. A un certo punto i passi si fecero pi nitidi. La serratura scatt, la porta cominci ad aprirsi e trassi un profondo respiro.

Quando il battente si spalanc, andando a toccare il muro, una testa apparve sulla soglia. Margaret era venuta a prendere il vassoio da sola. Si chin per raccoglierlo prima di accorgersi che ero l appiattita contro la parete, ma a quel punto mi ero gi protesa e l'avevo afferrata per i lunghi capelli rossi, strattonando con tutte le mie forze. L'adrenalina mi venne in aiuto, e dal momento che mi trassi bruscamente indietro, Margaret mi saett davanti con una notevole velocit, incapace perfino di emettere un suono, il che fu splendido. Rimase ferita nella caduta, ma non so quanto gravemente, perch non appena arriv in fondo alla scala, Regina sollev un'asse che aveva preso dal mucchio di legname e la colp sulla testa con tutte le sue forze. Ci fu un lieve suono crepitante, e Margaret giacque in silenzio ai piedi della scala. Ick comment Regina, con il respiro affannoso. Esattamente quello che io stavo pensando. Scavalcando Margaret con assoluta indifferenza, Regina mi raggiunse in cima alla scala. Raccolsi il vassoio, per toglierlo di mezzo, e avanzai in cucina di un passo cauto, notando che per precauzione Margaret aveva appoggiato il fucile vicino alla porta. Per quel che le era servito La cucina era una splendida stanza soleggiata, con il pavimento di linoleum bianco; fuori il sole si rifletteva sulla neve e penetrava nella stanza attraverso le finestre lucide, tanto luminoso da abbagliarmi. Alla mia destra c'era una porta aperta che dava accesso al salotto, e a sinistra vidi un'altra porta, chiusa, che pensai conducesse all'esterno. Mi sarei sentita pi propensa ad ammirare il talento di Margaret in fatto di arredamento se in quel momento Luke Granberry non fosse entrato con le braccia cariche di legna.

La sua espressione fu quasi divertente, quando mi vide, e il fatto che reggessi il vassoio che si aspettava di vedere in mano a Margaret parve aumentare la sua confusione. Gli gettai contro il vassoio, e la cucina cess di essere pulita. Lui lasci cadere la bracciata di legna mentre il succo d'arancia gli schizzava i pantaloni, e abbass lo sguardo su di essi, fissandoli con sconcerto. Improvvisamente, come se fossi andata a sbattere contro un muro, esaurii le energie. Crollai in ginocchio e mi riusc difficile non accasciarmi su un fianco: la testa mi pulsava per il dolore e mi pareva di avere le gambe di gelatina. Luke intanto sollev lo sguardo dalla macchia sui pantaloni. Regina, non lo fare disse, lo sguardo fisso su un punto alle mie spalle e leggermente alla sua sinistra. Avete ucciso mio marito ribatt Regina. Mi avete tolto il mio bambino. Ora vai a prenderlo e consegnalo a Zia Roe. Riuscii a girare la testa quanto bastava per vedere che Regina impugnava il fucile, e mi chiesi se sapesse come usarlo. Luke non si mosse. Tu non capisci, Regina. Dov' Margaret? domand, e vidi il panico che cominciava ad affiorargli sulla faccia. Credo che andr da me a prendere Hayden decise Regina, e spar a Luke. Rimasi l seduta sul pavimento, paralizzata, a bocca aperta. Quando cambiava, Regina non aveva mezze misure, andava da un estremo all'altro. L'istante successivo mi resi conto di essere sola in cucina con il gemente Luke Granberry, che era raggomitolato su se stesso appena oltre la soglia della porta ancora aperta, da cui entravano folate di aria fredda. Si stringeva la spalla destra, e aveva il cappotto intriso di sangue. Mi tirai su fino a issarmi in piedi, con le mani appoggiate al tavolo di cucina. Mi chiesi dove fossero le chiavi della

