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Le filosofie orientali

QUESTIONI CHE CONTANO ITINERARI DI LETTURA


Linduismo: tra politeismo e monoteismo Il giainismo e il principio della non-violenza Buddha e il buddhismo Il confucianesimo e laspirazione allarmonia Il taoismo La spiritualit giapponese: zen e shintoismo

PROFILO

Le vie dellilluminazione

FILOSOFIA E ALTRI LINGUAGGI

Lo zen e le arti marziali


FILOSOFIA E CITTADINANZA

Il buddhismo tra filosofia e religiosit popolare


FILOSOFIA E CONOSCENZA DI S

Lo yoga e Platone La sapienza delloracolo

Il contesto storico-culturale
` solo occidentale? La filosofia e
` un prodotto peculiarmente greco diLa filosofia e ` occiventato poi patrimonio esclusivo della civilta ` facile affrontare questo problema e dentale? Non e ogni risposta unica e definitiva risulterebbe dogma` che la questione implica un giutica. La ragione e ` filosofica, dizio sulla natura essenziale dellattivita ` la ossia una risposta precisa alla domanda che cose ? Certamente sono esistite e nascono filosofia in se continuamente molte filosofie, che possiamo ca` e talogare e confrontare, ma proprio la complessita ` della tradizione impedisce di tracciare leterogeneita ` che e ` filouna netta linea di demarcazione fra cio ` che non lo e ` . La comunita ` dei filosofi sofico e cio ` divisa su questo argomento, e non contemporanei e ` superiori cui appellarsi. esistono autorita ` stata tradizionalmente suddivisa (gnoseofilosofia e ` logia, etica, estetica, politica ecc.). Daltra parte, cio che sembra mancare nel pensiero orientale, mentre per lungo tempo ha costituito lasse portante di quello ` la speculazione metafisica, la ricerca occidentale, e ` ultima dellEssere, un livello di riflessione della verita che molti pensatori orientali hanno espressamente ` certo per caso che in rifiutato di approfondire. Non e nessuna delle numerose lingue orientali esista una parola esattamente corrispondente a filosofia.

Momenti di fecondo contatto fra le due tradizioni


Se il relativo disinteresse per la questione ontologica, unitamente a procedure argomentative non sempre gos (tanto che in improntate a un rigoroso uso del lo ` molte occasioni e difficile distinguerne laspetto teoretico da quello religioso o mitico) basti a escludere il pensiero orientale dalla categoria del filoso` generiche della fico, per includerlo in quelle piu ` questione sapienza e della ricerca della saggezza, e ancora oggi controversa. Va comunque sottolineato che, dal punto di vista storico, vi sono stati almeno tre momenti di fecondo contatto fra le due tradizioni: 1) la nascita stessa del pensiero filosofico greco, debitore nei confronti dellOriente di nozioni fondamentali quali anima, reincarnazione ecc., giunte in Grecia attraverso lorfismo e i culti misterici;

Discrepanze tra la sapienza della tradizione occidentale e di quella orientale


` difficile formulare una definizione univoca ed Se e ` difficile esaustiva della filosofia, a maggior ragione e risolvere il quesito relativo allesistenza di filosofie orientali. Da una parte nessuno nega che lOriente ` e abbia abbia sviluppato dottrine di elevata spiritualita raggiunto risultati in tutto comparabili con quelli della tradizione occidentale, a volte con significative coincidenze, in molti dei campi specifici in cui la

600 a.C.

500 a.C.

400 a.C.

300 a.C.

200 a.C.

LE FILOSOFIE ORIENTALI

VI-V sec. a.C. Lao-tzu (maestro del taoismo)

IX-VI sec. a.C.

periodo delle Upanishad (induismo)

551/479 a.C. Confucio (Kung-fu-tzu) 565/486 a.C. (fondatore del Siddharta Gautama (fondatore del buddhismo) confucianesimo) 540/468 a.C. Mahavira (fondatore del giainismo)

I sec. a.C. i Discorsi del Buddha sono messi per iscritto

540/480 a.C ca. Eraclito di Efeso

327/325 a. C. spedizione di Alessandro Magno in Oriente

VI sec. a. C. /V sec. d.C.

orfismo

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100 a.C.

