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la Repubblica la Repubblica

VENERD 19 OTTOBRE 2012

CRONACA

NAPOLI

PER SAPERNE DI PI www.comune.napoli.it www.regione.campania.it

De Magistris chiama alla rivolta i sindaci


Massacrati dal governo. Lopposizione: non andremo al Consiglio a Montecitorio
ROBERTO FUCCILLO
IL governo ci massacra ogni giorno, urla il sindaco in faccia al ministro Filippo Patroni Griffi. Se mantenete le commesse di cacciabombardieri per 13 miliardi e mezzo, di che stiamo parlando?. Succede a Bologna, allassemblea dellAnci, dove cera anche il ministro Cancellieri. A Napoli invece le opposizioni mettono in ridicolo la sua campagna antigovernativa e Marco Nonno, consigliere Pdl di ascendenza destrorsa, scarica su de Magistris una sorta di contrappasso paragonando la sua iniziativa alla marcia su Roma del 1922. Lo showdown allestito dal sindaco, ovvero la trasferta dellintero consiglio comunale a piazza Montecitorio il 30 ottobre contro il decreto del governo sui comuni in difficolt, tiene banco. Lo stesso de Magistris ha tentato di trovare ieri proseliti presso i sindaci riuniti dallAnci a Bologna: Sono un ex magistrato ha affermato ma se la tensione sociale non regger pi, io mi schiero dalla parte dei cittadini. Lo dico con tutte le responsabilit che questo pu comportare. Insomma luomo di legge si prefigura con la fascia tricolore al petto, ma anche sulle barricate contro le decisioni del governo. Intanto difende i Comuni dove non ci sono i Fiorito che vanno in giro, dobbiamo essere rispettati. Il ministro Patroni Griffi, chiamato in causa, evita la rottura: Il rispetto, ma anche la consapevolezza delle difficolt, c tutto da parte del governo, cos come c per anche la consapevolezza di un percorso molto complesso che si pu portare avanti tutti insieme ma con una gradualit. Griffi resta ai piedi delle barricate: Stiamo cercando un dialogo dallinizio coi comuni, in un contesto estremamente difficile. Sono daccordo che non si fa politica con la Corte dei conti, dobbiamo trovare un sistema efficace. Servono i controlli, ma soprattutto la capacit dindirizzare lamministrazione bene. Per ci rendiamo conto delle difficolt quotidiane dei sindaci nellaffrontare soprattutto i problemi del sociale quando le risorse sono Amedeo Laboccetta definiva liniziatica romana carnevalata pilatesca. Infine il senatore Luigi Compagna contestava il presidente del Consiglio, Raimondo Pasquino: La piazzata a Roma contro Monti una inutile sceneggiata. Che labbia promossa un sindaco come de Magistris non mi sorprende. Che vi si sia accodato un democratico montiano come Pasquino mi dispiace. In serata de Magistris ha incontrato a Milano il sindaco Pisapia.
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Il caso

E il sindaco si candida per la citt metropolitana


OCCORRE evitare le sovrapposizioni di competenze. Se non si risolve questo punto potremmo ritrovarci, con lelezione diretta, un sindaco della citt metropolitana che non il sindaco della citt capoluogo di provincia. Luigi de Magistris, intervenuto ieri a una tavola rotonda alluniversit Federico II, mette in chiaro quale direzione dovr seguire liter costitutivo del nuovo ente locale che entrer a regime dal gennaio 2014. E lancia un chiaro messaggio al dimissionario Cesaro, oggi lanciato verso le politiche, ma che domani potrebbe ambire alla sindacatura della citt metropolitana. Questultimo nelle scorse settimane si era schierato a favore del suffragio diretto, perch impensabile che unarea in cui vivono pi di 3 milioni di persone sia guidata dal sindaco della citt capoluogo dove vive solo un terzo dei cittadini dellintera citt metropolitana. per de Magistris a disporre in questo momento di maggiori margini di manovra. Il percorso di passaggio verso il nuovo ente, messo in atto dal decreto legge sulla Spending review, prevede infatti lelezione diretta del sindaco solo nel caso in cui lo statuto definitivo preveda unarticolazione del territorio del comune capoluogo in pi comuni. Unipotesi questultima che sembrerebbe trovare il favore dellassessore ai Beni comuni Alberto Lucarelli, per il quale in una prima fase il sindaco della citt metropolitana potrebbe essere quello della citt capoluogo, in un secondo momento si potrebbe invece pensare alla scomposizione della citt di Napoli in cinque comuni. Intanto per il 30 ottobre attesa lapprovazione dello statuto provvisorio. (l.n.)
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Il punto
LASSEMBLEA
De Magistris (sopra) ha parlato allassemblea Anci a Bologna

LA MARCIA
Marco Nonno (Pdl) rievoca la marcia su Roma di Mussolini

LA CONTESTAZIONE
Raimondo Pasquino contestato dal Pdl per laiuto al sindaco

La polemica Il caso

Approvata la delibera in giunta, al Consiglio il piano per ridurre i costi. Nella partecipata del Comune lavorano oltre 1400 persone

