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TERZO RAPPORTO
SULLINNOVAZIONE NELLE
REGIONI DITALIA
2005
nm g io
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tel
a s o ci et
II
Indice
INTRODUZIONE
XIII
Premessa
XIII
XVI
1.
1.1
1.2
2.
2.1
2.2
2.3
2.4
2.5
23
24
25
28
31
3.
39
3.1
3.2
3.3
3.4
39
41
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4.
69
4.1
4.2
4.3
I risultati conseguiti
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4.4
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3
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III
5.
85
5.1
5.2
5.3
5.4
86
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93
98
6.
99
6.1
6.2
6.3
Conclusioni
99
103
115
7.
117
7.1
7.2
Il Progetto ICAR
117
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8.
141
8.1
8.2
8.3
141
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152
9.
157
9.1
157
9.2
9.3
Conclusioni
162
185
10.
187
10.1
Introduzione
187
10.2
188
10.3
10.4
191
197
10.5
198
IV
PARTE II
205
207
REGIONE ABRUZZO
208
REGIONE BASILICATA
213
REGIONE CALABRIA
218
REGIONE CAMPANIA
223
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
227
232
REGIONE LAZIO
237
REGIONE LIGURIA
242
REGIONE LOMBARDIA
246
REGIONE MARCHE
252
REGIONE PIEMONTE
257
REGIONE PUGLIA
263
REGIONE SARDEGNA
267
REGIONE SICILIA
272
REGIONE TOSCANA
277
REGIONE UMBRIA
283
287
REGIONE VENETO
291
295
300
307
PARTE III
INDAGINE SULLE POLICY DI E-LEARNING
NELLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME
309
312
312
314
321
324
VI
332
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105
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164
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192
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PARTE II
VIII
208
209
210
210
213
215
215
215
219
219
220
224
224
225
228
228
229
233
233
234
239
242
244
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248
249
IX
253
253
254
258
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264
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268
268
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280
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288
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293
295
296
298
301
302
PARTE III
324
70
71
73
74
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136
149
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XI
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179
180
182
183
PARTE III
Figura 1 produzione documentale per anno
Figura 2. Tipologie di documenti e produzione annuale
Figura 3 Distribuzione geografica
Figura 4 Le tipologie di documenti
Figura 5 Gli ambiti di impatto
Figura 6 I beneficiari delle azioni di e-learning
XII
312
313
315
316
311
312
Introduzione
di Giulio De Petra
Responsabile Area Innovazione per le Regioni e gli Enti Locali del CNIPA
Premessa
Lo sviluppo dei processi innovativi prodotti dalluso delle tecnologie dellinformazione e
della comunicazione, e in particolare quelli relativi alle pubbliche amministrazioni, presenta
indicatori particolarmente positivi a livello locale. La pi recente indagine Assinform, a
fronte di una moderata crescita del mercato ICT nel 2004 (+1,5%, rispetto allo +0,1% del
2003) segnala infatti la performance particolarmente positiva del segmento della Pubblica
Amministrazione Locale (+2,7%), seconda soltanto al settore consumer (+3,6%). Il
mercato della PA centrale registra invece un calo di -1,2%.
Al dato quantitativo corrisponde la ricchezza e la variet delle iniziative e dei risultati che
abbiamo descritto in questo rapporto ma, soprattutto, dal punto di vista della interpretazione
dei fenomeni, il manifestarsi, a met del 2005, di una evidente discontinuit.
Questa discontinuit resa tanto pi significativa dallessere il prodotto dellintreccio
delle discontinuit relative a due diversi dimensioni dellinnovazione delle pubbliche
amministrazioni: quella della governance dei processi innovativi e quella della
realizzazione delle-government, entrambe descritte puntualmente nei capitoli di questo
rapporto.
Negli ultimi anni, a partire dalla definizione e dalla prima attuazione dei piani
nazionali di e-government, si posto il problema di come garantire che i processi
innovativi potessero coinvolgere le diverse amministrazioni e tipologie di enti locali che
caratterizzano lamministrazione pubblica italiana. Questa necessit non derivata da
pratiche concertative tipiche di altri e pi tradizionali settori, ma stata richiesta dalla
natura stessa delle tecnologie per le-government. Essa ha assunto inoltre particolare
rilievo nel momento in cui larchitettura istituzionale del paese si orientata fortemente
verso modelli di tipo federale ridisegnando, nei fatti prima e pi che nelle norme, la
mappa dei processi e delle competenze delle pubbliche amministrazioni.
Lobiettivo di una governance federata dei processi di e-government stato, fin
dallinizio, una sfida e una condizione di successo a tutti i livelli in cui stato posto.
Lo stato per i rapporti tra amministrazioni statali, spesso faticosamente costrette a
parziali cessioni di sovranit, per cercare di garantire economie di scala e integrazione dei
processi.
XIII
XIV
Abbiamo assistito, durante una prima fase delle-government, allavvio di una molteplicit
di progetti a livello locale caratterizzati da un quadro comune di riferimento capace di
garantire coerenza di obiettivi e di strumenti tecnologici di riferimento, ma ancora troppo
generale per garantire leliminazione di ogni incoerenza e sovrapposizione.
Obiettivo di questa prima fase stato consentire alla capacit innovativa che si era
accumulata a livello locale di confrontarsi con impegni realizzativi su larga scala, e con
modelli avanzati di gestione e di monitoraggio dei progetti. Parallelamente, stata
promossa la realizzazione delle infrastrutture a livello territoriale, che in alcune regioni si
sviluppata con grande rapidit.
Ne derivato, come documenta il rapporto, un patrimonio di realizzazioni in corso di
sviluppo, un numero significativo delle quali destinato a concludersi positivamente
entro il 2005. Ne derivato, soprattutto, un insieme comune di riferimenti professionali,
una cultura delle-government capace di produrre innovazione nelle pubbliche
amministrazioni locali ben oltre i risultati attesi dai progetti in corso.
Ma anche questa dimensione del processo innovativo non pi sufficiente. Non utile
e non necessario promuovere nuovi progetti di innovazione con le stesse modalit
utilizzate nella fase di avvio, se non per ambiti tematici limitati e fortemente innovativi
(come stato ad esempio nel caso della e-democracy e del t-government).
Diversi sono le priorit e gli obiettivi da perseguire oggi.
Occorre coinvolgere e includere nelle iniziative di innovazione tutte le amministrazioni e
gli enti locali, superando il digital divide territoriale. Questo richiede politiche nazionali
che incentivino il riuso delle soluzioni e la diffusione della banda larga, ma, soprattutto,
una capacit di governo e di supporto a livello regionale.
Occorre completare linnovazione dei servizi mediante la riorganizzazione e lintegrazione
dei back office. Questo richiede che le infrastrutture regionali aggiungano ai servizi di
connettivit i servizi di cooperazione applicativa. In tal modo, il territorio si candida ad
essere un soggetto che promuove e sostiene la cooperazione tra le amministrazioni e non
unappendice di processi di cooperazione settoriali.
Occorre passare dalla realizzazione dei progetti allesercizio e alla gestione delle soluzioni,
promuovendo condizioni organizzative ed economiche che consentano di recuperare i
benefici degli investimenti fatti nellinnovazione dei servizi. Le iniziative che le regioni
stanno definendo per la costituzione di centri di servizio territoriali gestiti dai comuni e
con particolare attenzione ai piccoli comuni, vanno in questo senso.
Proprio queste priorit e questi obiettivi reclamano una diversa e pi solida capacit di
governo, sia a livello regionale che a livello nazionale.
XV
XVI
XVII
XVIII
Parte I.
Il presente capitolo
stato redatto da Stefano
Kluzer e Giada Maio dello
Staff Centrale progetto CRC.
territoriale nellaccesso ai servizi di comunicazione a banda larga, riconosciuto come cruciale per lo sviluppo socio-economico nel presente e futuro prossimo da eEurope 2005,
fino al Piano per la banda larga promosso nel 2003 dal Ministro per lInnovazione e le
Tecnologie (MIT) e dal Ministro delle comunicazioni, e ai sempre pi numerosi piani e
iniziative regionali sul tema (si veda pi avanti).
Laltro aspetto da evidenziare, che accomuna e in parte salda i processi in
questione, il consolidarsi di un sistema di governance condivisa dei processi di innovaSi veda al riguardo il
Rapporto innovazione 2004,
pp. 8-10.
2
zione, forse fin troppo articolato almeno al livello nazionale2 (diversi tavoli, commissioni,
gruppi di lavoro), ma in grado di garantire una buona circolazione di informazioni tra gli
attori chiave coinvolti: MIT, Ministero per leconomia e le finanze, Regioni e organismi di
rappresentanza degli Enti locali.
A livello regionale, in particolare, si segnala come effetto diffuso della stipula
degli APQ SI, e dei meccanismi di concertazione preliminare e di gestione che li caratterizzano, il rafforzamento dei sistemi di coordinamento e concertazione sulle iniziative
per la SI tra le stesse strutture interne alle Amministrazioni regionali (ad es. tra area
programmazione, area sistemi informativi e altre aree specifiche, quali la sanit) e con il
mondo degli Enti locali (si veda anche la Tabella 1 nel cap. 10). Organismi e processi a ci
dedicati, avviati in molti casi per lattuazione della prima fase del piano di e-government,
hanno assunto oggi carattere pi continuativo e strutturato.
Tabella 1 Iniziative sulla banda larga segnalate nei Report regionali CRC
Regione
Iniziativa
Abruzzo
Estensione della COMNET-RA per la copertura di siti svantaggiati, intervento APQ SI (Integrativo 2004).
Basilicata
Piano di sviluppo per la realizzazione della Infrastruttura a Banda Larga sul territorio della regione Basilicata Aprile 2005.
Calabria
Ampliamento dei servizi regionali a larga banda del Sistema pubblico di connettivit intervento del Programma MIT banda larga
per rete di accesso sia cablata che wireless.
Campania
Laggiornamento del Piano strategico per la societ dellinformazione della Regione Campania prevede interventi sulla banda larga
legati alla realizzazione del SPC.
Emilia
Romagna
Piano telematico regionale 2002-2005 - Piano operativo Lepida e rete radiomobile R3 (per la protezione civile) 2005 (luglio 2004).
Rete privata a banda larga per la PA e attivazione di relativi servizi infrastrutturali nel basso ferrarese intervento APQ SI.
Piani telematici provinciali.
Friuli Venezia
Giulia
Lazio
Lombardia
Piano per la banda larga in Lombardia - Protocollo dintesa siglato il 29 marzo 2005 tra la Regione Lombardia e i principali
operatori di telecomunicazione (Albacom, Colt, Fastweb, Telecom Italia, Wind), aperto anche ad altri operatori.
Interventi APQ SI: Siscotel - attivazione dei sistemi informativi di comunicazione telematica degli enti locali e creazione di reti
locali a banda larga e Rete wireless Comunit Montane Arco Alpino.
Marche
Progetto Marche-Way - intervento APQ SI di infrastrutturazione a banda larga nelle aree Obiettivo 2. Due bandi in attuazione: Rete
a Ponti Radio MarcheWay e progetti nalizzati alla realizzazione di reti Wireless di Zona.
Progetto Tac-Line (Trans Adriatic Communication Line) sul programma PIC Interreg III A 2004-2007 - sperimentazione di un
sistema a banda larga per linterconnessione della rete telematica Marche con le infrastrutture telematiche territoriali delle zone
transfrontaliere (Croazia).
Piemonte
Programma pluriennale RUPAR2 con attivazione di sette progetti integrati, per dotare entro il 2007 il territorio di una nuova
infrastruttura di connettivit.
Decreto di rimodulazione Patti Territoriali: Piano di Intervento per lo sviluppo della Societ dellInformazione nelle aree dei Patti
territoriali della provincia di Torino.
Iniziative legate al Programma Azioni Innovative - PRAI Dai distretti industriali ai distretti digitali, per sviluppare infrastrutture a
banda larga da rendere disponibili a soggetti pubblici (e genericamente enti no-prot), e nanziare la creazione di hot spot Wi-Fi.
Puglia
Sardegna
Interventi inseriti nella Strategia e Piano dAzione per la realizzazione delle Rete Telematica Regionale (RUPAR) nellambito dello
sviluppo della SI secondo il modello del SPC approvato il 23.03.20054.
Regione
Iniziativa
Tabella 1 Iniziative sulla banda larga segnalate nei Report regionali CRC (segue)
Sicilia
Infrastruttura a banda larga - intervento 9 dellAPQ SI Sicilia. La Strategia regionale per la SI prevede la copertura completa del
territorio con una infrastruttura di rete a banda larga che colleghi tutti i Comuni e gli enti regionali.
Toscana
Legge Regionale n. 1 del 2004, Promozione dellamministrazione elettronica e della societ dellinformazione e della conoscenza
disciplina organizzativa della RTRT nel sistema regionale. Disciplina della Rete telematica regionale toscana. Riprende gli obiettivi
sulla RTRT e la politica telematica toscana gi sanciti dal Piano per la societ dellinformazione e-Toscana, approvato nel 2002)
Accesso alla banda larga per gli enti attualmente non coperti da tale servizio c.d. Intervento S1003 dellAPQ SI
Valle DAosta
Nel Piano triennale settore informatica di Aosta previsto il cablaggio dellintero Comune Capoluogo.
Pv. Aut.
Bolzano
Piano dazione per lo sviluppo della societ dellinformazione - eSdtirol 2004 08 prevede:
- accesso a Internet su tutto il territorio provinciale, mediante la messa a disposizione delle necessarie infrastrutture di base (con
tecnologie a banda larga - punto 3.3) e contenimento e superamento del digital divide (punto 3.7);
- avanzamento iniziative di cablaggio di Brennercom SpA, previste dallAccordo quadro sulle TLC rmato con il Ministero delle
Comunicazioni nel 2002.
Pv. Aut.
Trento
Progetto La societ dellinformazione (esociety), approvato ottobre 2004, azione realizzazione su tutto il territorio provinciale
di uninfrastruttura di rete a banda larga che supporti laccesso a servizi altamente interattivi, attuata anche attraverso il Progetto
CABLA (avviso SPC).
Linee guida per la realizzazione della rete urbana per la banda larga approvate agosto 2003. Delinea la topologia della rete e di
tracciati di massima dei cavidotti. Nel 2004 si proceduto con la redazione di parte del progetto denitivo infrastrutturazione della
rete provinciale per la larga banda - dorsale, individuando i tracciati nali per i cavidotti e le aree per la realizzazione dei nodi di
rete.
un tavolo strategico, che cura tutti gli aspetti generali dellaccordo, elaborando
indirizzi, strategie di intervento, e realizzando una rappresentanza unitaria nei
confronti di tutti gli altri soggetti istituzionali nazionali e regionali;
un tavolo tecnico, che segue la realizzazione di ogni iniziativa individuata dal tavolo
strategico, tenendo presenti le necessit territoriali, ottimizzando quanto gi realizzato
individualmente, privilegiando il riuso delle buone pratiche, anche a livello nazionale,
favorendo la crescita dellimprenditorialit regionale.
SPC (si veda il cap. 7); i servizi per la gestione delle carte di accesso ecc. Questi interventi ricadono in gran parte nella linea 1 della seconda fase del piano di e-government e
sono inseriti negli APQ SI, rispetto ai quali assorbono attualmente il 25% dei circa 500
milioni di euro impegnati (si veda il cap. 2).
Nellottica del nuovo SPC, ad esempio, si sono creati o si stanno creando vari
nodi di gestione-ottimizzazione del traffico dati detti NAP (Neutral Access Point) - Topix
in Piemonte, TIX in Toscana, VSIX in Veneto, BIX in Puglia - presentati nei rispettivi
Report regionali.
Sempre nellottica del SPC si muovono anche le iniziative, inserite negli APQ o
finanziate interamente con fondi POR, intraprese dalle Regioni che stanno avviando ora la
costruzione dei SPC regionali. Vanno in questa direzione, ad esempio, lintervento di iniziativa regionale e-government Regionale inserito nellAPQ SI Sardegna e la Strategia
e Piano dAzione per la realizzazione delle Rete Telematica Regionale (RUPAR) nellambito
dello sviluppo della SI secondo il modello del SPC, approvata il 23 marzo 2005 (di cui
alla precedente nota 4).
Le infrastrutture e i servizi per la gestione dei flussi documentali e aspetti
connessi (protocollo, carte e firma digitale) sono in fase avanzata di realizzazione in
molte regioni. La Regione Marche, in particolare, ha proposto sviluppi interessanti con
il progetto PADOC (linea 1 della seconda fase del piano di e-government), relativo alla
gestione e conservazione a lungo termine del patrimonio documentale (archivi di protocollo e archivi documentali). Questa iniziativa collegata anche allistituzione del Centro
interdisciplinare per la trasparenza amministrativa e i flussi documentali.
10
il progetto PiCoLaB (APQ SI Lazio) che nellambito dellevoluzione della RUPAR intende
dotare le sedi di 210 Comuni (sotto ai 5.000 abitanti) sui 378 del Lazio con un
accesso a banda larga, sfruttando soluzioni tecnologiche alternative per le localit
non raggiunte da bra ottica o servizi x-DSL;
il bando rivolto in ottobre 2004 dalla Regione Marche ai piccoli Comuni per la
distribuzione di scanner, penne stampanti e altri accessori per poter fruire no in
fondo dei servizi per la gestione documentale sviluppate dal progetto di e-government
1 Avviso FDRM;
numerose iniziative della Regione Piemonte per contrastare con soluzioni wireless
lisolamento dei Comuni montani (si veda lo specico focus del Report regionale,
dedicato alle diverse dimensione del digital divide);
la Misura 6.3 POR Puglia Sostegno allinnovazione degli Enti Locali, che prevede
il sostegno agli EELL per garantirne lintegrazione in RUPAR2/SPC, relativamente
allaccesso a banda larga, allintegrazione delle anagra comunali nel sistema di
cooperazione applicativa, alla realizzazione di sistemi di workow documentale
e integrazione con i servizi RUPAR di posta elettronica certicata e di protocollo
informatico;
diverse iniziative delle Regione Toscana rivolte ai piccoli Comuni e alle aree periferiche
(tramite le Comunit Montane), per il potenziamento degli accessi alla RTRT e delle
dotazioni tecnologiche necessarie per i servizi regionali, ad esempio quelli legati al
sistema di cooperazione applicativa CART;
11
di pagamento e altri;
con il progetto E-GOV PLAT (APQ SI), la Regione Lazio si propone di realizzare una
numerose le esperienze di Sportello Unico per le attivit produttive (SUAP) con soluzioni
unicate gestite a livello provinciale con apposite piattaforme tecnologiche;
sempre in ambito servizi SUAP, il Friuli Venezia-Giulia conosce limportante esperienza
12
in Piemonte, stato messo a disposizione di tutti gli utenti della RUPAR uno specico
portale, Ruparpiemonte, per la fruizione dei servizi rivolti agli enti stessi, che
comprendono applicazioni cooperative (SUAP, Anagrafe delle Attivit Economiche e
Produttive, Servizio Riscontro Autocerticazioni e altri), nonch applicazioni gestionali
in rete (modalit ASP) per la gestione del personale, servizi di protocollo, gestione
delle diverse tipologie di atti, gestione pratiche ecc.;
la Provincia di Ragusa con il progetto HYBLAE (avviso reti civiche del POR Sicilia)
sta predisponendo servizi anche applicativi per i Comuni del territorio;
in Umbria, il progetto PITS Portale regionale dei servizi conterr il Sito dei servizi
dellente, integrato con quello istituzionale di ciascun ente, eventualmente ospitato
sullo stesso sito. Il progetto InterPA punta invece ad offrire in modalit remota (ASP)
servizi applicativi a norma per il protocollo informatico, la gestione documentale e la
rma elettronica certicata;
13
nanziato iniziative che coinvolgono quasi tutti i Comuni e le loro forme associative,
raggruppate per temi afni: accessi per soggetti svantaggiati e disabili, anagrafe
integrata, gestione del territorio, riorganizzazione dei processi interni ecc.;
in Emilia-Romagna, le esperienze di gestione associata a Parma (polo catastale Terre
per il territorio che coinvolgono 60 Comuni nel bellunese e altrettanti nel basso
veronese.
14
15
di realizzazione rispetto ai progetti che dovranno erogare i servizi agli utenti finali. Le
infrastrutture sono in genere appunto abilitanti per la gestione ed erogazione dei servizi,
quindi corretto e opportuno che siano pronte per prime. I progetti per i servizi finali,
daltro canto, sono spesso molto complessi e articolati da gestire e scontano quindi anche
ritardi sulla tabella di marcia prevista inizialmente. Molti di essi, inoltre, prevedono il
rilascio dei servizi tutti assieme alla fine del progetto.
Un aspetto che attiene sempre al tema delle soluzioni abilitanti la diffusione delle smart card per laccesso sicuro ai servizi on line (e per la firma digitale), oggi
standardizzate e normate come Carta Nazionale (o Regionale) dei Servizi (CNS/CRS)
- sta conoscendo unimportante accelerazione nellultimo periodo, descritta in sintesi nel
capitolo 8 del presente rapporto e documentata meglio in numerosi Report regionali.
Mentre i vari tasselli stanno componendo il quadro delle condizioni ottimali per
il pieno dispiegamento dei servizi di e-government, le esperienze sul territorio stanno
comunque moltiplicandosi, raggiungendo in alcuni casi una scala di utenza significativa.
Sanit
Il settore della sanit emerge certamente in gran parte delle regioni come
oggetto di importanti investimenti, culla di sviluppi innovativi e prime esperienze di
utenza su larga scala.
Nellambito degli APQ SI, la sanit appare come settore destinatario diretto del
12% degli investimenti previsti in gran parte, in questo caso, per gli interventi dei
programmi del MIT per il Mezzogiorno (e nel Lazio) - ma la numerosit delle iniziative in
tutte le regioni riflette chiaramente investimenti significativi con fondi propri regionali.
Rispetto ai finanziamenti CIPE-MIT, di particolare interesse risulta la strategia
definita dalla Regione Sardegna sulla sanit, che vede lintegrazione dei tre progetti dei
programmi MIT per il Mezzogiorno Rete dei Medici di Medicina Generale, telemedicina
specializzata e tele-formazione con servizi a banda larga - in ununica iniziativa per la
Sanit elettronica e azioni ad essa complementari nellintervento APQ SI e-Government
Regionale, in particolare, sottointervento sui servizi ai cittadini, centrato sulla creazione
dellanagrafe degli Assistiti (che sar aggiornata tramite i servizi INA-SAIA, portati a tutti
i Comuni anche a questo fine).
La sanit il settore nel quale stato definito lo stesso standard della CNS e, in
generale, per i cui servizi previsto lutilizzo su larga scala delle carte a microprocessore.
In attesa che vengano utilizzati tutti i 9 milioni di carte distribuite ai cittadini lombardi,
le transazioni sul SISS - Sistema di comunicazione e cooperazione per strutture e ope-
16
in Lombardia, la gestione delle pratiche agricole sul sistema SIARL con 280.000
transazioni nel 2003 e circa il doppio nel 2004; diversi servizi gi attivi del progetto
PolisComuneamico.net (Bergamo);
17
in provincia di Bolzano, i servizi dedicati al mondo del lavoro. Borsa Lavoro attivo
dal 2000, ha attualmente circa 40.000 visitatori mensili e oramai il 50% delle offerte
di lavoro e il 30% delle domande passano online. Il servizio Notel/ProNotel, per la
notica di assunzione/cessazione online dei rapporti di lavoro riguarda oggi il 16%
delle notiche, con lobiettivo del 50% entro il 2008;
in provincia di Trento, il portale vivoscuola con servizi di informazione, community, ma
anche interattivi (es. prenotazione incontri con docenti) registra una media giornaliera
di oltre 10.000 accessi (3 milioni nel 2004). Il sito gestito dall'Ufcio del F.S.E. della
Provincia offre alle imprese e agli enti di formazione professionale diverse funzionalit:
registrazione utente; accreditamento (strutture formative); presentazione proposte
progettuali; gestione dei progetti e svariate funzioni amministrative connesse. In
totale, sono stati presentati on line 2.148 progetti formativi (437 aziendali e 1.711
attivit corsuali), dei quali nanziati e in gestiti on line 1.168;
in Toscana, il sistema di servizi IDOL per il lavoro e il sistema per la formazione a
center, sistemi di messaggistica sms e simili sono descritte in particolare nei Report di:
Basilicata, dove il Centro Servizi della Regione svolge funzioni di Call Center Sanitario6,
18
Lazio, che segnala tra gli altri il servizio Viterbo SMS, che consente, ad utenti iscritti,
di ricevere notizie (allinizio solo informative) su eventi e news pubblicati sul sito
comunale e, in prospettiva, scadenze o esiti di procedimenti che interessano il singolo
cittadino;
Umbria, con riferimento ai progetti SAC (Servizi al Cittadino) e Contact Center CCUmbria.
In unaccezione diversa, il problema dellarticolazione dei canali di erogazione
dei nuovi servizi funzionale alle diverse categorie di utenza richiama la questione fondamentale del coinvolgimento dei cosiddetti intermediari associazioni di categoria e
ordini professionali - in particolare per quanto riguarda i servizi alle imprese, ma anche
per i servizi al cittadino: si pensi al ruolo di commercialisti, geometri ecc. ma anche delle
associazioni di volontariato in campo socio-assistenziale. Le esperienze in questa direzione non sono ancora moltissime, ma iniziano ad essere significative:
in Puglia, la Misura 6.2 area 1 del POR specicamente orientata al terzo settore
e alleconomia sociale, mentre nella stessa Misura, lazione c) bando Iniziative a
sostegno del sistema delle imprese e professioni ha nanziato 29 progetti proposti
dalle rispettive associazioni di rappresentanza, con oltre 30 M di contributi per
50 M di costo degli interventi. molto interessante lanalisi proposta nel Report
regionale sui servizi previsti dai progetti, che danno unidea della gamma ampia di
innovazioni (pi o meno innovative) che potrebbero intraprendere le associazioni e
gli ordini professionali a benecio dei propri associati;
in Toscana, nella direzione che pervade in modo molto marcato le nuove politiche
della Regione per la SI di sempre maggiore coinvolgimento della societ regionale nei
processi di innovazione, previsto lo sviluppo di un rapporto sistematico e capillare
con le associazioni di categoria, gli ordini professionali e altre realt associative
nei progetti co-nanziati dalla Regione, in particolare tramite i bandi linea 2 di
e.Toscana.
19
vede nel cluster Accessi semplicati tre progetti rivolti specicamente a soggetti
svantaggiati e disabili. Inoltre, la riprogettazione del portale della Regione Campania
stata tutta improntata a garantire la massima accessibilit e usabilit del sito;
in Emilia-Romagna, le esperienze di promozione e di monitoraggio dei Punti di accesso
20
nel Lazio, il progetto CADIT (APQ SI) render disponibili sul territorio 70 Centri di
accesso e diffusione dellinnovazione tecnologica, con connessioni a banda larga
e accesso ai servizi a costi molto contenuti, fornendo nel contempo opportunit
di acquisire le conoscenze di base e avanzate sia della tecnologia che dei servizi
disponibili;
in Puglia, i 18 progetti nanziati sulla Mis. 6.2 azione c) bando Iniziative a sostegno
del sistema delle Autonomie Locali propongono diverse combinazioni di attivit per
i cittadini di formazione, semplicazione, stimolo alla partecipazione ecc. dotazioni
tecnologiche nelle famiglie e punti di accesso pubblici ai servizi in rete;
nella provincia di Bolzano, il progetto KidsNet (linea 1 della seconda fase di egovernment) svilupper infrastrutture e servizi per dare ai genitori e altre gure di
riferimento per i giovani (comprese scuole e centri giovanili) un aiuto pratico per
lutilizzo di Internet in modo regolamentato e sicuro;
21
(PAAS), con 250 punti gi proposti a marzo 2005 su un obiettivo di circa 380 in tutto
il territorio regionale.
Al di l delle iniziative segnalate, si possono certamente considerare parte di
unazione volta ad aumentare la conoscenza e il coinvolgimento dei cittadini nella SI
tutte le iniziative che ricadono nel programma di sviluppo delle-democracy lanciato dalla
linea 4 del piano di e-government fase 2. Dei progetti presentati e approvati sul relativo
avviso si parla in modo aggregato nel capitolo 6 del presente Rapporto, ma anche in modo
alquanto dettagliato in quasi tutti i Report regionali.
Nella Provincia di Trento, il progetto ProVotE ha realizzato un interessante processo di preparazione e analisi sociale sulle propensioni allutilizzo del sistema di voto
elettronico e altre problematiche inerenti il coinvolgimento della popolazione nell'uso
delle nuove tecnologie, sviluppate in collaborazione con lUniversit di Trento.
22
Il presente capitolo
stato redatto da Anna
Picot, responsabile Ufficio
Rapporti e Accordi di programma con le Regioni e gli
Enti Locali, CNIPA Airel,
e da Milena Fasanella Staff
Centrale progetto CRC,
con contributi di Stefano
Kluzer, Giada Maio e Marco
Schiaffini.
In questo quadro, si colloca lAccordo di Programma Quadro (APQ) che si configura come lo strumento di programmazione negoziata che pi si adatta alle azioni di
coordinamento dei diversi livelli istituzionali (locale, regionale, nazionale, europeo) coinvolti nellattuazione di processi di sviluppo economico territoriale. LAPQ sottoscritto dai
dirigenti di settore della Regione, del Ministero dellEconomia e delle Finanze (MEF) e dellAmministrazione centrale competente per la natura e il settore di intervento previsti.
Gli APQ consentono di integrare e rendere coerenti le strategie definite nei piani
e nei programmi strategici di settore europei, nazionali e regionali, raccordando le diverse
fonti di finanziamento e generando significativi incrementi delle risorse disponibili.
Tale strumento di programmazione, inoltre, per la natura dei soggetti coinvolti
nel processo, promuove la logica della condivisione e della partecipazione attiva degli
enti locali presenti sul territorio.
Gli APQ e le IIP, infine, sono stati dotati di adeguate strutture di governance per
laccompagnamento, lattuazione e il coordinamento delle azioni previste, costituite dal
Comitato Istituzionale di Gestione (CIG) - organo politico, composto dai rappresentanti del Governo e della Giunta della Regione o Provincia Autonoma - con il compito di
verificare periodicamente il raggiungimento degli obiettivi previsti nei programmi, che si
avvale, per gli aspetti tecnici, del Comitato Paritetico di Attuazione dellIntesa (CPA),
organo tecnico composto dai rappresentanti (direttori generali) delle amministrazioni
coinvolte. Nel caso degli APQ per la societ dellinformazione, stata introdotta, su proposta del CNIPA, una specifica struttura di accompagnamento: il Comitato tecnico dellAPQ.
23
La delibera CIPE n. 20 del 29 settembre 2004 introduce un percorso di semplificazione e modifica della disciplina sulle intese; in particolare si prevede lemanazione
di una delibera del CIPE, sentita la Conferenza Stato-Regioni nella quale ..verranno
disciplinate le modalit per rafforzare il governi delle Intese istituzionali di programma
ed in particolare il ruolo dei Comitati istituiti nel loro ambito, al fine di garantire che,
allulteriore rafforzamento delle Intese come strumento di programmazione economica
integrata, si accompagni lefficace attuazione degli interventi.
Nelle more delladozione di tale delibera si indica il percorso semplificato per
la riprogrammazione delle eventuali economie determinatesi, anche individuando nuovi
interventi mediante comunicazione al CIG da parte del Responsabile dellAPQ condivisa
con i soggetti sottoscrittori. Anche questultima condivisione riportata in sede di
Comitato tecnico dellAPQ.
LAPQ stato individuato quale strumento principale per lattuazione delle politiche di sviluppo della societ dellinformazione e delle-government nei territori regionali, sia nel documento della cosiddetta Visione Condivisa, sia nel piano di attuazione
della fase 2 delle-government9.
In particolare, nella Visione Condivisa previsto il ricorso allAPQ quando lattuazione dellinnovazione preveda sul territorio:
un insieme di azioni relative allattuazione o al riuso dei principali sistemi federati
delle azioni previste, anche mediante lutilizzo dei Centri Regionali di Competenza per
le-government e la societ dellinformazione.
Analogamente, il documento sulla seconda fase di attuazione prevede la realizzazione di parte degli interventi delle linee dazione con linserimento degli stessi in APQ.
Ladozione dellAPQ come strumento di attuazione sul territorio delle politiche
nazionali di settore stata una scelta derivante soprattutto dalle seguenti considerazioni:
24
la molteplicit dei nanziamenti nazionali e comunitari, destinati o destinabili allegovernment e in generale alla SI, convergenti sulle regioni, necessita di un quadro
programmatico unitario che garantisca la migliore efcacia degli interventi da
realizzare;
Risorse ordinarie
Le risorse ordinarie nazionali del MIT che finanziano interventi degli APQ SI
sono rappresentate, fino ad oggi, da una quota dei fondi nazionali derivanti dalla vendita
delle licenze UMTS (DPCM del 14 febbraio 2002) destinati allattuazione del piano di egovernment. Attualmente convergono negli APQ i cofinanziamenti della seconda fase di
e-governmet assegnati alla linea 1 per lo sviluppo di servizi infrastrutturali locali e SPC
(per un totale di 35 milioni di Euro).
Secondo le procedure previste dallapposito Avviso per la selezione dei progetti,
pubblicato in G.U.R.I. n.127 del 1 giugno 2004 (si veda il cap. 5), a fine aprile 2005,
sette Regioni avevano sottoscritto con il CNIPA APQ contenenti tali interventi: Friuli
Venezia-Giulia, Veneto, Sardegna, Valle dAosta, Basilicata, Lombardia e Toscana. Entro
lestate prevista lintegrazione di gran parte degli Accordi con le restanti Regioni, destinatarie dei cofinanziamenti.
Negli APQ convergono anche le risorse ordinarie regionali, assegnate al settore
societ dellinformazione con leggi regionali, per la realizzazione dei piani e programmi
strategici di cui ogni Regione si dotata in questi ultimi anni. La Tabella 3 pi avanti
mostra che il valore di questi fondi negli APQ stipulati al 30 aprile 2005 si avvicina ai
50 milioni di Euro.
25
delle risorse assegnate qualora non siano raggiunti gli obiettivi pressati.
Il riparto del FAS per il periodo 2003-2005, adottato con delibera CIPE del 9
maggio 2003 n.17, Ripartizione delle risorse per interventi nelle aree sottoutilizzate,
rifinanziamento della legge 208/1998 per il triennio 2003/2005, e successive integrazioni, ha assegnato diverse quote di finanziamento al MIT e alle Regioni per programmi
di sviluppo della societ dellinformazione.
26
Similmente, con il riparto del FAS del 2004, adottato con la delibera CIPE del 29
sttembre 2004 n. 20, Ripartizione delle risorse per interventi nelle aree sottoutilizzate,
rifinanziamento della legge 208/1998 periodo 2004/2007, sono stati assegnati finanziamenti per le iniziative per la societ dellinformazione indicate nei programmi nazionali
del MIT e per i programmi regionali.
Nello stesso anno, con delibera CIPE n.19 del 29 settembre 2004, su richiesta del
Ministro per lInnovazione e le Tecnologie, stata assegnata alle Regioni del Centro-Nord
una ulteriore quota destinata ad interventi nel settore della societ dellinformazione.
Alcune Regioni, inoltre, hanno destinato parte della quota FAS, ad esse assegnata dal CIPE per programmi a titolarit regionale, ad interventi nel settore societ dellinformazione, portando lammontare complessivo di finanziamenti CIPE disponibile ad oggi
per tale settore a 894 milioni di Euro, distribuiti come indicato nella tabella seguente.
Lelenco dei progetti che compongono i programmi del MIT per il Mezzogiorno.
riportato alla Tabella 6, in fondo al capitolo.
Il valore riportato in
fase di definizione.
10
Risorse assegnate
(mln )
126
100
Programma per lo sviluppo dei servizi a banda larga nelle Regioni del
Mezzogiorno
150
39
108
Interventi di nanza innovativa per lo sviluppo dellHigh Tech nel Mezzogiorno 100
Piano integrato per formare la societ del Sud allutilizzo della Rete
19
23,8
187,510
21
Totale
894,3
27
Negli APQ in materia di SI, sono confluite risorse comunitarie del QCS 20002006 - Programmi operativi regionali (POR) per le regioni Obiettivo 1, e dei Documenti
unici di programmazione (DOCUP) per le aree obiettivo 2 delle regioni del CentroNord.
Tali risorse assumono carattere di aggiuntivit rispetto ai fondi ordinari nazionali e regionali, in quanto finalizzate a ridurre il divario nei livelli di sviluppo tra le regioni europee
(come indicato nel Trattato dellUnione europea e negli obiettivi sanciti nel Consiglio
europeo di Lisbona nel 2000 e riconfermati nel Consiglio europeo di Goteborg nel 2001).
Forte attenzione rivolta alla verifica delleffettiva aggiuntivit11, soprattutto da parte
della Commissione europea.
Altre risorse
Negli APQ SI rientrano, infine, finanziamenti provenienti dai bilanci degli Enti
locali e fonti di finanziamento di privati, attraverso forme di cooperazione pubblicoprivato, in particolare nei settori dove gli interventi realizzati creano infrastrutture che
generano rientri tariffari o comunque entrate nette consistenti.
monitoraggio e verica
In ciascuna fase, lAIREL, con il supporto delle altre Aree e centri di competenza
del CNIPA e del DIT, svolge attivit di supporto alle regioni,e province autonome.
28
CNIPA.
Nel caso di programmazione di risorse provenienti dal FAS, il percorso indicato
dalle delibere CIPE che dettano modalit, tempi di concertazione e di stipula degli accordi, nonch lscadenze da rispettare per limpegno e la spesa delle risorse stesse.
La tabella che segue illustra i principali vincoli temporali introdotti con le
ultime due delibere CIPE di riparto del FAS anche ai fini dellattribuzione delle quote
accantonate per la premialit, ed evidenzia leffetto di marcia forzata che il ricorso agli
APQ produce sugli investimenti pubblici.
Fasi
Delibera 17/03
Delibera 20/04
Programmazione
Stipula
Impegno
Spesa
30
31
Si definiscono Accordi
integrativi gli atti successivi alla stipula del primo
Accordo nel settore di riferimento che integrano e completano il quadro programmatico degli interventi.
13
Regione
Tipo atto
Data di stipula
Abruzzo
APQ
15-lug-02
27.553.635
Liguria
Integrativo I
08-apr-03
17.537.268
Lombardia
APQ
24-dic-03
8.057.824
Liguria
Integrativo II
27-feb-04
4.981.000
Basilicata
APQ
25-mar-04
12.500.000
Emilia-Romagna
APQ
31-mar-04
9.423.508
Toscana
APQ
02-apr-04
5.635.500
Piemonte
APQ
30-apr-04
7.604.415
Abruzzo
Integrativo I
30-apr-04
24.750.000
Marche
APQ
31-mag-04
8.954.576
APQ
30-giu-04
6.191.400
Lazio
APQ
30-lug-04
15.554.000
Puglia
APQ
04-ago-04
67.420.000
Veneto
APQ
28-set-04
8.005.850
Umbria
APQ
25-ott-04
4.806.588
Campania
APQ
20-dic-04
38.540.000
Sardegna
APQ
28-dic-04
55.226.000
Sicilia
APQ
07-mar-05
52.575.995
Valle dAosta
APQ
10-mar-05
2.588.777
Basilicata
Integrativo I
31-mar-05
16.725.000
Lombardia
Integrativo I
04-apr-05
11.607.308
Sardegna
Integrativo I
13-apr-05
35.360.000
Calabria
APQ
21-apr-05
38.511.966
Toscana
Integrativo I
29-apr-05
9.580.359
489.690.969
TOTALE
Fonte: CNIPA-AIREL
32
Milioni Euro
Quota %
197,181
40,2%
126,724
25,9%
12,166
2,5%
49,031
10,0%
Risorse comunitarie
94,518
19,3%
Altre
10,071
2,1%
489,691
100%
Totale
Fonte: dati CNIPA-AIREL
Si evidenziano due aspetti significativi che emergono dal quadro sopra esposto:
la quota prevalente (40% del totale) di nanziamento derivante dalle risorse CIPE
Quota regionale, che comprende sia le risorse assegnate dal CIPE con il vincolo di
destinazione a interventi nel settore SI nelle Regioni del Centro-Nord (39 M della
delibera 17/2003), sia le risorse attribuite ai programmi regionali, senza vincolo
settoriale dintervento, che le Regioni, soprattutto quelle del Mezzogiorno, hanno
destinato ad iniziative per la societ dellinformazione;
il consistente contributo dei fondi comunitari poco meno di 100 M relativi a risorse
FESR di pertinenza POR Obiettivo 1 e DOCUP Obiettivo 2- che conferma il sostanziale
allineamento degli interventi inseriti in APQ non solo con le strategie regionali e
nazionali, ma anche con gli obiettivi della programmazione comunitaria.
Operando una classificazione univoca, quindi forzata, dei 162 interventi inse-
riti negli APQ stipulati alla data, abbiamo evidenziato nella Tabella 5, seguente, la concentrazione su alcuni temi e settori di intervento. Le celle colorate mettono in evidenza
le finalizzazioni pi consistenti in termini di valore economico percentuale calcolato sul
valore totale dellAPQ.
33
Regione
Reti e servizi
infrastr.
Innovaz.
interna PA
Accesso/
erogaz.
inclusione
Sanit
Imprese compet.
locale
Sistemi
informativi
territoriali e
ambientali
7,6%
6,1%
Totale
Abruzzo
49,9%
25,8%
10,6%
Basilicata
13,7%
13,7%
49,0%
7,9%
15,7%
100,0%
Calabria
14,0%
14,5%
15,4%
17,1%
38,9%
100,0%
21,8%
25,5%
23,8%
28,9%
100,0%
Campania
Emilia Romagna
100,0%
100,0%
21,7%
Lazio
10,3%
Liguria
58,2%
20,1%
100,0%
38,4%
51,3%
100,0%
100,0%
Lombardia
14,6%
64,4%
Marche
50,5%
11,5%
38,0%
Piemonte
100,0%
21,0%
100,0%
100,0%
45,2%
17,5%
8,5%
24,1%
4,7%
Sardegna
17,6%
30,9%
5,3%
10,9%
15,0%
58,8%
26,4%
9,5%
5,2%
Toscana
50,6%
34,0%
15,5%
Umbria
32,7%
20,8%
16,0%
Valle DAosta
100,0%
100,0%
Puglia
Sicilia
100,0%
100,0%
20,3%
100,0%
100,0%
100,0%
0,0%
30,5%
100,0%
100,0%
100,0%
Veneto
44,1%
13,8%
31,8%
Media nazionale
25,1%
25,5%
20,7%
11,9%
5,7%
4,5%
100,0%
11,2%
5,6%
100,0%
14
essenziale ricordare che i dati fissano una situazione in realt molto in movimento, in
quanto si considerano gli interventi inseriti negli APQ SI e relativi Accordi integrativi a
fine aprile 2005, lasciando fuori dallelaborazione, in particolare, la gran parte dei progetti della linea 1, seconda fase di e-government (cosiddetti progetti SPC), gi approvati
per il co-finanziamento ed in fase di inserimento negli Accordi integrativi, nonch altri
importanti interventi in fase istruttoria14.
