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‘hecisnta apphcazions KetVoriginate GoW alto, Studio Legale Ferrara i imerehs do bole por via Goethe, 1 ~Palermo Tel/fax: 091327851 Elenco atti allegati: 2, Articolo su pagina web progetto-che-non.html; 3. Articolo su pagina web //isoladellefemminedaliberare. blogspot. i -di-isola-dell femmine-laia html; 4. Articolo su pagina web http://ciampolillopinoisoladellefemmine.blogspot.conv2007/1 L/il- comitato-cittadino-chiede-alla.html; 5. Articolo su pagina web hitp://ciampolillopinoisoladetlefemmine.blogspot,com/2007/ 1 2/assessorato-territorio- 6. Verbale negativo del 24/06/2011 relativo alla procedura di mediazione presso L’Organismo di Mediazione ADR MEDIA, P.zza Vittorio Emanuele Orlando n. 27, Palermo; 7, Nota del Ministero dell’Ambiente avente ad oggetto: procedura di infrazione della Commissione Europea n. 2007-2182 del 27/06/2007; 8. Sentenza TAR Sicilia n. 1156/07; 9, Parere dell’Ufficio Legislativo e Legale della Regione Siciliana n. 16885/2007 avente ad oggetto: Ambiente — Rilascio di autorizzazione alle emissioni in atmosfera per impianti soggetti ad A.LA. — Quesiti vari. 10. Race. A/R det 16 aprile 2007 inviata dalla Italcementi all’ Assessorato Regionale Ambiente € Tertitorio. Palermo, li \ (aw. geFemn) Ser | TRIBUNALE DI PALERMO | SSPOSTATOR. Allegato 1 sITO 1 Blog “Comitatoisolapulita” Indirizzo http http://comitatoisolapulita.blog kataweb:it/comitatoisolapulita/2007/10/13/isola-delle- femmine-italcementi-il-progetto-che-non-ce I sito é intestato a “Comitato Isola Pulita ~ Sezione di Palermo di Legambiente”. E’ presente ripetutamente il logo ze di Legambiente (é scaricabile dal sito, é riportato a lato), woameene al ae Nel sito sono pubblicate molte note dell’Assessorato a Regionale Territorio e Ambiente, ed in particolare molti atti iaaoaanane ufficiali del Servizio 3 del Dipartimento Territorio ¢ Ambiente (verbali, convocazioni di Conferenze di Servizio, ecc) relativi alla pratica Italcementi di Isola delle Femmine. ‘Seguono alcuni passaggi significativi Oggetto: Richiesta intervento a tutela della salute publica, relativamente alla richiesta di modifica delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera da parte della Ditta Italcementi S.p.A. Isola delle Femmine. G Si chiede di intervenire urgentemente a tutela della salute ¢ dell’incolumiti publica, verificando_se le procedure attivate siano conformi alle normative vigenti e se tale atti possa essere svolta senza nocumento o pregiudizio per l'intera collettivita. Firmato:Legambiente Palermo” (pag. 6) ‘IL somoscritto Giuseppe Ciampolillo, nato a Candela Foggia il 22/06/1946, residente in via Sciascia 13 Isola delle Femmine PA, in qualité di coordinatore del Comitato Cittadino le Pulita aderente alla sezione Legambiente dt Palermo, espone quanto segue (pag, Ii Servizio 3 Tutela dall inguinamento atmosferico diretto dal dott. Anzit ha convocato € presieduto la conferenza di servizi ai sensi dell art. 269 del D. Lgs. n. 152/06 finalizzata al rilascio della autorizzazione alle emissioni in atmosfera da parte della ditta Italcementi di Isola delle Femmine (pag. 8). La conferenza di Servizi, si @ tenuta in modo incomprensibile nel suo indirizzo nella sua ‘modalitive nelle finalita che la legge affida a tale istiruto partecipativo. (pag. 8). La conferenza dei servizi é stata, deliberatamente, trasformata in pura “formaliti” se non is arsa. Vole alfanno; media oraria di 350 upim3 da ‘aon supeaee cic Hess volte alfenno, Ltticolo 6 dela dirtiva 199662 6 di gestione della quale dettarin abi « le soglie dalletme, Ia quali delfara ambiente 8 Je seyuenti zone: ~ oi agglomerati definiti alerticolo 2, baragrafo 10, pagans in cu #livelli sono compres tai valor limite od liveli di cui at paragrafo 3, ¢ SE On. Massimo DALEMA, oy Ministo depli Affari esteri | 4 Pie della Farnesina 1 {00194 Roma Te alue zone in cui live soperane i valod Limite ie we pe tne mplee niche i ndelzzacon pe ‘ons winoricons sp i oul eis BENS aig wee es itive: 1980182 sebthag as fh Gli Stadt membat (29-2) 915; oy-4e io, Teen Sane, sei oe ob nove at dale Te Se) a mao, Teleneo detie zone ¢ degii nt ‘slfasticolo 8, parngrafi 1 ¢ 2 ¢ f inet ans Cp mtn sparen Taare a se od egneas 1 62 € insti oot inguin sperma lolli dei atest ee ora an SOP consegre che Hts dove i af valon limite giomalicsi ed Se a age oo Sa Stir ‘scosdene a velo late nom ote 30 9 ee ‘italia ha inviato il rapporto con ‘comunicaziesie det 19 settembre 2006. La valutazione de pporto da : 100 ba ipetato i vahas Ural pe Io soo thos efrecesinent: SacEOmerc 1T19R5 "Guat Sieamino, Milo, Pace dot Mota, San Seresnnnts del Mel, San Piet Nisei, Conduct » ts coas Tine ieee Industiale SSuzzh" tamoo violto sai valore limite glomulier che oracor¢ sgglomerato IT19R2 Indole Puls Mell, Augusta, lorie, Solano" ein nae een Tee {nviusniale Porioscuso" nom hanno tispetato' limite glomahere La Cocimissione delle Comunita Italiane sia venuta meno agli obblight sel'siegato T dels direrive 1 ; ‘zmbiente peril biossido di zolfo, i biossids} piombo, [a Cammussions invita il Suo govern, confonnemeat all'ticolo 226 det Trateto che cee dal ese unit cutopea, a rasmetirete edeeovasioni cu quanto precede ent dea ‘esi dal ricovimento della presente letters -- ‘aH ossidi di azoto, fe particele ei! 21001 fa 0657229042 - sca daninuntiertah Wa setae Clonto, 44 00147 RMA - Tl OOS: My Elenco indirizzi Regione Autonoma della Sardegna Direzione generale delta difesa delfambiente Servizio antinguinamento atmesterico € del suolo gestione niuti e bonifiche Vile Trieste, 163 08123 Cagiiari Fax: O70/6086672 Fax: 070/6066721 Tel: o70/6066658 alla ¢.a, del Diréttore dott. Roberto Pisu Regione Siciliane Via Ugo La Matta n. 169 90146 Palermo Fax: 091/7077204 Tel: 091/7077807 alla c.2. del Diretiore Generale Tertitorio ed Ambiente Aw, Pietro Tolomeo SBS. P.c. Regione Autonoma della Sardegna Assessorato difesu dell’ambiente Via Roma, 80 09123 Cagliari Assessorato Fax: 070/6086716 alla ca. delfAssessore alia difesa del'ambiente dott, Cieito Moritty ae Bc. Agenzia Regionale Protezione Ambiente della Sardegna Via Palabanda, ¢ 09124 Cagliari Fax: 070/67881201 Tel: 070/67881% alla c.2. della dott.ssa Carla Testa P.c. Provincia di Cagliari Pap sie £,o Provincia Regionale di Siracusa Via Maita "toe 96100 Siracusa Fax: 0831/86060 Tel: 0931/709715 ala 2. del Dingente del xi) Settore -~ Tutela ientale ing. Domenico Moretio Regia o2. det Dirigente deta Divisione vt Rischio industriale - Prevenzione @ Controllo ti delingdinamento dott. Giuseppe Lo Presti @ A1S6 4) REPUBBLICA ITALIANA N. Regent, IN NOME DEL POPOLO ITALIANO N. 1667 Reg.Gen. Ui Tribunale Amministrativo Regionale della Sicilia, Sezione ANNO 2006 Prima, ha pronunciato Ta seguente SENTENZA sul ricorso n. 1667/2006, proposto dalla ITALCEMENTI S.p.A., con sede in Bergamo, in persona del legale rappresentante pro- tempore, rappresentato e difeso per mandato a margine del ricorso Principale © di quello per motivi aggiunti dagli Avv.ti prof. Riccardo Villata, Andreina