Spending review, Napoli Servizi verso la vendita


ALESSIO GEMMA
EFFETTO spending review sulla Napoli Servizi, la partecipata del Comune che si occupa di manutenzione e gestione di edifici e parchi pubblici. La societ ha i giorni contati: dovr essere venduta entro il 30 giugno 2013. Lo stabilisce la norma del governo Monti. Alla quale Palazzo san Giacomo si adegua con una delibera approvata in giunta il 10 ottobre scorso: si stabilisce che Napoli Servizi, organico di oltre 1400 dipendenti e fondi dal Comune nello scorso anno per 58 milioni di euro, lavorer per lamministrazione fino al prossimo fine giugno. Nel frattempo dovr presentare un piano industriale per ripredecessore, al quale va anche durre i costi al fine di rendere laascrittamaggiormente appetibile zienda storicamente la manovra di ripiano di quei debiti con sul mercato. Un piano da preisentareFas che non trovavano fondi entro 30 giorni dallapuno sbocco proprio. Consiglio provazione da parte del Per cui Caldoro specifica: Condivido della delibera di giunta. Dalla quanto sostiene il il ragioniere proposta scrive presidente pugliese sullutilizzosi evidenzia Vincenzo Mossetti dei Fondi che lamministrazione sta avFas per il ripiano dei debiti della sanit come previsto da una norma del 2009, una legge dunque entrata in vigore un anno prima dell'insediamento della mia giunta. C poi un appunto diretto alla teoria di Vendola: Sono risorse, quelle dei Fas, Antonio Borriello viando le attivit propedeutiche volte ad una futura alienazione. Il fatto che il decreto di luglio scorso lascia poco scampo alle societ controllate da enti pubblici. Tre le soluzioni: scioglimendestinate 31 dicembre 2013, vento entro il allo sviluppo, ma anche vero che senza ladetenudita delle partecipazioni garanziadallente pubblico entro il 30 te dei servizi e dei diritti essenziali non coalcuna crescita. giugno 2013 internalizzazione Infine lorgoglio: Per fortuna dei servizi. Con la conseguenza oggi dal 1 gennaio 2014, le societ che, c chi buchi non ne fa. E anzi certificher nel quanto non ancora in essere, in 2013 per la Campania al governo ilcomunsciolte o cedute a privati, paregque non potranno pi ricevere affidamenti diretti di servizi. Che dovranno essere acquistati dal Comune sul mercato, con gare pubbliche. La delibera deve ancora passare in Consiglio e attendiamo poi chiarimenti dal governo, dichiara il presidente di Napoli Servizi Antonio Saturnino. La societ non va messa sul mercato attacca il consigliere del Pd Antonio Borriello Ma le va dato un profilo istituzionale. Tradotto: ci sono spazi di manovra per salvarla?
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Il sindaco attacca Patroni Griffi. Il ministro: Capiamo i problemi ma la situazione dura


molto poche. Mentre il sindaco chiama alla rivolta, il centrodestra si sfila. La manifestazione a Roma era stata avallata, in sede di conferenza dei capigruppo, dal Pdl Enzo Moretto. Ma ieri mattina gli altri sono insorti, a cominciare da Gianni Lettieri che ha chiesto spiegazioni. Lo stesso Moretto poco dopo ha firmato col socialista Domenico Palmieri una dichiarazione dintenti: Non andremo a Montecitorio, le misure del governo sono severe e restrittive, ma non possono essere nascoste le oggettive responsabilit di un anno e mezzo di immobilismo amministrativo, e poi ben altra cosa trasformare, o peggio svendere, la funzione istituzionale del Consiglio a un evento di piazza. Nonno intanto proponeva provocatoriamente di tenere in alternativa la seduta di Consiglio a Napoli il 28 ottobre, ricorrenza di quella marcia mussoliniana che il sindaco pare voler rievocare. Il segretario del Pdl

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NA

Napoli

Venerd 19 Ottobre 2012 Corriere del Mezzogiorno

Comune di Napoli Il programma di vendita da oggi alla fine della consiliatura

Dismissione immobiliare, ecco il piano da 500 milioni


Allo studio del sindaco il progetto della Romeo
NAPOLI Un piano per dismettere beni immobili del Comune di Napoli per circa 500 milioni. Un piano, firmato Romeo Gestioni, che sta nel cassetto del sindaco de Magistris dallottobre scorso e che ora torna prepotentemente alla ribalta. Perch a Palazzo San Giacomo servono disperatamente soldi; soldi che, a quanto pare, non arriveranno in quantit sufficiente neppure dal governo col decreto salva-Comuni. Decreto che il sindaco ha ribattezzato invece ammazza Comuni. Ecco perch il Piano, che la Romeo ha rivisitato lo scorso 13 settembre, sembra una delle poche via duscita che Palazzo San Giacomo ha per uscire dalla crisi col Comun e che, tra laltro, sarebbe obbligato ad alienare beni immobili proprio dal governo nel caso in cui decidesse di aderire, come comunque appare inevitabile, al decreto. Il progetto articolato in poco pi di tre anni, da qui al 2016. In pratica, da oggi fino alla fine della consiliatura de Magistris. I beni potenzialmente da mettere sul mercato sono migliaia: 10-12 mila sono solo gli alloggi di edilizia residenziale pubblica per un valore di 380 milioni di euro; poi ci sono 450 unit circa di patrimonio immobiliare disponibile per un valore di altri 105 milioni. Ma c di tutto: da scuole inutilizzate a chiese sconsacrate; dai Circoli del Tennis e il Circolo Posillipo al deposito dellAnm di via Posillipo. In elenco figurano anche villa Cava a Marechiaro; un intero immobile in via Carlo Carafa, nella zona del Corso Umberto, valutato 5,5 milioni; un intero edificio in piazza Pignasecca (altri 2 milioni); Palazzo Cavalcanti in via Toledo (2 milioni). Leggendo il Piano si scopre perfino che il Comune di

