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Glossario Fotografico

ABERRAZIONE Difetto insito in ogni elemento ottico o gruppo di elementi, che impedisce la formazione di un'immagine perfetta e pertanto necessita di una apposita compensazione. ACUTANZA E la misura fisica del gradiente al bordo fra due microzone a diversa densit e determina il giudizio soggettivo della nitidezza. Il suo valore direttamente proporzionale alla nitidezza dell'immagine. Quanto pi l'emulsione ha i cristalli fini, tanto maggiore l'acutanza. AF (Auto Focus) Sistema elettro-meccanico che regola automaticamente la distanza di messa a fuoco. I moderni autofocus utilizzano un sensore CCD per la determinazione della distanza del soggetto sulla base del contrasto. AF multizona Funzione che consente di mettere a fuoco automaticamente il soggetto in una o pi "zone" all'interno della scena. AF servo Meccanismo che, se usato con un soggetto in movimento, invece di bloccare la messa a fuoco, la reimposta continuamente, mantenendo il soggetto a fuoco anche se la distanza dovesse nel frattempo variare. AF TTL (AF Through The Lens) Sistema di messa a fuoco automatico (AF) con lettura esposimetrica attraverso l'obiettivo (TTL). Il sensore autofocus posto dietro l'obiettivo e a volte coincide con lo stesso sensore CCD; questo comporta una funzionalit ottimale in fase di ripresa anche in presenza di convertitori e filtri aggiuntivi, che genericamente alterano le caratteristiche dell'obiettivo. In alcuni casi il sensore TTL misura il contrasto dell'immagine (o il contrasto di fase, cio misurato solo sulle righe e non sulle colonne), garantendo una messa a fuoco perfetta sulla porzione pi grande possibile dell'immagine. ANELLO ADATTATORE Anello che adatta il diametro anteriore di un obiettivo all'uso di ottiche aggiuntive di differente diametro (maggiore o minore). ANGOLO DI CAMPO E la copertura in gradi del campo inquadrato da un obiettivo di una determinata lunghezza focale. APS [Advanced Photo System] Formato di pellicola introdotto nel 1996 in cui la pellicola rivestita magneticamente per la registrazione di una serie di dati. ASA [American Standards Associations] Standard americano per la sensibilit delle pellicole. ASFERICA Lente speciale che compensa l'aberrazione sferica, ottenuta depositando in uno stampo uno strato polimerico su una lente sferica normale. AUTOFOCUS Vedi AF. AUTOSCATTO Funzione che permette alla fotocamera di scattare una fotografia automaticamente, tramite un timer che entra in funzione dopo 10 secondi dalla pressione dello scatto. BANK Illuminatore da studio, di notevoli dimensioni e caratterizzato da lampade flash o a luce continua. Emette una elevata intensit a basso contrasto, per cui utile in tutti i casi in cui non si desiderino ombre nette (ritratto, still-life, fotografia industriale).

