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Monni Noemi
Istituto di Istruzione Superiore G.Brotzu
V F A.S. 2010/2011
Gli anni di piombo.
Indice
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Gli anni di piombo.
1 Oriana Fallaci, intervista a Giulio Andreotti nel dicembre '73. Contenuto in “Intervista con la storia”,
Rizzoli, 1974.
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Gli anni di piombo.
colpivano il paese:
• Il terrorismo, sia di destra che di sinistra.
• La crisi economica.
In questo modo Pci e Psi speravano di salvaguardare la democrazia da qualche
possibile atto eversivo.
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Gli anni di piombo.
2. Nuove organizzazioni.
In questo contesto, che viene oggi chiamato "anni di piombo" (da un omonimo film
dell'81 che tratta della situazione della Germania occidentale in quegli anni, analoga a
quella italiana) nacquero quindi delle organizzazioni clandestine che sfruttavano la lotta
armata e il terrorismo per attuare la così detta "strategia della tensione" e attaccare le
fondamenta dello Stato. Si viveva un periodo che è stato definito alcuni storici "guerra
civile a bassa intensità"4.
2.1 I rossi.
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Gli anni di piombo.
In un loro documento, del 1975, infatti scrissero: « Noi vediamo la sigla NAP non
come una firma che caratterizza un'organizzazione con un programma complessivo, ma
come una sigla che caratterizza i caratteri propri della nostra esperienza. ... La nostra
esperienza ha portato alla creazione di Nuclei di compagni che agiscono in luoghi e
situazioni diverse, in maniera totalmente autonoma e che conservano tra di loro un
rapporto organizzativo e di confronto politico. »
I metodi utilizzati dai NAP principalmente erano rapine, sequestri, incursioni;
collaborarono anche con le BR nel sequestro del magistrato di Cassazione, Giuseppe di
Gennaro. Ad ogni modo dopo una serie di azioni nappiste, l'organizzazione si sciolse in
seguito ad un maxiprocesso ai NAP, infatti il 16 febbraio 1977 la Corte di Assise di
Napoli emise la sentenza che in tutto (sommando gli anni di prigione destinati ad ogni
condannato appartenente ai NAP) contava 289 anni e 11 mesi di carcere.
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2.2 I neri
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militanti dei NAR (Francesca Mambro e Valerio Fioravanti) furono condannati per la
strage della Stazione di Bologna, loro si sono comunque sempre dichiarati innocenti.
Tra l'altro Fioravanti fu anche uno dei fondatori dei Nuclei Armati e spiegò che la sigla
NAR indicava inizialmente solo lo stampo neofascista delle proprie azioni di
danneggiamento.
Per quanto riguarda la struttura i NAR si possono dividere in tre principali gruppi,
ognuno dei quali faceva capo ad un diverso quartiere di Roma:
• Il gruppo del quartiere Monteverde, con a capo i fratelli Fioravanti, Valerio e
Cristiano.
• Il gruppo del quartiere EUR, con a capo Carminati e i fratelli Bracci.
• Il gruppo del quartiere Prati, con a capo Pedretti e Corsi.
Pare che il maggiore dei fratelli Fioravanti, Valerio, rappresentasse la figura carismatica
del gruppo, mentre Pedretti sarebbe stato l'ideologo di questo. Carminati invece
avrebbe avuto il ruolo di tramite tra i NAR e la malavita.
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3. Le stragi.
Tutti questi gruppi terroristici seminarono il panico in tutta Italia per circa un decennio,
il Paese era costellato di Stragi che a volte sembravano insiensate e senza colpevoli.
Basta pensare che per alcune stragi i colpevoli ancora oggi non sono stati identificati
con certezza, oppure in altri casi i processi si sono trascinati per anni e anni, come ad
esempio il processo per la strage di piazza Fontana, il quale si è concluso nel maggio
2005, e come se non bastasse le spese processuali sono state addebitate ai parenti delle
vittime!
Il clima che si respirava era molto pesante e queste stragi non facevano altro che
peggiorare la situazione di "guerriglia urbana" che già si viveva; anzi capitava che
venissero accusate persone innocenti, poiché c'era necessità di trovare un capro
espiatorio.
Queste erano le scene a cui si assisteva:"decine di corpi sanguinanti, alcuni ridotti
letteralmente a brandelli, sedie e tavoli rovesciati, documenti sparpagliati dappertutto.