IL CONTESTO

2) il periodo ellenistico-romano, in cui lincontro fu favorito da numerosi viaggi di filosofi al seguito dei conquistatori occidentali; 3) il periodo attuale, a partire da Arthur Schopenhauer nellOttocento, in cui labbandono occidentale delle pretese totalizzanti della ragione ha ` di un confronto vero e apcreato la possibilita profondito tra le due culture.
TURKESTAN

GIAPPONE COREA

I LUOGHI DELLE FILOSOFIE ORIENTALI Induismo. Religione dellIndia, ` del I I databile dalla meta millennio a. C., nelle sue fasi vedica, brahmanica e induistica vera e propria. Giainismo. Religione dei seguaci del Mahavira (540-468 a. C.), lultimo di una serie di 24 profeti, diffusasi in tutta lIndia. Tantrismo. Insieme di dottrine sviluppatesi in India al di fuori dei sistemi induisti ortodossi. Buddhismo. Il Buddha (565486 a. C.) diffonde la sua dottrina nellIndia occidentale. Fin dal I I I secolo a. C. i missionari buddhisti si spingono verso la Birmania. Nel I e I I secolo d. C. il buddhismo si propaga

attraverso lAfghanistan e lAsia centrale (Turkestan) fino `, fino al alla Cina e, da l Vietnam, alla Corea e Giappone. Nel V secolo d. C. fiorisce in vaste aree dellAsia sub-orientale e dellIndonesia. Confucianesimo. Complesso di antiche dottrine tradizionali della Cina classica sistematizzato da Confucio (551-479 a. C.). Taoismo. Dottrina filosofica e religiosa della Cina, tradizionalmente collegata alla figura mitica di Lao-tzu (V I -V secolo a. C.). Shintoismo. Forma religiosa autoctona del Giappone, preesistente allintroduzione (nel V I secolo d. C.) del buddhismo.

AFGHANISTAN NEPAL

CINA

I ND I A

BIRMANIA VIETNAM

INDONESIA

Anno 0

300 d.C.

400 d.C.

500 d.C.

100 d. C.

I sec. d.C.

V-VI sec. d.C.

comparsa del tantrismo in India

in Giappone, crisi dello shintoismo, sotto linfluenza del confucianesimo e del buddhismo

700 d.C. in India, linduismo soppianta il buddhismo, bandito dal paese

III sec. a. C. /V sec. d.C.

II sec. d. C. gnosticismo

filosofie ellenistiche e tardo-ellenistiche

600 d.C.

200 d.C.

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Uno sguardo dinsieme

` difficile riassumere in uno schema unitario sistemi E di pensiero molto diversi fra loro per lepoca e il contesto culturale in cui sono nati. Forse lunica ` quella di illuminazione, varianozione unificante e mente declinata, nelle diverse lingue, nei termini ` , satori ecc., e definibile in nirvana, buddhita termini molto generali come uno stato di pienezza e ` o completa realizzazione, oppure di assoluta liberta ` fenomenica. liberazione dellindividuo dalla realta ` di questo esile filo conduttore, prevalgono Ma, al di la le differenze. Mentre linduismo e il giainismo si presentano come vere e proprie religioni politeiste, ` essere attribuita alle altre tale connotazioni non puo ` si presentano, piu ` che come correnti, che in realta religioni, come filosofie a sfondo religioso. Le divergenze si approfondiscono quando si passa a considerare il contenuto specifico di tale illuminazione e le vie adeguate per raggiungerla. Linduismo assume il nirvana nel quadro della tra-

