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Report riunione dell'Officina 29-1-11

TAVOLO 7 -TRA CATTIVE AZIONI E BUONE PRATICHE


- come riconoscere ed evitare i tanti errori che hanno caratterizzato le politiche culturali
milanesi degli ultimi anni e saper comunicare efficacemente una proposta radicalmente
alternativa
- come trasformare le tante cattedrali nel deserto e progetti abbandonati perché
irrealizzabili in concrete opportunità di trasformazione positiva del paesaggio culturale
urbano
- come riconoscere le tante buone pratiche che covano sotto la cenere nel mondo
dell'associazionismo culturale per eleggerle a modelli virtuosi di gestione e progettualità

Cattive azioni

La Beic, un miraggio che non è diventato reale


Ovvero, come il grande progetto della Biblioteca Europea si sia potuto
tradurre in un freno allo sviluppo del sistema bibliotecario cittadino.

Brand Milano
Quella che è stata la capitale della grafica italiana e uno dei poli del
design internazionale, ha prodotto per il proprio brand un'immagine e un
logo che definire scarsi è poco. Non era facile, ma questa amministrazione
ci è riuscita.

Commistione tra sponsor ed ente pubblico, tra comunicazione


istituzionale e politica
Sui muri di Milano spiccano manifesti con facce di amministratori che, a
spese della città, magnificano le proprie iniziative. Non è illegale, ma non
è bello.

Il modo in cui il comune usa Internet


Un sito del Comune che, per essere quello di una metropoli europea, è
quantomeno malinconico. Una promozione del wireless pubblico quasi
inesistente, sostenuta da balbettanti promesse per il futuro. Internet deve
diventare un elemento integrante e valorizzante per la produzione
culturale di Milano: va reso disponibile gratis in tutti i luoghi culturali di
Milano dai musei ai teatri. Il Comune deve incentivare processi di
rinnovamento tecnologico delle istituzioni culturali, offrendo agevolazioni
e servizi dedicati.

Le consulenze a pioggia
Quasi 50 milioni in 5 anni per manager, DJ, garanti per gli animali,
cantanti, ecc.

Il bando Expo per artisti


Nel primo bando di concorso partorito da Expo 2015, le performance
artistiche vengono considerate interventi gratuiti. L'arte come hobby.

I grandi eventi
Ora sono soprattutto annunci e specchietti per le allodole, che hanno
ricadute limitate sul territorio. Devono diventare grandi appuntamenti sui
temi dell'innovazione e del vivere civile, capaci di coinvolgere nuovi
fruitori e valorizzare il tessuto produttivo esistente della città.

Il gusto del cattivo gusto


Dal restyling casual delle insegne della metropolitana ai lampioni di ogni
foggia e dimensione, dalle transenne davanti alle Colonne di San Lorenzo
all'invasione delle telecamere. Cacofonia e cafoneria urbana.
Buone pratiche

Comunicazione

Rilanciare una lettura della realtà non basata su luoghi comuni e


pregiudizi.
Ricucire lo scollamento tra la Milano reale (abitata da italiani e stranieri,
giovani e anziani, coppie e singles, city users e residenti) e quella
raccontata dall'amministrazione attuale (che sembra composta solo da
famiglie italiane e da persone un po' in là con gli anni).

Rinnovare e incrementare la comunicazione riguardo alla cultura.


Non solo di contributi ma anche di servizi vive chi produce teatro,
cinema, arte a Milano. Il Comune potrebbe mettere a disposizione a prezzi
politici proprie strutture per la promozione delle iniziative culturali,
sostenere la cultura con sgravi fiscali, ecc.

Coordinamento
Creare un superassessorato per la Cultura
Serve una struttura che, ottimizzando risorse e professionalità e
ascoltando la città, coordini la politica e gli investimenti culturali ora
dispersi tra molti assessorati.
Alcuni esempi di interventi necessari:
- Un ufficio unico che aiuti associazioni, gruppi e privati nell’accesso alle
risorse.
- Un coordinamento con le realtà formative milanesi: le molte scuole di
formazione culturale, tecnica, artistica, editoriale, non sono in rete con
l'amministrazione.
- Un supporto economico ai contenuti del lavoro di compagnie teatrali e
associazioni, non solo ai luoghi in cui queste operano.
- La creazione di un rapporto organico tra cultura ed Expo
Trasparenza

Dare visibilità all'utilizzo delle risorse

Fornire garanzia rispetto a bandi e gare.

Privilegiare professionalità e competenza nelle strutture degli organismi


valutativi e decisionali.

Scoperta e rinnovamento

Offrire spazio e attenzione ai giovani e alle questioni di genere.

Mappare luoghi di aggregazione e gruppi di discussione, dare nome e


dignità alle mille iniziative culturali che attraversano Milano.

Internazionalizzazione e multiculturalità
Aprire la città al contributo delle altre culture

Portare Milano fuori dalle sabbie mobili del localismo.

Imparare dalle esperienze e dalle buone pratiche delle grandi metropoli


del mondo.

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