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sono inconsci
sono stati classificati
secondo una gerarchia,
dai più immaturi o
possono essere sia adattivi, sia patologici patologici, ai più maturi o
sani (Vaillant, 1977)
sono associati a vari livelli di sviluppo
Differiscono quindi dalle strategie di coping, che possono essere definite come
• capacità di affrontare i problemi
• meccanismi consci, volti ad affrontare minacce esterne
Funzione dei meccanismi di difesa
riducono il conflitto
identificazione
identificazione con l’aggressore
altruismo
Intellettualizzazione
Pubertà: verso la forza degli istinti
ascetismo
Aspetto adattivo delle difese e importanza della loro relazione con l’ambiente;
Difese evolute
• amnesia:
amnesia il non ricordare certi periodi della vita o episodi importanti e
significativi;
• dimenticanza sintomatica:
sintomatica per esempio, dimenticare un appuntamento;
• lapsus:
lapsus la parola giusta non trova espressione nella coscienza;
• attacchi d'angoscia:
d'angoscia quando la persona è angosciata e non comprende
assolutamente la fonte o i motivi.
Tendenza a mettere in atto modelli di comportamento appartenenti a
precedenti stadi dello sviluppo.
Esempio:
Una bambina di 9 anni a cui nasce un fratellino e vuole il biberon la
sera prima di dormire.
Processo automatico e inconscio col quale la persona devia
l'aggressività ostile (l'odio) per un'altra persona dirigendola contro
se stessa.
Esempio:
Mio padre mi detesta
{invece che, Io detesto mio padre}
Scissione
Esempio:
Madre totalmente buona/totalmente cattiva (v. M. Klein)
Il bene e il male assoluti impersonificati
Negazione
• L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress esterne o interne
rifiutando di riconoscere qualche aspetto della realtà esterna o della
propria esperienza.
• Il soggetto nega attivamente che un sentimento, una reazione
comportamentale o un’intenzione sia presente.
• La negazione si riferisce ad un procedimento per cui il soggetto
dapprima formula un desiderio, pensiero o sentimento fino ad allora
rimosso, ma poi continua a difendersi negando che gli appartiene (al
Rorschach vedo una cosa, dico che è brutta, poi dico che è bella)
• È diversa dal diniego l'individuo esclude dalla coscienza, in modo
automatico e involontario, certi aspetti della realtà che altrimenti
sarebbero causa di troppa angoscia o dispiacere (al Rorschach
vedo una cosa e poi non la vedo più)
Esempi:
Esempio:
[sono arrabbiato con mio padre e vorrei dargli un pugno]
L’individuo è molto forte/competitivo quando ci gioca a tennis
Isolamento
Esempio:
Disapprovo il modo che ha mio padre di condurre trattative di affari
L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress esterne o interne
escogitando spiegazioni rassicuranti a lui utili, ma inesatte, per il
proprio o altrui comportamento.
Mia madre era poco affettuosa, perché lavorava molto e aveva poco
tempo per me
E’ meglio per tutti che X sia morto, cosi’ ha smesso di soffrire.
Sforzo inconscio di controbilanciare un affetto, di solito un senso di
colpa o di vergogna, con un atteggiamento e un comportamento che
magicamente lo cancelli. Alla base vi è il non riconoscimento del senso di
colpa e il desiderio di espiare.
L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress esterne o interne
attraverso il pensiero magico, in cui un’azione simbolica viene agita per
capovolgere o cancellare un pensiero o un’azione inaccettabili, prima
portati a termine
Esempi:
I rituali messi in atto dall’ossessivo:
-Continuo lavarsi le mani
-Aprire e chiudere piu’ volte la porta
-Saltare le mattonelle nere
L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress esterne o interne
generalizzando o indirizzando su un oggetto minaccioso un
sentimento/una risposta provati verso un altro oggetto.
Permette di esprimere l’impulso, ma lo si attribuisce ad un bersaglio
meno conflittuale.
Una pulsione, emozione, preoccupazione o comportamento viene diretto
da un oggetto iniziale verso un altro perché la direzione originaria per
qualche ragione provoca ansia.
