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25.10.

2010
The cyberbrain warfare:
Saggio di la guerra degli influencer.
EUGENIO IORIO

“C’è un solo mondo ed è falso, crudele, contraddittorio, corruttore, senza senso. Un


Facebook
www.facebook.com/eugenio.iorio mondo così fatto è il vero mondo”. (Friedrich Nietzsche)
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www.twitter.com/eiorio
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www.slideshare.net/e.iorio “Come fai a capire se questa realtà è autentica o e solo una estensione di false
Anobii
www.anobii.com/eugenioiorio illusioni generate da segnali virtuali?” (Ghost in the Shell II)
Blog
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La terza era del capitale, quella che viene dopo l’epoca classica delle

ferriere e del vapore e dopo l’epoca moderna del fordismo e della linea di

montaggio, ha come territorio di espansione l’infosfera, il luogo dove

circolano segni-merce, flussi virtuali che attraversano la mente collettiva.

La colonizzazione dell’immaginario non è che l’ultima tappa del processo di

colonizzazione capitalistica delle Reti.

Immaginario e memoria individuale, immaginario e memoria collettiva sono i

territori di conquista della guerra dei sogni nel postumanesimo.

Internet resta un insieme di media pervaso di un caos spesso confuso per

libertà, in cui i suoi utenti possono permettersi di contraddirsi da soli, fra

menzogna e verità, informazione e disinformazione in una società liquida dai

valori composti.

Se pur internet a volte urta vari poteri e fa scoprire menzogne di stato, e

modifica l’essere della stampa/editoria mondiale o permette di finanziare o

far vincere campagne elettorali come è avvenuto nel 2008 con Obama, non

ha dato forma a nessuna vera democratizzazione dal basso.

Su Internet è preferibile evocare microfluenze – che impongono al pubblico

un percorso ipertestuale e cognitivo con l’obiettivo di convincerlo a

sottoscrivere le proposizioni presentate e a relanzionarvisi – invece di

pesare troppo sul passo del mondo attraverso i processi di macroinfluenza


The cyberbrain warfare: che non solo cambiano la percezione del mondo (il “mi piace di Facebook”
la guerra degli influencer
ad esempio) o che potrebbero mettere in crisi la netneutrality, attraverso il
Saggio di
concentramento della tecnologia di accesso a internet in mano a pochi
EUGENIO IORIO
(uno) operatori di mercato.

Nelle reti si gioca una guerra senza pietà fra le differenti memorie evocate e
Facebook
www.facebook.com/eugenio.iorio sulla capacità di costruire framing e di consolidare priming.
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www.twitter.com/eiorio La dicotomia oggettivo/soggettivo, sovrapposta a quella verità/opinione, è
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www.slideshare.net/e.iorio del tutto inadeguata nel mondo delle reti.
Anobii
www.anobii.com/eugenioiorio E se le cose sono ridotte alle loro immagini, il nostro cervello oggi produce e
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www.ottavopiano.it consuma immagini che definiscono il desiderio. E una volta messa in moto
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la macchina del desiderio è difficile da governare.

È per questo che noi viviamo un assedio esterno, una influenza costante e

sofisticata sui nostri desideri.

Il processo di produzione globalizzato tende a diventare sempre più

processo di produzione di mente a mezzo di mente. Il suo prodotto

specifico ed essenziale sono gli stati mentali.

Attraverso le tempeste semiotiche nell’infosfera elettronica, producono un

puzzle incompiuto di strane collezioni di idee, credenze e dottrine

composite.

Più un individuo è esposto a stimoli identici e più sarà incline ad

appropriarsi delle proposizioni che corrispondo a questi stimoli.

Una moltiplicazione di sè composta, una volta di più, da tanti avatar quante

sono le sue gradazioni di desiderio, d’umore e di emotività.

Le caratteristiche della semiosfera ipermediale producono effetti sul sistema

emozionale.

Esiste un’influenza diffusa sul reale, più difficile da definire perchè agisce

sull’interpretazione del mondo attraverso specchi interposti.

