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6/4/2014

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Irischidellemanipolazionigenetiche diGianniTamino biologodell'UniversitdiPadova membrodelComitatoNazionaleperlaBiosicurezzaele Biotecnologie


Intendo fornire una serie di informazioni che permettano ad ognuno di noi di farsi una propria idea e di non delegare ad altri il nostro futuro su aspetticosrilevanti,quindicredochel'obiettivodiquestoincontro quello distimolareunariflessioneedundibattitosuproblemichehanno rilevanza anzituttoetica,maancheinterminisociali,economici,ambientali, sanitari insomma c' una quantit di aspetti che sono toccati da queste tematiche, che sarebbe veramente incredibile che qualcun altro decidesse per noi su questitemi.Tuttavia,questoproprioquellochestasuccedendo,perchin realt di manipolazioni genetiche si parla da molti anni, le manipolazioni geneticheesistonocomepotenzialitdaglianni '70, dagli anni '80 abbiamo cominciato a verificare che, negli USA prima, poi anche in altri Paesi compresa l'Europa, si sono create aziende, industrie e multinazionali in questo settore ( in particolare negli Stati Uniti, dagli anni '80, questo si prima sviluppato nel settore biomedico, poi anche in quello agro alimentare) oggi rischiamo di discutere di queste cose quando in gran parteilprocessorischiadisfuggircidimano,disfuggire di mano a noi, in quantocittadini,inquantocollettivit,edquestol'aspettopirilevante. Allora credo che proprio in una logica di informazione, ma anche di provocazione,perchlostimoloaldibattitovieneanchedalleprovocazioni, partireidaalcuneconsiderazionipreliminari. La prima cosa che troppo spesso si parla non di manipolazioni genetiche,madibiotecnologie.Ecco,stiamoattentiperchlebiotecnologie esistono da quando l'uomo diventato prima allevatore, e poi agricoltore, perch biotecnologie indica semplicemente una tecnica che utilizza un fenomenobiologicoquindifarelabirra,ol'aceto,oilvino,oloyogurte si potrebbe andare avanti a lungo, sono tutte biotecnologie. Si utilizzano dei fenomeni, in questo caso processi determinati da microrganismi, per ottenere un processo tecnologico, cio un qualcosa che in natura non si verificherebbesenzaunaprogettualitdell'uomo,cheutilizzalaconoscenza di questo fenomeno e la finalizza ad un processo tecnico. Quindi le biotecnologienonsonounanovit. La novit, negli anni '70, l'acquisizione a livello scientifico della scoperta che esistono dei processi molecolari per cambiare porzioni di informazione genetica corrispondenti a geni e trasferirli da una specie a qualunque altra. E qui teniamo a definire alcuni dei termini che vengono correntementeutilizzati. Spesso si trova scritto OGM, ovvero organismo geneticamente modificato, un organismo nel quale con questa tecnica, detta anche, in ingegneria genetica, tecnica del DNA ricombinante, ho inserito un gene estraneo a quell'individuo, a quella popolazione, a quella specie. Usando questo metodo posso inserire anche geni della stessa specie, ma il pi delle volte si inseriscono geni di specie assolutamente diverse quindi trasferendogenidaunaspecieadun'altraottengounnuovoindividuoche transgenico. Di conseguenza parliamo anche di prodotti transgenici, di cibi transgenici,inquantoderivatidiorganismimanipolatigeneticamente.
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Quali sono i problemi che pone l'applicazione delle manipolazioni geneticheneivarisettori? Qui bisogna stare attenti a non cadere in alcuni luoghi comuni ed a non fare di tutt'erba un fascio. Non che a priori qualsiasi manipolazione genetica debba essere considerata inaccettabile, il problema di vedere quando un intervento rispetta principi etici, di sicurezza per la salute dell'uomo, di sicurezza per l'ambiente, di rispetto dei popoli, quando rispetta dei valori che sono parte fondamentale della comunit di cui facciamo parte. Allora, le prime applicazioni di manipolazioni genetiche si sonorivolte,esonorilevantituttora,alsettoredellasalute,alsettore bio medico, inizialmente con due applicazioni, poi ne vedremo una terza, attualmenteincorsoemoltopericolosa. Laprimaapplicazione,chepurehadeirischi,consistenelmodificaredei batteri, quindi dei microrganismi, con dei geni, il pi delle volte di origine umana. In questo modo posso far produrre a dei batteri proteine che sono tipiche della specie umana. In realt questo tipo di procedura da tempo consolidato e, anche se non ce ne accorgiamo, moltissime persone compranoinfarmaciaprodottimedicinalichesonoottenutiinquestomodo. Adesempioinquestomodosipuottenereinsulinadiorigineumana,chei diabeticiusanonormalmente. Qual il motivo di rischio ed il motivo di accettabilit di questo tipo di procedimento? Va detto subito, che quando io modifico geneticamente un