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RIVISTA inverno.

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PERIODICO DI INFORMAZIONE, ATTUALITÀ E CULTURA MUSICALE A CURA DEL SAINT LOUIS COLLEGE OF MUSIC

QUI SUCCEDE UN 68 GENIAL YOUTUBE STATE


Inverno 2009

PORNO OF MIND
di Eugenio di Flavio Fabbri
Vicedomini

Periodico di informazione, attualità e cultura musicale a cura del Saint Louis College of Music
Come arrivare un
Il «Genio» è un giorno ad esibirsi di
progetto musicale fronte al pubblico del
ideato agli inizi del grandioso Carnegie Hall
2007 da Gianluca di New York? Come
De Rubertis (che ottenere un’audizione
era tastierista degli per provare, finalmente
Studio Davoli) e al mondo intero, il talen-
Alessandra Contini to di cui siamo forniti?
alla voce e al Chissà quanti aspiranti
basso. musicisti o studenti di
di Romina Ciuffa Il loro improvvi- conservatorio si saranno
Mi sento ribelle anche oggi, mi sento sessantot- so successo è fatto fatti tali domande.
tina ogni qualvolta apro il giornale, mi stendo su di canzoni dal Eppure la risposta
un prato, uso i bagni dell’università e m’innamo- sapore di zucchero potrebbe venire da dove
ro. Il Sessantotto era la margherita in bocca, una filato che riportano meno te la aspetti e cioè dalla rete. «Practice,
canna rock, la confusione di una generazione in mente la Parigi practice and practice, then download your per-
stanca e sesso di gruppo. Oggi come ieri, ma al tempo di Brigitte formance video on YouTube», recitano gli amba-
meno di ieri. Perché muore anche la politica, cre- Bardot e la swin- sciatori del progetto sponsorizzato dal social
pano le ideologie, sesso si fa in chat. Il ging London di network proprietà di Google. Insomma, niente
Sessantotto rollato, appicciato, tirato, et voilà tutte Marianne Faithfull. di più semplice, fare tanta pratica e immortalare
le illusioni tossiche son più reali che mai. (...) (...) l’esecuzione giusta su un video. (...)
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Ppop&rock
OPCK OASIS FEED
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GRACE JONES

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Direttore Responsabile
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QUELLA D’ARTISTA
Ansa esordisce con «l’indiscutibile signora della musica ita- rietà che permette loro di mangiare a ufo nei ristoran-
Tipografia
Ferpenta Editore Srl
L ’ liana» riferendosi all’intervento di Mina che, con un tocco
da Re Mida, dovrebbe far recuperare credibilità e nobiltà al
ti in cambio della classica foto da esporre, ci pense-
rà Checco Zalone (dal barese «Che cozzalone»),
Via R.G. di Montevecchio - Roma Festival di Sanremo. Controcorrente, avrei da dubitare sulla parodia di un cantante neomelodico napoletano:
indiscutibilità di chiunque, quindi anche di Mina, che con la fatevi un giro su Youtube, sarà lui il vero protago-
Contributi sua impalpabilità è ormai assurta a dea di un Olimpo che, pro- nista di Sanremo 2009.
Elisa Angelini, Lorenzo Bertini prio in quanto furbescamente imperscrutabile, sembrerebbe a Quanta perversione c’è nell’attirare gli spettatori
Nicola Cirillo, Giosetta Ciuffa
Stefano Cuzzocrea, Cristina D’Eramo prova di critica. La rispettabilità e la longevità della sua carriera con colpi bassi? A sufficienza. Pensate a che
Alessandra Fabbretti, Clara Galanti non possono indurci, come pecore, a bere a priori qualunque affluenza di pubblico ci sarebbe in un seminario su «Il
Gianluca Gentile, Eugenio Vicedomini cosa faccia o dica; ricordiamoci sempre della Merda d’artista di logaritmo neperiano e il calcolo della massa del
Livia Zanichelli Piero Manzoni. Bosone di Higgs» se solo il relatore fosse introdotto
Se Mina rappresenta la vetta del Festival, nelle stalle troviamo dalle conigliette di Playboy. Abbiamo però, oggi, una
Maria De Filippi e la banale ovvietà delle sue proposte, ora anche in grande opportunità, che è lo zapping: sintonizzarci su
Rai. L’italiano medio (ma sempre più basso) guarda a queste e alle tra- Raiuno per gli starnazzi delle conigliette, poi tornare in
Anno III n. 8 smissioni di Simona Ventura come alla fucina dei nuovi progetti tempo per il finale di «Dr. House», meno scontato di una
Inverno 2009 musicali italiani per un unico motivo: possiede una cultu- canzone di Al Bano. Il messaggio è chiaro, gli
ra sottosviluppata. Di questo eviterei di dare la colpa sponsor comunque contenti, il direttore Del
Registrazione presso il Tribunale di Roma alla scuola, troppo comodo. Tutt’altro: la colpa è Noce ancorato alla poltrona. Del resto, il
n. 349 del 20 luglio 2007
come la responsabilità penale - personale - ed è lega- Bosone di Higgs continuerà pure a non esse-
ta alle difficoltà crescenti dell’italiano a sviluppare sufficienti sinapsi nelle re visibile a occhio nudo (al giorno d’oggi l’ipotetica particella non è mai
proprie cellule encefaliche. stata osservata, a differenza di questo Festival), ma l’occhio vuole sempre la
STEFANO Dal canto loro, Paolo Bonolis e Luca Laurenti fanno ridere e lo fanno sua parte.
MASTRUZZI - a differenza di alcuni cantanti - di proposito; se non dissacreranno que-
EDITORE sto crogiuolo di pseudo-artisti a caccia di diritti Siae e della facile noto- Stefano Mastruzzi
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J AZZ
& blues MARCELLO ROSA Amo parlare di PRENDIAMO FIATO Saint Louis
Music In  Inverno 2009

ANGELI-DRAKE Il Dialogo
a cura di ROSSELLA GAUDENZI me come di un suonatore di trombone: la Un’iniziativa che fa prender fiato a tromboni, Tra la chitarra sarda preparata e
definizione di musicista è troppo gravosa. clarinetti, sassofoni, trombe, bassotube e flauti le percussioni afro-cubane

IL JAZZ ROSA «À LA CARTE» a cura di Rossella Gaudenzi

crive Marcello Rosa: «Il jazz ha circa un secolo di vita, ma il «The Blue Room Jazz Club», con tanto di Jazz «à la carte». È data da un profondo
S rimane ancora sotto molti aspetti una musica misteriosa;
molto del suo fascino dipende probabilmente anche da que-
sto. Il jazz è una musica seria, ma non seriosa; impegnata ed
All’epoca il progetto incontrò qualche difficoltà e non venne rea-
lizzato, così è rimasto a lungo tra i pensieri e i cassetti di
Marcello. Poi l’Alexanderplatz ha aperto le porte, il lunedì sera,
affetto che nutro per
essa, sono pronto a met-
termi sempre in discus-
impegnativa, ma che sa al momento giusto disimpegnarsi; ludi- al menu firmato dal celebre trombonista. sione, filtrando con
ca e al tempo stesso profonda, di una semplicità a volte così com- «L’idea è in fondo semplice e nasce da una sorta di pigrizia: esperienze ed ascolti.
plicata da sbalordire anche il più attento e preparato musicolo- fare la scaletta richiede fatica, e presentare al pubblico un reper- Citando Ellington, in
go. E tante, tante altre cose…». torio quasi sterminato, comprendente brani originali composti sintesi si potrebbe dire
Non solo: «Il jazz è però, soprattutto, l’espressione del proprio da me e brani classici, per un totale di ben cento composizioni che la modernità è gior-
stato d’animo (di chi suona e di chi ascolta) ed è questa sua da poter scegliere sul menu, è una sorta di uovo di Colombo. In no per giorno, facendo
peculiarità che ne fa una musica sempre nuova e imprevedibile, più, ci sono i ‘piatti del giorno’. Ci ho messo dentro tutto ciò che riferimento al quel suo
coinvolgente, unica. La scelta del repertorio dipende quindi dal- so fare, la scelta specifica spetta di sera in sera agli spettatori. concetto che afferma:
l’umore del musicista, ma non c’è da meravigliarsi se alcuni cele- Una pecca è che le richieste prediligano la maggior parte delle ‘Noi (l’orchestra) non
bri temi possano a volte essere serviti a gentile richiesta per sod- volte i classici, rimangono un po’ in sordina le preferenze per i lavoriamo per la poste-
disfare quei palati affezionati a particolari sapori, sensazioni, brani originali», (tra i quali i pregevoli pezzi tratti dal suo ulti- rità, va bene che la
ricordi». mo album, A Child is Born, ndr). nostra musica sia di
Sarebbe impossibile introdurre più efficacemente l’ultimo pro- «In una serata quanti brani si riescono ad eseguire, quante gradimento oggi’. Ciò
getto musicale ideato e realizzato dal suonatore di trombone, così richieste si riescono a soddisfare? Circa 10, 12. Ebbene, talvol- che conta è dunque essere attuale. Io vengo spesso citato come
ama definirsi, Marcello Rosa («… Amo parlare di me come di un ta ci si scontra con un pubblico che dimostra una certa mancan- musicista Dixieland, perché con questo stile ho iniziato, essendo,
suonatore di trombone: la definizione di musicista è troppo one- za di cultura jazzistica. Il punto è: se suono un classico non lo sulle prime, apparentemente più facile. Poi però si va avanti.
rosa, gravosa…»). Eppure il suonatore di trombone in questione, suono diversamente da come suonerei un pezzo be-bop o funky. Non si deve restare ancorati al passato, per me è stupido senti-
oltre ad avere un’esperienza di mezzo secolo come arrangiatore Sono io. C’è la mia personalità in qualsiasi mia esecuzione mentalismo».
e compositore, ha diffuso la musica jazz nel nostro Paese a par- musicale, affronto i temi che mi piacciono». «Io suono il Dixieland talmente bene da non suonarlo più. Non
tire dal 1963 attraverso indimenticabili programmi radiofonici e Il lunedì, cadenza quindicinale, è il giorno dedicato a queste trovo oggi la mentalità giusta per farlo. Ho vissuto sino ad oggi
televisivi dei quali è stato autore e conduttore. serate. Sembra essere una scelta azzardata, come giorno della e vivo grazie alla mia passione. Se nella vita non mi fossi realiz-
Jazz «à la carte». L’idea di inserire brani jazz in un menu è di settimana, eppure il progetto piace, permette una forte interazio- zato nel suonare uno strumento, mi sarei dedicato al giornalismo
vecchia data, risale a circa venti anni fa, ai tempi in cui Marcello ne tra musicisti e pubblico. Jazz «à la carte» si è rivelato un modo musicale, così come ho fatto per molti anni, a partire dal 1963».
Rosa suonava regolarmente presso un ristorante romano dall’af- nuovo di far musica che fa presa, vincente. Merito dello spirito, «Non amo il giornalismo odierno, e proprio per questo mi pia-
fascinante atmosfera Art Déco di Via Palestro, Il Pavone. della predisposizione e del modo di far jazz di Marcello Rosa. cerebbe dire la mia e fornire la mia esperienza per un giornali-
Entrare nel salone blu era come fare un tuffo in pieno stile «Chi mi conosce, mi vede sempre e ovunque. Questo perché la smo qualitativamente ed eticamente migliore. Di cose da dire ne
Liberty; ebbene, in quel luogo, era nato il proposito di realizzare voglia di ascoltare musica per scoprirla per me è fondamentale. avrei un’infinità. Ma questa è un’altra storia».

PRENDIAMO FIATO WIN d’ inverno la natura si addormenta; sotto la


morbida neve riposa tranquilla in attesa
che il sole torni a brillare. La buona musica,
invece, scivola sul ghiaccio con pattini di dolci
Fresca e intrigante iniziativa del Saint Louis College of Music, la più intraprendente scuola di musi-
ca moderna che - mentre apre la sua quarta sede, questa volta nella città di Brindisi - dà il via al pro-
getto Prendiamo fiato, rivolto a tutti i suonatori di tromba, trombone, sassofono, clarinetto, flauto e TER note ed invita i suoi amanti a seguirla nelle piro-
ette dei concerti. Il jazz si accende come legna
in un caminetto e in questa stagione presenta
ben tre festival di spessore.

IN
bassotuba, di tutti i livelli, dai principianti ai professionisti. Da sempre attento ad offrire sbocchi
lavorativi nel tortuoso mondo musicale, il Saint Louis ha «imposto» negli ultimi due anni Il più prestigioso è l’Umbria Jazz Winter, che
sul mercato nazionale oltre 400 concerti con i migliori nuovi talenti fioriti e matura- si tiene dal 30 dicembre al 4 gennaio nella splen-
ti al suo interno. L’iniziativa oggi mira a dare linfa vitale ad un vivaio di musicisti dida cornice di Orvieto. La sedicesima edizione
specializzati negli strumenti a fiato, offrendo nuove e appassionanti occasio-
ni di lavoro sia con la Saint Louis Big Band diretta da Antonio
Solimene, che si è già esibita su palchi importanti in tutta Italia, da
Atina Jazz a Villa Celimontana, sia con una nuovissima Marching
JAZ di questo incontro è dedicata al Brasile e alla
Bossa Nova per i suoi 50 anni, con ospiti del
livello di João Gilberto e Duduka Da Fonseca.
Questi musicisti unici hanno suonato al Teatro
Band diretta da Michel Audisso, che sfilerà ogni mese per le vie
della capitale. Non solo: i nuovi iscritti potranno partecipare ad
altri gruppi combo e piccole orchestre con il medesimo inten-
to lavorativo, come quello diretto da Stefano Mastruzzi -
Z Mancinelli, inaugurato nel 1886, con il suo sug-
gestivo sipario realizzato dal Fracassini che rap-
presenta Belisario che libera Orvieto dai Goti.
Ci saranno anche le grandi voci gospel del The
che esegue e riarrangia le colonne sonore di film e tele- Harlem Jubilee Singers, Stefano Bollani con
film che hanno accompagnato i nostri ultimi trent’anni Il jazz d’inverno Martial Solas e Antonello Salis e l’imperdibile
- e altre formazioni dirette da Massimo Pirone e si accende Roberto Gatto Italian All Stars.
Marcello Rosa. La scuola offre a tutti i fiatisti la come legna Anche il Sud ha la propria fetta di qualità. Il
possibilità di partecipare a costo zero o quasi ai pro- di un caminetto: Lamezia Jazz Festival sfoggia concerti di gran-
pri corsi ed ensemble, cosicché i principianti possano Umbria, Lamezia, de rispetto. Dopo Astor Piazzolla, per febbra-
maturare le prime esperienze di orchestra e i musicisti già io, il Tenor Legacy, quartetto caratterizzato
avviati possano trovare nuovi stimoli e reali occasioni di lavoro.
Piacenza e ovunque dall’incontro dei due tenori più interessanti del
Questa proposta ha tutta l’aria di voler durare nel tempo, proprio per vi sia un fuoco panorama jazzistico italiano, Daniele
sostenere una categoria di strumentisti che trova mille difficoltà di Scannapieco e Max Ionata con una sezione
sopravvivenza per la carenze di orchestre e di iniziative a suo sostegno. ritmica formata dal contrabbassista Reuben
Rogers e dall’incredibile batterista Clarence
Penn.
La stagione invernale sarà chiusa dal
Piacenza Jazz Fest, dal 28 febbraio al 4 aprile.

RITMICA AFRO-SARDA
La sua sesta edizione sarà dedicata al grande
Charles Mingus, scomparso a Cuernavaca il 5
gennaio del 1979.
Non solo grandi concerti: dalle consuete
Quando la Sardegna dialoga con gli Usa e l’Africa, Paolo Angeli suona con Hamid Drake masterclass, seguitissime dai musicisti in erba,
alle presentazioni di libri e progetti per le scuo-
le con la finestra Jazz & Grande Schermo incen-
ella tradizione della sua Sardegna Paolo Angeli, grazie al chitarrista Fred Frith. Ci si sposta focalizzando l’attenzione sugli Usa e sulle velo- trata sul lavoro del regista Stanley Kubrick.
D Giovanni Scanu, ha accolto, amato, studiato ed approfondito forme e
moduli del canto a chitarra gallurese e logudorese. Della musica con-
ci ritmiche afro-cubane ed orientali per incontrare Hamid Drake, il
musicista chiamato al Dialogo con Paolo Angeli. Batterista e percussio-
Piacenza sarà la culla del talento, affermato e
ancora da scoprire. Confermati, infatti, i concor-
temporanea e di avanguardia è assetato da sempre: indaga e ricerca dai nista dalla lunga e prestigiosa carriera, influenzato sin dalla fine degli si Chicco Bettinardi e Note di Donna.
tempi dell’università a Bologna con studi di composizione e improvvi- anni Settanta da musicisti quali Ed Blackwell e Adam Rudolph, segna- Si abbassano le temperature ma i motivi per
sazione, che lo hanno portato in giro per i più importanti festival inno- to dalla collaborazione con Don Cherry in primis, e a seguire con Herbie scaldarsi il cuore in questo lungo inverno non
vativi europei. Hancock, Wayne Shorter e molti altri. mancano di certo.
Le due anime, quella tradizionalista e quella sperimentale, s’incontra- Dialogo: la rassegna dell’Auditorium Parco della Musica metterà Corinna Nicolini
no nella chitarra sarda preparata, strumento articolato a 18 corde - ibri- faccia a faccia il mondo musicale del giovane Paolo Angeli con i suoni
do tra chitarra baritono, violoncello e batteria - dotato di martelletti, percussivi ad alte velocità del grande Hamid Drake, per un incontro che
pedaliere, eliche a passo variabile. Il risultato è musica non del tutto si prospetta altamente suggestivo, ricco di interesse e spunti curiosi. In
definibile, sospesa tra il free jazz, il folk ed il pop minimale: tra i pro- programma il 7 febbraio.
getti discografici Linee di Fuga (1997), Bucato (2003) e Tessuti (2007);
tra le collaborazioni importanti quella con Antonello Salis, Pat Metheny, Rossella Gaudenzi

FOTO DI ROBERTO CIFARELLI


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Music In  Inverno 2009

BLUES Mud Morganfield Il blues nasce quando il negro è triste, quando è lontano da casa, PINO FORASTIERE
J AZZ
& blues
lontano dalla madre o dall’innamorata. Allora pensa a un motivo o a un ritmo preferito e su quel Praticamente l’erede di TOLLAK OLLESTAD
motivo scandaglia le profondità della sua immaginazione. Questo gli fa passare la tristezza: il blues Michael Hedges Folgorazione armonica

QUANDO IL NEGRO È TRISTE


Mud Morganfield passa per Roma e questo ci dà l’occasione per scrivere di blues, di New Orleans e Chicago

«Il blues nasce quando il negro è triste, esso, che mosse poi su una strada
quando è lontano da casa, lontano dalla autonoma.
madre o dall’innamorata. Allora pensa a un La città di New Orleans
motivo o a un ritmo preferito e prende il (Louisiana), situata sul Golfo del
trombone o il violino o il banjo o il clarino o il Messico, rappresenta un buon
tamburo, oppure canta o semplicemente si punto di partenza per risalire alle
mette a ballare. E su quel motivo scandaglia origini del jazz: porto di mare,
le profondità della sua immaginazione. dunque ottimo centro di incontro
Questo gli fa passare la tristezza: è il blues». per le varie popolazioni che vi si
avvicendarono, sede dello stori-
Ernest Ansermet co quartiere a luci rosse di
Storyville, luogo di convivenza

