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1. IN CASA p 11
1.1 L’energia in casa p 11
1.2 Illuminazione e riscaldamento p 21
1.3 In cucina p 23
1.4 L’acqua p 33
1.5 Gestire i rifiuti p 39
1.6 In bagno p 49
1.7 Nel guardaroba p 55
1.8 Nell’orto e in giardino p 59
2. IN CITTÀ p 63
2.1 In movimento p 63
2.2 In ufficio p 73
2.3 A scuola p 75
2.4 Fare la spesa p 79
3. IN VIAGGIO p 87
3.1 Al mare p 87
3.2 In montagna p 89
3.3 Nel mondo p 93
BUONE PRATICHE p 101
QUESTA PUBBLICAZIONE È STATA POSSIBILE GRAZIE AL CONTRIBUTO DI *
CON LA COLLABORAZIONE DI
INSIEME A
4
IN PARTICOLARE, SI RINGRAZIANO:
Piera Gioda del CISV per il contributo e per il capitolo “Nel mondo” (Sezio-
ne “In viaggio”).
SI RINGRAZIANO INOLTRE:
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INTRODUZIONE
Dopo la sbornia della crescita
e dello sviluppo senza limiti
Siamo nel post-sbornia della crescita essere sicuro di impegnarti nella di-
e dello sviluppo senza limiti. Oggi, rezione giusta e non “a naso”. Ne-
più nessuno, se in buona fede, può gli ultimi tempi si sono moltiplicati i
pensare che le fonti naturali o le ma- soggetti che ti suggeriscono un cam-
terie prime siano inesauribili. Nessu- biamento: l’azienda dell’acquedotto
no oserebbe più confutare che sono con i suoi 10 consigli per risparmia-
in essere gravi cambiamenti clima- re acqua, quella che raccoglie i ri-
tici, che l’effetto serra sia un’emer-
genza, che il numero di tumori alle
vie respiratorie nelle grandi città o
nelle zone contaminate da rifiuti sia-
no un chiaro esempio di epidemia
contemporanea.
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Se invece non hai questa passione l’impatto dei prodotti di sintesi sulla
enciclopedica, o ce l’hai, ma ti man- propria persona (detersivi per casa,
ca il tempo per coltivarla, potresti detergenti per la persona).
iniziare a dare una lettura a questa Non fosse che per riconquistare un
Guida Ragionata al Consumo Consa- equilibrio più sincero e proporzio-
pevole: per riflettere insieme in modo nato con la natura e con l’ecosi-
semplice e documentato, su che cosa stema in cui viviamo. Diminuendo
si può e si deve fare per ridurre il no- le emissione di CO2. Rifornendo
stro impatto sul pianeta. Per il bene
tuo e di tutte le generazioni presenti
e future, del nord come del sud del
mondo. In maniera concreta. Nella
vita di tutti i giorni. A casa o in mon-
tagna. Nel tempo libero o al lavoro.
A scuola o in viaggio. Mentre ti spo-
sti in metropolitana o in auto, men-
tre sei a fare la spesa o le compere
con gli amici.
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gli ecosistemi e dei singoli habitat. dei prodotti. Se ritieni che compra-
Difendendo la pescosità dei mari re qualcosa senza averne i soldi e
o la persistenza dell’abbondanza ricorrere al cosiddetto credito al con-
dell’acqua potabile sul pianeta. sumo sia come minimo da irrespon-
Non fosse che per dimostrare che sabili. Se ti piacerebbe immaginare
siamo capaci di resistere alle spinte la tua regione “famosa” nel mondo
consumistiche indotte dalla pubbli- per l’abbattimento delle emissioni,
cità e di decidere autonomamente. per la genuinità dei suoi prodotti,
Non sentendoci continuamente sotto per la cura della cosa pubblica e per
pressione da parte di un sistema che lo spirito di gratuità, allora potrai an-
ti chiede solo di consumare sempre che fregartene del fatto che ormai
di più. A prescindere da chi tu sia e tutti abbiano interesse ad un cambia-
dal fatto che te lo possa permettere mento di stile di vita, foss’anche per
o meno. A prescindere dalle tue idee motivi meno nobili dei tuoi.
e dalla tua storia. Un altro sistema
deve essere possibile. Alessandro Mostaccio
Per ottenere un cambiamento cul- Presidente Movimento Consumatori
turale profondo è però necessaria Piemonte
una spinta etica dal “basso”. E cioè
necessario che migliaia di studenti,
lavoratori, cittadini inizino a cambia-
re: ognuno partendo da quell’aspet-
to che gli sembra più congeniale
e in linea con la sua persona. Un
cambiamento progressivo, non
brutale ma deciso, del proprio sti-
le di vita. Lo Stato e le istituzioni
seguiranno. Un po’ più lentamen-
te ma, come sempre, seguiranno.
La strada è segnata!
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1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
L’energia in casa 1.1
Illuminazione e riscaldamento 1.2
In cucina 1.3
L’acqua 1.4
Gestire i rifiuti 1.5
In bagno 1.6
Nel guardaroba 1.7
Nell’orto e in giardino 1.8
Casa, dolce casa. Ma non basta: lute, dipende anche dalla capacità
per una migliore qualità della nostra di scegliere modalità più sane, ma
vita e di quella del Pianeta, è impor- ugualmente efficaci, per affrontare il
tante che la casa sia anche costruita, vivere quotidiano.
gestita e abitata in modo sostenibile
ed intelligente. Pensare che i comportamenti indi-
viduali e le nostre abitudini dome-
stiche possano in qualche modo
concorrere alle sorti dell’ambiente
che “abitiamo” favorisce inoltre la
consapevolezza collettiva che ognu-
no nel proprio quotidiano può fare
la differenza.
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Impronta ecologica Consumare meno,
Analogamente ai segni sul suolo che si lasciano camminando,
consumare meglio
anche le nostre abitudini e stili di vita possono lasciare una im-
pronta sul nostro pianeta: impronta tanto più profonda e netta Un dato di partenza
se i nostri consumi alimentari, le nostre esigenze di mobilità,
di abbigliamento e i rifiuti che produciamo sono eccessivi e Che cosa si può fare per migliorare
particolarmente voraci di risorse naturali. la qualità dell’ambiente in cui vivia-
L’impronta ecologica è un indicatore di calcolo che ci permette mo e per ridurre il peso della nostra
di stimare il consumo di risorse e la richiesta di assimilazione
di rifiuti da parte di una determinata popolazione umana e di
impronta ecologica?
esprimere queste grandezze in termini di superficie di territorio Ridurre i nostri consumi energetici e
produttivo corrispondente: più semplicemente si vuole dimostra- sfruttare l’energia del sole, del vento,
re, con il calcolo di questo indicatore, quanto territorio è neces- del calore della terra e dall’acqua, ele-
sario per sostenere un determinato stile di vita in un determinato menti rinnovabili e che non si consu-
contesto territoriale, ovvero stimare qual è, indicativamente, il
nostro “peso” sulla Terra.
mano. Il problema chiama in causa
Per comprendere qual è il peso dell’uomo sulla Terra dobbiamo chiunque abiti in una casa, poiché
innanzitutto conoscere quale è la “nostra quota legittima di Ter- circa il 23% dell’energia prodotta è
ra” ovvero la quantità di territorio cui avrebbe diritto ogni perso- destinata agli usi civili, per riscalda-
na se tutto il terreno ecologicamente produttivo del nostro piane- re e illuminare le abitazioni e per far
ta venisse diviso in modo equo tra l’attuale popolazione: oggi la
nostra attuale “quota legittima di Terra” individuale è di 1,5 etta-
funzionare gli elettrodomestici.
ri ovvero un quadrato di 122 metri di lato di cui solo 0,25 ettari
sono terreno arabile; si arriva a 2 ettari procapite se si includo- Scegliere l’energia
no le aree marine. Non tutto questo spazio è disponibile per gli
esseri umani, poiché questa area ospita anche i 30 milioni di più adatta
specie (che credibilmente si pensa possano esistere su questo
pianeta) con le quali l’umanità condivide il pianeta. Secondo
Utilizzare razionalmente l’energia
la Commissione Mondiale per l’ambiente e lo sviluppo, almeno in casa significa soddisfare i biso-
il 12% della capacità ecologica complessiva e comprensiva di gni in modo efficiente, ottenendo il
tutti gli ecosistemi dovrebbe essere preservata a garanzia della risultato desiderato con la forma di
biodiversità. Accettando quindi questo 12% come percentuale
di riferimento per la conservazione della biodiversità è possi-
energia più adatta e col minor con-
bile calcolare che dei circa 2 ettari pro-capite di area biolo- sumo possibile.
gicamente produttiva che esistono sul pianeta solo 1,78 ettari In base alle caratteristiche del pro-
pro-capite sono disponibili per l’impiego da parte dell’uomo. prio luogo di residenza e alle proprie
Questi 1,78 ettari di-
ventano il valore di ri- IMPRONTA ECOLOGICA
esigenze si possono sfruttare acqua,
ferimento per mettere PRO-CAPITE 2006 (ha/abitante) sole, vento, calore della terra, le-
a confronto le impron- gna: è opportuno dunque individua-
te ecologiche delle di- India 0,8
re il proprio “mix energetico”, quello
verse popolazioni. Egitto 1,4
Cina 1,6 adatto alla propria abitazione.
Ecco alcuni dati re- Mondo 2,2 Ma come si possono sfruttare le fonti
lativi all’impronta Argentina 2,3 rinnovabili nell’edilizia?
ecologica di nazio- Italia 4,2 L’energia solare può essere sfrut-
ni diverse. Per ogni Austria 4,9
nazione è riportata
tata per la produzione di acqua
Spagna 5,4 calda, utilizzando gli impianti so-
l’impronta ecolo-
Francia 5,6
gica pro-capite. Il lari termici, o per la produzione
dato va raffrontato Svezia 6,1
Australia 6,6 di energia elettrica, mediante gli
con la biocapacità
me-dia mondiale Canada 7,6 impianti fotovoltaici.
che è di 1,78 ettari Stati Uniti 9,6 L’energia prodotta dalle biomasse è
pro-capite. una forma naturale di accumulo di
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
energia solare, che consente alle
(i dati sono tratti dall’edizione 2006 del www.panda.org/livin- piante di convertire l’anidride carbo-
gplanet Living Planet Report del it.wikipedia.org/wiki/WWF. nica atmosferica in materia organi-
ca tramite il processo di fotosintesi.
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Si ricava da una gran quantità di ma- raccoglie tutta la documentazione
teriali di origine vegetale e animale, disponibile.
di natura estremamente eterogenea. Se non c’è la possibilità di installare
L’energia prodotta mediante l’utiliz- impianti alimentati a fonti alternati-
zo dell’acqua ha varie forme: può ve, la legge attuale permette alme-
essere sfruttato il moto ondoso, le no la scelta autonoma del soggetto
maree, le correnti marine e, princi- distributore di energia elettrica.
palmente, l’energia cinetica delle Dal 1 luglio 2007 infatti il mercato
acque superficiali terrestri, che può elettrico nazionale è stato liberaliz-
essere convertita in energia elettrica zato e ogni cittadino può scegliere
mediante apposite turbine idrauli- fra diversi distributori di energia: è
che (energia idroelettrica). quindi possibile scegliere chi garan-
L’energia eolica è prodotta impie- tisce la totale rinnovabilità dell’ener-
gando generatori eolici che, sfrut- gia distribuita (ovvero prodotta da
tando l’energia cinetica del vento, idroelettrico, fotovoltaico, biomas-
la convertono in energia elettrica. sa, eolico o geotermico).
Esistono diverse forme di incenti-
vi e di contributi per promuovere Sulla pagina web:
l’impiego di fonti rinnovabili in www.autorita.energia.it/elettrici-
ambito domestico. ta/index.htm è possibile scaricare
Per maggiori informazioni è opportu- l’elenco dei distributori d’energia ad
no consultare www.minambiente.it, il oggi autorizzati dall’Authority per
sito del Ministero dell’Ambiente che l’Energia Elettrica e il Gas.
1.350
917
900
516 573 614
450 413 340
164
-
riscaldamento illuminazione elettrodomestici totale
casa ecologica casa tradizionale
(fonte: www.legambiente.com)
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Ma quali sono le componenti prio- • essere realizzato con materiali natu-
ritarie che l’edificio in bioedilizia rali (biocompatibili) a minimo impat-
deve possedere? to ambientale:
• corretto orientamento planimetrico º strutture verticali: in muratura di
rispetto al sole e conseguentemente laterizio ecologico
degli spazi interni agli alloggi (orien- º strutture orizzontali: solai preferi-
tazione prevalente rispetto all’anda- bilmente in legno
mento del sole) º strutture di copertura: in legno,
con sistemi di ventilazione
La certificazione energetica º intonaci interni, esterni, tinteggi
e vernici a base di componenti
Il recepimento in Italia, della Direttiva UE 2002/91/CE sul
naturali e privi di derivati del pe-
rendimento energetico degli edifici (attraverso il D.Lgs 192/05
e il suo aggiornamento con il D. lgs 311/06), ha reso di trolio (a base di calce, oli, cere, e
fatto obbligatoria la Certificazione Energetica degli edifici resine naturali), atti a garantire il
con il rilascio di un Attestato di Qualificazione Energetica massimo grado di traspirabilità
o, nelle Regioni o Comuni dove esiste già una procedura di materiali isolanti naturali e privi
certificazione, il Certificato Energetico. º
derivati dalla chimica pesante
Il nuovo decreto prevede, tra le altre cose, l’estensione
dell’obbligo di certificazione energetica agli edifici esistenti a • sistemi di ventilazione naturale per
partire dal 1° luglio 2007, nel momento in cui essi vengono un adeguato ricambio d’aria nei
immessi nel mercato immobiliare. locali, senza gravare sui consumi
A partire da quella data la certificazione energetica è diventata energetici per la climatizzazione
obbligatoria per gli edifici superiori a 1.000 metri quadrati,
• impianti elettrici progettati affin-
nel caso di compravendita dell’intero immobile, mentre dal 1°
luglio 2008 l’obbligo scatta anche per gli edifici sotto i 1.000 ché non si creino ulteriori sorgenti
metri quadrati, sempre nel caso di compravendita dell’intero di inquinamento elettromagneti-
immobile. Dal 1° luglio 2009, invece, il certificato di efficienza co, con speciale attenzione per le
energetica diventa obbligatorio anche per la compravendita camere da letto
dei singoli appartamenti.
Sempre dal 1° gennaio 2007 la certificazione energetica
• impianti meccanici (termici e sanita-
diventa requisito indispensabile per accedere ad alcuni ri) progettati per favorire nel tempo
incentivi pubblici (detrazione del 55% prevista dalla il risparmio energetico, permettere
Finanziaria 2007 e 2008). l’utilizzo di combustibili alternativi
Per poter emettere l’Attestato si deve necessariamente eseguire a minor impatto ambientale, ridurre
un audit o diagnosi energetica dell’edificio che permetta di
calcolare i consumi specifici e attribuire la relativa “classe di
le emissioni inquinanti, privilegiare i
efficienza energetica”, ed eventualmente predisporre un elenco sistemi di riscaldamento caratteriz-
d’interventi di riqualificazione energetica. zati da basse temperature di eser-
La certificazione energetica, alla pari di quella già esistente cizio (riscaldamento a pavimento,
per gli elettrodomestici, diventa così un importante elemento di a battiscopa, a parete), in grado
conoscenza del reale valore immobiliare degli edifici: affittare
o acquistare un appartamento che è stato certificato come inoltre di garantire una miglior qua-
molto efficiente farà acquisire un valore maggiore alla struttura lità dell’aria indoor, disporre di un
perché l’acquirente o il locatore dovranno sostenere nel futuro sistema di recupero delle acque me-
dei costi energetici minori. Insomma, si paga inizialmente di teoriche e delle acque grigie.
più per spendere meno dopo!
Tra i principali marchi della certificazione energetica degli (fonte: Cos.E.Bio. Costi Edificio Bioedile,
edifici, ricordiamo il protocollo stilato da ITACA (Istituto Provincia di Modena)
per la Trasparenza, l’Aggiornamento e la Certificazione
degli Appalti) e quello internazionale (e volontario) di
LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), che
raccoglie gli standard per lo sviluppo di edifici sostenibili
ad alte prestazioni energetiche.
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LA SCOPERTA DELL’ACQUA
CALDA: I PANNELLI SOLARI Conviene il fotovoltaico?
II principio che sta alla base di un im-
Presentiamo una sintetica valutazione della convenienza
pianto con serbatoio d’accumulo per economica e ambientale per chi decide di installare, nella
l’acqua sanitaria è semplice ed inge- propria abitazione, un impianto fotovoltaico avvalendosi del
gnoso: il sole scalda una superficie meccanismo incentivante previsto dal conto energia in regi-
scura, attraversata da tubi contenenti me di scambio sul posto.
acqua e antigelo. L’acqua riscaldata
L’incentivo economico previsto dal conto energia dura per 20
viene poi veicolata in un serbatoio anni: quindi per questo periodo avremo un beneficio dato dal-
di accumulo. In genere il collettore è la somma del mancato pagamento della bolletta e dal cor-
ricoperto da una superficie in vetro rispettivo ricavato dal conto energia; per gli anni rimanenti
che ha la proprietà di intrappolare (presumibilmente 5-10 anni ancora di vita utile) il beneficio
sarà solo quello del mancato pagamento della bolletta.
la radiazione infrarossa, favorendo
così l’ulteriore riscaldamento della Considerando l’investimento iniziale, i costi di manutenzione e
superficie scura e dell’acqua. di esercizio e i ricavi sopra citati, il ritorno economico avviene
Alle nostre latitudini, cinque metri in circa 11 anni se non ci si avvale di un finanziamento ban-
quadri di collettori solari termici sod- cario: in quest’ultimo caso invece i tempi si allungano inevita-
bilmente di circa 3-4 anni.
disfano in un anno gran parte del
fabbisogno di acqua calda sanitaria Di seguito si riporta l’esempio di un impianto avente una po-
di una famiglia di quattro persone. tenza installata di 2 kWp ovvero una produzione di energia
Per sopperire il fabbisogno di ener- elettrica annua di circa 2.235 kWh anno ad una latitudine
gia nei mesi freddi è invece neces- pari a quella della provincia di Torino. È un impianto che può
sopperire al fabbisogno di una famiglia di circa 3 persone.
sario un sistema integrativo di tipo
Per delle valutazioni personalizzate è opportuno informarsi
tradizionale, come ad esempio una presso un installatore specializzato.
caldaia a metano.