Al centro del salone per il pubblico, proprio dove era situato un massiccio tavolo
restano solo i frammenti del mobile e un buco di 80 centimetri e profondo quasi
altrettanto ad indicare dove era stato collocato l'ordigno.”6
“Erano le 10.10 quando Franco Castrezzati si è avvicendato al microfono. Alle 10.20
esatte è avvenuta l'esplosione. Il chilo di tritolo nascosto nella cassetta metallica della
carta straccia ha dato il suo effetto terribile, l'intera cassetta si è trasformata in
un'enorme bomba e le sue schegge di ferro sono state scagliate ovunque. [...] Lo
scoppio ha lacerato l'aria; dal palco si è vista una colonna di fumo nero e giallastro
alzarsi verso il cielo, mentre le schegge e i brandelli dei corpi martoriati dall'esplosione
volavano tutt'attorno. Vi sono stati alcuni secondi di silenzio assoluto, poi, straziante, si
è levato l'urlo dei feriti e le grida di orrore della folla. Sono seguiti alcuni attimi
allucinanti: la gente correva come impazzita urtandosi e gettandosi a terra. Un ragazzo,
che era stato scaraventato a terra dalla esplosione, si è trovato fra le mani il troncone
maciullato della gamba di uno dei feriti”7
In questi clima di insicurezza generale non
sono compiuti solo attentati clamorosi, ma
venivano colpiti anche personaggi minori:
singoli cittadini, agenti dell'ordine, fattorini
di banca.
Anche le manifestazioni di piazza non
erano tranquille, molti manifestanti si
presentavano mascherati e armati di
spranghe, chiavi inglesi, bombe incendiarie
e pistole (le famose P38).
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• 22 marzo; muore a Roma, ucciso dai NAP, Claudio Graziosi, un agente, che
tentava di arrestare una ricercata.
• 28 aprile; Viene ucciso l'avvocato Fulvio Croce a Torino, nel tentativo di far
saltare il processo ad alcuni terroristi.
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La via si trovava simbolicamente a metà strada fra via delle Botteghe Oscure (sede del
Pci) e piazza del Gesù (sede della Dc), Moro fu punito per aver cercato di mediare.
Dunque l'assassinio di Aldo Moro segnò il momento più critico, ma la sua morte
consentì alla Dc di separarsi sul piano elettorale dal Pci e di “rinfrescare” la propria
immagine di fronte all'opinione pubblica. Inoltre da alcune lettere di Moro pare che lui
stesso avesse intuito la strumentalizzazione della sua (a quel punto ovvia) morte, infatti
lanciò delle frasi forti contro i suoi compagni di partito, frasi come “..Il mio sangue
ricadrà sulla DC” e “Il mio fantasma vi perseguiterà per l'avvenire!”.
Il processo. Qualche anno dopo venne intrapreso il processo e il 24 gennaio 1983 fu
emanata la sentenza: i giudici della 1º Corte d'Assise condannano all'ergastolo il nucleo
storico brigatista composto di 32 persone. La sentenza del terzo processo moro poi
arriverà nell'88 con 153 condanne.
Questioni irrisolte. Ancora oggi ci sono tasselli che non rientrano alla perfezione nel
quadro del caso Moro. Pare che il presidente democristiano avesse accennato ai
brigatisti l'esistenza di una struttura parallela ed ultrasegreta “Gladio”8, molto tempo
prima che ciò divenisse di dominio pubblico; eppure i brigatisti sembrarono
sottovalutare tale informazione. Oppure pare che, dopo l'uccisione, fu perquisito tutto il
palazzo in cui stavano le BR, ma fu tralasciato proprio l'appartamento dove stava
Moro, e infatti solo in seguito furono trovati alcuni documenti.
Oppure ancora, sembra che siano stati trovati dei gettoni telefonici nelle tasche del
vestito di Moro, cosa strana perché le BR erano solite fornire gettoni telefonici solo a
chi intendevano liberare.
8 “Gladio” era un'organizzazione stay behind che aveva il compito di difendere il paese da un possibile
attacco dei 'paesi rossi'.
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Molti scrittori e opinionisti, facendo un "bilancio" degli anni settanta, ritengono che
questi siano stati per l'Italia "un'occasione mancata"; ritengono infatti che per via dello
sviluppi economico e culturale degli anni sessanta, i tempi sarebbero potuti essere
maturi per affrontare inncisivamente i problemi storici italiani (questione meridionale,
criminalità organizzata, ecc). Questi problemi invece, a cui se ne aggiunsero altri,
rimasero irrisolti. Secondo alcuni ciò dipende dall'incapacità delle classi dirigenti, altri
ritengono invece che le condizioni per sistemare le questioni non sussistessero. Su una
cosa però sono d'accordo, e cioè che questo fallimento ha poi aperto la strada al
degrado politico e morale; basta pensare alla P2, loggia massonica, o allo scandalo di
Tangentopoli.
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Leggi speciali.
7. Fonti.
Bibliografia.
Sitografia.
http://it.wikipedia.org/wiki/Anni_di_piombo
http://it.wikipedia.org/wiki/Autunnno_caldo
http://it.wikipedia.org/wiki/Compromesso_storico
• Organizzazioni terroriste:
http://it.wikipedia.org/wiki/Brigate_rosse
http://www.informagiovani.it/terrorismo/terhome.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Prima_Linea
http://it.wikipedia.org/wiki/Nuclei_Armati_Rivoluzionari
http://it.wikipedia.org/wiki/Nuclei_Armati_Proletari
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