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Introduzione

CALCESTRUZZO E
CEMENTO ARMATO

Breve storia del calcestruzzo e del cemento armato


Il primo calcestruzzo utilizzato e` di origine naturale e deriva dallimpasto di calce, pozzolana, pietrisco e acqua; e` questo materiale che i Romani utilizzavano per realizzare le loro opere, affidando ad esso soprattutto azione di legante nelle parti impiegate come riempimenti o rinforzi.
Il cemento attuale deriva dalla cottura in speciali forni rotanti di marna calcarea, ovvero
un misto di terreni composti di argilla e calcare; cuocendo ad altissima temperatura essi
danno luogo ad un clinker in forma di palline, che polverizzato ci fornisce il cemento.
In pratica il cemento assomiglia alla pozzolana naturale, che deriva dalla cottura ad alte
temperature di un determinato tipo di argilla e calcare e realizzato con calore di origine
vulcanica, nelle solfatare di Pozzuoli.
Il cemento armato e` stato introdotto inizialmente come prodotto coperto da brevetto. Il
primo brevetto risale al 1849 e fu registrato da Joseph Louis Lambout; esso era relativo ad
uno scafo in calcestruzzo armato e fu presentato con scarso successo allesposizione universale del 1855.
Si devono a Joseph Monier le prime applicazioni che utilizzano il cemento armato, dato
che egli ebbe lidea geniale di armare con fili di ferro dei contenitori vari, solette, tubi; con
brevetto del 1878 egli brevetto` una soletta per ponti che ebbe un discreto successo.
Tra le prime applicazioni strutturali del calcestruzzo vero e proprio citiamo Hennebique nel 1879, e pochi anni dopo il tedesco Wayss che consent` un approccio piu` ingegneristico per il suo impiego.
Tra i due vi era anche una diversa concezione filosofica riguardo al suo utilizzo, basandosi il primo su un maggior empirismo del progetto e basandosi invece il secondo sulla ricerca di un ottimale rapporto tra forma e prestazioni strutturali.
I due diversi metodi furono poi sintetizzati dalla scuola svizzera che trova in Culmann e
Ritter i suoi piu` autorevoli esponenti; delle loro indicazioni (riconoscimento del calcolo come strumento per la definizione della forma piu` efficiente mediante analisi semplici, responsabilita` del progettista che deve coprire anche le fasi transitorie di costruzione fino alla
realizzazione completa dellopera e la verifica dellaccuratezza della progettazione e della
realizzazione mediante prove in scala reale) fece tesoro Maillart nella realizzazione delle
sue eccezionali opere, tra cui da ricordare il ponte Stauffacher e il ponte Salgitanobel.
Luso del cemento armato fu limitato dalla protezione dei brevetti depositati dagli inventori. Solo a seguito di una circolare francese del 1906 si diede la possibilita` di utilizzare
liberamente il cemento armato liberandolo dal vincolo dei brevetti.
Si devono a Culmann e Ritter le prime teorie che portano alla formulazione di metodi

6 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

matematici utili per il calcolo delle strutture in cemento armato, messe in pratica nelle opere di R. Maillart.
Le strutture in cemento armato danno luogo a costruzioni spesso meno appariscenti di
quelle realizzate in acciaio e la storia delle prime costruzioni si accompagna a quella di tanti edifici, spesso anonimi e passati inosservati dal punto di vista architettonico.
Particolare rilievo meritano le prime realizzazioni
in c.a. applicate a strutture di edifici da parte del costruttore Auguste Perret agli inizi del 900, a causa dei
notevoli vantaggi che accompagnano una struttura in
c.a. realizzata con travi e pilastri rispetto ad unanaloga costruzione in muratura portante si diffonde come
metodo costruttivo in tutto il mondo.
Viene apprezzato anche da famosi architetti, che
ne esaltano le capacita`; una particolare menzione merita Le Corbusier, che detta i suoi 5 punti per una nuova architettura, basandosi in pratica su unossatura
portante realizzata con travi e pilastri; le realizzazioni
di questo architetto si basano sulluso del cemento armato, come si osserva nella villa Savoy.
Numerosi sono stati i progettisti di opere in cemento armato, tra cui non si puo` non citare Pierluigi Nervi,
che ha saputo realizzare opere in c.a. con forme esteti- Perret: stabile in rue Franklin a Parigi,
camente gradevoli ed ardite (palazzetto dello sport di 1903.
Roma del 1960, sala delle udienze in Vaticano).
In cemento armato si costruiscono molti ponti, la cui forma e` spesso ad arco o a travate
rettilinee; limpiego dellarco esalta il comportamento del calcestruzzo, che lavora in modo
egregio quando viene sottoposto a compressione.
Proprio losservazione precedente porta allintroduzione di una variante delluso del cemento armato. Il precompresso nasce con lidea di indurre nel calcestruzzo una presollecitazione di compressione che impedisca al calcestruzzo di fessurarsi.
La storia del cemento armato si evolve e si interseca con quella del precompresso.
Spesso cemento armato e cemento armato precompresso sono stati considerati in modo
totalmente diverso, a causa del comportamento particolare che presenta una struttura in
c.a. nella quale si induca una forza di compressione con cavi o barre tese. Levoluzione dellattuale normativa europea riunisce in un unico sistema costruttivo il cemento armato e il
precompresso e consente in particolare di ottenere delle strutture che abbiano una piccola
precompressione (precompressione parziale).
Questultima tecnica e` stata impiegata in diversi paesi, fornendo soluzioni tecniche vantaggiose. Spesso si e` indotta una precompressione tale da compensare i soli pesi propri, lasciando la possibilita` alla struttura di fessurarsi sotto lazione dei carichi accidentali.
Il precompresso e` stato utilizzato in Italia in diverse costruzioni e in particolare per la
costruzione di solai, con travetti prefabbricati in precompresso e pignatte.
Notevoli sono stati i disagi causati nel tempo a causa delle deformazioni viscose del calcestruzzo sotto carico, che ha portato a ridurne notevolmente limpiego.
Particolare menzione va fatta sulle tensioni delle strutture in cemento armato sotto carico.
Il cemento armato inizialmente era realizzato con lutilizzo di ferri lisci, con grandi problemi di ancoraggio e di sfilamento tra acciaio e calcestruzzo. Con i ferri lisci laderenza restava molto limitata e in caso di effetti dinamici scemava in modo sensibile.

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 7

Lintroduzione dellarmatura ad aderenza migliorata ha migliorato in modo sensibile


laderenza con il calcestruzzo, ha di fatto ridotto lentita` delle fessure e risolto i problemi
dellancoraggio di barre diritte.
Nel tempo le strutture in cemento armato sono state sempre piu` impegnate e resistenti,
con problemi crescenti di fessurazione e di duttilita`.
A questo proposito va sottolineato che le nostre norme limitano la resistenza del calcestruzzo, poiche al crescere della resistenza il comportamento a rottura diventa piu` fragile,
ovvero con deformazioni ultime piu` ridotte.
Levoluzione del c.a. porta ad ottenere un
materiale piu` resistente e piu` durevole, con
limpiego di nuovi tipi di cementi e soprattutto
con aggiunte e additivi, che sempre piu` condizionano pesantemente le caratteristiche del c.a.
In Italia, zona a rischio sismico, levoluzione
che si impone e` realizzare strutture resistenti e
duttili, che resistano senza danni a terremoti di
Museo della scienza a Valencia di Calatrava.
piccola intensita` e siano in grado, mettendo in
campo le sue capacita` di plasticizzazioni duttili, di resistere senza crollare a terremoti di
grande magnitudo e di lunga durata.

Introduzione spicciola al calcestruzzo


e ai suoi componenti

1.1

Il cemento (cement)

Il cemento deriva dalla cottura ad alta temperatura di argilla e calcare, effettuata in un


tubo rotante. Alla fine della cottura si ottengono delle palline, dette clinker, che, frantumate, ci forniscono il cemento in polvere.
P Fenomeni

alla base del successo del cemento


economico;
facile da usare;
simile ad una pietra artificiale;
di aspetto gradevole;
conformabile a piacimento.

P Perche il

cemento e` un legante
La particella di cemento, dopo la cottura, diventa molto avida di acqua; non
appena essa viene a contatto con lacqua,
si trasforma da particella con forma compatta (tipo sassolino) in una struttura tentacolare, avvolta da materiale colloidale
tipo gel. Questo fenomeno e` alla base della capacita` legante del cemento. Le particelle tentacolari si intersecano tra loro,
dando luogo ad una matrice legante, che
coinvolge le particelle di inerte o qualsiasi
altra cosa cui il cemento umido abbia la
possibilita` di far presa.

8 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato


P La

presa
E` la prima fase che porta il cemento a trasformarsi in pietra; il fenomeno parte dalla posa e dura qualche ora; in tale fase si formano e si stabilizzano i legami. Limpasto non deve
essere sollecitato e deve essere curato e protetto, affinche non vi siano danni superficiali o
che vi sia mancanza di acqua (ad esempio con insolazione eccessiva o riscaldamento eccessivo).

P Lindurimento

Dopo qualche ora dalla posa inizia la fase dellindurimento, nella quale limpasto diventa rigido e resistente, con una crescita di resistenza veloce nei primi giorni e sempre piu` lenta negli anni successivi.
P Linvecchiamento

Anche lelasticita` e la possibilita` di incassare le sollecitazioni senza fessurarsi eccessivamente e` variabile, dato che e` alta nei primi giorni e diminuisce nel tempo.
Il fenomeno e` simile a quello che interessa le nostre ossa, piu` elastiche e plastiche in
giovinezza e piu` rigide e fragili nella vecchiaia.
In questo senso si puo` dire che il calcestruzzo invecchia.
P Un

materiale antico: la pozzolana


La pozzolana e` un prodotto che si ricava da alcune cave, ad esempio quelle presso Pozzuoli, vicino Napoli. I Romani la utilizzavano mescolandola alla calce aerea per ottenere
una sorta di cemento, che ha dato ottimi risultati nel tempo. La pozzolana deriva dalla cottura di terreni argillosi ad alta temperatura in presenza di solfati e altri prodotti chimici,
cottura mediante il calore che si sprigiona da vene vulcaniche.

1.2

Tipi di cementi

I tipi di cemento piu` utilizzati sono quello classico o Portland, e due cementi ottenuti
dal precedente ma con aggiunte. Esistono anche il cemento bianco, quello alluminoso e a
presa rapida.
P Cemento

Portland
Il cemento normale si dice di tipo Portland, e prende il nome dalle rocce della cittadina Inglese.
Il cemento di questo tipo ha il difetto di contenere, nel calcestruzzo ottenuto dei carbonati solubili. Questo difetto e` importante, poiche se lacqua ha la possibilita` di lambire la
superficie del calcestruzzo essa porta in soluzione i carbonati solubili, lasciando dei vuoti. I
vuoti sono come piccole caverne che indeboliscono la struttura del calcestruzzo e ne fanno
diminuire la resistenza a compressione. Effetto piu` devastante si ottiene nel cemento armato, poiche la formazione di gallerie vuote consente allossigeno contenuto nellatmosfera di
penetrare in contatto con larmatura metallica.

P Cemento

con aggiunta di scorie di altoforno


Aggiungendo alla polvere di cemento i prodotti di scarto che si raccolgono sul fondo
degli altoforni per la produzione dellacciaio i carbonati si fissano molto meglio e non sono
piu` solubili. Il calcestruzzo diventa molto piu` resistente sia allaggressione dellacqua che a
quella degli acidi.

P Cemento

pozzolanico
Si aggiunge alla polvere di cemento polvere di pozzolana, con effetti simili al precedente.
In sintesi per opere esposte alle intemperie o peggio a soluzioni acide, e` consigliabile
lutilizzo di cemento pozzolanico o con scorie di altoforno.

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 9

Si sottolinea che, daltronde, le differenze di prezzo non sono sensibili.


Il cemento viene fornito in sacchi da 50 kg, o da 25 kg (sacchetto di peso ridotto introdotto recentemente per migliorarne la movimentazione manuale, a seguito della legge 494/96).
Il costo di un sacco da 50 kg si aggira sui 5 E; con un costo approssimato di 10 E al quintale.
Per curiosita` si citano altri tipi di cemento, in pratica utilizzati solo raramente:
cemento bianco: costosissimo rispetto a quello normale, utilizzato in opere speciali per il
suo colore candido;
cemento alluminoso: vietato per strutture poiche esso si trasforma in un materiale granuloso in condizioni particolari, con possibilita` di crolli improvvisi;
cemento a presa rapida: molto costoso; la presa dura qualche minuto, non adatto per le
strutture, impiegato solo per fissare velocemente elementi non strutturali.

1.2.1 Cementi da EN 197


I cementi vengono classificati in base alla resistenza a compressione che essi sviluppano a 28 giorni di stagionatura.
I provini utilizzati sono di dimensioni
4  4  16 cm.

4
4
16

Figura 1.1 Dimensione provini secondo EN 197.

Nella prima fase il provino viene rotto


con un apparecchio a bilancia, come indicato in Figura 1.2

Figura 1.2 Modalita` di rottura a bilancia.

Nella seconda fase i due pezzi vengono schiacciati sotto la pressa, ottenendo il valore
della resistenza a compressione del tipo di cemento anche se in realta` si tratta di un provino composto da cemento e da sabbia a spigoli tondi.
I cementi sono classificati in base al tipo di indurimento e alla resistenza secondo la tabella 1.1.
Tabella 1.1

Nomeclatura dei cementi

Tipo di indurimento

Sigla cemento

Resistenza e indurimento

RAPIDO

CEM

52,5 R
42,5 R
52,5 N

NORMALE

CEM

42,5 N
32,5 R

LENTO

CEM

32,5 N

10 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

Levoluzione delle resistenze medie a caricamento dipende dalla stagionatura e dal tipo
di cemento come indicato nella tabella 1.2, dove troviamo i vari calcestruzzi ottenuti con
cementi a presa rapida, normale o lenta
Tabella 1.2 Evoluzione resistenza fck (a t giorni)
t (giorni)

Classe R (fck )

Classe N (fck )

Classe S (fck )

0,42

0,34

0,19

0,58

0,5

0,35

0,66

0,6

0,46

0,82

0,78

0,68

14

0,92

0,9

0,85

28

90

1,09

1,11

1,18

360

1,15

1,19

1,31

Anche il modulo di elasticita` media varia al variare dei giorni ed e` ottenuto come valore
secante nel diagramma del legame costitutivo, come mostrato in figura.

f cm

0,4 fcm

E cm

Figura 1.3 Diagramma per il calcolo del modulo Ecm .


Tabella 1.3 Evoluzione modulo elastico Ecm (a t giorni)
t

Classe R (Ecm )

Classe N (Ecm )

Classe S (Ecm )

0,88

0,86

0,8

0,94

0,93

0,89

14

0,97

0,96

0,95

28

90

1,02

1,03

1,05

360

1,04

1,05

1,08

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 11

1.3

Cosa si puo` ottenere con il cemento

p Boiacca

Deriva dallimpasto di cemento o legante in genere, e acqua. (Si impiega ad esempio


per sigillature di giunti dei pavimenti).
p Malta

(mortar)

Deriva dallimpasto di legante, sabbia e acqua.


Mescolando cemento e sabbia si ottiene malta cementizia, con un rapporto volumetrico
di 1 di cemento e 3 di sabbia.
Mescolando 1 di cemento, 1 di calce idraulica e 3 di sabbia si ottiene malta bastarda,
meno resistente di quella cementizia ma molto piu` lavorabile. Si ottiene un intonaco se
la malta e` utilizzata per finiture superficiali.
p Calcestruzzo

(concrete)

Il calcestruzzo deriva dallimpasto di cemento, inerti e acqua. Si ottiene una pietra artificiale grigia e resistente a compressione.

1.4

Inerti (aggregates)

Gli aggregati devono essere resistenti e puliti.


p Inerti

fini

Sabbia (sand): deve essere di natura fluviale.


Caratteristiche della sabbia:
la sabbia deve essere di natura silicea e non calcarea;
la sabbia non deve contenere polvere;
la sabbia deve essere pulita.
M Un controllo alla buona da parte del Direttore dei Lavori puo`essere effettuato con queste semplici operazioni:
prendendo in mano un po di sabbia essa deve scricchiolare tra le dita, ovvero si devono tastare
granelli duri e resistenti che strofinano senza rompersi tra loro. Se la sabbia e` calcarea le particelle tendono a polverizzarsi;
aprendo il pugno e soffiando non deve sollevarsi polvere;
buttando via la sabbia e strofinando leggermente le mani, la mano che ha preso la sabbia deve
tornare pulita. Se si e` sporcata la mano di marrone vuol dire che vi e` argilla che, come la polvere,
puo`inibire il contatto del legante con linerte.
M Per il controllo delle qualita` della sabbia si deve ricorrere ad analisi di laboratorio, con prove di
sedimentazione o analisi chimiche. Nella prova di sedimentazione viene mescolata sabbia e acqua;
lasciando sedimentare il tutto si osserva che le particelle di sabbia si depositano sul fondo, dopo di
che si depositano le particelle di limo; la percentuale di particelle minute deve essere contenuta in base alle specifiche richieste (es. < 5%).

12 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

Non si accetta la sabbia di mare poiche le armature del cemento armato tendono a corrodersi di piu` e poiche sulla superficie finita del calcestruzzo si hanno delle efflorescenze di
colore bianco (cristalli di sali).
p Inerti

grossi (coarse aggregate)


Sono gli inerti naturali (dal letto di torrenti e fiumi):
ghiaia ha diametro di vari centimetri;
ghiaietto di qualche centimetro;
ghiaino dellordine di 1 cm o meno;

1.5

Inerti derivanti dalla frantumazione di rocce (a spigoli vivi):


Pietrisco;
Pietrischetto;
Pietrischino.

Dosaggio

La mescolazione dei vari elementi e` fondamentale per ottenere i risultati prefissati.


P Dosaggio

approssimato

Per ottenere un m3 di impasto si puo` utilizzare il seguente dosaggio volumetrico:


0,4 m3 di sabbia;
0,4 m3 di ghiaietto;
0,4 m3 di ghiaia.
M Se si dispone di un misto di ghiaia e ghiaietto si inseriscono direttamente 0,8 m3 di misto.
M La somma algebrica dei vari volumi fornirebbe un valore superiore a 1, ma i componenti, una
volta mescolati, si compenetrano; le parti piccole occupano i vuoti tra le parti grandi, con un volume
totale minore di 1.

La quantita` di cemento in un metro cubo di impasto varia a seconda del lavoro da eseguire:
9
>
300 kg per opere di elevazione
>
M Si osserva che in genere per poter
>
=
400 kg per strutture faccia a vista
pompare un calcestruzzo e` necessaria
Dosaggio
200 kg per strutture in fondazione >
una presenza di legante (cemento) con
>
>
100 kg per magroni o riempimenti ;
dosaggio minimo intorno a 150.
Acqua: la quantita` di acqua e` poco meno della meta` in peso del cemento.
M Ad esempio per travi e pilastri si utilizzano 300 kg di cemento e 120-140 l di acqua
M Sommando alla ghiaia il ghiaietto questultimo si posiziona nei vuoti della ghiaia, e sommando
successivamente la sabbia essa si posiziona nei vuoti piu` piccoli rimanenti. Questa e` la ragione per
cui sommando 0,4 0,4 0,4 alla fine si ottiene un volume globale minore di 1 m3 .
P Dosaggio

fai da te utilizzando betoniera a bicchiere rovesciabile


Il rischio del calcestruzzo artigianale che si effettua con la betoniera in cantiere e` quello
di ottenere impasti diversi luno dallaltro, con grande pericolo di cali locali di resistenza o
di disomogeneita` marcate.
In un piccolo cantiere, per getti di limitato volume, si puo` ottenere limpasto utilizzando
una betoniera a bicchiere rovesciabile. Nel cantiere in genere sono presenti un mucchio di

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 13

sabbia fluviale e un mucchio di misto di ghiaia e ghiaietto; il cemento e` presente in sacchi.


Si consiglia di operare nel modo seguente:
si costruisce una cassetta quadrata 50  50 cm, alta 27 per ottenere una misurazione piu`
accurata;
si inseriscono nella betoniera una cassetta di sabbia, due cassette di misto, un sacco da
50 kg di cemento e una damigiana dacqua di circa 25 litri.

Il prodotto finale e` naturalmente di tipo artigianale e deve essere utilizzato con particolari
coniche. Quanto sopra e` molto approssimativo, ma il prodotto che si ottiene e` accettabile.
P Dosaggio

esatto nellimpianto di betonaggio


Nellimpianto di betonaggio gli inerti sono suddivisi in base alla pezzatura in svariati
mucchi e il miscuglio che si opera e` variabile a seconda del calcestruzzo che e` stato prescritto dallImpresa o dal Committente.
In una prima fase si dosano gli inerti e si pesa il loro contenuto.
Il cemento viene derivato da un apposito silos in cui e` conservato con particolari condizioni idrometriche. Viene aggiunto in base al dosaggio prescritto oppure in base alle caratteristiche meccaniche che limpasto indurito deve garantire.
Particolare attenzione va posta allaggiunta di acqua.
La quantita` di acqua deve tener conto dellacqua gia` contenuta negli inerti e della lavorabilita` che si vuole ottenere.
Nel caso in cui si voglia ottenere una maggiore lavorabilita` si tende ad aumentare la
quantita` di acqua. Le ripercussioni sulla diminuzione di resistenza sono contenute se nel
contempo si aumenta anche il dosaggio di cemento.
La granulometria degli inerti e` molto importante. Essa viene definita come linsieme
dei dosaggi delle varie dimensioni (o pezzature) di inerti che si adoperano.
La granulometria ottimale e` quella che porta il miscuglio di inerti ad avere una struttura
chiusa ovvero dotata di pochissimi vuoti.
Pochi vuoti da riempire comportano unagevole opera legante del cemento bagnato.
Molti vuoti comportano la formazione di sacche piene di cemento e acqua e un bisogno di cemento piu` elevato al fine di ottenere le caratteristiche di resistenza desiderate.

1.6

Impasto degli ingredienti

Limpasto a mano, effettuato per piccolissime quantita`, avviene utilizzando una superficie rigida e pulita; si ammucchia sabbia e inerti secchi, si aggiunge cemento in polvere e si
mescola il tutto con la pala, fino ad ottenere un miscuglio omogeneo. A questo punto si allarga il mucchio ricavando un cratere centrale, nel quale si versa una certa quantita` di acqua.
Si fa franare parte del materiale e si mescola allacqua; alla fine tutto il miscuglio viene amalgamato e limpasto e` pronto alluso quando non vi sono piu` particelle asciutte in vista.
Particolare attenzione va posta alla consistenza dellimpasto, che deve essere piu` asciutta possibile.

14 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato


P Betoniera

a bicchiere rovesciabile
Per piccoli cantieri si utilizza la betoniera a bicchiere rovesciabile, che consente limpasto di circa 0,2 m3 , essa impasta ruotando in una direzione e fa fuoriuscire limpasto inclinando il bicchiere con una ruota laterale invertendo nel contempo la rotazione.
Betoniera deriva dal nome francese beton che si attribuisce al calcestruzzo.

P Motobetoniera

Limpasto in genere e` preconfezionato in una centrale di betonaggio.


Il trasporto viene effettuato con betoniere, che sono contenitori rotanti che mescolano
limpasto. Invertendo il senso di rotazione la betoniera permette la fuoriuscita del calcestruzzo.
Se il percorso e` di pochi minuti si aggiunge subito lacqua. Se il percorso e` lungo lacqua
viene aggiunta allincirca un quarto dora prima dello scarico, mediante un serbatoio presente dietro labitacolo del guidatore.
Limpasto prolungato stanca il calcestruzzo poiche i legami appena formati sono rotti
e se ne formano altri, anchessi danneggiati. Come conseguenza il calcestruzzo derivante
da un impasto prolungato risulta meno energico e la sua resistenza finale e` piu` ridotta.
P Acqua

di impasto
Il rapporto ottimale acqua/cemento e` circa 0,4. Aumentando lacqua si aumenta la lavorabilita` dellimpasto, ma diminuisce sensibilmente la resistenza finale del calcestruzzo indurito. Nel calcestruzzo, infatti, al crescere dellacqua in eccesso si hanno dei residui di acqua
non utilizzata che restano incapsulati nella matrice indurita formando della caverne riempite di acqua. Allevaporare dellacqua queste cavita` restano vuote e producono diminuzione
di resistenza della struttura.

