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VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA del 

PIANO URBANISTICO GENERALE di ADELFIA (BA) 
RAPPORTO AMBIENTALE 
(VERSIONE DEL 12/05/2009) 

REGIONE PUGLIA 

COMUNE DI ADELFIA 
(Provincia di BARI) 

Responsabile dell’Ufficio di Piano: geom. Antonio Lorusso 
ProgettistI del P.U.G.: Studio Associato Fuzio 
Redazione studio idro‐geomorfologico: dott. geol. Antonio De Napoli e ing. Vito Macchia 
Valutazione  Ambientale  Strategica:  prof.  ing.  Carmelo  M.  Torre  (Coordinatore),  arch.  Gianluca 
Andreassi, dott. Pasquale Balena, dott. Alessandro Bonifazi,  ing. Sefania Casalino, dott. Rinaldo 
Grittani. 
Piano Urbanistico Generale di Adelfia (BA): Rapporto Ambientale, versione 12/05/2009 

RAPPORTO AMBIENTALE SUL PIANO URBANISTICO GENERALE DI ADELFIA

PREMESSA 1

PARTE I: LA VAS NEL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE

1 MANDATO VALUTATIVO 3
1.1 Il contesto normativo 3
1.2 Incarico 5

2 IL PUG E LA VAS DI ADELFIA FRA PROCEDURE E PROCESSI 6


2.1 Cooperazione istituzionale 7
2.2 Partecipazione dei cittadini 8
2.3 Quadro normativo e programmatico 11

PARTE II: STATO DELL’AMBIENTE AD ADELFIA


i
3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE 16
3.1 Popolazione 16
3.2 Territorio e Paesaggio 16
3.3 Assetto idrogeomorfologico 17
3.4 Patrimonio culturale 17
3.5 Economia 17
3.6 Politiche sociali 18

4 TEMI AMBIENTALI 19
4.1 Clima 19
4.2 Qualità dell’Aria 27
4.3 Ciclo delle Acque 31
4.4 Caratteri Idrografici 34
4.5 Sistema Geomorfologico 40
4.6 Habitat e Reti Ecologiche 43
4.7 Sistema dei Beni culturali 48
4.8 Gestione dei rifiuti 51
4.9 Sistema produttivo 55
4.10 Ambiente rurale e risorse agricole 63
4.11 Viablità e trasporti 78
4.12 Energia 83

Responsabile Ufficio del PUG di Adelfia: geom. Vito Lorusso 
Progettista incaricato: Studio Associato Fuzio (Bari) ‐  Coordinatore della VAS: prof. ing. Carmelo M. Torre 
Piano Urbanistico Generale di Adelfia (BA): Rapporto Ambientale, versione 12/05/2009 

5 CRITICITÀ AMBIENTALI 89
5.1 Consumo di suolo 89
5.2 Vulnerabilità della falda 95
5.3 Rischio idraulico 99
5.4 Uso sostenibile delle risorse 101
5.5 Rete ecologica urbana e territoriale 103

PARTE III: IL PUG E IL GOVERNO DEL TERRITORIO

6 IL PUG DI ADELFIA 106


6.1 Obiettivi 106
6.2 Previsioni strutturali e programmatiche 106
6.3 Scelte strategiche 107

7 VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE 108


7.1 Premessa metodologica 108
7.2 Costruzione della valutazione 117
7.3 Esiti della valutazione 121
ii
7.4 Bibliografia 124

PARTE IV: CONCLUSIONI

8 RACCOMANDAZIONI ALL’UFFICIO DI PIANO 126

9 PIANO DI MONITORAGGIO 128

ALLEGATI
GRUPPO DI LAVORO

Responsabile Ufficio del PUG di Adelfia: geom. Vito Lorusso 
Progettista incaricato: Studio Associato Fuzio (Bari) ‐  Coordinatore della VAS: prof. ing. Carmelo M. Torre 
Piano Urbanistico Generale di Adelfia (BA): Rapporto Ambientale, versione 12/05/2009 

Il  presente  documento  rappresenta  l’esito  delle  fasi  preliminari  della  Valutazione 
Ambientale Strategica del nuovo Piano Urbanistico Generale del Comune di  Adelfia. In 
particolare,  la  presente  versione  costituisce  il  documento  di  piano  da  sottoporre 
all’Assemblea  Consiliare  contestualmente  all’adozione  del  PUG,  come  previsto  dal 
Documento Regionale di Assetto Generale (DRAG, Indirizzi, criteri e orientamenti per 
la formazione dei Piani Urbanistici Generali, approvato con Deliberazione della Giunta 
Regionale  Pugliese  n.  1328/2007).  Esso  rappresenta  inoltre  il  Rapporto  Ambientale 
prefigurato  nella  Direttiva  2001/42/CE  (art.  5  e  Allegato  1)  e  disciplinato  dal  D.Lgs.  iii
152/2006 così come modificato dal D.Lgs. 4/2008 (Parte II, Titolo II, art. 13 e Allegato 
VI).  Entrambi  i  riferimenti  direttamente  applicabili  (le  norme  nazionali  e  regionali) 
concordano  nel  definire  il  Rapporto  Ambientale  un  “documento  di  piano”  che  ne 
accompagna l’intero processo di elaborazione e approvazione. Pur nel pieno rispetto 
di queste indicazioni, appare opportuno segnalare il probabile sfasamento fra il piano 
e il Rapporto Ambientale, dato che potrebbe essere necessario adeguare il secondo a 
seguito delle modifiche che dovessero essere apportate al primo in fase di adozione. 

Responsabile Ufficio del PUG di Adelfia: geom. Vito Lorusso 
Progettista incaricato: Studio Associato Fuzio (Bari) ‐  Coordinatore della VAS: prof. ing. Carmelo M. Torre 
Rapporto Ambientale sul Piano Urbanistico Generale di Adelfia (BA), versione 12/05/2009 

PREMESSA

Il percorso del nuovo Piano urbanistico generale di Adelfia segue e aggiorna la


strumentazione urbanistica vigente, riferita al Piano Regolatore Generale, redatto dallo
studio associato Cirillo, adottato con Delibera di Consiglio Comunale n. 31 del 31.05.1999,
e approvato definitivamente (con prescrizioni) dalla Giunta Regionale con Delibera
n.183 dell’ 11.03.2003.
La consegna del Documento Programmatico Preliminare (DPP) risale al giugno del
2005, a seguito dell’incarico conferito allo studio associato Fuzio. Il DPP risulta aggiornato
e integrato con i dati ufficiali ISTAT relativi al censimento 2001.
In parallelo con gli sviluppi relativi all’ambito amministrativo locale, si verificavano
importanti cambiamenti nel quadro normativo regionale, con l’entrata in vigore del
Piano Stralcio per la Difesa dal Rischio Idrogeologico (PAI), e quella dei nuovi indirizzi per
la pianificazione comunale previsti dal Documento Regionale di Assetto Generale
(DRAG).
Nelle more della redazione dello strumento urbanistico generale di Adelfia, la
Regione Puglia introduceva dunque gli indirizzi per la formazione dei PUG. Anche se lo
stato avanzato dei lavori non ha consentito di seguire esattamente il processo tracciato
dal DRAG, il PUG di Adelfia tiene conto delle sue principali indicazioni, con riferimento
sia ai quadri interpretativi, che all’articolazione del territorio in invarianti strutturali e
contesti territoriali.
Con il DRAG veniva anche introdotta la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) dei
piani urbanistici, in linea con il tardivo recepimento della norma comunitaria (Direttiva
42/2001/CE) a livello nazionale. Infatti, solo il 13 febbraio 2008 entrava in vigore il testo
definitivo (con il D.Lgs. 4/2008) della Parte II del cosiddetto “Testo Unico dell’ambiente”
(D.Lgs. 152/2006) che, pure vigente dal 1° agosto 2007, aveva subito revisioni profonde
in ragione di numerose lacune, fra cui un fraseggio ambiguo proprio a riguardo della
necessità o meno di eseguire la VAS di piani o programmi a livello comunale. Ancora
una volta, si è resa necessaria una riorganizzazione del processo, alla quale ha fornito
riferimento e supporto la serie di circolari esplicative pubblicate dagli assessorati
regionali all’ecologia e all’urbanistica, in materia di Vas, e di rapporto tra procedure di
approvazione dei Piani Comunali e procedure di redazione del Rapporto ambientale
relativo alla Valutazione Ambientale Strategica.
Pur nei limiti di un’esperienza inevitabilmente sperimentale, la Valutazione Ambientale
Strategica del PUG di sta svolgendo coerentemente con tutti gli strumenti normativi e
amministrativi richiamati in premessa, e si è ispirata tanto alla letteratura scientifica
internazionale quanto alle esperienze in corso nelle altre Regioni Italiane.

Responsabile Ufficio del PUG di Adelfia: geom. Vito Lorusso 
Progettista incaricato: Studio Associato Fuzio (Bari) ‐  Coordinatore della VAS: prof. ing. Carmelo M. Torre  1
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PARTE I: LA VAS NEL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE

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1 MANDATO VALUTATIVO 

La definizione del mandato valutativo Attualmente la domanda di


è un passaggio molto spesso ignorato, valutazione espressa dal committente,
eppure la sua importanza nel (ovvero dall’amministrazione comunale
determinare l’efficacia complessiva è di Adelfia) si inscrive in una visione della
fortemente sottolineata sia dai VAS come supporto alla pianificazione in
professionisti sia dagli studiosi di senso tecnico-processuale, per cui gli
valutazione ambientale. Per mandato aspetti che appare opportuno trattare
valutativo si intende la definizione delle per esteso in riferimento al mandato
domande cui la valutazione è chiamata valutativo sono la definizione del
a rispondere, attraverso la definizione contesto normativo e le modalità di
dei termini contrattuali, procedurali, assegnazione e svolgimento
metodologici e sostanziali in cui si deve dell’incarico.
svolgere. L’approccio scelto dal gruppo di
Pur partendo inevitabilmente dalle lavoro incaricato dell’esecuzione di
prescrizioni normative, si è ritenuto questa VAS pone particolare cura nella
necessario enfatizzare le indicazioni considerazione delle relazioni ambientali,
specifiche espresse dall’ente sociali ed economiche che il territorio di
procedente (l’amministrazione Adelfia intrattiene con un contesto più
comunale di Adelfia, in questo caso), e ampio, che in questa fase appare
coinvolgere la società civile dalle prime opportuno individuare nell’area vasta
fasi della valutazione. così come definita dal Piano Strategico
Inoltre, nell’ambito di quella co- Metropoli Terra di Bari.
pianificazione delineata nel Documento  
Regionale di Assetto Generale (DRAG),
gli enti con competenze ambientali
dovrebbero poter contribuire ad 1.1 Il contesto normativo
indirizzare la valutazione, essendo anche
auspicabile che essi mettano a La normativa sulla VAS è stata
disposizione il proprio patrimonio delineata a livello nazionale poco più di
conoscitivo e si impegnino a collaborare un anno fa (nel febbraio del 2008)
alla fase di monitoraggio.
quando la stagione di rinnovamento
Infine, in base al dettato nazionale in dell’urbanistica pugliese aveva già
materia di VAS (Parte II del D.Lgs.
portato a contemplare una procedura
152/2006, così come modificato dal
di VAS da integrare nel percorso di
D.Lgs. 4/2008, e d’ora in avanti indicato
come “Decreto”), anche l’autorità formazione del PUG 
competente per la VAS dovrebbe Oggi, i termini di riferimento per lo
intervenire sin dalla fase d’impostazione svolgimento della VAS del PUG di Adelfia
(scoping). sono i seguenti:
Nonostante lo scollamento temporale f il D.Lgs. 152/2006, così come
con cui prima la pianificazione poi la modificato dal D.Lgs. 4/2008, che
valutazione si sono adeguate alle in particolare ha interamente
numerose innovazioni richiamate in sostituito la Parte II riguardante,
premessa, il processo di VAS tende ad fra l’altro, la Valutazione
una sempre maggiore coerenza con i Ambientale Strategica,
requisiti normativi e amministrativi completando l’iter di attuazione
recentemente introdotti negli della Direttiva 2001/42/CE;
ordinamenti nazionale e regionale. f il Documento Regionale di
Assetto Generale (DRAG) “Indirizzi,
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criteri e orientamenti per la Quest’ultima circostanza è di


formazione, il dimensionamento e particolare rilievo poiché potrebbe
il contenuto dei Piani Urbanistici comportare un potenziamento dello
Generali”, approvato con D.G.R. status giuridico-amministrativo del parere
1328/2007 ai sensi della L. R. motivato emesso dall’autorità
20/2001 “Norme generali di competente per la VAS, il quale
governo e uso del territorio", ed in confluirà naturalmente nella gamma di
particolare dell’art. 4, comma 3, argomenti che l’Assessorato all’Assetto
lett. b e dell’art. 5, comma 10 bis. del Territorio prenderà in considerazione
In prima approssimazione, la norma ai fini della (vincolante) pronuncia di
nazionale circoscrive gli adempimenti compatibilità.
imprescindibili di un generico processo di Tuttavia, ci sono almeno altri due
VAS, articolando le prerogative dei aspetti del governo del territorio che non
principali protagonisti e tracciandone a possono essere ignorati e che
grandi linee le relazioni. dovrebbero guidare la VAS sin dalla fase
Di particolare rilievo l’indicazione d’Impostazione:
delle attività collaborative che devono f la partecipazione, la cui
intercorrere fra l’ente procedente (nel obbligatorietà è ribadita, seppure
caso in parola, il Comune di Adelfia) e in forme diverse, sia nelle norme
l’autorità competente (che in Puglia è di governo del territorio (LR
stata identificata, a seguito 20/2001, art. 11 commi 2, 3, 4 e 5;
dell’emanazione della D.G.R. 981/2008, DRAG) sia in quelle sulla
nell’Ufficio VAS incardinato nel Settore valutazione ambientale (D.Lgs.
Ecologia dell’omonimo Assessorato 152/2006, art. 5 comma 1, lettere
Regionale), al fine di consentire a a, t, u, v, artt. 11 e 14) in un
quest’ultima la formulazione del parere quadro generale tracciato dalla L.
motivato sulla proposta di piano, e al 241/90 (“Nuove norme in materia
primo le eventuali modifiche che si di procedimento amministrativo e
rendessero necessarie prima della di diritto di accesso ai documenti
definitiva approvazione del piano. amministrativi”) e ss.mm.ii, e dalla
Il DRAG, invece, assolve al compito L. 108/2001 che ratifica ed
essenziale di mostrare i percorsi possibili esegue la “Convenzione
per l’integrazione fra lo specifico sull'accesso alle informazioni, la
processo di pianificazione urbanistica partecipazione del pubblico ai
generale, ivi dettagliato sia sul piano processi decisionali e l'accesso
procedurale sia su quello sostanziale, e alla giustizia in materia
la relativa VAS. Vengono così scandite ambientale”, fatta ad Aarhus
alcune tappe essenziali della (Danimarca) il 25 giugno 1998.
valutazione, dall’avvio del f la promozione della qualità e
procedimento alle modalità di della sostenibilità in edilizia ed
Copianificazione che ruotano intorno urbanistica, che ha vissuto una
all’istituto delle Conferenze di Servizi accelerazione dell’attenzione
istituite ai sensi della L. 241/1990, legislativa anche a livello
dall’impostazione della VAS, attraverso regionale (LR 13, 14 e 21/2008, LR
la redazione del Documento 3/2009), può essere ricondotta
Programmatico Preliminare, fino alla all’obiettivo di ricercare la
adozione del piano e alla definitiva rispondenza e l’armonia tra piano
approvazione, subordinata alla verifica e progetto, tra politiche
di compatibilità effettuata dagli enti ambientali e regolamento edilizio,
territoriali di rango provinciale e tra salvaguardia del territorio e
regionale, rispetto agli strumenti di gestione razionale delle risorse ai
governo del territorio di propria fini di generare qualità insediativa
pertinenza. intervenendo in modo coordinato
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e coerente nelle diverse scale territorio, in particolare alla scala


progettuali, quali quella territoriale, regionale, che oltre a rappresentare un
urbana, insediativa ed edilizia. quadro di riferimento normativo
contribuiscono a colmare quelle lacune
informative e interpretative che hanno a
1.2 Incarico lungo minato la capacità delle
amministrazioni locali nelle regioni
Nonostante le comprensibili difficoltà meridionali di affrontare in modo
nell’esecuzione di una procedura che efficace le questioni ambientali.
appare largamente innovativa per il Infine, il prof. ing. Carmelo M. Torre,
sistema di pianificazione territoriale professionista incaricato della VAS con
pugliese, alcune circostanze ne stanno Determinazione Gestionale della
favorendo gli esiti in modo significativo. Ripartizione Tecnica del Comune di
Il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente Adelfia n. 258 del 2 marzo 2009, ha
prodotto dall’Agenda21 locale che nel avuto modo di sperimentare metodi e
2003 ha interessato un consorzio di nove approcci in altri quattro processi
comuni comprendente (con Adelfia analoghi avviati precedentemente o in
capofila) ha offerto spunti e, almeno in contemporanea nell’ambito regionale.
alcuni casi, dati primari altrimenti non Le competenze ed esperienze dei
reperibili. componenti degli esperti di tematiche
Inoltre, negli ultimi anni si sono ambientali e territoriali coinvolti sono
moltiplicati gli strumenti di governo del brevemente descritte all’Allegato I.

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2 IL PUG E LA VAS DI ADELFIA FRA PROCEDURE E PROCESSI

Indipendentemente dalle rivelate perfettamente compatibili con


configurazioni largamente imprevedibili la definitiva formalizzazione della VAS
che i processi reali assumono, ci sono operata a livello nazionale dal D.Lgs.
alcune tappe cruciali previste dalle 4/2008.
procedure vigenti che finiscono per Giova ricordare che, come chiarito
imporre un’omogeneizzazione delle nella Circolare 1/2008 del Settore Assetto
pratiche di valutazione. del Territorio della Regione Puglia
In questo senso, il riferimento (approvata con Delibera n. 214 del
principale è senz’altro il DRAG, che ha 26/02/2008), per i Comuni che al
calato le indicazioni essenziali della momento dell’entrata in vigore del
Direttiva 2001/42/CE in uno schema DRAG avevano già adottato il
procedurale coerente con le previsioni Documento Programmatico Preliminare
della Legge Regionale sul Governo del è prevista un’unica Conferenza di
Territorio (L.R. 20/2001), prevedendo Copianificazione in occasione della
inoltre alcune innovazioni (come l’istituto quale presentare una versione
delle conferenze di servizi ai sensi della L. preliminare del Rapporto Ambientale
241/90 per promuovere la che deve contribuire alla costruzione del
copianificazione, o lo status di sistema di conoscenze e dei quadri
documento di piano previsto per il interpretativi (vedi Fig 2.1).
Rapporto Ambientale) che si sono

Figura 2.1: procedura di formazione del PUG fino all’adozione nel caso in cui il DPP risultasse già
adottato all’entrata in gore del DRAG (fonte: Circolare 1/2008, Regione Puglia-Assessorato
all’Assetto del Territorio).

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2.1 Cooperazione istituzionale del Sud-Est) per consentire


l’eliminazione del passaggio a
livello su Via Vittorio Veneto;
Coerentemente con lo schema
procedurale illustrato in Fig. 2.1, l’unica f la realizzazione di aree mercatali.
Conferenza di Copianificazione per il
PUG di Adelfia, che si è svolta il 24 Il confronto con i soggetti presenti alla
febbraio 2009 presso l’Assessorato Conferenza di Co-pianificazione era
all’Assetto del Territorio della Regione ritenuto necessario affinché tutte le
Puglia ha rappresentato il momento autorità con competenze ambientali le
cruciale, ma non esclusivo, di raccordo cui attività possono interferire con la
fra i soggetti con competenze pianificazione territoriale nel Comune di
ambientali rilevanti. Adelfia fossero consultate in merito alle
L’interazione sin qui più significativa, basi conoscitive, ai quadri interpretativi e
anche perché relativa ad un nodo alle proposte progettuali contenuti nel
cruciale del piano dal punto vista PUG.
ambientale, si è avuta fra l’ente Nell’elenco seguente le organizzazioni
procedente e l’Autorità di Bacino della effettivamente intervenute alla
Puglia (AdB). Conferenza di Copianificazione fra tutte
Il 21 febbraio del 2008, il Comitato quelle invitate, sono evidenziate in
Tecnico dell’Autorità di Bacino grassetto:
approvava la modifica alle
perimetrazioni del Piano Stralcio per la 9 Sindaci/o Assessorati all’Ambiente
Difesa dal Rischio Idrogeologico (PAI) dei Comuni confinanti
proposte dall’amministrazione comunale (Acquaviva delle Fonti, Bari,
di Adelfia sulla scorta dello studio Bitritto, Casamassima, Cassano
idrologico ed idraulico di dettaglio, delle Murge, Sannicandro di Bari,
commissionato al geologo dott. Antonio Valenzano)
De Napoli e all’ing. Vito Macchia, 9 Distretto Socio Sanitario 10
trasmesso con nota prot. 14424 del 9 Provincia di Bari (Assessorato
25/10/2007. all’Ambiente e Assessorato
Con la Delibera del Comitato all’Assetto del Territorio, Servizio
Istituzionale n. 12 del 18/03/2008, l’AdB Viabilità, Servizio Trasporti e
ha approvato le modifiche riguardanti le Mobilità)
lame Baronale, Montrone-Valenzano, 9 Struttura Tecnica Provinciale del
Cimitero Montrone, San Leo, l’impluvio Genio Civile
Dannetta, e l’impluvio Canneto, 9 Istituto Autonomo Case Popolari
inserendo nuove aree ad Alta, Media e Bari
Bassa Pericolosità Idraulica, e lasciando 9 Regione Puglia, Assessorato
inalterate quelle già presenti nel PAI. Assetto del Territorio (Settore
Oltre all’Autorità di Bacino, numerosi Urbanistica; Settore Assetto del
altri enti con competenze ambientali Territorio)
(fra cui la Soprintendenza per i Beni 9 Regione Puglia, Assessorato
Architettonici e per il Paesaggio per le all’Ecologia (Settore Ecologia,
Province di Bari e Foggia, l’Assessorato ai Settore Gestione Rifiuti e Bonifica,
Lavori Pubblici della Regione Puglia, le Settore Attività Estrattive, Ufficio
Ferrovie del Sud-Est ed altri) si erano Parchi, Ufficio VAS)
espressi a partire dal 2005 in merito a 9 Regione Puglia, Assessorato
due interventi programmati Opere Pubbliche (Settore Risorse
dall’amministrazione, e successivamente Naturali e Settore Tutela delle
inseriti nel PUG: Acque, Settore Lavori Pubblici)
f l’interramento della ferrovia (linea 9 Regione Puglia, Assessorato
Adelfia-Putignano delle Ferrovie Politiche della Salute (Settore

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Assistenza Territoriale e 9 Agenzia del Demanio e del


prevenzione) Territorio
9 Regione Puglia, Assessorato
Risorse Agro-alimentari (Settore
In sintesi, la maggior parte degli enti si
Foreste)
è riservata di esprimere in seguito ad
9 Regione Puglia, Assessorato ai
un’analisi più approfondita i pareri del
Trasporti e vie di Comunicazione
caso. L’AdB ha proposto di approfondire
(Settore Programmazione Vie di
le tematiche di proprio pertinenza
Comunicazione, Settore Sistema
attraverso un tavolo tecnico. La
Integrato dei Trasporti)
Soprintendenza per i Beni Archeologici
9 Regione Puglia, Settore Protezione
della Puglia ha espresso rammarico per
civile
non essere stata coinvolta
9 Direzione Regionale per i Beni
precedentemente, e ha segnalato il
Culturali e Paesaggistici della
macato riconoscimento della valenza
Puglia
archeologica del centro abitato e della
9 Soprintendenza per il Patrimonio
contrada S. Leo, riservandosi di fornire
storico artistico ed
informazioni di maggiore dettaglio.
etnoantropologico
Infine, l’Assessorato all’Assetto del
9 Soprintendenza per i Beni
Territorio della Regione Puglia ha
Architettonici e per il Paesaggio
richiesto maggiori approfondimenti in
9 Soprintendenza per i Beni
ordine al regime giuridico gravante su
Archeologici della Puglia
eventuali corsi d’acqua pubblici che
9 Agenzia Regionale Sanitaria della
sarebbero soggetti a tutela
Puglia (A.Re.S. - Puglia)
paesaggistica ai sensi del DLgs 42/2004,
9 Agenzia Regionale per
a prescindere dalla loro classificazione
l’Ambiente Puglia
operata nel PUTT/P.
9 Autorità d’Ambito Territoriale
Il Presidente della Conferenza di
Ottimale della Puglia (A.A.T.O. –
Copianificazione, il Sindaco di Adelfia
Puglia, servizio idrico integrato)
Francesco Nicassio, l’ha dichiarata
9 Autorità di Bacino della Regione
conclusa senza ravvedere la necessità
Puglia
di ulteriori sedute
9 Ministero dell’Economia e delle
Finanze (Agenzia del Demanio,
Agenzia del Territorio)
9 Acquedotto Pugliese 2.2 Partecipazione dei cittadini
9 ANAS S.p.A. Compartimento di
viabilità regionale della Puglia
9 Direzione Compartimentale Le attività partecipative nell’ambito
Ferrovie delle Stato-Rete del percorso di elaborazione del nuovo
Ferroviaria Italiana PUG di Adelfia sono state incentrate su
9 Ferrovie del Sud-Est una serie di incontri pubblici, svolti
9 Istituto Autonomo Case Popolari secondo il seguente calendario:
Bari 23/01/2006, Conferenza Cittadina presso
9 Ital Gas l’Aula Consiliare Comunale
9 SNAM Rete Gas 28/01/2006, Conferenza Cittadina presso
9 Italcogim Reti SpA l’Aula Consiliare Comunale
9 Terna – Rete Elettrica Nazionale 17/01/2008, Conferenza Cittadina presso
S.p.A l’Aula Consiliare Comunale
9 Ufficio Struttura Tecnica
17/11/2008, Conferenza Cittadina presso
Provinciale (Genio Civile) di Bari
l’Aula Consiliare Comunale
9 ENEL Distribuzione S.p.A
9 Università degli Studi di Bari “Aldo 04/12/2008, Conferenza Cittadina presso
Moro” l’Aula Consiliare Comunale
9 Politecnico di Bari
Responsabile Ufficio del PUG di Adelfia: geom. Vito Lorusso 
Progettista incaricato: Studio Associato Fuzio (Bari) ‐  Coordinatore della VAS: prof. ing. Carmelo M. Torre  8
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14/01/2009 Incontro con studenti e Ciò consentirà di legare le


insegnanti presso la Scuola Media osservazioni dei cittadini ai luoghi cui si
Statale riferiscono, ed una sezione
15/01/2009 Incontro con le associazioni documentazione per favorire la
locali presso l’Aula Consiliare Comunale disseminazione delle informazioni
ambientali 1 raccolte ed elaborate
26/01/2009 Incontro con le associazioni
durante il processo di VAS.
locali presso l’Aula Consiliare Comunale
Nel corso degli ultimi tre incontri si è Le figure 2.2 e 2.3 mostrano alcune
proceduto anche alla sperimentazione schermate del forum geografico, da cui
di uno strumento di partecipazione si evince il collegamento dei commenti
digitale (www.altripiani.it/adelfia), inseriti dai cittadini ai luoghi (punti, linee,
comprendente un geoforum che o aree), mentre nella figura 2.4 compare
consentirà di pubblicare messaggi la modalità di visualizzazione “solo testo”
georeferenziati. di una discussione (thread).

1ai sensi della LEGGE 16 marzo 2001, n. 108 -


Ratifica ed esecuzione della Convenzione
sull'accesso alle informazioni, la
partecipazione del pubblico ai processi
decisionali e l'accesso alla giustizia in
materia ambientale, con due allegati, fatta
ad Aarhus il 25 giugno 1998.
Responsabile Ufficio del PUG di Adelfia: geom. Vito Lorusso 
Progettista incaricato: Studio Associato Fuzio (Bari) ‐  Coordinatore della VAS: prof. ing. Carmelo M. Torre  9
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Figura 2.2: schermata tratta dal geoforum dedicato alla partecipazione elettronica per la VAS del
PUG di Adelfia. Fonte: www.altripiani.it/adelfia.

Figura 2.3: schermata tratta dal geoforum dedicato alla partecipazione elettronica per la VAS del
PUG di Adelfia. Fonte: www.altripiani.it/adelfia.

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Progettista incaricato: Studio Associato Fuzio (Bari) ‐  Coordinatore della VAS: prof. ing. Carmelo M. Torre  10
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Figura 2.4: strumenti testuali per la discussione online, si notano le parole chiave con cui
effettuare la ricerca di messaggi pertinenti (tags), e le icone che segnalano il carattere di critica,
segnalazione o apprezzamento. Fonte: www.altripiani.it/adelfia.

I temi critici emersi dal geoblog e


dagli incontri sono i seguenti: 2.3 Quadro normativo e
programmatico
f la relazione tra Canneto e
Montrone e le difficoltà di ► Piano Strategico Metropoli Terra di
integrazione, con il “raddoppio” Bari (www.ba2015.org)
di alcune tipologie di servizio; ► Piano Territoriale di Coordinamento
f il degrado di alcuni spazi pubblici della Provincia di Bari: Documento
(in particolare aree verdi); Direttore (approvato con D.G.P.
f la scarsità di contenitori sociali; 248 del 31/07/2003) e Rapporto
Finale della Prima Fase del lavoro di
f il tema dell’interramento della
stesura del PTCP di cui alla Delibera
linea ferroviaria; del Commissario Prefettizio 103 del
f la necessità di maggiore 04/06/2004.
diversificazione degli spazi ► Piano Provinciale di Gestione dei
pubblici e privati della socialità; Rifiuti
(dalle attività commerciali agli ► Piano Faunistico Provinciale 2007-2011
(approvato il 22/05/2008).
spazi per eventi);

► Documento Regionale di Assetto


Generale (DRAG): indirizzi, criteri e
orientamenti per la formazione, il
dimensionamento e il contenuto
dei Piani Urbanistici Generali (PUG),
approvato con Deliberazione della
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Giunta Regionale n. 1328 del 3 41 e ss.mm.ii.: “Piano di gestione di


agosto 2007, in attuazione della rifiuti e delle bonifiche delle aree
Legge Regionale 27 luglio 2001, n. inquinate”, Regione Puglia.
20 (art. 4, comma 3, lett. b e art. 5, ► Decreto Commissario Delegato
comma 10 bis). Emergenza Ambientale 26 marzo
► Piano Urbanistico Territoriale Tematico 2004, n.56: “Piano di riduzione del
Paesaggio (PUTT/P), disponibile conferimento in discarica dei rifiuti
all’indirizzo urbani biodegradabili in Puglia ex
web www.regione.puglia.it/drag/in art.5 D.lgs n. 36/2003. Integrazione
dex.php?page=documenti&opz=g pianificazione regionale”.
etdoc&id=42. ► Piano Regionale Attività Estrattive
► Documento Programmatico del Piano (P.R.A.E.), approvato con D.G.R. n.
Paesaggistico Territoriale Regionale 580 del 15/05/07, in applicazione
(PPTR), approvato con D.G.R. 1842 della L.R. n. 37/85 e ss.mm.ii.
del 13 novembre 2007. ► Legge Regionale 21 maggio 2008, n.
► Piano Energetico Ambientale 12: “Norme urbanistiche finalizzate
Regionale (P.E.A.R.) della Puglia, ad aumentare l’offerta di edilizia
adottato con Delibera di G.R. n.827 residenziale sociale”.
del 08-06-07, disponibile all’indirizzo ► Legge Regionale 10 giugno 2008,
web www.regione.puglia.it/index. n.13: “Norme per l'abitare
php?page=progetti&id=9. sostenibile”.
► Piano Stralcio per la Difesa dal Rischio ► Legge Regionale 10 giugno 2008,
Idrogeologico (PAI) del Piano di n.14: “Misure a sostegno della
Bacino previsto dalla legge 18 qualità delle opere di architettura e
maggio 1989, n. 183, “Norme per, il di trasformazione del territorio”.
riassetto organizzativo e funzionale ► Legge Regionale 12 febbraio 2002, n.
della difesa del suolo” e successive 3: "Norme di indirizzo per il
modifiche e integrazioni, contenimento e la riduzione
approvato il 30 novembre 2005 e dell'inquinamento acustico".
pubblicato sul Bollettino ufficiale ► Legge Regionale 23 novembre 2005,
della Regione Puglia, n. 15 del 2 n. 15: “Misure urgenti per il
febbraio 2006. contenimento dell’inquinamento
► DDL “Principi, indirizzi e linee di luminoso e per il risparmio
intervento in materia di Piano energetico” e relativo regolamento
Regionale dei Trasporti della attuativo (Regolamento Regionale
Regione Puglia” 22 agosto 2006, n. 13).
(www.regione.puglia.it/drag/index.ph ► Legge Regionale 8 marzo 2002, n.5
p?page=documenti&opz=getdoc&id=4 "Norme transitorie per la tutela
3). dell'inquinamento
► Piano Regionale di Qualità dell’Aria elettromagnetico prodotto da
(PRQA), redatto in conformità al sistemi di telecomunicazioni e
D.M. 261/02 “Regolamento recante radiotelevisivi operanti
le direttive tecniche per la nell'intervallo di frequenza fra Ohz
valutazione preliminare della e 300 GHz” e relativo regolamento
qualità dell’aria ambiente, i criteri attuativo (Regolamento Regionale
per l’elaborazione del piano e dei 19 giugno 2006, n. 7).
programmi di cui agli articoli 8 e 9 ► Legge Regionale 4 giugno 2007, n. 14:
del decreto legislativo 4 agosto “Tutela e valorizzazione del
1999, n. 351”. paesaggio degli ulivi monumentali
► Progetto di Piano di Tutela delle della Puglia”.
Acque della Regione Puglia (PTA) ► Legge Regionale 12 aprile 2001, n. 11:
► Piano Regionale della Salute (PRS) "Norme sulla valutazione
► Decreto Del Commissario Delegato dell'impatto ambientale", testo
Emergenza Rifiuti 6 marzo 2001, n. consolidato.
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► D.G.R. 20/03/2007, n. 316: dall’inquinamento provocato dai


“Regolamento per l'attuazione nitrati provenienti da fonti agricole”.
della Rete Escursionistica Pugliese”;
► LEGGE n. 183 del 18 maggio 1989
► D.G.R. 19 settembre 2006, n. 1388:
“Norme per il riassetto organizzativo
Decreto legislativo 18 febbraio 2005,
e funzionale della difesa del suolo”.
n. 59. Attuazione integrale della
direttiva 96/61/CE relativa alla
prevenzione e riduzione integrate ► Convenzione Europea del Paesaggio,
dell’inquinamento. Individuazione adottata dal Comitato dei Ministri
della “Autorità competente”. della Cultura e dell'Ambiente del
Attivazione delle procedure Consiglio d'Europa il 19 luglio 2000.
tecnico-amministrative connesse. ► Convenzione delle Nazioni Unite sulla
► Legge Regionale N. 23 DEL 01-08- diversità biologica, sottoscritta a
2006: “Norme regionali per la Rio de Janeiro il 5 giugno 1992, e
promozione degli acquisti pubblici ratificata dall’Italia il 14 febbraio
ecologici e per l’introduzione degli 1994 con Legge n.124.
aspetti ambientali nelle procedure ► Direttiva Uccelli 79/409/CEE del 2
di acquisto di beni e servizi delle aprile 1979 concernente la
amministrazioni pubbliche. conservazione degli uccelli selvatici.
► Direttiva Habitat 92/43/CEE del 21
maggio 1992 relativa alla
► LEGGE 29 gennaio 1992, n. 113 -
conservazione degli habitat
Obbligo per il comune di residenza
naturali e seminaturali della flora e
di porre a dimora un albero per
della fauna selvatica;
ogni neonato, a seguito della
► Secondo Programma Europeo sui
registrazione anagrafica.
Cambiamenti Climatici (ECCP II),
(pubblicata nella Gazzetta Ufficiale
con particolare riferimento alle
italiana n. 40 del 18 febbraio 1992).
attività del gruppo di lavoro
► Codice dei beni culturali e del
“Impatti e adattamento”, che ha
paesaggio, D.Lgs n. 42 del 22-01-
prodotto i due report seguenti
2004.
(reperibili
► LEGGE 16 marzo 2001, n. 108 - Ratifica
all’URL: http://ec.europa.eu/enviro
ed esecuzione della Convenzione
nment/climat/eccp_impacts.htm)
sull'accesso alle informazioni, la
► Regional planning, built
partecipazione del pubblico ai
environment, public and
processi decisionali e l'accesso
energy infrastructure,
alla giustizia in materia ambientale,
Structural funds: Final
con due allegati, fatta ad Aarhus il
report;
25 giugno 1998.
► Urban planning and
► LEGGE n. 120 del 1° giugno 2002 construction: Final report.
“Ratifica ed esecuzione del ► Convenzione quadro delle Nazioni
protocollo di Kyoto” Unite sui cambiamenti climatici e
► D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in Protocollo di Kyoto
materia ambientale” e ss.mm.ii. (http://unfccc.int/2860.php).
► D.Lgs. 152 dell’11 maggio 1999 ► Direttiva 2008/50/CE “Qualità dell'aria
“Disposizioni sulla tutela delle ambiente e per un'aria più pulita in
acque dall’inquinamento e Europa”.
recepimento della Direttiva ► Commissione delle Comunità Europee
91/271/CEE concernente il “Libro verde sull’efficienza
trattamento delle acque reflue energetica: fare di più con meno”
urbane e della direttiva 91/676/CEE COM(2005) 265 del 22 giugno 2005.
relativa alla protezione delle acque ► Commissione delle Comunità Europee
“Libro bianco: La politica europea
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dei trasporti fino al 2010: il ► D.M. 8 maggio 2003, n. 203 “Norme


momento delle scelte”, COM(2001) affinchè gli uffici pubblici e le
370, settembre 2001 società a prevalente capitale
► Commissione delle Comunità Europee pubblico coprano il fabbisogno
“Libro verde – Verso una nuova annuale di manufatti e beni con
cultura della mobilità urbana”, una quota di prodotti ottenuti da
COM(2007) 551 del 25/9/2007. materiale riciclato nella misura non
inferiore al 30% del fabbisogno
► Direttiva 97/11/CE che modifica la
medesimo”
Direttiva 85/33/CEE concernente la
valutazione d’impatto ambientale, ► “Piano d’azione per la sostenibilita’
e i relativi allegati; ambientale dei consumi nel settore
della Pubblica Amministrazione
► Direttiva 2001/42/CE “concernente la
(ovvero piano nazionale d’azione
valutazione degli effetti di
sul green public procurement - PAN
determinati piani e programmi
GPP)”, approvato con Decreto
sull’ambiente”.
Interministeriale
(Ambiente/Economia e
Finanze/Sviluppo economico)
135/2008.

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PARTE II: STATO DELL’AMBIENTE AD ADELFIA

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3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE DI ADELFIA i

3.1 Popolazione
3.2 Territorio e paesaggio
Il Comune di Adelfia si estende su una
superficie territoriale di 29,73 Kmq, La superficie del territorio di Adelfa si
confina con i comuni di Acquaviva delle presenta principalmente pianeggiante,
Fonti, Bari, Bitritto, Casamassima, con quote che tendono ad innalzarsi
Cassano delle Murge, Sannicandro di leggermente man mano che si procede
Bari, e Valenzano – comuni pertinenti da nord verso sud, variando tra i 109 e i
all’Area Metropoli Terra di Bari –, dista 231 m. s.l.m.
13km da Bari città ed ha una densità Il suolo è coperto prevalentemente
abitativa di 572 abitanti/Kmq. da coltivazioni a vigneti di uva da
La popolazione residente al 1 gennaio tavola. La posizione ed il ruolo di Adelfia
2006 è di 17.020 abitanti (di cui il 51,9% nel territorio provinciale di Bari sono
donne) cioè l’1,8% di tutta la rappresentati in Fig. 3.1 secondo la
popolazione dell’Area “Metropoli Terra rappresentazione/interpretazione
di Bari”. Dal 1993 al 2006, si è registrato operata per il Piano Territoriale di
un incremento di popolazione pari Coordinamento Provinciale di Bari
all’11,6%. (PTCP).

