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Pubblicato nella Torre di Guardia del 15 gennaio 2006

La creazione animale
glorifica Geova

LA GRANDEZZA di Geova è evidente dal


regno animale. Dio ha cura degli animali
e degli esseri umani. (Salmo 145:16)

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Non hanno bisogno dell’uomo BENCHÉ Giobbe fosse un
uomo retto, dichiarò “giusta
(Giobbe 38:39-41) . . . “Puoi cacciare la la sua propria anima anziché
preda per lo stesso leone E puoi saziare Dio”. Giobbe aveva molto da
imparare! — Giobbe 32:2;
il vorace appetito dei giovani leoni, 33:8-12; 34:5.
Quando si accovacciano nelle tane, [O]
Diversi esempi tratti dalla
se ne stanno nel covo in agguato? Chi creazione animale fecero
prepara al corvo il suo alimento Quando i capire a Giobbe che non sta
suoi propri piccoli invocano soccorso da all’uomo criticare l’operato
Dio, [Quando] continuano a errare perché di Dio. Comprendiamo molto
bene questa realtà se
non c’è nulla da mangiare?”. . . esaminiamo le parole che
Geova rivolse al suo
servitore Giobbe.

Giobbe non fu in grado di


rispondere alle domande che Dio
gli rivolse sulla vita animale.
(Giobbe 38:39-41) Naturalmente
Dio provvede per il leone e per il
corvo senza l’aiuto dell’uomo.
Anche se i corvi volano alla ricerca
di cibo, in effetti ricevono il loro
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nutrimento da Dio. — Luca 12:24.
Non hanno bisogno dell’uomo

(Giobbe 39:1-8) . . .“Hai


conosciuto il tempo fissato in
cui generano le capre di
montagna della rupe?
Osservi proprio quando le
cerve partoriscono con dolori
di parto?. . . I loro figli
divengono robusti, si fanno
grandi nella campagna ” . . .

GIOBBE non seppe cosa dire


quando Dio lo interrogò a
proposito degli animali selvatici.
(Giobbe 39:1-8)
GRAZIE all’istinto di cui Dio l’ha dotata, la cerva si L’uomo non può proteggere le
apparta nella foresta quando sta per partorire. capre di montagna. È difficile
Ha cura dei suoi piccoli, ma una volta ‘divenuti robusti’ perfino avvicinarsi a loro! (Salmo
essi “escono e non tornano”. Provvederanno da sé alle 104:18)
proprie necessità.
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Non hanno bisogno dell’uomo
. . . “Chi ha mandato in libertà la zebra, E chi ha sciolto i medesimi legami
dell’asino selvatico, . . . Esso ride del trambusto della città; Non ode i rumori
dell’inseguitore. Esplora i monti per il suo pascolo E cerca ogni sorta di pianta
verde”. . . . (Giobbe 39:1-8)

LA ZEBRA corre libera


e l’asino dimora nella
pianura desertica.
Giobbe non poteva
usare l’asino selvatico
per trasportare pesi.
Questo animale “cerca
ogni sorta di pianta
verde”, spingendosi fin
sui monti per trovare
pascoli. Non rinuncerà
alla sua vita allo stato
brado per vivere vicino
ai centri abitati dove
sarebbe più facile
trovare cibo. “Non ode
i rumori
dell’inseguitore”
perché fugge se
l’uomo invade il suo
territorio.
http://commons.wikimedia.org/wiki/Image:Wild_ass_group_female.jpg
Le creature alate glorificano Geova
(Giobbe 39:13-18) . . . “Ha l’ala dello struzzo femmina battuto gioiosamente, O [ha
essa] le penne remiganti della cicogna e le piume? Poiché essa lascia le sue uova
alla terra stessa E le tiene calde nella polvere, . . . tratta duramente i suoi figli,
come se non fossero suoi: Vana è la sua fatica [perché] non ha terrore. Poiché Dio
le ha fatto dimenticare la sapienza, E non le ha dato parte nell’intendimento. Al
tempo in cui batte in alto [le ali], Se la ride del cavallo e del suo cavaliere”. . .

CONTRARIAMENTE alla cicogna, lo struzzo non nidifica sugli


alberi. (Salmo 104:17) Scava una buca nella sabbia e vi
depone le uova, ma non le abbandona. Le ricopre di sabbia in
modo che si mantengano alla temperatura giusta mentre
maschio e femmina ne hanno cura.
Può sembrare che la femmina dello struzzo ‘dimentichi la
sapienza’ quando si accorge della presenza di un predatore e
fugge via. Tuttavia un’enciclopedia sugli animali della Bibbia
dice: “Questa è una tattica per distrarre l’avversario: [gli
struzzi] si fanno notare e battono le ali per attirare su di sé
l’attenzione dei predatori, animali o uomini, e così li
allontanano dalle uova”. — An Encyclopedia of Bible Animals.
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http://flickr.com/photos/stignygaard/2441780894
Dio dà potenza al cavallo
(Giobbe 39:19-25) . . .“Puoi tu dare potenza al
cavallo? . . . Puoi farlo saltare come una locusta?
La dignità del suo sbuffare è spaventevole. Esso
scalpita nel bassopiano ed esulta in potenza; Esce
incontro alle armi. Ride del terrore, e non è
atterrito; Né si volta indietro a causa della spada.
Contro di esso risuona una faretra, La lama di una
lancia e un giavellotto. Con scalpitio ed eccitazione
divora la terra, E non crede che sia il suono del
corno. Appena il corno suona dice: Aha! E da
lontano fiuta la battaglia, Il clamore dei capi e il
grido di guerra”. . .