P Resistenza

Si definisce resistenza la forza unitaria massima che il calcestruzzo sopporta sotto una
particolare sollecitazione. La resistenza e` caratteristica dato che essa rappresenta il valore che ha un frattile di insuccesso del 5%.
La classe di resistenza del calcestruzzo valuta la resistenza caratteristica di un impasto
dopo 28 gg. di stagionatura e si indica con Cfck, cyl ; ad esempio C25 indica una resistenza cilindrica con provino cilindrico di 25 MPa (N/mm2 ), pari a 250 daN/cm2 ; tale resistenza e` simile a quella cubica di 300 daN/cm2 che si trova per un cubetto di lato 15 cm messo sotto la
pressa sempre dopo 28 gg. di stagionatura.
Nel seguito si indica con fck la resistenza caratteristica cilindrica a compressione e con
Rck la resistenza cubica.
`
P Lavorabilita
Limpasto secco e` meno lavorabile; piu` la sua consistenza diminuisce e piu` limpasto e`
lavorabile. La lavorabilita` si puo` misurare in vari modi; particolarmente agevole e` luso del
cono di Abrams. Con questo metodo la lavorabilita` si collega allo Slump, che misura di
quanto si abbassa un impasto inserito in un contenitore troncoconico riempito di calcestruzzo fresco e opportunamente costipato mediante un tondino, successivamente allo sfilamento verticale del contenitore stesso.

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 15

1.7

Indicazioni su confezione e cura

P Esecuzione

del calcestruzzo
In linea di principio, una superficie a vista implica il rispetto, durante la confezione del
calcestruzzo, di alcune regole complementari a quelle date per il confezionamento di un
buon calcestruzzo da costruzione durevole.
Particolare attenzione va posta alla posa e alla tipoogia dei casseri, che possono essere
in legno, metallici o in materiali plastici. La capacita` dassorbimento dei casseri puo` alterare il colore del calcestruzzo e la regolarita` della sue tonalita` superficiali; i casseri non devono lasciare macchie ne agire chimicamente sul calcestruzzo. La faccia interna deve essere
spalmata con uno strato fine e di spessore costante di un prodotto diramante. I giunti dei
casseri devono essere sufficientemente impermeabili alla malta.

P Composizione

del calcestruzzo
La miscela di calcestruzzo deve essere sufficientemente omogenea affinche lacqua non
si separi dai componenti solidi del calcestruzzo fresco.
Laspetto delle superfici a vista che si desiderano ottenere, puo` essere determinante per
la scelta dei componenti dal punto di vista del colore, della granulometria e per le proporzioni della miscela.

P Trasporto,

posa in opera e compattazione


I metodi di trasporto, di posa in opera e di compattazione del calcestruzzo sono scelti in
modo che questo si segreghi il meno possibile e che si ottenga una compattazione efficace;
il calcestruzzo, per quanto e` possibile, deve essere compattato in modo continuo da un vibratore interno efficace, in modo che non siano trattenute bolle daria nel calcestruzzo
compattato.

P Cura

e protezione
Il calcestruzzo deve subire una cura appropriata ed essere protetto dai danni meccanici (per esempio, urto) e dalla formazione di macchie (dovute ad acciai di legatura che
sporgono).

P Organizzazione

Le superfici di calcestruzzo a vista di buona qualita` possono essere realizzate solo da un


personale coscienzioso e abile e con unadeguata sorveglianza. E` importante una stretta
collaborazione fra progettista ed operaio esecutore.

Tecnologia del calcestruzzo

Il presente paragrafo e` basato sulle indicazioni del codice modello CEB-FIP 90 e sulla
norma europea UNI EN 206, che e` stata integrata in UNI ENV 1992-1 e nelle NTC 2008.
Le note tratte da Linee guida del Servizio centrale del Consiglio Sup. dei LL.PP. forniscono indicazioni specifiche sulluso del calcestruzzo strutturale.

2.1

Prefazione

Questa parte fa riferimento al Codice-Modello FIP-CEB e alla norma europea UNI EN


206-1 (ed. 2000) contiene i principi piu` importanti della tecnologia del calcestruzzo.
In primo luogo si trattano i criteri per la scelta dei componenti e la composizione del
calcestruzzo e successivamente si forniscono indicazioni sulla fabbricazione e la posa in
opera del calcestruzzo.

16 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

M Nel seguito sono riportati dei paragrafi tratti dalle Linee guida sul calcestruzzo strutturale redatte dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei LL.PP. del dicembre 1996, alle quali
si rimanda per la consultazione completa. Esse sono precedute dal simbolo E LGCS

Il problema della qualificazione e conseguente certificazione dei prodotti da costruzione e` regolato, a livello europeo, dalla Direttiva 89/106/CEE, recepita in ambito nazionale
attraverso il D.P.R. n. 246/93; la recente Legge Quadro sui lavori pubblici ha ulteriormente
rafforzato lesigenza della qualificazione dei soggetti, dei processi e dei prodotti relativi al
settore.
Le Linee guida sul calcestruzzo strutturale che sono state redatte costituiscono una
utilissima base per quanto attiene la salvaguardia dei requisiti essenziali concernenti la sicurezza strutturale e la tutela della pubblica incolumita`; esse sono basate sullesperienza
nazionale ed europea (UNI EN 206, CEB-FIP Model Code 1990, Richtlinie fur Hochfesten
Beton 1995, DIN 1 045/88), sono rivolte a dare indicazioni ed informazioni di carattere generale e di dettaglio per una progettazione, lavorazione, realizzazione e controllo del materiale calcestruzzo.

2.2

Quadro normativo europeo

Fare calcestruzzo in Europa significa operare in differenti paesi della comunita` in cui vi
sono diverse condizioni climatiche e geografiche, differenti livelli di protezione e differenti
e soprattutto ben consolidate esperienze e tradizioni regionali. Per permettere una uniformita` reale sulluso del cemento armato sono necessari sforzi comuni sia legislativi che nelle
applicazioni pratiche.
Per fronteggiare questa situazione cos` variegata sono state introdotte le classi che individuano le proprieta` del calcestruzzo. In linea di principio si permette che continuino e si
sviluppino pratiche valide nel luogo dimpiego del calcestruzzo come alternativa allapproccio prescrittivo delle norme europee, almeno in fase transitoria.
Proprieta` () classi
Le classi raccolgono materiali le cui proprieta` cadono in un determinato range
Per la norma i soggetti coinvolti nel processo di produzione del calcestruzzo sono:
prescrittore;
produttore;
utilizzatore.
Il prescrittore e` responsabile per le specifiche del calcestruzzo (Cap. 6 della UNI EN
206).
Il produttore e` responsabile per la conformita` ed il controllo di produzione (Cap. 8 e 9
della UNI EN 206).
Lutilizzatore e` responsabile per il getto del calcestruzzo (messa in opera).

2.3

Materiale

Nel presente capitolo si parla di calcestruzzo per strutture gettate in sito, strutture prefabbricate e componenti strutturali prefabbricati per edifici e strutture di ingegneria civile.

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 17

Il calcestruzzo puo` essere:


miscelato in cantiere;
preconfezionato o prodotto in un impianto per componenti di calcestruzzo prefabbricato.
Si fa riferimento al calcestruzzo compatto, realizzato in modo da non trattenere una
quantita` apprezzabile di aria intrappolata oltre a quella aggiunta. In base al peso si parla di
calcestruzzo normale, pesante e leggero.
UNI EN 206 e UNI ENV 1992-1 sono correlate e integrate con le norme UNI EN relative a cemento, acqua e aggregati, che devono parimenti essere rispettate.
Particolare menzione va fatta alla direttiva Materiali in attuazione delle prescrizioni europee, al capitolo 11 delle NTC2008 e a tutte le norme UNI EN, EN o ISO in esso citate.
Particolarmente utili risultano anche le linee guida per il cls preconfezionato, per il calcestruzzo ad alta resistenza e per le raccomandazioni CNR.
Compito dei soggetti interessati dal processo che porta alla costruzione in calcestruzzo
e` dunque quello di informarsi e adeguarsi a tutte le disposizioni.
Il fine e` quello di ottenere in tutta Europa un prodotto con caratteristiche simili e con
una qualita` accettabile.
M Altre norme europee per prodotti specifici, per esempio elementi prefabbricati o per processi che
rientrano nello scopo della presente norma possono richiedere o permettere deviazioni della presente norma.
Requisiti addizionali o diversi possono essere definiti in altre parti della presente norma o in altre
norme europee specifiche, per esempio:
calcestruzzo per strade ed altre aree trafficate;
calcestruzzo che utilizza altri materiali o materiali componenti non previsti nelle precedenti norme;
calcestruzzo con diametro massimo dellaggregato di 4 mm o minore (malta);
tecnologie speciali;
calcestruzzo per contenitori per rifiuti liquidi e gassosi;
calcestruzzo per contenitori per la conservazione di sostanze inquinanti;
calcestruzzo per strutture massicce;
calcestruzzo premiscelato secco.
N.B.: Finche queste norme non sono disponibili, potranno essere applicate disposizioni valide nel
luogo dimpiego del calcestruzzo.
Sono in preparazione norme europee per:
calcestruzzo per strade ed altre aree trafficate;
calcestruzzo proiettato.
La UNI EN 206 non si applica a:

calcestruzzo areato;
calcestruzzo alveolare;
calcestruzzo con struttura aperta;
calcestruzzo con massa volumica minore di 800 kg/m3 ;
calcestruzzo refrattario.

La norma europea non contiene ancora disposizione per la protezione della salute e per la sicurezza
degli addetti alla produzione e consegna del calcestruzzo.

18 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato


Figura 2.1 Relazioni tra la UNI EN 206-1 e le norme per la progettazione e lesecuzione, le nor-

me relative ai costituenti e le norme per le prove.

Struttura di calcestruzzo

EN (Euro-Norma)
Norme per i prodotti
prefabbricati in calcestruzzo
Strutture

UNI ENV 1992

UNI EN 206-1

UNI ENV 13670-1

Design of concrete Structures

Concrete

Execution of concrete structurese

Progetto di strutture in calcestruzzo

calcestruzzo

secuzione di strutture in
calcestruzzo

Cemento

UNI EN 197 - 1 : 2006


Cement

Cemento
UNI ENV 12350

UNI ENV 13055-1

Testing fresh Concrete

Light-weight Aggregates

Prove sul calcestruzzo fresco

UNI ENV 12390

Aggregati leggeri
Aggregati

Testing hardened concrete

UNI ENV 1262

Concrete prove sul calcestruzzo


indurito

Aggregates for concrete

UNI ENV 13791

Aggregati (inerti)

Acqua

Assessment of concrete
strength in structures

UNI ENV 1008


Mixing water for concrete

Acqua di impasto

Andamento nel tempo delle


tensioni nel calcestruzzo
Additivi

UNI ENV 934-2


Admixtures for concrete

Additivi
UNI ENV 450
Fly ash for concrete

Ceneri volanti
UNI ENV 12504
Testing concrete in structures
Prove su calcestruzzo in sito

UNI ENV 13263 - 1 : 2005


Aggiunte

Silica fume for concrete

Fumi di silice

M Le NTC 2008 dettano indicazioni e


prescrizioni su quasi tutti gli argomenti, in particolare al cap. 11 per il materiale, al cap. 4 per il calcolo e al cap. 7
per la zona sismica.

UNI ENV 12878


Pigments

Pigmenti

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 19

2.4

Definizione del calcestruzzo

Il calcestruzzo e` una pietra artificiale fatta di cemento, inerti e acqua.


E` ottenuta con lindurimento del cemento mescolato ad acqua; oltre ai componenti fondamentali citati, puo` contenere anche additivi e/o materiali aggiunti.
Il valore nominale del diametro massimo dellinerte e` normalmente compreso fra 8 e 32
mm, e in alcuni casi particolari, superiore a 32 mm.
Se il diametro massimo dellinerte non supera 4 mm, in generale, il prodotto ottenuto e`
chiamato malta e non calcestruzzo.
Il calcestruzzo deve essere composto e compattato in modo da non contenere alcuna
presenza significativa di vuoti a indurimento avvenuto.
Il calcestruzzo si distingue in base a diverse caratteristiche.
P Distinzioni

in base alla massa volumica


Calcestruzzo normale: calcestruzzo che ha una massa volumica, allo stato secco, superiore a 2000 Kg/m3, ma al massimo pari a 2800 Kg/m3.
 Calcestruzzo con inerti leggeri (a struttura chiusa): calcestruzzo che ha una massa volumica allo stato secco al massimo pari a 2000 Kg/m3 ed e` confezionato tutto o in parte con
inerti a struttura porosa (inerti leggeri).
 Calcestruzzo pesante: calcestruzzo che ha una massa volumica allo stato secco superiore
a 2800 Kg/m3; per la sua posa in opera (getto, compattamento ecc.), devono essere seguite alcune regole aggiuntive.


P Distinzioni

in base al luogo di confezione


Calcestruzzo in cantiere: i componenti di questo calcestruzzo sono dosati sul cantiere e
mescolati in un apparecchio miscelatore fisso (betoniera o miscelatore).
 Calcestruzzo preconfezionato o premiscelato: i componenti di questo calcestruzzo sono
dosati e mescolati in una centrale esterna al luogo di impiego; esso viene trasportato in
appositi veicoli e consegnato sotto forma di calcestruzzo fresco pronto per limpiego; in
base al tipo di miscela si distingue il calcestruzzo preconfezionato miscelato in centrale
ed il calcestruzzo preconfezionato miscelato sul veicolo. Il calcestruzzo miscelato su veicolo e` confezionato in un veicolo speciale.


P Distinzioni

in base alla posa in opera


Calcestruzzo gettato in opera: calcestruzzo portato fresco nellelemento da costruire, posto in opera nella sua posizione definitiva e indurito in questa posizione.
 Fornito in elementi prefabbricati: elementi strutturali trasportabili, che sono prefabbricati
allesterno e che sono trasportati al posto di impiego e posti in opera nella loro posizione
definitiva solo dopo un conveniente indurimento del calcestruzzo.


P Definizione

in base allo stato di indurimento


Il calcestruzzo puo` essere fresco o indurito se si e` completato il fenomeno della presa.

2.5

Componenti

La qualita` dei componenti utilizzati per la confezione del calcestruzzo deve essere tale
che le proprieta` desiderate per il calcestruzzo siano ottenute in modo sicuro e siano mantenute nel tempo.
Percio` i componenti devono soddisfare alcune condizioni che riguardano sia la composizione chimica che le proprieta` meccaniche e fisiche.
Inoltre, la loro qualita` deve, per quanto e` possibile, essere costante durante il trasporto
e lo stoccaggio; deve essere garantita la loro pulizia.

20 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

2.5.1 Cemento
`e
P Qualita

specificazioni
Il cemento deve soddisfare le norme nazionali in vigore.
Le proprieta` che hanno unimportanza generale per la costruzione sono: la stabilita` di
volume, lo sviluppo della presa e dellindurimento e, per alcuni casi particolari, la resistenza agli attacchi chimici ed il valore di idratazione.
Generalmente non si ammette limpiego del cemento alluminoso per gli elementi portanti. Le normative nazionali possono contenere altre restrizioni in merito alla qualita` del
cemento, ad esigenze complementari di resistenza minima per il calcestruzzo precompresso ad armature aderenti (per pretensione) e in merito alla malta diniezione delle guaine dei cavi.

P Scelta

del cemento
Il cemento deve essere scelto, fra quelli considerati idonei, tenendo in considerazione:

lesecuzione dellopera;
luso finale del calcestruzzo;
le condizioni di maturazione (es.: trattamento termico);
le dimensioni della struttura (per lo sviluppo di calore);
le condizioni ambientali alle quali la struttura sara` esposta;
la potenziale reattivita` degli aggregati agli alcali provenienti dai componenti.

P Consegna

e stoccaggio
Il cemento, durante il trasporto e lo stoccaggio, deve essere protetto dallumidita` e dalle
impurita`; il cemento messo in deposito allaria libera senza imballaggio assorbe umidita` e
anidride carbonica, cio` puo` farlo aggregare in zolle ed influenzarne le proprieta` di indurimento.
I cementi a macinatura fine, a presa rapida, sono particolarmente sensibili da questo
punto di vista.
A meno che il clima sia molto secco, i normali sacchi di carta non offrono una protezione sufficiente durante uno stoccaggio prolungato, anche se essi sono al riparo.
Se si prevede uno stoccaggio molto prolungato o in un clima molto umido, sono necessarie misure particolari per limballaggio, e la protezione in appositi locali.
Lutilizzatore deve verificare, prima di impiegarlo, che il cemento risponda sempre alle
norme da applicare.
Le differenti qualita` di cemento devono essere marchiate in modo da permettere la loro
identificazione ed essere immagazzinate in modo da non causare miscugli involontari o
confusioni.

2.5.2 Inerti
Linerte e` un insieme di granuli frantumati o no, di materiali minerali naturali o artificiali, che hanno dimensioni e forma convenienti per la confezione del calcestruzzo.
I granuli possono avere dimensioni uniformi diverse e presentare una struttura chiusa e
porosa.
I granuli a struttura porosa, di massa volumica apparente inferiore a 2000 Kg/m3, sono
chiamati inerti leggeri, i granuli di massa volumica apparente nettamente superiore a 3000
Kg/m3 sono chiamati inerti pesanti.
Inoltre, per una classificazione piu` precisa, si puo` fare una distinzione fra gli inerti in
funzione dei seguenti caratteri: natura dei materiali dorigine, granulometria, modo di produzione (naturale o artificiale), o di alcune proprieta` tecnologiche interessanti, come, per

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 21

esempio, forma dellinerte, struttura della superficie del granulo rotto o non rotto, resistenza, durabilita` ecc.
P Specificazioni

generali
Gli inerti devono normalmente soddisfare le esigenze delle normative nazionali che
corrispondono allapplicazione prevista, o, in assenza di tali normative, alle norme ISO.
Per alcuni casi particolari, si possono anche utilizzare inerti che non soddisfano le normative o inerti per i quali le normative in uso non sono applicabili.
Cio` presuppone, tuttavia, che si possa acquisire unesperienza soddisfacente sulle proprieta` del calcestruzzo realizzato con tali inerti e che la loro corrispondenza alle condizioni
particolari considerate sia stata effettivamente esaminata.
Gli inerti, sotto leffetto dellacqua, non devono rammollirsi, rigonfiarsi in modo inammissibile, disgregarsi, produrre con il cemento ed i suoi prodotti didratazione reazioni nocive (per esempio, reazione degli inerti basici), ridurre la protezione delle armature contro
la corrosione (soprattutto per un tenore troppo elevato di cloruri).
Nello stesso tempo, le proprieta` degli inerti devono soddisfare alcune esigenze, conformi alla destinazione ed alla necessita`, concernenti la granulometria, la pulizia, la resistenza,
la forma dei granuli, la qualita` della superficie, la resistenza al gelo e allusura.
Inoltre, per gli inerti leggeri, sono particolarmente importanti la porosita` e lo sviluppo
nel tempo dellassorbimento dacqua.
Per la produzione di un calcestruzzo di classe superiore, puo` essere necessaria lutilizzazione di inerti di qualita` superiore scelti con cura.
Se e` noto che gli inerti previsti hanno uninfluenza insolita su alcune caratteristiche del
calcestruzzo, come la resistenza, la densita`, il ritiro, le deformazioni igrometriche, il coefficiente di dilatazione termica, il modulo di deformazione longitudinale o la durabilita`, bisogna tenerne conto sia in fase di progetto che di esecuzione.
Alcune dolomiti e basalti, per esempio, diminuiscono di volume con lessiccamento.
Un calcestruzzo realizzato con essi potrebbe avere un coefficiente di ritiro piu` elevato
di quello che ci si potrebbe normalmente attendere.

P Inerti

marini
Gli inerti marini sono sconsigliati poiche aumentano il rischio di corrosione delle armature metalliche e perche esse inducono la formazione di efflorescenze superficiali nel calcestruzzo indurito. Tuttavia essi possono essere utilizzati a condizione che il loro tenore in
cloruri non sia troppo elevato e che soddisfino le altre esigenze che competono alla loro
utilizzazione.
Luso di inerti marini puo` dar luogo a efflorescenze e a maggior corrosione delle barre
dacciaio.

P Trasporto

e stoccaggio
Gli inerti per calcestruzzo, non devono, durante il trasporto e lo stoccaggio sul posto,
essere inquinati da altri materiali.
Non devono essere mescolati in modo non controllato granulometrie diverse e tipi diversi; per quanto e` possibile deve essere evitata una segregazione delle differenti dimensioni.

P Prescrizioni

inerti

p Aggregati

Sono riconosciuti generalmente idonei:


(a) normali e pesanti conformi alla UNI EN 12620.
(b) leggeri conformi alla UNI EN 13055.

22 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato


P Utilizzo

degli aggregati
Il tipo di aggregato, la granulometria e le proprieta`, devono essere scelti considerando:
lesecuzione dellopera;
limpiego finale del calcestruzzo;
le condizioni ambientali alle quali il calcestruzzo sara` esposto;
ogni requisito per laggregato esposto o per le finiture lavorate del calcestruzzo.

La dimensione massima nominale dellaggregato (Dmax) deve essere scelta tenendo


conto del copriferro e della larghezza della sezione minima.
Aggregato in frazione unica solo per cls con C < C12/15 (es.: magrone o riempimenti).
Laggregato di recupero dellacqua di lavaggio o del calcestruzzo fresco, puo` essere utilizzato come aggregato per calcestruzzo.
P Resistenza

alla reazione alcali-silice


Qualora gli aggregati contengono varieta` di silice suscettibile di attacco da parte degli
alcali (Na2O e K2O provenienti dal cemento o da altre fonti) e il calcestruzzo sia esposto
ad ambiente umido, devono essere presi provvedimenti destinati a prevenire la dannosa
reazione alcali-silice utilizzando procedure di accertata idoneita`.

P Granulometria

degli inerti

p Curve

granulometriche e coefficienti che caratterizzano il dosaggio di acqua necessario


Gli inerti per calcestruzzo sono realizzati con sabbia, rena, ghiaia e pietrisco.
La sabbia e` in genere proveniente da banchi di origine marina mentre la rena deriva da
depositi alluvionali di natura fluviale. Entrambi i materiali si classificano come inerti fini e
hanno granuli di piccole dimensioni, dellordine di qualche decimo di millimetro.
La ghiaia, il ghiaietto e il ghiaino hanno spigoli arrotondati e derivano da depositi fluviali, essi sono inerti con pezzatura (diametro medio) dellordine di qualche centimetro.
Nellordine citato la pezzatura e` decrescente.
Il pietrisco ha una pezzatura simile a quella della ghiaia ma ha spigoli vivi, dato che esso
e` ricavato dalla frantumazione di pietre di maggior diametro.
E` necessario che gli inerti siano ben assortiti in modo che quelli fini vadano ad occupare
i vuoti lasciati tra quelli di diametro maggiore. In sintesi si desidera che gli inerti forniscano
una struttura di tipo chiuso, con pochi vuoti.
In tal modo il legante impiegato potra` avvolgere meglio i granuli senza avere il rischio
di accumularsi in sacche vuote.
Per ottenere la granulometria ottimale, ovvero il dosaggio ottimale delle diverse pezzature, e` consigliabile partire da categorie differenti con intervallo di pezzatura sufficientemente contenuto.
La composizione delle diverse categorie granulometriche e della miscela di inerti si determina con laiuto di una serie di vagli, di preferenza 0,125 / 0,25 / 0,5 / 1 / 2 / 4 / 8 / 16 / 31,5 e
63 mm conformemente a ISO 565.
I principali aspetti per la determinazione della granulometria dei componenti da integrare sono i seguenti:
percentuale ottimale di cemento e limitato dosaggio di acqua. Sotto questo punto di vista
e` opportuno avere miscele granulometriche chiuse e con prevalenza di inerte grosso;
il trasporto, la posa in opera e la compattazione non devono far disgregare limpasto; la
posa in opera deve essere il piu` possibile facilitata e fornire una tessitura chiusa durante
la compattazione. Questo implicherebbe una prevalenza di inerte fine, in contraddizione
con il punto precedente;
il diametro massimo dellinerte piu` vantaggioso dipende principalmente dalla dimensio-

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 23

ne dellelemento strutturale, dal passo fra le barre dellarmatura, dalle condizioni di trasporto e di posa in opera e dalla classe di resistenza desiderata.
In particolare:
dmax < 1=3 dimensione minima dellelemento strutturale; ovvero le particelle non devono essere troppo grandi in relazione alle dimensioni del cassero in cui sono poste;
dmax < interferro o copriferro; i pezzi piu` grossi degli inerti devono poter passare tra gli
interspazi tra le barre.
La granulometria degli inerti puo`essere:
discontinua se si impiegano solo alcune classi granulometriche (es.: sabbia, ghiaietto,
ghiaia): in tal caso basta fornire le proporzioni in volume delle classi impiegate (es.: 0.4
m3 sabbia, 0,4 m3 ghiaietto, 0,4 m3 ghiaia per 1 m3 di impasto);
continua se si impiegano tutte le classi granulometriche dal granulo piu` fine a quello piu`
grosso.
In tal caso si fara` riferimento a curve granulometriche di riferimento in modo da ottenere una granulometria rappresentata da una curva che si situa in una zona conveniente.
In figura 2.2 si riporta un esempio di
curve granulometriche con riferimento
ad un inerte di dimensione massima
32 mm. Dmax = dg max in EC2.
Il campo 3 e` conveniente, il 4 ha granulometrie ancora utilizzabili; le miscele in campo 1 e 5 non sono accettabili in quanto in 1 il calcestruzzo e` difficile da porre in opera mentre in 5 la
miscela esige un eccesso di acqua.