microrganismo, c' un pericolo, perch se questo microrganismo si diffondesse nell'ambiente naturale e, per esempio, produce una proteina umana in quantit e luoghi sbagliati, potrebbe avere effetti disastrosi sulla specie umana, se questo microrganismo in grado di inserirsi nel corpo umano. Per normalmente, come tecnica ormai consolidata, questi microrganismi sono tenuti in ambienti cosiddetti 'confinati', quindi in ambienti chiusi di laboratorio, dove necessario usare tutta una serie di cautele per entrare nel luogo dove si opera, e questi microrganismi sono all'interno di un reattore fermentatore, che pu essere spento con un interruttore,ilchesignificachequalunquecosasucceda,iopossospegnere il sistema e quindi sono in un ambiente in qualche modo controllato e, se l'ambiente controllato, il rischio del prodotto finale che metto in commercio paragonabile al normale rischio di qualunque medicinale, il che non significa che non ci sono rischi, al contrario. Per esempio, in questomodomettendoincircolazioneunaminoacidoessenziale,cheutile per risolvere delle carenze alimentari, si determinata la morte di alcune personeperchnellapurificazionedeimicrorganismisonostatiottenuti dei residuidiprodottinonvoluti,matossici,chehannodeterminatola nocivit da parte del prodotto ricavato. Questo perch passando dalla tecnica di laboratorio alla tecnica industriale, si compiono delle operazioni che rendono meno sicuro il processo, ed anche perch probabilmente questo dovutoalfattocheinserendodeigeni,iointeragiscoconaltrigeni,e quindi posso avere delle attivazioni e delle disattivazioni di porzioni dell'informazione genetica, che possono produrre sostanze non desiderate. Ilche,vedremo,accadeancheinaltriambiti. In ogni caso, se il processo viene effettuato in ambiente confinato, possiamodirechequestotipodisituazionerientranellanormaleprocedura di produzione di medicinali, non solo, ma c' un ragionamento ben preciso alla base di ci: il rischio che si corre con un medicinale, un rischio in qualchemodonoto,perchognimedicinalecomportaqualcherischio,ma controbilanciato, quando il medicinale ben sperimentato, dal vantaggio nelcombattereunpericolochesisperamaggioredelrischiochederivadal medicinale.Certo,nonsemprecos,perchquandosimessoinvendita unmedicinalecontroilmalditestachecontenevasostanzecancerogene,il bilanciamentononerauniforme,eppurequestostatofattoesicontinuaa fare.
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Ad ogni modo diciamo che in generale questo non un problema tipico del prodotto manipolato geneticamente, ma un problema del medicinale ingenerale.Ilrischiopuessereancherilevantesecompensatodalfatto che ci che produco pu salvare delle vite umane rispetto al rischio ben maggiorecheinassenzadelmedicinaleildannosicuramentepeggiori. Questostessotipodidiscorsopuesserefattoancheriguardoadunaltro tipodiinterventomedico,ovveroconlaterapiagenica. La terapia genica ha come finalit quella di intervenire non sull'informazione genetica dell'individuo, ma sull'informazione genetica di cellule e di tessuti e organi di individui che presentano geni che o non funzionano, o danno predisposizione a certe malattie, sicch modificando tali geni, essi modificano o la malattia genetica ereditaria, o la predisposizioneacertemalattienonnecessariamenteereditarie,machesi acquisiscono grazie alla predisposizione. Oggi con la terapia genica abbiamoottenutounsolocasodicura. C'unasolamalattiaereditariachevienecurataconlaterapiagenica,e si tratta di una malattia rarissima (una forma di immunodeficienza congenita che costringe a vivere per sempre in ambiente sterilizzato). Questo dimostra la difficolt di trasformare un processo teoricamente sempliceinunprocedimentoaffidabileecredibile,chediadeirisultati. Finoraalleindustriedelsettoreinteressamoltodipicercareterapieper malattie di larga diffusione, che assicurino lauti guadagni ad imprese che non appartengono ad enti pubblici, ma a privati. Alle multinazionali del settore preme pi ottenere la terapia genica non tanto per malattie genetiche che sono quasi sempre molto rare, ma per malattie di larga diffusionecomeiltumoreol'AIDS,chepernondettoche siano curabili attraversoquestotipoditerapia.Tuttavia,anchealcunemalattiegenetiche abbastanza diffuse non sono risolvibili con la terapia genica perch si ignoraunfenomenomoltoimportantechequellopercuiinserireungene inunsistemacomplesso,noncomportanecessariamentechequellostesso genesimanifesti,civuoldirechebisognastudiarebenelapossibilitche nell'interazione fra geni ci sia il manifestarsi del gene desiderato il che tutt'altrochefacile.Noioggisiamoingradidiinseriregeni,manonsiamo affatto capaci di controllare ci che succede una volta introdotto un gene. Questo un limite rilevante, che in altri casi ci permetter di capirne