BASCULAGGIO Movimento di un gruppo ottico sull'asse del piano pellicola o dell'asse ottico nelle fotocamere grande formato o negli obiettivi da architettura, per aumentare la profondit di campo. BILANCIAMENTO DEL BIANCO Taratura dell'esposizione relativamente alla temperatura di colore da eseguire nelle fotocamere digitali, per effettuare riprese corrette in differenti condizioni luminose. BLOCCO AE Funzione che permette di bloccare l'esposizione automatica. Questo blocco consente di misurare la luce in un punto preciso dell'immagine e quindi di mantenere questa impostazione mentre viene ricomposta l'inquadratura. L'utilit di questa funzione si presenta soprattutto in caso di soggetto in controluce. BOKEH [liberamente tratto da Wikipedia] E un termine del gergo fotografico derivato dal vocabolo giapponese "boke", che significa "sfocatura" oppure "confusione mentale". A partire dalla met degli anni novanta viene utilizzato per indicare la "resa dello sfuocato". BRACKETING Sistema di esposizione di pi scatti dello stesso soggetto in cui viene variata (manualmente o automaticamente) l'esposizione tra il primo e l'ultimo. CAMPO DI LUMINANZA Differenza in stop fra le alte luci e le ombre profonde dell'immagine. CARTONCINO GRIGIO Cartoncino che ha un potere riflettente del 18% della luce che lo colpisce. Dal momento che corrisponde ad un tono medio, su tale cartoncino vengono tarati gli esposimetri di fabbrica. CCD Sensore d'immagine allo stato solido i cui elementi emettono un segnale elettrico di tipo analogico a seconda della luce che li colpisce. Sono, insieme ai CMOS, i sensori utilizzati nelle fotocamere e videocamere digitali. CERCHIO DI CONFUSIONE Esiste un limite oltre il quale l'occhio umano non riesce pi a distinguere un cerchio da un punto. Il pi piccolo cerchio ancora distinguibile detto cerchio di confusione e, in funzione del suo diametro, vengono realizzate le tabelle della profondit di campo degli obiettivi. Questo diametro indicato in centesimi di millimetro (0.02 - 0.03 mm) per una distanza di 25cm. CMOS Sensore d'immagine utilizzato in alternativa al pi comune CCD. Questo sensore assolve sia al processo di cattura dell'immagine, sia al suo processing digitale. CMYK (Cyan, Magenta, Yellow and Black) Ciano, Magenta, Giallo e Nero, i colori usati per stampare tipograficamente un'immagine in quadricromia. CODICE DX Codice univoco per ogni tipo di pellicola che trasmette alla fotocamera informazioni sulla sensibilit della pellicola, sulla latitudine di posa e sul numero di fotogrammi del rullino in uso. COLORI Singole lunghezze d'onda dello spettro visibile. CONTRASTO Differenza fra le aree pi chiare e pi scure che appaiono in un'immagine. Immagini con contrasto troppo alto tendono ad avere quasi solo aree bianche e nere contemporaneamente, mentre immagini con contrasto troppo basso appaiono grigiastre. CONTATTO CALDO (HOT SHOE) Collegamento elettrico per sincronizzare il flash, posto nella slitta portaccessori della fotocamera. Nei modelli pi recenti il contatto caldo dispone di contatti riservati ai flash dedicati.

DECENTRAMENTO Scorrimento laterale di un gruppo ottico in una fotocamera grande formato o in un obiettivo da architettura, allo scopo di compensare la deformazione prospettica dovuta al punto di ripresa (linee cadenti). DEFINIZIONE Descrive la miscela qualitativa dell'immagine prodotta dalle caratteristiche specifiche della nitidezza, del dettaglio e della granulosit (oppure dalle corrispondenti acutanza, risoluzione e granularit). La definizione fotografica non viene completamente determinata dalla qualit dell'obiettivo e dei materiali, ma anche da fattori quali la precisione della messa a fuoco, la stabilit della macchina e dell'ingranditore, il contrasto del soggetto e dell'immagine, il livello di esposizione e l'eventuale uso di filtri. DENSITA' Valore numerico che indica il grado di annerimento (chiaro/scuro) di un'area dell'immagine. DIAFRAMMA Iride meccanico che regola il passaggio della luce attraverso l'obiettivo. Al momento dell'esposizione, le lamelle del diaframma si chiudono al valore stabilito dalla coppia tempo/diaframma. DIFETTO DI RECIPROCITA' Difetto proprio di tutte le emulsioni, secondo cui, in condizioni particolari, viene meno la legge che regola i fattori dell'esposizione, tempo e diaframma. Ci avviene in caso di tempi di scatto estremamente brevi o molto lunghi. Il difetto di reciprocit pu essere ridotto con adeguate compensazioni. DIFFRAZIONE Aberrazione che interessa i raggi luminosi che attraversano il diaframma: quando quest'ultimo molto chiuso, il fenomeno trasforma i punti luminosi in stelle con tanti raggi quante sono le lamelle del diaframma. DIGITALE Tipo di segnale, o flusso di dati, le cui informazioni, da analogiche, vengono trasformate e codificate in forma binaria (01010100110101...). DIGITALIZZAZIONE Conversione in forma digitale di una sorgente analogica. Ad esempio il processo per cui una stampa analogica viene acquisita con uno scanner per ottenere un'immagine digitale, costituita da una matrice di pixel. DIN [Deutsche Industrie Normen] Standard tedesco per la sensibilit delle pellicole. DISTORSIONE Aberrazione ottica, tipica di alcuni obiettivi economici o zoom. E' a "barilotto" quando l'immagine e pi ingrandita al centro che ai bordi, a "cuscinetto" quando l'ingrandimento maggiore ai bordi. Il difetto dovuto al fatto che l'immagine formata dai raggi periferici viene riprodotta con un rapporto diverso da quella riprodotta dai raggi che passano per l'asse ottico. DOMINANTE DI COLORE Sfumatura monocromatica che interviene in condizioni di fotografia particolari, come ad esempio fotografando con una pellicola tarata per luce diurna in un ambiente con luce artificiale. DX Vedi Codice DX. EMULSIONE Lo strato della pellicola fotografica che sensibile alla luce. ESPOSIMETRO Nella maggior parte delle fotocamere sufficiente premere lo scatto a met per attivare, di solito insieme all'AF, l'esposimetro. Lo scopo dell'esposimetro misurare la luminosit dell'immagine inquadrata.

