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2010 Antonio Vallardi Editore

BENEDETTA PARODI
BENVENUTI
NELLA MIA CUCINA
Frontespizio:Layout 1 30-09-2010 10:44 Pagina 1
2010 Antonio Vallardi Editore
BENEDETTA PARODI
BENVENUTI
NELLA MIA CUCINA
Frontespizio:Layout 1 30-09-2010 10:44 Pagina 1
2010 Antonio Vallardi Editore
Antonio Vallardi Editore s.u.r.l.
Gruppo editoriale Mauri Spagnol
www.vallardi.it
Foto di copertina: Manuela Vanni
Grafca di copertina: Studio Baroni
Redazione: Ad service
Copyright 2010 Antonio Vallardi Editore, Milano
Tutti i diritti riservati. Nessuna parte del libro pu essere riprodotta, archiviata in
sistemi server o trasmessa in nessuna forma e con nessun mezzo elettronico o meccanico,
su cassetta, n fotocopiata, registrata o altro, senza il permesso scritto delleditore.
ISBN 978-88-7887-462-6
2010 Antonio Vallardi Editore
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Premessa 5
SETTEMBRE 7
OTTOBRE 27
NOVEMBRE 45
DICEMBRE 65
GENNAIO 89
FEBBRAIO 105
MARZO 129
APRILE 147
MAGGIO 173
GIUGNO 191
LUGLIO 211
AGOSTO 231
Ringraziamenti 251
Indice 253
Indice delle ricette 261
2010 Antonio Vallardi Editore
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osa c stasera per cena? Finch si tratta del
cotechino a Capodanno o dellagnello e del-
le uova di cioccolato a Pasqua, la scelta non dif-
coltosa. Il problema farsi venire lidea giusta
per tutti gli altri giorni dellanno. per questo
che ho deciso di scrivere questo ricettario in for-
ma di diario. Da settembre ad agosto, mese dopo
mese, giorno dopo giorno, ho provato a raccon-
tarvi tutto ci che passa sui trafcatissimi fornelli
della mia cucina. Piatti di ogni tipo: per le cene in
famiglia, le occasioni con gli amici, i compleanni,
le feste comandate e le serate pigrissime davan-
ti alla tv... Perch anche un semplice panino, con
qualche piccolo trucco, pu trasformarsi in qual-
cosa di veramente delizioso!
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A Matilde ed Eleonora,
assaggiatrici ufciali
di tutte le mie ricette
2010 Antonio Vallardi Editore
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ettembre ha un sapore dolceamaro... lamaro delle vacanze nite e il dolce


della quotidianit ritrovata. Si ricomincia, insomma, e io, proprio come a
Capodanno, parto sempre con dei buoni propositi, anche in cucina. il mo-
mento di rimettersi in carreggiata: basta schifezze e pasticci, si torna a man-
giare sano!
SETTEMBRE
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Che bello ritrovare la mia cucina, le mie pentole... persino il mio
disordine. Bene! Avanti con tante verdure. Il problema con-
vincere anche il resto della famiglia, ma oggi ci sono riuscita!
Ho provato una pasta molto sziosa, con i fagiolini che cuociono
direttamente insieme alla pasta e un sugo che crea un bel con-
trasto tra le briciole di pane allaceto balsamico (dolce) e una
grattugiata di provolone (piccante). In pi devo dire che si pre-
senta benissimo e a tavola, come dappertutto a dire il vero, anche
locchio vuole la sua parte!
Pennoni con fagiolini e briciole 4
allaceto balsamico
320 g di pennoni
200 g di fagiolini
pagnotta di pane secco
1 tazzina di aceto balsamico
2 spicchi daglio
60 g di provolone piccante
origano (facoltativo)
olio extravergine
sale e pepe
Lessare i pennoni insieme ai fagiolini tagliati pi o meno
della stessa lunghezza. Nel frattempo frullare il pane e
mettere a tostare le briciole ottenute in una padella antia-
derente. Appena incominciano ad abbrustolire, sfumarle
con laceto balsamico. Quando laceto evaporato trasferi-
re le briciole al balsamico in un piatto. Versare abbondante
olio nella stessa padella e farvi rosolare gli spicchi daglio
schiacciati. Una volta arrivati a cottura scolare la pasta e i
fagiolini, farli saltare nella padella a fuoco vivace in modo
che si insaporiscano. Aggiungere le briciole di pane e, a
fuoco spento, il provolone grattugiato (volendo, si pu
profumare anche con lorigano).