Figura 2.2 Curve granulometriche per inerti di dimen-

sione massima 32 mm.

Figura 2.3a Fusi granulometrici estratti da FIP-CEB.

24 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

Figura 2.3b Fusi granulometrici estratti da FIP-CEB.


p Proporzionamento

dei fini
Una adeguata proporzione di fine e` necessaria per avere un calcestruzzo con una struttura chiusa e facile da porre in opera.
Cio` e` particolarmente importante quando il calcestruzzo deve essere trasportato su lunghe distanze o in canalizzazioni, per elementi a pareti sottili e molto armati e per il calcestruzzo con buona permeabilita`.
Si considerano come fini i componenti con grandezza del granulo < 0,25 mm.
Un eccessivo contenuto di materiali inerti fini causa pero` un aumento della quantita` di
acqua necessaria; con un elevato rapporto acqua/cemento, si puo` influenzare sfavorevolmente la resistenza al gelo-disgelo, agli attacchi chimici e allusura meccanica.

p Composizioni

studiate (C I)
Questo paragrafo si applica in primo luogo ai calcestruzzi con resistenza a compressione
specificata e di qualunque classe.
La composizione studiata del calcestruzzo deve essere stabilita dopo indagini sperimentali e deve essere comunicata allutilizzatore.
Il produttore del calcestruzzo ha la responsabilita` della sua composizione.
Il calcestruzzo deve essere composto in modo che, quando e` fresco, abbia una lavorabilita` conveniente, non presenti segregazioni, e possa essere completamente compattato in
modo pratico.
Il calcestruzzo indurito deve soddisfare le specificazioni, in genere una data resistenza a
compressione; a questo scopo durante le indagini sperimentali, occorre tener conto di uno
scarto sufficientemente grande di dispersione.
Inoltre, il calcestruzzo deve essere durabile nellambiente previsto, e proteggere convenientemente le armature dalla corrosione.
Percio`, devono essere rispettate nello studio della composizione le seguenti indicazioni.

p Rapporto

acqua/cemento e dosaggio di cemento


Il rapporto acqua/cemento necessario dipende dalle proprieta` richieste dal calcestruzzo.
Deve essere sperimentato con laiuto di indagini sperimentali.
Tuttavia, per la protezione contro la corrosione dellarmatura, il valore finale reale del
rapporto acqua/cemento non deve superare, in un ambiente interno 0,70 e, allaria aperta,
in ambiente non aggressivo 0,65.

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 25

La quantita` necessaria di cemento e` definita da queste esigenze; inoltre, la quantita` minima di cemento non dovrebbe scendere al di sotto di 240 kg/m3 per il calcestruzzo armato
e 270 kg/m3 per il calcestruzzo precompresso, salvo esperienze specifiche locali.
In un ambiente propizio alla corrosione delle armature o per acciai sensibili alla corrosione, o ancora in un ambiente aggressivo per il calcestruzzo, puo` essere necessario o per
lo meno raccomandato un rapporto acqua/cemento inferiore o una quantita` maggiore di
cemento.
Per il calcestruzzo con proprieta` particolari e calcestruzzo di inerti leggeri, bisogna prevedere, in alcuni casi, dosaggi minimi di cemento maggiori di quelli previsti per il calcestruzzo strutturale ordinario.
Un dosaggio di cemento che superi sensibilmente i 500 kg/m3 dovrebbe normalmente
essere evitato, soprattutto a causa del rischio di tensioni troppo elevate dovute alla temperatura; queste in particolar modo nel caso di elementi strutturali di grande spessore, possono provocare danni.
p Granulometria

degli inerti
Per granulometrie continue e discontinue, gli inerti devono comprendere in generale almeno due classi. In questo contesto, il fine non e` da considerare come classe.
Quando si utilizzano soltanto due classi, una di queste deve situarsi nel dominio che va
da 0 a 2 mm e da 2 a 8 mm. Quando un inerte presenta naturalmente una composizione
conveniente per le proprieta` richieste dal calcestruzzo, lo si puo` utilizzare tale quale.

p Composizioni

normalizzate (C II)
Per calcestruzzi di classi di resistenza da C12 a C25, nel caso in cui la composizione ed i
componenti del calcestruzzo corrispondano a determinate condizioni definite dalle normative nazionali, non sono necessarie indagini sperimentali.
In questo caso i produttori si assumono la responsabilita` della conformita` della composizione del calcestruzzo alle esigenze minime definite dalle norme.

p Composizioni

prescritte (C III)
In questo caso lautore del progetto si prende la responsabilita` della composizione del
calcestruzzo; deve assicurarsi della convenienza e della qualita` della composizione prevista
con prove appropriate, a meno che non sia disponibile unesperienza sufficiente, acquisita
durante unutilizzazione anteriore che ha avuto la stessa composizione.
I criteri validi per le prove di studio sono quelli dati per la produzione di una composizione studiata (C I); la specificazione della composizione prescritta deve riguardare almeno
i seguenti punti:
qualita` del cemento e percentuale di cemento;
qualita` degli inerti e la loro granulometria;
consistenza del calcestruzzo fresco;
alloccorrenza: natura e quantita` degli additivi e dei materiali aggiunti.

2.5.3 Additivi e materiali aggiunti


p Additivi

Sono considerati idonei gli additivi conformi alla UNI EN 934-2.


Si chiamano additivi i materiali aggiunti al calcestruzzo in piccolissime quantita` nellintento di influenzarne alcune proprieta`, con unazione chimica o fisica, o soltanto una delle
due. In generale incidono poco sul volume totale a causa della loro piccola quantita`.
Gli additivi sono per esempio: plastificanti, aeranti, ritardanti o acceleranti di presa, aiuti per liniezione dei cavi da precompressione.

26 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

La loro efficacia deve essere dimostrata da prove preliminari. Lutilizzatore deve ricevere tutte le informazioni necessarie sulle proprieta` degli additivi e sulla loro influenza sul calcestruzzo e sulle armature, come per esempio: il dosaggio raccomandato, gli effetti sfavorevoli di un dosaggio scarso o eccessivo, leventuale presenza di cloruri e, alloccasione, il tenore di questi, le condizioni di stoccaggio da rispettare, la durata massima di stoccaggio ecc.
Gli additivi non devono alterare in modo sfavorevole le proprieta` che si esigono dal calcestruzzo; non devono modificare sfavorevolmente la curabilita` del calcestruzzo, ne provocare reazioni perturbatrici con i componenti del calcestruzzo, ne compromettere la protezione dellarmatura dalla corrosione.
Sono essenzialmente i cloruri che potrebbero dar luogo a questultima.
Percio`, per il calcestruzzo armato o per il calcestruzzo a contatto con il calcestruzzo armato, non e` opportuno limpiego di additivi contenenti cloruri.
In nessun caso si deve utilizzare il cloruro di calcio per il calcestruzzo precompresso pre
o post-teso. Poiche un additivo puo`, oltre che migliorare alcune proprieta` del calcestruzzo,
modificare sfavorevolmente altre proprieta`, e` conveniente realizzare indagini sperimentali
con il calcestruzzo additivato o utilizzare quelle gia` eseguite dal produttore.
M La quantita` totale riguardo alluso degli additivi, ove utilizzati, non deve superare il dosaggio
massimo raccomandato dal produttore e non deve superare 50 g (nello stato di fornitura delladditivo) per kg di cemento.

p Materiali

aggiunti
Le aggiunte sono materiali in particelle fini, che possono essere inseriti in quantita` limitate nellimpasto del calcestruzzo per influenzare alcune proprieta` o ottenere proprieta`
particolari.

p Aggiunte

Si considerano aggiunte sia i filler minerali che i pigmenti, e si dividono in due tipi.
Aggiunte di tipo I:
filler conformi alla UNI EN 12620;
pigmenti conformi alla UNI EN 12878.
Aggiunte di tipo II:
ceneri volanti conformi alla UNI EN 450;
fumi di silice conformi alla UNI EN 13262.
Contrariamente agli additivi, le aggiunte devono essere prese in considerazione nella
composizione volumetrica a causa della loro notevole quantita`.
La loro efficacia deve essere verificata da indagini sperimentali.
Inoltre le aggiunte non devono essere pericolose per il calcestruzzo e devono essere
compatibili con esso; cio` significa per esempio che alcuni valori limite del contenuto di cloro, zolfo e magnesio, cos` come la perdita al fuoco, non devono essere superati, perche altrimenti non si potrebbe escludere uninfluenza sfavorevole sulla durabilita` del calcestruzzo o direttamente sulla protezione dalla corrosione, elementi che indagini sperimentali di
breve durata non potrebbero mettere in evidenza.
Le aggiunte a base organica devono essere utilizzate solo dopo studi approfonditi.
Lutilizzatore deve essere informato sulla natura delle aggiunte e sulla quantita` da introdurre.

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 27


p Aggiunte

come da linee guida calcestruzzo strutturale


Il fumo di silice e` un sottoprodotto della fabbricazione del silicio metallico e delle leghe
ferro-silicio, costituito da silice amorfa (85-98%) in particelle sferiche, di 1-2 ordini di grandezza inferiori a quelle dei granuli anidri di cemento.
Le ceneri volanti e la loppa granulata rallentano lo sviluppo iniziale della resistenza ma
contribuiscono al guadagno di resistenza finale. Entro certi limiti, il rallentamento iniziale
puo` essere compensato aumentando la finezza di macinazione e agendo sulle condizioni di
stagionatura.
Con la loppa granulata daltoforno leffetto negativo sulla resistenza iniziale e` importante quando il contenuto di aggiunta e` elevato e la temperatura di stagionatura e` relativamente modesta.
Sostituendo una parte del cemento con fumo di silice si ottiene un miglioramento della
resistenza a tutte le stagionature con un notevole incremento della resistenza finale e percio` limpiego del fumo di silice permette di evitare dosaggi troppo alti di cemento. Il mezzo
piu` semplice per ottenere un calcestruzzo con resistenza superiore ad 80 N/mm2 e lavorabilita` adeguata e` laggiunta di fumo di silice.
Allazione positiva del fumo di silice sulla resistenza concorrono, oltre alla spiccata reattivita` del materiale nei confronti dellidrossido di calcio, reattivita` nettamente superiore a
quella delle altre aggiunte citate, anche effetti di natura essenzialmente fisica ricollegabili
alle dimensioni submicroniche delle particelle. Nella fase iniziale le particelle di fumo di silice accelerano il processo d` idratazione del cemento perche agiscono come centri di nucleazione per gli idrati in via di formazione e di conseguenza la resistenza, ad un giorno, e`
maggiore che in assenza di aggiunta. Ai fini del contributo sulla resistenza finale e` considerato importante leffetto densificante o di riempimento (effetto filler): le particelle di fumo di silice a causa delle piccole dimensioni possono inserirsi nei vuoti esistenti tra le particelle del cemento cosicche il prodotto della reazione, silice amorfa-idrossido di calcio, puo`
rendere molto compatta la matrice legante. Questo riduce sensibilmente la permeabilita` e
a livello dellinterfaccia pasta-aggregato si traduce in un netto miglioramento della forza legante, se non altro per la diminuzione di prodotti indesiderati (idrossido di calcio ed ettringite) nella zona di transizione.
Le ceneri volanti e le loppe granulate migliorano la durabilita` allattacco solfatico, hanno un ruolo nella riduzione della reazione alcali/aggregato, riducono il calore sviluppato
nel corso del processo di idratazione e determinano una diminuzione di permeabilita`.
Con le ceneri volanti lacqua richiesta per una data lavorabilita` risulta minore. Ai fini
dellattivita` pozzolanica, la composizione della cenere volante deve essere di natura silicoalluminosa, con basso contenuto di ossidi basici (CaO).
I calcestruzzi con ceneri volanti hanno buona durabilita` ai cicli di gelo e disgelo se nellimpasto fresco si puo` realizzare e mantenere un sistema di bolle con le dimensioni e la distanza richieste. Questo obiettivo puo` essere raggiunto, con le normali quantita` di aerante,
soltanto nel caso in cui il contenuto di carbone della cenere volante sia uguale o inferiore
al valore fissato dalla norma europea di accettazione UNI EN 450.
Le ceneri volanti e le loppe granulate di altoforno devono essere usate soltanto con cemento Portland e non devono mai essere aggiunte ad un cemento di miscela. Il divieto non
riguarda il fumo di silice che di frequente e` usato in combinazione con cemento Portland e
con cenere volante.
Il fumo di silice, in accordo allelevata superficie specifica, di 50 volte circa superiore a
quella del cemento, possiede una spiccata azione pozzolanica e percio` migliora notevolmente la durabilita` del calcestruzzo alla gran parte degli attacchi chimici. Particolarmente
efficace e` lazione sulla permeabilita`, che risulta decisamente minore rispetto a quella di un

28 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

calcestruzzo con la stessa resistenza a compressione, non contenente fumo di silice. Anche
supponendo che la porosita` totale rimanga pressoche invariata, il cemento con fumo di silice da` luogo, idratandosi, ad una pasta con pori piu` dispersi e quindi di dimensioni minori.
Per il significativo affinamento dei pori ed il basso rapporto acqua/cemento, i calcestruzzi con fumo di silice potrebbero essere resistenti al gelo senza il ricorso allimpiego di
aeranti o con un sistema di bolle di caratteristiche diverse da quelle dei calcestruzzi convenzionali. In attesa che gli studi di laboratorio ed i risultati delle indagini sperimentali diano le risposte definitive, e` raccomandabile che le prove di qualificazione del calcestruzzo
prevedano il controllo della resistenza al gelo.
Il contenuto di fumo di silice e` generalmente limitato nellintervallo 5-10%, percentuale
in peso riferita al totale cemento piu` aggiunte. Lesecuzione delle prove per stabilire la proporzione ottimale e` una necessita` sia per il costo unitario del materiale, di piu` volte superiore a quello del cemento, sia per la messa a punto della lavorabilita` desiderata che richiede unattenta scelta del contenuto di supefluidificante, eventualmente in combinazione con
altri additivi. Si raccomanda che labbassamento al cono (slump) del calcestruzzo con fumo
di silice sia di 20-25 mm maggiore di quello che sarebbe richiesto nel caso di un calcestruzzo di pari lavorabilita` ma privo dellaggiunta minerale. Il rischio di fessurazione da ritiro
plastico e` maggiore in presenza di fumo di silice perche la presenza di un materiale di alta
superficie specifica come il fumo di silice causa la diminuzione ulteriore dellessudazione
che per i calcestruzzi A.P. ed A.R. e` gia` piuttosto bassa. La stagionatura dei calcestruzzi
con fumo di silice deve essere condotta con molta attenzione: unessiccazione prematura
causa perdite di resistenza maggiori rispetto a quanto potrebbe avvenire con un calcestruzzo di pari rapporto acqua/cemento, non contenente fumo di silice.
I dati della letteratura suggeriscono che, per i calcestruzzi A.R. di rapporto acqua/cemento intorno a 0,3 e contenenti fumo di silice, il prolungamento della stagionatura umida
oltre 7 gg non ha effetti significativi sul guadagno di resistenza perche limpasto indurito e`
diventato impervio allacqua. Lo stesso non avviene che dopo diversi giorni con i calcestruzzi contenenti aggiunte meno reattive del fumo di silice.

2.5.4 Altre prescrizioni


P Trasporto

e stoccaggio
Gli additivi ed i materiali aggiunti devono essere trasportati e immagazzinati in modo
che la loro qualita` non sia alterata da influenze chimiche o fisiche.
Gli additivi che comportano molti componenti liberi non mescolati devono essere resi
omogenei prima dellutilizzazione.
La qualita`, come anche la condizione di stoccaggio e di utilizzazione, devono essere indicate chiaramente sullimballaggio o sul bollettino di consegna (o su entrambi).

P Acqua

di impasto
Lacqua dimpasto e` costituita da quella contenuta nel calcestruzzo fresco, aggiunta separatamente quando si confeziona limpasto.
In genere sono utilizzabili tutte le acque, ma non e` conveniente luso di acque che contengano olio, grassi, zucchero e acque con forte tenore di acidi umici.
Lacqua di mare e` sconsigliata; qualora per necessita` si debba utilizzare si dovra` controllare il tenore globale dei cloruri nel calcestruzzo.

P Elementi

nocivi nel calcestruzzo


E` consigliabile limitare il tenore dei cloruri presente nel calcestruzzo per la protezione
contro la corrosione; e` consigliabile limitare la presenza di solfuri ed ossidi di magnesio liberi, che possono provocare danni dovuti a fessure da rigonfiamento.

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 29

2.6

Classificazione e composizione del calcestruzzo fresco

P Categorie

di calcestruzzi
I calcestruzzi impiegati vengono divisi in 3 categorie distinte in base al modo di specificazione, allordinazione e al modo di controllo (Tab. 2.1).
Tabella 2.1
Categoria

Categorie di calcestruzzo

Tipo di composizione

Base della specificazione

Classi permesse

CI

Studiata

Resistenza

Tutte

CII

Normalizzata

Composizione

Da C12 a C25

CIII

Prescritta

Composizione

Tutte

P Consistenza

del calcestruzzo fresco


La consistenza del calcestruzzo fresco misura in pratica il grado di compattezza dellimpasto fresco connesso al suo comportamento durante la posa in opera e la compattazione.
La lavorabilita` del calcestruzzo, ovvero la facilita` con cui limpasto viene mescolato, posto in opera e costipato, e` una qualita` che cresce al diminuire del grado di consistenza del
calcestruzzo.
La lavorabilita` e` influenzata anche da additivi e materiali aggiunti.
La consistenza e la lavorabilita` dipendono dalla composizione del calcestruzzo: la lavorabilita` cresce con il tenore di acqua e varia con la proporzione degli inerti, con la loro granulometria e con il tipo degli inerti stessi.
La consistenza deve essere fissata in funzione dellutilizzazione e delle possibilita` di posa in opera. Deve essere scelta in modo che il calcestruzzo fresco possa, senza perdere lomogeneita`, essere posto in opera convenientemente, giungendo anche nelle zone piu` sfavorevoli; e` necessario che la compattazione possa essere completa in modo da ottenere un
impasto senza vuoti.
Il calcestruzzo (ISO) a seconda della sua consistenza puo` essere associato a classi VEBE, classi di abbassamento al cono (slump) e a classi di compattazione (Vebe test).

P Classi

di consistenza
Se viene classificata la consistenza del calcestruzzo si applicano i prospetti seguenti
(Tabb. 2.2-2.3).
Tabella 2.2 Classificazione del calcestruzzo secondo la sua consistenza (ISO 4103)
Classe
VEBE

Secondi

Classe
abbass. cono

mm

Classe

Grado di
compattazione

V0

> 30

V1

Da 30 a 21

S1

Da10 a 40

C0

> 1,45

V2

Da 20 a 11

S2

Da 50 a 90

C1

Da 1,45 a 1,26

V3

Da 10 a 5

S3

Da 100 a 150

C2

Da 1,25 a 1,11

V4

<5

S4

> 160

C3

Da 1,1 a 1,04

La lavorabilita` cresce allaumentare del numero che accompagna la classe; in particolare si ha la seguente corrispondenza tra campi di consistenza e classi citate in tabella.

30 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato


Tabella 2.3

Classi di abbassamento al cono (slump)

Classe

Abbassamento al cono

S1
S2
S3
S4
S5

da 10 a 40
da 50 a 90
da 100 a 150
da 160 a 210
> 220

E LGCS
M Si hanno tre principali forme
di abbassamento, come indicato
a lato.

Figura 2.4 Abbassamento

al cono

La prima forma, con abbassamento uniforme, senza alcuna rottura della massa, indica
comportamento regolare.
 La seconda con abbassamento asimmetrico (a taglio) spesso indica mancanza di coesione; essa tende a manifestarsi con miscele facili alla segregazione. In caso di persistenza, a
prova ripetuta, il calcestruzzo e` da ritenere non idoneo al getto.
 La terza, con abbassamento generalizzato (collasso), indica miscele magre oppure molto
umide o calcestruzzi autolivellanti additivati con superfluidificanti.
Miscele molto asciutte hanno un abbassamento nullo e quindi, in un certo campo di
consistenza, e` possibile che non si registri alcuna differenziazione fra miscele pur dotate di
diversa lavorabilita`. E` allora necessario il ricorso al metodo Vebe.
Le miscele a consistenza plastica-semifluida cadono nel campo di maggior sensibilita`
del metodo di abbassamento al cono.


Classi Vebe

Classi di compattabilita` EN 12350-4

Classe

Tempo Vebe in secondi

Classe

Indice di compattabilita`

V0
V1
V2
V3
V4

> 31
da 30 a 21
da 20 a 11
da 10 a 6
da 5 a 3

C01)
C1
C2
C3

> 1,46
da 1,45 a 1, 26
da 1,25 a 1,11
da 1,10 a 1,04

Classi di spandimento EN 12750


Classe

Diametro spandimento

F1
F2
F3
F4
F5
F6

< 340
da 350 a 410
da 420 a 480
da 490 a 550
da 560 a 620
> 630

Tabella 2.4

Classi Vebe

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 31

Dato che non esiste una relazione diretta tra i diversi metodi bisogna fissare a priori
quello che viene seguito.
In ogni caso la quantita` di acqua nel calcestruzzo non dovrebbe essere superiore a quella necessaria per una consistenza semifluida. Una maggior quantita` rafforza la tendenza
del calcestruzzo a disgregarsi, con gli inerti tendenti a scendere e quelli leggeri a salire; in
ogni caso tale fenomeno puo` dar luogo ad una resistenza ridotta sulla faccia superiore del
calcestruzzo.
Per ottenere un calcestruzzo piu` lavorabile si puo` utilizzare un additivo super fluidificante.
E` necessario limitare il piu` possibile il rapporto acqua-cemento, consigliabile intorno al
40%.
Se il calcestruzzo e` classificato in funzione della dimensione massima dellaggregato, la
classificazione fara` riferimento alla dimensione nominale piu` elevata della frazione di aggregato piu` grossa (Dmax) in mm.
La consistenza del calcestruzzo qualora debba essere determinata, dovra` essere misurata con uno dei metodi di prova seguenti:
abbassamento al cono in conformita` alla UNI EN 1250-2;
Vebe in conformita` alla UNI EN 12350-3;
indice di compattabilita` in conformita` alla UNI EN 12350-4;
tavola a scosse in conformita` alla UNI EN 12350-5.
Si raccomanda di utilizzare i metodi sopra indicati per:

abbassamento al cono > 10 mm e < 210 mm;


tempo Vebe < 30 sec e > 5 sec;
indice di compattabilita` > 1,04 e < 1,46;
spandimento > 340 mm e < 620 mm.
Tabella 2.5 Tolleranze di consistenza per i valori di riferimento
Abbassamento al cono

Valori di riferimento in mm

 40

da 50 a 90

 100

Tolleranze in mm

10

20

30

 11

da 10 a 6

5

3

2

1

Tempo Vebe
Valori di riferimento in sec.
Tolleranze in sec.

