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15 GENNAIO
POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE - D.L. 353/2003
(CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1 - DCB MILANO - ISSN 0392-3630 - 3,50
1
ANNO 27
n.
I
professionisti chiamati a realizza-
re impianti in campo edilizio do-
vranno essere iscritti ad un apposi-
to albo tenuto dalla Camera di com-
mercio, industria e artigianato.
quanto prevede il decreto 24 no-
vembre 2004 del ministro delle Attivit
Produttive pubblicato sulla Gazzet-
ta Ufficiale del 9 dicembre 2004.
Rientrano nella normativa una se-
rie di impianti tra cui quelli di utiliz-
zazione dell'energia elettrica all'interno
degli edifici a partire dal punto di
consegna dell'energia fornita dal-
l'ente distributore, oltre agli impianti
radiotelevisivi ed elettronici in genere,
alle antenne e gli impianti di prote-
zione da scariche atmosferiche, agli
impianti di riscaldamento e di cli-
matizzazione azionati da fluido li-
quido, aeriforme, gassoso e di qual-
siasi natura o specie; sono compre-
si anche gli impianti di sollevamen-
to di persone o di cose per mezzo di
ascensori, di montacarichi, di scale mo-
bili e simili e gli impianti di protezione
antincendio. Le norme del decreto so-
no state emanate in attuazione del
Capo V del Testo Unico in materia edi-
lizia che entrer in vigore il 1 luglio
2005. Si riscontra una notevole per-
plessit nel mondo dellinstallazione
in quanto si ritiene che listituzione
di un albo professionale presso la
Camera di commercio sia un ulte-
riore aggravio burocratico che non giu-
stifica la circolazione delle informa-
zioni facilmente reperibili gi oggi.
Infatti, il sistema vigente prevede
che le Camere di commercio abbia-
no facolt di tenere in evidenza un ap-
posito elenco degli installatori qua-
lificati. Non c quindi nessuna ne-
cessit di prevedere, in tal senso,
una norma specifica.
Inoltre, laccertamento previsto dal
decreto giudicato superfluo in
quanto esistono gi precise regole sul-
la qualificazione professionale ne-
cessaria per laccesso e lesercizio
dellattivit. evidente che tutti gli
adempimenti saranno a carico delle
imprese mentre gli oneri burocrati-
ci saranno a carico del sistema ca-
merale. Burocrazia che poi si tra-
durr inevitabilmente in costi, an-
che per oneri concessori, a carico
delle imprese stesse.
Ma soprattutto non si capisce le-
manazione di un decreto da parte del-
lo stesso Ministero delegato dalla
cosiddetta Legge Marzano al rior-
dino della normativa tecnica im-
piantistica (legge n. 239/2004 - art. 1,
comma 44, punto a) che nei fatti su-
perer il Capo V del Testo Unico per
ledilizia. (R. L.)
A pag. 82-83, nella rubrica
Norme & leggi, le prime
considerazioni sul nuovo albo
Impianti
Stile unico,
binomio vincente
Attualit
Domotica:
un aiuto per anziani
e disabili
Organo Direttivo Nazionale di Confartigianato Impianti
Nasce lalbo dei professionisti di impianti
Una lunga storia di successi
C
inquantanni di ricerca, di innovazione stilistica, di tecnologia sono
stati celebrati con linaugurazione della nuova sede aziendale Elvox
di Campodarsego (Padova). Una struttura imponente che ricorda un di-
rigile pronto a innalzarsi verso il cielo. Abbiamo cercato di individuare
un motivo che rappresentasse lazienda ha spiegato il progettista dei
lavori. Ci siamo ispirati alla propensione dinamica e innovativa di Elvox,
una realt in continua crescita ed evoluzione.
Con spirito innovativo e con grande at-
tenzione per i desideri del consumatore,
lazienda veneta punta oggi a conqui-
stare nuovi successi nel campo della do-
motica, un settore che va ad integrar-
si perfettamente con la produzione
classica dellazienda.
Testo Unico edilizia: proroga
L'entrata in vigore della parte impiantistica
(parte seconda, capo quinto) del dpr 6/6/2001
n. 380, Testo Unico delle disposizioni legislative
e regolamentari in materia edilizia, stata ul-
teriormente prorogata al 1 luglio 2005.
Si tratta di un provvedimento tanto impor-
tante quanto necessario: esso permette, in-
fatti, la regolare prosecuzione dei lavori, in
corso presso il Ministero delle attivit pro-
duttive, del cosiddetto tavolo sullimpian-
tistica, che attua la delega al ministro Mar-
zano per il riordino della normativa di settore
e per la predisposizione di un sistema di ve-
rifiche della sicurezza degli impianti, delega
contenuta, com noto, nella legge n.239/2004
(liberalizzazione energetica).
A
lcune regioni hanno legiferato in
materia di inquinamento lumi-
noso, emanando leggi che fissano
standard tecnici disomogenei e tal-
volta non compatibili con i requisiti
estetici ed economici degli impianti
di illuminazione esistenti.
Per questo Assil, Aidi, Assoluce e Apil
ritengono necessario - riferendosi
allart. 117 della Costituzione, che
riserva allo Stato la tutela dellambiente
- che la materia sia regolamentata da
una legge nazionale, per arrivare da
un lato a ununiformit degli standard
tecnici su tutto il territorio naziona-
le e, dallaltro, per definire standard
tecnici in funzione delle caratteri-
stiche delle diverse zone del territo-
rio (densit abitativa, distanza dagli
osservatori eccetera).
In particolare queste associazioni pro-
pongono la suddivisione del territorio
in zone di diversa sensibilit alla lu-
ce diffusa verso lalto, e ritengono
che il progettista illuminotecnico
debba svolgere un ruolo centrale, con
progetti che dovranno essere confor-
mi a quanto la legge richiede.
Mese della sicurezza elettrica
Lo spettacolo continua
I
l 2004 stato un altro anno di successo per il
programma Osram Show, che ha portato regali
e vantaggi agli installatori di tutta Italia.
Le adesioni hanno superato le aspettative e in
molti hanno acquisito il diritto di partecipare
allestrazione finale. Interessanti i premi: tv lcd,
lettori dvd, home theatre e, per il pi fortunato,
una vacanza in Messico per due persone. Ma
lo spettacolo non finisce qui: Osram Show tor-
na in scena nel 2005, con i riflettori puntati su
un cast di tutto rilievo: le lampade fluorescenti lineari Osram Lumi-
lux T8 e T5 e la nuova stella Lumilux T8 Skywhite.
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 3
Sommario
ATTUALIT
Terzo appuntamento con la riforma Biagi
di Roberta Leprotti
Limportanza di nuove dotazioni per gli spazi abitativi e di lavoro
di Gianluca Cupellini
TECNOLOGIE
Le caratteristiche di funzionamento del dispositivo che garantisce la protezione dai sovraccarichi
e dai cortocircuiti
di Luciano Gaia
IMPIANTI
Gardaland Hotel Resort: un solo fornitore per gli impianti elettrici
a cura della redazione
SOLUZIONI
Quando linterruttore esposto allazione di agenti nocivi
di Massimiliano Quaro
ON-LINE
Come proteggersi dalle correnti provocate dalla componente induttiva dei carichi
di Massimo Barezzi
RUBRICHE
Panorama. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 4
Rinnovabili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 53
Le schede tecniche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 74
Novit. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 77
Norme & leggi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 82
Il bestiario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 84
Software & web. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 88
Professione installatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 90
Libri & cataloghi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 91
Le aziende citate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 102
pag. 14
pag. 32
pag. 67
VETRINA
pag. 46
pag. 20
pag. 40
pag. 44
pag. 93
VETRINA
Accessori per cavi
Tutto quello che occorre
per una giusta installazione
Cablaggio strutturato
Per interconnettere i vari tipi
di apparati attivi
SPECIALE
pag. 23
PANORAMA
Panorama
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
S
tefano Mozzato si occuper di
definire le strategie marketing
di Emerson Network Power nel-
larea Emea (Europe, Middle
East e Africa) sia per i prodotti
Ups Liebert sia per i prodotti
per il condizionamento a brand
Liebert Hiross.
Trentanove anni, sposato e pa-
dre di due bambine, Mozzato
ha cominciato la propria carrie-
ra in Emerson Network Power,
dove si inizialmente occupato
delle attivit di ricerca e svilup-
po dei controlli elettronici e dei
sistemi di comunicazione.
Il manager ha quindi assunto la
responsabilit del nuovo busi-
ness segment creato in azien-
da che, oltre alla funzione R&D,
sviluppava anche le funzioni
marketing & sales.
Nel 2003, Mozzato ha assunto il
ruolo di general manager della
business unit Hiross Flexible
Space di Emerson Network Po-
wer, che si occupa di condizio-
namento per edifici intelligen-
ti. Dopo un master in network
business administration conse-
guito presso il Politecnico di Mi-
lano nel gennaio 2004, Mozzato
stato nominato direttore mar-
keting Emea di Emerson Net-
work Power.
Tra i miei obiettivi prioritari
vi quello di creare un circolo vir-
tuoso attraverso le nuove tec-
nologie e il lavoro di team affin-
ch tutti i collaboratori di Emer-
son Network Power siano in gra-
do di contribuire alla crescita del
valore che i nostri prodotti of-
frono ai clienti: la vera e unica ra-
gione dellesistenza della nostra
azienda ha commentato il neo
direttore marketing.
Inoltre, grande rilevanza nelle
politiche di marketing sar ri-
servata alla creazione di intera-
zioni con il mondo universita-
rio, interlocutore di riferimento
per lo sviluppo di nuove solu-
zioni e competenze.
L
a citt belga di Gent si ag-
giudicata il premio, ideato nel
2003 da Philips Lighting in colla-
borazione con lassociazione in-
ternazionale Luci (Lighting ur-
ban community interantional as-
sociation), che ogni anno ricono-
sce le citt e i paesi che hanno di-
mostrato il valore aggiunto che lil-
luminazione notturna pu offri-
re ad unarea culturale e archi-
tettonica, nel completo rispetto del-
lambiente. Questanno, 14 citt
di tutto il mondo e la giuria del pre-
mio, presieduta da Alan Stewart
(City Council di Glasgow), hanno
conferito il City-People-Light
Award 2004 alla citt di Gent per
lilluminazione del quartiere St-Mi-
chael: unesaltazione della ric-
chezza architettonica del sito, al-
linterno di un masterplan basa-
to sui concetti di sicurezza, orien-
tamento e visione notturna della
citt. Giocando con i volumi e
con la profondit, il lighting de-
signer Roland Jol, in stretta col-
laborazione con larchitetto Filip
Vanhaverbeke, ha saputo esal-
tare il lato poetico e seducente del
quartiere.
Altri due progetti si sono aggiu-
dicati - a pari merito - il secondo
posto in classifica: il piano di il-
luminazione di Holmbladsgade
a Copenhagen, in Danimarca, e
lilluminazione della scala di San-
ta Maria del Monte a Caltagirone,
in Italia.
Si tratta di due differenti ap-
procci nei riguardi dellillumina-
zione urbana: il primo un pro-
getto di illuminazione funziona-
le nel quale gli abitanti hanno
ricoperto un ruolo determinante;
il secondo un progetto di illu-
minazione applicato ad un ca-
polavoro architettonico del di-
ciassettesimo secolo.
International City-People-Light
Award 2004
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i Fulvia
C
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Nuovo direttore marketing
Gent, in Belgio, si aggiudicata lInternational City-People-Light Award 2004
Stefano Mozzato definir le strategie
marketing di Emerson Network
Power nellarea Emea

Nuove opportunit nei mercati elettronico ed elettrotecnico. Anie per le piccole e me-
die imprese: questo il titolo del convegno, promosso dal Comitato Pmi Anie, tenutosi
a Milano nellambito della rassegna Sicurezza 2004. Allincontro hanno partecipato -
oltre al presidente di Federazione Anie, Gian Francesco Imperiali, al vicepresidente
Anie e presidente del Comitato Pmi Anie, Nereo Destro, al vicepresidente Anie per la
ricerca, Angelo Airaghi - esponenti di rilievo del mondo industriale, accademico e isti-
tuzionale nelleconomia dellhigh tech in Italia, tra cui Pasquale Pistorio, president &
Ceo STMicroelectronics e vicepresidente Confindustria per Ricerca e Innovazione.
Nel corso del convegno, inoltre, stata organizzata una tavola rotonda sul tema Qua-
li sinergie possibili sul mercato interno e internazionale tra grandi, medie e piccole
imprese?.
Le possibilit del settore elettrico
servizio lettori 1579
PANORAMA
6
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
A
ve ha rinnovato la consuetu-
dine di riservare agli Aqt (Ave
quality team) un viaggio premio con
formazione, a riconoscimento del
lavoro svolto durante lanno pre-
cedente e del forte impegno pro-
fuso nel promuovere i prodotti
dellazienda.
Gli installatori top provenienti da
tutta Italia sono stati ospiti di Ave
presso lhotel Cala di Lepre di Pa-
lau, accompagnati dal direttore
commerciale, Fernando Martina. La
giornata di sabato stata dedi-
cata al percorso formativo guida-
to dal dottor Massimo Gusmano sul
tema Gestione dello stress.
Il corso di formazione, che ha lo-
biettivo di fornire dei suggerimenti
per una migliore qualit di vita e
di lavoro, prevedeva - accanto ad
una parte teorica - esercitazioni pra-
tiche con tecniche di rilassamen-
to e meditazione.
Il viaggio si concluso la domenica
con uninteressante escursione
in veliero nellarcipelago della
Maddalena.
Week-end formativo
in Sardegna
A
ttivit di formazione e in-
contri commerciali. Con que-
sti obiettivi sorta a Stezzano
(Bergamo) la show room di Schnei-
der Electric, che vuole presenta-
re ai clienti - dagli installatori ai ri-
venditori, dai prescrittori agli
utenti finali - lampiezza della
produzione Merlin Gerin e Tele-
mecanique, non disgiunta dal-
lofferta di servizi a 360 di Schnei-
der Electric: software di proget-
tazione e preventivazione, por-
tali internet, assistenza e forma-
zione tecnica. Sviluppata su una
superficie di oltre 300 metri qua-
drati, si articola lungo percorsi
di visita centrati sui due grandi
mercati di riferimento per Schnei-
der Electric: la distribuzione elet-
trica, dalla media tensione alla
bassa tensione terminale fino ai
sistemi dinstallazione; lauto-
mazione e controllo industriale, dal
rilevamento al dialogo uomo-mac-
china, dal comando e protezione
300 metri quadrati
di esposizione
A
Rivoli, vicino a Torino, un
serbatoio di cemento - ori-
ginariamente destinato a racco-
gliere lacqua potabile - si tra-
sformato in unarchitettura di lu-
ci, grazie allimpiego di potenti
proiettori Martin Professional.
Alto circa 40 metri, il serbatoio del-
lacquedotto richiama alla me-
moria un grande fungo la cui par-
te pi larga a imbuto misura oltre
25 metri di diametro.
Per valorizzarne loriginale pro-
filo e lindubbia imponenza, il Co-
mune di Rivoli ha affidato allar-
tista Richi Ferrero di Torino il
compito di studiare un progetto di
illuminazione permanente che
sottolineasse le caratteristiche
architettoniche della costruzio-
ne, restituendole un valore este-
tico oltre che funzionale. Gli ap-
parecchi Martin Professional so-
no stati scelti per colorare la par-
te alta a imbuto e il sostegno ver-
ticale del serbatoio, la cui struttura
ha agevolato linstallazione dei
fari. La superficie del fusto, in-
fatti, non omogenea ma com-
posta da colonne alternate a par-
ti incavate. Proprio negli incavi i
tecnici di Aem Service, la societ
dellAzienda elettrica municipale
di Torino che si occupata della
realizzazione del progetto di il-
luminazione, hanno posizionato i
proiettori wash Exterior 600.
Destinati ad uso esterno e pro-
gettati per installazioni perma-
nenti, in grado quindi di resi-
stere a ogni genere di intempe-
rie, questi apparecchi sono dotati
di cambiacolori capaci di gene-
rare oltre un milione di possibi-
li combinazioni di tinte e sono
equipaggiati con una potente
lampada Mds 575 Watt che ga-
rantisce lunga durata e potente
emissione di luce.
Un particolare sensore fotosensibile
fa in modo che il serbatoio si ac-
cenda autonomamente con colo-
ri vivaci e cangianti al crepusco-
lo, mentre una specifica funzione
automatizzata interrompe le emis-
sioni luminose a notte inoltrata.
Lo spettacolo di luci, controllato
e impostato attraverso un siste-
ma per la memorizzazione di
giochi luminosi Martin Light-
Corder, dura 11 minuti e si ripete
ciclicamente per tutta la serata:
il serbatoio assume ora tinte pie-
ne che esaltano larchitettura
dellintera struttura, dal fusto
alla parte alta ad imbuto, ora
tinte che si differenziano e de-
clinano creando particolari gio-
chi di luci e ombre grazie alla
complicit dellalternarsi di co-
lonne e incavi.
Serbatoio di luce e colore
Il gruppo Ave quality team
Un serbatoio per lacqua potabile
stato trasformato in unarchitettura
di luci
Scendono i prezzi
RS Components, specialista nella vendita mediante ca-
talogo di componenti e prodotti industriali per qualsiasi
settore applicativo, ha messo a punto - lavorando in
stretta sinergia con i propri fornitori - unoperazione di
riduzione dei prezzi.
Queste riduzioni, a cui sicuramente i clienti sono molto
sensibili, affiancate ai vantaggi offerti dallazienda
(80.000 prodotti a stock, prezzi bloccati per tutto il pe-
riodo di validit del catalogo, aggiornamenti continui,
consegna entro 24 ore dalla ricezione dellordine, servi-
zio tecnico pre e post vendita...), rendono il catalogo RS
un modo affidabile e vantaggioso per acquistare prodot-
ti industriali in piccoli volumi.
stato uno sforzo molto impegnativo ha sostenuto
Ermanno Maff, amministratore delegato RS Italia e
siamo fieri di essere riusciti a ottenere questo risultato,
perch la dimostrazione di quanto sia importante per
noi il servizio al cliente.
motore al controllo mo-
vimento, dalla sicurezza
macchine ai software e le
reti. Unarea specifica
dedicata ai sistemi per
il cablaggio strutturato
(marchio Infra Plus) e per
la building automation
(marchio Tac). La show
room include anche una
sala conferenze che vie-
ne utilizzata non solo
per le presentazioni ai
clienti, ma anche per
sessioni di formazione
tecnica e dimostrazioni
software. La creazione
della show room fa par-
te di un ampio programma de-
nominato Fabbrica aperta, lan-
ciato gi a fine 2003, che ha por-
tato sui siti industriali di Schnei-
der Electric in Italia diverse cen-
tinaia di visitatori e che vede gi
programmati numerosi incontri
per i prossimi mesi.
Abbiamo aperto le porte delle
nostre fabbriche ai clienti ha
commentato Nando Volpicelli, re-
sponsabile Industria Globale. Un
modo per valorizzare la nostra
forza industriale anche dal punto
di vista commerciale. Le visite
realizzate finora sul sito di Stezzano
hanno portato pi di 500 clienti
presso lunit produttiva.
La show room di Schneider Electric aperta
al pubblico nellambito di un programma
denominato Fabbrica aperta, che punta
a portare diverse centinaia di visitatori
sui siti industriali Schneider in Italia
PANORAMA
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005
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servizio lettori 1891
Stile italiano
per il
Colosseo
tedesco
L
Europa Park di Rust, nei
pressi di Friburgo, ha una
nuova attrazione: il Colosseo,
un hotel inaugurato di recente
con una grande festa nello stile
dellantica Roma. Le facciate ti-
picamente mediterranee del-
lalbergo hanno fatto da sfondo
al programma della serata.
Al centro del parco luci spicca-
vano gli Alpha Spot Hpe e gli
Alpha Wash della Clay Paky. So-
no stati utilizzati anche Stage
Color 1200, Stage Zoom 1200,
Golden Scan Hpe e Stage Scan,
tutti proiettori Clay Paky, per ri-
creare lambiente pi adatto al-
la serata. Circa 700 ospiti hanno
festeggiato linaugurazione di
questo hotel 4 stelle-lusso: co-
struito nello stile della Roma an-
tica, il cortile interno del Colos-
seo costituito da una piazza
molto ampia con caff, bar e ri-
storanti tipici.
tori scatolati della nuova
serie MC9; integrazione
dellarchivio apparec-
chiature con contattori e
salvamotori; nuova impaginazio-
ne delle stampe delle distinte
con la possibilit di inserire nuo-
ve voci (ad esempio il cablaggio).
Per richiedere linvio gratuito del
software, basta compilare il for-
mulario che si trova alla pagina
web www.aegelettra.it/softwa-
re/index.cfm.
Software in
nuova versione
A
eg Elettra ha rilasciato la
versione 4.0 del programma
Elettra, software di progettazio-
ne e preventivazione di quadri
elettrici. Rispetto alle versioni
precedenti stata inserita una
serie di novit e di migliorie: la scel-
ta degli armadi risulta pi agevole
mediante limpiego di immagini;
gestione delle carpenterie serie Ze-
ta per il terziario con struttura
gi predisposta per il cablaggio;
ampliamento della serie Alfa fino
alla forma 4B; introduzione fra le
apparecchiature degli interrut-
Gli ospiti possono godersi la vista
sulla tribuna, che riproduce lo spirito
originale dellanfiteatro
Elettra, nuovo software
di progettazione e
preventivazione di quadri
elettrici

PANORAMA
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
Un cilindro per le lampade
S
pherae, azienda specializzata
nella raccolta e nel recupero di
rifiuti pericolosi contenenti mer-
curio, ha realizzato Adamo, un
contenitore innovativo per la rac-
colta di lampade a scarica esau-
ste, che contengono vapori di
mercurio e fanno parte, quindi,
di quella categoria di rifiuti co-
siddetti pericolosi per il cui smal-
timento la legge italiana - ade-
guandosi alle corrispondenti nor-
mative europee - detta norme
precise e commina sanzioni se-
vere nei confronti dei trasgres-
sori. Questo contenitore co-
stituito da un cilindro in poli-
propilene corredato da un sacco
in polietilene che, posto al suo in-
terno, raccoglie le lampade e
garantisce la tenuta di even-
tuali polveri e frammenti.
Il coperchio in metallo munito
di una feritoia che, grazie ad un in-
gegnoso meccanismo, non per-
mette la caduta delle lampade e
ne garantisce lintegrit.
di fondamentale importanza,
infatti, che esse vengano raccol-
te integre, per evitare la disper-
sione dei vapori di mercurio.
Il design di Adamo funzionale e
sobrio, cos che pu essere collo-
cato nei grandi e nei piccoli pun-
ti vendita, allinterno e allester-
no di strutture commerciali e cen-
tri di raccolta.
Stessa azienda,
nuovo nome
E
urotherm Drives ha cambiato
il proprio nome in Ssd Drives.
Molti suoi clienti e fornitori si ri-
corderanno che nel 1974, anno
di fondazione, la
societ si chiama-
va Ssd e che il no-
me Eurotherm Dri-
ves era stato intro-
dotto nel 1992. Non-
ostante il cambio
del nome, le prero-
gative aziendali non
subiranno muta-
menti: la qualit e
linnovazione dei
prodotti, il servizio
pronto ed efficien-
te e lattenzione
dedicata a risol-
vere i fabbisogni
applicativi rimarranno quelli di
sempre.
Adamo, linnovativo contenitore
per la raccolta di lampade a scarica
esauste
Per gli appassionati
di tecnologia
S
i svolta a Faenza, nellottobre
scorso, Expo Elettronica, la mo-
stra mercato dedicata gli appas-
sionati di elettronica e tecnologie,
antiche o moderne, organizzata
da Blu Nautilus in collaborazione
con lAri (Associazione radioama-
tori italiana) e con il patrocinio del
Comune di Faenza e del Ministe-
ro delle comunicazioni. Nata co-
me mercatino radioamatoriale, nel
corso degli anni la manifestazione
si aperta anche ad altri settori e
applicazioni, andando di pari pas-
so con il dilagare dellelettronica ne-
gli oggetti di uso professionale o
quotidiano e radunando pi di 150
espositori provenienti da tuttIta-
lia. Linformatica ha giocato un
ruolo di primo piano: dai vecchi
Olivetti, Ibm o Commodore, og-
getti di culto per gli appassionati
di retrocomputing, ai pc, moni-
tor, laptop, wireless, lettori e ma-
sterizzatori cd e dvd, periferiche nuo-
ve o usate, software per tutti i gu-
sti, necessit, possibilit di spesa
e capacit di assemblaggio.
Cento giorni nellacqua
H07RN8-F di Aristoncavi ha superato una
difficile prova. Il test principale che
verifica limpermeabilit del cavo in
immersione stato condotto immergendo
per 100 giorni in acqua a 40 C dei
campioni del materiale con cui realizzato
lisolante e la guaina del cavo. Al termine
della verifica il materiale stato pesato
per accertare la quantit dacqua assorbita
e testato con il dinamometro per
verificarne le caratteristiche meccaniche.
Il carico e lallungamento a rottura sono
risultati entro i limiti di norma.
Lapprovazione Har conferita dallImq,
Istituto italiano marchio di qualit,
riconosciuta da tutti i Paesi aderenti al
Cenelec (Comit europen de
normalisation electrotechnique),
lorganizzazione elettrotecnica
sovranazionale dei Paesi aderenti alla UE.
Esistono gi molte tipologie di cavo che,
pur rispondendo alle normative
internazionali Iec (International
electrotechnical commission), sono poi
disciplinate in modo diverso dai singoli
Paesi e quindi non vengono riconosciute
allestero. Per il prodotto a norma Har,
lente certificatore del Paese del
produttore verifica che il prodotto superi i
test previsti dalla specifica normativa
armonizzata, che nello specifico la
HD22.16.
Grande successo anche per la te-
lefonia, fissa e soprattutto mobile,
e per tutto ci che intratteni-
mento: parabole, home theater,
proiettori, lettori vhs, cd, dvd, mp3,
impianti per la ricezione satellita-
re, digitale e terrestre, consolle,
videogiochi per tutti i gusti.
Si svolta a Faenza la mostra mercato
dedicata agli amanti di elettronica
e tecnologie, antiche o moderne
Energia e automazione on-line
U
na panoramica completa
dellofferta, un percorso di
navigazione intuitivo, una ricca
fonte di informazione per chiun-
que sia interessato alle temati-
che di building automation, au-
tomazione, logistica ed energia:
questi alcuni degli ingredienti
principali dei nuovi siti rag-
giungibili dal portale di Siemens
- www.siemens.it - o attraverso
link specifici.
Rinnovato nella veste grafica,
nellorganizzazione dei conte-
nuti e nella tecnologia, il sito
dellarea energia di Siemens
(www.siemens.it/power) pre-
senta una panoramica comple-
ta di prodotti, soluzioni e servi-
zi sia nellambito della genera-
zione sia della trasmissione e
distribuzione.
Con oltre 200 pagine, offre una
grande quantit di contenuti,
schede tecniche, de-
scrizioni, filmati, re-
ferenze, spiegazioni
dettagliate dei siste-
mi e degli impianti.
Anche altre divisioni
hanno i loro nuovi si-
ti: Automation and
Dri ves ( A&D) -
www.siemens.it/ad
- che si occupa di si-
stemi di automazione
industriale realizzati
per ogni tipo di ap-
plicazione; Industrial
Solutions and Servi-
ces (I&S) - www.sie-
mens.it/is - la divi-
sione specializzata
nellofferta di solu-
zioni integrate chiavi in mano
comprendenti automazione, so-
luzioni IT, impianti elettrici e
azionamenti nei mercati verti-
cali per settore di competenza e
nei mercati orizzontali per tec-
nologie e servizi; Logistics and
Assembly Systems (L&A) -
www.siemens.it/la - la divisione
nata dopo lintegrazione della so-
ciet Dematic in Siemens spa che
opera nella progettazione, pro-
duzione e fornitura di impianti
automatici di movimentazione e
stoccaggio; Building Technolo-
gies (www.siemens.it/sbt), la
divisione che opera nella sicu-
rezza, protezione ed efficienza
energetica degli edifici, offrendo
soluzioni globali che coprono sia
sistemi sia servizi di automa-
zione, antincendio, antintrusio-
ne, controllo accessi e video-
sorveglianza.
Il sito dellarea energia di Siemens, rinnovato nella
veste grafica e nellorganizzazione dei contenuti
Levoluzione
di un marchio

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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
Turbine italiane
per le correnti marine
L
Unido, lorganizzazione del-
lOnu per lo sviluppo indu-
striale nei Paesi del Terzo mon-
do, finanzier linstallazione di tur-
bine per sfruttare lenergia del-
le correnti marine e fornire ener-
gia pulita ai piccoli villaggi iso-
lani degli arcipelaghi della Cina,
dellIndonesia e delle Filippine.
Il potenziale energetico conte-
nuto nelle correnti marine pu es-
sere sfruttato in maniera eco-
nomicamente conveniente, so-
prattutto se paragonato con al-
tre fonti di energie rinnovabili co-
me leolico ha dichiarato il re-
sponsabile del progetto allUni-
do, Emilio Vento. Qualche nu-
mero di confronto: si calcola che
nelle correnti marine dei soli
mari europei circolino 50 miliar-
di di kW di energia sfruttabile, pi
dellenergia prodotta annual-
mente dallEnel in Italia, che pa-
ri a 45 mila MW. Le turbine in-
stallate, denominate Kobold, so-
no il frutto della collaborazione
tra la societ Ponte di Archi-
mede e il Cnr di Messina. Dal
punto di vista tecnico, si tratta
di idroturbine ad asse verticale
che non lavorano per resistenza
ma per portanza: le pale sono in-
fatti disposte verticalmente e
la loro posizione pu essere va-
riata in modo automatico senza
motori o altri aiuti. Sono costituite
da una struttura galleggiante
di supporto ma ancorata al fon-
do per sostenere la parte inferiore
del rotore. La piattaforma gal-
leggiante contiene al suo inter-
no tutte le parti meccaniche ed
elettriche (in particolare, il ge-
neratore elettrico e il sistema
di trattamento dellenergia estrat-
ta dalle correnti marine).
La Ponte di Archimede ha rea-
lizzato un impianto-pilota nello
Stretto di Messina a 150 metri
dalla costa nei pressi del Lago di
Ganzirri, dove la velocit media
delle correnti marine varia tra
1,5 e 2 metri al secondo, pari a 3-
4 nodi.
Sponsor per il museo
dellautomobile
V
imar ha rinnovato laccor-
do di main sponsor con il
Museo dellautomobile Luigi
Bonfanti di Bassano del Grappa,
il quale ha aggiunto il nome del-
lazienda alla propria ragione
sociale.
La caratteristica del Museo Bon-
fanti-Vimar quella di non essere
una esposizione statica di auto
depoca, ma unistituzione che
progetta e realizza mostre te-
matiche, in collaborazione con col-
lezionisti e costruttori. La ven-
tiseiesima mostra a rotazione
tematica stata allestita dal 23
ottobre e durer fino alla fine di
marzo 2005. Il tema Spider. Si
inizia con una Buick Model 30
del 1913 dalle imponenti ruote
con raggi in legno, per prosegui-
re con la mitica Alfa Romeo 1750
GS Zagato del 31 che fu resa fa-
mosa dalle vittorie di Tazio Nu-
volari, e lintramontabile
Fiat Balilla Coppa dOro
del 33.
Gli anni 50 saranno ca-
denzati dalla Lancia Au-
relia B24 del film Il Sor-
passo di Dino Risi, la
mitica Chevrolet Cor-
vette, la sempre deside-
rata Alfa Romeo, lele-
gante Ford Thunderbird
e, tra le altre, la Bmw
507 Roadster del film
Vaghe Stelle dellOrsa
di Luchino Visconti. Gli
anni 60 e 70 sono invece rap-
presentati dalle potenti e nervo-
se spider inglesi, dalla blasonata
Ferrari, dalle imponenti spider
doltre Atlantico, senza contare -
per rimanere in tema cinemato-
grafico - lAlfa Romeo Duetto del
film Il laureato.
La mitica Chevrolet Corvette del 1956,
una delle auto storiche esposte fino
alla fine di marzo al museo dellauto
di Bassano del Grappa
Lenergia che viene
dal vento
Prosegue nel Comune di Nicosia, in provincia di Enna,
il programma di sviluppo e realizzazione di nuovi
impianti eolici di Enel. La centrale di Serra Marrocco
il quattordicesimo impianto eolico di Enel in Italia,
che porta la capacit produttiva di energia elettrica
dal vento della societ a circa 200 Megawatt.
Il nuovo impianto ha una capacit di 47 MW: i 55
aerogeneratori produrranno 100 milioni di
chilowattora allanno, una quantit di energia
elettrica in grado di soddisfare le necessit di 60.000
famiglie e di evitare lemissione di oltre 71.500
tonnellate annue di anidride carbonica.
La collocazione degli aerogeneratori, disposti secondo
criteri di corretto inserimento nel paesaggio, stata
progettata in modo da ottimizzare la produzione in
funzione dei venti prevalenti.
Enel intende contribuire in modo determinante allo
sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia, con un
investimento di un miliardo di euro, di cui circa 360
milioni nel 2004.
La produzione netta di energia elettrica da fonti
rinnovabili di Enel in Italia passer cos da 24 miliardi
di chilowattora a 27 miliardi di chilowattora nel 2008.
Costituito il comitato
sullambiente
Durante il General Meeting Iec (la riunione annuale
di tutti gli enti normatori elettrotecnici del mondo)
che si svolta a Seoul, lSmb - Standardization Mana-
gement Board - ha preso una importante decisione:
costituire un nuovo comitato tecnico che tratti in mo-
do completo e trasversale tutti gli aspetti normativi
ambientali di tutti i prodotti e sistemi elettrici ed
elettronici.
Tale decisione stata presa dopo aver valutato le posi-
zioni contrastanti di molti Paesi e con il contributo
determinante del Cei, la cui delegazione al GM pre-
sieduta da Aldo Bolza, presidente generale, Enrico Co-
mellini, past president, e Antonio Alberici, segretario
generale.
Proprio Alberici, delegato italiano durante la prece-
dente riunione dellSmb tenutasi in Florida, aveva ri-
chiamato i colleghi degli altri Paesi sullimportanza di
tali lavori normativi per il futuro dellambiente.
A Seoul si infine pervenuti alla costituzione del nuo-
vo TC 111 Enviromental standardization for electri-
cal and electronic products and systems, la cui segre-
teria stata affidata allItalia.
La segreteria del nuovo TC sar quindi affidata allin-
gegner Andrea Legnani, gi segretario dellanalogo
appena costituito TC Cenelec sullambiente ed esperto
di questi problemi come funzionario della segreteria
tecnica dellAnie.
www.fichet-bauche.it
F
ichet-Bauche, societ del
Gruppo Gunnebo, speciali-
sta nel settore della sicurezza
fisica ed elettronica (cassefor-
ti, impianti di allarme e sistemi
di telesorveglianza), ha lanciato
il nuovo sito destinato al mercato
italiano.
Abbiamo voluto mettere a pun-
to delle pagine web fortemente
interattive ha dichiarato Arrigo
Horn, direttore commerciale di Fi-
chet-Bauche Italia, che ha pro-
seguito: Ci siamo quindi dota-
ti di uno strumento di lavoro
che ci consentir di dialogare
in modo razionale ed efficace
con i nostri clienti attuali.
Attraverso il nuovo sito, inoltre,
la forza vendita potr illustrare
ai potenziali clienti le nostre so-
luzioni davanguardia nel campo
della sicurezza.
Il nuovo sito Fichet-Bauche Ita-
lia stato concepito - anche dal
punto di vista grafico - allinse-
gna della razionalit e della pra-
ticit di utilizzo.
Le varie categorie di prodotti e
servizi sono chiaramente iden-
tificabili, permettendo al visi-
tatore di seguire il proprio per-
corso senza perdite di tempo, gui-
dandolo e aiutandolo a mettere
a fuoco le esigenze.
La home page del nuovo sito
Fichet-Bauche dedicato al mercato
italiano

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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
U
n fascio di luce corre lungo lo
Steinerne Brcke, il ponte di
pietra che attraversa il Danubio a
Regensburg (alias Ratisbona), cit-
t situata nel punto pi setten-
trionale del fiume blu, nel cuore
della Baviera. Con questa insoli-
ta installazione luminosa di Osram
Opto Semiconductors, la storica cit-
t ha voluto dare enfasi alla pro-
pria candidatura a Citt della
cultura 2010. Forte limpatto
visivo dellimpianto - che si basa
su giochi di linee rette e di curve
- rafforzato dalle morbide luci co-
lorate che illuminano dal basso le
arcate della struttura architetto-
nica dellantico ponte.
Lintervento si fonda sulla mo-
derna tecnologia led e sulla tec-
nica floodlight basata su lampa-
de a scarica ad alta intensit; una
luce morbida completa lutilizzo
delle tecnologie pi moderne, fi-
nalizzate allilluminazione di una
storia secolare.
Danubio by night
I
l gruppo Ige-Xao prosegue la
propria crescita e, alla fine del-
lesercizio 2003-2004, presenta un
incremento del fatturato consolidato
del 7,6% con un risultato operati-
vo che si attesta all8,3% contro il
7,6% dellesercizio precedente.
Performance dovuta in gran parte
allexport, dove laumento stato
dell11% con la filiale italiana, che
si distingue in termini di fatturato
e numero di clienti. Parallelamen-
te, Ige-Xao rafforza la propria si-
tuazione finanziaria con una teso-
reria al netto dellindebitamento pa-
ri a pi di 7 milioni di euro e capi-
tali propri per oltre 9 milioni di eu-
ro (+14,8%): una solidit finanzia-
ria che permette al gruppo di rea-
lizzare i propri piani di sviluppo a
medio termine e di cogliere le op-
portunit di crescita esterna.
Oltre ai positivi aspetti finanziari,
lesercizio 2003-2004 stato ca-
ratterizzato da numerosi avveni-
menti tra i quali la commercializ-
zazione delle nuove versioni dei
prodotti esistenti, la nascita di
nuovi prodotti, la firma di una
partnership con Dassault Syst-
mes e lannuncio del progetto
Boeing.
Incremento superiore agli obiettivi
I led attraversano non solo il fiume, ma anche lo spazio e il tempo
Impianti tecnologici per
edifici: una nuova raccolta
Il Cei ha realizzato una nuova raccolta di norme sugli
impianti tecnologici degli edifici, che risponde alla ne-
cessit di riferimenti normativi nel settore del cablag-
gio, degli impianti televisivi, dellautomazione e degli
impianti di allarme. La selezione S028 raccoglie su cd-
rom le norme di riferimento di una serie di campi di ap-
plicazione: cablaggio residenziale; cablaggio struttura-
to; impianti allarme/antintrusione; impianti per lauto-
mazione/domotica; impianti di ricezione tv.
La selezione raccoglie attualmente oltre 50 norme Cei e
Cenelec, elaborate principalmente dai comitati tecnici
di riferimento.
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S
trategici per le imprese e
per loccupazione appren-
distato e formazione in
quanto il tirocinio uno stru-
mento fondamentale per lac-
cesso al mondo del lavoro e, per
essere efficace, deve essere com-
patibile con le specificit del-
limpresa, soprattutto quella di
piccole dimensioni.
Come sappiamo, la messa a re-
gime del nuovo apprendistato
aspetta le regolamentazioni re-
gionali che devono rendere ope-
rativo listituto. Infatti, la legge
Biagi chiarisce, senza ombra di
dubbio, che, in attesa delle nor-
mative regionali, continuano ad
applicarsi le vecchie disposi-
zioni (articolo 47 comma 3 del
Dlgs 276/03). Nonostante questo,
la circolare 40 del 14 ottobre del
Ministero ha chiarito numerosi e
delicati nodi interpretativi che sol-
leva la messa a regime del nuo-
vo apprendistato.
In attesa che le Regioni defini-
scano insieme alle parti sociali i
profili formativi, i datori di la-
voro potranno concludere con-
tratti di apprendistato appli-
cando le disposizioni contenute
nella legge 25/55, con le modi-
fi che apportate dal l a l egge
196/97, salvo che per il contrat-
to di apprendistato finalizzato
per lacquisizione di un diplo-
ma o per percorsi di alta quali-
ficazione, che invece, secondo
il Ministero, pienamente ope-
rativo nei limiti e alle condizio-
ni previste dallarticolo 50 del
Dlgs 276/03.
, infatti, gi operativa sola-
mente la disciplina dellappren-
distato per lacquisizione di un
diploma o per percorsi di alta
formazione, un istituto di nic-
chia che interessa un numero
Apprendistato
e formazione
ATTUALIT
In questo terzo appuntamento con la riforma Biagi
(i precedenti articoli sono usciti sui numeri di
novembre e dicembre 2004) si affronta il tema del-
laggiornamento
14
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
Roberta Leprotti
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha stipulato il 29
luglio con la Regione Veneto un protocollo dintesa che rende ope-
rativo nella regione lapprendistato di alto livello, la tipologia re-
golata dallarticolo 50 del Dlgs 276/2003.
Parte dunque la prima sperimentazione del contratto di ap-
prendistato per alte professionalit introdotto dalla riforma Bia-
gi. Si tratta di un contratto di lavoro a contenuto formativo che
consente, sulla base di un percorso condotto con luniversit, di
conseguire un titolo universitario.
La sperimentazione veneta, nata dallintesa tra la Regione, il si-
stema universitario e le organizzazioni degli imprenditori, ri-
guarder in primo luogo cinque titoli di master universitario
corrispondenti ad altrettante professionalit particolarmente ri-
chieste dal mercato del lavoro del Veneto ed interesser circa cen-
to giovani laureati. I profili professionali finora individuati da tra-
durre in percorsi sperimentali nellalto apprendistato sono cin-
que: esperto in pianificazione e controllo nelle aziende del ter-
ziario (controller), esperto di ricerca e sviluppo del prodotto,
esperto della produzione e della logistica, gestore della commessa
edile, meteorologo.
VENETO. AL VIA LAPPRENDISTATO
DI ALTO LIVELLO
La messa
a regime del nuovo
apprendistato aspetta
le regolamentazioni
regionali che devono
rendere operativo
listituto
contenuto di lavoratori ma per il
quale stato possibile avviare in
alcune regioni (Veneto, Lom-
bardia, Emilia-Romagna e Ligu-
ria) le prime sperimentazioni nei
limiti e alle condizioni dellarti-
colo 50 del decreto legislativo
276/03. Restano ancora da defi-
nire, invece, le altre due tipolo-
gie di apprendistato: il profes-
sionalizzante e quello per le-
spletamento del diritto-dovere di
istruzione e formazione (in attesa
della definitiva attuazione delle
deleghe della legge Moratti).
Se limitiamo il confronto allap-
prendistato professionalizzan-
te, cio a quello che probabil-
mente sar il pi utilizzato dal-
le aziende, le differenze fonda-
mentali tra la vecchia e la nuo-
va normativa riguardano so-
prattutto let dellapprendista
e la durata del periodo di for-
mazione. La nuova disciplina
prevede che il contratto pu es-
sere stipulato con giovani tra i 18
(in alcuni casi anche 17) e i 29 an-
ni. La durata stabilita dai con-
tratti collettivi, con un minimo di
due anni e un massimo di sei.
Queste sono, senza dubbio, in-
novazioni significative soprat-
tutto perch ampliano notevol-
mente la platea dei giovani che
possono accedere al contratto. I
limiti di et a cui si deve fare
riferimento ancora oggi, in at-
tesa della regolamentazione da
parte delle Regioni, sono invece
quelli stabiliti dallarticolo16 del-
la legge 196/97 e cio minimo 16
anni (compiuti) e massimo 24
anni (non compiuti).
Let massima elevata a 26
anni nelle aree individuate dagli
Obiettivi 1 del regolamento
Cee 2081/93 del 20 luglio 1993
(Regioni Campania, Basilicata, Pu-
glia, Calabria, Sicilia e Sarde-
gna), nonch nei territori delle al-
tre Regioni del Centro-nord con-
siderati svantaggiati ai sensi del
regolamento Cee 1260/99. Se il
contratto stipulato con un por-
tatore di handicap, i limiti mas-
simi salgono di due anni e quin-
di lassunzione pu salire fino
a 26 anni.
Limite elevato a 28 anni nelle
aree degli Obiettivi 1 e 2 del
regolamento Cee. Per esempio,
nel settore dellartigianato let
massima pu essere elevata fi-
no a 29 anni per qualifiche ad al-
to contenuto professionale, se-
condo quanto stabilito dai vari
contratti collettivi nazionali di
categoria.
Anche sotto il profilo della durata
bisogna, per ora, attenersi ai
vecchi contratti che, sempre se-
condo larticolo 16 della legge
196/03, non potevano prevede-
re una durata inferiore a 18 me-
si e una durata massima supe-
riore a 4 anni.
LA FORMAZIONE
Un altro elemento di grande im-
portanza la formazione.
I datori di lavoro che stipulano i
contratti di apprendistato do-
vranno continuare a rispettare le
disposizioni stabilite dalla legge
196/97 e dai decreti attuativi in
tema di formazione. In partico-
lare, dovranno continuare a co-
municare allamministrazione
pubblica competente i dati del-
lapprendista e quelli del tutore
aziendale entro 30 giorni dalla da-
ta di assunzione per consentire
la realizzazione della formazione
esterna.
invece venuto meno, rispetto
alla disciplina precedente, lob-
bligo di richiedere lautorizza-
zione preventiva allispettorato
del lavoro.
ATTUALIT APPRENDISTATO E FORMAZIONE
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 15
stato firmato il 3 novembre un protocollo dintesa tra il Ministero del
lavoro e delle politiche sociali e la Regione Lombardia per la speri-
mentazione di percorsi formativi dellalto apprendistato in attuazione
dellart. 50 del Dlgs 276/2003.
Lapprendistato per lacquisizione di un diploma o per percorsi di alta
formazione consente di conseguire un titolo di studio di livello secon-
dario, universitario o di alta formazione e per la specializzazione tec-
nica superiore. Laccordo, che segue quello stipulato il 29 luglio scor-
so con la Regione Veneto, prevede tra laltro: la realizzazione di una spe-
rimentazione di percorsi formativi per il conseguimento di un titolo di
studio di specializzazione tecnica superiore o di master di 1 e 2 livello
per apprendisti dai 18 ai 29 anni; la definizione di una prima regola-
mentazione dellapprendistato ai fini dellattuazione della sperimentazione;
listituzione di una cabina di regia nazionale per il monitoraggio delle
sperimentazioni regionali di apprendistato.
INTESA CON LA LOMBARDIA
PER LAPPRENDISTATO DI ALTO LIVELLO
Nella regolamentazione del nuovo apprendistato un ruolo centrale spetta
alla contrattazione collettiva. Infatti, in attesa delle norme regionali, linte-
resse per le opportunit offerte dal nuovo apprendistato si tradotto in nu-
merosi accordi collettivi nazionali di lavoro che hanno gi provveduto a trac-
ciarne regole e funzionamento. Nonostante la Legge Biagi dica espressamente
che in attesa delle nuove norme regionali rimangono in vigore le vecchie.
Contratto collettivo e normativa regionale
proprio su questo punto che si concentrano i chiarimenti della circolare
40 del 14 ottobre. Premesso che il contratto di apprendistato professio-
nalizzante gi stato regolamentato dai contratti collettivi nazionali, con
contenuti non sempre coerenti con la lettera e la ratio del decreto legislativo
276/03, la circolare ricorda che la regolamentazione dei profili formativi
dellapprendistato professionalizzante demandata alle Regioni. Se con-
frontiamo la necessit di attendere la regolamentazione regionale in
materia di profili formativi e durata del contratto con gli esiti della con-
trattazione collettiva che, fino a ora, si occupata del nuovo apprendistato,
emerge un panorama differenziato.
Discipline contrattuali compatibili
Alcuni contratti, come per esempio quello dellindustria gomma-plastica
del 6 giugno 2004 e delledilizia del 20 maggio 2004, offrono una detta-
gliata disciplina delle diverse ipotesi di apprendistato, condizionandone
tuttavia loperativit allentrata in vigore delle regolamentazioni regionali
di riferimento. Altri contratti, come quello dei tessili del 24 aprile 2004,
dellindustria delle calzature del 18 maggio 2004 o quello degli alimen-
tari del 6 maggio 2004, coerentemente alla disciplina transitoria tracciata
nel decreto 276/03, fanno integralmente salva, in via transitoria, la disciplina
legale e contrattuale previgente, concentrando la propria operativit
nei campi di legittima competenza contrattuale, quale, per esempio,
quello della retribuzione, rinviando loperativit della disciplina colletti-
va sul nuovo apprendistato professionalizzante allemanazione della
normativa regionale.
Discipline contrattuali incompatibili
Tuttavia, ci sono contratti collettivi che non tengono conto delle competenze
regionali. il caso, per esempio, del Ccnl del commercio del 2 luglio 2004
che in attesa della normativa regionale prevede una disciplina sperimentale
dellapprendistato, imperniata su una particolare modalit per il ricono-
scimento della qualifica professionale conseguita dallapprendista nel per-
corso di formazione, attribuendo al datore di lavoro il compito di registrarne
le competenze acquisite. La disciplina si sovrappone quindi alle compe-
tenze delle Regioni a cui la legge Biagi attribuisce il compito di definire
i profili formativi e di determinare gli strumenti per il riconoscimento del-
la formazione acquisita dallapprendista. Ecco quindi che la circolare
40/04 ne chiarisce la non operativit.
Accordi regionali di sperimentazione
Pi avanzate sono le sperimentazioni avviate finora in alcune Regioni. In-
fatti, fermo restando che anche in queste realt territoriali bisogner at-
tendere la normativa regionale per lavvio a regime dellistituto, Veneto
ed Emilia Romagna hanno concluso accordi di sperimentazione per lap-
prendistato di terzo livello, quello di alta formazione, mentre un protocollo
sottoscritto dalla Liguria ha per oggetto la sperimentazione dellap-
prendistato professionalizzante. Questi protocolli hanno la duplice fun-
zione di tracciare le linee guida della futura normativa regionale e di av-
viare esperienze pilota di regolamentazione del nuovo apprendistato. Sal-
vo limitate eccezioni, dunque, sembrerebbe che la contrattazione collettiva
di attuazione del nuovo apprendistato abbia rispettato tempi e fasi, cer-
to non lineari, di attuazione della riforma, per evitare che, al positivo in-
teresse per il nuovo apprendistato, si accompagnino soluzioni contrattuali
affrettate e che sconfinino nelle competenze.
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Ne troviamo chiaro riferimento an-
che nella circolare n. 40 del Mi-
nistero del Lavoro che, richia-
mando il comma 1 dellarticolo 85
del decreto legislativo 276/03,
ha abrogato ladempimento, fin
dal 24 ottobre 2003. Il Ministero
precisa per che le Regioni pos-
sono reintrodurre, in attuazio-
ne dellarticolo 2 della legge
30/03 (Legge Biagi), una diver-
sa procedura autorizzativa, an-
che attraverso gli enti bilatera-
li. Il Ministero precisa tuttavia
che, in assenza della regola-
mentazione regionale, non pos-
sono essere considerate legitti-
me le disposizioni contrattuali che
subordinano la stipula del con-
tratto di apprendistato alliscri-
zione del datore di lavoro al-
lente bilaterale o allautorizza-
zione rilasciata dallo stesso en-
te. Pertanto, lunico adempi-
mento amministrativo di as-
sunzione, oltre alla visita medi-
ca, , in questa fase transitoria,
quello di comunicare lassun-
zione dellapprendista al Cen-
tro provinciale dellimpiego.
Questo un chiarimento im-
portante che dovrebbe orienta-
re almeno alcune Regioni a rom-
pere gli indugi e a pervenire in
tempi relativamente brevi alla
messa a regime di uno stru-
mento che, oggi pi che nel pas-
sato, si rivela decisivo per lat-
tivazione di canali agevolati ed
economicamente sostenibili di
ingresso dei giovani nel merca-
to del lavoro con contratti di
qualit. Ci non significa, pe-
raltro, che lapprendistato sia
destinato a diventare un surro-
gato del vecchio contratto di for-
mazione e lavoro nel senso di
un contratto basato sullo scam-
bio tra una formazione di fac-
ciata a fronte del riconoscimen-
to di una quota significativa di
sgravi contributivi, come han-
no erroneamente sostenuto alcuni
osservatori.
La risposta , ancora una volta,
nella circolare 40/04 che ricorda
la centralit dei percorsi di for-
mazione nel nuovo apprendi-
stato, con limportante novit
di prevedere ora un monte mi-
nimo di formazione formale e
non pi necessariamente di for-
mazione esterna allazienda.
Una formazione che deve esse-
re concretamente effettuata,
dentro o fuori limpresa, ma ri-
spettando principi codificati di ve-
rifica e certificazione, secondo
quanto definito dalle future nor-
me regionali. La volont del le-
gislatore nello stabilire che lin-
vestimento in formazione debba
essere effettivo dimostrata
ampiamente dal regime sanzio-
natorio che condiziona il godi-
mento dei benefici economici ad
un corretto adempimento del-
lobbligo formativo. Linadempi-
mento formativo imputabile al da-
tore di lavoro, infatti, ha ora una
conseguenza pesantissima e cio
lobbligo di versare allInps la
differenza tra la contribuzione ver-
sata e quella dovuta con riferi-
mento al livello di inquadra-
mento contrattuale superiore
che sarebbe stato raggiunto dal
lavoratore al termine del perio-
do di apprendistato, maggiora-
ta del 100 per cento.
evidente che il rispetto di que-
ste condizioni sia sul piano am-
ministrativo sia operativo porter
lapprendistato ad assumere un
ruolo ben diverso da quello finora
svolto: da mero espediente per
lacquisizione di forza lavoro a co-
sto pi basso a primo livello del-
la formazione continua. Avremo
quindi un apprendistato che
identifica un bacino privilegiato
per linserimento in azienda dei
giovani rispettando percorsi di la-
voro certificati e di qualit.
18
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
ATTUALIT APPRENDISTATO E FORMAZIONE
Con la circolare 40 del 14 ottobre 2004 il Ministero del Lavoro scioglie i
primi dubbi applicativi sul nuovo contratto di apprendistato. Ancora pri-
ma che il contratto di apprendistato sia pienamente operativo il Ministero
ha ritenuto opportuno chiarire alcuni passaggi come ad esempio la con-
ferma dellabrogazione dellobbligo di richiesta dellautorizzazione alla di-
rezione provinciale del Lavoro (articolo 86, comma 3, decreto legislativo
276/03). La circolare 40 fa presente che solo le Regioni potranno reintrodurre
una diversa procedura di autorizzazione, anche attraverso il rimando agli
enti bilaterali. Conseguentemente, il Ministero ha precisato che non so-
no da considerare legittime le attuali norme dei contratti collettivi che con-
dizionano la stipula del contratto di apprendistato a uniscrizione al-
lente bilaterale o allassociazione di categoria.
Diritto-dovere di istruzione
Si tratta del tipo contrattuale la cui finalit la formazione finalizza-
ta al conseguimento di una qualifica di istruzione e formazione pro-
fessionale. Il modello deriva dalla riforma del sistema di istruzione e for-
mazione (legge 53/03) di cui si attendono i decreti delegati. Secondo
le indicazioni ministeriali un contratto che le aziende potranno sti-
pulare con soggetti di et compresa tra 15 e 18 anni non compiuti per
garantire loro il termine degli studi con lalternanza scuola-lavoro.
Professionalizzante
il modello di maggiore interesse per le aziende dal momento che
finalizzato al conseguimento di una qualifica attraverso la formazione
sul lavoro. A differenza delle altre tipologie in cui il lavoratore mira al-
lacquisizione di un titolo di studio, lapprendistato professionaliz-
zante finalizzato ad aumentare le sue capacit tecniche per render-
lo qualificato. La circolare 40/04 spiega che il contratto potr essere sti-
pulato con lavoratori di et compresa tra 18 e 29 anni (si ritiene, 30 an-
ni non compiuti), ma anche a partire da 17 anni se saranno in posses-
so di una qualifica professionale conseguita in base alla legge 53/03 (ri-
forma Moratti). Questi limiti di et, tuttavia, saranno applicabili solo
quando il contratto sar pienamente operativo. Con riferimento proprio
alloperativit, la circolare sottolinea la necessit della regolamenta-
zione regionale anche se alcuni contratti collettivi (per esempio quel-
lo del commercio) hanno ritenuto che la previsione contrattuale fosse
sufficiente per rendere applicabile la nuova disciplina.
Una volta introdotta la regolamentazione regionale, secondo il Ministero,
la disciplina dellapprendistato resta comunque soggetta, laddove
compatibile, alle disposizioni contenute nella legge 25/55. Sar pertanto
possibile la determinazione della retribuzione mediante un procedimento
di percentualizzazione prevista dallarticolo 13, comma 1, della legge
25/55, fermo restando il divieto di cottimo.
Percorsi di alta formazione
Il terzo modello contrattuale finalizzato allacquisizione di un titolo
di studio secondario, laurea o diploma di specializzazione tecnica. Per
lattuazione sufficiente un accordo o convenzione tra Regioni, asso-
ciazioni dei datori di lavoro e lavoratori, nonch con universit e altre
istituzioni formative.
Regime sanzionatorio
Nel caso di inadempienza del datore nel fornire la prevista formazio-
ne al lavoratore tale da impedire il raggiungimento della qualifica, il de-
creto legislativo 251/04 introduce un rigido sistema sanzionatorio se-
condo cui deve essere restituito il doppio della differenza tra contribuzione
versata e dovuta con riferimento al livello di inquadramento contrat-
tuale superiore che sarebbe stato raggiunto al termine del periodo di
apprendistato.
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automazione domestica e
industriale, intesa come
controllo e gestione del-
le funzioni che contraddistin-
guono lambiente abitativo e la-
vorativo, sta accompagnando le-
voluzione civile, culturale ed eco-
nomica delluomo del XXI seco-
lo. Concrete esigenze di sicu-
rezza attiva e passiva, di comfort,
di comunicazione e di utilizzo
razionale dellenergia trovano
sempre pi riscontro nella do-
motica, innovativa tecnologia in
fase di forte sviluppo che si ot-
tiene attraverso lutilizzo con-
giunto dellelettronica e dellin-
formatica. Lintegrazione delle
pi avanzate tecniche informatico-
telematiche ha consentito di rea-
lizzare sistemi di automazione
in grado di cambiare e miglio-
rare non solo la nostra vita, ma an-
che e soprattutto quella delle
persone pi fragili. Offrire
spunti di riflessione su come la do-
motica possa essere uno stru-
mento indispensabile per il be-
nessere e la sicurezza delle per-
sone svantaggiate portatrici di dis-
abilit oppure di anziani non
completamente autosufficienti
stato il tema di fondo di un
convegno tenutosi presso la Fa-
colt di ingegneria dellUniversit
di Bergamo, convegno organizzato
dal Ce.S.A.C., Centro servizi per
lassociazionismo, la coopera-
zione, le imprese sociali. Do-
motica: tecnologia al servizio
dellutenza - Soluzioni per il be-
nessere e la sicurezza delle per-
sone svantaggiate, questo il ti-
tolo della giornata di studio alla
quale hanno preso parte nume-
rosi relatori e molti addetti ai la-
vori che hanno seguito con gran-
de partecipazione non solo le ri-
flessioni emerse, ma anche la
proiezione di filmati relativi ad in-
terventi di domotizzazione a fa-
vore di persone anziane e disabili.
EDILIZIA E DOMOTICA
Quando acquistiamo un bene di
consumo come il telefonino op-
pure lelettrodomestico - ha sot-
tolineato Luciano Nicoli, re-
sponsabile dellUnit operativa
disabili Asl di Bergamo - insieme
ci viene anche consegnata una do-
cumentazione che attesta le ca-
ratteristiche tecniche e di fun-
zionamento del bene stesso, ma
ci non avviene, anche se forse
avrebbe pi logica, quando si
compera una casa sia essa nuo-
va, ristrutturata o da ripristina-
re. Se questo manuale di ma-
nutenzione e istruzione esi-
stesse anche per gli apparta-
menti si avrebbe una chiara vi-
sione di ci che stato fatto in
passato in termini di conserva-
zione/innovazione e si potreb-
bero quindi meglio pianificare
interventi futuri sulla base delle
esigenze di chi vi abiter.
Solo cos - ha proseguito Nicoli -
potranno essere tutelati gli inte-
ressi di chi acquista al fine di non
trovarsi successivamente ad af-
frontare costi aggiuntivi per ap-
parecchiature non a norma o per
altro. Attraverso un manuale sem-
pre aggiornato si potranno avere
unit abitative costantemente ef-
ficienti soprattutto per quella fa-
scia di popolazione pi debole
che pi di tutti necessita di un ele-
vato livello di sicurezza.
In un appartamento in cui sta-
to rimesso a norma con soluzio-
ni innovative limpianto elettrico
- ha concluso Nicoli - si asso-
lutamente tranquilli di poter in-
tegrare nello stesso impianto
nuovi sistemi sia elettronici, co-
me ad esempio apparecchi per la
protezione attiva e passiva delle
persone, sia funzioni complesse
per disabili.
Domotica: un aiuto
per anziani e disabili
ATTUALIT
20
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
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La giornata di studio stata promossa dal Ce.S.A.C., Centro
servizi per lassociazionismo, la cooperazione, le imprese socia-
li: si tratta di un consorzio, nato il 1 aprile 1984, che si pone lo sco-
po di favorire la promozione e lo sviluppo di cooperative e orga-
nizzazioni sociali attraverso unadeguata assistenza tecnica, am-
ministrativa, gestionale. promosso da Acli, Enaip, cooperative
e associazioni bergamasche, per dare forma alla scommessa di rea-
lizzare solidariet nei processi di lavoro. Ce.S.A.C., che offre ser-
vizi a pi di 50 organizzazioni no profit, rappresenta un riferimento
per far crescere una economia attenta alla persona e al sociale.
Presidente del Ce.S.A.C. Giorgio Gotti.
LORGANIZZAZIONE DEL CONVEGNO
La giornata di studio promossa dal Centro servizi
per lassociazionismo, la cooperazione, le imprese
sociali, ha sottolineato limportanza di nuove do-
tazioni per gli spazi abitativi e di lavoro
Gianluca Cupellini
FLESSIBILIT
IMPIANTISTICA
Anche Giancarlo Maccarini, pre-
side della Facolt di ingegneria
dellUniversit degli studi di Ber-
gamo, si voluto soffermare sul
settore delle costruzioni: Nel-
lambito delledilizia ritengo che
in futuro si debba progettare
pensando anche in funzione di
quelle che potranno essere le
possibili integrazioni e quindi si
debbano effettuare delle precise
predisposizioni a monte che pos-
sano accogliere le novit tecniche
offerte dallo sviluppo continuo del-
la tecnologia domotica. Una ca-
sa nuova o ristrutturata deve
poter accogliere nel corso degli
anni le continue innovazioni tec-
niche che questo settore lancia
sul mercato e quindi offrire la
massima flessibilit in termini
di manutenzione straordinaria.
Questo deve valere ancora di
pi per quelle unit apposita-
mente progettate per accogliere
persone disabili.
MIRATE POLITICHE
SOCIALI
Una mirata e precisa relazione di
approfondimento dal punto di
vista delle politiche sociali lega-
te al territorio stata affrontata
da Silvano Gerardi, direttore del-
lAssessorato alle politiche so-
ciali della Provincia: Il nostro
impegno sempre stato quello di
sostenere la domiciliarit delle per-
sone anziane e disabili, in modo
tale che possano rimanere il pi
possibile allinterno della pro-
pria abitazione insieme ai propri
familiari e ai propri affetti e quin-
di non essere sradicate al fine di
non accentuare il loro disagio.
In questottica - ha messo in evi-
denza Gerardi - la strada da per-
correre quella di intervenire
sulle abitazioni e adattare le
stesse alle pi diverse esigen-
ze automatizzando secondo le
nuove tecnologie le strutture e i
servizi interni allo scopo di pro-
lungare il pi possibile lauto-
nomia delle persone meno for-
tunate. Ancora oggi, purtroppo,
come Settore Politiche Sociali ci
scontriamo con una realt abi-
tativa dove i vincoli sono sempre
gli stessi: gradini, scale, corri-
doi stretti e locali non a norma.
Proprio alla luce di questo - ha
spiegato Gerardi - indispen-
sabile progettare risolvendo que-
sti problemi strutturali anche at-
traverso limpiego della domo-
tica in funzione non solo delle
persone anziane, ma anche al
servizio di chi ha difficolt motorie
allinterno dellabitazione o sul po-
sto di lavoro.
DOMOTICA PER TUTTI
Interessante sotto laspetto tec-
nico stato lintervento di Gio-
vanni Del Zanna, architetto che
si occupa specificamente di pro-
gettazione per lutenza amplia-
ta, cio definisce lo studio del
cucchiaio oppure dellintera area
edificabile considerando come
fondamentali i reali bisogni del-
luomo inteso nella sua dimen-
sione pi ampia: uomo o donna,
bambino o anziano, da chi ha
buone capacit a chi invece
disabile. Alzare la tapparella
attraverso un sensore secondo me
pu essere utile, ma non va con-
siderata domotica. Si tratta solo
di una piccola automazione che
giusto che abbia una sua col-
locazione; ma la domotica, a mio
avviso, un sistema che deve
riuscire a mettere quanti pi im-
pianti possibili allinterno di un
sistema di gestione unitario crean-
do cos una stretta relazione fun-
zionale e programmata allinter-
no dellabitazione. Del Zanna
ha proseguito mettendo in luce
che uno dei punti base della pro-
gettazione per lutenza amplia-
ta costituito dalla flessibilit, cio
la possibilit che non sia la per-
sona ad adattarsi alloggetto,
ATTUALIT DOMOTICA: UN AIUTO PER ANZIANI E DISABILI
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 21
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misura di segnali analogici
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continua provenienti da
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tensione) e linterfaccia
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protocollo Modbus RTU!
Sicuramente molto
apprezzati la funzione Loop
Break Alarm (LBA) che
permette di tenere sotto
controllo il funzionamento
di tutto lanello di
regolazione e il controllo
automatico/manuale per
semplificare le operazioni di
messa a punto e
manutenzione. Sono
ovviamente disponibili le
principali tipologie di uscite
di regolazione: a rel, logica
in tensione, analogica in
corrente, questultima
impiegabile anche come
ritrasmissione.
possibile impiegare lE5CN
anche come regolatore di
processo.
Anche la scelta di schede
opzionali (ingresso evento,
comunicazione seriale)
inseribili allinterno del
termoregolatore
aumentata per rendere il
prodotto ancora pi
versatile e potente. Sono
state aggiunte numerose
nuove funzioni software e
hardware tra cui spiccano:
lallarme di interruzione
delle resistenze di
riscaldamento nei sistemi
trifase e la segnalazione
delleventuale cortocircuito
del rel statico, la
possibilit di aggiungere
una quarta uscita (logica in
servizio lettori 1888

