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Gino Agnese: McLuhan e il futurismo

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Copyright Rai Educational - Professor Agnese, chi fu Marshall McLuhan? vero che, come accade con altre personalit famose, pi "noto" che "conosciuto"? (1) - Pu ricordare le opere pi importanti di McLuhan? Come avvenuta la sua formazione e come arrivato a occuparsi dei media? (2) - Presso il pi largo pubblico McLuhan famoso per la classificazione dei media in "caldi" e "freddi" e per due sue espressioni che sono: "il villaggio globale" e "il medium il messaggio". Qual il contenuto di questi slogan? Quali teorie contengono? (3) - A proposito della nota tesi di McLuhan secondo cui "il medium il messaggio", questultima anche nota nella versione: "il medium il massaggio". Pu spiegarci che cosa significa precisamente? (4) - McLuhan noto anche per la classificazione dei massmedia in "caldi" e "freddi". (5) - Professor Agnese, Lei ha sottolineato il grande ritardo con cui McLuhan stato pubblicato in Italia: quali sono le ragioni e gli effetti di questo ritardo? (6) - Bench cattolico McLuhan ha incontrato lostilit di alcuni autorevoli studiosi cattolici. Perch? (7) - Fece scalpore in Italia unintervista a McLuhan del 19 febbraio del 1978, durante la quale disse che, per sconfiggere il terrorismo, presente allora in Italia, bisognava "staccare la spina". Pi precisamente che cosa voleva dire? (8) - In un suo scritto Lei, che il biografo di Marinetti e Boccioni, ha sostenuto che McLuhan in debito con i futuristi. Perch? Quale aspetto del suo pensiero di derivazione futurista? (9) - Chi erano precisamente i vorticisti e come le teorie da loro propugnate hanno inciso su McLuhan? (10) - Quanto della critica di Marshall McLuhan ai mezzi di comunicazione pu essere utile per riplasmare il contesto stesso della comunicazione e nel rivedere il rapporto che c tra lutente e il libro, la radio, la televisione o, ora in modo forse pi urgente, il suo rapporto con Internet? (11) - Professor Agnese, in conclusione, che cosa resta di McLuhan? Ventanni dopo la sua scomparsa sono ancora attuali le sue teorie? (12)

Interviste Gino Agnese

McLuhan e il futurismo
14/2/2000

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Gino Agnese: McLuhan e il futurismo

1. Professor Agnese, chi fu Marshall McLuhan? vero che, come accade con altre personalit famose, pi "noto" che "conosciuto"? S. Marshall McLuhan canadese, morto ventanni fa, nella notte di Capodanno, allet di sessantotto anni, era innanzi tutto un uomo capace di grande comunicazione. La sua qualit maggiore era quella di esprimersi in un modo speciale, molto accattivante. In realt, per, i suoi testi erano abbastanza aspri, soprattutto per le novit che contenevano. Ma anche vero che, come accade per altre personalit famose, pi noto che conosciuto, proprio per la ragione che alcuni capisaldi del suo pensiero sono facilmente riducibili a slogan. Questo fatto ha provocato la larga rinomanza di McLuhan, e molti hanno creduto di potersi occupare di lui e hanno creduto di conoscerlo, senza avere mai letto i suoi libri. Quindi gli toccata una sorte comune a molti altri personaggi del nostro Novecento, la stessa sorte per esempio di Filippo Tommaso Marinetti. Un po tutti credono di conoscere il futurismo e Marinetti in particolare, ma pochi hanno letto le sue bellissime poesie, scritte in buona parte in francese.

