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ODISSEA E MORTE DI UNA GUARDIA DI
FINANZA
FAUSTO CANTALINI
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CORREVA LANNO
Quando incominci la storia che sto per raccontarvi
correva l'anno 1941. A quei tempi la guida assoluta
dell'Impero Romano ( cos avevano la pretesa di
chiamarlo ) era l'imperatore Benito Mussolini il quale
governava l'Italia senza se e senza ma. Eravamo per
quasi alla fine della dittatura mussoliniana e l'Italia
fascista allora era ancora alleata con la Germania nazista
di Hitler. I loro eserciti stavano combattendo le ultime
fasi della seconda guerra mondiale. Si tratta di una storia
triste, tristissima perch, alla fine di una serie di
peregrinazioni, Fausto, giovane contadino di Navelli,
arruolato nel corpo della Guardia di Finanza e
protagonista di questa storia, poich non sapeva nuotare,
affog nel mare adriatico a causa del naufragio della nave
su cui lo avevano imbarcato gli ex alleati tedeschi. Il
come ed il perch sar chiaro fra poco. Per ora utile
sapere chi era Fausto. Lui era un giovane che, all'et di
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diciannove anni, con entusiasmo e buone speranze, lasci
la sua famiglia per andare incontro a quella che riteneva
fosse per lui una meravigliosa avventura. E fu proprio
con tale certezza che part da Navelli ed approd nella
scuola delle Guardie di Finanza di Predazzo. Quando
lasci la famiglia era il giorno 5 del mese di agosto
dell'anno 1941 e quando arriv a Predazzo era il giorno 6
dello stesso mese. Dopo un breve periodo di scopa e
ramazza passato in caserma, i suoi superiori lo fecero
partecipare ad un corso per sciatori a Passo Rolle e l
impar a sciare. Tornato in caserma a Predazzo vi si
ferm giusto il tempo necessario per recuperare armi e
bagagli personali e partire con tutto il suo plotone alla
volta di Trieste. L il suo plotone fu inserito
organicamente in un battaglione mobilitato di nuova
formazione. Quella parola di mobilitato risuonava
come un sinistro presagio di possibili sciagure e qualche
preoccupazione dovette pur procurargliela a Fausto, ci
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malgrado per lui, per rassicurarla, cos scrisse alla
famiglia: Mobilitato non significa che dovremo andare
al fronte a combattere. E cos sembrava, infatti il nuovo
battaglione non part per il fronte ma in treno alla volta di
Bari. Purtroppo Fausto non poteva sapere che in realt
non era Bari la loro meta finale ma l'isola di CRETA.
Infatti, dopo un lungo soggiorno a Bari il suo battaglione
torn al nord, giunse a Carie in treno ed il suo plotone fu
alloggiato in caserme situate a Villa del Nevoso in attesa
di riprendere il viaggio da Aurisina per attraversare tutta
la Iugoslavia e la Grecia avendo come meta finale l'isola
di Creta. Il viaggio in treno fu lungo. Fino a Belgrado
viaggiarono su una tradotta per poi proseguire fino al
Pireo su delle comode carrozze con servizio di cucina.
Beata incoscienza! Fausto era felice! Arrivati al Pireo se
la presero comoda perch vi si fermarono a lungo. Quella
sosta permise a Fausto di fare una memorabile visita alla
citt di Atene. Alla fine si imbarcarono su di una nave e
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raggiunsero Creta. Quella doveva essere la meta finale e
quella fu. All'inizio la dolce aria di quell'isola sembr
concedere al nostro battaglione un po di pace, una specie
di riposo del guerriero viaggiatore ma presto, con il
passare dei giorni, gli animi divennero inquieti e tristi. I
nostri finanzieri non si sentivano a loro agio, non erano
pi in Italia e, malgrado la benedizione e le dolci parole
del cappellano militare, sentivano forte la nostalgia della
loro patria. In attesa di eventi pregavano e partecipavano
alle funzioni religiose con lo sguardo rivolto verso il
cielo chiedendo protezione al buon Dio e sperando in una
vicina e vittoriosa fine della guerra esito al quale
Fausto ancora credeva ciecamente. Purtroppo le cose non
andarono cos. Con malinconico stato d'animo Fausto
rimase a Creta praticamente ad oziare sino a quando le
cose a Roma cambiarono. Con la firma dell'armistizio fra
le truppe italiane e quelle angloamericane le alleanze
militari furono rovesciate e le truppe tedesche che sino ad
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allora si erano spartito i territori con le truppe italiane, in
forza
di
quell'armistizio,
da
alleate
che
erano,
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di mare insieme ai suoi commilitoni, Fausto affog nel
mare adriatico quando la nave sulla quale si trovava
affond. E qui finisce la ingloriosa avventura di Fausto. A
questo punto per io ho la possibilit di passare alla
descrizione puntuale di tutti gli eventi che lo riguardano
relativi al periodo temporale 1941-1943, servendomi
della corrispondenza che lui ebbe con la famiglia. A
proposito della quale posso dire che quella era una
famiglia di origini contadine e che Fausto come tale era
vissuto a Navelli, suo paese natale. Ed era numerosa la
sua famiglia cos come lo erano a quei tempi quasi tutte
le famiglie contadine. I contadini facevano allora molti
figli allo scopo di adoperarli, a tempo debito, come forza
lavoro nelle loro aziende di tipo familiare. La famiglia di
Fausto era composta dai genitori, da ben quattro figli
maschi e da due figlie femmine. Per il capofamiglia,
non sappiamo per quale motivo, affid la cura dei suoi
terreni ad altri, trasfer tutta la famiglia a Popoli in
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provincia di Pescara e lui divenne operaio in uno
stabilimento chimico di Bussi paese non molto lontano
da Popoli. Per, tale cambiamento non fu utile dal punto
di vista economico perch, con un solo salario mensile in
entrata, la famiglia aveva difficolt ad arrivare alla fine
del mese. D'altra parte, il rischio maggiore che correvano
i giovani di allora non era tanto quello connesso
all'obbligo del servizio militare ma consisteva nel fatto
che, dopo un breve periodo di addestramento, quasi tutte
le reclute venivano spedite in qualche fronte di guerra a
combattere. Come escamotage, per esorcizzare tale
pericolo, a Fausto e famiglia qualcuno sugger di non
aspettare la chiamata dall'esercito ma di fare domanda di
ammissione nel corpo delle Guardie di Finanza.
L'unica incognita era che, per far parte di quel corpo,
bisognava farne innanzitutto domanda e poi superare una
apposita selezione. Per chi risultava idoneo, e perci vi
veniva
ammesso,
vantaggi
rispetto
ai
militari
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dell'esercito erano due: il primo consisteva nel fatto che
quello delle Guardie di Finanza era un corpo
privilegiato, tendenzialmente impiegato solo in patria, il
secondo vantaggio era che gli appartenenti a tale corpo vi
rimanevano sino alla pensione e percepivano uno
stipendio mensile. Per le suddette ragioni Fausto quella
richiesta la fece, l'esito fu positivo e lui ne fu felice e si
ritenne fortunato. Le cose si svolsero cos: nel corso
dell'anno 1941, quando lui aveva appena diciannove
anni. Lasci la sua famiglia a Popoli che si ridusse cos ai
suoi genitori ed ai fratelli minori dei quali Francesco era
il pi grande, poi via, via, venivano Aldo e Carlo il pi
piccolo dei maschi, da ultime le due bambine femmine
Maria e Lucia. Come persona assunta nel corpo delle
Guardie di finanza Fausto aveva due speranze: la prima
quella di avere la possibilit di contribuire ai modesti
bilanci familiari e la seconda quella di fare carriera.
Fausto era un ragazzo generoso, semplice, buono,
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religioso, che amava la patria e la famiglia, che era
volenteroso, ma che di certo era anche fin troppo
credulone e credeva ciecamente alla propaganda di
regime. Purtroppo era anche piuttosto ignorante per
aveva una gran voglia di imparare. Il problema esisteva
per il fatto ch non aveva potuto conseguire un
apprezzabile grado di istruzione in quanto, a quei tempi
nei piccoli paesi contadini listruzione era un lusso che
non tutti si potevano permettere. Perci, non facciamoci
nessuna meraviglia se allora si scriveva male e non si
conosceva n la grammatica e a maggior ragione neanche
la sintassi e, quando si era costretti a scrivere qualcosa ne
veniva fuori una scrittura met in italiano e met in
esperanto. Partirono per Predazzo in due e lasciarono
rispettivamente le loro famiglie Fausto a Popoli, in via
della Stazione. N. 64 ed Ugo a Navelli in provincia
delll'Aquila.
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erano di solito richieste al parroco, al podest ed ai
carabinieri. Non diversamente dalla prassi avveniva per
la selezione degli aspiranti allievi nella Guardia di
Finanza che venivano selezionati a Roma. Era ovvio che
solo gli allievi fisicamente abili che disponevano di
informazioni compatibili con la assoluta fedelt al regime
fascista risultavano idonei, venivano assunti ed inviati
alla scuola Guardie di Finanza di Predazzo. Gli altri
ovviamente lo
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venissero usati gli stessi criteri. Si capisce quindi perch
Fausto ed il suo compaesano di nome Ugo, avendo buone
referenze (e raccomandazioni) furono ammessi e altri
due, poveri diavoli compaesani, lo rimandarono
indietro cos come lui scrisse alla famiglia. Invece,
prima di loro, un altro compaesano, di nome Aniceto, era
stato considerato idoneo ed era gi da qualche tempo
nella scuola di Predazzo. illuminante per il fatto che
Aniceto fosse uno dei figli del sacrestano di Navelli per
cui certamente il parroco, il podest ed i carabinieri lo
avevano corredato delle informazioni giuste. Ma, ci
detto, leggiamo ci che da Predazzo, cos'altro scrisse
ancora Fausto nella sua prima lettera inviata alla
famiglia:
Ad Aniceto gli hanno gi dato tutto, gli hanno dato
una valigia e una cassa con tutto il necessario
occorrente. Appena che mi danno anche a me
loccorrente rimander la valigia
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La permanenza di Fausto a Predazzo in qualit di Allievo
R. Guardia di Finanza, 7 Compagnia - Scuola Alpina
dur dal 06/08/1941 al 31/12/1941 quindi circa cinque
mesi. E, visto che ci siamo, soffermiamoci per un attimo
a curiosare su qual'era allora la vita di caserma a
Predazzo. Lo scrive lo stesso Fausto che racconta:
Probabilmente ci passeranno ancora una visita dopo
aver fatto per qualche marciaSto scrivendo sulla
branda insieme con Aniceto e con Ugo Domani forse
ci manderanno a fare la prima marcia, ma io me la
caver perch domani sar di ramazza...
