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Noi tireremo dritto... (sullautostrada!

)
Qualcosa manca alla narrazione che viene proposta sul progetto di variante dellA25. Al di l delle
rassicurazioni ai peligni emarginati, ai sangrini sempre pi molisani o ai subequani che quel buco non sha da
fare, c un dato di fatto, anzi di pi, un atto amministrativo: la Delibera di Giunta Regionale del 5 maggio
2015.
La Giunta gi da molti mesi ha
"PRESO ATTO che la messa in
sicurezza delle autostrade A24 e
A25 potr essere conseguita, su
alcune tratte, mediante intervento
diretto sulle attuali strutture, mentre in
altre comporta la necessit di
adottare varianti al tracciato, []
nonch la creazione di differenti
tracciati che siano efficienti ed in linea
con i valori di sicurezza, di impatto ambientale e di funzionalit dell'opera []". Quindi gi assodato: le
varianti al tracciato sono riconosciute come una necessit (!?).
Allo scopo stata anche nominata una
commissione fatta di tecnici (alcuni pure
freschi di encomio): questa commissione si
gi espressa? Qual il suo parere?
A parte la visione novecentesca che sa di
poesia futurista alla Marinetti, fatta di macchinemovimento-velocit (come se il benessere si
misurasse ancora con la rapidit nello
spostamento fisico di uomini e cose), evidente
che tutto questo ha a che fare con la fissa
dellinfrastrutturazione, del potenziamento a tutti
i costi delle reti di trasporto.
Non sar che sullaltare della tanto cara
regione Adriatico-Ionica dobbiamo sopportare
un corridoio veloce est-ovest nellItalia centrale? Cui prodest? Forse a favore di fantomatiche masse che dai

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Balcani potrebbero spostarsi ad ovest o dalla Spagna verso est? O tutto questo solo per collegare con
qualche minuto in meno il Tirreno e lAdriatico? per questa causa che dovremmo essere disposti a tutto,
anche a sacrificare il nostro territorio, sforacchiando qua e l?
In attesa di risposte, abbiamo qualche certezza da cui partire:
- nel 2003 un Decreto ha stabilito che quest'arteria strategica per le finalit di protezione civile. Prima
certezza: in caso di calamit, abbiamo la necessit (ma anche il diritto) di disporre di una via di
comunicazione principale che non si interrompa;
- nel 2012 (dopo il terremoto), lo Stato ha deciso che "[] ove i maggiori oneri [] per la realizzazione dei
citati interventi siano di entit tale da non permettere il [] raggiungimento delle condizioni di equilibrio del
piano economico finanziario di concessione [] il Governo [] rinegozia con la societ concessionaria le
condizioni della concessione anche al fine di evitare un incremento delle tariffe non sostenibile per
l'utenza". Seconda certezza: nessuna opera deve (o dovrebbe) ricadere sulle tasche dei cittadini.
Come pure abbiamo unaltra certezza: questa parte dAbruzzo non pu permettersi di perdere
(anche) lautostrada, che vuol dire logistica delle merci, turismo e tanto altro.
Come affrontiamo questi temi? Cosa sar dei viadotti o delle gallerie in abbandono? Oppure il tratto non
verr dismesso? E, in questo caso, chi pagher per la sua manutenzione?
Sarebbe utile che un Governatore provasse a spiegarlo ai suoi governati (qualcuno anche elettore):
magari un bellincontro pubblico per chiarire/concordare la soluzione migliore, per parlare di costi e
benefici, per spiegare come evitare lennesima mortificazione delle aree interne.
Tanti consigli comunali hanno espresso il proprio dissenso al progetto di variante. Baster?
Abruzzo interno (Italia?), febbraio 2016

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