Con queste cautele, alla luce delle tipologie di interventi oggi prevalenti negli
APQ SI, si proceduto a classificarli in funzione di tre macro-obiettivi di carattere trasversale e tre macro-obiettivi di carattere settoriale. I primi tre sono
1. reti e servizi infrastrutturali comprende interventi di cablaggio o tecnologie
alternative (wireless, satellite ecc.) per laccesso a banda larga e tutto ci che attiene
ai servizi di trasporto e sicurezza in ottica SPC;
34
35
36
Tabella 6 Quadro dei progetti MIT per il Mezzogiorno nanziati dal CIPE sul FAS 2003-2005 e 2004-2007
Progetti
Valore
26.590.000
Centri territoriali per laggregazione dei processi di acquisto degli Enti locali delle regioni del Mezzogiorno (CAT)
Centri di accesso pubblico a servizi digitali avanzati (CAPSDA)
8.405.000
22.384.000
4.320.000
25.829.000
3.000.000
Distretti digitali a supporto della liera produttiva del tessile abbigliamento nel Mezzogiorno
13.700.000
12.072.000
9.700.000
TOTALE
126.000.000
22.700.000
Interventi per la digitalizzazione delle imprese della liera agroalimentare nel Mezzogiorno
19.400.000
Ampliamento dei servizi regionali a larga banda del Sistema Pubblico di Connettivit (SPC)
26.000.000
26.000.000
30.000.000
25.900.000
TOTALE
150.000.000
3.872.000
Basilicata - Sviluppo competitivo delle aziende operanti nel distretto dellimbottito attraverso lutilizzo del ICT
3.997.000
Calabria - Agroalimentare biologico: potenziamento delle infrastrutture tecnologiche per la connettivit tra imprese
e mercato
10.980.000
21.528.000
2.500.000
5.700.000
Puglia - ICT per rinnovare il vantaggio competitivo della componentistica auto barese
9.000.000
Sardegna - Sviluppare la liera della bioinformatica e del biomedicale nel distretto di Cagliari-Pula
10.778.000
5.300.000
9.328.000
Sicilia - Innovazione e sviluppo imprenditoriale a partire dalla ricerca in ambiente marino e ittico
7.017.000
Azioni di sistema
10.000.000
TOTALE
100.000.000
100.000.000
Piano integrato per formare la societ del Sud allutilizzo della Rete
19.000.000
12.000.000
4.000.000
TOTALE
135.000.000
Fonte: CNIPA-AIREL
37
38
39
Il presente capitolo
stato redatto da Elisa
Dardanello (esperta del
Servizio per le Politiche dei
Fondi strutturali Comunitari,
Dipartimento per le Politiche
di Sviluppo, Ministero dell'Economia e delle Finanze)
e Stefano Kluzer.
15
16 Nellambito dellattuale
programmazione dei Fondi
strutturali, lObiettivo 1
riguarda il sostegno alle
aree in ritardo di sviluppo
(Mezzogiorno), lObiettivo 2 il sostegno alle aree
in declino industriale e/o
rurali (nel Centro-Nord del
paese) e lObiettivo 3 lo sviluppo delle risorse umane,
delloccupazione ecc. nelle
regioni del Centro-Nord
(nelle regioni Ob. 1, questo obiettivo, sostenuto
ovunque con risorse FSE,
ripreso come uno degli
assi prioritari di intervento,
Asse III).
Trasporti;
Pesca;
40
41
almeno nel breve termine, sovrastimate). A livello europeo, lobiettivo di una societ
dellinformazione per tutti era chiaramente identificato tra le priorit della politica
comunitaria e con il Piano di azione eEurope 2002, a fine 1999 e giugno 2000, venivano
anche proposti obiettivi comuni da perseguire con le singole politiche nazionali. In Italia,
il Forum per la Societ dellInformazione, promosso dal governo e da numerosi altri attori
istituzionali e non, stava ponendo nel corso dellanno 2000 le basi per il programma
nazionale di e-government e altri interventi coerenti con eEurope. Lesperienza maturata
nella seconda met degli anni 90 con le iniziative comunitarie pilota per la promozione
della SI a livello regionale (programmi RISI e IRISI, Regional e Interregional Information
Society Initiatives) aveva inoltre mostrato proprio limportanza dei sistemi regionali
come livello ottimale per la definizione e attuazione di politiche per la SI.
Tutti questi elementi, tuttavia, stavano maturando e acquistando una forma pi
compiuta e sistematica sotto il profilo delle politiche pubbliche proprio in contemporanea, o con un leggero ritardo, rispetto al processo di definizione del QCS Ob. 1, fornendo
ancora pochi indirizzi precisi a questultimo sui temi della SI. Lassenza di un preciso
referente politico-istituzionale e di un programma a livello nazionale in questo campo
(il Ministro per lInnovazione e le Tecnologie verr nominato solo con il nuovo governo
Berlusconi a met 2001) accentuava ulteriormente tale criticit. In effetti, si dovr attendere la primavera 2002 per conoscere nel merito i contenuti del Piano di e-government
(1 fase) e delle Linee guida per la SI, pubblicate dal governo nel giugno 2002.
Pur con queste incertezze, sotto il profilo economico, il riconoscimento dellimportanza strategica del tema nel QCS evidente, con la decisione di assegnare allo
sviluppo della SI un ammontare di risorse dei Fondi strutturali almeno pari a 570 milioni
di euro (quindi circa il doppio come investimento complessivo) ed eventuali ulteriori
risorse della riserva di premialit.
Sotto il profilo delle priorit e delle linee di intervento, il QCS indicava tre
aspetti meritevoli di unattenzione particolare:
la sensibilizzazione di imprese, cittadini, associazioni e operatori pubblici sulle
42
lutilizzo delle ICT da parte delle piccole e medie imprese (PMI), con lo sviluppo in
particolare di servizi che agevolassero il ricorso al commercio elettronico.
Era evidente sin dallinizio e, come si vedr pi avanti, cos stato - che le
azioni da realizzare su questi aspetti trovavano spazio non solo nellAsse VI, ma anche nel
III (risorse umane) e nel IV (sistemi locali di sviluppo), e non solo nei POR, ma anche nei
PON, in particolare Scuola per lo Sviluppo, Ricerca Scientifica, Sviluppo Tecnologico,
Alta formazione, Sviluppo imprenditoriale locale e Sicurezza per lo sviluppo.
Rispetto ai POR, proprio la trasversalit degli interventi attinenti alla SI e il
conseguente rischio di elevata dispersione e/o duplicazione degli stessi portavano a
richiedere ad ogni Regione di elaborare una propria Strategia regionale per la SI. La
strategia doveva basarsi sugli indirizzi in via definizione a livello nazionale ed europeo,
sullanalisi dei bisogni delle diverse componenti socioeconomiche regionali e su un
processo di consultazione e riflessione aperto ed inclusivo degli attori rappresentativi
del territorio: Tale approccio strategico una condizione preliminare per garantire che
le singole misure siano adeguate alla struttura socioeconomica regionale (p. 138). In
attesa della definizione e approvazione ufficiale delle rispettive strategie per la SI, le
Regioni erano vincolate a non spendere pi del 30% delle risorse allocate sulle misure
dedicate alla SI.
43
Basilicata
Piano BasiTel - Lo Sviluppo della Societ dellInformazione e della Comunicazione e dei Servizi di Rete della Pubblica
Amministrazione in Basilicata (novembre 1998), aggiornato nel luglio 2003 con il Piano Basitel+ Strategie e Piano di
Azione per lo Sviluppo della SI in Basilicata
Calabria
Strategia e Piano di Azione per lo Sviluppo della Societ dellInformazione in Calabria (febbraio 1999)
Campania
Piano Strategico della Societ dellInformazione nella Regione Campania (dicembre 2001)
Molise
Piano Strategico di Attuazione del Sistema Telematico Molise STM (giugno 2003 e maggio 2004)
Puglia
Piano Regionale per la Societ dellInformazione (settembre 2001) aggiornato con 2 revisione (novembre 2002)
Sardegna
Sicilia
Fonte: documenti vari del Comitato di Sorveglianza QCS Ob. 1, Gruppo di lavoro per la Societ dellInformazione
La valutazione dei suddetti piani regionali, effettuata nel 2002 e nel 2003 da
un apposito Gruppo tecnico di valutazione attivato dal Gruppo di lavoro per la Societ
dellInformazione del Comitato di Sorveglianza QCS Ob. 1, ha prodotto alcune considerazioni trasversali che si riportano in sintesi qui di seguito:
punti di forza dei piani regionali
i piani sono stati elaborati tutti, come previsto, attraverso il coinvolgimento, a diversi
risultato in parte dalla diversa visione rispetto alle nalit della redazione dei piani
stessi. Alcune Regioni hanno considerato il piano prioritariamente come documento
44
le analisi dei contesti regionali presentate nei piani sono quasi sempre nalizzate a
misurare i divari con le altre regioni e con il paese e sono di tipo desk, contribuendo
quindi poco alla costruzione dei quadri logici propedeutici alla denizione di obiettivi,
strategie e azioni;
quasi tutti i piani sono carenti nel passaggio metodologico e logico che dalla fase di
analisi porta alla selezione degli obiettivi generali e specici e quindi delle azioni.
Lo sviluppo e lattuazione delle strategie regionali per la SI, come ha conferma-
45
20
La mancanza di una metodologia comune utilizzabile
dalle Autorit di Gestione
dei PO, sia per identificare
le misure e le azioni correlabili agli obiettivi SI, sia
per quantificare la quota di
spesa pertinente, ha prodotto come segnalato nello
stesso rapporto di cui alla
nota precedente - un risultato certamente eterogeneo
e approssimativo. Gli ordini
di grandezza delle risorse
in gioco sono comunque
rappresentativi. Sempre per
le incertezze relative alle
componenti di costo da
considerare (in particolare
per quanto riguarda le risorse dei privati, pi o meno
da rendicontare, presenti in
alcune misure), nelle tabelle del testo si scelto di
riportare i soli valori del
contributo comunitario,
ad eccezione delle misure
dedicate alla SI in Tabella
8, che presentano il quadro completo delle risorse
disponibili.
Il Complemento di
Programmazione, cos come
stabilito dallart 9 del regolamento CE 1260/99, il
documento di attuazione
del Programma Operativo,
contenente gli elementi dettagliati a livello di
misura, elaborato dallAutorit di gestione del PO,
approvato dal rispettivo
Comitato di Sorveglianza e
trasmesso alla Commissione
europea a titolo informativo. Il Complemento di
Programmazione non essendo un documento sottoposto a Decisione comunitaria un documento snello
che pu, pur rimanendo
coerente con il PO, essere
rivisto pi volte nel corso
della programmazione.
alla SI almeno 570 milioni di euro di risorse dei fondi strutturali. Infatti, il contributo
comunitario supera i 500 milioni nelle sole misure dedicate alla SI dei POR (Tabella 8)
e si avvicina a 1,9 miliardi di euro aggiungendo anche le azioni SI di altre misure dei
POR (Tabella 9) e quelle dei PON (Tabella 10). Considerato che mediamente il valore
complessivo delle risorse pubbliche investite nei PO circa il doppio del contributo
comunitario, si tratta di circa 3,8 miliardi di euro di risorse pubbliche, con unincidenza
vicina al 16% dellinvestimento complessivo attivato dai fondi strutturali;
constatare che il 60% delle risorse per la SI fa capo agli interventi dei POR e il 40% fa
invece capo ai PON. In particolare, il PON Sicurezza per lo sviluppo presenta unelevata
21
incidenza di risorse per la SI (quasi il 50%) e rappresenta quasi il 40% del costo SI
afferente ai PON;
confermare la notevole trasversalit degli interventi per la SI, che sono presenti in
misura variabile in tutti gli Assi del QCS, con una maggiore concentrazione prevedibile
nellAsse VI (40% del totale), ma anche nellAsse III risorse umane (25%) e Asse IV
sviluppo locale (18%);
constatare nel complesso la prevalenza degli interventi nalizzati alla modernizzazione
della PA (e-government), che assorbono il 54% delle risorse complessive, seguiti dagli
interventi per le imprese (28%) e quelli dedicati alla alfabetizzazione e sensibilizzazione
dei cittadini e di altri soggetti (18%).
Guardando pi da vicino ai POR, la Tabella 8 fornisce il quadro delle misure
specificamente dedicate alla SI e delle relative risorse nei singoli Programmi Operativi e
Complementi di programmazione21, prima della revisione di medio-periodo.
46
Calabria
di cui contributo
CE
Investimenti
privati da non
rendicontare
Totale risorse
54.130.000
26.380.000
54.130.000
6.800.000
3.400.000
6.800.000
6.800.000
3.400.000
6.800.000
27.212.000
13.606.000
27.212.000
27.212.000
13.606.000
18.140.000
45.352.000
68.024.000
34.012.000
18.140.000
86.164.000
129.505.200
64.752.600
129.505.200
86.336.800
43.168.400
86.336.800
70.915.000
55.156.000
70.915.000
286.757.000
163.077.000
286.757.000
21.605.135
sub-totale
Campania
Risorse pubbliche
sub-totale
Molise
21.605.135
9.265.531
Puglia
161.600.000
80.800.000
161.570.000
323.170.000
96.000.000
48.000.000
22.500.000
118.500.000
53.846.000
35.000.000
311.446.000
163.800.000
94.660.000
47.330.000
94.660.000
41.634.000
20.817.000
41.634.000
sub-totale
136.294.000
68.147.000
136.294.000
83.000.000
37.350.000
83.000.000
939.651.000
492.766.000
sub-totale
Sardegna
Sicilia
Totale complessivo
53.846.000
184.070.000
202.210.000
Fonte: Rielaborazione su dati documento MEF Gruppo di lavoro SI, maggio 2004. Vedi citazione in nota 20.
47
495.516.000
1.141.861.000
buto comunitario delle misure dedicate SI (prima colonna della Tabella 8) con quello della
quota attribuita dalle AdG dei POR alla SI nelle altre misure dei POR. Il valore complessivo
del contributo comunitario, cos calcolato, supera 1,1 miliardi di , rivelando un investimento sostanzialmente equivalente sulla SI nelle misure dedicate e nelle altre misure.
Tale constatazione, come vedremo pi avanti, ha portato in fase di revisione del QCS ad
insistere per il rafforzamento del coordinamento delle numerose e spesso frammentate
iniziative distribuite nelle diverse misure dei POR.
Guardando alla destinazione delle risorse rispetto ai macro-obiettivi del QCS per
la SI, la Tabella 9 evidenzia la netta predominanza (eccetto per Calabria e Sicilia) degli
interventi per lammodernamento della pubblica amministrazione locale, che nel tempo
hanno assunto sempre pi chiaramente i connotati delle-government. Gli interventi sui
cittadini e le risorse umane in generale e quelli sulle imprese riflettono invece priorit
diverse nei diversi contesti regionali.
Tabella 9 Contributo comunitario nei POR per la SI (tutte le misure) e destinazione per obiettivi22 (gen. 2004)
POR
Contributo CE
(milioni di euro)
Basilicata
Destinazione contributo CE
Alfabet.
Imprese
e-Gov.
Totale
83,55
40,7%
0,0%
59,3%
100,0%
Calabria
99,99
29,6%
29,8%
40,6%
100,0%
Campania
274,89
22,8%
20,3%
57,0%
100,0%
Molise
16,70
36,6%
1,3%
62,1%
100,0%
Puglia
197,98
4,3%
0,0%
95,7%
100,0%
Sardegna
98,49
27,3%
0,0%
72,7%
100,0%
Sicilia
379,53
13,7%
30,4%
55,9%
100,0%
19,1%
17,5%
63,5%
100%
219,47
201,16
730,50
Valore medio
Totali 1151,13
Fonte: Rielaborazione su dati del documento MEF Gruppo di lavoro SI, maggio 2004. Vedi citazione in nota 20.
48
Per quanto riguarda i PON, la Tabella 10 mostra una chiara e prevedibile specializzazione degli stessi rispetto ai tre macro obiettivi definiti per la SI dal QCS: la
destinazione delle risorse SI del PON Scuola quasi al 100% sullobiettivo alfabetizzazione e formazione; quella del PON Sviluppo imprenditoriale locale lo sulle imprese;
e quella del PON Sicurezza lo sul potenziamento delle strutture pubbliche impegnate
sul tema. Il PON Ricerca vede giustamente la destinazione delle risorse SI distribuita
sullobiettivo dellalta formazione e sulle iniziative di innovazione delle imprese, mentre
il PON Assistenza tecnica e azioni di sistema (Atas) distribuito trasversalmente sui tre
obiettivi.
Tabella 10 Contributo comunitario nei PON per azioni sulla SI e destinazione per obiettivi (gen. 2004)
Destinazione contributo CE
Contributo CE
(milioni di euro)
alfabet.
imprese
e-gov
Totale
Scuola
170,5
92,8%
0,00%
7,2%
100%
Sviluppo locale
103,0
0,0%
100%
0,0%
100%
Sicurezza
284,8
0,0%
0,0%
100%
100%
Ricerca
206,4
43,0%
57,0%
0,0%
100%
Atas23
20,1
63,1%
13,2%
23,7%
100%
Totali/medie
784,8
33,1%
28,5%
38,4%
PON
Fonte: tabelle 9, 10 e 11 del documento MEF Gruppo di lavoro SI, maggio 2004. Vedi citazione in nota 20.
49
Tabella 11 Peso azioni SI su contributo CE totale dei singoli PO, milioni di euro e percentuali (gen. 2004)
Contributo
CE SI
Contributo
CE totale
Quota SI su
totale
POR
Contributo
CE SI
Contributo CE
totale
Costi SI su
costi totali
Scuola
170,5
472,6
36,1%
Basilicata
83,55
742,8
11,2%
Sviluppo locale
103,0
1978,9
5,2%
Calabria
99,99
1.994,2
5,0%
Sicurezza
284,8
573,1
49,7%
Campania
274,89
3.824,9
7,2%
Ricerca
206,4
1191,5
17,3%
Molise
16,70
180,7
9,2%
Atas
20,1
312,4
6,4%
Puglia
197,98
2.639,5
7,5%
Totale/media
784,8
4528,5
17,3%
Sardegna
98,49
1.946,2
5,1%
Sicilia
379,53
3.857,9
9,8%
Totale/media
1151,13
15.186,35
7,6%
PON
Fonte: Elaborazione su dati documento MEF Gruppo di lavoro SI, maggio 2004 (vedi citazione in nota 20) e QCS 2000-2006
Nel caso dei POR, le spese per la SI appaiono mediamente pi basse, come
prevedibile dato il carattere intersettoriale di questi programmi operativi. significativo
tuttavia notare che vi sono differenze notevoli tra le Regioni, con una intensit di spesa
per la SI nel POR Basilicata pi che doppia rispetto a quella registrata nei POR Calabria
e Sardegna.
Si segnala, infine, che la rilevazione effettuata dal MEF per la revisione di
medio periodo ha evidenziato un avanzamento delle azioni per la SI al 30 settembre 2003
(misurato in termini di percentuale di risorse impegnate sui costi totali) decisamente
maggiore nel caso dei PON (intorno all80%) rispetto alla situazione dei POR, le cui azioni
SI allepoca erano tutte con un avanzamento inferiore al 40%, ad eccezione della misura
VI.2 della Basilicata, gi interamente impegnata.
gli aspetti emersi dallesperienza di attuazione dei programmi nella prima fase del
ciclo.
In generale, rispetto al testo originario, la versione aggiornata del QCS tratta la
tematica SI in modo molto pi articolato e maturo, sia nelle parti di carattere generale,
sia nelle parti interne agli Assi III e VI, che sono quelli pi direttamente interessati.
Questa diversa attenzione riflette la significativa evoluzione delle cose intervenuta
nella materia comprese le battute darresto registrate su vari fronti nei primi anni
2000 rispetto alle aspettative iniziali della new economy - e la maggiore comprensione
dei fenomeni di innovazione, del ruolo che le politiche pubbliche possono giocare a vari
livelli (dalla regolazione, alla facilitazione di processi di mercato, allintervento diretto)
e del contributo che possono dare allo sviluppo locale e alla crescita economica.
Un esempio al riguardo rappresentato dallintroduzione nel testo dellAsse VI
del concetto di frattura digitale (digital divide) - come problema da contrastare e di cui
appare sempre pi evidente lesistenza e limportanza a vari livelli (geografico, socio-economico, culturale), anche allinterno del Mezzogiorno - al posto dellenfasi della versione
originaria del testo che sottolineava solo le opportunit portate dalle nuove tecnologie.
Un altro esempio di evoluzione delle cose, che sar ripreso anche pi avanti,
riguarda il sostegno allo sviluppo della banda larga. Su questo la posizione della stessa
Commissione europea passata da una visione iniziale molto ottimista rispetto alla capacit del mercato di garantire la diffusione generalizzata delle nuove infrastrutture e relativi servizi di accesso a fronte del boom degli investimenti nelle telecomunicazioni di fine
anni 90 - ad una visione pi possibilista rispetto allintervento pubblico (e al ricorso ai
Fondi strutturali per sostenerlo, ovviamente sotto determinate condizioni). Ci derivato
51
proprio dalla crisi intervenuta nel frattempo nel settore e dallevidente abbandono da
parte degli operatori delle aree territoriali meno redditizie (in quanto deboli, periferiche
ecc.). Questa evoluzione nellorientamento della Commissione ricaduta ovviamente
anche nella revisione del QCS.
Lesperienza e la consapevolezza maturate nella prima fase di attuazione portano anche ad affiancare, nel nuovo testo, le opportunit identificate originariamente per
poter affrontare le sfide della SI presenza nel Mezzogiorno di importanti centri di competenze e di ricerca, di iniziative imprenditoriali di eccellenza e di grande disponibilit di risorse professionali adeguatamente formate - con alcuni fattori che costituiscono
ancora oggettivamente un freno allo sviluppo della SI:
un basso livello di cooperazione e poca propensione allinnovazione da parte delle
imprese;
il mercato che tende a non investire sufcientemente nelle nuove infrastrutture di
riassumibili:
o dotare tutto il territorio europeo di uninfrastruttura a banda larga, gi in gran
parte disponibile, per i cittadini come per le imprese, a prezzi accessibili risultando
la problematica legata alla sicurezza;
o sviluppare servizi e contenuti adeguati, per le amministrazioni pubbliche (egovernment), per le attivit imprenditoriali attraverso un ambiente elettronico
52
gli indirizzi di politica nazionale formalizzati nelle Linee guida per la Societ
dellInformazione24 e nel Piano di e-government25;
il Piano per linnovazione digitale nelle imprese27, che rappresenta un ulteriore tassello
nellattuazione delle Linee guida per la SI;
tuzione e dalloperato del Ministro per lInnovazione e le Tecnologie e delle strutture DIT
e CNIPA che ad esso fanno riferimento.
Nel secondo periodo di programmazione del QCS, alla luce dellevoluzione intercorsa nelle politiche e priorit europee e nazionali in materia di SI e in coerenza con
in Piani regionali per la SI, i tre obiettivi prioritari originari vengono aggiornati come
segue:
Il Piano di e-government,
impostato inizialmente nel
giugno 2000, stato via
via precisato nella concertazione con il sistema delle
Autonomie Locali e definitivamente formalizzato con
DPCM del 14 febbraio 2002.
25
comunicazioni elettroniche;
25
Linee Guida per la SI,
approvate dal Comitato dei
Ministri della societ dellInformazione nel maggio
2002.
da utilizzo delle ICT da parte delle PMI alla denizione di strategie di e-business,
ovvero iniziative integrate per la denizione e realizzazione di nuovi servizi per le
53
26
27
Approvato dal Comitato
dei Ministri della Societ
dellInformazione a luglio
2003 - www.innovazione.
gov.it/ita/.
Documento approvato
dalla Conferenza Unificata
il 26 novembre 2003.
28
imprese, viste in chiave di liera, distretto, catena di fornitura ecc. per la formazione
di competenze ICT e manageriali adeguate, per la creazione di un ambiente favorevole
allinnovazione (compresi i servizi pubblici alle imprese).
Oltre a tale aggiornamento degli obiettivi specifici dellAsse VI, la revisione del
QCS ha portato a sottolineare limportanza di maggiori sinergie e coordinamento con gli
interventi per la SI negli altri ambiti e in particolare di quelli sulla ricerca e linnovazione. A questo fine, il Gruppo di Lavoro SI stato esteso ed oggi denominato Ricerca,
Societ dellInformazione, Innovazione, anche per promuovere maggiore cooperazione
tra strutture di ricerca e sistema produttivo nelle iniziative per la SI. Inoltre, si prevede
che tale Gruppo mantenga un collegamento con le attivit dei Gruppi di Lavoro Sviluppo
Locale e Internazionalizzazione e Risorse Umane, effettuando approfondimenti periodici su tali tematiche, al fine di orientare concretamente lattuazione degli interventi di
SI nei singoli Programmi Operativi e contribuire ad un efficace raccordo con le iniziative
promosse a valere sulle risorse nazionali (p. 208).
sulle dellICT;
formazione di docenti (prima alfabetizzazione, gestione delle reti, utilizzazioni delle
54
affiancata da politiche rivolte in modo specifico alle imprese produttrici delle stesse ICT
e, soprattutto, dei servizi che su di esse si basano. Ci importante al fine di garantire
un rapporto virtuoso tra domanda e offerta e far s che si traduca in effetti benefici sullo
sviluppo locale (e non in squilibri eccessivi di bilancia tecnologica con altre regioni e
nazioni) (p. 210).
Garantendo il necessario coordinamento con quanto promosso dal Piano per
linnovazione digitale delle imprese del luglio 2003, gli interventi previsti riguardano
quindi:
azioni dedicate alle singole PMI, (innovazione dei sistemi organizzativi, dei processi
produttivi, dei prodotti/servizi e delle relazioni con i mercati);
55
(ricerca e prenotazione delle prestazioni, pagamento dei servizi, gestione della cartelle
cliniche, reti informative per i medici di base, ecc.);
servizi medici in senso stretto (diagnostica, consulto e sorveglianza a distanza,
56
non vi siano incoerenze nelle scelte e nelle modalit attuative, che riducano lefcacia
potenziale degli interventi;
non si perdano opportunit di economie di scala o sinergie fra interventi (p. 211).
Fatte salve queste cautele, gli interventi previsti possono riguardare i seguenti
ambiti di azione:
57
iniziative di sensibilizzazione rivolte agli enti locali e agli altri attori del partenariato
che a livello comunitario, garantendo sinergie adeguate tra gli interventi (iniziative
nazionali, PON Ricerca e Scuola);
58
come gi previsto in precedenza gli interventi saranno nalizzati alla realizzazione dei
Piani strategici regionali, che sono oramai tutti presenti e approvati e che saranno
adeguati al progressivo evolversi di nuove opportunit e indirizzi;
59
per quanto riguarda levoluzione della domanda) che misurino l'azione compiuta in
materia di sviluppo regionale, ricorrendo, per quanto possibile, agli indicatori previsti
per e-Europe 2005 opportunamente adattati al contesto regionale;
il Comitato di Sorveglianza del QCS, con il supporto del Gruppo di Lavoro Ricerca,
Le principali tappe del percorso di revisione dei POR e dei relativi Complementi
di programmazione sono riassunte nella Tabella 12, che richiama anche i documenti e gli
atti di riferimento30.
60
Tabella 12 Le tappe nella revisione di medio periodo dei POR e CdP delle regioni Ob.1
Basilicata
16 dicembre 2004, Comitato di Sorveglianza approva proposta di adattamento del CdP e del relativo piano nanziario
20 dicembre 2004, Decisione n. 5450 della CE che approva la riprogrammazione del POR Basilicata.
14 marzo 2005, DGR n. 582 approva il nuovo CdP del POR Basilicata 2000-2006 con modiche e integrazioni
Calabria
7 dicembre 2004, Comitato di sorveglianza approva le integrazioni da apportare al CDP del POR Calabria 2000-2006, che
recepisce le strategie indicate nellaggiornamento del Piano strategico e dazione per lo sviluppo della SI (versione 1.4.1 luglio
2004).
I5 dicembre 2004, Decisione n. 5187 della CE approva la nuova versione del POR Calabria 2000-2006.
30 marzo 2005, DGR n. 480 approva il Piano strategico e dazione per lo sviluppo della societ dellinformazione in Calabria
(versione 1.4.2)
Campania
15 dicembre 2004, Decisione n. 1588 della CE approva riprogrammazione del POR Campania 2000/2006.
22 dicembre 2004, DGR n. 2376 approva laggiornamento del Piano Strategico per la Societ dellInformazione della Regione
Campania, a valle della riprogrammazione
Puglia
30 marzo 2004, DGR n. 383 approva il documento di Revisione di met periodo del QCS I Proposta di rimodulazione del Por
Puglia 2000-2006.
4 giugno 2004, Comitato di Sorveglianza approva la revisione del POR.
2 dicembre 2004, Comitato di Sorveglianza approva adeguamento del CdP e da mandato allAdG di apportare correzioni o
modiche a seguito di osservazioni prodotte da Autorit nazionali e Servizi CE
15 febbraio 2005, DGR n. 81 approva il POR Puglia 2000-2006
7 marzo 2005, DGR n. 253 approva del Complemento di Programmazione POR Puglia 2000-2006
Sardegna
Sicilia
31 maggio 2004, DGR n. 206 approva il documento per la riprogrammazione di met periodo del POR Sicilia 2000/2006.
15 dicembre 2004, Decisione n. 5184 della CE approva riprogrammazione del POR Sicilia 2000/2006.
21 dicembre 2004, con deliberazione n. 404 adotta il CdP contenente le modiche della revisione di met periodo e con
deliberazione n. 405 modica il Quadro di Riferimento Strategico Regionale per lo sviluppo della societ dellinformazione
(QRS).
26 gennaio 2005, con DGR n. 23 Regione Siciliana adotta il nuovo POR.
62
lunicazione delle due azioni Regione Digitale e Isola Digitale in ununica azione
Interventi per la realizzazione delle-government, prevalentemente orientata agli
Enti Locali, dato che un grosso intervento di e-government per la Amministrazione
regionale previsto nellAPQ SI;
due nuove azioni, gli Interventi per la diffusione della Banda Larga e la Rielaborazione
e aggiornamento della Strategia e del Piano dAzione per la SI.
La Misura 6.4 Formazione per la SI stata invece inserita, con la numerazione
3.18, nellAsse III, che vedr un maggiore coordinamento dei diversi interventi per la SI
a valere sul FSE.
In Sicilia, a seguito della riprogrammazione del POR, si proceduto alla modifica
del Quadro di Riferimento Strategico Regionale per lo sviluppo della SI (QRS) e pure il
CdP ha subito una profonda revisione per quanto concerne le misure che, direttamente ed
indirettamente, riguardano la SI. In particolare, nella Misura 6.05 - dedicata interamente
alla promozione e sviluppo della SI - le modifiche hanno portato a una semplificazione
del quadro complessivo con labrogazione dei seguenti interventi: carta di identit elettronica, portale per i servizi per limpiego, sportello ambiente, e il sistema informativo
per il commercio.
Come si pu osservare dalla seguente Tabella 13, Sardegna e Sicilia, cos come
la Calabria, hanno lasciato invariate le risorse delle misure SI.
63
Tabella 13 Variazioni nelle misure e risorse dedicate alla SI nei POR delle regioni Ob.1 (valori in )
POR
Basilicata
Risorse pubbliche
Misura
6.2 Azione A Sviluppo SI
Pre-revisione
Post-revisione
54.130.000
73.144.000
Variazione
Calabria
Campania
+ 19.014.000
68.024.000
129.505.200
154.505.200
86.336.800
101.336.800
70.915.000
Variazione
Molise
Puglia
+ 40.000.000
21.605.135
145.000.000
179.500.000
96.000.000
101.000.000
53.846.000
Variazione
Sardegna
+ 39.500.000
94.660.000
41.634.000
83.000.000
944.656.135
1.043.170.135
Variazione
Sicilia
6.05 Reti e servizi per la SI
Totale complessivo
Aumento complessivo
+ 98.514.000
Volendo sintetizzare quanto emerge dai nuovi POR/CdP e in alcuni casi dalle
strategie aggiornate, si possono evidenziare quindi tre aspetti:
un aggiornamento complessivo delle misure e azioni, in modo coerente con le nuove
64
programmazione dei fondi di coesione e programmazione nazionale di settore. La X segnala infatti la presenza nel testo dei CdP di riferimenti diretti o indiretti ai temi/interventi
della politica nazionale MIT-CNIPA per le-government e la SI (riferimenti necessari per
poter co-finanziare gli stessi con fondi POR), ovvero il gi avvenuto impegno di fondi
POR su tali interventi, in genere in fase di stipula degli APQ31. La Tabella 4 nel capitolo
2 quantifica il contributo di risorse comunitarie (in gran parte POR obiettivo 1) agli APQ
SI in circa 95 M (al 30 aprile 2005), il 20% del finanziamento totale.
Lassenza di X nella tabella non significa ovviamente che la Regione non aderisca al programma-intervento in questione, ma semplicemente che non prevede di ricorrere
ai fondi POR per co-finanziare tali iniziative.
La maggiore chiarezza dintenti e il chiaro riferimento al modello del nuovo
Sistema Pubblico di Connettivit (SPC) sono elementi di novit evidenti in quasi tutti
i CdP, laddove le azioni originarie riferite alle cosiddette RUPAR erano spesso alquanto
vaghe. Oggi sono previsti gli obiettivi del SPC (gestione, qualit e sicurezza dei servizi
di trasporto, servizi per linteroperabilit e la cooperazione applicativa ecc.) e in diverse
regioni si prevede il concorso di risorse POR per diffondere la banda larga nella rete di
accesso periferico da parte degli enti locali collegati.
65
31
Ad esempio, il fatto che
nella misura 6.3 del CdP
Puglia sia previsto lo sviluppo di nuove infrastrutture di comunicazione, come
quelle wireless e satellitari,
che rappresentino il potenziamento della Rupar per il
supporto di specifici servizi
avanzati per lutenza mobile
qualificata come quelli concernenti la Protezione Civile
ed il Servizio di emergenza
sanitaria (118), ha portato ha segnare una crocetta
nelle righe attinenti al SPC
e in quella del Numero
unico delle emergenze del
Programma per il Sud e non
solo.
Tabella 14 Riferimenti dei CdP regioni Ob.1 ai programmi nazionali per la SI nel Mezzogiorno e non solo
Bas
Cal
Cam
Pug
Sar32
Sic
II Fase e-government
Sviluppo servizi infrastrutturali e SPC
Diffusione territoriale servizi cittadini e imprese (riuso)
X
X
X
X
X
X
33
Fonte: Elaborazione sui CdP delle regioni Ob.1, post revisione di medio-periodo e Report regionali 2005
66
Interventi per la banda larga, in genere a complemento delle risorse FAS inserite negli Accordi di Programma Quadro SI, riguardano anche altri soggetti coinvolti nei
programmi del MIT per il Mezzogiorno - in particolare i diversi attori del sistema sanitario (medici di base, pediatri, ASL e strutture ospedaliere), le scuole (in particolare in
Sardegna e Sicilia) e i centri di accesso pubblico ai servizi avanzati, ospitati da strutture
associative e altri organismi.
Rispetto ad altri temi del programma nazionale di e-government, sono stati
inseriti nei CdP, prevedendone quindi il co-finanziamento con risorse POR: interventi per
il digitale terrestre in Puglia (servizi a cittadini e imprese) e Sicilia (servizi del portale
regionale della scuola); interventi a sostegno della partecipazione dei cittadini tramite
le-democracy (in Calabria e Puglia); interventi per la promozione dei servizi telematici al
pubblico e alle imprese, presenti in alcuni casi gi da prima, ma ripresi e rafforzati nella
prospettiva della linea 5 del programma di e-government per la promozione dei servizi a
cittadini e imprese (Basilicata e Calabria).
Altri temi che hanno registrato una maturazione a livello nazionale, anche sul
piano normativo, e che vengono richiamati in appositi interventi nei CdP sono:
tecnologie assistitive, accessibilit e in generale utilizzo delle ICT per i disabili, che
trovano riferimenti molto forti nella misura 6.2 in Puglia (con unazione specicamente
dedicata a questo) e in relazione ai progetti delle reti civiche per lo sviluppo di
servizi ai cittadini e imprese in Sicilia;
in tutti i POR nelle azioni dellAsse III, vedono un aggiornamento per garantire la conformit ai nuovi standard richiesti dalla Borsa Nazionale del Lavoro, in particolare nel caso
di Basilicata, Sardegna e Sicilia.
Infine, il tema della formazione a distanza e e-learning, spesso citato solo genericamente nelle versioni precedenti dei CdP, ha oggi una presenza pi forte e sistematica.
Ad esempio, nel CdP Basilicata viene richiamato molto spesso come metodologia da utilizzare nelle azioni relative alla formazione. La Campania prevede il ricorso alle-learning
in tutte le numerose iniziative volte al potenziamento del capitale umano sulle ICT. La
Puglia prevede di sviluppare uninfrastruttura regionale di e-learning, basata sulla Rupar
67
68
69
Il presente capitolo
tratto dalla Terza relazione
sulla prima fase del piano di
e-government derivante dal
monitoraggio dei progetti
- Situazione risultante al 28
febbraio 2004, curata da
Marco Gentili responsabile dellUfficio Monitoraggio
e gestione progetti delle
Regioni e degli Enti locali
del CNIPA AIREL.
34
40
35
N Progetti
30
25
20
15
10
5
0
<1
1-2
2-3
3-4
4-5
5-6
6-7
7-8
9 - 10
> 10
Fonte: CNIPA-AIREL
Imprese
Cittadini
15
31
13
29
24
18
Servizi
Infrastrutturali
Ovviamente il monitoraggio garantisce lerogazione dei cofinanziamenti coerentemente ai risultati raggiunti dai progetti, ma in aggiunta:
supporta la comunicazione dei risultati raggiunti da parte del MIT, del CNIPA, delle
Regioni e CRC, Enti coordinatori e progetti.
Ogni progetto visitato dal monitoraggio (assessment) almeno due volte in
corso dopera e una terza, tre mesi dopo il completamento del progetto, per la verifica
finale sui servizi rilasciati in esercizio. Ad ognuna di queste visite si lega lerogazione di
una tranche di cofinanziamento. Se un assessment non trova soddisfatte le condizioni
per lerogazione della concomitante tranche di cofinanziamento, viene successivamente
ripetuto a valle del completamento delle attivit previste35.
Ad ogni assessment o verifica condotta su un progetto, si associa lemissione di
uno specifico rapporto. A questi rapporti di dettaglio, si aggiungono 6 rapporti di sintesi
prodotti a cadenza semestrale, che sintetizzano i risultati del monitoraggio del periodo
di riferimento. In particolare, il rapporto di sintesi presenta lavanzamento delle attivit
71
di progetto (stato avanzamento lavori o SAL), gli eventuali ritardi e le stime a finire,
riportando una valutazione sulla situazione complessiva dei progetti.
Il quadro dinsieme dellavanzamento lavori presentato di seguito quello che
emerge dal secondo rapporto di sintesi riferibile alla data del 28 febbraio 2005.
Alla data del 16 maggio 2005, l'Ufficio Monitoraggio e Gestione progetti delle
Regioni e degli Enti Locali del CNIPA ha pubblicato un nuovo stato di avanzamento
lavori, dal quale risulta che i 134 progetti hanno portato a termine il 62% del lavoro,
rilasciando il 30% dei servizi previsti, ovvero pi del doppio rispetto a quelli del precedente rilevamento.
i progetti coordinati da enti locali del Nord rispetto a quelli del Centro e del Sud;
i progetti di dimensione economica minore (< 1 M), anche se non sembra esserci
correlazione diretta tra SAL e costo;
i progetti a cui partecipa un solo ente, il cui avanzamento del 40% superiore alla
media;
72
Figura 3 Confronto tra avanzamento previsto e avanzamento effettivo aggregato relativi ai 130 progetti attivi
Costo aggregato
450.000.000
Avanzamento previsto
400.000.000
Avanzamento effettivo
350.000.000
Avanzamento previsto al
28/02/2005: 92%
300.000.000
250.000.000
200.000.000
150.000.000
100.000.000
50.000.000
28/02/2005
m
ar
-0
m 3
ag
-0
3
lu
g03
se
t-0
3
no
v03
ge
n0
m 4
ar
-0
4
m
ag
-0
4
lu
g04
se
t-0
4
no
v04
ge
n0
m 5
ar
-0
m 5
ag
-0
5
lu
g05
se
t-0
5
no
v05
ge
n06
i progetti coordinati dalle Regioni (che sono infatti spesso mono-ente) rispetto a
quelli coordinati da Province, Comuni e Comunit Montane.
Per quanto riguarda il ritardo, la met circa dei progetti (68) ha un ritardo com-
preso tra i 6 e i 12 mesi. I progetti in linea o con ritardi contenuti (inferiori ai 4 mesi)
sono 27, pari al 20% del totale, mentre per converso 27 progetti (sempre il 20%) hanno
superato i 12 mesi di ritardo rispetto alla pianificazione originaria (erano 12 progetti a
fine novembre 2004, confermando quindi lallungamento dei tempi almeno per una parte
dei progetti).
73
Avanzamento
Ritardo 6 Mesi
Fascia di eccellenza
51 Progetti
100%
80%
SAL 70%
Fascia di normalit
67 Progetti
60%
40%
SAL 15%
20%
Fascia critica
16 Progetti
0%
0
9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23
Ritardo (mesi)
74
Conanziamento
Avanzamento
vericato
(%)
Data
verica
Avanzamento
estrapolato al
23/02/05 (%)
Provincia di
Bolzano
250.000
80.000
100%
07/10/04
100%
ENTERPRISE
Comune di
Pordenone
223.500
550.000
100%
07/04/04
100%
189
Sviluppo SIARL
Regione Lombardia
273.363
1.000.000
100%
16/07/04
100%
227
IPNet Veneto
Provincia di
Belluno
5.306.000
2.260.000
98%
23/11/04
99%
024
SUAPED
Regione Veneto
373.338
110.000
96%
10/11/04
99%
143
SSB
Provincia di Brescia
197.599
170.000
94%
21/04/04
100%
163
@LI
Regione Lombardia
240.000
920.000
93%
02/04/04
100%
080
MI.Porti
Comune di Milano
600.000
180.000
93%
04/08/04
100%
425
IRIDE
Regione Piemonte
481.000
610.000
92%
06/10/04
100%
200
SISTERLAZIO
Regione Lazio
676.800
180.000
92%
22/09/04
100%
168
Portale RL
Regione Lombardia
1.291.513
790.000
92%
23/07/04
98%
153
INTRAEELL
Regione Friuli
Venezia Giulia
225.000
40.000
92%
22/11/04
100%
234
Comunica
Comune di
Ventotene
159.000
50.000
92%
20/05/04
98%
033
CRS-SISS
Regione Lombardia
15.065.480
5.650.000
90%
24/01/05
91%
Codice
Acronimo
Ente Coordinatore
052
BORSTUDIO
121
75
Tabella 15 Fascia di eccellenza: progetti con SAL vericato superiore a 70% (segue)
730.000
Avanzamento
vericato
(%)
90%
26/11/04
Avanzamento
estrapolato al
23/02/05 (%)
97%
4.435.164
1.000.000
90%
28/04/04
98%
Regione Lazio
731.458
240.000
90%
30/06/04
100%
IDO
Regione Friuli
Venezia Giulia
370.000
120.000
88%
04/08/04
95%
086
PROTINT
Regione Friuli
Venezia Giulia
200.000
70.000
86%
05/07/04
100%
037
Si.Pro.Ci.
Provincia di
Macerata
324.200
110.000
86%
11/01/05
98%
368
Ci-Tel
Comune di Pisa
3.353.592
630.000
86%
06/12/04
94%
051
SPOT
Provincia di Trento
1.078.375
360.000
83%
15/09/04
94%
201
SUSILAZIO
Regione Lazio
930.480
240.000
83%
15/06/04
98%
202
TURISLAZIO
Regione Lazio
791.890
210.000
80%
21/10/04
98%
402
Minosse
Comune di Prato
432.433
240.000
80%
26/11/04
94%
048
SERV_VR
Comune di Verona
2.801.647
900.000
80%
20/07/04
100%
084
A-1
Regione Toscana
4.693.997
1.100.000
80%
22/06/04
100%
018
CT-RVE
Regione Veneto
236.990
220.000
79%
01/06/04
100%
031
SISRCR
Regione Friuli
Venezia Giulia
2.752.782
670.000
77%
23/04/04
100%
118
CAT@HOSPITAL
Provincia di
Catanzaro
894.600
300.000
77%
21/04/04
97%
157
I.A.E.W.
