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GUIDa pratIca FIScaLE


Speciale manovra

a cura di Bruno Frizzera

GUIDa pratIca FIScaLE


TELEFISCO 2012
Telefisco 2012 e la Manovra salva Italia 2012 sono l'occasione per il Sistema Frizzera 24 di regalare a tutti i partecipanti all'iniziativa una sintesi ragionata delle principali novit fiscali in vigore dal 2012 e, al contempo, di presentare la grande novit editoriale 2012 rappresentata da Guida Pratica Fiscale +. Il fascicolo offre, infatti, l'opportunit di vedere in anteprima i contenuti delle schede di approfondimento tratte dal servizio on-line Guida Pratica Fiscale +.

GUIDA PRATICA FISCALE PI


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COS GUIDA PRATICA FISCALE PI?


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Introduzione

MANOVRA MONTI: NOVIT peR le IMpReSe


di Luca Gaiani e Michele Iori

La Legge di conversione della Manovra Monti D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 convertito con modifiche dalla L. 214/2011 ha sostanzialmente confermato le principali misure previste nel decreto. Nel presente fascicolo si analizzano le principali novit per le imprese con la seguente suddivisione: 1) agevolazioni per le imprese (incentivi alla capitalizzazione, deducibilit della quota Irap dal costo del lavoro, affrancamento maggiori valori delle partecipazioni corrispondenti ad avviamento, ecc.); 2) maggiori imposte (aumento aliquote Iva; commissione affidamenti bancari; tassa sui capitali scudati, nuova Imu, ecc.); 3) accertamento e riscossione (nuovi provvedimenti antievasione e limiti alluso del contante). Di seguito in estrema sintesi le principali novit previste per imprese che saranno sviluppate nel corso del volume.

parte I AGeVOlAZIONI peR le IMpReSe Aiuto alla crescita economica (Ace)


La manovra vuole ridurre lo squilibrio del trattamento fiscale tra le imprese che si finanziano con capitale debito e le imprese che si finanziano con capitale proprio. Dallesercizio 2011 viene dunque prevista unagevolazione fiscale per le societ che incrementano il patrimonio sia con aumenti di capitale in denaro (compresi gli apporti dei soci senza obbligo di restituzione) sia trattenendo gli utili in azienda (aiuto alla crescita economica Ace). Lagevolazione presenta molti aspetti in comune con la vecchia Dit. Sullincremento patrimoniale, viene riconosciuto un rendimento calcolato con una determinata percentuale che incorpora il rischio di impresa (aliquota individuata con apposito decreto da emanare entro il 31 dicembre di ogni anno). Questo rendimento, che per i primi tre periodi di applicazione della norma fissato al 3%, genera una deduzione dallimponibile Ires o Irpef (non invece per lIrap) valida nellanno dellaumento e in ciascun esercizio successivo fino a quando il patrimonio non diminuisce a seguito di assegnazioni o rimborsi ai soci. Con la legge di conversione, viene espressamente prevista lapplicazione dellAce gi dal 2011 sulla base degli incrementi rilevati in tale esercizio. Il capitale proprio di riferimento, da raffrontare con quello delle successive annualit ai fini della determinazione degli incrementi agevolabili, rappresentato dal patrimonio netto al 31 dicembre 2010 al netto dellutile 2010. Di conseguenza lutile 2010 potr essere considerato incrementato per il 2011 e gli apporti effettuati nel 2011 andranno ragguagliati in base alla data in cui gli stessi sono stati effettuati. Nel mod. Unico 2012, spetter una deduzione dallimponibile Ires (o Irpef) calcolata come segue:
3% di [(Utile 2010 destinato a riserva disponibile) + (aumenti di capitale e/o versamenti in c/capitale effettuati nel 2011 ragguagliati ai giorni tra data versamento e fine anno (distribuzioni di utili o riserve effettuate nel 2011)].

Considerando laliquota Ires del 27,5%, si pu affermare che il risparmio fiscale effettivo dellAce (con il rendimento del 3%) , per ogni anno, pari allo 0,825% dellincremento patrimoniale.

I versamenti dei soci rilevano dalla data di effettuazione, quindi, per il primo anno, con ragguaglio al tempo (ad esempio, un versamento soci di 1 milione effettuato il 1 luglio 2011, si considera, in questo esercizio, limitatamente a sei dodicesimi, quindi a 500.000 euro, mentre dal 2012 varr per limporto integrale). Laccantonamento di utili a riserva (esclusa la riserva legale e le altre poste non disponibili) ha effetto invece gi dal 1 gennaio dellanno in cui deliberato. Lincremento si misura al netto di rimborsi di capitale o di distribuzioni di riserve. Le perdite, invece, pur riducendo il patrimonio contabile, non intaccano gli incrementi rilevanti per lAce. Lagevolazione in esame vale per le ditte individuali, le societ di persone e di capitali. La norma si applica dallesercizio 2011, avendo come base, per la quantificazione degli incrementi di patrimonio, il valore esistente al 31.12.2010. ESEMPI DI FUNZIONAMENTO DELLACE
Esempio n. 1 Il caso. Alfa S.r.l. ha chiuso il bilancio 2010 con una perdita di 550.000. Il patrimonio netto al 31.12.2010 riportava le seguenti poste. Capitale sociale: 300.000 Riserva legale: 20.000 Riserva straordinaria: 200.000 Perdita 2010: 550.000 Ricapitalizzazione. In data 30.4.2011, Alfa S.r.l. ha coperto la perdita mediante utilizzo della riserva straordinaria (200.000), nonch attraverso un versamento dei soci effettuato in pari data per 350.000. La ricapitalizzazione rileva per lAce 2011 per otto mesi (maggio-dicembre): (350.000 x 8/12) = 233.333. Unico 2012. Nel mod. Unico 2012 Alfa S.r.l. opera una deduzione dallimponibile pari a (233.333 x 3%) = 7.000. Il risparmio fiscale in sede di versamento Ires del 16/6/2012 pari a (7.000 x 27,5%) = 1.925. Esempio n. 2 Il caso. Proseguendo nellesempio di Alfa S.r.l., vediamo come lagevolazione si cumula negli anni. Il bilancio 2011 evidenzia un utile di 400.000 interamente destinato alla riserva straordinaria (la legale gi al limite di legge) in data 30.4.2012. Ricapitalizzazione. La ricapitalizzazione del 2011 anche se non figura pi in bilancio rileva nuovamente per lAce 2012, per lintero importo: 350.000. Si prende poi laccantonamento dellutile 2011 a riserva (vale per tutto il 2012): 400.000 Unico 2013. Nel mod. Unico 2013 Alfa S.r.l. opera una deduzione dallimponibile pari a [(350.000 + 400.000) x 3%] = 22.500. Il risparmio fiscale in sede di versamento Ires del 16/6/2013 pari a (22.500 x 27,5%) = 6.187,50.

Irap: nuove deduzioni


Le deduzioni Irap per il personale dipendente con contratto a tempo indeterminato vengono elevate a 10.600 annue (contro lordinaria misura di 4.600) se si tratta di lavoratrici donne o di lavoratori di et inferiore a 35 anni (15.200 euro allanno per i lavoratori impiegati in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). Il beneficio, che scatter dallesercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2011 (con possibilit di usufruirne anche negli acconti se si usa il previsionale), si tradurr in una minore imposta da versare, rispetto alle regole attuali, pari a 234 per dipendente, importo che risulter pi elevato per i contribuenti che applicano aliquote Irap superiori al 3,9%.