Un impianto solare termico instal- Potenza installata 2 kWp
lato a regola d’arte è garantito Producibilità lorda dell’impianto
2.794 kWh/anno
per vent’anni e può durarne trenta. (Provincia Torino)
La sua spesa si ammortizza in Producibilità netta dell’impianto
2.235 kWh/anno
circa 4 o 5 anni se sostituisce un (Provincia Torino)
boiler elettrico, circa il doppio se Numero di pannelli fotovoltaici 12
sostituisce una caldaia a gas (ma Superficie netta impianto 15,90 m2
avvalendosi della detrazione del Investimento iniziale 14.000 € circa
55% i tempi si abbreviano). Tariffa incentivante adottata (ovve-
0,44 €/kWh
ro corrisposta al proprietario)
In più, negli anni successivi l’energia Ricavo annuale derivante dal conto
983 €
prodotta è gratis e le spese di ma- energia
nutenzione dopo i primi 3 - 5 anni Risparmio annuale derivante dal
mancato pagamento dell’energia 402 €
non superano i 50/100 euro l’anno. elettrica
Ancor più conveniente è l’installazio-
Tempo di ritorno dell’investimento 11 anni circa
ne dei collettori solari già in fase di
Tempo di ritorno dell’investimento
costruzione dell’edificio: i costi si ri- (avvalendosi di un finanziamento 14 anni circa
ducono di un terzo e quindi i tempi bancario 100%)
di ritorno dell’investimento risultano Tonnellate anno
0,19
ancora minori. petrolio risparmiate
Gli impianti di collettori solari hanno Tonnellate di CO2 risparmiate 2,20
diverse tipologie: i più semplici, a cir-
(fonte: www.myenergy.it)
colazione naturale, sono molto meno
15
lazioni o di bandi che promuovano
l’installazione in conto capitale. Per
impianti a regola d’arte è opportuno
rivolgersi a produttori che abbiano
acquisito certificati di qualità (quello
più prestigioso in Europa è il Solar
keymark) e installatori autorizzati a
seguito di un corso specifico sulla
tecnologia solare termica (come il
“SolarPass” di Assolterm - Associa-
zione Italiana Solare Termico).
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Risparmiare energia in casa?
Si può!
I consumi energetici in casa pos-
sono essere ridotti in modo signi-
ficativo utilizzando correttamente
gli elettrodomestici, l’illuminazio-
ne e il sistema di riscaldamento o
condizionamento.
17
Forno • Lasciare almeno 10 cm di spazio
• Non aprirlo frequentemente du- dalla parete per permettere l’ae-
rante la cottura razione degli apparecchi ed evi-
• Preriscaldare solo se necessario tare il surriscaldamento.
• Spegnerlo 5-10 minuti prima della
cottura per sfruttare il calore residuo Scaldabagno
• Pulirlo accuratamente dopo l’uso. • Installare l’apparecchio vicino al
punto di utilizzo al fine di evitare
Lavastoviglie inutili dispersioni di calore dell’ac-
• Usare la lavastoviglie solo a pie- qua calda attraverso i tubi
no carico oppure con gli appositi • Preferire lo scaldabagno a gas
programmi parziali anziché quello elettrico
• Evitare l’asciugatura con aria cal- • Spegnere lo scaldabagno a
da, che fa consumare il 45% di gas durante i lunghi periodi di
energia in più per ogni lavaggio assenza
• Rimuovere i residui di cibo • Regolare il termostato a 38°-40°
dalle stoviglie. C d’estate e a 43°-47° C in inver-
no
Televisione, hi-fi, computer, DVD • Installare gli EBF (erogatori a
e videoregistratore basso flusso) sul flessibile della
• Collegare tutti gli apparecchi ad una doccia e i riduttori di flusso sui
presa a ciabatta con l’interruttore ON/ lavandini per consumare meno
OFF per evitare che, quando sono inu- acqua e quindi meno energia
tilizzati, rimangano in stand-by per scaldarla.
18
Lavatrice • Utilizzare la lavatrice solo a pie-
La lavatrice assorbe circa il 12% dei no carico. Con pochi indumenti,
consumi di energia elettrica in casa. selezionare il programma “mez-
Per diminuire il consumo: zo carico”
• Lavare a bassa temperatura. La fase • Usare una quantità di detersivo
che consuma di più è il riscaldamen- commisurata alla reale necessità
to dell’acqua di lavaggio: un lavag- e alla durezza dell’acqua
gio a 90° consuma quasi il doppio • Evitare il prelavaggio quando
che uno a 60° e i detersivi attuali la biancheria non è eccessiva-
sono efficaci già a temperature com- mente sporca.
prese tra i 30 e i 60°
Fonte: Luca Mercalli, La scoperta dell’acqua calda nel primo condominio solare,
La Repubblica - Torino e Provincia, 30 settembre 2007
19
Le ultime Leggi Finanziarie: un aiuto all’energia intelligente
Le Leggi Finanziarie del 2007 e del 2008 hanno diverse disposizioni di interesse energetico ed ambientale.
La Legge Finanziaria 2007 ha disposto interessanti incentivi per il risparmio energetico che in molti casi
coprono più della metà dei costi che dovremmo sostenere.
In particolare si è prevista una detrazione fiscale del 55% (su base triennale) delle spese sostenute per:
• Riduzione delle dispersioni termiche degli edifici (strutture opache verticali e orizzontali, finestre com-
prensive di infissi, commi 344 e 345)
• Installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda (comma 346)
• Installazione di caldaie a condensazione (comma 347)
• Costruzione di nuovi edifici ad altissima efficienza energetica (comma 351)
La Legge Finanziaria 2008 ha prorogato gli incentivi previsti dalla Finanziaria 2007 sino a tutto il 2010
e ne ha introdotti di nuovi in particolare:
• Le detrazioni fiscali possono essere ripartite in quote annuali uguali da tre a dieci anni a scelta del contribuente
• Non è più necessario l’attestato di qualificazione (o certificazione) energetica per l’installazione di
finestre comprensive di infissi e di pannelli solari termici
• La detrazione del 55% si applica anche alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con
pompe di calore ad alta efficienza e con impianti geotermici a bassa entalpia
• Il rilascio di permesso di costruire dal 2009 è subordinato all’installazione di impianti per la produzione
di energia elettrica da fonti rinnovabili, alla certificazione energetica dell’edificio e a caratteristiche
strutturali finalizzate al risparmio idrico
• I comuni possono introdurre una aliquota ICI ridotta (inferiore al 4 per mille) per coloro che installano
impianti energetici da fonti rinnovabili
20
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
L’energia in casa 1.1
Illuminazione e riscaldamento 1.2
In cucina 1.3
L’acqua 1.4
Gestire i rifiuti 1.5
In bagno 1.6
Nel guardaroba 1.7
Nell’orto e in giardino 1.8
Un po’ di luce sulla luce.
In media, il 13% circa della bolletta • Tinteggiare le pareti e i soffitti con
di casa è assorbito dal consumo di colori chiari, che aumentano la lu-
energia per la luce elettrica. Esisto- minosità e diminuiscono i consumi
no però semplici accorgimenti per di luce artificiale
ottimizzare l’illuminazione, consu- • Spolverare le lampade, per miglio-
mando di meno (e risparmiando!). rarne l’efficienza
Eccone alcuni: • Preferire le lampadine a basso
• Posizionare le fonti di luce pensan- consumo (CFL, lampade fluore-
do alle funzioni a cui l’ambiente è scenti compatte), soprattutto per
destinato, ad esempio predisponen- gli ambienti in cui la luce rimane
do fonti luminose più intense nelle accesa a lungo. Costano di più,
zone dedicate ad attività specifiche, ma sono convenienti nel lungo
come leggere, studiare o cucinare periodo, perché consumano fino
• Controllare che le fonti luminose al 70-80% di energia elettrica in
non abbaglino, né direttamente meno rispetto alle lampade ad
né per riflessione incandescenza tradizionale.
21
guarnizioni di gomma o silicone Se la casa ha un impianto di riscal-
• isolare il cassonetto degli avvolgibi- damento autonomo, è opportuno
li per eliminare o ridurre gli spifferi scegliere la caldaia da utilizzare in
• non coprire i termosifoni con le tende base al rendimento energetico.
• inserire dei pannelli isolanti tra i Per scegliere la caldaia a gas più ef-
termosifoni ed il muro ficiente bisogna guardare il numero
• regolare la temperatura a 20° C, di stelle, che rappresentano l’etichet-
installando valvole termostatiche tatura energetica: una caldaia con
sui termosifoni. Questa temperatu- 4 stelle è molto efficiente. Le migliori
ra è salubre e permette un rispar- caldaie in commercio sono quelle a
mio del 20% rispetto ad una tem- condensazione, che sfruttano il calore
peratura di soli 2° in più. della combustione e gran parte del
calore contenuto nei fumi di scarico.
Opportunità e incentivi
La legge Finanziaria 2007 ha previ- • installazione di impianti geotermi-
sto la detrazione fiscale del 55% per ci a bassa temperatura, se contri-
le spese sostenute per la riqualifica- buiscono a raggiungere le presta-
zione energetica dell’edificio, ovvero: zioni di efficienza richieste.
• ristrutturazioni che diminuiscano • sostituzione di frigoriferi e conge-
il fabbisogno energetico dell’edifi- latori con modelli di classe energe-
cio (rimborso fino ad un massimo tica A+ o superiori. Detrazione del
di 100.000 euro) 20% della spesa in un’unica quota
• installazione di strutture opache e in- fino ad un massimo di 200 euro.
fissi (rimborso fino a 60.000 euro) È necessaria una autodichiarazione
• installazione di caldaie a conden- di smaltimento.
sazione e messa a punto del siste- I rimborsi, in tre quote annuali, sono
ma di distribuzione (rimborso fino vincolati alla certificazione edilizia
a 30.000 euro) dell’edificio.
• installazione di pannelli solari termi- La legge Finanziaria 2008 ha però
ci per la produzione di acqua calda semplificato l’iter per la sostituzione
su edifici esistenti (rimborso fino ad degli infissi e l’installazione dei pan-
un massimo di 60.000 euro) nelli solari: per questi due interventi
• installazione di caldaie a biomassa, non è più necessaria la certificazione
se contribuiscono a raggiungere le energetica da inviare all’Enea.
prestazioni di efficienza richieste. Il Decreto del 19 febbraio 2007 incen-
tiva la produzione di energia elettrica
da impianti fotovoltaici. Il meccanismo
premiante si basa sul riconoscimento
di una tariffa incentivante riconosciuta
per 20 anni e sul risparmio riconosciu-
to in bolletta, oltre che sull’applicazio-
ne di un’IVA al 10%.
22
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
L’energia in casa 1.1
Illuminazione e riscaldamento 1.2
In cucina 1.3
L’acqua 1.4
Gestire i rifiuti 1.5
In bagno 1.6
Nel guardaroba 1.7
Nell’orto e in giardino 1.8
Nutrirsi secondo natura
MANGIARE SANO E RESPONSABILE • scegliere prodotti di stagione, locali
Viviamo in un mondo ben strano: e bio. Così facendo evitiamo di
i quattro quinti dell’umanità non ingerire residui di pesticidi e fito-
mangiano abbastanza e il restan- farmaci, riprendiamo contatto con
te quinto mangia troppo. il territorio e diminuiamo l’impatto
ambientale.
È il drammatico squilibrio tra il nord
e il sud del mondo, tra una maggio- A TAVOLA CON EQUILIBRIO
ranza malnutrita e una minoranza Ecco alcuni comportamenti da segui-
che soffre per gli eccessi alimentari. re per mettere in atto scelte alimenta-
ri responsabili:
Si potrebbe obiettare che questo non • preferire i prodotti di stagione e
riguarda la sfera del nostro benessere del nostro territorio
personale, essendo un problema di so- • distinguere tra i diversi tipi di agri-
lidarietà e sensibilità sociale, tuttavia coltura (e privilegiare quella biologi-
i due fenomeni sono collegati. Scelte ca o integrata)
alimentari mirate al nostro perso- • evitare dolcificanti e integratori: la
nale benessere possono essere natura ci offre tutto ciò di cui ab-
significative anche ad un livello biamo bisogno
sociale più ampio. • limitare i grassi, in particolare
quelli idrogenati, sia vegetali,
Ecco due esempi di scelte “virtuose”: sia animali
• mangiare meno carne. Non solo • limitare il consumo di carne e pre-
ci fa stare meglio, ma così ridu- ferire un apporto proteico da pro-
ciamo l’impatto del nostro stile di dotti vegetali quali i legumi (lentic-
vita sull’ambiente, contribuendo chie, fagioli, soia).
almeno un po’ a contrastare un
modello agricolo che premia l’al-
levamento intensivo piuttosto che
l’alimentazione umana
23
I PRODOTTI LOCALI E DI STAGIONE gione, proveniente dal nostro territo-
Oggi i nostri supermercati vendono rio, è la migliore in termini di bontà,
di tutto e tutto l’anno, perché l’agri- benessere e sicurezza, oltre ad ave-
coltura industriale e la facilità di tra- re un minore impatto ambientale.
sporto dei prodotti in tutto il mondo Per chi ormai ha dimenticato quali
hanno reso possibile un’offerta glo- sono i prodotti di stagione, ecco al-
bale. Ma la frutta e la verdura di sta- cune informazioni per orientarsi.
FRUTTA
arance, kiwi, ciliegie, albicocche, cachi,
mandarini, fragole, kiwi, angurie, fichi, castagne,
mandaranci, limoni, mele, lamponi, limoni, limoni, mele,
mele, pere, pere mele, mirtilli, mirtilli, meloni,
pompelmi more, meloni, pere, uva
pesche, susine
VERDURA
bietole, asparagi, bietole, carciofi, bietole,
broccoli, bietole, carote, cavoli, broccoli,
carciofi, cardi, carciofi, carote, cetrioli, cicorie, carciofi,
carote, cavolfiori, cipolle, cardi, carote,
cavolfiori, cavoli, cicorie, fagiolini, cavolfiori,
cavoli, cicorie, cipolle e cipolline, fave, insalate, cavoli, cicorie,
cime di rapa, fagiolini, melanzane, finocchi,
finocchi, patate, fave, finocchi, patate, insalate,
porri, radicchi, insalate, patate, peperoni, melanzane,
sedani, spinaci, piselli, pomodori, patate,
zucche pomodori, funghi porcini, peperoni, porri,
porri, radicchi, radicchi, funghi porcini,
ravanelli, ravanelli, radicchi,
rucola, sedani, rucola, sedani, ravanelli,
spinaci, zucche, sedani, spinaci,
zucchine zucchine zucchine,
zucche
PESCE
cefalo, acciuga, cefalo, acciuga, cefalo, acciuga, cefalo,
muggine, muggine, muggine, muggine,
merluzzo, dentice, dentice, dentice,
sardina, merluzzo, merluzzo, merluzzo, rata,
sgombro, pesce spada, orata, pesce pesce spada,
sogliola, sardina, spada, sardina, sardina,
spigola, triglia sogliola, tonno, sgombro, sogliola, tonno,
triglia sogliola, triglia
spigola, tonno,
triglia
24
Mangiare biologico: cosa significa?
Polli alla diossina, “mucca pazza”, agricoltori. Oggi il modello dell’agri-
aviaria, allarme OGM… Diciamolo: coltura intensiva è stato rimesso in
oggi l’industria agroalimentare met- discussione da quella biologica, che
te un po’ di timore, e i consumatori viene tuttavia accusata di essere più
si fidano sempre meno. Si sono così costosa di quella tradizionale.
sviluppati negli ultimi anni diversi È vero, tutto ha un prezzo, e il pro-
modelli di agricolture “alternative”, dotto biologico dell’agricoltore lo-
più vicine ai cicli della natura. Nel cale può arrivare a costare il 30%
1991 l’Unione Europea ha discipli- in più rispetto ad un prodotto fuori
nato la materia e ha scelto la dicitura stagione proveniente dall’altra parte
agricoltura biologica per indicare un del mondo.
tipo di agricoltura che considera l’in-
tero ecosistema agricolo, sfrutta la na- Ma fermiamoci un attimo a conside-
turale fertilità del suolo, promuove la rare che il prodotto non biologico ha
biodiversità dell’ambiente ed esclude statisticamente il 30% in più di acqua
l’utilizzo di prodotti di sintesi e OGM. e tra il 69 e il 97% in più di nitrati, a
fronte di meno proteine e meno aci-
In pratica, è necessario non avere do ascorbico, potassio, calcio.
residui di fitofarmaci o concimi chi- Costa di meno, ma vale di meno, per-
mici di sintesi nei prodotti, ma anche ché offre acqua e nitrati al posto di
non scaricare nell’ambiente gli scar- proteine, vitamine e oligoelementi.
ti di produzione che causano l’in-
quinamento di acque, terreni e aria. Anche per ciò che riguarda il trat-
Il biologico, infine, utilizza circa il tamento degli animali l’agricoltura
30% di energia in meno, produce biologica rappresenta un netto mi-
minore erosione e mantiene migliore glioramento: se in Europa una gal-
la qualità del suolo. lina ha diritto per legge a 55 cm2
di spazio (meno di un foglio A4)
Altra cosa è l’agricoltura a lotta in- nell’allevamento biologico le gabbie
tegrata, costituita da un insieme di sono vietate e ogni gallina ha alme-
pratiche che limitano l’uso di prodot- no 4 m2 a sua disposizione.
ti di sintesi, in particolare pesticidi/
insetticidi, ma non di altri, come i
fitofarmaci, diserbanti e concimi.