macchina, poi scorsi il telefono, lo raggiunsi barcollando e lo staccai dal supporto a parete. Ero cos certa che sarebbe risultato isolato che per me fu uno shock quasi doloroso scoprire che funzionava alla perfezione. Margaret aveva appeso alla parete una lista ordinata dei numeri di emergenza. Composi quello dello sceriffo. Venite a prendermi dissi all'uomo che rispose. Sono stata ferita, sono troppo debole per guidare e devo andare all' ospedale. Dove si trova, signora? Non avevo la minima idea dell'indirizzo. Sono alla fattoria dei Granberry. Su quale Route? Questo lo ricordavo. La Route 8. Proprio accanto alla vecchia fattoria dei Bartell risposi. Oh, d'accordo, deve essere a sud della citt. Per favore, fate in fretta. Qual la natura dell'emergenza? Oh, merda, venite e basta! Ci sono dei morti, qui! esclamai, e chiusi la comunicazione. Razza di stupido. Questo li avrebbe fatti correre, anche se era possibile che i Granberry non fossero morti. Per erano seriamente feriti, il che era lo stesso. Ecco Hayden disse Regina, quasi tubando. Quasi non lo guardai. Se avessi detto: "E allora?" lei avrebbe potuto spararmi. Tutte le mie energie erano concentrate sul resistere in piedi finch non avessi potuto rivedere Martin. Sembra stare bene osservai, con un sussurro. A ogni minuto che passava, mi sentivo sempre pi Aurora Teagarden, la bibliotecaria, mentre Regina pareva trasformata perennemente in Iron Woman.

Forse per non sarei mai tornata a essere quella di un tempo, riflettei dopo un momento, dato che sembravo essere in grado di ignorare i gemiti di Luke. Pensai di cercare le chiavi e di guidare il pick-up di Margaret o il Ford Bronco di Luke fino in citt, per risparmiare tempo, ma poi dovetti ammettere con me stessa che probabilmente sarei svenuta lungo il tragitto e mi accasciai su una sedia, appoggiando la testa alle braccia. Regina mi sedette accanto, con il figlio in braccio, e aspettammo insieme di sentire le sirene che si avvicinavano. Perquisirono perfino Hayden, suppongo per accertarsi che non avesse un'arma nascosta nel pannolino. Portatemi da mio marito dissi, ripetendolo a ogni agente che varcava la porta. Mi fece piacere che ci credettero in fretta, dopo essere stati nella cantina e aver visto le prove della nostra prigionia. Crederci non equivaleva per a lasciarci andare, e pass troppo tempo prima che lo sceriffo decidesse di accompagnarmi di persona al piccolo ospedale di Corinth. Quando sar abbastanza stabile, intendono trasferire il Signor Bartell a Pittsburgh mi disse. Ha avuto un infarto? chiesi. S conferm lo sceriffo, e il suo ampio volto dai tratti slavi appariva cos addolorato per me che sentii il cuore venirmi meno. Mi costrinsi a chiedere di Karl. in condizioni critiche, ma ha resistito finora replic lo Sceriffo Brod. Karl Bagosian ha la pelle dura, per non riuscito a spiegarci esattamente cosa successo. Vorrebbe dirmelo lei? Mio marito e Karl erano in piedi in cucina con l'amico di mia nipote, Rory spiegai stancamente, guardando fuori del finestrino i campi gelati. Per me, quello era un panorama

