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ODISSEA E MORTE DI UNA GUARDIA DI
FINANZA

FAUSTO CANTALINI

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CORREVA LANNO
Quando incominci la storia che sto per raccontarvi
correva l'anno 1941. A quei tempi la guida assoluta
dell'Impero Romano ( cos avevano la pretesa di
chiamarlo ) era l'imperatore Benito Mussolini il quale
governava l'Italia senza se e senza ma. Eravamo per
quasi alla fine della dittatura mussoliniana e l'Italia
fascista allora era ancora alleata con la Germania nazista
di Hitler. I loro eserciti stavano combattendo le ultime
fasi della seconda guerra mondiale. Si tratta di una storia
triste, tristissima perch, alla fine di una serie di
peregrinazioni, Fausto, giovane contadino di Navelli,
arruolato nel corpo della Guardia di Finanza e
protagonista di questa storia, poich non sapeva nuotare,
affog nel mare adriatico a causa del naufragio della nave
su cui lo avevano imbarcato gli ex alleati tedeschi. Il
come ed il perch sar chiaro fra poco. Per ora utile
sapere chi era Fausto. Lui era un giovane che, all'et di

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diciannove anni, con entusiasmo e buone speranze, lasci
la sua famiglia per andare incontro a quella che riteneva
fosse per lui una meravigliosa avventura. E fu proprio
con tale certezza che part da Navelli ed approd nella
scuola delle Guardie di Finanza di Predazzo. Quando
lasci la famiglia era il giorno 5 del mese di agosto
dell'anno 1941 e quando arriv a Predazzo era il giorno 6
dello stesso mese. Dopo un breve periodo di scopa e
ramazza passato in caserma, i suoi superiori lo fecero
partecipare ad un corso per sciatori a Passo Rolle e l
impar a sciare. Tornato in caserma a Predazzo vi si
ferm giusto il tempo necessario per recuperare armi e
bagagli personali e partire con tutto il suo plotone alla
volta di Trieste. L il suo plotone fu inserito
organicamente in un battaglione mobilitato di nuova
formazione. Quella parola di mobilitato risuonava
come un sinistro presagio di possibili sciagure e qualche
preoccupazione dovette pur procurargliela a Fausto, ci

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malgrado per lui, per rassicurarla, cos scrisse alla
famiglia: Mobilitato non significa che dovremo andare
al fronte a combattere. E cos sembrava, infatti il nuovo
battaglione non part per il fronte ma in treno alla volta di
Bari. Purtroppo Fausto non poteva sapere che in realt
non era Bari la loro meta finale ma l'isola di CRETA.
Infatti, dopo un lungo soggiorno a Bari il suo battaglione
torn al nord, giunse a Carie in treno ed il suo plotone fu
alloggiato in caserme situate a Villa del Nevoso in attesa
di riprendere il viaggio da Aurisina per attraversare tutta
la Iugoslavia e la Grecia avendo come meta finale l'isola
di Creta. Il viaggio in treno fu lungo. Fino a Belgrado
viaggiarono su una tradotta per poi proseguire fino al
Pireo su delle comode carrozze con servizio di cucina.
Beata incoscienza! Fausto era felice! Arrivati al Pireo se
la presero comoda perch vi si fermarono a lungo. Quella
sosta permise a Fausto di fare una memorabile visita alla
citt di Atene. Alla fine si imbarcarono su di una nave e

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raggiunsero Creta. Quella doveva essere la meta finale e
quella fu. All'inizio la dolce aria di quell'isola sembr
concedere al nostro battaglione un po di pace, una specie
di riposo del guerriero viaggiatore ma presto, con il
passare dei giorni, gli animi divennero inquieti e tristi. I
nostri finanzieri non si sentivano a loro agio, non erano
pi in Italia e, malgrado la benedizione e le dolci parole
del cappellano militare, sentivano forte la nostalgia della
loro patria. In attesa di eventi pregavano e partecipavano
alle funzioni religiose con lo sguardo rivolto verso il
cielo chiedendo protezione al buon Dio e sperando in una
vicina e vittoriosa fine della guerra esito al quale
Fausto ancora credeva ciecamente. Purtroppo le cose non
andarono cos. Con malinconico stato d'animo Fausto
rimase a Creta praticamente ad oziare sino a quando le
cose a Roma cambiarono. Con la firma dell'armistizio fra
le truppe italiane e quelle angloamericane le alleanze
militari furono rovesciate e le truppe tedesche che sino ad

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allora si erano spartito i territori con le truppe italiane, in
forza

di

quell'armistizio,

da

alleate

che

erano,

diventarono subito nemiche e la prima cosa che fecero fu


quella di annullare la capacit di difesa delle truppe
italiane le quali avrebbero voluto reagire in modo
adeguato ma purtroppo fu loro ordinato di non farlo. I
nostri ex alleati tedeschi allora si liberarono degli italiani
sia uccidendo i nostri soldati sia deportandoli nei campi
di sterminio della Germania con delle vere e proprie
carrette di mare. La corrispondenza che Fausto aveva
avuto abitualmente con la famiglia si interruppe dopo il
giorno del 23 agosto 1943 con la sua ultima lettera. Non
ci dato sapere nulla di quello che in realt successe in
seguito a Creta e perci non conosciamo neanche quale
fu il vero percorso di Fausto verso la morte. Del resto,
della sua tragica fine la famiglia ebbe conoscenza solo a
distanza di tempo e senza dovizia di particolari. L'unico
fatto sicuro che, stipato dai tedeschi su di una carretta

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di mare insieme ai suoi commilitoni, Fausto affog nel
mare adriatico quando la nave sulla quale si trovava
affond. E qui finisce la ingloriosa avventura di Fausto. A
questo punto per io ho la possibilit di passare alla
descrizione puntuale di tutti gli eventi che lo riguardano
relativi al periodo temporale 1941-1943, servendomi
della corrispondenza che lui ebbe con la famiglia. A
proposito della quale posso dire che quella era una
famiglia di origini contadine e che Fausto come tale era
vissuto a Navelli, suo paese natale. Ed era numerosa la
sua famiglia cos come lo erano a quei tempi quasi tutte
le famiglie contadine. I contadini facevano allora molti
figli allo scopo di adoperarli, a tempo debito, come forza
lavoro nelle loro aziende di tipo familiare. La famiglia di
Fausto era composta dai genitori, da ben quattro figli
maschi e da due figlie femmine. Per il capofamiglia,
non sappiamo per quale motivo, affid la cura dei suoi
terreni ad altri, trasfer tutta la famiglia a Popoli in

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provincia di Pescara e lui divenne operaio in uno
stabilimento chimico di Bussi paese non molto lontano
da Popoli. Per, tale cambiamento non fu utile dal punto
di vista economico perch, con un solo salario mensile in
entrata, la famiglia aveva difficolt ad arrivare alla fine
del mese. D'altra parte, il rischio maggiore che correvano
i giovani di allora non era tanto quello connesso
all'obbligo del servizio militare ma consisteva nel fatto
che, dopo un breve periodo di addestramento, quasi tutte
le reclute venivano spedite in qualche fronte di guerra a
combattere. Come escamotage, per esorcizzare tale
pericolo, a Fausto e famiglia qualcuno sugger di non
aspettare la chiamata dall'esercito ma di fare domanda di
ammissione nel corpo delle Guardie di Finanza.
L'unica incognita era che, per far parte di quel corpo,
bisognava farne innanzitutto domanda e poi superare una
apposita selezione. Per chi risultava idoneo, e perci vi
veniva

ammesso,

vantaggi

rispetto

ai

militari

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dell'esercito erano due: il primo consisteva nel fatto che
quello delle Guardie di Finanza era un corpo
privilegiato, tendenzialmente impiegato solo in patria, il
secondo vantaggio era che gli appartenenti a tale corpo vi
rimanevano sino alla pensione e percepivano uno
stipendio mensile. Per le suddette ragioni Fausto quella
richiesta la fece, l'esito fu positivo e lui ne fu felice e si
ritenne fortunato. Le cose si svolsero cos: nel corso
dell'anno 1941, quando lui aveva appena diciannove
anni. Lasci la sua famiglia a Popoli che si ridusse cos ai
suoi genitori ed ai fratelli minori dei quali Francesco era
il pi grande, poi via, via, venivano Aldo e Carlo il pi
piccolo dei maschi, da ultime le due bambine femmine
Maria e Lucia. Come persona assunta nel corpo delle
Guardie di finanza Fausto aveva due speranze: la prima
quella di avere la possibilit di contribuire ai modesti
bilanci familiari e la seconda quella di fare carriera.
Fausto era un ragazzo generoso, semplice, buono,

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religioso, che amava la patria e la famiglia, che era
volenteroso, ma che di certo era anche fin troppo
credulone e credeva ciecamente alla propaganda di
regime. Purtroppo era anche piuttosto ignorante per
aveva una gran voglia di imparare. Il problema esisteva
per il fatto ch non aveva potuto conseguire un
apprezzabile grado di istruzione in quanto, a quei tempi
nei piccoli paesi contadini listruzione era un lusso che
non tutti si potevano permettere. Perci, non facciamoci
nessuna meraviglia se allora si scriveva male e non si
conosceva n la grammatica e a maggior ragione neanche
la sintassi e, quando si era costretti a scrivere qualcosa ne
veniva fuori una scrittura met in italiano e met in
esperanto. Partirono per Predazzo in due e lasciarono
rispettivamente le loro famiglie Fausto a Popoli, in via
della Stazione. N. 64 ed Ugo a Navelli in provincia
delll'Aquila.

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LETTERE ALLA FAMIGLIA


Fausto giunto a Predazzo si present nella scuola per
Guardie di Finanza nel pomeriggio del giorno 6 del mese
di agosto dell'anno 1941 ed il giorno 8 di agosto invi la
sua prima lettera alla famiglia nella quale raccontava:
Carissimi Genitori La sera del 5-8 alle ore 17,30
( da Roma ) partimmo per Predazzo. Ho viaggiato tutta
la notte ed alle 14,30 del giorno 6 siamo arrivati a
Predazzo. Il viaggio stato lunghissimo, passando per
Verona. Di Navelli siamo venuti io ed Ugo, e gli altri due
lo rimandarono a Navelli, causa per linformazione
E gi per l'informazione, appuriamo prima di tutto
della lentezza dei treni di allora perch per andare da
Roma a Predazzo si impiegavano 21 ore, e poi di quel
vizio congenito ai regimi reazionari che avevano ed
hanno l'abitudine di selezionare le persone in base alle
informazioni sulla fedelt al loro regime le quali allora

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erano di solito richieste al parroco, al podest ed ai
carabinieri. Non diversamente dalla prassi avveniva per
la selezione degli aspiranti allievi nella Guardia di
Finanza che venivano selezionati a Roma. Era ovvio che
solo gli allievi fisicamente abili che disponevano di
informazioni compatibili con la assoluta fedelt al regime
fascista risultavano idonei, venivano assunti ed inviati
alla scuola Guardie di Finanza di Predazzo. Gli altri
ovviamente lo

rimandarono a Navelli, causa per

linformazione I giovani di oggi per forse non lo


sanno, e perci bisogna dirglielo, che il regime fascista
amava tenere sotto stretto controllo tutto il popolo
italiano perch o si era fedeli al regime ed allora si
avevano tutti i privilegi possibili, o altrimenti si era
sovversivi ed allora come tali venivano trattati. La
dissidenza, sia pure solo di pensiero, veniva punita anche
con la galera o con il confino. Era ovvio che per
lammissione al Corpo delle Guardie di Finanza

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venissero usati gli stessi criteri. Si capisce quindi perch
Fausto ed il suo compaesano di nome Ugo, avendo buone
referenze (e raccomandazioni) furono ammessi e altri
due, poveri diavoli compaesani, lo rimandarono
indietro cos come lui scrisse alla famiglia. Invece,
prima di loro, un altro compaesano, di nome Aniceto, era
stato considerato idoneo ed era gi da qualche tempo
nella scuola di Predazzo. illuminante per il fatto che
Aniceto fosse uno dei figli del sacrestano di Navelli per
cui certamente il parroco, il podest ed i carabinieri lo
avevano corredato delle informazioni giuste. Ma, ci
detto, leggiamo ci che da Predazzo, cos'altro scrisse
ancora Fausto nella sua prima lettera inviata alla
famiglia:
Ad Aniceto gli hanno gi dato tutto, gli hanno dato
una valigia e una cassa con tutto il necessario
occorrente. Appena che mi danno anche a me
loccorrente rimander la valigia

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Predazzo-La scuola delle Guardie di Finanza

Dove siamo noi vi una bella caserma siamo vicinissimo


al paese il quale a 1016 metri sul livello del mare nei
dintorni non si vedono che montagne altissime, vi gi
la neve sulle cime dei monti pi alti. Si sente un po
freschetto, e a me fa molto impressione.io mi trovo
molto bene anche perch c Aniceto al quale gli posso
chiedere qualche consiglio, lui ci aiuta ha voluto persino
lavarmi la cavetta il primo giorno che siamo arrivati

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La permanenza di Fausto a Predazzo in qualit di Allievo
R. Guardia di Finanza, 7 Compagnia - Scuola Alpina
dur dal 06/08/1941 al 31/12/1941 quindi circa cinque
mesi. E, visto che ci siamo, soffermiamoci per un attimo
a curiosare su qual'era allora la vita di caserma a
Predazzo. Lo scrive lo stesso Fausto che racconta:
Probabilmente ci passeranno ancora una visita dopo
aver fatto per qualche marciaSto scrivendo sulla
branda insieme con Aniceto e con Ugo Domani forse
ci manderanno a fare la prima marcia, ma io me la
caver perch domani sar di ramazza...
Visite mediche, marce e ramazze dunque, come sempre,
ed intanto, Fausto, piano piano, si preparava a cambiar
pelle. Era felice perch capiva che era solo allinizio di
una straordinaria avventura. Era per molto spaesato, non
sapeva come avrebbe dovuto comportarsi e perci aveva
chiesto aiuto e consigli al suo compaesano Aniceto, il
quale, cos come scrive ai genitori ha voluto persino

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lavarmi la cavetta. Purtroppo lui ed Ugo, pur essendo
arrivati a Predazzo insieme, dovettero separarsi. Infatti i
nuovi arrivati vennero distribuiti nei plotoni tenendo
conto non dellordine di arrivo ma di quello alfabetico
dei loro cognomi. Per questo motivo loro due furono
assegnati a plotoni diversi. Fausto da parte sua ne fu
molto dispiaciuto tanto che scrisse alla famiglia: ...ci
hanno divisi in tre plotoni, e mi dispiace di molto che
Ugo non possa stare al mio plotone per lui dorme in
una camerata vicino alla miapiccola consolazione.
Dopo di che, quando la vita di caserma era appena agli
inizi, cos scrisse alla famiglia:
le punture al braccio non sono dolorose ed ormai non
mi fanno pi paura, siamo alla seconda, la terza fra
quindici giornied ancora:...Per il mangiare sto
benissimo, e sto facendomi una scorpacciata di frutta
che sta a met prezzo di quando era gi a Popoli, e a me
piace molto e non ci faccio caso