Questa influenza non è politica nè strategica, ma esperenziale.

Nella fase conversazionale della semiosfera i motivi di condivisione

riflettono ormai l’intera gamma delle passioni, dei bisogni, degli interessi e

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The cyberbrain warfare: dei desideri che caratterizzano la vita sociale: i gusti musicali, le preferenze
la guerra degli influencer
sessuali, l’entusiasmo per un attore o un genere letterario, l’appartenenza a
Saggio di
una categoria professionale, il desiderio di vedere riconosciuto il proprio
EUGENIO IORIO
talento creativo o di promuovere un prodotto che si ritiene particolarmente

meritevole, la speranza di incontrare qualcuno con cui stringere amicizia o


Facebook
www.facebook.com/eugenio.iorio di intrecciare una relazione erotica, la pura e semplice smania di esibizione;
Twitter
www.twitter.com/eiorio praticamente qualsiasi cosa può diventare occasione per alimentare una
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www.slideshare.net/e.iorio qualche forma di “appartenenza”.
Anobii
www.anobii.com/eugenioiorio Malgrado questo processo di frammentazione culturale il riferimento ad
Blog
www.ottavopiano.it alcuni valori di fondo del Popolo della Rete – come la possibilità di
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esprimere il malessere sociale, di rifiutare le gerarchie precostuite,

l’insofferenza nei confronti di ogni genere di censura, l’etica della libera

condivisione delle risorse – non viene meno.

Ed è proprio per questo che la semiosfera vive una illusione prolungata, la

speranza che si formi e (r)esista una nuova opinione pubbica digitale.

Nella sua mutazione storica la pubblica opinione è stata: prima soggetto

sociale (per Habermas, che la identifica con le emergenti élite borghesi); poi

oggetto di indagine di statistica (per gli studiosi della mass communication

research e per il marketing politico); infine luogo (doxasfera) in cui si

misurano ogni volta, i rapporti di fra decisori politici ed economici, media,

pubblico generalista e minoranze attive, con queste ultime sempre più

capaci di condizionare il ruolo di agenda setting dei tradizionali media

broadcasting.

Il punto paradossale è che le visioni con approccio utopistico/visionario al

tema rapporto fra nuovi media e scenari postdemocratici poggiano

sull’interpretazione che il fascino delle grandi narrazioni del rapporto uomo/

tecnica-tecnologia/cultura sia fondato sulla carica utopistica che li pervade:

esse sognano l’unificazione planetaria delle culture umane e l’avvento di un

mondo globale pacificato e liberato da diseguaglianze e ingiustizie sociali.

Tutte le riflessioni sulle nuove forme di democrazia partono dal tentativo di

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The cyberbrain warfare: definire in primo luogo il nuovo soggetto antropologico della democrazia,
la guerra degli influencer
soggetto che viene concepito come un “prodotto” delle tecnologie di rete,
Saggio di
in cui il confine tra pubblico e privato è cancellato.
EUGENIO IORIO
E in questo confine che non esiste più, i cittadini della Rete sono prigionieri

di una architettura che non conoscono, di cui non sono proprietari; una
Facebook
www.facebook.com/eugenio.iorio architettura che non può essere, come sostengono gli ottimisti o i fascisti
Twitter
www.twitter.com/eiorio digitali, refrattaria per natura a ogni volontà di controllo, per il semplice fatto
Slideshare
www.slideshare.net/e.iorio che non è mai esistita una natura di Internet, ma solo una struttura fatta in
Anobii
www.anobii.com/eugenioiorio un determinato modo così come l’avevano progettata i suoi creatori
Blog
www.ottavopiano.it originali; così come non esiste alcun reale ostacolo tecnico alle intenzioni
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dei “nuovi padroni” della Rete che si propongono di ridisegnarne la logica.

La rete è uno spazio pubblico già ridotto al dominio del mercato, e non è lo

spazio dell’infinita libertà, di un potere anarchico e libertario che nessuno

può domare. È ormai un luogo di conflitti, dove la libertà è presentata come

nemico della sicurezza, le ragioni della proprietà contrastano con quelle

dell’accesso.

