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la rosa necessaria Rivista di poesia 5 To sono la rosa; incanto laria, tremo sulle spine; selvaggia mi tiene il pianto d'inverno tra acute brine. Laman, che in Dicembre mi coglie la cruda mia vita discioglie. lo, prigioniera del gelo, qui giaccio sul tetro banco, purpurea confitta allo stelo che si ripiega gia stanco... C. Betoechi Supplemento al n.20 de L'ALTRITALIA Aprile 1994 £.2.500 editoriale Sachsenhausen Luigi Pintor ha intitolato il suo libro di memorie Servabo (Bollati-Boringhieri, 1991), futuro d'un verbo latino «che pud voler dire conserverd, ter in sérbo, tend fede, o anche servird, sard utile». In un periodo dominato dalla volonta di dimenticare ef sembra necessa. rio questo richiamo, Non a polemiche giornalistiche stiamo assistendo in questi mesi, ma alla progettazione di un futuro che per giustificarsi ha bisogno di una determinata lettura del passato prossimo, Anche la poesia, per come Ia intendiamo noi, si riconosce in quel monito; conservare ed essere utile, E alta poesia ci & parso il film di Spielberg Schindler's list che per una volta ha messo una possente machina spettacolare al servizio di una giusta causa, Ognuno di noi ha da riscoprire radici, ha da fare scelte dolorose, Net vero anno zero Meno male lui disse, il pit festante: che meno male c'erano tutti. Tutti alle Case dei Sassoni - rifacendo la conta, Mai stato in Sachsenhausen? Mai stato, ‘A mangiare ginocchio di porco? Mai stato, Ma certo, alle case dei Sassoni. Alle Case dei Sassoni, in Sachsenhausen, cosa c't di strano? ‘Ma quante Sachsenhausen in Germania, quante case. Dei Sassoni, dice rassicurante caso mai svicolasse tra le nebbic un‘ombra di recluso nel suo gabbano. No non ¢'ero mai stato in Sachsenhausen, E gli altri allora - mi legge nel pensiero - quegli altri carponi fuori da Stalingrado mummie di gid soldati dentro quel sole di sciagura fermo sui loro anni aquilonari...dopo tanti anni non ¢ la stessat cosa? Tutto ingoiano le nuove belve, tutto - si mangiano cuore e memoria queste belye onnivore. A balzi nel chiaro di luna si infilano in un night. (Vittorio Sereni, Gli strumenté umani, Einaudi, 1975, p.78) Sachsenhasen: ® il nome di un quartiere di Francoforte sul Meno; ma anche di wna localiti. una ventina dichilometri da Berlino neti quale, git nel"$3, fu allestito il primo campo di concentramento nazista. Luca Rando e Nicola Sguera Sommario Editoriale Sachsenhausen Proposte L’ideologia di Umberto Saba attraversole hee femminili del Canzoniere di Caterina Cruciani ... -2 Rilke ¢ le sue Letfere a un giovane poeta di Marco Cardinali .. Suet la inn dil Eitan di Antonio Romano .. Invito alla lettura Ottiero al supermarket di Ciro Di Maria. Nel nome dell’amore: Nazim Hikmet di Tiziana Antomilli ....csessesessereeenee Speciale Nyman, o dei suoni aperimetrali di Vincenzo Pellegrini La finitezza dell'infinito di Giovanni Rossetti ‘Appunti Variabili Circostanze e cronachette di Rito Martignetti . La poesia Ja rosa necessaria Rivista di poesia - Annol - aprile 1994-N.5 Sopplemenio i 20deL"ALTRATALIA Comitato di redazione:, Rito Mantigneti, Reasella Mazzeo, Luca Rando, Giovanai Rosset, Nicola Spuem Progetto grafico; Luca Rando Kedazione: Cir. 5, Cumano, | - $2100 Bencvenvo - “Tel, O624/31483 Fax 082424078 Luca Giordano, 4 - 82100 Benevento - Tel. 0824/316153 Stampa: Grafica Méllsi LALTRITALIA Direttore responsabile: Carmelo Laciano ‘Redazione: Maurizio Calandro, MarioCecere, Luigi Lanni, Pino Mauriello, Roberto Paolo, Gabriele Rame ‘Aut. Tribunale di Benevento mE67190 det 6112190 Properle L'ideologia di Umberto Saba attraverso