alieno, che il sole freddo faceva risplendere come il linoleum bianco della cucina dei Granberry. Rividi il sangue che lo chiazzava, sentii Luke gemere come un animale. Fornii ancora un resoconto dell'accaduto. Era chiaro che lo sceriffo faceva fatica a credere che fossi riuscita a catapultare Margaret gi dalla scala. Ero una bibliotecaria, nel nome del Cielo! Sollevai una mano a toccare lo spaventoso livido che mi gonfiava la fronte, a cui avevo dato un'occhiata nello specchio del bagno dei Granberry. Anche il tocco pi lieve mi faceva vibrare la testa di dolore. Deve farsi controllare in ospedale disse lo sceriffo, un uomo massiccio, con un volto ampio. Dopo aver visto Martin risposi, e non aprii pi bocca finch non arrivammo l. Voglio solo che sappia, signora, che il vice che ha interrogato i Granberry la scorsa notte ecco, non se la caver senza un rimprovero ufficiale. Scrollai le spalle. Non aveva pi importanza. In qualche modo, mi ritrovai su una sedia a rotelle, spinta lungo corridoi dipinti di fresco di un lucido beige, su un pavimento di gomma di uno scuro color cioccolato; quel posto aveva il tipico sentore di un ospedale, con diversi odori disinfettanti, medicinali e cibo ospedaliero che lottavano per la supremazia. Oltrepassammo una porta contrassegnata con la scritta Terapia Intensiva, con l'infermiera che mi spingeva che non mi forniva risposte, per quanto continuassi a tempestarla di domande. La piccola area aveva spazio per sei pazienti, e Martin e Karl erano gli unici due. Cindy era nel cubicolo dalle pareti di vetro in cui si trovava Martin, e ne usc quando mi vide arrivare. Accenn a dirmi qualcosa, poi ci ripens. Aveva gli occhi rossi. L'infermiera mi spinse fino al letto di Martin, e nel posare lo sguardo su di lui inorridii. La sua faccia aveva perso ogni

traccia del normale colorito, ed era collegato a ogni sorta di macchinari. Appariva pi vecchio di vent'anni. Non ha detto molto disse un giovane che si trovava nella stanza, in ombra. Vidi che era Barrett. E capii che Martin stava per morire. Tesoro dissi, cercando di evitare che mi tremasse la voce. Sono qui. E mi alzai in piedi per prendergli la mano. Lui apr gli occhi e vide il livido. Sei ferita sussurr. Per questo non arrivavi. S. Lo sapevo. Ti sono mancata? chiesi, cercando di sorridere. Non avevo idea di cosa dire. Oh, s mormor quasi sorridendo. Anche tu mi sei mancato replicai, con voce soffocata, gli occhi che mi si colmavano di lacrime. Lo baciai su una guancia e desiderai con tutto il cuore di essere sola con lui, ma non potevo chiedere a suo figlio di andarsene. Questo comport che Barrett fosse l quando il respiro di Martin si fece rantolante, cinque minuti pi tardi, attivando gli allarmi, e che fosse ancora l quando i medici ci spinsero tutti fuori per lavorare su mio marito, e che continuasse a essere l quando il vecchio dottore venne fuori, alcuni minuti pi tardi, per dirmi che mio marito era morto. Divenni una vedova la stessa settimana di Regina e di Luke Granberry. Regina era stata privata di entrambi gli uomini di cui le importava non intendo arrivare al punto di supporre che li amasse. Sua madre era infine tornata e aveva promesso di aiutarla ad allevare il bambino che, a suo dire, era l'immagine sputata di un Bartell. Non tenni di nuovo in braccio Hayden. Non volevo farlo mai pi.