dizionale dottrina della metempsicosi, come interruzione del ciclo delle reincarnazioni dellanima, mentre il buddhismo suggerisce che tale condizione ` essere raggiunta in questa vita, superando la puo coscienza della propria esistenza come essere permanente (impermanenza). Un insegnamento che la variante giapponese del buddhismo, lo zen, porta alle estreme conseguenze mettendo in discussione lo stesso principio di causa-effetto, in nome di un su` , valore considerato peramento della razionalita contrario alla libera espressione delle forze creative. In ` riconoscibile linflusso del questa posizione estrema e taoismo cinese, anchesso contrario allegemonia ` , considerata, in questo caso, ostacolo della razionalita ` alla libera espressione delle forze naturali, con cui e necessario porsi in sintonia. Un discorso particolare, ` che una infine, riguarda il confucianesimo, che piu religione sembra potersi definire una filosofia eticopolitica, che invita al rispetto delle gerarchie sociali.

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1. Linduismo: tra politeismo e monoteismo

PROFILO

.1.

Linduismo: tra politeismo e monoteismo

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MODULO
Il mosaico politeista

Le filosofie orientali

` sempre difficile. Ai diversi de ` i che compongono un Descrivere una religione politeista e ` pantheon, infatti, corrispondono sempre differenti pratiche di devozione e una molteplicita ` , in un certo senso, autonoma, perche di scuole religiose e filosofiche, ognuna delle quali e ` gerarchica. Cio ` e ` vero anche per linduismo, in cui non non sottoposta ad alcuna autorita una catechesi omogenea, ne un fondatore noto, dato esiste una ortodossia dogmatica, ne che i testi sacri in cui esso si riconosce derivano da una sapienza le cui origini affondano in ` di tendenze e ` una ricca epoche pre-storiche. Lunico elemento condiviso in questa pluralita ` pero ` interpretabile in maniera omogenea o dogmatica, e lussureggiante mitologia, che non e , come nellantica Grecia, il mito vive in una pluralita ` di fonti e di varianti, deperche terminando solo uno sfondo culturale, atto a giustificare credenze diverse. Di fatto anche ` trova nel gruppo in cui oggi, pur dopo labolizione giuridica del sistema castale, il fedele indu ` nato il suo punto di riferimento religioso, e con esso uno specifico orientamento spirituale, e norme di comportamento etico e particolari pratiche liturgiche. I Veda, letteralmente scienza, sono composti fra il 1500 e l800 a. C. e per lungo tempo sono stati trasmessi oralmente. Si tratta di una raccolta di materiali di natura diversa: i ` antichi, comprendono 1028 inni dedicati alle divinita ` indu ` ; il Samaveda o Rigveda, i piu ` una collezione di 1810 strofe liturgiche da pronunciarsi durante i Veda delle melodie e sacrifici; lAtharveda, o Veda delle formule magiche, contiene inni, preghiere, prescrizioni e incantesimi validi per ogni occasione della vita quotidiana. La tradizione considera i Veda ` , ritenendoli quindi eterni, non come la sintesi finale della saggezza originaria dellumanita ` possibile individuare in essi una linea di scritti da alcun autore umano. Ciononostante, e ` recenti sono caratterizzati da unesigenza di evoluzione: rispetto a quelli antichi, i piu ` vedica puo ` essere definita un semplificazione del ricco pantheon. In breve, la religiosita ` politeismo naturalistico basato sulla divinizzazione dei fenomeni naturali: vi sono divinita del cielo, dellacqua, della terra e dellatmosfera, le cui vicende formano una mitologia in cui non mancano somiglianze con quella greca. I Brahmana, i testi sacri composti tra il X e il V I I secolo a. C., segnano una netta evoluzione ` che narrare le storie degli de ` i, infatti, essi illustrano le pratiche rituali. rispetto ai Veda. Piu Sono trattati liturgici, veri e propri manuali a uso dei sacerdoti (i brahmani), in cui si descrivono in modo dettagliato lorigine delle cerimonie religio` di svolgimento dei riti sacri, le se, la modalita formule magiche da pronunciarsi e il significato dei simboli utilizzati. Lidea di fondo che giustifica ` che la liturgia questo esasperato ritualismo e , dotata di una efficerimoniale sia potente in se cacia insita nelle formule e nei gesti sacerdotali, esattamente come un atto magico. Un rito compiuto in perfetta osservanza delle regole, infatti, sviluppa una potenza capace di condizionare il brahman, la forza misteriosa che regge luniverso. Ne consegue che i brahmani, unici depositari di questo sapere sacrificale che li poneva in grado di influire sulle leggi delluniverso, si proclamavano ` i. In detentori di un potere superiore agli stessi de effetti, dal punto di vista storico, lo sviluppo del ` essere letto come un tentativo brahmanesimo puo compiuto dalla casta dei sacerdoti di giustificare il proprio potere sociale.