ma il contrario. Seguendo questa


logica la tecnologia domotica
rappresenta per lutente con dif-
ficolt una grande opportunit per
gestire autonomamente gli im-
pianti domestici secondo le mo-
dalit a lui pi congeniali. Quin-
di io penso - ha espresso Del
Zanna - che la risposta allutilit
e alle applicazioni della domoti-
ca non sia tanto da cercare sul
versante della tecnologia, quan-
to su quello delluomo, dei suoi
reali bisogni e dei suoi modi di vi-
vere. In prospettiva auspico che
altri colleghi che lavorano in que-
sto campo progettuale cambino
il punto di osservazione: dalla
tecnologia alluomo; si tratta di
un passo necessario per scopri-
re le effettive utilit della do-
motica. Ad esempio - ha sottoli-
neato Del Zanna durante il pro-
prio intervento - interessante
analizzare gli aspetti delle in-
terfacce di comando al fine di
ottenere le soluzioni pi idonee
al problema da affrontare e ri-
solvere. Nel momento in cui nel
sistema abitativo il comando cor-
risponde ad un messaggio di ti-
po informatico, la modalit at-
traverso la quale impartisco ta-
le comando del tutto irrilevan-
te: posso utilizzare il pulsante a
parete, come in un impianto tra-
dizionale, un telecomando o in-
viare un segnale da remoto (cel-
lulare, Internet ecc.). Se ho del-
le disabilit posso utilizzare del-
le interfacce dedicate che, adat-
tandosi alle singole esigenze,
impartiscono comunque il co-
mando al sistema ottenendo lo
stesso risultato. Posso altres
utilizzare contemporaneamente
- in parallelo - diverse modalit di
interfaccia. Giovanni Del Zanna
ha posto laccento anche sul fat-
to che i sistemi di ultima gene-
razione, grazie proprio al loro
elevato contenuto tecnologico,
oltre a mettersi in relazione con
i diversi impianti, sono in grado
di monitorare facilmente il fun-
zionamento degli apparecchi al-
linterno della casa e rilevare in
tempo reale sia situazioni anomale
(malfunzionamento) sia possibi-
li pericoli per le persone. Attra-
verso avanzate procedure infor-
matiche possibile program-
mare delle operazioni automa-
tiche che, al verificarsi di un de-
terminato evento, come ad esem-
pio la perdita di acqua, attivano
delle azioni, come la chiusura
istantanea della valvola dellac-
qua e contemporaneamente lin-
vio verso lesterno di un mes-
saggio di allarme.
LE GRANDI
POTENZIALIT
Dopo larchitetto Del Zanna in-
tervenuto il presidente dellItea
di Trento - Istituto trentino edi-
lizia abitativa - Elena Robecchi De-
fan che, attraverso la proiezione
di un filmato relativo alla realiz-
zazione di un recente progetto,
ha offerto la possibilit di os-
servare le grandi potenzialit
proposte dalla moderna tecnologia
domotica verso persone portatrici
di handicap di diverso tipo. Gli al-
loggi in questione hanno messo
in evidenza lapplicazione di una
vasta serie di dispositivi inte-
grati con soluzioni per il con-
trollo elettronico e vocale degli im-
pianti e degli apparecchi dome-
stici. Tra le tecnologie pi inte-
ressanti installate negli appar-
tamenti ricordiamo il videocito-
telefono, il rilevatore e decodifi-
catore segnali, il telecomando a
riconoscimento vocale, il co-
mando di apertura/chiusura (ac-
censione/spegnimento) di por-
te interne, finestre, luci, tappa-
relle, porta blindata di ingres-
so, il controllo a distanza di tv e
hi-fi, lapparecchio di solleva-
mento-trasporto su rotaia, il let-
to terapeutico con telecoman-
do, la cucina motorizzata con
fornelli con piastre elettriche, il
rilevatore allarme fughe di gas,
il lavabo ergonomico pieghevo-
le, la doccia a pavimento, il vaso
wc/bidet ergonomicamente pro-
gettato con scarico agevolato e,
non ultimo, il comando automa-
tico per la regolazione estate/in-
verno della temperatura nellal-
loggio. Sono convinta - ha det-
to Elena Robecchi Defan - che
spesso le immagini possono of-
frire un quadro pi ampio e det-
tagliato rispetto alle parole o ai
commenti, e in questa ottica vo-
glio solo sottolineare che il nostro
impegno sar sempre indirizza-
to a dare ai disabili la possibili-
t di esprimere al massimo la
propria autonomia.
DOMOTICA
E SICUREZZA
Sullutilizzo delle pi recenti tec-
niche domotiche inserite nei si-
stemi di automazione delle sin-
gole unit abitative assoluta-
mente daccordo anche Giorgio
Papa, di Abb: Nonostante que-
sto settore stia crescendo, pur-
troppo credo che ancora oggi sia
considerato da molti come spe-
cifico per persone anziane o per
portatori di handicap. In realt,
se si analizzassero scrupolosa-
mente i dati pi recenti riguar-
danti gli incidenti domestici, ci si
accorgerebbe che la stragrande
maggioranza di questi potreb-
be essere evitata grazie alle in-
novative apparecchiature che la
domotica offre. Cos come sta-
ta fatta una mirata campagna
di sensibilizzazione rivolta allu-
tente finale per quanto riguarda
il discorso della sicurezza stradale,
lo stesso dovrebbe essere fatto
per le abitazioni. Proprio queste
ultime - ha concluso Papa - sono
un luogo sempre pi a rischio di
incidenti perch sovraccaricate di
apparecchi elettrici ed elettro-
nici e di conseguenza si tratta di
ambienti che racchiudono insidie
estremamente pericolose con le
quali conviviamo tutti i giorni.
Bisogna creare la cultura della do-
motica spiegando alla gente che
non serve acquistare il singolo
sensore per le fughe di gas quan-
do poi si dimentica aperto il ru-
binetto dellacqua, ma sarebbe ot-
timale attrezzare ogni unit abi-
tativa di un sistema integrato
interfacciandolo con il telefono o
con il computer per poter tene-
re sotto controllo dallesterno il
funzionamento di qualsiasi ap-
parecchio, elettrico e non.
LA DOMOTICA
E IL SOCIALE
Successivamente sono intervenuti
alcuni responsabili di consorzi, di
confederazioni cooperative e di
aziende produttrici che hanno
messo in evidenza limpegno da
parte delledilizia sociale verso le
fasce pi deboli utilizzando am-
piamente gli strumenti che oggi
il comparto della domotica met-
te a disposizione; sono stati
proiettati interessanti filmati, re-
lativi a contesti di recente co-
struzione, grazie ai quali si po-
tuto apprezzare il livello di au-
tonomia che un disabile o un an-
ziano possono raggiungere al-
linterno del proprio contesto
abitativo e familiare. In partico-
lare Massimiliano Malavasi, re-
sponsabile dellAusilioteca del
Centro regionale ausili di Bologna,
e Rolando Riboldi, responsabile
tecnico e socio della Politronic
System di Parma, societ spe-
cializzata in automazione civile e
industriale, pur affrontando nei
loro singoli interventi proble-
matiche differenti comunque le-
gate alla domotica a favore degli
anziani, hanno entrambi posto
laccento sullimportanza di tenere
le persone in et senile il pi
possibile legate al loro contesto
abitativo e ai loro affetti fino a
quando la loro autonomia lo ren-
da possibile. indispensabile
dotare questa fascia pi debole
della popolazione di utili mec-
canismi di localizzazione per pro-
blemi di disorientamento tra i
diversi locali della casa, di si-
stemi antintrusione, di impianti
di rilevamento fughe gas/acqua
con possibilit di telefonate au-
tomatiche per un immediato soc-
corso, ma anche di tutte quelle
normali soluzioni offerte dalla
domotica come lo spegnimento
della luce attraverso appositi
sensori, ausili di motorizzazio-
ne automatica per letti e spe-
ciali funzioni anti-blackout e di
controllo energetico.
INVESTIRE
IN TECNOLOGIA
A conclusione della giornata di
studio e approfondimento sulle
caratteristiche della domotica ri-
volte allutenza ampliata in-
tervenuto Michele Pandolfi, re-
sponsabile Ricerca e definizio-
ne prodotto-elettronica di Ge-
wiss. Non possiamo dimenti-
care che oggi la predisposizione
degli impianti per accogliere la
tecnologia domotica rispetto a
quella tradizionale, presenta un
costo decisamente superiore, ma
questo costo bisogna vederlo in
prospettiva come una sorta di
investimento. Infatti non si deve
dimenticare che oggi molte per-
sone sono giovani e autonome, ma
tra qualche decennio potrebbe-
ro avere delle precise necessit
che solo la tecnologia domotica
potr risolvere. In un contesto
di questo tipo va anche sottoli-
neato che se vogliamo far inte-
ragire impianti diversi con ca-
ratteristiche tecniche differenti
non si potranno impiegare le tra-
dizionali tecnologie, ma ci si do-
vr orientare verso i bus di cam-
po (fieldbus) che consentono di
scambiare un ampio numero di in-
formazioni su una semplice li-
nea seriale. Il vantaggio risiede
- ha continuato Pandolfi - nel fat-
to che i dispositivi comunicano in
modo seriale tra di loro attra-
verso pacchetti dati digitali con-
sentendo di decentralizzare lin-
telligenza e soprattutto di dif-
ferenziare i dispositivi. Vorrei in-
fine ritornare sul concetto espres-
so prima: oggi fondamentale, sia
in campo civile che industriale, sia
nella nuova edificazione che nel
recupero, adottare i sistemi di
predisposizione che a tappe pos-
sono accogliere le nuove tecniche
offerte dalla domotica. Questo
sar il futuro e da questo non
potremo sottrarci come acca-
duto, in un lasso di tempo molto
breve, per la telefonia mobile e per
linformatica.
22
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
ATTUALIT DOMOTICA: UN AIUTO PER ANZIANI E DISABILI
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REPORTING CAVI SPECIALI
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 23
Speciale
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a cura di A
lessia V
aralda
Trasmissione veloce
La Serie 38 Lan un sistema com-
pleto di componenti e quadri Lan
per il cablaggio strutturato, idea-
le per edifici commerciali ad uso uf-
ficio, sistemi informatici nel terziario
avanzato e per reti negli enti pub-
blici. Il sistema Gewiss (www.ge-
wiss.it) per cablaggio strutturato
si distingue per massima flessibilit
di configurazione delle postazio-
ni di lavoro allinterno di uffici,
semplicit e velocit di cablaggio
grazie alla pinatura universale
(standard Eia/Tia 568A e 568B)
e ad innovativi sistemi di con-
nessione, massima affidabilit dei
collegamenti, assicurata dalla qua-
lit dellincisione isolante ed ele-
vatissima integrazione estetica.
I componenti della Serie 38 Lan Ge-
wiss rispondono ai pi recenti
standard internazionali (cat 6) e so-
no in linea con le nuove specifiche
di settore in corso di approvazio-
ne. Rappresentano la soluzione
ideale per la trasmissione veloce
di dati, fonia, contenuti multime-
diali, Internet, Intranet e simili.
La gamma composta da con-
nettori e prese utente RJ45 (Utp
e Ftp) e per fibra ottica (ST, SC ed
MT-RJ), pannelli e cordoni di per-
mutazione, cavi in rame e in fibra
ottica per la posa di dorsali verti-
cali e orizzontali, complementi
tecnici e, infine, accessori per il ca-
blaggio ed il test impianto. Sia i con-
nettori che i pannelli sono inte-
grabili negli armadi e nei qua-
dri della Serie 38Cvx Lan, men-
tre le prese utente sono disponibili
per le serie civili Playbus, System
e Eco60. I contenitori da parete e
pavimento della Serie 38Cvx Lan
sono stati studiati per lalloggia-
mento di apparati attivi e com-
ponenti passivi, utilizzati per ap-
plicazioni nellambito del cablag-
gio strutturato, ovvero di infra-
strutture per il collegamento di
reti Lan, impianti di telefonia clas-
sica e digitale Isdn, allarmi, con-
trolli e regolazioni.
La gamma composta da tre ti-
pologie di prodotto: quadri a pa-
rete a struttura fissa (sezione uni-
ca), quadri a parete a struttura
rotante (due se-
zioni) e ar-
madi da pavimento. Caratteriz-
zati dal design moderno ed inno-
vativo della porta in vetro curvo
temperato, consentono la massi-
ma visibilit dei componenti interni
e una perfetta integrazione con
lambiente circostante.
Essendo integrati esteticamente
con i quadri per distribuzione
energia della Serie 47 Cvx Ge-
wiss, permettono di ottenere un
risultato estetico ottimale in un uti-
lizzo combinato.
La Serie 38 Cvx Lan fortemente
identificabile, grazie allutilizzo di
un family feeling riconoscibile in
tutta la gamma, mentre la flessi-
bilit del prodotto e ladattabilit
ad ogni tipo di installazione sono
garanzia di una rapida manuten-
zione e accessibilit del cablaggio
degli apparati.
Infine, il nuovo sistema per ca-
blaggio strutturato estrema-
mente funzionale, permettendo
di contenere tutte le tipologie di
apparecchiature per reti Lan pre-
senti sul mercato.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 101
Per rilevare gli errori
Il modello 3660 di Asita (www.asi-
ta.com) un tester pratico e veloce
che permette la prima importan-
te verifica del cablaggio strutturato
(rete Lan), il controllo dei colle-
gamenti. Poich la maggior parte
degli errori rilevati durante le ope-
razioni di certi-
ficazione di
una rete
dati sono
errori di
c o l l e g a -
mento, rive-
ste una
grande im-
portanza la
possibiit di
poter esegui-
re un controllo
rapido, com-
pleto e detta-
gliato sui colle-
gamenti esegui-
ti. Il modello 3660 per-
mette sia la misura della
lunghezza dei cavi sia la map-
patura dei collegamenti, rilevan-
do i tipici errori di cablaggio come
collegamenti errati, interruzioni del
cavo, cortocircuiti; lo strumento
inoltre visualizza la lunghezza di
ogni singola coppia, e nel caso
si sia in presenza di interruzioni
o cortocircuiti, lo strumento ne
indica lesatta distanza dal pun-
to di misura.
Con il Kit opzionale mod.9336, pos-
sibile anche identificare ciascuna
linea e la sua destinazione.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 103
www.reedbusiness.it
Impianti centralizzati Sat e Tv su un unico cavo?
Fte (www.fte.it) e lera della tv digitale sono gi nel futuro con la centrale 1IF Primo
Passo. Questo prodotto consentir di realizzare gli impianti centralizzati con segnali Sat
e Tv su un unico cavo coassiale, un vantaggio in caso di ristrutturazione di un impianto
centralizzato nel quale lesiguo diametro dei tubi limita le possibilit di espansione. La
centrale I IF Primo Passo presenta delle caratteristiche tecniche e meccaniche del tutto
esclusive (basate sullo sviluppo tecnologico dei prodotti serie Bcn): composta da nuovi
moduli convertitori in I IF totalmente programmabili (Pfi 200), che permettono di
collocare fino a 30 differenti trasponder digitali Sat provenienti da diverse polarit o da
diversi satelliti. Con lausilio di uno speciale filtro (Fif 200), studiato e progettato da Fte in
esclusiva per lItalia, la centrale consente di distribuire 30 trasponder del satellite Hot Bird
e di visualizzare anche tutti i canali offerti da Sky. un prodotto plug and play: infatti la
centrale viene fornita gi assemblata, tarata e pronta per essere montata sullimpianto.
Sar sufficiente collegare i cavi e regolare i livelli di uscita.
informazioni: www.serviziolettori.it
riferimento numero 102

Un sistema completo per il cablaggio strutturato, la soluzione ideale per la


trasmissione veloce di dati, fonia, contenuti multimediali e tecnologie Internet
SPECIALE CABLAGGIO STRUTTURATO
24
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
Tester reti Lan
Composto da due moduli, il Cer-
tilan C.A 7050 di Amra Chauvin Ar-
noux (www.am-
ra-chauvin-ar-
noux.it) indi-
ca con pre-
cisione la conformit della rete
Lan, testata secondo le norme
della certificazione internaziona-
le in vigore.
Le caratteristiche sono:
misurazione della frequenza da
1 a 300MHz;
norme di certificazione: Tia/Eia
568 categorie da 3 a 6, Iso 11801
classi C a E e EN 50173, Ieee
802.3 Ethernet, Ieee 802.5 Token
Ring, As/Nzs, Atm 155/51; otti-
che Fddi, Iso11801 OF-300, Hfo;
2 modalit di utilizzo: automa-
tico o manuale;
reti informatiche di trasmissio-
ne: Next (para-diafonia), Elfext
(tele-diafonia);
attenuazione;
Acr (+ Power sums);
return loss (adattamento);
Skew (differenza tra i tempi di
propagazione);
lunghezza delle linee; resistenza
di circuito; tempo di propaga-
zione;
mapping (cablaggio);
localizzazione dei problemi con
indicazione grafica corrispon-
dente al guasto;
misurazione cavi in rame e su fi-
bre ottiche mono e multimodali;
schermo Lcd con retroillumina-
zione;
capacit di memoria: 1700 test
completi;
trattamento delle misurazioni
mediante software Certisoft (in
Windows) - 2 modalit di uti-
lizzo: certificazione o grafica;
interfoni integrati;
Lo strumento fornito completo di
accessori di misura, adattatori per
ricarica batterie, cavo universale di
misura RJ45 Cat.6 per connettori Ne-
xans, Avaya, Infra+, Krone, Mo-
lex, Amp, certificato di conformit
e libretto di istruzioni.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 104
In pvc autoestinguente
Tris 2000 di Canalplast (www.ca-
nalplast.it) un sistema a batti-
scopa e cornice in grado di ri-
spondere a tutte le esigenze di ca-
nalizzazione a vista dei cavi elet-
trici e di segnale in ambiente do-
mestico. Tris 2000 si caratterizza
per il design curato, la praticit
dinstallazione e leconomicit.
Per la posa non sono necessarie
opere murarie e pertanto si ridu-
cono i tempi e i costi di realizza-
zione dellimpianto. I canali sono
suddivisi in tre scomparti di se-
zione diversa per lalloggio se-
parato di cavi elettrici, utenze te-
lefoniche, linea dedicata per il
personal computer ed eventuale
cavo per antenna; sono realizza-
ti in pvc autoestinguente dispo-
nibile nei colori bianco, ardesia e,
a richiesta, in tutti i colori Ral.
Tris 2000 un sistema molto ver-
satile, adatto sia per la posa in oriz-
zontale che verticale ed comple-
to di unampia gamma di accesso-
ri tra cui le scatole porta utenze, che
possono ospitare tutte le serie civili
in commercio. La forma avvolgen-
te e arrotondata di questi canali e
il minimo ingombro assicurato dal-
le dimensioni ridotte consentono la
totale integrazione con qualsiasi
ambiente domestico.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 105
Per rame e per fibra ottica
Enterprise Network Solutions di
3M(www.3MTelecommunica-
tions.com) la gamma di prodot-
ti passivi e attivi per terminare, con-
nettere e gestire cavi in rame e in
fibra ottica per la trasmissione di
voce, dati e video. Lofferta di ser-
vizi comprende progettazione di re-
ti, gestione di progetti e consu-
lenza. Le tre principali linee di
prodotti (Volition Network Solu-
tions, Fibre Interconnect Solutions
e Copper Interconnect Solutions)
permettono di realizzare efficien-
ti reti aziendali ad alta velocit.
Volition Network Solutions inclu-
de sistemi di connessione per ra-
me e fibra ottica, cavi, patch cords,
patch panels, punti utenze e ap-
parati attivi. Lesclusivo sistema in
fibra ottica consente libert di
scelta nel progetto e nellotti-
mizzazione dellintera architettu-
ra di rete. Il sistema di cablaggio
in rame include la linea Categoria
6 che permette di ottenere un si-
gnificativo margine di canale ri-
Tester
per reti
Lan
cat.6 e
fibra ottica
C.A 7050
L
a recente diffusione dei
sistemi di video-sorve-
glianza (videocamere, vi-
deoserver, monitor) funzionan-
ti con i protocolli Ethernet e IP
e quindi collegabili in rete for-
nisce nuova linfa allo sviluppo
dei sistemi di cablaggio in fi-
bra ottica.
Grazie a questa nuova genera-
zione di prodotti, ogni applica-
zione di monitoraggio remoto o
di sorveglianza pu infatti es-
sere coperta: dalle banche agli uf-
fici (sale server, reception), dal-
le scuole ai negozi, dalle stra-
de ai luoghi pubblici (stazioni, ae-
roporti), dai cantieri alle linee
di produzione.
I sistemi di video-sorveglianza col-
legabili in rete rispondono in-
fatti a tutte le caratteristiche di
cui lutente ha bisogno:
- flessibilit;
- facilit di installazione e di
utilizzo;
- possibilit di gestione e di ac-
cesso da remoto;
- qualit della trasmissione;
- standardizzazione;
- scalabilit;
- integrazione;
- ampia disponibilit.
PERCH LA FIBRA
OTTICA?
Grazie allutilizzo delle tecnolo-
gie Ethernet, questi sistemi pos-
sono essere abbinati a sistemi di
cablaggio strutturato perfetta-
mente standard, sia in rame sia
in fibra ottica.
La fibra ottica presenta per una
serie di caratteristiche che la
rendono particolarmente indi-
cata ad applicazioni in ambito
di video-sorveglianza.
Innanzitutto, la banda che il
mezzo trasmissivo ottico mette
a disposizione consente di vei-
colare qualunque formato di se-
gnale video, anche ad altissima
definizione. Per esempio, il for-
mato Hdtv (High definition te-
levision) compresso necessita
di una banda fino a 80 Mbps,
che pu essere garantita pi fa-
cilmente tramite cablaggi ottici
collegati ad apparati Fast Ether-
net a 100 Mbps.
Inoltre, la fibra consente la rea-
lizzazione di collegamenti a lun-
ga distanza e la centralizzazione
degli apparati di controllo, di co-
mando e di registrazione. Fino a
2.000 metri per 10/100 Mbps e fi-
no a 550 metri per 1 Gbps pos-
sono essere coperti senza biso-
gno di apparati attivi intermedi.
La conseguente centralizzazione
dellelettronica riduce il bisogno
di armadi intermedi e consente
di raggiungere e controllare di-
rettamente da un unico punto
qualunque video-camera, anche
quelle posizionate nelle posi-
zioni pi disagiate.
La fibra ottica non altres sen-
sibile agli effetti provocati dalle
interferenze elettromagnetiche
e da radiofrequenze e pu quin-
di garantire una estrema puli-
zia del segnale video, riducen-
do le perdite di pacchetti Ether-
net.
infine possibile integrare i si-
stemi IP con sistemi analogici
esistenti mediante lutilizzo di
semplici video gateway.
Le video-camere IP di nuova ge-
NUOVI SCENARI APPLICATIVI PER LA FIBRA OTTICA
A CURA DI LORENZO BONADEO (3M ITALIA TELECOMMUNICATION)
Realizzazione di collegamenti a lunga distanza, centralizzazione degli apparati, insensibile agli effetti provocati
da interferenze elettromagnetiche e da radiofrequenze
SPECIALE CABLAGGIO STRUTTURATO
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 25
spetto agli standard esistenti.
Entrambi i sistemi di cablaggio ri-
spettano o superano i requisiti de-
gli standard Ansi/Tia/Eia 568,
Iso/Iec 11801 e EN50173. Includo-
no soluzioni di connessione facili da
installare e innovative, che assi-
curano alte prestazioni e affidabi-
lit nel tempo. Il rivoluzionario con-
nettore ottico small form factor
VF-45 facilita la riduzione della
complessit di una rete ottica,
mentre gli RJ45 K5e e K6 offrono so-
luzioni di terminazione altamen-
te semplificate - senza attrezzo - con
caratteristiche intrinseche di affi-
dabilit e flessibilit e con presta-
zioni ben superiori agli standard in
vigore. Il connettore VF-45 inol-
tre specificato da Fibre Channel
e Atm Forum ed standardizzato
da Ansi/Tia/Eia, Iec, e Cenelec co-
me connettore small form factor (Sff)
con la denominazione SG. Fibre
Interconnect consta di una propo-
sta completa per interconnessione
ottica: connettori e bussole ST e SC,
cassetti ottici 19, bretelle, pig-
tails, giunti meccanici Fibrlok. Cop-
per Interconnect comprende un
vasto portafoglio di strisce telefo-
niche con i relativi box e telai per
distribuzione e permutazione, uti-
lizzabili nelle reti telefoniche o ne-
gli edifici ad uso residenziale o bu-
siness. I sistemi di interconnes-
sione per cavi in rame coprono lin-
tera linea: dal permutatore princi-
pale di centrale (Central Office) o
dallarmadio di edificio (Building
Distributor) fino alla presa utente
in casa o in ufficio. La gamma di pro-
dotti agevola la configurazione di
soluzioni complete per ogni appli-
cazione. Sono inoltre disponibili i se-
guenti prodotti correlati:
- Network Analysis & Performance:
sistemi di localizzazione per cavi e
servizi (telefonia, acqua, gas, ecc.),
strumenti per la ricerca di cavi/ser-
vizi e di guasti, strumenti per il test
e la verifica di circuiti telefonici;
- Copper Networks Products: resine
bloccanti e riaccessibili, muffole e
connettori autosigillanti per la
giunzione di cavi telefonici in am-
biente esterno.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 106
La connessione perfetta!
Winsta di Wago (www.wago.com)
il nuovo sistema per installazio-
ni civili che permette connessioni fa-
cili e veloci, sia che i connettori
siano cablati in campo o preas-
semblati per progetti speciali. Mol-
te societ primarie nel settore del-
le installazioni civili sono divenute
partner di Wago, convinte dei van-
taggi del prodotto, come la porta-
ta di corrente a 25A e la tecnologia
di connessione senza vite universale
dei prodotti Winsta. I prodotti ba-
se della gamma sono spine e pre-
se a 3, 4 e 5 poli, come anche con-
nettori di distribuzione. La con-
nessione realizzata mediante il nuo-
vo Cage Clamp S. Questa nuova con-
nessione combina i vantaggi della
connessione a innesto rapido e del-
la connessione Cage Clamp ed ap-
provata per tutti tipi di conduttore
con sezione da 0,5 a 4 mm
2
. Con-
duttori flessibili e semirigidi sono in-
seriti utilizzando un cacciavite, con-
duttori rigidi possono essere inse-
riti direttamente. Il sistema di con-
nessione protetto al 100% contro
inversioni di polarit. Una codifica
individuale garantisce una protezione
addizionale a seconda delle diver-
se applicazioni. Un sistema di bloc-
caggio rapido del conduttore ga-
rantisce una ottima stabilit mec-
canica. Tutti i componenti sono
protetti al tocco accidentale e in-
seribili sotto tensione. I connetto-
ri Winsta sono equipaggiati di ba-
se con due contatti per polo, per-
mettendo una distribuzione del po-
tenziale sicura ed economica, in
accordo alle direttive Vde. Una par-
ticolare possibilit data dal con-
nettore 5 poli con selettore di fase:
una leva permette la selezione del-
la fase. Infine, i connettori di dis-
tribuzione e scatole di distri-
buzione sono disponibili in
forma preassemblata.
Tra i partners nel
mercato delle in-
stallazioni elettriche:
Hager Tehalit, le cui canaline sot-
tofinestra BR Netway sono equi-
paggiate con connettori Winsta.
Nel campo dellilluminazione: Lud-
wig Leuchten, Regiolux, Siteco, Ri-
di e Trilux offrono componenti equi-
paggiati con connettori Winsta.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 107
In lamiera dacciaio verniciato
Vemer-Siber Group (www.ve-
mersiber.it) presenta la nuova
gamma di contenitori in metallo per
il cablaggio strutturato a marchio
Schiavi, da utilizzare nei settori
della distribuzione dati, dellelet-
tronica, e nelle telecomunicazioni.
Lofferta composta da tre diffe-
renti soluzioni costruttive, dispo-
nibili in molteplici dimensioni:
nerazione hanno inoltre tutte le
caratteristiche di quelle tradi-
zionali: movimentazione, sen-
sori di movimento, eccetera.
LE CONFIGURAZIONI
DI RETE
Due sono i possibili layout di
una rete in fibra ottica per video-
sorveglianza:
1. Fttz, Fiber to the zone - la fi-
bra ottica viene utilizzata per
raggiungere la zona nella qua-
le sono concentrate pi vi-
deocamere in un raggio limi-
tato. Mediante uno switch con
uplink ottico e porte RJ45 ven-
gono collegati tutti gli apparati
posizionati nellarea;
2. Fttd, Fiber to the device - ogni
singola videocamera viene col-
legata in modo centralizzato ad
uno switch mediante linee di
cablaggio in fibra ottica. La
connessione di rete pu es-
sere assicurata da schede ot-
tiche gi disponibili sulla vi-
deocamera o da media con-
verters Ethernet.
FIBRA OTTICA
E AUTOMAZIONE
INDUSTRIALE
Una rete di comunicazione in
ambito industriale pu essere
idealmente suddivisa in tre par-
ti: lan, controllo e apparati.
Alla parte lan fanno tradizio-
nalmente capo gli uffici annessi
alla struttura produttiva. La par-
te controllo invece responsabile
del l a gesti one dei pl c (pro-
grammable logic controllers), gli
apparati programmabili che con-
trollano e regolano i processi
produttivi. Infine, la parte ap-
parati costituita da sensori,
comandi, controlli, attuatori e
interfacce operatore posiziona-
ti sulle macchine produttive.
Se la rete lan ormai diffusa-
mente implementata con tec-
nologia Ethernet, le altre due
parti del sistema sono preva-
lentemente realizzate con pro-
tocolli e sistemi di collegamen-
to proprietari dei costruttori di ap-
parati per lautomazione dei pro-
cessi industriali.
Da qualche tempo per in at-
to la tendenza ad estendere lu-
tilizzo di Ethernet in tutte le
parti della rete industriale. Lu-
tilizzo del protocollo Ethernet
in ambienti industriali pro-
mosso congiuntamente da co-
struttori di apparati per lauto-
mazione di fabbrica e dai comi-
tati di standardizzazione. Co-
struttori tradizionali di plc co-
me Rockwell Automation (Al-
len-Bradley), Modicon, Mitsu-
bishi, Siemens, General Electric
stanno implementando soluzio-
ni Ethernet in aggiunta ai pro-
tocolli proprietari.
PERCH ETHERNET?
Le principali ragioni per la fo-
calizzazione su Ethernet sono:
Ethernet uno standard mon-
diale stabile, supportato da
Ieee e Iso;
Ethernet universalmente uti-
lizzato nei cablaggi struttura-
ti e si sta diffondendo nelle
applicazioni di reti di accesso
a banda larga;
Ethernet relativamente eco-
nomico e ampiamente dispo-
nibile;
Ethernet scalabile, con velocit
disponibili da 10 Mbps a 10Gbps.
Consente quindi di soddisfare
ogni esigenza in termini di ve-
locit e affidabilit di trasmissione
e di garantire agli impianti una
vita utile sicuramente maggio-
re di 10 anni;
grazie al possibile abbinamento
con cablaggi in fibra ottica,
Ethernet consente di coprire ap-
plicazioni dove la distanza

Minirack per cablaggio


Il sistema
di connessione
Winsta protetto
contro linversione
di polarit
SPECIALE CABLAGGIO STRUTTURATO
26
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
RA... Armadi rack 19 - 24 modelli
con altezze da 1085 mm a 2107
mm e numero di unit da 22 a 45;
larghezza e profondit disponibili
tra 600 e 800 mm;
RC... Casse rack 19 in esecuzione
monoblocco - 5 modelli con altezze
da 370 mm a 904 mm e numero
di unit da 6 a 18; larghezza 600
mm e profondit 395 mm;
RC... Casse rack 19 in esecuzione
sezionabile (la sezione posterio-
re della cassa, da fissare a pare-
te, incernierata alla sezione an-
teriore e la chiusura delle due
parti avviene mediante una vite
incorporata nella struttura) - 5
modelli con altezze da 370 mm a
904 mm e numero di unit da 6 a
18; larghezza 600 mm e profon-
dit 515 mm.
La struttura, dal particolare de-
sign, che permette di integrare i con-
tenitori nei pi evoluti ambienti
hi-tech, in lamiera dacciaio e
verniciata a due colori, Ral 7035 e
Ral 7031. Tutti i contenitori sono do-
tati di porta anteriore in cristallo fu-
m temperato con chiusura a scat-
to e serratura a chiave, per le cas-
se, maniglia ad estrazione con ser-
ratura a chiave, per gli armadi.
Possibilit di incernieramento sia
sul lato destro che sul sinistro. Gli
armadi presentano quattro montanti
verticali interni (rack 19) regola-
bili in profondit e pannelli latera-
li e posteriori di chiusura comple-
tamente removibili. La ventilazio-
ne interna assicurata tramite fe-
ritoie presenti sulla testata e al-
la base del contenitore. Tutti i
contenitori, inoltre, sono dotati di
flange asportabili per lingresso
dei cavi superiori, inferiori e po-
steriori. La gamma rack 19 af-
fiancata dalla serie mini rack 10,
nelle versioni da parete e semi-in-
casso, per tutti i casi in cui ne-
cessario gestire reti di trasmissione
dati di piccole dimensioni, come,
ad esempio, negli studi profes-
sionali. La versione con fissaggio
a parete (altezza 400 mm, lar-
ghezza 370 mm, profondit 250
mm) comprende 2 montanti da 8
unit ed caratterizzata da fian-
chi e porta (reversibile) comple-
tamente asportabili, in modo da
garantire una maggiore facilit di
cablaggio. La versione a semi-
incasso (altezza 400 mm, lar-
ghezza 370 mm, profondit 180+70
mm), composta da una parte in
metallo zincato (profondit 70
mm) che viene incassata nel mu-
ro e dalla parte esterna (profon-
dit 180 mm); questultima so-
luzione indicata per quelle ap-
plicazioni in cui vi sono spazi di
dimensioni ridotte. Il grado di
protezione per tutte le versioni
IP 30. Lofferta completata da
una vasta gamma di accessori
che offrono molteplici possibili-
t dapplicazione con soluzioni
di cablaggio pratiche e veloci.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 108
Nuova striscia 1HE di altezza
Fiore (www.fioresrl.com) presenta
la nuova barra di alimentazione
idonea per inserimento a Rack 19
composta da 8 prese (max) uni-
versali (Shuko/Ita) 10/16A disponibili
con interruttore luminoso, ma-
gnetotermico (possibilit di spia
luminosa) o magneto-differenziale
10mA. Le sue ridotte dimensioni
permettono di salvaguardare spa-
zio prezioso soprattutto nei rack di
piccole o medie installazioni. do-
tata di comodo cavo elettrico 3x2,5
lungo 2 mt terminato con spina
Shuko. Sono disponibili con 4, 6 e
8 prese universali con estetica di co-
lore nero. Laltra novit la barra
di posizionamento verticale. Ag-
giungendo il kit specifico, infatti,
possibile posizionare verticalmente
una o pi strisce (posizionandole sui
montanti posteriori o sulla struttura
se inserite in un Rack Mirage Fio-
re) portando maggiore alimentazione
dove necessario senza occupare
HE al cablaggio anteriore.
Il kit installabile tramite viti allo
chassis della striscia e, grazie ai mol-
teplici fori, posizionabile secon-
do esigenze.
I dati tecnici sono:
peso netto 1.5 kg;
dimensioni 49.3 (19) x 4.4 (1
unit) x 7.5 (p);
prese di uscita - 4/6/8 prese univ;
interruttore 16A (luminoso, ma-
gnetotermico o magnetotermico
differenziale);
cavo 3x2,5 di 2 m con spina shu-
ko di alimentazione;
tensione 220V.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 109
Sistema dedicato ai grandi
edifici e alle strutture ricettive
Estendere laccesso a internet in ban-
da larga a tutte le stanze delledi-
un fattore critico e dove i pro-
blemi di disturbi Emi/Rfi sono
rilevanti.
IL PROCESSO
DI STANDARDIZZAZIONE
Da dicembre 2002 i comitati di
standardizzazione sono al lavo-
ro per definire un nuovo standard
per il cablaggio strutturato in
ambito industriale.
Un primo draft completo dello
standard per il cablaggio indu-
striale sar predisposto nel se-
condo trimestre del 2004 e sar
approvato entro il 2005.
Per ottenere il massimo livello di
armonizzazione ed accelerare lo
sviluppo di uno standard unico,
il gruppo di lavoro Industrial
Premises Task Group (Iptg) co-
involge esperti sia dal Tia TR-42.9
sia dal Cenelec TC215 WG1. I
nuovi standard europeo e inter-
nazionale prenderanno rispetti-
vamente le denominazioni EN
50174-2 e Iso/Iec 24702.
Le prestazioni di trasmissione
dei sistemi di cablaggio in ambito
industriale saranno basate sugli
standard esistenti (Iso/Iec 11801
seconda edizione).
Le principali novit riguarde-
ranno:
nuova tipologia di fibra mono-
modale (OF-2);
fibra ottica in plastica (SI-Pof);
classi ambientali.
La nuova fibra monomodale OF-
2 dovr garantire unattenua-
zione massima di 0,4 dB/km per
consentire la realizzazione di
collegamenti fino a 10 km con pro-
tocollo Ethernet 100 Mbps.
La fibra ottica in plastica avr in-
vece lo scopo di ridurre i costi de-
gli impianti ove siano necessari
link molto corti, fino ad un mas-
simo di 50 metri.
La proposta di 3 classi am-
bientali avr lo scopo di iden-
tificare le differenti condizioni
in cui le linee dellimpianto do-
vranno operare.
Le classi ambientali dovranno
quindi essere utilizzate per la
selezione dei componenti. Ogni
parametro individuato (Mecha-
nical rating, IP-rating, Climatic ra-
ting ed Emc rating) presenter un
livello basso (1), medio (2) e al-
to (3).
Per esempio, un tipico ambien-
te di ufficio (cos come definito
dalla EN 50173-1) sar identifi-
cato Class I1M1C1E1S (class of-
fice).
Un tipico ambiente industriale sa-
r classificato Class I2M2C2E2S
(class industrial).
Un ambiente industriale molto ag-
gressivo potr essere identifi-
cato Class I3M3C3E3S (class
harsh industrial).
NELLE RETI INDUSTRIALI
Un ambiente industriale un
duro banco di prova per le reti lan:
richiede trasmissioni accurate
da e verso i numerosi apparati col-
legati. Le performance della re-
te sono inoltre influenzate da: lun-
ghezza delle tratte, separazione
e messa a terra, interferenze di
sorgenti radio ed elettromagne-
tiche, presenza di agenti conta-
minanti, condizioni ambientali
(sbalzi termici, vibrazioni, ecce-
tera).
La fibra ottica non sensibile
agli effetti provocati dalle in-
terferenze elettromagnetiche e
da radiofrequenze e pu quindi
essere installata a contatto o
nelle immediate vicinanze di si-
stemi elettrici, come stazioni di
saldatura o apparati di produ-
zione meccanica. Un problema ti-
pico delle reti Ethernet in rame
soggette a interferenze la per-
dita di pacchetti, che provoca
ritardi nei tempi di risposta dei
plc. La fibra ottica invece offre un
segnale pi pulito che provo-
ca minori interruzioni di rete.
Inoltre, la fibra consente la rea-
lizzazione di collegamenti a lun-
ga distanza e la centralizzazione
degli apparati. Fino a 2.000 me-
tri per 10/100 Mbps e fino a 550
metri per 1 Gbps possono esse-
re coperti senza bisogno di ap-
parati attivi intermedi. La con-
seguente centralizzazione del-
lelettronica riduce il bisogno di
La gamma rack 19 affiancata dalla
serie mini rack 10, nelle versioni da
parete e semi-incasso
VIDEO SORVEGLIANZA: PRIMA
SPECIALE CABLAGGIO STRUTTURATO
ficio senza muro ferire, sem-
plicemente utilizzando lim-
pianto di ricezione e distri-
buzione televisiva esi-
stente. Ci ha pensato
Fracarro (www.fracar-
ro.com) con il siste-
ma Coax-Lan64 che
sfrutta il cablag-
gio dellimpianto
coassiale tv tradi-
zionale per tra-
sportare dati in tut-
te le prese tv delledificio,
che diventano delle vere e
proprie porte di accesso alla
rete. Coax-Lan64 quindi una
soluzione alternativa alle reti per
la distribuzione di segnali lan at-
tualmente in commercio. Nello
stesso tempo, pu essere utilizzata
come soluzione complementare ai
sistemi di cablaggio strutturato gi
esistenti nelle strutture.
Il nuovo sistema Fracarro, in quan-
to rete indipendente protetta da
un proprio firewall, garantisce
una maggiore sicurezza della lan
interna (da accessi indiscreti, da
virus, eccetera), alleggerendone
il traffico IP. Entrando nei detta-
gli, il nuovo sistema Coax-Lan64
consente di:
accedere a internet con una con-
nessione sempre attiva fino a
10 Mbit/s per presa e 30 Mbit/s
complessivi;
configurare ogni presa del si-
stema via software con una ca-
pacit di banda differenziata,
per avere classi di servizio di
accesso personalizzate
(Cos);
controllare il traf-
fico IP sviluppato
in ogni singola
presa (Byte In/out);
realizzare servizi di
accesso a internet
centralizzati senza do-
ver installare hardware
o software aggiuntivi (sen-
za un pc dedicato, quindi);
disporre di un firewall con-
figurabile per offrire maggio-
re sicurezza a ogni singola pre-
sa sia verso lesterno che tra
presa e presa;
creare delle sottoreti indipen-
denti (Vlan) allinterno della
Lan/Wan;
collegare fino a 3 sistemi, in
parallelo, in un impianto coas-
siale tv;
collegare fino a 64 prese per
ogni sistema;
collegare a ogni singola presa
fino a 16 dispositivi Ethernet (pc,
stampanti, telecamere, ecce-
tera);
monitorare il sistema sia in lo-
cale che da remoto tramite brow-
ser internet e Snmp;
aggiornare il software e il firm-
ware da remoto o in locale.
Il sistema Coax-Lan64 gi in
funzione in alcuni edifici italiani
(scuole, istituzioni, strutture ri-
cettive).
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 110
Dal connettore al quadro
di distribuzione
Lofferta Btnet di Bticino (www.bti-
cino.it) un catalogo completo per
la realizzazione di sistemi di ca-
blaggio strutturato, ricco di soluzioni
allavanguardia, conformi sia alle ul-
time normative di settore che alle
pi recenti tecnologie. La vasta
gamma di prodotti permette di
trovare, allinterno del catalogo,
la soluzione pi idonea ad ogni
esigenza dimpianto. Btnet offre
infatti due tipologie di sistemi ra-
me: non schermato - Utp (Uns-
hielded Twisted Pair) e schermato
Ftp (Foiled Twisted Pair), che si
differenziano per la presenza o
meno di un elemento schermante.
La schermatura offre una mag-
giore immunit al disturbo elet-
tromagnetico ed consigliata in ca-
so di installazioni in ambienti do-
ve alta la probabilit di interfe-
renza. Unaltra distinzione dellof-
ferta Btnet riguarda la meccanica
di connessione che pu essere:
tipo 110 Idc - contatto del cavo in
rame sul connettore ad incisio-
ne disolante ottenuta mediante
lutilizzo di un apposito attrezzo
chiamato Impact Tool;
tipo Toolless - contatto sempre con
tecnologia Idc, ma lincisione del-
lisolante avviene in questo caso
con un meccanismo che permette
lintestazione del cavo senza far
ricorso ad alcun attrezzo; la ri-
sposta giusta per i clienti che vo-
gliono iniziare ad installare reti lo-
cali senza preoccupazioni.
possibile, inoltre, scegliere se
optare per una soluzione di pannelli
pre-caricata o componibile. La scel-
ta si chiude con la selezione della
tipologia di prestazioni del sistema
che pu essere infatti in Cat5e
(trasmissione di segnali fino a 100
MHz) o in Cat6 (standard recen-
temente ratificato con trasmissio-
ne di segnali fino a 250 MHz).
Oltre agli elementi di connessio-
ne come pannelli e prese, sono di-
sponibili a catalogo i cavi per la di-
stribuzione orizzontale e le patch
cord di attivazione sia lato armadio
che lato utente. Ac-
canto alle soluzioni
Utp ed Ftp, dispo-
nibile un sistema com-
pleto in fibra ottica
(con connessioni di
tipo st o sc) che con-
sente di coprire di-
stanze non raggiun-
gibili con il cavo in ra-
me e che elimina al
100% i rischi derivanti
da interferenze elet-
tromagnetiche. Fanno
parte della gamma di
prodotti anche gli ar-
madi di distribuzio-
ne dei sistemi fo-
nia/dati. Btnet non
solo quindi un sistema
che si ferma alla piat-
taforma del cablaggio (cavo, pannelli
di permutazione, patch cord e con-
nettori), ma offre ai propri clienti la
possibilit dinstallare un sistema
completo, anche per quanto ri-
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 27
armadi intermedi e consente di
raggiungere direttamente da un
unico punto i plc o gli uffici. La
riduzione dei costi che ne deriva
rende pi conveniente lattiva-
zione di una rete Ethernet in
ambito industriale, anche in sta-
bilimenti gi esistenti, dove non
richiesto spazio aggiuntivo per
armadi di telecomunicazioni.
TESTIMONIANZE
Masterfoods Austria di Breiten-
brunn una delle oltre 60 fab-
briche di Mars Incorporated nel
mondo.
L si producono prodotti come Ga-
laxy, Milky Way e cibo per ani-
mali come Whiskas, Sheba e Pe-
digree.
Il vecchio cablaggio in rame non
era flessibile, installato in stret-
ti passaggi.
La possibilit di ampliamenti
era molto limitata.
Le interferenze elettromagne-
tiche sembravano influenzare
la rete nella fabbrica, e il siste-
ma necessitava di non avere
mai fermi 24 ore al giorno e 7
giorni alla settimana.
La nuova rete doveva essere af-
fidabile ed efficiente, suppor-
tare Ethernet e poter essere
ampliata fino ad 1 Gigabit in fu-
turo. La rete ottica Volition con-
sta di 234 linee e trasmette 100
Mbps. Le interferenze elettro-
magnetiche sono state comple-
tamente eliminate e la rete ora
funziona in modo affidabile e
soprattutto continuo.
Il diametro ridotto dei cavi in
fibra ha consentito di utilizzare
i condotti esistenti per linstal-
lazione. Dice Bernd Kuntze di
Masterfoods: Il
vecchi o ca-
blaggio non era
flessibile, e non
potevamo am-
pliarlo in alcun
modo. Inoltre,
la conversione
a Ethernet era
difficile per li-
mi tazi oni di
spazio.
Il sistema Voli-
tion ha fornito
la risposta ai
nostri bisogni,
riducendo con-
temporaneamente i costi totali
di gestione. Varta Batteries ha
installato il sistema Volition in fi-
bra ottica in circa 2000 punti
nella fabbrica di Hannover, lun-
ga quasi un chilometro.
La transizione da un sistema
tradizionale in rame ad uno in fi-
bra ottica ha aiutato il costrut-
tore di batterie ad aumentare
la produttivit, eliminando i fer-
mi della rete e utilizzando meglio
le aree remote della fabbrica.
Il cablaggio in fibra ottica non
soggetto ai disturbi dellam-
biente industriale, dice Chri-
stian Stange, Information Tech-
nology Manager di Varta Bat-
teries in Germania. Ho parlato
con numerose altre societ che
hanno installato Volition in am-
bienti di fabbrica e mi hanno
fornito informazioni brillanti.
Cos ho raccomandato Volition al
nostro senior management e ho
ottenuto la loro approvazione a
realizzare linstallazione.
Da quando abbiamo installato il
cablaggio Volition cinque anni fa,
ci sono stati solamente due gua-
sti minori, nessuno dei quali
causati da problemi su cavi o
connettori.
Inoltre, le distanze consentite
dalla fibra rendono oggi possibile
installare connettori in ogni sin-
golo angolo della fabbrica, per-
mettendoci di posizionare mac-
chine in aree remote che non
potevamo utilizzare in modo ef-
ficiente nel passato.
VOLITION NETWORK
SOLUTIONS
La soluzione 3M Volition perfetta
per le applicazioni di questo tipo:
- la semplicit di terminazione del con-
nettore duplex VF-45 (standard
SG) garantisce una notevole ra-
pidit di installazione, di cambia-
menti e di ripristino del sistema;
- la costruzione dei patch cords con
utilizzo di fibra ottica Ggp li rende
ideali per flessibilit, resistenza, du-
rata e maneggevolezza;
- il connettore VF-45 pu essere
installato in qualunque serie ci-
vile, in scatole da incasso o da
esterno, rendendo possibile ogni
soluzione estetica;
- la soluzione in fibra ottica Volition
comprende cavi, patch cords,
patch panels, prese dutenza,
switch, media converters e sche-
de di rete e consente lintegrale rea-
lizzazione di una rete di video-
sorveglianza IP.
Volition Network Solutions com-
prende anche il sistema di ca-
blaggio in rame in Categoria 5e e
6, con differenti livelli di scher-
matura, e consente limplemen-
tazione di uninfrastruttura di ca-
blaggio veramente completa, in-
dipendente dalle applicazioni e
utilizzabile per il collegamento
di quegli apparati di video-sor-
veglianza che non richiedono la fi-
bra ottica.
(Si ringrazia Edslan per il materiale fornito)
VIDEO SORVEGLIANZA: OGGI