Provincia di Parma
1.404.190
830.000
76%
07/05/04
98%
267
LC-Card
Provincia di Lecco
1.103.000
400.000
76%
08/02/05
77%
117
EGOVSICILIA
Comune di
Barrafranca
6.379.163
2.150.000
76%
05/11/04
87%
338
GP&D
Comune di Roma
1.350.446
450.000
76%
09/12/04
89%
134
Siter@
Provincia di
Bergamo
75.600
40.000
74%
27/07/04
94%
055
WEGE 2002
Provincia di
Bolzano
1.066.407
370.000
72%
05/08/04
96%
Codice
Acronimo
Ente Coordinatore
Costo totale
Conanziamento
175
RA-RCT
Regione Piemonte
1.320.942
431
COMNET Umbria
Provincia di
Perugia
197
PROPOCERT
152
76
Data
verica
77
Figura 5 Diagramma a rete che descrive il grado di rilascio dei servizi infrastrutturali, alla imprese e ai
cittadini
Servizi ai cittadini
(% Servizi rilasciati)
7,8%
%Rilascio
100%
90%
80%
GIS
(% Kmq di territorio urbano acquisito)
70%
60%
50%
4,2%
18,8%
40%
30%
20%
10%
0%
Trasporto ed interoperabilit
(% Amministrazioni connesse)
Carte Servizi
(% Numero carte distribuite)
73,4%
90,3%
Protocollo informatico
(% Aree organizzative omogenee)
Cooperazione applicativa
(% Numero servizi condivisi)
19,8%
12,9%
Servizi ai cittadini
I progetti che prevedono di erogare servizi ai cittadini sono 97, per un totale
di 2.125 servizi ai cittadini. Hanno incominciato ad erogare servizi 27 progetti. Risultano
gi rilasciati 166 servizi, pari all8% del totale (erano il 6,9% a novembre 2004).
La popolazione gi raggiunta dai servizi, stimata sulla base dei Comuni partecipanti, 10,9 milioni di cittadini, pari al 29% dei 37,4 milioni di cittadini residenti nei
Comuni coinvolti da tutti i progetti 1 Avviso, in leggera crescita rispetto ai 10,7 milioni
di novembre 2004.
I progetti che hanno rilasciato servizi ai cittadini sono riportati nella Tabella
16.
78
Acronimo
Rilasciati
Previsti
%Rilasciati
019
IESS
50,0%
033
CRS-SISS
12
15
80,0%
037
Si.Pro.Ci
100,0%
039
POLESINE-gov
13
13
100,0%
042
SAC
10
37
27,0%
045
STUdiARE
33
27,3%
048
SERV_VR
18
27,8%
052
BORSTUDIO
100,0%
070
EtWEB
11
18,2%
076
AtoC Piemonte
11
9,1%
080
MI.Porti
100,0%
118
CAT@HOSPITAL
100,0%
121
ENTERPRISE
100,0%
127
SPORVIC
62,5%
141
VICINO
39
15,3%
143
SSB
100,0%
153
INTRAEELL
100,0%
157
I.A.E.W.
33,3%
168
Portale RL
13
30,8%
169
SIL
50,0%
178
PORTICI
34
43
79,1%
200
SISTERLAZIO
12
12
100,0%
215
eVai!
55,6%
243
Sanit@inrete
20
25,0%
306
eDOC
33,3%
368
Ci-Tel
14
18
77,7%
392
Polis
57
7,0%
79
Acronimo
Rilasciati
Previsti
%Rilasciati
024
SUAPED
100,0%
048
SERV_VR
100,0%
080
MI.Porti
100,0%
121
ENTERPRISE
333
333
100,0%
134
Siter@
100,0%
168
Portale RL
33,3%
169
SIL
100,0%
178
PORTICI
42,9%
187
AGRISERVIZI
10
50,0%
189
Sviluppo SIARL
100,0%
200
SISTERLAZIO
11
11
100,0%
245
PO.LI.S.
16
37,5%
292
Intercent-ER
13
30
43,3
368
Ci-Tel
85,7
Servizi infrastrutturali
Il grado di rilascio dei servizi infrastrutturali pi avanzato, soprattutto per
quanto riguarda le reti di trasporto e le carte servizi, come indicato nella Tabella 18, dove
i servizi sono raggruppati per le cinque tipologie individuate dal CNIPA.
80
N. progetti che
hanno rilasciato
servizi
Trasporto e interoperabilit
42
19
Amministrazioni connesse
74%
Cooperazione applicativa
41
Servizi condivisi
13%
Carte servizi
Carte distribuite
90%
Protocollo informatico
20%
4%
Tipologia servizi
% risultato
Indicatore di risultato
Serv. cittadini
Serv. imprese
Serv. infrastr.
Totale
587.107.164
681.891.075
n.a.
1.268.998.239
73%
212.947.750
141.913.500
50.886.000
405.747.250
23%
16.691.000
25.677.000
32.536.000
74.904.000
4%
Totale
816.745.914
849.481.575
83.422.000
1.749.649.489
100%
47%
49%
5%
100%
81
82
83
84
promozione dei servizi, bando di gara per lappalto di servizi pubblicitari, emanato in
novembre 2004 e chiuso ad aprile 2005.
In pratica, le linee 1, 4 e 6 della fase 2 sono state attivate in modo gi defini-
tivo, mentre le linee riuso e promozione servizi hanno avviato i primi passi attuativi.
85
La linea sui CST stata attivata nel 2004 solo nelle regioni del Mezzogiorno,
con linserimento negli APQ SI degli interventi sui CST previsti nel programma Per il Sud
e non solo, con finanziamento CIPE. Laltra fonte di finanziamento per i Centri Servizi
Territoriali nella fase 2 del piano di e-government i 15 M destinati per questa finalit ai
piccoli Comuni dalla Legge finanziaria 2003 - verr attivata nel corso del 2005 attraverso
la selezione e il co-finanziamento di progetti proposti da Regioni ed Enti locali, nel quadro
di unadeguata concertazione con tutto il sistema delle Autonomie locali di ciascuna realt
regionale (al momento in cui si scrive, il processo ancora in via di definizione).
Nel seguito di questo capitolo si illustrano brevemente limpostazione e i risultati principali degli avvisi su: i servizi infrastrutturali e SPC (il tema della cooperazione
applicativa ripreso anche nel capitolo 7); il T-government; le offerte di riuso; la promozione dei servizi. Ai risultati dellavviso e-democracy seguito in modo particolare dal
progetto CRC- dedicato invece lapposito capitolo 6.
Si fa riferimento alle
specifiche per i servizi di
trasporto e di sicurezza illustrate gi nel capitolo 4 del
Rapporto sullinnovazione
nelle regioni dItalia 2004
e a quelle nuove definite
dal modello di cooperazione applicativa illustrato nel
capitolo 7.1 del presente
rapporto.
di gestione delle carte dei servizi per laccesso ai servizi a livello regionale;
36
I progetti potevano essere presentati esclusivamente da amministrazioni regionali e dalle Province Autonome di Trento e Bolzano, che hanno risposto tutte (eccetto il
Molise) presentando al CNIPA 58 progetti per un valore di 100 milioni di .
I progetti ammessi al co-finanziamento dalla Commissione di valutazione istituita presso il CNIPA, che ha concluso i suoi lavori allinizio del 2005, sono stati 56. Il
loro valore complessivo pari ad oltre 96 milioni di euro, con una componente di oltre
64 milioni investiti direttamente dalle Regioni e dalle Province Autonome e di oltre 32
milioni di co-finanziamento. Il completamento dei progetti dovr avvenire entro 36 mesi
dallerogazione della prima tranche di finanziamento.
In diverse regioni stato ammesso al co-finanziamento pi di un progetto e
uno dei progetti presentati ICAR - in realt un progetto interregionale composto da
10 sotto-progetti al quale hanno aderito 16 Regioni e una Provincia autonoma (a questo
progetto dedicato il capitolo 7.2 del rapporto).
Rispetto agli obiettivi, dei 56 progetti co-finanziati 31 puntano al miglioramento della cooperazione applicativa tra le varie amministrazioni, per ottenere i benefici di
efficienza interna e di semplificazione per gli utenti descritti pi avanti nel cap. 8.1. Altri
18 progetti riguardano la costruzione o il potenziamento di reti e il miglioramento della
sicurezza; 4 gli adeguamenti necessari per lutilizzo della Carta Nazionale dei Servizi (si
veda il cap. 9) e 3 i sistemi di protocollo informatico e gestione documentale.
La Tabella 20 a pagina seguente elenca tutti i progetti co-finanziati, il loro
costo e il contributo dei fondi nazionali. Come si pu notare, la Regione con il maggior
numero di progetti approvati la Lombardia (8), che ottiene anche il co-finanziamento
totale pi alto (3.625.000 ). A seguire il Piemonte (6 progetti e 2.505.000 ) e il Lazio
(6 progetti e 2.348.000 ). La Sicilia si aggiudica in totale 2.700.00 per un solo progetto, mentre al Veneto vanno 2.264.000 per 5 progetti.
87
Acronimo
Costo totale
Co-nanziamento
Abruzzo
ICAR-ABRUZZO
2.208.000
1.104.000
Basilicata
eBAS.SPC
808.780
404.390
ICAR-BAS
995.220
497.610
SPC CAMPANIA
1.500.000
651.000
ICAR CAMPANIA
283.200
130.000
CAI CAMPANIA
3.600.000
1.540.000
DOCAREA+
3.500.000
985.000
LEPIDASERVIZI
1.995.800
490.000
CENTER
700.000
350.000
ICAR-Emilia_Romagna
989.342
421.700
SMART
702.000
351.000
INTERPRANA
1.345.000
299.000
ICAR-FVG
1.617.542
298.000
MEGALAB
2.744.000
259.600
SIRCCLA
3.860.000
527.500
EGOV_PLAT
2.250.000
259.600
CSRC
1.850.000
259.600
ICAR
1.200.000
291.700
PICOLAB
4.309.200
750.000
ICAR-LIGURIA
2.266.442
812.821
SPC-LIGURIA
385.058
114.179
RELIT
1.200.000
400.000
ITP
802.220
400.000
ACROSS
965.000
150.000
ICARO
1.100.000
500.000
SICA
670.000
200.000
SINTEL
4.600.000
1.375.000
LI
925.846
200.000
ICAR-REGLOMB
1.344.242
400.000
ICAR-MARCHE
265.500
132.750
CGS-RTRM
644.500
322.250
FDRM -PADOC
700.000
350.000
JOBCARD
600.000
300.000
Campania
Emilia-Romagna
Friuli-Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
88
Acronimo
Costo totale
Co-nanziamento
Piemonte
CSSP
1.015.000
280.230
SPIN
2.995.720
827.083
PBG
738.000
203.753
EPROC
861.000
237.712
ICAR-PIEMONTE
1.609.464
444.354
LDS
1.854.000
511.868
Puglia
ICAR-PUGLIA
5.084.042
2.174.000
Sardegna
ICAR-SAR
1.492.920
746.460
SQCN
2.129.080
1.064.540
Sicilia
SICARS
5.400.000
2.700.000
Toscana
ICAR-TOSCANA
1.755.300
650.000
TICAT
5.289.239
1.569.000
Umbria
CA-UMBRIA
1.778.802
888.000
Valle dAosta
ICAR-RAVDA
1.038.777
473.000
Veneto
WP2-RVE
1.208.000
604.000
WP3-RVE
1.400.500
700.000
WP4-RVE
575.000
287.500
WP13-RVE
763.500
381.750
ICAR-RVE
581.500
290.750
SIS-ACCESS
1.690.018
250.000
KIDSNET
1.576.770
500.000
ICAR-PAT
1.033.800
291.700
CABLA
2.000.000
406.000
Bolzano
Trento
Fonte: CNIPA-Airel
37
zione di servizi informativi che abbiano modalit di fruizione semplici, con considerevole
accessibilit e intuitivit di utilizzo. Lo scopo quello di erogare servizi di e-government,
attraverso il mezzo televisivo, con particolare attenzione verso quei cittadini in genere
esclusi da altri canali informativi. La sperimentazione sostenuta dal MIT riguarda quindi
applicazioni semplici, informative, ad elevata multimedialit e bassa interattivit remota
(ovvero con uso limitato del canale di ritorno).
Il bando della Fondazione Ugo Bordoni, pubblicato l1 luglio 2004, ha stanziato
viceversa gli altri 3 milioni di euro per servizi di T-government ad elevata interattivit
remota, ossia con lutilizzazione di un canale di ritorno a banda larga anche wireless,
oppure lutilizzazione di procedure basate su smart card37.
90
I servizi proposti dai progetti sono per lo pi servizi informativi per il cittadino
(si veda oltre) per quasi il 90% gi fruibili attraverso il web.
Il valore complessivo dei progetti presentati stato pari a 44 milioni di euro,
con una richiesta di co-finanziamento di 20 milioni di euro circa.
Acronimo
Ente Coordinatore
Territorio regionale
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
CASPER
PRODIGIT
DTToscana
TI-RECS
DTTSiena
PARTECIP@RE
BLL
e-govDT-RA
TV-DICO
SenzaBarriere.TV
T-E_J
T-Sei
GPC
META FVG
Territorio in Onda
T-Liguria
AMICA-TV
DiLucca
T.CiTel
Digimarche.DIT
viviCITTA
DTT-Umbria
QMIC
TVarese
ComOnAir
ChiariTeVi
DITEMI
Puglia-Tgov
T-Basilicatanet
Emilia Romagna
Lazio
Toscana
Puglia
Toscana
Puglia
Lombardia
Abruzzo
Sicilia
Veneto
Liguria
Calabria
Lombardia
Friuli Venezia Giulia
Marche
Liguria
Provincia di Trento
Toscana
Toscana
Marche
Veneto
Umbria
Piemonte
Lombardia
Lombardia
Calabria
Lombardia
Puglia
Basilicata
Fonte: CNIPA-Airel
92
93
Progetti I avviso
N soluzioni offerte
Abruzzo
11
Basilicata
Campania
Calabria
21
Emilia-Romagna
15
Friuli-Venezia Giulia
10
Lazio
19
14
43
Liguria
10
Lombardia
18
36
Marche
13
Molise
Piemonte
10
Puglia
Sardegna
Sicilia
17
Toscana
17
12
37
Umbria
Val dAosta
Veneto
10
24
Totale
134
84
270
94
11
20
Salute e benessere
14
Assistenza sociale
16
14
14
Disabilit e invalidit
Igiene e sanit
17
Immobili e fabbricati
21
22
Utenze
2
Totale
208
34
31
Cartograa
30
16
Pagamenti e versamenti
28
15
Totale
192
95
chiarimenti sul testo dellavviso e sugli allegati stato istituito un servizio di help desk
sul sito www.crcitalia.it e allindirizzo riuso@crcitalia.it.
A fronte dellavviso, come mostra la Tabella 22, ben 84 progetti di e-government
(sui 96 potenziali), praticamente da tutte le regioni, hanno presentato 270 soluzioni per
il catalogo.
La validazione delle offerte di riuso, al fine della loro inclusione nel catalogo,
stata avviata da unapposita Commissione di valutazione con il supporto del CNIPA per
listruttoria tecnica. Una volta completata, il catalogo verr reso disponibile e consultabile sul sito del CNIPA (presumibilmente nellestate 2005).
Il catalogo sar ordinato per aree tematiche e ogni soluzione proposta sar
corredata di informazioni anagrafiche (progetto di origine, amministrazione di appartenenza, tipologia, servizi erogati) e di un documento analitico. La Tabella 23 e la Tabella
24 illustrano le aree tematiche/settori e le tipologie delle soluzioni proposte nelle offerte
di riuso.
Contestualmente alluscita del catalogo sar pubblicato lavviso che consentir
agli enti di scegliere tra le soluzioni presenti disponibili e di presentare un vero e proprio
progetto di riuso, valutato da una commissione ad hoc che decider su un eventuale
co-finanziamento.
Il catalogo del riuso, al di l dellavviso, da considerarsi uno strumento flessibile sul quale auspicabile convergano altre iniziative al fine di implementarlo costantemente.
96
97
38
to).
98
2003.
F. De Cindio, L. De Pietro,
A.C. Freschi, (a cura di),
E-democracy: modelli e
strumenti delle forme di
partecipazione emergenti nel panorama italiano,
FORMEZ-Progetto CRC,
2004.
42
100
71 domande relative alle modalit di invio del progetto di e-democracy al CNIPA (quali
e quanti le inviare, problemi relativi alla rma digitale ecc.);
101
20), in cui, in genere, si richiedeva entro che tempi sarebbe stata pubblicata la graduatoria dei progetti finanziati.
102
del partenariato, a cui sono stati attribuiti 15 punti, indica la rilevanza che, allinterno
dei progetti, doveva avere il coinvolgimento degli attori locali.
Punteggio
15
20
20
30
Totale Punteggio
100
Fonte: Avviso per la selezione di progetti per lo sviluppo della cittadinanza digitale
103
Amministrazioni capola
Regioni
21
15
Province
48
17
Comuni
639
79
Comunit Montane
83
68
Unioni di Comuni
73.000.000
600.000
Costo minimo
20.000
Costo massimo
7.500.000
Conanziamento medio
260.000
35.500.000
Sviluppo
Riuso
Sviluppo e riuso
Totale
Regioni
13
21
Province
17
19
43
Comuni
145
296
159
600
Comunit Montane
10
62
80
Totale complessivo44
185
311
248
744
Nei 129 progetti, un totale complessivo di 744 amministrazioni dunque coinvolto nello sviluppo e nel riuso delle soluzioni. Di queste 744 amministrazioni, la maggior
parte si trova nellItalia centrale, che vede la partecipazione di 413 Enti, contro i 151 del
Nord e i 157 del Sud. Il Lazio e la Toscana, con oltre 60 Enti coinvolti, e ancor di pi le
Marche con 157 amministrazioni e lUmbria (che con solo due progetti ne ha aggregate
108), sono sicuramente i territori pi dinamici dal punto di vista del coinvolgimento e
dellaggregazione degli Enti.
105
Regione
Comune
Comunit
Montana
Abruzzo
Basilicata
14
18
7
5
2
-
1
1
N. di progetti
presentati da Ente
coordinatore della
Regione
6
5
Calabria
Campania
Emilia-Romagna
1
16
16
5
9
3
5
2
3
1
1
1
3
16
5
Friuli-Venezia Giulia
21
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Provincia Autonoma di Trento
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
63
11
35
155
36
29
8
13
35
49
5
3
4
2
5
2
5
1
13
2
3
1
2
4
1
3
5
1
1
1
1
1
1
1
1
16
4
11
6
1
8
3
3
3
13
12
97
11
9
3
2
2
1
1
1
2
5
Provincia
Regione
Le regioni pi attive dal punto di vista del numero dei progetti presentati45 sono
45
sicuramente Lazio e Campania con 16 progetti, Sicilia 13, Toscana 12 e Lombardia 11,
mentre lUmbria ha presentati 2 progetti; la Valle DAosta e il Molise un solo progetto a
testa.
106
107
11%
13%
9%
oltre i 10.000
da 5001 a 10.000
51%
30%
oltre i 100.000
da 3001 a 5000
30%
da 2001 a 3000
meno di 2000
7%
Fonte: CNIPA-AIREL
Il grafico seguente indica, per ogni Regione, sia il finanziamento richiesto che
il finanziamento reale assegnato al Coordinatore. Come si vede, al Lazio andato il cofinanziamento totale pi alto (1.440.000 ), seguito dalla Lombardia che ha ottenuto
1.275.000 . Lazio e Lombardia sono anche le regioni che hanno ottenuto il maggior
numero di progetti approvati (7). Seguono il Piemonte (5 progetti e 960.000 ) e la
Sicilia (5 progetti e 645.000 ). Alla Toscana sono andati 960.000 per 4 progetti, mentre il Veneto si aggiudicato in totale, sempre per 4 progetti, 555.000 .
108
3. 500. 000, 00
3. 000. 000, 00
2. 500. 000, 00
2. 000. 000, 00
1. 500. 000, 00
1. 000. 000, 00
ia
Fr
iu
l
i-
i li
C
Em
en
pa
n
br
am
at
a
al
a
li c
br
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La
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To l ia
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a
U
m
V
al
b
le
ri
d' a
A
os
ta
V
en
et
o
500. 000, 00
Fonte: CNIPA-AIREL
109
Un fenomeno probabilmente abbastanza scontato, ma sicuramente da sottolineare, come i Comuni pi piccoli abbiano coinvolto, per la maggior parte, associazioni
del territorio non strutturate (piccole associazioni giovanili, sportive, parrocchiali, proloco, ambientali ecc.), mentre i Comuni di maggiori dimensioni, le Province e le Regioni,
in linea generale, abbiano coinvolto associazioni e realt pi strutturate e istituzionali,
in molti casi sedi locali di associazioni che operano su scala nazionale oppure organi gi
costituiti. Molti progetti hanno inoltre utilizzato lAvviso di e-democracy come occasione per valorizzare e consolidare rapporti di partenariato con attori locali e contesti di
confronto gi esistenti ed funzionanti: il caso delle Agende 21, che prevedono gi al
loro interno forum con associazioni, o delle consulte locali, oppure ancora dei comitati
di quartiere. In questi casi, le-democracy viene vista come opportunit per dare qualit
tecnologica a dinamiche di partecipazione che gi esistevano, probabilmente nella speranza di valorizzarle e diffonderle.
La partecipazione degli sponsor
30 progetti finanziati ricorrono a risorse economiche messe a disposizione da
pi di 70 sponsor privati. Tali risorse consistono in:
altri costi (software, sviluppo ecc.): 230.000 .Da notare come la prevalenza di questi
sponsor sia o di natura strettamente tecnologica (fornitori di servizi ICT), o siano
societ di consulenza, che hanno collaborato con le Pubbliche amministrazioni durante
la fase di stesura dei progetti.
A differenza di quanto si poteva ipotizzare a priori, non solo i grandi progetti
110
della vita e dellambiente, alle prospettive di sviluppo del territorio, alla gestione dei
servizi locali e agli interventi sociali.
Per molte amministrazioni, lAvviso di e-democracy ha rappresentato loccasione
per valorizzare queste esperienze gi in atto. Questo sicuramente uno dei motivi principale per cui, come si evince dal grafico seguente, ambiente e territorio, interventi sociali
e urbanistica sono tra le politiche preferite dalle amministrazioni nella definizione dei 57
progetti ammessi. Da notare tuttavia come molti progetti si siano candidati ad attivare
dinamiche di partecipazione su ambiti nuovi come tributi, tasse locali e sanit che
precedentemente non erano ancora stati oggetto di sperimentazione della partecipazione dei cittadini, ma che rappresentano sicuramente nuove frontiere del confronto e del
dibattito tra cittadini e Amministrazioni.
fa
mi
gli
a,
int
erv
en
ti s
oc
ial
i, f
as
ce
ep
rod
utt
at
tiv
ive
it
ist
cu
itu
ltu
zio
ra
na
e
li
be
ni
cu
ltu
ral
i
et
err
ito
rio
att
ivi
t
ec
on
om
ich
e
am
bie
nt
e
de
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bo
er
li,
gia
pa
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or pp
o or
Pr
e l tu
og
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ra
mm
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pr
az
of
ion
es
e
sio
sc
so
uo
ni
cio
la,
ec
un
on
ive
om
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ica
t
ef
orm
az
sa
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nit
e
pr
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sp ssio
or
t e nale
te
mp
o
tra
lib
er
sp
o
or
ti
e
m
tri
ob
bu
ilit
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ta
ss
e
loc
ali
ur
ba
nis
tu
tic
ris
a
m
el
o
av
or
ip
ub
bli
ci
111
tecnologie per il dialogo, tra cui i forum, le mailing list, i weblog e le chat, che
sostengono sia il ruolo attivo-propositivo dei cittadini che la rilevazione qualitativa
di opinioni ed esperienze. Linterazione tra cittadini e istituzioni avviene attraverso
le applicazioni di rete basate sullo scambio di messaggi di testo, sia che questo
scambio avvenga in modo asincrono (via e-mail o compilazione di forum via Web) che
sincrono (ad esempio via chat) o attraverso applicazioni che combinano vari messaggi
in thread46 di discussione;
112
113
47
Si ricorda che le tecnologie per linformazione sono
da considerarsi un prerequisito per lavvio di primi
spazi di interazione con il
cittadino, e non tecnologie
per la partecipazione strictu
sensu.
10%
Newsletter
18%
7%
11%
14%
Mailing list
WebLog
11%
Chat
11%
Consultazioni on line
18%
Oltre alle tecnologie standard sopra citate, alcuni progetti hanno proposto
soluzioni innovative e sperimentali, a sottolineare che molte sono le applicazioni che
possono essere utilizzate a supporto della partecipazione. Di seguito alcune delle soluzioni proposte:
Easy Vocal System (EVS), ovvero strumenti di navigazione vocale dei siti, per rendere
maggiormente accessibili e usabili i portali delle pubbliche amministrazioni;
PPGIS (Public Participation GIS), ovvero strumenti che utilizzano metodi iconici
come la tecnologia GIS (Geograc Information Systems) per il partecipative decision
making;
TV Digitale Terrestre, ovvero luso di sistemi televisivi per supportare processi di edemocracy;
114
J2EE (Java 2 Platform, Enterprise Edition), ovvero una soluzione open source, usata,
nel caso specico, per supportare processi di partecipazione;
tecnologie per il DSS (Decision Support System), ovvero soluzioni che, basandosi su
strutture di rete (Intranet, Extranet, Internet), incrociando dati di varia provenienza
e prospettandoli con interfacce sintetiche, sono in grado di offrire un valido supporto
ai processi decisionali.
6.3 Conclusioni
Le-democracy ovvero lutilizzo delle ICT per favorire la partecipazione dei
cittadini alla vita delle Amministrazioni rappresenta, allinterno della seconda fase
del piano di e-government, una linea di azione con una forte propensione sperimentale. Unazione caratterizzata da una forte innovativit e originalit sia in termini di
contenuti che di approccio alle tecnologie , destinataria di un quota ridotta di risorse
economiche, con lobiettivo palese di favorire e incentivare dinamiche di adozione e sperimentazione da parte delle Regioni e delle Amministrazioni locali. Lanalisi fornita nelle
pagine precedenti dei 129 progetti presentati e dei 57 progetti ammessi al co-finanziamento conferma sicuramente questa specificit. In particolare, la ricca eterogeneit e
variet delle proposte progettuali sia dal punto di vista delle dimensioni economiche
che dellaggregazione proponente, delle politiche prescelte e delle fasi del ciclo di vita su
cui intervenire confermano come non vi siano modelli e processi definiti e riconosciuti
come di successo per le iniziative di cittadinanza digitale.
Forse paradossalmente, lanalisi evidenzia come sia la tecnologia uno dei fattori pi omogenei tra i 129 progetti presentati e anche tra i progetti co-finanziati. Il
ricorso, nella maggior parte delle proposte, a soluzioni tecnologiche definite tradizionali
(forum, newsletter ecc.) conferma come la dimensione sperimentale debba riguardare la
parte soft delle-democracy: le regole della partecipazione, la dimensione organizzativa,
il rapporto con la societ civile, i processi di promozione e autovalutazione ecc.
Lestrema variet ed eterogeneit delle iniziative appaiono motivate e giustificate in primo luogo dal fatto che necessariamente le progettualit di e-democracy risentono, pi di altre iniziative di e-government, delle caratteristiche e specificit organizzative, politiche e tecniche del contesto di riferimento (le Amministrazioni proponenti).
In secondo luogo possono essere ricondotte al fatto che, tranne rare eccezioni, in Italia
non vi sono mai state esperienze compiute di coinvolgimento e partecipazione dei citta-
115
dini alla vita delle Amministrazioni locali attraverso le tecnologie in grado di avviare un
meccanismo virtuoso di imitazione e propagazione.
LAvviso pubblico di e-democracy, rispondendo alla filosofia della sperimentazione che lo contraddistingue, quindi pienamente riuscito a far emergere in forma
condivisa e palese le potenzialit progettuali delle Amministrazioni regionali e degli Enti
Locali sul tema della cittadinanza digitale. Questo stato comunque il primo passo, forse
il pi semplice: necessario adesso individuare e avviare i cantieri progettuali dove le
Amministrazioni potranno praticare le-democracy e, nel contempo, valorizzare le dinamiche di apprendimento locali a favore di tutto il sistema nazionale.
116
117
Requisiti del modello di interoperabilit ed accesso del SPC, ver. 1.1, 26/03/2004;
118
119
Unaltra strada seguita con le tecnologie disponibili fino a poco tempo fa basata sempre sullintegrazione di sistemi informatici, trascurando laspetto di integrazione
dei servizi- quella che ha portato alladozione di reti private e di strumenti chiusi
per lo scambio di dati. Uno dei maggiori esempi di tale approccio stata la rete interbancaria.
Il middleware, letteralmente software di mezzo,
costituito da programmi software che consentono di far parlare tra loro
ambiente informatici basati
su standard tecnologici differenti.
50
quindi adottando uno sviluppo applicativo ad hoc per lintegrazione, impiegando o meno
ambienti di middleware50 proprietari.
Grazie anche a nuovi sviluppi tecnologici (in particolare i web services51), le
soluzioni oggi mirano invece allintegrazione di nuove funzionalit, che mantengono
comunque quelle autonomamente operanti nelle applicazioni gi esistenti, con il pieno
riuso dei relativi sistemi informativi. Lintegrazione comporta lattivazione di infrastrutture principalmente di tipo logico (software) per linteroperabilit, nonch lestensione
delle funzioni dellapplicazione esistente per il trattamento dei dati oggetto di scambio
con le applicazioni operanti negli altri sistemi informativi, secondo le specifiche finalit della cooperazione applicativa. Le soluzioni per tale integrazione ammettono altres
leterogeneit delle caratteristiche tecniche e funzionali delle applicazioni gi esistenti e
dei relativi sistemi informativi.
120
per conseguire quei vantaggi di efficacia e di qualit del servizio che sono alla base stessa
dellutilizzo dellICT per la costruzione delle-government.
Partendo da queste premesse, il gruppo di lavoro ha esaminato quanto gi realizzato dalle pubbliche amministrazioni su questo tema, quali siano le esigenze delle pubbliche amministrazioni e quale sia larchitettura proponibile per soddisfare tali esigenze.
Fra i punti pi rilevanti identificati nellanalisi di quanto alcune amministrazioni
hanno sperimentato in passato, emerso un elemento importante. Per i sistemi che gi
oggi consentono forme pi o meno complete di cooperazione applicativa (sistema CatastoComuni, Sistema Mandato Informatico, Sistema delle Anagrafi, Sistema Informativo della
Montagna e Sistema delle Imprese), stato necessario in passato emanare ogni volta
una specifica norma di legge per consentire di dare validit giuridica alle procedure
telematiche. evidente che le-government non pu svilupparsi in modo coerente se, per
ogni processo di cooperazione fra amministrazioni, necessario proporre una normativa
particolare. A questo problema stata quindi data soluzione inserendo nel D.Lvo sul SPC
una norma generale che da validit giuridica alla cooperazione applicativa. Larticolo 5
recita infatti:
Gli scambi di documenti informatici tra le pubbliche amministrazioni nellambito del SPC avvengono nel rispetto delle procedure di cooperazione applicativa finalizzate
allo svolgimento di procedimenti amministrativi e costituiscono invio documentale valido
ad ogni effetto di legge se realizzate nel rispetto delle regole tecniche e di sicurezza di
cui articolo 16.
Nellindividuare il modello di cooperazione applicativa per il SPC, si tenuto
conto dei seguenti principi organizzativi:
1. il modello di cooperazione deve essere indipendente dagli assetti organizzativi e dei
sistemi informatici interni dei soggetti cooperanti;
2. ciascuna amministrazione cooperante mantiene la responsabilit dei propri servizi e
dei propri dati;
3. la cooperazione applicativa si attua sulla base degli accordi tra le parti e risponde
ad esigenze di condivisione/scambio di dati derivanti da obblighi di legge o ni
istituzionali.
Per soddisfare tali principi, larchitettura tecnica e organizzativa del modello
proposto si basa sui seguenti elementi fondamentali:
A. la cooperazione applicativa avviene tramite messaggi applicativi;
121
122
Dominio di cooperazione
Il concetto di Dominio di Cooperazione consente di dare molta flessibilit al
modello di cooperazione individuato. In sintesi, il Dominio di Cooperazione un accordo
fra amministrazioni in cui si definisce chi responsabile di cosa e chi, eventualmente,
svolge le funzioni di supervisione e monitoraggio degli accordi presi. In alcuni casi, si
pensi al Sistema delle Imprese o al Mandato Informatico, il Dominio di Cooperazione
deve soddisfare specifiche esigenze di qualit e sicurezza. Il modello definito per il
Sistema Pubblico di Cooperazione indica gli standard di riferimento da utilizzare, compatibili (punto cruciale) con le funzionalit standard della Porta di Dominio. I Domini di
Cooperazione, quali ad esempio quelli attivati da una Amministrazione Centrale, da una
Regione o da un qualunque gruppo di amministrazioni, hanno il compito di qualificare i
servizi afferenti al Dominio stesso, nonch coordinare e monitorare i servizi applicativi e
infrastrutturali riferiti al Dominio.
Linfrastruttura di Servizi di Interoperabilit,
Cooperazione e Accesso (SICA)
Per quanto concerne il SICA, la tecnologia su cui si basa la cooperazione applicativa fa esplicito riferimento alle funzioni e ai servizi erogati dai Web-Services. Tale
tecnologica prevede lesistenza di registri, cataloghi e schemi di servizio in cui sia trasparente e automaticamente gestibile, per ogni applicazione e per ogni Porta di Dominio,
linsieme dei servizi erogati da ogni amministrazione e le relative modalit di richiesta di
servizio. Sulla base di queste tecnologie sono implementabili le applicazioni di cooperazione in modo automatico. Il compito del SICA quello di garantire per tutte le pubbliche
amministrazioni e per i Domini di Cooperazione le funzionalit necessarie alla cooperazione applicativa e, inoltre, di assicurare funzioni di sicurezza di base (se richieste) e di
tracciatura di rete, avvalendosi dei servizi di interconnessione del SPC.
Linfrastruttura unitaria di servizi di interoperabilit e di cooperazione e accesso
(SICA) che garantisce lerogazione di servizi tecnologici di base, comuni a tutti i Domini
di Cooperazione, prevista essere tecnicamente articolata su due livelli operativi: il livello generale e il livello secondario.
I servizi dellinfrastruttura di livello generale sono parte integrante dellinsieme
delle strutture tecnologiche condivise previste dallarchitettura generale del SPC. In tal
senso, i servizi di livello generale sono soggetti alle funzioni di indirizzo e controllo della
Commissione di Coordinamento del SPC (si veda pi avanti). I SICA di livello secondario
sono qualificati su decisione sempre di tale Commissione e possono essere realizzati da
123
53
124
125
La Commissione di natura paritetica, come limpianto stesso del SPC ha funzioni di direzione strategica e decisionali sostanziali, in quanto, secondo lart.8 comma 2:
a) assicura il raccordo tra le amministrazioni pubbliche, nel rispetto delle funzioni e dei
compiti spettanti a ciascuna di esse;
b) approva le linee guida, le modalit operative e di funzionamento dei servizi e delle
procedure per realizzare la cooperazione applicativa fra i servizi erogati dalle
amministrazioni;
c) promuove levoluzione del modello organizzativo e dellarchitettura tecnologica del
SPC in funzione del mutamento delle esigenze delle pubbliche amministrazioni e delle
opportunit derivanti dalla evoluzione delle tecnologie;
d) promuove la cooperazione applicativa fra le pubbliche amministrazioni, nel rispetto
delle regole tecniche di cui allarticolo 16;
e) denisce i criteri e ne verica lapplicazione in merito alla iscrizione, sospensione e
cancellazione dagli elenchi dei fornitori qualicati SPC di cui allarticolo 11;
f) dispone la sospensione e cancellazione dagli elenchi dei fornitori qualicati di cui
allarticolo 11;
g) verica la qualit e la sicurezza dei servizi erogati dai fornitori qualicati del SPC;
h) promuove il recepimento degli standard necessari a garantire la connettivit,
linteroperabilit di base e avanzata, la cooperazione applicativa e la sicurezza del
Sistema.
Come si vede i compiti di indirizzo della Commissione sono principalmente
orientati allo sviluppo della cooperazione applicativa.
Al momento della redazione del presente rapporto, la nomina dei rappresentanti
di Regioni ed Enti locali presso la Commissione di Coordinamento del SPC era in corso.
Alla luce di quanto previsto dal decreto e dello stato di avanzamento delle cose,
il percorso e i tempi di attuazione dellSPC sono quelli illustrati in sintesi nello schema
seguente.
126
Definizione
specifiche di
implementazione
Gara
Servizi
livello
generale e
sussidiari
Giugno 2005
Convergenza progetti
Erogazione
servizi generali
Qualificazione
servizi livello
secondario
Realizzazione
servizi
livello generale
Dicembre 2005
Marzo 2006
Entro met 2005 si prevede il completamento da parte di CNIPA della definizione delle specifiche di implementazione del SPC e lavvio della gara per i servizi di livello
generale e sussidiari per le PAC, previa verifica di corrispondenza e completezza delle
specifiche di implementazione con il quadro generale di riferimento concordato con le
Regioni e gli enti locali e descritto nei documenti gi pubblicati. Tali servizi dovrebbero
diventare operativi nel 2006, anche perch entro fine del prossimo anno, si prevede che
venga completata la migrazione al nuovo SPC degli attuali utenti della RUPA (la quasi
totalit delle PA centrali e altri soggetti, per un totale di 81 enti connessi).
In parallelo, in atto la convergenza dei progetti gi avviati e a breve partiranno i primi progetti SPC nativi, cio basati dal principio sulle regole definite dal nuovo
modello di cooperazione.
Rispetto ai progetti gi avviati, come si visto nel capitolo 4, sono circa 40 i
progetti 1 Avviso che contengono sviluppo applicativo secondo il paradigma della cooperazione applicativa ovvero sviluppo di servizi infrastrutturali per la cooperazione applicativa e altri, ovviamente, sono in corso per iniziativa propria di alcune Amministrazioni
regionali.
Nellavviso SPC della fase 2 di e-government, come si visto nel capitolo 5, i
progetti sullinteroperabilit e la cooperazione applicativa sono circa una trentina, compresi i 18 progetti ICAR dei quali si parla pi diffusamente nella prossima sezione.
127
7.2
55
Questa sezione stata
realizzata grazie al contributo fornito da Giovanni
De Costanzo (Regione
Basilicata),
Federica
Paganelli e Dino Giuli
(Universit di Firenze).
Il Progetto ICAR55
Nellottica di una visione condivisa tra Stato, Regioni ed Enti Locali, per lo
sviluppo federato e cooperativo delle-government, stato assegnato alle Regioni uno
specifico ruolo di proposta e di implementazione delle infrastrutture per la societ dellinformazione56.
Al di l della partecipazione attiva dei rappresentanti delle Regioni ai gruppi
di lavoro per la definizione di standard comuni di connettivit, interoperabilit e cooperazione applicativa, alle Regioni stato rivolto dal CNIPA lavviso per la selezione di
progetti per lo sviluppo dei servizi infrastrutturali e SPC (si veda il cap. 5), nellambito
della seconda fase di attuazione delle-government.
Oltre a specifici progetti di estensione e/o potenziamento delle iniziative infrastrutturali avviate nella fase 1, 16 Regioni e 1 Provincia Autonoma (si veda la Tabella 31)
hanno singolarmente presentato, in risposta allavviso, un progetto regionale che formalizza limpegno nella realizzazione coordinata e cooperativa del progetto interregionale
ICAR (Interoperabilit e Cooperazione Applicativa in rete tra le Regioni).
Il progetto ICAR stato elaborato attraverso il coordinamento del Centro
Interregionale per il Sistema Informatico ed il Sistema Statistico (CISIS), avvalendosi
anche del supporto dello staff tecnico della tecnostruttura Q3I del medesimo centro57.
Lobiettivo del progetto di abilitare linteroperabilit e la cooperazione applicativa in rete tra i sistemi informativi di diverse amministrazioni pubbliche, nei domini
applicativi che richiedono cooperazione tra le amministrazioni regionali. Nel suo complesso, il progetto prevede una durata di 36 mesi e un costo complessivo per le attivit
del progetto, sia a livello interregionale che delle singole Regioni, di circa 25,0 M, cofinanziato dal CNIPA per 9,5 M.
Lambito della sanit consente di esemplificare le problematiche tipiche dellinteroperabilit e della cooperazione applicativa tra le Amministrazioni regionali che si
vogliono affrontare nel progetto ICAR.
128
Si considera qui la cooperazione tra le Regioni per lassistenza sanitaria, con le modalit
previste nel caso in cui la Regione erogatrice del servizio sanitario sia diversa dalla
Regione di origine della persona assistita, in uno scenario in cui sono resi disponibili
infrastrutture e servizi di interoperabilit e cooperazione applicativa. In questo caso
lapplicazione di cui dispone la Regione erogatrice, mediante il proprio sistema informativo sanitario, pu richiedere il trasferimento di dati dalla corrispondente applicazione
operante nel sistema informativo sanitario della Regione di origine. Tali dati possono
consistere nei dati anagrafici sanitari dellassistito, necessari per il suo accesso ai servizi
sanitari della Regione erogatrice ed includere i dati della cartella clinica. A tal punto la
prestazione sanitaria necessaria fornita dalla Regione erogatrice, gestendola autonomamente nellambito del proprio sistema informativo. Completata lerogazione del servizio
sanitario da parte della Regione erogatrice, il relativo sistema informativo automaticamente ne d notifica al corrispondente sistema informativo della Regione dorigine,
trasferendo i dati per laggiornamento della cartella clinica dellassistito, nonch i dati
per laddebitamento alla Regione di origine dei costi ad essa da imputare da parte della
Regione erogatrice per la prestazione sanitaria che essa ha fornito al medesimo assistito (compensazione sanitaria).
Risulta evidente come la cooperazione applicativa possa contribuire a migliorare in modo
sensibile la qualit dei servizi erogati al cittadino. Attualmente, quando il cittadino/assistito richiede una prestazione sanitaria in una regione diversa da quella di residenza, non
possibile utilizzare tale procedura automatica, costringendo loperatore sanitario ad
immettere tutti i dati manualmente o ricavandoli da documenti che lutente porta con s
(impegnative, referti, libretto sanitario, ecc) o richiedendoli direttamente allinteressato.
Inoltre, per alcune procedure, come la compensazione sanitaria interregionale, lo scambio
di informazioni tra le Regioni coinvolte in merito alla prestazione erogata allassistito
viene in genere espletato dopo alcuni mesi, tramite linvio di file da un sistema regionale
allaltro. Evidentemente ci comporta una complesso lavoro di controllo a posteriori e
limpossibilit di effettuare la programmazione della spesa sanitaria sulla base della conoscenza in tempo reale della mobilit interregionale.
