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Associazione Culturale Clavajas Numero 18 Dicembre 2014 La 1° Rassegna Internazionde di Fisarmonicisti a Clavais in occasione della Sagradi San Lorenzo (pag. 11) Sommario €nitoriale La “Fornas Viera” di Clavais pag. 1 Tl 2014 @ stato un anno ricco di soddisfazioni per I' Associazione Culturale Per Sisila pag. 7 Clavajas. A partire dalla Festa della Neve organizzata in marzo, sicuramente uno Cacciatori diierie dioggi pag. 8 depli eventi meglio riusciti in Censi , sette anni. Fra proiezioni, pranzi e rento Clavais 1921 pag. 8 grigliate ci siamo ritrovati assieme a Villa Un scherz dichelatisecul pag. 9 Ines in ben dieci occasioni, pit di ogni altro anno... sempre (0 quasi) assistiti da Le campane di Clavais pag: 10 belle giornate di sole, a parte nel giorno . forse pitt importante, cio’ alla Sagra di Sagra di San Lorenzo pag. 11 San Lorenzo che @ stata comunque un , successo grazie alla _ Bascom Nicola Pascolo aClavais pag. 12 in ae Infine con i tesseramento 2014-15 abbiamo superato quota ottanta soci iscritti. Tutti pronti per un 2015 anche migliore! Cronache pag. 13 Presidente Mattia Primus N° 18 - Dicembre 2014 La Fornas Viera di Clavais Questo brano é tratto dal saggio di Luigi Raimondi Cominesi intitolato “Note sulla Casa domenicale e sulla Fornas Viera dei Tavoschi Fedele di Clavais” pubblicato nel 1998 sulla rivista “Ce Fastu?” della Societa Filologica Friulana. L' autore nella stesura, e nel grande lavoro di ricerca, si @ basato principalmente sulle “carte” della famigiia Tavoschi di Clavais, ma anche su parecchie testimonianze raccolte personalmente fra gli abitanti di Clavais e dei paesi limitrofi. INTRODUZIONE: Il libro mastro di casa, iniziato da Giacomo Tavoschi Fedele il 5 agosto 1755 @ Tunico simasto “in Fedél” ed @ contrassegnato con la lettera “G” segno evidente che almeno selle erano i libri ceomtahili di caca passat di padre in figho Giacomo Tavoschi Fedele (GIF) ed alcuni suoi eredi tengono nota in “G.1755” del “deve dare” e del “deve avere” dal 28 luglio 1755 al 15 agosto 1794. Questo libro non si limita al puro aspetto contabile, ma 8 una fonte di notizie riguardanti i rapporti intercorsi, nell'arco di quarant! anni, fra i Tavoschi Fedele di Clavais e numerosi abitanti del Canal di Gorto, nonché quelli con cittadini di provincie e stati pitt o meno lontani dalla Carnia. I Tavoschi Fedele di Clavais erano una famiglia di“ soredtans” proprictasi di case, di boschi, di prati, di stalle, di stavoli e di pascoli con malga in Pozof. Producevano quindi prodotti agricoli, latticini, legname, possedevano bestie da ette, da came da tiro; dopo aver soddisfatto le esigenze —_familiari vendevano il “di piit” nella “butega” inserita all'intemno del cortile del complesso “in Fedél”. Per le caratteristiche e la stessa posizione delle costruzioni, per la struttura Clavajas - 1 nesti Pais Pag. 2 familiare, Vagglomerato poteva essere visto come un maso a gestione piramidale. In quest'ambito ruotavano “lavorenti” a giomata, a mese, “manuali’, pastori, boscaioli, servi e serve, artigiani di vario livello ¢ specialila: sarti, calzolai, muratori... Raramente il lavoro era portato fuori dal paese; mi sono note operazioni contabili esteme collegabili soltanto a tessitori, a mercanti, a venditon di spezie e di tabacco, di mercerie ¢ di stoffe. La Casa domenicale era quindi dl centro di tutte le molteplici attivita agro- silvopastorali e commerciali dei padroni, ma anche di quelle notazili e “zeligiose”. “In Fedel”: veduta della lobbia e della “butega” dat cortile interno. Sulla sinistra uno scorcio della facciata della Casa domenicale; a destra, in secondo Piano siintravede il campanile di San Lorenzo. LA FORNACE DI TAUZ: Unvaltra attivita che impegnava i Tavoschi Fedele era la gestione della fornace per laterizi Non si sa con esattezza quando fu costruita né si conoscono le sue esatte dimensioni. Aldo Tavoschi (1906-1985) il libraio udinese della “Tarantola” che aveva ereditato “in Fedél”, diceva che la localita prossima al guado del Riu Grant era detta “FornaS Viera” o “di Tauz”, Ho conferma della veridicita delle informazioni di Aldo Tavoschi da altri abitanti del paese: Marrianna Gottardis (Marianna di Vico) si ricorda che nell' area vicina a Tauz detta “Fomas Viera” o “NaS N° 18 - Dicembre 2014 Viera” nella Prima Guerra Mondiale si trovava la “cogheria” (cucina da campo) dei militari Italiani cola acquartierati in trincee e rifugi; Graziella Zanier mi dice che circa cinquant'anni fa giocava con i suoi coelanei fra i ruderi di due vecchie fornaci emisferiche, di