Regina dovette affrontare solo accuse nominali per la morte di Margaret Granberry, perch Luke stesso conferm che avevano tenuto lei e me prigioniere. Senza Margaret, lui pareva aver perso tutta la sua risolutezza, ed essere diventato indifferente alla sua stessa vita, ma si era rimesso dalla ferita alla spalla e adesso avrebbe affrontato una triplice accusa di rapimento (Regina, Hayden e me), una duplice accusa di omicidio (Craig e Rory) e un'accusa di aggressione aggravata (Karl). Dato che si era dichiarato colpevole, non sarei dovuta tornare a Corinth per il processo. Due settimane dopo il funerale di Craig, suo fratello Dylan cit in giudizio Regina, accusandola di essere una madre non idonea sulla base del suo piano di vendere il bambino ai Granberry. Lui e sua moglie Shondra volevano allevare Hayden insieme alla loro bambina. Fra tutte due, per, Regina e Barby avevano troppa determinazione Bartell anche per il giudice, che lasci il bambino a Regina, ma le ordin di seguire un corso per genitori. Alla prima sessione del corso, lei incontr un uomo pi maturo, un divorziato trentottenne a cui era stato ordinato di seguire il corso dopo che aveva schiaffeggiato il figlio in un negozio di alimentari, e in men che non si dica i due si sposarono. Regina pareva scivolare con facilit nel matrimonio, e non vederlo come qualcosa di diverso da qualsiasi altra condizione esistenziale. Naturalmente, tutto questo successe mesi dopo che ebbi riportato Martin a Lawrenceton per il funerale. Cindy aveva accennato al fatto c'era posto per Martin accanto alle tombe dei genitori, e Barby aveva fatto molto pi che accennare, ma quando voglio io so essere sorda.

Quelli non erano affari di Cindy, che era la sua ex, e non avevo mai avuto simpatia per Barby. Povera mamma. Fu costretta a reprimere la gioia per la completa guarigione di suo marito John, di vent'anni pi vecchio di Martin, dal suo infarto. Vidi i suoi sforzi, e la compatii, in modo molto distaccato. Il povero John sost sulla tomba, cercando di non avere un'aria colpevole. Lui fu per me una roccia, e lo furono anche i suoi figli. Avevo sempre nutrito un lieve risentimento nei loro confronti, forse perch ero stata l'unica figlia di mia madre, finch non si era risposata, ma in quel frangente i due figli di John e le loro mogli furono cos gentili e pieni di tatto che la mia meschina irritazione si dissolse. Ero ancora avvolta in uno stordito guscio di torpore quando arriv la lettera. Nel tornare dal lavoro mi fermai alla cassetta della posta e ne vagliai con indifferenza il contenuto: bollette, cataloghi e una lettera personale, scritta a mano e senza mittente. Una volta in casa, l'aprii. Diedi un'occhiata alla firma. Era di Luke Granberry. Lasciai cadere la lettera come se fosse stata un ragno disgustoso, ma dopo qualche secondo la raccolsi. Cara Signora Bartell, So che non mi perdoner mai per quello che ho fatto, ma volevo sapesse perch ho anche solo concepito l'idea di farlo. Margaret e io ci siamo trasferiti a Corinth perch avevo scoperto che mia madre viveva l. O almeno, ci aveva vissuto per un certo tempo. Credo che Margaret le abbia detto che sono stato adottato, e ho avuto la fortuna di essere scelto da persone meravigliose, non solo piene d'amore, ma anche ricche. Mio padre ha guadagnato parecchio nel settore dei pneumatici. Come la maggior parte dei bambini adottati, mi ero sempre domandato chi fossero i miei veri genitori, ma non volevo

