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Semovente M 15/42 Contraereo

Vincenzo Meleca1
Le esperienze maturate soprattutto in Africa Settentrionale, con i caccia ed i
cacciabombardieri della RAF che attaccavano quasi indisturbati i nostri corazzati,
convinsero il Regio Esercito a dotarsi di un mezzo contraereo in grado di
accompagnare le unit carri anche sulla linea del fuoco. Le specifiche erano per,
come al solito, improntate al massimo risparmio, per cui si decise di non progettare
ex-novo il mezzo, ma di basarsi sulla cellula dellM-15, cos come era stato fatto per i
semoventi controcarro M-75.
Nel 1943 apparve cos uninteressante realizzazione, rappresentata dal carro medio
Contraereo, ottenuto montando sullo scafo dello M15/422, una torretta poligonale,
con 4 mitragliere da 20 mm Isotta Fraschini (brevetto Scotti).

Il semovente M 15/42 Contraereo (da: http://digilander.libero.it)

1 Capitano carrista, Vincenzo Meleca ha prestato servizio come comandante plotone esploratori nel XIX Btg. Cor. e
come comandante compagnia carri nel 4 Btg. Carri.
2
LM15/42 fu la naturale evoluzione dellM 14/41, apportando a questultimo carro modifiche al sistema propulsivo
(adottando il pi potente motore a benzina FIAT-SPA 15TB M.42 da 170 CV reali), allarmamento principale (con una
versione a canna allungata del pezzo da 47 mm, 47/40 Mod.38) ed allo scafo (riprogettazione della parte posteriore
dello scafo aggiungendo piastre corazzate pi spesse, un portello d'accesso sul lato destro anzich sul sinistro, una
cassetta di fumogeni nella parte posteriore, alcune differenze nel disegno della casamatta e cinque supporti per
contenitori esterni di benzina da 20 litri. Il Regio Esercito fece in tempo a immettere in servizio 82 carri M15/42, anche
se ne furono costruiti da 112 a 248. La produzione continu anche dopo l'armistizio, e tra 28 e 40 esemplari furono
utilizzati dalle forze tedesche come PzKpfw M 15/42 738(i)

Lo scafo era identico a quello del carro originale, a parte la soppressione


dell'armamento secondario delle due mitragliatrici binate in casamatta Breda mod.
1938 calibro 8 mm ed altre piccole modifiche.

Disegno del semovente contraereo M 15/42 (da: Nicola Pignato e http://utenti.quipo.it)

Questo mezzo contraereo avrebbe dovuto essere introdotto in ragione di un carro per
plotone, allo scopo, appunto, di contrastare i cacciabombardieri anglo-americani sul
campo di battaglia e nelle marce di avvicinamento.
Il primo (e forse lunico 3) esemplare prodotto fu presentato al Centro Studi nei primi
mesi del 1943 e, nel marzo successivo, venne immatricolato nel Regio Esercito ed
assegnato all'VIII Reggimento Autieri della Cecchignola (Roma).
Dopo larmistizio fu confiscato dai tedeschi (che si ispirarono quasi sicuramente a
questo progetto nei loro successivi studi, in particolare quelli che portarono alla
progettazione e costruzione, nel 1944 del Flakpanzer IV/3 Wiberlwinds) ed
utilizzato sino allaprile 1945, dove oper in Austria, nella zona di Teupitz, per la
difesa aerea dal V Corpo Corazzato da montagna delle SS (V-SS Volunteer
Gebirgskorps) contro i sovietici..
Scafo, treno di rotolamento e torretta
Lo scafo, in lamiera di acciaio completamente imbullonata, era simile a quello del
LM15/42, sostanzialmente con lunica modifica dellaggiunta di una piastra
corazzata aggiuntiva frontale, a coprire il vano dove sul carro armato era sistemato
limpianto binato di mitragliatrici Breda Mod. 38 da 8 mm.
Lo spessore della corazzatura variava da 14 a 42 mm, il posto del pilota era sulla
fronte dello scafo a sinistra.
Le sospensioni consistevano per ciascun lato di quattro carrelli articolati di due ruote
montati in due complessi sostenuti da molle semiellittiche, Il motore era nella parte
3

Alcune fonti parlano invece di due prototipi

posteriore dello scafo, accoppiato ad una scatola del cambio ad azionamento manuale
con otto marce avanti e due retromarce.

Il treno di rotolamento aveva la ruota motrice in posizione anteriore, quella di rinvio


indietro, otto rulli portanti gommati e tre rulli guidacingolo per trascinamento di un
cingolo da 26 cm di larghezza.

Vista in pianta della disposizione dei sistemi del M14/41, sostanzialmente identici a quelli
dellM15/42 La posizione dei sedili del pilota e del mitragliere all'interno dello scafo sono indicate
dalle linee tratteggiate nel disegno sopra riprodotto. (da: www.modellismopiu.it)

Completamente diversa rispetto al carro armato era invece la torretta, aperta


superiormente, in cui era alloggiato larmanento principale. Poligonale a piastre
saldate, la torretta, superiormente non protetta e brandeggiabile per 360, aveva un
certo maggiore ingombro in altezza.