Degli Esposti, Barbara Savorelli ¢ Giuseppe Mazzarella, presso il cui studio in Palermo, via Caltanissetta n. 1, elettivamente domiciliata; CONTRO ~ la Presidenza della Regione Siciliana, in persona del Presidente Pro-tempore e I"Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Siciliana, in persona dell'Assessore pro-tempore, rapp.ti e difesi per re 8 legge dall’Awocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, { &. : domiciliataria; ~ la Provincia regionale di Palermo, in persona del Presidente pro- tempore, non costituito in giudizio; | ~ il Dipartimento ARPA Provinciale di Palermo, in persona del legale rappresentante pro-tempore, non costituito in giudizio; PER L’ANNULLAMENTO. quanto al ricorso principale: 1.93.0% don. Padean AY ~ della determinazione n. 482383 del 25 luglio 2006, con la quale T’Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Siciliana ha Giffidato 1a ricorrente dal: a) continuare ad apportare modifiche all'impianto ed al ciclo produttivo in assenza della preventiva comunicazione alle Autorita competenti, b) continuare ad utilizzare ill pet-coke come combustibile, cosi come svolgere attivita che diano luogo alla produzione di emissioni diffuse di tale composto; ~ di ogni altro atto conseguenziale, presupposto ¢/o comunque comnesso, © segnatamente, ove possa occorrere, dei seguenti verbali/relazioni redatti dal Dipartimento ARPA Provinciale di Palermo: a) verbale prot. 9942393 del 14 ottobre 2005; b) verbale Prot. 0.994173 del 12 dicembre 2005; c) verbale prot. 9945311 del 25 gennaio 2006; d) relazione tecnica del 23 maggio 2006; quanto al ricorso per motivi aggiunti: ~ della determinazione assessoriale n. 60837 del 18.09.2006. Visti il ricorso principale ¢ quello per motivi aggiunti, con i relativi allegati; Visto Tatto di costituzione in giudizio dell'Avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo per I'amm.ne intimata; Viste le memorie prodotte dalle parti a sostegno delle rispettive difese; Designato relatore alla pubblica udienza del 20.03.2007 i Consigliere Avv.to Salvatore Veneziano; Uditi V'avv.to prof. R. Villata per ta soc. ricorrente € l'avv.to dello Stato F. Bucalo per !’Amm.ne intimata; Ritenuto in fatto e considerato in diritto quanto segue: FATTO Con ricorso notificato i di 4./7.08.2006, © depositato il successivo 9.08, la societa ricorrente espone di gestire da lungo tempo uno stabilimento industriale adibito alla produzione di cemento in Comune di Isola delle Femmine - per il quale @ in Possesso sin dal 1994 di autorizzazione alle immissioni ih atmosfera ex dp.r.203/1988 ed ha gia richiesto il rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale ex DD.Lg.s nn. 372/1999 e 59/2005 — ed impugna gli atti in epigrafe indicati adotiati all’esito i alcuni controlli effettuati nello stabilimento, a seguito della segnalazione di presunti episodi di inquinamento atmosferico, ¢ della successiva attivita di istruttoria e di verifica dalla quale @ comungque émerso il sostanziale rispetto dei limiti di emissioni Prescritti ed autorizzati. Deduce le seguenti censure: 1) Violazione dell’art. 15 dip. n. 203/1988. Ed invero non @ mai stata introdotta alcuna modifica nello stabilimento 0 innovazione nel processo produttivo suscettibile di comunicazione e/o nuova autorizzazione. 2) Violazione degli ant. 15 ¢ 16 d.p.r. n. 203/198. Anche I’uso del pet-coke risaliva ad epoca anteriore al rilascio della autorizzazione d.px. n. 203/1988, né era necessaria alcuna comunicazione e/o autorizzazione al suo utilizzo neppure a seguito della sopravvenienza del D.P.C.M. 2.01.1995. 3) Violazione del D.Lgs. n. 152/2006. Il D.Lgs. n. 152/206 (artt. 267, co. 3, € 269, co. 1) fa salva la disciplina relativa alla A.LA., e quindi anche a disciplina transitoria prevista in attesa del ilascio del nuovo titolo autorizzativi; prevede comunque che l'adeguamento avvenga secondo un calendario ampiamente dilazionato nel tempo e che la diffida a cessare eventuali irregolarita fissi un adeguato termine. Con ricorso per motivi aggiunti, notificato i di 4,/5.10.2003 e depositato il suceessivo 11.10., la societa ricorrente impugna Ia nuova determinazione assessoriale con Ia quale vengono Preannunziati I'adeguamento e la regolarizzazione della autorizzazione per quanto attiene alle difformitd rilevate, ad eccezione del rilievo relativo all’uso del pet-coke, per il quale ne viene ribadito il divieto di utilizzazione in attesa del conseguimento della autorizzazione ex art, 269 D.Lgs. n. 152/206. Con riferimento a tale specifico, residuo, profilo la societa icorrente reitera sostanzialmente le censure di cui ai precedenti punti sub 2) € 3) ¢ formula domande di risarcimento danni in relazione al pregiudizio asseritamente subito per effetio della avvenuta sostituzione del carbone al pet-coke nel processo produttivo. Costituitesi in gindizio le amm.ni reg.li intimate ed acquisita documentazione istruttoria in esecuzione dell’O.C.L. n. 286/2006, con ordinanza n. 1159 del 24.10.2006 @ stata respinta 'istanza di sospensione del provvedimento impugnato, Alla publica udienza del 20.03,2007, previo scambio di 5 memorie difensive, i procuratori delle parti hanno insistito nelle rispettive conclusioni e chiesto porsiil ricorso in decisione. DIRITTO ‘A. Deve preliminarmente esaminarsi I’eccezione di irricevibilitivinammissibilita dedotta dalla difesa delle amm.ni regionali, in considerazione della asserita risalente conoscenza, da parte del direttore dello stabilimento presente ad una riunione del giugno 2006, dell’intendimento dell’amm.ne di assumere i provvedimenti successivamente formalizzati ed oggi impugnati. Essa @ infondata non potendosi di certo desumere dalla presenza del direttore dello stabilimento al compimento di attivita istruttoria — ove pure nel corso della stessa siano effettivamente emerse situazioni di jirregolarita - alcuna conoscenza dei provvedimenti amministrativi successivamente adottati all’esito della deta attivita tale da farne scaturire un onere di immediata impugnazione ed una preclusione alla successiva impugnativa degli unici due atti a contenuto provvedimentale posti in essere dall’Amm.ne. B. Sia il ricorso principale - per le censure per le quali residua interesse alla decisione dopo la determinazione assessoriale n. 60837 del 18.09.2006 con Ia quale vengono preannunziati Vradeguamento e la regolarizzazione della autorizzazione per quanto attiene alle difformita rilevate, ad eccezione del rilievo relativo all’uso del pet-coke — che quello per motivi aggiunti sono, perd, infondati ed immeritevoli di accoglimento. 