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LA CASA MUNICIPALE DI CASTELLANA-GROTTE e i suoi dintorni

ArethA
E D I TO R E

Pro Loco Castellana Grotte

LA CASA MUNICIPALE DI CASTELLANA-GROTTE nella storia e nei ricordi

ArethA
E D I TO R E

Propriet letteraria riservata Aretha Editore, Castellana-Grotte (BA) Finito di stampare nel mese di aprile 2012 da Tipografia Effedi Putignano (BA) - Italia per conto di Aretha Editore Pro Loco di Castellana-Grotte La Casa Municipale di Castellana-Grotte nella storia e nei ricordi Foto a colori: ph Pasquale Ladogana Cartoline antiche: Michele Di Leone vietata la riproduzione, anche parziale o ad uso interno o didattico, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, non autorizzata. Per legge la fotocopia lecita solo per uso personale purch non danneggi lautore. Ogni fotocopia che eviti lacquisto di un libro illecita ed punita con una sanzione penale (art. 171 legge n. 633/41). Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura.

INDICE

Prefazione di Giambattista Gigante Saluto del Sindaco La Casa Municipale di Castellana-Grotte nella storia e nei ricordi La Casa Municipale di Jennifer Boakye Arte nel Comune di Cosimo Cardone La Biblioteca Civica Giacomo Tauro di J. Boakye Ricordi Castellanesit di Tommaso Francavilla Ricordo del Municipio di Nicola Miccolis La Piazza e il Municipio di don Nicola Pellegrino Appendice I sindaci di Castellana-Grotte Una storia di Girolamo Scoppio, un uomo buono di Vito de Bellis Galleria fotografica Bibliografia Ringraziamenti

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AL MIO PAESE Castellana diventa pi bella a met estate. Il paese si allarga come un pensiero profondo e si rallegra di vita solare, tra gli ulivi tra file di case chiare e serene. Ogni tanto un albero, raccolto intorno ad un trullo. Non si poteva chiamare Castellana-Grotte, in questa cornice. Caso mai Citt dei Misteri, con un richiamo casto alle grotte e ai misteri del sottosuolo. Riccardo Biffi dal Premio di Poesia Vito De Bellis (La forbice n. 29, p.18)

PREFAZIONE

Poche persone e pochi castellanesi possono dire di conoscere la storia del Palazzo Municipale di Castellana-Grotte, uno fra i pi interessanti della provincia di Bari. Qualche notizia storica rinvenibile negli scritti del prof. Lanera o in altri occasionali testi sui palazzi castellanesi, mancava, per, una pubblicazione interamente dedicata al Palazzo di citt di Castellana-Grotte. questo il motivo che ha spinto la Pro Loco a curare questo opuscolo sul Palazzo di citt di Castellana-Grotte e la vita che un tempo si svolgeva intensa intorno ad esso, chiedendo la collaborazione preziosa ad alcuni nostri concittadini. Attraverso i documenti presenti nellArchivio Storico Comunale e in Biblioteca possibile trovare notizie essenziali per comprendere la storia del nostro Municipio, nato come Convento dei Frati Francescani Conventuali e poi, dopo la soppressione ecclesiastica dei primi anni del 1800, trasformato in Palazzo Municipale. Del vecchio Convento ormai rimane solo il
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chiostro, mentre le celle dei frati sono state trasformate in uffici e saloni, ornati da affreschi di fine 1800, come la Sala Giunta, decorata da Alfio Tomaselli nel 1895. Rendono poi pi accogliente il nostro Municipio alcune opere darte, come due sculture di Fra Luca Principino, moltissime opere pittoriche di Sergio Niccol De Bellis e infine i quadri, che ornano la maestosa scalinata, provenienti dalla collezione dello storico castellanese Michele Viterbo, e dai suoi eredi donati al Comune. La Pro Loco con questa pubblicazione, caro lettore, intende sollecitarti a conoscere un pezzo di storia della nostra citt, a scoprire la bellezza del nostro Municipio ed al conservare, perch non svanisca nelloblio, il ricordo di quelle attivit e presenze che, un tempo, si svolgevano nelle sue vicinanze. Buona lettura. Giambattista Gigante Presidente della Pro Loco di Castellana-Grotte