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e per completare la descrizione delle novit aggiunse:
ci faranno fare il corso sciatori e spero che ci
concedano anche a noi al compimento del suddetto corso
la licenza premionoi faremo questo corso quando ci
sar molta neve, che speriamo venisse subito...Agli
altri della compagnia dove Aniceto, come pure a lui,
gli volevano dare il permesso di ore 72 ma lui ha
rinunciato perch in casa non ci stava che poche ore e
per il viaggio se ne vanno circa 80 ire quindi non
convienee se ce lo daranno anche a noi il permesso io
non so ancora se tornare oppure no, io non vorrei perch
il viaggio lungo e sar a casa per un solo giorno
Per far di tutto per venire a Natale con la licenza
premio che probabilmente ci darannoci faranno fare il
corso sciatori e spero che ci concedano anche a noi al
compimento del suddetto corso la licenza premio
Speranza vana, nessuna licenza. Per c'erano altre notizie
importanti da comunicare alla mamma:

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Carissima mamma; Ieri ci hanno pagato, e ho
ricevuto 115,50Domani 11 novembre genetliaco di
S.M. il Re e Imperatore la compagnia ove io trovami
prester giuramento Evviva il Re! (.ed evviva la
paga ) !
adesso ( Aniceto ) il 1 dicembre mi lascer per andare
a fare il corso sciatori

AL CORSO SCIATORI
Dopo quasi cinque mesi di vita in caserma, in data
02/01/1942, Fausto fu mandato anche lui, dopo Aniceto,
a Passo Rolle per partecipare al preannunciato corso di
addestramento per sciatori. Fausto rimase in quel posto
per circa un mese, cio sino alla fine del corso che
avvenne in data 28/01/1942. In una lettera inviata da
Passo Rolle alla famiglia lui rifer sul tipo di attivit
messa in atto in quel posto e dichiar di essersi divertito

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molto in quei giorni e nello stesso tempo di essere
diventato un bravo sciatore. Finito il corso, finita la
vacanza, finita la vita di caserma, la bella vita era finita
per sempre ed infatti torn s a Predazzo, ma vi rest solo
per un paio di giorni perch, in data 31/01/1942 di sera,
insieme al suo plotone dovette partire di nuovo questa
volta per un viaggio lungo e tortuoso e per di pi senza
ritorno avente come prima tappa Trieste.

LA SOSTA A TRIESTE
( Il battaglione mobilitato )
Per Fausto la partenza per Trieste comport l'addio
definitivo alla scuola di Predazzo, la fine di marce e
ramazze ed il conseguente passaggio dalla noiosa vita di
caserma alla vita militare operativa. Per andiamo con
ordine. Fausto part da Predazzo alla sera del 31 di
gennaio dell'anno 1942 con tutto il suo plotone, arriv a

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Trieste il giorno 01 febbraio 1942 alle ore 12,30 e vi
rimase per poco pi di un mese ossia fino al giorno 06
del mese di marzo 1942. Per fare che cosa? Per essere
incluso in un battaglione di nuova formazione. Infatti fu a
Trieste che in quel lasso di tempo nacque ex novo il 16
Battaglione Mobilitato di Guardia di Finanza. Fausto fu
assegnato alla II Compagnia 3 Plotone. Purtroppo quella
parola di mobilitato aveva un significato sinistro,
preoccupante, anche se Fausto forse non se ne rese del
tutto conto oppure finse di non rendersene conto per
scacciare i brutti pensieri, e comunque, per rassicurare la
famiglia, cos scrisse ai genitori asserendo che:
mobilitato non voleva dire che sarebbe andato al fronte
a combattere. E forse che non fosse destinato al fronte
di combattimento era vero, per, poich era in corso una
brutta guerra, non si poteva mai prevedere come
sarebbero andate a finire le cose. Comunque, al
momento, che il battaglione mobilitato avesse in

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programma di partire da Trieste per Bari anzich per il
fronte sicuramente fu per Fausto un evento rassicurante.
Che la destinazione del suo battaglione fosse il Centro
di Mobilitazione di Bari a lui sembr il posto migliore
per fare una piacevole ed oziosa villeggiatura. E perci
all'ignaro Fausto sembr che tutto stesse andando
secondo le pi ottimistiche previsioni. Altro che fronte,
soggiornare a Bari per lui era come soggiornare a tre
passi da casa sua. Quel viaggio per non fu come lui
l'aveva previsto perch il diavolo ci mise la coda e la
trasferta in treno da Trieste a Bari, oltre che lunga, fu
piena di inaspettati e dolorosi contrattempi. Ma Fausto
non poteva immaginarlo in anticipo perch era eccitato a
causa degli ultimi avvenimenti che a modo suo riferisce
ai genitori nella seguente lettera inviata loro da Trieste
prima di partire per Bari.

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Carissimi genitori:Come vi ho mandato nella mia ultima,
che vi mandavo il mio nuovo indirizzo, vengo perci con
la presente per darvi anche unaltra notizia, la quale non
appena lho saputa, sono diventato tutto gioioso. Vi fo
sapere che la mia Compagnia stata mobilitata, e di
conseguenza lo sono anchio. Abbiamo terminato il
corso sciatori il giorno 28 u.s. e il giorno seguente
abbiamo avuto la marcia di trasferimento per Predazzo.
A Predazzo i nostri superiori ci hanno detto che la nostra
Compagnia era stata mobilitata e assegnata al
battaglione mobilitato che si former qui a Trieste ove
trovami tuttora. Siamo partiti da Predazzo il 31 sera, e
siamo arrivati qui a Trieste il giorno seguente alle 12,30.
Come vedete ho fatto un altro bel viaggio divertendomi
assai, e a Verona ho inviato una cartolina a voi e una
alla nonna.La cassetta dordinanza che contiene tutta
la nostra biancheria c lha portiamo con noi. Vi fo
sapere ancora che la paga che ho percepito ultimamente

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ammontava alla somma di 195. Abbiamo indossato la
fiamma gialla il giorno 30Ricevuta questa notizia, vi
metterete di sicuro in pensiero, purtroppo invece non
dovete pensarci affatto. Con la parola mobilitata non
dovete intendere che vado a combattere, purtroppo
invece andiamo nelle terre conquistate, e facilmente in
Iugoslavia, a fare i servizi nella nuova Brigata A me
questa notizia mi ha sollevato, perch i mesi che sono
mobilitato, mi contano come se avessi fatto il confine,
per poter concorrere alla Scuola Sottuficiali. Essendo
mobilitati fin dal 1-febbraio da oggi prendiamo la paga
come mobilitati. Perci vengo a ripetervi di non mettervi
in pensiero, ma di ricordarmi sempre nelle vostre
preghiere e raccomandarmi alla S.S. Vergine - Guardia
Cantalini Fausto - Comando VII Tenenza R. Guardia di
Finanza- Trieste S. Saba.
Non ci dimentichiamo che fra le prospettive che avevano
indotto Fausto ad arruolarsi nel corpo delle guardie di

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finanza c'erano quelle della paga e della carriera, lui
malgrado il suo povero bagaglio culturale, ambiva di
diventare sottuficiale della Guardia di Finanza. Se le
cose fossero andate per il giusto verso ci sarebbe
riuscito? Chiss! A suo favore comunque depone il fatto
che lui aveva molta buona volont ed era disposto a fare
di tutto per ottimizzare il suo grado d'istruzione. Al
momento per era la paga l'incentivo pi importante,
purtroppo lui non immaginava di certo in cambio di quali
sacrifici quella paga gli veniva concessa. C' da supporre
per che lui avesse ormai intuito, magari vagamente, che
la sua avventura aveva raggiunto il punto di non ritorno e
che, trascinato da eventi oscuri ai quali lui non poteva
opporsi, la sua vita era ormai in balia della sorte e dei
suoi superiori. Capiva soprattutto che gli affetti familiari,
la libert, la pace e la tranquillit di Navelli e di Popoli,
se l'era lasciati alle spalle definitivamente ed ora ne
sentiva la nostalgia. Se cos non fosse non si

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spiegherebbe perch nel momento in cui la sua persona
stava per essere proiettata verso un incerto destino aveva
scritto ai suoi genitori:
... vengo a ripetervi di non mettervi in pensiero, ma di
ricordarmi

sempre

nelle

vostre

preghiere

raccomandarmi alla S.S. Vergine.

IN TRENO DA TRIESTE A BARI


Con l'ingresso in quel battaglione mobilitato, formatosi
ex novo a Trieste, Fausto acquis il diritto al raddoppio
delle anzianit di servizio che avrebbe maturato da quel
momento in poi (ogni mese gli contava per due ) ed
anche all'aumento della paga. Se non ci fosse stata di
mezzo la guerra Fausto avrebbe avuto quindi buoni
motivi per essere allegro invece allora la sua allegria fu
un tantino guastata da quella inquietante qualifica di
mobilitato assegnato al suo battaglione. La cosa gli

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funzion come un tarlo nella mente e fu per lui la
sorgente di cattivi pensieri che per lui, tutto proteso
com'era verso obiettivi personali di pace, ebbe la capacit
di esorcizzare mettendoli a dormire nel fondo del suo
cervello. Preferiva avere la mente occupata dalla entit
della paga e dalle opportunit della carriera. Fu per
questo motivo che, quando lui ed il suo battaglione
partirono in treno da Trieste diretti al Centro di
Mobilitazione di Bari aveva, turbinanti nella sua mente,
solo buoni motivi per essere felice, la paga aumentata e
l'anzianit di servizio che valeva ormai due al posto di
uno ossia che raddoppiava. Per di pi a quei motivi se
ne aggiunse un altro e questo consisteva nel fatto che
stava per intraprendere un lungo viaggio in treno verso il
sud della penisola avente come meta la citt di Bari.
L'importanza di quel viaggio consisteva nel fatto che lo
avrebbe portato a transitare attraverso il suo Abruzzo con
sosta nella stazione della citt di Pescara. Impensabile

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una occasione migliore di quella per incontrare i suoi
genitori. Era pur vero che loro abitavano a Popoli per
era altrettanto vero che per andare da Popoli a Pescara il
treno impiegava meno di un'ora. Ecco perch lui si
premur di fissare un incontro con i suoi genitori proprio
nella stazione ferroviaria di Pescara. A volte per fra il
dire ed il fare c' di mezzo il mare e la malasorte spesso
in agguato. Il fatto che i guai, o i contrattempi,
chiamiamoli come vogliamo, a volte arrivano quando
meno uno se li aspetta. E fu proprio quello che accadde a
Fausto quella volta. Perch? Perch lui sbagli nel
comunicare ai suoi genitori le coordinate temporali della
sosta del treno a Pescara, non sappiamo se per sua
leggerezza o per difetto di conoscenza. Fatto sta che
quando lui si accorse di avere comunicato ai genitori una
data ed un'ora sbagliata lui era gi sul treno, la
locomotiva sbuffava e stava per mettersi in moto ed era
ormai troppo tardi per inviare ai suoi genitori un

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telegramma di rettifica. La incresciosa conseguenza fu
che nella stazione di Pescara, Fausto ci arriv il giorno
07/03/1942 alle ore 7,30 del mattino per, beffato dalla
malasorte, non vi trov i suoi genitori. Quella fu una vera
disgrazia perch il treno su cui lui viaggi rimase fermo
in stazione per ben 5 ore. I suoi genitori invece lo
avevano aspettato invano il giorno prima per tutto il
giorno sino alla sera.

FAUSTO A PESCARA
CARISSIMA MAMMA...

Accoratamente riferisce alla mamma quanto segue:


Carissima mammasiamo partiti da Trieste la mattina
del giorno 6non mi venuto a tempo per farti il
telegramma perch non appena venuto lordine subito
siamo partiti per Bari ...Siamo arrivati a Pescara la

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mattina seguente alle 7,30, siamo stati fermi 5 ore e
avremmo potuto benissimo rivederci
dopo di che Fausto si dilung nell'illustrare alla mamma i
particolari degli incontri occasionali che ebbe durante
quella sosta:
...non appena sceso alla stazione ho sentito chiamare,
subito ho sceso con la speranza che ti avrei trovata
mentre ho visto il padre di un mio compagnoil quale
mi ha detto che tu come il pap avete aspettato fino alla
sera precedente e vedendo che non passavo avete
ritornato a casa.
...Non potete immagginare che dolore e che rancore che
ho sentito in quel momento, ero noioso e mi sentivo
arrabbiatose sapevo che eravamo fermi fino alle ore
14 vi avrei telefonato senzaltro ma,...
...Nella stazione incontrai Tonino di Popoli, voi gi lo
saprete perch di sicuro sar passato a casa e ve ne avr

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parlato. Dal momento in cui mincontrai e riabbracciai
questo compagno, mi sentivo subito pi sollevato. Con
lui sono andato a trovare anche Mario SilvestriIl
viaggio andato benissimoSiamo arrivati qui a Bari il
giorno 8 la mattina, abbiamo viaggiato giusto due notti e
due giorni.
Nelle lettere che Fausto invi alla famiglia si riscontrano
errori di grammatica e di ortografia errori che sono stati
riportati senza modifiche. Per, sono errori scusabili
perch ai suoi tempi, specialmente nei paesi contadini, si
parlava il dialetto e si scriveva poco e male, la
padronanza della lingua italiana era appannaggio solo dei
pi istruiti tenuto conto che il corso normale di studi
finiva, nei paesi, con la licenza elementare. Pur tuttavia,
malgrado queste sue lacune sulla lingua Fausto aspirava a
diventare sottufficiale del corpo di Guardia di Finanza.
Forse ci sarebbe riuscito se gli eventi gli fossero stati

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favorevoli perch deponeva a suo favore la grande voglia
di imparare che aveva e la sua versatilit a farlo.

