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INTRODUZIONE p7

1. IN CASA p 11
1.1 L’energia in casa p 11
1.2 Illuminazione e riscaldamento p 21
1.3 In cucina p 23
1.4 L’acqua p 33
1.5 Gestire i rifiuti p 39
1.6 In bagno p 49
1.7 Nel guardaroba p 55
1.8 Nell’orto e in giardino p 59
2. IN CITTÀ p 63
2.1 In movimento p 63
2.2 In ufficio p 73
2.3 A scuola p 75
2.4 Fare la spesa p 79
3. IN VIAGGIO p 87
3.1 Al mare p 87
3.2 In montagna p 89
3.3 Nel mondo p 93
BUONE PRATICHE p 101
QUESTA PUBBLICAZIONE È STATA POSSIBILE GRAZIE AL CONTRIBUTO DI *

QUESTO PROGETTO È UN’INIZIATIVA DEL

CON LA COLLABORAZIONE DI

INSIEME A

* Costo complessivo progetto 24.000 €:


Regione Piemonte: 20.000 €;
Arcobaleno Cooperativa Sociale: 2.500 €;
Movimento Consumatori Torino 1.000 €;
Gruppo Smat: 500 €.

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IN PARTICOLARE, SI RINGRAZIANO:

Andrea Camarlinghi e Riccardo Marchesi, della Società Cooperativa Corin-


tea di Torino, per il contributo sui temi dell’energia, dei rifiuti, della mobilità,
dell’acqua, per il capitolo “Al mare” e “In montagna” (Sezione “In viaggio”)
e per la sezione “Buone pratiche”.

Piera Gioda del CISV per il contributo e per il capitolo “Nel mondo” (Sezio-
ne “In viaggio”).

Rosina Rondelli dell’Associazione Triciclo per il contributo sui temi dell’acqua.

Juan Saavedra della Cooperativa I.So.LA/Equamente per il contributo sui


temi dell’alimentazione e del mercato equo e solidale.

Dalma Domeneghini della Cooperativa I.So.LA/Equamente per il contributo


sui temi dell’agricoltura e dell’alimentazione.

SI RINGRAZIANO INOLTRE:

Andrea Camarlinghi, Riccardo Marchesi, Alfonsa Sabatino e Maurizio


Dematteis, Maurizio Pichierri e i raccoglitori della cooperativa Arcobaleno
per il contributo fotografico.

Simonetti Studio per il contributo creativo, il progetto grafico e l’impaginazione.

Mario Fassio per le attività di copywriting e di editing.

Il lavoro svolto per il presente manuale ha portato alla realizzazione


contestuale di una seconda iniziativa editoriale: “Il manuale per sprecare
meno e vivere meglio”, promossa dall’associazione Vado al minimo.

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INTRODUZIONE
Dopo la sbornia della crescita
e dello sviluppo senza limiti
Siamo nel post-sbornia della crescita essere sicuro di impegnarti nella di-
e dello sviluppo senza limiti. Oggi, rezione giusta e non “a naso”. Ne-
più nessuno, se in buona fede, può gli ultimi tempi si sono moltiplicati i
pensare che le fonti naturali o le ma- soggetti che ti suggeriscono un cam-
terie prime siano inesauribili. Nessu- biamento: l’azienda dell’acquedotto
no oserebbe più confutare che sono con i suoi 10 consigli per risparmia-
in essere gravi cambiamenti clima- re acqua, quella che raccoglie i ri-
tici, che l’effetto serra sia un’emer-
genza, che il numero di tumori alle
vie respiratorie nelle grandi città o
nelle zone contaminate da rifiuti sia-
no un chiaro esempio di epidemia
contemporanea.

Queste derive del consumo ed una


maggiore conoscenza degli effetti
delle nostre azioni sul sistema terra,
stanno finalmente portando, almeno
in gran parte dell’Europa, allo svi-
lupparsi di una maggiore attenzione
all’impatto del proprio stile di vita e
di consumo sull’ambiente. Sempre
più persone sono disposte a modifi-
care almeno parzialmente le proprie
abitudini per contribuire a migliorare
la qualità della vita propria e altrui.
Assistiamo al nascere di nuove spe-
rimentazioni che mirano a stimolare
criticamente il sistema (gruppi di ac-
quisto solidali, finanza etica, turismo
responsabile, commercio equo e so- fiuti con altre 10 buone pratiche per
lidale, bilanci di giustizia, ecc.). Tut- fare una raccolta differenziata effi-
tavia per i singoli cittadini tutto cio’ cace, l’azienda fornitrice della luce
non è evidente. Cambiare le proprie con le sue campagne pubblicitarie
abitudini di consumo, per quanto er- sul risparmio energetico. Insomma,
rate, costa effettivamente una certa bisognerebbe non aver nulla da
fatica, soprattutto mentale ed orga- fare e avere sempre un taccuino
nizzativa: sai che lo dovresti fare e in tasca per scriversi tutto e non
visto quanto ti costa vorresti almeno dimenticare niente.

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Se invece non hai questa passione l’impatto dei prodotti di sintesi sulla
enciclopedica, o ce l’hai, ma ti man- propria persona (detersivi per casa,
ca il tempo per coltivarla, potresti detergenti per la persona).
iniziare a dare una lettura a questa Non fosse che per riconquistare un
Guida Ragionata al Consumo Consa- equilibrio più sincero e proporzio-
pevole: per riflettere insieme in modo nato con la natura e con l’ecosi-
semplice e documentato, su che cosa stema in cui viviamo. Diminuendo
si può e si deve fare per ridurre il no- le emissione di CO2. Rifornendo
stro impatto sul pianeta. Per il bene
tuo e di tutte le generazioni presenti
e future, del nord come del sud del
mondo. In maniera concreta. Nella
vita di tutti i giorni. A casa o in mon-
tagna. Nel tempo libero o al lavoro.
A scuola o in viaggio. Mentre ti spo-
sti in metropolitana o in auto, men-
tre sei a fare la spesa o le compere
con gli amici.

Con Poco è un progetto finalizzato


all’obiettivo di raggruppare tutte le
informazione utili in un’unica guida.
Uno strumento concreto per far sape-
re che un altro modello di consumo
è possibile. E che mettersi in moto in
questo cambiamento è essenziale ol-
tre che fattibile.

Non fosse che per risparmiare un


po’ di soldi. Bollette elettriche meno
care. Riduzione del paniere di beni
che compro abitualmente. Aumen- la propria abitazione con energie
to della longevità dei beni già ac- rinnovabili (es. sole). Abbattendo
quistati. Abbattimento delle spese gli abusi alimentari di cui siamo vit-
di trasporto. time. Riducendo drasticamente la
Non fosse che per migliorare la cura quantità di rifiuti domestici prodotti
della propria persona. Nutrendosi e destinandone almeno il 70% alla
di generi alimentari di alta qualità, raccolta differenziata.
magari da agricoltura biologica, Non fosse che per permettere alle
piuttosto che di cibo surgelato prove- generazioni future di poter godere
niente da 16.000 km di distanza o almeno della stessa qualità della vita
di sottoprodotti di marca pieni di ad- che è stata “consegnata” a noi. Pre-
ditivi chimici (addensanti, coloranti, servando la moltitudine delle specie
diserbanti, pesticidi, ecc.). Limitando animali e floreali, le diversità de-

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gli ecosistemi e dei singoli habitat. dei prodotti. Se ritieni che compra-
Difendendo la pescosità dei mari re qualcosa senza averne i soldi e
o la persistenza dell’abbondanza ricorrere al cosiddetto credito al con-
dell’acqua potabile sul pianeta. sumo sia come minimo da irrespon-
Non fosse che per dimostrare che sabili. Se ti piacerebbe immaginare
siamo capaci di resistere alle spinte la tua regione “famosa” nel mondo
consumistiche indotte dalla pubbli- per l’abbattimento delle emissioni,
cità e di decidere autonomamente. per la genuinità dei suoi prodotti,
Non sentendoci continuamente sotto per la cura della cosa pubblica e per
pressione da parte di un sistema che lo spirito di gratuità, allora potrai an-
ti chiede solo di consumare sempre che fregartene del fatto che ormai
di più. A prescindere da chi tu sia e tutti abbiano interesse ad un cambia-
dal fatto che te lo possa permettere mento di stile di vita, foss’anche per
o meno. A prescindere dalle tue idee motivi meno nobili dei tuoi.
e dalla tua storia. Un altro sistema
deve essere possibile. Alessandro Mostaccio
Per ottenere un cambiamento cul- Presidente Movimento Consumatori
turale profondo è però necessaria Piemonte
una spinta etica dal “basso”. E cioè
necessario che migliaia di studenti,
lavoratori, cittadini inizino a cambia-
re: ognuno partendo da quell’aspet-
to che gli sembra più congeniale
e in linea con la sua persona. Un
cambiamento progressivo, non
brutale ma deciso, del proprio sti-
le di vita. Lo Stato e le istituzioni
seguiranno. Un po’ più lentamen-
te ma, come sempre, seguiranno.
La strada è segnata!

Se invece sei di quelli che non aspet-


tano che sia il sistema a cambiare
perchè pensi che quel che conta è
quello che fai o non fai tu. Se non
permetti ad altri di predeterminare
la rappresentazione dei tuoi biso-
gni. Se riesci a resistere a messaggi
pubblicitari ingannevoli e costosissi-
mi, alle pratiche commerciali scor-
rette, aggressive e spersonalizzanti,
a dribblare i call-center ignoranti e
arroganti. Se credi che le pubblicità
servano solo ad aumentare il costo

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1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
L’energia in casa 1.1
Illuminazione e riscaldamento 1.2
In cucina 1.3
L’acqua 1.4
Gestire i rifiuti 1.5
In bagno 1.6
Nel guardaroba 1.7
Nell’orto e in giardino 1.8

Casa, dolce casa. Ma non basta: lute, dipende anche dalla capacità
per una migliore qualità della nostra di scegliere modalità più sane, ma
vita e di quella del Pianeta, è impor- ugualmente efficaci, per affrontare il
tante che la casa sia anche costruita, vivere quotidiano.
gestita e abitata in modo sostenibile
ed intelligente. Pensare che i comportamenti indi-
viduali e le nostre abitudini dome-
stiche possano in qualche modo
concorrere alle sorti dell’ambiente
che “abitiamo” favorisce inoltre la
consapevolezza collettiva che ognu-
no nel proprio quotidiano può fare
la differenza.

Proviamo a disegnare mentalmente


la pianta della nostra abitazione.
Cominciamo a percorrerla lungo i
suoi diversi ambienti e a rivivere i
riti quotidiani che in essi si svolgo-
no. In questa visita virtuale all’in-
terno di spazi consueti ci sofferme-
remo su usi, consigli, curiosità e
approfondimenti finalizzati ad una
più corretta e responsabile gestio-
ne della vita domestica.
Prima, però, è necessario pensare
agli aspetti generali: com’è stata
costruita la casa in cui viviamo? Da
quali fonti energetiche ci approvvi-
Diminuire la portata dell’inquinamen- gioniamo? Il progetto edilizio è so-
to derivante dalle attività casalinghe, stenibile dal punto di vista ambien-
e quindi gli impatti sulla nostra sa- tale ed energetico?

11
Impronta ecologica Consumare meno,
Analogamente ai segni sul suolo che si lasciano camminando,
consumare meglio
anche le nostre abitudini e stili di vita possono lasciare una im-
pronta sul nostro pianeta: impronta tanto più profonda e netta Un dato di partenza
se i nostri consumi alimentari, le nostre esigenze di mobilità,
di abbigliamento e i rifiuti che produciamo sono eccessivi e Che cosa si può fare per migliorare
particolarmente voraci di risorse naturali. la qualità dell’ambiente in cui vivia-
L’impronta ecologica è un indicatore di calcolo che ci permette mo e per ridurre il peso della nostra
di stimare il consumo di risorse e la richiesta di assimilazione
di rifiuti da parte di una determinata popolazione umana e di
impronta ecologica?
esprimere queste grandezze in termini di superficie di territorio Ridurre i nostri consumi energetici e
produttivo corrispondente: più semplicemente si vuole dimostra- sfruttare l’energia del sole, del vento,
re, con il calcolo di questo indicatore, quanto territorio è neces- del calore della terra e dall’acqua, ele-
sario per sostenere un determinato stile di vita in un determinato menti rinnovabili e che non si consu-
contesto territoriale, ovvero stimare qual è, indicativamente, il
nostro “peso” sulla Terra.
mano. Il problema chiama in causa
Per comprendere qual è il peso dell’uomo sulla Terra dobbiamo chiunque abiti in una casa, poiché
innanzitutto conoscere quale è la “nostra quota legittima di Ter- circa il 23% dell’energia prodotta è
ra” ovvero la quantità di territorio cui avrebbe diritto ogni perso- destinata agli usi civili, per riscalda-
na se tutto il terreno ecologicamente produttivo del nostro piane- re e illuminare le abitazioni e per far
ta venisse diviso in modo equo tra l’attuale popolazione: oggi la
nostra attuale “quota legittima di Terra” individuale è di 1,5 etta-
funzionare gli elettrodomestici.
ri ovvero un quadrato di 122 metri di lato di cui solo 0,25 ettari
sono terreno arabile; si arriva a 2 ettari procapite se si includo- Scegliere l’energia
no le aree marine. Non tutto questo spazio è disponibile per gli
esseri umani, poiché questa area ospita anche i 30 milioni di più adatta
specie (che credibilmente si pensa possano esistere su questo
pianeta) con le quali l’umanità condivide il pianeta. Secondo
Utilizzare razionalmente l’energia
la Commissione Mondiale per l’ambiente e lo sviluppo, almeno in casa significa soddisfare i biso-
il 12% della capacità ecologica complessiva e comprensiva di gni in modo efficiente, ottenendo il
tutti gli ecosistemi dovrebbe essere preservata a garanzia della risultato desiderato con la forma di
biodiversità. Accettando quindi questo 12% come percentuale
di riferimento per la conservazione della biodiversità è possi-
energia più adatta e col minor con-
bile calcolare che dei circa 2 ettari pro-capite di area biolo- sumo possibile.
gicamente produttiva che esistono sul pianeta solo 1,78 ettari In base alle caratteristiche del pro-
pro-capite sono disponibili per l’impiego da parte dell’uomo. prio luogo di residenza e alle proprie
Questi 1,78 ettari di-
ventano il valore di ri- IMPRONTA ECOLOGICA
esigenze si possono sfruttare acqua,
ferimento per mettere PRO-CAPITE 2006 (ha/abitante) sole, vento, calore della terra, le-
a confronto le impron- gna: è opportuno dunque individua-
te ecologiche delle di- India 0,8
re il proprio “mix energetico”, quello
verse popolazioni. Egitto 1,4
Cina 1,6 adatto alla propria abitazione.
Ecco alcuni dati re- Mondo 2,2 Ma come si possono sfruttare le fonti
lativi all’impronta Argentina 2,3 rinnovabili nell’edilizia?
ecologica di nazio- Italia 4,2 L’energia solare può essere sfrut-
ni diverse. Per ogni Austria 4,9
nazione è riportata
tata per la produzione di acqua
Spagna 5,4 calda, utilizzando gli impianti so-
l’impronta ecolo-
Francia 5,6
gica pro-capite. Il lari termici, o per la produzione
dato va raffrontato Svezia 6,1
Australia 6,6 di energia elettrica, mediante gli
con la biocapacità
me-dia mondiale Canada 7,6 impianti fotovoltaici.
che è di 1,78 ettari Stati Uniti 9,6 L’energia prodotta dalle biomasse è
pro-capite. una forma naturale di accumulo di
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
energia solare, che consente alle
(i dati sono tratti dall’edizione 2006 del www.panda.org/livin- piante di convertire l’anidride carbo-
gplanet Living Planet Report del it.wikipedia.org/wiki/WWF. nica atmosferica in materia organi-
ca tramite il processo di fotosintesi.

12
Si ricava da una gran quantità di ma- raccoglie tutta la documentazione
teriali di origine vegetale e animale, disponibile.
di natura estremamente eterogenea. Se non c’è la possibilità di installare
L’energia prodotta mediante l’utiliz- impianti alimentati a fonti alternati-
zo dell’acqua ha varie forme: può ve, la legge attuale permette alme-
essere sfruttato il moto ondoso, le no la scelta autonoma del soggetto
maree, le correnti marine e, princi- distributore di energia elettrica.
palmente, l’energia cinetica delle Dal 1 luglio 2007 infatti il mercato
acque superficiali terrestri, che può elettrico nazionale è stato liberaliz-
essere convertita in energia elettrica zato e ogni cittadino può scegliere
mediante apposite turbine idrauli- fra diversi distributori di energia: è
che (energia idroelettrica). quindi possibile scegliere chi garan-
L’energia eolica è prodotta impie- tisce la totale rinnovabilità dell’ener-
gando generatori eolici che, sfrut- gia distribuita (ovvero prodotta da
tando l’energia cinetica del vento, idroelettrico, fotovoltaico, biomas-
la convertono in energia elettrica. sa, eolico o geotermico).
Esistono diverse forme di incenti-
vi e di contributi per promuovere Sulla pagina web:
l’impiego di fonti rinnovabili in www.autorita.energia.it/elettrici-
ambito domestico. ta/index.htm è possibile scaricare
Per maggiori informazioni è opportu- l’elenco dei distributori d’energia ad
no consultare www.minambiente.it, il oggi autorizzati dall’Authority per
sito del Ministero dell’Ambiente che l’Energia Elettrica e il Gas.

Costruire e ristrutturare la casa


secondo tecniche di bioarchitettura
La Bioarchitettura è una disciplina Costruire con le tecniche della bioar-
dell’architettura che opera nel rispet- chitettura significa abbattere significati-
to della sostenibilità ambientale. Uti- vamente nel tempo i costi di gestione e
lizza nelle sue costruzioni materiali manutenzione della propria casa e go-
eco-compatibili, non inquinanti e dere di un comfort abitativo superiore.
non dannosi sia per l’ambiente che
per la salute dell’uomo. Lo dimostra la tabella che prende in
Aspetto fondamentale di questa di- considerazione i costi medi di ge-
sciplina è il principio del minor con- stione di una casa costruita in modo
sumo di risorse senza rinunciare al tradizionale e secondo tecniche di
comfort e alla tecnologia. bioedilizia.

Costi annuali medi di gestione di una casa


1.800 1.703

1.350
917
900
516 573 614
450 413 340
164
-
riscaldamento illuminazione elettrodomestici totale
casa ecologica casa tradizionale
(fonte: www.legambiente.com)

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Ma quali sono le componenti prio- • essere realizzato con materiali natu-
ritarie che l’edificio in bioedilizia rali (biocompatibili) a minimo impat-
deve possedere? to ambientale:
• corretto orientamento planimetrico º strutture verticali: in muratura di
rispetto al sole e conseguentemente laterizio ecologico
degli spazi interni agli alloggi (orien- º strutture orizzontali: solai preferi-
tazione prevalente rispetto all’anda- bilmente in legno
mento del sole) º strutture di copertura: in legno,
con sistemi di ventilazione
La certificazione energetica º intonaci interni, esterni, tinteggi
e vernici a base di componenti
Il recepimento in Italia, della Direttiva UE 2002/91/CE sul
naturali e privi di derivati del pe-
rendimento energetico degli edifici (attraverso il D.Lgs 192/05
e il suo aggiornamento con il D. lgs 311/06), ha reso di trolio (a base di calce, oli, cere, e
fatto obbligatoria la Certificazione Energetica degli edifici resine naturali), atti a garantire il
con il rilascio di un Attestato di Qualificazione Energetica massimo grado di traspirabilità
o, nelle Regioni o Comuni dove esiste già una procedura di materiali isolanti naturali e privi
certificazione, il Certificato Energetico. º
derivati dalla chimica pesante
Il nuovo decreto prevede, tra le altre cose, l’estensione
dell’obbligo di certificazione energetica agli edifici esistenti a • sistemi di ventilazione naturale per
partire dal 1° luglio 2007, nel momento in cui essi vengono un adeguato ricambio d’aria nei
immessi nel mercato immobiliare. locali, senza gravare sui consumi
A partire da quella data la certificazione energetica è diventata energetici per la climatizzazione
obbligatoria per gli edifici superiori a 1.000 metri quadrati,
• impianti elettrici progettati affin-
nel caso di compravendita dell’intero immobile, mentre dal 1°
luglio 2008 l’obbligo scatta anche per gli edifici sotto i 1.000 ché non si creino ulteriori sorgenti
metri quadrati, sempre nel caso di compravendita dell’intero di inquinamento elettromagneti-
immobile. Dal 1° luglio 2009, invece, il certificato di efficienza co, con speciale attenzione per le
energetica diventa obbligatorio anche per la compravendita camere da letto
dei singoli appartamenti.
Sempre dal 1° gennaio 2007 la certificazione energetica
• impianti meccanici (termici e sanita-
diventa requisito indispensabile per accedere ad alcuni ri) progettati per favorire nel tempo
incentivi pubblici (detrazione del 55% prevista dalla il risparmio energetico, permettere
Finanziaria 2007 e 2008). l’utilizzo di combustibili alternativi
Per poter emettere l’Attestato si deve necessariamente eseguire a minor impatto ambientale, ridurre
un audit o diagnosi energetica dell’edificio che permetta di
calcolare i consumi specifici e attribuire la relativa “classe di
le emissioni inquinanti, privilegiare i
efficienza energetica”, ed eventualmente predisporre un elenco sistemi di riscaldamento caratteriz-
d’interventi di riqualificazione energetica. zati da basse temperature di eser-
La certificazione energetica, alla pari di quella già esistente cizio (riscaldamento a pavimento,
per gli elettrodomestici, diventa così un importante elemento di a battiscopa, a parete), in grado
conoscenza del reale valore immobiliare degli edifici: affittare
o acquistare un appartamento che è stato certificato come inoltre di garantire una miglior qua-
molto efficiente farà acquisire un valore maggiore alla struttura lità dell’aria indoor, disporre di un
perché l’acquirente o il locatore dovranno sostenere nel futuro sistema di recupero delle acque me-
dei costi energetici minori. Insomma, si paga inizialmente di teoriche e delle acque grigie.
più per spendere meno dopo!

Tra i principali marchi della certificazione energetica degli (fonte: Cos.E.Bio. Costi Edificio Bioedile,
edifici, ricordiamo il protocollo stilato da ITACA (Istituto Provincia di Modena)
per la Trasparenza, l’Aggiornamento e la Certificazione
degli Appalti) e quello internazionale (e volontario) di
LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), che
raccoglie gli standard per lo sviluppo di edifici sostenibili
ad alte prestazioni energetiche.

14
LA SCOPERTA DELL’ACQUA
CALDA: I PANNELLI SOLARI Conviene il fotovoltaico?
II principio che sta alla base di un im-
Presentiamo una sintetica valutazione della convenienza
pianto con serbatoio d’accumulo per economica e ambientale per chi decide di installare, nella
l’acqua sanitaria è semplice ed inge- propria abitazione, un impianto fotovoltaico avvalendosi del
gnoso: il sole scalda una superficie meccanismo incentivante previsto dal conto energia in regi-
scura, attraversata da tubi contenenti me di scambio sul posto.
acqua e antigelo. L’acqua riscaldata
L’incentivo economico previsto dal conto energia dura per 20
viene poi veicolata in un serbatoio anni: quindi per questo periodo avremo un beneficio dato dal-
di accumulo. In genere il collettore è la somma del mancato pagamento della bolletta e dal cor-
ricoperto da una superficie in vetro rispettivo ricavato dal conto energia; per gli anni rimanenti
che ha la proprietà di intrappolare (presumibilmente 5-10 anni ancora di vita utile) il beneficio
sarà solo quello del mancato pagamento della bolletta.
la radiazione infrarossa, favorendo
così l’ulteriore riscaldamento della Considerando l’investimento iniziale, i costi di manutenzione e
superficie scura e dell’acqua. di esercizio e i ricavi sopra citati, il ritorno economico avviene
Alle nostre latitudini, cinque metri in circa 11 anni se non ci si avvale di un finanziamento ban-
quadri di collettori solari termici sod- cario: in quest’ultimo caso invece i tempi si allungano inevita-
bilmente di circa 3-4 anni.
disfano in un anno gran parte del
fabbisogno di acqua calda sanitaria Di seguito si riporta l’esempio di un impianto avente una po-
di una famiglia di quattro persone. tenza installata di 2 kWp ovvero una produzione di energia
Per sopperire il fabbisogno di ener- elettrica annua di circa 2.235 kWh anno ad una latitudine
gia nei mesi freddi è invece neces- pari a quella della provincia di Torino. È un impianto che può
sopperire al fabbisogno di una famiglia di circa 3 persone.
sario un sistema integrativo di tipo
Per delle valutazioni personalizzate è opportuno informarsi
tradizionale, come ad esempio una presso un installatore specializzato.
caldaia a metano.
Un impianto solare termico instal- Potenza installata 2 kWp
lato a regola d’arte è garantito Producibilità lorda dell’impianto
2.794 kWh/anno
per vent’anni e può durarne trenta. (Provincia Torino)
La sua spesa si ammortizza in Producibilità netta dell’impianto
2.235 kWh/anno
circa 4 o 5 anni se sostituisce un (Provincia Torino)
boiler elettrico, circa il doppio se Numero di pannelli fotovoltaici 12
sostituisce una caldaia a gas (ma Superficie netta impianto 15,90 m2
avvalendosi della detrazione del Investimento iniziale 14.000 € circa
55% i tempi si abbreviano). Tariffa incentivante adottata (ovve-
0,44 €/kWh
ro corrisposta al proprietario)
In più, negli anni successivi l’energia Ricavo annuale derivante dal conto
983 €
prodotta è gratis e le spese di ma- energia
nutenzione dopo i primi 3 - 5 anni Risparmio annuale derivante dal
mancato pagamento dell’energia 402 €
non superano i 50/100 euro l’anno. elettrica
Ancor più conveniente è l’installazio-
Tempo di ritorno dell’investimento 11 anni circa
ne dei collettori solari già in fase di
Tempo di ritorno dell’investimento
costruzione dell’edificio: i costi si ri- (avvalendosi di un finanziamento 14 anni circa
ducono di un terzo e quindi i tempi bancario 100%)
di ritorno dell’investimento risultano Tonnellate anno
0,19
ancora minori. petrolio risparmiate
Gli impianti di collettori solari hanno Tonnellate di CO2 risparmiate 2,20
diverse tipologie: i più semplici, a cir-
(fonte: www.myenergy.it)
colazione naturale, sono molto meno

15
lazioni o di bandi che promuovano
l’installazione in conto capitale. Per
impianti a regola d’arte è opportuno
rivolgersi a produttori che abbiano
acquisito certificati di qualità (quello
più prestigioso in Europa è il Solar
keymark) e installatori autorizzati a
seguito di un corso specifico sulla
tecnologia solare termica (come il
“SolarPass” di Assolterm - Associa-
zione Italiana Solare Termico).

DAL SOLE ALLA LAMPADINA, SENZA


CARBURANTE: IL FOTOVOLTAICO
Gli impianti fotovoltaici consento-
no di trasformare istantaneamente
l’energia solare in energia elettrica
senza l’uso di combustibile. La cor-
rente elettrica generata dai moduli
fotovoltaici è continua, quindi, qua-
lora si debbano alimentare appa-
costosi e servono per l’acqua calda
recchi che funzionino con corrente
del bagno e della cucina. Spesso
alternata è necessario introdurre
il serbatoio d’acqua di accumulo è
nel sistema un dispositivo elettro-
posto al di sopra del pannello ren-
nico detto inverter.
dendo in questo modo più semplice
l’installazione.
I pannelli fotovoltaici sono progettati
Si suggerisce di cercare nei siti inter-
anche come un investimento econo-
net del Comune, Provincia e Regione
mico finanziario; il sistema bancario
di competenza l’esistenza di agevo-
si è inoltre attrezzato per far fronte
L’impianto fotovoltaico a partecipazione collettiva a richieste di anticipo di capitale
iniziale: informarsi presso la propria
Da oggi è possibile partecipare personalmente alla realizza- banca può permettere di superare
zione di un impianto fotovoltaico, sull’esempio dei gruppi di anche la difficoltà legata all’esbor-
autocostruzione diffusi in Austria. Il progetto “Solare colletti-
so iniziale del capitale. Ovvio che
vo” consiste infatti nella realizzazione di un impianto il cui
finanziamento è fornito direttamente dai cittadini. Questi ultimi i tempi di ritorno dell’investimento si
avranno un ritorno economico dilazionato negli anni. Si parte allungheranno.
da quote minime (es: 500 euro), quindi chiunque può par- L’unico freno è il costo di realizza-
tecipare a questa “rivoluzione”, investendo per un futuro più zione dell’impianto, che ad oggi è
sostenibile, dal punto di vista ambientale ed economico.
Un esempio pratico è l’impianto realizzato sul tetto del capan-
ancora elevato.
none della CORIM, una cooperativa di soci lavoratori di Poca- Diventa però più conveniente grazie
paglia nei pressi di Bra (CN) che ricicla materie plastiche. alle diverse forme di incentivazione
esistenti e previste dalla Legge (il con-
Per saperne di più e per cercare esperienze simili nella tua to energia normato dal Decreto Mini-
città: www.solarecollettivo.it
steriale del 19 febbraio 2007).
Per saperne di più:
www.grtn.it, www.minambiente.it, www.attivitaproduttive.gov.it,
www.autorita.energia.it, www.enea.it

16
Risparmiare energia in casa?
Si può!
I consumi energetici in casa pos-
sono essere ridotti in modo signi-
ficativo utilizzando correttamente
gli elettrodomestici, l’illuminazio-
ne e il sistema di riscaldamento o
condizionamento.