Occhio al bio! Il marchio della UE
PERCHÉ COSTA DI PIÙ? Gli organismi di controllo certificano il prodotto biologico e
L’agricoltura intensiva che oggi rap- regolamentano l’uso delle etichette identificative.
presenta il modello dominante non A - Possono usare il simbolo a destra solo i pro-
esisteva fino agli anni Sessanta, dotti in cui almeno il 95% degli ingredienti di ori-
gine agricola è ottenuto con metodo biologico.
quando di fatto si praticava quella B - Possono indicare gli ingredienti biologici i
che oggi chiamiamo agricoltura bio- prodotti in cui almeno il 70% degli ingredienti di
logica. Le politiche di modernizza- origine agricola è ottenuto con metodo biologico, specificando
zione hanno spinto verso un aumen- la percentuale di biologico nel prodotto finale
to della produttività, che ha fatto C - Possono usare la dicitura “prodotti in conversione” quelli
che hanno un solo ingrediente di origine agricola coltivato da
crollare i prezzi e ha rapidamente almeno 12 mesi secondo le norme dell’agricoltura biologica.
creato peggiori condizioni per gli
25
I cibi economici, dunque, possono o del costo dei problemi ambientali
non essere sempre desiderabili, so- provocati dall’agricoltura.
prattutto se il prezzo indicato non tie-
ne conto dei sussidi agli agricoltori Alcune recenti indagini svolte in Ger-
mania, Stati Uniti e Regno Unito, indi-
Frutta e verdura: più pesticidi e meno proteine. cano che ogni anno vengono pagati
miliardi di dollari per l’inquinamento
Secondo uno studio dell’Università del Texas, cinquant’anni fa e per gli altri costi legati all’agricol-
le verdure avevano il 6% di proteine e il 38% di riboflavine
tura contemporanea: dalla rimozione
(vitamina B2) in più. Questo significativo calo è dovuto all’uso
intensivo del terreno, a cui si aggiunge l’uso di pesticidi e, pro- dei pesticidi dall’acqua potabile alla
babilmente anche l’aumento della temperatura. bonifica dei suoli, fino alla scompar-
(Per approfondimenti: www.dietamediterranea.it) sa della fauna selvatica.
26
I grassi. Cosa occorre sapere
I grassi (o lipidi) sono costituiti “al di qua” o “al di là” della catena
dall’unione di una molecola di glice- degli atomi di carbonio), a seconda
rolo e una di acidi grassi; gli acidi della posizione di certi gruppi.
grassi si dividono in saturi e insaturi. I grassi non saturi naturali si trovano
Quelli saturi, più densi e in genere normalmente nella forma cis, ma una
solidi, sono i più pericolosi, perché piccola quantità di trans è presente
hanno una maggior tendenza a de- nel latte, nei prodotti caseari e nelle
positarsi lungo i vasi sanguigni, for- carni bovine, poiché si forma nello
mando placche e creando problemi stomaco dei ruminanti a causa di de-
coronarici. Fra i prodotti di origine terminati batteri.
animale, li troviamo nel tuorlo d’uo-
vo, nel latte e nei suoi derivati e nei PERCHÉ I GRASSI TRANS
grassi animali, specie nelle frattaglie. FANNO MALE
Tra quelli di origine vegetale, nell’olio I grassi trans hanno una geometria
di palma e nella margarina. lineare che rende più rigide le mem-
brane cellulari. Alcuni studi mostrano
I grassi si dividono poi in semplici e che la percentuale di grassi trans nel-
composti. Fra i semplici sono importan- le membrane di cellule umane può
ti gli acidi grassi essenziali omega-3 arrivare fino al 20%: è facile intuire
e gli omega-6, spesso raggruppati la possibile limitazione funzionale
sotto il nome di vitamina F. Il pesce ne che ne deriva. Inoltre i grassi trans
è ricco ed è ampiamente dimostrata hanno una maggiore densità an-
la correlazione fra consumo di pesce che a 37°C, facilitando la formazio-
e la bassa incidenza di cardiopatie. ne di complessi solidi che possono
alterare le pareti dei vasi venosi.
I lipidi composti sono invece trigli-
ceridi legati ad altre sostanze, tra DOVE SI TROVANO I GRASSI TRANS
cui i fosfolipidi, costituenti essenziali • Burro, latte, carne: 4% dei gras-
della membrana cellulare, e le lipo- si presenti
proteine, che svolgono la fondamen- • Margarina non spalmabile: 20-50%
tale funzione di trasportare i lipidi • Margarina spalmabile: 15-28%
nel sangue. Le lipoproteine a bassa • Oli vegetali raffinati: 2-7%
densità (LDL) sono quelle “cattive” • Dolci di pasticceria con grassi ve-
che distribuiscono il colesterolo alle getali idrogenati: 30-60%
cellule e, depositandosi sulla parete • Oli parzialmente idrogenati usati
delle arterie formano placche atero- nei fast food: 15%
matose. Quelle ad alta densità (HDL) • Patate fritte (fast food): 45%
sono invece quelle “buone”, perché Il processo di raffinazione degli oli
rimuovono il colesterolo in eccesso. vegetali può introdurre una percen-
tuale di grassi trans. Le stesse tem-
GLI ACIDI GRASSI: CIS O TRANS perature si ottengono facilmente
Un acido grasso può esistere in natu- anche friggendo per qualche decina
ra sotto forma cis e trans (dal latino, di minuti con un olio vegetale: ecco
27
perché i fritti casalinghi cucinati a comunque trasformati in grasso cor-
partire da oli vegetali ricchi di grassi poreo. In realtà, abbiamo bisogno di
polinsaturi sono comunque dannosi. un certo quantitativo di grassi, stima-
to in almeno 20 g al giorno. La quota
In genere quando una sostanza è di lipidi corretta può dunque andare
tollerata dal corpo si fissano delle a coprire dal 25 al 40% del fabbi-
dosi giornaliere accettabili. Utiliz- sogno calorico, con una preferenza
zando come parametro di sicurez- per i grassi insaturi. Tuttavia, quando
za la dose di grassi trans che può si parla di fabbisogno lipidico, si fis-
essere assunta attraverso un’alimen- sano sempre dei tetti massimi e mai
tazione naturale, questa dose non minimi, in quanto non esistono pro-
supera lo 0,5% delle calorie gior- blemi di esaurimento dei grassi.
naliere. Per un soggetto di 60 kg,
che assume quindi circa 1.800 kcal GRASSI E OLI VEGETALI.
UN PO’ DI CHIAREZZA
I grassi trans… (Una sintesi) La prima distinzione è fondamenta-
• Abbassano il colesterolo HDL e alzano quello LDL (“cattivo”)
le: “olio” indica un liquido, mentre
• Alzano la concentrazione della lipoproteina, che aumenta “grasso” un solido. La situazione è
il rischio cardiovascolare però complicata da due processi,
• Abbassano il valore biologico del latte materno
• Causano un basso peso dei bambini alla nascita
l’idrogenazione e il frazionamento
• Aumentano i livelli di insulina in risposta a un carico glicemico (con cui si estrae la parte solida
• Interferiscono con la risposta immunitaria da un liquido), ai quali si aggiun-
• Diminuiscono il livello di testosterone
ge la raffinazione.
• Inibiscono alcune reazioni enzimatiche fondamentali
• Alterano la permeabilità e la fluidità delle membrane cellulari L’idrogenazione è il processo chimi-
• Alterano la costituzione e il numero degli adipociti co con cui si rende solido un prodot-
(cellule di deposito del grasso)
to liquido.
• Interferiscono con il metabolismo degli acidi grassi
essenziali omega-3 Gli acidi grassi polinsaturi degli oli di
• Incrementano la produzione di radicali liberi. origine vegetale sono particolarmen-
te instabili e ossidano e irrancidisco-
(Fonte: Mary Enig, Lipids Research Group, Department of
Chemistry and Biochemistry, University of Maryland) no rapidamente. Per questo è stato in-
ventato il processo di idrogenazione,
al giorno, significa 1 g: basta una che consente di aggiungere atomi di
merendina ai grassi idrogenati per idrogeno alla molecola di grasso, sa-
superarla, mentre occorrono circa 8 turandolo parzialmente o totalmente.
litri di latte intero! Come si vede, con Il grasso così diventa meno insaturo e
i cibi industriali questa dose si sfora meno soggetto a irrancidimento, ma
con grande facilità. anche più dannoso. La cosa è molto
gradita alle industrie alimentari che
IL FABBISOGNO LIPIDICO possono così allungare di molto la
Molte diete demonizzano i grassi, vita dei prodotti, aumentando però la
spingendo al consumo di alimenti percentuale della forma trans.
low-fat ma con un contributo calori- La raffinazione serve ad estrarre
co elevatissimo, senza tener conto l’olio da una fonte solida, come un
che i carboidrati in eccesso vengono frutto. Si ottengono così tutti gli oli di
28
semi non spremuti a freddo (la stra-
grande maggioranza), e l’olio d’oli-
va non vergine (quello comune).
Il processo, totalmente chimico, pro-
duce una piccola quantità di acidi
grassi insaturi di tipo trans, nella mi-
sura del 5% rispetto al quantitativo
totale di grassi: in una bottiglia di
olio di semi da un litro ci sono quindi
circa 5 g di grassi trans.
Attenzione: molte tipologie di oli e
di grassi vegetali presenti sulla no-
stra tavola e negli ingredienti dei più
comuni prodotti confezionati sono
ottenuti mediante processi di raffina-
zione o idrogenazione.
29
QUALCOSA SI MUOVE
Negli USA dal primo gennaio 2006
sulle etichette nutrizionali deve essere
indicata la presenza di grassi trans
(che provengono da grassi vegetali
idrogenati, margarine, ecc). Disin-
centivando il consumo di alimenti a
rischio, il governo conta di rispar-
miare 1,8 miliardi di dollari in costi
medici e perdita di produttività.
I bambini e il cibo
Dagli USA, un decalogo per i genitori.
Lo squilibrio è palese, oltre che
1. Essere un buon modello per i figli. Se si coltivano abitudini sane allarmante: mentre nell’Africa sub-
è molto più semplice convincere i bambini a fare lo stesso.
sahariana molti bambini mostrano
2. Far sì che tutta la famiglia si mantenga attiva. Incoraggian-
do le attività all’aria aperta e lo sport, si passa tempo tutti ritardi nella crescita a causa di ca-
insieme e ci si mantiene in forma. renze alimentari, paradossalmente
3. Limitare TV, video giochi e computer. Queste abitudini con- sono vittime di un sistema alimen-
ducono ad uno stile di vita sedentario, al bombardamento tare anormale anche quel 34% di
di spot pubblicitari di junk food e bevande ipercaloriche,
bimbi italiani tra i 9 e gli 11 anni
ad un abuso di snack, determinando l’aumento del rischio
di obesità e di malattie cardiovascolari. che hanno problemi di obesità. Se
4. Incoraggiare il bimbo nelle attività fisiche che preferisce. i bambini italiani sono i più pingui
Ogni bambino è unico. Lasciare che sperimenti diverse at- d’Europa, le cause sono da ricercare
tività finché scopre quello che realmente ama fare e che in un’alimentazione troppo ricca di
praticherà più volentieri.
grassi e zuccheri.
5. Essere di sostegno. Proporre più che vietare. Chiunque
ama essere elogiato e celebrare i successi aiuta i bambini
e gli adolescenti a sviluppare una buona immagine di sé. Cibi che non vengono smaltiti da
6. Fissare obiettivi precisi e possibili. Ad esempio un’ora bambini sempre più sedentari, fermi
di moto al giorno, o non più di due dessert a settimana. davanti ai videogiochi o alla tv, che
Quando gli obiettivi sono astratti o i limiti troppo restrittivi
li bombarda costantemente di spot
le probabilità di successo diminuiscono.
7. Non ricompensare i bambini con il cibo. Dolci o snack per invitarli al consumo di cibi confe-
usati come premio inducono abitudini scorrette. zionati, non salutari e costosi.
8. Consumare i pasti con la famiglia riunita. Rende più difficili
gli eccessi e il consumo di alimenti non adatti. Il fenomeno non è solo italiano:
9. Coinvolgere i bambini nelle decisioni riguardanti il
nell’Europa occidentale ci sono infat-
menù e nella preparazione dei cibi. Le buone abitudini
apprese nell’ambiente familiare sono quelle che si man- ti oltre 5 milioni di bambini con gravi
tengono più a lungo. forme di obesità, problemi al cuore,
10. Proporre come gioco la lettura delle etichette. Così l’in- al fegato, alle articolazioni e ad altri
tera famiglia sarà consapevole della qualità dei pro- organi e apparati, oltre naturalmente
dotti consumati.
alle conseguenze psicologiche e so-
(A cura dell’American Heart Association Per approfondire: ciali che l’obesità comporta. Al tasso
www.dietamediterranea.it/decalogo.htm) attuale, si prevede che possano es-
sere oltre 300 mila in più ogni anno.
30
I bambini in sovrappeso sono più
numerosi al Sud, nelle famiglie con
genitori poco istruiti, nelle classi so-
ciali più povere.
31
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
L’energia in casa 1.1
Illuminazione e riscaldamento 1.2
In cucina 1.3
L’acqua 1.4
Gestire i rifiuti 1.5
In bagno 1.6
Nel guardaroba 1.7
Nell’orto e in giardino 1.8
Una risorsa rara e preziosa
A livello mondiale si calcola che • il 20-30% è utilizzata per lavarsi
in media il 70% dell’acqua venga e per l’igiene personale
usato per l’agricoltura, il 20% sia • il 20-30% serve per lavare piatti
utilizzato dall’industria e il rima- e panni
nente 10% per gli usi domestici. • solo il 3-4% serve per cucinare
Sono percentuali che però variano e bere.
da Paese a Paese, in rapporto al
livello di industrializzazione e al Appare dunque evidente che utiliz-
tipo di agricoltura praticata. ziamo acqua potabile (che quindi
ha subito trattamenti costosi) per
Ma come viene utilizzata - a livello attività per le quali forse potrem-
globale - l’acqua potabile attualmen- mo usare tranquillamente acqua
te disponibile nelle nostre case? non trattata, come ad esempio gli
• Il 33% finisce negli scarichi igienici scarichi del WC.
33
Guida al risparmio idrico
Dal dopoguerra in poi, da quando Ma alla diminuzione della quantità
cioè la maggior parte dei comuni di acqua dolce non inquinata, cosa
italiani è stata raggiunta dal servi- possiamo contrapporre?
zio idrico, ci siamo gradatamente Il controllo delle tubature e l’elimina-
abituati a considerare l’acqua come zione di eventuali perdite o sprechi
un elemento “naturalmente” a nostra nelle infrastrutture e nei sistemi di
disposizione, in quantità illimitata. conduzione e la pratica costante del
risparmio idrico.
La prima tipologia di attività è soprat-
Quanto ci costa l’acqua?
tutto di competenza pubblica (enti
Il gesto, così ovvio e scontato per noi occidentali, di aprire il locali, acquedotti, enti di controllo,
rubinetto e avere a disposizione tutta l’acqua che vogliamo, ecc.) e di rilevanza collettiva (dal cen-
richiede non poche operazioni a monte. Si comincia dagli im- tro abitato al condominio) e il singolo
pianti di captazione (dai fiumi o dalle falde sotterranee), per
può al massimo esercitare il proprio
continuare con quelli per la distribuzione. Inoltre, per arrivare
nelle nostre case ed essere bevibile in tutta tranquillità, l’acqua potere di pressione politica. Il rispar-
è generalmente sottoposta a trattamenti di potabilizzazione. mio idrico domestico invece riguarda
Tutte queste operazioni vanno ad incidere sul costo dell’acqua, ogni cittadino.
che in Italia è più basso che negli altri Paesi europei. In Germa-
nia, Olanda e Danimarca il costo annuo del servizio idrico per
Ecco una piccola guida al risparmio
ogni famiglia si aggira in media tra i 300 e i 350 ҋ, mentre in
Italia si attesta sui 50 ҋ (prezzi 2007). dell’acqua, ispirata ad una analoga
(Fonte: www.coop.it) presente sul sito dell’ARPA dell’Emi-
lia Romagna.
(www.arpa.emr.it).
Oggi però, con i cambiamenti clima-
tici in corso, la crescita demografica, Un rubinetto che gocciola spreca mi-
l’avanzare della desertificazione e il gliaia di litri d’acqua. Al ritmo di 90
crescere della minaccia di una crisi gocce al minuto si sprecano 4.000
idrica diffusa, è evidente la necessità litri in un anno. Una corretta manu-
di utilizzare con attenzione un bene tenzione dei rubinetti di casa fa ri-
che è sempre più scarso e che richie- sparmiare acqua e denaro.
de operazioni e trattamenti costosi.