129
realizzare linterconnessione sicura delle reti regionali, nella logica del SPC;
130
Applicativa (si veda la Figura 10). A tale scopo, il progetto prevede lattivazione
di tre interventi infrastrutturali (INF-13), illustrati nel prossimo paragrafo, per la
realizzazione di tali servizi;
131
58
132
Servizio Applicativo X
(e.g. sistema informativo
sanitario Regione X)
Servizio Applicativo Y
(e.g. sistema informativo
sanitario Regione Y)
ICARInterventi AP-17
ICARInterventi INF-13
133
caso di studio applicativo di interesse interregionale. Essi hanno lobiettivo di sperimentare e dimostrare lefficacia dei servizi infrastrutturali di interoperabilit e cooperazione applicativa in specifici scenari applicativi, considerati significativi e di prioritario
interesse per lo sviluppo operativo della Community Network interregionale. I risultati
attesi sono la specificazione e lo sviluppo dei Servizi di Integrazione Applicativa per
linterfacciamento tra le corrispondenti applicazioni esistenti a livello intraregionale e i
Servizi Infrastrutturali di Cooperazione Applicativa interregionale (interventi INF-13).
A ciascuno dei sette interventi partecipano in numero variabile le Regioni aderenti al
progetto ICAR, come evidenziato in Tabella 31.
La scelta degli scenari applicativi in ambito interregionale ha risposto ai
seguenti requisiti:
effettivo interesse di una pluralit di Regioni a partecipare e fruire dei risultati degli
interventi progettuali nello stesso ambito applicativo.
Gli interventi sono di seguito elencati:
134
AP-5 Tassa automobilistica regionale, per il supporto alle funzioni di esazione della
tassa automobilistica e gestione degli aspetti accessori, quali sono ad esempio le
procedure di ratica e di compensazione contabile tra Regioni per le vendite di veicoli
o per pagamenti effettuati dal cittadino al di fuori dalla propria Regione;
135
59 Il Centro interregionale
di studi e documentazione, denominato CINSEDO,
ha come soci le Regioni
e le Province autonome di
Trento e di Bolzano e funge
tra le altre cose da struttura
di supporto della Conferenza
dei Presidenti delle Regioni
e delle Province autonome.
AP-1
AP-2
AP-3
AP-4
AP-5
AP-6
AP-7
Casi di studio
applicativi
Interventi
infrastrutturali
Intervento progettuale
INF-1
INF-2
INF-3
AP-1
AP-2
AP-3
AP-4
AP-5
AP-6
AP-7
136
INF-1
INF-2
INF-3
AP-1
AP-2
AP-3
AP-4
Abruzzo
Basilicata
CF
Campania
Emilia-Romagna
Lazio
Liguria
CF
Lombardia
Marche
Piemonte
CF
Puglia
Sardegna
Toscana
CF
CF
Umbria
Valle dAosta
Veneto
AP-5
AP-6
AP-7
P
P
CF
CF
P
P
P
P
CF
CF
CF
P
P
P
P
P
P
137
parte operativa, gli aspetti critici riguardano principalmente: larticolazione del progetto in diversi interventi, a cui le Regioni partecipano in modo variabile; la necessit di
coordinare e verificare la compatibilit delle specifiche e prodotti dei vari interventi, per
garantire lintegrazione funzionale delle soluzioni realizzate; lobiettivo di realizzare la
visione interregionale, integrando le esperienze e soluzioni di cooperazione applicativa
regionale esistenti e rispettando lautonomia decisionale a livello locale.
Laspetto gestionale quindi di primaria importanza per il successo di ICAR.
Per rispondere a queste criticit, garantendo la flessibilit richiesta, sono stati definiti
opportuni ruoli e modalit di cooperazione tra le Regioni e strutture di supporto centrale.
Lorganizzazione del progetto per le attivit a carattere interregionale si sviluppa su pi
dimensioni:
il coordinamento e la direzione generale del progetto nel suo complesso sono afdati
ad un comitato formato da rappresentanti di tutte le Regioni aderenti, di norma
coincidenti con i membri del CPSI (Comitato permanente dei sistemi informatici) del
CISIS;
per ciascun intervento progettuale una Regione capola incaricata del coordinamento
e svolgimento di speciche attivit interregionali, a benecio comune delle Regioni
partecipanti al medesimo intervento progettuale;
in termini ancora in via di denizione (alla data di redazione del Rapporto), prevista
anche la possibilit di avvalersi delle risorse dei Centri Regionali di Competenza per
le-government (CRC) per lerogazione di servizi a supporto delle singole Regioni, delle
Regioni Capola e del CISIS.
Ogni Regione ha invece autonomamente in carico le attivit progettuali di
138
coinvolgimento nel progetto di quasi la totalit delle Regioni, che faciliter un rapido
trasferimento dei risultati a livello nazionale.
Si osserva che, a fronte della notevole complessit del progetto, al quale sono
chiamate a collaborare le Regioni insieme con altre PPAA ed enti pubblici, il successo di
ICAR pu risultare strategico per linnovazione del sistema di e-government nazionale e
la sua qualificazione anche a livello europeo.
139
140
141
Questo capitolo
stato redatto da Federica
Antonacci e Luigi Reggi
dello Staff Centrale progetto CRC.
60
61
La CNS ha una durata stabilita dallente pubblico che
la emette, e comunque non
superiore a sei anni.
63
Lindice nazionale delle
anagrafi (INA) il sistema del Ministero dellinterno Centro nazionale per
i servizi demografici (art.
2-quater del decreto legge
27 dicembre 2000, n. 392,
convertito con modificazioni dalla legge 28 febbraio
2001, n. 26). LINA inoltre
incaricato, in caso di variazioni dei dati identificativi
del titolare, di comunicarle
allamministrazione che ha
emesso la carta.
La CNS non ha vincoli per quanto concerne il layout, ma deve riportare obbligatoriamente la dicitura Carta Nazionale dei Servizi e il nome dellamministrazione emittente. Al momento del rilascio della carta, la PA incaricata deve verificare presso lindice
nazionale delle anagrafi63 la corrispondenza dei dati identificativi del titolare e accerta
che il richiedente non sia gi in possesso di Carta di identit elettronica, poich non
previsto che un utente possa utilizzare contemporaneamente sia la CIE che la CNS.
Una prima definizione degli standard realizzativi della CNS avvenuta con la
sperimentazione avviata dalla Regione Lombardia nella Provincia di Lecco con il progetto
CRS-SISS Carta Regionale dei Servizi Sistema Informativo Socio Sanitario (si veda anche
la sezione 9.3 pi avanti). A seguito del Protocollo dIntesa per lo sviluppo della societ
dellinformazione, siglato il 12 novembre 2002 dal Ministro Stanca e dal Presidente della
Regione Lombardia, la carta regionale stata presa come standard di riferimento per la
realizzazione della CNS a livello nazionale.
Il 9 dicembre 2004 stato siglato il decreto legislativo interministeriale che
definisce le regole tecniche e di sicurezza per lemissione e lutilizzo della CNS.
Tale decreto, tra laltro, stabilisce che la CNS possa essere usata anche per i
pagamenti on line del cittadino alla Pubblica Amministrazione (si veda pi avanti).
Gli enti che emettono CNS dovranno attenersi alle specifiche tecniche definite
dal CNIPA, che delineano le caratteristiche dei diversi servizi (di base e qualificati) erogabili tramite le carte. Il CNIPA, infatti, come stabilito nel DPR n. 117, definisce le iniziative per migliorare lerogazione di servizi tramite CNS ed effettua controlli di qualit sulle
procedure di emissione delle carte, suggerendo alle PA eventuali modifiche e correzioni.
Infine, le Amministrazioni che emetteranno le carte potranno integrare in esse
le funzionalit di carta sanitaria e tessera sanitaria, rendendo possibile ai cittadini di
accedere ai servizi offerti in rete dalle aziende sanitarie, consentendo inoltre il monitoraggio della spesa sanitaria.
142
La Carta Nazionale dei Servizi, che gi contiene i dati personali del cittadino
identificandolo univocamente allatto dellerogazione del servizio, risponde allesigenza
di semplicit e maggior sicurezza integrando i servizi di pagamento previsti dal circuito
Bankpass Web . possibile, cio, concludere il procedimento effettuando - ove richiesti
- anche i pagamenti connessi al servizio, sempre via internet e in modalit totalmente
sicura.
Il CNIPA ha infatti siglato il 19 maggio 2004 un accordo con le-Commitee
(Comitato di coordinamento per le Infrastrutture per le-banking, costituito dallAssociazione Bancaria Italiana ABI) con lo scopo di integrare le funzionalit di autenticazione
della Carta Nazionale dei Servizi con le modalit di pagamento di Bankpass Web.
Bankpass Web il sistema dellABI che permette di utilizzare carte di credito
e Pagobancomat in modalit sicura: tutti i codici necessari per il pagamento (numero di
carta di credito, PIN del bancomat) vengono inseriti, allatto delladesione al servizio, in
un portafoglio elettronico (wallet) accessibile tramite user ID e password. Al momento di
effettuare il pagamento on line sufficiente accedere al wallet e selezionare la modalit
di pagamento desiderata (carta di credito, Pagobancomat). In questo modo i dati degli
strumenti di pagamento non viaggiano in rete e la transazione si conclude in perfetta
sicurezza.
Lintegrazione di user id e password del sistema Bankpass Web nella CNS permette allutente di concludere la transazione per intero semplicemente inserendo nel lettore
la carta: in questo modo si accede direttamente al wallet ed possibile effettuare il
pagamento e concludere la transazione.
Il servizio partito in via sperimentale nei comuni di Bologna e Verona, e verr
esteso progressivamente a tutto il territorio nazionale.
Con il Comune di Bologna stato attivato il servizio di pagamenti on line, sul
portale Iperbole, collegato alla prenotazione degli appuntamenti per la consegna delle
denuncie di inizio attivit (DIA). Il servizio permette ai professionisti di pagare on line
i diritti di segreteria ed eventuali altri oneri associati alle denunce di inizio attivit. La
funzione di pagamento su Internet disponibile per coloro che utilizzano, per identificarsi al sistema, la Carta Nazionale dei Servizi rilasciata dal Comune di Bologna e che
hanno fatto richiesta dellattivazione di un wallet Bankpass Web. Quando lutente conferma la volont a procedere con il pagamento viene rediretto automaticamente al sito
Bankpass, presso cui conferma il pagamento ottenendo il codice di conferma. Al termine
delloperazione, il professionista riceve un promemoria del pagamento via e-mail che pu
eventualmente stampare.
143
Con il Comune di Verona stato attivato, sul portale Teseo, il servizio di visualizzazione delle pratiche edilizie ed il pagamento online degli oneri di urbanizzazione.
Anche in questo caso lautenticazione del cittadino, effettuata con la CNS, riconosciuta
dal sistema Bankpass Web come valida e sostitutiva della normale autenticazione basata
su user id e password.
144
145
146
Progetti ed esperienze
Abruzzo
Basilicata
Oltre 65.000 richieste per le CNS nell ambito del progetto SAX
Carta multiservizi della Regione: evoluzione del badge regionale, contiene informazioni sul titolare ed dotata di
dispositivo di rma. Attualmente distribuita a circa 1000 dipendenti regionali e 1000 di altri di enti connessi a RUPAR e
personale esterno autorizzato.
Campania
Calabria
Emilia Romagna
Prim@TV: progetto di t-government che sperimenta servizi interattivi con autenticazione tramite CNS
Carta multiservizi per dipendenti regionali con rma digitale Postecert di Postecom. Altri servizi attivabili su richiesta
(ad es. carta prepagata sostitutiva dei buoni pasto)
Friuli Venezia
Giulia
Progetto SMART (APQ SI) prevede avvio nuova CRS e garantisce lintegrazione con il Sistema Informativo Sanitario
Regionale (SISR). Saranno distribuite circa 250.000 carte ai cittadini non in possesso della carta benzina e della CIE
Liguria
Progetto Sanit@inrete: circa 1700 carte di rma digitale da distribuire alle aziende sanitarie ed ospedaliera ad uso
sperimentale in alcuni settori.
Carta Regionale dei Servizi per la terza et: permette allanziano di fruire di diversi servizi: per il benessere sico, la vita
attiva dellanziano, il tempo libero, i viaggi; servizi per la qualit della vita dellAnziano ligure; servizi sperimentali per
laccesso alla PA. La sperimentazione con i cittadini anziani verr estesa allintera popolazione ligure.
Lazio
CartaLazio la Carta Regionale dei Servizi della Regione Lazio. Stanno per essere distribuite le prime 10.000 carte
destinate agli operatori della PA locale, per accedere in modo univoco e sicuro alle informazioni e ai servizi disponibili in
rete.
CSRC -Centro Servizi Regionale CartaLazio della Regione Lazio:
Realizzazione di centro gestione per 1.500.000 smart card, che verranno distribuite a livello regionale sia agli operatori
della PA sia ai cittadini per laccesso ai servizi.
Sperimentazione della Carta dIdentit Elettronica nel comune di Viterbo
147
Progetti ed esperienze
Marche
Due interventi nellAPQ SI (maggio 2004) per la distribuzione della Carta Raffaello:
Ai dipendenti della PA (2.500 unit)
Ai cittadini (150.000 unit)
Progetto JOBCARD (SPC): distribuzione di 40.000 Carte Raffaello per usufruire dei servizi dei centri per limpiego.
Piemonte
Sistema Torino Facile: smart card per professionisti e kit di autenticazione per i cittadini, per accedere ai servizi del
portale di e-government .
Puglia
Sardegna
Distribuzione di 30.000 kit smart card e lettore nellambito del progetto SAX I
Sperimentazione CIE a Sassari, Macomer e Lula
Sicilia
Portale progetto ET-Web: autenticazione anche tramite user-id e password o tramite CIE o CNS (Infocamere)
Prevista la distribuzione di CNS nellambito del progetto SAX
Toscana
Val dAosta
Veneto
WP13-RVE Progetto della Regione del Veneto per centro regionale per laggiornamento e la gestione di carte servizi, di
autenticazione e di servizi di comunicazione multi-canale (posta elettronica, sms ecc.).
Laccordo tra Unioncamere e CNIPA, siglato negli ultimi mesi del 2004, ha reso la
smart card di Infocamere - ente certificatore del sistema camerale dal 2000 - pienamente
compatibile con gli standard CNS.
La smart card emessa da Infocamere consente laccesso telematico a tutti i servizi resi disponibili dalla rete camerale ed utilizzata in alcuni casi come si visto nel
rapporto dello scorso anno - anche per laccesso ai servizi dei progetti di e-government
di altre amministrazioni centrali e locali.
Per quanto riguarda i servizi forniti dalle CCIAA, la carta permette a tutte le
imprese, attraverso il portale Telemaco67, laccesso a:
148
buite a imprese e intermediari al 5 marzo 2005, evidenziando (in rosso) quelle dotate
della cosiddetta firma forte68.
Come si pu osservare, il numero delle carte distribuite varia sensibilmente da
regione a regione ed , salvo eccezioni, sostanzialmente proporzionale alla numerosit di
imprese e intermediari presenti sul territorio.
Figura 12 Numero di smart card Infocamere distribuite dalla rete camerale a imprese e intermediari
149
68
In base alla normativa
vigente, la firma elettronica qualificata lunica
firma che attribuisce al
documento informatico una
valenza probatoria. La firma
elettronica qualificata
regolamentata dal Decreto
Legislativo 10/2002. Una
firma debole una firma
che non possiede i requisiti
precedenti. In pratica, una
firma che consente lidentificazione e lautenticazione
in rete, ma non di colui che
fisicamente sottoscrive il
documento. In questultimo
caso, la valenza probatoria
del documento firmato
soggetta alla discrezionalit
del giudice.
La Lombardia si conferma caso di eccellenza nella distribuzione di carte camerali con ben 384.870 smart card; seguono lEmilia Romagna con 183.965, il Veneto con
174.175, la Toscana con 138.555 e il Piemonte con 130.003. Circa la met delle regioni
italiane, con un tessuto produttivo pi circoscritto, presenta valori assoluti molto pi
bassi: in particolare in Abruzzo, Sardegna, Calabria, Umbria, Provincia Autonoma di Trento
e di Bolzano, Basilicata, Molise e Valle dAosta, il numero di carte distribuite non supera
le 30.000 unit.
La distribuzione delle carte a firma forte, di pi recente introduzione, segue
landamento di quelle a firma debole, con leccezione della Toscana, nella quale le carte
elettroniche sembrano essere state introdotte in ritardo (sono solo 13.295 su 138.555
distribuite).
La Tabella 33 fornisce il dato sulla distribuzione di carte Infocamere a livello
provinciale (nelle realt a maggior diffusione rispetto al valore 2004), consentendo un
confronto anno su anno e la stima del grado di penetrazione delle carte tra le imprese
del territorio.
Tabella 33 Prime 12 camere di commercio per numero di smart card distribuite alle imprese
Numero di smart card distribuite alle imprese
Camera di Commercio
2003
2004
2003
2004
Milano
84.016
89.786
43,8%
46,0%
Roma
36.787
49.385
21,7%
28,1%
Torino
29.665
33.281
33,8%
37,4%
Brescia
29.439
30.214
62,8%
61,3%
Napoli
18.028
29.291
19,8%
31,4%
Firenze
20.293
25.072
47,6%
58,7%
Bologna
23.106
24.517
58,7%
61,3%
Bergamo
21.042
22.556
58,1%
60,7%
Treviso
20.630
21.831
61,0%
62,9%
Vicenza
20.507
21.746
61,0%
63,3%
Verona
20.571
21.410
61,8%
62,4%
Modena
18.809
20.085
61,0%
64,2%
150
Rispetto ai dati del 2003, si riscontra una crescita generalizzata del numero
di smart card distribuite, con lavvicinamento al livello di saturazione nelle realt pi
avanzate. Le province di Milano e Roma si confermano ai primi posti in valore assoluto, anche se sono caratterizzate da percentuali di copertura differenti tra loro (46% e
28,1%) e, come per le altre grandi aree metropolitane, inferiori a quelle dei centri di
media dimensione. Sono comunque da segnalare i casi di Napoli e Firenze, che nellultimo
anno hanno realizzato un forte balzo in avanti nella percentuale di imprese dotate di
carte passando, rispettivamente, dal 20% a oltre il 30% a Napoli e dal 47,6% al 58,7%
a Firenze.
La crescente penetrazione delle carte camerali tra imprese e intermediari si
riflette ovviamente nellincremento dellutilizzo dei servizi di e-government da parte degli
utenti delle camere di commercio. In particolare, i dati di Figura 13 sullandamento delle
pratiche concluse in modalit telematica oramai obbligatoria per legge per gran parte
delle tipologie di impresa69 dimostrano come le CCIAA abbiano raggiunto oggi un livello
molto avanzato nellinterazione digitale con i loro utenti. Le pratiche telematiche sono
infatti ormai nettamente prevalenti sulle altre modalit di fruizione del servizio.
Nel 2004 i documenti che vengono trasmessi in modalit telematica rappresentano il 65,3% del totale delle pratiche, con una crescita esponenziale negli ultimi 2 anni.
Linoltro telematico avviene utilizzando un floppy disk contenente un certificato di firma
digitale o attraverso il gi citato portale Telemaco. Quasi nullo, invece, nel 2004, il numero di pratiche consegnate su floppy non firmato, e ormai inferiore al 25% anche il dato
relativo alla consegna manuale della pratica allo sportello da parte di un rappresentante
dellimpresa o dal commercialista (nel 2000 la percentuale era del 76%). Rimane infine
marginale il numero di pratiche inviate per posta, o inserite dufficio. Questultima modalit riguarda i documenti incompleti, lacunosi o che presentano errori di compilazione da
parte dellimpresa, e che vengono quindi trattati manualmente dalla Camera di Commercio
indipendentemente dalle modalit di trasmissione.
151
Figura 13 Andamento delle tipologie di pratiche ricevute e gestite dalle CCIAA (2000-2004, in %)
152
153
154
pu effettuare una nuova ricarica: va precisato che non necessario essere titolari di un
conto corrente bancario o essere clienti di Banca Intesa.
Sempre nella seconda met del 2005, a seguito di un altro accordo siglato tra
Regione Lombardia e UnionCamere, le Camere di Commercio lombarde potranno caricare
il loro certificato di firma digitale sulle CRS dei titolari delle aziende, che potranno cos
utilizzarle per gli adempimenti di legge al posto della smart card di firma gi oggi emessa, come si visto in precedenza, dalle Camere di Commercio (con evidenti risparmi sui
costi di gestione).
Gli sviluppi futuri riguardano soprattutto gli Enti Locali, con i quali la Regione
Lombardia sta prendendo contatti per una serie di servizi di e-government mirati sugli
interessi del territorio.
155
156
157
Il presente capitolo
stato redatto da Marco
Ippolito, Stefano Kluzer
e Luigi Reggi dello Staff
Centrale progetto CRC.
70
71
Nelle successive elaborazioni, i risultati verranno
rappresentanti aggregando le regioni per comparto territoriale. In questo
caso le differenze tendono
ovviamente a livellarsi ed
sempre garantito un livello
minimo di numerosit di
Comuni e rappresentativit a livello di popolazione
residente.
% su totale Comuni
Puglia
110
42,6%
83,5%
Lazio
65
17,2%
83,4%
Sicilia
108
27,7%
78,2%
Toscana
82
28,6%
76,8%
Campania
121
22,0%
76,1%
Umbria
19
20,7%
75,5%
Liguria
24
10,2%
72,8%
Emilia-Romagna
80
23,5%
71,7%
Marche
31
12,6%
60,4%
Veneto
106
18,2%
59,0%
Piemonte
63
5,2%
58,7%
Lombardia
164
10,6%
57,6%
Abruzzo
25
8,2%
55,8%
Friuli-Venezia Giulia
22
10,0%
53,6%
Sardegna
28
7,4%
52,1%
Calabria
36
8,8%
50,0%
Basilicata
12
9,2%
43,9%
5,2%
40,7%
2,2%
38,7%
Molise
2,9%
35,4%
Valle dAosta
1,4%
28,5%
1.112
13,7%
67,3%
Regione
Totale
Fonte: ISTAT, 2001
158
guide del MIT, basato sugli eventi della vita, metafora intuitiva ma critica dal punto di
vista delloggettivit. Sono stati considerati, inoltre, lelenco dei servizi on line della
guida Dalle code al click III edizione, lelenco dei servizi dichiarati in fase progettuale
dai progetti selezionati dal 1 Avviso sulle-government e materiali di lavoro derivanti
da progetti ISTAT di catalogazione delle attivit degli EELL (in primo luogo i Comuni).
Le denominazioni considerate inizialmente, circa 3000, si sono man mano ridotte a circa
450. In questo senso il lavoro di catalogazione e normalizzazione dei nomi dei servizi ha
consentito un grado di dettaglio di osservazione molto approfondito, riducendo al mimino
larbitrariet della rilevazione.
I servizi sono stati classificati secondo una doppia chiave di lettura:
per aree tematiche (es. impresa, commercio e turismo, immobili e fabbricati, ecc.)
taforma interattiva, da parte di una rete di 18 rilevatori localizzati presso i CRC con il
coordinamento dello staff centrale dellOsservatorio CRC.
La prospettiva di osservazione utilizzata dalla metodologia MI-SOL-RE quella
degli utenti del servizio. In primo luogo, infatti, a partire dalla home page del sito istituzionale o dalla pagina o portale tematico contenente i servizi, sono stati recensiti tutti
i servizi disponibili fino al 3 livello di profondit (due click a partire dalla home page
o da una eventuale pagina specificatamente dedicata ai servizi on line offerti dal sito).
Non si andato oltre come peraltro farebbe un utente qualunque rinunciando quindi
a cercare eventuali altri servizi sepolti nel sito.
In secondo luogo, per ogni servizio individuato, stata valutata la presenza di
10 possibili variabili relative allinterattivit, che sono state definite prestazioni. Ad ogni
servizio stato possibile, quindi, attribuire pi prestazioni a seconda delle caratteristiche
osservabili.
La Tabella 35 riporta le prestazioni accompagnate dal corrispondente livello di
interattivit della scala del benchmarking e-Europe72 e da una breve descrizione.
159
Prestazione
Breve descrizione
1. servizio informativo o
informazione sul servizio73
Presenza di informazioni di servizio (es. condizioni del trafco, dati ambientali, ecc.)
oppure informazioni sulle modalit e possibilit di fruizione del servizio
Invio di dati e informazioni (es. form) allo scopo di avviare procedimenti che per non si
concludono on line
Ulteriore specicazione della prestazione n.7, previsto il ricevimento della ricevuta che
provi lavvenuta transazione
Link a un sito esterno che consente il pagamento (es. di imposte locali) fornendo
allutente una contestualizzazione del servizio personalizzata in base allente del sito di
provenienza.
73
Le informazioni sui servizi
(es. Come fare per) sono
state registrate puntualmente solo se il servizio presentava altre prestazioni di
livello superiore sulla scala
e-Europe. Unica eccezione
a questa regola rappresentata dai servizi definibili
come informativi in cui la
prestazione Informazioni
rappresenta la massima prestazione raggiungibile.
Per semplicit di rappresentazione e per consentire confronti con altre rilevazioni sulla diffusione dei servizi on line, le 10 variabili descrittive dellinterattivit sono
state raggruppate in tre segmenti:
ne rende strutturalmente impossibile una ricognizione completa, sono stati creati dei servizi contenitore corrispondenti, di norma, alle singole aree tematiche (es. informazioni
turismo o informazioni commercio). Al contrario, sono stati analizzati in dettaglio i
servizi che hanno presentato almeno un modulo o altra documentazione.
160
161
74
Il 51,8% dei servizi interattivi, come vedremo, ad
accesso riservato. Si pu
dire che pi il servizio evolve verso una maggiore interattivit e personalizzazione
nei confronti del cittadino,
pi esso diventa difficile
da osservare da parte di un
rilevatore esterno.
Oggi, infatti, 1025 Comuni su 1112 (il 92%) sono dotati di un sito istituzionale,
riconoscibile dalla URL con indirizzo standard (www.nomecomune.siglaprovincia.it) o, in
alternativa, dalla presenza di altri elementi istituzionali come lo stemma del Comune76.
Molti di questi (960) offrono almeno un servizio, mentre solo 274 offrono anche almeno
un servizio interattivo, evitando quindi lo spostamento fisico dellutente per lattivazione
o la conclusione della pratica. Possiamo ormai dire che, almeno per quanto riguarda i
Comuni appartenenti a questa classe di popolazione, la diffusione di servizi di e-government ha superato la fase a macchia di leopardo, con aree sporadiche di presenza e aree
di totale assenza, caratterizzandosi per una presenza ormai generalizzata.
Laltra faccia della medaglia la progressiva estinzione del cosiddetto sito
77
vetrina informativa; sono sempre meno, come si evince dai dati in Figura 14, i siti
senza servizi e poveri di contenuto informativo. Questo dato confermato dal confronto
con i dati della guida ai servizi di e-government Dalle code al click di marzo 200477:
in meno di un anno, i Comuni con pi di 10.000 abitanti senza sito o con sito vetrina
informativa sono passati dal 17,9% al 13,7% sul totale, mentre quelli con almeno un
servizio interattivo sono aumentati dall11,5% al 24.6%.
Si sta assistendo invece, come vedremo meglio nelle prossime pagine, ad una
diffusione sempre maggiore di moduli stampabili e altra documentazione, che per richiedono ancora il passaggio allo sportello. Si pu quindi dire che dalla vetrina informativa
si sia passati alla vetrina della modulistica, che rappresenta comunque un passo in
avanti per il cittadino, anche se spesso i moduli sono messi a disposizione dellutente
attraverso pagine web anonime e senza un adeguato corredo informativo.
La Figura 14 mette in risalto anche la forte differenza tra Nord e Sud per il
livello di servizi interattivi.
162
Figura 14 Presenza di sito web istituzionale, di almeno un servizio e di almeno un servizio interattivo
nei siti web istituzionali dei Comuni > 10.000 ab.
100%
90%
98,2%
96,4%
92,2%
97,0%
84,7%
80%
70%
60%
50%
40%
94,4%
86,3%
96,8%
93,4%
73,4%
30%
44,4%
20%
28,8%
24,6%
10%
20,8%
13,1%
0%
Italia
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e isole
% su Comuni
> 10mila ab.
729
65,6%
500
45,0%
381
34,3%
Concorsi pubblici *
349
31,4%
308
27,7%
307
27,6%
285
25,6%
Autorizzazioni attivit
252
22,7%
249
22,4%
248
22,3%
Certicato agibilit
247
22,2%
221
19,9%
218
19,6%
214
19,2%
Informazioni turismo
213
19,2%
Registrazione/variazioni/cessazioni TARSU *
212
19,1%
Servizio
164
Figura 15 Servizi offerti dai siti istituzionali dei Comuni > 10.000 ab, classicati per area tematica
3333
Immobili e fabbricati
Diritti e doveri di cittadinanza
2306
1631
Impresa
1452
1206
Commercio e turismo
1177
1139
861
530
447
409
309
0
500
1000
1500
2000
2500
Il grafico in Figura 15 riporta la numerosit dei servizi censiti nei siti istituzionali dei Comuni suddivisi per aree tematiche.
Immobili e fabbricati larea che conta pi servizi rilevati (3333): tra essi
il pagamento dellICI (381 casi), leffettuazione on line della denuncia di inizio attivit
edilizia (308 casi), lottenimento del permesso a costruire (285 casi) e del certificato
per lagibilit (247 casi) e altri servizi legati alla costruzione, alla ristrutturazione o alla
gestione ordinaria di un immobile.
La seconda area per numero di servizi (2306) Diritti e doveri di cittadinanza, che comprende le prestazioni offerte dalla PA ai cittadini nel quadro normativo che
ne regola i rapporti. Sono compresi in questarea leffettuazione di istanze di accesso ad
atti amministrativi, lottenimento di modulistica per autocertificazioni, leffettuazione di
dichiarazioni sostitutive di atti notori.
165
3000
3500
79
essere la pi diffusa (2796 casi): essa rappresenta linsieme dei servizi che nel benchmarking di e-Europe79 sono inclusi nel cluster returns, cio casi di servizi che danno un
valore diretto ai cittadini come ritorno per il pagamento di tasse e contributi. Il peso
di questa tipologia un fenomeno certamente molto positivo, poich dimostra la concretezza offerta da buona parte dei servizi di e-government. Tra i servizi pi diffusi di questa
tipologia vi sono liscrizione agli asilo nido, liscrizione ai servizi scolastici, la richiesta
di rimborso dellImposta Comunale sugli Immobili, la richiesta del condono edilizio e le
varie richieste legate alla toponomastica e ai numeri civici.
Segue a breve distanza la tipologia che comprende autorizzazioni, nulla osta,
concessioni, licenze e permessi (2703 servizi). Il permesso a costruire (285 casi), le
autorizzazioni legate ad una attivit (252 casi) e la concessione occupazione suolo pubblico (218 casi) rappresentano i servizi pi diffusi. Questa tipologia comprende un gran
numero di servizi dedicati alle attivit produttive e al commercio, nonch agli interventi
su immobili e fabbricati.
Altre tipologie molto diffuse sono quelle che comprendono comunicazioni,
registrazioni e denunce e le banche dati interrogabili da web. Da notare, infine, lalto
numero di servizi di pagamento (1121), dedicati a fornire informazioni, documentazione
o leffettiva conclusione della transazione per quanto riguarda i tributi locali (ICI, TARSU,
TOSAP, ICP, COSAP, ecc.).
166
Figura 16 Servizi offerti dai siti istituzionali dei Comuni > 10.000 ab, classicati per tipologia di servizio
Iscrizioni, attivazioni,
richieste, prenotazioni
2796
2703
2402
1981
1683
1121
Pagamenti e versamenti
Contributi, finanziamenti,
agevolazioni e indennizzi
980
Autocertificazioni/dichiarazioni,
attestazioni, atti notori,
dichiarazioni sostitutive
Segnalazioni, reclami, ricorsi,
istanze di autotutela e
denuncie (per reati o abusi)
942
294
0
500
1000
1500
2000
2500
Nella Tabella 37, sono contati soltanto i casi di servizio nei quali il cittadino
possa attivare on line il procedimento o possa concluderlo direttamente sul web.
Cos il Pagamento dellICI, che in Tabella 36 contava 381 casi di diffusione,
prendendo in esame i soli casi in cui esso viene erogato in maniera interattiva il numero
si riduce a 83, che rimane comunque il servizio largamente pi diffuso.
In generale, come sar ripreso in seguito, la diffusione di servizi realmente
interattivi ancora decisamente bassa.
Con riferimento ai servizi presenti in tabella, opportuno fare alcune considerazioni, derivanti dallapplicazione della metodologia di indagine. essenziale, infatti,
per una corretta lettura dei risultati, tener conto del fatto che sono stati censiti solo i
servizi presenti sui siti istituzionali o da essi linkati. Questa scelta, che privilegia la pro-
167
3000
spettiva dellutente che accede al sito dellamministrazione alla ricerca dei servizi, implica
la mancata considerazione di quei servizi comunque presenti sul web, ma non puntati
dal sito istituzionale.
Un esempio rappresentato dal pagamento dellICI, che si stima essere fruibile on line in molti pi comuni di quanti riportati in tabella. In alcuni casi, infatti, il
servizio non stato censito in quanto sul sito istituzionale del Comune presente solo
un generico link allhome page di un sito esterno, senza alcuna contestualizzazione (es.
collegamento allhome page del sito www.poste.it). In altri casi, il pagamento offerto
da siti terzi, per esempio aziende di credito, ma senza che il portale comunale ne faccia
menzione.
Vedi Benchmarking della
societ dellinformazione
in Emilia-Romagna, collana
Emilia-Romagna digitale,
2004. Mentre lOsservatorio
Servizi On Line simula la
navigazione dei siti istituzionali da parte di un utente verosimile, interessato
a usufruire dei servizi, ma
privo di interesse e di specifiche competenze riguardo
i processi di produzione ed
erogazione di tali servizi,
la raccolta dati dellindagine qui citata si avvale
invece delle specifiche competenze del rilevatore in
merito allarticolazione di
ruoli e compiti della diverse amministrazioni. Come
conseguenza del differente
approccio metodologico,
essa offre una descrizione
completa dello stato dellarte mentre lOsservatorio
Servizi On Line produce una
rappresentazione pi realistica per lutente finale.
80
provincia di Ravenna, dove il sistema bibliotecario dellEnte Provincia permette la prenotazione on line dei testi in tutto il territorio80. Anche in questo caso, la presenza del
servizio stata attribuita secondo la metodologia MI-SOL-RE soltanto ai pochissimi
comuni ravennati provvisti sul proprio sito del collegamento al sistema centralizzato.
Altri servizi presenti in tabella, in genere organizzati su scala provinciale e/o
per i quali probabile la presenza di altri punti di accesso sono lautorizzazione unica
offerta dallo Sportello Unico per le Attivit Produttive (spesso dotato di sito web indipendente), linserimento del curriculum nella banca dati per lincontro di domanda e offerta
di lavoro (accessibile da siti provinciali, centri per limpiego o portali dedicati al lavoro)
e la prenotazione di prestazioni sanitarie (di competenza delle ASL).
Anche nel caso dei servizi interattivi, ad oggi ben 9 servizi sui primi 17 sono
classificabili nel cluster returns a cui accennavamo precedentemente. Si tratta, per
esempio, della prenotazione di un libro in biblioteca o di una prestazione sanitaria,
oppure delle segnalazioni riguardanti servizi pubblici; 3 servizi tra i pi diffusi sono
pagamenti, 4 infine danno la possibilit di ottenere certificati a seguito di un obbligo
amministrativo. Un unico servizio riguarda il mondo dei permessi e delle licenze: si tratta
dellautorizzazione unica rilasciata dallo Sportello Unico per le Attivit Produttive.
168
Tabella 37 I servizi interattivi pi diffusi tra i Comuni > 10.000 ab. Offerti dai siti web istituzionali
Servizio
n. Comuni
Cluster e-Europe
83
Income-generating
58
Returns
21
Returns
20
Pagamento contravvenzioni *
20
Income-generating
19
Returns
19
Income-generating
Certicati anagraci
17
Registration
Segnalazioni guasti
15
Returns
14
Registration
Prenotazione cultura *
13
Returns
13
Returns
Iscrizione a biblioteche
12
Returns
12
Registration
12
Returns
10
Returns
10
Registration
169
Figura 17 Diffusione del servizio pagamento ICI in almeno un sito web istituzionale di un Comune
della provincia e livello massimo di interattivit
170
Tabella 38 Copertura del servizio pagamento ICI nei siti web istituzionali dei Comuni > 10.000 ab.
% Comuni che erogano il servizio
(>10mila ab.)
Nord-Est
49,8%
71,2%
43,7%
Nord-Ovest
59,5%
78,3%
46,4%
Centro
28,9%
59,7%
46,3%
Sud e isole
14,6%
15,8%
11,2%
ITALIA
34,3%
49,3%
33,2%
171
2005, n. 82) che allart. 58, prevede che: i documenti rilevanti per il procedimento,
i moduli o i formulari che non siano stati pubblicati sul sito e che non siano stati resi
noti non possono essere richiesti ed i relativi procedimenti possono essere conclusi
anche in assenza dei suddetti documenti.
Figura 18 Numero medio di servizi on line per Comune offerti dai siti web istituzionali
Nord-Ovest
2,8
Nord-Est
3,2
18,9
2,1
Centro
1,5
Sud e isole
0,8
13,2
10,7
5
Inform azioni
0,4
0,3
4,4
2,2
ITALIA
12,5
0,6
10
15
20
25
Servizi interattivi
172
173
Figura 19 Numero di siti web istituzionali che offrono un dato numero di servizi on line (in %)
3%
1%
2%
5%
74%
15%
Nessun servizio
Le differenze tra Comuni sono quindi molto marcate. Esse sono certamente
acuite dalla metodologia di indagine applicata, che mira alla ricerca del vero servizio
di e-government, attribuendo scarso peso alle semplici informazioni, che caratterizzano
ancora lofferta di un alto numero di realt, a tutto vantaggio dei primi portali pi avanzati di molte citt della Lombardia, dellEmilia-Romagna o della Toscana. Come accennato
nel paragrafo introduttivo, infatti, i servizi informativi non sono stati censiti e analizzati
uno ad uno, a differenza di quelli a pi alta interattivit. Ci ha comportato una maggiore
valorizzazione di quelle realt in grado di offrire una risposta concreta alle esigenze di
cittadini e imprese, ma, allo stesso tempo, ha sottolineato maggiormente le differenze
presenti nellofferta complessiva.
Il grafico in Figura 20 mostra lo stesso dato della Figura 18, ma con riferimento,
in questo caso, alle classi dimensionali dei Comuni. Emerge chiaramente leffetto soglia
al passaggio dalla classe 20.000-60.000 abitanti a quella con pi di 60.000 abitanti, dove
vi un raddoppio dei servizi (gli interattivi addirittura aumentano di 3 volte e mezzo).
Indubbiamente, laumento medio delle risorse a disposizione influisce positivamente sulla
capacit di digitalizzare lofferta.
174
Figura 20 Numero medio di servizi per Comune offerti dai siti web istituzionali, divisi secondo il pi
alto livello di interattivit raggiunto (scala eEurope) e raggruppati per classe dimensionale
30
2,1
25
20
19,7
0,6
15
0,3
0,6
10
10,8
9,2
1,7
10.000 - 20.000 ab.
Informazioni
10,7
5,3
2,2
20.000 - 60.000 ab.
Media ITALIA
Modulistica e documentazione
2,2
Servizi interattivi
Oltre a questo aspetto va considerato il fatto che lo sviluppo di servizi di egovernment (in particolare quelli ad alta interattivit) comporta costi elevati, sia di
investimento che di gestione, che presuppongono una massa critica di utenze, che i dati
sembrano individuare in corrispondenza della soglia dei 60.000 abitanti.
Da un altro punto di vista, per, guardando cio ai valori massimi delle singole classi, si nota che anche tra i Comuni medio-piccoli vi sono casi di eccellenza, che
superano di molto la media dei comuni grandi e che si avvicinano addirittura ai valori
massimi di questi ultimi. Alcuni casi di eccellenza tra i Comuni piccoli (classe 10-20.000
ab.) raggiungono, infatti, i 65 servizi offerti, paragonabili agli 85 disponibili sui migliori
siti web delle realt maggiori (classe > 60.000 ab.).
In questo caso la distanza tra il valore massimo dei piccoli e quello dei grandi
molto ravvicinata: sembra cio, in base alle osservazioni fatte precedentemente, che il
vincolo dimensionale sia meno rigido di quello territoriale.
Al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, questo dato dimostra che, almeno per ora, i piccoli e medi Comuni non solo hanno le stesse potenzialit delle grandi
citt, ma, in molti casi riescono a fornire sul web prestazioni pi ricche ed efficaci.
Osserviamo, infatti, che non esiste un forte e definito legame tra numerosit di servi-
175
zi offerti e dimensioni dellente: i grandi centri, infatti, faticano a tenere il passo dei
Comuni medi in termini di servizi offerti e livello di interattivit.
Il grafico in Figura 21 mostra chiaramente la correlazione tra popolazione, sullasse delle ordinate e in scala olgaritmica per favorire la lettura dei dati, e numero di
servizi on line offerti, rappresentati sullasse delle ascisse. Sono distinti i Comuni capoluogo di provincia, i Comuni con pi di 200.000 abitanti (un sottoinsieme dei capoluogo)
e Comuni non capoluogo, sempre inferiori a 200.000 abitanti.
possibile vedere chiaramente che i casi di best practice a livello nazionale
sono rappresentati da enti di media o piccola dimensione, evidenziati dal rettangolo blu
in basso a destra.
Figura 21 Correlazione tra numero di servizi on line offerti dai siti web istituzionali dei Comuni >
10.000 ab. e dimensione dellente
176
La zona evidenziata dal rettangolo rosso al centro, invece, comprende gli enti
di grandi dimensioni ancora in ritardo rispetto ai casi di eccellenza. Infine, la zona rossa
tratteggiata, a sinistra, sottolinea i 4 casi di Comuni con pi di 200.000 abitanti che si
trovano decisamente indietro rispetto alla media nazionale in fatto di offerta di servizi.
Una spiegazione di questo ritardo risiede nel fatto che molte grandi citt sono
inserite in vasti progetti di e-government che rimandano la pubblicazione di singoli servizi fino al completamento di un intero portale interattivo. Inoltre, non sono da dimenticare i problemi tecnici, ma soprattutto organizzativi, a cui sono andati incontro gli enti
maggiori nella riorganizzazione del back-office particolarmente complesso delle loro
amministrazioni.
Un caso leggermente differente rappresentato dal Comune di Roma, che,
nella nostra analisi, risulta erogare un alto numero di servizi, ma a bassa interattivit.
Il Comune, infatti, ha presentato la sezione interattiva del portale soltanto il 25 marzo
scorso, a rilevazione gi avvenuta, offrendo per, in ununica soluzione, tutta la gamma
dei servizi on line, dai pagamenti dei tributi e delle contravvenzioni al cambio di residenza. Quindi se oggi il Comune indietro rispetto ad altre citt pi piccole, probabilmente
nella prossima rilevazione si trover in una posizione molto diversa.
In conclusione, se per ora lofferta complessiva tende addirittura a diminuire
con laumentare della popolazione oltre una certa soglia critica (200.000 abitanti circa),
il completamento dei progetti di e-government, previsto nel corso del 2005, e la risoluzione anche parziale delle problematiche interne, potrebbero realmente ribaltare la
situazione.
177
178
10 0%
90 %
80 %
70 %
60 %
50 %
C/I
NO
40 %
30 %
20 %
10 %
0%
Cittadini / Im pr ese
Lindagine ha anche messo in luce altri due aspetti della modulistica, rappresentati nella Figura 23: le caratteristiche del modulo e i destinatari dei servizi stessi. Solo
871 moduli su 12140 sono compilabili elettronicamente, anche se necessitano comunque
di essere stampati e consegnati allo sportello84. I destinatari, invece, sono cittadini nel
40% circa dei casi, imprese in poco meno del 30% ed entrambi nei casi rimanenti.