Da oltre dieci anni in Italia vige l’ob-


bligo di esporre su ogni elettrodo-
mestico l’etichetta energetica, che
serve ad informare i cittadini sul
consumo di energia dell’apparec-
chio, in modo da valutarne i costi
reali. Gli elettrodomestici che consu-
mano meno sono quelli di classe A,
o meglio ancora A+ o A++: posso-
no costare di più, ma fanno rispar-
miare molto in bolletta.

Per un utilizzo efficiente degli elettrodomestici


Ecco alcuni consigli pratici di sicura • Lasciare sul retro uno spazio suffi-
efficacia. ciente per la ventilazione
• Selezionare una temperatura in-
Frigorifero terna tra i 3 e i 5°C: temperature
Il 22 % dell’energia elettrica consu- più basse fanno aumentare inutil-
mata in casa è assorbita da frigori- mente i consumi
fero e congelatore: esistono alcuni • Evitare di mettere i cibi ancora
accorgimenti che permettono di ri- caldi o tiepidi in frigorifero
durre sensibilmente i consumi. • Spolverare periodicamente la ser-
• Posizionare il frigo in un punto pentina sul retro del frigorifero, sbri-
fresco, lontano da fornelli, termo- narlo e controllare lo stato delle guar-
sifoni e finestre nizioni di gomma degli sportelli.
Classe Consumo kWh/anno Costo energia elettrica* €/anno
A++ <188 <34,00
A+ 188-263 34,00-47,00
A 263-344 47,00-61,90
B 344-468 61,90-84,20
C 468-563 84,20-101,30
D 563-625 101,30-112,50
E 625-688 112,50-123,80
F 688-781 123,80-140,60
G >781 >140,60
* costo di 1 kWh: 0,18 €

17
Forno • Lasciare almeno 10 cm di spazio
• Non aprirlo frequentemente du- dalla parete per permettere l’ae-
rante la cottura razione degli apparecchi ed evi-
• Preriscaldare solo se necessario tare il surriscaldamento.
• Spegnerlo 5-10 minuti prima della
cottura per sfruttare il calore residuo Scaldabagno
• Pulirlo accuratamente dopo l’uso. • Installare l’apparecchio vicino al
punto di utilizzo al fine di evitare
Lavastoviglie inutili dispersioni di calore dell’ac-
• Usare la lavastoviglie solo a pie- qua calda attraverso i tubi
no carico oppure con gli appositi • Preferire lo scaldabagno a gas
programmi parziali anziché quello elettrico
• Evitare l’asciugatura con aria cal- • Spegnere lo scaldabagno a
da, che fa consumare il 45% di gas durante i lunghi periodi di
energia in più per ogni lavaggio assenza
• Rimuovere i residui di cibo • Regolare il termostato a 38°-40°
dalle stoviglie. C d’estate e a 43°-47° C in inver-
no
Televisione, hi-fi, computer, DVD • Installare gli EBF (erogatori a
e videoregistratore basso flusso) sul flessibile della
• Collegare tutti gli apparecchi ad una doccia e i riduttori di flusso sui
presa a ciabatta con l’interruttore ON/ lavandini per consumare meno
OFF per evitare che, quando sono inu- acqua e quindi meno energia
tilizzati, rimangano in stand-by per scaldarla.

18
Lavatrice • Utilizzare la lavatrice solo a pie-
La lavatrice assorbe circa il 12% dei no carico. Con pochi indumenti,
consumi di energia elettrica in casa. selezionare il programma “mez-
Per diminuire il consumo: zo carico”
• Lavare a bassa temperatura. La fase • Usare una quantità di detersivo
che consuma di più è il riscaldamen- commisurata alla reale necessità
to dell’acqua di lavaggio: un lavag- e alla durezza dell’acqua
gio a 90° consuma quasi il doppio • Evitare il prelavaggio quando
che uno a 60° e i detersivi attuali la biancheria non è eccessiva-
sono efficaci già a temperature com- mente sporca.
prese tra i 30 e i 60°

Classe Consumo Kwh/anno Costo energia elettrica* €/anno


A <247 <44,50
B 247-299 44,50-53,80
C 299-351 53,80-63,20
D 351-403 63,20-72,50
E 403-455 72,50-81,90
F 455-507 81,90-91,30
G >507 >91,30
* costo di 1 kWh: 0,18 €

A Collegno il primo condominio solare


La Finanziaria in corso consente di detrarre in tre anni il 55% delle spese di isolamento di muri e infissi,
nonché gli impianti di produzione d’acqua calda solare. Pochi però ne hanno usufruito, e meno che mai i
condomìni, dove, in genere, per fare scelte di questo genere si litiga furiosamente e si lascia tutto com’è.
Al condominio «Musetta» di via Di Vittorio 21 a Collegno (Torino), le cose sono andate invece in modo
esemplare. Già da tempo i circa 70 occupanti dei 24 alloggi avevano in animo di installare i collettori
solari per scaldare l’acqua sanitaria, intento che ha visto tutti d’accordo, sia per etica ambientale, sia per
risparmio sulla bolletta del gas, sia per essere più autonomi e sicuri nei confronti della scarsità di combu-
stibili. Il sogno è diventato realtà. Così adesso sul tetto piano di un condominio come tanti, una schiera di
pannelli solari da 40 metri quadri di superficie capta il calore gratuito del sole e copre circa il 50 % del
fabbisogno annuo di acqua calda sanitaria: quando c’è il sole la caldaia sta spenta, si accende solo quan-
do il cielo è nuvoloso, e spesso solo per portare alla temperatura richiesta un’acqua comunque intiepidita.
L’impianto è costato 44.000 euro, che con la defiscalizzazione di oltre la metà dell’importo, si risolve in
una spesa netta a carico di ciascun appartamento di circa 900 euro: una cifra abbordabile, della quale
si rientra in sei anni. Del resto, al condominio Musetta erano stati previdenti e avevano accantonato negli
anni un “tesoretto” per questo progetto. C’è voluto un po’ di impegno per far funzionare tutto, ma ora farsi
la doccia con l’acqua del sole è una vera soddisfazione!

Fonte: Luca Mercalli, La scoperta dell’acqua calda nel primo condominio solare,
La Repubblica - Torino e Provincia, 30 settembre 2007

19
Le ultime Leggi Finanziarie: un aiuto all’energia intelligente
Le Leggi Finanziarie del 2007 e del 2008 hanno diverse disposizioni di interesse energetico ed ambientale.

La Legge Finanziaria 2007 ha disposto interessanti incentivi per il risparmio energetico che in molti casi
coprono più della metà dei costi che dovremmo sostenere.
In particolare si è prevista una detrazione fiscale del 55% (su base triennale) delle spese sostenute per:
• Riduzione delle dispersioni termiche degli edifici (strutture opache verticali e orizzontali, finestre com-
prensive di infissi, commi 344 e 345)
• Installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda (comma 346)
• Installazione di caldaie a condensazione (comma 347)
• Costruzione di nuovi edifici ad altissima efficienza energetica (comma 351)

La Finanziaria 2007 prevedeva una detrazione del 20% per:


• Acquisto di frigoriferi o congelatori ad alta efficienza (comma 353)
• Installazione di motori elettrici ad alta efficienza
Prevedeva inoltre una detrazione del 36% per la sostituzione, nel settore commerciale, di apparecchi illumi-
nanti e lampade a incandescenza con altri/e ad alta efficienza e installazione di regolatori di flusso luminoso

La Legge Finanziaria 2008 ha prorogato gli incentivi previsti dalla Finanziaria 2007 sino a tutto il 2010
e ne ha introdotti di nuovi in particolare:
• Le detrazioni fiscali possono essere ripartite in quote annuali uguali da tre a dieci anni a scelta del contribuente
• Non è più necessario l’attestato di qualificazione (o certificazione) energetica per l’installazione di
finestre comprensive di infissi e di pannelli solari termici
• La detrazione del 55% si applica anche alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con
pompe di calore ad alta efficienza e con impianti geotermici a bassa entalpia
• Il rilascio di permesso di costruire dal 2009 è subordinato all’installazione di impianti per la produzione
di energia elettrica da fonti rinnovabili, alla certificazione energetica dell’edificio e a caratteristiche
strutturali finalizzate al risparmio idrico
• I comuni possono introdurre una aliquota ICI ridotta (inferiore al 4 per mille) per coloro che installano
impianti energetici da fonti rinnovabili

20
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
L’energia in casa 1.1
Illuminazione e riscaldamento 1.2
In cucina 1.3
L’acqua 1.4
Gestire i rifiuti 1.5
In bagno 1.6
Nel guardaroba 1.7
Nell’orto e in giardino 1.8
Un po’ di luce sulla luce.
In media, il 13% circa della bolletta • Tinteggiare le pareti e i soffitti con
di casa è assorbito dal consumo di colori chiari, che aumentano la lu-
energia per la luce elettrica. Esisto- minosità e diminuiscono i consumi
no però semplici accorgimenti per di luce artificiale
ottimizzare l’illuminazione, consu- • Spolverare le lampade, per miglio-
mando di meno (e risparmiando!). rarne l’efficienza
Eccone alcuni: • Preferire le lampadine a basso
• Posizionare le fonti di luce pensan- consumo (CFL, lampade fluore-
do alle funzioni a cui l’ambiente è scenti compatte), soprattutto per
destinato, ad esempio predisponen- gli ambienti in cui la luce rimane
do fonti luminose più intense nelle accesa a lungo. Costano di più,
zone dedicate ad attività specifiche, ma sono convenienti nel lungo
come leggere, studiare o cucinare periodo, perché consumano fino
• Controllare che le fonti luminose al 70-80% di energia elettrica in
non abbaglino, né direttamente meno rispetto alle lampade ad
né per riflessione incandescenza tradizionale.

Lampade a confronto A incandescenza A fluorescenza (CFL)


Consumo (Watt) 100 20
Rendimento luminoso (lumen) 1.300 1.300
Durata media (ore) 1.000 8.000
Costo unitario (ҋ) 1,30 18
Costo per 8.000 ore di esercizio (ҋ) 130 42
(Fonte: APAT)

Al caldo e senza sprechi


Il riscaldamento rappresenta circa il tativo di calore dalle pareti, dal tetto
67% dei consumi energetici in ambi- e dalle finestre.
to domestico. La prima cosa da fare Ecco alcuni accorgimenti utili:
per risparmiare energia è far sì che • installare i doppi vetri alle finestre
l’abitazione disperda il minor quanti- ed eliminare le infiltrazioni tramite

21
guarnizioni di gomma o silicone Se la casa ha un impianto di riscal-
• isolare il cassonetto degli avvolgibi- damento autonomo, è opportuno
li per eliminare o ridurre gli spifferi scegliere la caldaia da utilizzare in
• non coprire i termosifoni con le tende base al rendimento energetico.
• inserire dei pannelli isolanti tra i Per scegliere la caldaia a gas più ef-
termosifoni ed il muro ficiente bisogna guardare il numero
• regolare la temperatura a 20° C, di stelle, che rappresentano l’etichet-
installando valvole termostatiche tatura energetica: una caldaia con
sui termosifoni. Questa temperatu- 4 stelle è molto efficiente. Le migliori
ra è salubre e permette un rispar- caldaie in commercio sono quelle a
mio del 20% rispetto ad una tem- condensazione, che sfruttano il calore
peratura di soli 2° in più. della combustione e gran parte del
calore contenuto nei fumi di scarico.

Opportunità e incentivi
La legge Finanziaria 2007 ha previ- • installazione di impianti geotermi-
sto la detrazione fiscale del 55% per ci a bassa temperatura, se contri-
le spese sostenute per la riqualifica- buiscono a raggiungere le presta-
zione energetica dell’edificio, ovvero: zioni di efficienza richieste.
• ristrutturazioni che diminuiscano • sostituzione di frigoriferi e conge-
il fabbisogno energetico dell’edifi- latori con modelli di classe energe-
cio (rimborso fino ad un massimo tica A+ o superiori. Detrazione del
di 100.000 euro) 20% della spesa in un’unica quota
• installazione di strutture opache e in- fino ad un massimo di 200 euro.
fissi (rimborso fino a 60.000 euro) È necessaria una autodichiarazione
• installazione di caldaie a conden- di smaltimento.
sazione e messa a punto del siste- I rimborsi, in tre quote annuali, sono
ma di distribuzione (rimborso fino vincolati alla certificazione edilizia
a 30.000 euro) dell’edificio.
• installazione di pannelli solari termi- La legge Finanziaria 2008 ha però
ci per la produzione di acqua calda semplificato l’iter per la sostituzione
su edifici esistenti (rimborso fino ad degli infissi e l’installazione dei pan-
un massimo di 60.000 euro) nelli solari: per questi due interventi
• installazione di caldaie a biomassa, non è più necessaria la certificazione
se contribuiscono a raggiungere le energetica da inviare all’Enea.
prestazioni di efficienza richieste. Il Decreto del 19 febbraio 2007 incen-
tiva la produzione di energia elettrica
da impianti fotovoltaici. Il meccanismo
premiante si basa sul riconoscimento
di una tariffa incentivante riconosciuta
per 20 anni e sul risparmio riconosciu-
to in bolletta, oltre che sull’applicazio-
ne di un’IVA al 10%.

Per maggiori informazioni:


www.casarinnovabile e
www.grtn.it/ita/index.asp

22
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
L’energia in casa 1.1
Illuminazione e riscaldamento 1.2
In cucina 1.3
L’acqua 1.4
Gestire i rifiuti 1.5
In bagno 1.6
Nel guardaroba 1.7
Nell’orto e in giardino 1.8
Nutrirsi secondo natura
MANGIARE SANO E RESPONSABILE • scegliere prodotti di stagione, locali
Viviamo in un mondo ben strano: e bio. Così facendo evitiamo di
i quattro quinti dell’umanità non ingerire residui di pesticidi e fito-
mangiano abbastanza e il restan- farmaci, riprendiamo contatto con
te quinto mangia troppo. il territorio e diminuiamo l’impatto
ambientale.
È il drammatico squilibrio tra il nord
e il sud del mondo, tra una maggio- A TAVOLA CON EQUILIBRIO
ranza malnutrita e una minoranza Ecco alcuni comportamenti da segui-
che soffre per gli eccessi alimentari. re per mettere in atto scelte alimenta-
ri responsabili:
Si potrebbe obiettare che questo non • preferire i prodotti di stagione e
riguarda la sfera del nostro benessere del nostro territorio
personale, essendo un problema di so- • distinguere tra i diversi tipi di agri-
lidarietà e sensibilità sociale, tuttavia coltura (e privilegiare quella biologi-
i due fenomeni sono collegati. Scelte ca o integrata)
alimentari mirate al nostro perso- • evitare dolcificanti e integratori: la
nale benessere possono essere natura ci offre tutto ciò di cui ab-
significative anche ad un livello biamo bisogno
sociale più ampio. • limitare i grassi, in particolare
quelli idrogenati, sia vegetali,
Ecco due esempi di scelte “virtuose”: sia animali
• mangiare meno carne. Non solo • limitare il consumo di carne e pre-
ci fa stare meglio, ma così ridu- ferire un apporto proteico da pro-
ciamo l’impatto del nostro stile di dotti vegetali quali i legumi (lentic-
vita sull’ambiente, contribuendo chie, fagioli, soia).
almeno un po’ a contrastare un
modello agricolo che premia l’al-
levamento intensivo piuttosto che
l’alimentazione umana

23
I PRODOTTI LOCALI E DI STAGIONE gione, proveniente dal nostro territo-
Oggi i nostri supermercati vendono rio, è la migliore in termini di bontà,
di tutto e tutto l’anno, perché l’agri- benessere e sicurezza, oltre ad ave-
coltura industriale e la facilità di tra- re un minore impatto ambientale.
sporto dei prodotti in tutto il mondo Per chi ormai ha dimenticato quali
hanno reso possibile un’offerta glo- sono i prodotti di stagione, ecco al-
bale. Ma la frutta e la verdura di sta- cune informazioni per orientarsi.

FRUTTA
arance, kiwi, ciliegie, albicocche, cachi,
mandarini, fragole, kiwi, angurie, fichi, castagne,
mandaranci, limoni, mele, lamponi, limoni, limoni, mele,
mele, pere, pere mele, mirtilli, mirtilli, meloni,
pompelmi more, meloni, pere, uva
pesche, susine

VERDURA
bietole, asparagi, bietole, carciofi, bietole,
broccoli, bietole, carote, cavoli, broccoli,
carciofi, cardi, carciofi, carote, cetrioli, cicorie, carciofi,
carote, cavolfiori, cipolle, cardi, carote,
cavolfiori, cavoli, cicorie, fagiolini, cavolfiori,
cavoli, cicorie, cipolle e cipolline, fave, insalate, cavoli, cicorie,
cime di rapa, fagiolini, melanzane, finocchi,
finocchi, patate, fave, finocchi, patate, insalate,
porri, radicchi, insalate, patate, peperoni, melanzane,
sedani, spinaci, piselli, pomodori, patate,
zucche pomodori, funghi porcini, peperoni, porri,
porri, radicchi, radicchi, funghi porcini,
ravanelli, ravanelli, radicchi,
rucola, sedani, rucola, sedani, ravanelli,
spinaci, zucche, sedani, spinaci,
zucchine zucchine zucchine,
zucche

PESCE
cefalo, acciuga, cefalo, acciuga, cefalo, acciuga, cefalo,
muggine, muggine, muggine, muggine,
merluzzo, dentice, dentice, dentice,
sardina, merluzzo, merluzzo, merluzzo, rata,
sgombro, pesce spada, orata, pesce pesce spada,
sogliola, sardina, spada, sardina, sardina,
spigola, triglia sogliola, tonno, sgombro, sogliola, tonno,
triglia sogliola, triglia
spigola, tonno,
triglia

24
Mangiare biologico: cosa significa?
Polli alla diossina, “mucca pazza”, agricoltori. Oggi il modello dell’agri-
aviaria, allarme OGM… Diciamolo: coltura intensiva è stato rimesso in
oggi l’industria agroalimentare met- discussione da quella biologica, che
te un po’ di timore, e i consumatori viene tuttavia accusata di essere più
si fidano sempre meno. Si sono così costosa di quella tradizionale.
sviluppati negli ultimi anni diversi È vero, tutto ha un prezzo, e il pro-
modelli di agricolture “alternative”, dotto biologico dell’agricoltore lo-
più vicine ai cicli della natura. Nel cale può arrivare a costare il 30%
1991 l’Unione Europea ha discipli- in più rispetto ad un prodotto fuori
nato la materia e ha scelto la dicitura stagione proveniente dall’altra parte
agricoltura biologica per indicare un del mondo.
tipo di agricoltura che considera l’in-
tero ecosistema agricolo, sfrutta la na- Ma fermiamoci un attimo a conside-
turale fertilità del suolo, promuove la rare che il prodotto non biologico ha
biodiversità dell’ambiente ed esclude statisticamente il 30% in più di acqua
l’utilizzo di prodotti di sintesi e OGM. e tra il 69 e il 97% in più di nitrati, a
fronte di meno proteine e meno aci-
In pratica, è necessario non avere do ascorbico, potassio, calcio.
residui di fitofarmaci o concimi chi- Costa di meno, ma vale di meno, per-
mici di sintesi nei prodotti, ma anche ché offre acqua e nitrati al posto di
non scaricare nell’ambiente gli scar- proteine, vitamine e oligoelementi.
ti di produzione che causano l’in-
quinamento di acque, terreni e aria. Anche per ciò che riguarda il trat-
Il biologico, infine, utilizza circa il tamento degli animali l’agricoltura
30% di energia in meno, produce biologica rappresenta un netto mi-
minore erosione e mantiene migliore glioramento: se in Europa una gal-
la qualità del suolo. lina ha diritto per legge a 55 cm2
di spazio (meno di un foglio A4)
Altra cosa è l’agricoltura a lotta in- nell’allevamento biologico le gabbie
tegrata, costituita da un insieme di sono vietate e ogni gallina ha alme-
pratiche che limitano l’uso di prodot- no 4 m2 a sua disposizione.
ti di sintesi, in particolare pesticidi/
insetticidi, ma non di altri, come i
fitofarmaci, diserbanti e concimi.
Occhio al bio! Il marchio della UE
PERCHÉ COSTA DI PIÙ? Gli organismi di controllo certificano il prodotto biologico e
L’agricoltura intensiva che oggi rap- regolamentano l’uso delle etichette identificative.
presenta il modello dominante non A - Possono usare il simbolo a destra solo i pro-
esisteva fino agli anni Sessanta, dotti in cui almeno il 95% degli ingredienti di ori-
gine agricola è ottenuto con metodo biologico.
quando di fatto si praticava quella B - Possono indicare gli ingredienti biologici i
che oggi chiamiamo agricoltura bio- prodotti in cui almeno il 70% degli ingredienti di
logica. Le politiche di modernizza- origine agricola è ottenuto con metodo biologico, specificando
zione hanno spinto verso un aumen- la percentuale di biologico nel prodotto finale
to della produttività, che ha fatto C - Possono usare la dicitura “prodotti in conversione” quelli
che hanno un solo ingrediente di origine agricola coltivato da
crollare i prezzi e ha rapidamente almeno 12 mesi secondo le norme dell’agricoltura biologica.
creato peggiori condizioni per gli

25
I cibi economici, dunque, possono o del costo dei problemi ambientali
non essere sempre desiderabili, so- provocati dall’agricoltura.
prattutto se il prezzo indicato non tie-
ne conto dei sussidi agli agricoltori Alcune recenti indagini svolte in Ger-
mania, Stati Uniti e Regno Unito, indi-
Frutta e verdura: più pesticidi e meno proteine. cano che ogni anno vengono pagati
miliardi di dollari per l’inquinamento
Secondo uno studio dell’Università del Texas, cinquant’anni fa e per gli altri costi legati all’agricol-
le verdure avevano il 6% di proteine e il 38% di riboflavine
tura contemporanea: dalla rimozione
(vitamina B2) in più. Questo significativo calo è dovuto all’uso
intensivo del terreno, a cui si aggiunge l’uso di pesticidi e, pro- dei pesticidi dall’acqua potabile alla
babilmente anche l’aumento della temperatura. bonifica dei suoli, fino alla scompar-
(Per approfondimenti: www.dietamediterranea.it) sa della fauna selvatica.

Una rivoluzione in ogni boccone


Non si mangia solo per sopravvi- certificato) per la frutta e la verdura,
vere, ma anche per socializzare, pasture-raised (allevato al pascolo)
provare soddisfazione e definire per la carne, sustainably caught (da
la propria identità. Per un numero pesca sostenibile) per il pesce, e bird
crescente di persone mangiare cor- friendly (non dannoso per gli uccelli)
risponde infatti a una scelta politi- per il caffè, il cacao e le colture da
ca, che contribuisce a modificare il foresta umida.
modo di fare agricoltura e a sentirsi
parte di un territorio. Chi le cerca favorisce un consumi-
smo attivo e responsabile. Eppure,
I prodotti equi sono soltanto una del- per quanto in crescita, i prodotti
le opzioni che i consumatori possono equi hanno ancora un mercato di
scegliere affinché le loro abitudini nicchia e registriamo un sempre
alimentari non distruggano il Piane- maggiore allontanamento, sia geo-
ta. Alcune delle etichette più note grafico che psicologico, tra noi e
sono: Certified organic (biologico ciò che mangiamo.

26
I grassi. Cosa occorre sapere
I grassi (o lipidi) sono costituiti “al di qua” o “al di là” della catena
dall’unione di una molecola di glice- degli atomi di carbonio), a seconda
rolo e una di acidi grassi; gli acidi della posizione di certi gruppi.
grassi si dividono in saturi e insaturi. I grassi non saturi naturali si trovano
Quelli saturi, più densi e in genere normalmente nella forma cis, ma una
solidi, sono i più pericolosi, perché piccola quantità di trans è presente
hanno una maggior tendenza a de- nel latte, nei prodotti caseari e nelle
positarsi lungo i vasi sanguigni, for- carni bovine, poiché si forma nello
mando placche e creando problemi stomaco dei ruminanti a causa di de-
coronarici. Fra i prodotti di origine terminati batteri.
animale, li troviamo nel tuorlo d’uo-
vo, nel latte e nei suoi derivati e nei PERCHÉ I GRASSI TRANS
grassi animali, specie nelle frattaglie. FANNO MALE
Tra quelli di origine vegetale, nell’olio I grassi trans hanno una geometria
di palma e nella margarina. lineare che rende più rigide le mem-
brane cellulari. Alcuni studi mostrano
I grassi si dividono poi in semplici e che la percentuale di grassi trans nel-
composti. Fra i semplici sono importan- le membrane di cellule umane può
ti gli acidi grassi essenziali omega-3 arrivare fino al 20%: è facile intuire
e gli omega-6, spesso raggruppati la possibile limitazione funzionale
sotto il nome di vitamina F. Il pesce ne che ne deriva. Inoltre i grassi trans
è ricco ed è ampiamente dimostrata hanno una maggiore densità an-
la correlazione fra consumo di pesce che a 37°C, facilitando la formazio-
e la bassa incidenza di cardiopatie. ne di complessi solidi che possono
alterare le pareti dei vasi venosi.
I lipidi composti sono invece trigli-
ceridi legati ad altre sostanze, tra DOVE SI TROVANO I GRASSI TRANS
cui i fosfolipidi, costituenti essenziali • Burro, latte, carne: 4% dei gras-
della membrana cellulare, e le lipo- si presenti
proteine, che svolgono la fondamen- • Margarina non spalmabile: 20-50%
tale funzione di trasportare i lipidi • Margarina spalmabile: 15-28%
nel sangue. Le lipoproteine a bassa • Oli vegetali raffinati: 2-7%
densità (LDL) sono quelle “cattive” • Dolci di pasticceria con grassi ve-
che distribuiscono il colesterolo alle getali idrogenati: 30-60%
cellule e, depositandosi sulla parete • Oli parzialmente idrogenati usati
delle arterie formano placche atero- nei fast food: 15%
matose. Quelle ad alta densità (HDL) • Patate fritte (fast food): 45%
sono invece quelle “buone”, perché Il processo di raffinazione degli oli
rimuovono il colesterolo in eccesso. vegetali può introdurre una percen-
tuale di grassi trans. Le stesse tem-
GLI ACIDI GRASSI: CIS O TRANS perature si ottengono facilmente
Un acido grasso può esistere in natu- anche friggendo per qualche decina
ra sotto forma cis e trans (dal latino, di minuti con un olio vegetale: ecco
27
perché i fritti casalinghi cucinati a comunque trasformati in grasso cor-
partire da oli vegetali ricchi di grassi poreo. In realtà, abbiamo bisogno di
polinsaturi sono comunque dannosi. un certo quantitativo di grassi, stima-
to in almeno 20 g al giorno. La quota
In genere quando una sostanza è di lipidi corretta può dunque andare
tollerata dal corpo si fissano delle a coprire dal 25 al 40% del fabbi-
dosi giornaliere accettabili. Utiliz- sogno calorico, con una preferenza
zando come parametro di sicurez- per i grassi insaturi. Tuttavia, quando
za la dose di grassi trans che può si parla di fabbisogno lipidico, si fis-
essere assunta attraverso un’alimen- sano sempre dei tetti massimi e mai
tazione naturale, questa dose non minimi, in quanto non esistono pro-
supera lo 0,5% delle calorie gior- blemi di esaurimento dei grassi.
naliere. Per un soggetto di 60 kg,
che assume quindi circa 1.800 kcal GRASSI E OLI VEGETALI.
UN PO’ DI CHIAREZZA
I grassi trans… (Una sintesi) La prima distinzione è fondamenta-
• Abbassano il colesterolo HDL e alzano quello LDL (“cattivo”)
le: “olio” indica un liquido, mentre
• Alzano la concentrazione della lipoproteina, che aumenta “grasso” un solido. La situazione è
il rischio cardiovascolare però complicata da due processi,
• Abbassano il valore biologico del latte materno
• Causano un basso peso dei bambini alla nascita
l’idrogenazione e il frazionamento
• Aumentano i livelli di insulina in risposta a un carico glicemico (con cui si estrae la parte solida
• Interferiscono con la risposta immunitaria da un liquido), ai quali si aggiun-
• Diminuiscono il livello di testosterone
ge la raffinazione.
• Inibiscono alcune reazioni enzimatiche fondamentali
• Alterano la permeabilità e la fluidità delle membrane cellulari L’idrogenazione è il processo chimi-
• Alterano la costituzione e il numero degli adipociti co con cui si rende solido un prodot-
(cellule di deposito del grasso)
to liquido.
• Interferiscono con il metabolismo degli acidi grassi
essenziali omega-3 Gli acidi grassi polinsaturi degli oli di
• Incrementano la produzione di radicali liberi. origine vegetale sono particolarmen-
te instabili e ossidano e irrancidisco-
(Fonte: Mary Enig, Lipids Research Group, Department of
Chemistry and Biochemistry, University of Maryland) no rapidamente. Per questo è stato in-
ventato il processo di idrogenazione,
al giorno, significa 1 g: basta una che consente di aggiungere atomi di
merendina ai grassi idrogenati per idrogeno alla molecola di grasso, sa-
superarla, mentre occorrono circa 8 turandolo parzialmente o totalmente.
litri di latte intero! Come si vede, con Il grasso così diventa meno insaturo e
i cibi industriali questa dose si sfora meno soggetto a irrancidimento, ma
con grande facilità. anche più dannoso. La cosa è molto
gradita alle industrie alimentari che
IL FABBISOGNO LIPIDICO possono così allungare di molto la
Molte diete demonizzano i grassi, vita dei prodotti, aumentando però la
spingendo al consumo di alimenti percentuale della forma trans.
low-fat ma con un contributo calori- La raffinazione serve ad estrarre
co elevatissimo, senza tener conto l’olio da una fonte solida, come un
che i carboidrati in eccesso vengono frutto. Si ottengono così tutti gli oli di

28
semi non spremuti a freddo (la stra-
grande maggioranza), e l’olio d’oli-
va non vergine (quello comune).
Il processo, totalmente chimico, pro-
duce una piccola quantità di acidi
grassi insaturi di tipo trans, nella mi-
sura del 5% rispetto al quantitativo
totale di grassi: in una bottiglia di
olio di semi da un litro ci sono quindi
circa 5 g di grassi trans.
Attenzione: molte tipologie di oli e
di grassi vegetali presenti sulla no-
stra tavola e negli ingredienti dei più
comuni prodotti confezionati sono
ottenuti mediante processi di raffina-
zione o idrogenazione.