Indice di compattabilita`
Indice di compattabilita`

 1,26

da 1,25 a 1,11

 1,10

Tolleranza

0,10

0,08

0,05

Spandimento  30

E LGCS Per i calcestruzzi fluidi e molto fluidi, e` preferibile determinare la consistenza


mediante la prova di spandimento alla tavola a scosse (UNI 8020 - Metodo B).

32 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

In generale, data la selettivita` dei vari metodi di prova, si raccomanda di interpretare


con cautela i risultati delle misure, quando i valori cadono al di fuori dei limiti sottoindicati:

abbassamento al cono: < 10 mm e > 210 mm;


tempo Vebe: < 5 sec e > 30 sec;
indice di compattabilita`: < 1,04 e > 1,45;
spandimento: < 340 mm e > 620 mm.

La lavorabilita` di un calcestruzzo e` influenzata da piu` fattori: dal contenuto dacqua,


dalle caratteristiche particellari degli aggregati, dal tempo, dalla temperatura, dalle caratteristiche del cemento, dagli additivi.
La lavorabilita` e` una proprieta` del calcestruzzo fresco che diminuisce col procedere delle reazioni di idratazioni del cemento. E` pertanto necessario che limpasto possegga la lavorabilita` richiesta non solo al momento della confezione, ma soprattutto al momento della
sua posa in opera.
Se lintervallo di tempo che intercorre fra confezione e getto non e` breve e soprattutto
se la temperatura ambiente e` elevata, la lavorabilita` iniziale deve essere maggiore di quella
richiesta per la posa in opera. Nella pratica di cantiere si puo` ricorrere, appena prima del
getto, ad aggiunte di acqua (entro il rapporto a/c massimo consentito) e/o di additivi superfluidificanti (punto 10.4 UNI 9858).
La perdita di lavorabilita` e` un fenomeno che avviene nellambito della prima ora (o delle prime 2 ore al massimo) dal termine delle operazioni dimpasto.
Si riporta nella figura sotto unindicazione dellandamento della perdita di lavorabilita`
di un insieme di calcestruzzi a consistenza iniziale fluida. Accelerazioni della perdita di lavorabilita` si possono verificare, senza variazioni del periodo di presa, con luso di additivi
riduttori di acqua.

Figura 2.5 Variazione della lavorabilita` in funzione del tempo.

A parita` di altre condizioni, la temperatura dei costituenti influisce sulla quantita` dacqua dimpasto necessaria per ottenere una determinata lavorabilita` iniziale. A titolo orientativo si possono indicare i seguenti valori di lavorabilita` iniziale che un calcestruzzo assume a parita` di composizione, al variare della sua temperatura.

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 33


Tabella 2.6 Lavorabilita` in funzione delle temperature
Temperatura
o
C

Lavorabilita` abbassamento
al cono (cm)

5
10
20
30
40

15
13
9
6
5

Oltre ad una minore lavorabilita` iniziale, laumento di temperatura, inducendo una


maggiore velocita` della reazione di idratazione del cemento, accentua il fenomeno della
perdita di lavorabilita`.
In particolare si osserva che per temperature di 40  50 oC, raddoppia la velocita` di decadimento della lavorabilita` rispetto a quello che si avrebbe con una temperatura intorno a
20 oC.

2.7

Calcestruzzo indurito

P Classi

di resistenza
Il calcestruzzo e` classificato in funzione della sua resistenza caratteristica a compressione cilindrica valutata a 28 giorni; la classe di resistenza e` indicata con sigle che vanno da
C12 a C50, con C concrete e 12 che indica il valore della resistenza caratteristica cilindrica espressa in MPa (Si ricorda che 1 MPa 1 N/mm2 10 daN /cm2 ).
In alcuni casi particolari puo` essere necessario fissare, oltre alla resistenza a 28 giorni,
quella minima ad una scadenza precedente.
Per il calcestruzzo realizzato con inerti leggeri sono valide le stesse classi di resistenza,
con la designazione LC.

P Requisiti

per il calcestruzzo indurito


Il calcestruzzo indurito deve presentare i seguenti requisiti:

resistenza;
resistenza a compressione;
resistenza a trazione indiretta;
massa volumica;
resistenza alla penetrazione dellacqua;
reazione al fuoco.

P Classi

di resistenza a compressione
Per la classificazione puo` essere utilizzata
la resistenza caratteristica a compressione a
28 giorni di cilindri di altezza 300 mm e diametro 150 mm, fck, cyl o la resistenza caratteristica a compressione a 28 giorni di cubi di
150 mm di lato, fck, cube (uguale al vecchio
R0ck ).

Figura 2.6 Provino cilindrico e cubico

34 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

La classe di resistenza si indica con la lettera C seguita da fck cyl /fck cube

(con un solo numero si fa riferimento a fck cyl )

Calcestruzzi ordinari

C 16/20
C 20/25
C 25/30
C 30/37
C 35/45
C 40/50
C 45/55

Non strutturali
Calcestruzzo di
normale resistenza

C 8/10
C 12/15

Classi di resistenza
a compressione
per calcestruzzo
normale e pesante
(C concrete)

C50/60
C55/67
C60/75

Ad alte prestazioni

C70/85
C80/95
C90/105
C100/115

Ad alta resistenza

Figura 2.7 Classificazione del calcestruzzo in base alla resistenza.

E LGCS Classi di resistenza a compressione.


Il calcestruzzo e` classificato in base alla resistenza a compressione; i valori, espressi in
N/mm2, risultano compresi in uno dei seguenti campi:

calcestruzzo non strutturale: C 8/10 - C 12/15;


calcestruzzo ordinario: C 16/20 - C 45/55;
calcestruzzo ad alte prestazioni: C 50/60 - C 60/75;
calcestruzzo ad alta resistenza: C 70/85 C 100/115.
Tabella 2.7

Classi di resistenza per calcestruzzo normale

Classe di resistenza

fck , cyl N/mm2

fck , cube = R0ck N/mm2

Categoria del calcestruzzo

C8/10
C12/15

8
12

10
15

Non strutturale

C16/20
C20/25
C25/30
C30/37
C35/45
C40/50
C45/55

16
20
25
30
35
40
45

20
25
30
37
45
50
55

Ordinario

C50/60
C55/67
C60/75

50
55
60

60
67
75

Alte prestazioni

C70/85
C80/95
C90/105
C100/115

70
80
90
100

85
95
105
115

Alta resistenza

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 35


Tabella 2.8
LC8/9
LC25/28
LC45/50
LC70/77

Classi di resistenza a compressione per calcestruzzo leggero (LC = Light concrete)


LC12/13
LC30/33
LC50/55
LC80/88

LC16/18
LC35/38
LC55/60

LC20/22
LC40/44
LC60/66

P Classi

di massa volumica del calcestruzzo leggero


I calcestruzzi leggeri possono essere classificati anche secondo classi di massa volumica;
in tal caso il calcestruzzo leggero e` citato con la sua massa variabile da 800 a 2000.

P Resistenza

a trazione
La resistenza a trazione del calcestruzzo dovra` essere prescritta e misurata o come resistenza indiretta (per spacco, fct, sp , prova brasiliana.; a flessione, fct, fl , prova su tre punti;
rispettivamente UNI 6135 e UNI 6130) o come resistenza diretta (prova assiale, fct , RILEM CPC7 ovvero ISO 4108).
I risultati ottenuti con i metodi di prova sopra elencati, non sono strettamente intercambiabili.

P Classi

di resistenza a trazione
Il calcestruzzo puo` essere classificato, se richiesto, in base alla sua resistenza a trazione
assiale fct come indicato nella tabella a lato:
Tabella 2.9

Classificazione basata su fct

Classe di resistenza
a trazione

fct
N/mm2

T1.0
T1.5
T2.0
T.2.5
T3.0
T3.5
T4.0

1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0

di riferimento e modalita`
I procedimenti e le modalita` per la preparazione e la conservazione dei provini e per
lesecuzione delle prove sono oggetto delle seguenti norme:
UNI 6126 e 6128, modalita` per il prelievo dei campioni di calcestruzzo in cantiere e per
la confezione in laboratorio di calcestruzzi sperimentali;
UNI 6127 e 6129, preparazione e stagionatura dei provini di calcestruzzo rispettivamente
prelevati in cantiere e confezionati in laboratorio;
UNI 6130, che si riferisce a forme e dimensioni dei provini di calcestruzzo per prove di
resistenza meccanica;
UNI 6131, criteri e modalita` per il prelievo di campioni di calcestruzzo indurito;
UNI 6132 e 6134, determinazione della resistenza a compressione di provini;
UNI 6133, esecuzione della prova di rottura a trazione per flessione;
UNI 6135, esecuzione delle prove di rottura a trazione diretta e indiretta;
UNI 6186, presse idrauliche per prove di compressione su materiali.

P Norme

Con riferimento alla prova di rottura a compressione, lattendibilita` e la ripetibilita` dei


risultati sono condizionati dal rispetto delle modalita` esecutive precisate nelle norme.

36 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

I valori della resistenza a compressione sono dipendenti dalla geometria e dalle dimensioni del provino. Per tenere conto di tali influenze, si utilizzano i fattori di conversione riportati nelle tabelle seguenti:
Tabella 2.10

Fattori di conversione da resistenze a compressione misurate


su cubi di diversa dimensione

Spigolo 1 in mm

100

150

200

250

300

Indici delle resistenze a


compressione su cubi di spigolo 1

110%

100%

95%

92%

90%

Tabella 2.11 Fattori di conversione da resistenze a compressione misurate su cilindri


di diversa dimensione e di pari snellezza h/d = 2
Dimensioni h/d mm/mm

100/200

150/300

200/400

250/500

300/600

Indici delle resistenze a compressione


su cilindri di dimensioni h/d

102%

100%

97%

95%

91%

Si osservi che il valore 100% e` riferito al cilindro standard, con diametro di base 150 e
altezza 300 mm.
I fattori di conversione riportati nelle diverse tabelle non sono fra loro correlabili.
In generale i provini grandi danno resistenze minori dei provini piccoli; i provini cilindrici danno resistenze minori dei provini cubici, ed i provini snelli danno resistenze minori
dei provini tozzi.
Inoltre, quanto maggiore e` la resistenza a compressione del calcestruzzo in esame, tanto
piu` i rapporti di conversione tendono allunita`.
Tabella 2.12

Conversione tra resistenza cubica e cilindrica

Res. cubica < 25 N/mm2

fck cyl 0.80 fck cube

25  Res. cubica < 60 N/mm

Res. cubica  60 N/mm2

fck cyl 0.83 fck cube


fck cyl 0.85 fck cube

Tabella 2.13 Snellezza e resistenza a compressione

2.8

Snellezza h/d

1.00

2.00

4.00

Indici della resistenza a compressione


di cilindri di snellezza h/d

118%

100%

92%

Specifica del calcestruzzo

Il calcestruzzo deve essere specificato o come calcestruzzo a prestazione garantita, oppure come calcestruzzo a composizione prescrivendone la composizione.
P

A prestazione garantita

SPECIFICA DEL CALCESTRUZZO


P

A composizione

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 37


P Calcestruzzo

a prestazione garantita

p Generalita`

Il calcestruzzo a prestazione garantita deve essere specificato per mezzo di requisiti di


base, e dei requisiti aggiuntivi eventualmente richiesti in piu`.
p Requisiti

di base
La specifica deve contenere:
conformita` alle NTC 2008 e UNI EN 206-1;
la classe di resistenza a compressione;
la massa volumica per il calcestruzzo leggero e per il calcestruzzo pesante;
la classe di consistenza.

p Requisiti

aggiuntivi
Qualora siano ritenute idonee possono essere indicate altre specifiche utilizzando:
tipi o classi speciali di cemento;
tipi o classi speciali di aggregato.

P Calcestruzzo

a composizione

p Generalita`

Il calcestruzzo a composizione deve essere specificato per mezzo dei requisiti di base seguenti:
a) una richiesta di conformita` alle NTC 2008 (cap. 11) e UNI EN 206-1;
b) il dosaggio di cemento;
c) il tipo e la classe di resistenza del cemento;
d) il rapporto acqua/cemento;
e) il tipo, le categorie e il contenuto massimo di cloruri nellaggregato; nel caso di calcestruzzo leggero oppure pesante, anche la massa volumica massima o rispettivamente
minima dellaggregato;
f) la dimensione massima nominale dellaggregato ed eventuali limitazioni granulometriche;
g) il tipo e la quantita` di additivo o di aggiunta, se impiegati;
h) se vengono impiegati additivi, o aggiunte.
La specifica puo` contenere altri requisiti aggiuntivi, come quella del calcestruzzo e composizione normalizzata.
p Specifica

del calcestruzzo a composizione normalizzata


La composizione richiesta fa riferimento ad una norma valida nel luogo di impiego del
calcestruzzo. In pratica si ha un procedimento semplificato valido solo per calcestruzzo
normale con C < C20 con classi di esposizione X0 e XC1.

2.9

Consegna del calcestruzzo fresco

P Informazioni
p Informazioni

che devono essere fornite dallutilizzatore al produttore.

Lutilizzatore deve concordare con il produttore la data, lora e la frequenza di consegna.


Il produttore, ove appropriato, deve informare in merito a:
sistemi di movimentazioni particolari presenti sul cantiere;
metodi particolari di posa in opera;
limitazioni per il veicolo di consegna, per esempio tipo (mescolatore/non mescolatore),
dimensione, altezza o massa totale.

38 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato


p Informazioni

che devono essere fornite dal produttore allutilizzatore.

Lutilizzatore puo` richiedere informazioni in merito alla composizione del calcestruzzo


rilevanti per la corretta posa in opera e stagionatura del calcestruzzo fresco e per la stima
dello sviluppo della sua resistenza. Tali informazioni devono essere fornite a richiesta dal
produttore prima della consegna secondo necessita`. Nel caso di calcestruzzo a prestazione
garantita devono essere fornite, ove richieste, le informazioni seguenti:

tipo e classe di resistenza del cemento e tipo di aggregato;


tipo di additivi, tipo e contenuto approssimativo delle aggiunte, se utilizzate;
rapporto acqua/cemento di riferimento;
risultati di precedenti prove significative sul calcestruzzo, per esempio ottenuti dal controllo di produzione o da prove iniziali;
sviluppo della resistenza;
origine dei materiali componenti.
Nel caso di calcestruzzo preconfezionato, linformazione puo` anche essere fornita,
quando richiesta, facendo riferimento a un catalogo di composizioni di calcestruzzo, predisposto dal produttore, in cui siano fornite informazioni dettagliate sulle classi di resistenza
e consistenza, sui dosaggi e altri dati significativi.
Per determinare la durata di stagionatura, lo sviluppo della resistenza del calcestruzzo
puo` essere definito sia mediante i parametri della tabella 2.14 sia fornendo la curva di sviluppo della resistenza tra 2 giorni e 28 giorni a 20 oC.
Tabella 2.14
Sviluppo resistenza
rapido

Sviluppo della resistenza del calcestruzzo a 20o da prove iniziali


o da prestazioni di calcestruzzo similari
Stima rapporto resistenze a compressione tra 2 e 28 gg.
 0,5

medio

da  0,3 a < 0,5

lento

da  0,15 a < 0,3

molto lento

< 0,15

p Documento

di consegna del calcestruzzo preconfezionato


Alla consegna del calcestruzzo, il produttore dovra` fornire allutilizzatore un documento di consegna su cui siano riportate, a stampa, mediante timbratura o per iscritto, almeno
le seguenti informazioni:

nome dellimpianto di preconfezionamento;


numero progressivo del documento;
giorno e ora del carico, ovvero ora del primo contatto tra acqua e cemento;
numero identificativo del veicolo di trasporto (betoniera);
nome dellacquirente;
nome e ubicazione del cantiere;
quantita` di calcestruzzo in metri cubi;
dichiarazione di conformita` alle specifiche e alla UNI EN 206-1.

Inoltre il documento di consegna deve fornire informazioni in merito a:


a) Per calcestruzzi a composizione richiesta:
dettagli sulla composizione, per esempio contenuto di cemento e, se richiesto, tipo di
additivo;

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 39

secondo la specifica, rapporto acqua/cemento oppure consistenza, espressa come


classe o valore di riferimento;
dimensione massima nominale dellaggregato.
b) Per calcestruzzo a prestazione garantita:
classe di resistenza;
classi di esposizione ambientale;
classe di contenuto in cloruri;
classe di consistenza o valore di riferimento;
valori limite di composizione del calcestruzzo, se oggetto di specifica;
tipo e classe di resistenza del cemento, se oggetto di specifica;
tipo di additivo e aggiunte, se oggetto di specifica;
proprieta` speciali, se richieste;
dimensione massima nominale dellaggregato;
nel caso di calcestruzzo leggero o pesante: classe di massa volumica o massa volumica
di riferimento.
Nel caso di calcestruzzo a composizione prescritta normalizzata, linformazione fornita
deve essere conforme alle indicazioni della relativa norma di riferimento.
P Schema

dei rapporti per la consegna del calcestruzzo fresco

2.10 Controllo della conformita` e criteri di conformita`


Il controllo delle conformita` comprende linsieme di azioni
e decisioni da prendere, in accordo con i criteri di conformita`
adottati, al fine di verificare la conformita` del calcestruzzo alle
specifiche.
Il controllo della conformita` e` parte integrante del controllo
del processo di produzione.
P Controllo

di conformita`e piano di campionamento e prova

Materiale
Prelievo
1 o piu` provini
(in Italia 2 provini)
Risultato di prelievo
(media dei 2 provini)

I campioni di calcestruzzo devono essere prelevati in maniera casuale e in conformita`


alla EN 12350-1. Il campionamento deve essere effettuato per ogni famiglia di calcestruzzi,
prodotto in condizioni supposte tali. La frequenza minima di campionamento e di prova

40 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

del calcestruzzo deve essere conforme a quanto indicato nella tabella 2.15, adottando, nel
caso di produzione iniziale o continua, la frequenza a cui corrisponde il maggiore numero
di campioni.
minima di campionamento per la valutazione della conformita` e criteri di
conformita`per la resistenza a compressione
La conformita` della resistenza a compressione del calcestruzzo e` valutata su provini sottoposti a prova a 28 giorni in conformita` a quanto riportato in 5.5.1.2 di UNI EN 206-1 per:

P Frequenza

gruppi di n risultati di prelievo consecutivi sovrapposti o non sovrapposti f cm (criterio 1);


ogni singolo risultato di prelievo fci (criterio 2).
Per avere conferma che ogni singolo componente appartiene alla famiglia, la media di
tutti i risultati di prelievo non trasposti (fcm) di ogni singolo componente la famiglia deve
essere valutata in base al criterio 2 della tabella 2.15. Qualunque calcestruzzo che non soddisfa tale criterio deve essere eliminato dalla famiglia e sottoposto singolarmente a valutazione di conformita`.
Tabella 2.15

Produzione

Criteri di conformita` per la resistenza a compressione

Numero n di
risultati di prelievo
per la resistenza a
compressione del gruppo

Criterio 1
Media di n
risultati (N/mm2)

Criterio 2
Ogni risultato singolo
N/mm2

Iniziale

> fck 4

> fck  4

Continua

15

> fck 1,48 

> fck  4

della conformita`per la resistenza a trazione indiretta


Il concetto di famiglia di calcestruzzi non puo` essere utilizzato. Ogni calcestruzzo con
diversa composizione deve essere sottoposto a valutazione individuale.
Quando la resistenza a trazione indiretta del calcestruzzo e` oggetto di specifica, la valutazione della conformita` deve essere effettuata sulla base dei risultati di prelievo in un periodo che non superi gli ultimi 12 mesi.
La conformita` della resistenza a trazione indiretta del calcestruzzo e` valutata su provini
sottoposti a prova a 28 giorni, a meno che venga specificata una scadenza differente in conformita` con 5.5.1.3 di UNI EN 206-1, per:

P Criteri

gruppi di n risultati di prelievo consecutivi, sovrapposti o non sovrapposti ftm (criterio 1);
ogni singolo risultato di prelievo fti (criterio 2).
La conformita` con il valore della resistenza a trazione caratteristica indiretta (ftk ) e` confermata se i risultati di prelievo soddisfano entrambi i criteri del prospetto 16, per produzione iniziale oppure continua.
Tabella 2.16
Produzione
Iniziale
Continua

Criteri di conformita` per resistenza a trazione


Criterio 1
Media di n
risultati (ftm) N/mm2

Criterio 2
Ogni risultato singolo
(fti) N/mm2

> ftk 0:5

> ftk  0:5

15

> ftk 1:48 

> ftk  0:5

Numero n di risultati di
prelievo nel gruppo

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 41


P Controllo

della conformita`per proprieta`diverse dalla resistenza

p Piano

di campionamento e prova
I campioni di calcestruzzo devono essere scelti in maniera casuale e prelevati in conformita` alla EN 12350-1. Il campionamento deve essere effettuato per ogni famiglia di calcestruzzi prodotti in condizioni supposte uniformi. La frequenza minima di campionamento e
i metodi di prova del calcestruzzo devono essere conformi a quanto indicato nelle tabelle
2.15 e 2.16.
La conformita` con la proprieta` specificata e` confermata se:
il numero dei risultati di prova che non rispettano, secondo il caso, il valore limite specificato o i limiti di classe o le tolleranze dei valori di riferimento non supera il numero di
accettazione come indicato nelle tabelle 2.15 e 2.16 tratte dalla norma UNI EN 206;
tutti i singoli risultati di prova risultano compresi allinterno dello scostamento massimo
ammesso indicato nei prospetti stessi.

P Criteri

di conformita`per la consistenza (vedi UNI EN 206)

della conformita` del calcestruzzo a composizione, incluso il calcestruzzo a composizione normalizzata


La conformita` di ogni impasto di calcestruzzo a composizione deve essere verificata per
quanto concerne il contenuto di cemento, la dimensione massima nominale degli aggregati
e le quantita` di aggregati qualora specificate e, se significativi, in rapporto acqua/cemento,
la quantita` di additivo o di aggiunte. Le quantita` di cemento, di aggregato (per ogni dimensione specificata) di additivi e di aggiunte, registrate nella distinta di produzione o nella copia a stampa delle quantita` di pesatura, devono rimanere entro le tolleranze del prospetto
21 per i valori specificati e il rapporto acqua/cemento deve essere entro 0:04 del valore
specificato. Nel caso di calcestruzzo a composizione normalizzata, la norma relativa puo` riportare le tolleranze equivalenti.

p Controllo

da intraprendere nel caso di non conformita`del prodotto


Le azioni che il produttore deve intraprendere nel caso di non conformita` sono le seguenti:
verificare i risultati di prova e, se questi risultano errati, prendere disposizioni per eliminare gli errori;
se la non conformita` e` confermata, per esempio a seguito di ripetizione della prova, intraprendere una azione correttiva che includa la revisione dei procedimenti di controllo
del processo di produzione piu` importanti;
nel caso di conferma di una non conformita` con la specifica che non era risultata evidente alla consegna del calcestruzzo, informare chi ha fornito la specifica e lutilizzatore al fine di evitare ogni possibile danno conseguente;
registrare le azioni intraprese per i punti sopra elencati.

p Azioni

2.11 Controllo di produzione


Tutti i calcestruzzi devono essere sottoposti a controllo di produzione sotto la responsabilita` del produttore.
Il controllo di produzione comprende tutte le misure necessarie per mantenere le proprieta` del calcestruzzo conformi ai requisiti specificati. Esso comprende:
scelta dei materiali;
progetto delle miscele di calcestruzzo;

42 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

produzione del calcestruzzo;


ispezioni e prove;
lutilizzo dei risultati delle prove effettuate sui materiali componenti, sul calcestruzzo allo
stato fresco e indurito e sulle apparecchiature;
ove significativo, ispezioni dei mezzi utilizzati per il trasporto del calcestruzzo fresco;
controllo di conformita`, secondo le disposizioni citate in precedenza.
P Personale

Le conoscenze, laddestramento e lesperienza del personale coinvolto nella produzione


e nel controllo di produzione devono essere adeguati al tipo di calcestruzzo, per esempio
calcestruzzo ad alta resistenza, calcestruzzo leggero.
P Apparecchiature

e installazioni
Devono essere adeguate al tipo di produzione e conformi alle normative vigenti.

p Deposito

dei materiali
I materiali componenti devono essere immagazzinati e manipolati in modo che le loro
proprieta` non subiscano significativi cambiamenti, per esempio per azione del clima, per
mescolamento o contaminazione, e che ne venga mantenuta la conformita` alle norme specifiche.

p Apparecchiatura

di dosaggio
Le caratteristiche dellapparecchiatura di dosaggio devono essere tali da realizzare e
mantenere, nelle normali condizioni operative, le tolleranze indicate in UNI EN 206-1.

p Mescolatori

I mescolatori devono essere in grado di ottenere una distribuzione uniforme dei materiali componenti e una consistenza uniforme del calcestruzzo nel rispetto dei tempi e della
capacita` di miscelazione.
p Apparecchiature

di prova
Tutte le apparecchiature necessarie, e le loro istruzioni dimpiego, devono essere disponibili nel caso di verifiche e prove su apparecchiature componenti, materiali e calcestruzzo.
Le apparecchiature di prova piu` importanti devono risultare tarate al momento della prova
e il produttore deve mettere in opera un programma di taratura.