A BARI CON IL CUGINO


( Luigi e le venti lire )
Dopo la deludente pausa di Pescara Fausto prosegu il
suo viaggio e giunse a Bari la mattina del giorno 8 Marzo
1942. Era da pochi giorni a Bari quando ricevette la
visita di suo cugino, il maestro Luigi, detto Gigino, il
quale a quell'epoca vestiva la divisa di ufficiale del
Regio Esercito Italiano e prestava il servizio militare in
un distaccamento di stanza a Manfredonia che era l a far
finta di presidiare il territorio. Quell'incontro Fausto lo
descrisse cos, leggiamo:
Nel pomeriggio di ieri mi venuto a trovare il cugino
Luigi, e ci abbiamo riabbracciati affettuosamente

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(per) :gli ho dovuto prestare 20 lire perch era in
bolletta
Il cugino Luigi era in realt uno zio di Fausto e non si
capisce perch Fausto lo riteneva un cugino. Lui
comunque, a differenza di Fausto, non era mobilitato
ma era a Manfredonia in pianta stabile e stava l, servito e
riverito ( da due donne, madre e figlia, e non solo, nella
cui dimora alloggiava godendo di singolari attenzioni sia
della madre che della giovane figlia ). Esibiva la sua
persona con baffetti alla Hitler, capelli neri alla
brillantina, stivali lucidi ai piedi, pantaloni alla zuava e
spada d'ordinanza al fianco. Le preoccupazioni del
Signor Tenente Luigi Cantalini da Navelli erano solo
quelle che riguardavano il suo non perfetto stato di
salute. Poverino, soffriva della malattia dei signori ossia
di calcolosi renale. Lui, grazie al suo grado, prendeva una
paga superiore a quella del cugino Fausto per aveva, le
mani bucate e questo, bisogna dirlo perch senn chi

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legge non capisce perch fosse in bolletta. Comunque
il fatto resta, questo cugino Luigi, ufficiale del Regio
Esercito, che da Manfredonia si era recato a Bari per
andare a trovare il cugino Fausto, era in bolletta.
Questo ed altro per quello che apprendiamo leggendo
la lettera che Fausto invi alla mamma da Bari.
Carissima mamma:
Mentre sto scrivendo ripenso al passaggio per Pescara,
e il dolore che ho provato che di certo avete provato
anche voi...
Con la presente vengo a darti unaltra notizia quale
che laltro giorno ho visto il comparello Battollommeo
( Bartolomeo), di Navelli il quale si trova vicino a me e
credo che sia anche lui mobilitato

35

DURANTE LA SOSTA A BARI


( Nella caserma magna e dormi)
Nel Centro di Mobilitazione di Bari, Fausto fece vita di
caserma in maniera oziosa, disordinata e con disagi vari,
lo spiega lui stesso alla mamma nella seguente lettera:
Carissima mamma:
Mentre sto scrivendo ripenso al passaggio per
Pescara, e il dolore che ho provato che di certo avete
provato anche voi
.Come dormire dormiamo sugli pagliericci un po
duro ma si prende infinitamente sonno. Come mangiare
si sta discretamente bene, quasi tutti i giorni a
mezzoggiorno abbiamo il brodo con carne e la sera
abbiamo un buon minestrone.
Fausto era giovane e chi ha l'et che lui aveva dorme
facilmente anche in piedi, come fanno i cavalli, ed allora

36
comprensibile il fatto che anche sui pagliericci si
prende infinitamente sonno! Per, malgrado il dolce
dormire ed i buoni minestroni della sera Fausto non era
in pace con se stesso, aveva tanta nostalgia della sua
famiglia:
Io avrei desiderio ritornare in famiglia e passare
assieme qualche giorno, ma non so come fare, mi
accontenterei di un piccolo permesso ma non ci firmano
a

qualcuno

viene

firmato

ma

conosciuto

raccomandato.
Ah! Che brutto vizio quello della raccomandazione,
vizio endemico del popolo italiano. La cosa era
ovviamente un fatto di costume anche per i comandanti
della Guardia di Finanza di allora. Ma leggiamo quanto
ancora scrisse Fausto:
.Come quando i miei compagni di Predazzo andarono
in licenza, ci andarono in pi i raccomandati e qualcuno
fortunato che usc a sorteggio. Vorrei provare anchio a

37
qualche permesso ma difficilmente.Poi si dovrebbe
avere una forte conoscenza con il dottore e con i
Carabinieri perch solo da questi si accerta il
telegramma. Bisognerebbe essere molto prudenti perch
uno si pu rovinare tutta la carriera specialmente in
questi giorni
La

raccomandazione

dunque

era

necessaria,

ma

bisognava chiederla con prudenza, con juicio, per non


compromettere la carriera. Il mondo collassava per
Fausto di che cosa si preoccupava? Solo della carriera. E,
mentre erano questi i pensieri che fibrillavano nella
mente di Fausto, passarono i giorni ed il battaglione li
impieg bighellonando, nelle strade di Bari, fra lucciole e
lanterne, oziando in caserma sui loro pagliericci sino al
giorno 1 Aprile 1942.

38

BARI:GIORNO DI PAGA
APRILE 1942

Ogni volta che Fausto prendeva la tanto desiderata paga


ne comunicava l'entit ai suoi genitori, questa volta
scrisse alla mamma includendo nella busta ben 300 lire:
Cara mammaGiusto ieri ci hanno fatto la paga, ho
preso 723, In questo mese ho preso un bello
stipendio come vedeteIo adesso questi soldi non ho a
che farne, a me sufficiente tenere qualche centinaio di
lire, perci per mezzo della presente vi mando 300
Fausto amava molto la sua famiglia che sapeva essere in
difficolt economiche e perci se gli interessava la
paga non era solo per se stesso ma anche per la sua
numerosa famiglia. Infatti, sempre in tema di soldi cos
scrisse ancora alla mamma:
Questi soldi non occorre dirtelo se ne avete bisogno
spendeteli pure, se no me li stiperete ma credo che

39
oggigiorno servono, anche per i fratellini, gli faccio a
loro tutti un bel regalo per la S. Pasqua e che loro si
ricordino

sempre del

suo caro fratello

lontano

specialmente in questi di giorni. Cara mamma era


troppo se potevo tornare anchio a fare la S. Pasqua con
la famiglia?
E no, non era troppo, specialmente se pensiamo che le tre
parole chiave alle quali Fausto credeva ciecamente erano:
Patria, Chiesa, Famiglia. Ma la sua famiglia era
numerosa ed aveva bisogno di aiuto: Francesco,
Romualdo, Carlo, Maria e Luciana erano suoi fratelli e
sorelle. Per fortuna che lui era un ragazzo semplice
buono e generoso, pensava anche al padre e cos scrive
ancora alla mamma:
La roba che ti ho mandata conservala bene, se a pap
necessita qualche cosa la pu mettere senzaltro, cos
pure le scarpe che ora non si trovano, ma mi

40
raccomando non date via niente la divisa di tela la pu
mettere quando va a lavorare se gli abbisogna....
Un bacione ( ai fratelli ) a Francesco, Romualdo,
Carlo, Maria e Luciana e a te baciandoti caramente ti
lascioArrivederci al pi prestotuo figlio Fausto
Cantalini.

LA LICENZA DI TRE GIORNI


BARI 18 APRILE 1942

Finalmente arriv la licenza! La trascorse in parte a


Popoli con parte della sua famiglia ed in parte a Navelli
con i nonni ed altri parenti. Purtroppo quella fu per
Fausto l'ultima occasione che ebbe per riabbracciare i
genitori i parenti gli amici e le persone care. Torn poi a
Bari per riprendere quel tragico viaggio che era destino
che si concludesse con l'incontro con la morte che lo

41
aspettava paziente in fondo al mare adriatico. Allora
per Da Bari cos scrisse ai suoi genitori:
Certo quei tre giorni di licenza sono passati come un
vento e mi dispiaciuto di molto dovere partire senza
che mi venuto in tempo di salutare i vicini di casa
Ancora una volta e questo mi dispiace che ho dovuto
partire senza salutare i fratellini come anche Francesco
e CarloIo per ho provato una grande gioia e una sola
distrazione nel rivederviSabato scorso verso le ore
14 mi fece una bella improvvisata lo zio Giginomi feci
fare un permesso per stare tutto il pomeriggio insieme
con lui e cos rimasi fuori fino allora della ritirata
perch lui doveva ripartire alle ore 22..Non so se
sapete, lui venuto qui a Bari a passare la visita medica,
arrivato la mattina alle ore 10 ed ripartito alle ore 22
Si incontrato giusto il giorno della festa di S. Nicola
protettore della citt di Bari.

42
Purtroppo per, il giorno 04 Agosto 1942 alle ore 17
dovette lasciare a Bari sia S. Nicola che il Centro di
Mobilitazione per fare il viaggio inverso al precedente,
ripassando per Pescara e diretto al nord Italia per
intraprendere da l il suo ultimo viaggio.
FAUSTO A VILLA DEL NEVOSO
6 AGOSTO 1942
Dopo cinque mesi di sosta oziosa nel centro di
mobilitazione di Bari Fausto ed il suo battaglione
lasciarono quella citt il giorno 4 di agosto del 1942 e,
dopo due giorni di viaggio, precisamente il giorno 6 di
agosto 1942 giunsero in treno in una localit in provincia
di Fiume chiamata Villa del Nevoso a causa della sua
vicinanza al monte Nevoso. Per problemi di ricettivit il
plotone al quale Fausto apparteneva lo fecero separare
dal battaglione e lo fecero alloggiare nella localit di

43
Carie, frazione di Villa del Nevoso, in una delle caserme
allora in uso alla Guardia di Frontiera. Tali localit che
allora

erano

considerate

italiane

oggi

appartengono alla Slovenia.


Villa del Nevoso

18/Agosto 1942

invece

44
Fausto, che puntualmente riferiva alla famiglia quanto
accadeva intorno a lui, non perse tempo neanche questa
volta e due giorni dopo quello dell'arrivo a Carie, ossia il
18 di agosto 1942, scrisse una cartolina alla famiglia
informandola sugli sviluppi della sua ultima migrazione.
Intanto per, mentre lui era a Carie, il suo battaglione che
era il XVI0 battaglione mobilitato, il 17 di agosto 1942
era stato aggregato al 23o CORPO D'ARMATA. Da
notare che nella cartolina prestampata vi era scritto:Per
la patria si rinunzia al superfluo! Nessuna meraviglia
perch quelli, per chi non lo sapesse, erano i tempi del:
Credere, Obbedire, Combattere.

LA PARTENZA DA CARIE
21 Settembre 1942
Durante il soggiorno a Carie, durato una ventina di
giorni, Fausto fece l'altalena fra la piccola Carie e Villa
del Nevoso dove andava ogni tanto, si fa per dire, a fare

45
shopping, sino a quando, il giorno 21 di settembre
dell'anno 1942 alle ore 17, il suo plotone fu fatto
sloggiare anche da Carie e fu trasferito a Villa del
Nevoso.

Villa del Nevoso-Monte Nevoso

L, nella stazione ferroviaria, il plotone prese posto su di


una tradotta con la quale alle ore 2 della mattina seguente

46
part diretto ad Aurisina, localit in provincia di Trieste,
dove si ricongiunse al resto del battaglione. Il perch lo
spiega bene Fausto nella seguente lettera inviata ai suoi
genitori: Carissimi Genitori
Vengo con la presente per darvi mie nuove notizie
Stiamo a prepararci per la partenza e forse partiremo
oggi stesso; dobbiamo raggiungere il nostro Battaglione
che si trova nei pressi di Gorizia; da dove partiremo per
raggiungere la nostra destinazione che credo sia a Creta.
Non sappiamo se andiamo per via mare o per via terra;
se andiamo per via mare forse andremo anche a Bari e
non mancher a farvi un telegramma magari per la
strada cos possiamo incontrarci a Pescara e salutarci.
Io mi trovo benissimo come spero sia anche di voi tutti in
famiglia. Oggi la festa del Corpo, la festa del
protettore del Corpo che S Matteo.

47
Per la cronaca apprendiamo che il giorno 21 di settembre
ricorreva, e forse ancora ricorre, la festa di S. Matteo
protettore del Corpo delle Guardie di Finanza.

ADDIO ITALIA
22 settembre 1942

Il giorno 22 del mese di settembre, ossia il giorno dopo a


quello in cui aveva festeggiato S. Matteo, il battaglione
delle nostre Guardie di Finanza al completo, sicuro ormai
della protezione dello stesso S. Matteo, prese posto sulla
tradotta e lasci Aurisina. Addio Italia nostra! Si va a
Creta! E gi, perch fu proprio da Aurisina che il
battaglione mobilitato inizi l'ultimo suo lungo
viaggio, purtroppo di sola andata. Attraversata la
Iugoslavia e la Grecia e dopo una sosta nella localit
greca del Pireo, a bordo di un traghetto, riusc a
raggiungere l'isola di Creta.

48

La stazione di Aurisina

Questa volta per, a differenza di quanto era accaduto


all'inizio del viaggio da Trieste a Bari, Fausto da Aurisina
fece in tempo ad inviare la seguente cartolina postale ai
suoi genitori nella quale, in modo conciso ma con
efficacia e chiarezza, spieg loro che lui ed il suo
battaglione erano ormai in viaggio per la fatidica isola di
Creta:
Cari genitori:

49
Mi trovo in viaggio; invio questa cartolina per mandarvi
tanti e cari bacioni ...allora sarete in attesa di un mio
nuovo scritto dove vi mander il mio nuovo indirizzo...mi
farete sapere anche se avete ricevuto il vaglia di 200 e
se il fratello Aldo andato a Roma che spero di sNon
ho altro, ricordatevi sempre di me nelle vostre quotidiane
preghiere e abbracciandovi caramente invio tanti forti
bacioni aff.mo figlio Fausto.
La missiva termina con il solito immancabile ritornello
delle preghiere quotidiane richiesta che la dice lunga
sull'inconscio stato d'animo di Fausto combattuto fra
l'interesse delle novit e la paura del futuro. Per,
evidentemente, era la paura del futuro il sentimento pi
forte. Dando uno sguardo alla cartolina che segue si nota
che, prestampata, vi si legge la scritta:

VINCEREMO

50

Quel VINCEREMO lo si poteva leggere in tutte le


cartoline postali dell'epoca, essa era frutto di una
capillare campagna propagandistica del regime fascista
fatta con la scopo di illudere e tranquillizzare il popolo
italiano. Vinceremo? Certo che si! Ed allora coraggio,
per la patria si fa questo ed altro! Ma torniamo al
viaggio. La tradotta lasci dunque Aurisina e la
locomotiva sbuffando, ansimando e sferragliando, si
port via quel carico di giovani il cui destino, era scritto,

51
era quello di andare a morire a Creta e dintorni. Per,
inconsapevoli dei pericoli ai quali stavano andando
incontro, i nostri Finanzieri erano tranquilli o addirittura
felici, non sapevano che quello era per loro l'ultimo
viaggio prima di dare l'addio alla vita alle loro speranze
ed al loro passato. In particolare, per Fausto fu un addio
a: Predazzo, a Bari, ai genitori, ai fratellini, all'Italia.
Vado a Creta aveva scritto ai suoi genitori! Come se lui ci
stesse andando in villeggiatura! Non vado a morire per
pregate per me! E, felice, con la mente rivolta al futuro,
lasci Aurisina e l'Italia! Non le avrebbe riviste mai pi!
Lasciata l'Italia il viaggio prosegu attraverso la
Iugoslavia, terra straniera che per da poco era stata
conquistata

sottomessa

dalle

armate

dell'asse

nazifascista Roma-Berlino insieme alla vicina Grecia.