QUINDI Dio parlò a Giobbe del cavallo. (Giobbe


39:19-25) Nell’antichità i guerrieri combattevano a
cavallo, e i carri da guerra su cui c’erano un
conducente e forse due soldati erano trainati da
cavalli. Impaziente per la battaglia, il cavallo da
guerra nitrisce e scalpita. Non è atterrito e non
indietreggia di fronte alla spada. Al suono del corno
reagisce come se dicesse: “Aha!” Si impenna e
“divora la terra”. Nondimeno ubbidisce al cavaliere.
Image Credit: http://Flickr.com/photos/Ninjapoodles/505423365
Il falco e l’aquila

(Giobbe 39:26) . . .“È per il tuo


intendimento che prende il volo il falco,
Che spiega le ali al vento
meridionale?”. . .

GEOVA richiamò l’attenzione di Giobbe su


altre specie di uccelli. (Giobbe 39:26-30) I
falchi ‘prendono il volo e spiegano le ali al
vento’. Secondo il Guinness dei primati il
falco pellegrino è l’uccello più veloce,
raggiungendo velocità record quando
scende in picchiata da grandi altezze per
esplorare il territorio o quando piomba su
una preda in volo. Questo uccello,
scendendo con un angolo di 45 gradi, ha
raggiunto la velocità di 349 chilometri orari!

Image Credit: http://Flickr.com/photos/Mikebaird/2507352554


Beemot dà gloria a
Dio

RIVOLGENDO nuovamente
l’attenzione alla creazione
animale Geova interrogò Giobbe
circa Beemot, che viene
generalmente identificato con
l’ippopotamo. (Giobbe 40:15-24)
Un ippopotamo adulto può essere
lungo dai 4 ai 5 metri e pesare
anche 36 quintali. La potenza di
Beemot è “nei suoi fianchi”, cioè
nei muscoli dorsali. È un bene
Beemot emerge dai fiumi per nutrirsi di “erba verde”. Ci
che la pelle del suo ventre sia
vorrebbe tutta la vegetazione che cresce su un monte per così spessa, visto che Beemot ha
saziarlo! Nel suo stomaco finiscono ogni giorno dai 90 ai 180 le zampe corte e si trascina tra i
chili di vegetazione. Quando è sazio si riposa sotto le piante di
loto o all’ombra dei pioppi. Se il fiume dove vive rompe gli
sassi del letto dei fiumi. Senza
argini, l’ippopotamo può tenere la testa sopra l’acqua e dubbio l’uomo non può tener
nuotare contro la forza della piena. Di fronte alla gigantesca testa all’ippopotamo con il suo
bocca e alle formidabili zanne di Beemot, Giobbe non avrebbe
avuto l’ardire di forargli il naso con un uncino.
corpo massiccio, la bocca
enorme e le mascelle possenti.
Image Credit: http://Flickr.com/photos/Silentkids/
Leviatan reca lode a Dio

POI GIOBBE ascoltò informazioni relative a Leviatan. (Giobbe 41:1-34) Il termine ebraico può descrivere un
“animale attorcigliato” e a quanto pare si riferisce al coccodrillo. Giobbe poteva usare Leviatan come un
giocattolo per bambini? No di certo! Gli incontri con questa creatura si sono sempre rivelati pericolosi.

In effetti, se un uomo cercasse di assoggettare Leviatan, la lotta sarebbe talmente impari che non vorrebbe
riprovarci! Quando Leviatan tira fuori la testa dall’acqua al levar del sole, i suoi occhi brillano “come i raggi
dell’aurora”.

LE SUE scaglie sono strettamente unite


e le placche ossee che si trovano nella
pelle spessa sono difficili da forare con
una pallottola, tanto più con spade e
lance.
Le scaglie appuntite del ventre
somigliano a uno “strumento per
trebbiare” su terreni fangosi.

Nell’acqua, la violenta furia del


coccodrillo causa la formazione di
schiuma come quella di uno
spumeggiante unguento.

E grazie alla sua stazza, alla sua


corazza e alle armi di cui è dotato,
ovvero la bocca terrificante e la
possente coda, Leviatan non sa cosa sia
la paura.
Image Credit:
http://flickr.com/photos/nidhingpoothully/2297965428
Giobbe torna sui suoi passi

GIOBBE riconobbe: “Ho parlato, ma


non comprendevo cose troppo
meravigliose per me”. (Giobbe 42:1-3)

Accettò la correzione che Dio gli


impartì, tornò sui suoi passi e si pentì.
I suoi compagni furono rimproverati,
ma egli fu riccamente benedetto. —
Giobbe 42:4-17.
Com’è saggio ricordare l’esperienza di
Giobbe!

Forse non riusciamo a rispondere a


tutte le domande che Dio gli pose.
Tuttavia possiamo e dobbiamo
mostrare apprezzamento per le
innumerevoli meraviglie del creato che
glorificano Geova.

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