Detassazione Irap da Ires


prevista, dallesercizio 2012, la totale deducibilit dellIrap sul costo del lavoro, ai fini Ires e Irap. La deduzione si affianca a quella forfettaria del 10% ora riferita solo agli interessi passivi. Dallesercizio 2012 i contribuenti potranno dedurre integralmente dallimponibile Ires (o Irpef) lIrap corrispondente al costo del lavoro indeducibile. La deduzione spetta con riferimento allammontare dellimposta pagata nellesercizio. Per il primo anno di applicazione della nuova deduzione (periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2012), i contribuenti dovranno dunque tenere conto del saldo pagato nel 2012 e riferito al 2011 e degli acconti (prima e seconda rata)

versati nel 2012 a valere sul medesimo anno (al netto delleventuale credito della dichiarazione Irap presentata nel 2013). Sia dal saldo 2011 che dagli acconti 2012 dovranno essere estrapolati, con conteggi non semplici, gli importi che derivano dalla indeducibilit del costo del lavoro e assimilato (per il saldo 2011 si guarderanno le regole in vigore in questo esercizio, per gli acconti 2012 quelle aggiornate con la nuova maxi deduzione per donne e under 35). Lo sconto Irap da Ires riguarda anche le societ in perdita fiscale. Se il risultato reddituale negativo, la maggiore deduzione aumenta la perdita riportabile in avanti, perdita che, dal 2011, non subisce pi per i soggetti Ires - il limite quinquennale, ma sconta il tetto dell80% del reddito di ciascun esercizio successivo. Limpatto della nuova deduzione si avr per la prima volta nel versamento a saldo dellIres del giugno 2013. I contribuenti potranno peraltro tenerne conto gi in sede di calcolo degli acconti (Ires o Irpef) del 2012 (giugno e novembre) qualora adottino il metodo previsionale. La deduzione integrale dellIrap sul personale non cancella, ma si affianca, alla quota del 10% dellimposta complessiva che fu introdotta dallart. 6, D.L. 29 novembre 2008, n. 185 da ritenere, per evitare duplicazioni, che la base di applicazione di questultima percentuale sar ora ridotta di quanto il contribuente ha gi dedotto in via autonoma per effetto della manovra Monti (anche se letteralmente ipotizzabile una diversa interpretazione secondo cui il 10% si calcola ancora sullintero importo dellIrap pagata). La deduzione del 10% consentita come precisa il citato art. 6 a seguito della modifica apportata dalla legge di conversione del D.L. 201/2011, solo se alla determinazione dellimponibile regionale abbiano concorso oneri finanziari indeducibili, a prescindere dal relativo ammontare. A seguito della nuova deducibilit analitica dellIrap sul costo del lavoro, pertanto, la deduzione del 10% non spetter se non figurano in bilancio interessi passivi neppure per un euro. La nuova deduzione Ires da Irap genera per le societ di capitali una ulteriore riduzione del carico fiscale, rispetto a quello del 2011, pari al 90% del 3,9% (e dunque allo 0,96525%) del costo del lavoro indeducibile (contribuenti che pagano Irap al 3,9%). Il restante 10%, infatti, era gi ammesso in base alla precedente normativa (tenendo conto che, come si detto, il 10% si applicher al netto dellIrap gi dedotta in via autonoma). ESEMPI NUOVE DEDUZIONI IRAP
Donne e giovani con deduzione maggiorata Il caso. Alfa S.p.a., con sede e stabilimento a Trento, impiega 40 persone a tempo indeterminato, di cui 21 donne e 8 uomini di et inferiore a 35 anni. Irap 2012. La base imponibile Irap 2012, al lordo delle deduzioni, pari a euro 2.600.000 cos calcolata: (Differenza tra valore e costi della produzione 500.000 + Costo del personale indeducibile 1.700.000 + Oneri finanziari indeducibili 300.000 + lavoratori autonomi occasionali, perdite su crediti e altri oneri indeducibili 100.000). Deduzioni da cuneo fiscale. Alfa S.p.a. deduce per taglio al cuneo fiscale 808.000 calcolati come segue. Contributi previdenziali e Inail : 450.000 11 dipendenti non agevolati: 4.600 x 11 = 50.600 29 dipendenti donne e under 35: 10.600 x 29 = 307.400 Irap: [(2.600.000 808.000) x 3,9%] = 69.888 Risparmio rispetto al 2011. Il risparmio Irap rispetto al regime in vigore fino al 2011 il seguente. Maggior deduzione per donne e giovani: (10.600 - 4.600) = 6.000. (6.000 x 29) x 3,9% = 6.786. La formula. La manovra genera un risparmio Irap rispetto alla norma precedente pari a 234 (pari a 6.000 x 3,9%) per ogni dipendente donna o giovane under 35 (contribuenti con aliquota 3,9%). Deduzione Irap da Ires Il caso. Alfa S.p.a., dopo aver calcolato lIrap come da esempio precedente, deduce parzialmente limposta regionale dallimponibile Ires applicando le disposizioni dellart. 2, D.L. 201/2011 (deduzione intera dellIrap sul costo del personale) coordinate con quelle dellart. 6, D.L. 185/2008 (deduzione 10% Irap pagata al netto di quella gi dedotta come sopra, secondo la tesi prudenziale illustrata nel testo). Deduzione Irap da Ires. Irap totale pagata: 69.888 (v. esempio 1). Di cui riferita al costo del personale indeducibile: [(1.700.000 808.000) x 3,9%] = 34.788. Irap pagata deducibile dallimponibile Ires: 34.788 + [(69.888 34.788) x 10%] = 38.298. Risparmio Ires effettivo: (38.298 x 27,5%) = 10.532.

segue ESEMPI NUOVE DEDUZIONI IRAP


Risparmio rispetto al 2011. I minori oneri fiscali rispetto alla norma precedente sono pari a: [10.532 (69.888 x 10% x 27,5%)] = 8.610. La formula. Il risparmio rispetto alla norma precedente pu calcolarsi in base al 27,5% (aliquota Ires) applicata al 90% (il 10% infatti era gi deducibile in precedenza) dellIrap riferita al costo del personale. Si tratta in sostanza di: 0,96525% x costo del personale indeducibile. Infatti: [(1.700.000 808.000) x 0,96525%] = 8.610 come sopra.

Affrancamento delle partecipazioni


La facolt di affrancare (pagando limposta sostitutiva del 16%) avviamenti, marchi e altre attivit immateriali, iscritti nel bilancio consolidato e riferibili a maggiori valori contabili di partecipazioni di controllo (anche congiunto) viene estesa alle operazioni straordinarie o traslative effettuate entro il periodo dimposta in corso al 31 dicembre 2011, con effetti fiscali differiti allesercizio 2015). Il versamento potr riguardare anche eventuali affrancamenti su operazioni effettuate sino al 2010 (per i quali il termine che era scaduto il 30 novembre 2011), maggiorando limposta di interessi legali calcolati dal 1 dicembre 2011 (in questo caso gli effetti fiscali decorrono dallesercizio 2013).

proroga delle detrazioni Irpef 36% e 55%


Dal 1 gennaio 2012 la detrazione Irpef 36% per spese di ristrutturazione su immobili abitativi entra nel Tuir come norma a regime e non avr pi scadenza. La detrazione potr essere suddivisa esclusivamente in 10 quote annuali, indipendentemente dallet del contribuente. Si ricorda che la detrazione spetta per una spesa massima complessiva di euro 48.000 e per le sole unit immobiliari residenziali (di qualsiasi categoria catastale). La detrazione 55% per interventi di risparmio energetico viene prorogata al 2012 e, dal 2013, entra direttamente nel Tuir e dunque non avr pi scadenza. Con la Legge di conversione la detrazione 55% viene estesa alle spese per la sostituzione di scaldaacqua tradizionali con scaldaacqua a pompe di calore.

