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SINDACATO DIRIGENTI SANITARI SSN E ARPA

ARPAV : UN ENTE STRATEGICO PER I CITTADINI VENETI

Da un anno a questa parte lAgenzia per lAmbiente del Veneto salita alla ribalta della cronaca prima per ipotesi di malagestione, ancora al vaglio delle autorit competenti, e pi recentemente per piani di riorganizzazione che prossimamente ne potrebbero cambiare radicalmente lorganizzazione e lassetto sul territorio. SDS-SNABI, come organizzazione sindacale di lavoratori che rappresenta dirigenti di ARPAV, intende assumersi le proprie responsabilit e ribadire in modo forte e deciso lessenziale ruolo dei dirigenti, quali professionisti-tecnici, in grado di gestire i cambiamenti necessari per garantire ladeguamento dellente alle nuove esigenze di risanamento ed insieme di rilancio. Sotto tale profilo SDS-SNABI, insieme ad altre Rappresentanze della Dirigenza, rimanda al mittente alcune irresponsabili dichiarazioni, rilasciate da ambienti sindacali locali, circa una nostra presunta sostituibilit con altri profili non dirigenziali, del tutto impreparati e non idonei a supplire compiti professionali propri dei chimici, dei biologi, dei fisici, degli ingegneri, ecc., e compiti gestionali tipici ed esclusivi della dirigenza. Il dissesto finanziario che emerso in questi mesi frutto da un lato di passate scelte gestionali che hanno dato priorit agli investimenti sugli immobili, e dallaltro di tagli apportati ai finanziamenti provenienti dalla Regione Veneto. Si tratta infatti di tagli improvvisi e non previsti. ARPAV svolge i propri compiti per conto delle amministrazioni regionale, provinciali e locali e per rispondere alle richieste dei cittadini e garantire la qualit dellambiente di vita e di lavoro e conseguentemente per la tutela della salute pubblica attraverso la prevenzione e il controllo. Lente partito nel 1999 ereditando personale e competenze da alcune decine di enti presenti sul territorio veneto. Da subito stato attuato un costante lavoro di riassetto organizzativo e gestionale. In questi 12 anni le strutture di monitoraggio e controllo ambientale sono state razionalizzate pi volte con il fine di rendere efficiente ed efficace lattuazione dei controlli sulle matrici ambientali (aria, acqua, suoli, rifiuti, rumore, radioattivit, campi elettromagnetici) e il supporto tecnico-scientifico per le ASL su matrici di interesse sanitario (alimenti, acque potabili, acque di piscina, acque termali, ecc.). Dato il contesto attuale di generale riduzione di risorse, appare necessario ora procedere alla realizzazione di strutture corte che agiscano sul territorio con autonomia ed autorevolezza tecnico-scientifica a supporto degli enti locali e delle giuste esigenze di tutela dei cittadini. 1
SDS Snabi - Sindacato Dirigenti Sanitari Servizio Sanitario Nazionale e ARPA Sede: 24128 Bergamo Via XXIV Maggio, 33 Tel. 035 253 588 Fax 035 256 090 E mail: bergamo@sdssnabi.it Ufficio: 00165 Roma P.zza di Villa Carpegna, 42/C - Tel. 06 66019838 66013987 Fax 06 66032173 E mail: roma@sdssnabi.it Codice Fiscale n. 95001760131

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Per far fronte alla propria missione, ad ARPAV servono sia strutture di laboratorio e operative, capillarmente presenti nel territorio, che centri di analisi e valutazioni, a valenza provinciale e regionale, in grado produrre conoscenza sui fenomeni ambientali e prevenire ricadute negative per la cittadinanza. Grazie al lavoro svolto fin dallinizio, ARPAV ha assunto un profilo innovativo volto alla prevenzione dei fattori di rischio e dei potenziali pericoli ambientali supportando le amministrazioni venete nei compiti di valutazione preventiva e negli approfondimenti tecnici di piani e progetti. Vanno quindi valorizzate, non dissipate, le significative competenze tecnico-scientifiche specialistiche maturate in anni di esperienza ed gli investimenti in persone e mezzi, che hanno portato lagenzia veneta ad un elevato grado di riconoscimento