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CHIP KIDD: You write in Art is Work that the very famous I Heart New York logo you

designed was originally proposed as something else. MILTON GLASER: Yes. CK: And what was the something else? MG: It was just a little typographical solution with two lozenges and a word in it, two ovals, and the word inside it; it was not in any way distinguished. But I always thought the whole thing was going to be a three-month campaign. CK: Sheez. MG: It was like one of those things you bang out because it didnt seem to merit any more attention. CK: [Laughs] MG: But even so, I said, This [the first solution] isnt good enough. CK: But it saved New York. MG: I have to say that when you do something that you really feel is usefulwhen you have a positive social effectit makes you feel great. CK: God, I cant imagine. At the time you got the assignment, did it really feel like, Shit, New York is doomed? MG: Well, it was the mid-seventies, a terrible moment in the city. Morale was at the bottom of the pit. I always say you can tell by the amount of dog shit in the street. CK: Dog shit. MG: Yes. There was so much dog shit because people didnt feel that they deserved anything else, right? I mean you were just walking through all this dog shit day after day, in this filthy city, garbage, and so on. And then the most extraordinary thing happened: There was a shift in sensibility. One day people said, Im tired of stepping in dog shit. Get this fucking stuff out of my way. And the city began to react. They said, If you allow your dog to crap on the street, you have to pay a fine of $100, and within a very short time it became socially untenable to allow your dog to shit on the street. Now, I dont know what produces those behavioral shifts, right? From one day where its OK, and then suddenly the city simultaneously got fed up and said, Its our city, were going to take it back, were not going to allow this stuff to happen. And part of that moment was this campaign. More than anything else it was a device to encourage tourism. CK: Right. MG: And it was supported by a very clever advertising campaign that Wells, Rich, Greene did, with good music. But I thought it was going to go away after a couple of months, and here it is, thirty or so years later and still kicking around. Selling T-shirts in the street and still making a lot of money.

CHIP KIDD: Lei scrive in Art is Work che proprio il famoso logo I Cuore New York era stato originariamente disegnato in un altro modo . MILTON GLASER: Si. CK: E cosera l altro modo? MG: Era solo una soluzione tipografica con due rombi e una parola allinterno, due ovali e unaltra parola allinterno; non mai stato eccellente, ma ho sempre creduto che lintera cosa fosse destinata ad una campagna di tre mesi. CK: Cavolo! MG: come quando ti vuoi liberare di una cosa che non sembra meritare attenzioni. CK: [Ride] MG: Nonostante tutto ho pensato che questa [la prima soluzione] non era buona abbastanza. CK: Ma ha salvato New York. MG: Devo dire che quando fai qualcosa che ti rendi conto sia utile - quando ha un effetto sociale positivo- ti fa sentire benissimo. CK: Dio, non ce la faccio ad immaginarlo! Al tempo in cui le fu commissionato credeva tipo Merda, New York condannata? MG: Beh, eravamo nella met degli anni 70, un momento terribile per la citt. Il morale era a terra. Lo si poteva giudicare dalla quantit di cacca di cane per la strada. CK: Cacca di cane. MG: Si, cera cos tanta cacca di cane perch la gente non si sentiva di meritare altro, giusto? Intendo, cammindando per la strada in mezzo agli escrementi giorno dopo giorno, in questa citt sporca, spazzatura e via dicendo. E poi successe la cosa pi sensazionale: un cambio di sensibilit. Un giorno la gente disse sono stanca di pestare merda di cane. Via questa fottuta roba fuori dalle palle. E la citt inizi a reagire. Dissero: se permetti al tuo cane di cagare sulla strada, dovrai pagare una multa di $100, e in breve tempo divenne socialmente indifendibile permettere al cane di farla in strada. Non so cosa provochi questi cambiamenti comportamentali, per cui un giorno tutto ok, e il giorno dopo lintera citt ne ha abbastanza e dice: la nostra citt, ce la dobbiamo riprendere, non lasceremo che ci succeda. E questa campagna fu parte di quel momento. Ma pi che altro era uno strumento per incoraggiare il turismo. CK: Giusto. MG: Ed era supportata da una campagna pubblicitaria molto intelligente di Wells, Rich e Greene, con una buona musica. Ma pensavo sarebbe sparito tutto in un paio di mesi, e invece eccoci qui, trentanni pi tardi e ancora in giro, ancora a vendere T-shirt per le strade a ancora a fare un sacco di soldi.

Da questa intervista di Chip Kidd a Milton Glaser ricaviamo un panorama generale della situazione sociale dello stato di New York a met degli anni settanta. proprio da questa esigenza di rinascita che prende vita il famosissimo logo. Cenni biografici Milton Glaser, nato a New York il 26 giugno 1929, uno dei pi famosi e apprezzati graphic designer contemporanei. entrato nell'immaginario collettivo grazie a quello che, forse, il pi noto dei suoi lavori, il logo "I Love New York", nel quale la parola "love" sostituita da un cuore, commissionatogli dallo Stato di New York. La geniale idea di associare graficamente al concetto di amore un cuore ormai usata da tutti, perfino dagli innamorati nei loro teneri messaggi d'amore. Glaser ha compiuto gli studi superiori alla High School of Music and Art di New York tra il 1943 e il 1946, alla Cooper Union Art School tra il 1948 e il 1951, all'Accademia di Belle Arti di Bologna (borsa di studio Fulbright) tra il 1952 e il 1953. Nel periodo bolognese ha avuto l'opportunit di studiare con Giorgio Morandi e di innamorarsi dell'arte e della cultura italiana. Ha conseguito la laurea nel 1959. Pushpin Studios Nel 1954, Milton Glaser, insieme a Reyonld Ruffins, Seymour Chwast e Edward Sorel fondarono il Push Pin Studio. Per venti anni Glaser, insieme a Seymour Chwast diresse lorganizzazione, che esercit una potente influenza sulla direzione del mondo del graphic design , culminando in una memorabile esibizione al Louvres Museum of Decorative di Parigi. New York Magazine Nel 1968, Glaser e Clay Felker fondarono il New York magazine, dove Glaser fu president e design director fino il 1977. la pubblicazione divenne il modello per le riviste della citt, e stimol molte imitazioni. WBMG Nel 1983, Glaser si un a Walter Bernard per formare la WBMG, una pubblicazione di firme del design nella citt di New York. Essi progettarono pi di 50 riviste, gornali e periodici di tutto il mondo. La WBMG stata responsabile dell intero redesign delle tre riviste pi importanti: The Washington Post in the U.S., La Vanguardia in Barcelona, and O Globo in Rio de Janeiro. Lo studio ha anche contribuito alla progettazione del Los Angeles Times, Boston Globe, Dallas Times Herald, East Hampton Star,New York Daily News e del National Post (Canada). In Europa la WBMG ha sviluppato e creato loriginale formato per l Alma e Zeus. Lo studio ha anche contribuito allaggiornamento dell Express Lire ( una rivista letteraria inglese) , Jardin des Modes , lEspresso e il Business Tokyo in Japan. Milton Glaser, Inc. Milton Glaser, Inc. fu realizzata nel 1974. I lavori realizzati in questo studio di Manhattan coprono diversi rami della disciplina del design. Riguardo i lavori grafici lo studio cura limmagine coordinata di aziende e istituzioni. Nel campo del design dellambiente lassociazione ha progettato numerosi prodotti, mostre, interni ed esterni di ristoranti, supermercati, hotel, e altri ambienti commerciali. Glaser fu anche personalmente responsabile della progettazione e illustrazione di pi di 300 posters per clienti nel campo della pubblicazione, musica, teatro, film,imprese civili ed istituzionali, cos come prodotti e servizi commerciali. Le commissioni architettoniche e grafiche di Glaser includono il logo commissionato dallo stato di New York nel 1976; la progettazione di un murale di 830 metri sulla sede del nuovo ufficio federale di Indianapolis nel 1974; il completo programma grafico e decorativo per divesi ristoranti del World Trade Center, come la progettazione del Ponte di Osservazione delle due Torri Gemelle nel 1975. Glaser ha anche realizzato un numero di progetti architettonici tra cui Sesame Place, un parco giochi educativo per bambini che si trova in Pennsylvania(1981-83). Per un periodo di quindici anni il designer fu occupato nel re-design di una delle maggiori catene di supermercati americani., The Grand Unio Company, un progetto che comprendeva tutte gli stabili della compagnia, gli interni, ed il packaging. stato designer scenografico per la Mostra Internazionale della Triennale di Milano svoltasi negli anni 1987 e 1988, sul tema Le citt del mondo e il futuro delle metropoli. Nel 1987, Glaser fu responsabile e presidente del programma grafico del comitato di selezione per lo sviluppo del Rainbow Room per il Rockfeller Center Management Corporation.

Sempre nel 1987 , ha progettato anche il simbolo e i poster per la campagna internazionale contro l AIDS.Dal 1986-1989, fu il responsabile della progettazione grafica, tematica e firma di Franklin Mills, un punto vendita in Philadelphia, Pennsylvania. Nel 1988, complet linterno, lesterno e gli elementi grafici della Trattoria dellArte, uno dei diversi ristoranti di New York. Nel 1990, Milton Glaser, Inc fu responsabile di tutta lorganizzazione dellinterior design del New York Unearthed, un museo locale di Manhattan.Nel 1993 progetta il logo per la Angels in America, la commedia di Tony Kushner, vincitore del premio Pulizer. Esibizioni su scala mondiale I lavori di Milton Glaser sono stati esibiti in tutto il mondo. Le mostre pi impostanti sono state quelle al MoMA di New York (1975), al Centre Georges Pompidou,di Parigi (1977), alla Lincoln Center Gallery di New York (1981),e Houghton Gallery, The Cooper Union, New York (1984). Nel 1989 Glaser face diverse mostre anche in Italia, come quella del museo di Vicenza, e alla Galleria Comunale dArte Moderna di Bologna intitolata Giorgio Morandi/Milton Glaser. Nel 1991 il governo italiano gli commission lallestimento di una mostra in tributo allartista italiano, Piero della Francesca, in occasione del suo cinquecentesimo anniversario. Nata ad Arezzo la mostra viene trasferita a Milano lanno successivo per poi passare a New York nel 1994. Nel 1992, una mostra intitolata La vita immaginaria di Claude Monet venne inaugurata alla galleria italiana Nuages e, nel 1995, trasferita nella Japans Creation Gallery in una versione rivisitata. Nel 1995 la stessa mostra fu portata allistituto darte di Boston. Design e istruzione Allinizio della sua carriera Milton Glaser stato un membro attivo di entrambe le comunit di design ed educazione. stato insegnante alla Scuola di arti visive di New York dal 1961, ed ha ottenuto la cattedra di direttore alla Cooper Union. stato membro della International Design Conference ad Aspen dal 1972 (presidente dal 1990 al 1991), della American Istitute of Graphic Arts dove fu vice-presidente della National Convetion del 1989. Detiene dottorati ad honorem del Minneapolis Institute of Arts; Moore College; Philadelphia Museum School; della School of Visual Arts; Queens College, CUNY; della New York University at Buffalo, and Londons Royal College of Art. membro onorario della Pinacoteca di Bologna, e nel 1992 ricevette lHonors Awards dallistituto americano degli architetti (AIA). Collezioni permantenti Milton Glaser presente nella collezione permanente del MoMA (New York), nell Israel Museum (Gerusalemme); nella Chase Manhattan Bank (New York); nellNational Archive, Smithsonian Institute (Washington, D.C.) ; e nel Cooper-Hewitt, National Design Museum (New York).