La mitologia vedica

Il ritualismo brahmanico

Dattatreya, ` divinita induista che riassume in se le tre persone divine della Trimurti (Brahma, Shiva e Vishnu), dipinto su legno del Tanjore (Arles, Collezione privata).

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1. Linduismo: tra politeismo e monoteismo


La tendenza al monoteismo

PROFILO

Dal punto di vista teologico, il brahmanesimo non supera il tradizionale politeismo, e ` potenzialmente monoteistica. Il brahman, infatti, tuttavia sviluppa unesigenza di unita ` lAssoluto, la manifestazione di una forza suprema, uno spirito universale al di sopra e ` , principio e fondamento del mondo fenomenico. In alcune di tutte le altre divinita ` concepito in forma astratta e impersonale, ossia come un principio assoluto tradizioni e ` descritto in forma personale, come una o una forza immanente alla natura; in altre e ` divinita specifica e superiore. In questo contesto si presenta come Brahma, il dio ` spesso associato ad altre due divinita ` supreme, Vishnu Creatore, che successivamente e il Conservatore e Shiva il Distruttore, a formare la Trimurti, la triade divina che as i tre aspetti o le tre funzioni fondamentali di Dio: creatore, conservatore e somma in se distruttore. ` quello delle Upanishad, termine che Il terzo periodo, fra il I X e il V I secolo a. C., e indica latto di sedersi ai piedi del maestro, un modo figurato per indicare il carattere ` profondi, impartiti solo ai discepoli migliori, elitario ed esoterico degli insegnamenti piu ` in grado di recepire gli aspetti segreti della dottrina. Nei testi delle Upanishad, infatti, e evidente una reazione al ritualismo brahaminico della fase precedente. Interrogandosi sulla natura ultima del cosmo, sullorigine delluomo e sul suo destino, questi testi ` nelle Upa` indiana. E pongono le questioni speculative fondamentali della spiritualita nishad che si trovano per la prima volta teorizzate le nozioni centrali di dharma, karma, e nirvana.

Il periodo delle Upanishad

Il dharma, il karma e il nirvana

Lidea che lo stato di perfezione cui anela luomo possa essere raggiunto solo tramite una ` comune a tutte le religioni e scuole di pensiero indiane. Il rottura della legge del karma e ` cio ` che si oppone al karma, infatti, definibile come legge della concatenazione causale, e conseguimento della beatitudine (nirvana). Se, come predilige linduismo, si intende il

"

Dharma
mondo. Nellinduismo si specifica nei precetti e doveri relativi alle differenti caste. Nel buddhismo indica non solo la Legge impersonale dellesistenza, ma anche la legge predicata dal Buddha e quindi la dottrina delle `. quattro nobili verita

` il concetto chiave delletica induista. Termine dalle E molteplici valenze semantiche, indica la legge religiosa universale ed eterna che stabilisce la normativa etica, ` inoltre identificabile con la castale e di culto; esso e ` metafisica e il principio che governa e regge il verita

"

Karma
dalla stessa anima nellincarnazione precedente. Il buddhismo intende il karma come conseguenza ineluttabile del desiderio o sete di vivere. Con la scomparsa del desiderio, il karma perde la sua forza cogente e con esso si estingue il processo di metempsicosi.