Nasce di qui il dilemma di capire cosa avremo domani un’opinione pubblica

resistenziale o un dominio del mercato che ha l’obiettivo di influenzare e

controllare il desiderio, i sogni, e le abitudine dei cittadini digitali? Un

dominio delle anime digitali?

Ghost in The Shell, Matrix, Inception sono solo scenari fantastici o una

invenzione che dall’immaginario retorico e futuristico ci avverte che la

conoscenza sarà uno strumento di potere e di dominio assoluto?

Con “cyberbrain warfare” si indica la pratica di impiegare “il ghost hacking”

come mezzo per ottenere l’accesso a un cervello cibernetico e infine al

“ghost”, ovvero l’istinto non mediato da calcoli, di un determinato indviduo.

La “cyberbrain warfare” è una conseguenza naturale dell’interazione delle

tecnologie della cibernetica e delle comunicazioni senza fili direttamente

connesse al cervello umano.

Sembra non esserci futuro per l’umano nella storia dell’umanità.

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The cyberbrain warfare: Il medium non è più il messaggio, i nostri cervelli vengono utilizzati come
la guerra degli influencer
media per creare influenza sotto il dominio dei segni e del significate da
Saggio di
parte della colonizzazione capitalistica della sfera.
EUGENIO IORIO
Il dominio della infosfera e della semiosfera sotto un nuovo ordine di

guerrieri: gli influencer.


Facebook
www.facebook.com/eugenio.iorio Chi sono gli influencer?
Twitter
www.twitter.com/eiorio Con la nascita dei Social Media, l’esperienza panottica di Bentham – ovvero
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www.slideshare.net/e.iorio il controllo senza essere visti – è stata traslata dai blogger ai nuovi potenziali
Anobii
www.anobii.com/eugenioiorio profili di influenza.
Blog
www.ottavopiano.it La rete delle relazioni connesse, mutua il suo gergo e le sue funzioni
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dall’informatica: hub, nodi, router, switches. I profili che si riscontrano, oggi,

nella rete sono:

A- coloro che hanno i contatti più numerosi e che connettono persone che

con altre persone (hub). Si possono classificare secondo due criteri: lo

scambio di relazione frequente o meno frequente, e se i legami sono forti o

deboli;

B- coloro che hanno il sapere e la conoscenza (router), a cui le persone si

rivolgono per chiedere informazioni;

C- coloro che hanno il potere di persuadere gli altri a comportarsi in un

certo modo o effettuare determinati acquisti (switches);

D- coloro che gestiscono relazioni e connessioni con l’obiettivo di reperire

informazioni e skill da utilizzare quotidianamente (bridge);

E- coloro che nella piena autosufficienza tendono a trovare da soli

informazioni di cui necessitano;

F- coloro che non sono collocabili in alcuna delle precedenti categorie e che

hanno atteggiamenti e comportamenti discontinui.

Gli influencer sono la mescolanza dei profili A, B, C. e attraverso le metriche

sociali, qualitative e quantitative, ovvero quantità e qualità di post,

commenti, di follower e fan, etc si possono determinare nella rete chi sono

gli influencer e a quale tipologia essi appartengano.

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The cyberbrain warfare: E se a ciò aggiungiamo gli studi di profilazione per permettere al brand
la guerra degli influencer
marketing di individuare e cogliere le tipologie di utenza delle piattaforme
Saggio di
social oriented, possiamo immaginare come la piramide dei bisogni di
EUGENIO IORIO
Maslow è stata già ridisegnata per i fruitori della Rete. Una nuova

riprogrammazione di bisogni di sopravvivenza, di sicurezza, di affiliazione e


Facebook
www.facebook.com/eugenio.iorio socializzazione, di stima e di riconoscimento, di realizzazione personale
Twitter
www.twitter.com/eiorio nella fruizione della infosfera e della smeiosfera, dei social network, del
Slideshare
www.slideshare.net/e.iorio porno, e dei processi di produttività.
Anobii
www.anobii.com/eugenioiorio Un brand, o un movimento sociale, o un nuovo ordine identifichi gli influcer
Blog
www.ottavopiano.it in un dato territorio geografico (locale, provinciale, regionale, nazionale,
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internazionale o mondiale) possono ridisegnare totalmente il framing

costruendo un sistema di reputazione, simulacro di qualsiasi matrice

cognitiva si voglia organizzare.