Armadio per cablaggio


strutturato
guarda tutta la carpenteria. Tali
prodotti consentono di centraliz-
zare la gestione delle permutazio-
ni realizzate con Btnet al-
linterno di un
armadio chiu-
so, estetica-
mente coordi-
nato con i con-
tenitori BTici-
no dedicati alla distribuzione di
energia elettrica. Disponibili quadri
a parete da 6,9,12,16 unit ed armadi
a pavimento da 24,33,42 unit.
600x600, 600x800 ed 800x80.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 111
Verifiche e certificazioni
Si pensi a ci che era normale so-
lo pochi anni fa: posare un doppi-
no telefonico per limpianto di fonia,
un cavo di rete per i dati, un cavo
coassiale per le videocamere di
sorveglianza, un altro cavo coassiale
per il segnale TV, e servire ogni
punto-utilizzatore con una forni-
tura di tensione di rete. Era inevi-
tabile ritrovarsi con una serie di
impianti con flessibilit scarsa, se
non nulla, nei quali la necessit di
spostare un utilizzatore o di inse-
rirne uno nuovo richiedeva la posa
di un nuovo cavo ed una nuova
fornitura di tensione di rete, il tut-
to con costi molto elevati. Oggi,
invece, telefoni multifunzione, per-
sonal computer, telecamere di vi-
deosorveglianza, monitor ed altri dis-
positivi sono connessi grazie ad
un unico tipo di supporto: il cavo a
quattro coppie intrecciate in grado
non solo di trasportare informa-
zioni e dati, ma anche la corrente
di alimentazione necessaria al fun-
zionamento di numerosi disposi-
tivi. Grazie al cablaggio struttura-
to oggi possibile riconfigurare
una postazione telefonica in un
punto pc in brevissimo tempo e
senza spese, oppure possibile
collegare unantenna daccesso al-
la rete wireless senza nemmeno do-
ver collegare il dispositivo ad una
presa di corrente. Ma tutte queste
nuove applicazioni, sia in campo in-
dustriale che in ambito civile, ri-
chiedono unelevata qualit del-
linstallazione e dei componenti
utilizzati. Dopo la progettazione e
realizzazione dellimpianto quin-
di necessario controllare il lavoro ese-
guito attraverso luso di idonei
strumenti di misura. Essi devono
essere quanto pi possibile facili da
impostare e comprensibili nei ri-
sultati forniti. HT Italia (www.hti-
talia.it) propone unintera gamma
di strumenti per la verifica del ca-
blaggio strutturato. Tra essi, Quic-
klan 6055 consente di effettuare una
rapida ed accurata verifica della
rete. Quicklan 6055 riconosce gli er-
rori di cablaggio nei connettori (co-
me coppie incrociate, invertite ...)
e le visualizza in modo estrema-
28
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
SPECIALE CABLAGGIO STRUTTURATO
Connettore
Toolness
Lantest 8057, strumento per la
verifica e certificazione del
cablaggio strutturato fino a Cat 6
I vantaggi della rete!
Oggi i servizi IT sono diventati sempre pi complessi e
richiedono sistemi di cablaggio in grado di poter
supportare i cambiamenti delle tecnologie di trasmissione,
senza poi ostacolare le scelte delle architetture
informatiche.
In questo nuovo secolo, per, ci siamo trovati di fronte
ad apparecchiature tecnologicamente avanzate e, di contro,
infrastrutture di trasmissione inadeguate. La corsa verso le
velocit esasperate dei chip installati sui nuovi pc spesso
non va di pari passo con quella delle reti (Lan - Local
area network). Questultima, infatti, in alcuni casi non
adeguata a sfruttare al meglio le potenzialit delle
apparecchiature in dotazione. Ecco la necessit di
realizzare unarchitettura di trasmissioni ad hoc
(cablaggio strutturato) capace di conciliare le diverse
esigenze, fonia e dati, in ambito aziendale.
Si parla di cablaggio strutturato quando
uninfrastruttura composta da componenti passivi come
cavi, connettori,
prese, permutatori
posati in opera, al
fine di poter
interconnettere
apparati attivi come
computer, stampanti,
monitor, telefoni,
router, switch, ecc..
in modo da integrare
i due principali
sistemi di
distribuzione dei
segnali in un edificio
quali Dati e Fonia.
Una buona Lan
dipende da molti
fattori. Uno di questi
di sicuro lutilizzo
di cavi adeguati in
base anche al tipo di
necessit che bisogna sopperire. Per rendere lidea
facciamo un esempio: se due persone parlano al telefono e
durante la conversazione alcuni frammenti della loro voce
si perdono, linterlocutore capisce lo stesso; se dovesse
accadere la stessa cosa tra due pc che si stanno
scambiando dei dati, il fenomeno che ha generato il
disturbo potrebbe compromettere seriamente lintera
trasmissione, rendendo illeggibili o inutilizzabili i dati
trasferiti.
Per i sistemi di cablaggio strutturato vengono utilizzati
cavi a 4 coppie bilanciate non schermate, Utp (Unshielded
Twisted Pair), oppure di tipo schermato con nastro di
alluminio/poliestere, Ftp (Foiled Twisted Pair). Utp e Ftp
sono le tipologie maggiormente utilizzate; a queste si
aggiunge una serie di varianti con schermo a treccia
oppure con le coppie singolarmente schermate a nastro
oppure, ancora, con entrambe le opzioni.
Lofferta della Imc (www.imccavi.it) presente sul mercato
con i prodotti Utp e Ftp e tiene ben conto delle attuali
tecnologie che, di fatto, aggiornano costantemente il
mercato con ritrovati diversi; il tutto nel pieno rispetto
delle normative vigenti: in materia di cablaggio strutturato
le norme di riferimento sono la Iso/Iec 11801 e la Cei EN
50173, per i cavi con prestazioni conformi alla specifica
della Categoria 5E (Enhanced), idonei per le reti Lan con
alta densit di terminali, ampia
larghezza di banda passante,
fino a 100 Mhz, ed alta velocit
di trasmissione fino a 100 Mb/s.
Lintento quello di
rispondere a tutte le esigenze
degli utenti al fine di migliorare
le prestazioni dellintero
sistema Lan aziendale. Si pensi
soltanto al tempo risparmiato
quando si ha la necessit di
condividere file di grosse
dimensioni tra un pc e un altro,
oppure stampare immagini ad
altissima risoluzione su una stampante collegata in rete.
In sintesi, i vantaggi di una rete realizzata con uno schema
adeguato di cablaggio strutturato potrebbero
riassumersi nei seguenti 4 punti:
affidabilit - nelle aziende moderne la condivisione e la
protezione delle informazioni hanno assunto rilevanza
strategica: avere a disposizione una rete che consenta di
trasmettere i dati in modo efficiente e sicuro pertanto
fondamentale;
flessibilit - il cablaggio strutturato permette di
trasmettere e condividere sulla stessa linea segnali
diversi (voce, dati e immagini) e lascia all'utente la
libert di scegliere quale nuova applicazione informatica
adottare;
facilit di gestione - il cablaggio strutturato estende il
principio della permutazione delle linee dal campo della
telefonia a quello delle reti informatiche, svincolando
lazienda dalla necessit di adeguare il sistema in seguito
all'aggiunta di nuovi servizi o a modifiche nella
dislocazione delle postazioni di lavoro;
convenienza - i maggiori costi iniziali richiesti da un
cablaggio strutturato dopo 2-4 anni sono gi recuperati,
se si pensa al risparmio sulle spese conseguenti a un
ampliamento della rete o alla ridefinizione del lay-out
degli ambienti di lavoro.
informazioni: www.serviziolettori.it
riferimento numero 112
Schema di cablaggio strutturato
di un edificio
SPECIALE CABLAGGIO STRUTTURATO
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 29
mente intuitivo sullampio display.
A differenza di molti altri stru-
menti, Quicklan 6055 individua
anche la condizione derrore Split
Pairs. Lutilizzo di 8 unit remote nu-
merate permette di associare ra-
pidamente le prese RJ45 distri-
buite nei locali a quelle presenti sul
pannello di permutazione. Un im-
portante valore aggiunto
alle reti la loro cer-
tificazione. Lantest
8057 uno strumento
compatto, leggero e
facilissimo da utiliz-
zare che con la pres-
sione di un solo tasto
esegue tutte le mi-
surazioni richieste
dalle norme certifi-
cando le reti fino al-
la Cat6. Lantest 8057
fornisce in maniera
chiara ed intuitiva
tutti i risultati per-
mettendone il salva-
taggio nella capien-
te memoria interna
e, grazie al software
in dotazione, consente
di redigere rapporti
dei collaudi effettua-
ti dettagliando con
grafici e tabelle i valori misurati.
Lantest 8057, grazie alla esclusiva
funzione di attesa, permette anche
ad un operatore singolo lesecu-
zione delle misure abbattendo i
tempi di collaudo.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 113
Con supporto in rame
La soluzione Utp Krone Copper-
Ten offre agli utenti la tecnologia
pi innovativa basata sulle nozio-
ni pi recenti. Con una capacit
Shannon garantita di 18 Gigabit/s,
sorpassa i requisiti di ogni altra
soluzione Ethernet attualmente
sotto studio. Grazie a CopperTen
e alla tecnologia 10 Giga, un file che
per essere trasmesso ad 1 Giga
impiegava circa 1 minuto ora ci
metter solo 6 secondi. Ad un co-
sto extra relativamente contenuto.
Il vero cambiamento di Krone Cop-
perTen consiste nellaver realiz-
zato una soluzione (con brevetto in
corso di registrazione), basata sul-
lesistente tecnologia della Categoria
6 (KM8), ma che ha nel cavo la so-
luzione che risolve lo spinoso pro-
blema dellinterferenza dovuto a ca-
vi adiacenti, il che finora compor-
tava limpiego per il 10GE di soli ca-
vi schermati. Il cavo Utp CopperTen
di Krone di tipo ellittico anzich
rotondo e assicura che ci sia sem-
pre una distanza sufficiente tra le
coppie di cavi al fine di eliminare i
disturbi provenienti dalle fonti vi-
cine o da cavi adiacenti. Gli ulteriori
accorgimenti posti su prese RJ45
e pannelli di permutazione hanno
perfezionato una soluzione che su-
periore in termini di margine a
quanto richiesto dallo Standard
per la Categoria 6. Le patch cord,
anchesse di forma ellittica, com-
pletano la famiglia di prodotti Cop-
perTen, soluzione che risulta ov-
viamente conforme anche alla
Cat.6. La Cat. 6a sembra quindi
essere levoluzione dellattuale
Cat.6 che, per la versione Utp se-
condo il Gruppo di Lavoro 10 GE,
sembra possa supportare 10 GE so-
lo fino ad un massimo 55 m.: ci prin-
cipalmente a causa dellAlext e
Aelfext, cio la diafonia creata da
cavi adiacenti, misure non incluse
nellattuale standard Categoria 6.
I prodotti in rame CopperTen di
Krone sono disponibili presso Com-
tel spa, primo distributore in Italia
SIMMETRIS 2120
IL NUOVO CANALE BATTISCOPA
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Quicklan 6055,
strumento per
la verifica del
cablaggio
strutturato
SPECIALE CABLAGGIO STRUTTURATO
30
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
di prodotti per la telefonia e forni-
tore di soluzioni per cabling, net-
working e sorveglianza IP. Loffer-
ta, che comprende le migliori mar-
che provenienti da produttori ita-
liani, europei ed extraeuropei, ab-
braccia a 360 gradi tutti gli stadi del-
lo sviluppo della lan aziendale, dal-
la fonia ai dati. Una completa rete
di agenti su tutto il territorio na-
zionale e uno staff tecnico-com-
merciale interno che fornisce ser-
vizi di consulenza, garantiscono
la piena soddisfazione dei clienti e
la qualit del servizio offerto.
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riferimento numero 114
Dispositivo per il networking
Uno studio di settore afferma che
una delle maggiori problematiche
incontrate dagli installatori di si-
stemi per il networking consiste
nel dover installare due linee di
cavi rispettivamente uno per la li-
nea dati ed uno per alimentare il
dispositivo da connettere al cavo di
rete (ad esempio Hub, Switch,
Network Camere, Video Server,
Access Point Wireless eccetera).
Tali problematiche si traducono in
un dispendio di tempo prezioso so-
prattutto nei casi in cui esiste gi
un cavo di rete installato e bisogna
provvedere ad installare un cavo
dalimentazione (problematiche
che aumentano quando i primi so-
no incassati a muro). Intellisystem
Technologies (www.intellisy-
stem.it), sensibile a queste pro-
blematiche, presenta un nuovo pro-
dotto denominato ITpoe basato
sulla tecnologia Power Over
Ethernet progettato e realizzato
per assolvere tutte le problemati-
che menzionate precedentemen-
te. ITpoe un prodotto compatibi-
le con qualsiasi dispositivo per il
networking che necessiti di unali-
mentazione 12V dc. Il principio di
funzionamento del dispositivo si
basa sul fatto che su un cavo stan-
dard twisted pair 4-pair Categoria
5, solo 2 paia sono usati per il tra-
sferimento dati Ethernet mentre
le altre 2 rimangono inutilizzate.
La tecnologia Power Over Ethernet
adottata da Intellisystem
Technologies si avvantaggia della
coppia di fili non usata per veicolare
la corrente dc. Come risultato, un
singolo cavo twisted pair di
Categoria 5 pu trasportare sia il
segnale Ethernet che quello di cor-
rente dc permettendo di installare
qualsiasi apparecchio per il net-
working in una posizione dove la ti-
pica presa di corrente 220V ac non
disponibile, come ad esempio il
soffitto o il solaio di una costruzio-
ne. ITpoe si compone di due unit,
rispettivamente ununit base det-
ta Injector e ununit terminale
detta Splitter. LInjector va col-
legato ad una presa per lenergia
elettrica e al cavo di rete che dovr
veicolare lalimentazione. Lo
Splitter va invece collegato allaltra
estremit del cavo di rete resti-
tuendo due connettori uno di rete
(RJ45) e uno per lalimentazione
12V dc. Poich lInjector integra al
suo interno un alimentatore stabi-
lizzato 12V dc 1A non richiesto
lutilizzo di altri alimentatori. Da
non trascurare che il sistema pro-
posto implementa al suo interno un
sistema di protezione contro il cor-
tocircuito ed il sovraccarico che
provvede al reset del sistema ad
esso connesso nel caso in cui si
verificasse uno dei due casi.
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art. 9022 art. 9024
art. 9000
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art. 90009022 kit pompa + cil. perforatore
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art. 90009032 kit pompa + cesoia
PROMOZIONE
PROMOZIONE
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DALLA IMB PER L'UTILIZZATORE FINALE
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Itpoe, la soluzione alle problematiche
di cablaggio strutturato che veicola
lalimentazione dei dispositivi per il
networking allinterno di un comune
cavo di rete
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L
interruttore automatico
magnetotermico un
dispositivo in grado di
interrompere in maniera auto-
matica un circuito elettrico, ga-
rantendo la protezione dai so-
vraccarichi (mediante un rel
termico) e dai cortocircuiti (me-
diante un rel magnetico).
Nellambito del comando e del-
la protezione degli impianti elet-
trici, queste apparecchiature ri-
vestono una notevole impor-
tanza, tanto da essere i dispositivi
di manovra pi utilizzati.
Gli interruttori vengono pro-
gettati in base alle prescrizioni
normative, per svolgere il loro
compito di manovra e protezio-
ne in maniera adeguata al tipo
di impianto in cui devono esse-
re installati.
Esistono infatti interruttori adat-
ti per i circuiti di avviamento
dei motori, che richiedono elevate
correnti di spunto: qualora lin-
terruttore di protezione non ve-
nisse scelto opportunamente,
si potrebbe verificare anche
unapertura intempestiva del
circuito. Risulta invece diverso
il caso di un impianto di ali-
mentazione per un centro di ela-
borazione dati, in cui i carichi
hanno assorbimenti costanti e
quindi gli interruttori dovran-
no tener conto di questa situa-
zione.
Per rispondere alle diverse esi-
genze impiantistiche, esistono in
commercio interruttori aventi
diverse caratteristiche di inter-
vento.
Nel seguito verranno analizzate
le caratteristiche di funziona-
mento dellinterruttore auto-
matico magnetotermico, con
particolare attenzione alle gran-
dezze caratteristiche e alle pre-
stazioni.
IL REL TERMICO
DI MASSIMA CORRENTE
Il rel si basa sullutilizzo di una
lamina bimetallica con differen-
ti coefficienti di dilatazione ter-
mica. Il passaggio della corrente
da controllare causa un riscal-
damento del bimetallo che si de-
forma e provoca lapertura del
contatto elettrico.
La caratteristica di intervento
di questo rel a tempo inverso,
in quanto il tempo di intervento
legato allintensit della corrente
e varia in funzione della tempe-
ratura (a caldo, a freddo).
Allaumentare della corrente, di-
minuisce il tempo di intervento,
in quanto la lamina impiega me-
no tempo per raggiungere la de-
formazione tale da provocare
lintervento del contatto.
Se la lamina parte dalla tempe-
ratura ambiente (intervento a
freddo), occorre un certo tempo
per lintervento, mentre se la
temperatura iniziale maggiore
perch il rel gi funzionante (in-
Gli interruttori
magnetotermici:
guida alla scelta
TECNOLOGIE
Le caratteristiche di funzionamento con partico-
lare attenzione alle grandezze intrinseche e alle
prestazioni
32
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
Luciano Gaia
Le due principali norme Cei in cui rientrano gli interruttori au-
tomatici magnetotermici sono:
norma Cei EN 60947-2, classificazione Cei 17-5, Apparecchiature
a bassa tensione - Parte 2: interruttori automatici;
norma Cei EN 60898, classificazione Cei 23-3, Interruttori au-
tomatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti do-
mestici e similari.
IL PANORAMA NORMATIVO
Figura 1 - La curva a freddo indica come varia il tempo
di intervento tenendo conto solo dei valori della corrente di
sovraccarico; la curva a caldo considera anche leffetto
termico esercitato sul dispositivo dalla corrente di carico
tervento a caldo) occorrer un
salto termico inferiore, e quindi
un tempo minore, per provocare
lintervento.
Quindi per ogni valore di cor-
rente esistono due tempi e, sul-
la curva tempo-corrente, due
punti, uno superiore a freddo,
ed uno inferiore a caldo: si ha
in tal modo la curva di interven-
to a freddo e quella di interven-
to a caldo.
Pertanto la curva a freddo in-
dica come varia il tempo di in-
tervento tenendo conto solo dei
valori della corrente di sovrac-
carico, mentre la curva a caldo
considera anche leffetto termi-
co esercitato sul dispositivo dal-
la corrente di carico.
Il rel termico, naturalmente ab-
binato ad un apparecchio di ma-
novra, idoneo per la protezio-
ne dalla corrente di sovraccarico.
IL REL MAGNETICO
costituito da unancora di ma-
teriale ferromagnetico, su cui av-
volto un conduttore.
Quando tale condutto-
re percorso da una
corrente adeguata, il
materiale si magnetiz-
za ed attira a s un con-
tatto, provocando la-
pertura del circuito in
cui inserito il rel.
Il rel magnetico, a dif-
ferenza di quello ter-
mico, non un rel a
tempo inverso, bens
ad intervento istanta-
neo, in quanto il circui-
to viene interrotto quan-
do viene superato il va-
lore di soglia del rel. Il
tempo di intervento di-
pende solamente dal-
linerzia delle parti che
compongono il dispo-
sitivo e pu essere re-
golato, entro un certo in-
tervallo, rispetto al va-
lore di soglia.
Dallunione del rel termico e di
quello magnetico si ottiene lin-
terruttore magnetotermico, la
cui caratteristica di intervento
tempo-corrente data dalla fu-
sione delle caratteristiche dei
due rel che lo costituiscono.
La prima parte della curva una
curva a tempo inverso e corri-
sponde al rel termico, mentre la
seconda parte della curva ad in-
tervento istantaneo e corrisponde
al rel magnetico.
LE CARATTERISTICHE
DEGLI INTERRUTTORI
Le caratteristiche fondamentali
degli interruttori automatici ma-
gnetotermici possono esser sud-
divise in quattro categorie:
a) in funzione delle prestazioni;
b) in funzione dellisolamento;
c) in funzione della corrente no-
minale;
d) in funzione del potere di in-
terruzione.
Considerando le caratteristiche
TECNOLOGIE GLI INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI: GUIDA ALLA SCELTA
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 33

Figura 2 - Nel rel magnetico il tempo di intervento dipende


solamente dallinerzia delle parti che compongono il dispositivo
Figura 3 - La caratteristica di intervento tempo-
corrente dellinterruttore magnetotermico
data dalla fusione delle caratteristiche dei due
rel che lo costituiscono
degli interruttori automatici ma-
gnetotermici in funzione delle
prestazioni, si forniscono le se-
guenti definizioni.
Tensione nominale di impiego
(Ue). il valore di tensione che
il costruttore specifica per lap-
parecchio unitamente alla cor-
rente nominale di impiego ga-
rantendone le prestazioni di-
chiarate.
Allo stesso interruttore posso-
no essere assegnati diversi valori
di tensione nominale di impiego,
ai quali corrispondono servizi e
prestazioni diversi dellinterrut-
tore stesso, specificati dal co-
struttore.
I valori nominali della tensione no-
minale di impiego stabiliti dalla
norma Cei 23-3 sono:
- 230 V per interruttori unipola-
ri e bipolari;
- 230/400 V per interruttori uni-
polari;
- 400 V per interruttori bipolari,
tripolari e tetrapolari.
Tensione nominale di isola-
mento (Ui). il valore di tensio-
ne per il quale dimensionato li-
solamento elettrico dellinter-
ruttore (verificato da prove die-
lettriche e assicurato da ade-
guate distanze di isolamento su-
perficiali).
Evidentemente, il massimo valore
di tensione nominale di impiego
non pu essere superiore al va-
lore della tensione nominale di iso-
lamento; inoltre, se per un ap-
parecchio non viene specificato
il valore della tensione di isola-
mento, si considera come ten-
sione nominale di isolamento la
sua pi alta tensione nominale di
impiego.
Categoria di utilizzazione (nor-
ma Cei EN 60947-2). La catego-
ria di utilizzazione di un appa-
recchio ne definisce le possibili
applicazioni, in conformit a
quanto previsto dalle relative
norme di prodotto. Per gli inter-
ruttori automatici sono definite
due categorie di utilizzazione.
Categoria A: gli interruttori clas-
sificati in questa categoria non so-
no previsti per realizzare la se-
lettivit cronometrica, in condi-
zioni di cortocircuito, rispetto ad
altri dispositivi di protezione po-
sti in serie, lato carico; non han-
no quindi ritardo intenzionale
applicabile allintervento dello
sganciatore di cortocircuito. Con-
seguentemente essi non preve-
dono una corrente nominale am-
missibile di breve durata.
Categoria B: gli interruttori clas-
sificati in questa categoria so-
no previsti per realizzare la se-
lettivit cronometrica in condizioni
di cortocircuito (non necessa-
riamente fino al potere di inter-
ruzione nominale estremo del-
linterruttore), rispetto ad altri
dispositivi di protezione posti in
serie, lato carico; hanno un ri-
tardo intenzionale (talvolta re-
golabile) applicabile allinter-
vento dello sganciatore di cor-
tocircuito. Tra le loro caratteri-
stiche tecniche, il costruttore
deve garantire il valore di corrente
nominale di breve durata am-
missibile (Icw).
Sezionamento. Il sezionamento
secondo la norma Cei 64-8 quel-
la funzione che contribuisce a
garantire la sicurezza del per-
sonale avente il compito di svol-
gere lavori, riparazioni, localiz-
zazione di guasti o sostituzione
di apparecchi, su od in vicinan-
za di parti attive. La norma sta-
bilisce che ogni circuito debba po-
ter essere sezionato dallali-
mentazione.
Tale operazione pu essere ef-
fettuata anche con un unico dis-
positivo per pi circuiti, se le
condizioni di servizio lo consen-
tono. Secondo la norma Cei 64-8
Sezione 537, il sezionamento pu
essere ottenuto per esempio, a
mezzo di:
- sezionatori ed apparecchi di in-
terruzione adatti per il seziona-
mento, multipolari od unipolari;
- prese a spina;
- cartucce di fusibili;
- barrette;
- morsetti speciali che non ri-
chiedono la rimozione di un
conduttore.
Secondo la norma Cei 64-8 (art.
537.2 parte commento), gli in-
terruttori automatici e gli inter-
ruttori differenziali rispondenti al-
le norme per impianti domestici
(Cei EN 60898, Cei EN 61008-
61009) assicurano la funzione di
sezionamento.
Gli interruttori automatici pre-
visti per uso in ambiente indu-
striale, rispondenti alla norma
Cei EN 60947-2 (CEI 17-5), assi-
curano la funzione di seziona-
mento se sono conformi alle pre-
scrizioni per lattitudine al se-
zionamento riportate nella sud-
detta norma: gli interruttori au-
tomatici che garantiscono la fun-
34
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
TECNOLOGIE GLI INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI: GUIDA ALLA SCELTA
Figura 4 - Gli interruttori automatici che garantiscono
la funzione di sezionamento devono essere identificati
mediante il simbolo dellinterruttore-sezionatore
Figura 5 - Curva B
Figura 6 - Curva C
Figura 7 - Curva D
Figura 8 - Curva K
zione di sezionamento devono
essere identificati mediante il
simbolo dellinterruttore-sezio-
natore, illustrato nella figura 4, che
deve essere riportato sul dispo-
sitivo. Per gli apparecchi che non
rientrano in specifiche norme di
prodotto, sono fornite, nella par-
te commenti della norma Cei 64-
8 Sezione 537, le minime distan-
ze disolamento tra i contatti in po-
sizione di aperto, riferite alla ten-
sione nominale
dellimpianto:
- 230/400 V: 4
mm;
- 400/690 V: 8
mm;
- 1000 V: 12 mm.
Sezionamento
visualizzato. Gli
interruttori se-
zionatori per im-
pianti industria-
li devono assi-
curare in posi-
zione di aperto
una distanza tra
il contatto fisso e
quel l o mobi l e
conforme ai re-
quisiti necessa-
ri a soddisfare la
funzione di iso-
lamento e devo-
no essere muni-
ti di un disposi-
tivo che indichi
la posizione dei contatti mobili.
Curve degli interruttori. In ba-
se ai campi di intervento istan-
taneo dellinterruttore automatico
magnetotermico, ossia delle so-
glie di intervento del rel ma-
gnetico, si distinguono le se-
guenti curve:
- curva tipo B, con campo di in-
tervento istantaneo da 3In fino
a 5In compreso.
- curva tipo C, con campo di in-
tervento istantaneo da 5In fino
a 10In compreso;
- curva tipo D, con campo di in-
tervento istantaneo da 10In fi-
no a 20In compreso;
- curva tipo K, con campo di in-
tervento istantaneo da 10In fi-
no a 14In compreso;
- curva tipo Z, con campo di in-
tervento istantaneo da 2,4In
fino a 3,6In compreso.
La tipologia degli interruttori
viene scelta in base ai carichi
presenti nellimpianto:
- interruttori con curva tipo B
sono utilizzati per la protezio-
ne di generatori e di cavi di
notevole lunghezza;
- interruttori con curva tipo C
sono utilizzati per la protezio-
ne di cavi ed impianti che ali-
mentano classici apparecchi
utilizzatori;
- interruttori con curva tipo D e
K sono utilizzati per la prote-
zione di cavi che alimentano
utilizzatori con elevate corren-
ti di avviamento;
- interruttori con curva tipo Z
sono utilizzati per la protezio-
ne di circuiti elettronici.
Nelle figure 5, 6, 7, 8 e 9 vengono
riportate nei grafici tempo-cor-
rente le curve B, C, D, K e Z.
Nella tabella vengono riportate le
differenze fra la norma Cei EN
60898 e la norma Cei EN 60947-
2, per quanto riguarda il campo di
funzionamento degli sganciatori
magnetici, in relazione alle curve
di intervento.
Integrale di Joule. La norma Cei
64-8 prevede che il dispositivo di
protezione debba intervenire in
un tempo inferiore a quello che
potrebbe far superare al con-
duttore la sua temperatura mas-
sima ammissibile. Deve pertan-
to essere verificata la relazione
I
2
tK
2
S
2
, ossia occorre che le-
nergia specifica lasciata passare
dallinterruttore (I
2
t) a seguito
di un cortocircuito sia inferiore al-
lenergia che il cavo riesce a sop-
portare (K
2
S
2
, dove K un para-
metro che dipende dal cavo, ed
S la sezione del cavo).
La verifica dellenergia specifica
TECNOLOGIE GLI INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI: GUIDA ALLA SCELTA
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 35
Figura 9 - Curva Z
servizio lettori 1887
Norma Curva B Curva C Curva D Curva K Curva Z
Cei EN 60898
(Cei 23-3)
35 In 510 In 1014
Cei EN 60947-2 3,24,8 In 6,49,6 In 9,614,4In 9,614,4 In 2,43,6 In

passante pu essere condotta


anche per via grafica tracciando
sulla caratteristica I
2
t/Icc del-
linterruttore automatico ma-
gnetotermico la retta K
2
S
2
relati-
va al cavo da proteggere.
Osservando la figura 10, la pre-
cedente relazione risulta verificata
nella parte di grafico che si tro-
va a sinistra della retta passan-
te per il punto P: in tale regione
infatti la curva dellenergia spe-
cifica sopportata dal cavo K
2
S
2
sovrasta la curva dellenergia la-
sciata passare dallinterruttore I
2
t.
Nel caso di conduttore protetto
dal sovraccarico e per interruttori
che rispettano la Cei EN 60898 e
dotati di curva B o C, o per in-
terruttori che rispettano la Cei EN
60947-2 e aventi soglia di inter-
vento magnetico dellordine di
10In, sufficiente considerare
solo la massima corrente di cor-
tocircuito Iccmax, calcolata ai
morsetti dellinterruttore.
Pertanto, in tal caso, per la veri-
fica sufficiente che il punto P si
trovi a destra della retta con-
dotta per il valore di Iccmax.
Nelle figure 11 e 12 vengono ri-
portate alcune curve, che soli-
tamente i costruttori degli in-
terruttori forniscono, dellenergia
specifica passante espressa in
A
2
s
2
, in funzione del valore effi-
cace della corrente simmetrica di
corto circuito, per un interrutto-
re automatico magnetotermico di
tipo B e C.
In ogni grafico sono riportate
varie curve in funzione della cor-
rente nominale.
CARATTERISTICHE
IN FUNZIONE
DELLISOLAMENTO
Considerando le caratteristiche
degli interruttori automatici ma-
gnetotermici in funzione delli-
solamento, si definisce la ten-
sione nominale di tenuta ad im-
pulso Uimp.
Tensione nominale di tenuta
ad impulso (Uimp). il valore di
picco di una tensione ad impul-
so (con forma donda definita da
1,2/50s) che lapparecchio pu
sopportare senza guasti in con-
dizioni specificate di prova: ad in-
terruttore aperto non si devono
verificare scariche tra i contatti
di una stessa fase n tra fase e
massa.
Tale valore, se dichiarato dal co-
struttore, deve essere utilizzato
ai fini del coordinamento delli-
solamento dellimpianto, che for-
nisce le prescrizioni per la tenu-
ta dielettrica degli apparecchi
nei confronti delle sovratensioni,
soprattutto di origine atmosferica;
in particolare, la tensione nomi-
nale di tenuta ad impulso di un
apparecchio deve essere uguale
o superiore ai valori specificati per
le sovratensioni transitorie che
possono verificarsi nel circuito
in cui lapparecchio inserito.
Le Norme prevedono anche va-
lori minimi di Uimp in funzione
della tensione nominale di im-
piego dellapparecchio.
CARATTERISTICHE
IN FUNZIONE
DELLA CORRENTE
Considerando le caratteristiche
degli interruttori automatici ma-
gnetotermici in funzione della
corrente, si definiscono le se-
guenti grandezze.
Corrente nominale di impiego
(In). la corrente che linterrut-
tore pu portare in servizio inin-
terrotto; la corrente alla quale
si riferiscono tutte le prescrizio-
ni costruttive dellapparecchio
e che rappresenta il valore uni-
tario nella caratteristica di in-
tervento.
La norma Cei 23-3 fissa i valori
preferenziali della corrente no-
minale: 6-10-13-16-20-25-32-40-
50-63-80-100-125 A.
Corrente nominale ammissibi-
le di breve durata (Icw). il va-
lore efficace, in corrente alter-
nata, della corrente di breve du-
rata, assegnato al circuito dal
costruttore, che il circuito pu
sopportare, senza danneggiar-
si, per la durata di tempo di 1 se-
condo. La corrente nominale am-
missibile di breve durata pu es-
sere sia una corrente presunta,
quando le prove sono eseguite al-
la tensione nominale di impie-
go, che una corrente effettiva,
quando le prove sono eseguite ad
una tensione inferiore.
I valori minimi della corrente no-
minale ammissibile di breve du-
rata richiesti per gli interruttori
di categoria di utilizzazione B
sono:
I valori preferenziali di tempo di
ritardo previsto sono: 0,05 - 0,1 -
0,25 -0,5 - 1 s.
Corrente convenzionale di non
intervento (Inf). Valore specifi-
cato di corrente che linterrut-
tore o lo sganciatore in grado
di portare per un tempo stabili-
to (tempo convenzionale) senza
operare lo sgancio.
Corrente convenzionale di in-
tervento (If). Valore specificato
di corrente che determina lo
sgancio dellinterruttore entro
un limite di tempo stabilito (tem-
po convenzionale).
Il legame tra In, If, Inf e tempo
convenzionale dipende dalla
norma di riferimento (norma
per impianti domestici Cei 23-
3 e norma industriale Cei EN
60947-2).
Il tempo convenzionale vale 1h per
In 63 A e 2 h per In > 63 A.
I parametri definiti precedente-
mente possono essere riassunti
nel grafico tempo-corrente della
figura 13.
Inoltre, nella figura 13:
- con Im1 si indica la massima so-
vracorrente che non deve far in-
tervenire lo sganciatore elet-
tromagnetico;
- con Im2 si indica la minima so-
vracorrente che fa certamen-
te intervenire lo sganciatore
elettromagnetico.
Pertanto i valori Im1 e Im2 indi-
cano i limiti di intervento del re-
l elettromagnetico.
CARATTERISTICHE
IN FUNZIONE
DEL POTERE
DI INTERRUZIONE
Considerando le caratteristiche
degli interruttori automatici ma-
gnetotermici in funzione del po-
tere di interruzione, si defini-
scono le seguenti grandezze.
Potere di interruzione nomi-
nale di servizio in cortocircuito
(Ics) (norma Cei EN 60947-2).
il valore della massima corrente
36
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
TECNOLOGIE GLI INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI: GUIDA ALLA SCELTA
Figura 11 - Caratteristica I
2
t - curva B (interruttore 2P 230V) Figura 12 - Caratteristica I
2
t - curva C (interruttore 2P 230V)
Figura 10 - Verifica dellenergia specifica passante
In2500 A Icw il valore maggiore
tra 12 In e 5 kA
In>2500A Icw = 30 kA
Norma Inf If
Cei EN 60898
(Cei 23-3)
1,13 In 1,45 In
Cei EN 60947-2 1,05 In 1,30 In
di cortocircuito che linterrutto-
re in grado di stabilire ed in-
terrompere per 3 volte (secondo
il ciclo O-t-CO-t-CO), alla corri-
spondente tensione nominale di
impiego.
Le condizioni previste per la ve-
rifica dellinterruttore dopo il ci-
clo di interruzione O-t-CO-t-CO
includono lattitudine dellin-
terruttore stesso a portare con
continuit la sua corrente nomi-
nale. Essa espressa come il
valore della corrente di cortocir-
cuito presunta interrotta, in kA
(per la corrente alternata il va-
lore efficace della componente
simmetrica). Esso viene normal-
mente dichiarato dal costruttore
utilizzando valori percentuali del
potere di interruzione nominale
estremo di cortocircuito Icu (co-
me suggerito dalla norma Cei
EN 60947-2).
Potere di interruzione nomi-
nale in cortocircuito (Icn) (nor-
ma Cei 23-3). il valore della
massima corrente di cortocir-
cuito assegnato dal
costruttore che lin-
terruttore in grado
di interrompere per
2 volte (secondo il
ciclo O-t-CO), sotto
specifiche condizio-
ni; queste non com-
prendono, dopo la
prova, lattitudine
dellinterruttore a
portare una corren-
te di carico. Un in-
terruttore avente un
dato potere di in-
terruzione nomina-
le di cortocircuito
Icn deve avere un
corrispondente po-
tere di cortocircuito
di servizio Ics se-
condo la tabella ri-
cavata dalla norma
Cei 23-3 (EN 60898).
Potere di interruzione nomi-
nale estremo in cortocircuito
(Icu). il valore della massima
corrente di cortocircuito che lin-
terruttore in grado di stabilire
ed interrompere per 2 volte (se-
condo il ciclo O-t-CO), alla cor-
rispondente tensione nominale
di impiego.
Le condizioni previste per la ve-
rifica dellinterruttore dopo il ciclo
di interruzione O-t-CO non in-
cludono lattitudine dellinter-
ruttore stesso a portare con con-
tinuit la sua corrente nomina-
le. Esso espresso come il valo-
re della corrente di cortocircuito
presunta interrotta, in kA (per la
corrente alternata il valore ef-
ficace della componente simme-
trica).
Allo stesso apparecchio il co-
struttore pu assegnare diversi va-
lori di Icu, corrispondenti a valo-
ri diversi di tensione nominale di
impiego Ue. Pertanto dopo aver su-
bito correnti di cortocircuito non
superiori ad Ics, lin-
terruttore rimane in
servizio, mentre per
valori di corrente su-
periori ad Ics e fino
ad Icu, linterrutto-
re capace di aprire
il circuito, ma po-
trebbe non essere
idoneo alla ripresa
del servizio.
INTERRUTTORI
LIMITATORI
I dispositivi limita-
tori di corrente limi-
tano il picco di cor-
rente di cortocircui-
to Ipk al valore Ip,
come mostrato nel-
la figura 14.
Un interruttore limi-
tatore caratteriz-
zato da un meccani-
smo particolarmen-
te rapido in apertura
e permette di conte-
nere gli effetti termici e dinamici
sia sullinterruttore che sul cir-
cuito protetto. Nel caso delle cur-
ve di limitazione della corrente
inerenti ad interruttori magne-
totermici riportate nella figura
15, la massima corrente nomina-
le dellinterruttore che limita la cor-
rente di cresta a valori inferiori a
17kA di 160A.
Quindi per i quadri protetti da
questi dispositivi non necessa-
rio effettuare la prova di tenuta al
cortocircuito. Qualora il valore
della corrente di cortocircuito del-
limpianto risulti inferiore ad Icu,
ad esempio 25kA, ragionevol-
mente si pu ipotizzare lutiliz-
zo anche della taglia dellinter-
ruttore che al valore di cortocircuito
presente, nel punto di installa-
zione del quadro, limita il valore
di cresta al di sotto dei 17kA,
cio 250A.
TECNOLOGIE GLI INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI: GUIDA ALLA SCELTA
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 37
Figura 13 - Grafico tempo-corrente
Figura 15 - Curve di limitazione della corrente
inerenti a interruttori magnetotermici
POTERE DI INTERRUZIONE IN KA
Icn 1,5 3 4,5 6 10 15 20 25
Ics 1,5 3 4,5 6 7,5 7,5 10 12,5
Ip: corrente limitata (valore di picco)
Ipk: valore nominale di picco della corrente di cortocircuito
I
Ip
Ipk
Figura 14 - Limitazione del picco di corrente
Elvox, cinquantanni di innovazione.
Una lunga storia di successi segna il percorso di Elvox, azienda
leader internazionale nella videocitofonia e punto di riferimento nel
settore delle automazioni, della telefonia, del T.V.C.C.
Cinquantanni di ricerca, di innovazione stilistica, di tecnologia
allavanguardia, celebrati il 25 settembre 2004 con linaugurazione
della nuova sede aziendale di Campodarsego.
Una struttura imponente, avveniristica, che ricorda un dirigibile
pronto a staccarsi da terra per innalzarsi verso il cielo. Abbiamo
cercato di individuare un motivo che rappresentasse lazienda,
spiega il progettista dei lavori, Bernardo Agostinelli. Ci siamo ispirati
alla propensione dinamica e innovativa di Elvox, una realt in
continua crescita ed evoluzione.
Ed proprio la costante evoluzione, la ricerca continua di nuove
soluzioni stilistiche e progettuali, il carattere primario della produzione
Elvox. Il reparto Ricerca & Sviluppo dellazienda costantemente
impegnato nel monitoraggio del mercato, per individuare in anticipo
le nuove tendenze, i nuovi comportamenti e le esigenze del
pubblico.
Per questo i prodotti Elvox sono immediatamente distinguibili nel
mercato: nascono seguendo le necessit di chi li richiede e li utilizza.
Con questo spirito, con questa attenzione ai desideri del
consumatore, Elvox punta oggi a conquistare nuovi successi nel
campo della domotica, un settore che va ad integrarsi perfettamente
con la produzione classica dellAzienda: videocitofonia,
automazioni, telefonia e T.V.C.C.
Con la passione per il lavoro e la tenacia che hanno permesso ad
Orlando Miozzo, fondatore dellazienda, di trasformare una piccola
impresa in una grande realt produttiva, con quattro filiali operative in
Italia e 250 dipendenti.

SEDE DI CAMPODARSEGO
35011 Campodarsego - Padova - Via Pontarola, 14/A
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stato inaugurato il nuo-