I servizi interattivi censiti dallindagine sono 623, di cui 19 accompagnati da
un modulo o altra documentazione. Lassenza di informazione un fenomeno diffuso (168
servizi su 623), anche se in misura minore rispetto alla modulistica. Si tratta spesso di
form tramite cui avviare procedimenti, ma che non consentono di concluderli direttamente sul web. Il problema, in questo caso, forse ancora pi grave: uninterattivit sofisticata senza adeguata informazione ha scarso valore, anzi pu essere controproducente e
vanificare lo sforzo dellamministrazione.
Un dato significativo riguarda la diffusione di forme di autenticazione. La
maggior parte dei servizi evoluti, infatti, richiede una chiara identificazione dellutente
al momento dellerogazione, per consentire una reale personalizzazione del servizio e, in
molti casi, per ragioni di tipo legale. Dal grafico in Figura 24 si pu vedere che, in circa la
met dei casi, necessario autenticarsi al servizio prima di poterne fruire. Lautenticazione
avviene di solito tramite linserimento di username e password il sistema di gran lunga
pi diffuso oppure attraverso CIE o CNS85 o altra smart card.
179
84
I moduli compilabili
elettronicamente sono, per
esempio, documenti in formato PDF interattivo, DOC o
XLS con campi compilabili,
che necessitano comunque
di essere stampati e portati
a mano allo sportello. I
moduli compilabili e inviabili direttamente allamministrazione, invece, sono
stati inseriti tra i servizi interattivi con livello 3
della scala di e-Europe.
Per un approfondimento
sulla Carta Nazionale dei
Servizi, si veda il capitolo 8.
85
80 %
70 %
C/I
SI
SI
60 %
50 %
40 %
30 %
20 %
NO
NO
10 %
0%
Cittadini /
Impr ese
Con
autentic azi one
Pagamento
Infine, tra i servizi interattivi, 187 prevedono un pagamento (il 30%). Una parte
di questi sono veri e propri servizi di pagamento (es. il pagamento della TARSU), mentre
una pi piccola parte rappresentata da oneri accessori alla fruizione del servizio (es. il
pagamento necessario alla concessione del passo carrabile).
La maggior parte di questi (circa il 54%) offre il pagamento come tappa finale
di un processo, svolto interamente sul web, in cui il cittadino accompagnato passo dopo
passo verso la conclusione del procedimento. Unampia parte (86 servizi), per, sono
pagamenti esterni, cio frutto di semplici accordi tra lamministrazione e unazienda
terza. In questi casi, un link sul portale del Comune garantisce il reindirizzamento al
sito dellazienda dove la transazione ha luogo, costringendo per il cittadino, in alcuni
casi, a calcolare lammontare della spesa in una diversa sezione del sito o addirittura per
proprio conto.
180
Inoltre, come vedremo, non sono rari i casi in cui lamministrazione concentra i
propri sforzi solo su alcuni servizi specifici tralasciandone altri, ad esempio quelli per le
imprese, tralasciando del tutto quelli in campo sociale. In altri casi ancora, le differenti
prestazioni non riguardano i settori, ma le tipologie di servizio. Ad esempio, alcuni enti
offrono un gran numero di servizi di pagamento, ma nessuna autorizzazione.
Queste differenze riflettono fattori eterogenei e ancora poco esplorati (anche,
per il momento, dallOsservatorio Servizi On Line), tra i quali:
scelte consapevoli che portano a priorit diverse in risposta a chiare esigenze interne
allamministrazione e/o degli utenti;
181
Figura 25 Correlazione tra numero di servizi offerti dai Comuni > 10.000 ab. Sui siti istituzionali e
numero di aree tematiche coperte
offrono meno di 15 servizi mentre altri pi di 4088. Questo rafforza lipotesi dellimpor-
87
88
variabilit piuttosto estesi intorno alla retta. Larea azzurra (a destra) e quella gialla (a
sinistra) sottolineano che, a parit di aree tematiche, i servizi on line erogati variano
sensibilmente. Per esempio, alcuni Comuni, capaci di offrire servizi su 9 temi differenti,
tanza di non limitarsi a considerare il numero di servizi come proxy della ricchezza dellofferta posta sul web.
182
Figura 26 Numero di Comuni > 10.000 ab. In grado di coprire un dato numero di aree tematiche e di
tipologie di servizio
183
Nel grafico in Figura 26, che mostra il numero di aree tematiche sullasse delle
ascisse e il numero di tipologie coperte sullasse delle ordinate, il numero di Comuni corrispondenti a ciascuna combinazione rappresentato tramite cerchi di dimensioni variabili. La dimensione del cerchio proporzionale al numero di amministrazioni che offrono
un dato numero di temi e di diverse tipologie di servizio. Cos, per esempio, un piccolo
cerchio in corrispondenza della combinazione 7 aree tematiche / 4 tipologie significa
che solo pochi Comuni coprono quel dato numero di temi e contemporaneamente quel
dato numero di tipi di servizio.
Per facilitare la visualizzazione, sono rappresentati nel grafico soltanto i Comuni
che offrono almeno un servizio. Infatti, lalto numero di amministrazioni che non erogano
servizi o non sono dotate di sito web avrebbero affollato la combinazione [0,0].
I due cerchi pi grandi, in corrispondenza alle
combinazioni [1,1] e [2,2]
contano rispettivamente 45
e 44 Comuni, mentre, nella
zona centrale, le due bolle
pi estese si trovano in
[6,6] e [7,7], entrambe con
40 enti. Un cerchio di medie
dimensioni, come quello
della combinazione [11,8]
composto da 25 enti.
89
184
9.3 Conclusioni
Quasi tutti i Comuni maggiori di 10.000 abitanti sono ormai su Internet e presentano almeno un servizio di e-government; questi servizi risultano per essere, salvo
poche eccezioni, pagine informative, moduli on line, o nella migliore delle ipotesi una
combinazione di queste due prestazioni. Rimane quindi prioritario innalzare la qualit
dellofferta.
Tale risultato direttamente ottenibile dallampliamento delle prestazioni
disponibili per i singoli servizi, dalla diffusione di interfacce transattive a fianco delle
attuali pagine informative e della modulistica, e dal completamento della copertura
tematica dei servizi.
Dal punto di vista della distribuzione geografica dei casi osservati, si rilevata
unItalia a due velocit, ma allo stesso tempo la capacit dei centri medi, sparsi per la
penisola e spesso capoluoghi di provincia, di impostare unofferta ricca e interattiva di
servizi on line, innestata su portali tecnologicamente evoluti. Appare invece prossimo il
salto di qualit nellerogazione complessiva di servizi sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo da parte delle grandi citt, sino ad oggi frenate spesso da problemi
organizzativi interni e inserite in vasti progetti di gestione complessa.
Con unofferta instradata sui binari sopra descritti, la sfida pi importante,
e purtroppo dallesito non scontato, certamente rappresentata dalla maturazione di
unampia domanda e quindi dallauspicabile rapida crescita delluso effettivo dei servizi.
Sar fondamentale, a questo scopo, puntare sui nuovi ulteriori canali di erogazione dei
servizi basati su mezzi tecnologici di maggiore diffusione (principalmente la televisione
e secondariamente i cellulari) e, per tutti i canali, offrire al cittadino e allimpresa una
chiara comunicazione sui reali vantaggi della smaterializzazione del servizio. Anche su
questo fronte, lOsservatorio servizi on line e in generale lintero Progetto CRC stanno gi
operando per essere metodologicamente pronti alle rilevazioni e per supportare investimenti e sforzi centrali e locali90.
La semplificazione dei procedimenti, la limitazione degli spostamenti fisici,
lunificazione e lottimizzazione degli adempimenti in interfacce unificate, utili e usabili
sono le chiavi di volta per far sperimentare a cittadini e imprese i vantaggi delle-government.
185
90
Le attivit dellOsservatorio Servizi On Line sono
riprese a partire dal mese di
maggio 2005 allo scopo di
aggiornare periodicamente
la base dati e consolidare il meccanismo di autosegnalazione dei servizi da
parte degli Enti locali e dei
progetti di e-government,
formando una vera e propria
comunit di lavoro e scambio di informazioni. in
programma, inoltre, lestensione del numero di Comuni
considerati, fino a coprire
un campione significativo di amministrazioni con
meno di 10.000 abitanti.
186
Il presente capitolo
stato curato dalla funzione
Animazione e coordinamento rete dello Staff Centrale
progetto CRC, in particolare Luca Rigoni e Nicola
Recchia, e da Annamaria
Cosattini (CRC Friuli Venezia
Giulia).
91
92 Dal documento Una visione condivisa, una realizzazione cooperativa, approvato dalla Conferenza Unificata
Stato-Regioni, Citt e autonomie Locali, 2003.
93 I CRC sono attivi in
18 Regioni e 2 Province
Autonome. Nella Regione
Molise, con DGR n. 339 del
04.04.2005, stato approvato lo schema di convenzione per la costituzione
del CRC.
gi raggiunti. Lampio piano di attivit, predisposto per coprire tutto il 2005, finanziato
dal MIT con 10 milioni di euro e dai contributi delle Amministrazioni regionali, che forniscono proprio personale, supporto logistico e, in alcuni casi, anche un budget integrativo
a quello nazionale. Per la piena realizzazione del programma di lavoro e la gestione dei
servizi alla rete CRC garantita da uno Staff Centrale, stato rinnovato al Formez fino al
2005 lincarico per lattuazione delle diverse linee progettuali. La definizione degli obiettivi da raggiungere e degli indirizzi del progetto continua ad essere esercitata, invece,
dal Responsabile di Area Innovazione nelle Regioni e negli Enti Locali-CNIPA, in accordo
con le Amministrazioni regionali secondo un modello di governance condiviso da tutti i
soggetti coinvolti.
94
Il Ministro per lInnovazione e le Tecnologie e
la Conferenza dei Presidenti
delle Regioni istituiscono
la Commissione permanente per linnovazione e le
tecnologie avente lo scopo
primario di promuovere, nei
governi regionali, la massima attenzione e conoscenza sui temi della SI
e la definizione e attuazione di politiche efficaci
e strategie coerenti per il
suo sviluppo in Italia e, in
specifico, per linnovazione e lefficienza dei servizi
pubblici ai cittadini, alle
imprese e alla collettivit.
La Commissione costituita
da un Comitato Strategico
che determina gli indirizzi
e ne verifica lattuazione e
da un Comitato Tecnico che
agisce a livello operativo. Il
Comitato Tecnico composto dai Direttori Generali e
Responsabili dei servizi di
riferimento delle Regioni e
delle Province Autonome di
Trento e di Bolzano e da
un Dirigente designato dal
Ministro per lInnovazione
e le Tecnologie che presiede
anche il Comitato e ne convoca le riunioni.
Lorientamento per il futuro per il 2006 sono gi stati stanziati dal MIT e
assegnati al CNIPA 5 milioni di euro - quello di un consolidamento istituzionale dei CRC
volto a potenziarne la configurazione a rete, sviluppando iniziative e progetti che esaltino
tali caratteristiche, nonch a potenziare il ruolo stabile e la relazione di servizio dei Centri
con il sistema delle autonomie locali nei territori di riferimento.
lAssemblea dei CRC, composta dai coordinatori dei CRC e dai referenti per la formazione,
per la comunicazione e per losservatorio presenti in ciascun CRC;
188
un Piano delle Azioni di sistema e dai Piani di attivit dei singoli CRC. Il Piano di attivit,
documento ufficiale e condiviso di programmazione, costituisce il patto con il territorio
e con il livello centrale e, nello stesso tempo, uno strumento di verifica dei risultati.
Le attivit del progetto CRC sono organizzate dunque su due livelli complementari:
le azioni di sistema, cos denite in quanto coinvolgono lintera rete CRC. Frutto
di ampia concertazione, sono sottoposte allapprovazione del Comitato di Direzione
e nascono in risposta a tre tipi di impulsi: esigenze e attivit trasversali dal basso,
comuni a tutti o molti CRC; indicazioni ed esigenze relative allattuazione delle politiche
nazionali di innovazione, che investono tutto il territorio o sue parti signicative (es.
interventi per il Mezzogiorno); opportunit identicate dal soggetto attuatore del
progetto per rafforzare e sviluppare la rete CRC e le sue attivit;
I CRC
I CRC sono strutture snelle e operative, attivate da gruppi locali di funzionari
e dirigenti di diversi livelli di governo, affiancati da personale messo a disposizione dal
MIT e da eventuali societ convenzionate su incarico delle Regioni.
189
I consulenti MIT presso i CRC sono generalmente una figura senior e due junior,
con background professionale eterogeneo, il cui apporto formalizzato contrattualmente
dallo Staff Centrale in accordo con lAmministrazione regionale.
Il CRC diretto da un coordinatore o coordinatrice indicati di norma dallAmministrazione regionale in accordo con il MIT. Sono presenti, inoltre, un referente per la
formazione, uno per la comunicazione e uno per losservatorio, al fine di valorizzare e
ottimizzare la gestione di attivit da coordinare con lo Staff Centrale e con la rete nazionale dei CRC. Al di l di questa struttura organizzativa base, comune a tutti i CRC, vi sono
poi articolazioni diverse in funzione di condizioni specifiche locali, collocazione del CRC
nella struttura regionale, coinvolgimento di altri soggetti e rapporti attivi con i tavoli di
concertazione con gli Enti locali . I coordinatori dei CRC, i referenti formazione, comunicazione e osservatorio di ciascun Centro, compongono lAssemblea dei CRC, che nomina
tre suoi rappresentanti al Comitato di Direzione, in carica per un anno e con il limite di
due mandati consecutivi. LAssemblea ha il compito di fornire contributi e indicazioni al
Comitato di Direzione per lo sviluppo della rete CRC e di verificarne periodicamente lo
stato di avanzamento proponendo modifiche o integrazioni alle azioni di sistema.
Oggi, la Rete coinvolge circa 200 persone, tra risorse MIT e Amministratori
locali, che costituiscono ormai una vera e propria comunit professionale.
Funzioni e organizzazione dello Staff Centrale
Lo Staff Centrale si configura come il nodo nazionale di servizi per lo sviluppo
della rete CRC ed organizzato in linee operative, corrispondenti alle aree di attivit del
progetto. Ha il compito di garantire lattuazione del progetto secondo le indicazioni del
Comitato di Direzione, coordinando le azioni di sistema, curando il consolidamento e la
crescita della Rete e il project management.
Lo Staff Centrale, insieme al CNIPA, impegnato in unattivit costante di
relazioni a livello regionale per verificare le convenzioni istitutive dei CRC, promuoverne
lampliamento, garantire un confronto sui piani di attivit. Tra le varie funzioni, anche
quella di valutare e gestire opportunit di collaborazione proposte da soggetti esterni,
sia istituzionali che di mercato, come aziende e associazioni del settore ICT. Lo sforzo
sul project management si traduce nella collaborazione partecipativa con le strutture di
governo del progetto e nella comunicazione verso lesterno attraverso la produzione e
distribuzione di documentazione sullo stato di avanzamento del progetto.
190
tecnici di lavoro e ad altri organismi stabili di coordinamento tra gli EELL, istituiti per
accompagnare i processi di innovazione. Il supporto si concretizza in attivit di segretariato, istruttoria di incontri, comunicazione dei risultati e, in alcune realt, promozione e
rafforzamento di tali strutture. Oltre a garantire la segreteria tecnica dei diversi Comitati
tecnici degli Accordi di Programma Quadro in materia di societ dellinformazione, i CRC
intervengono a livello locale secondo il seguente quadro sintetico:
191
Tabella 39 Supporto dei CRC ai tavoli di coordinamento e concertazione con gli EELL
CRC
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Emilia-Romagna
Friuli-Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Umbria
Valle dAosta
Veneto
96
impegno della rete CRC, sforzo che ha visto il progetto impegnato in diverse funzioni, a
livello locale e centrale, comportando unassistenza mirata allintero programma di azione
(vedi capitoli 5 e 6):
192
Riuso, redazione delle linee guida destinate alle Pubbliche amministrazioni locali
per la costruzione dei progetti, sensibilizzazione e orientamento su opportunit e
denizione strategie regionali;
e-Democracy, studio per la redazione del bando, elaborazione linee guida per la
presentazione dei progetti e diffusione di materiali a supporto della progettazione
esecutiva;
Promozione dei servizi, supporto alla denizione del bando per lindividuazione del
fornitore che realizzer la campagna di comunicazione nazionale e sensibilizzazione
delle amministrazioni locali al tema delle problematiche legate alluso dei servizi on
line;
Formazione
La rete CRC, vista la sua forte connotazione territoriale, ha contribuito a far
emergere i bisogni formativi che gli enti maturano nel processo di realizzazione dellegovernment a livello locale. Lo sforzo compiuto per condividere e diffondere linguaggi,
progettando e gestendo interventi formativi sul territorio rivolti a supportare le richieste
degli enti, si concretizzato nellorganizzazione delle attivit formative verso il territorio
e attivit verso la rete CRC.
Le attivit verso il territorio prevedono:
lidenticazione dei fabbisogni formativi espressi dal territorio rispetto alle competenze
da sviluppare nei processi di innovazione e nella gestione dei servizi;
410 giornate di formazione, che hanno coinvolto 12.300 dirigenti e funzionari di Regioni
ed Enti locali, ripartite tra le seguenti tematiche:
193
Tecnologie a
supporto
35%
Comunicazione
1%
Supporto politiche
locali di e-gov
25%
e-procurement
2%
Riuso e
e-democracy
1%
Management dei
progetti
7%
Formazione
informatica
11%
Da tale quadro emerge la notevole incidenza delle tematiche relative alle tecnologie a supporto (protocollo informatico, firma digitale, banda larga e reti) e il bisogno generale di sensibilizzare il territorio rispetto alle problematiche delle-government,
attraverso la realizzazione di veri e propri momenti informativi e occasioni di confronto
tra i diversi attori locali. Nella categoria formazione informatica si ritrovano temi relativi alla sicurezza nei sistemi informativi, e-learning e multicanalit. Lincidenza, ancora
bassa, di alcuni temi legati alla seconda fase delle-government, come riuso e promozione
dei servizi, legata al fatto che, solo a partire dai primi mesi del 2005, stato definito
concretamente il percorso di attuazione a livello locale e le attivit formative, orientate
in tal senso, sono programmate nella seconda met dellanno. A conferma di ci, gli
interventi formativi relativi al management dei progetti e alla qualit nei servizi on line
nascono ancora nellambito delle esigenze maturate nellattuazione dei progetti relativi
alla fase 1 del Piano Nazionale di e-government.
Infine, le attivit rivolte alla Rete, sono orientate da un lato a rispondere alle
esigenze di formazione specifica su tematiche nazionali CRC ritenute prioritarie, dallaltro
a fornire strumenti per una migliore gestione dei contenuti delle-government e della SI
a livello locale. Da giugno 2002 ad aprile 2005, sono state erogate 77 giornate tutte
finalizzate a rafforzare, secondo i diversi profili delle risorse professionali coinvolte, la
capacit della rete CRC a consolidarsi sul territorio quale supporto di riferimento per gli
EELL.
194
Osservatorio
L Osservatorio CRC ha per finalit quella di raccogliere e gestire dati e varie
informazioni utili per conoscere e seguire i processi di innovazione nei sistemi regionali,
promuovendo strumenti tecnologici e metodologie che facilitino la comparabilit e condivisione di tali informazioni su base interregionale, con attenzione alla dimensione europea. I risultati di questi sforzi, hanno due sbocchi principali: la produzione di rapporti
e documenti di analisi; la realizzazione di basi dati informatizzate, condivise allinterno
della rete CRC e fruibili da unutenza pi ampia.
Queste le principali aree di attivit dellOsservatorio:
Il dominio di riferimento
dellindagine costituito
nella prima fase del progetto dalle tipologie pi rilevanti di enti territoriali, cio
Regioni, Province, Comuni
e Comunit Montane (CM).
In particolare, nel caso di
Comuni e CM, lobiettivo
minimo posto da ISTAT
di coprire un campione
di circa 850 Comuni (in
effetti, luniverso di quelli
con popolazione uguale o
superiore a 60.000 abitanti
e un campione stratificato
di quelli di medio-piccole dimensioni) e circa 40
Comunit Montane.
97
98
Fanno parte del gruppo di lavoro CNIPA, Anci,
Upi, Uncem e Cisis (Centro
Interregionale per il Sistema
Informatico ed il sistema
statistico). Il Referente
Osservatorio del CRC Marche
rappresenta Airel-CNIPA nel
gruppo e ha messo a disposizione lesperienza metodologica maturata con lindagine sulla diffusione dellICT
nella pubblica amministrazione delle Marche effettuata nel 2003.
attivit di Ufcio stampa con lo sviluppo di contatti e relazioni con i media attraverso la
veicolazione di dati, news e informazioni legati alle attivit proprie del progetto e alle
pi signicative esperienze realizzate sul territorio. Nellambito delle collaborazioni
196
Strumenti e materiali
Documenti
Rapporti regionali
197
198
Accessibilit
Con la pubblicazione nel 2003 del Libro bianco: Tecnologie per la disabilit
per iniziativa del Ministro per lInnovazione e le Tecnologie, e con la legge n. 4 del
9/01/2004, Disposizioni per favorire laccesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici, il cui regolamento attuativo stato di recente approvato, il tema dellaccessibilit ha raggiunto la ribalta dellattenzione pubblica a livello nazionale. Attualmente il
processo di informatizzazione della Pubblica Amministrazione non pu prescindere dallabbattimento di ogni barriera che contribuisca ad aumentare il digital divide.
Lidea del presidio di questa tematica nellambito del Progetto dei CRC ha avuto
impulso, gi verso la fine del 2003, dal CRC Piemonte, visto il grado di maturit raggiunto
rispetto allargomento in quella Amministrazione regionale.
Con la pubblicazione dellinstant book Il diritto allaccesso: strumenti per la
progettazione dei siti web della P.A., nellambito della collana editoriale CRC, presentato
in occasione di ForumPA nel maggio 2004, il CRC Piemonte ha condiviso con la Rete e con
tutti gli attori coinvolti, la competenza sviluppata collaborando alle iniziative avviate nel
territorio (ad esempio il portale dei servizi a cittadini e imprese, SistemaPiemonte, che
consente agli enti di personalizzare graficamente i servizi erogati dal Portale, permettendo il riutilizzo da parte di altri enti) .
La pubblicazione del libro, oltre a rivelarsi un utile strumento di lavoro per tutti
coloro che si trovano ad affrontare questa tematica, ha fornito loccasione per allargare
la riflessione sulle definizioni di base della materia, sui vantaggi e gli aspetti di criticit,
sulle regole, sugli aspetti normativi, su alcuni esempi e i passi da seguire per rendere un
sito web accessibile. Parallelamente al lancio dellinstant book, stato istituito uno specifico Gruppo di Lavoro Tematico sullaccessibilit, costituito, oltre che dal CRC Piemonte,
capofila delliniziativa, dallo Staff Centrale di progetto, dai CRC Emilia-Romagna, Puglia
e Marche.
Il Gruppo di Lavoro tematico, nel corso del secondo semestre del 2004, ha
avviato una stabile collaborazione con gli uffici del CNIPA con lobiettivo primario di
avviare specifiche azioni formative e di valorizzare un canale tematico dedicato sul sito
www.crcitalia.it. Fa parte di queste attivit anche lavvio di contatti con la Segreteria
Tecnicoscientifica della Commissione interministeriale permanente per limpiego delle
tecnologie dellinformazione a favore delle categorie deboli o svantaggiate. Gli eventi
formativi, sviluppati a pi tappe nelle Province piemontesi con il titolo Usabilit e
accessibilit nei servizi web per la P.A., hanno spinto anche altri CRC a programmare
azioni di sensibilizzazione rivolte agli Enti locali: il CRC Emilia-Romagna con convegni,
199
200
stato possibile, infine, ricostruire il quadro della programmazione e delle politiche sulla banda larga locali riassunto in questo rapporto nel capitolo 1.
Oltre ai citati CRC Toscana e Piemonte, i CRC Abruzzo, Basilicata, EmiliaRomagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Umbria e Valle dAosta99 stanno affrontando con diversi livelli di profondit il tema della banda larga nel proprio territorio.
e-Democracy
Rispetto allAvviso per la selezione di progetti per lo sviluppo della cittadinanza
digitale (e-democracy), pubblicato nellaprile 2004 (si veda il capitolo 6), il progetto CRC
ha offerto un supporto operativo, contribuendo sia allo studio per la redazione del bando
sia allelaborazione delle linee guida per la presentazione dei progetti e la diffusione di
materiali a supporto degli EELL. I CRC, a livello locale, hanno contribuito alla promozione
dellAvviso nei territori di riferimento con azioni di comunicazione e formazione e, in
taluni casi, con attivit di assistenza tecnica.
In particolare, il CRC Liguria e il CRC Sicilia hanno realizzato, nel mese di maggio
2004, rispettivamente a Genova e Palermo, due eventi informativi di rilievo interregionale, coinvolgendo sul tema delle-democracy anche i CRC contigui per area territoriale.
Tali momenti sono stati loccasione per presentare pubblicamente lAvviso, approfondire il
tema e confrontarsi con tutti i soggetti interessati a presentare progetti. Oltre agli eventi
citati, il CRC Sicilia si era gi precedentemente attivato con un convegno a Trapani dal
titolo e-democracy: per una partecipazione pi attiva dei cittadini alla vita pubblica,
mentre il CRC Umbria aveva collaborato alla realizzazione dellevento regionale Dalla
comunicazione istituzionale alle-democracy tenutosi a Perugia gi nel febbraio 2004,
nel quale si tracciata la strada per la creazione di un network di comunicazione istituzionale stabile tra gli Enti locali umbri.
Rientra in questo percorso anche lorganizzazione del seminario del CRC EmiliaRomagna Verso le-democracy: la multicanalit per realizzare processi di partecipazione
organizzato il 13 aprile 2005 nellambito del percorso formativo per la Qualit dei Servizi
On Line rivolto agli EELL.
Il CRC della Provincia Autonoma di Trento stato a sua volta impegnato nel
supporto al progetto promosso dalla Provincia denominato ProVotE, volto a creare un
sistema elettronico di voto, spoglio e ripartizione dei seggi, sperimentato in occasione
delle ultime elezioni comunali, prima nella preparazione della proposta di progetto, poi
nellassistenza alla direzione di progetto, alla formazione e al servizio elettorale.
Vista la significativit del percorso realizzato in Italia, i CRC che pi hanno
maturato una competenza sulle-democracy, in stretto raccordo con il CNIPA, hanno ini-
201
99
Per quanto riguarda gli
aspetti infrastrutturali la
Valle dAosta caratterizzata da criticit derivanti
dalla morfologia del territorio e dalla distribuzione
degli insediamenti abitativi
che rendono difficoltoso un
omogeneo accesso ai servizi
e rendono la tecnologia DTT
(televisione digitale terrestre) utile per superare il
digital divide, come si vede
nellapporto del CRC VdA
al progetto Valle dAoste
all digital avviato con la
Fondazione Ugo Bordoni.
ziato a partecipare ad eventi europei dedicati a questi temi, con lobiettivo di definire
terreni di lavoro comune con altre Regioni europee e di attivare partnership transregionali
per lavvio di nuove iniziative. In questo quadro di appuntamenti internazionali, si inserisce la partecipazione del CRC della Provincia Autonoma di Bolzano al workshop multidisciplinare su Sistemi di supporto decisionale, economia sperimentale e e-Participation
previsto a Graz nel giugno 2005, organizzato dalla European Science Foundation (ESF),
nellambito del programma TED Towards Electronic Democracy.
Innovazione dei medio-piccoli Comuni
Il Consorzio S.I.R.
Umbria il consorzio degli
Enti locali umbri per lo sviluppo dei sistemi informativi regionali; istituito con
legge regionale promuove e
sostiene la cooperazione tra
gli enti pubblici territoriali
della regione Umbria, con
particolare riferimento ai
territori montani.
Come si visto nel capitolo 1, linnovazione nei piccoli Comuni una delle sfide
100
principali per legovernment in Italia. Per questo, la rete CRC ha orientato sin da subito
verso questo obiettivo, risorse ed azioni specifiche locali. Tra questi, il CRC Umbria che
opera, in stretta connessione con il Consorzio SIR100 per lelaborazione e sviluppo dei
progetti e dei programmi di e-goverment, e il CRC Basilicata, che segue il territorio nella
realizzazione del progetto regionale Entiloc@alinrete, volto alla diffusione di infrastrutture informatiche in ogni ente e, in generale, al consolidamento della cooperazione allinterno del territorio regionale. Il CRC Lazio, invece, dando seguito ad una iniziativa simile
sviluppata dal CRC Sardegna, ha attivato una newsmail settimanale, inviata ai Comuni del
Lazio, sviluppata intorno ai temi della sostenibilit delle-government.
Per quanto riguarda la leva formativa, il CRC Abruzzo e il CRC Calabria,
soprattutto nella fase di avvio, hanno accompagnato parte rilevante della loro attivit
con azioni di formazione, volte principalmente a stimolare il coinvolgimento delle realt
amministrative di piccole dimensioni, portando lattenzione di tecnici e decisori verso
le problematiche organizzative delle-goverment. Inoltre, il processo di adozione del
protocollo informatico negli Enti Locali, ha visto coinvolto in giornate di formazione sul
territorio il CRC Lombardia, che ha potuto valorizzare il percorso gi strutturato e realizzato dal CRC Friuli Venezia, basato sulla gestione di una vera e propria comunit on line
di confronto e scambio su questo tema.
In questo quadro, lesperienza maturata dai CRC ha portato ad un coinvolgimento della Rete nella fase preparatoria dellAvviso nazionale per i progetti di Centri Servizi
Territoriali (CST) delle regioni italiane previsto dalla seconda fase delle-goverment.
Lo Staff Centrale di progetto, in raccordo con il CNIPA e con la collaborazione
attiva dei CRC, ha sviluppato una prima ricognizione nelle regioni del Centro-Nord sulle
principali caratteristiche di gestione associata dei servizi del territorio e sulle esperienze
territoriali esistenti.
202
203
101
I risultati raggiunti dal gruppo di lavoro sono poi stati adottati dalla Regione
del Veneto con un apposito progetto per la realizzazione di una Agor del riuso inserito
nellAccordo di Programma Quadro (APQ) per la SI. Si tratta di una piazza telematica per
lo scambio aperto di soluzioni, dove possono accedere tutte le pubbliche amministrazioni
che, una volta accreditatesi, possono visionare le soluzioni di riuso realizzate dai progetti
di e-government a livello locale, prendere contatto con le amministrazioni coinvolte,
avviare rapporti con altre organizzazioni pubbliche per definire o realizzare nuovi progetti
basati sul riutilizzo delle soluzioni.
Lesperienza maturata dal CRC Veneto, il coinvolgimento, gi in alcuni momenti
iniziali, di altri CRC interessati al tema, la proiezione degli elementi di maggiore interesse
nei processi di attuazione del piano di e-government su scala nazionale, sono tutti aspetti
di quella valorizzazione delle esperienze locali di innovazione che costituisce una delle
finalit pi importanti del progetto e della rete CRC.
In tale contesto, ad aprile 2005, si attivata unazione specifica che coinvolge
tutta la rete CRC ed accompagna la relativa linea riuso della seconda fase di e-goverment per tutto il 2005. Le attivit riguardano la realizzazione di un manuale sul riuso e
lidentificazione dei contenuti per un piano di informazione e formazione, con il fine di
favorire la nascita di dinamiche locali di riuso, stimolare interazioni interregionali, sviluppare competenze specifiche allinterno della Rete. I CRC, una volta formati sui temi del
riuso, delle dinamiche tecniche e amministrative e della relativa progettazione, saranno
coinvolti in attivit di comunicazione come seminari rivolti alle amministrazioni locali e
aperti ai privati, gestiranno attivit di supporto e animazione.
204
SCHEDE REGIONALI
DI SINTESI
Parte II.
205
206
Regione
Focus
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Emilia-Romagna104
Friuli Venezia-Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Umbria
Valle DAosta
Veneto
Prov. Aut. di Bolzano
Prov. Aut. di Trento
103
Campania
Le schede di sintesi
regionali sono curate dallo
Staff centrale (eccetto per
Piemonte, Prov. Aut. di
Trento e Umbria) e vengono
poi validate dai CRC stessi. In particolare, sotto il
coordinamento di Giada Maio,
hanno contribuito presso lo
Staff centrale: Manuela de
Antonis, Fabrizio Donzella,
Milena Fasanella, Antonella
Lombardi, Alessandra Mariani,
Sandro Nardella, Chiara Panci,
Ercole Pomarico, Nicola
Recchia, Marco Schiaffini.
102
207
Il Report Emilia-Romagna
presenta anche un quadro
sugli sviluppi delle iniziative
per la SI in ciascuna realt
provinciale (a cura di referenti territoriali del CRC), nonch
uninteressante storia dinnovazione relativa al progetto Agriservizi.
104
Regione Abruzzo
Levoluzione delle politiche regionali
per le-government e la SI
Nel corso del 2004 lAbruzzo ha visto estendere in maniera significativa la sua
disponibilit finanziaria e progettuale in ambito e-government, grazie alla stipula, il 30
aprile 2004, dellAtto Integrativo dellAccordo di Programma Quadro n. 13 Sviluppo della
societ dellinformazione nella Regione Abruzzo, sottoscritto nel luglio 2002 e in fase
di realizzazione.
LAccordo Integrativo nasce come naturale appendice dellAPQ 13 e della progettualit e-government della Regione Abruzzo, con la finalit di implementare una serie di
servizi infrastrutturali applicativi, fruibili sullintero territorio regionale, a supporto dei
servizi finali da fornire nel modo pi aderente possibile ai bisogni reali degli utenti. I
progetti riguardanti sia lAPQ 13 che lAtto Integrativo, accanto alla realizzazione della
infrastruttura, della connettivit e dei servizi di base di gestione della rete, includono
anche servizi e funzionalit specifiche legate allanagrafe unitaria, al protocollo informatico, al groupware ed ai servizi catastali e territoriali.
Le proposte di intervento dellAtto Integrativo sono tredici, per un valore complessivo di 24.750.000,00 che trovano copertura finanziaria nei fondi CIPE delibera
17/2003 (16,25 M) e nei fondi Docup 2000-2006 (8,5 M). LIntegrativo quindi coerente con le politiche regionali vigenti, riassunte in Tabella 1.
Estremi di approvazione/pubblicazione
30 aprile 2004
15 luglio 2002
208
I progetti di innovazione
Le Tabelle che seguono illustrano linsieme degli interventi inseriti rispettivamente nellAPQ SI Regione Abruzzo stipulato il 15 luglio 2002 tra la Regione, il MIT e il MEF (14
interventi) e nel primo Atto integrativo allAPQ SI, siglato il 30 aprile 2004 (13 interventi),
entrambi focalizzati sulla realizzazione di servizi infrastrutturali e applicativi:
COSTO ()
650.000,00
Infrastruttura Centro Tecnico ComNet-RA e poli di erogazione servizi provinciali sulla ComNet-RA
2.200.000,00
2.150.000,00
5.250.000,00
Sistema di gestione dei servizi centro tecnico e poli di erogazione servizi provinciali sulla ComNet-RA
2.350.000,00
1.550.000,00
1.650.000,00
1.000.000,00
650.000,00
2.175.000,00
2.200.000,00
1.328.635,00
2.200.000,00
2.200.000,00
TOTALE
27.553.635,00
209
COSTO
5.000.000,00
2.700.000,00
1.000.000,00
1.000.000,00
4.000.000,00
1.100.000,00
1.450.000,00
2.200.000,00
1.800.000,00
Sistema di cooperazione applicativa per la gestione del monitoraggio dei processi legati alla fornitura di servizi a cittadini
e imprese
2.000.000,00
Potenziamento dei servizi e delle infrastrutture realizzate dai progetti nanziati, in corso di nanziamento e in programma 2.000.000,00
Sistema di project management
250.000,00
250.000,00
TOTALE
24.750.000,00
Tabella 4 Progetti conanziati alla Regione Abruzzo sui bandi della II fase
Bando
Acronimo
Ente Coordinatore
Valore totale
Conanz. MIT
SPC
ICAR-ABRUZZO
Regione Abruzzo
2.208.000
1.104.000
MEDITA
Comune Pescara
520.000
100.000
TED
Provincia di Teramo
400.000
150.000
e-govDT-RA
Regione Abruzzo
1.200.000
360.000
E-Democracy
T-Government
210
211
212
Regione Basilicata
Levoluzione delle politiche regionali
per le-government e la SI
Il 2004 ha visto la Regione Basilicata impegnata sia nellaggiornamento delle
policy regionali per le-government e la Societ dellinformazione (vedi Tabella 5) sia
nellattivazione ed esecuzione degli interventi progettuali in essi previsti.
In particolare la revisione di medio-termine per la riprogrammazione QCS-POR ha
offerto unoccasione importante per dare enfasi alle priorit individuate in eEurope2005 e
nelle policy nazionali in coerenza con il nuovo Piano Basitel+ e con i bisogni del territorio
regionale ed sfociata nellaggiornamento del POR Basilicata e del relativo CdP avvenuta
a fine 2004. In particolare il Rapporto Regionale Basilicata mette in evidenza le leve programmatiche che attengono strettamente alla SI e che concorrono al perseguimento degli
obiettivi della Strategia regionale Basitel+, concentrate nelle due azioni della misura VI.2
asse Reti e Nodi di Servizio: lAzione A Sviluppo della Societ dellInformazione e
lAzione B Internazionalizzazione.
Estremi di approvazione/pubblicazione
DAPEF
25 marzo 2004
30 marzo 2005
213
sto si aggiunge il 30 marzo 2005 la stipula dellAPQ Integrativo con il quale si d piena
attuazione ai Programmi nazionali e alle politiche regionali di settore (per lelenco degli
interventi vedi Tabella 8).
Per quanto riguarda infine lattuazione di altre iniziative avviate, o in via di
completamento nel corso del 2004, si segnalano:
il progetto Internet Social Point (ISP) nalizzato alla realizzazione, presso organizzazioni
no-prot presenti sul territorio, di postazioni per laccesso assistito dei cittadini ai
servizi della Pubblica Amministrazione;
I progetti di innovazione
La Regione Basilicata ha presentato due progetti in risposta allAvviso SPC ambedue ammessi a cofinanziamento che prevedono levoluzione della RUPAR Basilicata verso
lSPC . Per quanto riguarda gli altri due bandi, lAvviso e-democracy e il T-Government,
sono stati cofinanziati 2 progetti: Stars e T-Basilicatanet. Per ogni altro dettaglio e
approfondimento si rimanda al relativo Report Regionale.
214
Tabella 6 I progetti conanziati alla Regione Basilicata sui bandi della II fase
Bando
Acronimo
Ente Coordinatore
eBAS.SPC
SPC
ICAR-BAS
E-Democracy
STARS
T-Government
T-Basilicatanet
Regione Basilicata
Valore totale
Conanz. MIT
808.780
404.390
995.220
497.610
1.000.000
150.000
623.146
110.000
Le Tabelle 8 e 9 che seguono illustrano linsieme degli interventi inseriti rispettivamente nellAPQ SI
Regione Basilicata stipulato il 25 marzo 2004 tra la Regione, il MIT e il MEF (2 interventi) e nel primo Atto
integrativo allAPQ SI, siglato il 31 marzo 2005 (10 interventi), entrambi focalizzati sulla realizzazione di servizi
infrastrutturali e applicativi:
Tabella 7 Gli interventi dellAPQ SI Regione Basilicata del 2004
DENOMINAZIONE INTERVENTO
COSTO
SAX B
10.000.000
SAX P
2.500.000
TOTALE
12.500.000
COSTO
1.000.000,00
833.000,00
2.500.000,00
CAT - Centri Territoriali per lAggregazione dei processi di acquisto degli Enti Locali delle Regioni del Mezzogiorno
1.500.000,00
1.500.000,00
Territori di Eccellenza
4.597.000,00
800.000,00
Ampliamento dei servizi regionali a larga banda della RUPAR Basilicata in ottica SPC
2.191.000,00
Adeguamento infrastrutturale dei servizi di connettivit e di sicurezza di rete della RUPAR Basilicata in ottica SPC
(eBAS.SPC).
808.780,00
Realizzazione del sistema per la interoperabilit e la cooperazione applicativa tra le regioni ICAR-BAS.
995.220,00
TOTALE
16.725.000,00
215
Per quanto riguarda i progetti della prima fase di e-government ammessi al cofinanziamento al 1Avviso, come si visto nel Capitolo 4 del presente Rapporto, INTEROP,
BAS-REFER, POL-BAS, PROTOCOLLO-BAS e TRI-BAS sono in fase di realizzazione e per
ciascuno stato istituito un Comitato guida. Tra questi particolare rilevanza assume il
progetto INTEROP, inerente limplementazione dei servizi infrastrutturali per linteroperabilit e la cooperazione applicativa, in quanto costituisce il necessario presupposto per la
realizzazione dei restanti progetti. Nel Report regionale possibile rinvenire informazioni
dettagliate su ciascuno dei progetti citati.
Si segnalano infine alcune delle iniziative progettuali a carattere regionale attinenti il piano Basitel2, finanziate da risorse POR Basilicata 2000-2006 sulla Misura VI.2,
particolarmente interessanti:
216
L1 Osservatorio
L4 Territorio senza li
L5 Integrazione del Sistema Nazionale (SPC) e della rete della ricerca (GARR)
217
Regione Calabria
Levoluzione delle politiche regionali
per le-government e la SI
Lanno 2004 ha visto laggiornamento del documento Strategia e piano dAzione
per lo sviluppo della societ dellinformazione in Calabria, elaborato nel 1999 nellambito
dellAzione Innovativa RISI (Regional Information Iniziative) del FESR, e pi precisamente, nellambito del progetto RISI Arianna. La revisione del piano stata resa necessaria
non tanto dalle variazioni del locale contesto economico, sociale, e normativo, ma quanto
dagli elementi di novit introdotti dai nuovi orientamenti nazionali e comunitari il cui
impatto non riguarda comunque limpostazione strategica del piano, che rimane pertanto
valida, ma quanto alcune modalit di attuazione (es. il modello di cooperazione applicativa del Piano Nazionale di e-government, il ricorso alla Larga Banda), le priorit di realizzazione di alcuni interventi (si pensi alla definizione, da parte del DIT, degli 80 servizi
prioritari da fornire nei progetti di e-government). Il nuovo piano (Luglio 2004) mantiene
invariati, dunque, gli obiettivi strategici del piano RISI, ma introduce opportune linee di
intervento che tengano conto delle suddette novit.
La revisione del CdP - POR Calabria 2000-2006 - recepisce quanto previsto dal
Piano Strategico nella Misura 6.3, societ dellinformazione, che continua ad essere articolata in quattro linee dazione: Pianificazione Strategica Regionale per lo Sviluppo della
societ dellinformazione, Promozione della societ dellinformazione, Diffusione della
societ dellinformazione nel settore pubblico e Diffusione della societ dellinformazione
nei sistemi produttivi. Gli interventi della Misura sono essenzialmente centrati sul fronte della domanda, favorendo ladozione dellICT a supporto delle attivit sia del settore
pubblico sia di quello privato.
Occorre segnalare anche il nuovo Piano Regionale della Salute 2004-2006,
approvato con Legge Regionale del 19 marzo 2004 n. 668, che nasce dalla necessit
di recepire le importanti novit introdotte dalla riforma del Titolo V della Costituzione.
Obiettivo generale del Piano la Promozione della Salute, da attuare attraverso il miglioramento dello stato di salute della popolazione, la soddisfazione dei bisogni sanitari e
sociosanitari dei cittadini e lefficienza e la sostenibilit economica del sistema sanitario.