6 B.. Osserva, infatl, il Collegio che Ia Prospettazione difensiva della societi ricorrente - secondo la quale I'uso del pet- coke nello stabilimento di Isola delle Femmine non dovrebbe essere Soggetto a nuova autorizzazione ex d.lgs. n. 152/2006 ma, in quanto risalente ad epoca anteriore al rilascio della autorizzazione alle immissioni in atmosfera ex dps. n. 203/1988 (1994) ¢ quindi Oggetto della detta autorizzazione, sarebbe invece tutt’ora autorizzato in via transitoria in attesa del rilascio della ALA. ex D.Lgs. n. 59/2005 — non pud trovare accoglimento. Deve, infatti, rilevarsi che: ~ l'autorizzazione ex dps. n. 203/198 rilasciata nel 1994 non prevedeva espressamente I’uso del Pet-coke, limitandosi (anche per I’assenza a quella data di una specifica tipizzazione ai fini che qui interesano) alla generica indicazione dell’uso di clio combustibile 0 combustibile solido o una miscela di combustibili solidi; ~ Successivamente, con D.P.C.M. del 2.10.1995 @ stata operata una tipizzazione normativa dei combustibil ii fini di cui allo stesso d.p.t. n. 203/1988 e ne é stato prescritto uno specifico regime q'utilizzazione in funzione della tipologia e della dimensione degli impianti nei quali devono essere utilizzat, delle caratteristiche di composizione degli stessi combustibili (Percentuale degli inquinanti Presenti) e delle lavorazioni nelle quali erano destinati ad essere utilizzati; ~ in particolare, per quanto riguarda il pet-coke, ne @ stato consentito I’uso negli impianti di combustione con potenza termica uguale o superiore a 50 MW, se avente un contenuto di zolfo non superiore al 3% in peso e di materie volatili non superiore al 12% in peso (art. 3, co. 2), nonché negli impianti nei quali durante il proceso produttivo o di combustione i composti dello zolfo vengono fissati e/o combin: in percentuale non inferiore al 60% con il prodotta che si ottiene, se contenuto di zolfo non superiore al 6% in peso; ~Ia soviet ricorrente, successivamente all'adozione di detto DP.CM. non ha ritenuto, pers, di operare alcuna comunicazione all'amm.ne in ordine all’uso del pet-coke, uso che é stato formalmente dichiarato per la prima volta solo nel 2004, in occasione della richiesta di rilascio della ALA. ex DD.Lgs. nn. 372/1999 ¢ 59/2005. Ritiene il Collegio che non vi sia dubbio che la esata individuazione del combustibile utilizzato nel ciclo produttivo avrebbe gid dovuto costituire oggetto di specifica indicazione in sede di presentazione dell'istanza ex art. 12 d.pz. n. 203/198 (“Per gli impianti cesistenti deve essere presentata domanda di autorizzazione alla regione o alla provincia autonoma competente entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, corredata da una relazione tecnica contenente la descrizione del ciclo produttivo ...”), ai fini dell’adozione da parte dell'amm.ne regionale delle autorizzazioni provvisoria (“La Tegione, tenuto conto, oltre che dello stato dell'ambiente atmosferico © dei piani di risanamento, anche delle caratteristiche tecniche degli impianti, del tasso di utilizzazione ¢ della durata della vita residua degli impianti, della qualiti e quantita delle sostanze inquinanti contenute nelle emissioni, degli oneri economici derivanti dall'spplicazione della migliore tecnologia disponibile, autorizza in via provvisoria la continuazione delle emissioni stabilendo. le prescrizioni sui tempi e modi di adeguamento”) ¢ definitiva (“L'autorizzazione definitiva & concessa previo accertamento dell'osservanza delle prescrizioni contenute nell'autorizzazione provvisoria, ovvero nell'ipotesi di cui al comma 3, salve le prescrizioni integrative, previo accertamento della realizzazione del progetto di adeguamento delle emissioni presentato dall'impresa a corredo della. domanda di autorizzazione”), di cui al successivo art. 13. Per altro, la circostanza dell’utilizzazione in via esclusiva del pet-coke diventava ancor pitt necessaria ¢ “dovuta” — proprio ai fini del rilascio delle autorizzazioni e della fissazione delle prescrizioni adeguate — a seguito dell’emanazione del citato D-P.C.M. del 2.10.1995 con il quale I’uso di tale combustibile era si autorizzato, ma nella ricorrenza di specifiche condizioni che avrebbero dovuto essere verificate ed assentite dall’amm.ne regionale. In particolare, rileva il Collegio come Iautorizzazione n. 292/17 del 1994 reca all’art. 2 la indicazione di specifici limiti di emissioni da rispettare in relazione al processo produttivo dichiarato, nonché la prescrizione dell’utilizzo di combustibile con tenore di zolfo non superiore all’ 1% “in considerazione dell’assenza di sistemi di abbattimento per gli Ossidi di zolfo". Conclusivamente, il Collegio ritiene che Ia esatta individuazione del tipo di combustibile in uso assumeva particolare rilevanza in funzione dei limiti di emissioni e delle prescrizioni che dovevano essere fissate in sede di rilascio dell’autorizzazione ex dips. n. 203/1988, ma che essa diventava ancor pid necessaria © “dovuta” a seguito dell'emanazione del citato D.P.CM. del 2.10.1995 con il quale I’uso di tale combustibile era si autorizzato, per altro nella ricorrenza di specifiche condizioni, ma con astratto riferimento a contenuti di zolfo comunque superiore a quello indicato nella citata autorizzazione n. 292/17 del 1994. B.2. Né rileva in senso contrario la dedotta circostanza secondo al quale i limiti di emissione fissati con la citata autorizzazione sarebbero sempre stati concretamente rispettati, dal momento che 'utilizzazione di uno specifico combustibile, al posto 4i altri parimenti autorizzati dal D.P.C.M. del 2.10.1995, avrebbe comunque potuto portare alla fissazione di diversi limiti di emissione ¢/o alla utilizzazione di diverse metodologie di rilevazione e controllo, rispetto alle previsioni della autorizzazione in concreto rilasciata, C. Dall'acclarata circostanza che I’utilizzo del pet-coke nello stabilimento di Isola delle Femmine non pud essere ritenuto come autorizzato ex d.p. n. 203/1988, discende limpossibilita per la Societa ricorrente di avvalersi del regime transitorio discendente 10 dall’avvenuta presentazidne dell’istanza per ill_rilascio dell"Autorizzazione Intergrata Ambientale di chi ai DDLgs. nn. 372/1999 e 59/2005, presentazione avvenuta in data 27.08.2004 con specifica indicazione dell’uso del pet-coke. Ed invero, Vart. 17 del D.Lgs. n. 59/2005 prevede che “le disposizioni relative alle autorizzazioni previste dalla vigente normativa in materia di inquinamento atmosferico, idrico e del suolo, si applicano fino a quando il gestore si sia adeguato alle condizioni fissate nell'autorizzazione integrata ambientale ...”