ESPOSIZIONE Processo per cui l'emulsione viene impressionata dalla luce per registra l'immagine. Se, in base al tipo di emulsione e del tempo di esposizione, la quantit di luce eccessiva si incorre in una sovraesposizione, se troppo poca in una sottoesposizione. EV (Equivalent Value) Valore luce equivalente: al raddoppio dell'intensit luminosa il valore aumenta di una unit. I valori luce rappresentano un puro riferimento quantitativo che si trasforma, grazie ad una tabella, in una serie di coppie tempo-diaframma equivalenti in funzione della sensibilit della pellicola. Gli EV vengono utilizzati dai fabbricanti per indicare i limiti di impiego dei sistemi autofocus. f/ Questa lettera il valore di apertura del diaframma (o "luminosit") di un obiettivo. Si calcola dividendo la lunghezza focale per il diametro. Ad esempio, una lente da 50mm di focale e di 25mm di diametro ha un'apertura di 2 e si esprime con f/2. FILL-IN Flash di schiarita. Tecnica che consiste nell'illuminare con un flash un soggetto in piena luce diurna allo scopo di schiarirne le ombre. FILTRO Elemento ottico a una o pi lenti usato per introdurre una correzione intenzionale nell'immagine risultante. FISHEYE Obiettivo ultragrandangolare con apertura di 180 e non corretto contro la distorsione. FISSAGGIO Soluzione chimica che viene utilizzata dopo lo sviluppo e prima del lavaggio finale di pellicole e carte e rimuove i sali d'argento ancora sensibili alla luce, per rendere stabile l'immagine sviluppata. FLARE Luce parassita prodotta dai riflessi che si verificano tra le lenti dell'obiettivo, con conseguente abbassamento del contrasto dell'immagine. FLASH (lampeggiatore) E il dispositivo che, emettendo un lampo di luce molto intensa, permette di scattare fotografie senza l'ausilio di altra illuminazione di notte o in condizioni di scarsa illuminazione. FLASH ANULARE E un flash esterno per macrofotografia, che si fissa sulla parte frontale dell'obiettivo e serve a illuminare da tutte le direzioni soggetti posti a breve distanza dall'obiettivo, senza proiettare ombre indesiderate. FLASH ESTERNO E un flash separato dall'apparecchio, a cui collegato per mezzo di un attacco a slitta (hotshoe), oppure con un apposito cavetto di collegamento (detto a volte cavo sincro, in quanto consente di sincronizzare il flash esterno con quello incorporato). E' solitamente molto pi potente di quello incorporato, quasi sempre alimentato separatamente. FLASH INCORPORATO E il flash incorporato nell'apparecchio; in alcune macchine a scomparsa ("pop-up"). FLASH INDIRETTO Tecnica per cui la torcia del flash invece di essere rivolta direttamente sul soggetto viene rivolta verso una parete della stanza o contro un pannello riflettente, per ottenere una luce pi diffusa e morbida. FLASH SLAVE E un flash esterno utilizzabile con apparecchi che non prevedono l'uso di flash esterni e non sono quindi dotati di slitta (hotshoe). Un apposito sensore intercetta il lampo emesso dal flash incorporato dell'apparecchio, facendo scattare immediatamente anche il flash slave.