Visite mediche, marce e ramazze dunque, come sempre,
ed intanto, Fausto, piano piano, si preparava a cambiar
pelle. Era felice perch capiva che era solo allinizio di
una straordinaria avventura. Era per molto spaesato, non
sapeva come avrebbe dovuto comportarsi e perci aveva
chiesto aiuto e consigli al suo compaesano Aniceto, il
quale, cos come scrive ai genitori ha voluto persino
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lavarmi la cavetta. Purtroppo lui ed Ugo, pur essendo
arrivati a Predazzo insieme, dovettero separarsi. Infatti i
nuovi arrivati vennero distribuiti nei plotoni tenendo
conto non dellordine di arrivo ma di quello alfabetico
dei loro cognomi. Per questo motivo loro due furono
assegnati a plotoni diversi. Fausto da parte sua ne fu
molto dispiaciuto tanto che scrisse alla famiglia: ...ci
hanno divisi in tre plotoni, e mi dispiace di molto che
Ugo non possa stare al mio plotone per lui dorme in
una camerata vicino alla miapiccola consolazione.
Dopo di che, quando la vita di caserma era appena agli
inizi, cos scrisse alla famiglia:
le punture al braccio non sono dolorose ed ormai non
mi fanno pi paura, siamo alla seconda, la terza fra
quindici giornied ancora:...Per il mangiare sto
benissimo, e sto facendomi una scorpacciata di frutta
che sta a met prezzo di quando era gi a Popoli, e a me
piace molto e non ci faccio caso
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e per completare la descrizione delle novit aggiunse:
ci faranno fare il corso sciatori e spero che ci
concedano anche a noi al compimento del suddetto corso
la licenza premionoi faremo questo corso quando ci
sar molta neve, che speriamo venisse subito...Agli
altri della compagnia dove Aniceto, come pure a lui,
gli volevano dare il permesso di ore 72 ma lui ha
rinunciato perch in casa non ci stava che poche ore e
per il viaggio se ne vanno circa 80 ire quindi non
convienee se ce lo daranno anche a noi il permesso io
non so ancora se tornare oppure no, io non vorrei perch
il viaggio lungo e sar a casa per un solo giorno
Per far di tutto per venire a Natale con la licenza
premio che probabilmente ci darannoci faranno fare il
corso sciatori e spero che ci concedano anche a noi al
compimento del suddetto corso la licenza premio
Speranza vana, nessuna licenza. Per c'erano altre notizie
importanti da comunicare alla mamma:
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Carissima mamma; Ieri ci hanno pagato, e ho
ricevuto 115,50Domani 11 novembre genetliaco di
S.M. il Re e Imperatore la compagnia ove io trovami
prester giuramento Evviva il Re! (.ed evviva la
paga ) !
adesso ( Aniceto ) il 1 dicembre mi lascer per andare
a fare il corso sciatori
AL CORSO SCIATORI
Dopo quasi cinque mesi di vita in caserma, in data
02/01/1942, Fausto fu mandato anche lui, dopo Aniceto,
a Passo Rolle per partecipare al preannunciato corso di
addestramento per sciatori. Fausto rimase in quel posto
per circa un mese, cio sino alla fine del corso che
avvenne in data 28/01/1942. In una lettera inviata da
Passo Rolle alla famiglia lui rifer sul tipo di attivit
messa in atto in quel posto e dichiar di essersi divertito
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molto in quei giorni e nello stesso tempo di essere
diventato un bravo sciatore. Finito il corso, finita la
vacanza, finita la vita di caserma, la bella vita era finita
per sempre ed infatti torn s a Predazzo, ma vi rest solo
per un paio di giorni perch, in data 31/01/1942 di sera,
insieme al suo plotone dovette partire di nuovo questa
volta per un viaggio lungo e tortuoso e per di pi senza
ritorno avente come prima tappa Trieste.
LA SOSTA A TRIESTE
( Il battaglione mobilitato )
Per Fausto la partenza per Trieste comport l'addio
definitivo alla scuola di Predazzo, la fine di marce e
ramazze ed il conseguente passaggio dalla noiosa vita di
caserma alla vita militare operativa. Per andiamo con
ordine. Fausto part da Predazzo alla sera del 31 di
gennaio dell'anno 1942 con tutto il suo plotone, arriv a
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Trieste il giorno 01 febbraio 1942 alle ore 12,30 e vi
rimase per poco pi di un mese ossia fino al giorno 06
del mese di marzo 1942. Per fare che cosa? Per essere
incluso in un battaglione di nuova formazione. Infatti fu a
Trieste che in quel lasso di tempo nacque ex novo il 16
Battaglione Mobilitato di Guardia di Finanza. Fausto fu
assegnato alla II Compagnia 3 Plotone. Purtroppo quella
parola di mobilitato aveva un significato sinistro,
preoccupante, anche se Fausto forse non se ne rese del
tutto conto oppure finse di non rendersene conto per
scacciare i brutti pensieri, e comunque, per rassicurare la
famiglia, cos scrisse ai genitori asserendo che:
mobilitato non voleva dire che sarebbe andato al fronte
a combattere. E forse che non fosse destinato al fronte
di combattimento era vero, per, poich era in corso una
brutta guerra, non si poteva mai prevedere come
sarebbero andate a finire le cose. Comunque, al
momento, che il battaglione mobilitato avesse in
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programma di partire da Trieste per Bari anzich per il
fronte sicuramente fu per Fausto un evento rassicurante.
Che la destinazione del suo battaglione fosse il Centro
di Mobilitazione di Bari a lui sembr il posto migliore
per fare una piacevole ed oziosa villeggiatura. E perci
all'ignaro Fausto sembr che tutto stesse andando
secondo le pi ottimistiche previsioni. Altro che fronte,
soggiornare a Bari per lui era come soggiornare a tre
passi da casa sua. Quel viaggio per non fu come lui
l'aveva previsto perch il diavolo ci mise la coda e la
trasferta in treno da Trieste a Bari, oltre che lunga, fu
piena di inaspettati e dolorosi contrattempi. Ma Fausto
non poteva immaginarlo in anticipo perch era eccitato a
causa degli ultimi avvenimenti che a modo suo riferisce
ai genitori nella seguente lettera inviata loro da Trieste
prima di partire per Bari.
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Carissimi genitori:Come vi ho mandato nella mia ultima,
che vi mandavo il mio nuovo indirizzo, vengo perci con
la presente per darvi anche unaltra notizia, la quale non
appena lho saputa, sono diventato tutto gioioso. Vi fo
sapere che la mia Compagnia stata mobilitata, e di
conseguenza lo sono anchio. Abbiamo terminato il
corso sciatori il giorno 28 u.s. e il giorno seguente
abbiamo avuto la marcia di trasferimento per Predazzo.
A Predazzo i nostri superiori ci hanno detto che la nostra
Compagnia era stata mobilitata e assegnata al
battaglione mobilitato che si former qui a Trieste ove
trovami tuttora. Siamo partiti da Predazzo il 31 sera, e
siamo arrivati qui a Trieste il giorno seguente alle 12,30.
Come vedete ho fatto un altro bel viaggio divertendomi
assai, e a Verona ho inviato una cartolina a voi e una
alla nonna.La cassetta dordinanza che contiene tutta
la nostra biancheria c lha portiamo con noi. Vi fo
sapere ancora che la paga che ho percepito ultimamente
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ammontava alla somma di 195. Abbiamo indossato la
fiamma gialla il giorno 30Ricevuta questa notizia, vi
metterete di sicuro in pensiero, purtroppo invece non
dovete pensarci affatto. Con la parola mobilitata non
dovete intendere che vado a combattere, purtroppo
invece andiamo nelle terre conquistate, e facilmente in
Iugoslavia, a fare i servizi nella nuova Brigata A me
questa notizia mi ha sollevato, perch i mesi che sono
mobilitato, mi contano come se avessi fatto il confine,
per poter concorrere alla Scuola Sottuficiali. Essendo
mobilitati fin dal 1-febbraio da oggi prendiamo la paga
come mobilitati. Perci vengo a ripetervi di non mettervi
in pensiero, ma di ricordarmi sempre nelle vostre
preghiere e raccomandarmi alla S.S. Vergine - Guardia
Cantalini Fausto - Comando VII Tenenza R. Guardia di
Finanza- Trieste S. Saba.
Non ci dimentichiamo che fra le prospettive che avevano
indotto Fausto ad arruolarsi nel corpo delle guardie di
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finanza c'erano quelle della paga e della carriera, lui
malgrado il suo povero bagaglio culturale, ambiva di
diventare sottuficiale della Guardia di Finanza. Se le
cose fossero andate per il giusto verso ci sarebbe
riuscito? Chiss! A suo favore comunque depone il fatto
che lui aveva molta buona volont ed era disposto a fare
di tutto per ottimizzare il suo grado d'istruzione. Al
momento per era la paga l'incentivo pi importante,
purtroppo lui non immaginava di certo in cambio di quali
sacrifici quella paga gli veniva concessa. C' da supporre
per che lui avesse ormai intuito, magari vagamente, che
la sua avventura aveva raggiunto il punto di non ritorno e
che, trascinato da eventi oscuri ai quali lui non poteva
opporsi, la sua vita era ormai in balia della sorte e dei
suoi superiori. Capiva soprattutto che gli affetti familiari,
la libert, la pace e la tranquillit di Navelli e di Popoli,
se l'era lasciati alle spalle definitivamente ed ora ne
sentiva la nostalgia. Se cos non fosse non si
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spiegherebbe perch nel momento in cui la sua persona
stava per essere proiettata verso un incerto destino aveva
scritto ai suoi genitori:
... vengo a ripetervi di non mettervi in pensiero, ma di
ricordarmi
sempre
nelle
vostre
preghiere
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funzion come un tarlo nella mente e fu per lui la
sorgente di cattivi pensieri che per lui, tutto proteso
com'era verso obiettivi personali di pace, ebbe la capacit
di esorcizzare mettendoli a dormire nel fondo del suo
cervello. Preferiva avere la mente occupata dalla entit
della paga e dalle opportunit della carriera. Fu per
questo motivo che, quando lui ed il suo battaglione
partirono in treno da Trieste diretti al Centro di
Mobilitazione di Bari aveva, turbinanti nella sua mente,
solo buoni motivi per essere felice, la paga aumentata e
l'anzianit di servizio che valeva ormai due al posto di
uno ossia che raddoppiava. Per di pi a quei motivi se
ne aggiunse un altro e questo consisteva nel fatto che
stava per intraprendere un lungo viaggio in treno verso il
sud della penisola avente come meta la citt di Bari.