mattoni, gia allora in gran parte crollate. Altsi informatori, che sono abitanti dei luoghi, riferiscono, oltre alle conoscenze dirette, le notizie loro tramandate da pitt generazioni. Infine nelle pagine di “G.1755” si fa pit volte siferimento specifico alla Fornace di Tauz. Una seconda fabbrica di tegole, pitt recente, era detta, in contrapposizione alla Fornaé Viera o di Tauz, “FornaS Nova” e sorgeva nei pressi della “Potia” a circa 500 metri da Clavais. Su quest'altra fornace abbiamo pochissime informazioni, e non mi risulta che appartenesse ai Tavoschi Fedele, infatti in tutto “G.1775” viene nominata una fornace soltanto, quella in ‘Tauz.o presso il “Rivo di Tauz”: la Formas Viera, appuste. In bianco Vattuale strada asfaltata Clavais-Tauz, in giallo le zone dow'erano situate le due fornaci. Stando ai documentiia me noti, riculta che nella Fornace di G.IF. si producevano tegole piatte, le cosidette “planelas” che il Signor Giacomo Tavoschi Fedele indica conil collettivo neutro plurale “Pianella”. Non ho notizia che vi si cuocessero mattoni o vasellame né sono certo che vi si Clavajas - 1 nesti Pais Pag. 3 producessero pianelle colorate per lo pitt di verde, @ verniciate. Qualche dubbio pud perd sorgere in quanto parte della cucina, del fogolar e tutta la camera da letto (camera “di Sior Pieri”) al piano teeno e al primo piano della Casa domenicale sono lastricate in mattoni Inoltre il tetto dello stesso edificio ha tracce di composizioni _(reticolo romboidale) fate con pianelle verniciate; ma pud trattarsi di pid recenti restauri, coevi alla trasformazione di uno “stauliero” in stalla, in abitazione e in fienile, che nel complesso & detta “Cjasa nova” “Scuela” 0 ”Cjasa di agna Gjuditta” (1830). , Ritrovamenti nel 2014 Nel mese di ottobre di quest‘enno Mattia Primus ¢ Nicola Puschiasis grazie alle tndicaziont di Piermo Zanier, hanno rinvenuto numerosi reperti nella zona doo‘era situata la Fornas Viera: un curioso pezz0 metallico non identificato, vari frammenti di fegole (perlopiit coppi) ¢ due pezzi di mattoni anche se, come gia detto, dai documenti a me noti risulta che nella Fornas Viera si producessero solo fegole piatte... Se cid fa sorgore qualche dubbio su cosa si producesse principadmente nella Fornas Viera, cida anche la conferma definition di dov'era situata ta Fornace stessa, in accordo con i documenti ¢ con la memoria popolare. Invece per quanto riguarda ta Fora Nova nonostante sia la pitt recente (¢ probabilmente aperta dopo ta chinsura della Fornaé Viera) nom si hanno informazioni precise su dove fosse situata, a parte la zona di massima come si pud vetere dalla carkina a fianco. = N° 18 - Dicembre 2014 in generale non mi sembra azzardato affermare che il prodotto della Fornai Viera fosse utilizzato precipuamente per Ja copertura dei vari edifici di cui i Tavoschi Fedele erano _proprietari. Ricordo, oltre alla Casa domenicale, le stalle di “Cau, gli staulieri e le lobbie “in Fedél” le stalle e gli stavoli siti in diverse localita compresa la zona del “Mente del Fieno” o “in Mont” nonché le costruzioni nella Braida. Ritengo che anche la chiesa di San Lorenzo di Clavais sia stata, nella sua ristrutturazione del sec. XVIIL, coperta nel tetto del corpo principale, in quello dell! abside e del campanile da “palnelas” fornite dai Tavoschi Fedele. E probabile che la stessa fornace fornisse materiale anche per Ia copertura di tetti di abitazioni private; questa supposizione trova conferma in “G.1755” il 16 febbraio 1767 Daniele De Prato di Chialina deve dare: consegnato di suo ordine Pianella ordinaria con ganzo n° 20 ¢ il 27 agosto dello stesso anno Pianella n° 60 per un totale di L. 5.20. Pensd peré si tratti di un acquisto destinato a modeste riparazioni. Pitt consistente @ invece la fornitura fatta Tanno successive a Zuanne Fedelle: deve dare: servi per il suo stauliero qui in Clavais condotta n° 600 & n° 400 fi a prénderla nella Braida che tutta fa n° 1000 valore L. 75. LETEGOLE RITROVATE Supponendo che presso le due fornaci si servisse la maggior parte degli abitanti di Clavais, Aldo Tavoschi negli anni ‘60, in seguito al sifacimento della casa “da Moneana” di proprieta del fu Antonio del Missier (Toni da Moneana appunto) conservé una pianella cola reperita (em. 17%36x2) con il seguente graffito sul sovescio: “a in giornta di ogi... li 18 lugio Voleva venire 1a (tem)pesta e poi dio a voluto che non venis(se) 1838. (vedi foto) Aldo Tavoschi vi allegd una nota: “tegola della casa di Toni da Moneana. Fornaci di Clavais, Fornas Viera o Fomas Nova? Clavajas - 1 nesti Pais Pag. 4 Esponendo cosi un prorio