Professional Documents
Culture Documents
CAPITOLO 1:
LA FORMAZIONE DEL SISTEMA
72
4. Il quadro teorico
La tutela dei cittadini era limitata al caso in cui la PA agiva in violazione di leggi civili e
politiche, ma non amministrative. Si riteneva infatti che se la legge amministrativa aveva
dato dei poteri alla PA, necessariamente era esclusa lattribuzione dei medesimi diritti ai
cittadini. Se questi non potevano vantare diritti, di conseguenza non potevano ottenere
tutela giurisdizionale.
72
Il riconoscimento della natura giurisdizionale (in senso proprio) della quarta sezione
fu opera delle sezioni Unite della Cassazione Romana, sulla base della legge
1877sui conflitti e della stessa legge del 1889. Questo permise alle sezioni unite di
fissare il criterio di riparto tra giurisdizione del giudice ordinario e competenza della
quarta sezione sulla causa petendi (titolo per il quale si agisce in giudizio), ma
soprattutto le permise di trasformare la quarta sezione da organo amministrativo ad
organo giurisdizionale.
In base alla legge del 1877, alle sezioni unite spettava di:
1. regolare la competenza tra lautorit giudiziaria e lautorit amministrativa
quando luna o laltra sian dichiarate incompetenti - decidere quindi i conflitti
negativi di attribuzione;
2. giudicare i conflitti di giurisdizione positivi o negativi fra i tribunali ordinari ed altre
giurisdizioni speciali, nonch della nullit delle sentenze di queste giurisdizioni
per incompetenza od eccesso di potere ossia di decidere i conflitti di
giurisdizione, positivi e negativi.
72
72
CAPITOLO 2
LEVOLUZIONE DEL SISTEMA
Sezione prima: Limpatto costituzionale
1. La costituzionalizzazione del sistema
Con D.L. del 1948 venne istituita la VI sezione e poco dopo, con lentrata in vigore della
Costituzione:
- Fu affermato il sistema dualistico
- Venne affermato il divieto di istituzione dei giudici speciali
- Si richiese listituzione dei TAR (attuata poi negli anni 70)
- Viene sancita la doppia vocazione funzionale di entrambi: il CdS resta organo di
consulenza giuridico-amministrativa e di tutela di giustizia nellamministrazione; la
Corte dei Conti contemporaneamente organo di controllo e organo di giurisdizione
nelle materie di contabilit pubblica e nelle altre specificate dalla legge.
- I magistrati di entrambi gli istituti vengono considerati giudici delle giurisdizioni
speciali, in quanto si collocano fuori dellordine giudiziario.
- Per quanto attiene ai giudici amministrativi, la Costituzione prescrive la istituzione di
organi si giustizia amministrativa di primo grado; tale prescrizione sar attuata solo
negli anni 70, con la istituzione dei Tribunali amministrativi regionali.
2. Le aperture costituzionali
Art.24: fu riconosciuta a tutti la possibilit di agire in giudizio per la tutela dei propri
interessi legittimi e dei diritti soggettivi.
Diritto alla difesa in ogni stato e grado del giudizio.
La tutela giurisdizionale non pu essere esclusa o limitata a particolari mezzi di
impugnazione o per determinate categorie di atti (art.113).
- Nella Parte Prima della Cost., viene riconosciuto a tutti la possibilit di agire in
giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi (art.24, comma 1); nonch il
diritto inviolabile alla difesa in ogni stato e grado del procedimento (art.24, comma
2).
- Viene ribadito che contro gli atti della pubblica amministrazione sempre ammessa
la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi (art.113, comma 1).
- Gli interessi legittimi vengono accostati ai diritti soggettivi.
- Il riconoscimento dellinteresse legittimo sancisce definitivamente il carattere di
processo di diritto soggettivo e di processo di parti che il processo amministrativo
aveva da tempo acquisito; inoltre apre la strada allaffermazione della risarcibilit
delle lesioni inferte dallamministrazione allinteresse legittimo.
- Il testo costituzionale riafferma la generalit della tutela nei confronti
dellamministrazione: vengono meno, pertanto, sia le limitazioni connesse con la
impugnabilit di alcune categorie di atti (gli atti politici ne sono lesempio pi
rilevante) sia quelle derivanti dalla esclusione della sindacabilit degli atti sotto
alcuni profili (di solito sotto il profilo delleccesso di potere).
- La Costituzione ha voluto assicurare, oltre alla generalit, anche la pienezza della
tutela giurisdizionale. Il che comporta che, nelle controversie con lamministrazione,
72
devono poter essere esperibili tutte le azioni che, in via generale, sono esperibili
nelle controversie tra privati.
Nei decenni precedenti la nuova Costituzione, il panorama dei giudici speciali si era
andato arricchendo di numerose figure.
Linerzia del legislatore ha spinto la Corte costituzionale ad eliminare molti dei tali
giudici speciali, quali: i Consigli di Prefettura, le Giunte Provinciali amministrative, i
Capitani di porto.
Indicativa la vicenda del contenzioso elettorale amministrativo: per antica
tradizione i ricorsi elettorali venivano decisi rispettivamente dai consigli comunali e
provinciali; la Corte costituzionale dichiar costituzionalmente illegittime le norme
che disciplinavano il contenzioso, senza che fossero garantite lindipendenza e
limparzialit dellorgano giudicante. Il legislatore ritenne di risolvere il problema,
istituendo le Sezioni del contenzioso elettorale, come Sezioni speciali degli istituendi
Tribunali amministrativi regionali, composte da due funzionari statali e da tre membri
eletti dai consigli regionali o provinciali.
La Corte costituzionale ha contribuito a far nascere i giudici parlamentari.
La Corte costituzionale si occupata, in una seconda stagione, della disciplina del
processo amministrativo:
o pi volte intervenuta sulla tutela cautelare;
o Ha riconosciuto valore costituzionale alla regola del doppio grado di giudizio;
o Ha stigmatizzato il sistema probatorio, ma soltanto con riferimento al
processo di pubblico impiego;
o Ha introdotto lopposizione di terzo ordinaria;
o Ha sottolineato limportanza e le implicazioni del rispetto del principio del
contraddittorio;
o Ha individuato rigorosi limiti alla espansione della giurisdizione esclusiva.
72
72
72
3. La legge n. 205/2000
Lintervento legislativo pi recente e pi importante dato con legge 21 luglio 2000, n.
205, risultato di un'elaborazione parlamentare incompleta a causa della fretta
determinata dalla sentenza della corte costituzionale 17 luglio 2000, n. 292, che ha
dichiarato illegittimo per eccesso di delega l'articolo 33 del decreto legislativo n.
80/1998. La fretta si evince dal disordine delle disposizioni, dalle inutili ripetizioni e dalla
frequente non coordinazione. Per il processo sono state dettate delle norme di
razionalizzazione, come quella che prescrive di raccogliere insieme i motivi aggiunti.
stato introdotto un rapido processo avverso il silenzio, per quanto riguarda i riti speciali,
e sono state introdotte pi discipline processuali speciali, caratterizzate dalla riduzione
della durata del processo. Per quanto riguarda la giurisdizione esclusiva sono state
allargati i poteri istruttori e decisori del giudice e si reso uniforme un modello
processuale prima assai variegato. Sono stati integrati anche i poteri del giudice
amministrativo, che ora in sede di legittimit e in sede di giurisdizione esclusiva, pu
conoscere anche dell'azione risarcitoria.
sicuramente per, nonostante le critiche, con la L.25/2000 il processo amministrativo
stato molto velocizzato e reso efficace.
5. Il dibattito attuale
Negli ultimi tempi, anche a seguito dei lavori della commissione bicamerale, stato
riavviato il dibattito sul principio della unitariet della giurisdizione e sull'architettura
stessa della magistratura, ancora non chiara e soddisfacente.secondo l'interpretazione
pi comune della costituzione, la magistratura si articolano in ordine giudiziario ed in altri
corpi che svolgono anch'essi funzioni giurisdizionali: i giudici speciali. In dottrina stesso
ritorna l'aspirazione alla ricomposizione unitaria del sistema giudiziale, fortemente
sostenuto in assemblea costituente dal Calamandrei.comunque interpretato, il sistema
appare per difettoso: controllo sulla giurisdizione dei singoli giudici affidato ad uno di
essi, e manca un organo giudiziario con funzione generale di nomofilachia.l'architettura
difettosa emersa anche ultimamente con la dichiarazioni di incostituzionalit della
composizione dei tribunali regionali delle acque. Il dibattito attuale verte anche sul
72
72
PARTE 2
I GIUDICI E LA LORO ORGANIZZAZIONI
CAPITOLO 1
IL GIUDICE AMMINISTRATIVO
1. Il Consiglio di Stato e la sua composizione
-
72
Adunanza Plenaria
Funzioni esclusivamente giurisdizionali.
composta dal presidente del CdS e da dodici consiglieri (4 per ogni Sezione
giurisdizionale).
Finalit e funzioni:
o
72
72
CAPITOLO 2
GLI ALTRI GIUDICI DELLE CONTROVERSIE CON LAMMINISTRAZIONE
1. Il giudice ordinario: cenni
questi incontra 2 limiti: da un lato spettano a tale giudice le controversie aventi ad
oggetto la tutela di diritti soggettivi (limite esterno); dallaltro a tale giudice non
consentita lemanazione di sentenze costitutive nei confronti di atti amministrativi (limite
interno).
Conseguente al divieto di annullamento, il giudice ordinario ha potere di disapplicazione,
con sindacato su ogni tipo di vizio, anche leccesso di potere.
Lo stesso legislatore nel tempo ha delineato ipotesi in cui i limiti non trovano
applicazione (in questi casi il giudice ordinario ha piena giurisdizione) e ha potere di
annullare, sospendere o riformare latto amministrativo.
Per lesecuzione del giudice ordinario pu esperirsi il giudizio dottemperanza; per
lesecuzione forzata invece si seguono le regole del c.p.c.
72
b) Il giudice tributario(rinvio)
Ha la funzione di risolvere le controversie tra cittadini e amministrazione finanziaria o
altri enti impositori; tale scelta si spiega con lesigenza di non aumentare il carico di
lavoro dei giudici ordinari e amministrativi.
Il sistema attuale si articola in Commissioni tributarie provinciali (organi di primo grado)
e Commissioni tributarie regionali (organi di secondo grado).
Ogni Commissione si articola in Sezioni, ognuna delle quali composta da un presidente,
un vice presidente e da almeno 4 giudici tributari.
Il procedimento giurisdizionale regolato dal c.p.c. Dal 1992 pu sospendere
lesecuzione del provvedimento impugnato.
In caso lamministrazione non si adegui alla sentenza delle Commissioni tributarie
passate in giudicato, esperibile il giudizio di ottemperanza.
72
d) I giudici parlamentari
Retti dal principio dellautodichia (per garantire lautonomia ed indipendenza degli organi
costituzionali, per quanto riguarda lattivit interna da essi svolta) e dalla regola della
non sindacabilit, da parte della giurisdizione ordinaria o amministrativa, degli atti
emanati da tali organi.
Il nuovo regolamento prevede 2 organi interni: il Consiglio di giurisdizione (competente
delle controversie di primo grado) e la Sezione giurisdizionale dellUfficio di Presidenza
(per lappello).
Gli organi sono composti da deputati nominati dal presidente della Camera e il
procedimento simile a quello previsto per il giudizio amministrativo.
Organi simili sono previsti presso il Senato della Repubblica.
stata esclusa la ricorribilit in Cassazione contro le sentenze dei giudici parlamentari
ex art.111 Cost, poich trattandosi di giurisdizione domestica, sarebbe assente la
terziet del giudice, e non potrebbero tali organi essere considerati giudici speciali, se
non in senso formalistico.
72
3. Larbitrato
Dal 2000 utilizzabile anche nel settore della giustizia amministrativa. Infatti le
controversie concernenti diritti soggettivi devolute alla giurisdizione del giudice
amministrativo possono essere risolte mediante arbitrato rituale di diritto.
Problemi: giudice competente a dirimere le controversie aventi ad oggetto
limpugnazione del lodo arbitrale. Dovrebbe essere competenza della Corte dAppello,
ma cos si rischierebbedi derogare in tema di riparto delle giurisdizioni.
Daltra parte permangono incertezze sul tipo di situazioni soggettive cui pu essere
applicato larbitrato (es. risarcimento del danno). Per questo auspicabile un intervento
del legislatore.
72
CAPITOLO 3
LAMBITO DELLA GIURISDIZIONE DEL GIUDICE AMMINISTRATIVO
1.Il riparto di giurisdizione
Con la riforma si era presentato il problema di fissare il criterio di riparto.
Si deve considerare il petitum (che si fonda sulla pronuncia richiesta, possibile il doppio
grado di tutela) o la causa petendi (che si fonda sulla natura della posizione giuridica
lesa, senza doppia tutela)?
Dal 1930 venne adottato il criterio della causa petendi, ma furono comunque necessari
ulteriori criteri per individuare il riparto:
a) Teoria della degradazione dei diritti soggettivi in interessi legittimi:
I diritti soggettivi, se colpiti da un potere amministrativo, degradano in interessi legittimi,
sotto la giurisdizione del giudice amministrativo. Ma come pu un diritto soggettivo, se
limitato o estinto, trasformarsi in interesse? E quando si comunque in presenza di
poteri amministrativi, ma il diritto soggettivo non degradabile (es. perch protetto in
Cost.)?
b) Teoria basata sulla distinzione tra cattivo uso del potere e carenza di potere
Cattivo uso del potere:
Si tratta di interesse legittimo, di competenza del giudice amministrativo. Esistendo una
norma di legge che da alla PA il potere di emanare un atto, ci sar solo un interesse
affinch tale atto sia emanato in modo corretto.
Carenza del potere:
Si tratta di diritto soggettivo, tutelato dal giudice ordinario. Non c una norma che da
alla PA il potere di emanare latto. Non si tratta solo di carenza in astratto (es. perch
non vi la norma), ma anche in concreto (es. per forma, procedimento, termine
perentorio, presupposti).
c) Teoria che si fonda sulla distinzione tra norme di azione e norme di relazione
Le norme di azione regolano lesercizio dei poteri della PA, e si riferiscono allinteresse
legittimo. Quelle di relazione regolano invece i rapporti tra i cittadini e la PA (e attengono
dunque ai diritti soggettivi).
Ma dopo aver chiarito a che tipo di norme appartengono diritto soggettivi e interessi
legittimi, come si stabilisce quando una norma di azione, e quando invece di
relazione?
d) Teoria si basa sulla differenza tra attivit discrezionale e vincolata
La prima, comprendente interessi legittimi di cognizione del giudice amministrativo, la
seconda diritti soggettivi da tutelarsi tramite giudice ordinario.
Il riparto di giurisdizione
Il punto controverso sempre stato quello di capire se il riparto dovesse fondarsi sul
criterio del petitum ovvero della causa petendi (o petitum sostanziale).
In base al primo criterio (petitum) il giudice competente viene individuato non gi
sulla base della natura della situazione giuridica che si assume lesa, bens in
ragione del tipo di pronuncia richiesta; quindi:
o se si chiede lannullamento dellatto amministrativo illegittimo, il giudice
competente il giudice amministrativo;
72
1. La teoria della degradazione dei diritti, secondo la quale i diritti soggettivi colpiti
dallesercizio delle potest amministrative degradano in interessi legittimi, con
conseguente competenza del giudice amministrativo e conoscere della relativa
controversia.
2. La distinzione tra la carenza di potere e scorretto esercizio del potere, secondo il
quale:
- si ha carenza di potere allorquando si contesta la stessa esistenza del
potere amministrativo, ed in questo caso la controversia riguarda il diritto
soggettivo e la giurisdizione spetta al giudice ordinario;
- si ha scorretto esercizio del potere quando si contesta il suo illegittimo
esercizio, ed in questo caso la controversia riguarda linteresse legittimo
e la giurisdizione spetta al giudice amministrativo.
3. La distinzione tra norme di relazione e norme di azione, secondo il quale si
ritiene che:
- si sia in presenza di una norma dazione quando la relativa disciplina
volta a tutelare in via diretta un interesse pubblico; in questo caso il
privato titolare di in interesse legittimo e dunque la controversia
appartiene al giudice amministrativo;
72
72
di situazione giuridica soggettiva, soprattutto perch alla fine dell'800 l'unica situazione
giuridica soggettiva ammissibile era il diritto soggettivo, e ci comportava che l'interesse
legittimo venisse considerato un mero potere di reazione nei confronti del
provvedimento illegittimo idoneo a legittimare la proposizione del ricorso giurisdizionale
da parte del privato. Tale impostazione non per seguita dalla dottrina pi recente,
soprattutto perch la costituzione colloca l'interesse legittimo a fianco del diritto
soggettivo.
La situazione giuridica soggettiva la concreta situazione in cui collocato o di cui
titolare un soggetto dallordinamento con riferimento al bene che costituisce oggetto
dellinteresse. Tali situazioni sono:
-
72
72
72
Vi era una sostanziale sorta di immunit della PA nei confronti dei danni arrecati
al privato nello svolgimento illegittimo della propria funzione.
Se il privato vantava un interesse legittimo oppositivo collegato ad un
interesse finale avente la consistenza di diritto soggettivo, poteva aspirare
quantomeno ad una tutela risarcitoria del diritto soggettivo dopo lannullamento
del provvedimento illegittimo; se il privato vantava, a fronte dellesercizio delle
potest amministrative, un interesse legittimo pretensivo, collegato ad un
interesse finale non avente la consistenza di un diritto soggettivo, non poteva
aspirare ad alcun risarcimento dei danni subiti a seguito dellillegittimo o tardivo
esercizio delle potest medesime.