L'importanza di quel viaggio consisteva nel fatto che lo
avrebbe portato a transitare attraverso il suo Abruzzo con
sosta nella stazione della citt di Pescara. Impensabile
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una occasione migliore di quella per incontrare i suoi
genitori. Era pur vero che loro abitavano a Popoli per
era altrettanto vero che per andare da Popoli a Pescara il
treno impiegava meno di un'ora. Ecco perch lui si
premur di fissare un incontro con i suoi genitori proprio
nella stazione ferroviaria di Pescara. A volte per fra il
dire ed il fare c' di mezzo il mare e la malasorte spesso
in agguato. Il fatto che i guai, o i contrattempi,
chiamiamoli come vogliamo, a volte arrivano quando
meno uno se li aspetta. E fu proprio quello che accadde a
Fausto quella volta. Perch? Perch lui sbagli nel
comunicare ai suoi genitori le coordinate temporali della
sosta del treno a Pescara, non sappiamo se per sua
leggerezza o per difetto di conoscenza. Fatto sta che
quando lui si accorse di avere comunicato ai genitori una
data ed un'ora sbagliata lui era gi sul treno, la
locomotiva sbuffava e stava per mettersi in moto ed era
ormai troppo tardi per inviare ai suoi genitori un
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telegramma di rettifica. La incresciosa conseguenza fu
che nella stazione di Pescara, Fausto ci arriv il giorno
07/03/1942 alle ore 7,30 del mattino per, beffato dalla
malasorte, non vi trov i suoi genitori. Quella fu una vera
disgrazia perch il treno su cui lui viaggi rimase fermo
in stazione per ben 5 ore. I suoi genitori invece lo
avevano aspettato invano il giorno prima per tutto il
giorno sino alla sera.
FAUSTO A PESCARA
CARISSIMA MAMMA...
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mattina seguente alle 7,30, siamo stati fermi 5 ore e
avremmo potuto benissimo rivederci
dopo di che Fausto si dilung nell'illustrare alla mamma i
particolari degli incontri occasionali che ebbe durante
quella sosta:
...non appena sceso alla stazione ho sentito chiamare,
subito ho sceso con la speranza che ti avrei trovata
mentre ho visto il padre di un mio compagnoil quale
mi ha detto che tu come il pap avete aspettato fino alla
sera precedente e vedendo che non passavo avete
ritornato a casa.
...Non potete immagginare che dolore e che rancore che
ho sentito in quel momento, ero noioso e mi sentivo
arrabbiatose sapevo che eravamo fermi fino alle ore
14 vi avrei telefonato senzaltro ma,...
...Nella stazione incontrai Tonino di Popoli, voi gi lo
saprete perch di sicuro sar passato a casa e ve ne avr
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parlato. Dal momento in cui mincontrai e riabbracciai
questo compagno, mi sentivo subito pi sollevato. Con
lui sono andato a trovare anche Mario SilvestriIl
viaggio andato benissimoSiamo arrivati qui a Bari il
giorno 8 la mattina, abbiamo viaggiato giusto due notti e
due giorni.
Nelle lettere che Fausto invi alla famiglia si riscontrano
errori di grammatica e di ortografia errori che sono stati
riportati senza modifiche. Per, sono errori scusabili
perch ai suoi tempi, specialmente nei paesi contadini, si
parlava il dialetto e si scriveva poco e male, la
padronanza della lingua italiana era appannaggio solo dei
pi istruiti tenuto conto che il corso normale di studi
finiva, nei paesi, con la licenza elementare. Pur tuttavia,
malgrado queste sue lacune sulla lingua Fausto aspirava a
diventare sottufficiale del corpo di Guardia di Finanza.
Forse ci sarebbe riuscito se gli eventi gli fossero stati
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favorevoli perch deponeva a suo favore la grande voglia
di imparare che aveva e la sua versatilit a farlo.
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(per) :gli ho dovuto prestare 20 lire perch era in
bolletta
Il cugino Luigi era in realt uno zio di Fausto e non si
capisce perch Fausto lo riteneva un cugino. Lui
comunque, a differenza di Fausto, non era mobilitato
ma era a Manfredonia in pianta stabile e stava l, servito e
riverito ( da due donne, madre e figlia, e non solo, nella
cui dimora alloggiava godendo di singolari attenzioni sia
della madre che della giovane figlia ). Esibiva la sua
persona con baffetti alla Hitler, capelli neri alla
brillantina, stivali lucidi ai piedi, pantaloni alla zuava e
spada d'ordinanza al fianco. Le preoccupazioni del
Signor Tenente Luigi Cantalini da Navelli erano solo
quelle che riguardavano il suo non perfetto stato di
salute. Poverino, soffriva della malattia dei signori ossia
di calcolosi renale. Lui, grazie al suo grado, prendeva una
paga superiore a quella del cugino Fausto per aveva, le
mani bucate e questo, bisogna dirlo perch senn chi
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legge non capisce perch fosse in bolletta. Comunque
il fatto resta, questo cugino Luigi, ufficiale del Regio
Esercito, che da Manfredonia si era recato a Bari per
andare a trovare il cugino Fausto, era in bolletta.
Questo ed altro per quello che apprendiamo leggendo
la lettera che Fausto invi alla mamma da Bari.
Carissima mamma:
Mentre sto scrivendo ripenso al passaggio per Pescara,
e il dolore che ho provato che di certo avete provato
anche voi...
Con la presente vengo a darti unaltra notizia quale
che laltro giorno ho visto il comparello Battollommeo
( Bartolomeo), di Navelli il quale si trova vicino a me e
credo che sia anche lui mobilitato
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comprensibile il fatto che anche sui pagliericci si
prende infinitamente sonno! Per, malgrado il dolce
dormire ed i buoni minestroni della sera Fausto non era
in pace con se stesso, aveva tanta nostalgia della sua
famiglia:
Io avrei desiderio ritornare in famiglia e passare
assieme qualche giorno, ma non so come fare, mi
accontenterei di un piccolo permesso ma non ci firmano
a
qualcuno
viene
firmato
ma
conosciuto
raccomandato.
Ah! Che brutto vizio quello della raccomandazione,
vizio endemico del popolo italiano. La cosa era
ovviamente un fatto di costume anche per i comandanti
della Guardia di Finanza di allora. Ma leggiamo quanto
ancora scrisse Fausto:
.Come quando i miei compagni di Predazzo andarono
in licenza, ci andarono in pi i raccomandati e qualcuno
fortunato che usc a sorteggio. Vorrei provare anchio a
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qualche permesso ma difficilmente.Poi si dovrebbe
avere una forte conoscenza con il dottore e con i
Carabinieri perch solo da questi si accerta il
telegramma. Bisognerebbe essere molto prudenti perch
uno si pu rovinare tutta la carriera specialmente in
questi giorni
La
raccomandazione
dunque
era
necessaria,
ma
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BARI:GIORNO DI PAGA
APRILE 1942
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oggigiorno servono, anche per i fratellini, gli faccio a
loro tutti un bel regalo per la S. Pasqua e che loro si
ricordino
sempre del
lontano
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raccomando non date via niente la divisa di tela la pu
mettere quando va a lavorare se gli abbisogna....
Un bacione ( ai fratelli ) a Francesco, Romualdo,
Carlo, Maria e Luciana e a te baciandoti caramente ti
lascioArrivederci al pi prestotuo figlio Fausto
Cantalini.
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aspettava paziente in fondo al mare adriatico. Allora
per Da Bari cos scrisse ai suoi genitori:
Certo quei tre giorni di licenza sono passati come un
vento e mi dispiaciuto di molto dovere partire senza
che mi venuto in tempo di salutare i vicini di casa
Ancora una volta e questo mi dispiace che ho dovuto
partire senza salutare i fratellini come anche Francesco
e CarloIo per ho provato una grande gioia e una sola
distrazione nel rivederviSabato scorso verso le ore
14 mi fece una bella improvvisata lo zio Giginomi feci
fare un permesso per stare tutto il pomeriggio insieme
con lui e cos rimasi fuori fino allora della ritirata
perch lui doveva ripartire alle ore 22..Non so se
sapete, lui venuto qui a Bari a passare la visita medica,
arrivato la mattina alle ore 10 ed ripartito alle ore 22
Si incontrato giusto il giorno della festa di S. Nicola
protettore della citt di Bari.
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Purtroppo per, il giorno 04 Agosto 1942 alle ore 17
dovette lasciare a Bari sia S. Nicola che il Centro di
Mobilitazione per fare il viaggio inverso al precedente,
ripassando per Pescara e diretto al nord Italia per
intraprendere da l il suo ultimo viaggio.
FAUSTO A VILLA DEL NEVOSO
6 AGOSTO 1942
Dopo cinque mesi di sosta oziosa nel centro di
mobilitazione di Bari Fausto ed il suo battaglione
lasciarono quella citt il giorno 4 di agosto del 1942 e,
dopo due giorni di viaggio, precisamente il giorno 6 di
agosto 1942 giunsero in treno in una localit in provincia
di Fiume chiamata Villa del Nevoso a causa della sua
vicinanza al monte Nevoso. Per problemi di ricettivit il
plotone al quale Fausto apparteneva lo fecero separare
dal battaglione e lo fecero alloggiare nella localit di
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Carie, frazione di Villa del Nevoso, in una delle caserme
allora in uso alla Guardia di Frontiera. Tali localit che
allora
erano
considerate
italiane
oggi
18/Agosto 1942
invece
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Fausto, che puntualmente riferiva alla famiglia quanto
accadeva intorno a lui, non perse tempo neanche questa
volta e due giorni dopo quello dell'arrivo a Carie, ossia il
18 di agosto 1942, scrisse una cartolina alla famiglia
informandola sugli sviluppi della sua ultima migrazione.