L’ associazione blues Chicago non perde


mai di fascino per l’immaginario collet-
tivo, sebbene parlare di blues e dei suoi albori
di creoli e neri americani.
Dall’incontro di queste diffe-
renti realtà nacque lo «stile di
sia impresa ardua, rischiosa, azzardata. New Orleans», in cui viveva una
Impossibile risalire con precisione alle sue origi- solida tradizione bandistica di
ni. Non si può prescindere dallo spaesamento impronta euro-
della moltitudine di neri ex-schiavi, delle loro pea: i musici-
difficoltà di inserimento e della ricerca esaspe- sti delle brass
rante di superamento della condizione di esclu- bands suona-
sione dalla società americana, tra la fine vano ad orec- città del Nord e Nord-Ovest:
dell’Ottocento e gli inizi del XX secolo. chio sempre Chicago, New York, e in seguito
Musicalmente parlando, gli albori del blues e gli stessi moti- Kansas City.
conseguentemente del jazz traggono origine dai vi, e quando si Siamo così giunti a Chicago,
canti di lavoro, i cosiddetti worksongs, che stancavano di capitale dell’Illinois, che durante
hanno accompagnato per secoli le fatiche di ripetere varia- gli anni Venti accolse un alto
generazioni di africani trapiantati negli Stati vano improv- numero di musicisti provenienti
Uniti, pian piano arricchite tanto da generare
forme nuove di argomento religioso o profano
visando sulle
armonie del
dal Sud degli Stati Uniti: in anni
di proibizionismo, il proliferare di
“FOLGORATO”
come gli spirituals, inni, litanie o ballads e blues.
Si può così affermare che il blues sia il padre
tema prescel-
to: è questo
locali notturni era garantito dai
gangsters e dalla malavita; il OLLESTAD
legittimo del jazz. Nel momento in cui aumentò l’inizio del- Southside della città apre le porte
il numero di strumenti di derivazione europea l’improvvisa- alla seconda fase del jazz. Nasce a Steward, mode-
(per lo più ottoni) e più esattamente quando il zione, caratte- Chicago accoglie, negli anni 20, i sto e piccolo centro
negro d’America divenne padrone di tali stru- ristica essenziale del jazz. migliori musicisti jazz venuti dal dell’Alaska, lo straordinario
menti, il blues iniziava a cambiare: si era giunti Dopo l’ingresso degli Usa in guerra (1917), Sud: sancisce gli anni d’oro del armonicista e pianista dalle
all’era del jazz, che è dunque una musica origi- con la chiusura di Storyville, i musicisti riman- jazz e, sull’altro versante, del origini norvegesi Tollak
nale, sviluppatasi dal blues, concomitante con gono senza lavoro ed inizia l’esodo verso le blues. Ollestad. Sarà però
È in questo clima che riesce ad Seattle, la Big City, ad ispi-
esprimersi un artista come Muddy rarlo artisticamente e
Waters (1915-1983), uno dei più musicalmente, ad aprirgli le
grandi bluesman di tutti i tempi porte del soul, dell’R&B e a
nonché uno degli artisti più legarlo al primo idolo, Stevie Wonder. Arriverà presto la
influenti del XX secolo, autore folgorazione per l’armonica; e dopo la seconda, impor-
della serie di successi che defini- tante scoperta, la passione per il piano jazz, deciderà di
ranno il Chicago Sound. «esplorare il mondo» facendosi accompagnare dall’ec-
Mud Morganfield, figlio del cezionale capacità di padroneggiare i due strumenti.
grande Muddy Waters, ha seguito Oltre a possedere la voce giusta del singer di blues and
con successo le orme paterne gra- soul. Curriculum sorprendente quello di Tollak, poiché
zie ad una voce potente che fa la ha accompagnato i grandi: Michael McDonald, Earth
differenza. Dopo aver calcato i Wind & Fire, Natalie Cole, Andrea Bocelli, Al Jarreau e
palchi dei più famosi locali di molti altri. Il suo album solista Walk the Earth ha con-
Chicago e degli States e dopo fermato le spiccate capacità di song writing.
l’uscita del primo disco di puro Egli ama profondamente l’Italia, dove ha conosciuto
Chicago Blues risalente allo scor- recentemente, presso l’Euro Bass Day di Verona, musi-
so aprile 2008, dal titolo Fall cisti eccellenti quali Lello Panico, Luca Trolli e Pippo
Waters Fall, egli sta diffondendo Matino, nei confronti dei quali sono nati immediatamen-
capillarmente la sua musica con te una profonda stima, un forte feeling e lo stesso
un tour che ha toccato Europa, modo di intendere la musica, all’insegna del soul, del
Messico e Russia. In Italia è venu- funk, del blues e del jazz. Il quartetto, di casa al Big
to a fine gennaio, presso Stazione Mama, stavolta con Francesco Puglisi al basso, ha pre-
Birra, accompagnato dalla band sentato un repertorio spaziando da brani originali a rie-
romana Caldonians. laborazioni di classici. Peccato chi se l’è perso, ma
tenerlo d’occhio questo sì.
Rossella Gaudenzi

PINO FORASTIERE
LUCANIA PERCHÉ NO
T ra il Big Mama, ufficiale home of the blues romana e Pino
Forastiere c’è un legame forte e saldo, fatto di esperienza e di con-
tinuità, tale da rendere ogni suo concerto caldo e avvolgente, un vero e
proprio godimento per il suo pubblico di affezionati. Il talento lo ha reso
uno dei migliori chitarristi acustici del nostro tempo, la critica lo definisce
l’erede del grande Michael Hedges, e non è a caso molto amato negli Stati
Uniti e in Canada. Si è fatto conoscere per la dimestichezza con la chitar-
ra a dieci corde (con la quale ha sostenuto l’esame di diploma in chitarra
classica al Conservatorio di Santa Cecilia) per imporsi poi e scavare la sua
nicchia di celebrità con la chitarra acustica.
Dopo Overcrossing (1999), Rag Tap Boom (2003) e Circolare (2005), il
2008 è stato foriero di un nuovo disco da solista, dedicato quasi intera-
mente alla sua terra, la Lucania, dal titolo Why Not? per l’etichetta ameri-
cana CandyRat Records. Il titolo è legato alla registrazione fatta nel gen-
naio 2008 del concerto, in prima assoluta, di chitarra elettroacustica e
orchestra d’archi presso il Teatro Palladium. L’anno nuovo gli riserva un
paio di date in Italia (in Lucania e nel Lazio) e sul finire dell’inverno sali-
rà su un volo per gli Stati Uniti, dove lo attende una primavera densa di
appuntamenti musicali. Non va perso di vista, né va perso il suo concerto
del 25 febbraio al Big Mama. La primavera è lunga e l’America lontana.
BIG MAMA - Mercoledì 25 FEBBRAIO 2009 - ore 22:30
Vicolo San Francesco a Ripa, 18 - Tel: 065812551 - www.bigmama.it
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PO PCK
pop&rock Music In  Inverno 2009

a cura di CORINNA NICOLINI


MICOL BARSANTI
Con Jovanotti e Saturnino OASIS Come un mitologico Re Mida, trasformano in oro
ridendo al cielo tutti i pezzi che toccano. Poi ci coprono di gioielli MEG Psicodelizia partenopea

MICOL UN SOLO SOGNO


Quello di fare la cantante. «Solo questo».
I RE MIDA
Gli Oasis di Noel Gallagher fanno la storia della musica mondiale
M icol è come le sue canzoni, solare e
sognatrice come i suoi testi, grintosa
come il suo rock, immediata come il suo
pop. Grazie al suo talento e a qualche incontro
sottobosco musicale e hai l’onore di lavorare
con dei fuoriclasse. Stando con loro impari per
forza.
Dopo tutte le canzoni che sono state scritte
tutte le volte che decidono di suonare, e dietro non guardano mai.
O almeno, non con rabbia.
fortunato è uscito il suo album d’esordio pro- sull’amore, come si fa a non cadere nella
dotto dalla Soleluna Music di Lorenzo banalità? ome un mitologico re Mida, Noel Gallagher ha avuto la facoltà di trasformare in
Jovanotti. Canta l’amore Micol, amore per la
vita, amore per il mondo, amore per sé, amore
Hai ragione, è davvero difficile. Ma io sono
fatta così, sono troppo romantica e non posso
C oro qualunque cosa toccasse. Sin da quando si aggiunge al gruppetto del fratelli-
no Liam e dei suoi amici, a patto soltanto di esserne il leader, unico compositore
per l’altro, amore per l’amore. Non potevamo frenare l’esigenza di scrivere quello che mi scop- e chitarra solista. In poche parole: potere assoluto. Sarà stato il carisma, sarà stato l’in-
resistere, abbiamo deciso di parlare con lei per pia dentro quando sono innamorata. Credo che negabile talento, fatto sta che i quattro, Liam compreso, accettano questa condizione.
farci contagiare. il segreto sia questo: essere spontanei, scrivere Siamo nel 1991 e gli Oasis iniziano ad esibirsi nei locali di Manchester. Tre anni dopo
di getto quello che si vive. Ma anche osservare si vedono già i due singoli Supersonic e Shakermaker in top 40 inglese ed è già record
Com’è nata la collaborazione con Jovanotti? molto per cogliere le emozioni che tradiscono gli di vendite inglesi per il loro album di debutto, Definitely Maybe. Da qui in poi sarà una
Tutto è partito da Cecilia Dazzi (attrice impe- occhi delle persone che ti passano accanto. In interminabile scalata al successo; un successo che trascende il lato prettamente musi-
gnata al momento nella fiction Amiche mie, già Ridere al cielo dico che quando sono innamora- cale, che coinvolge i media, la stampa ed il gossip, rendendo i fratelli Gallagher icone di
una dei Ragazzi del muretto, ndr). Ci conoscem- ta riesco a prendere la vita con più filosofia. una nuova moda che stava nascendo negli anni 90 in
mo per caso e nacque subito una bellissima ami- Penso che quando ti svegli la mattina, se piove o Inghilterra, il brit-pop; un successo dovuto all’immagine,
cizia. Iniziò ad ascoltare le mie canzoni e a cre- c’è il sole non ha importanza, la giornata dipen- alla celebrazione, ad una vita sotto i riflettori, alla
dere molto in me. Cecilia aveva già alle spalle un derà da te e da come ti va di viverla. Oh, io faccia tosta. Il secondo disco, (What’s the Story)
passato di autrice, aveva scritto Capelli e quando sono innamorata sono felice, riesco a Morning Glory?, li consacra al successo mon-
Lasciarsi un giorno a Roma per Niccolò Fabi e sorridere anche facendo la fila alla posta! diale e vende più di 20 milioni di copie.
un giorno mi propose di scrivere qualcosa insie- Cosa pensi dei nuovi circuiti attraverso i Ma se non ci fossero i litigi tra i due fratelli
me. Nacque un bel pacchettino di canzoni e ci quali è oggi possibile far conoscere la propria Gallagher non staremmo qui a parlare degli
musica, MySpace sopra Oasis. La loro vita sregolata attira in quegli
tutti? E dei canali tradizio- anni sempre più le attenzioni dei media che
nali, come Sanremo? arrivano addirittura a creare una vera e pro-
MySpace mi ha aiutato un pria battaglia del brit-pop tra Blur e Oasis.
sacco. Oggi puoi fare entrare Una gara di vendite, tant’è che i due gruppi
le tue canzoni nelle case della per un periodo programmano le uscite dei loro
gente senza alcun vincolo. singoli negli stessi giorni. Noel Gallagher è sempre
Forse si sono persi un po’ di stato consapevole della potenza mediatica dei suoi
filtri: grazie ad internet oggi Oasis e non si stupisce di certo quando, nel 1996, al parco di Knebworth vede 250 mila
la musica la possono fare un spettatori lì per loro. Proclama: «La storia è qui, adesso, stiamo facendo la storia”. Ormai
po’ tutti. Ma poi è la risposta è scoppiata l’Oasis-mania nel Regno Unito.
della gente che conta. A Brani come Wonderwall, Don’t Look Back in Anger e Champagne Supernova hanno
Sanremo sogno di andarci da scaldato gli animi di milioni e milioni di persone fino ai giorni nostri, entrando di diritto nel
quando ero una bambina. Ci grande librone immaginario della storia della musica. Be Here Now (1997) raggiunge un
ho provato già diverse volte, nuovo record di vendite nella prima settimana d’uscita e, anche se lo stesso Noel ne
l’anno scorso l’ho sfiorato. decanterà in seguito i difetti, i quattro singoli D’You Know What I Mean?, Stand by Me,
Nonostante le delusioni conti- All Around the World e Don’t Go Away andranno a scrivere un’altra pagina del consisten-
nuo a tentarlo e anche se il te librone. Essere sempre sulla cresta dell’onda, però, inizia a creare dissapori e malu-
mio successo dovesse iniziare mori all’interno della band e, come in tutte le favole, ogni sogno è destinato a svanire
da un canale diverso, non lo prima o poi.
snobberei mai e mi presenterei Nel 1999, durante le registrazioni di Standing on the Shoulder of Giants i fratelli
lo stesso. Gallagher restano soltanto col batterista Alan White. Il disco non piace alla critica e
Cosa c’è sulla tua scriva- vende poco; il nuovo tour mondiale porta all’ennesimo litigio tra i fratelli coltelli che vede
nia? Noel abbandonare la band in pieno tour. Con vari avvicendamenti Liam diviene il nuovo
Un gran casino. Ma sotto leader fino al concerto di Wembley del 2000, per il quale Noel rientra all’ovile.
tutto il disordine non mancano Dopo la tempesta c’è sempre bisogno di un periodo di pausa, per riflettere e riordina-
mai lo stereo, i dischi, il com- re le cose. Le persone cambiano scalfite dal fardello del tempo e degli avvenimenti. Con
puter e un bel po’ di libri. Mi Heathen Chemistry (2002) e Don’t believe the truth (2005) si torna alle origini accanto-
mettemmo alla ricerca di un produttore. piace leggere un po’di tutto. Mi piacciono i clas- nando le sperimentazione del disco precedente. Ritornano le vendite da capogiro e i lun-
Iniziammo a ricevere una serie di porte in faccia. sici del ‘900 come Victor Hugo e Dostoevskij, ma ghissimi e affollatissimi tour mondiali.
Poi Cecilia ebbe l’idea di contattare Jovanotti, devi essere concentrata per affrontare letture Ora però gli Oasis sono un gruppo vero e proprio e tutti iniziano a partecipare alla ste-
tramite delle amicizie in comune. Per me lui era come queste e allora, quando ho voglia di sura dei testi. Tra gli immancabili cambi di line-up i dinosauri del pop sfornano il nuovo
un mito, lo ascoltavo da sempre. Gli mandammo distrarmi un po’, mi butto sulle biografie. Ora ne album Dig out your Soul (2008), che si configura come un ritorno definitivo al passato,
una demo e lui ci rispose quasi subito dicendoci sto leggendo una bellissima sui Beatles scritta al sound degli anni 60 e 70 che li ha contraddistinti rievocando tutti i giganti del genere,
che gli piacevamo e che ci voleva incontrare. Da da Bob Spitz. Poi adoro i libri di poesie, in que- a partire dagli immancabili Beatles e passando per Who, Rolling Stones e Cream.
lì partì tutto. sto periodo mi sto avvicinando a Pessoa. Per Ed ecco un nuovo tour, che toccherà anche l’Italia, per riassaporare le loro ballate
Che cosa significa cantare sui bassi di quanto riguarda i dischi ne ascolto davvero di immortali, per osannarli, per rivivere ancora una volta la celebrità e la musica.
Saturnino? tutti i generi. Amo Jeff Buckley ma, per esempio,
Significa stare sul ritmo giusto, non c’è niente ieri sera ho ascoltato un po’ di Caterina Caselli. Gianluca Gentile
da fare. Abbiamo da poco girato una puntata di E cosa c’è nel tuo cassetto?
Salotto Live in un appartamento delizioso di Un sogno: quello di fare la cantante.
Milano e mi sono divertita un sacco. Con lui Solo questo. 20 febbraio - PALALOTTOMATICA
cambia tutto: ti senti più artista. Forse la gavet-
ta più formativa inizia proprio quando esci dal a cura di Corinna Nicolini

MEG L’ORO DI NAPOLI


Uno spiritello dell’aria imprigionato da una strega, dalla teatralità brillante, la voce duttile e malleabile, l’aureo talento partenopeo

ei è l’oro di Napoli. La conturbante personalità di Meg torna ad amplificarsi nella capita- più partecipe all’insieme è il dj Stefano Fontana
L le, il 30 gennaio, per un live che promette ritmo e poesia al Circolo degli Artisti di via
Casilina, cui si abbina la transartisticità del personaggio. Maria Di Donna, classe 1972, è
infatti dotata di una teatralità talmente connaturata da averle concesso incursioni nella
aka Stylophonic, che firma la maggior parte
dei brani.
Lo scorso novembre la meritata consa-
recitazione. Dopo l’esordio musicale con i 99 Posse, dà vita al progetto Nous insieme a Marco crazione del Mei, dove Psycodelice con-
Messina, con cui realizza l’album La Tempesta, colonna sonora dello spettacolo Dentro la tempe- quista il premio come miglior album
sta, visionario e insolito adattamento del regista Giancarlo Cauteruccio e del suo gruppo Krypton solista del 2008; mentre attraverso il
de La Tempesta shakespeariana, all’interno del quale Meg è Ariel, spiritello dell’aria imprigionato sito di Radio Deejay viene data la possi-
dalla strega Sycorax. Le tracce la congiungono al più dirompente rock italiano degli anni 80, quel- bilità agli utenti di Internet di poterne
lo dei Litfiba, che per la stessa compagnia teatrale hanno musicato L’Eneide. Una breve incursio- remixare un pezzo.
ne nel cinema è d’obbligo e Meg recita nel progetto Tree’r Us, film prodotto da Spike Lee. Un’inventiva, quella di Meg, che si
Ma il suo campo è la musica. Il primo singolo solista, Simbiosi, arriva nel 2004. Segue Meg, omo- evolve ancora di più nelle sue perfor-
nimo album di debutto; canzoni intriganti su cui si incrociano melodie mediterranee e toni glaciali mance dal vivo, in cui c’è spazio per
ammiccanti a Björk, che diviene così cruccio e delizia del percorso intrapreso da Maria. inedite versioni dei brani incisi con i
L’impegno politico degli esordi rimane una costante, tanto che il brano Parole Alate viene inclu- 99 Posse, per canzoni melodiche
so nella compilation GE-2001, a sostegno finanziario del Genoa Legal Forum per i processi inten- intrise di poesia e per un’idea di dance
tati dopo i fatti del luglio 2001 al G8 di Genova. intelligente che guarda Oltremanica. Il
Lo scorso aprile l’artista napoletana realizza il suo secondo album solista, Psycodelice. La prima tutto condito da una teatralità brillante,
hit estratta è Distante, motivetto ritmato con movenze lo-fi, che non si priva di un’introspezione di una voce duttile e malleabile e un aureo
fondo capace di fondere piglio filosofico e dance, contemporaneità sociologica e musicale. talento partenopeo.
Dietro le tracce ci sono mani sapienti, come quelle dell’amico Marco Messina; ma il produttore Stefano Cuzzocrea
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Music In  Inverno 2009 PO PCK


pop&rock
NEGRITA Che rumore fa la felicità Se il mondo è un FRANCESCO GUCCINI Sorridevi e sapevi PAOLA TURCI E
inferno dorato, nel loro c’è il lavoro nero, la politica este- sorridere coi tuoi vent’anni portati così come si GIORGIO ROSSI Lei
ra, l’integralismo del Vaticano e una felicità che fa rumore porta un maglione sformato su un paio di jeans la voce e lui la danza

CHE RUMORE FANNO I NEGRITA


L’uomo sogna di volare, i Negrita sono già in volo tra il Sud-Africa e Roma assordati dalla felicità di un futuro possibile

he rumore fa la felici- Se i punti di forza di questo gruppo sono sempre stati la ricerca ritmica e l’inconfondibile timbro
C tà? Con questo inter-
rogativo tornano i Negrita
vocale di Pau, con l’ultimo album i Negrita dimostrano una evidente evoluzione e una continua
ricerca musicale sostenute non dalle mode del momento, ma da una serie di significative esperien-
con un nuovo album, che ze personali e artistiche. Nell’aprile del 2004, infatti, il gruppo da il via ad un interessante proget-
sembra proprio destinato al to internazionale: un mini-tour in Sud America in collaborazione con gli Istituti italiani di cultura
successo. Dopo tre anni di del continente. Questo viaggio ispiratore getta le basi per le sonorità di L’Uomo Sogna di Volare
silenzio, la band toscana si (2005) e per la realizzazione del film-documentario Verso Sud (2006).
riappropria della scena rock Le numerose collaborazioni con artisti sudamericani e il coinvolgimento diretto in alcuni proget-
italiana ed Helldorado, dopo ti solidali comportano una definizione di stile e di tematiche nelle loro nuove produzioni. I testi di
una sola settimana dall’usci- Helldorado sono ricchi di riflessioni sul mondo contemporaneo, sulla società e sul ruolo che l’uo-
ta, conquista il disco d’oro. mo ricopre in essa, rafforzate dall’utilizzo di ben cinque lingue differenti, che si mescolano nei
Se il mondo è un inferno pezzi ampliandone il respiro. Dalla politica estera al lavoro nero, dall’integralismo islamico al
dorato, i Negrita lo racconta- Vaticano e alla decadenza della politica italiana.
no con poesia, lo affrontano I Negrita cantano con disincanto di tutto ciò che sta sotto la superficie, di un sottobosco scomo-
con ritmo e lo vivono con do che non trova corrispondenze negli ideali, nei valori, o in un futuro possibile. Sono brani che
animo libero e vitale. denunciano, che ricordano, che dipin-
Alla ricerca di una bellez- gono con le parole una realtà a tinte
za offuscata, oltre le appa- forti. Non si tratta di semplice schie-
renze, la band aretina conti- ramento politico, come afferma il
nua a perseguire le ispirazio- gruppo, ma piuttosto di libera espres-
ni sudamericane che si ritro- sione del pensiero poiché «spesso,
vano nei colori dei testi e per vedere le cose, devi allontanarti
nella ricchezza del sound. da esse». Anche i ritmi si fanno più
Registrato tra Buenos Aires caldi e trasversali, con un’anima
e la Toscana, Helldorado rock, tributi al sound dei Clash e ai
mantiene le promesse di ritmi reggae in stile Bob Marley.
L’uomo sogna di volare Così, la forza creativa della band
(2005) sviluppandone, in «libera, non barricadera» si concre-
modo ancor più profondo e impegnato, tematiche e motivi. Agli esordi, negli anni Novanta, tizza nell’entusiasmo del viaggio -
le ripetute collaborazioni con Ligabue, dapprima negli arrangiamenti e successivamente interiore, geografico e musicale - che
come gruppo di supporto, hanno contribuito a diffondere il nome della band tra il grande riesce a contagiare l’ascoltatore.
pubblico. Una fama consolidata anche grazie al trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo e Ottime premesse per l’Helldorado
alle colonne sonore dei due film Tre uomini e una gamba (1996) e Così è la Vita (1998). Tour, che passerà da Roma il 27 feb-
Quest’ultimo permette ai Negrita di lanciare il singolo Mama Maé, anticipazione del fortu- braio all’Atlantico live.
nato album Reset (1999) che, con 100.000 copie vendute e un sound più elettronico, ottie-
ne il disco di platino. Clara Galanti