dubbio. Unlaltra pianella (cm. 17,5x35x2) fu rinvenuta nel 1980 durante la revisione del tetto della casa, sempre a Clavais, del fu Giacomo Fedele (detto “Min’). Porta in rilievo sul rovescio la scritla: “Antonio Schice di Cella 1874”. Il cognome Schice se non lo si voglia considerare solo un soprannome pud essere collegabile ad una famiglia Sicco. Tra I'altro un Sicco @ Tultimo “pianellaro” che trovo in “G755" © che “deve dare: 8. Sbre 1785 Fedele Tauosco Fedelle 1.16 per formaggio salamora”. Anche se segnato come debitore nel Libro Mastro dei Tavoschi Fedele, in realta questo Sicco lavora per Zuanne fu Osualdo Fedelle, uno dei probabili nuovi proprietari della “Forna3 Viera” o addirittura uno dei fondatori della “Fornas Nova". La tegola rinvenuta “da Moneana” e conseroata da Aldo Tavoschi si trova tuttora “in Fedel” In conclusione ritengo perd che la documentazione prodotta sia piuttosto gracile per dimostrare lorigine Clavaiana delle due tegole. Infatti nel 1838 ¢ maggiormente nel 1874, fornaci pit moderne e piit grandi erano ben attive nel Canal di Gorto, basti pensare alla Fornace di Cella di Ovaro. LPIANELLARI: Da altre pagine di “G.1755” traggo inoltre alcune informazioni sulla conduzione della Fomas Viera, sulle zone di sfruttamento dell! argilla, sui fornaciai, sulla loro opera e sul costo del loro lavoro. N° 18 - Dicembre 2014 Per iniziare diré che non possiamo trascurare il fatto cho dal 1755 al 1763 (e oltre) &@ jin piedi la “fabrica” (ristrutturazione e ampliamento) della gia citata Casa domenicale dei Tavoschi Fedele il cui corpo principale risale al 1400, o forse prima, antecedentemente alla piccola chiesa di San Lorenzo. @ durante questi lavori che i pianellari sono maggiormente impegnat. Il primo pianellaro (G.TF . non usa mai il termine fornaciaio) di cui ho notizie 2 Paolo Merluzzo: egli lavora nel 1760 con un contratto di L.23 al mese, infoma e cuoce tegole piatte “nella mia Fornace” cosi chiamata, come gi sappiamo da GT-F. Nel biennio 1760-61 & impegnato per 197 giorni e diverse notti “nel cucinare n° 3 intere (fornaci); in genere svolge questo lavoro dall'apsile alla fine di settembre. In questo periodo dalla paga gli vengono detratte sia le spese di mantenimento che GIF. anticipa per lui presso vari fuuilusi, via quelle falle ella steooa “butega” in Fedél: “Formaggio da Fieno, spongia, butiro, due polastre” e inoltre deve saldare: “Andiana turchina (una stoffa di cotone), una suolatura di scarpe, vino e pan”. Alla fine, fra dare avore, il “Mistro” introita L.896:8. Con Paolo Merluzzo lavora Gio Batta di Zuanne Cumino d'Astegna che é adibito a “cavar terra” e a “far malta di pianella”. 5 senzialtro un sottostante perch ha un contratto di L.18:-il mese. I nome di Paolo Merluzzo compare nelle pagine di “G.1755” numerose volte. Nel 1762 lavora “di pianella” per tre mesi ¢ “ha cotte n° 5 fornaci a L.2 Tuna ..val L.10, nello stesso anno un‘altro conto cosi recita: “8 Ymbre sino 18 di? exlusive, mi ha fatte giomate n° 7 a cocinar una fornace ed altro e tutte due la notte val tutto 1.7.5. Nel 1763 “cocina” sette fornaci con tre notti di straordinario per comlessive 84 giomate, pagate sulla base delle solite L.23:- il mese. Come normalmente avviene per anticipi sulle spese del proprio Clavajas - nesti Pais, Pag. 5 mantenimento, Paolo Merluzzo deve una certa somma a G.T-F. che ha gia versato il denaro al proprio “compare” Paolo Macilis. Costui @ mercante con bottega di mercerie, stoffe, cappelli, in Comeglians e da al pianellaro “per mio conto” dice GTF. nel 1762: B. (bracci) 4 di fanella rigata a S. (soldi) 58, B.4e% Tellacanella aS. 21, B.1e% Tella rigata a S21, una Baretta Mezzo Castor. Nelle spese di mantenimento i lavoratori includono, non sempre, anche quelle per i propri familiari: “fazzoletto e scarpe per il putto”. Un alto “manuale” compare spesso in “G.1755” citato per lavori di vario genere e, in selazione alla Fornas Viera, oltre “a far collada nella Braida” passa due giomate a “cavar creda nel Rio Margo” mentre il figlio di Merluzzo continua a “menar detta creda” alla Fornace di Tauz per una strada impervia che richiede per un carro “due para buoi’. Nel 1763, e prupsiy il 29 setteudie, Sau Michele, festa dei foraciai, Daniele Fedele estrae altra “creda” sempre dalla stessa_localita; mentre in giugno aveva lavorato “giornate n° 5 a cavar scaiola in localita Zina di Maranzanis e cavar sabbione nel Travé, materiale quest'ultimo che veniva estratto anche in Quel e in Tramidis. Palo Merluzzo dal 1764 al 1771 cuoce in Tauz ventuno fornaci ed egli stesso “scava creda” con un aittante per 99 