Casa - Residenza - Politiche Sociali - Immigrazione - Diritti -Dal 1993, il giornale di strada di Bologna fondato dai senza fissa

dimora

Marciapiedi del mondo

Giornalismo d’asfalto

Se c’è uno spettro che si aggira per il pia-

neta, questo è quello della povertà. Non
scopriamo niente di nuovo. Un miliardo
di persone possiedono circa l’80% delle
risorse mondiali. Dei restanti 5 miliardi
una metà muore di fame e l’altra vive di
stenti.
Sono dati forniti dall’Onu, ci fidiamo, ma
abbiamo voluto verificarli a modo nostro.

Facendo un viaggio, purtroppo solo vir-

tuale, intorno al mondo, abbiamo scoper-
to che in tutte le grandi città del mondo
esiste almeno un giornale di strada che
parla di disagio sociale. Da Helsinki a
Johannesburg, da Tokyo a San Francisco,
gli homeless si sono guadagnati uno spa-
zio editoriale per raccontare le loro vite e
per spiegare al resto dell’umanità, la
minoranza che non conosce l’indigenza,
quanto sia facile di questi tempi perdere
tutto e finire per strada. Poveri non si
nasce, si diventa.

Quello che abbiamo scelto è un indicatore

particolare, perché se da un lato ci da la
dimensione del problema (un giornale di
strada nasce in una città dove la povertà e
la presenza di senza tetto sono diventati
un fenomeno rilevante), dall’altro può
individuare una via d’uscita dalla condi-
zione di disagio.

Un giornale di strada non è solo un’op-

portunità di lavoro per chi lo realizza e
per chi lo vende. È anche uno strumento
indispensabile per raccontare e conoscere
vite “diverse”, forse l’unico modo per
superare il muro d’indifferenza che sepa-
ra quotidianamente chi i marciapiedi li
vive e chi li percorre soltanto. E poi, per
capire e combattere la povertà qual è la
fonte più attendibile da ascoltare, se non
la voce di chi ha vissuto, o vive, il proble-
ma sulla propria pelle?

In questo numero parlano gli homeless di

Berlino, Buenos Aires, Melbourne,
Parigi, New York, San Pietroburgo e
Tokyo. Conoscere quello che succede sui
marciapiedi di queste città, per noi di
Piazza Grande, è stato come aprire una
finestra sul “retro” del mondo. Un luogo
poco “frequentato” dai media tradizionali,
ma che vale la pena visitare.

PRODURRE QUESTO GIORNALE COSTA 0,52 EURO • QUELLO CHE DATE IN PIU’ E’ IL GUADAGNO DEL DIFFUSORE
QUALSIASI RICHIESTA DI SOLDI AL DI LA’ DELL’OFFERTA LIBERA NON E’ AUTORIZZATA
Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 N.46)ART.1 comma 2 DCB - Bo (Num. 7 per Poste Spa)
 piazza Grande Ai lettori
Giornale di strada di Bologna E’ settembre e un’altra stagione rico-
fondato dai senza fissa dimora mincia. Mentre la gente andava in
***
vacanza Piazza Grande ha fatto il suo
giro del mondo. E ha scoperto un
Proprietà sacco di cose.
Associazione Amici di Piazza Grande Onlus

Direttore Responsabile A Melbourne, una delle città più ric-

Antonino Palaia
che del pianeta, vivono 35.000 senza
Caporedattore
Leonardo Tancredi
tetto e gli aborigeni subiscono forti
discriminazioni.
***
A San Pietroburgo molti dei 50.000
Redazione:
homeless hanno perso la propria casa
via Libia, 69 40138 Bologna
Tel. 051 342 328 per i traumi politici ed economici che
Fax. 051 3370669 hanno sconvolto negli ultimi anni la
Russia.
***
A Tokyo, invece, la rigidità del tessur-
www.piazzagrande.it to sociale, esclude spietatamente le
migliaia di hoomoresu, così si chiamano
redazione@piazzagrande.it gli homeless giapponesi.

*** “Hecho en Buenos Aires”, il giornale
Distribuzione: Antonino Palaia di strada della capitale argentina ha
riposto alla drammatica crisi econo-
*** mica che ha colpito il Paese, fornen-
do lavoro a tanti disoccupati e rac-
Webmaster: Jacopo Fiorentino
contando le esperienze di autogestio-
ne delle fabbriche.
***
Oltre queste abbiamo raccolto anco-
Idea Grafica:
Ass. Amici di Piazza Grande
ra altre storie dei giornali di strada di
Berlino, Parigi e New York. Le trova-
te nell’inchiesta di questo mese:
“Marciapiedi del mondo”.
Nella pagina “Dal basso verso l’alto”,
Stefano, il nostro inviato ciclista,
raconta la sua esperienza d’agosto col
banchetto di Piazza Grande. In una
Bologna meno deserta di quanto
s’immagini.
Nelle pagine dell’Associazione diamo
appuntamento a tutti al nostro stand,
numero 57, alla Festa dell’Unità di
Bologna.
Venite a trovarci!

***

Immagini:
Il disegno in prima pagina è di Ruvo. La foto
a pag 13 è di Antonio Dercenno. Le foto pro-
vengono dai siti web dei giornali di strada di
In questo numero
cui ci siamo occupati in questo numero.

- Ai lettori, pag 2
***

In Redazione:
Massimiliano Salvatori, Leonardo Tancredi, - Accade davvero, pag 3
Jacopo Fiorentino, Matteo Artoni, William
Negro, Peppino Coco, Franziska Gerhardt. e
Stefano Bruccoleri, Davide Venturi.
- L’inchiesta del mese
*** pag 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10

Hanno collaborato a questo numero: - Dal basso verso l’alto,

Alberto Benchimol, Antonio Dercenno, Kurt
VonMetz, Silvia Mattei, Fabrizio Giuliani, pag 11
Fulvia Antonelli
- Le pagine dell’Associazione, pag 12, 13, 14,
15
***

Bologna - 01.09.2005
Anno XI - Numero 7 - 16 pagine
- Ultima, pag 16
Tipografia Nuova Cesat Firenze

Registrato presso il Tribunale

di Bologna il 15/09/1995 n°6474

Foto. Piazza Grande nel mondo.