Chiudere il rubinetto mentre ci si
lava i denti (si consumano 1-2 litri
Oltre all’aspetto economico del pro- d’acqua anziché 20-30 litri) o men-
blema, infatti, deve maturare una tre ci si rade la barba (qui il rispar-
consapevolezza: mio può arrivare anche a 40-60 litri
• della limitatezza della risorsa ac- di acqua calda).
qua in contrapposizione alla cre-
scita della popolazione mondiale Applicare un areatore o un ridutto-
• dei gravi limiti che la povertà frap- re di flusso ai rubinetti di casa per
pone all’utilizzo di una risorsa na- arricchire d’aria il getto d’acqua.
turale così indispensabile alla vita. Questo consente di ridurre del 50%
il consumo dell’acqua dei rubinetti e
All’esaurimento del petrolio possia- del 20-30% circa il consumo globa-
mo immaginare di sopperire con le dell’acqua in ambito domestico.
fonti energetiche alternative.
34
Uno scarico del water che permette
di regolare il flusso dell’acqua, fa ri-
sparmiare decine di migliaia di litri
l’anno. Oltre il 30% dell’acqua uti-
lizzata in casa finisce nello scarico
del WC. Ogni volta “ci giochiamo”
10 litri d’acqua circa. Installare una
cassetta di scarico dotata di doppio
tasto (o di regolatore di flusso) per-
mette di risparmiare decine di mi-
gliaia di litri d’acqua in un anno.
35
Controllate spesso il contatore a ru- re la giornata, controllate di nuovo.
binetti chiusi. Una perdita nelle tuba- Una differenza anche minima signifi-
ture può costare moltissimo. ca che c’è una perdita.
La sera, prima di andare a dormire, Non solo si spreca acqua inutilmente
controllate che tutti i rubinetti di casa - un foro di un millimetro in un tubo per-
siano ben chiusi e leggete sul conta- de oltre 2.300 litri d’acqua potabile al
tore dell’acqua il livello di consumo giorno! - ma potrebbe causare danni
raggiunto. Al mattino, prima di inizia- peggiori a strutture e infrastrutture.
36
Anche il timore dei calcoli renali
(collegati ad un’elevata presenza di
calcio nell’acqua) è stato smentito
da studi recenti. I medici, anzi, con-
sigliano una dieta che preveda un
apporto di oltre 1 grammo di calcio
al giorno: previene l’osteoporosi e
le malattie cardiovascolari.
litri pro-capite
150
milioni di litri
0 0
1985 1995 2005
37
quindi è sufficiente lasciare l’acqua bricoleur casalingo. Necessitano
del rubinetto in una caraffa per elimi- solo della sostituzione annuale
narlo. D’altronde, il cloro è garanzia del filtro, e consentono un no-
di potabilità poiché uccide i batteri. tevole risparmio sull’acquisto
dell’acqua in bottiglia, oltre a un
Eventuali tracce di materiali in so- abbattimento dei rifiuti plastici su-
spensione nell’acqua possono invece periore al 90%
essere dovuti a impianti e tubature
vecchi o mal tenuti. • Addizionatori di anidride carbonica:
per chi non riesce, anche in casa, a
Infine, non dimentichiamo che bere fare a meno dell’acqua gasata
l’acqua del rubinetto non solo per-
mette di ridurre i consumi e l’inquina- • Impianti ad osmosi inversa per de-
mento, ma consente anche un note- mineralizzare l’acqua. Più costosi,
vole risparmio economico, stimabile sono utili solo nei casi terapeutici,
in 80-110 ҋ l’anno pro-capite e fino qualora sia necessario ridurre il
a 320-440 ҋ l’anno per una fami- contenuto salino dell’acqua. Al-
glia (dati 2007). trimenti sono più indicati i filtri a
struttura composita
Acqua avvelenata
• Mini-potabilizzatori: servono a ripu-
Produrre una bottiglia di plastica e trasportarla dagli stabili- lire e a sterilizzare l’acqua piovana
menti ai supermercati consuma moltissimo: supponendo una
e di cisterna. Sono anche utilizzati
percorrenza di 1000 Km a bottiglia possiamo stimare che ogni
italiano, a fronte di un consumo annuo di 270 litri tra acqua e nelle mense pubbliche e nelle scuo-
bibite, solo per bere utilizzi 22 litri di petrolio, 108 litri d’acqua le come garanzia igienica
oltre a quella bevuta ed emetta nell’atmosfera 23 Kg di anidri-
de carbonica. • Debatterizzatori UV: risolvono i
(Fonte: Maurizio Pallante,
problemi batteriologici e di po-
La decrescita felice, Editori Riuniti, 2005) tabilizzazione di acque sorgive
o di pozzo.
I raggi ultravioletti sono ad oggi il
FILTRI E DEPURATORI: miglior agente disinfettante perché
VANTAGGI E LIMITI agiscono solo sui microrganismi,
Anche se l’acqua che arriva dal rubi- senza alterare in altro modo l’acqua
netto è già di ottima qualità, in alcu- trattata, nel rispetto delle più esigen-
ni casi si può scegliere di utilizzare ti richieste di tutela ambientale.
sistemi che ne migliorino il gusto e le
proprietà organolettiche, quali: I debatterizzatori funzionano grazie
a lampade ai vapori di mercurio che
• Filtri a struttura composita: miglio- emettono una luce ultravioletta leta-
rano il sapore dell’acqua, depu- le per i microrganismi, producendo
randola dal cloro e da eventuale un’acqua batteriologicamente pura.
altro materiale in sospensione.
Sono usati soprattutto dalle azien- Per quanto riguarda invece filtri e ca-
de alimentari industriali, ma in re- raffe filtranti, si tratta di sistemi sicu-
altà sono adatti per tutte le acque ramente economici, ma poco pratici
potabili e facilmente installabili da ed efficaci.
un idraulico o anche da un buon
38
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
L’energia in casa 1.1
Illuminazione e riscaldamento 1.2
In cucina 1.3
L’acqua 1.4
Gestire i rifiuti 1.5
In bagno 1.6
Nel guardaroba 1.7
Nell’orto e in giardino 1.8
516 521
510 501
492
490
430
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
Nel nostro Paese ogni cittadino Nei secoli passati l’uomo ha sem-
ha prodotto, nel 2006, 550 kg di pre riutilizzato i rifiuti che produce-
Rifiuti Urbani, ovvero 1,50 kg al va: l’economia e le abitudini della
giorno (fonte: Apat). Circa il 65% stragrande maggioranza delle fa-
di questi rifiuti urbani è prodotto miglie che vivevano sia in città che
all’interno delle nostre mura dome- in campagna erano fondate sull’arte
stiche, il rimanente è prodotto dalle del riutilizzo e del “non spreco”: gli
attività commerciali che ci fornisco- oggetti e gli scarti da buttare erano
no i beni e i servizi quotidianamen- veramente pochi.
te (attività commerciali, Grande Dal secondo dopoguerra la quan-
Distribuzione Organizzata, uffici tità di rifiuti è aumentata vertigino-
privati e pubblici, ecc). samente, in particolare gli scarti
organici, il vetro e la carta e si è
Negli ultimi dieci anni la produzio- inoltre ampliata la tipologia di nuo-
ne pro-capite è dunque aumentata, vi rifiuti prodotti come le plastiche e
senza segnali di inversione di ten- i materiali delle industrie chimiche,
denza, del 22%. siderurgiche e tessili.
39
Composizione dei Rifiuto Urbano dal 1976 ad oggi
100%
16,0% 20,0%
90% 25,4%
29,1%
2,7%
80% 5,6% 2,9%
5,2% 17,0%
50%
17,5%
40% 8,1%
61,7% 7,3%
30%
50,0%
20% 35,0%
29,2%
10%
0
1976 CNR 1986 CNR 1997 IPLA 2005/2006 IPLA
40
ne è in continuo aumento a cau- elimina infatti nell’acqua solventi,
sa del loro utilizzo in molti giochi metalli pesanti, polimeri e diossi-
ed apparecchi elettronici ne, e i pannolini vengono abitual-
• acquistare spazzolini da denti con mente sbiancati al cloro.
la testina intercambiabile
• acquistare rasoi con la lametta (Fonte: Università di Parma)
intercambiabile anziché quelli
monouso COSA POSSIAMO FARE?
• non acquistare stoviglie e posate È possibile utilizzare pannolini del
monouso, o, per lo meno, acqui- tutto simili a quelli usa e getta, che
stare prodotti che possano poi si allacciano con velcro laterali, op-
essere recuperati con la frazione pure da infilare come mutandine.
organica (piatti e bicchieri in Ma- Sono lavabili a 90° C e dotati di
ter-Bi, posate di legno o comunque un “velo salvapopò”, che permette
compostabili) di mantenere parzialmente pulito
• non acquistare accendini in pla- il pannolino e di gettare nel WC
stica ma ricaricabili, oppure ceri- quanto necessario.
ni o fiammiferi Per chi ritiene questa scelta un im-
• per la pulizia della casa preferire pegno troppo gravoso esistono dei
stracci lavabili ai prodotti monouso pannolini monouso biodegradabili
(come gli stracci cattura-polvere). all’80%, costituiti principalmente
da Mater-Bi, un materiale simile alla
I PANNOLINI RIUTILIZZABILI plastica, ma derivato dall’amido di
Ogni giorno in Italia si usano al- mais, frumento e patate, e quindi
meno 6 milioni di pannolini usa e completamente biodegradabile.
getta, che, in un anno, significa 2
miliardi e 190 milioni di pannolini UNA NUOVA VITA PER MOBILI,
gettati in discarica. ATTREZZATURE, ABITI DISMESSI
E GIOCATTOLI
Nella città di Torino si è rilevata addi- Molto spesso ci si disfa di beni anco-
rittura una presenza di pannolini nel ra funzionanti che per molti potreb-
rifiuto indifferenziato (non recupera- bero rappresentare un buon affare o
bile) compresa tra il 6% e il 9%. un’ottima occasione per arredarsi la
casa o attrezzare un stanza ad un
Non solo questi pannolini neces- costo conveniente.
sitano di circa 500 anni per de-
comporsi, ma per fabbricare i COSA POSSIAMO FARE?
18 miliardi di pannolini che ogni È possibile acquistare o vendere i
anno si vendono nel mondo si uti- beni ingombranti, in particolare
lizzano 82.000 tonnellate di pla- mobili e arredi, vestiti e giocattoli,
stica (che non sarà riciclata), 1,5 usufruendo dei circuiti di vendita/
milioni di tonnellate di polpa di ritiro gratuito gestiti da cooperative
legno (anch’essa non riciclata), e e associazioni di volontariato.
14 miliardi di litri d’olio, senza Informatevi sulla presenza di punti
considerare le migliaia di Kilowatt di scambio di questo tipo nella vo-
di energia impiegata per la pro- stra città.
duzione e l’impiego di altre risor-
se, come l’acqua. La produzione
41
Ogni rifiuto al suo posto:
la raccolta differenziata
PERCHÉ FARLA? Carta e cartone, plastica, vetro, orga-
Ogni giorno in casa e sul posto di la- nico, alluminio e materiali ferrosi, le-
voro produciamo una quantità enor- gno, rifiuti elettrici ed elettronici, abiti
me di rifiuti di ogni genere. usati, rifiuti elettrici ed elettronici…
Se non vengono separati corretta- Nel corso degli ultimi decenni in mol-
mente, finiranno nelle discariche te zone d’Italia si sono avviati sistemi
oppure nei termovalorizzatori, di raccolta differenziata che hanno
con costi elevati per la comunità permesso di raggiungere, obiettivi di
e per l’ambiente. raccolta assai ambiziosi.
Molto, tuttavia, può e deve essere an-
Un simile spreco di risorse e mate- cora fatto, per far sì che i rifiuti smalti-
rie prime non ha senso: le discari- ti in discarica siano sempre meno.
che non devono essere la soluzione A questo proposito, non va dimenti-
per lo smaltimento dei rifiuti, se non cato che fare la raccolta differenzia-
per i residui. ta oltre a risparmiare materie prime,
significa anche risparmiare energia:
La maggior parte dei rifiuti è in- produrre un 1 kg di carta, plastica,
fatti riciclabile e riutilizzabile, at- alluminio, vetro da materiale ricicla-
traverso adeguate lavorazioni e to è assai più conveniente, sotto il
trasformazioni. profilo energetico, che produrli da
materie prime non riciclate.
42
Si stima che con una raccolta dif-
ferenziata attenta e fatta da ogni
singolo cittadino si potrebbero ri-
sparmiare circa 2.600 kWh/anno,
valore di poco inferiore al consumo
medio annuo di una famiglia italia-
na (3.000 kWh).
250 2.400
kWh risparmiati
2.000
200
150 1.600
150
1.200
100 75 800
kg
54
50 400
16
- -
carta plastica vetro alluminio totale
materiale recuperato
COME FARLA?
Anche se in Italia c’è ancora mol- fettuare in modo corretto la raccol-
to da fare per ottimizzare il riciclo ta differenziata.
di gran parte dei materiali, fare la Attenzione però alle direttive locali e
raccolta differenziata è un’abitudi- ai criteri di smaltimento, che possono
ne utile e virtuosa. cambiare da comune a comune.
Ecco una tabella generale per ef Per sicurezza, verificate sui siti inter-
net degli enti locali di competenza.
43
Materiale SÌ NO Come
Carta giornali, riviste, carta giornali piegati,
e cartone libri, quaderni, plastificata, scatole e carto-
scatoloni fazzoletti ni schiacciati
e scatole di cartone, o tovaglioli
sacchetti di carta, di carta usati,
fotocopie piatti e bicchieri
di carta
44
Ridurre i rifiuti in casa si può
I MATERIALI ORGANICI • produzione di biogas (metano,
Gli scarti di cucina e dei pasti rap- anidride carbonica e altri compo-
presentano, in peso, circa un terzo sti), che può causare esplosioni
del totale dei rifiuti prodotti in ambito ed effetti negativi sull’ambiente
domestico. Si tratta di una presenza (incremento del gas effetto serra).
poco visibile, poiché rappresenta- Il settore della gestione dei rifiu-
no una tipologia di rifiuti poco vo- ti contribuisce per il 2,6% alle
luminosa (contiene molta acqua), emissioni complessive di gas ser-
ma con una densità assai superiore ra nell’Unione Europea (2004),
alla media dei rifiuti urbani (300 di cui l’88% deriva dal metano
kg/m3 contro 90-100 kg/m3). emesso dalle discariche
La frazione organica dei rifiuti pro-
voca seri problemi di smaltimento. • produzione di percolato, che può
I rifiuti depositati in discarica vengo- originare contaminazione delle
no decomposti da una combinazione falde acquifere
di processi chimici, fisici e biologici.
• odori molesti
La decomposizione produce residui
solidi, liquidi e gassosi con conse- • presenza di animali infestanti (ro-
guente origine dei fenomeni di: ditori, gabbiani).
RIFIUTI
46
di acquistare a “pancia vuota”: • Prestare attenzione alle date di
più si avvicina l’ora di pranzo o scadenza degli alimenti
cena e più la fame annebbia la • Mettere nel piatto solo quello che
razionalità si è sicuri di mangiare. Soprattut-
to per i bambini e i ragazzi, è im-
portante veicolare l’informazione
che produrre il cibo costa fatica
e consumo di risorse, e che quin-
di non bisogna sprecarlo, anche
per rispetto verso coloro che non
ne hanno a sufficienza
• Ingegnarsi nel valorizzare gli
avanzi. La tradizione culinaria
italiana del resto è piena di
piatti molto appetitosi fatti con
gli alimenti avanzati.
I TEMPI DI BIODEGRADAZIONE
La maggior parte dei rifiuti “domesti-
ci” hanno tempi di biodegradazione
molto elevati. Nella tabella qui sotto
vengono forniti alcuni esempi.
47
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
L’energia in casa 1.1
Illuminazione e riscaldamento 1.2
In cucina 1.3
L’acqua 1.4
Gestire i rifiuti 1.5
In bagno 1.6
Nel guardaroba 1.7
Nell’orto e in giardino 1.8
Igiene personale, salute e sostenibilità
In bagno ogni giorno ci laviamo i sostanze, quasi tutte di origine sinte-
denti, usiamo creme detergenti o tica - possano essere potenzialmente
idratanti, ci laviamo, facciamo la tossici e causare reazioni allergiche
doccia con il sapone e lo shampoo, della pelle. Senza dimenticare che a
utilizziamo cosmetici per migliorare volte anche i prodotti cosiddetti “na-
il nostro aspetto. E questo per tutta la turali” sono realizzati con sostanze
vita. Cose comuni, insomma. Quel- di sintesi e il fatto che contengano oli
lo che è straordinario (e fuori della essenziali di piante o erbe officinali
norma) è che alcune delle sostanze non li rende migliori o potenzialmen-
contenute in questi prodotti sono po- te meno tossici.
tenzialmente dannose. E non è ne- Fortunatamente negli ultimi anni è
cessario ingerirle: a volte è sufficien- aumentata la consapevolezza sui
te inalarle o toccarle. Generalmente, possibili effetti nocivi di alcuni ingre-
ad esempio, non si trovano avver- dienti e comincia a circolare un’in-
tenze riguardo a come i più diffusi formazione più corretta.
profumi in commercio - più di 4.000
49
• scegliere prodotti con una compo-
Il nome del sapone. Un glossario utile ma difficile sizione chimica semplice, ovvero
L’Unione Europea ha reso obbligatoria la dichiarazione in eti- con meno sostanze possibili. Spes-
chetta della lista di tutti gli ingredienti che compongono un so sono anche i più economici per-
cosmetico secondo la terminologia INCI, la nomenclatura inter- ché meno elaborati;
nazionale degli ingredienti cosmetici. • preferire i saponi solidi, poiché
C’è di buono che tutti gli ingredienti devono essere presenti
non richiedono conservanti.
nell’elenco in ordine decrescente, secondo la quantità utilizza-
ta. In questo modo è possibile valutare in che percentuale sono
presenti le varie sostanze attive e si ha un’indicazione sulla Un accenno, infine, ai cosmetici che
validità del prodotto. Il problema è che, però, la nomenclatura provocano allergie. Non necessaria-
INCI è difficilmente comprensibile per un consumatore che non mente un allergizzante colpisce tutti
abbia almeno tre lauree, una in chimica, una in lingue e una in
allo stesso modo e tanto meno si ma-
botanica! Qualche esempio? Gli estratti di piante sono dichia-
rati con il nome scientifico della pianta stessa: Triticum vulgare nifesta immediatamente dopo l’uso.
potrebbe essere la farina di grano come pure l’olio di germe di È più frequente, anzi, che l’allergia
grano e Olea europaea potrebbe essere l’olio d’oliva, il gem- compaia dopo un certo lasso di tem-
moderivato dell’olivo o l’oliva stessa. Il termine Parfum indica po, più o meno lungo a seconda del-
sia i profumi sintetici che alcuni oli essenziali non classificati.