. Tale previsione non pud infatti essere interpretata nel senso di validare indiscriminatamente © “cristallizzare” le autorizzazioni esistenti ai fini della prosecuzione di attivitt anche difformi, o comunque non specificatamente previste, da detti titoli; essa, invece, prevede la permanente vigenza del regime autorizzatorio preesistente, ivi compresa la eventuale necessiti di adeguamento/aggiomnamento delle autorizzazioni esistenti ai cicli | produttivi in ato. Ne consegue che non giova alla ricorrente il rinvio operato dall’art. 269, co. 1, D.Lgs. n. 156/206 al precedente art. 267, co. 3, ai fini di sottrarsi alla generale prescrizione secondo al quale “per tutti gli impianti che producono emissioni deve essere richiesta una autorizzazione ai sensi della parte quinta del presente decreto” (art. 269, co. 1, D.Lgs. n. 156/2006). Ed invero, la prescrizione del co. 3 dell’art. 267 D.Lgs. n. 156/2006 (“Resta fermo, per gli impianti sottoposti ad u autorizzazione integrata ambientale, quanto previsto dal decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59; per tali impianti l'autorizzazione integrata ambientale sostituisce Iautorizzazione alle emissioni prevista dal presente titolo”) avrebbe potuto escludere la necesita di richiedere Vautorizzazione in via generale prescritta dal successivo art. 269 solo ove I’utilizzazione del pet-coke fosse stata cffettivamente contemplata ¢ compresa nella autorizzazione n. 292/17 del 1994 ex d.p.r. n. 203/1988, i cui effetti sono stati “prorogati” dalla disciplina transitoria applicabile nelle more del rilascio dell’A.LA.. D. Dalla ritenuta circostanza che Matto n. 292/17 del 1994 non autorizzava I'uso del pet-coke nello stabilimento di Isola delle Femmine, discende la necessita che la societa ricorrente si munisca i apposita autorizzazione ove voglia continuare I’utilizzazione di tale combustibile nelle more del rilascio della chiesta A.LA.. 1Né appare fondato il rilievo di illegittimita degli atti impugnati sotto il profilo che l'amm.ne non avrebbe potuto imporre la immediata cessazione dell’uso del pet-coke, dovendosi invece limitare all'assegnazione di un termine entro il quale eliminare Virregolarita rilevata. Osserva, infatti, il Collegio che sia l'art. 278, lett a), D.Lgs. n. 156/2006, che l'art. 10, lett. a), d.p.r. m. 203/1988 prevedono la diffida a regolarizzare, con assegnazione di un termine, per le ipotesi di mere irregolarita rispetto all’attivita autorizzata, mentre le ‘successive lettere b) prevedono la contestuale sospensione della 2 attivita autorizzata per un tempo determinato, ove si manifestino situazioni di pericolo per la salute e/o per lambiente. La fattispecie all’esame ha riguardato sostanzialmente la diffida a sospendere una modaliti non autorizzata (utilizzo del pet- coke) di esercizio dell’attivita autorizzata (produzione di cemento), rispetto alla quale l'amm.ne regionale risulta avere adottato la soluzione pid “utile e proporzionata” al conseguimento del risultato di ricondurre nel pid breve tempo possibile I’attiviti. produttiva nell'ambito di quanto autorizzato, senza per altro dispome la immediata sospensione. Né aveva alcun senso la fissazione di un termine non trattandosi di dover apportare una qualche modifica 0 innovazione allo stabilimento 0 al ciclo produttivo, ma semplicemente di cessare dall’uso di un combustibile non autorizzato. E. Conclusivamente, il ricorso principale deve essere in parte dichiarato improcedibile, relativamente al sopravvemuto preavviso 4i adeguamento regolarizzazione della autorizzazione n. 292/17 per quanto attiene alle altre difformita rilevate, ed in parte respinto, unitamente al ricorso per motivi aggiunti, per quanto attiene alla disposta diffida a cessare Putilizzo del pet-coke. In considerazione della complessita della controversia e della complessiva condotta delle parti, sussistono giusti motivi per disporre {a compensazione tra le parti delle spese del giudizio. P.Q.M. il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, Sezione 2 attivita autorizzata per un tempo determinato, ove si manifestino situazioni di pericolo per la salute e/o per l'ambiente. La fattispecie all’esame ha riguardato sostanzialmente la diffida a sospendere una modalita non autorizzata (utilizzo del pet- coke) di esercizio dell’attivita autorizzata (produzione di cemento), rispetto alla quale I’amm.ne regionale risulta avere adottato la soluzione pid “utile ¢ proporzionata” al conseguimento del risultato ile Vattivita produttiva nell’'ambito di quanto autorizzato, senza per altro dispome la di ricondurre nel pid breve tempo po: immediata sospensione. Né aveva alcun senso la fissazione di un termine non trattandosi di dover apportare una qualche modifica o innovazione allo stabilimento 0 al ciclo produttivo, ma semplicemente di cessare dall’uso di un combustibile non autorizzato. E. Conclusivamente, il ricorso principale deve essere in parte dichiarato improcedibile, relativamente al sopravvenuto preavviso di adeguamento ¢ regolarizzazione della autorizzazione n. 292/17 er quanto attiene alle altre difTormita rilevate, ed in parte respinto, unitamente al ricorso per motivi aggiunti, per quanto attiene alla disposta diffida a cessare l'utilizzo del pet-coke. In considerazione della complessita della controversia ¢ della complessiva condotta delle parti, sussistono giusti motivi disporre la compensazione tra le parti delle spese del giudizio. P.Q.M. il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, Sezione B prima, dichiara in parte imptocedibile, per come precisato in motivazione, ed in parte respinge il ricorso principale; respinge il ricorso per motivi aggiunti.— — Dispone la compensazione tra le parti delle spese del giudizio. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'Autorit’ Amministrativa.— Cosi deciso in Palermo, nella Camera di Consiglio del 20 marzo 2007, con l'intervento dei Sigg.ti Magistrati: Giorgio Giallombardo - Presidente Salvatore Veneziano + Consigliere Estensore ~ Referendario Presidente Ado oy eo _ Estensore Actua Segretario Depositata in Segreteria in__1 9 APR 2007 Use GM. rey Repubbiica tatiana © Palermo , Regione Siciliana ‘ Ufficio legislativo e legale ® Via Caltanissetta 2/e PALERMO. POS. Prot, 168.22 /218.11,2007 OGGETTO: Ambiente - Rilascio di autorizzazione alle emissioni in atmosfera per impianti soggetti ad A.I.A. - Quesiti vari. ASSESSORATO REGIONALE DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE - Dipartimento Territorio e Ambiente PALERMO [— ASSESSORATO REGIONE) [ositrrtone eo6 tar] 10 017, 2007 f 1, Con nota prot. 58171 del 3 agosto 2007 codesta Amministrazione ha chiesto il parere dello Scrivente su una problematica concemente impianti soggetti ad autorizzazione integrate ambientale ex D.Lgs. 11 maggio 2005, n.59, il cui procedimento é in fase di avvio. I predetti impianti sono gid in possesso, “in molti casi”, di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ex D.P.R. 24 maggio 1988, 1.203 0 ex art.269, D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152. Ora, nelle more del rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale, considerato che “non sono prevedibili i tempi entro cui. l'Autorita competente rilasceré il (predetto) provvedimento finale”, sono state presentate “richieste di autorizzazione (installazione, trasferimento e/o modifica sostanziale) alle emissioni in atmosfera” 0, ancora, richieste di “una modifica migliorativa” dell’autorizzazione gia in possesso. Pur considerato che l’autorizzazione integrata ambientale, laddove Prevista, sostituisce I’autorizzazione alle emissioni (v. art. 267, ‘comma 3,-D.Lgs. n.152/2005 cit. e art.5, comma 14, D.Lgs. n.59/2005 cit.) tuttavia codesto Dipartimento ritiene possibile, alla luce della disposizione di cui all’art.17, D.Lgs. n.59/2005 cit. (che prevede che “le disposizioni relative alle autorizzazioni