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Sono proprio soddisfatta delle mie nuove ricettine sane e leggere.
Le ho trovate in un libro scritto dallo chef di una splendida beauty
farm. Io mi accontento di provare le ricette, ma me la immagino
la scena... Sulla porta, mentre con naturalezza saluto il resto
della famiglia: Ciao bambini, ciao caro! Vado una settimana a
rilassarmi sul lago di Garda. Pura fantascienza!
Invece, tornando alle cose reali, questo tacchino condito con la
salsa tonnata fatta di yogurt ha del portentoso. Naturalmente si
pu anche usare il classico vitello. Certo, il tacchino costa molto
meno e non si rischia di utilizzare un taglio sbagliato che magari
rimane duro come il marmo.
Tacchino in salsa tonnata allo yogurt 4
500 g di petto di tacchino in un
unico pezzo
1 costa di sedano
1 carota
1 cipolla
pomodori ciliegini e capperi
per guarnire
sale
per la salsa
250 g di yogurt greco
100 g di tonno al naturale
sgocciolato
2 letti di acciuga
2 cucchiai di capperi
1 cucchiaino di soia
sale
Bollire il tacchino con il sedano, la carota, la cipolla e
un po di sale per circa dora. Mentre la carne cuoce,
preparare la salsa frullando insieme tutti i suoi ingre-
dienti. Assaggiare e, se necessario, aggiungere un piz-
zico di sale. Terminata la cottura del tacchino avvolgere
la carne nellalluminio e farla raffreddare. Una volta che
si sar raffreddata, tagliarla a fette. Disporre le fette su
un piatto da portata, ricoprirle abbondantemente con la
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salsa e completare guarnendo con qualche cappero e i
pomodorini tuttintorno. Conservare in frigorifero no
al momento di servire.
Se continuo cos, prima o poi rischio un ammutinamento fami-
liare. Anche oggi, infatti, ho cucinato una cenetta molto leggera.
Bisognava fotografare la faccia di Matilde ed Eleonora quando si
sono trovate nel piatto gli spaghetti integrali... Ma di che colore
sono?, hanno chiesto sospettose. Alla ne Eleonora si lasciata
convincere, mentre Matilde ha tenuto il punto e ha saltato il pri-
mo. Peccato che il secondo lo avessi saltato io... Nel senso che non
lo avevo proprio cucinato! Fortunatamente era avanzato un po di
tacchino tonnato del giorno prima. Meno male! Dulcis in fundo,
avevo provato a fare una torta di carote e amaretti, sempre molto
light, senza zucchero n burro n farina... Ve la lascio immagina-
re! Per farla raffreddare in fretta ho avuto la malaugurata idea di
metterla in terrazzo, peccato che dopo unora ha cominciato a pio-
vere e io non me ne sono accorta. Tranquilli, della torta non vi dar
la ricetta, ma degli spaghetti s! Sono ottimi, leggeri e saporiti.
Spaghetti integrali con verdure 4
350 g di spaghetti integrali
4 spicchi daglio
peperoncino
1 peperone giallo
1 melanzana piccola
1 zucchina
1 cucchiaio di capperi
250 g di pomodori ciliegini
1 mazzetto di basilico
olio extravergine
sale
In una padella soffriggere laglio e il peperoncino in ab-
bondante olio, poi aggiungere le verdure tagliate a dadini
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piccoli (tranne i pomodorini) e farle saltare. Proseguire la
cottura a fuoco abbastanza vivace, per evitare che le ver-
dure si ammorbidiscano e diventino acquose come in un
minestrone. Unire i capperi e regolare di sale; a met cot-
tura, aggiungere i pomodori ciliegini tagliati a met. Les-
sare gli spaghetti, scolarli e farli saltare con le verdure. Se
necessario, aggiungere un po di olio o dacqua della pasta
per non lasciare il piatto troppo asciutto. Concludere con
tanto basilico spezzettato nemente.
'
Se proprio non volete rischiare la rivolta in famiglia, usate
pure gli spaghetti classici.