Matteo della Redazione saluta da Cuba

2
 Accade
d@vvero
Dal nostr o sito, una r ubrica che par la di casa, nuove pover tà, diritti, immig razione. A Bologna e non solo
20.07.05 Caldo da morire
A Phoenix un'ondata di caldo
senza precendenti ha provocato la
morte di 18 persone in soli quat-
tro giorni, la maggior parte dei
quali senza fissa dimora
@@@
23.07.05 Campioni del mondo.
Di nuovo
Domenica 24 luglio, per la secon-
da volta consecutiva la
Multietnica2001 alza al cielo la
coppa del mondo alla Homeless
World Cup di Edimburgo, il cam-
pionato mondiale di calcio di stra-
da giunto alla terza edizione. La
multietnica2001 è un’associazione
milanese di immigrati che da quat-
tro anni si batte per il diritto alla
casa e per i diritti dei migranti,
coniugando attività sportiva e
sociale. Dal 2003 al 2005 una
squadra composta esclusivamente
di migranti ha rappresentato
l’Italia vincendo il torneo due
volte su tre.
Quest’anno gli azzurri hanno
superato in semifinale la Scozia
per 7 a 3, prima di incontrare in
finale la Polonia, vincitrice in
semifinale contro l’Irlanda. Dopo
il 4 a 0 dell’anno scorso a
Goteborg nella finale contro
l’Austria, la Multietnica quest’an-
no ha dovuto faticare di più ma
alla fine ha sconfitto la Polonia
per 3 a 1.
”L’anno scorso la vittoria è stata
dedicata a chi ancora in Italia e nel
mondo lotta per la casa, il lavoro
o il permesso di soggiorno –dice
Bogdan annunciando la vittoria -
rilanciamo questa dedica aggiun-
gendone una speciale a quelli che
quest’anno non sono riusciti a
venire con noi. Ricordiamo anche
le squadre africane che non sono
potute essere qua per mancanza di
fondi” L’appuntamento del 2006 è
a Cape Town in Sud Africa, ma
per la Multietnica il sogno è difen-
dere il titolo in casa nel 2007.
Info
http://www..streetsoccer.org
@@@
26.07.05 A Bologna voto ai
Migranti nei Quartieri
Il Consiglio Comunale di
Bologna, nella seduta del 25 luglio
2005, ha finalmente approvato l'e-
stensione dei diritti di voto ai
migranti. Un passo importante, se
non ancora decisivo, verso la
parità dei diritti di tutti gli onesti
stranieri venuti in Italia alla ricer-
ca di una seconda patria.
Da og gi i cittadini migranti
potranno far sentire con maggior
forza la propria voce nell'ammini-
strazione della città di Bologna.
Una tappa forzata per una Giunta
Comunale che ha fatto della par-
tecipazione uno slogan importan-
te, e che tramite questa decisione
segna un punto importante verso
l'inclusione di una così vasta area
della società.
@@@
02.08.05 Amministratore di
sostegno, a Roma il primo
Registro
"Un aiuto a quelle persone che
non sono in grado, da sole, di
organizzare la propria vita quoti-
diana e gestire i propri beni"
Roma istituisce il primo Registro
comunale degli Amministratori di
sostegno. Questa nuova figura,
introdotta dalla legge 6 del 2004,
ha il compito di proteggere le per-
sone che non sono in grado, da
sole, di organizzare la propria vita
quotidiana e gestire i propri beni
ma che, allo stesso tempo, non
sarebbe giusto interdire o inabili-
tare (puo' trattarsi di un anziano
affetto da Alzheimer, di una per-
sona senza dimora con problemi
di dipendenza, di chi ha problemi
di salute mentale e molte altre
situazioni).
L'attivita' dell'Amministratore di
sostegno e' gratuita e volontaria.
@@@
23.08.05 Ruba uno spazzolino.
E' furto aggravato
Ad Arezzo un uomo di 57 anni di
origine tedesca che vive in strada
in condizioni di povertà assoluta
ad un certo punto non ce l'ha fatta
più.
Intorno alle 23 di ieri sera ha fatto
irruzione in una farmacia comu-
nale e ha iniziato a minacciare i
dipendenti. Invece di rubare i
soldi dalla cassa, però, si è diretto
verso gli scaffali, ha preso delle
scatole di integratori alimentari e
uno spazzolino ed è scappato via.
Una rapina di pochi euro che
potrebbe costargli caro. Subito
riacciuffato, (i barboni che non
mangiano raramente corrono
veloce), è stato denunciato per
furto aggravato.
Fosse una vignetta della Settimana
Enigmistica sotto ci sarebbe scrit-
to "Senza parole"
@@@
23.08.05 Usa. Il nuovo pericolo
pubblico è il "barbone terrori-
sta"
Da qualche giorno la polizia ame-
ricana è allertata contro i barboni,
potrebbero essere terroristi trave-
stiti.
Nei giorni scorsi le autorità Usa
hanno inviato un messaggio alle
forze dell'ordine e ai dipendenti
federali: l'ordine è di effetuare la
massima vigilanza su terroristi che
potrebbero travestirsi da homeless
per controllare edifici e trasporti
pubblici, possibili bersagli di attac-
chi. Nel messaggio si raccomanda
di fare particolare attenzione a
a cura di Jacopo Fiorentino
tutti quei senza tetto che general-
mente "tendono a passare inosser-
vati".
Agli homeless americani probabil-
mente non serviva altro che que-
sto. Come se non bastasse vivere
in un paese dove il sistema sociale
ha più buchi di uno scolapasta,
dove chi ha bisogno di una trasfu-
sione di sangue deve essere in
grado di potersela pagare, e dove
basta un niente per andare a
ingrossare le file della gigantesca
popolazione delle carceri private,
il vero business degli ultimi anni.
Da oggi se la dovranno vedere
anche con le leggi antiterrorismo,
che, si sa, da queste parti non
vanno tanto per il sottile.
Anni e anni a cercare di mimetiz-
zarsi, a fare di tutto per passare
inosservati, per non intristire l'am-
biente circostante, per non far
venire attacchi di finta pietà alla
brava gente che sfila intorno, e ora
guarda che cosa va a succedere.
Consigli ai senza tetto alla luce
delle nuove tendenze
Quando siete in giro non tenete
gli occhi bassi, e non fingete una
sospettosissima aria svagata.
Vietato guardarsi in giro distratta-
mente e canticchiare.
Proibitissimo fischiettare. Per
quanto riguarda l'abbigliamento
sarebbe preferibile qualcosa di ele-
gante e colorato. Meglio vestirsi
leggeri e il più possibile scoperti,
ma vedete un pò voi.
Però ricordatevi che a Londra
hanno sparacchiato in testa a un
ragazzo brasiliano perchè portava
un cappotto pesante.
Cosa dite? A New York tra poco
faranno meno dieci gradi? Si
vabbè, qualcuno vi ha obbligato a
essere poveri?
Fine
3
L’inchiesta del mese
Marciapiedi del mondo
San Pietroburgo
Sul fondo
“Da oltre 15 anni il neoliberismo
ha sostituito il socialismo sovieti-
co. Per la Russia sarebbe dovuto
essere l’ingresso nella democra-
zia. Ma cos’è cambiato veramen-
te sul fronte della povertà? Un
modo per capirlo è conoscere la
storia di “Put Domoj”, il giorna-
le dei senza tetto di San
Pietroburgo. Ce la racconta,
Arkadij Tjurin, redattore della
rivista.”
Il primo numero del nostro giornale è
uscito il 5 settembre del 1995 in forma
di gazzetta, e si chiamava “Sul fondo”,
come la piéce teatrale dedicata ai senza-
tetto, firmata dal quasi-classico della
letteratura russa Maksim Gorkij. In
quegli anni nacquero gazzette di strada
in molti paesi d’Europa: probabilmente
l’idea vagava nell’aria, e Pietroburgo
non fece eccezione. Il 27 maggio del
2003, su insistente raccomandazione
degli esperti di marketing, siamo diven-
tati la rivista “Put’ Domoj” [La strada
verso casa].
Con che frequenza uscite e quante
copie vendete?Avete un prezzo di
copertina? Il giornale è diffuso in
strada dagli homeless?
Oggi usciamo una volta ogni due mesi,
con una tiratura di 5000 copie. Il prez-
zo è fisso, 15 rubli (40 centesimi di
euro) a copia. Il cinquanta per cento di
questi soldi va a beneficio del vendito-
re. A vendere la rivista sono i senzatet-
to di San Pietroburgo. Circa la decima
parte della tiratura è acquistata da club,
4
riviste musicali e caffé che ci sostengo-
no e sono vicini a noi.
Chi lavora in redazione, homeless o
giornalisti professionisti?
Ufficialmente, da noi lavorano solo due
persone, un redattore e un designer
professionisti. Il redattore non è ancora
ufficialmente cittadino di San
Pietroburgo, sebbene viva qui già da
dieci anni. Tutti gli altri giornalisti,
fotografi e collaboratori del servizio di
diffusione sono volontari, amici disin-
teressati della nostra pubblicazione.
Detto questo, siamo coscienti che solo
la qualità dei materiali pubblicati è alla
base della nostra tranquillità economi-
ca. Tre anni fa il più diffuso settimanale
russo ha scritto che la pubblicazione
sul nostro giornale “è un certificato
delle capacità professionali di un auto-
re”.
Oltre al giornale, siete impegnati in
altre attività di sostegno agli home-
less?
Da quattro anni i nostri senzatetto
hanno la possibilità, una volta a setti-
mana, di dedicarsi alla pittura in un art-
studio creato da noi. Mostre dei lavori
prodotti in questo atelier si sono tenute
nell’autunno del 2004, nel famoso cen-
tro artistico di Pietroburgo
“Pushkinskaja 10”, e nella primavera
del 2005, a Buenos Aires, durante la
decima Conferenza della Rete
Internazionale dei Giornali di Strada
(INSP).
Alla fine dell’anno trascorso, con il
sostegno del Consolato Generale di
Gran Bretagna a Pietroburgo, e del
giornale di strada olandese “Straat
Nieuws”, abbiamo organizzato nella
Nuova Sala delle Esposizioni del
Museo della Scultura della città una
mostra di più di cento fotografie, scat-
tate dai senzatetto che diffondono il
giornale “Put’ Domoj”; la mostra si
intitolava “Gli occhi della città”.
Inoltre, abbiamo fondato una squadra
di calcio, che ha preso parte a tre
Coppe del Mondo per Senzatetto e ha
essa stessa organizzato a Pietroburgo il
torneo “Il calcio contro il razzismo”
(nell’ambito dell’iniziativa FARE –
Football Against Racism in Europe).
Nella primavera del 2005 abbiamo pub-
blicato e diffuso, anche attraverso sta-
zioni radiofoniche, il compact disc
“Contrasto e luminosità: musicisti con-
tro il razzismo”, che ha visto la parteci-
pazione di artisti di diversi paesi.
Questa iniziativa si è inserita nella
Giornata Internazionale della Lotta al
Razzismo.
Quali sono i temi di maggiore inte-
resse per voi?
Siamo nati nel centro artistico
“Pushkinskaja 10” e ci ispiriamo all’arte
underground. Ci interessa qualsiasi
esperienza positiva di risoluzione delle
questioni sociali. Ci piace fare l’impos-
sibile.
Qual’è la situazione in strada a San
Pietroburgo? Quanti sono, e chi
sono gli homeless?
A giudizio degli esperti, in città vivono
circa 50000 senzatetto. Si tratta di abi-
tanti di Pietroburgo che hanno perso la
casa in seguito ad operazioni sul merca-
to nero, di persone che, tornate da
periodi di detenzione, hanno perso il
diritto all’alloggio statale, di migranti
per motivi economici provenienti dalla
provincia e da paesi come la
Bielorussia, l’Ucraina e la Moldavia, e
di rifugiati politici giunti dalle ex repub-
bliche sovietiche dell’Asia Centrale.
Esiste un problema immigrazione
nella vostra città?
A Pietroburgo si è cominciata a notare
la presenza di profughi
dell’Afghanistan e dei paesi africani, ed
è per questo che il problema dell’immi-
grazione tende a trasformarsi nel pro-
blema del razzismo.
Immaginiamo che la fine del siste-
ma socialista abbia portato grandi
sconvolgimenti sociali. Che riper-
cussioni ha avuto sul fenomeno
della povertà?
L’accumulazione primitiva del capitale
produce, tipicamente, una rapida
disgregazione del tessuto sociale. In
Russia ed a Pietroburgo essa è stata
intensa ed istantanea. In città vivono
fianco a fianco persone straordinaria-
mente ricche e persone incredibilmente
povere.
Info
putdomoi@yandex.ru