vo Gardaland Hotel Re-
sort, un esclusivo com-
plesso alberghiero eseguito in
tempi record e ottimizzando i co-
sti: decisiva la scelta della direzione
del parco (Gardaland) di puntare
a forniture mono-marca.
Il Gardaland Hotel Resort - situato
a Castelnuovo del Garda - sta-
to ideato per ospitare le famiglie
che visitano il parco e per dive-
nire la prestigiosa cornice di
eventi, congressi e meeting per
professionisti.
La direzione ha investito oltre 20
milioni di euro per la realizzazione
del complesso alberghiero, co-
struito su unarea di circa 28.000
metri quadri di cui 14000 dedicati
ai due piani del resort e 7000
allarea verde che circonda la
struttura.
Il risultato un oggetto archi-
tettonico vivibile capace di ac-
cogliere gli ospiti secondo lin-
confondibile stile Gardaland, co-
me ha avuto modo di sottoli-
neare il direttore dei lavori per
conto di Gardaland, Luigi Boccuni.
Un notevole sforzo progettuale
stato dedicato affinch la strut-
tura obbedisse a leggi di pro-
porzione che trasmettessero ai vi-
sitatori una certa atmosfera.
Unatmosfera che, alla ricercata
formalit dello stile architettonico
vittoriano, unisce la dimensione
fantastica e sognante che ca-
ratterizza da sempre il famoso
parco divertimenti.
Questo obiettivo stato rag-
giunto grazie alla proficua col-
laborazione fra i diversi team
specializzati coinvolti nelle di-
verse fasi del progetto: la so-
ciet statunitense Creative King-
dom, leader nella progettazio-
ne di opere edili tematiche, si
occupata della progettazione
preliminare; allo studio tecnico
Adami e Zeni sono state affida-
te le concessioni edilizie; lo stu-
dio ingegneristico Intertecno ha
sviluppato i progetti esecutivi.
Per limpianto elettrico di bassa
tensione dellhotel, il commit-
tente ha deciso di lavorare in
Stile unico,
binomio vincente
IMPIANTI
Gardaland si affida a un unico fornitore per gli
impianti elettrici di bassa tensione del suo pre-
stigioso Hotel Resort: una scelta di successo per
ridurre tempi e costi
40
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
A cura della
redazione
Di seguito il dettaglio dei prodotti Gewiss impiegati per la
realizzazione dellimpianto elettrico del Gardaland Hotel Resort:
Serie Civili Gewiss;
Contenitori e apparecchi modulari stagni e protetti Serie 27
Combi;
Centralino coordinato darredo Serie 40 CD;
Terminali di distribuzione energia e servizi Serie 68 Q-MC;
Componenti e quadri per il cablaggio strutturato Serie 38 LAN;
Quadri di distribuzione da pavimento Serie 47 CVX;
Apparecchi modulari Serie 90;
Quadri Q-DIN e prese a spina Serie IEC;
Passerelle in filo dacciaio saldato Serie BFR;
Tubi protettivi pieghevoli Serie FK;
Sistema di illuminazione demergenza Serie Startec Net;
Proiettori da esterno in termoplastico Serie Horus.
LOFFERTA IN DETTAGLIO
Dettaglio sulla hall che accoglie le famiglie in visita al Parco dei divertimenti
di Gardaland
partnership con Gewiss. La scel-
ta della direzione di Gardaland
di affidare a Gewiss la quasi to-
talit delle componenti dellim-
pianto elettrico stata dettata da
pi ragioni: grazie agli oltre 15 mi-
la prodotti a catalogo progetta-
ti per integrarsi tra loro, Gewiss
stata capace di soddisfare ol-
tre il 90% della fornitura, ga-
rantendo gli elevati standard
estetici del prestigioso com-
plesso; in secondo luogo, aven-
do un solo referente con il qua-
le interagire, il committente ha
potuto controllare le tempisti-
che ed evitare dispersioni sia in
fase di progettazione che di rea-
lizzazione.
Ultima, non per importanza, la
possibilit di attuare forti eco-
nomie di scala che hanno con-
sentito un maggior controllo sui
costi di realizzazione.
IL PROGETTO DIMPIANTO
Nellofferta sono rientrate tutte
le 6 famiglie di prodotto del ca-
talogo Gewiss che hanno arre-
dato e alimentato limponente
salone dingresso, le eleganti
meeting room, le confortevoli
camere, la sala da pranzo, il bar,
i locali di servizio e larea ester-
na dellhotel.
I LOCALI INTERNI
In ciascuna delle 236 stanze,
per le quali sono state utilizza-
te placche Gewiss con finitura in
oro, sono state installate prese
per il prelievo energia e prese da-
ti, per offrire ai visitatori del-
lalbergo una linea telefonica ri-
servata, il servizio pay-tv e una
linea dati.
Totale sicurezza e massimo com-
fort sono stati garantiti agli ospi-
ti grazie ai centralini di distri-
buzione della Serie 40 CD collo-
cati in tutte le stanze.
La Serie Civile stata installata
anche nelle 8 sale riunioni de-
IMPIANTI STILE UNICO, BINOMIO VINCENTE
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 41
Grazie agli oltre
15 mila prodotti
a catalogo, Gewiss
stata capace
di soddisfare oltre
il 90% della fornitura
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Sistema di illuminazione
demergenza Serie Startec Net,
con autodiagnosi centralizzata
stinate a congressi e convegni di
lavoro.
Il sistema di distribuzione del-
lhotel stato affidato ai mo-
derni quadri da pavimento in
metallo della gamma 47 CVX, i
quali - grazie allestetica e fun-
zionale porta in vetro curvo tem-
prato - hanno impreziosito gli
ambienti; i quadri per cablag-
gio strutturato della li-
nea 38 LAN, oltre ad of-
frire notevoli possibilit di
configurazione e veloci-
t di cablaggio, si sono
perfettamente integrati
nellarredo delle zone co-
muni di disimpegno su
ogni piano, mentre nei
15 locali di servizio e nel-
le aree riservate al per-
sonale dellalbergo sono
stati collocati interrutto-
ri e prese per esterni del-
la Serie 27 Combi.
GLI AMBIENTI
ESTERNI
I contenitori e gli appa-
recchi modulari stagni
della Serie 27 Combi, pro-
gettati per resistere al-
lusura causata dagli even-
ti atmosferici, sono stati
installati anche negli am-
bienti esterni dellalbergo.
Per lidonea illuminazione
dei posti-auto riservati al
personale di servizio so-
no stati sel ezi onati i
proiettori Horus di me-
dia e piccola potenza, resisten-
ti alle infiltrazioni dacqua e ai cor-
pi solidi. Per lerogazione di ener-
gia nei 7000 mq di area verde che
circondano lhotel sono stati in-
stallati i terminali di distribu-
zione energia e servizi della Se-
rie 68 Q-MC, la cui linea morbi-
da e sobria si inserisce armo-
niosamente nel contesto naturale
del parco. Pi di 10.000 metri di
passerelle in filo dacciaio saldato
della Serie BFR hanno portato ca-
vi elettrici, cavi in fibra ottica e
tubi protettivi pieghevoli della Se-
rie FK in tutti i vani del resort, se-
guendone l e com-
plesse geometrie e
semplificando le mo-
dalit installative.
IN CASO
DI EMERGENZA
Per il sistema di illu-
minazione di emer-
genza dellintero al-
bergo sono state in-
stallate pi di 500
lampade della Serie
Startec Net.
Le lampade, gestite
da unapposita cen-
tralina di controllo,
sono dotate di un si-
stema di autodiagnosi
che, con lausilio di
un personal compu-
ter e di un software
dedicato, ha consen-
tito agli installatori
di inserire le plani-
metrie degli ambien-
ti e di identificare lu-
bicazione degli apparecchi e il lo-
ro stato di funzionamento.
Per controllare lo stato di fun-
zionamento di tutto limpianto al
fine di attuare le necessarie ope-
razioni manutentive sulle lam-
pade, il sistema pu essere au-
toprogrammato perch esegua gli
opportuni test di verifica in mo-
do automatico.
LINSTALLAZIONE
DELLIMPIANTO
ELETTRICO INTEGRATO
La scelta di affidare in mono-
marca la fornitura del materiale
elettrico a Gewiss ha agevolato
il lavoro della societ incaricata
di installare lImpianto Elettrico
Integrato, Bertoldo Impianti di
Bolzano Vicentino.
Gewiss ha infatti assistito il re-
sponsabile dei lavori, Gianfran-
co Carlana, che ha gestito circa
30 elettricisti e pi di 200 tecni-
ci specializzati.
In questo modo stato possi-
bile assicurare quel coordina-
mento sia funzionale sia esteti-
co necessario ad un albergo co-
s fortemente caratterizzato, ar-
rivando a concludere i lavori in
soli 18 mesi.
42
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
IMPIANTI STILE UNICO, BINOMIO VINCENTE
Bertoldo Impianti Srl di Bolzano Vicentino (VI) opera nel settore del-
limpiantistica industriale, civile e speciale dal 1979.
I campi di applicazione della Bertoldo Impianti coprono i settori degli
impianti elettrici e di sicurezza per lindustria, degli impianti di illuminazione,
delle automazioni elettriche civili ed industriali e dei sistemi integra-
ti di cablaggio in rame e fibra ottica.
Lazienda, che opera in sistema di qualit secondo la normativa UNI
EN ISO 9001:2000 certificata da CSQ ed in possesso di attestazione
SOA per le categorie OS30 con classifica IV e OG10 con classifica III,
si dimostrata capace di grandi realizzazioni che le hanno consenti-
to di acquisire un numero considerevole di clienti importanti ed appalti
prestigiosi. Tra queste spiccano le collaborazioni con la Marzotto SpA
per la realizzazione di nuovi impianti sia Italia che allestero, con il Grup-
po Sis-Sonepar per il nuovo centro distribuzione materiale elettrico di
Padova, con Terme di Recoaro SpA per la ristrutturazione dellim-
pianto elettrico, con Telwin SpA per il nuovo sito di Villaverla (VI), con
LOspedale di Parma per gli impianti elettrici e speciali della Torre Me-
dicine, con la Curia Vescovile di Vicenza per gli impianti elettrici e spe-
ciali del palazzo Opere sociali e della chiesa S.Maria di Bolzano Vi-
centino. Di rilevanza anche le installazioni in ambito civile degli impianti
elettrici degli esclusivi complessi alberghieri Da Porto e Alfa di Vicenza.
LA SOCIET D INSTALLAZIONE: BERTOLDO IMPIANTI S.R.L.
La finitura oro della Serie Civile Gewiss
impreziosisce gli interni del resort
Parcheggio esterno riservato al personale di servizio dellalbergo con
installazione di passerelle in filo dacciaio saldato Serie BFR, quadri di
distribuzione Q-DIN, prese a spina Serie proiettori da esterno in
termoplastico Horus
Quadri di distribuzione da pavimento in
metallo, con porta in vetro curvo temprato,
della Serie 47 CVX
LOVATO ELECTRIC S.P.A.
COMPONENTI ELETTRICI
PER AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
VIA DON E. MAZZA, 12
24020 GORLE (BG) ITALIA
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www.LovatoElectric.com
Rel di
protezione
Gli apparecchi della linea
sono stati progettati
per la protezione di reti
elettriche monofasi e trifasi.
Le misure effettuate in TRMS
(True Root Mean Square)
consentono un funzionamento
corretto del rel anche in
presenza di tensioni e correnti
fortemente armoniche.
Le funzioni di protezione sono
per:
errata sequenza e mancanza
fasi
tensione troppo bassa e troppo
alta
corrente troppo bassa e troppo
alta
asimmetria troppo alta
frequenza troppo bassa e
troppo alta.
c
l
a
r
o
@
c
y
b
e
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g
.
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L
interruttore differenzia-
le un componente fon-
damentale dellimpianto
elettrico in tutte le applicazio-
ni, siano esse in ambito civile o
nel terziario. Per questo motivo
necessario garantirne il per-
fetto funzionamento.
Una novit sviluppata in questo
settore dalla divisione Automa-
ti on and Dri ves di Si emens
(www.siemens.it/ad) sono gli in-
terruttori differenziali per am-
bienti aggressivi.
Le condizioni standard per il
funzionamento di questi appa-
recchi sono definite nella nor-
mativa Cei EN 61 008. In questa
norma non sono prese in consi-
derazione condizioni ambienta-
li particolarmente difficili e le-
ventuale presenza, nellaria, di
gas nocivi.
In questo caso linterruttore po-
trebbe essere esposto allazione
di dannosi agenti atmosferici,
presenti in diverse concentra-
zioni.
La combinazione di gas nocivi e
di umidit, presenti nellatmo-
sfera, pu agire negativamente
sugli interruttori differenziali,
favorendo la formazione di con-
densa sia sulle parti metalliche,
sia sul dispositivo di scatto del ma-
gnete di chiusura.
La possibile conseguenza di tut-
to ci la corrosione che, in ta-
li condizioni, pu provocare un
guasto prematuro che pregiudi-
ca il funzionamento dei diffe-
renziali, che non possono pi ga-
rantire il compito di protezione a
cui sono destinati e devono per-
ci essere sostituiti.
Per questo motivo necessario,
nella scelta dei differenziali, te-
nere in debita considerazione le
condizioni dellambiente in cui de-
vono essere installati.
Gli interruttori differenziali di
Siemens, grazie alla presenza di
un nuovo dispositivo di prote-
zione, brevettato di recente, evi-
Differenziali
modulari per
ambienti aggressivi
SOLUZIONI
In condizioni ambientali difficili si potrebbero ve-
rificare guasti prematuri. Nella scelta occorre
dunque tenere conto del luogo dinstallazione
44
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
Massimiliano Quaro
Interruttore differenziale per
ambienti aggressivi 2 poli Tipo A
a 2 unit modulari
In unazienda agricola si rileva la presenza di elevata umidit atmosferica
con NH
3
Interruttore differenziale per
ambienti aggressivi 4 poli Tipo A
a quattro unit modulari
tano che avvenga la formazione
di condensa con il conseguente
probabile danneggiamento del-
linterruttore.
La struttura di questi interruttori
uguale a quella dei normali
differenziali ed determinata
da tre gruppi funzionali:
1. trasformatore di corrente cu-
mulativa per il rilevamento di
una corrente differenziale;
2. sganciatore per la commuta-
zione della grandezza elettri-
ca in un disinnesto meccanico;
3. serratura con i contatti.
A questi si aggiunge, appunto,
questo innovativo quanto effi-
cace dispositivo anti-corrosione.
Per impedire che le parti in me-
tallo subiscano il deterioramen-
to, un dispositivo presente nel-
linterruttore produce del calore
che innalza la temperatura di
qualche grado centigrado rispetto
al clima dellambiente, scaldan-
do sia linvolucro sia le parti in me-
tallo dellinterruttore e impe-
dendo, in questo modo, la for-
mazione della condensa.
Come per la struttura, anche il
funzionamento non subisce alcuna
variazione, per cui in un impiego
senza guasti gli effetti magne-
tizzanti dei conduttori attraver-
sati dalla corrente si annullano,
quindi non rimane alcun campo
magnetico residuo che potrebbe
indurre una tensione nellavvol-
gimento secondario.
Quando invece, a causa di un
difetto di isolamento, viene fat-
ta passare una corrente diffe-
renziale, lequilibrio viene com-
promesso e nel nucleo del tra-
sformatore rimane un campo ma-
gnetico residuo.
In questo modo nellavvolgimen-
to secondario viene generata una
tensione che, tramite lo sgancia-
tore e la serratura dellapparecchio,
disinserisce il circuito elettrico in
cui presente il difetto di isola-
mento.
Questo principio di sgancio in-
dipendente dalla tensione di re-
te o da energia ausiliaria. Ci
rappresenta anche il presuppo-
sto per lelevato livello di prote-
zione offerto dagli interruttori
differenziali secondo la normativa
Cei EN 61 008.
Gli interruttori differenziali per
ambienti aggressivi possono
essere utilizzati in tutte le tre
forme di rete:
sistema TN;
sistema TT;
sistema IT.
consigliabile il collegamento
alla rete dai morsetti inferiori:
morsetti 2 e N per le esecu-
zioni bipolari;
morsetti 2, 4, 6 e N per le ese-
cuzioni quadripolari.
Questi nuovi differenziali ga-
rantiscono una vita utile elevata
e maggiore affidabilit anche
laddove molti apparecchi tradi-
zionali raggiungono i propri li-
miti, in ambienti come:
piscine (in generale: alta con-
centrazione di cloro e ozono
nellaria);
ambienti rurali (alta concen-
trazione di ammoniaca);
industrie chimiche (alta con-
centrazione di ossidi di azoto
[NO
x
] e/o anidride solforosa
[SO
2
];
ambienti industriali (in generale:
presenza di polveri e altri in-
quinanti aggressivi).
Siemens ha attribuito agli inter-
ruttori differenziali per ambienti
aggressivi il marchio che, im-
presso anche sullinvolucro degli
stessi, ne permette la facile in-
dividuazione.
Sono disponibili nel tipo A (per
correnti alternate e pulsanti) ese-
cuzione antitemporale in unam-
pia gamma: a 2 e 4 poli, con cor-
renti nominali da 25 a 80 A e
con correnti differenziali da 30 e
300 mA; offrendo quindi la pos-
sibilit di soddisfare le svariate
richieste applicative, di prote-
zione e di installazione a cui so-
no destinati. Anche questi dif-
ferenziali sono accessoriabili con
contatti ausiliari, da assemblare
sul lato destro della custodia.
Il principio di funzionamento e la
modularit sono identici a quel-
li dei normali interruttori diffe-
renziali, permettendo cos, in ca-
so di necessit, la loro facile so-
stituzione.
Con questi apparecchi Siemens
lunico costruttore in grado di
offrire una soluzione efficace per
le applicazioni in ambienti par-
ticolarmente sfavorevoli.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 115
i
SOLUZIONI DIFFERENZIALI MODULARI PER AMBIENTI AGGRESSIVI
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 45
Esempio di unambientazione (piscina) con presenza di elevata umidit
atmosferica con Cl
2
e O
3
LUOGHI E CONDIZIONI DI IMPIEGO
Campo di applicazione Condizioni ambientali Tipo di interruttore
(possibili) differenziale consigliato
Alta umidit atmosferica I
n
30 mA
con Cl
2
e O
3
Tenute agricole e giardini Alta umidit atmosferica I
n
500 mA
Circuiti prese con NH
3
I
n
30 mA
Industria chimica Umidit atmosferica con I
n
= 30 mA
diversi gas nocivie solventi
Industria galvanica Alta umidit atmosferica I
n
= 30 mA
con diversi gas nocivi
Cantieri: Umidit atmosferica
Circuiti prese (funzionamento con gas nocivi SO
2
e NO
x
I
n
30 mA
monofase) fino a 32 A e per
servizi di utilizzo manuale
Circuiti prese fino a 32 A I
n
30 mA
Altri circuiti prese I
n
300500 mA
Impianti di segnaletica stradale: Umidit atmosferica
Classe T1 con gas nocivi SO
2
e NO
x
I
n
300 mA
Classe U1 I
n
30 mA
Costruzioni provvisorie, caravan Umidit atmosferica I
n
500 mA
e/o automezzi attrezzati con gas nocivi
Fontane a getto: Umidit atmosferica
Zona 2 con gas nocivi SO
2
e NO
x
I
n
500 mA
Zone 0 e 1 I
n
30 mA
Circuito prese I
n
30 mA
Industria alimentare Umidit atmosferica I
n
30 mA
con diversi gas nocivi
(es.: H
2
S)
Impianti nellindustria mineraria Umidit atmosferica con I
n
500 mA
diversi gas nocivi
Esempio di unambientazione (industria chimica) con presenza di umidit
atmosferica, diversi gas nocivi e solventi
Piscine (Zone 1 e 2)
I
picchi di corrente che si ve-
rificano allinserzione di ca-
richi capacitivi possono dan-
neggiare o distruggere gli ele-
menti di comando.
Inoltre, la componente ad alta fre-
quenza del picco di corrente pu
portare dei seri disturbi alle ap-
parecchiature elettroniche, cau-
sati dallaccoppiamento indut-
tivo dei cavi di collegamento.
Alla disinserzione di un carico in-
duttivo, invece, lenergia imma-
gazzinata tende ad opporsi sca-
ricando in linea un picco di ten-
sione, che pu danneggiare o
distruggere lelemento di co-
mando.
A questo si aggiunge che la
componente ad alta frequenza
del picco di tensione pu causare
disturbi provocati dallaccop-
piamento capacitivo fra i cavi
di collegamento.
Causa principale del sovraccarico
per linterruttore, per lutilizza-
tore come pure per lintero cir-
cuito, laccumularsi denergia,
soprattutto dovuto alle parti di
carico induttivo del dispositivo.
Le considerazioni seguenti val-
gono in linea di massima sia per
interruttori elettromeccanici che
a semiconduttori (per esempio re-
l allo stato solido SSR).
Per motivi di chiarezza si usa
genericamente il concetto di
contatto.
Allapertura del contatto di co-
mando, la corrente cerca di scor-
rere senza modifiche nella bobina.
Lutilizzatore induttivo rappre-
senta cio in questo istante una
sorgente di corrente costante.
Secondo la legge dellinduzio-
ne, la tensione allinduttanza L
si commuta, in quanto la stessa
da utilizzatore si trasforma in
sorgente denergia.
Se il contatto K di tipo elet-
tromeccanico, la diminuzione
della corrente avviene solo len-
tamente a causa del pi o meno
marcato arco di apertura. Cre-
scendo lapertura di K, larco si
interrompe. Unica possibile via
per la corrente rimane la capacit
parassita CP, che si carica.
Trascurando le perdite che in-
tervengono in RL e ritenendo
per semplicit che lapertura
stessa avvenga senza forma-
zione di arco e senza rimbalzi, si
ha, consi derando l energi a,
unampiezza della tensione UCP
pari a
UCP = -i L/Cp
cio, dati i valori di i e di L, il va-
lore della tensione dinduzione
nellutilizzatore determinata
soltanto dal valore di Cp.
Dallequazione riportata si ve-
de che quando Cp = 0 la tensio-
ne tende teoricamente allinfinito.
Occorre eliminare questa ener-
gia. In pratica i rapporti sono
pi favorevoli, in quanto gi du-
rante lapertura si ha unelimi-
nazione denergia attraverso RL
e leventuale formazione del-
larco.
Daltra parte larco richiama dal-
la tensione di alimentazione al-
tra energia, anche se non desi-
derata.
Ci causa non solo un ritardo, per
lo pi svantaggioso, nellapertura
dellapparecchio, ma aumenta
le conseguenze dellarco provo-
cando:
migrazione di materiale (for-
mazione di crateri e di punte
con eventuale incollamento
dei contatti);
evaporazione del materiale
(bruciatura e danneggiamen-
ti delle caratteristiche diso-
Analisi, problemi e soluzioni
per proteggersi dalle correnti
provocate dalla componente
induttiva dei carichi
Disturbi causati
dalla commutazione
dei carichi induttivi
Massimo Barezzi*
46
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
ON-LINE
Figura 1 - Schema equivalente della bobina di un rel, contattore, ecc.
Larco richiama
dalla tensione di
alimentazione altra
energia, anche se
non desiderata
lamento delle superfici vicine
a causa del metallo precipi-
tato);
sviluppo di calore;
ossidazione del contatto (au-
mento della resistenza di con-
tatto, contatto difettoso).
Nellapplicazione e nellanalisi
si deve distinguere fra carichi
alimentati in corrente continua
e in corrente alternata, come
meglio si vedr in seguito.
La struttura fisica e le caratte-
ristiche di un carico induttivo
rendono impossibile la commu-
tazione senza disturbi elettrici,
se non si ricorre ad adeguati
provvedimenti. Da ci deriva la
necessit di ridurre lentit dei
disturbi al minimo possibile.
La soppressione, almeno par-
ziale, dei disturbi si ottiene ap-
plicando un adeguato modulo
antidisturbo in parallelo al cari-
co induttivo.
Nel caso ideale il modulo anti-
disturbo dovrebbe permettere
di sopprimere totalmente lau-
mento della tensione e di scari-
care nel pi breve tempo possi-
bile lenergia magnetica.
Inoltre il modulo antidisturbo
non deve costituire un carico
supplementare durante la fase di
lavoro statico a regime. da no-
tare che i disturbi si propagano
sia attraverso i cavi di collega-
mento che per via elettroma-
gnetica. Non si deve quindi con-
siderare solo la fonte di disturbo
come elemento propagatore, ma
anche tutti i cavi ad essa colle-
gati. Linduttanza dei cavi di col-
legamento causa un effetto li-
mitatore del disturbo con lau-
mento della lunghezza. La tra-
smissione del segnale di distur-
bo pu coinvolgere altri cavi nel-
le vicinanze per via capacitiva.
Questo fenomeno direttamente
proporzionale e aumenta con la
lunghezza dei cavi che corrono
paralleli.
Quindi in definitiva i disturbi
devono essere soppressi possi-
bilmente alla loro origine.
Se il disturbo si propaga trami-
te il cavo o per trasmissione elet-
tromagnetica, la sua soppres-
sione allingresso degli appa-
recchi molto pi onerosa ri-
spetto allantidisturbo necessa-
rio per sopprimerlo alla sua fon-
te. Lantidisturbo pi economico
e pi facile da montare quello
da applicare in parallelo diret-
ON-LINE DISTURBI CAUSATI DALLA COMMUTAZIONE DEI CARICHI INDUTTIVI
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 47
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v
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t
o
r
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1
7
8
5

tamente sulla fonte del disturbo.


Vari tipi di custodia progettati per
le diverse fonti di disturbo per-
mettono un facile e veloce mon-
taggio. Questa soluzione con-
sente anche di minimizzare la
propagazione del disturbo at-
traverso i cavi di collegamento.
Come regola fissa si pu dire
che le sovratensioni provocate
dalla commutazione di carichi
induttivi sono tanto pi grandi
quanto pi elevato il valore
dellinduttanza e quanto pi pic-
colo il tempo di disinserzione.
Ci significa che il massimo va-
lore di sovratensione si avr con
alti valori di induttanza e corti
tempi di disinserzione.
I valori di sovratensione possono
effettivamente raggiungere in al-
cuni casi anche i 10 kV.
La soppressione, o almeno la li-
mitazione a valori accettabili dal-
lelettronica delle sovratensioni,
assolutamente necessaria.
Fondamentalmente non c dif-
ferenza se il dispositivo viene ap-
plicato allutilizzatore oppure al-
linterruttore, ma il metodo pi
efficace, come si detto in pre-
cedenza, quello di applicare un
modulo di soppressione disturbi
direttamente in parallelo al cari-
co induttivo da commutare.
La disposizione al contatto op-
portuna quando la sua protezio-
ne di primaria importanza, co-
sa che avviene con elementi a
semiconduttore (rel allo stato
solido) o nel caso di contatti elet-
tromeccanici che commutano in DC
un carico ohmico induttivo.
La circolazione di corrente du-
rante la fase di apertura di un
contatto alimentato in DC pro-
vocata dalla ionizzazione dei gas
nella camera di commutazione.
La ionizzazione a sua volta pro-
vocata dallaccensione dellarco,
che si verifica quando i contatti in-
cominciano ad aprirsi. Le alte
temperature, sempre abbinate
alla presenza di un arco elettrico,
provocano ovviamente una mi-
grazione di materiale dei contat-
ti. Nei casi dove lenergia del-
larco sia tale da compromettere
la durata di vita o addirittura il
buon funzionamento dei contat-
ti, diventa necessario applicare dei
circuiti di soppressione dellarco
al contatto.
Lenergia sviluppata dallarco pro-
porzionale sia al valore della ten-
sione di esercizio che alla cor-
rente assorbita dal carico.
Lapplicazione al contatto van-
taggiosa nei casi in cui quella al-
lutilizzatore provoca aumenti
non desiderati della potenza de-
sercizio. In generale per nel cir-
cuito per il contatto prevalgono gli
svantaggi:
viene caricato, considerando il
rapporto di fase, dalla somma
della tensione induttiva dali-
mentazione e dellutilizzatore,
mentre il circuito sul carico
soggetto ad una tensione sol-
tanto;
non si ha alcuna separazione gal-
vanica dellutilizzatore, cosa
che avviene nel caso di contat-
ti meccanici;
nel caso di guasto di un com-
ponente nel circuito disposto
sul contatto, pu accadere che
il carico rimanga alimentato a
causa o della corrente nel circuito
di protezione o di una breve ec-
citazione dovuta alle correnti
di carica, allorch viene collegato
alla tensione dalimentazione;
oscillazioni causate dallaper-
tura del circuito vagano tra la-
limentatore, il cavo e i contatti;
per i contatti disposti in serie,
ognuno ha bisogno del proprio
circuito oppure in certe condizioni
serve un cavo di collegamento
pi lungo;
non si pu completare il circui-
to di protezione con la segna-
lazione di funzionamento cor-
retto.
Partendo dalla considerazione
che, per quanto possibile, in pri-
mo luogo sono da combattere le
cause dei disturbi e non gli ef-
fetti, va data quindi la preferen-
za di regola alla protezione allu-
tilizzatore.
Un altro problema si ha nel caso
di commutazione di carichi in-
duttivi con contatti elettromec-
canici: durante la fase di com-
mutazione il contatto meccanico
sottoposto ad un tempo du-
rante il quale i contatti si toccano
varie volte tra di loro.
Questo tempo viene normalmente
definito tempo di rimbalzo.
Il fenomeno dovuto allenergia
cinetica della parte mobile che
porta a colpire violentemente i
contatti, la cui elasticit provoca
i sopra citati rimbalzi.
Se la tensione di esercizio su-
periore alla tensione di forma-
zione dellarco, si avr una for-
mazione dellarco che si accender
e spegner varie volte in funzio-
ne del numero di rimbalzi.
Durante questa fase si verifica
una notevole migrazione del ma-
teriale dei contatti ed un surri-
scaldamento degli stessi. Risulta
evidente che questo fenomeno
condiziona notevolmente la du-
rata di vita del contatto stesso.
Per la soppressione dellarco sui
48
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
ON-LINE DISTURBI CAUSATI DALLA COMMUTAZIONE DEI CARICHI INDUTTIVI
Figura 2 - Tensione ai capi del contatto di comando della bobina di un
contattore: a) senza circuito antidisturbo a 220 V, 50 Hz - b) con circuito
antidisturbo RC a 220 V, 50 Hz (Square D). Si noti come il valore della tensione
rappresentato nel diagramma di figura a) sia molto superiore a quella
rappresentato nel diagramma di figura b)
Figura 3 - Tensione ai capi del contatto di comando della bobina di un
contattore: a) con circuito antidisturbo con varistore a 220 V, 50 Hz - b) con
circuito antidisturbo con varistore a 24 V DC (Square D)
Lantidisturbo
pi economico
e pi facile da montare
quello da applicare
in parallelo
direttamente sulla fonte
del disturbo
contatti vantaggioso limpiego
di circuiti antidisturbo RC.
In molti casi la formazione del-
larco viene evitata o mantenu-
ta a livelli minimi.
Nelle applicazioni in cui sia ri-
chiesto un minimo tempo di ritardo
alla disinserzione e bassi livelli
di tensione residua di disturbo, il
circuito con un varistore e resi-
stenza/condensatore in paralle-
lo offre migliori risultati.
Sovente, per migliorare la du-
rata di vita dei contatti ed evitare
la formazione di archi elettrici ad
alta energia, si applica un circuito
antidisturbo RC direttamente
sul contatto.
Si deve per tenere presente
che, nel caso di alimentazione in
AC, il circuito RC lascer circo-
lare una piccola corrente attra-
verso il carico. Ci significa che,
in caso di corrente alternata, il cir-
cuito RC in parallelo al contatto
non garantisce pi la separa-
zione galvanica e la disinser-
zione totale del carico.
VANTAGGI E SVANTAGGI
DEI CIRCUITI
ANTIDISTURBO
Il tipo pi noto di circuito anti-
disturbo una combinazione RC
(una resistenza e un condensa-
tore collegati in serie) che pu es-
sere messa in parallelo sia al
contatto che allutilizzatore.
Se nei circuiti circola corrente
continua, la polarit univoca-
mente stabilita: si pu allora
usare un semplice diodo, messo
in parallelo alla bobina.
Sono pi adatti i diodi soppres-
sori Transil e Trisil collegati in
parallelo alla bobina: si hanno con
essi minori ritardi alla disinser-
zione, anche se al di sotto di
certi valori di tensione non si
ha nessuna soppressione. Ele-
ON-LINE DISTURBI CAUSATI DALLA COMMUTAZIONE DEI CARICHI INDUTTIVI
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 49

Figura 4 - Sovratensioni generate dallapertura di un contattore con la bobina


funzionante a 220 V, 50 Hz, 10 VA: a) senza protezione contro le sovratensioni -
b) protezione con un gruppo RC con resistenza da 110 e capacit da 0,22 F
- c) protezione con varistore (Siemens)
Figura 5 - Circuiti di protezione: a) con gruppi RC - b) con diodi
TABELLA 2 - DIODO IN PARALLELO ALLA BOBINA
Vantaggi Svantaggi
elevato tempo di ritardo alla disinserzione;
polarit da rispettare;
solo per applicazioni con corrente continua;
il grande ritardo alla disinserzione pu
provocare la formazione di un forte arco
elettrico sul contatto di comando che ne
pu compromettere seriamente la durata
dimensioni molto ridotte;
praticamente nessuna tensione residua
(totale smorzamento dellimpulso
di disturbo);
facile dimensionamento
TABELLA 3 - DIODI SOPPRESSORI TRANSIL E TRISIL
Vantaggi Svantaggi
tensione di disturbo residua con unelevata
componente di armoniche;
pericolo di formazione di un arco elettrico
sul contatto di comando (deterioramento
del contatto);
limitata frequenza di comando
dimensione molto compatta;
basso valore di tensione residua (buona
soppressione dellimpulso di disturbo);
bassi valori dei tempi di ritardo
allinserzione;
bassi valori dei tempi di disinserzione;
facile dimensionamento;
adatto allimpiego sia in AC che in DC
e indipendentemente dalla polarit;
elevato assorbimento di energia
TABELLA 1 - COMBINAZIONE RC
Vantaggi Svantaggi
la sovratensione residua ha una componente di armoniche
molto bassa;
ottimizzando il dimensionamento su un particolare impiego e carico,
possibile limitare la sovratensione residua a valori molto bassi;
il tempo di ritardo alla disinserzione molto basso; lefficacia
dellantidisturbo indipendente dal valore della tensione limite
U
max
; non porta nessun ritardo allinserzione;
adatto sia in AC che in DC; non crea nessun problema
di inversione di polarit;
garantisce lassenza di arco o un arco elettrico a bassa energia sul
contatto di commutazione (da ci deriva un vantaggio secondario
molto importante e cio che la soppressione delle sovratensioni
protegge anche i contatti di comando, allungandone notevolmente
la durata di vita)
per ottenere i migliori risultati si dovrebbe ottimizzare
il dimensionamento del circuito sulla particolare applicazione; sono
poco indicati come elementi di soppressione disturbo universali;
la voluminosit direttamente proporzionale al valore dellinduttanza
e della potenza del carico;
la soppressione ottimale del disturbo ha come diretta conseguenza
un notevole tempo di ritardo alla disinserzione;
la presenza del condensatore nel circuito comporta un elevato picco
di corrente di carica allinserzione;
in caso di impiego con corrente alternata si deve tenere presente
che nel circuito circola una corrente e quindi costituisce un carico
supplementare;
il circuito di soppressione RC non indicato se nel circuito
di alimentazione sono presenti componenti armoniche (la presenza
di armoniche di frequenza multipla di 50 Hz pu provocare una
circolazione eccessiva di corrente nel circuito RC e quindi la sua
distruzione per sovraccarico termico)
menti ideali per limitare le so-
vratensioni di apertura sono i
varistori (VDR), la cui corrente di
perdita (che determina la sop-
pressione dellenergia) sale sol-
tanto dopo aver superato la ten-
sione nominale. Si possono usa-
re sia in DC che in AC. Per la scel-
ta di un VDR importante la
tensione di esercizio sia in AC che
in DC. Il VDR deve essere scel-
to con un valore di tensione
uguale o superiore a quello mas-
simo di esercizio dellapplica-
zione. Ci significa che il varistore
deve essere scelto non solo in fun-
zione della tensione nominale,
bens in funzione della previ-
sione delle sovratensioni di linea,
per esempio 220 V AC +10%.
Ci vale anche nel caso di ali-
mentazione in DC, dove bene
considerare anche il valore mas-
simo raggiungibile della tensio-
ne di esercizio. Particolare at-
tenzione si deve dedicare ai ca-
si in cui lalimentazione in DC sia
effettuata da batteria, poich,
durante la fase di carica, la ten-
sione pu essere notevolmente
superiore a quella nominale. Se
non c presenza di sovratensio-
ni il varistore assorbe pochissima
energia. Nel caso, invece, di ele-
vate frequenze di commutazio-
ne si deve calcolare la potenza dis-
sipata nel varistore e confrontar-
la con quella delle specifiche
(energia per ogni impulso, nu-
mero impulsi/secondo).
SOPPRESSIONE
DEI DISTURBI
SU CONTATTORI,
ELETTROVALVOLE,
MOTORI ELETTRICI
Per la scelta pi appropriata dei
dispositivi antidisturbo si possono
suggerire le seguenti racco-
mandazioni:
impiegare dispositivi antidi-
sturbo con circuito RC solo per
carichi alimentati con AC;
se sono richiesti tempi di ritardo
alla disinserzione particolar-
mente corti, i dispositivi an-
tidisturbo con VDR o circuito RC
offrono i migliori risultati;
se lapplicazione richiede bas-
si valori di tensione residua
di disturbo si dovrebbe sce-
gliere un dispositivo con diodo
soppressore; nel caso il tempo
di ritardo alla disinserzione
non costituisca un problema, si
pu scegliere anche un dispo-
sitivo antidisturbo con sem-
plice diodo;
in applicazioni con basse ten-
sioni di esercizio si dovrebbe-
ro impiegare dispositivi anti-
disturbo con varistore oppure
con diodo soppressore oppure
con circuito varistore e gruppo
RC in parallelo.
A differenza dei carichi indutti-
vi quali rel, elettrovalvole, ecc.,
i motori elettrici costituiscono
un carico induttivo pi limitato;
ci nonostante, alla disinserzio-
ne di un motore si possono ge-
nerare elevati picchi di corrente
che per un certo periodo devono
essere assorbiti dai dispositivi an-
tidisturbo.
Di conseguenza sono previsti
per i motori elettrici particolari
dispositivi antidisturbo che de-
vono essere impiegati solo per
questo scopo.
50
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
ON-LINE DISTURBI CAUSATI DALLA COMMUTAZIONE DEI CARICHI INDUTTIVI
Figura 6 - Caratteristica tensione-corrente di un varistore, confrontata con
quella di una normale resistenza
Figura 7 - Circuiti di protezione: a) con diodo Transil - b) con VDR
Figura 8 - Componenti antidisturbo per la soppressione dei disturbi elettrici causati dalla
commutazione di carichi induttivi
TABELLA 5 - VALORI INDICATIVI PER CIRCUITI
DI PROTEZIONE
TABELLA 4 - VARISTORI (VDR)
Vantaggi Svantaggi
elevato valore della tensione residua
(smorzamento del disturbo mediocre);
tensione residua con elevata componente
di armoniche;
pericolo di formazione di un forte arco sul
contatto di comando (deterioramento
del contatto);
limitata frequenza di commutazione
dimensioni compatte;
brevi tempi di commutazione;
corti tempi di ritardo alla disinserzione;
facile dimensionamento;
adatto allimpiego sia in AC che DC
e indipendente dalle polarit
TABELLA 6 - GRUPPI RC
Vantaggi Svantaggi
i circuiti antidisturbo con RC non devono
essere impiegati in nessun caso per motori
pilotati da convertitori di frequenza (inverter),
in quanto limpedenza del condensatore
una funzione della frequenza e tende a
diminuire con laumento della stessa
(aumento della corrente che attraversa
il circuito RC)
soppressione dei disturbi indipendente
dalla tensione di linea;
moduli poco ingombranti e di costo
contenuto;
semplicit di montaggio;
adatti sia per alimentazione in AC che in DC
Per la soppressione dei disturbi
su motori asincroni trifase i cir-
cuiti antidisturbo possono es-
sere in particolare RC collegati
a stella o a triangolo e con VDR
collegati a triangolo.
Si noti che la potenza sviluppa-
ta sul dispositivo di soppres-
sione dei disturbi relativa-
mente piccola rispetto a quella
del motore. La corrente di dis-
inserzione determinata quasi
esclusivamente dalla potenza
del motore. La propagazione dei
disturbi provocati dalla com-
mutazione di motori elettrici tri-
fasi si pu verificare mediante ac-
coppiamento elettromagnetico
o capacitivo.
Per ottenere il massimo effetto
di soppressione dei disturbi ed
evitare le varie possibilit di
propagazione, il dispositivo de-
ve essere montato direttamen-
te sui morsetti del motore (per
es. allinterno della scatola di
connessione del motore).
Tra i moduli antidisturbo dispo-
nibili sul mercato troviamo, co-
me si detto, gruppi RC in col-
legamento a stella o a triangolo:
entrambe le versioni di collega-
mento possono essere impiegate
indifferentemente.
Per il corretto dimensionamento
del modulo antidisturbo ne-
cessario conoscere in particolare
la tensione di esercizio del motore,
la potenza del motore, il numero
di commutazioni al secondo, la
frequenza di esercizio.
Per la scelta invece dei circuiti
soppressori con VDR neces-
sario conoscere in particolare la
tensione nominale e la potenza
nominale del motore, nonch il
numero di commutazioni al mi-
nuto.
ON-LINE DISTURBI CAUSATI DALLA COMMUTAZIONE DEI CARICHI INDUTTIVI
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 51
Figura 9 - Componenti antidisturbo per impiego universale
Figura 10 - Gruppi antidisturbo adatti per i singoli contattori dei costruttori
indicati
* Questo articolo riporta alcuni passi del libro Controllori logici programmabili
e automazione industriale di Massimo Barezzi, pubblicato dalla Edi-
trice San Marco, a cui si rimanda per eventuali approfondimenti.
Figura 11 - Circuiti antidisturbo per motori asincroni trifasi
TABELLA 8 - CIRCUITI SOPPRESSORI CON VDR
Vantaggi Svantaggi
la soppressione del disturbo una funzio-
ne
della tensione di esercizio;
durata del circuito limitata dal numero di
commutazioni
soppressione dei disturbi indipendente dalla
tensione di linea;
moduli poco ingombranti e di costo
contenuto;
semplicit di montaggio;
adatti per lalimentazione in AC e in DC
TABELLA 7 - POSSIBILI VALORI DI GRUPPI RC
ANTIDISTURBO PER MOTORI ASINCRONI TRIFASI
Gl i al i ment at ori sono l el ement o f ondament al e
nel l approvvi gi onament o d energi a, e i l cuore di
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005
53
Rinnovabili
Rinnovabili
G
razie allinteressamento
del Comune di Asiago e
dellUfficio patrimonio e
ambiente, stato possibile pro-
cedere alla realizzazione di due
sistemi per autoproduzione di
energia elettrica con sistema fo-
tovoltaico ibrido (fotovoltaico +
genset di back-up) presso le mal-
ghe comunali Zebio e Dosso di
Sotto.
Gechelin Group (www.geche-
lin.com), dopo aver partecipato e
vinto la gara dappalto, ha rea-
lizzato i due sistemi tra luglio e
agosto del 2002.
I due sistemi fotovoltaici ibridi so-
no perfettamente uguali sia in
potenza sia nella filosofia di im-
pianto.
La funzione quella di far fron-
te alle esigenze elettriche di mal-
ga e cio di alimentare:
- abitazione malghese (illumina-
zione, frigoriferi e tv);
- stalla (illuminazione e mungi-
trice);
- casera (zangola, scrematrice,
pompa per il latte e frigorifero
conservazione burro).
Un tempo molte delle operazioni
di lavorazione dei latticini veni-
vano fatte a mano. Da tempo,
soprattutto con lavvento delle
normative imposte dalle Asl, an-
che nelle casere di montagna
stato necessario lutilizzo delle-
nergia elettrica per garantire una
corretta lavorazione del latte.
Parte della manodopera e le-
sperienza del casaro per so-
no rimaste quelle di una volta e
visitando queste malghe sem-
bra che il tempo si sia fermato:
profumi, gusti, suoni particolari
si sentono ancora qui e in nessun
altro posto a valle.
Ed proprio per questultimo
motivo che il Comune di Asiago
ha preferito il silenzio, laffidabilit
e lassoluta indipendenza di un si-
stema fotovoltaico ibrido alluti-
lizzo di un generatore elettroge-
no diesel acceso per pi di dodi-
ci ore al giorno.
DIMENSIONAMENTO
DEL SISTEMA
stata effettuata lottimizzazio-
ne dei carichi installati:
sono state considerate sola-
mente le lampade fluorescenti
di tipo elettronico ad alto ren-
dimento modello Dulux 15W,
con capacit di illuminamento
di 900. stato, inoltre, otti-
mizzato il tempo di funziona-
mento in ore/giorno;
i frigoriferi e i freezer sono di ti-
po classe A e ad alto rendi-
mento, grazie a gruppi com-
pressori di tipo innovativo e
un maggiore spessore di co-
ibentazione nelle pareti del
contenitore;
per i piccoli elettrodomestici
come robot da cucina, aspira-
polvere, phon sono stati ricon-
siderati i tempi di funziona-
mento e ottimizzate le potenze
in base alle reali necessit del
sito;
per la potabilizzazione e fil-
traggio dellacqua piovana
stato i nstal l ato l apparato
Quick01 completo di unit di
prefiltraggio e camera di de-
batterizzazione a raggi uv. La
portata massima di 8 litri/mi-
nuto a 2 bar di pressione. Il
consumo dellapparato di 35W
complessivi. Il sistema com-
pleto di sensore lampada uv
ed elettrovalvola di uscita per
garantire la corretta potabiliz-
zazione dellacqua;
per la lavorazione del latte e la
produzione di latticini (for-
maggio, burro, ricotta) ogni
malga dotata di apparati co-
me: mungitrice, zangola e scre-
matrice. Queste utenze sono
state ottimizzate nel rendi-
mento, nei consumi e nel tem-
po di funzionamento giorna-
liero. Essendo queste le uten-
ze pi problematiche dal pun-
to di vista dei consumi, stata
prevista la possibilit che il
gruppo elettrogeno (gi pre-
sente nelle strutture) possa in-
tegrarne i picchi di consumo.
Questo significa che il genera-
tore elettrogeno potrebbe fun-
zionare per 1 o 2 ore giorno nei
momenti in cui la lavorazione del
latte richieda lutilizzo della
scrematrice o della zangola. La
mungitrice, invece, verr ali-
mentata direttamente dal si-
stema fotovoltaico.
Nella malga si previsto di ali-
mentare i carichi direttamente
dal sistema fotovoltaico attra-
verso la batteria di accumulo e 1
inverter di potenza adeguata. Il
gruppo elettrogeno esistente po-
tr integrare, se necessario, i
picchi di potenza richiesti dalla la-
vorazione dei latticini.
CAMPO FV E STRUTTURE
DI SUPPORTO
Il campo fotovoltaico stato in-
stallato a terra vista la disposi-
zione delle falde dei tetti, le qua-
li non si prestavano al perfetto
Sommario
Sperimentazioni
intorno a La Spezia
Tra natura ed energia
La Spagna vuole rendere
obbligatori i pannelli
solari su tutti i tetti
Dal mercato
News
SISTEMA FOTOVOLTAICO
In epoca grid (connessione alla rete) il vecchio stand alone che ri-
solve situazioni di fabbisogno energetico e permette, in aree rurali, il re-
cupero di attivit in via di declino
Elettrificare due malghe
Malga Dosso di Sotto
Il risultato ottenuto
impressionante
in termini di carico
ambientale evitato:
circa 12.2 tonnellate
per anno di CO
2
58
60
62
64
65
A cura di
Alessia Varalda

orientamento (orientamento
est/ovest). Sono state previste
fondazioni e plinti dove fissare la
struttura portante dei moduli fo-
tovoltaici.
Una recinzione adeguata pro-
tegge il campo fotovoltaico dagli
animali al pascolo.
Per garantire nel periodo invernale
(in cui il campo fotovoltaico sar
sepolto dalla neve) la carica in
tampone (di mantenimento) del-
le batterie stata installata sul-
la parete sud delledificio princi-
pale una parte dei moduli foto-
voltaici previsti (4 moduli da 75W
cadauno).
Le strutture di supporto sono
state realizzate in acciaio zinca-
to a caldo e grazie al loro parti-
colare disegno progettuale si pre-
stano ad essere smontate facil-
mente per permettere il rimes-
saggio invernale di parte del
campo fotovoltaico.
Il campo pv composto da 36
moduli fotovoltaici tipo PW750
da 75 Wp, ciascuno composto da
36 celle di silicio policristallino da
125x125mm cadauna montate in
serie.
Ogni modulo fotovoltaico in que-
stione completo di cornice di fis-
saggio in alluminio anodizzato
che ne garantisce il fissaggio al-
le strutture portanti. Ciascun
modulo completo di diodi di
hot-spot in cassetta di deriva-
zione con grado di protezione
IP55. I moduli fotovoltaici PW750
sono costruiti e certificati in accordo
alle normative Iec 1215, EN61215,
Class II equipment, Tuv Rhein-
land, Cee Esti Ispra spec.n 503 e
n 205/99, e prodotti da azienda
certificata Uni EN Iso 9002.
Le caratteristiche sono:
- 36 moduli fotovoltaici;
- potenza di picco totale pari a
Wp 2700;
- tensione massima di lavoro 68 V;
- 4 moduli in serie;
- 16 stringhe in parallelo;
- 2 sottocampi;
- orientamento a sud dei moduli;
- 35 inclinazione rispetto al piano.
SCATOLE DI GIUNZIONE
Per la connessione delle varie
stringhe che compongono il cam-
po fotovoltaico sono state pre-
viste 2 Junction Boxes, tipo
JB5/48VMK, complete di mor-
settiere adeguate, diodi di bloc-
co (schottky) e di appositi scari-
catori serie VM-Dehn. Fissate al-
lesterno sulle strutture di sup-
porto, ogni JB completa di con-
nettori esterni tipo multicontact
per permettere la sconnessione
veloce degli array.
La scatola di giunzione mod.
JB5/48VMK cos configurata:
- numero totale di moduli fv: 20
- tensione nominale: 48 Vdc
- numero totale di stringhe: 5
- corrente max ciascun ingres-
so: 5 A - Schottky
- protezioni da sovratensione:
VM Dehn
- dimensione e tipo del conteni-
tore: 300x300x175 mm - poli-
carbonato caricato vetro
- grado di protezione: IP 67.
I dispositivi VM Dehn previsti in
uscita e collegati tra polo + e po-
lo - garantiranno la protezione
da sovratensioni indotte nella li-
nea di collegamento delle JB al si-
stema di regolazione e controllo.
Il contenitore utilizzato (per am-
bienti gravosi) in policarbonato ca-
ricato vetro assieme ai pressacavi
di ingresso e di uscita dei colle-
gamenti garantir una protezio-
ne IP67 e la massima affidabilit
allesposizione uv e alle basse
temperature.
CONTROLLO E GESTIONE
Lunit di controllo di carica e di
gestione remota del sistema, Re-
golo (prodotta dalla Gechelin
Group), il punto nevralgico del-
limpianto poich gestisce auto-
maticamente i flussi di energia dai
vari rami e provvede alla regola-
zione della massima e minima
carica delle batterie oltre che al-
lacquisizione dei dati di funzio-
namento e la possibilit di va-
riare a distanza i parametri di ri-
ferimento. Lunit Regolo in que-
stione stata ingegnerizzata per
supportare 2 sottocampi foto-
voltaici (n.2 JB5/48Vmk) e un in-
gresso da caricabatterie.
Le principali caratteristiche sono:
- micro Hitachi H8 - 16bit, con
flash eprom 60K a bordo;
- dsplay grafico 5 per visualiz-
zazione di parametri, grafici,
sinottico di sistema, variabili
pi significative e attivit di
programmazione in loco;
- fino a 40 canali analogici input
(sensori);
- fino a 8 canali digitali input
(sensori);
- fino a 24 canali digitali output
(comandi);
- fino a 14 output controllate in
Pwm (input generatori);
- A/D converter a 10bit;
- acquisizione in real time: 1 sec.
delle grandezze elettriche;
- memorizzazione ogni 10 delle
medie ponderate sui dati ac-
54
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
Generatore elettrogeno precedentemente installato
(*) Carichi ottimizzati, sostituiti a quelli esistenti.
(**) Con il sistema fotovoltaico si intende far fronte al fabbisogno della mungitrice elettri-
ca, essendo lutenza con pi ore di utilizzo durante il giorno. Successivamente, se il bilan-
cio energetico lo permette, potranno essere alimentate anche il resto delle utenze di lavorazione
del latte; altrimenti tutti i picchi giornalieri di richiesta energia potranno essere soddisfatti
dallintegrazione del gruppo elettrogeno il quale potr funzionare non pi di 1 - 2 ore gior-
no, contro le 12 ore/giorno precedenti. Questo permetter di risparmiare 10 ore/giorno mi-
nime di funzionamento del generatore elettrogeno stesso.
TABELLA 1 - CONSUMI ELETTRICI IN BASE
AI CARICHI
N. inst. Tipo di carico W cadauno Volt alim. H/GG
Lampada risparmio
energetico Dulux 15 (*)
15 230Vac 3
1 Sist. di potabilizz. UV acqua(*) 35 24Vdc 24
1 Piccoli elettrodomestici 500 230Vac 1
1 Frigorifero - 350 litri (*) 100 230Vac 8
1 Freezer - 320 litri (*) 100 230Vac 7
Utenze elettriche lavorazione
latticini (**)
3600Wh/g media
Totale giornaliero consumi
elettrici Malga - Inverter
7.4kWh/giorno
15
1
TABELLA 2 - CARATTERISTICHE TECNICHE
INVERTER IMPIEGATO NEL SISTEMA IN QUESTIONE
Descrizione U.M. Caratteristiche
Modello inverter CTS48/4
Potenza nominale KVA 4
Range tensione di ingresso Vdc 40.5 - 72
Tensione di uscita Vca 230 monofase
Frequenza di lavoro Hz 50
Forma donda sinusoidale
Distorsione su carico lineare % 3
Sovraccarico per 3 sec % 150
Rendimento a pieno carico % > 80
Strumentazione LED
Comando a distanza ON/OFF SPDT
Partenza automatica W no
Raffreddamento naturale
Contenitore metallico - IP40
Livello rumore dB < 60
Rinnovabili
Layout del sistema malghe di Asiago
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 55
quisiti con sample rate di 1;
- ritenzione dei dati memorizza-
ti su Eeprom da 256K;
- protezione software e dati con
password a pi livelli;
- watch-dog per la protezione
del microprocessore;
- porte seriali rs232;
- comunicazione remota bidire-
zionale (stato e/o modifica so-
glie);
- protocollo proprietario di co-
municazione c-com ad alta af-
fidabilit;
- tastiera semplificata con 8 tasti
ip55, a funzione configurabile,
per ambienti gravosi, completa
di encoder per la regolazione
in loco dei parametri di riferi-
mento;
- basso autoconsumo in funzione
normale: < 50mA;
- regolazione e gestione della ca-
rica in batteria con controllo di
V e I in Pwm ad altissimo ren-
dimento di commutazione. Fre-
quenza: 150Hz, e variazione in
% del duty cycle;
- carica della batteria modulata
con soglie carica floating, cari-
ca massima, carica boost e di
equalizzazione;
- tre linee separate di controllo dei
carichi installati: carichi pri-
mari, carichi secondari e carichi
inverter;
- ottimizzazione automatica del-
le soglie di funzionamento de-
fault secondo il tipo di batte-
ria utilizzata: ermetica, trazione,
stazionaria, ni-cd.;
- controllo ingressi e uscite tramite
comando in Pwm di moduli stan-
dard a Mosfet: unit MC01 e
MC02;
- sistema innovativo Energy Ma-
nager per il recupero delle-
nergia surplus producibile nel si-
to di installazione tramite uni-
t MC03/E;
- determinazione, in percentua-
le, della carica residua in batteria
(soc);
- determinazione del numero dei
cicli di carica e di scarica 80%
e dellet in giorni di funziona-
mento reale della batteria;
- controllo efficienza delle celle che
compongono la batteria con al-
larme di malfuzionamento cel-
la, sensore con zero centrale
nella serie di celle di batteria;
- controllo dinamico della tem-
peratura batteria, con sensore
remoto posizionato su un ele-
mento, per la compensazione
delle soglie di riferimento cari-
ca / scarica e allarmi;
- controllo della temperatura dei
moduli fotovoltaici;
- batteria tampone interna (back-
up micro) per 5 giorni di auto-
nomia;
- algoritmi studiati sullutilizzo
di moduli fotovoltaici, generatori
eolici, generatori idroelettrici,
batterie, inverter, caricabatte-
rie e genset di mercato;
- ingresso solarimetro con cel-
la campione calibrata e termo-
compensata per la misura del-
linsolazione istantanea (kw/m
2
)
e media (kwh/m
2
/day);
- ingresso anemometro con
anemometro a coppette per la
misura istantanea e media pe-
riodica della condizione eolica del
sito, misura in m/sec.
Grazie allampio display grafico
lunit di controllo e gestione Re-
golo potr visualizzare in loco
una serie di parametri quali:
- data e ora, gg.mm.anno - h:m:sec;
- tensione batteria totale, ramo1
e ramo2, Vdc;
- corrente ingressi, A (pv, wind,
genset);
- corrente uscite, A (loads output
dc1, dc2, dc3);
- temperatura della batteria, C;
- temperatura dei moduli pv, C;
- insolazione istantanea, kW/m
2
(a tilt o sul piano);
- velocit vento istantanea, m/sec;
- tensione Vac Fase R,S,T genset,
Vac;
- corrente Iac Fase R,S,T genset,
Iac;
- frequenza Fase R genset, Hz;
- tensione Vac Fase R, Inverter,
Vac;
- corrente Iac Fase R, Inverter, Iac;
- frequenza Fase R, Inverter, Hz;
- corrente totalizzata prodotta
fotovoltaico, Ah;
- corrente totalizzata prodotta
caricabatterie, Ah;
- energia totalizzata prodotta fo-
tovoltaico, Wh;
- energia totalizzata prodotta ca-
ricabatterie, Wh;
- media insolazione giornaliera
e mensile, kWh/m
2
/day;
- media velocit vento giornalie-
ra e mensile, m/sec;
- soglie di funzionamento impo-
state per il controllo e gestione
del sistema, (regolabili) grafici
delle principali grandezze mi-
surate e acquisite;
- visualizzazione allarmi;
- visualizzazione comandi gen-
set;
- visualizzazione parametri di co-
municazione locale o remota.
Tutti gli allarmi saranno di tipo lo-
cale, ciascuno ripetibile a di-
stanza tramite un contatto Spdt
e con Or generale disponibile.
Un sistema di scaricatori tipo
VM Dehn collegati tra positivo, ne-
gativo permetter la protezione
da sovratensioni indotte di tutte
le linee entranti dai sottocampi fo-
tovoltaici e dal caricabatterie.
Grazie ad un commutatore po-
sizionato nel quadro di controllo
Regolo, sar possibile alimenta-
re i carichi elettrici dallinverter
o, se questultimo danneggia-
to, direttamente dal generatore
elettrogeno.
SISTEMA
DI ACCUMULO
Il sistema di accumulo com-
posto da elementi di tipo sta-
zionario al piombo acido e piastre
tubolari, i quali garantiranno
elevata affidabilit e basso au-
toconsumo.
Il ridotto fenomeno di autoscari-
ca accompagnato ai vantaggi
delle leghe a basso contenuto di
antimonio garantiranno buona
stabilit di lega e ottimo com-
portamento ciclico, oltre ad altri
vantaggi quali:
- lunga vita stimata ( 15 anni);
- nessuna operazione di rabboc-
co per periodi oltre tre anni (in
tampone 25C);
- bassissima autoscarica (< 2% me-
se);
- bassissime correnti di mante-
nimento;
- massima stabilit di lega;
- ottimo comportamento con cicli
di carica e scarica.
Nel sistema in questione la bat-
teria assolver il compito di im-
magazzinare lenergia prodotta dal
campo fotovoltaico e di distri-
buirla durante la notte o nei gior-
TABELLA 3 - CARATTERISTICHE TECNICHE
CARICABATTERIE
Caratteristiche U.M. Caricabatteria
Modello caricabatteria - M3 48/60/SP
Tensione di ingresso Vac 400 - trifase
Tensione di uscita Vdc 24 nominali
Corrente di uscita A 60
Caratteristica di carica - Wa - corrente decrescente
Strumentazione - Voltmetro/Amperometro
Ventilazione - Naturale
Misure mm 950x500x450
Rinnovabili