le figure femminili del Canzoniere Tonon credo alla donna. Alewn insu son le facto, se dico he se I"uomo ha un nemico guesto® ancora la danna (ou) Uns donna, una ben piscola coxa, tna cosa - io miot~iantomesehina: ‘una-donaa, un nonnull. Non é difficile evidenziare i personaggi, le tematiche pil importanti della poesia sabiana: gli animali, il paesaggio triestino @ Ja sua vitalitt, i fanciulli, le donne. Quest’ ul- tima, se facciamo riferimento ai pochi versi ‘che aprono quest’articola, sembrano essere schiacciate da un pesante giudizio misogi- no. Eppure anche i nostri ricordi scolastici rievocano una delle pitt belle liriche dedica- te ad una donna, A mia moglie, che lo stesso Saba defini «i! pid) bel complimento» che un poeta poteva rivolgere alla sua donna, alla moglic Lina. Nel Canzoniere Ja figura femminile ha infatti un conflittuale peso, di amore e odio, diammirazione e di ripulsa, conffitto che sca- turisce da precise motivazioni hiografiche e iniellettuali. Proveremo a tracciarne gli ele- menti pidevidenti. ‘Le figure femminili sabiane possono este- redivise in due gruppi distinti, che fanno.capo a due personagei principali; il gruppo delle donne adulie (rappresentaty per lo pit dalla madre Rachele, ¢ in minor misura da Lina, la moglic), ¢ il gruppo delle fanciulle, le adole- scenti che popolano diverse raccolte, tra cui ricordiamo Case leggere e vaganti (1920), L'amorosa spina (1920), Fanciulle (1925). E tra Je fanciulle sabiane ricordiamo Chiaretta ‘Morpurgo, quella maggiormente cantata dal poeta, non perché pid importante (in quanto ‘esse sono {utte «simili un poco»), ma perché di Caterina Cruciani fu effettivamentela pid vicina al poeta in qua- Lita di commessa della libreria antiquaria a Ti esie del poeta. Perché queste divisioni cosi nette, che suonano cost spiacevoli al lettore di Saba, poeta della semplicita vitale, della elementatith delle passioni? In realt& questa seansione appare evidente, anche a chi si avvicina per Ia prima volta al suo corpus poetico. La donna adulta in Saba ® sempre assimilabile alla figura materna, la madre dalla «marmorea faccia», una donna peren- nemente malinconica ¢ inacerbita contro la vita, contro gli uomini: Rachele Coen fu in- faiti abbandonata dal marito, poco dopo le nozze, con in grembo ancora il piccolo Umberto. Ella cercd di imporreal figlio un mo- dello comportamentale il pit possibile diver- so da quello del!” vomo adulto che l’ha tradita, Mio padre & stato per me !”'assassino” fino ai vent’anni che I’ho conosciuto. Lal Eglicra gaio¢ leggero; mia madre tutti sentiva della vita i pesi. Dimano ei gli sfugei come un pallone. «Non somigliare - ammoniva -a two padres. (Autobiografia, 3) Nella poesia sabianaé inevitabile fare rife~ rimento alla sua biografia, tanto ¢ evidente e determinante per la comprensione delle lirich. In una lettera a Noma Baldi del 1955, Saba afffermava che sua «madre non era ignobile: ma non sapeva vivere, né lasciar vivere gli altri». Ed effettivamente non lasciava vivere i figlio, ne reprimeva ogni istinto gioioso ¢ vi- tale, colei che gli pone «a guardia, iftimore», e che al posto delle ninne-nanne impone le litanie dei suoi moniti, rendendo equivalente Vombra del marito a quella del dolore ¢ della ‘Anche Ie relazioni interpersonal ¢ sen- timentali di Umberto adolescente furono pertanto minacciate da un elemento pitt for- te, oppure vissute nevroticamente, schiaccia- te csageratamente da sensi di colpa. Lo ha ben sottolineaio in un suo studio il Yoghera (L'antisemitismo nevrotico di U. Saba, in «Mctodi ¢ ricerche», luglio-

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