Figura 3.1: assetto territoriale e relazioni fra i centri urbani nella Provincia di Bari. Adelfia è
racchiusa in una circonferenza tratteggiata in nero. Fonte: Conclusioni Propositive per il Piano
Territoriale di Coordinamento Provinciale di Bari, capitolo 2 “Sistema insediativo e del territorio
aperto” (http://s2ew.provincia.ba.it/provinciaba/s2magazine/index1.jsp?idPagina=1154).

La maggior parte del centro abitato Il territorio di Adelfia è solcato da


del comune di Adelfia poggia su terreni quattro lame principali, a sviluppo più o
affioranti formati da depositi meno rettilineo in direzione nord-sud: la
calcarenitici conosciuti come "Tufi delle lama “Baronale”, la lama “Montrone-
Murge". Valenzano”, la lama “Cimitero
Montrone”, la lama “S. Leo”.

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3.3 Assetto idrogeologico cominciare dall'esistenza di due diversi


centri storici, sorti vicini e svilupparsi nel
medesimo periodo (attorno all'anno
I due centri di Montrone e Canneto Mille), ma rimasti, fino agli inizi del nostro
sono separati tra loro dal Torrente secolo, entità separate, ciascuno con
Montrone, affluente di monte del propri palazzi nobiliari, con propria sede
Torrente Valenzano, che ad oggi si amministrativa, con proprie tradizioni
presenta come area degradata e di religiose, con proprie chiese e Santi
marginalità del tessuto urbano della protettori. Le principali testimonianze
città. storico/architettoniche sono: il Castello
L’Amministrazione, nell’intento di Marchesale, la Torre Normanna E la
riqualificare l’area e superare il doppio Chiesa Matrice.
effetto di cesura del tessuto urbano Il territorio comunale è anche
operato da un lato dalla lama stessa, interessato dal tracciato storico del
dall’altro dall’attraversamento della Tratturo Cassano delle Murge-Canneto,
linea ferroviaria Adelfia-Putignano parte dell’imponente sistema delle vie
(attualmente basato su un’intersezione della transumanza.
a raso servita da un passaggio a livello),
ha promosso la redazione di progetti per
l’interramento della linea ferroviaria e 3.5 Economia
realizzazione di un centro mercatale con
aree a verde attrezzate (piste ciclabili, La comunità locale, nel 2004, ha
parco giochi per bambini, aree sportive prodotto un valore aggiunto totale pari
e attrezzature per piccolo ristoro) e aree a poco meno di 100 milioni di euro,
da adibire a parcheggio, in posizione dovuti per circa i tre quarti al terziario,
intermedia tra i due centri storici di mentre il restante quarto proviene
Canneto e Montrone. principalmente dal settore industriale
I progetti prevedono un (20%) ed in piccola percentuale dal
attraversamento del Torrente, la cui area comparto agricolo (6,4%).
è esclusivamente di proprietà comunale. Gli occupati presenti nel comune di
Si renderebbe necessaria la Adelfia nel 2005 rappresentano il 23,4%
rimodellazione di golena e savanella del della popolazione totale residente. Dei
torrente per evitare che l’area attrezzata circa 4.000 occupati in totale, quasi
subisca inondazioni, a seguito di eventi 3.000 risultano occupati nel settore
meteorici anche non particolarmente terziario mentre i restanti si dividono fra
intensi. L’iter progettuale risulta settore industriale (circa 600) e terziario
attualmente fermo a causa della (circa 400).
mancata espressione di tutti i pareri e
Esiste una forte presenza di Imprese
autorizzazioni necessari, e si registra
Artigiane a conduzione familiare nel
anche il sequestro di uno dei lotti ad
settore delle costruzioni e manifatturiero,
opera della magistratura.
ma l’economia di Adelfia è
principalmente incentrata sullo
3.4 Patrimonio culturale sfruttamento agricolo del territorio. In
particolare la produzione di “uva
Il comune di Adelfia è nato nel corso regina” assume un ruolo primario; ne
del XX secolo dall’unione di due comuni consegue un fiorente sviluppo
contigui, Canneto e Montrone, che per delle attività commerciali e di quelle
volontà "popolare" e giusto Regio industriali per l'imballaggio.
Decreto del 29.09.1927 si costituirono Un ruolo di rilevo ha anche la
come unico comune. produzione di vino primitivo di alta
Il patrimonio architettonico e artistico- gradazione (secco-dolce) che non
culturale dell'attuale Adelfia può viene imbottigliato ma venduto sfuso (in
vantare una singolare "duplicità"; a bottiglie da 1 litro e in damigiane da litri
5) da produttori privati.
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Non è presente la grande La popolazione minorile è


distribuzione, né una vocazione turistica, maggiormente presente nel Comune di
e le attività commerciali sono Cellamare, mentre quella anziana è più
prevalentemente a conduzione consistente nei Comuni di Adelfia e
familiare. Triggiano. Si riscontra un problema
irrisolto di co-gestione dei servizi con il
Comune di Bari data la vicinanza
3.6 Politiche sociali geografica tra Comuni e capoluogo.
L’ambito paga infatti lo scotto di un
Adelfia ha attivato il Piano Sociale di rapporto asimmetrico tra la città e la sua
Zona insieme a Capurso, Cellamare, area metropolitana che genera
Valenzano e Triggiano che è Comune attrazione verso il centro di risorse e
Capofila dell’ambito territoriale n° 5. mano d’opera dal territorio, sul quale
Le aree di intervento sono state così risultano però diffuse tutte le
individuate: 1) Responsabilita’ familiari; problematiche sociali citate in
2) Minori; 3) Anziani; 4) Disabili; 5) precedenza.
Dipendenze; 6) Salute Mentale; 7)
Contrasto alla poverta’.
L'attivazione del processo di
iIl testo di questa sezione è tratto in larga
parte da una sintesi elaborata dallo staff del
definizione del Piano di Zona del distretto
Piano Strategico “Metropoli Terra di Bari” e
n.5 A.U.S.L. BA/4, ha fatto emergere pubblicata all’indirizzo:
necessità di interventi strutturali nel
http://www.ba2015.org/portal/page/portal/
"Welfare" locale, anche se le politiche
pianostrategico/04%20-%20Comuni/Adelfia.
sociali del territorio hanno già subito una
certa evoluzione.
Infatti, seppur con forti disomogeneità
e differenze, i Comuni del distretto
hanno cercato di dare risposta ai servizi
di sostegno alle famiglie e ai cittadini in
difficoltà, attraverso programmi su aree
di disagio acuto e per segmenti di
popolazione, e collaborazioni con le
Istituzioni e le organizzazioni del privato
sociale.

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4 TEMI AMBIENTALI

4.1 Clima

I fattori climatici il cui presentano sia la maggior frequenza


approfondimento appare più utile sono che le maggiori classi di velocità
l’andamento termometrico, i venti risultando in definitiva i venti dominanti.
(anche in riferimento a fenomeni di Inoltre si può considerare come anche il
inquinamento atmosferico), le vento di NW (maestrale) risulti
precipitazioni (importanti ai fini della discretamente rappresentato con classi
gestione del ciclo delle acque e del di velocità medio-alte (8-12 e 13-23 nodi).
rischio idrogeologico), e la radiazione In generale, i venti provenienti dal III e
solare (per il benessere degli ambienti IV quadrante dominano il regime
indoor e la diffusione di impianti anemologico del sito con oltre il 525‰
fotovoltaici). delle rilevazioni. In debita considerazione
La climatologia dell’area di Bari, nel vanno inoltre tenuti rispettivamente il
cui ambito ricade il territorio comunale vento proveniente da N (tramontana)
di Adelfia, risulta ampiamente per il quale si osserva una frequenza
conosciuta a seguito della presenza in annuale media pari al 94‰ delle
zona, ormai da alcuni decenni, di rilevazioni con velocità comprese più
stazioni meteorologiche fra le quali frequentemente nelle classi medie (5-7 e
assume particolare importanza, per 8-12 nodi), nonché il vento proveniente
vicinanza al sito in esame, quella sita da S (ostro) per il quale si osserva una
presso l’aeroporto di Bari-Palese frequenza annuale media pari al 95‰
Macchie. I dati raccolti presso la delle rilevazioni con velocità comprese
Stazione Meteorologica comunque nelle stesse classi medie.
dell’Aeronautica Militare n. 270 Bari La frequenza delle giornate di calma
Palese-Macchie (Lat. 41°08’ N – 16°47’ E) di vento risulta poco elevata per questo
– Alt. 49 m s.l.m. si riferiscono a serie sito e si aggira mediamente intorno al
storiche del periodo 1951-1991. 195‰ delle rilevazioni annuali,
evidenziando un regime anemologico
4.1.1 Ventosità generalmente sostenuto e pertanto
idoneo alla dispersione ed
Nella Fig. 4.1 vengono riportate sotto allontanamento degli inquinanti immessi
forma di anemogrammi le distribuzioni in nell’atmosfera.
millesimi delle frequenze su base Inoltre, il regime anemologico medio
annuale relative alla direzione ed alla annuo, evidenziando come dominanti,
velocità del vento misurate ed in termini di frequenza, i venti di ponente
elaborate dalla Stazione Meteorologica (W) e di libeccio (SW), indica uno
di Bari Palese e relative al periodo 1951- spostamento delle masse d’aria, e di
1991. Mediamente, nel corso dell’anno, i conseguenza l’allontanamento degli
venti provenienti da W (ponente) e da inquinanti aeriformi, verso E e NE.
SW (libeccio) siano quelli che

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Piano Urbanistico Generale di Adelfia (BA): Rapporto Ambientale, versione 07/05/2009 

Figura 4.1: Anemogramma annuale relativo alla Stazione meteorologica di Bari Palese (49 m
s.l.m.), basato sulla distribuzione delle frequenze (‰) annuali nelle varie classi di velocità (in
nodi) dei venti a Bari Palese (49 m s.l.m.). N. tot. Osserv. = 117332 (1951-1991)..

(1-3-6-12-24 ore) e quelli relativi a più


4.1.2 Piovosità
giorni (1÷5) di pioggia consecutivi.
L’andamento della piovosità nell’area L’analisi dei dati e delle relative
è stato analizzato mediante l’analisi di elaborazioni statistiche, evidenziano
serie storiche statisticamente significative, quanto segue:
al fine di “quantificare” l’incidenza delle 1. il mese che in media durante l’anno
precipitazioni. presenta il maggior quantitativo di
L’analisi dei dati pluviometrici ha pioggia nel territorio è il mese di
riguardato tanto la quantità di pioggia novembre (66,6 mm), seguito dai
(in mm) che la durata degli eventi (giorni mesi di ottobre (60,8 mm) e
di pioggia rilevati dalla stazione dicembre (57,9 mm);
meteorologica di Bari Osservatorio - 12 2. il mese che mediamente nell’anno
m s.l.m.), a partire dal 1951, sino al 2000, presenta il maggior numero di giorni
per un periodo complessivo di 50 anni piovosi è dicembre (7,9 gg.), seguito
consecutivi. da novembre e gennaio (7,8 gg.) ed
Tali dati sono stati raccolti infine dal mese di marzo (7 gg.);
consultando gli Annali Idrologici, parte I, 3. il mese che in media presenta il
dell’Ufficio Idrografico e Mareografico di minimo di piovosità nell’anno,
Bari. Per lo stesso periodo, inoltre, sono espresso come millimetri di pioggia, è
stati esaminati i dati relativi alle il mese di luglio (21,2 mm in 2,7 gg.),
precipitazioni di massima intensità oraria seguito da giugno (25,8 mm in 3,4

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gg.) ed infine agosto (28,4 mm in 2,5 rispettivamente espressi come millimetri


gg.); di pioggia e come numero di giorni
4. su mezzo secolo di osservazioni, si piovosi, evidenziandone graficamente
rileva che il livello medio annuo delle l’andamento medio nel corso dell’anno.
precipitazioni è pari a 529,2 mm con
circa 66 giorni di pioggia per anno.
I valori medi di pioggia caduta in un
anno vanno da un minimo di 262 mm ad
un massimo di 753 mm di pioggia e
variano tra un minimo di 49 e ed un
massimo di 83 giorni di precipitazioni
all’anno.
Nella Fig. 4.2 sono stati raffigurati i
valori medi mensili di piovosità

Figura 4.2: Andamento medio annuale (1951-1991) della piovosità nella stazione meteorologica
di Bari.

Prendendo in considerazione i dati 1987), ed infine a 201,0 mm per le prime


relativi alle precipitazioni di massima 24 ore consecutive (sempre nel 1987).
intensità e alle precipitazioni intense Elaborando i dati pluviometrici forniti
registrate nella stazione meteorologica dalla stazione meteorologica di Bari nel
di Adelfia per intervalli di 1, 3, 6, 12 e 24 periodo 1960-1996, è possibile
ore consecutive, si ha così modo di determinare le diverse curve di
rilevare come, per il periodo considerato possibilità pluviometrica per tempi di
(1960-1996), le precipitazioni di massima ritorno pari a 5, 10, 20, 30, 50, 100, 200 e
intensità registrate in più ore consecutive 500 anni, così come riportati nel grafico
abbiano fatto rilevare valori massimi pari di Fig. 4.3 (fonte dati Indagine
a 64 mm nella prima ora (1966), a 91,2 morfologica, geologica, idrogeologica e
mm nelle prime 3 ore consecutive (1987), sismica del territorio comunale di
a 91,6 mm per le prime 6 ore (sempre nel supporto al PUG di Adelfia).

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Figura 4.3: Curve di probabilità relative alla stazione pluviometrica di Bari estrapolate per tempi di
ritorno di 5, 10, 20, 30, 50, 100, 200 e 500 anni.

meteorologica sono stati inclusi nel


4.1.3 Temperatura
grafico mostrato in Fig. 4.4 per
I dati di temperatura sono stati rilevati evidenziarne l’andamento nel corso
consultando gli Annali Idrologici, parte I, dell’anno.
dell’Ufficio Idrografico e Mareografico di Esaminando i suddetti elaborati, si
Bari e relativi alla stazione meteorologica osserva come il valore medio della
di Bari Osservatorio (12 m s.l.m.) per il temperatura annua si aggiri intorno ai
periodo 1926-2000. I valori medi mensili di 16,7°C, con valori medi minimi compresi
temperatura (espressi in °C), le fra 6-8°C registrabili nel periodo da
temperature medie massime e minime dicembre a marzo e valori medi massimi
registrate, le temperature massime e di poco superori ai 28°C rilevabili in
minime assolute registrate per lo stesso pieno periodo estivo (luglio e agosto).
periodo dalla stessa stazione

Figura 4.4: Andamenti annuali (1926-2000) delle temperature medie e valori assoluti registrati
nella stazione meteorologica di Bari Osservatorio (12 m s.l.m.).

Un’analisi più approfondita permette aprile) con un valore minimo assoluto di -


di individuare, inoltre, come le 5°C registrato a febbraio del 1929.
temperature minime assolute possano Anche all’inizio della primavera (marzo,
eccezionalmente scendere al di sotto aprile) sono comunque rilevabili episodi
degli 0°C sia in pieno inverno sia all’inizio di abbassamento della temperatura al
della primavera (periodo dicembre- di sotto o molto prossimi a 0°C.
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In piena estate (giugno, luglio e 4.1.4 Radiazione solare


agosto) sono state registrate
temperature massime assolute superiori La radiazione solare, risulta in media
ai 40°C. La temperatura massima abbastanza intensa su tutta la regione
assoluta è stata registrata a luglio del con valori che oscillano tra i 5648 MJ/m2
1998 (44,3°C), mentre ad agosto del nella stazione di Lecce ai 5468 MJ/ m2
1994 la massima temperatura registrata nella stazione di Foggia con un profilo
per il periodo considerato è stata di medio giornaliero annuo mostrato in Fig.
43,2°C. 4.5 da dove si vede che in media i mesi
a radiazione più intensa sono giugno e
luglio.

Figura 4.5: profilo della radiazione solare giornaliera media mensile (adattato a partire dal Piano
Regionale di Qualità dell’Aria).

incremento della temperatura. I risultati


I dati reperibili on-line sull’Archivio
di tali analisi, illustrati in Fig. 4.6,
Climatico sviluppato dall’ENEA
evidenziano, per la stazione di Bari
nell’ambito del progetto di Atlante
(1951÷2000), come l’indice di aridità sia
Italiano della Radiazione Solare,
caratterizzato da oscillazioni, nell’arco
posizionano la stima per Adelfia (5600
del cinquantennio considerato,
MJ/m2) in una condizione intermedia fra
comprese fra 10 e 29 con un valore
i suddetti dati sperimentali.
medio intorno a 20. Tale stima indica un
regime di aridità, quindi, a cavallo tra il
4.1.5 Indici Climatici semiarido ed il subumido.
In generale, comunque, l’andamento
I dati di temperatura (T) e di piovosità
in lieve discesa della retta di regressione
(P) relativi alla stazione meteorologica
calcolata graficamente rispetto all’asse
esaminata sono stati correlati per il
cronologico (asse delle ascisse), indica
periodo 1951-2000 tramite l’elaborazione
una certa tendenza dell’indice di aridità
dell’indice di aridità di De Martonne (I)
ad assumere valori sempre più bassi con
espresso dalla seguente formula: I=
il passare del tempo. In conclusione,
P/T+10.
quindi, l’analisi dell’indice di De
Un incremento di tale indice Martonne ha evidenziato una graduale
evidenzia periodi di maggiore piovosità ma significativa tendenza all’aridità del
e/o minore temperatura mentre territorio in esame.
l’opposto si ottiene in caso di
Maggiormente significative risultano
diminuzione della piovosità e/o
essere, inoltre, le variazioni fra i periodi
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annuali, evidenziando una «infedeltà» breve periodo e tipica delle aree


termopluviometrica caratteristica nel meridionali del bacino Mediterraneo.

Figura 4.6: Andamento dell'indice di aridità di De Martonne e relativa retta di tendenza nel tempo
(1951-2000), calcolati per la stazione meteorologica di Bari Osservatorio (12m s.l.m.). Legenda tipi
climatici secondo De Martonne: arido estremo (0-5); arido (5-15); semiarido (15-20); subumido
(20-30); umido (30-60); perumido (>60).

Nella valutazione del bilancio idrico Nella Fig. 4.7 è stato realizzato il
che interessa un’area è importante diagramma termopluviometrico relativo
mettere in relazione la quantità di alla stazione di Bari Osservatorio
precipitazioni con l’andamento della elaborato mediante i valori medi mensili
temperatura atmosferica. di temperatura e piovosità ricavati
Tale analisi può essere sintetizzata dall’analisi statistica delle serie storiche
graficamente mediante il diagramma esaminate in precedenza.
termopluviometrico di Bagnouls-Gaussen Esaminando il diagramma in
che riporta in ascissa i vari mesi e sulle questione, si può rilevare come il
ordinate, a sinistra la scala delle periodo di “deficit” idrico per l’area in
temperature e a destra le precipitazioni esame abbia inizio tra aprile e maggio
in scala doppia secondo la relazione: per terminare quasi a settembre, con un
1°C = 2 mm di pioggia. momento di massima siccità attribuibile
Il diagramma così elaborato permette al mese di luglio.
di visualizzare immediatamente il Infine, per quanto concerne i periodi
cosiddetto periodo di siccità dell’anno di “surplus” idrico, si può osservare come
che ha inizio quando la curva delle questi siano particolarmente evidenti nei
precipitazioni scende al di sotto della mesi autunnali e invernali, confermando
curva delle temperature e termina in tal modo quanto già esposto in
quando l’andamento si inverte precedenza a proposito dei periodi
individuando così il “periodo di surplus legati ai fenomeni di maggiore piovosità.
idrico”.

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Figura 4.7: Grafico termopluviometrico di Bagnouls-Gaussen calcolato per le stazione


meteorologica di Bari Osservatorio (12 m s.l.m.).

Regional planning, built



4.1.5 Quadro normativo e di
environment, public and
programmazione per il clima
energy infrastructure,
L’apparato normativo e programmatico Structural funds: Final
che si va consolidando ai diversi livelli report;
► Urban planning and
amministrativi e legislativi, offre numerosi
spunti per inquadrare le molteplici construction: Final report.
► Convenzione quadro delle Nazioni
interazioni tra pianificazione territoriale e
aspetti climatici: Unite sui cambiamenti climatici e
Protocollo di Kyoto
► Legge Regionale 10 giugno 2008,
(http://unfccc.int/2860.php).
n.13: “Norme per l'abitare
sostenibile”.
► Legge Regionale 23 novembre 2005, 4.1.6 Interazioni fra la scala locale e
n. 15: “Misure urgenti per il globale
contenimento dell’inquinamento
luminoso e per il risparmio L’attenzione per gli aspetti climatologici
energetico” e relativo regolamento all’interno dell’attività di pianificazione
attuativo (Regolamento Regionale urbana costituisce un classico esempio
22 agosto 2006, n. 13). di quella interazione fra dinamiche
globali e fenomeni locali che
► LEGGE n. 120 del 1° giugno 2002
caratterizza i sistemi socio-ecologici.
“Ratifica ed esecuzione del
protocollo di Kyoto” Da un lato, l’integrazione delle politiche
di prevenzione e mitigazione del
► Secondo Programma Europeo sui
contributo derivante dalle attività
Cambiamenti Climatici (ECCP II),
antropiche ai cambiamenti climatici
con particolare riferimento alle
appare necessaria in un settore che
attività del gruppo di lavoro
genera impatti sia direttamente
“Impatti e adattamento”, che ha
(attraverso la domanda di materiali ed
prodotto i due report seguenti
energia nell’intero ciclo di vita
(reperibili
dell’ambiente costruito, nonché il
all’URL: http://ec.europa.eu/enviro
consumo di suolo che interferisce con i
nment/climat/eccp_impacts.htm)
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processi omeostatici naturali di Valenzano”, redatto ad Aprile del


all’interfaccia fra geosfera ed 2006 ai sensi della L.R. 11/2001. Altre fonti
atmosfera) sia indirettamente, includono le seguenti:
influenzando la maggior parte delle Indagine morfologica, geologica,
attività socio-economiche (ed in idrogeologica e sismica del territorio
particolare la mobilità e i trasporti). comunale di supporto al PUG di
D’altro canto, il probabile ritardo fra Adelfia (marzo 2007)
l’efficacia (presunta) delle suddette Annali Idrologici, parte I, dell’Ufficio
risposte sociali e i potenziali effetti dei Idrografico e Mareografico di Bari.
cambiamenti in atto, impone un rapido Ente per le Nuove Tecnologie l’Energia e
adattamento per garantire condizioni di l’Ambiente (ENEA): Archivio Climatico
sicurezza e benessere agli insediamenti (http://clisun.casaccia.enea.it/Pagine/
umani e al territorio nel suo complesso. Index.htm).
Ente per le Nuove Tecnologie l’Energia e
4.1.7 Fonti l’Ambiente (ENEA): Atlante Italiano
della Radiazione Solare
Questa sezione è basata su un testo (http://www.solaritaly.enea.it/index.ph
p).
analogo sviluppato per il Rapporto
Ambientale al PUG di Valenzano, a sua ARPA Puglia – “Rapporto sullo Stato
dell’Ambiente 2007”.
volta adattato a partire dallo “Studio di
Impatto Ambientale di supporto al PUG

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4.2 Qualità dell’Aria

La qualità dell’aria rappresenta ottenere con i diversi strumenti


oramai da alcuni decenni uno dei temi d’indagine (reti di qualità dell’aria,
ambientali più dibattuti sia sul piano inventari delle emissioni, simulazioni
scientifico che su quello sociale, a causa modellistiche)” e che promette di
della sua stretta e ampiamente garantire “un livello di conoscenza dei
dimostrata correlazione con la salute fenomeni di inquinamento atmosferico
umana. In effetti, già con il D.P.R. n. 203 del territorio mai raggiunto finora”.
del 24/05/88 si prevedeva un controllo In sintesi, il PRQA si pone come
ed un monitoraggio continuo della obiettivo principale l’abbattimento delle
qualità dell’aria dei centri urbani, ed è concentrazioni di quegli inquinanti
ormai prassi consolidata l’adozione di (PM10, NO2, ozono) per i quali nel
misure mitigative e restrittive (in periodo di riferimento sono stati registrati
particolar modo del traffico veicolare) superamenti, mettendo in atto misure di
finalizzate al miglioramento della qualità risanamento fino a conseguire il rispetto
dell’aria. dei limiti di legge. Le risorse economiche
Combustioni da riscaldamento, disponibili sono state concentrate su
emissioni industriali e traffico urbano si quattro linee di intervento generali:
rivelano in generale i fattori di pressione 1. miglioramento della mobilità nelle
più significativi. aree urbane;
La Puglia è la regione italiana in cui il 2. riduzione delle emissioni da impianti
singolo abitante è sottoposto alla industriali;
maggiore emissione in atmosfera di CO2
3. sviluppo delle politiche di educazione
con un valore pari a circa 14,3
e comunicazione ambientale;
tonnellate l’anno per abitante (fonte
dati ARPA Puglia – RSA 2007), mentre il 4. interventi per l’edilizia
dato dell’inventario regionale delle 5. prescrizioni per la mobilità urbana e
emissioni in atmosfera risulta addirittura l’educazione ambientale.
superiore, pari a 17,2 tonnellate/anno Parallelamente, il territorio regionale è
per abitante. Dal confronto con le altre stato suddiviso in 4 zone in funzione della
realtà regionali italiane emerge, per di tipologia di emissione a cui sono soggetti
più, che le emissioni di CO2 prodotte in i comuni e delle conseguenti diverse
Puglia, e originate prevalentemente misure di risanamento da applicare:
dalle attività economiche e produttive, ZONA A: comprendente i comuni in cui
producono meno ricchezza rispetto a la principale sorgente di inquinanti in
tutte le altre regioni d’Italia. atmosfera è rappresentata dal traffico
La valutazione della qualità dell’aria veicolare;
per mettere in atto opportune politiche ZONA B: comprendente i comuni sul cui
di protezione ambientale deve territorio ricadono impianti industriali
necessariamente poggiarsi sulla soggetti alla normativa IPPC;
conoscenza della specifica situazione
ZONA C: comprendente i comuni con
locale. Purtroppo, nel caso di Adelfia
superamenti dei valore limite a causa di
non sono disponibili dati derivanti da
emissioni da traffico veicolare e sul cui
una rete di monitoraggio ad attività
territorio al contempo ricadono impianti
continuativa, ma si può fare riferimento
industriali soggetti alla normativa IPPC.
al Piano Regionale di Qualità dell’Aria
(PRQA) che “contiene tutte le ZONA D: comprendente tutti i comuni
informazioni inerenti lo stato della che non mostrano situazioni di criticità.
componente ambientale Aria nella Poiché si è ritenuto che non
Regione Puglia che oggi è possibile presentasse alcuna criticità di rilievo, il

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comune di Adelfia è stato inserito nella interessato Acquaviva delle Fonti,


Zona D, per la quale sono previste Adelfia, Binetto Bitetto, Grumo Appula,
unicamente gli interventi per l’edilizia, Palo del Colle, Sannicandro di Bari,
solo in una seconda fase e Toritto e Valenzano. I siti di
compatibilmente con le risorse disponibili. campionamento ed i relativi flussi di
Va tuttavia rilevato che, dato il traffico registrati sono riportati in Tab. 4.1.
carattere puntuale e territorialmente Dall’esame dei risultati della
disomogeneo delle rilevazioni con campagna risulta che in alcune
stazioni fisse, tale classificazione è postazioni i valori superano i livelli
basata su simulazioni modellistiche dei ammessi dalle normative (vedi Tab. 4.2).
livelli di concentrazione in atmosfera, Nel centro urbano di Adelfia, le
effettuate a partire da una stima delle situazioni più critiche sono state
emissioni inquinanti (attraverso la riscontrate in piazza Roma e via
metodologia CORINAIR) e dai dati di Valenzano, anche se alcuni valori
qualità dell’aria rilevati dalle reti di risultano superiori ai livelli di attenzione
monitoraggio. anche per via Risorgimento, in
Un primo tentativo di caratterizzazione particolare per quanto riguarda la
della componente aria nel territorio di concentrazione atmosferica degli
Adelfia è stato realizzato grazie ad una Idrocarburi Aromatici (Benzene, Toluene
campagna di monitoraggio svolta nel e Xilene), delle Polveri e degli Ossidi di
2003 nell’ambito di un processo di Azoto.
Agenda 21 locale intercomunale che ha

Siti di campionamento Periodi di campionamento

1: Piazza Trieste 1° periodo: dal 07.02.03 al


2: Via Risorgimento 17.02.03 2° periodo: dal 18.02.03
3: Piazza Roma al 13.03.03 3° periodo: dal
4: Via Valenzano 14.03.03 al 10.04.03

N° Periodo Tot. Autovett. Ciclomot Motocicli M.Pesanti M.legg. Autobus


Post. monitorato Veic. N°/h N°/h N°/h N°/h N°/h N°/h
1 (1°) 183 161 9 3 4 6 0
(2°) 198 164 12 5 4 13 0
(3°) 192 172 7 3 4 6 0
2 (1°) 381 312 22 31 8 5 3
(2°) 678 570 60 13 5 27 3
(3°) 785 676 52 18 5 30 4
3 (1°) 876 768 18 33 18 31 8
(2°) 962 838 30 38 22 27 7
(3°) 976 868 18 33 18 31 8
4 (1°) 531 423 69 11 11 5 12
(2°) 685 572 62 15 10 18 8
(3°) 681 573 69 11 11 5 12

Tabella 4.1: siti di campionamento e flussi di traffico registrati durante la campagna di


monitoraggio per Agenda21 locale nel 2003.

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N° Periodo CO CO2 BTX Benzene Toluene Xilene Polveri Piombo NOx Tot.
Post mg mg/ μg/ μg/m3 μg/m3 μg/m3 μg/m3 μg/m3 μg/ Veic
/m m3 m3 m3 .
3
1 (1°) 0.95 1.19 4,6 0.3 2,1 2,2 85 0,2 95 183
(2°) 1.10 1.38 5.2 1.1 2.2 1.9 88 0.1 98 198
(3°) 1 1.26 4.8 1.1 1.8 1.9 99 0.1 95 192
2 (1°) 1.95 2.44 8,7 1,2 4,2 3,3 160 0,4 185 381
(2°) 2.58 3.24 11.3 2.7 4.8 3.8 175 0.3 205 678
(3°) 2.05 2.57 9.1 1.8 4.1 3.2 170 0.3 195 785
3 (1°) 2.70 3.39 11,8 2,5 4,8 4,5 190 0,65 225 876
(2°) 2.95 3.70 12.8 3.8 4.6 4.4 198 0.5 225 962
(3°) 2.66 3.26 11.6 2.3 4.8 4.5 197 0.4 228 976
4 (1°) 2.36 2.96 10,4 1.8 4,9 3,7 165 0,5 210 531
(2°) 2.71 3.41 11.8 3.2 4.9 3.7 175 0.4 215 685
(3°) 2.29 2.8 10.1 1.5 3.7 3.9 165 0.3 210 681

Livelli di attenzione:
Polveri: 150 μg/m3
Piombo: 2 μg/m3
B.T.X.: 10 μg/m3
NOx : 200 μg/m3
Monossido di carbonio: 15 mg/m3/h
Diossido di carbonio 32 mg/m3/h
Tabella 4.2: Tabella dati della campagna 2003 di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico ad
Adelfia (evidenziati in giallo i dati superiori alla soglia dei livelli di attenzione).

del decreto legislativo 4 agosto


4.2.2 Quadro normativo e di
1999, n. 351”..
programmazione per la qualità dell’’aria
► D. Lgs. 59/05, che ha abrogato e
Il principale strumento di sostituito il D. Lgs. 372/99 di primo
pianificazione di livello sovraordinato è il parziale recepimento, per dare
Piano Regionale della Qualità dell’Aria completa attuazione alla Direttiva
(PRQA) della Regione Puglia, finalizzato Europea 96/61/CE così come
al monitoraggio della qualità dell’aria modificata dalle direttive
nel territorio regionale e alla 2003/35/CE e 2003/87/CE.
pianificazione delle azioni per il ► D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in
risanamento delle zone con livelli di materia ambientale - Stralcio -
concentrazione degli inquinanti superiori Norme in materia di tutela dell'aria
al valore limite. In tale Piano sono altresì e di riduzione delle emissioni in
riportati una serie di dati ed indirizzi di atmosfera”, testo consolidato
indubbio interesse al fine di rendere la disponibile presso il sito
pianificazione territoriale più attenta al ReteAmbiente/Normativa/Aria/Nor
miglioramento della qualità dell’aria. mativa
Si riportano di seguito i principali vigente: http://www.reteambiente.i
riferimenti normativi a livello europeo, t/ra/normativa/aria/2097_Dlgs152_
nazionale e regionale: 06_vige.htm
► Piano Regionale della Qualità ► Direttiva 2008/50/CE “Qualità dell'aria
dell’Aria, redatto ai sensi del D. M. ambiente e per un'aria più pulita in
261/02 “Regolamento recante le Europa”.
direttive tecniche per la
valutazione preliminare della 4.2.3 La qualità dell’aria nei meccanismi
qualità dell’aria ambiente, i criteri attuativi
per l’elaborazione del piano e dei
programmi di cui agli articoli 8 e 9
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Pur assegnando loro un ruolo Notevoli le interazioni con il clima:


marginale, il PRQA prevede delle misure la radiazione solare, ad esempio, è un
che interessano l’edilizia e che pertanto fattore essenziale nella formazione
potrebbero essere integrate nei dell’ozono troposferico e dello smog
meccanismi che regolano le fasi fotochimico.
attuative del PUG (Norme Tecniche di Per quanto riguarda gli altri temi
Attuazione e Regolamento Edilizio). Il trattati in questo rapporto ambientale, di
PRQA promuove i sistemi capaci di sicuro interesse le relazioni con il sistema
degradare gli inquinanti atmosferici al della mobilità e quello produttivo,
fine di aumentare le capacità auto- nonché con la naturalità e le attività
depurative dell’ambiente urbano agricole.
(richiamati nel Decreto del Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio
4.2.5 Monitoraggio degli effetti del PUG
1 aprile 2004 - Linee guida per l’utilizzo
sulla qualità dell’aria
dei sistemi innovativi nelle Valutazioni di
Impatto Ambientale. Gazzetta Ufficiale n.
La Rete Regionale di Qualità dell’Aria
84 del 9 aprile 2004).
non prevede neanche a seguito delle
A titolo di esempio, una misura di ricollocazioni proposte dal PRQA una
risanamento programmabile stazione nel territorio di Adelfia.
consisterebbe nell’introduzione di
Sarebbe comunque auspicabile la
percentuali di riferimento per l’uso di
realizzazione di campagne locali, anche
determinati materiali (malte,
attraverso l’impiego dei laboratori
pavimentazioni, pitture, intonaci e
mobili in dotazione all’ARPA Puglia, per
rivestimenti), contenenti sostanze
garantire un controllo diretto dei
fotocatalitiche con Biossido di Titanio
principali inquinanti atmosferici (Ossidi di
(TiO2) per la riduzione di ossidi di azoto
Azoto-NOx; Idrocarburi Aromatici-
NOX, VOC e altri inquinanti atmosferici.
Benzene, Toluene, Xilene; Monossido di
Altri accorgimenti che il PUG Carbonio-CO; Anidride Solforosa-SO2;
potrebbe riproporsi di promuovere nella Piombo-Pb; Particolato atmosferico di
pratica edilizia sono: l’isolamento diametro uguale o inferiore a 10 µm-
termico dei solai, dei pavimenti e delle PM10; Ozono troposferico-O3).
pareti che confinano con zone esterne
non riscaldate; l’utilizzo di serramenti
4.2.6 Fonti
adeguati come finestre con doppi o
tripli vetri per non dissipare il gradiente di Rapporto sullo stato dell’Ambiente 2003 di
energia termica interno/esterno Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Binetto,
ottenuto attraverso il riscaldamento o il Bitetto, Grumo Appula, Palo del Colle,
condizionamento; la coibentazione Sannicandro di Bari, Toritto e
delle tubazioni degli impianti di Valenzano. (Agenda 21 locale – POR
riscaldamento o di condizionamento; un PUGLIA 2000-2006 – MISURA 5.2 –
corretto orientamento degli edifici AZIONE 1).
rispetto al sole, e lo sfruttamento Regione Puglia: Piano Regionale di Qualità
dell’energia solare passiva tramite dell’Aria, (reperibile attraverso il Portale
vetrate rivolte a Sud e schermabili in Ambientale della Regione
estate. Puglia: http://151.2.170.110/ecologia/d
efault.asp?Id=416)
ARPA Puglia – Rapporto sullo Stato
4.2.4 Interazioni della qualità dell’aria dell’Ambiente 2007.
con altri temi ambientali

Responsabile Ufficio del PUG di Adelfia: geom. Vito Lorusso 
Progettista incaricato: Studio Associato Fuzio (Bari) ‐  Coordinatore della VAS: prof. ing. Carmelo M. Torre  30
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4.3 Ciclo delle Acque

f Buona distribuzione idrica sul territorio,


4.3.1 Stato del ciclo delle acque ad
con una popolazione servita
Adelfia
rispetto al totale compresa nella
I dati a disposizione, tratti in fascia tra 0.98 e 1(fonte dati AQP).
particolare dallo studio “La valutazione f Nessun dato disponibile circa gli
ambientale strategica per lo sviluppo scarichi e la depurazione delle
sostenibile della Puglia: un primo acque reflue (considerata come
contributo conoscitivo e metodologico” portata effluente rispetto agli
prodotto dalla Regione Puglia e dalla abitanti serviti) e circa
RSA 2003, permettono di avere un l’abbattimento del carico
quadro conoscitivo abbastanza inquinante (abbattimento del
completo. COD) (fonte dati AQP); Adelfia è
Dai dati a disposizione è possibile servita dall’impianto di
evidenziare gli aspetti seguenti: depurazione di Bari Est che scarica
tramite una condotta sottomarina
f Sufficiente qualità e quantità degli
nel Mare Adriatico; l'impianto è
acquiferi sotterranei (fonte dati
dimensionato per un carico di
POP 1994 – 1999 Banca Dati
389.000 abitanti equivalenti, ma
Tossicologica) rientranti
lavori in atto finalizzati al suo
nell’acquifero della Murgia, ovvero
miglioramento funzionale
media vulnerabilità degli acquiferi
dovrebbero portare il suo
alla possibilità che fluidi inquinanti
dimensionamento a 500.000
idroportati raggiungano dalla
abitanti equivalenti (fonte dati
superficie di campagna gli
Piano di Tutela delle Acque –
acquiferi saturi, riflettendo una
Regione Puglia).
situazione tra le migliori rispetto a
quelle del Comuni contermini. f Mancanza di dati relativi al sistema di
raccolta, trattamento e
f Sufficiente dotazione idrica pro-
smaltimento delle acque
capite (compresa tra 150 e 300
meteoriche.
l/ab*g) e perdite totali abbastanza
elevate (comprese nella classe tra f Mediocre qualità igienico – sanitaria
il 21 e il 40%), minori di quelle della della risorsa acqua, con alto tasso
maggior parte dei comuni di incidenza (> 5/100000 abitanti)
dell’area metropolitana di Bari delle malattie del circuito fecale –
(fonte dati AQP); dati più specifici orale (fonte dati Osservatorio
(fonte dati Rapporto sullo Stato Epidemiologico Regionale – dati
dell’Ambiente 2003) indicano riferiti all’anno 2003), in
come, ad Adelfia, rispetto ad una peggioramento rispetto ai dati
dotazione pro-capite erogata pari degli anni precedenti (2000, 2001e
a 180 litri/abitante giorno, la 2002), in miglioramento rispetto ai
dotazione pro-capite dati 1999.
effettivamente fatturata sia pari a f Alto livello di consumi idrici in
155 litri/abitante giorno, con una agricoltura in virtù di un rapporto
perdita pari a circa il 14% tra tra superficie irrigata e superficie
acqua erogata e consumo finale, agricola utilizzata (SAU), compreso
valore comunque di gran lunga nel range tra 40 e 100%, e di un alto
inferiore alla media dei Comuni numero di aziende con irrigazione
limitrofi. ad aspersione sul totale, compreso
nella classe tra 50 e 100%, (fonte
dati ISTAT – V Censimento generale
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dell’Agricoltura), con un livello dei dell’unità idrogeologica della


consumi tra i più alti nel contesto Murgia, in cui ricade il territorio di
territoriale di riferimento. Adelfia, è passato dai 545 l/s del
1986 ai 1050 l/s del 2002 (con un
f Sensibile riduzione della superficie
picco di 1600 l/s nel 1990;
irrigata tra il 1991 e il 2000 (da 1.732
successivamente al 2002 è stato
a 1.059 ettari, equivalente ad una
deciso una ulteriore riduzione del
riduzione di circa il 39%) (fonte dati
prelievo dalla falda) (fonte dati
Piano di Tutela delle Acque della
Piano di Tutela delle Acque –
Regione Puglia), pari a poco più
Regione Puglia). Dagli studi del
del 35% della superficie territoriale
Piano di Tutela delle Acque –
complessiva.
Regione Puglia emerge, inoltre,
f Bassi consumi idrici industriali, come l’area di Adelfia sia al limite
coerenti con il numero di addetti dell’area in cui la risorsa acqua è
nell’industria (fonte dati ISTAT – 8° sottoposta a stress ideologico (si
Censimento dell’industria e dei veda la figura 4.8).
servizi)
f Molto bassa densità di pozzi,
f Sensibile incremento del prelievo compreso nella classe tra 0,009 e
idrico dalla falda ad uso potabile: 0,019 pozzi /ettaro (fonte dati
pur in mancanza di dati Valutazione ex ante Ambientale –
disaggregati, il prelievo dalla falda POR Puglia 2000 – 2006).