chiederlo a mia madre e a mio padre perch sapevo che li avrebbe turbati. A causa di qualcosa che mio padre si era lasciato sfuggire una volta, peraltro, avevo sempre avuto la sensazione che loro conoscessero il nome di mia madre, che l'avessero incontrata alla casa per madri nubili. Dopo che ho sposato Margaret, lei ha condiviso la mia determinazione di scoprire chi ero, e si dimostrata molto pi sveglia di me nell'escogitare modi per farlo. Quando mia madre morta, Margaret ha passato al vaglio tutti i suoi documenti nella convinzione di poter trovare l qualche traccia, e in effetti ha scoperto un rapporto di un detective privato su una certa Barbara Bartell Lampton. Quello era stato il modo in cui mia madre aveva tenuto d'occhio la mia madre naturale. Non ne so il motivo, ma suppongo volesse sapere come fosse diventata. Quando ha letto quella vecchia storia relativa a Barby, di come fosse stata espulsa dalla chiesa del suo patrigno a causa di una gravidanza illegittima, Margaret ha capito di aver trovato la mia madre naturale. Da quei rapporti, abbiamo appreso che Barbara non viveva pi a Corinth, ma che mia sorella Regina era l, quindi abbiamo comprato la fattoria vicina a quella in cui viveva e abbiamo fatto amicizia con lei. Avevamo sempre voluto un bambino, e quando abbiamo visto che genere di pasticcio Regina avrebbe probabilmente combinato con la sua gravidanza, abbiamo sentito di dover prendere in mano la situazione. Sembrava la soluzione perfetta, dato che Margaret e io avevamo cercato di avere un figlio cos intensamente, cos a lungo. Se non potevamo averne uno nostro, un bambino che fosse parzialmente nostro consanguineo era l'alternativa migliore. Margaret non aveva mai dimenticato come quella donna nel nostro palazzo avesse pensato che ci sarebbe piaciuto avere il suo bambino. Mi ha detto di averle raccontato quella storia, di come quella donna abbia lasciato il suo neonato davanti alla nostra porta.

Abbiamo fatto tutto per Regina senza dirle che ero suo fratello. L'abbiamo mandata ai controlli, abbiamo pagato in parte la sua spesa perch mangiasse i cibi giusti, abbiamo perfino seguito un corso prenatale, sperando che ci permettesse di assistere al parto, ma lei non ci ha voluti, ha preferito avere l quei due teppisti. Se non altro, era certa che uno di loro fosse il padre del bambino. Noi volevamo soltanto il piccolo. Non abbiamo potuto uccidere Regina quando sarebbe stato tanto facile farlo perch nessuno lo avrebbe saputo. Lei era mia sorella, e semplicemente non potevo farlo. Le abbiamo creduto, quella notte, quando ci ha detto che lei e suo marito avevate il bambino. Margaret non avrebbe mai potuto immaginare che Regina lo aveva lasciato sotto il letto. Quello che voglio dirle, che non abbiamo mai progettato che accadesse nulla di tutto questo, quando abbiamo scoperto chi era mia madre. Volevo solo saperlo, e volevo un figlio mio e di Margaret. Erano cose a cui avevo diritto, e lo penso anche ora. Se solo Craig e Rory non si fossero immischiati, e fossi stato in grado di vedermela da solo con Regina, le cose avrebbero funzionato, perch lei mia sorella. Mi dispiace. Luke Granberry. Dopo averla letta, fissai a lungo quella lettera e mi chiesi se dovessi dire di Luke a Regina e a Barby. Poi decisi che non era una mia responsabilit. Uscii fuori al freddo, con un fiammifero preso dalla scatola sopra il camino. Per tutto l'inverno non ero stata dello spirito giusto per accendere il fuoco con la legna che Darius Quattermain aveva sparso per il giardino, e che Martin e io avevamo raccolto e accatastato troncai quella successione di pensieri prima di cominciare a piangere. Sfregai il fiammifero contro un mattone e quando si accese diedi fuoco alla lettera.