Condizioni storiche Mentre i politici erano incerti sul da farsi e cercavano di destreggiarsi tra i vari fronti su cui erano schierati gli elettori, la citt ha inizi letteralmente a traslocare. Studi televisivi, industrie e persino la mitica squadra di baseball dei Brooklyn Dodgers si trasferirono sulla West Coast, insieme alla squadra rivale dei New York Giants, e, come la maggior parte del paese, anche New York guard a occidente per gli orientamenti culturali; infine, anche le societ per azioni cominciarono ad abbandonare la citt poich ormai le innovazioni nella tecnologia delle comunicazioni consentivano loro di gestire gli affari da qualunque sede. Negli anni 70 leconomia di New York rischi la bancarotta. La nascita del logo Milton Glaser quindi una delle maggiori icone nel campo della grafica dellultima met dello scorso secolo. I LOVE NY una creazione nata quasi per caso. Nel 1975 la camera di commercio di New York chiese a Glaser di creare un logo adatto per la campagna di pubbliche relazioni che mirasse a migliorare la reputazione dello stato considerato da tempo criminoso, sporco, e ostile ai visitatori. Appurato che lo slogan sarebbe stato I love New York, inizialmente il designer se ne usc con una soluzione tipografica di due rombi e una parola allinterno, due ovali e unaltra parola al loro interno, per formare I love New York. Il disegno fu approvato dalla commissione del commercio dello stato per essere, in questo modo, riprodotto ovunque dai tabelloni alle tazze da caff. Una settimana dopo lapprovazione di questo progetto Glaser disse che facendo degli altri schizzi gli venne in mente unaltra idea. Il designer chiam subito Bill Doyle, lallora responsabile agente del commercio e gli disse: ho unidea migliore!. Come risposta Doyle disse: per favore dimenticatela. Sai quanto difficile sarebbe che tutti la possano riapprovare. Ma Glaser insistette, chiedendo a Doyle di fermarsi per darci almeno unocchiata. Doyle cos si ferm al suo studio, annu e si port via il disegno. Poco dopo venne riconvocata una nuova riunione nella quale fu presentato il nuovo progetto che fu accolto. Dal 1975 il secondo logo di Glaser apparso in milioni di oggetti venduti a New York. Esso diventato il souvenir preferito della grande mela. Quello che per Glaser avrebbe dovuto essere una trovata per una pubblicit di qualche mese si invece rivelata essere unottima soluzione per lo stato di New York che ancora oggi, trentanni dopo la creazione, lo utilizza sui in grande quantit, non solo per tutto ci che riguarda il turismo, ma anche nei siti amministrativi. Il logo in s estremamente semplice, e deve anche a questo la sua efficacia. Probabilmente esso si ispira in parte allo slogan turistico del 1969 Virginia is for Lovers, che ha come caratteristica il tema dellamore rappresentato con il simbolo del cuore. Il meccanismo sfruttato quello del rebus, per cui il cuore sostituisce il verbo love. Il fatto che il esso sia lunico elemento rosso tra caratteri in nero lo rende pi evidente. Il carattere utilizzato l American Typewriter, disegnato nel 1974 da Joel Kaden e Tony Stan proprio in onore della typewriter, ossia la macchina da scrivere, di cui mantiene la forma, praticamente invariata, cosa che gli conferisce un po di malinconia. La scelta di Glaser ricade su questo font proprio per lidea di tradizionalit e familiarit che esso conferisce.

I NY more than ever Pochi giorni dopo la tragedia dell11 Settembre, Milton Glaser disse di essersi svegliato ed essersi reso che il suo logo non era pi adatto. Qualcosa era cambiato, e come quando qualcuno a cui vuoi bene si ammala, egli si rese conto che allo stesso modo la sua affezione verso la citt era cresciuta. Fu cos che gli venne lidea della macchia nera sul cuore a Sud-Ovest, posizione occupata dal World Trade Center sullisola di Manhattan. Con laiuto dellamico Silas Rhode (fondatore dellSVA), della School of Visual Arts, stampa 5000 poster e, con laiuto dei ragazzi della scuola, tappezza le finestre della citt. Anche il Daily News si dimostra interessato al nuovo logo, e lo pubblica nel giornale del giorno dopo, garantendone la diffusione. Altre copie sono state stampate, autografate e vendute per beneficienza. La camera di commercio, tuttavia, non approv la macchia nera sul cuore, definendola una violazione del logo tradizionale, trovandosi in contrasto con Glaser, che la considerava punto chiave del cambiamento.

Il nuovo logo Dopo trentanni dalla creazione, la Camera di Commercio dello stato di New York ha deciso di cambiare il logo affinch esso sia associato allintero stato, oltre che alla citt e mirano a far capire al turista che New York anche parchi, natura, piste da sci e quantaltro.. La nuova versione ha attirato su di s numerose polemiche. Alloriginale stato aggiunto uno scoiattolo e una farfalla e inoltre la scritta stata leggermente modificata. In un altra versione, si vede neve posata sui caratteri, piuttosto che un paio di foglie che cadono. Limmane costo di questa operazione di marketing, condotta dalla agenzia Saatchi & Saatchi, stato di 17 milioni di dollari.