COSA SCEGLIERE? Per quanto riguarda i prodotti indu-


La legge italiana consente di usare striali come biscotti e prodotti da for-
dizioni molto vaghe nell’indicare gli no, snack, gelati, piatti pronti, ecc. è
ingredienti di un prodotto, mentre è buona abitudine:
importante poter valutare sia i compo- • evitare i prodotti contenenti grassi
nenti, sia il processo di lavorazione. idrogenati o margarina (anche se
In breve, sono da evitare i grassi ve- “non idrogenata” perché comun-
getali idrogenati (margarine), mentre que presuppone una lavorazione
industriale)
è meglio usare con moderazione oli
• preferire i prodotti che contengo-
e grassi vegetali. Hanno una scarsa
no oli specifici (di cocco, di palma,
qualità alimentare ed è difficile capi-
di girasole, ecc.) a quelli in cui si
re come sono ottenuti. Ad esempio, utilizzano dizioni generiche come
con la dizione “olio vegetale” si può “grassi vegetali” o “oli vegetali”
intendere sia l’olio di girasole che • controllare l’eventuale presenza di
quello di colza, molto dannoso. grassi vegetali nelle creme conser-
Bisogna anche valutare la tipologia vate e nei prodotti spalmabili
dei grassi saturi, preferendo quelli a • se si comprano prodotti con gras-
catena media (MCT) che non influen- so (olio) vegetale, poiché gli ingre-
zano i valori di colesterolo: l’olio di dienti sono elencati in ordine di
cocco, con il 60% dei grassi MCT, quantità, è importante verificare
è molto meno dannoso di quanto che questi non siano fra i primi.
si pensi. La situazione è confusa, Si può concludere che se non c’è
dunque, e non si risolve neppure idrogenazione il grasso vegetale è
orientandosi al biologico. Anche in un composto leggermente peggio-
questo settore molti prodotti conten- re del burro. In altre parole, in un
gono olio di palma o “grassi vege- biscotto è meglio trovare la dizione
tali” non identificati. “burro” anziché “grasso vegetale”
o, peggio che mai, “margarina”.

29
QUALCOSA SI MUOVE
Negli USA dal primo gennaio 2006
sulle etichette nutrizionali deve essere
indicata la presenza di grassi trans
(che provengono da grassi vegetali
idrogenati, margarine, ecc). Disin-
centivando il consumo di alimenti a
rischio, il governo conta di rispar-
miare 1,8 miliardi di dollari in costi
medici e perdita di produttività.

(Fonte: Copyright by THEA 2004-2007.


www.albanesi.it/Alimentazione/cibi/margarina.htm)

I bambini e il cibo
Dagli USA, un decalogo per i genitori.
Lo squilibrio è palese, oltre che
1. Essere un buon modello per i figli. Se si coltivano abitudini sane allarmante: mentre nell’Africa sub-
è molto più semplice convincere i bambini a fare lo stesso.
sahariana molti bambini mostrano
2. Far sì che tutta la famiglia si mantenga attiva. Incoraggian-
do le attività all’aria aperta e lo sport, si passa tempo tutti ritardi nella crescita a causa di ca-
insieme e ci si mantiene in forma. renze alimentari, paradossalmente
3. Limitare TV, video giochi e computer. Queste abitudini con- sono vittime di un sistema alimen-
ducono ad uno stile di vita sedentario, al bombardamento tare anormale anche quel 34% di
di spot pubblicitari di junk food e bevande ipercaloriche,
bimbi italiani tra i 9 e gli 11 anni
ad un abuso di snack, determinando l’aumento del rischio
di obesità e di malattie cardiovascolari. che hanno problemi di obesità. Se
4. Incoraggiare il bimbo nelle attività fisiche che preferisce. i bambini italiani sono i più pingui
Ogni bambino è unico. Lasciare che sperimenti diverse at- d’Europa, le cause sono da ricercare
tività finché scopre quello che realmente ama fare e che in un’alimentazione troppo ricca di
praticherà più volentieri.
grassi e zuccheri.
5. Essere di sostegno. Proporre più che vietare. Chiunque
ama essere elogiato e celebrare i successi aiuta i bambini
e gli adolescenti a sviluppare una buona immagine di sé. Cibi che non vengono smaltiti da
6. Fissare obiettivi precisi e possibili. Ad esempio un’ora bambini sempre più sedentari, fermi
di moto al giorno, o non più di due dessert a settimana. davanti ai videogiochi o alla tv, che
Quando gli obiettivi sono astratti o i limiti troppo restrittivi
li bombarda costantemente di spot
le probabilità di successo diminuiscono.
7. Non ricompensare i bambini con il cibo. Dolci o snack per invitarli al consumo di cibi confe-
usati come premio inducono abitudini scorrette. zionati, non salutari e costosi.
8. Consumare i pasti con la famiglia riunita. Rende più difficili
gli eccessi e il consumo di alimenti non adatti. Il fenomeno non è solo italiano:
9. Coinvolgere i bambini nelle decisioni riguardanti il
nell’Europa occidentale ci sono infat-
menù e nella preparazione dei cibi. Le buone abitudini
apprese nell’ambiente familiare sono quelle che si man- ti oltre 5 milioni di bambini con gravi
tengono più a lungo. forme di obesità, problemi al cuore,
10. Proporre come gioco la lettura delle etichette. Così l’in- al fegato, alle articolazioni e ad altri
tera famiglia sarà consapevole della qualità dei pro- organi e apparati, oltre naturalmente
dotti consumati.
alle conseguenze psicologiche e so-
(A cura dell’American Heart Association Per approfondire: ciali che l’obesità comporta. Al tasso
www.dietamediterranea.it/decalogo.htm) attuale, si prevede che possano es-
sere oltre 300 mila in più ogni anno.

30
I bambini in sovrappeso sono più
numerosi al Sud, nelle famiglie con
genitori poco istruiti, nelle classi so-
ciali più povere.

Il cibo me lo preparo da me.


L’AUTOPRODUZIONE ALIMENTARE I pani completi (cioè integrali) sono a
Stabilire un contatto con la natura base di farina di frumento, che deve
in città appare arduo, ma la natu- essere di provenienza biologica e
ra non è solo una bella cornice da possibilmente macinata di fresco. Al
ammirare, anzi: la grande città ne lievito di birra è preferibile la lievita-
consuma moltissima per i suoi biso- zione naturale a pasta acida, che è
gni. Dare a questi aspetti il giusto più digeribile e leggera.
valore e riavvicinarsi ai saperi tra- Per preparare la pasta acida di base
dizionali può portare anche chi vive occorre impastare 150 g di farina in-
in città a riscoprire l’autoproduzione tegrale macinata di fresco (va bene
alimentare, un’esperienza significati- anche la farina di segale) con mezza
va, originale e gratificante, anche se tazza d’acqua (meglio se non troppo
ovviamente limitata. In casa, si può clorata; se è del rubinetto, lasciarla
scegliere di produrre da sé pane, riposare per un po’ prima dell’uso),
marmellate, conserve, biscotti e yo- un cucchiaino di miele (o di zucche-
gurt ed è praticabile anche coltivare ro integrale), un cucchiaino di olio.
germogli di piccole leguminose come L’impasto, che deve essere morbido
soia o trifoglio. Sul balcone, invece, ma non liquido, va poi collocato in
si possono piantare pomodorini, fra- una pirofila, ricoperto con un coper-
gole, ravanelli, insalatina, e le clas- chio e lasciato riposare per tre giorni
siche erbe officinali come rosmarino, a temperatura di 20-22°C, reimpa-
salvia e basilico. standolo energicamente un paio di
volte al giorno.
FARE IL PANE IN CASA
Anche senza macchine ad hoc (oggi A questo punto dovrebbe essersi
ce ne sono tante in commercio), fare gonfiato: impastatelo con uguale
il pane in casa è divertente e ricco di quantità di farina e di acqua tiepida
soddisfazioni. e dopo un’altro giorno sarà pronto
il “lievito base” per l’impasto.

La preparazione della pasta acida


va fatta solo la prima volta. Per
quelle successive basterà conser-
vare due etti circa dell’impasto
lievitato. Questo va tenuto in frigo
e se non viene usato per più di sei-
sette giorni va “nutrito” con un po’
di farina fresca, o non sarà più
utilizzabile. Il lievito base va poi
impastato con uniformità assieme
agli altri ingredienti del pane.

31
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
L’energia in casa 1.1
Illuminazione e riscaldamento 1.2
In cucina 1.3
L’acqua 1.4
Gestire i rifiuti 1.5
In bagno 1.6
Nel guardaroba 1.7
Nell’orto e in giardino 1.8
Una risorsa rara e preziosa
A livello mondiale si calcola che • il 20-30% è utilizzata per lavarsi
in media il 70% dell’acqua venga e per l’igiene personale
usato per l’agricoltura, il 20% sia • il 20-30% serve per lavare piatti
utilizzato dall’industria e il rima- e panni
nente 10% per gli usi domestici. • solo il 3-4% serve per cucinare
Sono percentuali che però variano e bere.
da Paese a Paese, in rapporto al
livello di industrializzazione e al Appare dunque evidente che utiliz-
tipo di agricoltura praticata. ziamo acqua potabile (che quindi
ha subito trattamenti costosi) per
Ma come viene utilizzata - a livello attività per le quali forse potrem-
globale - l’acqua potabile attualmen- mo usare tranquillamente acqua
te disponibile nelle nostre case? non trattata, come ad esempio gli
• Il 33% finisce negli scarichi igienici scarichi del WC.

33
Guida al risparmio idrico
Dal dopoguerra in poi, da quando Ma alla diminuzione della quantità
cioè la maggior parte dei comuni di acqua dolce non inquinata, cosa
italiani è stata raggiunta dal servi- possiamo contrapporre?
zio idrico, ci siamo gradatamente Il controllo delle tubature e l’elimina-
abituati a considerare l’acqua come zione di eventuali perdite o sprechi
un elemento “naturalmente” a nostra nelle infrastrutture e nei sistemi di
disposizione, in quantità illimitata. conduzione e la pratica costante del
risparmio idrico.
La prima tipologia di attività è soprat-
Quanto ci costa l’acqua?
tutto di competenza pubblica (enti
Il gesto, così ovvio e scontato per noi occidentali, di aprire il locali, acquedotti, enti di controllo,
rubinetto e avere a disposizione tutta l’acqua che vogliamo, ecc.) e di rilevanza collettiva (dal cen-
richiede non poche operazioni a monte. Si comincia dagli im- tro abitato al condominio) e il singolo
pianti di captazione (dai fiumi o dalle falde sotterranee), per
può al massimo esercitare il proprio
continuare con quelli per la distribuzione. Inoltre, per arrivare
nelle nostre case ed essere bevibile in tutta tranquillità, l’acqua potere di pressione politica. Il rispar-
è generalmente sottoposta a trattamenti di potabilizzazione. mio idrico domestico invece riguarda
Tutte queste operazioni vanno ad incidere sul costo dell’acqua, ogni cittadino.
che in Italia è più basso che negli altri Paesi europei. In Germa-
nia, Olanda e Danimarca il costo annuo del servizio idrico per
Ecco una piccola guida al risparmio
ogni famiglia si aggira in media tra i 300 e i 350 ҋ, mentre in
Italia si attesta sui 50 ҋ (prezzi 2007). dell’acqua, ispirata ad una analoga
(Fonte: www.coop.it) presente sul sito dell’ARPA dell’Emi-
lia Romagna.
(www.arpa.emr.it).
Oggi però, con i cambiamenti clima-
tici in corso, la crescita demografica, Un rubinetto che gocciola spreca mi-
l’avanzare della desertificazione e il gliaia di litri d’acqua. Al ritmo di 90
crescere della minaccia di una crisi gocce al minuto si sprecano 4.000
idrica diffusa, è evidente la necessità litri in un anno. Una corretta manu-
di utilizzare con attenzione un bene tenzione dei rubinetti di casa fa ri-
che è sempre più scarso e che richie- sparmiare acqua e denaro.
de operazioni e trattamenti costosi.
Chiudere il rubinetto mentre ci si
lava i denti (si consumano 1-2 litri
Oltre all’aspetto economico del pro- d’acqua anziché 20-30 litri) o men-
blema, infatti, deve maturare una tre ci si rade la barba (qui il rispar-
consapevolezza: mio può arrivare anche a 40-60 litri
• della limitatezza della risorsa ac- di acqua calda).
qua in contrapposizione alla cre-
scita della popolazione mondiale Applicare un areatore o un ridutto-
• dei gravi limiti che la povertà frap- re di flusso ai rubinetti di casa per
pone all’utilizzo di una risorsa na- arricchire d’aria il getto d’acqua.
turale così indispensabile alla vita. Questo consente di ridurre del 50%
il consumo dell’acqua dei rubinetti e
All’esaurimento del petrolio possia- del 20-30% circa il consumo globa-
mo immaginare di sopperire con le dell’acqua in ambito domestico.
fonti energetiche alternative.

34
Uno scarico del water che permette
di regolare il flusso dell’acqua, fa ri-
sparmiare decine di migliaia di litri
l’anno. Oltre il 30% dell’acqua uti-
lizzata in casa finisce nello scarico
del WC. Ogni volta “ci giochiamo”
10 litri d’acqua circa. Installare una
cassetta di scarico dotata di doppio
tasto (o di regolatore di flusso) per-
mette di risparmiare decine di mi-
gliaia di litri d’acqua in un anno.

Usare sempre lavatrice e lavasto-


viglie a pieno carico. Si consuma
meno acqua e meno energia. Nel
libretto di istruzioni è segnalata la
portata massima che va adottata
come regola per il caricamento.
Diminuire il numero dei lavaggi la
fa anche durare di più.

Non lavate troppo spesso l’auto


e quando lo fate usate il secchio.
Quando potete riducete i lavaggi e
invece dell’acqua corrente usate il
secchio per bagnare la carrozzeria
e risciacquarla: si ottiene un ottimo
risultato sprecando meno acqua.
In un autolavaggio, chiedete se l’im-
pianto ha il ricircolo o il recupero
dell’acqua.

Per lavare i piatti o le verdure riem-


tutto richiede mediamente tra i 40 e
pite un contenitore, usando l’acqua
i 50 litri in meno che fare il bagno!
corrente solo per il risciacquo.
Per risparmiare ancora di più acqua
Un buon lavaggio non si fa lascian-
ed energia per scaldarla, è oppor-
do scorrere su di esse molta acqua,
tuno installare gli Erogatori a Basso
ma riempiendo una bacinella o un
Flusso (EBF) sul tubo flessibile della
altro contenitore e lasciandole in
doccia (fra il telefono della doccia
ammollo perché i residui solidi pos-
e il flessibile). Sfruttando il principio
sano ammorbidirsi.
della turbolenza, l’EBF aumenta la
velocità dell’acqua producendo mi-
Con la doccia risparmiate fino al
lioni di piccole gocce che danno un
75% d’acqua. Lasciarsi accarez-
piacevole effetto tonificante, riducen-
zare dall’acqua che scende dalla
do drasticamente i consumi idrici ed
doccia - ricordandosi di chiudere
energetici (meno acqua utilizzata =
l’acqua mentre ci si insapona - è to-
meno energia per scaldarla).
nificante e rivitalizzante, ma soprat-

35
Controllate spesso il contatore a ru- re la giornata, controllate di nuovo.
binetti chiusi. Una perdita nelle tuba- Una differenza anche minima signifi-
ture può costare moltissimo. ca che c’è una perdita.
La sera, prima di andare a dormire, Non solo si spreca acqua inutilmente
controllate che tutti i rubinetti di casa - un foro di un millimetro in un tubo per-
siano ben chiusi e leggete sul conta- de oltre 2.300 litri d’acqua potabile al
tore dell’acqua il livello di consumo giorno! - ma potrebbe causare danni
raggiunto. Al mattino, prima di inizia- peggiori a strutture e infrastrutture.

Bere dal rubinetto di casa


IL MITO DELL’ACQUA IN BOTTIGLIA (www.beverfood.com)
Andiamo al supermercato, compria-
mo casse d’acqua, le paghiamo, le Ma è veramente necessario un tale
trasciniamo fino a casa. Perché? spreco? Forse no, tenuto conto che -
A cosa serve comprare l’acqua mi- oltre a circa 200.000 tonnellate di
nerale quando basta aprire il rubi- rifiuti annui - il consumo di bottiglie
netto di casa per avere quanto ci d’acqua comporta:
serve, buona e quasi gratis? • consumi di petrolio per produrre
le bottiglie di plastica (8 kg per
Tanto più che l’acqua Imbottigliata: 240 bottiglie)
• dovrebbe essere sempre conser- • consumi di gasolio ed emissioni
vata al fresco e al buio per non per il trasporto delle bottiglie di
perdere le caratteristiche dichia- plastica vuote verso l’impianto di
rate imbottigliamento, quindi piene fino
• ha una scadenza, che però è valida al punto vendita e di nuovo vuote
solo se l’acqua non è esposta alla verso gli impianti di smaltimento
luce e agli sbalzi di temperatura • consumi di benzina ed emissioni dei
• soddisfa le esigenze del bere, ma consumatori. Spesso proprio perché
in realtà la maggior parte viene dobbiamo trasportare pesanti cas-
ingerita attraverso i cibi e le be- se d’acqua scegliamo di prendere
vande, preparate con acqua di l’auto per andare al supermercato,
rubinetto. quando altrimenti potremmo evitar-
lo
Noi italiani l’amiamo tantissimo e • maggior presenza di auto e di ca-
ne beviamo sempre di più, fra mi- mion nelle strade
nerale e bibite. • maggior impegno e fatica per
Poiché la domanda è alta, i prezzi portare le casse d’acqua in casa,
si sono abbassati notevolmente e le per poi differenziare e trasportare
bottiglie in plastica PET hanno or- le bottiglie d’acqua vuote fino al
mai praticamente soppiantato quel- contenitore dei rifiuti
le in vetro. • ritiro e smaltimento della plastica
Con un consumo di circa 188 li- da parte del gestore dei rifiuti.
tri d’acqua minerale all’anno, si
stima che ogni italiano produca Inoltre, l’acqua potabile che arriva in
annualmente 4,4 kg di bottiglie di casa è frequentemente controllata.
plastica.

36
Anche il timore dei calcoli renali
(collegati ad un’elevata presenza di
calcio nell’acqua) è stato smentito
da studi recenti. I medici, anzi, con-
sigliano una dieta che preveda un
apporto di oltre 1 grammo di calcio
al giorno: previene l’osteoporosi e
le malattie cardiovascolari.

In sintesi, dunque, il problema


della durezza dell’acqua è tecno-
logico (depositi di calcare nelle
tubazioni, in caldaia, nella lavatri-
ce...), ma non sanitario.

Consumo totale e pro-capite acque minerali in Italia

12.000 10.900 200


188
10.000

litri pro-capite
150
milioni di litri

8.000 7.880 138


6.000 100
4.000
47 50
1.500 2.350

0 0
1985 1995 2005

Consumo (milioni di litri) Consumo pro-capite (litri)

UN’ALTERNATIVA: L’ACQUA DEL RUBINETTO


L’ACQUA NEL VETRO MA È SICURA? NON MI PIACE.
L’acqua del rubinetto proprio non SA DI CLORO…
vi piace o siete degli irriducibili L’acqua del rubinetto che arriva
dell’acqua gasata? Esiste comunque nelle nostre case si può bere tran-
un’alternativa più sostenibile rispetto quillamente: è potabile e controlla-
alle bottiglie in plastica: le bottiglie ta quotidianamente oltre che dalle
di vetro, preferibilmente provenien- aziende che gestiscono il servizio
ti da una fonte vicina, in modo da idrico, anche dagli organi sanita-
minimizzare i trasporti, e distribuite ri competenti (ASL). Si può dunque
con il sistema del vuoto a rendere. affermare che l’acqua del rubinetto
Provate a pensare: una bottiglia di è sicura e non ha nessuna controin-
vetro che viene restituita e usata 20 dicazione per il consumo umano:
volte svolge lo stesso servizio di 20 di norma ha una bassa concentra-
bottiglie di plastica di pari volume! zione di sodio e un contenuto di sali
Un’alternativa è quella dei gasatori minerali mediamente basso.
per produrre da sé l’acqua gasata. Molti sostengono che sa di cloro,
È un servizio offerto da aziende spe- ma questo è un inconveniente al
cializzate, che consegnano e ritira- quale si può facilmente rimediare: il
no le bombole necessarie. cloro evapora a contatto con l’aria,

37
quindi è sufficiente lasciare l’acqua bricoleur casalingo. Necessitano
del rubinetto in una caraffa per elimi- solo della sostituzione annuale
narlo. D’altronde, il cloro è garanzia del filtro, e consentono un no-
di potabilità poiché uccide i batteri. tevole risparmio sull’acquisto
dell’acqua in bottiglia, oltre a un
Eventuali tracce di materiali in so- abbattimento dei rifiuti plastici su-
spensione nell’acqua possono invece periore al 90%
essere dovuti a impianti e tubature
vecchi o mal tenuti. • Addizionatori di anidride carbonica:
per chi non riesce, anche in casa, a
Infine, non dimentichiamo che bere fare a meno dell’acqua gasata
l’acqua del rubinetto non solo per-
mette di ridurre i consumi e l’inquina- • Impianti ad osmosi inversa per de-
mento, ma consente anche un note- mineralizzare l’acqua. Più costosi,
vole risparmio economico, stimabile sono utili solo nei casi terapeutici,
in 80-110 ҋ l’anno pro-capite e fino qualora sia necessario ridurre il
a 320-440 ҋ l’anno per una fami- contenuto salino dell’acqua. Al-
glia (dati 2007). trimenti sono più indicati i filtri a
struttura composita
Acqua avvelenata
• Mini-potabilizzatori: servono a ripu-
Produrre una bottiglia di plastica e trasportarla dagli stabili- lire e a sterilizzare l’acqua piovana
menti ai supermercati consuma moltissimo: supponendo una
e di cisterna. Sono anche utilizzati
percorrenza di 1000 Km a bottiglia possiamo stimare che ogni
italiano, a fronte di un consumo annuo di 270 litri tra acqua e nelle mense pubbliche e nelle scuo-
bibite, solo per bere utilizzi 22 litri di petrolio, 108 litri d’acqua le come garanzia igienica
oltre a quella bevuta ed emetta nell’atmosfera 23 Kg di anidri-
de carbonica. • Debatterizzatori UV: risolvono i
(Fonte: Maurizio Pallante,
problemi batteriologici e di po-
La decrescita felice, Editori Riuniti, 2005) tabilizzazione di acque sorgive
o di pozzo.
I raggi ultravioletti sono ad oggi il
FILTRI E DEPURATORI: miglior agente disinfettante perché
VANTAGGI E LIMITI agiscono solo sui microrganismi,
Anche se l’acqua che arriva dal rubi- senza alterare in altro modo l’acqua
netto è già di ottima qualità, in alcu- trattata, nel rispetto delle più esigen-
ni casi si può scegliere di utilizzare ti richieste di tutela ambientale.
sistemi che ne migliorino il gusto e le
proprietà organolettiche, quali: I debatterizzatori funzionano grazie
a lampade ai vapori di mercurio che
• Filtri a struttura composita: miglio- emettono una luce ultravioletta leta-
rano il sapore dell’acqua, depu- le per i microrganismi, producendo
randola dal cloro e da eventuale un’acqua batteriologicamente pura.
altro materiale in sospensione.
Sono usati soprattutto dalle azien- Per quanto riguarda invece filtri e ca-
de alimentari industriali, ma in re- raffe filtranti, si tratta di sistemi sicu-
altà sono adatti per tutte le acque ramente economici, ma poco pratici
potabili e facilmente installabili da ed efficaci.
un idraulico o anche da un buon
38
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
L’energia in casa 1.1
Illuminazione e riscaldamento 1.2
In cucina 1.3
L’acqua 1.4
Gestire i rifiuti 1.5
In bagno 1.6
Nel guardaroba 1.7
Nell’orto e in giardino 1.8

Ridurre, Riutilizzare, Riciclare


Rifiuti Urbani in Italia: produzione pro-capite annuale
550
550
539
533
530 524
kg/ambiente anno

516 521
510 501
492
490

470 462 466


451
450

430
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

Nel nostro Paese ogni cittadino Nei secoli passati l’uomo ha sem-
ha prodotto, nel 2006, 550 kg di pre riutilizzato i rifiuti che produce-
Rifiuti Urbani, ovvero 1,50 kg al va: l’economia e le abitudini della
giorno (fonte: Apat). Circa il 65% stragrande maggioranza delle fa-
di questi rifiuti urbani è prodotto miglie che vivevano sia in città che
all’interno delle nostre mura dome- in campagna erano fondate sull’arte
stiche, il rimanente è prodotto dalle del riutilizzo e del “non spreco”: gli
attività commerciali che ci fornisco- oggetti e gli scarti da buttare erano
no i beni e i servizi quotidianamen- veramente pochi.
te (attività commerciali, Grande Dal secondo dopoguerra la quan-
Distribuzione Organizzata, uffici tità di rifiuti è aumentata vertigino-
privati e pubblici, ecc). samente, in particolare gli scarti
organici, il vetro e la carta e si è
Negli ultimi dieci anni la produzio- inoltre ampliata la tipologia di nuo-
ne pro-capite è dunque aumentata, vi rifiuti prodotti come le plastiche e
senza segnali di inversione di ten- i materiali delle industrie chimiche,
denza, del 22%. siderurgiche e tessili.

39
Composizione dei Rifiuto Urbano dal 1976 ad oggi

100%
16,0% 20,0%
90% 25,4%
29,1%
2,7%
80% 5,6% 2,9%

10,8% 10,0% 4,4%


70% 3,4%
10,1%
3,3%
60% 11,9% 13,5%

5,2% 17,0%
50%
17,5%
40% 8,1%
61,7% 7,3%
30%
50,0%
20% 35,0%
29,2%
10%
0
1976 CNR 1986 CNR 1997 IPLA 2005/2006 IPLA

Organico/verde Legno/tessili Vetro/altro Plastica Alluminio/metallo Carta

L’esplosione dei consumi interrom- Nella gerarchia dei principi di ge-


pe, in modo drastico, un fragile stione dei rifiuti, la prevenzione della
equilibrio che regola da sempre loro formazione, ossia la riduzione, è
l’ecosistema naturale. dunque da collocarsi al primo posto.
La prima cosa che possiamo fare è
I cicli naturali non riescono a chiu- quella di produrne di meno.
dersi, gli agenti atmosferici non rie- Il secondo principio in ordine di im-
scono a trasformare i rifiuti in tempi portanza è quello del riutilizzo: usa-
accettabili e i batteri e i funghi non re più volte lo stesso oggetto anziché
hanno il tempo di decomporli: non gettarlo via.
c’è dunque più equilibrio fra i tempi Il terzo principio è quello del riciclo,
della natura e quelli dell’uomo. ovvero fare con attenzione la raccol-
ta differenziata dei rifiuti.