Figura 4.8: Aree in cui la risorsa acqua è sottoposta a stress ideologico (Fonte Piano di Tutela delle
Acque della Regione Puglia).

In sintesi è quindi possibile affermare Comune di Adelfia, come altri 37


come, pur considerando che alcuni dati comuni pugliesi, possa considerarsi, sulla
non sono attualmente disponibili, il scorta dell’analisi parametrica di dati

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qualitativi e quantitativi e dalla loro 4.3.3 Il ciclo delle acque nei


sovrapposizione, un Comune a alta meccanismi attuativi
sensibilità ambientale relativamente alla
risorsa acqua. Si suggerisce di valutare un incentivo
premiale, anche in termini di cubatura,
per gli interventi di trasformazione del
4.3.2 Quadro normativo e di
territorio che comprendano opere
programmazione
finalizzate al recupero delle acque
Il principale strumento di meteoriche.
pianificazione relativo alla risorsa Inoltre, si potrebbe fissare un indice
“Acqua” è il Piano di Tutela delle Acque minimo di permeabilità, variabile in
(adottato con Delibera di Giunta funzione del differente contesto e dei
Regionale n. 883 del 19 giugno 2007), diversi obiettivi di Piano, per i nuovi
strumento prioritario per il interventi di trasformazione.
raggiungimento degli obiettivi di qualità
ambientale per i corpi idrici significativi 4.3.4 Monitoraggio degli effetti del PUG
superficiali e sotterranei, nonché della sul ciclo delle acque
tutela qualitativa e quantitativa del
sistema idrico. f N° pozzi esistenti (autorizzati e non)
Il PTA si configura come strumento di f Dotazione idrica pro capite
pianificazione regionale e rappresenta
un piano stralcio di settore del Piano di f Consumi idrici per settore
Bacino. Si tratta quindi come strumento f Scarichi esistenti
sovraordinato di carattere regionale, le
f Riuso delle acque
cui disposizioni hanno carattere
immediatamente vincolante per le f Superficie aree impermeabili
amministrazioni e gli enti, pubblici e
privati.
4.3.5 Fonti
Il PTA introduce, il concetto di “tutela
integrata” degli aspetti qualitativi e Rapporto sullo stato dell’Ambiente 2003 di
quantitativi delle risorse idriche. Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Binetto,
Con Delibera di Giunta Regionale Bitetto, Grumo Appula, Palo del Colle,
Sannicandro di Bari, Toritto e
n.19 del 23 gennaio 2007 è stato inoltre
Valenzano. (Agenda 21 locale).
approvato il Programma d’azione per le
Regione Puglia - “La valutazione ambientale
zone vulnerabili da nitrati, in attuazione
strategica per lo sviluppo sostenibile
della Direttiva 91/676/CEE relativa alla della Puglia: un primo contributo
protezione delle acque conoscitivo e metodologico” - Report
dall’inquinamento provocato da nitrati Gruppo di Lavoro Acqua (scaricabile
provenienti da fonti agricole. sul portale ambientale della Regione
Il principali riferimento normativo è il Puglia
DECRETO LEGISLATIVO 152 dell’11 all’indirizzo http://138.66.77.10/ecologi
maggio 1999 “Disposizioni sulla tutela a/Default.asp?Id=319).
delle acque dall’inquinamento e Regione Puglia - Piano di Tutela delle Acque
recepimento della Direttiva 91/271/CEE (http://www.regione.puglia.it/index.ph
p?page=documenti&opz=getdoc&id=
concernente il trattamento delle acque
29).
reflue urbane e della direttiva
ARPA Puglia, Relazione sullo Stato
91/676/CEE relativa alla protezione delle
dell’Ambiente (versioni 2004, 2006 e
acque dall’inquinamento provocato dai
2007 (www.arpa.puglia.it).
nitrati provenienti da fonti agricole”.

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4.4 Caratteri Idrografici

f Lama S.Leo.
4.4.1 Stato dei caratteri idrografici a
Adelfia La lama Baronale corre lungo il
confine occidentale con il territorio di
Acque sotterranee Sannicandro di Bari; la lama Montrone
Dal punto di vista idrogeologico, nasce a Sud del centro abitato, lo
l’area in esame è caratterizzata dalla attraversa (dividendo l’abitato di
presenza, nel sottosuolo, di una Canneto da quello di Montrone) e
imponente falda acquifera contenuta prosegue verso Nord in territorio di
nei calcari cretacei permeabili per Valenzano; la lama "Cimitero di
fratturazione. Montrone" nasce ad Est dell'abitato, nel
Tale falda, alimentata dalle acque di territorio di Casamassima, attraversa la
precipitazione ricadenti in un vasto contrada "Pezza Ferrigine", passa poco
territorio comprendente l’entroterra distante dal cimitero di Montrone,
murgiano, circola al di sotto del livello prosegue in località "S. Leo" per
del mare, generalmente in modesta congiungersi, a Nord di Adelfìa, con la
pressione, e presenta un livello statico lama Montrone - Valenzano; infine, la
che si attesta su 122 metri slm. lama "S. Leo” nasce in territorio di
Casamassima, attraversa le contrade
Dal punto di vista chimico le acque di
"La Piantata" e "S. Leo" e prosegue nel
falda in parola si possono considerare
territorio di Valenzano, in loc. "Le
generalmente buone con valori medi di
Macchie". I due impluvi “Dannetta” e
salinità pari a 0,5 g/l, ma con una
“Canneto” sono compresi tra la lama
progressiva tendenza alla salinizzazione.
Baronale e l’abitato di Adelfia.
Per quanto riguarda, infine, la
Le dimensioni e le "forme” delle Lame
vulnerabilità dell’acquifero, il territorio di
sono estremamente variabili sia per
Adelfia risulta essere caratterizzato da un
profondità che per ampiezza.
grado di vulnerabilità compreso tra
“MEDIO” ed “ELEVATO” (fonte dati Nel caso della lama Baronale si ha
“Carta della vulnerabilità dell’aquifero una profondità massima di circa 10 metri
murgiano - Area campione a sud-est di e una larghezza massima, in
Bari” CNR, sede di BARI), con al corrispondenza delle grandi anse, che
necessità di evitare in assoluto scarichi supera i 300 metri; tali segni evidenziano
sul suolo e nel sottosuolo. una “portata formativa”, sia liquida che
solida, molto significativa. Lama
Baronale ha un bacino idrografico di
Acque superficiali oltre 123,5 kmq ed una lunghezza
Il territorio comunale di Adelfia è complessiva di circa 32,5 km.
interessato da un reticolo idrografico La lama “S. Leo” presenta delle
rappresentato da quattro lame e due dimensioni confrontabili ma inferiori. Le
principali linee di impluvio, di seguito altre due lame sono di dimensioni
elencate, che, solcando la campagna significativamente inferiori con
e l’abitato da Sud verso Nord, ne profondità dell’ordine dei metri e con
caratterizzano la morfologia. larghezze di circa 50 metri.
f Lama Baronale Le due linee di impluvio non
presentano il carattere delle lame, in
f Impluvio Dannetta
quanto manca lungo il loro sviluppo la
f Impluvio Canneto presenza delle sponde; gli impluvi sono
f Lama Montrone – Valenzano caratterizzati morfologicamente da una
piccola valle ad “U”.
f Lama “Cimitero” di Montrone
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I bacini idrografici si presentano stretti f le tre fasce a diversa pericolosità


e allungati e ricadono tutti nella pre- idraulica a differenti tempi di ritorno
Murgia, con la sola eccezione della sono molto vicine planimetricamente,
Lama Baronale che nasce nella Murgia. tanto da definire una unica fascia;
Si riporta di seguito una breve sintesi f la definizione delle aree a pericolosità
dei risultati dello studio ideologico- idraulica non è sempre contenuta
idraulico delle lame del territorio di nella fascia di pertinenza
Adelfia redatto dall’Ing. Macchia geomorfologia, a causa della
nell’ambito della redazione dello stesso presenza di ostacoli antropici,
PUG. prevalentemente rilevati stradali e
muri a secco, che condizionano la
1 - Lama Baronale dinamica idraulica della corrente di
piena;
La Lama Baronale rappresenta il
corso d’acqua principale che interessa il f le criticità infrastrutturali sono
territorio del Comune di Adelfia. rappresentate dai rilevati della
Praticamente tale corso d’acqua borda provinciale Adelfia-Sannicandro e
totalmente da est a nord il confine est Adelfia-Bari che vengono interessati
del territorio comunale. dalla corrente di piena.
L’alveo risulta ben delineato da
scarpate molto incise, che assumono in
3 - Impluvio Canneto
alcuni tratti la caratteristica di veri e
propri piccoli canyon. Esso ha origine Il corso d’acqua “Canneto” è
dalla Murgia Barese ed il bacino anch’esso una linea d’impluvio, non
idrografico ha un’estensione nel tratto essendo presenti sponde fisse e incise.
considerato di circa 55 kmq per una L’ambito del bacino idrografico
lunghezza del ramo principale di circa rappresenta quindi una piccola valle
18 km. Si osserva che: non incisa in cui prevale il ruscellamento
diffuso di versante. Tale impluvio è un
f le tre fasce a diversa pericolosità affluente di sinistra della lama
idraulica a differenti tempi di ritorno “Montrone–Valenzano” e nasce subito a
sono molto vicine planimetricamente, monte dell’abitato di Adelfia rione
tanto da definire una unica fascia; Canneto.
f la definizione delle aree a pericolosità Nell’impluvio Canneto:
idraulica è praticamente sempre
f le tre fasce a diversa pericolosità
contenuta nella fascia di pertinenza
idraulica a differenti tempi di ritorno
geomorfologica.
sono molto vicine planimetricamente,
tanto da definire una unica fascia;
2 - Impluvio “Dannetta” f la definizione delle aree a pericolosità
Il corso d’acqua “Dannetta” è in idraulica non è sempre contenuta
realtà una linea d’impluvio, non essendo nella fascia di pertinenza
presenti sponde fisse e incise a geomorfologica a causa della
delimitare il corso d’acqua stesso. presenza di ostacoli antropici,
L’ambito del bacino idrografico prevalentemente rilevati stradali e
rappresenta quindi una piccola valle muri a secco e zone urbanizzate, che
non incisa in cui prevale il ruscellamento condizionano la dinamica idraulica
diffuso di versante. della corrente di piena ipotizzata;
Tale impluvio è un affluente di destra f le criticità infrastrutturali sono
della lama Baronale e nasce subito a rappresentate dai rilevati della
monte dell’abitato di Adelfia. L’asta provinciale Adelfia-Cassano e della
principale ha una lunghezza di 6 km e il circonvallazione di Adelfia, dalla
bacino idrografico si estende per 2,8 viabilità comunale di via Fieno e via
kmq. In questo caso:
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Labianca e dalla provinciale Adelfia- contenuta nella fascia di pertinenza


Ceglie; ulteriori criticità sono geomorfologica; unico scostamento
rappresentate dall’edificato esistente è da rilevare in corrispondenza
su via Labianca, dal piazzale del dell’ostacolo infrastrutturale
cimitero di Canneto e dalla zona PIP rappresentato dal rilevato con ponte
esistente a valle dell’abitato in della ferrovia Sud-Est;
corrispondenza del tratto finale
f unica criticità infrastrutturale in questo
dell’impluvio “Canneto”.
tratto è rappresentata dal rilevato e
ponte della ferrovia sud-est, a monte
4 - Lama Montrone – Valenzano (tratto a del quale si forma una zona di invaso.
monte dell’abitato di Adelfia)
La Lama “Montrone-Valenzano” 6 - Lama Cimitero Montrone
rappresenta il corso d’acqua principale
La Lama “Cimitero Montrone”
che interessa il territorio urbanizzato del
rappresenta il corso d’acqua
Comune di Adelfia. Tale corso d’acqua
secondario che interessa il territorio
infatti attraversa interamente da sud a
urbanizzato del Comune di Adelfia. Tale
nord il centro abitato di Adelfia,
corso d’acqua, affluente di destra della
delimitando fisicamente i due rioni
Lama “Montrone-Valenzano”, attraversa
Montrone e Canneto.
interamente da sud-est a nord il territorio
L’alveo risulta delineato nel territorio del Comune di Adelfia.
comunale di Adelfia da scarpate non
L’alveo risulta delineato, per la gran
molto incise, ma ben visibili. Esso ha
parte del tratto inerente il territorio
origine dalla pre Murgia Barese ed il
comunale di Adelfia, da scarpate non
bacino idrografico ha un’estensione nel
molto incise, ma ben visibili. Esso ha
tratto considerato di circa 13 kmq per
origine dalla pre Murgia Barese ed il
una lunghezza del ramo principale di
bacino idrografico ha un’estensione nel
circa 8 km. Si nota che:
tratto considerato di circa 6 kmq per
f le tre fasce a diversa pericolosità una lunghezza del ramo principale di
idraulica a differenti tempi di ritorno circa 7,5 km.
sono molto vicine planimetricamente,
f le tre fasce a diversa pericolosità
tanto da definire una unica fascia;
idraulica a differenti tempi di ritorno
f la definizione delle aree a pericolosità sono molto vicine planimetricamente,
idraulica è praticamente sempre tanto da definire una unica fascia;
contenuta nella fascia di pertinenza
f la definizione delle aree a pericolosità
geomorfologica;
idraulica è praticamente sempre
f non vi sono criticità infrastrutturali e/o contenuta nella fascia di pertinenza
antropiche. geomorfologica;
f le criticità infrastrutturali presenti in
5 - Lama Montrone – Valenzano (tratto a questo tratto sono rappresentate dai
valle dell’abitato di Adelfia) rilevati e relativi attraversamenti
idraulici insufficienti sulla Via Rutigliano
Il bacino idrografico ha un’estensione,
e sulla via Valenzano; è presente
nel tratto considerato, di circa 16 kmq
inoltre la criticità del rilevato del
per una lunghezza del ramo principale
lavaggio auto sulla strada comunale
di circa 11,5 km. In questa lama.
di Via Pastani e la recinzione in alveo
f le tre fasce a diversa pericolosità lama sulla strada comunale subito a
idraulica a differenti tempi di ritorno valle di Via Pastani.
sono molto vicine planimetricamente,
tanto da definire una unica fascia;
7 - Lama San Leo
f la definizione delle aree a pericolosità
idraulica è praticamente sempre
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La lama S. Leo nasce nel territorio di individuate anche potenziali zone di


Casamassima e scorre a est dell’abitato, criticità da invaso effimero;
per una lunghezza complessiva di circa
f i requisiti di alveo attivo, come
18 km derivando da un bacino di circa
definito dalle norme del PAI, è
55 kmq.
rinvenibile essenzialmente nelle lame
f le tre fasce a diversa pericolosità Baronale e San Leo;
idraulica a differenti tempi di ritorno
f l’alveo delle lame restanti e degli
sono molto vicine planimetricamente,
impluvi in condizioni ordinarie
tanto da definire una unica fascia;
assumono il carattere di deflusso
f la definizione delle aree a pericolosità diffuso.
idraulica è praticamente sempre
contenuta nella fascia di pertinenza 4.4.2 Quadro normativo e di
geomorfologica; unico scostamento programmazione
tra le due perimetrazioni è presente in
corrispondenza degli attraversamenti Il principale strumento di
critici della strada provinciale Adelfia- pianificazione sovraordinata è
Rutigliano; attualmente il PAI (Piano di Assetto
f le criticità infrastrutturali sono Idrogeologico), approvato dall’Autorità
rappresentate dagli attraversamenti- di Bacino della Puglia con delibera n. 39
ponti della provinciale Adelfia- del 30.11.2005.
Rutigliano, che vengono sormontati La Regione Puglia, nelle more che
dalla corrente di piena; in venisse istituita l’Autorità di bacino, ha
corrispondenza di tali criticità si provveduto, con DGR 1492/99, a
formano inoltre zone di invaso. redigere il “Piano straordinario regionale
per l’assetto idrogeologico”, sulla scorta
In conclusione si può riassumere che:
del quale ben 197 siti regionali sono
f le tre fasce a diversa pericolosità classificati a rischio idrogeologico molto
idraulica, a differenti tempi di ritorno, elevato (R4), di cui 110 per frana e 87
sono quasi sempre molto vicine per rischio idraulico. Nel Comune di
planimetricamente, tanto da definire Adelfia il Piano non segnala siti a rischio.
spesso una unica fascia; Il territorio di Adelfia, come riportato
f le criticità idrauliche infrastrutturali più nelle tavole di PUG, è interessato dalla
rilevanti sono sempre rappresentate presenza di aree ad alta pericolosità
dagli attraversamenti-ponti delle idraulica in corrispondenza di tutte le
diverse strade provinciali, che lame e dei principali impluvi presenti nel
vengono sormontati dalla corrente di territorio comunale.
piena; in corrispondenza di tali L’impluvio Canneto è stato oggetto,
criticità si formano inoltre zone di nell’ambito della stessa redazione del
invaso che possono essere idonee per PUG, di uno studio specifico finalizzato al
realizzare zone di laminazione completamento degli interventi di
controllata delle piene; regimazione idraulica dello stesso
f il reticolo idrografico presenta in impluvio.
alcuni tratti zone di discontinuità, Il principale riferimento normativo è la
anche dovute all’interramento da LEGGE n. 183 del 18 maggio 1989
lavorazioni antropiche dell’alveo; in “Norme per il riassetto organizzativo e
corrispondenza di tali zone sono state funzionale della difesa del suolo”.

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Figura 4.9: Le aree a pericolosità idraulica (Nostra elaborazione da tavola PUG).

4.4.3 I caratteri idrografici e le invarianti 4.4.4 I caratteri idrografici nei


strutturali meccanismi attuativi

I caratteri idrografici, ed in particolare le f Definire una specifica normativa per


aree ad Alta pericolosità, dovranno le aree suscettibili di allagamento,
costituire riferimento per le scelte differenziata in funzione della
strategiche del nuovo Piano, in differente suscettibilità.
particolare per quanto riguarda la
f Definire una specifica normativa per
prevista caratterizzazione del sistema
la salvaguardia, il recupero e la
insediativo residenziale e produttivo.
gestione del sistema idrografico delle
lame, eventualmente integrata
rispetto ad interventi di recupero e
rinaturalizzazione delle aree più
prossime all’alveo.

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4.4.5 Interazioni con altri temi ambientali f Trend degli eventi alluvionali

Sarebbe auspicabile che la gestione


4.4.7 Sistemi territoriali per i caratteri
del reticolo idrografico fosse integrata
idrografici
con previsioni di recupero e
rinaturalizzazione delle aree più prossime L’analisi e la gestione delle
all’alveo, anche con funzione di problematiche connesse alla
riqualificazione formale e di riequilibrio pericolosità idraulica dei corsi d’acqua
ecologico degli insediamenti residenziali superficiali andrà realizzata a scala di
edificati nelle vicinanze. bacino idrografico.

4.4.6 Monitoraggio degli effetti del PUG 4.4.8 Fonti


sui caratteri idrografici
Rapporto sullo stato dell’Ambiente 2003 di
I possibili indicatori per monitorare lo Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Binetto,
stato delle acque in riferimento Bitetto, Grumo Appula, Palo del Colle,
all’attuazione del PUG includono: Sannicandro di Bari, Toritto e
Valenzano. (Agenda 21 locale – POR
f Superficie oggetto di specifica PUGLIA 2000-2006 – MISURA 5.2 –
normativa per la tutela del rischio AZIONE 1).
idraulico; Regione Puglia - Piano di Tutela delle Acque
f Numero di progetti di recupero delle (PTA) (2002) (scaricabile sul sito web
lame e superficie interessata; della Regione Puglia
all’indirizzo www.regione.puglia.it).
f Lunghezza degli alvei cementificati e
di quelli naturali;

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4.5 Sistema Geomorfologico

4.5.1 Stato del sistema geomorfologico andamento molto irregolare, mentre


ad Adelfia quelli più orientali al confine con il
territorio del comune di Casamassima
Il territorio comunale di Adelfia, esteso presentano un andamento ad arco.
per 2.973 ettari, definibile come “pianura Le scarpate dei terrazzi non incidono
non litoranea a bassa sismicità”, è nel contesto paesaggistico. Peraltro, la
sostanzialmente pianeggiante, con lievi residua copertura vegetale naturale e,
ondulazioni e con quote che tendono più diffusamente, le coltivazioni tendono
ad innalzarsi leggermente man mano a rendere abbastanza uniforme il
che si procede da Nord verso Sud paesaggio, che in alcuni punti risente
(quote che vanno da 109 metri in pesantemente delle alterazioni
località Pezza di Canneto a 231 metri del provocate dalla pressione antropica sul
Monte Purgano). Il centro abitato è alla territorio.
quota media di 154 metri.
Nel territorio di Adelfia non è
Il territorio comunale è caratterizzato comunque rilevabile alcuna emergenza
dalla presenza di bassi gradoni, con geomorfologica, nessun salto di quota
pendenze, nelle zone di rialzo, comprese significativo e di conseguenza nessun
tra l' 1% ed il 2%, alle quali fanno seguito “versante” e nessun “ciglio di scarpata”.
le fasce pianeggianti con pendenza
Le ripe fluviali sono morfologicamente
inferiore all' 1%. Aree a pendenze
collegate alla presenza dei “corsi
maggiori superiori al 2% sono
d’acqua”. Alcuni tratti della Lama
identificabili esclusivamente lungo le
Baronale, del Torrente Montrone, della
scarpate delle "lame o ripe fluviali", nella
Lama “Cimitero” e della Lama S. Leo
parte meridionale del territorio
mostrano, in alcuni punti, ripe fluviali
comunale ed in piccole superfici sparse
evidenti ma che comunque non
nel territorio.
costituiscono emergenza
L'aspetto lievemente ondulato del geomorfologica.
territorio viene rotto quindi
I tratti delle lame “Montrone” e
esclusivamente dai solchi di incisione o
“Cimitero” che attraversano il centro
"lame", unici aspetti morfologici che
abitato presentano ripe fluviali
modificano il paesaggio. Tali incisioni
completamente antropizzate. In
sono dovute allo scorrimento superficiale
particolare, il tratto urbano della Lama
delle acque meteoriche lungo vie
“Montrone” è stato trasformato in
preferenziali impiantatesi in coincidenza
canale artificiale con sponde in terra ed
di depressioni, in corrispondenza delle
il tratto alla sinistra orografica della Lama
maggiori discontinuità tettoniche.
“Cimitero”, ad est dell’abitato, è
Le evidenze morfologiche dell’agro di rappresentato, da sud verso nord, dal
Adelfia, come evidenziato anche nel margine della s.p. 207, da muri in c.a. di
PUTT/Paesaggio, sono rappresentate pertinenze di abitazioni, da terrazzi
dalle scarpate dei terrazzi, dalle linee di artificiali in pietrame e cemento, di
ruscellamento e dalle ripe fluviali. pertinenza di attività artigianali, da ripe
Le scarpate dei terrazzi mostrano in modellate artificialmente.
generale, come detto, una pendenza I tratti extraurbani, a sud ed a nord
poco accentuata e una scarsa dell’abitato, sono in parte naturali ed in
elevazione. I terrazzi, presenti in parte “sistemati” da interventi umani
particolare nella parte meridionale del quali strade comunali ed interpoderali,
territorio, presentano due andamenti muretti perimetrali e terrazzi artificiali. In
distinti: quelli in prossimità del confine generale, molti alvei sono interessati da
comunale con Acquaviva hanno un coltivazioni agrarie ed in particolare da
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impianti viticoli a tendone. Tali impianti Comune di Adelfia non sono presenti
sono stati preceduti da preventivi lavori cave attive.
di livellamento (scavi e ricolmi) che Sulla scorta delle elaborazioni
hanno mimetizzato l’originario tracciato dell’ARPA Puglia (su dati del Settore
idraulico formando vaste aree di regionale Gestione e Bonifica, gennaio
potenziale accumulo. 2008), nel territorio comunale di Adelfia
Geologicamente, come evidente non sono presenti siti potenzialmente
nella tavola di PUG riportata in Fig. 4.10, contaminati.
il territorio di Adelfia risulta essere
interessato prevalentemente da strati di 4.5.2 Quadro normativo e di
rocce calcarenitiche (tufi), da strati di programmazione
ciottoli di piccole dimensioni e da strati
sabbioso-limosi di limitato spessore e dal I principali strumenti di pianificazione
Calcare di Bari. sovraordinati sono:
Il Calcare di Bari, che insieme al f il PRAE (Piano Regionale delle
Calcare di Altamura e al Calcare di Attività estrattive), approvato con
Mola (non affioranti ad Adelfia) forma DELIBERAZIONE della Giunta
l'ossatura della Murgia, si rinviene Regionale 15 maggio 2007, n. 580;
principalmente nella parte settentrionale
f il P.U.T.T./P. (Piano Urbanistico
e meridionale del territorio. La maggior
Territoriale Tematico per il Paesaggio)
parte dell'abitato poggia invece su
della Regione Puglia, approvato dalla
terreni affioranti formati da depositi
Giunta Regionale con Deliberazione n.
calcarenitici, di colore bianco, bianco-
1748 del 15 dicembre 2000.
grigiastro e giallastro, a grana variabile
da fine a grossolana, con cementazione
variabile, appartenenti ai Tufi delle 4.5.3 Il sistema geomorfologico e le
Murge o, più in generale, alle Calcareniti invarianti strutturali
di Gravina, e da limitate placche
rappresentate dai Depositi marini Le caratteristiche del sistema
terrazzati e dai Depositi continentali geomorfologico nel territorio di Adelfia
recenti e attuali. Lo spessore non sono tali da condizionare le scelte
complessivo dei Tufi delle Murge strategiche del nuovo PUG.
raramente supera la ventina di metri, al Le singole emergenze
di sotto del quale si ritrova il Calcare di geomorfologiche, in coerenza con il
Bari. PUTT/Paesaggio ed in seguito ad
Solo nella zona centrale del rione eventuali approfondimenti, saranno
“Canneto” affiorano litotipi sabbioso- oggetto di specifica tutela in quanto
limosi, riferibili alla Formazione dei invarianti strutturali.
Depositi marini terrazzati, alternanza di
sabbie calcareo-quarzose, a grana fine 4.5.4 Fonti
e colore grigiastro, limi sabbiosi,
debolmente argillosi, di colore rossastro Rapporto sullo stato dell’Ambiente 2003 di
e limi argillosi grigio-verdastri, per uno Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Binetto,
Bitetto, Grumo Appula, Palo del Colle,
spessore massimo che supera di poco i 3
Sannicandro di Bari, Toritto e
metri.
Valenzano. (Agenda 21 locale – POR
Nel territorio di Adelfia, data la natura PUGLIA 2000-2006 – MISURA 5.2 –
delle rocce affioranti, le forma carsiche AZIONE 1).
predominanti sono quelle sotterranee. Indagine morfologica, geologica,
Ad Adelfia non sono state comunque idrogeologica e sismica del territorio
identificate cavità carsiche degne di comunale di supporto al PUG di
nota. Adelfia (marzo 2007).
In base al Piano Regionale Attività
Estrattive (P.R.A.E.), nel territorio del
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Figura 4.10: Il sistema geomorfologico nel territorio di Adelfia (nostra elaborazione da tavola
PUG).

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4.6 Habitat e reti ecologiche

4.6.1 Stato degli habitat e delle reti ecologiche a Valenzano

Il territorio di Adelfia è, come si evince Paesaggio - D.lgs. 42/22.01.2004), né


anche dalla lettura del Corine Land vincoli idrogeologici (DPR 24.07.1977) ,
Cover (vedi Fig. 4.11), in parte né aree tutelate da direttive comunitarie
urbanizzato ed in massima parte (ZPS - Zone a protezione speciale, SIC-
antropizzato, dove gli spazi non ancora Siti di interesse comunitario).
utilizzati dalle colture agricole risultano Il PUTT/Paesaggio non ha individuato
veramente esigui. emergenze nel sottosistema botanico
Nel territorio comunale non risultano vegetazionale (boschi, macchie, parchi).
presenti né aree tutelate da vincoli
nazionali (Codice dei Beni Culturali e del

Figura 4.11: L’uso del suolo nel territorio di Adelfia (nostra elaborazione da tavola PUG).

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Le aree seminaturali nel territorio territorio in abbandono, ancora oggi


comunale sono pari a poco più dello utilizzati occasionalmente come pascolo
0.2% della superficie territoriale (pascoli arborati), con presenza
comunale, ossia circa 8 ettari contro sporadica di elementi arborei e arbustivi
2.973 ettari di superficie territoriale spontanei.
complessiva (fonte PUG). In tabella 4.3 si riporta la
Ulteriori piccole e frammentate aree quantificazione delle differenti tipologie
seminaturali, di difficile quantificazione e di uso del suolo presenti nel territorio di
comprese nella voce più generale di Adelfia, evidenziando le aree naturali e
incolti, sono costituite da lembi di seminaturali presenti.

Uso del suolo Area (ha) Area (%)


Aree a bosco 7,23 0,24
Rimboschimento 0,89 0,03
Incolto 390,27 13,13
Arborato 201,96 6,79
Seminativo-orto 486,56 16,37
Uliveto 505,43 17,00
Vigneto 1.080,30 36,34
Tessuto urbano-insediamento rurale-
10,10
industriale 300,37
Totale Superficie comunale 2.973,00 100

Tabella 4.3: Differenti tipologie di uso del suolo nel territorio di Adelfia (fonte PUG). Risultano
evidenziate quelle a più elevata naturalità.

La diffusa presenza di incolti, estesi fortemente influenzata dall'attività


per 390 ettari complessivi pari a circa il antropica che ha trasformato
13% della superficie comunale, radicalmente l'originario ambiente
concentrati in particolare nelle aree ai naturale.
margini del centro urbano (si veda la I popolamenti faunistici ancora
Figura 4.12), testimoniano l’esistenza di presenti sono quindi poco diversificati,
una forte ed evidente attesa edificatoria condizionati dalle tipologie colturali
per queste aree, da tempo non più prevalenti (legnose ed erbacee) che
utilizzate a fini agricoli ma ancora non caratterizzano le aree agricole e
interessate da fenomeni spontanei di adattatisi alle modificazioni indotte
rinaturalizzazione. Numerose altre aree dall’antropizzazione e
ad incolto sono localizzate in prossimità dall’urbanizzazione del territorio.
dell’esteso reticolo idrografico.
Le specie presenti sono quindi per lo
La componente faunistica rilevabile più specie ubiquitarie, senza presenze di
nel territorio del Comune di Adelfia si particolare interesse.
presenta

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Figura 4.12: La diffusione degli incolti nel territorio di Adelfia (nostra elaborazione da tavola PUG).

amministrative in materia
4.6.2 Quadro normativo e di
ambientale”
programmazione
f REGOLAMENTO REGIONALE n. 22
I principali riferimenti normativi sono i del 4 settembre 2007
seguenti: “Regolamento recante misure di
f DIRETTIVA 92/43/CEE del 21 maggio conservazione ai sensi delle
1992 relativa alla conservazione direttive comunitarie 79/409 e
degli habitat naturali e seminaturali 92/43 e del DPR 357/97 e
e della flora e della fauna successive modifiche ed
selvatiche integrazioni”

f LEGGE REGIONALE n. 19 del 24 f REGOLAMENTO REGIONALE n. 15


luglio 1997 "Norme per l'istituzione e del 18 luglio 2008, “Regolamento
la gestione di aree naturali protette recante misure di conservazione ai
nella Regione Puglia" sensi delle direttive comunitarie
74/409 e 92/43 e del DPT 357/97 e
f LEGGE REGIONALE n. 14 del 4 successive modifiche e
giugno 2007 “Tutela e integrazioni”
valorizzazione del paesaggio degli
ulivi monumentali della Puglia” f REGOLAMENTO REGIONALE n. 28
del 22 dicembre 2008 “Modifiche e
f LEGGE REGIONALE n. 17 del 14 integrazioni al Regolamento
giugno 2007 “Disposizioni in campo Regionale 18 luglio 2008, n. 15, in
ambientale, anche in relazione al recepimento dei “Criteri minimi
decentramento delle funzioni uniformi per la definizione di misure
di conservazione relative a Zone
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Speciali di Conservazione (ZCS) e contesti territoriali siano comunque


Zone di Protezione Speciale (ZPS)” finalizzate, tra l’altro, all’aumento della
introdotti con D.M. 17 ottobre 2007. permeabilità dei suoli urbani e del verde
urbano anche mediante la previsione di
f DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA
specifici indici di densità vegetazionale
REGIONALE del 3 agosto 2007, n.
e di reti ecologiche quali fattori di
1366
rigenerazione ambientale degli
“Atto di indirizzo e coordinamento
insediamenti urbani.
per l’attuazione in Puglia della
Legge Regionale n. 19/1997 e delle Sarebbe auspicabile un
Leggi istitutive delle aree naturali approfondimento di tale direttiva
protette regionali” generale per ciascun ambito di
trasformazione. Si suggerisce quindi di:
4.6.3 Gli habitat e le reti ecologiche e le f fissare un indice minimo di
invarianti strutturali permeabilità, variabile in funzione
del differente contesto e dei diversi
Le caratteristiche del sistema obiettivi di Piano, per i nuovi
naturalistico nel territorio di Adelfia non interventi di trasformazione.
sono tali da condizionare le scelte
f fissare un indice di piantumazione,
strategiche del nuovo PUG. Le singole
distinto eventualmente per le
emergenze, in quanto invarianti di piano,
specie arboree e quelle arbustive,
saranno comunque oggetto di specifica
variabile in funzione del differente
tutela.
contesto e dei diversi obiettivi di
Piano, per i nuovi interventi di
4.6.4 Gli habitat e le reti ecologiche e le trasformazione.
previsioni programmatiche
f fissare una superficie libera minima,
La scarsa valenza del sistema variabile in funzione del differente
naturalistico nel territorio di Adelfia potrà contesto e dei diversi obiettivi di
costituire, paradossalmente, Piano, per i nuovi interventi di
un’opportunità per qualificare le scelte trasformazione.
programmatiche del nuovo strumento f Approfondire l’analisi della
urbanistico ed arricchire il mosaico categoria di uso del suolo “incolti”
ambientale che caratterizza tale al fine di comprendere quanti di
territorio. questi incolti presentino fenomeni
L’implementazione del sistema di rinaturalizzazione in atto, tali da
naturalistico potrà quindi diventare costituire nuove invarianti di piano.
riferimento per molte delle scelte relative
ai settori residenziale, produttivo e 4.6.6 Interazioni con altri temi ambientali
infrastrutturale.
In particolare dovrà essere riservata Nel territorio di Adelfia il tema delle reti
un’attenzione specifica al tema ecologiche potrà e dovrà integrarsi, in
nell’elaborazione della normativa e dei particolare, con quello della gestione
progetti previsti dal piano inerenti il del reticolo idrografico.
recupero delle lame, ed in particolare
delle lame prossime o interne al centro 4.6.7 Monitoraggio degli effetti del PUG
urbano. sugli habitat e le reti ecologiche

4.6.5 Gli habitat e le reti ecologiche nei I possibili indicatori per monitorare lo
meccanismi attuativi stato degli habitat e delle reti
ecologiche in riferimento all’attuazione
Il PUG prevede, come direttiva generale, del PUG includono:
che le trasformazioni ammissibili nei f Superficie aree seminaturali;
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f Superficie interessata da interventi comunale, e su indicazioni per la


di recupero e rinaturalizzazione. pianificazione urbanistica esecutiva che
consentano di progettare la aree verdi
4.6.8 Sistemi territoriali per gli habitat e le in ambito urbano coerentemente con
reti ecologiche l’obiettivo di connetterle alla rete
ecologica extraurbana.
Attualmente, gli unici due sistemi di
aree a più elevata naturalità, pur in un 4.6.9 Fonti
quadro generale di spiccata
antropizzazione, hanno rispettivamente Rapporto sullo stato dell’Ambiente 2003 di
nel reticolo idrografico e nella fascia Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Binetto,
periurbana i propri elementi di Bitetto, Grumo Appula, Palo del Colle,
organizzazione. Sannicandro di Bari, Toritto e
Valenzano. (Agenda 21 locale – POR
Una futura ipotesi di rete ecologica PUGLIA 2000-2006 – MISURA 5.2 –
potrà basarsi sul recupero del reticolo AZIONE 1).
idrografico, anche a livello sovra

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4.7 Sistema dei beni culturali

con annesso stabilimento termale e le


4.7.1 Stato del sistema dei beni culturali
tracce di una precedente necropoli.
a Adelfia
Accanto a tale emergenza vanno
Il sistema dei beni culturali nel territorio ricordati inoltre altri siti di valore storico
di Adelfia è caratterizzato dalla presenza culturale quali le aree archeologiche in
di un sito di elevato valore archeologico località Don Cataldo, in contrada
quale l’area di contrada Tesoro, ai D’Annetta e in contrada Palmientello e il
margini del centro urbano e oggetto di tratturo Canneto-Cassano Murge.
parziali indagini archeologiche a cura Tra i principali edifici rurali va infine
della competente Soprintendenza, da segnalata Villa Don Cataldo, oggetto di
cui sono emersi i resti di una villa romana vincolo architettonico.

Figura 4.13: Il sistema dei beni culturali nel territorio di Adelfia (nostra elaborazione da tavola
PUG).