Oggi la parola light vietata: il compleanno della golosissima
Matilde. Per la sua festa, buffet di panini, pizze, focacce, biscotti
e dolci vari. Questanno ho deciso di preparare anche due torte
molto semplici e sofci, una ricoperta di gocce di cioccolato e far-
cita di Nutella, laltra ricoperta di granella di zucchero e farcita
di marmellata. Si tratta di un impasto leggero senza burro e con
pochi grassi, che pu essere la base per molte varianti a seconda
dei gusti e delle stagioni. Una formula preziosa, che non tradisce
mai... in qualunque modo decida di truccarla. un regalo di
Loretta. Ho pensato anche a una mousse al caff (ricetta della
mitica Carla), che va bene per le mamme e per la Leo, che ha una
passione per il caff. La servir direttamente nelle tazzine perch
questa mousse risulta molto morbida, ma questo proprio il suo
buono.
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Torta mille modi 6
4 uova
250 g di zucchero
200 ml di latte
125 ml dolio di semi
350 g di farina
1 bustina di lievito
100 g di gocce di cioccolato
Nutella
Sbattere le uova con lo zucchero, aggiungere il latte e,
sempre mescolando, lolio. In ultimo incorporare la farina
mescolata con il lievito (per rendere limpasto pi sofce
io mescolo tutto con la frusta elettrica, ma potete anche
usare la frusta a mano o un cucchiaio). Rovesciare limpa-
sto in una tortiera foderata di carta da forno (sceglietene
una profonda perch la torta crescer parecchio) ricoprire
la supercie di gocce di cioccolato e mettere in forno a 180
lasciando cuocere per 30 minuti. Una volta raffreddata ta-
gliare la torta a met, dividerla con laiuto di due piatti,
farcirla con la Nutella e richiuderla (in alternativa sostitui-
te le gocce di cioccolato con granella di zucchero e farcitela
con marmellata a piacere).
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Provate a distribuire sullimpasto gi steso nella tortiera
spicchi di pesche sciroppate e poi completate con la granella
di zucchero su tutta la supercie del dolce. Verr uno
spettacolo!!
Mousse al caff 7-8 tazzine
2 tazzine di caff (anche
solubile)
200 g di cioccolato fondente
100 g di zucchero
2 uova
250 g di mascarpone
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Mettere un tegamino sul fuoco, versarvi il caff e farvi
sciogliere il cioccolato e lo zucchero. Togliere dal fuoco,
aggiungere i tuorli e amalgamare il composto. Lasciare
raffreddare un po e incorporare il mascarpone. Montare
i bianchi a neve e unirli alla mousse mescolando delicata-
mente dal basso verso lalto. Versare in tazzine da caff o
coppette monodose e lasciare riposare in frigorifero anche
una notte in modo che si solidichi prima di servire.
Cena con amici. Io mi occupo dellantipasto: ho fatto delle squi-
sitissime barchette ai peperoni, ricetta di Massimilia. Quando le
porter saranno appena tiepide. Il modo migliore per gustarle.
Barchette di peperoni 4
2 peperoni gialli
per la farcia
100 g di pangrattato
50 g di grana
100 g di formaggio tenero (tipo
Galbanino)
2 peperoni rossi
1 cucchiaio di capperi
prezzemolo
1 tazzina dolio extravergine
sale
Pulire e tagliare i peperoni a spicchi abbastanza grandi (si
devono ottenere delle forme tipo barchette), sistemarli in
una teglia in modo che stiano vicini e si sostengano a vi-
cenda. Per la farcia mescolare in una ciotola il pangratta-
to, il grana, il formaggio tenero a dadini, i capperi tritati
grossolanamente, il prezzemolo, il sale. Condire con lolio
e con qualche cucchiaiata dacqua per rendere la farcia
morbida e un po appiccicosa. Salare leggermente le bar-
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chette e poi riempirle abbondantemente (non importa se
un po di ripieno cadr nella teglia). Condire con un po
dolio e infornare a 180 lasciando cuocere per una buona
mezzora.
Questo pomeriggio ho deciso di smaltire tutto il pane secco che
avevo avanzato. Mi dispiace buttarlo, ma poi non so mai cosa
farne. Per fortuna ho trovato una ricetta fantastica che trasforma
un avanzo in un piatto davvero golosissimo e bello da vedere!
Poi, passando davanti al banco dei salumi al supermercato, ho
sentito un profumo irresistibile di mortadella e mi sono fatta ten-
tare: stasera minestrone di verdura e affettati con super torta ai
pomodorini.
P.S. Per rendere una busta di minestrone surgelato un po spe-
ciale, io ci aggiungo un cucchiaino di pesto.