P Miscelazione

dei materiali componenti


Nel luogo di miscelazione del calcestruzzo deve essere disponibile un documento contenente indicazioni dettagliate relative a tipo e quantita` dei materiali componenti.

P Miscelazione

del calcestruzzo
La miscelazione dei materiali componenti deve essere effettuata in un mescolatore conforme alla UNI EN 206-1 e deve essere protratta fino a quando il calcestruzzo non risulti
di aspetto uniforme, caricando al massimo le capacita` di carico nominale.

P Procedure

del controllo di produzione


I materiali componenti, le apparecchiature, le procedure di produzione e il calcestruzzo
devono essere controllati con riferimento alle specifiche e ai requisiti della presente norma
(UNI EN 206-1). Il controllo deve essere in grado di rilevare i cambiamenti significativi
che influenzano le proprieta` del calcestruzzo, e di permettere che vengano prese idonee
azioni correttive. Tipo e frequenza dei controlli/prove sui materiali componenti devono rispettare le indicazioni del prospetto 22 di UNI EN 206-1.

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 43

2.12 Valutazione della conformita`


Il produttore e` responsabile della valutazione della conformita` per i requisiti specificati
del calcestruzzo. A tale scopo, il produttore deve effettuare le azioni seguenti:
prove iniziali, quando richieste;
controllo della produzione, incluso il controllo della conformita`.

La designazione per il calcestruzzo a prescrizione in forma abbreviata e` la seguente:


riferimento alla presente norma europea: UNI EN 206-1;
classe di resistenza a compressione (per esempio C25/30) (cilindrica/cubica in N/mm2 );
la classe di esposizione di riferimento;
contenuto massimo di cloruri (per esempio Cl 0,20) (percentuale massima di cloro);
dimensione nominale massima degli aggregati (per esempio Dmax 22);
massa volumica (per esempio D 1,8 se il peso specifico e` tra 1600 e 1800 daN/m3 );
classe di consistenza.

P Prova

iniziale
La prova iniziale deve dimostrare che un calcestruzzo soddisfa tutti i requisiti specificati
per il calcestruzzo fresco ed indurito.
In particolare bisogna stabilire:
frequenza delle prove iniziali: le prove iniziali devono essere effettuate prima di utilizzare
un nuovo calcestruzzo o una nuova famiglia di calcestruzzi.
condizioni di prova: in generale, le prove iniziali devono essere effettuate su calcestruzzo
fresco ad una temperatura compresa tra 15 oC e 20 oC.

Per la prova iniziale di un singolo calcestruzzo, devono essere sottoposti a prova tre
campioni prelevati ciascuno da tre impasti.
La resistenza di un impasto, o di un carico, deve essere costituita dalla media dei risultati delle prove. Il risultato della prova iniziale sul calcestruzzo e` la resistenza media degli impasti o dei carichi. E` opportuno registrare sia il tempo tra la miscelazione e la prova di consistenza sia i risultati.
Si deve tenere conto delle differenze tra il tipo di miscelatore e la procedura di miscelazione utilizzata durante le prove iniziali e quelle utilizzate durante la produzione in corso.
Il criterio per ladozione delle prove iniziali per il calcestruzzo a composizione normalizzata e`:
fcm > fck 12
La consistenza del calcestruzzo deve essere compresa nei limiti della classe di consistenza.
di identita`per la resistenza a compressione
La prova di identita` indica se il volume noto del calcestruzzo in questione appartiene alla stessa popolazione di quella verificata conforme alla resistenza caratteristica attraverso
la valutazione della conformita` eseguita dal produttore.

P Prove

P Piano

di campionamento e prova
Quando si deve effettuare la prova di identita`, si deve definire il volume particolare del
calcestruzzo, cioe` se si tratta di:
un singolo impasto o carico la cui qualita` e` dubbia;
il calcestruzzo fornito per ogni piano delledificio o gruppo di travi/solette o colonne/pareti per un piano di un edificio o parti simili di altre strutture;
il calcestruzzo consegnato ad un cantiere in una settimana (max 400 m3).

44 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

I provini devono essere preparati e stagionati conformemente alla UNI EN 12390-2. La resistenza a
compressione dei provini deve essere determinata in
conformita` alla UNI EN 12390-3: 2003.
Il risultato della prova sara` ottenuto dalla media
dei risultati di due o piu` provini prelevati da un unico
campione e testati alla stessa eta`.

Figura 2.8 Pressa per calcestruzzo


P Criteri

di identita`per la resistenza a compressione

p Calcestruzzo

con certificazione del controllo di produzione


Lidentita` del calcestruzzo viene valutata per ogni risultato di prova di resistenza e per
la media di n risultati discreti. Il calcestruzzo viene giudicato proveniente da una popolazione conforme se entrambi i criteri sono soddisfatti.
Tabella 2.17

Criteri di identita` per resistenza a compressione

Numero n di risultati di prova


per la resistenza a compressione
del volume definito di calcestruzzo

Criterio 1
Media di n risultati
(fcm ) (N/mm2)

Criterio 2
Risultati singoli di prova
(fci ) (N/mm2)

Non applicabile

> fck  4

2-4

> fck 1

> fck  4

5-6

> fck 2

> fck  4

p Calcestruzzo

senza certificazione del controllo di produzione. Dal volume definito di calcestruzzo, si devono prelevare almeno 3 campioni da sottoporre a prova. Il calcestruzzo e`
giudicato proveniente da una popolazione conforme se vengono soddisfatti i criteri di
conformita` per la sua produzione iniziale.

p Valutazione,

sorveglianza e certificazione del controllo di produzione


Quando richiesto per il controllo di produzione (vedere 9) le disposizioni per la valutazione, la sorveglianza e la certificazione del controllo di produzione da parte di un ente approvato sono riportate nella presente appendice (UNI EN 206).

p Raccomandazioni

per i valori limite per la composizione del calcestruzzo


In relazione alle classi di esposizione, valutati i valori limite per la composizione e le
proprieta` del calcestruzzo, si presuppone una durata prevista della struttura di 50 anni.
I valori riportati nella tabella 2.17 si riferiscono alluso di cemento tipo CEM I in conformita` alla EN 197-1 e dellaggregato avente dimensione nominale massima compresa tra
20 mm e 32 mm.

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 45

Le classi di resistenza minima sono state desunte dalla relazione tra il rapporto acqua/
cemento e la classe di resistenza del calcestruzzo realizzato con un cemento di classe di resistenza 32,5.
I valori limite per il rapporto massimo acqua/cemento ed il contenuto minimo di cemento si applicano a tutte le classi, mentre i requisiti per la classe di resistenza del calcestruzzo
possono essere specificati in aggiunta.
p Requisiti

di accuratezza per gli strumenti di dosaggio


La UNI CEI 45501:1998 specifica i requisiti metrologici e tecnici per gli strumenti di dosaggio non automatici. Le classi di accuratezza previste sono 4:
Classe (I), Speciale accuratezza;
Classe (II), Alta accuratezza;
Classe (III), Media accuratezza;
Classe (IIII), Ordinaria accuratezza.
Questultima e` la classe minima adottata dalla presente norma per pesare il cemento,
gli aggregati, lacqua, gli additivi e le aggiunte, per la produzione di calcestruzzo.

2.13 Disposizioni supplementari per il calcestruzzo ad alta resistenza


Quando si produce calcestruzzo ad alta resistenza si presentano alcune raccomandazioni sulle disposizioni per il controllo di produzione.
Il controllo riguarda:
controllo materiali componenti;
controllo delle attrezzature;
procedure per il controllo di produzione e delle proprieta` del calcestruzzo.
E LGCS
P Il

calcestruzzo ad alte prestazioni e ad alta resistenza


I calcestruzzi si dicono:
ad alte prestazioni (A.P.) se hanno 55 < Rck  75 N/mm2
ad alta resistenza (A.R.), con Rck > 75 N/mm2.

Le attuali norme tecniche (par. 4.1 D.M. 14 Gennaio 2008) stabiliscono che nei calcoli
statici non puo` essere considerata una Rck > 55 N/mm2.
Peraltro limpiego dei calcestruzzi strutturali, aventi resistenza caratteristica cubica
compresa nellintervallo 55 N/mm2 < Rck < 70 N/mm2 (calcestruzzi ad alte prestazioni A.P.) puo` avvenire previa sperimentazione, mentre per resistenze superiori e` richiesto lesame e la valutazione del Consiglio Superiore LL.PP., al quale dovranno essere sottoposte,
caso per caso, le documentazioni di progetto.
Per la definizione delle caratteristiche fisico-meccaniche di tali calcestruzzi, in linea
orientativa puo` farsi riferimento alle norme tecniche valide per i calcestruzzi aventi resistenza caratteristica Rck  55 N/mm2 e possono applicarsi le indicazioni contenute nel successivo paragrafo. Per calcestruzzi aventi resistenza caratteristica Rck > 75 N/mm2 (calcestruzzi ad alta resistenza - A.R.), la documentazione di progetto, da presentare al Consiglio
Superiore LL.PP., dovra` comprendere la modellazione del materiale, operata sulla base di
specifica documentazione teorica e sperimentale, nonche una adeguata giustificazione delle
regole di calcolo adottate.
Limpiego del calcestruzzo in strutture complesse, o fortemente caricate, o di grandi dimensioni, o esposte a condizioni ambientali estreme, ha condotto allintroduzione selettiva
di calcestruzzi ad alte prestazioni, che sono caratterizzati da:

46 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

elevata resistenza, velocita` di indurimento e lavorabilita`;


contenute deformazioni da ritiro e viscosita`;
grande compattezza, con positivi risvolti per la durabilita`.
E` ormai prassi corrente indicare in 50 N/mm2 la soglia delle alte prestazioni
(fck  50 N/mm2; Rck  60 N/mm2), mentre per calcestruzzi di classe superiore (oltre C60/
75 e fino a C100/115) si parla di alta resistenza. In particolare, fino alla classe C60/75 sono ritenuti ancora validi i modelli di calcolo e i risultati sperimentali frutto dellestesa ricerca svolta nel passato sui calcestruzzi ordinari.
Rispetto a quanto avviene con i provini di calcestruzzo convenzionale, i risultati delle
misure sono molto sensibili alle modalita` di prova.
P Materiali

componenti
La composizione del calcestruzzo di resistenza Rck > 55 N/mm2 e` tipicamente caratterizzata dalluso:
1)
2)
3)
4)

di cementi delle classi 42,5 R e 52,5 R, in dosaggio piuttosto elevato;


di rapporti acqua/cemento generalmente  0,35;
di superfluidificanti ed eventualmente di altri additivi;
di aggiunte minerali (ceneri volanti, loppe granulate daltoforno, fumo di silice).

P Cementi

I fattori che agiscono sulla resistenza iniziale e su quella finale di un cemento sono la
composizione del clinker e la finezza di macinazione, che influisce sulla superficie specifica
e quindi sulla velocita` di idratazione.
P Rapporto

acqua/cemento (a/c)
I rapporti acqua/cemento sono bassi e cadono in generale nellintervallo 0,35-0,22; la soglia 0,35 per il rapporto acqua/cemento corrisponde al valore per il quale il sistema dei pori
capillari diventa discontinuo dopo un giorno circa di stagionatura umida. Il conseguimento
dopo poche ore di stagionatura della discontinuita` capillare assicura che le strutture che abbiano subito un ciclo di stagionatura protetta di durata conforme a quella suggerita dalle
norme possiedano, allatto della sformatura, soddisfacenti caratteristiche di durabilita`.

P Additivi

Per ottenere la lavorabilita` richiesta ai bassi rapporti acqua/cemento prescritti e` indispensabile ricorrere allimpiego di superfluidificanti, unitamente a ritardanti poiche, a causa dellalto
contenuto dicemento,gli impasti A.P.ed A.R. tendonoad irrigidire piuttosto rapidamente.
Con il ritardante si ha una maggiore tendenza al ritiro plastico: lalto contenuto di cemento e` fattore di riduzione dellessudazione superficiale e il rischio di fessurazione e` concreto nel getto di strutture costituite da elementi con estese superfici a sviluppo orizzontale.
Nella tecnologia del calcestruzzo A.P. ed A.R. la pratica del ridosaggio di superfluidificante a pie dopera, allo scopo di compensare la perdita di lavorabilita` e` piuttosto comune.
Quando gli additivi includono anche laerante per la durabilita` ai cicli di gelo e disgelo,
si raccomanda di controllare leffetto del dosaggio aggiuntivo di superfluidificante sul contenuto di aria. Tale effetto varia in modo notevole con il tipo di impasto e con la natura dei
componenti.
P Aggiunte

minerali
Le aggiunte minerali sono spesso critiche per le prestazioni dei calcestruzzi A.P. ed
A.R. e sono usate o per migliorare le caratteristiche di resistenza meccanica o per migliorare la durabilita`. La grande maggioranza dei dati della letteratura riguarda limpiego di ceneri volanti, di loppa granulata daltoforno e di fumo di silice.

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 47


P Aggregato

Laggregato ha un ruolo chiave nella produzione del calcestruzzo A.R. perche limita la
resistenza potenziale ottenibile.
Non si conoscono ne i meccanismi attraverso i quali si manifesta lazione limitante ne le
proprieta` fisiche e chimiche del materiale effettivamente coinvolte. Comunque gli aggregati ordinari di buone caratteristiche permettono di raggiungere resistenza fino a 120-142 N/
mm2.
`
P Lavorabilita
Poiche luso strutturale del calcestruzzo ad alta resistenza e` solitamente accompagnato
da unelevata densita` di armatura, per assicurare unappropriata posa in opera e` necessario
che il calcestruzzo sia altamente lavorabile. E` usuale registrare valori di abbassamento al
cono superiori a 200 mm.
P Resistenza

a compressione
I metodi di previsione delle proprieta` fondamentali del calcestruzzo si riferiscono a materiali di resistenza cilindrica inferiore a 45 N/mm2.
Per i calcestruzzi A.P. ed A.R. il rapporto tra la resistenza sviluppata a 7 giorni e quella
sviluppata a 28 giorni variano da 0,8 a 0,9, mentre per il calcestruzzo ordinario, variano da
0,7 a 0,75; i rapporti tipici tra le resistenze a 7 e 95 giorni, per il calcestruzzo A.R., sono pari
a circa 0,73, e per il calcestruzzo di media resistenza sono 0,65.
E` plausibile ritenere che la piu` alta velocita` di sviluppo della resistenza per i calcestruzzi
ad A.P. ed A.R. sia dovuto in primo luogo alla maggiore temperatura interna, dovuta al
maggiore calore di idratazione, ed in secondo luogo alla minore distanza tra le particelle di
cemento, in quanto piu` basso e` il rapporto acqua/cemento. Il guadagno di resistenza dopo
28 giorni, per i calcestruzzi ad A.P. ed A.R., e` generalmente inferiore rispetto a quello osservato per il calcestruzzo ordinario essenzialmente a causa della mancanza di una sufficiente quantita` di acqua per il proseguimento dellidratazione.
Per i calcestruzzi contenenti fumo di silice, il guadagno di resistenza, dopo 28 giorni, e`
inferiore rispetto a quello di un calcestruzzo avente lo stesso rapporto acqua/cemento, ma
privo acqua/cemento dellaggiunta minerale.

P Curve

tensione-deformazione
Le principali differenze tra le curve tensione-deformazione in compressione dei calcestruzzi con Rck > 55 N/mm2, ed in particolare per i calcestruzzi con Rck > 75 N/mm2, e di
quelli ordinari sono:
maggiore linearita` nel tratto ascendente della curva;
deformazione leggermente maggiore alla tensione massima;
maggiore ripidita` del tratto discendente, indice di un comportamento piu` fragile.

2.14 Metodi di progetto delle miscele di calcestruzzo basato sulle


prestazioni per il rispetto e la durabilita`
Il metodo prestazionale considera, dal punto di vista quantitativo, ogni meccanismo di
deterioramento rilevante, la vita di esercizio dellelemento o della struttura ed i criteri che
definiscono la fine di detta vita di esercizio.
A tal fine ci si puo` basare su unesperienza con le pratiche locali, su dati provenienti da
prove prestazionali, o sulluso di modelli previsionali provati.

48 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato


P Applicazioni

e raccomandazioni generali
Di seguito una serie di raccomandazioni generali:

alcune azioni aggressive sono trattate meglio con un approccio prescrittivo, per esempio
la reazione alcali-silice, lattacco dei solfati o labrasione;
il livello di durabilita` ottenuto dipende da una combinazione di progetto di miscela, materiali ed esecuzione;
la prestazione di durabilita` richiesta dipende dalla durata richiesta per la vita di esercizio,
dal possibile uso futuro della struttura, dalle particolari misure protettive, dalla manutenzione programmata durante il servizio e dalle conseguenze dei guasti nel particolare ambiente locale;
per qualsiasi livello di prestazione richiesto, e` possibile derivare soluzioni alternative
equivalenti dalle diverse combinazioni dei fattori di progetto di miscela, materiali e costruzione;
il livello di conoscenza dellambiente e del microclima locale e` importante nella definizione dellaffidabilita` dei metodi di progetto basati sulle prestazioni.
P Selezione

della famiglia di calcestruzzi


I calcestruzzi appartengono ad una stessa famiglia se:

il cemento e` di un solo tipo, classe di resistenza e origine;


gli aggregati si possono dimostrare simili e aggiunte di tipo I;
i calcestruzzi sono con o senza additivi riduttori dacqua/fluidificanti;
coprono tutta la gamma delle classi di consistenza;
il calcestruzzo soddisfa una gamma limitata di classi di resistenza.

I calcestruzzi che contengono unaggiunta di tipo II, per esempio pozzolanica o a latente idraulicita`, dovrebbero essere messi in una famiglia separata.
I calcestruzzi che contengono additivi che possono influenzare la resistenza a compressione, per esempio iperfluidificanti /superfluidificanti, acceleratori, ritardanti o additivi aeranti, dovrebbero essere trattati come calcestruzzi singoli o in famiglie separate.
Per dimostrare che gli aggregati sono simili, dovrebbero avere la stessa origine geologica, essere dello stesso tipo, per esempio frantumati, ed avere prestazioni simili nel calcestruzzo.

2.15 Calcestruzzi con proprieta` particolari


P Calcestruzzo

a resistenza elevata contro linfiltrazione dacqua


Avendo supposto una compattazione completa, la resistenza del calcestruzzo nei riguardi dellentrata e della penetrazione dellacqua, dipende soprattutto dalla porosita` della
malta indurita.
Per questa ragione, il rapporto acqua/cemento dovrebbe essere sufficientemente piccolo e non superare, nel caso di elementi strutturali di spessore da 10 a 40 cm, il valore da
0,50 a 0,60, mentre nel caso di elementi piu` spessi, da 0,60 a 0,70.
Un calcestruzzo puo` essere considerato sufficientemente impermeabile per assicurare
una protezione contro la penetrazione dellacqua corrente o immobile con sovrapressione
da debole a moderata, se la profondita` massima di penetrazione, durante una prova con il
metodo RILEM, e` inferiore a 50 mm.

P Calcestruzzo

ad alta resistenza al gelo e agli effetti dei sali di scongelamento


Per la confezione del calcestruzzo ad alta resistenza, al gelo e del calcestruzzo ad alta
resistenza ai sali di scongelamento sono necessari degli inerti resistenti al gelo.

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 49

Nel caso di condizioni climatiche moderate, e` possibile ottenere una sufficiente resistenza al gelo utilizzando un calcestruzzo impermeabile.
Nel caso di condizioni climatiche molto dure e` consigliabile la produzione di pori daria
occlusa con un aerante per aumentare la resistenza al gelo, anche se il rapporto acqua/cemento e` uguale o inferiore a 0,60.
In generale, si puo` ottenere una resistenza sufficiente ai sali di scongelamento con la
produzione di pori daria occlusi.
P Calcestruzzo

ad alta resistenza allabrasione


Un calcestruzzo ad alta resistenza allabrasione dovrebbe corrispondere almeno alla
classe di resistenza C30.
Gli inerti fini devono essere costituiti generalmente da quarzi o da materiali di durezza
per lo meno uguale.
I granuli piu` grossi possono essere costituiti da minerali o materiali sintetici resistenti allabrasione.
Sulla superficie esposta allabrasione, gli inerti devono essere il piu` possibile ravvicinati
e ancorati solidamente alla malta in modo che non si possano staccare.
Si raccomandano miscele di inerti di grossa pezzatura in proporzioni elevate e con granulometria che offra la possibilita` di ottenere un insieme compatto senza un gran volume
di pori tra i granuli.

P Calcestruzzo

resistente al calore
Il calcestruzzo stagionato non deve essere sottoposto per lungo tempo a temperature
maggiori di 250 oC altrimenti si possono avere perdite di resistenza ed una diminuzione di
altre importanti proprieta`.
Nel caso in cui agiscano, per parecchio tempo, temperature superiori, devono essere
utilizzati calcestruzzi speciali.

P Calcestruzzo

per getti sottacqua


Il calcestruzzo impiegato sottacqua negli elementi portanti o per riempire dei giunti deve essere posato, in ununica massa continua, in modo da presentare, senza compattazione,
una tessitura chiusa e da non separarsi per segregazione.
Particolari regole devono essere seguite per la composizione del calcestruzzo per getto
sottacqua.
In generale devono essere utilizzati calcestruzzi a consistenza compresa fra molle e fluida corrispondenti alle classi S3 e S4.
Per ottenere una buona lavorabilita`, sono utili inerti a forma di grani arrotondati a superficie liscia; in generale, sono preferibili granulometrie continue, perche il rischio di una
segregazione e` minore che per le granulometrie discontinue.
Le curve granulometriche favorevoli sono quelle situate al centro del campo (Fig. 2.2).
Un diametro di granulo massimo superiore a 32 mm puo` dar luogo a difficolta` di posa
in opera.
In alcuni casi, e` utile un diametro massimo inferiore a 32 mm.
Per il cemento le opinioni sul dosaggio necessario dello stesso divergono.
Nella letteratura, sono spesso raccomandati dosaggi elevati di cemento, da 350 a 400 kg/
m3, con lo scopo di migliorare la coesione del calcestruzzo fresco e, di conseguenza, ridurre
il rischio di perdita di cemento per dissoluzione e di garantire un tenore sufficientemente alto di cemento nel calcestruzzo indurito, nonostante le inevitabili perdite che si producono.
Tuttavia, si raccomanda di impiegare un dosaggio intorno a 325 kg/m3, perche un ecces-

50 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

so di cemento non provoca un sensibile aumento di resistenza, ma favorisce invece, sottacqua, la fessurazione negli elementi strutturali, dovuta alla temperatura.
Durante la posa in opera, il calcestruzzo non deve mai cadere liberamente attraverso
lacqua, perche potrebbe essere dilavato e decomporsi.
Le estremita` verticali dei tubi devono essere sempre inserite molto profondamente nel
calcestruzzo, come nel metodo a tramogge, e non devono essere spostate lateralmente durante il pompaggio.
P Calcestruzzo

a vista (faccia a vista)


Si possono ottenere calcestruzzi faccia a vista in tre modi:
con la superficie del calcestruzzo gia` finita al disarmo;
la superficie iniziale puo` essere tolta (per esempio, o per dilavamento, con un getto di
sabbia, o con un utensile);
la superficie iniziale puo` essere ricoperta (per esempio con uno strato di vernice, con intonaco, o con mattoni).
La scelta della superficie a vista e` ovviamente soggettiva e dipende dal costo, dal grado
di difficolta`, dal cambiamento di aspetto nel tempo dovuto alle azioni climatiche, allinvecchiamento o allutilizzazione, dalle spese di manutenzione.

