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IL SANTUARIO DELLA PREGHIERA

- Matteo 6:5-8 -

La preghiera uno degli elementi fondamentali di qualsiasi religione proprio perch l uomo tende per natura ad accostarsi a Dio, purtroppo troppo spesso anche per mezzo di vie sbagliate come le varie forme di idolatria. Ges nella Sua vita terrena ha trattato spesso questo tema, dando ai suoi discepoli le istruzioni necessarie intorno alla preghiera. Il nostro testo ci fa vedere il contrasto tra la vera e la falsa preghiera; tra quella efficace che ha un grande valore agli occhi di Dio e quella superficiale e formale che non ha alcun valore, in quanto serve solo per essere veduti dagli uomini . Il testo ci mostra l importanza della preghiera privata, fatta nel segreto della cameretta; questo tipo di rapporto con Dio viene ancor prima del servizio che possiamo rendergli, come la partecipazione ai culti o alle varie attivit della comunit cristiana. Quando veramente impariamo il segreto del santuario della preghiera , il risultato sar certamente un servizio fecondo che produrr frutti che solo nell eternit potremo scoprire. Possiamo notare che Ges d per scontato il fatto che i Suoi discepoli siano donne e uomini di preghiera, in quanto afferma: quando voi pregate (vs 5). Non si tratta di un ordine perentorio, a cui siamo obbligati ad ubbidire; non si tratta di una penitenza ma l espressione spontanea dell anima redenta che cerca la comunione con il Suo Salvatore e che diventa qualcosa a cui non si pu rinunciare. Qualcuno ha detto che la preghiera il respiro dell anima che ci fa respirare la purezza del Cielo. Il nostro testo ci elenca alcune caratteristiche della vera preghiera: necessaria la parentela Ges mette in risalto questo aspetto. Rivolgi la preghiera al Padre tuo e il Padre tuo che nel segreto .. (vs 6). Spesso il Vangelo ci fa vedere che quando una cosa veramente importante, viene ripetuta due volte (Gv 1:51; Lc 10:41) proprio per richiamare l attenzione di chi ascolta. Se ci sentiamo veramente figlioli possiamo rivolgerci con fiducia al Padre nostro, che buono e piano d amore, che ci vuole dare sempre il meglio. necessaria la riverenza Dobbiamo essere coscienti che pur avendo un rapporto di parentela ci rivolgiamo al supremo creatore e possessore di tutte le cose; questa nostra intimit, ottenuta grazie all opera della croce, non deve mai sfociare in una forma di pari dignit o mala creanza . Dobbiamo avere la massima riverenza quando ci accostiamo a Dio in preghiera. Quando Dio chiam Mos dal pruno ardente, gli disse di togliersi i calzari perch il suolo era santo (Es 3:5). Il santuario della preghiera un luogo sacro e, pur avendo la libert di entrare nel santuario in virt del sangue di Ges, (Eb 10:19-22) dobbiamo avere la massima riverenza per il Signore, ricordandoci del continuo che Egli Dio, che l Alto, l Eccelso e che abita l eternit (Is 57:15). Dobbiamo avere del continuo un sentimento di umilt, ricordandoci che possiamo rivolgerci al Padre per i meriti di Ges.
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necessaria la sincerit I versi 5 e 6 dicono di non fare come gli ipocriti; il senso originale della parola ipocrita richiama alla mente un attore. Matteo 15:8,9 dice che questo popolo onora Dio con le labbra, ma il loro cuore lontano da Lui; dobbiamo esaminare sempre i nostri cuori, quando ci accostiamo a Dio in preghiera. necessaria l intimit Il Signore biasima i farisei perch amano essere veduti dagli uomini. Il cristiano fedele a Cristo istruito a pregare in privato, ossia ad avere un rapporto personale con Dio nella preghiera. Anche nella preghiera comunitaria il rapporto intimo e solenne della comunione con Dio non deve ma cessare; nel culto che rendiamo al Signore, ognuno un protagonista e mai un semplice spettatore. necessaria la regolarit Le parole di Ges non usate soverchie dicerie o vane ripetizioni come fanno i pagani, non vogliono significare che non possiamo ripetere pi volte la stessa parola, ma piuttosto indica una preghiera senza scopo e vuota . Ges stesso ha pregato nel Getsemani tre volte ripetendo le medesime parole, e ci ha insegnato a chiedere nella preghiera con insistenza e perseveranza (Lc 18:1-8; 11:5-13) necessaria la fiducia Chi si accosta a Dio deve credere che Egli (Eb 11:6). La nostra preghiera esprime la disponibilit che gli diamo di operare a nostro favore. Anche se Dio gi conosce le cose di cui abbiamo bisogno, la Scrittura ci esorta a presentargli i nostri bisogni e quindi come atto di ubbidienza noi lo facciamo. Questo ci aiuta anche a discernere la volont di Dio , quella buona, accettevole e perfetta volont (Rm 12:2). necessario uno spirito di attesa Quando preghiamo dobbiamo imparare ad attenderci la risposta di Dio. Il Signore dice se tardo aspettami; non sempre il nostro orologio coincide con quello di Dio. I farisei avranno come premio l esser veduti dagli uomini, come riconoscimento della loro religiosit. Viceversa il credente che fa orazione nel segreto , aspetta con certezza la ricompensa qui sulla terra con la massima serenit e fiducia, certo che Dio adempir i Suoi piani. Nell eternit Dio dar il premio a tutti coloro che sono stati fedeli e perseveranti.