Bonus per i contribuenti trasparenti


Dal 2013, ai professionisti e per le imprese Irpef (ditte individuali e societ di persone) saranno attribuiti alcuni benefici fiscali, qualora essi: a) provvedano allinvio telematico dei corrispettivi, delle fatture emesse e ricevute e delle risultanze degli acquisti non soggetti a fattura; e b) istituiscano un conto corrente dedicato ai movimenti finanziari dellattivit esercitata. I benefici sono, tra laltro: semplificazione degli adempimenti amministrativi (eliminazione scontrino o ricevuta fiscale), assistenza nella compilazione delle dichiarazioni fiscali, accelerazione nei rimborsi o nella compensazione dei crediti Iva oltre ad agevolazioni sugli accertamenti.

parte II MAGGIORI IMpOSTe Aliquote Iva


Dall1 ottobre 2012 aumenteranno le aliquote Iva del 10% e del 21% rispettivamente al 12% e al 23%. Prevista una crescita di un ulteriore mezzo punto a decorrere dall1 gennaio 2014.

Commissioni sugli affidamenti bancari

1020

Viene stabilito che le banche possono richiedere, quali unici oneri nei contratti di apertura di credito, una commissione onnicomprensiva sullaffidamento e un tasso di interesse debitore sulle somme effettivamente prelevate. Lammontare della commissione non pu superare lo 0,5%, per trimestre, della somma messa a disposizione del cliente. A fronte di sconfinamenti in assenza di fido, ovvero oltre il limite, i contratti possono prevedere solamente una commissione di istruttoria veloce in misura fissa, commisurata ai costi, e un tasso di interesse debitore sullo sconfinamento.

Imposta di bollo sui conti correnti

1020

A decorrere dal 1 gennaio 2012 limposta di bollo dovuta sugli estratti conto bancari/postali fissata in 34,20 per i clienti persone fisiche ed in 100 per gli altri. Limposta non dovuta, per il cliente persona fisica, qualora il valore medio di giacenza annua non sia superiore ad euro 5.000. Si segnala inoltre che limposta di bollo proporzionale sulle comunicazioni relative ai prodotti e agli strumenti finanziari sono assoggettate allimposta di bollo nella misura del 1 per mille per il 2012 e del 1,5 per mille a decorrere dal 2013. Per dette comunicazioni la percentuale delle somme da versare entro il 30 novembre 2012 (ex art. 15-bis, D.P.R. 642/1972) ridotta del 50%. Per le comunicazioni relative ai prodotti e agli strumenti finanziari, limposta dovuta nella misura minima di euro 34,20 e limitatamente al 2012 nella misura massima di euro 1.200.

Nuova tassa sui capitali scudati


Con la legge di conversione cambiano completamente le regole per la tassazione dei capitali scudati. Le attivit finanziarie (e non invece quelle patrimoniali come gli immobili) oggetto di emersione ai sensi dello scudo fiscale (D.L. 78/2009 o del D.L. 350/2001) sono soggette ad una imposta di bollo speciale annua dello 0,4%. Per il 2012 laliquota dell1% e per il 2013 dell1,35%. Per le attivit ancora segretate (cio immesse in conti o depositi presso lintermediario con il quale furono scudate), limposta versata entro il 16 febbraio di ciascun anno direttamente dalla banca e viene calcolata sulla base del valore esistente al 31 dicembre dellanno precedente. Per il versamento da eseguire il 16 febbraio 2012, si considera limporto ancora segretato al 6 dicembre 2011. Per le attivit finanziarie (conti correnti, titoli, partecipazioni) che al 6 dicembre 2011 erano gi state prelevate dai depositi segretati, o comunque gi dismesse, dovuta, una tantum, un imposta dell1% da versare entro il 16 febbraio 2012.

Imposta sugli immobili esteri delle persone fisiche


Viene introdotta, con decorrenza dal 2011, una nuova imposta patrimoniale sul valore degli immobili detenuti allestero da persone fisiche residenti in Italia. Limposta si applica con laliquota dellImu (0,76%) sulla base del costo risultante dallatto di acquisto dellimmobile o in

mancanza del valore di mercato dello stesso. Dalla nuova imposta si deducono, fino eventualmente ad azzerarla, le eventuali imposte patrimoniali pagate allestero. Limposta si versa con le modalit e i termini dellIrpef (16 giugno 2012: saldo 2011 e primo acconto 2012)

Imposta sulle attivit finanziarie estere delle persone fisiche


A decorrere dal 2011, istituita una nuova imposta patrimoniale sulle attivit finanziarie (conti correnti, titoli, partecipazioni) detenute allestero da persone fisiche italiane. Limposta si applica con laliquota dell1 per mille annuo per il 2011 e il 2012 e dell1,5 per mille dal 2013, sul valore di mercato delle attivit finanziarie al 31 dicembre di ciascun anno. Dallimposta si deduce, fino eventualmente ad azzerarla, leventuale imposta patrimoniale versata nello Stato estero.

Novit Ici

1648-1655

Viene anticipata al 2012 la nuova imposta municipale sugli immobili (Imu), che sostituisce lIci con aliquota base dello 0,76%. Modificati dalla legge di conversione i coefficienti per il calcolo della base imponibile. Il valore si determina moltiplicando la rendita dellimmobile rivalutata del 5% per i seguenti coefficienti. COEFFICIENTI
Moltiplicatore 160 140 80 60 55 Gruppo/categoria catastale per le abitazioni del gruppo catastale A (escluso A/10) e per le categorie C/2, C/6 e C/7 per i fabbricati di gruppo B e le categorie C/3, C/4 e C/5 per i fabbricati della categoria catastale D/5 per gli immobili di gruppo catastale A/10 (uffici e studi privati) per i fabbricati di gruppo D (tranne D/5); il coefficiente cresce a 65 dal 2013 per i negozi e botteghe accatastati C/1

Per labitazione principale prevista una detrazione di 200 euro. Per il 2012 e il 2013 la detrazione aumentata di 50 euro per ciascun figlio di et non superiore a 26 anni che vive ed ha la residenza nella abitazione. La maggiorazione non pu comunque superare 400 euro. Per i terreni agricoli, il valore si ottiene moltiplicando il reddito dominicale, rivalutato del 25%, per 130. Per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli a titolo professionale iscritti nella previdenza agricola il moltiplicatore 110.

Tassa sulle auto di lusso


Aumentano ulteriormente, dal 2012, le imposte su auto potenti. Vengono inoltre istituite imposte su barche oltre i 10 metri, elicotteri e aerei privati. Per le autovetture e gli autoveicoli per il trasporto promiscuo di potenza superiore a 185 kW, alla tassa automobilistica si aggiunge, dal 2012, unaddizionale erariale di 20 per ogni chilowatt eccedente il limite indicato. La legge di conversione del decreto ha previsto una riduzione rispettivamente al 60-30-15 per cento, decorsi 5-10-15 anni dalla costruzione. Dopo 20 anni dalla costruzione, la tassa non dovuta.

Per le unit da diporto ormeggiate nei porti nazionali, dal 1 maggio 2012 scatta un nuovo tributo annuale di stazionamento, commisurato alla lunghezza dello scafo e calcolato per ogni giorno (si va da 5 al giorno per scafi tra 10,01 e 12 metri a 703 per scafi oltre 64 metri). Per le imbarcazioni, la tassa ridotta del 15-30-45 per cento, decorsi rispettivamente 5-10-15 anni dalla costruzione. Infine, per gli aeromobili privati (aeroplani, idrovolanti, anfibi ed elicotteri) istituita unimposta erariale calcolata in misura proporzionale al loro peso massimo al decollo, mentre ad alianti, motoalianti, e aerostati si applica in misura annuale fissa ( 450).

Aumento delle accise sui carburanti


Dal giorno 7 dicembre 2011, aumentano le accise sui carburanti. Previsto un ulteriore incremento dall1 gennaio 2013. Per alcune categorie di soggetti esercenti lattivit di trasporto (trasporto merci con veicoli di massa massima complessiva pari o superiore a 7,5 tonnellate; trasporto pubblico locale da parte di enti pubblici e imprese pubbliche locali; autoservizi di competenza statale, regionale e locale; trasporti a fune da parte di enti pubblici e imprese), previsto il rimborso del maggior onere derivante dagli aumenti di accisa sul gasolio.

Tributo comunale sui rifiuti


I Comuni, a decorrere dal 1 gennaio 2013, dovranno istituire un tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, a copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento, svolto in regime di privativa e alla gestione dei servizi indivisibili. Detto tributo sar dovuto dai soggetti che possiedono o detengono a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani e dovr essere versato al Comune in cui insiste limmobile/area.

Aumento imposte e contributi vari


La manovra Monti prevede una serie di aumenti di aliquote di varia natura. Tra i numerosi provvedimenti evidenziamo quanto segue: viene disposto laumento delle aliquote contributive degli artigiani e commercianti iscritti alla Gestione Ivs (a decorre dal 1 gennaio 2012); le aliquote saranno incrementate dell1,3% dal 2012 e dello 0,45% annuale successivamente, fino al raggiungere la misura del 24%; la quota delle indennit di fine rapporto (ex art. 17, co. 1, lett. a) e c), Tuir) di importo complessivamente superiore ad euro 1.000.000, il cui diritto alla percezione sorto dal 1 gennaio 2011, non potr beneficiare della tassazione separata; disposto lassoggettamento dei trattamenti pensionistici corrisposti da Enti gestori di forme di previdenza obbligatorie un contributo di perequazione per il triennio 2011 2013 (art. 18, co. 22-bis, D.L. 98/2011) del 5% per gli importi superiori ad euro 90.000; del 10% per gli importi superiori ad euro 150.000; del 15% per la parte eccedente euro 200.000; viene disposta la prescrizione delle banconote, biglietti e monete in lire ancora in circolazione a decorrere dal 6 dicembre 2011; laliquota base delladdizionale regionale Irpef aumentata dallo 0,9% all1,23% a decorrere dal 2011.

parte III ACCeRTAMeNTO e RISCOSSIONe provvedimenti anti evasione


Sono previsti alcuni provvedimenti volti a favorire lemersione della base imponibile. In particolare si segnala quanto segue. Vengono previste sanzioni penali (art. 76, D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445) nei confronti di chi, in sede di accertamento, esibisce o trasmette atti o documenti falsi o fornisce dati e notizie non rispondenti al vero. Dette sanzioni saranno applicate solo se dallaccertamento scaturiscono violazioni penali previste dal D.Lgs. 74/2000. Obbligo per gli operatori finanziari (banche, poste, intermediari finanziari, imprese e organismi di investimento), a decorrere dal 1 gennaio 2012, di comunicare allAnagrafe tributaria tutte le movimentazioni relative ai rapporti finanziari e ogni altra informazione necessaria ai controlli fiscali, nonch limporto delle stesse. Un provvedimento delle Entrate stabilir le modalit attuative della disposizione. Comunicazione da parte dellInps allAgenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza dei dati relativi ai contribuenti beneficiari di prestazioni socio assistenziali. I controlli amministrativi in forma di accesso dovranno essere programmati e coordinati tra i diversi Uffici competenti al fine di evitare duplicazioni e sovrapposizioni (viene meno la previsione che detti accessi devono essere unificati, al massimo con cadenza semestrale e di durata non superiore a 15 giorni).

Studi di settore
La norma prevede una stretta per chi risulta infedele agli studi di settore (sono previsti specifici controlli da parte dellAgenzia delle Entrate e della GdF) e un premio per chi si adegua agli studi. Per i soggetti che a partire dal 2011 dichiarano ricavi o compensi non inferiori a quelli determinati dagli studi di settore, avendo correttamente compilato i modelli, saranno previsti i seguenti benefici: preclusione degli accertamenti basati su presunzioni semplici (ex art. 39, co. 1, lett. d) e art. 54, co. 2 D.P.R. 633/1972); riduzione di un anno dei termini di accertamento (ex art. 43, co. 1 e art. 57, co. 1 D.P.R. 600/1973); gli accertamenti sintetici e da redditometro (art. 38, D.P.R. 600/1973) saranno ammessi solo qualora superino di almeno un terzo (invece che un quinto) il reddito dichiarato.

Rateizzazione e dilazione dei debiti tributari


In caso di somme iscritte a ruolo (art. 19, D.P.R. 602/1973) prevista unulteriore dilazione di pagamento. In caso di comprovato peggioramento della situazione di temporanea obiettiva difficolt finanziaria del contribuente, la dilazione del pagamento pu essere prorogata una sola volta, per un ulteriore periodo e fino a 72 mesi, a condizione che non sia intervenuta decadenza. Il soggetto interessato potr richiedere di effettuare il pagamento con rate variabili, di importo crescente per ogni anno. La legge di conversione del decreto ha previsto alcune agevolazioni con riferimento alla possibilit di rateizzare le somme dovute a seguito dei controlli automatizzati (art. 3, D.Lgs. 462/1997). In particolare stato soppresso lobbligo di presentare unidonea garanzia precedentemente prevista per gli importi superiori ad euro 50.000 (il pagamento potr essere effettuato in massimo 6 rate trimestrali o, se superiore ad euro 5.000, in un numero massimo di 20 rate trimestrali, senza necessit di prestare garanzie).

limiti all'uso del contante


Confermato dalla Legge di conversione la riduzione da 2.499,99 a 999,99 euro, il tetto massimo entro cui consentito effettuare pagamenti o incassi per contanti.

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La legge di conversione ha inoltre stabilito: che non saranno applicate sanzioni per le violazioni commesse fino al 31 gennaio 2012 (rispetto al nuovo limite di euro 999,99); che i libretti al portatore con saldo pari o superiore a 1.000 euro dovranno essere estinti o resi nominativi entro il 31 marzo 2012. che per le violazioni relative ai libretti al portatore con saldo inferiore ad euro 3.000, la sanzione fissata in misura pari al saldo del libretto stesso. Le operazioni di spesa delle pubbliche amministrazioni dovranno avvenire attraverso lutilizzo di strumenti telematici. Eventuali pagamenti per cassa delle pubbliche amministrazioni non possono comunque superare i 1.000 euro.

LIMITI ALL'UTILIZZO DEL CONTANTE


dal 9 maggio 1991 dal 26 dicembre 1992 dal 30 aprile 2008 dal 25 giugno 2008 dal 31 maggio 2010 dal 13 agosto 2011 dal 6 dicembre 2011 euro 10.329,14 euro 12.500,00 euro 5.000,00 euro 12.500,00 euro 5.000,00 euro 2.500,00 euro 999,99

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Conto corrente bancario

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RIFERIMENTI NORMATIVI
Art. 13 della Tariffa Parte I allegata al DPR 642/72 - Fatture, note, conti ed estratti conti Art. 19 del DL 201/2011 (conv. L. 214/2011) Disposizioni in materia di imposta di bollo su conti correnti, titoli, strumenti e prodotti finanziari nonch su valori scudati e su attivit finanziarie e immobili detenuti allestero

PRASSI MINISTERIALI
LAgenzia delle Entrate, nella circ. 4.8.2011 n. 40, ha precisato (tra le altre cose) che, in seguito alle novit introdotte, in materia di imposta di bollo, dallart. 23 co. 7 del DL 98/2011 risultava immutata la disciplina applicabile agli estratti di conto corrente (poi modificata, invece, dallart. 19 del DL. 201/2011). LAgenzia delle Entrate, con la risoluzione 11.11.2005 n. 160, ha chiarito che gli estratti conto delle carte di credito non sono soggetti allimposta di bollo solo se gli importi sono addebitati su un conto corrente intrattenuto dal cliente con la stessa banca che ha emesso la carta di credito; per contro, se la carta stata emessa da unaltra banca, ogni estratto conto soggetto allimposta di bollo, nella misura fissa di 1,81 euro prevista dallart. 13 co. 2 della Tariffa, allegata al DPR 642/72. Nel primo caso, infatti, limposta corrisposta per lestratto di conto corrente bancario sostituisce limposta di bollo dovuta sullestratto conto della carta di credito; nel secondo caso, per lestratto di conto corrente bancario comunque dovuta limposta sostitutiva di cui allart. 13 co. 2-bis della Tariffa, pari a 22,80 o 49,20 euro. LAgenzia delle Entrate, con la risoluzione 5.5.2005 n. 59, ha chiarito che i contratti di crediti di firma: se regolati per cassa sono riconducibili allart. 2 e relativa nota 2-bis della Tariffa, parte prima, allegata al DPR 642/72 che dispone lassoggettamento allimposta di bollo, fin dallorigine, nella misura di euro 11,00 (oggi 14,62 euro) per Contratti relativi alle operazioni e servizi bancari e finanziari e contratti di credito al consumo, previsti dal titolo VI del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385, (...) per ogni contratto, indipendentemente dal numero degli esemplari o copie; se regolati in conto corrente, limposta di cui sopra sostituita da quella dovuta, a norma dellart. 13 co. 2-bis della Tariffa, parte I, allegata dl DPR642/72, nella misura di euro 34,20

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per Estratti conto, comprese le comunicazioni relative ai depositi di titoli inviati dalle banche ai clienti ai sensi dellarticolo 119 del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385 nonch estratti di conto corrente . Nella risoluzione 15.11.2002 n. 357, lAgenzia delle Entrate ha chiarito che la funzione di tesoriere svolta dalle banche per conto di un ente locale esula dallattivit bancaria, sicch le ricevute, quietanze ed altri documenti emessi o ricevuti nello svolgimento di tale funzione sono documenti di tesoreria non compresi tra quelli esenti dallimposta di bollo di cui allart. 7 della tabella annessa al DPR 642/72. Il Ministero delle Finanze, nella R.M. 4.1.96 n. 4 (in relazione al regime impositivo allora vigente) aveva chiarito che gli estratti conto emessi a fronte di operazioni relative al movimento delle valute rientravano nellambito di applicazione dellart. 13 co. 2-bis della Tariffa, Parte I, allegata al DPR 642/72. Nella ris. 17.1.2006 n. 13, lAgenzia delle Entrate, in relazione al regime normativo allora vigente, aveva chiarito che in caso di rendiconto unificato, sia lestratto di conto corrente che le comunicazioni relative ai depositi titoli collegati in esso contenuti scontavano singolarmente limposta di bollo di cui allart. 13 co. 2-bis del DPR 642/72, anche se redatti sul medesimo foglio. Infatti precisava lAgenzia - lelenco degli atti e documenti che possono scriversi sul medesimo foglio senza il pagamento dellimposta di bollo tassativo e non comprende lestratto di conto corrente e le comunicazioni di deposito titoli. Infine non condivisibile la tesi per la quale la stretta correlazione tra il deposito titoli e il conto corrente comporti lapplicazione dellimposta di bollo una sola volta. Infatti, le imposte da corrispondere per gli estratti di conto corrente e per le comunicazioni di deposito titoli sostituiscono rispettivamente quelle dovute per gli atti e documenti precisati nella nota 3-ter allart. 13 del DPR 642/72 in relazione al conto corrente e in relazione al deposito titoli. Quindi le imposte sostitutive da corrispondere sono tante quanti sono i rapporti di conto corrente e di deposito titoli intercorrenti tra la banca e cliente.

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CHECK LIST

Dall1.1.2012

per ogni esemplare di estratto conto inviato

se il cliente una persona fisica

se il cliente soggetto diverso dalla persona fisica

euro 34,20 (periodicit annuale)

euro 100,00 (periodicit annuale)

non dovuta se valore medio di giacenza annuo inferiore a 5.000,00 euro

Fig. 1 Imposta di bollo sugli estratti di conto corrente

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RIVISTE
Guida alla Contabilit & Bilancio 17.1.2012 - n. 1 - p. 19 Manovra 2012: tassazione degli investimenti finanziari e dei valori scudati di Renella Giovanni, Parisotto Renzo I Focus fiscali 1.12.2011 - n. 12 - p. 23 Bollo sui dossier titoli: chiarimenti ministeriali di Doglio Michele La Settimana Fiscale 25.11.2011 - n. 43 - p.33 Imposta di bollo e dossier titoli - Ulteriori chiarimenti della C.M. 46/E/2011 di Baldassari Anna La Settimana Fiscale 7.10.2011 - n. 36 - p. 29 Imposta di bollo e dossier titoli - Chiarimenti della Circolare Assonime 21/2011 e della C.M. 40/E/2011 Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi 28.12.2011 - p. 59 Niente bollo sui conti con giacenza fino a 5mila? di Renzo Parisotto Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi 25.10.2011 - p. 32 Niente aumento del bollo sui rendiconti di giugno di Renzo Parisotto Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi 5.8.2011 - p. 25 Bollo sul valore allestratto conto di Marco Piazza Il Sole 24 Ore 12.11.2005 - p. 28 Carte di credito a tre vie di Luca Gaiani Il Sole 24 Ore 10.2.2005 - p. 25 Sugli estratti conto bollo senza bussola di Marco Piazza

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Imu Abitazione pricipale

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RIFERIMENTI NORMATIVI
Art. 13 DL 201/2011, conv. L. 124/2011 - Anticipazione sperimentale dellimposta municipale propria Art. 8 DLgs. 14.3.2011 n. 23 - Imposta municipale propria Art. 9 DLgs. 14.3.2011 n. 23 - Applicazione dellimposta municipale propria

CHECK LIST
Abitazione principale Pertinenze Si intende abitazione principale limmobile: iscritto nel Catasto edilizio urbano come unica unit immobiliare; nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente. Si intendono pertinenze dellabitazione principale quelle classificate nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7 (quali magazzini e locali di deposito, stalle, scuderie, rimesse, autorimesse e tettoie) nella misura massima di ununit per ciascuna categoria, anche se risultano iscritte in Catasto unitamente allimmobile ad uso abitativo.

