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Sessione

8. Le beatitudini come Virt - I

Le beatitudini come virt I (30 aprile)


Le beatitudini sono un elenco di virt
Tommaso di Aquino, seguendo Aristotele, ha definito virt come potentiae
perfectio (STh I-II q. 55). La felicit realizzare il meglio io che posso essere. Le
virt nominano i tratti di questa maniera di essere, sono le sfaccettature della
personalit del uomo felice. Le virt indicano il camino a seguire, i training che
devo fare nelle diversi dimensioni della vita, per realizzare le mie potenzialit.
Per i cristiani la felicit ha avuto unincarnazione concreta in un uomo particolare:
Ges. Diventare felice diventare come lui. Ovviamente non in quello che Ges ha
dinimitabile una persona due nature, umana e divina o nel suo carattere fisico o
psicologico, ma nel suo profilo morale. Le virt cristiane devono nominare le
sfaccettature de la personalit morale di Ges che il discepolo deve fare suoi.
Enumerare le virt indica il percorso illumina il cammino di questa trasformazione.
Quando si parlano delle virt cristiane, vengono alla mente le virt teologali: fede
(pistis), speranza (elps) e carit (agp).
Questa terna appare nelle lettere paoline autentiche:
Ringraziamo sempre Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere,
continuamente 3memori davanti a Dio e Padre nostro del vostro impegno
nella fede, della vostra operosit nella carit e della vostra costante speranza
nel Signore nostro Ges Cristo [] Noi invece, che siamo del giorno,
dobbiamo essere sobrii, rivestiti con la corazza della fede e della carit e
avendo come elmo la speranza della salvezza (1Tessalonicesi 1, 2-3; 5, 8).
Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carit; ma
di tutte pi grande la carit! (1Cor 13, 13).
Noi infatti per virt dello Spirito, attendiamo dalla fede la giustificazione
che speriamo (ek pstes elpda dikaiosyns apekdechmetha). 6Poich in
Cristo Ges non la circoncisione che conta o la non circoncisione, ma la
fede che opera per mezzo della carit (Gal 5, 5-6).

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Giustificati dunque per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del
Signore nostro Ges Cristo; 2per suo mezzo abbiamo anche ottenuto,
mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci troviamo e ci
vantiamo nella speranza della gloria di Dio. 3E non soltanto questo: noi ci
vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce
pazienza, la pazienza una virt provata 4e la virt provata la speranza. 5La
speranza poi non delude, perch l'amore di Dio stato riversato nei nostri
cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci stato dato. (Rom 5, 1-5).
Questa terna si trova anche nella letteratura deuteropaolina (Col 1, 4-5; Ef 4, 2-5) e
in altre lettere: Eb 6, 10-12; 10, 22-24; 1 Ped 1, 3-8. 21-22. Nei padri apostolici:
Lettera di Barnaba 1, 4; 9, 8; Lettera di Policarpo ai Filipesi 3, 2-3.
Secondo Paolo e altri autori del NT dopo lui, la vita cristiana pu essere descritta
come lintreccio di tre dinamismi: credere, amare e sperare, ma il Nuovo
Testamento non chiama mai virt alla fede, la speranza e la carit.
stato Tommaso di Aquino chi ha cognato il concetto di virt teologali. Tommaso
scopr in ciascuno di questi tre dinamismi la struttura di una virt aristotelica:
sono abitudini che trasformano la persona. Comunque, Tommaso anche si rese
conto che c qualcosa nella fede, speranza e carit che non nelle virt
aristoteliche, allora, ha aggiunto laggettivo teologale. Queste virt si chiamano
teologali perch hanno Dio come oggetto, fondamento e scopo formale; in una
parola, perch sono essi stessi tendenza dinamica verso l'unione con Dio stesso (J.
Alfaro, Cristologa y antropologa: temas teolgicos actuales, Madrid 1973, 438.)
A queste virt teologali, Tommaso ha aggiunto altre quattro chiamate cardinali:
prudenza, fortezza, giustizia, temperanza. Queste virt vengono dalla tradizione
classica, soprattutto da Platone (Aristotele non da un elenco chiuso di virt).
Quattro il simbolo della Creazione, Tre il simbolo di Dio, tre pi quattro fa Sette,
la perfezione. Cos Tomasso fa una sintesi tra il meglio della tradizione pagana e
cristiana.
Questo elenco di sette virt non lunica maniera di caratterizzare la felicit
cristiana. Nelle lettere paoline troviamo altri elenchi, per esempio i frutti dello

