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Decadentismo Oggi nellambito della storia della Letteratura, artistica e letteraria si ritiene la letteratura di un periodo storico compreso tra

il 1880-18890 no a poco prima della Seconda Guerra Mondiale. In origine il termine decadente con una valenza negativa, conteneva in se un giudizio molto negativo su una produzione artistica-letteraria vista come un prodotto artistico inferiore, rispetto al Romanticismo; denita cos da Benedetto Croce. Il Decadentismo porta con se la crisi dei valori, delle idee sostenute da una corrente di pensiero losoco, il Positivismo (1860-1870). Questultima corrente si riallaccia allIlluminismo, che prendeva in considerazione come strumento fondamentale per indagare sulla realt e sulla verit assoluta, il valore della ragione e la scienza. *es. Religione differente, il Deismo, il quale si basava sulla presenza di spiriti o essenze. La scienza infatti, lunica da percorrere per raggiungere un progresso tecnico, industriale, sociale, senza liti che propone una visione della vita relativa, di certezze e sicurezze, una visione esistenziale. Alla ne dellOttocento la stessa Storia, mette in crisi il Positivismo. Tra i capitalisti e proletariati, la societ del ceto medio viene compressa, e questo causa non solo la crisi economica ma una crisi esistenziale, con la reazione dello sviluppo di correnti letterarie irrazionali (1880-18890).*i casi irrazionali danno spazio allinconscio, cio lo studio dellinconscio, S. Freud. I primi sono i letterati intellettuali che percepiscono il cambiamento della societ. Correnti di pensiero Nietzche, il Superuomo; lindividuo che si distacca dalla massa perch dotato di caratteristiche superiori. valori vitali: potenza, aggressivit, istinto, riso, e il saper godere della vita in ogni senso. Predominante, ritiene i valori tradizionali, la famiglia, lo Stato e la fede, come misticazioni( false verit), imposte dal gregge per ostacolare luomo, il Superuomo. Estetismo; colui che vive per la bellezza e si circonda di bellezze. Intuizionismo di Bergon; si usa lintuito per indagare sulla realt. Intellettuale decadente: entra in crisi la ducia nella scienza, luomo si smarrisce, perde la ducia, si rifugia dalla realt, perch mediocre e noiosa; fugge dalla realt in paradisi articiali (oppio, droghe e alcool). Simboli del Decadentismo Baudelaire, poeta simbolista, ritornato dal suo viaggio in India, in Francia inizia a vivere una vita sregolata, fatta di droghe, alcool e fumo. Prova una crisi interiore, inizia a vedere la realt come un regno della non autenticit, una realt mediocre della societ. Stufo della realt, si rifugia in miti (valori), sogni, mistero, bellezza, amore e arte. Nasce il concetto arte per arte, larte bella solo di per se, e serve a soddisfare i propri desideri estetici che graticano il valore estetico. Si percepisce la vita da bohmien, dandy, una vita vita priva di regole, fuori dagli schemi. Dandy: uomo che vive per la bellezza esteriore, porta leleganza e lesaltezza, vive per il culto della bellezza. es. Dorian Gray di Oscar Wilde. Il letterato punta lo sguardo sullintenzionalit dellindividuo, sullanima e sullinconscio. Miti Mito del ribelle e del veggente; riuta le regole tradizionali, vede oltre la realt per cogliere lessenza delle cose, attraverso la vera verit, la liberazione dei sensi. es. Rimbaud. Mito del Fanciullino di Pascoli; quando nasciamo, abbiamo due anime, una cresce mentre laltra lanima del fanciullino unanima facile e ingannevole, che durante let tende a non essere ascoltata la voce di questultima, voce dellingenuit che svanisce. Mentre i poeti la mantengono viva e la ascoltano. Grazie a questanima ancora viva in loro, riescono a scrivere poesie, perch la poesia lo strumento attraverso il quale si esprime questa superiorit.

Poeti maledetti Dieci anni prima del Decadentismo, esisteva un circolo di poeti, detto il circolo dei poeti maledetti di cui facevano parte: Baudelaire, Rimbaud, Verlaine e Poe. Erano deniti maledetti perch sostenevano un ideale di vita alternativo, riutando la morale, i valori tradizionali, e provando disgusto della realt nel mondo: pessimismo, per fuggire in un mondo alternativo di bellezza ignota. Oscar Wilde (1854-1900), Dublino. Rappresentante del Decadentismo inglese, fu uno scrittore aristocratico, esteta ed eccentrico (dandy). Studi ad Oxford. Si spos e dal matrimonio ebbe due gli, ma ben presto il matrimonio fall perch lo scrittore cambi il suo orientamento sessuale. Frequentava salotti, ambienti d'lite. In Wilde nasce lodio per il padre che lo odiava per la sua omosessualit. Poco dopo, si reca in Francia, dove pochi giorni dopo muore per infezioni dovute alle sua relazioni e allalcool. Il ritratto di Dorian Gray (1819) lopera per cui diventa famoso. LInghilterra in quel periodo vive let Vittoriana, fase storica di estremo moralismo, di valori tradizionali; Wilde si ribella a questi valori e prova repulsione per gli intellettuali. Infatti lopera Il ritratto di Dorian Gray denito lo specchio dellautore. Il ritratto di Dorian Gray Trama Rappresenta il massimo risultato raggiunto dallEstetismo inglese. Protagonista il bellissimo giovane Dorian Gray, che inizia a vivere la vita come e fosse unopera darte, sul criterio del culto della bellezza per se stesso, insomma un dandy, un uomo rafnato ed elegante che vuole una bellezza articiale, costruita. Mentre nella sua vita non hanno valore le regole morali, ma il piacere e la soddisfazione di questo. Si fa fare il ritratto dal pittore Bazil Hallward, e esprime il desiderio di mantenere la propria bellezza nel tempo come nel ritratto, a costo di perdere lanima; e che i passaggi del tempo e gli errori vengano espressi sulla tela. Diventa amico di Henry Watton, che lo guida verso un ideale di vita che ha come base la soddisfazione del piacere, vivendo uno stile di vita dissoluta, trasgressiva. Si innamora di unattrice Sybille Vane mentre recita a teatro, sarebbe meglio dire che si innamora della parte che recita, la conquista e labbandona velocemente. Sybille si suicida per il suo abbandono. Dorian inizia a frequentare bordelli, consuma droghe, alcool, oppio, trasgredendo la vita. I nobili vittoriani lo considerano pericoloso e Bazil gli consiglia di cambiare lo stile di vita. Dorian uccide poich stufo di ascoltarlo, uccide il pittore disfandosi del corpo nellacido muriatico. Alla ne del romanzo, Dorian colpisce il suo stesso ritratto. Questultimo gli ricade e squarciando il ritratto, lui stesso muore con la vecchiaia trasgurata dal tempo, mentre il dipinto ritorna giovane. Analisi Il ritratto la coscienza di Dorian Gray, tema del doppio (alter ego). Ossessionato dallinvecchiare e dall'imbruttirsi del quadro, lo squarcia. Il quadro rappresenta la scissione, il doppio di se stesso, ama solo se stesso, un narcisista ossessionato dalla propria bellezza. Quando uccide il quadro, intende liberarsi dalla sua coscienza, dalle persecuzione dellalter ego; ma involontariamente commette un suicidio indolore, indolore perch lui stesso non avrebbe mai voluto morire, ha paura di farsi male e teme la morte, perch con essa sorisce la sua bellezza. Inconsciamente si suicida, uccidendo il quadro e la sua anima. Gabriele DAnnunzio La corrente del Decadentismo, arriva a ne Ottocento in Italia negli anni caldi della societ italiana in forte fermento; in cui il ceto dei proletari inizia ad organizzare i primi scioperi per richiedere rispetto dei diritti lavorativi. Il Governo agisce nei loro confronti con estrema rigidit, tentando di opprimerla, e proprio in questo contesto sociale si pone lEstetismo e il rappresentante di questa corrente letteraria in Italia Gabriele DAnnunzio con Il piacere, pubblica due anni prima del Ritratto di Dorian Gray. Ritenuto da molti contemporanei il primo romanzo moderno, rivelatosi sicuramente il capolavoro di D'Annunzio, il