In ogni caso l’INCI permette di esaminare i cosmetici, soprat-
la frequenza d’impiego e della sen-
tutto in relazione agli ingredienti sospettati d’essere nocivi per sibilità della persona. In genere, un
la salute e l’ambiente. Mentre si sta cominciando a studiarne, composto allergizzante si accumula
e provarne, i rischi, è utile conoscere i più diffusi ed evitare di nell’organismo finché non raggiun-
acquistare i prodotti che li contengono. ge una determina soglia: la classica
goccia che fa traboccare il vaso.
Così può accadere che si utilizzi un
Basta il sapone? certo cosmetico per anni senza di-
Ma se anche molti prodotti che ci sturbi e poi, improvvisamente, si sca-
vengono venduti come “naturali” tenino forme anche acute di allergia.
non sono affidabili, che cosa pos- Anche in questo caso, per prevenire
siamo fare? La risposta è semplice: problemi e fastidi successivi, occhio
leggiamo bene le etichette. Ad esem- alle etichette e ad un consumo con-
pio, solo i prodotti che non preve- sapevole in termini di qualità del
dono l’uso di componenti chimici, prodotto e di quantità utilizzata.
petrolchimici e sintetici - ma solo in-
gredienti di origine naturale - posso-
no considerarsi “naturali al 100%”.
Più in generale, dobbiamo imparare
ad utilizzare meno prodotti possibili.
Solo quelli veramente necessari e nei
minimi dosaggi.
Per chi è restio ad acquistare un
prodotto completamente naturale
- ovviamente più caro e più diffi-
cile da trovare - ecco comunque
alcuni consigli:
50
Igiene baby. I cosmetici per i più piccoli
Fino a 6-8 mesi, generalmente i neo- dorle pulisce e rinfresca la cute in
nati non hanno bisogno di alcun de- modo ottimale e sicuro.
tergente: anche i più sicuri lasciano E per il bagnetto? È ottimo un “latte
sulla pelle del bambino profumi che d’avena”, che si prepara facendo
possono infastidirlo o disorientarlo. bollire in 1 litro d’acqua e per 10
Il miglior detergente per il corpo e minuti una manciata di fiocchi d’ave-
i capelli è l’acqua, magari addizio- na. I fiocchi vengono poi colati e ben
nata con un po’ di amido di mais e strizzati e il liquido ottenuto si dilui-
di sale marino integrale da cucina, sce nel doppio d’acqua.
poiché durante l’immersione l’orga-
nismo perde sali minerali. Si possono anche aggiungere poche
Se i capelli del bambino sono mol- gocce di olio essenziale di lavanda,
to folti, si possono frizionare con per le sue virtù curative. Si usa come
una piccolissima quantità (diluita) di detergente, massaggiando la pelle
shampoo, che dev’essere assoluta- nei punti che appaiono più irritati.
mente sicuro nelle sue componenti.
Ciò che invece sconsigliamo sono le
Dagli 8 mesi in avanti può bastare salviettine umidificate.
- e in quantità davvero modiche - il Per quanto comode all’uso, sono
sapone di Marsiglia puro, sia per il infatti discutibili dal punto di vista
corpo che per i capelli. Se volete, della “chimicità” dei componenti. È
anche un po’ di shampoo e un olio meglio evitarle, sia per la pulizia del
per il corpo. sederino, sia per quella delle mani,
Nel cambio del pannolino la pelle dato che spesso un bambino piccolo
può essere arrossata: l’olio di man- se le mette in bocca frequentemente.
Bucato e dintorni
Il bagno non è soltanto il luogo dedi- re prodotti più semplici e naturali (e
cato all’igiene personale e alla cura non per questo più costosi o meno
di sé. In bagno, o nei vani ad esso efficaci), acquisire abitudini diverse.
attigui, spesso si lavano i panni, si E ambiente e salute spesso sono
carica la lavatrice, si stende e si stira. strettamente collegati, in modo che
Insomma, dalla cura e dal lavaggio certi comportamenti possono arre-
del corpo il discorso si estende ai ve- care benefici (o procurare danni)
stiti, ai tendaggi e agli arredi della ad entrambi. Pensiamo ai detergenti
casa. Le problematiche sono però per il bucato: una volta erano rap-
simili, dato che anche per quanto ri- presentati dai soli saponi, oggi sono
guarda le tipiche attività domestiche stati sostituiti da una vasta gamma di
di lavaggio e pulizia, entra in gio- detersivi utilizzati in grande quantità
co l’utilizzo dell’acqua corrente e di nelle nostre case.
prodotti (detergenti, detersivi, ecc.) Essi contengono composti chimici che
che possono essere più o meno tossi- possono arrecare danno alla salute
ci, più o meno sostenibili. umana, ma anche compromettere i
Vivere nel “rispetto dell’ambiente e delicati equilibri degli ecosistemi, a
della nostra salute” non vuol dire sot- causa della loro tossicità, della loro
tostare a rigide restrizioni. persistenza nell’ambiente e dell’alto
Piuttosto, significa consumare l’ac- potenziale di bioaccumulo.
qua in modo consapevole, utilizza-
51
Panni puliti in un mondo pulito
È utile acquisire piccoli accorgimenti Altre sostanze da evitare sono gli
per ridurre i carichi inquinanti ed evi- sbiancanti ottici, tensioattivi cationici
tare la compromissione delle risorse e profumi nitromuscosi. Non essendo
naturali, in particolare del patrimo- essenziali per il processo detergente,
nio idrico. Anche in questo caso, anche i profumi e i coloranti dovreb-
non vale il principio “più prodotto, bero essere ridotti al minimo.
più pulito”, ma è fondamentale un L’etichetta, se ben chiara, ancora
giusto dosaggio. Tra i composti, una volta ci viene incontro, per-
insieme a fosfati, cloruri e solfati, ché contiene alcune importanti
sono da evitare soprattutto le so- informazioni:
stanze contenenti metalli: non sono • le indicazioni per il lavaggio e il
biodegradabili e attraverso la cate- dosaggio riferito anche alla durez-
na alimentare entrano nell’alimenta- za dell’acqua
zione umana. • la composizione del prodotto con la
percentuale dei componenti (i de-
tersivi per bucato e per le stoviglie
Il test dell’etichetta
li riportano tutti; sugli altri detersivi
La rivista tedesca Oeko Test, specializzata in test sulla qualità e prodotti per la casa ci sono solo
o la pericolosità dei prodotti in commercio, ha classificato più gli ingredienti principali)
di 6.000 ingredienti consentiti suddividendoli in innocui, poten- • la biodegradabilità dei tensioat-
zialmente pericolosi, pericolosi e molto pericolosi.
Un database simile, che esamina circa 5.000 ingredienti, si
tivi sintetici non può essere infe-
trova su www.biodizionario.it. riore al 90%
Per controllare i prodotti e scoprire il loro grado di pericolosità • l’eventuale pericolosità del prodot-
provate a inserire gli ingredienti di quelli che usate abitualmen- to o di un suo ingrediente
te, tenendo conto che una sostanza ‘potenzialmente pericolosa’ • il tenore dei composti del fosfo-
oppure ‘pericolosa’ è in qualche modo accettabile (ma mai in
un prodotto che si definisce naturale!) solo se si trova alla fine
ro (P) nei detersivi per bucato (P
dell’elenco (e quindi con percentuali più basse) e non - ad esem- massima: 1%)
pio - tra i primi sei o sette. • eventuale presenza di disinfettan-
ti, enzimi, conservanti.
53
Prodotti naturali fai da te
Il sapone di Marsiglia: gio (a mano o in lavatrice), spruzza-
un tensioattivo naturale e multiforme re le parti di tessuto interessate con
Oltre ad essere economico, il sapo- lo smacchiatore.
ne di Marsiglia ha un’alta biode-
gradabilità e non è nocivo né per Detergente per i piatti
la pelle né per l’ambiente. Anzi, è Per ogni litro di base detersiva ag-
ricco di potassio e si può usare l’ac- giungere poco olio essenziale di
qua di lavaggio per concimare pian- Eugenia cariofillata (più nota come
te da balcone, giardini e orti (basta “chiodo di garofano”) e olio essen-
avere l’accortezza di aspettare una ziale di limone. Il primo olio ha pro-
dozzina di ore, per dare modo alla prietà antisettiche e antivirali, mentre
soluzione di perdere acidità). Con quello di limone, oltre ad essere an-
il sapone di Marsiglia in scaglie si tisettico e deodorante, non è parti-
prepara una base detersiva liquida colarmente aggressivo per la pelle.
che, con l’aggiunta di pochi altri Questa soluzione per i piatti non
ingredienti, potrà essere utilizzata contiene i famigerati tensioattivi.
per pulire l’intera casa. Si prepara
sciogliendo le scaglie in una pento- Detergente per superfici dure
la d’acqua bollente fino a ottenere Si aggiungono al detergente per i
una soluzione fluida, e si conserva in piatti 4 cucchiai di ammoniaca per
una bottiglia di vetro aggiungendo litro di soluzione (per avere un mag-
dell’olio essenziale di lavanda. Si ot- gior potere sgrassante). Non usare
tengono così un prodotto per il buca- acqua bollente e adoperare il pro-
to in lavatrice, uno smacchiatore, un dotto indossando dei guanti di gom-
detersivo per i piatti e un detergente ma, lasciando le finestre aperte.
per i sanitari. Per forni molto incrostati la miscela
tra sapone e ammoniaca deve esse-
Detergente casalingo per lavatrice re quasi al 50%.
Ad inizio lavaggio in lavatrice, ol-
tre a 1/2 bicchiere di detergente Anticalcare per la cucina e i sanitari
base, aggiungere nella vaschetta del Per ogni litro di base detersiva per
detersivo liquido aceto di vino bian- il bucato aggiungere 3 ml di olio
co. Nell’ultimo risciacquo al posto essenziale di Eugenia cariofillata
dell’ammorbidente (molto inquinan- e 2 cucchiai di ammoniaca. Indos-
te) si può aggiungere altro aceto di sando un paio di guanti di gomma,
vino bianco addizionato con oli es- si passa con una spugna sui sanita-
senziali (in vendita in farmacie o er- ri e si risciacqua.
boristerie) di piante aromatiche che Le macchie di calcare in cucina pos-
danno un buon profumo al bucato. sono essere ammorbidite, prima di
asportarle con una spugnetta, la-
Smacchiante casalingo per bucato sciando per alcune ore aceto o suc-
Aggiungere a 1/2 litro di base de- co di limone sulle incrostazioni.
tergente 10 cucchiai d’ammoniaca Per rimuovere il calcare dal water
(ha un notevole potere sgrassante). va versato dell’aceto e lasciato agire
Versare in un flacone di plastica per alcune ore.
con dispenser a beccuccio, simile (I consigli sono tratti da:
a quelli in cui si acquista il sapone Ornella Navello, Ecomanuale di casa,
liquido. Prima di effettuare il lavag- Ed. Cosmopolis, 2005)
54
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
L’energia in casa 1.1
Illuminazione e riscaldamento 1.2
In cucina 1.3
L’acqua 1.4
Gestire i rifiuti 1.5
In bagno 1.6
Nel guardaroba 1.7
Nell’orto e in giardino 1.8
Scelte etiche ed ecologiche sulla propria pelle
55
cuce quei capi che probabilmente dei lavoratori ed evita di utilizzare
non potrà mai permettersi. sostanze nocive i consumatori e per
Si possono scegliere molte strade l’ambiente.
per vestirsi in un modo diverso. Per fare chiarezza su come e in quali
condizioni vengono prodotti i capi di
La prima è quella di ridurre l’acqui- abbigliamento e i tessuti delle gran-
sto di abiti nuovi ad ogni stagione, di multinazionali, esistono importanti
orientandosi invece sul mercato campagne italiane di sensibilizzazio-
degli abiti usati (in particolare per ne come Tessere il futuro, promossa
i bambini). dal consorzio Ctm - Altromercato mi-
I capi che non indossiamo più posso- rata a denunciare le ingiustizie del
no essere “riciclati”, invece che but- mercato tessile globale e a promuo-
tati, dandoli a chi ne ha bisogno. vere una nuova filiera tessile equa e
Un secondo modo per non buttare solidale al 100%. Un grande proget-
via cumuli di vestiti è quello di ripa- to internazionale analogo al prece-
rarli, anche in casa: questa abitudi- dente è la Clean Clothes Campaign
ne, che un tempo era consolidata, (in Italia “Campagna Abiti Puliti”),
oggi sembra in via di estinzione: si che si impegna a favore dei lavora-
tende infatti a gettare via tutto quello tori dell’industria tessile mondiale,
che è minimamente rovinato. segnalando costantemente abusi e
Un’altra possibilità è data dal dif- sfruttamento.
fondersi di abiti realizzati secondo i Conoscendo le aziende colpevoli
principi dell’equo e solidale. Abiti li- di comportamenti non etici si pos-
beri dallo sfruttamento, la cui produ- sono orientare le proprie scelte di
zione rispetta la salute e la sicurezza acquisto.
Abiti usati
Un tempo gli abiti passavano di mano scenti o un’associazione. Significa
in mano tra fratelli, parenti e cono- promuovere economie di scambio,
scenti. Oggi capita di buttare nella significa non buttare, ma riutilizzare
spazzatura vestiti indossati poche o riciclare.
volte, magari perché non ci stanno
più, o perché sono passati di moda. Ci sono molti modi di riciclare gli
L’abbigliamento è uno dei settori abiti, sposando esigenze etiche e
simbolo del consumismo della nostra sfizi, rispetto per l’ambiente, stile e
era, dell’ansia di possedere sempre curiosità. Negli ultimi anni alcune
più cose, di cui spesso non abbiamo indagini hanno gettato un’ombra
bisogno. Moda ed ecologia tuttavia sui cassonetti per la raccolta di abiti
possono non essere incompatibili, e usati e sul sistema della beneficen-
un’ottima idea è quella degli abiti za, in alcuni casi scarsamente con-
usati, una modalità più sobria, intel- trollato. Tuttavia proprio questo ha
ligente e spesso anche divertente di fornito la spinta a sviluppare sistemi
vestirsi. Orientarsi al mercato degli no-profit più trasparenti.
abiti usati significa non gettare nella
spazzatura le cose non più utilizza-
te, ma darle a chi può ancora trarne
vantaggio, siano questi dei cono-
56
Vestire equo e solidale
Per essere sicuri che i vestiti o i tessu- produttiva controllata, socialmen-
ti che acquistiamo siano prodotti in te utile, economicamente corretta
modo ecologico e secondo principi e sana per l’ambiente.
etici si possono cercare prodotti al- (www.raggioverde.com)
ternativi, provenienti da filiere pulite,
organiche, eque e solidali. Fair Life
Letti, lenzuo-
Molti sono i progetti attualmente esi- la e asciu-
stenti che coniugano solidarietà glo- gamani, ma
bale, sostenibilità ambientale e stile. anche pavi-
menti ed in-
Se fino a poco tempo fa prevaleva- tonaci: è un progetto sostenuto da
no produzioni orientate all’etnico e Fair e Libero Mondo per abitare in
allo stile tipico di particolari culture o una casa davvero sostenibile. L’idea
territori, ora la moda bio ed equa e è quella di partire da casa propria
solidale riguarda anche lo streetwe- per realizzare un progetto di vita so-
ar e l’abbigliamento da tutti i giorni. stenibile e coerente con uno sviluppo
Tra progetti e linee moda, possiamo a misura di pianeta.
ricordare almeno: (www.myfairlife.it)
57
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
L’energia in casa 1.1
Illuminazione e riscaldamento 1.2
In cucina 1.3
L’acqua 1.4
Gestire i rifiuti 1.5
In bagno 1.6
Nel guardaroba 1.7
Nell’orto e in giardino 1.8
Tecniche naturali per riciclare e concimare
Realizzare e curare un giardino o un Sono compostabili:
orto biologico famigliare non è così • gli scarti di cibo, compresi i gu-
difficile, ed esistono numerosi manua- sci d’uovo sminuzzati e i fondi
li che spiegano nel dettaglio pratiche di tè e caffè
ecologiche spesso più semplici di • gli scarti del giardino, come fiori
quanto non si creda, come il compo- recisi, foglie ed erba tagliata
staggio, la pacciamatura, l’uso ade- • il legno sminuzzato
guato dell’irrigazione, la consociazio- • le lettiere degli animali domestici
ne di piante diverse e di essenze che • la cellulosa (es.: fazzoletti di carta).
tengono lontani gli insetti. Per rendere possibile la pratica
Vediamone alcune. del compostaggio sono necessa-
ri alcuni prerequisiti che vedono
IL COMPOSTAGGIO avvantaggiate le case rurali e le
Le famiglie o i piccoli condomini che villette con giardino.
hanno la fortuna di avere uno spazio
verde in casa possono applicare le È infatti necessario avere:
pratiche del compostaggio domesti- • un terreno per la buca o il cumulo
co, per far sì che gli scarti organici • la disponibilità di scarti cellulosici
non diventino rifiuto. In questo modo per migliorare l’areazione
si sottraggono al ciclo dei rifiuti dai • un’area verde sulla quale impiega-
90 ai 180 kg all’anno. Mediante un re il compost prodotto.
processo biologico di ossidazione,
gli scarti organici della cucina e del Il compostaggio verde si può appli-
giardino possono essere trasformati care anche “senza terra” usando
in utile fertilizzante organico. contenitori appositi, ma si tratta di
Si tratta di una procedura utilissima, un processo decisamente più compli-
perché oltre a ridurre il quantitativo cato, riservato ai veri appassionati.
complessivo dei rifiuti urbani educa
alla cultura del riutilizzo in famiglia Come?
o anche a livello condominiale, se si In pratica, per effettuare il compostag-
decide a collaborare. gio si può scegliere di raccogliere
59
il materiale da decomporre in: LA PACCIAMATURA
• un cumulo di forma trapezoidale, Un’altra pratica tradizionale facil-
da rivoltare periodicamente mente replicabile è la “pacciama-
• un cassone tura” (in inglese “mulching”), da
• una buca nel terreno sempre usata contro le erbacce. Si
• un’apposita compostiera, ossia un tratta semplicemente di applicare sul
contenitore aerato a forma pirami- terreno del materiale che ostacola la
dale o di tronco di cono. crescita delle erbe infestanti e man-
tiene umido il suolo.