Vi sono altri fattori che hanno concorso a mettere in crisi lorientamento
tradizionale della Cassazione e a favorire la svolta compiuta con la sentenza.
Infatti, a partire dagli anni 60, raggiunto lobiettivo che nei rapporti tra privati
vengono risarciti sia danni derivanti dalla lesione di un diritto soggettivo, sia
danni derivanti dalla lesione di un interesse non avente la consistenza di un
diritto soggettivo, nei rapporti tra privati e PA linteresse legittimo, che
certamente una situazione giuridica soggettiva con una tutela minore di quella
accordata al diritto soggettivo, finiva per valere meno ai fini della tutela
risarcitoria di interessi che trovavano nei rapporti tra privati la predetta tutela.
Importante anche lordinamento comunitario, per il quale vige il principio che
la Comunit deve risarcire i danni arrecati dalle sue istituzioni nellesercizio delle
loro funzioni.
Importante anche il d.lgs. 80/1998, con il quale sono state ampliate le materie
di giurisdizione esclusiva (facendovi rientrare i servizi pubblici, lurbanistica e
ledilizia), ed stata prevista la possibilit per il giudice amministrativo di
condannare in sede di giurisdizione esclusiva lamministrazione al risarcimento
del danno ingiusto.
La sent.Cass. 500, nellaprire alla risarcibilit dei danni derivanti dalla lesione
dellinteresse legittimo, ha affrontato ed offerto soluzioni alle molte questioni sia
di ordine sostanziale sia di ordine processuale.
Riguardo alle questioni processuali, nella sentenza i giudici avevano posto due
regole molto chiare:
1. Il giudice competente a risolvere le controversie in tema di risarcimento dei
danni derivanti dalla lesione dellinteresse legittimo era stato individuato nel
giudice ordinario con la sola eccezione delle controversie rientranti nelle
materie di giurisdizione esclusiva spettanti al giudice amministrativo;
2. Il rapporto tra lazione di annullamento del provvedimento illegittimo e
lazione risarcitoria, le quali potevano essere proposte alternativamente
ovvero pendere contemporaneamente, luna dinanzi al giudice
amministrativo, laltra dinanzi al giudice ordinario;
Ci evitava al privato di doversi sobbarcare lonere di due processi dinanzi a
giudici diversi.
Riguardo le questioni sostanziali:
1. Esplicito abbandono da parte dei giudici della necessaria correlazione tra
danno ingiusto e lesione del diritto soggettivo;
la Cassazione quindi riconosce che non vi alcun argomento da cui si possa
desumere lapplicabilit della disciplina soltanto ai danni derivanti dalla
lesione del diritto soggettivo.
2. Esplicito abbandono della tesi della tipicit della fattispecie;
72
72
72
CAPITOLO 4
LE FORME DELLA GIURISDIZIONE
1. Premessa
La giurisdizione del giudice amministrativo pu essere:
-Di legittimit
-Esclusiva
-Di merito
2. La giurisdizione generale di legittimit
- limitata quanto ai poteri di cognizione, allaccertamento dei soli 3 vizi di
incompetenza, eccesso di potere e violazione di legge.
Non si mirava a verificare la lesione della situazione giuridica soggettiva, ma oggetto
dellaccertamento era latto amministrativo e la sua eventuale illegittimit. Lo scopo
lannullamento dellatto (la situazione giuridica tutelata solo in via indiretta).
La cognizione non poteva estendersi n alle valutazioni di opportunit della PA, n su
quelle tecniche.
Era precluso inoltre il giudizio sul fatto: si doveva s accertare lesistenza di questo, ma
poi il giudice non poteva sindacare su questultimo. Le valutazioni riconducibili alla sfera
della discrezionalit amministrativa erano insindacabili.
-E limitata quanto ai poteri istruttori:
Inizialmente vi era un limitatissimo numero di mezzi di prova (solo le prove documentali)
poi ampliati (dal 2000 anche la consulenza tecnica), ma in ogni caso rimangono esclusi
la prova per i testimoni, il giuramento e la confessione.
-Limitata quanto al potere di decisione:
anche se in contrasto con la normativa comunitaria, che pretende la pienezza della
tutela, il giudice amministrativo pu solo annullare latto illegittimo, ma non riformarlo o
sostituirlo (come invece accade nella giurisdizione di merito). Non pu inoltre
pronunciare sentenze dichiarative o di condanna (come invece accade nella
giurisdizione esclusiva), anche se ci stato in parte superato nel 2000 con la
possibilit da parte del giudice amministrativo di risarcire i danni da lesione di interessi
legittimi.
Sono tradizionalmente individuabili tre forme di giurisdizione:
1. Giurisdizione generale di legittimit
2. Giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo
3. Giurisdizione di merito.
Cosa si intende per giurisdizione? Questo termine viene utilizzato con due diversi
significati:
72
72
3. La giurisdizione di merito
Storicamente si tratta della prima forma di giustizia amministrativa. Con la legge
abolitiva del contenzioso amministrativo, alcune funzioni a questo appartenenti erano
state salvate e affidate alla giurisdizione propria del Consiglio di Stato (qui vera e
propria giurisdizione di merito), a differenza della giurisdizione ritenuta del Sovrano dove
il Consiglio di Stato partecipava solo come organo consultivo (giurisdizione solo di
legittimit).
Caratteri
-Eccezionale:
Ammessa in deroga al principio del solo sindacato di legittimit
-Tassativa:
Attuabile solo nei casi previsti dalla legge
-Aggiuntiva:
Non esclude, ma si aggiunge alla giurisdizione di legittimit (il giudice amministrativo
pronuncia anche sul merito)
Al giudice sono demandati maggiori poteri, sia istruttori che decisori (ampliamento della
cognizione)
-Istruttori:
Tutti i poteri del giudice civile, purch compatibili con il tipo di giudizio
72
-Decisori:
Il giudice pu:
-annullare latto per motivi di legittimit
-riformarlo in tutto o in parte
-sostituirlo con un atto da esso stesso formulato
-condannare la PA soccombente al pagamento delle spese di giudizio.
Ad eccezione del giudizio di ottemperanza, oggi la giurisdizione di merito quasi
dimenticata, a favore della giurisdizione di legittimit (forse per il principio psicologico
della separazione dei poteri?)
quella forma in cui il giudice amministrativo va a sindacare il merito dellazione
amministrativa se vi sia espressa previsione normativa.
Il caso tipico di giurisdizione di merito il cosiddetto giudizio di ottemperanza.
Il giudice amministrativo, in sede di giurisdizione di merito, in grado di sostituirsi
alla p.a.; gode dei pi ampi poteri decisori: il g.a. si pone al posto della p.a. e
decide per es. anzich annullare il provvedimento amministrativo decide di
modificarlo; di conseguenza si estender anche al massimo la sfera del potere
istruttorio.
Vediamo cos il giudizio di ottemperanza: questo giudizio interviene dopo un
giudicato amministrativo, cio dopo che sia stata pronunciata la sentenza. Quando
una sentenza amministrativa di annullamento viene pronunciata a questa sentenza
si ricollegano 3 effetti:
1. effetto cassatorio ( la sentenza di annullamento elimina il provvedimento
amministrativo dal
mondo giuridico);
2. effetto ripristinatorio (la sentenza con effetti ex tunc porta al ripristino della
situazione quo antea);
3. effetto conformativo ( quando il g.a. annulla un provvedimento amministrativo,
quindi lo elimina, ripristina la situazione quo ante, lamministrazione, nella
successiva riedizione del provvedimento, dovr necessariamente conformarsi al
giudicato, non pu adottare un provvedimento identico).
Con la sentenza 204/2004 e 191/2006, la Corte Costituzionale si pronunciata sul
tema del criterio di riparto della giurisdizione e ha detto: il criterio di riparto quello
fondato sulla causa petendi cio su quella che la situazione giuridica soggettiva di cui
si lamenta la lesione ( se diritto soggettivo g.o., se interesse legittimo g.a.).
Inoltre ha detto che perch si possa parlare di unipotesi di giurisdizione esclusiva si
devono considerare due subcriteri:
1. necessario che in quella materia che si attribuisce alla giurisdizione esclusiva
sussiste il cosiddetto intreccio tra diritto soggettivo ed interesse legittimo;
2. necessario che in quegli atti lamministrazione eserciti potere.
72
Non si tratta di una terza specie di giurisdizione rispetto a quella di legittimit e di merito.
Qui il giudice infatti pronuncia ora come giudice di merito, ora come giudice di legittimit.
Non si tratta nemmeno di un tertium genus rispetto al giudice amministrativo o al giudice
ordinario.
Listituzione della giurisdizione esclusiva da ricercare in quelle situazioni in cui i diritti
soggettivi e gli interessi legittimi sono cos legato tra loro da non riuscire a distinguerli. E
si rischierebbe quindi che il privato si rivolga al giudice amministrativo e al giudice
ordinario insieme per ottenere una tutela completa.
Ma poi vi sarebbe il rischio di ottenere pronunce discordanti, con un elevato dispendio di
energie.
Ci si rivolge al giudice amministrativo con la giurisdizione esclusiva in modo da avere un
giudice tecnicamente preparato.
Ma, essendo nel giudizio amministrativo preferita la giurisdizione di legittimit, si finisce
con il privare i diritti soggettivi della tutela della cognizione piena, propria della
giurisdizione di merito. La Corte Cost ha tentato di risolvere il problema ampliando i
poteri cautelari e probatori, ma in ogni caso la disparit di trattamento permane.
72
stato da sempre un vivace dibattito sulla portata concreta degli ambiti propri della
giurisdizione esclusiva, in quanto nozioni come pubblico impiego e uso del territorio
hanno dato luogo a numerosi conflitti di giurisdizione, soprattutto tra le posizioni assunte
dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato e della cassazione. Per cercare di calmare
contrasti il legislatore ha precisato che sono devolute alla giurisdizione esclusiva del
giudice amministrativo tutte le controversie relative procedure di affidamento dei lavori
servizi e forniture indipendentemente dalla materia dei servizi pubblici. Le stesse
difficolt sono nate relativamente alla materia urbanistica ed edilizia. Tali difficolt sono
state recentemente esaminate dalla corte costituzionale che ha ridisegnato e ridotto
l'ambito della giurisdizione esclusiva, precisando che la particolarit delle materie
devolute a tale giurisdizione implica che tali materie devono partecipare della stessa
natura e quelle devolute alla giurisdizione generale di legittimit. Tale soluzione stata
accolta indottrina con molte critiche, soprattutto a causa dell'intervento manipolativo
della corte.
72
CAPITOLO 5
LA COMPETENZA
72
72
PARTE 3
CARATTERI GENERALI DEL PROCESSO AMMINISTRATIVO
72
CAPITOLO 1
IL MODELLO PROCESSUALE
Sezione prima: Profili funzionali
1. Nozioni preliminari
Con il termine processo si indica l'iter sequenziale nel quale si svolge l'operazione logica
del giudizio; con il termine giudizio si indica l'operazione logica consistente nella
soluzione della controversia. Il processo pu avere struttura e funzioni diverse ma
sempre una sequenza di atti disciplinati in modo pi o meno rigoroso nelle forme nei
termini. Si possono ricostruire diversi modelli di processo, il nostro tratteggiato
dall'art.111 Cost, che garantisce equit ed efficienza alla tutela giurisdizionale. Qui
interessa solo il processo amministrativo, che si svolge dinanzi al Tar in primo grado, e
dinanzi alle sezioni giurisdizionali del Consiglio di Stato in grado di appello.
2. Profili funzionali
ogni processo serve a rendere giustizia, ma per arrivare a questo si possono seguire
due strade: costruire il processo come semplice applicazione della legge (processo di
diritto oggettivo, come il processo penale) o dare tutela alle situazioni giuridiche
soggettive coinvolte (processo di diritto soggettivo, come il processo civile).il processo
amministrativo segue il secondo tipo, poich finalizzato a tutelare le situazioni
soggettive che il cittadino vanta nei confronti della pubblica amministrazione. un
processo di parti, in cui queste, e non il giudice, hanno il potere di dare inizio, farlo
proseguire ed eventualmente terminare senza che la controversia sia decisa: hanno
dunque la piena disponibilit del processo essendo questo un processo dispositivo
(anche se con qualche eccezione, ad es. il metodo acquisitivo).
Profili funzionali
il processo amministrativo risponde allarchetipo del processo di diritto soggettivo,
in quanto finalizzato alla tutela delle situazioni giuridiche soggettive che il cittadino
vanta nei confronti della PA.
Il modello processuale che si conf alla tutela delle situazioni giuridiche soggettive il
processo di parti, il processo in cui le parti, e non il giudice, hanno il potere di darvi
inizio, di farlo proseguire, ed eventualmente di farlo terminare senza che il giudizio sia
reso, ossia senza che la controversia sia decisa.
-
72
72
Il giudice amministrativo :
o
o
72
3. Profili strutturali
Caratteri principali sono la concentrazione, loralit e la pubblicit. Manca la fase
istruttoria.
Si passa dalla fase introduttiva alla decisione, in una sola udienza di discussione orale.
Oltre al rito ordinario:
a) Rito immediato:
Il giudizio definito nel merito in sede di decisione della domanda cautelare, se la
materia del contendere di facile soluzione
b) Rito abbreviato:
Riduzione della met di tutti i termini tranne che per la proposizione della domanda e
dellappello, previsti necessariamente in alcuni casi
72
c) Rito accelerato:
Nei casi in cui si applica il rito abbreviato, vi pu far ricorso il giudice se vi illegittimit
dellatto impugnato o la sussistenza di pregiudizio grave e irreparabile.
Comunque in tutti i casi vi cognizione piena, e si tratta di riti ordinari.
Riti speciali infatti sono: quello avverso il silenzio, quello per laccesso e il processo
elettorale.
4. Spunti di riflessione
Il processo amministrativo, concepito originariamente come processo di impugnazione
di atti e di verifica del modo di esercizio del potere, non ha mai perso tale carattere;
tuttavia nel tempo si adattato alle esigenze di effettiva tutela delle situazioni giuridiche
soggettive. Infatti il processo di impugnazione non pu assicurare nessuna tutela
quando non esista alcun atto, come ad esempio nel caso del silenzio. Con l'avvento
della giurisdizione esclusiva il processo di impugnazione risultato troppo stretto per
assicurare da solo piena tutela dei diritti soggettivi. Non ha per avuto modifiche
profonde sostanziali, ritenendo il legislatore di elaborare diversi modelli processuali.
Solo dal 2000 si pu ritenere che sia iniziata una diversa fase evolutiva, ma ben lontano
ancora da maturazione.
72
CAPITOLO 2
I PRINCIPI DEL GIUSTO PROCESSO
Sezione prima: I principi strutturali o di equit
1. Il giusto processo
1999: modifica dellart.111 Cost., al quale venne aggiunta lespressione giusto
processo, rendendo espliciti i principi gi attuati nella pratica.
1 comma:
la giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge
sancita la riserva assoluta di legge: la disciplina processuale deve essere stabilita da
leggi statali e si deve modellare secondo i principi del giusto processo (tuttavia nel diritto
amministrativo tale riserva di legge non del tutto rispettata, perch la disciplina
contenuta in un regolamento)
2 comma:
ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parit, davanti ad
un giudice terzo ed imparziale. La legge ne assicura la ragionevole durata.
Principi strutturali, attribuiti al processo in quanto tale, e sono:
Principio di precostituzione, indipendenza, terziet ed imparzialit del giudice
Principio del contraddittorio paritario
Principio della necessaria motivazione di tutti i provvedimenti giurisdizionali
Principi funzionali, riguardanti il processo come strumento efficiente di tutela
giurisdizionale, e sono:
Il principio del giudice naturale, nel quale le regole sulla giurisdizione e sulla
competenza consentono di evitare che il giudice possa essere scelto, volta a volta,
da una delle parti.
Il principio di indipendenza, in cui il giudice, inteso come organo giudicante, deve
essere posto al riparo da influenze estranee, soprattutto da influenze (sia formali che
informali) di altri poteri pubblici.
72
72
72
72
72
72
PARTE 4
STATICA DEL PROCESSO
CAPITOLO 1
LA TIPOLOGIA DELLE AZIONI PROPONIBILI
Sezione prima: Premesse
1. Azione e situazioni giuridiche soggettive
Il comma 1 dell'art.24 Cost.fa definire l'azione come il potere, attribuito a tutti i soggetti
dell'ordinamento, di agire in giudizio per la tutela dei propri diritti ed interessi legittimi."
tutti" assicura il carattere della generalit dell'azione, che prescinde dall'esistenza della
situazione giuridica sostanziale: l'agire in giudizio ha rilevanza alle norme processuali
che considerano il profilo oggettivo dell'esercizio dell'azione, staccandolo dalla
situazione giuridica sostanziale. Tuttavia l'azione data per la tutela dei propri diritti ed
interessi legittimi, per cui si agisce in giudizio per tutelare situazioni giuridiche soggettive
sostanziali. dunque descritta l'azione come diritto autonomo rispetto le situazioni
giuridiche soggettive e si intendono far valere in giudizio, ma occorre sempre che si
lamenti della lesione di una situazione giuridica sostanziale.
