Regno
sovratmento di entrambe nella personalit’ di Alessandro Magno, sono sufficienti per spic-
gare questo sviluppo. Gli appellativi dati ai diadochi, per es. « re benefico » (eervétn«,
euerghétés), si proponevano la programmatica deposizione dei concorrenti e, quanto
al contenuto, erano da considerare qualita divine. Uno dei diadochi, Antioco [V Epi-
fane di Siria, a causa del suo tentativo di ellenicizzare a tutti i costi, divenne il tipo
dell’anti-dio per il giudaismo (cf. tra Valtro Verezione di un altare a Zeus nel tempio
di Gerusalemme, 1Mac 1,54).
) La concezione della sovranitd divina, che nell’ellenismo fu personificata da
Alessandro Magno, visse un altro periodo glorioso nel culto del sovrano romano.
Infatti solo attraverso V'adozione del concetto ellenistico dell’incarnazione della divi-
nita nell’imperatore, Augusto fu in grado di unificare nella sua persona l'impero, che
non aveva né unit nazionale né unitd culturale. La confessione xJptec "Inzoig
(k§rios Tésois), con ta quale i cristiani proclamavano Gest Signore, dovette dare fasti-
dio a quella irrinunciabile ideologia dell'impero romano e causare, come reazione, la
persecuzione nei primi tre secoli
2) Il concetto astratto basiléia & di formazione pit recente che basiléus; la prima
notizia risale a Erodoto (1,11 nella variante ionica parivn, basil.
a) Il termine basiléia indica originariamente I'essere, la condizione ¢ la potenza
del re ¢ dovrebbe essere tradotto con dignitd regale o sovranitA (per es. Xenovh. Mem.
IV, 6, 12; Aristot. Pol. III, 10p 122b, 32ss)
to al precedente c’ un secondo significato che accentua I’aspetto spa-
infatti Timportanza di un re 2 espressa nel territorio che egli coman-
da. In tal modo basiléia acquista il significato di regno e indica il territorio governato
da un re (POxy 1257, 7)
3) Il verbo basiléw5, documentato da Omero in poi, ha: a) il significato di
essere re, dominare (per es. Hom. Il. 2,203; Od, 2,47); b) in forma introduttiva
(soprattutto nell’aoristo): diventare re, prendere il potere (per es. Hat I, 130; Thuc.
2, 99, 3); symbasiléud esprime la comunita di governo: regnare assieme (per es. Polyb.
30, 2,4). Gli aggettivi basileios e basilikds (a partire da Eschilo ¢ Erodoto) indicano
quello che appartiene al re: regale. Infine c’e da ricordare il concetto femminile di
re basilissa, che ha soppiantato le forme attiche di basilfs e bastleia, ed & documentato
la prima volta nel comico Alceo ¢ in Senofonte (Oec. 9, 15); in seguito figura molto
pitt spesso (per es. in Filone e Giuseppe Flavio); significa regina.
I Liuso di questo gruppo di vocaboli ® frequente nei LXX, per lo pit co-
me traduzione di yocaboli formati dalla radice ebr. malak, essere re, do-
minare. A differenza del NT (vedi sotto al III, sguardo generale), nell’AT dei LXX il
termine basiléus & usato frequentemente in quasi tutti gli scritti (soprattutto nei libri
storici) e occupa chiaramente un posto di prima fila; il termine basiléia invece non
compare che 400 yolte circa e solo da Daniele in poi occupa un posto autonomo
accanto a basiléus. E’ significativo, inoltre, osservare come questo gruppo di vocaboli
sia usato prima di tutto per indicare re terreni ¢ il loro dominio profano, ¢ so!
modo derivato la sovranit’ di Jahvé. Per questo la concezione della sovranita
Jahvé pud essere capita solo in connessione col regno israelitico.
1) a) In tutti i popoli coi quali Israele 2 venuto a contatto dopo l'occupazione
del pacse, c’erano dei re. Isracle ha adottato, relativamente tardi, l'istituzione della
monarchia. Questo ® tanto pil sorprendente, in quanto gli edomiti, i moabiti e gli
ammoniti, che occupavano il paese nello stesso periodo d’Israele, passarono, subito
dopo il loro insediamento, alla forma politica di monarchia nazionale. Gli istaeliti
invece, per oltre duecento anni dopo il loro insediamento hanno avuto un’alleanza
sacrale di trib. con un santuario centrale. L’iniziale perplessita d’Israele nell’adottare
V'istituzione della monarchia da ricercarsi nella concezione della « guerra santa », che
Jahvé stesso combatteva per Israele (Es 14, 14; Gs 2 Gi a proposito vedi
yon Rad, Heiliger Krieg 63s; 145s): Jahvé 2 considerato il comandante in capo delle
schiere israelitiche e signore assoluto del paese.
b) La minaccia cronica e la periodica dipendenza d'Israele dai filistei sono da
considerare l’occasione esteriore che portd a introdurre la monarchia in Israele. Secon
do la tradizione pitt antica, che troviamo in 1Sam 9, 1-10, 16; 11, 1-11.14s, che mag
1525 REGNO / BaseJ i i i
Davi , a
t i Jay
4
i I
). La qua
li Ge J
li C me pre P t 8,21; 2R
1526