2. Pu ricordare le opere pi importanti di McLuhan? Come avvenuta la sua formazione e come arrivato a occuparsi dei media? Le opere pi importanti di Marshall McLuhan sono essenzialmente tre. La prima : La sposa meccanica; la seconda La galassia Gutenberg; la terza per importanza, secondo me, quella che in Italia stata tradotta con un titolo infelice che suona: Gli strumenti del comunicare, e che in realt portava il titolo in inglese Understanding Media . Ricordo anche le date in cui sono apparse: La sposa meccanica del 1951; La galassia Gutenberg, che poi il caposaldo del lavoro di McLuhan, uscita in Italia nel 1976, ma in America era uscita quattordici anni prima; Understanding Media del 1964. McLuhan da giovane non si occupato dei media, se n occupato a met del cammino della sua vita. McLuhan, prima che nel Canada, si era laureato anche a Cambridge, e la sua vocazione iniziale, la sua vocazione giovanile era quella dello storico e del critico della letteratura inglese del Novecento. Fino allet di 35 anni McLuhan insegna in diverse universit americane tra cui quella di Saint Louis, Letteratura inglese del Novecento, quindi studia per esempio Lawrence, Joyce, e sviluppa linteresse per la comunicazione, per i media. Allora, nel vedere pi da vicino la societ americana delle grandi citt, attratto dai meccanismi della comunicazione sociale o della comunicazione di massa, come si vuole, sono due modi di dire che vanno bene entrambi - e comincia verso la fine degli anni Quaranta ad occuparsene in profondit. 3. Presso il pi largo pubblico McLuhan famoso per la classificazione dei media in "caldi" e "freddi" e per due sue espressioni che sono: "il villaggio globale" e "il medium il messaggio".
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Qual il contenuto di questi slogan? Quali teorie contengono? Quella del "villaggio globale" una metafora ormai ben nota. McLuhan asseriva che per effetto dello sviluppo dei media, dei mezzi di comunicazione, il mondo diventato piccolo e ha di conseguenza i comportamenti tipici di un villaggio. Egli voleva dire che stato soprattutto il satellite a rendere il mondo un villaggio. McLuhan alludeva alla comunicazione e alla trasmissione in tempo reale. Incredibilmente questa realt - che il mondo per effetto in un primo momento della radio, poi della televisione e quindi del satellite, era diventato paragonabile a un villaggio - ci era sfuggita: in effetti noi tutti comprendiamo sempre con molto ritardo i portati delle novit tecnologiche. Noi generalmente prima adoperiamo le tecnologie, poi in un secondo o in un terzo tempo sviluppiamo la riflessione su ci che esse producono. 4. A proposito della nota tesi di McLuhan secondo cui "il medium il messaggio", questultima anche nota nella versione: "il medium il massaggio". Pu spiegarci che cosa significa precisamente? Egli diceva qualche volta che "il medium il messaggio" e qualche volta che "il medium il massaggio". Voleva dire una cosa molto semplice: che noi siamo come "massaggiati" dal medium e quindi allargando questo concetto in qualche modo noi siamo plasmati dal medium. Il medium che pi adoperiamo ci condiziona in qualche modo e contribuisce a plasmare la nostra mente: ci massaggia. Questo va inteso anche nel senso che ci rassicura. Ci sono alcuni medium che secondo McLuhan assolvono soprattutto alla funzione di rassicurare e uno di questi medium la televisione, che per lui era un mezzo di conferma: non era un medium che dava luogo a novit nellambito sociale o nellambito dei comportamenti personali. La televisione non crea delle novit, non suscita delle novit, quindi un mezzo che massaggia, conforta, consola, e conferma.