I caratteri dellazione sono:
Generalit
Autonomia
Astrattezza
Le tipologie di azioni che possono essere prospettabili dinnanzi
giurisdizionale sono essenzialmente 3:
all'autorit
1. Cognizione
2. Esecutive (giudizio di ottemperanza)
3. Cautelari
Ognuna di queste tipologie di azioni ha tutti i suoi perch dal nome stesso:
l'azione cautelare un qualcosa che serve prima per cautelare, per cautelarsi;
l'azione esecutiva l'azione che serve per fare qualche cosa, per eseguire
qualcosa;
- l'azione di cognizione serve per conoscere qualcosa.
Questi sono i 3 macrotipi di azioni che poi si andranno a suddividere al loro interno
ulteriormente,in particolare quelle di cognizione dove abbiamo le azioni di mero
accertamento,di condanna e le azioni costitutive.
-
72
2. Azione di condanna
Il passaggio successivo lazione di condanna: io chiedo il mero accertamento del
mio diritto, ma chiedo anche che una volta che il giudice lha accertato condanni la
controparte a pagare. Questo secondo tipo di azione, si differenzia da quella
precedente perch consente la formazione del titolo esecutivo. Allazione di
condanna consegue, come effetto primario, la formazione del titolo esecutivo ed il
passaggio allesecuzione forzata.
3. Azione costitutiva
Il terzo tipo di azioni di cognizione civile sono le azioni costitutive, che sono quelle
azioni con cui il giudice con la sua pronuncia modifica una situazione di fatto.
Esempio: cera un contratto, il giudice lo risolve, lo rescinde, lo annulla, il contratto
non c pi, quindi la sentenza agisce sul mondo dei fatti giuridici cambiando
qualche cosa. Il divorzio una sentenza costitutiva, la separazione una sentenza
costitutiva, anche in campo contrattuale ne troviamo tantissime: la risoluzione, la
rescissione, lannullamento, la creazione di una servit.
72
Il silenzio-rigetto:
Il silenzio-rigetto un silenzio che ha natura effettivamente negativa sul ricorso ma ha
effetti meramente processuali, cio ha leffetto per il ricorrente di adire unulteriore via,
tanto amministrativa quanto giurisdizionale.
Decorso il termine di 90 giorni dalla presentazione del ricorso senza che
lamministrazione abbia risposto, il ricorso si considera respinto a tutti gli effetti e contro
il provvedimento impugnato (e non contro il silenzio, che quindi non atto
amministrativo) possibile il ricorso al TAR o al PdR.
La pubblica amministrazione pu sempre assumere una decisione tardiva e se di
accoglimento cesser la materia del contendere e potr essere impugnata dai
controinteressati e se di rigetto non porr alcun onere di impugnativa.
Passato in giudicato della sentenza rende inefficace decisione tardiva.
72
72
6. Azione collettiva
La legge 4 marzo 2009, n. 15 ha delegato il governo ad adottare decreti legislativi per
ottimizzare il lavoro pubblico e l'efficienza e la trasparenza delle pubbliche
amministrazioni. l'esercizio di questa delega prevede mezzi di tutela giurisdizionale degli
interessati nei confronti delle amministrazioni e dei concessionari di servizi pubblici e si
discostano dagli standard qualitativi ed economici fissati, e prevede l'obbligo per le
amministrazioni con standard al di sotto dei minimi di fissare l'obiettivo di allineamento
entro un termine ragionevole. Lo scopo sembra quello di voler istituire controllo diffuso
da parte dei cittadini che possono investire anche il giudice amministrativo in caso di
disfunzioni della pubblica amministrazione. L'azione posta a tutela di interessi
giuridicamente rilevanti per una pluralit di utenti o consumatori, la lesione di tali
interessi dovuta al cattivo funzionamento della pubblica amministrazione, e l'azione
proponibile a seguito di apposita diffida all'amministrazione. Le controversie sono
devolute alla giurisdizione amministrativa esclusiva e di merito, che offre al giudice i pi
ampi poteri istruttori. L'azione si propone lo scopo di soddisfare gli interessi di una
pluralit di utenti o consumatori e di attivare le procedure relative all'accertamento gi
nella fase precedente al giudizio, ossia con la diffida processuale.
72
72
72
72
CAPITOLO 2
LE PARTI
Sezione prima: Le parti
1. Concetti generali
Nel diritto processuale, per parti si intendono i soggetti titolari del potere di costituire
rapporti processuali, allo scopo di ottenere una decisione del giudice. Sono, dunque, i
soggetti, diversi dal giudice, nei confronti dei quali questi investito della decisione sulla
controversia.
Si pu distinguere in:
1. Parte in senso formale, cio parte come soggetto degli atti processuali, quindi colui
che propone la domanda e colui nei cui confronti la domanda proposta;
2. Parte in senso sostanziale, cio la parte presa in esame non soltanto come
soggetto di atti processuali, bens come destinataria degli effetti del processo e della
sentenza.
Le parti sono i soggetti che entrano in un processo e, quindi, acquisiscono il ruolo di
parti in senso formale.
In seguito possiamo distinguere in:
1. Parti necessarie
a. Soggetto Ricorrente
b. Soggetto Resistente
c. Soggetto Controinteressato
2. Parti non necessarie
d. Soggetto interventore/interveniente
e. Soggetto cointeressato
a. Ricorrente: una parte necessaria che introduce il processo e che propone il
ricorso, avendo interesse allannullamento o alla riforma di un provvedimento
amministrativo.(si pensi al soggetto escluso dalla graduatoria di un concorso).
In questa fase importante sottolineare gli aspetti dellinteresse a ricorrere e la
legittimazione a ricorrere:
72
Legittimazione a ricorrere
72
72
Il principio del contraddittorio rispettato se tutti i soggetti coinvolti sono messi nella
condizione di poter partecipare al giudizio, perch il contraddittorio (effettivo) nel diritto
amministrativo solo eventuale.
Per la parte ricorrente, vi lobbligo di realizzare il contraddittorio minimo, che sar poi
eventualmente integrato con ordine del giudice (si tratta di un potere discrezionale? Per
la dottrina potere-dovere).
Anche se la dottrina spinge per riconoscere tra i possibili contro interessati anche quelli
in senso sostanziale, ad oggi nella pratica si tiene conto solo di quelli in senso formale,
ossia individuabili sulla base dellatto. Il contraddittorio in diritto amministrativo, dunque,
palesa evidenti limiti.
I contro interessati formali hanno pi facile accesso al giudizio, anche se poi per quelli in
senso sostanziale vi sono maggiori aperture per quanto riguarda lappello.
I contro interessati che volessero partecipare in primo grado devono ricorrere
allintervento volontario (chi ha interesse pu intervenire).
Per lappello vi sono aperture ai contro interessati sostanziali che, pur non avendo
partecipato al giudizio di primo grado, hanno interesse al mantenimento dellatto.
8. Il controinteressato sostanziale
Parti non necessarie nel processo amministrativo sono tutti quei soggetti che prendono
parte al giudizio, diversi dal ricorrente, dal resistente ed al controinteressato formale. Il
tema del controinteressato in senso sostanziale destinato ad acquisire rilevanza
maggiore quando si consideri l'ambito delle materie di giurisdizione esclusiva, dove il
giudizio non ha necessariamente carattere impugnato odio e pu dunque mancare la
possibilit di ancorarsi al criterio formale della individuabilit sulla base del
provvedimento impugnato. Il controinteressato sostanziale non accede al processo in e
regole processuali dettate per il controinteressato in senso formale, parte necessaria,
ma non gli comunque del tutto preclusa la possibilit di partecipare nel processo
attraverso altri meccanismi processuali. Per il primo grado pu ricorrere allo strumento
dell'intervento volontario, mentre maggiori aperture si riscontrano in tema di
legittimazione ad appellare, possibile per tutti coloro che, anche se non siano stati
propriamente controinteressati nel giudizio di primo grado, o che abbiano partecipato in
qualit di interventori volontari, abbiano tuttavia un apprezzabile interesse al
mantenimento dell'atto impugnato.
9. I cointeressati
Sono soggetti titolari di un interesse della stessa natura di quello del ricorrente.
Non sono parti necessarie, perch la legge istitutiva dei TAR indica come contraddittori
necessari i contro interessati ai quali latto si riferisce. Non nomina i cointeressati.
Non vi sono quindi ipotesi di litisconsorzio necessario dal lato attivo, tranne che in tema
di giurisdizione esclusiva, quando una decisione non pu pronunciarsi che nei confronti
di pi parti (in questo caso vi lobbligo di integrare il contraddittorio).
72
Tale disciplina deriva dal fatto che il non partecipare al giudizio non provocherebbe al
cointeressato un danno maggiore rispetto al provvedimento che non ha impugnato.
Quindi i cointeressati partecipano al giudizio solo se propongono autonoma impugnativa
contro il provvedimento lesivo.
Lintervento, per la giurisprudenza, da escludere se usato per eludere il termine di
decadenza, ma se effettuato nei limiti, ammesso per ragioni di economia
processuale (ma in questo caso linterventore non pu ampliare il thema decidendum).
72
Certamente il giudice non pu porsi come tutore di tali situazioni, perch tale compito
spetta alle amministrazioni, ma in caso di loro cattiva gestione deve poter intervenire per
soddisfare le esigenze della societ.
Lampliarsi della sfera dei soggetti legittimati a proporre ricorso, risulta essere il naturale
completamento degli strumenti di controllo dellazione amministrativa, insieme a quelli di
partecipazione democratica.
2. La legittimazione speciale ex lege delle associazioni riconosciute
Lordinamento ha previsto, soprattutto per le due categorie pi importanti di interessi
diffusi (tutela dei beni ambientali e tutela del consumatore), un meccanismo astratto per
individuare i soggetti collettivi deputati a fare in modo che tali interessi vengano protetti.
dunque prevista una speciale legittimazione ex lege per le associazioni che hanno
ottenuto il riconoscimento ministeriale in base a determinati requisiti (rappresentativit e
democraticit) indicati negli statuti. Tale legittimazione esiste a prescindere dalla
dimostrazione della lesione di una posizione di vantaggio qualificata dallordinamento.
Nella pratica per tale individuazione appare pi complessa, ed ancora una volta la
giurisprudenza a delimitarne gli aspetti, sulla base di un acceso dibattito non ancora
risolto.
72
Di segno opposto invece il Consiglio di Stato, che ha precisato che lart.118 Cost. si
riferisce a forme pi evolute di esercizio di attivit amministrativa, e come tale non
suscettibile di incidere sui cittadini della funzione giurisdizionale.
4. Le azioni collettive
Il legislatore, per conformarsi anche ai principi comunitari, ha previsto listituzione di una
nuova azione azione processuale per rendere pi efficace la giustizi abilit delle
situazioni giuridiche a carattere diffuso.
Ha disciplinato dunque listituto dellazione collettiva risarcitoria, che per purtroppo non
sembra essere chiara in quanto mutuata dallordinamento anglosassone, e difficilmente
inseribile nella nostra realt. Unici soggetti legittimati a proporre lazione sono gli
organismi associativi, ossia le associazioni di categoria che hanno ottenuto il
riconoscimento ministeriale, e le associazioni e i comitati che pur privi delliscrizione
risultino adeguatamente rappresentativi degli interessi collettivi fatti valere.
Non si pu dunque parlare di class action anglosassone, in quanto in questultima anche
un singolo cittadino pu proporre il giudizio anche nellinteresse di una pluralit di
soggetti, mentre qui sono legittimati solo centri di imputazione facenti capo ad organismi
comunque rappresentativi.
Sembra in ogni caso per apprezzabile lo sforzo del legislatore nel senso di ampliare il
novero dei soggetti legittimati, sforzo che deve essere affiancato anche dalla sensibilit
dei vari giudici nella valutazione del criterio.
Tali soggetti sono legittimati a richiedere al tribunale del luogo in cui ha sede limpresa
laccertamento dei diritto al risarcimento del danno e alla restituzione delle somme
spettanti ai singoli consumatori o utenti nellambito di rapporti giuridici relativi a contratti
stipulati ex art.1342 c.c., ovvero in conseguenza di atti illeciti extracontrattuali, di
pratiche commerciali scorrette o di comportamenti anticoncorrenziali.
Certamente, spesso pu essere molto difficoltoso valutare il contenuto patrimoniale di
un interesse collettivo, dovendo considerarsi il danno prodotto nella sua globalit. Da
segnalare che il termine impresa utilizzato, non esclude la pubblica amministrazione
quando eserciti unattivit a carattere non autoritativo, come nel caso di gestione diretta
dei servizi pubblici.
La recentissima L.15/2009 ha dettato al Governo principi e criteri per disciplinare anche
unaltra azione collettiva, non a carattere risarcitorio, per consentire ad ogni interessato
di agire in giudizio nei confronti delle amministrazioni e dei concessionari di servizi
pubblici per la lesione di interessi giuridicamente rilevanti per una pluralit di utenti o
consumatori, a causa della violazione di standard qualitativi o di obblighi contenuti nelle
carte dei servizi, per lomesso esercizio dei poteri di vigilanza, controllo o sanzionatori e
per la violazione dei termini o la mancata emanazione di atti amministrativi generali.
La norma, che devolve il giudizio alla giurisdizione esclusiva e di merito del giudizio
amministrativo, indica tra i criteri direttivi la circostanza che la proposizione dellazione
sia consentita anche ad associazioni o comitati a tutela dei propri associati.
72
Il giudizio deve per essere strutturato come quello dottemperanza, deve cio essere
preceduto da una diffida allamministrazione o al concessionario ad assumere, entro un
termine fissato per legge, le iniziative utili per soddisfare gli interessati.
Allesito del giudizio il giudice pu ordinare allamministrazione e al concessionario di
porre in essere le misure idonee a porre rimedio alle violazioni, alle omissioni o ai
mancati adempimenti e, in caso di perdurante inadempimento, pu anche disporre la
nomina di un commissario ad acta.
CAPITOLO 3
GLI ATTI PROCESSUALI
Sezione prima: Nozioni generali
1. La nozione di atto processuale nel processo amministrativo
Il processo uno speciale tipo di procedimento che consiste in una sequenza di atti
connessi perch strumentalmente rivolti (direttamente o indirettamente) alladozione di
un provvedimento finale.
72
5. La notificazione
Pu essere eseguita dagli ufficiali giudiziari o dai messi comunali, oppure dal 1994 dallo
stesso avvocato, purch munito di una procura speciale e autorizzato dal Consiglio
dellordine forense.
Si pu notificare o tramite posta, o personalmente.
La notificazione pu riguardare persone fisiche o persone giuridiche. Nel primo caso,
essa pu essere consegnata o direttamente nelle mani del destinatario (che l'ufficiale
giudiziario rintraccia in base alla residenza, dimora o domicilio dello stesso), oppure
qualora esso non sia reperibile, la notificazione pu essere consegnata ad una persona
di famiglia, all'addetto alla casa o all'ufficio, al portiere, ad un vicino, in tutti casi l'atto
dev'essere sottoscritto in originale e successivamente l'ufficiale giudiziario deve spedire
all'interessato un avviso, a mezzo raccomandata, della notifica. Qualora i soggetti sopra
indicati si rifiutino di prendere la copia dell'atto, o qualora non sia possibile reperirle,
l'ufficiale giudiziario dovr affiggere alla porta della casa comunale l'avviso dell'avvenuto
deposito (sar ancora suo compito spedire un altro avviso mediante raccomandata).
Nel caso di persone giuridiche la notificazione verr effettuata presso la sede legale
dell'azienda o presso il rappresentante o nelle mani di una persona eventualmente
incaricata.
Si ha nullit della notificazione se non sono osservate le disposizioni circa la persona
alla quale deve essere consegnata la copia, o se vi e' incertezza assoluta sulla persona
a cui e' fatta o sulla data (art.160 c.p.c.).
6. Ludienza
Nel diritto amministrativo possono esservi pubbliche udienze (che la regola generale)
o adunanze camerali (nei casi di giudizio di ottemperanza e misure cautelari. Possono
essere presenti gli avvocati, ma mai le parti personalmente).
7. Rinvio delludienza
Non vi alcuna norma che disciplini i rinvii, e il giudice amministrativo restio a
concederli per il principio della concentrazione processuale (anche se ci potrebbe
cambiare, qualora si scegliesse di adottare listruzione probatoria piena).
72
2. Ordinanze e decreti
Le ordinanze regolano lo svolgimento del processo ed in genere non hanno valenza
decisoria (eccezioni: ordinanza di convalida di sfratto o di rilascio dell'immobile). Di
norma modificabile e revocabile dal giudice che l'ha emessa, inoltre deve essere
brevemente motivata. Pu essere pronunciata in udienza, quindi risulta dal verbale, o
fuori udienza nel qual caso scritta in calce al verbale ed datata.
Il decreto invece una delle forme in cui si pu presentare un provvedimento
giurisdizionale.
A differenza della sentenza e dell' ordinanza il decreto non presuppone il contraddittorio
e viene emesso quindi inaudita altera parte, sia perch pu determinare un fatto
processuale che necessariamente non presuppone ancora la conoscenza della lite da
parte del convenuto (es. decreto di fissazione dell'udienza di discussione a seguito della
presentazione di un ricorso), sia perch pu risolvere una questione che, a causa della
sua urgenza, non consente la previa instaurazione del contraddittorio (es. decreto di
sospensione dell'efficacia di un atto avverso il quale presentato ricorso).