Tabella 1 Definizioni ai fini dellIMU


Importo della detrazione Detrazione per labitazione principale Detrazione in presenza di figli (anni 2012 e 2013) 200,00 euro (che pu essere aumentata dai Comuni nel rispetto dellequilibrio di bilancio), da rapportare al periodo dellanno durante il quale si protrae la destinazione La detrazione pari a 200,00 euro maggiorata di 50,00 euro per ciascun figlio di et non superiore a 26 anni, a condizione che il figlio dimori abitualmente e risulti residente anagraficamente nellunit immobiliare adibita ad abitazione principale. Limporto complessivo della maggiorazione, al netto della detrazione di base, non pu superare limporto massimo di 400,00 euro.

Tabella 2 Detrazione IMU prevista per labitazione principale

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RIVISTE
La Settimana Fiscale del 30.12.2011 - n. 48 - p. 15 Tassazione degli immobili - Nuova Imu sperimentale di Orsi Elia Guida Normativa del 15.12.2011 - n. 232 Commento - Imu in via sperimentale dal 2012 con detrazione per la prima casa di Borgoglio Alessandro Il Sole - 24 Ore del 27.12.2011, p. 5 - Niente pi agevolazioni per gli immobili storici di Piccolo Il Sole - 24 Ore del 14.12.2011, p. 9 - Lo sconto Imu per i figli mette in salvo i proprietari di Fossati Il Sole - 24 Ore Norme e Tributi del 12.12.2011, p. 5 - Gli immobili rurali nel mirino dellImu di Tosoni

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Ici

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RIFERIMENTI NORMATIVI
Artt. da 1 a 18 DLgs. 30.12.1992 n. 504 Riordino della finanza degli enti territoriali, a norma dellarticolo 4 della legge 23 ottobre 1992, n. 421 Artt. 52 e 59 DLgs. 15.12.97 n. 446 - Istituzione dellimposta regionale sulle attivit produttive, revisione degli scaglioni, delle aliquote e delle detrazioni dellIrpef e istituzione di una addizionale regionale a tale imposta, nonch riordino della disciplina dei tributi locali Art. 1 DL 27.5.2008 n. 93, conv. L. 24.7.2008 n. 126 - Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie Art. 11-quaterdecies DL 30.9.2005 n. 203, conv. L. 2.12.2005 n. 248 - Interventi infrastrutturali, per la ricerca e per loccupazione

PRASSI MINISTERIALI
Il Ministero dellEconomia e delle Finanze, con la circolare 26.1.2009 n. 2, interpretando la disposizione contenuta nellart. 7 co. 1 lett. i) del DLgs. 504/92, ha chiarito che gli enti non profit sono esenti dal pagamento ICI soltanto se le attivit che svolgono non hanno natura commerciale. A tal fine, stato ricordato che unattivit non commerciale se mancano gli elementi tipici delleconomia di mercato (il lucro soggettivo e la libera concorrenza) e sono invece presenti le finalit di solidariet sociale. Gli immobili che possono godere dellesenzione ICI sono quelli utilizzati da un ente non commerciale, cio da enti pubblici o privati diversi dalle societ, per lesclusivo svolgimento delle attivit elencate dallart. 7 del DLgs. 504/92, ovvero le attivit ricreative, culturali, didattiche, sportive, assistenziali e sanitarie, che devono essere svolte in forma non commerciale. La combinazione di questi requisiti, secondo il Dipartimento delle finanze, comporta che le attivit svolte negli immobili ai quali deve essere riconosciuta lesenzione ICI non siano di fatto disponibili sul mercato o siano svolte per rispondere a bisogni socialmente rilevanti che

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non sempre sono soddisfatti dalle strutture pubbliche e che sono estranee dalla sfera di azione degli operatori privati commerciali. Il Dipartimento, riprendendo quanto gi sostenuto dalla Corte di Cassazione, con la sent. n. 5485/2008, ha ribadito che non rileva lattivit indicata nello statuto dellente, ma quella effettivamente svolta negli immobili. Per poter fruire dellesenzione, inoltre, necessario verificare che ogni immobile sia utilizzato totalmente ed esclusivamente per lo svolgimento delle particolari attivit richiamate dalla norma di esenzione; non pu essere riconosciuto il beneficio nei casi in cui limmobile sia destinato anche ad altri usi. stato ricordato, infine, che la Corte Costituzionale, con le ordinanze n. 429/2006 e n. 19/2007, ha fornito uninterpretazione ancor pi restrittiva delle norme di legge, riconoscendo lesenzione allente non profit che, oltre a possedere limmobile, lo utilizzi direttamente. Spetta agli enti fornire la prova che ricorrono le condizioni previste dalla legge per poter beneficiare dellesenzione ICI. Il Ministero dellEconomia e delle Finanze, con la risoluzione 10.8.2009 n. 3, ha chiarito che unarea demaniale esente da ICI, ai sensi dellart. 7 co. 1 lett. b) del DLgs. 504/92, se destinata al traffico marittimo e/o ad operazioni strettamente necessarie alle attivit portuali, come tale incorporata in ununit immobiliare censita al Catasto edilizio urbano nella categoria E/1. Restano, invece, soggetti al tributo sia le aree che i fabbricati aventi una destinazione diversa rispetto a quella identificata dalla predetta categoria E/1. La circolare Min. Economia e Finanze 5.6.2007 n. 1/DPF ha chiarito che i nuovi redditi dominicali attribuiti ai terreni, ai sensi dellart. 2 co. 33 del DL 262/2006, conv. L. 286/2006, sulla base delle dichiarazioni relative alluso dei suoli presentate allAGEA nel 2006, non hanno effetto ai fini dellICI dovuta per lo stesso anno. Se la conclusione appare condivisibile, in quanto il comunicato dellAgenzia del Territorio contenente lelenco dei Comuni interessati stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale solo in data 2.4.2007, allorch erano ampiamente decorsi i termini per il versamento dellICI, non pare fondata laffermazione che vorrebbe i nuovi redditi dominicali gi rilevanti ai fini dellICI dovuta per lanno in corso. Infatti, chiarito che la disposizione contenuta nellart. 2 co. 33 del DL 262/2006, conv. L. 286/2006, che fissa la decorrenza dei nuovi redditi nellanno 2006, vale ai soli fini dellIRPEF, si appalesa lassenza di una disposizione speciale in merito alla decorrenza dei nuovi estimi ai fini dellICI, con la conseguenza che, dovendosi applicare lart. 5 del DLgs. 504/92, il quale prevede la rilevanza delle rendite risultanti in catasto all1.1 dellanno di imposizione, non pu che concludersi che il primo anno in cui i nuovi redditi dominicali, in vigore dal 2.4.2007, potranno rilevare ai fini del tributo comunale, sar il 2008. Tale conclusione, tuttavia, non trova lavallo della circolare 1/2007/DPF, che individua nel 2007 (con effetti sul versamento in scadenza il 18.6.2007) il primo anno in cui i nuovi redditi dominicali producono effetto ai fini dellICI. Il Dipartimento per le Politiche Fiscali, con la risoluzione 17.9.2003 n. 5, ha chiarito che possono fruire dellesenzione dallICI, prevista dallart. 7 co. 1 lett. h) del DLgs. 30.12.92 n. 504

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per i Comuni in zone montane o collinari delimitate ex art. 15 della L. 984/77, soltanto quelli rientranti nellelenco fornito con la C.M. 14.6.93 n. 9.