5. McLuhan noto anche per la classificazione dei massmedia in "caldi" e "freddi". Questa una classificazione che ha dato luogo ad equivoci e a discussioni che probabilmente McLuhan aveva messo in bilancio, perch io penso che nella sua opera ci sia anche del gioco, sia rintracciabile un atteggiamento ironico. E quindi lui ha distinto i media in "caldi" e "freddi", ma ha adoperato questi due aggettivi "caldo" e "freddo" in senso antifrastico, volendo significare il contrario di quello che abitualmente si intende per "caldo" o "freddo". Quando lui dice, per esempio, che la radio un medium "freddo", intende dire che questo medium suscita unalta partecipazione. Quando invece dice che la televisione un medium "caldo", vuole dire che un medium che non richiede dallo spettatore o dallutente unalta partecipazione, quindi opera un rovesciamento adoperando questo aggettivo in modo antifrastico. Io non so - e nessuno credo sa - perch lui ne abbia capovolto il senso corrente. possibile che labbia fatto per suscitare una discussione intorno alla sua catalogazione e accendere di pi linteresse intorno al suo pensiero. Per molto importante approfondire questo punto: non possiamo, per esempio, non
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distinguere tra un medium e laltro. assolutamente vero quello che diceva McLuhan che ogni medium ha determinate sue caratteristiche ed un grave errore, quando si ha a che fare con un medium, comportarsi nel modo che richiesto da un altro medium. Questo scambio avviene abbastanza frequentemente tra il mondo del giornalismo scritto, della carta stampata, e quello della televisione. Il giornalismo della carta stampata spesso e volentieri assume i caratteri del giornalismo televisivo, ma si tratta evidentemente di due cose differenti. Laltra questione interessante, che Lei mi poneva, quella per cui McLuhan ha affermato che "il mezzo il messaggio", che "il medium il messaggio". Questa la sua scoperta, la sua riflessione pi importante in assoluto: indipendentemente dai contenuti delle trasmissioni, che sono certamente importanti, il mezzo televisivo, la televisione stessa produce degli effetti. Da molti anni ormai viviamo in una societ plasmata dalla televisione: non tanto dai programmi televisivi, ma dalla televisione come medium. Allora lui dice: il vero messaggio che pu trasmettere la radio, che pu trasmettere la televisione o il giornale costituito dalla natura del medium stesso. McLuhan ha preso le mosse dagli effetti che il medium tipografico, la stampa, ha prodotto nella storia. Non si pu negare che la Riforma protestante, il razionalismo e lilluminismo siano stati veicolati dalla diffusione del libro a stampa, dopo linvenzione dei caratteri mobili da parte di Gutenberg. Grazie a questa innovazione tecnologica, si crea una nuova forma mentis. Questo quello che McLuhan voleva dire quando affermava che il "mezzo il messaggio".

6. Professor Agnese, Lei ha sottolineato il grande ritardo con cui McLuhan stato pubblicato in Italia: quali sono le ragioni e gli effetti di questo ritardo? arrivato in Italia con molto ritardo perch non era in consonanza con la cultura, con gli orientamenti culturali dominanti in Italia dalla fine degli anni Cinquanta e negli anni Sessanta e Settanta. La galassia Gutenberg stata pubblicata in Italia con quattordici anni di ritardo, da Armando Armando, mentre tutti gli altri editori lavevano rifiutata, non perch fosse impervia e di difficile lettura, ma perch andava a contrastare, a disturbare un certo ambiente culturale, che poi ha saccheggiato McLuhan! Uno degli studiosi - tra i non italiani - che ha preso molto da McLuhan Baudrillard. In Italia uno studioso al quale va riconosciuta grande importanza, Umberto Eco, ha attinto abbastanza da McLuhan. Ma questo non gli imputabile, io credo, perch ognuno si alimenta delle novit che emergono nel proprio tempo.

7. Bench cattolico McLuhan ha incontrato lostilit di alcuni autorevoli studiosi cattolici. Perch? McLuhan ha incontrato lostilit soprattutto di uno studioso cattolico, che merita grande rispetto, padre Enrico Baragli, S. J., de "La civilt cattolica", perito conciliare del Concilio Vaticano II. Io penso che McLuhan fu attaccato essenzialmente per il modo suo di esprimersi che - ripeto - non era un modo
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sequenziale, ma procedeva per "razzi", per esclamazioni, con frasi dirompenti e un ritmo originale. La sua esposizione che seguiva percorsi circolari o stravaganti dava fastidio agli studiosi cattolici che invece avevano scelto per i loro studi unesposizione sequenziale. Questo un motivo. Un altro motivo pu essere che McLuhan era diventato cattolico. McLuhan nasce in una famiglia anglicana, mi pare che fossero anglicani i suoi genitori, o comunque protestanti, e da giovane non particolarmente attento ai motivi religiosi. Ha poi una conversione, diventa un cattolico di stretta osservanza, che come tutti i convertiti sente molto la fede. E spesso proprio i convertiti danno fastidio a chi vive la religione come una conquista antica e assodata, perch il loro fervore non si concilia con la tranquilla consuetudine.