Per, le varie etnie della popolazione slava, seppur
sconfitte, non avevano intenzione di piegare la testa ed
avevano perci organizzata una lotta armata partigiana

52
contro gli occupanti italo-fascisti. La loro resistenza si
trasform in guerriglia e fu fonte di atrocit da parte di
tutti compresi quegli stessi italiani brava gente che a
loro volta si macchiarono di atroci delitti. La storia ci
racconta che le truppe italiane in Iugoslavia si
macchiarono di odiosi crimini di guerra nei riguardi delle
popolazioni autoctone, i nazifascisti credevano di essere i
padroni del mondo e non ebbero scrupoli. A fine guerra
infatti gli slavi si vendicarono a modo loro massacrando
gli italiani delle Foibe e non solo. Tuttavia il lungo
viaggio dei nostri Finanzieri non incontr ostacoli, fu
solo disagiato cos come poteva essere un viaggio fatto
per met in tradotta i cui vagoni erano simili a quelli di
carri bestiame. Ci malgrado per i nostri ignari
viaggiatori fu persino divertente, parola di Fausto! Alla
fine il XVI0 battaglione, una volta attraversata la
Iugoslavia senza problemi evidenti, attravers anche la
Grecia e and ad attestarsi nella localit greca del Pireo

53
dove si acquartier e dove rimase per qualche tempo in
attesa del traghetto per Creta.
CRONISTORIA DEL VIAGGIO
SOSTA BREVE A LUBIANA

A mano a mano che il viaggio andava avanti Fausto invi


ai suoi genitori una serie di cartoline postali nelle quali
ne descriveva i dettagli. Da quella corrispondenza
apprendiamo che la tradotta fece una prima sosta nella
stazione di Lubiana e che l si fermarono per un tempo
breve come un respiro. Tanto per bast a Fausto per
scendere in stazione ed inviare al padre una seconda
cartolina postale dopo la prima gi inviata da Aurisina. Vi
si legge che:Sono in viaggio per raggiungere la nostra
destinazione; andiamo per via terra. approfitto di
questa breve sosta qui a Lubiana per mandarvi la
presente

54

La tradotta per Belgrado

Anche questa volta nella cartolina postale prestampata, vi


si trovava la scritta Vinceremo. Ma era credibile quella
scritta da parte di chi la leggeva? Chiss! Pochi ci
credevano. Per Fausto ci credeva ciecamente, lui era di
una ingenuit disarmante! Ma torniamo al viaggio e
facciamoci una domanda. Poteva Fausto, pur se
disorientato, intuire gi da allora la drammaticit

55
dell'esito di quel viaggio? La risposta : certo che no! In
fondo non c'era nell'immediato nessun evidente segnale
di pericolo intorno a lui, tutto sembrava tranquillo.
Perci Fausto, per sua stessa ammissione, in una delle
lettere alla famiglia scrisse che si era divertito molto
durante quel viaggio, quello che andava vedendo era per
lui un mondo sconosciuto, pieno di misteri, novit e
promesse che lo incuriosiva e divertiva nello stesso
tempo. E mentre la giostra girava a lui girava la testa
per nella parte pi profonda del suo cervello, latenti ma
preoccupanti, fermentavano i primi oscuri pensieri e, per
la prima volta, la paura. Dice un proverbio: chi lascia la
strada vecchia per la nuova sa quello che lascia ma non
sa quello che trova E che l'inconscio di Fausto fosse
pervaso da un senso di disorientamento lo si intuisce dal
fatto che negli ultimi tempi, in quasi tutte le lettere alla
famiglia, si infittirono le esortazioni affinch i genitori
pregassero per lui.

56

BELGRADO

25 SETTEMBRE 1942

Cambio treno a Belgrado

Lasciata Lubiana, il giorno 25 settembre 1942 la tradotta


di Fausto arriv, sferragliando e sbuffando a modo suo,
nella stazione di Belgrado e l, la locomotiva fin la sua
corsa di andata e verosimilmente torn indietro. Ma, se
era finita in quel modo la corsa di andata della tradotta,
non era finita quella del XVI0 battaglione perch i nostri

57
finanzieri, abbandonata la tradotta salirono questa volta
su di un treno vero che, meraviglia, aveva persino un
vagone adibito a cucina. Intanto, poich la sosta nella
stazione di Belgrado fu pi lunga di quella di Lubiana
Fausto ebbe tutto il tempo volle per gironzolare in
stazione ed inviare ai suoi genitori la solita cartolina
postale nella quale scrisse:
Carissimi Genitori:
scrivo la presente dalla stazione di Belgrado dove ci
siamo fermati per un po di tempo. Durante il viaggio ho
conosciuto tante cose nuove e mi sono divertito un
mondo. Col nostro . treno viene anche una carrozza fa
cucina per farci il rancio durante il viaggio
Non appena arriver nella mia destinazione vi scriver
una lunga lettera.
Non state in pensiero se trascorre qualche giorno senza
che riceviate mie notizie

58

GERGALI
28 SETTEMBRE 1942

Il treno fece la fermata successiva a quella di Belgrado in


una localit chiamata Gergali da dove Fausto, molto
divertito, scrisse ai suoi genitori spiegando loro che:
Carissimi Genitori
Il viaggio continua benissimo; ho conosciuto e
imparato tante cose nuove e mi diverto un mondo. Da
villa del Nevoso fino a Belgrado ho viaggiato su di una
tradotta con carri merci, da Belgrado invece viaggiamo
sulle carrozze e si sta magnificamente bene.... nella
tradotta dove viaggio io cera anche un militare di
Popoli il quale stato in licenza di un mese ed ora deve
rientrare al Corpo
Finalmente, dopo la sosta a Gergali ed un'altra a Scopi,
citt della Serbia occupata dalla Bulgaria, arrivarono
nel porto greco del Pireo.

59

LA SOSTA AL PIREO
1 OTTOBRE 1942

Stazione ferroviaria del Pireo

Nove giorni, tanto dur il viaggio di Fausto da Aurisina


al Pireo. Infatti Fausto ed il suo battaglione arrivarono l
la mattina del 1 ottobre 1942. Chi legge deve sapere che
quella del Pireo era, come Fausto raccont, una bella
cittadina ed era una delle basi dell'armata italiana in
Grecia dove era di stanza un rilevante presidio militare a

60
custodia di capannoni che contenevano armi munizioni e
derrate alimentari. L'intero battaglione vi si acquartier
per molti giorni durante i quali collabor nel fare servizio
di guardia a quei capannoni e cos esaur i suoi compiti
probabilmente in attesa che fosse pronto l'imbarco per
l'isola di Creta. Quella sosta fu tanto lunga e cos poca
impegnativa dal punto di vista del servizio da permettere
a Fausto, pensate un po', di recarsi come un qualsiasi
turista senza pensieri a visitare la citt di Atene.

DAL PIREO
02 OTTOBRE 1942

Il giorno 02 di ottobre 1942, Fausto scrisse ai genitori


raccontando che: Amatissimi Genitori Dopo nove
giorni di viaggio, ieri mattina sono arrivato qui a Pireo
una bella cittadina poco distante da Atene Qui a Pireo
ci tratterremo per qualche giorno, attendiamo limbarco
per raggiungere la nostra destinazione a Creta. Il

61
viaggio mi ha stancato un po, ma ora mi trovo
benissimo Durante il viaggio vi ho scritto alcune
cartoline Siamo partiti da Carie il giorno 21 m.d. alle
ore 17, alle ore 2 la mattina del giorno seguente siamo
partiti da Villa con la tradotta ed ad Aurisina in
provincia di Trieste ci siamo incontrati con tutto il
Battaglione.Da Belgrado dove ci siamo fermati per
poche ore vi ho scritto unaltra cartolina, unaltra lho
spedita da Scopi citt della Serbia occupata dalla
Bulgaria Come vedete ho fatto un lungo viaggio; ho
visto tante cose nuove e mi sono divertito un mondo
Finanziere Cantalini Fausto
160 Batt. Mob. II0 Compagnia
Posta Militare 121

62

FAUSTO NEL PORTO DEL PIREO


14 OTTOBRE 1942

Porto del Pireo

Per una migliore comprensione delle vicende che sto per


raccontare utile che io spieghi agli improbabili lettori
qual'era nell'anno 1942 la struttura geo politica dei
luoghi nei quali il destino trascin Fausto. Incomincio
dalla conquista dell'Albania. Lo faccio perch non sono
sicuro che i giovani di oggi sanno che l'Albania era
allora una provincia italiana che era stata conquistata

63
dalle forze armate dell'Italia fascista con una guerra
lampo iniziata il 7 aprile 1939 e durata appena cinque
giorni. Da allora la corona del Regno di Albania di Re
Zog fu assunta dal 1939 al 1943 da Vittorio Emanuele III
Re d'Italia che ne divenne il sovrano. Dopo di allora,
anche se per pochi anni, il Regno di Albania entr a far
parte del gi esistente 'Impero Romano composto dalle
allora nostre colonie africane della: Libia, Somalia,
Eritrea ed Abissinia. Per ora attenzione alle date perch
subito dopo l'Albania incominci la campagna italiana di
conquista della Grecia. A Mussolini non bastava
l'Albania, lui voleva anche la Grecia e la Jugoslavia.
Presto detto e presto fatto, la conquista della Grecia ebbe
inizio il 28 ottobre 1940 quando le truppe del Regio
Esercito Italiano partite dalle proprie basi in Albania
entrarono in territorio ellenico. Per le forze armate
greche riuscirono a contenere a lungo l'offensiva delle
forze italiane. La svolta si ebbe solo quando, nell'aprile

64
del 1941, italiani, tedeschi ed ungheresi insieme
occuparono la Jugoslavia spartendosi poi i territori
occupati. Ormai accerchiata, la Grecia, fu costretta a
capitolare e cos il mare Adriatico divenne pi che mai
mare nostrum ed il porto del Pireo, divenne una base
navale dell'asse Roma-Berlino. Spero cos di non avere
annoiato nessuno e di avere per chiarito qual'era, grosso
modo, la configurazione geo politica della regione
quando arriv al Pireo il XVI0 battaglione. L il
battaglione sost dal 2 ottobre 1942 sino alla fine del
mese di novembre dello stesso anno in attesa
dell'imbarco per Creta. Per, solo il 14 di ottobre, ossia
dodici giorni dopo esserci arrivato, Fausto scrisse una
lettera ai suoi genitori li rassicur sul suo ottimo stato di
salute e li avvert che, da figlio buono e generoso quale
lui era, non trascurava di pensare alla famiglia e perci
l'intero stipendio che stava per prendere lo avrebbe

65
mandato a loro per intero perch qua costa tutto caro e
poi non mi manca niente; parola d Fausto!
Carissimi Genitorispero abbiate ricevuto tutti i miei
scritti, vengo ad assicurarvi il mio ottimo stato di salute
come spero sia anche di voi tutti. Vi fo sapere che lo
stipendio che prendo lo mando completamente a voi
perch qua non vale la pena spendere i soldi in quanto
costa tutto caro e poi non mi manca niente.
Purtroppo non era il Pireo, ossia la base militare italiana
n.23, la destinazione finale dei nostri Finanzieri, l il loro
impegno si esaur solo in turni di guardia a quei
capannoni della base contenenti armi, arnesi militari e
vettovaglie di cui ho gi accennato. Null'altro fu loro
richiesto e perci, se fossero rimasti l, forse il loro
destino sarebbe stato diverso. Il Pireo si trova in pratica
alla periferia di Atene ed allora quale migliore occasione
di quella avrebbero potuto avere i nostri finanzieri per

66
andare a curiosare in citt? Accadde infatti che Fausto
non si fece sfuggire l'occasione e pens bene di recarvisi
in visita come un turista qualsiasi.

LA VISITA DI FAUSTO AD ATENE

Quando Fausto, dopo la visita a Atene, torn al Pireo era


eccitato e stupefatto per quello che aveva visto, forse non
si aspettava tanto. Per rendersene conto basta leggere con
quale entusiasma la descrisse ai suoi genitori nella lettera
che invi loro nei giorni successivi. Vale la pena leggerla
quella lettera:

67
...La settimana scorsa sono andato ad Atene e mi sono
divertito a vedere la bellezza della citt e in particolare
modo

lAcropoli.

Nel

visitare

lAcropoli

sono

meravigliato nel vedere tutti quei tempii antichi, alcuni


dei quali costruiti anche prima della venuta di Ges
Cristo. meraviglioso vedere le statue di pietra ben
lavorate le grandi e massime colonne del Tempio di
Giove Olimpico, lo stadio Panatenaico costruito nel 330
a. c. e costruito in marmo nel 1896 e poteva contenere
circa 55.000 spettatori. E poi tante altre opere dArte, e
son rimasto meravigliato e contento di avere avuto la
fortuna di conoscere i capii dopera dArte dellantica
Acropoli...
E bravo Fausto cuore gentile e amante dell'arte! Per,
dopo la parentesi turistica di Atene, una volta recuperati
gli ozi del Pireo, si riaffacciarono nella sua mente i
ricordi delle passate vicende di Bari e, guarda caso, il suo

68
pensiero si ferm sul ricordo di quel biglietto della
lotteria di Merano che vi aveva a suo tempo acquistato.

Panoramica di Atene

Desiderava che i suoi genitori si informassero su quale


numero della lotteria fosse uscito
.In quei mesi di permanenza a Bari, acquistai un
biglietto della Lotteria di Merano che porta il seguente
numero: Serie AA N 43263 e siccome ora non so quale
numero uscito, cercate di informarvi

69
Come naturale il pensiero dei giovani continuamente
ed in qualsiasi circostanza rivolto al futuro. Ed ecco
perch Fausto, anche se in quel tempo era come un frutto
staccato dal ramo ed era sospeso fra passato e futuro,
pensava s al futuro per non era capace di abbandonare
al passato i suoi ricordi e le sue speranze. Infatti quel
biglietto della lotteria comprato a Bari di certo lo
conservava nel suo portafogli. Insomma, dentro di lui
c'era pi di sempre la mentalit del fanciullino in virt
della quale era propenso a sperare ai regali della Befana.
A furia di credere alla propaganda del regime fascista lui
le atrocit della guerra che si stava combattendo in tutta
l'Europa non le vedeva perch il regime gliele
nascondeva e si illudeva perci che la guerra fosse cosa
che riguardava gli altri e non se stesso. Forse attraverso
un inconscio processo di rimozione dei cattivi pensieri lui
riusciva a convincersi che sarebbe rimasto fuori dalla
mischia e, che fosse cos, ce lo dimostra quel: questo

70
non significa che dovremo andare al fronte a combattere
che lui scrisse ai suoi genitori da Trieste quando fu
incluso nel battaglione mobilitato. Purtroppo non era
cos. Peccato! Va da se per che i suoi, alla sua et, non
potevano essere progetti di morte ma solo progetti di vita
e di amore!