La pratica non è difficile ma è me- Per creare un ambiente favorevole
glio documentarsi prima: si può alla crescita delle piante e concimare
partecipare a corsi oppure leggere in modo naturale si possono usare le
manuali specifici, disponibili anche cortecce, il compost, gli sfalci d’erba
su Internet, che permettono di sa- e i residui di potature. Basta lasciare
pere nel dettaglio quali materiali si l’erba tagliata sul prato dopo la tosa-
possono compostare, come prepa- tura per ottenere un effetto conciman-
rare il cumulo, come gestire il pro- te e risparmiare il 30% sull’acquisto
cesso e come utilizzare il compost di concimi chimici. I residui delle
una volta maturo. potature, opportunamente smi-
nuzzati, rappresentano un ottimo
È sempre utile informarsi presso materiale di pacciamatura per le
il proprio Comune: in alcuni casi piante e i cespugli più voluminosi.
sono i Comuni stessi infatti ad in- Altri materiali di scarto utilizzabili
centivare la pratica attraverso sono le foglie.
sconti sulla Tassa Rifiuti o forniture
gratuite di compostiere.
Per saperne di più: www.provincia.fe.it/ecoidea/collana_guide/default.asp
60
Lo sfalcio periodico del trifoglio non l’utilizzo di una polvere finissima che
è da buttare, ma può essere lascia- deriva dalla macinazione di un’alga
to alla base dei fiori per evitare che calcarea assai abbondante in natura.
vengano invasi dalle erbacce, con Non temete, il prodotto si trova in
un effetto al tempo stesso diserbante vendita con il nome di litotamnio.
e fertilizzante.
Contro afidi e acari (i ragnetti ros-
ALLUME DI POTASSIO si) sono invece ottime le ortiche. Bi-
CONTRO LE LUMACHE sogna far macerare la pianta in un
Per proteggere le piantine più gio- contenitore di ceramica, in propor-
vani dalle lumache è sufficiente va- zioni 1/10 di ortica/acqua, per
porizzare una soluzione di allume almeno 2 giorni.
di potassio in acqua potabile, una
sostanza corrosiva per i molluschi
e concimante per i vegetali. Una
Gli scarti del giardino
valida alternativa è costituita dalla
cenere dei camini. Avete un giardino? Allora quasi sicuramente producete più ri-
fiuti organici rispetto a chi abita in appartamento. Se inserite
ALGHE E ORTICHE gli scarti della manutenzione nei circuiti di raccolta dei rifiuti
CONTRO GLI INSETTI urbani, la media degli scarti verdi stimata è di circa
3-5 kg per m2 all’anno.
Contro gli insetti masticatori dell’or- (Fonte: ANPA, 1999).
to e del giardino è molto efficace
61
Ma soprattutto, quando si ha a che È opportuno insomma accettare
fare con la cura di piante, orti e che le piante possano a volte esse-
giardini, è importante tenere sem- re attaccate da batteri, ammalarsi
pre presente che la natura ha i suoi e morire anzitempo, che le mele
cicli e i suoi equilibri. Ogni tentativo non siano sempre tutte rosse e
di forzarli o di modificarli a nostro perfettamente tonde, che gli insetti
piacimento con metodi artificiali - non siano dei nemici da combatte-
spesso aggressivi o chimici - è un re con ogni mezzo, ma degli esseri
attentato al ciclo stesso, e può avere viventi spesso preziosi.
gravi ripercussioni sulle piante, sul
terreno e sull’habitat in generale.
FORMICHE E BLATTE:
DETERRENTE CASALINGO
L’azione nociva di formiche e blatte
può essere neutralizzata con il pro-
fumo. Tutti gli insetti infatti detestano
gli odori intensi, come quelli degli oli
essenziali. Se non intendete coabi-
tare con loro, mettete in un piccolo
flacone spray di vetro 20 ml di al-
col etilico, o grappa, a cui dovete
62
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
In movimento 2.1
In ufficio 2.2
A scuola 2.3
Fare la spesa 2.4
L’attenzione all’ambiente
non finisce sulla soglia di casa.
I comportamenti che assumiamo fuori in ufficio? I nostri figli a casa man-
casa, per le vie della città, in ufficio giano frutta biologica, ma a scuola
o a scuola, sono fondamentali. Pen- continuano così o si abbuffano di
siamo ad esempio al traffico: è facile merendine confezionate e piene di
lamentarsi per gli ingorghi, ma non conservanti?
sarebbe intelligente che fossimo noi i
primi a cercare mezzi alternativi per Vediamo dunque quali comporta-
i nostri spostamenti? menti si possono mettere in pratica
E ancora. A casa facciamo la raccol- per ridurre la nostra impronta eco-
ta differenziata con grande impegno logica e assumerci le nostre respon-
e cerchiamo di limitare i consumi di sabilità nei confronti dell’ambiente
energia, ma come ci comportiamo anche quando siamo fuori di casa.
In movimento
Caos, stress e pericoli per la salute: zi ecosostenibili o collettivi, ecc.) e le
fra traffico e inquinamento, la mo- nostre decisioni personali.
bilità è diventata una delle cause In Italia non abbiamo molto da van-
che rende insostenibile la vita quo- tarci: con più di un’automobile ogni
tidiana. Muoversi in città crea tanti due abitanti, siamo il Paese europeo
problemi, correlati soprattutto all’im- con il più alto tasso di motorizzazio-
patto ambientale e sociale: inquina- ne (escluso il Principato di Monaco,
mento acustico e atmosferico, con- che non è esattamente una nazione
sumi energetici, rifiuti, conseguenze come le altre!), e quello con il mag-
negative sul paesaggio e sulla salute gior traffico in rapporto all’estensio-
dei cittadini. ne della rete stradale.
63
LA DENSITÀ DI AUTOMOBILI IN EUROPA
Danimarca 364
Irlanda 409
Norvegia 437
Olanda 444
Svezia 459
Belgio 470
Francia 500
Gran Bretagna 509
Germania 559
Italia 592
Buone Pratiche
A PIEDI, IN BICI O CON I MEZZI
Quando ci spostiamo in città di so- > 5 km
lito le distanze non sono insormon- 3 - 5 km
tabili: uno studio ha dimostrato che < 2 km
l’80% degli spostamenti motorizzati
copre una distanza inferiore a 5 km. 0% 15% 30% 45%
Per tragitti di questo tipo è davvero
necessario prendere la macchina? La bicicletta ad esempio ha innume-
Sarebbe molto meglio muoversi a revoli vantaggi, oltre a quello di con-
piedi, in bici o con i mezzi pubblici. sumare pochissima energia.
64
La bicicletta: Perché?
CAR-SHARING
L’AUTO SOLO QUANDO SERVE Il mobility manager
Se avete bisogno dell’auto, la potete È nata una nuova professione, il mobility manager. È il profes-
prenotare e usare quando e quanto sionista che, in un ente o in un’impresa, gestisce la domanda
di mobilità dei dipendenti, conciliando i bisogni individuali
volete; poi la riportate indietro e il con le esigenze di sostenibilità, e definendo il Piano degli Spo-
gioco è fatto. È il principio alla base stamenti Casa Lavoro dei dipendenti (PSCL). Non ne avete mai
del car-sharing, che significa condi- sentito parlare? Sappiate che le imprese e gli enti pubblici con
più di 300 addetti devono adottare il PSCL: provate a chiedere
visione dell’auto: un servizio che se nel vostro luogo di lavoro è stato istituito.
da qualche anno è attivo in alcu-
ne città italiane e che può essere
un’ottima alternativa all’utilizzo del
veicolo privato, soprattutto per spo-
stamenti brevi e frequenti. La città
con il maggior numero di auto per
il car-sharing (99 nel 2007), è To-
rino, ma ad oggi hanno aderito al
progetto anche Genova, Milano, Ve-
nezia, Bologna, Firenze, Modena,
Parma, Roma e Rimini.
65
Come funziona? zie ad un badge elettronico e... si
Ci si abbona e, quando si ha biso- parte! In genere si paga una tariffa
gno dell’auto, la si prenota presso il fissa di abbonamento, più un costo
parcheggio più comodo, precisando variabile in relazione all’utilizzo ef-
l’ora di partenza e di arrivo. Poi si fettivo (tempo e km percorsi).
apre l’auto, la si mette in moto gra-
Il car-sharing Perché?
66
La tabella qui sotto riporta a titolo zione, l’assicurazione, il carburante,
esemplificativo la convenienza econo- la manutenzione e i parcheggi.
mica legata all’utilizzo medio di due
autovetture italiane (Fiat Panda, Gran- I costi legati al car-sharing compren-
de Punto) usufruendo del car-sharing dono l’abbonamento annuo e 140
anziché dell’auto di proprietà. corse da 50 km ognuna, con una
I costi legati alla proprietà compren- durata media di 4 ore.
dono ovviamente gli oneri finanziari
(svalutazione...), la tassa di circola- (Fonte www.carcityclub.it)
Il car-pooling Perché?
67
Acquistare un’auto:
consigli per l’ambiente e per il portafoglio
In molti casi l’acquisto di un auto- In media, per una famiglia l’auto-
veicolo è una scelta obbligata, ma mobile è la seconda voce di spesa
può sempre essere fatto con intel- dopo la casa. La tabella qui sot-
ligenza, in modo da diminuire gli to riporta il costo medio annuo
impatti sull’ambiente… e sul nostro di un’autovettura (aggiornamento
portafoglio! 2007) con una percorrenza media
di 15.000 km/anno.
68
sa di essere più sicuro a bordo di un con veicoli ancora più grandi
SUV perché si trova più in alto, sap- • i SUV sono molto pericolosi anche
pia che è invece vero il contrario: per gli altri. Peso, rigidità del te-
laio e altezza di queste auto ne
• il baricentro è troppo alto e dà fanno dei mezzi estremamente pe-
una forte instabilità all’autovet- ricolosi per berline e utilitarie, per
tura. Prove effettuate da Quat- pedoni e ciclisti. L’altezza limita la
troruote dimostrano che i fuori- visibilità verso il basso: i passanti
strada sono per costituzione più e, soprattutto, i bambini rischiano
inclini agli incidenti e che per un di rimanere fuori dal campo visivo
SUV le probabilità di ribaltarsi in del guidatore. L’IIHS, Istituto Statu-
caso d’incidente sono quasi tre nitense per la sicurezza stradale, ha
volte più alte che per una norma- dimostrato che in caso di scontro la-
le autovettura terale tra SUV e auto normale le pos-
• gli spazi di frenata sono più lunghi sibilità di avere un incidente mortale
delle normali automobili, a causa è 5,6 volte superiore che non negli
della massa inerziale del veicolo, scontri tra due auto normali.
mentre la rigidità può diventare
molto pericolosa in caso di urto (fonte: www.legambiente.it)
1. metano metano
2. gpl gpl
3. benzina diesel
4. diesel benzina
69
In generale, prima di acquistare
un’auto è sempre meglio controllare
che non consumi troppo (emissioni di
CO2 non superiori ai 120-130 g/km)
e che non sia troppo rumorosa.
Intervento/comportamento Perché?
70
Intervento/comportamento Perché?
Evitare di usare l’auto Il motore non raggiunge la tem-
per brevi tragitti peratura ottimale e consuma fino
all’8% in più
71
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
In movimento 2.1
In ufficio 2.2
A scuola 2.3
Fare la spesa 2.4
73
• a fine giornata, spegni le luci
Una guida ai computer “Verdi”
dell’ufficio e dei corridoi, scol-
Ogni anno Greenpeace pubblica l’aggiornamento della “Eco lega il pc e le apparecchiature
guida ai prodotti elettronici”, che premia i produttori di PC più elettroniche dalla presa o spegni
“verdi”. L’associazione ambientalista stila i nfatti una classifica l’interrutore generale
delle aziende che non fanno uso di sostanze chimiche dannose
• prova a sensibilizzare su questi
e contribuiscono in modo attivo al riciclaggio dei rifiuti elettro-
nici. L’iniziativa, di sicuro utile per chi desidera acquistare tec- temi colleghi e vicini di scrivania:
nologia il più possibile eco-compatibile, ha innescato un circolo non solo le azioni collettive di ri-
virtuoso tra le aziende del settore, che pur di non essere ultime sparmio sono sempre più efficaci
in classifica stanno prendendo impegni concreti sul fronte am- di quelle singole, ma insieme si
bientale. Ha dichiarato nel 2006 il direttore campagne di Gre-
possono portare avanti più facil-
enpeace: “Rispetto a quando abbiamo lanciato la guida, ora la
maggior parte delle aziende si guadagna una posizione sopra mente proposte ed istanze orien-
la sufficienza, mentre solo in cinque arrancano”. tate ad una maggiore consapevo-
(fonte: www.greenpeace.org, www.lifegate.it) lezza ambientale dell’azienda.
74
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
In movimento 2.1
In ufficio 2.2
A scuola 2.3
Fare la spesa 2.4
Mense biologiche
La città di Grugliasco, nella prima sede delle Facoltà di Veterinaria e
cintura di Torino, è stata fra le prime Agraria. Nel complesso, le attività
in Italia a basare le proprie mense ristorative caratterizzate dal ricorso
scolastiche su derrate coltivate bio- al biologico raggiungono una pla-
logicamente. Fin dal 1993, infatti, tea di circa 3000 utenti giornalieri.
l’impianto di cottura comunale ha
prodotto e veicolato circa 2500
pasti al giorno, all’interno di uno Nelle scuole di torino arrivano
schema di menu che privilegia non i distributori di frutta e snack salutisti
solo le materie prime biologiche, ma
anche uno stile alimentare di tipo La Circoscrizione 1 della città di Torino (centro e Crocetta) ha
mediterraneo. aderito ad una proposta della Coldiretti che, in risposta all’al-
larme lanciato dal Congresso Internazionale sull’obesità di Syd-
Alla somministrazione dei pasti il ney, propone alle scuole cittadine di installare eco-dispenser di
Comune affianca, già da molti anni, frutta e verdura. Una mela o una pesca noce (ma anche una
un’intensa opera di educazione ali- vaschetta di macedonia fresca o insalata) al posto del goloso,
mentare rivolta alle scolaresche, alle ma certamente meno salutista, sacchetto di patatine.
Dalla primavera 2008, dunque, il Comune di Torino lancia
famiglie e agli insegnanti.
l’offensiva antimerendina, con un progetto sperimentale che
mira a affiancare alle tradizionali macchinette che distribuisco-
Dal 2004 l’Amministrazione comu- no snack confezionati, dei nuovi dispenser contenenti prodotti
nale ha costituito e reso operativa naturali, freschi e più sani.
una società partecipata che sommi-
(Fonte: Scuola. Via le merendine. Mele nelle macchinette, La Stampa -
nistra pasti biologici anche alla men- Cronaca di Torino e Provincia, martedì 18 settembre 2007)
sa del campus universitario locale,
75
Educazione alla mobilità sostenibile
Sempre a Grugliasco, il Comune col-
labora con gli Istituti scolastici citta-
dini allo scopo di diffondere fra gli
alunni una più informata coscienza
ecologica. Rispetto al tema della mo-
bilità eco-sostenibile, in particolare,
la Città ha sostenuto e accompagna-
to il locale progetto Pedibus, che ha
coinvolto a più riprese, e per più an-
nualità, alcune classi di Scuola Me-
dia inferiore. Il tutto all’interno della
cornice più generale dei progetti
INFEA rivolti alle scuole, con il soste-
gno della Provincia di Torino.