8. Fece scalpore in Italia unintervista a McLuhan del 19 febbraio del 1978, durante la quale disse che, per sconfiggere il terrorismo, presente allora in Italia, bisognava "staccare la spina". Pi precisamente che cosa voleva dire? Lintervista che fu pubblicata sul quotidiano "Il Tempo", fece veramente molto rumore. McLuhan disse allora cera in Italia il terrorismo "Bisogna staccare la spina". Voleva dire: bisogna togliere la comunicazione e cio non diffondere i messaggi terroristici, ossia bisogna fare silenzio sul terrorismo. lunico modo per spegnerlo. Per ricordo che il quotidiano "Il Tempo" dopo questa intervista ospit un dibattito in cui io intervenni muovendo a McLuhan lobiezione che l"uomo elettrico" di oggi, come egli lo definisce, non pu essere privato della corrente. Non si pu togliere la spina alluomo elettrico di oggi, nella societ della comunicazione. La societ della comunicazione non pu essere annullata con un decreto: impossibile.

9. In un suo scritto Lei, che il biografo di Marinetti e Boccioni, ha sostenuto che McLuhan in debito con i futuristi. Perch? Quale aspetto del suo pensiero di derivazione futurista? Io sono persuaso della derivazione futurista di Marshall McLuhan, lho documentata e non sono il solo a sostenerla. Sono quello che lha sostenuta con un corredo pi ampio di citazioni, di riferimenti e di argomenti. Devo dire che anche un compianto amico, che collaborava alla mia rivista "Mass media", Francesco Iengo dellUniversit di Chieti in un suo libro ha parlato di questa derivazione futurista di Marshall McLuhan, cos come vi ha accennato un importante studioso darte tedesco, Ludwig Seyfart nel catalogo della mostra Blast, allestita ad Hannover nel 1996. Il fatto questo: McLuhan, che non cita mai Marinetti nelle sue opere ma che senza dubbio lo conosceva - e dir perch - cita tuttavia Boccioni. Ora abbastanza singolare che un autore possa citare una frase di Boccioni, che pure fu un teorico dellarte, e non citi Marinetti. Ma queste sono illazioni, sono congetture. Invece ci sono dei dati oggettivi. Uno dei dati oggettivi costituito dalla consonanza tra unopera di Marinetti e unopera di McLuhan, La sposa meccanica. In questo libro McLuhan si occupa dellautomobile o per meglio dire si occupa della pubblicit
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mediante la quale vengono vendute le automobili negli Stati Uniti, negli anni Cinquanta. Ne La sposa meccanica, il compratore si innamora dellautomobile e non in un senso meccanico, ma in un modo molto profondo. Negli anni Cinquanta - si sa - lautomobile era il luogo dincontro degli innamorati, una specie di camera da letto, specialmente negli Stati Uniti, dove circolavano grandi automobili. Poi le automobili americane degli anni Cinquanta erano sinuose, tondeggianti, non voglio dire carnali, perch sarebbe unesagerazione, ma quasi. Ricordiamo le Buick, le Studebaker, le Chrysler. Cos nel 1951 McLuhan scrive il libro La sposa meccanica. Ma gi nel 1921 era uscita Lalcova dacciaio di Marinetti. Lalcova dacciaio era lautoblinda di Marinetti con la quale aveva combattuto lultima fase della Prima Guerra Mondiale. Egli si era innamorato della propria autoblinda e la considerava come sposa e come alcova allo stesso tempo. Io vedo tra questi due temi una forte affinit, soltanto che Lalcova dacciaio del 1921; ma non solo questo. Bisogna tenere presente una circostanza storica: Marshall McLuhan stato molto in dimestichezza con Percy Wyndham Lewis, oltre che con Ezra Pound. Ma chi era Percy Wyndham Lewis? Era un pittore e un teorico dellarte inglese che era stato il perno, negli anni Dieci, del Movimento vorticista in Gran Bretagna, movimento molto vicino al futurismo. In qualche modo McLuhan ha avuto contatti con il futurismo italiano, Marinetti e lavanguardia italiana, proprio attraverso la frequentazione di Percy Wyndham Lewis, oltre che di Pound, negli Stati Uniti degli anni Cinquanta.