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Allo stato attuale manca un’ipotesi di oggetto di specifica tutela in quanto


valorizzazione e fruizione delle aree invarianti di piano.
archeologiche segnalate, ad eccezione
di uno studio di fattibilità, curato dagli 4.7.4 Il sistema dei beni culturali nei
attuali proprietari, relativo all’area in meccanismi attuativi
contrada Tesoro.
La normativa del PUG di Adelfia
4.7.2 Quadro normativo e di prevede per le “invarianti storico-
programmazione culturali” soggette a tutela diretta i modi
di conservazione e riqualificazione,
Il principale strumento di riprendendo sostanzialmente la
pianificazione sovraordinato è il P.U.T.T./P. normativa prevista dal Piano Paesistico
(Piano Urbanistico Territoriale Tematico Territoriale Tematico/Paesaggio (PUTT/P).
per il Paesaggio) della Regione Puglia, Il PUG esercita la tutela e perimetra
approvato dalla Giunta Regionale con sia per la superficie del loro sedime
Deliberazione n. 1748 del 15 dicembre (“area di pertinenza”), sia per la
2000. Il Piano Urbanistico Territoriale superficie individuata come necessaria
Tematico “Paesaggio” disciplina i per la loro salvaguardia (“area
processi di trasformazione fisica del annessa”). La articolazione tra le due
territorio perseguendo lo scopo di aree e la loro esatta definizione
tutelarne l’identità storica e culturale e catastale è rimessa al progetto
promuovendo la salvaguardia e la dell'intervento che impegna le aree
valorizzazione delle risorse territoriali. dell’invariante.
La normativa statale e internazionale di Alla luce di quanto attualmente
riferimento è: previsto dalle NTA del PUG, si suggerisce
► DECRETO LEGISLATIVO n. 42 del 22 pertanto di:
gennaio 2004 "Codice dei Beni f Procedere ad un ulteriore
Culturali e del Paesaggio" - Titolo II. aggiornamento, integrazione e
► Convenzione Europea del Paesaggio specificazione degli elenchi degli
adottata dal Comitato dei Ministri immobili tutelati compresi nel
della Cultura e dell'Ambiente PUTT/Paesaggio, in particolare per
del Consiglio d'Europa il 19 luglio quanto riguarda la perimetrazione
2000 (liberamente scaricabile dal dell’area di pertinenza e dell’area
sito: http://conventions.coe.int/Trea annessa.
ty/ita/Treaties/Html/176.htm). f Integrare la proposta di
valorizzazione per l’area
4.7.3 Il sistema dei beni culturali e le archeologica in contrada Tesoro
invarianti strutturali all’interno dei meccanismi di
attuazione del PUG.
Le caratteristiche del sistema dei beni
f Elaborare una specifica normativa
culturali nel territorio di Adelfia non sono
di Piano al fine della tutela, del
tali da condizionare le scelte strategiche
recupero, della valorizzazione e
del nuovo PUG, ad eccezione dell’area
della fruizione dei beni culturali
archeologica in contrada Tesoro, anche
diffusi.
in virtù della sua localizzazione all’interno
di una delle aree di espansione del f Creare un sistema di beni culturali,
nuovo PUG e già oggetto di una ricercando sinergie anche con
proposta di recupero e valorizzazione da quelli localizzati nel territorio dei
parte degli attuali proprietari. Comuni contermini.
Le singole emergenze, in coerenza
con il PUTT/Paesaggio ed in seguito ad
eventuali approfondimenti, saranno
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4.7.5 Monitoraggio degli effetti del PUG 4.7.6 Sistemi territoriali per il sistema dei
sul sistema dei beni culturali beni culturali

I possibili indicatori includono: L’area archeologica in contrada


Tesoro, una volta valorizzata e resa
f Numero di beni oggetto di vincolo
fruibile, potrà rientrare in un sistema a
e numero di beni tutelati dal piano;
scala più ampia, di livello metropolitano,
f Numero di beni oggetto di finalizzato alla valorizzazione ed alla
interventi di restauro. fruizione del patrimonio storico culturale
f Numero di beni vincolati accessibili del territorio barese.
al pubblico.

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4.8 Gestione dei rifiuti

situazione alquanto problematica della


4.8.1 La gestione dei rifiuti ad Adelfia
gestione dei rifiuti ad Adelfia, come si
La fonte più distante nel tempo fra evince rispettivamente dall’elevata
quelle su cui è largamente basata produzione pro-capite (Fig. 4.12) e dalla
questa analisi, il Rapporto sullo Stato minima performance nella raccolta
dell’Ambiente nei nove comuni dell’ex differenziata (Tab. 4.4).
bacino BA3 (2003), restituisce una

Figura 4.14: Produzione pro-capite di rifiuti urbani nel 2001 nei comuni dell’ex bacino BA3 (fonte
Agenda21).

Comuni %RD 1998 %RD 1999 %RD 2000 %RD2001


Acquaviva delle Fonti 3,3% 4,2% 5,6% 3,8%
Adelfia 2,3% 2,2% 2,4% 2,1%
Binetto 1,2% 3,1% 3,8% 4,6%
Bitetto 1,4% 3,3% 4,4% 4,3%
Grumo Appula 2,3% 3,3% 3,3% 3,1%
Palo del Colle 3,0% 9,5% 7,8% 8,8%
Sannicandro di Bari 1,1% 2,3% 2,7% 2,5%
Toritto 0,0% 1,8% 2,1% 7,1%
Valenzano 2,4% 2,8% 2,8% 2,3%
Totale Area 2,3% 4,2% 4,3% 4,3%
Provincia di Bari n.d. n.d. 4,8% n.d.
2,7% n.d. 3,7% n.d.

Tabella 4.4: evoluzione delle quote di raccolta differenziata nei comuni dell’ex bacino BA3 (fonte
Agenda21).

Tuttavia, secondo i dati aggiornati al ulteriormente aumentato (con una


primo semestre 2008 dalla Regione proiezione di circa 440 kg/ab/anno),
Puglia (e diffusi tramite il comunque inferiore alla media
sito http://www.rifiutiebonifica.puglia.it), provinciale pari a 489 Kg/anno ab.
se da un lato il primo parametro è registrata nel 2005 (fonte dati APAT
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Rapporto Rifiuti 2006), il secondo è urbani per gli anni 2004-2005-2006-2007


sensibilmente migliorato e la raccolta disaggregati per tutti i Comuni della
differenziata sembra essersi attestata Provincia. La tabella 4.6 riporta i
intorno al 9%. quantitativi relativi al Comune di Adelfia.

Il recentissimo Piano Provinciale di


Gestione dei Rifiuti (marzo 2009) riporta i
dati relativi alla produzione di rifiuti
2004 2005 2006 2007
t/a t/a t/a t/a
934,3 5.404,5 7.524,64 7.313,43
Tabella 4.5: Produzione di rifiuti urbani ad Adelfia (fonte dati Piano provinciale di gestione dei
rifiuti)

Dati interessanti forniti dal Piano settore vitivinicolo (2001; fonte dati
Provinciale sono relativi alla quantità di stima Facoltà di Agraria Università
RSU pro capite: tale quantità in media è di Bari), con un valore molto alto se
pari a circa 500 Kg/anno per abitante rapportato alla superficie.
(stima relativa all’anno 2007 basata sulla
Un dato evidente, per quanto non
popolazione censita dall’ISTAT nel 2007).
facilmente quantificabile, è la presenza
Analizzando i dati relativi alla produzione
di abbandoni incontrollati di rifiuti, in
pro-capite dei rifiuti urbani per i singoli
particolare inerti e beni ingombranti
comuni nell’ultimo anno di rilevazione
dismessi, nelle aree periferiche del
(2007) emergono significative differenze
centro abitato (come per esempio nei
tra i vari comuni: il range di valori è
pressi dell’area archeologica di
compreso tra 230 - 780 kg/anno per
contrada Tesoro) e lungo le strade rurali.
abitante.
Nel territorio comunale non sono
Quasi tutti i comuni presentano dei
presenti impianti di trasformazione
valori molto lontani dall’obiettivo
oppure discariche.
dichiarato nel 2002 dal V Programma
comunitario d'Azione Ambientale di 300
kg /anno per abitante. Ad Adelfia tale 4.8.2 Quadro normativo e di
valore si attesta intorno ai 450 kg /anno programmazione
per abitante.
Numerosissime le norme, vincolanti o
Lo studio della Regione Puglia “La d’indirizzo, relative al tema dei “Rifiuti”,
valutazione ambientale strategica per lo anche se il D.Lgs. 152/06 “Norme in
sviluppo sostenibile della Puglia: un Materia Ambientale” è diventato il testo
primo contributo conoscitivo e di riferimento in materia di gestione rifiuti
metodologico” mette a disposizione e bonifiche. Si citano comunque:
ulteriori dati disaggregati per Comune
che forniscono elementi di valutazione f DECISIONE QUADRO CEE del
di immediata comprensione. In 2003/01/27, relativa alla protezione
particolare tale studio rivela che il ambientale attraverso il diritto
Comune di Adelfia si caratterizza per: penale. In base a tale decisione
quadro i danni provocati
f Una bassa produzione di rifiuti all'ambiente vengono considerati
speciali (fonte dati MUD 2002). da tutti gli Stati Membri reati e
f Un’alta produzione di rifiuti agricoli, pertanto devono essere affrontati
concentrati in particolare nel dal diritto penale.
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f DECRETO LEGISLATIVO (Decreto speciali sull’intero territorio nazionale. Di


Ronchi) n. 22 del 5 febbraio 1997 questi, circa l’80% proviene dall’attività
“Attuazione della direttiva dei cantieri edili, il restante 20%
91/156/CEE sui rifiuti, della direttiva dall’attività estrattiva.
91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e
In risposta a tale problematica la
della direttiva 94/62/CE sugli
Regione Puglia ha adottato il
imballaggi e sui rifiuti di
REGOLAMENTO REGIONALE 12 giugno
imballaggio” abrogato e sostituito
2006, n. 6 “Regolamento regionale per la
dal DECRETO LEGISLATIVO n. 152
gestione dei materiali edili” (pubblicato
del 3 aprile 2006 “Testo Unico
sul BU. Regione Puglia n. 74 del 2006).
Ambientale”
Il PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI
f DECRETO MINISTERIALE n. 471 del 25
RIFIUTI E DI BONIFICA DELLE AREE
ottobre 1999 “Regolamento
CONTAMINATE rappresenta uno
recante criteri, procedure e
strumento di pianificazione regionale
modalità per la messa in sicurezza,
che concorre al raggiungimento di
la bonifica e il ripristino ambientale
obiettivi di tutela ambientale più
dei siti inquinati, ai sensi dell'articolo
generali. In particolare disciplina la
17 del decreto legislativo 5
gestione di rifiuti urbani, la gestione dei
febbraio 1997, n. 22, e successive
rifiuti speciali e la bonifica dei siti
modificazioni e integrazioni”
inquinati. In base alla suddetta
f DECRETO PRESIDENZA DEL pianificazione l’organizzazione territoriale
CONSIGLIO DEI MINISTRI del 1° per la gestione dei rifiuti urbani in
giugno 2006 “Proroga dello stato Provincia di Bari si articola in quattro
d'emergenza nel territorio della ambiti territoriali ottimali (Adelfia ricade
Regione Puglia, in ordine alla nell’ATO BA/5 Sud-est barese e Valle
situazione di crisi socio-economico- d’Itria).
ambientale nel settore dei rifiuti
Il PIANO PROVINCIALE DI GESTIONE DEI
urbani, speciali e speciali pericolosi
RIFIUTI, approvato a marzo del 2009,
ed in quello delle bonifiche
riporta l’analisi della situazione attuale
…“ (proroga fino al 31.01.07).
della produzione di rifiuti nel territorio
f A livello regionale si citano: della Provincia di Bari, nonché la
previsione di produzione nel prossimo
f LEGGE REGIONALE n. 17 del
futuro, e sintetizza le proposte che la
14/06/2007 “Disposizioni in campo
Amministrazione Provinciale intende
ambientale, anche in relazione al
avanzare alla discussione in sede
decentramento delle funzioni
regionale dove, l’Autorità prevista dalla
amministrative in materia
legge, ovvero la Amministrazione
ambientale”
Regionale, provvederà alla
f DELIBERAZIONE di Giunta Regionale “predisposizione, l’adozione e
n. 862 del 27 maggio 2008 “Linee l’aggiornamento, sentiti le province, i
guida per la redazione dei piani comuni e le Autorità d’ambito, dei piani
d’ambito per la gestione dei rifiuti regionali di gestione dei rifiuti”.
solidi urbani. Approvazione”.
Pertanto l’attuale stesura del Piano,
Uno dei settori di maggiore rilevanza rispetto alla prima versione consegnata
per la quantità annua di rifiuti prodotto è all’Amministrazione Provinciale, tiene
quello dell’edilizia, con particolare conto della sopravvenuta cessazione
riferimento all’attività di costruzione e dello stato di emergenza in materia di
demolizione edile. In Italia, infatti, si rifiuti nella Regione Puglia alla data del
producono mediamente, ogni anno, 31.01.2007, del successivo passaggio di
oltre 40 milioni di tonnellate di rifiuti inerti, funzioni in campo ambientale alle
i quali rappresentano circa il 30% del province disposto dalla Regione Puglia e
volume complessivo dei rifiuti urbani e di quanto disposto con Deliberazione di
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Giunta n. 96 del 24.07.2007, in relazione f Produzione di rifiuti speciali (valore


alle linee di indirizzo politico- annuo totale e procapite)
amministrative per la redazione del
f Smaltimento di rifiuti in discarica
Piano Provinciale di gestione dei rifiuti.
(t/anno);
Si ricordano anche le LINEE GUIDA per
f Quantità di raccolta differenziata
l’organizzazione della raccolta
(t/anno), differenziata per
differenziata dei rifiuti urbani (2002).
materiale, totale e procapite
f Percentuale di raccolta
4.8.3 La gestione dei rifiuti e le invarianti
differenziata/RSU totali
strutturali

Non si registrano specifiche 4.8.6 Fonti


interferenze con le invarianti strutturali
riconosciute dal PUG. APAT – “Rapporto rifiuti 2006” (scaricabile
all’indirizzo http://www.apat.gov.it/site
/it-
4.8.4 La gestione dei rifiuti nei IT/APAT/Pubblicazioni/Rapporto_Rifiuti).
meccanismi attuativi Regione Puglia - “La valutazione ambientale
strategica per lo sviluppo sostenibile
Occorrerà prestare attenzione alla della Puglia: un primo contributo
localizzazione delle isole ecologiche e conoscitivo e metodologico” - Report
definizione delle loro principali Gruppo di Lavoro Rifiuti (scaricabile sul
caratteristiche morfologiche e portale ambientale della Regione
prestazionali tali da rendere tali Puglia
attrezzature funzionali, oltre che all’indirizzo http://138.66.77.10/ecologi
all’implementazione delle attività di a/Default.asp?Id=319).
raccolta dei rifiuti, anche al Portale ambientale della Regione Puglia -
miglioramento complessivo della qualità Dati sulla produzione dei rifiuti
urbana. (indirizzo http://138.66.77.10/ecologia/
default.asp?Id=291).
Rapporto sullo stato dell’Ambiente 2003 di
Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Binetto,
Bitetto, Grumo Appula, Palo del Colle,
4.8.5 Monitoraggio degli effetti del PUG Sannicandro di Bari, Toritto e
sulla gestione dei rifiuti Valenzano. (Agenda 21 locale).
ARPA Puglia – Rapporto sullo Stato
I possibili indicatori da includere nel dell’Ambiente 2007
Piano di monitoraggio sono: Provincia di Bari – “Piano Provinciale di
Gestione dei Rifiuti” (marzo 2009).
f Produzione di rifiuti solidi urbani
(valore annuo totale e procapite)

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4.9 Sistema produttivo

La relazione al nuovo PUG del


4.9.1 Il sistema produttivo ad Adelfia
Comune di Adelfia contiene numerose
Il sistema produttivo di Adelfia è oggi informazioni utili ad evidenziare quelle
caratterizzato dalla presenza di due che sono le principali dinamiche relative
differenti zone PIP. al sistema produttivo ad Adelfia.

Il PIP (vigente) della zona produttiva Il primo dato significativo è relativo al


situata a cavallo della SP n.70 Adelfia- confronto tra la popolazione di Adelfia,
Ceglie, non ha prodotto alcun effetto, pari all’1,04% di quella residente nella
rimanendo quasi del tutto inattuato: la Provincia di Bari, il numero delle imprese,
zona produttiva ad ovest della SP risulta pari allo 0,72% di quelle attive nei
occupata per il 15% circa della comuni della Provincia, e il numero degli
superficie territoriale, mentre le realtà occupati nel comune, pari allo 0,47% di
produttive esistenti ad est della SP non quello complessivo degli occupati nella
rientrano comunque nel perimetro provincia.
dell’area PIP. I motivi della mancata Nelle tabelle da 4.6 a 4.9 (tratte dalla
attuazione di tale Piano vanno ricercati relazione del PUG) si riportano alcune
innanzi tutto nella non idonea dinamiche del sistema produttivo di
infrastrutturazione dell’area. Adelfia, per quanto riferite al periodo
Il PIP della zona situata ad est della SP 1991–2001. In rosso sono evidenziate le
n.207 Adelfia-Valenzano risulta invece dinamiche con saldo negativo nel
quasi totalmente attuato. periodo di riferimento.

Va inoltre registrata la presenza di


piccole imprese o di artigiano di
produzione nelle zone omogenee “A” e
“B”, attività comunque non compatibili
con la residenza.
Adelfia Provincia di Bari
Censimento 1991 Censimento 2001 Differenza
Imprese 655 742 (+13,28%)
numero occupati 1.675 1.552 ( -6,34%)
n.ro add./impresa 2,56 2,84 (+0,28) 3,19
di cui artigiane 245 229 ( -6,53%)
n.ro occupati 520 338 ( -0,35%)
n.ro occ./impr.artig. 2,12 1,48 (-0,64) 2,51
Istituzioni 26 54 (+107,7%)
n.ro occupati 303 385 (+27,06%)
n.ro occup./istituzione 11,65 7,13 (-4,52) 14,75
Totale 681 796 (+16,89%)
n.ro occupati 1.978 1.937 ( -2,07%)
n.ro occup./unità loc. 2,90 2,43 ( -0,47) 3,86
Occupati ogni 100
13,4 11,9 ( -1,5) 26,90
abitanti

Tabella 4.6: Numero delle imprese, delle istituzioni, degli occupati, escluso il settore agricolo
(elaborazione dati Istat). In rosso i saldi negativi.

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Adelfia Provincia di Bari


1991 2001 Diff. 1991 2001 Diff.
Agricoltura, silvicol. (*) 26 (1,60) 10 (0,65) (-16) 584 (0,20) 710 (0,22) (+126)
1.419
Pesca e servizi connessi ----- ----- ----- 2.153 (0,63) (+ 634)
(0,49)
Estrazione minerali ----- ----- ----- 544 (0,19) 522 (0,15) (-22)
12.078
Ind. alimentari 35 (2,15) 33 (2,13) (-2) 11.531 (3,52) (-547)
(4,17)
20.827
Ind. tessili, abbigliamento 56 (3,45) 21 (1,36) (-35) 18.721 (0,20) (-2.106)
(7,19)
Ind. prodotti in cuoio, 8.159
----- ----- ----- 6.255 (1,91) (-1.904)
pelle (2,82)
Ind. legno, prodotti in 240 133 (- 4.261
4.206 (1,28) (-55)
legno (14,78) (8,60) 107) (1,47)
Ind. carta, stampa, 3.480
7 (0,43) 1 (0,06) (-6) 3.485 (1,06) (+5)
editoria (1,20)
Ind. carbone, petrolio ----- ----- ----- 507 (0,17) 324 (0,10) (-183)
1.127
Prod. chimici, fibre sintet. 12 (0,74) 15 (0,97) (+ 3) 1.341 (0,41) (+214)
(0,39)
2.071
Gomma, mat. plastiche 8 (0,49) 10 (0,65) (+ 2) 2.615 (0,80) (+ 544)
(0,72)
5.770
Ind. lavorazione minerali ----- ----- ----- 5.004 (1,53) (- 766)
(1,99)
Ind. lavorazione prod. (+ 8.404
66 (4,06) 92 (5,95) 9.701 (2,97) (+1.297)
metallo 26) (2,90)
Ind. macchinari, manut.,
mezzi trasporto, appar. (+ 16.598
27 (1,66) 46 (2,97) 16.043 (3,30) (-555)
meccaniche, elettriche, 19) (4,11)
ottiche
5.044
Altre ind. manifatturiere 9 (0,55) 6 (0,39) (-3) 11.833 (3,62) (+6.789)
(1,74)
Distribuz. elettr., gas, 3.883
39 (2,40) 17 (1,10) (-22) 3.417 (1,04) (-466)
acqua (1,34)
236 189 27.732 39.673
Costruzioni (-47) (+11.941)
(14,53) (12,23) (9,58) (12,13)
483 408 81.965 75.691
Commercio ingr. e dett. (-75) (-6.274)
(29,74) (26,39) (28,32) (23,14)
9.442
Alberghi, ristoranti 43 (2,65) 42 (2,72) (-1) 12.588 (3,85) (+3.146)
(3,26)
Trasporti, dep., (+ 22.471
56 (3,45) 85 (5,50) 24.557 (7,51) (+2.086)
comu.zioni 29) (7,76)
Intermediazione (+ 10.103
31 (1,91) 46 (2,97) 9.912 (3,03) (-191)
finanziaria 15) (3,49)
150 299 (+14 23.035 45.649
Imprenditori, professionisti (+22.614)
(9,24) (19,34) 9) (7,96) (13,96)
1.194
Istruzione 2 (0,12) 1 (0,06) (-1) 1.354 (0,41) (+ 160)
(4,12)
8.750
Sanità e servizi sociali 40 (2,46) 40 (2,59) (0) 8.469 (2,59) (-281)
(3,02)
9.979
Altri servizi pubb., sociali 58 (3,57) 52 (3,36) (-6) 11.339 (3,47) (+1.360)
(3,45)
1.624 1.546 289.427 327.093
Totali (-78) +37.660
(100) (100) (100) (100)

Tabella 4.7: Numero degli occupati nelle imprese locali per settore di attività economica
(elaborazione dati Istat). In rosso i saldi negativi.

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Uno dei principali punti di debolezza Provincia di Bari), il 22,95% ha da due a


del sistema produttivo ad Adelfia è cinque addetti, il 5,23% ha da sei a
rappresentato dalla dimensione delle quindici addetti, e soltanto il 0,84% delle
imprese. Come si evince dalla tabella imprese ha più di 16 addetti (contro il
4.8, infatti, il 73,09% delle imprese ha un 2,39% della Provincia di Bari).
unico addetto (contro il 61,67% della

Adelfia Provincia di Bari


Valore assoluto % %
Numero delle imprese con
1 occupati 516 (73,09%) (61,67%)
2 occupati 103 (14,59%) (15,38%)
3-5 occupati 59 ( 8,36%) (13,32%)
6-9 occupati 17 ( 2,41%) ( 4,81%)
10-15 occupati 5 ( 0,71%) ( 2,44%)
16-19 occupati 0 0 ( 0,67%)
20-49 occupati 3 ( 0,42%) ( 1,30%)
50-99 occupati 2 ( 0,28%) ( 0,26%)
100-249 occupati 1 ( 0,14%) ( 0,11%)
250 e più occupati 0 0 ( 0,05%)

Totale 706 ( 100,00%) 95.894 ( 100,00%)

Tabella 4.8: Numero delle imprese in relazione al numero degli occupati (elaborazione dati Istat
2001) (esclusa agricoltura).

La distribuzione del numero degli costituita da 4 sportelli bancari che nel


occupati tra i diversi settori di attività, 2003 (fonte dati Ipres) hanno
come emerge dalla tabella allegata, complessivamente registrato 49.757
pone al primo posto, con 792 unità migliaia di euro di depositi, dei quali
(16,09%), gli occupati nelle attività 18.525 sono stati impiegati, con una
manifatturiere, al secondo posto i 718 incidenza impieghi/depositi del 37,20% (il
(14,59%) occupati nel commercio, al che è indice di risparmio). Nella
terzo posto i 637 (12,94%) occupati nella Provincia di Bari, al contrario, gli impieghi
pubblica amministrazione, al quarto hanno superato i depositi con
posto i 621 (12,62%) occupati in l’incidenza del 110,1 (il che è indice di
agricoltura, quindi i 436 (8,86%) occupati indebitamento).
nella sanità e servizi sociali, i 418 (8,37%) Nel territorio comunale di Adelfia
occupati nella ristorazione e negli (fonte dati Ipres 2003) è presente una
alberghi, i 328 (7,92%) occupati nelle sola struttura turistica ricettiva con 13
costruzioni, i 362 (7,35%) occupati camere e 25 posti letto.
nell’istruzione, i 328 (6,66%) nelle
costruzioni, i 255 nell’imprenditoria e Relativamente al settore agricolo,
professioni e poi a decrescere negli altri importante comparto produttivo nel
settori. territorio di Adelfia, si rimanda al capitolo
4.10 “Ambiente rurale e risorse agricole”
La struttura di servizio alle attività di questo stesso rapporto.
economiche presente ad Adelfia è

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Comune di Adelfia Provincia di Bari


Valore
Percentuale Percentuale
assoluto

Agricoltura, silvicoltura 621 (12,62) ( 8,82)


Pesca e servizi annessi 8 ( 0,16) ( 0,47)
Estrazione minerali 9 ( 0,18) ( 0,34)
Attività manifatturiere 792 (16,09) ( 3,34)
Distribuz. acqua, elettricità, gas 32 ( 0,65) ( 0,81)
Costruzioni 328 ( 6,66) ( 9,44)
Commercio, riparazioni 718 (14,59) (14,68)
Alberghi e ristoranti 126 ( 2,56) ( 3,58)
Trasporti, comunicazioni 225 ( 4,57) ( 4,40)
Attività monetaria, finanziaria 131 ( 2,66) ( 2,72)
Attività immobiliari, noleggio, informatica,
255 ( 5,18) ( 5,38)
ricerca, professioni, imprenditori
Pubblica amm., difesa, assicur. 637 (12,94) ( 8,58)
Istruzione 362 ( 7,35) ( 8,72)
Sanità e servizi sociali 436 ( 8,86) ( 7,51)
Altri servizi pubblici 174 ( 3,53) ( 3,29)
Servizi domestici 67 ( 1,36) ( 1,02)
Organizzazioni extraterritoriali 1 ( 0,02) ( 0,03)

Totale 4.922 (100) (100)

Tabella 4.9: Gli occupati nelle imprese per settore di attività (elaborazione dati Istat 2001).

il Consorzio per lo sviluppo industriale e


4.9.2 Quadro normativo e di
dei servizi reali alle imprese di Bari,
programmazione
destinato però ad essere riformato a
La Legge Regionale 2/2007 seguito della succitata normativa
“Ordinamento dei Consorzi per lo regionale.
Sviluppo Industriale”, attribuisce al Piano Il Piano Regolatore per l’Area
Territoriale di Coordinamento Provinciale Industriale risulta ancora allo studio, e
l’individuazione, d’intesa con i Comuni inoltre l’orientamento del PTCP di Bari
interessati, delle aree di sviluppo (che pure non ha ancora acquisito
industriale la cui gestione può essere alcuna valenza politico-istituzionale) è
affidata a un Consorzio. sfavorevole alle proposte di nuove aree
Nelle “Conclusioni propositive e produttive nell’area barese, nella quale
priorità d’intervento” del PTCP di Bari, si dovrebbe invece tendere al
discusse nel corso della Conferenza di decongestionamento e al riequilibrio
Servizi svoltasi presso l’ente provinciale il funzionale.
18 novembre del 2008, si sostiene che Ai fini della definizione del più ampio
risulta approvata una nuova area quadro normativo che interessa il
produttiva in area Bitonto-Giovinazzo, sistema produttivo, ricordiamo che la L.R.
mentre sarebbero allo studio tre nuovi 2/2007 è stata promulgata in conformità
insediamenti, due dei quali ancora dei principi del decreto legislativo 18
nell’area barese (Adelfia-Sannicandro- agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle
Bitritto-Bitetto e Triggiano-Noicattaro), leggi sull’ordinamento degli enti locali) e
con il terzo previsto a Monopoli. successive modificazioni e a norma
Per quanto riguarda Adelfia, l’Ente dell’articolo 36 della legge 5 ottobre
Gestore che ha avanzato la proposta è 1991, n. 317 (Interventi per l’innovazione

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e lo sviluppo delle piccole imprese) e Valenzano e la SP Adelfia – Rutigliano, in


dell’articolo 26 del decreto legislativo 31 stretta connessione con la SS n. 100 e
marzo 1998, n. 112 (Conferimento di servita da viabilità specifica, utile ad
funzioni e compiti amministrativi dello escludere il traffico veicolare pesante
Stato alle Regioni e agli enti locali, in dal contesto urbano.
attuazione del capo I della legge 15
Il PUG del Comune di Adelfia
marzo 1997, n. 59).
recepisce inoltre le previsioni dei PIP
definitivamente approvati (quello a
4.9.3 Le previsioni del PUG per il sistema cavallo della SP n.70 Adelfia-Ceglie e
produttivo quello ad est della SP n.207 Adelfia-
Valenzano, comprendendo tali aree nei
Il PUG, in risposta alla notevole Contesti Produttivi Esistenti (CPV). Per
richiesta di aree per insediamenti tale contesto non esistono nelle NTA
produttivi (attestata da istanze riferimenti a parametri ecologici
presentate da imprese locali e non ambientali finalizzati a mitigare e
presso gli uffici comunali), conferma la compensare l’impatto delle attività
vocazione produttiva del settore produttive insediate.
territoriale posto a nord est dell’abitato e
individua una unica area destinata ad Il complesso delle previsioni
attività produttive (con una superficie di insediative per i sistemi produttivi è
circa 12 ettari e da sottoporre a Pue), desumibile dalla tavola riportata in Fig.
situata a cavallo tra la SP Adelfia - 4.15.

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Figura 4.15: Le previsioni del nuovo PUG (nostra elaborazione da tavola PUG).

Come emerge dalla figura 4.16, uno di piano costituita dall’impluvio Canneto
dei Contesti Produttivi Esistenti (CPE) è e lambito da un’altra invariante di piano
attraversato dalla invariante strutturale (area archeologica in contrada Tesoro).

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Figura 4.16: I Contesti Produttivi e il sistema delle invarianti strutturali nel territorio di Adelfia (nostra
elaborazione da tavola PUG).

pari almeno al 60% della superficie


4.9.4 Il sistema produttivo nei
territoriale totale. È inoltre previsto che le
meccanismi attuativi
aree cedute al Comune dovranno
Il PUG prevede un incremento della essere localizzate a confine con il
superficie territoriale destinata ad attività contesto rurale protetto e in fregio alla
produttive (settore industriale, viabilità di piano a confine con i Contesti
commerciale e direzionale) e relative Urbani di espansione; in assenza della
urbanizzazioni pari a circa 18 ettari. loro utilizzazione da parte del Comune,
Escluse le attività che producano sono destinate a verde pubblico
emissioni (aeriformi, liquide, solide) che attrezzato e gestite dal/i proponente/i.
possano essere considerate pericolose, il Si suggerisce pertanto di introdurre
PUG non prevede preclusioni per parametri urbanistici e morfotipologici
l’insediamento, in ogni maglia della (oltre a quelli già previsti) che
zona destinata al settore produttivo, di incrementino le possibilità di riduzione e
alcun settore merceologico. di compensazione degli impatti.
Le NTA del PUG prevedono per il
Contesto Produttivo di Espansione (CPE)
una superficie permeabile del comparto
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4.9.5 Monitoraggio degli effetti del PUG 4.9.6 Fonti


sul sistema produttivo
Sistema Informativo Fattori Localizzazione
Si propone di includere i seguenti Imprese (SIFLI) dell’Istituto per la
indicatori nel Piano di monitoraggio del Promozione Industriale (IPI):
PUG: http://www.sifli.info/2008/Default.aspx
Regione Puglia - “La valutazione ambientale
f Imprese, unità locali e addetti per strategica per lo sviluppo sostenibile
Ha di superficie destinata ad della Puglia: un primo contributo
attività industriali e artigianali conoscitivo e metodologico”
(http://138.66.77.10/ecologia/Default.a
f Imprese certificate Emas e ISO
sp?Id=319).
14001.
Provincia di Bari – Piano Territoriale di
Coordinamento Provinciale,
http://s2ew.provincia.ba.it/pls/provinci
aba/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra
_pagina?id_pagina=1196

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4.10 Ambiente rurale e risorse agricole

2.500 ha nel 1970), tali dinamiche non


4.10.1 Stato dell’agricoltura ad Adelfia
appaiono particolarmente intense. In
Una preliminare analisi dei dati effetti, nell'arco del periodo 1970-2000 a
contenuti nei Censimenti ISTAT livello provinciale si assiste ad una
dell’agricoltura permette di verificare riduzione percentuale sia del numero di
quale sia la situazione del settore aziende che della superficie totale,
agricolo nel comune di Adelfia e di rispettivamente pari a -9,09% e a -25,94%,
evidenziarne l’evoluzione nel tempo ben maggiore di quella relativa ad
(Tab. 4.10). Adelfia (rispettivamente -4,19% e -
10,53%)".
Al 2000, il comune di Adelfia contava
quasi 1.400 aziende che si estendevano Ad Adelfia, quasi tutte le aziende
su poco più di 2.200 ha di superficie sono a conduzione diretta del
totale. Dalla tabella 4.10 emerge coltivatore, essendo praticamente
l’evoluzione registrata nell’arco degli scomparse le altre forme di conduzione,
ultimi tre decenni: sebbene si assista alla eccezion fatta per la conduzione con
riduzione sia del numero delle aziende salariati, regime che caratterizza ancora
(1.455 nel 1970) che della superficie 39 aziende.
totale interessata dalle stesse (circa

Conduzione diretta del Conduzione con Altra forma di


Totale generale
coltivatore salariati conduzione
aziende superficie aziende superficie aziende superficie aziende superficie
1970 1.009 1.590,37 241 644,46 205 262,09 1.455 2.496,92

1982 1.564 2.338,63 21 57,73 21 30,81 1.606 2.427,17


1991 1.446 2.653,78 19 29,46 - - 1.465 2.683,24
2000 1.355 1.895,8 39 338,13 - - 1.394 2.233,93

Tabella 4.10: Aziende e relativa superficie totale per forma di conduzione nel comune di Adelfia.
Dinamica 1970 - 2000 (superficie in ettari). Fonte: Censimenti Generali dell'Agricoltura.

La superficie agricola utilizzata (SAU 1 ) mentre i seminativi interessano circa 350


occupa 2.145 ettari l’84% dei quali è ettari.
interessato da coltivazioni legnose Si osservi che nel corso dei decenni
agrarie. Sono assenti del tutto i pascoli, non vi sono state rilevanti modificazioni
nell’utilizzo del suolo.
Nell’arco degli ultimi decenni, ma in
1 L’ISTAT definisce la Superficie agricola particolar modo con riferimento al
utilizzata (SAU) l’insieme dei terreni investiti a decennio 1990-2000, si assiste alla
seminativi, coltivazioni legnose agrarie, orti diminuzione della SAU, dinamica che si
familiari, prati permanenti e pascoli e
registra fondamentalmente ai danni
castagneti da frutto. Essa costituisce la
superficie investita ed effettivamente
delle coltivazioni legnose agrarie (tab.
utilizzata in coltivazioni propriamente 4.11). I seminativi, infatti, conoscono una
agricole. E’ esclusa la superficie investita a dinamica opposta, incrementando la
funghi in grotte, sotterranei ed appositi loro superficie.
edifici.

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Superficie agraria utilizzata


Coltivazioni Prati Arboricoltura Altra
Boschi Totale
Seminativi legnose permanenti Totale da legno superficie
agrarie e pascoli

1970 196,34 2.206,86 30,54 2.433,74 - 1,08 62,10 2.496,92


-
1981 253,05 2.116,94 2.369,99 - - 57,18 2.427,17
-
1991 202,71 2.439,16 2.641,87 12,85 3,20 25,32 2.683,24
-
2000 349,52 1.796,01 2.145,53 - 7,50 80,9 * 2.233,93
* Agli 8,92 ha classificati come "altra superficie", sono stati accorpati 71,98 ha classificati come "Superficie Agricola non
Utilizzata", voce introdotta solo nel censimento del 2000.

Tabella 4.11: Comune di Adelfia: superficie aziendale secondo l'utilizzazione dei terreni
(superficie in ettari). Fonte: Censimenti Generali dell'Agricoltura.

Per quanto riguarda la dimensione ripartiscono solo nelle classi di SAU più
aziendale c’è da evidenziare che la ridotte. Mancano del tutto aziende con
dimensione media delle aziende ad “50 e oltre” ettari.
Adelfia è piuttosto piccola rispetto a Soffermandosi sul decennio 1990-2000
quella provinciale: 1,5 ha rispetto a quasi si osserva, sia per il numero delle aziende
3 ha. che per la relativa SAU, una dinamica
La tabella 4.12 mostra la dinamica negativa relativamente alle classi
1980-2000 delle aziende e della relativa dimensionali intermedie (1-2, 2-5 e 5-10
superficie agricola utilizzata per classe di ha) ed una dinamica positiva per le
superficie agricola utilizzata. Si assiste classi “estreme” (meno di 1 ha, 10-20 e
alla riduzione sia del numero delle 20-50 ha). Nel 2000 nella classe “meno di
aziende totali che della loro SAU. Si 1 ettaro”, si concentrano il 63% delle
osserva inoltre che le aziende si aziende che occupano il 17% della SAU.

Meno di 1 1-2 2-5 5-10 10 - 20 20 - 50 e 50 e oltre totale


az. sup. az. sup. az. sup. az. sup. az. sup. az. sup. az. sup. az. sup.
1982 969 433,6 311 424,4 250 738,6 50 341,4 22 266,8 3 80,2 1 85,0 1.606 2.370,0
1991 763 357,0 337 446,9 292 863,7 72 481,0 24 308,1 2 44,0 2 141,3 1.465 2.641,9
2000 877 370,2 248 352 180 567,5 59 390,0 26 322,3 4 144 - - 1.394 2.145,5

Tabella 4.12: Comune di Adelfia. Aziende e relativa superficie agricola utilizzata (SAU), espressa
in ettari, per classe di SAU. Fonte: Censimenti Generali dell'Agricoltura.

La figura 4.17 mostra chiaramente 1, 1-2, 2-5 ha) ad Adelfia, mentre dai
che la “distanza” dalla situazione nella dati alla scala provinciale emergono
Provincia di Bari deriva dalla con grande peso anche le classi di
concentrazione della SAU nelle classi maggiore estensione (20-50, 50-100, “100
dimensionali più piccole (meno di e oltre” ha).

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30

25

20

v a lo ri %
15

10

0
Meno di 1-2 2-5 5-10 10 - 20 20 - 50 50 - 100 100 e
1 oltre

Adelfia Provincia di Bari

Figura 4.17: Superficie Agricola Utilizzata (SAU) per classe di SAU. Anno 2000. Fonte: ISTAT,
Censimento Generale dell’Agricoltura del 2000.

La vite e l’olivo sono le due L’uva da vino è ormai meno diffusa.


coltivazioni più diffuse nel territorio di Una certa rilevanza gioca ancora il
Adelfia, che ne risulta chiaramente Primitivo, dal quale si ricava un prodotto
caratterizzato (vedi Tab. 4.18). La vite di alta gradazione alcolica e secco-
occupa circa 1.000 ettari mentre l’olivo dolce. Il vino, che non viene
circa 600. Tra le coltivazioni legnose imbottigliato, ma venduto sfuso dai
agrarie sono da ricordare anche i produttori privati, segue modalità di
fruttiferi che occupano circa 180 ettari. trasformazione e vendita che
Da notare che, diversamente dai certamente non valorizzano il prodotto.
decenni precedenti, nel corso del I seminativi occupano superfici meno
periodo 1990-2000 è diminuita la importanti rispetto alle coltivazioni
dimensione media delle superfici legnose. Nella tabella 4.19 sono riportate,
aziendali destinate alle due coltivazioni per le principali coltivazioni praticate, le
principali: nel caso della vite essa è aziende con seminativi e la relativa
passata da 1,35 a 1,18 ha, mentre nel superficie. Del tutto trascurabile è il peso
caso dell’olivo da 0,97 a 0,64 ha. delle produzioni animali. Nel territorio del
La gran parte della superficie a vite è comune di Adelfia sono rimaste una sola
coltivata ad uva da tavola 2 . Si coltivano azienda con bovini ed una con ovi-
l’uva Regina e Primus, ma anche l’uva caprini.
Italia ed Inzolia.