Termine sanscrito che letteralmente significa azione, ma che nella speculazione indiana indica la conseguenza ineluttabile dellazione. Nellinduismo indica la condizione di rinascita dellanima, che si reincarna in un ` delle azioni compiute essere commisurato alla qualita

"

Nirvana
invece con linterruzione del ciclo di causa-effetto che determina lesistenza dellindividuo, condizione ottenibile con lestinzione della sete, ossia del desiderio, causa del dolore che contraddistingue lesistenza empirica.

Nelle tre grandi religioni indiane (induismo, buddhismo, giainismo) indica la condizione della suprema e definitiva salvezza. Per linduismo, nel quadro della dottrina della metempsicosi, coincide con linterruzione del ciclo delle rinascite dellanima. Per il buddhismo, coincide

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MODULO

Le filosofie orientali

nirvana come una condizione non raggiungibile in questa vita, allora il karma indica la legge che regola la reincarnazione delle anime. Nel caso del buddhismo, come vedremo, il karma ha un significato differente.
La trasmigrazione delle anime

Pagina da un manoscritto delle Upanishad, X V I I secolo.

Anche se con accenti diversi, tutte le scuole di pensiero indiane condividono la nozione di samsara (metempsicosi), ossia la teoria secondo cui esiste, in ogni essere vivente e quindi anche in ogni individuo umano, unanima eterna che ` reincarnare in un altro esdopo la sua morte si potra ` linterrusere vivente. Lobiettivo da perseguire e zione di questo ciclo di rinascite, in modo che lanima cessi di essere costretta allinterno di un corpo e si affranchi definitivamente dal dolore. Il ` nirvana, inteso come liberazione dal samsara, e raggiungibile solo attraverso un lungo percorso di perfezionamento dellanima, la quale, a ogni rein` operare un avanzamento o un recarnazione, puo ` gresso nella scala degli esseri. Al regresso non ce ` malvagia, praticamente limite: anche lanima piu ` sempre pegincarnata nel corpo di un uomo, puo la metemgiorare la sua condizione futura, perche ` fra uomo e animale, psicosi postula una continuita non escludendo che unanima si degradi sino a reincarnarsi in un animale. Anche nel mondo animale esiste una gerarchia di perfezioni degradanti, dagli animali domestici e socievoli, in qualche modo ` simili alluomo, via via sino alle bestie selvagge. piu Storicamente la dottrina della metempsicosi e la connessa legge del karma sono state il fondamento del tradizionale sistema castale, offrendo una giustificazione etico-religiosa ` frutto del caso, ma un effetto del delle differenze sociali. La condizione di nascita non e proprio karma, ossia una conseguenza delle azioni lodevoli o disdicevoli compiute dal` lanima dellindividuo nelle incarnazioni precedenti. La condizione di chi nasce servo non e ` causata dalle colpe commesse nelle vite precedovuta alla sfortuna o allingiustizia, ma e denti. ` osservare rigidamente, nella propria Lunico modo per progredire nella gerarchia castale e ` una migliore rinascita. Dharma, in esistenza attuale, la legge del dharma, ottenendo cos senso generale, indica il comportamento che ogni essere, vivente o non vivente, deve assumere per essere in accordo con la propria natura. Esiste un dharma che regola il ciclo ` via. Anche luomo e ` del Sole, un dharma che governa il movimento delle onde e cos ` naturalmente compreso fra gli esseri governati dal dharma, ma cio non implica affatto nellinduismo ogni indilesistenza di un unico dovere valido per tutti gli uomini, perche ` destinato alla viduo trova la specificazione della propria legge etica nella casta in cui e nascita. Linduismo pone uno strettissimo legame tra fede religiosa e prassi civile attraverso una specificazione particolareggiata delle regole sociali, dei doveri e dei riti legati al sistema delle ` una cerchia chiusa, con propri usi e costumi, divinita ` di rifericaste. Ognuna di queste e ` mento, pratiche liturgiche, uno specifico diritto religioso e civile (il dharma appunto). Sara ` , collocando, per cos ` dunque il dharma a stabilire, sul piano giuridico, il dovere di ogni indu ` nati servi, si potra ` migliorare solo adempiendo al dire, ogni persona al proprio posto. Se si e