piacere suscit grande scandalo all'epoca della sua pubblicazione (1889). Per comporre Il piacere, DAnnunzio si riallacci al romanzo francese A rebours di Huysmans (1884). La gura di Andrea Sperelli, incarnazione perfetta del dandy che ad ogni senso etico, ad ogni autentico valore antepone il solo gusto estetico, rappresenta l'uomo "senza centro" che ha perso la propria identit inseguendo un ideale di bellezza efmero e illusorio. Sullo sfondo della Roma umbertina, Sperelli si muove tra alcove e duelli, salotti e mondanit, diviso tra un amore sensuale e uno spirituale. E un romanzo autobiograco in prosa, poich lui stesso vive per circa un decennio a Roma. * Il superuomo Tale fase estetizzante per incombette in una crisi negli anni '90, che port D'Annunzio alla formazione del nuovo mito del superuomo. Stravolgendo la losoa di Nietzsche, D'annunzio crea la nuova gura del "superuomo" che per il momento non "vive", ma fa vivere nella sua letteratura. Nella vita reale egli tentava di farne della sua una "inimitabile", unica. Tutto ci fu dato dal grande lusso in cui egli visse e dalle sue storie d'amore tormentate. In tal modo il poeta tentava di mettersi in primo piano nell'attenzione pubblica (come oggi tutti fanno in tv) per vendere meglio la sua immagine e le sue opere. Il culto della bellezza e il superomismo risultavano cos nalizzati a ci contro cui si poneva sia la vita che la produzione letteraria dannunziana. Proprio lo scrittore che pi disprezzava la massa, era costretto a solleticarla e a lusingarla. D'annunzio fa all'oltreuomo di Nietzsche un'estremizzazione, caricandolo di un atteggiamento fortemente antiborghese, aristocratico, reazionario e imperialistico. Il motivo nietzscheano del superuomo quindi interpretato da D'Annunzio nel senso del diritto di pochi esseri eccezionali ad affermare se stessi, sprezzando le leggi comuni del bene e del male. Il dominio di questi esseri privilegiati al di sopra della massa deve tendere ad una nuova politica aggressiva dello Stato italiano, che strappi la nazione alla sua mediocrit e la avvii verso destini imperiali, di dominio sul mondo, come l'antica Roma. Il superuomo e lesteta La nuova gura del superuomo ingloba in se la gura dell'esteta, conferendole una diversa funzione. L'eroe dannunziano non si accontenta pi di vagheggiare la bellezza in una dimensione appartata, rifuggendo dalla vita sociale, ma si adopera per imporre, attraverso di essa, il dominio di un'lite, violenta e rafnata insieme, su un mondo meschine e vile come quello borghese. Contrariamente all'esteta, il superuomo non si crogiola nella solitudine, ma mira ad avere il controllo delle masse, quindi assume in un certo senso una missione politica. Il piacere (1889) Trama (Rimembra la vita sentimentale di Aleri). Il romanzo, il primo di D'Annunzio, fu pubblicato nel 1889. La vicenda e ambientata nei salotti mondani e tra le famiglie aristocratiche romane e il protagonista e Andrea Sperelli, esempio di una cultura rafnata, di adesione ai modelli del Decadentismo europeo. Sperelli (modello perfetto desteta) di nobili origini, un giovane estremamente ricco che ama godere nella vita, dichiara infatti che "bisogna fare la propria vita come si fa un'opera d'arte". L'estetismo di Sperelli abbinato a una dichiarata provocazione dei modelli di comportamento borghesi, soprattutto del codice etico. Ha una relazione sica con lamante Elena Muti della quale si innamora e poco dopo viene lasciato da lei per problemi economici e si sposa allEstero con un uomo inglese. Elena era vedova e aveva bisogno di sposarsi per problemi economici, e dato che Andrea voleva solo possederla e non sposarla e mantenerla,e per questo motivo lo lascia.L'amore per Elena Muti la traccia che sorregge l'intera vicenda narrativa, un amore che esalta sia il carattere prezioso della sensibilit dei due amanti sia la condizione esclusiva, libera da regole e da vincoli morali, dell'uomo aristocratico. La vicenda narrata al passato: infatti il romanzo inizia con il ricordo di Sperelli della passione d'amore e poi dell'abbandono da parte di Elena Muti avvenuto due anni fa. Dopo labbandono di Elena, Andrea inizia a frequentare altre donne ma sposate per il fatto che Elena passa il tempo con altri uomini, questo lo scuote, lo rende geloso della perdita del possesso. Si imbatte in Donna Ipollita una donna sposata con un amante, infatti avviene una sda, un duello a scherma nel quale Andrea viene ferito. Andrea entra in uno stato convalescenza e si rifugia presso la villa di sua cugina Francesca a

Schifonoja, dove incontra lospite della Marchesa DAtaleta. Alla vicenda mondana dominata dall'amorepassione tra Andrea e Elena segue la seduzione di Andrea per una donna "angelica" di una bellezza nivea, Maria Ferres, una donna sposata con lambasciatore del Guatemala da cui ha una glia Delna. Questa parte del romanzo e dedicata all'analisi psicologica e alla descrizione di un rapporto spirituale. Arrivato a Roma incontra Elena e a sua volta scopre anche la presenza di Maria. Nella mente di Sperelli le immagini delle due donne si fondono creando una sola Elena con lanima di Maria. La conclusione del romanzo nasce per lo pi dalla rottura della relazione tra Maria Ferres e Andrea, perch la donna scopre durante il loro rapporto che, in realt, Sperelli ancora ossessionato dall'attrazione sensuale per Elena (perch questi pronuncia il nome di Elena). Sperelli dunque senza morale, dopo la vendita dei mobili dellappartamento dei Ferres (poich il marito di Maria era stato scoperto per i giochi truffati dazzardo, doveva risarcire i soldi vendendo lappartamento, egli fugge e lascia la moglie la quale si recher da sua madre a Siena); lultima immagine quella di Andrea Sperelli che sale le scale ,scontto, del suo Palazzo Zuccari dopo aver comprato alcuni mobili. Analisi Il romanzo come un calcolato progetto di presentazione al pubblico italiano dei principi pi facilmente recepibili del Decadentismo europeo. Sperelli raccoglie su di s alcune caratteristiche di un estetismo aristocratico e mondano; l'amore spesso trasgressione, sempre sensibilit esasperata e sensualit. Andrea Sperelli un uomo superciale, debole moralmente, perch per lui lamore un gioco. Infatti come tutti i personaggi dei romanzi decadenti, il suo destino triste perch rimane solo, un destino tipico assegnato all'intellettuale decadente la solitudine o la morte. Grande importanza assumono nel romanzo gli ambienti, gli oggetti che sono accuratamente descritti, spesso in lunghe digressioni con linguaggio prezioso e colto.