2.16 Confezione del calcestruzzo fresco


P Dosaggio

dei componenti
Durante il dosaggio dei componenti si raccomanda una tolleranza massima del 3%, del
5% degli additivi. In generale cemento ed inerti sono dosati in peso.
Anche linerte come regola generale deve essere pesato; la misura dellacqua di impasto
deve essere fatta a peso o a volume e la quantita` massima ammissibile dacqua si determina
dopo la misura di consistenza. Per i calcestruzzi che non devono superare un determinato
rapporto acqua/cemento (per esempio il calcestruzzo studiato CI ed i calcestruzzi a proprieta` speciali) il tenore di cemento deve essere sufficientemente elevato affinche questa
condizione sia sempre rispettata.
Per questo motivo, occorre tener conto dellumidita` delle superfici degli inerti ed eventualmente del loro assorbimento dacqua fino alla fine della lavorazione del calcestruzzo e,
alloccasione, del tenore di acqua dei materiali aggiunti e degli additivi, se questi contengono acqua in quantita` apprezzabile (per esempio i fluidificanti).

Gli additivi ed i materiali aggiunti in polvere devono sempre essere pesati; quando sono
liquidi o in pasta possono essere misurati sia pesandoli, sia in volume.
P Miscelazione

del calcestruzzo
Il calcestruzzo puo` essere mescolato in istallazioni fisse o in betoniere il cui volume va
in genere dai 5 ai 9 m2 .
Occorre mescolare i componenti sufficientemente a lungo per ottenere una miscela
omogenea.
E` consigliabile che la temperatura del calcestruzzo fresco non superi i 30 oC e non scenda al di sotto dei 5 oC; in paesi molto caldi devono essere adottate misure particolari e comunque occorre evitare che il calcestruzzo fresco si disidrati o si raffreddi troppo rapidamente.
La composizione del calcestruzzo fresco non deve essere mai modificata dopo la sua
uscita dal miscelatore.

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 51


Figura 2.9 Motobetoniera con
serbatoio di acqua, che consente
laggiunta di acqua alla miscela durante il tragitto. La betoniera arriva
sul posto da sola se il getto avviene
tramite uno scivolo metallico in coda, collegato alluscita del tamburo
rotante, ovvero si utilizza per il getto una pompa di sollevamento a
tubo, che consente di operare il
getto fino a circa 30 m, tramite
aspirazione e trasporto in una tubazione snodabile in acciaio e in
gomma. (da Calcestruzzi Sforza).

Figura 2.10 Betoniera da cantiere a bicchiere rovesciabile,


che consente di impastare circa 167 litri di calcestruzzo. Limpasto avviene con la bocca rivolta verso lalto mentre lo scarico si opera ruotando il tamburo con il volante a lato (posizione in figura).

P Calcestruzzo

preconfezionato
Il calcestruzzo deve presentare alla consegna in cantiere la consistenza e la composizione specificate. Non deve aver subito segregazioni, riscaldamenti o raffreddamenti inammissibili.
Deve mantenere per un tempo abbastanza lungo una consistenza che permetta la sua
messa in opera; fra il momento in cui si mette lacqua nella miscela e quello di scarico dal
veicolo da trasporto non si devono superare i 90 min.
Nei periodi caldi ridurre convenientemente i tempi di scarico.
Gli eventuali additivi devono essere aggiunti solo dopo aver messo lacqua.
Se la consistenza necessaria richiede unulteriore aggiunta dacqua al fine di non superare il rapporto acqua/cemento massimo ammissibile e` consigliabile aggiungere unopportuna quantita` di cemento.

2.17 Manipolazione e posa in opera del calcestruzzo fresco


P Manipolazione

del calcestruzzo sui luoghi di utilizzazione


Il tipo di manipolazione (per esempio in benne, su nastri trasportatori, in tubi) e la composizione del calcestruzzo fresco devono essere compatibili, in modo da evitarne la segregazione.
Nelle benne puo` essere trasportato qualsiasi tipo di calcestruzzo, mentre il calcestruzzo
che deve essere pompato nelle canalizzazioni deve soddisfare determinate esigenze di composizione e consistenza.

52 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

La curva rappresentante la granulometria piu` conveniente degli inerti, in questo calcestruzzo e` posta in vicinanza della curva B (Fig. 2.2); si possono tuttavia utilizzare granulometrie discontinue.
Occorre verificare che la composizione prevista del calcestruzzo sia appropriata, che gli
inerti presentino una grande percentuale di granuli rotondi e che la quantita` di fine sia scelta in modo che il calcestruzzo abbia una buona coesione.
Il calcestruzzo fresco deve conservare una buona consistenza da plastica a fluida.
P Posa

nei casseri
La posa in opera non deve provocare segregazione; nel caso di getti in casseri profondi
bisogna utilizzare tubi che sbocchino presso il sito definitivo.
Il calcestruzzo devessere gettato in strati regolari, con spessori dipendenti dal metodo e
dallefficacia i compattazione. Non si ammette lo scarico a grandi mucchi con uno spandimento per vibrazione, perche in questo caso il calcestruzzo potrebbe presentare segregazione.
Per evitare fessure di ripresa orizzontali, mettere in opera in modo sufficientemente
continuo, affinche la compattazione del nuovo strato lo leghi completamente allo strato
compattato in precedenza.

P Compattazione

del calcestruzzo
Il calcestruzzo deve essere compattato il piu` velocemente possibile, in modo da contenere una quantita` minima di bolle daria; a seconda della consistenza del calcestruzzo, si
possono utilizzare vibratori, aghi, compattatori, colpi sui casseri ecc.
Bisogna porre attenzione particolare per ottenere un rivestimento denso intorno alle
barre darmatura.
Come regola generale si raggiunge una compattazione sufficiente quando la superficie
superiore e` continua e durante la vibrazione appare soltanto una piccola quantita` di bolle
daria.
Per i calcestruzzi a consistenza molto molle o fluida basta una compattazione leggera
come per vibrare ad ago.

P Giunti

di ripresa
I giunti di ripresa sono superfici in cui il getto e` interrotto per ragioni tecnologiche di
esecuzione.
Lungo tali superfici si ha una ridotta resistenza a trazione e quindi si consiglia di limitarne il numero per quanto possibile.
Se non si fa unesecuzione corretta, si corre il rischio che il calcestruzzo non sia abbastanza impermeabile nella zona del giunto di ripresa, e cio` potrebbe diminuire la protezione dellarmatura contro la corrosione; per questo motivo, i giunti indispensabili devono essere disposti in posizioni corrispondenti a sezioni poco sollecitate e quindi meno armate.
Per ottenere una buona aderenza tra il nuovo calcestruzzo e quello gettato anteriormente bisogna umidificare la vecchia superficie e trattarla con uno strato di latte di malta,
eventualmente additivato.

P Cura

Sino a quando il calcestruzzo non ha raggiunto un sufficiente indurimento, deve essere


protetto dalle influenze dannose, che sono:
essiccamento prematuro, dovuto in particolare al sole ed al vento;
dilavamento dovuto alla pioggia o allacqua corrente;
rapido raffreddamento nei primi giorni;
temperatura bassa o gelo;
vibrazioni e scosse.

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 53

Nei periodi caldi, le temperature elevate possono accelerare la presa, la velocita` di idratazione e il bisogno dacqua dellimpasto, rendere difficile la lavorabilita`, ridurre la resistenza finale e contribuire alla fessurazione del calcestruzzo fresco, dovuta al ritiro.
Al fine di ottenere la necessaria idratazione e` consigliabile proteggere il calcestruzzo
con teli oppure trattare la superficie mantenendola umida.
Analogamente, per difendere dal gelo il calcestruzzo, bisogna prendere adeguate misure di protezione, per evitare i danni dovuti al gelo ed assicurare lindurimento della pasta
di cemento.
Lindurimento del calcestruzzo puo` essere accelerato con un trattamento termico, come
nel caso della prefabbricazione; in tal caso occorre porre particolare attenzione alla cura e
basarsi su sperimentazione e controllo della produzione.
E estratti da LGCS
P Stagionatura

La stagionatura e` linsieme di precauzioni che, durante il processo di indurimento, permette di trasformare limpasto fresco in un materiale resistente, privo di fessure e durevole.
Con un adeguato periodo di stagionatura protetta, iniziato immediatamente dopo aver
concluso le operazioni di posa in opera, il calcestruzzo puo` raggiungere le sue proprieta` potenziali nella massa ed in particolare nella zona superficiale.
La protezione consiste nellimpedire, durante la fase iniziale del processo di indurimento:
lessiccazione della superficie del calcestruzzo perche lacqua e` necessaria per lidratazione del cemento e per evitare che gli strati superficiali del manufatto indurito risultino porosi. Lessiccazione prematura rende il copriferro permeabile e quindi scarsamente resistente alla penetrazione delle sostanze aggressive presenti nellambiente di esposizione.
Nei manufatti a sviluppo orizzontale, in particolare lastre e pavimentazioni, la perdita di
umidita` nella fase in cui limpasto e` ancora plastico puo` dar luogo alla fessurazione da ritiro plastico, con comparsa di fessure superficiali diffuse.
In generale, impedendo lessiccazione superficiale (stagionatura protetta), ed ottenendo
di conseguenza un manufatto dotato di un copriferro pressoche impermeabile e privo di
fessure, si favorisce anche il raggiungimento della resistenza meccanica desiderata per il
calcestruzzo;
il congelamento dellacqua di impasto prima che il calcestruzzo abbia raggiunto un grado
adeguato di indurimento;
che i movimenti differenziali, dovuti a differenze di temperatura attraverso la sezione del
manufatto, siano di entita` tale da generare fessure.
La risposta del calcestruzzo al processo di stagionatura dipende: dalla sua composizione: rapporto acqua/cemento, tipo e classe di cemento come pure tipo e qualita` delle aggiunte.
Un calcestruzzo di basso rapporto acqua/cemento prodotto con un cemento a rapido indurimento raggiunge piu` rapidamente la resistenza superficiale che assicura un ridotto grado di permeabilita`, e percio` necessita di una minore stagionatura rispetto ai calcestruzzi
con cemento che si idrata piu` lentamente oppure ai calcestruzzi contenenti un quantitativo
elevato di aggiunte di natura pozzolanica.
P Controllo

delle differenze di temperatura durante la stagionatura


Non e` possibile stabilire esatti limiti per le differenze di temperatura che sono accettabili nelle sezioni trasversali in fase di indurimento poiche esse dipendono non solo dalla com-

54 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

posizione dellimpasto e dalle caratteristiche di sviluppo della resistenza ma anche dalla


forma geometrica dellelemento strutturale e dalla velocita` con la quale il manufatto, dopo
la rimozione dei casseri, raggiunge lequilibrio termico con lambiente.
In base allesperienza, si raccomanda di rispettare i limiti seguenti per limitare le tensioni di origine termica:
a) una differenza massima di 20 oC sulla sezione durante il raffreddamento dopo 1a rimozione dei casseri;
b) una differenza massima di 10-15 oC attraverso i giunti di costruzione e per strutture con
sezioni di dimensioni molto variabili.
P Stagionatura

ordinaria
Si definisce ordinaria la stagionatura che avviene alla temperatura ambiente, nellintervallo 5-35 oC, con esclusione di qualsiasi intervento esterno di riscaldamento o di raffreddamento.
del tempo e dellumidita`.
In condizioni di temperatura e umidita` costanti e tali da consentire il procedere delle
reazioni di idratazione con andamento regolare, lo sviluppo della resistenza a compressione del calcestruzzo in funzione della classe del cemento ed a parita` di ogni altro fattore di
composizione, presenta landamento tipico mostrato nella figura seguente.

P Effetto

Figura 2.11 Esempio di sviluppo della resistenza a compressione di calcestruzzi di pari composi-

zione in relazione alle classi di cemento.

La presa e lindurimento dellimpasto cementizio dipendono dalla continua presenza di


acqua.
Il calcestruzzo allatto del getto, contiene una quantita` di acqua libera che assicura lidratazione del cemento. E` necessario fare in modo che questacqua resti disponibile o comunque possa essere rapidamente ripristinata sino a quando lo spazio riempito da acqua
e cemento non sia in gran parte sostituito da prodotti di idratazione. Il processo di idratazione (e quindi lindurimento) puo` infatti progredire significativamente quando la tensione di vapore nei pori della pasta cementizia e` prossima al valore di saturazione: umidita`
relativa (UR) > 90%.

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 55

Figura 2.12 In figura e` messo in luce il ridotto sviluppo di resistenza di provini di calcestruzzo

conservati in ambiente secco o con moderata umidita` relativa (50% e 75%) rispetto
a quella di provini mantenuti in un ambiente umido (UR> 95%).

Gli effetti dellumidita` di stagionatura vengono quantitativamente evidenziati dalla normativa europea ove tratta dellesecuzione delle strutture:
la durata della stagionatura protetta dipende dalle prevalenti condizioni climatiche della
regione ove e` situato il getto;
Tabella 2.18

Classi climatiche - distinzione tra classi climatiche

Classi climatiche

Umidita` relativa media

Classe U

umida

> 80%

Classe M

moderata

nellintervallo tra 65 e 80%

Classe S

secca

nellintervallo tra 45 e 65%

Classe SS

molto secca

< 45%

la stagionatura protetta deve essere prolungata finche lidratazione raggiunga un grado


tale da assicurare le resistenze relative elencate nella tabella 2.19.
Tabella 2.19 Resistenza in funzione delle classi climatiche
Classi climatiche

Proporzione
di resistenza

0,10

0,40

0,50

SS

0,60

Per quanto detto la stima della durata ottimale della stagionatura ordinaria protetta e`
un problema di una certa complessita`.

56 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato


Tabella 2.20 I tempi minimi di stagionatura, in giorni, raccomandati dalla UNI EN 206 (UNI 9858)
per le strutture esposte in ambiente secco, umido o debolmente aggressivo.
Sviluppo della resistenza
del calcestruzzo

Rapido

Temperatura del calcestruzzo, oC

10

Medio
15

Condizioni ambientali durante la


stagionatura

10

Lento
15

10

15

(Tempi espressi in giorni)

I) Non esposto ad insolazione diretta; Ur dellaria circostanze  80%

II) Insolazione diretta media o vento


di media velocita` o Ur > 50%

III) Insolazione intensa o vento di


forte velocita` o Ur < 50%

10

P Stagionatura

accelerata con vapore a bassa pressione


Tra i vari procedimenti di stagionatura accelerata che essenzialmente fanno intervenire
un apporto di calore, quello del riscaldamento mediante vapore libero e` il piu` diffuso.
Esso consiste nel sottoporre il calcestruzzo, dopo il getto, alleffetto combinato di calore
ed umidita` mediante invio di vapor saturo a bassa pressione nellambiente di trattamento.
Un trattamento adeguato puo` consentire lo sviluppo a 24 ore, od anche a tempi piu` brevi, di
resistenze meccaniche a compressione dellordine del 60% di quelle che si potrebbero ottenere a 28 gg con la maturazione normale a 20 oC con 100% UR. Per contro, i calcestruzzi
maturati a temperature elevate mostrano, in seguito, resistenze finali minori di quelli maturati normalmente. Poiche pero` in pratica difficilmente si realizza una stagionatura umida
per periodi prolungati, ne consegue che anche a tempi lunghi la resistenza effettiva risulta
spesso maggiore per i calcestruzzi maturati ad alta temperatura iniziale che per gli altri.
Tabella 2.21

Sviluppo della resistenza in funzione del rapporto a/c e


della classe di resistenza del cemento

Velocita` di sviluppo
della resistenza

a/c

Classe di resistenza
del cemento

rapida

< 0:5

42.5 R

media

0.5-0.6
< 0:5

42.5 R
32.5 R-42.5 R

lenta

in tutti gli altri casi

Nel trattamento del calcestruzzo con vapore a bassa pressione si possono distinguere:
una fase di prestagionatura, una di aumento della temperatura, una di permanenza alla
temperatura massima ed una di raffreddamento.
Figura 2.13 Esempio di stagionatura a vapore alla pressione ordinaria.
1) Prestagionatura da 2 a 6h.
2) Riscaldamento non superiore a 20 oC.
3) Periodo alla massima temperatura.
4) Raffreddamento non superiore a 10 oC/h.
La temperatura iniziale dellimpasto e` di 13 oC.

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 57

Le caratteristiche delle fasi hanno una influenza determinante sulle resistenze finali.
Inoltre leffetto del trattamento termico dipende anche dalla natura del cemento.
Percio` prima dellinizio della produzione conviene procedere a indagini sperimentali
sui componenti e sul trattamento termico previsto, tenendo presenti regole e limitazioni,
relativamente a ciascuna fase, riportate nel punto 10.7 della UNI EN 206 o UNI 9858.
In conclusione una buona stagionatura e` necessaria per conseguire un risultato ottimale
da un buon calcestruzzo. Una stagionatura non corretta rende mediocre un calcestruzzo altrimenti buono, ma una stagionatura corretta non puo` compensare le deficienze di composizione e di scelta dei componenti del calcestruzzo. Tutti gli sforzi tesi a migliorare le condizioni di stagionatura risultano vani se la qualita` del calcestruzzo e` inadeguata.

2.18 Il calcestruzzo e lambiente in cui vive


P Requisiti

relativi alle classi di esposizione


I requisiti che deve possedere il calcestruzzo per resistere alle azioni ambientali o vengono formulati in termini di valori limite per la composizione e le proprieta` stabilite, oppure possono essere dedotti dai metodi di progetto delle prestazioni. I requisiti devono tenere
conto della vita di esercizio prevista per le strutture in calcestruzzo.
Lambiente in cui la struttura si trova nellarco della sua vita e` particolarmente importante. Per schematizzare le diverse prescrizioni, la diversa attenzione e cura, la norma europea ha diviso i vari ambienti in classi.
Gli ambienti nei quali lopera in calcestruzzo e` destinata ad essere costruita vengono
classificati in varie tipologie (classi di esposizione), per ciascuno dei quali a seconda del
potenziale livello di aggressione per i ferri di armatura o per il calcestruzzo stesso la norma prevede il rispetto di alcuni vincoli in forma di rapporto acqua/cemento (a/c), presenza
di aria (dove ce` il rischio di gelo) e dosaggio di cemento.

Figura 2.14 Schematizzazione delle classi di esposizione X0 e XC in una costruzione.

58 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato


P Classificazione

Le azioni dellambiente sono classificate come classi di esposizione nella tabella 2.22 come previsto da UNI EN 206 e UNI ENV 1992.1 (EC2):
Tabella 2.22
Denominazione
della classe

Definizione classe di esposizione

Descrizione dellambiente

Situazioni a cui possono applicarsi


le classi di esposizione a titolo di
esempio

1 Assenza di rischio di corrosione o attacco

X0

Per calcestruzzo privo di armatura o


inserti metallici: tutte le esposizioni
eccetto dove ce` gelo/disgelo, abrasione o attacco chimico. Per calcestruzzo con armatura o inserti metallici: molto asciutto.

Calcestruzzo allinterno di edifici con


umidita` dellaria molto bassa.

2 Corrosione indotta da carbonatazione (XC)


In cui il calcestruzzo contenente armature o inserti metallici: sia esposto allaria e allumidita`, lesposizione
sara` classificata nel seguente modo:
XC1

Asciutto o permanentemente bagnato.

Calcestruzzo allinterno di edifici con


bassa umidita` relativa.
Calcestruzzo costantemente immerso
in acqua.

XC2

Bagnato, raramente asciutto.

Superfici di calcestruzzo a contatto


con acqua per lungo tempo.
Molte fondazioni.

XC3

Umidita` moderata.

Calcestruzzo allinterno di edifici con


umidita` relativa dellaria moderata
oppure elevata.
Calcestruzzo esposto allesterno protetto dalla pioggia.

XC4

Ciclicamente bagnato ed asciutto.

Superfici di calcestruzzo soggette al


contatto con acqua, non nella classe
di esposizione XC2.

3 Corrosione indotta da cloruri esclusi quelli provenienti dallacqua di mare (XD)


Qualora il calcestruzzo contenente armature o altri inserti metallici sia soggetto al contatto con acqua
contenente cloruri, inclusi i sali antigelo, con origine diversa di mare, lesposizione sara` classificata come
segue:
XD1

Umidita` moderata.

Superfici di calcestruzzo esposte a


nebbia salina.

XD2

Bagnato, raramente asciutto.

Piscine.
Calcestruzzo esposto ad acque industriali contenenti cloruri.

Ciclicamente bagnato ed asciutto.

Parti di ponti esposte a spruzzi contenenti cloruri.


Pavimentazioni.
Pavimentazioni di parcheggio.

XD3

(segue)

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 59


(continua)
Denominazione
della classe

Descrizione dellambiente

Situazioni a cui possono applicarsi


le classi di esposizione a titolo di
esempio

4 Corrosione indotta da cloruri presenti nellacqua di mare (XS)


Qualora il calcestruzzo contenente armature o altri inerti metallici sia soggetto al contatto con cloruri presenti nellacqua di mare oppure con aria che trasporti sali derivanti dallacqua di mare, lesposizione sara`
classificata come segue:
XS1

Esposto a nebbia salina ma non in


contatto diretto con acqua di mare.

Strutture prossime al mare oppure


sulla costa.

XS2

Permanentemente sommerso.

Parti di strutture marine.

XS3

Zone esposte alle onde oppure alla


marea.

Parti di strutture marine.

5 Attacco dei cicli gelo/disgelo con o senza disgelanti (XF)


Qualora il calcestruzzo bagnato sia esposto ad un attacco significativo dovuto a cicli di gelo/disgelo, lesposizione sara` classificata come segue:
XF1

Maturata saturazione dacqua, senza


impiego di agente antigelo

Superfici verticali di calcestruzzo


esposte alla pioggia e al gelo.

XF2

Maturata saturazione dacqua, con


uso di agente antigelo.

Superfici verticali di calcestruzzo di


strutture stradali esposte al gelo e
nebbia di agenti antigelo.

XF3

Elevata saturazione dacqua, senza


agente antigelo.

Superfici orizzontali di calcestruzzo


esposte alla pioggia e al gelo.

XF4

Elevata saturazione dacqua, con


agente antigelo oppure acqua di mare.

Strade e impalcati da ponte esposti


agli agenti antigelo.
Superfici di calcestruzzo esposte direttamente a nebbia contenente
agenti antigelo e al gelo.

6 Attacco chimico (XA)


Qualora il calcestruzzo sia esposto allattacco chimico che si verifica nel terreno naturale lesposizione verra` classificata come e` indicato di seguito. La classificazione dellacqua di mare dipende dalla localita` geografica; percio` si dovra` applicare la classificazione valida nel luogo di impiego del calcestruzzo.
XA1

Ambiente chimico debolmente aggressivo.

XA2

Ambiente chimico moderatamente


aggressivo.

XA3

Ambiente chimico fortemente aggressivo.

Il calcestruzzo armato

3.1

Collaborazione statica tra calcestruzzo e armatura metallica

Lintuizione che fosse possibile sfruttare la collaborazione statica tra materiali diversi,
dotati di caratteristiche complementari, per realizzare elementi strutturali di maggior resi-

60 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

stenza e` vecchia di molti secoli, ma soltanto sul finire dellOttocento le sperimentazioni


condotte da vari studiosi e la possibilita` di disporre di cementi e di acciai di adeguate proprieta` hanno aperto la strada al calcestruzzo armato.
E` nata cos` la tecnica costruttiva che ha caratterizzato il nostro secolo al punto che ledilizia attuale sarebbe inimmaginabile senza il suo contributo.
Vediamo piu` da vicino il principio su cui si basa questa tecnica, cioe` come avviene la
collaborazione tra i due materiali.
Sebbene sia molto resistente a compressione il calcestruzzo puo` essere impiegato con
funzioni strutturali soltanto per realizzare elementi massicci, allinterno dei quali le tensioni
siano trascurabili: esso non e` infatti in grado di resistere a sforzi di trazione, in presenza dei
quali puo` rompersi in modo imprevedibile.
Lacciaio presenta invece unelevatissima resistenza a trazione, anche quando viene ridotto a sezioni limitate; se viene quindi realizzata, ad esempio, una trave di calcestruzzo inglobando barre di acciaio longitudinali nella parte tesa della sua sezione, ciascuno dei due
materiali concorrera` a conferire una maggior resistenza e un miglior comportamento statico a tutto il sistema: lacciaio assorbira` gli sforzi di trazione, mentre il calcestruzzo assorbira`
gli sforzi di compressione in qualsiasi zona della sezione si manifestino.

