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Cronaca di una carretta patagonica.

Eh s, cara mia, ce nandiamo unaltra volta,


per fortuna non puoi lamentarti! mi ripeteva il
mio padrone. Risparmi tempo e fatica. Mi vedi
forse lamentare? o gi! troppo tempo e fatica
sulle mie spalle ed il mio destino non cam"ier!.
Che ra""ia! #ridargli con tutti i miei legni le
mie proteste e lui, a"ituato alludito deserto,
non ode. E s che a""iamo parlato insieme,
altroch$ se a""iamo parlato!
%overo &ino, che magro sei! ' dir il vero,
grasso non sei mai stato, non ne hai mai avuto il
tempo, ma non ( colpa mia. &i ho sempre voluto
"ene come ad un fratello.
E pensare che c( gente che non comprende che si
possa sentire fratello un cavallo!
%ensa che per me))o ti te, sono riuscito a capire
*uesti indios che si facevano seppellire con il
loro cavallo, come mi raccontava mia nonna.
Chiss!, che un giorno anche a noi ci
seppelliscano in uno stesso fossato, l!, in me))o
al deserto. +ai, in uno dei nostri viaggi, *uando
sarai cos stanco che vorrai fermarti l, sen)a
altri cammini da percorrere.
'spetteremo insieme larrivo della nonna, che con
il suo carro a))urro ci porter! nella sua terra
misteriosa e lontana. Me ne ha parlato cos tanto
*uando ero piccolo!
Come sempre mim"rigliava il cavallo, mi riempiva
con una montagna di pelli e via, lui in cima a
tutto, come sempre, comera giusto.
-ovevo ini)iare il mio cammino e sinceramente lo
facevo con una svogliate))a del diavolo, ma la
voglia dovevo mettercela, perch$ *uesto &ino non
aveva testa e, un passo dopo laltro, un passo
dopo laltro, andava avanti sen)a farsi domande,
solo camminava...
-on +olito, cos chiamavo il mio padrone, in
realt! il suo nome era %edro, guardava il cielo
per un lungo tempo, mentre ci allontanavamo dalla
sua "aracchetta che lui chiamava estancia.
.ene, per un "uon pe))o di cammino avremo "uon
tempo, allalte))a della #ola del %eccato, vedrai
che piover!. /on sare""e male accelerare. &ino
hai capito?0
E intorno silen)io, solo silen)io rotto
soavemente dal nostro ritmo, fino a *uando %edro
cominciava a parlare.
Eh s, se mi fossi sposato sare""e stato
diverso, non pensi? -omandava non so se a se
stesso o a noi.
1na donna ( un "uon affare. Meglio di un viaggio
di pelli di prima *ualit!, ti aspetta, ti
custodisce, sta )itta se vuoi silen)io e parla se
vuoi parole. /on ho voluto *uando dovevo volerlo
ed ora sono sposato con la mia carretta, con il
mio cavallo, con le mie pelli.../o, non ( che non
vi voglia "ene, &ino...'nna...
Cos mi chiamava, che gioia sentire il mio nome
nella sua "occa. Me sem"ra di ascoltarlo ancora.
'nna, diceva soavemente.
2l fatto ( che una donna ( diversa. E come se a
te 'nna, ti dipingono di nuovo, ti lustrano, ti
puliscono e ti lasciano riposare tutto *uello che
vuoi. +aresti contenta non ( cos?
Certo non verresti con me, riposeresti un po, ma
continueresti a volermi "ene...spero.
+ che gli volevo "ene, come non volergli "ene?
'""iamo passato la nostra vita insieme, a""iamo
riso, parlato, dormito ed anche pianto una volta.
o appreso com( un uomo felice in
contrapposi)ione con lui, con *uestuomo
disgra)iato, sfortunato. o conosciuto i suoi
desideri, i suoi lamenti, le sue domande, sono
arrivata a confonderlo con me stessa. 3uante
volte mi sono chiesta che differen)a cera tra
noi e la conclusione era4 nella sua carne e nel
mio legno.
Che caldo sta facendo! Mi sto arrostendo. &ino,
hai sete?
2l cavallo gli rispondeva *uasi sen)a voce,
allora, scendeva e con le palme della mano lo
a""everava.
&u 'nna, avresti "isogno di un po di grasso
negli assi, ma dovrai aspettare.
Come capiva le mie necessit!! -el resto anchio
intuivo le sue. 3uando, per esempio, si
addormentava, cercavo di non scuotermi troppo,
*uando aveva fretta le mie ruote non toccavano
terra.
1na volta vidi avvicinarsi unaltra carretta,
%edro dormiva, allora, diedi uno scossone e lo
svegliai.
Ehi, che succede? &ino, vuoi amma))armi? poi
guardandosi intorno vide il carro e cap.
+i avvicinarono con un desiderio enorme di
fermarsi, parlare un momento, "ere *ualche mate.