“Sin dalla sua clamorosa esplo-
sione nel dicembre del 2001, la
crisi economica argentina è stata
lo specchio della precaria situa-
zione economica mondiale.
Continuare a inseguire un model-
la di sviluppo insostenibile
potrebbe generare conseguenze
disastrose per il pianeta. Ma
l’Argentina non ha dato al mondo
solo un esempio negativo. Dalla
crisi sono nate interessanti espe-
rienze di solidarietà e autorganiz-
zazione.
Una di queste è il gior nale di
strada di Bueons Aires, che oltre
a fornire un’opportunità di lavoro
per i sempre più numerosi disoc-
cupati, racconta l’esperienze di
autogestione delle tante fabbriche
occupate dagli operai”
“Hecho en Buenos Aires” è una
rivista di strada mensile che raccon-
ta dell’Argentina porteña (ovvero
della capitale) e che viene venduta da
persone carenti di opportunità,
disoccupati da lunga data o clochard
. costo del giornale, 1 peso per il lavo-
Il progetto, finanziato dalla segrete-
ria per lo sviluppo sociale della città,
è nato nel 2000 per costruire una
possibilità di lavoro, e quindi di sala-
rio, per coloro che sempre più
numerosi vivono “ai margini” in un
Buenos Aires
paese in cui il modello economico si
è fatto sempre più escludente.
Il giornale è in realtà solo una parte
del progetto che prevede una serie di
servizi sociali, assistenza medica,
organizzazione di officine creative,
volta a favorire il recupero e a
migliorare la qualità della vita di chi
vive in condizioni di precarietà.
La rivista è indipendente, non
risponde a nessun partito politico né
ad istituzione statale o religiosa e
pubblica articoli su arte, cultura,
spettacoli e di argomento generale.
Tuttavia, per la natura del suo impe-
gno sociale, dà voce soprattutto alle
esperienze di autogestione alternati-
va, produce inchieste sulle condizio-
ni dei lavoratori, realizza interviste
ad esponenti dell’arte e della cultura
legati alla causa dei diritti umani.
I venditori della rivista firmano un
codice di condotta che gli impedisce
di mendicare, di diffondere la rivista
stando sotto l’effetto di alcol o dro-
ghe. I minori non possono svolgere
questa attività, ed il prezzo è fisso:
1,50 pesos, ovvero 50 centesimi il
ro di vendita.
Gli stessi lavoratori sono coinvolti
nella scrittura del giornale e nella
rubrica “giornalismo d’asfalto” rac-
contano le loro storie, pubblicano
Marciapiedi del mondo
“Cambio social”
disegni e poesie; inoltre partecipano
a loro volta attivamente ai corsi di
formazione artistica e creativa e di
alfabetizzazione, si riuniscono in
assemblea periodicamente ed hanno
fra di loro una relazione di solida-
rietà.
Il progetto coinvolge circa 1600 per-
sone, 280 sono i venditori attivi,
40.000 le copie stampate ogni mese:
la sfida è quella di uscire dalla
povertà urbana attraverso l’autoge-
stione e la sperimentazione di una
impresa sociale sostenibile che
ponga al centro come obiettivo il
miglioramento delle condizioni di
vita di chi vive l’esclusione e il disa-
gio economico.
Questa rivista è importante anche
perché parla esplicitamente lo stesso
linguaggio delle numerose organiz-
zazioni sociali (come il movimento
delle imprese recuperate, i movimen-
ti di base nei quartieri e nelle “villas
miserias”, i movimenti piqueteros
dei disoccupati) che negli ultimi anni
sono nate in Argentina come rispo-
sta alla spaventosa crisi economica e
politica.
L’obiettivo è quello di generare
nuovi spazi nella società, mutare la
visione assistenzialista, creare legami
di solidarietà e promuovere l’autoge-
stione: in poche parole quel “cambio
social” che è nell’agenda di tutti i
L’inchiesta del mese
movimenti che puntano ad un muta-
mento profondo del sistema sociale.
Particolare non secondario è che la
rivista è davvero di buona qualità,
interessante nella scelta degli argo-
menti trattati: reportage sulle condi-
zioni di lavoro dei coltivatori di erba
mate, articoli sul consumo critico,
collaborazioni con le varie assemblee
popolari che sono nate nei quartieri
di Buenos Aires e con la radio indi-
pendente FM La Tribu, informazio-
ne sugli spettacoli ed i concerti disse-
minati nella città, connessione con il
Frente de Artistas del Borda, centro
neuropsichiatrico in cui si è costitui-
to un gruppo di artisti che sono
impegnati nella “demanicomializza-
zione” della struttura.
E ancora articoli e notizie dal resto
del mondo attraverso le voci dirette
(come il racconto del fotografo delle
situazioni di conflitto in Palestina o
una intervista al leader polacco Lech
Walesa) ed una riflessione costante
sugli usi politici dell’architettura
urbana e sulle sue modificazioni.
Insomma l’esperienza di questo gior-
nale di strada argentino fa riflettere e
pensare.
Positivo, una volta tanto.
Info
www.hechoenbsas.com/
Fulvia Antonelli
5
L’inchiesta del mese
Marciapiedi del mondo
Berlino
Transito: abitare, vivere, lavorare
“A Berlino, ogni mese vengono
venduti più di 80.000 giornali di
strada in diversi posti di vendita:
metropolitana, ferrovia urbana,
sotterranea, ecc. Al momento, ci
sono tre giornali di strada nella
capitale tedesca: “Motz“, “Die
Stütze”, “Der Strassenfeger”, ma
c’è più collaborazione che con-
correnza. A parlare è Uwe K.
Kunz, caporedattrice di Die
Stütze”.
Da quando esiste il giornale?
Come avete avuto l’idea di crea-
re un gior nale di strada a
Berlino? C’erano degli esempi
internazionali?
“Die Stütze” è stato lanciato sul
mercato nel dicembre del 2000.
Nella primavera 1994 era uscito il
primo giornale di strada berlinese,
Hunni’s Allgemeine Zeitung
(HAZ). HAZ era nato nel corso
dell’iniziativa del teatro dei senza
tetto “Ratten07” ed era una coope-
razione con il giornale di strada di
Paris “Le Reverbere”. Fin ad allora,
a Berlino esistevano almeno due
pubblicazioni che si facevano con-
correnza. Al momento, sono tre i
giornali di strada venduti a Berlino.
“Die Stütze” si ispira a The Big
Issue e altre pubblicazioni come
6
Faktum di Goteborg o Surprise di
Basilea.
Con che periodicità esce Die
Stütze? E’ venduto per strada dei
senza fissa dimora?
Il giornale esce mensilmente con
circa 18.000 esemplari venduti. C’è
una rubrica “O-Ton” (“in perso-
na”) in cui i venditori possono pub-
blicare i loro testi. Il prezzo di
copertina è 1,20 €, i venditori ne
tengono 0,80 €.
Le copie stampate sono 20.000 e di
queste restano invendute solo
2.000.
C’è un solo giornalista in redazione.
Oltre al giornale, avete anche
altri progetti di sostegno per i
senza tetto?
“Die Stütze” ha organizzato in
Bastianstrasse 21 un luogo d’incon-
tro per i senza tetto e altri indigenti,
dove si può mangiare per un picco-
lo contributo. C’è anche un
Internet café con cinque computer,
usarli è gratuito per i senza fissa
dimora e per le persone che ricevo-
no assistenza sociale o statale, ma
anche per i pensionati.
Al momento stiamo lavorando al
progetto “Transit. Wohnen –
Leben – Arbeiten“ (“Transito.
Abitare – Vivere – Lavorare”) . É
un’iniziativa in collaborazione con
l’associazione degli studenti berline-
si. Lo scopo è ricavare 330 alloggi
dalla ristrutturazione di un vecchio
stabile e destinarli a persone in
stato di disagio o in terapia di recu-
pero e a donne che hanno subito
maltrattamenti.
Quali temi vengono trattati nel
vostro giornale?
“Die Stütze“ si considera un tra-
sformatore di temi sociali e politici.
Ci occupiamo molto di progetti di
impegno sociale. Importante è la
persistenza e il futuro dell’insieme
sociale.
Puoi parlarci della situazione dei
senza tetto a Berlino?
A Berlino, ci sono più di 10.000
persone senza fissa dimora. Circa
7.000 persone vivono in dormitori
e circa 4.000 persone vivono preva-
lentemente per strada.
I senza tetto sono prevalentemente
tossicodipendenti e giovani disoc-
cupati. I migranti, invece, di solito
trovano qui a Berlino delle comu-
nità molto forti e includenti e si
muovono raramente nella scena.
Come funziona il sistema sociale
in Germania? Le nuove riforme
e restrizioni del sistema welfare
in Germania hanno un’influenza
visibile sulla situazione dei
senza tetto a Berlino?
La riforma di gennaio ha unito l’as-
sistenza sociale con l’assistenza per
i disoccupati nella legge ALG II
(Arbeitslosengeld II). Questo però
non ha cambiato le cose molto per i
senza tetto e per i beneficiari di
assistenza sociale. La situazione è
differente per i disoccupati. Loro
devono arrangiarsi con meno dena-
ro che nel 2004 e nel frattempo,
aumenta il numero di quelli che
non riescono più a pagare l’affitto.
Berlino ha registrato una forte cre-
scita degli sfratti.
Un senza fissa dimora ha acces-
so ad un’assistenza sanitaria
gratuita?
L’assistenza sanitaria per la popola-
zione povera è organizzata benissi-
mo a Berlino. Penso che Berlino
possa essere un esempio per le altre
città in questo campo.
Info
http://www.die-stuetze.com/
A cura di
Franziska Gerhardt