FORMATO Indica la dimensione del fotogramma. Il "piccolo formato" indicato con il numero 135 ed caratterizzato da fotogrammi 24x36mm; il medio formato indicato come 120 o 220 ed caratterizzato da fotogrammi da 4,5x6cm, 6x6cm, 6x7cm, 6x9cm, etc. FOTOMICROGRAFIA Tecnica di ripresa di soggetti di dimensioni ridotte attraverso il microscopio. GRANA E l'impressione soggettiva della granulosit di un negativo o di una stampa. GRANDANGOLO E un obiettivo di focale pi corta del normale, che ha quindi un campo visivo pi ampio; un obiettivo pu essere pi o meno grandangolare, dato che non c' un limite preciso per definire un grandangolo. Infine nel caso in cui l'angolo si avvicini o superi i 180, si parla di obiettivo Fish-Eye o semi-Fish-Eye. GRANULARITA' E la misura oggettiva della mancanza di uniformit della densit, ovvero la quantificazione oggettiva del concetto di grana. GRANULOSITA' E l'impressione visiva provocata dai grani d'argento. A differenza della granularit, che una propriet oggettiva, la granulosit una propriet soggettiva. HIGHLIGHT La zona / le zone pi luminose dell'immagine. INFRAROSSO Radiazione invisibile all'occhio umano e situata oltre il colore rosso dello spettro elettromagnetico. INGRANDIMENTO Rapporto fra le dimensioni di un negativo e di una sua stampa di dimensioni maggiori. L'ingrandimento di 2 volte si indica con 2X. INTERNEGATIVO Negativo ottenuto fotografando una diapositiva per ricavarne stampe a colori. Il sistema stato superato dalle carte positive per la stampa diretta da diapositiva (CIBACHROME) e dai sistemi di stampa digitale. ISO [International Standards Organization] Standard internazionale per la sensibilit delle pellicole. Equivale all'unione dei due standard precedenti: ASA e DIN. LATITUDINE DI POSA Definisce il grado di reazione della pellicola alla sovra- e alla sottoesposizione, ovvero la capacit dell'emulsione di compensare, entro certi limiti, gli errori di esposizione causati dal fotografo in ripresa. Approfondimento. LINEE PER MILLIMETRO (l/mm) valore che rappresenta il potere risolvente di un obiettivo, osservando al microscopio un negativo ottenuto riprendendo con l'obiettivo in esame una speciale mira ottica ad una determinata distanza. Pi alto il numero delle linee separate, maggiore il potere risolvente dell'obiettivo. LUMINANZA Intensit luminosa di una superficie che riflette la luce. La luminanza viene misurata in candele per metro quadrato (cd/m2). LUMINOSITA' Intensit apparente di una sorgente di luce, su base soggettiva e non misurabile. LUNGHEZZA FOCALE In un obiettivo, la distanza del piano-pellicola (piano focale) dal centro ottico dell'obiettivo focalizzato su infinito (per convenzione, nel centro della lente frontale). E' un numero espresso in millimetri.