Approfondimento: Analisi del testo, Le due aste Nel Piacere presente una vicenda centrale, quella dell'amore-passione di Sperelli, rievocata all'inizio del romanzo dopo che il loro rapporto stato troncato da Elena, e quella dell'amore-seduzione, con cui Sperelli seduce appunto una donna virtuosa, Maria Ferres. Le due vicende si intrecciano perch Sperelli non riesce a dimenticare la donna che lo ha conquistato, e cio Elena, e perci rivela il signicato strumentale della sua adesione ai comportamenti spirituali e sentimentali propri dell'altra donna, Maria. Sperelli in questo caso un seduttore senza principi morali. La struttura del romanzo, secondo i personaggi, ruota intorno a questo intreccio: la vicenda amorosa con Sperelli quale protagonista romanzesco e le due donne a simboleggiare due sensibilit e due mondi culturali opposti. Sperelli appare dunque l'esempio della gura di un decadentismo aristocratico in cui prevale il senso della ne di una civilt e di una cultura antica il riuto di valori borghesi e concreti, il denaro, il lavoro, la politica. L'unico valore accettato quello estetico; un valore che non riguarda soltanto l'arte in senso proprio, ma anche i comportamenti, la sensibilit, la vita stessa degli individui. Accanto alla vicenda dei personaggi, che il romanziere svolge secondo moduli narrativi tradizionali, senza alcuna rilevante innovazione tecnica od originalit, assume un rilievo fondamentale la presenza degli oggetti. Si pu parlare di una vera e propria "poetica" dell'oggetto prezioso e non solo dal punto di vista quantitativo. Numerosissime sono le descrizioni di ambienti, luoghi sici, abitazioni e poi di oggetti singoli: mobili, pietre preziose e vestiti no alle feste e agli incontri della Roma mondana che interrompono la vicenda narrativa e che spingono il lettore a indugiare sui particolari, sui dettagli. Questi particolari e questi dettagli preziosi, "belli" e aristocratici assumono perci una funzione altamente signicativa; sono essi che danno senso, che caricano di signicato il romanzo stesso. D'Annunzio parla perci al lettore con intensit attraverso questa formula descrittiva. L'esempio pi signicativo dato dallo scambio tra il valore dell'oggetto e l'esperienza dei personaggi. Nei due episodi scelti assistiamo proprio al meccanismo messo in moto dallo scrittore: nel primo il reciproco riconoscimento di un'afnit elettiva, di aristocrazia di comportamenti e di sensibilit nasce tra

Sperelli e Elena Muti a contatto con gli oggetti preziosi in un'asta pubblica. L'apprezzamento del valore spirituale, "colto", di quegli oggetti preziosi rivela la corrispondenza anche amorosa tra i due protagonisti. In questo caso l'oggetto prezioso non ha valore soltanto economico, anche se ci troviamo in un'asta, quindi in un luogo pubblico di compra-vendita degli oggetti; ha valore di simbolo perch rivela la natura intima delle persone che lo possiedono, che, sicamente, lo prendono in mano. Dunque l'aristocrazia dei protagonisti un valore che supera quello del mercato, quello economico; il denaro permette il possesso degli oggetti preziosi solo materialmente, mentre l'individuo aristocratico ne riconosce l'essenza nascosta, il vero valore spirituale. Nella conclusione del romanzo assistiamo a un'altra asta; questa volta per non siamo pi nella cornice di un'esaltazione della superiorit del valore aristocratico, del simbolo prezioso. Al contrario, prevale il mercato e il valore economico; infatti i protagonisti sono i borghesi, i compratori, quelli che si appropriano degli oggetti preziosi solo col denaro distruggendo il valore autentico, antico e spirituale, dell'oggetto stesso. Sperelli si muove in questo contesto con ripugnanza, con orrore: questi sono i simboli del mondo contemporaneo, dominato dal denaro e dal borghese. Il valore della sensibilit, quindi il valore estetico nella societ contemporanea non riconosciuto: Sperelli scontto si ritira e si allontana da questi luoghi.

Il Simbolismo In ambito poetico la corrente letteraria del Decadentismo. Si esprime attraverso una tendenza che passa sotto il nome di Simbolismo, il quale afferma che la poesia debba basarsi sulla forza evocativa della parola e sulla forza della sua sonorit musicale. Il linguaggio poetico deve essere puro, libero da qualunque funzione formativa, razionale, descrittiva ma solo un insieme di simboli, immagini polisemiche( contenenti pi signicati) che non hanno alcun riferimento alla realt esterna, ma sono in relazione con linteriorit del poeta. Poeta del Simbolismo: Mallarm Anticipatore del Simbolismo: Baudelaire. La normale sintassi poetica riutata insieme alle regole logiche tradizionali. Parola del Simbolismo: Suggestione. Analisi del testo: Corrispondenze di C.Baudelaire, rappresenta il manifesto letterario del Simbolismo. Il poeta veggente convinto che oltre alla realt aleggia tutto un mondo di presenze nascoste, percepibili solo attraverso lirrazionalit. E un mondo di richiami, sfumature che possono essere colte solo in modo intuitivo, attraverso la liberazione dei sensi; e attraverso questo si pu scoprire lesistenza di una tta rete di corrispondenze, legami molto profondi che rendono il tutto una totalit unica e indivisibile. Le sensazioni si richiamano luna con laltra e non hanno un signicato chiaro. Analisi del testo: Vocali di A.Rimbaud Arthur Rimbaud si rif nel comporre la poesia a Corrispondenze di Charles Baudelaire. E di un epoca successiva, e rappresenta in pieno il Simbolismo. Con Rimbaud si ha la poetica della veggenza, vale a dire che il poeta un veggente: colui che risvegliando delle facolt interiori poste nelluomo comune, riesce ad entrare in contatto con le verit pi nascoste: che vanno oltre la realt e riesce a notare linesprimibile, a penetrare lignoto. La poesia una sequenza di visioni, allucinazioni. Per la prima volta si di fronte ad una poesia inspiegabile, irrazionale piena di sinestesie e analagie, per cui ognuno potr interpretarla a proprio modo. Il valore della parola Le parole sono scelte per la loro valenza evocativa, suggestiva. La sintassi rivoluzionata con nuove gure retoriche, immagini sinestetiche (con pi signicati).