“New York, per qualcuno è il
cuore dell’Impero, per altri è la
patria della democrazia. Quello
che è certo, è che nella Grande
Mela, come in tutte le metropoli
del mondo, i marciapedi sono
affollati di senza tetto. Ogni mese,
o quasi, Big News, si occupa del-
l’argomento. Il direttore Ron
Grunberg ci spiega in che modo.”
Quando è nato il vostro giornale e
perché avete pensato a un giornale di
strada a New York?
Big News è nato nell’aprile 2000. In con-
trasto con la maggioranza dei giornali di
strada, non abbiamo cominciato dal
nulla. Gestivamo già un dormitorio nel
centro di Manhattan che esisteva da
1989, e abbiamo deciso di andare nel
business di giornali di strada, apprezzan-
do The Big Issue. I cui fondatori erano
nostri amici. Abbiamo seguito la tradi-
zione della rivista newyorkese Street
News, che all’epoca non usciva regolar-
mente.
Con che frequenza uscite e quante
copie vendete? Avete un prezzo di
copertina? Il giornale è diffuso in
strada dagli homeless?
Siamo un giornale mensile, ma franca-
mente non riusciamo ad essere tanto
regolari quanto ci piacerebbe. Adesso
stiamo cambiando la nostra veste grafica,
e con finanziamento in più che abbiamo
richiesto, speriamo di uscire più spesso.
La nostra tiratura è di 15.000 giornali al
mese. I venditori pagano soltanto 25
cents per copia. Speriamo di aumentare
questo prezzo a 50 cents fra un po’ di
tempo. E sì, il nostro giornale è venduto
per strada dai senza tetto – e anche dai
ex-senza tetto. In realtà, da tutti quelli
che ne hanno bisogno.
Chi lavora in redazione, homeless o
giornalisti professionisti?
BIGnews viene pubblicato in modo pro-
fessionale. Il caporedattore e l’assistente
del caporedattore sono professionisti. Lo
è anche il designer. E il tipografo. Gli
articoli per il giornale vengono da un
gruppo misto – molti professionisti, ma
anche alcuni ospiti dei nostri dormitori.
Abbiamo un gruppo di scrittori che si
riunisce una volta alla settimana dai quali
viene molto materiale.
Oltre al giornale siete impegnati in
altre attività di sostegno agli home-
less?
Ne abbiamo molte. Abbiamo partecipa-
to all’Homeless World Cup (www.street-
soccer.org). Abbiamo anche vari eventi
al nostro dormitorio, ad esempio parte-
cipazione di volontari (che organizzano
gruppi d’arte e danno lezioni d’italiano!).
Abbiamo personale di musei che vengo-
no e tengono conferenze e fanno visite
guidate. Inoltre, facciamo tanto lavoro
sociale, essendo anche un dormitorio.
Regolarmente, invitiamo servizi sociali
da tutta la città in modo che possono
parlare con i nostri residenti sulle oppor-
Marciapiedi del mondo
New York
La fetta oscura della
Grande Mela
tunità della loro vita.
Quali sono i temi di maggiore inte-
resse per voi?
Ci occupiamo della condizione degli
espulsi, degli outsider nella società.
Raccontiamo cosa vuol dire essere senza
fissa dimora. Soluzioni. Non ci occupia-
mo tanto di politica, non abbiamo una
posizione particolare. Più “vita reale”.
Storie buone. Scritte bene. Vogliamo
interessare il lettore. Non annoiarlo con
le polemiche.
Qual è situazione in strada a New
York? Quanti sono e chi sono gli
homeless?
La situazione adesso è migliore rispetto a
tanti anni fa. Molta gente non vive più
per strada. Ma ci sono ancora centinaia
che vivono nella metro e per strada.
Quasi 40.000 persone per notte dormo-
no nei dormitori. E molti di più vivono
“sull’orlo”: in case al di sotto dello stan-
dard abitativo o con parenti che non le
vogliono veramente ospitare. Il sindaco
ha dei programmi ambiziosi per risolvere
il fenomeno dei senza fissa dimora.
Nuove case stanno per essere costruite.
Comunque una soluzione è ancora lon-
tana.
Esiste una relazione tra il sistema di
Welfare Stati-Unitese e il fenomeno
della povertà nel vostro paese? Che
tipo di sostegno possono ricevere gli
homeless a New York? Sono i privati
o le istituzioni a fornirglielo? Un
L’inchiesta del mese
homeless può ricevere assistenza
sanitaria gratuita?
A propositi del Welfare, o assistenza
pubblica, devo dire che i pagamenti
regolari a persone che non sono comple-
tamente incapace di lavorare – mettono
queste persone in condizioni di dipen-
denza. Sono spesso necessari – ma non
sempre. Possono essere delle stampelle.
E la natura umana. Ti danno qualcosa
ogni mese. E duro smettere. Perché se
trovi un altro lavoro, o se stai cercando e
hai successo, perdi il sussidio. Poi, se
diventi disoccupato o ti trovi in disagio
sociale di nuovo, devi affrettarti di
nuovo. Per questo, molta gente non si
affanna nel mercato di lavoro.
A New York, ci sono dei contributi
sociali buoni – anzi, così tanti che forse
non esiste uno stimolo fortissimo a ven-
dere un giornale di strada. Puoi ricevere
dei assegni mensili. Dei buoni pranzo.
Assistenza sanitaria gratuita (finché tu
resti abbastanza povero! Altrimenti devi
cominciare a pagare!). i I senza fissa
dimora possono ricevere alloggio gratui-
to e cibo e assistenza sanitaria gratuita
essenziale e naturalmente assistenza
sociale. Tutto questo viene offerto dello
stato. Istituzioni private esistono in tutta
la città per offrire cibo e vestiti.
Info
BIGnewsmag@aol.com
7
L’inchiesta del mese
Marciapiedi del mondo
Parigi
Macadam, parole sul selciato
8
“A Parigi i clochard vendono
Macadam, un giornale scritto da
giornalisti professionisti. Un modo
per tirare avanti, ma anche per rien-
trare in un percorso di recupero. Il
direttore del giornale, infatti, è un
ex senza tetto”
Certi senza tetto a Parigi hanno una
gran classe nei loro cappotti lunghi
tutti bucati, le camicie strappate e i
cappelli da spaventapasseri. Sono i
“clochards” che appartengono al fol-
clore parigino quasi quanto la torre
Eiffel e che i turisti alternativi amano
ancora andare a scovare per farsi il litro
di vino rosso in loro compagnia e per
immortalarsi in qualche foto originale
sotto i ponti della Senna, sulle panchi-
ne dei gran boulevards o, d’inverno, ai
binari del métro. Ma chi sono i veri
“clochards” di Parigi? Ce ne sono dav-
vero dappertutto in città, dai quartieri
più chic della “rive gauche”, attorno a
Saint-Germain-des-Prés, fino ai alle
strade sporche, trasandate e tossiche
del nord – est. E aumentano senza
logica, come un cancro che si sviluppa
inesorabile nel cuore della metropoli. È
un fatto sociale che non si limita affat-
to al cliché dei simpatici ubriaconi e
sfaccendati di mezza età. I senza tetto
parigini sono un’armata di “nuovi
poveri”, perlopiù giovani, inghiottiti da
un’ondata di miseria e rigettati da un
sistema che se ne infischia di occuparsi
di chi che non è più in grado di tenere
il suo ritmo. Generalmente la loro sto-
ria è fatta di una spirale di debiti, disoc-
cupazione, solitudine, malattia e margi-
nalità.
Davanti a un supermercato un ragazzo
vende una rivista, si chiama Macadam. Il
nome indica un tipo di pavimentazio-
ne di pietrisco. Costa 2 euro e funziona
così: il venditore ambulante acquista il
giornale a 1 euro e lo rivende a 2, per-
ciò un euro gli rimane in tasca.
Scegliere questa via può migliorare la
propria condizione. Macadam Journal è
un’associazione senza scopo di lucro
che coinvolge i senza tetto in un pro-
getto, per far guadagnare loro qualche
soldo, e per farli ridiventare qualcuno,
per riprendere una vita più o meno
normale attraverso la vendita di un
“prodotto nobile”. Macadam, infatti, è
un giornale “vero”, diretto da giornali-
sti professionisti e venduto in circa
venti città in Francia, in Belgio e in
Svizzera. Esce ogni mese e propone
dibattiti, inchieste e zoom su argomen-
ti legati al disagio sociale, ma anche let-
ture divertenti, attualità insolite, una
rubrica di “pagine alla moda” sulle
novità al cinema e sul web, i consigli
per tenersi in forma e le parole crocia-
te. Esiste da più di dieci anni e in breve
tempo è diventato il più importante
giornale francofono venduto per la
strada da persone in difficoltà.
La sede sociale si trova a Parigi, dalle
parti della Bastiglia, e il nuovo diretto-
re, Emmanuel Delaunoy, è un ex ven-
ditore divenuto rapidamente responsa-
bile del deposito parigino.
La sua vicenda simboleggia, in un
certo senso, il successo del progetto
Macadam Journal, la cui ambizione è
quella di fornire alle persone precarie
gli strumenti perché possano “ristrut-
turarsi” riavvicinandosi alla vita attiva.
Si tratta, infatti, d’impegnarli in un’a-
zione che li concerne direttamente e
che contribuisce alla difesa della loro
dignità, al loro reinserimento sociale.
Al venditore è lasciata piena autonomia
sia a livello finanziario – vende quanto
vuole – sia a livello organizzativo –
vende dove e quando vuole lui -.
Sarebbe infatti impossibile proporre a
qualcuno che è sulla strada da molto
tempo, a qualcuno che non ha mai
lavorato o che è completamente margi-
nale di andare a lavorare otto ore al
giorno. Macadam, dunque, funziona
come stadio intermedio nel cammino
individuale del senza tetto che intenda
uscire dalla propria situazione e, per le
persone che non sono ormai troppo ai
margini, può significare un periodo di
transizione in attesa di riprendere
un’attività normale. Macadam garantisce
ai propri venditori una copertura socia-
le e tutta una serie di vantaggi e aiuti
per quanto riguarda i pasti, l’abbiglia-
mento e la ricerca di un alloggio, per
esempio. Il giornale dichiara ogni suo
venditore ambulante all’URSSAF (il
nostro INPS e ASL) e paga le quote
sociali in proporzione al numero di
copie che ha venduto in un mese. Tra
l’altro, è proprio su iniziativa di
Macadam che all’URSSAF esiste oggi
uno statuto specifico del venditore
ambulante della stampa che in gergo
amministrativo è chiamato, appunto,
“emendamento Macadam”.
Attualmente la rivista ha 15 sedi asso-
ciative, vende circa 100 mila esemplari
al mese e impiega 700 venditori fissi,
più quelli di passaggio. Sul suo modello
sono nate altre esperienze interessanti,
come quella de L’Itinérant, rivista setti-
manale che funziona secondo lo stesso
principio. Rimane, tuttavia, il problema
della profusione dei giornali di strada
messi sul mercato da dei delinquenti
che sfruttano gli immigrati - soprattut-
to rumeni clandestini - o che si fingo-
no tali, non pagano l’assicurazione
sociale dei venditori e fanno distribuire
della carta straccia senza alcun conte-
nuto.
L’archivio di Macadam Journal è disponi-
bile sul suo sito, dal quale si possono
scaricare i vecchi numeri della rivista.
Info
http://florentlyon.free.fr/
Silvia Mattei