La legge del karma

La legge del dharma


AA

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Etiche e caste

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1. Linduismo: tra politeismo e monoteismo

PROFILO

meglio il proprio compito in questa vita; ogni tentativo di migliorare ora la propria condi` a peggiori disastri futuri. zione castale condurra
Precettistica castale

Le regole sancite dal dharma castale sono dettagliatamente descritte in una specie di ma` essere nuale, il Codice di Manu, e riguardano ogni aspetto della vita. Il matrimonio puo contratto solo con membri della stessa casta e il lavoro deve essere quello specifico asse` indu ` prevedeva gnato alla casta di appartenenza. La semplice struttura arcaica della societa lesistenza di cinque caste fondamentali: 1) sacerdoti (brahmani); 2) guerrieri; 3) contadini; 4) commercianti; 5) servi. La graduale specializzazione del lavoro ha prodotto un sistema complicatissimo in cui si annoverano dalle 2000 alle 3000 sottocaste. La diseguaglianza ` ` in qualche modo riequilibrata dalla pesantezza e dalla rigidita sociale sancita dal sistema e ` delle regole che compongono il dharma delle caste piu elevate. Ai brahmani, ad esempio, ` rigidamente vietato il consumo di carne, che e ` invece parzialmente consentito ai come ` basse. I brahmani devono anche praticare rigorosamente la regola ponenti delle classi piu della non-violenza, con il divieto assoluto di danneggiare qualunque forma di vita. Devono scandire la loro vita secondo quattro fasi prefissate, prima come allievo, poi come padre di famiglia e infine come eremita e pellegrino asceta. Il dharma brahminico prevede, infatti, lobbligo di abbandonare la famiglia nella seconda fase dellesistenza. ` il tantrismo, letteralmente trama e, quindi, Un prodotto originale della cultura indiana e testo, comparso in India nei primi tre secoli dopo Cristo, allepoca in cui in Occidente fioriscono le sette gnostiche. Riscuote grande successo e a partire dal V I secolo si radica saldamente nella cultura indiana. Influenza non solo la vita degli asceti, ma ogni aspetto ` assimilato da tutte le grandi religioni del subcontinente indiano: induidella cultura, ed e ` una religione, ma una dottrina smo, buddhismo e giainismo. Il tantrismo infatti non e esoterica, un movimento misterico che comprende un complesso di riti, mitologie, prescrizioni etiche e soprattutto tecniche di meditazione. La sua speci` sta nel ritenere che la via allilficita luminazione debba essere trovata non in una rinuncia al mondo o nellannul` in nome dello lamento della fisicita spirito, ma, al contrario, nel totale dominio del proprio corpo. Lidea base ` che laccesso alla didel tantrismo e mensione mistica, ovvero la soppres` mentale, sione della normale attivita labbandono dellio e lunione con lAs` soluto, sia acquisibile tramite facolta straordinarie derivanti da un completo `. controllo della propria fisicita ` debitrice di molte La visione tantrica e categorie dello yoga. La disciplina dello yoga prevede innanzi tutto losservanza di norme etiche propedeutiche, senza le quali ogni forma di meditazione si rivelerebbe inutile. Lo yogi (il praticante) `pi della non-viodeve osservare i princ ` , dellastinenza sessuale lenza, dellonesta

Il tantrismo

Savitri, sposa di Brahma e madre dei quattro Veda, nellaspetto del Sacro verso vedico gayatri, stampa popolare indiana.