i pericoli. Anche nel caso della terapia genica abbiamo dei rischi, infatti di recente una persona che si sottoposta, volontariamente ed adeguatamente informata, alla sperimentazione della terapia genica morta. Il rischio in questo caso stato compensato dalla possibilit di guarire, in quanto la malattia per la quale quella persona aveva accettato di sottoporsi al trattamento avrebbe portato comunque alla morte. In ogni caso noi abbiamo sempre una valutazione dei rischi e dei benefici e, dobbiamo aggiungere, nel caso della terapia genica, i rischi riguardano solo l'individuo interessato, e non invece qualcosa che si diffonda, in quanto abbiamosolomodificatodellecellule.Alivelloeticofinoraabbiamosempre rifiutato che si possa intervenire sui geni di cellule germinali, cio che possano dare origine permanentemente ad una modificazione genetica, perchc'unprincipioeticochenonesisteinnaturaunadefinizioneesatta di gene buono e di gene cattivo, come non esistono piante buone e piante cattive,oanimalibuoniedanimalicattivi.Percapireladifferenzafragene buono e gene cattivo, che non esiste, vi mostro che in natura esistono numerosi casi di geni apparentemente sfavorevoli per le specie che li portano, e che poi, in particolari condizioni, si rivelano vantaggiosi. Un esempio classico quello delle farfalle che vivono sulle betulle, farfalle normalmentebianche,chestandosullebetulle,lacuicortecciaanch'essa bianca, non sono visibili agli uccelli loro predatori. Tuttavia all'interno di
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questa popolazione di farfalle c' un gene che determina la colorazione nera, sicch le farfalle nere, stando sulla corteccia chiara, vengono subito individuate dai predatori. Nonostante questo svantaggio, nei meccanismi riproduttivi, una quota della popolazione mantiene il carattere della colorazione nera. Proprio questo carattere si rivelato vitale quando, a causa dell'inquinamento conseguente allo sviluppo industriale nell'Inghilterra della dine del '700, si avuto l'annerimento della corteccia delle betulle. In queste condizioni, solo la quota delle farfalle nere godeva diunabuonamimetizzazione,adifferenzadellefarfallebianche. Questo significa che la definizione di gene utile e di gene dannoso varia alvariaredell'ambiente,nonc'unconcettofisso. Questo vale anche per la specie umana. In molte zone dell'Adriatico, compresa la Puglia, diffusa una malattia detta 'anemia mediterranea', solonellezonealdisottodei500metridialtezza,oltreiqualinonsi trova piquestocarattere.Lapresenzadiquest'ultimolegataazone un tempo malariche. Infatti l'anemia mediterranea una malattia che comporta di solitounavitadisagevole,acausadellanecessitdicontinue trasfusioni e la purificazione del sangue dagli accumuli di ferro. Pertanto oggi l'anemia mediterranea appare come una malattia del tutto negativa. Eppure nel passato, quando in quello stesso territorio c'era la malaria, una piccola quota di popolazione andava incontro all'anemia mediterranea, una piccola quota di popolazione moriva di malaria, una gran parte della popolazione nonavevanlamalaria,nl'anemiamediterranea.Infattigliindividuiche ricevevano da uno solo dei genitori il carattere per l'anemia mediterranea avevano dei globuli rossi leggermente pi piccoli, e conducevano una vita assolutamente normale, per questa piccola anomalia rendeva lo sviluppo del plasmode della malaria diverso da quello che si ha nelle condizioni di un globulo rosso normale e permetteva alle difendersi dalla malaria. Questosignificacheilgenedell'anemiamediterraneainsnonnbuono, ncattivo,madipendedallecondizioniambientali.Lo stesso discorso vale perl'anemiafalciforme,legataadunaltrotipodimalaria. Tutto questo per dire che sarebbe perfettamente demenziale intervenire artificialmente sul patrimonio genetico umano e pensare di trasformare l'uomoinunindividuoperfetto,congenituttigiusti,perchsi ha in mente una certa idea di quali siano i geni giusti, come quando si pensa che tutti gliuominidebbanoesserecongliocchiazzurri,magarituttialtiunmetroe ottanta, magari biondi, o a seconda dei gusti. In effetti in America c' chi pensaaquestecose,percuisiparladi'bambinia comando'. Io spero che questecosenonaccadanomai,perc'purtroppochiloauspicainqualche modo. Il fatto stesso che si parli di clonazione umana spiega come questa tendenza sia tutt'altro che remota e addirittura oggi siamo arrivati a ci che prima veniva negato, ovvero che mai si sarebbe effettuata la clonazione umana. Ma, guardate, se siamo in grado di clonare animali, siamotecnicamenteingradodiclonareanchel'uomo. Eperchoggisiarrivaallaclonazione?Laclonazioneunfenomenoche conosciamodaglianni'60.Ilmotivoperilqualeoggisi vuole arrivare alla clonazione di mammiferi, e quindi anche dell'uomo, che ci sono nuove