Nei casi pi ricorrenti il decreto ha funzioni ordinatorie, non presuppone l'insorgere di
questioni tra le parti e non ha bisogno di un contraddittorio (tranne qualche rara
eccezione). Non ha bisogno di essere motivato (anche qui sono contemplate delle
eccezioni: ad esempio, decreto con cui si abbreviano i termini di comparizione oppure di
rigetto di ricorso avverso a decreto ingiuntivo) e pu essere pronunciato d'ufficio o su
istanza di parte, orale o scritta (ricorso in calce al quale , se accolta dal giudice, scritto
il decreto), presentata in udienza o fuori.
3. La sentenza
provvedimento decisorio che pu essere di rito, di merito, pu decidere parzialmente il
merito, pu essere definitiva o non definitiva. Sono irrevocabili dal giudice che le ha
poste in essere, e devono contenere: lindicazione del giudice, lindicazione delle parti,
lindicazione delle conclusioni delle parti (cosa chiedono), lo svolgimento del processo,
72
72
PARTE 5
DINAMICA DEL PROCESSO
CAPITOLO 1
PRESUPPOSTI PROCESSUALI E CONDIZIONI DELLAZIONE
1. I presupposti processuali
I presupposti del processo
Presupposto significa requisito che deve esistere prima di un determinato atto perch
da quellatto discendono determinate conseguenze. Riferendosi al rapporto giuridico
processuale, i presupposti processuali sono quei requisiti che debbono esistere prima
dellatto col quale si chiede la tutela giurisdizionale, che la domanda.
Essi si distinguono in: presupposti di esistenza e presupposti di validit o di
procedibilit del processo.
I presupposti di esistenza del processo: requisiti che debbono sussistere prima della
proposizione della domanda perch la domanda stessa possa dar vita ad un processo.
costituito da un unico requisito: la giurisdizione, ossia che quel soggetto al quale la
domanda verr proposta, sia un giudice, e quindi sia dotato del potere di giudicare.
I presupposti di validit o procedibilit del processo: requisiti che debbono esistere
prima della proposizione della domanda, affinch il giudice sia tenuto a rendere una
pronuncia che giunga fino al merito. Essi sono due: la competenza, e quindi che il
giudice abbia effettivamente il potere di decidere quella controversia; la legittimazione
processuale, ossia il potere di compiere atti nel processo, con riguardo sia al soggetto
che chieder la tutela giurisdizionale sia a quello nei cui confronti la domanda verr
proposta.
Esiste un altro ordine di requisiti che non sono presupposti perch la loro esistenza non
richiesta prima della proposizione della domanda, ma della domanda stessa
costituiscono requisiti intrinseci con riguardo al suo contenuto: le condizioni
dellazione.
Le condizioni dellazione sono tre:
Possibilit giuridica (o esistenza del diritto): che consiste nella esistenza di una norma
che contempli in astratto il diritto che si vuol far valere.
72
Interesse ad agire (art. 100 c.p.c.): linteresse per cui si agisce o contraddice deve
essere concreto (ossia deve sussistere concretamente) ed attuale (ossia deve esistere
al momento della pronuncia del giudice). Mancando linteresse ad agire, il giudice non
avr motivo di portare il suo esame sul merito, ma dovr arrestarsi al rilievo di tale
difetto: difetto di interesse e, quindi, difetto di azione.
Legittimazione ad agire: consiste nella corrispondenza tra colui che agisce (attore) ed
il titolare del diritto fatto valere, e tra colui contro il quale si agisce (convenuto) ed il
soggetto che ha violato tale diritto. Si possono far valere soltanto quei diritti che si
affermano come diritti propri e la cui titolarit passiva si afferma in capo a colui contro il
quale si propone la domanda. Quindi un soggetto agisce in nome proprio per un proprio
diritto. Tale condizione, si pu desumere, indirettamente, dallart. 81 c.p.c., secondo cui
fuori dei casi espressamente previsti dalla legge, nessuno pu far valere nel processo
in nome proprio un diritto altrui. Si parla di legittimazione straordinaria1 o sostituzione
processuale. Un esempio di legittimazione straordinaria lazione surrogatoria, prevista
dallart. 2900 c.c., a favore del creditore nel caso che il debitore trascuri di far valere i
propri diritti.
Capacit di essere parte:
La capacit di essere parte la trasposizione in chiave processuale della capacit
giuridica; se non si soggetti di diritto non si pu ricorrere, ne resistere, ne assumere le
vesti delle altre parti del giudizio; essere titolare del diritto di azione.
Capacit processuale e legittimit processuale:
Se la parte si afferma come titolare del diritto dedotto in giudizio si dice parte legittimata
ad agire;
Se la parte, invece, ha il potere di proporre domanda legittimata ad processum, ossia
ha la legittimazione processuale per esercitare i poteri e le facolt che lordinamento le
riconosce fino alla pronuncia di merito della causa.
La tutela del diritto di accesso
72
72
72
Esposizione sommaria dei fatti e dei motivi del ricorso. Si devono indicare gli artt.di
legge che si ritengono violati e le conclusioni (la domanda principale e quella connessa
sulle spese del giudizio)
-I motivi:
elemento essenziale. Vincola non solo il ricorrente, ma anche il giudice per il principio
della domanda (eccezione: i motivi aggiunti)
-Sottoscrizione:
Dei ricorrenti e del difensore o procuratore speciale, con lindicazione del mandato
invalidit del ricorso:
Il ricorso insanabilmente nullo se manca della sottoscrizione, o se vi sia incertezza
assoluta sulle persone o sulloggetto della domanda (nullit non rilevabile dalla parte
che vi ha dato causa. Determina linammissibilit del ricorso ed rilevabile dufficio).
Se lintimato comunque si costituisce, la nullit sanata. Il giudice pu tuttavia chiedere
la rinnovazione della notifica del ricorso.
2. Il ricorso collettivo, ricorso cumulativo e cumulo di azioni
Domanda proposta da pi soggetti con un unico atto introduttivo (CUMULO
SOGGETTIVO) RICORSO COLLETTIVO
Un unico atto introduttivo racchiude pi domande giurisdizionali (CUMULO
OGGETTIVO) Con un unico atto si impugnano provvedimenti diversi (anche
provenienti da PA diverse) che per disegnano congiuntamente un effetto lesivo per il
ricorrente (RICORSO CUMULATIVO
La dottrina e la giurisprudenza hanno individuato limiti alla loro proponibilit:
Ricorso collettivo:
Anche quando pi soggetti impugnano un atto plurimo (pi provvedimenti diretti a pi
persone) chiedendo ciascuno lannullamento della parte che lo pregiudica; o quando pi
soggetti nella stessa posizione giuridica propongano con ununica azione la stessa
domanda giudiziale.
Ma non vi deve essere conflitto di interessi tra i ricorrenti e la causa petendi e il petitum
devono essere comuni a tutti i ricorrenti.
Le condizioni di ammissibilit riguardano singolarmente ogni ricorrente e liniziativa
processuale individuale.
Ricorso cumulativo:
Anche quando si propongano pi domande giudiziali differenti (ad es. azione
impugnatoria e di condanna) o quando latto introduttivo si fonda su pi causae petendi.
La giurisprudenza ammette solo i ricorsi cumulativi per cause connesse, mentre la
dottrina ammette anche il litisconsorzio facoltativo improprio (connessione impropria).
Se si verifica la compresenza del cumulo soggettivo e di quello oggettivo insieme, si
proporranno ricorso collettivo e cumulativo insieme.
Il cumulo oggettivo pu verificarsi anche durante il giudizio (es. per i motivi aggiunti).
3. Il termine per la proposizione del ricorso. La notificazione
Il ricorso deve essere notificato, a pena di inammissibilit, allAmministrazione che ha
emanato latto impugnato e ad almeno uno dei controinteressati, entro sessanta giorni
72
72
72
I termini per la costituzione delle parti diverse dal ricorrente non sono perentori: la
costituzione di esse pu intervenire fino alludienza di discussione del ricorso, invece
perentorio il termine per il ricorso incidentale.
Indipendentemente dalla sua costituzione in giudizio, lAmministrazione tenuta a
depositare in giudizio, entro sessanta giorni dal termine per il deposito del ricorso,
leventuale provvedimento impugnato, nonch gli atti e i documenti in base ai quali
stato emanato, quelli in essa citati e quelli che lAmministrazione ritiene utili in giudizio.
La legge intende, a tal stregua, accelerare il giudizio, consentendo alle parti di venire a
conoscenza degli atti del procedimento amministrativo fin dalla prima fase dello stesso.
Se lAmministrazione non provvede al deposito, il presidente del TAR, o un magistrato
da lui delegato, pu ordinare anche dufficio, lesibizione degli atti stessi.
72
72
La tutela cautelare
Fino al 2005 la tutela cautelare sempre stata individuata nella sospensione del
provvedimento impugnato. Con la legge 205 del 2000 il legislatore ha introdotto
maggiori forme di tutela cautelare pi adeguate alle differenti situazioni del processo
amministrativo. Lart.39 del T.U. Cons. di Stato stabilisce che i ricorsi in via contenziosa
non hanno effetto sospensivo ma per gravi ragioni e su richiesta del ricorrente pu
essere disposta la sospensione del provvedimento che si assume lesivo di una
situazione giuridica soggettiva. Allo stesso modo, anche lart. 21 della legge Tar, come
modificato dalla riforma del 2000. nel 2000 che la tutela cautelare subisce grandi
modifiche: lart. 3 della legge 205/2000, ha aggiunto allunica misura cautelare prevista e
cio la sospensione, altre ipotesi attraverso cui attuare la tutela cautelare. Mentre prima
non vi era nessuno spazio per una tutela cautelare che non fosse tipica, lart. 3 ha avuto
il compito di introdurre le misure cautelari atipiche: come si legge dallo stesso
articolo, il soggetto potr quindi chiedere l'emanazione di misure cautelari () che
appaiono, secondo le circostanze, pi idonee ad assicurare interinalmente gli effetti
della decisione sul ricorso.
In base ai principi generali la concessione della misura cautelare da parte del giudice
presuppone laccertamento di due requisiti :
3. fumus boni iuris. Consiste in una valutazione sommaria sul merito della pretesa
fatta valere dal cittadino con limpugnazione in cui il giudice realizza una
ragionevole previsione sullesito del ricorso in cui si ad un sommario esame
emerga una ragionevole probabilit sul buon esito del ricorso.
4. periculum in mora. Si identifica con la probabilit di danni gravi e irreparabili
derivanti dal provvedimento impugnato; tali danni devono essere specificatamente
allegati dal ricorrente nellistanza di sospensione e perci il giudice non pu dufficio
ipotizzarne lesistenza n introdurli nel processo.
Prima della decisione del ricorso, il ricorrente che ne abbia interesse al fine di non
pregiudicare la sua situazione fa istanza cautelare. La misura cautelare eventualmente
concessa, avr effetto fino alla pronuncia della sentenza di merito: questo leffetto
interinale della misura cautelare.
Listanza pu essere proposta in via ordinaria o in via urgente.
Nel primo caso, una volta ricevuta listanza cautelare e trascorsi almeno dieci giorni
dalla notifica della domanda, la stessa viene discussa in Camera di Consiglio, a cui
72
72
72
4. Il procedimento
Sostanzialmente ancora regolato dalla normativa precedente alla L.205/2000.
72
Si procede con ricorso o con istanza successiva a questo, da comunicarsi alla parte
resistente e ad almeno uno dei contro interessati (questi entro 10 giorni dalla notifica
possono presentare memorie e resistenze).
Il giudice si pronuncia in camera di consiglio. Se si segue il corso normale del processo,
non serve alcuna comunicazione; se invece la misura cautelare si discute in data
diversa dalludienza pubblica deve essere dato avviso di comunicazione alle parti.
Se vi urgenza, la parte deve avanzare richiesta al TAR per abbreviare il termine di 10
giorni.
Il giudice si pronuncia con ordinanza, immediatamente esecutiva e motivata (obbligo di
motivazione anche prima del 2000, ma spesso ignorato).
Prima del 2000: danno grave ed irreparabile derivante dallesecuzione dellatto
Dal 2000: pregiudizio grave e irreparabile derivante dallesecuzione dellatto impugnato
e dal comportamento inerte dellamministrazione durante il tempo necessario a giungere
ad una decisione sul ricorso.
5. Presupposti per la concessione della tutela cautelare: pregiudizio grave ed
irreparabile e fumus boni juris
Motivazione del fumus boni iuris
Prima si riteneva un vicolo per il giudice, e quindi si tendeva a non motivare il
provvedimento. Oggi, per ragioni di trasparenza, questi cominciano ad essere motivati.
Inoltre non si pu ritenere che vincolino il giudice nella decisione sul merito, perch si
decide in base ad una sommaria cognitio, senza contraddittorio.
72
72
termini di fatto. Ci non significa necessariamente che una particolare indagine debba
essere svolta sempre, la necessit di unindagine , ad esempio, esclusa quando i fatti
non siano controversi.
Si distingue unistruttoria preparatoria, concernente, genericamente, limpostazione
del giudizio, da una probatoria, diretta ad accertare gli elementi di fatto della
controversia.
La regola, nel processo amministrativo, che lattivit istruttoria si svolga senza
soluzioni di continuit, nel corso della trattazione della controversia davanti allorgano
decidente.
Nell'istruttoria l'aspetto pi importante quello della prova visto che si deve ricostruire
un fatto controverso. Il principio anche nel processo amministrativo quello che l'onere
della prova spetta a chi compie l'affermazione, ma poich la posizione delle parti
diversa rispetto ad altri tipi di processo (il ricorrente infatti un privato e l'altra parte
l'amministrazione) per ovviare alla situazione di disparit del ricorrente rispetto
all'autorit pubblica stato coniato il concetto di principio di prova dove si chiede solo
un inizio di dimostrazione della fondatezza della propria pretesa e dove se
l'amministrazione intimata non ottempera alle disposizioni istruttorie, in relazione agli
elementi forniti dal ricorrente, il giudice pu trarre da tale omissione conseguenze
sfavorevoli all'amministrazione e utili a corroborare i dati probatori forniti dal ricorrente.
Nel procedimento amministrativo si rilevano tre aspetti legati alla fase istruttoria:
1. individuazione dei fatti che possono essere allegati solo dalle parti.
E fondamentale perch, alle manchevolezze delle parti non pu supplire un intervento
dufficio del giudice. Essi si identificano con i c.d. fatti principali, vale a dire i fatti
materiali su cui si fonda la pretesa di annullamento dellatto impugnato, che sono i fatti
costitutivo del vizio dedotto in giudizio. E unapplicazione del c.d. principio della
domanda ( o principio dispositivo ) in forza del quale spetta alle parti e soltanto ad esse
allegare i fatti su cui fondare la propria domanda. Dal punto di vista del giudice, in buona
sostanza, esso comporta che il giudizio in ogni sua fase, dallistruttoria alla decisione,
dovr rigidamente attenersi al c.d. petitum, vale a dire a quanto la parte chiede nel
ricorso, basandosi solo sui fatti principali dedotti dalla parte ricorrente. Vale il principio
che regola il rito civilistico in base al quale il giudice deve pronunciare si tutta la
domanda e non oltre i limiti di essa ( art. 101 p.c. ).
2. prova dei fatti. Vale il principio generale dellarticolo 2697 c.c. sullonere della prova
che comporta, fra laltro, che la parte che contesta la legittimit di un provvedimento
debba fornire la prova dei fatti posti a fondamento della sua contestazione e che la
regola di giudizio, nel caso di incertezza su un fatto, contraria alla parte che avrebbe
dovuto fornire la prova di quel fatto. La mancanza della prova determina la
soccombenza.
3. libero apprezzamento del giudice. Le prove raccolte nel giudizio sono rimesse,
quanto alla loro valutazione, al prudente apprezzamento del giudice. Questo principio
comporta lesclusione delle prove legali quali il giuramento e la confessione. Fa
eccezione la disciplina dellatto pubblico, che anche nel processo amministrativo ha
72
lefficacia prevista dallart. 2700 c.c. vale a dire che fa piena prova ( o prova legale ) e
che, quindi, si sottrae al libero apprezzamento del giudice in forza dellefficacia generale
che possiede sul piano del diritto sostanziale, prima che processuale.
1. Istruzione preparatoria e probatoria
Nel processo civile prima vi una fase preparatoria (di trattazione) poi istruttoria (art.
183, 7 comma e art.184 c.p.c.).
Nel processo amministrativo non vi unautonoma fase di istruzione, per il principio
della concentrazione.
Tale impostazione nasce dal pensiero allora radicato che il giudice di legittimit non
fosse giudice del fatto (infatti solo nella giurisdizione di merito si applicavano le norme
del c.p.c.). Allora lattivit di istruzione era ordinata direttamente alla PA
interessata(ossia parte in causa) perch formata da prove prevalentemente
documentate).
2. Istruzione probatoria e poteri di cognizione del fatto
Successivamente loggetto del giudizio non stato pi incentrato sullatto impugnato,
bens sul rapporto giuridico amministrativo. Accanto ad unistruzione di tipo
documentale, veniva a crearsene unaltra ora di tipo processuale (uso della
verificazione, ma non pi ordinata alla PA, bens ad unamministrazione terza).
Prima lindagine era solo sul fatto storico, successivamente questa si focalizz anche su
fatti qualificati da regole proprio di determinate scienze (spesso quindi il giudice si trova
a valutare atti che rientrano nella discrezionalit tecnica).
Quando vi sono per fatti complessi in cui non rintracciabile una sola linea di giudizio,
allora il giudice amministrativo di legittimit utilizza il criterio della ragionevolezza.