Obiettivi acquisibili anche attraverso politiche diverse da quella sanitaria, in una logica
di sistema della salute che integra la politica dellambiente, leducazione, adeguate
218
Estremi di approvazione/pubblicazione
Parere favorevole con prescrizioni da parte del DPS del Ministero dellEconomia
e delle Finanze con nota n 31282 del 07/10/2004. Approvato, nella versione
1.4.2 con delibera num. 480 del 30 marzo 2005. Approvato con delibera n. 38
del 26 gennaio 2005 e nella versione 1.0.3 approvato con delibera n.480 del
30 marzo 2005
I progetti di innovazione
Tabella 10 I progetti conanziati alla Regione Calabria sui bandi della II fase
Bando
E-Democracy
T-Government
Acronimo
Coordinatore
Valore totale
Conanz. MIT
In chiaro
Provincia di Cosenza
2.500.000
400.000
Scuolainchiaro
Regione Calabria
1.100.000
200.000
T-Sei
1.100.000
300.000
ChiariTeVi
Provincia di Cosenza
2.000.000
240.000
dellAmministrazione regionale, 189 enti, 55 scuole superiori e 120 imprese. Per quanto
riguarda lo sviluppo dei servizi di e-government sulla piattaforma Digitale Terrestre hanno
risposto allavviso del MIT la Provincia di Cosenza ed il Comune di Reggio Calabria, rispettivamente con i progetti ChiariTeVi e T-Sei, il primo prevede di spostare su DTT i servizi
informativi attualmente erogati attraverso i portali delle province, in particolare il portale
Mercato del Lavoro che costituisce uno strumento di supporto per i Centri per lImpiego,
T-Sei intende introdurre una piattaforma interattiva basata sulle tecnologie del sistema
Televisivo Digitale Terrestre e finalizzata alla diffusione di informazioni utili ai cittadini
(TG del Comune, lUnit Mobile di Assistenza al Cittadino (U.M.A.C.), Informazione e
Comunicazione Istituzionale. Inoltre, in accordo con la struttura consortile del Co.An.An.)
previsto infine anche un servizio di Sicurezza Alimentare e Tracciabilit delle Carni.
Gli interventi previsti nellAPQ SI, parte sulle infrastrutture abilitanti e parte sui
servizi, per tre gruppi di beneficiari (pubblica amministrazione, cittadini e imprese) fanno
parte del programma Per il Sud e non solo e del programma Sviluppo di servizi a larga
banda del MIT. Di seguito lelenco degli interventi ed il relativo costo.
Denominazione intervento
Progetto SAX P - CISP Calabria Internet Social Point
3.000.000,00
1.178.966,00
300.000,00
1.768.000,00
3.780.000,00
Centro territoriale per laggregazione dei processi di acquisto degli enti locali calabresi (CAT )
1.500.000,00
15.000.000,00
Telemedicina specializzata
3.000.000,00
3.600.000,00
Ampliamento dei servizi regionali a larga banda del Sistema pubblico di connettivit (SPC)
5.385.000,00
38.511.966,00
TOTALE
Fonti di copertura nanziaria
Delibera CIPE 17/2003 Quota E 1.1.2
11.409.000,00
6.303.966,00
2.239.000,00
18.560.000,00
220
Infrastruttura dei dati geograci della Calabria -INDAGEO il cui obiettivo primario
la realizzazione di un sistema cartograco regionale unitario quale componente
fondamentale del sistema informativo territoriale e della infrastruttura dei dati
geograci della Calabria.
Sistema Informativo delle Boniche ed Irrigazioni della Calabria -SIBICAL che, nel
quadro dellattuale situazione dellagricoltura calabrese e del suo comparto irriguo,
costituisce un utile strumento per conseguire il miglioramento della qualit dei servizi
erogati e lincremento del grado di efcienza.
221
Focus: Cat@hospital
interessante mettere in risalto lesperienza di Cat@hospital, progetto nato
dalla forte emergenza legata alla questione sanitaria in Calabria e al disagio derivante
sia dalla inadeguata risposta clinica alle necessit dellutenza, sia da una gestione poco
trasparente sul piano delle procedure amministrative. A tutto ci si aggiunge il fatto che
il raggiungimento delle strutture sanitarie risulta peraltro estremamente disagevole, per
la conformazione geomorfologia del territorio e per il grande numero di piccoli centri
collegati ad esse da strade impervie e da un esiguo numero di mezzi pubblici.
In questo contesto, il progetto elaborato dallamministrazione provinciale di
Catanzaro, con la successiva adesione della Regione, delle ASL n. 6 di Lamezia Terme, n.
7 di Catanzaro, del Policlinico Universitario e dellospedale Pugliese-Ciaccio (che costituiscono la totalit delle strutture sanitarie territoriali) pensato per ridurre i disagi
arrecati agli utenti mediante la struttura di rete gi operativa con i Comuni del suo territorio. Lobiettivo fondamentale quello di consentire a tutti i cittadini della Provincia di
poter procedere alle prenotazioni di visite, analisi o ricoveri senza muoversi dal proprio
Comune di residenza, ma semplicemente recandosi presso il punto di front office presente
nel proprio municipio o in altra struttura abilitata - Medico di Medicina Generale (MMG),
farmacia, Pediatra di Libera Scelta (PLS).
Il progetto Cat@hospital non un semplice CUP, ma una rete informatica ed
informativa di tutti i CUP della provincia, dando una visione dinsieme del servizio sanitario pubblico provinciale che permette di ampliare linformazione relativa alle prestazioni
sanitarie sul territorio. In tal modo si crea la possibilit di customizzare il servizio sullesigenza del singolo utente, permettendo una razionalizzazione del sistema di prenotazione ed una riduzione significativa della dispersione delle risorse.
222
Regione Campania
Levoluzione delle politiche regionali
per le-government e la SI
Nel Terzo Rapporto regionale si mettono in risalto le novit intervenute nel
corso del 2004, nella programmazione delle politiche e delle strategie inerenti la Societ
dellInformazione in Regione Campania. Tra queste occorre sottolineare:
ripresa degli obiettivi strategici formalizzati nel Piano Strategico sulla Societ
dellInformazione nella Regione Campania
-
223
Estremi di approvazione/pubblicazione
Piano Strategico per la Societ dellInformazione della Regione Delibera di Giunta Regionale n 2376 del 22 dicembre 2004
Campania - aggiornamento
POR Campania 2000-2006 - Revisione del Complemento di
Programmazione
Stipulato il 20/12/2004
I progetti di innovazione
Per quanto riguarda i progetti cofinanziati sui bandi della seconda fase di egovernment, ne forniamo in seguito una sintesi tabellare con le principali informazioni:
Tabella 13 I progetti conanziati alla Regione Campania sui bandi della II fase
Bando
Acronimo
Coordinatore
SPC- CAMPANIA
SPC
E-Democracy
ICAR- CAMPANIA
CAI- CAMPANIA
Regione Campania
Valore totale
Conanz. MIT ()
1.500.000
651.000
283.200
130.000
3.600.00
1.540.000
PISES.VALDIANO
930.770
250.000
P.E.S.L.
439.200
120.000
Avedemo
Comune Avellino
250.000
80.000
224
Per quanto attiene invece lAPQ SI siglato nel dicembre 2004, questo comprende
quattro interventi per la concretizzazione ed il potenziamento di alcune delle linee strategiche previste dal Piano regionale, mediante la diffusione dellICT nei settori della PA,
delleducazione pubblica e dei sistemi produttivi. In particolare:
Costo ()
9.830.000,00
9.190.000,00
Distretti digitali a supporto della liera produttiva del tessile abbigliamento nel Mezzogiorno
11.120.000,00
Centri Servizio Territoriali per le-government nei piccoli e medi comuni (CST)
8.400.000,00
TOTALE
38.540.000,00
Per quanto riguarda i 5 progetti cofinanziati agli enti della regione Campania al
1 Avviso di e-government, come si visto dal Capitolo IV del presente rapporto, quello
che ha lo stato di avanzamento lavori pi alto il progetto ASME.NET (coordinato dalla
Comunit Montana Zona del Tanagro), che consiste in un sistema front-office multicanale
di accesso ai servizi per cittadini e imprese, con un SAL verificato in data 30/08/04 del
34% ma con una proiezione in data 28/02/05 del 64% e 24 servizi rilasciati. Segue in
ordine di monitoraggio il progetto CIVITAS.NET, (coordinato dal Comune di Avellino) e
attinente anchesso la realizzazione di un sistema unificato e integrato di Front-Office
multicanale, con un SAL verificato in data 28/04/04 del 19% ma con una proiezione del
33% il 28/02/05 e 16 servizi rilasciati.
Per le descrizioni dettagliate di tutti i progetti del 1 avviso si rimanda al report
regionale Campania, che ne fornisce accurato approfondimento.
da segnalare che allinterno del medesimo report regionale vengono illustrati, in Allegato 1, gli interventi del Piano Strategico della Societ dellInformazione
della Regione Campania, riportando per ciascuno: una breve descrizione degli obiettivi,
i beneficiari e i destinatari dellintervento, le fonti di finanziamento e le modalit di
attuazione.
225
226
Regione Emilia-Romagna
Levoluzione delle politiche regionali
per le-government e la SI
Nelloffrire una panoramica generale dellevoluzione della politica telematica
regionale, il Terzo Rapporto sullInnovazione della regione Emilia-Romagna mette in evidenza i caratteri e le novit dellultimo anno sulle principali politiche sulle-government
e la societ dellinformazione. In particolare, si pone attenzione su quegli strumenti di
cui il sistema regione si dotato nel corso del 2004.
A livello normativo la Regione ha emanato la Legge Regionale n. 11/2004
- Sviluppo regionale della societ dellinformazione, che d un assetto forte e istituzionalizzato a tutta la politica telematica regionale. Lo strumento riguarda infatti tre temi di
rilevanza strategica regionale, passibili di importanti sviluppi operativi per lintera realt
territoriale: il sistema informativo regionale (il back-office della PAL); le infrastrutture
di rete fissa a banda larga Lepida e radiomobile R3 (per la protezione civile); il sistema
regionale di e-procurement.
A livello programmatico si segnala oltre alla stipula dellAccordo di Programma
Quadro in materia di societ dellinformazione relativo ad un intervento di infrastrutture a banda larga nellarea del basso ferrarese - lapprovazione del Programma Operativo
2004 del Piano Telematico Regionale, che, in unottica di continuit e sviluppo rispetto
ai documenti programmatici precedenti, si focalizza su un intervento integrato di infrastrutture e servizi delle tecnologie dellinformazione, accompagnato da azioni di supporto
che ne rafforzano limpatto e la sostenibilit nel lungo termine. Diversi sono inoltre i
programmi regionali settoriali relativi a temi attinenti linnovazione: tra questi, in ambito welfare, i molteplici riferimenti a strumenti di e-government per il miglioramento del
livello di prestazione della sanit regionale, sia sul versante interno (back office), che su
quello esterno (front office).
227
Estremi di approvazione/pubblicazione
luglio 2004
25 maggio 2004
APQ SI Rete privata a banda larga per la PA e attivazione di relativi servizi infrastrutturali
nel basso ferrarese
31 marzo 2004
18 febbraio 2004
I progetti di innovazione
Il rapporto evidenzia lo stato di avanzamento della rete a banda larga Lepida,
il cui completamento rende possibile la realizzazione di quei servizi infrastrutturali che
consentono la reale integrazione delle pubbliche amministrazioni regionali e il pi facile
accesso ai servizi pubblici on line anche attraverso ladozione di soluzioni multicanale.
Nellambito delle nuove iniziative progettuali, la seguente tabella fa un quadro sui progetti co-finanziati sui bandi della II fase, ai quali il rapporto dedica ampio spazio, segnalando anche le altre iniziative previste dal Programma Operativo 2004 su servizi di back
office, servizi alle Pubbliche Amministrazioni, servizi al cittadino e alle imprese.
Tabella 16 I progetti conanziati alla Regione Emilia-Romagna sui bandi della II fase
Bando
Acronimo
Ente coordinatore
DOCAREA+
SPC
LEPIDASERVIZI
CENTER
Regione Emilia-Romagna
ICAR-EMILIA_ROMAGNA
E-Democracy
T-Government
Valore totale
Conanz. MIT
3.500.000,00
985.000,00
1.995.800,00
490.000,00
700.000,00
350.000,00
989.342,00
421.700,00
Partecipa il sociale
Provincia di Parma
163.709,00
80.000,00
PARTECIPA.NET
Regione Emilia-Romagna
900.000,00
300.000,00
e-Mobility
Comune di Parma
420.900,00
185.000,00
CASPER
Regione Emilia-Romagna
2.270.000,00
530.000,0
228
Costo
Rete privata a banda larga per la PA e attivazione di relativi servizi infrastrutturali nel basso ferrarese
9.423.508,30
1.263.600,00
3.219.446,50
2.000.000,00
Risorse private
2.940.461,80
TOTALE
9.423.508,30
Come si visto nel relativo Capitolo IV del presente Rapporto, i progetti di egovernment I Avviso dellEmilia-Romagna sono tutti in fase avanzata di completamento
dei lavori, con in particolare: I.A.E.W. (Informazione, Assistenza ed Educazione sanitaria
via Web) il cui s.a.l. al 28/02/05 98%, s.a.l. verificato al 7/05/04 76 %, con 6
servizi rilasciati; E-VAI! il cui s.a.l. al 28/02/05 86%, s.a.l. verificato al 17/06/04
62%; SIL (Sistema informativo Lavoro) il cui s.a.l. al 28/02/05 74%, s.a.l. verificato
al 27/0/04 52%.
Nella sezione del Rapporto regionale relativa allavanzamento dei progetti di
e-government I Avviso, si evidenzia un partenariato diffuso su tutto il territorio (sono
infatti ben 219 gli enti pubblici partecipanti) sia in termini di Comuni singoli, che in forme
associate (Comunit Montane, Associazioni Intercomunali e Unioni di Comuni). Tra gli altri,
si segnalano ladesione di tutte le Aziende sanitarie e le Aziende ospedaliere del territorio
regionale al progetto INTERCENT-ER, che gi eroga servizi on line (informazioni sui progetti
delle Pubbliche amministrazioni, servizi di comunit, help desk e call center).
229
E, ancora, il progetto AGRISERVIZI, finalizzato alla fornitura di servizi e procedure telematiche per le imprese agricole del territorio emilian-romagnolo, oggetto di un
approfondimento qualitativo allintero della sezione Le-government dal vivo del rapporto. Questultima ospita infatti una storia di innovazione, consistente in tre interviste al
responsabile regionale di progetto, a due operatori provinciali e a due rappresentanti dei
centri di assistenza agricola territoriali (gli utenti finali), attraverso le quali si cercano
di evidenziare i principali impatti e cambiamenti derivanti dallimplementazione del progetto e dallavvio dellerogazione dei nuovi servizi digitali.
Si segnala che la suddetta sezione del Rapporto regionale contiene approfondimenti su altre iniziative progettuali (quali LEPIDA, SOLE, Rete regionale radiomobile
R3, Benchmarking sulla SI), ma anche una mappatura dellintera progettualit degli Enti
locali in materia di societ dellinformazione, al di fuori del Piano Telematico Regionale
2002-2005. Ci grazie ai dati raccolti nellOsservatorio del CRC Emilia-Romagna, che permette inoltre unanalisi dettagliata delle attivit formative in materia di e-government,
intraprese dalla Pubblica amministrazione in regione.
230
iniziative provinciali
Il Rapporto regionale offre infine un ricco quadro conoscitivo sui principali progetti e sulle politiche che caratterizzano lo sviluppo delle-government nei diversi territori
provinciali. Si evidenzia, a riguardo, leffetto positivo dei piani telematici provinciali (lanciati nel 2001) in termini di attivazione dei Comuni (ampia partecipazione sul 1 avviso)
e attenzione alle aree periferiche (vedi i progetti sui PIAP - punti di accesso pubblico ad
Internet- a Parma e Modena).
Ampio spazio dedicato altres alle esperienze e risultati emersi dai tavoli di
concertazione provinciali: Piacenza (Nucleo strategico per linnovazione e Forum degli
innovatori); Bologna (Accordo territoriale per linnovazione dei servizi attraverso lICT
ed il consolidamento del Tavolo tecnico permanente verso lUfficio comune per le-government).
Diverse ed interessanti sono inoltre le esperienze di gestione associata: Parma
(in particolare il polo catastale Terre Verdiane); Reggio Emilia (in particolare per la creazione di una Virtual Private Network, per condividere risorse informative ed altri servizi
forniti attraverso la Rete Telematica Provinciale); Modena; Bologna; Ferrara.
Da segnalare anche lo Sportello Unico delle attivit economiche, unificato in un
solo sportello virtuale rappresentato dalla rete provinciale degli SUAP (Sportelli Unici per
le Attivit Produttive) di tutte le transazioni riguardanti imprese e PA, e le molte iniziative sulle scuole, maturate nellambito e con il sostegno dei piani telematici provinciali.
Ci in particolare a Parma (per le aree di montagna); Reggio Emilia (scuole del Comune
di Reggio Emilia cablate su MAN); e Forl-Cesena (tutte le scuole cablate internamente e
servizi avanzati di portale).
231
232
Estremi di approvazione
Linee di indirizzo
DGR 1976/2001
I progetti di innovazione
Tabella 19 I progetti conanziati alla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia sui bandi della II fase
Bando
SPC
E-Democracy
T-Government
Acronimo
Ente coordinatore
Valore totale
SMART
705.000,00
351.000,00
INTERPRANA
732.000,00
299.000,00
ICAR FVG
1.617.542,00
298.000,00
110.000,00
50.000,00
SL
490.000,00
75.000,00
CORO
150.000,00
75.000,00
META FVG
945.000,00
180.000,00
Costo (migliaia di )
3.202,00
1.345,00
400,00
1.244,40
Totale APQ
6.191,40
234
government - Servizi Sanitari Integrati per la Continuit della Cura (SISRCR)- si avuta
una particolare attenzione nel definire due diversi ambiti nel percorso della cura, al fine
di definire nuovi standard di comunicazione e dialogo tra Servizio Sanitario Regionale,
Medici di Medicina Generale ed Aziende: il primo strettamente sanitario, e riguarda la
parte dellimpegnativa medica, mentre il secondo, pi amministrativo, comprende unicamente la fase di prenotazione. un modello flessibile che d lopportunit al medico
di scegliere se completare liter nel modo tradizionale o seguire lintero percorso dellimpegnativa elettronica, a seconda delle esigenze del territorio in cui opera. I vantaggi di
questi nuovi standard permettono al paziente di eliminare i disagi delle solite code agli
sportelli tradizionali, oltre ad eliminare i possibili problemi di interpretazione dellimpegnativa da parte delloperatore di sportello. Inoltre si riducono sensibilmente anche i
costi dellassistenza sanitaria.
Anche in FVG si sperimentata nella sanit la carta servizi, in questo caso
la Tessera Sanitaria Elettronica; gi a partire dal 2002 si dato lavvio al progetto che
prevedeva di estendere lutilizzo della tessera elettronica per la benzina agevolata trasformandola nella Carta del Cittadino. La fornitura di servizi complessi richiede comunque
lintegrazione tra il sistema informativo integrato di ospedale ed il sistema informativo
territoriale. Infatti le varie anagrafi di tutti i sistemi implicati per la fornitura dei servizi
devono essere allineate, come lanagrafe degli assistibili, delle Aziende territoriali, ed
attraverso linteroperabilit di questa con le anagrafi comunali. Intorno alla riorganizzazione del servizio stesso e a favore del miglioramento del rapporto tra cittadino e PA
stata messa in piedi una vera rete dei portali che oltre a fornire una gamma di servizi
costituisce una complessa architettura di dialogo tra le amministrazioni stesse.
236
Regione Lazio
Levoluzione delle politiche regionali
per le-government e la SI
Le principali novit nelle politiche inerenti le-government e la SI nella regione
Lazio riguardano la stipula dellAccordo di Programma Quadro sulla SI, il rilascio del Piano
strategico della societ regionale Laziomatica e liniziativa per linnovazione digitale della
Provincia di Roma e lo sviluppo della collaborazione tra Regione e Province.
LAPQ SI stato firmato il 30 luglio 2004 e ha come oggetto la realizzazione di
cinque interventi (si veda la prossima sezione) atti a favorire, avviare e supportare, su
tutto il territorio regionale, la diffusione e il consolidamento delle opportunit offerte
dalle ICT, in sintonia con quanto definito nei documenti di programmazione regionale e
nazionale. Il valore complessivo degli interventi di 15.554.000 euro.
Laziomatica S.p.A., societ regionale che riunisce tutte le competenze infotelematiche della Regione Lazio e soggetto attuatore degli interventi dellAPQ SI, si
dotata di un Piano Strategico, approvato dallassemblea dei soci in data 30 giugno 2004
e recepito dal Documento di Programmazione Economica e Finanziaria della Regione Lazio
2005-2007. Il Piano, riferito anchesso al triennio 2005-07, punta a far leva sulle potenzialit del territorio per costituire una regione digitale, dove lattuazione e la gestione
del Sistema Informativo Regionale promuova lo sviluppo di una connettivit diffusa non
solo sul piano infrastrutturale, ma anche organizzativo.
Con lapprovazione nellaprile 2004 delle Linee guida per il Piano di Innovazione
Digitale della Provincia di Roma, la Provincia ha rivendicato per la prima volta un ruolo
strategico, proprio e delle altre Province del territorio regionale, nella riduzione del digital divide e nellottimizzazione delle risorse disponibili, in particolare infrastrutturali. I
progetti ed i relativi investimenti copriranno il periodo 2005-2008.
Un ulteriore segnale di attivazione delle Amministrazioni provinciali deriva dal
Protocollo dintesa Regione Lazio Province, stipulato nellottobre 2004 dalla Regione
con le cinque Province del territorio (Roma, Viterbo, Rieti, Latina, Frosinone). Laccordo
ha come obiettivi prioritari di fornire una rappresentanza unitaria degli enti nei confronti
del Governo nazionale e dei Ministeri sui temi dellinnovazione; di coordinare e uniformare le iniziative verso i Comuni, garantendo unicit dazione e utili sinergie operative; di
gestire congiuntamente i progetti nazionali e regionali.
237
I progetti di innovazione
1.1.1 Gli interventi dellAPQ Societ dellinformazione
I cinque interventi inseriti nellAPQ SI Lazio puntano principalmente, da un lato,
alla diffusione delle conoscenze tecnologiche e dellaccesso ai nuovi servizi sul territorio
(centri di accesso) e presso i dipendenti degli Enti locali e sanitari (progetto SUPER),
dallaltro, allo sviluppo di nuovi servizi e funzionalit avanzate in campo socio-assistenziale e sanitario. Di seguito una breve descrizione degli interventi.
CADIT Centri di Accesso e Diffusione dellInnovazione Tecnologica
Il progetto ha come obiettivo la realizzazione sul territorio di 70 Centri di
accesso e diffusione dellinnovazione tecnologica (CADIT), con connessioni a banda larga
e accesso ai servizi a costi molto contenuti, fornendo nel contempo, nei medesimi luoghi,
opportunit di acquisire le conoscenze di base e avanzate sia della tecnologia che dei
servizi disponibili. Costo: 3.056.340 euro.
SUPER - Servizi di sostegno e formazione continua per gli Enti della PA
Regionale
Il progetto prevede la realizzazione di un sistema organizzativo, tecnologico
e applicativo dedicato allerogazione dei contenuti formativi e alla gestione dei corsi di
formazione per il personale delle pubbliche amministrazioni locali e delle ASL sulle tematiche innovative nellerogazione dei servizi. Costo: 1.600.940 euro.
SOCIAL Servizi informatici per lArea Sociale e lassistenza a categorie
svantaggiate
Il progetto intende realizzare un sistema informativo inter-istituzionale che
supporti i diversi enti ed operatori nel campo dellassistenza sociale e faciliti il superamento del digital divide, in particolare negli ambiti dello svantaggio sociale e della
marginalit. Tali obiettivi verranno raggiunti tramite la realizzazione di un sistema informatico per la programmazione e gestione degli interventi, di un portale dellarea sociale,
di un sistema di gestione del progetto e di un sistema applicativo per la formazione degli
utenti. Costo: 2.910.800 euro.
MESIR - Rete dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera
Scelta
Il progetto si propone di realizzare, attraverso limplementazione delle necessarie
infrastrutture tecnologiche, un sistema integrato di funzioni per i medici di medicina generale e per gli specialisti pediatri che operano nella regione Lazio. Costo: 6.093.900 euro.
238
Cartella Clinica Sanitaria informatizzata Regionale, che permette laccesso ai dati del
percorso clinico sanitario del paziente da qualunque punto della rete sanitaria del Lazio;
SPC
E-Democracy
Acronimo
Valore totale
Conanz. MIT
Regione Lazio
ICAR
1.200.000
291.700
Regione Lazio
PICOLAB
4.309.200
750.000
Regione Lazio
MEGALAB
2.744.000
259.600
Regione Lazio
SIRCCLA
3.860.000
527.500
Regione Lazio
EGOV_PLAT
2.250.000
259.600
Regione Lazio
CSRC
1.850.000
259.600
Comune di Roma
CIRCOLO
1.180.920
320.000
Comune di Roma
edem 1.0
889.000
200.000
Comunit Montana
Bilancio Aniene
348.000
120.000
Comune di Alatri
Aladdin
315.000
100.000
Provincia di Roma
Prodeas
1.359.576
300.000
Regione Lazio
PartecipaLAZIO
2.558.440
350.000
Comune di Viterbo
DEMETRA
100.000
50.000
PRODIGIT
2.570.000
525.000
t-Government
Fonte: Elaborazione Osservatorio CRC su dati CNIPA - AIREL
239
240
Progetto COMUNICA
Realizzazione di collegamento multimediale bidirezionale con le isole di Ponza
e Ventotene per la comunicazione audio e video. Il servizio si estender dalle necessit
di realt istituzionali (PA e scuole), agli altri enti pubblici (servizi sanitari, protezione
civile, forze dellordine), a gruppi di interesse locale (associazioni culturali e piccole
imprese) e ai semplici cittadini, in modo da rompere lisolamento.
Progetto TURISLAZIO
Sistema Informativo per il Turismo della Regione Lazio basato su un Portale
verticale del turismo, integrato e interoperante con la rete di iniziative esistenti e con
gli attori del settore.
Per quanto riguarda le altre iniziative messe in campo a favore dellinnovazione,
il Terzo Rapporto del Lazio fornisce comunque una panoramica pi ampia (a cui si rimanda
per un approfondimento) del quadro della progettualit e pi in generale delle strategie
sul territorio regionale, che testimoniano una maggiore sensibilit degli enti locali (ad
esempio il Comune di Viterbo o il Comune di Roma), oltre proattivit, per la societ dellinformazione e linnovazione maturata nellultimo periodo.
Infine, a sostegno della collaborazione tra i progetti 1 Avviso attivi nel Lazio,
nel corso del 2004 sono state avviate da parte del CRC Lazio alcune iniziative descritte pi
in dettaglio nel Report regionale. Tali iniziative hanno riguardato, in una prima fase, la
costruzione e condivisione di un patrimonio conoscitivo comune, con la predisposizione
di schede informative su ciascun progetto e di strumenti di analisi ulteriore, per favorire
lo scambio di conoscenze tra progetti e pratiche collaborative tra i team di lavoro. In
questo contesto, stato anche dato un supporto ai referenti dei progetti, in relazione
allavviso per la formazione del catalogo del riuso.
Nellambito di queste iniziative, su impulso del Comitato per le-Government
Regione-Enti Locali, sono stati attivati quattro tavoli plenari e quattro diversi tavoli
tematici che hanno visto la partecipazione dei rappresentanti dei progetti del 1 Avviso:
sulla gestione documentale e protocollo; sui sistemi territoriali; sullo sportello unico;
sulle reti infrastrutturali.
241
Regione Liguria
Le novit e lavanzamento delle
iniziative per linnovazione
Nel Rapporto regionale si evidenziano gli sviluppi che la societ dellinformazione ha avuto nel territorio ligure durante il 2004 sulla base di quanto avviato nel
2002 con i progetti di e-government in risposta al primo avviso e ancor prima dalle
esperienze regionali nellambito del progetto Liguria in rete, primo esempio di accordo
di programma quadro in ambito Societ dellInformazione. Dallesperienza maturata con
Liguria in Rete si proseguito nel 2003 con due integrazioni al suddetto APQ; la prima
stata Terza et e Welfare nella Societ dellInformazione, mentre la seconda stata la
Carta Regionale dei Servizi per la Terza et. Gli avanzamenti progettuali, sia dei progetti
del 1 Avviso sia di entrambe le integrazioni, saranno descritti con maggior dettaglio
allinterno del documento. Il 2004 ha visto da un lato la prosecuzione delle iniziative
intraprese negli anni precedenti in attuazione dellazione strategica regionale, dallaltro la
preparazione di nuovi APQ e progetti per la partecipazione del territorio ligure al secondo
avviso di e-government. In particolare sono stati studiati progetti per il Sistema Pubblico
di Connettivit, le-democracy e il T-government. A tal proposito, la regione Liguria ha
partecipato a tutte le linee attivate nella seconda fase delle-government e nel rapporto si
offre una panoramica di tutta la progettualit espressa dal territorio sulle suddette linee,
dando evidenza particolare ai progetti cofinanziati.
Tabella 22 I progetti conanziati alla Regione Liguria sui bandi della II fase
Bando
SPC
E-Democracy
T-Government
Acronimo
ICAR Liguria
SPC Liguria
Ente coordinatore
Regione Liguria
Valore totale
Conanz. MIT
2.266.442
812.821
385.058
114.179
UC5
Comune di Genova
521.720
150.000
DE.CI.DI.
Provincia di Genova
606.550
200.000
CON-Net
Comune di Sarzana
140.000
65.000
T-Liguria
Regione Liguria
1.200.000
340.000
T-E_J
Provincia Genova
1.130.000
180.000
242
Come visto in tabella, per quanto riguarda la linea I della II Fase, la Regione
Liguria ha presentato il progetto SPC Liguria e partecipa al progetto interregionale ICAR,
con compiti di coordinamento per i task:
il progetto Sesamo: la Porta Aperta a cui partecipano le Regioni Piemonte (capofila), Liguria e Valle dAosta ed una serie di enti locali e soggetti territoriali delle regioni
coinvolte. Obiettivo del progetto Sesamo adottare e sperimentare sulla base di requisiti
comuni e standard condivisi, in diverse realt territoriali ed amministrative, un nuovo
canale di accesso al Palazzo virtuale delle Pubbliche Amministrazioni composto da diverse stanze di lavoro di tutti gli enti partecipanti alle quali si pu accedere con percorsi
definiti.
La Regione Liguria ha siglato l8 aprile 2003 con il MEF ed il MIT un primo atto
integrativo allAPQ Liguria in Rete stipulato nel 2000, estendendone il raggio dazione.
LAccordo Integrativo Terza et e welfare nella societ dellinformazione in
Liguria (valore complessivo 17,5 M) nasce con lobiettivo di rafforzare la Societ dellinformazione nella regione ponendo attenzione ai processi formativi e di erogazione
di servizi ai cittadini liguri attraverso le infrastrutture tecnologiche di rete e il portale
regionale.
Il secondo Atto integrativo, siglato il 27 febbraio 2004, e denominato Carta
regionale dei servizi per la terza et , completa il raggio di azione del programma previsto nellambito dellAccordo Liguria in Rete e del precedente Accordo Integrativo,
mediante la promozione di un progetto volto a rafforzare la Societ dellInformazione
in Liguria per la popolazione anziana. composto infatti da un solo intervento che ha
carattere primariamente infrastrutturale ed ha per oggetto limpostazione del sistema
complessivo della Carta regionale dei servizi e lemissione della carta stessa per la terza
et, nonch la distribuzione di questa ultima agli anziani liguri e la sperimentazione di
servizi fruibili attraverso la carta.
243
Costo
4.981.000,00
3.494.400,00
Regione Liguria
1.486.600,00
In merito allo stato di avanzamento lavori dei progetti I Avviso, come si visto
nel relativo Capitolo IV del presente Rapporto, i progetti della Liguria seguono i tempi del
piano di lavoro e tutti i servizi implementati sono presenti su siti tematici regionali come
illustrato nel rapporto regionale; in particolare: NO-RISK , il portale per la gestione del
rischio naturale ed antropico on line dalla fine di Giugno 2005, il cui s.a.l. al 28/02/05
81%, s.a.l. verificato al 29/10/04 67% con 3 servizi rilasciati; SANIT@INRETE, espone
i suoi servizi allinterno del portale Liguria Informa Salute (http://www.liguriainformasalute.it), il cui s.a.l. al 28/02/05 77%, s.a.l. verificato al 21/10/04 64% con 20 servizi
rilasciati; POLIS, il portale liguria sviluppo per i cittadini e le imprese liguri presente
al sito: http://www.polisliguria.it/, il cui s.a.l. al 28/02/05 39%, s.a.l. verificato al
13/05/04 23%.
244
Il Focus tematico evidenzia tutte le fasi del progetto: dalla firma dellaccordo
alla sua attuazione. Vengono, inoltre, descritti in dettaglio i risultati ottenuti attraverso
tabelle sinottiche e interviste ai partecipanti e responsabili degli interventi. Tra questi, si
evidenziano: 4090 anziani hanno partecipati al progetto, 45000 cittadini si sono rivolti
agli sportelli Liguria informa, infine i due Call Center aperti (uno con un numero verde
informativo e uno per assistenza alla formazione) risponde a circa 700 chiamate al giorno
il primo, mentre riceve circa 100 chiamate, con valenza didattica, il secondo.
245
Regione Lombardia
Levoluzione delle politiche regionali
per le-government e la SI
La produzione strategica regionale in tema di societ dellinformazione (SI), ad
oggi basata principalmente sul documento strategico e-lomb@rdia - dalle-government
alle-governance con il relativo Piano dazione SI, gi rilevati nelle precedenti edizioni
del Rapporto, non presenta sostanziali novit. Il Piano dAzione stato tuttavia aggiornato in funzione dei traguardi raggiunti nel novembre del 2004 (Burl n.48 del 26 novembre
2004).
Attraverso i due strumenti di programmazione, il Programma Regionale di
Sviluppo (PRS) e il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria Regionale
(DPEFR) gli obiettivi prefissati sulla SI vengono annualmente rinnovati, come infatti succede con lattuazione del Programma Lombardia Integrata e del Progetto Carta Regionale
dei Servizi previsti nel PRS. Anche lultimo aggiornamento di DPEFR 2004-06 richiama
in particolare la realizzazione dei progetti contenuti nel Piano dazione regionale SI e
nellAccordo di Programma Quadro in tema di societ dellinformazione, di cui nel 2005
stato firmato un Integrativo allAPQ del 2003.
Tabella 24 Il quadro delle politiche regionali per la SI
Documento
Estremi di approvazione/pubblicazione
246
I progetti di innovazione
Nel Rapporto regionale Lombardia viene messa in evidenza la notevole dimensione progettuale (in generale nellambito ICT) presente sul territorio della regione,
riconducibile agli obiettivi del piano strategico e-lomb@rdia ed equamente ripartita
tra le seguenti aree:
Sistema della Pubblica Amministrazione (inteso come linsieme di tutti gli Enti che
compongono il sistema amministrativo regionale);
Rapporto tra Pubblica Amministrazione e utenti (include i servizi della PA verso i propri
utenti, e si pu denire come il terreno del Government-to-Citizen e del Governmentto-Business);
Servizi propri del mercato (comprende il pi vasto mondo della comunicazione, con i
servizi agli utenti propri del mondo delle telecomunicazioni quali Internet, telefonia,
TV ecc.).
La Regione Lombardia ha mostrato un forte dinamismo anche a fronte dei bandi
nazionali per la seconda fase di attuazione delle-government, offrendo un quadro progettuale ricco e variegato in risposta agli avvisi che si sono susseguiti nel corso degli ultimi
mesi. In particolare, come si pu vedere dalla Tab. 2: per quanto riguarda la Linea 1 SPC,
8 dei 58 progetti nazionali (poco pi del 13%) presentati e approvati sono frutto della
progettualit regionale; sullavviso e-democracy 12 progetti presentati di cui 7 approvati,
infine sul bando digitale terrestre 9 sui 56 totali presentati, di cui 5 cofinanziati. I progetti approvati sono quindi in totale 18, per una dettaglio maggiore dei quali rimandiamo
al Report Regionale.
247
Tabella 25 I progetti conanziati alla Regione Lombardia sui bandi della II fase
Bando
SPC
e-democracy
T-government
Acronimo
Ente coordinatore
Valore totale
Conanz. MIT
RELIT
1.200.000,00
400.000,00
ITP
802.220,00
400.000,00
ACROSS
965.000,00
150.000,00
1.100.000,00
500.000,00
ICARO
Regione Lombardia
200.000,00
200.000,00
SINTEL
1.375.000,00
1.375.000,00
ICAR-REGLOMB
1.344.242,00
400.000,00
LI
925.846,00
200.000,00
SICA
e21
Comune di Mantova
508.800,00
450.000,00
PALCO
1.638.104,00
250.000,00
PRGPartecipato
508.800,00
170.000,00
E-GOCS
Comune di Monza
508.800,00
140.000,00
Document@Rudiano
Comune di Rudiano
335.800,00
15.000,00
PAM
Comune di Casalmaggiore
500.000,00
100.000,00
START
Provincia di Brescia
1.638.104,00
150.000,00
Borsalavorolombardia BLL
Regione Lombardia
789.600,00
260.000,00
Regione Lombardia
158.400,00
60.000,00
TVarese
Comune di Varese
620.000,00
170.000,00
ComOnAir
Comune di Como
442.900,00
135.000,00
DITeMI
Comune di Milano
983.032,00
280.000,00
248
Tabella 26 Elenco degli interventi e costi degli APQ SI 2003 e APQ Integrativo 2005
Denominazione intervento
Costo
APQ SI 2003
Attivazione dei Sistemi informativi di comunicazione telematica degli Enti locali e creazione di reti locali a banda
larga (SISCoTEL e Centri di Servizi Territoriale)
4.519.400,00
2.938.424,00
600.000,00
TOTALE PARZIALE
8.057.824,00
Integrativo APQ 2005
Lombardia Integrata - Rete Regionale Lombarda della PA Cooperazione infrastrutturale del territorio per soggetti
a rilevante bacino dutenza
925.846,00
670.000,00
4.600.000,00
1.200.000,00
Infrastruttura Interoperabile e Cooperazione Applicativa nei Servizi di Registrazione delle Nascite in Ospedale ICARO
1.100.000,00
802.220,00
965.000,00
1.344.242,00
TOTALE PARZIALE
11.607.308,00
TOTALE
19.665.132,00
249
municazioni, rappresentata in primo luogo dalla rete regionale lombarda attuata sul
Programma @LI - Lombardia Integrata e, in seconda battuta, sul pi recente piano di
infrastrutturazione a banda larga che la Regione ha avviato in accordo con gli operatori
di mercato.
Sempre sul piano delle infrastrutture a rete, si mette in risalto come la Regione
abbia scelto di incentivare la realizzazione di reti locali tra i Comuni, specie quelli pi
piccoli, molto numerosi (si contano ben 1.546 comuni, il 75% dei quali inferiori ai 5000
abitanti). Quindi un capitolo dedicato ai Siscotel, strutture che vogliono favorire tali
aggregazioni e ai bandi promossi dalla Regione, con lintenzione di creare un modello
cooperativo di gestione dei sistemi informativi comunali, il cui collegamento sia assicurato dalla rete regionale, cos come definita nel programma Lombardia Integrata. Questo
modello vuole non solo creare una migliore comunicazione, ma soprattutto favorire la
messa in rete e la gestione associata dei servizi tra comuni di piccole e medie dimensioni,
nella preoccupazione di rafforzare ladeguatezza delle comunit locali a ricevere il trasferimento di sempre maggiori competenze, nellambito del processo federalista in atto.
251
Regione Marche
Levoluzione delle politiche regionali
per le-government e la SI
Il Terzo Rapporto regionale Marche oltre a dare un aggiornamento sulle novit
e sullavanzamento delle politiche e delle iniziative sulla SI, fortemente caratterizzato
lungo il percorso della sua narrazione da un filo rosso tematico, ovvero linnovazione nel
settore sanitario, rappresentata principalmente dal Piano Regionale di Azione per lehealth, approvato con DGR n. 187/2004. Viene fornita inoltre una originale presentazione
degli attori coinvolti nellelaborazione di tale piano, laddove il restante quadro degli
attori della SI viene rimandata in appendice. Il Piano pu considerarsi la naturale continuazione di attivit di settore iniziate precedentemente che possono essere sintetizzate
nel documento Linee dindirizzo del Piano Regionale di Azione per le- health, approvato con DGR 2169/2002. Lintento di programmare alcune azioni prioritarie da portare a compimento per linformatizzazione del sistema informativo del Sistema Sanitario
Regionale (SSR), attribuendo massima priorit alle azioni che consentono:
migliore gestione delle risorse per il funzionamento del sistema sanitario regionale
(coerenza tra il quadro organizzativo e le risorse disponibili);
appropriato accesso alle prestazioni da parte dei cittadini e la diminuzione dei tempi
di attesa (garanzia di fruibilit dei livelli essenziali di assistenza).
Si segnala liniziativa comunitaria INTERREG III A Transfrontaliero Adriatico
Estremi di approvazione/pubblicazione
Piano Regionale di Azione per le-health (risorse nanziarie pari a 7.702,87 euro)
DGR n. 187/2004
PIC INTERREG III A Transfrontaliero Adriatico - TAC Line (Trans Adriatic Communication
Line) 2004-2007 (risorse nanziarie pari a 320.000,00)
DGR 979/2004
I progetti di innovazione
Per quanto riguarda gli interventi progettuali inseriti nellAPQ stipulato nel 2004,
questi sono tutti finalizzati allinnovazione del sistema della Pubblica Amministrazione
locale, cogliendo tutte le opportunit che sono messe a disposizione dall Information
and Comunication Technology (ICT), il cui progetto Marche Way diventa trainante per le
politiche di infrastrutturazione a banda larga sul territorio delle Marche.
Tabella 28 Elenco degli interventi e costi dellAPQ SI 2004
Denominazione intervento
Costo ()
Marche-way
3.122.822,00
150.000,00
Distribuzione della Carta servizi per i cittadini integrata con CIE e CNS (150.000)
1.527.254,00
Contributo ai piccoli comuni per lacquisto di sistemi per lacquisizione dei documenti in formato digitale e per
la loro memorizzazione
260.000,00
70.500,00
Realizzazione del sistema per la gestione della modulistica on line, in modo integrato con il progetto di
eGovernment FDRM
150.000,00
435.000,00
900.000,00
620.000,00
474.000,00
320.000,00
250.000,00
Potenziamento informatico dei centri servizio locali presso i circondari provinciali e realizzazione di un URP
telematico
100.000,00
575.000,00
Totale
8.954.576,00
253
Per quanto riguarda i progetti approvati alla regione Marche sulla seconda fase
di e-government, si riportano in tabella le informazioni sintetiche, rimandando per ciascuno di essi ad una trattazione approfondita allinterno del Report regionale 2005:
Tabella 29 I progetti conanziati alla Regione Marche sui bandi della II fase
Bando
Acronimo
Ente coordinatore
Valore totale
Conanz. MIT
ICAR-MARCHE
265.500
132.750
CGS-RTRM
644.500
322.250
FDRM-PADOC
700.000
350.000
SPC
Regione Marche
JOBCARD
600.000
300.000
E-Democracy
Comune di Pesaro
e_demps
851.000
300.000
Comune di Pesaro
Territorio in Onda
400.000
70.000
Regione Marche
Didimarche.DIT
900.832
170.000
T-Government
Rispetto ai progetti del 1 Avviso, come si visto nel Capitolo IV del presente
Rapporto, dei sette progetti cofinanziati nella prima fase di e-government a coordinamento degli enti della regione Marche, si segnala in particolare lavanzato stato dei lavori
del progetto Si.Pro.Ci. della Provincia di Macerata, finalizzato alla creazione di un portale
territoriale SIT nella Provincia di Macerata per la gestione dei dati geografici e con finalit di supporto decisionale alla sala operativa di Protezione Civile per la gestione delle
emergenze. Il progetto ha raggiunto in data 11/01/05 un SAL verificato dell86%, con
un SAL proiettato al 28/02/05 del 98%. Allinterno del Terzo Rapporto sullInnovazione
della Regione Marche sono riportate maggiori informazioni su tutti i progetti coordinati
da enti marchigiani.