Posizionamento di plinti e strutture


Prima dellintervento voluto dal Comune di Asiago, le malghe sono state alimentate da un generatore
elettrogeno di egual potenza:
- Potenza nominale di uscita: 17.6kVA, 400 - 230Vac/50Hz - 1500 rpm.
- Tipo carburante: gasolio
- Tipo di avviamento: elettrico
- Tipo di raffreddamento: aria
- Tipo e locale stoccaggio carburante: taniche.
Il generatore elettrogeno in questione funzionava per circa 12 ore/giorno, cos distribuite:
Nei momenti in cui il generatore elettrogeno non funzionava, lenergia per laccensione di alcune lam-
pade a 24 Vdc veniva garantita da una batteria a 24 V ricaricata dal generatore elettrogeno stesso du-
rante il giorno.
FONTE ENERGETICA UTILIZZATA PRECEDENTEMENTE
Ora 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24
On X X X X X X X X X X X X
Off X X X X X X X X X X X X
ni di scarsa insolazione.
La batteria completa di scaffali
adeguati verniciati antiacido e pia-
strine di collegamento con ap-
positi bulloni di fissaggio.
Per facilitare linstallazione del-
le batterie nelle malghe, secon-
do le normative vigenti, stato
previsto un sistema di tappi er-
metici collegati con tubo di sfia-
to onde veicolare allesterno
eventuali esalazioni dannose
prodotte dalle batterie stesse in
fase di carica o di scarica. Inoltre
una bacinella in materiale an-
tiacido, posizionata sotto lo scaf-
fale batterie, raccoglie eventua-
li fughe di acido. Questo ha per-
messo di installare gli accumu-
latori nello stesso locale previsto
per gli apparati di controllo e in-
verter.
La batteria composta da 24
elementi tipo Smfb/ 13 di Fiamm,
con capacit totale pari a 1300
Ah/C10 e tensione nominale 48
Vdc.
SISTEMA DI ANTISTRATI-
FICAZIONE
In sistemi stand alone, come
quelli in oggetto, la batteria ser-
ve ad immagazzinare lenergia
prodotta giornalmente per poi ri-
utilizzarla quando serve (notte o
condizioni no-sun).
Questo tipo di funzionamento
caratterizzato da un flusso ener-
getico in continuo cambiamen-
to e mai costante. Nel gruppo di
accumulo di un sistema foto-
voltaico (dimensionato corret-
tamente), ad esempio, si pos-
sono ottenere cicli giornalieri
con profondit di scarica che
varia dal 5 al 35%, con la possi-
bilit di uno o due eventi di sca-
rica stagionali con profondit
dell80 - 100%.
Inoltre, gli accumulatori in un
sistema stand alone possono
rimanere inattivi per lunghi pe-
riodi di tempo senza ricevere
cariche importanti che riesca-
no a rimescolare lelettrolita,
con la conseguente stratifica-
zione dello stesso:
- parte alta dellelemento mino-
re di 1.10 kg/l;
- parte bassa dellelemento mag-
giore di 1.30 kg/l.
Questo fenomeno facilita un in-
vecchiamento non uniforme del-
le piastre che compongono gli ele-
menti di batteria, compromet-
tendo seriamente la vita degli
stessi.
La differenza della densit del-
lelettrolita in un elemento di
batteria dipende da vari fattori,
principalmente dal periodo di
inattivit, dallo stato di carica e
dallaltezza dellelemento stes-
so (tipo di contenitore).
Dopo anni di esperienza nei si-
stemi fotovoltaici ed eolici pos-
siamo affermare che in tutti i
tipi di batterie con elettrolito li-
quido si possono ottenere stra-
tificazioni pi o meno marcate.
Queste stratificazioni possono
essere ovviate utilizzando un
sistema meccanico di rimesco-
lamento dellelettrolita.
Il sistema Elmix sfrutta laria
compressa come agente rime-
scolante. composto da una se-
rie di tubi ad effetto pompa
(quanti sono gli elementi) im-
mersi negli elementi di batte-
ria e collegati tra loro tramite
appositi raccordi; e da un com-
pressore daria alimentato di-
rettamente dalla batteria stessa.
Lunit Regolo gestisce il fun-
zionamento della pompa com-
pressore ad intervalli regolari, con
una sequenza appositamente
studiata per evitare la stratifi-
cazione dellelettrolita nelle cel-
56
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
- Tensione nominale di lavoro: 48Vcc
- Potenza massima totale ingressi: 5500W
- Protezioni ingressi fotovoltaico: interrutt. magnetotermico e sca-
ricatore di sovratensioni tipo VM DEHN
- Protezioni ingresso caricabatterie esterno: interrutt. magne-
totermico e scaricatore di sovratensioni tipo VM DEHN
- Protezione uscita alimentazione carichi: interrutt. magnetotermico
- Regolazioni di max carica batteria: PWM
- Compensazione termica soglie di riferimento: -4mV / C / elemento
- Regolazioni di minima carica batteria indipendenti: 3 (carichi
primari, secondari e inverter)
- Protezione da sovraccarico o cortocircuito: interruttori ma-
gnetotermici
- Segnalazioni locali visive: su LCD
- Esecuzione: IP 65
- Ventilazione: naturale
- Dimensioni: 600x1000x300mm circa
CARATTERISTICHE TECNICHE QUADRO
DI CONTROLLO E GESTIONE
Il sistema Regolo completo di gruppo
sensori meteo esterni composto da:
- SR10, sensore campione per la misura
della radiazione solare - kW/m
2
- Anem01, sensore anemometrico per la
misura della velocit del vento - m/sec
- Tem01, sensore per la misura della
temperatura modulo fotovoltaico (o
cella) - C
- Gruppo staffe di fissaggio a palo e sca-
tola di giunzionepalo 6 mt, completo
di 2 zanche per fissaggio a muro.
Il sistema inoltre utilizza un modem di ti-
po GSM per la trasmissione dei dati ac-
quisiti.
Lapparato MODEM 2702D/LOG com-
posto da:
- Modem GSM 2702D/05D dual band
- Antenna direttiva +14dBi completa di
15 metri di cavo FME
- Staffa a palo per antenna direttiva da fis-
sarsi al palo gruppo sensori meteo.
CARATTERISTICHE TECNICHE GRUPPO SENSORI METEO E MODEM GSM
CARATTERISTICA SOLARE(^): ASIAGO,
45.53N - 11.31E - 1001MSLM - AZIMUT : 0 (180N)
(^) Dati estrapolati dalla pubblicazione ENEA LA RADIAZIONE GLO-
BALE AL SUOLO IN ITALIA. Dati ottenuti con ORIZZONTE ASTRO-
NOMICO.
Langolo di TILT per il calcolo della radiazione solare stato preferito
a 35, essendo questo il valore ottimizzato per il periodo di utilizzo
delle malghe che va da giugno a settembre.
Fissaggio moduli fotovoltaici
Campo fotovoltaico completo
Rinnovabili
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 57
le che compongono il gruppo
di accumulo.
Grazie al sistema Elmix, nei si-
stemi in cui stato applicato, ab-
biamo verificato una riduzione
del fattore di carica della bat-
teria: dal 120 al 105%. Ci ha co-
me risultato una migliore rica-
rica delle batterie nonostante la
quantit molto limitata delle-
nergia generata dal sistema fo-
tovoltaico, con i conseguenti
vantaggi:
- carica regolare massima otte-
nibile, giornaliera;
- densit dellelettrolita costante
ai vari livelli dellelemento;
- corretta interpretazione della
densit corrispondente al rea-
le stato di carica;
- livellamento delle differenze di
temperatura allinterno della
cella o elemento di batteria;
- funzionamento omogeneo sul-
lintera superficie delle piastre;
- maggiore guadagno di carica dal
sistema fotovoltaico o eolico;
- si evitano effetti corrosivi;
- estensione della vita.
INVERTER
Gli inverter (detti anche con-
vertitori o ondulatori) serie Cts
servono a trasformare la cor-
rente continua proveniente dal
campo fotovoltaico e/o dalla
batteria in corrente alternata
(230V o 400V - 50Hz) per lali-
mentazione dei carichi elettrici.
Sono macchine ad alto contenuto
tecnologico appositamente stu-
diate per avere rendimenti e
prestazioni elevate in ogni con-
dizione di carico.
Linverter in questione abilitato
automaticamente dallunit di
controllo di carica e presenta
proprie protezioni di minima
tensione, di massima corrente e
segnalazioni di anomalie.
CARICABATTERIE
Visto il possibile utilizzo del ge-
neratore elettrogeno per 1 o 2 ore
al giorno durante i picchi di con-
sumo dovuti alla lavorazione del
latte, nel sistema stato instal-
lato un caricabatteria che per-
mette di ottimizzare limpiego
stesso del genset, provveden-
do a integrare una parte di carica
negli accumulatori.
Lunit prevista ad alto con-
tenuto tecnologico apposita-
mente studiata per avere ren-
dimenti e prestazioni elevate in
ogni condizione di carico e si in-
serisce automaticamente sulle
batterie al momento in cui viene
alimentata. La tensione e la cor-
rente di carica sono automati-
camente limitate.
I RISULTATI
Come gi specificato preceden-
temente nelle malghe in que-
stione lenergia veniva prodotta
da un generatore elettrogeno
Diesel (Dgs) da 17.6 kVA. Questo
Dgs funzionava una media di 12
ore giorno (nel restante periodo
si utilizzava lenergia stoccata in
una batteria per accendere lam-
pade a 24 Vdc). Considerando che
il periodo di apertura delle mal-
ghe di circa 122 giorni lanno,
si evince che il Dgs funzionava
per 1464 ore/anno, con un cari-
co ambientale molto alto.
In base ai dati forniti dai co-
struttori stato verificato che:
- il Dgs da 17.6kVA (14kW- cos
0.8) consuma circa 290 gram-
mi/kWh prodotto, corrispon-
denti a circa 0,3 litri di gasolio
per kWh;
- la manutenzione del generatore
cos ripartita: cambio olio e fil-
tri dopo le prime 30 ore, cam-
bio olio e filtri dopo ogni 150 ore
di funzionamento (dati del co-
struttore);
- incidenza guasti del 3% circa.
Ora, grazie allinstallazione dei
2 sistemi fotovoltaici nelle mal-
ghe Zebio e Dosso di Sotto, la si-
tuazione cambiata sia dal pun-
to di vista economico sia am-
bientale. Viene considerata, nei
calcoli, una media di circa 1,5
h/giorno di funzionamento del
Dgs (scrematrice ogni giorno e
zangola 1 volta alla settimana).
Il risultato ottenuto complessi-
vamente per le due malghe
quindi impressionante in ter-
mini di carico ambientale evitato:
circa 12.2 tonnellate per anno di
CO
2
. Il resto non meno im-
Per ognuna delle 2 malghe:
- Totale kW DGS installato (cos 0.8): 14 kW
- Media ore di funzionamento anno DGS: 1464 h/anno
- Consumo carburante medio di un DGS da 14kW (carico 60%):
2.6 litri/h
- Consumo totale medio anno stimato del DGS da 14kW: 3807
litri/anno
- Costo medio del carburante DIESEL + trasporto + stoccaggio:
1.00 /litro
- Costo medio del carburante totale allanno (stima): 3807.00 /anno
- Interventi di manutenzione previsti: 10 circa
- Costo medio manutenzione DGS totale allanno: 2580.00 /anno (
1
)
- Carico Ambientale di CO
2
in atmosfera (medio annuo): 7 ton-
nell./anno (
2
)
- Costi ambientali secondo THERMIE SME-1413-97-IT: 2500
/anno (
3
)
NOTA BENE
Si consideri che non sono stati quantificati i costi ambientali dovuti alle perdite di
carburante nel serbatoio, gli olii esausti dovuti alla manutenzione, eccetera.
(
1
)Considerando un costo di circa 250.00 per ogni intervento manutentivo, co-
sto compreso di pezzi di ricambio, trasferta e manodopera tecnico. Dati forniti dai
costruttori.
(
2
) 1kW prodotto da fonti fossili - MIX Italiano - produce 0,53kg di CO
2
(fonte ISES
- ENEA).
(
3
)Costo ambientale di 0,2 Euro per kWh prodotto da fonti fossili. Dato considerato
per il progetto THERMIE SME-1413-97-IT (Gechelin Group / Univ. KASSEL - Ger-
mania) consegnato alla DGXVII della Unione Europea.
UTILIZZANDO IL GRUPPO ELETTROGENO
Per ognuna delle malghe:
- Media ore di funzionamento anno DGS: 183 h/anno
- Consumo totale medio anno stimato del DGS da 14 kW (cari-
co max): 615 litri/anno
- Risparmio litri carburante: 3200 litri/anno
- Risparmio costi manutenzione: 2220,00 /anno
- Risparmio costi carburante (stima): 3200,00 /anno
- Risparmio Carico Ambientale di CO
2
in atmosfera (medio an-
nuo): 6.1 tonnell./anno
- Risparmio Costi ambientali secondo THERMIE SME-1413-
97-IT: 2134,00 /anno
UTILIZZANDO I DUE SISTEMI FOTOVOLTAICI
Rinnovabili
Unit Regolo installata
Sistema Elmix01
Modem gsm tipo
2702D/05D

portante, come:
- rendere i sistemi indipenden-
ti (per la parte pi importante)
dal generatore elettrogeno
precedentemente installato;
- abbattimento dellinquina-
mento acustico generato dal
precedente uso quasi conti-
nuo del Dgs, con il conse-
guente recupero di fauna locale
allontanata precedentemen-
te dai rumori e dai gas di sca-
rico;
- riduzione del costo dellener-
gia per il malghese e facilit di
utilizzo dellenergia stessa,
argomenti che spingono al
mantenimento dellattivit ca-
searia della malga stessa, con-
tribuendo alla salvaguardia
delle tradizioni e dei prodotti
tipici come il formaggio Asia-
go dallevo, il burro di malga,
la ricotta...
- sensibilizzazione del turista
di passaggio allutilizzo delle
fonti energetiche
alternative per la
sol uzi one del l e
pr obl emat i che
energetiche in si-
ti rurali.
. . . e quant al tro
emerger dopo
qualche anno di
utilizzo degli im-
pianti. Infatti gra-
zie allinstallazio-
ne dellunit Re-
golo sar possi-
bile monitorizza-
re a distanza ogni
parametro di fun-
zionamento del si-
stema, permet-
tendoci di stilare
una casistica ade-
guata sulleserci-
zio e sul bilancio
energetico tipo
di installazioni di
questo genere.
Inoltre, grazie alla serie di sen-
sori ambientali esterni, sar
possibile generare un data ba-
se sulle caratteristiche di:
- radiazione solare;
- velocit vento;
- temperatura esterna
nel sito di installazione. Cosa che
permetter un migliore approccio
al calcolo di sistemi analoghi
nella zona del Comune di Asia-
go e limitrofi.
Si spera che sullonda di questa
esperienza anche altri Comuni
montani prendano lesempio
dal Comune di Asiago per la
soluzione di problemi energetici
in siti dallalto interesse am-
bientalistico come le malghe
montane. Questo permetter,
in molti casi, di mantenere an-
cora inalterato lambiente mon-
tano e le tradizioni che lo ca-
ratterizzano.
Maurizio Battistella
Gechelin Group
58
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
Rinnovabili
U
na gita nellestremo Le-
vante ligure sempre pia-
cevole. Il golfo della Spe-
zia, i castelli, il mare. Nellocca-
sione, anche la visita a tre siti il-
luminati da impianti sperimentali
alimentati da celle fotovoltai-
che, diversi fra loro e con ele-
menti di novit rispetto alle tec-
nologie note.
La sperimentazione interessa in
particolare: il Castello di San
Giorgio a La Spezia, con un im-
pianto mimetizzato nellinsegna
allingresso del Museo civico ar-
cheologico; il Castello di Porto Ve-
nere, che stato dotato di ban-
diere solari posizionate sotto
le arcate della terrazza superio-
re; ed infine il lungofiume del
porto turistico di Bocca di Magra,
nel quale sono state installate tre
pergole solari.
Le opere sono state realizzate
questestate nellambito di PV
Accept (PV sta per PhotoVol-
taic), progetto sperimentale di ri-
cerca finanziato dallUnione Eu-
ropea con lobbiettivo di pro-
gettare e sviluppare moduli so-
lari per la produzione di ener-
gia elettrica, disegnati in modo
da inserirsi armonicamente in
edifici depoca, centri storici e
paesaggi protetti.
La premessa di PV Accept era che
questo tipo di tecnologia solleva
molte riserve fra architetti, pae-
saggisti e sovrintendenze a cau-
sa del forte impatto visivo. A li-
mitarne lespansione, oltre ai co-
sti ancora piuttosto elevati, sa-
rebbero la scarsa flessibilit ed
integrabilit di questi impianti dal
punto di vista progettuale ed ar-
chitettonico.
FV IN ITALIA
Ma davvero questo il motivo per
cui in Italia non si fa niente, o qua-
si? In Germania, la diffusione di
impianti fotovoltaici ha avuto
nellultimo decennio uno svi-
luppo importante, grazie a una se-
rie di norme che favoriscono la
produzione di energia FV da par-
te di unit autonome e ne facili-
tano linterscambio anche eco-
nomico con le reti di produzione
e distribuzione convenzionale.
In Italia si tentato di favorire
limpiego di energie alternative,
ad esempio con la legge cosid-
detta dei 10.000 tetti, dedicata so-
prattutto alle utenze private, e il
sistema connesso alla carbon
tax con il suo corredo di bonus,
o tagliandi verdi, ricorda Aven-
tino Barutti, che ha seguito per
conto del Gruppo Busi linstal-
lazione dei tre impianti speri-
mentali intorno alla Spezia. Ed
ancora in discussione alla Ca-
mera la legge sul Conto Ener-
gia, che prevede la possibilit
di rivendere lenergia prodotta in
eccedenza.
Lingegner Barutti si occupa di
energie alternative da un quar-
to di secolo almeno, cio da quan-
do lAnsaldo ha sviluppato sulla
collina di SantIlario presso Ge-
nova il primo collettore solare a
specchio, che produceva 150 KW
termici. Con Busi, qualche an-
no fa ha avviato a Salerno un
impianto di generazione fv che
produce 600.000 KWh lanno e li
rivende sul mercato. Da esperto,
spiega alcuni particolari inte-
ressanti.
Negli impianti fotovoltaici le
celle incidono come costo per il
60%, il convertitore solo il 10%
sottolinea, e precisa: Uno dei pro-
blemi delle celle che si riscal-
dano e vanno raffreddate, per
rendere al meglio. Quindi al nord
funzionano bene anche se c
meno sole. Al sud, il raffredda-
mento pu diventare un proble-
ma. Per questo, intorno ai moduli
deve circolare laria: moduli ap-
poggiati sul tetto rendono meno.
Si calcola il coefficiente Noct: un
modulo semplice, inclinato a 45,
subisce un irraggiamento solare
FV SOSTENIBILE
Elementi fotovoltaici di nuovo tipo, a basso impatto visivo, danno luce a tre siti protetti di grande va-
lore culturale e paesaggistico
Sperimentazioni intorno a La Spezia
Lenergia prodotta
di giorno viene
accumulata in
batterie e utilizzata
durante la notte
per illuminare
lo stesso manufatto
Sistema di accumulo
( davanti e di etro) f i no a
800W/mq, se la temperatura
ambiente a 20C., e quando
a regime arriva ai 45. Se si usa-
no moduli FV incorporati in ve-
trocamera - per definizione iso-
lante - la temperatura del modulo
pu toccare i 60 e la resa cala.
TRE ESPERIMENTI
Insomma un bel giorno lUni-
versit delle Arti di Berlino e
lUniversit di Siena, riunite in
consorzio con altri istituti di ri-
cerca ed aziende italiani e te-
deschi, oltre che con lappog-
gio degli Enti locali, decidono -
nel quadro di PV Accept, vara-
to nel 2001 - di sviluppare varie
proposte di elementi fotovol-
taici a basso impatto visivo e
di sperimentarle in aree dai con-
notati architettonici e paesag-
gistici molto marcati: esatta-
mente la costa nei dintorni di La
Spezia in Italia e lisola di Rgen
in Germania.
A Ruegen per non si installato
nulla, e poich PV Accept si
conclude nel dicembre 2004 il di-
scorso chiuso.
Quanto ai tre impianti realizza-
ti in Italia nelle localit citate, an-
che se modesti sono davvero
piuttosto innovativi.
E di tipo autosufficiente, nel
senso che lenergia (poca...) pro-
dotta di giorno viene accumulata
in batterie e utilizzata durante
la notte per illuminare lo stesso
manufatto.
Non c, quindi, collegamento
di scambio con la rete elettrica.
Ma lesperimento interessan-
te e curioso. Vediamolo in det-
taglio, caso per caso.
Un grande pannello a muro se-
gnala, nel castello di San Gior-
gio, lingresso del Museo Ar-
cheologico Formentini (dentro,
si ammirano le celebri stele di Lu-
ni). Evidente e insieme sobria,
linsegna composta da 6 moduli
FV della Wuerth Solar collegati,
in dimensioni totali 240 x 360 cm.
I moduli sono stati prodotti con
tecnica di laminazione dalla dit-
ta Glas Sprin di Ravensburg,
applicata per la prima volta su
moduli FV e protetta da bre-
vetto.
Lenergia prodotta (350 Wp) vie-
ne accumulata in batterie in-
terne al Castello e serve per il-
luminare il pannello la notte. Il
pannello realizzato con una
serigrafia sui toni del marrone,
ben visibile di giorno anche se
non illuminato. Pare tuttavia
che la serigrafia riduca ulte-
riormente lassorbimento della
radiazione solare e quindi la ge-
nerazione di energia. Bella rea-
lizzazione, la pi convincente
delle tre come estetica.
Nella terrazza sommitale del
possente castello che domina
Portovenere, le sei arcate cieche
che la chiudono sul retro ospitano
18 moduli solari trasparenti so-
spesi, tre per arco, a fili tesi
orizzontalmente.
Detti Solar Flags, i piccoli moduli,
in dimensioni di 40 x 10 cm ca,
sono stati progettati e sviluppati
appositamente con lastre di acri-
lico curvate, tra le quali sono
inserite le celle solari della Sun-
ways. Nei moduli sono integra-
te unit luminose realizzate con
tecnica led.
Questi moduli innovativi auto-
luminosi sono prodotti dalla dit-
ta Sunovation di Klingenberg,
Germania. Il disegno dei modu-
li, che sono flessibili, coperto
da brevetto.
Lenergia elettrica prodotta du-
rante il giorno, 225 Wp, viene ac-
cumulata nelle batterie ed uti-
lizzata di notte per illuminare i
Solar Flags.
Sul lungomare di Bocca di Magra
infine si possono vedere le tre
pergole, installate fra la ban-
china dove attraccano le bar-
che e la strada, peraltro ben il-
luminata da alti lampioni. Ogni
installazione consta di una strut-
tura rettangolare che porta cin-
que doppi pannelli solari semi-
trasparenti, prodotti da Wuerth
Solar, lunghi ognuno ca 70 cm x
15, ed affiancata da un muretto.
Questo contiene le batterie col-
legate al sistema di illumina-
zione, peraltro non ancora in-
stallato in prossimit delle per-
gole. Il telaio metallico, verniciato
in azzurro scuro, sostiene gi
alcune piante rampicanti di bou-
gainvillea. Produzione di ogni
pergola 720 Wp.
Linstallazione complessiva de-
gli impianti stata eseguita da
Busi Impianti, Bologna, in col-
laborazione con Due Esse, La
Spezia. Busi Group unazien-
da specializzata in sistemi avan-
zati di gestione energetica, ed ha
fornito nelloccasione anche le
batterie e i collegamenti. Gli
elementi di produzione innova-
tivi sono stati messi a punto da
diverse aziende tedesche, fra
le quali la principale Wuerth,
fra i leader del mercato solare in
Europa.
NUOVI PANNELLI FV
MAGNETRONICI
A Marbach, presso Stoccarda,
Wuerth nel giugno 2000 ha inau-
gurato una fabbrica pilota per la
produzione di celle solari inno-
vative, investendo nella ricer-
ca preliminare 18 milioni di mar-
chi, 30 milioni per lintero pro-
getto.
In particolare, Wuerth ha mes-
so a punto un tipo di pannello fo-
tovoltaico che lascia passare
una quantit notevole di luce e
viene prodotto con la stessa tec-
nologia adottata per i vetri ar-
chitettonici speciali, ovvero la pol-
verizzazione catodica di ossidi
metallici: in questo caso, un mix
fotosensibile rame - indio - se-
lenio spruzzato sotto vuoto as-
soluto, a 500 C, su lastre di ve-
tro per edilizia da 2-4 mm, pre-
rivestite con molibdeno metallico.
Si tratta ovviamente di strati
ultrasottili, film da 1/1000 di
millimetro, stabilizzati con la-
ser alla tensione desiderata.
Il processo prevede ancora uno
strato trasparente di ossido di
zinco applicato per contatto; poi
il modulo viene sigillato lami-
nandolo con un vetro non trat-
tato, in modo da proteggere lo
strato fotosensibile dalle ag-
gressioni ambientali.
Queste celle hanno caratteri-
stiche di trasparenza molto su-
periore a quelle bluastre classiche
al silicio, poli o mono-cristallino.
Dovrebbero, secondo quanto di-
chiara il produttore, essere pi
performanti e costare di meno sia
come materiali che per costi
energetici di produzione - il che
tutto da verificare.
Se sono le stesse applicate nel-
le pergole di Bocca di Magra,
del tutto trasparenti non sono,
per abbastanza traslucide: que-
sto certamente un fattore im-
portante su una facciata conti-
nua, lo meno su una pergola
aperta a ogni vento.
Inoltre, se le 10 celle (a coppie
su 5 elementi) producono in tut-
to 720 Wp, la performance sem-
bra modesta. Sono di Wuerth
anche i sei moduli del Castello
di Spezia, 8,64 m
2
e 350 Wp,
quanto tre lampadine...
Maria Grazia Marchelli
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 59
- UdK - Universit delle Arti di Berlino, Facolt di Design, FAKT
- Universit di Siena, Facolt di Chimica
- Institute for Ecological Economy Research gGmbH, Berlin
- Wrth Solar GmbH & Co KG, Marbach - D
- Sunways AG Photovoltaic Technology, Konstanz - D
- Istituto di Ricerche Ambiente Italia srl, Roma
- Busi Impianti S.p.A., A.N.I.T. division, Bologna
(Le quattro imprese coinvolte hanno partecipato al finanzia-
mento nella misura del 50-65% dei propri costi)
I PARTECIPANTI AL PROGETTO PV ACCEPT
Rinnovabili
O
ggi si tende a perseguire
uno sviluppo sostenibile
ed ecocompatibile, cer-
cando di coniugare la tutela del-
lambiente e lo sviluppo sociale
ed economico della comunit.
In questa ottica si inserisce la ne-
cessit di un utilizzo razionale ed
ottimale delle risorse e delle
energie, di uno studio accurato
dei materiali, di una attenta cu-
ra nella scelta delle tecnologie.
E nella ristrutturazione della-
griturismo Podere Castellare, si-
tuato in localit Diacceto-Pelago
(Firenze), si cercato di tenere
conto di tutto questo.
LE REGOLE
CONSIDERATE
La ristrutturazione stata ese-
guita seguendo i criteri della
bioarchitettura e del risparmio
energetico:
- larmonia del feng-shui nella
progettazione illuminotecnica;
- materiali bioecologici per lar-
redamento;
- sistema di riscaldamento e di
raffrescamento a pannelli ra-
dianti;
- sistema di nebulizzazione sul
tetto;
- impianto solare termico;
- impianto fotovoltaico;
- impianto elettrico biocompa-
tibile;
- recuperatore di calore ental-
pico;
- impianto di recupero delle ac-
que;
- sistema di gestione e control-
lo tramite Plc (Programmable lo-
gic controller).
SCALDARE
E RINFRESCARE
Il sistema adottato per il riscal-
damento e il raffrescamento a
pannelli radianti a parete, ca-
ratterizzati da una serpentina
in rame su uno strato disola-
mento in sughero da 3 cm, posato
a parete e rifinito con intonaco.
Nel periodo invernale hanno una
resa di circa 200 W/m
2
mentre nel
periodo estivo hanno una resa di
circa 75 W/m
2
e consentono me-
diamente di abbassare la tem-
peratura di circa 4-5 gradi. Que-
sto sistema permette la tra-
smissione del calore pi ad ir-
raggiamento (infrarosso) che per
convezione, come succede nei
normali radiatori o fan-coil. Le-
rogazione del calore gestita
da un efficiente sistema di re-
golazione con apposito termo-
stato che comanda una valvola
elettrica termostatica; ci per-
mette una distribuzione otti-
male del calore locale per loca-
le. La temperatura del fluido
vettore (acqua) al massimo 45
C nel periodo invernale e 17-23
C, a seconda dellumidit rela-
tiva, nel periodo estivo; sono in-
fatti presenti delle sonde anti-
condensa che, nel caso in cui ci
sia troppa umidit, fanno in mo-
do che lacqua che viene mandata
nella serpentina non sia troppo
fredda. Il vantaggio di questo
sistema sta nello scaldare subi-
to le masse della casa, che sono
quelle che poi rilasciano il calo-
re allambiente, senza dover pas-
sare dal riscaldamento a con-
venzione dellaria (stesso dicasi
per il raffrescamento); inoltre il
sistema ha una maggiore di-
stribuzione sulla superficie del-
lambiente aumentando leffi-
cienza della distribuzione del
calore. La differenza di tempe-
ratura e il migliore sistema di
trasporto del calore consento-
no il risparmio energetico, del
25-30% dinverno e del 60% nel
periodo estivo, riducendo le po-
tenze installate e le spese di ge-
stione. Il sistema per sua natu-
ra necessita di un buon isola-
mento dei locali, di un sistema di
conduzione continuo e, nel caso
di avvio a freddo, di un anticipo
maggiore per avere il benesse-
re ambientale; in questa ottica la
presenza dei pannelli solari che
possono contribuire al preri-
scaldamento consente di non
far mai raffreddare eccessiva-
mente le strutture.
inoltre presente un sistema
di nebulizzazione sul tetto che im-
pedisce un apporto eccessivo di
calore da questo; combinato con
il sistema di raffrescamento a
pannelli radianti rende i locali
molto pi confortevoli.
Il riscaldamento degli ambienti
e la produzione di acqua calda sa-
nitaria vengono forniti da una
centrale termica con caldaia a
condensazione da 60 kW (in so-
stituzione della vecchia caldaia
a gasolio da 300.000 kcal) e da un
impianto solare; questo siste-
ma garantisce il 100% del fab-
bisogno sanitario estivo di tutta
la struttura (sia dellagriturismo
che della palestra) e un contributo
al riscaldamento del 30% in in-
verno. Nelle mezze stagioni il
sovrappi di produzione del so-
lare va ad integrare il riscalda-
mento della piscina prolungan-
do il periodo di utilizzo allaper-
60
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
BIOARCHITETTURA
Anche in ambito turistico si tende ad investire sulle nuove tecnologie per
la realizzazione di impianti a risparmio energetico ed energie rinnovabili
Tra natura ed energia
Rinnovabili
Il feng-shui una scienza cinese nata con lobbiettivo di costruire
unabitazione in cui luomo sia in armonia con lambiente in cui
vive. Si quindi cercato di creare un connubio tra estetica,
funzionalit e benessere nella disposizione delle stanze, nella
scelta dei colori, delle tonalit, delle tinteggiature e dei mate-
riali (legno naturale non trattato) e nellesposizione alla luce.
ANTICO SAPERE CINESE
Schema a blocchi dellimpianto
Sistema
a pannelli radianti
Caldaia
a condensazione
Impianto solare
termico
Impianto fotovoltaico
Riscaldamento
e raffrescamento
Energia elettrica
Riscaldamento acqua
calda sanitaria
Riscaldamento piscina
Il tetto delledificio, con i moduli
fotovoltaici
Il sistema di riscaldamento e di
raffrescamento a pannelli radianti
La ristrutturazione
stata eseguita
seguendo i criteri
della bioarchitettura
e del risparmio
energetico
to fino alla fine di ottobre.
Lutilizzo di una caldaia a con-
densazione permette una ridu-
zione dei consumi del 30% ri-
spetto alle normali caldaie ad
alto rendimento, in quanto con-
sente di recuperare il calore la-
tente dei fumi di scarico.
Sono stati installati un boiler ri-
scaldamento per lagriturismo
da 1000 litri, un boiler sanitario
per lagriturismo da 1000 litri,
un boiler palestra per acqua sa-
nitaria e riscaldamento a spil-
lamento da 1000 litri.
LIMPIANTO SOLARE
TERMICO
I pannelli solari sono installati in
giardino e occupano una super-
ficie di circa 18 m
2
. Sono posi-
zionati in modo da avere la mi-
gliore insolazione possibile e il
massimo rendimento: sono quin-
di rivolti verso sud, inclinati di cir-
ca 40-45 rispetto al piano oriz-
zontale e non si hanno fenome-
ni di ombreggiamento.
La cattura della radiazione solare
avviene sulla piastra captante
del collettore solare, costituita da
lamine di rame che, opportuna-
mente trattate, riescono a cat-
turare lenergia solare.
La superficie dei pannelli on-
dulata in modo da aumentare
la superficie e quindi massimiz-
zare lassorbimento dellener-
gia solare.
Sono stati utilizzati collettori a tu-
bi sottovuoto; in questi collettori
la piastra captante inserita in
un tubo di vetro sottovuoto per
ridurre le dispersioni di calore. I
collettori sono parabolici per au-
mentare la concentrazione so-
lare. Limpianto solare a cir-
colazione forzata con sistema
low-flow con pompa inverter
che permette il funzionamento
anche a temperature dellacqua
di 40 C.
Limpianto solare termico rea-
lizzato permette di aumentare
il rendimento di circa il 50% ri-
spetto ai sistemi solari tradi-
zionali.
LIMPIANTO
FOTOVOLTAICO
Come per limpianto solare ter-
mico, anche quello fotovoltaico
sfrutta lenergia solare. Infatti, tra-
mite il pannello fotovoltaico,
composto principalmente da cel-
le di silicio, si riesce a catturare
lenergia del sole e trasformarla
in elettricit in corrente continua.
Per poter essere poi utilizzata
questa elettricit viene trasfor-
mata da corrente continua in
corrente alternata tramite lin-
verter.
stato realizzato un impianto fo-
tovoltaico per la produzione di 2,1
KWp, costituito da:
14 moduli fotovoltaici da 150 Wp
in silicio monocristallino, di-
sposti in due stringhe su una
superficie di 20 m
2
;
un inverter da 1700 W.
I moduli sono installati sul tetto,
sono rivolti verso sud-ovest, con
uninclinazione minore di 30 ri-
spetto al piano orizzontale (si
tenuto conto del fattore esteti-
co e dellinclinazione
del tetto) e non si
hanno fenomeni di
ombreggiamento.
Limpianto stato
connesso alla rete
elettrica di distribu-
zione. I moduli foto-
voltaici utilizzati so-
no moduli in silicio monocri-
stallino, garantiti 25 anni con
una tolleranza del 5% e certificati
in classe II. Sono pannelli ad
elevata efficienza, che garanti-
scono unalta protezione da gran-
dine, neve, ghiaccio, umidit e
vento; hanno la particolarit di
avere una superficie che non
piana, ma piramidale che per-
mette di massimizzare lassor-
bimento dellenergia solare.
DISGIUNGERE
E RECUPERARE
Per limitare i campi elettrici e
magnetici in ogni camera sono
stati inseriti dei disgiuntori che
permettono di scollegare il carico
in caso di non utilizzo; inoltre
sono stati impiegati cavi scher-
mati. La palestra stata dotata
di un recuperatore di calore en-
talpico che permette i ricambi da-
ria necessari per legge per un luo-
go pubblico, ma nel frattempo ga-
rantisce un recupero di calore
di circa il 70 per cento.
IL RISPARMIO IDRICO
Un altro aspetto importante
quello del risparmio idrico; ol-
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 61
possibile:
visitare il Podere Castellare;
visitare lo spazio domotico realizzato da Pandolfi, in collabo-
razione con My Home Bticino, nella sede centrale di Firenze,
in via Aretina 161.
sufficiente telefonare in Pandolfi al numero 055623241 per fis-
sare un appuntamento con un tecnico.
PER GLI OPERATORI E PER CHI INTERESSATO
Il centro agrituristico Podere Castellare si trova nel
territorio Chianti Rufina. La propriet si estende
su circa 35 ettari di oliveti, vigne e tipico bosco mi-
sto. Gli immobili - costituiti da tre distinti corpi - ri-
salgono agli inizi dell800 e sono stati costruiti sul-
le rovine di un castello o di un luogo fortificato, co-
me testimoniano le basi dei muri perimetrali della
casa colonica e della casa padronale; lindicazione
del toponimo Castellare ampiamente credibile
anche per la posizione prominente occupata dalla
casa. Podere Castellare ha abbandonato il tradi-
zionale stile rustico per unimmersione totale nel co-
lore. Ne scaturito un mix accattivante di antico e
di design contemporaneo. Il leitmotiv una ricerca
continua di armonia fra essere umano e natura.
A disposizione degli ospiti vi sono, oltre al grande
giardino con un salotto allaperto, una piscina di 15
metri in posizione panoramica, completa di solarium,
un campo da tennis/calcetto, un centro fitness con
vasca idromassaggio, sauna, bagno turco, piccola pa-
lestra e la possibilit di regalarsi un massaggio ri-
lassante. Le camere e le suites sono tutte dipinte
con colori vividi (rosso papavero, lavanda, verde
salvia, viola e giallo), gli stessi delle piante di cui
le stanze portano il nome, e sono arredate con let-
ti in legno, armadi e com dalle linee nitide e so-
brie e il risultato unimpressione contemporanea,
quasi minimalista, con i colori che aggiungono
unatmosfera calda e accogliente. Tutto questo
stato affrontato nel pieno rispetto della natura, at-
traverso un utilizzo razionale ed ottimale delle
risorse e delle energie.
AGRITURISMO A PELAGO, LUOGO MAGICO
Piscina
PLC
Caldaia
a condensazione
Sistema
a pannelli radianti
Impianto elettrico
Agriturismo
Impianto
solare termico
Sistema
di irrigazione
Tutto il sistema gestito tramite Plc
Rinnovabili
Cos si presentano i
pannelli solari termici

tre a intervenire sugli sprechi


si sono utilizzati sistemi di
recupero e approvvigiona-
mento in cisterne (recupero
delle acque piovane per uso sa-
nitario). Tutto limpianto
monitorato e gestito da Plc
(controllore a logica pro-
grammabile), collegato a un si-
stema di supervisione (pan-
nello operatore con display
touch screen), con tutti i van-
taggi che ne derivano:
facilit di gestione;
possibilit di modificare il fun-
zionamento dellautomatismo
(tramite il pannello comandi
si possono modificare con estre-
ma semplicit le varie modali-
t di funzionamento a seconda
delle diverse esigenze);
semplicit nel controllo di even-
tuali anomalie e nella scoper-
ta di eventuali guasti;
alta affidabit.
Il Plc inoltre programmabile
da remoto, tramite pc, dal per-
sonale tecnico specializzato.
Lintegrazione di queste tecnolo-
gie non ha solo consentito un no-
tevole risparmio sul consumo di
energia e sulle emissioni di in-
quinanti, ma soprattutto un mi-
glioramento nella flessibilit di
gestione dellagriturismo, del com-
fort, della sicurezza e in generale
della qualit della vita.
Luca Scarciello
Pandolfi spa
I
l Governo spagnolo sta pen-
sando di rendere obbligatori
dal prossimo anno i pannelli
solari in tutti gli edifici nuovi o ri-
strutturati, cos da risparmiare sui
costi energetici e ridurre lin-
quinamento atmosferico. Con
tale iniziativa lIdae (Instituto
para la Diversificacin y el Ahor-
ro de la Energa - lequivalente
dellEnea Italiana) spera di poter
diffondere il solare termico in
tutta la Spagna.
Gi oggi la Spagna seconda
in Europa, dopo la Germania,
per lutilizzo dei pannelli solari.
Con il prezzo del petrolio ormai
stabilmente sui 50 dollari a ba-
rile, lutilizzo di energia solare po-
trebbe consentire un risparmio
di almeno 80 euro lanno a fa-
miglia, oltre a tagliare le emissioni
di gas-serra.
Il problema per che i pannel-
li faranno lievitare di 1.100-1.400
euro lanno il conto dellimpresa
edile, quando gi i prezzi sono
raddoppiati dal 1999 a oggi a
causa del boom nelledilizia.
Il governo del premier sociali-
sta Jos Luis Rodriguez Zapatero
conta di decuplicare la superfi-
cie dei pannelli solari entro il
2010 e per farlo sta pensando a
incentivi. Se questi impianti fos-
sero stati installati in tutti e
3.500 gli edifici costruiti negli
ultimi cinque anni in Spagna,
secondo stime del governo si
sarebbero risparmiati 245 mi-
lioni di euro di carburante.
LUe ha fissato lobiettivo di 100
milioni di mq di pannelli solari ter-
mici entro il 2010.
Oggi in Spagna sono gi 34 co-
muni e la comunit autonoma
delle Canarie ad aver approvato
il regolamento che obbliga lin-
stallazione di pannelli solari, in
linea con il Piano di sviluppo
delle rinnovabili di Spagna che
prevede di istallare 4,5 milioni di
mq di pannelli solari entro il
2010.
Tra i comuni che oggi hanno gi
in vigore lOrdenanza solar,
cos si chiama il provvedimento
spagnolo che impone i pannelli
solari termici in tutti gli edifici di
nuova costruzione, ci sono Bar-
celona (prima citt a varare il
provvedimento gi nel 1999),
Madrid, Sevilla, Granada, Bur-
gos, Pamplona Ceuta e, recen-
temente, anche Valencia.
(Fonte e-gazette)
62
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
Il disgiuntore
Rinnovabili
La Spagna vuole rendere obbligatori
i pannelli solari su tutti i tetti
L
o Smud (Sacramento mu-
nicipal utility district)
della California ha
destinato a partire dal 24
agosto nuovi assetti ad
energia solare in una del-
le sue maggiori installa-
zioni solari, localizzata circa 25
miglia a sud ovest di Sacra-
mento, vicino alla centrale nu-
cleare, attualmen-
te chiusa, di Rancho Seco. I nuo-
vi assetti aumentano la capa-
cit di energia solare a 3,2 me-
gawatt. Il primo progetto sola-
re del luogo - un sistema di 1 me-
gawatt chiamato PV1 - fu in-
stallato 20 anni fa, e quegli as-
setti solari sono ancora operativi
a circa l80% delle loro prestazioni
originali.
Includendo i pannelli solari che
lo Smud ha installato in strutture
di parcheggi, case e altre co-
struzioni, il servizio pubblico ha
ora una capacit installata di
energia solare totale di 8,3 me-
gawatt.
Lo scorso anno, il servizio pub-
blico ha basato su fonti di energia
rinnovabile il 9% della propria
fornitura di elettricit, e si im-
pegnato ad aumentare tale per-
centuale al 20% entro il 2011.
Dopo 20 anni, il progetto di energia solare
della California raggiunge 3,2 megawatt
P
rende il via anche in Italia
il commercio delle emis-
sioni di gas ad effetto ser-
ra. Il Consiglio dei Ministri ha ap-
provato un decreto legge che
recepisce la direttiva comuni-
taria che istituisce uno schema
per lo scambio di quote di emis-
sione dei gas serra in applica-
zione del Protocollo di Kyoto.
Secondo la direttiva, dal primo
gennaio 2005 nessun impianto
tra quelli previsti dalla direttiva
(settore termoelettrico, raffina-
zione, vetro, cemento, acciaio, ce-
ramiche, laterizi, carta) in as-
senza di una apposita autoriz-
zazione potr emettere gas ad ef-
fetto serra e quindi continuare
a produrre.
Per questo motivo, visto che
la legge comunitaria non sa-
rebbe stata approvata in tempo
utile - ha detto il Ministro del-
lAmbiente, Altero Matteoli -
abbiamo scelto la via del de-
creto legge.
Le imprese italiane infatti, in
mancanza di recepimento della
direttiva, si sarebbero trovate nel-
la condizione di operare illegal-
mente e sarebbero state passi-
bili di denuncia.
I punti principali del decreto-
legge sono:
attribuzione del ruolo di autorit
nazionale competente al Mi-
nistero dellambiente e della tu-
tela del territorio fino allav-
venuto recepimento della di-
rettiva 2003/87/CE;
obbligo per i gestori degli im-
pianti che ricadono nel campo
di applicazione della diretti-
va di presentare la richiesta di
autorizzazione ad emettere
gas serra entro il 30 novembre
2004 e di presentare le infor-
mazioni necessarie per per-
mettere allautorit nazionale
competente di procedere al-
lassegnazione delle quote di
emissione di CO2 entro il 30
dicembre 2004;
modalit di comunicazione del-
le suddette informazioni;
modalit di rilascio delle au-
torizzazioni ad emettere gas ad
effetto serra.
(Fonte e-gazette)
Al via con un decreto
il commercio di emissioni in Italia
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 63
C
er ti f i cato ambi ental e
Emas per gli impianti bio-
gas di Asja. Lazienda to-
rinese, secondo quanto si legge
in un comunicato, insomma pro-
segue sulla strada dellatten-
zione allambiente visto che nel
2002 aveva gi ottenuto la cer-
tificazione Iso 14001.
Il vantaggio nellimmagine
aziendale che abbiamo ottenu-
to ci garantisce la massima fi-
ducia degli interlocutori con i
quali ci interfacciamo - ha sot-
tolineato la responsabile di Asja
Elisa Gagliardi - per quella che
la nostra esperienza non ab-
biamo trovato una minore at-
tenzione alle tematiche am-
bientali nel Mezzogiorno, anzi,
questi crediti ci hanno aiutato a
penetrare il mercato siciliano
dove a Marsala stiamo avvian-
do un impianto eolico.
Lopinione della responsabile
di Asja sembra rispondere a
quanto stato sollevato pi
volte nelle settimane scorse
nellambito di Ecomondo, la
fiera sul riciclo di Rimini: il leit-
motiv di convegni e seminari
era che nelle certificazioni am-
bientali volontarie lItalia ap-
pare divisa in due: aziende set-
tentrionali pronte e sensibili ad
accettare la sfida verde, al
contrario di imprese meridio-
nali che arrancano con gravi ri-
tardi culturali.
Magari la realt numerica que-
sta, ma esistono anche al Sud
punte di eccellenza.
Asja ottiene la certificazione
ambientale per gli impianti biogas
L
o sviluppo di sistemi di
raccolta e utilizzo per siti
civili ed industriali delle
biomasse sta vivendo in Europa
una crescita particolarmente
positiva.
Lesigenza di identificare si-
stemi di conversione delle bio-
masse da origine forestale e
agricola, per un agevole utiliz-
zo e impiego, trova nel pellet la
pi moderna acquisizione.
La diffusione del pellet trova
notevoli barriere di ordine tec-
nico, economico e strategico.
Il progetto Pellet for Europe mi-
ra ad identificare i sistemi per
agevolare lo sviluppo del mer-
cato del pellet da residui agricoli
e legnosi in Europa.
il risultato di tre differenti
progetti valutati favorevolmente
dalla Commissione Europea che
sono stati armonizzati in un
unico progetto della durata di
due anni che sar portato avan-
ti da 17 partner europei.
Gli obiettivi generali del pro-
getto sono:
stimolare nuovi mercati eu-
ropei del pellet da residui le-
gnosi;
stimolare un nuovo mercato del
pellet da residui agricoli;
analizzare lo stato dellarte
delle tecnologie d raccolta e
conversione;
analizzare le principali bar-
riere normative nelle aree eu-
ropee selezionate;
supportare le Pubbliche Am-
ministrazioni in programmi di
diffusione e supporto;
realizzare networks naziona-
li e regionali per il monito-
raggio e la promozione;
avvicinare soggetti chiave nei
settori della produzione, dis-
tribuzione ed utilizzo di bio-
masse.
I biocombustibili solidi in Europa.
Analisi di mercato e possibilit di sviluppo
Rinnovabili
L
a centrale termica di tele-
riscaldamento utilizza co-
me combustibile la bio-
massa, ovvero il materiale di
scarto prodotto dalla lavorazio-
ne del legno.
La fonte denergia
quindi rinnovabile e gli
approvvigionamenti so-
no garantiti dal mate-
riale consegnato setti-
manalmente dalle se-
gherie locali.
Operando nel pieno ri-
spetto ambientale, i fu-
mi prodotti dalla com-
bustione sono conti-
nuamente controllati
tanto che linquinamento
atmosferico risulta estre-
mamente contenuto, in-
feriore a quello prodot-
to da una centrale ali-
mentata con sistemi tra-
dizionali; inoltre, un si-
stema a multiciclone e la
depolverizzazione ad
umido garantiscono lab-
battimento delle polveri. Le cal-
daie a biomassa fornite dallau-
striaca Kolbach hanno un ren-
dimento termico medio stagionale
superiore all80% e sono dotate
di unapparecchiatura ausilia-
ria, detta condensatore, che ga-
rantisce il recupero del calore
latente dei fumi.
La centrale gestita con un si-
stema di controllo informatizza-
to attraverso il quale loperato-
re pu intervenire su tutti i para-
metri delle caldaie e dei sistemi
ausiliari lavorando al termina-
le. Il sistema di distribuzione
che si sviluppa sul territorio co-
munale costituito da una rete
di tubazioni di diametro decre-
scente in funzione del carico ter-
mico e su tutto il percorso at-
tivo un monitoraggio per il rile-
vamento delle perdite che se-
gnala esattamente il guasto agli
operatori in centrale.
Le sottostazioni di utenza sono
dotate di uno scambiatore di ca-
lore a piastre che fornisce calo-
re al circuito interno dellabita-
zione; inoltre, ogni sottostazio-
ne attrezzata con strumenti
per la misura della portata e del-
la temperatura ed attivo un
sistema di regolazione che ge-
stito direttamente dalla sede
centrale attraverso un collega-
mento informatizzato.
Il sistema di distribuzione e le sot-
tostazioni dutenza sono stati
realizzati dalla ditta Demont che
si avvalsa delle imprese loca-
li aderenti a Edilstrade Valtelli-
na per le opere edili e dade-
guamento impianti.
A Tirano energia grazie agli scarti
del legno