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Spirito: Il frutto dello Spirito invece amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza,
bont, fedelt, mitezza, dominio di s (Gal 5,22)
Nella Lettera al Filippesi, Paolo scrive: In conclusione, fratelli, tutto quello che
vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che virt e merita lode, tutto
questo sia oggetto dei vostri pensieri(Flp 4,8). Paolo chiede ai cristiani essere
aperti ai valori morali del suo mondo e incorporarli alla propria vita. Pensiamo che
giusto questo ci che Tommaso ha fatto con lincorporazione delle virt cardinali
al suo elenco di virt.
La proposta di questo corso studiare le beatitudini come un elenco di virt che
caratterizza la vita cristiana. Non una proposta escludente di altre.
Le beatitudini sono un referente imprescindibile della morale cristiana. Il
documento della Pontificia Commissione Biblica Bibbia e Morale presenta due testi
biblici nel inizio: Il Decalogo (Es 20,2-17) e le Beatitudini de Matteo (Mt 5, 3-12).
Le Beatitudini possono essere capiti come un elenco di virt perch descrivono i
tratti di personalit dellessere umano felice secondo Ges. Ges stesso ha
chiamato felici ai poveri di spirito, ai miti, al affamati di giustizia, ecc. Indicano il
cammino per diventare come felice allo stile di Ges.

Bibliografia su virt teologali

Mauro Cozzoli, Etica teologale. Fede, carit, speranza, Milano 1991.

Josef Pieper, Faith, Hope and Love, Ignatius Press 1997; The four cardinal
virtues, University of Notre Dame Press 1966; Las virtudes fundamentales,
Madrid 2007; in italiano: Sulla Speranza, Morcelliana 1953; Sulla fortezza,
Morcelliana 1956; Sulla Prudenza, Morcelliana 1956; Sulla Giustizia,
Morcelliana 1956; SullAmore, Morcelliana 1974.

Mieczyslaw Lubomirski, Vita nuova nella fede, speranza e carit, Assisi 2000.

Dario Vitali, Esistenza cristiana. Fede, speranza e carit, Brescia 2001.

Juan Alfaro, Esistenza cristiana: Temi biblici, Sviluppo teologico-storico,


Magistero, Roma 1996

E soprattutto le tre encicliche: Deus caritas est, Spes salvi e Lumen fidei

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Cosa una beatitudine?


Un makarismo e unespressione che inizia con laggettivo makarios e che descrive
una condotta o tipo di persona che merita essere lodata in pubblico.
Unespressione comune in greco, ma anche in ebraico ed egiziano.
Nel Antico Testamento ci sono circa 45 makarismi, 37 nel Nuovo Testamento: Mt 5,
3.4.5.6.7.8.9.10.11; 11, 6; 13, 16; 16, 17; 24, 46; Lc 1, 45; 6, 20.21.21.22; 7, 23; 10,
23; 11, 27.28; 12, 37.43; 14, 15; 23, 29; Jn 20, 29; Rom 4, 7.8; 14, 22; St 1, 12; Ap 1,
3; 14, 13; 16, 15; 19, 9; 20, 6; 22, 27. Ci sono 9 beatitudini ripetute in Matteo e
Luca: Mt 5, 3 // Lc 6, 20b; Mt 5, 4 // Lc 6, 21b; Mt 5, 6 // Lc 6, 21a; Mt 5, 11 // Lc 6,
22; Mt 11, 6 // Lc 7, 23; Mt 13, 16 // Lc 10, 23; Mt 24, 46 //Lc 12, 43. Due
beatitudini di Paolo sono citazioni dellAntico Testamento: Rom 4,7.8 cita Salmo
31,1-2. Ci sono dunque 28 beatitudini diversi, 17 in bocca di Ges.
Erano espressioni popolari: Mentre diceva questo, una donna alz la voce di
mezzo alla folla e disse: Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il
latte!. Ma egli disse: Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la
osservano! (Lc 11,28).
Per capire il senso originario del makarismo si deve ricordare la centralit
dellonore nella cultura del mondo antico. Non felicit nel senso edonista, ma
non neanche unespressione religiosa.
Lantropologo John Peristiany ha definito lonore come:
Il valore che una persona ha di fronte se stessa, ma anche dinanzi la societ
a cui appartiene. la loro autostima, quello che egli ritiene come legittima
causa di orgoglio, ma anche il riconoscimento di questa convinzione, il
riconoscimento della loro eccellenza dalla societ; quello che di cui ha il
diritto essere orgoglioso (J. G. Peristiany, Honour and shame, Chicago
University Press, Chicago 1966, 21).
L'onore, cos inteso, qualcosa di simile al moderno concetto di autostima, ma con
una differenza importante. Nella nostra cultura individualistica, la persona assegna
a se stessa la propria autostima. un concetto psicologico. Nel caso dellonore, la
comunit decide chi ha onore e chi non lha. L'onore non una questione privata,

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acquisito o perso dinanzi gli altri, poich esprime la dignit della persona
socialmente riconosciuta.
Il makarismo esalta lonore di una persona o gruppo e nel farlo in pubblico realizza
effettivamente un aumento di onore.