Quando non potei pi tenerla in mano, la lasciai cadere in un vaso da fiori vuoto che non avevo mai riposto nella baracca degli attrezzi. Pensai di nuovo a Darius, a come si era messo a cantare e danzare nel vento gelido. Pensai alla droga che gli avevano rifilato e all'improvvisa sonnolenza di Rory, dopo che la donna del negozio di liquori aveva comprato a lui e a Craig delle birre per ringraziarli di aver tirato fuori la sua macchina da un avvallamento. Afferrai le chiavi e tornai in citt. Ultimamente, mi limitavo ad andare avanti e indietro dal lavoro, e questa commissione spontanea mi sembr molto strana. Dieci minuti pi tardi, bussai alla porta dei Lowry. Come avevo sperato, Catledge non era ancora tornato a casa, ed Ellen era sola. Entra disse all'istante, tutta cortesia. Come stai? Me lo chiedevano tutti. Come se avessi potuto dirglielo davvero. Entrai, certa che stavo per rovinare definitivamente il mio benvenuto in quella casa, e non curandomene per niente. Sei stata tu a farlo dissi, senza preamboli. Tu hai messo le pillole nella boccetta di Quattermain e hai drogato la birra che hai dato a Rory Brown. Rory Brown? Ellen contrasse la bocca in un'espressione perplessa. Oh, quello sciatto ragazzo biondo al negozio di liquori? S. Lui ti ha descritta, e mi sono ricordata di averti vista entrare nel garage con quella bottiglia di vino. E non ti stavi comportando in modo normale. Questa buffa ribatt Ellen, con freddezza. Credevo che il mio comportamento fosse del tutto normale. Sei cos crudele? Per un certo tempo, lo sono stata.

La fissai con un'espressione che rasentava l'odio. Chi poteva sapere come sarebbero andate le cose, se Rory non fosse stato drogato? Sei patetica dichiarai, e fu la cosa peggiore che potessi dire. S, lo sono. Ho trovato tutte quelle pillole nella stanza di mio figlio, l'estate scorsa, e le ho confiscate. Naturalmente, avrei dovuto buttarle gi per lo scarico, ma per qualche ragione non l'ho fatto. Catledge e io abbiamo inserito Tally in un centro di disintossicazione. In questa citt sei la sola a sapere dove si trovi realmente. Trassi un profondo respiro, poi esalai il fiato, e parte della mia ira se ne and con esso. Non potevo dirlo a nessuno, e non ne potevo parlare con Catledge, che rifiutava in modo assoluto di affrontare l'argomento. Il capo terapista del programma che Tally sta seguendo ha detto che importante che per qualche tempo lui non riceva visite, in modo da potersi concentrare su quello che deve fare. E Catledge non voleva che lavorassi. Lev le mani in aria. Impossibile non capire quanto il mondo l'aveva fatta sentire frustrata. Non mi rifilare questa storiella ribattei, in tono tutt'altro che piacevole. Avresti potuto lavorare comunque, indipendentemente da quello che diceva Catledge. Saresti potuta andare dove si trova tuo figlio, dovunque sia, e dire a quella gente che eri tu a pagare la sua permanenza e, per Dio, volevi vederlo. Avresti potuto portare delle stufette ai vecchi bisognosi. Invece, hai rifilato droghe a persone ignare. Ellen mi fiss con freddezza. Non lo far pi disse. Del resto, ho finito le pillole. Per devo dire che mi ha divertita. M'indic la porta, e me ne andai. Guidare fino a casa mi stanc. Erano cos tante le cose che mi stancavano, ultimamente. Passavo molto tempo a guardare

la televisione a letto, il che aveva richiesto l'acquisto di un altro apparecchio, l'installazione di un supporto speciale nella nostra camera da letto e una bolletta della TV via cavo pi elevata. La lettura non mi appariva pi cos interessante niente lo faceva. Imboccai di nuovo il vialetto e scesi dall'auto, contemplando il panorama familiare che mi circondava. Si era levato di nuovo il vento, che raccolse le ceneri della lettera di Luke Granberry e prese a spargerle fuori dal vaso. Guardai il galletto segnatempo che Martin aveva installato sul tetto del garage, e vidi che il vento stava spingendo le ceneri verso ovest. Verso il cimitero. Ringraziamenti Grazie ai cybercittadini di DorothyL per il loro supporto e incoraggiamento, e per essere semplicemente loro stessi, motivo per cui ogni giorno posso "parlare" con altre persone che amano quanto me il mondo del mistero. Nel caso della stesura di questo libro, devo elogiare in modo particolare il contingente dell'Ohio, che ha risposto a tutte le mie domande con cos tanta pazienza e spesso con notevole disturbo personale.

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