giornate, sempre nel Marg, anche se principalmente I' argilla si estraeva in Tauz nelle fasce di terreno attorno alla Fornace Stessa, vicino all'acqua in un'area morfologicamente mutata nei secoli e, per quanto mi @ noto personalmente, sconvolta dall'alluvione del 1966. A completamento di queste primarie altivita giova segnalare quelle altrettanto fondamentali di “far pianella” e del “siugar pianella” che rientrano nel normale ciclo produttivo. N° 18 - Dicembre 2014 LA CHIUSURA DELLA FORNACE: Con Tultima annotazione (datata 1771) siguardante Paolo Merluzzo, GIF. chiude tutti i conti con coli che chiamava “il Mio Pianellaro. E lecito quindi chiedersi se Giacomo non sia gid ammalato (muore nel 1755) ¢ percié non voglia pit sobbarcarsi fastidi inutili, oppure se il 1771 segni la chiusura della Fornas Viera e lo spostamento dell'attivita verso la “Potia” nella “Forna3 Nova” pitt prossima al paese, pi facilmente raggiungibile dai mezzi di trasporto: meno costoso quindi il prodotto. Alla luce di qunto sopra, mi sembra perd che la fine dell'attivita della Fornas Viera vada letta anche attraverso questo documento datato agosto 1782 del Notajo GioBatta quondam Tommaso Tavosco di Comeglians, 2 un conuna al testamento di G.TF. di cui riporto un passo: “Assegna al Ro Chierico Don Fedele Tavosco Fedelli in patrimonio la Casa domenicale con ta stuva ¢ lu cumeru supruvin (otirutu ducuti 200), tu Braida esistente nelle pertinenze di Clavais, con suo stauliero, e fornace per Pianella in loco detto Tauz (stimata ducati 440). Questo documento verrebbe _perd annullato da un'altro testamento, quello di Maddalena fi moglie, e relicta del quondam Sing. Giacomo Tavosco Fedele. Non possiamo sapere quindi se la Formas Viera passé a F.T-F, ai suci fratelli o semplicemente non venne pitt utilizzata. Per me & chiaro comunque che F.TF (che continué a tenere le note contabili su "G.1755") se ne disinteressa. LA COPERTURA DELLA CHIESA DEL CARMINE BIENNIO 1765-66: Domino Antonio Crosilla, impresario e mastro muratore originario di Povolaro, @ un personaggio citato pitt volto in “G1755" generalmente per _affari tiguardanti la Casa domenicale, ma durante i lavori di copertura della chiesa del Carmine la posizione del costruttore impresario — perlomeno —curiosa, Clavajas - nesti Pais, Pag. 6 osserviamola. Nel 1765 acquista pianella da G.TF. per offrirle, quale “Cameraro” alla Veneranda Chiesa della Beata Vergine del Carmine di Lenzone. In aL di 5185 ordinarie “col ganzo” compresa una “quantita summa” n° 83 di tagliala per il padiglione. E ancora lavorata per il calmo n° 24. d totale dei pezzi corrisponde a n° 5209 che a sagione di L.75 il miaro comportano una spesa di L.390:13 per i Crosilla. Nel 1766 deve dare ancora per capelle n° 64 ordinatemi (ecco la prova che & G.TE. e quindi la Fomas Viera a fornire il materiale) ..per metter nel padiglione sopra il Coro della V.da Chiesa ...L.25:12 Appare chiaro che la presenza del Crosilla in lavori del Carmine & collegata ad un atto di “limosina”, di regalo alla chiesa che egh fa volentier, obbedendo al precetto di aiutare la comunita dei fedeli secondo le leggi e le usanze: in questo caso pagando le pianellea G.TF. Una foto della chiesa del Carmine, primi anni ’40 Le pianelle utilizzate per il tetto del Carmine provengono per certo dalla Fomaé Viera. Quest'affermazione oltre che confermata dal documento sopracitato, & sostenuta anche da un controllo fatto sulla produzione nella Fomace nel 1765. infatti leggendo i coni fatti con Paolo Merluzzo, apprendo che dal 29 aprile al 9 novembre, in periodi continuativi pitt o meno lunghi si “cava creda” per 60 giomate e dal 5 al N° 18 - Dicembre 2014 27 agosto si lavora 21 giomate “per n° 6 fornacicocinate”. Il sitmo dunque é intenso: se si pensa che ‘una grande fornace aveva un forno di cottura per 6000 tegole, riducendo la produzione della “Formas Viera” (che penso avesse due fomi non molto grandi) 1000-2000 tegole l'infornata, abbiamo nel 1765 da seimila a dodicimila pezzi pronti per essere adoperati, di questi 5305 sono stati ascorbiti dall' “offera” di Antonio Crosilla. Nel 1766, il 6 dicembre, viene contato il saldo (L.14) a Merluzzo “per avermi cocinate fornaci. on? 7” — cio presumibilmente da 7000 a 14000 pianelle. Sembrano molte ma se calcoliamo che per coprire i vari tetti, falde e padiglioni del complesso “in Fedél” occorrono piit 0 meno 20.000 togole... vediamo come la produzione della Fornas Viera potesse venir assorbita completamente. Se poi pensiamo che, com'é accaduto auche it tempi reventi, bastany una bufere di vento, forti precipitazioni e grandinate