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VIA PO poesia
SABATO 14 FEBBRAIO
DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015
Lapoesiacomeattoinconoscibile
E
Unesposizionedinterniumani
Vivo cos, la nuova raccolta di liriche di Alberto Toni
di ENZO VERRENGIA
melanconicamente terreno?
Con la forza del linguaggio
condensato, sintende, che
uguale in entrambi. Alberto
Toni ha da raccontare qualcosa
che a tratti diviene storia
personale dimpressionismo
scritto, pi spesso, invece
vaglia linfinito:
Dellultraconosciuto non
voglio sapere. / Mi manca la
strada
Le poesie di Vivo cos
costituiscono nellinsieme una
straordinaria esposizione
dinterni umani, tutti
riconducibili ad un unico
soggetto, lautore, pure
rappresentativi di varie
modalit del carattere, perch
chi sceglie di esprimersi per
segmenti e non per archi
narrativi compiuti sa di avere
un compito: essere se stesso e
tanti, contemporaneamente.
Santagostini torna a pi riprese
sullanarchico che c in Toni.
Ma leggendo si pensa semmai
ad ordinatore smarrito della
realt, che cede di volta in
volta allirresolubilit di
circostanze, cose, persone,
sentimenti, pensieri,
domande. Lo si avverte qui: Il
tempo povero fuori dal
calcolo, / n potrei prevederlo,
cos minimo lo scarto / nella
corsa, nelle coincidenze
Che poi ritorni spessissimo una
figura nominata, quella di
Raffaele, resta immutato
limpianto di una costruzione
dallarchitettura molto
sfuggente. Vengono in mente
di frattali di Benot
Mandelbrot, il matematico
ebreo polacco naturalizzato
francese che codific la
geometria impossibile. Nelle
poesie di Toni, anche situazioni
fotografate dal vero si
diramano in agglomerati di
prismi cristallini dai riflessi
talmente variegati da far
perdere lo sguardo. Salvo poi
ricomporlo nella prospettiva
del poeta: Pi luce ti
raggiunger nella sveglia, / nel
mezzo del tempo del Dio
risolto.