Il patrimonio

Il palazzo di via Verdi, oggi sede del Consiglio comunale di Napoli Lo stabile in passato stato oggetto di accese polemiche

Villa Cava a Marechiaro

Napoli proprietario della sede del Municipio di Marano (stimata 3 milioni di euro). C poi lex scuola Poerio, in vi Settembrini; lex Convitto Rodin di piazza San Carlo alle Mortelle. Infine, tra i beni del Comune che possono essere alienati, figurano il Palazzo dellArchivio di piazza Dante e il

Lobiettivo Il Comune si scrollerebbe di dosso lonere della manutenzione di immobili non strategici

palazzo di via Verdi 35, attuale sede del Consiglio comunale. E questi sono solo alcuni dei beni che al Comune costano tanto e che invece potrebbero trasformarsi, se alienati, in volano di sviluppo per palazzo San Giacomo andando a rim-

LArchivio storico municipale, ha sede presso lex Ritiro di Santa Maria della Purificazione e dei Santi Gioacchino ed Anna a Pontenuovo

Il caso Salta la riunione dellorganismo di vigilanza, manca il numero legale

Bagnolifutura, flop della commissione


NAPOLI La commissione di Vigilanza sugli atti della Bagnolifutura, convocata per questa mattina, non ha raggiunto il numero legale. Il capogruppo dellUdc David Lebro ha chiesto una riconvocazione a breve, con una audizione dei vertici della societ, anche per una valutazione di una possibile riapertura dei termini della manifestazione d'interesse per la vendita dei suoli. Il presidente Marco Nonno ha concordato e convocher la commissione nuovamente per il prossimo marted 23 ottobre con il doppio ordine del giorno: elezione del presidente e audizione dei vertici della Bagnolifutura. Non pi tardi di qualche giorno fa il Consiglio comunale di Napoli aveva approvato a maggioranza la delibera su Bagnolifutura. Perch spieg aveva spiegato il sindaco de Magistris significa portare a termine, entro la fine dell'anno, il completamento di alcune opere importantissime come il Parco dello sport, la stazione Anton Dohrn e il centro per le tartarughe, la strada cui si aggiungono il completamento della fase di assegnazione dei lotti e il Parco urbano per cui la Regione ha bloccato i fondi. La delibera un primo passo cui seguir, a breve, la discussione sul futuro dell'area di Bagnoli. Questo atto ha detto de Magistris non mi entusiasma, pu essere considerato il migliore possibile o il meno dannoso possibile, ma in questo momento importante perch ci consente di arrivare alla visione che abbiamo di Bagnoli e ad approvare una linea strategica con un'area che viva e ci significa mantenere in vita quanto fatto in questo anno rispetto alla situazione cadaverica che avevamo trovato.
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Il Circolo nautico Posillipo viene fondato nel 1925 sotto il nome di Circolo Nautico Giovinezza La sua sede sempre stata in via Posillipo

Porta del parco


Nellex area Italisder riqualificata la prima struttura dellarea occidentale della citt dedicata al leisure, al benessere, alla cultura e allintrattenimento

pinguare consistentemente le casse asfittiche del Comune. Perch in questo modo il Municipio farebbe cassa con la maxidismissione ma anche con lImu, circa 7 milioni, che ne deriverebbe dalla vendita visto che poi gli attuali inquilini si trasformerebbero in proprietari. Non meno di 12-13 mila sarebbero quindi le famiglie napolitane che avrebbero una casa di propriet abbandonando lo status di inquilino del Comune e che andrebbero ad aggiungersi alle 2700 che nel 2012 hanno acquistato una casa dal Comune col progetto di dismissione della Romeo che in sei mesi ha portato ad effettuare rogiti per un valore di 108 milioni di euro. Comune che a sua volta si scrollerebbe di dosso limmane palla al piede della manutenzione ordinaria e straordinaria dei suoi immobili non strategici, come vengono definiti nel decreto per il riequilibrio finanziario dei Comuni in predissesto da pochi giorni firmato dal presidente della Repubblica. Il progetto, che sta sulla scrivania del sindaco de Magistris, ipotizza quindi un trend di vendita stimato dalla Romeo in 120-130 milioni annui: cifra probabilmente raggiungibile alla luce della recente dismissione. A questo, nel programma di alienazioni allo studio del sindaco, del suo ufficio di Gabinetto e dellassessorato al Patrimonio guidato da Bernardo Tuccillo, si affiancherebbe un maxipiano di valorizzazione (progetti esecutivi) di beni immobili per complessivi 2.030.637 metri quadrati. Si tratta di 16 impianti sportivi; 67 circoli e centri culturali; 34 tra caserme, biblioteche, musei e ospizi; 6 complessi polifunzionali, industriali e commerciali; 362 uffici pubblici; ben 58 autorimesse; 11 sale conferenze, teatri, cinema e sale concerti. Ma ci sono anche 20 tra stazioni e sottopassaggi. E se di tutto ci, che rientra nel patrimonio indisponibile che non pu essere donato ma venduto si alienasse appena il 10 per cento ad un prezzo minimo di mercato di 1.500 euro, per il Comune di Napoli significherebbe introitare altri 300 milioni di euro che si aggiugnerebbero ai 485. Significherebbe ridurre di quasi la met il megadebito da 1,5 miliardi di euro che il Comune ha da anni con fornitori e aziende.