Per quanto riguarda le altre iniziative portate avanti nellultimo anno, si segnalano attivit a titolarit regionale, nellambito della sub-misura 3.4.2 del Docup, gestite
direttamente dal Servizio Informatica, tra cui la realizzazione di un framework regionale
per lo sviluppo di servizi telematici ai cittadini e alle imprese, denominato Cohesion,
per un valore pari a 714.204 euro. Il progetto ha lo scopo di realizzare servizi infrastrutturali di base (sicurezza degli accessi, cooperazione applicativa tra soggetti diversi, catalogazione dei servizi e degli attori eroganti, omogeneizzazione dei front-end e dei backend) a supporto delle amministrazioni che erogano servizi on line a cittadini e imprese.
La Regione Marche inoltre impegnata nella conduzione di molti altri progetti
rilevanti, alcuni derivanti dal Programma Regionale Azioni Innovative FESR 2000-20006,
tra cui RECAST (Regional Enterprises Clusters Advanced Services and Technologies) di
254
valore pari a 549.600 euro circa, che rientra nellambito delle attivit di realizzazione del
Digital Framework for Supply Chain Management previsto dallAzione 7.2. Il progetto
prevede la realizzazione di un sistema prototipale di interazione tra le attivit di e-logistics processes e di e-business processes, in un ottica di Supply Chain Management (SCM)
a livello di distretto, con riferimento alla velocizzazione dei processi inter-aziendali tra
aziende che appartengono alla stessa catena del valore (gestione on line degli ordini,
e-sourcing, e-procurement), laccesso rapido ai servizi offerti dagli operatori della logistica, la facilitazione dei sistemi di trasmissione, scambio, ed archiviazione dei documenti
legati alla normale attivit di impresa (bolle, fatture, ecc.), la conoscenza continua del
posizionamento delle merci.
255
lAnagrafe Sanitaria (punto di integrazione di tutte le informazioni anagrache e sociosanitarie sul cittadino);
gestione dellemergenza sanitaria (118, rete croce rossa, ecc.), oltre che un accesso
pi facile da parte del cittadino (il portale della Sanit Regionale www.marcheinsalute.
it, punto di accesso unificato alle informazioni e ai servizi sanitari, strumento volto a
facilitare la comunicazione tra operatori e cittadini, favorire la logica e i processi tipici
di un sistema a rete).
Si mette in risalto come, le Marche, prima tra le Regioni italiane, ha avviato, nel corso del 2003, un progetto finalizzato alla definizione ed allo sviluppo della
modalit ottimale di realizzazione delle-Procurement in ambito regionale (ovvero del
market place). Il progetto, denominato e-Market, mira cio allomogeneizzazione ed
unificazione del processo di approvvigionamento di beni e servizi (acquisti sotto-soglia)
della Pubblica Amministrazione e si configura quale strumento di razionalizzazione dei
processi di acquisto.
256
Regione Piemonte
Levoluzione delle politiche regionali
per le-government e la SI
Nellottica, portata avanti da Regione Piemonte, che la PA sia chiamata a rivestire un ruolo attivo nellinfrastrutturazione digitale del territorio, definendo politiche
di intervento per stimolare la domanda e lofferta di servizi, il 2004 ha nel Programma
RUPAR2 il fulcro delle iniziative di policy. RUPAR 2 il programma pluriennale elaborato
dalla Regione Piemonte per dotare entro il 2007 il territorio di una nuova infrastruttura di
connettivit, che ne aumenti la competitivit e ne favorisca lo sviluppo socio-economico
e su cui operatori e PA possano testare e diffondere servizi di nuova generazione. Accanto
al Piano sulla banda larga, il 2004 ha visto iniziative di policy di pi ampio respiro, quali
il nuovo DPEFR, afferente al periodo 2005-2007, che presenta tra le linee di intervento
prioritarie il sostegno allinnovazione ed individua le ICT come nuova prospettiva di specializzazione in seguito alla crisi del settore manifatturiero. I programmi settoriali proposti nella nota di accompagnamento al DPEFR sottolineano come le ICT siano riconosciute
quali strumenti di sostegno allo sviluppo locale in tutte le sue componenti.
LAPQ Societ dellInformazione stato sottoscritto dalle diverse parti il
30/04/2004.
Nuovo impulso viene dato alla ricerca di settore con il disegno di legge e il bando
sulla ricerca scientifica, che amplia i settori finanziabili e le risorse messe a disposizione
dalla Regione e dal CIPE per finanziare la ricerca scientifica pubblica piemontese.
Un nuovo Accordo di Programma stato firmato tra Regione, facolt di Scienze
della Formazione dellUniversit degli Studi di Torino, Direzione Regionale del MIUR del
Piemonte e Fondazione C.R.T. per la realizzazione di un canale digitale terrestre dedicato
al mondo della scuola (denominato Progetto Extracampus).
Nellambito del DOCUP 2000-2006, infine, il 2004 ha visto lavvio delliniziativa
quadro di promozione della societ della conoscenza denominata IRISI 2006, e il proseguimento di DIADI 2000 e del PRAI Dai distretti industriali ai distretti digitali, rivolti a
supportare leconomia regionale tramite ladozione delle ICT da parte di PMI e distretti.
257
Estremi di approvazione/pubblicazione
APQ su e-government e SI
RUPAR 2
DPEFR 2005-2007
Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 128 del 6 dicembre 2004
I progetti di innovazione
La progettualit piemontese si dimostra ricca e variegata, anche nella risposta
alle due linee di finanziamento finora attivate per la seconda fase delle-government.
Nellambito della prima linea di cofinanziamento, la Regione Piemonte partecipa, in collaborazione con 16 regioni, al progetto interregionale ICAR (Interoperabilit e
Cooperazione Applicativa tra le Regioni), oltre allo sviluppo autonomo di alcuni progetti a
carattere locale. In Piemonte, saranno realizzati, fra gli altri, un servizio di pubblicazione
dei bandi di gara degli enti pubblici e una piattaforma per lerogazione di formazione a
distanza per le pubbliche amministrazioni.
La seconda linea di finanziamento riguarda la partecipazione dei cittadini al
disegno delle politiche locali (e-democracy): sono stati cofinanziati, a questo riguardo,
otto progetti presentati da enti regionali diversi (Regione Piemonte, comuni di Torino,
Asti, Cossato, Novara, Comunit Montana Valli Chisone e Germanasca), oltre ad essersi
manifestata, nuovamente, una generosa partecipazione a progetti di altre regioni.
258
Tabella 31 I progetti conanziati alla Regione Piemonte sui bandi della II fase
Bando
Acronimo
SPC
Ente coordinatore
Valore totale
Conanz. MIT
CSSP
1.015.000
280.230
SPIN
2.995.720
827.083
PBG
738.000
203.753
EPROC
861.000
237.712
ICAR-PIEMONTE
1.609.464
444.354
LDS
1.854.000
511.868
M@P
310.000
150.000
Comune Cossato
e_dem.cossato
134.400
50.000
Comune Asti
C&Tdoc
698.000
250.000
Regione Piemonte
SESAMO
7.547.000
350.000
Comune Novara
GEO.CIVIT@S
800.000
160.000
Comune Torino
QMIC
1.870.000
280.000
Regione Piemonte
E-Democracy
t-Government
Interventi per la diffusione della larga banda nelle aree marginali nell'ambito del
programma RUPAR2.
259
Costo
4.657.489,20
2.946.925,80
7.242.300,00
Risorse regionali
362.115,00
Rispetto all avanzamento del I Avviso, come si visto nel Capitolo IV del
presente Rapporto, tutti i progetti di e-government I Avviso del Piemonte, ad eccezione di IRIDE, che si posiziona in fascia c.d. di eccellenza (ovvero si colloca, a livello
nazionale, tra i 41 progetti con avanzamento calcolato al 30/11/2004 superiore al 70%),
sono posizionati in fascia di normalit, e presentano uno stato di avanzamento tra il 34
% e il 59%.
Allinterno del Terzo Rapporto si riporta il dettaglio dei servizi resi disponibili a
cittadini, imprese e PA con relative statistiche di utilizzo.
I progetti di innovazione regionali presentati nel Terzo Rapporto sullinnovazione nella regione Piemonte fanno riferimento alla Direzione 7 Organizzazione;
Pianificazione, Sviluppo e Gestione delle Risorse Umane competenza gestionale interna
allAssessorato allIndustria. Gli obiettivi vanno dalla costituzione di sistemi informativi,
alla creazione di portali di servizio e informazione rivolti alla PA, allinteroperabilit tra
enti della PA, scuole, sportelli unici, ai servizi web al cittadino, allinfrastrutturazione
WI-Fi per le Comunit Montane.
260
rimodulazione dei Patti Territoriali della Provincia di Torino a favore dello sviluppo di
infrastrutture ICT, lattivit di analisi territoriale propedeutica agli interventi di infrastrutturazione.
La sezione progetti approfondisce i servizi I avviso gi rilasciati e le esperienze
regionali pi interessanti per innovazione e portata del cambiamento, tra cui:
I progetti contro il digital divide: Wi-Fi per le aree montane; il progetto SIFA per i
piccoli comuni; il Laboratorio di accessibilit e le piattaforme multicanale sviluppate
da HOPS (Comune di Torino), o il recupero di macchine obsolete di RIUSA;
integrata di servizi on line (il portale Sistemapiemonte per i servizi rivolti a cittadini e
imprese e il portale Ruparpiemonte per i servizi rivolti alla PA) insieme ad un caso di
servizio sviluppato a livello provinciale e comunale, che si contraddistingue per innovativit e rappresenta una novit nel panorama italiano (il servizio SMS per il rinnovamento del permesso di soggiorno) ed alle novit recenti tra i servizi offerti dallo sportello
TorinoFacile del Comune di Torino.
Infine, una sezione a parte dedicata ai risultati del sistema di osservatori
regionali sulla societ dellinformazione (confluiti nellOsservatorio Regionale sulle ICT, da
cui ricavano dati sullo stato dellarte della diffusione delle ICT presso i principali attori
del sistema territoriale regionale: famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni
In sintesi, a coronamento del percorso innovativo finora seguito, la Regione ha
identificato nellespansione uniforme e distribuita della banda larga il prossimo obiettivo strategico: gli interventi regionali per lo sviluppo della Societ dellInformazione
261
in Piemonte saranno, dora innanzi, focalizzati sullestensione della banda larga e delle
opportunit di sviluppo da essa offerte, oltre che nelle aree metropolitane anche nelle
zone decentrate, assicurando efficienza e produttivit degli enti pubblici e delle aziende
grazie ad una diffusione omogenea dei servizi. In questo ambito di interventi si inserisce
il nuovo modello di Rete Regionale, che prevede uninfrastruttura condivisa da PA, mondo
accademico, ricerca e imprese: il programma RUPAR2 costituisce pertanto la nuova declinazione piemontese della Societ dellInformazione e come tale costituisce la chiave di
lettura del Rapporto.
262
Regione Puglia
Levoluzione delle politiche regionali
per le-government e la SI
Nel corso del 2004 e nei primi mesi del 2005 la Regione Puglia ha portato a
compimento il processo di revisione di met periodo del POR Puglia 2000-2006 e del relativo Complemento di Programmazione che pu essere considerato la novit pi rilevante
dellultimo anno (cfr. deliberazioni Tab. 1).
Le strategie regionali sulla societ dellinformazione, infatti, hanno ricevuto
nuovo impulso programmatico con ladozione delle modifiche riportate nelle misure 6.2
Promozione della societ dellinformazione Promozione dellinternazionalizzazione e
6.3 Sostegno allinnovazione degli enti locali, allinterno delle quali sono stati aggiornati obiettivi e risorse finanziarie.
La stipula dellAPQ della regione Puglia fissa, inoltre, le prospettive comuni tra
gli enti del territorio pugliese e le Amministrazioni centrali di competenza (MIT e MEF)
per lo sviluppo della societ dellinformazione (cfr. paragrafo successivo).
Per approfondire la sezione sullo sviluppo delle policy nella regione Puglia si
rimanda al relativo Terzo Rapporto sullInnovazione.
Estremi di approvazione/pubblicazione
POR Puglia 2000-2006 - Approvazione del POR Puglia 2000-2006 adeguato a seguito della Deliberazione della Giunta Regionale 15 febbraio
revisione di met periodo
2005, n. 81
POR Puglia 2000-2006 - Approvazione del Complemento di programmazione del Por Puglia Deliberazione della Giunta Regionale 7 marzo 2005,
2000-2006 adeguato a seguito della revisione di met periodo
n. 253
Fonte: Elaborazioni Osservatorio CRC
263
I progetti di innovazione
Le numerose iniziative progettuali degli enti pugliesi in risposta ai molteplici
avvisi e bandi finanziati da amministrazioni centrali e locali (Regione Puglia) attestano
la vivace dinamicit del territorio a supportare lo sviluppo innovativo delle PA locali.
Di sicura rilevanza sono i 18 progetti ritenuti idonei al finanziamento dalla
Regione in relazione al bando Iniziative a sostegno del sistema delle autonomie locali,
rivolto agli Enti locali e i 25 in risposta al bando Iniziative a sostegno del sistema delle
imprese e professioni, destinato agli ordini professionali, alle associazioni di categoria
e ai consorzi di imprese: entrambi i bandi fanno riferimento ai fondi della misura 6.2
azione c) del POR Puglia 2000-2006 (per maggiori dettagli sui progetti cfr. Terzo Rapporto
sullInnovazione).
Nella Tabella 34 sono elencati i progetti cofinanziati nellambito della II fase
del Piano Nazionale di e-government coordinati da enti pugliesi.
Tabella 34 I progetti conanziati alla Regione Puglia sui bandi della II fase
Bando
Acronimo
Ente coordinatore
Valore totale
Conanz. MIT
SPC
ICAR-PUGLIA
Regione Puglia
5.084.042,00
2.174.000,00
partecipaPUG
Comune di Monopoli
295.500,00
140.000,00
AGOR@LB
Comune di Alberobello
92.817,00
45.000,00
E-CON-FOGGIA
Comune di Foggia
351.000,00
150.000,00
PARTECIP@RE
Provincia di Lecce
550.000,00
80.000,00
Puglia-Tgov
Regione Puglia
2.000.000,00
340.000,00
Ti - RECS
Comune di Bari
960.000,00
180.000,00
e-democracy
T-government
264
Costo
18.000.000,00
12.500.000,00
5.701.000,00
2.880.000,00
Centri servizio territoriali per le-gov nei piccoli e medi comuni (CST)
4.780.000,00
Centro territoriale per laggregazione dei processi di acquisto degli enti locali pugliesi (CAT)
3.500.000,00
11.500.000,00
4.779.000,00
620.000,00
3.160.000,00
TOTALE
67.420.000,00
265
alladeguamento dei software e dei contenuti dei siti web ai principi della progettazione
universale e dellusabilit;
alla diffusione di dispositivi specicamente realizzati per favorire luso dei computer
da parte dei disabili.
Oltre ad intervenire sulla progettualit gi espressa, la Regione Puglia si pro-
266
Regione Sardegna
Levoluzione delle politiche regionali
per le-government e la SI105
A fine 2004 la Regione Sardegna ha portato a compimento il processo di revisione di met periodo del POR Sardegna 2000-2006106 e del relativo Complemento di
Programmazione. Il nuovo CdP ha previsto per la Misura 6.3 diverse modifiche ed integrazioni, tra cui: lunificazione delle due azioni Regione Digitale e Isola Digitale in una
unica azione Interventi per la realizzazione delle-government, prevalentemente orientata agli Enti Locali; la trasformazione dellazione RUPAR nellazione Interventi per la
realizzazione del Sistema Pubblico di Connettivit e Cooperazione Regionale; interventi
per la diffusione della Banda Larga e laggiornamento della Strategia e del Piano dAzione per la Societ dellInformazione. Queste linee di intervento vengono confermate nel
Documento di Programmazione Economica e Finanziaria 2005-2007 (DPEFR) nel quale
viene dato ampio risalto alla SI ed alla necessit di definire una governance che consenta di ricondurre ad un disegno unitario ed ad una strategia integrata i vari processi. Il
quadro delle politiche per linnovazione si arricchito a fine 2004 con la stipula dellAccordo di Programma Quadro (APQ) in materia di SI e, nellaprile 2005, con il I Accordo
Integrativo ad ampliamento del programma di interventi previsto nel precedente APQ.
Elemento di novit rappresentato dalla presentazione da parte della Giunta
Regionale, con Deliberazione 12/23 del 23.03.2005, della Strategia e Piano dAzione
per la realizzazione della Rete Telematica Regionale (RUPAR) nellambito dello sviluppo
della SI secondo il modello del Sistema Pubblico di Connettivit, secondo cui le diverse
iniziative di sviluppo ed utilizzo delle reti telematiche promosse dallAmministrazione
regionale, comprese quelle gi inserite in APQ SI, devono convergere ed essere attuate
secondo un approccio integrato.
267
Alcune integrazioni
relative al quadro generale (Integrativo APQ e Rete
Telematica
Regionale),
intervenute dopo la chiusura del Rapporto Regionale,
sono state pubblicate in un
documento di aggiornamento disponibile allindirizzo:
http://www.crcitalia.it/
riservato/elenco_sezione.
aspx?Categoria=529.
105
La Revisione di medio
periodo del POR Sardegna
2000-2006 stata formalizzata con Decisione della
Commissione C(2004) 5191
del 15.12.2004.
106
Estremi di approvazione
Strategia e Piano dAzione per la realizzazione della Rete Telematica Regionale (RUPAR)
13.04.2005
APQ SI
28.12.2004
I progetti di innovazione
La seconda parte del Rapporto Regionale descrive dettagliatamente i progetti
attraverso i quali le politiche per le-government e la SI prendono corpo, partendo da
quelli inseriti nellAPQ SI per poi proseguire con i progetti presentati dagli Enti Locali della
Sardegna in risposta allAvviso sulle-democracy, oltre a riferire sullo stato di avanzamento
di altri progetti regionali quali la rete delle biblioteche PARIS, il Sistema Informativo del
Lavoro (SIL), i progetti di e-government del 1 Avviso e il Programma Regionale di Azioni
Innovative (PRAI) DIESIS. La Regione Sardegna ha presentato due progetti in risposta
allAvviso sul SPC: Sardinian Qualified Community Network (SQCN), per ladeguamento
della rete regionale ai requisiti tecnici specificati dal SPC, ed ICAR-SAR, a complemento
del primo progetto per realizzare linteroperabilit e la cooperazione applicativa a livello
interregionale. Di seguito i progetti approvati sul Bando II Fase:
Tabella 37 I progetti conanziati alla regione Sardegna sui bandi della II fase
Bando
SPC
E-Democracy
Acronimo
ICAR-SAR
SQCN
BENERTUTTI
268
Coordinatore
Regione Sardegna
Comune Benetutti
Valore totale
Conanz. MIT
1.492.920,00
746.460,00
2.129.080,00
1.064.540,00
50.000,00
25.000,00
Costo
APQ SI 2004
e-Government (backofce e frontofce) per la Regione Sardegna
24.000.000,00
Connettivit regionale
6.000.000,00
9.000.000,00
Centro Servizio Territoriali per le-Government nei piccoli e medi comuni (CST)
2.520.000,00
1.727.000,00
2.000.000,00
4.857.000,00
1.500.000,00
2.129.080,00
1.492.920,00
TOT. PARZIALE
55.226.000,00
13.612.000,00
3.000.000,00
Estensione dei servizi informativi integrati per la gestione del territorio (progetto SIT2COM)
9.360.000,00
Ampliamento dei servizi regionali a larga banda del SistemaPubblico di Connettivit (progetto SICS)
6.292.000,00
3.096.000,00
2.028.414,00
1.067.586,00
TOT. PARZIALE
35.360.000,00
TOTALE
90.586.000,00
Come anticipato nel Capitolo IV del presente Rapporto, dove viene fornito un
approfondimento sullo stato di avanzamento sui progetti co-finanziati sul 1 Avviso, per
quanto riguarda la Sardegna, il progetto eGOS, a regia regionale ormai prossimo al collaudo finale (S.A.L. 91% al 28/02/04). Maggiori approfondimenti sui progetti 1 Avviso
sono contenuti nel 3 Rapporto Regionale Sardegna.
269
renti della formazione di diversi Assessorati della Regione Sardegna sulla tematica e-learning. Vengono inoltre presentati i risultati di unindagine finanziata dal POR Sardegna
2000-2006, FSE Misura 3.1, svolta per conto dellAssessorato al Lavoro della Regione
Sardegna, dal titolo: Ricerca sui fabbisogni formativi del territorio. Infine, riguardo alla
disponibilt di piattaforme open source per la formazione a distanza, viene presentata
lesperienza della Regione spagnola dell Extremadura come esempio di buona prassi
approfondita nellambito del programma DIESIS
271
Regione Sicilia
Levoluzione delle politiche regionali
per le-government e la SI
Durante il 2004 la Regione Siciliana stata impegnata nel completamento delle
policy per le-government e la societ dellinformazione nonch nellaggiornamento di
quelle gi in vigore. Le modifiche avvenute nel corso del 2004 hanno interessato principalmente, come altre regioni Ob. 1, il processo di revisione di met periodo del POR
Sicilia 2000-2006 e del relativo Complemento di Programmazione, prima novit rilevante
dellultimo anno (Tab. 1). La profonda revisione ha riguardato le misure che, direttamente
(Misura 6.05) ed indirettamente (Misure settoriali), concernono la SI, semplificando il
quadro complessivo attraverso labrogazione di alcuni interventi. In seguito quindi alle
modifiche di POR e CdP stato modificato, con deliberazione n. 405 del 21 dicembre
2004, il Quadro di Riferimento Strategico Regionale per lo sviluppo della SI (QRS), principale piano strategico per la SI in Sicilia.
La seconda novit rappresentata dalla stipula dellAPQ societ dellinformazione avvenuta il 7 marzo 2005, composto da sette interventi per una valore totale
di oltre 52 Mil. di euro, ognuno dei quali brevemente decritto allinterno del Report
regionale 2005, e di cui verr fornita una panoramica generale nel paragrafo successivo
(Tab. 3). Le strategie regionali sulla SI hanno, inoltre, ricevuto conferma e nuovo impulso
programmatico anche dallultimo Documento di Programmazione economico-finanziaria
2005-2005, che nel Capitolo II Le politiche di sviluppo e le finanze della regione dedica il paragrafo 2.9 alla societ dellinformazione e i paragrafi 2.2, 2.3 e 2.4 al POR
2000/2006, sottolineando le azioni sinergiche tra programmi e piani di intervento, finalizzati alla valorizzazione ed allutilizzo delle ICT come strumento di produttivit economica, di miglioramento della qualit della vita dei cittadini e dellaccessibilit ai servizi.
Per approfondire la sezione sullo sviluppo delle policy nella regione Sicilia si rimanda al
relativo Terzo Rapporto sullInnovazione.
272
Estremi di approvazione/pubblicazione
I progetti di innovazione
Le iniziative progettuali degli enti siciliani in risposta ai diversi avvisi e bandi
finanziati da amministrazioni centrali e locali (Regione Sicilia) attestano una crescente
vivace dinamicit del territorio a supportare lo sviluppo innovativo delle PA locali.
Di sicura rilevanza sono i 46 progetti finanziati dalla Regione nellambito del
POR Sicilia 2000-2006 Misura 6.05, approfonditi nel Focus dedicato allinterno del
Terzo Rapporto regionale e di seguito accennati. Con riferimento ai progetti a titolarit
regionale, nel periodo compreso tra fine 2003 e 2004, sono stati espletati i bandi (finanziati dalla Misura 6.05 Reti e Servizi per lo Sviluppo della societ dellinformazione)
riguardanti lautomazione dei flussi documentali dellAssessorato Regionale Agricoltura e
Foreste, il protocollo ed il mandato informatico. Inoltre stato stipulato un contratto
per la fornitura del servizio di consultazione della banca dati Legislazione Regionale
Siciliana. In particolare ha avviato i seguenti interventi a titolarit regionale:
Informatizzazione dei ussi documentali delle singole PA (Cfr. QRS, Ob. 4 Innovare
gli strumenti tecnologici, Az. 5);
Front ofce e servizi di e-gov per cittadini e imprese (Cfr. QRS, Ob. 4 Innovare gli
strumenti tecnologici, Az. 6);
Sviluppo infrastruttura (Cfr. QRS, Ob. 4 Innovare gli strumenti tecnologici, Az. 7).
Ha inoltre proseguito i seguenti interventi a regia regionale:
Front ofce e sevizi di e-gov per cittadini e imprese (Cfr. QRS, Ob. 4 Innovare
gli strumenti tecnologici, Azione 6): Sportelli Unici Telematici e Creazione di reti
civiche.
273
Acronimo
Ente coordinatore
Valore totale
Conanz. MIT
SPC
SICARS
Regione Sicilia
5.400.000,00
2.700.000,00
Agor@Favara
Comune Favara
480.000,00
190.000,00
demos.ct
Comune Catania
770.000,00
240.000,00
P.A.B.O.L.
Comune Ragusa
30.000,00
15.000,00
METROPOLIS
Provincia Messina
390.000,00
100.000,00
EDARS
Regione Sicilia
500.000,00
100.000,00
TV-DICO
Comune di Palermo
1.060.000,00
320.000,00
e-democracy
T-government
Costo
8.308.000,00
5.000.000,00
Centri servizi territoriali per le-government nei piccoli e medi Comuni (CST)
5.040.000,00
2.760.000,00
1.500.000,00
5.573.995,00
24.394.000,00
TOTALE
52.575.995,00
274
275
avvertita dalle pubbliche amministrazioni di migliorare i servizi da fornire ai propri utenti, strutturando unorganizzazione che consenta un dialogo bidirezionale, tra le P.A. e la
comunit dei territori di competenza. Il D.D.G. n. 961 del 29 ottobre 2004 di ammissione
a finanziamento dei progetti Reti Civiche ha approvato 46 progetti per un valore complessivo pari a 33 Milioni di euro.
Il terzo paragrafo descrive quindi i servizi da realizzare sui progetti presentati,
sia di back office che di front office, dove il paragrafo successivo illustra lo stato di avanzamento dei progetti. In particolare il Rapporto strutturato in modo da dettagliare in
tre sottoparagrafi tre fra i principali progetti che hanno ottenuto un punteggio superiore
a settanta punti in fase di valutazione: HYBLAE, SIKANIA e RCCS. Nel paragrafo successivo si riporta infine lo stato di avanzamento di tutti gli altri progetti regionali in fase
di attuazione.
276
Regione Toscana
Levoluzione delle politiche regionali
per le-government e la SI
Il Rapporto regionale offre un quadro dettagliato sullimpianto molto articolato
e coerente di sostegno politico e normativo alla SI della Regione Toscana che vede convergere su questo obiettivo: la Legge Regionale 01/2004, proprio sulla Rete regionale e
la SI; diverse azioni del Programma Regionale di Sviluppo; il quarto progetto Efficienza e
innovazione nella PA, processi di semplificazione e di burocratizzazione del nuovo Patto
per uno sviluppo qualificato e maggiori e migliori lavori in Toscana (previsto nel DPEF
2005); i nuovi Patti per lo sviluppo locale (PASL), strumenti di programmazione negoziata regionalizzata voluti dalla L.R. 61/2004, nel cui impianto previsto sistematicamente
un capitolo sulla societ dellinformazione e della conoscenza; nonch ovviamente il
programma e.Toscana, che ha definito e condotto la realizzazione di numerosi interventi
nellambito del Piano straordinario di finanziamento 2003-2005. Evidente risulta leffetto
positivo di tale impianto e degli strumenti di governance gi presenti da tempo e recentemente rinnovati e ampliati i Comitati della Rete Telematica Regionale Toscana, lintesa
con ANCI, URPT e UNCEM e il relativo Comitato dellAccordo di Programma Regionale nellattivare e captare risorse locali (anche private), nazionali ed europee, canalizzandole
e coordinandole in modo efficace sugli obiettivi prefissati. Questo il caso, ad esempio,
dei fondi Docup, rivolti al potenziamento dei servizi della RTRT, e dei fondi CIPE (delibera
17/2003), finalizzati ad estendere verso i piccoli Comuni lutilizzo dei servizi regionali
di e-government e i collegamenti a banda larga (pre-condizione abilitante), sfruttando
tecnologie alternative (satellite, wireless e PDH), oltre al potenziamento dei servizi di
sicurezza della RTRT.
277
DPEF 2005
Estremi di approvazione/pubblicazione
2 aprile 2004
29 aprile 2005
I progetti di innovazione
Il Rapporto regionale offre un ampia vista su tutte le iniziative progettuali
espresse sul territorio toscano; oltre ai progetti di e-government fase 2 presentati e cofinanziati (questi ultimi riportati nella tabella seguente), presente un approfondimento
sui progetti per la SI legati ai vari ambiti di intervento: dal lavoro (col sistema di servizi
IDOL ed il rilascio del progetto della Borsa Lavoro Toscana) alla formazione a distanza
regionale (condotta con la seconda fase del progetto TRIO), dalle nuove tecnologie
applicate allambiente (progetto SIRA - Sistema informativo regionale dellambiente)
allinnovazione tecnologica nella sanit (col sistema informativo sanitario che si avvale
della RTRT e con limplementazione del sistema di cooperazione applicativa integrata
e parte fondante del sistema regionale CART). Il quadro sulla progettualit regionale
completato dagli interventi sul DOCUP 2000-2006 e sulle Azioni Innovative, nonch dallo
stato di avanzamento dei progetti di e-Toscana.
278
Acronimo
ICAR-TOSCANA
SPC
TICAT
Regione Toscana
Valore totale
Conanz. MIT
richiesto
1.755.300
650.000
5.289.239
1.569.000
IDEM
Comune Di Siena
980.000
250.000
TELE_P@B
1.050.000
200.000
eMove
Comune Di Firenze
1.587.900
330.000
CONCERTO
Comune Di Lucca
570.000
180.000
DTToscana
Regione Toscana
3.296.300
400.000
DTTSiena
Comune di Siena
1.361.800
200.000
DiLucca
Comune di Lucca
890.000
250.000
T.Citel
Comune di Pisa
400.080
70.000
E-Democracy
T-Government
Ente Coordinatore
279
Costo
S1001: Sviluppo dei servizi di e-government nei piccoli comuni, singoli o associati, e nelle comunit montane:
completamento e diffusione di e.Toscana e adeguamento tecnologico delle infrastrutture interne
1.866.000,00
1.552.000,00
S1003: Servizi telematici in larga banda per i piccoli comuni e le comunit montane
2.217.500,00
TOTALE
5.635.500,00
Denominazione intervento
S1004: Potenziamento dei servizi di e-government nei piccoli comuni e nelle Comunit montane
1.866.000,00
S1005: Centri montani per la diffusione della societ dellinformazione e per il telelavoro
1.552.000,00
S1006- Sviluppo delle infrastrutture della rete telematica regionale a supporto degli interventi rivolti alle aree
svantaggiate
2.217.500,00
S1007- TICAT
1.976.239,00
1.136.300,00
TOTALE
9.580.359,00
280
per lo sviluppo di tutti i progetti del piano E-Toscana) il cui s.a.l. al 28/02/05 100%,
s.a.l. verificato al 22/06/04 79%; Ci-Tel (relativo alla creazione di un front office per
lerogazione di servizi ai cittadini e alle imprese su pi canali daccesso) il cui s.a.l. al
28/02/05 94%, s.a.l. verificato al 06/12/04 86% con 25 servizi rilasciati; Minosse (sul
potenziamento della Rete Civica Pratese, prevedendo servizio comune di autenticazione
on line) il cui s.a.l. al 28/02/05 94%, s.a.l. verificato al 26/11/04 80%.
281
matiche e informatiche (ICT) come fattore essenziale e determinante per il progredire del
territorio nel suo complesso. A questo proposito, per limplementazione delle ICT presso
le imprese e le categorie professionali, si ricorda la realizzazione, in collaborazione con
la Provincia di Firenze e di alcuni partner locali, del Progetto Taskform: azioni integrate
a sostegno delle professioni fragili, nato nellambito dellIniziativa Comunitaria Equal
(Misura 3.1) e finalizzato proprio a combattere le discriminazioni e le ineguaglianze nel
mondo del lavoro.
282
Regione Umbria
Levoluzione delle politiche regionali
per le-government e la SI
Il Terzo Rapporto regionale dellUmbria mette in evidenza, non essendo state
rilevate sostanziali novit rispetto al rapporto precedente, come lo sviluppo fino ad oggi
raggiunto nellambito della Societ dellInformazione sia frutto di unopera congiunta tra
lo strumento tecnico di programmazione quale il Piano della Societ dellInformazione da
un lato e lo strumento di concertazione istituzionale, il Consorzio SIR Umbria, dallaltra.
Il primo stato sviluppato in ottica condivisa utilizzando strumenti di programmazione
negoziata, aperti alla partecipazione di tutte le forze sociali, individuando gli interventi
necessari per un uso equilibrato e consapevole delle tecnologie ICT per lo sviluppo socioeconomico del territorio. Il secondo stato istituito con Legge Regionale nel 1998,
per favorire lo sviluppo della SI, la cui composizione frutto di adesione volontaria
della Regione e degli Enti Locali, che attualmente sono 90 comuni su 92, tutte le nove
Comunit Montane le due Province, Perugia e Terni, le ASL, le Aziende Ospedaliere, gli
Enti Parco, lagenzia Regionale ARUSIA, per un totale di 110 enti. Il livello di partecipazione degli enti consente la ragionevole certezza che siano rappresentate tutte le realt e
soprattutto che tutti i cittadini dellUmbria abbiano la stessa opportunit di fruizione dei
servizi disponibili e lo stesso livello di coinvolgimento istituzionale indipendentemente
dalla dimensione e dalla capacit tecnica ed organizzativa del singolo ente.
Altro riferimento programmatico la misura 1.4. Sviluppo della societ dellinformazione, del Docup Ob.2, che contiene azioni rivolte a: favorire limpiego delle ICT
presso la PA per migliorare lofferta di servizi a cittadini e imprese, aiutare le PMI ad
utilizzare gli strumenti ICT e infine potenziare attivit di sensibilizzazione, animazione
e alfabetizzazione.
Importante per garantire il continuum della SI in Umbria stata la sottoscrizione di un documento frutto anchesso della concertazione in campo di programmazione
negoziata, quale lAccordo di programma quadro sulla SI (APQ SI) sottoscritto il 25 ottobre 2004 dalla Regione, dal Ministero dellEconomia e della Presidenza del Consiglio dei
Ministri (Ministro per lInnovazione e le Tecnologie, Centro Nazionale per lInformatica
nella Pubblica Amministrazione).
283
Estremi di approvazione/pubblicazione
DAP 2004-2006
25 ottobre 2004
I progetti di innovazione
Per quanto riguarda lAPQ SI, i sei interventi che lo compongono hanno come
obiettivo particolare programmi di diffusione e consolidamento, su tutto il territorio
regionale, delle opportunit offerte dalluso delle tecnologie ICT, per un valore complessivo di Euro 4.806.588. I progetti mirano al potenziamento degli strumenti adottati per
la gestione del territorio, per la pianificazione e la programmazione (vedi Tabella 47).
Tabella 47 Gli interventi dellAPQ SI Regione Umbria
DENOMINAZIONE INTERVENTO
COSTO ()
1.195.700,00
1.000.000,00
270.000,00
1.570.888,00
470.000,00
300.000,00
TOTALE
4.806.588,00
Cos come per i progetti del 1Avviso, anche per le proposte progettuali presentate in risposta ai bandi della seconda fase di e-government, illustrate nel dettaglio nel
Report regionale, si rileva unottima adesione degli EELL Umbri. Ai bandi presentati nel
corso del 2004, E.democracy, SPC, e T-government la Regione Umbria ha visto il cofinanziamento dei progetti indicati nella tabella sottostante e brevemente illustrati nel testo
sottostante, rinviando al report regionale per una descrizione pi dettagliata:
284
Tabella 48 Progetti conanziati alla Regione Umbria sui bandi della II fase
Bando
Acronimo
Ente Coordinatore
Valore totale
Conanz. MIT
SPC
CA-UMBRIA
Regione Umbria
1.778.802
888.000
PARTECIPATTIVO
Regione Umbria
512.500
125.000
S.C.
Comune di Gubbio
305.550
100.000
DTT-Umbria
Regione Umbria
911.600
180.000
E-Democracy
T-Government
285
il progetto Sistema informativo integrato sulla sanit, che si prevede eroghi servizi
innovativi basati su una infrastruttura avanzata di comunicazione e cooperazione a
disposizione degli Enti ed Operatori sanitari;
il Sistema informativo e turismo Umbria 2000, che ha una struttura centralizzata che
collega una periferia di utenti istituzionali che aggiornano le basi dati dei sottosistemi
Turismo e Cultura, con immissione in tempo reale dei dati riguardanti i ussi turistici,
al quale sono ad oggi connesse oltre 800 strutture ricettive. Anche i progetti del
Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) e del Catalogo regionale dei beni artistici fanno
parte del sistema, che ha la componente web nel sito ufciale della Regione per i
settori Turismo, Cultura e Ambiente, portale www.umbria2000.it;
il Sistema Informativo del Lavoro (SIL) che prevede la realizzazione di una rete unitaria
costituita da una pluralit di banche dati, coordinate e interoperanti, che condividono
le informazioni relative allo stato anagraco e professionale dei lavoratori;
286
287
Estremi di approvazione
APQ SI
10.03.2005
I progetti di innovazione
Per quanto riguarda il Bando II Fase, la Regione Autonoma della Valle dAosta
vede cofinanziato il progetto ICAR, inserito anche in APQ SI, sul bando SPC SI. Il progetto ICAR-RAVDA ha un valore totale di 1.038.777,00 e un importo di cofinanziamento
ricevuto di 473.000,00.
Come accennato in precedenza, LAPQ SI della Regione Valle dAosta stato
sottoscritto il 10 marzo 2005 e si compone di due interventi per un valore complessivo
pari a 2.588.777. In particolare:
Tabella 50 Elenco degli interventi e costi dellAPQ SI 2005
Denominazione intervento
Costo
1.550.000,00
1.038.777,00
TOTALE
2.588.777,00
288
SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE REGIONALE (SITR)- nato nel 1993 con lo scopo
di creare un circuito dove condividere informazioni di carattere ambientale basando il
meccanismo di consultazione su di un motore cartograco;
289
290
Regione Veneto
Levoluzione delle politiche regionali
per le-government e la SI
La Regione del Veneto ha concentrato la propria azione strategica nel corso del
2004 e nei primi mesi del 2005 nellattuazione delle policy approvate durante gli anni
precedenti e nel conseguente sviluppo progettuale.
Risale, infatti, a partire dal 2002 levoluzione del piano di sviluppo regionale
delle-government correlato al Piano di Sviluppo Informatico e Telematico del Veneto
(DGR n. 56 del 18 gennaio 2002) e al Piano di Sviluppo della Societ dellinformazione
(DGR n. 2386 del 9 agosto 2002) con lo sviluppo delle linee guida per levoluzione del
SIRV (Sistema Informativo Regionale del Veneto) a Net-SIRV.
Le tematiche dello sviluppo della Societ dellInformazione risultano inoltre
recepite e declinate nellambito delle diverse programmazioni regionali.
Il 28 settembre 2004 stato stipulato lAccordo di Programma Quadro in materia di e-government e societ dellinformazione (cfr. Tab. 1) che stabilisce, nellambito
dellIntesa tra Regione del Veneto e Amministrazioni centrali (MEF e MIT), le iniziative
condivise per lo sviluppo innovativo delle PA venete (vedi paragrafo successivo).
I progetti di innovazione
Gli enti del territorio veneto hanno presentato una serie di progetti ai diversi
bandi relativi alla II fase del Piano Nazionale di e-government (leggi elenco progetti
cofinanziati nella Tabella 51).
Di questi vanno menzionati quelli in risposta al bando di SPC che integrano
quanto previsto per la realizzazione del Centro Sviluppo Servizi Territoriali, gi programmata nellambito dellAPQ (cfr. Terzo Rapporto sullInnovazione nella Regione del
Veneto).
291
Tabella 51 I progetti conanziati alla Regione Veneto sui bandi della II fase
Bando
SPC
e-democracy
T-government
Acronimo
Ente coordinatore
Valore totale
Conanz. MIT
WP2 - RVE
1.208.000,00
604.000,00
WP3 - RVE
1.400.500,00
700.000,00
WP4 - RVE
575.000,00
287.500,00
WP13 - RVE
763.500,00
381.750,00
ICAR - RVE
581.500,00
290.750,00
Ven.e-d
902.016.00
300.000,00
Giopolis
Comune di Vicenza
113.600.00
55.000,00
DemOracolo
Comune di Verona
212.900.00
100.000,00
PIE-GOT
Provincia di Padova
473.000.00
100.000,00
SenzaBarriere.TV
Comune di Venezia
850.000,00
200.000,00
viviCITTA
460.000,00
130.000,00
sviluppo ed accrescimento dello scambio informativo tra il Veneto e gli enti locali
regionali e il Veneto e le altre istituzioni nazionali ed internazionali;
lizzazione del Centro Sviluppo Servizi Territoriali del Veneto composto a sua volta da
13 sottoprogetti (work packages) e da 3 progetti di carattere interregionale; il secondo
Intervento per lestensione del progetto My Portal alle Comunit Montane del Bellunese
mira ad ampliare i servizi gi erogati dal portale alle 8 Comunit Montane della provincia
di Belluno.
292
Costo ()
Progetto per la realizzazione del Centro Sviluppo Servizi Territoriali del Veneto
6.540.850,00
Intervento per lestensione del progetto My Portal alle Comunit Montane del Bellunese
1.465.000,00
TOTALE
8.005.850,00
Come si visto nel relativo Capitolo IV del presente Rapporto Nazionale, i progetti di e-government cofinanziati in risposta al 1 Avviso e coordinati da enti veneti
sono in una inoltrata fase di sviluppo.
In particolare si elencano i seguenti progetti nello stato pi avanzato (secondi
i dati dellUfficio Monitoraggio del CNIPA):
294
Estremi di approvazione
Delibera n. 646 del 07.03.2005
15 luglio 2002
Il piano si occupa in modo particolare dei temi della formazione, sia negli ambiti classici delle-learning che in quello della formazione continua, sia nella definizione
del problema delle competenze informatiche necessarie allingresso nel mondo del lavoro.
Particolare attenzione data allaccesso alle nuove tecnologie per le fasce di popolazione
svantaggiate.
La maturazione testimoniata dal dibattito e dal confronto sul tema della SI
intorno al Piano dAzione e la tendenza alla forte innovazione in ambito ICT in Alto Adige
fanno s che la Provincia Autonoma di Bolzano abbia avviato un processo teso allelaborazione e approvazione di una legge quadro in materia di SI. Per raggiungere questo
ambizioso obiettivo, la Provincia ha insediato un comitato guida e-government offen-
295
siva 2004-2008, che proprio a partire dalle basi gettate dal piano dazione presenter al
consiglio provinciale un disegno di legge quadro sulla SI.