In Italia abbiamo già assaporato un assaggio delle strategia fatta attraverso

gli influecer.

Due i casi, che voglio prendere in considerazione: 1. la geneaologia del

Popolo Viola e 2. Wired e la campagna Internet for Peace.

Il Popolo Viola, movimento e identità resistenziale, pulsione vitale dal basso,

nasce da un profilo Facebook, che nessuno sa in realtà di chi fosse. Celato

sotto l’avatar “San Precario”, il fondatore del Popolo Viola, potrebbe essere

in realtà una strategia degli influecer della Casaleggio Associati, società

nata all’interno dei medialab di Telecom e la più esperta e avanzata realtà di

studio e di ricerca in Italia su potere, influenza e mobilitazione virtuale. Ha

tra i suoi clienti: Beppe Grillo, Antonio Di Pietro e Marco Travaglio.

Internet for Peace, la campagna di sostegno alla candidatura di Internet a

Premio Nobel organizzata da Wired Italia, era semplicemente una

campagna di marketing per il posizionamento della rivista. Il problema in sé

non esiste, ma la questione su cui bisogna riflettere è la strategia avanzata

da Telecom attraverso gli influencer della rete, attraverso Wired – attraverso

Riccardo Luna ex giornalista sportivo e direttore del romanista – trasformato

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The cyberbrain warfare: in guru delle culture digitali, attraverso i blogger italiani -panotticamente
la guerra degli influencer
controllati ?- che si riuniscono nei contest tipo Riva del Garda per costruire
Saggio di
una propria autolegittimazione e referenza, oggi messa in discussione dai
EUGENIO IORIO
social network e media, attraverso i Working Capital, distonie comunicative

della strategia di corporate tesa a licenziare i lavoratori e a catturare talenti


Facebook
www.facebook.com/eugenio.iorio creativi, attraverso i Future Lab che immaginificano il futuro anteriore.
Twitter
www.twitter.com/eiorio Eppure Telecom è contro l’NGN, il Next Generation Network, ovvero la più
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www.slideshare.net/e.iorio grande evoluzione che la rete possa avere in questo momento capace di
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www.anobii.com/eugenioiorio consentire il trasporto di tutte le informazioni ed i servizi (voce, dati,
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www.ottavopiano.it comunicazioni multimediali) incapsulando le stesse in pacchetti TCP/IP.
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E su NGN anche la televisione potrebbe trasmettere, aprendo a una

pluralità di voci, ma Governo Berlusconi e Telecom sono contrari.

Con gli influencer e le strategie ad essi connessi si apre un nuovo mondo, e

con esso un nuovo ordine di dominio.

La conoscenza moltiplica la capacità umana di produrre cose utili, e

moltiplica gli spazi di libertà per tutti gli essere umani, riducendo così il

tempo di lavoro necessario per produrre ciò che occorre alla società.

Ciò vuol dire che conoscere è potenza.

Oggi c’è un obiettivo preciso: fare della conoscenza uno strumento di

potere, non di liberazione.

Ma questo non accadrà facilmente, perchè la conoscenza non tollera il

dominio, e irreversibilmente la postumanità ha preso il posto dell’umanità.

Bibliografia
Marc Augè, La guerra dei sogni, Eleuthera
Franco Berardi ‘Bifo’, Il sapiente, il mercante, il guerriero, Derive Approdi
Manuel Castells, La nascita della società in rete, Egea
Stefano Cristante, Media Philosophy, Liguori
Derrick De Kerchkove, Dopo la democrazia, Apogeo
Carlo Formenti, Cybersoviet, Raffaello Cortina Editore
Carlo Formenti, Incantati dalla rete, Raffaello Cortina Editore

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