2I dati censuari relativi al 1990 riportano una


superficie di quasi 1.200 ha coltivati ad uva
da tavola, a fronte di 135 ha coltivati ad uva
da vino.
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Vite Olivo Agrumi Fruttiferi


aziende superficie aziende superficie aziende superficie aziende superficie
1970 1.130 1.081,00 1.091 976,04 - - 260 149,75
1982 1.312 1.163,47 1.058 679,55 3 0,56 547 272,77
1991 991 1.333,15 997 963,16 - - 217 142,52
2000 850 1.004,53 938 603,23 4 0,21 377 181,74

Tabella 4.18: Aziende con coltivazioni legnose agrarie e relativa superficie nel Comune di Adelfia
(superficie in ettari). Fonte: ISTAT, Censimenti Generali dell’Agricoltura.

Cereali Coltivazioni
Coltivazioni ortive
foraggere
Totale frumento avvicendate
aziende superficie aziende superficie aziende Superficie aziende superficie

1970 21 23,56 18 20,02 18 3,62 5 1,05


1982 48 107,49 44 100,09 38 100 - -
1990 29 32,79 28 30,59 - - - -
2000 12 26,27 10 18,11 32 8,46 - -

Tabella 4.19: Aziende con seminativi e relativa superficie per le principali coltivazioni praticate
Comune di Adelfia. Dinamica 1970 - 2000 (superficie in ettari). Fonte: ISTAT, Censimenti Generali
dell’Agricoltura.

Dall’analisi della tabelle 4.20 e 4.21 si Ciò nonostante, alcuni elementi (la
desume il rilevante peso che ancora scarsa dimensione media delle aziende,
gioca il settore primario nell’ambito la forte prevalenza delle aziende
comunale: gli occupati in agricoltura condotte “con solo manodopera
sono più di 500, ovvero circa il 17% degli familiare”, ecc.) e dinamiche (la
occupati totali, mentre gli oltre 100 riduzione delle superfici a vite e a olivo,
milioni di euro di valore aggiunto ecc.) mostrano segni di crisi e di
prodotti dall’agricoltura a livello indebolimento del settore primario.
comunale fanno sì che il settore primario Da sottolineare inoltre che il quadro
generi circa il 6,3% del valore aggiunto tracciato grazie all’analisi dei dati
complessivo. censuari (fermi all’anno 2000), non
Questi dati appaiono ancor più permette di catturare le dinamiche
significativi se vengono confrontati con innescate dalla recente riforma della
quelli relativi alla provincia di Bari e alla Politica Agricola Comunitaria (PAC) del
Regione Puglia, operazione dalla quale 2003, che in qualche modo ha
emerge chiaramente il forte legame interessato anche l’agricoltura di Adelfia.
che tutt’oggi Adelfia ha con la sua A tale problematica si accennerà nel
agricoltura. paragrafo che segue.

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Popolazione Occupati presenti (migliaia)


totale Agricoltura Industria Altre attività Totale
residente Val.
(migliaia) Val. ass. Val. % Val. ass. Val. % Val. ass. Val. % Ass.
Adelfia 16,83 0,54 17,4 0,6 19,4 1,97 63,5 3,1
Provincia Bari 1.576,51 42,5 7,6 138,4 24,7 378,3 67,7 559,2
Regione 4.046,44 137,2 10,2 321,1 23,8 893,3 66,1 1.351,60
Puglia

Tabella 4.20: Popolazione residente e occupazione nel comune di Adelfia, in Provincia di Bari e
in Puglia per ramo di attività economica. Anno 2004. Fonte: Osservatorio Regionale Banche -
Imprese. 2004.

per
Totale Composizione % Abitante
Ambito territoriale (milioni di Euro) Agricoltura Industria Altre attività (Euro)
Comune di Adelfia 103,8 6,3 17,7 76,0 6.169
Provincia Bari 24343,8 3,7 21,1 75,2 15.442
Regione Puglia 58610,1 4,9 20,3 74,8 14.484

Tabella 4.21: Valore aggiunto prodotto. Anno 2004. Fonte: elaborazione su dati Osservatorio
Regionale Banche – Imprese, 2004.

In definitiva va ribadito che la durante i quali si registrano le


coltivazione dell’uva da tavola gioca un emergenze di deficit idrico;
ruolo fondamentale per l’agricoltura di f lo smaltimento delle coperture
Adelfia, non solo perché è la più diffusa utilizzate (reti in polietilene, film
sul territorio comunale, ma anche per prodotti con speciali resine
quanto concerne gli aspetti economici, polimeriche, ecc.);
ambientali e socio-culturali.
f l’impoverimento di sostanze
Le distese di vigneti "a tendone", chimiche nel terreno.
segnano il paesaggio di Adelfia. Si tratta
Tentativi di ridurre gli impatti
di una zona molto vocata a questa
ambientali della viticoltura da tavola
produzione, esportata verso molteplici
vanno certamente effettuati, anche se si
destinazioni e responsabile di un
tratta di un aspetto molto delicato alla
considerevole indotto, attraverso lo
luce della valenza economica della
sviluppo di attività commerciali e
coltivazione.
industriali (per l'imballaggio).
L’uva da tavola è certamente il
4.10.2 Quadro normativo e di
prodotto agricolo più tipico, che più
programmazione
caratterizza il territorio comunale, tanto
che si può affermare che l’uva Regina
Lo studio dei territori rurali che fanno
costituisce uno dei simboli di Adelfia.
parte dell’Unione Europea impone
A tale coltivazione sono però un’attenta analisi delle politiche agricole
strettamente legate anche le principali comunitarie, perché queste influenzano
problematiche ambientali profondamente le scelte degli
dell’agricoltura praticata ad Adelfia: imprenditori agricoli, e di conseguenza il
f l’utilizzo di sostanze che possono paesaggio e il territorio rurale.
risultare nocive (come diserbanti, Di seguito, pur schematizzando e
antiparassitari, fertilizzanti, ecc.); semplificando questioni che sono
f le importanti esigenze d'acqua, estremamente articolate, si cerca di
peraltro concentrate nei mesi (estivi) offrire un’idea di alcuni dei recenti
cambiamenti introdotti nelle politiche

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agricole europee, che maggiormente − Condizionalità: si fonda sull'idea di


interessano il territorio di Adelfia. vincolare l'erogazione del pagamento al
Negli anni ‘80 la Commissione rispetto di standard minimi ambientali, di
Europea ha elaborato importanti qualità e di salubrità dei prodotti agricoli
documenti di riflessione 3 nei quali è stata e di gestione dei terreni. In particolare
segnalata l'opportunità di avviare un viene richiesto il rispetto dei “criteri di
processo di ripensamento della Politica gestione obbligatoria” (Cgo) e delle
Agricola Comune (PAC), in modo da “buone condizioni agronomiche e
rispondere con maggiore coerenza alle ambientali” (Bcaa).
mutate condizioni del settore primario. − Modulazione degli aiuti diretti e
rafforzamento della politica di sviluppo
Il conseguente processo di revisione è
rurale: la modulazione è lo strumento
stato avviato con la riforma Mac Sharry
che riduce i pagamenti diretti per
del maggio 1992 ed è proseguito con
stornarne una loro parte a sostegno
Agenda 2000 e con la sua revisione di
dello sviluppo rurale.
medio termine (giugno 2003), anche
detta "riforma Fischler", che Le novità introdotte dalla riforma
rappresentano ulteriori passi verso un Fischler sono molto rilevanti perché
“nuovo modello di agricoltura” rimuovono l’azione di indirizzo verso
caratterizzato da una sempre maggiore talune colture della PAC: se in passato
integrazione degli obiettivi ambientali sia colture come il grano duro nel sud Italia
nelle politiche di mercato che in quelle o il girasole e il mais nel centro-nord Italia
di sviluppo rurale, dalla preferenza verso erano molto diffuse per gli aiuti
l'agricoltura di qualità e multifunzionale. comunitari ad esse associati, la riforma
(De Filippis, 2004; De Filippis e Fugaro, modifica i criteri sulla cui base ciascun
2004; Henke, 2004). agricoltore compie le proprie scelte
colturali.
Con la revisione di medio termine non
solo si è approfondito il solco tracciato D’ora in poi i fattori fondamentali
da Agenda 2000, ma sono state divengono l'andamento del mercato, la
ridefinite le finalità stesse del sostegno, le vocazionalità territoriale e l'efficienza
condizioni per poterne disporre e gli tecnica ed economica (Frascarelli, 2004).
strumenti attraverso cui garantirlo. Nel territorio rurale di Adelfia, anche se
In modo molto schematico si l’uva da tavola non è direttamente
presentano di seguito gli aspetti salienti coinvolta dalla riforma delle politiche di
della riforma: mercato della UE, vengono interessate
le restanti principali coltivazioni, come
− Disaccoppiamento del sostegno:
l’olivo e i seminativi. Uno dei problemi
consiste nello svincolare il sostegno
maggiori connessi al disaccoppiamento
dall’attività produttiva e nell'associarlo al
degli aiuti previsto dal regime di
possesso della terra. Il
pagamento unico, potrebbe
disaccoppiamento si attua facendo
indubbiamente essere l’abbandono
confluire la maggior parte dei premi
della coltivazione, anche se la presenza
previsti dalle Organizzazioni Comuni di
delle Bcaa dovrebbe permettere di
Mercato (OCM) in un "regime di
evitare situazioni di degrado ambientale
pagamento unico", che non dipende
e/o fenomeni di completa
dalla produzione. In questo modo gli
“disattivazione produttiva”.
agricoltori saranno liberi di scegliere se e
cosa produrre, seguendo le vocazioni L’altra importante area delle politiche
del territorio e l'andamento del mercato. agricole europee riguarda gli aspetti
dello sviluppo rurale. In proposito c’è da
ricordare che sulla base degli
Orientamenti Strategici Comunitari
(OSC) e di indicazioni fornite a livello
3In particolare ci si riferisce al "Libro verde"
nazionale, la Regione Puglia ha redatto il
(Commissione Europea, 1985) e “Il futuro del
mondo rurale” (Commissione Europea, 1988). proprio Programma di Sviluppo Rurale
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(PSR) della Puglia 2007-2013, che è il una limitata integrazione tanto


principale strumento di intervento all’interno dei settori che tra i diversi
nell’ambito del mondo rurale. settori” (PSR Regione Puglia 2007-2013).
Nel PSR, il territorio regionale è stato Questa scelta, peraltro priva di
suddiviso in 4 macro aree omogenee contraddizioni, influenza le possibilità
(come illustrato in figura 4.18): che gli agricoltori di Adelfia e la stessa
f i Poli urbani; amministrazione comunale hanno di
f le Aree rurali ad agricoltura intensiva accedere alle risorse finanziarie allocate
specializzata; sulle misure del PSR, dato che alcune
f le Aree rurali intermedie; sono finanziabili solo in specifiche aree di
f le Aree rurali con problemi intervento, ovvero è individuata priorità
complessivi di sviluppo. tra differenti contesti territoriali.
Infatti, la strategia del PSR della Puglia
Il comune di Adelfia è compreso tra le
riprende i 3 macro-obiettivi
“aree rurali ad agricoltura intensiva
(competitività, ambiente e qualità della
specializzata”, macroarea nella quale
vita/diversificazione) del Regolamento
“rientrano territori nei quali si realizza una
(CE) 1698/05, declinati in 4 assi di
intensa attività agricola e che si
intervento. I macro-obiettivi sono poi
caratterizzano per gli accentuati
articolati in obiettivi prioritari, da
fenomeni di specializzazione produttiva
conseguire attraverso l’implementazione
e con diversificate tipologie di rapporti
di specifiche misure (Tab. 4.22).
con i mercati, nelle quali, comunque, il
modello di sviluppo osservabile vede

Figura 4.18: La classificazione delle aree rurali pugliesi. Fonte: PSR Regione Puglia 2007-2013.

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ASSE MISURA
111 Azioni nel campo della formazione professionale e
dell’informazione
112 Insediamento di giovani agricoltori
113 Prepensionamento
114 Utilizzo di servizi di consulenza
Asse 1 121 Ammodernamento delle aziende agricole
Miglioramento della 122 Accrescimento del valore economico delle foreste
competitività del 123 Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e
settore agricolo e forestali
forestale 124 Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e
tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale.
125 Miglioramento e sviluppo delle infrastrutture connesse allo
sviluppo e all’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura
132 Partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità alimentare
133 Attività di informazione e promozione

211 Indennità compensative degli svantaggi naturali a favore degli


agricoltori delle zone montane
212 Indennità compensative degli svantaggi naturali a favore degli
Asse 2 agricoltori delle aree svantaggiate, diverse dalle zone montane
Miglioramento 214 Pagamenti agroambientali
dell’ambiente e dello 216 Sostegno agli investimenti non produttivi
spazio rurale 221 Imboschimento di terreni agricoli
223 Imboschimento di superfici non agricole
226 Ricostituzione del potenziale forestale e interventi preventivi
227 Sostegno agli investimenti non produttivi - foreste

Asse 3 311 Diversificazione in attività non agricole


Qualità della vita nelle 313 Incentivazione di attività turistiche
zone rurali e 321 Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale
diversificazione 323 Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale
dell’economia 331 Formazione e Informazione

410 Strategie di sviluppo locale


413 Qualità della vita/diversificazione
Asse 4
421 Sviluppo di progetti di cooperazione interterritoriale e
Attuazione
transnazionale coerenti con gli obiettivi previsti dalle strategie di
dell’impostazione
sviluppo locale
Leader
431 Gestione, animazione e acquisizione delle competenze dei
Gruppi di Azione Locale

Tabella 4.22: gli assi e le misure del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Puglia.

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adiacente a quella interessata da


Forti limitazioni possono per esempio contaminazione salina ed è classificato
presentarsi nell’accesso alle Misure tra le aree sottoposte a stress idrologico
agricole dell’Asse 2. Adelfia, inoltre, non per eccesso di prelievo dalla falda,
può accedere alla misura “Strategie di nonché a rischio di contaminazione
sviluppo locale” 4 promossa attraverso salina. Sono perciò previste misure di
l’approccio Leader 5 . Tali aspetti tutela quali-quantitativa dei corpi idrici
vanno tenuti in grande considerazione. sotterranei. Inoltre sia le nuove
Essi sono degli indicatori di quanto concessioni che il rinnovo di quelle in
complicato possa essere trasformare corso sono subordinate alla verifica della
l’agricoltura di Adelfia, attualmente situazione della falda.
fortemente legata agli aspetti produttivi Per quanto riguarda invece la
e molto poco a quelli ambientali. Creare vulnerabilità da nitrati, un altro
un’agricoltura fortemente volta alla parametro di estrema sensibilità, il
creazione di paesaggio e alla territorio di Adelfia non rientra
salvaguardia del territorio potrebbe nell’ambito delle aree classificate “zone
rivelarsi una sfida ben più grande di quel vulnerabili da nitrati di origine agricola”
che possa sembrare. (che in Puglia si estendono all’interno di
In conclusione, si sottolinea che vi una superficie territoriale di 89.359 ettari,
sono altri piani e politiche che hanno pari al 4,6% della superficie regionale e si
forti interazioni con l’agricoltura. In tal concentrano prevalentemente
sede si accenna solo ad alcune all’interno del territorio della provincia di
questioni ritenute più rilevanti. Foggia).
Tra queste vi è per esempio il E’ comunque opportuno ricordare
problema legato alla contaminazione che, con la delibera di Giunta regionale
salina della falda, affrontato dal Piano di n. 19 del 23 gennaio 2007, la Regione
Tutela delle Acque, adottato dalla Puglia ha approvato il Programma
Regione Puglia il 19 giugno 2007 con d'azione per le "zone vulnerabili da
D.G.R. n. 883. Dagli studi propedeutici nitrati", così come previsto dal D.Lgs.
alla redazione del piano è emerso che il 152/99 e relativi decreti attuativi.
comune di Adelfia rientra nella fascia
4.10.3 Il territorio rurale nelle previsioni
strutturali del PUG
4 La misura ha l’obiettivo di promuovere e
consolidare modalità di approccio
In questa sezione si imposta una
partecipativo su scala locale per la
definizione e l’implementazione di strategie lettura delle previsioni strutturali del PUG
di sviluppo endogeno, specifiche, sostenibili che interessano il territorio rurale di
e durature, elaborate dai Gruppi di Azione Adelfia, come quest’ultimo sia stato
Locale, nelle aree caratterizzate da una più classificato e come si intenda
o meno marcata situazione di marginalità valorizzarlo.
socioeconomica attraverso il sostegno a In via preliminare si vuole ricordare
nuove forme di governance locali. che tale analisi è stata condotta
5 Secondo la classificazione utilizzata dal
tenendo in considerazione quanto
Piano Strategico Nazionale, le aree
previsto dal Documento Regionale di
interessate dall’approccio Leader nella
Assetto Generale (DRAG), che detta
Regione Puglia saranno concentrate nelle
zone C “aree intermedie” e aree D “aree “Indirizzi, criteri e orientamenti per la
rurali con problemi complessivi di sviluppo”; formazione, il dimensionamento e il
come deroga, la Regione ha disposto che contenuto dei Piani Urbanistici Generali
potranno essere costituiti GAL anche nelle (PUG)”.
zone B “aree rurali ad agricoltura intensiva In proposito si vuole ricordare
specializzata”, laddove si tratti di zone già l’attenzione che questo documento di
coinvolte dai precedenti programmi Leader
indirizzo dedica al nuovo ruolo
II e Leader+. Non è però il caso del comune
di Adelfia.
assegnato al territorio rurale e alla
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individuazione, salvaguardia e non sono consentiti nuovi volumi, a


valorizzazione di differenti contesti rurali. meno che non si tratti di edifici di servizio
In proposito il DRAG specifica che “per agricolo di aziende singole o associate.
ciascuno dei Contesti rurali, caratterizzati
da differenti rapporti tra le componenti CR.P - Contesto Rurale a prevalente
agricole/produttive, ambientali, Valore Ambientale e Paesaggistico
paesaggistiche, insediative, il PUG – In questi contesti, coincidenti con gli
parte strutturale definisce il perimetro e ambiti paesaggisticamente e/o
stabilisce dispositivi atti a promuovere ambientalmente rilevanti, il PUG/parte
specifiche azioni di tutela, recupero e strutturale incentiva le attività di tutela e
valorizzazione di dette componenti e valorizzazione delle aree di valore
rapporti e ad assicurare la salvaguardia naturale e ambientale e delle relative
dei valori antropologici, archeologici, fasce di tutela, del recupero del
storici e architettonici presenti sul patrimonio edilizio esistente nel rispetto
territorio.” delle caratteristiche funzionali,
Le prescrizioni del DRAG costituiscono tipologiche e costruttive originarie,
quindi l’indispensabile cornice entro cui dell’armonizzazione degli assetti
andare ad esaminare le proposte del insediativi e infrastrutturali del territorio
PUG di Adelfia in materia di territorio con finalità di tutela dell'ambiente
rurale. naturale e delle sue risorse.
In questi contesti, è necessario:
Relativamente ai contesti rurali, nella
- assicurare la conservazione o la
parte III delle Norme Tecniche di
ricostituzione del paesaggio rurale e del
Attuazione (NTA) del PUG di Adelfia si
relativo patrimonio di biodiversità;
evidenzia una particolare attenzione,
- la salvaguardia delle attività agro-silvo-
nella prospettiva dello sviluppo
pastorali e dei valori antropologici,
sostenibile ed in ragione dei diversi ruoli
archeologici, storici e architettonici;
oggi assegnati al territorio rurale,
- la salvaguardia o ricostituzione dei
all’assolvimento di funzioni ambientali e
processi naturali, degli equilibri idraulici e
alla produzione di paesaggi, più che alla
idrogeologici e degli equilibri ecologici;
valorizzazione del classico ruolo
- la salvaguardia degli elementi identitari
produttivo dell’agricoltura.
del territorio.
I Contesti Rurali individuati e
Sono comunque consentite
disciplinati nel PUG/S (NTA, art. 3.2) di
(compatibilmente con la presenza dei
Adelfia sono i seguenti (come da Fig.
singoli beni paesaggistici costitutivi) le
4.19):
attività integrative del reddito agricolo,
quali la silvicoltura, l’offerta di servizi
C.R.A - Contesto Rurale a prevalente
ambientali, ricreativi, per il tempo libero
funzione Agricola da tutelare e rafforzare
e per l’agriturismo, mediante il recupero
In questi contesti, il PUG/Strutturale mira
del patrimonio edilizio esistente.
all’incentivazione dell’attività agricola
esistente, anche nelle forme part-time o In questa ampia categoria rientrano in
realtà tre tipi diversi di contesti, identificati
di autoconsumo, in connessione con gli
attraverso le caratteristiche delle Invarianti
obiettivi di recupero e il mantenimento
Strutturali presenti con la terminologia del
degli assetti agrari, delle sistemazioni PUTT:
agrarie e del quadro ambientale e
f C.R.P. I.S. ATE “B”(art. 3.3.1), Valore
paesaggistico d’insieme. Paesaggistico Rilevante;
Sono comunque consentiti modesti
f C.R.P. I.S. ATE “C” (art. 3.3.2), Valore
incrementi volumetrici sugli edifici Paesaggistico Distinguibile;
esistenti (contenuti entro minime
f C.R.P. I.S. ATE “D” (art. 3.3.3), Valore
percentuali e da consentirsi una tantum)
Paesaggistico Relativo.
per il mantenimento del presidio umano
nelle sue diverse forme e funzioni, ma

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Figura 4.19: Carta dei contesti rurali. Fonte: Relazione del Piano Urbanistico Generale di Adelfia,
Studio Associato Fuzio, p. 84.

La prima impressione che si ha da tale eccessivamente trascurata la funzione


classificazione è che venga tradizionale dell’agricoltura, quella
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produttiva, principale se non unica In realtà però, scendendo un po’ più


funzione che l’agricoltura attualmente nel dettaglio del PUG si vede come le
gioca nel territorio rurale di Adelfia. attività consentite e le prescrizioni
Si tratta di un territorio caratterizzato edificatorie varino profondamente
da distese di tendoni ricoperti di plastica, anche nell’ambito dei tre contesti “a
intervallate da oliveti, seminativi, incolti. valore ambientale e paesaggistico”. La
È un’agricoltura che non attrae i tabella 4.23 schematizza e mette in
cittadini, che non si collega a sensazioni evidenza proprio questo aspetto.
di distensione, di natura, di riposo,
tutt’altro.

C.R.A. C.R.P. I.S. ATE B C.R.P. I.S. ATE C C.R.P. I.S. ATE D
Recupero
SI
e riuso di SI
edifici Purché presenti alla SI SI
Mancano le
esistenti data di approvazione
specifiche nelle NTA.
del PRG (11.03.2003).

SI
Ampliamento una
SI tantum della
Sono comunque superficie utile (Su)
consentiti modesti SI SI nella misura massima
incrementi del 20% di quella
Ampliame Ampliamento una Ampliamento una
volumetrici sugli preesistente.
nto degli tantum della tantum della
edifici esistenti Ulteriore
edifici superficie utile (Su) superficie utile (Su)
(contenuti entro ampliamento, nel
residen- nella misura massima nella misura
minime percentuali e limite max del 20%,
ziali del 20% di quella massima del 20% di
da consentirsi una nel caso di
tantum). preesistente quella preesistente.
utilizzazione degli
Mancano le immobili esistenti per
specifiche nelle NTA. attività di agriturismo
in aderenza al
manufatto originario.
SI SI
Esclusa ogni forma E’ consentito
Nuove di accorpamento l’accorpamento.
edificazio tra fondi non Sempre all’esterno
SI contigui;
ni di delle IS/beni
Purché di servizio Sempre all’esterno
servizio Sf minima: mq 10.000;
agricolo di aziende delle IS/beni
all’agri- NO
singole o associate. Iff = 0,08 mc/mq di
coltura/ presenti;
Mancano gli indici cui 0,03 per la
agrituris- Sf minima: mq
urbanistici. residenza
mo / 20.000;
zootecnia H: residenza 3,50 ml;
Iff produzione= 0,03 produzione 6,00 ml
mc/mq (salvo impianti
H: 5,00 ml speciali)
SI
Secondo le
Manca qualsiasi prescrizioni e con
Installazio Manca qualsiasi
NO riferimento l’osservanza dei limiti
ne di serre riferimento normativo
normativo imposti dall’art. 5
della L.R. 11.9.1986,
n.19

Tabella 4.23: Modalità attraverso cui il PUG disciplina le attività urbanistiche nei contesti rurali del
comune di Adelfia. Elaborazione a partire dalle previsioni del PUG di Adelfia.

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Innanzitutto c’è da osservare che nel connessione con gli aspetti


caso del C.R.A. – “Contesto Rurale a dell’agricoltura. Oltre alle IS Valore
prevalente funzione Agricola da tutelare ambientale e paesaggistico (ATE “A”,
e rafforzare” – il PUG non specifica gli ATE “”B e ATE “C”), che riguardano la
indici urbanistici sulla cui base quasi totalità del territorio rurale di
regolamentare le nuove edificazioni, né Adelfia (tranne il contesto urbano e gli
offre le necessarie specifiche tecniche ambiti classificati C.R.A. - “contesti a
per disciplinare le modalità d’uso degli prevalente funzione agricola da tutelare
edifici esistenti e gli interventi ammessi sui e rafforzare”) vi sono anche le seguenti
medesimi. Per questo motivo diventa invarianti strutturali (IS):
impossibile operare su tale contesto - IS Assetto botanico-vegetazionale:
qualsivoglia considerazione. colture strutturanti il paesaggio (ulivo,
Per quanto riguarda le tre aree a vigneto);
valenza paesaggistica, invece, si nota - IS Assetto botanico-vegetazionale:
come il livello di tutela sia molto alto per area boscata;
le “ATE “B” e vada riducendosi nelle
- IS Assetto della stratificazione storica:
altre zone. Nelle ATE “B” sono leciti solo
Tracciato tratturale;
interventi tesi al recupero-riuso di edifici
esistenti e ampliamenti una tantum degli - IS Assetto della stratificazione storica:
edifici di abitazione esistenti, per il Beni diffusi del paesaggio agrario;
miglioramento delle condizioni igieniche - IS Assetto della stratificazione storica:
ed abitative. Nelle altre due zone è Masserie.
invece possibile anche realizzare nuove Tra le più importanti vi è senza dubbio
edificazioni, purché di servizio l’IS Assetto botanico-vegetazionale:
all’agricoltura /agriturismo/zootecnia. colture strutturanti il paesaggio (ulivo,
Nelle zone classificate ATE “D” gli vigneto), che si basa sulla rilevanza
indici urbanistici consentono edificazioni paesistico ambientale assegnata alle
più importanti che nelle zone ATE “C” colture di ulivo e di vigneto, per la cui
che, così come gli ATE “B”, sono stati salvaguardia e valorizzazione il PUG
tracciati seguendo l’andamento di lame. individua una direttiva di tutela
Tutto sommato, quindi, tranne che finalizzata alla conservazione. In realtà
nelle due zone classificate ATE “B”, nelle però si rimanda ad uno studio successivo
altre zone “a valenza paesaggistica” si l’esatta quantificazione (e
regolamentano le attività edilizie in localizzazione) delle colture da
modo nient’affatto restrittivo. Di certo preservare in quanto si specifica che
non si corre il rischio di creare detrimento saranno considerati invarianti strutturali:
all’esercizio dell’attività agricola. - gli uliveti come definiti dall’art. 2 della
Per quanto riguarda invece gli aspetti L.R. 14/2007 “Tutela e valorizzazione del
paesaggistici del territorio rurale di paesaggio degli ulivi monumentali della
Adelfia si osserva l’inserimento, tra gli Puglia”;
elementi strutturanti del territorio, al pari - le vigne a ceppo o a schiera finalizzate
delle emergenze geomorfologiche alla produzione del vino.
(scarpata fluviale, ripa fluviale, scarpata) Stessa cosa può dirsi per l’IS “beni
e storico-architettoniche (segnalazioni diffusi”, per la cui individuazione di
archeologiche, ville e masserie storiche, dettaglio “si prescrive che per tutti gli
centri storici, ecc.), anche di emergenze interventi di trasformazione dell’attuale
colturali (vigneti e uliveti) e botanico – assetto paesaggistico, ricadenti in aree
vegetazionali (boschi). sottoposte a tutela paesaggistica diretta
Il rilievo dato a tali aspetti impone dal PUG (IS.ATE di tipo B”-“C”-“D”),
alcune riflessioni, quantomeno sulle dovrà essere prodotta,
invarianti che hanno più stretta obbligatoriamente, oltre agli elaborati
tecnici di cui all’allegato “A1” delle NTA
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del PUTT/P regionale, anche una improprie (agricoltura intensiva,


dettagliata relazione paesaggistica, sulle discariche abusive, ecc.).
peculiarità paesaggistico-ambientali dei
Probabilmente il PUG potrebbe
siti interessati, che possa consentire
tutelare in modo ancor più deciso i C.R.P.
l’esatta individuazione e la conseguente
- ATE “C”, perché anch’essi, come i
tutela dei predetti “ beni diffusi nel
C.R.P. - ATE “B”, coincidono per la
paesaggio agrario” come definiti dalle
maggior parte con territori solcati da
presenti norme” (NTA – PUG di Adelfia,
lame. Si tratta infatti di ambiti che
pp. 23).
dovrebbero cercare di costituire un
L’IS “area boscata” riguarda superfici assetto botanico-vegetazionale ricco di
molto limitate, dato che nel territorio naturalità e di agricoltura estensiva, ben
comunale vi sono solo pochi ettari di diverso rispetto a quello che potrebbe
boschi. Nel caso dell’ IS “tracciato caratterizzare gli ATE “D” 6 .
tratturale” si ha l’intenzione di valorizzare
il tratturo n.91 “Cassano Murge- Assumendo quali elementi di base le
Canneto”, così come richiesto dalla L.R. lame, nell’ambito del territorio di Adelfia
n. 29/2003. Si tenderà anche al recupero si potrebbe strutturare una vera e
ed alla riqualificazione delle masserie propria rete ecologica urbana e
collocate lungo il percorso del tratturo, territoriale, che consentisse di collegare il
secondo l'antico assetto della centro urbano al territorio rurale, di
transumanza, così come verranno valorizzare gli aspetti ambientali della
tutelate tutte le altre strutture che città e di accrescere la qualità di vita
rientrano tra le IS “Masserie”. dei cittadini, attivando percorsi
perdonali e ciclabili che colleghino tra
In realtà nonostante si intenda
loro punti nodali individuati nell’ambito
preservare una lunga serie di beni (IS), il
del territorio comunale.
fatto che la loro precisa individuazione
venga rimandata a studi e adempimenti Perché una tale prospettiva possa
successivi, non consente di apprezzare concretizzarsi c’è bisogno non solo delle
fino in fondo quanti e quali beni competenze di chi pianifica e progetta,
verranno effettivamente sottoposti a ma anche del coinvolgimento e delle
tutela. Risulta quindi difficile immaginare energie dell’intera cittadinanza.
l’efficacia complessiva che ne possa In questa prospettiva le aree che
derivare ai fini della salvaguardia della rientrano nel C.R.A. - Contesto Rurale a
naturalità e del paesaggio agrario. prevalente funzione Agricola da tutelare
In definitiva si considera che la e rafforzare, potrebbero configurarsi
perimetrazione dei contesti rurali e la come una sorta di “green belt”, da
disciplina delle attività al loro interno sia organizzare e fruire come meglio
ben impostata e coerente con le credono i cittadini.
caratteristiche fisico-ambientali del
comune.
Si condivide appieno la scelta di
pianificare il territorio rurale sulla base
delle lame, da leggere non solo come
elementi di funzionalità idraulica, ma
anche come luoghi di rilevante valore
naturalistico che permettono la
connessione tra ecosistemi diversi. Da
interpretare come luoghi da sottoporre 6In questo senso perché non definire come
a regimi di salvaguardia nei tratti che CR.P - Contesto Rurale a prevalente valore
presentano essenze e specie vegetali a ambientale e paesaggistico solo gli ambiti
solcati da lame, separandoli ancor più
sviluppo spontaneo, da recuperare e
nettamente dai CR.P - ATE “D” , che
rinaturalizzare oltreché tutelare nei tratti
vengono disciplinati offrendo molto spazio
compromessi da attività antropiche ad eventuali esigenze produttive?
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ISTAT, Censimenti Generali dell’Agricoltura.


4.8.6 Fonti Annate varie.
De Filippis F. (a cura di), 2004, Verso la Nuova Osservatorio Regionale di Banche – Imprese
PAC. La riforma del giugno 2003 e la di economia e finanza, 2005, Il
sua applicazione in Italia, Quaderno n. Prodotto Interno Lordo della Regione
4 del Forum internazionale Puglia 1995 – 2004, Bari.
dell’agricoltura e dell’alimentazione, Henke R. (a cura di), (2004),Verso il
Roma. riconoscimento di una agricoltura
De Filippis F. e Fugaro A. , (a cura di), 2004, multifunzionale. Teorie, politiche,
La Politica di sviluppo rurale tra strumenti, Edizioni Scientifiche Italiane,
presente e futuro, Quaderno n. 5 del Napoli.
Forum internazionale dell’agricoltura e Regione Puglia, 2008, Programma di Sviluppo
dell’alimentazione, Roma. Rurale della Regione Puglia 2007-2013,
Frascarelli A., “Le colture da scegliere con la Bari.
nuova PAC”, in Informatore Zootecnico,
n. 19, 2004.

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4.11 Viabilità e trasporti

Relativamente alla mobilità su La mobilità su ferro utilizza la rete


gomma, la rete autostradale nazionale, ferroviaria delle Ferrovie del Sud Est e
A14 Taranto-Bologna, lambisce il connette l’abitato con Valenzano,
territorio comunale a Ovest dell’abitato Ceglie del Campo, Carbonara, Bari Sud-
ed è accessibile dalla stazione di Bari Est, Bari Centrale.
Sud, posta a pochi km a Nord-Ovest; la
Il servizio di trasporto pubblico di soli
viabilità extraurbana principale è
passeggeri è effettuato anche su strada
costituita dalla SS n.100 con accesso a
sulle linee Bari, Valenzano, Adelfia,
3,2 km a Est dal centro abitato, mentre
Putignano, Alberobello, Martina Franca
la viabilità secondaria è costituita dalle
con 12 corse.
strade provinciali per Valenzano e quindi
Bari, per Rutigliano, Casamassima, Il trasporto veicolare individuale pone
Acquaviva, Sannicandro e Bitritto. Adelfia in una condizione di relativa
criticità, come si evince dalla Fig. 4.20.

Figura 4.20: Criticità sulle reti stradali extraurbane della Provincia di Bari nella fascia
oraria 7.30-9.30. Fonte: PTCP di Bari, Conclusioni Propositive, capitolo 3 “Mobilità e
Trasporti.

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Sannicandro fino alla zona di Bari-San


4.11.1 Quadro normativo e di
Giorgio.
programmazione
f Biglietto unico integrato "Ferbus",
Il Comune di Bari ha avviato (in per viaggiare - andata e ritorno - sui
qualità di capofila) la stesura del Piano treni di Trenitalia, e Ferrovie del Sud
per la Mobilità (PUM) dell’Area Est e sugli autobus urbani di Bari con
Metropolitana di Bari. Si tratta di un risparmio dal 15% al 32% sui costi
un’attività prevista all’interno della di trasporto ordinari.
pianificazione di area vasta nell’area Gli obiettivi che il Programma Mobilità
metropolitana di Bari, e la cui redazione del Piano Strategico MTB assume sono
è stata finanziata per l’importo di invece i seguenti:
308.000 euro. 1. incrementare l’uso del trasporto
Il PUM mira a sviluppare pubblico;
l’intermodalità e il coordinamento dei 2. garantire la mobilità dolce;
flussi di merci e persone, ma dovrà fare i
3. ridurre le emissioni inquinanti;
conti con una serie di interventi già
attuati o in corso di attuazione, fra cui 4. incrementare la qualità e la sicurezza
appare opportuno ricordare quelli più dei trasporti con l’auto.
rilevanti per Adelfia: I progetti inclusi nel programma
f CY.RO.N.MED. - Cycle Route mobilità da realizzarsi nel territorio di
Network of the Mediterranean, Adelfia, fatte salve le deliberazioni
progetto di cooperazione ancora in corso sull’ammissibilità ai
transnazionale promosso dalla finanziamenti, sono:
regione Puglia in attuazione delle 1. mobilità sostenibile (180.000 euro);
direttive europee in materia di 2. intervento sulla stazione per
mobilità sostenibile finalizzate al incrementarne la multi modalità
contenimento dei consumi energetici (996.000 euro);
e alla lotta ai cambiamenti climatici.
3. percorso ciclopedonale “Via del
Nello studio di fattibilità sulla parte
Mare” (oltre 7 milioni di euro nei 6
pugliese della rete ciclabile è
comuni interessati);
compreso l’itinerario Bicitalia n. 10
“Via dei Borboni”, che si sviluppa 4. itinerari ciclabili Cyronmed (44 milioni
essenzialmente nella Provincia di Bari di euro nei 17 comuni interessati);
per una lunghezza complessiva di 5. redazione del Piano Generale del
oltre 200 km, 10 dei quali ricadono in Traffico Urbano (200.000 euro);
territorio di Adelfia. In particolare, la 6. collegamento della SP 133
Variante 2 si innesta sul tracciato (Valenzano-Adelfia) alla SP 70
principale alla periferia di Bari e, (Ceglie del Campo-Adelfia) in agro
giunti nella frazione di Carbonara, di Adelfia (4 milioni di euro),
muovendosi sulla S.P. 70 Adelfia- contribuendo alla chiusura di un
Ceglie del Campo, nei pressi di anello tangente l’abitato di Adelfia.
Adelfia, in corrispondenza della S.P. In realtà, in seguito all’evoluzione
42, giunge a Casamassima. dell’autorità di programmazione della
f Piano Strategico per la Mobilità spesa (regionale), i due progetti
Sostenibile nell’Area Metropolitana di evidenziati in grassetto sono stati inseriti
Bari – promosso dai Comuni di nell’elenco dei progetti di rapido avvio,
Adelfia, Capurso (capofila), poiché risultano immediatamente
Cellamare, Sannicandro, Triggiano e cantierabili, e pertanto saranno
Valenzano grazie ai finanziamenti immediatamente finanziati con un
comunitari erogati con il POR 2000- termine dei lavori previsto entro il
2006 – prevede una rete di percorsi dicembre 2009.
ciclopedonali, all’interno di una “via
del mare” dal castello federiciano di
Responsabile Ufficio del PUG di Adelfia: geom. Vito Lorusso 
Progettista incaricato: Studio Associato Fuzio (Bari) ‐  Coordinatore della VAS: prof. ing. Carmelo M. Torre  79
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Il Piano Territoriale di Coordinamento priorità risultante dalle valutazioni


della Provincia di Bari, non ancora effettuate. Le categorie previste
adottato ma già discusso in una sono:
formulazione articolata e ricca di analisi
f riferimento – interventi con
e ponderazioni, nel corso di una
copertura finanziaria al 100%, già
Conferenza di Servizi svoltasi il 18
avviati o di prossima realizzazione;
novembre del 2008 7 , prospetta alcuni
interventi infrastrutturali di rilevo, fra cui: f 2013 – interventi che, per grado di
maturità tecnico-progettuale,
f il potenziamento e
caratteristiche delle opere e/o grado
ammodernamento dell’asse
di priorità, sono previsti entro il 2013;
costituito dalla comunale di Bari via
Giulio Petroni, dalla SP 70 Ceglie del f 2020 – interventi che, per grado di
Campo–Adelfia e dalla SP 83 maturità tecnico-progettuale,
Adelfia–Acquaviva delle Fonti, cui caratteristiche delle opere e/o grado
viene assegnato un grado di priorità di priorità, sono previsti tra il 2013 e il
medio, sottolineando però l’alta 2020.
autonomia decisionale della In tabella 4.24 si riportano gli interventi
Provincia, trattandosi quasi più importanti che ricadono nel territorio
esclusivamente di strade provinciali. di Adelfia, con l’indicazione
f la realizzazione di una nuova dell’orizzonte temporale di realizzazione
tangenziale esterna al Comune di stimato.
Bari, che colleghi Giovinazzo con Altri riferimenti normativi di ordine
Mola, passando in prossimità degli generale sono i seguenti:
abitati di Bitonto, Modugno, Bitetto, f D.M. Infrastrutture e Trasporti del 5
Sannicandro, Adelfia, Casamassima novembre 2001 (Norme funzionali e
e Rutigliano. A questo intervento, che geometriche per la costruzione
sarebbe quello con i maggiori impatti delle strade).
nel territorio di Adelfia, l’ente
provinciale riconosce grado di f DECRETO LEGISLATIVO n. 285 del 30
priorità massimo (“è uno degli aprile 1992 “Nuovo Codice della
interventi indispensabili per il strada”
decongestionamento dell’area del f LEGGE REGIONALE n. 18 del 31
capoluogo”), il che ne suggerisce ottobre 2002 “Testo unico sulla
un’elevata d probabilità di disciplina del trasporto pubblico
realizzazione anche in virtù della locale”
totale autonomia decisionale.
f LEGGE REGIONALE n. 18 del 25
Sul fronte della pianificazione
ottobre 2004 "Sicurezza nei trasporti
regionale, Il “Piano Attuativo
stradali e nelle infrastrutture
infrastrutturale del trasporto stradale,
trasportistiche".
ferroviario, marittimo ed aereo 2009-
2013” rappresenta un ulteriore passo del
processo avviato con l’approvazione 4.11.3 La viabilità, i trasporti e le
della L.R. 16 del 23 giugno 2008 invarianti strutturali
riguardante “Principi, indirizzi, linee di
intervento in materia di Piano Regionale Gli importanti interventi infrastrutturali
dei Trasporti”. Il Piano Attuativo classifica a scala sovracomunale descritti nella
i possibili interventi in base all’orizzonte sezione precedente, ed in particolare
temporale di presumibile entrata in l’ipotesi che la Provincia realizzi una
esercizio sulla base della maturità nuova tangenziale esterna intorno al
tecnico-progettuale, della complessità Comune di Bari, inciderebbero sulle
dell’opera e del riconosciuto grado di previsioni strutturali del PUG.
Tuttavia, l’impossibilità di appurare la
probabilità che tali interventi abbiano
7Ai sensi della L.R. 20/2001, art. 7, comma 1.
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luogo, e in tal caso di definirne tempi e con politiche di indirizzo, o piuttosto di


modalità, impone una loro presa in trattarli in chiave di elementi di scenari
considerazione sotto forma di coerenza alternativi.

intervento maturità costo risorse soggetto orizzonte


tecnico- totale disponibi attuatore temporale
progettuale (103 €) li (103 €)
Adeguamento e
completamento
funzionale dell'itinerario
già avviato o
Giovinazzo- Progetto Regione
14.970 14.970 di prossima
Bitonto-Bitetto-Adelfia- definitivo Puglia
realizzazione
Rutigliano-Mola
(Poligonale esterna di
Bari)
Strada di collegamento
già avviato o
tra aree PIP in agro di Studio di Regione
4.000 4.000 di prossima
Adelfia (Da integrare con Fattibilità Puglia
realizzazione
s291)
Linea Bari-Mungivacca-
Casamassima-
Putignano FSE (Interramento
e) raddoppio Progetto
21.000 0 FSE 2013
linea ferroviaria tratta definitivo
Mungivacca-
Carbonara-Valenzano-
Adelfia
Linea Bari-Mungivacca-
Casamassima-
Studio di
Putignano FSE Interramento 14.000 14.000 FSE 2013
Fattibilità
linea ferroviaria
Sud-Est in agro di Adelfia

Tabella 4.24: interventi inclusi nella bozza di Piano Attuativo 2009-2013 del Piano Regionale dei
Trasporti.