anche in ambito nazionale. Vale la pena soffermarsi sulla funzione laboratorio, che storicamente stata svolta fin dal 1934 con i Laboratori Provinciali di Igiene e Profilassi, pi recentemente dai Presidi Multizonali di Prevenzione e ora da ARPAV. Lattuale assetto organizzativo dei laboratori stato avviato poco pi di tre anni fa. La riorganizzazione ha portato alla creazione prima nel 2007 di un unico dipartimento regionale e poi, nel 2009, alla specializzazione nelle analisi chimiche di alimenti, aria, suoli e rifiuti nonch nella puntuale risposta su analisi innovative, quali gli elementi di qualit biologica delle acque. Per fare questo l'Agenzia ha realizzato importanti investimenti atti ad adeguare alle nuove esigenze non solo il numero dei dipendenti e la loro formazione tecnica, ma anche gli impianti tecnologici degli edifici con modifiche strutturali finalizzate al trasferimento di sofisticate apparecchiature. Negli ultimi 10 anni infatti si sono realizzate nuove strutture, anche laboratoristiche, a Venezia, Verona, Belluno e Treviso. Si ristrutturato il laboratorio di Padova e si acquistata una nuova struttura per la sede di Vicenza. Non avrebbe senso ora vanificare investimenti e sforzi di razionalizzazione non ancora completamente ammortizzati o attuati, pena la riduzione della capacit complessiva del controllo ambientale e di prevenzione sanitaria, fondato sulla capacit e potenzialit analitica dei laboratori e sulla competenza professionale del personale dirigente e tecnico. La rete dei Laboratori pubblici del Veneto, a differenza di molte altre regioni italiane, ha gi subito nel passato una forte contrazione. In Veneto lunico network, oggi attivo, di laboratori pubblici che non siano clinici, che si occupi di rispondere alle necessit di supporto chimico, biologico e fisico nella gestione della salute pubblica e dellambiente quello gestito da ARPAV. Ed la rete laboratoristica che nel panorama delle ARPA italiane oggi annovera il maggior numero di prove accreditate con la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 in ambito sanitario e ambientale. Infatti la rete laboratoristica dellAgenzia si occupa di dare risposte analitiche biologiche, chimiche e fisiche anche nellambito sanitario eseguendo analisi sulle acque potabili, sugli alimenti, e sulle altre tipologie di campioni altrimenti non analizzabili in ambito pubblico, come le acque di dialisi o la presenza di legionella in impianti di condizionamento di edifici pubblici, o sulle merci in ingresso da paesi extraeuropei, ecc.. 2
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Se vogliamo ridurre i costi, in questo contesto generale di riduzione delle risorse, chi meglio dei lavoratori e dei dirigenti delle strutture di ARPAV pu indicare le strade migliori per raggiungere lefficienza senza perdere di efficacia nella tutela dellambiente? Ogni progetto di riordino di ARPAV deve poggiare su unattenta analisi della domanda di servizi dal territorio che deve essere contemperata con lassetto legislativo e con le risorse che non possono essere drasticamente ridotte da un anno allaltro. LUnione Europea infatti nellultimo decennio ha emanato Regolamenti e Direttive in tema di gestione ambientale, richiedendo agli Stati Membri di adeguarvisi; si sono fatte inoltre pi stringenti le modalit di rilascio delle Autorizzazioni Ambientali alle imprese: ci comporta e comporter un attento controllo, anche di carattere analitico, sulle fonti di pressione ambientale. La Regione infine ha negli anni demandato ad ARPAV, in modo esplicito od implicito, numerose nuove competenze nellambito dei controlli ambientali, dello studio sugli effetti dellinquinamento, delle modifiche meteoclimatiche e pi in generale delle alterazioni che comportamenti, talvolta non responsabili, causano nellambiente. Oltre alle normative che richiedono di stabilire quali reti di monitoraggio di aria, acque superficiali e sotterranee, di balneazione devono essere attive, vi sono numerosi altri