“Dall’altra parte della luna, sulle
strade di Melbourne, ogni due
settimane esce The Big Issue. É
l’edizione australiana del grande
colosso dell’editoria di strada.
Martin Hughes, ci parla della
nascita del giornale, e della situa-
zione degli homeless in città.”
Siamo nati nove anni fa.
Fondamentalmente abbiamo adottato il
modello Big Issue, il giornale di strada
di Londra. In seguito, siamo arrivati in
tutte le maggiori città australiane e
siamo diventati una vera rivista naziona-
le (con tutti problemi e le sfide che con-
seguono).
Con che periodicità uscite e quante
copie vendete? Il giornale ha un
prezzo di copertina?
Pubblichiamo 48 pagine ogni due setti-
mane. Siamo molto contenti di riscon-
trare che nell’ultimo anno sono cresciuti
del 60% il numero delle copie in circo-
lazione e quello dei lettori, rispettiva-
mente 25.000 e 128.000. Questa crescita
include un aumento nel nostro prezzo
di copertina da tre a quattro dollari.
Lo staff di redazione è composto da
cinque professionisti che lavorano sta-
bilmente, due a tempo pieno e tre part
time.
Oltre al giornale, siete impegnati in
altre iniziative di sostegno agli
homeless?
Di recente il progetto più importante è
stato partecipare al Campionato mon-
diale di calcio per homeless. Abbiamo
cominciato ad ottobre del 2005 ed è
stato un grande successo che ha genera-
to un positivo interessamento dei
media.
Quali sono i temi principali di cui
parla The Big Issue?
Cerchiamo di allargarci il più possibile,
senza rischiare di essere vaghi. Metà
giornale è dedicato all’ attualità e a temi
sociali, il resto si occupa di arte e intrat-
tenimento.
Qual è la situazione degli homeless
a Melbourne?
Secondo l’ultimo censimento del 1998
ci sono 105.000 persone senza casa in
Australia, solo a Melbourne sono
35.000. La situazione è molto diversa
rispetto al resto del mondo. Non sono
molti a dormire in strada, o almeno non
sono visibili. Ma c’è tanta gente che vive
in condizioni critiche e emergenziali.
Marciapiedi del mondo
Melbourne
In 35.000 senza casa
Inoltre, il profilo dei nostri diffusori è
leggermente differente, poiché molti di
loro soffrono di disturbi psichici e fisici
oppure hanno handicap mentali. Per
questo non riescono ad avere lavori
regolari.
C’è un nesso tra il problema dell’e-
sclusione social degli aborigeni e la
presenza di homeless sul territorio?
Il nesso esiste ed è forte. Come gruppo,
hanno uno standard di vita terribile
(soprattutto in relazione a salute, educa-
zione e abitazione). Purtroppo, non
abbiamo una relazione forte con la
comunità indigena. Nonostante ci occu-
piamo del problema degli aborigeni sul
nostro giornale, come organizzazione
non lavoriamo abbastanza con la comu-
nità. Al momento abbiamo un solo ven-
ditore indigeno. É un problema che
stiamo focalizzando. Bisogna dire, però,
che la nostra sede è a Melbourne, dove
la comunità indigena è molto piccola.
Le politiche restrittive sull’immigra-
zione messe in atto dall’attuale
governo australiano hanno avuto
qualche effetto sulla presenza di
senza dimora nelle città?
Direi di no, perché tutti i rifugiati che
hanno provato a entrare in Australia
L’inchiesta del mese
sono stati rinchiusi a tempo indetermi-
nato nei centri di detenzione (con
nostra grande vergogna)
C’è un nesso tra lo stato del welfare
australiano e il fenomeno della
povertà nel vostro Paese? Gli home-
less hanno accesso gratuito al siste-
ma sanitario?
I servizi sociali funzionano abbastanza
bene per essere onesti, sebbene il setto-
re pubblico è stato spremuto ogni anno
di più. Così le istituzioni benefiche sono
state spinte a lavorare di più, ma molte
persone sono rimaste fuori dall’assisten-
za pubblica. La mancanza di edilizia
pubblica è probabilmente l’unico gran-
de problema, le liste d’attesa sono di tre
o quattro anni. Gli homeless ricevono
contributi sociali , ma devono arrangiar-
si e impegnarsi molto per non perdere
questo piccolo sostegno. C’è assistenza
sanitaria gratuita per i senza tetto, ma le
risorse non consentono di soddisfare i
bisogni di tutti.
Info
http://www.bigissue.org.au
9
L’inchiesta del mese
Marciapiedi del mondo
Tokio
L’esercito degli esclusi
“Dopo quasi mezzo secolo di
crescita economica a livelli eleva-
ti seguiti al secondo dopoguerra,
agli inizi degli anni ‘90, il
Giappone ha conosciuto una gra-
vissima crisi economica.
Gli sconvolgimenti del sistema
sociale hanno prodotto infiniti
traumi. Migliaia di persone si
sono trovate in strada, senza
lavoro, e senza rispetto. Il pre-
mier Koizumi li ha recentemente
definiti “reietti e inutili”.
Distese di tende di plastica azzurra,
uomini impauriti che si aggirano
come fantasmi in cerca di lattine
vuote da riciclare, attraversando i
parchi pubblici, camminando lungo
gli argini dei fiumi o passando sotto
le gigantesche sopraelevate auto-
stradali e’ praticamente impossibile
non scorgere gli “hoomuresu”, i cit-
tadini nipponici senza fissa dimora.
E’ difficile associare l’immagine del
“Giappone” con quella del “barbo-
ne” , ma gli stereotipi d’altronde
fanno parte del nostro modo di
intuire il mondo che non vediamo.
Quello del Sol Levante non e’ un
10
problema sociale marginale ma una
vera e propria emergenza.
Le cifre parlano di un esercito di
50000 anime, bruscamente estro-
messe dal mercato del lavoro in
seguito alla crisi economica degli
anni ’90, che si aggira nelle megalo-
poli giapponesi.
Quello degli hoomuresu e’ un feno-
meno recente che aggredisce alle
spalle un sistema sociale da sempre
esempio di stabilità ed equilibrio. E
questo potrebbe bastare a spiegare
l’ambigua indifferenza che il resto
della popolazione benestante
mostra nei confronti di questi indi-
vidui, che vengono evitati quanto
piu’ e’ possibile.
Nulla di cui stupirsi dunque se l’ini-
ziativa piu’ importante, da questo
punto di vista, e’ stata presa dal
“The Big Issue Magazine” il giorna-
le di strada britannico pubblicato
anche in Sudafrica, Australia e
Namibia.
L’idea e’ stata quella di allargare la
pubblicazione anche in Giappone
dato l’altissimo numero di senza
fissa dimora in continua crescita
negli ultimi anni.
La versione giapponese del giornale,
“Japan Big Issues”, e’ apparsa per la
prima volta anche a Tokyo e Osaka,
ovvero le citta’ principali, con una
tiratura di 30000 copie vendute tra-
mite 200 diffusori composti perlop-
piu’ da senza tetto che percepiscono
mediamente 120 yen (circa un euro)
per giornale venduto.
I diffusori obbligatoriamente rice-
vono un adeguato indottrinamento
riguardo ai temi trattati nel giornale
e sulla presentazione personale inol-
tre i fornitori autorizzati portano
un tesserino di identificazione.
Tutto questo serve non solo per una
ovvia strategia di marketing per ven-
dere al meglio il prodotto, ma
soprattutto serve da stimolo ai dif-
fusori per relazionarsi con la gente e
per poter trasmettere un messaggio
chiaro, da molti purtroppo ancora
non recepito.
Quella dell’indifferenza, in effetti,
comincia ad essere una vera e pro-
pria piaga.
Molti considerano i senza tetto,
persone colpite da seri disturbi di
natura mentale, in altri termini sono
considerati solo dei “pazzi” agli
sguardi della gente.
Ancora piu’ grave e’ un fenomeno
che sta emergendo ultimamente e
che riguarda un aumento considere-
vole del tasso di violenze di assassi-
ni nei confronti degli hoomuresu.
Nonostante gli allarmi lanciati dalle
varie organizzazioni sociali naziona-
li, la societa’ giapponese, sta raffor-
zando sempre piu’ la sua natura
capitalistica di paese dipendente
dalla grande impresa. Mentre il
Giappone implementa il suo svilup-
po tecnologico, masse di lavoratori
con qualifiche ritenute oramai obso-
lete, affollano i marciapiedi delle
avveniristiche città giapponesi.
Uomini privati di una vita vera nel
loro prossimo futuro.
Peppino Coco
 Dal basso verso l’alto
Rubrica di contributi senza filtro dal mondo altro

A tutti i ragazzi dei dormitori!

e a tutte le persone che attraversano ogni giorno
questa città.

La R e d a z i o n e d i St r a d a è i n g i ro !
Dopo tanti traslochi, tanti guai e altrettante migrazioni abbiamo capito che, in fondo, è inutile legarsi troppo ai
luoghi e alle cose. Il destino ci vuole giramondo e allora noi giriamo, giriamo... Perchè alla fine quello che conta
è ancora una volta la strada. Con le sue puzze e i suoi odori; con il freddo e il caldo che ti asciuga le ossa; con le
facce, gli occhi, le mani di chi vive ogni minuto sulla strada. Ma soprattutto in strada ci sono le menti e le voci di
chi vuole far sentire il proprio pensiero attraverso queste pagine.
La Redazione di Strada lavora in piedi, su una panchina e con il cappotto addosso se necessario ma puoi trovar-
la in questi luoghi. Se hai qualcosa da dire anche tu troviamoci...