prospettive commerciali, e non di interesse scientifico. Per esempio, in natura nei microrganismi e nelle piante la clonazione naturale. I microrganismisiriproduconoinmodotaledaformarecloni,e nelle piante si possono riprodurre piante in modo che si formino cloni, cos come avvieneconlatalea.'Clone'nonsignificachelapiantasiaidenticaaquella di partenza, anche questo un grosso errore molto comune, 'clone' vuol dire piuttosto che ha lo stesso patrimonio genetico, ma siccome le sollecitazioni ambientali a cui sottoposto l'individuo provocano comunque risposte differenti nei due esemplari, che nell'interazione con l'ambiente nonsonomaiuguali,perci.Bisognapoiconsiderareancheilfattochedue individui sfasati nel tempo non sono mai uguali. Ma c' una domanda di
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clonazione umana di un altro tipo e che spiega come mai oggi siamo arrivati a clonare l'uomo, o perlomeno a proporlo ed a brevettare una clonazione umana. Perch una volta ottenuta la manipolazione genetica di mammiferi e per mantenere in maniera permanente questa modificazione genetica, indispensabile la clonazione, poich attraverso la riproduzione sessualeilcarattereacquisitopermodificazionegeneticasidisperderebbe. E infatti la clonazione di Dolly nasce da questo. Oggi, il fatto che si sia brevettata (dicono che sia un errore, ma non vero) una tecnica di clonazione per tutti i mammiferi, uomo compreso, perch questo apre alcuniaspetticommercialidigrandeinteresse. Nelle applicazioni mediche, finch si tratta di ottenere farmaci o terapia genica,nonsollevanograndiprobleminetici,ncomportanorischidiversi daquelliimplicitineglialtritipidimedicinali.Maquandovediamointaccare il patrimonio genetico umano, in maniera permanente, per finalit mediche,ildiscorsocambia.Einfattiildiscorsodellaclonazionedianimali, ed eventualmente umana, ha una finalit tutta commerciale, con aspetti estremamenterischiosinongiustificatiperl'umanitnelsuocomplesso.Se modifichiamo geneticamente animali, lo facciamo in particolar modo, e questo il grande affare del futuro, per poter rendere animali, come le scimmie, o i maiali, 'umanizzati' cio per inserire geni umani in modo da rendere questi animali vicini all'uomo, dal punto di vista della istocompatibilit e quindi come possibilit di trasferire tessuti ed organi di queste scimmie e maiali nell'uomo, e perci per utilizzarli come fonte di pezzi di ricambio nella medicina dei trapianti. E' chiaro che una volta che ho umanizzato un animale per trapianti, non posso permettermi di disperdere il carattere e di riprodurlo ogni volta di nuovo, perch sarebbe troppo costoso, quindi il carattere viene mantenuto tale e quale stato ottenutomediantelaclonazione. L'altro motivo, per cui si arrivati alla clonazione anche dell'uomo, riguarda il fatto che ci sono dei problemi nel trapianto di tessuti ed organi da animali, perch quando io inserisco il cuore di un maiale nell'uomo, ad esempio,ammessoanchechenoncisiarigetto,dalmomentochesitratta diunanimaleumanizzato,comunquesangueecellulediquestocuoresono sempre sangue e cellule proprie della specie del maiale, e quindi ne contengono le particolari caratteristiche genetiche. Ora, nel patrimonio genetico di ogni mammifero si trovano anche dei virus (vedi l'esempio dell'herpes, che un virus inserito nel genoma, e che si manifesta in particolari casi di abbassamento delle difese immunitarie). Quando il virus proprio di un animale riesce a colonizzare un altro animale, inizialmente, finch non si stabilisce una situazione di equilibrio, provoca danni irreversibili.Ilvirusdell'AIDSediEbolasonodegliesempidiquestotipodi inserimentodiviruspropridialcunianimali(lescimmie)nell'uomo. Quindi il rischio che dai maiali o dalle scimmie usati negli xenotrapianti si trasmettanovirusestraneiall'uomoaltissimo,mortale.Infatti,poichnel sanguecisonodellecelluleingradodidiffondersinell'organismoricevente, unavoltaeffettuatoloxenotrapianto,siinstauraunequilibriotalecheil7 8% delle cellule dell'individuo ospitante sono di origine animale. Si ottiene cos quella che viene definita la 'chimerizzazione'. Siamo realmente in gradodisaperecosavuoldire,anchesolodalpuntodivistapratico,creare organismi chimerici, con tutti i rischi impliciti in questo tipo di intervento? E' evidente che la cosa sia quantomeno avventata. Qui non c' pi la possibilit di mettere su un piatto della bilancia un vantaggio, contro un certo rischio, qui c' solo un rischio enorme che non pu essere controbilanciatodaniente! EtuttaviainItaliaabbiamonumerosefattorieimpegnatenell'allevamento di maiali transgenici pronti ad essere sperimentati. In Inghilterra si sta discutendoquandoautorizzareilprimoxenotrapiantodamaiale,percinon stiamoparlandodiqualcosadifuturibile,madiqualcosachegiinatto.