Paolo Cuozzo
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Lintervista Larcivescovo si confessa a Nuova stagione e parla delle iniziative per Napoli: Ho sacerdoti ammirevoli

Lanniversario

Il cardinale Sepe: troppo carrierismo nella Chiesa


NAPOLI La nuova evangelizzazione vista dal Pastore di una grande chiesa di frontiera, come pu essere considerata quella di Napoli, per la grandezza della sua storia e per il contrasto con la gravit e l'urgenza dei suoi problemi sociali. Qual realmente il compito della Chiesa? Esiste, soprattutto in tempi come questi, una sua responsabilit diretta? Sono le domande alle quali offre chiare e incisive risposte l'arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, nell'intervista rilasciata a Enzo Piscopo, direttore del settimanale diocesano Nuova Stagione, in pubblicazione sul numero di questa settimana e riportata sul sito della Diocesi www.chiesadinapoli.it. Ecco alcuni stralci dellintervista. Come vive il Sinodo e l'Anno della Fede il Pastore di una diocesi grande e importante, ma attraversata da tante sfide e tormentata da gravi problemi? (...) Sappiamo bene che il mondo cambiato e continua a cambiare. La societ conserva ormai tracce sempre pi sbiadite di un cristianesimo spesso presentato come un'ideologia al pari di tante altre o come la centrale di norme morali ormai superate. (...) La preoccupazione pi forte , invece, quella per una Chiesa che non riesce pi ad essere se stessa, una Chiesa avvolta nella mediocrit di un'esistenza grigia, conformata a certi stili di vita del mondo, una Chiesa chiusa e arroccata su se stessa, che spesso sa dire solo parole che restano inascoltate perch fredde e scheletriche, parole senza la carne del vissuto, parole dis-incarnate. Il mondo capisce quando portiamo il Vangelo nel cuore. Ho la gioia di costatarlo nel ministero di tanti ammirevoli sacerdoti della mia Diocesi. Nel Sinodo e nell'Anno della Fede, la Chiesa deve ritrovare il coraggio e l'umilt di guardare in se stessa, rimettendo al primo posto il Vangelo, prima di pensare ad evangelizzare gli altri. (...) l'immagine di una Chiesa fin troppo immersa nel mondo e, soprattutto, nei suoi difetti. (...)Non possiamo nasconderci dietro paraventi inesistenti o ipocriti. Anche nella Chiesa il carrierismo non solo esiste, ma prospera. sotto gli occhi di tutti che il carrierismo fa danni concreti, inquina i rapporti umani, avvelena gli ambienti in cui si sviluppa e matura. Anche un certo centralismo burocratizzato, seppure su un livello diverso, non da meno, quanto ai danni che procura, soprattutto alla Chiesa - comunione. Salva fatta la verit della Chiesa - istituzione, ci si chiede: quanta comunione si vive nella Chiesa? Alle volte si ha l'impressione di vivere in una fossa di leoni che si sbranano tra loro, come, con altre parole, ha ricordato Papa Benedetto XVI, piuttosto che in una "Casa" di comunione, dove deve regnare l'amore di Cristo. Il centralismo, quando condito di burocraticismo, diventa asfissiante. Abbiamo bisogno non di nuove procedure o riunioni, ma di testimoni e di guide. L'esperienza di una Chiesa particolare, che si trovata a vivere un evento come quello del Giubileo diocesano, pu forse essere utile in questo senso? Possiamo dire che il Giubileo per Napoli, sulle orme del Grande Giubileo dell'Anno duemila, ha inteso dare una risposta vera alle esigenze di una citt, espresse in maniera quasi disperata. (...) Abbiamo attraversato la citt, ma abbiamo cercato le sue vie "di dentro", il dramma delle case diventate sempre pi dimore di famiglie inquiete, scosse dalla precariet o dalla mancanza di lavoro, angustiate da livelli di vita sempre meno dignitosi e dalla sfida che, talvolta, diventa insidia diretta di una malavita alla ricerca di nuovi e pi facili arruolamenti proprio nello sfacelo del tessuto sociale. L'esperienza del Giubileo stata preziosa soprattutto per la nostra Chiesa, perch ha indicato un modo concreto per amare e servire, ossia per essere fedeli a Cristo sul terreno dell'incontro e della condivisione dei bisogni di tutti.

Messa solenne per la beata Madre Teresa


NAPOLI Sar il cardinale Sepe a officiare la Messa per celebrare lanniversario della beatificazione di Madre Teresa di Calcutta, che di se stessa diceva: Sono albanese di sangue, indiana di cittadinanza. Per quel che attiene alla mia fede, sono una suora cattolica. Alla solenne cerimonia, promossa dal console di Albania a Napoli Claudio Panarella, si tiene alle 18 nella Basilica di San Domenico Maggiore, alla quale partecipano le autorit cittadine e i rappresentanti del Corpo Consolare, hanno dato la propria adesione anche lambasciatore di Albania presso la Santa Sede e lambasciatore della neo Repubblica del Kosovo.

Eminenza Il cardinale Crescenzio Sepe lancia un monito contro il carrierismo anche allinterno della Chiesa. Esiste, anzi prospera

Enzo Piscopo
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Venerd 19 Ottobre 2012

Enti locali
& Federalismo
IL GIORNALE DELLE AUTONOMIE

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in edicol c edicola con

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Il ministro dellinterno Cancellieri intervenuta ieri allassemblea dellAnci a Bologna

Il fondo anti-dissesto al restyling


DI

Reggio Calabria pu ancora sperare, Alessandria invece no


essuna speranza per Alessandria, qualcuna per Reggio Calabria. Appena approvato col decreto salva-enti locali (dl 174/2012), il fondo anti-dissesto, che dovrebbe offrire una boccata dossigeno ai comuni prossimi al default, sar presto oggetto di modiche. In modo da estendere laccesso al fondo rotativo anche a quei comuni a cui la Corte dei conti ha gi assegnato un termine per provvedere alladozione dei correttivi di bilancio, come per esempio Reggio Calabria. Il dl 174 esclude infatti la possibilit di iniziare la procedura di dissesto guidato se la Corte dei conti si gi pronunciata. Ma il ministro dellinterno, Anna Maria Cancellieri, intervenendo allassemblea Anci di Bologna, si mostrata possibilista su un salvataggio ad hoc per la citt dello Stretto (i tecnici sono al lavoro per individuare la soluzione pi idonea), mentre ha escluso che al nuovo fondo possa accedere il comune di Alessandria, che gi in dissesto conclamato, alla prese in questi giorni con una drammatica crisi di liquidit. In cassa ad oggi, come confermato dal neosindaco Maria Rita Rossa (Pd) che ha ereditato i buchi di bilancio lasciati dalla precedente amministrazione, ci sono solo 200 mila euro. Briciole che non basteranno a pagare gli stipendi agli oltre 2.000 dipendenti comunali. Il comune piemontese non potr accedere al fondo e dovr per il momento arrangiarsi come meglio pu. Mi hanno detto di fermare le macchine dei vigili urbani e di non pagare gli stipendi, sbotta il primo cittadino, ma il governo deve rendersi conto che non pu far morire una comunit, anche perch vantiamo crediti verso lo stato per 5 milioni di euro, soldi che in questo momento ci farebbero molto comodo. Come uscirne allora? Alessandria chiede di poter contare su una dote maggiore di anticipazione di cassa da parte dello stato. Oggi il limite massimo previsto dal Tuel tre dodicesimi delle entrate, lAnci prover a portarlo a cinque dodicesimi, anche se non sar facile visto che la richiesta era stata gi avanzata in passato senza successo dallassociazione dei comuni. Per permettere a Reggio Calabria di accedere al fondo rotativo potr invece bastare un emendamento da inserire in sede di conversione

Pagina a cura FRANCESCO CERISANO (DA BOLOGNA)

Anna Maria Cancellieri

Patroni Grif: va avanti il riordino delle province


Filippo Patroni Griffi

del dl salva enti che ha iniziato liter parlamentare alla camera. Dopo la parziale chiusura del premier Mario Monti sulla devoluzione del 100% del gettito Imu ai comuni a partire dal 2013 (si veda ItaliaOggi di ieri), anche la seconda giornata dellassemblea Anci stata piuttosto povera di buone notizie per i sindaci. Lesecutivo ha scelto la platea dei sindaci per fare un bilancio dei provvedimenti approvati in un anno di governo, ma non si sbilanciato troppo sul futuro. Non sfuggita alla regola la Cancellieri che ha difeso la stretta sui controlli introdotta col salva-enti (dl 174/2012). La logica ispiratrice del provvedimento, ha detto, realizzare unautonomia responsabile in cui giocheranno un ruolo fondamentale tre gure storiche della pubblica ammini-

strazione locale che non a caso il provvedimento rafforza nella loro autonomia dal potere politico: segretari comunali, direttori generali e revisori. Lobiettivo della riforma, ha spiegato il ministro, conciliare il principio della duciariet degli incarichi apicali con la necessit di disporre di una dirigenza professionale stabile conciliando il principio di democrazia con quello dellautonomia di gestione. Insomma, uno spoil system meritocratico che assicuri la competenza e lautonomia dei dipendenti pubblici, unica via per prevenire turbative e inltrazioni di organizzazioni criminose. Senza le prefetture che, ha auspicato il ministro, dovranno diventare le sedi naturali in grado di garantire unefcace operativit amministrativa.