Riduzione e riuso. Buone pratiche


RIDUZIONE DEI PRODOTTI COSA POSSIAMO FARE?
USA E GETTA La risposta è banale: non acquistarli.
Sono l’emblema della civiltà dei con- Oppure acquistare quelli che hanno
sumi: oggetti che perdono la loro un impatto ambientale ridotto.
funzione nel momento stesso in cui È consigliabile adottare dei piccoli
vengono utilizzati, andando ad au- accorgimenti, buoni per l’ambiente e
mentare in modo sensibile la produ- per le nostre tasche:
zione di rifiuti, spesso difficilmente • acquistare batterie ricaricabili.
scomponibili. Le pile batterie esauste sono un
rifiuto pericoloso la cui produzio-

40
ne è in continuo aumento a cau- elimina infatti nell’acqua solventi,
sa del loro utilizzo in molti giochi metalli pesanti, polimeri e diossi-
ed apparecchi elettronici ne, e i pannolini vengono abitual-
• acquistare spazzolini da denti con mente sbiancati al cloro.
la testina intercambiabile
• acquistare rasoi con la lametta (Fonte: Università di Parma)
intercambiabile anziché quelli
monouso COSA POSSIAMO FARE?
• non acquistare stoviglie e posate È possibile utilizzare pannolini del
monouso, o, per lo meno, acqui- tutto simili a quelli usa e getta, che
stare prodotti che possano poi si allacciano con velcro laterali, op-
essere recuperati con la frazione pure da infilare come mutandine.
organica (piatti e bicchieri in Ma- Sono lavabili a 90° C e dotati di
ter-Bi, posate di legno o comunque un “velo salvapopò”, che permette
compostabili) di mantenere parzialmente pulito
• non acquistare accendini in pla- il pannolino e di gettare nel WC
stica ma ricaricabili, oppure ceri- quanto necessario.
ni o fiammiferi Per chi ritiene questa scelta un im-
• per la pulizia della casa preferire pegno troppo gravoso esistono dei
stracci lavabili ai prodotti monouso pannolini monouso biodegradabili
(come gli stracci cattura-polvere). all’80%, costituiti principalmente
da Mater-Bi, un materiale simile alla
I PANNOLINI RIUTILIZZABILI plastica, ma derivato dall’amido di
Ogni giorno in Italia si usano al- mais, frumento e patate, e quindi
meno 6 milioni di pannolini usa e completamente biodegradabile.
getta, che, in un anno, significa 2
miliardi e 190 milioni di pannolini UNA NUOVA VITA PER MOBILI,
gettati in discarica. ATTREZZATURE, ABITI DISMESSI
E GIOCATTOLI
Nella città di Torino si è rilevata addi- Molto spesso ci si disfa di beni anco-
rittura una presenza di pannolini nel ra funzionanti che per molti potreb-
rifiuto indifferenziato (non recupera- bero rappresentare un buon affare o
bile) compresa tra il 6% e il 9%. un’ottima occasione per arredarsi la
casa o attrezzare un stanza ad un
Non solo questi pannolini neces- costo conveniente.
sitano di circa 500 anni per de-
comporsi, ma per fabbricare i COSA POSSIAMO FARE?
18 miliardi di pannolini che ogni È possibile acquistare o vendere i
anno si vendono nel mondo si uti- beni ingombranti, in particolare
lizzano 82.000 tonnellate di pla- mobili e arredi, vestiti e giocattoli,
stica (che non sarà riciclata), 1,5 usufruendo dei circuiti di vendita/
milioni di tonnellate di polpa di ritiro gratuito gestiti da cooperative
legno (anch’essa non riciclata), e e associazioni di volontariato.
14 miliardi di litri d’olio, senza Informatevi sulla presenza di punti
considerare le migliaia di Kilowatt di scambio di questo tipo nella vo-
di energia impiegata per la pro- stra città.
duzione e l’impiego di altre risor-
se, come l’acqua. La produzione

41
Ogni rifiuto al suo posto:
la raccolta differenziata
PERCHÉ FARLA? Carta e cartone, plastica, vetro, orga-
Ogni giorno in casa e sul posto di la- nico, alluminio e materiali ferrosi, le-
voro produciamo una quantità enor- gno, rifiuti elettrici ed elettronici, abiti
me di rifiuti di ogni genere. usati, rifiuti elettrici ed elettronici…
Se non vengono separati corretta- Nel corso degli ultimi decenni in mol-
mente, finiranno nelle discariche te zone d’Italia si sono avviati sistemi
oppure nei termovalorizzatori, di raccolta differenziata che hanno
con costi elevati per la comunità permesso di raggiungere, obiettivi di
e per l’ambiente. raccolta assai ambiziosi.
Molto, tuttavia, può e deve essere an-
Un simile spreco di risorse e mate- cora fatto, per far sì che i rifiuti smalti-
rie prime non ha senso: le discari- ti in discarica siano sempre meno.
che non devono essere la soluzione A questo proposito, non va dimenti-
per lo smaltimento dei rifiuti, se non cato che fare la raccolta differenzia-
per i residui. ta oltre a risparmiare materie prime,
significa anche risparmiare energia:
La maggior parte dei rifiuti è in- produrre un 1 kg di carta, plastica,
fatti riciclabile e riutilizzabile, at- alluminio, vetro da materiale ricicla-
traverso adeguate lavorazioni e to è assai più conveniente, sotto il
trasformazioni. profilo energetico, che produrli da
materie prime non riciclate.

42
Si stima che con una raccolta dif-
ferenziata attenta e fatta da ogni
singolo cittadino si potrebbero ri-
sparmiare circa 2.600 kWh/anno,
valore di poco inferiore al consumo
medio annuo di una famiglia italia-
na (3.000 kWh).

Energia risparmiata: contribuito


di un cittadino che svolge con attenzione la RD
300 (kWh/anno) 295 2.800

250 2.400

kWh risparmiati
2.000
200
150 1.600
150
1.200
100 75 800
kg

54
50 400
16
- -
carta plastica vetro alluminio totale
materiale recuperato

COME FARLA?
Anche se in Italia c’è ancora mol- fettuare in modo corretto la raccol-
to da fare per ottimizzare il riciclo ta differenziata.
di gran parte dei materiali, fare la Attenzione però alle direttive locali e
raccolta differenziata è un’abitudi- ai criteri di smaltimento, che possono
ne utile e virtuosa. cambiare da comune a comune.
Ecco una tabella generale per ef Per sicurezza, verificate sui siti inter-
net degli enti locali di competenza.

I rub – rifiuti urbani Biodegradabili


L’Unione Europea - al fine di prevenire o ridurre il più possibile le
ripercussioni negative sull’ambiente, nonché i rischi per la salute
umana risultanti dal conferimento in discarica di rifiuti - ha ema-
nato la Direttiva 1999/31/CE sulle discariche di rifiuti.
Tale direttiva ha obbligato gli Stati membri a elaborare una
strategia nazionale per procedere alla riduzione dei rifiuti bio-
degradabili (RB) da conferire in discarica.
I Rifiuti Urbani Biodegradabili (RUB) sono costituiti dalle se-
guenti sei tipologie merceologiche: rifiuti di alimenti, da giardi-
ni (rifiuti verdi), carta e cartone, legno, pannolini e assorbenti,
tessili naturali.
In Italia è stato previsto che le Regioni elaborassero un proprio
Programma regionale per la riduzione dei RUB da collocare in
discarica, in attuazione dell’art. 5 del D.Lgs. 36/2003.
La Regione Piemonte ha stabilito che la presenza complessiva
delle sei frazioni nei rifiuti urbani non superi il 65% in peso.

43
Materiale SÌ NO Come
Carta giornali, riviste, carta giornali piegati,
e cartone libri, quaderni, plastificata, scatole e carto-
scatoloni fazzoletti ni schiacciati
e scatole di cartone, o tovaglioli
sacchetti di carta, di carta usati,
fotocopie piatti e bicchieri
di carta

Vetro bottiglie, barattoli, lampadine e contenitori di


vasetti tubi al neon, vetro vuoti e
specchi e vetro puliti
in lastre, barat-
toli con resti di
vernici
o colori

Plastica bottiglie, flaconi, piatti di pla- contenitori vuoti


vasetti di yogurt, stica, tubetti e puliti ridotti
sacchetti, imballaggi dentifricio, in volume
in polistirolo, tutti videocassette, schiacciandoli
i contenitori che confezioni per e riavvitando
hanno la sigla PE, CD, giocattoli il tappo
PET, PVC

Alluminio e lattine in allumi- bombolette contenitori


contenitori nio, scatolame per spray, lattine vuoti e puliti
di banda alimenti con vernici
stagnata

Rifiuti scarti di frutta e avanzi di cibo


organici verdura, avanzi caldo, pannoli-
di cibo, fondi di ni, stracci, carta
caffè e filtri del tè, da cucina,
ossa, gusci di uova, mozziconi di
piccole piante e fiori sigaretta, lettie-
recisi re per animali,
medicinali,
garze e cerotti

Rifiuti pile e batterie a pile e le batterie


urbani secco. Farmaci a secco: punti
pericolosi scaduti, siringhe. di raccolta
(tutti i rifiuti Vernici, pitture, convenzionati
urbani colori, coloranti, oppure
pericolosi inchiostri. Ecocentro.
si possono Smacchiatori e Farmaci scaduti:
riconoscere solventi. farmacie con-
dai simboli Insetticidi e venzionate o
riportati antiparassitari. Ecocentro.
sui loro Colle, collanti e Olio esausto
contenitori) stucchi. dell’autoveicolo:
Prodotti fotografici. in officina o
Combustibili solidi Ecocentro.
e liquidi. Altri tipi di rifiuti
Batterie per auto, urbani pericolosi:
olio minerale per Ecocentro.
autotrazione.
Olio vegetale
esausto. Mercurio.

44
Ridurre i rifiuti in casa si può
I MATERIALI ORGANICI • produzione di biogas (metano,
Gli scarti di cucina e dei pasti rap- anidride carbonica e altri compo-
presentano, in peso, circa un terzo sti), che può causare esplosioni
del totale dei rifiuti prodotti in ambito ed effetti negativi sull’ambiente
domestico. Si tratta di una presenza (incremento del gas effetto serra).
poco visibile, poiché rappresenta- Il settore della gestione dei rifiu-
no una tipologia di rifiuti poco vo- ti contribuisce per il 2,6% alle
luminosa (contiene molta acqua), emissioni complessive di gas ser-
ma con una densità assai superiore ra nell’Unione Europea (2004),
alla media dei rifiuti urbani (300 di cui l’88% deriva dal metano
kg/m3 contro 90-100 kg/m3). emesso dalle discariche
La frazione organica dei rifiuti pro-
voca seri problemi di smaltimento. • produzione di percolato, che può
I rifiuti depositati in discarica vengo- originare contaminazione delle
no decomposti da una combinazione falde acquifere
di processi chimici, fisici e biologici.
• odori molesti
La decomposizione produce residui
solidi, liquidi e gassosi con conse- • presenza di animali infestanti (ro-
guente origine dei fenomeni di: ditori, gabbiani).

GAS DI DISCARICA: 50% CO2 - 50% CH4

RIFIUTI

COSA FARE? era impensabile anche per noi italia-


RIDURRE LO SPRECO DI ALIMENTI ni fino all’immediato dopoguerra).
La prevenzione della produzione di Il contenimento degli avanzi del piat-
rifiuti organici a livello domestico si to si può fare con un po’ di attenzio-
basa innanzitutto sulla riduzione del- ne e sensibilità da parte di chi ac-
lo spreco di alimenti: l’incidenza più quista, di chi prepara e “rifornisce”
bassa che nel passato della voce di il piatto, oltre che - naturalmente - di
costo “alimentazione” sul bilancio chi consuma.
familiare ha comportato una scarsa
attenzione verso questo problema. È IMPORTANTE QUINDI:
Ma è un “lusso” che tuttora solo una • Fare acquisti “ragionati”. Usare
piccola parte della popolazione una lista e non lasciarsi attrarre
mondiale si può permettere (del re- da tutto ciò che è in esposizione
sto, ad eccezione di pochi fortunati, sugli scaffali. Possibilmente evitare

46
di acquistare a “pancia vuota”: • Prestare attenzione alle date di
più si avvicina l’ora di pranzo o scadenza degli alimenti
cena e più la fame annebbia la • Mettere nel piatto solo quello che
razionalità si è sicuri di mangiare. Soprattut-
to per i bambini e i ragazzi, è im-
portante veicolare l’informazione
che produrre il cibo costa fatica
e consumo di risorse, e che quin-
di non bisogna sprecarlo, anche
per rispetto verso coloro che non
ne hanno a sufficienza
• Ingegnarsi nel valorizzare gli
avanzi. La tradizione culinaria
italiana del resto è piena di
piatti molto appetitosi fatti con
gli alimenti avanzati.

I TEMPI DI BIODEGRADAZIONE
La maggior parte dei rifiuti “domesti-
ci” hanno tempi di biodegradazione
molto elevati. Nella tabella qui sotto
vengono forniti alcuni esempi.

PRODOTTO TEMPI DI COMPOSIZIONE


DEGRADAZIONE ORGANICA
Sigarette senza filtro 3 mesi Cellulosa e tabacco
Sigarette con filtro 2 anni Acetato di cellulosa
Fazzolettini di carta 3 mesi Cellulosa
Torsolo di mela 6 mesi Acqua, zucchero e cellulosa
Cerini > 1 anno Stelo con stearina o paraffina
Fiammiferi < 1 anno Lignina e cellulosa
Giornali 10 anni Cellulosa
Lattine per bibite da 10 a 100 anni Alluminio
Accendino 100 anni Parte in plastica
Bottiglie di plastica da 100 a 1000 anni Polietilene e policloruro vinile
Sacchetto di plastica da 100 a 1000 anni Polietilene
Polistirolo 1000 anni Stirolo polimerizzato
Carta telefonica 1000 anni Polietilene e plastica
Vetro 4000 anni Sabbia silicea e soda
Cuoio e pelle 50 anni
Bucce di arancia > 2 anni
e banana

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1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
L’energia in casa 1.1
Illuminazione e riscaldamento 1.2
In cucina 1.3
L’acqua 1.4
Gestire i rifiuti 1.5
In bagno 1.6
Nel guardaroba 1.7
Nell’orto e in giardino 1.8
Igiene personale, salute e sostenibilità
In bagno ogni giorno ci laviamo i sostanze, quasi tutte di origine sinte-
denti, usiamo creme detergenti o tica - possano essere potenzialmente
idratanti, ci laviamo, facciamo la tossici e causare reazioni allergiche
doccia con il sapone e lo shampoo, della pelle. Senza dimenticare che a
utilizziamo cosmetici per migliorare volte anche i prodotti cosiddetti “na-
il nostro aspetto. E questo per tutta la turali” sono realizzati con sostanze
vita. Cose comuni, insomma. Quel- di sintesi e il fatto che contengano oli
lo che è straordinario (e fuori della essenziali di piante o erbe officinali
norma) è che alcune delle sostanze non li rende migliori o potenzialmen-
contenute in questi prodotti sono po- te meno tossici.
tenzialmente dannose. E non è ne- Fortunatamente negli ultimi anni è
cessario ingerirle: a volte è sufficien- aumentata la consapevolezza sui
te inalarle o toccarle. Generalmente, possibili effetti nocivi di alcuni ingre-
ad esempio, non si trovano avver- dienti e comincia a circolare un’in-
tenze riguardo a come i più diffusi formazione più corretta.
profumi in commercio - più di 4.000

49
• scegliere prodotti con una compo-
Il nome del sapone. Un glossario utile ma difficile sizione chimica semplice, ovvero
L’Unione Europea ha reso obbligatoria la dichiarazione in eti- con meno sostanze possibili. Spes-
chetta della lista di tutti gli ingredienti che compongono un so sono anche i più economici per-
cosmetico secondo la terminologia INCI, la nomenclatura inter- ché meno elaborati;
nazionale degli ingredienti cosmetici. • preferire i saponi solidi, poiché
C’è di buono che tutti gli ingredienti devono essere presenti
non richiedono conservanti.
nell’elenco in ordine decrescente, secondo la quantità utilizza-
ta. In questo modo è possibile valutare in che percentuale sono
presenti le varie sostanze attive e si ha un’indicazione sulla Un accenno, infine, ai cosmetici che
validità del prodotto. Il problema è che, però, la nomenclatura provocano allergie. Non necessaria-
INCI è difficilmente comprensibile per un consumatore che non mente un allergizzante colpisce tutti
abbia almeno tre lauree, una in chimica, una in lingue e una in
allo stesso modo e tanto meno si ma-
botanica! Qualche esempio? Gli estratti di piante sono dichia-
rati con il nome scientifico della pianta stessa: Triticum vulgare nifesta immediatamente dopo l’uso.
potrebbe essere la farina di grano come pure l’olio di germe di È più frequente, anzi, che l’allergia
grano e Olea europaea potrebbe essere l’olio d’oliva, il gem- compaia dopo un certo lasso di tem-
moderivato dell’olivo o l’oliva stessa. Il termine Parfum indica po, più o meno lungo a seconda del-
sia i profumi sintetici che alcuni oli essenziali non classificati.
In ogni caso l’INCI permette di esaminare i cosmetici, soprat-
la frequenza d’impiego e della sen-
tutto in relazione agli ingredienti sospettati d’essere nocivi per sibilità della persona. In genere, un
la salute e l’ambiente. Mentre si sta cominciando a studiarne, composto allergizzante si accumula
e provarne, i rischi, è utile conoscere i più diffusi ed evitare di nell’organismo finché non raggiun-
acquistare i prodotti che li contengono. ge una determina soglia: la classica
goccia che fa traboccare il vaso.
Così può accadere che si utilizzi un
Basta il sapone? certo cosmetico per anni senza di-
Ma se anche molti prodotti che ci sturbi e poi, improvvisamente, si sca-
vengono venduti come “naturali” tenino forme anche acute di allergia.
non sono affidabili, che cosa pos- Anche in questo caso, per prevenire
siamo fare? La risposta è semplice: problemi e fastidi successivi, occhio
leggiamo bene le etichette. Ad esem- alle etichette e ad un consumo con-
pio, solo i prodotti che non preve- sapevole in termini di qualità del
dono l’uso di componenti chimici, prodotto e di quantità utilizzata.
petrolchimici e sintetici - ma solo in-
gredienti di origine naturale - posso-
no considerarsi “naturali al 100%”.
Più in generale, dobbiamo imparare
ad utilizzare meno prodotti possibili.
Solo quelli veramente necessari e nei
minimi dosaggi.
Per chi è restio ad acquistare un
prodotto completamente naturale
- ovviamente più caro e più diffi-
cile da trovare - ecco comunque
alcuni consigli:

• utilizzare quantità minime (il po-


tere lavante di un prodotto non è
direttamente proporzionale alla
quantità utilizzata)

50
Igiene baby. I cosmetici per i più piccoli
Fino a 6-8 mesi, generalmente i neo- dorle pulisce e rinfresca la cute in
nati non hanno bisogno di alcun de- modo ottimale e sicuro.
tergente: anche i più sicuri lasciano E per il bagnetto? È ottimo un “latte
sulla pelle del bambino profumi che d’avena”, che si prepara facendo
possono infastidirlo o disorientarlo. bollire in 1 litro d’acqua e per 10
Il miglior detergente per il corpo e minuti una manciata di fiocchi d’ave-
i capelli è l’acqua, magari addizio- na. I fiocchi vengono poi colati e ben
nata con un po’ di amido di mais e strizzati e il liquido ottenuto si dilui-
di sale marino integrale da cucina, sce nel doppio d’acqua.
poiché durante l’immersione l’orga-
nismo perde sali minerali. Si possono anche aggiungere poche
Se i capelli del bambino sono mol- gocce di olio essenziale di lavanda,
to folti, si possono frizionare con per le sue virtù curative. Si usa come
una piccolissima quantità (diluita) di detergente, massaggiando la pelle
shampoo, che dev’essere assoluta- nei punti che appaiono più irritati.
mente sicuro nelle sue componenti.
Ciò che invece sconsigliamo sono le
Dagli 8 mesi in avanti può bastare salviettine umidificate.
- e in quantità davvero modiche - il Per quanto comode all’uso, sono
sapone di Marsiglia puro, sia per il infatti discutibili dal punto di vista
corpo che per i capelli. Se volete, della “chimicità” dei componenti. È
anche un po’ di shampoo e un olio meglio evitarle, sia per la pulizia del
per il corpo. sederino, sia per quella delle mani,
Nel cambio del pannolino la pelle dato che spesso un bambino piccolo
può essere arrossata: l’olio di man- se le mette in bocca frequentemente.

Bucato e dintorni
Il bagno non è soltanto il luogo dedi- re prodotti più semplici e naturali (e
cato all’igiene personale e alla cura non per questo più costosi o meno
di sé. In bagno, o nei vani ad esso efficaci), acquisire abitudini diverse.
attigui, spesso si lavano i panni, si E ambiente e salute spesso sono
carica la lavatrice, si stende e si stira. strettamente collegati, in modo che
Insomma, dalla cura e dal lavaggio certi comportamenti possono arre-
del corpo il discorso si estende ai ve- care benefici (o procurare danni)
stiti, ai tendaggi e agli arredi della ad entrambi. Pensiamo ai detergenti
casa. Le problematiche sono però per il bucato: una volta erano rap-
simili, dato che anche per quanto ri- presentati dai soli saponi, oggi sono
guarda le tipiche attività domestiche stati sostituiti da una vasta gamma di
di lavaggio e pulizia, entra in gio- detersivi utilizzati in grande quantità
co l’utilizzo dell’acqua corrente e di nelle nostre case.
prodotti (detergenti, detersivi, ecc.) Essi contengono composti chimici che
che possono essere più o meno tossi- possono arrecare danno alla salute
ci, più o meno sostenibili. umana, ma anche compromettere i
Vivere nel “rispetto dell’ambiente e delicati equilibri degli ecosistemi, a
della nostra salute” non vuol dire sot- causa della loro tossicità, della loro
tostare a rigide restrizioni. persistenza nell’ambiente e dell’alto
Piuttosto, significa consumare l’ac- potenziale di bioaccumulo.
qua in modo consapevole, utilizza-

51
Panni puliti in un mondo pulito
È utile acquisire piccoli accorgimenti Altre sostanze da evitare sono gli
per ridurre i carichi inquinanti ed evi- sbiancanti ottici, tensioattivi cationici
tare la compromissione delle risorse e profumi nitromuscosi. Non essendo
naturali, in particolare del patrimo- essenziali per il processo detergente,
nio idrico. Anche in questo caso, anche i profumi e i coloranti dovreb-
non vale il principio “più prodotto, bero essere ridotti al minimo.
più pulito”, ma è fondamentale un L’etichetta, se ben chiara, ancora
giusto dosaggio. Tra i composti, una volta ci viene incontro, per-
insieme a fosfati, cloruri e solfati, ché contiene alcune importanti
sono da evitare soprattutto le so- informazioni:
stanze contenenti metalli: non sono • le indicazioni per il lavaggio e il
biodegradabili e attraverso la cate- dosaggio riferito anche alla durez-
na alimentare entrano nell’alimenta- za dell’acqua
zione umana. • la composizione del prodotto con la
percentuale dei componenti (i de-
tersivi per bucato e per le stoviglie
Il test dell’etichetta
li riportano tutti; sugli altri detersivi
La rivista tedesca Oeko Test, specializzata in test sulla qualità e prodotti per la casa ci sono solo
o la pericolosità dei prodotti in commercio, ha classificato più gli ingredienti principali)
di 6.000 ingredienti consentiti suddividendoli in innocui, poten- • la biodegradabilità dei tensioat-
zialmente pericolosi, pericolosi e molto pericolosi.
Un database simile, che esamina circa 5.000 ingredienti, si
tivi sintetici non può essere infe-
trova su www.biodizionario.it. riore al 90%
Per controllare i prodotti e scoprire il loro grado di pericolosità • l’eventuale pericolosità del prodot-
provate a inserire gli ingredienti di quelli che usate abitualmen- to o di un suo ingrediente
te, tenendo conto che una sostanza ‘potenzialmente pericolosa’ • il tenore dei composti del fosfo-
oppure ‘pericolosa’ è in qualche modo accettabile (ma mai in
un prodotto che si definisce naturale!) solo se si trova alla fine
ro (P) nei detersivi per bucato (P
dell’elenco (e quindi con percentuali più basse) e non - ad esem- massima: 1%)
pio - tra i primi sei o sette. • eventuale presenza di disinfettan-
ti, enzimi, conservanti.

Il bianco che fa male: detersivi e salute


Ogni giorno entriamo in contatto con Anche i detersivi, apparentemente
prodotti per la casa e per la cucina meno aggressivi, sono zeppi di so-
che sviluppano reazioni con il nostro stanze chimiche di sintesi e deriva-
organismo e possono creare danni te del petrolio (tensioattivi chimici,
alla salute. Gli spray per la pulizia sbiancanti ottici, conservanti, colo-
contengono tensioattivi e fosfati e ranti e profumanti sintetici): li inalia-
nei pulisciforno c’è la soda causti- mo al momento dell’uso e vengono
ca, pericolosa sia per contatto che a contatto con la pelle attraverso i
per inalazione. Nei detergenti per vestiti e le lenzuola. Senza dimen-
il water ci sono formaldeide, fenolo ticare gli sbiancanti ottici: presenti
e clorofenolo. Acidi molto pericolosi in tutti i detersivi per biancheria, a
(il solforico, il formico e il muriatico) contatto con le mucose possono pro-
sono alla base dei disincrostanti. vocare dalla semplice infiammazio-
E così via. ne fino all’infertilità.
52
In alternativa, esistono sul mercato chimici, ma questo diventa più accet-
prodotti di ottimo livello che escludo- tabile se si considera che sono effica-
no dalla loro composizione qualsiasi ci e che, in generale, sono necessa-
sostanza chimica. È vero, hanno un rie quantità di molto inferiori rispetto
prezzo più elevato degli analoghi a quelle comunemente richieste.