4.11.4 La viabilità e i trasporti nei


meccanismi attuativi 4.11.5 Monitoraggio degli effetti del PUG
su viabilità e trasporti
Il PUG prevede, come direttiva
generale, che le trasformazioni f Lunghezza delle infrastrutture per la
ammissibili nei contesti territoriali siano mobilità lenta
comunque finalizzate, tra l’altro, allo f Lunghezza delle nuove infrastrutture di
sviluppo della mobilità pedonale e trasporto
ciclabile.
Sarebbe auspicabile un f Parco veicoli circolante
approfondimento di tale direttiva f Indice di incidentalità
generale per ciascun ambito di
trasformazione, anche in considerazione
4.11.6 Interazioni con altri temi
dei due importanti progetti di
ambientali
infrastrutture per la rete ciclabile
intercomunale già in parte finanziati o in
Il tema della viabilità e del traffico è
corso di valutazione, citati nella sezione
strettamente connesso con altri temi
4.11.1.
ambientali, ed in primo luogo con il
tema “Aria” e con il tema “Rumore”,
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riguardo al quale si registra la redazione Piano Strategico ed in particolare con il


(grazie a finanziamenti comunitari Piano Urbano della Mobilità).
erogati con il POR 2000-2006) di un Piano
di Risanamento Acustico Ambientale, in 4.11.8 Fonti
collaborazione fra il i comuni di Adelfia,
Valenzano (capofila ) e Sannicandro. Commissione delle Comunità Europee “Libro
Non secondarie, in considerazione verde – Verso una nuova cultura della
delle nuovo infrastrutture previste, le mobilità urbana” – COM(2007) 551 del
relazioni con il tema “Suolo” e con la 25/9/2007 (liberamente scaricabile
all’indirizzo
problematica del suo consumo.
web http://www.casaportale.com/pu
È opportuno infine valutare le possibili blic/uploads/Libro%20verde%20sulla%2
interrelazioni tra le infrastrutture, esistenti 0mobilit%C3%A0%20urbana.pdf)
e di progetto, e il corretto deflusso delle Libro bianco: La politica europea dei
acque superficiali. trasporti fino al 2010: il momento delle
scelte
COM(2001) 370, settembre 2001
4.11.7 Sistemi territoriali per la viabilità e i
trasporti Comunicazione della Commissione al
Consiglio e al Parlamento “Libro verde
Il Comune di Adelfia si colloca nello sull'ambiente urbano” COM(90) 218,
giugno 1990
stretto hinterland del Comune di Bari
ricevendone benefici e criticità. Regione Puglia - Piano Regionale dei
Trasporti.
Relativamente alle principali scelte
infrastrutturali risulta quindi necessario Progetto CY.RO.N.MED. “Cycle Route
ragionare alla scala di città Network of the Mediterranean”,
http://cyronmed.basilicatanet.it/page.
metropolitana.
asp
Attualmente, i due sistemi territoriali Piano Strategico “Metropoli Terra di Bari”,
direttamente oggetto di http://www.ba2015.org
programmazione degli interventi per la
Provincia di Bari – Piano Territoriale di
viabilità e i trasporti che interessano il Coordinamento Provinciale,
comune di Adelfia sono la Provincia di http://s2ew.provincia.ba.it/pls/provinci
Bari (con le scelte in via di definizione aba/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra
attraverso il PTCP) e l’area delle _pagina?id_pagina=1196
Metropoli Terra di Bari (con il relativo

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4.12 Energia

I dati disaggregati disponibili, per evidenziare quelle che sono oggi le


quanto risalenti al 2003, sono riportati in tendenze relativamente, in particolare,
tabella 4.25. Dalla tabella emerge ai consumi finali di energia nei differenti
chiaramente come ad Adelfia, rispetto settori.
alle medie provinciale e regionale, i I consumi energetici finali complessivi
consumi per energia elettrica si in Puglia sono stati stimati, al 2004, pari a
concentrino tra quelli per usi domestici e 8.937 ktep espressi in energia finale (nel
per usi agricoli, entrambi ben al di sopra 1990 erano pari a 7.491 ktep),
delle medie citate, rimanendo al di sotto evidenziando un trend di crescita
della media per quanto riguarda quelli sostanzialmente costante.
per usi terziari e di gran lunga al di sotto
L’incremento registrato nel periodo è
per i consumi per usi industriali.
stato quindi del 19% (1,3% medio annuo),
Il Piano Energetico Ambientale mentre a livello nazionale, nello stesso
Regionale (PEAR) della Regione Puglia periodo, l’incremento è stato superiore,
fornisce però una serie di dati utili ad attestandosi al 22%.

Energia elettrica venduta dall’ENEL nel 2003 (energia attiva in kilowattora)


Adelfia Provincia di Bari Puglia
v.a. % v.a. % v.a. %

Per usi
15.063.574 55.2 1.472.036.000 33.6 3.934.809.000 33.5
domestici
Per usi
produttivi:
agricoltura 3.695.526 13.6 202.292.946 4.6 504.844.000 4.3
industria 2.250.643 8.2 1.409.030.554 32.2 4.100.192.000 34.8
terziario 6.263.048 23.0 1.297.339.715 29.6 3.242.374.000 27.4

totale 27.272.791 100 4.380.894.251 100 11.782.220.000 100

in percentuale consumi medi per abitante


Per usi
2.255 2.179 2.076
domestici
Per usi
134 897 1.015
industriali

per numero di clienti


domestico 6.680 86.6 675.519 83.1 1.895.561 83.6
agricolo 122 1.5 22.699 2.8 73.480 3.2
industriale 139 1.7 18.559 2.3 47.247 2.1
terziario 877 11.2 95.542 11.8 251.338 11.1
totale 7.818 100 812.319 100 2.267.626 100

Tabella 4.25: consumi di energia elettrica ad Adelfia, in Provincia di Bari e in Puglia. Fonte:
elaborazione dati Ipres (2003).

I consumi per abitante passano da 1990 e di 2,29 nel 2004. I maggiori


1,87 tep nel 1990 a 2,21 tep nel 2004, incrementi sono stati registrati nel settore
contro un valore nazionale di 1,92 nel civile (residenziale e terziario), con +38%
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contro +26% a livello nazionale e nel 9,5%, e la loro superficie del 14% a fronte
settore dell’agricoltura e pesca, con di un essenziale stallo nella crescita della
+38% contro +9% a livello nazionale. popolazione.
Nel 2004 i consumi energetici nel solo Anche l’analisi sulla dinamica del
settore residenziale sono stati pari a mercato residenziale di nuova
1.149 ktep con un aumento del 29 % costruzione o di ampliamento,
rispetto al 1990. Il consumo pro capite comportante quindi un aumento di
ha raggiunto un valore di 1.015 volumetria con potenziale
kWh/abitante contro un valore di 860 climatizzazione degli ambienti, registra
kWh/abitante del 1990; a livello un trend costante negli ultimi anni,
nazionale vi è stato un incremento del segnando dati di incremento annuo tra
consumo del 26%, con un consumo pro 1,4 e 1,5%, calcolati sulla superficie
capite che è passato da 930 esistente. Insieme all’aumento della
kWh/abitante a 1.150 kWh/abitante. superficie si osserva inoltre un
La ripartizione percentuale dei incremento costante anche nei consumi.
consumi mostra variazioni rilevanti Le linee di tendenza in costante
nell’arco di tempo considerato, con una aumento sono quindi due: aumento
forte riduzione del gasolio (tre volte delle volumetrie rese disponibili e
meno dal 1990 al 2004) e il forte aumento del comfort, sia nelle abitazioni
incremento del gas naturale (+100 %); già esistenti che in quelle di nuova
sensibile anche la crescita dei consumi offerta sul mercato.
di energia elettrica (+19%). La maggiore esigenza di comfort
Il PEAR della Regione Puglia si pone, deve essere adeguatamente
tra i suoi obiettivi qualificanti, da un lato supportata da un miglioramento degli
il rispetto degli impegni di Kyoto e, standard costruttivi, anche nella
dall’altro, la necessità di disporre di una prospettiva di rispettare i nuovi valori di
elevata differenziazione di risorse consumo limite definiti dalla nuova
energetiche. normativa, cioè il D. Lgs. 192/05.
Relativamente allo specifico ambito Anche il settore non residenziale
edilizio il PEAR enfatizza l’importanza registra un costante aumento, di ordine
della variabile energetica, oggi troppo superiore in quantità volumetriche
spesso sottovalutata. assolute. Di particolare interesse, nel
Il settore degli usi civili, sia perché 2002 si segnala un raddoppio delle
obiettivamente interessante sotto volumetrie costruite con destinazione
l’aspetto dell’entità del fabbisogno commercio e attività turistiche e un forte
energetico, sia per la varietà e la aumento, sempre in valori assoluti, degli
capillarità dei possibili interventi che edifici per industria e artigianato.
presuppongono un coinvolgimento ed Nonostante che attualmente i criteri
un adeguato approccio culturale da costruttivi consentano di raggiungere
parte dell’operatore e dell’utente, una maggiore efficienza energetica, si è
rappresenta un campo di applicazioni in ancora molto lontani dai livelli che la
cui sarà possibile favorire una svolta tecnologia attuale potrebbe consentire,
nell’uso appropriato delle tecnologie senza neppure un extra costo eccessivo.
energetiche. Oltre che consumarla e cercare di
Le tendenze indicate dall’analisi della risparmiarla, ad Adelfia l’energia
situazione attuale, considerando il livello comincia anche ad essere prodotta, in
regionale, registrano un forte incremento particolare sfruttando le fonti rinnovabili.
dei consumi, che a breve termine non Ad aprile del 2009, l’Atlante degli
lasciano ipotizzare una naturale impianti fotovoltaici con incentivo in
inversione di tendenza. conto energia promosso dal Gestore dei
In Puglia tra il 1991 e il 2001 il numero Servizi Elettrici
di abitazioni occupate è aumentato del (http://atlasole.gse.it/viewer.htm) riporta
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la presenza di 6 impianti in esercizio per f LEGGE REGIONALE n. 21 del 29 luglio


una potenza totale 19.7 kW, ma ne è già 2008 “Norme per la rigenerazione
stato ammesso a finanziamento un altro urbana”.
da 36,7 kW.
4.12.3 Il tema “Energia” e le invarianti
4.12.2 Quadro normativo e di strutturali
programmazione
Il PEAR prevede che gli strumenti
Lo strumento di pianificazione urbanistici guidino l’adozione di criteri
sovraordinata di riferimento è il PEAR – costruttivi tali da raggiungere discreti
Piano Energetico Ambientale Regionale standard di efficienza energetica. Tali
della Regione Puglia, adottato con criteri devono fare riferimento sia alla
delibera di G.R. n. 827 del 08/06/07. progettazione di intere aree in
Il PEAR prevede che gli strumenti trasformazione e/o riqualificazione, sia
urbanistici guidino l’adozione di criteri alla progettazione dei singoli edifici.
costruttivi tali da raggiungere discreti Tra le azioni di maggiore efficacia per
standard di efficienza energetica. Tali il risparmio energetico si pone
criteri devono fare riferimento sia alla l’introduzione nell’apparato normativo, e
progettazione di intere aree in in particolare in tutta la parte più
trasformazione e/o riqualificazione, sia attuativa (regolamenti edilizi, norme
alla progettazione dei singoli edifici. tecniche di attuazione), di norme
I principali riferimenti normativi sono i specifiche relative al contenimento del
seguenti: fabbisogno energetico negli edifici.
Naturalmente agire sugli edifici nuovi
f DIRETTIVA 2002/91/CE del Parlamento
risulta più facile, ma il maggior
Europeo e del Consiglio del 16
vantaggio in termini ambientali è
dicembre 2002 sul rendimento
ottenibile agendo su edifici esistenti. Per
energetico nell’edilizia.
questo motivo i requisiti possono essere
f DECRETO LEGISLATIVO n. 192 del 19 richiesti anche ad edifici sottoposti ad
agosto 2005 "Attuazione della interventi di ristrutturazione,
direttiva 2002/91/CE relativa al eventualmente nel caso in cui essi
rendimento energetico nell'edilizia". investano una quota rilevante
f Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, dell’edificio.
n. 387 "Attuazione della direttiva A fronte di nuove volumetrie
2001/77/CE relativa alla contemplate nel piano, siano esse di
promozione dell'energia elettrica nuova costruzione o di ampliamento, si
prodotta da fonti energetiche dovrebbero evidenziare alcune possibili
rinnovabili nel mercato interno azioni per ipotizzare una strategia di
dell'elettricità". contenimento dei consumi e di
incentivazione alla razionalizzazione
f LEGGE REGIONALE n. 15 del 23-11-
energetica che permetta di limitare il
2005 "Misure urgenti per il
consumo globale per residenza e
contenimento dell'inquinamento
terziario.
luminoso e per il risparmio
energetico". Il PEAR identifica come obiettivo
minimo quello di non incrementare i
f REGOLAMENTO REGIONALE consumi energetici totali collegati alle
16/2006 ”Regolamento per la strutture edilizie, nonostante eventuali
realizzazione di impianti eolici nella previsioni di ampliamento volumetrico.
Regione Puglia”.
La Regione indirizza i Comuni affinché
f LEGGE REGIONALE n. 13 del 10 giugno introducano, nei propri strumenti
2008 “Norme per l’abitare urbanistici e di regolamentazione, valori
sostenibile”. di riferimento per quanto riguarda i

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consumi specifici degli edifici. Tali valori approccio integrato rivolto, dapprima,
potranno opportunamente riferirsi ad un ad una riduzione dei fabbisogni
sistema di fasce o “profili di qualità energetici.
edilizia” che individuano un livello È possibile inoltre conseguire un
minimo a carattere obbligatorio e dei notevole risparmio energetico ed un
livelli più restrittivi a carattere volontario, ridotto impatto ambientale nel settore
possibilmente incentivati mediante dell’illuminazione esterna, pubblica e
opportuni vantaggi economici e/o fiscali. privata. L’adozione, combinata e
I profili di qualità edilizia dovranno sinergica, delle suddette azioni,
essere soddisfatti sia dagli edifici di recepite integralmente della L.R. 15/05,
nuova costruzione che da quelli soggetti può consentire risparmi energetici
ad interventi di ristrutturazione dell’ordine del 40%.
importante. Viene infine sottolineata l’importanza
A supporto delle azioni di risparmio in di favorire l’integrazione dei moduli
edilizia, la Regione sosterrà i comuni fotovoltaici nelle strutture edilizie anche
nella definizione e nella gestione della a supporto della riconosciuta maggiore
certificazione energetica degli edifici. incentivazione, per tale modalità di
Oltre agli interventi sulle strutture installazione, riconosciuta dal DM
edilizie, dei requisiti minimi saranno 6.2.2006.
adottati anche per quanto riguarda Le suddette opportunità dovranno
l’impianto di riscaldamento. In relazione essere ricercate sia nelle modalità
agli impianti di riscaldamento, autorizzative, sia nelle modalità di
particolare attenzione sarà prestata alla indirizzo a livello locale ad esempio
possibilità di integrazione di impianti attraverso opportuni regolamenti edilizi,
solari termici. sia in modalità di incentivo finanziario
I criteri di efficienza energetica diretto.
trovano la possibilità di La Regione darà indicazioni ai
standardizzazione se rivolti ad una Comuni affinché inseriscano, nei propri
edilizia ben definita, quale può essere regolamenti edilizi, opportune norme
quella riconducibile al residenziale, finalizzate all’installazione di impianti
mentre nel caso di edifici particolari fotovoltaici. A tal fine si considera
(strutture turistiche ricettive, centri condizione minima quella già delineata
commerciali, ospedali, ecc.) sarà nel D. Lgs. 192/05, secondo cui deve
necessario individuare delle prescrizioni essere disponibile, per le nuove
specifiche, in base alle loro costruzioni, una superficie della
caratteristiche di impiego. copertura dell’edificio con le seguenti
Il PEAR suggerisce inoltre azioni a caratteristiche:
carico degli utenti pubblici, ed in f orizzontale o esposta verso il
particolare l’applicazione, oggi quadrante Sud-Est Sud-Ovest per le
generalmente disattesa, del DPR 412/93 pareti inclinate;
di attuazione della Legge 10/91, che
f dimensioni pari almeno al 25 % della
impone, per gli edifici di proprietà
pubblica o di uso pubblico, di soddisfare superficie in pianta dell’edificio.
il fabbisogno energetico favorendo il Il ricorso a fonti rinnovabili per la
ricorso alle fonti rinnovabili, salvo produzione di energia elettrica,
impedimenti di natura tecnica o introdotto nell’ordinamento comunitario
economica. con la Direttiva 2001/77/CE, ha però
Negli ultimi anni si è assistito, a seguito conseguenze anche a scala urbanistica
dei diversi bandi di finanziamento, e territoriale, e non solo a quella edilizia.
all’installazione di diversi impianti solari La spinta travolgente che ha portato
termici e fotovoltaici, ma raramente tali la Puglia nell’anno in corso a superare
interventi sono stati svolti con un tutte le altre regioni italiane per potenza
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installata in impianti di produzione di le biomasse non provengano


energia elettrica da fonti rinnovabili sta stabilmente, per almeno il quaranta per
comportando anche alcuni squilibri. cento del fabbisogno, da “filiera corta”,
essendo cioè reperite in un raggio di 70
Dopo il boom degli impianti eolici
chilometri dall’impianto.
degli anni scorsi, che indusse il governo
regionale a varare dapprima una Infine, non è consentito localizzare
moratoria e poi un regolamento ad hoc aerogeneratori non finalizzati
(16/2006), è ora la volta del dilagare dei all’autoconsumo negli ATE A e B del
parchi fotovoltaici, in particolare su PUTT/P.
terreni agricoli.
Il fenomeno, basato su condizioni 4.12.4 L’energia nei meccanismi attuativi
geografiche e climatiche
oggettivamente favorevoli, è stato In coerenza con quanto previsto dal
favorito attraverso una deregulation PEAR andrebbe inserita nel PUG una
autorizzativa dall’amministra-zione normativa esplicitamente finalizzata a
regionale per connotare la Puglia come migliorare l’efficienza energetica delle
orientata alle fonti rinnovabili e abitazioni, sia in caso di nuove
richiamare investimenti anche esteri, ma costruzioni che nei casi di ristrutturazione
al tempo stesso ha richiesto un reiterato edilizia. Tale normativa, oltre ad una
intervento legislativo e amministrativo in parte con natura prescrittiva, potrebbe
riposta alle distorsioni più evidenti. prevedere interventi volontari anche di
tipo premiale.
Attualmente, il riferimento essenziale è
Il PUG prevede, come direttiva
costituito dalla L.R. 31/2008, con il quale
generale, che le trasformazioni
si vieta la realizzazione di impianti
ammissibili nei contesti territoriali siano
fotovoltaici 8 nelle zone agricole che gli
comunque finalizzate, tra l’altro al
strumenti urbanistici vigenti qualificano
risparmio energetico e all’uso di
come di particolare pregio ovvero nelle
tecnologie ecocompatibili e sostenibili.
quali sono espressamente inibiti
Tale indicazione, insieme al rispetto dei
interventi di trasformazione non
contenuti della legge regionale 13/2008
direttamente connessi all’esercizio
“Norme per l’abitare sostenibile”
dell’attività agricola.
richiamato nel Regolamento edilizio,
Il testo specifica che sono considerati potrebbe essere più puntualmente
di particolare pregio i terreni ricadenti tradotta nei differenti ambiti di
negli ambiti territoriali estesi (ATE) A e B trasformazione individuati.
del piano urbanistico tematico
territoriale ”Paesaggio” (PUTT/P), mentre
4.12.5 Monitoraggio degli effetti del PUG
per i terreni ricadenti negli ambiti
sul tema “Energia”
territoriali estesi C e D e per le aree di
pertinenza e le aree annesse degli f Nuova volumetria realizzata con
ambiti territoriali distinti (ATD) del PUTT/P caratteristiche di efficienza
si applicano le norme di piano. I comuni, energetica superiore a quanto
con motivata deliberazione approvata previsto dal D.Lgs. 192/05
dal consiglio comunale, possono
individuare parti di territorio di f Volumetrie esistenti oggetto di
particolare pregio. interventi di ristrutturazione tali da
migliorarne le caratteristiche di
Per quanto riguarda gli impianti efficienza energetica
alimentati da biomasse, ne è vietata la
realizzazione in zona agricola, salvo che
4.12.6 Fonti

P.E.A.R. Piano energetico ambientale


8Si riportano di seguito solo le prescrizioni regionale – Bilancio energetico
pertinenti al territorio comunale di Adelfia.
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regionale e documento preliminare di strategia e un piano di azione della


discussione – Regione Puglia febbraio Comunità” COM(97) 599 del
2006 (www.regione.puglia.it). novembre 1997 (scaricabile
Commissione delle Comunità Europee “Libro all’indirizzo http://europa.eu/documen
verde sull’efficienza energetica: fare di ts/comm/white_papers/pdf/com97_59
più con meno” COM(2005) 265 del 22 9_it.pdf).
giugno 2005 (liberamente scaricabile Commissione delle Comunità Europee “Libro
all’indirizzo http://eurlex.europa.eu/Le bianco - Una politica energetica per
xUriServ/site/it/com/2005/com2005_026 l'Unione europea” COM(95) 682 del
5it01.pdf). dicembre 1995.
Comunicazione della Commissione “Energia ENEA “Rapporto energia e ambiente” –
per il futuro: le fonti energetiche Anno 2007.
rinnovabili - Libro bianco per una

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5 CRITICITÀ AMBIENTALI

A seguito della ricognizione delle Secondo le analisi effettuate dall’


conoscenze ambientali disponibili, svolta Agenzia Europea per l’Ambiente, fra il
nella sezione 4, sono stati individuati 1990 e il 2000 in Europa sono stati
alcuni aspetti salienti che si ritengono urbanizzati più di 800.000 ettari di suolo 2 ,
cruciali e intorno ai quali si propone di un’area tre volte più grande del
concentrare le attività di valutazione Lussemburgo; se questa tendenza
ambientale del PUG. proseguirà inalterata, si assisterà a un
La scelta, inevitabilmente riduttiva raddoppio del suolo urbanizzato nei
rispetto al numero più elevato di prossimi cent’anni, con un impatto
questioni ambientali potenzialmente drammatico sui consumi di energia e di
rilevanti, è stata dettata dalla necessità risorse territoriali e, soprattutto, sulle
di stabilire delle priorità, anche alla luce emissioni di gas serra ed i cambiamenti
della consapevolezza che il PUG può climatici.
incidere in modo diversificato su L’attuale tendenza verso aree urbane
ciascuna questione. caratterizzate da minore densità sta
infatti determinando un sensibile
aumento dei consumi di suolo. Lo spazio
5.1 Consumo di suolo consumato per persona nelle città
europee è più che raddoppiato negli
Il suolo, inteso come lo strato superiore ultimi 50 anni; negli ultimi 20 anni,
della crosta terrestre, è un mezzo l’estensione delle aree edificate in molti
estremamente complesso e dalle paesi dell’Europa occidentale ed
caratteristiche variabili, soggetto a orientale è aumentata del 20%, mentre la
numerosi processi di degrado (l’erosione, popolazione è cresciuta soltanto del 6 %.
la diminuzione di materia organica, la Se, storicamente, la crescita delle città
contaminazione locale o diffusa, in Europa è stata determinata
l’impermeabilizzazione, la compattazione, dall’aumento della popolazione urbana,
la perdita di biodiversità, la oggi anche nei casi frequenti in cui la
contaminazione salina, le alluvioni e gli pressione demografica risulta irrilevante o
smottamenti). L’interazione fra i diversi addirittura inesistente, il tasso di
fenomeni che lo interessano può portare trasformazione del suolo per usi urbani
a trasformazioni potenzialmente supera di gran lunga il tasso di crescita
irreversibili, come la desertificazione. della popolazione.
Inoltre, il suolo svolge funzioni che Inscindibili dal tema del consumo di
influenzano profondamente lo stato suolo connesso all’espansione urbana ed
dell’ambiente, come nel caso dei alla dispersione insediativa sono le
cambiamenti climatici in ragione della dinamiche connesse alla mobilità di
eccezionale capacità di immagazzinare passeggeri e merci.
carbonio. La centralità della protezione
Espansione urbana e dispersione
del suolo nelle politiche ambientali ha
insediativa necessitano infatti di nuove
spinto la Commissione Europea a
infrastrutture di trasporto o della
proporre nel 2006 una strategia tematica
trasformazione di quelle esistenti,
ad hoc, da cui dovrebbe scaturire una
interventi che comunque segnano
profonda riforma degli strumenti di
profondamente il paesaggio (basti
governo del territorio alle diverse scale 1 .

1 Commissione delle Comunità Europee, 2 European Environment Agency “Urban


Strategia tematica per la protezione del suolo, sprawl in Europe. The ignored challenge”,
COM(2006)231. Report 10/2006.
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pensare, ad esempio, ► la sottrazione al ciclo biologico di


all’impermeabilizzazione del suolo, che risorse insostituibili per l’equilibrio tra
aumenta gli effetti delle alluvioni, o alla uomo e natura;
frammentazione delle aree naturali). Allo ► la distruzione di testimonianze preziose
stesso tempo la costruzione di nuove della storia e della cultura della
infrastrutture di trasporto e il nostra civiltà e di quelle che l’hanno
potenziamento di quelle esistenti, in preceduta;
risposta alla domanda di espansione e di ► il danno estetico alla bellezza dei
dispersione, determinerà le condizioni per paesaggi, spesso pesantemente
favorire ulteriormente, nel tempo, le guastati dai modi che assume la
stesse dinamiche di espansione urbana e dequalificata edilizia della “città
dispersione insediativa. diffusa”, e più in generale una
Il consumo di suolo, connesso riduzione della qualità della città e
all’espansione urbana ed alla dispersione del territorio;
insediativa, spesso indifferenti rispetto alle ► l’indebolirsi dei legami cui è affidata la
caratteristiche proprie dei suoli, coesione sociale.
comporta una serie di problematiche, Nel territorio di Adelfia, secondo i dati
complesse e spesso interagenti: riportati in tabella 5.1 tratta dai
► l’allungamento crescente dei costi e documenti di piano, si registra un’elevata
dei tempi di percorrenza della percentuale di aree antropizzate, pari ad
mobilità, o la necessità di oltre il 10% del totale, molto maggiore
potenziare il sistema di infrastrutture rispetto alla media regionale, ma inferiore
di trasporto; a quella provinciale (di seguito citate).
► la ridotta funzionalità di tutte le reti e i All’elevata percentuale di aree
servizi urbani, e la necessità di antropizzate si accompagna poi
ricorrere a modi individuali per l’assenza pressoché totale di aree semi-
soddisfare esigenze di massa; naturali (solo lo 0,27 % della superficie
comunale).

Uso del suolo Area (ha) Area (%)


Aree a bosco 7,23 0,24
Rimboschimento 0,89 0,03
Incolto 390,27 13,13
Arborato 201,96 6,79
Seminativo-orto 486,56 16,37
Uliveto 505,43 17,00
Vigneto 1.080,30 36,34
Tessuto urbano, insediamenti rurali e industriali 300,37 10,10
Totale Superficie comunale 2.973,00 100

Tabella 5.1: Uso del suolo nel territorio di Adelfia (fonte PUG)

Le superfici artificiali in Puglia registrato nel 1990 (dati ARPA Puglia - RSA
(comprendenti le zone urbanizzate 2004 su dati Corine1990). Il dato per
residenziali, le zone industriali, quanto non immediatamente
commerciali ed infrastrutturali, le zone confrontabile con il dato locale relativo
estrattive, le discariche e i terreni alla specifica situazione di Adelfia
abbandonati, le zone verdi artificiali non evidenzia comunque l’elevato valore di
agricole) raggiungono nel 2000 il 4.39% quest’ultimo.
della superficie regionale (dati ARPA La relazione sul Sistema Insediativo
Puglia - RSA 2004 su dati Corine2000), in allegata alla bozza del Piano Territoriale
aumento sensibile rispetto al 3.80% Di Coordinamento della Provincia di Bari
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(PTCP) si dilunga sulla problematica del Dai dati disponibili emerge, senza
consumo di suolo, fornendo dati molto dubbi, che la crescita urbana più
interessanti sulla sua evoluzione nel rilevante sia avvenuta negli ultimi 25 anni:
tempo. La scansione temporale parte essa comporta, tranne poche eccezioni,
dalla cartografia IGM 1:25000 risalente al almeno il raddoppio del territorio
1949, prosegue con le foto aeree IGM del urbanizzato; in 16 casi (tra i quali
1973 e l’orfofoto AIMAdel 1999, per Altamura, Barletta, Risceglie,
arrestarsi all’ortofoto digitale CGR 2005. Casamassima, Giaia del Colle, Grumo
Una prima analisi macroscopica Appula, Locorotondo, Modugno,
denota come il fenomeno urbano, che, Monopoli, Noicattaro, Palo del Colle,
all’inizio degli anni ’50, copriva nella Ruvo e Valenzano) della provincia di Bari
provincia di Bari una superficie di circa supera il 200% e in 4 supera il 300%
4600 ha, nell’arco di 55 anni sia giunto a (Cassano, Noci, dove supera di poco il
quintuplicarsi. In questo arco di tempo 400%, Polignano e Santeramo).
l’incremento non è stato costante: Dai dati del PTCP (riportati in Tab. 5.2)
nell’intervallo 1949-73 l’incremento medio risulta che lo sviluppo delle aree edificate
nella provincia è stato del 67,89%, mentre ad Adelfia, pur rispettando il trend
nel secondo, tra il 1974 e il ’99 sale al comune a quasi tutti i comuni della
181%, giungendo, rispettivamente, a provincia, con una crescita nel periodo
circa 7800 e 21500 ha di suolo 1949 -1973, un aumento significativo nel
urbanizzato; infine nell’ultimo periodo, il periodo 1974 – 1999 e una crescita
quinquennio 2000-2005, l’incremento è di ridotta nell’ultimo periodo 2000 - 2005,
un ulteriore 3.80%, portando il suolo presenta valori percentuali inferiori alla
urbanizzato a complessivi 22.406 ha. media provinciale in tutti e tre i periodi.

Ettari Ettari Ettari Ettari Ettari Ettari Ettari % % %


1949 1973 1999 2005 1949- 1974- 2000- 1949- 1974-99 2000-
73 99 05 73 05

Adelfia 58,23 82,96 168,71 172,90 24,73 85,75 4,19 42,47 103,36 2,49

Provincia
4572 7676 21585 22406 3104 13908 820 67,89 181,19 3,80
di Bari

Tabella 5.2: Dati sulle superfici urbanizzate ad Adelfia (fonte dati PTCP).

Dallo studio degli elaborati del PUG di principali componenti, e a prefigurare lo


Adelfia è stato possibile inoltre ricavare la scenario relativo all’attuazione delle
tabella 5.3, finalizzata ad articolare previsioni del PUG.
l’attuale consumo di suolo nelle sue

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%
%
sul totale
sulla
Area (ha) esistente e sul
superficie
totale delle
comunale
nuove previsioni
Zona omogenea A Canneto 1,7787 0,7
Zona omogenea A Montrone 2,0307 0,8
Zona omogenea B Canneto 52,1166 21,1
Zona omogenea B Montrone 37,9051 15,3
Zona omogenea C Canneto (attuata o in
19,5
itinere) 48,1769
Zona omogenea C Montrone (attuata o in
10,6
itinere) 25,8737
Aree a standard esistenti 31,2478 12,6
Aree per attrezzature di interesse generale
0,8400 0,3
esistenti
CPU (contesto produttivo urbanizzato) 47,1122 19,1
TOTALE ESISTENTE AMBITO URBANO 247,0817 100 8,31

TOTALE ESISTENTE AMBITO RURALE 53,2883 1,79

TOTALE TESSUTO URBANO - INSEDIAMENTO


300,37 10,10
RURALE - INDUSTRIALE

CUUS (Contesto urbano da consolidare per


2,7706 1,1
insediamenti misti: U.S./residenza sociale)
CUE 1 (Contesto Urbano Espansione) 6,6106 2,5
CUE 2 (Contesto Urbano Espansione) 100,9892 38,9
PUE.S (Piani Urbanistici Esecutivi Settoriali o
12,2
Tematici) 31,7452
CPE (Contesto produttivo espansione) 15,6273 6,0
Aree a standard 16,7500 6,5
Aree per attrezzature di interesse generale 85,0000 32,8
TOTALE NUOVE PREVISIONI 259,4929 100 8,73

TOTALE ESISTENTE E NUOVE PREVISIONI 559,8629 18,83

Totale Superficie comunale 2.973,00 100

Tabella 5.3: superfici urbanizzate ed urbanizzabili (nostra elaborazione su dati PUG).

I dati estrapolati dagli elaborati di notevole estensione delle aree per


piano sono suscettibili di modesti errori di attrezzature di interesse generale
lettura, ma si evincono tendenze derivante dall’applicazione al PUG dei
significative che inducono a considerare metodi perequativi, e dall’individuazione
il tema “consumo di suolo” come una degli Ambiti Perequativi di Tutela
delle criticità da prendere in Ambientale. L’espansione dell’edificato
considerazione al fine della valutazione si concentra in una corona intorno agli
ambientale dello strumento urbanistico. attuali tessuti consolidati sia di Canneto
Il dato relativo al consumo di suolo che di Montrone (con l’eccezione
previsto dal PUG sconta, come dell’ambito a sud di Canneto),
evidenziato nelle tavole di Figura 5.1, la

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mantenendo una morfologia sostanzialmente compatta.

1 2

3 4

Figura 5.1: Il centro urbano di Adelfia (da sinistra in alto): 1 - il contesto urbano consolidato; 2 – i
contesti urbani già sottoposti a PUE (in marrone) e i contesti produttivi esistenti (in viola chiaro); 3 –
i contesti urbani di espansione CUE1 e CUE2 (in rosso) e i contesti destinati a servizi (in azzurro); 4 –
le aree sottoposte a Piani Esecutivi Tematici (in rosso chiaro), il contesto produttivo di espansione
(in viola scuro) e gli ambiti perequativi di tutela ambientale (in verde) (nostra elaborazione da
tavole PUG).

Spostando l’attenzione dalle dal piano vigente. Il dato generale (vedi


diverse funzioni insediative agli scenari di Fig. 5.2) sembra essere un aumento
pianificazione, rileviamo il notevole peso significativo del consumo di suolo
dovuto al recepimento nel PUG dei diritti rispetto allo stato di fatto (la situazione
acquisiti derivanti dal PRG 2003, con come appare oggi), ma non a quello di
particolare riferimento ai contesti urbani diritto (quanto già previsto dal PRG
già sottoposti a PUE e ai contesti urbani vigente). Un giudizio più circostanziato
di espansione CUE1 e CUE2 già previsti non può però prescindere da una
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verifica più approfondita delle impermeabilizzazione, diminuzione della


modifiche qualitative degli usi del suolo, connettività ecologica, ecc.).
in termini ad esempio

Figura 5.2: un raffronto fra del PRG del 2003 vigente (in alto) e del nuovo PUG (in basso) evidenzia
una sostanziale conferma del perimetro interessato dalle previsioni complessive.