Delrio: interventi di risanamento graduali


Le comunit locali non possono essere abbandonate al loro destino, gli interventi di risanamento devono essere graduali. Il presidente Anci, Graziano Delrio, auspica una maggiore comprensione per quelle realt locali (Alessandria, Reggio Calabria, Napoli e Palermo) in dissesto o avviate verso il baratro del default. Per questo ha chiesto al governo di interloquire con comuni per cercare insieme soluzioni condivise. Lalleggerimento delle situazioni nanziarie degli enti con i conti in rosso sar solo una delle prossime priorit in agenda dellAnci. Il cui minimo comune denominatore, spiega il sindaco di Reggio Emilia a ItaliaOggi, pu cos riassumersi: evitare il rischio di un nuovo centralismo. LAnci torner allattacco nelliter della legge di stabilit perch si preveda anche solo in modo embrionale un percorso che

Il processo di riordino delle province va avanti nonostante si avvicini il momento della verit davanti alla Corte costituzionale. Allassemblea Anci di Bologna il ministro della pubblica amministrazione, Filippo Patroni Grif, ha confermato che la prossima pronuncia della Consulta (che dovr esprimersi sulla legittimit della trasformazione delle province in enti di secondo livello) attesa per i primi giorni di novembre non rallenter lemanazione del decreto legge di riordino con cui il governo recepir le indicazioni delle regioni e dei Cal (Consigli delle autonomie locali) sugli accorpamenti. Abbiamo massimo rispetto per quello che decider la Corte, ha detto il numero uno di palazzo Vidoni, ma siamo pronti ad apportare correzioni in corsa al decreto (che dovrebbe essere licenziato il 26 ottobre dal consiglio dei ministri ndr) alla luce della pronuncia della Consulta. In ogni caso il procedimento di riordino andr avanti. E a questo proposito Patroni Grif non ha rinunciato a togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Il giudizio del ministro sulloperato dei Cal e delle regioni positivo, ma, ammette, non sono mancate resistenze conservatrici. Il riferimento a quegli enti che in questi giorni stanno strumentalmente difendendo la sorte delle proprie prefetture nella speranza di sopravvivere. Non ho mai visto un attaccamento cos forte delle province alle prefetture, ha commentato con una punta di ironia. Il ministro intervenuto anche sul disegno di legge in materia di sempliporti alla devoluzione del gettito Imu ai comuni. cazioni approvato marted Lassociazione chieder, inoltre, un dietrofront dal consiglio dei ministri. E sullaumento dellIva a carico delle cooperative in particolare su una norma che rischia di avere effetti devastanti sul welfare che ha suscitato qualche polocale. Tra gli altri emendamenti in agenda anche lemica, ossia leliminazione la richiesta di rivedere la norma del dl salva-enti del silenzio-riuto in edilizia. sulla nomina del presidente del collegio dei revisoPatroni Grif ha chiarito che ri che sar scelto dal Viminale e dal Mef. Parole di la riforma punta a eliminare apprezzamento da parte del presidente dellAnci un istituto non normale in sono arrivate per le riforme avviate dal ministro un paese civile obbligando Patroni Grif. Su denizione delle funzioni cola pubblica amministrazione munali, citt metropolitane e riordino delle proa esprimersi con un provvevince il cammino quello giusto, ha detto. Ora dimento espresso, positivo per bisogna portarle a compimento prima delle o negativo che sia. Ma resta elezioni. I comuni hanno bisogno di autonomia limpossibilit di rilasciare normativa, autonomia nanziaria e autonomia permessi di costruire in zone per la crescita. vincolate.

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Venerd 19 Ottobre 2012

ENTI LOCALI

Bilardo (Mef) allassemblea Ancrel. Dissesti go-go se tutti i debiti fossero contabilizzati

Partecipate indebitate per 45 mld


Crediti verso i comuni. Che spesso non li mettono a bilancio

DI

MASSIMO VENTURATO

debiti delle societ a partecipazione pubblica in Italia ammontano a circa 45 miliardi. Ma non sempre i crediti delle stesse societ verso gli enti locali che le hanno costituite sono iscritti nei bilanci dei comuni per lo stesso importo. Insomma, molti comuni non hanno un bilancio attendibile, in quanto se gli stessi tenessero conto della reale situazione dei debiti che indirettamente hanno (ma che sono in capo alle loro societ partecipate) sarebbero in dissesto nanziario. Lo ha detto Salvatore Bilardo, ispettore capo del ministero delleconomia, allassemblea generale Ancrel, lassociazione che rappresenta i revisori degli enti locali a livello nazionale, tenutasi a Napoli il 12 e il 13 ottobre scorsi. Bilardo ha fatto il punto sulla situazione generale degli enti locali anche alla luce degli ultimi provvedimenti normativi e attendendosi al tema del convegno Attendibilit dei bilanci degli enti locali:

