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I saCra COrOna unIta mIsterI del rInalda

SABATO 2 FEBBRAIO 2013

Una persona mi ha detto:raccontando tutto salverai quei caniEro stanco di quanto accadeva .

Pino Nuzzaci stato l per mesi come lavoratore socialmente utile


di MARIATERESA LANZILLOTTI TORCHIAROLO Mi stanno facendo passare le pene dellinferno da quando scoppiato il caso del canile. Dicono che sono io quello che ha parlato. E allora, s: sono io la fonte. A parlare Pino Nuzzaci, la persona che ha girato i video incriminanti allinterno del Rinalda e scattato le foto che ritraggono i cani costretti a vivere nel fango, nei liquami. E lui quello che ha parlato, vero. Io non sto zitto devono saperlo tutti quello che hanno fatto e stanno facendo a quei poveri cani, dice. Pino Nuzzaci racconta che il suo inferno s, forse si fatto pi cruento dopo la pubblicazione del servizio-denuncia sul canile comunale di Tochiarolo, pubblicato su queste colonne mercoled scorso. Ma il suo vero inferno e quegli incubi che non lo lasciano dormire la notte sono iniziati il giorno in cui per la prima volta ha messo piede in quel canile. Me ne accorsi subito che l cera qualcosa che non andava racconta Pino Nuzzaci e daltronde non ci voleva molto a capirlo. I cani vivevano e vivono nello schifo, ammassati, non mangiano, non hanno riparo, stanno tra le loro feci. Pino Nuzzaci stato assunto come operatore del canile comunale nel 2012, perch lui stato assegnato ai lavori socialmente utili. Senza girarci troppo intorno, Pino ha avuto dei guai con la giustizia. Sta scontando la sua pena. Io so bene ci che ho fatto in passato - dice lui , io so che ho fatto tanti errori. Ma assumendomi, se lo hanno fatto, hanno sbagliato a credere che solo perch io ho un passato turbolento avrei chiuso gli occhi davanti ai loro crimini. Pino Nuzzaci non nega i suoi trascorsi, non si perde nemmeno in chiacchiere circa il suo riscatto, ora a lui interessa solo salvare i miei cani, perch ero io quello che li accudiva che gli dava il cibo di nascosto. Che faceva di tutto per farli stare al pulito contravvenendo alle direzioni dellingegnere Daniele Gravili, che mi sgridava perch diceva che sprecavo lacqua spiega. Luomo ha portato alla luce lorrore del Rinalda. Ora dicono che l i cani stanno bene. Si dovrebbero soltanto vergognare. Ora mettono in bella mostra sacchi e sacchi di cibo. Ma quello non nemmeno il mangime che mi facevano dare ai