Intanto per, mentre lui era a Carie, il suo battaglione che
era il XVI0 battaglione mobilitato, il 17 di agosto 1942
era stato aggregato al 23o CORPO D'ARMATA. Da
notare che nella cartolina prestampata vi era scritto:Per
la patria si rinunzia al superfluo! Nessuna meraviglia
perch quelli, per chi non lo sapesse, erano i tempi del:
Credere, Obbedire, Combattere.
LA PARTENZA DA CARIE
21 Settembre 1942
Durante il soggiorno a Carie, durato una ventina di
giorni, Fausto fece l'altalena fra la piccola Carie e Villa
del Nevoso dove andava ogni tanto, si fa per dire, a fare
45
shopping, sino a quando, il giorno 21 di settembre
dell'anno 1942 alle ore 17, il suo plotone fu fatto
sloggiare anche da Carie e fu trasferito a Villa del
Nevoso.
46
part diretto ad Aurisina, localit in provincia di Trieste,
dove si ricongiunse al resto del battaglione. Il perch lo
spiega bene Fausto nella seguente lettera inviata ai suoi
genitori: Carissimi Genitori
Vengo con la presente per darvi mie nuove notizie
Stiamo a prepararci per la partenza e forse partiremo
oggi stesso; dobbiamo raggiungere il nostro Battaglione
che si trova nei pressi di Gorizia; da dove partiremo per
raggiungere la nostra destinazione che credo sia a Creta.
Non sappiamo se andiamo per via mare o per via terra;
se andiamo per via mare forse andremo anche a Bari e
non mancher a farvi un telegramma magari per la
strada cos possiamo incontrarci a Pescara e salutarci.
Io mi trovo benissimo come spero sia anche di voi tutti in
famiglia. Oggi la festa del Corpo, la festa del
protettore del Corpo che S Matteo.
47
Per la cronaca apprendiamo che il giorno 21 di settembre
ricorreva, e forse ancora ricorre, la festa di S. Matteo
protettore del Corpo delle Guardie di Finanza.
ADDIO ITALIA
22 settembre 1942
48
La stazione di Aurisina
49
Mi trovo in viaggio; invio questa cartolina per mandarvi
tanti e cari bacioni ...allora sarete in attesa di un mio
nuovo scritto dove vi mander il mio nuovo indirizzo...mi
farete sapere anche se avete ricevuto il vaglia di 200 e
se il fratello Aldo andato a Roma che spero di sNon
ho altro, ricordatevi sempre di me nelle vostre quotidiane
preghiere e abbracciandovi caramente invio tanti forti
bacioni aff.mo figlio Fausto.
La missiva termina con il solito immancabile ritornello
delle preghiere quotidiane richiesta che la dice lunga
sull'inconscio stato d'animo di Fausto combattuto fra
l'interesse delle novit e la paura del futuro. Per,
evidentemente, era la paura del futuro il sentimento pi
forte. Dando uno sguardo alla cartolina che segue si nota
che, prestampata, vi si legge la scritta:
VINCEREMO
50
51
era quello di andare a morire a Creta e dintorni. Per,
inconsapevoli dei pericoli ai quali stavano andando
incontro, i nostri Finanzieri erano tranquilli o addirittura
felici, non sapevano che quello era per loro l'ultimo
viaggio prima di dare l'addio alla vita alle loro speranze
ed al loro passato. In particolare, per Fausto fu un addio
a: Predazzo, a Bari, ai genitori, ai fratellini, all'Italia.
Vado a Creta aveva scritto ai suoi genitori! Come se lui ci
stesse andando in villeggiatura! Non vado a morire per
pregate per me! E, felice, con la mente rivolta al futuro,
lasci Aurisina e l'Italia! Non le avrebbe riviste mai pi!
Lasciata l'Italia il viaggio prosegu attraverso la
Iugoslavia, terra straniera che per da poco era stata
conquistata
sottomessa
dalle
armate
dell'asse
52
contro gli occupanti italo-fascisti. La loro resistenza si
trasform in guerriglia e fu fonte di atrocit da parte di
tutti compresi quegli stessi italiani brava gente che a
loro volta si macchiarono di atroci delitti. La storia ci
racconta che le truppe italiane in Iugoslavia si
macchiarono di odiosi crimini di guerra nei riguardi delle
popolazioni autoctone, i nazifascisti credevano di essere i
padroni del mondo e non ebbero scrupoli. A fine guerra
infatti gli slavi si vendicarono a modo loro massacrando
gli italiani delle Foibe e non solo. Tuttavia il lungo
viaggio dei nostri Finanzieri non incontr ostacoli, fu
solo disagiato cos come poteva essere un viaggio fatto
per met in tradotta i cui vagoni erano simili a quelli di
carri bestiame. Ci malgrado per i nostri ignari
viaggiatori fu persino divertente, parola di Fausto! Alla
fine il XVI0 battaglione, una volta attraversata la
Iugoslavia senza problemi evidenti, attravers anche la
Grecia e and ad attestarsi nella localit greca del Pireo
53
dove si acquartier e dove rimase per qualche tempo in
attesa del traghetto per Creta.
CRONISTORIA DEL VIAGGIO
SOSTA BREVE A LUBIANA
54
55
dell'esito di quel viaggio? La risposta : certo che no! In
fondo non c'era nell'immediato nessun evidente segnale
di pericolo intorno a lui, tutto sembrava tranquillo.
Perci Fausto, per sua stessa ammissione, in una delle
lettere alla famiglia scrisse che si era divertito molto
durante quel viaggio, quello che andava vedendo era per
lui un mondo sconosciuto, pieno di misteri, novit e
promesse che lo incuriosiva e divertiva nello stesso
tempo. E mentre la giostra girava a lui girava la testa
per nella parte pi profonda del suo cervello, latenti ma
preoccupanti, fermentavano i primi oscuri pensieri e, per
la prima volta, la paura. Dice un proverbio: chi lascia la
strada vecchia per la nuova sa quello che lascia ma non
sa quello che trova E che l'inconscio di Fausto fosse
pervaso da un senso di disorientamento lo si intuisce dal
fatto che negli ultimi tempi, in quasi tutte le lettere alla
famiglia, si infittirono le esortazioni affinch i genitori
pregassero per lui.
56
BELGRADO
25 SETTEMBRE 1942
57
finanzieri, abbandonata la tradotta salirono questa volta
su di un treno vero che, meraviglia, aveva persino un
vagone adibito a cucina. Intanto, poich la sosta nella
stazione di Belgrado fu pi lunga di quella di Lubiana
Fausto ebbe tutto il tempo volle per gironzolare in
stazione ed inviare ai suoi genitori la solita cartolina
postale nella quale scrisse:
Carissimi Genitori:
scrivo la presente dalla stazione di Belgrado dove ci
siamo fermati per un po di tempo. Durante il viaggio ho
conosciuto tante cose nuove e mi sono divertito un
mondo. Col nostro . treno viene anche una carrozza fa
cucina per farci il rancio durante il viaggio
Non appena arriver nella mia destinazione vi scriver
una lunga lettera.
Non state in pensiero se trascorre qualche giorno senza
che riceviate mie notizie
58
GERGALI
28 SETTEMBRE 1942
59
LA SOSTA AL PIREO
1 OTTOBRE 1942
60
custodia di capannoni che contenevano armi munizioni e
derrate alimentari. L'intero battaglione vi si acquartier
per molti giorni durante i quali collabor nel fare servizio
di guardia a quei capannoni e cos esaur i suoi compiti
probabilmente in attesa che fosse pronto l'imbarco per
l'isola di Creta. Quella sosta fu tanto lunga e cos poca
impegnativa dal punto di vista del servizio da permettere
a Fausto, pensate un po', di recarsi come un qualsiasi
turista senza pensieri a visitare la citt di Atene.
DAL PIREO
02 OTTOBRE 1942
61
viaggio mi ha stancato un po, ma ora mi trovo
benissimo Durante il viaggio vi ho scritto alcune
cartoline Siamo partiti da Carie il giorno 21 m.d. alle
ore 17, alle ore 2 la mattina del giorno seguente siamo
partiti da Villa con la tradotta ed ad Aurisina in
provincia di Trieste ci siamo incontrati con tutto il
Battaglione.Da Belgrado dove ci siamo fermati per
poche ore vi ho scritto unaltra cartolina, unaltra lho
spedita da Scopi citt della Serbia occupata dalla
Bulgaria Come vedete ho fatto un lungo viaggio; ho
visto tante cose nuove e mi sono divertito un mondo
Finanziere Cantalini Fausto
160 Batt. Mob. II0 Compagnia
Posta Militare 121
62
63
dalle forze armate dell'Italia fascista con una guerra
lampo iniziata il 7 aprile 1939 e durata appena cinque
giorni. Da allora la corona del Regno di Albania di Re
Zog fu assunta dal 1939 al 1943 da Vittorio Emanuele III
Re d'Italia che ne divenne il sovrano. Dopo di allora,
anche se per pochi anni, il Regno di Albania entr a far
parte del gi esistente 'Impero Romano composto dalle
allora nostre colonie africane della: Libia, Somalia,
Eritrea ed Abissinia. Per ora attenzione alle date perch
subito dopo l'Albania incominci la campagna italiana di
conquista della Grecia. A Mussolini non bastava
l'Albania, lui voleva anche la Grecia e la Jugoslavia.
Presto detto e presto fatto, la conquista della Grecia ebbe
inizio il 28 ottobre 1940 quando le truppe del Regio
Esercito Italiano partite dalle proprie basi in Albania
entrarono in territorio ellenico. Per le forze armate
greche riuscirono a contenere a lungo l'offensiva delle
forze italiane. La svolta si ebbe solo quando, nell'aprile
64
del 1941, italiani, tedeschi ed ungheresi insieme
occuparono la Jugoslavia spartendosi poi i territori
occupati. Ormai accerchiata, la Grecia, fu costretta a
capitolare e cos il mare Adriatico divenne pi che mai
mare nostrum ed il porto del Pireo, divenne una base
navale dell'asse Roma-Berlino. Spero cos di non avere
annoiato nessuno e di avere per chiarito qual'era, grosso
modo, la configurazione geo politica della regione
quando arriv al Pireo il XVI0 battaglione. L il
battaglione sost dal 2 ottobre 1942 sino alla fine del
mese di novembre dello stesso anno in attesa
dell'imbarco per Creta. Per, solo il 14 di ottobre, ossia
dodici giorni dopo esserci arrivato, Fausto scrisse una
lettera ai suoi genitori li rassicur sul suo ottimo stato di
salute e li avvert che, da figlio buono e generoso quale
lui era, non trascurava di pensare alla famiglia e perci
l'intero stipendio che stava per prendere lo avrebbe
65
mandato a loro per intero perch qua costa tutto caro e
poi non mi manca niente; parola d Fausto!