stagionali a danneggiare in poche ore centinaia di tegole, siamo di fronte ad un fabbisogno di enormi quantita di materiale prodotto per quel tempo e con ‘una manodopera limitata. Vorrei concludere mettendo i luce, a fianco al lavoro dei fornaciai, quello di Jcuni manovali clavaiani. Sono Daniele q. Giacomo Fedele, Daniele q. Fedel Fedele, Zuanne q. Giacomo Fedele con il figlio Giacomo, impegnati nel 1765-66 intomo allaestrazione di “sassi” al “far calzina” al “menax calzina coi buoi” al “cavar sabion” al “far il cassone della collada nella Braida. Ad approntare cio tutto quel materiale usato in edilizia e facilmente adibito nel riatto della chiesa del Carmine. Conserviamo percié, insieme al Sacro Monumento, anche la memoria delle Luigi Raimondi Cominesi Clavajas - nesti Pais, Pag. 7 Per Sisila Questa “saganizza” & stata scritta da Amadio De Caneva in occasione delle nozze di Lorenzo Brovedan (Sisila) che di mestiere fa il casaro... Ohh Sisila Grant Artist che dal lat tu sés Specialist! e Genéa fa niSun cancan tu ses bon ence di molgi a man! E éenéa fa fatiira alcuna tu prods un cavél di bruma. Ohh Sisila Benedeta fa che ilatnol lati in squita e cal sindein tuna volta sola una mont di gorgonzola! Ohh Sisila Bongustaia fai ta cjalderia una ganda fritaia di formadi biel esan cal samei il Parmigian. Ohh Sisila Galantsmp prodis una cariola di mascarpén canu tri suin taljet encje la ponta dal pat! Ohh Sisila Consighéra fai che la Spongjano vegnenéra i darin as vacjas encje leécja badta chi tu nu detis Equeta frescjal Ohh Sisila Gjenerosa dutée chi tu tocjas a fi éposa inventa un miracul encje chest ant e puartinus un camion di formadi frant! Ohh Sisila Pelegrina Ia lataria no éta manda in ruvina prodiis un motocaro di roba seria ca saméi la salmueria. Ohh Sisila Veneranda i tu vioz che il mont si Sbanda inventa su un bon prodat che tal mont al fase il b3t! N° 18 -Dicembre 2014 Clavajas - I nesti Pais Pag. 8 Ohh Sisila Nuvituta no isavin chi tu la mets duta e sicome vue tu ses nuvig fanu ceréa la Squeta cul sid! Ohh Sisila Onipotént coir, cun né, dijosi clemant e par vé il to perdin tiregalin un gran talon e par no la dal mal al peggio Scaravénta un bon taleggio! Ohth Sisila Pontefice dal éué Fai chela forma al'eti in frué par te!' art dal formadi no asegréz basta che chei ca lu mangjn no tirino su i Scarpéz! Amadio De Caneva Lorenzo (Sisila) a sinistra, € Ranieri all opera a Villa Ines durente Ia Festa dei Casari del 2010 Cacciatori di ieri e di oggi Clavais fine anni ‘60: da sinistra Toni di Gusta, Maria Celli, Marco Brovedan, Corina Zuliani, Ermamno di Bidut e Silvio di Salar. Clavais 2 ottobre 2014: Mirco trionfante sul Pickup di Arduino, assieme al cervo abbattuto con Andrea sull’Arvenis Censimento Clavais 1921 Dati raceolti da Paolo Querini dai 206 abitanti del 1921 si & passati ai 164 del 1961, poi 114 nel '75, 83 nel 1986 ed infine ai 44 abitanti di oggi, mentre per quanto riguarda i "villeggianti” nel 1921 ce n’era uno solo mentre ‘oggi sono oltre 50! N° 18 - Dicembre 2014 Un scherz di chelati secul.. fat vér suceditt a Liaries in Cjargna da un bollettino della Socicti Filologica Friulana il pais, la sera dal 7 di novembre 1831, cessadas las vilotes, studaz i ultimps ludérs, a pc a péc al Si era Sprofondat in ta pas e in ta quidta. Las cjases basses, a un sol plan, cuiertas di Stranc, cu la linda in banda (il pais di cumd, dut di mar cujert di plandla e di cops, al @ Stat ricostruit dal dat dopo il fouc dal novembre 1857, c'al lu veva distrut). Las cjasas sameavin riunides a grops ca e la, una dongja di che ata come par confidasi qualchi segrét, 0 confuartasi dai dolors di cajit. La luna in che sera a Si era jevada plui tart dal Solit e a moStrava nome un toc da so musa, e cidina, cidina a coréva a platasi davour i nui che in che notand’era tancj samonaz pal cil. Il car di barba Jacum Celét cjiamat di fascioz di Scuarza di ped e di caratei vueiz, leat ben ben cu las cuardas, al era pront su Ja plaéa di Ponté par parti in tal doman par Tomies. “Gia, Biso... Cessa, Flor..!” e cunt'un feralit impiat in man barba Jacum al riva an Ponto. Ma sorprésa! ..il Gjar a no Te pluil Indula esel mai? Ca lun vetin rubat? ‘A nol é pudibill A memoria di omp in tal pais a no I'é mai mancjat nuia, e tant mancul cumé a un pover omp, podin ve rubat un gar gamat. I manz a ruminin pacifics pocanéi un péc un cuintra chelati. “Ca lu vetin inviat ju pa Strada?” al continua a di fra sé barba Jacum. Al va a viodi cul feralitt...e nuja. “Ch’ al seti lat a finila in tal Riu di Ponté...” Nuia! E la luna intant a cucava Sbeleant un péc par una