MACROFOTOGRAFIA Tecnica di ripresa ravvicinata per fotografare fiori, insetti, piccoli oggetti, etc. per i quali necessario un rapporto di riproduzione uguale a 1 (1X) o superiore. MANUAL FOCUS Messa a fuoco manuale. Consente di effettuare riprese con una maggiore libert, con soggetti volutamente sfocati o mettendo a fuoco dettagli che l'autofocus altrimenti ignorerebbe. MESSA A FUOCO E il meccanismo che permette, spostando avanti o indietro una o pi lenti componenti l'obiettivo, di mettere a fuoco soggetti posti a varie distanze dall'obiettivo stesso, a partire da una distanza minima fino all'infinito. Pu essere manuale o automatica. MICROFOTOGRAFIA Tecnica di riproduzione fotografica fortemente rimpicciolita di soggetti visibili a occhio nudo; da non confondere con la Fotomicrografia. MTF [Modulation Transfer Function] La Funzione di Trasferimento della Modulazione la misura della capacit di un obiettivo o di una emulsione di risolvere i dettagli fini e viene rappresentata graficamente. MULTICOATING Trattamento superficiale delle lenti per ridurre i riflessi all'interno degli obiettivi, ottenuto facendo evaporare in una campana a vuoto zirconio, titanio, magnesio, etc. NEGATIVO Il film che contiene l'inverso dell'immagine, dove al chiaro corrisponde lo scuro, e ad ogni colore il suo complemento (al rosso il celeste, al giallo il blu, al verde il rosa, etc.). NG Vedi Numero guida. NITIDEZZA Definisce la nettezza dei contorni. La nitidezza un concetto soggettivo, e le stesse immagini spesso possono venir giudicate nitide o meno nitide da osservatori diversi. E' legata alle caratteristiche di nitidezza di vari componenti del processo fotografico, tra i quali l'obiettivo di ripresa, la pellicola, l'obiettivo dell'ingranditore e il materiale da stampa. Nitidezza e contrasto sono in stretta relazione tra loro, cos ogni fattore che aumenta il contrasto dell'immagine tende a far apparire pi nitida l'immagine. Analogamente, qualsiasi cosa riduca la nitidezza, come una imprecisa messa a fuoco dell'ingranditore, tende a far apparire l'immagine meno contrastata. NUMERO GUIDA (NG) Indica la potenza del flash. Dividendo il numero guida per la distanza in metri a cui si trova il soggetto, si ottiene il valore di diaframma da utilizzare, per una corretta esposizione con un flash manuale. OBIETTIVO E il gruppo di lenti che cattura la luce e la invia alla pellicola. Alcune parti dell'obiettivo sono mobili per permettere la messa a fuoco, e pu esserci un diaframma per regolare la quantit di luce che l'obiettivo deve catturare. OTTURATORE E un meccanismo che, posto tra l'obiettivo ed il sensore o la pellicola, si apre permettendo il passaggio della luce, e si richiude completamente dopo un intervallo di tempo prestabilito (il tempo di scatto). Pu essere a tendina o elettronico. PANNING Effetto riconducibile alla panoramica cinematografica, che produce l'immagine del soggetto in movimento nitido su un fondo mosso. Si ottiene inseguendo con la fotocamera il soggetto e scattando con un tempo di otturazione abbastanza lento (1/15 di secondo). PARALLASSE L'errore di parallasse nelle fotocamere compatte interviene quando l'asse del mirino non coincide con quello dell'obiettivo, in particolare nelle riprese a distanza ravvicinata.

PASSEPARTOUT Cornice in cartone che si sovrappone a stampe fotografiche, disegni, incisioni. Il taglio dei passepartout deve avere uno smusso di 45. PELLICOLA Supporto plastico flessibile e trasparente su cui viene distesa chimicamente un'emulsione contenente cristalli fotosensibili di alogenuro d'argento. PENTAPRISMA E' il prisma a cinque facce montato nei mirini degli apparecchi reflex. Serve a raddrizzare l'immagine prodotta dall'obiettivo mostrandola coi lati non invertiti. pH Scala di acidit/alcalinit da 0 (max acidit) a 14 (max alcalinit), basata sulla concentrazione degli ioni idrogeno in una soluzione. L'acqua distillata ha un pH 7 (neutro). Le soluzioni con valori di pH inferiori a 7 sono acide (fissaggio), quelle superiori a 7 sono alcaline (rivelatore). PIANO FOCALE (o PELLICOLA) Piano