Carissimi Genitorispero abbiate ricevuto tutti i miei
scritti, vengo ad assicurarvi il mio ottimo stato di salute
come spero sia anche di voi tutti. Vi fo sapere che lo
stipendio che prendo lo mando completamente a voi
perch qua non vale la pena spendere i soldi in quanto
costa tutto caro e poi non mi manca niente.
Purtroppo non era il Pireo, ossia la base militare italiana
n.23, la destinazione finale dei nostri Finanzieri, l il loro
impegno si esaur solo in turni di guardia a quei
capannoni della base contenenti armi, arnesi militari e
vettovaglie di cui ho gi accennato. Null'altro fu loro
richiesto e perci, se fossero rimasti l, forse il loro
destino sarebbe stato diverso. Il Pireo si trova in pratica
alla periferia di Atene ed allora quale migliore occasione
di quella avrebbero potuto avere i nostri finanzieri per
66
andare a curiosare in citt? Accadde infatti che Fausto
non si fece sfuggire l'occasione e pens bene di recarvisi
in visita come un turista qualsiasi.
67
...La settimana scorsa sono andato ad Atene e mi sono
divertito a vedere la bellezza della citt e in particolare
modo
lAcropoli.
Nel
visitare
lAcropoli
sono
68
pensiero si ferm sul ricordo di quel biglietto della
lotteria di Merano che vi aveva a suo tempo acquistato.
Panoramica di Atene
69
Come naturale il pensiero dei giovani continuamente
ed in qualsiasi circostanza rivolto al futuro. Ed ecco
perch Fausto, anche se in quel tempo era come un frutto
staccato dal ramo ed era sospeso fra passato e futuro,
pensava s al futuro per non era capace di abbandonare
al passato i suoi ricordi e le sue speranze. Infatti quel
biglietto della lotteria comprato a Bari di certo lo
conservava nel suo portafogli. Insomma, dentro di lui
c'era pi di sempre la mentalit del fanciullino in virt
della quale era propenso a sperare ai regali della Befana.
A furia di credere alla propaganda del regime fascista lui
le atrocit della guerra che si stava combattendo in tutta
l'Europa non le vedeva perch il regime gliele
nascondeva e si illudeva perci che la guerra fosse cosa
che riguardava gli altri e non se stesso. Forse attraverso
un inconscio processo di rimozione dei cattivi pensieri lui
riusciva a convincersi che sarebbe rimasto fuori dalla
mischia e, che fosse cos, ce lo dimostra quel: questo
70
non significa che dovremo andare al fronte a combattere
che lui scrisse ai suoi genitori da Trieste quando fu
incluso nel battaglione mobilitato. Purtroppo non era
cos. Peccato! Va da se per che i suoi, alla sua et, non
potevano essere progetti di morte ma solo progetti di vita
e di amore!
71
donna che viveva a Popoli in Abruzzo. Lui l'amava per
forse lei non lo sapeva. Ed allora? Poich lui l'avrebbe
voluta come fidanzata la considerava tale in pectore.
Non si trattava solo di uno scherzo del suo cuore ma era
forte in lui la speranza di poterla sposare appena
possibile una volta tornato in patria visto che un lavoro
sicuro ce l'aveva e progetti di carriera anche. La fanciulla
prescelta si chiamava Anna Pesetti studentessa a
Sulmona. Non potendosi dichiarare di persona e
pensando non all'oggi ma al domani credette di potere
agire alla vecchia maniera, quella di quando erano i
genitori a combinare i matrimoni dei loro figli. Perci li
incaric di farsi ambasciatori dei suoi sentimenti presso
la famiglia della suddetta fanciulla. Non vi commuovete
per la sua ingenuit e per il modo piuttosto fuori uso di
procedere persino a quei tempi. Ma, ripetiamolo, Fausto
era un soldato innamoratoed era di una ingenuit
disarmante, sincero ed innamorato.
72
Ho serie intenzioni di fidanzarmi ufficialmente con
Pesetti Anna, cio la sorella di Fulvio quella che veniva
studiare a Sulmona. Magari se volete andrete voi stessi a
casa sua a parlargliene e io sono in attesa di una vostra
sollecita risposta che spero sia affermativa
73
74
75
Amatissimi
Genitoricome
vi
dicevo
nelle
mie
76
morti si contarono a migliaia specialmente durante la
ritirata avvenuta a piedi in mezzo alla neve, equipaggiati
in maniera non idonea alle condizioni climatiche di quei
luoghi per cui, semi sprofondati in montagne di neve, i
pochi superstiti si lasciarono dietro una scia di morti i cui
cadaveri furono lasciati l dov'erano morti e furono poi
oggetto della piet dei russi che dettero loro una degna
sepoltura. Da rimarcare il fatto che i nostri soldati, oltre
che dai russi, dovettero difendersi anche dalla prepotenza
delle soldataglie tedesche che la ritirata la fecero per
conto loro con mezzi pi idonei allo scopo. Ma intanto, il
I0 di novembre Fausto, che era anche tutto patria, casa e
chiesa, cos rifer alla sua famiglia che:
Il giorno 1 novembre stata la commemorazione di
tutti i Santi, io ho ascoltato la S. Messa al Campo; come
pure il 2 novembre ci siamo recati ad ascoltare la S.
Messa e il Cappellano ci ha fatto un bellissimo
discorso
77
78
addirittura tramite sommergibili visto che la navigazione
delle nostre navi di superficie era problematica a causa
del controllo aereo dei mari da parte degli inglesi. I
ritardi della posta perci non dipendevano affatto dai
francobolli come Fausto ipotizzava.
79
Carissimi Genitori
dallultima vostra lettera ho appreso che avete
ricevuto il vaglia che vi spedii da CarieIl prossimo
stipendio lo spedir a nonno Pasqualino e di sicuro
rimarr sorpresoCome sarei contento incontrare
qualche mio compagno o paesano probabilmente
qualcuno lo incontrer e mi divertir un mondoCome
servizio facciamo il servizio di guardia nei magazzini
militari e a turno montiamo di guardia al nostro
accantonamentoCome
vi
ho
detto
anche
potete pure
80
81
Fausto era in forza alla II Compagnia del 16 Battaglione
mobilitato e lui certamente sapeva che in quella c'era
anche un plotone mitraglieri. Altro che non andremo
al fronte a combattere, se loro si portavano appresso le
mitragliatrici questo voleva dire che non stavano
andando a Creta in villeggiatura. Ecco perch, senza
volerlo confessare era perplesso, confidava nel buon esito
delle preghiere della sua famiglia non vi dimenticherete
mai di me e ricordatevene sempre nelle vostre quotidiane
preghiere quindi un po di paura doveva pure avercela.
Finanziere s ma allora perch le mitragliatrici? Eppure
per lui Creta era solo un'isola e non immaginava di certo
che l si sarebbe consumato il dramma della sua vita. E la
paura aleggiava nell'interno dell'animo suo malgrado i
calibrati ed inutili incitamenti di Vittorio Emanuele III Re
d'Italia ed Imperatore prestampati sulle cartoline postali
per le forze armate.
82
14 NOVEMBRE 1942
Al Signor Cantalini Rocco Viale della Stazione 64Popoli: Vedete di mandarmi una bustina di buste e
foglietti per scrivere e per via aerea possibilmente. Ho
83
ricevuto i francobolli ora ne ho a sufficienza ricevete un
forte abbraccio e infiniti bacioni a tutti infiniti saluti
vostro figlio Fausto16 battaglione mobilitato II
Compagnia base militare 23 posta militare 23.
25 NOVEMBRE 1942
84
ce ne ricordiamo, era quello che a Predazzo ha voluto
lavarmi la cavetta ma che ora era in procinto di
cambiare destinazione.
CRETA
POSTA MILITARE 121
11 DICEMBRE 1942
85
benissimo. il clima mite, tanto freddo non si sente e
credo che la neve non ci sar.
Baia di Sitia
86
87
ed
aggiungiamo
qualche
particolare.
Nel
88
Mediterraneo la situazione allora era che, mentre la
Royal-Navy inglese aveva il completo controllo dei
mari, i tedeschi disponevano invece della superiorit
aerea. Tenuto conto di questo i tedeschi decisero di
invadere l'isola di Creta per via aerea servendosi del 70
corpo paracadutisti Fliegerdivision. Per avevano
programmato di inviare a Creta anche una forza via mare
che doveva salpare dal Pireo. Chiesero all'Italia una
scorta navale di sostegno al loro convoglio e la scorta ci
fu con la partecipazione di tutte le siluranti italiane di
stanza al Pireo e con l'aggiunta di alcuni sommergibili
della base italiana di Lero. Accadde per che, ci
malgrado, il 21 maggio, il convoglio tedesco composto
da circa 30 caicchi scortati persino dalle torpediniere
italiane Lupo e Sagittario, venne attaccato da un
incrociatore britannico e da varie cacciatorpediniere. Ne
consegu che numerosi caicchi tedeschi furono colpiti ed
affondati e le perdite furono molto elevate. Ai superstiti
89
convogli non rimase altro da dare se non invertire la rotta
Lo sbarco a Creta
e tornarsene al Pireo. Mentre questo avveniva in mare a
Creta invece 11.000 paracadutisti tedeschi si trovarono
di fronte 40.000 uomini delle forze britanniche in uno
scontro dall'esito incerto. A quel punto il prode
Mussolini volle intervenire in aiuto ai tedeschi e perci
ordin di organizzare in fretta e furia un corpo di
spedizione con il compito di invadere Creta. Il corpo di
spedizione che si riusc ad assemblare si rivel subito
una specie di armata Brancaleone.
90
Esso era composto da: un reggimento della Divisione
Regina, due compagnie di marinai, reparti di Camice
Nere e Carabinieri per un totale di circa 2.500 uomini.
L'armamento pesante era antiquato e consisteva in: 46
mitragliatrici FIAT da 8 mm, 6 mortai da 81 mm e 18 da
45 mm, 6 cannoni da 65/17 e da 47/32, da 13 carri
leggeri L3, nove motociclette, un autocarro e 205 muli.