fresea di nail. II pover omp al torna vizin i manz diSperat, al aléa i véi a cil par eSclama: “Oh Signér, ce ae di fa jo cumd?” ma ce viodiel mai? Si insumiel o esel Sveat? Esel propri una sealtat ce clal vit? Viodel da bon o ai parel di viodi lassi, a gjaval dal colm dal Clavajas - 1 nesti Pais Pag. 9 tet di cjasa di Cagosc il so gar cjamat, ben. leat © pront par parti? ..A nol crout a se Stés, al Sfréula i vOi.. e pur il ojar al 8 a lassi! Ce fuaréa misteriosa, arcana lu ae traSpuartat a lassii? Cal seti stat !Orcul, il mazarét, isilvans a fai chel brut fir? E al pensir dal mazarét, da lorcul, dal dial, dal caleitit al pover barba Jacum ai vegni in cuarp una granda sbigula e al tora cui siei manz biel éclet a gjiasa. Vegniit di, imagjinai8i come ca son coraz dug i liaredz, grang e pitui, omps e fémines in Placa Pontd par viodi chel tofeo di nouf gjener ch’al faSeva bidla moitra di sé in somp dal tet di strane da cjasa di Cagésc, eimagjinai8i i cominz che la int a faSeva. No, barba Jacum, a nol @ stat ne lorcul, ne mazardt, né il galcitt a fati d brut tir! Tre o quatri fantaz dal pais, plens di fuaréa, di salt e di... bontimp, intant che tu i tu durmives dongja la to femenitta, fussi Hountiduli cui bes chi lu vats nal da scuaréa e dal nauli, a lavoravin cidins, cidins da pruf dal to ojar discjamanlu, disfascinlu a tocs, rimetinlu ad un e rigamanlu a gaval dal colm dal tet da cjasa di Cagosc. Oh, la tant vantada, eSaltada serietat e tranquilitat da gioventit di una volta!!! Vignésia, otobre dal 1927 Toni di Toppan 1961 matrimonio a Liarits: dietro al corteo la “asa di Cagosc” di cui si parla nel testo (oggil' edificio non pitt ma forse 130 ain prima era un po’ pitt basso) N° 18 - Dicembre 2014 Le Campane di Clavais un suono immutabile nel tempo Se dovessimo analizzare cid che nel tempo simane immutato in una piccola frazione incasellata in un' appendice del canal di Gorto, potremuno dire le case , le borgate, le feste, le tradizioni, e quant'altro, perd ci accorgeremo che nel tempo anche in queste cose radicate qualcosa cambia. Queste riflessioni, portano alla ricerca di come un paese cambia col passare degli anni. Ed & logico che cambi, vuoi per il degrado, vuoi perché lo spopolamento di ‘una zona porti a perdere le tradizioni , e di conseguenza I' abbandono di cid che la storia ha significato fino a quel momento per il paese stesso. Clavais negli ultimi decenni, seppur di poco si & evoluto, mantenendo perd una sua integrita sia sociale che —_architottonica, Tavvicinarsi del bosco, ma qui purtroppo entriamo in un! analisi pitt paesaggistica che agricola. L' unica cosa che un paesino come Clavais pud offrire come segno di “immutabilita” di sicuro dopo un ‘accurata riflessione é il suono delle sue campane! quante volte nel nostro percorso di vita abbiamo sentito quosta “melodia” che simbomba nella valle? ve lo dico io tante , e tante volte!! alle volte non ci facciamo neanche @ talmente usuale che oramai @ incarnato in noi. Se stionano al mattino presto sono le sete, se suonano a meta giornata “alé miesdi” la sera sono le sette e mezza, se suona una sola @ “agonia” che significa che un paesano non é piit tra noi. “Scampanota” @ i suono della festa (matrimoni, battesimi, santo patrono...) riconoscibili dal ritmo del “din-din-din-don!!”. Le campane di Clavais seppur con le varie tecnologie che oramai ci indicano ora, minuti, e secondi, nel paese ha ancora una funzione singolare, unica, precisa. I loro suono é unico, vuoi per la posizione tranne Clavajas - nesti Pais, Pag. 10 del campanile, vuoi per la tonalita che riesce a scandire, questo sono rompe il silenzio quotidiano che nelle nostre valli & di una cosa unica. Nei periodi di festa capita di salire lungo le strette scale che portano in cima al campanile, dove dall'alto oltre a un paesaggio maestoso, si possono notare da vicino queste splendide campane. Sono brunite di quel bronzo antichizzato, che trasmette quel valore aggiunto che solo dl tempo sa dase. Si riconosce dalle scritte che sono dedicate ai caduti delle due guerre mondiali, ovviamente il tutto rende le campane piit sacre e preziose per i nostro paese. Della serie “par no diémentea...” tutto ha un sacrificio e una riconoscenza anche nei paesi piit piccoli. La dedica, ogni tanto a cose materiali e non umane, fa capire che la storia di un tersitorio 6 fatta non solo di sapporti sociali, conviviali ma anche di cose, oggetti e perché no, anche da suoni, sueludi, intact! Mirko Zanier il Le Campane della chiesa di Claoais sono state fabbricate nel 1922 dalla Fonderia De Paoli di Udine (le canppane originali furono