Le versioni di Matteo e Luca


Matteo 5,3-12:
1Vedendo le folle, Ges sal sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i

suoi discepoli. 2Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:



3"Beati i poveri in spirito, perch di essi il regno dei cieli.
4Beati gli afflitti, perch saranno consolati.
5Beati i miti, perch erediteranno la terra.
6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perch saranno saziati.
7Beati i misericordiosi, perch troveranno misericordia.
8Beati i puri di cuore, perch vedranno Dio.
9Beati gli operatori di pace, perch saranno chiamati figli di Dio.
10Beati i perseguitati per causa della giustizia, perch di essi il regno dei cieli.
11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni

sorta di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi ed esultate, perch grande
la vostra ricompensa nei cieli. Cos infatti hanno perseguitato i profeti prima di
voi.

Luca 6,19-26:
19Tutta

la folla cercava di toccarlo, perch da lui usciva una forza che sanava

tutti. 20Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Ges diceva:


"Beati voi poveri, perch vostro il regno di Dio.
21Beati voi che ora avete fame, perch sarete saziati.

Beati voi che ora piangete, perch riderete.


22Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e

v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio

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dell'uomo. 23Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perch, ecco, la vostra


ricompensa grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i
profeti.
24Ma guai a voi, ricchi, perch avete gi la vostra consolazione.
25Guai a voi che ora siete sazi, perch avrete fame.

Guai a voi che ora ridete, perch sarete afflitti e piangerete.


26Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti

facevano i loro padri con i falsi profeti.


Similitudini: Prima, terza e quarta beatitudine sono molto simili. Lultima
beatitudine dichiara beati i perseguitati. Queste similitudini possono spiegarsi per
la comune dipendenza di Q.
In Matteo e Luca, le beatitudini sono proclamate in pubblico dinanzi la folla, ma
indirizzati ai discepoli. La comunit cristiana deve incarnare questi beatitudini per
diventare una citt collocata sopra un monte (Mt 5,14).
Differenze: In Luca, seconda persona plurale; terza persona plurale in Matteo.
Matteo sviluppa pi le beatitudini (poveri in spirito invece di poveri;
affamati di giustizia invece di affamati). In Matteo ci sono beatitudini che non ci
sono in Luca. Luca aggiunge le guai.
La differenza che pi ci interessa qui tra Matteo e Luca che in Matteo le
beatitudini nominano virt non in Luca.
Le makarismi di Luca esaltano lonore dei poveri e A mo di paradosso esse
affermano la dignit fondamentale dellessere umano sotto i tratti delle persone
pi sfavorite, che Dio difende in modo preferenziale : i poveri, gli afflitti, i miti, gli
affamati, i perseguitati; essi sono figli di Dio (v. 9), eredi e cittadini del regno dei
cieli (vv. 3.10). (Pontificia Commissione Biblica, Bibbia e Morale, n. 101)
Le condizioni descritte da Luca non sono scelte volontarie. In questo senso, non
possono considerarsi scelte etiche o virt.

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Matteo presenta suoi makarismi come scelte morali. Essere povero di Spirito o
affamato di giustizia il risultato di una decisione. Sono forme di essere che sono
il risultato di una scelta mantenuta nel tempo.

Bibliografia sullonore nel mondo del Nuovo Testamento


B. J. Malina - J. H. Neyrey, Honor and shame in Luke-Acts: pivotal values of the
Mediterranean world, en: J. H. Neyrey (ed.), The Social world of Luke-Acts. Models
for interpretation, Peabody 1991.
J. H. Neyrey, Loss of wealth, loss of family and loss of honour. The cultural context of
the original macarisms in Q, en: Ph. Esler (ed.), Modelling early Christianity,
London 1995.

Commentarii di Matteo
U. Luz, Matteo, Paideia Editrice 2006; Espaol: El Evangelio segn San Mateo,
Ediciones Sgueme 1993; Matthew, Fortress Press (Hermeneia Commentaries)
2001-2007
Hans Dieter Betz Adela Yarbro Collins, The Sermon of the Mount, Fortress Press
(Hermeneia Commentaries) 1995

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