VOX SANA IN CORPORE SANO


Lei la musica, lui la danza. Lei la voce, lui il semplice illustrazione della parola cantata. Quello che arriva al
corpo. Insieme sono espressione, contamina- pubblico è un mix equilibrato di arte e sentimento. Il repertorio è
zione. Paola Turci e Giorgio Rossi si incontra- quello dei due artisti. Le canzoni di Paola Turci sono quelle a cui
no il 22 gennaio sul prestigioso palcoscenico siamo affezionati ormai da tempo, fin da quando, solo una ragaz-
dell’Auditorium dopo una tournée che ha toc- zina, chitarra a tracolla, si mostrava seria e professionale sul
cato molte città italiane negli ultimi mesi. palco dell’Ariston, ormai venti anni fa.
Cielo. Concerto per un corpo sonoro e una Pezzi come Sarà bellissima, È questione di sguardi, Volo così si
voce danzante è il nome dello spettacolo ed è uniscono alla danza di Giorgio Rossi, uno dei più talentuosi coreo-
già una poesia. I movimenti fisici dell’uno dise- grafi italiani. Già ballerino della Fenice di Venezia e uno dei fonda-
gnano linee su cui viaggia la musica dell’altra, tori della scuola di danza Sosta Palmizi, con la sua arte sta giran-
come le nuvole che spostandosi assumono do il mondo.
forme sempre diverse soffiate dal vento che le Il ricavato dello spettacolo sta aiutando l’Ucodep, un’associazio-
trascina con sé, mentre nel Cielo, appunto, si ne onlus che opera, tra l’altro, in favore dei bambini del Vietnam.
estende la sua eco. In questa sorta di «recital Perché per chi vive di arte staccare a volte i piedi da terra è
mimato» la voce non è mai mera didascalia un’esigenza.
della danza e i movimenti non si riducono a Corinna Nicolini

VOI CON IL NASO CORTO


L’unica locomotiva che non ha mai subito ritardi è quella di Francesco Guccini

P oi vennero gli aeroplani e le astronavi. L’uomo toccò la luna con i piedi e viaggiò da casa gra-
zie al web. Eppure il fascino di una locomotiva, «La locomotiva», è restato invariato. I ragaz-
zi partono ancora all’avventura con l’Inter-rail e gli universitari bruciano ancora di ideali nelle loro
esistenze pendolari e fuori sede. La storia bella e misteriosa del gesto di libertà dell’anarchico Pietro
Rigosi è ancora attuale, è troppo attuale. Questo è quello che succede quando un cantautore cattu-
ra la vita nei suoi versi e Francesco Guccini di vita ne ha rac-
contata molta.
Gli esordi del modenese classe ‘40 risalgono al 1967, quan-
do la CGD gli pubblica l’album Folk beat n. 1. È un’opera
notevole, di spessore, e infatti vende pochissimo. «Appena per
pagarmi gli studi», commenta l’artista. Ma è una fortuna; che
lui studi si nota infatti dai suoi versi e dall’album L’isola non
trovata, che sfoggia canzoni come Un altro giorno è andato.
Il successo arriva nel 1972, con il disco Radici, che racchiu-
de la già citata La locomotiva e la splendida Il vecchio e il
bambino. Sono anni magici in cui gli italiani si svegliano dal
loro torpore mediatico e vanno alla ricerca della poesia. Sono
anni in cui l’interesse comune è orientato a capire cosa sta
spaccando la nazione più di quante donne abbia Mastroianni.
Un bel risveglio dura poco. E così l’orgoglio di Modena si
appanna a favore dei miti anni novanta e i giovani lo riscopro-
no per caso in un suo cameo come barista-allenatore di calcio
nel film Radio Freccia di Ligabue.
Il 23 gennaio al Palalottomatica un buon motivo per alzarci dal nostro comodo letto mentre la
nazione, o forse il mondo intero, ricominciano a scricchiolare. Un’opportunità per ascoltare chi da
più di quarant’anni ci ricorda che in mezzo alle orecchie c’è una testa pensante.

Corinna Nicolini
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ALTER
NATIVE
Music In  Inverno 2009

ADAM GNUDE Scrittore e cantante. Se dovesse scegliere tra EVANGELISTA La voce s’insedia, gli
a cura di VALENTINA GIOSA un foglio bianco e una chitarra, non sceglierebbe nessuno dei due: GIANT SAND strumenti rispondono come personaggi di
farebbe il contadino nel Kansas e sarebbe perfettamente felice. Stato d’animo uno scenario gotico-nichilista-espressionista

FAI CHE NON TI PRENDA LA PAURA HELLO


Il suo nuovo libro uscirà dopo l’Apocalisse e dopo la caduta delle infrastrutture tecnologiche
ato a San Diego, California, Adam Quando hai cominciato a scrivere Hymn durante la performance mi accompagno suonan- EVANGELISTA
N Gnade vive a Portland, nello Stato
americano dell’Oregon. La particola-
rità di Adam è la forte e imprescindibile con-
California?
Non ne ho idea. Ho impiegato più o meno due
anni a scrivere il libro ma poi è passato del
do. Le canzoni non devono necessariamente
avere una maniera standard per essere tali.
Guarda per esempio la musica classica, l’hip Carla Bozulich torna
ma oggi è un’Evangelista
nessione fra i suoi romanzi e i suoi dischi che tempo prima che venisse pubblicato. Realizzare hop, il deathmetal, l’hardcore.
condividono temi e personaggi, come se i libri il disco è stato più veloce, i libri invece procedo- Le stagioni sono come personaggi in Hymn
continuassero e arricchissero un discorso no lentamente. Ho appena finito un nuovo California. Cosa sono le stagioni per te?
lasciato aperto dalle canzoni. Realizzato nel-
l’autunno del 2008, Hymn California è il suo
romanzo, probabilmente uscirà fra qualche
anno, forse nel 2023, forse più tardi. Dopo
Crescere a sud della California significa non
sapere cosa sono le stagioni. C’è solo una gran-
L’ ex cantante dei Geraldine Fibbers
e fondatrice degli Ethyl Meatplow,
gruppo industrial di Los Angeles, Carla
primo romanzo. The Darkness to the West l’Apocalisse. Dopo la caduta delle infrastrutture de stagione che varia quasi impercettibilmente. Bouzulich, ha da poco pubblicato Hello
(Punch Drunk Press) e il cd Trailerparks (Try tecnologiche. Così quando finalmente sono andato via da lì, Voyager (Constellation, 2008), uscito
Harder Records) sono invece le sue ultime rea- Parlando dei tuoi lavori dici: «I libri e i vedere e avvertire il cambio di stagione è stato sotto il nome di Evangelista. Potremmo
lizzazioni. Uno scrittore dal talento innato, in dischi sono la stessa cosa». Cosa intendi incredibile. Mi girava la testa ogni volta. considerarlo tanto un debutto quanto
bilico fra la beat generation e i film di esattamente? Qual’è la tua stagione preferita? un ulteriore affascinante album solista
Cassavetes e pure un musicista che si rifà al I libri e i dischi condividono lo stesso cast di In estate ti direi l’inverno. In inverno ti direi della Bozulich che la riconferma musi-
meglio dei folksinger americani. I suoi libri personaggi e fanno da filo conduttore l’uno per l’estate. cista in continuo rinnovamento e speri-
sono momentaneamente disponibili solo in lin- l’altro. Tutto fa parte di una storia unica che io Sta per uscire «Trailerparks», il tuo primo mentazione senza mai cadere nell’in-
gua originale. chiamo «We Live Nowhere and Know No One» disco dopo «Honey Slides». Lo hai paragona- coerenza.
(«Viviamo dovunque e non to ai film di John Cassavetes, perché? Newyorkese, classe 1965, Carla
conosciamo nessuno»). La sto- In realtà non credo ci siano molte connessioni, a Bozulich cresce nel Greenwich Village
ria si estende con un romanzo, parte la «fiducia nella spontaneità» di e si trasferisce a San Pedro, in
due romanzi e una serie di Cassavetes. Di solito passo molto tempo a scri- California. A 13 anni lascia i genitori e
dischi. Sarà il film della mia vere le liriche ma Trailerparks è stato quasi del inizia a vagabondare dividendosi tra
vita fino a quando morirò. tutto scritto di getto. Ho bisogno dell’«anima del musica ed eccessi. La sua prima appa-
Ci tieni sempre a specificare momento». Tutti dovrebbero vedere «A Woman rizione discografica risale al 1982, su
che i tuoi libri non sono poe- Under the Influence». La pura realtà. Il mio Zurich 1916 di Gary Kail. Registra i
sia o «spoken word» ma nuovo romanzo «The Darkness to the West» si primi brani in studio con gruppi come
parli di «talking songs». rifà molto a questo film. Davvero molto. Sì, Neon Veins e Invisible Chains.
Perché? Cassavetes... colui che ti cambierà la vita. Ma la vita della Bozulich non è molto
I libri e i dischi non sono poe- A parte Cassavetes c’è qualche artista che semplice: a vent’anni si procura i soldi
sia perché danno vita ad una senti molto vicino a te? per l’eroina facendo la prostituta. Ma
prosa e i dischi sono «talking Adoro i Neutral Milk Hotel. Non credo che i miei ecco che arriva un ragazzo, se ne inna-
songs». Credo che si sia diffusa dischi suonino come i loro ma sono senza dubbio mora e la salva da quell’inferno portan-
la voce fra gli addetti stampa il mio spirito guida. dola in un centro di riabilitazione e
che non mi piaccia la poesia, e Da cosa o chi prendi ispirazione? regalandole le sinfonie di Mahler.
probabilmente un po’ è colpa Dalla gente che non si preoccupa troppo dei Cantante, chitarrista, performer e
mia. Tanto per chiarire: non soldi. Dalle cassette di musica country che la videomaker, Carla Bozulich inizia così
scrivo poesie ma ci sono tanti mia grande nonna registrava dalla radio di la sua carriera con gli Ethyl Meatplow
poeti che mi piacciono, come Denver decenni fa, qualsiasi buona e vecchia ma con il tempo collaborerà con diver-
Han Shan’s (scrittore cinese del musica country. E dalle barche. si artisti come Mike Watt, Hadda
IX secolo) o Andrew Mears fra Se dovessi scegliere fra un foglio bianco o Brooks, Lydia Lunch, Thurston Moore,
i contemporanei. Dopo il tour una chitarra? Christian Marclay, Okyyung Lee, Carla
abbiamo realizzato una lettura Se dovessi scegliere, non sceglierei nessuno dei Kihlstedt, Wayne Kramer, Wilco e dal
insieme alla Oxford University. Andrew canta due. Non posso fare una cosa senza l’altra. È
«W hat I want to say in Trailerparks is
don’t let fear take you. Be mighty
and live as hard and long as you can. It [the
negli Youthmovies. Riguardo alla «spoken
word»... odio quella roba. Le mie canzoni sono
una relazione simbiotica. Forse farei il contadi-
no nel Kansas e sarei perfettamente felice.
2000 comincerà la sua carriera da
solista.

record] begins very dark but I hope people parlate ma il mio non è qualcosa di molto diver-
can see the light at the end». (Adam Gnade) so dal cantare. Ci sono ritornelli e strofe e a cura di Valentina Giosa

TRAVOLGENTE STATO D’ANIMO CANGIANTE


I Giant Sand hanno il sapore di una tempesta di calda polvere del deserto che ti viene tutta in faccia e te la ritrovi in bocca
di Gianluca Gentile

G iant Sand è uno stato d’animo, come ama affermare il leader


Howe Gelb. È uno stato d’animo che ha subito un continuo e
perenne cambia-
mento nell’arco degli ultimi
vent’anni, proponendosi
e Gram Parsons, le sperimentazioni jazzistiche di Thelonious Monk in
primis, il rock n’ roll dei Velvet Underground ma anche Bob Dylan e Roy
Orbison. Del combo Giant
Sand costituiranno la sezio-
ne ritmica per lungo tempo
Una vita di eccessi, di droga e prosti-
tuzione quella della Bozulich, ma di
un’artista intensa, che riesce a comu-
come una delle realtà più due dei personaggi più nicare come pochi direttamente con
salde e nello stesso tempo influenti della scena di l’anima. Impossibile non restare imme-
sottovalutate del panorama Tucson, John Convertino diatamente colpiti dalla sua voce che
indie. Gelb arriva dall’arida (batteria) e Joey Burns può facilmente riportarci a Lydia
e deserta Tucson, Arizona. (basso), i quali andranno, in Lunch, Diamanda Galas, Nico o Nick
Inizia ad avvicinarsi alla seguito, a formare i Cave non solo per il timbro grave e sof-
musica con in bocca il sapo- Calexico. Ospiti del calibro ferto ma anche per l’ approccio «tea-
re aspro della polvere del di Victoria Williams, Neko trale» e provocatorio con cui la musici-
deserto e la terra che scotta Case, Juliana Hatfield, PJ sta americana costruisce i suoi labirin-
sotto i piedi. Rumina classici Harvey, Vic Chesnutt, Steve ti sonori glaciali e ossessivi.
del blues e del country dalla Wynn, Vicki Peterson e Ma il mondo dell’ ex Geraldine
fine degli anni 70 e inizio 80, Rainer Ptacek hanno impre- Fibbers è qualcosa di più, qualcosa di
quando in America spopola ziosito nel tempo le compo- molto più vicino alla performance art
il post-punk. sizioni di Gelb che, ai dischi che alla pura musica. La voce si inse-
Nascono così, fortemente dei Giant Sand, alterna dia a volte sussurrata, altre urlata, gli
influenzati da David Byrne e anche i propri lavori solisti. strumenti rispondono e interagiscono
soci, i suoi Giant Nel 2002 i Giant Sand si tra loro come personaggi di uno sce-
Sandworms, nome che reincarnano in una nuova nario gotico-nichilista-espressionista
richiama i terrificanti vermi band di musicisti danesi che, ed ecco che si rimane intrappolati in
di Dune, pellicola di fanta- dopo It’s all over the Map un autentico capolavoro estetico.
scienza girata da David (2004) tornano con un La necessità espressiva e il bisogno
Lynch. I continui cambi di formazione (la line up è diversa all’uscita di nuovo disco, Provisions. Un’opera tetra e pensata con cura che sa unire di supporto da parte di una backing
ogni disco) procedono di pari passo con le evoluzioni del sound e gli allo stesso tempo le suggestioni di Nick Cave, Lou Reed, Tom Waits, band che mancava negli album prece-
umori di Gelb. Leonard Cohen e Johnny Cash. Sullo sfondo il solito country-blues, quel- denti, ha preso forma proprio in Hello
Nel 1985 esce il primo disco a nome Giant Sand, Valley of Rain. Sono lo che arriva da terre lontane e desolate, in grado di travolgerti come una Voyager.
già evidenti le influenze che caratterizzeranno la loro musica fino ai gior- tempesta di calda polvere del deserto. Del resto Giant Sand è un sapore Il nuovo album include infatti contri-
ni nostri: le tradizionali ballate country americane riprese da Neil Young che si può riconoscere soltanto assaggiandolo. buti di oltre una dozzina di musicisti
canadesi, fra cui alcuni componenti di
Thee Silver Mt. Zion (archi), Nadia
Moss (organo) e un gruppo di batteri-
sti locali che ha guidato il disco con
grande maestria da Smooth Jazz fino
alla title track conclusiva.

Valentina Giosa
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Music In  Inverno 2009 ALTER


NATIVE
EUROSONIC Ci rappresen- IL GENIO Pop Porno Se ti prendi sul serio allora devi
tano in Olanda i Mojomatics, i OLTRE OGNI SENSO Daniele Stefani e afferrarti per il collo e sbatterti il cranio sullo stipite di
Baustelle e Jennifer Gentle Sarah Maestri Cantano per i sordi. In LIS un adito su cui vi sia scritto: benvenuti i minchioni.

ELLIOT SMITH di Lorenzo Bertini


IN SORDINA
CENERI GRUNGE Daniele Stefani è il protagoni-
sta di una singolare iniziativa:
La sua musica ha la sostanza delle nuvole in volo, la limpidezza dei cieli inverna- per la prima volta in Italia la tra-
li, la fragilità delle foglie in autunno. Sospesa tra Beatles e Cobain, aleggia su duzione di un intero album - il
Paranoid Park, tra i campus scolastici e le piste da skate della periferia di Portland. tour e il video - in LIS, la lingua
Echo Park, Los Angeles, è invece dove l’hanno trovato morto, il 23 ottobre 2003, a italiana dei segni, che, in un’at-
34 anni, in circostanze più che misteriose, sbrigativamente affidate a ipotesi di suici- mosfera intima e personale, avvi-
dio, dato lo spleen malinconico-depressivo. Sono trascorsi cinque anni dalla morte di cina alla musica le persone con
Elliott Smith, cinque anni in cui la memoria ha fatto il suo corso, proiettandolo nel- deficit acustico che utilizzano i
l’empireo maudit, seduto fianco a fianco dei fratelli maggiori, Kurt Cobain e Jeff segni per parlare e gli occhi per
Buckley. sentire. Stefani distribuisce pal-
Nato dalle ceneri del grunge, Elliott Smith ne raccoglie gli acuminati frammenti loncini gonfiati ad aria che per-
sparsi lungo la strada che da Seattle va a Portland, riassemblando ad arte le increspa- mettono di sentire attraverso sen-
ture vocali di Cobain e il sound minimale dei Fugazi. Minimalismo e attitudine sazioni tattili le vibrazioni della
«nerd» sono le coordinate dei primi due album, Roman Candle (1994) e Elliott Smith musica.
(1995), con partizioni per voce e chitarra acustica, tematiche «addicted» e ballate Oltre ogni senso è il primo sin-
terse e vetrose (Condor Ave, The White Lady Loves You More, Needle in the Hay) che golo estratto dal nuovo album
lo collocano idealmente tra Nick Drake e Simon and Garfunkel, mentre virate elettri- dell’artista milanese che ha con-
che e composizioni più sofisticate appaiono a partire dal seguente Either/Or (1997). diviso il proprio palco con le
Per le strade di Portland gira in quel periodo anche Gus Van Sant, che lo adocchia per ragazze sorde dell’Afae di
la colonna sonora di Will Hunting. Per Van Sant prepara Miss Misery, con cui calcherà i Catania, interpreti in LIS dei
palchi degli Academy Awards e degli Oscar ‘98, accanto alla Celine Dion appena fresca di Titanic («È stato divertente cammi- brani dell’album Punto di partenza
nare sulla luna, almeno per un giorno», dirà poi). Lo adocchiano anche le major, e Elliot Smith passa alla Dreamworks Record. della Cama Records. Oggi esce,
Nel ‘98 esce XO, con evidenti tributi a Beatles e Beach Boys nell’arrangiamento barocco dei brani, seguito a due anni di distan- con Sarah Maestri, il duetto
za da Figure 8, il suo lavoro forse più bello. Niente di speciale. Non c’è peggior
Psichedelia fredda, canzoni sussurrate e fiabesche, su tutte l’ipnotico piano di Everything Means Nothing to Me. Si rin- sordo di chi non vuol sentire.
corrono le incursioni nel cinema (Needle in the Hay per I Tenenbaum, la cover della beatlesiana Because per American
Beauty), come anche le voci di dipendenze e tentati suicidi, fino all’epilogo californiano, giusto in tempo per lasciarci anco- Romina Ciuffa
ra un pugno di canzoni, raccolte poi postume in From a Basement on a Hill, lunari frammenti disseminati lungo la strada
che da Portland va alla città degli angeli.