asportate dagli austriaci nel 1917). Entrambe sono state rifuse nel 1965-66 ad opera dei frazionisti di Clavais in memoria dei propri defunti ¢ di Picto Brovedan. Oltre all’effige di San Lorenzo portano incisi i nomi dei caduti nella Prima Guerra Mondiale: Fedele Amanzio, Andrea, Daniele ¢ Olinto. E da caduti fra 111940 e il 1945: Fedele Alberto, De Cancoa Giobatta, Del Missier Andrea e Solaro Albino Lorenzo. N° 18 - Dicembre 2014 Sagra di San Lorenzo 2014 Sabato 9 e domenica 10 agosto a Clavais si @ tenuta la 40° edizione della tradizionale Sagra di San Lorenzo, organizzata per Yottava volta dal! Associazione Culturale Clavajas. Nella giornata di sabato si é svolta la 1° Rassegna Internazionale di fisarmonicisti Alpeadria. L’evento, nonostante la pioggia incessante, ha visto la partecipazione di diciassette fisarmonicisti, _ provenienti prevalentemente dal Friuli, ma anche dalla Slovenia e dalla Croazia, i quali si sono esibiti sotto il tendone gremito di spettatori. Alla fine delle esibizioni, la serata @ continuata con la musica degli “Squali” complesso di cui fa paste, oltre a Gianni Vuezzis da Carocci, anche Luigino Squalizza, presidente dell’ Associazione “Amici della Fisarmonica” organizzatrice della Rassegna. = Le inriducibili ficarmoniche di “Cristicchi & Ralocchi hanno mantenuto viva la festa fino alla fine con aiuto di Ciro il polentar che dopo aver preparato (e sollevato) 140 Kg di polenta ai @ messo a cantare insieme a loro! Clavajas - 1 nesti Pais Pag. 11 Domenica, al contrario di sabato, il sole brillato per tutto il giomo a partice dall'aperitivo e dal pranzo dopo la Messa. Nel pomeriggio tutti hanno atteso con trepidazione Varrivo dell‘ormai celebre Romeo “il Balonix Gjargnel” ma la star della serata & stato il suo piccolo aiutante Nathan. I due hanno allietato la serata intervallati dalla = musica _— degli. intramontabili “Romy & Caterina”. Nicola a polenta é pronta! Cipensa Ciro... con I'aiuto di un tremolante Denis A desira Romeo Patatti, sovrastato da Nathan (7 anni) in piaii su un tavolo mentre racconta le sue barzeilette tra le risate della folla. Assemblea dei Soci Domenica 31 agosto 2014 si & svolta Tannuale Assemblea Ordinaria dell'‘Associazione Culturale Clavajas. Erano 26 i soci presenti che, dopo aver approvato il bilancio consuntivo dell’ anno 2013, hanno votato all'unanimita per la riconferma del direttivo che rimarra in carica per i prossimi due anni con le seguenti cariche: Maitia Primus (Presidente) Mirco Zanier (Vicepresidente) Clara Da Pozzo (Consigliere) Denis Not (Consigliere) Arianna Primus (Segretaria). N° 18 - Dicembre 2014 Clavajas - I nesti Pais Pag. 12 Nicola Pascolo a Clavais Fra i fisarmonicisti presenti a Clavais per la nostra piccola rassegna, abbiamo avuto anche ‘un ospite speciale: il fisarmonicista di fama mondiale Nicola Pascolo! Il Maestro Nicola Pascolo, pluripremiato e gi? Campione Europeo di fisarmonica, ¢ un vero e proprio testimonial della tradizione legata a questo strumento; Svolge attivita concertistica in tutta Italia ed all’estero: si é esibito in Austria, Svizzera, Germania, Stati Uniti, Canada e Argentina. Poli strumentista: oltre alla fisarmonica suona il pianoforte, la fisarmonica a piano, a bassi sciolti, cromatica ¢ diatonica, e l'organetto. Nel 1997 ha vinto i “Pzecampionati del Mondo di fisarmonica” ed 8 stato quindi nominato Rappresentante d'Italia al “Trofeo Mondiale” che si é svolto in Andorra dove si é piazzato tra i finalisti. Nello stesso anno ha ricevuto il prestigioso “Premio D/Olivo” al quale, nel 1998 e ‘99 si é esibito come ospile in onore dei premiati. Nel 1998 si & diplomato in fisarmonica dassica al “Centro Didattico Musicale Italiano” ricevendo i complimenti di una grande giuria. Ha inoltre vinto il 2° Premio al Concorso Internazionale “Citta d: Vercelli” per fisarmonica classica nel 1991; il 1° Premio al Concorso Internazionale di Recanati nel 1992; il 1° Premio al Concorso Nazionale di Capistrello (L’ Aquila) nel 1995; il Premio Speciale Moret D’Aur sempre nel ‘95; e ha vinto il 1° Premio al Concorso Nazionale di Frbezz0 (Verona) nel 1997. 1994. 