3. Le novit in tema di istruzione probatoria
Lo schema del processo amministrativo stato per lungo tempo usato nella
giurisdizione esclusiva, anche quando si trattava di diritti soggettivi.
Ne nato per un problema in materia di pubblico impiego:
La Corte Cost infatti dichiara illegittime le norme sul sistema probatorio dinnanzi al
giudice amministrativo nella parte in cui non prevedono che, nel pubblico impiego, fosse
possibile usare gli stessi mezzi di prova previsti per il processo del lavoro davanti al
giudice ordinario.
Sentenza additiva: inserisce alcuni tra i mezzi di prova previsti dal c.p.c.
4. Istruzione probatoria ed esibizione documentale
La L.205/2000 non solo aggiunge il consulente tecnico dufficio, ma differenzia le prove
in base ai vari tipi di giurisdizione (per quella esclusiva, devono essere previste tutte le
prove del c.p.c. tranne linterrogatorio formale e il giuramento, perch prove legali, che
andrebbero contro il principio del libero convincimento del giudice, cardine della giustizia
amministrativa.
L.1889: listruzione ancora di tipo documentale. Necessario il deposito del ricorso pi
la copia del provvedimento impugnato, pena decadenza. Se non se ne ha disponibilit,
si deve ricorrere allinterpello, tramite lufficiale giudiziario, per poter depositare il verbale
con cui la PA si rifiuta di esibire il documento.
72
1971: solo ora si pone a carico della PA il deposito del documento allatto della
costituzione in giudizio. Se vi inadempimento, il TAR ha il potere di ordinarne
lesibizione.
Con la L.205/2000, lesibizione del documento non pi legata alla costituzione in
giudizio. La PA ha lobbligo di esibizione entro 60 giorni dalla scadenza del termine per il
deposito del ricorso, altrimenti interviene il giudice amministrativo (perch la PA, non
esibendo il documento, ostacola la realizzazione della pienezza del contraddittorio).
72
colpa dell'amministrazione non pu essere quindi ricondotta alla mera legittimit del
provvedimento, l'attenzione del giudice deve incentrarsi sulla valutazione e sa verificare
la gravit della violazione alla luce delle circostanze in cui stata commessa e dei
riferimenti normativi giuridici. Se invece si accetta la tesi che vede una presunzione di
responsabilit dell'amministrazione, in capo al privato viene ricondotto l'onere di
provvedere alla sola legazione del danno patito, mentre l'amministrazione tenuta di
mostrare la propria innocenza. Altra parte della dottrina della giurisprudenza hanno
invece aderito alla tesi della responsabilit extracontrattuale, tramite la quale il privato
risulta agevolato dell'onere probatorio attraverso la possibilit di offrire elementi indiziari
quali la gravit della violazione, l'univocit della normativa di riferimento e l'apporto
partecipativo del privato al procedimento. Spetta poi all'amministrazione allegare
elementi ascrivibili allo schema dell'errore scusabile. In ogni caso si esclude che l'onere
probatorio gravante incappa la parte possa essere assolto senza che il giudice
ripercorra l'interattivit amministrativa all'interno del giudizio prognostico, per verificare
effettivamente quale sia il danno verificatosi. In tal caso si assiste ad una naturale
attenuazione del principio di prova, in quanto si applica il principio generale per il quale
si agisce in giudizio deve fornire la prova dei fatti costitutivi la domanda: dunque il
privato che agisce in giudizio tenuto a fornire la prova dell'esistenza del danno.
8. Partecipazione procedimentale e attenuazione del principio dispositivo
Tuttavia tale ampiezza di poteri attribuiti al giudice si scontra con la disciplina della legge
del 1990, che riconosce ai soggetti privati ampie facolt di partecipazione al
procedimento e allistruttoria, e il diritto di accesso agli atti amministrativi (dato ormai il
principio della generale accessibilit agli atti amministrativi, in sede processuale il
ricorrente deve fornire concrete indicazioni documentali).
2 principi fondamentali:
Per i fatti nella disponibilit del ricorrente vi lonere della prova
Per i fatti nella disponibilit esclusiva della PA vi lonere del principio di prova.
Se la PA resiste al potere istruttore del giudice, questi tramite lart. 116 c.p.c. valuter
tale comportamento come argomento di prova.
Nel caso della giurisdizione esclusiva invece, dal 2000 devono essere applicate le
regole proprie del processo civile, incluso il principio dellonere della prova.
9.Onere della prova e giudizio risarcitorio
Fermi restando i poteri ampi del giudice nellistruzione della causa, in ogni caso la parte
ha lonere di allegare i fatti posti a fondamento del diritto che vuole far valere (soprattutto
se questi sono nella sua disponibilit). Ma poi come si qualifica la responsabilit della
PA? Prima del 1999 la colpa si ravvisava nella stessa adozione ed esecuzione da parte
di questa di un atto illegittimo (presunzione assoluta di colpa, incompatibile per con il
principio della personalit della responsabilit civile). Di conseguenza vennero creati a
livello giurisprudenziale degli indici identificativi: violazione delle regole di imparzialit,
correttezza e buona amministrazione. Si deve verificare quindi se vi sia errore scusabile
da parte della PA.
10. Sulla ripartizione dei poteri istruttori nel processo di legittimit
La possibilit di avere poteri di acquisizione documentale non solo del giudice, ma
posta a carico anche di soggetti diversi dallamministrazione intimata (pur non avendo
72
avuto rilievo diretto ai fini dellemanazione del provvedimento, in ogni caso tali
documenti presso altre PA possono essere utili per conoscere i fatti di causa.
Con legge del 2000 si stabilisce che la decisione sui mezzi istruttori attuata con
ordinanza, con la quale si fissa la data delludienza successiva per la trattazione del
ricorso. Vi quindi una fase di istruzione probatoria distinta? Ma cos si allontana la fase
decisoria (comunque si ritiene che il giudice manterr la linea di tendenza precedente
al 2000, per il principio della concentrazione).
11. I poteri istruttori nella giurisdizione esclusiva e di merito
Prima il giudice aveva gli stessi poteri istruttori limitati, come nella giurisdizione di
legittimit. Nel 1987 ci fu dichiarato illegittimo, limitatamente alle controversie in
materia di pubblico impiego e alle questioni di carattere patrimoniale, per le quali
dovevano essere applicabili gli artt.420 e s.s. c.p.c. sul processo del lavoro. Nel 2000 i
mezzi di prova del c.p.c. (tranne le prove legali) furono estesi anche a tutte le cause in
materia di giurisdizione esclusiva (in modo da tutelare maggiormente i diritti soggettivi).
Nel caso in cui per si tratti di interessi legittimi, si dovranno seguire le regole del
processo amministrativo circa listruzione probatoria.
Sono esclusi linterrogatorio formale e il giuramento, in ogni caso (ossia le prove legali,
tramite le quali si va contro il libero convincimento del giudice). Ma se nelle materia di
giurisdizione esclusiva sono applicati i principi di procedura civile (es. lonere della
prova), perch non si possono ammettere tutti i mezzi di prova? Vi sono forti dubbi di
legittimit costituzionale
Per i diritti soggettivi, assoggettati alle norme del c.p.c., sono inammissibili nuovi mezzi
di prova (tranne il giuramento decisorio, che qui non sarebbe ammesso in ogni caso),
salvo che il Collegio non li ritenga indispensabili o che la parte non li abbia potuti
produrre in primo grado per cause ad essa non imputabili (ma comunque sono sempre
ammissibili nuovi documenti: si ritiene infatti che il divieto di produrre nuove prove
riguardi solo quelle costituende, e non quelle costituite).
12. Le iniziative istruttorie delle parti
L'istruzione di tipo documentale stata in gran parte vostra carico dell'amministrazione,
in caso di inadempimento le parti possono sollecitare il presidente del tribunale qualora
non si attivi d'ufficio. Le parti private devono per produrre documenti di cui sono in
possesso, ed avendo la piena disponibilit dei propri interessi saranno messe a valutare
se e quando assumere tali iniziative. Hanno comunque un termine perentorio finale per
il deposito dei documenti, che di 20 giorni prima di quello fissato per l'udienza di
discussione delle ricorso. Nel processo di legittimit a tali iniziative delle parti si
verranno ad affiancare quelle probatorie del giudice tenuto collaborate nella ricerca
della verit dei fatti controversi. Diversamente il potere di iniziativa del giudice devono
ritenersi limitati quando il rapporto di tipo paritetico e l'istruzione probatoria dominata
dal principio dell'onere della prova. In questo caso il richiamo alle norme del codice di
rito non pu prescindere dal considerare la mancanza del giudice istruttore e la
concentrazione delle decisioni in capo al collegio.
13. La forma dei provvedimenti istruttori
devono essere adottati con ordinanza, come nel processo civile. In passato il Consiglio
di Stato procedeva con decisione interlocutoria, prassi che stata mantenuta anche con
72
l'istituzione dei Tar, anche se chiarendo che tali sentenze interlocutorie. In cui
contengono decisioni istruttorie non sono appellabile. Quella recente riforma del 2000
stato comunque sancito che le decisioni sui mezzi di distruzione hanno la forma
dell'ordinanza, con nell'applicazione del regime previsto dal codice di rito.
14. L'esecuzione dei mezzi di prova
spetta al presidente del tribunale o al collegio disporre l'ammissione di mezzi di prova,
stabilire termini e modi con cui debbono seguire le disposizioni del codice di procedura
civile e tale previsione si applica ora anche alla consulenza tecnica d'ufficio perch,
anche se non costituisce mezzo di prova in senso proprio, e comunque ora inserita nel
T.U. sul Consiglio di Stato.
sono cos applicabili gli artt. da 191 a 201 c.p.c. per quanto riguarda il consulente
tecnico d'ufficio, e per quanto riguarda l'assunzione dei mezzi di prova consentiti nelle
controversie in materia di giurisdizione esclusiva si richiamo alla disciplina contenuta nel
regolamento di procedura tenendo conto della specificit del processo amministrativo.
15. Il ritiro dei documenti
non permesso in pendenza di lite, ma sono una volta che il giudizio sia stato definito
con sentenza passata in giudicato. Se si va in appello, i documento sono trasmessi al
giudice di II grado insieme al fascicolo dufficio. La segretaria del giudice dappello, entro
30 giorni dalla data di iscrizione a ruolo della causa in appello, richiede la trasmissione
dei documenti. Se in appello si richiedono provvedimenti urgenti, la parte pu provocare
unordinanza del Presidente del Collegio per la trasmissione dei documenti (se
necessaria la massima tempestivit, come ad es. per le misure cautelari urgenti). Le
parti possono inoltre chiedere che i documenti esibiti in originale possano essere
sostituiti da copia conferme predisposta in segreteria.
16. L'istruzione probatoria nel giudizio di appello
nella legge Tar 1971 e disposizioni che disciplinano l'appello sono poche, e pongono
molti problemi interpretativi soprattutto riguardo all'istruzione probatoria. Questa
riconosce al giudice di appello gli stessi poteri di cognizione di decisione del giudice di
primo grado, l'impugnazione dunque a effetto divulgativo e porta ad un riesame di tutta
la controversia: le nuove prove sono consentite in appello a condizione che la loro
ammissibilit o rilevanza non sia stata esclusa la sentenza impugnata. Il presidente di
sezione pu disporre della rinnovazione totale o parziale di una prova e pu mettere una
prova nuova quando la stessa non sia stata esclusa dalla sentenza impugnata o quando
accorda il motivo di censura proposto sul punto della decisione impugnata e aveva
escluso dalle prova nel giudizio di primo grado. Il giudice d'appello pu dunque
assumere anche d'ufficio i mezzi istruttori, ma non consentita una reformatio in peius
delle sentenze impugnate, senza delle parti interessate con l'appello principali incidentali
abbiano preso le relative iniziative.
nel caso in cui ci si trovi di fronte ad una materia di giurisdizione esclusiva, si ritiene che
ci si debba riferire al codice di procedura civile che ritiene inammissibili i nuovi mezzi di
prova in appello, ad eccezione del giuramento decisorio, tra l'altro non ha messo nel
nostro processo, salvo che il collegio non li ritenga necessari o che la parte dimostri di
non averli potuti proporre nel giudizio di primo grado per causa di essa non imputabili. Si
ritiene comunque sempre possibile alla produzione di nuovi documenti.
72
72
possono condurre alla scoperta della verit, coi poteri attribuiti al magistrato dal codice
di procedura civile e con le relative sanzioni.
Sono preclusi linterrogatorio formale e il giuramento perch preordinati a una prova
legale, e come si gi visto la prova legale viene esclusa, perch incompatibile con il
principio del libero convincimento del giudice.
Nonostante la maggiore ampiezza prevista per i mezzi istruttori in casi di legittimit di
merito emerge limpidamente la generale limitatezza dei mezzi istruttori previsti per il
giudizio amministrativo, il che suscita non poche perplessit se si relazione alla
delicatezza e alla rilevanza degli interessi legittimi e dei diritti tutelati nel caso di
giurisdizione esclusiva.
Domanda di fissazione delludienza (impulso di parte) e decisione del ricorso
Il ricorrente deve sollecitare un'istanza di fissazione dell'udienza, altrimenti l'udienza non
pu essere fissata e dopo 2 anni il ricorso perento (= estinto per inattivit delle parti).
L'istanza pu essere presentata dalle altre parti. L'impulso delle parti serve anche
quando si tenuta l'udienza ma il processo non si ancora chiuso (serve una nuova
istanza entro 2 anni).
In seguito alla presentazione dellistanza, viene fissata ludienza di discussione del
ricorso, di cui deve essere data comunicazione alle parti con congruo preavviso (almeno
quaranta giorni). Le parti costituite possono depositare documenti fino a venti giorni
liberi prima delludienza (fino a trenta giorni liberi, nel giudizio avanti il Consiglio di Stato)
e memorie fino a dieci giorni prima.
Nelludienza, che pubblica, ciascuna delle parti pu intervenire, attraverso il proprio
avvocato, per illustrare oralmente le proprie ragioni; la trattazione ha luogo anche se
non intervengono le parti o i loro avvocati: non esiste infatti listituto della contumacia.
Una volta conclusa la discussione, il TAR, se non ritiene di dover adottare pronunce
interlocutorie (per esempio, per lintegrazione del contraddittorio) o pronunce istruttorie,
provvede a decidere il ricorso pronunciando la sentenza; i giudici si riuniscono in
camera di Consiglio per deliberare a maggioranza assoluta.
La decisione del Tar, deve contenere i seguenti elementi:
1. indicazione delle parti e dei loro avvocati
2. il tenore della domanda
3. esposizione dei motivi di fatto e di diritto
4. dispositivo (parte precettiva della decisione)
5. ordine affinch sia eseguita dallautorit amministrativa interessata
6. indicazione della data
7. sottoscrizione del giudice
72
Infine larticolo 26, 7 comma legge TAR prevede che, quando si sia verificata
1. lestinzione del giudizio
2. la rinuncia al ricorso
3. la cessazione della materia del contendere
4. la perenzione
5. la sopravvenuta carenza di interesse
6. la decadenza per mancata riassunzione
(tutte queste comportano lestinzione del processo)
il Presidente della sezione competente provvede alla relativa declaratoria con decreto,
senza fissare n pubblica udienza n camera di consiglio. Nei confronti del decreto le
parti possono proporre opposizione al collegio; il collegio decide con ordinanza,
disponendo, se accoglie lopposizione, che il ricorso sia nuovamente iscritto nel ruolo
dei ricorsi pendenti.
18. I documenti
art.634 c.p.c.: Sono prove scritte idonee a norma del numero 1 dell'articolo precedente
le polizze e promesse unilaterali per scrittura privata e i telegrammi, anche se mancanti
dei requisiti prescritti dal codice civile.
Per i crediti relativi a somministrazioni di merci e di danaro, nonch per prestazioni di
servizi, fatte da imprenditori che esercitano un'attivit commerciale, anche a persone
che non esercitano tale attivit, sono altres prove scritte idonee gli estratti autentici
delle scritture contabili di cui agli art. 2214 e seguenti del codice civile, purch bollate e
vidimate nelle forme di legge e regolarmente tenute, nonch gli estratti autentici delle
scritture contabili prescritte dalle leggi tributarie, quando siano tenute con l'osservanza
delle norme stabilite per tali scritture.
72
72
Decisioni di merito:
1. decisione di accoglimento: se ritiene il ricorso fondato, e accogliendolo pu:
annullare latto;
riformarlo, ossia modificare latto nelle parti in cui lo ritiene illegittimo;
rimettere latto allautorit che lo ha emanato: ci si verifica quando il
vizio rilevato causato da un difetto di istruttoria.
2. decisione di rigetto: se ritiene il ricorso infondato. Quindi entra nel merito del
ricorso e delle questioni prospettate.
3. Nel caso di incompetenza dellautorit che ha emanato latto, si parla di
incompetenza che ha un effetto assorbente, con accoglimento senza entrare nel
merito.
Si possono avere sentenze di rito o di merito: le prime sono decisioni che incidono sulle
questioni pregiudiziali, presupposti dellazione e sule condizioni dellazione. Quelle di
merito accerteranno se sussistano o meno i vizi dedotti in giudizio.
Le sentenze di rito sono quelle che si arrestano a una pregiudiziale; le sentenze di
merito decidono il merito della domanda. Solo sulle sentenze di merito si forma il
giudicato, una volta che siano decorsi i termini per l'impugnazione. Il tribunale tenuto a
esaminare ciascun motivo del ricorso: sufficiente che uno sia fondato perch il ricorso
venga accolto (cd assorbimento degli altri motivi). L'assorbimento limita la portata
dell'accertamento, in quanto assorbire non esaminare.