Foto 1 - Sala consiliare, particolare dellaffresco


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SALUTO DEL SINDACO

La brillante idea, da parte della locale Pro Loco di realizzare una pubblicazione dedicata interamente al nostro Palazzo Comunale, non pu che trovarmi entusiasta. Nel corso del mio mandato ho potuto verificare, raccogliendo direttamente commenti pi che positivi da cittadini castellanesi, ma anche di cittadini dei paesi limitrofi, che il nostro Palazzo di citt sicuramente uno dei pi belli della provincia di Bari. Infatti, cos come ampiamente descritto in questo volume, il nostro Municipio, oltre ad essere il luogo dove si svolge la vita amministrativa e politica della citt, anche una piccola galleria darte che va scoperta e visitata in ogni suo angolo. Sin dagli inizi del 1900, quando la struttura si modificata nelle forme attuali, si arricchita di testimonianze e oggetti riferiti a nostri concittadini che hanno dato lustro a Castellana, segnandone la storia. Nella rinnovata Sala del Consiglio, dedicata alla memoria dellOn. Maria Miccolis, campeg9

giano le foto dei sindaci che si sono susseguiti nel corso dellultimo secolo e in tutto il palazzo possibile guardare le opere dei maggiori artisti castellanesi come fra Luca Principino, Vincenzo Fato e Sergio Nicol De Bellis. Linvito dunque a sfogliare e a leggere questa pubblicazione, ma anche a vivere di pi il nostro il palazzo, non solo per frequentazioni istituzionali. Per questo ribadisco il mio ringraziamento alla Pro Loco, non solo per aver promosso questa pubblicazione, ma anche perch si gi adoperata per far conoscere meglio i nostri luoghi civici, facendosi promotrice di un progetto che ha coinvolto le scuole primarie e dellinfanzia cittadine, progetto che si poneva lobiettivo di far visitare agli scolari alcune degli edifici pi importanti e pi belli della nostra Castellana a partire, appunto, dal nostro Palazzo Municipale. Prof. Francesco Tricase Sindaco di Castellana Grotte

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LA CASA MUNICIPALE DI CASTELLANA-GROTTE nella storia e nel ricordo

Foto 2 - Il Palazzo Municipale nel 1923


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LA CASA MUNICIPALE a cura di Jennifer Boakye

Si dichiara da noi sottoscritti religiosi del soppresso monistero de Conventuali di San Francesco dAssisi di questa citt di Castellana, qualmente prima della soppressione eseguita dai signori commissionanti del Governo, nel giorno venti di settembre, non abbiamo occultato nessun effetto appartenente al monistero, come parimenti di non aver veduto e saputo che siasi sottratta cosa alcuna, tanto direttamente che indirettamente, come di non aver ricevuto veruna anticipazione. In fede di che ne abbiamo sottoscritta la presente dichiarazione. Castellana, 21 settembre 1809. Fra Luigi Ciacci, superiore Fra Giuseppe Pascali Fra Michele Gidiuli Fra Lorenzo Longo Fra Andrea Longo Fra Luigi de Amico Fra Francesco Cafaro Fra Celestino Prete Fra Agostino Morgese, laico Dr. Francesco Mastromattei commissario; Niccol Tauro commissario; Dr. Vito dellErba commissario;
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V.B. Vincenzo Leone sindaco. 1 Inizia cos, con questatto redatto dai frati conventuali del monastero di San Francesco dAssisi, il nostro racconto sulla storia del Palazzo Municipale di Castellana-Grotte.2 Un mese prima, il 7 agosto 1809, Gioacchino Murat (17671815), cognato di Napoleone Bonaparte e re di Napoli, aveva firmato il decreto n448 di soppressione degli Ordini religiosi.3
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Nellatto da noi citato, datato 21/9/1809, i frati conventuali di s. Francesco dAssisi, a seguito della decisione del Governo di sopprimere gli ordini religiosi, dichiarano di non aver venduto o sottratto nessuno dei beni e di non aver percepito nessun anticipo (presumibilmente in denaro, che potrebbe trattarsi di acconto o caparra su vendita o promessa di vendita).