Piccole regole per un bucato virtuoso


Smacchiare i panni prima di inse- • Sangue: se la macchia è fresca,
rirli in lavatrice riduce sia i tempi di rilasciare in acqua fredda fre-
lavaggio, sia il consumo di energia gando delicatamente il tessuto;
elettrica (per un bucato mediamente se la macchia è vecchia, lascia-
sporco sono sufficienti 30°o 40°). re a bagno per un po’ in acqua
Si utilizza meno detersivo, non ser- fredda e ammoniaca
ve ricorrere a sostanze aggressive • Sudore: in ammollo, con 1 cucchiaio
e, se si sceglie un prodotto certifi- di bicarbonato e 1 di ammoniaca
cato Ecolabel, diminuisce l’impatto • Tè: trattare la macchia, possibil-
sull’ambiente. mente fresca, con puro succo di
Ecco alcuni accorgimenti: limone; attendere che sbiadisca e
• Biro e pennarello: tamponare con sciacquare in acqua tiepida; rila-
cotone e alcol, su tessuti sintetici vare in acqua calda e sapone
usare la trielina • Vino: sciacquare subito o tampo-
• Caffè: bagnare subito con acqua nare con acqua ossigenata; quan-
fredda e lavare in acqua tiepida do si tratta di macchie vecchie,
• Cioccolato: trattare la macchia con se il tessuto è bianco, un po’ di
glicerina e poi risciacquare candeggina su ogni macchia ne
• Chewing-gum: si fa indurire la gom- permette la completa scomparsa.
ma passandoci sopra cubetti di
ghiaccio, prima di asportare; elimi- Dalla UE, una normativa che tutela
nare le tracce residue con benzina
• Frutta: su cotone e lino si usa acqua In Europa sono circa 30.000 le sostanze che sono state immesse
sul mercato senza controlli sulla loro tossicità, cioè prima del-
fredda e qualche goccia di glicerina,
la direttiva 79/831/CEE che ha reso obbligatori tali controlli
lasciata sulla macchia per un’ora; (1981). Oggi si ipotizza che molte patologie in crescita (tumori,
sulla lana tamponare con succo di disfunzioni endocrine, malformazioni) siano collegabili proprio
limone e poi sciacquare subito all’utilizzo di sostanze chimiche pericolose. L’Unione Europea
• Gelato: tamponare subito con acqua ha messo a punto una normativa denominata REACH (Registra-
tion, Evaluation and Authorisation of Chemicals) per un nuovo
fredda; per la lana usare trielina
sistema di regolamentazione delle sostanze chimiche.
• Grasso: cospargere subito con Questa norma definisce i controlli da effettuare su tali sostanze
talco e lasciare assorbire per una in relazione alla loro diffusione: maggiore è la quantità immes-
notte intera; spazzolare e lavare sa in circolazione, maggiori saranno i controlli da effettuare
con acqua e ammoniaca, oppure per ottenere l’autorizzazione alla loro produzione. Questo per-
corso sarà effettuato per ogni nuova sostanza chimica da im-
tamponare con trielina.
mettere in commercio e per le circa 30.000 sostanze introdotte
• Inchiostro: immergere la macchia in prima del 1981.
acqua e sale per un po’ di tempo
• Ruggine: usare succo di limone scal- Per saperne di più: Lega Anti Vivisezione
dato e sale fino, in soluzione; sulla www.infolav.org/lenostrecampagne/altrecampagne/
testchimici/presentazione/index.htm
lana usare acqua e ammoniaca

53
Prodotti naturali fai da te
Il sapone di Marsiglia: gio (a mano o in lavatrice), spruzza-
un tensioattivo naturale e multiforme re le parti di tessuto interessate con
Oltre ad essere economico, il sapo- lo smacchiatore.
ne di Marsiglia ha un’alta biode-
gradabilità e non è nocivo né per Detergente per i piatti
la pelle né per l’ambiente. Anzi, è Per ogni litro di base detersiva ag-
ricco di potassio e si può usare l’ac- giungere poco olio essenziale di
qua di lavaggio per concimare pian- Eugenia cariofillata (più nota come
te da balcone, giardini e orti (basta “chiodo di garofano”) e olio essen-
avere l’accortezza di aspettare una ziale di limone. Il primo olio ha pro-
dozzina di ore, per dare modo alla prietà antisettiche e antivirali, mentre
soluzione di perdere acidità). Con quello di limone, oltre ad essere an-
il sapone di Marsiglia in scaglie si tisettico e deodorante, non è parti-
prepara una base detersiva liquida colarmente aggressivo per la pelle.
che, con l’aggiunta di pochi altri Questa soluzione per i piatti non
ingredienti, potrà essere utilizzata contiene i famigerati tensioattivi.
per pulire l’intera casa. Si prepara
sciogliendo le scaglie in una pento- Detergente per superfici dure
la d’acqua bollente fino a ottenere Si aggiungono al detergente per i
una soluzione fluida, e si conserva in piatti 4 cucchiai di ammoniaca per
una bottiglia di vetro aggiungendo litro di soluzione (per avere un mag-
dell’olio essenziale di lavanda. Si ot- gior potere sgrassante). Non usare
tengono così un prodotto per il buca- acqua bollente e adoperare il pro-
to in lavatrice, uno smacchiatore, un dotto indossando dei guanti di gom-
detersivo per i piatti e un detergente ma, lasciando le finestre aperte.
per i sanitari. Per forni molto incrostati la miscela
tra sapone e ammoniaca deve esse-
Detergente casalingo per lavatrice re quasi al 50%.
Ad inizio lavaggio in lavatrice, ol-
tre a 1/2 bicchiere di detergente Anticalcare per la cucina e i sanitari
base, aggiungere nella vaschetta del Per ogni litro di base detersiva per
detersivo liquido aceto di vino bian- il bucato aggiungere 3 ml di olio
co. Nell’ultimo risciacquo al posto essenziale di Eugenia cariofillata
dell’ammorbidente (molto inquinan- e 2 cucchiai di ammoniaca. Indos-
te) si può aggiungere altro aceto di sando un paio di guanti di gomma,
vino bianco addizionato con oli es- si passa con una spugna sui sanita-
senziali (in vendita in farmacie o er- ri e si risciacqua.
boristerie) di piante aromatiche che Le macchie di calcare in cucina pos-
danno un buon profumo al bucato. sono essere ammorbidite, prima di
asportarle con una spugnetta, la-
Smacchiante casalingo per bucato sciando per alcune ore aceto o suc-
Aggiungere a 1/2 litro di base de- co di limone sulle incrostazioni.
tergente 10 cucchiai d’ammoniaca Per rimuovere il calcare dal water
(ha un notevole potere sgrassante). va versato dell’aceto e lasciato agire
Versare in un flacone di plastica per alcune ore.
con dispenser a beccuccio, simile (I consigli sono tratti da:
a quelli in cui si acquista il sapone Ornella Navello, Ecomanuale di casa,
liquido. Prima di effettuare il lavag- Ed. Cosmopolis, 2005)

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1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
L’energia in casa 1.1
Illuminazione e riscaldamento 1.2
In cucina 1.3
L’acqua 1.4
Gestire i rifiuti 1.5
In bagno 1.6
Nel guardaroba 1.7
Nell’orto e in giardino 1.8
Scelte etiche ed ecologiche sulla propria pelle

Le vetrine dei negozi sono piene di economia senza regole. Acquistare


abiti e accessori, di ogni foggia e un abito di marca non è certo una
tipologia di prezzo. Prima di acqui- garanzia da questo punto di vista,
stare un abito nuovo di solito pensia- perché spesso il prezzo finale paga-
mo a come ci sta addosso, a quanto to dal consumatore non ha nulla a
costa, a quando lo indosseremo. che vedere con quello pagato per la
Ma pensiamo anche a come, dove, produzione. La logica dietro ai capi
da chi è stato fabbricato? Troppo di alta moda o a quelli low-cost è
spesso le nostre scelte in fatto di ab- sempre quella del profitto. Forse al-
bigliamento ricadono infatti “sulla lora vale la pena di cambiare modo
pelle degli altri”. di vestire, pensando non solo al look,
Un abito a poco prezzo può sembra- ma anche a come sono stati fabbri-
re un’occasione, ma può anche na- cati gli abiti che indossiamo. Si tratta
scondere una storia di sfruttamento di una consapevolezza nuova, che
dei lavoratori, danni ambientali ed ci porta a riflettere sul destino di chi

55
cuce quei capi che probabilmente dei lavoratori ed evita di utilizzare
non potrà mai permettersi. sostanze nocive i consumatori e per
Si possono scegliere molte strade l’ambiente.
per vestirsi in un modo diverso. Per fare chiarezza su come e in quali
condizioni vengono prodotti i capi di
La prima è quella di ridurre l’acqui- abbigliamento e i tessuti delle gran-
sto di abiti nuovi ad ogni stagione, di multinazionali, esistono importanti
orientandosi invece sul mercato campagne italiane di sensibilizzazio-
degli abiti usati (in particolare per ne come Tessere il futuro, promossa
i bambini). dal consorzio Ctm - Altromercato mi-
I capi che non indossiamo più posso- rata a denunciare le ingiustizie del
no essere “riciclati”, invece che but- mercato tessile globale e a promuo-
tati, dandoli a chi ne ha bisogno. vere una nuova filiera tessile equa e
Un secondo modo per non buttare solidale al 100%. Un grande proget-
via cumuli di vestiti è quello di ripa- to internazionale analogo al prece-
rarli, anche in casa: questa abitudi- dente è la Clean Clothes Campaign
ne, che un tempo era consolidata, (in Italia “Campagna Abiti Puliti”),
oggi sembra in via di estinzione: si che si impegna a favore dei lavora-
tende infatti a gettare via tutto quello tori dell’industria tessile mondiale,
che è minimamente rovinato. segnalando costantemente abusi e
Un’altra possibilità è data dal dif- sfruttamento.
fondersi di abiti realizzati secondo i Conoscendo le aziende colpevoli
principi dell’equo e solidale. Abiti li- di comportamenti non etici si pos-
beri dallo sfruttamento, la cui produ- sono orientare le proprie scelte di
zione rispetta la salute e la sicurezza acquisto.

Abiti usati
Un tempo gli abiti passavano di mano scenti o un’associazione. Significa
in mano tra fratelli, parenti e cono- promuovere economie di scambio,
scenti. Oggi capita di buttare nella significa non buttare, ma riutilizzare
spazzatura vestiti indossati poche o riciclare.
volte, magari perché non ci stanno
più, o perché sono passati di moda. Ci sono molti modi di riciclare gli
L’abbigliamento è uno dei settori abiti, sposando esigenze etiche e
simbolo del consumismo della nostra sfizi, rispetto per l’ambiente, stile e
era, dell’ansia di possedere sempre curiosità. Negli ultimi anni alcune
più cose, di cui spesso non abbiamo indagini hanno gettato un’ombra
bisogno. Moda ed ecologia tuttavia sui cassonetti per la raccolta di abiti
possono non essere incompatibili, e usati e sul sistema della beneficen-
un’ottima idea è quella degli abiti za, in alcuni casi scarsamente con-
usati, una modalità più sobria, intel- trollato. Tuttavia proprio questo ha
ligente e spesso anche divertente di fornito la spinta a sviluppare sistemi
vestirsi. Orientarsi al mercato degli no-profit più trasparenti.
abiti usati significa non gettare nella
spazzatura le cose non più utilizza-
te, ma darle a chi può ancora trarne
vantaggio, siano questi dei cono-

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Vestire equo e solidale
Per essere sicuri che i vestiti o i tessu- produttiva controllata, socialmen-
ti che acquistiamo siano prodotti in te utile, economicamente corretta
modo ecologico e secondo principi e sana per l’ambiente.
etici si possono cercare prodotti al- (www.raggioverde.com)
ternativi, provenienti da filiere pulite,
organiche, eque e solidali. Fair Life
Letti, lenzuo-
Molti sono i progetti attualmente esi- la e asciu-
stenti che coniugano solidarietà glo- gamani, ma
bale, sostenibilità ambientale e stile. anche pavi-
menti ed in-
Se fino a poco tempo fa prevaleva- tonaci: è un progetto sostenuto da
no produzioni orientate all’etnico e Fair e Libero Mondo per abitare in
allo stile tipico di particolari culture o una casa davvero sostenibile. L’idea
territori, ora la moda bio ed equa e è quella di partire da casa propria
solidale riguarda anche lo streetwe- per realizzare un progetto di vita so-
ar e l’abbigliamento da tutti i giorni. stenibile e coerente con uno sviluppo
Tra progetti e linee moda, possiamo a misura di pianeta.
ricordare almeno: (www.myfairlife.it)

Made in No Abiti puliti


(No allo sfrutta- i panni spor-
mento, ma anche chi si lavano
No come Nova- in società.
ra), un progetto Gli abiti in
che unisce un gruppo di piccoli arti- vendita nei
giani tessili del Novarese alle fami- negozi, anche e specialmente quelli
glie brasiliane di produttori di Ju- sportivi e/o “griffati”, dietro l’aspet-
sta Trama. Il risultato finale è una to seducente nascondono spesso una
linea di abbigliamento che distri- storia di sfruttamento dei lavoratori.
buisce prodotti tessili sani, solidali Per sensibilizzare i consumatori su
e di qualità. questi temi e intervenire concreta-
(www.made-in-no.com) mente è nata la Clean Clothes Cam-
paign, che ha l’obiettivo di dare
Be Cotton forza e visibilità ai lavoratori che in
Nata su iniziati- tutto il mondo operano nell’industria
va della Coope- tessile, spesso in condizioni di sfrut-
rativa il Raggio tamento e oppressione. Si tratta di
Verde di Cossa- milioni di persone, in maggioranza
to (Biella), si tratta di una linea di donne e spesso bambini. Il progetto
abbigliamento prodotta con materie coinvolge 11 Paesi Europei tra cui
prime che provengono dal com- l’Italia, che opera attraverso la Cam-
mercio equo e da coltivazioni bio- pagna Abiti Puliti.
logiche. Le materie prime del Sud
del Mondo sono poi trasformate in
Italia, sviluppando così una catena

57
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
L’energia in casa 1.1
Illuminazione e riscaldamento 1.2
In cucina 1.3
L’acqua 1.4
Gestire i rifiuti 1.5
In bagno 1.6
Nel guardaroba 1.7
Nell’orto e in giardino 1.8
Tecniche naturali per riciclare e concimare
Realizzare e curare un giardino o un Sono compostabili:
orto biologico famigliare non è così • gli scarti di cibo, compresi i gu-
difficile, ed esistono numerosi manua- sci d’uovo sminuzzati e i fondi
li che spiegano nel dettaglio pratiche di tè e caffè
ecologiche spesso più semplici di • gli scarti del giardino, come fiori
quanto non si creda, come il compo- recisi, foglie ed erba tagliata
staggio, la pacciamatura, l’uso ade- • il legno sminuzzato
guato dell’irrigazione, la consociazio- • le lettiere degli animali domestici
ne di piante diverse e di essenze che • la cellulosa (es.: fazzoletti di carta).
tengono lontani gli insetti. Per rendere possibile la pratica
Vediamone alcune. del compostaggio sono necessa-
ri alcuni prerequisiti che vedono
IL COMPOSTAGGIO avvantaggiate le case rurali e le
Le famiglie o i piccoli condomini che villette con giardino.
hanno la fortuna di avere uno spazio
verde in casa possono applicare le È infatti necessario avere:
pratiche del compostaggio domesti- • un terreno per la buca o il cumulo
co, per far sì che gli scarti organici • la disponibilità di scarti cellulosici
non diventino rifiuto. In questo modo per migliorare l’areazione
si sottraggono al ciclo dei rifiuti dai • un’area verde sulla quale impiega-
90 ai 180 kg all’anno. Mediante un re il compost prodotto.
processo biologico di ossidazione,
gli scarti organici della cucina e del Il compostaggio verde si può appli-
giardino possono essere trasformati care anche “senza terra” usando
in utile fertilizzante organico. contenitori appositi, ma si tratta di
Si tratta di una procedura utilissima, un processo decisamente più compli-
perché oltre a ridurre il quantitativo cato, riservato ai veri appassionati.
complessivo dei rifiuti urbani educa
alla cultura del riutilizzo in famiglia Come?
o anche a livello condominiale, se si In pratica, per effettuare il compostag-
decide a collaborare. gio si può scegliere di raccogliere

59
il materiale da decomporre in: LA PACCIAMATURA
• un cumulo di forma trapezoidale, Un’altra pratica tradizionale facil-
da rivoltare periodicamente mente replicabile è la “pacciama-
• un cassone tura” (in inglese “mulching”), da
• una buca nel terreno sempre usata contro le erbacce. Si
• un’apposita compostiera, ossia un tratta semplicemente di applicare sul
contenitore aerato a forma pirami- terreno del materiale che ostacola la
dale o di tronco di cono. crescita delle erbe infestanti e man-
tiene umido il suolo.
La pratica non è difficile ma è me- Per creare un ambiente favorevole
glio documentarsi prima: si può alla crescita delle piante e concimare
partecipare a corsi oppure leggere in modo naturale si possono usare le
manuali specifici, disponibili anche cortecce, il compost, gli sfalci d’erba
su Internet, che permettono di sa- e i residui di potature. Basta lasciare
pere nel dettaglio quali materiali si l’erba tagliata sul prato dopo la tosa-
possono compostare, come prepa- tura per ottenere un effetto conciman-
rare il cumulo, come gestire il pro- te e risparmiare il 30% sull’acquisto
cesso e come utilizzare il compost di concimi chimici. I residui delle
una volta maturo. potature, opportunamente smi-
nuzzati, rappresentano un ottimo
È sempre utile informarsi presso materiale di pacciamatura per le
il proprio Comune: in alcuni casi piante e i cespugli più voluminosi.
sono i Comuni stessi infatti ad in- Altri materiali di scarto utilizzabili
centivare la pratica attraverso sono le foglie.
sconti sulla Tassa Rifiuti o forniture
gratuite di compostiere.
Per saperne di più: www.provincia.fe.it/ecoidea/collana_guide/default.asp

Proteggere le piante, al naturale


Usando attenzione e recuperando nostante le cure quotidiane. Un utile
“vecchi saperi”, nell’orto o in giar- accorgimento è quello di spruzzare
dino è possibile diminuire l’impatto sulle agonizzanti ma eroicamente vi-
sull’ambiente della nostra vita quo- tali piante del balcone dell’acqua in
tidiana. Inoltre, alcune di queste cui sia stato messo a decantare qual-
tecniche possono essere utilizzare che cucchiaio di argilla verde.
anche per concimare e proteggere
le piante del balcone. TRIFOGLIO NANO
COME CONCIMANTE
ARGILLA PER LE PIANTE I prati a trifoglio resistono meglio alla
Piante sul balcone a rischio inquina- siccità ma peggio al calpestamento.
mento? In città è un problema con- Per questo, normalmente il trifoglio si
creto, specie nelle torride giornate semina insieme ad una graminacea,
estive, quando non piove da giorni. che ha le caratteristiche opposte.
È colpa dell’inquinamento atmosferi- Inoltre, il trifoglio nano, seminato in
co, molto concentrato nei periodi di primavera, assicura un apporto co-
afa, se le piante rattrappiscono no- stante di azoto nel terreno.

60
Lo sfalcio periodico del trifoglio non l’utilizzo di una polvere finissima che
è da buttare, ma può essere lascia- deriva dalla macinazione di un’alga
to alla base dei fiori per evitare che calcarea assai abbondante in natura.
vengano invasi dalle erbacce, con Non temete, il prodotto si trova in
un effetto al tempo stesso diserbante vendita con il nome di litotamnio.
e fertilizzante.
Contro afidi e acari (i ragnetti ros-
ALLUME DI POTASSIO si) sono invece ottime le ortiche. Bi-
CONTRO LE LUMACHE sogna far macerare la pianta in un
Per proteggere le piantine più gio- contenitore di ceramica, in propor-
vani dalle lumache è sufficiente va- zioni 1/10 di ortica/acqua, per
porizzare una soluzione di allume almeno 2 giorni.
di potassio in acqua potabile, una
sostanza corrosiva per i molluschi
e concimante per i vegetali. Una
Gli scarti del giardino
valida alternativa è costituita dalla
cenere dei camini. Avete un giardino? Allora quasi sicuramente producete più ri-
fiuti organici rispetto a chi abita in appartamento. Se inserite
ALGHE E ORTICHE gli scarti della manutenzione nei circuiti di raccolta dei rifiuti
CONTRO GLI INSETTI urbani, la media degli scarti verdi stimata è di circa
3-5 kg per m2 all’anno.
Contro gli insetti masticatori dell’or- (Fonte: ANPA, 1999).
to e del giardino è molto efficace

Alle piante servono tante cure, non tanta acqua


Come e quando si innaffia il giardino?
Poco e verso sera, quando l’acqua
evapora più lentamente e non viene
sprecata, ma assorbita dalla terra.

Alcuni utili consigli da tenere a men-


te sono:

• aggiungere abbondante paccia-


matura, per proteggere le piante
dalla siccità e dall’arsura
• raccogliere l’acqua piovana: alle
piante piace molto
• scegliere piante meno bisognose
di acqua (piante xerofile)
• installare un sistema di irriga-
zione “a goccia” (quelli con i
tubi neri di plastica) program-
mabile con il timer: le piante
avranno la loro giusta razione
di acqua e anche la bolletta ne
riceverà un beneficio.

61
Ma soprattutto, quando si ha a che È opportuno insomma accettare
fare con la cura di piante, orti e che le piante possano a volte esse-
giardini, è importante tenere sem- re attaccate da batteri, ammalarsi
pre presente che la natura ha i suoi e morire anzitempo, che le mele
cicli e i suoi equilibri. Ogni tentativo non siano sempre tutte rosse e
di forzarli o di modificarli a nostro perfettamente tonde, che gli insetti
piacimento con metodi artificiali - non siano dei nemici da combatte-
spesso aggressivi o chimici - è un re con ogni mezzo, ma degli esseri
attentato al ciclo stesso, e può avere viventi spesso preziosi.
gravi ripercussioni sulle piante, sul
terreno e sull’habitat in generale.

Rapporti ecologici con insetti e parassiti


L’idea di avere in casa o in giardino aggiungere 5 ml di olio essenziale
formiche, blatte o altri insetti spesso di cajeput e 5 ml di olio essenziale
ci terrorizza, così come quella di es- di eucalipto. Spruzzate lungo i bor-
sere punti da zanzare o vespe. di delle stanze: non macchia ed il
Per questo dichiariamo a insetti e pa- profumo, per noi gradevole, per
rassiti una guerra senza esclusione loro è insopportabile.
di colpi per annientare questi fasti-
diosi animaletti. Così facendo tutta- ZANZARE E VESPE:
via rischiamo di fare danni anche LOZIONE ANTIZANZARE NATURALE
alla nostra salute e all’ambiente, sia L’olio essenziale di lavanda allonta-
perché non è giusto uccidere indiscri- na zanzare, tafani e pappataci. Di-
minatamente gli insetti, sia perché gli stribuite sul corpo l’olio di lavanda
insetticidi sono spesso ricchi di com- picchiettandovi con le dita e ricor-
ponenti chimici molto dannosi. dando di tenerlo lontano dagli occhi
per prevenire irritazioni.
C’è un altro modo di “combattere”
insetti e parassiti in modo più ecolo- *Informazioni e ricette sono tratte da:
gico, basato sul principio del “osta- Ornella Navello, Ecomanuale per la
colare, non avvelenare”. casa, Cosmopolis, 2005.

Ecco alcuni esempi pratici:

FORMICHE E BLATTE:
DETERRENTE CASALINGO
L’azione nociva di formiche e blatte
può essere neutralizzata con il pro-
fumo. Tutti gli insetti infatti detestano
gli odori intensi, come quelli degli oli
essenziali. Se non intendete coabi-
tare con loro, mettete in un piccolo
flacone spray di vetro 20 ml di al-
col etilico, o grappa, a cui dovete

62
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
In movimento 2.1
In ufficio 2.2
A scuola 2.3
Fare la spesa 2.4

L’attenzione all’ambiente
non finisce sulla soglia di casa.
I comportamenti che assumiamo fuori in ufficio? I nostri figli a casa man-
casa, per le vie della città, in ufficio giano frutta biologica, ma a scuola
o a scuola, sono fondamentali. Pen- continuano così o si abbuffano di
siamo ad esempio al traffico: è facile merendine confezionate e piene di
lamentarsi per gli ingorghi, ma non conservanti?
sarebbe intelligente che fossimo noi i
primi a cercare mezzi alternativi per Vediamo dunque quali comporta-
i nostri spostamenti? menti si possono mettere in pratica
E ancora. A casa facciamo la raccol- per ridurre la nostra impronta eco-
ta differenziata con grande impegno logica e assumerci le nostre respon-
e cerchiamo di limitare i consumi di sabilità nei confronti dell’ambiente
energia, ma come ci comportiamo anche quando siamo fuori di casa.

In movimento
Caos, stress e pericoli per la salute: zi ecosostenibili o collettivi, ecc.) e le
fra traffico e inquinamento, la mo- nostre decisioni personali.
bilità è diventata una delle cause In Italia non abbiamo molto da van-
che rende insostenibile la vita quo- tarci: con più di un’automobile ogni
tidiana. Muoversi in città crea tanti due abitanti, siamo il Paese europeo
problemi, correlati soprattutto all’im- con il più alto tasso di motorizzazio-
patto ambientale e sociale: inquina- ne (escluso il Principato di Monaco,
mento acustico e atmosferico, con- che non è esattamente una nazione
sumi energetici, rifiuti, conseguenze come le altre!), e quello con il mag-
negative sul paesaggio e sulla salute gior traffico in rapporto all’estensio-
dei cittadini. ne della rete stradale.

La scelta del nostro modo di spostar-


ci è condizionata principalmente da
due fattori: le politiche pubbliche del
territorio (presenza o meno di piste
ciclabili, efficienza e capillarità dei
mezzi pubblici, promozione di mez-

63
LA DENSITÀ DI AUTOMOBILI IN EUROPA
Danimarca 364
Irlanda 409
Norvegia 437
Olanda 444
Svezia 459
Belgio 470
Francia 500
Gran Bretagna 509
Germania 559
Italia 592

0 100 200 300 400 500 600


Numero di automobili per 1.000 abitanti - Anno 2006

Buone Pratiche
A PIEDI, IN BICI O CON I MEZZI
Quando ci spostiamo in città di so- > 5 km
lito le distanze non sono insormon- 3 - 5 km
tabili: uno studio ha dimostrato che < 2 km
l’80% degli spostamenti motorizzati
copre una distanza inferiore a 5 km. 0% 15% 30% 45%
Per tragitti di questo tipo è davvero
necessario prendere la macchina? La bicicletta ad esempio ha innume-
Sarebbe molto meglio muoversi a revoli vantaggi, oltre a quello di con-
piedi, in bici o con i mezzi pubblici. sumare pochissima energia.

(Fonte e approfondimenti: www.comune.torino.it/ambiente/bici/usare-bici.html)

64
La bicicletta: Perché?

è ecologica Non produce gas di scarico o rumore, non consu-


ma carburante

occupa poco spazio Nel posteggio di un’auto possono essere collocate


10 biciclette

è efficiente Per percorrere la stessa distanza, un ciclista con-


suma 200 volte meno energia rispetto all’auto e
cinque volte meno energia rispetto ad un pedone

fa bene alla salute Previene l’infarto, l’ipertensione, l’obesità, l’astenia


muscolare, i disturbi del sonno

fa risparmiare Si evita l’acquisto di carburante e si riduce il costo


della manutenzione dell’auto.
I costi di manutenzione annua della bici sono irrisori

è veloce Per i percorsi urbani fino a 6 chilometri, la bici-


cletta è più veloce dell’automobile, calcolando
anche il tempo necessario per uscire di casa e
per parcheggiare

è stimolante Permette un contatto diretto con le persone, le loca-


lità, i paesaggi

CAR-SHARING
L’AUTO SOLO QUANDO SERVE Il mobility manager
Se avete bisogno dell’auto, la potete È nata una nuova professione, il mobility manager. È il profes-
prenotare e usare quando e quanto sionista che, in un ente o in un’impresa, gestisce la domanda
di mobilità dei dipendenti, conciliando i bisogni individuali
volete; poi la riportate indietro e il con le esigenze di sostenibilità, e definendo il Piano degli Spo-
gioco è fatto. È il principio alla base stamenti Casa Lavoro dei dipendenti (PSCL). Non ne avete mai
del car-sharing, che significa condi- sentito parlare? Sappiate che le imprese e gli enti pubblici con
più di 300 addetti devono adottare il PSCL: provate a chiedere
visione dell’auto: un servizio che se nel vostro luogo di lavoro è stato istituito.
da qualche anno è attivo in alcu-
ne città italiane e che può essere
un’ottima alternativa all’utilizzo del
veicolo privato, soprattutto per spo-
stamenti brevi e frequenti. La città
con il maggior numero di auto per
il car-sharing (99 nel 2007), è To-
rino, ma ad oggi hanno aderito al
progetto anche Genova, Milano, Ve-
nezia, Bologna, Firenze, Modena,
Parma, Roma e Rimini.

65
Come funziona? zie ad un badge elettronico e... si
Ci si abbona e, quando si ha biso- parte! In genere si paga una tariffa
gno dell’auto, la si prenota presso il fissa di abbonamento, più un costo
parcheggio più comodo, precisando variabile in relazione all’utilizzo ef-
l’ora di partenza e di arrivo. Poi si fettivo (tempo e km percorsi).
apre l’auto, la si mette in moto gra-

Il car-sharing Perché?

Fa risparmiare non si paga l’assicurazione, il carburante, il bollo,


il garage, la manutenzione. A Torino non si paga il
parcheggio. Quello che si paga è l’abbonamento e
l’utilizzo effettivo, comprensivo del carburante

È veloce si possono percorrere le corsie preferenziali e le vie


riservate ai mezzi pubblici

Significa si può prenotare 365 giorni all’anno 24 ore su 24.


indipendenza Si può circolare nei giorni di targhe alterne e di
restrizione del traffico. Si può scegliere il tipo di au-
toveicolo in funzione delle necessità

È rispettoso contribuisce a diminuire il numero di auto in circo-


dell’ambiente lazione: ogni auto condivisa consente la riduzione
della circolazione di 5-6 auto private.
In Europa, l’80% delle vetture circolanti in città viag-
gia non più di 60 minuti al giorno trasportando in
media 1,2 persone: un utente car-sharing ha la pos-
sibilità di usare l’auto solo per il tempo necessario
e quindi più persone possono usare la stessa auto.
Aumenta il numero dei parcheggi e lo spazio di-
sponibile. Favorisce comportamenti individuali più
razionali nell’uso dell’automobile

(Per saperne di più: www.carcityclub.it)

In media, l’utilizzo del car-sharing


consente di risparmiare oltre il 30%
rispetto al possesso di un veicolo
privato, perché si pagano l’abbo-
namento e le corse ma non le tas-
se, l’assicurazione, il carburante, la
manutenzione e i parcheggi.

66
La tabella qui sotto riporta a titolo zione, l’assicurazione, il carburante,
esemplificativo la convenienza econo- la manutenzione e i parcheggi.
mica legata all’utilizzo medio di due
autovetture italiane (Fiat Panda, Gran- I costi legati al car-sharing compren-
de Punto) usufruendo del car-sharing dono l’abbonamento annuo e 140
anziché dell’auto di proprietà. corse da 50 km ognuna, con una
I costi legati alla proprietà compren- durata media di 4 ore.
dono ovviamente gli oneri finanziari
(svalutazione...), la tassa di circola- (Fonte www.carcityclub.it)

Vettura: Fiat Panda km percorsi Costo annuo Risparmio rispetto


all’auto di proprietà

Vettura di proprietà 4.687


7.000 35,9%
Vettura in Car Sharing 3.002

Vettura: Grande Punto km percorsi Costo annuo Risparmio rispetto


all’auto di proprietà

Vettura di proprietà 5.531


7.000 32,2%
Vettura in Car Sharing 3.752

CAR-POOLING nel condividere le auto private tra un


L’AUTO DI GRUPPO gruppo di persone, al fine di ridurre
Un termine difficile per spiegare una i costi e l’impatto sul territorio.
cosa semplicissima: organizzarsi È il caso di dipendenti di aziende
con i colleghi o i genitori dei com- vicine o di studenti che scelgono di
pagni di scuola dei figli per prende- usare una sola macchina con più
re una sola macchina, a turno. persone a bordo, definendo un ca-
Car-pooling si può tradurre come lendario di utilizzo delle diverse vet-
“auto di gruppo”, e consiste appunto ture di proprietà.

Il car-pooling Perché?

fa risparmiare riduce i costi di utilizzo legati al consumo di car-


burante, pedaggi autostradali, costi di parcheg-
gio, pneumatici

è rispettoso contribuisce a diminuire il numero di auto neces-


dell’ambiente sarie ad ogni singolo spostamento

migliora la socialità si migliorano i rapporti sociali fra colleghi e amici


durante il viaggio

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Acquistare un’auto:
consigli per l’ambiente e per il portafoglio
In molti casi l’acquisto di un auto- In media, per una famiglia l’auto-
veicolo è una scelta obbligata, ma mobile è la seconda voce di spesa
può sempre essere fatto con intel- dopo la casa. La tabella qui sot-
ligenza, in modo da diminuire gli to riporta il costo medio annuo
impatti sull’ambiente… e sul nostro di un’autovettura (aggiornamento
portafoglio! 2007) con una percorrenza media
di 15.000 km/anno.