L'IMPOSSIBILE AMORE PER


PESETTI ANNA
In merito alle pene amorose di Fausto vi dir tutto per
tenetevi forte perch sto per raccontarvi qualcosa che
sembra tratto da una favola dal titolo il militare
innamorato. Ve la racconto. Dovete sapere che Fausto,
durante la sua permanenza al Pireo, fra un turno di
guardia e l'altro, pensava con nostalgia agli affetti
lontani, a quelli della famiglia ma anche, perch no,
all'amore. Il problema era per che lui si trovava al Pireo
mentre il suo pensiero amoroso era rivolto a una giovane

71
donna che viveva a Popoli in Abruzzo. Lui l'amava per
forse lei non lo sapeva. Ed allora? Poich lui l'avrebbe
voluta come fidanzata la considerava tale in pectore.
Non si trattava solo di uno scherzo del suo cuore ma era
forte in lui la speranza di poterla sposare appena
possibile una volta tornato in patria visto che un lavoro
sicuro ce l'aveva e progetti di carriera anche. La fanciulla
prescelta si chiamava Anna Pesetti studentessa a
Sulmona. Non potendosi dichiarare di persona e
pensando non all'oggi ma al domani credette di potere
agire alla vecchia maniera, quella di quando erano i
genitori a combinare i matrimoni dei loro figli. Perci li
incaric di farsi ambasciatori dei suoi sentimenti presso
la famiglia della suddetta fanciulla. Non vi commuovete
per la sua ingenuit e per il modo piuttosto fuori uso di
procedere persino a quei tempi. Ma, ripetiamolo, Fausto
era un soldato innamoratoed era di una ingenuit
disarmante, sincero ed innamorato.

72
Ho serie intenzioni di fidanzarmi ufficialmente con
Pesetti Anna, cio la sorella di Fulvio quella che veniva
studiare a Sulmona. Magari se volete andrete voi stessi a
casa sua a parlargliene e io sono in attesa di una vostra
sollecita risposta che spero sia affermativa

PORTO DEL PIREO


16 OTTOBRE 1942

Intanto i giorni passavano e il 16 ottobre 1942 Fausto


scrisse al padre la sua ultima cartolina targata Pireo in
chiaro. Ma intanto leggiamola la cartolina:...Questa
mattina ho firmato il ruolino della paga la quale
ammonta a 486,80la partenza prossima, non
appena arriver a destinazione vi scriver una lunga
lettera

73

74

P.M. 23 ( BASE MILITARE 23 )


(Dal porto del Pireo)
03 NOVEMBRE 1942

Dal giorno 3 novembre 1942 e sino alla fine del mese le


missive di Fausto alla famiglia partirono ancora dal Pireo
ma cambiarono intestazione perch quella che prima era
descritta coma Pireo divent PM. 23. Fate silenzio
che il nemico vi ascolta cos c'era scritto sul frontespizio
di alcune cartoline postali dell'epoca! Il nemico poteva
avere occhi ed orecchi dappertutto specialmente se era
rappresentato dagli oppositori al regime fascista. Ma
torniamo a Fausto. Evidentemente, una volta al Pireo il
XVI0 battaglione si venne a trovare in una situazione
molto pi delicata che nel passato. Ci premesso vi
propongo ora la lettura dell'ultima lettera che Fausto
invi alla famiglia chiedendo e dando informazioni:

75
Amatissimi

Genitoricome

vi

dicevo

nelle

mie

precedenti se avevate ricevuto il vaglia da Carie; s


quello in cui mandai le 50 al fratellino Aldo..
questa mattina sono stato in fureria a firmare il ruolo
e prendo per il mese di ottobre 685, dunque fra giorni
riceverete il vaglia
...Anche Livio ( un parente di Navelli ) partito? Quello
per della classe 1922 ed era stato revedibile. E il
cugino Serafino come mi dite si trova in RussiaIn
quanto allo zio Gigino,come mi dite che fra giorni
riuscir dallospedale
Intanto da quell'ultima lettera apprendiamo che la paga
era aumentata rispetto a quella precedente perch da
486,80 lire era diventata di 685 lire, differenza che a quei
tempi era sicuramente notevole. Alla fine della lettera fa
impressione quel riferimento al cugino Serafino che si
trova in Russia perch, come sappiamo, la campagna di
Russia si concluse tragicamente per i nostri soldati. I

76
morti si contarono a migliaia specialmente durante la
ritirata avvenuta a piedi in mezzo alla neve, equipaggiati
in maniera non idonea alle condizioni climatiche di quei
luoghi per cui, semi sprofondati in montagne di neve, i
pochi superstiti si lasciarono dietro una scia di morti i cui
cadaveri furono lasciati l dov'erano morti e furono poi
oggetto della piet dei russi che dettero loro una degna
sepoltura. Da rimarcare il fatto che i nostri soldati, oltre
che dai russi, dovettero difendersi anche dalla prepotenza
delle soldataglie tedesche che la ritirata la fecero per
conto loro con mezzi pi idonei allo scopo. Ma intanto, il
I0 di novembre Fausto, che era anche tutto patria, casa e
chiesa, cos rifer alla sua famiglia che:
Il giorno 1 novembre stata la commemorazione di
tutti i Santi, io ho ascoltato la S. Messa al Campo; come
pure il 2 novembre ci siamo recati ad ascoltare la S.
Messa e il Cappellano ci ha fatto un bellissimo
discorso

77

DAL PORTO DEL PIREO


P.M. 23
11 NOVEMBRE 1942

In data 11 novembre1942 Fausto scrisse ai genitori dal


porto greco del Pireo comunicando loro che: Io mi trovo
benissimo: a parte il fatto che la posta mi arriva in
ritardo!
Carissimi Genitori:Dopo un po di attesa, oggi ho
ricevuto la vostra tanto cara lettera, ci ha messo vari
giorni questa volta forse perch ci avete messo un solo
francobollo senza che ve ne siete accorti . Per via Aerea
ci vuole un bollo Aereo di 60 cent. E uno da 25 cent.
Come avete fatto nelle precedenti ..Di Aniceto non ricevo
notizie da BariIo mi trovo benissimo
Per capire le irregolarit dei flussi postali dell'epoca nei
posti dove si trovava Fausto basta sapere che la posta
arrivava nelle isole dell'egeo per via aerea ed a volte

78
addirittura tramite sommergibili visto che la navigazione
delle nostre navi di superficie era problematica a causa
del controllo aereo dei mari da parte degli inglesi. I
ritardi della posta perci non dipendevano affatto dai
francobolli come Fausto ipotizzava.

DAL PORTO DEL PIREO


P.M. 23
12 NOVEMBRE 1942

Per capire i comportamenti di Fausto occorre capire chi


era Fausto. Lui aveva come punto di riferimento affettivo
soprattutto la sua famiglia e perci non trascurava
neanche il nonno Pasqualino tanto che, anche se del suo
stipendio Pasqualino non aveva proprio nessun bisogno,
ci nondimeno lui, si ripromise di mandargliene uno
come regalo.

79
Carissimi Genitori
dallultima vostra lettera ho appreso che avete
ricevuto il vaglia che vi spedii da CarieIl prossimo
stipendio lo spedir a nonno Pasqualino e di sicuro
rimarr sorpresoCome sarei contento incontrare
qualche mio compagno o paesano probabilmente
qualcuno lo incontrer e mi divertir un mondoCome
servizio facciamo il servizio di guardia nei magazzini
militari e a turno montiamo di guardia al nostro
accantonamentoCome

vi

ho

detto

precedentemente, se vi occorrono soldi

anche

potete pure

prenderli, anzi io ho anche piacere, non potr mai


disobbligarmi di ci che mi avete fatto da piccoloEd
ecco svelato il mistero del loro impegno durante la sosta
al Pireo.

80

DAL PORTO DEL PIREO


P.M.23
13 NOVEMBRE 1942

Nella lettera che segue si intuisce la solitudine e la


tristezza propria di chi non aveva ormai intorno a se
nessun tipo di riferimento affettivo accettabile ed allora si
rifugiava in quello della sua famiglia lontana:
Amatissimi Genitori: Non solo il giorno ma anche la
notte vi penso ed ho sempre davanti agli occhi la vostra
immagine. Anche voi mi pensate sempre non vi
dimenticherete mai di me e ricordatevene sempre nelle
vostre quotidiane preghiere.
Finanziere Fausto Cantalini
16 Batt.g mob. II Comp.
Base Militare 23

81
Fausto era in forza alla II Compagnia del 16 Battaglione
mobilitato e lui certamente sapeva che in quella c'era
anche un plotone mitraglieri. Altro che non andremo
al fronte a combattere, se loro si portavano appresso le
mitragliatrici questo voleva dire che non stavano
andando a Creta in villeggiatura. Ecco perch, senza
volerlo confessare era perplesso, confidava nel buon esito
delle preghiere della sua famiglia non vi dimenticherete
mai di me e ricordatevene sempre nelle vostre quotidiane
preghiere quindi un po di paura doveva pure avercela.
Finanziere s ma allora perch le mitragliatrici? Eppure
per lui Creta era solo un'isola e non immaginava di certo
che l si sarebbe consumato il dramma della sua vita. E la
paura aleggiava nell'interno dell'animo suo malgrado i
calibrati ed inutili incitamenti di Vittorio Emanuele III Re
d'Italia ed Imperatore prestampati sulle cartoline postali
per le forze armate.

82

DAL PORTO DEL PIREO


P.M. 23

14 NOVEMBRE 1942

Al Signor Cantalini Rocco Viale della Stazione 64Popoli: Vedete di mandarmi una bustina di buste e
foglietti per scrivere e per via aerea possibilmente. Ho

83
ricevuto i francobolli ora ne ho a sufficienza ricevete un
forte abbraccio e infiniti bacioni a tutti infiniti saluti
vostro figlio Fausto16 battaglione mobilitato II
Compagnia base militare 23 posta militare 23.

ULTIMA DAL PORTO DEL PIREO


P.M. 23

25 NOVEMBRE 1942

Quella del 25 novembre 1942, PM. 23, fu l'ultima lettera


spedita da Fausto dal Pireo prima del suo imbarco per
l'isola di Creta. Carissimi genitoriHo ricevuto il
Biglietto Postale censurato e dove mi parlavi di Favurzi
una riga era coperta di nero dalla censuraHo anche
ricevuto una lettera da Aniceto in cui mi dice che dovr
cambiare destinazioneAllora c'era la guerra e perci
c'era anche la censura del regime sulla corrispondenza e
sulla stampa. Favurzi non lo conosciamo ma di Aniceto

84
ce ne ricordiamo, era quello che a Predazzo ha voluto
lavarmi la cavetta ma che ora era in procinto di
cambiare destinazione.

CRETA
POSTA MILITARE 121
11 DICEMBRE 1942

L'anno 1942 volgeva al termine quando finalmente


Fausto giunse nell'isola di Creta, terra bellissima, dal
clima dolce dove si consum il suo amaro destino.
Indirizzo: posta militare 121. Genitori Carissimi..Vi
fo sapere che ho subito un altro trasferimento per
raggiungere la destinazione definitiva. Ho provato una
grande emozione nellattraversare per la prima volta il
mare, durante la traversata mi sono divertito un mondo,
ed ho visto tante cose nuove. Appena arrivati abbiamo
fatto un po di strada a piedi; stata una bella
marcettina mi sono stancato un po ma ora mi trovo

85
benissimo. il clima mite, tanto freddo non si sente e
credo che la neve non ci sar.
Baia di Sitia

Lo sbarco nella Baia di Sitia

Fausto sal su di una nave per la prima volta con


l'entusiasmo simile a quella di un bambino e navig in
quello stesso mare che poi lo inghiott riempiendogli
d'acqua i polmoni. Allora per la traversata che lo
condusse a Creta lo divert molto. Il XVI0 battaglione
sbarc nella parte nord orientale di Creta e precisamente
nella baia di Sitia.

86

L'arrivo a piedi a Makrigialos

Il battaglione si insedi invece nella parte sud orientale


dell'isola, nei pressi di Makrigialos, dopo una lunga
marcettina di svariati chilometri che aveva stancato
un po Fausto perch lo aveva portato, dalla parte nord a
quella sud dell'isola! A piedi! Speriamo almeno che i
nostri finanzieri abbiano avuto le scarpe buone!

87

LO SBARCO ITALIANO A CRETA


*27 maggio 1941*
A questo punto mi si consenta di tornare indietro nel
tempo per raccontarvi come, circa diciotto mesi prima
dell'arrivo di Fausto, sbarc a Creta il primo contingente
militare italiano. C' da supporre che Fausto non sapesse
nulla n della storia recente di quell'isola n che l
insieme agli italiani ci fossero anche i tedeschi ed i
partigiani cretesi. Per ora, quello che Fausto non sapeva
a voi, per sommi capi, cercher di raccontarlo io. Vi dir
che a Creta, sino al mese di maggio dell'anno 1941 ci
furono gli inglesi ma poi a decidere di cacciarli via e di
occupare l'isola furono i tedeschi. L'ordine di attacco fu
impartito direttamente da Hitler il 25 aprile 1941.
Appena Mussolini lo seppe, per non essere da meno,
volle anche lui partecipare all'impresa. Ma andiamo con
ordine

ed

aggiungiamo

qualche

particolare.

Nel

88
Mediterraneo la situazione allora era che, mentre la
Royal-Navy inglese aveva il completo controllo dei
mari, i tedeschi disponevano invece della superiorit
aerea. Tenuto conto di questo i tedeschi decisero di
invadere l'isola di Creta per via aerea servendosi del 70
corpo paracadutisti Fliegerdivision. Per avevano
programmato di inviare a Creta anche una forza via mare
che doveva salpare dal Pireo. Chiesero all'Italia una
scorta navale di sostegno al loro convoglio e la scorta ci
fu con la partecipazione di tutte le siluranti italiane di
stanza al Pireo e con l'aggiunta di alcuni sommergibili
della base italiana di Lero. Accadde per che, ci
malgrado, il 21 maggio, il convoglio tedesco composto
da circa 30 caicchi scortati persino dalle torpediniere
italiane Lupo e Sagittario, venne attaccato da un
incrociatore britannico e da varie cacciatorpediniere. Ne
consegu che numerosi caicchi tedeschi furono colpiti ed
affondati e le perdite furono molto elevate. Ai superstiti

89
convogli non rimase altro da dare se non invertire la rotta

Lo sbarco a Creta
e tornarsene al Pireo. Mentre questo avveniva in mare a
Creta invece 11.000 paracadutisti tedeschi si trovarono
di fronte 40.000 uomini delle forze britanniche in uno
scontro dall'esito incerto. A quel punto il prode
Mussolini volle intervenire in aiuto ai tedeschi e perci
ordin di organizzare in fretta e furia un corpo di
spedizione con il compito di invadere Creta. Il corpo di
spedizione che si riusc ad assemblare si rivel subito
una specie di armata Brancaleone.