I frati sottoscrissero una serie di documenti, con la quale si redigeva linventario dei beni in possesso del monastero, che il prof. Lanera ha raccolto in un libro in due volumi dal titolo Gli atti di soppressione dei monasteri maschili di san Francesco DAssisi e san Francesco di Paola in Castellana di Bari nel 1809. Linventario fu redatto in modo molto accurato e dettagliato, al punto che, leggendo latto del 23/9/1809, si riesce ad avere unidea precisa di come fosse disposta e ornata la chiesa. In un passaggio, ad esempio, si legge: entrando dalla porta maggiore, a man dritta, vi si trova laltare della Madonna dagli Angioli, scolpita in basso rilievo di buon autore con altre statuette laterali. Vi sono due fiori vecchi, sei candelieri di legno indorato, le carte di gloria e un crocefisso di legno sopra laltare.
3 La confisca dei beni della Chiesa non era propriamente una novit dei Napoleonidi. La prima soppressione era stata decretata nel 1767 dal Re Ferdinando I di Borbone, appena divenuto maggiorenne, che, con Decreto del 3 novembre 1767, espelleva dal Regno i Gesuiti e sostanzialmente incamerava

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Fu cos che, tra il 1890 e il 1894 il convento attiguo alla chiesa di san Francesco, fondato nel lontano 1651, fu soppresso (Lanera, 1996). Il professor Marco Lanera nel 1996 scrisse: Il convento dei Francescani Conventuali sorse accanto allAnnunziata, la quale chiesa esisteva gi circa il 1370. In effetti, esistono tracce della chiesetta in una pergamena risalente al 1376/77. Tra il 1651 e il 1671 la chiesetta fu ampliata, ad opera di P. Andrea Scalimoli da Castellana, e corrisponde allattuale chiesa di san Francesco; chiaramente lampliamento comport un orientamento opposto rispetto alla preesistente Chiesa dedicata allAnnunziata. (Guida del Cerica, 1997).

allo Stato tutti i relativi beni. Con la Rivoluzione Francese e con Napoleone si sviluppa unorganica politica di soppressione degli Ordini monastici, rispondente sia a ragioni ideologiche sia ad impellenti ragioni economiche, in primis la necessit di sostenere i gravosi costi delle guerre per la formazione dellImpero napoleonico. Con larrivo dei francesi e con Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone, che regnava per sua nomina a Napoli, una circolare del Ministro del Culto Luigi Serra di Cassano del 7 maggio 1806 disponeva una ricognizione e la formazione di un esatto elenco dei monasteri e dei conventi del Regno, sia maschili che femminili e la loro ubicazione. Gioacchino Murat, cognato di Napoleone, succeduto a Giuseppe Bonaparte, nominato re di Spagna, con il Decreto n. 448 del 7 agosto 1809, disponeva la soppressione degli Ordini religiosi nel Regno, con la conseguente confisca di tutti i loro beni, la conversione dei conventi ad altro uso (spesso militare) e il passaggio delle chiese conventuali (intese come edifici di culto) al clero diocesano.

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ual era la funzione del Palazzo Municipale prima di diventare la sede amministrativa della citt? E quale Sindaco fu costretto a scappare da una folla inferocita e quale, invece, vide mortificare la sua generosit durante la guerra? Comera la vita attorno al Comune, in passato? Con il contributo di Nicola Pellegrino, di Nicola Miccolis, di Tommaso Francavilla e di Vito de Bellis, la Pro Loco viaggia a ritroso nel tempo, attraverso la storia di uno dei palazzi pi belli del nostro territorio, alla scoperta del nostro passato, perch non svanisca nelloblio.

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