Da Piazza Grande a Piazza Maggiore

L’inchiesta di questo mese sui giornali di
strada in qualche modo ci ha ricordato lo
slancio che più di dieci anni fa ci ha portato
dalla strada al progetto di un giornale di stra-
da. Mentre lavoravamo abbiamo deciso di
allestire nel mese di agosto un tavolino
informativo nei pressi di Piazza Maggiore,
un modo per segnalare la presenza di Piazza
Grande. Da questo punto di osservazione
sono venuti fuori molti spunti.

Durante questo agosto bolognese, in piazza

ci siamo sentiti chiedere spesso “Chi è che
finisce per vivere in strada?” La risposta che
abbiamo dato è che tutti siamo in strada,
solo che molti tornano nelle loro case, altri
in strada ci restano, anche a mangiare e dor-
mire. Ci ha colpito molto un incontro del
primo giorno di apertura del banchetto: un
padre di una famiglia numerosa, di otto figli.
Uno di loro purtroppo è morto di tossicodi-
pendenza. “Era il più generoso, ci ha detto
questo babbo bolognese, purtroppo non ha
retto un approccio al lavoro traumatico. Il
suo primo lavoro è stato lo stradino e non
ha retto. Le cattive compagnie hanno fatto il
resto.” Ci ha colpito questa storia di vita per-
ché è proprio al confine fra la vita normale e
la vita di strada.
Ci siamo resi conto di quanto sia importante,
per un giornale come il nostro, presidiare la
strada, viverla e lasciare che lei ti entri dentro
con tutte le sue storture e meraviglie e sco-
prire ad esempio che storture e meraviglie
sulla strada spesso hanno lo stesso volto.
Il punto della riflessione è che la strada per
noi resta il luogo privilegiato per le nostre
riflessioni, un presidio costante, il luogo della
politica fatta discutendo sulle panchine delle
piazze con le persone che i quei luoghi vivo-
no, passeggiano, transitano per far la spesa o
recarsi al lavoro.
Il tavolino informativo è stata un’occasione
per i bolognesi che ci seguono da sempre
per passare direttamente a stringerci la mano
ed un’occasione per chi non ci conosceva
per saper qualcosa della nostra storia.
Vogliamo ringraziare Bologna, che ha dimo-
strato di nuovo un grande affetto e un gran-
de interesse verso Piazza Grande. Molte per-
sone sono state proprio felici di trovarci lì,
per poter parlare, conoscerci e anche aiutar-
ci: ci è stata regalata una roulotte, un compu-
ter portatile e tanto altro.
Chi è passato al tavolo ha portato un pezzo
Foto Il banchetto di Piazza Grande in Piazza Maggiorecapitanato da Stefano
di vita propria, ha chiesto e dato parole.
Qualcuno è ripassato per rimanere e qualcun
altro è poi venuto in sede per offrire la pro-
pria collaborazione. Teresa proveniente dalla
Siberia per fare la collaboratrice domestica,
che ha attraversato mezzo pianeta per trova-
re lavoro, dopo averlo trovato poco dopo si
è ritrovata in strada. Teresa non si è persa
d’animo e ha trovato un altro lavoro. Ci ha
raccontato di come al suo paese vengano
negate le libertà individuali che per noi italia-
ni sono consolidate, del freddo, della
povertà, dell’agricoltura che non conosce
altro che le braccia dei contadini. Uno squar-
cio in un pezzo di mondo che ci piacerebbe
esplorare. Teresa verrà al giornale per rac-
contare la sua storia. Sarà un’occasione per
lei per imparare ad usare il computer, per-
ché come lei stessa dice : “Cosi posso spera-
re di trovare un lavoro migliore e dedicarmi
alla scrittura”.
Rinnoviamo dunque l’invito alla città a cer-
carci per le piazze di Bologna e per gli stand
della Festa dell’Unità a Parco Nord, dove
saremo presenti con il nostro stand. Per
ritrovare lo stesso caloroso abbraccio che
abbiamo sentito questo agosto.
Tempo di bilanci
Stefano, il ciclista senza fissa dimora ha messo radici a Piazza Grande
Questa è l’ultima riflessione da viaggiatore.
I bilanci hanno sempre quel sapore di com-
pitino da bravo ragazzo. Non amo i bravi
ragazzi e non aspiro a nessuna patente di
normalità, ma dato che periodicamente mi
tocca tirare le somme, faccio i mie bilanci
seduto in cantina con una birra in mano, ed
ovviamente non lo dico a nessuno.
A giorni comincerò ad assumere una tera-
pia antiretrovirale per tenere sotto control-
lo l'HIV, il prologo che porta all' AIDS
conclamato.
Gli effetti della terapia pare che non siano
gradevoli, astenia, nausea, modificazioni
del corpo differenti da persona a persona.
Ho parlato con un veterano dell'HIV,dice
che le gambe ed il torace si rinsecchiscono
e ti si gonfia il ventre, ingrassi a vista d'oc-
chio o dimagrisci vistosamente, ad alcune
donne gli si gonfia il petto, ironia del virus
che pare volerti più seducente per potersi
lui stesso riprodurre ed uccidere.
Figlio di troia se dovrò morire morirai con
me.L'ultimo anno l'ho passato in bicicletta,
pedalando a tratti felicemente ed a tratti da
idiota, sono stato la cosa più simile a me
stesso che mi è stato possibile essere e l'ul-
tima immagine che mi resta è quella di uno
Stefano tenero, ironico, maturato, a tratti
ingenuo, ma informato.
Fu proprio la diagnosi di sieropositività a
farmi decidere che era arrivata l'ora di fare
quello che desideravo fare da sempre, il
giro d'Italia in bicicletta in pieno inverno.
E così il novembre scorso, incassata la
pensione di invalidità civile (piccolo privi-
legio della malattia) con relativi arretrati,
ho attrezzato la bicicletta di tutto punto.
Non ho il talento narrativo per raccontare
la bellezza di queste lunghe pedalate fra un
paesino e l'altro attraversando Piemonte,
Lombardia e l'Emilia Romagna, sul mio
viso in questo momento vedreste tutto
quello che con le parole difficilmente è
possibile raccontare.
..........
Il blog di Stefano
http://alkoliker.splinder.com/

Redazione di Strada è a cura di Massimiliano Salvatori

contatti: tel. 051/342328 - mail: massimiliano.salvatori@fastwebnet.it - redazione@piazzagrande.it

11
 Settembre 2005

Festa dell’Unità
Parco Nord
Via Stalingrado, Bologna

A settembre come tutti gli anni Piazza

Grande è presente alla Festa dell’Unità.
Tutti i nostri soci e simpatizzanti sono
invitati a venirci a trovare.

Presso lo stand dell’Associazione è pos-

sibile trovare tutto il materiale relativo
all’Associazione, con informazioni sui
progetti in corso e su quelli futuri.

Ringraziamenti

L’Associazione Amici di Piazza

Grande Onlus ringrazia i
volontari del Servizio Mobile di
Sostegno, Mirko, Mario,
Barbara, Cristian, Martino.

Grazie a loro i nostri diffusori

potranno sfoggiare le nuove
pettorine dell’Associazione.

Un saluto particolare a Barbara,

la più bella fioraia di via
Battindarno.

Con affetto e simpatia

Associazione Amici di
Piazza Grande Onlus

15 luglio 2005

Benvenuta Luce!!

La famiglia Piazza Grande si

allarga.

La mattina del 15 luglio, alle

10 e 30, è nata Luce
Macchiavelli. Due chili e
nove di piccola attrice teatrale

In attesa di vederla sui nostri

palchi, tanti tanti complimen-
ti a Massimo e Tania!!