Morte a Venezia di Thomas Mann (1912) Il contesto storico uno dei primi del Novecento. Mann originario della citt di Lubecca (Germania) 1875. La societ prosegue nella sua evoluzione, i primi anni del Novecento , anni di grandi scoperte scientiche e tecnologiche, Teoria della Relativit di Einstein e la scoperta dellinconscio di Freud. Lo sviluppo industriale cresce e questo comporta la crescita canonica di una fascia di societ, e le vittime sono della classe operaia e questo crea profondi conitti. Da un punto di visto culturale, lintellettuale continua a vivere un momento di profondo disagio, che esprime nella sua produzione letteraria; continua il riuto da parte degli intellettuali positivisti, mentre si inizia a parlare di malattia interiore, il prezzo che lintellettuale paga per essere diverso dalla massa. Con Morte a Venezia si in pieno Decadentismo: il contesto tra bellezza e morte. La tematica dellopera, il ruolo dell'intellettuale nella societ borghese. Trama Il protagonista del romanzo Gustav Aschenbach, uno scrittore famoso, conosciuto a livello internazionale, molto apprezzato: viene presentato come un uomo conformista, sempre attento ai giudizi altrui. E un uomo sano, perch sa come si deve vivere. Durante una passeggiata dal cimitero, incontra uno straniero, un viaggiatore. A Gustav dopo la vista di questi, viene il desiderio di viaggiare; trascorre un breve periodo sullisola di Pola e dopo ritorna nella citt di Venezia. Viene traghettato no al lido in gondola, da un gondoliere, personaggio sgradevole, e poco dopo incontra un uomo damerino. Malattia: disagio, malessere interiore che si trasforma in nevrosi anche se in realt il malato il vero sano. Morte: gondola-> bara Personaggi sgradevoli con denti bianchi e gengive alte, sembrano quasi dei vampiri, creature infernali. Intellettuale decadente: focalizza la sua attenzione dentro se. Finito il viaggio, arriva a Venezia, e nellalbergo di lusso incontra Tadzio, un bellissimo giovane ragazzo biondo. Questo incontro sconvolge Aschenbach perch viene preso dalla passione per il giovane polacco (venuto in vacanza con la madre e le sue sorelle) appartenente ad una famiglia aristocratica. Gustav perde il controllo di se stesso, e insegue per un giorno tutta la sua famiglia per vederlo. Nella citt, nel frattempo si sta diffondendo il colera. La notizia viene tenuta in silenzio. Aschenbach viene a saperlo e subito vuole abbandonare Venezia, ma per un disguido del bagaglio che limpedisce di partire, resta senza agire per risolverlo. Aschenbach non rivela la notizia del colera alla famiglia del giovane, per paura di non rivedere pi Tadzio. Il loro rapporto solo sico a distanza. Gustav more nel giorno della partenza, sulla sdraio. Lultima immagine dello scrittore prima della morte, la visione di Tadzio che gli indica il mare, linnito. Tadzio: Ermete Psicagogo, colui che invoca le anime dei morti, Tadzio ha la funzione di annunciare la morte. Analisi Il tema centrale del romanzo il cambiamento del personaggio che si lascia andare dal suo istinto (amore per Tadzio) e diventa malato: segno di superiorit, il prezzo da pagare la solitudine. Aschenbach prima di morire fa un sogno incentrato sulla bellezza. Il viaggio di Gustav un viaggio verso la morte segnato dai simboli: Il viaggiatore nel cimitero Il traghettatore (Caronte) il lugubre uomo damerino Venezia, splendida citt tipicamente decadente con segreti e il colera. Il prezzo della libert: Solitudine, superiorit dellarte Morte a Venezia->Decadentismo-> Viaggio verso la morte. Gente di Dublino (Dubliners) di J. Joyce

Sono una raccolta di racconti scritti nel 1914. Tutti i racconti sono accomunati dal fatto che i personaggi sono tutti dublinesi, e di questi vengono raccontati momenti quotidiani, nei quali si nascono tematiche simboliche. Paralisi Fuga Tema dellEpifania La paralisi morale: i personaggi sono bloccati psicologicamente nella loro situazione, e da questa non riescono mai ad uscire. Sono talmente condizionati che poi nella sostanza non riescono ad uscire. Fattori responsabili della paralisi dellindividuo: Religione cattolica (poich Joyce stato fortemente educato alla religione cattolica la odia) Politica Il loro modo di essere La fuga un tentativo di uscire dalla loro situazione, sempre destinata a fallire. Il tema dellEpifania dal Greco pifare, ribellare signica rivelazione. Si ha quando un personaggio prende consapevolezza della propria condizione, e stimola a reagire. I racconti sono raccolti in quattro sezioni che corrispondono ognuna alle quattro fasi della vita: Araby (infanzia), Eveline (adolescenza), Polvere (maturit), e Il giorno delledera (approccio alla vita pubblica). I morti, invece raccoglie tutte le tematiche fondamentali, una sorta di epilogo della raccolta di racconti ossia: la conclusione nale di tutta la raccolta. La scelta di Dublino Scrisse lautore: La mia intenzione era di scrivere un capitolo della storia morale del mio paese, e scelsi Dublino per la scena, perch la citt mi sembr il centro della paralisi. Infatti il quadro che Joyce ci d di Dublino squallido: gente povera, misera, volgare, dalla vita senza prospettive, in una citt quasi morta, <<il centro della paralisi>>; il linguaggio volutamente meschino, confacente allo squallore morale di questo paesaggio senza orizzonte. Araby E un racconto narrato in prima persona con focalizzazione interna. Narra di un ragazzo e una ragazza che vivono in una scuola di frati e vorrebbero andare ad una era Araby. *simbolo religioso: la ragazza per il ragazzo quasi un calice, qualcosa di prezioso. La ragazza non ci pu andare a causa di un rito spirituale-> paralisi, cos ci va il ragazzo con la speranza di trovarlo aperto e di comprarle un regalo. -> tentativo di fuga. Quando il ragazzo arriva al bazar lo trova chiuso, deserto-> Epifania. * simbolo religioso: il bazar ricorda una chiesa dopo la funzione o dopo un funerale. Eveline E un racconto narrato in terza persona con focalizzazione interna. Eveline vive unesistenza infelice, piatta e vuole fuggire per vivere. Quando sta per partire col ragazzo sulla nave, avviene un blocco psicologico> paralisi. Lei molto condizionata psicologicamente, ma ha dei ripensamenti nonostante non siano assenti elementi del male esterno che la blocchino, forse la promessa fatta alla madre (prima di morire) di prendersi cura della famiglia. Polvere nella casa della ragazza-> tristezza, paralisi, staticit, oppressione. Epifania-> conoscenza del ragazzo. Il giorno delledera E un racconto dedicato alla descrizione del funerale di un personaggio politico irlandese Parnell. Durante il passaggio del carro funebre, vengono lasciate delle foglie dedera (simbolo dellIrlanda). Tra le persone presenti, quasi tutte ngono di piangere di provare dispiacere nonostante il giorno prima labbiano disprezzato (tema dellipocrisia). Tutti i personaggi giunti al funerale sono morti, parlatici perch palano di politica supercialmente senza concludere niente. Parnell, il politico morto, lunico ad essere vivo