Non ci mancava proprio nulla, visto che c'erano anche i
muli ottime bestie da carico! Anche la flotta usata per
l'occorrenza era inadeguata. Tanto inadeguata che i
militari furono costretti a viaggiare in coperta con i
salvagente indosso e persino senza adeguati servizi
igienici. Insomma si era deciso di procedere ad ogni
costo. Mancava persino una adeguata scorta di benzina e
perci, per risparmiare carburante, le navi pi piccole
furono prese a rimorchio da quelle pi grandi. Avete
capito bene: prese a rimorchio! Inoltre, a causa della
mancanza di apparati radio nella flottiglia, i comandi
91
vennero impartiti da alcuni MAS che facevano la spola
tra le navi del convoglio. Ma come li trasmettevano i
comandi con il megafono?. Dulcis in fundo, la velocit
media del convoglio era poco pi di 7 nodi cos che,
quando ad un certo punto la ricognizione aerea segnal
l'avvistamento di una formazione navale inglese che in
poco tempo avrebbe potuto raggiungere il convoglio ed
annientarlo si decise di forzarne l'andatura al massimo
portandola a 8 nodi. Accadde per che le unit pi lente
rimasero indietro e furono costrette a deviare verso
l'isola di Kassos, raggiunsero Creta solo il giorno dopo.
Anche se alla spicciolata lo sbarco a Creta ci fu ed
avvenne nella baia di Sitia, nella zona sud orientale
dell'isola dove, per fortuna, non ci fu alcuna opposizione
e le operazioni di sbarco si protrassero per tutta la notte.
Poi, per raggiungere gli obiettivi previsti, i reparti
dovettero fare lunghe marce a piedi, (simili alla
marcettina di quando arriv Fausto? ) di 60 km in due
92
giorni, sotto il sole rovente, in carenza di acqua e
rifornimenti e con un equipaggiamento inadeguato.
Il tutto questo per che cosa? Per niente! Perch quando
La baia di Sitia
93
destino perch rimasero intrappolati nell'isola alla merc
della ferocia delle soldataglie tedesche ben pi
organizzate ed agguerrite delle nostre. In parte furono
fatti prigionieri dai dai tedeschi, in parte fucilati ed in
parte braccati persino dai partigiani cretesi. Non and
meglio neanche ai pochi superstiti perch essi persero la
vita nei naufragi durante la successiva evacuazione
dell'isola. Pare che a Fausto capit la sorte di questi
ultimi per mi dilungher nei dettagli in seguito. Fatto
sta che, in sostanza, il nostro corpo di spedizione fu
annientato. Cos si svolsero i fatti purtroppo, ma una
domanda rimane ed : Fausto che fine fece? Dio solo lo
sa? Vedremo, per dovremo lavorare sulle ipotesi. Ci
sono solo quelle. Ora che sapete qualcosa in pi per quel
che riguarda l'assetto geo politico dello scacchiere ad est
del mare adriatico cos com'era intorno agli anni
quaranta del secolo scorso tempo che io torni a
raccontarvi dell'approdo di Fausto nell'isola di Creta
94
aggiungendo quei particolari fotografici dell'isola che ci
danno un'idea di come lui probabilmente la vide per la
prima volta quando si affrett a descriverla ai suoi
genitori.
LA FLORA DI CRETA
Le carrube di Creta
95
96
questi giorni mi sto facendo delle scorpacciate di uva
secca....
Vigneti a CRETA
97
Uliveti a Creta
98
...a
a me piace
che
non
passer
molto
che
potr
99
CRETA
P.M. 121
26 DICEMBRE 1942
( L'ULTIMO NATALE )
Carissimi GenitoriDa vari giorni sono privo di vostre
notizie; immagino per che tale ritardo causato dal
fatto che la posta impiega pi giorni.il giorno del S.
Natale Natale lho passato discretamente; non mi stato
possibile farmi la S Comunione, ma ho pregato lo stesso
il Bambino Ges per voi e per tutti i miei cariIn quanto
al pacco credo che fra non molto si possono spedire
Arriv il Natale e Fausto lo pass discretamente ossia
non bene, gli mancava la famiglia ed il calore del
focolare! In casi come il suo le preghiere forse consolano
ma non risolvono! Si sentiva solo ed aspettava
disperatamente notizie e parole di conforto dalla sua
100
famiglia. Non immaginava per che era proprio lui
quello che pi avrebbe avuto bisogno della protezione del
buon Dio.
101
lettere tutte in un giorno dopo vari giorni che ne ero
privo di notizie Con gioia ho anche ricevuto la
cartolina del fratellino Carlo come pure quella inviatami
dalle sorelline; non potete immaginare come sono
rimasto contento nel vedere il loro scritto, vedo che si
ricordano sempre di me ed anche mio dovere
ricordarmi di loro. Anche la cartolina di Francesco mi
arrivata;La lettera scritta il giorno 25 cio a Natale
lettera scritta da mia mamma con parole di grande e
dolce affetto ad un figlio che si trova lontano; lamore
verso i figli grande ed insuperabile; quanto pi grande
quello del figlio verso i propri cari.Io mi trovo
benissimo e contento; le feste natalizie le ho passate
discretamente bene, in quel giorno ho pregato il
Bambino Ges per tutti i miei cari e ho fatto una speciale
preghiera per il fratellino Carlo. In quanto al pacco
informatevi se potete spedirmelo;vi far presente ci
che mi occorre: Un paio di calzettoni forti, due paia di
102
mutande estive, due magliette estive per sotto, un portasaponetta una macchinetta da barba.
Calzettoni, mutande, magliette, macchinetta da barba?
Ma come? Vinceremo! Ma con quali mezzi il regime
fascista aveva la pretesa di vincere una guerra mondiale
di quella specie se non era capace di fornire ai suoi
soldati neanche le mutande e le lamette da barba? Stando
cos le cose con quale diritto e coscienza si inviavano i
nostri soldati a morire in guerre di conquista? Per la
gloria della Patria? Ma per la Patria di chi? Dei vivi o dei
morti? Quello del quale ci stiamo occupando fu invece
l'anno del giudizio universale per i soldati italiani a
Creta! Di chi la colpa? Intanto per, poich il clima a
Creta temperato, con estati molto calde e inverni non
eccessivamente freddi lui scrisse ai suoi genitori:Io mi
trovo benissimo e contento, Si proprio cos, contento!
Ma era vero?
103
L'INVERNO DI CRETA
P.M. 121
02 FEBBRAIO 1943
104
allarmarsi quando qualche volta che sperate di ricevere
un mio scritto non lho riceveteLelenco di ci che mi
dovete mandare ve lho mandato nella mia precedente.
Fatemi sapere se avete ricevuto il vaglia N 68 di 661
che da vari giorni stato spedito. Contento come mi dite
che lo zio Alfonso scrive che si trova bene Da qualche
giorno cominciato un freddo intenso con la comparsa
anche di un po di neve che ormai gi svanitaNon
state in pensiero, mi trovo benissimo
Creta un'isola dal clima mite per poich vi esistono
alte montagne a volte sulle loro cime, in inverno,
compare la neve mentre in pianura la temperatura si
abbassa un pochino. Ma, a proposito di soldi, chiss se i
genitori di Fausto avranno mai ricevuto il vaglia N 68 di
661. Chiss! Per la cronaca veniamo a sapere che suo
zio Alfonso Cianchetta di Sulmona che si trovava in
Africa come prigioniero di guerra in un campo di
concentramento inglese, per sua fortuna stava bene.
105
106
Tre cartoline in una sola volta da Padre Agostino, l'amico
Ubaldo e la nonna Carolina.
107
Cattolico, anche lui un piccolo soldato che partecipa
alla guerra
Se non si era gi capito, dopo la lettura della precedente
lettera, tutto chiaro su come la pensava Fausto.
Certo per che quel chi giustamente governa e
infallibilmente comanda il popolo.oggi ci fa sorridere.
forse Fausto non sapeva nulla della marcia su Roma e
delle camicie nere, altro che giustamente, altro che per
volere divino e poi addirittura quel infallibilmente
comanda al popolo ci dice che Fausto non si rendeva
conto della realt. Duce! Duce! Duce! A noi alal!
Evviva l'uomo della provvidenza! Ma non era solo al
regime fascista che Fausto consegnava il suo pensiero,
lui metteva in campo anche le sue credenze religiose.
Liturgie, ricorrenze, servizi religiosi, preghiere per i
soldati soprattutto visto che: anche lui un piccolo
soldato che partecipa alla guerra lui scrisse
riferendosi al suo fratello Carlo. Ma davvero? Fausto,
108
beato lui, credeva e sperava! Perci era fiducioso ed a
volta era anche contento.
Fatemi sapere qualche cosa riguardo ai compagni
Bucciarelli e Silvestri che credo siano ancora borghesi
Anche dallo zio Gigino da vari giorni non ricevo pi
notizieFatemi sapere qualche cosa di nuovo e ci che
succede a Popoli
109
cercare il filo credo me lavrete mandato a mezzo
raccomandata, altrimenti me lo potete mandare anche
con una lettera ordinaria
Ma quanto era utile allora l'autarchia se anche l'inchiostro
si riusciva a farlo solo in casa con l'anelina! Altri tempi
erano quelli!
110
zio Gigino da molto tempo non ricevo notizieAi
fratellini gli farete da parte mia un piccolo regalo in
occasione della S. PasquaMiei cari genitori si
avvicina il giorno della S. Pasqua resurrezione di Ges
Cristo giorno pi belloIn questi santi giorni
dobbiamo pregare Ges Cristo perch solamente col
sacrificio, colle preghiere e le buone opere Ges pu
esaudire le grazie che noi gli domandiamo io non
dimenticher mai di pregare, quelle povere preghiere
imparate sulle ginocchia della mia mamma le ripeto
giornalmente ringraziando Ges di avermi dato cos
buoni genitori...Preghiamo con fervore in questi
giorni; preghiamo per tutti i soldati che combattono,
preghiamo Ges perch ci conceda la pace e la vittoria
alle nostre armi
Pregare Ges perch che ci conceda la pace andava
bene, ma anche la vittoria alle nostre armi era un po
111
troppo! Per a questo Fausto e non solo lui neanche ci
pensava.
112
CRETA
DOPO LA PASQUA
(25 Aprile 1943)
P.M.121
28 Aprile 1943
Miei Cari Genitori Gradita mi arrivata la vostra
cara lettera il giorno di Pasqua, insieme alla vostra mi
sono arrivate anche le cartoline dei fratellini La S.