campi dove il controllo pubblico essenziale, poich garantisce lindipendenza e la terziet del valutatore, come ad esempio nellambito delle bonifiche, o nel controllo fiscale delle emissioni in ambiente da parte delle industrie, nella gestione e caratterizzazione dei rifiuti, nei controlli sul rumore, campi elettromagnetici e radioattivit, nelle analisi sulle acque potabili e sugli alimenti. Di fronte a questo panorama complesso urgente che ARPAV, con il contributo di tutti gli attori presenti sul territorio veneto, elabori una propria strategia per definire i livelli minimi di tutela ambientale. E questa strategia non pu essere definita senza lapporto dei lavoratori di ARPAV ed in particolare dei Dirigenti preposti alle attivit professionali e gestionali. Si possono anche ridurre risorse e personale, ma dobbiamo essere consapevoli che leliminazione dei controlli ambientali svolti dalle strutture pubbliche, comporter linevitabile aumento, in un prossimo futuro, di costi diretti ed indiretti a carico di imprese e cittadini e soprattutto di gravi danni per la salute ed in buona sostanza per la vita dei nostri figli. La diminuzione dei controlli ambientali infatti potenzialmente carica di conseguenze negative, ad esempio nella gestione delle emergenze sanitarie o ambientali. In un territorio complesso come quello Veneto le possibilit di contaminazioni ambientali, siano esse causate da eventi naturali o antropici, sono molteplici; per affrontare queste situazioni molto si investito in Veneto ad esempio nella Protezione Civile. ARPAV, con lessenziale supporto dei propri professionisti, resta lunica struttura pubblica in grado di dare un supporto tecnico-analitico rapido ed efficiente. Si pensi ad esempio alla recente contaminazione del Po da idrocarburi proveniente da sversamenti in altra regione o al perdurare della contaminazione da Cromo esavalente nella falda del Brenta, alla contaminazione da mercurio delle falde acquifere ad uso potabile del trevigiano, ecc.
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Leventuale scelta di sottodimensionare ARPAV comporterebbe anche un arretramento della Regione Veneto nel panorama Europeo di fronte alle future sfide proposte dalla UE nellambito del controllo della tossicit delle merci ed articoli immessi in commercio. Il regolamento REACH, ad esempio, modificher pesantemente latteggiamento verso limmissione in commercio di nuovi prodotti ed articoli e richieder laboratori pubblici specializzati sul controllo del contenuto di determinate sostanze, luso delle quali e sar proibito o ristretto. Alcuni dirigenti dellAgenzia stanno collaborando con i centri di riferimento nazionali (ISPRA e Istituto Superiore di Sanit) per attuare le strategie di controllo stabilite a livello comunitario. Oggi ARPAV allaltezza di questo compito. In conclusione i dirigenti di ARPAV, per il tramite di SDS-SNABI, Organizzazione Sindacale maggioritaria tra i dirigenti sanitari e tecnici, anche in intesa con gli altri sindacati rappresentativi della dirigenza sanitaria, professionale, tecnica ed amministrativa in ARPAV, chiedono con forza alla Direzione Strategica di ARPAV, alla Regione Veneto ed alle Forze Politiche presenti in Consiglio Regionale, di prendere atto della necessit di tracciare un percorso di risanamento dellAgenzia che coniughi pienamente le esigenze di risparmio con le ancor pi rilevanti esigenze di tutela della salute delle persone e dellambiente cui lagenzia preposta. In tal senso SDS-SNABI con tutti i dirigenti rappresentati e riteniamo con tutte le altre Rappresentanze della Dirigenza, si pongono a disposizione delle Istituzioni preposte per collaborare a costruire un nuovo modello di Agenzia, in linea con le esigenze da ogni parte evidenziate, superando gli steccati che sino ad oggi non hanno consentito le sinergie che una situazione complessa, del tipo di quella descritta, senza dubbio alcuno, richiedono. Padova, 15 novembre 2011

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