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Le filosofie orientali

` ; deve poi lavorare sulla propria mente per distruggere tutti gli ostacoli che e della poverta impediscono laccesso a una vita spirituale superiore, come lira, lansia e tutte le passioni. Solo ` affrontare con successo lesperienza della dopo aver assunto un tale stile di vita, lo yogi puo ` esperienza meditazione, che lo yoga pone in stretta relazione con il controllo del respiro. E universale che il respiro controlla le emozioni e funge da regolatore dello stato danimo: in una `e ` reversibile, condizione di paura o di ansia, ad esempio, il suo ritmo accelera. Il rapporto pero e ` possibile influire sullo stato mentale regolando la propria respirazione secondo poiche ` . Lo yoga estende questo principio fino a farne una norma criteri di ritmo, durata e intensita ` la via privilegiata al superamento del dualismo fra il corpo e la mente. metafisica: il respiro e Oltre al controllo del respiro e delle posizioni del corpo, altre tecniche sono praticate dal mistico orientale. Importanti sono la concentrazione visiva sui mandala (costruzioni

LA STORIA E LA CULTURA DEL TEMPO

Il tantrismo
Per quanto il misticismo rappresenti una parte importante ` pero ` lelemento codella tradizione cristiana, non ne e stitutivo. Il pensiero teologico europeo, innestandosi sul razionalismo filosofico greco, ha sempre concesso uno spazio prestigioso ma delimitato a unesperienza certo devota ma fondamentalmente irrazionale. In Oriente, in` sviluppato allinterno di una cultura vece, il misticismo si e che ha sempre privilegiato il rapporto religioso con il mondo e ha quindi raggiunto una notevole consapevolezza teorica ed elaborato originali tecniche adatte alla meditazione contemplativa. ` che estende la coIl tantrismo letteralmente cio noscenza comparve in India nei primi tre secoli della nostra era, allepoca in cui in Occidente fiorivano le sette gnostiche. Ebbe un successo improvviso ed enorme; a ` come una moda. Accettato e partire dal V I secolo dilago assimilato da tutte le grandi religioni del subcontinente ` non indiano (buddhismo, induismo, giainismo) influenzo solo gli asceti (yogi) ma anche ogni aspetto della cultura. ` propriamente una dottrina ma un complesso di Non e riti, mitologie, prescrizioni etiche e tecniche di medi` sta nel ritenere che la via altazione. La sua specificita lilluminazione estatica debba essere trovata non in una rinuncia al mondo, ma nel totale dominio del proprio corpo. La dottrina fondamentale riguarda il sistema del` quello di lenergia Kundalini. Il fine dello yoga tantrico e risvegliare la dea serpente, che risiede in stato di quie` che rialzi la testa scenza in fondo alla spina dorsale, e far s e risalga lungo il canale, o nervo sottile, che percorre la ` del colonna vertebrale, fino a raggiungere la sommita capo. Il risveglio di Kundalini avviene attraverso molteplici forme che corrispondono a diverse tradizioni tantriche. ` antica pratica tantra prevedeva il controllo La piu dellenergia sessuale. Nei templi indiani sono molto frequenti le raffigurazioni dellamplesso, fondamentale ` . Infatti la diversita ` sessuale e ` la simbologia dellunita ` evidente di una concezione dualistica, e metafora piu `, in opposizione, un simbolo della quindi lamplesso e riunione mistica nellUno. Il tema delle nozze mistiche, ` presente anche nellalchimia occidentale, che del resto, e descrive la fusione dei metalli come un rapporto magico` nel sessuale. Oltre che un simbolo metafisico, lamplesso e tantrismo anche una fondamentale pratica mistica e ascetica. ` lo yoga, la La tradizione fondamentale del tantrismo e ` ` il controllo del respiro. E ` conosciuta e cui tecnica piu esperienza universale che il respiro controlla le emozioni e funge da regolatore dello stato danimo: in una condizione di paura o di ansia, ad esempio, il suo ritmo ` accelera. Il rapporto pero ` reversibile, poiche e ` e daltra parte possibile influire sullo stato emotivo regolando la propria respirazione. Lo yoga estende questo principio fino a farne una norma metafi` la via sica: il respiro e privilegiata al superamento del dualismo fra il corpo e la mente. Mente e respiro sono la stessa cosa. Il canale assiale su ` cui risale Kundalini e

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1. Linduismo: tra politeismo e monoteismo

PROFILO

grafiche che facilitano la meditazione) e la ripetizione ossessiva di parole, sillabe sacre o ` antica pratica tantrica prevedeva un rituale sessuale, il maipreghiere (mantra). La piu thuna, in cui ladepto, unendosi con una donna iniziata il cui corpo era stato consacrato precedentemente da un guru, doveva dimostrare di saper controllare la propria energia sessuale.