10. Chi erano precisamente i vorticisti e come le teorie da loro propugnate hanno inciso su McLuhan? I vorticisti furono un gruppo di scrittori e di intellettuali attivi a Londra nella prima met degli anni Dieci e comunque fino alla guerra del 1915/18, nella quale mor qualcuno di loro, tra cui un grande scultore, Henri Gaudier-Brzeska. Pubblicavano una rivista che si chiamava "Blast", e tra loro i personaggi di maggiore spicco furono due, Ezra Pound e Percy Wyndham Lewis, ai quali ho gi accennato. Qual era la loro posizione? Era una posizione di avanguardisti nel territorio dellarte figurativa o nel territorio della letteratura. Quindi era una formazione di avanguardia. Questa formazione di avanguardia non c dubbio che sulle prime prese abbastanza dai futuristi. nota la famosa frase di Ezra Pound: "Senza Marinetti non ci saremmo stati io, Eliot ecc." Quindi non ci sono dubbi a proposito. Una mostra molto importante fu allestita dai futuristi alla Sackwille Gallery di Londra nel 1912, mostra che fu vista dallintellettualit londinese. Wyndham Lewis and a visitare la mostra e incontr anche Marinetti in un circolo londinese molto esclusivo. Quindi ci fu questa contaminazione tra quelli che si chiameranno di l a poco "vorticisti" e i futuristi, che faranno la seconda delle loro mostre importanti: dopo la mostra di Parigi quella di Londra. Quindi Wyndham Lewis e gli altri vanno a vedere i quadri di Boccioni, di Severini, di Carr esposti alla Sackwille Gallery e conoscono anche personalmente Marinetti. Bevono cos alla fonte del futurismo italiano. Ma di l a qualche anno hanno una reazione: dopo esserne stati conquistati, hanno una sorta di reazione di rigetto, nella quale secondo me gioca anche la tradizionale diffidenza inglese verso ci che viene dal continente. Perch si chiamano vorticisti? Essi vogliono essere il punto fermo nel vortice. Il
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vortice che cos? Il vortice una metafora del divenire, una metafora del movimento, delle mode che ruotano appunto vorticosamente nel tempo storico che a ciascuno dato di vivere. Loro intendono essere il centro del vortice, loro sono immobili nel vortice. E accuseranno poi i futuristi di essere il vortice. Ma non ci fu mai una polemica poi tanto serrata e in qualche modo si vede anche dalle opere, dalle pitture, per esempio, che c una consonanza. Per esempio c un pittore inglese che riprende pari pari il concetto della simultaneit futurista praticato da Severini. Severini fa un quadro nel quale il viaggio composto di vari elementi, alcuni attuali e altri del recente passato dellautore del quadro, per cui si vede la nave che arriva in un porto, ma si vede anche il porto dal quale partita la nave. In questa temperie sono immersi Wyndham Lewis e gli altri. E si d il caso poi che dopo tanti anni, verso la fine degli anni Quaranta, negli Stati Uniti c questa stretta amicizia, questa stretta frequentazione tra Marshall McLuhan e Percy Wyndham Lewis che oltre ad essere un pittore, era anche un grosso intellettuale, un uomo di pensiero. Quindi la trasposizione del futurismo, appunto, dalla figura e dalle opere di Marinetti e degli altri, nellesperienza di McLuhan avviene per il tramite di Percy Wyndham Lewis. E sono molti gli elementi di contatto tra McLuhan e Marinetti oltre a quelli che ho elencato in varie occasioni. Adesso penso allidea di McLuhan che alcuni mezzi di comunicazione siano prtesi del sistema nervoso centrale, del corpo, dei sensi delluomo. Marinetti questa idea la esprime pi volte nella sua opera, per esempio nel suo libro Il fascino dellEgitto, che del 1933. Egli immagina che lasta dello sterzo dellautomobile, a bordo della quale viaggia in Egitto, giunga come una diagonale al centro della terra e che le ruote siano i piedi, i suoi propri piedi che abbrancano appunto la strada, che vista proprio nello stesso modo in cui la vedr McLuhan. Il debito inconfessato di McLuhan verso i futuristi io penso che sia molto grande. