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L'enigma di Alessandro Magno

Di Adams Will
Quando non si è scrittori, ovvero sia, quando non si sa scatenare la passione con
ciò che si scrive...vien fuori un buon lavoro come questo.
L'Enigma di Alessandro di Will Adams si basa su un tema che ha sempre affascinat
o gli uomini: dove riposerà il più grande condottiero di tutti i tempi?
E lo fa con un'ipotesi personale che ha il pregio di costituire una summa del pe
nsiero generale sull'argomento: se davvero Alessandro si trova in Egitto, come c
ronache romane han sempre citato, può darsi che non sia trovabile perchè -per chiari
interessi personali e curiosi scherzi del destino- il suo "soma" (corpo) fu spo
stato diverse volte. E spesso in maniera indipendente dal suo mausoleo e dal suo
sarcofago.
Alessandro, quindi, potrebbe essere un pò qui ed un pò li. Etereo, una presenza cost
ante ed onnipresente. Cosi come il desiderio che alberga in tutti noi di lasciar
e una traccia nella storia e di unire finalmente tutti, al di là delle loro razze
e delle loro latitudini.
Lo stesso destino, toccherà poco dopo, a Gesù.
Adams, cioè, ripropone questo enigma archeologico in una chiave quasi spirituale e
metafisica. E questo è il suo pregio più grande.
Come uno sceneggiatore di soap operas americane, poi, mescola attualità, potere ed
intrighi personali. Ne verrebbe fuori un serial mica male. A mio avviso.
Però...cosa gravissima. Non ha pathos.
Neanche un pò.
Arrivi alla fine del romanzo per curiosità: per capire la sua ipotesi storica, per
l'happy end sentimentale...ma non rimarrai mai sveglio perchè "ancora una pagina,
dai...".
Essere scrittori non è una questione di tecnica, a mio avviso.
Cosi come essere poeti non è una questione di metrica.
E', bensì, un'ispirazione divina che ti chiama e che gli altri percepiscono in te.
Se non ce l'hai, sei un buon tecnico.
Niente altro.

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