per la sua esperienza politica, perch ha agito attivamente per il popolo. -> Shakespeare, Julius Caesar funeral. I morti (sintesi dei racconti precedenti) Racchiude tutte le tematiche affrontate precedentemente, spiegate meglio. In questo racconto, il personaggio ha un comportamento maturo e la sua fuga sembra evolversi positivamente. Personaggi signicativi del banchetto: Gabriel Conroy, marito di Gretta, professore di letteratura, un uomo ancora giovane sicuro e soddisfatto di s (colui che fa il discorso e taglia lanatra, ricorda le funzioni religiose) Gretta Freddy Molins Ivors (nazionalista) Mary Jane, colei che suona il pezzo al pianoforte che non viene ascoltato da nessuno tranne da Gretta, che si commuove e si ricorda il suo ragazzo morto di malattia Michael. Dopo il banchetto di Natale compiutosi nella casa delle due zie di Gabriel, Julia e Kate Morgan zitelle (che vivono suonando e dando lezioni di pianoforte). Gabriel e Gretta ritornano in albergo. Arrivati in albergo Gretta inizia a piangere e raccontando di Michael, un ragazzo di cui si era innamorata da giovane, che le cantava la canzone The Lass of Aughrim, ma pochi giorni dopo la partenza in convento di Gretta, muore. Il marito Gabriel la fraintende e inizia a riettere se veramente siano stati felici; cos scopre il distacco che separa la moglie da lui e la propria mediocrit.. La neve(variante della polvere) copre ogni cosa, qualcosa di statico, freddo ma allo stesso tempo rappacica, rilassa, da un senso di tranquillit. Gabriel un personaggio maturo: Commette lerrore di aver frainteso; Raggiunge una pace interiore; E legato in parte al passato e in parte al presente. Il nome Gabriel: Arcangelo che richiama i morti alla vita. Colui che rivela la gravidanza a Maria. Il nome Michele: Colui che ha il compito di cacciare il calcio al Diavolo Colui che discende negli Inferi per il gesto. *Epifania: rivelazione della moglie Pirandello La poetica dellautore, (il suo pensiero e i suoi punti fondamentali) si articola in: Contrasto tra usso e forma; Contrasto tra volto e maschera(oppressione interiore) Contrasto tra tempo e durata; Contrasto fra comicit e umorismo. Flusso e Forma Secondo Pirandello la vita unincessante usso continuo di venire , che contemporaneamente costante e uguale a s stesso: luomo rientra in questo meccanismo vitale per per poter vivere ha bisogno di trovare in questo usso vitale degli appigli, di punti fermi a cui aggrapparsi per riuscire ad affrontare la vita. Questi punti di riferimento sono le forme, che sono i principi, i valori, gli schemi mentali che ogni individuo ha , e servono per tentare di bloccare il usso vitale ma sono articiali, sono forme destinate al fallimento; poich non esistono principi certi per tutti, la visione della realt pessimista. Volto e Maschera

Gli uomini non sono mai in grado di rapportarsi con gli altri in maniera autentica, ma col bisogno dellutilizzo di maschere. Non esiste un unico Io una vera identit, ma esiste la frantumazione dellio: divisione delle maschere con tante identit diverse, che escono fuori nelle diverse situazioni e a volte non si nemmeno pi ununica identit con s stessi; altre volte invece non si riesce pi a riconoscere s stessi. Esistono tanti esseri quante le realt con cui luomo entra in rapporto: le maschere. Luomo sfrutta tante maschere per ogni situazione adatte per vivere nella societ e per rapportarsi con il mondo, e se si toglie la sua, si accorge di essere nessuno, pertanto luomo non pu vivere senza maschera, gli impossibile. Se prova a scoprire la propria identit, si accorge di non averla proprio perch indossare maschere unabitudine che lo porta a non farne a meno: sono tutti i suoi schemi, e modelli di comportamento. Luomo ha innite identit. -> Uno, nessuno centomila. Tempo e durata Luomo convinto di vivere in un tempo oggettivo, mentre in realt vive in un tempo soggettivo di durata. Lindividuo vive in relazione al suo stato danimo, per cui il tempo si dilata o si restringe: la vera dimensione del tempo la durata. Comicit e Umorismo Comicit presente quando si ha lavvenimento del contrario e Umorismo presente quando si ha il sentimento del contrario. La comicit istintiva, automatica e invece lumorismo un concetto pi profondo, il seguito di una riessione, che tocca lo stato danimo. Un esempio la differenza tra lessere e lapparire: provare piet per ci che non appare ma che realmente esiste. Un esempio nella Letteratura il Don Abbondio di Manzoni, noto agli scrittori e molto criticato nella Letteratura Italiana, personaggio perfetto che incarna lumorismo. Tutto questo comporta ad una visione relativista , vale a dire che nella vita non esistono certezze uguali per tutti, non esiste una verit assoluta, ma ognuno ha la sua. Soluzioni del meccanismo: Morte Follia Il fu Mattia Pascal (1904) Il protagonista Mattia Pascal, un personaggio modesto che vive nei pressi della Liguria, alla morte del padre, questi gli lascia una discreta fortuna che presto perde a causa del tutore. Nelladolescenza sinnamora di una ragazza Romilda, la quale mette incinta ed costretto a sposarla, il loro un matrimonio riparatore. Mattia conosce la suocera che si dimostra unarpia, tiranna e oppressiva nei suoi confronti. Perde lunica glia che ha ed costretto a subire il disprezzo e le persecuzioni della suocera dispotica. Nel frattempo lui lavora nella biblioteca, un modesto impiego dopotutto,ma tutto gli appare squallido, e dopo lultima lite famigliare, Mattia decide di fuggire dalla sua situazione in Francia a Monaco, anche per vincere il denaro perso. L, vince uningente somma di denaro al casin, e preso da un impeto di rabbia nei confronti della moglie e della suocera decide di ritornare e di rifarsi una vita. Proprio al ritorno in treno, un giovane si suicida e viene riconosciuto dalla moglie e dalla suocera come Mattia Pascal. Prima si arrabbia e poi considera veramente valida lidea di rifarsi una vita, di crearsi una nuova identit come Adriano Meis. Giunge a Roma, dove decide di fermarsi , e trova ospitalit nella famiglia di Anselmo, padre di Adriana della quale Adriano sinnamora che vive con il genero vedovo che la vuole sposare per saldare i propri debiti. Adriano e Adriana si frequentano, e Adriano vuole sposarla, e nel frattempo il genero inizia derubarlo. Adriano non pu denunciarlo cos come non pu sposare Adriana perch un possiede una vera identit, un documento perch lui ufcialmente non esiste. Cos, travolto dallesistenza (usso e forma), uccide questa identit facendo nta di esser morto sostituendo il suo corpo con quello di un pastore. Inne ritorna nel suo paese ligure, dove viene riconosciuto solo dal fratello e continua a lavorare scrivendo la sua storia, nch non avviene terza e ultima morte denitiva.