previste dalla vigente normativa in materia di inquinamento atmosferico, idrico e del suolo, si applicano fino a quando il gestore si sia adeguato alle condizioni Sissate nell’autorizzazione integrata ambientale”), rilasciare i Provvedimenti richiesti ex art.269, D.Lgs. n.152/2006 cit., ¢ chiede al riguardo il parere dello scrivente Ufficio. Una seconda problematica conceme Ia tassa sulle concessioni governative cui sono soggeite le autorizzazioni alle emissioni al momento del rilascio, del rinnovo, “nonché ogni volta che si apporta una modifica sostanziale all’autorizzazioné”. In proposito codesto Dipartimento riferisce che i provvedimenti rilasciati fino al 2006 non sono stati assoggettati alle predette tasse, in violazione dell’art.6, secondo e terzo comma, Lr. 24 agosto 1993, 1.24. Dopo avere richiamato la normativa applicabile al caso in esame ed, in particolare gli artt.8 (“Effetti del mancato o ritardato pagamento delle tasse"), 9 (“Sanzioné”) ¢ 13 (“Decadenze e rimborsi"), D.P.R. 26 ottobre 1972, n.641, recante la disciplina delle tasse sulle concessioni governative, da un lato, gli artt. 6 ¢ 10, secondo comma, L. 27 luglio 2000, n.212, recante le disposizioni in materia di statuto dei diritti del contribuente, dall’altro, codesta Amuninistrazione sottopone al parere dello Scrivente il proprio orientamento sui seguenti specifici profili: 1) codesto Dipartimento non ritiene applicabile la sanzione amministrativa per V'llecito tributario a carico degli utenti di cui al primo comma dell’art.9, D.P.R. cit. dal momento che, nel caso in esame, “la violazione di tale obbligo (di assolvere la tassa sulle concessioni governative regionali) non é da addebitare agli utenti, dato che gli uffici interessati non hanno richiesto il versamento previsto dalla normativa vigente” e richiama a tale riguardo la previsione di cui all’art.10, secondo comma, 1. n.212/2000 cit., chiedendo, in caso contrario, quali siano “le modalit di irrogazione per quanto riguarda gli importi”. Per quanto conceme, invece, i pubblici ufficiali che hanno emesso gli atti soggetti alla tassa senza che sia stato effettuato il pagamento del tributo che, a norma dell’art.9, secondo comma, DP.R. n,641/1972, sono puniti con la sanzione amministrativa ivi prevista, codesto Dipartimento ritiene: 2) che il termine di decadenza di tre anni, previsto dall’art.13, primo comma, D.P.R. cit., si applichi anche alla predetta fattispecie; 3) che siano responsabili “tutti coloro che hanno formalmente artecipato alla definizione ed al rilascio del provwedimento finale”; 4) che lautorita competente ad irrogare le sanzioni sia V’amministrazione che rilascia l’autorizzazione; 5) in ordine alle modalita di irrogazione delle sanzioni, che queste vadano applicate nell'importo minimo, suddiviso in parti uguali tra tutti i responsabili individuati come sopra, Su tutti i predetti profili viene chiesto il parere dello Scrivente. 2. La prima problematica conceme, secondo quanto riferito da codesto Dipartimento, impianti che rientrano nel campo di applicazione del Digs. 11 maggio 2005, 0.59, per i quali il procedimento per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale ¢ in fase di avvio; tali impianti sono gia in possesso di autorizzazione alle emissioni in atmosfera, rilasciata ai sensi del D.P.R. 24 maggio 1988, n.203 o del D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152, ed ora richiedono, nelle more del suddetto procedimento, una autorizzazione ex art.269, D.Lgs. n.152/2006 ult, cit per “installazione, trasferimento e/o modifica sostanziale” 0 “per modifica migliorativa”. 11 D.Lgs. n.59/2005 cit. disciplina il rilascio, il rinnovo e il riesame del'autorizzazione integrata ambientale (ALA) degli impianti che esercitano le attiviti industriali di cui all’Allegato 1, nonché le modaliti di esercizio degli impianti medesimi, ai fini del rispetto dell’AIA (v. art.1). Com’é noto, |’AIA é il provvedimento che autorizza l'esercizio di un impianto o di parte di esso a determinate condizioni, che devono garantire 1a conformiti ai requisiti del D.Lgsn.59/2005, di recepimento della direttiva comunitaria 96/61/CE, relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento, meglio nota come direttiva PPC (Integrated Pollution Prevention and Control). IL D.Lgs. cit. ha integrato e sostituito la prima, parziale, attuazione della direttiva /PPC, operata con il D.Lgs. 4 agosto 1999, n.372 la cui disciplina era destinata (soltanto) agli impianti esistenti. Liintegrale attuazione della direttiva IPPC, attraverso la prevenzione ¢ riduzione integrate dell’inquinamento, rappresenta il superamento de! tradizionale approccio all’analisi, allo studio, prevenzione ¢ repressione della fonte inquinante fondato sulla Separata gestione della stessa a seconda della diversa tipologia del fenomeno (inquinamento idrico, acustico, atmosferico, da rifiuti). In questo senso, il provvedimento mette in campo misure volte ad evitare (¢, qualora possibile, ridurre) le emissioni nell’aria, nell’acqua e nel suolo, nonch? la produzione di riffuti in relazione alle principali attivita industriali, zootecniche e di gestione dei rifiuti. Fondamentalmente, le preesistenti autorizzazioni ambientali all’esercizio degli impianti sono sostituite da un’unica autorizzazione integrata ambientale, rilasciata da un’unica autoritd, conseguendone un'owvia semplificazione per i gestori. A tale riguardo, infatti, l'art 5, D.Lgs. ult. cit,, al comma 14 dispone espressamente che “4. Llautorizzazione integrata ambientale, rilasciata ai sensi del presente decreto, sostituisce ad ogni effetto ogni altra autorizzazione, visto, nulla osta o parere in materia ambientale previsti dalle disposizioni di legge e dalle relative norme di attuazione, fatte salve le disposizioni di cui al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334, e le autorizzazioni ambientali previste dalla normativa di recepimento della direttiva 2003/87/CE. ‘auoriszasioneintegrata_ambientale_sostiuisce in-ogni_caso. le cui_all'el ‘allegato I. L'elenco riportato nell‘allegato II, ove necessario, é modificato con decreto del Minisiro dell'ambiente e della tutela del territorio, di concerto con i Ministri delle attivite produttive e della salute, d'intesa con la Conferenza unificata istituita ai sensi del decreto legislative 28 agosto 1997, n. 281.”, Tra le autorizzazioni elencate nell’allegato II é ricompresa Vautorizzazione alle emissioni in atmosfera di cui al D.P.R. 24 maggio 1988, n.203 ('allegato tiene conto della normativa vigente in quel momento), successivamente abrogato e sostituito dal D.Lgs. 1n.152/2006 cit., Il principio @ ribadito nel pit recente Testo unico ambiente, emanato con il D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152 -c, dunque, suecessivamente al decreto legislativo di recepimento della Direttiva IPPC-, che dispone espressamente la prevalenza della normativa dettata con il D.Lgs. n.59/200S cit. nella parte relativa alle emissioni in atmosfera (parte quinta). Lart.267, D.Lgs. n.152/2006 