L’ITALIA IN OLANDA  CONTINUA DALLA PRIMA PAGINA a cura di EUGENIO VICEDOMINI

S ono i Mojomatics, la band italiana scelta dall’Italia Wave Love Festival per rappresentare l’Italia
a Eurosonic, festival di musiche europee di Groningen (Olanda) finanziato dalla Comunità
Europea conclusosi il 17 gennaio. The Mojomatics si sono già esibiti lo scorso luglio sullo Psycho
Stage di Italia Wave 2008, a Livorno, approdando poi ad agosto in Sud Africa per un tour di 5 date
P O P IL GENIO P O R N O Perché Pop e Porno sono parole riconosciute a livello internazionale.
organizzato dalla fondazione Arezzo Wave Italia.
Formatosi nel 2003, il duo veneto si è imposto all’attenzione del pubblico europeo dopo soli due anni (...) Con la loro Pop Porno hanno sbancato: Il vostro disco d’esordio nasce in un’epoca in
di attività, grazie all’album d’esordio A Sweet Mama Gonna Hoodoo Me pubblicato dalla label tedesca il testo accattivante e la melodia di cui la deregolamentazione del download
Alien Snatch. La conferma è arrivata nel marzo 2008 con l’uscita di Don’t Pretend That You Know Me, immediata percezione rimandano ad illustri spinge ad ascolti superficiali ed abusi fram-
disco prodotto dalla Ghost Records, presentato con un tour europeo e uscito poi in Usa il 23 settembre. ricordi, da Je T’Aime di Serge Gainsbourg a You mentati di mp3 sparsi a centinaia tra PC,
La band esce protagonista dalla tre-giorni olandese del Noorderslag Weekend, tra gli eventi musicali Really Got Me dei Kinks; da Satisfaction degli iPod e chiavette USB. Contrariamente a que-
europei più importanti degli ultimi tempi. La manife- Stones a Fade to Grey dei Visage. Eccoli. sta tendenza, il disco è un’opera compiuta e
stazione è divisa in due sezioni: Noorderslag Seminar, segue la più bella delle tradizioni dei dischi
la conferenza europea dell’industria discografica per la di musica rock: un collage composto da deli-
musica dal vivo, ed Eurosonic, festival in cui si esibi- ziose canzoni su cui spicca una intrigante hit
scono i nuovi talenti europei proposti dai festival di single di rara potenza, Pop Porno.
Yourope e dalle radio pubbliche d’Europa associate in Pensate che, in altri tempi, Pop Porno sareb-
EBU (European Broadcast Union). be stato un 45 giri di sicuro successo?
Sullo stesso palco del Deubeurs, Frank Turner Probabilmente. Ma avrebbe subito la cesura
(Gran Bretagna), The Moood (Romania) and The della censura. Oggi, invece, risulta anche fin
Kilians (Germania) in una serata sponsorizzata dal troppo pudico, e nessuno storce il naso.
magazine tedesco Visions. L’Italia è stata rappresentata Tranne quelli, ovviamente, a cui la canzone
ad Eurosonic anche dai Baustelle e dai Jennifer non garba per nulla.
Gentle. Una grande vetrina per la band, se si pensa che Il Genio non è solo Pop Porno: nel disco si
proprio ad Eurosonic anni fa sono stati lanciati i Franz avvertono influenze electro-pop mescolate a
Ferdinand e l’ennesima conferma per la «fAwi» - suggestioni retrò del periodo fine Cinquanta
Fondazione Arezzo Wave che continua a distinguersi inizio Sessanta, in una linea ideologica che da
per le numerose iniziative volte a valorizzazione la Parigi arriva fino a Tokyo. In particolare, si
musica italiana all’estero. (Valentina Giosa) respira la spensieratezza dei film francesi ed
inglesi dell’era «swinging London» e l’ironia
delle sigle dei cartoon giapponesi: questa
serena attitudine a non prendere le cose trop-

MEI: LA SVOLTA DEL PICCOLO


po sul serio è anche lo spirito con cui state
vivendo il vostro attuale successo?
Se ti prendi sul serio allora devi afferrarti per
il collo e sbatterti il cranio sullo stipite di un
adito su cui vi sia scritto: benvenuti i minchioni.
Siete passati da poco tempo dalla Cramps

Il Meeting delle Etichette Indipendenti,


giunto alla dodicesima edizione,
si conferma come l’unico festival
Non più allora l’onnipotenza delle major ma
un mercato creativo e propositivo che dalla pic-
cola discografia esce fuori a testa alta mostran-
Music ad una major come la Universal. «Il
Genio» sembra un disco adatto ad un merca-
to di stampo nord-europeo: c’è già una stra-
delle produzioni musicali e cultu- do enormi potenzialità. «Nel 1997, la prima tegia della vostra casa di produzione per pro-
rali indipendenti in Italia. Questa volta - afferma Giordano Sangiorgi, mente iettarvi in una dimensione internazionale?
volta incontri dedicati ai nuovi del Mei - si contavano appena una Sicuramente il singolo sarà inciso anche
modelli di distribuzione digitale trentina di espositori e una dozzina all’estero. Pop porno è internazionale, così
della musica, ascolto guidato al di band e sbrigammo tutto in un Come e quando è nato il progetto «Il come i genitali sono oggetti di comune uso in
nuovo album di Niccolò Fabi giorno solo. Ormai è una realtà Genio»? tutto il pianeta.
e la presentazione del libro di troppo grande, un intervento Non è un progetto. Nasce nell’immediato, Credo che anche per quanto riguarda il live si
Morgan intitolato In pArte delle istituzioni è necessario a senza alcuna preparazione. Nell’immediato dei andrà presto al di là delle nostre Alpi.
Morgan; quindi, esibizioni, trasformarci nella vetrina della primi mesi del 2007. State pensando già a dare un seguito al
quelle di Bandabardò, nuova canzone italiana a integra- Qual è il vostro background musicale? vostro disco d’esordio: se sì, che tipo di sug-
Daniele Silvestri, Tricarico. zione del Festival di Sanremo. Così Studiodavoli, musica classica, un corso di gestioni avrà il nuovo album?
Con oltre 30 mila presenze nei tre potrebbe nascere una piattaforma di tutta bandoneon per Gianluca. Ci stiamo pensando e ci sono già delle cosine.
giorni, 300 espositori, 400 concerti, 250 videoclip la musica italiana». Tanta musica pop, anche giapponese e il Ma sulle suggestioni non sapremmo proprio
in concorso per il PIVI (Premio Italiano Videoclip Grande la svolta di una sincera e seria pos- basso per Alessandra. darti ragguaglio, non ci siamo ancora lasciati
Indipendenti), convegni e workshop, la presenza sibilità di cooperazione fra piccola e grande Come sono nati i brani e che metodo di lavo- suggestionare dai nuovi pezzi.
di centinaia di operatori del settore, artisti, festi- impresa: «Invito le etichette presenti al Mei ro avete adottato: lavoro comune o anche Pensate di tornare a Roma con una band al
val e fiere dall’estero e un ritorno economico ad inviare materiale: quest’anno Sanremo lavoro remoto? completo?
valutato intorno ai 3 milioni di euro, il Mei è un offre una grande opportunità agli indipenden- Dipende dai brani. Alcuni sono frutto di un Torneremo senz’altro, Roma è una città che è
forte punto di riferimento per la piccola disco- ti, una categoria la cui selezione avverrà su lavoro comune, altri solo in parte, altri ancora poco chiamare meravigliosa. E torneremo con la
grafia indipendente che sembra aver conquistato internet, che potrebbe svilupparsi moltissimo sono più personali. Ma la composizione di que- band, visto che tra un pò cominceremo a prova-
un posto d’onore all’interno del complicato e nei prossimi anni», afferma Gianmarco sto disco è filata liscia come l’olio, trascinata re con due altri ragazzi.
intricato panorama musicale. Le novità più inte- Mazzi, uno dei direttori artistici del Festival dal divertissement e dalla spensieratezza. Infine, concedete anche a me la classica
ressanti degli ultimi anni sono venute fuori pro- di Sanremo 2009. Quali sono i vostri principali gusti musicali? domanda del «bravo presentatore»: i cinque
prio dal mercato indipendente: sono i Baustelle, Siamo di palato buono. Troppa roba per poter dischi da portare in un’isola deserta?
gli Afterhours, Caparezza, Elisa. Valentina Giosa dire tutto: dalla classica al punk. Antology dei Beatles: non è in 5 volumi?
RIVISTA inverno.QXP 9-02-2009 17:31 Pagina 8

MUSICALL SESSANTOTTO Il Musical È questo l’unico vero HAIR I capelloni POVERI MA BELLI NOTREDAME DE
Music In  Inverno 2009

a cura di NICOLA CIRILLO musical, è questo l’unico vero ‘68. Ed è dove Freud del ‘68 e i freak del Un’isola (tiberina) PARIS La storia del
cerca sicurezze in un atto mancato di ribellione. nuovo millennio dei famosi Gobbo raccontata da lui

 CONTINUA DALLA PRIMA PAGINA di ROMINA CIUFFA

(...)
QUI SUCCEDE UN
Su una bandiera gli altri della tournée. Il
multicolore un hip- musical nasce proprio con
pie aveva disegnato speranze loro: il soggetto, infatti, è
e ucciso John Lennon. Come stato scelto durante il
quando da un incubo ci si sveglia e si sa che tor- corso e non fa parte di un progetto preesi-
nerà - freudianamente camuffato in lapsus, in stente. Per questo c’è qualcosa, qui, che con-
atto mancato, in un’altra metafora dell’incon- tiene il germe del talento ma anche quello di
scio - così il Sessantotto torna, nelle nostre un’intuizione.
delusioni, nella solitudine e nel dolore caroselli Innazitutto, le voci. Guardi i protagonisti e
dei nostri mattini, nell’amare Obama, nel mae- pensi che non li vedresti mai sul palco del
stro unico, nel fumare e nello smettere di fuma- Sistina: non sono parenti di nessuno e li con-
re, nell’essere precari. E in un musical, ma non fondi con studenti della Facoltà di
uno qualunque. Psicologia. Poi aprono bocca e Freud sussul-
C’è chi pensa che in Italia la qualità si ritrovi ta: primo tic (ecco, entra dritto al cuore).
solo nelle grandi produzioni. Ma io ho visto Davanti al protagonista - un silenzioso
Freud seduto a guardare il Sessantotto del Saint «Johnny» che rappresenta il rock, la confu-
Louis College of Music e battere il tempo con sione, il non schieramento - e la sua chitarra
la testa, come un tic. Perché è questo l’unico, (per tutto il musical suonerà e basta, dal vivo,
vero musical che è oggi in scena e che vale la accompagnando i pezzi), inizia un carosello:
pena di vedere, un musical in cui i cantanti - «guarda com’è bello, guarda il Carosello
diversamente che negli altri - sanno cantare, mentre tuo fratello muore in piazza, Johnny
muoversi, comunicare. Questo «Sessantotto» nasce al termine del perde sangue, il padre sta in mutande...».
corso di musical «Andiamo in scena», ideato e diretto da Maria Le voci, ognuna di esse meriteremmo di ascoltarla per radio tutti
Grazia Fontana che - con Attilio Fontana, Franco Ventura, Michela i giorni, perché siamo fatti d’orecchie e di cuore e questi ragazzi ci
Andreozzi ed il regista Giulio Costa - ha scritto, durante il corso e non sanno fare con entrambi. Sanno di incomprensione, rivoluzione,
prima, i testi del musical. Accanto a loro, il coreografo Orazio Caiti, amore libero e qualche speranza, «e il pane è questa musica: i fiori
lo scenografo Davide Orlandi Dormino, l’aiuto regia e coreografia nei cannoni, le donne le scambiamo», Mao Tse Tung e il Che
Anna Gargiulo e la costumista Laura Distefano. Ma non è per loro che Guevara, Gesù e gli Intillimani, autostop e yoga, «lentamente squa-
Freud continua a battere le ciglia nevroticamente. glia-accendi-scappa-o-prendi ma non dirle di no».
È per il Sessantotto che vede negli occhi di 22 sognatori che non Freud ora i tic ce li ha tutti, perché il Sessantotto è proprio risa-
erano nemmeno nati quando le madri ruzzolavano per i prati con i lito a galla con una constatazione che non va via: «Sei solo un
padri e le zampe d’elefante. Un anno di intensa preparazione in tutti muro di incertezze che non romperai, sei solo i passi su un piane-
gli ambiti dello spettacolo (canto, recitazione, coreografia, regia, ta che non cambia mai». Quanti atti mancati per un sogno che non
backside, storia del musical) è servito a questo cast di giovani artisti si avvererà, pensa. Dice «tormenti», ma voleva dire «complimen-
per salire, assieme a una vera band, sul palcoscenico, oggi quello del ti», poi si alza e, scosso, esce dalla sala. Bravi, ma voleva dire bra-
Teatro Furio Camillo (dal 17 gennaio al primo febbraio), domani vissimi.

CAPELLONI PO VERI MA ... di Romina Ciuffa

a distanza di 40 anni dalla


prima rappresentazione a
Broadway, torna nei teatri
italiani «Hair», uno dei musi-
anche il bravo Attilio Fontana qui.
Eppure, nonostante la colonna
sonora accattivante e trovate intelli-
genti, il musical non riesce a trasmet-
a ndiamo a teatro a vedere Roma perché
a noi romani ‘ce piace’. Perché voglia-
mo scappare dall’Italia di oggi e tornare
a 50 anni fa, illuderci, essere poveri ma
scala e un baldacchino, e fissa pannelli in cui la
prospettiva non coincide a destra e sinistra.
Possiamo credere nell’intenzionalità, avremmo
preferito l’«anche l’occhio vuole la sua parte».
cal più innovativi e di successo della tere la carica emotiva che è alla base belli. Era Dino Risi, erano Maurizio Arena e Torna qui, però, Gianni Togni, che se prima
storia della musica. È la storia di un dell’opera: le incursioni nella con- Renato Salvatori, e poi erano Marisa Allasio, guardava il mondo da un oblò oggi compone tutta
gruppo di hippies capelloni, che vivo- temporaneità, dal punto di vista della Lorella De Luca e Alessandra la colonna sonora di questo
no nella magica era dell’Aquario. regia, sono molto limitate (e non si Panaro, tutti a contrariare i mar- musical con canzoni di facile
Nella loro esistenza, che ruota tra la capisce il perché, se si è scelto di xisti. Neorealismo rosa del presa, suo stile caratteristico, e
rivoluzione sessuale e la nascita del attualizzare la maglia musicale, non 1956 e una società povera e salva lo show. Peccato l’audio
movimento pacifista, Claude, il pro- si sia lavorato anche sul senso di tra- immatura, nutrita da paure del Sistina. Peccato anche la
tagonista, deve scegliere se rigettare sgressione che nel tempo, ovviamen- ingiustificate e sentimentalismi scelta di alcune voci non uni-
gli obblighi di leva (come hanno fatto te, si modifica). Anche la scenografia romantici. formi, le sorelle dei protagoni-
i suoi amici) o partire per il Vietnam. dinamica, costituita da mega schermi Ma non c’è scampo: oggi ci sti, ad esempio: destinate a can-
La nuova versione del musical, inte- elettronici, sortisce un effetto «televi- sono reality e cantanti che tare duetti all’interno del musi-
ramente di produzione italiana, pre- sivo», e non aiuta a catapultarsi nel fanno i registi, tutto in un cal- cal, non trovano un trait-
senta elementi di eccellenza e alcuni magico mondo della comunità freak. derone. Da una parte, la traspo- d’union per i loro timbri troppo
punti deboli. Eccelle, ad esempio, la Così, mentre la tribù di Hair vive- sizione in musical che ne fa il differenti, che finiscono per
direzione musicale di Elisa, che pur va nel cuore della città e pulsava sen- Teatro Sistina abbandona l’at- stridere. Alla regia Massimo
preservando le melodie, ha lavorato timenti di pace, fratellanza e anarchia mosfera incantata degli anni Ranieri: ma non improvvisia-
sugli arrangiamenti per dare ai brani nelle vene della società, la rappresen- Cinquanta per restituirci una moci eclettici e, soprattutto,
suoni più moderni e credibili. È parti- tazione che ne fa quest’edizione del Roma più attuale, per ciò sem- non diamo al teatro la parven-
colarmente efficace anche l’interpretazione di musical è piuttosto favolistica e inefficace. plificando i caratteri dei perso- za di uno show televisivo.
alcuni attori - tra tutti il protagonista Gianluca Persino la scelta di esporre delle nudità viene naggi. Dall’altra, l’atteso livello dei protagoni- Noi volevamo sdraiarci sulle spiagge del
Merolli (Claude), fisicamente ineccepibile e affi- autocensurata dal regista (Saverio Marconi) con sti (Antonello Angiolillo, Michele Canfora e Tevere anni Sessanta e sentirci un po’ Romolo
dabile vocalmente, e Kate Kelly (Crissy), che un gioco di luci. Una rivoluzione per un pubblico Bianca Guaccero) non frena una disillusione: un po’ Salvatore, tutto qui. Nel Sud Italia, fino
potendo concentrasi su una sola canzone da soli- da salotto. Un ’68 ben temperato. innanzitutto, l’allestimento sbagliato, che di alla Sicilia, porteremo però questa d’immagine,
sta (Frank Mills) riesce a restituire in pochi minu- Roma antica non ha nulla. Minimizza lo sceno- fino a marzo: un’isola tiberina dei famosi.
ti tutta la delicata sensibilità del personaggio. C’è Nicola Cirillo grafo Marco Calzavara che se la cava con una

di Nicola Cirillo
L’AMORE È COME UN ALBERO
Spunta da sé, getta profondamente le radici in tutto il nostro essere, e continua a verdeggiare anche sopra un cuore in rovina.
La provincia
italiana è
protagonista a
Hollywood: Rob
oon. Doon. Doon. l’amavo. Il fosse stata lei a pugnalarlo, la credettero una stre- Marshall, già pre-
D Questo suono assor-
dante è il mio lavo-
nostro colpo
venne sventato
ga condannandola all’impiccagione. Folli.
La rapii e le offrii diritto d’asilo alla cattedrale,
mio Oscar per
Chicago, gira ora
ro; Notre Dame, dal capitano ma una folla in delirio ai piedi della cattedrale l’adattamento
con le sue campane, la mia delle guardie di chiedeva la sua esecuzione. Frollo, ormai privo di cinematografico
casa. Sono qui grazie al mio Parigi, Phoebus senno per quell’amore non corrisposto, la conse- di Nine, il musical
padrone, Frollo, che mi ha e fui condannato gnò a quella gente e in preda ad un piacere sadi- tratto dal racconto
raccolto dalla strada, quando alla fustigazio- co assistette all’esecuzione. Non potevo accettar- di Arthur Kopit e
i miei genitori mi hanno ne. Esmeralda lo. Non sai cosa significa amare fino a lacerarsi: Mario Fratti scrit-
abbandonato perché sono un mi avrebbe lo uccisi. Ora sono qui, vicino al corpo inerme to da Maury Yeston, ispirato al film di Federico
mostro. La mia bruttezza odiato e avrebbe della mia Esmeralda e mi lascio morire anch’io. Fellini 8 e mezzo. Il musical, messo in scena per
spaventerebbe anche te, se amato il suo sal- Cercami. Un poeta dei tuoi tempi, Pasquale la prima volta nel 1982 nel Richard Rodgers
potessi vedermi. Ma non mi vatore. Panella, ha riscritto in versi la mia storia; un Theatre di New York, è una delle opere teatrali
vedrai perché me ne sto qui, E invece no. musicista che di certo conosci, Riccardo più premiate nella storia dei musical e il film è
solo, vicino ad Esmeralda; Lei mi diede da Cocciante, li ha accesi di musica, ed ora girano già il titolo cinematografico più atteso per il
lascio cadere le mie lacrime bere, mi conso- l’Italia. 2009. Merito anche del cast - Kate Hudson,
sui suoi occhi per farla, ai lò: ora capivo Fatti raccontare la mia storia dalle luci e dalle Daniel Day-Lewis, Penélope Cruz, Judi Dench,
miei, sembrare viva. perché Dio mi ombre di un palcoscenico, dai movimenti dei bal- Marion Cotillard e Nicole Kidman - ma anche
Era bella il giorno che è aveva lasciato lerini, dalle vibrazioni delle loro voci. Perché una rappresentanza di attori italiani, prima tra
arrivata: danzava per le vie di Parigi con gli altri nascere, anche se in un corpo così deforme. Per l’amore si canta. Il dolore si urla. La vita si danza. tutti Sophia Loren, che interpreta la madre di
gitani. Anche il mio padrone subiva il suo fasci- amare è sufficiente un cuore e per vivere è suffi- E almeno tu, ora che mi conosci, non avrai Guido Contini (l’io narrante della storia).
no. Lui era un arcidiacono, non poteva manifesta- ciente amare. E lei amava Phoebus, perciò Frollo paura di me. Riusciremo a esportare negli USA anche un po’
re i suoi sentimenti. Fu per questo che decise di tentò di ucciderlo. Per amore. Credimi. il mood della genuina provincia italiana, oltre
rapirla, chiedendo aiuto proprio a me, che già Ma le facemmo del male. Tutti pensarono che Corinna Nicolini che l’immagine stereotipata di «Gomorra»?
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Music In  Inverno 2009


BALLET
RICCARDO REIM L’intervista FESTIVAL DELL’EQUILIBRIO Quinta
Solitamente seduce, oggi è sedotto. edizione Sbarcano a Roma i danzatori più LA BELLA ADDORMENTATA a cura di ROSSELLA GAUDENZI
Da Mozart. equilibrati e si premiano gli emergenti NEL BOSCO Dormendo fa sognare