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Un'altra possibilit aperta dalle manipolazioni genetiche per sopperire alla carenza di organi ed ai rischi degli xenotrapianti, quella di costruire tessuti ed organi ex novo. Ci sono due strade: una quella della rigenerazione in vitro di strutture utilizzabili, come nel caso della pelle l'altra quella di fabbricare degli uomini clonati, limitandoci ai primi stadi di sviluppo embrionale, e una volta raggiunto un certo stadio utile, prelevare delle cellule e farle sviluppare in tessuti o in organi da riutilizzare anzi, si dice, alla nascita si potrebbe fare subito il clone di un individuo riponendolo in azoto liquido, questo stesso clone all'occorrenza potrebbe essere ripreso, fatto sviluppare fino allo stadio in cui produce organiutiliedutilizzatoperitrapianti. Tuttocinonfacheportarealdatodifattodellacommercializzazionedel corpo umano, come la brevettazione delle tecniche di clonazione umana dimostra.Ilbrevettorelativoalprocessodiclonazioneumananonvenuto per sbaglio, come si tenta di far credere, l'Ufficio Brevetti di Monaco l'ha brevettato ben consapevole di quello che faceva, in quanto questo stesso Ufficioqualchemesefa,sebbenelaConvenzioneEuropeasulBrevettovieti il rilascio di brevetti di questo genere, attraverso una modifica tecnica del regolamento, ha inserito al proprio interno tutta la direttiva europea sui brevetti biotecnologici, una direttiva molto contestata, che non ancora stata recepita da nessun paese europeo, rispetto alla quale Olanda e Italia hanno fatto ricorso presso la Corte di Giustizia Europea, e che in questi stessigiorniincorsodidiscussionealSenato. Percapirechenonsitrattatoaffattodiunerrorebastaleggereiltesto di questa direttiva ed il testo di recepimento della direttiva presentato dal Governo italiano, quello stesso Governo che ha fatto ricorso contro la direttiva. Certo, sono state apportate delle modifiche, la direttiva ha ottenutoilvotodituttiiMinistri,trannequellodell'Ambiente,in ogni caso, sianelladirettiva,sianelrecepimento,sidiceesplicitamentecheibrevetti non possono essere concessi per tecniche di clonazione di esseri umani (il che in apparenza potrebbe sembrare una nota cautelativa, ma in realt le cose stanno diversamente), quindi sembrerebbe che si possa parlare di errore. Invece, il termine usato dal Parlamento Europeo era tecniche di clonazione umana, questo termine stato volutamente cambiato da tecniche di clonazione umana e tecniche di clonazione di esseri umani, la differenza non sfugge e riguarda il fatto che un grumo di cellule, quale quello che si d nei primi stadi dello sviluppo dell'embrione, non ancora ufficialmente definibile un essere umano, quindi l'aver trasformato intenzionalmente i termini consente di lasciare uno spazio di manovra alle tecnichediclonazionechearrivafinoallostadiodiplastocisti,incuiancora non si pu parlare di essere umano. La questione viene presentata in terminiassaiambigui. All'articolo 5, primo comma, della direttiva si dice che la brevettazione del corpo umano vietata, mentre al comma due si dice che parti isolate del corpo umano, compresi i geni umani, sono brevettabili. Ma siccome del tutto evidente che l'isolamento anche solo dei geni prevede un intervento sul corpo umano, non sfugge come l'ipocrisia del primo comma nonservacheagiustificareilsecondo. In realt il secondo comma non fa che garantire ci che negli Stati Uniti pratica comune da anni, ovvero la biopirateria. Negli USA la brevettabilitesistedaglianni'80,apartiredaquestistessianniintuttele parti del mondo i ricercatori americani stanno rapinando geni di piante, di animali ed anche umani. Solo l'anno scorso un'unica ditta americana ha richiestoilbrevettoper6500geniumani. InItaliaabbiamounsignore,icuigenisonostatibrevettatinegliUSA,un signorediLimonedelGarda,chepossiedeungenechedresistenzaadun alto tasso di colesterolo, evitando il rischio di malattie cardiocircolatorie.
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E' una scoperta molto interessante, ed interessante per tutti, ma questo gene o appartiene a lui, o appartiene all'umanit. Invece no. Questo gene appartiene ad una ditta che lo ha brevettato. Si sa anche di un commerciantedell'Alaska,lecelluledellacuimilzasonostatebrevettate,e via discorrendo, ci sono ormai moltissimi casi di questo tipo. Altro caso eclatante quello di una linea di cellule raccolte ad una ragazza india dell'Amazzonia, e brevettate. In seguito, quando la cosa stata scoperta, lapopolazioned'originedellaragazzahainviatounaaletteraalpresidente USA, dicendo che mai avrebbero potuto immaginare che si arrivasse ad un'aberrazione tale, che addirittura parti del corpo umano potessero diventare propriet di qualcuno, senza peraltro che i diretti interessati fosseroinformati. Labiopirateriahauncampodiapplicazionechenonriguardasolol'uomo, ed ora veniamo alla seconda area fondamentale delle biotecnologie: il settore agroalimentare. In questo campo il brevetto ha permesso di rapinare geni di piante in varie parti del pianeta e di brevettarle, laddove questo poteva essere usato biotecnologicamente attraverso manipolazioni genetiche.InIndia,neiprimianni'90ricercatoriamericanihannoscoperto che da pi di un migliaio di anni si utilizzano i prodotti derivati da un albero, il nih, che d origine a prodotti utilizzati in medicina umana ed in agricoltura. Questa scoperta, che appartiene alla storia ed alla cultura del popolo indiano, stata da sempre messa a disposizione di tutti i popoli dell'area dell'Oceano Indiano, senza che mai nessuno chiedesse a questi popoli di pagare i diritti d'autore all'India. Invece, quando arrivano le multinazionaliamericane,prelevanoigenidiquestiprodottielibrevettano in America. Il meccanismo quello di una privatizzazione, non solo nei confronti di qualcosa che appartiene alla natura, ma che rientra nella cultura di un popolo che per secoli lo ha messo gratuitamente a disposizioneditutti. Questalabrevettabilit. Oltretuttolabrevettabilitconsiderabilecomeun'offesaalbuonsenso, giacchunbrevettosiattuaquandosihaachefarecondeglioggetti,delle macchine, degli utensili, quindi abbiamo qui l'affermazione implicita che le piante siano assimilabili a delle macchine, a delle cose e che questi oggetti siano brevettabili in maniera anche pi rigida di come si fa con le cose inanimate, perch in effetti qui si sottopongono a brevetto il gene, la pianta modificata con l'inserimento del gene, e la discendenza di quella pianta, perch il brevetto di estende a tutti i figli di quella pianta, che hanno quel carattere. Il che ben diverso che brevettare una macchina, perch quando io brevetto una macchina, essa non poi in grado di riprodursi e di fare tante macchinette uguali alla prima, ma devo rifabbricarlaioognivolta. Siamodifronteadun'aberrazionecolossaleancheperchinquesticasisi proclama che l'uomo sia il creatore di quella pianta, di quel gene, o di quell'animale,cosachealmomentononassolutamentevero, perch non siamo affatto in grado di farlo. Se diciamo che una pianta, in cui abbiamo inserito un gene, peraltro in un insieme di migliaia di geni, una nostra invenzione, come dire che se prendo la Divina Commedia e ne cambio unaparola,iosonol'autoredellaDivinaCommedia.Selofacessi davvero, sarebbe palesemente un reato, invece se prendo geni di una pianta non reato,elemultinazionalipossonofarlo. Questa l'aberrazione del brevetto, che ha conseguenze etiche ed economiche enormi, perch significano la privatizzazione della vita, da parte di poche multinazionali sull'insieme delle risorse genetiche del pianeta. Tutto questo, applicato a livello agroalimentare significa che poche multinazionali diventano proprietarie dell'intero sistema agroalimentare.