1995 (in due categorie), 1996 e 1997. Nicola Pascolo si esibiscea Clavais Ha poi ricevuto una targa per i meriti fisarmonicisti dall'associazione regionale “Amici della Fisarmonica” di cui @ poi stato vicepresidente per due anni. Nel 2005 ha partecipato alla trasmissione televisiva di Canale 5 “La Corsida” condotta da Jerry Scotti, vincendo sia con il voto del pubblico che con il televoto. Fascolo vive a Variano di Basiliano e lavora in un‘azienda che progetta impianti industriali. Laureatosi in Ingegneria gestionale prima e in Ingegneria meccanica poi, ha da poco ottenuto la terza laurea, in Relazioni pubbliche. § un amante della cultura a 360 gradi, parla alla perfezione inglese, francese e spagnolo ¢ portoghese oltre a studiare cinese, giapponese, russo e tedesco. Detiene inoltre il record nazionale di pi-greco essendo riuscito a trascrivere a memoria 6935 cifre decimali del numero israzionale pitt famoso. Pascolo ha spiegato che ricordare tutti i dati che desidera, che siano cifre, versio spartiti musical, non comporta per lui alcuno sforzo mnemonico, in quanto tutto riappare di fronte ai suoi occhi come se si trattasse di sivedere un filmato su uno schermo virtuale. E cosi pure la capacita di effettuare complessi calcoli matematici quali moltiplicazioni con sisultati di 40 cifre e oltze, utilizzando solo la sua mente. La presenza contemporanea di queste caralleristiche hanno determinato Vinteresse dei ticercatori del settore neurologico e psicologico che vogliono capire come si attivino le sue aree cerebrali. Inoltre ha espresso Vintenzione di dedicare la sua esperienza a chi voglia migliorare capacita di ragionamento, apprendimento e concentrazione. A questo proposito Pascolo ha recentemente ideato e depositato un metodo di apprendimento per ragazzi e adulti con distusbi di apprendimento quali dislessia, disgrafia e disortografia. N° 18 -Dicembre 2014 Cena di Pesce Sabato 18 ottobre 2014 I Associazione, al posto della solita grigliata, ha voluto organizzaze una cena di pesce! Per questa missione ci siamo rivolti allo Chef Santino che ovviamente non ha deluso le aspettative. Non solo ha cucmnato per trentacinque persone ma ha anche procurato il pesce fresco andando di persona a sceglierlo a Portogruaro, arrivando a Clavais giusto in tempo per preparare il tutto! Sarde in saor, salmone, scampi, schie, risotto alla marinara, ¢ ancora, busera con seppie e mazzancolle... con un meni del genere la cena non poteva che essere un sucesso! Visto Yentusiaomo dei commensali @ probabile che questa cena sia la prima di una lunga serie. Un momento della cena: 1a baracea gremita di gente, enaoamo un po’ stretti ‘ma nessuno é rimasto in picdi Clavajas - 1 nesti Pais Pag. 13 Pranzo del Paese 2014 Una foto del Pranzo del Paese del 13 settembre, quel sabato mattina il tempo incerto non ci ha fermato... e fra gazebi e ombrelloni, gli oltre quaranta avventori hanno mangiato e bevuto, intrattenuti dalla fisarmonica di Romy. Attenti a quei duel I nostri carissimi Tiziana e Pierino il 30 settembre 2014 hanno festeggiato i loro 25 anni di matrimonio, con una Santa Messa nella chiesa di San Lorenzo e una cena per pochi intimi... tanti auguri! N° 18 - Dicembre 2014 Clavajas - 1 nesti Pais Pag. 14 Clavajas-Lenzon ancora Campioni Visto il successo dello scorso anno I’ Associazione “Chei da Panola” di Luincis ha deciso di replicare il Torneo Frazionale di Tiro alla Fune e, detto fatto, anche la squadra campione in carica di Clavajas & Lenzon ha deciso di bissare il titolo conquistato nel 2013! Ad una settimana dal torneo il coach Flavio Vicenzino ha chiamato a raccolta i sui “tiratori” per una riunione tecnica, alla quale ha fatto seguito una sessione di allenamenti molto intensa.. La compagine é cosi azrivata al giomo del torneo in piena forma, pronti a conquistare il titolo per la seconda volta. Sabato 30 agosto le cinque squadre iscritte al torneo si sono affrontate in un girone unico con incontri di andata e ritorno, Clavajas & Lenzon hanno passato il turno come secondi classificati dietro ai padroni di casa del Luvicas, in semifinale hanno superato agevulumcnite la fummaciuue di Cela-Neyiuns. Nella finalissima guidati dal prode Morocut, sono riusciti a prevalere all’ultimo respiro sul “Cludini” aggiudicandosi la copa! Bisogna dire che se il primo anno c’@ voluta un po’ di fortuna por vincero; la squadra di quest’anno ha invece legittimato il successo dimostrandosi tecnicamente superiore a tutte le altre formazioni, e se non ¢@ due senza tre... Possiamo aspettarci vittorial solo un‘altra Sopra la formazione al completo, da sx in alto in senso orario: Flavio, Mirco, Nelus, Davide, Alessandro, Andrea, Marco, Valentino ¢ Luca. Sotto il momento della consegna del trofeo: i coach Flavio Vicenzino viene portato in trionfo Sant’Tlario 1988 Una foto del balllo di Sant’ Tasio del 1988, Osteria “dal Fari” di Clavais, da sinistra: Gianfranco Bacchetta, Bruno Zarabara, Elda ‘Valmassoni, Titi dal Maestri e sua moglie Magda. Sullo sfondo siintravede lo storico “Trio Farina”

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