90
Esso era composto da: un reggimento della Divisione
Regina, due compagnie di marinai, reparti di Camice
Nere e Carabinieri per un totale di circa 2.500 uomini.
L'armamento pesante era antiquato e consisteva in: 46
mitragliatrici FIAT da 8 mm, 6 mortai da 81 mm e 18 da
45 mm, 6 cannoni da 65/17 e da 47/32, da 13 carri
leggeri L3, nove motociclette, un autocarro e 205 muli.
Non ci mancava proprio nulla, visto che c'erano anche i
muli ottime bestie da carico! Anche la flotta usata per
l'occorrenza era inadeguata. Tanto inadeguata che i
militari furono costretti a viaggiare in coperta con i
salvagente indosso e persino senza adeguati servizi
igienici. Insomma si era deciso di procedere ad ogni
costo. Mancava persino una adeguata scorta di benzina e
perci, per risparmiare carburante, le navi pi piccole
furono prese a rimorchio da quelle pi grandi. Avete
capito bene: prese a rimorchio! Inoltre, a causa della
mancanza di apparati radio nella flottiglia, i comandi

91
vennero impartiti da alcuni MAS che facevano la spola
tra le navi del convoglio. Ma come li trasmettevano i
comandi con il megafono?. Dulcis in fundo, la velocit
media del convoglio era poco pi di 7 nodi cos che,
quando ad un certo punto la ricognizione aerea segnal
l'avvistamento di una formazione navale inglese che in
poco tempo avrebbe potuto raggiungere il convoglio ed
annientarlo si decise di forzarne l'andatura al massimo
portandola a 8 nodi. Accadde per che le unit pi lente
rimasero indietro e furono costrette a deviare verso
l'isola di Kassos, raggiunsero Creta solo il giorno dopo.
Anche se alla spicciolata lo sbarco a Creta ci fu ed
avvenne nella baia di Sitia, nella zona sud orientale
dell'isola dove, per fortuna, non ci fu alcuna opposizione
e le operazioni di sbarco si protrassero per tutta la notte.
Poi, per raggiungere gli obiettivi previsti, i reparti
dovettero fare lunghe marce a piedi, (simili alla
marcettina di quando arriv Fausto? ) di 60 km in due

92
giorni, sotto il sole rovente, in carenza di acqua e
rifornimenti e con un equipaggiamento inadeguato.
Il tutto questo per che cosa? Per niente! Perch quando

La baia di Sitia

quella sgangherata spedizione italiana arriv a Creta gli


inglesi se n'erano gi andati via. Ma tant', visto che
ormai a Creta ci erano arrivati tanto valeva rimanerci e
proprio quelle furono le nostre forze armate che Fausto
ci trov quando, circa un anno e mezzo dopo arriv a
Creta anche lui. Purtroppo, a partire dalla data
dell'armistizio, andarono tutti incontro ad un tragico

93
destino perch rimasero intrappolati nell'isola alla merc
della ferocia delle soldataglie tedesche ben pi
organizzate ed agguerrite delle nostre. In parte furono
fatti prigionieri dai dai tedeschi, in parte fucilati ed in
parte braccati persino dai partigiani cretesi. Non and
meglio neanche ai pochi superstiti perch essi persero la
vita nei naufragi durante la successiva evacuazione
dell'isola. Pare che a Fausto capit la sorte di questi
ultimi per mi dilungher nei dettagli in seguito. Fatto
sta che, in sostanza, il nostro corpo di spedizione fu
annientato. Cos si svolsero i fatti purtroppo, ma una
domanda rimane ed : Fausto che fine fece? Dio solo lo
sa? Vedremo, per dovremo lavorare sulle ipotesi. Ci
sono solo quelle. Ora che sapete qualcosa in pi per quel
che riguarda l'assetto geo politico dello scacchiere ad est
del mare adriatico cos com'era intorno agli anni
quaranta del secolo scorso tempo che io torni a
raccontarvi dell'approdo di Fausto nell'isola di Creta

94
aggiungendo quei particolari fotografici dell'isola che ci
danno un'idea di come lui probabilmente la vide per la
prima volta quando si affrett a descriverla ai suoi
genitori.

LA FLORA DI CRETA

Le carrube di Creta

95

Un albero di Carrube a CRETA

Cari genitori:... .qui ci una florida coltivazione di


olive e di carrube; come pure ci sono molti vigneti e in

96
questi giorni mi sto facendo delle scorpacciate di uva
secca....

Vigneti a CRETA

97

Uliveti a Creta

Gli ulivi sono ovunque a Creta e su ogni ulivo c


almeno una cicala che, insieme ad altre milioni, fa da
colonna sonora a chi in estate sta sullisola.

98
...a

quanto pare non si sta male, si trova tutto, in special

modo la frutta che come sapete

a me piace

tanto.Come mi dite nella vostra lettera che pi


lontani si vive e pi e pi lamore e laffetto verso i suoi
cari si moltiplicasi vero e sento un grande bisogno di
parlare almeno per mezzo di uno scritto con loro Ora
ci troviamo pi lontani perci dobbiamo scriverci pi
spessoCome mi dite la piccola Maria si ricorda di
medice che aspetta che gli porto il bob .chiss
cosa vorrei fargli, ora non posso mi trovo lontano,
speriamo

che

non

passer

molto

che

potr

accontentarla, per ora un piccolo regalo che farete da


parte mia in occasione del prossimo S. Natale.
Che cosa rimane da desiderare ad un soldato in zona di
guerra se non gli affetti della famiglia lontana?
Disperatamente Fausto li invoca! Desolatamente!

99

CRETA
P.M. 121
26 DICEMBRE 1942
( L'ULTIMO NATALE )
Carissimi GenitoriDa vari giorni sono privo di vostre
notizie; immagino per che tale ritardo causato dal
fatto che la posta impiega pi giorni.il giorno del S.
Natale Natale lho passato discretamente; non mi stato
possibile farmi la S Comunione, ma ho pregato lo stesso
il Bambino Ges per voi e per tutti i miei cariIn quanto
al pacco credo che fra non molto si possono spedire
Arriv il Natale e Fausto lo pass discretamente ossia
non bene, gli mancava la famiglia ed il calore del
focolare! In casi come il suo le preghiere forse consolano
ma non risolvono! Si sentiva solo ed aspettava
disperatamente notizie e parole di conforto dalla sua

100
famiglia. Non immaginava per che era proprio lui
quello che pi avrebbe avuto bisogno della protezione del
buon Dio.

A CRETA NEL 1943


P.M. 121
16 GENNAIO 1943

Una volta passato malinconicamente il Natale i nostri


soldati, sparsi nelle isole dell'Egeo, rimasero in attesa di
eventi rimasero a Creta ad oziare dal mese di gennaio del
1943 sino al mese di settembre dello stesso anno quando
all'improvviso incominci per loro l'inizio della fine. Gli
ozi per non erano affatto di conforto per Fausto perch
era triste e l'unica grande gioia la trovava nella
corrispondenza con la sua famiglia.
Cari genitoriQuanta gioia quanto ricevo un vostro
scritto, specialmente in questi giorni che ho ricevuto tre

101
lettere tutte in un giorno dopo vari giorni che ne ero
privo di notizie Con gioia ho anche ricevuto la
cartolina del fratellino Carlo come pure quella inviatami
dalle sorelline; non potete immaginare come sono
rimasto contento nel vedere il loro scritto, vedo che si
ricordano sempre di me ed anche mio dovere
ricordarmi di loro. Anche la cartolina di Francesco mi
arrivata;La lettera scritta il giorno 25 cio a Natale
lettera scritta da mia mamma con parole di grande e
dolce affetto ad un figlio che si trova lontano; lamore
verso i figli grande ed insuperabile; quanto pi grande
quello del figlio verso i propri cari.Io mi trovo
benissimo e contento; le feste natalizie le ho passate
discretamente bene, in quel giorno ho pregato il
Bambino Ges per tutti i miei cari e ho fatto una speciale
preghiera per il fratellino Carlo. In quanto al pacco
informatevi se potete spedirmelo;vi far presente ci
che mi occorre: Un paio di calzettoni forti, due paia di

102
mutande estive, due magliette estive per sotto, un portasaponetta una macchinetta da barba.
Calzettoni, mutande, magliette, macchinetta da barba?
Ma come? Vinceremo! Ma con quali mezzi il regime
fascista aveva la pretesa di vincere una guerra mondiale
di quella specie se non era capace di fornire ai suoi
soldati neanche le mutande e le lamette da barba? Stando
cos le cose con quale diritto e coscienza si inviavano i
nostri soldati a morire in guerre di conquista? Per la
gloria della Patria? Ma per la Patria di chi? Dei vivi o dei
morti? Quello del quale ci stiamo occupando fu invece
l'anno del giudizio universale per i soldati italiani a
Creta! Di chi la colpa? Intanto per, poich il clima a
Creta temperato, con estati molto calde e inverni non
eccessivamente freddi lui scrisse ai suoi genitori:Io mi
trovo benissimo e contento, Si proprio cos, contento!
Ma era vero?

103

L'INVERNO DI CRETA
P.M. 121

02 FEBBRAIO 1943

A partire dal mese di gennaio del 1943 la


posta di Fausto avrebbe dovuto partire ed
arrivare una volta a settimana ma non
sempre fu cos perch in realt negli
ultimi tempi divenne molto irregolare ed
intervallata molto pi a lungo che nel
passato, gli arrivi della posta diventarono
imprevedibili e cos le ansie di Fausto divennero quasi
patologiche anche se in apparenza scriveva che mi trovo
benissimo e che non c'era bisogno di allarmarsi.
Io scrivo ogni settimana perch la posta parte ogni
settimana; di conseguenza anche scrivendo ogni due
giorni ricevete le lettere insieme come spesse volte mi
capita a mequando io vi assicuro che mi trovo
benissimo sotto tutti i punti di vista, non c bisogno di

104
allarmarsi quando qualche volta che sperate di ricevere
un mio scritto non lho riceveteLelenco di ci che mi
dovete mandare ve lho mandato nella mia precedente.
Fatemi sapere se avete ricevuto il vaglia N 68 di 661
che da vari giorni stato spedito. Contento come mi dite
che lo zio Alfonso scrive che si trova bene Da qualche
giorno cominciato un freddo intenso con la comparsa
anche di un po di neve che ormai gi svanitaNon
state in pensiero, mi trovo benissimo
Creta un'isola dal clima mite per poich vi esistono
alte montagne a volte sulle loro cime, in inverno,
compare la neve mentre in pianura la temperatura si
abbassa un pochino. Ma, a proposito di soldi, chiss se i
genitori di Fausto avranno mai ricevuto il vaglia N 68 di
661. Chiss! Per la cronaca veniamo a sapere che suo
zio Alfonso Cianchetta di Sulmona che si trovava in
Africa come prigioniero di guerra in un campo di
concentramento inglese, per sua fortuna stava bene.

105

SUI MONTI SI ERA SCIOLTA LA NEVE


P.M. 121
12 FEBBRAIO 1943

Cara mamma, immagino, come anche voi mi dite che


il vostro pensiero sempre rivolto a me; vi prego di stare
tranquilli perch vengo ancora una volta ad assicurarvi
il mio ottimo stato di saluteCon gioia ho anche
ricevuta la lettera con data del giorno 1-2 u.s.,mi
arrivata anche quella con data del giorno 29-1 e con la
presente fo risposta a tutte e duenegli ultimi giorni di
gennaio comparsa un po di neve sulle cime delle
montagne e che subito andata via...Ho ricevuto una
cartolina dallo zio P. Agostino, una cartolina da Ubaldo
e una dalla nonna Antonina . Non ho altro, invio forti
bacioni ai piccoli, uno particolare a Carlo e a voi un
caro abbraccio

106
Tre cartoline in una sola volta da Padre Agostino, l'amico
Ubaldo e la nonna Carolina.

PER CARLO DA CRETA


P.M. 121
15 MARZO 1943

Carissimi Genitori: Contento nel sentire che il


fratellino Carlo ha gi imparato la Dottrina, che spesso
va in chiesa, e vorrei anche vederlo ai piedi dellAltare a
servire la S. Messa Lui mi ricorda e mi ricorder sempre
nelle sue preghiere quotidiane; che prega Iddio per tutti i
soldati che compiono il proprio dovere, che prega per la
prossima e vicina vittoria delle nostre armiche prega
per chi giustamente governa e infallibilmente comanda il
popoloIo mi ricordo di Carlo quando era piccolo
immaggino di vederlo ora fra i ragazzini del Circolo

107
Cattolico, anche lui un piccolo soldato che partecipa
alla guerra
Se non si era gi capito, dopo la lettura della precedente
lettera, tutto chiaro su come la pensava Fausto.
Certo per che quel chi giustamente governa e
infallibilmente comanda il popolo.oggi ci fa sorridere.
forse Fausto non sapeva nulla della marcia su Roma e
delle camicie nere, altro che giustamente, altro che per
volere divino e poi addirittura quel infallibilmente
comanda al popolo ci dice che Fausto non si rendeva
conto della realt. Duce! Duce! Duce! A noi alal!
Evviva l'uomo della provvidenza! Ma non era solo al
regime fascista che Fausto consegnava il suo pensiero,
lui metteva in campo anche le sue credenze religiose.
Liturgie, ricorrenze, servizi religiosi, preghiere per i
soldati soprattutto visto che: anche lui un piccolo
soldato che partecipa alla guerra lui scrisse
riferendosi al suo fratello Carlo. Ma davvero? Fausto,

108
beato lui, credeva e sperava! Perci era fiducioso ed a
volta era anche contento.
Fatemi sapere qualche cosa riguardo ai compagni
Bucciarelli e Silvestri che credo siano ancora borghesi
Anche dallo zio Gigino da vari giorni non ricevo pi
notizieFatemi sapere qualche cosa di nuovo e ci che
succede a Popoli

L'ANELINA PER L'INCHIOSTRO


P.M. 121
15 APRILE 1943

Carissimi Genitoricome mi dite mi avete scritto ogni


due giorniImmagginavo che Mario Virgilio sotto le
armi, sarei desideroso scrivergli qualche lettera ma non
ho il suo indirizzo In quanto alla raccomandata spero
lavrete gi spedita; carta per scrivere ce ne ho ancora a
sufficienza quello che pi mi interessa lanelina per
fare linchiostro In una mia precedente vi mandai a

109
cercare il filo credo me lavrete mandato a mezzo
raccomandata, altrimenti me lo potete mandare anche
con una lettera ordinaria
Ma quanto era utile allora l'autarchia se anche l'inchiostro
si riusciva a farlo solo in casa con l'anelina! Altri tempi
erano quelli!