RICCARDO REIM, SEDUTTORE SEDOTTO LA BELLA


Non si picca se sia ricca, se sia brutta, se sia bella... Don Giovanni oggi seduce anche l’eclettico autore, e lo lascia là
NEL BOSCO
A rte a trecentosessanta gradi. Impresa ardua, quella di non perdere la
retta via, di non smarrirsi in un labirinto intricato di esperienze e di
racconti e limitarsi all’argomento del giorno, quando ci si trova a dialo-
tra il 4 e il 9 novembre 2008, è arrivato alla terza prova. Ha assistito allo
spettacolo quasi ogni sera. Qui si danza sulle musiche di W. A. Mozart e
V. Caracciolo, musiche originali di Luca Salvadori, scene e costumi di
ADDORMENTATO
gare con Riccardo Reim. È egli infatti un uomo affabile dal fascino sfac- un’eccezionale Giuseppina Maurizi.
ciato e dalla favella che ammalia. Si parte Mauro Astolfi era piuttosto intimidito
da un accenno al suo ultimo romanzo, Il
tango delle Fate, per aprire una finestra
dall’idea del libretto. Egli ha colto perfetta-
mente la psicologia di questo personaggio,
U na delle fiabe della tradizione
europea più amate di sempre
ritorna ad essere rappresentata in
sulla sua opera di curatore della raccolta di Don Giovanni, uno e trino come Dio, che si forma danzata. E cosa c’è di più appro-
racconti truculenti Il cuore oscuro scompone e ricompone di continuo, con- priato del balletto classico per ripro-
dell’Ottocento, per giungere al libretto dannato a vivere in una condizione di porre l’atmosfera impalpabile e fanta-
scritto per Don Giovanni o il gioco di perenne maledizione. Gli serviva una chia- stica di un capolavoro che ha segnato
Narciso, il balletto con coreografia e regia ve di lettura intellettuale, che esaltasse la l’infanzia di ben più di tre generazioni?
di Mauro Astolfi creato per la Biennale di sua profonda intuizione. Abbiamo voluto La Bella Addormentata nel Bosco (o
Venezia 2008 -sebbene riecheggino di mettere in scena il dramma del «burlador secondo alcuni La Bella nel Bosco
continuo le sue esperienze di attore, regi- de Sevilla» di Tirso de Molina ispirandoci Addormentato, come sarebbe la giusta
sta, sceneggiatore, romanziere, saggista, non tanto alla rilettura di Molière, quanto traduzione dal francese La Belle au
traduttore. alle letture successive di Lorenzo Da Ponte, bois dormant) viene ricordata soprat-
È stata un’innovazione illuminante, Goldoni, Puskin, Zorrilla sino ad arrivare a tutto nella versione di Charles
quella di ripristinare il rapporto tra coreo- Lord Byron che lo trasforma in un «sedutto- Perrault (ne I racconti di Mamma Oca,
grafo e librettista così come era di norma re sedotto». 1697), attraverso il celebre adatta-
nell’Ottocento. Il merito va al coreografo Potremmo definirlo un personaggio mento cinematografico Disney, La
e al direttore generale del Balletto di masturbatorio, non a caso la sua ultima bella addormentata nel bosco (Sleeping
Roma, rispettivamente Mario Piazza e donna altri non sarà che se stesso; come Beauty, 1959) e il balletto di Pëtr Il’iã
Luciano Carratoni. Circa tre anni fa ho Narciso, egli non può che amare se stesso. âajkovskij (la cui coreografia venne
condiviso con Mario Piazza un viaggio in Egli è prigioniero entro un giardino recinta- affidata a Marius Petipa) che ebbe la
treno, diretti al set di un documentario-fic- to, al di fuori del quale non vi è nulla di inte- sua prima rappresentazione il 3 gen-
tion per il quale ci siamo trovati a collabo- ressante. È lo specchio della forte incapaci- naio 1890 al Teatro Mariinskij di San
rare, e lì per la prima volta al mio compa- tà di donare e di donarsi. Non potendosi Pietroburgo in Russia.
gno di viaggio è balenata l’idea. dare a chi si ama, si dona a chi si condanna. Il successo fu immediato ma biso-
Al rientro a Roma ho ricevuto una sua La coreografia è straordinaria, di una dif- gnerà aspettare il 1896 perché il bal-
telefonata. Stava lavorando allo ficoltà assoluta. I metaforici specchi inva-
Schiaccianoci. Stanco della «solita dono fisicamente la scena, i ballerini si
zuppa», delle versioni tradizionali che librano, rallentano i movimenti fino a solle-
devotamente vengono proposte al pubbli- vamenti millimetrici senza mai cadere nel
co durante le vacanze natalizie, mi ha ginnico (nella danza sempre in agguato).
fatto la proposta di scriverne il libretto. Si Alla Biennale di Venezia, per la quale l’ope-
è trattato di un interessante tentativo per ra è stata realizzata con prima assoluta il 28
la produzione, innovazione appoggiata dal e 29 giugno 2008, i giudizi sono stati molto
presidente e direttore artistico Walter Zappolini. Per me si è aperta una controversi: alcuni lo hanno trovato troppo carico, troppi i costumi.
sfida eccitante. Mauro Astolfi ha avuto l’intelligenza ed il coraggio, che pochissimi
Mi sono trovato a contatto con un universo nuovo. Inizialmente ho avrebbero trovato, di tagliare quindici minuti di balletto.
avuto la sensazione di essere «orfano»: io vivo di parole e gioco con le Sono stati ridimensionati i tempi e i costumi: è il corpo a doversi vede-
parole; farne a meno, imparare le regole di un linguaggio a me scono- re in ogni suo interstizio, per culminare nella spoliazione finale. C’è in
sciuto, quello del corpo, ha fatto sì che il mio estro registico si esprimes- scena una psicologia. Don Giovanni non è affatto uno sciupafemmine, e
se al meglio. lo dice bene Lorenzo Da Ponte, il librettista di Mozart: «…Non si picca
Il risultato è stato eccellente: il debutto risale al 2006 presso il Teatro se sia ricca, se sia brutta, se sia bella ...»; in gergo moderno potremmo
Quirino, lo scorso anno la replica al Teatro Italia (che conta circa 900 definirlo uno «spaghettaro del sesso». Don Giovanni è colui che non
posti a sedere) e tra il 16 dicembre 2008 e il 6 gennaio 2009 è toccato al guarda all’altro, al soggetto, non ne è capace, riesce a visualizzare sol-
Teatro Italia. Ci sono i numeri a parlar chiaro: si è arrivati a contare tren- tanto l’oggetto. Egli non ama nessuno, egli non sa donare.
tamila spettatori. È tragicamente il dramma della solitudine dell’uomo contemporaneo.
Ma l’esperienza per Riccardo Reim è andata avanti. Ha scritto il libret- Cupo, funerario, senza scampo. letto giunga in italia, al Teatro alla
to per Coppelia, sempre per la coreografia di Mario Piazza, e con il Don Scala di Milano (l’allestimento milane-
Giovanni o il gioco di Narciso di Mauro Astolfi, in scena al Teatro Italia a cura di Rossella Gaudenzi se fu anche il primo allestimento ad
essere eseguito al di fuori della scena
pietroburghese).
La prima romana risale al 1954 con

PER BALLARE SERVE EQUILIBRIO


È giunto alla quinta edizione il festival di Giorgio Barberio Corsetti e mette Febbraio in punta di piedi
la coreografia di Boris Romanov e gli
interpreti Attilia Radice e Guido Lauri.
Nello stesso anno il teatro ha ospitato
la compagnia del Sadler’s Wells Ballet,
che ha proposto la versione di
di Rossella Gaudenzi Frederick Ashton con Margot Fonteyn
quilibrio è il festival del nuovo che irrom- coreografo sino americano Shen Wei, seguito vincitore finale che, con un contributo di venti- nel ruolo di Aurora (versione che pochi
E pe e avanza nel mondo del balletto con-
temporaneo mondiale, giunto alla quinta edi-
dall’artista fiamminga Anne Teresa De
Keersmaeker; di spicco la presenza del belga
mila euro, produrrà il proprio spettacolo e lo
metterà in scena nel 2010. Infine, stage e
mesi prima per la Scala aveva rappre-
sentato la prima rappresentazione
zione. La fucina delle idee, la mente creatrice, è Alain Platel, tanto quanto quella dei coreogra- masterclass tenute dagli artisti ospitati dalla ras- integrale). Nel 1965 quel ruolo fu bal-
quella di Giorgio Barberio Corsetti, infatica- fi di origini israeliane Guy e Roni. segna per danzatori e coreografi professionisti. lato al Teatro dell’Opera da un’affasci-
bile sperimentatore: regista, autore, attore con- Le aspettative per la danza nostrana sono nante Carla Fracci, che nel 1983
sacrato a metà degli anni Ottanta dalla Biennale alte: i toscani Samuele sarebbe tornata accompagnata da
di Venezia e coronato dal 1999 al 2002 dall’as- Cardini e Marina Peter Schaufuss nel ruolo del Principe.
segnazione della direzione della Sezione Teatro Giovannini, vincitori del La Belle au bois dormant è la prota-
della stessa Biennale. Premio Equilibrio 2007, gonista al Teatro dell’Opera dal 10 al
Egli ha dato vita ad un appuntamento che sta presenteranno in prima 22 febbraio insieme all’Orchestra e il
delineando ed affermando la propria personali- assoluta la loro creazione. Corpo di Ballo del Teatro e la parteci-
tà anno dopo anno; ha deliziato l’esigente pub- Così dopo il successo della pazione degli allievi della Scuola di
blico romano e non solo con strepitose coreo- prima edizione, risalente Danza del Teatro dell’Opera diretta da
grafie nel 2008 (dalla sperimentazione dell’arti- allo scorso anno, la Paola Jorio.
sta canadese Marie Chouinard, al duo delle Fondazione Musica per Il balletto, composto di un prologo e
danzatrici Kettly Noël e Neilisiwe Xaba, alla Roma proporrà nuovamen- tre atti, vede Paul Chalmer come
produzione dei brasiliani Membros, passando te il Premio Equilibrio coreografo, Marzio Conti alla direzione
attraverso il fiorentino Sieni, il collettivo belga Roma per la danza contem- ed Aldo Buti alla cura delle scene e dei
Peeping Tom, Les SlovaKs, la danza indiana), poranea, nell’intento di costumi.
pubblico che attende con curiosità la prossima, sostegno e promozione
imminente programmazione. degli artisti emergenti ita- Valentina Giosa
Sarà la performance di ogni singolo artista a liani. Verranno dapprima
far parlare di sé, tra il 6 e il 24 febbraio 2009. selezionati i dieci migliori
L’apertura del festival è stata affidata al geniale gruppi, per designare poi il
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CLASSICA
MENTE
Music In  Inverno 2009

PROTESTA Delia Palmieri e «PIANO NOTES» di Charles Rosen. Recensione. Josef Hofmann aveva una
a cura di FLAVIO FABBRI Mathieu Muglioni L’Italia destina mano così piccola che non riusciva a prendere più di un’ottava, Glenn Gould si
allo spettacolo solo lo 0,17% del Pil. sedeva sul pavimento, mentre Arthur Rubinstein lo suonava in piedi il pianoforte.

OPERAI ALL’OPERA (MA NON ALL’OPERÀ)


L’Italia dei tagli alla cultura si confronta con la realtà francese: Delia Palmieri vs Mathieu Muglioni
di Nicola Cirillo

A dicembre gli artisti del Maggio Musicale


Fiorentino, una delle Istituzioni musicali
to diversi. Inoltre ho fatto stages all’estero anche
per imparare le lingue.
Melodramma. Da corista, invece, in tutto il
mondo, sempre in luoghi prestigiosi.
più prestigiose a livello internazionale, hanno pro- Mathieu. Da bambino ho studiato violino con Mathieu. Ho cantato al Teatro Imperiale di
testato contro il taglio del Fus, il Fondo Unico un maestro privato e solfeggio presso un’asso- Compiègne e al Centro lirico di Auvergne. A feb-
dello Spettacolo, deciso dall’attuale governo. Tagli ciazione, ma già a 12 anni mi sono iscritto a una braio 2010 canterò nei Briganti di Jacques
pesantissimi, del 30%. I musicisti si sono esibiti scuola pubblica. Ho sempre studiato in scuole Offenbach, nel Gran Teatro di Limoges.
fuori dal teatro in spettacoli gratuiti e partecipati pubbliche ma ho seguito anche corsi privati per Ricevi cachet che ritieni equi?
(per la Nona sinfonia in Re minore di Beethoven approfondire e confrontarmi con altri professori. Delia. Come corista è equo: uno stipendio da
al Mandela Forum c’erano 8.000 spettatori). Ritieni che siano sufficienti le strutture pub- impiegato, per un lavoro che comunque è quo-
L’Italia destina allo spettacolo solo lo 0,17% bliche per la formazione musicale? tidiano e usurante: affrontando stili diversi Ricevi un sussidio dallo Stato per la tua inat-
del Prodotto Interno Lordo, e tale cifra va dimi- Delia. In Italia la musica non si studia nelle rischiamo di vanificare anni di studio e di tec- tività?
nuendo, mettendo a repentaglio il lavoro di scuole dell’obbligo ma solo in scuole apposite, e nica vocale. Quando capita e riesco a ottenere Delia. Non esiste alcuna forma di sussidio in
migliaia di artisti; il Paese di Giuseppe Verdi, queste hanno luoghi inadeguati, pochi strumenti il permesso dal Teatro, mi esibisco anche in campo solistico. Esiste un’indennità (tramite
Giacomo Puccini, Gioachino Rossini, Luciano disponibili, insegnanti non formati. La durata recital personali o con il Trio Mila; allora l’Inps) riguardante i periodi in cui non ho con-
Berio e Ennio Morricone, per i finanziamenti delle lezioni poi è davvero insufficiente. dipende: in genere ricevo un compenso, a volte tratto come corista.
allo spettacolo è dietro alla Grecia e ben lonta- Mathieu. In Francia ci sono molte scuole di solo un rimborso spese. Mathieu. Sì. In Francia se un artista lavora
na dalla Francia (che invece spende l’1%). musica pubbliche: comunali, provinciali, regio- Mathieu. Guadagno più delle spese! Anche se abbastanza durante un periodo, ha diritto a un
Abbiamo parlato con due cantanti d’opera: nali, nazionali. Alle medie e al liceo abbiamo il cachet non sempre è formidabile. sussidio dallo Stato durante il periodo succes-
Delia Palmieri, 44 anni, apprezzata e infatica- anche la fortuna di avere classi con «orari adat- Hai o hai avuto un contratto stabile con sivo se non è occupato. Il sussidio è mensile e
bile soprano, corista «aggiunto» presso il tati» all’esigenza di chi studia musica qualche ente lirico, qualche teatro? calcolato sulla base degli stipendi precedenti.
Maggio Musicale Fiorentino e Mathieu A che età hai affrontato il primo concerto? Delia. Stabile mai. Ho avuto invece contratti Attualmente vivi del solo lavoro musicale?
Muglioni, 31 anni, giovane e promettente teno- Delia. Il primo vero concerto a 25 anni, ma di collaborazione col Teatro di Cagliari e ora Delia. Sì, ma solo da pochi anni. È una situa-
re francese. per il primo ruolo da protagonista sono passa- con il Maggio, che mi sta confermando come zione molto instabile, perché non so se e quando
ti anni. corista aggiunto, anno dopo anno, da 6 anni (per lavorerò. Ad alcuni colleghi scade il contratto
A che età hai cominciato a studiare musica? Mathieu. Il mio debutto è avvenuto nel corso i primi tre, ogni anno la conferma era comunque proprio questo mese, e non avranno il rinnovo.
Delia. A 10 anni frequentando i corsi di solfeg- del primo anno di studi nella classe del mio mae- subordinata al superamento di un’audizione). A me scade a luglio. Un altro mio collega,
gio e pianoforte stro. Ero Ardimedon in un’operetta di Christiné. Mathieu. Sì, ho cantato 4 anni nel coro invece, ha fatto un concorso all’Operà di Parigi
Mathieu. A 6 anni ho cominciato violino, men- Hai mai debuttato da solista in un teatro di dell’Esercito Francese. Lì, avendo un contratto e lo hanno preso stabilmente: si trasferirà lì con
tre il canto molto tardi: avevo 20 anni. una certa rilevanza anche internazionale? di «impiego giovani» (come ce ne sono tanti in tutta la famiglia. Qui concorsi per soprani sta-
In strutture pubbliche? Delia. Ho cantato con ruolo da solista Francia) si può cantare al massimo per 5 anni, bili non ne fanno da anni.
Delia. Dopo un primo anno in conservatorio, all’Accademia Chigiana di Siena (diretta da ma l’ultimo anno ho preso un congedo di for- M. Sì, anche se il futuro non è sicuro. Ma
ho studiato privatamente: lo studio del canto Vlad), al Lingotto di Torino, diretta da Jeffrey mazione e l’Esercito mi ha pagato un corso in dobbiamo mantenere fiducia nell’arte, sennò a
richiede il confronto con metodi di insegnamen- Tate e per le celebrazioni dei 400 anni del Italia. che serve fare questo «mestier»?

PIANO MIO, PERCHÉ TI AMO? di Flavio Fabbri UN PIANO


A BRANDELLI
Un libro scritto più sull’esperienza di suo-
nare il pianoforte che sulle caratteristi-
che tecniche dello strumento: è quello di
spiegare i motivi per i quali alcuni di noi suona-
no il pianoforte invece che il violino, piuttosto
che la chitarra, per poi cercare di capire come
oltre all’esecuzione», un modo a dir poco origi-
nale di rapportarsi a uno strumento, quasi rove-
sciandone la sostanza nella forma e viceversa, Esempio di musicista poliglotta è
Charles Rosen, Piano notes. Non un manuale rapportarsi all’eterno terzo specchio dell’arti- scambiando i tasti neri con i bianchi, che Rosen Antonio Ballista, artista dall’ascolto
da scuola di musica, ma una storia d’amore che sta: il pubblico. propone gettando un fascio di luce inaspettata vasto e lontano dai cliché dell’orto-
vede l’uomo in perenne conflitto passionale con Attraverso un’analisi lucida e allo stesso su un territorio in parte inesplorato. dossia ‘classica’. Curioso e insoffe-
l’oggetto del desiderio, il pianoforte, uno tra i tempo dettata dal bisogno di raccontare questo La forza del libro di Rosen non è solo quella rente verso ogni convenzione e routi-
più diffusi, versatili e in quanto amante, incom- sentimento d’amore verso il suo piano, Rosen di stimolare nel lettore, musicista o semplice ne, ha rivolto il proprio interesse ai
preso strumento: «Quello che mi ha interessato affronta uno dopo l’altro i maggiori problemi, appassionato che sia, la riflessione critica su molti linguaggi della musica: il jazz, la
più di tutto è il rapporto tra l’atto fisico del suo- gli aspetti meno noti e i grandi miti da sfatare una grandiosa tradizione culturale e musicale, classica e in questo caso il Ragtime.
nare e quello degli aspetti della musica gene- della vita e del mestiere di pianista: il rapporto ma di farlo attraverso una solida passione e un L’appuntamento, organizzato dall’Ac-
ralmente considerati più intellettuali, spirituali fisico intensissimo che lega il musicista allo contagioso buonumore. La musica è fatta di cademia Filarmonica Romana per il
ed emozionali». Charles Rosen, uno dei massi- strumento e quello tra virtuosismo ed espressi- note e di movimenti, il primo suono dell’uma- ciclo "Sunday Morning, ha proposto
mi pianisti e musicologi del mondo, cerca di vità, il problema del suono e del timbro, i pregi nità è stato sicuramente accompagnato da un allo spettatore un ‘piano a brandelli’,
e i difetti della meccanica, l’esecuzione in pub- passo di danza e forse da un verso: «La musica ‘Ragtime’, del tutto inconsueto e per
blico e i suoi trabocchetti, gli studi in conserva- è tanto gestualità quanto suono». questo da non perdere, con la possi-
torio, splendori e miserie dei concorsi pianisti- Il rapporto tra l’esecuzione musicale e il bilità di ascoltare dal vivo brani stori-
ci, l’avvenire della musica per pianoforte. suono è complesso e ambiguo, afferma Rosen, ci di Scott Joplin, James S. Scott e
Leggero, ricco di aneddoti, citazioni e storie bisogna allora capire la particolare natura della Robert Hampton.
di una vita vissuta al piano: «Josef Hofmann produzione della sonorità pianistica, se si vuole Una vera e propria rarità nelle sale
aveva una mano così piccola che non riusciva a capire la storia della musica in Europa e in da concerto, nonostante la musica
prendere più di un’ottava, Glenn Gould si sede- America dal 1750 a oggi: « Se ci saranno anco- Ragtime sia stata resa famosa
va sul pavimento, mentre Arthur Rubinstein lo ra pianisti nel XXII secolo ci sarà anche un anche dal cinema, in lungometraggi
suonava in piedi il pianoforte». Suonare il pubblico disposto ad ascoltarli, ma è il piacere celeberrimi come La stangata
piano è avere un rapporto fisico, è fare sport: «Il fisico del suonare e dell’ascoltare il pianoforte (1973), Ragtime (1981) e La leggen-
modo con cui si sta seduti al pianoforte ha che custodisce le chiavi del futuro della musica da del pianista sull’oceano (1999).
influenzato la musica scritta dai compositori, scritta per questo strumento». Questo genere di musica è da molti
considerato il padre spirituale del
jazz e fu un genere tipicamente piani-
IL PIANO ‘FELIX’ stico che andò pian piano scompa-
rendo intorno gli anni 20 del
DI ROBERTO Novecento.
Tempo stracciato, a brandelli,
potrebbe essere tradotto il termine
PROSSEDA Ragtime, musica ‘nera’ del profondo
Sud americano, le cui note erano diffu-
cclamato come il più grande interprete sissime già dalla seconda metà del XIX
a dell’opera di Felix Mendelssohn, tra i
pianisti di più giovane generazione,
Roberto Prosseda ha regalato una serata indi-
secolo e tornata poi improvvisamente
in auge dopo cinquant’anni di oblio nel
1970, per un decennio circa. Di Artie
menticabile all’Auditorium Parco della Musica, Matthews, Ferdinand Jelly, Roll
per presentare il suo nuovo lavoro: un doppio Morton, Claude Debussy, Igor
cd con la registrazione completa dei ‘Lieder Stravinskij, e Paul Hindemith le altre
ohne Worte’ (traducibile come ‘Canzoni senza mondiale di tutto rispetto, conquistando recen- musiche proposte dall’originale reper-
parole’) del compositore tedesco, arricchendo sioni favorevoli sulle pagine delle più autorevo- torio di Antonio Ballista.
la produzione mendelssohniana con degli inedi- li riviste di settore, tra cui: American Record Flavio Fabbri
ti assoluti da Prosseda ritrovati in esclusive Guide, Fanfare, Diapason, Fono Forum,
biblioteche musicali disseminate tra Europa e Amadeus e molte altre. La serata è stata un
America. Otto volumi scritti dal compositore omaggio a Mendelssohn nel bicentenario della
tedesco tra il 1830 e il 1845 di sei composizioni nascita, con un recital monografico alternato ad
ciascuno. Pianista, compositore, interprete tra i altri autori secondo una particolare logica musi-
più amati di Mendelssohn è stato spinto dalla cale (Mendelssohn-Chopin, Mendelssohn-
sua passione per la musicologia alla realizzazio- Haydn, Mendelssohn e autori del Novecento,
ne di un lavoro intensissimo che, oltre le 48 Mendelssohn-Bach). Nel 2010, inoltre,
romanze già conosciute, comprende otto nuove Prosseda dedicherà un’analoga attenzione ad
incisioni mai eseguite fino ad oggi, completan- altri due grandissimi compositori, Robert
do così il quadro dell’intensa produzione men- Schumann e Fryderyk Franciszek Chopin, di
delssohniana dedicata a questo genere da came- cui cadrà il 200mo anniversario della nascita.
ra. La sua fama di ricercatore, oltre che di ese-
cutore, lo ha visto guadagnare una notorietà Flavio Fabbri
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Music In  Inverno 2009 CLASSICA


MENTE
YOUTUBE SYMPHONY ORCHESTRAA New York Democraticizzazione della musica? O commercializzazione della clas-
sica? Eppur basta mettersi a suonare un brano originale di Tan Dun di fronte a una web-cam, dimostrare capacità e competenze tec-
niche e inviare il tutto a YouTube per essere in lista per il Carnegie Hall di New York. Ma fuori dal web, siamo tigri o dragoni?

 CONTINUA DALLA PRIMA PAGINA DI FLAVIO FABBRI

YOUTUBE STATE OF MIND


Da YouTube al Carnegie Hall, la strada della musica classica a una svolta? Siamo tutti «eroici» come Tan Dun?
poi così neutrale, riuscendo ad amplificare o a rendere godibili, se Lang Lang ed altri importanti musicisti, per un concerto che
in modo finzionale, performance altrimenti mediocri. A guardar si terrà il 15 aprile 2009 al Carnegie Hall. Qui, nel teatro di New
bene, però, non è proprio così. York considerato tra i luoghi più sacri della musica classica mon-
La tecnologia aiuta, amplifica e diffonde (popolarizzando), diale, costruito nel 1890 da Andrew Carnegie e che oggi propo-
certo, ma è la capacità del singolo, la sua forza comunicativa, la ne più di cento spettacoli a stagione, i fortunati utenti del web si
passione per l’arte e la competenza tecnica a determinare il suc- ritroveranno su un palco reale, a contatto fisico col pubblico. Da
cesso o meno di una performance. Un occhio esperto riesce a notare inoltre che la Carnegie da diversi anni non ha un’orchestra
vedere, scrutare, anche in un video e quindi valutare la prepara- stabile e la YouTube Orchestra potrebbe così trovare una sua
zione e le potenzialità di un allievo. Il web sarà sempre più indi- straordinaria collocazione ‘off-line’.
spensabile in tal senso, mettendo a disposizione della formazio- L’evento è inserito in un programma che lo stesso M.T.
ne dell’artista le edizioni originali, nonché tutte le partiture delle Thomas ha definito eccezionalmente importante, perché permet-
opere di ogni singolo compositore, poiché ci sono opere che non te a livello planetario di pro-muovere milioni di musicisti e le
sono mai state pubblicate e che magari possono far parte del loro opere, aprendo la strada a un futuro diverso per questo gene-
bagaglio culturale di un musicista. re così ‘tradizionale’ e che, in futuro, potrebbe rappresentare
Opere, questa è la preoccupazione più grande, che al momen- anche una risorsa da non sottovalutare sia per la salvaguardia del
to, mentre discutiamo sulla qualità o meno di un video o di una grande repertorio classico, sia per la sperimentazione e la nasci-
performance, rischiano d’esser dimenticate o peggio perdute. Ma ta delle nuove avanguardie di giovani musicisti.
di una cosa si può star certi: la musica non si fa con Internet. Si Non bisogna dimenticare che oggi è grazie alla rete che molti
può imparare a leggerla e a scriverla, ma non a suonarla ‘in rete’. allievi e aspiranti tali sparsi per il mondo possono sentire e vede-
Questo c’è da tenerlo a conto. La cosiddetta pratica, il rapporto re grandi compositori e interpreti all’esecuzione, riuscendo così
(...) Basta mettersi a suonare di fronte a una videocamera o con gli strumenti e con il proprio insegnante, si può fare solo in non solo a goderne dei piaceri musicali generati, ma a captarne
meglio ancora (fa molto web 2.0) davanti una web-cam, un preciso modo, in un preciso momento, con un proprio lin- anche un minimo di insegnamento tecnico. Per tre giorni i fortu-
dimostrare le proprie capacità e competenze tecniche e inviare il guaggio e interpretazione che non sarà mai quella di altri ‘visti nati musicisti emersi dal web lavoreranno inoltre con Thomas in
tutto a YouTube. Si, proprio il popolare sito per la condivisione da remoto’. La scuola in questo non è al momento sostituibile. una grande prova d’orchestra.
di video più utilizzato al mondo, stavolta protagonista della Tornando on-line, una pagina apposita su YouTube ha presen- Nel frattempo i tecnici di YouTube prepareranno un’esecuzio-
YouTube Symphony Orchestra. Il materiale spedito permette di tato l’evento utilizzando un video-comunicato in cui il Maestro ne virtuale dell’Eroica di Tan Dun, (sinfonia, in quattro movi-
partecipare a questo speciale evento tra web e mondo della musi- Tan Dun (compositore premiato con l’Oscar per le musiche del menti, della durata di 5 minuti e 20 secondi) in un mash-up di
ca classica, che per una volta sembra aver davvero deciso di apri- film La tigre e il dragone nel 2001) invita tutti i musicisti della contenuti video e audio ottenuto unendo (ma sarebbe più indica-
re le sue porte all’innovazione e alla sperimentazione. rete a non lasciarsi scappare questa occasione. to dire montando o combinando) i brani mandati dai vincitori e
Seguendo le istruzioni si legge (e si ascolta) che i video devo- Perché, se pure tanti ‘puristi’ della classica sgraneranno gli le riprese live dalla Carnegie Hall.
no essere realizzati interpretando un brano originale del celebre occhi di fronte a tanta sfrontatezza, non si può ignorare la porta- Tan Dun ha definito l’operazione The YouTube Symphony
compositore cinese Tan Dun e, in aggiunta, eseguendo una per- ta mondiale, anzi, globale, che ha avuto tale operazione denomi- Orchestra, come una «silk road of dream», la via della seta e dei
formance più tecnica in cui mettere in risalto le abilità proprie del nata YouTube Symphony Orchestra, l’orchestra sinfonica di sogni del XXI secolo, leggendaria strada che già 1600 anni fa
candidato. Tali video verranno poi esaminati da una giuria di YouTube. Il Maestro Dun, sostenendo appieno l’idea e la forza univa come in un sogno la città cinese di Xian a Roma, passan-
esperti provenienti dalle più rinomate orchestre del mondo, tra propulsiva di un ‘palco virtuale’ su cui esibirsi, ha scritto appo- do per India, Persia, Arabia e Grecia e che non solo permetteva
cui quelle di Londra, Berlino, Hong Kong, Sydney e New York, sitamente una nuova composizione dal titolo Internet Symphony importantissimi commerci, ma che concettualmente univa e cul-
prima delle semifinali dove i materiali saranno giudicati dal pub- N° 1, Eroica (parte di una composizione più grande 21st Century turalmente contaminava popoli tra loro lontanissimi, per distan-
blico stesso di YouTube. Sound), già disponibile in versione video on demand, con l’ac- za geografiche, lingue e tradizioni storiche.
Democraticizzazione della musica? È questo l’intento del- compagnamento della London Symphony Orchestra, sul net- Internet, nella fattispecie YouTube, è oggi l’equivalente di una
l’esperimento? O più un’operazione di commercializzazione, in work di YouTube. lunga strada dei sogni che incrocia tante altre vie della seta odier-
un processo dall’alto verso il basso, dell’elitaria produzione del- A prove terminate e scrutini conclusi i vincitori del concorso ne, con le loro carovane cariche di tesori ancora tutti da scoprire,
l’universo classico? Qualcuno penserà che il video, come tante voleranno a New York per una tre giorni con il direttore della San e che ad aprile porterà un gruppo di musicisti alla Carnegie Hall
altre piattaforme tecnologiche o mezzi di comunicazione, non sia Francisco Symphony, Michael Tilson Thomas, il pianista cine- e alla realizzazione di un sogno.

GONFALONE TRA SOGNO E FOLLIA di Livia Zanichelli

cicli pittorici che affrescano l’Oratorio del che l’aneddotica vuole sia stata conclusa nel- Notturni per lira organizzata dedicati al re di

I Gonfalone fanno da sfondo al consueto


appuntamento con il Coro polifonico
romano. Grazie all’ambientazione sugge-
stiva e alla programmazione musicale, la
l’ultimo giorno di vita del compositore ventise-
ienne nel convento dei Cappuccini di Pozzuoli.
Insolito e originale il concerto del 5 marzo che
metterà in scena momenti e personaggi della
Napoli Ferdinando IV. Per rimanere in argo-
mento mecenatismo, fu un tema scelto dal re di
Prussia, Federico il Grande, a dare il via alla
composizione dell’Offerta musicale di Bach, le
59a stagione del Gonfalone, rimanendo fedele vita spagnola del compositore Domenico cui note, eseguite dall’Ensemble Nuovo
al repertorio settecentesco, ci consente di fare Scarlatti: ne La camera della regina danze e Contrappunto, saranno accompagnate il 26
un salto nell’Italia barocca di Giovanni Battista ritmi spagnoleggianti con un clavicembalista, marzo dalla lettura di brani tratti dal Paradiso
Pergolesi e Domenico Scarlatti. Dei venti un attore e una ballerina di flamenco. Viaggio dantesco.
appuntamenti proposti dal Maestro Angelo nel barocco europeo il 19 febbraio con Il sogno Fuori dal repertorio classico gli eventi del 26
Persichilli, due sono dedicati al compositore e la follia. Tra i brani eseguiti dall’Ensemble Il febbraio, concerto La canzone romana, esegui-
jesino. Dopo La serva padrona (la Serpina del ricercar continuo, la Sonata per violino e clavi- to dall’ensemble Alma latina e del 21 maggio,
titolo), che ha aperto la stagione il 20 novembre cembalo di Johann Sebastian Bach. affidato all’Orchestra Tartini che eseguirà in
scorso, musica di Pergolesi anche a Pasqua, con L’Ensemble del Gonfalone sarà protagoni- chiusura di stagione insieme a Mario Stefano
l’esecuzione dello Stabat Mater da parte sta dell’appuntamento del 12 marzo: omaggio Pietrodarchi il concerto per bandoneon e
dell’Orchestra Tartini, composizione sacra al compositore austriaco F. J. Haydn, con i suoi orchestra di Astor Piazzolla.
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SOUND
tracking
Music In  Inverno 2009

PATRICE LECONTE ANGELO BADALAMENTI E DAVID MEDFILM FESTIVAL Promuove


a cura di ROBERTA MASTRUZZI L’intervista Voglio alzarmi da LYNCH Il sodalizio Misteriosi, estranianti, estre- il multiculturalismo ed il cinema
tavola quando ho ancora fame mi. Sono i pini gemelli del cinema. è bagnato dal Mare Nostrum

LECONTE IL MIO MIGLIOR AMICO


L’amicizia è come l’amore, ma è più difficile da raccontare. Perché l’amore si dichiara, l’amicizia no.
a cura di Roberta Mastruzzi

«L’ attenzione è l’essenza dell’amicizia».


In Italia per partecipare al Festival
Teranova, rassegna multiculturale di cinema,
è soffermata su uno sguardo tra due sconosciu-
ti che grazie a un incontro casuale colmano le
loro solitudini, come in L’uomo del treno o
Leconte, che ha iniziato a
lavorare nel cinema all’età di
quattordici anni e ha conqui-
poesia, fotografia e musica, Patrice Leconte, Tandem. A volte l’incontro si è trasformato in stato la popolarità negli anni
regista francese di estrema grazia e sensibilità, una storia d’amore, come in La ragazza sul novanta grazie a Il marito
incontra il pubblico italiano e, come in un suo ponte, splendido bianco e nero con Vanessa della parrucchiera, conferma
film, questo incontro si trasforma in un piace- Paradis e Daniel Auteuil, o in Confidenze trop- la sua volontà di girare altri
vole scambio di idee sui sentimenti e le passio- po intime, storia di un’intimità che nasce prima tre film. E poi basta, per
ni che animano la vita di ognuno di noi e che nello spirito che nella carne. Sembra difficile lasciare spazio agli altri.
spesso, per pudore o diffidenza, nascondiamo credergli quando dice di non essere un esperto, «Voglio alzarmi da tavola
agli altri. L’atmosfera è calda e rassicurante: lui che con i suoi film è riuscito a colmare quando ho ancora fame». E
Leconte, aiutato dal suono morbido della lingua anche la nostra di solitudine. quasi per giustificarsi raccon-
francese e dalla lieve ironia che accompagna il Ma si fa perdonare quando dice: «L’amicizia ta di una volta in cui un giornalista ha chiesto a una storia. Una volta Wim Wenders rispose così
suo sguardo, sembra assomigliare alle sue è come l’amore, ma è più difficile da racconta- Mario Monicelli, «Lei cosa fa per aiutare i gio- a una domanda simile: «Io faccio film per ren-
opere, in cui con semplicità e leggerezza cerca re perché l’amore si dichiara, l’amicizia no: vani registi?», e lui rispose: «Invecchio!». dere il mondo migliore». Leconte confessa di
di indagare su quel mistero profondo che carat- non si dice mai ad un’altra persona ‘tu sei mio Uno dei suoi ultimi tre film è La guerre des essere caduto dalla sedia appena ha sentito la
terizza le relazioni tra esseri umani. A comin- amico’. È un sentimento sfuggente, perché dif- miss, presentato in Francia proprio in questi risposta e di aver pensato: «Ma chi si crede di
ciare dall’amicizia, sentimento universale spes- ficile da definire: l’esatto contrario del fregar- giorni. E come ultimo desiderio, confessa di essere questo!», poi ha riflettuto tutta la notte e
so trascurato dal grande schermo, che Leconte sene. È attenzione. È qualcosa che nasce spon- voler realizzare un film musicale. «Non un la mattina dopo ha dovuto ammettere che
racconta in Il mio migliore amico, il film uscito taneo dentro di noi ma che poi deve essere cor- musical ma un film in cui la musica sia la vera Wenders aveva ragione. Non si cambia certo il
nelle sale ormai due anni fa, che ha avuto un risposto, altrimenti non ha senso. Perché un protagonista in tutte le sue forme espressive». mondo con un film, ma lo si può «portare un
grande successo nei cinema europei. amore che finisce è devastante, ma il tradimen- Un esperimento che il regista ha già realizza- po’ più in alto». E da quel giorno ha sempre un
«Sono sempre stato scettico nei confronti del- to di un amico è ancora peggio». to con Dogora, documentario musicale ambien- sogno: che le persone diventino migliori guar-
l’amicizia: il bisogno di mostrare agli altri di Sorride di nuovo, un sorriso più amaro questa tato in Cambogia, un film fatto solo di musica e dando i suoi film. «Beh, sicuramente non peg-
avere molti amici, nasconde in realtà il fatto volta. Una piccola pausa e subito arriva la paro- immagini. Difficile da spiegare ma immediato giori, spero!».
che forse non ne abbiamo. Il successo de ‘Il mio la di conforto: «Oggi grazie alla tecnologia si da capire. Non c’è bisogno di traduzione e dop- E così si congeda e si dilegua in un attimo. È
miglior amico’ mi ha dimostrato quanto l’ami- comunica moltissimo, talmente tanto che ci si piaggio, perché in questo caso è la musica a atteso all’ambasciata di Francia dove riceverà il
cizia sia un valore universale a volte difficile da dimentica di abbracciare le persone care. Non parlare e, come è noto, il suo linguaggio è uni- premio Teranova per il cinema. Ci saranno ad
raggiungere. Da quando è uscito questo film sto dicendo che era meglio prima, non ho versale e accessibile a tutti. «Un film è fatto attenderlo centinaia di invitati e mani da strin-
tutti mi domandano la stessa cosa - cos’è l’ami- nostalgia per il passato. Ma il mio consiglio è perché piaccia a chi lo vede». Con sincerità gere, complimenti e sorrisi, giornalisti e foto-
cizia? - come se io fossi un esperto, ma in real- di mettere da parte il computer e fare come me: Leconte ammette: «Se il pubblico non lo capi- grafi. Quanto di più lontano ci possa essere dai
tà sono solo un regista. Non sono un professio- abbracciare». sce è colpa mia. E quand’è così mi vergogno di suoi film, fatti di molte parole e gesti appena
nista dell’amicizia, sono un autodidatta». Confida poi che gli piacerebbe scrivere un aver utilizzato soldi, attori e energie». accennati, con un punto che li accomuna tutti:
Sorride, e chi ha visto e amato i suoi film non film sull’amicizia tra un uomo e una donna per- Altrettanto sinceramente dice che la domanda la voglia di raccontare quel piccolo miracolo
può fare a meno di sorridere con lui, pensando ché «sarebbe una storia meravigliosa». E il suo più difficile che si possa fare a un regista è chie- che si compie ogni volta che due estranei si
a quante volte nei suoi racconti la telecamera si sorriso ora ha una sfumatura più dolce. dergli perché fa cinema. Per spiegarlo racconta incontrano e si riconoscono.