76
Dalle mense scolastiche ai tavoli dei bisognosi
Il Comune di Torino e AMIAT han- L’azienda municipalizzata incari-
no messo in atto un’interessante cata della raccolta dei rifiuti urba-
iniziativa antispreco per recupe- ni (AMIAT) si occupa del trasporto
rare gli alimenti non somministrati successivo, quello dai centri di cot-
nelle mense scolastiche e le derrate tura agli enti assistenziali convenzio-
alimentari non più vendibili, ma an- nati. Ogni giorno si recuperano fino
cora commestibili, provenienti dalla a 150 chili di pane e 50 chili di frut-
Grande Distribuzione Organizzata ta, per soddisfare circa mille pasti!
e consegnarli ad enti assistenziali. Dalla GDO si recuperano circa 350 kg
Le ditte fornitrici dei pasti alle 120 al giorno di diversi materiali (orto-
scuole elementari e alcune scuole frutta, formaggi, pane, carne e sa-
medie torinesi di competenza co- lumi) destinati allo smaltimento per-
munale raggiunte dal servizio del ché confezionati in imballi rovinati
Comune raccolgono pane e frutta o prossimi alla scadenza. Nel 2007
non portata a tavola e li riportano sono stati recuperati oltre 95.000 kg
presso i cinque centri di cottura del- di alimenti presso l’ipermercato Au-
le ditte stesse. chan di Corso Romania a Torino.
77
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
In movimento 2.1
In ufficio 2.2
A scuola 2.3
Fare la spesa 2.4
79
La certificazione della rintracciabili- elaborazione, secondo quanto pre-
tà di filiera attesta che è garantita visto dal Disciplinare di riferimento e
e documentata la rintracciabilità del dalla Norma UNI 10939.
prodotto lungo tutte le fasi della sua
Dentro le confezioni:
dagli ingredienti al comportamento delle aziende
Non sempre ci si può approvvigio- sapevolezza e in modo critico:
nare presso i mercati sotto casa. basta informarsi e scegliere con
Anche in un supermarket, però, attenzione tra le innumerevoli of-
è possibile acquistare con con- ferte disponibili.
80
Sapere che cosa stiamo acquistando
è infatti un gesto di responsabilità. Obesità infantile
Non soltanto nei confronti della no- L’obesità infantile è un problema di notevole rilevanza sociale.
stra salute e di quella dei nostri cari, Il fenomeno, denunciato a gran voce dai più autorevoli nutri-
ma anche verso gli altri. zionisti (in Italia colpisce un bambino su quattro) è il risultato
di un bilancio energetico positivo protratto nel tempo: in prati-
L’obiettivo è quello di evitare che i ca si introducono più calorie di quante se ne consumano.
nostri acquisti abbiano conseguenze I fattori di rischio sono l’alimentazione e la sedentarietà, oltre
ad una possibile predisposizione genetica.
negative sull’ambiente e di minimiz-
zare i costi sociali connessi alle loro Spesso ci preoccupiamo quando il bambino mangia poco,
modalità di produzione. Per questo, raramente quando mangia troppo. Se è vero che una dieta
insufficiente può portare a deficit di vario tipo (proteine, cal-
leggere l’etichetta non significa solo cio, ferro, vitamine ed altri nutrienti essenziali alla crescita), di
controllare gli ingredienti, ma anche contro, un introito calorico eccessivo determina dapprima un
sovrappeso del bambino e poi, nella maggioranza dei casi,
fare attenzione alla provenienza e una manifesta obesità.
all’azienda produttrice, distinguen- Non dobbiamo dimenticare che un’iperalimentazione nei
do tra brand e aziende. primi due anni di vita oltre a causare un aumento di volume
delle cellule adipose (ipertrofia), determina anche un aumen-
to del loro numero (iperplasia). Da adulti, pertanto, si avrà
una maggiore predisposizione all’obesità ed una difficoltà
Leggere le etichette a scendere di peso o a mantenerlo nei limiti, perché sarà
possibile ridurre le dimensioni delle cellule, ma non sarà pos-
È ormai indiscutibile e lo sappiamo sibile eliminarle. Intervenire durante l’età evolutiva è, quindi,
tutti: per difendere la nostra salute di fondamentale importanza, perché ci dà la garanzia di
risultati migliori e duraturi.
è opportuno evitare i prodotti trop-
po ricchi di grassi, zuccheri, sale e Oltre a mangiare troppo, però, il bambino mangia in maniera
sregolata, spesso e male. Le tentazioni sono davvero tante, il
additivi vari. Purtroppo, capire dav- frigorifero di casa è sempre più spesso stracolmo di meren-
vero cosa dicono le etichette per un dine e snack, i distributori automatici delle scuole invitano a
consumatore profano è un’impresa spuntini fuori pasto, costituiti da prodotti industriali ricchi di
calorie e grassi nascosti. Le bevande gassate, infine, eccessi-
spesso difficile, poiché le informa- vamente zuccherine, risultano essere un piacere insostituibile,
zioni sono nascoste, poco chiare o da preferire all’acqua, specie d’estate, dopo una sudata, o in
occasione delle “feste” con gli amichetti.
poco leggibili, scritte in un linguag-
gio oscuro ai più. Oltre all’alimentazione scorretta e squilibrata, non dobbiamo
sottovalutare, come fattore di rischio, la ridotta attività fisica o
la sedentarietà, frutto di uno stile di vita sbagliato, ma sempre
A volte le etichette ingannano e slo- di più frequente riscontro.
gan come “privo di grassi” o “senza I piccoli, infatti, sono spesso accompagnati in macchina dai
genitori, anche se la scuola o la palestra distano pochi metri
zucchero” nascondono un rimedio da casa, prendono l’ascensore anche per un solo piano, pas-
peggiore del male. sano ore ed ore davanti al computer e alla televisione (con gli
esempi negativi che accentuano le cattive abitudini alimenta-
ri), escono sempre meno e così via.
È il caso di molti dolcificanti usati al
posto dello zucchero come l’aspar- L’esercizio fisico è di fondamentale importanza per il bambi-
no che cresce, in quanto, oltre a farlo dimagrire, lo rende più
tame, l’acesulfame, la saccarina, le attivo, contribuendo a ridistribuire le proporzioni tra massa
fonti di fenilalanina, che non sono magra (tessuto muscolare) e massa grassa (tessuto adiposo).
così salutari come sembra. E’ sufficiente praticare un’attività aerobica leggera, senza
affaticare troppo l’organismo, come una pedalata in bici o
una camminata, che sottopongono i muscoli ad uno sforzo
In generale, una regola molto sem- moderato ma costante e attingono carburante soprattutto dal
serbatoio dei grassi; così restare in forma diventa più facile.
plice è quella di pensare che meno
sono gli ingredienti, soprattutto quel- Fonte: www.ministerodellasalute.it
li di origine chimica - coloranti, con-
servanti, addensanti, stabilizzanti,
ecc. - meglio è.
81
La spesa garantita
A volte non è facile orientarsi tra le Per i prodotti: certificazioni
sigle e le cifre che certificano i pro- e marchi di garanzia
dotti. Vediamo quali sono le certifi-
cazioni più importanti tra quelle che Fairtrade-transfair: garantisce che il
garantiscono la qualità del prodotto, prodotto, proveniente dal Sud del
ma anche il comportamento sociale mondo, è stato realizzato nel rispet-
e ambientale dell’azienda produttri- to di alcuni principi del commercio
ce e/o distributrice. equo e solidale, come l’assenza di
sfruttamento del lavoro minorile e il
Per le aziende produttrici pagamento di un prezzo equo del
prodotto, normalmente al di sopra di
Sono molteplici gli standard di ri- quelli di mercato
ferimento che garantiscono l’etica
sociale ed ambientale delle attività Ecolabel: è il marchio europeo che
svolte dalle imprese. I più famosi contraddistingue i prodotti e i servizi
sono la SA8000 (Social Accounta- con minor impatto ambientale (a pa-
bility - garanzia di eticità della filiera rità di prestazioni)
produttiva), OIL (Organizzazione In-
ternazione del Lavoro) per le azien- FSC (Forestry Stewardship Council):
de che rispettano le convenzioni in garantisce che la produzione del le-
materia di trattamento dei lavoratori, gno è ecosostenibile
IFAT (International Federation of Al-
ternative Trade) per le imprese che PEFC (Pan European Forestry Council):
effettuano attività commerciali preva- simile all’FSC, garantisce la produzio-
lentemente (oltre il 60%) con prodotti ne e il rinnovo delle foreste in Europa
del commercio equo, il regolamento
EMAS e lo standard Rugmark: presente soprattutto in Ger-
ISO 14001 per le at- mania, certifica che nessun bambino
tività particolarmente è stato impiegato per tessere i tessuti
attente ai temi am- venduti sotto questo marchio
bientali e dello svilup-
po sostenibile. Agricoltura biologica: l’agricoltura
biologica è un tipo di agricoltura
Ultimamente molte aziende pubbli- che considera l’intero ecosistema
cano il proprio bilancio sociale, in agricolo, sfrutta la naturale ferti-
cui evidenziano alcuni aspetti relativi lità del suolo favorendola con in-
al proprio comportamento e alle re- terventi limitati, promuove la biodi-
sponsabilità sociali. Di per sé questo versità dell’ambiente in cui opera
non rappresenta un indice sicuro del ed esclude l’utilizzo di prodotti di
“buon comportamento” dell’azien- sintesi (salvo quelli specificatamen-
da: prima di dare una valutazione te ammessi dal regolamento comu-
certa è infatti opportuno leggerlo e nitario n° 834/2007) e organismi
interpretarlo. geneticamente modificati. I prodotti
certificati sono dunque più sani e
meno impattanti sull’ambiente.
82
La certificazione conviene soprattut- esistono diverse scuole di pensiero
to alle aziende mediograndi. I pic- sul tema (agricoltura biodinamica
coli produttori, spesso presenti con o Steineriana, il metodo Fukuoka, il
le loro merci appena colte presso i disciplinare IFOAM, ecc.).
mercati delle grandi città, di solito Parlarne e approfondire insieme
non possono permettersi i costi del- le scelte effettuate in merito, oltre a
la certificazione, pur rispettando i dare degli spunti culturali, può esse-
principi dell’agricoltura biologica: re indice di serietà del nostro inter-
per questo è importante stabilire locutore.
con loro una relazione di fiducia, È nell’ambito di questo rapporto
anche al di là dei marchi e dei bol- tra acquirente e piccolo produtto-
lini di qualità. re/distributore locale che si inse-
Ad esempio, chi sceglie di coltivare rire il fenomeno dei gruppi d’ac-
e produrre in modo biologico sa che quisto solidale.
83
I primi GAS in Italia sono nati nel 1999 si sono riuniti in coordinamento
1994, spinti dalla volontà di mettere (ReteGas). I Gruppi di Acquisto Soli-
in atto forme di “consumo critico”, dale sono oggi in costante crescita
estranee allo sfruttamento e all’ingiusti- e stanno allargando la loro sfera di
zia di cui spesso si macchiano le gran- interesse anche oltre l’alimentare.
di multinazionali dell’alimentare.
Per chi vuole partecipare a un GAS
Nel 1996 la pubblicazione della già esistente o formare un nuovo grup-
“Guida al consumo critico” da parte po, sul sito www.retegas.org sono di-
del Centro Nuovo Modello di Sviluppo sponibili tutte le informazioni neces-
ha contribuito ad aumentare il senso sarie, compreso l’elenco dei Gruppi
di disagio nei confronti delle grandi organizzato per città, indispensabi-
multinazionali, avvicinando più per- le per conoscere quello più vicino.
sone alla realtà dei GAS, che nel
84
E molti di questi possono essere adot- gurt, ecc.: sono pratiche ma han-
tati proprio quando si fa la spesa: no più imballaggi
• utilizzare prodotti senza imballag- • per i prodotti secchi (legumi, ma
gio o con imballaggio ridotto anche riso, pasta, corn flakes,
• utilizzare sacchetti di tela, juta o muesli, frutta secca, ecc.) utilizza-
cotone al posto dei classici shop- re tutte le possibilità di acquisto
per e sacchetti in plastica sfuso disponibili sul mercato
• acquistare detergenti e detersivi • rifornirsi con la tradizionale da-
per la casa da erogatori alla spi- migiana (da svuotare in bottiglio-
na e distributori automatici (in Pie- ni o bottiglie da riutilizzare) o
monte alcune insegne della GDO approvvigionarsi “alla spina” per
offrono questo servizio, consenten- il vino da consumo quotidiano.
do di riutilizzare lo stesso flacone L’acquisto può essere effettuato
di plastica) direttamente presso un produttore
• ridurre lo spreco di alimenti o una cantina sociale. Alcune di
• acquistare alimenti e bevande sfu- queste realtà effettuano anche la
se (vino, latte, pasta…) consegna a domicilio
• acquistare a peso (al mercato o • anche per il latte, preferire dove
al supermercato) frutta, verdura, possibile la vendita alla spina,
salumi e formaggi, evitando pro- attraverso gli appositi distributori
dotti già confezionati denominati “bancolat”.
• non acquistare i prodotti imbal-
lati in confezioni inutili, come ad Un altro progetto interessante, ispi-
esempio i tubetti di dentifricio o rato alla stessa filosofia, è Riducim-
della maionese nelle scatole di balli - negozi leggeri, che prevede
cartoncino, oppure le marmellate la distribuzione di detersivi e de-
in confezioni monouso tergenti “alla spina” presso negozi
• preferire biscotti e merendine in convenzionati, oppure con un fur-
confezioni formato famiglia e sen- gone itinerante.
za imballaggi eccessivi
• evitare le confezioni multiple di
succhi di frutta, the freddo, yo-
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1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
Al mare 3.1
In montagna 3.2
Nel mondo 3.3
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In barca o sott’acqua
rispettando la natura
La barca a motore o a vela
Il diportista dovrebbe sempre segui- 7. Prima di dare àncora, doman-
re questo decalogo: darsi sempre: “cosa c’è sotto?”
1. Usare una vernice ecologica per 8. Evitare di inquinare il mare
il trattamento della carena con rifiuti inutili, soprattutto
2. Assicurarsi sempre una buona non biodegradabili
manutenzione del motore 9. Smaltire correttamente le bat-
3. Usare gli appositi recipienti per il terie vecchie del motore, con-
recupero degli oli usati segnandole secondo le indica-
4. Prestare molta attenzione durante zioni dell’ente di raccolta della
il rifornimento di combustibile, in zona (sono rifiuti pericolosi)
modo da evitare perdite in acqua 10. Smaltire correttamente i razzi e
5. Usare detersivi biodegradabili gli altri mezzi pirotecnici scaduti.
per lavare la barca Si tratta anche in questo caso di rifiu-
6. Allontanarsi dalla costa senza pro- ti pericolosi, che vanno consegnati
durre troppo rumore e troppe onde secondo le indicazioni dell’ente di
(spegnere il motore della barca o del raccolta rifiuti della zona.
tender molto prima di arrivare a riva!)
Le immersioni subacquee
Chi pratica immersioni dovrebbe ri- • non attaccarsi a tartarughe, gran-
spettare alcune regole di base: di pesci o cetacei, ma nuotare con
• in immersione evitare il contatto con loro; non inseguire gli animali se
il fondo e con gli organismi marini ci si accorge di recare disturbo
• in prossimità del fondo bloccare • evitare di toccare organismi che
ogni movimento di mani e pinne non si conoscono o che potreb-
• evitare di passare sotto le volte o bero essere delicati; non accarez-
nelle grotte: si possono urtare e zare i pesci e altri organismi, si
danneggiare gli organismi potrebbe asportare il muco protet-
tivo che li ricopre, con il rischio di
provocare lesioni
• non raccogliere dal fondo organi-
smi vivi o morti, reperti di valore
storico o archeologico e oggetti
coperti da alghe e animali
• non acquistare souvenir prodotti
con materiali provenienti dal mare
• non buttare niente in acqua
• per la cintura da sub, preferi-
re i piombi “rivestiti” (di gom-
ma, plastica o silicone) a quelli
grezzi, che rilasciano residui
contaminati nell’acqua.
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1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
Al mare 3.1
In montagna 3.2
Nel mondo 3.3
Le regole base
• Nella scelta della località, privilegia- zati solo per divertimento: quad,
re le aree a Parco, dove le attività fuoristrada, elicotteri e motoslitte
sono vincolate e orientate alla ricer- usati in questo modo sono inutili
ca dell’eco-compatibilità. e dannosi, simbolo di uno scolla-
Preferire comunque i territori che mento totale con il territorio e la
hanno attuato scelte urbanistiche e natura. Se si è in macchina, perlo-
infrastrutturali compatibili con l’am- meno rispettare i divieti di acces-
biente, considerando elementi che di- so per le strade che portano agli
mostrano l’attenzione all’ecosistema alpeggi e non parcheggiare sel-
(certificazione ambientale, bandie- vaggiamente nei prati. A maggior
re arancione TCI, Guida Bianca Le- ragione, non andare in auto o in
gambiente, ecc). Scegliere i luoghi moto fuori dalle strade carrozzabi-
che mantengono il rapporto con la li: i mezzi motorizzati servono ad
storia e la cultura delle popolazioni avvicinarsi, non ad “entrare” nel
locali, o ancora meglio i rari posti cuore della natura!
che sono raggiungibili solo con na-
vette o mezzi a basso impatto (un • Non danneggiare gli alberi e i fiori
esempio affascinante tra i tanti è e non calpestare i prati utilizzati
Chamois, in Valle d’Aosta, dove si per produrre foraggio
arriva solo in funivia o a piedi).