Nella giurisdizione esclusiva l'atto impugnato pu anche mancare: la parte chiede che
sia accertato il diritto o condannata l'amministrazione. Il tribunale non giudicher la
fondatezza dei motivi di ricorso, ma la fondatezza della pretesa del ricorrente, e in base
a ci accoglier o respinger la domanda.
La sentenza
Il giudice in appello pu accogliere l'istanza del ricorrente oppure rigettarla. Rigettare
l'istanza significa confermare la sentenza di primo grado. l'accoglimento del ricorso pu
accompagnarsi o meno al rinvio al giudice di primo grado cio al TAR. L'annullamento
con rinvio un'eccezione ed disciplinata dall'art 35 della legge TAR. Le ipotesi sono
due:
72
72
72
Una volta arrivati ad una decisione, il Presidente provvede alla stesura e alla
sottoscrizione. Il relatore invece stende la motivazione (o un altro giudice, se il relatore
appoggiava la decisione minoritaria). La decisione in ogni caso modificabile fino alla
sua pubblicazione, perch solo con questa acquista esistenza giuridica. La
pubblicazione si ha con il deposito in segreteria (il segretario da atto del deposito in
calce alla sentenza e vi appone la data e la firma). Entro 5 giorni data comunicazione
alle parti con un biglietto di segreteria da parte del segretario. Questo da consegnare
o personalmente, o tramite raccomandata o ufficiale giudiziario.
4. Profili sostanziali: la formulazione del giudizio
il Collegio decide prima le questioni pregiudiziali proposte dalle parti o dufficio, poi il
merito della causa. Tuttavia in questo caso non si chiarisce in che ordine: nella
trattazione delle questioni attinenti al merito, c un ordine?
5. Graduazione, accorpamento ed assorbimento dei motivi di ricorso
Il giudice deve pronunciarsi su tutte le domande proposte dal ricorrente, ma poi da
valutare il problema della prassi dellassorbimento dei motivi: il giudice accoglie il
ricorso per un dato motivo e omette di esaminare gli altri profili di legittimit
rappresentati dal ricorrente (tale soluzione non sempre giustificata). Non sussiste
alcun problema invece per laccorpamento dei motivi di ricorso: il giudice esamina i
motivi del ricorso, per poterli (qualora sia possibile) esaminarli congiuntamente.
6. Valutazione delle prove e libero convincimento:
il giudice per poter giudicare deve conoscere i fatti, per questo si procede alla
valutazione del materiale probatorio. Anche nel processo amministrativo, allart.116
primo comma c.p.c. sancito il principio della libera valutazione delle prove (o libero
convincimento del giudice). Il giudice deve valutare le prove secondo il suo prudente
apprezzamento, salvo che la legge disponga diversamente. Non si tratta di arbitrio, ma
di prudente apprezzamento (quello del buon padre di famiglia).
72
CAPITOLO 3
LE IMPUGNAZIONI
Sezione prima: Lappello
1. Il doppio grado di giurisdizione nel processo amministrativo
Dal 1971, con listituzione dei Tar, stato previsto un doppio grado di giurisdizione: il
primo grado di competenza del TAR, il secondo del Consiglio di Stato.
Nella Costituzione, i TAR sono riconosciuti come organi di primo grado: stato dunque
istituzionalizzato il doppio grado di giurisdizione. Tale tesi accolta dallautore, tuttavia
altri sono contro tale tesi, obiettando che mente si stabilisce per il primo grado, nulla si
dice per lappello (ma tale tesi non ritenuta in ogni caso condivisibile, perch il fatto
che il Consiglio di Stato sia organo di appello si rileva anche da altre norme
costituzionali).
2. Lappello al Consiglio di Stato
L'appello in linea generale un mezzo di impugnazione con il quale si demanda a un
giudice superiore, in cui tale giudice il Consiglio di Stato (tranne nella Regione
Siciliana ove previsto il Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione Siciliana),
di pronunciarsi su una controversia che sia stata decisa in una sentenza L'appello
consiste in un riesame completo della controversia, per cui quanto statuito dal
precedente giudice non ha rilevanza alcuna, tranne nel caso in cui la precedente
sentenza sia nulla, poich in tal caso il giudice deve rinviare la sentenza al giudice di
primo grado. L'appello pu essere esperito per tutte le sentenze emanate dal TAR che
decidano la controversia e non invece per le sentenze che, anche se denominate tali,
abbiano solo una funzione strumentale all'interno di un processo.
Lappello un mezzo di impugnazione di tipo rinnovatorio, consente cio un nuovo
giudizio sulla stessa questione)
rinnovatorio perch:
qualificato dallo stesso legislatore come appello
Il Consiglio di Stato in sede di appello ha gli stessi poteri giurisdizionali di cognizione e
decisione del giudice di primo grado
Tranne eccezioni, in ogni altro caso il Consiglio di Stato decide sulla controversia.
72
Tuttavia, qualora il Consiglio di Stato veda a censurare vizi propri della sentenza di
primo grado, questo rimedio ha carattere impugnatorio.
Si tratta dunque di un giudizio sia rescindente che rescissorio: annullata la sentenza di
primo grado, il Consiglio di Stato decide nel merito la controversia gi decisa dal TAR
senza alcun rinvio a questo.
Termini
L'appello deve essere proposto entro 60 giorni dalla notificazione della sentenza
impugnata (termine breve). Nel caso in cui non vi sia stata notificazione, il termine di
un anno decorrente dalla data della pubblicazione della sentenza (termine lungo).
Entrambi i termini sono sottoposti alla sospensione feriale dal 1 agosto al 15 settembre.
Entro il termine indicato deve essere notificato l'appello alle controparti. La notifica deve
essere effettuata nei confronti o della P.A. o di un controinteressato oppure entrambi.
Lappello deve essere notificato alle altre parti del giudizio di primo grado, siano esse
costituite o non, se latto non notificato a tutte le parti, ma almeno ad una, lappello non
inammissibile ma il Consiglio di Stato ordina di procedere allintegrazione del
contraddittorio.
Nei trenta giorni successici alla notifica il ricorso deve essere depositato presso il
Consiglio di Stato; col deposito di determina anche la costituzione in giudizio
dellappellante e la pendenza del giudizio.
Legittimati a proporre appello sono ovviamente i soccombenti nel giudizio di primo grado
e i controinteressati sostanziali che non abbiano ricevuto notifica di ricorso in primo
grado, sia nel caso in cui questi avrebbero dovuto riceverla, sia nel caso in cui la legge
non preveda tale obbligo, ma il soggetto abbia comunque una posizione qualificata. La
sentenza, dopo essere stata adottata, viene sottoscritta dai giudici che ne facevano
parte e viene poi depositata.
Come detto, l'appello amministrativo ha carattere devolutivo, il che implica l'esame da
parte del giudice degli stessi motivi dedotti in primo grado. In appello non si possono
proporre nuovi motivi, e ci per due motivi:
da un lato verrebbe ad essere violato il principio del doppio grado, per cui ad ogni
doglianza deve essere data la possibilit ad entrambe le parti di demandare una
seconda analisi ad un giudice superiore in caso di primo esito insoddisfacente;
dallaltro che si vanificherebbe anche da un certo punto di vista il termine di
decadenza per il ricorso in primo grado, che essendo oramai scaduto non dovrebbe
permettere la possibilit di presentare ricorso deducendo tali motivazioni.
Diversa invece la situazione quando si parla di motivi aggiunti che, nel giudizio di
secondo grado, non costituiscono un rimedio a carenze e manchevolezze della difesa,
ma si configurano come uno strumento integrativo del ricorso.
3. Appello ed effetto devolutivo
anche devolutivo, in quanto il Consiglio di Stato conosce necessariamente della
stessa questione decisa in primo grado. Leffetto devolutivo si produce nei limiti del
thema decidendum proposto dal ricorrente.
72
Divieto di ius novorum dunque, con lunica eccezione data dai fatti conosciuti nel corso
del giudizio di secondo grado.
Artt. 345-346 c.p.c.: le domande e le eccezioni non accolte nella sentenza di primo
grado e non riproposte in appello, si danno per rinunciate.
Per le questioni relative al ricorso introduttivo, se non decise in primo grado possono
essere esaminate in appello anche dufficio; se decise invece devono essere appellate
pena il formarsi del giudicato sul punto.
Lappello inoltre non sospensivo: le sentenza dei TAR sono esecutive, la proposizione
dellappello davanti al Consiglio di Stato non ne sospende lesecuzione, a meno che su
istanza di parte, il Consiglio di Stato disponga (con sentenza emessa in Camera di
Consiglio) la sospensione dellesecuzione della sentenza se da questa possa derivare
danno grave ed irreparabile.
4. Le decisioni di primo grado appellabili
Sono appellabili tutte le sentenze e le ordinanze che hanno carattere decisorio (in
passato era esclusa lappellabilit delle sentenze istruttorie, di mero contenuto
ordinatorio, anche se erano denominate sentenza. Il problema stato oggi risolto in
quanto si chiarito che rivestono la qualifica di ordinanze). Grazie a tale principio
stata ammessa lappellabilit delle ordinanze cautelari.
Per quanto riguarda le sentenze parziali? In questo caso il giudice decide solo le
questioni mature, mentre per le restanti continua il processo. Possono essere
impugnate anche insieme alla sentenza di merito, o devono essere appellate
immediatamente pena decadenza? In procedura civile si pu o appellare subito, o con
la sentenza definitiva attraverso la riserva dappello (art.340 c.p.c.). in amministrativo
invece parte della giurisprudenza propende per unapplicazione analogica dellart.340
c.p.c., altri per si oppongono a tale tesi dichiarando la necessit di appello immediato
pena giudicato.
5. Le parti
sono quelle del giudizio di primo grado (pu cambiare la loro posizione nel giudizio
dappello, es. per quello incidentale), costituite, e chi non ha potuto partecipare al primo
grado perch non stato messo nella condizione di poterlo fare (es. contro interessato
pretermesso, al quale cio non stato notificato) + i contro interessati occulti (la loro
posizione non si evinceva dal provvedimento impugnato) o successivi (la loro posizione
viene in essere solo dopo la sentenza di primo grado).
La legittimazione ad appellare valutata non solo in base allinteresse sostanziale (e
non formale!) di chi appella, ma anche in base alla circostanza che chi appella non
sempre la parte soccombente nel giudizio di primo grado. ammesso lintervento ad
adiuvandum e ad opponendum anche da parte di chi non stato interventore in primo
grado.
6. La proposizione del ricorso e lo svolgimento del giudizio
Lappello si propone con ricorso indirizzato al Consiglio di Stato contenente:
-Generalit dellappellante
-Sentenza impugnata
-Esposizione dei fatti e dei motivi sui quali si fonda lappello
-Conclusioni
72
-Sottoscrizione dellappellante e del difensore (che deve essere adibito alle giurisdizioni
superiori).
Entro 20 giorni dalla notificazione o un anno dalla pubblicazione della sentenza che si
vuole impugnare.
La notifica diversa dal primo grado, perch in appello sufficiente notificare ad
almeno una delle parti necessarie. Il ricorso depositato in segreteria entro 30 giorni
dallultima notificazione. Entro 30 giorni gli appellanti possono costituirsi in giudizio (ma il
termine non perentorio: in ogni caso possono farlo fino a 10 giorni prima delludienza o
anche appena prima di questa, ma poi ci si deve limitare alla difesa orale).
La sent.205/2000 ha introdotto nuovi termini con lart.23 bis: ora il termine di 30 giorni
dalla notificazione o 120 dalla pubblicazione. Si prevede anche lappello con riserva dei
motivi.
In ogni caso lo svolgimento del processo segue le regole proprie del giudizio davanti ai
TAR.
7. Lappello incidentale
listituto nasce al fine di poter trattare in un unico giudizio di appello le censure che le
parti soccombenti possono proporre in appello. Originariamente era usato solo in caso
di parziale accoglimento del ricorso di primo grado. Lappello incidentale strettamente
dipendente da quello principale. da depositare entro i 30 giorni successivi al termine
fissato per il deposito di quello principale, con atto notificato alle controparti, da
depositare nei 20 giorni successivi. Il ricorso incidentale deve essere proposto anche
quando pi parti sono legittimate a proporre appello per motivi diversi. Il pi diligente,
che arriva prima, fa appello principale, tutti gli altri quello incidentale (a meno che
quello principale non venga notificato. In questo caso i ricorsi saranno riuniti in sede di
integrazione del contraddittorio).
8. Le sentenze del giudice di appello
a) Di rigetto: lappello giudicato infondato
b) Di accoglimento: il Consiglio di Stato annulla la decisione del TAR.
In questo caso la sentenza pu essere con rinvio se:
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso per difetto di procedura o di forma della
decisione di primo grado
Se il Consiglio di Stato accoglie il ricorso contro una sentenza del TAR che
erroneamente ha dichiarato la propria incompetenza
Se il TAR abbia erroneamente declinato la propria giurisdizione
Le parti prima dovevano riassumere la causa, ora per esigenze di celerit processuale
voluta dalla riforma 205/2000 ludienza al TAR fissata dufficio entro 30 giorni dalla
comunicazione della sentenza che ha disposto il rinvio.
Sezione seconda: I rimedi straordinari contro le decisioni dei giudici
amministrativi
1. La revocazione: nozione
72
impugnazione a critica vincolata, sono infatti previsti tassativamente i casi per i quali
possibile ricorrere a tale istituto.
2. I casi di revocazione
Nel processo civile, si distingue tra revocazione ordinaria e straordinaria. Se si ancora
nel termine per impugnare, i motivi di revocazione si convertono in motivi di appello.
Straordinaria:
-Dolo di una parte a danno di unaltra (impedisce la difesa dellaltra parte mediante
artifici o raggiri)
-Prove false: la prova stata riconosciuta o dichiarata falsa (in sede penale) dopo che la
sentenza passata in giudicato)
-Ritrovamento dopo la sentenza di uno o pi documenti decisivi che la parte non aveva
potuto produrre per forza maggiore o fatto dellavversario
-Dolo del giudice comprovato da sentenza passata in giudicato
Ordinaria:
-Erronea supposizione di fatto (errore di fatto): la decisione della causa si fonda su un
fatto che si ritiene inesistente e non lo , o viceversa (si ha falsa rappresentazione della
realt). errore di percezione, non di interpretazione (altrimenti si avrebbe ricorso per
Cassazione).
-Contrariet a un precedente giudicato: la revocazione pu essere fatta se la sentenza
impugnata non abbia pronunciato su una precedente eccezione di giudicato. Si tratta di
giudicato esterno: tra le stesse parti, sullo stesso oggetto, ma in cause diverse.
Larticolo 28 della legge TAR ammette nei confronti delle sentenze dei TAR il rimedio
della revocazione ; lart. 36 della stessa legge ammette la revocazione anche nei
confronti del Consiglio di Stato. In entrambi i casi non dettata una disciplina specifica
dellistituto, con riferimento a pronunce di giudici amministrativi, ma fatto rinvio al
codice di procedura civile.
In particolare si fa riferimento allarticolo 395 c.p.c. che riguarda i casi di:
sentenza che sia effetto di dolo di una parte in danno dellaltra.
sentenza pronunciata in base a prove riconosciute o dichiarate false dopo la
sentenza o che la parte soccombente ignorava essere state riconosciute o dichiarate
false prima della sentenza.
- il caso di ritrovamento dopo la sentenza di uno o pi documenti decisivi che la parte
non aveva potuto produrre in giudizio per causa di forza maggiore o per fatto
dellavversario. In tal caso il ritardo nella scoperta del documento non deve essere
imputabile a colpa o dolo della parte.
- La sentenza che sia affetta da errore di fatto risultante dagli atti o documenti della
causa. Lerrore di fatto deve essere, in tal caso, determinante per la sentenza, e non
deve concernere le valutazioni dei fatti compiute dal giudice, ma deve consistere in
una erronea o omessa percezione del contenuto materiale degli atti o dei documenti
prodotti nel giudizio.
- La sentenza sia contraddittoria con altra precedente passata in giudicato, purch
non abbia pronunciato sulla relativa eccezione. Questa ipotesi presuppone lidentit
degli elementi di identificazione dellazione nei due diversi giudizi.
- La sentenza affetta da dolo del giudice, accertato con sentenza passata in giudicato.
Il giudizio per revocazione si propone avanti al medesimo giudice che ha emesso la
sentenza: il giudice adito procede allaccertamento delle condizioni per la revocazione
-
72
(c.d. iudicium rescindens) e, nel caso di accertamento positivo, al riesame del merito
della controversia gi precedentemente decisa ( c.d. iudicium rescissorium ).
3. Le decisioni revocabili
Contro le sentenze dei TAR, in base al rinvio agli artt.395-396 c.p.c., dovrebbe essere
possibile proporre revocazione per tutti i casi dellart.395, anche se ancora in tempo per
lappello.
Per la dottrina, si applica il principio della prevalenza dei mezzi di impugnazione generali
su quelli speciali (da preferire sempre lappello). La giurisprudenza invece ancora
oscillante tra linterpretazione fornita dalla dottrina, e la libera scelta offerta allappellante
tra i 2 rimedi:
Se sono addotti gli stessi motivi, la proposizione di una delle 2 impugnazioni rende
inammissibile (o improcedibile) laltra
Se i motivi addotti sono differenti, per non arrivare a giudicati contrastanti ed unire quindi
le impugnazioni, la giurisprudenza oscillante tra la proposizione del rimedio generale
dellappello (i motivi revocatori saranno poi convertiti in motivi aggiunti), o la
proposizione della revocazione con sospensione dellappello ( vedi c.p.c. dove regola
rapporti tra revocazione e ricorso in cassazione).