64
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
IN SILICIO
POLICRISTALLINO
Il modulo fotovoltaico Sem 10, di
Se-Project (www.se-project.it),
composto da 36 celle 100 x 25 mm
in silicio policristallino protette
verso lesterno da un vetro tem-
perato ad altissima trasparen-
za e da un foglio
di Tedlar, il
tutto incap-
sulato sotto-
vuoto ad alta
temperatura
tra due fogli di
Eva (Ethyl e-
ne/Vinyl/Ace-
tate). Il proces-
so di produzio-
ne garantisce al-
le celle fotovol-
taiche la massi-
ma protezione,
anche se sotto-
poste al l e pi
gravose condi-
zioni di lavoro ed
alle pi difficili
condi zi oni am-
bientali e di in-
quinamento.
I moduli sono adatti allutilizzo
sia in impianti connessi alla re-
te sia in quelli ad isola con ac-
cumulatori, nonch in quelle ap-
plicazioni che richiedono affi-
dabilit ed ottime prestazioni:
sistemi di pompaggio, elettrifi-
cazione rurale, camper, barche,
illuminazione pubblica, segna-
letica...
I moduli fotovoltaici soddisfano:
Iec 1215/ En 61215; isolamento Tuv
classe II, marcatura Ce.
I vantaggi sono:
vetro temperato ad alta resi-
stenza contro grandine, ghiac-
cio e intemperie;
perfetta tenuta allumidit, alla
pioggia e agli agenti atmosferici;
efficienza celle compresa tra
13,6 % e 15,8 %;
sicurezza di isolamento classe II;
robusta cornice in alluminio
anodizzato preforata per una
facile installazione e la massima
durata nel tempo.
servizio lettori 116
A TUTTA ENERGIA
Pi potenza in uno spazio ridot-
to. questo il requisito che con-
traddistingue i moduli fotovoltaici
H1160 di Helios Technology
(www.heliostechnology.com),
che recentemente hanno ottenuto
da parte del JRC-Joint Research
Center di Ispra lomologazione se-
condo la norma
europea Cei/Iec
61215. Con una
potenza di pic-
co di 90 e 100
Watts i n sol i
0,75 metri qua-
dri, gli H1160 ga-
rantiscono una
densit di po-
tenza tra le pi
elevate disponi-
bili sul mercato.
Sono, infatti, ot-
tenuti attraver-
so lapplicazio-
ne di processi di
fabbricazione al-
lavanguardia e
limpiego di 36
celle ad alta ef-
ficienza I-Max in
silicio monocri-
stal l i no da
165x116 mm.
Svi l uppata i n
esclusiva da He-
lios, la tecnolo-
gia I-Max permette di ottenere,
rispetto ai moduli tradizionali,
un notevole aumento della cor-
rente erogata (10-17%) alla ten-
sione di lavoro tipica di batteria
(12-13 Volts). Tale caratteristica
rende i moduli ad alta efficienza
di Helios particolarmente adat-
ti per linstallazione in impianti
di elettrificazione di abitazioni iso-
late e, in generale, in impianti con
batterie dove si richiede une-
levata potenza in poco spazio.
Progettati per operare anche
nelle pi avverse condizioni am-
bientali e operative, gli H1160 as-
sicurano una tipica vita media su-
periore ai 30 anni, grazie ai par-
ticolari accorgimenti tecnico-co-
struttivi frutto di accurati studi
progettuali di Helios Techno-
logy.
Come confermato dai test ese-
guiti dal Laboratorio di
Ispra, i moduli hanno
caratteristiche mecca-
niche, fisiche ed elet-
triche che garantisco-
no la resistenza dei mo-
duli stessi alle pi dif-
fi ci l i condi zi oni am-
bientali come ad esem-
pio grandine, ghiaccio,
umidit, neve e vento a
600 km/h, anche com-
binate tra loro.
Le celle sono laminate
in modo per-
manente tra
fogli di Ethy-
l ene vi nyl
acetato (Eva),
vetro tempe-
rato e Tedlar
bi anco, i n
modo da as-
sicurare una
pr ot ezi one
ideale contro
l a penetra-
zione di umi-
dit e la cor-
rosione salina. Il vetro tempe-
rato, caratterizzato da una al-
tissima trasparenza alla luce di-
retta e diffusa, fissato alla cor-
nice con silicone, per garantire
unefficace protezione contro
eventuali sollecitazioni mecca-
niche ed ambientali. Lalto iso-
lamento tra celle e cornice, invece,
riduce i rischi di dispersione di
corrente, che la causa principale
della perdita di potenza nelle
installazioni fotovoltaiche ad al-
to voltaggio. Infine, il sistema
di assemblaggio cornice/angolo,
ideato da Helios nel 1982 e uti-
lizzato anche per i moduli H1160,
assicura massima solidit e per-
fetta continuit elettrica tra i
componenti della cornice.
servizio lettori 117
SISTEMA
DI INTERCONNESSIONE
Solarlok di Tyco Electronics
(www.tycoelectronics.com)
una soluzione di interconnessio-
ne, semplice e flessibile, da un sin-
golo modulo fotovoltaico ad un
convertitore dc/ac. Negli anni il si-
stema stato aggiornato ed il
portafoglio prodotti si arricchi-
to. Lultimo nato la nuova piccola
scatola di giunzione progettata per
pannelli solari di bassa potenza.
Altre caratteristiche: 3 terminazioni
disponibili, IP67, contatti intera-
mente protetti, connessioni a
scatto, predisposizione per lin-
stallazione a diodi.
servizio lettori 118
DAL MERCATO
V
ladimir Putin ha mante-
nuto la promessa. Il go-
verno russo ha approva-
to ladesione al Protocollo di
Kyoto, laccordo internazionale
che prevede e definisce la ri-
duzione delle emissioni di gas
serra, e lo ha trasmesso alla
Duma, la camera bassa del Par-
lamento, per la ratifica. Si con-
cretizza cos un via libera atte-
so e auspicato da molti: lade-
sione di Mosca fondamentale
perch permette di raggiunge-
re la soglia dei 55 Paesi neces-
saria per rappresentare il 55%
delle emissioni, limite minimo per
far entrare in vigore - definiti-
vamente - il protocollo.
Una soglia che poteva essere
raggiunta solo con la firma del-
la Russia, poich altri stati co-
me gli Stati Uniti, la Cina e al-
tri Paesi industrializzati si sono
rifiutati di aderire.
Putin aveva annunciato lade-
sione di Mosca al Trattato nel
mese maggio, dopo la firma da
parte dellUnione europea del-
laccordo che sostiene lingres-
so di Mosca nellOrganizzazio-
ne Mondiale per il Commercio.
Proprio per questo Putin aveva
affermato, in conferenza stam-
pa, che la ratifica del protocol-
lo di Kyoto avrebbe subito unac-
celerazione.
La Russia avvia il processo
per la limitazione dei gas serra
Rinnovabili
Sconti alle imprese che comprano
energia da fonti rinnovabili
A
Livorno sconti alle im-
prese che comprano elet-
tricit prodotta da fonti
rinnovabili. Lo prevede un ac-
cordo per favorire lo sviluppo del-
le energie verdi siglato dalle as-
sociazioni che rappresentano le im-
prese (Confindustria, Cna e Api)
e dallAsa spa, la societ che ge-
stisce il ciclo delle acque e di di-
stribuzione del gas. La proposta
prevede varie opportunit: dal-
linstallazione di pale sulla su-
perficie aziendale con il mecca-
nismo del project financing (in
base al quale il costo della rea-
lizzazione viene recuperato con la
vendita di energia), alla facilitazione
sullacquisto dellenergia eolica.
Il risparmio stimato, per le im-
prese, sarebbe del 20%, per lab-
battimento dei costi di trasporto
dellenergia.
(fonte e-gazette)
CONVERTITORE SOLARE
Soleil di Siac (Siel Group - in-
fo@siac-electronics.com) un
convertitore solare che permet-
te di trasferire lenergia prodot-
ta da un campo di pannelli fo-
tovoltaici verso la rete elettrica
trifase dellente distributore.
Allaccensione Soleil controlla
preliminarmente la tensione pre-
sente in rete (4) misurandone il
valore efficace e la corrente. Se
tali parametri rientrano in una op-
portuna finestra di accettabilit,
viene periodicamente testata la
tensione fornita dal campo fo-
tovoltaico (1) e, se sufficiente-
mente elevata, inizia cos il pro-
cesso di conversione (2). Soleil ini-
zia a prelevare energia dai pan-
nelli fotovoltaici e quando la ten-
sione nella sezione a corrente
continua raggiunge il valore no-
minale di riferimento, per una
durata di circa dieci secondi, en-
tra in funzione linverter (3).
Questultimo, dopo essersi col-
legato alla rete attraverso un
teleruttore, inizia ad erogare po-
tenza verso di essa. A questo
punto entra in funzione il siste-
ma di controllo Mppt (Maximum
power point tracker) (5) che, va-
riando il punto di funzionamen-
to del convertitore realizza la ri-
cerca del punto ottimo di fun-
zionamento massimizzando la
potenza attiva immessa in re-
te. Grazie allMppt, il prelievo
di potenza dei pannelli fotovol-
taici avviene costantemente ot-
timizzando il punto di fun-
zionamento in relazione
non solo alle caratteristi-
che dei pannelli, alle con-
dizioni di irraggiamento e
alla loro temperatura, ma
anche alle caratteristiche
del convertitore. La tecnica
utilizzata massimizza di-
rettamente la potenza im-
messa in rete tenendo
conto anche dei rendi-
menti degli organi di con-
versione. Quando poi, in
qualsiasi momento, la ten-
sione scende al di sotto del
minimo, Soleil si mette in
pausa per dieci minuti e
stacca automaticamente linver-
ter della rete. Per controllare il
funzionamento del convertitore so-
lare, Soleil dispone di un pannel-
lo di controllo che visualizza lac-
censione, lo spegnimento e lo
stato di funzionamento del con-
vertitore stesso.
In qualunque momento, su ri-
chiesta dellutente, il display mo-
stra le misure relative alle celle e
della sezione in corrente alter-
nata.
Il convertitore, grazie alle molte-
plici possibilit di collegamento e
agli specifici software, pu esse-
re monitorato anche a distanza at-
traverso un pc o un pannello si-
nottico remoto simile al pannello
di controllo.
servizio lettori 119
PER SEGNALAZIONE
Ettiesse (www.ettiesse.com)
presenta una lampada solare,
eco-compatibile, che funziona
allaperto. Lilluminazione ge-
nerata direttamente dalla ra-
diazione solare: durante le ore
diurne converte le radiazioni lu-
minose in energia elettrica ac-
cumulata in batteria; durante le
ore notturne la batteria alimen-
ta la lampada. La collocazione do-
vrebbe essere tale da ricevere il-
luminazione solare diretta.
Le caratteristiche sono:
temperatura da -25 C a + 75 C;
0.35 W di potenza;
dimensioni 132 x 122 x 20;
visibilit ad 1 km;
colore giallo/bianco/rosso;
policarbonato - alluminio;
batterie Ni Mh, 110 - 120 mAh;
led - 5000 mcd.
servizio lettori 120
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 65
Rinnovabili
servizio lettori 1899
NEWS
Energia solare
La Regione Marche favorisce e incentiva linstallazione di pannelli
solari termici, con la concessione dei contributi a favore di soggetti
pubblici e privati. stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Re-
gione Marche n. 113 del 22/10/2004, il bando per la concessione di
un contributo del 30% per la realizzazione di interventi dinstallazione
di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria,
per riscaldamento piscine ad uso pubblico e per il raffrescamento esti-
vo tramite sistemi ad assorbimento.
Provincia di Torino
Con Dgp n. 307595/2004 del 2/11/2004 stato approvato il nuovo ban-
do diretto alla concessione di contributi per linstallazione di caldaie
a pezzi di legna e a pellet inferiori ai 100 kW di potenza integrati con
un impianto solare termico per soggetti pubblici e privati della pro-
vincia di Torino. Un estratto del bando sar pubblicato su una pros-
sima edizione del B.U.R.. Le domande di contributo potranno esse-
re presentate a partire dal trentesimo giorno successivo alla pub-
blicazione.
Per maggiori informazioni: http://www.provincia.torino.it/ambien-
te/energia/bandi/bando_legna_sol
Grande successo
Svoltasi per la prima volta a Roma, dal 30 settembre al 2 ottobre, la
3 edizione di Eolica Expo Mediterranean si conclusa consolidan-
do la propria posizione di rilievo nel panorama fieristico italiano e col-
locandosi, inoltre, fra gli eventi pi importanti dedicati allenergia dal
vento a livello internazionale.
Durante le tre giornate di lavori le 60 aziende espositrici in fiera han-
no potuto incontrare gli oltre 2500 visitatori specializzati, mentre i
60 relatori hanno potuto relazionare agli oltre 400 operatori che
hanno affollato le 46 sessioni di convegni in programma.
segue
66
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
NEWS
Questi risultati positivi possono essere attribuiti anche alla decisione da
parte degli organizzatori di collocare la manifestazione a Roma, adeguando
cos levento alle esigenze del mercato e proponendo un panorama
espositivo con le aziende leader del mercato, nonch un ricco e interessante
programma convegnistico a cui hanno preso parte i principali esperti del
settore.
Arrivederci a Eolica Expo Mediterranean 2005!
Solarexpo raddoppia
La fiera italiana delle rinnovabili fa spazio agli espositori italiani ed
internazionali ac-
quisendo un nuovo
padiglione della
Fiera di Vicenza e
raddoppiando di
fatto la propria su-
perficie.
Solare termico, fotovoltaico, biomassa, biogas, microcogenerazio-
ne, impianti eolici di piccola e grande scala, mini-idroelettrica,
pompe geotermiche, architettura e mobilit sostenibile, risparmio
e riciclo acqua, ecomateriali, idrogeno e celle a combustibile.
La crescita della manifestazione corre parallela ad un sensibile au-
mento dinteresse da parte del pubblico nei confronti delle tecno-
logie rinnovabili e soprattutto delle pi innovative soluzioni per un
risparmio energetico.
Nuovi partner istituzionali
Dopo il German Day, lEuropa rinnovabile risponde.
Alcune realt istituzionali importanti a livello europeo hanno scel-
to proprio Solarexpo come vetrina ufficiale per le aziende che ope-
rano nei settori delle energie rinnovabili e dellarchitettura soste-
nibile. La sezione espositiva ospiter importanti stand collettivi ed
iniziative istituzionali volte a presentare sul mercato italiano pic-
cole e grandi realt europee del mercato rinnovabile.
I primi trenta espositori di Solarexpo 2005
Grandi marchi internazionali di tecnologia ed edilizia sostenibili, pro-
duttori, distributori ed installatori italiani: Austria email, Brugg Pi-
pe Systems e Rohrsystem, Citrin Solar, Chromagen Italia, Ecoenergie,
Electro Solar, Elettronica Santerno, Elettropiemme, Enerpoint, Eu-
roagrar, Fluxinos, Fronius, Geotermia, HDG Bavaria, Huber&Suh-
ner, Italia Energia, Janus Energy, Kyocera Fineceramics, LAlternativa,
Lignotherm Heizsysteme, Maltezos, Manzardo, Rotex Heating
Systems, SE Project, Scheuten Solar, Serisolar, Siel, Sma, Solar
Systems, Solaris, Solarit, Solarwall, Sommerauer Lindner Technik,
Sunways Photovoltaic Technology, Tecnolario, Thermomax, Wagner
& Co. Solartechnik, Western.
Conferenza per lindustria manifatturiera FV
Per la prima volta in Italia, specialisti, ricercatori ed esperti di azien-
de italiane ed estere si sono incontrati a Pvtech 2004 per presenta-
re le ultime novit in tema di manufacturing e di processing fo-
tovoltaico: materie prime, attrezzature, macchinari, linee complete,
accessori, impianti e servizi per lindustria fotovoltaica...
stato un momento di incontro e di confronto per titolari di imprese
interessate a investire nellindustria fotovoltaica, per manager e tec-
nici di produzione, progettisti, industrial designer, responsabili
R&S, societ di investimento, installatori e architetti.
Rinnovabili
D I R E T T I V E A T E X
Il recente recepimento delle Direttive 94/9/CE e 1999/92/CE ha imposto nuovi obblighi
per linstallazione di apparecchiature e impianti nei luoghi con pericolo di esplosione.
RBI Academy propone il corso:
Direttive Atex
apparecchiature e impianti nei luoghi
con pericolo di esplosione. Novit e conseguenze
I partecipanti attraverso esempi pratici e casi di studio apprenderanno:
Le principali novit previste dalle Direttive ATEX e levoluzione della normativa tecnica
Le procedure di valutazione e dichiarazione di conformit degli impianti e delle apparecchiature
I termini per ladeguamento agli obblighi previsti e le sanzioni in caso di inadempienza
Come redigere il Documento sulla protezione contro le esplosioni
MILANO
22 FEBBRAIO 2005
3 MAGGIO 2005
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servizio lettori 1892
REPORTING CAVI SPECIALI
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 67
Vetrina A
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a
v
i
a cura di Fulvia C
attaneo
Stampante palmare
Brady (www.bradyeurope.com)
ha introdotto una versatile stam-
pante palmare, la Idxpert, con-
cepita per soddisfare le esigen-
ze specifiche di identificazione nel
cablaggio strutturato, elettrico e
segnaletica di sicurezza.
Questo apparecchio disponibile
in due differenti modelli e offre
agli installatori pi di 100 tipi
di etichette.
Oltre alla gamma di nastri in ro-
tolo continuo in vari colori, sono
disponibili i tubetti termore-
stringenti marcafilo della serie
PermaSleeve, le etichette auto-
minanti marcafilo, le etichette
per morsetti, le etichette per i
patch panel e per le faceplate, le
etichette per numeri
di serie e dati di targa in polie-
stere con adesivo adatto alle su-
perfici rugose.
La Idxpert stampa caratteri con
altezza fino a 31,75 mm su eti-
chette alte massimo 38,1 mm.
Oltre ai codici a barre, dispone di
una libreria con pi di 80 simboli
del mondo della sicurezza azien-
dale, applicazioni dati e fonia
ed elettrico.
Le etichette e il nastro di stam-
pa sono contenuti in una car-
tuccia plug and play prepro-
grammata, a seconda che sia
unetichetta marcafilo o un mar-
catubi oppure unetichetta per un
patch panel. Idxpert memorizza
i formati pi utilizzati, con un
massimo di dieci.
La stampante stampa in manie-
ra nitida e pulita, grazie alla tec-
nologia del trasferimento ter-
mico. La scritta pu coprire per
intero letichetta, in modo tale da
evitare sprechi pagando materiale
non utilizzato. Inoltre, utiliz-
zando le etichette prefustella-
te, si eliminano totalmente gli
sprechi di materiale.
La Idxpert viene proposta in due
differenti formati di tastiera, la
classica Abc e la Qwerty. A par-
te il differente tipo di tastiera, en-
trambi i modelli hanno le stesse
funzionalit e utilizzano le stes-
se cartucce.
La stampante viene alimentata
con 6 batterie standard di tipo AA
e viene fornita completa di vali-
gia rigida per il trasporto, manuale
in lingua italiana, cavo di con-
nessione al pc per scaricare gli ag-
giornamenti firmware e una car-
tuccia di rotolo continuo in po-
liestere bianco.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 121
Pratici ed ergonomici
Brother Of f i ce Equi pment
(www.brother.it) offre i P-Touch,
una gamma completa di solu-
zioni per letichettatura, in gra-
do di soddisfare tutte le esi-
genze.
I modelli impiegati nel settore
elettrico sono perfettamente
riconoscibili: maneggevo-
li, facili da trasporta-
re e da utilizzare, si
rivelano strumen-
ti di lavoro indi-
spensabili. La
marcatura dei
cavi vi ene
agevol ata
dal l ergo-
nomia del-
le forme e
dalla prati-
cit di utiliz-
zo. Alcuni mo-
delli possiedono anche
un guscio di protezione in
gomma, che li pro-
tegge in caso
di colpi o ca-
dute acciden-
tali; possono
essere tra-
sportati dap-
pertutto, grazie
anche al l a co-
moda valigetta. I
modelli pi avan-
zati, poi, posso-
no essere colle-
gati a pc me-
diante porta
Usb. I P-Touch per il settore elet-
trico montano i nastri della
serie TZ, brevettati da Bro-
ther, che si distinguono per la
durata e la resistenza agli
agenti esterni pi aggressivi.
Oltre ad essi esistono anche i
nastri Flexi ID, la soluzione idea-
le per le esigenze di etichettatura
nel settore industriale. Infatti,
il nuovo nastro Flexi ID costi-
tuito di uno speciale materiale che
permette di etichettare sia su-
perfici ad angolo sia superfici
cilindriche. Tali nastri possono es-
sere arrotolati o disposti a ban-
diera intorno a cavi e fili elettrici.
Grazie alla funzione ruota e ri-
peti, il testo viene ruotato di
90 in modo da disporsi in ver-
ticale lungo lampiezza delleti-
chetta e poi ripetuto, cos da ri-
sultare chiaramente visibile da
tutti i lati.
Questa funzione particolar-
mente utile per etichette avvol-
te intorno a fili elettrici.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 123
www.reedbusiness.it
Legature sicure
Elematic (www.elematic.it)
in grado di garantire la qualit
di tutti i propri prodotti, a
partire dalla qualit dei
materiali utilizzati, scelti dopo
accurate ricerche e studi di
laboratorio dove vengono
sottoposti a test di resistenza,
durata e sollecitazioni
termiche. Le sue fascette di
cablaggio - progettate e prodotte
in conformit con i requisiti
previsti dagli standard
internazionali - sono indicate
nella legatura di cavi in impianti
elettrici, nei cablaggi industriali e nella quadristica. I
vantaggi che presentano sono: velocit di applicazione,
codino inclinato per facilitare linserimento della
fascetta nella testina, angoli arrotondati che
garantiscono unelevata sicurezza, scorrimento veloce
grazie al basso coefficiente di attrito del materiale.
informazioni: www.serviziolettori.it
riferimento numero 122

Due modelli proposti da


Brother: P-Touch 1250s e
P-touch 2480
Le fascette di cablaggio
Elematic rispondono ai requisiti
previsti dagli standard
internazionali
La nuova
stampante
portatile
Idxpert
particolarmente
adatta alla stampa
di etichette e tubetti
termorestringenti per
identificazione cavi
VETRINA ACCESSORI PER CAVI
68
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
Sistema completo
Cembre propone una gamma
completa di accessori per la si-
glatura industriale, prodotta da
General Marking (www.gene-
ralmarking.com), una societ del
Gruppo.
Il sistema cos articolato:
KarkinGenius: sistema basato
sulla tecnologia del trasferi-
mento termico; consente di si-
glare supporti per cavi, morsetti,
pulsanti e tutta la componen-
tistica del quadro elettrico, uti-
lizzando i fonts true type di
Windows, in nero o a colori
(sino a 4.062).
La nuova gamma di supporti
della serie Flat per cavi e mor-
setti ha reso ancora pi veloce
e conveniente lutilizzo di Mar-
kinGenius;
Plot System: costituito da
un plotter piano formato A3,
due piastre di siglatura (per
diversi supporti) e un softwa-
re operante in ambiente Win-
dows, facile da utilizzare anche
per chi si sente poco esperto
del pc.
Questo sistema permette la
stampa di tutti i tipi di supporto
per la siglatura di cavi elet-
trici, morsetti, componentisti-
ca, pulsanteria e profili, oltre
ad ogni tipo di componente
utilizzando segnacavo ed eti-
chette adesive;
RingCablesys: rappresenta la
soluzione per la siglatura ma-
nuale di conduttori e compo-
nenti elettrici.
Una gamma completa compo-
sta da elementi di siglatura e
tubetti, segnacavo adesivi,
anelli sagomati e segnacavo
snap;
SignStick-onsys: unampia gam-
ma di etichette autoadesive,
in vari modelli e diversi for-
mati, che consentono di definire
compiutamente tutte le situa-
zioni potenzialmente perico-
lose per le persone, allinterno
di fabbriche, nei cantieri, negli
impianti industriali;
LabelStick-onsys: etichette neu-
tre per stampante laser o a
getto di inchiostro. Sono for-
mite su foglio A4, in materiali
certificati UL, quali poliestere
e poliolefina, per impieghi di
lunga durata anche con tem-
perature molto elevate. Con le
etichette serie Lls e Ils si pos-
sono identificare svariati com-
ponenti elettrici ed elettronici
con lalta qualit garantita dal-
le stampanti desktop.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 124
Ricerca e tracciamento
di linee elettriche
Depth Cable DX un metalde-
tector per uso professionale pro-
dotto dalla C.Scope e distribui-
to da E.B. elettronica Divisione
Sicurezza (www.elettronica.it).
Si tratta di uno strumento pro-
gettato per la ricerca e il trac-
ciamento di linee elettriche e
tubazioni interrate, ideato per
risolvere i problemi di prospezione
e per identificare zone di pericolo
prima di eseguire lavori di co-
struzione e di scavo in generale.
Il display digitale localizza con
precisione la presenza di cavi e
tubi e ne indica la profondit
grazie al Signal Generator.
Il Depth Cable DX dispone di
tre diverse modalit di ricerca, che
gli permettono di adattarsi a
tutte le esigenze di prospezione
e risolvere tutte quelle situa-
zioni che possono verificarsi in un
cantiere e che richiedono una
soluzione immediata.
Il Signal Generator, applicato al
sistema Depth Cable, consente
di rilevare in maniera molto pre-
cisa tubazioni fino ad una pro-
fondit di 3 metri.
Le modalit di ricerca sono:
modalit Power (P): permette
di rilevare cavi di tensione sbi-
lanciati;
modalit Radio (R): permette di
rilevare segnali elettrici ri-tra-
smessi dai cavi;
modalit Generator (G): per-
mette di individuare il servizio
dove si applicato il Signal
Generator: in questo modo
possibile avere lidentifica-
zione della profondit del ser-
vizio fino ad un massimo di
tre metri.
Il Depth Cable DX dispone inol-
tre di accessori professionali che
ne aumentano le capacit di ri-
levazione e che rendono ogni ri-
cerca pi semplice, sicura ed ef-
ficace:
Minitran transmitter: acces-
sorio che consente di esa-
minare tubi anche in ma-
teriale plastico. La rile-
vazione pu arrivare ad
una profondit
massima di 9 metri.
Le dimensioni della son-
da sono: 102 mm. di lun-
ghezza x 38 mm. di dia-
metro. Lalimentazione
fornita da una batteria ti-
po stilo da 1,5 Volt;
Signal clamp: parti-
colari pinze che appli-
cate allestremit di un
tubo inviano un impul-
so rilevato in maniera
precisa dal Depth Cable
e Signal Generator.
Questo accessorio
molto utile nel caso in cui,
avendo lestremit di un tu-
bo, lo si voglia individuare sot-
to terra;
Mail signal injector: permette
di seguire esattamente il per-
corso di una linea elettrica at-
traverso i muri.
Il Mail signal injector riesce a
rilevare una linea fra diverse,
anche se la linea in questione
non sotto tensione.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 125
Soluzioni per ogni marcatura
La gamma dei prodotti industriali
Dymo (www.dymoindustrial.it) -
un marchio di Esselte Corporation
- stata progettata e sviluppata in-
torno alle esigenze degli utilizzatori
finali. Sono nati quin-
di prodotti facili da
usare, versa-
tili e robusti.
Apporre una corretta
e chiara etichetta sopra un filo o un
cavo migliora la qualit del lavoro,
permettendo di risparmiare tempo
e, quindi, denaro, senza compiere
errori dovuti a un posizionamento
non corretto di un cavo. Per rag-
giungere questi risultati occorre
uno strumento versatile come ILP
219, letichettatrice portatile di li-
vello industriale alla portata di tut-
ti. Uno strumento che risulta essere
ideale per elettricisti, cablatori, in-
stallatori e per tutti coloro che han-
no la necessit di marcare, in mo-
do facile e veloce, un cavo, una
presa, un patchpanel o qualsiasi al-
tro componente elettrico.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 127
La gamma di accessori per la siglatura
industriale prodotta da General Marking
Depth Cable DX e Signal Generator,
per la ricerca e il tracciamento di
linee elettriche
Giunti in gel con marchio Imq
I giunti Shark a isolamento in gel siliconico di
Etelec (www.etelec.it) permettono la realizzazione
rapida, senza lutilizzo di resine da colare, di
giunzioni in linea e
derivazione su cavi
elettrici estrusi
unipolari e multipolari
per posa interrata
sommersa ed aerea per
tensione fino ad 1
kVolt. Consapevole
dellelevata
affidabilit dei propri
giunti, Etelec ha
chiesto e ottenuto di
far provare i propri prodotti in accordo alla norma
Cei 20-63 nei laboratori dellIstituto italiano del
marchio di qualit, ottenendo - prima ed unica
azienda per tale tipologia di prodotto - la
certificazione e lutilizzo del marchio Imq.
Unitamente alle caratteristiche dei prodotti, Imq ha
verificato che il controllo del processo produttivo,
gli strumenti di prova e le idonee procedure di
controllo della Etelec consentono di garantire la
costante conformit del prodotto alle relative norme
e specifiche tecniche. Lampia gamma disponibile, le
soluzioni tecniche brevettate e il marchio di qualit
pongono sicuramente la gamma Shark al vertice
dellofferta oggi disponibile sul mercato mondiale.
informazioni: www.serviziolettori.it
riferimento numero 126
Lampia gamma dei giunti Shark
a isolamento in gel siliconico
ILP219
collegabile
al pc
VETRINA ACCESSORI PER CAVI
Grafoplast: siglatura
per natura
Grafoplast specialista nel cam-
po della siglatura elettrotecnica gi
dal 1963, quando il suo fondato-
re, cimentandosi nel campo del-
lidentificazione di cavi/fili elettrici,
progett e brevett il Sistema
Trasp, la semplice ma funziona-
le soluzione manuale che ga-
rantisce una marcatura chiara, pu-
lita e duratura e che - attraver-
so veloci ed uguali procedimen-
ti - permette tuttoggi la siglatura
di ogni tipo di cavo e filo elettrico,
utilizzando gli stessi elementi
siglanti anche su superfici che
non offrono alcun aggancio.
Negli anni 90, poi, stato intro-
dotto il Sistema Plotter, la solu-
zione per lidentificazione com-
puterizzata che agisce tramite un
personal computer ed un soft-
ware dedicato molto semplice: lo-
peratore vede a video ci che
stamper, senza possibilit di
errori e con notevole risparmio di
tempo. Le marcature realizzate
sui supporti dedicati sono rapi-
damente applicabili e hanno
unelevata resistenza allinvec-
chiamento, agli olii ed allo sfre-
gamento.
Dopo anni impiegati nella ricer-
ca e nello studio delle tipologie
di stampa, Grafoplast ha adottato
la tecnologia a trasferimento ter-
mico, tecnica di riferimento del
mercato della siglatura alla-
vanguardia: SI2KprintUno (que-
sto il nome della stampante) si
presenta con peculiari doti di
affidabilit, robustezza e per-
fetta adattabilit agli ambienti in-
dustriali. Richiede una manu-
tenzione minima, utilizza nastri
n tossici n dannosi, mante-
nendo ridotti costi di stampa,
garantendo allo stesso tempo
nitidezza e leggibilit dellim-
magine. Oltre alle varie soluzio-
ni di marcatura, Grafoplast dispone
di oltre 300 referenze per la si-
glatura di cavi o fili elettrici: tra gli
accessori pi quotati si trovano i
tubetti destinati ad accogliere le
tessere marcate, che, una volta in-
seriti in un cinturino, consentono
di contrassegnare fasci di cavi
altrimenti non identificabili.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 128
Marcatura a trasferimento
termico
La linea di stampanti a trasferi-
mento termico HellermannTyton
(www.hellermanntyton.it) sta-
ta appositamente studiata per la
stampa di tutti i supporti per li-
dentificazione dei cavi: etichet-
te di vario formato, tubi termo-
restringenti e targhette di iden-
tificazione in nylon. Tutte le stam-
panti della gamma Tips, in abbi-
namento con il software Tagprint
Pro HellermannTyton, sono lo
strumento ideale per stampare
informazioni dettagliate come te-
sti, codici a barre, caratteri alfa-
numerici, disegni ecc.
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 69
SI2KprintUno,
stampante con caricatore
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Per
maggiori
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VETRINA ACCESSORI PER CAVI
70
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
Utilizzando gli specifici nastri di
stampa e la vasta gamma di ma-
teriali disponibili, possono esse-
re prodotte identificazioni e mar-
cature di alta qualit che assicu-
rano unottima resistenza della
marcatura appena stampata, buo-
na resistenza agli agenti atmo-
sferici, eccellente resistenza agli
agenti chimici (ad esempio
oli idraulici e solventi) e al-
labrasione meccanica. La
gamma per la marcatura
comprende etichette di va-
rie dimensioni e materiali,
targhette di identificazio-
ne pretranciate, tubi ter-
morestringenti (anche pre-
tranciati) autoestinguenti, a zero
alogeni, altamente flessibili e re-
sistenti agli sbalzi termici. Gli uti-
lizzatori delle stampanti Tips van-
no dai produttori di quadri elettrici
ai costruttori di apparecchi me-
dicali, fino al settore ferroviario e
aerospaziale.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 129
Soluzioni globali
Panduit (www.panduit.com/emea),
specialista nella progettazione e
produzione di soluzioni globali di
qualit per cablaggio e applicazioni
elettriche, include nel proprio por-
tafoglio prodotti fascette, acces-
sori per cablaggio, attrezzi per
linstallazione, guaine termore-
stringenti e prodotti per lidenti-
ficazione.
La stampante portatile a tra-
sferimento termico LS6 Viper a
203 dpi stampa etichette di qua-
lit con una larghezza fino a 50,8
mm per la marcatura di cavi, li-
dentificazione degli impianti e le-
tichettatura dei patch panel.
Alcune caratteristiche tecniche
sono: serializzazione delle eti-
chette, controllo numerico delle
stampe prodotte, porta RS232
per collegamento a pc, ampio
display grafico (da 76,2 mm x
38,1mm) per visualizzazione eti-
chette, anteprima di stampa, ar-
chivio simboli elettrici, di sicu-
rezza e di rete. La stampante
palmare a trasferimento termico
PanAcea LS7 per etichettature ra-
pide in conformit con Tia/Eia-
606A, efficace ed economica,
produce etichette professionali,
adatte a tutte le superfici, sen-
za sbavature, resistenti, ideali
per cavi, patch panel, uscite,
tracciati, fili, terminali e qual-
siasi componente da identifica-
re. Duplicazione di etichette, fi-
Le stampanti Tips TT350 e TT3000
LS6 Viper,
stampante portatile
a trasferimento
termico
PanAcea
LS7,
stampante
portatile a
trasferimento
termico
Sconto 10% a chi
si abbona a pi riviste
COME PAGARE
1) In posta: effettuare
il versamento sul c/c postale
n.33668666 intestato a
Reed Business Information SpA
viale G. Richard 1/a
20143 Milano.
Inviare copia della ricevuta insieme
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2) Con assegno: inviare
in busta chiusa un assegno
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Milano
3) Con carta di credito: compilare
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Italia Estero Nuovo Rinnovo
ArchiTech (5 uscite) b 69,00 b/$ 30,00 K K
Commercio Elettrico (11 uscite) b 73,00 b/$ 110,00 K K
Il Giornale dellInstallatore Elettrico (16 uscite) b 56,00 b/$ 84,00 K K
Lighting Design Collection (5 uscite) b 65,00 b/$ 97,00 K K
Progetto Hotel (6 uscite) b 46,00 b/$ 70,00 K K
K Versamento sul c/c postale n. 33668666 intestato a Reed Business Information Spa, viale G. Richard 1/a - Milano
K Assegno non trasferibile intestato a Reed Business Information SpA - Milano (da inviare in busta chiusa in allegato)
K Carta di credito KMaster Card K Carta S K Visa KEurocard KAmerican Express
Numero Scadenza
Data Firma
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DATI ANAGRAFICI E PROFESSIONALI
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CLIMATIZZAZIONE E REFRIGERAZIONE
Blu&Rosso K
CDA - Condizionamento dellAria Riscaldamento e Refrigerazione K
LInstallatore Italiano K
Il Freddo K
Progetto Hotel K
Refrigeration World K
Tecno Impianti K
TIS - Il Corriere Termoidrosanitario K
ELETTRICITA E ILLUMINOTECNICA
ArchiTech K
Commercio Elettrico K
Il Giornale dellInstallatore Elettrico K
Lighting - Design Collection K
Progetto Hotel K
MECCANICA, SUBFORNITURA E TESSILE
Controllo di Movimento K
Il Giornale della Subfornitura K
Industria Mercato K
.IT Italian Technology Machine Tools K
Tecnologie Meccaniche K
Tecnologie Tessili K
SERRAMENTI, VETRO E FACCIATE
Finestra International K
Glass In It Style K
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Scegliete le riviste di vostro interesse (massimo tre) tra quelle sotto elencate. Verranno soddisfatte solo le richieste di chi ha compilato i propri dati anagrafici e professionali.
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Atelier Bagno K
Blu&Rosso K
Il Bagno Oggi e Domani K
Progetto Hotel K
AUTOMOTIVE
Car Carrozzeria K
Il Giornale del Meccanico K
L'Officina del Veicolo Industriale K
Parts - componenti, ricambi, accessori K
Parts&Equipment Made in Italy K
CHIMICA, PLASTICA E ALIMENTARE
ICP - Rivista dellindustria chimica K
Plast K
Tecnologie Alimentari K
TC News - Tecnologie Chimiche K
Tecno Plast K Tagliare e faxare o spedire per posta in busta chiusa
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getti incaricati del trattamento dei dati per le finalit suddette sono gli addetti allelabo-
razione dati e sistemi informativi, al confezionamento e spedizione delle riviste e mate-
riale informativo, al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell'art.
7, d. lgs 196/2003 pu esercitare i relativi diritti fra cui consultare, modificare, aggior-
nare o cancellare i Suoi dati, rivolgendosi al titolare al succitato indirizzo.

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le di salvataggio, serializzazione
e richiamo galleria di simboli
sono solo alcune delle funzioni
disponibili. Panduit offre co-
munque una gamma completa
di soluzioni di identificazione di
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ponenti, adatta alle esigenze pi
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e potenza
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liale italiana del Gruppo Lapp,
specialista internazionale nella
produzione e distribuzione di
cavi elettrici, presenta a cata-
logo la nuova serie di cavi lflex
Robust, composti da un materiale
unico, llflex Natur Tpe che ga-
rantisce caratteristiche di resi-
stenza specifica ad oli di origine
organica (bio-oli), flessibile anche
a bassissime temperature, fino a
-40 C. lflex Robust 200 un ca-
vo di potenza colorato il cui uti-
lizzo indicato per alimentazio-
ne per posa mobile non guidata
oltre che per posa fissa, sia per
uso esterno sia interno.
lflex Robust 210 un cavo di
controllo e comando numerato,
adatto per applicazioni libere in
posa mobile non guidata, oltre
che per posa fissa.
lflex Robust 215 C la versio-
ne schermata del cavo di controllo
e comando numerato; la calza
di rame costituisce uno schermo
elettromagnetico tra i circuiti
elettrici interni e lambiente.
Gli lflex Robust possono esse-
re utilizzati in qualsiasi condizione
atmosferica (interno-esterno)
grazie alleccezionale resisten-
za ai raggi UV, allacqua e alle so-
stanze chimiche; inoltre, sono
lideale per utilizzo in ambienti
con presenza di oli (minerali,
sintetici, idraulici), grassi, cere
(oli di origine animale o vegetale
e grassi minerali o sintetici) o di
emulsioni.
Le caratteristiche di elevata re-
sistenza allacqua (calda e fred-
da), a detergenti, solventi per la-
vaggio e lozioni (saponi, ecc.) li
rendono indispensabili per que-
gli ambienti in cui sono richiesti
periodici interventi di pulizia a
seguito di contaminazione.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 131
Dai conduttori pi sottili
ai cavi pi grossi
Buona leggibilit, stampa resi-
stente e durevole ed elevata
disponibilit di varianti sono le
caratteristiche dei sistemi di si-
gl atura f i rmati Wei dml l er
(www.weidmuller.com).
Per questi sistemi stata svi-
luppata una gamma completa
di prodotti hardware e software
con cui possibile realizzare in
modo professionale e veloce si-
glature personalizzate, stampa-
bili con diversi dispositivi.
Dai conduttori pi sottili ai cavi
pi grossi, i segnafili Weidml-
ler sono in grado di rispondere a
tutte le esigenze didentifica-
zione dei cablaggi.
Il materiale utilizzato, il poliam-
mide, esente da alogeni e so-
stanze dannose, presenta una
classe dinfiammabilit V0 se-
condo UL94 e una resistenza al-
le temperature da -50 C a +120
C. Inoltre risponde alle norme EN
e alle normative dei pi cono-
sciuti produttori di impianti.
In particolare il sistema di se-
gnafili e segnacavi SlimFix offre
segnafili a tubetto, in diversi co-
lori, con unottima tenuta sul con-
duttore. Sono disponibili 10 gran-
dezze per sezioni di conduttore a
partire da 0,25 mm
2
e due diver-
se lunghezze: 12 e 21 mm. Il mon-
taggio sui conduttori possibile
anche dopo le operazioni di ca-
blaggio. Per le sezioni maggiori il
montaggio va effettuato con fa-
scette serracavo. Questi segnafili,
forniti nel collaudato formato a fo-
gli MultiCard adatto alla sigla-
tura automatica, sono disponi-
bili sia in versione neutra sia si-
glati su indicazione del cliente.
Per una siglatura automatica a cu-
ra dellutilizzatore sono dispo-
nibili diverse soluzioni Weid-
mller: il plotter, la stampante
PrintJet a getto dinchiostro, la
stampante SMark laser o la po-
stazione di siglatura portatile
MC-Mobilo.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 132
Dopo il Clik, arriva il Clak
Dopo aver cambiato il mercato
dellaccessoristica con linnova-
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 71
ACCESSORI PER CAVI
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Per maggiori
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Il sistema SlimFix offre segnafili


a tubetto, in diversi colori,
con unottima tenuta
sul conduttore
VETRINA ACCESSORI PER CAVI
72
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
tivo giunto in gel, il Clik, Raytech
lancia un accessorio ancora pi
versatile, il Clak. Il Clak, giunto
rapido in gel per connessioni di-
ritte o derivate su cavi di bassa
tensione di tipo estruso, co-
stituito da un gel polimerico re-
ticolato che funge da isolamen-
to primario, contenuto in un in-
volucro in gomma robusta, fles-
sibile ed estensibile.
Laccessorio viene avvolto sulla
connessione e fermato grazie a un
ingegnoso sistema di fissaggio
ad asole e bottoni. La pressione
esercitata durante la chiusura
forza il gel dallesterno, costrin-
gendolo a serrare le anime con-
nesse assicurando isolamento e si-
gillatura.
Laccessorio risponde alle norme
Cei 20-33 e 20-63, alle norme An-
si C 119, in classe 2 secondo le
definizioni della norma Cei 64-8 e
garantisce un grado di protezio-
ne superiore a IP 68.
Grazie alle caratteristiche del gel,
pu essere sottoposto a ripetuti
cicli di flessione e torsione,
senza per questo perdere in
prestazione; privo di scadenza
di stoccaggio e riaccessibile;
chimicamente inerte e quindi as-
solutamente sicuro.
Il sistema ad asole e bottoni del
Clak, unito alla flessibilit e al-
la forma dellinvolucro, consen-
te inoltre:
ladattamento del giunto a diversi
diametri e formazioni di cavo;
lidoneit a giunzioni diritte e
derivate;
la possibilit di collegare pi
giunti tra loro, sfruttando il ti-
po di chiusura ad asole e bot-
toni, per estenderne indefini-
tamente la gamma di applica-
zione: questa straordinaria pos-
sibilit (modularit) consente,
allacciando tra loro pi acces-
sori, di coprire praticamente
tutte le formazioni e le sezioni
di applicazione, risolvendo
qualsiasi problema di giunzio-
ne di bassa tensione;
limpiego dellaccessorio quale
terminazione di bassa tensio-
ne, o alla riparazione di dan-
neggiamenti della guaina di tut-
ti i tipi di cavo.
Clik e Clak sono prodotti brevet-
tati Raytech (www.raytech.it).
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 134
Service Hotel Gestione Tecnologica dellAlbergo
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Per una rapida messa in servizio
Grazie ai nuovi componenti con uscita
ad innesto su entrambi i lati, il
morsetto a molla ST-Combi di Phoenix
Contact (www.phoenixcontact.com) si
trasforma in elemento di connessione
completamente modulare. Queste
varianti pin/pin consentono nella
massima flessibilit di ridurre i tempi
di cablaggio, sia allinterno
dellarmadio elettrico sia dal campo,
tagliando i tempi per la messa in
servizio o per la sostituzione di moduli
funzionali.
Per il programma di morsetti a molla
ST-Combi sono ora disponibili anche
morsetti sezionatori a spina e morsetti
sezionatori a coltello. Lutente pu cos
contare su combinazioni tra morsetti
ad innesto capaci di offrire numerosi
vantaggi, soprattutto per il settore della
tecnica di segnale.
Luscita ad innesto permette di collegare i segnali con rapidit e senza rischio
dinversione della polarit, cos come di interrompere e di testare i percorsi di
segnale mediante la funzione del separatore a coltello.
Queste nuove soluzioni sono peraltro equipaggiate con il contatto ad innesto
protetto da contatti accidentali da 24 A/500 V. Presentano inoltre tutte le
caratteristiche di sistema tipiche della famiglia di morsetti Mini Spring ST: ampio
vano di collegamento, siglatura senza interruzioni e sistema di ponticellamento
standard ad innesto.
informazioni: www.serviziolettori.it
riferimento numero 133
Il morsetto a molla ST-Combi si trasforma in elemento
di connessione completamente modulare
Clak, giunto rapido
in gel per connessioni
diritte o derivate su cavi
di bassa tensione di tipo estruso
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con le sue dimensioni ridotte, permette
una facile installazione con la possibili-
t di essere inserito anche in locali privi
di condizionamento grazie alla novit
CLIMA SYSTEM abbinata allUPS.
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
Le schede tecniche
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Gli interruttori
differenziali super
immunizzati
eliminano gli effetti
indesiderati
sulle reti elettriche,
aumentando la
sicurezza degli
impianti. Ora sono
disponibili anche
in versione SiE
per ambienti estremi
Gli impianti elettrici in bassa
tensione sono sempre pi
spesso sottoposti a
perturbazioni che ne possono
pregiudicare il corretto
funzionamento. In particolare
sui tradizionali dispositivi
differenziali, normalmente
efficaci per assicurare la
protezione delle persone e delle
cose, questi fenomeni possono
avere due spiacevoli effetti: lo
sgancio intempestivo del
differenziale con conseguente
black-out e il suo mancato
intervento in presenza di un
pericolo per gli utilizzatori.
Grazie alla lunga esperienza nel
campo dei dispositivi per la
protezione contro le
sovratensioni (Spd), Merlin
Gerin (www.merlin-gerin.it),
marchio di Schneider Electric per
i prodotti di distribuzione
elettrica, ha introdotto sul
mercato gli interruttori
differenziali super immunizzati
tipo si, che garantiscono la
disponibilit continua della
corrente elettrica in piena
sicurezza, anche in ambienti con
temperature fino a -25 C. In
questi differenziali linterfaccia
elettronica non si limita a
misurare il segnale ricevuto dal
trasformatore di corrente, ma lo
trasmette al rel di sgancio
intervenendo solo in caso di reale
guasto. Questa nuova concezione
dei differenziali si trova ideale
impiego negli ambienti civile,
terziario e industriale.
Grazie al loro utilizzo
possibile evitare:
- i black-out per i carichi prioritari
(frigorifero, congelatore,
personal computer, ecc.)
derivanti da sganci intempestivi
causati da sbalzi di tensione, ad
esempio per la caduta fulmini;
- i problemi legati ai carichi
informatici; grazie al
comportamento in presenza di
correnti transitorie, la gamma
si permette linstallazione di
un maggior numero di
apparecchi a valle dello stesso
dispositivo differenziale, senza
che si verifichino sganci
intempestivi;
- le perturbazioni legate
allaccensione e funzionamento
di apparecchi di illuminazione;
- i problemi legati ai variatori di
velocit e fenomeni che
generano transitori sbalzi di
corrente;
- gli sganci intempestivi nelle
applicazioni pi difficili come i
soft starter dei motori e i
variatori dintensit luminosa.
Infine, questi interruttori
rispondono pienamente alle
norme internazionali di
riferimento Cei EN 61008 e Cei
EN 61009. (F.C.)
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 135
Merlin Gerin estende la propria offerta con i differenziali tipo super SiE
immunizzati per ambienti estremi.
La nuova gamma SiE la soluzione ideale per gli impianti in ambienti con
presenza di cloro (per esempio piscine) e altri gas corrosivi (per esempio
industrie chimiche), in ambienti umidi o salini dove lazione delle sostanze
corrosive e degli agenti inquinanti pu avere effetti negativi sui dispositivi
differenziali. Infatti, in atmosfere corrosive, inquinate o con un elevato grado di
umidit i dispositivi differenziali tradizionali possono subire un rapido
deterioramento interno che ne pregiudica il corretto funzionamento.
Linnovazione dei differenziali SiE consiste in una particolare doppia barriera
protettiva: uno speciale rivestimento di protezione contro la corrosione sulle
parti attive del rel di sgancio e una guarnizione che rende stagno il suo
involucro.
Questa doppia barriera si oppone agli agenti esterni, consentendo ai
differenziali tipo SiE di aggiungere alle caratteristiche del differenziale tipo
si la garanzia di una resistenza agli ambienti corrosivi senza pari sul mercato -
fino a 100 volte superiore alla soluzione tradizionale - rispondendo cos alle
esigenze di continuit di servizio e di sicurezza pi stringenti.
SUPER IMMUNIZZATI PER AMBIENTI ESTREMI
Uno scudo contro
le perturbazioni
Gli interruttori differenziali super
immunizzati tipo si garantiscono la
disponibilit continua della corrente
elettrica in piena sicurezza, anche in
ambienti con temperature fino a -25 C
Protection Center la proposta
di Mge Ups Systems, che
risponde pienamente ai nuovi
utilizzi dei sistemi sia
informatici sia elettronici.
Non solo un vero Ups, con
unautonomia di batterie che
assicura una continuit del
servizio nelle situazioni pi
critiche e che perfetto per
le attivit on-line e per
processare i file pesanti,
ma anche una protezione
da scariche atmosferiche
ad elevate prestazioni e
una presa multipla studiata
per proteggere un numero
sempre maggiore di
apparecchiature che si trovano
oggigiorno in ogni sistema.
Non c pi, quindi, la
necessit di acquistare
singolarmente una presa
multipla, una protezione
da scariche
atmosferiche e un Ups:
Protection Center riuscito a
combinare egregiamente
queste tre funzioni.
I 30 minuti dautonomia
consentono di salvare un
lavoro in corso, di concludere
un pagamento o un ordine on-
line o, ancora, di scaricare
documenti.
Oggi, lenergia fornita dalla
batteria dellUps, in caso
dinterruzione, non pi
soltanto utile per conservare
un lavoro in essere ma diventa
fondamentale per affidabilit
nelle transazioni finanziarie e
per scaricare documenti.
I 30 minuti di autonomia
forniti da Protection Center
permettono anche di portare a
termine operazioni
particolarmente lunghe quali
esportazioni, eliminazioni
o archiviazioni di files
molto pesanti.
La protezione da
scariche atmosferiche,
conforme alla norma
internazionale Iec 61 643-
1, protegge dalle
sovratensioni - di origine
industriale o legate agli effetti
diretti o indiretti di fulmini -
che possono distruggere, fare
invecchiare precocemente o
provocare deterioramenti delle
apparecchiature.
Le 8 prese e le 2 connessioni -
linee Ethernet e
Tel/Modem/fax - di Protection
Center sono compatibili con la
normativa sulle protezioni da
scariche atmosferiche e
offrono un elevato livello di
protezione.
Oggi anche la pi semplice
postazione informatica si
compone almeno di 5 elementi
(per esempio computer,
monitor, casse, modem,
stampante, scanner...). Per far
fronte a questo moltiplicarsi di
periferiche, Protection Center
offre 8 prese, mettendo cos
fine alleterna ricerca di prese
aggiuntive per computer o hi-
fi/video. Protection Center
disponibile in 3 versioni: 420
VA/250 W, 500 VA/300 W Usb
e 675 VA/400 W Usb.
I modelli 500 Usb e 675 Usb
sono venduti insieme alla suite
di gestione e supervisione di
energia Solution-Pac. (F.C.)
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 136
Le schede tecniche
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005
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Un nuovo prodotto
combinato offre
tutte le funzioni
necessarie
per la protezione
dei sistemi
informatici
ed elettronici,
sia a casa
sia in ufficio
Continuit di servizio
Pratica interfaccia utente: 4 spie indicano il
funzionamento della batteria, lo stato della
protezione da scariche atmosferiche, la sostituzione
della batteria, un sovraccarico o un problema di tipo
generale
Interruttore risettabile e batteria facilmente
sostituibile dallutente
Garanzia delle apparecchiature connesse per un
valore illimitato
Garanzia di 2 anni estendibile a 3 anni con
Warranty+
ALCUNE CARATTERISTICHE
DI PROTECTION CENTER
Informatico: computer, modem, stampante, scanner,
masterizzatore e altre periferiche...
Telefonia: telefono, fax, segreteria telefonica,
apparecchiature xDsl...
Tv/Audio/Video: tv, home-theater, vcr, dvd, decoder,
impianti hi-fi...
LE CONFIGURAZIONI TIPO
Protection Center un prodotto che
comprende un Ups, una protezione
da scariche atmosferiche e una presa
multipla a 8 uscite
Per
maggiori
informazioni
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Caldo immediato e omogeneo
La nuova stufetta radiante a rag-
gi infrarossi Serie HRQ 800 G di Orie-
me (www.orieme.com) ha una po-
tenza di 800 W e rappresenta la giu-
sta risposta allesigenza di otte-
nere un caldo intenso, immediato
ed omogeneo, soprattutto durante
le stagioni intermedie, quando lim-
pianto di riscaldamento ancora
spento. Di colore cromato, la stufetta
radiante a raggi infrarossi HRQ
800 G ha un design moderno ed es-
senziale ed dotata di comoda
maniglia per un facile trasporto.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 137
Linea elettronica
La gamma prodotti Elettrotec
(www.elettrotec.it) comprende og-
gi anche nuove linee dedicate al set-
tore dellelettronica per un moni-
toraggio ancora pi preciso ed ac-
curato dei fluidi. La linea di tra-
smettitori di pressione e presso-
stati elettronici particolarmente
adatta per applicazioni industriali
nellambito di processi e sistemi
di misura e controllo dei flussi di pres-
sione. Il trasmettitore e presso-
stato elettronico, serie E619,
estremamente facile da installare
e programmare grazie a un menu
di configurazione semplificato.
disponibile con
campo da -1 a 600
bar e offre un di-
splay Led a 4 di-
gits, uscite analo-
giche o On/Off e
unit di misura a
scelta in bar o psi.
Il trasmettitore di
pressione, con
sensore ceramico,
robusto e com-
patto, serie Ept,
stato studiato
con campo di mi-
sura da 0 a 600
bar e accuratez-
za 0,5% f.s. I modelli sono disponibili
con segnale di uscita 4-20 mA e 0-
10 Volt, protezione IP65 - Din43650.
La robustezza costruttiva e le pre-
stazioni elevate rendono questi
prodotti adatti a soddisfare le ne-
cessit pi esigenti in presenza
di applicativi particolari e dove i vin-
coli di rapidit di risposta e di pre-
cisione sono molto severi. La li-
nea di indicatori digitali a micro-
processore con ampio display a 4
digits o a barre Led offre modelli
adatti per ogni tipo di applicazio-
ne, facili da installare e configurare
con una scelta tra oltre 30 unit di
misura. Ideali per fornire chiare
ed identificabili informazioni per
ogni tipo di processo, gli indicatori
digitali Elettrotec offrono diverse
opzioni di allarme programmabili
con uscita seriale e ritrasmissione
del segnale a richiesta. I segnali di
ingresso disponibili variano a se-
conda del modello scelto.
Grazie alla provata tecnologia,
tutti i modelli garantiscono ele-
vata affidabilit e accuratezza di in-
dicazione. La programmazione
delle unit sempre protetta da una
password.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 139
NOVIT
Novit
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 77
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Alessia
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Aprimatic (www.aprimatic.it) presenta Unicall, ricevente Gsm ad
innesto, che permette di attivare qualunque automazione tramite una
semplice chiamata da un numero di telefono cellulare
prestabilito, anche senza trovarsi fisicamente sul posto:
niente pi radiocomandi, dunque, dal momento che
lapparecchio in grado di memorizzare fino a 200
numeri telefonici abilitati ad attivare lautomazione. La
chiamata, inoltre, totalmente gratuita, perch il sistema
riconosce il numero chiamante senza rispondere alla
telefonata. Unicall stata progettata per offrire
allinstallatore notevoli vantaggi, a partire dalla praticit
di installazione: infatti si innesta sulle centraline
Aprimatic e pu coesistere con leventuale sistema a
radiocomando precedente. Anche la configurazione
semplice e pratica: si attiva tramite Sms da qualsiasi
telefono cellulare senza per questo intaccare la sicurezza
e laffidabilit del sistema, dal momento che solamente il
conoscitore del codice Imei pu programmarlo, e
funziona con qualunque Sim card, prepagata o
abbonamento. Inoltre, lantenna pu essere montata a
bordo o remotizzata rispetto allelettronica, per risolvere
eventuali problemi di assenza di campo.
informazioni: www.serviziolettori.it
riferimento numero 138
Unicall permette di attivare
qualunque automazione tramite
una semplice chiamata
Linea di trasmettitori di pressione e pressostati elettronici
Praticit di installazione
Per maggiori
informazioni
www.serviziolettori.it

Centralino darredo
Un altro prodotto va ad aggiun-
gersi alla gi ampia gamma di sca-
tole, contenitori e centralini che
Ave (www.ave.it) propone ai suoi
clienti ed installatori.
Si tratta del centralino darredo
da incasso IP40 18 moduli din su fi-
la unica (brevetto Ave n. 145), una
novit sul mercato sia per il suo
design innovativo, curato da
DallEco, sia per le sue caratteri-
stiche tecniche e le funzionalit.
Il coperchio (53T18xx), in mate-
riale termoplastico estinguente,
predisposto per un alloggia-
mento interno per il fissaggio di
un'antenna (434 MHz antifur-
to/868 MHz antifurto e domotica
oppure 800/1900 MHz Gsm e
Gprs) che aumenti il segnale di
trasmissione e di ricezione.
Pu, inoltre, essere dotato di un si-
stema di illuminazione sul fronte,
ottenibile mediante circuito stam-
pato con Led ad alta efficienza e
lunga durata (B0200 o B0880HI),
da applicare in una base aspor-
tabile.
Il cablaggio particolarmente age-
vole grazie al maggiore spazio nel-
la parte inferiore e superiore del-
la scatola.
Lapplicazione del coperchio pu
essere effettuata mediante due
scatole da incasso appositamente
dedicate:
BL18S per pareti in muratura.
Realizzata in polistirolo an-
tiurto, ha una resistenza al
Glow Wire Test di 650 C ed
conforme alla normativa Iec
60670-Cei 23-48;
BL18CG per pareti in carton-
gesso. Realizzata in tecnopoli-
mero autoestinguente, ha una
resistenza al Glow Wire Test di
850 C ed conforme alla nor-
mativa Iec 60670-Cei 23-48.
Il nuovo centralino (dimensioni
288 mm x 386 mm, sporgenza
dal muro 34 mm), accessoriabile
e dotato di portello in policarbo-
nato, conforme alle norme
Iec60670 (Cei 23-48, Cei 23-49,
Cei 23-51, Cei 70-1), Din 43871 -
Din 43880 - EN 60670-25, ed
disponibile nei colori Bianco
Banquise, Bianco Blanc, Grigio
Metallizzato e Grigio Ral.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 140
Telecamera e trasmettitore
per reti Tcp/IP
Lutilizzo degli apparati che im-
piegano le reti Lan anche come
mezzo trasmissivo del segnale vi-
deo sempre pi sviluppato, per
cui Aci Farfisa (www.acifarfisa.it)
ha introdotto nella sua gamma
elementi in questo ambito speci-
fico. La telecamera a colori
Tvt61Web, oltre alla usuale usci-
ta video composito, dotata anche
di una porta RJ-45 per poter essere
collegata a reti Tcp/Ip. La sua in-
stallazione dunque particolar-
mente semplice in tutti i casi in cui
una rete Lan risulti gi cablata
(uffici pubblici e privati, indu-
strie) e permette un efficace
controllo del sito da sorvegliare tra-
mite Browser o tramite software
dedicato.
Pertanto diventa decisamente in-
dicata in tutte le situazioni in cui
richiesto il controllo, anche re-
moto, di immagini provenienti da
una postazione di sorveglianza
avvantaggiandosi della flessibili-
t della trasmissione del video in
tempo reale su reti IP a giova-
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
NOVIT
servizio lettori 1900
Illuminabile, accessoriabile
e facile da installare
NOVIT
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 79
mento del livello di sicurezza del-
la sorveglianza. Il trasmettitore
Txweb dotato delle stesse ca-
ratteristiche e funzionalit della te-
lecamera Tvt61web ma, essendo
concepito mancante della sezione
di ripresa video, permette di tra-
smettere un qualunque segnale vi-
deo composito standard (b/n o
colore) su rete Tcp/Ip. Il segnale
da trasmettere, in questo caso,
pu essere prelevato da una te-
lecamera standard ad esso colle-
gabile o da un impianto tvcc, gi
esistente, e poter essere cos tra-
smesso e visionato con modalit
analoghe a quanto descritto sopra.
Ambedue i dispositivi sono, inol-
tre, dotati di porte ingresso e usci-
ta digitali che consentono la tra-
smissione e la ricezione dellaudio
o il controllo di telecamere tipo
Speed Dome tramite linea RS-485.
Attraverso il software fornito in do-
tazione possibile impostare la ve-
locit e la modalit di trasmissio-
ne delle immagini, visualizzarle
in diretta, registrarle su pc, attivare
o disattivare funzioni particolari co-
me Motion Detector, invio di e-
mail con immagini allegate o mes-
saggi a schermo.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 141
Con pen station innovativa
Il nuovo plotter Cms-P1 di Phoe-
nix Contact (www.phoenixcon-
tact.it), dal moderno design in al-
luminio, dispone di una pen sta-
tion in grado di accogliere fino a
quattro pennini. Grazie alla fun-
zione di verifica integrata, con
questo plotter, lhandling dei
pennini viene ridotto al minimo.
Allinizio del lavoro di stampa il
plotter preleva, infatti, autono-
mamente il pennino desiderato
dalla pen station e lo verifica,
eseguendo una prova di scrit-
tura sullapposito cartellino. Que-
sto consente una qualit otti-
male della scrittura, fin dalla pri-
ma riga. Dopo la conclusione
delloperazione di siglatura, il
pennino viene riportato imme-
diatamente nella
pen station, dove
protetto dallessi-
camento e da fat-
tori esterni grazie
alla doppia chiusu-
ra ermetica. Anche
in caso di lunghi pe-
riodi di inattivit, i
pennini possono cos rimanere
nella pen station.
Grazie al sistema di caricamen-
to pi efficiente, il nuovo plotter
pu essere dotato del 30% di
materiale in pi per ogni ope-
razione di stampa. I capienti ca-
ricatori in plastica sono in grado
di accogliere materiali diversi
per la siglatura di morsetti, con-
duttori, cavi e apparecchiature.
Oltre ai segnamorsetti di pla-
stica, con il plotter possono es-
sere siglati pellicole, fogli con
etichette o carta.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 142