cit, infatti, nell’individuare il campo i applicazione della normativa dettata dal t.u. ambiente in materia di emissioni in atmosfcra prevede (3° comma), per gli impianti sottoposti ad autorizzazione integrata ambientale, che continui a trovare applicazione il D.Lgs. n.59/2005, peraltro aggiungendo Significativamente che “per tali impianti I'autorizzazione integrata ambientale sostituisce l'autorizzazione alle emissioni prevista dal Presente titolo”. Ulteriore richiamo alla normativa dettata dal D.Lgs. n.59/2005 cit. Si ritrova ancora nella previsione (art.271, comma 16, D.Lgs. n.152/2006 cit.) che, in materia di valori limite di emissione, stabilisce che “Per gli impianti sottoposti ad autorizeazione integrata ambientale i valori limite e le prescrizioni di cui al presente articolo si applicano ai fini del rilascio di tale autorizzazione, fermo restando il potere dell'autorita competente di stabilire valori limite e prescrizioni pitt severi.” Tomando all’esame del D.Lgs. n.59/2005, occorre ulteriormente Tilevare che il medesimo, entrato in vigore il 7 maggio 2005, si applica agli “impianti esistenti” ed agli “impianti nuovi". Secondo le definizioni fomite all'art.2, D.Lgs. n.59/2005 cit. é impianto esistente “wn impianto che, al 10 novembre 1999, aveva ottenuto tutte le autorizzazioni ambientali necessarie all'esercizio, 0 il provvedimento positive di compatibilita ambientale, o per il quale a tale data erano state presentate richieste complete per tutte le autorizzazioni ambientali necessarie per il suo esercizio, a condizione che esso sia entrato in funzione entro il 10 novembre 2000"; & impianto nuovo “un impianto che non ricade nella definizione di impianto esistente” (rispettivamente, lettere d ed e). Ora, il D.Lgs. cit. detta specifiche disposizioni per regolamentare Vavvio del nuovo impianto autorizzatorio con riferimento agli impianti esistenti ed a quelli muovi ma gid dotati di autorizzazioni ambiental alla data di entrata in vigore del medesimo. In particolare, viene disposto che: 1) I’Autorita competente stabilisce il calendario delle scadenze per la presentazione delle domande per ’AIA per gli impianti esistenti ¢ per gli impianti nuovi gia dotati di altre autorizzazioni ambientali alla data di entrata in vigore del decreto medesimo (art.5, terzo comma, primo periodo); 2) TAutorita competente deve rilasciare, entro 150 giorni dalla presentazione della domanda, un’autorizaazione contenente le condizioni che garantiscono la conformita dell’impianto ai requisiti previsti dal D.Lgs. n.59/2005 e la data, comunque, non successiva al 30 ottobre 2007, entro la quale le modalitA indicate devono essere attuate. essa a impianti nuovi, gia dotati di altre autorizzazioni ambientali all'esercizio alla data di entrata in vigore del presente decreto, pud consentire le deroghe temporanee di cui al comma 5, dell'articolo 9.” (v. art.5, comma 18). Infine, lo stesso provvedimento normative dispone espressamente che “Tutti i procedimenti di cui al presente articolo per impianti esistenti devono essere comungue conclusi in tempo utile per assicurare il rispetto del termine di cui al comma 18. Le Autorita competenti. definiscono 0 adeguano conseguentemente i propri calendari delle scadenze per la presentazione delle domande di autorizzazione integrata ambientale” (v. art.5, comma 19). Tl quadro normativo va completato richiamando le “Disposizioni transitorie” di cui all’art.17, D.Lgs. n.59/2005 cit. che, al primo comma, primo periodo, prevede che “Le disposizioni relative alle autorizzazioni previste dalla vigente normativa in materia di inquinamento atmasferico, idrico e del suolo, si applicano fino a quando il gestore si sia adeguato alle condizioni fissate nell‘autorizeazione integrata ambientale rilasciaia ai sensi dell'articolo 5.” ed al quinto comma dispone che “Quanto previsto dal'articolo 16, comma 1, non si applica al gestore di una attivitie industriale per la quale é prevista l'emanazione di un calendario ai sensi dell'articolo 5, comma 3, per la presentazione della domanda di autorizzazione integrata ambientale, fino al termine fissato nel calendario e nelle more della conclusione del procedimento relativo alla domanda presentata entro tale termine.” (per completezza, si ricorda che I’art.16, primo comma, dispone che “Chiungue esercita una delle attivita di cui all‘allegato I senza essere in possesso dell'autorizzazione integrata ambientale o dopo che la stessa sia stata sospesa 0 revocata é punito con la pena dell'arresto fino ad un anno 0 con 'ammenda da 2.500 euro a 26.000 euro.”). La Regione siciliana con D.A. 20 gennaio 2006 ha stabilito il calendario delle scadenze per la presentazione delle istanze di AIA per eli impianti nuovi di competenza regionale gid dotati di altre autorizzazioni ambientali alla data di entrata in vigore del decreto stesso (art.3), I1D.A. cit. ha precisato altresi che l’awvio delle attivita industriali per gli impianti nuovi di competenza regionale, che non abbiano iniziato le procedure per il rilascio di altre autorizzazioni ambientali alla data di entrata in vigore del D.Lgs. n.59/200S cit. ¢ condizionato al rilascio dell ‘autorizzazione integrata ambientale (art.4) Alla luce dell"impianto normative sopra esaminato occorre distinguere il caso in cui la richiesta di autorizzazione riguardi l"installazione di un nuovo impianto da quello in cui abbia ad oggetto una modifica dell’autorizzazione alle emissioni gia rilasciata. Nel primo caso, infatti,I’impianto normativo sopra esaminato, cosi come cadenzato dal legislatore, esclude 1a possibilita di rilasciare, successivamente all'entrata in vigore del D.Lgs. n.59/2005 cit, autorizzazioni alle emissioni in atmosfera per impianti soggetti ad AIA. Diverso é il caso in cui, nelle more del rilascio dell’ AIA sia stata richiesta una modifica dell’autorizzazione alle emissioni di cui V'impianto @ gia in possesso, soccorrendo in questo caso la previsione di cui al citato art.17, D.Lgs. .59/2005 che, in via transitoria, “proroga”, ma non cristallizza, gli effetti delle autorizzazioni alle emissioni gia rilasciate. Come ha espressamente affermato il T.A.R. Sicilia, Palermo. el 1, 19 aprile 2007, sentenza n.1156, infatti, la disposizione di all’art.17 del D.Lgs. n.59/2005 “non pud essere interpretata oie di validare indiscriminatamente e “cristallizzare” le autorizzazioni esistenti ai fini della prosecuzione di attivita anche difformi, 0 comunque non specificatamente previste, dai detti titoli; essa, invece, prevede la permanente vigenza del regime autorizzatorio preesistente, ivi compresa la eventuale necessita di adeguamento/aggiornamento delle autorizzazioni esistenti ai cicli produttivi in ato”. Sembra, pertanto, che, nelle more del rilascio della richiesta AIA, codesto Dipartimento possa dare seguito alle richieste di modifica delle autorizzazioni alle emissioni gid rilasciate, secondo la disciplina dettata all’art.269, D.Lgs. n.152/2006. 