Torta salata di pane secco 6-8
e pomodorini
250 g di pane secco
litro di latte
250 g di ricotta
200 g di scamorza affumicata
prezzemolo
2 uova
6 pomodorini
grana grattugiato
sale
Mettere il pane secco e il latte leggermente intiepidito di-
rettamente nel vaso del mixer e lasciare ammollare. Ag-
giungere la ricotta, regolare di sale e frullare no a otte-
nere un composto omogeneo. Trasferire limpasto in una
ciotola. Grattugiare la scamorza con la grattugia dai fori
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grossi (quella per la carota) e unirla al composto insieme al
prezzemolo e alle uova intere. Amalgamare bene il tutto e
trasferirlo in una pirola foderata di carta da forno. Taglia-
re in due i pomodorini e affondarli leggermente nellimpa-
sto, cospargere con il grana e cuocere in forno a 180 per
40 minuti.
La domenica bella, ma tanto faticosa. Io poi sono sempre da
sola perch Fabio lavora e i miei genitori sono lontani. Cos,
dopo aver preparato la colazione, riordinato un minimo la casa,
vestito tre bambini... gi lora di pranzo! Oggi volevo fare
una classica fettina di pollo con spinaci, poi ho pensato alle
padelle, ai piatti, alla noia di dover insistere: Di, mangiate
la verdura!. Allora ho preso il frullatore e ho buttato tutto
dentro: pollo e spinaci! Il primo esperimento cotto in forno,
in effetti, non era eccezionale, per usare un eufemismo. Inve-
ce il secondo, in padella, era davvero eccellente: una sorta di
hamburger verde croccante fuori e sugoso dentro. La prova?
nito in un attimo!
Hamburger tutto dentro 4
4 fette di petto di pollo
2 cubetti di spinaci surgelati
50 g di grana grattugiato
2 cucchiai di besciamella
farina
noce moscata
olio extravergine
sale
Lessare gli spinaci in poca acqua. Scolarli e strizzarli per
togliere lacqua in eccesso, poi metterli nel bicchiere del
mixer. Aggiungere il pollo tagliato a pezzi, il grana, la noce
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moscata, la besciamella e una presa abbondante di sale.
Tritare no a ottenere un composto appiccicoso e non trop-
po duro (eventualmente aggiungete altra besciamella).
Prendere una cucchiaiata di impasto e con le mani formare
dei piccoli hamburger, infarinarli leggermente e metterli
a cuocere in una padella antiaderente appena unta dolio,
facendoli rosolare da entrambi i lati.
Oggi penne, spaghetti o fusilli? Nessuno dei tre: per cambiare ho
cucinato un cuscus velocissimo, non troppo speziato per i bam-
bini e pieno di verdure che, tra laltro, ho comprato in busta gi
pulite e surgelate. Buono e sano!
Cuscus con verdure velocissimo 4
250 g cuscus
1 cipolla
1 busta di verdure surgelate
da contorno
250 g dacqua
1 dado di carne o verdura
zafferano
basilico
olio extravergine
sale
Affettare la cipolla e farla rosolare in padella con un po
dolio. Aggiungere le verdure surgelate (nelle buste che
acquisto io ci sono 450 g tra peperoni, fagiolini, cavolori,
broccoli e carote) e portarle a cottura a fuoco vivace insa-
porendole con un po di sale. Nel frattempo far bollire lac-
qua in un pentolino, aggiungere il dado e il sale. Raggiunto
il bollore, spegnere il fuoco, unire il cuscus, mescolare circa
un minuto aggiungendo qualche cucchiaio dolio e lasciar
riposare (dopo circa 10 minuti il cuscus sar rinvenuto e
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avr raggiunto la giusta consistenza). Mettere il cuscus
nella padella delle verdure e mescolare bene sgranando i
chicchi con la forchetta. Sciogliere in una tazzina dacqua
tiepida lo zafferano, aggiungerlo al resto cuocendo ancora
per circa un minuto. Servire caldo o tiepido, guarnito con
basilico fresco.
Questa mattina ho comprato delle belle fette di vitello perch mi
andava qualcosa di semplice, magari delle scaloppine. Arrivata
sera, per, mi era gi passata la voglia di cucinarle, cos ho sfo-
gliato il mio raccoglitore delle ricette ed rispuntata la carne
ammucciata di Massimilia. Una teglia di patate e carne che
cuoce facilissimamente in forno e d molta pi soddisfazione del-
la solita fettina! Carne ammucciata in siciliano vuol dire carne
nascosta: in questo caso, deliziosamente nascosta tra due strati
di patate croccanti saporite.
