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strumenti capaci di darle certi elementi plateali e assolutamente caratteristici del- Porchestra dei grandi: piatti, timpani, cassa ¢ batteria. Viene a creatsi in tal modo un rovesciamento di situazione, in cui la musica vera fa da sfondo e diventa accompagnamento, mentre tutto cid che di solito ha funzione rumoristica o di supporto diventa protagonista. Quale gioco pitt bello di questo, se é vero che uno dei meccanismi ludici pitt radicati nasce proprio da questi ribaltamenti della realta? Vien da citare la celebre battuta del contrabbassista in pensione che, ascoltando per Ja prima volta in vita sua la Carmen dalla platea, scopre estasiato che la melodia dei contrabbassi nell’Ouverture, quella a lui tanto cara che fa “zum zum zum zum”, é sostenuta da uno strepitoso accompagnamento dell’intera orchestra che fa: “Pam Paraparapara pam paraparapara pam paraparapara paaaaaaaaa!” L’esperienza fin qui svolta, ¢ non solo quella dell’autore,* conferma che il gioco tisulta sempre appassionante. Non v'é dubbio, inoltre, che una volta awicinate composizioni classiche attraverso una simile operazione partecipativa, restino in chi Pha svolta una serie di curiosita positive: innanzitutto la curiosita di ritrovare anche in seguito quel medesimo brano rimasto nella memoria come una gradevole espe- rienza d’infanzia; poi di rammentare i perché ei modi delle scelte; di titrovareP'intero brano di uno dei frammenti utilizzati; forse anche di cercare gli altri brani del gruppo cui appartiene quello su cui si operd cosi piacevolmente. Un modo per fornire alPindustria nuovi acquirenti o alla vita concertistica pit attenti ascoltatori? No (o non solo): piuttosto un modo per favorire con la musica un rapporto pit cordiale perché avviato in modo non astruso ¢ impositivo, e pit introspettivo perché articchito all'origine da motivazioni partecipative. Un rapporto che potra sicura- mente favorire un ulteriore contatto amatoriale e operativo con la musica ma che, anche quando si riesprimera nel solo ascolto concertistico 0 discografico, si avvan- taggera di quella maggiore attenzione e consapevolezza maturate attraverso il gioco molto formativo di ricollegare la musica artificiale a quella vissuta, GP. * Gli antecedenti di questa proposta didattica - della cui segnalazione ringrazio Carlo Delfrat! ~ st Possono ravvisare nella pratica anglosassone della percussion band, consistente nell’accompagnare Titmicamente dei brani eseguiti al pianoforte dall'insegnante con un gruppo strumentale formato essenzialmente da triangoli, tambutelli, piatti e tamburi (vedi in particolare: Yvonne Adair, Musi Through the Percussion Band, Boosey & Co., Londra 1952). Altri promotori di questa pratica inc didattico sono, per quanto & a conoscenza del? autore, in Germania, Meinolf e Burkhard Neuhiuicer Amold Reusch, Horst Weber e Edgar Zens (Musik zum Mitmachen 1-5, Diesterweg, Frankton arz Main, 1982-89), ¢ in Israele Batia Strauss. L’autore stesso ha presentato la propria esperiexza nell ambito del Secondo Convegno europeo di Analisi musicale a Trento nel 1991 (ved: gli A diR. Dalmonte ¢ M. Baroni, Universita degli Studi di Trento, 1992). 6 PREMESSA Modelli Questo fascicolo si presenta non come un’antologia compiuta, ma come una limitata vrecolta di modelli di procedimento intesi a illustrare la molteplicita di approcci e di implicazioni creative, analitiche ¢ percettive che la tecnica di swonare col disco consente, Soltanto il primo modello (La Mourisque) presenta un'esemplificazione Jertagliata di come procedere in linea generale per giungere, passo dopo passo, & una sonorizzazione collettiva del playback prescelto. Delle altre proposte ci si é limitati a esporre le specificita derivanti dai diversi tipi di finalita. Ad esempio: il ruolo rassicurante dell’insegnante con i pit piccoli (n, 2); la marcia (nn. 3 € 16); la scelta mirata di un’interpretazione (n. 4); uso di solisti o leaders (modelli a) e b) dell’ Appendice); l'impiego di strumenti intonati a barre (nn. 4, 17 € 20); Vintrodu- zione dell’imitazione canonica (n. 8); il commento sonoro ironico (n. 9); il senso dell’ orchestra (nn. 5 € 17); uso del canto (nn. 7 ¢ 15) ece. Difficolta I progetti possono implicare Vintera classe, affrontando in forma collettiva un senplice problema ritmico 0 di coordinamento, oppure piccoli gruppi che si misurino a turno con problemi particolari di elaborazione e di esecuzione. Proprio in quanto aventi scopo esemplifcativo, le proposte fornite sono molto diverse tra loro per grado di difficolta, ¢ ciascuna di esse va intesa, oltre che come modello concreto da tealizzare, anche come stimolo per ulteriori invenzioni da parte dell’in- segnante. Attrezzatura a} Lettore di audiocassette, anche portatile, con amplificazione di adeguata potenza. Perla rapida ricerca del punto d'inizio del branoé utile che esso possegga Ja funzione CUE (ascolto durante lo scortimento veloce) 0 AMS (ricerca automatica) o almeno un contagiti. bi Una dotazione di strumenti didattici (strumentario Orff) pit ricca possibile nella sezione ritmica (legnetti, cilindretti, nacchere, guiro, tamburelli, tamburelli baschi, bongos, sonagliere, piattini, piatti sospesi, campanacci ec.) © Per rendere al meglio il senso dell orchestra & molto importante Vimpiego di una coppia di piatti a manopola - tipo banda - e di una coppia di timpani didattici se bili, che possono perd venire sostituiti da due timpanetti prest in prestito da un amico che possegga una batteria jazz. © Alcuni strumenti intonati a barre (glockenspiele, xilofoni, metallofoni). Per i progetti presentati in questo fascicolo bastano tre glockenspiele diatonici (quelli

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