3. Sulla seconda problematica si osserva quanto segue. La Regione siciliana ha disciplinato la materia relativa alle tasse sulle concessioni governative regionali nel titolo I della legge regionale 24 agosto 1993, n. 24. In particolare, per quel che in questa sede interessa, l'art. 6 | -dopo avere stabilito al primo comma che “Nelle more della disciplina organica della materia, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, gli atti ed i prowedimenti di competenza della Regione elencati nella tariffa annessa al decreto legislativo 22 giugno 1991, n, 230, sono soggetti alle tasse sulle concessioni governative regionali nella misura prevista dalla tariffa allegata al predetio decreto legislativo, e successive modificazioni"-, al secondo comma prevede che "Continuano ad applicarsi le tasse sulle concessioni governative agli atti ed ai provvedimenti di competenza della Regione inclusi nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 641, e non elencati nella tariffa annessa al decreto legislative 22 giugno 1991, n. 230, nella misura prevista dalla tabella annessa al predetto decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 641, e successive modificazioni", La disposizione in esame richiama gli atti ¢ provvedimenti elencati nella tariffa annessa al D. Lgs. n. 230/1991 (tassa sulle concessioni regionali) nonché quelli non indicati nella predetta tariffa ma inclusi in quella annessa al DPR n. 641/1972 (tassa sulle concessioni governative); cid ai fini della individuazione dei corrispondenti atti ¢ provvedimenti di competenza della Regione da assoggettare alla tassa sulle concessioni governative regionali. Come esplicitato dallo scrivente Ufficio nel parere n. 154.01.11, reso con nota prot. 15375/2001 all’ Assessorato regionale del bilancio ¢ delle finanze, Vindividuazione degli atti soggetti a tassazione va ceffettata con riferimento alla tariffa annessa al D.M. 20 agosto 1992 che all’art.86 individua quali atti soggetti a tassa le "/. Autorizzazioni, licenze e iscrizioni, non considerate negli altri articoli della presente tariffa, richieste dalla legge per Vesercizio di attivita industriali commerciali 0 di professioni, arti o mestieri', differenziando il relativo ammontare a seconda che si tratti, appunto, di esercizio di attivita industriali o commerciali, di professioni, ed ancora di arti mestieri. Presupposto del tributo é, quindi, l'adozione di atti o provvedimenti rientranti tra le tipologie indicate dal riportato art. 86, D.M. cit. che riguardano {'esercizio di attivitA dirette alla produzione di beni o di servizi, ovvero di attivitA di intermediazione nella circolazione dei beni o ancora I'esercizio di attivita professionali, di arti o mestieri. Ogni qualvolta si realizza il presupposto del tributo -e cio Vadozione da parte della Amministrazione regionale di provvedimenti autorizzativi, licenze o iscrizioni nell'esercizio di funzioni proprie- cid comporta la corresponsione della tassa di concessione governativa regionale. In ordine alla disciplina applicabile alle tasse di concessione governative regionali, |’art.6, Lr. 1.24/1993 cit. dispone poi al terzo comma che “Alle tasse sulle concessioni governative regionali si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni del D.P.R. 26 ottobre 1972, n.641, e successive modificazioni”. Ora, per il caso del mancato pagamento delle tasse in oggetto, gli art. 8 e 9, D.P.R. n.641/1972 cit. e succ. mod. ¢ integraz., rispettivamente, prevedono che: “8. Effetti del mancato o ritardato pagamento delle tasse. - Gli atti per i quali sono dovute le tasse non sono efficaci sino a quando quesie non siano pagate.”; “9. Sanzioni. - I. Chi esercita un‘attivita per la quale é necessario un ato soggetto a tassa sulle concessioni governative senza aver ottenuto I'atto stesso 0 assolta la relativa tassa é punito con la sanzione amministrativa dal cento al duecento per cento della tassa medesima e, in ogni caso, non inferiore a lire duecentomila. 2. IL pubblico ufficiale che emette atti soggetti a tasse sulle concessioni governative senza che sia stato effettuato pagamento del tributo é punito con la sanzione amministrativa da lire duecentomila a lire un milione ed & tenuto al pagamento del tributo medesimo, salvo regresso. L’art8 cit. ha un rilievo centrale nella complessiva disciplina del tributo; nel suo tenore letterale essa comporta I’equiparazione della posizione di colui che agisce senza avere soltanto pagato il tributo, -10- con quella di colui che non ha neanche chiesto od ottenuto il rilascio del provvedimento amministrativo; in entrambi i casi, infatti, il comportamento sarebbe suscettibile sia delle sanzioni fiscali, che di quelle (siano esse amministrative 0 penali) eventualmente previste dalla disciplina extrafiscale dell’atto. L’art9 cit. prevede sanzioni amministrative 1a cui irrogazione & perd subordinata al fatto che al mancato pagamento del tributo si accompagni anche l’abusivo svolgimento delle attivita per le quali ill pagamento sarebbe stato dovuto. Dispone infatti il primo comma che la sanzione é irrogabile nei confronti di “chi esercita un attivita per la quale é necessario un atto soggetto a tassa di concessione governativa senza aver ottenuto I'atto stesso o assolto la relativa tassa...”. Incorre in sanzioni amministrative anche il funzionario che abbia emanato I’atto senza previo versamento del tributo, che concorre in solido al pagamento del tributo, salvo regresso nei confronti dell’interessato. Tutto cid premesso in via generale, sui singoli quesiti sottoposti allo Scrivente si osserva quanto segue. 1) 1 DPR. n.641/1972 cit. configura due autonomi e distinti illeciti tributari, uno a carico del soggetto che richiede I’atto ¢ I'altro a carico dei pubblici ufficiali che lo emanano, senza il previo pagamento del tributo; le sanzioni sono previste autonomamente per il soggetto interessato e per il pubblico ufficiale. Presupposto del tributo @ emanazione dell'atto (“la tassa di rilascio @ dovuta in occasione dell’emanazione dell’atto e va corrisposta non oltre la consegna di esso all’interessato”) € non una “richiesta” da parte del pubblico ufficiale che ha emanato I’atto, Ne deriva che il soggetto richiedente risponde del mancato pagamento a prescindere dalla violazione commessa dall’agente della pubblica amministrazione, trattandosi di due illeciti distinti tra loro, ‘Ne pare allo Scrivente che la previsione di cui all'art.10, secondo comma, L, 27 luglio 2000, n.212 abbia refluenza sulla posizione degli utenti cui @ stata rilasciata I’autorizzazione “senza preventiva “At informazione dell obbligo del pagamento della tassa”, escludendo che gli stessi siano soggetti a sanzione. La L. n.212/2000 ult. cit. recante “Disposizioni in materia di statuto dei diritti del contribuente”, all’art.10, cosi dispone: “Tutela dell'affidamento e della buona fede. Errori del contribuente - !. I rapporti tra contribuente e amministrazione finanziaria sono improntati al principio della collaborazione e della ‘buona fede. 2. Non sono irrogate sanzioni né richiesti interessi moratori al contribuente, qualora egli si sia conformato a indicazioni contenute in atti dell'amministrazione finanziaria, ancorché successivamente modificate dall'amministrazione medesima, o qualora il suo comportamento risulti posto in essere a seguito di fatti direttamente conseguenti a ritardi, omissioni od errori dell'amministrazione stessa. 