il ruolo del revisore. Il quale, in termini di cassa. Il senso come previsto dalla recente generale dellassise stato di normativa, dovr certicare le aumentare il livello di comuniposizioni di credito e di debito cazione nei confronti del minitra lente e le prostero dellinterno prie societ partecie del Mef, ma sopate. Maurizio Delprattutto verso la Il presidente fino, componente Corte dei conti e Borghi: sui della Commissione questo anche per revisori ministeriale per la evitare situazioni nuova Carta delle ove, in presenza stato fatto un s autonomie, ha fatdi un proliferare pasticcio to una panoramica straordinario di degli adempimenti norme sui controlli che spettano nei da porre in essere, prossimi mesi ai revisori a si perseguano richieste contipartire dalle veriche delladenue da parte dei magistrati guatezza dei controlli interni, con un conseguente surplus no ad arrivare alla veri ca di lavoro a carico dei revisori. dei residui. Nel 2013 il fonAnche se a livello nazionale do di riequilibrio a favore dei sta prevalendo oggi il pensiero comuni sar dimezzato, ha del taglio della spesa pubblisottolineato Delfino, questo ca, pur vero che ai revisori quanto emerge dal calcolo si continua a chiedere maggior delle dotazioni previste dalla lavoro con assunzione di magnuova legge di stabilit progiori responsabilit, senza che poste dal governo. La stessa a questo corrisponda un equo legge, ha aggiunto, prevede compenso, ha commentato Anche dal 2013 il ragioniere del tonino Borghi, presidente concomune dovr attestare non fermato alla guida dellassociasolo la copertura dellimpegno zione per il prossimo triennio. di spesa, ma anche la capaciI revisori sono presidio prit di far fronte al pagamento vilegiato di legalit negli enti

locali assieme ai dirigenti, ha detto Ferruccio Capalbo, della Corte dei conti della Campania al quale ha fatto eco Achille Coppola, presidente dellOrdine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli, che provocatoriamente ha detto: Se estraiamo i nominativi dei revisori dei conti degli enti locali, perch non estraiamo anche gli amministratori e i dirigenti?. Stefano Pozzoli, ordinario dellUniversit Parthenope di Napoli, ha esordito dicendo che per risolvere i problemi connessi ai residui degli enti locali basterebbe considerare le entrate solo per cassa e ha sollevato perplessit sullapplicazione della recente normativa ove si prevede che le societ partecipate debbano essere cedute dallente entro il 30 giugno prossimo ovvero messe in liquidazione prima delle ne del 2013. Il legislatore, ha detto Pozzoli, si dimenticato che esistono anche le societ miste e non sempre il comune in grado di cedere le proprie quote ovvero non sempre possiede una

partecipazione sufciente per raggiungere il quorum deliberativo per la messa in liquidazione, che normalmente pari ai 2/3 del capitale sociale. Ha chiuso i lavori del convegno il presidente Borghi, che ha bocciato il dl 174/2012 sulla disposizione che prevede che il presidente del collegio dei revisori dei comuni con un numero di abitanti superiore a 60 mila sia un dipendente ministeriale nominato dal prefetto. una disposizione costosa e inappropriata, ha detto, come lo stata quella di inserire due revisori indicati dal ministero della salute e dal Mef nei collegi delle aziende sanitarie. E poi, non si comprende, ha aggiunto, perch noi revisori liberi professionisti dobbiamo conseguire i crediti formativi per poter essere ammessi allelenco dal quale si faranno le estrazioni per le nomine ed invece per i dipendenti pubblici, che dovranno presiedere importanti organi di controllo in grandi citt, non sia prevista nessuna formazione.
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Agenzia per la gestione dei segretari Gli enti continueranno a pagare