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5.2 Vulnerabilità della falda Nel Piano di Tutela della Acque sono
pertanto proposte le seguenti misure per
le zone di protezione speciale
Nell’identificare le diverse tipologie di idrogeologica B1:
“zone di protezione speciale
idrogeologica”, il Piano di Tutela delle
Acque (PTA), adottato con D.G.R. n. 833 f indirizzi di tutela-assicurare la
del 19 giugno 2007 3 , ha individuato delle difesa e la ricostruzione degli
zone B1 che interessano parte del equilibri idraulici e idrogeologici,
territorio comunale di Adelfia 4 , come di deflusso e di ricarica;
risulta dalla figura 5.2. f divieti generali-
Le zone B1 presentano condizioni di f realizzazione di opere che
bilancio idrogeologico prevalentemente modificano i regimi naturali
positivo, e sono pertanto deputate alla di infiltrazione e deflusso
ricarica dell’acquifero, pur in presenza di delle acque, ad eccezione
una certa pressione antropica derivante di quelle necessarie alla
da attività agricole e produttive o dalla difesa del suolo e alla
presenza di infrastrutture. sicurezza delle popolazioni;
Proprio in virtù di questa situazione, in f spandimento di acque di
tali aree è necessario attivare misure di vegetazione, fanghi e
salvaguardia e di mitigazione del rischio compost;
di contaminazione, anche perché lo f cambiamenti di uso del
stesso assetto geolitologico fragile che suolo, ad eccezione di
favorisce la ricarica implica una quelli verso metodi di
maggiore facilità di idroveicolazione di coltivazione biologica;
sostanze inquinanti.
f divieto della trasformazione
dei terreni coperti da
vegetazione spontanea, in
particolare mediante
interventi di dissodamento
e scarificatura del suolo e
frantumazione delle rocce
calcaree.

3 pubblicata sul BURP n. 102 del 18/07/2007.


4 Nella Deliberazione di Giunta Regionale
con cui si è proceduto all’adozione del PTA,
le aree interessate sono state ulteriormente
dettagliate facendo riferimento ai fogli
catastali che nel caso di Adelfia sono i
seguenti: 6, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 17, 19, 20, 22,
23.
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Figura 5.2: le zone di protezione speciale idrogeologica di tipo B1 individuate dal Piano di Tutela
delle Acque della Regione Puglia. Fonte: D.G.R. n. 833 del 19 giugno 2007, pubblicata sul BURP n.
102 del 18/07/2007.

Un dato che non è possibile ignorare Si tratta delle aree della fascia
consiste nella parziale sovrapposizione costiera Adriatica dell’acquifero carsico
della zona B1, a livello della parte della Murgia vulnerabili alla
settentrionale del territorio di Adelfia, contaminazione salina (vedi Fig. 5.3),
con un’area di vincolo d’uso degli soggette a misure di tutela quali-
acquiferi (l’altra tipologia di zonizzazione quantitativa dei corpi idrici sotterranei
introdotta dal PTA). essenzialmente riferite alla
regolamentazione delle concessioni per
il prelievo di acque dolci di falda 5 .

5 Anche in questo caso, all’atto


dell’adozione del PTA, le aree interessate
sono state ulteriormente dettagliate
facendo riferimento ai fogli catastali,
consentendo un migliore apprezzamento
della sovrapposizione fra le due forme di
tutela: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 9, 14, 15, 16, 17, 18, 19,
20, 21, 23, 26.

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Figura 5.3: alcune aree di vincolo d’uso dell’acquifero carsico della murgia nella fascia costiera
adriatica, soggette a tutela quali-quantitativa dal PTA.

L’apparente contraddizione fra il siano in contrasto con le previsioni


riconoscimento a queste aree da parte del Piano adottato o tali da
dello stesso strumento di governo del comprometterne o renderne più
territorio di una funzione di ricarica gravosa l’attuazione;
dell’acquifero e di una condizione di f all’approvazione di strumenti
stress idrologico legato all’eccessivo sottordinati di pianificazione
emungimento (vedi Fig. 5.3) è in realtà territoriale ed urbanistica che
puntualmente ricondotta nel PTA ai siano in contrasto con le previsioni
criteri utilizzati per le definizione delle del Piano adottato.
diverse zonizzazioni, ed induce semmai
ad una maggiore attenzione nei
confronti delle misure proposte. Tra i due regimi di tutela introdotti
dalle prime misure di salvaguardia del
Il quadro che emerge dall’analisi del
PTA, è evidente che le zone di
PTA è senza dubbio significativo, tanto
protezione speciale idrogeologica
più che, nelle more dell’approvazione
acquistano una maggiore rilevanza nei
definitiva del Piano, le Amministrazioni
confronti del PUG, e si è ritenuto
pubbliche sono tenute a considerarne le
pertanto necessario procedere ad una
prescrizioni in merito:
verifica preliminare delle eventuali
f all’autorizzazione di interventi di interferenze, con l’esito illustrato in Fig.
trasformazione del territorio che 5.4.

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Figura 5.4: le Zone di Protezione Speciale Idrogeologica individuate dal Piano di Tutela delle
Acque della Regione Puglia circondano, senza sovrapposizioni, l’ambito definito dai contesti
urbani esistenti e da quelli di nuovo impianto.

Le perimetrazioni contenute nel PTA quantitative soggette a vincoli d’uso


sono attualmente oggetto di valutazioni degli acquiferi, poiché le prescrizioni che
che potrebbero portare alla loro ne derivano non riguardano
modifica in occasione della definitiva direttamente l’ambito della
approvazione del piano. Tuttavia, la pianificazione urbanistica.
rilevanza di questo tema ambientale e
l’attenzione che sarà necessario
riservargli in ogni futuro atto di
pianificazione territoriale appare del
tutto evidente.
Nel contempo, si è scelto in questa
sede di non sottolineare le relazioni fra
l’altra forma di tutela introdotta dal PTA,
ovvero le aree di tutela quali-
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5.3 Rischio idraulico formano inoltre zone di invaso. In taluni


tratti il reticolo idrografico presenta zone
di discontinuità, anche dovute
I rischi naturali (ovvero connessi ad all’interramento da lavorazioni
eventi quali terremoti, eruzioni antropiche dell’alveo.
vulcaniche, alluvioni, maremoti, ecc.)
sono generalmente espressi come il Particolare attenzione va riservata
prodotto della pericolosità P (probabilità alla riqualificazione del reticolo
di occorrenza di un evento in una idrografico che interessa la città
determinata area e in dato periodo di esistente (si pensi alla Lama Montrone –
tempo), della vulnerabilità V Valenzano che divide l’abitato di
(propensione del sistema impattato a Canneto da quello di Montrone o
subire danni) e della esposizione E all’impluvio Canneto) o le zone in cui
(quantità di beni esposti al rischio), sono previste nuove aree di espansione
quindi R = P x V x E. o completamento.
Il rischio idraulico, di conseguenza, La specificità dell’interrelazione ad
può essere definito come “una Adelfia tra sistema delle lame e centro
grandezza che mette in relazione la urbano è infatti evidente dalla Figura 5.5,
pericolosità, intesa come caratteristica in cui sono riportate le previsioni del PUG
di un territorio che lo rende vulnerabile a per il centro urbano e il sistema delle
fenomeni di dissesto (frane, alluvioni, invarianti strutturali, da cui emerge
etc.) e la presenza sul territorio di beni in come tre lame attraversino la città
termini di vite umane e di insediamenti consolidata o le previste aree di
urbani, industriali, infrastrutture, beni espansione ed altre due lambiscano
storici, artistici, ambientali, ecc.” 6 . aree interessate da nuove previsioni
edificatorie. La presenza di tale sistema
Aspetti quale la permeabilità dei suoli, di lame dovrà quindi diventare
la copertura vegetale, l’uso del suolo, la opportunità di riqualificazione e di
modificazione del naturale assetto caratterizzazione per l’intero sistema
morfologico, hanno particolare influenza urbano.
sui fenomeni di dissesto idrogeologico.
Il Comitato Tecnico dell’Autorità di
Questo fa sì che il rischio Bacino della Puglia ha approvato (il
idrogeologico si configuri, nelle aree 21/02/2008) le riperimetrazioni delle Aree
urbane ed extraurbane, come un rischio a Pericolosità Idraulica individuate dal
di tipo na-tech, alla cui determinazione PAI a seguito della proposta
cioè concorrono le interazioni fra fattori dell’Amministrazione Comunale di
naturali e attività umane. Adelfia basata su studi idrologici e
Nel territorio del Comune di Adelfia, idraulici di dettaglio.
l’interferenza antropica con il reticolo Il PUG inoltre, a monte della
idrografico superficiale si configura discussione in Consiglio Comunale che
prevalentemente con sbarramenti delle dovrà deliberare la sua adozione, è
lame, impermeabilizzazione diffusa, stato inviato all’Autorità di Bacino della
modificazione delle pendenze del Puglia per un parere preventivo di
terreno, utilizzo a fine agricolo degli alvei. compatibilità con il PAI.
Le principali criticità idrauliche
infrastrutturali sono sempre
rappresentate dagli attraversamenti-
ponti delle diverse strade provinciali, che
vengono sormontati dalla corrente di
piena; in corrispondenza di tali criticità si

6Autorità di Bacino della Puglia, Piano di


Assetto Idrogeologico - Relazione di Piano, p.
53, 2004.
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Figura 5.5: Il centro urbano di Adelfia: le previsioni di Piano e le invarianti strutturali (nostra
elaborazione da tavola PUG).

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5.4 Uso sostenibile delle risorse riproposizione dei modelli storici,


ricchissimi di spunti da recuperare in
quanto a tipologie e tecniche
L'attività edilizia, per il suo enorme costruttive e a modalità di risparmio
peso produttivo, è inevitabilmente uno delle risorse.
dei settori industriali a più alto impatto
ambientale, sia per gli effetti del Relativamente alla qualità del
consumo energetico e per le emissioni in costruire, e dell’abitare in particolare, si
atmosfera di ossido di carbonio a esso registrano, ad Adelfia come nella
connesse, sia per il sempre più diffuso maggior parte dei Comuni, alcune
utilizzo di materiali di origine dinamiche significative quali:
petrolchimica che determinano gravi f l’atopicità dell’edilizia recente
problemi di inquinamento ambientale realizzata in ambito urbano, priva
durante tutto il loro ciclo di vita. di qualsiasi riferimento con la
L'impiego di nuove tecnologie e storia, la cultura e l’ambiente dei
know-how nel campo dell'edilizia luoghi;
potrebbe rappresentare una delle f l’attenzione riservata allo spazio
possibili strade da percorrere per costruito rispetto a quello non
contribuire ad attenuare l'attuale costruito e agli spazi privati
sfruttamento intensivo di energia e rispetto a quelli pubblici, sempre
materiali. In tal senso l'architettura può più spesso questi ultimi luoghi
essere letta come lo strumento principe casuali, non qualificati e
per rapportarsi in maniera equilibrata assolutamente poco caratterizzati
con l'ambiente, in grado di soddisfare i da un punto di vista formale,
bisogni delle attuali generazioni senza funzionale ed ambientale.
limitare, con il consumo indiscriminato di
risorse e con l'inquinamento, quelli delle Risposte del Piano
generazioni future. Il piano, in applicazione dell’art.10 e
L'introduzione di accorgimenti in fase dell’art.12 della legge regionale 13/2008
progettuale che limitano l'uso e la “Norme per l’abitare sostenibile”, all’art.
dispersione dell'energia (quali 3.6.2 delle NTA introduce meccanismi
l'isolamento, il recupero del calore in premiali per chi adotta interventi di
uscita, l'esposizione ideale delle superfici edilizia sostenibile, quali:
vetrate, il rapporto volume superficie f la riduzioni dell’ICI, di altre
dell'edificio, il recupero dell'acqua imposte comunali, degli oneri di
piovana, l'impiantistica efficiente e urbanizzazione secondaria o del
quindi compatibile con le forme di costo di costruzione in misura
energia rinnovabile) così come l'uso di crescente a seconda dei livelli di
materiali naturali e/o riciclabili risparmio energetico, di qualità
comportano indubbiamente dei ecocompatibile dei materiali e
vantaggi ambientali ed economici e delle tecnologie costruttive
rappresentano delle linee guida utilizzate, di risparmio idrico e di
indispensabili per costruire altri requisiti di sostenibilità
ecologicamente, ovvero per energetico-ambientale di cui ai
programmare, progettare, realizzare, contenuti della stessa legge
utilizzare, demolire, riciclare e smaltire 13/2008;
opere edilizie in modo sostenibile. f incrementi fino al 10 per cento
In questo senso, oltre ai riferimenti del volume consentito nei CUCC
legislativi e normativi esistenti, si auspica “Contesti urbani consolidati
anche una più attenta lettura e compatti”, nei CUC “Contesti

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urbani consolidati”, nei CUDC, masse boschive lineari (barriere)


“Contesto urbano da lungo le sorgenti inquinanti lineari
consolidare” e nei “Contesti di (specie strade), per assorbire le
nuovo impianto”. emissioni inquinanti in atmosfera e
Lo stesso articolo delle NTA prevede il rumore;
che i PUE debbano contenere norme, f la permeabilità dei suoli, limitando
parametri, indicazioni progettuali e la presenza di manufatti interrati e
tipologiche che garantiscano il migliore favorendo la previsione di
utilizzo delle risorse naturali e dei fattori pavimentazioni realizzate con
climatici, nonché la prevenzione dei materiali drenanti e
rischi ambientali. Gli incentivi previsti autobloccanti cavi;
possono essere graduati dal Comune, f il “minimo deflusso vitale” per il
attraverso una delibera di Consiglio bilancio idrico del territorio
Comunale, in modo tale da favorire la oggetto di intervento;
sostituzione di edifici e la riqualificazione
f indicazione della densità arborea
di quartieri caratterizzati da elevati livelli
e arbustiva, indicando specie
di inefficienza energetica e
autoctone e coerenti con le
incompatibilità ambientale
caratteristiche dei contesti;
opportunamente diagnosticati.
f indicazioni progettuali e
Le NTA del PUG di Adelfia prevedono
tipologiche che:
che, per garantire migliori condizioni
microclimatiche degli ambienti f tengano conto dei
insediativi, i PUE relativi ai Contesti Urbani coefficienti di albedo
Consolidati Compatti (CUCC), ai medio del paesaggio,
Contesti Urbani Consolidati (CUC), agli ossia che considerino la
Ambiti di Riqualificazione Urbana (ARU), riflessione della radiazione
ai Contesti Urbani da Consolidare solare verso l’edificio;
(CUDC), ai Contesti Urbani da f usino materiali da
Consolidare per insediamenti misti costruzione con
(CUUS), ai Contesti Urbani Residenziali coefficienti di riflessione
(CUE 1), ai Contesti Urbani di Espansione finalizzati al miglioramento
(CUE 2) e ai Contesti Urbani Settoriali o del microclima in esterno;
Tematici (PUE.S) devono contenere f considerino la geometria
norme, parametri, indicazioni progettuali degli ostacoli fisici (altri
e tipologiche che garantiscano il edifici, elementi del
migliore utilizzo delle risorse naturali e dei paesaggio) che influiscono
fattori climatici, nonché la prevenzione sui guadagni solari per
dei rischi ambientali, in particolare effetto di ombreggiamento
attraverso: o riflessione della
f le sistemazioni esterne agli radiazione;
interventi con copertura naturale f privilegino forme compatte
in grado di mitigare l’effetto noto e condizioni di esposizione
come “isola di calore”, nonché di e orientamento degli
conservare quanto possibile la edifici tali da migliorarne
naturalità e la permeabilità del l’efficienza energetica.
sito; Le stesse NTA non specificano la
f le sistemazioni esterne delle aree cogenza di tale previsione, assumendo
a destinazione monofunzionale o quindi più un carattere di indicazione
mista, con piantumazione di che di norma prescrittiva.

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in figura 5.6, è rappresentata dagli incolti,


5.5 Rete ecologica urbana e che raggiungono quasi i 400 ettari (pari
al 13% della superficie territoriale). Per
territoriale quanto una larga parte di tali incolti sia
concentrata nelle aree
Il territorio di Adelfia è in parte immediatamente esterne al centro
urbanizzato ed in massima parte urbano, circostanza sintomatica di
antropizzato, dove gli spazi non ancora un’aspettativa di edificazione, numerose
utilizzati dalle colture agricole risultano altre aree sono localizzate in prossimità
veramente esigui e solo in pochi ettari si dell’esteso reticolo idrografico e
rileva la presenza di vegetazione potrebbero contribuire alla
spontanea. qualificazione della rete ecologica
Un’importante categoria di uso del connessa al sistema delle lame, sia in
suolo nel territorio di Adelfia, evidenziata ambito urbano che a scala territoriale.

Figura 5.6: Il sistema delle lame, le aree boscate e gli incolti nel territorio di Adelfia (nostra
elaborazione da tavola PUG).

Il paesaggio rurale è segnato, inoltre, uva da tavola. A tale coltivazione sono


dalla presenza diffusa dei “tendoni” di strettamente legate anche le principali
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problematiche ambientali paesaggio (uliveto, vigneto)”, si basa


dell’agricoltura praticata ad Adelfia. sulla rilevanza paesistico ambientale
Tra queste sono da ricordare l’utilizzo assegnata alle colture di ulivo e di vite,
di sostanze tossiche e nocive come per la cui tutela e valorizzazione il PUG
pesticidi ed antiparassitari, le importanti individua una direttiva di tutela
esigenze d'acqua, peraltro concentrate finalizzata alla conservazione.
nei mesi (estivi) durante i quali si In realtà però negli elaborati grafici
registrano le emergenze di deficit idrico, del PUG si individuano indistintamente
le problematiche connesse allo tutte le aree interessate da vigneti o
smaltimento delle coperture utilizzate uliveti, per cui si rimanda ad uno studio
(reti in polietilene, films prodotti con successivo l’individuazione delle colture
speciali resine polimeriche, ecc.), da preservare (ossia gli uliveti come
l’impoverimento di sostanze chimiche definiti dall’art.2 della lr 14/2007 “Tutela e
nel terreno. valorizzazione del paesaggio degli ulivi
monumentali della Puglia” e le vigne a
Risposte del Piano ceppo o a schiera finalizzate alla
Il PUG individua due contesti rurali, il produzione del vino), la cui estensione
CR.A - Contesto Rurale a prevalente attuale sarà senz’altro molto inferiore a
funzione Agricola da tutelare e quanto attualmente individuato dal
rafforzare e il CR.P - Contesto Rurale a Piano. In effetti, pur in mancanza di dati
prevalente Valore Ambientale e recenti, già nel 1990 a fronte di 1.200 ha
Paesaggistico, che, articolato in tre coltivati ad uva da tavola, se ne
ambiti, comprende la maggior parte del riscontravano solo 135 ha coltivati ad
territorio comunale uva da vino.
Tra gli elementi strutturanti del Il rischio di tale previsione normativa
territorio, al pari delle emergenze appare quello di “spalmare”
geomorfologiche (scarpata fluviale, ripa praticamente sull’intero territorio
fluviale, scarpata) e storico- comunale la valenza di “contesto rurale
architettoniche (segnalazioni a prevalente Valore Ambientale e
archeologiche, ville e masserie storiche, Paesaggistico” e di ottenere l’effetto di
centri storici, ecc.), il PUG individua quali diluire e rendere inefficaci eventuali
Invarianti Strutturali IS anche le tentativi di salvaguardia e valorizzazione
emergenze colturali (vigneti e uliveti) e ambientale del territorio rurale di Adelfia,
botanico – vegetazionali (boschi). peraltro al momento non specificati, in
L’individuazione della Invariante particolare connessi al recupero del
Strutturale (IS) “Assetto botanico- sistema delle lame.
vegetazionale: colture strutturanti il

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PARTE III: IL PUG E IL GOVERNO DEL TERRITORIO

105
6 IL PUG DI ADELFIA

► la promozione dell’ecoefficienza
6.1 Obiettivi basata: sulla integrazione degli
aspetti globali (clima, strato di ozono,
biodiversità), con quelli connessi alla
Il PUG di Adelfia stabilisce tra i suoi conservazione delle risorse naturali
obiettivi principali il perseguimento (minerarie, energetiche fossili, idriche,
dello “sviluppo sostenibile” come suolo, ecc.) e con quelli locali
modello di trasformazione territoriale (inquinamenti, rifiuti, qualità urbana,
atto a “garantire i bisogni del ecc.) valutata ex ante per i piani e gli
presente senza compromettere le interventi di settore.
possibilità delle generazioni future”
Strumenti della sostenibilità a scala edilizia-
A tale proposito il Piano architettonica sono:
Urbanistico Generale, fa riferimento
► la formulazione di un Regolamento
alle disposizioni regionali (l.r. 13/2008
Edilizio e di Igiene che deve
“Norme per l’abitare sostenibile”),
rispondere anche alle esigenze di
agli obiettivi generali del “Quadro
nuove forme di progettazione
d’azione per uno sviluppo urbano
orientate alla sostenibilità;
sostenibile nell’UE” (COM 1998/605),
vale a dire a: ► la progettazione di interventi che
salvaguardino gli equilibri ecologici
► riequilibrio territoriale,
ambientali (insolazione, ventilazione,
► migliore qualità dell’ambiente ombreggiamento, verde, ecc.);
urbano,
► la adozione nelle attività edilizie di
► uso sostenibile delle risorse procedure di produzione e di
ambientali, valorizzazione gestione che
delle risorse socioeconomiche
► pongano in primo piano le questioni
locali e loro equa distribuzione.
energetiche;
► l’attenzione al perseguimento della
qualità estetica sia nella definizione
6.2 Previsioni strutturali e degli spazi urbani sia delle
programmatiche architetture che li definiscono;
► la differenziazione dei rifiuti fin dal
luogo della produzione (per esempio,
A scala urbana, il Piano si attua
nelle abitazioni) onde rendere
attraverso:
automatica la successiva raccolta
► l’applicazione del principio differenziata e, quindi, il successivo
della perequazione e riciclaggio, riuso, recupero
dell’istituto del comparto energetico;
urbanistico per gestire
► l’applicazione delle azioni e degli
(attraverso il trasferimento dei
incentivi derivanti dalle normative
diritti di costruire) la tutela e la
regionali.
valorizzazione dei siti con
specificità ecologiche,
documentarie e In dettaglio il Piano si articola per contesti
paesaggistiche; a livello strutturale, riportati a seguire:
► la qualità dell’abitare attraverso
la attenta delimitazione delle ► Contesti urbani:
aree da sottrarre al traffico ► Contesto urbano storico;
veicolare di transito,
► Contesto urbano consolidato;

106
► Contesto urbano in via di
consolidamento; 6.3 Scelte strategiche del PUG
► Contesto urbano periferico o
marginale;
Le scelte strategiche del PUG sono orientate
► Contesto produttivo esistente.
► al mantenimento della previsione del
PRG (al 2007) riportata all’orizzonte
Contesti rurali: temporale del 2020, a “correggere”
► Contesto rurale perturbano; le scelte del vigente PRG, attraverso
► Contesto rurale multifunzionale; una riduzione degli indici insediativi (e
quindi del carico urbanistico
► Contesto rurale a prevalente complessivo);
valore ambientale e
►a dotare il territorio urbano di servizi
paesaggistico;
“congiunti” per i due nuclei di
► Contesto rurale a prevalente Montrone e Canneto;
funzione agricola.
►a superare l’effetto di cesura del
tessuto urbano operato da un lato
dalla lama Montrone, dall’altro
dall’attraversamento della linea
ferroviaria Adelfia-Putignano
(attualmente basato su
un’intersezione a raso servita da un
passaggio a livello),
►a ridimensionare il carico urbanistico
generato dalle infrastrutture di
progetto del PRG.

107
7. VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE

7.1. Premessa metodologica sviluppato nell’ambito della fase di


partecipazione.
La valutazione delle alternative In tale fase, anche con l’ausilio di Focus
attinge al rapporto sullo stato Group e di Forum, possono essere
dell’ambiente, evidenziando lo individuate criticità e istanze di
snodo tra azioni di piano e criticità progettazione territoriale.
emergenti, per determinare il quadro La valutazione del livello di priorità delle
dei “valori complessi” attribuiti istanze così rilevate sarà invece condotta
all’ambito sul quale si cala la con l’ausilio di metodi multicriterio utilizzate
trasformazione. a supporto di approcci alla valutazione
La metodologia adottata per la degli impatti comunitari e già presenti in
fase cruciale di valutazione delle letteratura. Di tale fase in questo
alternative di piano si rifà alla documento per brevità si omette la
tradizione consolidata delle analisi descrizione.
multicriteriali, incrociata alle tecniche Per quanto riguarda la metodologia di
di definizione d’impatto. valutazione vera e propria, invece,
La valutazione presuppone una attraverso una procedura di valutazione
necessaria scomposizione del piano multidimensionale si stima il “grado di
in azioni/politiche e un’articolazione impattività” della trasformazione insediativa.
dei temi generali di carattere Il “grado di impattività” misura la
ambientale, attraverso una chiave di trasformazione attribuibile ai “contesti
lettura. La chiave di lettura territoriali”; laddove questi ultimi
generalmente adottata nella rappresentano le forme e la dimensione
scomposizione degli aspetti della trasformazione o della tutela,
ambientali deriva dalla tradizione entrambe definite dalle Linee di indirizzo
delle procedure di Valutazione programmatiche regionali.
d’Impatto Ambientale, a sua volta La parte strutturale del Piano urbanistico
radicata nelle logiche consolidata Generale individua la delimitazione dei
delle normative di settore. contesti.
Ciò spiega il ricorso quasi Nell’ambito della parte strutturale del
universale alle classiche categorie di Piano i contesti territoriali sono caratterizzati
analisi (aria, acqua, suolo, fauna, dalla differente tipologia di azione
flora ecc.). Nel caso della VAS del prevalente (tutela, conservazione, recupero,
Piano Urbanistico Generale di trasformazione), e distinti in urbani e rurali.
Adelfia , si ritiene utile ricorrere La parte programmatica del Piano
invece che ai singoli temi (che urbanistico Generale invece “conforma” i
continuano nella tradizione contesti individuando quale incidenza in
suddetta) alle criticità emergenti, per ciascun contesto potrà avere la
poi incrociarle con le azioni di piano trasformazione insediativa, e con quali
rappresentate dalle indicazioni parametri urbanistici.
normative relative ai diversi contesti.
Le modalità di trasformazione definite dal
Un primo momento di valutazione, piano possono avere una dimensione
ad opera di parte dello stesso staff qualitativa o quantitativa. Sono dimensioni
responsabile della VAS, può essere quantitative ad esempio le densità

108
volumetriche ammissibili, i coefficienti I metodi di valutazione multicriteriali
di deflusso, gli indici di piantumazione. permettono di ordinare alternative secondo
Sono invece dimensioni qualitative una priorità che tiene conto della
la ammissibilità di demolizioni, concorrenza di giudizi di valore molteplici e
ricostruzioni, ampliamenti disomogenei attraverso l’uso di confronti a
dell’esistente, riferibili al patrimonio coppie.
architettonico edilizio, o a quello La messa a punto di nuovi sistemi di
infrastrutturale. valutazione multicriteriali ha tenuto in
L’ incrocio evidenzierà da un lato considerazione il passaggio da metodologie
gli impatti possibili, e tenterà di quantitative estremamente rigide (Roy,
spiegare l’intensità degli stessi 1985), fino ad approcci qualiquantitativi del
attraverso uno scaling metodo AHP (Saaty, 1980).
multidimensionale; dall’altro lato le In un approccio interdisciplinare
criticità verranno pesate secondo finalizzato alla evidenziazione al confronto
una procedura analitica gerarchica. dei valori derivanti da tutte le risorse
dell’ambiente naturale e antropizzato, la
valutazione si rivolge a possibili forme di
Scenari di valutazione
rappresentazione di una qualità fondata
Gli impatti sono stati riferiti a due sulle differenze e sulle relazioni strutturali
possibili scenari di riferimento: lo stato nell’ambito dei processi ambientali.
di fatto e il PRG completamente
L’AHP è stato applicato utilizzando una
attuato.
valutazione su due livelli gerarchici: il livello
Il primo scenario indaga più alto definisce le criticità, già elencate, i
l’attuazione del PUG in termini di cui caratteri sono specificati ad un livello di
variazioni rispetto alla situazione dettaglio superiore nel secondo livello.
ambientale che si osserva oggi. Il
In particolare sono stati considerati i criteri
secondo, assume come termine di
di definizione delle criticità descritti a
riferimento lo stato di diritto,
seguire.
rappresentato dalle previsioni del
Piano Regolatore Generale vigente.
La valutazione multidimensionale Consumo di Suolo:
misura le variazioni negative/positive Reale copertura del suolo, corrispondente
secondo i differenti aspetti alla percentuale massima di copertura delle
considerati. superfici, determinata rispetto ai paramentri
La logica di questa scelta è legata urbanistici dei differenti contesti
principalmente a quanto emerge Urbanizzazione delle superfici,
dall’analisi del consumo di suolo, che corrispondente alla superficie impegnata
vede, come illustrato nell’analisi delle da ciascun contesto
criticità un notevole incremento di
consumo rispetto allo stato di fatto, e
Vulnerabilità della falda:
un modesto incremento di consumo
rispetto allo stato di diritto generato Zone di protezione della ricarica della falda
dal vigente PRG. di tipo B1, corrispondente alla interferenza
tra contesi e ambiti vincolati, determinata
Questa discrepanza suggerisce di
per semplice sovrapposizione di aree
affrontare la questione
dell’opportunità di realizzare un Tutela qualiquantitativa, corrispondente alla
nuovo strumento urbanistico in interferenza tra contesi e ambiti da tutelare
sostituzione di un PRG non ancora dall’invasione salina della falda,
esaurito, e viene struttarata quindi determinata per semplice sovrapposizione
nella valutazione di scenari alternativi. di aree
Contaminazione salina, corrispondente alla
interferenza tra ambiti già interessati da
contaminazione e Contesti del PUG,

109
determinata per semplice Energia, corrispondente alla capacità di
sovrapposizione di aree. consumo energetico generata dagli usi di
ciascun contesto
Rischio idraulico:
Pericolosità, corrispondente alla Rete ecologica urbana e territoriale:
capacità di alcune aree di generare Variazione sulle aree seminaturali,
allagamenti a valle, in ambiti corrispondente alla possibile variazione di
vulnerabili naturalità indotta dall’insediamento
Esposto, corrispondente al Variazione della connettività,
patrimonio esposto ad allagamenti in corrispondente alla possibile variazione di
aree vulnerabili connettività tra ambiti indotta
Vulnerabilità, corrispondente dall’insediamento
all’incidenza di aree vulnerabili in un Interferenza della pressione insediativa,
contesto corrispondente alla possibile intersezione tra
rete ecologica e insediamento.
Uso sostenibile delle risorse:
Materiali da costruzione, Sulla base di questi aspetti sono state
corrispondente alla sostenibilità d’uso costruite delle valutazioni la cui dimensione
dell’edificato rispetto ai suoi caratteri qualitativa è riassunta nelle tabelle a seguire.
costruttivi

Consumo di suolo rispetto allo Sdf Consumo di suolo rispetto al PRG

Copertura reale Copertura reale


Urbanizzazione Urbanizzazione del
del suolo (misurata del suolo (misurata
del suolo (sulla suolo (misurata
sulla base del sulla base del
dimensione dei sulla dimensione
rapporto di rapporto di
contesti) dei contesti)
copertura) copertura)

La copertura e l’urbanizzazione del La copertura e l’urbanizzazione del suolo


CUUS (Contesto urbano suolo rimangono invariate, a meno di rimangono invariate, a meno di
consolidato) interventi di abbattimento e recupero interventi di abbattimento e recupero di
di spazi pubblici spazi pubblici

CUUS (Contesto urbano da Aumenta di una


Aumenta di una Aumenta di una Aumenta di una
consolidare per insediamenti misti: superficie
superficie limitata superficie limitata superficie limitata
U.S./residenza sociale) limitata

Gli indici più bassi Rimane


Aumenta Aumenta del PUG possono sostanzialmente
CUE (Contesto Urbano Espansione)
rilevantemente rilevantemente comportare una invariata rispetto al
riduzione PRG

Gli indici più bassi Rimane


PUE.S (Piani Urbanistici Esecutivi Aumenta Aumenta del PUG possono sostanzialmente
Settoriali o Tematici) rilevantemente rilevantemente comportare una invariata rispetto al
riduzione PRG

CPdC(Contesto produttivo da Aumenta Aumenta Invariato rispetto al Invariato rispetto al


consolidare) limitatamente limitatamente PRG PRG

CPE (Contesto produttivo Aumenta Aumenta Aumenta Aumenta


espansione) rilevantemente rilevantemente rilevantemente rilevantemente

Aree per attrezzature di interesse Aumenta Aumenta Aumenta Aumenta


generale limitatamente limitatamente limitatamente limitatamente

Si riduce rispetto Si riduce rispetto


Aumenta Aumenta alla griglia alla griglia
Infrastrutture di mobilità e trasporti
limitatamente limitatamente infrastrutturale di infrastrutturale di
PRG PRG

Contesti Rurali Invariato Invariato Invariato Invariato

Tabella 7.1: Sintesi degli impatti generati dal PUG sulla criticità “Consumo di suolo”.
110
Piano Urbanistico Generale di Adelfia (BA): Rapporto Ambientale, versione 12/05/2009

Vulnerabilità della falda (per SdF e PRG)

Zone di protezione
Tutela Contaminazione
della ricarica
qualiquantitativa salina
della falda

CUUS (Contesto urbano Interferisce


Non interferisce Non interferisce
consolidato) indirettamente

CUUS (Contesto urbano da


Interferisce
consolidare per insediamenti Non interferisce Non interferisce
indirettamente
misti: U.S./residenza sociale)

CUE (Contesto Urbano Interferisce


Non interferisce Non interferisce
Espansione) indirettamente

PUE.S (Piani Urbanistici Interferisce


Non interferisce Non interferisce
Esecutivi Settoriali o Tematici) indirettamente

CPdC(Contesto produttivo da Interferisce


Non interferisce Non interferisce
consolidare) indirettamente

CPE (Contesto produttivo Interferisce


Non interferisce Non interferisce
espansione) indirettamente

Aree per attrezzature di Interferisce


Non interferisce Non interferisce
interesse generale indirettamente

Infrastrutture di mobilità e Interferisce


Non interferisce Non interferisce
trasporti indirettamente

Interferisce
Contesti rurali Non interferisce Non interferisce
direttamente

Tabella 7.2: Sintesi degli impatti generati dalle Variazioni Indotte dal PUG sulla criticità
“Vulnerabilità della falda”

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Rischio Idraulico (rispetto a SdF) Rischio Idraulico (rispetto a PRG)

Pericolosità Esposto Vulnerabilità Pericolosità Esposto Vulnerabilità

CUUS (Contesto
Non Non
urbano Incrementa Incrementa Incrementa Incrementa
interferisce Interferisce
consolidato)

CUUS (Contesto
urbano da
consolidare per Non Non
Incrementa Incrementa Incrementa Incrementa
insediamenti misti: interferisce interferisce
U.S./residenza
sociale)

CUE (Contesto
Non Si riduce per i Non
Urbano Incrementa Incrementa Incrementa
interferisce nuovi indici interferisce
Espansione)

PUE.S (Piani
Urbanistici Esecutivi Non Si riduce per i Non
Incrementa Incrementa Incrementa
Settoriali o interferisce nuovi indici interferisce
Tematici)

CPdC(Contesto
Non Non
produttivo da Incrementa Incrementa Incrementa Incrementa
interferisce interferisce
consolidare)

CPE (Contesto
Incrementa Incrementa Incrementa Incrementa
produttivo Interferisce Interferisce
rilevantemente rilevantemente rilevantemente rilevantemente
espansione)

Incrementa Incrementa Incrementa Incrementa


per la per la per la per la
Aree per realizzazione di realizzazione di realizzazione di realizzazione di
attrezzature di opere in opere in Interferisce opere in opere in Interferisce
interesse generale prossimità di prossimità di prossimità di prossimità di
aree di aree di aree di aree di
scorrimento scorrimento scorrimento scorrimento

Incrementa a Incrementa a Incrementa a Incrementa a


causa della causa della causa della causa della
Infrastrutture di
realizzazione di realizzazione di Interferisce realizzazione di realizzazione di Interferisce
mobilità e trasporti
opere per la opere per la opere per la opere per la
mobilità mobilità mobilità mobilità

Non Non
Contesti rurali Non varia Non varia Non varia Non varia
interferisce interferisce

Tabella 7.3: Sintesi degli impatti generati dalle Variazioni Indotte dal PUG sulla criticità “Rischio idraulico”.

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Uso sostenibile delle risorse

Materiali Energia

CUUS (Contesto urbano


consolidato)

CUUS (Contesto urbano da


consolidare per insediamenti
misti: U.S./residenza sociale)

CUE (Contesto Urbano


Espansione)

PUE.S (Piani Urbanistici Misurato sulla


Esecutivi Settoriali o base dei limiti di
Tematici) Misurato in
consumo delle
funzione dei
normative
CPdC(Contesto produttivo volumi edilizi
sull’edilizia
da consolidare)
sostenibile
CPE (Contesto produttivo
espansione)

Aree per attrezzature di


interesse generale

Infrastrutture di mobilità e
trasporti

Contesti rurali

Tabella 7.4: Sintesi degli impatti generati dalle Variazioni Indotte dal PUG sulla criticità “Uso
sostenibile delle risorse”.

Ciascun aspetto (sottocriterio) della Vulnerabilità della falda:


criticità (criterio) è stato misurato. Ogni Tutela qualiquantitativa, Punteggi
contesto è stato valutato rispetto
Zone di protezione della ricarica della
all’impatto su ciascun sottocriterio.
falda, Punteggi
Le misure sono standardizzate: un
Contaminazione salina, Punteggi
parametro per ogni sotto criterio una
scala da 0 a 1 per l’intensità di impatto.
Le unità di misura degli impatti Rischio idraulico:
utilizzate prima della standardizzazione, Pericolosità, Punteggi
sono le seguenti: Esposto, Punteggi
Vulnerabilità, Punteggi
Consumo di Suolo:
Reale copertura del suolo, % di Uso sostenibile delle risorse:
superficie coperta-Regola di coerenza: Materiali da costruzione, Volumi in mc
all’aumentare della copertura
Energia Parametro adimensionale,
incrementa l’impatto
proporzionale alla soglia consentita di
Urbanizzazione delle superfici, mq di consumo energetico per tipologia di
superficie aventi data tipizzazione d’uso- edificio
Regola di coerenza: all’aumentare della
superficie incrementa l’impatto

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Rete ecologica urbana e territoriale: Interferenza della pressione insediativa,
Variazione sulle aree seminaturali, Punteggi.
Punteggi
Variazione della connettività, Punteggi I risultati delle valutazioni sono riportati
nella matrici a seguire.

Rete ecologica urbana e territoriale (Rispetto SdF) Rete ecologica urbana e territoriale (rispetto PRG)

Variazione Variazione Variazione


Variazione della Interferenze da Interferenze da
spaziale di spaziale di della
connettività pressione pressione
aree aree connettività
ecologica insediativa insediativa
seminaturali seminaturali ecologica

CUUS (Contesto
Non varia Non varia Non varia Non varia Non varia Non varia
urbano consolidato)

CUUS (Contesto
urbano da
consolidare per
Non varia Non varia Non varia Non varia Non varia Non varia
insediamenti misti:
U.S./residenza
sociale)

CUE (Contesto
varia Non varia varia Non varia Non varia Non varia
Urbano Espansione)

PUE.S (Piani
Urbanistici Esecutivi Non varia Non varia varia Non varia Non varia Non varia
Settoriali o Tematici)

CPdC(Contesto
produttivo da Non varia Non varia Non varia Non varia Non varia Non varia
consolidare)

CPE (Contesto
Varia
produttivo Non varia Varia Non varia Non varia
rilevantemente
espansione)

Aree per attrezzature Varia Varia Varia


varia Varia Varia
di interesse generale rilevantemente rilevantemente rilevantemente

Infrastrutture di Varia Varia


Varia varia Varia Varia
mobilità e trasporti rilevantemente rilevantemente

Contesti rurali Non varia Non varia Non varia Non varia Non varia Non varia

Tabella 7.5: Sintesi degli impatti generati dalle Variazioni Indotte dal PUG sulla criticità “Rete
ecologica urbana e territoriale”.

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Figura 7.1: Matrice di sintesi degli impatti generati dalle Variazioni Indotte dal PUG sullo stato giuridico espresso dal vigente PRG.

