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INTERPOLAZIONI DI DATI SPERIMENTALI MEDIANTE IL METODO DEI

MINIMIQUADRATI UTILIZZANDO ALCUNI SPREADSHEET.

Negli esperimenti di fisica, si presenta spesso il problema di tracciare una retta che si
avvicini il più possibile ai dati (retta interpolante). Tale problema, non è solo
grafico, in quanto la conoscenza dell'equazione della retta interpolante consente di
esprimere quantitativamente la legge fisica che si sta sperimentando.
Facciamo riferimento al semplice esempio della verifica della legge di Hooke.
Supponiamo di aver eseguito le seguenti misure della forza applicata ad una molla
e dei corrispondenti allungamenti:

Rappresentando queste misure su un piano cartesiano (∆ l, F),otteniamo la figura


1.

Già da un esame qualitativo dell'andamento del grafico, si vede che i punti si


dispongono secondo una retta. Il problema consiste allora nel determinare
l'equazione di tale retta e quindi, con essa, l'espressione matematica della legge
fisica.
E' chiaro inoltre che la determinazione di una relazione tra le due grandezze fisiche, F
e l, del tipo ad esempio:

F=k*l

consentirà, entro certi limiti che bisognerà stabilire (limite elastico), di prevedere, ad
esempio, quale sarà l’allungamento della molla - o di una "simile" - quando essa è
sottoposta ad una certa forza di valore noto.
Il problema della determinazione della migliore retta interpolante certi punti è
un problema che la teoria statistica dei minimi quadrati ci consente di risolvere.
Non è possibile esporre, in questa sede, la trattazione teorica completa. Il metodo
dei minimi quadrati, comunque, ricava l’equazione della retta interpolante

y=k*x +q

e quindi i coefficienti k e q,
minimizzando la somma delle distanze dei punti dalla retta:

Σ(y - y i)2

Lo sviluppo di tale formula porta alle seguenti espressioni di k e q:

ΣyΣx² - Σx Σx y
q= -------------------

          A cura di: prof F. Bevacqua                      Pag #
NΣx² - (Σx)²

NΣx y - (Σx)(Σy)
k= ---------------------
NΣx² - (Σx)²

dove N è il numero dei dati.

Calcoliamo ad esempio i valori dei coefficienti k e q nel nostro caso.


Conviene effettuare i calcoli organizzando i dati come nella tabella 1.

Tabella 2

x = ∆ l
y = F
X Y  X² XY  Y²
_________ _________ _________ _________ _________
0 0 0 0 0
4,9  0,5  24,0  2,5  0,3 
9,9  1,0  98,0  9,9  1,0 
13,8  1,5  190,4  20,7  2,3 
22,1  2,0  488,4  44,2  4,0 
25,1  2,5  630,0  62,8  6,3 
32,5  3,0  1056,3  97,5  9,0 
35,6  3,5  1267,4  124,6  12,3 
40,5  4,0  1640,3  162,0  16,0 
45,9  4,5  2106,8  206,6  20,3 
50,4  5,0  2540,2  252,0  25,0 
54,2  5,5  2937,6  298,1  30,3 
58,1  6,0  3375,6  348,6  36,0 
65,8  6,5  4329,6  427,7  42,3 
70,6  7,0  4984,4  494,2  49,0 
75,1  7,5  5640,0  563,3  56,3 
_________ _________ _________ _________ _________

604,5 60 31308,97 3114,5 310

q = 0
k = 0,1001 

          A cura di: prof F. Bevacqua                      Pag #
Nel caso in esame, si forza l'intercetta a zero in quanto per una forza nulla
l'allungamento è nullo: quindi si pone

q=0

L'equazione della retta cercata è pertanto:

F = 0,1001 . ∆ l

Si può tracciare tale retta per punti, ottenendo così la migliore retta interpolante.

Tutti i suddetti calcoli relativi alla stima dei coefficienti della retta dei minimi
quadrati, si possono naturalmente effettuare mediante l'ausilio di un foglio
elettronico.

I dati della tabella 1 sono stati ottenuti con lo spreadsheet di framework3.

Nella tabella 3 lo stesso lavoro è stato fatto con il lotus 123.

x = ∆ l
y = F
X Y  X² XY  Y²
m N m2 Nm N2
_________ _________ _________ _________ _________ _________
0 0 0 0 0
4,9  0,5  24,0  2,5  0,3 
9,9  1,0  98,0  9,9  1,0 
13,8  1,5  190,4  20,7  2,3 
22,1  2,0  488,4  44,2  4,0 
25,1  2,5  630,0  62,8  6,3 
32,5  3,0  1056,3  97,5  9,0 
35,6  3,5  1267,4  124,6  12,3 
40,5  4,0  1640,3  162,0  16,0 
45,9  4,5  2106,8  206,6  20,3 
50,4  5,0  2540,2  252,0  25,0 
54,2  5,5  2937,6  298,1  30,3 
58,1  6,0  3375,6  348,6  36,0 
65,8  6,5  4329,6  427,7  42,3 
70,6  7,0  4984,4  494,2  49,0 
75,1  7,5  5640,0  563,3  56,3 
_________ _________ _________ _________ _________ _________

604,5 60 31308,97 3114,5 310

Il foglio elettronico di lotus 123 consente un calcolo diretto e molto semplice di tali

          A cura di: prof F. Bevacqua                      Pag #
coefficienti. Inoltre è possibile visualizzare i dati insieme con la relativa retta
interpolante.
Tutto ciò è mostrato nella stessa tabella. I dati relativi sono nella tabella 4.

x = ∆ l
y = F

X Y  Yc
m N N
_________ _________ _________
0 0 0,0 
4,9  0,5  0,5 
9,9  1,0  1,0 
13,8  1,5  1,4 
22,1  2,0  2,2 
25,1  2,5  2,5 
32,5  3,0  3,2 
35,6  3,5  3,5 
40,5  4,0  4,0 
45,9  4,5  4,6 
50,4  5,0  5,0 
54,2  5,5  5,4 
58,1  6,0  5,8 
65,8  6,5  6,5 
70,6  7,0  7,0 
75,1  7,5  7,5 

Emissione regressione:

Costante 0,000000 
Err Stand. di est Y 0,109882 
Rad quadrata 0,997869 
N. di osservazioni 16,000000 
Gradi di Libertà 15,000000 

X Coefficienti 0,099476 
Err stand. del coeff. 0,000621 

Occorre innanzitutto costruire ovviamente la tabella dati.


Dopodiché, si digita la seguente sequenza di comandi:

Dati Statist X-Zona Si indica la zona della variabile X.

Dati Statist Y-Zona Si indica la zona della variabile Y.

Dati Statist Zona-emiss Si indica la zona di emissione, cioè

          A cura di: prof F. Bevacqua                      Pag #
l'angolo superiore sinistro della zona
in cui lotus dovrà scrivere i risultati
delle elaborazioni.
Dati Statist Via Si dà il via all'elaborazione, per cui
lotus scrive nella zona di emissione i
risultati della regressione: il coefficiente della x, cioè k, il termine
noto dell'equazione, q; e ,in aggiunta, altri elementi tra cui il coefficiente di
correlazione.
Fatto eseguire il calcolo della correlazione, sorge il problema della rappresentazione
dei dati sperimentali e della relativa retta dei minimi quadrati.

Prima di passare al disegno di tale retta occorre però creare un’altra colonna, a
fianco dei dati, che chiameremo y calcolata: tale colonna rappresenta i valori della
variabile y che derivano dalla applicazione dell'equazione trovata

y=k*x +q

Nell'inserire la formula per il calcolo di y, non bisogna dimenticare che gli indirizzi
di cella di k e di q devono essere assoluti.

A questo punto si può passare al disegno del grafico.

Grafo Tipo Xy si sceglie il tipo di grafico


Grafo X si indica la zona delle ascisse
Grafo A si indica la zona delle ordinate.

Visualizzando il grafico (Grafo Visualizza) ci accorgiamo però di un fatto spiacevole,


anche se ovvio: lotus ha congiunto i punti dati, per cui viene visualizzata una spezzata
(vedi grafico 1).

Però, col comando:

Grafo Opzioni Formato A Simboli

è possibile far apparire solo i simboli e cioè i quadratini che rappresentano le nostre
misure; si ottiene così il grafico 2.

A questo punto è necessario disegnare la retta interpolante. Per fare ciò basta fornire
a lotus le y calcolate come seconda zona dati; inoltre, per far sì che tale zona non
venga interpretata come ulteriore zona dati e quindi per non far tracciare un nuovo
grafico - con relativi punti - su quello esistente, bensì solo la linea retta, sarà
necessario impostare un'opzione di formato opportuna.
I comandi necessari sono i seguenti:

Grafo B si forniscono i dati della zona B


cioè le y calcolate .

          A cura di: prof F. Bevacqua                      Pag #
Grafo Opzioni Formato Righe si fa si che della zona B venga
disegnata solo la retta e non i
punti.

Il grafico che si ottiene (grafico 3 ) si può completare con i titoli dell'asse x e y,


un'intestazione su due righe e una griglia di lettura.

          A cura di: prof F. Bevacqua                      Pag #

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