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Oggi abbiamo immense multinazionali sementiere, che sono le stesse multinazionali della chimica per agricoltura e le stesse delle biotecnologie alimentari. La Monsanto ne un esempio, essa produce diserbanti attualmente usati in agricoltura, un'azienda leader nel settore delle biotecnologie, nonch una delle pi grandi industrie sementiere al mondo. In tal modo la Monsanto detiene letteralmente il controllo delle risorse agroalimentaridelpianeta,insiemeapochealtremultinazionali. Talecontrollomonopolisticononharilevanzasoltantoeconomica,ma ha un 'importanza enorme anche dal punto di vista sociale e politico, giacch si acquisisce il potere di condizionare la vita di intere regioni del pianeta. Nellalogicadellaglobalizzazione,poi,ilprogettoquelloanalogoacicui abbiamo assistito nel caso dell'industria, di produrre dove, in termini di manodopera e di tutela dell'ambiente, non ci sono organi di difesa, quindi menocontrolli,pilibertdisfruttamentoecostidiproduzionebassissimi. Questiprodottiagroalimentarisarannoprodottiinqueiluoghi,maessinon serviranno quelle popolazioni, essi vengono prodotti dove costa meno e venduti dove il mercato tira di pi. La logica di questa privatizzazione mi permette un controllo planetario, ma anche una situazione, di fatto gi in atto, per cui si fa tutto meno che risolvere il problema della fame del mondo, come invece viene spesso propagandato. Anzi, tutto ci contribuisce ad affamare ancora di pi i popoli poveri, e determinare una situazione intollerabile che sta avvenendo nei paesi ricchi, dove la mancanza di una critica al modello consumistico alimentare porta a mangiare troppo e male, mentre avremmo bisogno di mangiare meno e meglio. Nellalogicadellaglobalizzazionec'unprogettodicontrollodel pianeta, che non guarda in faccia n all' etica, n alla difesa dell'ambiente, n ai dirittideipopoli. C'ancheunproblemadiimpattodirettodellemanipolazionigenetichein agricoltura, per quanto riguarda ambiente e salute. Quando noi abbiamo l'utilizzo di piante e animali transgenici immessi nell'ambiente naturale, il processo irreversibile e non controllabile, come avviene in ambiente confinato.Noinonsiamoancoraingradodiprevederechecosa succeder all'ambiente inserendo piante ed animali transgenici, sapendo per benissimo che questa piante e questi animali possono riprodursi senza controllo umano e trasferire il carattere in direzioni non prevedibili e non volute. In questa evenienza si determinerebbe una forma di inquinamento genetico di un carattere che non ha nulla a che vedere con gli equilibri ambientali e che pu avere effetti sconvenienti. In altre parole questo mette in pericolo la biodiversit del pianeta, che la vera ricchezza del pianeta,comediconoleconoscenzesiadeibiologi,siadeglieconomisti. Senza biodiversit si va incontro ad un processo di desertificazione. Per biodiversit dobbiamo intendere sia come diversit di specie differenti in diversi ecosistemi, sia come l'insieme di diverse caratteristiche genetiche all'interno di una popolazione: ogni individuo diverso da qualsiasi altro. L'importanza di questo tipo di biodiversit si vede quando c' un fattore patogeno, per esempio un virus o un batterio, allorch una parte della popolazione andr incontro alla malattia, mentre un'altra parte sar in grado di difendersi. Se non ci fosse biodiversit, se tutti fossimo uguali, clonati,incasodimalattiasirischialamortediognuno,perchnoncisar nessuno in grado di sopravvivere. O si sopravvive tutti, oppure si muore tutti.Sarebbeunasortadirouletterussainaccettabile. Oltre al rischio ambientale ce n' uno immediato, che quello per la salutedell'uomoconilconsumodicibitransgenici.Riproponiamolo stesso ragionamento fatto prima: mentre io posso tollerare un rischio per un farmacochemiguariscedaunamalattia,qualerischiopossotollerareper un cibo (che indispensabile giacch io devo comunque mangiare)? Del
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resto non che io ho il cibo transgenico perch non c' cibo, oggi mais e soia sono comunque disponibili. Non affatto vero che oggi si ha pi cibo perch c' il cibo transgenico, come qualcuno dice. Negli USA esistono coltivazionitransgenichedaquasidiecianni,severocheall'iniziocisono stati aumenti delle rese quasi del 20%, in realt in tutto questo periodo, rispettoallecoltivazioninontrangenichec'statounleggerocalo. In effetti , le multinazionali, per i loro prodotti transgenici hanno scelto cinqueoseipiantedamodificare,esoloduetipidigenidainserire,perch sono quelli che interessavano commercialmente. Sono stati modificati soia e mais principalmente, che insieme costituiscono pi del 90% di tutte le coltivazioni transgeniche degli USA, a questi aggiungiamo la colza e due colture non alimentari, il tabacco