Varianti non autorizzate Il logo diventato parte dei canoni della cultura pop Americana, fino ad ispirare infinite variazioni delloriginale. New York ha cercato di difendere il marchio con migliaia di cause legali contro gli imitatori. Talvolta il logo stato utilizzato in relazione con altri luoghi, ad esempio a New Cross, Londra, dove esso stato modificato a I love NX. Un altro esempio a North Yorkshire, dove si dice che NY stia proprio per North Yorkshire. Sono presenti anche alcune parodie come I Club My Wife (io bastono mia moglie) utilizzando un (=club=mazza) e "I Spayed My Pets" con (=spade=spayed=castrasto). Unaltra parodia recentemente apparsa recitava Io non sono mai stato a (dentro al cuore) NY, oppure I [shamrock] NY, (shamrock=quadrifoglio) creata dalla componente irlandese della popolazione di NY. Recentemente, anche Robin Williams ha esibito una versione alternativa del logo, questa volta scroitto in arabo. La pi grande promozione del wrestling giapponese (New Japan Pro Wrestling) ha messo in vendita t-shirt con un logo che dice I love NJ). Questi sono solo alcuni esempi dellinfinito numero di varianti, di quello che appunto stato definito come il logo pi imitato del mondo. Utilizzo del logo al giorno doggi Limportanza di un marchio Dare un logo a una citt le conferisce visibilit e disciplina che non viene mai abbandonata dal DNA di una firma. infatti impossibile enfatizzare limportanza di un logo. Recenti studi affermano che la comprensione di un logo aiuta a stringere una connessione emotiva con il marchio stesso. Pi si hanno delle idee chiare riguardo un logo, pi esso efficace ed acquista importanza. Obbiettivo Il logo di New York stato rilanciato nel 2008. lobbiettivo era quello di associare il nuovo progetto grafico allintero stato, non pi alla singola citt Nella seguente citazione si pu notare lo spirito di unione dellintera regione: There is only one state big enough to house New York City. One state that is filled with New Yorkers. That is why our rivers race a little faster. It is why our mountains soar a little higher. Le nuova campagna vuole dare nuovi motivi per amare lo stato di New York. Illustrazione nella campagna turistica stato scelto di reintrodurre il logo I LOVE NEW YORK in tutto il mondo in un modo innovativo: viene evitato luso delle immagini, fotografie perch troppo comuni nella comunicazione turistica doggi. Questa nuova forma di illustrazione che permette di cogliere lessenza dello stato. I motivi del cambiamento Il logo originale I LOVE NEW YORK un rebus creato da Milton Glaser che consiste in una lettera maiuscola I, seguita dal simbolo di un cuore, sotto il quale si trovano le lettere maiuscole N e Y. Il logo deve essere usato come si presenta e non pu essere modificato senza autorizzazione. Il nuovo logo con le cure tematiche stato creato per il rilancio per una nuova vita del vecchio marchio e per evidenziare che New York molto pi che una semplice citt. Licona rimane prominente e originale, nella sua forma classica, ma vengono aggiunti alcuni elementi che portano losservatore del logo a ripensare a cosa significhi veramente I LOVE NEW YORK. Il bello di I LOVE NEW YORK che amato da tutti. La sfida del nuovo progetto quella di cambiare questo amore in una ragione per partire verso questo stato. Attualmente il suo uso riservato a campagne dello stato. Usato nelle guide turistiche, queste portano la nuova strategia del marchio offrendo svariate ragioni per sceglierlo come meta di viaggi.

Sono stati realizzati dei loghi stagionali da utilizzare nei diversi periodi dellanno. Essi compaiono sia nella versione verticale che orizzontale e i colori ammessi sono sempre il nero e rosso.

I nuovi loghi con gli adattamenti tematici sono stati pensati per dare una nuova vita alloriginale. Questi loghi sono utilizzati nelle guide turistiche, nelle pubblicit, nel sito iloveny.com (dipartimento del turismo dello stato di NY), su calendari, brochures, ma anche nei video informativi.