Pasqua io lho passata discretamente bene, come mi
voglio augurare anche di voi . Ges risorto possa
concedere a tutti la santa pace e possa concedere alle
nostre gloriose armi una prossima e strabiliante vittoria.
E ci risiamo con la: prossima e strabiliante vittoria,
che tristezza! Il buon Fausto ci credeva! Per meno male
che questa volta almeno le lamette erano arrivate anche
se il filo verde no.oggi ho ricevuto anche le lamette; in
quanto al filo grigio-verde non lho ricevuto
113
.. le lamette non me le mandate pi perch ho a
sufficienza Nel giorno di Pasqua ho ricevuto anche il
pacco dono inviato dalla Federazione dei Fasci di
Combattimenti a noi militari. Io lho ricevuto dalla
Federazione dei Fasci di Savonaci ho trovato vari
oggetti che mi sono utili. Tutti abbiamo ricevuti il caro
dono che il popolo italiano ha inviato con gentile
pensiero ai combattenti che si trovano lontano. Cos i
fascisti di Savona si misero la coscienza a posto, ed
allora: chi se ne frega della brutta morte! Un pacco e
via!
CRETA
P.M. 121
18 MAGGIO 1943
Carissimi GenitoriLa lettera con data 25 aprile cio
giorno di Pasqua,mi ha provocato una grande gioiaIn
114
quanto al filo che mi avete mandato non lho ricevuto
Constato che il piccolo Carlo ha il piccolo zaino con la
gavetta e la sciabola, immagino di vederlo il piccolo
soldatino nelle file dei figli della Lupa,
A chi non lo sa occorre spiegare che allora il regime
allevava prima i piccoli figli della lupa! Poi i giovani
avanguardisti
ed
infine
giovani
morituri!
CRETA
P.M. 121
10 GIUGNO 1943
Genitori CarissimiCon grande gioia scrivo la presente
avendo questa mattina fatto la S. ComunioneHo
115
assistito anche al sacrificio della S. Messa celebrata dal
nostro caro Tenente Cappellano. Il buon Cappellano ci
ha fatto un fervido discorso rivolgendoci condite e
amorose paroleci ha raccomandato di rivolgere
quotidianamente la preghiera al Signore affinch ci
conceda al pi presto una brillante vittoriaInfine
appena terminata la S. Messa, il cappellano ci ha ad
ognuno consacrato al S. Cuore di Ges
Ari dagli con la brillante vittoria! E va bene che
meglio un giorno da leone che cento da pecora! Ma
sarebbe meglio da uomini!
Per il fratellino Carlo il giorno della sua prima
Comunione prossimo, immagino con che ansia attende
questo fatale e grande giornoIl 24 p.v. la festa del
Corpus Domini Carlo si presenter per la prima volta in
piedi dellaltare per ricevere GesQui gi si conosce
la stagione estiva, il caldo giornalmente diventa sempre
116
pi soffocante, di queste belle giornate ne approfitto per
prendere
bagni
di
sole
sono
gi
abbastanza
abbronzato
E meno male che torniamo sulla terra con il nostro amico
sole che ci concede i suoi bagni di sole!
CRETA
P.M. 121
24 GIUGNO 1943
117
Mi dispiace per Fausto perch era troppo docile,
ubbidiente, credulone e religioso era cio un bravo
ragazzo, troppo buono. Nella sua incrollabile fede, a
prescindere, Fausto credeva ad occhi chiusi alla brillante
vittoria! Brillante, addirittura! Vincere e vinceremo! Le
solite bugie. Delle dittature!
CRETA
P.M. 121
27 GIUGNO 1943
Carissimi
Genitori
in
questi
giorni
ricevete
118
grigio verde che mi avete inviato a mezzo raccomandata
lho ricevuto. Mi molto dispiaciuto di apprendere la
triste notizia di Achilletto ( morto in guerra ), io lho
prevedevo perch avevo il suo indirizzo e lo zio
Berardino mi accennava dove si trovava
Berardino era uno zio di Fausto residente a Caporciano e
la triste storia di Aghilletto, cos come lo chiamavano,
riguardava proprio suo figlio morto tragicamente nella
campagna in Russia. Lo zio Berardino mi accennava
dove si trovava e gi questo bastava per temere il
peggio.
CRETA
P.M. 121
12 LUGLIO 1943
119
giugno u. sImmaginavo che Francesco sarebbe stato
rimandato a ottobre per litaliano perch conoscevo che
nella suddetta materia zoppicava
Era il mese di luglio e Francesco, il maggiore dei fratelli
di Fausto, era stato rimandato ad ottobre per l'italiano!
Ormai si era in piena estate quando Fausto scrisse tale
lettera. Tutto andava ancora per il meglio a Creta. Le
cicale sugli ulivi cantavano tranquille e Fausto prendeva
bagni di sole, si abbronzava come non gli era mai
capitato prima. Beh! Per anche lui, Fausto, zoppicava in
italiano, solo che lui non se ne curava perch a Predazzo
nessuno si era preoccupato di bocciarlo! Non ce n'era
stato bisogno. Alla Guardia di Finanza Fausto andava
bene anche cos com'era. Del resto era un ragazzo
giudizioso, tanto che, da figlio maggiore, si sentiva in
dovere di dare consigli alla sua famiglia ed ai suoi
fratelli.
120
per Francesco consiglierei di fargli frequentare le
industriali a Popoli stesso e domani non si dovr
pentireQuesto sar anche per ( il fratello ) Aldo se
vuole guardare FrancescoOra comprendo quanto
vale un titolo di studio; ora che vorrei gi troppo tardi,
debbo riconoscere che la colpa tutta la mia e adesso
me ne trovo pienamente pentito
A quei tempi a Navelli o a Popoli il titolo di studio non
era strettamente necessario, pochi potevano vantarsi di
averne uno, per le cose cambiavano per chi si muoveva
in un ambito come quello in cui si era inserito Fausto e
lui evidentemente se ne era accorto. Lui aveva capito
subito di non avere cultura per aveva tanta voglia di
imparare e di ben figurare e la sua confessione ce lo
testimonia.
121
CRETA
P. M. 121
6 AGOSTO 1943
quando
minginocchiai
anchio
ai
piedi
122
bustina di aghi di diversa grandezza e mi fate
possibilmente una raccomandata
CRETA
P.M. 121
13 AGOSTO1943
123
Popoli (Pe.)
124
Navelli (l'Aq.)
Popoli a due passi dalla sua residenza di Navelli.
Tuttavia poich a Creta il cielo era ancora sereno e nulla
lasciava presagire il peggio Fausto aspettava impaziente
tempi migliori per tornare. Nell'attesa si sforzava di stare
calmo e passava il suo tempo libero prendendo bagni di
sole. Si abbronzava al bel sole di Creta! Non poteva fare
altro. Oziava!
125
Ormai sono gi due anni che ho lasciato il paese,
ardentemente desidero rivederlo e speriamo che il buon
Ges conceda questa grande grazia.
Il sole di Creta
126
E ci dispiace che il buon Dio non tenne conto delle sue
accorate preghiere rimanendo solo a guardare senza
intervenire. Ci dispiace perch qualche soddisfazione
Fausto l'avrebbe, alla fin fine, pur meritata.
Ho ricevuto una cartolina dal zio Berardino il quale mi
parlava del suo figlio, io gi lo sapevo perch me
lavevate comunicato voiInviate ogni tanto un obolo
agli orfanelli di S. Antonio. In attesa di una vostra
prossima invio infiniti saluti forti bacioni con un caro
abbracci vostro figlio Fausto
Il buonismo di Fausto era tale da non trascurare di
esortare i suoi genitori ad inviare ogni tanto un obolo
agli orfanelli di S. Antonio
LULTIMA LETTERA
P.M. 121
26 AGOSTO 1943
Come mi informate che questo mese di luglio u.s.,
avete ricevuto solo tre lettere, io invece ne ho inviate
127
qualcuna
in
pi
di
quanto
voi
mi
numerate.
128
quando noi meno ce lo aspettiamo ed infatti, mentre
Fausto scriveva:Io vi assicuro ancora una volta che
mi trovo in un posto pi che sicuro lontano da qualsiasi
pericolo possibile e immagginabbile, nuvole nere di
burrasca stavano invece formandosi all'orizzonte. Una
immane tragedia era gi in gestazione tanto vero che
quella precedente fu l'ultima lettera che Fausto invi da
Creta alla famiglia scrivendo che: Io sto benissimo e
godo ottima salute. Dopo di allora nulla pi. Silenzio
assoluto! Che angoscia!
QUEL CHE ACCADDE DOPO
La corrispondenza di Fausto con la famiglia, inizi in
data 05 Agosto 1941, immediatamente dopo la sua
partenza da Popoli per la scuola delle Guardie di Finanza
di Predazzo e fin il 26 Agosto 1943 quando scrisse la sua
ultima lettera alla famiglia inviata dallisola Creta. Quel
129
che avvenne dopo poco certificato dalle fonti ufficiali e
perci non per niente chiaro. Spesso coloro che hanno
voluto saperne di pi si sono recati di persona nei posti
della tragedia in cerca di informazioni. Chi non lo ha
potuto fare, per disseppellire la verit, si di dovuto
accontentare di scavare nelle scarne notizie esistenti negli
archivi storici, con molta pazienza e molta fatica.
8 SETTEMBRE 1943
Quel che avvenne dopo tutto da imputare a quello che
avvenne in Italia in data 8 settembre 1943 mentre la
conquista di Creta era avvenuta prima di quella data. Fu
nel maggio 1941 che scatt a tal fine l'operazione
militare tedesca e subito dopo segu quella del regime
fascista. Mussolini volle contribuire con un tributo di
sangue italiano perch voleva partecipare anche lui al
bottino. Perci in fretta e furia fece allestire un corpo di
130
spedizione italiano con 2500 uomini e 150 muli il quale
sempre nell'anno 1941, in maniera rocambolesca, riusc a
stento a sbarcare nell'isola. Poi, a distanza di tempo, ossia
nel dicembre dell'anno 1942, sbarc a Creta anche un
altro contingente italiano questa volta costituito dai circa
600 uomini del XVI battaglione mobilitato della
Guardia di Finanza che si un al contingente che lo aveva
preceduto. Poich Italia e Germania erano alleate in virt
del cosiddetto patto d'acciaio dell'asse Roma- Berlino,
le truppe italiane e quelle tedesche si ritrovarono a Creta,
gomito a gomito, disposte sullo stesso fronte. Senonch,
a partire dalla data 8 settembre 1943, in conseguenza
dell'armistizio fra italiani ed anglo-americani, vi fu un
ribaltamento delle alleanze e quindi un repentino
capovolgimento
ritrovarono
di
fronti.
inopinatamente
Italiani
su
fronti
tedeschi
opposti.
si
La
131
tedeschi invece si dettero da fare e immediatamente
disarmarono senza colpo ferire i nostri militari compresi i
Finanzieri del 16 battaglione mobilitato della divisione
Siena, posta militare 121 e furono tutti internati in un
campo di concentramento nei pressi di Tymbakhion
localit cretese situata nella costa meridionale dell'isola.