Contro le sentenze del Consiglio di Stato, la disciplina pi recente sembrerebbe rinviare
solo allart.396 c.p.c., rendendo utilizzabile solo la revocazione straordinaria. Ma la
giurisprudenza concorde nel ritenere in vigore ancora la precedente disciplina, con
riferimento al rinvio allart.395 c.p.c. ( esperibile cio anche la revocazione ordinaria).
Tale interpretazione inoltre conforme alla Costituzione, altrimenti vi sarebbe una
compressione dei mezzi di tutela).
4. I termini per la proposizione del ricorso
Per quanto riguarda i termini, stabilisce lart.400 c.p.c. che davanti al giudice adito si
osservano le norme per il procedimento dinanzi a lui: necessario rispettare anche i
termini del processo amministrativo: 60 giorni dalla notifica della sentenza (o scoperta
dei vizi per la revocazione straordinaria) o un anno dalla sua pubblicazione.
5. Il giudizio di revocazione
Sono legittimate le parti formali del primo grado (ma per alcuni anche le sostanziali).
La revocazione si compone di una fase rescissoria e di una rescindente, ed ha effetto
devolutivo (come lappello). Art.398 c.p.c. e rapporto con il ricorso in Cassazione.
Contro la revocazione sono esperibili tutti i mezzi di impugnazione, tranne la
revocazione stessa.
6. Lopposizione di terzo: nozione
Listituto in questione non contemplato nelle leggi sul processo amministrativo e la
giurisprudenza del Consiglio di Stato aveva sempre desunto da questo silenzio che nel
processo amministrativo non fosse ammesso. La Corte Costituzionale con sentenza 17
maggio 1995, n.177 ha, per, dichiarato lillegittimit dellart. 36 legge TAR nella parte
in cui non prevede lopposizione di terzo ordinaria fra i mezzi di impugnazione delle
sentenze del Consiglio di Stato e () delle sentenze del TAR divenute giudicato; si
considera dunque applicabile la normativa prevista allarticolo 404, 1 comma c.p.c.
72
72
72
6. Le questioni di giurisdizione
Le questioni di giurisdizione pongono il problema dei limiti esterni della giurisdizione,
possiede rispetto da parte degli organi giurisdizionali dei confini tracciati dalla legge
all'esercizio della loro attivit. escluso ogni sindacato su questioni relative all'erronea o
falsa applicazione di norme giuridiche, vizi nell'iter procedurale o nel processo logico
della decisione o l'omissione di pronuncia. Ai principi del giusto processo andrebbe
riconosciuta portata profondamente innovativa in ordine al concetto stesso di
giurisdizione, in base alla quale possibile nucleare quattro diverse aree di conflitti le
questioni relative alla corretta attuazione del criterio di riparto, l'eccesso di potere
giurisdizionale, la verifica se la situazione vantata dal privato sia astrattamente protette
tutelato dall'ordinamento, l'errata composizione del collegio giudicante.
CAPITOLO 4
LA SOSPENSIONE, LINTERRUZIONE E LESTINZIONE DEL PROCESSO
Sezione prima: Sospensione ed interruzione
1. La sospensione:
un arresto temporaneo dello svolgimento del processo, con astensione da qualsiasi
attivit processuale (ma il giudice pu comunque autorizzare quelli urgenti e non
ripetibili).
SI ha sospensione nei seguenti casi:
- regolamento preventivo di giurisdizione
72
- regolamento di competenza
- questioni pregiudiziali
- questioni di legittimit costituzionale di leggi
- questioni di interpretazione di leggi comunitarie
- causa pregiudiziale (su capacit e stato delle persone, o per querela di falso)
Cessata la causa di sospensione, le parti devono riassumere la causa entro 6 mesi con
semplice presentazione della domanda di fissazione dell'udienza.
2. Linterruzione:
si tratta di un arresto temporaneo del processo, determinato dalla necessit di
assicurare leffettivit del contraddittorio, a seguito di eventi che hanno menomato
lattiva partecipazione delle parti, dei loro rappresentanti legali o dei loro procuratori.
Tali eventi possono riguardare:
-Morte della parte o perdita della capacit di stare in giudizio per interdizione,
inabilitazione, fallimento.
-Morte o perdita della capacit del rappresentante, cessazione della rappresentanza
-Morte, radiazione dallalbo o sospensione del procuratore
Non hanno rilievo invece:
-La revoca e la rinuncia alla procura
-La cancellazione volontaria dallalbo del procuratore
Se tali eventi si verificano prima della costituzione delle parti, linterruzione del giudizio si
ha ipso iure, indipendentemente dal provvedimento del giudice, che ha natura solo
dichiarativa. Se levento interruttivo invece si verifica dopo la costituzione, questo opera
solo se il procuratore della parte che abbia perso la capacit lo abbia dichiarato in
udienza o notificato alle altre parti.
Il processo, una volta ripreso, non inizia ex novo. Le parti lo devono riassumere entro 6
mesi, pena estinzione.
Sezione seconda: Estinzione del processo
1. Le cause di estinzione: premessa
Il processo amministrativo si conclude di solito con la sentenza che definisce la
controversia nel merito, o per ragioni attinenti al rito; tuttavia pu accadere che il
processo si estingua per altre circostanze che non permettono la sua prosecuzione, sia
perch viene meno l'impulso processuale di parte, o la volont, o circostanze di fatto o
nuovi atti che rendono non utile la prosecuzione del giudizio. In tutte queste circostanze
l'ordinamento prevede l'estinzione del rapporto processuale, perch non pi necessario,
ma richiesta senza una pronuncia del giudice amministrativo che dichiari.
2. La rinuncia al ricorso
In qualunque stadio di grado del giudizio si pu rinunciare al ricorso con dichiarazione
sottoscritta dalla parte, o dall'avvocato, munito di mandato speciale. La rinuncia pu
avvenire anche un moralmente all'udienza, con dichiarazione resa a verbale. La rinuncia
e quindi atto di parte, e non pu essere sottoposto a condizione, termino modo; e anche
atto unilaterale recettizio, e richiede che venga notificato alle altre parti (formalit non
72
72
dell'interesse al ricorso. In dottrina tuttavia si dubita della sua utilit in quanto troppo
simile all'ipotesi della cessazione della materia del contendere.
CAPITOLO 5
I RITI COMPATTI
Sezione prima: Il rito immediato
1. La decisione semplificata
Art.26 della legge del 1971, come novellato da L.205/2000, disciplina le "decisioni in
forma semplificata", ossia le sentenza succintamente motivate.
2. La motivazione della sentenza
Qualora si ravvisi manifesta fondatezza o manifesta irricevibilit, inammisibilit,
improcedibilit o infondatezza del ricorso, il TAR o il Consiglio di Stato decidono con
sentenza succintamente motivata (si fa riferimento al punto di fatto o di diritto ritenuto
risolutivo, o ad un precedente). Il giudice provvede anche alle spese di giudizio, come
da c.p.c.
Tale decisione pu essere assunta (sempre in contraddittorio):
- nella Camera di Consiglio fissata per l'esame dell'istanza cautelare
- nella Camera di Consiglio fissata d'ufficio dopo l'istruttoria (anche se in questo caso si
ha comunque udienza pubblica, perch si tratta di udienza di trattazione).
Si semplifica la motivazione, elemento formale della sentenza, ma anche il rito quando
vi la concentrazione della fase cautelare con quella di merito.
3. I presupposti
I presupposti sono:
- la completezza del contraddittorio
- la completezza istruttoria
Se il primo viene omesso, la decisione appellabile: il Consiglio di Stato pu rinviarla al
primo giudice per difetto di procedura.
Se ad essere incompleta invece l'istruttoria, non vi vizio di procedura, dunque il
Consiglio di Stato pu direttamente provvedere agli accertamenti non effettuati.
Se il TAR dichiara erroneamente manifestamente irricevibile, inammissibile o
improcedibile il ricorso, il Consiglio di Stato trattiene la causa per decidere il merito.
Se invece il TAR dichiara erroneamente manifestamente fondato o infondato il ricorso, la
controversia devoluta ad giudice di secondo grado, nei limiti del tantum devolutum
quantum appellatum.
72
Tale rito adottabile in qualunque occasione in cui il Collegio tratti la causa nel rito o nel
merito (non solo se si tratti di istanza cautelare dunque, perch le previsioni normative
hanno carattere esemplificativo e non tassativo) e per ogni lite di facile soluzione.
Sezione seconda: Il rito abbreviato
1. La riduzione dei termini processuali
Prevede la riduzione dei termini processuali della met tranne quelli per il ricorso (anche
incidentale). La stessa riduzione prevista inoltre per il regolamento di competenza.
2. Sulla proposizione del ricorso
Con l'espressione "proposizione del ricorso" si ha riguardo solo al termine per la
notificazione, non anche per il deposito.
Tuttavia la dottrina e la giurisprudenza preferiscono un'interpretazione estensiva, anche
perch ci si riferisce a "termini per la proposizione del ricorso". Con il plurale si vogliono
indicare sia la notificazione che il deposito (tralaltro senza deposito la notificazione si
avrebbe per non fatta....)
I termini sono cos ridotti:
- da 40 a 20 giorni: tra il decreto di fissazione dell'udienza e l'udienza stessa
- da 2 a 1 anno: il termine per la perenzione
Tuttavia l'appello fa eccezione: rimane di 30 giorni dalla notificazione della sentenza, o
120 giorni dalla pubblicazione.
Sezione terza: Il rito accelerato
1. Ragioni di una disciplina acceleratoria
Esistono settori particolari nell'ordinamento che giustificano una loro particolare
disciplina, senza per altro violare il principio di uguaglianza.
L'art.23 bis non rappresenta una novit assoluta, infatti gi nel 1994 tale rito era previsto
per i ricorsi contro le procedure di affidamento di lavori pubblici, per le quali sia stata
pronunciata ordinanza di sospensione, da discutersi entro 90 giorni da tale ordinanza.
Nel 1997 si sono individuati invece gli istituti idonei per i riti accelerati:
- concentrazione della fase cautelare con quella di merito
- motivazione della sentenza in forma abbreviata
E' stata codificata una prassi da sempre affidata alla discrezionalit dei Collegi,
attraverso l'istituto del "rinvio della trattazione dell'istanza cautelare congiuntamente alla
discussione del merito".
2. I settori interessati dal rito accelerato
Le disposizioni di cui all'art.23 bis si applicano ai processi impugnatori, perch
l'elencazione menziona "provvedimenti" assunti nei vari settori individuati dalla norma,
non vi un'individuazione per materia.
3. Ambito oggettivo di applicazione del rito accelerato
Si applica a:
- i giudizi aventi ad oggetto provvedimenti relativi a procedure di affidamento di incarichi
di progettazione
72
- tutti gli atti idonei a radicare un interesse all'impugnazione nelle controversie inerenti
procedimenti di aggiudicazione di appalti di lavori, servizi e forniture, nonch ai bandi di
gara e ai provvedimenti di esclusione
- provvedimenti relativi alle procedure di occupazione ed espropriazione delle aree
destinate alla realizzazione di opere pubbliche o di pubblica utilit
- i provvedimenti adottati dalle autorit amministrative indipendenti
- i provvedimenti relativi alle procedure di privatizzazione e dismissione di imprese o
beni pubblici, nonch quelli relativi alla costituzione, modificazione o soppressione di
soggetti gestori di servizi pubblici e locali
- provvedimenti di nomine pubbliche
72
72
72
72
72
PARTE 6:
GIUDICATO ED OTTEMPERANZA
CAPITOLO 2
ESECUZIONE ED OTTEMPERANZA
1. Nascita, funzione e presupposti del giudicato
Il processo amministrativo configurato come strumento di effettiva tutela: necessario
che produca il risultato sostanziale, che per la parte vittoriosa si traduce nel
conseguimento del bene della vita contestato.
perci necessario che la parte soccombente si uniformi al dictum del giudice.
Prima tale esigenza non era adeguatamente tutelata, perch il giudice amministrativo,
dopo aver annullato il provvedimento amministrativo, rimetteva gli atti allautorit
competente che stabiliva il modo di conformarsi alla decisione. Quindi la PA non
garantiva lesecuzione delle sentenze del Consiglio di Stato. Si riconosciuta quindi la
necessit di dare garanzia di adempimento dellobbligo di conformazione della PA,
attraverso il giudizio di ottemperanza.
Questo, previsto nel 1971(legge istitutiva dei TAR) sia per le sentenze del giudice
ordinario che per quelle del giudice amministrativo, stato esteso nel 2000 anche alle
sentenze di primo grado ancora impugnabili e per le ordinanze cautelari.
Si garantisce cos leffettivit della tutela giurisdizionale, perch si rendono concrete le
statuizioni presenti nella sentenza.
Presupposti:
Esistenza di una sentenza passata in giudicato, del giudice amministrativo o del giudice
ordinario
La previa proposizione di una diffida a provvedere inoltrata alla PA
Non invece un presupposto linadempimento, in quanto questo loggetto stesso del
giudizio.
Come nel processo ordinario, si distingue il giudicato formale da quello sostanziale (2
aspetti della sentenza):
72
72
72
Secondo l'orientamento espresso dal Consiglio di Stato sez. IV, 6-10-2003, n. 5820, il
vizio di elusione del giudicato ricorre sia nel caso in cui l'Amministrazione eserciti
nuovamente la medesima potest pubblica, gi illegittimamente esercitata, in contra- sto
con il puntuale contenuto precettivo del giudicato amministrativo, sia quando la stessa
cerchi di realizzare il medesimo risultato con un'azione connotata da un manifesto
sviamento di potere, mediante l'esercizio di una potest pubblica formalmente diversa in
palese carenza dei presupposti che lo giustificano. Quando lamministrazione, a fronte
della sentenza a se sfavorevole, sia rimasta inerte, ovvero abbia esplicitamente
dichiarato di non voler ottemperare al giudicato, lazione esperibile sar senza
dubbio quella volta ad introdurre il giudizio di ottemperanza.
Del pari, quando lottemperanza al giudicato risulti solo parziale, sar sempre esperibile
il ricorso in ottemperanza per lesecuzione delle statuizioni rimaste inosservate.
La particolare circostanza che, nei due casi di violazione ed elusione del giudicato, latto
sia nullo ope legis, produce rilevanti riflessi tanto sul regime dellazione quanto
sullambito della cognizione del giudice.
Sotto il primo profilo, lazione sembra qui assumere il carattere dellimprescittibilit;
Sotto il secondo profilo, nei casi di violazione o elusione del giudicato anche il contenuto
della sentenza di ottemperanza destinato ad arricchirsi nella sua parte di cognizione:
la pronuncia avr anzitutto un contenuto di accertamento della ricorrenza delle cause di
nullit;
essa poi, prendendo le mosse dalla sentenza originaria (violata o elusa) disporr quanto
necessario per fissare i parametri dellazione amministrativa al fine di perseguire la
effettiva attuazione del giudicato (attivit esecutiva e di ottemperanza).
Ci si chiede se, qualora la PA violi o eluda il giudicato, il legislatore abbia inteso imporre
al privato l'onere di agire non sulla base del ricorso in ottemperanza, bens con il rito
ordinario di cognizione. Tale approccio per non soddisfa: manca infatti la tutela per il
cittadino, in pi la giurisdizione esclusiva attiene alla natura delle situazioni soggettive
azionabili, ed cosa differente dalla forma e dalla procedura (che possono in ogni caso
seguire il giudizio d'ottemperanza). Inoltre sia l'impescrittivit dell'azione, sia la
cognizione del giudice sono proprie dell'ottemperanza.
Il ricorrente non potr pretendere una piena esecuzione della sentenza, i cui contenuti
precettivi siano contraddetti da sopravvenienze di fatto e di diritto, intervenute fino alla
notifica della sentenza da eseguire. Il ricorrente comunque potr ottenere un
risarcimento per illegittimo comportamento della PA.
Il giudizio di ottemperanza
Il giudizio di ottemperanza alle sentenze definitive del giudice amministrativo costituisce
la risposta operativa allesigenza primaria che la parte soccombente si adegui alla
decisione resa dal giudice.
72
Il giudizio di ottemperanza stato trattato da diverse leggi, come la legge TAR (1971)
che prevedeva tale giudizio sia nei riguardi delle sentenze del giudice ordinario quanto
per quelle del giudice amministrativo, fino ad arrivare allultima tappa dellevoluzione
normativa che si rinviene nella legge 205/2000 con la quale si esteso tale giudizio
anche alle sentenze di primo grado, soggette ad impugnazione, oltre che alle ordinanze
cautelari.
Il giudizio di ottemperanza si caratterizza quale strumento idoneo a rendere concrete le
statuizioni contenute nella sentenza in cui esso trova il suo titolo e, in definitiva, a
garantire leffettivit della tutela giurisdizionale.
I presupposti processuali del giudizio di ottemperanza sono due:
A) la esistenza di una sentenza passata in giudicato del giudice, ordinario o
amministrativo;
B) la previa proposizione di una diffida a provvedere inoltrata allamministrazione.