GUIDA ALLO STUDIO


O Sai specificare la differenza fra le nozioni di casta e di classe? O Anche alcuni filosofi greci professarono la dottrina della metempsicosi: quali? ` stato a volte paragonato a quello delineato da Platone nella Repubblica: sai O Il sistema castale indiano e
indicare le principali differenze?

fiancheggiato e attraversato da altri due: quello detto Ida sale serpeggiando dal testicolo sinistro alla narice destra ` associato alle energie fresche e lunari della psiche. ed e Il secondo, detto Pingala, sale dal testicolo destro alla ` solare, infuocata come il narice sinistra e la sua energia e calore dei tropici, secca e distrugge ogni cosa. Il compito ` riunire lenergia di queste due potenze opdello yogi e poste alla base del canale e poi farle risalire, trasportate dallo svolgersi e innalzarsi della dea serpente. Lo yogi inizia inspirando attraverso la narice destra, immagi` dire nando che laria scenda lungo il canale Ida, per cos ripulendolo. Trattiene il respiro contando fino a un certo numero poi espira attraverso laltro canale, Pingala. Poi si inspira dalla narice sinistra, ripetendo loperazione al ` via. In questo modo la mente si placa e contrario, e cos lintero sistema nervoso viene purificato. Improvvisamente, affermano gli yogi, un giorno ci si accorge che la dea serpente comincia a muoversi e a risalire. Dove i due canali si incrociano sono posizionati i sette chakra, come stazioni su questo cammino, immaginati come fiori di loto che sbocciano aprendosi al passaggio di Kundalini (la sua presenza si manifesta con un eccezionale riscaldamento nel punto del corpo cor` rispondente). Dal piu

` alto, attraverso i 5 intermedi, lasceta speribasso al piu menta mutamenti sostanziali nella propria psicologia e ` . Nel caso estremo, solo dopo molti anni di personalita ` esercizio, riesce a far risalire lenergia fino alla sommita del capo, dove lo sbocciare del loto-dai-mille-petali indica il raggiungimento del samadhi, lo stato di estasi. I sette chakra segnano le tappe dellelevazione spirituale. Raggiungere il livello superiore significa non solo un aumento della conoscenza, ma soprattutto una trasformazione complessiva e definitiva del soggetto. La ` nettamente divisa in due: i primi tre scala orientale e chakra descrivono modelli di vita ottimali ma praticabili conducendo unesistenza normale, mentre la vita meditativa inizia solo quando lenergia Kundalini si eleva ai centri superiori. Da questo livello diventano decisive le pratiche yoga, le quali comunque, ben lungi dallessere tecniche risolutive, devono essere accompagnate da un adeguato stile complessivo della vita. Ad ogni chakra corrisponde un simbolo, un fiore di loto contrassegnato da un crescente numero di petali, che riassume alcune delle tecniche usate dallo yogi. Le sillabe inscritte sono i particolari suoni e vocalizzazioni, detti mantra, ossia formule invocatorie che ladepto deve imparare a emettere durante gli esercizi di controllo del respiro (ad esempio la OM). Oltre al controllo del respiro, esistono altre pratiche yoga finalizzate al superamento del dualismo mentecorpo. Nello yoga del corpo illusorio ladepto guarda la propria immagine riflessa in uno specchio fino a identi` del ficarsi con essa e sperimentare un senso di illusorieta proprio corpo materiale.

Due posizioni classiche dello yoga: Kandasana, posizione del bulbo, e Utthita-Pascimottanasana, posizione dellestensione della schiena in verticale.

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