Per quanto riguarda il Docup della Prov. Autonoma di Bolzano, sono di interesse la misura 2.2 - Diffusione della tecnologia dellinformazione in ambito rurale e la
misura 3.2 Aiuti per attivit di ricerca e sviluppo a favore delle PMI. La prima perch
chiaramente a sostegno delle politiche di innovazione nelle aree svantaggiate rurali
(Obiettivo 2); la seconda perch contiene interventi sulla SI per il settore delle piccole
medie imprese e la dimensione privata del tessuto produttivo, artigianale e industriale, a
cui tutta la programmazione di Bolzano fortemente orientata.
Rispetto alle politiche sulla larga banda, ricordiamo che la Provincia si era
dotata gi nel 2002 di un Accordo di Programma Quadro sulle telecomunicazioni a sostegno proprio dellinfrastrutturazione a banda larga, obiettivo che ormai quasi arrivato a
completamento con i recenti progressi fatti nella posa delle dorsali.
SPC
Acronimo
Valore totale
Conanziamento MIT
SIS-ACCESS
1.690.018
250.000,00
KIDSNET
1.576.770
500.000,00
296
Il progetto KidsNet persegue lobiettivo di provvedere la pianificazione, lattivazione e la gestione di infrastrutture a carattere informativo, tecnologico e di servizi
attraverso i quali genitori o altre figure di riferimento per i giovani (insegnanti ed educatori) possano ricevere un aiuto pratico per lutilizzo del mezzo in modo regolamentato
e sicuro.
Avanzamento dei progetti 1 Avviso
Come si visto nel Capitolo IV del presente Rapporto, la Provincia Autonoma di
Bolzano ha portato avanti, con il co-finanziamento del 1 avviso di e-government, due
Progetti: BORSTUDIO e WEGE 2002, il primo terminato e il secondo in avanzato stato di
realizzazione.
In particolare:
il Progetto WEGE 2002 (che alla data 28/02/05 ha proiettato un SAL al 96% e vericato
un SAL al 72% in data 07/10/04) ha come obiettivo la realizzazione di un sistema
informativo territoriale dedicato alla gestione del problema del catasto strade nel suo
senso pi ampio, non limitato alle sole problematiche di manutenzione, ma esteso a
servizi interni allamministrazione pubblica, quali ad esempio il rilascio di permessi e
autorizzazioni, loccupazione di spazi, la riscossione di tributi.
297
Azione specica
Data inizio
Asse C misura 1
Analisi di contesto, benchmarking e marketing: dati e strumenti per lo sviluppo della qualit
del sistema formativo in Alto Adige
15.09.2004
01.07.2004
Asse C misura 4
Centro Comune di Risorse & Competenze (CCR&C) per la formazione essibile e a distanza
- Sistema Copernicus
01.09.2004
Asse D misura 2
01.09.2004
08.07.2004
01.10.2004
15.12.2004
Asse D misura 4
Asse E Misura 1
Borsa Lavoro
Notel ProNotel
InvalWeb
Neubag
La piattaforma Borsa Lavoro, attiva dal 1998, un vero e proprio ufficio di
collocamento on line che favorisce lincontro tra domanda e offerta di lavoro, mettendo
in comunicazione tra loro i cittadini in cerca di occupazione, le imprese dellAlto Adige e
lufficio provinciale del lavoro. Il servizio tra i pi frequentati sulla Rete civica dellAlto
Adige, potendo contare su un pubblico di oltre 40.000 visitatori mensili. Il portale
suddiviso in due grandi aree di ricerca/tipologie di servizi:
298
299
300
Estremi di approvazione/pubblicazione
Linee guida per la denizione delle modalit di gestione e sviluppo del Sistema
Informativo Agricolo Provinciale - Vigenza: XIII legislatura - Integrazione e
protezione delle informazioni disponibili, fornendo strumenti e servizi adeguati agli
utenti del settore agricolo provinciale
Fonte: Elaborazioni Osservatorio CRC Trentino su Servizio Organizzazione e Informatica della P.a.T.
consente la consultazione via web delle visure catastali; laggiornamento in tempo reale
della carta dei rischi provinciale realizzato dal Dipartimento Protezione Civile ma anche
il Sistema Informativo Ambiente e Territorio, che cura la cartografia digitale su web, al
fine di assicurare un database aggiornato in tempo reale a supporto in particolare della
pianificazione urbanistica. Da segnalare, infine, limpegno della Provincia nel campo della
demotica al servizio delle persone diversamente abili, con un progetto portato avanti
dallAssessorato alle Politiche Sociali che ha vinto il Premio Pubblica Amministrazione
Aperta 2005: lobiettivo quello di consentire ad una persona con problemi mentali di
vivere quanto pi autonomamente possibile in unabitazione attraverso limpiego delle
nuove tecnologie.
I progetti di innovazione
I tre progetti co-finanziati sulla fase 2 di e-government nella Provincia
Autonoma di Trento rispondono alla logica di fare del Trentino un laboratorio innovativo,
adattando le nuove tecnologie alle specificit locali per dare nuova spinta allo sviluppo
economico e sociale del territorio.
Per creare un sistema territoriale di alto livello in Trentino due sono le tipologie
di interventi previsti: a livello di base, creando le infrastrutture necessarie per rendere
efficiente ed operativa una vera societ dellinformazione e per affermare una piena
democrazia dellaccesso, e a livello applicativo, offrendo un insieme di servizi innovativi
in specifiche aree.
Tabella 57 I progetti conanziati alla Provincia Autonoma di Trento sui bandi della II fase
Bando
SPC
T-Government
Acronimo
Valore totale
Conanz. MIT
CA.B.LA.
2.000.000
406.000
ICAR-PAT
1.033.800
291.700
AMICA-TV
669.140
110.000
Linfrastruttura di base raccoglie le iniziative mirate alla costruzione della struttura fisica essenziale per lo sviluppo della societ dellinformazione e consente linterazione tra diversi livelli. Rientrano in questa definizione AMICA-TV, per laspetto di diffusione
del digitale terrestre, ICAR-PAT, per la parte che riguarda gli aspetti di progetto legati
allinfrastrutturazione, e CA.B.LA., per la rete a banda larga. Linfrastruttura applicativa,
302
invece, raccoglie le iniziative per creare applicazioni che favoriscano linteroperabilit (il
riferimento ICAR-PAT, che mira alla creazione di un sistema integrato per la gestione dei
dati anagrafici) e producano servizi essenziali e innovativi (in questo caso il riferimento
AMICA-TV, che consente ai cittadini di accedere alle informazioni tramite il televisore
offrendo uno strumento multimediale interattivo nuovo).
Per quanto riguarda i progetti del 1 avviso di e-government, come si visto
nel Capitolo IV del presente Rapporto, in Provincia di Trento stato ammesso a co-finanziamento SPO.T. SPOrtello unico Trentino per le attivit produttive. Nel corso del 2004
tale progetto ha subito parziali rettifiche, la data di conclusione del progetto stata
rinviata al 1 giugno 2005.
Ai progetti co-finanziati appena descritti vanno affiancate alcune iniziative
adottate dalla Giunta provinciale nellottica di stimolare ladozione di tecnologie di rete
e lattiva partecipazione alla societ dellinformazione da parte di tutte le componenti del
tessuto socio-economico del Trentino.
Ad esempio, il progetto PI-TRE (Protocollo Informatico TREntino) mira alla
condivisione dei patrimoni informativi delle pubbliche amministrazioni locali e degli altri
enti del territorio attraverso lintegrazione dei rispettivi servizi di protocollo e archivio;
in questo ambito, in attesa della soluzione informatica definitiva, stata attivata una
soluzione transitoria per favorire ladozione di un nuovo sistema di protocollo e gestione
documentale da parte degli enti coinvolti, contestualmente impegnati nella predisposizione di un titolario e di un manuale di gestione.
C poi il progetto Centrale acquisti, che si pone lobiettivo di informatizzare e
centralizzare la gestione degli acquisti a livello provinciale. Sono state dunque avviate
iniziative sperimentali riguardanti lindizione di gare-on line e trattative private previo
confronto concorrenziale per lapprovvigionamento di alcuni beni. Inoltre, stata attivata la fase di raccolta di informazioni sui fabbisogni di acquisto delle strutture coinvolte
per gli anni 2005 e 2006, in modo tale da programmare le attivit e rendere operativo il
sistema centralizzato razionalizzando le spese.
Infine, la Giunta ha dato ampio rilievo allevoluzione delle reti provinciali,
finalizzate a garantire la connettivit alle pubbliche amministrazioni del territorio, approvando un progetto per linfrastrutturazione dellintera rete provinciale con la larga banda.
Grazie ad unattivit di monitoraggio continuo, nel corso del 2004 sono stati posati circa
25 km di cavidotti, mentre prevista per il 2005 la posa di altri 80 km.
Altri casi di servizi innovativi per il territorio evidenziati dal presente Rapporto
riguardano liniziativa del Consorzio dei Comuni Trentini, per la realizzazione di un portale
per gli enti locali, e le molteplici attivit sviluppate dal Comune di Trento, per offrire ai
303
propri cittadini servizi in modo veloce ed efficace (ad esempio, comunicando via SMS,
oltre che via e-mail, la scadenza della carta didentit o lo stato delle pratiche a coloro
che hanno autorizzato lutilizzo di questi nuovi canali di comunicazione) ottimizzando le
risorse disponibili e puntando sullo sviluppo interno delle applicazioni da realizzare.
304
Con la realizzazione delle attivit operative si conclusa la prima fase del progetto, il cui obiettivo era sperimentare il sistema di voto elettronico durante le elezioni
comunali dell8 maggio 2005. La sperimentazione ha coinvolto gli elettori di 16 sezioni
di cinque comuni del Trentino (Baselga di Pin, Coredo, Fondo, Lomaso e Trento). Sono
stati gestiti elettronicamente diversi aspetti del processo: lespressione di voto da parte
degli elettori, lo spoglio elettronico, la trasmissione dei dati per via telematica, laggregazione dei dati e la ripartizione dei seggi, la diffusione delle informazioni via internet
(http://www.provincia.tn.it/elezioni).
La seconda fase di ProVotE prevede quindi lanalisi del test di maggio: i risultati
della sperimentazione saranno presentati alla Giunta provinciale e quindi alla Commissione
legislativa del Consiglio provinciale e serviranno a valutare se e come adottare il nuovo
sistema di voto elettronico in ulteriori consultazioni elettorali.
305
306
Parte
III.
307
308
le strategie del Dipartimento della Funzione Pubblica per la formazione del personale
delle PA (2001): la Direttiva Frattini invita a ripensare i luoghi e le tecniche della
formazione;
le Linee guida del Governo per lo sviluppo della Societ dellinformazione (2002): la
diffusione delle-learning rientra nei 10 obiettivi principali della legislatura, un terzo
della formazione dovr essere erogata mediante le nuove metodologie e tecnologie
dellinformazione e della comunicazione entro il 2005;
il decreto sulle universit telematiche (2003), a rma del Ministro per lInnovazione
e le Tecnologie e del Ministro dellIstruzione, ssa i criteri e le procedure per
laccreditamento dei corsi universitari a distanza;
309
108
109
110
I macro-ambiti trattati
dalle Linee guida sulle-learning sono: impatto organizzativo; ruoli; Progettazione/
realizzazione/erogazione;
monitoraggio e valutazione;
costi.
e la societ dellinformazione ha realizzato unindagine conoscitiva108, di tipo documentale, per rilevare policy e azioni per lo sviluppo delle-learning maturate nelle singole realt
regionali e delle province autonome di Trento e Bolzano.
I documenti raccolti109 e analizzati dallindagine sono 252, prodotti fino al luglio
2004 e riconducibili: allattivit normativa degli enti (leggi, delibere, circolari), alla programmazione regionale ed ai relativi strumenti di attuazione (POR, Piani S.I., Complementi
di Programmazione, Piani Strategici, progetti integrati, ecc), alla regolamentazione per lo
svolgimento delle attivit (sistemi di accreditamento o di certificazione, manuali F.S.E,
linee guida), allacquisto di beni e servizi (avvisi e bandi), alla costruzione di intese tra
enti (accordi, protocolli di intesa, APQ), corredati da numerosi allegati tecnici. Gli uffici
proponenti sono di norma i settori regionali competenti di Formazione Professionale e
Lavoro, Organizzazione e Gestione delle Risorse Umane, Sistemi Informativi e Telematica,
Programmazione.
Tenendo conto del contesto di riferimento nazionale e in particolare degli aspetti affrontati dalle linee guida per i progetti formativi in modalit e-learning del CNIPA110,
lindagine, al fine di catalogare i documenti e valutarne i contenuti trattati, ha preso in
esame i seguenti tre macro-ambiti:
1. Sviluppo e promozione delle-learning nellambito della Formazione Professionale,
della formazione continua dei pubblici dipendenti e delle-government/societ
dellinformazione
corsi/percorsi/materiali
strutture formative con particolare riferimento ai servizi di e-learning.
L indagine, svolta nel corso del 2004, ha prodotto due tipologie di risultati,
fortemente correlati tra di loro:
uno strumento per la consultazione via Web della documentazione rilevata, dotato
di un proprio motore di ricerca per consentire la navigazione guidata dei documenti
attraverso i criteri stabiliti dalla metodologia di indagine;
310
regionale: con schede di descrizione dei risultati emersi dallanalisi dei documenti per
ogni Regione e Provincia Autonoma. Ogni scheda regionale ha la seguente struttura:
un primo quadro generale sulle policy e azioni delle-learning e due approfondimenti,
riguardanti luno gli elementi caratterizzanti la progettazione e gestione del processo
di e-learning, laltro gli elementi di e-learning nellambito dellaccreditamento di
strutture formative e della certicazione dei materiali didattici.
Nel cd-Rom allegato al presente Rapporto sono contenuti tutti i documenti
reperiti, codificati e analizzati dallindagine, consultabili off line; il report finale dellindagine e-learning, la descrizione della metodologia e degli strumenti adottati e infine
il collegamento allo strumento disponibile via Web per la navigazione guidata dei documenti.
311
I risultati dell'indagine:
le-learning nelle regioni
Presentiamo di seguito i risultati, in forma aggregata, emersi dallindagine,
focalizzandoci sugli aspetti relativi alla produzione documentale regionale (1994-2004),
alle tipologie di documenti, agli ambiti di impatto e ai beneficiari a cui sono rivolte le
iniziative di e-learning.
Viene poi descritto il quadro di insieme che emerge dallanalisi dei documenti
relativamente agli aspetti di progettazione e gestione del processo di e-learning e gli
elementi di e-learning nellambito dellaccreditamento di strutture formative e della certificazione di materiali didattici e corsi.
312
la promozione alluso delle nuove tecnologie nellambito della formazione e lo sviluppo dei
servizi per i cittadini a livello europeo (e-Europe) e nazionale (piano SI, Linee guida).
111
313
112
Formazione Tecnico Superiore) destinati ad adulti occupati nel contesto di una politica
orientata allapprendimento lungo tutto larco della vita. Tali interventi,112 che prevedono la compartecipazione del sistema Scuola (Istituti tecnici superiori e Universit)
e del sistema di Formazione Professionale (Agenzie formative), sono stati promossi e
disciplinati, nellambito della Conferenza Unificata,113 dallAccordo sulla programmazione
IFTS 2002/2003 e relative misure di sistema e dallAccordo sugli standard minimi delle
competenze di base e trasversali (novembre 2002).
114
Importante, infine, risulta la presenza dei Piani per la Societ dellInformazione, dei programmi attuativi-operativi degli stessi, dei piani per il consolidamento e la
realizzazione di nuove azioni a interventi gi avviati nel 2002 ed infine dei Complementi
di Programmazione in attuazione dei POR F.S.E. 2000-2006 (riprogrammazione di met
periodo).
A livello europeo lanno 2003, come stabilisce il piano e-Europe 2002, il termine entro il quale i Paesi candidati avrebbero dovuto raggiungere gli obiettivi proposti,
ovvero:
1. Accesso pi economico, pi rapido e pi sicuro ad Internet
2. Investire nelle risorse umane e nella formazione
3. Promuovere lutilizzo di Internet
A livello nazionale i Piani per la Societ dellInformazione delle Regioni discendono in buona parte dal Piano di Azione nazionale per le-government (giugno 2000)
con il quale si prevede lalfabetizzazione certificata dei dipendenti pubblici attraverso
percorsi formativi erogati anche in modalit e-learning. Nel 2002 con le Linee Guida del
Governo per lo sviluppo della Societ dellInformazione nella legislatura si precisa che
fondamentale definire, di concerto con il Dipartimento della Funzione Pubblica, standard
di e-learning per la Pubblica Amministrazione che ne assicurino adeguati livelli di servizio
e il riutilizzo dei contenuti secondo gli standard europei114.
314
315
I documenti pi ricorrenti, sullintero arco temporale preso in esame (1994 luglio 2004) sono di tipo tecnico e di tipo programmatico, cos come si evince dal grafico 4; il grafico 2 conferma la medesima composizione dei documenti, sostanzialmente
ripetitiva negli anni, dal 2000 in poi.
I documenti tecnici sono spesso allegati alla normativa (in particolare direttive,
delibere e determine), agli avvisi e ai bandi e dettagliano in modo pi approfondito gli
elementi del processo di progettazione e gestione delle-learning o di accreditamento delle
sedi operative per la formazione. Verranno, pertanto, trattati nei paragrafi successivi.
Tra i documenti programmatici nellambito della Formazione Professionale,
sono significativi i Complementi di Programmazione (CdP) in attuazione dei POR regionali, in coerenza con le priorit indicate dal Quadro Comunitario di Sostegno (QCS 200O2006), e i Piani per la Societ dellInformazione.
Per quanto riguarda le Regioni Obiettivo 3, le azioni e iniziative di e-learning
rientrano sopratutto nellambito dei seguenti assi dei relativi POR e CdP:
1. lasse C-Promozione e miglioramento della formazione professionale, dellistruzione
e dellorientamento, nellambito di una politica di apprendimento lungo lintero arco
della vita. Le misure di attuazione previste sono soprattutto la C.1 Adeguamento
del sistema della formazione professionale e del sistema dellistruzione e la C.4
Formazione permanente.
316
offrire azioni di sostegno alloccupabilit dei giovani e dei disoccupati adulti (misura
A2)115;
contribuire alla lotta allesclusione sociale per tutte le categorie per le quali lattivit
116
117
118
A.2. - Inserimento e
reinserimento nel mercato
del lavoro di giovani e adulti nella logica dellapproccio
preventivo.
115
Progetto TRIO - oggi conosciuto come il sistema regionale di e-learning - avviato grazie
al contributo del P.O. F.S.E. 94-99 e consolidato attraverso il POR 2000-2006.
317
318
319
119
Accordo di Programma
Quadro tra la Regione
Sardegna e il Ministero della
Pubblica Istruzione per la
realizzazione di un sistema
di apprendimento su rete
tecno-educativa.
2004; Piano operativo triennale 2003-2005 di informatizzazione della Regione Liguria, del
2003, che include anche iniziative specifiche volte alle categorie deboli).
In ambito di accordi istituzionali e convenzioni, oltre allAPQ 3 della Sardegna
gi citato, si segnala lAccordo di Programma Quadro stipulato (2004, LAZ08) tra la
Regione Lazio e il Governo della Repubblica italiana - in materia di societ dellinformazione, e-government e servizi ai cittadini - da cui prende attuazione il progetto Servizi
di sostegno e formazione continua per gli Enti della PA regionale (S.U.P.E.R. - Sistema
Ubiquo Per lE-learning Regionale).
In Regione Piemonte, allinterno dellazione di sistema prevista dal Complemento
di Programmazione Obiettivo 3, il Ministero della Pubblica Istruzione, Universit e
Politecnico di Torino in concertazione con altri enti e istituzioni locali promuovono,
nel 2002, nellambito dellAccordo di Programmazione Negoziata la creazione di una rete
regionale unitaria di scuole e con il successivo Protocollo dIntesa, la diffusione dellICT
nel sistema scolastico e la sperimentazione della rete (2002 PIEM15, PIEM19).
Citiamo infine la Convenzione del 2003 tra la Regione Campania e la Rai
Radiotelevisione Italiana (Rai Edulab), per la produzione del materiale didattico per i
percorsi formativi a distanza, nellambito del programma Carta IN (CAM 11).
Gli avvisi e i bandi sono emanati sopratutto in attuazione di specifiche misure
dei POR e in alcuni casi dei Piani per la Societ dellinformazione. In altri casi derivano
dellattuazione dei piani di formazione interna dei dipendenti pubblici.
In particolare, sono state individuate alcune Direttive per la presentazione di
progetti tramite il contributo del F.S.E. (Direttive del Mercato del Lavoro, IFTS, Formazione
continua, Apprendistato) e alcuni Bandi in attuazione delle misure stesse previste dal
Complemento di Programmazione, tra cui citiamo quella relativa all Adeguamento delle
competenze della Pubblica Amministrazione.
Si segnala che, nelle Regioni in cui si verificata la delega alle Province in
ambito di Formazione Professionale (2002), buona parte dellattuazione dei Complementi
di Programmazione demandata alle Province che emanano i propri bandi specifici.
Si sono individuati anche alcuni bandi di gara per lacquisizione dei beni e
servizi per la realizzazione di una piattaforma di e-learning e la fornitura di contenuti
formativi (Regione Liguria, 2003, LIG07), per la fornitura di beni e servizi in hosting e
outsourcing (Regione Campania, 2003, CAM12) e il Capitolato speciale dappalto per la
gestione di processi formativi a distanza 2003-2006 del personale della Regione Piemonte
(2002, PIEM16).
I documenti normativi, infine, sono prevalentemente composti da Delibere di
Giunta o Consiglio per lapprovazione di bandi e Direttive in attuazione di misure dei POR
320
(di cui sopra), di Regolamenti e Procedure per laccreditamento di enti formativi e degli
organismi che erogano formazione a distanza e per la certificazione dei materiali didattici, da Circolari per lauto-formazione e formazione a distanza in cui vengono specificate
le linee di indirizzo per la formazione del personale regionale.
321
Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, le iniziative di e-learning riguardanti il personale delle amministrazioni locali sono finalizzate a rafforzare le competenze
in ambito informatico-linguistico mentre, nel caso di operatori del mondo scolastico e
della formazione professionale, a formare profili professionali atti a progettare e gestire
processi di e-learning.
Tra le iniziative di e-learning rivolte ai dipendenti pubblici citiamo le attivit
formative previste dal Piano di Azione 2000-2006 del Friuli-Venezia Giulia per lo sviluppo della SI, il cosiddetto PARSIFAL (2002) e quelle rientranti nellambito della Misura D.2
Adeguamento delle competenze della Pubblica Amministrazione delle regioni Marche,
che prevede formazione continua mediante e-learning (2004, MAR13) e Toscana, che prevede corsi di formazione a distanza allinterno del catalogo delle attivit formative per il
personale regionale (2004, TOS12).
Anche nella Provincia Autonoma di Trento, in Regione Piemonte e in Regione
Emilia-Romagna la formazione a distanza una delle metodologie previste dai piani di
formazione del personale regionale nellottica della formazione continua.
In particolare, in Emilia Romagna si sta sperimentando la realizzazione di un
sistema di e-learning federato per i dipendenti pubblici con lobiettivo di condividere
contenuti, risorse tecnologiche e servizi per una maggiore efficacia degli investimenti
in e-learning e una maggiore diffusione delluso di questa modalit formativa negli Enti
locali.
322
323
120
Il programma -che
riguarda tutto il personale
sanitario, medico e paramedico, dipendente o libero
professionista, operante in
strutture Sanitarie, private
e pubbliche - prevedeva in
una prima fase solo eventi formativi residenziali; a
partire dal secondo semestre 2002 sono state avviate le attivit formative a
distanza; l 80% dei crediti
formativi (150 nel quinquennio 2002-2006) pu
essere conseguito tramite
la frequenza di corsi erogati
in modalit FaD.
CARATTERISTICHE
Contenuti
Progettazione ed erogazione
Valutazione
Gradimento
Frequenze
Certicazione
Competenze
Rendicontazione
Adempimenti amministrativi
Impatto Organizzativo
Interno allente/Territoriale
Progettazione/erogazione
121
E-learning: standard
minimi per lerogazione,
Allegato al protocollo dintesa tra Regione Siciliana,
Universit Scuole Nazionali
e siciliane di formazione,
SIC04.
didattici in alcuni casi anche nellottica del riuso, per essere utilizzati in contesti multipli, per creare percorsi di e-learning personalizzati, per essere ricombinati in successivi
percorsi formativi, secondo la logica dei Learning Object. Occorre precisare per che tale
logica in rari casi stata esplicitata o decritta in modo articolato, per lo pi, quando
presente, stata descritta in termini generali o solo accennata.
In generale si possono individuare diverse tipologie di approccio: una prima
rivolta a definire standard in termini di qualit dei materiali didattici, una seconda che
ne lega le caratteristiche alle metodologie didattiche adottate ed, infine, una terza volta
a definirne gli aspetti tecnologici e di packaging.
Rispetto al primo aspetto citiamo la Regione Emilia-Romagna che, gi a partire
dal 1995, promuove la certificazione dei materiali e dei servizi di formazione a distanza
(ER02). Per quanto riguarda le proposte di erogazione dei contenuti tramite soluzioni organizzative e didattiche che tengano conto dei diversi contesti di utilizzo delle
risorse del sistema e dellutilizzo della cosiddetta blended learning, sono interessanti
i casi della Regione Basilicata (2003, BAS04) e del Progetto Copernicus nella Provincia
Autonoma di Bolzano (2002, PAB04)
Nellambito della documentazione attinente la presentazione di progetti per i
percorsi IFTS in Regione Basilicata, compare infatti la distinzione tra lapprendimento
basato su materiali reperibili in rete (viene specificato che in questa tipologia rientrano: la navigazione libera della rete, luso di materiali didattici strutturati coadiuvati
da una eventuale assistenza, luso di materiali didattici supportati dal tutor FAD) e
lApprendimento in rete. In questa seconda tipologia di apprendimento rientrano invece:
la cosiddetta blended learning, la formazione in rete (senza incontri in presenza), le
comunit di pratiche.
In Provincia Autonoma di Bolzano lo studio di fattibilit, per la realizzazione di
una infrastruttura provinciale per la formazione flessibile, aperta e a distanza (il Progetto
Copernicus), approfondisce il problema approcciando gli aspetti pedagogici a supporto
della progettazione del materiale didattico on line. La proposta prefigura soluzioni differenziate che vanno da forme di integrazione con le attivit daula, a forme di uso puro
dellon line, a forme legate a modelli di istruzione formale (come un corso), fino a forme
pi simili al knowledge managment e ispirate al paradigma delle comunit di pratiche.
Per quanto concerne gli aspetti tecnologici, infine, una delle modalit pi diffuse riguarda la trasmissione dei contenuti in forma di video. In merito a questa tecnologia
si evidenziano differenti approcci: la Regione Puglia promuove lutilizzo del broadcasting
in tempo reale tramite la tecnologia satellitare (PUG07); il Progetto Marte della Regione
Sardegna (RAS06), invece, il ricorso a tecnologie web che prevedano percorsi effettuabili
325
con tecnologia streaming (fruibili in modi sincrono e asincrono) e trasmissione dei dati
in generale (audio e video o delle videoconferenze) sempre attraverso il web ad alta
velocit.
Servizi/Figure professionali
Tra le figure professionali necessarie per la gestione di attivit e-learning emerge in modo prioritario il tutor on line. Sono citati in alcuni casi i docenti on line, i progettisti, i tecnici, lequipe editoriale per la produzione di materiali didattici ipermediali.
In generale il tutor on line definito, cos come si esplicita nelle Linee guida
per la formazione a distanza della Lombardia (2003, LOM05), come uninterfaccia fondamentale di supporto allintero processo di insegnamento-apprendimento, in particolare
verso gli allievi non solo a livello didattico ma anche motivazionale.
Il tutor svolge funzioni didattiche, sociali, ma anche organizzative occupandosi
122
326
PUG07), prevede formazione e informazione dei futuri gestori delle tecnologie FaD: liniziativa si rivolge a progettisti e operatori specializzati in processi di informatizzazione,
formatori, tecnici della FaD satellitare, personale di call center e centri di assistenza. Si
prevede, inoltre, la sensibilizzazione degli imprenditori sulle tematiche della formazione
a distanza.
Tecnologie
Per quanto riguarda le tecnologie, lattenzione posta sulle funzionalit e i servizi delle piattaforme tecnologiche (Learning Mangement System) e sui sistemi integrati
che includono tecnologie avanzate.
Le funzionalit delle piattaforme tecnologiche sono in alcuni casi distinte per
tipologia: funzioni di gestione dellerogazione del corso e lorganizzazione ed eventuale
distribuzione (download) del materiale didattico, con la definizione di regole e tempi di
fruizione; quindi funzioni di supporto alla comunicazione e interazione on-line (sincrona
e asincrona), le quali si basano su strumenti ad hoc, quali la posta elettronica, la mailing list, la bacheca elettronica e la chat. Per quanto riguarda le funzioni di supporto al
lavoro e allapprendimento cooperativo e collaborativo, in alcuni casi si citano le FAQ che
consentano al tutor di rispondere alle domande degli studenti, ma soprattutto i forum o
gruppi di discussione (newsgroup); sono presenti inoltre le funzioni di gestione e il monitoraggio delle attivit svolte dagli allievi (Regione Lombardia, 2003, LOM09).
Nei casi in cui si prevede un approccio sistemico delle-learning a livello territoriale, la tecnologia risulta strettamente connessa con la necessit di investire una o pi
strutture (spesso realizzate ad hoc) della sua gestione.
Ad esempio nel Piano di Sviluppo Telematico della Regione Molise si propone la
creazione di un Centro Regionale per lerogazione di Servizi di Net Learning, che gestisca
la piattaforma tecnologica e che possa essere in grado di sviluppare attivit di sperimentazione e pilota su nuove tecnologie didattiche (2004, MOL07).
Analogamente, il Progetto M.A.R.T.E in Regione Sardegna prevede che linfrastruttura telematica e lintero progetto siano gestiti da un Centro Servizi costituito dalle
attrezzature necessarie per lerogazione dei servizi, da una cabina di regia per il personale
del progetto stesso, da addetti allhelpdesk, tutor e coordinatori operativi (2001, RAS06).
Rispetto ai sistemi integrati con tecnologie avanzate, interessante il
Programma Carta di Credito Formativo (2003, CAM09): la piattaforma, in questo caso,
oltre alle pi comuni funzionalit per la gestione del processo di e-learning, deve integrare esigenze connesse agli aspetti organizzativi di corsi fruiti da una molteplicit di
soggetti, coordinando lofferta di differenti soggetti erogatori. Tale sistema deve essere
327
aperto, al fine di non escludere soluzioni che integrino le tecnologie consolidate con
sistemi pi avanzati in via di espansione, come ad esempio le trasmissioni satellitari.
Per il Programma carta di credito formativo, il modello adottato quello del
sistema di apprendimento a distanza di RAI LAB le cui componenti essenziali sono:
Valutazione
In merito ai criteri di valutazione del gradimento e dellapprendimento, si
distinguono in generale, seppur con diversi livelli di approfondimento e rilevanza, gli
aspetti quantitativi da quelli qualitativi.
Tra le trattazioni pi approfondite, interessante il documento sulle Linee guida
per la FaD, in Regione Lombardia (2003, LOM05).
La valutazione, punto chiave dellintero processo formativo, si descrive nel
documento come finalizzata al rilevamento di due parametri: efficienza e processo. Il
criterio di valutazione della prima dato dallassociazione dei dati oggettivi (partecipazione, apprendimento, reportistica) con quelli soggettivi (valutazione del gradimento da
parte degli utenti).
La valutazione del processo avviene attraverso la valutazione dellapprendimento condotto in fasi temporali differenti: ex-ante (test di ingresso), in itinere (verifica del
raggiungimento degli obiettivi intermedi) e finale (in aula per lattribuzione di crediti
formativi).
Dellimportanza di un adeguato sistema di valutazione, si trova conferma anche
nella Direttiva per la formazione degli apprendisti della Regione Veneto (2003, VEN04).
Tale documento, in merito allattivit formativa per lapprendistato, definisce, per lutilizzo della FaD, un vademecum di requisiti minimi da rispettare tra cui la presenza di
un sistema di valutazione che preveda almeno una valutazione dei prerequisiti e una
valutazione finale.
La formalizzazione dellintero processo formativo e dei livelli di servizio, avviene, in alcuni casi, secondo quanto indicato da Manuali o direttive per la gestione di
328
Certificazione
Il tema della certificazione delle competenze e delle frequenze trattato, nei
documenti analizzati, con un livello di minore dettaglio rispetto a quanto evidenziato per
la progettazione e gestione di attivit e-learning. Relativamente alla certificazione delle
frequenze, tale aspetto pu essere spiegato con la presenza di documentazione specifica,
dellUE e nazionale (come ad esempio il vademecum FSE del Ministero del Lavoro e delle
Previdenza Sociale), che regolamenta e fornisce sufficienti dettagli circa la rilevazione
e certificazione delle frequenze ai fini della rendicontazione delle attivit formative in
modalit e-learning.
Per quanto riguarda invece la certificazione delle competenze, in pi di un contesto regionale viene segnalata proprio come una questione complessa, come nel caso
del Manuale di gestione FSE della Campania (2003, CAM8). Tale aspetto, infatti, stato
affrontato per lo pi in contesti maturi, come ad esempio lEmilia Romagna e il Piemonte,
e negli ambiti regionali in cui sono stati avviati progetti complessi e integrati.
Dallanalisi dei documenti emerge, relativamente alle frequenze, il rilevamento
delle ore secondo una modalit soggettiva, quando la responsabilit viene attribuita al
soggetto gestore del processo didattico e secondo una modalit oggettiva, quando si fa
ricorso a sistemi automatici di tracciamento che devono avere particolari caratteristiche.
I due aspetti emergono chiaramente in Emilia Romagna gi a partire dalle
Direttive 94/97, prima, e 97/99, poi, che forniscono unindicazione precisa circa limpiego di registri atti a rilevare la partecipazione al percorso formativo indicando nel tutor
329
e nel soggetto gestore della didattica i responsabili di questa attivit (Direttive 94/97).
Nel documento del 97/99 si fa riferimento anche alla possibilit di utilizzare in tal senso
un sistema di tracciamento automatico del monte ore minimo di frequenza indispensabile
per ottenere la certificazione.
In merito, invece, alla certificazione delle competenze raggiunte, interessante la rilevanza della prova finale che viene svolta sempre in presenza. In Regione
Piemonte, ad esempio, la Circolare sullauto-formazione e formazione a distanza (2000,
PIEM09) attribuisce un ruolo fondamentale alla verifica del processo di apprendimento.
La partecipazione ai progetti di formazione a distanza deve concludersi con una prova di
accertamento dellapprendimento.
Peraltro, lesito della prova finale pu essere mediato anche dallandamento
durante il corso, come indicato nelle Linee Guida per la formazione a distanza della
Regione Lombardia (2003, LOM05) che descrive le caratteristiche della valutazione finale,
in base alla quale attribuita una certificazione ufficiale allallievo. Essa non necessariamente rappresenta un momento a s stante rispetto ai precedenti momenti di verifica: si
basa, infatti, sui crediti formativi accumulati dallo studente durante le verifiche in itinere,
oltre che sui risultati della prova finale.
Rendicontazione
La rendicontazione delle attivit didattiche funzionale al controllo di gestione
e al regolare svolgimento delle attivit nel rispetto della normativa F.S.E.. In generale, si
nota una particolare attenzione agli elementi di controllo della frequenza e alla certificazione delle attivit a cura del soggetto erogatore e lauto-certificazione da parte degli
utenti finali.
La reportistica automatica, generata dalle piattaforme tecnologiche rispetto ai
tempi di collegamento, deve infatti essere supportata da autocertificazioni dellallievo,
vidimate dallente erogatore del servizio e dai registri didattici.
Le Linee Guida per la FaD della Regione Lombardia (2003, LOM05), ad esempio, individuano come parametro, cui si deve riferire la rendicontazione, il tempo effettivamente impiegato per lo studio e la fruizione dei materiali didattici. Le modalit
previste sono lautocertificazione da parte degli allievi, vidimata dal gestore del corso.
Contestualmente le piattaforme software utilizzate per lerogazione di FaD devono prevedere la registrazione automatica dei tempi di collegamento al sistema, ripartiti per
utente e per modulo o unit didattica. Analoghe modalit (manuali ed automatiche) sono
previste per le attivit del tutor.
330
Impatto organizzativo
Per quanto riguarda limpatto organizzativo, nellaccezione di impatto infrastrutturale e organizzativo sia sul sistema territoriale che sul sistema di gestione della
formazione e in pi in generale della conoscenza, sono stati individuati tre progetti significativi: il programma Carta di Credito formativo della Regione Campania, le iniziative
previste dal Piano Societ dellInformazione della Regione Puglia ed il progetto Sistema
di e-learning federato per la PA in Emilia-Romagna.
Il programma Carta di credito formativo (CAM09) ha un impatto oganizzativo
di rilievo, data la complessit del programma, sul sistema di governo e gestione. Esso,
infatti, sia per la variet dei processi che mette in moto (alla concessione del prestito il
giovane riceve una carta con la quale vengono gestiti i flussi di informazioni e di operazioni: dalla gestione del finanziamento ai flussi di pagamento alla fruizione di formazione
a distanza alla certificazione del percorso) sia per la molteplicit dei soggetti coinvolti
(Regione, Agenzia Regionale del Lavoro, RAI LAB, istituti bancari) ha richiesto una
struttura organizzativa in grado di governare e indirizzare tutte le fasi di attuazione del
progetto con differenti livelli di governo e gestione: il livello di indirizzo e di verifica
stato affidato ad una cabina di regia, il livello gestionale negli aspetti definitori e amministrativi allAssessorato coadiuvato dallAgenzia per il lavoro della Regione e le attivit
di realizzazione sono state affidate allesterno attraverso procedura di evidenza pubblica.
Limpatto di tale programma si ripercuote inoltre sul sistema informazione regionale per
il lavoro e sui centri per limpiego (CAM02).
In Puglia il Piano regionale per la Societ dellInformazione prevede diverse
tipologie diniziative, partendo dal presupposto che la formazione a distanza assume
sempre pi un ruolo strategico nella formazione universitaria, professionale e nella formazione continua degli occupati. Tra le varie iniziative di interesse citiamo la costituzione dei Centri Consortili per le-learning, strutture strategiche con le seguenti finalit:
progettazione, sperimentazione e valutazione di tecniche e metodologie per lerogazione
ottimale dei servizi di formazione; formazione di tecnici della FAD satellitare; allestimento di call center e Centri di Assistenza per il supporto alla FaD satellitare; supporto agli
altri Servizio Satellitari esistenti.
Il piano prevede, al fine di rafforzare il sistema formativo nellambito dellICT, il
finanziamento di progetti di Consorzi di strutture formative e di imprese che, dislocate su
unarea geografica compatibile con lesigenza di dover condividere la stessa infrastruttura
di comunicazione, abbiano anche in comune la necessit di fruire degli stessi contenuti
331
123
sempre pi ampio delle-learning, che fuoriesce dal perimetro circoscritto della formazione per integrarsi con i sistemi di gestione delle conoscenze e con quelli di gestione delle
risorse umane (2000 PIEM08-09). Si tratta di un tipo di approccio alle-learning indicato
e promosso successivamente anche dal CNIPA nellambito del Vademecum per la realizzazione di progetti formativi in modalit e-learning nelle pubbliche amministrazioni,
secondo cui Avviare e realizzare un progetto di e-learning implica processi di cambiamento che incidono profondamente sul capitale umano e consentono di impiegare al meglio i
processi organizzativi e la gestione delle risorse umane al fine di raggiungere gli obiettivi
desiderati di efficienza ed efficacia (qualit) dei servizi erogati dallente.123
Laccreditamento di strutture
formative e la certificazione
di materiali didattici
Nellambito della documentazione relativa alla procedura di accreditamento di
strutture formative e alla certificazione dei materiali didattici, lindagine ha rilevato la
presenza, nei vari contesti territoriali, di requisiti aggiuntivi specifici per lerogazione di
332
attivit di e-learning. Anche per lanalisi di questo tipo di documentazione si considerato le-learning come processo.
In generale, dallanalisi della documentazione sono stati riscontrati, solo in rari
casi, indicatori specifici per singola caratteristica del processo di e-learning. I requisiti
aggiuntivi per laccreditamento, laddove definiti, sono tendenzialmente di tipo generico
e riguardano quasi esclusivamente le tecnologie, i servizi e le figure professionali, i contenuti o sussidi didattici.
In alcuni casi si sottolinea che le strutture formative che intendano realizzare
attivit di formazione a distanza debbano possedere requisiti minimi nellambito delle
dotazioni tecnologiche e delle competenze professionali e capacit gestionali specifiche
per le-learning. In altri casi si danno indicazioni in merito alle tipologie di intervento
formativo in cui preferibile utilizzare la modalit FaD e, in caso di blended learning,
si definiscono i valori massimi (in percentuale) di ore FaD rispetto allintera durata del
percorso formativo.
interessante il caso della Regione Campania che coniuga lesigenza di stabilire le procedure per laccreditamento delle strutture per le-learning con la necessit di
avere unofferta formativa in e-learning per la formazione dei giovani disoccupati o che
hanno abbandonato la scuola. In questo caso il Regolamento per laccreditamento degli
organismi che erogano formazione a distanza legato alla certificazione dei prodotti e
servizi FaD (2003, CAM05).
In Regione Molise, invece, rispetto al sistema di pianificazione e programmazione dei processi formativi si richiede allente da accreditare lesplicitazione della metodologia adottata e dei sistemi utilizzati per la formazione a distanza, la formalizzazione
delle procedure di base relative allo sviluppo delle attivit progettuali per la formazione
a distanza e la tele-didattica, se prevista (2003, MOL03).
Per quanto concerne la certificazione dei materiali didattici e laccreditamento
di percorsi e-learning si segnalano due casi, quello dellEmilia Romagna e quello della
Provincia Autonoma di Trento.
In Regione Emilia-Romagna, gi a partire dal 1995, viene costituita la
Commissione Regionale per la Certificazione dei Materiali Didattici (CERFAD) e dei Servizi
per la Formazione a Distanza. In particolare la Commissione CERFAD valuta la qualit
tecnico-scientifica e metodologica di tali materiali, al fine di rilasciare una certificazione a quelli ritenuti idonei per una diffusione e libera circolazione nel sistema regionale
mediante il Centro risorse FAD (ER02).
333
La Provincia Autonoma di Trento ha avviato, nel 2002, unattivit sperimentale per laccreditamento di attivit formative a distanza nellambito del Programma ECM
(Educazione Continua in Medicina). A tal fine stata predisposta una dettagliata scheda
per laccreditamento di corsi o singoli moduli FaD, con parametri specifici per ogni elemento del processo e-learning, il cui vaglio spetta alla Commissione provinciale per la
formazione continua, servizio Innovazione e Formazione per la Salute.
Per quanto riguarda gli elementi del processo di progettazione/erogazione
laspetto pi indagato risulta essere quello delle tecnologie, con particolare riferimento
agli ambienti e servizi on line: particolare attenzione viene posta allutilizzo di forum di
discussione e chat per discenti, tutor e docenti; alla presenza di supporto tecnico (via email, chat, centralino telefonico); alla possibilit di realizzare testing on line. Per quanto
riguarda le figure professionali e i relativi servizi viene richiesto il rapporto numerico
allievo/tutor, elemento utile per comprendere la tipologia di assistenza proposta. (es. 1
a 20-25 o 1 a 50 oppure 1 a 100). Particolarmente approfondito risulta essere, infine,
il processo di valutazione (del gradimento, che comprende anche loperato del tutor e
dellapprendimento) e di certificazione, delle frequenze e delle competenza acquisite: in
assenza di sistemi di questo tipo levento formativo non accreditabile (2003, PAT05).
334