#li occhi continuarono ad incrociarsi, fino a
che, sen)a diminuire la marcia, si lanciarono il
loro 5+alve compare! e continuarono verso il
niente sen)a fine.
Chi sar!? /on portava pelli...'vr! una donna?
%u6 darsi che a""ia anche figli, non ti pare
&ino? domandava con un sospiro profondo, mentre
prendeva la "ottiglia di vino ed ingurgitava
lultimo *uarto che rimaneva.
-ai &ino, for)a, tra poco si mangia, non lo
scordare.0 E, sen)a motivo, rise sonoramente e
sen)a allegria.
'rrivava la prima tappa4 7aguna larga.
2l fuoco era la prima cosa da fare. 7arrosto era
cos caratteristico che persino la mia ruota
sinistra ne aveva assor"ito lodore.
Ero la sua om"ra, lunica ed intanto &ino cercava
un po der"a tra gli ar"usti spinosi.
%edro si tirava a terra per riposare, appoggiava
la testa sulla mia ruota e mi parlava.
'nna, non so se sar! vero, io ci credo, perch$ (
stata mia nonna a dirmelo. Mi ha fatto -io, sai?
Ed a tutti, anche a *uello che a""iamo incrociato
prima, *uando muoia andr6 con 7ui. /on so che
lavoro mi toccher! fare, ma andr6 con 7ui.
Mi diceva la nonna che sar! un luogo "ellissimo.
+ar! meglio che la nostra estancia? Certo che
*uesto -io avr! una *uantit! enorme di pecore
merinos di prima *ualit!, pu6 anche darsi che mi
regali un pe))o di terra ed un gregge tutto per
me. .asta che non sia come tutti i padroni che,
se possono, ti spellano.
Eh s, cara 'nna, sono proprio importante, mi ha
fatto -io, non so come, ma mi ha fatto 7ui, me
lha detto la nonna e lei non ha mai mentito.
' te invece, ti ho fatto io. Chiss! che non possa
venire anche tu con me *uando muoia, ed anche
&ino...chiss! che alla fine non riesca ad
ingrassare!
1na risata lo accompagnava mentre toglieva il
pe))o di pecora dal fuoco e mangiava sen)a sosta
fino a lasciare losso pulito. ' volte si faceva
una pennichella, ma generalmente si metteva
nuovamente in viaggio e la sua siesta la faceva
accompagnato dal suono monotono delle mie ruote e
dal silen)io infinito del suo deserto.
-a *uella chiacchierata, ho cominciato a pensare
che la differen)a tra noi fosse proprio *uella,
cio( che a lui lo ha fatto -io.../on so,
limportante ( che il mio %edro non si scordi di
me e mi porti con lui *uando sia il momento, o,
se preferisce, lo porter6 io, come ho sempre
fatto.
2l tempo stava peggiorando e *uando si (
svegliato, le nu"i erano gi! minacciose. %edro
guard6 davanti, cercando di capire dove erano
arrivati ed intravide la salita della strega.
8ece accelerare &ino. /on che fosse una salita
particolarmente lunga, erano solamente trecento
metri, ma per il povero &ino era molto dura, ogni
volta che tornava ad affrontarla era peggiore.
%edro scese, prese il cavallo per le redini ed
ini)i6, dapprima a tirare, poi a spingere le mie
ruote cercando di alleggerire il peso a &ino.
3uando arrivavo a *uesta salita, mi rendevo conto
di *uanto ero fortunata, anche se non potevo mai
decidere niente, *ui, sulla salita della strega
ero felice che mi portassero.
3uando eravamo *uasi in cima le prime gocce
ini)iarono a "agnarmi e, finalmente,
oltrepassando la curva di *uellori))onte,
appariva nuovamente la meseta, piana ed
accogliente.
Maledetta ac*ua! &i sem"ra *uesto il momento di
arrivare? grid6 verso il cielo %edro, mentre la
pioggia, improvvisamente torren)iale, formava
fiumi che correvano tra le rughe dure del suo
viso arra""iato e si perdevano tra i suoi vestiti
che la restituivano nera e sporca.
2l camminare si faceva pi9 lento, &ino for)ava i
suoi passi nella terra che si stava trasformando
in un fango spesso ed appiccicoso. :gni passo
sem"rava lultimo.
-on %edro era preoccupato, lo capii su"ito,
perch$ la "ottiglia del vino rimaneva al suo
posto, scordata.
%ioggia maledetta! continuava a ripetere con
ra""ia, colpendo con le sue grida decine di gocce
che saltavano in ogni dire)ione.
8or)a &ino, adesso facciamo una sosta, for)a!
incitava, ma &ino non ce la faceva pi9. %rima si
ferm6 e mentre don +olito scendeva, scivol6 su se
stesso e cadde nel fango. %edro con uno sfor)o
enorme riusc a farlo al)are.
-ai &ino, ancora un piccolo sfor)o, ci fermeremo
un poco pi9 avanti!, ma il cavallo non reagiva,
allora lo sciolse da me e lo lasci6 a terra sul
"ordo meno fangoso che trov6.