PINI GEMELLI SBARCA IN TURCHIA


no dei più celebri sodalizi artistici nel
di Roberta Mastruzzi

scena, ogni parola, ogni suono è totale: la musica


IL MEDFILM FESTIVAL
U mondo cinematografico è quello tra il
regista David Lynch e il compositore
non è sottofondo ma essa stessa sceneggiatura.
Ciò è reso possibile anche dal metodo partico-
Bisogna guardare al Mediterraneo e a quella fetta di mondo
che fa crescere il cinema con serenità
Angelo Badalamenti, una collaborazione tal- lare con cui Lynch e Badalamenti si mettono al di Alessandra Fabbretti
mente solida da non riuscire a distinguere nel lavoro, quasi una jam session. Lynch comincia a
risultato finale il contributo dell’uno o dell’altro.
Dal 1986 ad oggi, da Velluto Blu fino ad Inland
Empire, le opere di Lynch sono state accompa-
raccontare una storia, descrivendo il paesaggio e
l’atmosfera delle prime immagini e Badalamenti
improvvisa un tema e sulle note di questo il regi-
Si è conclusa la prima edizione del
MedFilm Festival in Turchia, che oltre
ad essere stato il Paese d’onore della rassegna
quali cercano con coraggio di volgere la situa-
zione a loro favore. Le offerte cinematografiche
italiane per la Turchia non sono state da meno:
gnate dalla musica di Badalamenti - che in alcu- sta continua ad aggiungere elementi alla scena e romana di quest’anno è divenuto anche luogo con una scelta di 35 proiezioni (comprendenti
ni casi è anche comparso in piccoli ruoli, ma ad immaginare i futuri sviluppi della storia. d’accoglienza e pretesto per un evento tutto 10 lungometraggi inediti per il Paese, e vari
questa è un’altra storia. È andata così anche per Twin Peaks, il serial dedicato al cinema italiano, che si prevede pro- documentari e corti) realizzate tra il 2007 e il
Tv più amato e discusso degli anni Novanta - seguirà negli anni a venire. Il MedFilm Festival 2008, il pubblico di Istanbul non è certamente
Lynch è così, o si ama o si odia - la cui storia ha aperto i battenti nel 1995 con lo scopo di rimasto deluso.
parte da un omicidio per arrivare a denunciare riassumere in sé il meglio del cinema bagnato Tutta la vita davanti di Paolo Virzì ha fatto da
l’ipocrisia strisciante di una «tranquilla» cittadi- dal Mare Nostrum e un unico obiettivo: pro- apripista all’evento, un abile gioco di luci-
na di provincia e scoprire che l’apparenza ingan- muovere il multiculturalismo. ombre sul precariato in Italia, per proseguire
na ma anche la realtà non scherza. Una storia «Bisogna guardare al Mediterraneo, il nostro con Il mio peggior nemico che porta la firma di
intrecciata ad altre storie, un senso di inquietudi- futuro prossimo, aderendo con serenità al corso Carlo Verdone, commedia esilarante che vuole
ne che cerca una soluzione e una risposta che della storia, per mutare profondamente l’ap- anche far riflettere sui conflitti generazionali.
non arriverà mai. Tutto questo è suggerito dalla proccio con una fetta di mondo oggi partner E poi Signorina Effe di Wilma Labate, propo-
colonna sonora che intreccia temi che si ripetono imprescindibile dello svi- ne una delle vicende più
e si confondono l’uno con l’altro. Bella da ascol- luppo economico-cultu- importanti del nostro
tare senza immagini - ne sono state vendute più rale dell’intera area Paese, quella degli scon-
di tre milioni di copie in tutto il mondo - la musi- euro-mediterranea», ha tri tra un colosso indu-
ca creata per Laura Palmer è però impossibile da spiegato Ginella Vacca, striale, la Fiat, e la clas-
concepire senza pensare anche al genio artistico presidente del MedFilm. se operaia che reagirà
di Lynch che ha saputo creare e far amare al pub- Già in Italia avevamo con uno sciopero dalle
Al Film Festival di Ghent, cittadina belga che blico un prodotto decisamente al di fuori dei avuto il piacere di assi- conseguenze politiche e
ogni anno dedica un’interessante manifestazione classici standard da telefilm americano. stere alle proiezioni pro- sociali considerevoli;
alla musica da film in un’atmosfera molto lonta- Anche quando si tratta di scrivere le musiche venienti da numerose Notturno bus di Davide
na dai riflettori di Cannes o Venezia, è stato con- per quello che sarà un film totalmente diverso nazioni europee e non, Marengo, noir italiano
segnato al compositore newyorchese di origini dai precedenti, Una storia vera - lo stesso Lynch tra cui Iran, Algeria, dal sapore beffardo; La
italiane il Premio alla carriera. Il suo lungo curri- ironicamente lo definisce il suo film più speri- Palestina, Marocco, ragazza del lago, di
culum cinematografico comprende collaborazio- mentale, perché questa volta la trama segue un Israele. Alcune divertenti Andrea Molaioli, giallo
ni con registi come Jane Campion (Holy Smoke), percorso lineare -- il compositore riesce ad inter- e leggere, altre dai temi che vuol descrivere il
Mark Pellington (Arlington Road) e Danny pretare fedelmente il mood del film. Una linea forti e impegnati, come disagio esistenziale e
Boyle (The Beach), ma è sicuramente con le melodica semplice e un suono dal sapore coun- quella del palestinese riadatta in versione
opere di Lynch che il suo lavoro tocca l’apice try accompagnano il viaggio attraverso Masharawi di Eid Milad «nostrana» il romanzo
della fusione tra musica e immagini. l’America di Alvin Straight a bordo di un tratto- Leyla, vincitore del della scrittrice norvege-
L’incontro tra i due avviene sul set di Velluto re, nella splendida cornice offerta da una natura Premio «Amore e Psiche», che propone la gior- se Karin Fossum. L’Italia, con i suoi pregi e le
Blu, dove il compositore, poco conosciuto, è selvaggia. Una sosta, una boccata di aria fresca nata-tipo di un tassista di Ramallah costretto ad sue pecche, i suoi volti e la sua storia, è la gran-
chiamato per aiutare la protagonista Isabella nell’universo di Lynch che presto ritornerà con affrontare svariate peripezie (in cui ritroviamo de protagonista di questa rassegna. Tuttavia
Rossellini ad interpretare un brano. Il risultato è Mulholland Drive ad atmosfere più cupe e miste- Mohammad Bakri, la cui interpretazione meri- alcune proposte volgono lo sguardo ad altre
talmente convincente che Lynch decide di affida- riose. Anche qui la colonna sonora è parte inte- terebbe un più lungo commento); oppure realtà: i bambini di strada di Bucarest di Casa
re a lui la composizione dell’intera colonna grante della sceneggiatura. Hassan wa Marqos di Ramy Imam, che tratta mia (di Debora Scarpetti) e quelli della perife-
sonora. Poi, da Cuore selvaggio a Fuoco cammi- E se la prima parte del film sembra prendere con ironia e un pizzico di humour la questione ria di Nairobi che interpretano Pinocchio Nero
na con me fino a Strade perdute, Badalamenti una piega romantica, nel commento sonoro si dell’intolleranza religiosa in Egitto e ci offre un (di Angelo Loy), sono documentari brillanti che
coglie alla perfezione il senso di mistero ed estra- intuisce già un senso di inquietudine, un indizio Omar El Sharif ancora abile e capace davanti puntano i riflettori sull’infanzia rubata in cerca
niamento che avvolge il mondo lynchiano, uni- sul dramma che sta per compiersi: il tragico alla macchina da presa. di riscatto.
verso enigmatico e labirinto di storie che s’in- risveglio alla cruda realtà. «No hay banda! Non Forte anche il tema della ricerca di una patria Organizzato in sinergia con gli Istituti di
trecciano e si moltiplicano senza soluzione fina- c’è una banda! Eppure possiamo sentire lo stes- e della propria identità in Française (coprodu- Cultura Italiana ad Istanbul e Ankara, l’iniziati-
le né un punto d’arrivo. In una struttura comples- so il suono di un clarinetto… o di un trombone… zione Francia-Marocco, di Souad El Bouhati) e va si ripeterà annualmente con la speranza di
sa, dove ogni dettaglio è un indizio e ogni indi- è tutto un’illusione!»: ancora una volta, non ci nell’iraniano Seh Zan (Tre Donne, di Manijeh incrementare la distribuzione del cinema italia-
zio è ulteriore enigma, nulla è lasciato al caso. Il sarà dato sapere dove finisce il sogno e dove Hekmat), le cui trame sono rese più particolari no all’estero e migliorare l’interscambio di pro-
controllo del regista su ogni elemento della comincia il reale. dalla forte presenza di donne-protagoniste, le dotti culturali tra i due Paesi.
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Music In  Inverno 2009 SOUND


tracking
THE MILLIONAIRE Una ‘concept soundtrack’, realizzata con gli CONTROL Anton DI MADRE IN FIGLIA Sono le
strumenti classici del maestro indiano: sitar, chitarre, flauti, bassi, santo- Corbijn Si impicca sotto mondine di Novi, quelle che ricur-
or, viole, poi trame elettroniche, fraseggi synth-pop e richiami house «Idiot» di Iggie Pop. ve hanno cresciuto le loro figlie

THE MILLIONAIRE CONTROL di Elisa Angelini


Lo sguardo di Danny Boyle sulla musica di Allah Rakha Rahman
on un lungo ritardo rispetto alla sua po presto (a soli 19 anni) e che troppo presto

ragazzo indiano nato e cresciuto nelle sonoro al film offerto da Allah Rakha
C presentazione al Festival di Cannes (17
maggio 2007), lo scorso autunno è
sprofonda nella monotonia di una vita domesti-
ca, che lo porterà a tradire la moglie con Annik
Un favelas di Bombay si innamora di una
bellissima ragazza del suo slum, ma per corona-
Rahman, il più grande compositore indiano di
colonne sonore cinematografiche vivente (noto
uscito nelle sale italiane Control, primo lungo-
metraggio del famoso «fotografo del rock»
Honorè.
Curtis, agli occhi di Corbijn, ci appare come
re il sogno che porterà con sé fino all’età adul- in Italia per la colonna sonora di The Darjeeling Anton Corbijn, dedicato a Ian Curtis, leader un adolescente introverso, un «giovane
ta dovrà affrontare situazioni pericolose ed Limited, 2007). Tredici brani che corrono lungo dei Joy Division, gruppo post punk passato Holden» dei nostri tempi, tenero e tragico,
estreme. Dodici fatiche, dodici momenti di una l’intero film, tra i sorrisi dei bambini di tutta come una meteora e che ha lasciato un segno esemplificato perfettamente nella copertina del
vita intera, dodici risposte per diventare ‘millio- l’India, le discariche, le fogne a cielo aperto, i incancellabile nella storia della musica. loro primo disco Unknown Pleasures: la trascri-
colori magnifici dei teli stesi nei lavatoi assola- «Avevo un debito nei confronti di Ian. Senza zione dell’urlo di una stella morente, attraverso
ti, attraversando gli sguardi affascinati e amma- la sua musica non avrei mai avuto il coraggio lo schema di linee contorte di una spettrografia
lianti dei figli dimenticati di Bombay. Anche tre- di emanciparmi (…). Curtis era un genio asso- di Fourier.
dici videoclip immersi e confusi nel film, che luto che, però non è riuscito a sopportare il
danno colore alle domande a cui il protagonista peso di vivere. Ricordo come se fosse oggi il
deve rispondere nello show televisivo più famo- primo servizio fotografico con lui sulla banchi-
so di tutto il paese: Chi vuol esser milionario. na della metropolitana a Londra. Era tutto
Una ‘concept soundtrack’, realizzata con gli incredibilmente grigio, la situazione ideale per
strumenti classici del maestro indiano, sitar, fare grandi scatti in bianco e nero».
chitarre, flauti, bassi, santoor, viole, a cui si E così in bianco e nero è la pellicola, per
aggiungono trame elettroniche, fraseggi synth- mantenere intatto lo spirito della band, ma
pop e richiami house; con i brani in successio- soprattutto quello di un’epoca di grande fer-
ne strutturale rispetto al film, complementari mento musicale.
allo svolgimento della narrazione non solo per La trama è tratta liberamente dall’autobiogra-
il tema sonoro, ma anche per i testi e i loro mes- fia di Deborah Curtis, Touching from a distan-
saggi. Tra le tante splendide track che compon- ce, e narra la storia struggente e profonda del
gono l’album, due le collaborazioni di rilievo: cantante, carismatico, epilettico: dal suo incon-
O…Saya e la hit mondiale Paper Planes (DFA tro con Debbie, al matrimonio e tradimento;
REMIX), cantate da M.I.A., Gangasta Blues e dall’unione con Peter Hook, Bernard Summer e
Jai Ho per la collaborazione di BlaaZe & Tanvi Stephen Morris per formare i Joy division, al
Shah, artisti tra i più in voga della scena dub tragico epilogo della sua morte avvenuta a soli
indiana. Un mix di sound in classiche tonalità 24 anni.
‘Bollywood’, musica Hip-hop, basi minimal- Con uno sguardo sull’uomo, sui suoi limiti e
techno e sorprese dubstep, per una miscela di drammi, non adagiandosi alla figura del mito e
suoni che non mancherà di coinvolgere il pub- del personaggio, descrive così un ragazzo che
blico nel viaggio di Boyle. cerca la «normalità» e che paradossalmente non
naire’ e ottenere il sogno di un amore eterno. Una colonna sonora perfettamente in linea può avere a causa della sua malattia.
Struggente film romantico, The millionaire, con le immagini e i ritmi, a tratti frenetici, det- È il destino che gli gioca un brutto scherzo
speziato di melodramma bollywoodiano, pieno tati dal montaggio, soprattutto per i brani Riots, perchè Curtis prima di entrare a far parte della
di azione e ricco di colpi di scena, che solo lo Mausama & Escape, Millionaire e Aaj ki Raat, band, aveva lavorato in un ufficio pubblico pre-
sguardo ‘visionario’ di Danny Boyle, regista dove però non mancano momenti romantici e posto al recupero e alla collocazione professio- Questa richiesta di aiuto è «urlata» da Curtis
inglese già autore dei celeberrimi melodici, come nel caso della sognante Latika’s nale di disabili e malati di epilessia. la notte del 18 maggio 1980, quando decide di
Trainspotting, 28 giorni dopo e Sunshine, pote- theme, per la calda voce di Suzanne. Da qui il titolo del film, che fa riferimento riprendere sotto ‘controllo’ la propria vita,
va realizzare con tanta forza emotiva e visuale. alla canzone dedicata alla vita spezzata di una impiccandosi (la leggenda dice che il giradischi
Altrettanto vitale ed esotico è il commento di Flavio Fabbri conoscente del leader (She’s Lost Control). stava suonando Idiot di Iggy Pop), ma anche
Interpretato da Sam Riley (al suo primo ruolo qui Corbijn ha la discrezione di spostare l’in-
da protagonista, scelto per la grande somiglian- quadratura di fronte alla sua morte.
za con Curtis), il film ci mostra un uomo che Da tener presente che la colonna sonora del
non sa controllare il proprio corpo da quelle film è stata cantata e suonata dagli attori stessi,
forti scosse epilettiche, che rigetta anche sul tranne Shadowplay suonata dai The Killers, e
palco. ma è anche la storia di uomo che non ha Love Will Tears Us Apart e Atmosphere propo-
più il controllo della propria vita sentimentale: ste nella versione originale.
un ragazzo che cade nell’errore di sposarsi trop-

DI MADRE IN FIGLIA
«Alla mattina appena alzata in risaia mi tocca andar»
di Flavio Fabbri

«A lla mat-
tina,
appena alzata /
folk dal gruppo musicale dei Fiamma
Fumana. Un esperimento che ha visto unire il
coro, la musica folk-popolare e uno stile elettro-
in risaia mi ethnic-pop, per un risultato tutto da ascoltare.
tocca andar / e Un coro che ha ormai trent’anni di attività
tra gli insetti e le sulle spalle, passati in tour tra il nostro Bel
zanzare duro Paese, la Francia, la Bulgaria, l’Argentina e gli
lavoro mi tocca Stati Uniti. Nel film, le belle voci di queste
far / O bella venti donne sono accompagnate dalla particola-
ciao, bella ciao, rissima miscellanea sonora prodotta dagli stru-
bella ciao… Il menti dei Fiamma Fumana: la leggendaria piva
capo in piedi / emiliana, flauto, basso, tastiere, chitarra acusti-
col suo bastone / ca, fisarmonica, organetto, basi elettro-folk e il
e noi a curve a supporto del Dj per i live elettronics.
lavorar…». Nel terzo lavoro dei Fiamma Fumana, Onda
Così inizia del 2006, il Coro delle Mondine aveva già pre-
una celebre can- stato voce in Angiolina e Mariulèina.
tata delle mondine di Novi. Donne oggi ottan-
tenni, che a dieci anni di età hanno cominciato
a lavorare nei campi di riso, nelle risaie della
Lombardia e del Piemonte, barattando la veloce
adolescenza con le poche lire di una fatica
immane, peggiorata, se possibile, dal Fascismo
e dalla Seconda Guerra mondiale.
Donne che hanno tirato su famiglie, fatto la
resistenza e che, grazie al film di Andrea
Zambelli Di madre in figlia (prodotto da
Davide Ferrario e in rassegna al 26° Torino
Film Festival), sono tornate a raccontare con i
loro canti una cultura popolare, fatta di grande
dignità, amicizia femminile, rispetto del lavoro
e azione collettiva.
Ma Di madre in figlia non è solo un docu-
mentario storico-sociale, perché oltre che ricor-
dare il passato e commuovere nuove generazio-
ni, rappresenta, con la voce, il canto e i suoni
che lo accompagnano, un percorso canoro e
musicale originalissimo frutto del lavoro decen-
nale del Coro delle Mondine di Novi di
Modena, approfondito e sviluppato in chiave
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BEY&further
OND Music In  Inverno 2009

HELICOPTER QUARTET Karlheinz MATITE DI VINILE CONTEMPORANEA DE ANDRÈ La


a cura di ROMINA CIUFFA Stockhausen L’elicottero è uno strumen- La mostra Quel sapore Oscar Pizzo C’è qualco- mostra Comunque
to musicale, e l’inconscio lo dirige. di panca sa di nuovo oggi nell’aria sorridere a metà

QUARTETTO D’ELICOTTERI I L D I S C O È U N T A M A G O C H I di Romina Ciuffa


È questo l’unico pezzo al mondo composto per elicotteri e violini.
E come tutte le visioni, inizia da un sogno: quello di Karlheinz Stockhausen
di Romina Ciuffa
C antarle, le abbiamo cantate tutte. Ma,
senza accorgercene, le abbiamo guardate,
tenute accanto al giradischi, lette, riconosciute.
fotografie e con disegni. Esigenze di illustrazio-
ne di cui le nuove buste si fanno portatrici ren-
dono necessaria la presenza di un progetto: ed
Non solo orecchie ma occhi, e ti penetrano ecco i giovani grafici assumere le vesti degli