Autovettura Segmento B – Cilindrata 1.4 cc


Costo acquisto autovettura 15.000 €
Km/anno percorsi 15.000 km
Litri benzina/100 km 7,0 l
Svalutazione annua (15%) 2.250 €
Costo annuo benzina 1.400 €
Costo annuo assicurazione 900,00 €
Costo annuo bollo 200,00 €
Costo annuo manutenzione 750,00 €
Totale costo annuo 5.500,00 €
Totale costo mensile 458,00 €
Totale costo/km 0,37 €

Cosa possiamo fare? per andare su percorsi accidentati. In


Nell’acquisto di un’auto, è opportuno compenso, passare da un’auto me-
tenere conto di questi tre fattori: dia a un SUV per un anno significa
consumare più che lasciando aperta
• Cilindrata e dimensione la porta del frigo per 6 anni o accesa
• Tipologia di alimentazione una lampadina per 30 anni! Anche
• Classificazione delle emissioni (euro) il mito che i SUV siano più sicuri,
come vedremo, è solo un luogo co-
Comprare autovetture di grandi di- mune, mentre è certo che queste vet-
mensioni e di grossa cilindrata ulti- ture occupano uno spazio maggio-
mamente è di gran moda, ma spesso re, anche e soprattutto nei limitati
non ha una giustificazione razionale spazi per il parcheggio.
in rapporto alle esigenze di sposta-
mento private. Se un’auto media percorre 17 Km/l
per i diesel e 12,5 Km/l per auto a
Pensiamo, ad esempio, al successo benzina, per i SUV i consumi s’impen-
dei SUV (Sport Utility Veichles): a vol- nano, aumentando mediamente del
te chi li acquista abita e si sposta in 60-70%, con 9,9 Km/l per i diesel
città, quindi difficilmente li utilizzerà e 7,7 Km/l per la benzina. Chi pen-

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sa di essere più sicuro a bordo di un con veicoli ancora più grandi
SUV perché si trova più in alto, sap- • i SUV sono molto pericolosi anche
pia che è invece vero il contrario: per gli altri. Peso, rigidità del te-
laio e altezza di queste auto ne
• il baricentro è troppo alto e dà fanno dei mezzi estremamente pe-
una forte instabilità all’autovet- ricolosi per berline e utilitarie, per
tura. Prove effettuate da Quat- pedoni e ciclisti. L’altezza limita la
troruote dimostrano che i fuori- visibilità verso il basso: i passanti
strada sono per costituzione più e, soprattutto, i bambini rischiano
inclini agli incidenti e che per un di rimanere fuori dal campo visivo
SUV le probabilità di ribaltarsi in del guidatore. L’IIHS, Istituto Statu-
caso d’incidente sono quasi tre nitense per la sicurezza stradale, ha
volte più alte che per una norma- dimostrato che in caso di scontro la-
le autovettura terale tra SUV e auto normale le pos-
• gli spazi di frenata sono più lunghi sibilità di avere un incidente mortale
delle normali automobili, a causa è 5,6 volte superiore che non negli
della massa inerziale del veicolo, scontri tra due auto normali.
mentre la rigidità può diventare
molto pericolosa in caso di urto (fonte: www.legambiente.it)

Ora, concentriamo la nostra attenzione su quali criteri prendere in conside-


razione per l’acquisto di una autovettura.

Posizione Criterio ambientale Criterio economico

1. metano metano

2. gpl gpl

3. benzina diesel

4. diesel benzina

Quale carburante? prestabiliti, ma in ogni caso produ-


Questa è una scelta fondamentale cono inquinamento da particolato
per gli aspetti ambientali ed econo- e polveri sottili (PM10), in partico-
mici. Ecco l’ordine di preferenza del- lare i diesel.
le scelte combinando i due criteri. Le auto a gasolio garantiscono un mi-
nor consumo e una minore emissione
Il metano e il gpl sono più economi- di CO2, ma sono più inquinanti in
ci e più ecologici: si risparmia, non termini di polveri fini (PM10), quindi
si producono polveri fini, ossidi di sarebbe opportuno dotare i diesel di
zolfo e benzene e inoltre il motore Fap (Filtro antiparticolato), un vero e
dura di più. proprio filtro che trattiene le polveri
Le nuove auto conformi agli stan- presenti nei gas di scarico e le bru-
dard Euro 4 fissati dall’Unione Eu- cia periodicamente in modo del tutto
ropea hanno dei limiti di emissioni automatico e in pochi minuti.

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In generale, prima di acquistare
un’auto è sempre meglio controllare
che non consumi troppo (emissioni di
CO2 non superiori ai 120-130 g/km)
e che non sia troppo rumorosa.

Sui siti www.ata.ch (Associazione Traffi-


co e Ambiente) e www.topten.ch è possi-
bile trovare le risposte alle vostre doman-
de sui temi in questione.

Per ridurre i consumi


Il consumo di carburante, l’inquina- possono permettere di ridurre sen-
mento acustico e quello dell’aria pro- sibilmente i consumi, risparmiando
dotto da un autoveicolo dipendono fino al 15-20% di combustibile, che
anche dalle modalità di utilizzo e equivale a pagare la benzina fino
manutenzione: piccoli accorgimenti a 25 centesimi in meno al litro.

Cosa possiamo fare?

Intervento/comportamento Perché?

Seguire il programma di manuten- Consente di mantenere in efficienza


zione periodica suggerito dalla il veicolo nel suo insieme e gli organi
casa costruttrice che maggiormente incidono sui con-
sumi di carburante.

Controllare almeno una volta Componenti efficienti = -10%


l’anno i componenti essenziali di consumi
dell’accensione, dell’impianto ad
iniezione e dell’alimentazione

Controllare e sostituire il filtro intasamento del filtro del 5% = +2,5%


dell’aria di consumi

Controllare la pressione di gon- - 0,3 bar di pressione = maggiore


fiaggio dei pneumatici almeno usura e +1-2% di consumi
una volta al mese

Con il veicolo a pieno carico far Pressione maggiore a pieno carico =


gonfiare i pneumatici di 0,2/0,3 -2% di consumi
bar oltre il valore indicato

Non disporre i bagagli sul tetto -5/7 % di consumi


della vettura

Smontare il portapacchi o il porta- Portapacchi = +5/7 % di consumi


sci quando non servono

Non lasciare in auto oggetti di 30 kg di oggetti in auto = +1,5%


peso rilevante di consumi

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Intervento/comportamento Perché?
Evitare di usare l’auto Il motore non raggiunge la tem-
per brevi tragitti peratura ottimale e consuma fino
all’8% in più

Cambiare rapidamente le marce -5/7 % di consumi


fino a inserire la più alta in rappor-
to alla velocità

Tenere un’andatura regolare evi- -10% di consumi


tando manovre discontinue con ac-
celerazioni e frenate brusche

Usare i freni il meno possibile, to- -5/8% di consumi


gliendo prima il piede dall’acce-
leratore e lasciando che la vettura
rallenti da sola

Tenere sotto controllo la velocità A 110 km/h anziché 130 km/h -


del veicolo 18% di carburante

Non superare la “velocità econo- La velocità economica consente


mica” del tuo veicolo, che corri- le più alte prestazioni con il mini-
sponde a 2/3 della sua velocità mo consumo
massima (es. 110 km/h rispetto a
160 km/h)

Spegnere gli accessori elettrici richiedono corrente elettrica che è


(autoradio, tergicristalli, tergilu- fornita dal motore a fronte di mag-
notto, lunotto termico) quando giori consumi
non servono

Spegni il motore in caso di una -10% di consumi


lunga sosta (ingorgo, passaggio
a livello, ecc.)

Seguendo questi consigli


il nostro veicolo:

• è meno inquinante (minori consu-


mi = minor inquinamento)
• è più sicuro e affidabile (manuten-
zione = sicurezza e affidabilità)
• è quotato meglio sul mercato
(in quanto tenuto in buono stato).

71
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
In movimento 2.1
In ufficio 2.2
A scuola 2.3
Fare la spesa 2.4

Risparmi e minori consumi


L’attenzione all’ambiente continua te cose che possiamo fare in prima
anche una volta entrati in ufficio. persona, sia a livello pratico, sia in
È troppo facile infatti non conside- termini di sensibilizzazione e offer-
rarsi responsabili di quello che av- ta di informazioni a colleghi e vicini
viene sul luogo di lavoro, sprecare di scrivania. Se poi si è responsabili
carta, energia, rifiuti organici (nelle dell’ufficio, le possibilità di “buone
mense) solo perché non siamo noi a pratiche” aumentano.
pagare direttamente. Ci sono mol-

Nel tuo studio o in ufficio


• Riutilizza i fogli di stampa: se sono • preferisci le scale all’ascensore.
usati solo da un verso, l’altro può Ne guadagna la forma fisica e
essere utilizzato per prendere ap- non consumi energia
punti o stampare bozze • accendi i condizionatori solo se ce
• non sempre è necessario usare la n’è davvero bisogno e tieni con-
carta, spesso è più utile un docu- to che sono dannosi per la salute
mento informatico o un’e-mail (sono causa di disturbi respiratori
• quando devi stampare, utilizza e di reumatismi, oltre a essere un
stampanti e fotocopiatrici con fun- veicolo di batteri) e per l’ambiente,
zione fronte/retro dal momento che la loro fabbrica-
• controlla l’anteprima di stampa, evi- zione e lo smaltimento finale sono
terai così di stampare pagine inutili particolarmente inquinanti. In più
• stampa in modalità “economy” consumano moltissima energia
o “bozza”
• se non stai usando il pc, non la- Lunga vita all’informatica!
sciarlo acceso: meglio spegne- Il riuso di computer e prodotti elettronici
re lo schermo e usare la funzio-
ne stand-by I personal computer e i materiali informatici sono sottoposti a
• se non usi la fotocopiatrice o una sorta di “obsolescenza programmata” da parte delle case
la stampante laser per oltre produttrici di hardware e soprattutto di software: c’è infatti una
spinta ad innalzare continuamente il livello delle prestazioni
mezz’ora, spegnile per stimolare l’acquisto di modelli nuovi e mettere fuori mercato
• fai la raccolta differenziata anche quelli vecchi, spesso ancora funzionanti o riparabili. Oggi un
in ufficio, usando gli appositi con- PC dura in media tre o quattro anni (pari a circa il 15-20%
tenitori per la carta, per i toner e della sua vita utile), mentre i prodotti più innovativi e i telefoni
per le cartucce delle stampanti cellulari addirittura due.

73
• a fine giornata, spegni le luci
Una guida ai computer “Verdi”
dell’ufficio e dei corridoi, scol-
Ogni anno Greenpeace pubblica l’aggiornamento della “Eco lega il pc e le apparecchiature
guida ai prodotti elettronici”, che premia i produttori di PC più elettroniche dalla presa o spegni
“verdi”. L’associazione ambientalista stila i nfatti una classifica l’interrutore generale
delle aziende che non fanno uso di sostanze chimiche dannose
• prova a sensibilizzare su questi
e contribuiscono in modo attivo al riciclaggio dei rifiuti elettro-
nici. L’iniziativa, di sicuro utile per chi desidera acquistare tec- temi colleghi e vicini di scrivania:
nologia il più possibile eco-compatibile, ha innescato un circolo non solo le azioni collettive di ri-
virtuoso tra le aziende del settore, che pur di non essere ultime sparmio sono sempre più efficaci
in classifica stanno prendendo impegni concreti sul fronte am- di quelle singole, ma insieme si
bientale. Ha dichiarato nel 2006 il direttore campagne di Gre-
possono portare avanti più facil-
enpeace: “Rispetto a quando abbiamo lanciato la guida, ora la
maggior parte delle aziende si guadagna una posizione sopra mente proposte ed istanze orien-
la sufficienza, mentre solo in cinque arrancano”. tate ad una maggiore consapevo-
(fonte: www.greenpeace.org, www.lifegate.it) lezza ambientale dell’azienda.

Sei il responsabile dell’ufficio


o degli approvvigionamenti?
• Acquista o noleggia stampanti e palto
fotocopiatrici in grado di opera- • acquista per i bagni asciugama-
re con modalità fronte/retro ni a rullo in tessuto lavabile, an-
• usa una sola stampante, collega- ziché a getto d’aria oppure “usa
ta in rete a diversi computer e ac- e getta” in carta
cessibile a tutti • valuta l’ipotesi di farti consigliare
• acquista carta riciclata, nastri e da un Mobility Manager profes-
cartucce rigenerati sionista per minimizzare l’impatto
• scegli i prodotti con marchio Eco- ambientale del tuo business.
label: carta per fotocopie, carta
igienica, detergenti, ecc.
• stimola l’impresa di pulizie ad
usare prodotti “ecologici” in
imballaggi non a perdere e, se
puoi, imponi questa scelta al mo-
mento della definizione dell’ap-

Recuperare i PC Oppure, si può acquistare un com-


È possibile recuperare i computer e puter usato presso negozi specia-
gli apparecchi elettronici dismessi lizzati. A Torino, per esempio, la
dall’ufficio o ritenuti obsoleti. Cooperativa Sociale Arcobaleno
Basta consegnarli a chi li riutilizza gestisce attraverso il progetto Tran-
(così come sono, oppure previo sistor il servizio di raccolta dei Ri-
assemblaggio e riconfigurazione, fiuti Elettrici ed Elettronici (RAEE),
magari con sistemi open source). riassemblando e mettendo in vendi-
In questo modo si favorisce l’ac- ta apparecchi funzionanti a prezzi
cesso informatico a nuove fasce davvero concorrenziali, adatti ai
sociali (anziani, associazioni no principianti, ai bambini o per l’uso
profit, scuole, ecc.). domestico.

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1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
In movimento 2.1
In ufficio 2.2
A scuola 2.3
Fare la spesa 2.4

La scuola è il luogo dell’apprendi- può orientare verso comportamenti


mento e della formazione “civica” eco-compatibili, frutto di decisioni
per eccellenza: perché non include- prese dal singolo (genitore o allie-
re nel percorso formativo di bambini vo) o dalla scuola stessa.
e ragazzi anche tematiche ambien- Ecco una breve carrellata su alcune
tali? Magari declinandole in nozioni iniziative di successo già avviate sul
scientifiche, storiche, geografiche e territorio piemontese e in ambito na-
in esempi pratici legati al risparmio zionale, funzionanti grazie alla col-
energetico, al riciclo dei rifiuti e alla laborazione tra scuole, istituzioni e
limitazione degli sprechi? Anche tra genitori, e alla buona volontà dei
i banchi e nelle classi - infatti - ci si soggetti coinvolti.

Mense biologiche
La città di Grugliasco, nella prima sede delle Facoltà di Veterinaria e
cintura di Torino, è stata fra le prime Agraria. Nel complesso, le attività
in Italia a basare le proprie mense ristorative caratterizzate dal ricorso
scolastiche su derrate coltivate bio- al biologico raggiungono una pla-
logicamente. Fin dal 1993, infatti, tea di circa 3000 utenti giornalieri.
l’impianto di cottura comunale ha
prodotto e veicolato circa 2500
pasti al giorno, all’interno di uno Nelle scuole di torino arrivano
schema di menu che privilegia non i distributori di frutta e snack salutisti
solo le materie prime biologiche, ma
anche uno stile alimentare di tipo La Circoscrizione 1 della città di Torino (centro e Crocetta) ha
mediterraneo. aderito ad una proposta della Coldiretti che, in risposta all’al-
larme lanciato dal Congresso Internazionale sull’obesità di Syd-
Alla somministrazione dei pasti il ney, propone alle scuole cittadine di installare eco-dispenser di
Comune affianca, già da molti anni, frutta e verdura. Una mela o una pesca noce (ma anche una
un’intensa opera di educazione ali- vaschetta di macedonia fresca o insalata) al posto del goloso,
mentare rivolta alle scolaresche, alle ma certamente meno salutista, sacchetto di patatine.
Dalla primavera 2008, dunque, il Comune di Torino lancia
famiglie e agli insegnanti.
l’offensiva antimerendina, con un progetto sperimentale che
mira a affiancare alle tradizionali macchinette che distribuisco-
Dal 2004 l’Amministrazione comu- no snack confezionati, dei nuovi dispenser contenenti prodotti
nale ha costituito e reso operativa naturali, freschi e più sani.
una società partecipata che sommi-
(Fonte: Scuola. Via le merendine. Mele nelle macchinette, La Stampa -
nistra pasti biologici anche alla men- Cronaca di Torino e Provincia, martedì 18 settembre 2007)
sa del campus universitario locale,

75
Educazione alla mobilità sostenibile
Sempre a Grugliasco, il Comune col-
labora con gli Istituti scolastici citta-
dini allo scopo di diffondere fra gli
alunni una più informata coscienza
ecologica. Rispetto al tema della mo-
bilità eco-sostenibile, in particolare,
la Città ha sostenuto e accompagna-
to il locale progetto Pedibus, che ha
coinvolto a più riprese, e per più an-
nualità, alcune classi di Scuola Me-
dia inferiore. Il tutto all’interno della
cornice più generale dei progetti
INFEA rivolti alle scuole, con il soste-
gno della Provincia di Torino.

L’educazione ambientale si fa sistema


Il Progetto INFEA (Informazione For- In cambio ha richiesto l’adesione
mazione Educazione Ambientale) ad un progetto di cooperazione, di
è favorito e finanziato dal Mini- scambio di esperienze e di impegno
stero dell’Ambiente e comprende all’informazione reciproca.
una rete di progetti, programmi e Laboratori, ecomusei, momenti for-
iniziative di educazione ambien- mativi in aula, gite e visite scolasti-
tale da svilupparsi sul territorio. L’in- che. Le iniziative intraprese nell’am-
sieme dei soggetti, delle strutture e bito del Sistema INFEA sono tante
dei progetti condivisi è chiamato, ed eterogenee. Insegnanti e genitori
appunto, Sistema INFEA. possono informarsi sui siti web degli
Attraverso diversi strumenti di sup- enti locali di competenza (Provincia
porto il Ministero ha costruito al- e Regione soprattutto) per attingere
leanze su tutto il territorio italiano alle esperienze di educazione am-
con Enti locali, Università, Istituti di bientale già avviate e per scoprire
ricerca, mondo del volontariato. nuovi progetti a cui aderire.

I guardiani della luce


Il Liceo Scientifico Ambientale di al contatore, cercando di individua-
Laveno Mombello (Varese) ha coin- re gli sprechi e accendendo le luci
volto gli studenti, i docenti e il per- “artificiali” solo quando serve.
sonale di servizio in un progetto
di risparmio energetico che ha por- È bastato nominare in ogni aula un
tato in pochi giorni al dimezzamento “guardiano della luce” e in una set-
dei consumi. Un risultato raggiunto timana i consumi sono precipitati di
esclusivamente prestando attenzione oltre il 50%, senza sacrifici.

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Dalle mense scolastiche ai tavoli dei bisognosi
Il Comune di Torino e AMIAT han- L’azienda municipalizzata incari-
no messo in atto un’interessante cata della raccolta dei rifiuti urba-
iniziativa antispreco per recupe- ni (AMIAT) si occupa del trasporto
rare gli alimenti non somministrati successivo, quello dai centri di cot-
nelle mense scolastiche e le derrate tura agli enti assistenziali convenzio-
alimentari non più vendibili, ma an- nati. Ogni giorno si recuperano fino
cora commestibili, provenienti dalla a 150 chili di pane e 50 chili di frut-
Grande Distribuzione Organizzata ta, per soddisfare circa mille pasti!
e consegnarli ad enti assistenziali. Dalla GDO si recuperano circa 350 kg
Le ditte fornitrici dei pasti alle 120 al giorno di diversi materiali (orto-
scuole elementari e alcune scuole frutta, formaggi, pane, carne e sa-
medie torinesi di competenza co- lumi) destinati allo smaltimento per-
munale raggiunte dal servizio del ché confezionati in imballi rovinati
Comune raccolgono pane e frutta o prossimi alla scadenza. Nel 2007
non portata a tavola e li riportano sono stati recuperati oltre 95.000 kg
presso i cinque centri di cottura del- di alimenti presso l’ipermercato Au-
le ditte stesse. chan di Corso Romania a Torino.

Frutta e verdura in distribuzione


Se a casa è più facile controllare Un’altra azione possibile che genitori
l’alimentazione, questo non significa e insegnanti potrebbero promuovere
che fuori casa non possa essere limi- e proporre alle direzioni scolastiche
tato il consumo di cibo-spazzatura. riguarda i distributori automatici di
La salute di bambini e ragazzi po- bibite gassate, snack e merendine
trebbe infatti essere seriamente confezionate: perché non provare
compromessa da malattie causate a sostituire questi prodotti dannosi
dall’obesità e dal sovrappeso. con frutta e verdura fresca, frutta di-
Contro il junk-food bisogna interve- sidratata, spremute e succhi senza
nire in primo luogo a scuola, dove i zuccheri e grassi?
menu delle mense dovrebbero essere
maggiormente controllati per garan- Sarebbe un ottimo modo per incenti-
tire cibi sani, prodotti tradizionali, vare una merenda sana e alternativa.
frutta e verdura locali.

77
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
In movimento 2.1
In ufficio 2.2
A scuola 2.3
Fare la spesa 2.4

Nel caos di marche e sottomarche, Ma anche sempre più strategico e


informazioni, promozioni, offerte “politico”, nel senso che una no-
e alternative che il mercato ci offre stra scelta di acquisto (o di non ac-
quotidianamente, il gesto banale quisto) può influenzare il compor-
ma fondamentale del “fare la spe- tamento di un’azienda produttrice
sa” diventa sempre più difficile. o distributrice.

Attenzione alla filiera


e alla rete dei passaggi intermedi
Nel nostro “percorso d’acquisto”, e dalle singole materie prime, fino
che può comprendere soste più ad arrivare sulla nostra tavola.
o meno frequenti presso mercati,
negozi e grande distribuzione orga- Tecnicamente, tutte queste rela-
nizzata, siamo consumatori sempre zioni produttive e di distribuzione
più attenti, informati e critici. prendono il nome di “filiera”.

Specie per bevande e alimenti, inol- Si parla dunque di filiera lunga se


tre, siamo sempre alla ricerca di pro- i passaggi sono tanti e dislocati in
dotti che contengano intrinsecamen- uno spazio molto ampio; se invece
te (e magari contemporaneamente) i passaggi sono pochi e più vicini
trasparenza, naturalità, assenza la filiera è corta.
di sfruttamento dei bambini, equi-
tà e promozione umana, rispetto La certificazione di filiera controllata,
per l’ambiente, freschezza, principi normata da un disciplinare tecnico
nutritivi, genuinità e buon sapore. (DTP) e verificata da un ente terzo, va
a soddisfare due criteri fondamentali:
Molte di queste caratteristiche diffi-
cilmente sono ricavabili leggendo 1. l’assoluta rintracciabilità del pro-
etichette, bollini e certificazioni. dotto, che dice al consumatore tutti i
passaggi che ha fatto, chi li ha fatti,
In particolare, ci accorgiamo spesso in che modo e a quali condizioni
che le informazioni scritte sui prodot-
ti non bastano e che la “pietra filoso- 2. standard igienico-sanitari ri-
fale” dell’acquisto perfetto in realtà gorosi, definiti secondo i criteri
è impregnata di relazioni, racconti, dell’HACCP (Hazard Analysis Cri-
storie, vite che seguono il prodotto tical Control Point).
a partire dai singoli componenti

79
La certificazione della rintracciabili- elaborazione, secondo quanto pre-
tà di filiera attesta che è garantita visto dal Disciplinare di riferimento e
e documentata la rintracciabilità del dalla Norma UNI 10939.
prodotto lungo tutte le fasi della sua

La merce del vicino è sempre la migliore


gio di chiudere il suo ciclo nel ter-
ritorio in cui si vive (produzione e
consumo avvengono cioè in aree
limitrofe), eliminando tra l’altro
l’onere economico, energetico ed
ecologico dei trasporti.
Dove si trovano i prodotti del territo-
rio e con filiera corta?
Tendenzialmente non sono presenti
A prima vista, sembrerebbe che una nei grossi supermercati e non sono
filiera lunga, a parità di prezzo, con- distribuiti dai marchi più famosi e dai
senta a più soggetti di lavorare e di megabrand delle multinazionali.
guadagnare. Spesso però capita che È più facile trovarli nei mercati agroa-
questi guadagni siano squilibrati a limentari e nei mercatini rionali, dove
favore di pochi e che i profitti miglio- spesso gli agricoltori locali sono pre-
ri siano riservati a chi si occupa della senti e si riconoscono perché non
raccolta finale o della distribuzione. vendono banane, pomodori e zucchi-
Anzi, sono questi ultimi i soggetti ne tutto l’anno, ma prodotti locali e
economici che di solito fanno davve- stagionali, generalmente con poche
ro business - magari semplicemente e selezionate referenze.Scoprite su
apponendo sul prodotto un marchio internet o presso gli uffici turistici del-
commerciale o un bollino di qualità - la vostra città quando e quali sono
a scapito di chi il prodotto (o meglio, i mercati tipici, le fiere tematiche e
la materia prima di origine agricola) gli eventi stagionali più vicini a voi.
lo coltiva e lo raccoglie. Ce ne sono tanti, sparsi sul territorio,
Ecco perché - prima di acquistare e sono spesso interessanti e diverten-
un prodotto finito - è spesso oppor- ti occasioni per gustare cibi naturali
tuno riflettere sulla sua filiera, privi- e specialità non omologate, per co-
legiando la cosiddetta “economia noscere la cultura enogastronomica
del territorio”. del territorio e per prendere consa-
Oltre a facilitare la rintracciabilità pevolezza del “lavoro” e della fatica
e le certificazioni di filiera, infatti, che sta dietro un semplice prodotto
la filiera corta spesso ha il vantag- alimentare.

Dentro le confezioni:
dagli ingredienti al comportamento delle aziende
Non sempre ci si può approvvigio- sapevolezza e in modo critico:
nare presso i mercati sotto casa. basta informarsi e scegliere con
Anche in un supermarket, però, attenzione tra le innumerevoli of-
è possibile acquistare con con- ferte disponibili.

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Sapere che cosa stiamo acquistando
è infatti un gesto di responsabilità. Obesità infantile
Non soltanto nei confronti della no- L’obesità infantile è un problema di notevole rilevanza sociale.
stra salute e di quella dei nostri cari, Il fenomeno, denunciato a gran voce dai più autorevoli nutri-
ma anche verso gli altri. zionisti (in Italia colpisce un bambino su quattro) è il risultato
di un bilancio energetico positivo protratto nel tempo: in prati-
L’obiettivo è quello di evitare che i ca si introducono più calorie di quante se ne consumano.
nostri acquisti abbiano conseguenze I fattori di rischio sono l’alimentazione e la sedentarietà, oltre
ad una possibile predisposizione genetica.
negative sull’ambiente e di minimiz-
zare i costi sociali connessi alle loro Spesso ci preoccupiamo quando il bambino mangia poco,
modalità di produzione. Per questo, raramente quando mangia troppo. Se è vero che una dieta
insufficiente può portare a deficit di vario tipo (proteine, cal-
leggere l’etichetta non significa solo cio, ferro, vitamine ed altri nutrienti essenziali alla crescita), di
controllare gli ingredienti, ma anche contro, un introito calorico eccessivo determina dapprima un
sovrappeso del bambino e poi, nella maggioranza dei casi,
fare attenzione alla provenienza e una manifesta obesità.
all’azienda produttrice, distinguen- Non dobbiamo dimenticare che un’iperalimentazione nei
do tra brand e aziende. primi due anni di vita oltre a causare un aumento di volume
delle cellule adipose (ipertrofia), determina anche un aumen-
to del loro numero (iperplasia). Da adulti, pertanto, si avrà
una maggiore predisposizione all’obesità ed una difficoltà
Leggere le etichette a scendere di peso o a mantenerlo nei limiti, perché sarà
possibile ridurre le dimensioni delle cellule, ma non sarà pos-
È ormai indiscutibile e lo sappiamo sibile eliminarle. Intervenire durante l’età evolutiva è, quindi,
tutti: per difendere la nostra salute di fondamentale importanza, perché ci dà la garanzia di
risultati migliori e duraturi.
è opportuno evitare i prodotti trop-
po ricchi di grassi, zuccheri, sale e Oltre a mangiare troppo, però, il bambino mangia in maniera
sregolata, spesso e male. Le tentazioni sono davvero tante, il
additivi vari. Purtroppo, capire dav- frigorifero di casa è sempre più spesso stracolmo di meren-
vero cosa dicono le etichette per un dine e snack, i distributori automatici delle scuole invitano a
consumatore profano è un’impresa spuntini fuori pasto, costituiti da prodotti industriali ricchi di
calorie e grassi nascosti. Le bevande gassate, infine, eccessi-
spesso difficile, poiché le informa- vamente zuccherine, risultano essere un piacere insostituibile,
zioni sono nascoste, poco chiare o da preferire all’acqua, specie d’estate, dopo una sudata, o in
occasione delle “feste” con gli amichetti.
poco leggibili, scritte in un linguag-
gio oscuro ai più. Oltre all’alimentazione scorretta e squilibrata, non dobbiamo
sottovalutare, come fattore di rischio, la ridotta attività fisica o
la sedentarietà, frutto di uno stile di vita sbagliato, ma sempre
A volte le etichette ingannano e slo- di più frequente riscontro.
gan come “privo di grassi” o “senza I piccoli, infatti, sono spesso accompagnati in macchina dai
genitori, anche se la scuola o la palestra distano pochi metri
zucchero” nascondono un rimedio da casa, prendono l’ascensore anche per un solo piano, pas-
peggiore del male. sano ore ed ore davanti al computer e alla televisione (con gli
esempi negativi che accentuano le cattive abitudini alimenta-
ri), escono sempre meno e così via.
È il caso di molti dolcificanti usati al
posto dello zucchero come l’aspar- L’esercizio fisico è di fondamentale importanza per il bambi-
no che cresce, in quanto, oltre a farlo dimagrire, lo rende più
tame, l’acesulfame, la saccarina, le attivo, contribuendo a ridistribuire le proporzioni tra massa
fonti di fenilalanina, che non sono magra (tessuto muscolare) e massa grassa (tessuto adiposo).
così salutari come sembra. E’ sufficiente praticare un’attività aerobica leggera, senza
affaticare troppo l’organismo, come una pedalata in bici o
una camminata, che sottopongono i muscoli ad uno sforzo
In generale, una regola molto sem- moderato ma costante e attingono carburante soprattutto dal
serbatoio dei grassi; così restare in forma diventa più facile.
plice è quella di pensare che meno
sono gli ingredienti, soprattutto quel- Fonte: www.ministerodellasalute.it
li di origine chimica - coloranti, con-
servanti, addensanti, stabilizzanti,
ecc. - meglio è.