3. Le sanzioni non sono comunque irrogate quando la violazione dipende da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull'ambito di applicazione della norma tributaria 0 quando si traduce in una mera violazione formale senza alcun debito di imposta; in ogni caso non determina obiettiva condizione di incertezza la pendenza di un giudizio in ordine alla legittimita della norma tributaria, Le violazioni di disposizioni di rilievo esclusivamente tributario non possono essere causa di nullita del contratto”. In realta, le ricadute dello Statuto del contribuente sulle garanzie in tema di illecito tributario risultano piuttosto limitate, in quanto il sistema sanzionatorio tributario é stato radicalmente riformato pochi anni prima dell’emanazione della legge n.212/2000. Gli illeciti amministrativi sono stati interessati dai D.Lgs. 18 dicembre 1997, nn.471, 472 e 473; i reati dal D.Lgs. 10 marzo 2000, n.74, Pertanto, per quanto riguarda I’illecito tributario lo Statuto ha avuto poco da aggiungere all’opera di razionalizzazione ¢ rafforzamento delle garanzie gid attuata dalle suindicate riforme (v., in proposito, “Lo Statuto dei diritti del contribuente", a cura di G.Marongiu, Giappichelli Editore, Torino, 2004, p. 33). In particolare I'art.10, unica norma dello Statuto di specifico rilievo sanzionatorio, “risulta norma alquanto pleonastica, giacché “Re er lo pitt ripetitiva di principi generali giz posti per le violazioni ¢ sansioni amministrative dagli artt. $ e 6, D.Lgs. n.472/1997 (v. op.ultcit.). In particolare, il principio dell’inapplicabilita delle sanzioni qualora il contribuente si sia conformato ad indicazioni contenute in atti dell'Amministrazione, ancorché successivamente modificate, 0 gualora il suo comportamento risulti posto in essere a seguito di fatti direttamente conseguenti a ritardi, omissioni od errori dell’ Amministrazione (art.10, comma 2, L. n.212/2000 cit.) era gia contenuto nell’art.5, comma 1, D-Lgs. n.472/1997 cit. Tuttavia, si tratta di eccezioni al principio generale per il quale ‘ignoranza della legge tributaria non rileva se non si tratia di ignoranza inevitabile” (art.6, comma 4, D.Lfs. n.472/1997 cit.), sulla ‘ui scorta va risolto il caso in esame. 2) Il termine di decadenza entro cui l'Amministrazione pud procedere all’'accertamento delle violazioni delle norme del D.P.R. cit. @ triennale © decore dal giomo in cui tali violazioni sono state commesse (art.13, primo comma, D.P.R. n.641/1972 cit.). L’imufile decorso di questo termine non rappresenta, comunque, insieme con I’atto amministrativo, l’elemento di una fattispecie cui sia possibile rapportare I’effetto che sarebbe tipico di quest’ultimo: latto acquista efficacia solo previo versamento del tributo e, se questo ha luogo, non sono dovute le sanzioni per il mancato o ritardato pagamento (art.13, quarto comma). Pertanto, decorso il termine di decadenza, I'unico effetto del mancato pagamento é I'inefficacia dell’atto (fino a che non venga pagato il tributo); ne consegue la non applicabilit tanto delle sanzioni i cui al primo comma, dell'art.9, D.P.R. cit., quanto di quelle a carico dei pubblici ufficiali, di cui al secondo comma del medesimo articolo. I successivi quesiti sub 3, 4 © 5 possono essere risolti sulla scorta della disciplina generale di cui al D.Lgs. 18 dicembre 1997, n.472, sopra citato. Gli artt.2, secondo comma, e 9, D.Lgs. ult. cit. dispongono, rispettivamente, che “La sanzione é riferibile alla persona fisica che ha commesso 0 concorso a commettere la violazione” © che “ Quando pitt persone concorrono in una violazione, ciascuna di esse soggiace alla sanzione per questa disposta. Tuttavia, quando la violazione consiste nell’omissione di un comportamento cui sono obbligati in solido pitt soggetti, & irrogata una sola sanzione e il Pagamento eseguito da uno dei responsabili libera tutti gli altri, salvo il diritto di regresso.”. Sulla scorta delle disposizioni testé citate, si concorda con quanto ritenuto da codesto Dipartimento, nel senso che saranno responsabili dell'illecito tributario previsto dall’art.9, secondo comma, D.P.R. 1n.641/1972 cit. tutti coloro che hanno partecipato al procedimento. In tal caso, come prescrive I’art.9, D.Lgs. n.472/1997 cit., viene irrogata una sola sanzione ed il pagamento eseguito da uno dei responsabili libera tutti gli altri, salvo il diritto di regresso. Infine, per quanto conceme il recupero coattivo del tributo, Pirrogazione delle sanzioni in oggetto ¢ le relative competenze, si richiamano le istruzioni diramate dal Dipartimento regionale Finanze € Credito con ciorcolare 30 dicembre 2003, n.3, ove si chiarisce che per le tasse non pagate durante il termine di decadenza triennale “le Amministrazioni interessate dovranno inoltrare preventivo atto di intimazione nei confronti dei soggetti inadempienti. In seguito, se gli stessi, nonostante l'atto suddetto, non versano le tasse evase, le amministrazioni medesime dovranno attivarsi per darne comunicazione agli uffici dell’agenzia delle entrate competenti per territorio. che oltre a richiedere il tributo applicheranno anche le dovute sanzioni per il mancato o ritardato pagamento della tassa. Nelle superiori considerazioni @ il parere dello Scrivente. A termini dell’art. 15 del regolamento approvato con D-P.Reg. 16 giugno 1998, n, 12, lo Scrivente acconsente alla diffusione del presente parere in relazione ad eventuali domande di accesso inerenti il medesimo, Codesta Amministrazione vorra comunicare, entro novanta giomi dalla ricezione, l’eventuale possibilita che il parere stesso inerisca una lite, ovvero se intende differime la pubblicazione sino all'adozione di eventuali provvedimenti amministrativi. Decorso tale termine senza alcuna comunicazione in tal senso si consentira 1a diffusione sulla banca dati “FNS”, giusta delibera di Giunta regionale n. 229 del!’ luglio 1998." (Awy. F-Spedale/visto: Avy.M.Arcadipane) L'AVVOCATO GENERALE (Francesco Castaldi) ie flO We. camo, 126 Be s39 085 611) 242 Begone ia mioohstenen on etalon ‘Via Cristoforo Colombo, 44 00147 Roma RM Procura della Repubblica Presso il Tribunale di Palermo Piazza V.E. Orladdo 90138 Palermo PA Proprio in relazione all’ utilizzo di coke di petrolio nelle cementerie, la nota allegata tratta ali aspetti generali degli impianti produttivi di Italcement stabilimento di Isola delle Femmine, in Italia e quelli particolari dello Si ricorda che i risultati dell’indagine preliminare effettuata presso il carbonile non hanno evidenziato situazioni di inquinamento né dei suoli né della falda acquifera e che sono stati completati tuti ali interventi di ulteriore contenimento delle emission diffuse relativi sia al

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