CRETA ED IL TEMPO NOIOSO


P.M. 121
19 APRILE 1943
Miei Cari GenitoriIl tempo diventa per me noioso e
insopportabile quasi, ricevere periodicamente notizie da
casa per me una delle pi grandi soddisfazioni
magari a volte anche di rado trovola forza per
rassegnarmi ma quando passano pi giorni o anche
settimane provo un dolore indescrivibileAnche dallo

110
zio Gigino da molto tempo non ricevo notizieAi
fratellini gli farete da parte mia un piccolo regalo in
occasione della S. PasquaMiei cari genitori si
avvicina il giorno della S. Pasqua resurrezione di Ges
Cristo giorno pi belloIn questi santi giorni
dobbiamo pregare Ges Cristo perch solamente col
sacrificio, colle preghiere e le buone opere Ges pu
esaudire le grazie che noi gli domandiamo io non
dimenticher mai di pregare, quelle povere preghiere
imparate sulle ginocchia della mia mamma le ripeto
giornalmente ringraziando Ges di avermi dato cos
buoni genitori...Preghiamo con fervore in questi
giorni; preghiamo per tutti i soldati che combattono,
preghiamo Ges perch ci conceda la pace e la vittoria
alle nostre armi
Pregare Ges perch che ci conceda la pace andava
bene, ma anche la vittoria alle nostre armi era un po

111
troppo! Per a questo Fausto e non solo lui neanche ci
pensava.

FAUSTO A CRETA - GIGINO A LECCE


P.M. 121
20 APRILE 1943
Carissimi GenitoriComprendo quale grande gioia e
con che ansia attendevate il mio compagno di Pratola;
purtroppo ora vi comunico che difficilmente torner in
licenza come lui mi ha accennatoho ricevuto anche
un biglietto dallo zio Giginomi assicura che trovasi
bene, mi dice che si incontrato con Ciccillo che trovasi
anche lui nei pressi di Lecce. Mi accenna che avr una
breve licenza per le prossime feste Pasquali e che con
molta probabilit passer anche a Popoli

112

CRETA
DOPO LA PASQUA
(25 Aprile 1943)
P.M.121
28 Aprile 1943
Miei Cari Genitori Gradita mi arrivata la vostra
cara lettera il giorno di Pasqua, insieme alla vostra mi
sono arrivate anche le cartoline dei fratellini La S.
Pasqua io lho passata discretamente bene, come mi
voglio augurare anche di voi . Ges risorto possa
concedere a tutti la santa pace e possa concedere alle
nostre gloriose armi una prossima e strabiliante vittoria.
E ci risiamo con la: prossima e strabiliante vittoria,
che tristezza! Il buon Fausto ci credeva! Per meno male
che questa volta almeno le lamette erano arrivate anche
se il filo verde no.oggi ho ricevuto anche le lamette; in
quanto al filo grigio-verde non lho ricevuto

113
.. le lamette non me le mandate pi perch ho a
sufficienza Nel giorno di Pasqua ho ricevuto anche il
pacco dono inviato dalla Federazione dei Fasci di
Combattimenti a noi militari. Io lho ricevuto dalla
Federazione dei Fasci di Savonaci ho trovato vari
oggetti che mi sono utili. Tutti abbiamo ricevuti il caro
dono che il popolo italiano ha inviato con gentile
pensiero ai combattenti che si trovano lontano. Cos i
fascisti di Savona si misero la coscienza a posto, ed
allora: chi se ne frega della brutta morte! Un pacco e
via!

CRETA
P.M. 121
18 MAGGIO 1943
Carissimi GenitoriLa lettera con data 25 aprile cio
giorno di Pasqua,mi ha provocato una grande gioiaIn

114
quanto al filo che mi avete mandato non lho ricevuto
Constato che il piccolo Carlo ha il piccolo zaino con la
gavetta e la sciabola, immagino di vederlo il piccolo
soldatino nelle file dei figli della Lupa,
A chi non lo sa occorre spiegare che allora il regime
allevava prima i piccoli figli della lupa! Poi i giovani
avanguardisti

ed

infine

giovani

morituri!

Naturalmente in guerra! Magari Russia con maglie di


finta lana e scarpe logore ai piedi! Chi se ne frega della
brutta morte! Per la gloria della Patria!

CRETA
P.M. 121
10 GIUGNO 1943
Genitori CarissimiCon grande gioia scrivo la presente
avendo questa mattina fatto la S. ComunioneHo

115
assistito anche al sacrificio della S. Messa celebrata dal
nostro caro Tenente Cappellano. Il buon Cappellano ci
ha fatto un fervido discorso rivolgendoci condite e
amorose paroleci ha raccomandato di rivolgere
quotidianamente la preghiera al Signore affinch ci
conceda al pi presto una brillante vittoriaInfine
appena terminata la S. Messa, il cappellano ci ha ad
ognuno consacrato al S. Cuore di Ges
Ari dagli con la brillante vittoria! E va bene che
meglio un giorno da leone che cento da pecora! Ma
sarebbe meglio da uomini!
Per il fratellino Carlo il giorno della sua prima
Comunione prossimo, immagino con che ansia attende
questo fatale e grande giornoIl 24 p.v. la festa del
Corpus Domini Carlo si presenter per la prima volta in
piedi dellaltare per ricevere GesQui gi si conosce
la stagione estiva, il caldo giornalmente diventa sempre

116
pi soffocante, di queste belle giornate ne approfitto per
prendere

bagni

di

sole

sono

gi

abbastanza

abbronzato
E meno male che torniamo sulla terra con il nostro amico
sole che ci concede i suoi bagni di sole!

CRETA
P.M. 121
24 GIUGNO 1943

Carissimi familiariIl piccolo fratellino Carlo si


accosta oggi i piedi dellaltare per ricevere la sua prima
S. Comunionemi sento spiritualmente vicino al mio
fratellino Carlo e pregare con lui lonnipotente Iddio
Dio Eucaristico esaudir i canti dei piccoli pargoletti
e speriamo ci conceder al pi presto una brillante
vittoria con una giusta e duratura pace

117
Mi dispiace per Fausto perch era troppo docile,
ubbidiente, credulone e religioso era cio un bravo
ragazzo, troppo buono. Nella sua incrollabile fede, a
prescindere, Fausto credeva ad occhi chiusi alla brillante
vittoria! Brillante, addirittura! Vincere e vinceremo! Le
solite bugie. Delle dittature!

CRETA
P.M. 121

27 GIUGNO 1943

Carissimi

Genitori

in

questi

giorni

ricevete

regolarmente la mia corrispondenza, perci se qualche


volta si verifica un po di ritardo non mettetevi in
pensiero non sempre arriva periodicamente.il filo

118
grigio verde che mi avete inviato a mezzo raccomandata
lho ricevuto. Mi molto dispiaciuto di apprendere la
triste notizia di Achilletto ( morto in guerra ), io lho
prevedevo perch avevo il suo indirizzo e lo zio
Berardino mi accennava dove si trovava
Berardino era uno zio di Fausto residente a Caporciano e
la triste storia di Aghilletto, cos come lo chiamavano,
riguardava proprio suo figlio morto tragicamente nella
campagna in Russia. Lo zio Berardino mi accennava
dove si trovava e gi questo bastava per temere il
peggio.

CRETA
P.M. 121
12 LUGLIO 1943

Carissimi Genitori: Mi grato rispondere alle vostre due


care lettere con le rispettive date del giorno 26 e 28

119
giugno u. sImmaginavo che Francesco sarebbe stato
rimandato a ottobre per litaliano perch conoscevo che
nella suddetta materia zoppicava
Era il mese di luglio e Francesco, il maggiore dei fratelli
di Fausto, era stato rimandato ad ottobre per l'italiano!
Ormai si era in piena estate quando Fausto scrisse tale
lettera. Tutto andava ancora per il meglio a Creta. Le
cicale sugli ulivi cantavano tranquille e Fausto prendeva
bagni di sole, si abbronzava come non gli era mai
capitato prima. Beh! Per anche lui, Fausto, zoppicava in
italiano, solo che lui non se ne curava perch a Predazzo
nessuno si era preoccupato di bocciarlo! Non ce n'era
stato bisogno. Alla Guardia di Finanza Fausto andava
bene anche cos com'era. Del resto era un ragazzo
giudizioso, tanto che, da figlio maggiore, si sentiva in
dovere di dare consigli alla sua famiglia ed ai suoi
fratelli.

120
per Francesco consiglierei di fargli frequentare le
industriali a Popoli stesso e domani non si dovr
pentireQuesto sar anche per ( il fratello ) Aldo se
vuole guardare FrancescoOra comprendo quanto
vale un titolo di studio; ora che vorrei gi troppo tardi,
debbo riconoscere che la colpa tutta la mia e adesso
me ne trovo pienamente pentito
A quei tempi a Navelli o a Popoli il titolo di studio non
era strettamente necessario, pochi potevano vantarsi di
averne uno, per le cose cambiavano per chi si muoveva
in un ambito come quello in cui si era inserito Fausto e
lui evidentemente se ne era accorto. Lui aveva capito
subito di non avere cultura per aveva tanta voglia di
imparare e di ben figurare e la sua confessione ce lo
testimonia.

121

CRETA
P. M. 121
6 AGOSTO 1943

Carissimi GenitoriCon grande gioia ho ricevuto anche


la cara e indimenticabile foto del fratellino Carlo
Appena aperta la busta caduta fuori la fotografia, il
mio sguardo s posato sullocchietto destro e con gran
dispiacere ho dovuto riconoscere che rimasto alquanto
nascostoPer capire quel che Fausto osserv guardando
la fotografia del fratellino Carlo occorre spiegare che
Carlo era rimasto vittima di un grave incidente domestico
a causa del quale aveva perso locchio destro e nella
fotografia si vedeva perch quell'occhio eraalquanto
nascosto..mi sono ricordato di quel giorno ormai
lontano

quando

minginocchiai

anchio

ai

piedi

dellAltare per ricevere per la prima volta Ges


EucaristicoIn una vostra prossima mi manderete una

122
bustina di aghi di diversa grandezza e mi fate
possibilmente una raccomandata
CRETA
P.M. 121
13 AGOSTO1943

.Laltro giorno mi arrivata una cartolina illustrata di


Aniceto che ho molto gradita. Attraverso la cartolina ho
rivisto la metropoli di Popolie speriamo che fra non
molto potr farvi ritorno.
Purtroppo era forte la speranza di Fausto di rivedere
Popoli ma la sua era una speranza destinata a rimanere
tale perch fra Popoli e Creta c'era di mezzo il mare e
non solo quello, perci a lui non rest altro se non la
consolazione di rivedere Popoli in cartolina.

123

Popoli (Pe.)

La cartolina che aveva ricevuta gli era stata inviata dal


suo amico e collega Aniceto di Navelli, quello che a
Predazzo gli aveva lavato la gavetta, il quale compariva e
scompariva a tratti dal suo orizzonte. Ad Aniceto per la
sorte aveva riservato un destino pi benevolo rispetto a
quello che stava preparando per lui, basta osservare che,
mentre Fusto si trovava a Creta tormentato dalle sue
tristezze e dalle sue nostalgie, Aniceto invece, anche lui
sfornato dalla scuola per allievi della Guardia di Finanza
di Predappio, passeggiava tranquillamente per le strade di

124

Navelli (l'Aq.)
Popoli a due passi dalla sua residenza di Navelli.
Tuttavia poich a Creta il cielo era ancora sereno e nulla
lasciava presagire il peggio Fausto aspettava impaziente
tempi migliori per tornare. Nell'attesa si sforzava di stare
calmo e passava il suo tempo libero prendendo bagni di
sole. Si abbronzava al bel sole di Creta! Non poteva fare
altro. Oziava!

125
Ormai sono gi due anni che ho lasciato il paese,
ardentemente desidero rivederlo e speriamo che il buon
Ges conceda questa grande grazia.

Il sole di Creta

Il giorno della Vittoria non ancora molto lontano,


preghiamo il buon Dio che faccia ancora una volta
trionfare la nostra bella bandiera
Fausto aspettava, sperava e credeva, chiss perch, che
il giorno della vittoria non ancora molto lontano,
pensava che almeno dopo quel giorno avrebbe potuto
tornare a casa. Il buon Dio per la pensava diversamente!

126
E ci dispiace che il buon Dio non tenne conto delle sue
accorate preghiere rimanendo solo a guardare senza
intervenire. Ci dispiace perch qualche soddisfazione
Fausto l'avrebbe, alla fin fine, pur meritata.
Ho ricevuto una cartolina dal zio Berardino il quale mi
parlava del suo figlio, io gi lo sapevo perch me
lavevate comunicato voiInviate ogni tanto un obolo
agli orfanelli di S. Antonio. In attesa di una vostra
prossima invio infiniti saluti forti bacioni con un caro
abbracci vostro figlio Fausto
Il buonismo di Fausto era tale da non trascurare di
esortare i suoi genitori ad inviare ogni tanto un obolo
agli orfanelli di S. Antonio
LULTIMA LETTERA
P.M. 121
26 AGOSTO 1943
Come mi informate che questo mese di luglio u.s.,
avete ricevuto solo tre lettere, io invece ne ho inviate

127
qualcuna

in

pi

di

quanto

voi

mi

numerate.