81
La spesa garantita
A volte non è facile orientarsi tra le Per i prodotti: certificazioni
sigle e le cifre che certificano i pro- e marchi di garanzia
dotti. Vediamo quali sono le certifi-
cazioni più importanti tra quelle che Fairtrade-transfair: garantisce che il
garantiscono la qualità del prodotto, prodotto, proveniente dal Sud del
ma anche il comportamento sociale mondo, è stato realizzato nel rispet-
e ambientale dell’azienda produttri- to di alcuni principi del commercio
ce e/o distributrice. equo e solidale, come l’assenza di
sfruttamento del lavoro minorile e il
Per le aziende produttrici pagamento di un prezzo equo del
prodotto, normalmente al di sopra di
Sono molteplici gli standard di ri- quelli di mercato
ferimento che garantiscono l’etica
sociale ed ambientale delle attività Ecolabel: è il marchio europeo che
svolte dalle imprese. I più famosi contraddistingue i prodotti e i servizi
sono la SA8000 (Social Accounta- con minor impatto ambientale (a pa-
bility - garanzia di eticità della filiera rità di prestazioni)
produttiva), OIL (Organizzazione In-
ternazione del Lavoro) per le azien- FSC (Forestry Stewardship Council):
de che rispettano le convenzioni in garantisce che la produzione del le-
materia di trattamento dei lavoratori, gno è ecosostenibile
IFAT (International Federation of Al-
ternative Trade) per le imprese che PEFC (Pan European Forestry Council):
effettuano attività commerciali preva- simile all’FSC, garantisce la produzio-
lentemente (oltre il 60%) con prodotti ne e il rinnovo delle foreste in Europa
del commercio equo, il regolamento
EMAS e lo standard Rugmark: presente soprattutto in Ger-
ISO 14001 per le at- mania, certifica che nessun bambino
tività particolarmente è stato impiegato per tessere i tessuti
attente ai temi am- venduti sotto questo marchio
bientali e dello svilup-
po sostenibile. Agricoltura biologica: l’agricoltura
biologica è un tipo di agricoltura
Ultimamente molte aziende pubbli- che considera l’intero ecosistema
cano il proprio bilancio sociale, in agricolo, sfrutta la naturale ferti-
cui evidenziano alcuni aspetti relativi lità del suolo favorendola con in-
al proprio comportamento e alle re- terventi limitati, promuove la biodi-
sponsabilità sociali. Di per sé questo versità dell’ambiente in cui opera
non rappresenta un indice sicuro del ed esclude l’utilizzo di prodotti di
“buon comportamento” dell’azien- sintesi (salvo quelli specificatamen-
da: prima di dare una valutazione te ammessi dal regolamento comu-
certa è infatti opportuno leggerlo e nitario n° 834/2007) e organismi
interpretarlo. geneticamente modificati. I prodotti
certificati sono dunque più sani e
meno impattanti sull’ambiente.

82
La certificazione conviene soprattut- esistono diverse scuole di pensiero
to alle aziende mediograndi. I pic- sul tema (agricoltura biodinamica
coli produttori, spesso presenti con o Steineriana, il metodo Fukuoka, il
le loro merci appena colte presso i disciplinare IFOAM, ecc.).
mercati delle grandi città, di solito Parlarne e approfondire insieme
non possono permettersi i costi del- le scelte effettuate in merito, oltre a
la certificazione, pur rispettando i dare degli spunti culturali, può esse-
principi dell’agricoltura biologica: re indice di serietà del nostro inter-
per questo è importante stabilire locutore.
con loro una relazione di fiducia, È nell’ambito di questo rapporto
anche al di là dei marchi e dei bol- tra acquirente e piccolo produtto-
lini di qualità. re/distributore locale che si inse-
Ad esempio, chi sceglie di coltivare rire il fenomeno dei gruppi d’ac-
e produrre in modo biologico sa che quisto solidale.

I GAS - Tutta un’altra spesa


Si chiamano GAS, che sta per Gruppi
di Acquisto Solidale: sembra una cosa
complicata, ma si tratta semplicemen- Ecolabel un bollino
te di gruppi di persone che si uniscono per la qualità ecologica
per “fare la spesa assieme”, secondo
Questa margherita con il simbolo dell’eu-
determinati criteri etici e ambientali.
ro è il logo del marchio Ecolabel. Ecola-
bel è sinonimo di basso impatto ambien-
Un GAS è dunque una forma di as- tale e qualità ecologica: si tratta di uno
sociazione spontanea fra persone strumento volontario, selettivo e diffuso in tutta Europa, una
certificazione che viene assegnata ai prodotti e ai servizi
che abitano nella stessa città o nella migliori dal punto di vista ecologico e che mantengono un
stessa zona e che si organizzano per ridotto impatto ambientale per l’intero ciclo di vita. Rispetta-
fare acquisti in base a principi di soli- re l’ambiente naturalmente non significa disinteressarsi della
qualità: l’etichetta Ecolabel viene assegnata solo a quei pro-
darietà. In questo modo si favorisco- dotti che mantengono elevate prestazioni, garantendo un’ef-
no la collaborazione e le relazioni ficacia almeno pari a quella dei prodotti convenzionali.
locali e si acquistano in grandi quan-
Possono avere il marchio Ecolabel 24 gruppi di prodotti: i
titativi prodotti locali provenienti da
principali sono ricordati nella tabella in basso, per gli altri si
agricoltura biologica. Così la spesa rimanda al sito www.eco-label.com/italian
diventa un modo di rispettare l’uomo,
rifiutando i prodotti dello sfruttamen- • Articoli da letto: materassi
• Giardinaggio: ammendanti
to, e di salvaguardare l’ambiente e
• Apparecchiature elettroniche: computer fissi e portatili, tv
la propria salute, scegliendo prodotti • Calzature
non inquinati. • Prodotti tessili: abbigliamento, biancheria da letto, tessili
Acquistare prodotti locali significa per interni
ridurre l’inquinamento, avere in • Elettrodomestici: lavastoviglie, frigoriferi, aspirapolve-
re, lavatrici
tavola cibi freschi e conoscere di-
• Pulizie & fai da te: detergenti e detersivi per piatti,
rettamente i produttori. Acquista- lavastoviglie, bucato. Coperture per pavimenti, vernici,
re in gruppo significa rendere più lampade elettriche
semplici le transazioni, ottenere • Carta: carta per copia e carta grafica, tessuto-carta
prezzi più bassi e ridurre gli imbal- • Lubrificanti
• Servizi: campeggi e strutture ricettive.
laggi, oltre a favorire l’incontro e lo
scambio tra vicini.

83
I primi GAS in Italia sono nati nel 1999 si sono riuniti in coordinamento
1994, spinti dalla volontà di mettere (ReteGas). I Gruppi di Acquisto Soli-
in atto forme di “consumo critico”, dale sono oggi in costante crescita
estranee allo sfruttamento e all’ingiusti- e stanno allargando la loro sfera di
zia di cui spesso si macchiano le gran- interesse anche oltre l’alimentare.
di multinazionali dell’alimentare.
Per chi vuole partecipare a un GAS
Nel 1996 la pubblicazione della già esistente o formare un nuovo grup-
“Guida al consumo critico” da parte po, sul sito www.retegas.org sono di-
del Centro Nuovo Modello di Sviluppo sponibili tutte le informazioni neces-
ha contribuito ad aumentare il senso sarie, compreso l’elenco dei Gruppi
di disagio nei confronti delle grandi organizzato per città, indispensabi-
multinazionali, avvicinando più per- le per conoscere quello più vicino.
sone alla realtà dei GAS, che nel

La Guida al consumo critico


Dietro ogni prodotto c’è una storia, gruppi italiani e stranieri che domina-
che incide su molti aspetti sociali e am- no la distribuzione nei supermercati
bientali. Per conoscere questa storia e distingue i prodotti sia per marchi
c’è un libro, la Guida al consumo cri- che per imprese, cosa molto utile per
tico, frutto di una ricerca condotta dal capire le aziende multinazionali che
Centro Nuovo Modello di Sviluppo, spesso si nascondono dietro marchi
che illustra le caratteristiche di nu- che crediamo italiani. Nella guida i
merosi prodotti alimentari di varie criteri di approvazione o condanna
multinazionali. Dalla guida si capi- di una ditta sono: trasparenza, abu-
sce che, anche se è vero che alcune so di potere, Terzo Mondo, ambien-
aziende hanno scelto di imboccare te, armi e esercito, vendite irrespon-
la strada della responsabilità sociale sabili, OGM, sicurezza e diritti dei
e ambientale, molte altre invece con- lavoratori, regimi oppressivi, illeciti
tinuano a violare i diritti umani, sfrut- e frodi, animali, etichette e pubblici-
tare i piccoli produttori del Sud del tà, paradisi fiscali.
mondo, imporre gli OGM, sostenere
regimi oppressivi, guerre ed eserciti.
La Guida dà informazioni sui 170 (Per saperne di più: www.cnms.it)

Ridurre gli imballaggi, migliorare l’ambiente


Più del 30% dei Rifiuti Urbani è co- eccesso non giustificato di confe-
stituito da imballaggi e contenitori. zionamento per poter comunicare
È innegabile che gli imballaggi al consumatore finale con più for-
siano necessari per contenere, za. In molti casi è però possibile
proteggere e garantire sicurezza scegliere lo stesso prodotto con
ed igiene ai prodotti confezionati. minore (o zero) imballaggio.
Spesso però la funzione è soprat-
tutto commerciale o estetica, spe- Esistono alcuni piccoli accorgimenti
cie quando le aziende ricorrono per ridurre la circolazione e la pre-
al cosiddetto overpackaging: un senza di imballaggio nell’ambiente.

84
E molti di questi possono essere adot- gurt, ecc.: sono pratiche ma han-
tati proprio quando si fa la spesa: no più imballaggi
• utilizzare prodotti senza imballag- • per i prodotti secchi (legumi, ma
gio o con imballaggio ridotto anche riso, pasta, corn flakes,
• utilizzare sacchetti di tela, juta o muesli, frutta secca, ecc.) utilizza-
cotone al posto dei classici shop- re tutte le possibilità di acquisto
per e sacchetti in plastica sfuso disponibili sul mercato
• acquistare detergenti e detersivi • rifornirsi con la tradizionale da-
per la casa da erogatori alla spi- migiana (da svuotare in bottiglio-
na e distributori automatici (in Pie- ni o bottiglie da riutilizzare) o
monte alcune insegne della GDO approvvigionarsi “alla spina” per
offrono questo servizio, consenten- il vino da consumo quotidiano.
do di riutilizzare lo stesso flacone L’acquisto può essere effettuato
di plastica) direttamente presso un produttore
• ridurre lo spreco di alimenti o una cantina sociale. Alcune di
• acquistare alimenti e bevande sfu- queste realtà effettuano anche la
se (vino, latte, pasta…) consegna a domicilio
• acquistare a peso (al mercato o • anche per il latte, preferire dove
al supermercato) frutta, verdura, possibile la vendita alla spina,
salumi e formaggi, evitando pro- attraverso gli appositi distributori
dotti già confezionati denominati “bancolat”.
• non acquistare i prodotti imbal-
lati in confezioni inutili, come ad Un altro progetto interessante, ispi-
esempio i tubetti di dentifricio o rato alla stessa filosofia, è Riducim-
della maionese nelle scatole di balli - negozi leggeri, che prevede
cartoncino, oppure le marmellate la distribuzione di detersivi e de-
in confezioni monouso tergenti “alla spina” presso negozi
• preferire biscotti e merendine in convenzionati, oppure con un fur-
confezioni formato famiglia e sen- gone itinerante.
za imballaggi eccessivi
• evitare le confezioni multiple di
succhi di frutta, the freddo, yo-

(Per saperne di più: www.regione.piemonte.it, www.riducimballi.it)

Anche se non è obbligatorio riportare sugli imballaggi il simbolo del


materiale o del riciclo, ricordatevi che tutte le confezioni che riportano
questi simboli sono riciclabili:

85
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
Al mare 3.1
In montagna 3.2
Nel mondo 3.3

Ecovacanze all’aria aperta


Il contatto con la Natura, il vento fre- ghi, i bed & breakfast, i rifugi e i
sco sulla pelle, gli occhi che si apro- campeggi che scelgono di dotarsi
no su nuovi orizzonti… Passare un di questa certificazione.
po’ del proprio tempo libero all’aria Una volta raggiunta la località pre-
aperta è sempre un’opportunità for- scelta, pensiamo alle possibili con-
midabile per divertirsi e rilassarsi. seguenze negative delle attività che
Eppure anche questa attività, come svolgiamo in quei luoghi.
tutte le azioni umane, determina una Ci possono essere ripercussioni
pressione sull’ambiente che in certe dirette sull’ambiente legate alle
situazioni può farsi insostenibile: in specifiche azioni dell’uomo, come
parte ne abbiamo già parlato riflet- l’erosione delle dune marine o dei
tendo sull’impatto ambientale provo- pendii montani causate dal conti-
cato da mobilità e trasporti, in parte nuo transito di persone e di mezzi.
sarà affrontato successivamente, par- Ma ci sono anche ripercussioni indi-
lando di turismo a lungo raggio. rette, determinate dall’aumento della
Anche quando si tratta di decidere domanda di servizi ad elevato impat-
dove andare in vacanza si può sce- to ambientale. Anche in questo caso
gliere con un occhio all’ambiente, il consumatore ha in sé un grande
ad esempio preferendo le strutture potere, quello di scegliere sulla base
con il marchio europeo Ecolabel o di principi di compatibilità ambienta-
quelle dotate di un sistema di gestio- le. Ecco qualche suggerimento da se-
ne ambientale ISO 14001 o EMAS: guire, a seconda del tipo di vacanza
sono sempre più numerosi gli alber- e di attività di svago scelta.

87
In barca o sott’acqua
rispettando la natura
La barca a motore o a vela
Il diportista dovrebbe sempre segui- 7. Prima di dare àncora, doman-
re questo decalogo: darsi sempre: “cosa c’è sotto?”
1. Usare una vernice ecologica per 8. Evitare di inquinare il mare
il trattamento della carena con rifiuti inutili, soprattutto
2. Assicurarsi sempre una buona non biodegradabili
manutenzione del motore 9. Smaltire correttamente le bat-
3. Usare gli appositi recipienti per il terie vecchie del motore, con-
recupero degli oli usati segnandole secondo le indica-
4. Prestare molta attenzione durante zioni dell’ente di raccolta della
il rifornimento di combustibile, in zona (sono rifiuti pericolosi)
modo da evitare perdite in acqua 10. Smaltire correttamente i razzi e
5. Usare detersivi biodegradabili gli altri mezzi pirotecnici scaduti.
per lavare la barca Si tratta anche in questo caso di rifiu-
6. Allontanarsi dalla costa senza pro- ti pericolosi, che vanno consegnati
durre troppo rumore e troppe onde secondo le indicazioni dell’ente di
(spegnere il motore della barca o del raccolta rifiuti della zona.
tender molto prima di arrivare a riva!)

Le immersioni subacquee
Chi pratica immersioni dovrebbe ri- • non attaccarsi a tartarughe, gran-
spettare alcune regole di base: di pesci o cetacei, ma nuotare con
• in immersione evitare il contatto con loro; non inseguire gli animali se
il fondo e con gli organismi marini ci si accorge di recare disturbo
• in prossimità del fondo bloccare • evitare di toccare organismi che
ogni movimento di mani e pinne non si conoscono o che potreb-
• evitare di passare sotto le volte o bero essere delicati; non accarez-
nelle grotte: si possono urtare e zare i pesci e altri organismi, si
danneggiare gli organismi potrebbe asportare il muco protet-
tivo che li ricopre, con il rischio di
provocare lesioni
• non raccogliere dal fondo organi-
smi vivi o morti, reperti di valore
storico o archeologico e oggetti
coperti da alghe e animali
• non acquistare souvenir prodotti
con materiali provenienti dal mare
• non buttare niente in acqua
• per la cintura da sub, preferi-
re i piombi “rivestiti” (di gom-
ma, plastica o silicone) a quelli
grezzi, che rilasciano residui
contaminati nell’acqua.

88
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
Al mare 3.1
In montagna 3.2
Nel mondo 3.3

Come comportarsi sulle vette.


Imponente, suggestiva, ma molto ripetuti da masse di turisti: per
fragile: la montagna è un ambiente questo enti e associazioni che si
da proteggere in quanto riserva di occupano di montagna hanno re-
biodiversità, acqua, foreste, cultura. datto da tempo delle norme di buon
Comportamenti che possono sem- comportamento, come quelle del
brare irrilevanti sono dannosi se Club Alpino Italiano.

Le regole base
• Nella scelta della località, privilegia- zati solo per divertimento: quad,
re le aree a Parco, dove le attività fuoristrada, elicotteri e motoslitte
sono vincolate e orientate alla ricer- usati in questo modo sono inutili
ca dell’eco-compatibilità. e dannosi, simbolo di uno scolla-
Preferire comunque i territori che mento totale con il territorio e la
hanno attuato scelte urbanistiche e natura. Se si è in macchina, perlo-
infrastrutturali compatibili con l’am- meno rispettare i divieti di acces-
biente, considerando elementi che di- so per le strade che portano agli
mostrano l’attenzione all’ecosistema alpeggi e non parcheggiare sel-
(certificazione ambientale, bandie- vaggiamente nei prati. A maggior
re arancione TCI, Guida Bianca Le- ragione, non andare in auto o in
gambiente, ecc). Scegliere i luoghi moto fuori dalle strade carrozzabi-
che mantengono il rapporto con la li: i mezzi motorizzati servono ad
storia e la cultura delle popolazioni avvicinarsi, non ad “entrare” nel
locali, o ancora meglio i rari posti cuore della natura!
che sono raggiungibili solo con na-
vette o mezzi a basso impatto (un • Non danneggiare gli alberi e i fiori
esempio affascinante tra i tanti è e non calpestare i prati utilizzati
Chamois, in Valle d’Aosta, dove si per produrre foraggio
arriva solo in funivia o a piedi).

• Nella scelta delle attività, privile-


giare quelle che non richiedono
l’uso di mezzi meccanizzati, muo-
vendosi il più possibile a piedi, in
bici, con le racchette o gli sci da
fondo. Ne guadagna sia l’ambien-
te che la salute! Evitare invece le
attività che usano mezzi motoriz-

89
• Non abbandonare i rifiuti, ma con- • Rispettare gli animali.
ferirli negli appositi contenitori po- Non toccare le uova nei nidi o
sizionati presso i rifugi o a valle i cuccioli di animali selvatici: al-
cuni animali, se sentono l’odore
• Non accendere fuochi nei boschi. dell’uomo, non riconoscono più i
Se volete fare un barbecue ci sono loro piccoli e li abbandonano.
le aree attrezzate e in ogni caso il Allo stesso modo, fare attenzione
fuoco va sempre sorvegliato fino a agli animali allevati, senza distur-
che non sia completamente spen- bare mandrie e greggi e tenendo
to, perché può bastare un filo di al guinzaglio il proprio cane
vento per provocare un incendio.
Attenzione alle sigarette: molti in- • Rispettare le regole stabilite nel-
cendi sono provocati da mozzico- le aree a Parco, come eventuali
ni mal spenti divieti di campeggio e di acces-
so per i cani

• Avere curiosità per i luoghi e le


genti. Conoscere la storia, la cul-
tura e le usanze locali, la botani-
ca, la zoologia, la geografia, la
geologia è la prima condizione
per il rispetto.

Per approfondimenti, si rimanda alle


Tavole della Montagna di Courmayeur
(www.cailpv.bansel.it/tavole.htm)

Una buona pratica per ogni attività


Il pic-nic
Oltre al rispetto dei criteri genera- te all’ignoranza, ad esempio del
li sopra enunciati in merito al par- fatto che l’erba è il frutto del lavoro
cheggio, all’accesso ai prati, alla dell’uomo e cibo per gli animali.
gestione dei rifiuti, all’eventuale pre-
parazione di barbecue, occorre stare Un consiglio, per chi può fisicamente
attenti a non entrare nelle proprietà farlo: abbandonare l’abitudine tutta
private e non raccogliere i frutti del italiana del ”pic-nic a bordo auto” e
bosco e i funghi quando non se ne camminare per almeno mezz’ora: ci
ha diritto. La propria presenza non si allontana dal frastuono e si entra
deve creare fastidio agli animali (e in una dimensione diversa. Poiché in
ad eventuali vicini di pic-nic!). questo caso si mangia di meno e ci
Molte volte certi comportamenti si muove di più, vi è inoltre un saldo
poco civili sono dovuti semplicemen- netto positivo per la nostra salute!

90
Le escursioni a piedi
Seguire sempre i sentieri, evitando le dallo scorrere dell’acqua e dove ci
scorciatoie: sono il punto di parten- sono maggiori rischi di farsi male e
za per fenomeni di erosione causati di danneggiare il terreno.

La mountain bike
Alcune associazioni hanno redatto scoperti; quindi niente “derapate”
codici specifici per la pratica di que- e brusche frenate e attenzione an-
sta disciplina, che contengono indi- che nell’attraversamento dei cana-
cazioni sull’impatto ambientale. letti di scolo dell’acqua
• non spaventare gli animali
Ecco le principali: • non lasciare rifiuti
• restare sui percorsi già tracciati • evitare di utilizzare impianti di risalita
per non arrecare danni alla vege- • osservare gli eventuali divieti, pre-
tazione e limitare l’erosione del senti soprattutto nei parchi.
suolo evitando di tagliare terreni

Turismo equestre
In generale vale quanto già detto.
Il cavallo, soprattutto in salita, deter-
mina un’azione erosiva del terreno,
dunque sono da evitare gli itinerari
più “fangosi”.

In inverno
Anche per gli sport invernali, vale il tica questo sport, con l’invito ad
principio di preferire le attività che alternarlo con forme più dolci e in
richiedono solo l’energia del cor- sintonia con l’ambiente.
po, come sci di fondo, pattinaggio, • Privilegiare le piccole stazioni,
escursioni con le racchette, sci-alpini- dove la rete di impianti meglio si
smo. Gli impianti di risalita per lo sci integra con l’ambiente e dove lo
alpino, così come l’innevamento ar- sci alpino non ha portato sconvol-
tificiale, hanno un fortissimo impatto gimenti urbanistici
sull’ambiente, di cui il diboscamento • Rispettare la vegetazione, evitan-
intensivo è solo l’aspetto più visibile. do di sciare nei boschi in fase di
Consapevoli dell’importanza eco- rinnovazione e nei rimboschimenti
nomica che lo sci alpino riveste in • Rispettare la fauna selvatica, evitan-
alcuni territori, si possono comun- do rumori inutili, non avvicinando
que fornire dei criteri per chi pra- né inseguendo gli animali selvatici.

L’arrampicata e l’alpinismo
Nelle aree attrezzate per l’arrampi- mente i climber si devono impegnare
cata sportiva esistono norme specifi- al rispetto delle convenzioni specifi-
che, per evitare di arrecare disturbo che, ad asportare i rifiuti e a mante-
alla fauna, alla flora delle pareti e nere i sentieri e le zone alla base delle
agli uccelli che lì nidificano. Natural- rocce come li hanno trovati.

91
Verso il cielo
Le attività di volo libero come delta- In ogni caso possono influire sulla
plano e parapendio possono avere fauna e sugli uccelli, nonché sulla
impatti di diverso tipo sull’ambiente, a flora della zona di atterraggio.
seconda delle condizioni specifiche.

Attività acquatiche
Anche in questo caso esistono I praticanti devono utilizzare gli ac-
molte attività diverse come canyo- cessi attrezzati, restare a distanza
ning, hydrospeed, rafting, canoa, da altri fruitori dei corsi d’acqua,
kayak, che hanno impatti diversi prestare attenzione ai luoghi di ac-
sull’ambiente. costamento, evitare fuoriuscite di
carburante, detersivi, rifiuti.

(Per saperne di più:


Club Alpino Italiano: www.cai.it
Mountain Wilderness: www.mountwild.it
CIPRA Italia: www.cipra.org/it/CIPRA/cipra-italia)

92
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
Al mare 3.1
In montagna 3.2
Nel mondo 3.3

Viaggiare ad occhi aperti e con passo leggero


Il turismo mette in relazione fra loro Ad esempio, a chi non è mai capi-
gli abitanti della Terra più di qual- tato di lamentarsi, in vacanza, della
siasi altra attività economica, ge- massiccia presenza di altri visitatori?
nerando ogni anno 800 milioni di Soprattutto nelle località in cui il
spostamenti internazionali. flusso si concentra in determinati
Quando partiamo per una vacanza periodi dell’anno, come l’estate,
generalmente mettiamo in primo pia- l’alto numero di visitatori negli stes-
no i nostri interessi e bisogni: un me- si giorni e negli stessi luoghi non
ritato periodo di relax dopo un anno è solo un fastidio, ma è origine di
di lavoro, lontano dai fastidi della problemi che possono causare dan-
quotidianità, alla scoperta di nuove ni permanenti alle località stesse.
realtà e nuove emozioni. Per questo, nei luoghi definiti “sensi-
Tutti abbiamo bisogno di una buo- bili” (come le aree naturali protette o
na vacanza ogni tanto, ma spesso le città d’arte), si effettuano studi per
tendiamo a dimenticare un fattore quantificare la Capacità di Carico,
niente affatto irrilevante: il turismo ovvero il limite massimo di turisti che
ha fortissime implicazioni sull’am- il luogo può sostenere prima di aver-
biente, l’economia e la società dei ne un danno irreversibile.
Paesi in cui si svolge.

Quando il turismo inquina e quando porta vantaggi


L’impatto sull’ambiente. Traffico, strade congestionate e code,
Viaggeremo sempre di più in aereo, rumore, aria irrespirabile e conse-
lo dice l’Organizzazione Mondiale guente stress sono uno degli scenari
del Turismo. E volare inquina non più comuni, specie all’andata e al
poco: ad oggi il trasporto aereo è ritorno dalle vacanze.
responsabile del 3% delle emissioni Disagi ben noti in Europa, dove l’uso
di anidride carbonica nell’atmosfe- dell’automobile per recarsi in vacanza
ra, percentuale in crescita rispetto supera di 6 volte quello del treno.
al passato e destinata a crescere Purtroppo, una volta arrivati a desti-
ancora, dal momento che si stima nazione, l’impatto negativo sull’am-
che arriverà al 7% nel 2020 e su- biente continua.
pererà l’impatto negativo dei gas di Un albergo di medie dimensioni consu-
scarico delle auto nel 2030. ma come 70 appartamenti e le spese
Se dopo un volo in aereo non ci ren- energetiche sono molto alte (rappresen-
diamo conto delle emissioni che ab- tano la seconda voce di spesa dopo i
biamo provocato, tutt’altro discorso salari dei dipendenti), spinte soprattutto
vale per il trasporto automobilistico. dall’uso di aria condizionata.

93
Questo per quanto riguarda gli im- Tra i benefici possibili ci sono, ad
patti negativi del turismo. esempio, la spinta a creare aree
protette e a tutelare le specie ani-
Per fortuna ci sono anche degli ap- mali e vegetali del territorio, le mag-
porti positivi, specialmente se sti- giori entrate finanziare che possono
molati da una politica che tenga in essere in parte destinate al recupero
conto il rapporto costi-benefici dello di aree degradate e il miglioramento
sviluppo turistico. delle infrastrutture.

Cosa lascia dietro di sé il turista?