Evoluzione
o Rivoluzione?
Negli anni '70 Cablofil sfid il concetto dei canali
metallici perforati per il contenimento dei cavi.
Poteva, questo vecchio sistema evolversi, mantenendo
i bassi costi d'installazione richiesti dall' industria?
Noi ritenemmo che non era possibile.
Cos iniziammo a sviluppare una passerella rivo-
luzionaria, assemblata saldando fili d'acciaio molto
flessibili formando una trama in grado di sostenere i
cavi.
Il suo successo fu immediato, sia nelle applicazioni
di cablaggio energia sia in quelle dati e port il vec-
chio concetto di passerella a rischio
di estinzione.
Forza, versatilit ed economia sono tre qualit che
rendono Cablofil il sistema di passerella in filo sem-
pre pi richiesto dagli installatori.
La sua maneggevolezza e la velocit di installazione
rendono qualsiasi applicazione realizzabile diretta-
mente in cantiere.
Cablofil Italia S.r.l ha raccolto la sfida, e oggi, grazie
alla sua organizzazione, orgogliosa di essere
partecipe di questo successo.
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+39 02 90096484
F
+39 02 90096454
S.S. dei Giovi, 43A 20080 Badile di Zibido S. Giacomo (MI) Email: cablofil@cablofil.it
servizio lettori 1809
La telecamera a colori Tvt61Web
dotata anche di una porta RJ-45
Il nuovo plotter Cms-P1 di Phoenix
Contact
Attivabili direttamente da plc
Il contattore Dilm uno dei com-
ponenti del nuovo sistema di par-
tenze motore modulari xStart di
Moeller (www.moeller.it), che
comprende rel contattori, con-
tattori di potenza, interruttori pro-
tettori e rel termici fino a 150 A.
Il numero di taglie e le dimensio-
ni della maggior parte dei com-
ponenti di questo nuovo sistema
sono state ridotte, e questo rap-
presenta un vantaggio importan-
te. Tutte le partenze motore fino
a 15 kW / 400 V sono disponibili con
contatti ausiliari integrati e pre-
sentano una larghezza di soli 45
mm.
I contattori sono prevalente-
mente caratterizzati da un si-
stema di comando e da un si-
stema di contatti principali in
grado di commutare carichi in
corrente alternata, corrente con-
tinua e trifase. I nuovi contatto-
ri standard xStart fino a 32 A
possono essere attivati diretta-
mente da un plc, senza necessi-
t di tenere a magazzino una se-
conda gamma di prodotti. Questo
nuovo sviluppo si basa su un si-
stema di comando innovativo
per i contattori superiori a 12 A,
che consente di ridurre i costi
sia logistici sia di inventario. Il si-
stema di comando , inoltre, sup-
portato elettronicamente per ot-
timizzare il consumo del sistema
rispetto all'energia richiesta dal
sistema di contatti di potenza.
Un ulteriore vantaggio rappre-
sentato dall'integrazione di cir-
cuiti soppressori spegniarco, che
riducono i picchi di tensione sugli
avvolgimenti ad un livello innocuo,
ovviando alla necessit di una
protezione esterna.
I contattori xStart superano i re-
quisiti prescritti da Iec/EN 60947-
4-1 e dalla norma armonizzata
Din Vde 0660 in termini di tolle-
ranza rispetto ai picchi di tensio-
ne, operando entro una gamma da
0,7 x Ucmin a 1,2 x Ucmax. Nel ca-
so della tensione nominale di 24 V,
questo corrisponde al campo am-
missibile 1731 V.
I nuovi contattori xStart Dilm di
Moeller saranno inizialmente di-
sponibili per potenze nominali in
AC3 fino a 32 kW/400 V, quando
oltre l'80% di tutti i motori trifase
ha una potenza non superiore a
15 kW. La serie verr integrata
in due fasi successive con con-
tattori di potenza nominale fino a
75 kW/400 V.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 143
80
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
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problemi di spazio
Gli inverter PowerFlex hanno un innovativo
design a libro; la possibilit di montare gli
inverter completamente affiancati gli uni
agli altri, permette configurazioni di instal-
lazione estremamente flessibili facendo
risparmiare spazio allinterno dei quadri elet-
trici. Inoltre, gli inverter PowerFlex possono
contare sulla pi recente tecnologia di controllo
Allen Bradley Force per il controllo vettoriale a campo
orientato che permette una precisa regolazione della velocit
motori pari al 0,001%, garantendo inoltre unottima regolazione di
coppia.
Per qualsiasi applicazione e richiesta di potenza
abbiate, troverete la soluzione nella famiglia di
inverter PowerFlex di Rockwell Automation. Per
applicazioni di controllo motore semplici o com-
plesse in bassa o media tensione la famiglia
PowerFlex offre potenze da 0,25 kW a 6700 kW, con
inverter di grande affidabilit utilizzabili sia nel con-
trollo di singole macchine che in sistemi sofisticati.
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
Norme & leggi
Rubrica
di aggiornamento
normativo e legislativo
di Antonello Greco - gie@reedbusiness.it
Come molti sapranno,
stato recentemente pubbli-
cato (Gazzetta Ufficiale del-
la Repubblica italiana - se-
rie generale - n. 288 del 9
dicembre), il decreto 24 novembre 2004 Di-
sposizioni di attuazione dellarticolo 109, com-
ma 2, del decreto del Presidente della Repub-
blica 6 giugno 2001, n. 380, recante il testo uni-
co delle disposizioni legislative e regolamentari
in materia edilizia. Le norme emanate dal Mi-
nistro delle attivit produttive e contenute in
questo decreto sono state emanate in attua-
zione del Capo V del Testo Unico delle dispo-
sizioni legislative e regolamentari in materia
edilizia, del quale, in verit, ci si aspettava
una nuova proroga o la sua cancellazione allindomani della pub-
blicazione della Legge 23 agosto 2004, n.239 Riordino del setto-
re energetico, nonch delega al Governo per il riassetto delle di-
sposizioni vigenti in materia di energia. Dopo la sua pubblicazio-
ne, avvenuta sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana -
serie generale - n. 215 del 13 settembre 2004, molti hanno annun-
ciato a gran voce la prossima emanazione di un nuovo Testo Uni-
co sulla sicurezza degli impianti elettrici in virt di quanto indica-
to allarticolo 1 comma 7 lettera r e comma 44 punti 1 e 2 e cio:
Ai fini del raggiungimento degli obiettivi di cui al comma 7,
lettera r), e senza che da ci derivino nuovi o maggiori oneri per
la finanza pubblica, il Governo delegato ad adottare, su pro-
posta del Ministro delle attivit produttive di concerto con il Mi-
nistro dellambiente e della tutela del territorio, entro sei mesi
dalla data di entrata in vigore della presente legge e nel rispet-
to delle prerogative costituzionali delle regioni, un decreto le-
gislativo nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi:
- riordino della normativa tecnica impiantistica allinterno degli
edifici;
- promozione di un reale sistema di verifica degli impianti di cui
alla lettera a) per accertare il rispetto di quanto previsto dallat-
tuale normativa in materia con lobiettivo primario di tutelare gli
utilizzatori degli impianti garantendo uneffettiva sicurezza.
Invece ecco il nuovo decreto che dona nuova linfa al famoso
Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in mate-
ria edilizia che tanti credevano morente.
Veniamo, dunque, al contenuto del decreto 24 novembre 2004, la
cui normativa riguarda i seguenti impianti:
a) gli impianti di produzione, di trasporto, di distribuzione e di uti-
lizzazione dellenergia elettrica allinterno degli edifici a partire
dal punto di consegna dellenergia fornita dallente distributore;
b) gli impianti radiotelevisivi ed elettronici in genere, le antenne
e gli impianti di protezione da scariche atmosferiche;
c) gli impianti di riscaldamento e di climatizzazione azionati da
fluido liquido, aeriforme, gassoso e di qualsiasi natura o specie;
d) gli impianti idrosanitari nonch quelli di trasporto, di tratta-
mento, di uso, di accumulo e di consumo di acqua allinterno
degli edifici a partire dal punto di consegna dellacqua fornita
dallente distributore;
e) gli impianti per il trasporto e lutilizzazione di gas allo stato liqui-
do o aeriforme allinterno degli edifici a partire dal punto di con-
segna del combustibile gassoso fornito dallente distributore;
f) gli impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di
ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili;
g) gli impianti di protezione antincendio.
Si tratta, di quanto contenuto al Capo V del Testo Unico delle di-
sposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia (decreto
del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001 n. 380) e, in parti-
colare, degli articoli dal 107 al 121 che rispecchiano, a meno di pic-
coli ed eclatanti errori, il testo originario dellormai famosa Legge
5 marzo 1990, n. 46 Norme per la sicurezza degli impianti.
LALBO DEI PROFESSIONISTI DI IMPIANTI
Prime considerazioni sulle disposizioni di attuazione dellart. 109, comma 2, del decreto n. 380
Sulla Gazzetta Ufficiale stato pubblicato il decreto-legge 9 novembre
2004, n. 266 Proroga o differimento di termini previsti da disposizioni
legislative. In particolare gli articoli 3, 9 e 14 riguardano proroghe atti-
nenti gli impianti elettrici. Larticolo 3 (Direttive per il superamento
del regime di nulla osta provvisorio di prevenzione incendi) prevede
la proroga al 31 dicembre 2005 del regolamento di cui a decreto del
Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n. 37: larticolo 9
(Fornitura e manutenzione dei locali scolastici) assegna alle regioni
la possibilit di fissare una nuova scadenza del termine indicato dal-
l'articolo 15, comma 1, della legge 3 agosto 1999, n. 265, comunque
non successiva al 31 dicembre 2005, relativamente alle opere di edili-
zia scolastica comprese nei rispettivi programmi di intervento. Infine,
larticlo 14 (Adeguamenti alle prescrizioni antincendio per le struttu-
re ricettive esistenti) sposta il termine di cui all'articolo 3-bis, comma
1, del decreto-legge 23 novembre 2001, n. 411, convertito, con modifi-
cazioni, dalla legge 31 dicembre 2001, n. 463, al 31 dicembre 2005.
PROROGHE
Cei annuncia la realizzazione di una nuova raccolta di norme sugli im-
pianti tecnologici degli edifici con lo scopo di rispondere alla necessit
di riferimenti normativi per gli operatori del settore nel campo del ca-
blaggio, degli impianti televisivi, dellautomazione e degli impianti di
allarme. La raccolta di norme realizzata su supporto informatico (cd-
rom). Si tratta di oltre 50 norme Cei e Cenelec, elaborate dai comitati
tecnici:CT 79 Sistemi di rilevamento e segnalazione per incendio, in-
trusione, furto, sabotaggio e aggressione, CT 100, SC 100D Sistemi
di distribuzione via cavo, CT 205 Sistemi bus per edifici, CT 306
Interconnessione di apparecchiature di telecomunicazione.
NORME CEI SU CD-ROM
ELENCO DELLE PRINCIPALI NORME CEI EMANATE
COM. NORMA DESCRIZIONE
Sistemi di rilevamento e segnalazione per incendio, intrusione,
furto, sabotaggio e aggressione
CEI CLC/TS Cei 79-42 Sistemi di allarme - Sistemi ed apparati
50136-4 di trasmissione allarmi - Parte 4: Apparati di visualizzazione
utilizzati nei centri di ricezione di allarmi
79 CEI CLC/TS Cei 79-43 Sistemi di allarme - Sistemi ed apparati
50136-7 di trasmissione allarmi - Parte 7: Guide di applicazione
Le principali norme Uni emanate
UNI EN Luce e illuminazione - Illuminazione dei posti di lavoro
12464-1:2004 Parte 1: Posti di lavoro in interni
UNI EN Luce e illuminazione - Termini fondamentali e criteri
12665:2004 per i requisiti illuminotecnica
Non tutto. Lo stupore quello do-
vuto alla constatazione che gli in-
stallatori di impianti dovranno (nuo-
vamente) essere iscritti ad un albo,
quello istituito con il nuovo decreto.
Lalbo, attivato presso ogni camera di
commercio, industria ed artigianato, ha valore su tutto il territo-
rio nazionale. Liscrizione avviene a fronte di apposita domanda
da inviare alla propria Camera di Commercio della provincia cui
iscritta la ditta secondo le specifiche tipologie di impianti sopra
riportate (le famose lettere A, B, C, D, E, F e G della legge 46/90
riprese allarticolo 107 del Testo Unico delle disposizioni legislati-
ve e regolamentari in materia edilizia) dimostrando il possesso
dei requisiti (articolo 109) mediante autocertificazione fornita ai
sensi del dpr 28 dicembre 2000, n. 445. Per questo motivo il de-
creto pubblica anche due modelli (allegato A e B) con cui iscri-
versi allalbo o far valere il possesso dei requisiti professionali in
quanto rivestono il ruolo di responsabili tecnici in imprese iscrit-
te definito dallarticolo 12 Norme transitorie. A questo punto
restano alcuni quesiti cui il legislatore deve rispondere. Dovrem-
mo veder nascere una nuova dichiarazione di conformit, un
nuovo regolamento dattuazione, un nuovo termine per ladegua-
mento degli impianti?
Ai posteri lardua sentenza!
I PUNTI SALIENTI DEL DECRETO
Art. 1. Istituzione dellalbo: attivato presso ciascu-
na camera di commercio e ha valore su tutto il terri-
torio della Repubblica.
Art. 2. Presentazione della domanda di iscrizione: nel-
la domanda gli interessati indicano le specifiche tipo-
logie di impianti per le quali liscrizione richiesta
Art. 5. Esame delle domande: lesame delle doman-
de effettuato presso la camera di commercio entro
sessanta giorni. Qualora non sia regolare la camera
ne d comunicazione entro dieci giorni dalla data
della sua ricezione
Art. 7. Notizie desumibili dallalbo: devono risultare tra laltro:
a) nome, cognome, luogo e data di nascita, codice fiscale, resi-
denza o domicilio professionale, indirizzo di posta elettronica
ed eventuale recapito telefonico dellinteressato;
b) tipologia degli impianti per la quale stata ottenuta liscrizione;
c) requisiti professionali;
d) eventuali provvedimenti di sospensione;
e) data delliscrizione;
f ) numero di iscrizione allalbo.
Art. 8. Revisione dellalbo: Lalbo soggetto a revisione ogni
quattro anni.
NORME & LEGGI
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 83
Da oggi possibile visualizzare i progetti in inchiesta pubblica delle
nuove norme Cei e scaricare gratuitamente i testi delle errata corrige
relative alle norme Cei in vigore diretta-
mente sul sito Internet www.ceiuni.it
I link visualizzati in home page sono:
- Inchieste pubbliche
- Norme e prodotti
- Catalogo generale
- Norme e guide Cei
- Errata corrige.
PROGETTI DI NORMA
ED ERRATA CORRIGE ON-LINE
L'Autorit per l'energia elettrica e il gas ha
recentemente avviato l'attivit prelimina-
re alla commercializzazione dei titoli di ef-
ficienza energetica - noti anche come "cer-
tificati bianchi" -, il nuovo meccanismo di
incentivazione del risparmio energetico in
vigore dal 1 gennaio 2005. Maggiori infor-
mazioni sono disponibili sul sito internet
del Governo www.governo.it e sul sito in-
ternet dallAutorit per lenergia elettrica
ed il gas www.autorita.energia.it
CERTIFICATI BIANCHI
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
Il bestiario
Selezione e segnalazioni
delle pi grosse
e pi diffuse
sciocchezze elettriche
Antonio Oddo - gie@reedbusiness.it
Da pi parti, in molte occasioni, provengono segnali che
evidenziano come tuttora, a distanza di quasi tre lustri cir-
ca dallentrata in vigore della legge 46/90 e di quasi sette
lustri dallentrata in vigore della l. 186/68, persista una gra-
ve confusione tra norme di legge e norme tecniche.
Ne derivano conseguenze non secondarie in termini di re-
sponsabilit e di mancate opportunit per i settori profes-
sionali interessati. Infatti alla ormai storica confusione che
stata ereditata e tramandata nel tempo in tema di rappor-
ti tra norme diverse per natura e per rilevanza giuridica si
via via aggiunto lelemento ulteriormente confusionale che
pu derivare dalluso troppo ambiguo, impreciso e disin-
volto di termini quali norma, guida e riconoscimen-
to legislativo.
Per quanto riguarda il primo e fondamentale elemento con-
fusionale al quale si accennato in apertura, si rinvia ai
chiarimenti che sono stati gi codificati con precise defi-
nizioni dalla direttiva 98/34/CE e dalla l. 317/86 (e successi-
ve integrazioni e modificazioni), nonch ai chiarimenti che
sono pervenuti dalla giurisprudenza della Suprema Corte.
Si tratta di risposte ufficiali e inequivocabili - ma, curio-
samente, poco note - a tutte le questioni in tema di norma
tecnica, regola tecnica, norma giuridica e regola darte, a
partire dalle definizioni adottabili e dal vocabolario tecnico
ormai in vigore per lordinamento nazionale e per quello
comunitario.
Per quanto riguarda il secondo elemento confusionale - re-
lativo al rapporto tra norme e guide - conviene invece
affrontare da subito le questioni poste, con la lettera qui
pubblicata, lucidamente ed in modo articolato dallingegner
Fea, per rilevare quanto segue.
innanzitutto esatto, anche dal punto di vista giuridico, il
rilievo secondo il quale:
la norma non una guida (chi avesse dubbi sul signi-
ficato del termine norma pu consultare il testo legisla-
tivo (art. 1, comma 1, p. 4 della direttiva 98/37/CE e art. 1,
comma 1, lett, f) della l. 317/86) che contiene la relativa
definizione di norma e che non si presta ad alcuna for-
ma di confusione con altre realt facenti parte del panora-
ma della legislazione a contenuto tecnico. In particolare,
la definizione (che, tra laltro, fa riferimento ad una speci-
fica tecnica) risulta essere, infatti, incompatibile con la
nozione di guida: qui dicit de uno, negat de altero: ter-
tium non datur: chi afferma luna nega ed esclude conse-
guentemente laltra: non c spazio per una terza soluzio-
ne n, quindi, per ibridi compromessi o forme intermedie;
se il fascicolo 6578 , come sembra, una guida, esso
non pu beneficiare del riconoscimento di cui alla legge
1 marzo 1968, n. 186 in quanto tale legge non attribuisce
alcuna rilevanza giuridica alle guide;
vero, piuttosto, che lunica attribuzione di rilevanza giu-
ridica, quale regola darte, ad una Guida contenuta
non gi in una disposizione legislativa bens in una dispo-
sizione regolamentare, qual quella dellart. 4, comma 2
del dpr 447/91 che fa effettivo riferimento - ai fini di pre-
sunzione (si considerano) - alle guide del Cei o del-
lUni: leccezione che conferma la regola.
Dunque: innanzitutto, le Guide non beneficiano di ricono-
scimenti legislativi, bens soltanto di riconoscimenti regola-
mentari. Il dpr 447/91 , infatti, il regolamento di attuazione
non della l. 186/68 (come, a quanto pare, affermato nel fa-
scicolo 6578) bens della l. 46/90; le due leggi non possono
in alcun modo essere confuse perch hanno un diverso am-
bito di applicazione ed una diversa disciplina sotto molti
aspetti degli obblighi e delle responsabilit.
Non questa la sede per affrontare ex professo il tema dei
rapporti tra l. 186/68 e l. 46/90, potendosi ora semplicemen-
te affermare che perfino la nozione di regola darte accol-
ta dalle due leggi risulta essere profondamente diversa.
Da qui, in definitiva, la assoluta esattezza, a livello legisla-
tivo e giurisprudenziale, dei rilievi dellingegner Fea per
tutto quanto attiene alla esclusione - sotto ogni profilo - dei
benefici del riconoscimento legislativo - per una guida
- alla l. 186/68. Non resta, dunque, che sottoscrivere, ag-
giungendo la propria firma (salvo due note aggiuntive), la
conclusione secondo la quale la prescrizione sopra riporta-
ta dovrebbe essere riferita solo ed unicamente alla legge 5
marzo 1990, n. 46 - Norme per la sicurezza degli impianti e
al dpr 6 dicembre 1991, n. 447 - Regolamento di attuazione
della legge 5 marzo 1990, n. 46.
Occorre aggiungere solo due precisazioni: trattandosi di
guida si deve escludere - alla luce di quanto gi chiarito -
che si possa trattare di una prescrizione o di una nor-
ma, con la conseguenza secondo la quale, anche riferendo-
si non alla l. 186/68 bens alla l. 46/90, non si pu parlare di
norme quando si tratti soltanto di guide. Appare, infat-
ti, evidente, tra laltro, che la rilevanza di queste ultime ri-
sulta essere molto pi limitata secondo lambito regolamen-
tare assegnato dallart. 4, comma 2 del dpr 447/91, rispetto
alla rilevanza generale assunta dalle norme ai fini della
presunzione legale di conformit prevista dalla l. 46/90 (con
GUIDE CEI, NORME LEGISLATIVE E NORME
REGOLAMENTARI: URGE FARE CHIAREZZA
Sempre pi frequentemente viene posta la questione relativa ai rapporti tra norme giuridi-
che, norme tecniche e guide normative. Occorre evitare confusione e disorientamento
anche nel settore professionale delicato e strategico della progettazione degli impianti.
Ogni questione proposta merita urgenti chiarimenti e - se possibile - proposte di soluzione
Questa puntata prende spunto da una lettera contenente
alcune osservazioni relative alla Guida CEI 0-2 - Guida per la
definizione della documentazione di progetto degli impianti
elettrici - che lingegner Damiano Fea, presidente della sede
periferica di Savigliano (Cn) dell'Unae Piemonte e Valle
d'Aosta, ha sottoposto allavvocato Oddo. Il testo della lette-
ra riportato nel box.
riferimento ad aspetti non solo progettuali, ma anche ese-
cutivi e di prova o di verifica).
Anche per quanto riguarda i rapporti tra i contenuti proget-
tuali secondo lart. 4, comma 2 del dpr 447/91, da una par-
te, e la premessa della guida ora in esame, dallaltra
parte, non si pu che tornare a dare ragione da vendere
alle tesi sostenute dallingegner Fea.
Infatti, la Guida prevista dalla disposizione da ultimo
menzionata riguarda esclusivamente i Progetti e, quindi,
la progettazione senza possibilit di allargamenti alla ge-
nerica valutazione, alla realizzazione, allesercizio ed
alla manutenzione.
Al di l, infatti, delle tipologie di progetto rilevate dal-
lingegner Fea (cui aggiungerei anche quella ricavabile dal-
lart. 13 della l. 46/90 con specifico riferimento allipotesi
dei rifacimenti parziali e di nuovi impianti per vecchi
edifici) appare evidente come la rilevanza della guida
(che, peraltro, costituisce una isolata eccezione nel panora-
ma giuridico) del settore elettrico debba, comunque, essere
ristretta allaspetto progettuale, con conseguente esclu-
sione di rilevanza per tutti gli aspetti e tutte le fasi (realiz-
zazione, manutenzione, ecc..) che non possono in alcun mo-
do farsi rientrare nella progettazione.
A questultimo riguardo ci si pu limitare a rilevare che:
la fase di realizzazione non pu - evidentemente - esse-
re confusa con quella di progettazione;
la manutenzione espressamente esclusa dallarea del-
la progettazione alla luce della specifica disposizione -
e della relativa elencazione - dellart. 6, comma 1 della l.
46/90;
lesercizio di un impianto non appare riconducibile al
momento progettuale, neppure con arditi salti logici o
con voli pindarici;
la valutazione aspetto cos generico rispetto ai profili
valutativi di un impianto (sicurezza, funzionalit, rispar-
mio energetico) da non potere in alcun modo essere ri-
condotto e ristretto al momento progettuale della sicu-
rezza che previsto, con chiara limitazione, dallart. 4,
comma 2 del dpr 447/91.
Come minimo, dunque, si pu rilevare che la premessa
della guida si un po allargata rispetto al suo spazio
regolamentare, con la conseguenza di non poter assumere
la rilevanza giuridica di presunzione di conformit alla
regola darte per tutti gli aspetti che esorbitano dagli
spazi regolamentari consentiti. Tale rilevanza potrebbe, co-
m noto, competere, invece, ad una norma, sia pure non
vincolante, ma solo congiuntamente al rispetto di quanto
prescritto dalla legislazione tecnica vigente in materia, ex
art. 7, comma 1 della l. 46/90.
Anche per quanto riguarda gli allargamenti alla l. 109/94
(c.d. legge Merloni e successive integrazioni e modificazio-
ni) e al dpr 554/99, non si pu che sottoscrivere i rilievi for-
mulati dallingegner Fea.
Sembra, infatti, che, tra laltro, complessivamente, lambito
di rilevanza che la guida si auto-attribuisce esorbiti mol-
tissimo dai (ristretti) confini naturali che sono stati asse-
gnati alla guida medesima dallart. 4, comma 2 del dpr
447/91.
Ancora: non dato comprendere quale significato possano
assumere espressioni ambigue della guida quali la ne-
cessit o meno, in generale o meno, del progetto preli-
minare o definitivo (secondo fasi progettuali non men-
zionate dalla disposizione del dpr 447/91) a seconda dei li-
miti dimensionali dellimpianto.
Circa la necessit o meno del progetto (o dello schema del-
limpianto) dispongono, infatti, chiaramente le norme legi-
slative e regolamentari senza che, conseguentemente, resi-
dui alcuno spazio legittimo n per una norma (tecnica)
n, ancor meno, per una guida.
Sembra, a giudicare dagli elementi segnalati, che la gui-
da confonda il proprio ruolo con quello delle norme legisla-
tive e regolamentari. Ne deriva, quanto meno, la completa
irrilevanza giuridica, sotto questi profili e per tutta la parte
qui trattata, della guida in quanto non si tratta di fonte
del diritto e non pu pertanto assumere alcun peso quando
pretenda di disciplinare aspetti gi disciplinati da norme le-
gislative e/o regolamentari (che costituiscono le sole fonti
del diritto nella materia in esame).
Ritengo di avere cos risposto senza ambiguit ad ogni que-
stione collegabile alla rilevanza che possono assumere
tutte le affermazioni ambigue e difformi rispetto alle di-
sposizioni di legge eventualmente contenute nella gui-
da di cui si tratta.
Con riferimento, poi, al fatto che, a quanto segnalato, la
presente edizione della guida tiene conto omissis del-
levoluzione subita nel frattempo dalla legislazione italia-
na, non risulta possibile arguire quali possano essere i rife-
rimenti legislativi considerati dagli estensori della guida.
Alla data di pubblicazione indicata (gennaio 1995), infatti,
molte avrebbero potuto essere le disposizioni legislative
e/o regolamentari considerate per impianti e materiali elet-
trici. Oltre alla l. 46/90 ed al dpr 447/91 - che, peraltro, in
taluni punti, la guida sembra non considerare (come di-
mostra, tra laltro, la posizione assunta in tema di non ob-
bligatoriet in generale della progettazione nelle ipotesi
gi chiaramente disciplinate dalle disposizioni legislative e
regolamentari) -, non vi solo, infatti, il dpr 392/94 ma an-
che tutta la legislazione nazionale e comunitaria in materia
di componenti dellimpianto per gli aspetti di compatibili-
t elettromagnetica, di apparecchiature antideflagranti, di
prevenzione incendi ecc. che rilevano ai fini delle compo-
nenti progettuali secondo lart. 4 del dpr 447/91. Questul-
timo dispone, infatti, com noto, che i progetti debbono
contenere , con particolare riguardo allindividuazione dei
materiali e componenti da utilizzare ed alle misure di pre-
venzione e sicurezza da adottare.
A quale evoluzione subita nel frattempo dalla legislazione
italiana abbia inteso riferirsi la Guida, dunque, non
dato intendere, pur tenendo conto delle puntuali segnala-
zioni dellingegner Fea. Se, infatti, si prende in considera-
IL BESTIARIO
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 85

IL BESTIARIO
zione la data del gennaio 1995 (quale data di pubblicazione
della norma, pardon, della Guida) e se ci si intende ri-
ferire alle norme per la sicurezza degli impianti, non si
comprende quale altra evoluzione legislativa possa esse-
re considerata oltre a quella rappresentata dal dpr 329/94
sulla disciplina del procedimento di riconoscimento delle
imprese ai fini della installazione, ampliamento e trasforma-
zione degli impianti nel rispetto delle norme di sicurezza.
Ma quale influenza ha avuto questa evoluzione sulla
guida in questione? Quale influenza e/o condizionamento
e/o aggiornamento sono stati esercitati sulla presunzione
di conformit (si considerano ) della redazione secon-
do la buona tecnica professionale per gli elaborati proget-
tuali conformi alla norma, pardon, alla guida del Cei?
Al momento restano interrogativi senza risposta. facile in-
vece la risposta alla questione sollevata allorch si rileva -
per la Guida ex art. 4, comma 2 del dpr 447/91 - luso di
una terminologia riferibile non al suddetto regolamento
bens al dpr 554/1999 ed alla legge Merloni. Poich, infat-
ti, la presunzione legale o, meglio, regolamentare intro-
dotta (con norma di dubbia legittimit) dallart. 4, comma 2
del regolamento attuativo della l. 46/90 riferita esclusiva-
mente alle norme per la sicurezza degli impianti, ogni
estensione al dettato ed alla terminologia del regola-
mento attuativo della legge Merloni non pu che risulta-
re abusiva, con conseguente irrilevanza giuridica.
Non si vede, infatti, come una presunzione legale, anzi,
pardon, regolamentare e particolare che modifica il regime
probatorio ordinario possa essere estesa disinvoltamente
da una disciplina regolamentare e particolare per la sicu-
rezza degli impianti ad una disciplina regolamentare sui
lavori pubblici in generale.
Un fattore di confusione, questo, che si aggiunge, si combina
e si intreccia con laltro fattore di confusione, tuttaltro che
secondario, definibile come linguistico se vero (ma non si
ha motivo di dubitare) che la terminologia adottata dalla gui-
da per i livelli di progetto e per la denominazione dei sin-
goli documenti di progetto risulta essere integralmente
quella utilizzata dal dpr 21 dicembre 1999, n. 554.
Forse si ritenuto di prendere due piccioni (il dpr 447/91
e il dpr 554/99) con una fava (la guida), dimenticando
per che i regolamenti in questione non sono riconducibili
ai simpatici (pi o meno) pennuti del proverbio e che, inol-
tre, la guida ex art. 4, comma 2 del dpr 447/91 non pu
fungere da fava per tutti gli usi e tutte le situazioni.
Non a caso, infatti, una delle principali innovazioni intro-
dotte dalla legge 46/90 - ex art. 6, comma 2 - stata quella
di distinguere nettamente - per finalit, contenuto, forma e
procedura - il progetto dellimpianto rispetto al progetto
dellopera ed al progetto edilizio in genere.
86
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
Spettabile redazione
La dicitura che compare a pagina 52 che recita
la presente norma stata compilata dal
Comitato elettrotecnico italiano e beneficia del
riconoscimento di cui alla legge 1 marzo 1968,
n. 186 non assolutamente veritiera in quanto
il fascicolo 6578 non una norma bens una
guida e il riconoscimento (unico caso di rico-
noscimento legale delle guide Cei ed Uni)
deriva dal dpr 6 dicembre 1991, n. 447, per cui
il testo sopra riportato dev'essere rapidamente
rivisto e corretto.
Infatti il secondo capoverso del comma 2 del-
larticolo 4 del dpr 6 dicembre 1991, n. 447 -
Regolamento di attuazione della legge 5 marzo
1990, n. 46 stabilisce che Si considerano redat-
ti secondo la buona tecnica professionale i pro-
getti elaborati in conformit alle indicazioni
delle guide dellEnte italiano di unificazione
(Uni) e del Cei.
La guida Cei 0-2 - Guida per la definizione del-
la documentazione di progetto degli impianti
elettrici, edizione II, fascicolo 6578 - per soddi-
sfare la prescrizione sopra riportata dovrebbe
essere riferita solo e unicamente alla legge 5
marzo 1990, n. 46 - Norme per la sicurezza de-
gli impianti e al dpr 6 dicembre 1991, n. 447 -
Regolamento di attuazione della legge 5 marzo
1990, n. 46, cos come recita il testo del som-
mario.
Il primo capoverso del comma 2 dellarticolo 4
del dpr 6 dicembre 1991, n. 447 - Regolamento
di attuazione della legge 5 marzo 1990, n. 46 -
prescrive che I progetti debbono contenere gli
schemi dellimpianto e i disegni planimetrici,
nonch una relazione tecnica sulla consistenza
e sulla tipologia dellinstallazione, della trasfor-
mazione o dellampliamento dellimpianto stes-
so, con particolare riguardo allindividuazione
dei materiali e dei componenti da utilizzare e
alle misure di prevenzione e di sicurezza da
adottare.
Quindi le indicazioni della guida, ai sensi della
legge 5 marzo 1990, n. 46 e del dpr 6 dicembre
1991, n. 447, hanno valore nellambito della defi-
nizione del contenuto dei progetti e cio:
1) gli schemi dellimpianto;
2) i disegni planimetrici;
3) la relazione tecnica sulla consistenza e sulla
tipologia dellinstallazione, della trasforma-
zione o dellampliamento dellimpianto stes-
so, con particolare riguardo allindividuazio-
ne dei materiali e dei componenti da utilizza-
re e alle misure di prevenzione e di sicurezza
da adottare.
Le tipologie di progetto prescritte dal legislatore
sono due.
La prima tipologia quella prescritta dalla lette-
ra b) del comma 3 dellarticolo 6 della legge 5
marzo 1990, n. 46 - Norme per la sicurezza degli
impianti - che recita:
2. La redazione del progetto per linstallazione,
la trasformazione e lampliamento degli im-
pianti di cui al comma 1 obbligatoria al di
sopra dei limiti dimensionali indicati nel rego-
lamento di attuazione di cui allarticolo 15.
3. Il progetto di cui al comma 1 depositato:
a) omissis
b) presso gli uffici comunali contestualmente
al progetto edilizio, per gli impianti il cui
progetto non sia soggetto per legge ad ap-
provazione.
Questa una tipologia di progetto che dev'esse-
re redatto e presentato al momento della richie-
sta di rilascio di autorizzazioni alla costruzione.
La seconda tipologia di progetto quella da al-
legare alla dichiarazione di conformit prescrit-
ta dal dm 20 febbraio 1992.
Per questa seconda tipologia di progetto il com-
ma 3 dellarticolo 4 del dpr 6 dicembre 1991, n.
447 prescrive inoltre che Qualora limpianto a
base di progetto sia variato in opera, il progetto
presentato deve essere integrato con la neces-
saria documentazione tecnica attestante tali
varianti in corso dopera, alle quali, oltre che al
progetto, linstallatore deve fare riferimento
nella sua dichiarazione di conformit.
Purtroppo invece la guida a partire dalla pre-
messa recita che la documentazione degli im-
pianti elettrici predisposta per consentire
la valutazione, la realizzazione, lesercizio e la
manutenzione a regola darte, con particolare
riferimento alle norme Cei preparate dai comi-
tati tecnici 3, 11, 31, 64 e 81, alle norme Uni,
alla legge 46/90 e relativo dpr 447/91, alla leg-
ge 11 febbraio 1994, n 109, al relativo dpr
554/99, e successive modificazioni, anche se
la documentazione richiesta dalla Legge 46/90
e relativo dpr 447/91 non fa riferimento alcuno
allesercizio e alla manutenzione e inoltre la
Legge 11 febbraio 1994, n. 109 e relativo dpr
21 dicembre 1999, n. 554 non prescrivono as-
solutamente che i progetti debbano essere
elaborati in conformit alle indicazioni delle
guide dellEnte italiano di unificazione (Uni) e
del Cei.
Inoltre la seconda edizione della suddetta gui-
da nella sua premessa contiene affermazioni
ambigue e difformi rispetto alle prescrizioni
delle disposizioni di legge sopra citate quando
recita che:
1) per gli impianti elettrici al di sotto dei limiti
dimensionali stabiliti dalla legge ... omissis ...,
LA LETTERA
Viene in mente un altro proverbio: chi troppo vuole nulla
stringe.
Ancora una volta ha ragione (da vendere) lingegner Fea,
anche se dispiace che, sotto gli aspetti qui ora descritti, la
guida che dovrebbe, per sua naturale funzione, orientare
finisca, invece, allopposto, con il disorientare tant che,
sempre a quanto riferisce lingegner Fea (la cui sempre lu-
cida, precisa e ragionata esposizione non d motivo di dubi-
tare), ne deriva un effetto che genera confusione e scon-
certo tra i professionisti incaricati della redazione della do-
cumentazione di progetto.
Continua, purtroppo, ad avere completamente ragione, lin-
gegner Fea anche allorch rileva, con la consueta ed anali-
tica precisione, che la consistenza della documentazione
di progetto dellimpianto elettrico non in linea (o, se si
preferisce, contrasta in modo insanabile, almeno per taluni
fondamentali aspetti) con i contenuti essenziali del proget-
to (i progetti debbono contenere ) che sono chiaramen-
te indicati dal comma 2 dellart. 4 del dpr 447/91. Tra ele-
menti da eliminare - in quanto contrastanti con il disposto
regolamentare - ed elementi estranei in quanto esorbitanti
dallarea tecnico-funzionale e di sicurezza degli impianti, si
ha la netta impressione che la Guida si sia allargata cos
tanto da non poter raggiungere - per molti aspetti - lo sco-
po regolamentare (assegnatole dal solo dpr 447/91) della
presunzione legale (rectius: regolamentare) di redazio-
ne secondo la buona tecnica.
Alla luce di quanto fin qui rilevato non si pu non concorda-
re con la soluzione proposta dallingegner Fea anche per
quanto concerne tutte le indicazioni che la guida dovreb-
be fornire, nonch per il modo di fornirle.
Rilevo, soltanto, in modo aggiuntivo ma non correttivo, che
la suddetta guida, forse, anzich allargarsi verso orizzonti
che non le appartengono, dovrebbe fornire indicazioni quan-
to pi possibile articolate e dettagliate per gli altri elementi
(presumibilmente un po pi problematici ma, tuttavia, indi-
spensabili) che possono riguardare i materiali e componenti
da utilizzare nonch le misure di prevenzione e di sicurez-
za da adottare: per gli uni e per le altre ogni allargamen-
to potrebbe risultare utile se non prezioso in quanto stret-
tamente conforme alla ratio della sicurezza. Ne deriva, in ul-
tima conclusione, la necessit e lurgenza di rivedere criti-
camente la Guida qui commentata tenendo conto di tutte
le fondate osservazioni e delle proposte dellingegner Fea.
Infine (e qui concludo veramente) sorge spontanea una os-
servazione personale ed una questione finale: ma se le co-
se stanno cos come analiticamente e lucidamente descrit-
to dallingegner Fea, come mai una denuncia di questo
genere pervenuta solo ora?
In ogni caso, meglio tardi che mai.
IL BESTIARIO
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 87
in generale non necessario eseguire il progetto
preliminare e definitivo (Il comma 2 dellarticolo
6 della Legge 5 marzo 1990, n. 46 stabilisce che
La redazione del progetto per linstallazione,
la trasformazione e lampliamento degli impian-
ti di cui al comma 1 obbligatoria al di sopra
dei limiti dimensionali indicati nel regolamento
di attuazione di cui allarticolo 15, quindi al di
sotto dei limiti dimensionali non mai obbliga-
toria la redazione del progetto)
2) la presente edizione della guida tiene conto
... omissis ... dellevoluzione subita nel frat-
tempo dalla legislazione italiana (la disposi-
zione pi recente di legge italiana riguardan-
te le prescrizioni tecniche relative alle norme
per la sicurezza degli impianti il dpr 18
aprile 1994, n. 392 - Regolamento recante di-
sciplina del procedimento di riconoscimento
delle imprese ai fini della installazione, am-
pliamento e trasformazione degli impianti
nel rispetto delle norme di sicurezza, entrato
in vigore il 15 dicembre 1994, quindi prima
ancora della pubblicazione della Ia edizione,
gennaio 1995, della guida Cei 0-2).
La guida, per rispettare il dettato del comma 2
dellarticolo 4 del dpr 6 dicembre 1991, n. 447,
avrebbe dovuto avere lo scopo di fornire le indi-
cazioni affinch i progetti degli impianti elettri-
ci di nuova installazione, di trasformazione e
dellampliamento degli impianti esistenti disci-
plinati dalla Legge 5 marzo 1990, n. 46 possano
essere considerati redatti secondo la buona
tecnica professionale e come allegato informa-
tivo e privo di valore giuridico, da dichiararsi ed
evidenziare nella premessa, un analogo scopo,
ma riguardante il dpr 21 dicembre 1999, n. 554.
Meglio ancora sarebbe stato se il Cei avesse
deciso di pubblicare due guide separate, la pri-
ma per rispettare il dettato del comma 2 dellar-
ticolo 4 del dpr 6 dicembre 1991 beneficiante
del suo riconoscimento, la seconda dedicata al-
la definizione della documentazione tecnica di
progetto degli impianti elettrici soggetti al dpr
21 dicembre 1999, n. 554.
Proseguendo nellesame della pubblicazione ho
constatato che la terminologia utilizzata dalla
Guida, sia per quanto attiene i livelli di progetto
sia per quanto riguarda la denominazione dei
singoli documenti di progetto, integralmente
quella utilizzata dal dpr 21 dicembre 1999, n.
554. Ci in netto contrasto con il dettato e la
terminologia utilizzata dal dpr 6 dicembre 1991,
n. 447 e genera confusione e sconcerto tra i pro-
fessionisti incaricati della redazione della docu-
mentazione di progetto, la qual cosa dev'essere
evitata nel modo pi assoluto.
Per quanto attiene invece la consistenza della
documentazione di progetto dellimpianto elet-
trico in relazione alla destinazione duso dello-
pera, rilevo che nella tab. 3-A:
1) compaiono le colonne c ed e che dovrebbero
essere eliminate perch:
a) per gli impianti elettrici al di sotto dei limiti
dimensionali della legge 5 marzo 1990, n. 46
e del dpr 6 dicembre 1991, n. 447 la redazio-
ne del progetto non obbligatoria;
b) il dm 20 febbraio 1992 per gli allegati obbli-
gatori recita (6) Per lo schema dellimpianto
elettrico realizzato si intende la descrizione
dellopera come eseguita ... omissis ...;
c) la definizione riportata nellarticolo 3.5.3 non
rientra nel dettato dellultimo paragrafo del
comma 2 dellarticolo 4 del dpr 6 dicembre
1991 ed esula dallo scopo della guida stessa;
2) nelle colonne d e f per gli impianti al di so-
pra dei limiti dimensionali della legge 5
marzo 1990, n. 46 e del dpr 6 dicembre 1991,
n. 447 compaiono le righe 3.4.6 e 3.5.8
Computo metrico, 3.5.9 Computo metrico
estimativo e 3.5.13 Capitolato speciale dap-
palto che sono completamente estranei al
testo del comma 2 dellarticolo 4 del dpr 6
dicembre 1991, n. 447.
Per concludere, ritengo che per rispettare il
dettato del comma 2 dellarticolo 4 del dpr 6 di-
cembre 1991, n. 447 la guida dovrebbe fornire
le indicazioni riguardanti la documentazione di
progetto suddivisa nelle tre componenti previ-
ste dal legislatore e cio:
1) schemi dellimpianto;
2) disegni planimetrici;
3) relazione tecnica sulla consistenza e sulla
tipologia dellinstallazione, della trasforma-
zione o dellampliamento dellimpianto stes-
so, con particolare riguardo allindividuazio-
ne dei materiali e dei componenti da utilizza-
re e alle misure di prevenzione e di sicurezza
da adottare.
Se poi allinterno di ciascuna delle sopra citate
componenti della documentazione di progetto
il Cei ritiene opportuno inserire altre sotto com-
ponenti, non ho assolutamente nulla in contra-
rio, purch venga rispettato fedelmente il det-
tato del legislatore.
Vi chiedo quindi di rivedere criticamente, il pi
rapidamente possibile, il testo della guida in
modo da renderlo perfettamente compatibile
con le disposizioni di legge sopra riportate e
nellattesa di ci di pubblicare una variante nel-
la quale s'informino gli utilizzatori della pubbli-
cazione che essa beneficia del riconoscimento
di cui al dpr 6 dicembre 1991, n. 447 solo e uni-
camente per quanto attiene le indicazioni ri-
guardanti la documentazione di progetto richie-
sta dalla legge 5 marzo 1990, n. 46 e dal dpr 6 di-
cembre 1991, n. 447.
Ingegner Damiano Fea
Presidente della sede periferica di Savigliano (Cn)
dell'Unae Piemonte e Valle d'Aosta
Software & Web
a cura della redazione - gie@reedbusiness.it
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
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Eventuali collegamenti in rete tra PC permettono la condivisione
delle offerte tra pi utenti.
Le numerose stampe di analisi della marginalit per lavorazio-
ne/composto, per posizione dellofferta, per lotto/sottocommes-
sa, permettono un controllo immediato nella fase di analisi ed
utile per una eventuale condivisione con colleghi e soci.
Disponibili anche grafici per una sintesi dei dati
FLESSIBILIT E INTEGRAZIONE
Una soluzione scalabile nata per il piccolo, medio e grande in-
stallatore
La soluzione proposta integrabile con altri moduli di gestione dei
processi di instal-
lazione impianti
che possono esse-
re richiesti ed ag-
giunti successiva-
mente come:
- Gestione proces-
so di manuten-
zione impianti e
degli interventi
- Gestione del
Cantiere (con-
suntivazione,
materiale, mano-
dopera (rapporti-
ni), spese extra
- Gestione DDT,
fatturazione, au-
tomezzi, attrez-
zature
- Gestione
Magazzino
- e molto altro
Tali moduli saran-
no attivi se richie-
sti come ambienti
dimostrativi
Come opzione possibile richiedere contratto di assistenza telefoni-
ca e/o consulenza personalizzata.
SOFTWARE & WEB
90
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
Professione installatore
Come confrontarsi
con i clienti
e il mercato
Marcello Personeni - gie@reedbusiness.it
Oggi la comunicazione, come affermano gli
esperti, tutto. Ci si pu osservare in pi
ambiti. La pubblicit, la televisione, i giornali
(chi pi ne ha, pi ne metta) invadono la vita di tutti, leconomia
e la societ in genere. Anche una piccola impresa, come pu es-
sere quella di un installatore, pur se costituita da uno o da due
dipendenti, richiede una competenza in termini di comunicazio-
ne. Si pensi allimportanza della propria immagine presso i clien-
ti, alle tante forme di pubblicit possibili, da quella sulle pagine
telefoniche a quella sul giornale locale o sotto altre forme. Basta
seguire alcune regole fondamentali per diventare consulenti di
se stessi in termini di comunicazione. Secondo tutte le pi re-
centi analisi, unimpresa dotata di una buona comunicazione ha
maggiori probabilit di aumentare il proprio business e i propri
utili rispetto alla concorrenza. Ci pu apparire ovvio. Ma se si
entra pi nel dettaglio, si scopre che il maggior successo sul
mercato certo anche a parit o in presenza di una qualit infe-
riore dellofferta. In altre parole, la comunicazione in grado di
far s che un prodotto o un servizio di minore qualit appaia su-
periore a un altro prodotto o servizio che in realt di qualit
maggiore ma non supportato da una comunicazione efficace.
MESSAGGI COERENTI
Quali regole seguire, dunque? Innanzi tutto bisogna porsi alcu-
ne domande. Che cosa spinge il vostro cliente a scegliere un
vostro prodotto o un vostro servizio invece di altri? La risposta,
va da s, pu essere differenziata. Tante, infatti, sono le cause
che portano alla scelta: il nome, la pubblicit, il prezzo. Ma, ol-
tre a queste ragioni per cos dire tecniche, ce ne sono altre,
pi difficilmente classificabili: il consiglio ricevuto da un colle-
ga, oppure quanto sperimentato di persona nella propria attivi-
t rispetto a quel determinato servizio. Naturalmente esistono
poi molte altre variabili che hanno un ruolo importante nella
decisione finale. Certo, come affermano gli esperti, la perce-
zione complessiva che il cliente ha di un certo prodotto o servi-
zio a fare la differenza. Un vero professionista deve aver chiaro
tutto questo: il messaggio (la comunicazione), che viene diffuso
attraverso pi strumenti, deve essere univoco.
GLI STRUMENTI
fondamentale uniformare il messaggio complessivo che la so-
ciet deve dare di s. necessario, per far questo, svolgere
unanalisi della propria storia, vedere quali sono i servizi pi
apprezzati dal cliente. Per far questo, essendo molto costoso
disporre di strutture dedicate fatte di professionisti, potrebbe
bastare, per esempio, lutilizzo di due questionari. Il primo de-
stinato ai dipendenti o ai collaboratori (qualora esistano, altri-
menti si pu fare da s) che interagiscono da tempo con i clien-
ti, ne conoscono sia le opinioni positive riguardo alla societ sia
le lamentele. Laltro questionario quello, invece, destinato ai
clienti. Anche questi ultimi devono essere invitati a esprimere
la loro opinione sulla societ.
Quali caratteristiche apprezzate di pi?
Che cosa vi spinge a venire da noi?
C un filo conduttore che ci caratterizza?
Queste sono solo alcune delle possibili domande che consento-
no di mettere a fuoco i tratti caratterizzanti della personalit
della societ. Una volta definito tutto questo, importante fare
un ulteriore lavoro di sintesi: bisogna trovare lo slogan che
esprima e accompagni, per quanto possibile, ogni forma di co-
municazione. La comunicazione diventa un modo di guardare
complessivamente a ci che unimpresa fa. Ma come dare uni-
formit agli strumenti della comunicazione? Facciamo lesem-
pio della pubblicit, delle sponsorizzazioni, delle promozioni,
del merchandising e via dicendo. importante esprimere, co-
me detto, la personalit e il messaggio che si vogliono da-
re. Se vogliamo trasmettere lidea, per esempio, di tradizione e
solidit, questi concetti dovranno essere ricorrenti ed emerge-
re in ogni ambito, dai colori dellauto e dei biglietti da visita fino
allufficio. Limportante evitare contraddizioni. Lufficio, per in-
tenderci, non deve trasmettere il messaggio opposto a quello
comunicato in un manifesto pubblicitario. Lobiettivo massimo
riallineare i messaggi della comunicazione in modo che il
cliente li percepisca come un flusso dinformazioni unico prove-
niente da fonti non distinguibili.
NEL NOME DELLA COMUNICAZIONE
Unimpresa dotata di una buona comu-
nicazione ha pi possibilit di busi-
ness. Ma quali regole seguire?
Sottoponete ai vostri clienti dei questionari
per conoscere quale vostra caratteristica ap-
prezzano maggiormente?
Avete mai chiesto ai vostri collaboratori o di-
pendenti quale il punto di forza della vostra
societ apprezzato?
Utilizzate qualche forma di comunicazione
(pagine telefoniche, volantini, manifesti)?
Qualcuno nella vostra societ si occupa di co-
municazione oppure ve ne occupate voi stessi?
Avete sintetizzato le vostre caratteristiche in
uno slogan?
Diffondete questo messaggio in tutte le vostre
comunicazioni?
Cercate di dare coerenza visiva ai vostri mes-
saggi, per esempio utilizzando gli stessi colori
nelle pubblicazioni che utilizzate?
Dedicate parte del vostro budget alla comuni-
cazione?
Periodicamente riflettete su come riorganizza-
re le vostre attivit di comunicazione?
Siete consapevoli del fatto che la comunicazio-
ne sia fondamentale per il successo dellim-
presa?
Come valutare il questionario
Rispondete a ciascuna domanda s o no. Date 1 punto ad
ogni s e zero punti a ogni no.
da 0 a 2 capacit di comunicazione insufficiente
da 3 a 4 capacit di comunicazione sufficiente
da 5 a 6 capacit di comunicazione buona
da 7 a 8 capacit di comunicazione discreta
a 9 a 10 capacit di comunicazione ottima
QUESTIONARIO
Valutate se la vostra impresa sa comunicare
S No
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 91
Libri & cataloghi
Che cosa leggere
per essere sempre
aggiornati
a cura di Fulvia Cattaneo - gie@reedbusiness.it
neati da questi due ordini di obiettivi - la visione ergonomia e la comu-
nicazione visiva - il libro si struttura in una serie di tre capitoli dedica-
ti allhardware del design (lampade, apparecchi, impianti) e in altri tre
centrati sulla progettazione dellilluminazione in ambienti interni (i
luoghi della residenza, dellaccoglienza turistico-alberghiera, del lavo-
ro, gli spazi espositivi commerciali, i musei e i luoghi di culto) ed ester-
ni (vie, piazze, aree urbane, parchi e giardini, complessi sportivi,
monumenti, grandi aree, strade e gallerie), con lesposizione di nume-
rosi casi ed esempi applicativi. Conclude il volume una sezione dedi-
cata ai fondamenti disciplinari del lighting design: natura fisica della
luce, grandezze fotometriche e colorimetriche, principi della visione e
della percezione visiva, procedimenti di calcolo e valutazione.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 144
Umberto Nicolao
Microfoni
Editrice Il Rostro - Segrate MI
Terza edizione - Pag. 206 - 18,00
Il microfono il primo anello della cate-
na audio e questo basterebbe da solo a
spiegare limportanza di una sua
opportuna scelta e di un suo corretto
utilizzo. La tentazione, quantomeno in
applicazioni non musicali, viceversa
quella di considerare questo dispositi-
vo come un semplice accessorio, con le
conseguenze immaginabili: fischi
dovuti a effetto Larsen, timbrica vocale
non realistica, livello sonoro insuffi-
ciente per una copertura sonora totale
dellambiente di interesse; senza poi
considerare la miriade di problemi che
si verificano con impianti microfonici senza filo. Unico libro nel suo
genere (in lingua italiana), Microfoni, di Umberto Nicolao, si propone
di fornire al lettore tutte le informazioni necessarie per dominare il
mezzo, sino ad arrivare a saperne volgere le criticit a proprio favore.
Il volume suddiviso in quattro capitoli - Il suono ed il microfono.
Concetti fondamentali; Soluzioni tecnologiche e costruttive;
Caratteristiche tecniche dei microfoni; Microfoni per impieghi specifici
- e due appendici, la prima dedicata alla tecnologia dei microfoni a con-
densatore, mentre la seconda una collezione di specifiche tecniche
di microfoni per le applicazioni pi varie.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 145
Marcucci
Catalogo professionale
Marcucci ha presentato il nuovo catalogo novit professionale, nel qua-
le emerge il misuratore di kilowatt trifase di nuova concezione, che
utilizza tecniche avanzate di campionamento digitale, pienamente ri-
spondente ai requisiti EN 61036 ed alle normative CE, classe di preci-
sione 1 o 2. Misura il consumo di energia elettrica in un circuito trifase
di corrente alternata a 50 o 60 Hz di frequenza. Pu misurare in modo
preciso e diretto il consumo di energia da direzione positiva e invertita.
Lenergia consumata viene mostrata su un contatore a 5 + 1 cifre. Lo stru-
Gianni Forcolini
Lighting
Lampade, apparecchi, impianti.
Progettazione per ambienti
interni ed esterni
Ulrico Hoepli Editore, Milano, 2004
Pag. 532 - tavole a colori - 39,00
Bene di largo consumo, presenza
amica in ogni luogo, la luce artifi-
ciale figura tra i principali ele-
menti che contribuiscono a ren-
dere abitabili gli spazi di vita,
interni ed esterni, nelle societ
industrializzate. La luce delle
lampade che funzionano con le-
nergia elettrica talmente diffu-
sa che latto dellilluminare appa-
re semplice, alla portata di tutti,
quasi banale; eppure facile
accorgersi che, quando lillumi-
nazione attentamente studiata
e progettata, lo spazio architetto-
nico acquista una valenza in pi,
una qualit che non sfugge nep-
pure al pi distratto osservatore,
una connotazione estetica unica
che lo rende ospitale e gradevole,
oltre che attraente, a volte addi-
rittura affascinante. Per essere a
pieno titolo un fattore qualifican-
te dellhabitat umano, la luce
deve diventare un materiale di
progetto. Il volume Lighting -
proposto da Gianni Forcolini,
architetto e designer autore di
numerose pubblicazioni su temi
e problematiche inerenti allillu-
minazione artificiale e naturale e
docente di Lighting Design pres-
so la Facolt del design del
Politecnico di Milano - esplora
proprio questo territorio definito
dalla fusione tra luce artificiale e
larchitettura. Quando si pensa
ad uno spazio in cui vivere, ci si
immagina anche la sua luce,
quella luce che lo caratterizza e
lo rende comunicabile. Lautore
sostiene che il progetto dellillu-
minazione non ha solo la finalit
di garantire che la visione avven-
ga in modo efficiente e conforte-
vole, nel rispetto dei principi
ergonomici, ma che deve anche
soddisfare le esigenze emoziona-
li e cognitive che sono alla base
della percezione e della comuni-
cazione visive. Negli ambiti deli-
mento forni-
to inoltre con
un contatto di
tipo SO per un
facile monito-
raggio anche
con strumen-
tazione ester-
na. Spicca, inol-
tre, il misura-
tore di distan-
ze ad ultra-
suoni con pun-
tatore laser, do-
tato di tre me-
morie separate
che immagaz-
zinano i dati di
lunghezza, larghezza e altezza; con
un solo tasto si ottiene il calcolo del-
larea o del volume desiderato. Non
mancano, infine, le descrizioni dei
nuovi kit portautensili, dei trapani
con display, degli avvitatori pro-
fessionali e delle torce a led con di-
namo e lampade demergenza.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 147
Testo
Catalogo industria 2004/2005
In 379 pagine troviamo una raccolta
completa di tutta la strumentazione
Testo per il settore industriale,
con le ulti-
me solu-
zioni di mi-
sura per
tempera-
tura, umi-
dit, velo-
cit della-
ria, qualit
del l ar i a
ambiente
(Iaq), pres-
sione, gas
combusti,
pH, condu-
cibilit, velocit di rotazione. Il
Catalogo Industria contiene inol-
tre la nuova gamma di endoscopi
testo e la nuova linea Manifold
Testo per gli impianti di refrige-
razione.
informazioni:
www.serviziolettori.it
riferimento numero 148
Gmd Electronics
Bollettino tecnico
Parla di energia alternativa e della sua produzione il Bollettino Tec-
nico che Gmd Electronics mette a disposizione sul proprio sito
(www.gmdel.com). In questa pubblicazione virtuale possi-
bile trovare una serie di utili indicazioni sull'utilizzo dell'energia
che deriva dal sole, dal vento, dall'acqua. Sono interessanti i ri-
ferimenti ai prodotti proposti dalla societ romana e ai loro utilizzi:
dalla produzione di acqua calda a quella di energia elettrica, fino
all'alimentazione di impianti di riscaldamento e condizionamento.
informazioni: www.serviziolettori.it
riferimento numero 146
ANCHE LA LUCE
NON PI QUELLA
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Saremo nelle citt di:
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I Firenze
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Formazione e
informazione
Relatore Sandro Dentella
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1
8
9
3
AVVICENDAMENTI AL VERTICE
ORGANO UFFICIALE
DI CONFARTIGIANATO IMPIANTI
Garante editoriale - Confartigianato
Impianti: Bruno Venditti
Comitato di garanzia: Roberto Leprotti;
Pietro Martino; Luciano Mattozzi; Sergio
Zen
Comitato di redazione - Confartigianato
Impianti: Paolo Sassetti; Claudio Pavan;
Soffiro Fontana; Giovanni Recchia; Lino
Cadalora; Antonio Forni; Marco Pigni;
Luca Baldani Guerra; Marino Pistolato
Responsabile editoriale - Confartigia-
nato Impianti: Fabrizio Monaco
A cura di: Giuliano Mapelli
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 93
G
iorgio Guerrini stato eletto
il 24 novembre scorso Presi-
dente di Confartigianato, per il
quadriennio 2004-2008, dallAssemblea
dei delegati delle 119 Associazioni ade-
renti, in rappresentanza di 521mila im-
prese artigiane e piccole imprese.
Il nuovo presidente sar affiancato dai
vicepresidenti Gianmaria Rizzi (di Bre-
scia), Francesco Sgherza (di Bari), Tul-
lio Uez (di Trento).
Giorgio Guerrini nato nel 1958 ad
Arezzo, dove risiede. Imprenditore nel
settore dellalimentazione, Guerrini at-
tualmente presidente di Confartigia-
nato Toscana e siede nel consiglio di am-
ministrazione di Banca Etruria. Prima di
arrivare al vertice della pi rappresen-
tativa organizzazione dellartigianato
e delle piccole imprese, ha percorso
tutte le tappe della carriera associativa:
stato, infatti, presidente dellAsso-
ciazione Artigiani di Arezzo e ha anche
guidato il Gruppo Giovani della stessa
Associazione.
Giorgio Guerrini succede a Luciano Pe-
tracchi, che ha guidato la Confederazione
dal 2000. Guerrini ha rivolto a Petracchi
il ringraziamento di Confartigianato
per limpegno profuso in questi quattro
anni per la valorizzazione e lo sviluppo
delle piccole imprese. Un impegno che
Guerrini ha dichiarato di voler onorare
indicando le linee dellazione confede-
rale per costruire un contesto favorevole
alle potenzialit imprenditoriali del no-
stro Paese, per irrobustire il tessuto
produttivo dellartigianato e delle pic-
cole aziende, per migliorarne la capacit
competitiva e consentire loro di vince-
Nominati anche i dieci componenti della Giunta Esecutiva
Giorgio Guerrini
eletto presidente
di Confartigianato
T E C N I C O
sT E C N I C O