Carne ammucciata 4
4 fette di vitello
5 patate grosse
1 cipolla piccola o 2 scalogni
origano
2 o 3 cucchiai di grana
grattugiato
olio extravergine
sale
Sbucciare le patate e tagliarle a fette sottili. Affettare sot-
tilmente anche la cipolla o gli scalogni. Raccogliere in una
ciotola le rondelle di cipolla e patate, condirle con qualche
cucchiaio dolio, un pizzico dorigano, una presa di sale e
il grana. Mescolare delicatamente. Ungere una teglia da
forno e coprire uniformemente il fondo con met delle pa-
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tate e cipolle. Stendere su questo letto di verdure le fette
di vitello, salarle leggermente e ricoprirle con laltra met
delle patate (attenzione a coprire le cipolle con le patate,
altrimenti in forno bruceranno). Cuocere in forno ventila-
to a 200 per 15-20 minuti circa, no a quando le patate
saranno abbrustolite in supercie. Per dare una migliore
coloritura, se necessario, passare la teglia per qualche mi-
nuto al grill.
T con le amiche. Lo ha organizzato a casa sua Cristina Pistoc-
chi. Dopo aver portato i bambini a scuola e aver fatto un po di
spesa, ci siamo viste per un t o un caff. Eravamo circa una
decina. Unora di chiacchiera nel suo bel soggiorno prima di ri-
tornare agli impegni di sempre. Per loccasione ho provato a fare
le classiche lingue di gatto. Pensavo fossero una preparazione
complicata, da lasciare al pasticciere. Invece grazie alla ricetta
di Loretta ho scoperto che veramente questione di un attimo.
Niente bianchi montati a neve, niente sacca da pasticciere. La
cosa difcile stata riuscire a salvarne almeno un vassoietto da
portare alle mie amiche.
Lingue di gatto 6
90 g di zucchero
65 g di burro
1 uovo
60 g di farina
Versare lo zucchero in una terrina, aggiungere il burro
sciolto e mescolare bene. Unire poi luovo e in ultimo la fa-
rina, amalgamando gli ingredienti con un cucchiaio o una
frusta no a ottenere una crema omogenea. Foderare una
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teglia di carta da forno. Prendere pochissimo impasto sul-
la punta del cucchiaio e stenderlo sulla carta da forno for-
mando una striscia larga meno di due dita e lunga come
un mignolo. Ripetere loperazione no a riempire la teglia
(le lingue devono stare distanziate una dallaltra). Mettere
in forno a 180 e cuocere per circa 5 minuti. Appena i bordi
diventano dorati togliere dal forno. Staccare delicatamente
i biscotti con un coltello, lasciarli indurire e raffreddare, e
procedere con unaltra infornata (sar necessario fare circa
4 infornate).
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Consiglio di Loretta che mi ha dato la ricetta: si pu
aggiungere 1 cucchiaio di cacao per fare le lingue di gatto al
cioccolato, oppure, prima di cuocere, si pu guarnire con la
granella di zucchero.
La nostra una famiglia strana. Spesso la domenica lavoriamo
(Fabio praticamente sempre). Poi capita che un giorno qualun-
que della settimana si trasformi in una festa. Oggi, per lap-
punto, Fabio era di riposo e ha deciso si mettersi ai fornelli. Lui
romano e io, che lo conosco bene, tengo sempre a portata di
mano nel freezer una bella confezione di pancetta affumicata.
Avete indovinato... Ci siamo fatti una scorpacciata di pasta alla
carbonara, e abbiamo mandato al diavolo la linea, il colesterolo
e tutto il resto!
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Carbonara 4
400 g di tortiglioni
200 g di pancetta affumicata
a dadini
2 uova e 1 tuorlo
100 g di formaggio grattugiato
(pecorino e parmigiano)
olio extravergine
sale e pepe
Rosolare dolcemente la pancetta affumicata con pochissi-
mo olio in modo che rilasci il suo grasso. Farla diventare
colorita e croccante. Spegnere il fuoco. Mettere a cuocere
in abbondante acqua salata i tortiglioni. Nel frattempo,
mettere in una ciotola le uova e il formaggio, aggiustare
di sale e di pepe e sbattere no a ottenere una crema den-
sa. Scolare la pasta, buttarla nella padella con la pancetta
e unire anche luovo. Mescolare semplicemente il tutto a
fuoco spento: il calore della padella deve cuocere luovo.