L’impatto socio-culturale L’arrivo di turisti con abitudini e
Il turismo genera l’incontro di perso- disponibilità economiche del tutto
ne provenienti da luoghi molto diver- diverse da quelle degli abitanti del
si, con indubbie conseguenze sulle luogo può infatti determinare un cam-
comunità ospitanti, a volte positive e biamento nel sistema di valori e di
altre decisamente dannose. comportamenti di quella comunità,
minacciando l’originalità dell’identi-
Piccola guida al turismo responsabile tà locale e provocando tensioni so-
ciali, con impatti socio-culturali an-
La Carta Bel Paese Buon Turismo dell’AITR (Associazione Italiana
Turismo Responsabile) fornisce una serie di utili consigli, sugge- che molto negativi. Quando invece
rendo i comportamenti da tenere prima e durante il viaggio. il turismo aiuta la comprensione tra
popoli, aumentando l’orgoglio per
Ecco il profilo del “perfetto” Turista Responsabile: la tradizione locale e creando lavo-
ro che argina l’emigrazione verso
Prima del viaggio altri Paesi o verso le grandi città, ha
• Non si informa solo della qualità dei pasti, degli alberghi e effetti positivi.
dei trasferimenti, ma anche della storia, la società, la natura, Alcuni esempi, purtroppo abbastanza
le peculiarità e lo spirito del luogo che intende visitare. comuni, di impatto negativo sono:
• È attivo nel cercare informazioni. Curiosa su testi, guide,
internet e audiovisivi e controlla se esistono eventuali siste- • la mercificazione delle
mi/processi di certificazione del turismo o marchi di qualità
tradizioni locali
ambientale. È disponibile a incontri preparatori con i futuri
compagni di viaggio e/o con l’accompagnatore turistico.
Per soddisfare le aspettative di tu-
• Sceglie gli organizzatori del viaggio anche in base alle ga- risti a caccia di souvenir, le tradi-
ranzie sulla sostenibilità ecologica, equità sociale e traspa- zioni popolari, etniche e religiose
renza economica. vengono trasformate in pura mer-
• Se viaggia per conto proprio, sceglierà sistemazioni, tra- ce, ormai prive del loro significa-
sporti e date tali da minimizzare l’impatto del suo viaggio. to originario. Tutto diventa così
folklore, “ricordino” artefatto e
Durante il viaggio consumistico, evento replicabile a
comando. Prodotti artistici e arti-
• Non cerca di ottenere privilegi che possono avere ripercus-
gianali della tradizione vengono
sioni negative, ma condivide la vita quotidiana locale.
• Chiede il permesso prima di scattare foto alle persone.
alterati per allinearsi con i gusti
• Non offende gli usi e costumi locali. dei turisti-consumatori
• Rispetta il patrimonio storico - monumentale e naturale. • l’irritazione per il comportamento
• Evita gli sprechi di acqua e di energia, limita la produzione dei turisti
di rifiuti e non li abbandona in giro. I turisti spesso spiccano per igno-
• Sceglie prodotti e manifestazioni che siano un’espressione au- ranza o negligenza e non si cu-
tentica della cultura locale (arte, artigianato, gastronomia). rano di rispettare i costumi locali

94
o i valori morali e religiosi dei lità delle comunità locali grazie
residenti. Un classico è la vista a nuovi posti di lavoro che ridu-
di turisti che sfoggiano abiti suc- cono l’emigrazione dalle aree lo-
cinti, scollature, bikini o topless in cali. Inoltre i lavoratori, se soste-
luoghi in cui la morale religiosa nuti in modo adeguato, possono
è molto sentita: accade in Pae- aumentare la loro influenza sulle
si musulmani, ma anche in aree decisioni in materia turistica
“cristiane” dove è ancora vivo • può portare benefici ai residenti,
un forte senso del pudore legato come il miglioramento delle in-
all’abbigliamento frastrutture, il potenziamento dei
• il lavoro minorile trasporti e della sanità pubblica e
Dei circa 16 milioni di bambini e privata, la creazione di nuovi im-
ragazzi sotto i dieci anni costretti pianti sportivi e ricreativi, ristoran-
a lavorare, il 10-15% è impiega- ti e spazi pubblici
to nel settore turistico. Alcuni studi • può incentivare la conservazione e
dell’ILO (Organizzazione Interna- la trasmissione delle tradizioni sto-
zionale del Lavoro) dimostrano riche e culturali, che a loro volta
infatti che molti lavori del turismo contribuiscono alla conservazione
sono ai limiti - se non oltre - dello e alla gestione sostenibile delle ri-
sfruttamento sorse naturali, alla protezione del
• prostituzione e turismo sessuale patrimonio locale e alla rinascita
Turisti con interessi per nulla cul- di culture, arti e artigianato locale
turali, quelli che approfittano del- • può creare coinvolgimento e orgo-
la povertà dei Paesi che visitano glio civico, aumentando la consa-
per ottenere prestazioni sessuali, pevolezza del valore economico
spesso in cambio di magliette, di siti naturali e culturali, stimolan-
apparecchi elettronici, biciclette o do nei residenti l’orgoglio per il
biglietti aerei per espatriare. Così proprio patrimonio culturale e l’in-
in molte zone del mondo lo sfrutta- teresse per la sua conservazione.
mento sessuale di bambini e gio-
vani donne va di pari passo con lo
sviluppo del turismo. In alcuni casi Quando il commercio spegne la tradizione
ai margini delle aree turistiche si
sviluppa un vero e proprio com- Collanine, capi d’abbigliamento, maschere religiose, sculture e
mercio di bambini, venduti come suppellettili, supporti musicali: la “caccia al souvenir” è parte
schiavi sessuali e impossibilitati a integrante del rituale turistico contemporaneo. L’idea è quel-
la di portarsi a casa qualche cosa di tangibile che testimoni
liberarsi da tale sfruttamento.
l’esperienza del viaggio e possa in qualche modo evocarne le
sensazioni positive vissute. Niente di male, a patto che ci sia
Quando invece il turismo è governa- consapevolezza su cosa si decide di acquistare, sull’equità del-
to secondo principi di sostenibilità la transazione e sull’impatto socioeconomico del ciclo produt-
e responsabilità può avere impatti tivo dei più comuni oggetti-ricordo. Accade sempre più spesso
molto positivi sulla società ospitante: infatti che prodotti artistici e manufatti artigianali, simboli di
una ricca tradizione e di cultura antica, vengano alterati per
• può incoraggiare la comprensio-
allinearsi con i gusti dei turisti-consumatori.
ne reciproca di popoli e culture. Il Un esempio per tutti: le molas, camicette indossate dalle donne
viaggio è incontro e conoscenza, di Kuna in Colombia. In origine erano decorate con motivi che
conseguenza può indurre uno scam- rappresentavano la concezione del mondo, della natura e della
bio culturale che riduca i reciproci vita spirituale dei Kuna. Oggi si sono trasformate in puri pro-
pregiudizi, diventando forza di so- dotti commerciali a seguito delle richieste dei turisti. E le donne
stegno per la creazione della pace Kuna non sanno più creare i disegni originari, né conoscono
• può rafforzare la comunità locale. il loro significato, con una totale perdita dei valori spirituali e
culturali che ne accompagnavano la creazione.
Il turismo può aumentare la vita-

95
Quanti dei soldi del turista restano
nel Paese ospitante?
L’impatto economico L’Import Leaking è dovuto agli ac-
Sebbene a prima vista si possa pen- quisti internazionali quando l’offer-
sare che il turismo porti ricchezza ta locale non soddisfa la domanda
ai Paesi ospitanti, spesso ciò non turistica. Negli hotel i turisti mangia-
accade affatto, anzi il turismo può no gli stessi cibi e bevono le stesse
comportare costi che incidono sui re- bevande che si trovano nel resto del
sidenti, creando una spirale econo- mondo, come se non esistessero pro-
mica negativa. Uno sviluppo turistico dotti locali. I prodotti che essi con-
incontrollato genera conseguenze sumano nei Paesi in via di sviluppo
sfavorevoli soprattutto nelle destina- (PVS) vengono importati da quelli
zioni più povere, che non riescono, industrializzati, perché le catene di
o non possono, trasformare i flussi hotel e ristoranti preferiscono offri-
turistici in ricchezza locale. re cibo e bevande internazionali,
spesso anche perché i prodotti locali
I soldi dei turisti transitano nel Pae- sono disprezzati dai turisti, talvolta a
se, ma non vi restano: è il fenomeno causa di una distorta informazione e
del leakage, ovvero la fuoriuscita dei sensibilità. Nei PVS il 40-50% degli
redditi provenienti dal turismo. Spes- introiti del turismo si perde altrove a
so poi i visitatori passano la maggior causa dell’Import Leaking, percentua-
parte del proprio tempo in luoghi “a le che, secondo gli studi della Confe-
misura di turista”, creando vere e renza sul Commercio e Sviluppo del-
proprie énclave turistiche, autosuffi- le Nazioni Unite, scende al 10-20%
cienti e isolate da tutto. nelle economie più avanzate.

• Leakage. Il 70% della spesa dei L’Export Leaking è invece causato


turisti in Thailandia non va ai Thai- dal fatto che spesso la costruzione
landesi e, in generale, stime ana- di infrastrutture e facilities turistiche,
loghe condotte da Sustenaible Li- specie nei Paesi in via di sviluppo,
ving dimostrano che le percentuali è demandata a grandi imprese in-
oscillano tra il 40% dell’India e ben ternazionali e multinazionali. Gli
l’80% dei Caraibi. investimenti vengono così dall’este-
Come è possibile? ro e nella maggior parte dei casi
Semplice: si calcola che nei pacchet- gli utili non vengono poi reinvestiti
ti “all inclusive”, oggi molto diffusi, in loco. I profitti sono esportati fino
l’80% della spesa del turista vada al 100%, per essere spartiti tra gli
a pagare il trasporto aereo, i tour azionisti internazionali. Il fenomeno
operator, le catene alberghiere e le è alimentato anche dalle frequenti
altre compagnie, che spesso hanno esenzioni fiscali per gli imprenditori
sede nei Paesi di partenza dei turi- esteri sui redditi da turismo e dai sus-
sti e sottraggono così guadagno alle sidi dei governi locali che mettono in
imprese e ai lavoratori del luogo. La atto politiche che sottraggono risorse
fuoriuscita delle spese dal contesto economiche alle località, limitando o
locale si distingue in Import Leaking escludendo investimenti statali in altri
ed Export Leaking. settori strategici.

96
• Enclave turistica. Quando il turi- Un altro impatto negativo è rappre-
smo è basato su hotel e resort com- sentato dalla dipendenza economi-
mercializzati con pacchetti vacanza ca dal turismo, detta anche “mo-
“tutto compreso“, per le imprese nocultura turistica”. Nei Paesi che
locali è molto difficile entrare e so- dipendono fortemente dal turismo,
pravvivere nel mercato turistico. Se come molti PVS, se il flusso turistico
il turista trascorre tutto il suo tempo diminuisce, il verificarsi di una crisi
in un resort, dove può soddisfare economica è molto più probabile
ogni sua necessità di svago, relax e rispetto a Paesi con economie mag-
spesa, ai residenti non restano molte giormente diversificate.
opportunità di trarre vantaggio dal Ad esempio, in caso di recessio-
turismo. Così del grande giro d’affa- ne economica o di disastri naturali
ri generato da questi pacchetti, solo nelle terre di destinazione, come è
una piccola parte contribuisce allo avvenuto con lo Tsunami, i Paesi ad
sviluppo economico del luogo. Stes- alta dipendenza turistica soffriranno
so discorso per le crociere, dove la inevitabilmente un significativo calo
destinazione assume un’importanza di entrate, a detrimento del lavoro e
relativa, mentre il turista è invoglia- dunque del livello di vita dei residenti.
to a cercare tutto ciò che gli serve Questo accade specialmente nelle
sulla nave stessa, spendendo tempo località “di moda” e nei Paesi privi
e denaro a bordo, limitando così le di stabilità politica, fino ad arrivare
opportunità di spesa nelle località al paradosso: gli organizzatori inter-
che visita. In ogni parte del mondo nazionali prediligono i Paesi del Sud
ci troviamo ormai di fronte a énclave del mondo governati da dittature e
turistiche, sostanzialmente uguali e regimi militari, considerati più stabili.
replicabili ovunque perché in fin dei In aggiunta a questi fattori, il lavoro
conti offrono “spiaggia e mare”. nel turismo è generalmente stagiona-
Così una destinazione vale l’altra e le e questo aumenta la pericolosità
questo determina una “guerra dei per l’economia di Paesi come le Mal-
prezzi”, con conseguente collasso dive, dove l’83% della forza lavoro
dell’economia locale. dipende dal turismo.

97
Quando il turismo è virtuoso
Gli impatti positivi l’indotto, si può stimare che il 7%
Per fortuna il turismo non porta solo dei lavoratori mondiali sia impie-
danni ai Paesi ospitanti, ma può gato nel comparto turistico
avere una serie di ricadute positive • Stimolo all’investimento in infra-
sull’economia locale. strutture: spinti dalle esigenze dei
turisti, i governi possono essere
L’UNEP (United Nation Environment convinti a migliorare le infrastruttu-
Programme - Programma delle Na- re, essenziali anche per la comunità
zioni Unite per l’Ambiente) ne ha locale. Un migliore sistema fogna-
individuato le principali. rio, delle strade, della rete elettrica,
telefonica e del trasporto pubblico
• Ingresso di valuta pregiata: il tu- soddisfano il turista, ma migliorano
rismo stimola l’economia locale, anche la vita dei residenti
direttamente attraverso gli acquisti • Contributo alle economie locali (ef-
dei turisti e indirettamente attraver- fetto moltiplicatore): il turismo può
so il reinvestimento delle entrate stimolare un’economia correlata
turistiche in altri settori di artigianato, prodotti tipici, ser-
• Contributo positivo al bilancio dello vizi di animazione e ricreazione.
Stato: le casse del governo trag-
gono benefici dalla tassazione Oltre ai posti di lavoro dell’indotto
sui redditi (dei residenti e delle im- “ufficiale” si sviluppa inoltre una rete
prese turistiche), dalle imposte (ad di lavori informali (venditori di stra-
esempio, quelle sui biglietti aerei) e da, guide turistiche) che - anche se
indirettamente da tasse e imposte non sono regolari - generano tuttavia
sugli acquisti dei turisti, come l’IVA reddito, che sarà speso in loco, con
• Creazione di posti di lavoro. Con un effetto moltiplicatore.
oltre 11 milioni di posti di lavoro
nel mondo (stime del WTO), lo Per questo, il turismo, secondo l’Or-
sviluppo del turismo ha contribu- ganizzazione Mondiale del Turismo
ito notevolmente alla creazione (OMT), a certe condizioni può diven-
di lavoro. Se si considera anche tare un fattore di lotta alla povertà.

Viaggiare al minimo: si può!


Il turismo sostenibile. ristici sostenibili sono quelli che agi-
Riflessioni analoghe a quelle fin qui scono in armonia con l’ambiente, la
riportate hanno generato una presa comunità e le culture locali, in modo
di coscienza a livello mondiale sugli tale che essi siano i beneficiari e non
impatti del turismo e all’origine del le vittime dello sviluppo turistico”.
concetto di Turismo Sostenibile, che
inizia a imporsi negli anni Novanta. In Italia opera da quasi dieci anni
L’OMT lo definisce quel “turismo ca- l’Associazione Italiana Turismo Re-
pace di soddisfare le esigenze dei sponsabile (AITR), che ha messo
turisti di oggi e delle regioni ospitanti alla base delle sue azioni questa
prevedendo ed accrescendo le op- definizione: “il turismo responsabile
portunità per il futuro... I prodotti tu- è il turismo attuato secondo principi

98
di giustizia sociale ed economica
e nel pieno rispetto dell’ambiente e
delle culture. Il turismo responsabile
riconosce la centralità della comuni-
tà locale ospitante e il suo diritto ad
essere protagonista nello sviluppo
turistico sostenibile e socialmente re-
sponsabile del proprio territorio.
Opera favorendo la positiva intera-
zione tra industria del turismo, comu-
nità locali e viaggiatori.”

Una nuova sensibilità si sta dunque


facendo strada nel modo di intende-
re la vacanza e il viaggio di svago,
ma per rendere il turismo un’attività
gestita in modo responsabile e soste-
nibile è necessario un cambiamento
di mentalità non solo nel turista stes-
so, ma anche nelle politiche degli
organizzatori di viaggio e delle co-
munità locali.
Certo, il turista, in quanto consu-
matore, ha un grandissimo potere rator scelto, e 7.50 sterline in più
nell’orientare queste politiche, sce- per strutture ricettive che assicu-
gliendo e organizzando le proprie rassero lo stesso impegno
vacanze secondo determinati criteri. • Il Centro Dati del Turismo USA
Il cambiamento è ormai in atto e ha rilevato che nel 1995 l’83%
molti dati lo dimostrano, testimo- dei viaggiatori sosteneva com-
niando l’attenzione dei turisti verso pagnie turistiche “verdi” ed era
viaggi sostenibili e la loro dispo- disposto a pagare di più per
nibilità a pagare di più per avere quel tipo di servizi
questo tipo di servizi. • Negli USA più del 75% dei viag-
giatori ritiene importante che il
• Secondo una recente indagine, proprio viaggio non rechi dan-
nel Regno Unito il 61% dei con- no all’ambiente. Una percentua-
sumatori ritiene importante il fat- le che sale all’87% passando al
to che le compagnie di viaggio Regno Unito
prendano in considerazione le • Due indagini dimostrano che i tu-
tematiche ambientali: si tratta di risti britannici, nella percentuale
una percentuale in netta crescita del 29%, o del 53% in una se-
rispetto a una decina di anni fa. conda indagine, sono disposti a
I consumatori dichiaravano inol- pagare di più per la propria va-
tre di essere disposti a pagare in canza se sono certi che il viag-
media 7 sterline in più se fosse gio garantisca buoni stipendi e
stato sicuro l’impegno nella pro- degne condizioni di lavoro per la
tezione ambientale del tour ope- comunità locale.

99
BUONE PRATICHE
“settanta mi da tanto...”
In questo ultimo capitolo si rias- tati per diminuire il nostro impatto
sumono settanta comportamenti e sull’ambiente e per risparmiare con-
pratiche quotidiane che, senza par- sistenti cifre di denaro.
ticolari sforzi, possono essere adot-

I 70 consigli di “Con Poco”


Energia
20 CONSIGLI

1. Mantieni, nel tuo appartamen- 9. Non utilizzare l’asciugatura ad


to, una temperatura nei mesi aria calda nella lavatrice e nella
invernali non superiore a 20°, lavastoviglie.
gestendo gli orari, se possibile,
10. Regola opportunamente la tem-
nel modo più opportuno.
peratura del frigorifero e non
2. Scegli, per i tuoi consumi energe- mettere cibi ancora caldi al suo
tici domestici, un distributore di interno. Collocalo lontano da
energia verde che ti garantisca fonti di calore.
la totale rinnovabilità delle fonti
11. Spegni il forno per gli ultimi 5-10
di energia elettrica.
minuti di cottura: è sufficiente
3. Installa, se possibile, i pannelli sfruttare il calore residuo.
fotovoltaici avvalendoti dell’in-
12. Non utilizzare lo scaldabagno
centivo del conto energia.
elettrico (meglio a gas).
4. Installa, se possibile, un impian-
13. Installa valvole termostatiche sui
to solare termico per riscaldare
termosifoni.
l’acqua ad uso sanitario (detra-
zione IRPEF 55%). 14. Installa i doppi vetri alle finestre
ed elimina le infiltrazioni appo-
5. Utilizza lampade a basso con-
nendo guarnizioni di gomma o
sumo (CFL, lampade fluorescenti
applicando del silicone (detra-
compatte), soprattutto per gli am-
zione IRPEF 55%).
bienti in cui la luce rimane accesa
a lungo. 15.Isola il cassonetto degli avvol-
gibili per eliminare o ridurre
6. Acquista elettrodomestici con
gli spifferi.
l’etichetta energetica classe A o
meglio A+ o A++ e/o con il mar- 16. Non coprire i termosifoni con le
chio europeo Ecolabel. tende o con altri elementi che li-
mitano lo scambio di calore.
7. Spegni le luci quando si cambia
stanza, non lasciare gli elettrodo- 17. Inserisci dei pannelli isolanti
mestici in stand-by. tra i termosifoni ed il muro con
la superficie riflettente rivolta
8. Utilizza la lavatrice e la lavasto-
all’interno.
viglie a basse temperature e a
pieno carico .

101
18. Riduci al minimo l’impiego di 20. Fai la spesa “locale” e al momen-
condizionatori estivi e utilizzali to giusto: alimenti quali frutta e
a temperature non troppo bas- verdura, formaggi, carne, se pro-
se (24-25 gradi). dotti vicino e venduti nella corret-
ta stagione sono più freschi, sani
19. Controlla periodicamente la cal-
e “viaggiano” meno.
daia, al fine di mantenerla al
massimo rendimento.

Rifiuti
10 CONSIGLI

1. Acquista prodotti senza imbal- 6. Utilizza pannolini riutilizzabili


laggio o con imballaggio ridotto per il tuo bambino.
(es. al banco per formaggi e sa-
7. Se hai un giardino fai il compo-
lumi invece che in vaschette).
staggio domestico dei rifiuti or-
2. Bevi l’acqua del rubinetto e non ganici e degli scarti verdi.
acquistare bottiglia di plastica:
8. Prima di gettare nel cassonetto i
se proprio non puoi farne a
giocattoli ed il vestiario dei bambi-
meno meglio l’acqua in bottiglie
ni non più utilizzati verifica se non
di vetro con il vuoto a rendere.
possono essere dati ad amici, pa-
3. Non acquistare prodotti usa e renti e conoscenti, per i loro figli.
getta: batterie, stoviglie e posate
9. Usufruisci dei circuiti di vendi-
in plastica, capsule per il caffè
ta/ritiro gratuito gestiti da co-
espresso, rasoi, spazzolini ecc.:
operative e/o associazioni di
puoi acquistare, ad esempio, le
volontariato per il riutilizzo dei
batterie ricaricabili, utilizzare i
mobili, dei beni durevoli anco-
piatti in ceramica o, se non ti è
ra funzionanti, del materiale
possibile, usa le stoviglie bio-
elettronico, dei giocattoli, dei
degradabili (piatti e bicchieri in
vestiti ecc.
Mater-Bi ovvero ricavati dall’ami-
do di mais, posate di legno o co- 10.Fai correttamente la raccolta
munque compostabili), acquistare differenziata delle diverse tipo-
solo le testine degli spazzolini o le logie di rifiuti (carta e cartone,
lamette intercambiabili dei rasoi. plastica, vetro, alluminio, metal-
li, organico, ingombranti, rifiuti
4. Acquista i prodotti alla spina di apparecchiature elettriche ed
ove possibile (detersivi, deter- elettroniche, rifiuti pericolosi per
genti, latte, vino). l’ambiente).

5. Utilizza le borse di cotone, tela,


juta quando vai al mercato al po-
sto dei sacchetti in plastica.

Acqua
10 CONSIGLI

1. Installa i riduttori o gli aeratori di flus- 2. Installa gli erogatori a basso flus-
so ai rubinetti del tuo appartamento. so per la doccia.

102
3. Chiudi l’acqua quando ti lavi i (l’informazione la trovi sull’etichet-
denti o ti fai la barba. ta energetica): inoltre utilizzale
sempre a pieno carico.
4. Chiudi la doccia mentre ti in-
saponi o fai lo shampoo (alme- 8. Se lavi le stoviglie a mano riempi
no d’estate). una bacinella o una delle vasche del
lavandino per il lavaggio: usa l’ac-
5. Controlla che i tuoi rubinetti non
qua corrente solo per il risciacquo.
gocciolino quando sono chiusi.
9. Privilegia l’uso della doccia anzi-
6. Installa e utilizza la vaschetta mez-
ché la vasca da bagno.
zo carico per pulire il WC.
10.Per l’irrigazione usa, quanto pos-
7. Acquista una lavatrice e una la-
sibile, impianti ad elevata efficien-
vastoviglie con un basso consumo
za come quelli a goccia.
d’acqua per il ciclo di lavaggio

Mobilità
15 CONSIGLI

1. Muoviti il più possibile a piedi o 9. Evita accessori che penalizzino


in bicicletta per spostamenti di l’aerodinamicità dell’auto (es. to-
breve-media distanza. gliere portasci e portabici dopo
l’uso, non lasciare pesi inutili nel
2. Utilizza i mezzi pubblici di trasporto.
bagagliaio).
3. Abbonati al servizio di car-sha-
10. Non sostare con il motore acceso.
ring cittadino.
11. Evita di riscaldare il motore a vei-
4. Organizzati con i tuoi colleghi
colo fermo.
per andare al lavoro con una sola
macchina (car-pooling). 12. Segui il programma di manuten-
zione periodica suggerito dalla
5. Scegli una autovettura dai consu-
casa costruttrice.
mi ridotti, dalle ridotte emissioni
di CO2/km (non superiori a 120- 13. Controlla la pressione di gon-
130 g/km) e possibilmente ali- fiaggio dei pneumatici almeno
mentata a metano o GPL. una volta al mese.

6. Viaggia a velocità moderata, an- 14. Quando sostituisci le gomme,


che in autostrada. chiedi pneumatici “fuel saver”
appositamente studiati per mini-
7. Cerca di mantenere un’andatura
mizzare la loro resistenza al roto-
regolare, ad esempio evitando di
lamento, ovvero il loro attrito con
accelerare e successivamente fre-
l’asfalto.
nare in vista di un semaforo rosso
o un possibile ostacolo. 15. Quando cambi l’olio, chiedi i
lubrificanti “fuel economy” che
8. Utilizza il più possibile le marce consentono al tuo motore di con-
alte (non “tirare” il motore). sumare meno.

103
Viaggi e vacanze
10 CONSIGLI

1. Rispetta l’ambiente, la cultura e 6. Scegli di risiedere in strutture ricet-


le usanze locali. tive dotate del marchio Ecolabel
o certificate ISO 14001/EMAS.
2. Scegli di svolgere attività sportive
con un impatto ambientale nullo o ri- 7. Nei Paesi in via di sviluppo non
dotto (trekking, bicicletta, immersioni, pretendere privilegi, sistemazioni
fondo, sci alpinismo, barca a vela) o servizi particolari, potenzial-
anziché attività dannose per l’am- mente a forte impatto ambientale.
biente e fastidiose per chi ti sta vicino
(motocross, moto ad acqua, eli-sky, 8. Informati bene sui viaggi che ti
motoslitte, barche a motore, ecc). vengono proposti dalle agenzie
turistiche e chiedi garanzie sotto
3. Per tutte le attività sportive segui il profilo etico-ambientale.
le corrette regole di pratica, an-
che per ciò che concerne l’impat- 9. Interessati alle iniziative e pro-
to sull’ambiente. poste di turismo sostenibile e re-
sponsabile.
4. Privilegia località e territori che
promuovono la valorizzazione 10. Non dimenticare di applicare,
e la tutela dell’ambiente e della per quanto possibile, le buone
cultura locale. pratiche normalmente seguite a
casa (es. raccolta differenziata,
5. Consuma prodotti tipici del territorio. utilizzo razionale dell’acqua e
dell’energia, spostamento con i
mezzi pubblici).

Consigli “generali”
5 CONSIGLI

1. Non sprecare: compra quello 5. Prova, se ti è possibile, a “auto-


che serve. produrti” alcuni alimenti e prodotti
per la casa: pane, yogurt, birra,
2. Privilegia i prodotti “verdi” (es.
verdure, sapone di Marsiglia, de-
marchio Ecolabel) e quelli in ma-
tergenti, smacchianti, prodotti per
teriale riciclato. Per l’alimentazio-
le piante e l’orto, ecc.
ne preferisci i prodotti biologici
(certificati).

3. Leggi attentamente le etichet-


te dei prodotti alimentari e per
l’igiene personale.

4. Preferisci, in generale, beni pro-


dotti vicino al luogo di acquisto
(obiettivo “kilometri zero”: meno i
beni viaggiano, meglio è).

104
NOSTRI SPORTELLI:

• Comitato Provinciale di Torino


via San Secondo, 3
10128 Torino
tel. 011 5069546, fax 011 5611414
torino@movimentoconsumatori.it
Orario uffici
dal lunedì al venerdì: 9:30 - 13:30 e 14:30 - 18:30

• Sportello di Ciriè
via Don Lorenzo Giordano, 19
10073 Ciriè
tel. 011 9214938, fax 011 4308178
ciriè@movimentoconsumatori.it
Orario uffici
martedì: 15:30 - 18:30
venerdì: 9:30 - 13:30

• Sportello di Pinerolo
strada Baudenasca, 17
10064 Pinerolo
tel. 0121 376254
pinerolo@movimentoconsumatori.it
Orario uffici
mercoledì: 9:30 - 12:30
venerdì: 15:30 - 18:30

• Sportello di Rivoli
via Capra, 27
10098 Rivoli
tel. 011 9510750
rivoli@movimentoconsumatori.it
Orario uffici
martedì e giovedì: 14:30 - 17:30

• Sportello di Orbassano
via Giolitti, 6
10043 Orbassano
tel. 011 9005696
orbassano@movimentoconsumatori.it
Orario uffici
lunedì: 15:30 - 18:30
mercoledì: 14:30 - 17:30
Stampato su carta riciclata
con marchio ecologico FSC
e BLAUER ENGEL, totalmente
priva di cloro (TFC), libera da
acidi (Acid Free) e contenente
almeno il 75% di fibre di scarti
pre o post consumer.

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