Comportamento sotto carico di una trave in calcestruzzo non armato


(crollo improvviso alla prima fessura).

Figura 3.1 La barra di acciaio non impedisce che le fessure si formino ma evita la crisi della struttura
poiche impedisce alle superfici adiacenti la fessura di allontanarsi.

Le barre dacciaio hanno la funzione di evitare che le fessure che si formano nel calcestruzzo si allarghino provocando la rottura dellelemento; in pratica esse ricuciono le
parti separate da fessure evitando che i conci si allontanino.
In figura 3.1 possono intravedere un arco principale che configura il flusso principale in
compressione che dai punti di applicazioni dei carichi fluisce agli appoggi; tale arco e` spingente, la sua spinta e` eliminata dalla presenza delle armature inferiori, che dunque e` opportuno siano in grado di assorbirne lazione indotta.
In seconda istanza lanalisi delle fessure induce a pensare che in realta` nella trave si inneschino diversi archi secondari con inclinazione dellimposta crescente allapprossimarsi dellappoggio. Tali archi sono connessi a quelli adiacenti e inducono una tensione crescente dalla mezzeria agli appoggi, dato che ogni arco induce una forza di spinta, che si
somma a quella degli altri archi.

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 61

La realizzazione di unopera in cemento armato si basa sulla seguente serie di operazioni:

costruzioni delle casseforme o casseri;


preparazione e montaggio dellarmatura metallica;
confezionamento e trasporto in opera del calcestruzzo;
getto e costipamento del calcestruzzo;
maturazione del calcestruzzo;
disarmo della casseratura.

3.2

Il calcestruzzo armato

Si chiama calcestruzzo armato, o piu` comunemente cemento armato (C.A.), il materiale


ottenuto inglobando nel calcestruzzo unarmatura metallica costituita di barre dacciaio opportunamente conformate, la cui funzione e` quella di assorbire gli sforzi di trazione che il
calcestruzzo, da solo non e` in grado di sopportare.
Il calcestruzzo armato in realta` non e` un materiale in senso stretto, bens` un materiale
composito, nel quale la collaborazione statica tra il calcestruzzo e lacciaio e` basata sullesistenza di alcune condizioni fondamentali:
aderenza tra acciaio e calcestruzzo: laderenza consente il trasferimento degli sforzi tra le
barre dacciaio e il calcestruzzo nel quale sono inglobate, in modo da ottenere il miglior
grado di partecipazione di entrambi i componenti. Essa dipende dai seguenti fattori:
tipo e grado di rugosita` della superficie delle barre dacciaio;
stato superficiale delle barre, specialmente in relazione ai fenomeni di ossidazione;
completo inglobamento dellarmatura nel calcestruzzo;
resistenza e compattezza nel calcestruzzo;
dilatazione termica: i coefficienti di dilatazione del calcestruzzo e dellacciaio sono simili,
poiche valgono rispettivamente 0,000010 oC1 105 e 0,000012 oC: se cos` non fosse le
variazioni di temperatura produrrebbero allungamenti diversi, con conseguenti stati di
coazione tra i due materiali, che ne renderebbero impossibile lunione;
protezione dellacciaio: larmatura metallica viene protetta dagli agenti aggressivi esterni
grazie al fatto di essere inglobata nel calcestruzzo. A contatto con il calcestruzzo, essa
non subisce inoltre alcun danno perche tra i due materiali non si sviluppano reazioni chimiche; il grado di protezione dipende dalla qualita` e dalla compattezza del calcestruzzo e
dallo spessore di ricopertura delle barre (il cosiddetto copriferro).
A seconda del modo in cui agisce larmatura metallica, il calcestruzzo armato puo` essere:
calcestruzzo armato normale (C.A.), se le barre metalliche vengono semplicemente inglobate nel calcestruzzo, dando luogo a quella che viene definita armatura lenta;
calcestruzzo armato precompresso (C.A.P.), se larmatura e` sottoposta a uno stato di
tensione; in base alle modalita` di applicazione di tale stato tensionale si distinguono:
calcestruzzo armato precompresso ad armatura pre-tesa;
calcestruzzo armato precompresso ad armatura post-tesa;

3.3

Barre per armatura metallica del C.A.

Per la realizzazione dellarmatura metallica delle opere in calcestruzzo armato, possono


essere utilizzate barre tonde lisce (in disuso), o barre ad aderenza migliorata: queste ultime
vengono in genere fornite con lunghezze di 6 m e di 12 m.
Le barre fino a 10 m vengono realizzate con rotoli e quindi, in cantieri piu` grandi, si
possono ottenere lunghezze elevate per barre di piccolo diametro.

62 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato


P Armature

da EC2
Gli acciai per barre di armatura sono classificati in EC2 nelle classi A, B, C.
Nellappendice C della UNI ENV 1992.1 vengono fornite le caratteristiche degli acciai,
con riferimento alla norma UNI ENV 13670-1 e alla UNI EN 10080.
Lacciaio A e` meno duttile; da A a C cresce la duttilita`.
Il diametro minimo della base e` 8 mm; per le staffe o per ferri di ripartizione viene indicato anche x 6 nella tab. c.2n.
tipo di
acciaio

B
A

propriet dell'armatura
BARRE E RETI

1,15

7,5%

5%

1,08

2,5%

1,05

ft

fy

uk
(%)

Figura 3.2 Proprieta` di barre e reti dei tre tipi di acciaio da cemento armato.

Le norme italiane hanno scelto il tipo C per la base di armatura, particolarmente indicati in zona sismica grazie della sua migliore duttilita`.
In generale si raccomanda di limitare il tipo B 450 A alle sole reti e comunque per diametri limitati e livelli di cemento bassi.
P Barre

tonde lisce
Sono in pratica scomparse dato che non garantiscono una adeguata aderenza laterale
tra barra e calcestruzzo e richiedono per ottenere una sicurezza accettabile luso di ganci, o
uncini, terminali.
Sono costituite da tondi di diametro compreso tra 5 e 30 mm prodotti con due tipi di acciaio:
FeB22k e FeB32k (a livello europeo S220 e S320, con S Steel, o con B bar).

P Barre

ad aderenza migliorata
Si differenziano dalle barre lisce per la loro superficie dotata di risalti, che aumentano
laderenza al conglomerato cementizio, ottenuti mediante laminazione con speciali rulli o
compressione in stampi.
Nella vecchia nomenclatura sono ancora in commercio il tipo FeB38k e il FeB44k (a livello europeo B375 e B430), classificabili come acciaio tipo C.
A partire dalle norme tecniche 2005 viene citato lacciaio con la sigla B450C, relegando

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 63

il tipo A solo alle reti elettrosaldate. In pratica il cambio e` solo nominale, dato che le acciaierie producono gia` i due tipi con resistenza superiore a 450, per cui il problema del
cambio di denominazione e` solo un discorso formale.
Per diametro di una barra ad aderenza migliorata si considera il diametro di una barra
tonda equipesante, calcolato nellipotesi che la massa volumica dellacciaio sia di 7850
kg=m3 .
Tabella 3.1 Diametro, sezione e peso unitari delle barre di acciaio ad aderenza migliorata
Diametro
(mm)

Sezione
mm2

cm2

Peso
N/m

Peso
Kg/m

19,63

0,19

1,510

0,154

28,27

0,28

2,176

0,222

38,48

0,38

2,961

0,302

50,26

0,5

3,873

0,395

63,61

0,63

4,893

0,499

10

78,53

0,78

6,050

0,617

12

113,09

1,13

8,707

0,888

14

153,93

1,53

11,845

1,208

16

201,06

2,01

15,473

1,578

18

254,46

2,54

19,592

1,998

20

314,15

3,14

24,181

2,466

22

380,13

3,80

29,261

2,984

24

452,38

4,52

34,821

3,551

26

530,92

5,30

40,871

4,168

28

615,75

6,15

47,402

4,834

30

706,85

7,06

54,413

5,549

Il peso di una barra di acciaio di lunghezza di 1 metro, si ottiene moltiplicando il volume della barra
stessa per il peso specifico della barra dacciaio.

L 1 m

A in m2 ;

peso specifico acciaio 7850 kg/m3


P A  1  7850 kg/m

Figura 3.3 Calcolo peso di una barra da 1 m.

64 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato


P Larmatura

metallica nel cemento armato


Le armature teoricamente dovrebbero avere una conformazione ed un andamento alquanto complesso; esse dovrebbero seguire le linee di tensione interne che si conformano
nella struttura, ma in realta` si preferisce inserire delle armature di forma semplice poiche il
loro posizionamento rende lesecuzione dellopera piu` agevole.
Larmatura del calcestruzzo armato ordinario e` costituita di barre dacciaio, dette anche
tondi o piu` semplicemente ferri, variamente conformate per assumere una posizione precisa, che consenta loro di assorbire gli sforzi di trazione che si presentano allinterno della
struttura.
Larmatura viene classificata a seconda della conformazione e delle sue specifiche funzioni come:
armatura principale;
armatura secondaria.

p Armatura

principale

I ferri longitudinali possono essere ferri diritti e ferri piegati: essi sono disposti in senso
longitudinale e seguono il lembo teso degli elementi strutturali con la specifica funzione
di assorbire gli sforzi di trazione, ovvero di impedire alle fessure del calcestruzzo di
aprirsi.
Spezzoni
Possono essere diritti o piegati allestremita`.
Servono per incrementare larmatura principale nelle zone in cui lelemento strutturale
e` soggetto a sforzi di tensione particolarmente elevati.
Reggistaffe
Consentono la corretta sistemazione delle staffe durante il montaggio dellarmatura
metallica delle travi, oltre a contribuire, in modesta misura, ad assorbire sforzi assiali. I
reggistaffe sono in pratica i ferri longitudinali posti nellangolo della staffa, in punti non
richiesti dal calcolo dei ferri in trazione. Tuttavia la funzione delle barre in zone compresse o poco sollecitate aiuta ad incassare tensioni impreviste o non indotte direttamente dai carichi.
p Armatura

secondaria

Staffe
Sono dotate di una forma che si adatta al perimetro della sezione; le staffe delle travi
contribuiscono, insieme ai ferri piegati, ad assorbire le tensioni che si generano nellanima della struttura, che sarebbero responsabili di fessure secondarie inclinate interessanti la parte centrale della struttura.
Le staffe dei pilastri impediscono le deformazioni laterali dei ferri diritti; per particolari
pilastri, detti cerchiati, al posto delle staffe si realizza un avvolgimento a spirale attorno
ai ferri longitudinali.
Armatura di ripartizione
E` prevista, in alcuni tipi di strutture, come per esempio le solette piene, per garantire la
corretta ripartizione degli sforzi tra le barre che costituiscono larmatura principale.

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 65

Nei casi in cui gli sforzi sono simili nelle due direzioni, si puo` ricorrere alluso di reti
elettrosaldate.
Larmatura metallica deve essere realizzata con barre ad aderenza migliorata. La normativa prescrive che qualora si usino le barre lisce esse vengano piegate a uncino alle
loro estremita` per ancorarle.

Figura 3.3 Armature longitudinali


principali in una direzione e armature
secondarie o di ripartizione nellaltra direzione.
P Aggiunta

di armatura di ripartizione nelle travi


E` opportuno inserire armature di ripartizione quando le barre tese sono di grande diametro e poco spaziate, per evitare fessurazioni localizzate.
Possibilita` di urti inducono allinserimento di armature diffuse in vicinanza delle zone
in cui vi e` tale pericolo.
Le variazioni termiche possono indurre sollecitazioni impreviste e pericolose soprattutto in strutture iperstatiche; in tal caso e` opportuno inserire armature diffuse nelle parti superficiali prossime alla zona piu` esposta. Nelle travi alte, se le armature tese sono tutte concentrate in una posizione troppo estrema si possono verificare fessurazioni nella zona tesa
a livello intermedio tra lestremita` e lasse neutro, poiche landamento delle tensioni non e`
lineare crescente verso il bordo, come dimostrato da varie sperimentazioni di travi alte sotto carico.
Si consiglia di disporre le armature della zona tesa in modo piu` diffuso oppure aggiungere in posizione intermedia tra larmatura tesa e lasse neutro delle armature aggiuntive
longitudinali.

3.4

La distinta dei ferri


(da www.Rappsys.it - il manuale della presago matura)

La distinta dei ferri si prepara secondo la UNI 9120 o ISO 4066; per ciascuna sagoma si indica:

lelemento strutturale cui appartiene;


il riferimento della barra;
il tipo di acciaio;
la lunghezza totale della barra;
il numero di elementi strutturali che la contengono;
il numero di barre per ciascun elemento;
il numero totale;
la massa totale in kg;
il codice identificativo della sagoma;
il raggio di curvatura delle parti curve se non normalizzato;

66 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

la lunghezza delle parti curve;


eventuali modifiche con data della correzione.
Occorre indicare anche la ragione sociale, il titolo del progetto, la data di esecuzione, il
nome di chi ha redatto lesecutivo e del controllore.
Nella tabella 3.2 si riporta un esempio di distinta ferri allo scopo di fornire le indicazioni
necessarie per compilare la distinta ferri in modo standard.
Tabella 3.2

Esempio di distinta ferri

Data

(Ragione sociale)

(Titolo del progetto)

Dimensioni delle
parti curve (cm)
a

d e/r

Modifiche

Codice
di sagoma

Massa
totale (kg)

Numero
totale barre

Numero barre
a elemento

Numero di
elementi

Lunghezza di
ogni barra (m)

Diametro (mm)

Tipo di acciaio*

Riferimento
della barra

Elemento

Esempio di distinta dei ferri

No del No della Data


disegno distinta modifiche

Eseguito da
Indice
modifiche
Controllato da

* Raggruppare gli elementi costituiti con lo stesso tipo di acciaio e separare i gruppi con una
linea orizzontale grossa.

p Metodo

di annotazione delle dimensioni delle barre

Le dimensioni delle parti curve devono essere annotate come in figura 3.4; le dimensioni da indicare sono quelle esterne massime. Il raggio di curvatura deve rispettare i minimi
indicati dalle norme e deve essere fornito in funzione del diametro della barra

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 67


c
b

a (diametro esterno)

b
a
b

c = (numero di giri completi)

Figura 3.4 Tipi di sagome standard.

P Codificazione

delle sagome
Il codice delle sagome si compone di due caratteri numerici, entrambi compresi fra 0 e
7. Il primo numero indica il numero delle pieghe contenute nella sagoma, il secondo carattere individua langolo di piegatura e il senso delle piegature (Tab. 3.4).
Tabella 3.4

Codificazione delle sagome

1o carattere

2o carattere

numero

significato

numero

significato

senza piegatura

barre diritte

1 piegatura

piegatura a 90o di raggio normalizzato, tutte le curve nel


medesimo senso

2 piegature

piegatura a 90o di raggio non normalizzato, tutte le curve nel medesimo senso

3 piegature

piegatura a 180o di raggio non normalizzato, tutte le curve nel medesimo senso

4 piegature

piegatura a 90o di raggio normalizzato, le curvature non


sono nello stesso senso

5 piegature

piegatura < 90o, tutte le curvature nel medesimo senso

archi di cerchio

piegatura a < 90o, le curvature non sono tutte nel medesimo senso

eliche

archi ed eliche

speciale

raggi di curvatura normalizzati e non

68 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

Le sagome correnti sono in totale 16 e sono riportate nella figura 3.5, nella quale troviamo il codice di sagoma e la sagoma.
N di
Codice

Sagoma

N di
Codice

00

31

11

33

12

13

15

Sagoma

41

44

46

21

51

25

67
R

26

Figura 3.5 Sagome e codici di riferimento.

77

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 69


P Acciai

resistenti alla corrosione


Per ambienti molto aggressivi si utilizzano armature speciali come quelle zincate e quelle in acciaio inox.

P Acciaio

zincato
Le armature zincate sono piu` economiche di quelle inox ma la zincatura deve essere effettuata nel ferro gia` lavorato. Questa evenienza ostacola tantissimo limpiego dellacetato
zincato. La zincatura deve essere applicata alla gabbia prima della messa in opera. Lacciaio zincato ha unaderenza leggermente piu` bassa del calcestruzzo rispetto allacciaio normale non rivestito di zinco; il contatto tra la superficie zincata e il calcestruzzo fresco porta
alla formazione di sali insolubili di zinco. Lattacco alla zincatura e` superficiale e cessa alla
presa del calcestruzzo fresco. Limpiego di armature zincate fa crescere il costo dellopera
del 2-4%; laggravio puo` essere molto contenuto nel caso si impieghino le barre zincate solo in prossimita` delle superfici aggredibili dalle condizioni ambientali.

P Acciaio

inox
Nel caso di ambiente molto aggressivo e` opportuno utilizzare acciai inox, che costituiscono tecnicamente unottima soluzione per la durabilita`; essi purtroppo sono molto costosi. Per proteggere lacciaio dalla corrosione si possono utilizzare anche acciai zincati a caldo; tale soluzione, osteggiata a lungo per diffidenza sulladerenza tra acciaio e calcestruzzo,
negli ultimi tempi ha avuto un aumento di utilizzo, garantendo una durabilita` sensibilmente
piu` elevata rispetto agli acciai normali.
Lacciaio inossidabile austenico, disponibile nelle classi AISI 304 e AISI 316, presenta
le seguenti proprieta`, poi traducibili in vantaggi derivanti da un suo impiego:

elevata resistenza ad agenti corrosivi;


insensibilita` a basse temperature;
elevata resistenza al fuoco;
alta resistenza a fatica e grande duttilita`;
saldabilita`;
amagneticita`.

Figura 3.6 Acciai inox in barre ad aderenza migliorata


e in rotoli (per barre di piccolo diametro).

Controllo di qualita`

Cap. 7 di EC2.1

Una struttura in cemento armato deve essere controllata durante la sua esecuzione in
modo da verificare che i requisiti richiesti siano soddisfatti.
I controlli sono di tre tipi:

70 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

controllo interno: progettista, costruttore;


controllo esterno: effettuato da organismo indipendente nellinteresse del cliente o dellautorita`;
controllo di conformita`: accerta che la struttura possegga i requisiti richiesti (generalmente conclude il controllo esterno).

Durabilita` delle opere in cemento armato

5.1

Requisiti di durabilita`

Cap. 4 di EC2.1

Una struttura e` durevole se non perde la sua funzionalita` o se non richiede manutenzioni non previste. Per la maggior parte delle costruzioni le disposizioni generali della presente norma sono sufficienti a garantire una vita soddisfacente della struttura.
Una struttura puo` subire dallambiente esterno diversi tipi di azioni diverse dai carichi:
a) Azioni chimiche:
uso della costruzione;
ambiente aggressivo;
contatto con gas o liquidi aggressivi.
b) Aggressioni fisiche: abrasioni
gelo-disgelo;
penetrazione dacqua.
Le aggressioni possono essere evitate con appropriate specifiche dei materiali, in aggiunta e` richiesto adeguato copriferro.
In linea di massima i provvedimenti piu` efficaci per ottenere una struttura piu` durevole
sono:

realizzare un calcestruzzo compatto senza vuoti;


calcestruzzo con dosaggio di cemento adeguato;
rapporto acqua/cemento ridotto;
inerti compatibili con lambiente;
compattazione con previbratore;
cura dopo il getto;
protezione eventuale delle superfici con barriere protettive;
copriferro adeguato;
evitare lo scolo e curare la raccolta dellacqua;
limitare le tensioni in esercizio;
curare i dettagli del progetto;
controllare adeguatamente le fasi esecutive.

In fase di progetto si deve tener conto della durabilita` della struttura, in particolare
adottando una forma adeguata, minimizzando le fessure, ponendo attenzione alla disposizione delle armature. Per la corrosione delle armature e` sufficiente un adeguato copriferro.
Per confezionare un calcestruzzo durevole rispettare le prescrizioni della UNI EN 206-1.
Per la protezione contro la corrosione rispettare le prescrizioni contenute nei seguenti
paragrafi di EC2.1:

4.4.1 limitazione delle tensioni in esercizio;


4.4.2 stati limite di fessurazione;
4.4.3 stati limite di deformazione;
4.1. requisiti generali di durabilita`;

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 71

4.1.3.3. copriferro;
5 disposizioni costruttive.
Fissata la destinazione e i carichi che deve sopportare, una struttura e` adeguatamente
durevole se esplica le sue funzioni risultando idonea allesercizio richiedendo opere di manutenzione contenute.
La durabilita` puo` essere influenzata sia da azioni dirette che da effetti indiretti.
Lambiente produce sulla struttura un insieme di azioni chimiche e fisiche; a seconda
del tipo di effetto che le azioni possono avere sulla struttura vengono introdotti diversi livelli di aggressione esterna, indicate come condizioni ambientali e riportate nella Tabella
5.1, aggiornata da quella riportata in precedenza da UNI EN 206-1.
Tabella 5.1 Classi di esposizione relative alle condizioni ambientali
Classi di esposizione

Esempi di condizioni ambientali

1
ambiente secco

2
ambiente
umido

interno di edifici per abitazioni normali o uffici


(solo se in fase di costruzione non si hanno condizioni piu` severe)

a
senza
gelo
b
con
gelo

3
ambiente umido con gelo
e impiego di sali di disgelo

4
ambiente
marino

a
senza
gelo
b
con
gelo

 interno di edifici in cui vi e` elevata umidita` (per esempio lavan-

derie)
 componenti esterni
 componenti in terreni e/o acque non aggressivi
 componenti esterni esposti al gelo
 componenti in terreni e/o acque non aggressivi ed esposti al

gelo
 componenti interni con alta umidita` ed esposti al gelo
 componenti interni ed esterni esposti al gelo e agli effetti dei

sali di disgelo
 componenti totalmente o parzialmente immersi in acqua mari-

na o soggetti a spruzzi
 componenti esposti ad atmosfera satura di sale (zone costiere)
 componenti parzialmente immersi in acqua marina o soggetti

a spruzzi ed esposti al gelo


 componenti esposti ad atmosfera satura di sale ed esposti al

gelo

Le classi che seguono si riscontrano sole o combinate con le classi di cui sopra
5
ambiente
chimico
aggressivo
vedi ISO/DP 9690.

a
b
c

 ambiente chimico debolmente aggressivo (gas, liquidi o solidi)

atmosfera industriale aggressiva


 ambiente chimico moderatamente aggressivo (gas, liquidi o

solidi)
 ambiente chimico fortemente aggressivo (gas, liquidi o solidi)

NB: vedere UNI EN 206 sul calcestruzzo.