I comuni e le province dovranno continuare a versare i contributi dovuti alla vecchia Agenzia per la gestione dellalbo dei segretari non pi no alla ne del 2012 ma no alla ne del mese di luglio del 2013; la Scuola superiore per la formazione e la specializzazione dei dirigenti della pubblica amministrazione locale, cio la Scuola dei segretari, conosciuta anche come Sspal, viene soppressa; viene istituito il consiglio direttivo per lAlbo dei segretari comunali e provinciali presso il ministero dellinterno: sono queste le principali novit dettate dallarticolo 10 del dl n. 174/2012. Viene per lennesima volta prorogato (si veda ItaliaOggi di gioved 4 ottobre) lobbligo per gli enti locali di versare al ministero dellinterno i contributi provenienti dalla riscossione dei diritti di segreteria gi dovuti alla disciolta Agenzia per la gestione dellalbo dei segretari comunali e provinciali, contributi che servono per la corresponsione del trattamento economico ai segretari in disponibilit e per il funzionamento dellAgenzia e della Scuola dei segretari. Tale termine era previsto per la ne del 2010, ma di proroga in proroga (con questa disposizioni si sposta la scadenza ssata dal dl 95/2012, cosiddetta spending review, per la ne del 2012) si arrivati alla ne del mese di luglio del 2013. Da ricordare che, nel momento in cui questo obbligo verr meno, i trasferimenti ai comuni e alle province saranno ridotti di una cifra complessiva analoga: con le nuove regole si dovrebbe avere una ripartizione pi equa tra i singoli enti locali. Viene chiusa la Scuola dei segretari, che gestisce sia i corsi per laccesso allAlbo dei segretari, sia quelli per avanzare in tale carriera, sia laggiornamento; le sue attivit, nonch il suo personale, vengono assegnati al ministero dellinterno. Con un regolamento da emanare entro il termine del 31 luglio 2013, saranno dettate le modalit attraverso cui il ministero dellinterno dovr gestire le attivit svolte in precedenza dalla Agenzia per la gestione dellalbo e quelle della Scuola. stato inne istituito, a far data dalla entrata in vigore del decreto, il Comitato direttivo per lAlbo nazionale dei segretari comunali e provinciali. Esso viene presieduto dal ministro dellinterno ed composto da rappresentanti del Viminale, dellAnci e dellUpi: a differenza del vecchio consiglio di amministrazione dellAgenzia non vi sono i rappresentanti dei segretari comunali e provinciali. Per la partecipazione a tale organismo non prevista la erogazione di alcun compenso. I suoi compiti sono ssati direttamente dalla disposizione: denire le modalit di gestione dellalbo dei segretari, ivi compresi i beni di propriet della disciolta Agenzia; ssare il fabbisogno di segretari comunali e provinciali (ricordando al riguardo che il dl n. 95/2012 ssa nello 80% dei cessati il tetto per le nuove assunzioni di segretari); adottare gli indirizzi per la programmazione dellattivit didattica e il piano generale annuale delle iniziative di formazione e di assistenza, svolgendo altres i compiti di controllo; ripartire le risorse necessarie per la gestione dellalbo, per i corsi concorso per laccesso, per la formazione e laggiornamento professionale dei segretari, dei dirigenti degli enti locali e degli amministratori. Giuseppe Rambaudi

CONTROLLI PREVENTIVI E DIRIGENTI SVINCOLATI

Due ricette anti-sprechi


Solo i controlli preventivi di legittimit e merito possono scongiurare il proliferare di spese incontrollate come quelle del consiglio regionale del Lazio. E, contestualmente, leliminazione definitiva del potere degli organi di governo di incaricare i dirigenti. Al di l dei rimborsi ai gruppi consiliari, sono emerse spese davvero difficili da giustificare, legate al semplice funzionamento degli uffici. Sono stati acquistati tablet per i consiglieri a prezzi pi che doppi rispetto ai listini, cos come altre attrezzature informatiche molto pi care dellordinario. Di utilizzare la Consip, evidentemente, nemmeno ci si pensato. Come di responsabilizzare sullutilit dei beni, la congruit dei prezzi e del sistema di individuazione del contraente. Inutile pensare che questo modo di operare sia limitato e circoscritto. La giusta necessit di assicurare autonomia alle organizzazioni politiche e agli organi di governo viene troppo spesso, per, scambiata per potere assoluto di scegliere come, cosa, a quale prezzo e da chi spendere. Senza troppa cura di procedure e sistemi, che, invece valgono per tutti gli organi pubblici, politici o tecnici che siano. Il che dimostra come prevedere norme poste a regolare, per esempio, le modalit di approvvigionamento di beni e servizi, come da ultimo larticolo 1 della legge 135/2012 che nella logica della spending review mira a potenziare lutilizzo delle convenzioni Consip, non sia di per s sufficiente. Occorre al pi presto a tutti i livelli di organizzazione reintrodurre controlli esterni di legittimit, se non di merito, imprudentemente e frettolosamente eliminati dalle riforme-Bassanini, allepoca della costruzione di un federalismo in provetta, che oggi mostra tutta la sua dannosit. Controlli che sarebbe opportuno svolgessero organi amministrativi, in modo da permettere alle amministrazioni controllate di ricorrervi se erronei. Ma, lorgano di controllo dovrebbe essere funzionalmente posto alle dipendenze della Corte dei conti e a essa rispondere della sua azione. Un altro elemento di criticit il cordone ombelicale che lega la dirigenza agli organi politici, per effetto delle norme che attribuiscono a questi ultimi il potere di incaricarli, premiarli, assicurare loro carriera, in nome di una fiduciariet che, per altro, la Consulta ha pi volte considerato contraria alla Costituzione, in quanto lapparato amministrativo deve assicurare efficienza alla macchina e non fedelt a questo o quel colore politico. Lo stretto legame, molte volte accentuato dal potere degli organi di governo di cooptare dirigenti esterni senza nemmeno concorsi, pu indurre gli alti funzionari ad agire per assicurare, appunto, lacquisto di beni o servizi fuori mercato, per compiacere. Tanto strategico il potere di nomina dei dirigenti, che la presidente del Lazio ormai a fine mandato ne ha comunque nominati 10. Allo scopo forse di assicurare una continuit quanto meno nei gangli amministrativi o ad altri fini non dato saperlo. Il fatto che si possa porre il dubbio, tuttavia, fa comprendere come la disciplina degli incarichi dirigenziali e lo spoil system possano consentire a dirigenti e funzionari di non vedere, non parlare, eseguire. Sebbene non sia questo il loro ruolo. Luigi Oliveri

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