ed il cotone. Guarda caso noi in Europa abbiamo sottoscritto una Convenzione come quella sulla Biodiversit, che prevede il principio di precauzione (questo principio significa che di fronte adunprocessotecnologicosistabiliscelanecessitdivalutaresesiamoin grado di prevederne i rischi e, una volta previsti, se siamo in grado di controllare i danni in modo da minimizzarli). Ovviamente il principio di precauzionesipuapplicarenelcasodiunambienteconfinato,manonnel caso dell'immissione libera di organismi geneticamente modificati nell'ambiente naturale, che possono diffondersi senza che io sappia quello che succede. Non ho evidentemente gli strumenti per prevedere che cosa quell'immissioneingradodiprovocaredopoventiotrentaanni. In termini sanitari il principio di precauzione dice che non possibile autorizzare la produzione di piante transgeniche per la commercializzazione. Infatti sono state autorizzate solo, e con rischio, per sperimentazione. Negli USA il principio di precauzione non esiste, tant' che gli USA non hanno firmato la Convenzione sulla Biodiversit del '92, nata al summit di Rio con altre due Convenzioni, quella sui Cambiamenti Climatici e quella sulla Desertificazione. Gli americani non tollerano la precauzione, preferisconoprimacontareimortichehafattoperstabilirecheunacosa pericolosa. Una volta accertato il danno, si pu pensare di apportare delle modifiche al sistema, ma se questi danni non sono pi controllabili, come nel caso dell'immissione di OGM nell'ambiente? Evidentemente ben difficile tornare indietro. Prendiamo il caso del DDT: sono anni che non viene pi utilizzato, eppure se ne trovano ancora tracce nel latte materno delle donne occidentali e nel grasso degli animali del Polo Nord. Questo dimostra come, una volta disperso nell'ambiente un processo potenzialmentepericolosononpicontrollabile. Nel caso degli OGM precauzione significa prevenirne veramente l'utilizzo quandononnehoconoscenzaadeguata. Tuttavia,anchesenoiapplichiamoilprincipiodiprecauzione,inbasealle regole del commercio mondiale, stabilite con la fondazione della WTO, in Europa siamo in una situazione di eccesso nella produzione di cibo, tant' vero che lo distruggiamo, per siamo deficitari per soia e per mais, che sonoprodottitransgenicifornitidagliUSA.Finoal'96abbiamooppostouna certa resistenza, dal '96 abbiamo accettato, perch gli americani man mano che la crescita del prodotto transgenico arrivava oltre il 3040% del totale, stato mescolato all'origine il prodotto transgenico con il prodotto naturale, mandando le navi miste dell'uno e dell'altro in Europa. Dal 1996 abbiamo accettato la soia mista, e dal 1997 il mais. Da allora molti prodotti, fra cui i mangimi per animali e gran parte dei prodotti che noi mangiamo, che contengono ad esempio lecitina di soia, amido di mais, ecc., sono ottenuti in gran parte con prodotti importati transgenici. E tuttavia,malgradocisiagiinatto,nessunosachesiamotuttisottoposti ad un esperimento di massa, senza peraltro averne capito i vantaggi. O meglio, i vantaggi per qualcuno ci sono, e questo qualcuno sono le
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multinazionali che esercitano questo incredibile controllo. Solo adesso l'Europa comincia a far valere le proprie ragioni in merito al principio di precauzione. Seattle stato uno scontro, oltre che tra cittadini, Organizzazioni Non Governative, e logica della globalizzazione del commercio mondiale, anche tra interessi e modi di vedere circa questi problemieuropeiedamericani. Recentementesullabiosicurezzac'statounincontroaMontreal,dopo il fallimento di Cartagena, avvenuto un anno e mezzo prima, che ha portato un parziale successo, poich finalmente gli Stati Uniti hanno riconosciuto chealtripossonoaverenelproprioordinamentoilprincipiodi precauzione, bench loro non lo ammettano. In base al principio di precauzione noi abbiamo bloccato l'importazione di carne estrogenata dagli USA, questi ultimi intendevano imporre l'accettazione di questa carne, in quanto loro nonriconosconotaleprincipio,laWTO,maanchel'OrganizzazioneMondiale della Sanit se per questo, altrettanto no riconosce il principio di precauzione. Sulla base di questa divergenza c' stato un conflitto commerciale. La vicenda anche emblematica della differenza fra due modidivederelecose. Soloadessoemergelaconsapevolezzachenoidaannistiamomangiando prodottitransgenici,stiamosubendounasperimentazionedimassa, siamo tutticaviedalaboratorio,enonsiamoancorabencertidei rischi che tutto cicomporta. Riepilogando:unprimorischiol'inserimentonelcibodinuoveproteine, il che vuol dire che del tutto possibile che una parte della popolazione reagiscaconintolleranzeoallergieaquestenuoveproteine unsecondorischiocheinsiemeconilgeneperilcaratteredesiderato( sostanzialmente due sono