Q uesto è un sogno e noi stiamo tutti dor-


mendo. È il sogno di un visionario, il
tedesco Karlheinz Stockhausen, eccen-
indicato nelle partiture. Visionari quanto il loro
creatore. Il cielo è piovoso al pari dell’angoscia
che prorompe dall’inconscio stockhauseniano.
velocemente, da tutti i pori, queste copertine
degli album che hanno fatto la nostra storia.
Sono i disegni più celebri quelli che riportano a
illustratori, alcuni intraprendere un percorso
artistico all’interno del fumetto. È il caso di
Guido Crepax, che ha disegnato copertine di
trico, narcisista, pur sempre Stockhausen, padre Lui aveva previsto tre microfoni: uno per lo stru- un ritornello, un collegamento neuronale imme- dischi per anni, stile «Valentina», per Massimo
dell’elettronica moderna. «Questo brano è mento, uno per la voce, il terzo all’esterno, diato tra la vista e la strofa, guardare la matita Ranieri ad esempio (il pezzo era Per una
dedicato a tutti gli astronauti del mondo», accanto alle pale - il suono del motore, dell’aria, di Crepax e canticchiare Massimo Ranieri. donna, del 1974) o per Alberto Baldan (Io e
disse, messianico quando lo consegnò al violi- del volo. Il suono del terrore inconscio di preci- Sulla panca per anni, Mara, del 1969) o
nista Irvine Arditti, che gli aveva chiesto un pitare. L’esibizione è di 18 minuti e 36 secondi. sono esposte nella per il gruppo rock
quartetto d’archi, un genere - tipico del XVIII Le voci sono indicate negli spartiti in quattro mostra «Matite di dei Garybaldi (Nuda
secolo - che lui non avrebbe diversi colori, come le Vinile», che fino al del 1972). Pazienza
mai scritto. Poi sognò violini e camicie dei quattro musi- 27 febbraio, a Roma illustra molte coper-
rotori, un ritmo serrato, le pale cisti. La partitura è com- nella Sala Santa Rita tine per i dischi di
di un elicottero al pari di violi- plessa, nulla di orecchiabi- (in Via Montanara), Roberto Vecchioni e
ni, e disse: Sia. le: gli strumenti non hanno documenta il rappor- indimenticabile è
L’Helicopter String Quartet un procedimento melodico to tra musica e quella di Milo
divenne la terza scena di definito e si muovono fumetto a partire Manara per il Tango
Mercoledì, parte della monu- attraverso la tecnica del dagli anni Cinquanta. dei Miracoli di
mentale opera lirica Licht, esa- «glissato» (l’innalzamento Oggi sono cd, ieri David Riondino
gerata, tra le più voluminose e l’abbassamento costante era vinile. Quindi (1987), in cui la
mai scritte nella storia della e progressivo dell’altezza più grandi, più belli, Morte abbraccia con
musica e anche esemplare di un suono, imitazione da collezionabili. vigore una bellissi-
interesse di Stockhausen per la parte dello strumento del Ritornelli palpabili. ma donna con la
cosmologia, le formule mate- linguaggio espressivo La generazione-vini- coda da diavolo.
matiche, le proporzioni geo- della voce umana). le è diversa da quel- La consuetudine
metriche e le allegorie. Nelle Un delirio, un incubo. Si la iPod, sono masse continua per tutti gli
sue intenzioni, Mittwoch rap- diventa Stockhausen tutte che tengono non anni Settanta e
presentava il rapporto tra con- le volte che si realizza l’ir- solo alla sostanza, Ottanta fino alla
flitto e riconciliazione, nel realizzabile, che si dà ma anche alla forma. scomparsa dei
Quartet è il percorso dalla spago a un sogno. Quando Non un pezzo da Limewire: è necessario averlo dischi in vinile, ma in alcuni casi sopravvive
terra al cielo, un viaggio dal si hanno deliri di onnipo- lì, con nome e cognome e con la copertina ori- fino ad oggi, anche con il formato ridotto del
terrestre verso l’utopia. Irvine Arditti tenza («Sono stato istruito ginale, spenderli i soldi. Recarsi al negozio, compact disc. Veri e propri progetti grafici
Ciò che è possibile nei sogni su Sirio e ci ritornerò ordinarlo, attendere giorni, ritirarlo con un coinvolgono non solo la busta esterna dei 33
non lo è ad occhi aperti, e il partito ecologista anche se vivo ancora a Kürten»). Questo quar- appagamento estraneo. A che serve tenerlo solo giri ma anche quella interna, in qualche caso
austriaco si oppose all’esecuzione nell’ambito tetto d’elicotteri dà atto dell’inafferrabilità di un per ascoltarlo? Evviva il copyright. Un pezzo l’etichetta e perfino i poster allegati al disco.
del Festival di Salisburgo del 1994 per problemi suono sordo, di una sviolinata senza armonia, va coccolato, tenuto in mano, cresciuto come Le copertine esposte a Roma sono tutte italia-
ambientali: la prima mondiale dovette attendere dell’assordante pesantezza dell’essere, passeg- un Tamagochi. Va pagato. Un pezzo va nutrito, ne e per cantanti italiani, con la sola eccezione
il 1996 quando, nel corso dell’Holland Festival, geri a bordo dell’elicottero di un pazzo. Quando letto, pensato, anche ascoltato ma, prima di del lavoro di Tanino Liberatore per il disco di
volarono sulla città i quattro elicotteri. Oggi, per i violinisti toccano terra è come restituire un tutto, visto, lì, tra gli album, la matita di Crepax Frank Zappa, The Man from Utopia, del 1983.
la terza esecuzione mondiale, sorvolano Roma e silenzio dovuto alle orecchie e all’animo. e quella di Andrea Pazienza, tutte lì, copertine In alcuni casi, coincidono cantante e illustrato-
partono dall’Auditorium, nell’ambito del Sognare di volare si lega al simbolismo della da appendere. re: Augusto Daolio, uno dei Nomadi, ne dise-
Festival delle Scienze 2009, i violinisti del salita, della discesa e della caduta; Freud vede- In questo senso, Mina rimane una delle prin- gnò per i dischi del gruppo, e Paolo Conte ha
Quartetto Arditti (con i violini di Irvine Arditti va nel volo onirico l’espressione di un desiderio cipali ispiratrici della matita, la vera musa si è scarabocchiato dischi propri ed altrui. Non da
e Ashot Sarkissjan, la viola di Ralf Ehlers, il vio- fisico non soddisfatto nella realtà. Stockhausen fatta contorcere, rigirare, beffeggiare da tutti gli meno Lucio Battisti e Francesco De Gregori.
loncello di Lukas Fels), interpreti di un sogno, lo ha avverato, in qualche modo. Che ciò sia di illustratori, si è storpiata al punto da essere Poi Ferruccio Piludu (autore per Sergio
che urlano cifre in tedesco esattamente come spunto anche per il più grande dei sonnambuli. Paperina accanto ad Adriano Celentano anche Endrigo), Mario Convertino, Emanuele
su video. A lei dobbiamo non solo musica ma Luzzati.
A CURA DI GIOSETTA CIUFFA arte, a lei dobbiamo riflessioni non solo emoti- C’è tutta la storia visiva della musica, l’in-
ve, ma meramente cognitive: quelle del guarda- contro dei sensi là dove due insiemi percettivi
re e pensare, oltre che sentire. combaciano e danno, a un ritornello, un vigore
AL RITMO DELLE GALASSIE E allora, compiamo un’incursione nelle
nostre fantasie neuronali in cui una papera ci
canta Acqua e Sale. È già dalla metà degli anni
più forte: e non è, questa volta, l’operazione
classica - aggiungere la colonna sonora a
un’immagine - ma dare fattezza alla musica,
50 che i rapporti tra musica leggera e grafica si restituire bidimensionalità alla percezione e, se
Gong, elicotteri, 100 chitarristi e il ritmo delle galassie: fanno più intensi per la nuova diffusione dei vogliamo - un giochetto tutto nostro - unire
l’intervista a Oscar Pizzo, curatore di «Contemporanea» dischi in vinile, a 33 e a 45 giri. La busta che anche l’olfatto. Perché quel sapere di panca che
contiene il disco cessa di essere un anonimo hanno i vinili se si appoggia il naso, quel sape-
La rassegna Contemporanea, curata da Guido Barbieri e Oscar contenitore con il centro forato e il logo della re di polvere e di vecchio fa sentire, paradossal-
Pizzo, giunge alla terza edizione e fino a maggio sviluppa temi come il discografica produttrice, com’è fino a quel mente, più giovani e le sinapsi neuronali inizia-
rapporto con la musica etnica e popolare, il barocco, il cinema, la cultu- momento per i 78 giri. Le nuove buste, per no a girare come un 45 giri (nel buco al centro,
ra americana, in un modo molto particolare. La stagione si caratteriz- ambedue i formati, sono chiuse e illustrate, con un vuoto incolmabile).
za anche per la presenza di due eventi speciali, come la più importante
e utopica opera di Karlheinz Stockhausen e una nuova sinfonia di Rhys
Chathan per 100 chitarristi provenienti dal panorama musicale roma-
no. A Oscar Pizzo chiediamo spiegazioni.
Come nasce la rassegna «Contemporanea», di cui sei curatore?
DE ANDRÉ, QUELLA
Nasce in sintonia con l'esigenza di un'apertura verso la musica con-
temporanea, ma anche come confronto con tutte le arti: un'apertura a
360 gradi sia dal punto di vista degli interpreti, sia degli stili, dalla «con-
SPECIE DI SORRISO
temporanea classica», al rock, al jazz, alle performance, al teatro, alle di Romina Ciuffa
arti visive, al cinema, al barocco rivisto.
Cosa avete ricercato per diversificarvi da altri festival analoghi?
L'attenzione: non chiudere alle diverse esigenze del panorama contemporaneo. Non si trat-
È una «specie» di sorriso quello di Fabrizio
De André. Noi che non riusciamo a non
piangere - dieci anni dopo la sua scomparsa -
ta di un festival «autopunitivo» ma dell’apertura verso tutto ciò che è nuovo, sfruttando anche nel pensare alla sua poesia tutta da ballare
eventi come l’Helicopter String Quartet ma anche A secret rose, concerto per 100 chitarre lungo il filo della notte sulle pietre del giorno.
elettriche, basso elettrico e batteria, con musiche di Rhys Chatham (che l’ha definito «una E che non riusciamo a non ridere, perché la
jam session immaginaria tra John Cale, Tony Conrad e i Ramones»). La rassegna è anche nostalgia porta quel senso martoriante di felici-
rock: l'anno scorso Glenn Branca, quest'anno John Luther Adams, due padri spirituali della tà - andata - e non un sorriso, ma una specie.
chitarra elettrica. Immaginate cosa può significare ascoltare il suono di 100 chitarre? Appunto. Una mostra di disegni, quella di
Cosa c’è di contemporaneo aldilà del nostro spazio? Mauro Biani si ispira alle canzoni di questo
Abbiamo curato il rapporto con la musica popolare con Gagaku, spettacolo dell'orchestra «suonatore di mandolino»; vignettista e seguito
Ichihimegagaku della Corte imperiale giapponese, con musiche di Toru Takemitsu - musici- blogger, interpreta le canzoni in maniera poeti-
sta anche per Kurosawa - e danzatori; a maggio avremo Trance ed Exotica, due incontri per ca e romantica. C’è una Bocca di Rosa che pre-
approfondire il lato musicale del sufismo, il primo dal Pakistan e il secondo dal Marocco, due cede la vergine in processione (anziché seguir-
modi differenti di interpretarlo. Presto avremo Moondog, il vichingo della Sesta Avenue, spet- la), un Michè impiccato in un CPT, e poi Piero,
tacolo dedicato a Louis Thomas Hardin, musicista che si esibiva a New York vestito da vichin- Nina, Marinella, Andrea, Princesa e tanti altri
go: saranno eseguite sue composizioni e verrà proiettata l'intervista inedita a Philip Glass, che personaggi che rivivono in nuovi contesti: attra-
lo ha seguito per un anno. Altro momento intenso sarà Leçons de ténébres: il testo, in comu- verso le linee morbide e i colori caldi di una
ne con le tre religioni cattolica, ebraica e musulmana, verrà recitato dai cantori della Cappella matita, i protagonisti si muovono in scenari
Sistina, della Moschea e della Sinagoga, durante il momento del terrae motus che simboleg- attuali, tra la manifestazione del G8 di Genova,
gia la morte di Cristo. il dramma dell’emigrazione e del precariato, le
Qualche anticipazione sulla stagione 2009-2010? situazioni imbarazzanti del potere e della
Durante la Notte delle stelle ascolteremo il ritmo di due galassie, riprese dal vivo da un Chiesa. 15 tavole a colori, a Roma e nelle libre-
osservatorio astronomico; stiamo cercando poi di organizzare il concerto per il gong dal dia- rie Feltrinelli delle principali città. In un’ attua-
metro più grande del mondo, tanto da entrare nel Guinness dei primati; ospiteremo City lità criminale, se ti tagliassero a pezzetti tu sai
Life, nuova opera di Philip Glass con Vincenzo Cerami e Steve Reich. che il regno dei ragni cucirebbe la pelle e la
luna tesserebbe i capelli e il viso, e questo ti
lascia proprio «una specie» di sorriso.
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Music In  Inverno 2009


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TIZIANO FERRO Alla VINICIO CAPOSSELA Solo GRACE JONES Hurricane JOHN MAYER Continuum
mia età Sono un falco, un Strumenti fantastici tra toy piano, Quel ponte virtual-sonoro tra Ferma questo treno. Voglio a cura di ROMINA CIUFFA
angelo o un aviatore bicchieri, theremin e la sua solitudine Giamaica e Bristol scendere e ricominciare.

AA.VV. - THE DEFIANCE


TIZIANO FERRO - ALLA MIA ETÀ
Ennesimo film sulla Seconda Joshua Bell (che impugna uno Stradivari del
Guerra mondiale e su un 1713), al cielo cupo della guerra, degli inverni
«Lo sanno tutti che in caso di pericolo si salva solo chi sa volare bene, pugno di ebrei che è riuscito polacchi e bielorussi, nelle tonalità malinconi-
quindi se escludi gli aviatori, falchi, nuvole, gli aerei, aquile e angeli, rima- miracolosamente a sfuggire dall’Olocausto, che del pianoforte e più struggenti se possibi-
ni te». Sognavo di pilotare un ultraleggero, volavo sopra i Castelli Romani così si potrebbe riassumere The defiance di le del violino, come in Escaping the ghetto,
e, nell’atmosfera rarefatta dei sogni dove l’Es sprigiona la sua pulsione arcaica, la real- Edward Zwick, ma non basterebbe. Survivors e Winter.
tà si alterava ed io non riconoscevo gli strumenti: il mio inconscio si era divertito ad Soprattutto perché, oltre alla bella interpreta- Un coinvolgi-
invertire la manetta e i flaps - guardiano delle mie zione di Daniel Craig, Liev Schreiber e Jamie mento totale,
più fedeli paure - impedendomi di gestire l’emergen- Bell, il film gode di una colonna sonora davvero come nei profon-
za, così da venir ingoiata nelle termiche di una valla- preziosa. di assolo di violi-
ta. Esterno giorno, carrellata sul prato - mi ritrova- Le musiche, infatti, sono state composte da no in The wed-
vo a terra, sapevo di stare sognando e la paura inve- James Newton Howard, uno che di cinema e ding o Exodus, in
stiva solo quella parte di me che diceva: «Questa è la di musica se ne intende. Tantissime le nomina- cui le immagini
metafora di qualcosa di più grande». Si, ma di cosa? tion agli Oscar per l’artista (tra cui Il fuggitivo, dai colori scuri si
Tiziano Ferro, voce limpida, impeccabile - un arran- The village, Michael Clayton) e recentemente, accompagnano,
giamento chiaro nei termini di una ballata, oltre a proprio per The defiance, come miglior colon- emotivamente e
qualche spunto rap a volte commerciale - mi accusa: na sonora ai Golden Globe 2009. psicologicamen-
«Indietro». Io sono a terra, l’aereo è fermo, cerco un Grande amico e collaboratore di registi del te, alle note
modo per uscire dall’emergenza, e lui ripete: calibro di M. Night Shyamalan e Peter basse degli stru-
«L’amore va veloce e tu sei indietro». Non si tratta Jackson, la sua musica spesso è stata avvici- menti e alle
della paura di volare, ma del non sapere dove anda- nata a quella di un altro grande compositore di miserie della
re mentre sono in volo: non sono precipitata per l’in- musiche per film, Jarry Goldsmith (vincitore storia, fino alla bellissima Nothing is possible
coscienza di portare un Sierra senza saper gestire nel 1976 dell’Oscar per le musiche de Il pre- dove anche la musica assieme ai giusti rovesce-
un’emergenza, ma per non aver guardato oltre men- sagio-The Omen). rà il buio nel suo contrario.
tre pilotavo (perché «il bene più segreto sfugge In questo suo ultimo lavoro Howard punta le
all’uomo che non guarda avanti mai»). note, coadiuvato in studio dal grande violinista Flavio Fabbri
Un disco limpido questo, continuità con quelli prece-
denti ma anche nuovo stimolo per i romantici instancabili, ci stende su un lettino da psi- CARMINE CATALDO - CAPRI JAZZ BAR TRIO & FRIENDS
canalista e parla lui, le paure psicosomatiche, gli inferni, una sosta dai concetti e i pre-
concetti, una sosta dalla prima impressione. Qui con lui Laura Pausini (La paura non esi-
ste), Franco Battiato (Il tempo stesso), Ivano Fossati (Indietro) , Kelly Rowland (Breathe
Gentle); ma anche altri, quelli delle accuse di plagio (il primo, Virginio Simonelli con la sua J AZZ
& blues
nello stile di Charlie Parker, dal quale attinge sia
nella scrittura del tema che nell’improvvisazione.
Davvero di Sanremo 2006, identica a La mia età; poi Ligabue, la cui Ho messo via si trova Noti i solisti, fra i quali spicca Daniele
online montata con Ti scatterò una foto; sino ai Green Day di Wake Me Up When Un disco che Scannapieco, la cui presenza costituisce di per
September Ends per ll sole esiste per tutti). Comunque, a me un regalo l’ha fatto: qualco- esce dal- sé una certezza per la fluidità dei brani sia nel-
sa di dolce, di raro, non un comune regalo di quelli che hai perso, o mai aperto, o lascia- l’estate del l’esposizione che negli assolo. Tommaso
to in treno, o mai accettato. È l’interpretazione di un sogno. Il suo cd sbadatamente lo Capri Jazz Scannapieco, Jerry Popolo, Giovanni Amato,
lascio sull’aereo mentre cerco aiuto, ma il mio è un caso limite: sono appena precipitata. Bar questo Domenico Basile, Franco Gregorio e Peppe
di Carmine Plaitano sono gli altri «friends».
ROMINA CIUFFA Cataldo, che Sonorità uniforme che scorre senza guizzo,
è colonna Cataldo preferisce la scolasticità a quei fuori riga
sonora a che avrebbero dato spunto ad esplorazioni di
una malinco- solisti e ritmica. Sono scelte. Ne La storia di un
VINICIO CAPOSSELA - DA SOLO nia da nutrire in riva al mare ascoltando l’alter-
nanza tra originali e standards consolidati
miaù e di un limone il rumore del pedale del
piano riporta allo strumento. L’amore di Tristano
come Invitation di B. Kaper o The Shadow of e Isotta, omaggio a Michel Petrucciani, chiude
J AZZ
& blues
Ritrovarsi a un certo punto,
dopo tante traversie, da solo.
E soltanto quando soffia forte il vento, quando
il lume sembra spento e si fa scuro tutto
your Smile di J. Mandel.
Grintosa la terza traccia Hard Pop Engineering,
l’album e una serata al Capri Jazz Bar.

Ma non del tutto. Vinicio attorno e non c’è niente del gran giorno puoi dichiarato omaggio a B. Powell di ispirazione bop Romina Ciuffa
Capossela è stavolta in compagnia del suo pregare di incontrare il gigante e il mago. E
amico più intimo, il pianoforte. noi preghiamo!
Da solo è un disco per piano e strumenti JOHN MAYER - CONTINUUM
inconsistenti. I 12 brani del nuovo lavoro spa- Gianluca Gentile
ziano tra i mille cambi di stile ed umori tipici del «Babyface», così lo chiama la ascolto l’album si presenta con 12 tracce in
cantautore italiano che si destreggia tra sug- stampa americana. Piace alle cui predomina la melodia rispetto al virtuosi-
gestioni di waltzer, tip tap, orchestrali, big mamme, alle figlie… È il giova- smo chitarristico tanto aspettato, ma dopo un
band e canzone italiana. ne della porta accanto che sta vivendo il ascolto più approfondito, i fraseggi emergono
Una serie infinita di strumenti fantastici (tra «sogno americano». Potrebbe sembrare uno senza disturbare, sottovoce, non vogliono
cui toy piano, bicchieri, theremin, optigan, mel- dei tanti ragazzini ingaggiati dalle major disco- mostrarsi e impressionare, ma accarezzarci
lotron, mighty wurlizer, ottoni, fiati e grancas- grafiche per un ennesimo disco pop, per quel- dolcemente le orecchie con un suono rotondo
sa) tratteggiano ora con delicatezza, ora con l’aspetto acqua e sapone, per quella voce così e caldo.
maestosità, i contorni luccicanti di un disegno calda e delicata. Le tracce sono quasi tutte Mid-tempo, ma non
intimo, del nucleo di un animo che riflette a Delicato: il maggior cruccio di John Mayer è per questo povere di energia; c’è vitalità nel
voce alta nella malinconia delle notti invernali, proprio quello di liberarsi da questa immagine singolo di apertura Waiting On The World To
accompagnato dalle note che soltanto i tasti da bravo ragazzo e ci riesce Change, spiritualismo in
bianchi e neri sanno plasmare. perfettamente con il suo Gravity, un groove sinuoso
È la solitudine cantata con spensieratezza terzo disco, Continuum, rila- in Vultures e malinconia
apparente, coperta dal sottile velo della meta- sciato dopo l’esperienza live acustica e delicata che ha
fora che ci mostra lo sterminato immaginario con il trio formato assieme caratterizzato la sua prima
dell’artista. La solitudine che ti permette di a Pino Palladino e Steve produzione in Stop this
mostrare la tua vera natura, la libertà dalla Jordan. train. Mayer è il musicista
clandestinità. E ancora l’unione, la guerra, la È il disco della svolta, del che conosce le proprie
distanza, l’importanza delle parole, il cielo, il cambiamento, in cui decide potenzialità ne è consapevo-
silenzio, l’America, la verità. di abbandonare la ballad le, ma non le sfoggia per
acustica che ha caratteriz- vivere delicatamente a ser-
zato i suoi primi due lavori vizio della musica.
GRACE JONES - HURRICANE per abbracciare una matri-
ce più elettrica; ad un primo Elisa Angelini
Mother’s Tears, Hurricane
ALTNATIVE
ER Ritorna
ruggente la e Devil in my Life) e reggae
pantera di (Well Well Well, Love To
H.E.R. - MAGMA
Kingston all’età di ben 60 You Life e Sunset Sunrise)
anni. Per Grace Jones è
come se il tempo non
convivono piacevolmente
creando una sorta di
CLASSICA
MENTE
H.E.R, al secolo Erma Pia
Castriotta, già violinista dei
È un disco di presentazione (si spiegano così
alcune personalissime cover, testimonianza
fosse mai passato. urban reggae, un ponte vir- Nidi d’Arac, di Teresa De Sio della sua formazione: Sweet dreams di Annie
Sembra ancora di veder- tual-sonoro fra Giamaica e e collaboratrice di numerosi altri artisti, ha deci- Lennox, Amandoti dei CCCP, Non c’è ragione
la, negli anni Ottanta, algi- Bristol, possibile anche so di svelare la sua natura più creativa e esce di Teresa De Sioe Vita Spericolata di Vasco
da e imponente, beniami- grazie alle numerose e con un CD molto interessante: «Magma». Non è Rossi), ma anche un disco sperimentale in cui
na del radical-chic di New prestigiose collaborazioni facile dare una definizione al lavoro, e già questa voce e violino duettano in maniera inusuale e
York, icona gay, sintesi come quelle di Sly & di per sé è una cosa positiva. quasi morbosa: la voce cristallina, pura (nei
perfetta fra il reggae e la Robbie, Brian Eno e Ivor timbro ricorda la voce della sua amica
disco music. Guest, Tricky e Tony Allen. Rettore) contrasta con l’immagine dark della
La classe, il talento, l’es- Se non si conoscesse il musicista, mentre il violino si impone quasi
senza «animale» e incisi- titolo del disco l’impressio- sempre sulla linea melodica, svelando quasi
va dell’artista giamaicana sono esattamente ne che si avrebbe sarebbe proprio qualla di un un’altra parte dell’anima, più timida, che la
le stesse ma la forza di Grace Mendoza sta nel uragano potente e travolgente che ti rapisce voce non riesce a raccontare.
fatto che dopo ben 20 anni di assenza (il suo al primo istante. Proprio come entrare in Gli amici che sono accorsi a sostenere il pro-
ultimo disco, Bulletproof Heart, è uscito nel un’altra dimensione. getto (Peppe Voltarelli, Momo, Alessandro
1989) ha la forza di risultare ancora meravi- Ma dopotutto, cosa aspettarsi da colei che, Castriota Scanderbeg e Petra Magoni) aiuta-
gliosamente attuale e all’avanguardia. parlando di sé sul sito ufficiale, dice: «I believe no ad alternare il ritmo di un percorso in 13
Incredibile l’impatto dell’album al primo ascolto. whatever I dream. Whatever I dream, I want tracce che altrimenti, forse, sarebbe risultato
Hurricane ha un suono metropolitano, freddo, to»? un po’ ripetitivo .
tecnologico e soul, tribale, esotico, solare al
tempo stesso. Trip-hop, dub (I’m Crying – Valentina Giosa Nicola Cirillo

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