Teatro pirandelliano Il teatro pirandelliano viene suddiviso in quattro fasi: Fase del teatro verista: in cui le commedie portano in scena trame realistiche , verosimili, scene quotidiane esempi opere: Pensaci Giacomino (ambientato in Sicilia). Fase del teatro grottesco (tragicomico): umoristico, in cui le commedie portano scene apparentemente comiche , che in seguito si rivelano umoristiche. esempi opere: Cos se vi pare. Fase del metateatro (teatro nel teatro) : Pirandello utilizza il teatro per spiegare il teatro stesso, i meccanismi e le nzioni. esempi opere: Sei personaggi in cerca dautore, Enrico IV, Questa sera si recita a soggetto, e Ciascuno a modo suo. Fase del teatro simbolista: fase in cui Pirandello si avvicina al Decadentismo, ricco di immagini simboliche. esempi opere: I giganti della montagna.

Fase del metateatro Rappresentare e mettere in scena i meccanismi teatrali per spiegare la nzione che alla base di questi. Questo meccanismo ben visibile in sei personaggi in cerca dautore, il quale strutturato in modo tale da coinvolgere da subito gli spettatori. Allinizio gli spettatori seduti in platea vedono entrare dal fondo il macchinista, il direttore di scena, il capocomico, e i vari attori che si accingono a provare la commedia Il gioco delle parti. La prima volta che il pubblico assiste a questa rappresentazione di teatro rimane sconcertato con tutta questa messa in scena. Si ottieneLa caduta della quarta parete (il sipario) , cio il palcoscenico (nzione) e la platea (realt) si fondono no ad essere ununica entit: non esiste pi distinzione tra nzione e realt. Tutto ci serve a Pirandello a far comprendere che il teatro nel momento in cui mette a nudo la sua nzione diventa pi vero della realt nella quale si indossa una maschera, quindi si nge senza accorgersene. Sei personaggi in cerca dautore (1921) Considerato un capolavoro, non piacque immediatamente. E una commedia suddivisa in atti. Il luogo della commedia il teatro in cui si vede arrivare dal basso della platea i sei personaggi creati dalla fantasia di un autore che non ha voluto scrivere la loro storia, e tuttavia sono vivi e smaniosi di rappresentare il dramma di cui sono protagonisti. Salgono sul palcoscenico interrompendo le prove degli attori in Il gioco delle parti (commedia di Pirandello). Gli attori si fermano e i sei personaggi iniziano ad affermare di essere i sei personaggi che devono recitare, e intanto presentano i loro ruoli: il Padre, la Madre, la Figliastra, il Figlio, il Giovinetto e la Bambina. Si rivolgono al capocomico, dicendo di essere incompiuti proprio perch la loro storia non stata messa in scena; e chiedendo inne di mettere in atto i loro ruoli. Iniziano a raccontare il dramma: il Padre dopo aver avuto un glio, ha costretta sua moglie cio la Madre a unirsi con un suo segretario, perch convinto di un loro rapporto e di una vita felice fra i due. Cos avviene, e dal rapporto nascono la Figliastra, il Giovinetto, e la Bambina. Alla morte del segretario, la Madre per guadagnarsi da vivere si dedica ai lavori di cucito presso una signora, la quale in realt gestisce una casa da appuntamenti, dove lavora la Figliastra. Durante un appuntamento si ritrova ignara il Padre, con il quale grazie allaiuto della Madre evita per fortuna lincesto , cos i due non hanno un rapporto (il caso). Il Padre, essendo morto il rivale decide di accogliere in casa sua tutta la famiglia. Il capocomico gli interrompe dicendo di volergli mettere in scena, allora gli attori iniziano a tentare di fare rivivere la scena dellincontro del Padre con la Figliastra, ma viene interrotta la prima volta dal Padre e la seconda dalla Madre. Cos i sei personaggi continuano la recita della loro storia dopo lultima scena; ma la situazione precipita: il Figlio non accetta quelli che considera degli intrusi, la Bambina annega nella vasca da bagno, e il Giovinetto per il rimorso di non aver evitato la morte della sorella si spara. Tutto si ferma, gli attori affermano che sia solo nzione ma il Padre afferma cha sia la realt; gli attori e il capocomico se ne vanno, e restano solo quattro personaggi al buio. Il nale molto ambiguo per cui ognuno interpreta il nale a modo suo.

Analisi Con questo tipo di rappresentazione si vuole indicare che a teatro non possibile rappresentare una tragedia perch la vita stessa una tragedia. Non dare una vita vera ai sei personaggi, signica evitare di fargli morire di dargli delle forme. Lautore decide di lasciargli incompiuti perch dargli vita signicherebbe ingabbiargli in una forma, e quindi uccidergli. Rimanendo incompiuti i sei personaggi restano vivi; ma loro vogliono vivere,-> recitare la loro commedia, darsi una vita per diventare persone ed essere concreti. Enrico IV (1922) Antefatto: Un giovane ragazzo che impersona Enrico IV imperatore tedesco che implor a Matilde di Canossa il perdono di Gregorio VII. Durante la festa in maschera il giovane cade dal cavallo (caduta organizzata da Belcredi) e impazzisce. Per circa ventanni vive nella convinzione di essere Enrico IV, e viene anche assecondata la follia dai famigliari, che riproducono nella sua villa lambiente di un castello e stipendiando delle persone che si prestano a recitare per lui il ruolo di servitori (i consiglieri segreti). Guarisce dopo dodici anni , continua ancora per molto tempo a ngersi Enrico IV recitando lunica parte che gli consentita di fare a coloro che un tempo lo tradirono: Matilde di Canossa, nella realt Matilde di Toscana di cui era innamorato, ma lei sposo il suo rivale Belcredi. Un giorno riceve la visita del medico, Matilde, con sua glia Frida, il suo danzato, e Belcredi: con lintento di far guarire Enrico IV sottoponendolo allo shock di vedere Frida travestita da Matilde di Toscana. Poco prima dellincontro con Frida e dopo aver visto Matilde (la quale inizia a dubitare della sua nzione) con Belcredi, rivela ai suoi servitori di esser guarito da alcuni anni. Quando Enrico IV incontra Frida e cerca di abbracciarla Belcredi tenta di impedirglielo, Enrico IV lo uccide svelando la verit. Il nale ambiguo. Analisi In questa commedia sono molti i temi trattati dallipocrisia alla follia. Il personaggio di Enrico IV si rifugia in questa identit e costume, perch lesistenza di questo personaggio nella storia un elemento certo e concreto, e in pi Enrico IV consapevole del suo costume e della sua recita ma preferisce non affrontare la realt(non provare dolore), solo guardarla dallesterno, la realt ipocrita della societ fatta solo di pregiudizi e forme oppressive che tutti devono seguire. Perch secondo la poetica di Pirandello pi grave recitare senza esserne consapevole, infatti quando gli ospiti lo incontrano lui li d lordine di fargli vestire, e si diverte a guardargli con il loro costume addosso, disorientati su come recitare e cosa dire, perch in questo modo dimostra la loro falsit nel mondo reale. Simboli: La follia, unico modo per fuggire dalloppressione della realt, il pazzo infatti il vero sano che ha imparato a difendersi dalloppressione della societ. E colui che viene schiacciato dalle regole, dai meccanismo delluomo stesso. La follia il prezzo pi alto da pagare che comporta sempre alla solitudine o alla morte, tipico prezzo dellintellettuale decadente. Rapporto tra vita e teatro: il teatro pi vivo e vero della realt stessa, perch nel teatro si consapevoli di recitare, mentre nella vita si recita, si nge senza saperlo. Follia di Amleto. Approfondimento Dopo otto anni di nzione, lanonimo protagonista del dramma decide di svelare la verit e di confessare la sua assurda e paradossale scelta: egli, infatti, guarito dalla malattia mentale causatagli da una caduta da cavallo, ha volontariamente continuato a interpretare la parte di Enrico IV, rinunciando a rientrare in possesso della sua autentica identit. La confessione avviene nel modo pi inaspettato e stravagante. Congedati gli ospiti, che erano stati costretti, per assecondarlo, a indossare i panni di personaggi medievali, si rivela ai suoi servitori sbigottiti e impauriti con un lungo e delirante discorso, in cui si condensano alcuni dei nodi pi signicativi del pensiero e dellarte pirandelliana. Il testo si presenta come