le principali modificazioni operate: l'inserimento del gene per la resistenza agli insetti, che ha provocato la morte di insetti utili e l'assuefazione in insetti nocivi e, un'operazione portata avanti soprattutto dalla Monsanto, l'inserimento del gene per la resistenza ad un erbicida, il glifosato, di produzione della stessa Monsanto, ma recentemente il glifosato stato dimostrato essere associato allo sviluppo di un particolare tipo di linfoma, quindi di un tumore perci quando io ho una pianta resistente al glifosato, questa pianta pu assorbirne in quantit rilevanti,senzasubirnedanno,sicchquandopoimangiolapianta,mangio ancheilglifosatoaccumulatoinessa,conunaforteesposizionealrischiodi contrarre un tumore), si inserisce anche un gene marcatore, che d resistenzaagliantibiotici,aventelafunzionediverificaresel'operazionedi modificazione andata a buon fine. In questo caso resistenza agli antibioticisignificaunacertaprobabilitcheilcaratterevengaassorbito,in quei pochi minuti prima della digestione, da batteri presenti nel nostro intestino, per un fenomeno noto in microbiologia, questi batteri, divenuti resistenti, possono cedere la resistenza anche a batteri patogeni che sono entratinelnostroorganismo.Laconseguenza che questi batteri patogeni non sono pi in grado di essere tenuti sotto controllo dagli antibiotici. E questo un danno grave alle possibili difese, esterne a quelle naturali, qualisonoappuntogliantibiotici. Ultimo e pi inquietante rischi per la salute dell'uomo che comunque, come stato visto avvenire nelle piante, l'inserimento del gene estraneo, per il modo in cui inserito, pu portare all'instabilit del patrimonio genetico, aumentando il fenomeno di ricombinazione. In natura questo fenomenoesisteeldovesiverifica,peresempioconiltrasferimento dei transposoni, una particolare struttura del DNA che pu spostarsi da una parte all'altra. Quando si hanno questi fenomeni le zone coinvolte possono subire delle alterazioni per cui i geni interessati possono o bloccarsi, o attivarsi, o avere un'espressione maggiore o minore di quella naturale questovuoldireche,peresempio,cheinunapiantapusuccederecheper
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effettodell'aumentodiricombinazione,possoaveredeigenichesiattivano e producono una sostanza che normalmente o dove normalmente non la producono, o ne produce di pi l dove normalmente ne produce pochissima. Nelle piante abbiamo sostanze tossiche prodotte solo in parti che noi non mangiamo, oppure sostanze tossiche, ma prodotte in quantit ridottissime ebbene, se la patata, che produce la solanina, che tossica, comincia a produrla nel tubero che noi mangiamo, evidentemente questo diventa un problema. E non un problema teorico, come ha dimostrato il caso del professor Putszai, presso lo stesso istituto di ricerca scozzese della pecora Dolly, che scopr che mettendo un gene del bucaneve nella patata, la patata diventava tossica per gli animali che se ne cibavano. Questocasohafattoclamoreperchquandoilricercatorecomunicquesta scoperta,fuallontanatodall'istitutoediffamatodaisuoisuperiori,ma dopo unannoemezzovenutofuorichecichedicevaeravero. Per concludere: vero che noi stiamo subendo una sperimentazione di massa, ma anche vero che i cittadini di tutto il mondo, Italia compresa, hanno cominciato a pretendere quantomeno un'etichettatura dei prodotti transgenici. A partire dal mese di aprile avremo un'etichettatura che per nasconde un inganno, giacch si stabilito che al di sotto dell'1% di contaminazione di transgenico venga considerato come non transgenico. Peraltro non ancora chiaro come si far l'analisi per determinare quest'1%,ecc. Adognimodoquestogiindicativodicomesistiafacendoqualcosa di concreto per arrivare all'etichettatura, il che sta mettendo in crisi le multinazionali.Ginell'agostodelloscorsoannolaDeutscheBankdisseche se i cittadini avessero ottenuto l'etichettatura, si sarebbero creati due mercati,ilmercatodeltransgenicoequellodelnaturale,edevidenteche dinanziallasceltailcittadinopreferirebbeilprodottonaturale. L'Europarlamentohaverificatochedal75all'80%,asecondadeipaesi,i cittadiniincasodietichettaturanoncomprerebberoiltransgenico,quindi il mercato del transgenico sarebbe destinato alla caduta. Proprio per questo motivonell'agostodel'98laDeutscheBankhascoraggiatogli investimenti inOGM. Guarda caso la Monsanto entrata in crisi, guarda caso c' stato qualcosa come Seattle, come protesta mondiale contro questa logica e guardacasoquest'annonegliUSAcisarun20%inmenoditerrecoltivate atransgenico.Segnalechiarodelfattochesenoi,dapassiviconsumatori, diventiamo cittadini protagonisti, informati, e in grado di scegliere, il mercatolodecidiamoanchenoienonsarannosologlialtriadecidereper noi.

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