12

La Scuola di Teatro Louis Jouvet
La Scuola di Teatro Louis Jouvet nasce
dall'esigenza di ricercare un metodo di
insegnamento teatrale che unisca la tra-
dizione alle moderne concezioni sulla
costruzione del personaggio.
Uno studio d'artigianato d'attore che
partendo dalla Commedia dell'arte,
attraverso il melò, ci conduce alla
costruzione delle quattro variabili da cui
nasce il personaggio: corpo, voce, pen-
siero e sentimenti. Da questa ricerca è
nato un metodo che prende spunto
dalle teorie più interessanti sulla costru-
zione del personaggio (Stanislawski,
Copeau, Jouvet) e nello stesso tempo
sviluppa le possibilità fisiche partendo
dall'iconografia classica di Commedia
dell'Arte e Melò.
Si scoprono in questo modo dei paralle-
li interessanti che per mettono di
costruire delle linee di continuità del
lavoro sul corpo nei secoli. Il corpo del-
l'attore nel nostro metodo è lo strumen-
to principale da sviluppare se si voglio-
no trasmettere le emozioni che sono,
secondo noi ,alla base del rapporto arti-
stico con il pubblico.
Il nostro studio espressivo mantiene
fisso lo studio delle fasce corporee
secondo il metodo Decroux dopodiché
l'allenamento del corpo va in tre dire-
zioni: il corpo mimico, il corpo panto-
mimico e il corpo grottesco. Come
nostro uso facciamo derivare la recita-
zione e le sue componenti dallo studio
del corpo scenico cioè il corpo del per-
sonaggio che va a costruire una base
in cui innestiamo i sentimenti , quindi
attraverso l'analisi del testo ricaviamo le
immagini che sono alla base del pensie-
ro in generale ma soprattutto di quello
teatrale. Da questo corpo scenico rica-
viamo una voce che lo completi che
renda l'attore personaggio. A questo
aggiungiamo un lavoro intellettuale di
La Fraternal Compagnia di Piazza Grande
presenta
analisi del testo, delle circostanze, dei
personaggi e degli ambienti, che ci per-
mette di completare finalmente il
nostro personaggio.
Durata
La Scuola è biennale, il primo corso
parte a ottobre 2005 per concludersi
alla fine di maggio del 2006, con un sag-
gio su un testo di un autore rappresen-
tativo dei quattro secoli (1500-1900) di
cui si occupa la scuola stessa. P
La Scuola si rivolge a chi vuole fare l'at-
tore professionista o a chi semplice-
mente è interessato al teatro, in tutte le
sue forme. Il programma è studiato in
modo da accontentare le diverse esigen-
ze.
Come funziona
La scuola si articola in due anni di stu-
dio il 1°corso (2005-2006) durerà da
ottobre a giugno per una lezione setti-
manale il primo incontro di presenta-
zione è fissato per lunedì 31 ottobre. In
questo primo anno oltre agli incontri
fissi saranno organizzati quattro stage
legata al progetto "Arlecchino grigio"
che porterà a Bologna quattro dei
migliori insegnanti di Commedia
dell'Arte e costruzione della maschera.
Altri 2 stage da definire andranno ad
integrare il programma.
Gli allievi della scuola accederanno a
tutti gli stage gratuitamente
Come si accede al 2° anno
In primo luogo è necessario frequentare
il primo anno senza fare più di quattro
assenze.
Chi frequenterà tutti gli stage passerà di
diritto al secondo anno.
Chi non frequenterà gli stage sarà giudi-
cato in base al rendimento che mostrerà
nel preparare il saggio finale, che diven-
terà quindi una sorta di esame.
Foto. Uno spettacolo della Fraternal Compagnia. Foto di Antonio Dercenno
Il saggio ¨Pantomima di un testo
Il saggio finale sarà deciso insieme agli
allievi-attori sulla base degli interessi -Il corpo grottesco-
sviluppati durante l'anno. Sarà pubblico ¨Le maschere e i corpi degli animali.
e sarà rappresentato in un teatro di ¨Le camminate
Bologna. ¨Elementi di acrobatica
¨La mezza maschera
Il Diploma ¨Lazzi fisici
Alla fine dei due anni lo studente conse- ¨Studio dell'iconografia teatrale del
guirà un diploma, e gli più saranno for- medioevo
niti indirizzi e date di provini teatrali e
cinematografici. Alcuni potranno entra- -Recitazione e Regia Scenica -
re a far parte stabilmente della ¨La respirazione
Fraternal Compagnia ¨I timbri vocali
¨L'analisi del testo
Il programma 2005-2006-2006/2007 ¨Il linguaggio dei sentimenti
¨Il corpo scenico
- La Commedia dell'arte- ¨L'azione scenica
¨I contrasti, i lazzi della Commedia del- ¨Il linguaggio del pensiero: le immagini
l'arte, ¨Ambiente e circostanze
¨lo spostamento di genere, l Elementi di regia scenica
¨e caratterizzazioni,
¨il tormentone,
¨i tempi comici, Scuola Teatro Louis Jouvet
¨l'espressività e il corpo grottesco,
¨il grammelot. Iscrizioni
-Corpo mimico-. La Scuola di Teatro Louis Jouvet è aper-
¨Divisione del corpo in fasce corporee e ta a tutti gli interessati.
relativi esercizi per lo sviluppo delle Le iscrizioni saranno effettuate tramite
fasce un colloquio con gli insegnanti che avrà
¨Studio sui volumi e sulle densità del luogo tra il 1° settembre e il 31 ottobre.
gesto mimico.Uso della maschera neu-
tra
¨Studi sull'espressività delle fasce corpo- Per iscrizioni scrivere o telefonare.
ree.
¨Studio dell'iconografia del '900 Massimo
Esercizi di improvvisazione personali Cell 3387915105
con e senza maschera neutra . Tel 051.342328
Il corpo pantomimico -
¨Gesti piccoli e gesti grandi: la visibilità Web
¨del gesto. info@fraternalcompagnia.it
¨Studio sui sentimenti: come li chiamia- http://www.fraternalcompagnia.it
mo? da dove li prendiamo?
¨La maschera neutra improvvisazioni di
gruppo su situazioni.
¨Coreografie di sentimenti
¨Studio dell'iconografia classica
13
 Le attività
L'Associazione Amici di Piazza Grande è il luogo in cui i cittadini svantaggiati si organizzano per risolvere i propri
problemi, per mettere assieme capacità e idee, per costruire occasioni di reddito, per affrontare il problema della abita-
zione, per migliorare le prestazione dei servizi della città e per autogestirsi. L’Associazione, in oltre dieci anni di vita
ha dato impulso ad una progettualità ricca di iniziative. Attualmente tra le attività di Piazza Grande ci sono il giornale,
il BiciCentro, la Sartoria, il Servizio Mobile di Sostegno e lo Sportello di Avvocato di Strada.

Via Antonio Di Vincenzo 26/F (BO)