GIURISPRUDENZA
Con la sentenza 18.8.2004 n. 16130, la Corte di Cassazione ha stabilito che il futuro acquirente di una casa di abitazione occupata a titolo di assegnazione provvisoria deve corrispondere lICI sin dal momento dellutilizzazione del bene. Nella fattispecie, il caso analizzato ha riguardato una persona socia di una cooperativa edilizia, che ha iniziato ad abitare, prima dellassegnazione definitiva, un alloggio costruito dalla societ su un suolo concesso in diritto di superficie dal Comune. La Suprema Corte ha motivato la decisione, in contrasto con quelle assunte nei due gradi precedenti di giudizio, facendo leva sul contenuto dellart. 1 co. 2 del DLgs. 504/92, che individua nel possesso di immobili il presupposto oggettivo per la corresponsione dellimposta. Secondo la Corte, quindi, la mera detenzione di un fabbricato, anche in forza di un diritto diverso dai diritti reali, farebbe sorgere lobbligazione tributaria. In tema di ICI, con la sentenza 29.10.2010 n. 22129, la Corte di Cassazione ha ribadito che, con riguardo alle porzioni immobiliari asservite allimmobile principale, il relativo trattamento fiscale, di cui allart. 2 lett. a) del DLgs. 504/92 (il quale esclude lautonoma tassabilit delle aree pertinenziali), rende irrilevante il fatto che lo strumento urbanistico abbia attribuito loro il regime di edificabilit. La pertinenza di un fabbricato, nella fattispecie il giardino di un edificio, non pu essere assoggettata ad ICI soltanto perch rientra in unarea fabbricabile. Tale orientamento deve considerarsi valido anche dopo la norma interpretativa contenuta nellarticolo 11-quaterdecies co. 16 del DL 203/2005, introdotto in sede di conversione dalla L. 248/2005. In generale, il regime fiscale del fabbricato principale si estende alle relative pertinenze, anche se distintamente accatastate, cos come definite dallart. 817 c.c. Si ricorda che, ai sensi del citato articolo, sono considerate pertinenze i beni (mobili o immobili) destinati in modo durevole a servizio o ad ornamento di un altro bene (quello principale) (cfr. ris. Agenzia delle Entrate 26.6.2008 n. 265). Il regime in esame, tuttavia, trova applicazione soltanto se la natura pertinenziale resta convalidata mediante la verifica in concreto dei presupposti, oggettivo e soggettivo, posti dalla norma ordinaria. Pertanto, perch la pertinenza sia considerata tale ai fini dellimposta comunale, deve essere dimostrata linequivocabile relazione al fabbricato principale, vale a dire la sua effettiva e concreta destinazione a pertinenza. Con la sentenza 9.11.2011 n. 23316, la Corte di Cassazione ha precisato che, con riferimento alla base imponibile ICI di un fabbricato appartenente al gruppo catastale D, il passaggio dal valore contabile (art. 5 co. 3 del DLgs. 504/92) a quello catastale (in seguito allattribuzione di rendita) produce effetti retroattivi, con la conseguenza che il minor valore catastale rispetto a quello contabile d diritto al rimborso della maggiore imposta versata e non dovuta. Inoltre, la Corte ha precisato che il rimborso pu essere richiesto entro il termine di 5 anni, decorrente

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dal giorno in cui stato accertato il diritto alla restituzione e non dal giorno del pagamento. Infatti, il metodo contabile valido fino a quando la richiesta di attribuzione della rendita non sia formulata da parte del contribuente, momento in cui il contribuente diviene titolare di una situazione nuova, derivante dalladesione alla regola generale della rendita catastale (in tal senso Cass. SS.UU. 9.2.2011 n. 3160). Con la sentenza 9.2.2011 n. 3160, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno affermato che la base imponibile ICI dei fabbricati D in oggetto deve essere calcolata sulla base delle iscrizioni contabili solo fino a quando il contribuente non fa richiesta di attribuzione di rendita. Conseguentemente la rendita catastale retroagisce ai fini ICI a partire dalla data in cui il contribuente ha chiesto lattribuzione della stessa. Con la sentenza 9.6.2010 n. 13865, la Corte di Cassazione ha precisato che non rientrano nel calcolo della base imponibile ICI i macchinari industriali che non sono incorporati alledificio, ma sono estranei al fabbricato industriale. infondata quindi la pretesa del Comune di conteggiare tutti i macchinari del capannone industriale, compresi quelli che non sono incorporati nelledificio la cui assenza non ne altera la struttura muraria. La controversia ha per oggetto un fabbricato che risulta essere classificabile nel gruppo catastale D, non iscritto in Catasto con attribuzione di rendita, interamente posseduto da imprese e distintamente contabilizzato; per il calcolo della relativa base imponibile ICI si deve fare riferimento alla disposizione contenuta nellart. 5 co. 3 del DLgs. 504/92. La Corte di Cassazione, con la sentenza 9.11.2011 n. 23314, ribadisce che per beneficiare dellesenzione dallICI prevista dallart. 7 co. 1 lett. i) del DLgs. 504/92 gli enti ecclesiastici devono dimostrare che negli immobili non vengono concretamente svolte attivit commerciali. A tal fine, non sufficiente che i loro responsabili certifichino a priori che negli immobili vengono svolte attivit che giustificano il diritto al beneficio. La sentenza della Cass. 17.9.2010 n. 19732 ha stabilito che lesenzione prevista per gli enti non commerciali dallart. 7 co. 1 lett. i) del DLgs. 504/92 spetta indipendentemente dalla categoria catastale degli immobili. Il beneficio fiscale, infatti, non pu essere condizionato dallinquadramento catastale del fabbricato, in quanto la situazione di fatto deve prevalere rispetto allaccatastamento del bene. La Corte di Cassazione, nella sentenza 29.7.2011 n. 16640, ha affermato che la riduzione dimposta prevista per i terreni agricoli dallart. 9 del DLgs. 504/92 spetta solamente se ricorrono i requisiti della qualifica di coltivatore diretto o di imprenditore agricolo a titolo principale e della conduzione diretta dei terreni. Di conseguenza, la conduzione diretta dellarea non sussiste in capo allusufruttuario che non conduce il terreno, anche se stata riscontrata in capo al nudo proprietario, familiare convivente. La Corte di Cassazione, con la sentenza 5.7.2011 n. 14825, ha ritenuto debba essere considerata agricola unarea edificabile posseduta in compropriet o in con titolarit da soggetti dei quali almeno uno la conduca interamente per lo svolgimento dellattivit di coltivatore diretto o di imprenditore agricolo professionale (IAP). Secondo tale orientamento la