89
• Non abbandonare i rifiuti, ma con- • Rispettare gli animali.
ferirli negli appositi contenitori po- Non toccare le uova nei nidi o
sizionati presso i rifugi o a valle i cuccioli di animali selvatici: al-
cuni animali, se sentono l’odore
• Non accendere fuochi nei boschi. dell’uomo, non riconoscono più i
Se volete fare un barbecue ci sono loro piccoli e li abbandonano.
le aree attrezzate e in ogni caso il Allo stesso modo, fare attenzione
fuoco va sempre sorvegliato fino a agli animali allevati, senza distur-
che non sia completamente spen- bare mandrie e greggi e tenendo
to, perché può bastare un filo di al guinzaglio il proprio cane
vento per provocare un incendio.
Attenzione alle sigarette: molti in- • Rispettare le regole stabilite nel-
cendi sono provocati da mozzico- le aree a Parco, come eventuali
ni mal spenti divieti di campeggio e di acces-
so per i cani
90
Le escursioni a piedi
Seguire sempre i sentieri, evitando le dallo scorrere dell’acqua e dove ci
scorciatoie: sono il punto di parten- sono maggiori rischi di farsi male e
za per fenomeni di erosione causati di danneggiare il terreno.
La mountain bike
Alcune associazioni hanno redatto scoperti; quindi niente “derapate”
codici specifici per la pratica di que- e brusche frenate e attenzione an-
sta disciplina, che contengono indi- che nell’attraversamento dei cana-
cazioni sull’impatto ambientale. letti di scolo dell’acqua
• non spaventare gli animali
Ecco le principali: • non lasciare rifiuti
• restare sui percorsi già tracciati • evitare di utilizzare impianti di risalita
per non arrecare danni alla vege- • osservare gli eventuali divieti, pre-
tazione e limitare l’erosione del senti soprattutto nei parchi.
suolo evitando di tagliare terreni
Turismo equestre
In generale vale quanto già detto.
Il cavallo, soprattutto in salita, deter-
mina un’azione erosiva del terreno,
dunque sono da evitare gli itinerari
più “fangosi”.
In inverno
Anche per gli sport invernali, vale il tica questo sport, con l’invito ad
principio di preferire le attività che alternarlo con forme più dolci e in
richiedono solo l’energia del cor- sintonia con l’ambiente.
po, come sci di fondo, pattinaggio, • Privilegiare le piccole stazioni,
escursioni con le racchette, sci-alpini- dove la rete di impianti meglio si
smo. Gli impianti di risalita per lo sci integra con l’ambiente e dove lo
alpino, così come l’innevamento ar- sci alpino non ha portato sconvol-
tificiale, hanno un fortissimo impatto gimenti urbanistici
sull’ambiente, di cui il diboscamento • Rispettare la vegetazione, evitan-
intensivo è solo l’aspetto più visibile. do di sciare nei boschi in fase di
Consapevoli dell’importanza eco- rinnovazione e nei rimboschimenti
nomica che lo sci alpino riveste in • Rispettare la fauna selvatica, evitan-
alcuni territori, si possono comun- do rumori inutili, non avvicinando
que fornire dei criteri per chi pra- né inseguendo gli animali selvatici.
L’arrampicata e l’alpinismo
Nelle aree attrezzate per l’arrampi- mente i climber si devono impegnare
cata sportiva esistono norme specifi- al rispetto delle convenzioni specifi-
che, per evitare di arrecare disturbo che, ad asportare i rifiuti e a mante-
alla fauna, alla flora delle pareti e nere i sentieri e le zone alla base delle
agli uccelli che lì nidificano. Natural- rocce come li hanno trovati.
91
Verso il cielo
Le attività di volo libero come delta- In ogni caso possono influire sulla
plano e parapendio possono avere fauna e sugli uccelli, nonché sulla
impatti di diverso tipo sull’ambiente, a flora della zona di atterraggio.
seconda delle condizioni specifiche.
Attività acquatiche
Anche in questo caso esistono I praticanti devono utilizzare gli ac-
molte attività diverse come canyo- cessi attrezzati, restare a distanza
ning, hydrospeed, rafting, canoa, da altri fruitori dei corsi d’acqua,
kayak, che hanno impatti diversi prestare attenzione ai luoghi di ac-
sull’ambiente. costamento, evitare fuoriuscite di
carburante, detersivi, rifiuti.
92
1. IN CASA 2. IN CITTÀ 3. IN VIAGGIO
Al mare 3.1
In montagna 3.2
Nel mondo 3.3
93
Questo per quanto riguarda gli im- Tra i benefici possibili ci sono, ad
patti negativi del turismo. esempio, la spinta a creare aree
protette e a tutelare le specie ani-
Per fortuna ci sono anche degli ap- mali e vegetali del territorio, le mag-
porti positivi, specialmente se sti- giori entrate finanziare che possono
molati da una politica che tenga in essere in parte destinate al recupero
conto il rapporto costi-benefici dello di aree degradate e il miglioramento
sviluppo turistico. delle infrastrutture.
94
o i valori morali e religiosi dei lità delle comunità locali grazie
residenti. Un classico è la vista a nuovi posti di lavoro che ridu-
di turisti che sfoggiano abiti suc- cono l’emigrazione dalle aree lo-
cinti, scollature, bikini o topless in cali. Inoltre i lavoratori, se soste-
luoghi in cui la morale religiosa nuti in modo adeguato, possono
è molto sentita: accade in Pae- aumentare la loro influenza sulle
si musulmani, ma anche in aree decisioni in materia turistica
“cristiane” dove è ancora vivo • può portare benefici ai residenti,
un forte senso del pudore legato come il miglioramento delle in-
all’abbigliamento frastrutture, il potenziamento dei
• il lavoro minorile trasporti e della sanità pubblica e
Dei circa 16 milioni di bambini e privata, la creazione di nuovi im-
ragazzi sotto i dieci anni costretti pianti sportivi e ricreativi, ristoran-
a lavorare, il 10-15% è impiega- ti e spazi pubblici
to nel settore turistico. Alcuni studi • può incentivare la conservazione e
dell’ILO (Organizzazione Interna- la trasmissione delle tradizioni sto-
zionale del Lavoro) dimostrano riche e culturali, che a loro volta
infatti che molti lavori del turismo contribuiscono alla conservazione
sono ai limiti - se non oltre - dello e alla gestione sostenibile delle ri-
sfruttamento sorse naturali, alla protezione del
• prostituzione e turismo sessuale patrimonio locale e alla rinascita
Turisti con interessi per nulla cul- di culture, arti e artigianato locale
turali, quelli che approfittano del- • può creare coinvolgimento e orgo-
la povertà dei Paesi che visitano glio civico, aumentando la consa-
per ottenere prestazioni sessuali, pevolezza del valore economico
spesso in cambio di magliette, di siti naturali e culturali, stimolan-
apparecchi elettronici, biciclette o do nei residenti l’orgoglio per il
biglietti aerei per espatriare. Così proprio patrimonio culturale e l’in-
in molte zone del mondo lo sfrutta- teresse per la sua conservazione.
mento sessuale di bambini e gio-
vani donne va di pari passo con lo
sviluppo del turismo. In alcuni casi Quando il commercio spegne la tradizione
ai margini delle aree turistiche si
sviluppa un vero e proprio com- Collanine, capi d’abbigliamento, maschere religiose, sculture e
mercio di bambini, venduti come suppellettili, supporti musicali: la “caccia al souvenir” è parte
schiavi sessuali e impossibilitati a integrante del rituale turistico contemporaneo. L’idea è quel-
la di portarsi a casa qualche cosa di tangibile che testimoni
liberarsi da tale sfruttamento.
l’esperienza del viaggio e possa in qualche modo evocarne le
sensazioni positive vissute. Niente di male, a patto che ci sia
Quando invece il turismo è governa- consapevolezza su cosa si decide di acquistare, sull’equità del-
to secondo principi di sostenibilità la transazione e sull’impatto socioeconomico del ciclo produt-
e responsabilità può avere impatti tivo dei più comuni oggetti-ricordo. Accade sempre più spesso
molto positivi sulla società ospitante: infatti che prodotti artistici e manufatti artigianali, simboli di
una ricca tradizione e di cultura antica, vengano alterati per
• può incoraggiare la comprensio-
allinearsi con i gusti dei turisti-consumatori.
ne reciproca di popoli e culture. Il Un esempio per tutti: le molas, camicette indossate dalle donne
viaggio è incontro e conoscenza, di Kuna in Colombia. In origine erano decorate con motivi che
conseguenza può indurre uno scam- rappresentavano la concezione del mondo, della natura e della
bio culturale che riduca i reciproci vita spirituale dei Kuna. Oggi si sono trasformate in puri pro-
pregiudizi, diventando forza di so- dotti commerciali a seguito delle richieste dei turisti. E le donne
stegno per la creazione della pace Kuna non sanno più creare i disegni originari, né conoscono
• può rafforzare la comunità locale. il loro significato, con una totale perdita dei valori spirituali e
culturali che ne accompagnavano la creazione.
Il turismo può aumentare la vita-
95
Quanti dei soldi del turista restano
nel Paese ospitante?
L’impatto economico L’Import Leaking è dovuto agli ac-
Sebbene a prima vista si possa pen- quisti internazionali quando l’offer-
sare che il turismo porti ricchezza ta locale non soddisfa la domanda
ai Paesi ospitanti, spesso ciò non turistica. Negli hotel i turisti mangia-
accade affatto, anzi il turismo può no gli stessi cibi e bevono le stesse
comportare costi che incidono sui re- bevande che si trovano nel resto del
sidenti, creando una spirale econo- mondo, come se non esistessero pro-
mica negativa. Uno sviluppo turistico dotti locali. I prodotti che essi con-
incontrollato genera conseguenze sumano nei Paesi in via di sviluppo
sfavorevoli soprattutto nelle destina- (PVS) vengono importati da quelli
zioni più povere, che non riescono, industrializzati, perché le catene di
o non possono, trasformare i flussi hotel e ristoranti preferiscono offri-
turistici in ricchezza locale. re cibo e bevande internazionali,
spesso anche perché i prodotti locali
I soldi dei turisti transitano nel Pae- sono disprezzati dai turisti, talvolta a
se, ma non vi restano: è il fenomeno causa di una distorta informazione e
del leakage, ovvero la fuoriuscita dei sensibilità. Nei PVS il 40-50% degli
redditi provenienti dal turismo. Spes- introiti del turismo si perde altrove a
so poi i visitatori passano la maggior causa dell’Import Leaking, percentua-
parte del proprio tempo in luoghi “a le che, secondo gli studi della Confe-
misura di turista”, creando vere e renza sul Commercio e Sviluppo del-
proprie énclave turistiche, autosuffi- le Nazioni Unite, scende al 10-20%
cienti e isolate da tutto. nelle economie più avanzate.
96
• Enclave turistica. Quando il turi- Un altro impatto negativo è rappre-
smo è basato su hotel e resort com- sentato dalla dipendenza economi-
mercializzati con pacchetti vacanza ca dal turismo, detta anche “mo-
“tutto compreso“, per le imprese nocultura turistica”. Nei Paesi che
locali è molto difficile entrare e so- dipendono fortemente dal turismo,
pravvivere nel mercato turistico. Se come molti PVS, se il flusso turistico
il turista trascorre tutto il suo tempo diminuisce, il verificarsi di una crisi
in un resort, dove può soddisfare economica è molto più probabile
ogni sua necessità di svago, relax e rispetto a Paesi con economie mag-
spesa, ai residenti non restano molte giormente diversificate.
opportunità di trarre vantaggio dal Ad esempio, in caso di recessio-
turismo. Così del grande giro d’affa- ne economica o di disastri naturali
ri generato da questi pacchetti, solo nelle terre di destinazione, come è
una piccola parte contribuisce allo avvenuto con lo Tsunami, i Paesi ad
sviluppo economico del luogo. Stes- alta dipendenza turistica soffriranno
so discorso per le crociere, dove la inevitabilmente un significativo calo
destinazione assume un’importanza di entrate, a detrimento del lavoro e
relativa, mentre il turista è invoglia- dunque del livello di vita dei residenti.
to a cercare tutto ciò che gli serve Questo accade specialmente nelle
sulla nave stessa, spendendo tempo località “di moda” e nei Paesi privi
e denaro a bordo, limitando così le di stabilità politica, fino ad arrivare
opportunità di spesa nelle località al paradosso: gli organizzatori inter-
che visita. In ogni parte del mondo nazionali prediligono i Paesi del Sud
ci troviamo ormai di fronte a énclave del mondo governati da dittature e
turistiche, sostanzialmente uguali e regimi militari, considerati più stabili.
replicabili ovunque perché in fin dei In aggiunta a questi fattori, il lavoro
conti offrono “spiaggia e mare”. nel turismo è generalmente stagiona-
Così una destinazione vale l’altra e le e questo aumenta la pericolosità
questo determina una “guerra dei per l’economia di Paesi come le Mal-
prezzi”, con conseguente collasso dive, dove l’83% della forza lavoro
dell’economia locale. dipende dal turismo.
97
Quando il turismo è virtuoso
Gli impatti positivi l’indotto, si può stimare che il 7%
Per fortuna il turismo non porta solo dei lavoratori mondiali sia impie-
danni ai Paesi ospitanti, ma può gato nel comparto turistico
avere una serie di ricadute positive • Stimolo all’investimento in infra-
sull’economia locale. strutture: spinti dalle esigenze dei
turisti, i governi possono essere
L’UNEP (United Nation Environment convinti a migliorare le infrastruttu-
Programme - Programma delle Na- re, essenziali anche per la comunità
zioni Unite per l’Ambiente) ne ha locale. Un migliore sistema fogna-
individuato le principali. rio, delle strade, della rete elettrica,
telefonica e del trasporto pubblico
• Ingresso di valuta pregiata: il tu- soddisfano il turista, ma migliorano
rismo stimola l’economia locale, anche la vita dei residenti
direttamente attraverso gli acquisti • Contributo alle economie locali (ef-
dei turisti e indirettamente attraver- fetto moltiplicatore): il turismo può
so il reinvestimento delle entrate stimolare un’economia correlata
turistiche in altri settori di artigianato, prodotti tipici, ser-
• Contributo positivo al bilancio dello vizi di animazione e ricreazione.
Stato: le casse del governo trag-
gono benefici dalla tassazione Oltre ai posti di lavoro dell’indotto
sui redditi (dei residenti e delle im- “ufficiale” si sviluppa inoltre una rete
prese turistiche), dalle imposte (ad di lavori informali (venditori di stra-
esempio, quelle sui biglietti aerei) e da, guide turistiche) che - anche se
indirettamente da tasse e imposte non sono regolari - generano tuttavia
sugli acquisti dei turisti, come l’IVA reddito, che sarà speso in loco, con
• Creazione di posti di lavoro. Con un effetto moltiplicatore.
oltre 11 milioni di posti di lavoro
nel mondo (stime del WTO), lo Per questo, il turismo, secondo l’Or-
sviluppo del turismo ha contribu- ganizzazione Mondiale del Turismo
ito notevolmente alla creazione (OMT), a certe condizioni può diven-
di lavoro. Se si considera anche tare un fattore di lotta alla povertà.
98
di giustizia sociale ed economica
e nel pieno rispetto dell’ambiente e
delle culture. Il turismo responsabile
riconosce la centralità della comuni-
tà locale ospitante e il suo diritto ad
essere protagonista nello sviluppo
turistico sostenibile e socialmente re-
sponsabile del proprio territorio.
Opera favorendo la positiva intera-
zione tra industria del turismo, comu-
nità locali e viaggiatori.”
99
BUONE PRATICHE
“settanta mi da tanto...”
In questo ultimo capitolo si rias- tati per diminuire il nostro impatto
sumono settanta comportamenti e sull’ambiente e per risparmiare con-
pratiche quotidiane che, senza par- sistenti cifre di denaro.
ticolari sforzi, possono essere adot-
101
18. Riduci al minimo l’impiego di 20. Fai la spesa “locale” e al momen-
condizionatori estivi e utilizzali to giusto: alimenti quali frutta e
a temperature non troppo bas- verdura, formaggi, carne, se pro-
se (24-25 gradi). dotti vicino e venduti nella corret-
ta stagione sono più freschi, sani
19. Controlla periodicamente la cal-
e “viaggiano” meno.
daia, al fine di mantenerla al
massimo rendimento.
Rifiuti
10 CONSIGLI
Acqua
10 CONSIGLI
1. Installa i riduttori o gli aeratori di flus- 2. Installa gli erogatori a basso flus-
so ai rubinetti del tuo appartamento. so per la doccia.
102
3. Chiudi l’acqua quando ti lavi i (l’informazione la trovi sull’etichet-
denti o ti fai la barba. ta energetica): inoltre utilizzale
sempre a pieno carico.
4. Chiudi la doccia mentre ti in-
saponi o fai lo shampoo (alme- 8. Se lavi le stoviglie a mano riempi
no d’estate). una bacinella o una delle vasche del
lavandino per il lavaggio: usa l’ac-
5. Controlla che i tuoi rubinetti non
qua corrente solo per il risciacquo.
gocciolino quando sono chiusi.
9. Privilegia l’uso della doccia anzi-
6. Installa e utilizza la vaschetta mez-
ché la vasca da bagno.
zo carico per pulire il WC.
10.Per l’irrigazione usa, quanto pos-
7. Acquista una lavatrice e una la-
sibile, impianti ad elevata efficien-
vastoviglie con un basso consumo
za come quelli a goccia.
d’acqua per il ciclo di lavaggio
Mobilità
15 CONSIGLI
103
Viaggi e vacanze
10 CONSIGLI
Consigli “generali”
5 CONSIGLI
104
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Orario uffici
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venerdì: 15:30 - 18:30
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via Capra, 27
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