Non costituisce presupposto processuale linadempimento dellamministrazione del
giudicato: tale elemento , viceversa e pi propriamente, parte delloggetto del giudizio,
poich su di esso si appunta unattivit di accertamento demandata dal giudice.
4. Le sentenze insuscettibili di ottemperanza
Si tratta di sentenze autoesecutive (la capacit esecutiva, cio, si esaurisce nell'effetto
demolitorio):
- Pronunce che annullano i provvedimenti negativi di controllo
- Sentenze che annullano taluni atti sanzionatori
- Decisioni di carattere meramente processuale
- Decreto del Presidente della Repubblica che decida su ricorso straordinario
Si definiscono sentenze autosatisfattive (o autoesecutive) quelle la cui capacit
esecutive si esaurisce nelleffetto demolitorio. Esempi:
72
5. La procedura
Procedura:
delineata nel regolamento di procedura del Consiglio di Stato, integrato dalla
giurisprudenza.
a) Legittimati:
Tutti i soggetti sui quali il giudicato spiega i suoi effetti immediati (chi ha partecipato al
giudizio). Se il giudicato efficace ultra partes, legittimato ogni soggetto interessato,
anche se estraneo al giudizio.
b) Termine:
Finch duri l'azione di giudicato: ossia 10 anni dalla data di passaggio in giudicato della
sentenza.
c) A pena di inammissibilit:
prima del ricorso per ottemperanza, l'interessato deve notificare alla PA un atto
stragiudiziale di diffida ad adempiere il giudicato entro un termine non inferiore ai 30
giorni. L'atto di messa in mora non necessario se la Pa dichiara di non voler
adempiere, o se il rifiuto risulto da un comportamento concludente.
d) Competenza:
a. Quanto alla competenza, lorgano innanzi al quale instaurare il giudizio di
ottemperanza lo stesso giudice che lha adottata, al quale spetta stabilire le
regulae juris da realizzarsi da parte dellamministrazione.
Cos il TAR competente per lottemperanza alle proprie decisioni passate in
giudicato ed anche a quelle che sono state pienamente confermate nella loro portata
sostanziale (dispositivo e motivazione) dal Consiglio di Stato.
Il Consiglio di Stato, invece, competente ogniqualvolta il decisum sostanziale si
rinvenga integralmente nella sentenza di secondo grado, ed anche quando
questultima sia anche solo parzialmente modificatrice, innovatrice o integratrice
della sostanza della motivazione contenuta nella decisione del TAR.
Nel caso in cui venga proposto il giudizio di ottemperanza innanzi al giudice
incompetente, si ritiene che la relativa eccezione possa essere eccepita anche
senza le forme del regolamento di competenza, ferma restando la sua rilevabilit
dufficio.
e.Per quanto concerne la garanzia del contraddittorio, il regolamento 642/1907,
allart.91, prevede che il ricorso sia soggetto non gi a notifica ma direttamente a
deposito presso lorgano giurisdizionale competente;
di tale deposito il segretario d immediata comunicazione alla sola pubblica
amministrazione interessata, la quale, entro i 20 giorni successivi, pu trasmettere le
proprie osservazioni alla Segreteria del giudice.
In seguito la giurisprudenza ha iniziato ad imporre al ricorrente lobbligo della
notificazione dellatto introduttivo del giudizio sia allamministrazione
inottemperante che ai controinteressati, individuati nei soggetti che dallattuazione
del giudicato possano ricevere pregiudizio nella propria sfera giuridica.
f.Il giudizio di ottemperanza trattato in adunanza camerale; per consentita, a
domanda, la trattazione del ricorso in pubblica udienza.
La prassi giurisprudenziale ammette anche la proposizione di istanze cautelari.
72
72
72
PARTE 7
LA TUTELA NON GIURISDIZIONALE
CAPITOLO 1
I RICORSI AMMINISTRATIVI
1. Considerazioni introduttive
Istituti di protezione dei cittadini nei confronti di un provvedimento della PA. Sono
proposti dinnanzi all'autorit amministrativa e sono decisi con atto amministrativo.
La PA attraverso tale funzione non svolge n una funzione giurisdizionale (anche se le
caratteristiche sono simili), n di controllo (perch su istanza di parte), ma un'attivit
amministrativa di secondo grado (perch ha ad oggetto un provvedimento
amministrativo gi esistente).
La PA decide in contraddittorio con le parti la controversia che concreta, attuale e
originata da un atto amministrativo gi adottato dalla PA. Il riesame inizia con la
domanda del diretto interessato. La PA chiamata a decidere ha discrezionalit assai
limitata, in quando tempo sottostare al principio del dispositivo (questo perch i ricorsi
amministrativi sono comunque rimedi giuridici).
2. Quadro normativo
I ricorsi amministrativi (a differenza di quelli giurisdizionali) non hanno garanzie
costituzionali (le hanno solo il ricorso straordinario al Presidente della Regione Sicilia e
al Capo dello Stato). Se vero che in Costituzione non vi sono richiami ai ricorsi
amministrativi, tuttavia emerge l'esigenza di un modello di PA che assicuri anche tutela
giurisdizionale. La legislazione degli anni '70 ha tentato di affermare nuovi modelli di PA.
La legge istitutiva dei TAR, ad esempio, ha previsto l'unificazione in un'unica istanza del
ricorso gerarchico, la piena facoltativit tra ricorsi ordinari e giurisdizionali, e l'espressa
previsione e disciplina dei ricorsi gerarchici impropri.
Il recupero dei ricorsi amministrativi risponde all'esigenza non solo di assicurare ai
cittadini una tutela veloce e poco costosa nei confronti della PA, ma soprattutto estesa al
merito. Tuttavia i ricorsi sono in crisi perch la PA storicamente non veloce, non sa
rimettere in discussione le precedenti valutazioni e non imparziale.
72
- Rinnovatori:
La questione devoluta all'autorit che deve decidere il ricorso che sostituendosi
all'autorit emanante (quindi deve esservi competenza) oltre che annullare potr, solo
su istanza del richiedente, modificare o sostituire l'atto (ricorso gerarchico proprio ed
eccezionalmente quello improprio, ricorso in opposizione)
- Eliminatori:
In caso di esito positivo tali rimedi comportano l'annullamento dell'atto impugnato con
divieto di riformarlo (ricorso straordinario al Presidente della Repubblica e ricorso
gerarchico improprio)
- Impugnatori:
Hanno ad oggetto sempre un provvedimento del quale si chiede l'eliminazione o la
riforma
- Non impugnatori:
72
72
7. Il procedimento
Il ricorso deve essere presentato entro 30 giorni dalla notifica o dalla conoscenza
dell'atto, o direttamente all'autorit competente, o con notificazione tramite ufficiale
giudiziario o mediante raccomandata a/r. Non occorre il patrocinio di un avvocato. Non
vi garanzia piena del contraddittorio: il ricorrente infatti non tenuto ad avvisare n
l'autorit che ha emanato l'atto n i controinteressati.
L'organo che ha emanato l'atto non partecipa, perch l'interesse della PA gi
soddisfatto dal fatto che il ricorso sia comunque indirizzato ad un suo organo. L'organo
adito dar poi comunicazione ai controinteressati.
72
Per quanto riguarda l'istruttoria, la PA pu disporre di tutti gli accertamenti utili ai fini
della decisione, ma non di quei mezzi istruttori che incidano su diritti costituzionalmente
garantiti (perquisizioni, ispezioni...). Il ricorso non sospende l'efficacia del
provvedimento, salvo i casi previsti dalla legge. Tuttavia pu essere sospesa, d'ufficio o
su istanza di parte, per gravi motivi. L'istanza di sospensione pu essere contenuta nello
stesso ricorso o essere successiva.
Sono ammessi sia il ricorso incidentale che i motivi aggiunti, nonch l'intervento ad
adiuvandum e ad opponendum.
8. La decisione
l'autorit amministrativa ha il dovere di pronunciarsi sulla legittimit (o opportunit)
dell'atto impugnato e adottare se richiesti provvedimenti rinnovatori. La decisione deve
essere motivata e redatta per iscritto (pena nullit). Anche qui si distingue tra decisioni di
rito e di merito. La decisione, dopo l'unificazione in un'unica istanza, atto definitivo
impugnabile in via giurisdizionale o con ricorso straordinario al Capo dello Stato.
L'autorit deve esaminare prima le censure di rito, poi di merito, e deve pronunciarsi su
tutti i motivi del ricorso (pena nullit), salvo principio dell'assorbimento.
9. Il silenzio-rigetto
Il silenzio-rigetto:
Il ricorso gerarchico deve essere deciso e comunicato entro 90 giorni dalla
presentazione, trascorsi inutilmente i quali si ha per respinto ed eventualmente l'atto
originario potr essere impugnato in via giurisdizionale o con ricorso straordinario al
Capo dello Stato.
Qualora scada il termine, e la PA si pronunci tardivamente, tale decisione sar in ogni
caso legittima. Se (in pendenza di ricorso giurisdizionale o straordinario) sar di
accoglimento, determiner la cessazione della materia del contendere (ma sar
comunque impugnabile dai controinteressati lesi); se di rigetti, non porr alcun onere di
impugnativa. Il passaggio in giudicato della sentenza rende inefficace la decisione
tardiva della PA.
72
72
CAPITOLO 2
IL RICORSO STRAORDINARIO AL CAPO DELLO STATO
1. Premessa
E' un residuo della funzione di giustizia data al re. E' disciplinato dalla legge del 1971, e
da quella del 2000 per quanto riguarda la sospensione del provvedimento impugnato.
- generale: sempre ammesso se non quando escluso per legge
- straordinario: perch devono essere esperiti gli altri rimedi amministrativi, in quanto
ammesso solo contro atti definitivi
. eliminatorio: in caso di accoglimento, comporta solo decisioni di annullamento
- impugnatorio: serve a demolire un provvedimento amministrativo
alternativo: rispetto alla tutela giurisdizionale
2. Natura giuridica
La dottrina lo individua come strumento giurisdizionale, per il parere obbligatorio e
semivincolato che deve fornire il Consiglio di Stato. Ma in ogni caso la giurisprudenza lo
pone insieme ai rimedi amministrativi anche se anomalo e con molte analogie con il
ricorso giurisdizionale.
Tale situazione mutata nel 1997, quando la sentenza della Corte di Giustizia dell'UE
ha affermato che il Consiglio di Stato, anche quando esprime solo un parere, costituisce
comunque una giurisdizione. Pu quindi sollevare questioni di pregiudizialit
comunitaria, di legittimit costituzionale, la decisione ha valore di cosa giudicata (e vi si
pu esperire il giudizio di ottemperanza).
Tuttavia la Cassazione nel 2001 sancisce che il decreto con cui viene deciso un ricorso
straordinario ha comunque natura amministrativa, e su di esso non instaurabile un
giudizio di ottemperanza. Dello stesso avviso la Corte Costituzionale, secondo la
quale il Consiglio di Stato non legittimato a sollevare incidente di costituzionalit in
sede di parere.
72
Tale istituto non molto praticato, in quanto i cittadini si sono rivelati assai scettici
(l'istruttoria segreta, non vi discussione orale, il contraddittorio unilaterale e scritto,
se vi inottemperanza si deve ricorrere al giudice amministrativo con ricorso contro il
silenzio-rifiuto).
E' proponibile solo contro i provvedimenti definitivi, solo per vizi di legittimit, sia per
interessi legittimi che per diritti soggettivi. E' proponibile anche contro gli atti
amministrativi delle regioni (di questo parere la Corte Costituzionale, mentre la dottrina
non concorde perch ci violerebbe l'art.125 Cost.). Per quanto riguarda gli atti delle
amministrazioni indipendenti, per la giurisprudenza il ricorso straordinario esperibile,
mentre di opposto parere la dottrina.
Ha carattere impugnatorio (possono impugnarsi solo atti amministrativi) ma non
sempre cos (contro il silenzio-inadempimento o il silenzio-rifiuto vi ricorso contro un
mero comportamento della PA).
Non proponibile se la giurisdizione attribuita ad un giudice speciale, per le questioni
devolute ad un collegio arbitrale (natura di lodo arbitrale della relativa decisione), per i
conflitti di attribuzione di esclusiva competenza della Corte Costituzionale.
4. La proposizione
Il ricorso si deve proporre entro 120 giorni, senza sospensione feriale dei termini.
A meno che non vi sia la rimessione in termini, il ricorso deve essere notificato (pena
inammissibilit) a tutti i controinteressati e alla PA che ha emanato l'atto, e presentato
con la prova dell'avvenuta notificazione (pena irricevibilit) direttamente (tramite
notificazione o raccomandata a/r) all'organo che ha emanato l'atto impugnato, che la
dovr poi far arrivare al Ministro competente.
Vi garanzia del contraddittorio, ma non nei confronti dell'autorit che ha emesso l'atto,
perch il ricorso in ogni caso deciso da un organo statale. Entro 60 giorni i
controinteressati hanno l'onere di produrre memorie e documenti dei quali il ricorrente
potr prendere visione tramite il diritto d'accesso. I controinteressati possono, entro lo
stesso termine, presentare ricorso incidentale. E' ammesso l'intervento (ad opponendum
e ad adiuvandum), e i motivi aggiunti.
72
7. La decisione
formulata come proposta di decreto al Presidente della Repubblica, assunta dal
Ministro competente sulla base del parere del Consiglio di Stato.
La decisione assunta con decreto motivato (di solito con rinvio al parere del Consiglio
di Stato) del Capo dello Stato, di cui il Ministro assume ogni responsabilit. Il decreto
comunicato alle parti e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. La decisione di accoglimento
del Ricorso ha come effetto l'annullamento del provvedimento impugnato.
72
9. Le misure cautelari:
L.205/2000 prevede che su richiesta del ricorrente e in presenza di danni gravi ed
irreparabili, il Ministro competente pu, con decreto motivato e previo parere del
Consiglio di Stato, sospendere il provvedimento impugnato. Ma la misura cautelare p
limitata alla sola sospensione del provvedimento, non misura atipica come da
L.205/2000 relativamente alla tutela giudiziale.
11. La revocazione
per i casi dell'art.395 c.p.c., da proporsi al Capo dello Stato nelle stesse forme del
ricorso straordinario. Da notificarsi all'amministrazione (se non statale) che ha
72
12. Limpugnabilit
entro certi limiti anche in sede giurisdizionale, solo per vizi di forma o di procedimento
(errores in procedendo) e solo per momenti del procedimento successivi al parere del
Consiglio di Stato. Il limite dell'alternativit sia per il ricorrente (al momento della
scelta) sia per la parte resistente (pu trasferire la controversia in sede giurisdizionale).
Al controinteressato cui non stato notificato (e quindi non ha potuto fare trasposizione
del giudizio) permessa l'impugnazione anche per errores in judicando. Stesso dicasi
per le amministrazioni diverse da quella statale.
La decisione del ricorso straordinario pu comunque essere impugnata davanti al
giudice ordinario, che la potr disapplicare come previsto dall'art. 4 della legge del 1865
di unificazione amministrativa.
72
CAPITOLO 3
GLI STRUMENTI DI GIUSTIZIA ALTERNATIVA
72
all'emanazione del libro verde sul diritto dei consumatori, stata confermata la
necessit e l'urgenza di un'azione comunitaria tesa ad incrementare l'utilizzo di tali
strumenti extragiudiziali, bisogno accolto dalla commissione che ha emanato due
raccomandazioni sul tema.stendere nel libro verde proposta la distinzione tra ADR che
si svolgono nell'ambito dei procedimenti giurisdizionali, e cio condotte da un giudice, e
quelle cosiddette convenzionali, che si svolgono al di fuori di qualsiasi procedura
giurisdizionale ed i cui esiti possono essere vincolanti o meno per le parti.
72
72
deciso un'azione collettiva risarcitoria dei diritti dei consumatori e degli utenti pu
costituire un'unica camera di conciliazione della determinazione delle somme da
corrispondere ai consumatori e agli utenti. La camera di conciliazione composta da un
avvocato indicato dai soggetti che hanno proposto l'azione collettiva, da un avvocato
indicato dall'impresa e da un terzo avvocato nominato dal presidente del tribunale.
Compito della camera di conciliazione quello di quantificare i modi, il termine
l'ammontare da corrispondere ai singoli consumatori.
72
72
72
via esclusiva al tar. La norma assai scarna, e rimane la alla disciplina del c.p.c.: il
collegio arbitrale composto da tre membri nominati da di esperti dalle parti
contendenti. Il presidente e scelto dalle parti o dagli arbitri e nel giudizio sono
ammissibili i mezzi di prova del c.p.c., tranne il giuramento. La pronuncia del lodo
avviene con deposito presso la camera arbitrale, entro 10 giorni dall'ultima
sottoscrizione. Questa, istituita presso l'autorit di vigilanza, cura la formazione della
tenuta dell'albo degli arbitri, redige il codice deontologico e provvede agli adempimenti
per la sessione ed il funzionamento del collegio arbitrale. composta da cinque membri
nominati dall'autorit fra soggetti dotati di particolare competenza in materia di contratti
pubblici di lavori, servizi e forniture. Sono vietate clausole compromissorie in tutti i
contratti aventi ad oggetto lavori, forniture e servizi o di sottoscrivere compromessi. In tal
caso sarebbero nulli e la sottoscrizione costituirebbe illecito disciplinare determinante
responsabilit erariale. L'operativit di tale disposizione stata sospesa fino al luglio
2008, per istituire presso i tribunali ordinari apposite sezioni specializzate; la proroga
stata poi estesa fino all'effettiva attivazione di tali sezioni.
72