Alcune settimane fa la Commissione Lavori Pubblici della Municipalità ha esaminato i progetti di
costruzione di due asili nido che saranno realizzati a Mestre, uno ad Altobello ed uno a Carpenedo. Il primo è di un architetto privato, il secondo di un giovane ingegnere della Municipalità di Mestre: in entrambi i casi siamo in presenza di edifici che costituiranno un importante esempio di bioedilizia e risparmio energetico. Si farà uso di materiali naturali, riscaldamento a pavimento, pannelli solari termici e muri ben coibentati ed isolanti e, senza per questo, rinunciare ad un aspetto pregevole ed alla necessaria funzionalità. I consumi di energia saranno veramente bassi, collocando questi “bio-asili” in classe B: in parole povere si spenderà un terzo di quanto si spende per un edificio analogo realizzato secondo criteri ordinari. Di tutt’altra pasta invece l’edificio del nuovo ospedale dell’Angelo: si è discusso infatti molto della sua avveniristica forma a vela e del grande uso di vetrate a specchio come anche del fatto che sia stato costruito in project financing: il 42% delle spese è a carico di ASL 12 e Regione Veneto mentre il restante 58% pesa sulle imprese costruttrici che si rifaranno dell’investimento gestendo per 24 anni una serie di servizi tra cui: riscaldamento, parcheggi, ristorazione e laboratorio di analisi. Non si è parlato tuttavia dei suoi tanti problemi di spreco energetico: si pensi solo al mezzanino d’ingresso dove si muore di caldo d’estate e di freddo d’inverno e, quindi, si tiene acceso il riscaldamento o condizionatore al massimo. Coloro che avrebbero dovuto fare l’interesse dei cittadini suggerendo l’applicazione di tecnologie finalizzate al risparmio energetico non hanno fatto nulla e quindi ci troviamo di fronte ad un bellissimo edificio già obsoleto; si poteva prescrivere, ad esempio, che l’edificio fosse realizzato in classe energetica A o B e già questo avrebbe evitato il problema delle vetrate poco isolanti. Si sarebbe potuta utilizzare la cogenerazione, una tecnologia che produce calore ed elettricità insieme ed ha rendimenti superiori al 90%. Tanto per fare un confronto, gli impianti di riscaldamento ordinari hanno un rendimento del 65-70% mentre le centrali termoelettriche di vecchia generazione, cioè quasi tutte, del 35-40%. E’ innegabile che vi sarebbe stato un notevole risparmio energetico ed economico con minori emissioni di CO2 nell’atmosfera e riduzione dei rischi di black out, il che è vitale fondamentale per un ospedale. Con i soldi risparmiati avremmo potuto pagare una buonuscita al Direttore dell’ASL 12 oppure far pagare meno i parcheggi a malati e dipendenti dell’ospedale e invece ci dovremo accontentare di pagare le tre caldaie che consumano 2.400 metri cubi di gas l’ora ed una quantità di energia elettrica pari a quella che serve ad un paese di 10.000 abitanti. Ecologia è eEconomia. Mestre, 30.12.2008 Davide Scano, , Consigliere dei Verdi lla Municipalità di Mestre – Carpenedo