Il ribaltone per non fin cos perch i tedeschi ebbero
l'ordine di Hitler di sbarazzarsi in ogni modo dei
prigionieri italiani anche inviandoli nei campi di
concentramento in Germania a costo di stiparli come
bestie su navi che spesso non erano in grado di reggere il
mare. Per questo motivo accadde quel che doveva
accadere perch molte di quelle navi carretta o
vennero silurate ed affondarono oppure naufragarono da
sole per il mare in tempesta. La fretta ed il cinismo dei
tedeschi fu tale che in alcune navi non si curarono
neanche di allestire l'elenco degli imbarcati e questa
stata anche una delle ragioni per cui molti naufraghi
132
scomparvero poi in mare senza lasciare traccia, e senza
nome. Come accadde al povero Fausto. Per questo
motivo, chi ha voluto saperne qualcosa stato costretto a
basarsi sugli indizi o su quanto riferito
da qualche naufrago superstite. Cos
facendo, allo stesso modo di come
viene fuori il pulcino dall'uovo, alla
fine venuta fuori la verit anche nel
caso di Fausto. Infatti dall'esame
accurato di alcuni indizi ed a furia di cercare conferme,
alla fine stato chiarito il mistero sia di quando che di
come avvenne il suo affogamento in mare. Ecco come
andarono i fatti: a Creta i tedeschi, pur di disfarsi dei loro
prigionieri non si fecero scrupoli, ne stiparono quanti pi
ne poterono a bordo della nave Sinfra e ne predisposero
la partenza. Purtroppo, per disgrazia degli annegati e per
fortuna dei superstiti, tale nave venne silurata da un
sommergibile inglese subito dopo la partenza ed affond.
133
Il naufragio avvenne nella notte del 18 settembre del
1943 durante la quale, la nave Sinfra, con 2389 persone a
bordo, col a picco nello stesso mare di Creta e nel
naufragio persero la vita 1850 persone molte delle quali
erano appartenenti al XVI battaglione mobilitato della
Guardia di Finanza proprio quello di Fausto.
La nave SINFRA
134
IL CAPPELLANO MILITARE
Era stato il cappellano del XVI battaglione di stanza a
Creta. Dopo l'armistizio venne catturato dai tedeschi, ma,
durante il siluramento e l'affondamento della nave
SINFRA riusci a fuggire dopo essere rimasto in acqua
con gli altri naufraghi superstiti per pi di 14 ore.
Ricaduto nelle mani dell'esercito tedesco convinse i suoi
carcerieri a farlo rimanere assieme ai soldati italiani
ancora internati a Creta. Per il coraggio dimostrato nei
mesi di prigionia, il comandante del campo tedesco lo
propose per la croce di guerra al merito tedesca che per
non fu mai consegnata. Poi per fu Sua Maest il Re
Umberto II a conferirgli la Gran Croce dei Santi
Maurizio e Lazzaro per la fedelt dimostrata alla Patria e
per la rettitudine e coerenza al Suo ministero di Ordinario
Militare. Inoltre fu anche insignito della Gran Croce
conventuale del Sovrano Militare Ordine di Malta.
135
L'AFFONDAMENTO DELLA NAVE PETRELLA
Quello del Sinfra non fu l'unico affondamento di nave
La nave Petrella
coinvolti
molti
altri
nostri
soldati
della
136
il cielo era coperto, c'era forte pioggia. La Petrella part
da Creta insieme alla scorta diretta al Pireo ma, verso le
ore 11 di quello stesso giorno, la nave fu attaccata da un
sommergibile nemico appena fuori da Suda e, colpita da
2 siluri, alle 11.20 incominci ad affondare Un superstite
di quel naufragio ormai ultranovantenne, lucidissimo,
stato scovato da un cercatore di informazioni ed ha
raccontato per filo e per segno dell'orrore vissuto per
oltre dodici ore di rimanenza in mare, con i superstiti
aggrappati ai cadaveri che ormai gi venivano a galla
prima che fossero presi a bordo dai pescatori locali
accorsi per soccorrerli. Non diversamente erano andate le
cose per Fausto nell'affondamento del Sinfra se si fa
eccezione per il fatto che l i pescatori non c'erano.
137
138
PERCHE' DOPO L'OTTO DI SETTEMBRE
Breve cronistoria riassuntiva
ottima
sconsideratamente,
salute
e,
riteneva
di
139
giorni. Ma, a dire il vero, gli avvenimenti che si
susseguirono a partire dallotto di settembre dellanno
1943, colsero tutti di sorpresa. Allimprovviso ci fu la
fine di un mito, ci fu il crollo del fascismo. Gli italiani
dettero un addio al Duce che venne sfiduciato, spodestato
ed arrestato dai suoi congiurati capeggiati dal generale
Badoglio. Per toglierlo definitivamente di mezzo, fu
trasportato in segreto sul monte Gran Sasso DItalia. Ma
quello fu il segreto di Pulcinella perch i tedeschi lo
vennero a sapere subito e se lo andarono a riprendere. Se
lo portarono via con un piccolissimo aereo chiamato
Cicogna. Una delle prime conseguenze fu
che il
140
anglo-americani e poi avrebbero dovuto puntare sui
tedeschi. Nella confusione generale si determin un
vuoto di potere, un ribaltone che port tutta la nazione a
saltare da un giorno allaltro da un campo allaltro. E fu
cos che i vecchi nemici anglo-americani diventarono
alleati mentre i vecchi alleati nazisti diventarono i nostri
peggiori nemici e per la verit come tali si comportarono,
senza
piet.
Si
pu
quindi
immaginare
quale
141
intimare agli italiani di arrendersi e tutti quelli che non
vollero ubbidire vennero massacrati pur essendo, a volte,
i nostri soldati numericamente molto superiori a quelli
tedeschi. Tutto questo accadde anche nelle isole
dell'Egeo, dove i nostri soldati dovettero arrendersi ai
soldati tedeschi consegnando loro le armi, magari a denti
stretti, solo perch furono costretti ad ubbidire agli ordini
di resa arrivati inopportunamente da Roma. Le
conseguenze furono tragiche perch, parte degli italiani
vennero fucilati sul posto, molti altri furono imbarcati su
vecchie carrette del mare dirette verso la Grecia o
verso la Germania che per o non erano in grado di
reggere il mare oppure furono silurate o bombardate.
Dopo tutto quel caos nulla per lungo tempo si era saputo
delle vicissitudini di Fausto anche perch nessuno era
stato in grado di occuparsene. Sino a quando,
inaspettatamente, in un giorno imprecisato di un anno
imprecisato, quando erano ancora troppo piccole per fare
142
domande, le sorelle di Fausto ricordano che si rec
presso il loro domicilio un abruzzese sopravvissuto
proprio allaffondamento del Sinfra per riferire alla
famiglia ci che poteva riferire solo lui. In base a quella
testimonianza stato possibile confermare quello che
prima era solo un sospetto. Il racconto di quello
sconosciuto riguardava proprio il naufragio del Sinfra
durante il quale, ricordiamolo, si salvarono 539 persone
Ma se malgrado ci il mistero della morte di Fausto
dovesse ancora rimanere tale perch a distanza di tempo i
ricordi delle sorelle sono vaghi, non importa perch,
chiunque sia stato quell'uomo, e comunque sia stato il
suo racconto fu pur sempre quello che rifer di persona ai
genitori di Fausto quello che conta. Lui e Fausto erano
insieme sulla nave quando quella affond e perci fu in
grado di riferire alla famiglia anche un penoso particolare
cio che mentre la nave stava affondando, lui esort
Fausto a buttarsi in mare prima che quella colasse a picco
143
gridandogli: Buttati, buttati! Fausto! Ma il povero Fausto
non ebbe il coraggio di farlo perch non sapeva nuotare.
Per molti anni dopo i cretesi trovavano ancora resti
umani sulla spiaggia, trasportati dalla corrente. In quella
zona negli anni 90 alcuni italiani hanno fatto porre una
stele a memoria di quei morti
I NUMERI DELLA TRAGEDIA
Un prezzo altissimo: 11 mila soldati e ufficiali annegati,
stipati come bestie dai tedeschi su navi scassate avviate
al naufragio; 10 mila internati in Germania; 124 caduti
in combattimento; quasi 200 fucilati; 150 morti di
denutrizione nei campi tedeschi sullisola;i mercantili
che i tedeschi stiparono di italiani mandandoli
letteralmente a morire nellEgeo: il Donizetti, il 23
settembre, silurato da cacciabombardieri britannici, con
1.825 uomini, tutti annegati; nella notte del 18 settembre
del 1943, la nave Sinfra con 2389 persone a bordo
144
145
il caporale abruzzese Francesco Norcia, Storia pazzesca.
Salvato in mare da un equipaggio tedesco, piantonato in
un campo di concentramento poi fuggito nei boschi di
Alaerma, catturato, torturato, costretto ad assistere alle
fucilazioni di italiani, evaso di nuovo verso un tratto
isolato di costa a Campochiaro, sopravvissuto per tre
mesi nutrendosi di pesci e polpi, ricatturato dalle
Camicie Nere, consegnato ai tedeschi. Una notte Norcia
uccide con la baionetta la sentinella, scappa, si
nasconde di nuovo tra gli scogli dove riesce a
sopravvivere sino a Maggio.
( da l'ESPRESSO )
In conclusione, furono quasi 5200 i militari della
Guardia di Finanza catturati ed internati nei lager
tedeschi e di essi oltre 230 morirono per fame,
maltrattamenti e malattie.