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la rete ambientalista

coordinamento provinciale delle associazioni e dei comitati


alessandrini

Premio Attila Alessandria 2005


Una giuria sul serio popolare, composta da 310 votanti, via internet e soprattutto
nelle assemblee della Rete ambientalista, ha attribuito a

Fabrizio Palenzona
la pi alta onorificenza ambientalista della provincia di Alessandria.
Ad imperitura memoria dei nostri figli peggiori
Con 190 voti, a furor di popolo ha vinto il Premio Attila 2005 Fabrizio Palenzona, che gi lanno scorso
aveva invano conteso per 4 voti (e senza accuse di brogli) la vittoria a Marcellino Gavio. Questanno non c
stata competizione, anche perch Gavio non pu, per regolamento, essere candidato per due anni
consecutivi. Alla performance del millepiedi della politica-finanza ha senzaltro pesato la sua recente
iscrizione nel registro degli indagati nello scandalo BNL Antonveneta per aver intascato da Fiorani 8 miliardi
di lire, un po in contanti e un po in conti esteri Chopin ecc. intestati ai famigliari (conti sequestrati:
speriamo che ci restituiscano i nostri soldi). Appena i giornali hanno riportato che era stato visto assorto
in preghiera davanti alla cripta di san Marziano protettore di Tortona e dispensatore di grazie, stato
immediatamente assolto dal suo delfino Paolo Filippi e dal segretario DS Federico Fornaro, mentre nessun
avversario politico ha fatto lavvoltoio. Naturalmente per noi ambientalisti, assetati di vendetta, cannibali
secondo Filippi, in questo caso invece vige la presunzione di colpevolezza fino a sentenza definitiva (di
colpevolezza).
Anche a Palenzona la lussuosa pergamena, accompagnata da un gadget della Procura di Milano, sar
consegnata in cerimonia pubblica e solenne durante la quale verr letta la motivazione del premio: Per
essersi sempre guardato allo specchio prima di trovare lispirazione per definire asini raglianti gli
ambientalisti No Tav TerzoValico, cani gli anti Tav Valle Susa e maiali i giudici dellinchiesta UnipolBNL.

Breve biografia del nostro illustre cittadino.


1,91 di altezza per due quintali, cinquantatr anni a settembre, Vergine, Fabrizio Palenzona nella vita ha
fatto di tutto. E stato a destra, al centro, a sinistra, con la finanza laica e con quella cattolica. Nelle
didascalie sui quotidiani definito banchiere ma cavaliere del lavoro sotto la categoria industria, anche se
ha ricoperto cariche in Confcommercio. cresciuto sotto la benigna protezione dei re di Castelnuovo
Scrivia, i fratelli Marcellino e Pietro Gavio, di cui socio, ma ha saputo entrare nelle grazie dei Benetton,
concorrenti dei Gavio. Un millepiedi insomma.
Le sue prime vocazioni sono state la politica e il giornalismo. Ha incominciato a muoversi nellambiente
delle ACLI e della corrente dc Forze nuove di Donat Cattin nei primi anni settanta. A Tortona stato sindaco
democristiano per due mandati spesi a sostegno dellalta velocit Terzo valico insieme al vero padrone
dellAlessandrino, Marcellino. Nel 1995, per puro colpo di culo (rinuncia del candidato Bianchi) stato
eletto alla guida della giunta provinciale di Alessandria. Poi riconfermato per il rotto della cuffia.
In pochi anni il seguace di Donat Cattin ha completato la sua metamorfosi. Prima ha ricevuto lonore di
diventare socio dei Gavio nel consorzio di trasportatori Unitra. Poi si lanciato nei favolosi salotti della
grande finanza. Si autonominato rappresentante della Provincia di Alessandria nella Fondazione CRT
(Cassa di Risparmio di Torino). Da qui scattata la diffusione capillare del Palenzona: la Fondazione CRT
azionista di Unicredit e dunque Palenzona diventato vicepresidente di Unicredit. Ma Unicredit azionista
di Mediobanca. Dunque Palenzona diventato consigliere del prestigioso istituto. Dove piaciuto: si
presentava in compagnia di Marcellino Gavio. Due provinciali sbarcati nella capitale della finanza, ma umili
e rispettosi e con una caratteristica che li rendeva simpatici ad ogni banchiere: il denaro contante delle
autostrade.

A quel punto Palenzona ha potuto cominciare a costruirsi la sua rete personale, sempre pi larga come
prova lelenco delle sue cariche. Qui si citano le principali. Unicredit e Mediobanca. Presidente FAI
(padroni e padroncini TIR). Vicepresidente Confcommercio. Consigliere Amga, munipalizzata di Genova
e di Schemaventotto cassaforte dei Benetton. Presidente Aiscat, la confindustria delle concessionarie
autostradali. Presidente Slala, Sisal, Cofitral eccetera. Con questo peso, certo, quando cadr, far un bel
botto.

Ma dal suo primo maestro Gavio, al quale continua a dare del lei, ha imparato a trovare sponde politiche in
ogni schieramento. Alla notizia dellavviso di garanzia nessuno del Polo gli ha riservato il trattamento
applicato ai finanzieri comunisti di Unipol. Ancor pi dellamicizia con Giulio Tremonti, stato stretto il
rapporto con il senatore forzista Luigi Grillo, anchegli indagato per le elargizioni di Gianpiero Fiorani. Con il
nuovo governo, Margherita al potere, Palenzona ancora pi coperto.
A turbare queste serene prospettive pu essere solo la melodia, molto notturna, del conto Chopin a
Montecarlo. Alla fine la stessa musica di circa dieci anni fa, quando la sinfonia dei conti esteri era gestita
da Pacini Battaglia. Cosa centra Palenzona? Bisogna fare un piccolo sforzo di memoria. Pacini Battaglia si
occupava anche lui di infrastrutture e grandi lavori pubblici, insieme allamico Lorenzo Necci. Quando
venne arrestato, nellagenda del banchiere toscano furono trovati appunti che parlavano del consorzio
Cociv Alta velocit Terzo valico Milano-Genova. Accanto allazionista Marcellino Gavio, Pacini si era anche
appuntato il nome Pallenzona. Due elle, fece notare Palenzona, dunque certamente non sono io.
Post Scriptum Ottobre 2015. Quando ormai diventato il pi importante power broker della finanza
italiana (attualmente anche presidente dellassociazione dei concessionari autostradali nonch membro
del comitato esecutivo dellABI ecc.), nellambito dellinchiesta della Direzione distrettuale antimafia di
Firenze, in qualit di vicepresidente di Unicredit, spalleggiato dal parente e braccio destro in Aeroporti di
Roma, lex camionista Fabrizio Palenzona indagato per associazione a delinquere, truffa, appropriazione
indebita, con laggravante del favoreggiamento a Cosa Nostra trapanese guidata dal gran capo e super
latitante Matteo Messina Denaro.

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