Tel e Fax
051 372 223 - 051 4158 361

Sito web: www.cooplastrada.it

Mail:info@cooplastrada.it

14

Fare Mondi
La Cooperativa Fare Mondi
affonda le radici nel percorso associativo
degli aderenti all’Associazione
Amici di Piazza Grande Onlus.
“Ritiriamo i vostri vecchi computer
e pensiamo noi al loro riutilizzo
Sgomberiamo il solaio, la cantina
Forniamo un servizio per piccoli trasporti,
pulizia stabili e piccoli lavori di manutenzione”
Riutilizzo ecologico di carta, vetro, legno, residui
metallici, residui di fibre naturali; Piccoli sgomberi di cantine, solai. Pulizie.
Lavorazioni manuali d’assemblaggio. Assemblaggi meccanici ed elettrici.
telefoni: 380.3585605
347.1867228
348.3149643
349.8506055
mail: faremondi@piazzagrande.it
38938045524
Il BiciCentro
E’ attivo il ser vizio a domicilio
per le riparazione di biciclette.
Se non potete portarle in offici-
na, con un contributo di 5euro,
veniamo a casa vostra e le ripa-
riamo se si tratta di inter venti
elementari ( fili, freni, luci,
copertoni, camera d’aria).
Per i casi gravi, le pazienti a due
ruote saranno portate d’urgenza
in officina per completare il
lavoro.
tel. 333-2800909
bicicentro@piazzagrande.it
Mostra di grafica e scultura
L’artista Nino Beghelli metterà all’asta le proprie
opere
dal 30 settembre al 10 ottobre 2005.
Il ricavato delle vendite sarà devoluto
all’Associazione Amici di Piazza Grande Onlus e
alla
U.I.L.D.F (Unione Italiana
lotta alla distrofia muscolare).
L’asta si terrà presso la Sala Silentiun
in Vicolo Bolognetti 2 - Bologna
Con il Patrocinio del Quartiere San Vitale
15
 NUMERI E INDIRIZZI UTILI
ASCOLTO
Servizio Sociale Adulti Via
Sabatucci, 2 ricevimento Assistenti Sociali ed
Educatori Professionali. Lunedì, Mercoledì,
Venerdì, Sabato dalle 9:00 alle 13:00 Martedì e
Giovedì dalle 14: alle 17:00 Bus 20 – 37
tel. 051/245156
Punto d’ascolto e indirizzo 1° binario stazione
centrale dal Lunedì al Sabato 9:00 alle 12:00 e
dalle 15:00 alle 18:30. Solo con appuntamento.
tel. 051/244044
Centro ascolto italiani della Caritas Via S.
Caterina, 8 Lunedì, Martedì, Giovedì, Venerdì
dalle 9:00 alle 11:30 Giovedì 14:00/16:00 Bus
20-32-33-37 tel. 051/6448186
Primo Aiuto Dimissioni Carcere Centro G.
Venezian Via Solferino, 7 Venerdì mattina
tel. 051/582443
L.I.L.A. in caso di esito positivo Via Agucchi,
290/a Lunedì dalle 16:30 alle 20:00 Martedì al
Venerdì dalle 10:30 alle 14:00 Bus 13-18-92
tel. 051/6347644
Telefono Verde AIDS Per informazioni e pre-
notazioni del test HIV in modo anonimo e gra-
tuito. Lunedì 9.00-13.00 e 1.00-19.00
da Martedì a Venerdì: 15.00-19.00
Tel. 800.856080 www.telefonoaids.it
HELP LINE hiv/aids ANLAIDS: risponde
dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 20 su test,
terapie, orientamento e ascolto.
Tel. 051/4210817
Casa Delle Donne per non subire violenza
Via dell'Oro, 3 - 40124 Bologna, Fax 051-
3399498 Tel. 051/333173
Centro di Aiuto per la Libertà dalla
Violenza Via dei Poeti, 4 Lunedì al Venerdì
dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00
tel. 051/2960721 Reperibilità notturna e
festivi 333-4721541 Per Donne.
Centro d’ascolto immigrati della Caritas Via
Rialto, 7/2 Lunedì Giovedì dalle 9:00 alle
11:00 Martedì dalle 15:00 alle 17:00 Navetta
50 I colloqui per l’accesso alle mense si svol-
gono martedì (ore 15-17) e venerdì (9-11)
tel. 051/235358 Stranieri
Sportello Sociale e delle Opportunità Via del
Porto, 15/b dal Lunedì al Sabato dalle 9:30 alle
16:30. Tel. 051/523494
Telefono Viola (abusi in campo Psichiatrico)
tutti i giorni feriali dalle 19:00 alle 21:00
tel. 051/342000
Servizio Immigrati, profughi e nomadi Solo
extracomunitari con permesso di soggiorno Via
Drapperie, 6 Lunedì dalle 9:00 alle 13:00
Martedì e Giovedì dalle 15:00 alle 18:00
Sabato dalle 9:00 alle 13:00 tel. 051/6564611
Centro lavoratori stranieri - CGIL Bologna
Via Marconi 69/d Bologna, tel. 051 6087190
Volontari di varie comunità straniere sono a
disposizione per parlare nella tua lingua di
qualsiasi problema riguardante l’impiego, la
sanatoria, i contributi INPS ecc.
S.O.S. Donna - Linea telefonica contro la vio-
lenza. Lun - mart - ven, h. 20/23, giov
h.15.30/17.30. Segreteria sempre attiva, tel.
051.434345. N° verde 80045009
Centro San Petronio,
Via Santa Caterina 8, Bus 20, 32, 33, 051 6448015
Uomini italiani: lun 14.30 - 15.30 , con pre-
notazione al lun dalle 9 alle 11
Uomini stranieri: mart 14.30
LAVARSI
- 15.30 , con prenotazione al
lun dalle 9 alle 11
Donne: giov, 14.30 - 15.30 , con prenotazione
al martedi mattina
Centro Multifunzionale Beltrame:
Uomini: giov 10.30 - 12.30 con prenotazione
nei giorni precedenti
Donne: lun 10.30 - 12.30 con prenotazione
nei giorni precedenti
LAVANDERIA
Rifugio notturno della Solidarietà Via del
Gomito, 22/2 lun. – ven. 15:00 – 18:30
tel. 051/324285 Bus 25 (capolinea)
Lavanderie a gettoni Via S. Donato 4b/c; Via
Saragozza 34°/b; Viale Oriani, 12; Via Petroni,
38; Via Corticella, 90; Via Saragozza, 41
16
MANGIARE
Opera dei poveri delle Suore di S. Elisabetta,
Via Nosadella 32 lun. - sab. dalle 8:30 alle 9:00
(colazione).
Chiesa dei poveri, via Zamboni (colazione),
solo dom. ore 9:00
Antoniano, Via Guinizzelli, 3 ore 11:30 pran-
zo, bus 33, tel. 051/346756 Aperto a tutti
Parrocchia Cuore Immacolato, Via Mameli
5, martedì dalle 10:00 alle 12:00 e venerdì dalle
15:30 alle 17:30 (sportina cibo). Bus 13,
tel. 051/400201
Mensa della Fraternità della Caritas Via S.
Caterina 8 Tutti i giorni alle 18:00 t e l .
051/6448015 (si accede attraverso il centro
d’ascolto italiani e il centro d’ascolto stranieri).
Parrocchia San Girolamo dell’Arcoveggio
Via Fioravanti 137 tutti i giorni sportina cibo
Bus 11/c tel. 051/356477
Parrocchia Santa Maria della Misericordia
Piazza Porta di Castiglione, 4 Sabato alle 8:00
distribuzione numero per sportina genere ali-
mentari dalle 9:30 alle 11:00, Bus 30-32-33
tel. 051/332755
Parrocchia Santa Maria Maddalena Via
Zamboni, 47 Tutti i giorni dalle 9:00 alle 12:00
e dalle 17:00 alle 19:00 alimenti da cucinare
tel. 051/244060
Parrocchia Sacro Cuore Via Matteotti, 25 da
Lunedì a Venerdì dalle 9:00 alle 12:00 e dalle
15:00 alle 17:30 sportina Bus 10-11-25-27-35
tel. 051/364801
Parrocchia San Giuseppe lavoratore Via
Marziale, 7 Giovedì dalle 14:30 alle 17:30
sportina cibo Bus 27 a b c 95-97-98
tel. 051/322288
Centro Diurno Via del Porto, 15/c Tutti i gior-
ni dell’anno dalle 12:30 alle 18:00 (si accede
attraverso il Servizio Sociale Adulti).
tel. 051/521704
Emergenza Freddo dalle 18:30 alle 19:15
Link, dalle 19:30 alle 20:15 Montagnola.
Opera “Sorelle dei Poveri”
via S. Stefano 50 viene offerta la colazione alle
8,30 e la distribuzione di indumenti un giorno
alla settimana.
UNITA’ D’AIUTO
Distribuzione caffè, succhi,
biscotti, scambio siringhe, pre-
servativi, relazione e aggancio
dalle 16:00 alle 17:45zona uni-
versitaria dalle 18:00 alle 19:00
zona stazione (inps) dalle
19:15 alle 20:15 Carracci.
DORMIRE
Casa del riposo notturno Madre Teresa di
Calcutta Viale Lenin, 20 aperto dalle 19:00
alle 24:00 Bus 14-34-37 tel. 051/531742 Si
accede dai servizi sociali.
Casa del riposo notturno Via Lombardia, 36
aperto dalle 19:00 alle 24:00 Bus 27-36
tel. 051/493923 Si accede attraverso i servizi
sociali.
Centro Beltrame (Servizio Sociale Adulti) Via
Sabatucci, 2 aperto 24h/24h Bus 20-37
tel. 051/245156 Si accede dal servizio sociale
adulti.
Casa del riposo notturno Via Carracci 69/2
aperto dalle 20:00 alle 24:00 Si accede tramite
lo Sportello sociale e delle opportunità di Via
del Porto, 15
Opera Padre Marella Via del Lavoro, 13 dalle
9:00 alle 12:00 tel. 051/244345
L’isola che non c’è Via Dell’industria aperta
24h/24h Bus 14 Si accede dalla strada.
Rifugio Notturno della Solidarietà Via del
Gomito, 22/2 aperto dal Lunedì al Venerdì
dalle 15:00 alle 23:00 Sabato dalle 17:00 alle
23:00 Domenica dalle 19:00 alle 23:00 Bus 25
(capolinea) tel. 051/324285
Piazza Grande è
anche on line
CURARSI www.piazzagrande.it
Poliambulatorio Biavati
Strada Maggiore, 13 (ingresso
“Dal sito web è possibile iscriversi alla
da vicolo Alemagna 21) Tutti i giorni dalle
17:30 alle 19:00 Bus 14-27 newsletter per ottenere tutte le notizie e
tel. 051/226310,
051/226310 assistenza medica gratuita gli aggiornamenti riguardanti le attività
per i Senza Fissa Dimora.
Pronto Soccorso Sociale Quadrifoglio Via dell’Associazione. Per contribuire diret-
Cabaletta, 5 aperta 24h/24h Struttura domicilia- tamente, inoltre, è possibile effettuare
re a bassa soglia d’accesso per tossicodipen-
donazioni tramite carta di credito”
denti. Si accede tramite l’unità mobile.
Pronto Soccorso Sociale Pettirosso Via de
Matuiani, 1 aperta 24h/24h Struttura domicilia-
re a bassa soglia d’accesso per tossicodipen-
denti. Si accede tramite l’unità mobile. le Mail
Sokos Via de Castagnoli, 10 segreteria@piazzagrande.it
tel. 051/2869294 direzione@piazzagrande.it
lunedì 16.30 - 19.00
mercoledì 16.00 - 19.00 redazione@piazzagrande.it
sabato 9.00 - 11.00 avvocatodistrada@piazzagrande.it
(assistenza medica gratuita per SFD e tossico-
dipendenti)
sartoria@piazzagrande.it
Alcolisti Anonimi tel. 0335/8202228 Gruppi bicicentro@piazzagrande.it
auto-aiuto info@piazzagrande.it
Narcotici Anonimi tel. 051/6344342 Gruppi
auto-aiuto
Croce Rossa Italiana Via del Cane, 9
tel. 051/581858 dal Lunedì al Venerdì dalle
9:00 alle 11:00 Servizio Infermieristico su pre-
sentazione di ricetta medica.
VESTIRSI
Parrocchia S. Egidio Via S. Donato, 38 da
lun. a sab. dalle 9:00 alle 10:00 e dalle 16:00
alle 17:00 (è richiesto un piccolo contributo
economico per i vestiti) Bus 18-20-37-93
tel. 051/244090
Opera San Domenico Piazza San Domenico
5/2 Lunedì e Giovedì dalle 8:30 alle 11:00 Bus A B B O N A M E N T I
13-11-86 tel. 051/226170
Parrocchia San Giuseppe lavoratore Via
Marziale, 7 Giovedì dalle 14:30 alle 17:30 Bus Per abbonarsi fare un versamento
27 a b c 95-97-98 tel. 051/322288
Parrocchia Santa Maria Assunta Via Emilio sul c/c Conto Bancoposta
Lepido, 58 Martedì dalle 14:30 alle 17:30 Bus I nte s ta z io n e: As sociazione
13-86 tel. 051/405741
Parrocchia Cuore Immacolato di Maria Via
Amici di Piazza Grande ONLUS
Mameli, 5 Mercoledì dalle 9:00 alle 11:00 (è N° C/C: 54400320
richiesto un piccolo contributo economico) Bus
13 tel. 051/400201
ABI: 07601
Parrocchia San Giuseppe Cottolengo Via CAB: 02400
Marzabotto, 12 tel. 051/435119 Giovedì dalle
16:00 alle 18:00 Bus 19-35-38
CIN. S
Causale:
Chiesa San Girolamo dell’Arcoveggio Via
Fioravanti, 137 Sabato dalle 16:00 alle 17:00
"Abbonamento giornale".
Bus 11/c tel. 051/356477
Potete anche telefonare allo 051
Antoniano Via Guinizelli, 3 Escluso il Martedì
dalle 9:00 alle 17:00 (è richiesto un piccolo
342328 dalle 9.00 alle 13.00 alla
contributo economico) Bus 33
tel. 051/346756 Redazione del giornale.
Parrocchia San Bartolomeo Via Beverara, 88 Per i privati la quota indicativa di
Mercoledì dalle 14:00 alle 18:00 Bus 11
tel. 051/6345431 s o tto s c riz io n e è d i 3 1 e u r o
annui. Per enti, biblioteche e
associazioni 51 eur o Per l'estero
103 eur o
ASSISTENZA
LEGALE
Associazione Amici di Piazza Grande Onlus
Via Libia, 69
tel. 051-397971
Rifugio Notturno della Solidarietà Via del
Gomito, 22/2 1° e 3° Lunedì del mese dalle
18:00 alle 19:30 tel. 051/324285