Da sinistra: il Vicepresidente Francesco Sgherza, il Presidente Giorgio Guerrini, il Vicepresi-


dente Vicario Tullio Uez, il Vicepresidente Gianmaria Rizzi
PRIMO PIANO 93
ARGOMENTI 96
TERRITORIO
98
A
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G
O
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N
T
I
94 Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
L
a premessa,
la conditio
sine qua
non di questo programma,
una gestione della Confedera-
zione rigorosa, trasparente, con-
divisa e improntata a una maggiore
collegialit. La Giunta deve re-
cuperare un ruolo centrale nella
definizione delle politiche confe-
derali, nellottica di una maggio-
re collegialit delle decisioni e
nellattribuzione di un ruolo mag-
giormente equilibrato nei con-
fronti delle Federazioni dei terri-
tori e delle categorie in essa rap-
presentate.
Lattuazione di tali strategie non
pu prescindere da un adegua-
mento dello Statuto confederale
che tenga maggiormente conto
dellequilibrio e delle sinergie tra
i vari livelli del sistema, nonch di
un adeguato ruolo delle categorie.
Il governo della Confederazione esi-
ge, infatti, metodi e strumenti
nuovi che, insieme alla collegialit,
ci permettano di fare quel salto di
qualit che i nuovi assetti econo-
mici e sociali esigono. Sul piano pro-
grammatico occorre pertanto ri-
definire una serie di priorit.
IL RUOLO
DI CONFARTIGIANATO
IMPRESE
Il ruolo di Confartigianato Im-
prese quale rappresentante degli
interessi di imprese artigiane,
Pmi e lavoratori autonomi, senza
possibilit di confondere o equi-
vocare gli interessi delle imprese
con le ambizioni di uffici, strutture
associative o centri servizi. Il pri-
mo e principale punto di forza
che Confartigianato ha espresso
in passato e che in questi ultimi
anni si andato perdendo ri-
conducibile al fatto che essa ha
rappresentato lespressione di
identit collettive reali, forte-
mente ancorate alle dinamiche
della quotidianit socio-econo-
mica. Oggi il ruolo di Confarti-
gianato o quello che dallester-
no viene percepito la sua mar-
ginalit nella costruzione delle
politiche.
CONFARTIGIANATO
FORTE ATTORE SOCIALE
Posizionamento politico di Con-
fartigianato come forte attore
sociale che, rifiutando qualsiasi
appiattimento su posizioni pre-
definite di schieramenti, sappia far
recuperare alla nostra Confede-
razione capacit di iniziativa po-
litica, tesa a perseguire obiettivi
concreti e misurabili per le no-
stre imprese; se vero che Con-
fartigianato espressione di im-
portanti identit collettive, se ve-
ro che rappresenta serbatoi pres-
soch unici di conoscenza, allora
altrettanto vero che Confarti-
gianato possiede risorse di scam-
bio con il sistema politico che sa-
rebbe sciocco, miope e autole-
sionistico non sfruttare appieno.
In un sistema politico, che ha gi
sperimentato lalternanza, pos-
siamo tranquillamente dire che i
governi, ai diversi livelli, passano,
ma le associazioni restano e que-
sto rappresenta un elemento di sta-
bilit e di integrazione sociale
per molti versi pi forte di quan-
to le dinamiche politiche che han-
no caratterizzato il nostro Paese
possano esprimere.
Avere la consapevolezza della
nostra forza, e pi ancora del ruo-
lo che possiamo svolgere salva-
guardando la nostra autonomia nei
confronti di chiunque, il primo
passo, per superare quella posi-
zione di subordinazione cultura-
le che ancora oggi caratterizza
la nostra associazione. Il collate-
ralismo ormai una strategia per-
dente ma soprattutto lespres-
sione di una sudditanza e subor-
dinazione culturale della Confar-
tigianato, nei confronti dei parti-
ti, che non ha alcuna ragione di esi-
stere, in quanto ne annulla o co-
munque ne riduce fortemente i
principali punti di forza.
CHIARA STRATEGIA
DELLE ALLEANZE
Una chiara strategia delle alleanze
con altri attori sociali; rispetto al-
le altre organizzazioni artigiane e
altri competitor che, via via, si
affacciano sul mercato, strategia
delle alleanze, improntata sui
contenuti, sui programmi, senza
mai perdere di vista il mondo che
rappresentiamo.
REALIZZAZIONE
DEL FEDERALISMO
ASSOCIATIVO
Una convinta programmazione e
realizzazione del Federalismo
associativo che poggi su un
rafforzamento delle strutture re-
IL PROGRAMMA DI LAVORO DEL NUOVO PRESIDENTE
Quattro anni per riacquisire
la centralit dellartigianato e della
piccola impresa nel Sistema Italia
In queste pagine, pubblichiamo una sintesi delle indicazioni programmatiche che il pre-
sidente Guerrini ha enunciato per punti nel corso dellAssemblea Confederale
P
R
I
M
O
P
I
A
N
O
re le sfide del cambiamento in at-
to nella societ, nel mercato,
nelle istituzioni.
LAssemblea ha provveduto al-
tres a eleggere i 10 componen-
ti della Giunta Esecutiva, nelle
persone dei seguenti presiden-
ti: Valdimiro Belvederesi (di An-
cona), Italo Calegari (di Bergamo),
Augusto Cestra (di Frosinone),
Luca Crosetto (presidente dei
Giovani Imprenditori), France-
sco Del Boca (presidente di Con-
fartigianato Trasporti), Alida
Fabbri (di Cesena), Giancarlo
Grasso (della Liguria), Massimo
Nocetti (di Perugia), Dario Vi-
sconti (di Milano), Ernesto Testa
(di Cuneo).
Il presidente Guerrini guider
Confartigianato, lOrganizza-
zione nata nel 1946 che rappre-
senta 521mila imprese apparte-
nenti a 870 settori di attivit
che nella Confederazione sono or-
ganizzate in 20 Federazioni Re-
gionali; 119 Associazioni Pro-
vinciali; 1.215 sportelli territo-
riali; 14mila collaboratori; 74
Gruppi di Mestiere; 12 Federa-
zioni di Categoria.
Giorgio Guerrini Presidente
Gianmaria Rizzi (Brescia)
Francesco Sgherza (Puglia) Vicepresidenti
Tullio Uez (Vicario - Trento)
Valdimiro Belvederesi (Ancona)
Italo Calegari (Bergamo)
Augusto Cestra (Frosinone)
Luca Crosetto (Giovani Imprenditori)
Francesco Del Boca (Confartigianato Trasporti)
Alida Fabbri (Cesena) Giunta Esecutiva
Giancarlo Grasso (Liguria)
Massimo Nocetti (Perugia)
Dario Visconti (Milano)
Ernesto Testa (Cuneo)
LA NUOVA DIRIGENZA DI CONFARTIGIANATO
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 95
gionali ed esalti la vera ricchezza
di Confartigianato: le Associa-
zioni territoriali. In definitiva, una
nuova e diversa sinergia tra sede
nazionale e territorio, tenendo
presente che un disegno organi-
co di federalismo associativo, con-
creto e fattibile, non pu pre-
scindere da un trasferimento di ri-
sorse al livello regionale, ag-
giuntive rispetto alla quota at-
tuale. Naturalmente il meccanismo
di trasferimento di risorse alle
strutture regionali deve tenere
conto delle necessit di alimentare
un fondo di solidariet a favore del-
le regioni con minore numero di
abitanti e laddove quindi Con-
fartigianato pi debole.
Tutto questo secondo progetti
trasparenti e condivisi, che assi-
curino con chiarezza, strumenti e
obiettivi. Evidente che al trasfe-
rimento di risorse deve accom-
pagnarsi un trasferimento di fun-
zioni ai livelli regionali, secondo uno
schema flessibile, tenendo pre-
sente, in questa prospettiva, il
ruolo di coordinamento della se-
de nazionale.
Nellottica di fare sistema devono
essere individuati metodi di re-
lazione e di collaborazione, fina-
lizzati a renderci sempre meglio
partner di comuni progetti di svi-
luppo, che abbiano una valenza pi
ampia del livello provinciale o re-
gionale, ma coinvolgano asso-
ciazioni per aree vaste secondo una
metodologia di confronto e di col-
laborazione che, nel rispetto dei
ruoli e dellautonomia di ciascuno,
crei valore aggiunto. La strate-
gia del trinceramento corri-
sponde allisolamento territoria-
le, provinciale e regionale, sicu-
ramente non risponde agli ob-
biettivi e soprattutto ai bisogni del-
le nostre imprese, dobbiamo fare
in questo senso quel salto di qua-
lit che ci permetta di trasfor-
marci da contenitore disordinato
di risorse, competenze, profes-
sionalit, a sistema, cio quel-
linsieme in grado di sollecitare e
stimolare sinergie fra le forze che
abbiamo al nostro interno. Perch
sicuramente sulla capacit di fa-
re sistema che si gioca il futuro di
Confartigianato.
CATEGORIE ORIENTATE
AL PRODOTTO
E AL MERCATO
Elaborazione di un posiziona-
mento strategico delle attivit
delle categorie, orientato al pro-
dotto e al mercato, abbandonan-
do la gestione residuale a cui in
questo momento, nel sistema
confederale, sono relegate. Al fi-
ne di riallineare Confartigianato,
allevolversi della realt impren-
ditoriale necessario definire un
nuovo concetto di rappresentan-
za, nuove identit, nuovi servizi
(pi personalizzati e strutturati),
iniziative di promozione e di rilancio
delle nostre imprese, operazioni
di sostegno allinternazionaliz-
zazione, accesso a una rete di
servizi a condizioni agevolate e as-
sistenza continua. Tali obiettivi di
sostegno e promozione, per essere
realizzati, necessitano che siano
identificate e destinate specifi-
che risorse economiche e uma-
ne coinvolgendo in questo il ter-
ritorio.
UNIMMAGINE FORTE
DI CONFARTIGIANATO
Costruzione di una immagine for-
te di Confartigianato, in grado di
far identificare in essa gli arti-
giani e le piccole imprese, da svi-
luppare attraverso una autore-
vole leadership e una mirata at-
tivit di comunicazione, articola-
ta su tutti i livelli, condivisa e or-
ganica e comunque unita a una at-
tivit di ricerca e di studio su cui
implementare tale strategia.
LEUROPA
La globalizzazione ha determi-
nato la necessit di un riposizio-
namento delle economie mon-
diali secondo nuovi schemi, su-
perando ormai di fatto la dimen-
sione nazionale anche per le im-
prese pi piccole. Diventa quindi
centrale per lartigianato e la pic-
cola impresa il ruolo delle istitu-
zioni europee e vitale che esse
garantiscano alle economie na-
zionali i presupposti necessari
per crescere in competitivit.
Confartigianato deve porsi come
obbiettivo il riconoscimento del ruo-
lo dellartigianato e delle Pmi co-
me motore della crescita econo-
mica in Europa, e quindi uno sfor-
zo di qualificazione e rafforza-
mento delle politiche europee ad
esse dedicate.
Questo si ottiene con:
- maggiore presenza nelle istitu-
zioni comunitarie in termini di
qualit della partecipazione ai
provvedimenti da adottare, di
maggiore coinvolgimento e ascol-
to delle istanze delle nostre im-
prese, per colmare una distanza
vissuta come eccessiva tra im-
prese e istituzioni europee. an-
che auspicabile una maggiore in-
cisivit in termini di attivit/pro-
positivit alla definizione di poli-
tiche europee in materia di pro-
mozione, sostegno e tutela del
made in Italy;
- semplificazione degli adempi-
menti e quindi meno oneri per
limpresa e lobbligatoriet delle
valutazioni sullimpatto delleco-
nomia e sul business, di ogni pro-
posta normativo-regolamentare.
Su questo tema, inoltre, non pos-
siamo non auspicare un pi forte
impulso alla Corporate Social Re-
sponsability;
- nuove regole per la promozione
del commercio mondiale. Con-
fartigianato deve contribuire a
implementare azioni di rilancio
delle politiche esterne dellUnio-
ne, anche nella prospettiva della
creazione dello spazio eurome-
diterraneo entro il 2010. Vanno ri-
viste le regole degli scambi mon-
diali (ne prova il fallimento del
vertice di Cancun) e adottate po-
litiche comuni, volte ad assicu-
rare laccesso alle materie prime
e ai prodotti energetici anche per
le Pmi;
- infine una maggiore partecipa-
zione delle Pmi nel dialogo so-
ciale. Le rappresentanze delle
Pmi possono giocare un ruolo im-
portante nella governance eco-
nomica e sociale europea.
LIMPRENDITORE
COME PERSONA
Rivalutazione e valorizzazione
della figura dellimprenditore co-
me persona che, pur costituendo
la stragrande maggioranza del
nostro sistema produttivo, gi
da tempo sotto accusa nellim-
maginario collettivo per la pre-
sunta incapacit di entrare nel
mercato globale e di competere con
le economie emergenti.
Rivalutare la figura dellimpren-
ditore della Pmi significa affron-
tare le tematiche del Welfare, in-
teso non solo come insieme di
previdenza - sanit - assistenza,
ma come capacit di garantire
quel benessere legato a relazioni,
a legami di appartenenza, a nuo-
ve mete, progetti e occasioni di
esprimersi, di conoscere, quello le-
gato alla coniugazione tra cre-
scita economica e integrazione
sociale. La libert insieme con la
responsabilit.
Oggi siamo di fronte a trasfor-
mazioni, in primo luogo sul piano
culturale, davvero radicali, per-
ch ormai da molti anni il cittadino
si aspettava che fosse lo stato a
provvedere ai suoi bisogni in ca-
so di vecchiaia, malattia, disagio
sociale. Senza bisogno di ap-
profondire in questo contesto il te-
ma, sembra ormai evidente, e
non solo in Italia, che lo Stato
non sar pi in grado di garanti-
re una copertura totale, che dovr
invece essere garantita da una
combinazione di interventi pubblici,
parapubblici e privatistici.
Sulla sanit e sullassistenza - il ve-
ro buco nero del nostro Welfare se
solo pensiamo al peso e al costo
crescente degli anziani non au-
tosufficienti, dei servizi allinfan-
zia - la questione ancora molto
aperta e insoluta e Confartigianato
non pu non porsi in modo proat-
tivo e strategico su questi temi.
Oggi la politica stessa afferma
che, perch un programma poli-
tico orientato sulle riforme e sul
cambiamento possa davvero es-
sere credibile ad una societ de-
gli individui, deve avvicinasi al-
la persona.
QUALIFICAZIONE
DELLA CLASSE
DIRIGENTE
Se Confartigianato vuole realiz-
zare la propria mission
di aggregazione, se-
lezione, difesa e
promozione degli
interessi e dei fi-
ni collettivi degli
imprenditori; se
vuole essere fon-
te di ordine sociale e
ricoprire unimportante
funzione nella regolazione del-
leconomia, ha necessit di rial-
linearsi allevolversi della realt
imprenditoriale e ai nuovi ruoli e
competenze che un nuovo con-
cetto di rappresentanza esige.
Pertanto un processo di ripen-
samento strategico e di valoriz-
zazione dellorganizzazione deve
necessariamente prendere le
mosse da una precisa indivi-
duazione di quali siano le com-
petenze al momento disponibili,
e il loro sviluppo.
Prima ancora di rivolgersi al mer-
cato, necessario essere ben con-
sapevoli di quali siano le proprie
caratteristiche distintive, i pro-
pri punti di forza e di debolezza.
Solo in questo modo possibile ot-
tenere una piena valorizzazione di
queste competenze da un lato e
riuscire ad integrarle dallaltro.
In questo processo la nostra as-
sociazione non pu non tenere
conto della necessit di investire
nella formazione di dirigenti, con
profili professionali coerenti con
le nuove esigenze del management

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96 Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
politico, in particolare sul ver-
sante della programmazione e
dello sviluppo economico, nel rap-
porto con istituzioni, sindacati
ecc., non pu non impegnarsi in
una formazione permanente di
dirigenti in grado di agire allinterno
di logiche decisionali complesse,
di interpretare i fenomeni econo-
mico-politici e di organizzare e
gestire operativamente le scelte
conseguenti.
LA COLLEGIALIT
COME METODO
Attuata gi nellindividuazione di
questo programma deve esse-
re assunta come metodo che in-
terpreti una nuova stagione as-
sociativa.
Oltre che realizzare gli obbietti-
vi esposti, la nuova classe diri-
gente deve porsi come priorit
quella della gestione risorse eco-
nomiche della Confederazione,
con la consapevolezza che tutti
dobbiamo e possiamo farci cari-
co dei momenti di difficolt a
condizione che tale gestione sia
rigorosa, trasparente e condivi-
sa e precisando da subito che
la carica di dirigente nazionale di
Confartigianato va interpretata
e vissuta come servizio e non
come soluzione di situazioni per-
sonali e professionali non sod-
disfacenti.
SINERGIA TECNO-
STRUTTURA-DIRIGENTI
Per la realizzazione dei proget-
ti sopra delineati, come del resto
di qualsiasi progetto o obbiettivo,
c bisogno di una tecnostruttura
in grado di valorizzare le risor-
se esistenti, con ruoli e obbiet-
tivi ben definiti, che collabori
in piena sinergia con una classe
dirigente composta da im-
prenditori competenti, moti-
vati; consapevoli che sola-
mente facendo squadra che pos-
siamo agire in maniera pi inci-
siva a livello di rappresentan-
za politica e economica, favo-
rendo cos unimprenditoria di-
namica, aperta alle innovazioni,
capace di intraprendere un pro-
cesso virtuoso di scelte parte-
cipate.
Infine, tutto quanto sopra espo-
sto, deve essere realizzato da
una tecnostruttura e una classe
dirigente che formino una vera
squadra, governata, nelle di-
verse situazioni, da competenza,
onest e trasparenza; una squa-
dra, perch una squadra un
prodotto pi che unaddizione,
un insieme molto pi potente
che la semplice somma dei suoi
componenti, una squadra che
unita da questi obbiettivi, con le
caratteristiche che ho appena
enunciato e che sono basilari di
trasparenza, competenza e one-
st, sia determinata nel rag-
giungimento degli obiettivi a te-
nere i pi elevati standard di
comportamento, personale, pro-
fessionale e associativo.
(Si ringrazia per la collaborazione lUfficio
Stampa di Confartigianato nazionale -
dott.sa Lorenza Manessi)
A
ntonio Forni, classe
1940, artigiano della
Confartigianato di Va-
rese, libero artigiano dal 1958,
stato recentemente eletto
Presidente nazionale della ca-
tegoria dei Bruciatoristi Ma-
nutentori di Confartigianato
Impianti.
Lelezione di Forni (foto a si-
nistra) corona anni di intenso e
proficuo impegno, sia profes-
sionale sia sindacale, que-
stultimo svolto con successo a
tutti i livelli territoriali: presso
lAssociazione provinciale di
appartenenza, presso la quale
Forni Capo Gruppo, presso la
Confartigianato della Lombar-
dia e, infine, presso la Confar-
tigianato nazionale, dove lar-
tigiano ha ricoperto, per di-
versi anni, la carica di vice-
presidente della categoria dei
Bruciatoristi Manutentori, svol-
gendo un intensa attivit anche
presso Uni - Cig.
Secondo, e altrettanto impor-
tante, avvicendamento stato
quello che ha visto lelezione al
vertice della categoria dei Ter-
mici e Idraulici di Giovanni Bar-
zaghi, artigiano di Giussano
che ricopre la carica di vice-
presidente vicario della Con-
fartigianato Milano: Barzaghi,
57 anni, succede al piemon-
tese Lino Cadalora di Nova-
ra. Barzaghi ha partecipato ai
momenti pi significativi per la
categoria finalizzati alla riso-
luzione delle problematiche
di settore, contribuendo a in-
dirizzare le proposte di merito
per la crescita delle imprese. Le
linee guida dellazione della
categoria presieduta da Bar-
zaghi (foto a destra) riguar-
deranno, in particolare, il tema
dellaggregazione degli asso-
ciati, attraverso la creazione di
consorzi, in grado di garantire
integrazione, competitivit e
soddisfazione del cliente, an-
che alla luce della crescente
concorrenza che promana dal-
le multinazionali estere.
Lelezione di Forni e quella di
Barzaghi sono avvenute in un
autunno - proprio il caso di dir-
lo - caldo dal punto di vista
sia normativo sia di mercato per
gli installatori del settore del-
la climatizzazione e delli-
IMPORTANTI AVVICENDAMENTI NEL COMPARTO CLIMATIZZAZIONE E IDRAULICA
Forni nuovo Presidente di Confartigianato
Bruciatoristi Manutentori, Barzaghi
Presidente di Confartigianato Termici
ed Idraulici
Succedono rispettivamente a Roberto Leprotti e a Lino Cadalora
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Antonio Forni
Giovanni Barzaghi
www.reedbusiness.it Il Giornale dellInstallatore Elettrico 97 15 Gennaio 2005 N. 1
draulica: basti ricordare la re-
cente approvazione della leg-
ge n. 239/2004 (Marzano),
con le importanti previsioni
normative in materia di gas,
postcontatore in generale e
riordino dellimpiantistica, e
la delibera n. 40/2004 dellAu-
torit per lEnergia Elettrica e
il Gas in materia di sicurezza de-
gli impianti. Ad Antonio Forni
e Giovanni Barzaghi vanno,
quindi, gli auguri di buon lavoro
dai colleghi presidenti di ca-
tegoria di Confartigianato Im-
pianti, del responsabile Fabri-
zio Monaco e di tutti gli artigiani
installatori associati del com-
parto del Paese, che sono oltre
17mila.

CONFARTIGIANATO INCONTRA IL MINISTRO DELLECONOMIA SINISCALCO


Cadono gli automatismi
sugli studi di settore
Al centro dei colloqui alcuni chiarimenti sulla Finanziaria
U
na delegazione di Con-
fartigianato, guidata
dal presidente Luciano
Petracchi e composta tra gli
altri dal responsabile del settore
tributario Andrea Trevisani, ha
recentemente incontrato il Mi-
nistro dellEconomia Domenico
Siniscalco. Al centro dei collo-
qui alcuni chiarimenti sulla
Legge Finanziaria.
Il Ministro Siniscalco ha ribadito
a Confartigianato la volont
del Governo di rimuovere gli
automatismi di aggiornamento
contenuti nelle norme della Fi-
nanziaria sugli studi di settore.
Nella stessa occasione, Sini-
scalco ha anche assicurato che
la Legge Finanziaria verr mo-
dificata anche per quanto ri-
guarda le misure sugli elenchi
clienti e fornitori e si reso di-
sponibile ad analizzare ipotesi
di semplificazione degli adem-
pimenti burocratici in materia
fiscale.
La delegazione di Confartigia-
nato ha ribadito la propria di-
sponibilit al dialogo con lA-
genzia delle Entrate per con-
dividere le soluzioni che ver-
ranno individuate dai tavoli
tecnici sugli studi di settore.
Limportante risultato raggiunto
da Confartigianato stato ot-
tenuto dopo che la Giunta
Esecutiva aveva deciso lo sta-
to di agitazione dellartigia-
nato, per protestare contro
le modalit di revisione degli
studi di settore previste nel-
la manovra finanziaria pre-
sentata dal Governo.
Le modifiche prospettate dal
Governo per l anno 2005
avrebbero snaturato lo stru-
mento degli studi di settore,
annullando il principio della
concertazione con le catego-
rie produttive e appiattendo,
in modo indiscriminato, i dif-
ferenti livelli di ricavo delle im-
prese.
Non siamo contrari alla revi-
sione degli studi di settore. Ma
la revisione - sottolinea il pre-
sidente Petracchi - pu essere
al rialzo, cos come al ribasso,
visto lo stato di grave crisi di al-
cuni settori, come ad esempio
il tessile-abbigliamento e la
metalmeccanica e altri. Per
questa ragione, consideriamo
sbagliato e inaccettabile che
si stabilisca a priori il gettito che
gli studi di settore devono da-
re alle casse dello Stato.
In tal modo, si finisce per in-
trodurre surrettiziamente una
nuova tassa sul lavoro auto-
nomo, una vera e propria nuo-
va minimum tax.
Domenico Siniscalco, Ministro
dellEconomia
Una ricerca
Azienda titolare di brevetti dedicati al settore impianti-
stico cerca, per lo sviluppo dei prodotti, partner interes-
sati alla produzione e/o alla distribuzione commerciale:
per informazioni: elettricisti@mail.confartigianato.it
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Sistema di sospensione a staffa - multiuso l

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98 Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
D
urante il primo semestre
di questanno cresciuto
nellartigianato vicentino
laccesso al credito a breve termine
e si ridimensionato il ricorso a
quello a medio, segno che le im-
prese cercano pi liquidit che ri-
sorse per investimenti. Nel con-
tempo, un segnale positivo si
avuto con laumento degli im-
pieghi e dei depositi, mentre la ne-
cessit di sostenere la crescita
ha spinto la Banca Centrale Eu-
ropea a mantenere i tassi su va-
lori costanti o leggermente infe-
riori.
Il tasso che direttamente inte-
ressa il mondo artigianale, come
risulta dallindagine semestrale
elaborata dallUfficio Studi del-
lAssociazione Artigiani di Vi-
cenza e da BS Consulting, quel-
lo relativo alla media dei tassi
applicati a livello provinciale alla
clientela dei consorzi fidi, che
nellultimo periodo ha subito una
leggera limatura (-0,021%), scen-
dendo sotto il muro del 6,8%, e di-
latando ulteriormente (+0,326%)
in positivo la distanza che lo se-
para dal prime rate Abi (7,125%).
Nel primo semestre di questan-
no, il tasso guida europeo riferi-
to alle operazioni di rifinanzia-
mento bancario a medio termine
ha registrato una ulteriore ridu-
zione (-0,012%) e questo, assieme
alla sensibile riduzione di quello
a tre mesi (-0,030%), ha dato un
impulso alla contrazione anche dei
principali tassi di breve e di lun-
go periodo.
Nella prima parte del 2004, le ri-
chieste di prestito complessive so-
VICENZA
Si ridimensionato, di contro, il ricorso a quello a medio
Nel I semestre 2004, lartigianato
ha privilegiato richieste di credito
a breve termine
S
ono giunte alla meta le se-
dici imprese che hanno pre-
so parte al primo corso
sullArtigianato Etico or-
ganizzato da Form.Art.,
ente di formazione di
Confartigianato Forl, in
collaborazione con il Cise,
azienda speciale della Ca-
mera di Commercio della Pro-
vincia e le altre organizzazioni
dellartigianato. Le aziende
hanno seguito una serie
di incontri partecipando a
simulazioni e approfon-
dendo il significato di cosa sia
lartigianato etico, non-
ch delle implicazioni
dello statuto che lo
regola, giungendo
cos alliscrizione
allalbo Artigia-
nato Etico. La de-
finizione dello stan-
dard nata dalla con-
statazione che, per le aziende di
piccole dimensioni, la rigidit dei
parametri richiesti per
lottenimento del rico-
noscimento SA8000
costituisce un osta-
colo, impedendo il rag-
giungimento di una cer-
tificazione, che oltre a dar
prestigio allimpresa,
garanzia di qualit per
chi si rivolge alla-
zienda. Lartigiana-
to etico, pur utiliz-
zando come base di
partenza le norme
SA8000 e le leggi che disciplina-
no la sicurezza sul luogo di la-
voro, tiene conto, al contempo, del-
le dimensioni contenute di mol-
te imprese del mondo artigiano.
Far parte dellalbo delle imprese
dellArtigianato Etico, oltre a es-
sere un prestigioso riconosci-
mento, implica ladesione obbli-
gatoria allOsservatorio, che fun-
ge da ente di controllo sulleffet-
tiva adozione dello standard.
Ogni azienda, infatti, sar con-
trollata da 5 monitori, che avran-
no il compito di segnalare i com-
portamenti dellimpresa, indivi-
duando le realt che necessitano
di verifica ispettiva, perch non a
norma con quanto previsto dallo
standard. Gli stessi monitori
prima di accedere al ruolo do-
vranno sostenere un esame che
permetter loro laccesso allalbo
dei monitori, da cui le aziende
potranno scegliere le 5 figure
preposte al controllo del rispetto
dei parametri previsti. Lartigia-
nato etico rientra in un progetto,
realizzato da Unioncamere, Con-
fartigianato, Cna ed Eurochambre,
lunione della Camere di Com-
mercio europee, che ha vinto un
bando indetto dalla Comunit
Europea.
Il caso forlivese un progetto pi-
lota richiesto da altre regioni, tra
cui Liguria, Lombardia, Piemon-
te, Puglia e Sicilia, ma estensibi-
le alle altre realt solo al termine
della sperimentazione.
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FORL
16 imprese iscritte allAlbo
Artigianato Etico
Giunte alla meta le imprese che hanno preso parte al primo corso
scomparso il presidente Aldo Fraternali.
74 anni, presidente della zona Ossola di Confartigianato
Novara Verbano Cusio Ossola, morto nei giorni scorsi nel-
la sua abitazione a Domodossola. Aldo Fraternali, impren-
ditore molto conosciuto ed apprezzato nella sua amata Os-
sola e non solo, era da sempre impegnato nel sistema asso-
ciativo Confartigianato.
Vera anima dellartigianato ossolano, ha speso il proprio
entusiasmo, il proprio impegno a tutela delle categorie arti-
giane a livello locale, regionale e nazionale. Fra gli incarichi
ricoperti, Aldo Fraternali era anche presidente regionale di
Anap Confartigianato, associazione che raccoglie migliaia
di pensionati in tutta Italia.
BREVI
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 1 15 Gennaio 2005 99
no aumentate dell1,6%; ma, men-
tre il credito di breve periodo
schizzato verso lalto (+8,2% gli im-
porti, +1,1% le domande), quello
di medio-lungo termine ha regi-
strato un ulteriore ribasso (-12,4%
e -9,8%). un sintomo di caute-
la e di attesa da parte delle im-
prese, nella speranza che le con-
dizioni del mercato creditizio pos-
sano cambiare. Nel breve termi-
ne spicca lincremento degli im-
porti concessi nellArea Berica
(+16,8%), a Thiene (+14,5%) e
nellarea Agno-Chiampo (+14,4%).
Nellambito del finanziamento a
medio termine le aree di Thiene,
Bassano e Vicenza si mettono
in evidenza per il calo registrato
rispetto al precedente periodo, ri-
spettivamente -30,5%, -14,2% e
-12,8%. Pi proiettate sul credito
finalizzato allinvestimento lA-
rea Berica (+4,5%) e quella del-
lAgno-Chiampo (+7,8%). Lana-
lisi settoriale del credito a breve
evidenzia come solo 4 categorie
su 16 siano in calo, in particolare
il Tessile che segna un -10,2%. No-
tevole laccesso a questa tipolo-
gia di finanziamento da parte dei
Trasportatori (+29,4%) e degli
Impiantisti (+24,2%). Nel credito
a medio ben 10 categorie su 16 so-
no in calo: gli importi concessi
si ridimensionano in particolare per
le imprese Tessili (-68,3%), Ali-
mentari (-53%) e Ceramiche (-
44,8%). Positivi, invece, Autori-
parazione (+19,1%), Edilizia
(+9,7%) e Abbigliamento (+8,5%).
Per quanto riguarda la dimen-
sione media per singola operazione
a breve, il dato complessivo pro-
vinciale esprime una certa sta-
zionariet (-1,7%), che permette
di constatare che laumento dei
volumi complessivamente deli-
berati frutto soprattutto del-
lattivit dei Confidi, che soddi-
sfano le esigenze di un numero
crescente di aziende artigiane.
Anche nei finanziamenti a medio
termine cala la dimensione media
concessa, per un valore pari al
2,9%. Passando ai dati della Ban-
ca dItalia nellultimo semestre, si
rilevata una crescita soddisfa-
cente e in progressiva accelera-
zione dei depositi e degli impie-
ghi, con una leggera prevalenza
dei secondi sui primi, segnale di
una propensione futura a investire.
La lenta ripresa dellattivit pro-
duttiva, quindi, si pu cogliere
negli indicatori del credito a bre-
ve termine e nella crescita ge-
nerale di impieghi e depositi a
livello provinciale. Tuttavia, gli
impieghi di lungo periodo, desti-
nati a investimenti strutturali,
dimostrano una dinamica meno
sostenuta rispetto ad altre realt
regionali e nazionali. La difficile
fase congiunturale ha colpito la
provincia di Vicenza forse pi di
altre realt; a questo si aggiunge
il protrarsi della crisi
internazionale, che ha
fiaccato alla base la
parte pi importante
del mercato di riferi-
mento delle imprese
artigiane.
Gli imprenditori vicen-
tini hanno dunque pre-
ferito riavviare la pro-
duzione con ritmi piut-
tosto blandi, nellatte-
sa di sviluppi positivi
che possano ricondur-
re a una situazione di
normalit. Se la fase
peggiore dovesse essere alle spal-
le, nella provincia di Vicenza po-
tremmo trovare tutti i presup-
posti per una rapida uscita dal-
la crisi; altrimenti, le difficolt a
cui andrebbero incontro le im-
prese potrebbero divenire diffi-
cilmente sanabili, costringendo-
le a ricorrere sempre pi spesso
allindebitamento per coprire i
costi correnti, anzich per attivare
nuove politiche di investimen-
to, di fatto arretrando rispetto
alle posizioni conquistate
negli ultimi anni.
U
n libro che ripercorre, con
documenti, fotografie, in-
cisioni, testimonianze, la
storia dellartigianato della pro-
vincia di Pordenone, del Friuli Ve-
nezia Giulia e di questo Paese.
Un libro che non si limita a risco-
prire e a rivalutare il passato, ma
rilancia sul futuro, il futuro delle ar-
ti e dei mestieri, delle abilit e
delle capacit, delle conoscenze e
dellintelligenza, della voglia di
fare e del lavoro: il futuro dellar-
tigianato. il volume di Mauri-
zio Lucchetta, Segretario gene-
rale della Confartigianato della
provincia di Pordenone e della
Federazione regionale del Friuli Ve-
nezia Giulia, dal titolo Il libro del-
le arti e dei mestieri, presentato
a Palazzo Mantica. Un volume di
oltre 500 pagine, edito dalla Con-
fartigianato di Pordenone - ha ri-
cordato il presidente, Silvano Pa-
scolo - che grata al proprio se-
gretario per il grande lavoro che ha
saputo svolgere e grazie al pre-
zioso sostegno della Camera di
commercio industria artigianato e
agricoltura della provincia di Por-
denone e della Banca Popolare
FriulAdria. Abbiamo scelto di
sostenere questa pubblicazione -
ha spiegato il presidente della
Camera di commercio, Gianni Pa-
van - perch crediamo nella ri-
cerca e nella valorizzazione della
storia di questo territorio, ritrovare
le tracce delle nostre radici, di ci
che siamo stati, di come il Friuli oc-
cidentale ha saputo trasformarsi
da area agricola a industriale af-
fermandosi come una delle province
pi industrializzate del Paese. E con-
fermandosi oggi come uno dei
territori a maggiore densit im-
prenditoriale, anche grazie allar-
tigianato. Leconomia trasforma,
evolve, fa crescere. E al fianco de-
gli imprenditori di questarea c
stato chi ha creduto nei progetti
di crescita: la Banca Popolare di
Pordenone prima, la FriulAdria
oggi. Un istituto di credito che
non ha perso le proprie radici e che
continua anche oggi a costituire un
punto di riferimento per le famiglie
come per gli artigiani. Ripercorrere
la storia delle arti e dei mestieri
un po ripercorrere il cammino
compiuto da questa banca che
ha compreso, e quindi appoggia-
to, la pubblicazione di questo im-
portante volu-
me. Un libro po-
deroso ma non
annoiante - sta-
to lesordio di Mau-
ro Corona, scultore,
scrittore, scalatore -. co-
me un buon portolano... e come un
navigante sa quanto sia indi-
spensabile avere sempre accanto
a s un portolano, allo stesso mo-
do questo libro dovrebbe essere
presente in ogni famiglia per
non smarrire la rotta, per non per-
dersi. Vengo da un mondo - ha ag-
giunto Corona - dove gli oggetti
avevano il loro significato nellu-
tilizzo. Serviva una scodella? Ec-
co che il nonno andava a realizzarla.
Servivano gli sci perch aveva ne-
vicato, bene, quello era il mo-
mento per costruirli. Non prima, non
dopo, perch non sarebbero sta-
ti necessari. Questo mi ha insegnato
che nella vita si consuma, non si
accumula. La vita come larte,
occorre togliere gli orpelli per guar-
darla davvero. Occorre intaglia-
re il legno perch si veda la scul-
tura, occorre togliere perch il
bello appaia. E di questa capa-
cit di ritornare allessenziale, co-
s come della capacit di usare le
mani si sta perdendo la memoria.
Ecco perch - il timore di Coro-

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PORDENONE
Ripercorsa la storia dellartigianato della provincia e della regione
Presentato il libro La storia
delle arti e dei mestieri
100 Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
na - temo che questo libro sia una
lapide, perch tra ventanni i no-
stri ragazzi non sapranno pi fa-
re nulla con le mani. Da alcuni
anni sto cercando di promuovere
una scuola dellartigianato in Val-
cellina perch i giovani che hanno
manualit, che vogliono imparare,
possano farlo e ai quali traman-
dare conoscenze e abilit che, al-
trimenti, andranno perdute. E al-
cune sono gi scomparse. Se gli
alberi venissero tagliati in un par-
ticolare periodo del mese di mar-
zo, il legno non arderebbe - svela
Corona -. Quante case esistono
nella Valcellina che hanno centi-
naia danni e sono ancora l, con il
legno che mostra i segni del tem-
po, ma non distrutte dagli incen-
di? Perch chi le ha costruite co-
nosceva il segreto del legno. E
non occorrerebbero vernici tossi-
che per conservare i mobili, le
porte, le travi dei tetti. Stradivari
- ricorda ancora Mauro Corona - co-
nosceva un altro segreto, quello del-
la foresta che canta. In un gior-
no preciso del mese di maggio la
foresta canta, un suono che so-
lo chi sa ascoltare perce-
pisce. Il mistero dei
suoi violini non ri-
siede nella verni-
ce (peraltro ana-
lizzata pi e pi
volte senza mai ri-
velare alcunch di
particolare, ma nel
tempo in cui il sapiente
liutaio tagliava lalbero pre-
scelto, consentendo al legno di
conservare la memoria del pro-
prio canto e trasferirla al violino. In-
voca Mauro Corona limpegno di
Stato, Regione, Europa nel far s che
questa sapienza non vada per-
duta. Anche lEuropa, certo...
Credevo nellEuropa, ma oggi ho
qualche dubbio se appartenervi si-
gnifica solo sottostare a regole e
regole che impediscono di con-
servare la tradizione, che impe-
discono di lavorare il latte per ri-
cavarne la ricotta o il formaggio....
Riavviciniamo i giovani alla ter-
ra, consentiamo loro di confron-
tarsi con la creativit. Un tempo non
troppo lontano tutto era artigianato,
cera un rapporto molto stretto
con la terra, largilla, il legno, che
stiamo perdendo per correre ve-
locemente... ma verso dove? Bi-
sogna ridisegnare il tempo, so-
prattutto per i bambini e, acca-
lorandosi, bisogna impedire che
una cultura di secoli venga di-
strutta.
un libro - spiega Maurizio Luc-
chetta - che raccoglie, chiude e tra-
manda elementi locali non solo
di Pordenone ma del Friuli Vene-
zia Giulia. E mi auguro - rimarca -
che costituisca una sorta di sas-
so nello stagno ispirando lavori
analoghi da parte di altre asso-
ciazioni intenzionate ad impe-
gnarsi in una ricerca e in una rac-
colta di testimonianze del passa-
to e della cultura artigiana che fi-
no ad ora non ha ottenuto suffi-
ciente attenzione alla propria sto-
ria. Unattenzione che la Con-
fartigianato della Provincia di Por-
denone invece sta continuando
a dimostrare, dato che questo im-
portante lavoro di Maurizio Luc-
chetta si somma a numerose ini-
ziative si riscoperta e valorizzazione
di quel patrimonio che la cultu-
ra artigiana e del territorio. Il vo-
lume contiene anche delle pro-
vocazioni, ad esempio sullarti-
gianato artistico -
sottolinea Luc-
chetta - che il
vero made in
Italy, spesso tra-
scurato.
Il libro si chiude
con una testimo-
nianza che an-
che un impegno
nella direzione del
tramandare sape-
re: la Scuola dei
mestieri fondata
dalla Confartigia-
nato in Etiopia. Un esempio im-
portante e soprattutto concreto del-
la volont e della capacit degli ar-
tigiani di far crescere il tessuto
sociale. A questa Scuola verr de-
voluto il ricavato della vendita del
libro. Un omaggio a Corona ed
anche agli artigiani stata la let-
tura di un brano tratto dal libro Il
volo della martora affidata a Ma-
rina Paier. Pagine toccanti che
hanno rievocato la tragedia del
Vajont avvenuta quarantanni fa.
In un clima di intensa emozione,
Enrico Bertossi, assessore regio-
nale alle attivit produttive, ha
portato il proprio saluto al mon-
do degli artigiani. Un mondo im-
portante, al pari di altri, e non so-
lo per leconomia. Si soffermato
sui valori lesponente della Re-
gione, in particolare il valore del la-
voro dove gli artigiani non sono
secondi a nessuno e hanno se-
gnato, forse pi di altri, la storia del
territorio. Maurizio Lucchetta -
prosegue Bertossi - traccia la sto-
ria di questa regione attraverso la
storia dellartigia-
nato, ed una storia
appassionante. Ci
d il senso della me-
moria della nostra
terra e del lavoro di
tanta gente. Infine
invita lassessore a ri-
vedere alcune delle
valutazioni recenti
che, come genitori, si
formulano sul lavo-
ro, il proprio e quel-
lo auspicato per i
propri figli. Troppe
volte si spingono i ragazzi a fare al-
tro, ovvero un lavoro pi nobi-
le, che ci lasci le mani pulite e ci
imponga la cravatta.
Occorre fare uno sforzo per cam-
biare questo modo di pensare in-
segnando che il valore vero non ri-
siede nella cravatta ma in un lavoro
svolto con passione, intelligenza,
capacit.
Una considerazione condivisa dal
sindaco di Pordenone, Sergio Bol-
zonello, che rimarca come questo
nostro territorio che amiamo profon-
damente, si rispecchi nel libro di
Maurizio Lucchetta, un libro pie-
no di valori; del resto - aggiunge
- conosciamo Maurizio Lucchetta
per questa sua capacit di essere
testimone del passato e delle no-
stre tradizioni.
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102 Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 1 15 Gennaio 2005 www.reedbusiness.it
AZIENDE CITATE
AZIENDA PAGINA
3M Italia Telecomunicazioni Spa - Segrate MI 24
Accomandita T.S.E. Srl - Salsomaggiore Terme PR 12
Aci Srl Farfisa Intercoms - Osimo AN 78
Altecon Srl - Lissone MI 72
Amra Spa - Macherio MI 24
Aprimatic - Villafontana di Medicina BO 77
Asita Srl - Faenza RA 23
Aspira Srl - Torino TO 9
Autodesk - Assago MI 76
Ave Spa - Rezzato BS 78
Brady Italia Srl - Saronno VA 67
Brother Office Equipment Spa - Cassina de Pecchi MI II cop.-67
Bticino Spa - Milano MI 27
Cablofil Italia Srl - Badile di Zibido S.G. MI 79
Canalplast Spa - Limbiate MI 24-29
Canfor Utensili Srl - Milano MI 101
Ceb Italia Srl - Usmate Velate MI manchette
Cembre Spa - Brescia BS 68
Cia Trading Srl - Napoli NA 33
Comelit Group Spa - S. Lorenzo di Rovetta BG 13
Dymo / Esselte Spa - Gorgonzola MI 68
EB Elettronica Snc - Montaletto di Cervia RA 68
Eldes Instruments Srl - Milano MI 78
AZIENDA PAGINA
ElectroGenius Srl - Vicopisano PI 41
Elematic / ITW Construction Products Italy Srl - Padova PD 67
Elettrotec Srl - Milano MI 77
Elicent Spa - Lonato BS 5
Elvox Spa - Padova PD 38-39
Etelec Srl - Napoli NA 68
Ettiesse Srl - Casandrino NA 65
Fiore Srl - Palazzolo Milanese MI 26
Fracarro Spa - Castelfranco Veneto TV 26
FTE Maximal Italia Srl - Calerno RE 23
G. Bargellini & C. Spa - Pieve di Cento BO IV cop.
Geca Srl - Gussago BS 71
Gewiss Spa - Cenate Sotto BG 23
Grafoplast Spa - Predosa AL 69
Helios Technology Srl - Carmignano di Brenta PD 64
Hellermann Tyton Srl - Limena PD 7-69
Ht Italia Srl - Faenza RA 19-28
Imb Srl - Busseto PR 30
Imc Srl - Salerno SA 28
Intellisystem Technologies Srl - Siracusa SR 30
Italiana Conduttori / Cavel Srl - Gropello Cairoli PV 18
Kert Srl - Caerano di S. Marco TV 35
Krone Italia - Muggia TS 29
AZIENDA PAGINA
La Filometallica Srl - Milano MI 69
Lapp Italia Srl - Desio MI 71
Legrand Spa - Zibido S. Giacomo MI patella
Lovato Electric Spa - Gorle BG 43
LRA - Milano MI 66
Mge Italia Spa - Agrate Brianza MI 75
Microtronics Srl - Zerman di Mogliano Veneto TV 37
Moeller Electric Srl - Rodano MI 80
Omron Electronics Spa - Milano MI 21
Orieme Italia Spa - Milano MI 77
Panduit Srl - Lainate MI 70
Pesatori Enrico Snc - Ospiate di Bollate MI 83
Phoenix Contact Srl - Cusano Milanino MI 72-79
Powertronix Spa - Grezzago MI 73
Raytech Srl - Settimo Milanese MI 71
Rockwell Automation Srl - Milano MI 80
Saiedue - Bologna BO III cop.
Schneider Electric Spa - Agrate Brianza MI 74
SE Project di Domenico Sartore - San Pietro in Gu PD 64-65
Siac Srl - Trezzo sullAdda MI 65
Sirsen Srl - Monterusciello Pozzuoli NA 31
Stagnoli Srl - Desenzano del Garda BS 47
Tyco Electronics Spa - Assago MI 64
Urmet - Torino TO 11
Vemer Siber Group Spa - Valeggio sul Mincio VR 16-17-25
Wago Elettronica Srl - S. Lazzaro di Savena BO 25
Weidmuller Srl - Cinisello Balsamo MI 52-71
Qui di seguito sono riportati i nominativi delle aziende citate in questo numero e la relativa pagina.
Le aziende inserzioniste sono evidenziate in blu. Se desiderate ricevere ulteriori informazioni sulle no-
tizie riportate nella rivista, potete utilizzare il nostro Servizio Lettori.
sufficiente compilare e inviare per fax (allo 02 36519123) la scheda pubblicata nell'ultima pagina, citando
il numero di riferimento associato a ciascuna notizia o pubblicit. Per una risposta pi rapida potete uti-
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PROGRAMMA
o Registrazione dei partecipanti
o Apertura dei lavori
o Gli scenari del settore dellinstallazione
o Stato di fatto: come individuare i punti critici di gestione e quali correttivi
adottare
o Processi aziendali e fattori critici
o Presentazione di alcune soluzioni pratiche adottate grazie allutilizzo di
strumenti software nelle aree:
- progettazione - gestione amministrativa
- preventivazione - gestione magazzino
- gestione interventi - gestione planning commessa
- gestione cantieri - gestione manutenzione impianti
o Certificazione di Qualit: coniugare dimensione ed organizzazione
o Dibattito
o Conclusione dei lavori
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Sabato 12 febbraio 2005 (dalle 09.00 alle 12.00) numero partecipanti:___
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Lavvenuta iscrizione sar confermata da un nostro messaggio e-mail che riceverete qualche giorno prima dellevento
Rinvio e variazione corsi - Lorganizzazione si riserva il diritto di rinviare, annullare o modificare i corsi programmati dandone comunicazione via
fax o e-mail ai partecipanti entro 3 giorni lavorativi prima della data di inizio del corso.
Tutela dei dati personali - Informativa - Il Partecipante informato ai sensi dellart. 10 Legge 31 dicembre 1996 n675 (Legge Dati). Titolare del
trattamento dei dati Reed Business Information S.p.A., nei confronti della quale il partecipante potr esercitare i diritti di cui allart. 13 della
Legge Dati. In particolare egli avr accesso gratuitamente e in ogni momento ai propri dati e potr richiederne la modifica e/o la cancellazione.
La partecipazione allevento gratuita.
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indispensabile preregistrarsi inviando per
fax il modulo sottostante debitamente
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registrarsi online al sito
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N. 14 2 Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 17 15 Ottobre 2002 www.reedbusiness.it

PERIODICO PER INSTALLATORI E OPERATORI DEL COMPARTO ELETTRICO


ORGANO DIRETTIVO NAZIONALE DI CONFARTIGIANATO - IMPIANTI
Anno 27 - Numero 1 - 15 gennaio 2005
Direttore Editoriale: Giovanni Danielli - giovanni.danielli@reedbusiness.it; Caposervizio:
Fulvia Cattaneo - fulvia.cattaneo@reedbusiness.it; In redazione: Alessia Varalda - ales-
sia.varalda@reedbusiness.it; Segreteria di redazione: Elena Radice - elena.radice@reed-
business.it; Impaginazione e grafica: Design 3; Hanno collaborato a questo numero: Mas-
simo Barezzi - Maurizio Battistella - Lorenzo Bonadeo - Gianluca Cupellini - Luciano Gaia -
Antonello Greco - Roberta Leprotti - Maria Grazia Marchelli - Antonio Oddo - Marcello Personeni
- Massimiliano Quaro - Luca Scarciello
Reed Business Information SpA
Viale G. Richard, 1/a - 20143 Milano
Tel. 02/81830.1
www.reedbusiness.it
Amministratore Delegato: Alessandro Cederle; Direttore Circulation, Produzione e Affari
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DIVISIONE ELETTRICO
Viale G. Richard, 1/a - 20143 Milano - Italia
Telefono Redazione: 02/81830629 - Telefax Redazione: 02/81830418
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vono a mezzo vaglia, assegno non trasferibile, mediante versamento sul conto corrente postale 33668666 intestato a Reed Business
Information SpA indicando chiaramente mittente e causale del versamento. Ancora via e-mail (abbonamenti@reedbusiness.it) telefono
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sciata fattura. La rivista inviata ai soci della Confartigianato Impianti. Il prezzo dellabbonamento incluso nella quota associativa.
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C.S.S.T. - Certificazione Stampa Specializzata Tecnica
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Tiratura media n. 21.330 copie Societ di revisione: Italaudit spa
Diffusione media n. 20.970 copie Tiratura del presente numero: n. 22.000 copie
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connesse. Titolare del trattamento : Reed Business Information S.p.A. - Viale Giulio Richard, 1/A - 20143 Milano (MI). Le categorie di soggetti incaricati del trat-
tamento dei dati per le finalit suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loro stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste,
al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell'art. 7, d. lgs 196/2003 possibile esercitare i relativi diritti fra cui consultare, modificare,
aggiornare o cancellare i dati, nonch richiedere elenco completo ed aggiornato dei responsabili, rivolgendosi al titolare al succitato indirizzo.
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rende noto che presso i propri locali siti in Milano (MI), Vle Giulio Richard 1/A, vengono conservati gli archivi di dati personali e di immagini fotografiche cui i
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della propria attivit giornalistica per le finalit di informazione connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che possono conoscere i predetti dati sono esclu-
sivamente i predetti professionisti, nonch gli addetti preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dellart. 7, d. lgs 196/2003 si pos-
sono esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che, ai sensi
dellart. 138, d. lgs 196/2003, non esercitabile il diritto di conoscere lorigine dei dati personali ai sensi dellart. 7, comma 2, lettera a), d. lgs 196/2003, in virt
delle norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte della notizia.
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dellInstallatore Elettrico?
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Lho ricevuta per posta ........................................................
Lho ritirata da un grossista di materiale elettrico ..
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