Divieti nellutilizzo 1. Non cambiare lorientamento del logo. 2. Non smussare il logo. 3. Non collocare il logo su una foto o disegni. 4. Non cambiare i colori del logo. 5. Non ritagliare il logo. 8. Non applicare leffetto glow al logo. 7. Non presentare il logo su uno sfondo vibrante. 8. Non presentare il logo solo contornato. 9. Non presentare il logo su uno sfondo con colori simili. 10. Non evidenziare il logo con alcun colore. 11. Non applicare leffetto ombra al logo. 12. Non collocare il logo allinterno di un quadrato bianco quando presente lo sfondo nero. 13. Non cambiare la posizione di alcun elemento del logo. 14. Non allargare o stringere il logo cambiandone le proporzioni. 15. Non creare elementi o rimpiazzare con altro.

Il carattere utilizzato per il logo.

AMERICAN TYPEWRITER
LIGHT | MEDIUM | BOLD

Prepared @

The typewriter was patented in 1868 by Christopher Latham Sholes, who sold his rights to the Remington Arms Company in 1873. The rst typewriters were initially thought to be replacements
(10pt)

HOEFLER & FRERE-JONES

for printing and so typewriter keybars utilized printing types; monospaced typefaces, that is, those designed so every letter takes up the same amount of space were a more practical alternative and soon replaced printing types. Monospaced designs are still in use as typewriter
(12pt)

A B C D E F G H I J K M N O P Q R ST UV W XY Z abcdefghijklmnopq rstuvwxyz 1234567890% !@#$%^&*()_+{}:?

Aa

The typewriter was patented in 1868 by Christopher Latham Sholes, who sold his rights to the Remington Arms Company in 1873. The rst typewriters were initially thought to be replacements for printing and so typewriter keybars utilized printing types; monospaced typefaces, that is, those designed so every let(14pt)

The quick brown fox jumps over the lazy dog and feels as if he were
(16pt)

The quick brown fox jumps over the lazy dog and feels as if he
(18pt)

The quick brown fox jumps over the lazy dog and feels
(20pt)

The quick brown fox jumps over the lazy dog and
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The quick brown fox jumps over the lazy dog


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The quick brown fox jumps over the lazy


(26pt)

The typewriter was patented in 1868 by Christopher Latham Sholes, who sold his rights to the Remington Arms Company in 1873. The rst typewriters were initially thought to be replacements for printing and so typewriter keybars utilized printing types; monospaced typefaces, that is, those designed so every letter takes up the same amount of space were a more practical alternative and soon replaced printing types. Monospaced designs are still in use as typewriter typefaces today. In 1974, Joel Kaden and Tony Stan adapted the friendliness and immediacy of typewriter letter styles
(8pt)

The typewriter was patented in 1868 by Christopher Latham Sholes, who sold his rights to the Remington Arms Company in 1873. The rst typewriters were initially thought to be replacements for printing and so typewriter keybars utilized printing types; monospaced typefaces, that is, those designed so every letter takes up the same amount of space were a more practical alternative and soon replaced printing types. Monospaced designs are still in use as typewriter
(9pt)

Ci sono tre diverse versioni di colore di I LOVE NEW YORK. Non c una regola per decidere quale combinazione di colore utilizzare, ci dipende dal contesto, dai contrasti con lo sfondo e le immaginini sottostanti. Quando necessario applicare il logo a media diversi dalla carta o su schermo, al logo possono essere aggiunti diversi effetti.
STAMPA AD UN COLORE: il logo deve essere completamente nero, o in alternativa, completamente bianco. Nessun altro colore permesso.

STAMPA A DUE COLORI: le lettere devono essere completamente nere o completamente bianche, la forma a cuore sempre PMS 485. Nessun altro colore permesso.

STAMPA A QUATTRO COLORI: le lettere devono essere completamente nere o completamente bianche, la forma a cuore sempre 100% giallo pi 100% magenta. Nessun altro colore permesso.