Adesso parla chi ha girato i video-choc nelRinalda

A sinistra, il cane di cui parla Nuzzaci: la sua ferita non stata curata. recintate, in balia delle intemperie. Ricordo racconta luomo - uno dei primi giorni al canile. Stavo camminando in unarea recintata. Sentivo un forte odore disgustoso. Ho preso a guardarmi intorno per capire cosa fosse. In una sorta di buca, in una delle aree recintate pi esterne, cera il corpo di un cane. Era l da molto tempo. Era rimasto poco del suo corpo. Ma quello stato solo il primo di una lunghissima serie di ritrovamenti. Ben peggiori del primo. Basti pensare alle carcasse ammassate nel freezer. Quelli per lo smaltimento venivano solo una volta ogni due mesi circa. Da allora stato un continuo. Pino Nuzzaci si sarebbe frequentemente rivolto allingegnere comunale parlando della sofferenza dei cani, del fatto che non essendo separati in modo idoneo e avendo fame i cani avessero preso a sbranarsi. Ma niente. Nessuno ha mai mosso un dito. Quando la scorsa estate racconta una cagna venne azzannata, mi rivolsi alla veterinaria Bruno, le dissi di medicarla, ma lei mi rispose che non ne valeva pena perch il cane si sarebbe comunque leccato. Anche perch faceva caldo e le mosche sarebbero andate sulla ferita, meglio lasciar stare. Ma io insistetti. Allora un giorno lei le fece uniniezione. Poi, stop non si fatta pi vedere. Le cure sono nate e morte l. Ma come? Il sindaco dice che i cani vengono visitati ogni giorno. Ma cosa? La Bruno veniva s e no una volta al mese dice lui. E la situazione sempre andata peggiorando. Ultimamente hanno messo alcuni cuccioli insieme ai cani grandi. I piccoli sono stati ammazzati subito sempre Nuzzaci che parla quando mi sono reso conto dellesasperazione dei cani ho iniziato ad avere pura per la mia incolumit, ma a loro non mai interessato di niente, basti pensare che non ci davano nemmeno guanti, mascherina, disinfettante, niente. E forse Pino aveva ragione ad avere paura, per tre volte luomo finito in ospedale. Due volte perch morso dai cani, una volta perch caduto a causa del pessimo stato della pavimentazione del canile. I referti medici parlano chiaro. Ultimamente al mattino racconta Pino Nuzzaci - non riuscivo pi ad andare in canile. A vedere la disperazione dei miei cani. Allora ho deciso di iniziare a fare foto e video. Loro mi hanno scoperto, hanno cominciato a minacciarmi. Io non mi sono fermato, dovevo diffondere quelle immagini e far sapere a tutti cosa fanno a quei cani. Allora Pino Nuzzaci contatta questa redazione, vuole che il resto del mondo sappia del canile di Torchiarolo. Venerd 25 gennaio capita lennesimo incidente. Luomo viene morso da un cane. Litiga per lennesima volta con i dirigenti. Allora mi mandano a dire di non farmi pi vedere in canile. Poi luned la persona che doveva sostituirmi non si presenta. Quindi chiamano di nuovo me. Io vado. Sto facendo un video da fornire poi a Senzacolonne, quando vedo i cani comportarsi in modo strano. Mi avvicino con la telecamera del cellulare puntata su di loro. Lo vedo. I cani hanno azzannato un compagno e ne stanno mangiando un secondo. Mi metto a urlare. Corro. Ho paura, voglio solo piangere. I cani, i quindici cani si voltano dal mio lato e prendono a inseguirmi. Ma riesco a mettermi in salvo. Il racconto della tragedia. La sintesi di quel video che ha scioccato lItalia intera. Il sunto del dolore di Pino e dei suoi cani. Quelle maledette immagini racconta Nuzzaci - non me le toglier mai dagli occhi. Mai. I miei cani, che gli hanno fatto? Ora non mi fanno pi entrare in canile. Da quando scoppiato il caso tutti mi additano, dicono he sono stato io a parlare. Allora li faccio felici: s, sono stato io, e non me ne vergogno. Vado fiero di quello che ho fatto, perch quei cani devono essere salvati. Del resto non mi interessa. Il giorno prima della pubblicazione del servizio-denuncia una persona mi ha detto: tu stai salvando i cani del Rinalda. Ed solo questo che conta per me, far stare bene i miei cani. E che si sappia. A oggi i miei cani si sono ammazzati tra di loro, ma sottolinea Pino Nuzzaci - continuando cos prima o poi avrebbero ucciso anche un operatore. Questuomo sa di non essere uno stinco di santo, ma a differenza di altri ha avuto il coraggio di parlare, di schierarsi dalla parte dei suoi cani. Tutti gli diranno di vergognarsi, lo chiameranno galeotto e infame. Ma lui non ha dubbi: Ho fatto bene a parlare.

cani. Quello aveva limmagine di un pastore tedesco sul fronte. E di sacchi se ne distribuivano solo due al giorno. Solo 18 chili di mangime per gli oltre 60 cani. Io mi arrabbiavo, dicevo allingegnere: Ma non vedi che i cani muoiono di fame?. Ma lui mi diceva di farmi i fatti miei. Secondo il racconto di Pino Nuzzaci, i cani del Rinalda non mangiavano a sufficienza. E i dirigenti comunali ne erano a conoscenza, ma a loro non interessava. Come potevo lasciare a digiuno i miei cani? Allora racconta cercavo di dargli il pi possibile di nascosto. Anche se poi, dato che cerano fino a otto cani per ogni cella o area recintata, alla fine quello che mangiava era solo il capo branco. Cos i cani si sarebbero incattiviti. Lasciati sempre soli. Perch secondo quanto riferito da Nuzzaci l gli operatori, lui e un altro addetto, ci andavano solo per tre ore al giorno, poi niente. I cani rimanevano ammassati o nei box del sanitario o nelle aree

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