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4.1 Oggetti
Loggetto rappresentato in Diagramma E-R con un rettangolo. Nellanalisi strutturata un oggetto rappresenta unentit del mondo reale, in altre parole possiamo affermare che un oggetto pu essere associato ad un deposito del DFD. Tutte le regole ed osservazioni che sono state fatte per i depositi valgono anche per gli oggetti. Per gli oggetti useremo il nome al singolare che abbiamo dato al deposito.
4.2 Relazioni
Gli oggetti sono connessi tra di loro per mezzo delle relazioni che sono rappresentate da un rombo. Una relazione rappresenta qualcosa che si vuole ricordare. Ad esempio se in un ospedale vogliamo ricordarci con quale medicina curato un paziente avremo un ERD come quello mostrato in figura 4.1. PAZIENTE e MEDICINA sono due oggetti che esisterebbero MEDICINA PAZIENTE curato indipendentemente dal fatto che un paziente sia curato con una certa medicina, ma se vogliamo Figura 4.1 sapere come un paziente curato abbiamo bisogno di descrivere una relazione tra i due oggetti. Tale relazione dipende strettamente dai due oggetti. Nel Dizionario Dati avremo la seguenti definizioni, dove si pu notare che stata descritta anche la relazione: paziente=@codice_paziente+nome+cognome+et
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medicina=@codice_meicina+nome-medicina+dose _curato=@codice_paziente+@codice_medicina Notiamo che i campi da cui composta la relazione _curato compaiono anche nei due oggetti. La relazione va ricordata e quindi deve essere memorizzata, infatti esister un deposito per tale scopo. Facciamo un altro esempio: unazienda vuole gestire gli ordini e i pagamenti effettuati, e quindi per ogni ordine ci saranno uno o pi pagamenti. Esiste allora una relazione tra i due oggetti che sar evidenziata nel Diagramma E-R come in figura 4.2. In questo caso, come si nota nella figura, allinterno del rombo non vi ORDINE PAGAMENTO alcun nome. Lindicazione del nome non necessaria in quanto la relazione individuabile Figura 4.2 allinterno delloggetto PAGAMENTO. Nel Dizionario Dati i due oggetti avranno la seguente forma: ordine=@numero_ordine+data+importo pagamento=@numero_pagamento+@numero_ordine+importo+tipo_pagamento Le relazioni possono avere anche una cardinalit, infatti esistono relazioni di tipo 1:1 (uno a uno), di tipo 1:N o N:1 (uno a molti, molti a uno) e di tipo N:M (molti a molti). Una relazione uno a uno pu essere quella che associa preside a scuola: ad ogni scuola corrisponde un preside. Una relazione uno a molti quella che intercorre tra madre e figli: una madre pu avere pi figli ma un figlio ha ununica madre. Una relazione molti a molti quella che intercorre tra lettori e libri: un lettore pu leggere pi libri, un libro pu avere pi lettori. In un Diagramma E-R sono indicate come mostrato in figura 4.3. Alle relazioni si pu anche attribuire un verso e in pratica da che punto di vista leggere la relazione: un preside ha una scuola, una madre n figli. Si definirebbe in tal modo un oggetto primario da cui partire per leggere la relazione. Fino a questo punto abbiamo sempre indicato relazioni tra due oggetti, tuttavia possono esserci relazioni tra pi oggetti. Un esempio pu essere dato dalla relazione che esiste tra PAZIENTE, MEDICO e MEDICINE. Un paziente curato con una
Relazione 1:1 PRESIDE 1 1 SCUOLA Relazione 1:N MADRE 1 N FIGLIO Relazione N:M N M LETTORE LIBRO
PAZIENTE
Figura 4.3
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Figura 4.4
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ARTICOLO PRODOTTO ARTICOLO ACQUISTATO
Figura 4.6
4.5 Un esempio
Riprendiamo lesempio visto nel capitolo 3. Il Diagramma E-R potrebbe essere come quello mostrato in figura 4.7. La relazione uno a uno tra UFFICIO e IMPIEGATO indica che ogni ufficio ha un direttore. La relazione uno a molti tra UFFICIO e IMPIEGATO indica che ogni ufficio pu avere pi impiegati. La relazione uno a uno tra IMPIEGATO e MANSIONE indica che ogni impiegato ha una mansione.
1 UFFICIO
1 IMPIEGATO
MANSIONE
Figura 4.7
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