Disegni della torretta (da: http://digilander.libero.it)

Armamento
Larmamento era costituito da un impianto quadrinato di mitragliere Scotti - Isotta
Fraschini da 20 mm, con elevazione da -5 a + 90
Progettata nel 1932 dalling. Alfredo Scotti, che poi cedette il brevetto (ma solo per
lestero) alla societ svizzera Oerlikon, larma fu poi sviluppata in Italia dallIsotta
Fraschini nel 1938. La versione Mod. 1939 installata su affusto a candeliere fu
impiegata dalla Regia Aeronautica per la difesa delle installazioni e dalla Regia
Marina imbarcata ed in installazione fissa, anche binata4.

L'arma fu adottata anche dallesercito olandese, che, pressato da esigenze belliche, nel dicembre del 1939 ordin
all'Isotta Fraschini 100 esemplari del cannone, completi di cinquemila munizioni per arma, su affusto campale, con
riserva per ordinarne altri 100 esemplari (che veranno poi ordinati nel marzo del 1940). Di questi, 46 esemplari,
rinominati dagli olandesi 2 tl no.2, vennero consegnati tra il gennaio ed il maggio 1940, con gli ultimi 11 esemplari che
risultano forniti in modo alquanto fortunoso il 14 maggio, ad invasione tedesca gi in corso.

Il complesso quadrinato Scotti - Isotta Fraschini conservato nella caserma Santa Barbara di
Sabaudia (da: www.modellismopiu.it)

Anche se meno performante rispetto alla concorrente Breda 20/65 Mod. 1939, l'arma
era di pi facile realizzazione e manutenzione; per questo, a guerra iniziata, la
creazione di Scotti dest nuovo interesse presso i comandi militari e venne ordinata in
alcune centinaia di unit: questa versione su affusto ruotato, detta Mod. 1941, fu
prodotta dalla Isotta Fraschini e dalla Officine Meccaniche in circa 300 esemplari e,
dopo larmistizio, fu utilizzata dalla Wehrmacht come 2-cm Scotti (i) contro i
partigiani jugoslavi. Esemplari di preda bellica furono utilizzati anche dall'esercito
britannico. Rimase poi in servizio con l'Esercito Italiano nel dopoguerra.
Le caratteristiche principali della mitragliera S-IF 20/70 erano le seguenti:
Peso: 227,5 kg
Tipo di munizioni: 20 138 mm B
Lunghezza: 2275 mm
Peso munizione: 330 g, proiettile 136 g
Lunghezza canna: 1540 mm con 8 righe Cadenza di tiro: 250 colpi/min
destrorse
Velocit alla volata: 840 m/s
Calibro: 20 mm
Gittata massima: 5500 m
Elevazione: da -10 a +85
Alimentazione: a lastrina (varianti, a
Angolo di tiro: 360
tamburo e a nastro)
Il modello adottato per il semovente contraereo era stato sviluppato dallIsotta
Fraschini sin dal 1942, soprattutto per consentire lalimentazione a nastro metallico a

maglie disgreganti, che assicurava, per ciascuna canna, una cadenza di tiro di 600
colpi al minuto5.
Le caratteristiche principali dell' M 15 Controaereo erano le seguenti (tra parentesi
i dati riferiti al carro armato M15/42):
Dimensioni e pesi
Lunghezza: 5.04 m
Larghezza: 2.23 m
Altezza: ca. 2.55 m (2,37 m)
Peso: ca. 14,7 t (15,5 t)
Prestazioni
velocit massima: 40 km/h
autonomia: 200/220 km
guado: 1 mt
pendenza: 50% (60%)
gradino: 0,8 mt
trincea: 2,1 mt

Apparato propulsivo
Motore: Fiat-Spa 15TB M.42 V8 a
benzina
Potenza: 170 hp (192 hp al banco)
Rapporto peso/potenza: 12,39 hp/t
Corazzatura
max 50 mm, min 14 mm
Armamento
4 mitragliere Scotti - Isotta Fraschini
M41 20/70 da 20mm
Equipaggio
3 uomini (4)

Il prototipo nella caserma dell8 Reggimento Autieri, alla Cecchignola (Roma)


(da: www.beute.narod.ru)

Queste prestazioni, date le mutate esigenze operative e le mutate caratteristiche tecniche dei velivoli, lavrebbero resa
interessante per luso aeronautico, ma le difficolt di montaggio sugli aerei esistenti fecero s che gli fosse preferita la
Hispano-Suiza HS.404 da 20 mm.

Fonti bibliografiche
- Pafi, Falessi e Fiore "CORAZZATI ITALIANI 1939-45 - Storia dei mezzi corazzati
- Nicola Pignato, Filippo Cappellano Gli Autoveicoli da combattimento dellEsercito Italiano
Volume secondo (1940-1945)
- Ivo Pejoch - Armour 9, Italy, Spain 1919-1945, Ares / Corona, ISBN: 978-80-86158-55-6
Una foto del prototipo ulti

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