un lungo monologo, solo a tratti interrotto dalle brevi e timide battute dei servi, sbigottiti e stupefatti dalla rivelazione del protagonista. Se attraverso le didascalie che rileviamo gli atteggiamenti e la gestualit dei personaggi, soprattutto grazie alla originalissima forma della scrittura teatrale di Pirandello che cogliamo la forte drammaticit della scena. Le continue interruzioni, le frasi sospese, le ridondanze, gli sforzi di chiaricazione e le improvvise reticenze di Enrico IV conferiscono al discorso un valore aggiunto di signicato e lo rendono vivo e presente, come recitato direttamente su un palcoscenico. La nzione del protagonista solo apparentemente pi folle di quella degli altri, che nella vita reale credono di essere sinceri e invece sono costretti a recitare una parte che tanto pi gravosa in quanto spesso inconsapevole. Egli, costringendo i suoi interlocutori a partecipare a unassurda mascherata, non fa che mimare, con ironica e crudele consapevolezza, quello che normalmente accade in tutti i rapporti umani, in cui sono gli altri a stabilire e a imporre agli individui i loro comportamenti. Tutti gli uomini, infatti, secondo un tipico ragionamento pirandelliano, sono oppressi dai pregiudizi e dalle opinioni correnti. La morale comune impone di assumere unidentit falsa e limitativa che, come un marchio permanente, capace di condizionare sotto ogni aspetto lesistenza, specie quando unetichetta infamante come quella di pazzo. Gli uomini credono di essere liberi, di poter indirizzare con le proprie decisioni la loro vita, ma sono in realt schiavi delle tradizioni del passato, n pi n meno di come accade in quel castello, dove tutti sono costretti a sottomettersi alle pretese di un fantasma della storia come Enrico IV. I morti fanno sentire la loro pesante oppressione attraverso il patrimonio di usanze, morali, convenzioni che impongono ai vivi. Tutte le emozioni, tutti gli impulsi vitali dellindividuo devono conformarsi alle regole comuni e devono rivestirsi di parole insignicanti, che, come gusci vuoti, fatalmente tradiscono il desiderio profondo di comunicazione delluomo e lo costringono a una solitudine dolorosa e irreversibile. Se la vita reale dunque totalmente inautentica, la scelta di assumere volontariamente una maschera, sembra suggerire Enrico IV con il suo discorso, allora una scelta dettata pi dalla saggezza che dalla follia, perch rappresenta la denitiva rinuncia a ogni compromesso e il rifugio in una dimensione atemporale sottratta al dolore e al dubbio. In questo brano, come in tanti altri testi di Pirandello, il conne tra follia e ragione labilissimo, anzi labilit dello scrittore siciliano sta nel rovesciare continuamente i due termini, creando nello spettatore un senso di totale disorientamento. Per Enrico IV pazzi sono coloro che continuano, senza porsi domande e interrogativi, la loro piatta e insignicante esistenza sotto il peso di un giogo di cui neanche si accorgono. Gli uomini riconosciuti e dichiarati folli sono invece, a loro modo, pi liberi, in quanto non sono costretti a rispettare le regole e le forme comuni. Questa loro condizione di anarchia morale li rende per sospetti; sono soggetti pericolosi che vanno rinchiusi ed emarginati, perch le loro parole hanno la forza di creare terrore e di scrollare dalla fondamenta tutto il sistema di costruzioni e di false regole che la societ s costruita con la logica razionale. Il tema della pazzia frequentemente presente nellopera di Pirandello che lo eredita dalla cultura decadente, attenta a ogni forma di devianza al dominio della ragione. Pi che unattenzione psicologica ai meccanismi anomali della mente malata, Pirandello riette sulla pazzia come fenomeno sociale; essa, infatti, rappresenta per lui nientaltro che uninvenzione della societ per autodifendersi dagli individui che con i loro comportamenti e i loro ragionamenti fuori dal coro rischiano di sgretolare i principi del vivere comune. Quello che interessa dimostrare allo scrittore agrigentino, attraverso lanalisi di questa problematica, inoltre la fragile sicurezza degli uomini sani, costantemente a rischio di uscire di senno per limprovvisa rottura dei legami che li tengono avvinti ai meccanismi carcerari dellesistenza. Pazzia e ragione convivono costantemente nellanimo di ciascun individuo, come il corpo e la sua ombra, pronti a scambiarsi i ruoli in ogni momento e in ogni stagione della vita. La pazzia, in questottica, pu dunque divenire anche una deliberata scelta, effettuata e interpretata dallindividuo come una condizione di privilegio intellettuale con cui poter osservare la vita da un punto di vista originale e poter rivelare, senza freni inibitori, quelle dolorose e crudeli verit che il quieto vivere preferisce tenere nascoste. Ma una scelta che, come dimostra il caso di Enrico IV, costa un prezzo altissimo e dolorosissimo: la rottura di ogni legame con lesistenza, la rinuncia a una vita che, per quanto meschina, fa sentire comunque la forza del suo richiamo. La drammaticit e complessit di questo straordinario personaggio pirandelliano sta proprio in questo uttuante movimento psicologico, che lo fa oscillare tra il disprezzo per le ipocrisie

degli uomini e la nostalgia insopprimibile della vita. Dovr, nellultima scena della commedia, giungere a un gesto estremo, luccisione del rivale Belcredi, per tagliare completamente i li con il passato e rinunciare per sempre a ritornare se stesso.