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natura agricola viene estesa anche alle quote di propriet possedute dai soggetti non agricoltori. Con lordinanza 7.6.2011 n. 12354, la Cassazione ha affermato che le costruzioni edificate in uno stabilimento balneare su area demaniale in concessione non sempre sono assoggettate a ICI. Il provvedimento amministrativo di autorizzazione a edificare su area demaniale, infatti, pu dar luogo sia a un diritto di natura reale, riconducibile alla propriet superficiaria, sia a un diritto di natura personale da far valere nei confronti del solo concedente, gravando sulla parte che invoca questa seconda configurazione giuridica lonere di dedurre chiari indici rilevatori. decisiva la destinazione dellopera costruita dal concessionario alla cessazione del rapporto, dato che, se la costruzione torna nella disponibilit del concedente, ci si trova in presenza di un rapporto obbligatorio. Solo la qualificazione in termini di diritto reale della situazione soggettiva del concessionario, nel caso di propriet superficiaria, importa lassoggettamento a ICI. Con lordinanza 19.5.2011 n. 11133, la Cassazione ha ribadito che la conoscibilit delle deliberazioni comunali presunta erga omnes (poich sono soggette a pubblicit legale) e non devono essere allegate allatto impositivo, anche se lart. 7 dello Statuto dei diritti del contribuente (L. 212/2000) prevede lobbligo dallegazione allavviso daccertamento degli atti ai quali si fa riferimento nella motivazione. Secondo la Cassazione, questo adempimento riguarda necessariamente gli atti non conosciuti e non altrimenti conoscibili dal contribuente, mentre atti generali come le delibere del consiglio comunale sono comunque soggette a pubblicit legale, sicch la loro conoscibilit presunta. Tali delibere, dunque, non devono essere allegate agli avvisi di accertamento ICI anche se richiamate nella motivazione. Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con la sentenza 9.3.2011 n. 5518, hanno chiarito che per determinare il valore degli immobili di interesse storico e artistico ai fini ICI, applicabile esclusivamente la regola stabilita dallart. 2 co. 5 del DL 23.1.93 n. 16 (conv. L. 75/93), anche nel caso in cui sugli stessi vengano effettuati interventi di restauro e di risanamento conservativo, interventi di ristrutturazione edilizia o interventi di ristrutturazione urbanistica, di cui alle lettere c), d) e f) del DPR 6.6.2001 n. 380. In materia di ICI, la Corte di Cassazione (sent. 16.7.2010 n. 16723) ha ribadito che limmobile iscritto nel Catasto fabbricati nelle categorie A/6 o D/10 non assoggettabile allimposta in quanto sono stati riconosciuti i requisiti per la ruralit previsti dallart. 9 del DL 557/93. Lattribuzione allimmobile di una diversa categoria catastale deve essere impugnata specificatamente dal contribuente. Allo stesso modo il Comune dovr impugnare lattribuzione della categoria catastale A/6 o D/10 al fine di potere legittimamente pretendere lassoggettamento del fabbricato allimposta. La Cass. SS.UU. 17.5.2010 n. 11930 ha affermato che il privilegio generale sui mobili del debitore di cui allultimo comma dellart. 2752 c.c., relativo ai crediti per le imposte, tasse e tributi dei Comuni previsti dalla legge per la finanza locale, va riconosciuto anche per i crediti dei Comuni relativi allimposta comunale sugli immobili (ICI), nonostante tale tributo non sia espressamente previsto dal RD 1175/31 (cfr., anche, Cass. 5.3.2009 n. 5297).

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CHECK LIST
Fabbricati Aree fabbricabili Terreni agricoli Singole unit immobiliari iscritte o iscrivibili nel Catasto Fabbricati a cui sia stata o sia attribuibile unautonoma rendita catastale Area utilizzabile a scopi edificatori in base a strumenti urbanistici generali o attuativi (si veda anche lart. 36 co. 2 del DL 223/2006) Terreni, diversi dalle aree fabbricabili, utilizzati per lesercizio delle attivit agricole

Tabella 1 Oggetto dellimposta


Gli immobili posseduti dallo Stato, dalle Regioni, dalle Province, dai Comuni, dalle comunit montane, dai consorzi fra detti enti, dalle unit sanitarie locali, dalle istituzioni sanitarie pubbliche autonome di cui allart. 41 della L. 23.12.78 n. 833, dalle Camere di commercio, industria, artigianato ed agricoltura (CCIAA), destinati esclusivamente ai compiti istituzionali (art. 7 co. 1 lett. a) DLgs. 504/92) I fabbricati classificati o classificabili nelle categorie catastali da E/1 a E/9 (art. 7 co. 1 lett. b) DLgs. 504/92) I fabbricati destinati ad usi culturali ex art. 5-bis del DPR 29.9.73 n. 601 (es. musei, biblioteche, archivi, parchi e giardini aperti al pubblico, ecc.) (art. 7 co. 1 lett. c) DLgs. 504/92) I fabbricati destinati esclusivamente allesercizio del culto, purch compatibile con le disposizioni degli artt. 8 e 19 della Costituzione, e le loro pertinenze (art. 7 co. 1 lett. d) DLgs. 504/92) I fabbricati di propriet della Santa Sede (art. 7 co. 1 lett. e) del DLgs. 504/92) Sono quelli indicati negli artt. 13, 14, 15 e 16 del Trattato lateranense, sottoscritto l11.2.29 e reso esecutivo con L. 27.5.29 n. 810. I fabbricati appartenenti agli Stati esteri e alle organizzazioni internazionali per i quali prevista lesenzione da ILOR dei fabbricati in base ad accordi internazionali resi esecutivi in Italia (art. 7 co. 1 lett. f) del DLgs. 504/92) I fabbricati che, dichiarati inagibili o inabitabili, sono stati recuperati per essere destinati ad attivit assistenziali, di cui alla L. 5.2.92 n. 104, limitatamente al periodo in cui sono adibiti direttamente allo svolgimento delle attivit predette (art. 7 co. 1 lett. g) del DLgs. 504/92) I terreni agricoli ricadenti in aree montane o di collina delimitate ai sensi dellart. 15 della L. 27.12.77 n. 984 (art. 7 co. 1 lett. h) del DLgs. 504/92) Gli immobili utilizzati da enti pubblici e privati diversi dalle societ, residenti nel territorio dello Stato e non aventi per oggetto esclusivo o principale lesercizio di attivit commerciali, destinati esclusivamente allo svolgimento, anche in forma commerciale, di attivit assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonch delle attivit di cui allart. 16 lett. a) della L. 20.5.85 n. 222 (si considerano attivit di religione o di culto quelle dirette allesercizio del culto e alla cura delle anime, alla formazione del clero e dei religiosi, a scopi missionari, alla catechesi, alleducazione cristiana). La R.M. 25.6.94 prot. 1242 ha precisato che tale elenco deve intendersi tassativo. Ai sensi della R.M. 11.11.96 n. 247/E, gli immobili che non rispettano il vincolo di destinazione perdono lesenzione (art. 7 co. 1 lett. i) del DLgs. 504/92)

Tabella 2 Esenzioni previste per lICI

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RIVISTE
La Settimana Fiscale del 25.11.2011 - n. 43 - p. 19 Saldo Ici per il 2011 - Versamento entro il 16 dicembre 2011 di Jannaccone Mario La Settimana Fiscale del 10.6.2011 - n. 22 - p. 40 Acconto Ici 2011 - Versamento entro il 16 giugno 2011 di Jannaccone Mario La Settimana Fiscale del 27.5.2011 - n. 20 - p. 27 Fabbricati del gruppo catastale D coefficienti Ici per il 2011 di Piccolo Antonio La Settimana Fiscale del 22.4.2011 - n. 15 - p. 38 Fabbricati rurali e Ici divergenze interpretative di Piccolo Antonio Guida ai Controlli Fiscali del 1.6.2010 - n. 6 - p. 75 Fabbricati delle imprese: natura della rendita catastale ai fini Ici di Trovato Sergio Guida ai Controlli Fiscali del 1.2.2010 - n. 2 - p. 79 Tarsu e Ici sui fabbricati rurali di Trovato Sergio Diritto e Pratica delle Societ del 31.12.2008 - n. 24 - p. 62 Imposizione Ici sugli immobili rurali delle cooperative agricole - IL COMMENTO di Agostini Sara Guida ai Controlli Fiscali del 1.3.2009 - n. 3 - p. 73 Ricorso avverso accertamento Ici di Gavelli Giorgio , Versari Alessandro Contabilit, Finanza e Controllo del 30.11.2001 - n. 12 - p. 1196 Cooperative agricole e ICI di Zanetti Ugo

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