Preghiera come lode e adorazione Efesini 6:18 ci dice che dobbiamo pregare in ogni tempo per lo Spirito, con ogni sorta di preghiera, vegliando con ogni perseveranza e supplicazione. La preghiera l ambiente in cui la vita interiore del credente si sviluppa per raggiungere la maturit. Iddio spirito e quelli che l adorano bisogna che l adorino in spirito e verit (Gv 4:24) La preghiera ci permette di conversare con Dio per rimanere in comunione con Lui La preghiera ci permette di entrare in contatto con Dio La preghiera insieme con la Parola e alla vigilanza e temperanza, ci permette di giungere alla piet (I Tm 4:7), che quello stato d animo nel quale v una profonda riverenza per Dio Abbiamo bisogno di una costante ubbidienza all insegnamento della Scrittura Necessit di una continua ricerca della santificazione La preghiera non deve essere considerata come un pronto soccorso o come ultima spiaggia ; deve essere un esercizio continuo che ci permette di godere della presenza del Signore. Qualche volta, invece di inginocchiarci davanti al Signore, lo facciamo davanti ai nostri talenti, alle nostre capacit, mentre dovremmo chiedere con tutto il cuore al Signore di spezzarci, vivificarci, per poi usarci solo per la Sa gloria.
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Perseverate nella preghiera, vegliando in essa con rendimento di grazie (Cl 4:2) Il testo ci fa comprendere che dobbiamo mettere la nostra diligenza, perch molto facile per l uomo abbandonare la preghiera, ossia stancarsi. Alcuni suggerimenti per non stancarsi: a) non fare della preghiera una formalit liturgica b) riuscire a pregare non solo col pensiero, ma pronunciare le parole anche sommessamente come se ci fosse davanti a noi una persona cara; c) non dobbiamo solo chiedere, ma anche lodarlo; d) dobbiamo imparare ad attendere l ora di Dio e riconoscere a Lui il diritto di fare quello che Lui vuole; e) non dobbiamo fare alcun affidamento ai nostri meriti, quasi come se Dio fosse debitore nei nostri confronti; f) se ci troviamo in un momento di caduta spirituale, non rinunciamo ad andare a Dio in preghiera, perch sarebbe la sconfitta pi grande; g) quando avvertiamo i primi sintomi di stanchezza, incominciamo nuovamente a pregare con maggiore intensit A chi va rivolta l adorazione? Matteo 4:9 ci fa vedere che Satana vuole essere adorato, mentre I Corinzi 10:19-22 afferma che ogni forma di adorazione agli idoli altro non che adorazione a Satana (culto ai demoni). Satanismo, occultismo, varie forme di magia, cartomanzia, stregoneria, sono riconoscimenti di supremazia e quindi adorazione a Satana. Quando il nemico non riesce a gestire l uomo in questo modo, lo fa attraverso le forme pi svariate di idolatria: vitello d oro, alti luoghi ai tempi dei re d Israele, idoli vari ai nostri tempi (statue, reliquie, ecc. ecc.). I Testimoni di Geova dicono che siccome il Figlio di Dio inferiore a Dio, per non cadere nell idolatria affermano che non bisogna adorare Ges, mentre vediamo con chiarezza che Ges viene adorato come Dio (Mt 28:9; Ap cap 4 e 5) Altro esempio di falsa adorazione, la vediamo nella Chiesa Cattolica Romana, che affianca all adorazione di Cristo quella delle creature, come Maria o i santi Ges ci ha insegnato con chiarezza che Dio solo deve essere il soggetto della nostra adorazione (Mt 4:10); Paolo afferma che gli uomini hanno mutato la verit in menzogna, adorando la creatura anzich il creatore (Rm 1:25; At 10:26; Ap 22:8,9). Scorrendo le pagine del Nuovo Testamento scopriamo una regola importante: il Padre viene adorato nel Nome di Ges, mediante l aiuto e la guida dello Spirito santo. Ges ci ha dato lo Spirito Santo perch diventi il nostro Paracleto, che ci aiuti a pregare come si conviene. Che cos l adorazione? il riconoscimento della potenza e della sovranit del Re, al quale ci si accosta con il dovuto timore per rendergli omaggio (Mt 2:11; 28:9). Uno dei termini greci che indicano l adorazione proskineo (da qui il termine italiano prostrati)(Gv 9:38); esso significa adorare o venerare in ginocchio, e viene associato alla fede che spinge la creatura compiere questo atto esteriore, come risultato di un sentimento interiore verso il Suo Re e Signore. Nel Nuovo Testamento nell adorazione vengono racchiuse anche la lode, la contemplazione, la comunione profonda del nostro spirito con lo Spirito Santo e il pieno riconoscimento di quegli attributi divini descritti in Apocalisse 5:12 (potenza, ricchezza, sapienza, forza, onore, gloria e benedizione) che una vera sinfonia di lode all Agnello. I veri adoratori, adorano Do in spirito (spiritualmente) e verit (sincerit di cure, lealt).