Se il condimento dovesse risultare comunque troppo liqui-
do, saltare per pochi istanti la pasta sul fuoco. Completare
con altro pecorino e pepe.
Sapori dinfanzia... Una delle specialit di Alessandria, la mia
citt natale, la focaccia dolce. Una focaccia simile a quella ge-
novese, ma ricoperta di zucchero leggermente caramellato. Una
cosa da urlo! Mia madre la comprava sempre il sabato, poi la
metteva in un sacchetto di plastica per conservarla morbida e
la nascondeva ogni volta in un posto diverso, in modo da poter-
la ritrovare intatta la mattina dopo per servircela a colazione.
Peccato per che io e mio fratello Roberto la scoprissimo rego-
larmente, ormai pi per il gusto della sda che per mangiarla di
nascosto...
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Focaccia dolce 4-6
Per questa specialit occorre
un panetto di pasta per pizza
o focaccia, da prendere dal
panettiere o nel banco frigo.
In alternativa, vi indico le dosi
per preparare la pasta voi.
per la copertura di zucchero
100 g di zucchero
bicchiere dacqua
olio extravergine
per la pasta
450 g di farina
un pizzico di zucchero
per la lievitazione
cubetto di lievito (circa 15 g)
bicchiere dacqua
bicchiere di latte
olio extravergine
sale
Per preparare la pasta io uso il metodo di Luca. In una pen-
tola di acciaio o alluminio abbastanza alta versare la farina,
lo zucchero, il sale e un po dacqua tiepida. Incominciare
a mescolare con un cucchiaio di legno, aggiungere il lievi-
to sbriciolato e, poco per volta, tutta lacqua e il latte neces-
sari per ottenere un impasto elastico ma abbastanza mor-
bido. Mescolare sempre con movimenti rotatori, cercando
di raccogliere limpasto al centro del cucchiaio e facendolo
girare in modo che piano piano si stacchi dai bordi della
pentola e diventi una palla arrotolata intorno al cucchiaio.
Ci vorranno 10 minuti circa. Lasciare riposare limpasto,
coperto da un canovaccio, per unora e poi stenderlo con
le mani sulla placca del forno, ricoperta di carta da forno
unta con un po dolio per insaporire la pasta. Se occor-
re, aiutarsi con un altro pizzico di farina. Se invece avete
comprato la pasta, lasciarla lievitare unora in una ciotola
coperta da un canovaccio, poi stenderla sulla placca del
forno come indicato precedentemente. Mentre si stende la
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pasta, con le dita fare i classici buchi della focaccia, che
verranno poi riempiti di delizioso zucchero. Una volta ste-
sa, mescolare bicchiere dacqua con 2 o 3 cucchiai dolio
e versare questo liquido sulla focaccia distribuendolo bene
con le mani: deve formarsi un po di acquetta ma non pre-
occupatevi, asciugher in cottura. Distribuire lo zucchero
uniformemente su tutta la focaccia e infornare a 200-250
in forno ventilato per 15 minuti. A cottura quasi ultimata
commutare il forno in funzione grill e continuare la cottura
cos da caramellare bene lo zucchero. Togliere dal forno la
focaccia e lasciare intiepidire prima di tagliarla e servirla.
Dovr essere umida, sciropposa e deliziosamente appicci-
cosa. Sar venuta bene se, nita la vostra fetta, non resiste-
rete allimpulso di leccarvi le dita!
Mangiare il pesce fa bene, ma molto pi facile scegliere un piatto
szioso in un ristorantino in riva al mare che davanti al bancone
di un supermercato milanese... Meno male che oggi, mentre ero
intenta a ssare una vaschetta di sogliole gi slettate accanto a
due orate e quattro branzini, mi tornata in mente la ricetta di
Pin: turbanti di sogliole. E quel ristorantino in riva al mare non
mi sembrato pi cos lontano...
Turbanti di sogliola (o di orata) 4
4 sogliole (o 4 orate) slettate
2 patate
15 olive taggiasche
denocciolate
1 ciuffo di prezzemolo
pangrattato
olio extravergine
sale e pepe
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Lessare le patate con la buccia. Tritare separatamente il
prezzemolo e le olive con il coltello o con il mixer. Una vol-
ta che le patate sono cotte, sbucciarle, schiacciarle bene con
la forchetta e mescolarle con le olive, il prezzemolo, il sale
e il pepe. Cospargere il fondo di una teglia con pangrattato
e un lo dolio. Mettere su ogni letto di pesce una noce
circa di impasto di patate e arrotolare intorno alla pallina
il letto di pesce in modo da creare un piccolo turbante.