posto in corrispondenza del fuoco dell'obiettivo, ovvero alla distanza di massima nitidezza. La distanza tra la lente ed il piano focale detta lunghezza focale. Su questo piano dovr trovarsi l'emulsione della pellicola per registrare un'immagine perfettamente definita. PIXEL (picture element, elemento immagine) E' l'elemento base di una immagine o di un dispositivo digitale; il numero totale dei pixel indica la risoluzione massima dell'immagine. Nelle fotocamere digitali indica la densit di informazioni catturate dal sensore. POLARIZZATA (LUCE) E la luce proveniente da riflessi sulle superfici non metalliche. E' composta di onde che si propagano in modo che l'oscillazione avvenga prevalentemente su un piano; anzich avere una distribuzione uniforme su tutti i piani disposti lungo il fascio luminoso. POSA E l'atto mediante il quale la pellicola registra l'immagine. POSA B (bulb) Impostazione dell'otturatore per la quale possibile eseguire lunghe esposizioni tenendo l'otturatore aperto oltre il tempo pi lungo consentito con uno scatto flessibile (meccanico o elettronico). POTERE RISOLVENTE Indica la capacit di un obiettivo o di una pellicola di separare i dettagli pi minuti (linee molto ravvicinate o altri elementi similmente separati). PROFONDITA' DI CAMPO E la zona di nitidezza, prima e dopo il piano di messa a fuoco. La sua ampiezza dipende principalmente dal diaframma impostato, ma risente anche della focale e dell'ingrandimento. PROSPETTIVA In fotografia indica l'ampiezza del campo inquadrato e il punto di ripresa.Approfondimento. RANGE DINAMICO Differenza misurabile tra il colore pi chiaro e il pi scuro che un sistema pu distinguere o creare. RAPPORTO DI RIPRODUZIONE Numero che esprime l'ingrandimento; si ottiene dividendo la lunghezza reale del soggetto per la lunghezza dello stesso soggetto sul negativo (o sulla stampa). Si indica con la notazione n:1 o 1:n. Ad esempio, 2:1 indica un ingrandimento di 2X rispetto all'originale, mentre 1:2 indica una riduzione di un fattore due rispetto all'originale. REFLEX Sistema di visione adottato da alcune fotocamere. Consiste in uno specchio posto a 45 dietro l'obiettivo per deviare e raddrizzare l'immagine.

RGB Red, Green, Blue (Rosso, Verde, Blu). Sistema standard che usa i tre colori primari per formare i colori sul monitor di un computer. RISOLUZIONE E la capacit di un'immagine o pellicola di registrare/riprodurre i dettagli pi fini. Nelle pellicole fotografiche si misura in linee per millimetro (l/mm). Nel settore digitale data dal numero di pixel che compongono l'immagine. La risoluzione delle stampanti data in punti per pollice (dpi = dots per inch). Nei sensori CCD e CMOS la risoluzione il prodotto in pixel dei lati del sensore, esempio con un sensore 640x480 la risoluzione di 307.000 pixel. SATURAZIONE Indica la purezza di un colore, non contaminato da altri colori. Un'elevata saturazione conduce ad un colore intenso. SCALA DI GRIGI E un'immagine memorizzata con un certo numero di sole tonalit di grigio, che possono andare dal bianco al nero. I grigi si formano mescolando sempre in parti uguali le componenti RGB, CMY o CMYK. SCATTO FLESSIBILE E una prolunga flessibile del polsante di scatto della fotocamera, che permette di scattare riducendo le vibrazioni indesiderate alla fotocamera. SECONDA TENDINA Usato impropriamente per indicare il momento in cui l'otturatore si chiude al termine del tempo di posa. Indicato come momento ideale per usare il flash nelle pose lunghe, in quanto l'attivazione del flash appena prima della chiusura dell'otturatore fa s che i soggetti in movimento appaiano in modo pi naturale, "davanti" alla scia del movimento, laddove attivandolo prima apparirebbero "dentro" la scia oppure "dietro". SENSIBILITA' E la propriet dell'emulsione di una pellicola di reagire pi o meno velocemente alla luce. La sensibilit viene misurata in base alla luce necessaria per ottenere un determinato annerimento ed proporzionale alla dimensione dei grani d'alogenuro d'argento depositati sulla pellicola (e di conseguenza alla "grana"). SHADOW La zona / le zone pi scure dell'immagine. SINCRO FLASH E il tempo di otturazione pi breve che possibile usare con la fotocamera in uso in associazione al flash elettronico, prima di evitare errori di esposizione. Con il sincro flash possibile sincronizzare il lampo del flash con l'apertura (prima tendina) o la chiusura (seconda tendina) dell'otturatore. SISTEMA ZONALE Tecnica per la fotografia in bianco e nero elaborata dal fotografo Ansel Adams, che mette in relazione la gamma delle luminanze del soggetto con il tipo di sviluppo del negativo per giungere ad una esposizione capace di portare ad un risultato di stampa eguale a quello immaginato al momento della ripresa. La gamma di luminosit della scena viene suddivisa in nove zone corrispondenti ad altrettanti toni di grigio sulla stampa finale. La differenza tra una zona e laltra, dal nero al bianco, quella che si ottiene variando lesposizione di un diaframma, pertanto, correggendo lesposizione, il fotografo potr determinare preventivamente lintensit di grigio che assumer una certa area e, di conseguenza, tutte le altre. SOTTOESPOSIZIONE Errore di esposizione dovuto allimpiego di un tempo troppo breve o di unapertura di diaframma troppo chiusa rispetto allintensit luminosa per la sensibilit della pellicola. SOVRAESPOSIZIONE Errore dovuto allimpiego di un tempo di esposizione troppo lungo o di unapertura di diaframma troppo aperta rispetto allintensit luminosa per la sensibilit della pellicola. SPETTRO DI ASSORBIMENTO E l'insieme delle lunghezze d'onda assorbite da un determinato materiale. Un materiale pu essere completamente trasparente a certe lunghezze d'onda, e completamente opaco ad altre.

SPETTRO DI EMISSIONE E l'insieme delle lunghezze d'onda emesse da una sorgente luminosa. Una lampadina emette un intervallo di lunghezze d'onda, non una singola lunghezza d'onda (che apparirebbe colorata). SPETTRO ELETTROMAGNETICO E la banda delle radiazioni elettromagnetiche, luminose e non, percepite (spettro visibile) o non dall'occhio umano. SPETTRO LUMINOSO E l'insieme dello spettro di emissione e di quello di assorbimento. TELEMETRO Sistema ottico per valutare la distanza del soggetto, per sovrapposizione di due immagini provenienti da due punti diversi (base) sul principio della triangolazione. TELEMETRO AD IMMAGINE SPEZZATA Usato nello schermo di messa a fuoco delle fotocamere manuali. TEMPERATURA DI COLORE Misura della qualit (verso il rosso o il blu) della luce espressa in gradi Kelvin. Le differenti sorgenti luminose hanno temperature di colore differenti. Approfondimento. TEMPO DI POSA (tempo di esposizione) E la durata dell'esposizione. TTL (Through The Lens) Attraverso la lente: la luce captata da un dispositivo di ricezione posizionato tra il flash e l'obiettivo: i circuiti elettronici della fotocamera regolano la potenza del flash tenendo conto dell'apertura di diaframma e della focale dell'obiettivo, in modo da avere una migliore esposizione Ultravioletto Lunghezze d'onda minori (e temperature di colore superiori) rispetto a quella del colore violetto, ed inferiori a quella dei raggi X. Non sono visibili (spesso quello che si vede invece la luce blu emessa dalle lampade "collateralmente" a quella ultravioletta). VIGNETTATURA Oscuramento degli angoli del fotogramma dovuto alluso di un paraluce o di un filtro inadatto allobiettivo, ma anche nel caso di focali grandangolari usate alla massima apertura inquadrando superfici uniformi a causa della caduta di luce che aumenta allaumentare dellangolo di campo dellobiettivo per il maggior tragitto che debbono compiere i raggi che vanno ai bordi del fotogramma. Ci comporta una sottoesposizione anche di 2 o 3 diaframmi. VIRAGGIO Trattamento chimico per mezzo del quale si modifica il colore di una stampa fotografica in bianco e nero. Classico il colore seppia. ZOOM Obiettivo a focale variabile, che mostra un'immagine in modo che appaia pi grande (zoom in), come se ci si avvicinassimo all'immagine, oppure pi piccola (zoom out) come se ci allontanassimo da essa.

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