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Il rapporto tra preghiera e lode Il Signore ci invita nella Sua Parola a lodarlo in ogni tempo. La lode da potenza alla preghiera e facilita la nostra comunione con Dio. Notiamo come Ges prima di ogni altra cosa glorifica il Padre (Mt 11:25; 6:9) Quando ci troviamo afflitti per i motivi pi svariati, la via maestra per avere vittoria e uscire fuori da certe situazioni di turbamento, lodare il Signore. La preghiera il solo mezzo stabilito da Dio per liberarci dalle nostre ansiet e darci la pace. (Fil 4:6,7). La vera preghiera sempre accompagnata dal ringraziamento. Questo produce quella pace nel nostro cuore che sorpassa ogni intelligenza e diventa il guardiano (o l arbitro) della nostra mente e del nostro cuore. I figlioli di Dio che ricevono forza dalla preghiera sono sempre sereni e forti anche nelle lotte e nelle prove (Giac 1:3,4) Per mezzo della preghiera possiamo prepararci per la venuta di Ges (Lc 21:34-36): Se vogliamo il progresso spirituale della nostra vita dobbiamo imparare ad esporci ai raggi della Luce divina e permettere al Signore di investigarci (Sl 139:23,24). Quale posizione fisica? Non esiste una regola rigida; ci che ha davvero valore la disposizione del cuore che deve essere rotto e contrito. Nella Bibbia vediamo diverse posizioni: in ginocchio (Lc 22:41;At 20:36; Sl 95:6) prostrati (Mt 26:39; Num 16:22) seduti (At 2:2) con le mani alzate (Sl 28:2; I Tm 2:8) a letto (II Re 20:2,3) Le condizioni spirituali sono le pi importanti: fede perseveranza in armonia con la Sua volont (I Gv 5:14) pregando nel nome di Ges, facendo affidamento solo su i Suoi meriti (Gv 14:13) Rapporto tra preghiera e pianto Nella Scrittura abbiamo esempi evidenti di cuori che hanno cercato il Signore con tutto il cuore, dove la loro preghiera stata accompagnata dal pianto. Il pianto esprime la partecipazione della nostra sfera emotiva; quindi, quasi sempre, quando supplichiamo il Signore con tutto il cuore, la conseguenza diretta che si piange (certamente questo varia da persona a persona, a seconda dell emotivit del soggetto) Alcuni esempi biblici: Anna (I Sam 1:8) Neemia (Nem 1:4) Tutto il popolo al tempo di Neemia (Nem 8:9) Esdra (Esd 10:1) Geremia (Ger 9:1; 31:9) Ezechia (Is 38:3) in tempi di calamit spirituale c sempre stata una parte del popolo di Dio che cerca il Signore con lacrime (Gd 21:2; Gioele 2:17) il pianto di Pietro dopo aver rinnegato il Maestro (Mt 26:75)

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Quasi sempre la preghiera accompagnata con pianto sinonimo di ritorno al Signore, dopo un periodo di caduta spirituale, quindi un passo importante per un sincero ravvedimento (Gioele 2:12; Mal 2:13). Abbiamo bisogno di imparare a dimorare a lungo nel santuario della preghiera , con la porta chiusa per rimanere soli con Dio; in questo luogo abbiamo sempre un Padre che ci attende, il Signore Ges pronto ad insegnarci l arte dell adorazione e lo Spirito Santo che interviene con sospiri ineffabili per aiutarci (Rm 8:26) Questo il nostro grande bisogno; lasciamo che Egli stesso metta nel nostro cuore questo grande desiderio.

Giuseppe Bianco

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