Se volete dei turbanti molto piccoli, tagliate ogni letto in
due, nel senso della lunghezza. Una volta preparati i roto-
lini di pesce, metterli nella teglia impanata. Quando tutti
i turbanti saranno stati sistemati, spolverizzarli con altro
pangrattato e concludere con una girata dolio. Cuocere in
forno a 180 per 18-20 minuti.
Questa sera sono rientrata a casa tardissimo. Le bambine, che
non avevano ancora mangiato, reclamavano la cena. Meno male
che in frigorifero avevo una confezione di tagliatelle e un carton-
cino di panna fresca! Io uso poco la panna a lunga conservazione
perch mi sembra pi pesante e, di conseguenza, sento che copre
troppo i sapori degli altri ingredienti. Insomma, per farla breve,
ho fatto la pasta pi facile e di maggior resa del mondo. I bambini
ne vanno pazzi.
Tagliatelle con panna e zafferano 3
250 g di tagliatelle alluovo
1 confezione di panna
da 200 ml
1 bustina di zafferano
grana
sale
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2010 Antonio Vallardi Editore
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Mettere a cuocere le tagliatelle in acqua salata. Mentre le
tagliatelle cuociono versare in una padella la panna, far-
la scaldare dolcemente, aggiungere lo zafferano e il sale.
Mescolare no a che lo zafferano si sciolto e ha creato
una bella crema di colore giallo e quindi togliere dal fuoco.
Scolare le tagliatelle tenendo da parte un po dacqua di
cottura, buttarle nella padella con la crema e farle saltare
sul fuoco per qualche istante nch il condimento non si
leggermente ristretto (se alla ne invece risulta troppo
asciutto, allungare con un po dacqua di cottura). Com-
pletare spolverizzando con abbondante grana.
Ho approttato di questa seratina un po pi fredda per prepa-
rare una cenetta davvero autunnale da accompagnare con un
bel vino rosso: tournedos (dei piccoli letti dalla forma circola-
re, alti almeno due dita) alla senape. Squisiti e molto rafnati.
Da servire con patate saut aromatizzate alla paprica. Detta
cos sembra chiss che, ma si tratta poi di patate bollite ripas-
sate in padella!
Tournedos alla senape 4
400-500 g di letto in 4 fette
spesse e dalla forma circolare
2 cucchiai di senape
1 bicchiere di latte
1 cucchiaino di farina
origano
sale e pepe
rosmarino per guarnire
Salare e pepare su entrambi i lati le fette di letto (potete
legarle con lo spago da cucina per dare la tipica forma
del tournedos). Scaldare una padella antiaderente e fare
cuocere la carne due minuti per lato senza condimento.
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Togliere la carne dalla padella e tenerla in caldo coperta
da un piatto. Nella stessa padella versare la senape (io
uso quella in grani, ma va bene anche quella cremosa
tradizionale) e il latte, abbassare la amma e fare cuo-
cere no a che non si sar formata una salsina saporita
grazie anche al poco fondo di cottura lasciato dalla car-
ne nella padella. Per rendere la salsa pi densa se ne
pu raccogliere qualche cucchiaio in una ciotolina, unir-
vi la farina e poi versarla nuovamente in padella, me-
scolando per pochi minuti. Sistemare i letti al centro
di un piatto, ricoprirli di salsa, spolverizzare con poco
origano e disporre intorno le patate saut e qualche ra-
metto di rosmarino.
Patate saut 4
400 g di patate
paprica
1 ciuffo di prezzemolo
olio extravergine
sale
Mettere a lessare le patate con la buccia, portarle a cottu-
ra, scolarle, pelarle e tagliarle a rondelle non troppo sot-
tili. Versare 3 abbondanti cucchiai dolio in una padella,
mettere al fuoco e farvi rosolare le patate in modo che si
dorino su entrambi i lati. Regolare di sale. Spolverizzare
abbondantemente con la paprica e rigirare le patate ancora
una o due volte delicatamente, in modo che la crosticina
si aromatizzi bene. A ne cottura devono essere rosse e un
po abbrustolite. A fuoco spento completare con un po di
prezzemolo tritato.
2010 Antonio Vallardi Editore

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