Probabilmente qualche lettera andr smarrita


Io vi assicuro ancora una volta che mi trovo in un
posto pi che sicuro lontano da qualsiasi pericolo
possibile e immagginabbile. Riguardo ad Aniceto non
comprendo il perch non ritornato dovera prima;
speriamo che mi arriva subito un suo scritto cos potr
avere sue nuoveIn quanto riguarda alloliva mi
dispiace molto che per questanno non c ne quasi
niente; certamente non tutti gli anni le piante fruttano,
ogni due o tre anni non germogliano e si riposeranno.
.Mi farete una raccomandata per inviarmi una ventina
di buste e foglietti aerei per scrivere. Possibilmente
anche qualche lametta per barba. Io sto benissimo e
godo ottima salute.
Le osservazioni sulla raccolta dell'oliva mettono in
luce la primitiva e consolidata anima contadina di Fausto.
Il destino per a volte cinico e baro e ci cambia la vita

128
quando noi meno ce lo aspettiamo ed infatti, mentre
Fausto scriveva:Io vi assicuro ancora una volta che
mi trovo in un posto pi che sicuro lontano da qualsiasi
pericolo possibile e immagginabbile, nuvole nere di
burrasca stavano invece formandosi all'orizzonte. Una
immane tragedia era gi in gestazione tanto vero che
quella precedente fu l'ultima lettera che Fausto invi da
Creta alla famiglia scrivendo che: Io sto benissimo e
godo ottima salute. Dopo di allora nulla pi. Silenzio
assoluto! Che angoscia!
QUEL CHE ACCADDE DOPO
La corrispondenza di Fausto con la famiglia, inizi in
data 05 Agosto 1941, immediatamente dopo la sua
partenza da Popoli per la scuola delle Guardie di Finanza
di Predazzo e fin il 26 Agosto 1943 quando scrisse la sua
ultima lettera alla famiglia inviata dallisola Creta. Quel

129
che avvenne dopo poco certificato dalle fonti ufficiali e
perci non per niente chiaro. Spesso coloro che hanno
voluto saperne di pi si sono recati di persona nei posti
della tragedia in cerca di informazioni. Chi non lo ha
potuto fare, per disseppellire la verit, si di dovuto
accontentare di scavare nelle scarne notizie esistenti negli
archivi storici, con molta pazienza e molta fatica.
8 SETTEMBRE 1943
Quel che avvenne dopo tutto da imputare a quello che
avvenne in Italia in data 8 settembre 1943 mentre la
conquista di Creta era avvenuta prima di quella data. Fu
nel maggio 1941 che scatt a tal fine l'operazione
militare tedesca e subito dopo segu quella del regime
fascista. Mussolini volle contribuire con un tributo di
sangue italiano perch voleva partecipare anche lui al
bottino. Perci in fretta e furia fece allestire un corpo di

130
spedizione italiano con 2500 uomini e 150 muli il quale
sempre nell'anno 1941, in maniera rocambolesca, riusc a
stento a sbarcare nell'isola. Poi, a distanza di tempo, ossia
nel dicembre dell'anno 1942, sbarc a Creta anche un
altro contingente italiano questa volta costituito dai circa
600 uomini del XVI battaglione mobilitato della
Guardia di Finanza che si un al contingente che lo aveva
preceduto. Poich Italia e Germania erano alleate in virt
del cosiddetto patto d'acciaio dell'asse Roma- Berlino,
le truppe italiane e quelle tedesche si ritrovarono a Creta,
gomito a gomito, disposte sullo stesso fronte. Senonch,
a partire dalla data 8 settembre 1943, in conseguenza
dell'armistizio fra italiani ed anglo-americani, vi fu un
ribaltamento delle alleanze e quindi un repentino
capovolgimento
ritrovarono

di

fronti.

inopinatamente

Italiani
su

fronti

tedeschi
opposti.

si
La

conseguenza fu che mentre gli italiani, frastornati,


rimasero imbambolati non sapendo come comportarsi, i

131
tedeschi invece si dettero da fare e immediatamente
disarmarono senza colpo ferire i nostri militari compresi i
Finanzieri del 16 battaglione mobilitato della divisione
Siena, posta militare 121 e furono tutti internati in un
campo di concentramento nei pressi di Tymbakhion
localit cretese situata nella costa meridionale dell'isola.
Il ribaltone per non fin cos perch i tedeschi ebbero
l'ordine di Hitler di sbarazzarsi in ogni modo dei
prigionieri italiani anche inviandoli nei campi di
concentramento in Germania a costo di stiparli come
bestie su navi che spesso non erano in grado di reggere il
mare. Per questo motivo accadde quel che doveva
accadere perch molte di quelle navi carretta o
vennero silurate ed affondarono oppure naufragarono da
sole per il mare in tempesta. La fretta ed il cinismo dei
tedeschi fu tale che in alcune navi non si curarono
neanche di allestire l'elenco degli imbarcati e questa
stata anche una delle ragioni per cui molti naufraghi

132
scomparvero poi in mare senza lasciare traccia, e senza
nome. Come accadde al povero Fausto. Per questo
motivo, chi ha voluto saperne qualcosa stato costretto a
basarsi sugli indizi o su quanto riferito
da qualche naufrago superstite. Cos
facendo, allo stesso modo di come
viene fuori il pulcino dall'uovo, alla
fine venuta fuori la verit anche nel
caso di Fausto. Infatti dall'esame
accurato di alcuni indizi ed a furia di cercare conferme,
alla fine stato chiarito il mistero sia di quando che di
come avvenne il suo affogamento in mare. Ecco come
andarono i fatti: a Creta i tedeschi, pur di disfarsi dei loro
prigionieri non si fecero scrupoli, ne stiparono quanti pi
ne poterono a bordo della nave Sinfra e ne predisposero
la partenza. Purtroppo, per disgrazia degli annegati e per
fortuna dei superstiti, tale nave venne silurata da un
sommergibile inglese subito dopo la partenza ed affond.

133
Il naufragio avvenne nella notte del 18 settembre del
1943 durante la quale, la nave Sinfra, con 2389 persone a
bordo, col a picco nello stesso mare di Creta e nel
naufragio persero la vita 1850 persone molte delle quali
erano appartenenti al XVI battaglione mobilitato della
Guardia di Finanza proprio quello di Fausto.

La nave SINFRA

Si salvarono a nuoto 539 persone compreso il loro


cappellano militare. Fausto per non sapeva nuotare!

134
IL CAPPELLANO MILITARE
Era stato il cappellano del XVI battaglione di stanza a
Creta. Dopo l'armistizio venne catturato dai tedeschi, ma,
durante il siluramento e l'affondamento della nave
SINFRA riusci a fuggire dopo essere rimasto in acqua
con gli altri naufraghi superstiti per pi di 14 ore.
Ricaduto nelle mani dell'esercito tedesco convinse i suoi
carcerieri a farlo rimanere assieme ai soldati italiani
ancora internati a Creta. Per il coraggio dimostrato nei
mesi di prigionia, il comandante del campo tedesco lo
propose per la croce di guerra al merito tedesca che per
non fu mai consegnata. Poi per fu Sua Maest il Re
Umberto II a conferirgli la Gran Croce dei Santi
Maurizio e Lazzaro per la fedelt dimostrata alla Patria e
per la rettitudine e coerenza al Suo ministero di Ordinario
Militare. Inoltre fu anche insignito della Gran Croce
conventuale del Sovrano Militare Ordine di Malta.

135
L'AFFONDAMENTO DELLA NAVE PETRELLA
Quello del Sinfra non fu l'unico affondamento di nave

La nave Petrella

carica di prigionieri partita da Creta, ce ne fu almeno un


altro. Anche se non ha nulla a che fare con la fine di
Fausto ve lo voglio descrivere ugualmente perch vi
furono

coinvolti

molti

altri

nostri

soldati

della

guarnigione di Creta anche questi anonimi. Per da


notare che si tratt proprio della parte rimanente dei
militari della base italiana 121 perch non ce n'erano altri
di nostri soldati a Creta. Era il giorno 8 di febbraio 1944,

136
il cielo era coperto, c'era forte pioggia. La Petrella part
da Creta insieme alla scorta diretta al Pireo ma, verso le
ore 11 di quello stesso giorno, la nave fu attaccata da un
sommergibile nemico appena fuori da Suda e, colpita da
2 siluri, alle 11.20 incominci ad affondare Un superstite
di quel naufragio ormai ultranovantenne, lucidissimo,
stato scovato da un cercatore di informazioni ed ha
raccontato per filo e per segno dell'orrore vissuto per
oltre dodici ore di rimanenza in mare, con i superstiti
aggrappati ai cadaveri che ormai gi venivano a galla
prima che fossero presi a bordo dai pescatori locali
accorsi per soccorrerli. Non diversamente erano andate le
cose per Fausto nell'affondamento del Sinfra se si fa
eccezione per il fatto che l i pescatori non c'erano.

137

Cimitero di guerra a Suda

E perci Fausto invece non si era salvato perch da buon


montanaro aveva imparato a sciare per non sapeva
nuotare ed allora, in un attimo, dovette dire addio ai suoi
sogni e dovette arrendersi ad un amaro destino che fu
quello affondare insieme alla seconda nave sulla quale, in
vita sua, era salito lasciando che il suo corpo si fermasse
a riposare per sempre in fondo al mare adriatico. Per
tener conto di ogni ragionevole dubbio, non essendoci
testimonianze dirette, la conclusione che Fausto, di
certo, se non anneg con il Sinfra anneg con il Petrella.

138
PERCHE' DOPO L'OTTO DI SETTEMBRE
Breve cronistoria riassuntiva

Perch avvenne tutto dopo l'8 di settembre del 1943?


Vediamolo riprendendo per il racconto da quando la
nostra sfortunata Guardia di Finanza scrisse da Creta la
sua ultima lettera alla famiglia in data 26/08/1943, ossia
alla fine del mese di agosto. Da
quanto lui scrisse ai suoi genitori
si deduce che in quella data lui
godeva

ottima

sconsideratamente,

salute

e,

riteneva

di

essere in un posto al sicuro da


ogni pericolo, era tranquillo, tanto che si soffermava a
discutere con i genitori, pensate un po, della raccolta
delle olive a Navelli. Da persona semplice, credulona e
generosa non aveva, e per la verit non poteva avere,
nessun sentore di ci che gli sarebbe capitato di l a pochi

139
giorni. Ma, a dire il vero, gli avvenimenti che si
susseguirono a partire dallotto di settembre dellanno
1943, colsero tutti di sorpresa. Allimprovviso ci fu la
fine di un mito, ci fu il crollo del fascismo. Gli italiani
dettero un addio al Duce che venne sfiduciato, spodestato
ed arrestato dai suoi congiurati capeggiati dal generale
Badoglio. Per toglierlo definitivamente di mezzo, fu
trasportato in segreto sul monte Gran Sasso DItalia. Ma
quello fu il segreto di Pulcinella perch i tedeschi lo
vennero a sapere subito e se lo andarono a riprendere. Se
lo portarono via con un piccolissimo aereo chiamato
Cicogna. Una delle prime conseguenze fu

che il

generale Badoglio ritenne di dover firmare un armistizio


con gli anglo americani ripudiando l'oscena alleanza con
i tedeschi. Fu questo repentino capovolgimento di fronte
a provocare la catastrofe. Nessuno vi era preparato e
perci la nazione si disintegr. Non fu facile girare la
mira dei nostri fucili che prima erano puntati contro gli

140
anglo-americani e poi avrebbero dovuto puntare sui
tedeschi. Nella confusione generale si determin un
vuoto di potere, un ribaltone che port tutta la nazione a
saltare da un giorno allaltro da un campo allaltro. E fu
cos che i vecchi nemici anglo-americani diventarono
alleati mentre i vecchi alleati nazisti diventarono i nostri
peggiori nemici e per la verit come tali si comportarono,
senza

piet.

Si

pu

quindi

immaginare

quale

disorientamento si verific anche fra i comandanti delle


nostre truppe a Rodi, a Cefalonia, a Creta, dove insieme
con i soldati italiani coesistevano contingenti tedeschi.
Occorreva capirlo subito che, essendoci stato un
repentino capovolgimento di fronte, sarebbe stato
necessario prendere decisioni fulminee cercando, quando
possibile, di disarmare le truppe tedesche. Ed invece ci fu
una gran confusione che determin la disfatta del nostro
esercito dentro e fuori ai confini della Patria. Ma i
tedeschi no, loro non ebbero esitazioni furono loro ad

141
intimare agli italiani di arrendersi e tutti quelli che non
vollero ubbidire vennero massacrati pur essendo, a volte,
i nostri soldati numericamente molto superiori a quelli
tedeschi. Tutto questo accadde anche nelle isole
dell'Egeo, dove i nostri soldati dovettero arrendersi ai
soldati tedeschi consegnando loro le armi, magari a denti
stretti, solo perch furono costretti ad ubbidire agli ordini
di resa arrivati inopportunamente da Roma. Le
conseguenze furono tragiche perch, parte degli italiani
vennero fucilati sul posto, molti altri furono imbarcati su
vecchie carrette del mare dirette verso la Grecia o
verso la Germania che per o non erano in grado di
reggere il mare oppure furono silurate o bombardate.
Dopo tutto quel caos nulla per lungo tempo si era saputo
delle vicissitudini di Fausto anche perch nessuno era
stato in grado di occuparsene. Sino a quando,
inaspettatamente, in un giorno imprecisato di un anno
imprecisato, quando erano ancora troppo piccole per fare

142
domande, le sorelle di Fausto ricordano che si rec
presso il loro domicilio un abruzzese sopravvissuto
proprio allaffondamento del Sinfra per riferire alla
famiglia ci che poteva riferire solo lui. In base a quella
testimonianza stato possibile confermare quello che
prima era solo un sospetto. Il racconto di quello
sconosciuto riguardava proprio il naufragio del Sinfra
durante il quale, ricordiamolo, si salvarono 539 persone
Ma se malgrado ci il mistero della morte di Fausto
dovesse ancora rimanere tale perch a distanza di tempo i
ricordi delle sorelle sono vaghi, non importa perch,
chiunque sia stato quell'uomo, e comunque sia stato il
suo racconto fu pur sempre quello che rifer di persona ai
genitori di Fausto quello che conta. Lui e Fausto erano
insieme sulla nave quando quella affond e perci fu in
grado di riferire alla famiglia anche un penoso particolare
cio che mentre la nave stava affondando, lui esort
Fausto a buttarsi in mare prima che quella colasse a picco

143
gridandogli: Buttati, buttati! Fausto! Ma il povero Fausto
non ebbe il coraggio di farlo perch non sapeva nuotare.
Per molti anni dopo i cretesi trovavano ancora resti
umani sulla spiaggia, trasportati dalla corrente. In quella
zona negli anni 90 alcuni italiani hanno fatto porre una
stele a memoria di quei morti
I NUMERI DELLA TRAGEDIA
Un prezzo altissimo: 11 mila soldati e ufficiali annegati,
stipati come bestie dai tedeschi su navi scassate avviate
al naufragio; 10 mila internati in Germania; 124 caduti
in combattimento; quasi 200 fucilati; 150 morti di
denutrizione nei campi tedeschi sullisola;i mercantili
che i tedeschi stiparono di italiani mandandoli
letteralmente a morire nellEgeo: il Donizetti, il 23
settembre, silurato da cacciabombardieri britannici, con
1.825 uomini, tutti annegati; nella notte del 18 settembre
del 1943, la nave Sinfra con 2389 persone a bordo

144

Generali tedeschi a Creta

affond nello stesso mare di Creta e nel naufragio


persero la vita 1850 persone molte delle quali erano
appartenute al XVI battaglione mobilitato della
Guardia di Finanza. il Petrella, l8 febbraio 1944,
silurato con 3.173 prigionieri ( perirono in 2.646);
lOrion salpato l11 febbraio, naufragato con ben
4.000 italiani: si salvarono in 20. Uno di quei 20 fu

145
il caporale abruzzese Francesco Norcia, Storia pazzesca.
Salvato in mare da un equipaggio tedesco, piantonato in
un campo di concentramento poi fuggito nei boschi di
Alaerma, catturato, torturato, costretto ad assistere alle
fucilazioni di italiani, evaso di nuovo verso un tratto
isolato di costa a Campochiaro, sopravvissuto per tre
mesi nutrendosi di pesci e polpi, ricatturato dalle
Camicie Nere, consegnato ai tedeschi. Una notte Norcia
uccide con la baionetta la sentinella, scappa, si
nasconde di nuovo tra gli scogli dove riesce a
sopravvivere sino a Maggio.
( da l'ESPRESSO )
In conclusione, furono quasi 5200 i militari della
Guardia di Finanza catturati ed internati nei lager
tedeschi e di essi oltre 230 morirono per fame,
maltrattamenti e malattie.

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