7a pioggia era dura come grandine.
-on %edro scaric6 un mucchio di pelli con le
*uali copr, come meglio pot$, &ino, poi tir6
unaltra pelle sotto di me e vi si tir6 sopra, al
riparo dalla pioggia, aspettando.
'nna, *uesta volta si ( messa "rutta, non so se
&ino ce la far!, sta proprio male!
2mprovvisamente pianse. Mi sem"ra ieri. E stata
lunica volta che a""iamo pianto, s perch$,
approfittando della pioggia, piansi anchio.
-on +olito...che nome pi9 appropriato per il mio
caro don %edro.
Meglio cos...meglio cos. Continuava a
ripetere, *uasi sussurrando.
%ass6 molto tempo di silen)io, fino al tramonto
allor *uando la pioggia cess6.
%edro sentendo un grido di dolore, usc dal suo
rifugio. Era &ino, il suo ultimo saluto.
7aria era divenuta fredda a *uellalte))a e don
%edro accese un fuocherello con *ualche rametto
dar"usto, poi ini)i6 a "uttarci sopra i suoi
cuoi, ini)iando a "ruciarli, uno per volta,
lasciando nellaria un pu))o orri"ile.
2l fuoco sem"rava illuminare tutta la notte del
deserto e per il mio padrone fu una notte
insonne.
Mi parlava, mentre le fiamme tracciavano
lineamenti nuovi sul suo viso, o meglio, antichi.
2nfinit! dimmagini ini)iarono a "allare l!
sopra, tra il fumo ed il fuoco...una nonna
sorridente, un viso di padre e uno di madre che
non aveva mai conosciuto n$ aveva mai pianto. 1na
cavallo molto magro, un paesaggio sen)a fine, una
"aracca che era una estancia, un cammino
diritto fino a sempre.
2mprovvisamente si era girato verso di me, ero
l, mi sorrise ed accare))6 la mia ruota.
Cara 'nna, la mia fedele 'nna... +ospir6.
Ricordo che le prime luci dellal"a, mi
emo)ionarono come non mai. %edro si era
appisolato. 'ttesi pa)ientemente larrivo dei
primi raggi ed allora si svegli6. +i al)6 con uno
s"adiglio e su"ito si incammin6 nel fango.
o avuto paura, credevo mi a""andonasse e la mia
attesa fu davvero lunga, ma, torn6, il viso
stanco, triste, vuoto di speran)a.
Credo che non ci sia molto da fare, cara 'nna,
rimangono pochi cuoi, li lasceremo per la notte,
domani cercher6 un po dar"usti. +periamo
secchino in fretta.
+edette con la "ottiglia di vino in mano e,
lentamente, sen)a accorgersene, si addorment6.
2l cielo rimaneva limpido, come il deserto, tra
poco sare""e arrivata la notte. 7e pelli da
"ruciare erano poche, *uasi non le sentivo sopra
di me e sen)a fuoco il freddo avre""e potuto
vincerci.
%ensai che avre""e potuto "ruciare le mie parti
ed il pensiero mi diede un "rivido, ma realmente
lo avrei fatto con piacere per il mio don +olito.
%edro si sveglio con un "rivido di freddo. Era
gi! notte. %rese le pelli che rimanevano ed
ini)i6 a "ruciarle, per un po riusc a scaldarsi
ma i cuoi rapidamente svanirono e "en presto si
ritrov6 sen)a fuoco. +trapp6 dei cespugli l
vicino, ma ottenne solo fumo, allora mi guard6, i
miei pensieri si parali))arono nellattesa della
decisione, ma lui sorrise e mi parl6 tran*uillo.
'nna, non preoccuparti, non ti "rucer6, non
servire""e. +ei l;ultima cosa che mi rimane!
Cercai di protestare e solo allora mi resi conto
che non gli avevo mai parlato, avevo sempre
ascoltato. /on potei far niente.
+i tir6 sotto di me come un figlioletto nelle
"raccia di sua madre.
'nna, *uando sar! possi"ile, verr6 a prenderti,
stai tran*uilla. %arler6 con -io, gli dir6 che
non posso lavorare sen)a di te. 'spettami, vedrai
che torner6. %oi pi9 niente, saddorment6 ed
anchio mi lasciai andare, finch$ nella notte lo
ascoltai parlare ancora.
3uante pecore...tutte di prima *ualit!. 3uante!
'l mattino aspettai che si svegliasse, ma
continu6 a dormire e cos per molto tempo.
'desso don %edro non ( pi9 *ui, ci sono solo
ossa, se n( andato davvero.
2o sono stanca, ( tanto che aspetto. 3uando sento
un carro che passa sulla strada, dietro la
collinetta, spero sempre che sia don +olito che
viene a prendermi, ma non ( ancora venuto.
+ono vecchia e scoraggiata...se *ualcuno di voi
lo vedesse, ditegli che sono *ui, dove mi ha
lasciato e laspetto. Che venga presto.

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