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Figura 7.2: Matrice di sintesi degli impatti generati dalle Variazioni Indotte dal PUG sullo stato di fatto espresso dall’attuazione reale del vigente
PRG.

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7.2 Costruzione della valutazione

Nell’ambito della VAS, attraverso l’uso E) Rete ecologica urbana e


del metodo comparativo e di territoriale
surclassamento si è costruita una Se la matrice è quindi la seguente:
classificazione del grado di pressione
A B C D E
antropica esercitata dalle trasformazioni
di piano sulle criticità. A 1 mAB/nAB mAC/nAC mAD/nAD mAE/nAE

Le differenti criticità sono state B nAB/mAB 1 mBC/nBC mBD/nBD mBE/nBE


“pesate”, in funzione della loro rilevanza,
e Il peso è stato costruito con tecniche C nAC/mAC nBC/mBC 1 mCD/nCD mCE/nCE
derivate dall’applicazione dell’Analytic D nAD/mAD nBD/mBD nBD/mBD 1 mDE/nDE
Hierarchy Process (AHP).
E nAE/mAE nBE/mBE nCE/mCE nDE/mDE 1

Definizione dell’importanza delle criticità Tabella 7.6: Rapporti di importanza tra


criticità nella scala di Saaty.
Tutti gli elementi subordinati allo stesso
elemento della gerarchia vengono al giudizio verbale del tipo “la criticità a
confrontati a coppie tra loro. è più rilevante della criticità b” verrà
Se la gerarchia è composta da due fatto corrispondere un rapporto m/n,
livelli di criteri (contesti e trasformazioni) si con m>n nella misura in cui il giudizio di
avranno dei confronti a coppie tra importanza verrà accompagnato da
trasformazioni alternative (tipologie di attributi quali “moderatamente”,
intervento ammissibili nei singoli contesti) “molto”, “estremamente”, ecc.
per determinare l’impattività di ciascuna
Nella scala fondamentale di Saaty
di esse (cioè il peso) rispetto al contesto
esiste una regola di coerenza che lega
(la tipologia generale di contesto è
rapporti numerici e livelli di giudizio
consolidato, trasformazione rurale)
semantici
Per determinare i valori dei pesi delle
Criticità m estremamente irrilevante
criticità occorre utilizzare la scala m/n = 1/9 =0,111
rispetto alla criticità n
semantica di Saaty, che mette in
m/n = 1/7 = Criticità m abbastanza irrilevante
relazione i primi nove numeri interi con 0,143 rispetto alla criticità n
altrettanti giudizi che esprimono, in
Criticità m irrilevante rispetto alla
termini qualitativi, i possibili risultati del m/n = 1/5 = 0,2
criticità n
confronto (Saaty 1980):
m/n = 1/3 = Criticità m moderatamente
Nella matrice di Saaty, costruita ad 0,333 irrilevante rispetto alla criticità n
esempio sulle cinque criticità, i pesi Criticità m di stessa rilevanza rispetto
m/n = 1/1
corrispondenti sono pari agli autovalori alla criticità n
della matrice, che, per la forma Criticità m moderatamente rilevante
m/n = 3/1
emisimmetrica nella quale la matrice è rispetto alla criticità n
costruita, hanno somma unitaria. Criticità m rilevante rispetto alla
m/n = 5/1
criticità n
Le criticità del caso in esame sono
cinque, e precisamente: m/n = 7/1
Criticità m abbastanza rilevante
rispetto alla criticità n
A) Consumo di suolo
Criticità m estremamente rilevante
B)Vulnerabilità della falda m/n = 9/1
rispetto alla criticità n
C) Rischio idraulico
D) Sostenibilità d’uso delle risorse Tabella 7.7: Relazioni quantitative –
semantiche della scala di Saaty.

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► Vulnerabilità della falda (B) Wb=


0,270
A B C D E ► Rischio idraulico (C) Wc= 0,226
A wA=0,222 ► Uso sostenibile delle risorse (D) Wd=
0,114
B wB=0,27
► Rete ecologica urbana e
C wC=0,226 territoriale (E) We= 0,168
D wD=0,114 Così come riportato nella terzultima
colonna della tabella a seguire.
E wE=0,168
La penultima colonna invece riporta i
Tabella 7.8: Pesi come autovalori della pesi “locali” e l’ultima i pesi “globali” dei
matrice di Saaty. sottocriteri, vale a dire le incidenze di
ciascun sottocriterio sulla
L’attribuzione dei pesi w(A, B, C, D, E) determinazione del valore del criterio
ai criteri generati dalle criticità è la generale (peso locale) e le incidenze
seguente, dei sottocriteri sulla valutazione
► Consumo di Suolo (A) Wa= 0,222 complessiva (peso globale).

Tabella 7.9: Pesi delle criticità, peso locali e globali dei sottocriteri caratterizzanti le criticità.

Le attribuzioni di peso così ottenute, n


permettono
combinazione
di
lineare
costruire
pari
una
alla
Ij = ∑w i
i =1
i ij

sommatoria delle dimensioni


dell’impatto della trasformazione di dove iij è pari al valore della funzione di
ciascun contesto rispetto a ciascuna impatto standardizzata per l’elemento j-
sotto - criticità individuata. Il valore mo, rispetto all’iesima criticità di peso
dell’impatto del j-mo contesto sulle n globale wi. Essendo la somma massima
sotto-criticità sarà dato dalla dei pesi pari a 1 e l’impattantità anche
sommatoria essa variabile tra 0 e 1, il grado di
impatto complessivo del contesto j sarà

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quindi espresso da un indice variabile tra dei valori dell’intensità di impatto del
0 e 1: sottocriterio: “Consumo di suolo –
0 < I j <1 Urbanizzazione delle superfici”:

A puro titolo esemplificativo, si


riportano i valori delle funzioni standard

Consumo di suolo del Urbanizzazione del suolo (sulla dimensione dei contesti)
PUG rispetto al PRG

Impatto
Parametro di standardizzato Ij
Contesto j Descrizione variazione PRG->PUG
impatto (the lowest value, the
worst impact)

La copertura e l’urbanizzazione del suolo


CUUS (Contesto urbano
consolidato)
rimangono invariate, a meno di interventi di 0 mq 0
abbattimento e recupero di spazi pubblici

CUUS (Contesto urbano


da consolidare per Aumenta di una superficie limitata 0 mq 1
U.S./residenza sociale)

CUE (Contesto Urbano Rimane sostanzialmente invariata rispetto al


Espansione) PRG 0 mq 1

PUE.S (Piani Urbanistici


Rimane sostanzialmente invariata rispetto al
Esecutivi Settoriali o
PRG +32000 mq 0,8
Tematici)

CPdC(Contesto
produttivo da Invariato rispetto al PRG 0 mq 0
consolidare)

CPE (Contesto produttivo


espansione)
Aumenta rilevantemente +160000 mq 0

Aree per attrezzature di


interesse generale
Aumenta limitatamente +85000 mq 0,47

Infrastrutture di mobilità e Si riduce rispetto alla griglia infrastrutturale di


trasporti PRG -5000 mq 1

Contesti Rurali Invariato 0 mq 1

Tabella 7.10: Esempio di passaggio dal parametro alla standardizzazione.

La tabella mostra il meccanismo con il Tale operazione di standardizzazione


quale si fa corrispondere al parametro viene effettuata per ogni contesto, e per
quantitativo “superficie urbanizzata” il ogni sottocriterio, e si perviene alle
valore della funzione standard, in base matrice degli effetti, relative alle
alla quale, il valore più altro corrisponde variazioni rispetto a PRG (PRG-PUG) e
al minore impatto misurato in scala 1-0. Stato di fatto (SDF-PUG).

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Figura 7.3: Graduatoria degli impatti generati dalle Variazioni Indotte dal PUG sullo stato giuridico
espresso dal vigente PRG, dal contesto meno impattante al più impattante.

n
I valori degli indici Ij = ∑w i
i =1
i ij Gli altri istogrammi invece
rappresentano la cosidetta analisi di
rappresentano la graduatoria dal sensitività, attribuiscono cioè i valori
contesto meno impattante al contesto facendo pesare volta per volta
più impattante, nella variazione dal PRG ciascuna criticità (consumo di suolo,
al PUG. vulnerabilità falda, rischio idraulico, uso
Il primo istogramma in alto sostenibile risorse e rete ecologica) il 50%
nell’immagine è relativo alla del tutto.
distribuzione dei pesi corrispondente Allo stesso modo si perviene alla
all’importanza attribuita a ciascuna graduatoria dal contesto meno
criticità e precedentemente richiamata. impattante al più impattante nella
variazione dallo stato di fatto al PUG

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Figura 7.4: Graduatoria degli impatti generati dalle Variazioni Indotte dal PUG sullo stato di fatto
espresso dall’attuazione reale del vigente PRG, dal contesto meno impattante al più impattante.

La valutazione evidenzia quindi quali


7.3 Esiti della valutazione sono i “nodi problematici” esistenti tra
contesti e criticità, rispetto ai quali
verranno fornite poi le raccomandazioni.
La valutazione così effettuata ha una
Dopo questa necessaria precisazione
dimensione relativa e non assoluta, in
l’esito della valutazione è descritto a
quanto si basa su un confronto locale e
seguire.
interno tra i contesti. L’impatto di
ciascun contesto rispetto a ciascuna
criticità non è, evidentemente espresso Nodi emergenti tra criticità e contesti
rispetto ad un valore di soglia o di I nodi problematici nel rapporto tra stato
capacità di carico. di fatto e attuazione del PUG sono i
seguenti:
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attuazione del PUG sono sempre legati


Contesti produttivi di espansione - Uso a:
sostenibile delle risorse: La criticità è Contesti produttivi di espansione, seguiti
rilevante, dal punto di vista del consumo da mobilità e trasporti, e aree per
energetico e delle emissioni. infrastrutture generali, - tutte le criticità,
Contesti produttivi di espansione –
Rischio Idraulico: L’area di nuova Gli aspetti legati all’espansione
edificazione lambisce aree a rischio residenziale, invece perdono la loro
idraulico. Sono necessarie delle verifiche dimensione problematica rispetto alle
criticità, fondamentalmente per la
Contesti urbani di espansione – uso riduzione apportata agli indici di
sostenibile delle risorse: Va verificato il edificabilità
consumo di energia. Esso sicuramente L’operazione di “rarefazione” degli indici
aumenterà, ma le norme del PUG residenziali appare quindi positiva, ma è
prevedono l’attuazione di interventi vincolata all’attuazione di pratiche
secondo quanto previsto dalla legge perequative chiare e certe
sull’abitare sostenibile
La problematicità delle aree produttive
Mobilità e trasporto – rete ecologica di espansione è legata
urbana e territoriale: L’area di nuova fondamentalmente all’interferenza
edificazione lambisce aree a rischio indiretta con il reticolo idraulico
idraulico. Sono necessarie delle verifiche territoriale e alla elevata dimensione del
in fase di attuazione di progetti, così consumo di suolo.
come il Piano in qualche modo già Inoltre, la rete di mobilità, e le aree per
prevede. infrastrutture urbane, convergono in
termini di problematicità nell’alveo della
Di contro, i nodi problematici nel lama centrale in abitato.
rapporto tra stato giuridico del PRG e

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  Consumo di suolo   Vulnerabilità della  Rischio idraulico  Uso sostenibile delle  Rete ecologica urbana 
falda  risorse  e territoriale 
 

CUUC (Contesto Urbano  Contesti nei quali il piano 
Contesti esistenti nei quali il piano  Contesti esistenti nei quali il piano 
Consolidato e da  = 
suggerisce generali misure di 
suggerisce generali e specifiche   = 
richiama le norme PAI 
consolidare)  misure di attenzione. 
attenzione 

CUE 1 (Contesto Urbano 
Espansione) 

CUE 2 (Contesto Urbano  Contesto derivante dall’attuazione 
L’area di nuova edificazione 
di PRG, con riduzione indici e 
Espansione)  lambisce aree a rischio idraulico. 
applicazione trasferimenti 
Sono necessarie delle verifiche  L’area di nuova edificaizone  L’area di nuova edificaizone 
volumetrici 
lambisce aree a rischio idraulico.  lambisce aree a rischio idraulico. 
PUE.S (Piani Urbanistici 
Sono necessarie delle verifiche  Sono necessarie delle verifiche 
Esecutivi Settoriali o 
Tematici) 
L’area di nuova edificaizone 
lambisce aree a rischio idraulico. 
Contesto in parte derivante 
CPE (Contesto produttivo  Sono necessarie delle verifiche 
dall’attuazione di PRG, in parte  Verificare Interferenza con norme 
espansione)  dovuto ad ampliamento aree  Piano di Tutela delle Acque 

Interferenza da verificare,  Interferenza da verificare, 
Aree per attrezzature di  attraverso la realizzazione dei  attraverso la realizzazione dei 
interesse generale  = = progetti richiamati all’Art. 3.3.11  progetti richiamati all’Art. 3.3.11 
NTA, su Assetto Idrogeologico:  NTA, su Assetto Idrogeologico: 
aree a pericolosità idraulica aree a pericolosità idraulica 
Interferenza da verificare,  Individuazione di invarianti 
Verificare Interferenza con norme  attraverso la realizzazione dei  strutturali ambientali, le cui 
Contesti Rurali 
= progetti richiamati all’Art. 3.3.11 
Piano di Tutela delle Acque  indicazioni normative rimandano a 
NTA, su Assetto Idrogeologico: 
aree a pericolosità idraulica  studi successivi al PUG 

Tabella 7.11: Sintesi degli incroci tra Criticità e Contesti emersi come problematici dalla valutazione.

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7.4 Bibliografia

Munda G. (1995) Multicriteria evaluation in a


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Zlatanova, E. M. Fendel (eds) Geo
Cerreta M. e Torre C. (2000) “An Innovative
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124
PARTE IV: CONCLUSIONI

125
8 Raccomandazioni all’Ufficio di Piano

Le raccomandazioni vengono sembrerebbero destinati ad esacerbare


indicate per singola criticità, in funzione questa criticità
della verifica di coerenza interna
rappresentata dalla valutazione
Rischio Idraulico
precedentemente illustrata, e da una
verifica di coerenza esterna effettuata L’interramento della linea ferroviaria
associando a ciascuna criticità crea un beneficio dovuto
l’indicazione delle politiche territoriali all’annullamento degli effetti negativi
rilevanti. dell’attraversamento ferroviario, e
favorisce l’avvicinamento dei due
centro di Montrone e Canneto.
Consumo di suolo La copertura di alcuni costoni con opere
Verificare il dimensionamento delle aree di ingegneria civile può intaccare alcuni
produttive di espansione, verificare la ambiti di nicchia da tutelare.
necessità della loro introduzione. Verificare opportunità di intervento in
alveo di lama, intermini di costi-efficacia.
Verifica di coerenza esterna I contesti urbani di espansione ad ovest
Procedura RIE di riduzione dell’impatto dell’abitato insistono su aree ad Alta
edilizio (da Regolamento Edilizio Pericolosità Idraulica, si potrebbe
Comune di Bolzano) applicare il meccanismo di trasferimento
dei diritti edificatori in alternativa ad
Piano Territoriale di Coordinamento
interventi preventivi di prevenzione del
Provinciale di Bari (Conclusioni
rischio idraulico.
Propositive)

Verifica di coerenza esterna


Vulnerabilità della falda
Piano di Bacino-Stralcio per l’Assetto
Il territorio urbanizzato e da urbanizzare
Idrogeologico
ricade in area di tutela qualiquantitava
secondo il PTA. Gli importanti interventi di realizzazione
di infrastrutture di trasporto previsti dal
I contesti rurali interessano sia le zone di
Piano Regionale dei Trasporti e dal Piano
protezione speciale idrogeologica B1,
Territoriale di Coordinamento Provinciale
sia le aree di tutela quali-quantitativa.
e dal Piano strategico Metropoli - Terra
Si raccomanda l’inserimento delle prime di Bari potrebbero interferire in modo
misure di salvaguardia del PTA nel PUG, significativo con le lame che scorrono in
laddove pertinenti, e l’elaborazione di direzione sud-nord, come si può
meccanismi premiali o vincolistici per immaginare ad esempio considerando il
contribuire a perseguire gli obiettivi possibile tracciato per la nuova
obbiettivi generali di qualità dei corpi tangenziale esterna di Bari illustrato in Fig.
idrici sotterranei. 8.1.

Verifica di coerenza esterna


Piano di Tutela delle Acque Regionale
Programma di Sviluppo Rurale
Inoltre, gli importanti interventi di
realizzazione di infrastrutture di trasporto
previsti dal Piano Regionale dei Trasporti
e dal Piano Territoriale di
Coordinamento Provinciale e dal Piano
strategico Metropoli - Terra di Bari

126
Figura 8.1: un possibile tracciato per la nuova tangenziale esterna di Bari, basato interamente su
infrastrutture di nuova realizzazione. Fonte, PTCP di Bari, Conclusioni Propositive.

Uso sostenibile delle risorse. dell’Assessorato Regionale all’Assetto del


Verificare la sufficienza delle norme del Territorio.
PUG in termini di controllo di emissioni,
efficienza energetica e produzione di Rete ecologica urbana e territoriale
energia da fonti rinnovabili, di uso
La rete ecologica urbana di Adelfia è
materiali e di tecnologie coerenti con le
particolarmente esigua in termini di
norme sull’edilizia sostenibile.
naturalità, e fragile per assenza di
Sarebbe auspicabile prevedere norme adeguata connettività fra le aree
ed iniziative programmatiche volte alla marginali seminaturali residue. Verificare
chiusura del ciclo dei materiali edili, l’efficacia delle norme di PUG in merito
promuovendone il riuso, il recupero, il ai trasferimenti di diritti edificatori per la
riciclo ed il corretto smaltimento. “liberazione” di suoli dalle realizzazioni
insediative nelle aree per attrezzature
Verifica di coerenza esterna generali.
Legge regionale 13/2008
Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti Verifica di coerenza esterna
Legge Regionale 31/2008: “Norme in Documento Programmatico del Piano
materia di produzione di energia da Paesistico territoriale Regionale
fonti rinnovabili e per la riduzione di Direttiva Habitat
immissioni inquinanti e in materia Piano di azione locale per lo sviluppo
ambientale” sostenibile-Agenda21(capofila Adelfia)
Sono in corso di elaborazione le linee Linee Guida APAT/INU per la
guida per la redazione dei Piani progettazione delle Reti Ecologiche.
Urbanistici Esecutivi da parte

127
Rapporto Ambientale sul Piano Urbanistico Generale di Adelfia (BA), versione 12/05/2009 

9 Piano di monitoraggio

L’importanza del monitoraggio nel prevede una certa flessibilità


garantire l’efficacia della valutazione nell’attuazione, il che è certamente il
ambientale dei piani è stata affermata caso dei Piani Urbanistici Generali
con decisione nella normativa quadro secondo le previsioni della Legge
europea (cfr. l’art. 10 della direttiva Regionale 20/2001 che li ha definiti. In
2001/42/ CE, le linee guida sulla sua queste condizioni, esiste un margine di
attuazione e il report speciale della rete attenuazione degli eventuali impatti
IMPEL per la Commissione Europea-tutti legati alle previsioni programmatiche
disponibili online alla che si può perseguire grazie a strategie
pagina http://ec.europa.eu/environmen preventive, mitigative o compensative.
t/eia/home.htm). Il monitoraggio, dunque, può allertare
In particolare, il monitoraggio assume i soggetti attivi della pianificazione e
un ruolo essenziale nel perseguire la della gestione urbana sottolineando il
chiusura del ciclo di valutazione, nesso fra una tipologia di attività e una
consentendo una verifica delle ipotesi determinata criticità ambientale,
formulate nella fase preventiva e lasciando aperte ipotesi di risposta che
offrendo concrete opportunità di variano dall’astensione (l’intervento
modifica in fase di attuazione di quegli viene annullato o rimandato), alla
aspetti del piano che dovessero rivelarsi rielaborazione (l’intervento viene
correlati ad effetti ambientali significativi. considerato realizzabile solo a
La scelta degli indicatori dovrebbe determinate condizioni che evitino o
quindi essere orientata a cogliere le attenuino gli effetti ambientali), e infine
variazioni nello stato dell’ambiente, alla compensazione (la realizzazione
riprendendo le categorie scelte nella viene reputata irrinunciabile nonostante
parte conoscitiva del RA (temi e criticità la consapevolezza delle ricadute
ambientali). ambientali negative, ma qualora per
Poi, il sistema di monitoraggio esse valga il principio di sostituibilità, si
dovrebbe consentire di tracciare i procede ad un secondo intervento che
percorsi attuativi del piano, perché si mira a ristabilire un equilibrio).
abbia contezza di quanto Tuttavia, un nodo cruciale resta quello
effettivamente realizzato lungo una della reale popolabilità dei migliori
scansione cronologica. Infine, un buon indicatori possibili, e allora si prospetta
sistema di monitoraggio dovrebbe piuttosto un tentativo di interpretazione
permettere delle congetture sulla significativa dei pochi dati disponibili
correlazione fra gli interventi eseguiti e le con relativa certezza nel periodo di
modificazioni delle condizioni ambientali tempo preso in considerazione.
osservate 1 . Ovviamente, la situazione ideale è
Il soddisfacimento di queste tre quella in cui il comune stesso o un altro
premesse acquista un significato ente siano già impegnati nella raccolta
operativo se la struttura del piano di un certo tipo di dati con modalità e
cadenza ben definite, ma qualora ciò
non avvenisse si può ricorrere a due tipi
1 Senza dimenticare che, nella maggior di approssimazione ancora in grado di
parte dei casi tali osservazioni non vanno al fornire informazioni significative (se
di là delle speculazioni, si sottolinea che vagliate criticamente):
anche un così alto grado di incertezza può
risultare utile a orientare le scelte di 1) la derivazione di dati riferiti al
pianificazione se si accetta di operare in territorio comunale di Adelfia da
condizioni di precauzione.
Responsabile Ufficio del PUG di Adelfia: geom. Vito Lorusso 
Progettista incaricato: Studio Associato Fuzio (Bari) ‐  Coordinatore della VAS: prof. ing. Carmelo M. Torre  128
Rapporto Ambientale sul Piano Urbanistico Generale di Adelfia (BA), versione 12/05/2009 

basi aggregate ad altri livelli attuatore e degli altri soggetti coinvolti


(distretti, province, bacini); concordarne le modalità operative. Di
2) l’espressione di giudizi esperti conseguenza, proponiamo di seguito
sintetici a partire da indicazioni solo degli spunti indicativi di come si
disomogenee e/o incomplete. potrebbe impostare il monitoraggio
Queste riflessioni si applicano in ambientale del Piano Urbanistico
particolare agli indicatori di stato, Generale di Adelfia, soffermandoci in
mentre non dovrebbe essere difficile particolare su tre aspetti cruciali:
organizzare le attività del Settore 1. Indicatori di stato, già popolati e
Urbanistica dell’ente comunale per popolabili con frequenza
l’impostazione, l’aggiornamento e accettabile (o altrimenti
l’interpretazione dei dati sull’attuazione approssimati);
del piano. 2. Indicatori di attuazione, legati
La costruzione di un Sistema all’effettiva realizzazione delle
Informativo Territoriale inteso come previsioni del PUG;
strumento di supporto alla pianificazione 3. Congetture sulle interferenze fra i
e alla gestione urbana appare un primi e i secondi per attivare
supporto promettente all’attività di meccanismi di allerta, e
monitoraggio, e potrà avvalersi possibilmente per influenzare le
dell’evoluzione cui sta andando incontro misure flessibili.
il suo analogo alla scala regionale. Per quanto riguarda gli indicatori di
Tuttavia, è inevitabile che l’esito di stato, il cui monitoraggio comporta
questa operazione sia legato al maggiore impegno finanziario e
rafforzarsi delle conoscenze e delle gestionale all’amministrazione comunale,
capacità endogene si auspica la massima sinergia con il
dell’amministrazione comunale, nonché Piano Strategico “Metropoli Terra di
all’intensificarsi della rete di relazioni che Bari”, ritenendo che almeno per tutta la
intercorrono fra la stessa e tutti gli altri sua durata di attuazione si possa fare
enti e soggetti con competenze riferimento ai rapporti periodici che in
ambientali che riguardano il territorio di quella sede verranno prodotti.
Adelfia. Al fine di perseguire la suddetta
In questa fase di elaborazione della sinergia, gli indicatori di stato riportati in
VAS non possiamo che limitarci a Tab. 9.1 coincidono dunque con alcuni
tracciare percorsi metodologici per il di quelli proposti nell’ambito della VAS
monitoraggio, nella consapevolezza che del Piano Strategico.
sarà compito e responsabilità dell’ente

Responsabile Ufficio del PUG di Adelfia: geom. Vito Lorusso 
Progettista incaricato: Studio Associato Fuzio (Bari) ‐  Coordinatore della VAS: prof. ing. Carmelo M. Torre  129
Rapporto Ambientale sul Piano Urbanistico Generale di Adelfia (BA), versione 12/05/2009 

INDICATORE UNITÀ DI MISURA/METODO FREQUENZA SCALA FONTE


consumo di suolo
percentuale, rapporto fra
Sistema Informativo
superficie superficie urbanizzata e sup.
variabile comunale Territoriale della Puglia
urbanizzata totale; foto- interpretazione di
(sit.puglia.it)
cartografia
indice di riduzione
dell’impatto edilizio; foto-
interpretazione di cartografia
Sistema Informativo
permeabilità e calcolo attraverso comunale/
variabile Territoriale della Puglia
del suolo coefficienti di deflusso e comparto
(www.sit.puglia.it)
algoritmo (vedi Regolamento
Edilizio del Comune di
Bolzano)
rischio idraulico
estensione
Autorità di Bacino della
delle Aree ad
triennale/in occasione Regione Puglia (webGIS
Alta, Media e comunale/
mq/analisi GIS dell’approvazione dei all’indirizzo
Bassa comparto
Piani Urbanistici Esecutivi http://138.66.77.10/gis/
Pericolosità
map.phtml)
Idraulica
Autorità di Bacino della
estensione
triennale/in occasione Regione Puglia (webGIS
delle aree con comunale/
mq/analisi GIS dell’approvazione dei all’indirizzo
classi di rischio comparto
Piani Urbanistici Esecutivi http://138.66.77.10/gis/
(da R1 a R4)
map.phtml)
vulnerabilità della falda
salinità dei
comunale/re Ente attuatore del
corpi idrici g/l triennale
gionale Piano di Tutela Acque
sotterranei
compatibilità
percentuale, rapporto fra la
usi del suolo Piano di Tutela delle
superficie occupata da usi
nelle zone di Acque; Sistema
del suolo compatibili infracomunal
protezione triennale Informativo Territoriale
(secondo il PTA) e superficie e
speciale della Puglia
totale ZPSI;
idrogeologica (sit.puglia.it)
fotointerpretazione
(ZPSI)
Uso sostenibile delle risorse
consumo
annuo di
energia IPRES / ISTAT / ENEA /
kWh annuale comunale
elettrica / per TERNA
settore / pro
capite
produzione di
Gestore dei Servizi
energia
GWh annuale comunale Elettrici
elettrica da
(http://www.gse.it)
fonti rinnovabili
Rete ecologica urbana e territoriale
Superficie
interessata da
Sistema Informativo
interventi di
ha; analisi GIS triennale comunale Territoriale della Puglia
recupero e
(sit.puglia.it)
rinaturalizzazio
ne
Coesione 0<CONTAGION≤100 (misura
Sistema Informativo
spaziale della tendenza delle patch
variabile comunale Territoriale della Puglia
(indice di all’aggregazione spaziale;
(sit.puglia.it)
contagion) analisi GIS)

Tabella 9.1: Esempi di indicatori di stato dell’ambiente, verosimilmente popolabili e in parte


coincidenti con quelli previsti per il monitoraggio del Piano Strategico “Metropoli Terra di Bari”.

Responsabile Ufficio del PUG di Adelfia: geom. Vito Lorusso 
Progettista incaricato: Studio Associato Fuzio (Bari) ‐  Coordinatore della VAS: prof. ing. Carmelo M. Torre  130
Rapporto Ambientale sul Piano Urbanistico Generale di Adelfia (BA), versione 12/05/2009 

INDICATORE UNITÀ DI MISURA/METODO FREQUENZA SCALA FONTE


percentuale, rapporto fra
Sistema Informativo
superficie superficie urbanizzata e sup.
variabile comunale Territoriale della Puglia
urbanizzata totale; foto- interpretazione di
(sit.puglia.it)
cartografia
indice di riduzione
dell’impatto edilizio; foto-
interpretazione di cartografia
Sistema Informativo
permeabilità e calcolo attraverso comunale/
variabile Territoriale della Puglia
del suolo coefficienti di deflusso e comparto
(www.sit.puglia.it)
algoritmo (vedi Regolamento
Edilizio del Comune di
Bolzano)
UTC Adelfia
mc/analisi GIS
Volumetrie comunale/ Sistema Informativo
mc/analisi permessi di annuale
edificate comparto Territoriale della Puglia
costruire (www.sit.puglia.it)
UTC Adelfia
Riduzione delle
triennale/in occasione Autorità di Bacino della
Aree ad Alta, Euro per interventi dell’approvazione dei comunale/ Regione Puglia (webGIS
Media e Bassa
mq/analisi GIS Programmi triennali comparto all’indirizzo
Pericolosità
OO.PP http://138.66.77.10/gis/
Idraulica
map.phtml)
Incremento
Gestore dei Servizi
uso di energia
GWh annuale comunale Elettrici
elettrica da
(http://www.gse.it)
fonti rinnovabili
Superficie
interessata da
Sistema Informativo
interventi di
ha; analisi GIS triennale comunale Territoriale della Puglia
recupero e
(sit.puglia.it)
rinaturalizzazio
ne
Interventi di UTC Adelfia
ristrutturazione Sistema Informativo
mc; analisi GIS triennale comunale
e recupero Territoriale della Puglia
edilizio (sit.puglia.it)

Tabella 9.2: Esempi di indicatori di realizzazione del piano.

Responsabile Ufficio del PUG di Adelfia: geom. Vito Lorusso 
Progettista incaricato: Studio Associato Fuzio (Bari) ‐  Coordinatore della VAS: prof. ing. Carmelo M. Torre  131
ALLEGATO 1: GRUPPO DI LAVORO  

valutazione dei progetti di recupero e


Carmelo M. Torre si è laureato in conservazione architettonica e urbana.
Ingegneria Civile Edile nel 1992 presso il
Politencico di Bari; ha conseguito un Gianluca Andreassi ha conseguito sia la
Master of Science nel 1996 in European laurea in Architettura sia la
Construction Engineering patrocinato specializzazione in Pianificazione
dall`Unione Europea (Programma urbanistica presso l`Università di Roma
Erasmus) svolgendo la sua attività da "La Sapienza" (rispettivamente nel 1998 e
studente nelle Università di Conventry, nel 2000). Svolge attualmente attività di
Loughborough (Regno unito)e libera professione. Ha lavorato al Piano
Santander (Spagna). Nel 2000 ha Urbanistico Generale del Comune di
completato un Dottorato di ricerca in Ostuni come assistente del prof. Bruno
Metodi di Valutazione per la Gabrielli (bozza 1999; PUG 2006) ed è
conservazione integrata del patrimonio stato coordinatore di un progetto LIFE
architettonico, urbano e ambientale Natura per il recupero dell`habitat
all`Università Federico II di Napoli. prioritario dei percorsi substeppici
Ricercatore confermato e professore nell`area delle Gravine dell`arco ionico
aggregato presso il Politecnico di Bari, è (2003-2006). Si è occupato di numerosi
incaricato di Gestione Urbana, di Estimo, progetti, per conto di soggetti pubblici e
di Valutazione economica dei Piani e privati, finalizzati al recupero, alla
Progetti presso lo stesso ateneo, e valorizzazione ed alla fruizione di beni
professore supplente di Valutazione culturali e naturalistici, spesso in qualità
Economica dei Progetti presso la di coordinatore di gruppi di lavoro
Università Federico II di Napoli. E` interdisciplinari.
membro dell`Associazione Europea di
Economia e dell`Associazione Pasquale Balena si è laureato in Sistemi
Americana di Economia, tesoriere della Informativi Territoriali presso l'Università
Sezione Pugliese dell`Istituto Nazionale di IUAV di Venezia. Negli ultimi anni ha
Urbanistica, socio della Società Italiana maturato numerose esperienze nel
di Estimo e Valutazione e membro del settore dell'Information Technology in
Centro di Studi di Estimo ed Economia particolare nella progettazione e nella
Territoriale. E` stato consulente della realizzazione di Sistemi Informativi GIS-
Regione Puglia, per le pre-istruttorie dei oriented. Con la società Archilab ha
Piani Regolatori Generali, dell`Università lavorato al Sistema Informativo
della Basilicata, per la redazione dello Territoriale per il Piano di Zona 167 della
studio preliminare al PTCP, collaboratore città di Barletta e per il recupero del
dapprima come esterno e poi come centro storico della Città di Bitonto). Con
docente strutturato del Dipartimento di la società Prodest si è occupato del SIT
Architettura e Urbanistica del Politecnico per la gestione dei servizi per l'igiene
di Bari coinvolto in numerose attività di urbana nel Comune di Bisceglie), mentre
consulenza per Enti Locali (Prusst, piani con la società Netsiel ha seguito il SIT per
attuativi, piani urbanistici, studi di la gestione delle aree demaniali degli
fattibilità sui temi della perequazione, aeroporti italiani. Nell'ambito delle
delle società di trasformazione urbana, attività di consulenza ad enti pubblici
delle valutazioni ambientali e svolte dal Dipartimento di Architettura e
socioeconomiche). È autore di diverse Urbanistica del Politecnico di Bari ha
pubblicazioni nazionali e internazionali lavorato al SIT per il Censimento e
sui temi delle valutazioni economiche, l'analisi delle aree per insediamenti
ambientali e integrate di piani e progetti, produttivi dei comuni pugliesi, e agli
della pianificazione urbanistica, Studi per il Piano di Area dell'Alta
dell`economia urbana, e della
1
Murgia). Attualmente è responsabile del valutazione degli aspetti ambientali e di
Laboratorio di Pianificazione Urbana e sostenibilità del POR 2000-2006), con
Territoriale del Dipartimento di l`Università di Bari (ai progetti INTERREG
Architettura e Urbanistica del Politecnico "INNOVA" e "INTEGRA", sulla gestione
di Bari, ed in tale veste componente di sostenibile delle aree protette nel
diverse unità di ricerca, fra cui: Mediterraneo), nonché con il Comune
di Monopoli al progetto di democrazia
Ricerca MIUR-Approcci Comunicativi e digitale "partecipaPUG". È autore di
Tecnologie Innovative per la Costruzione diverse pubblicazioni internazionali e
di Conoscenza di Supporto ai Processi nazionali sui temi delle valutazioni
decisionali nella Pianificazione Urbana e ambientali e integrate di piani,
ambientale. programmi e politiche, con particolare
riferimento alla governance urbana, allo
Progetto Strategico-Regione Puglia. sviluppo sostenibile e alla democrazia
"Valutazione del rischio da frana per la ambientale. Ha partecipato alle
pianificazione di centri urbani minori in Valutazioni Ambientali Strategiche dei
zone di catena: il caso della Daunia". Piani Urbanistici Generali dei comuni di
Monopoli, Mola di Bari, e Campi
CNR-Agenzia2000 "Sistemi di supporto Salentina.
alle valutazioni integrate per l'istituzione
e la gestione delle aree naturali protette. Rinaldo Grittani, si è laureato in Scienze
Agrarie, presso l`Università degli Studi di
Progetto Esplorativo "Parchiaperti: Bari, nel luglio 1994, ed ha conseguito il
Contenuti Aperti Per L'E-Governance Dei titolo di dottore di ricerca in "Economia
Parchi Naturali"-Prospettive di E- agraria comparata nell`Europa
Governance nella Pianificazione dei orientale" presso l`Università Cà Foscari
Parchi Naturali: tra decisione e di Venezia, nel febbraio 1999. Dall`aprile
deliberazione. del 2000 lavora presso il Dipartimento di
"Progettazione e Gestione dei Sistemi
Alessandro Bonifazi è un dottorando di Agro-Zootecnici-Forestali" (PRO.GE.S.A.),
ricerca in Pianificazione territoriale e Facoltà di Agraria, Università degli Studi
urbanistica al Politecnico di Bari. Dopo la di Bari, in qualità di collaboratore
laurea in Scienze Biologiche (nel 2000 tecnico, partecipando a numerosi
presso l`Università di Bari), ha conseguito progetti di ricerca riguardanti vari temi
un Master of Science biennale in tra i quali la degradazione del suolo, la
Ecologia Umana alla Vrije Universiteit tutela e il riassetto del territorio, la
Brussel in Belgio. È membro della Società gestione delle risorse idriche, la
Europea di Valutazione, della Società pianificazione e valorizzazione del
Europea per l`Economia Ecologica, e territorio rurale. Ha anche partecipato ai
dell`Associazione Analisti Ambientali. Ha progetti INCO-MED "MEDCOASTLAND"
già collaborato con il Dipartimento di sulla lotta alla degradazione territoriale e
Geografia della Vrije Universiteit Brussel agli INTERREG "INNOVA" e "INTEGRA",
(ad una ricerca sulla partecipazione sulla gestione sostenibile delle aree
pubblica nella rigenerazione urbana in protette nel Mediterraneo. Ha inoltre
Europa), con il Centro Studi sullo collaborato alle attività di ricerca di altri
Sviluppo Sostenibile dell`Université Libre enti, tra i quali il CeFAS (Centro di
de Bruxelles (ad una metodologia per la Formazione e Assistenza allo Sviluppo -
valutazione integrata delle politiche Azienda Speciale della Camera di
federali in Belgio), con il Dipartimento di Commercio di Viterbo) nell`ambito del
Architettura e Urbanistica del Politecnico progetto POM 1994-99 denominato
di Bari (al supporto alla redazione del "Strumenti conoscitivi e di analisi a
Piano Urbanistico Generale di Mola di sostegno di una politica per la zootecnia
Bari, e all`assistenza all`Autorità da latte in regime di quote", il
Ambientale Regionale della Puglia nella Politecnico di Bari, Dipartimento di

2
Architettura e Urbanistica, nell`ambito martino”, nel comune di Acquaviva
degli "Studi Preliminari per il Piano di Area delle Fonti (Ba), il Santuario di Belvedere-
dell`Alta Murgia", l`Istituto Agronomico nel comune di Carovigno (Br), il sistema
Mediterraneo di Bari (IAMB-CIHEAM), delle vie dell’acqua nel territorio del
nell`ambito dello "Studio dell`area comune di Acquaviva delle Fonti”, il
costiera del Comune di Monte recupero, la valorizzazione e la fruizione
Sant`Angelo finalizzato al governo del del Parco Archeologico ed ambientale
territorio". Ha all`attivo numerose di Azetium comune di Rutigliano”,
pubblicazioni progetto definitivo con incarico del
Comune di Rutigliano (Ba);
Stefania Casalino si è laureata in
Ingegneria Edile nel 2001, ha svolto Ha compiuto per la Soprintendenza per i
numerosi incarichi professionali, tra i Beni Architettonici e per il Paesaggio
quali la collaborazione alla “Relazione della Puglia “Ricerche storiche e
sullo stato dell’ambiente relativa ai individuazione delle fasi costruttive e
comuni ricadenti nell’ ATO BA-3”, a progetto di utilizzazione e sistemazione
numerosi Progetti di recupero e delle aree a verde circostanti,
valorizzazione di elementi del Patrimonio nell’ambito dell’intervento di restauro,
Architettonico e Paesaggistico, quali il riuso e recupero funzionale del Casale
Parco Rupestre di Lama D’Antico, S. Rufoli di Giovinazzo (Ba)”
Giovanni, e S. Lorenzo”, l’area in
contrada Tesoro” la grotta e Ha collaborato alla redazione del Piano
l’insediamento rupestre di Curto- Strategico di Area Vasta di Brindisi.

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