Giovanni Pascoli (1855-1912) Vive una vita segnata dai lutti famigliari, la morte del padre al quale dedica la poesie X agosto , la morte della madre, della sorella, e dei due fratelli: da cui viene inuenzata anche la sua produzione letteraria. Di formazione Positivista, un poeta vate decadente e scrive le raccolte Myricae, i Poemetti, i Canti di Castelvecchio, e i Poemi conviviali. Myricae, <<tamerici>> Pascoli paragona la poesia contenuta in questa raccolta ad umili piante che si elevano poco dalla terra. La sua poetica incentrata sul tema decadente, simbolista in cui il protagonista il semplice mondo nel quale scopre signicati profondi e corrispondenze segrete. Una tematica molto presente in tutte le poesie, il <<nido>> famigliare nel quale vive insieme alle due sorelle Ida e Maria, nch una non si sposa. *la natura lo specchio delle angosce del poeta. Simbologia pascoliana: il nido: da un senso di protezione, di calore e affetto, di cui fanno parte solo le persone con legami di sangue, poich per Pascoli gli ambienti protettivi sono quelli chiusi, al sicuro dalla realt, il microcosmo del male. la culla dei bambini: sinonimo del nido, qualcosa di protettivo, perch indica il rapporto tra madre e glio, simbolo di regressione, paura di crescere e di affrontare la vita. siepe, cancello, o muro: variante del nido, protegge lambiente chiuso. i morti: che collegano il mondo delle presenze vive e i ricordi di chi non c pi, ma i morti in Pascoli hanno sempre una presenza viva, ritornano, parlano, sono quasi in un limbo (collegamento vita-morte). il buio: simbolo negativo, ignoto,che suscita paura delloscurit, incertezza. la nebbia: ha un duplice signicato, ha valore protettivo, protegge luomo da ci che non vuole vedere, e a volte impedisce impedisce di vedere alluomo ci che lo circonda. le campane: hanno duplice signicato, sono simbolo di sogno, ritorno allinfanzia, e a volte di morte, dolore e angoscia. gli uccelli: hanno un duplice signicato, sono simbolo di leggerezza, di sogno di distacco dal dolore e a volte anche simbolo di morte. es.Nella poesie l Assiuolo. il ore: contiene molti signicati, simbolo di bellezza, fascino, seduzione o violenza, solitudine, incapacit di comunicare, simbolo di sesso morboso, sopraffazione. es. Nella poesia, Il gelsomino notturno, quando la sorella Maria si sposa, e si allontana dal <<nido>> famigliare. Pascoli non ha mai rapporti con le donne, osserva solo dallesterno i rapporti altrui. Caratteristiche della tecnica pascoliana: Impressionismo: rappresenta la realt naturale per immagini staccate, simili a pennellate di vari colori che descrivono le diverse impressioni suscitate dal poeta Espressionismo: rappresenta la realt deformata in base allo stato danimo del poeta che cerca di gettare le inquietudini e le sofferenze. La realt sempre soggettiva in Pascoli.

Lardito sperimentalismo linguistico (uso del linguaggio scientico, e del gioco di gure musicali e retoriche) e la visione simbolica del reale sono il segno dellinquietudine esistenziale del poeta, della sua incapacit di orientarsi in un mondo misterioso e oscuro che sfugge ad ogni controllo razionale.

La pioggia nel pineto di Gabriele DAnnunzio DAnnunzio fu un autore vario nelle sue tematiche affrontate e vide pi fasi letterarie. In poesia si adegua allEstetismo e Panismo, a questultimo appartiene la raccolta poetica che passa sotto il nome di Alcyone, di cui fanno parte alcuni testi poetici pi famosi di DAnnunzio, come La pioggia nel pineto e La sera esolana. Il termine Panismo, deriva dalla divinit greca Pan, che signica dio della natura e al tempo stesso signica anche tutto. Questo termine indica la completa fusione dellindividuo con la natura. *Alcyone: nome poetico dei gabbiani, delle procellarie che volano sul mare e lanciano i loro rauchi stridi fra il rombo dei morosi. Passa la nave mia, sola, tra il pianto degli alcion, per lacqua procellosa.. Mito greco: Alcyone glia di Eolo, moglie di Ceica, glio di Espero che parte in mare. Quando Alcyone vede Ceica morto sulla spiaggia dopo un naufragio, ella inizia a correre, e per sua volont vola verso di lui, stridendo ed emettendo un suono lamentoso (metamorfosi del gabbiano per il dolore): per grazia degli dei anche Ceica viene trasformato in un gabbiano, e insieme vivono condividendo il loro amore anche da gabbiani. Metamorfosi di Ovidio. Metamorfosi ed elevazione sopra il mare e la terra, radendo le onde in mare di tempesta.. DAnnunzio ritiene che la natura sia una realt viva in persona, che diviene una natura animata da una principio divino; a questo rituale vitale partecipa il poeta, che vuole immergersi completamente nella natura no a fondersi con essa. Si tratta di un processo di metamorfosi , per cui luomo perde la sua singola identit e assume uno stato o fattezze di tipo vegetale o animale. La natura a sua volta assume forme, caratteristiche umane (elemento: personicazione in poesia). La raccolta Alcyone narra lestate trascorsa dal poeta in Versilia (Toscana), raccolta che viene divisa in quattro momenti dellestate. Alcyone, seconda sezione: La pioggia nel pineto 1902 Applicazione completa del Panismo , idea di una progressiva trasformazione dellelemento non umano in umano, metamorfosi. Protagonisti: il poeta e la sua donna Ermione. I due stanno passeggiando in una pineta , e improvvisamente inizia a piovere, scoppia il classico temporale estivo. Il poeta chiede di tacere, di fare silenzio, invita ad ascoltare richiamando la partecipazione di tutti <<Taci. Odi? Ascolta>>. Questa pioggia produce una serie di suoni <<crepitio>> colpendo gli elementi naturali, sembra un pianto dal cielo, simbolo di puricazione, il principale strumento che favorisce la metamorfosi. Il ritmo della pioggia aumenta dal verso 25 mentre gi la metamorfosi inizia dal verso 20 <<piove sui nostri volti silvani>>. Secondo passo della metamorfosi nel verso 55, dove si susseguono le due similitudini <<darborea vita viventi; e i tuo volto molle di pioggia come una foglia, e le tue chiome auliscono come le chiare ginestre>>. Il rumore della pioggia si intensica dal verso 65, nel quale la pioggia ricopre i suoni delle cicale e delle rane , versi 89-91 << La glia dellaria muta; ma la glia del limo lontana>>. Dal verso 97-99 si avverte una sensazione panica, serena <<Piove sulle tue ciglia nere s par tu pianga ma di piacere; non bianca, ma quasi fatta virente (verde) par da scorza (corteccia) tu esca>>. In questo contesto luomo e la donna assumono fattezze vegetali, verso 104 <<il cuor nel petto come la psca intatta, tra le plpebre gli occhi sono come le polle tra lerbe, i denti negli alvoli sono come mandorle acerbe>> si immergono nella Natura, nella quale la loro identit si dissolve. La Natura a sua volta assume caratteristiche umane, i protagonisti dentro a questa pineta sono lontani dal mondo esterno. La ne della poesia si chiude con la completa metamorfosi.

La bravura del poeta in un testo come questo non stata solo di aver realizzato la metamorfosi a livello tematico ma anche a livello stilistico; le parole si smaterializzano progressivamente diventando dei suoni. Componimento-> musica, Natura musicale. Vocaboli: *fulgenti: brillanti da fulgens. *auliscono: profumano da aulens, aulentis (profumato). *mirto: sacro a Venere. *illuedere: divertire. *favola bella: la favola dellamore. Figure retoriche e di posizione: Verso 65: <<Ascolta, ascolta>>, geminatio. Verso 75-76: << Pi sordo, pi oco sallenta si spegne>>, climax discendente. Verso78-79: <<ancor trema, si spegne, risorge, trema, si spegne>>, accumulazione. Verso 89-91:<< La glia dellaria muta; ma la glia del limo lontana>>, perifrasi.

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