Per essere sicuri della leggibilit del logo, esso deve essere circondato da un minimo spazio vuoto. Questo isolamento del logo dagli elementi circostanti come fotografie, testo, sfondo che evita di distogliere lattenzione diminuendo limpatto complessivo. Usare il logo in modo costante attraverso tutte le sue applicazioni aiuta sia a stabilire che rinforzare limmediato riconoscimento del logo.

Quando il logo si presenta in VERTICALE il minimo spazio vuoto dato da una cornice quadrata di spessore x, dove x laltezza del cuore.

Quando il logo su presenta in ORIZZONTALE lo spazio dato da una cornice rettangolare di spessore x, dove x laltezza del cuore.

Un esempio di immagini che testimoniano la scelta di non utilizzare fotografie, ma delle altre forme di illustrazione pi iconica, forse per lasciare pi spazio allimmaginazione dellutente. Inoltre possibile vedere lattenzione utilizzata nella campagna verso lidea di coerenza.

You think youve got problems? Try being one of the hundreds of vineyards in New York State. To succeed here, the wine has to be just as good as what the city o ers. Its taken hard work and sleepless nights. Did I grow the best grapes? Did I check every vat? Did I leave the stove on?
Neurotic Vineyards. Another reason,

When the county fair opens in most places,


i ts a bi g deal . B ut i n N ew Y or k i ts a l ot har der to s tand out f r om the crowd. So if the hundreds of fairs across the state want to turn heads, theyd better be every bit as glitzy and exciting as the city. Fashionista Carnivals. Another reason,

In other states,

the parks dont have much competition for tourists attention. But if the millions of acres of parkland in New York want to compete with all the lights of Broadway, theyve got to work day and night to be just as spectacular. Workaholic Parklands. Another reason,

will totally get in your face. With arts thriving in the city, they know that no ones going to hold their place on the cultural subway. They have to be just as artistically vibrant. They have to elbow their way For scenic through shouting, Hey everybody, get a load of my Corinthian columns! vineyards, farm-fresh cuisine and a million other reasons to
Overbearing Mansions. Another reason,

The historic mansions of New York State

The mountains of New York State play to win.


After all, to pull sports fans away from the city theyve got to be aggressive, B-E-aggressive. Thats why every slope is charged with enough winter action to get even the benchwarmers juiced.
New York, visit iloveny.com

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Assertive Vistas. Another reason,

For family adventure, county fairs, and a million other reasons to

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Il logo I LOVE NEW YORK deve apparire nella homepage della regione come un collegamento ipertestuale con iloveny.com (sito del dipartimento del turismo dello stato). Preferibilmente dovrebbe apparire sul lato superiore destro della pagina. Per assicurare il riconoscimento del marchio deve essere usato il logo con lURL fissato. Il logo deve essere largo 60 pixel se verticale o 100 pixel se orizzontale.

BIBLIOGRAFIA: 1. Agenzia Saatchi e Saatchi, Brand Guidelines, New York, Novembre 2008 2. Glaser, Milton, Art is work, The Overlook Press, New York 2000 SITOGRAFIA: 1. http://www.thedesignencyclopedia.org/milton_glaser?s=new+york Biografia di Milton Glaser 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. http://www.designboom.com/eng/interview/glaser.html biografia e portfolio di Milton Glaser http://www.believermag.com/issues/200309/?read=interview_glaser intervista di Chip Kidd a Milton Glaser, riguardo al logo di NY http://en.wikipedia.org/wiki/I_Love_New_York pagina wikipedia EN sulla storia del logo di NY http://www.travelblog.it/post/6402/polemiche-sul-nuovo-logo-i-love-new-york polemiche sulla modifica al logo dello stato di NY http://www.cdf.org/issue_journal/business_and_design_classic_i_love_ny.html articolo di Corporate Design Foundation sulluscita del nuovo logo di Glaser per NY http://www.arslife.it/dettaglio2/2008/12/milton-glaser-i-love-new-york.htm sulla mostra dedicata a Glaser svoltasi a Voltorre http://new.myfonts.com/fonts/linotype/itc-american-typewriter/ cenni sul carattere utilizzato nel logo

CARATTERE: Il carattere utilizzato nella ricerca lo stesso American Typewriter, in versione Condensed Light per i testi, Normal e Bold per i titoli.

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