Esempi:
Caso del Piccolo Hans
Detesto il cane di mio padre
Le fobie: agorafobia
Conversione
L’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress esterne o interne
attraverso la rappresentazione simbolica di un conflitto intrapsichico in
termini fisici.
L'impulso proibito si manifesta sul piano somatico sottoforma di sintomo
o di una classe di sintomi. Tali sintomi altro non sono, dunque, che
l'espressione in forma mascherata e simbolica dell'impulso proibito
sfuggito dalle maglie della rimozione.
La conversione viene generalmente distinta dai disturbi psicosomatici,
ovvero patologie in cui sentimenti dolorosi vengono trasferiti a parti del
corpo.
Esempio:
II braccio paralizzato poteva essere il risultato del desiderio rimosso di
colpire il padre
Formazione reattiva
Esempio:
Adoro mio padre
Identificazione
1.maturo,
2.inibizione mentale-difese ossessive,
3.inibizione mentale-difese nevrotiche,
4.distorsione minore dell’immagine (difese narcisistiche),
5.diniego,
6.distorsione maggiore dell’immagine (difese borderline),
7.acting e cattiva o mancata regolazione difensiva.
ESERCIZIO:
Trova il meccanismo di difesa
Una donna cerca di avere un figlio, che sia lei sia il marito desiderano
tanto. Subito dopo il matrimonio ha avuto un aborto spontaneo e ora, in
seguito ad una biopsia che ha mostrato l’esistenza di un tumore in fase
iniziale, deve sottoporsi ad un intervento di isterectomia totale. La
donna ha sempre provato sentimenti di inferiorità nei confronti della
sorella più giovane che ha già quattro figli e, nella cittadina in cui
vivono, ha vinto un premio come “mamma dell’anno”
PROIEZIONE
a
Dopo una lieve infezione post-operatoria, scrive una lunga lettera di
accusa ai medici che reputa arrabbiati con lei. Accusa il medico di non
averle proposto un pap test in tempi utili per evitare l’intervento e pensa
di procedere contro di lui legalmente per incapacità professionale.
Formazione reattiva
Razionalizzazione
b
Rinnova un antico interesse per lo studio della pianificazione familiare,
di cui si era occupata al tempo del college e discute
appassionatamente con i suoi conoscenti più giovani sulla necessità di
non “ingrandire” troppo le loro famiglie. Improvvisamente “ricorda” di
come sia sempre stata terrorizzata all’idea del dolore del parto e fa
notare al marito quanto siano stati fortunati ad avere evitato quella
esperienza.
ISOLAMENTO
c
Legge moltissimo sui tumori uterini, pone al medico molte domande
sulla natura dell’intervento che dovrà subire. Si preoccupa nei minimi
dettagli su come prevenire infezioni post-operatorie e prendersi cura
della ferita. In ospedale il suo passatempo è quello di apprendere
sempre nuovi termini medici.
RIMOZIONE
d
Si scopre incapace di ricordare il nome dell’operazione subita, tranne
che era per una “nocciolina nel pancino”. “Dimentica” di recarsi al primo
controllo medico dopo l’operazione. A casa scoppia in un pianto dirotto
quando rompe un vaso di poco valore a forma di anfora. Non ha idea
del perché di questo pianto
SUBLIMAZIONE
e
È felice di ricevere cartoline di auguri dai figli della sorella. accetta
l’invito di partecipare alle iniziative domenicale dell’asilo locale e scrive
una poesia, che viene pubblicata sul giornale del paese, sulle gioie
dolci-amare dell’essere una zia senza figli
SPOSTAMENTO
f
È molto interessata alla crescita dei tulipani e narcisi sul balconcino
della sua camera di ospedale. Non chiede mai informazioni sul suo
decorso ospedaliero, ma si preoccupa della comparsa di una strana
muffa sui bulbi che sta coltivando. Sapendo che ha la passione del
giardinaggio chiede spesso consigli al chirurgo su come coltivare i bulbi
DINIEGO
g
Chiede alle infermiere di essere trasferita al reparto maternità. Girovaga
per l’ospedale cercando il suo bambino: Fa un’ordinazione telefonica di
una culla costosa e di completini per un neonato da recapitarle a casa.
Non prova alcun dolore post-operatorio