E LGCS

5.2

Durabilita` del calcestruzzo, della struttura e vita in servizio

Agli effetti della vita in servizio occorre distinguere tra durabilita` potenziale del calce-

72 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

struzzo, inteso come materiale da utilizzare in una specificata condizione ambientale, e durabilita` effettiva del calcestruzzo in opera, cioe` con le proprieta` che esso ha nel contesto
della struttura.
Premesso che ogni fenomeno di deterioramento che si manifesta in una struttura e` la
conseguenza della incompatibilita` tra qualita` locali del calcestruzzo e condizioni locali di
esposizione, appare evidente che la vita in servizio associata al calcestruzzo come materiale
potra` essere effettivamente raggiunta nella struttura purche, a posa in opera avvenuta, la
qualita` del calcestruzzo non sia stata in qualche modo compromessa e purche le condizioni
di esposizione stimate in sede di progetto non subiscano nel tempo variazioni di rilievo.
I fattori responsabili di variazioni negative nelle proprieta` locali del calcestruzzo possono avere origine:
a) dalla complessita` delle scelte architettoniche e progettuali;
b) dalladozione di procedure di lavorazione non adatte alla specifica applicazione o, se
adatte, non attuate correttamente;
c) dalla inefficacia del controllo di qualita`;
d) dallimpiego di materiali non idonei, negli interventi di ripristino.
Poiche quanto specificato nel presente paragrafo circa la composizione del calcestruzzo
ha come scopo lottenimento di un materiale con ridotta permeabilita`, e` fondamentale per
la durabilita` della struttura evitare:
a) la presenza di vuoti dovuti ad inadeguata compattazione o a non omogenea distribuzione dellimpasto nella cassaforma;
b) la formazione di fessure da ritiro plastico;
c) linterruzione anticipata della stagionatura protetta;
d) la riduzione del copriferro al di sotto del limite minimo previsto.
Ai fini della durabilita`, il calcestruzzo dovrebbe avere un coefficiente di permeabilita` K
inferiore o uguale a 1011 m/s o una resistenza alla penetrazione dacqua secondo ISO
7031-1994 (UNI EN 07.04.113.0), con valore massimo non superiore a 50 mm e valore medio non superiore a 20 mm. Quindi sono da considerare equivalenti le prescrizioni seguenti, relative allimpermeabilita` di un calcestruzzo:
coefficiente di permeabilita` K  1  1011 m/s
spessore medio di penetrazione dellacqua  20 mm.
Nella pratica ordinaria il controllo di qualita` del calcestruzzo durabile e`, piu` semplicemente, basato sulla misura della resistenza a compressione (resistenza caratteristica). Il criterio ha come riferimento la relazione permeabilita`-rapporto acqua/cemento-resistenza
meccanica.
Al diminuire del rapporto acqua/cemento, diminuisce il volume dei pori capillari o penetrabili dalle sostanze presenti nellambiente di esposizione e di conseguenza diminuisce
la permeabilita` mentre aumenta la resistenza meccanica.
Oltre ai fattori discussi, sulla durabilita` della struttura influiscono il microclima ed i dettagli di progetto.
Il microclima rappresenta le condizioni di esposizione effettivamente esistenti a contatto con la superficie della struttura; esso puo` essere diverso dal macroclima e, con riferimento alla struttura, diverso da zona a zona. A causare diversita` e variabilita` concorrono i dettagli di progetto e situazioni particolari che si manifestano durante il servizio.
Pertanto natura ed entita` del deterioramento nel tempo dipenderanno dalla maggiore o
minore compatibilita` tra microclima e qualita` locale del calcestruzzo in opera. In conclusio-

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 73

ne, tenuto conto che, allo stato attuale delle conoscenze, non e` possibile sottoporre le decisioni assunte ad unanalisi del rischio, progettare in funzione di una data vita in servizio,
non esclude a priori la necessita` di dover effettuare interventi di manutenzione al fine di
mantenere la funzionalita` della costruzione.
Lo scopo che in ogni caso si raggiunge e` di limitare gli effetti deleteri della penetrazione
delle sostanze potenzialmente aggressive, presenti nellambiente di esposizione e quindi di
ridurre numero, estensione e gravita` degli interventi di manutenzione.
I processi a rischio per la durabilita` di una struttura in calcestruzzo armato esposta in
ambiente naturale, fatta eccezione per la reazione alcali-aggregato, sono lattacco chimico,
la corrosione dellarmatura, i cicli di gelo e disgelo.
Gli agenti aggressivi che attaccano con effetti deleteri la matrice legante del calcestruzzo sono elencati nella tabella 5.2, insieme al grado di attacco prodotto in base alla concentrazione.
Tabella 5.2 Dettaglio agenti aggressivi
Grado di attacco
Debole

Moderato

Forte

pH

6,5-5,5

5,5-4,5

4,5.4,0

CO2 aggressiva (mg CO2 /l)

15-30

30-60

60-100

Agente aggressivo nelle acque

Ioni ammonio (mg NH


4 /I)

15-30

30-60

60-100

Ioni magnesio (mg MG2 /I)

100-300

300-1500

1500-3000

Ioni solfato (mg SO2


4 /I)

200-600

600-3000

3000-6000

2000-6000

6000-12000

> 12000

Agente aggressivo nel terreno


Ioni solfato (mg SO2
4 /Kg) di terreno
seccato allaria

La corrosione dellacciaio nel calcestruzzo e` un processo elettrochimico con un anodo


dove il ferro si discioglie, un catodo dove si producono ioni OH e si consuma ossigeno
gassoso ed un elettrolita per il passaggio della corrente.
Fino a quando il pH della fase liquida che permea i pori della matrice e` al suo livello naturale, cioe` nellintervallo 13-13,8 e la concentrazione degli ioni cloruro, espressa come percentuale in peso sul contenuto di cemento, non supera la soglia critica, variabile da 0,2% a
0,4%, la reazione anodica e` controllata da un film di ossido ferrico passivante di caratteristiche tali da costituire una efficace barriera tra metallo e liquido dei pori. Quando pero`
lalcalinita` del liquido dei pori viene neutralizzata dalla anidride carbonica dellaria ed il
pH scende al di sotto di 11,5 o quando nella fase liquida la concentrazione dei cloruri penetrati dallambiente esterno supera il livello critico, il film passivante viene distrutto e puo`
iniziare il processo di corrosione attiva.
La concentrazione in volume della anidride carbonica nellaria e` intorno a 0,03-0,04%
nelle zone rurali, ma puo` raggiungere 0,4% in alcune aree urbane.
La penetrazione dellanidride carbonica avviene secondo un fronte di avanzamento abbastanza distinto e nella reazione sono coinvolte tutte le fasi idrate della pasta di cemento.
Lanidride carbonica reagisce come acido carbonico e percio` la reazione avviene se nei pori
del calcestruzzo e` presente un minimo di acqua. Considerando che in pratica, per raggiungere il fronte di carbonatazione, lanidride carbonica deve diffondersi attraverso lo spessore

74 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

di impasto gia` carbonatato, qualora i pori siano pieni di acqua, la velocita` di carbonatazione
decade per la lentezza con la quale lanidride carbonica si diffonde attraverso il liquido.
Gli ioni cloruro penetrano nella matrice legante dellimpasto per diffusione ed avanzano piu` rapidamente del fronte di carbonatazione. La penetrazione avviene sia nel calcestruzzo saturo di acqua che in quello parzialmente essiccato. I cloruri reagiscono soltanto
con lalluminato di calcio a formare cloroalluminato di calcio idrato ma la reazione e` meno
determinante per quanto riguarda il rallentamento della penetrazione.
I fattori ambientali che promuovono il processo di corrosione sono la anidride carbonica e/o i cloruri; una volta che il metallo e` stato depassivato, concorrono a mantenere attivo
il processo lumidita` relativa dellaria, che determina quella interna del calcestruzzo, ed il
rifornimento di ossigeno indispensabile per mantenere attiva la reazione catodica.
In condizioni di clima secco, quando la resistivita` del calcestruzzo puo` superare 100.000
Ohm  cm, il processo di corrosione e` inibito anche in presenza di una alta concentrazione
di cloruro e nonostante che la porosita` priva di acqua faciliti lingresso dellossigeno.
La velocita` di corrosione aumenta con lumidita` relativa interna del calcestruzzo, diventa significativa quando questa supera il 75%, raggiunge un massimo intorno al 95%, quindi
decade rapidamente e diventa trascurabile a saturazione per la bassa velocita` con la quale
lossigeno si diffonde nei pori pieni di acqua o quasi.
Il comportamento descritto suggerisce che il fattore controllante della velocita` di corrosione e` soprattutto la resistivita` del calcestruzzo; sono considerati critici i valori di resistivita` minori di 5000-10000 Ohm  cm. La velocita` di corrosione aumenta con la temperatura.
Oltre al processo di corrosione, anche lattacco da gelo-disgelo e quello chimico sono
influenzati dal grado di saturazione del calcestruzzo e quindi dalle condizioni prevalenti di
umidita` dellambiente di esposizione.
Tutti i processi di deterioramento richiedono acqua; il fattore importante e` lo stato di
umidita` nel calcestruzzo che si mantiene costante quando e` stazionaria lumidita` esterna.
Quando questultima e` variabile occorre tenere presente che il calcestruzzo assume acqua
dallambiente piu` rapidamente di quanto la perda e di conseguenza lumidita` media interna
tende ad essere piu` alta dellumidita` dellambiente.
Il principio vale anche per le strutture in ambiente marino, nella zona del bagnasciuga,
e questo significa che anche durante il periodo non bagnato il calcestruzzo continua ad essere pressoche saturo.
Linfluenza dellumidita` interna del calcestruzzo sui vari tipi di processo e` mostrata nella tabella 5.3.
Tabella 5.3 Influenza umidita` interne del calcestruzzo

U.R.
del calcestruzzo

Reazione di
carbonatazione

Corrosione dellacciaio
nel calcestruzzo
Calcestruzzo
carbonatato

Calcestruzzo
contaminato
da cloruri

Cicli di
gelo
e disgelo

Attacco
chimico

Molto bassa < 45%

Bassa 45-65%

Media 65-85%

Alta 85-98%

Satura

(0 rischio trascurabile; 1 rischio moderato; 2 rischio medio; 3 rischio alto).

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 75

Le sostanze naturali piu` comuni che si attivano in presenza di umidita` relativa del calcestruzzo sono: lanidride carbonica necessaria per la carbonatazione, lossigeno necessario
per la corrosione, gli ioni cloruro che promuovono la corrosione depassivando lacciaio dellarmatura, gli acidi che sciolgono la matrice cementizia, i solfati che danno reazione espansiva con il cemento, gli alcali liberati nella idratazione del cemento che possono eventualmente reagire con alcuni tipi di aggregato.
Le misure di prevenzione che debbono essere adottate nel caso della reazione alcali-aggregato e nel caso di attacchi da parte di sostanze provenienti da ambienti non naturali (ad
esempio da lavorazioni e scarichi industriali) vanno decise in relazione alla specifica situazione. Per la reazione alcali-aggregato e` consigliabile consultare un esperto con competenza diretta sullargomento.
Per il calcestruzzo, inteso come materiale, la composizione ed i componenti in grado di
garantire meglio la durabilita` sono stati individuati essenzialmente sulla base di ricerche di
laboratorio studiando il comportamento di provini, a volte di elementi strutturali di geometria semplice e di limitate dimensioni, in ogni caso di campioni accuratamente preparati e
conservati in condizioni di esposizione ben definita e controllata.
I criteri in base ai quali si definisce la durabilita` del calcestruzzo fanno riferimento al tipo e al contenuto di cemento, al rapporto a/c ed allo spessore del copriferro.
Tabella 5.4 Caratteristiche cemento Portland 32.5R, con armature Dmax 20-32 mm
Contenuto minimo
di cemento (kg/m3)

Resistenza caratteristica
minima N/mm2

0,60

280

30

XC1, XC2

0,55

300*

37

XC3, XF1, XA1, XD1

0,50

320*

37-40

XS1, XD2, XF2, XA2, XF3, XC4

0,45

350*

45

XS2, XS3, XA3, XD3, XF4

a/cmax

Classi di esposizione (Tab. II)

* In presenza di solfati impiegare cemento resistente ai solfati.

Questi criteri sono comuni a tutte le normative riguardanti la durabilita`: allaumentare


dellintensita` dellattacco si aumenta il contenuto minimo di cemento, si riduce il rapporto
acqua/cemento, si aumenta lo spessore del copriferro. Pertanto, tenuto conto che il controllo di qualita` del calcestruzzo e` basato sulla resistenza caratteristica a compressione, la durabilita` e` tanto piu` alta quanto maggiore e` la resistenza caratteristica.
Nelle tabelle 5.4 e 5.5 sono indicate rispettivamente le prescrizioni per la durabilita`
riferite allesposizione ambientale e le classi di esposizione in funzione delle condizioni
ambientali.
Tabella 5.5 Classi di esposizione in funzione delle condizioni ambientali
Denominazione
della classe

Descrizione dellambiente
di esposizione

Esempi di condizioni ambientali


(a titolo informativo)

1 - Nessun rischio di corrosione delle armature o di attacco chimico


X0

Molto secco

Edifici con interni a umidita` relativa molto


bassa
(segue)

76 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato


(continua)
Denominazione
della classe

Descrizione dellambiente
di esposizione

Esempi di condizioni ambientali


(a titolo informativo)

2 - Corrosione indotta da carbonatazione


XC1

Secco

Interni di edifici a bassa umidita` relativa

XC2

Bagnato, raramente secco

Parti di strutture di contenimento liquidi;


fondazioni

XC3

Umidita` moderata

Edifici con interni a umidita` relativa da moderata ad alta; calcestruzzo esterno riparato
dalla pioggia

XC4

Ciclicamente secco e bagnato

Superfici soggette al contatto con acqua,


non comprese nella classe XC2

3 - Corrosione indotta dai cloruri


XD1

Umidita` moderata

Superfici esposte a spruzzi diretti di acqua


contenente cloruri

XD2

Bagnato, raramente secco

Piscine, calcestruzzo esposto ad acque industriali contenenti cloruri

XD3

Ciclicamente secco e bagnato

Parti di ponti, pavimentazioni, parcheggi


per auto

4 - Corrosione indotta dai cloruri dellacqua di mare


XS1

Esposto ad atmosfera salina ma non in


contatto diretto con acqua di mare

Strutture sulla costa o in prossimita` di essa

XS2

Sommerso

Parti di strutture marine

XS3

Nella zona delle maree, nelle zone soggette a spruzzi

Parti di strutture marine

5 - Attacco da cicli di gelo e disgelo


XF1

Grado moderato di saturazione in assenza di sali disgelanti

Superfici verticali esposte alla pioggia ed al


gelo

XF2

Grado moderato di saturazione in presenza di sali disgelanti

Superfici verticali di strutture stradali esposte a nebbie contenenti agenti disgelanti

XF3

Grado elevato di saturazione in assenza


di sali disgelanti

Superfici orizzontali esposte alla pioggia ed


al gelo

XF4

Grado elevato di saturazione in presenza di sali disgelanti

Superfici verticali od orizzontali esposte a


spruzzi di acqua contenente sali disgelanti

6 - Attacco chimico
XA1

Aggressivita` debole (prosp. 4.1)

Pile ponti

XA2

Aggressivita` moderata

Acqua pura e liquidi leggermente acidi

XA3

Aggressivita` forte

Pareti contenitori acidi

da: Draft pr UNI EN 206: 1996 - 15, CENT/TC 104.

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 77

Quando lambiente e` soggetto a cicli di gelo e disgelo si prescrive, in aggiunta, luso di


aggregati non gelivi e limpiego di un aerante. Lintroduzione di microbolle daria abbassa
la resistenza meccanica potenziale dellimpasto ed a cio` si puo` ovviare modificando i rapporti di composizione, ovvero riducendo il rapporto acqua/cemento e/o aumentando il contenuto di cemento. Per la scelta dello spessore minimo di copriferro il riferimento e` la classe di esposizione del calcestruzzo. Per le opere, le cui classi di esposizione richiedono un
calcestruzzo di resistenza caratteristica minima variabile nellintervallo 31  40 N/mm2, si
raccomanda un copriferro minimo di 30 mm; per le opere, le cui classi di esposizione richiedono un calcestruzzo di resistenza caratteristica minima maggiore di 40 N/mm2, lo spessore
minimo raccomandato e` di 40 mm.
Per assicurare i valori minimi indicati, il costruttore deve adottare un copriferro nominale maggiore di almeno 5 mm del valore minimo prescritto. Per le condizioni di aggressivita` chimica che nella tabella 5.5 sono definite forti, e per le strutture in acqua di mare situate
nella zona del bagnasciuga o soggette a spruzzi, si raccomanda (CEB 1995) un contenuto
minimo di cemento di 370 kg/m3 e un rapporto acqua/cemento di 0,4.

5.3

Vita in servizio

La vita in servizio e` il tempo durante il quale le strutture e/o i materiali conservano le


loro prestazioni, mantenendo il livello di sicurezza e di efficienza funzionale di progetto,
per qualsiasi azione e condizione ambientale prevista, fatta salva la normale manutenzione.
In accordo ai dati della letteratura i calcestruzzi durabili specificati nella tabella 5.5 dovrebbero assicurare una vita in servizio di circa 40-50 anni purche la struttura sia stata costruita
a regola darte e le condizioni di esposizione restino quelle previste in sede di progetto. Le
nuove norme tecniche forniscono per la vita utile valori di 50 o 100 anni a seconda che si
tratti di edifici normali o di importanza strategica (es. edifici pubblici come caserme o
scuole).
La gran parte delle informazioni al momento disponibili riguardano la vita in servizio di
strutture soggette a carbonatazione (costruzioni edilizie e infrastrutturali non esposte a cicli
di gelo e disgelo o allambiente marino) e di strutture soggette a penetrazione di cloruri
(costruzioni in acqua di mare, infrastrutture stradali ed autostradali esposte allazione del
gelo nelle quali, per mantenere la sede libera dal ghiaccio, e` fatto uso di sali disgelanti).
Lapproccio seguito per stabilire la vita in servizio delle strutture soggette a carbonatazione e penetrazione dei cloruri si basa sui seguenti assunti:
ogni fenomeno di deterioramento osservato indica incompatibilita` tra qualita` del calcestruzzo e condizioni locali di esposizione;
la durabilita` riferita alla corrosione dellarmatura dipende soltanto dal comportamento
del calcestruzzo degli strati esterni, non dal calcestruzzo del nucleo;
il copriferro non e` una barriera che mantiene fuori dalla struttura le sostanze potenzialmente aggressive e percio` il problema non consiste nellimpedire lingresso delle sostanze aggressive ma di fare in modo che la qualita` del copriferro, come materiale e come
getto, ed il suo spessore siano tali che il tempo impiegato dalle sostanze aggressive a raggiungere larmatura e dare inizio al processo di corrosione sia pari alla vita in servizio desiderata;
la penetrazione delle sostanze aggressive inizia dal momento in cui la struttura e` liberata
dalle casseforme;
per ogni struttura esiste un grado di deterioramento inaccettabile per la sua funzionalita`.
La perdita di funzionalita` puo` riguardare la sicurezza, la destinazione duso o semplicemente lestetica come nel caso degli edifici con calcestruzzo in vista.

78 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

Da questi assunti consegue:


che il tempo impiegato perche gli effetti deleteri dei prodotti dalla corrosione dellarmatura raggiungano il livello di deterioramento ritenuto inaccettabile risulta suddiviso in
due periodi distinti. Il primo, t0, e` rappresentato dal tempo impiegato da CO2 o dagli ioni
Cl a raggiungere larmatura, cioe` ad attraversare il copriferro; il secondo t1, e` il tempo
occorrente perche si manifesti il danno di livello inaccettabile. Generalmente la vita in
servizio desiderata e` basata sulla durata di t0. I contributi del secondo periodo non sono
presi in considerazione perche dipendenti dal microclima e soprattutto dalla risposta locale del calcestruzzo che potrebbe essere tale da accelerare la progressione del danno;
che il deterioramento nel tempo e` un evento da prendere in considerazione.
Pertanto si raccomanda, in particolare per le opere infrastrutturali o per opere di una
certa importanza, di attuare un programma di ispezioni sistematiche al fine di identificare e
quantificare i fenomeni di degrado e decidere tempestivamente gli interventi di manutenzione mediante i quali la struttura sia riportata alle condizioni iniziali. Il grado di deterioramento difficilmente risultera` lo stesso in ogni parte della struttura. Le differenze possono
essere dovute alla variabilita` del microclima, agli effetti non correttamente valutati dei dettagli di progetto, alla variabilita` delle proprieta` del calcestruzzo, alleventuale esistenza di
parti provviste di protezioni aggiuntive.
I dati raccolti sullo stato di conservazione di strutture esposte nelle diverse condizioni
ambientali hanno mostrato che i processi di penetrazione di CO2 e degli ioni Cl- possono
essere interpretati con buona approssimazione assumendo una semplice legge di diffusione. I diagrammi riportati nelle figure 18 e 19 sono il risultato dellapplicazione di modelli
semplificati dei processi di penetrazione.
Nel diagramma della figura 5.1 e` riportato, in funzione del rapporto acqua/cemento, del
tipo di cemento e dellambiente di esposizione, la profondita` raggiunta dalla carbonatazione dopo uno specificato numero di anni di esposizione. I contenuti di cemento (32,5 R)
partono da un minimo di 280 kg/m3.

Figura 5.1 Profondita` della carbonatazione in funzione del tempo, del tipo di cemento e del rap-

porto acqua/cemento. Cfr. ACI Sp. 100, 1987 Concrete durability Vol. 1.

Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato 79

Figura 5.2 Anni di servizio di un copriferro.

Il diagramma della figura 5.2 indica gli anni di vita in servizio in funzione della classe di
resistenza e per un dato spessore del copriferro. Per i cloruri e` stato assunto un livello critico di 0,4% sul peso di cemento.
Per limitare la velocita` di penetrazione dei cloruri occorre utilizzare calcestruzzi di elevata classe di resistenza, e cio` significa usare bassi rapporti acqua/cemento, superfluidificante, cemento preferibilmente del tipo 42,5 R, contenuti di cemento ben al di sopra di 300
kg/m3.
Un contenuto alto di cemento abbassa la velocita` di penetrazione in primo luogo perche da` al calcestruzzo unelevata capacita` di combinazione nei confronti della sostanza aggressiva, in secondo luogo perche produce un aumento del volume di matrice cementizia,
diminuendo proporzionalmente lestensione dellinterfaccia aggregato-matrice, che e` notoriamente lanello debole della catena resistente.
Sulla base delle considerazioni precedenti risulta che una maggiorazione dello spessore
del copriferro non potra` compensare ne la maggiorazione del rapporto acqua/cemento, ne
la rinuncia ad un elevato contenuto di cemento.

Norme di esecuzione

6.1

Cemento armato normale

D.M. 14.1.2008

P Impasti

Gli impasti devono essere preparati e trasportati in modo da escludere pericoli di segregazione dei componenti o di prematuro inizio della presa al momento del getto. Il getto deve essere convenientemente compattato; la superficie dei getti deve essere mantenuta umi-

80 Introduzione - Calcestruzzo e cemento armato

da per almeno tre giorni. Non si deve mettere in opera il conglomerato a temperature minori di 0 oC, salvo il ricorso ad opportune cautele.
P Giunzioni

Le giunzioni delle barre in zona tesa, quando non siano evitabili, si devono realizzare
possibilmente nelle regioni di minor sollecitazione, in ogni caso devono essere opportunamente sfalsate.
Le giunzioni di cui sopra possono effettuarsi mediante:
saldature;
manicotto filettato;
sovrapposizione calcolata in modo da assicurare lancoraggio di ciascuna barra.
In ogni caso la lunghezza di sovrapposizione in retto deve essere non minore di 20 volte
il diametro.
P Barre

piegate
Le barre piegate devono presentare, nelle piegature, un raccordo circolare di raggio
non minore di 6 volte il diametro.

P Copriferro

ed interferro
La superficie dellarmatura resistente, comprese le staffe, deve distare dalle facce esterne del conglomerato di almeno 0,8 cm nel caso di solette, setti e pareti, e di almeno 2 cm
nel caso di travi e pilastri. Tali misure devono essere aumentate, e portate rispettivamente
per solette e travi a 2 e 4 cm in presenza di salsedine, di emanazioni nocive, od in ambiente
comunque aggressivo.
Copriferri maggiori possono essere utilizzati in casi specifici (es. Opere idrauliche). Le
superfici delle barre devono essere mutuamente distanziate in ogni direzione di almeno
una volta il diametro delle barre medesime e, in ogni caso, non meno di 2 cm.
In EC2 vengono forniti i copriferri minimi per le diverse tipologie di costruzione e per
gli ambienti in cui esse si trovano.

P Disarmo

La fase del disarmo rappresenta un momento molto delicato: in prima istanza e` al disarmo che la struttura deve assumersi lonere di autosostenersi, per cui una resistenza ancora
inadeguata puo` portare al collasso della struttura.
Il disarmo coincide con il trasferimento alla struttura dei carichi imposti, per cui la stagionatura raggiunta si ripercuote sul comportamento futuro e sulla deformazione della
struttura, in particolare incide sul comportamento deformativo di tipo viscoso.
Non ultimo un disarmo prematuro puo` causare piccole rotture di bordi e spigoli, ancora
non abbastanza resistenti, con danni estetici e funzionali alla struttura stessa.
Il disarmo deve avvenire per gradi ed in modo da evitare azioni dinamiche adottando
opportuni provvedimenti.
Il disarmo non deve avvenire prima che la resistenza del conglomerato abbia raggiunto
il valore necessario in relazione allimpiego della struttura allatto del disarmo, tenendo anche conto delle altre esigenze progettuali e costruttive; la decisione e` lasciata al giudizio
del direttore dei lavori.

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