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CORRIERE DELLA SERA Den 15-01-2013 16 Foato 1 Terrorismo Ex contadino, fu tra i primi ad aderire alle Br. E scomparso per un attacco di cuore Le lettere, i nastri, la cella di Moro I misteri (veri e presunti) di Gallinari Trovato morto nella sua auto il carceriere dello statista de ‘Emorto per via diun cuore malan- ato che Faveva fatto uscire di galera € faceva le bize anche quando iui si considerava ancora un combattente. ‘Nel cunioli dela prigione di Rebib- bia in cui — nel 1987, insieme a al- ‘ti detenuti — tentava di scavare un ‘tunnel per evadere, git investigator: ‘rovarono le seatole dele medicine che prendeva Prospero Galinat,bri- ‘gatista della prima ora e careriere di ‘Aldo Moro, la vitima pi itutre ‘gificativa del terrorism italiano. morto jeri mattina, a 62 anni ‘compiutiil 1° gennato, appena usc ‘0 di casa, a bordo del'auto che usa- va per andare al lavoro. Ec’ chiritie- ne che si sia portato dietro alcuni ei misteri mai svelat. Soprat- tutto sul rapimento e Yomi- Cidio di Moro, che nella pi rmavera del 1978 deviarono il corso della storia repubblica- na. La mattina del 16 marzo 4i trentacingue anni fa Gali- nari partecipd allo sterminio ei cinque uomini della scorta . Quin- dianche da lui, Invita, prima da militante e poi da x, Gallinari ha sempre sostenuto che non ci sono mister su quella vi- cenda, almeno sul fronte brigatista «Moro fu rapito da dieci persone; operai student, precar, un assisten te sociale, un artigiano, un contadi- no:io». Lo diceva muovendo le gran- i mani che avevano afferato prima Ja zappa, poi i prodotti della presse in fabbrica e quind pistole e mitra- sliette, in nome di una rivoluzione comunista che per Ini — cresciuto nel mito della Resistenza tradita tra ‘mandato nelle osteriee nelle sezioni el Pei di quelle parti —era a prose ccuzione ideale della guerra partigia- na. Anche perché in mezzo, tralaLi- berazione e la lotta armata, 'erano statii mot del 1960, imort della sua Reggio kmilae di alte cit una sto- ria che sembrava mai interrota, in cai Tui sera butato a capofito, con Ja genuinitae la testardaggine delle sue origini. Uccidendo e rischiando i essere ucciso: nel "79 fu arrestato (@opo un‘evasione riuscita) in una sparatora in cu resto gravemente fe- mito. Un mese prima di fare fuoco sulla scorta di Moro, a Roma, il 14 febbra~ fo 1978, uccise il magistrato Ric do Palma, dirigente degli istitut di pena. La sua prima vittima. Nelfau- ‘obiografia inttolata, non a caso, Un contadino nella metropol, descrsse cosi quel momento: «ll compagno Incaricato di ‘trovain: coltd emotiva. Spetta ame interve ze. Anche questa volta non é Ia pro- fessionaiti ma la concentrazione to- tale in cut sono immerso a darmi ia freddezza ela determinazione direa- sie allimprevisto. La paura, i conti om se stessi di fronte acerte scete € Aecisioni, sono tutte cose che, in mea pian ae do dello stomaco per andare oltre». come se, nel momento i spiega- re come divent® un assassino, lex bt Gallina avesse fatto ricorso alta stes- sa fredderza scoperta mentre ammaz- ‘ava un womo rdotto a simboto, un nemico o un ostacolo da rimuovere sulla strada del eprocesso rivoluzio- nario». Econ la stessafreddezz, nel 1988, dichiard chiusa la fase deli lot- ta armata per «riportare Ia lotta sul terreno politico, al flanco di atr mo- vimenti di massa Brano passat dieci anni dalfomicidio di Moro, venti dai primi tumuli, Davanti ai magistrati hon aveva ammesso responsabilitd personal o dial, né accusato nessu- ‘no. Mai pentito né dissociato, non pitt iriducibile. Solo sconfitto: «Ab- Diamo perso». Giovanni Biancont Raeagiio,

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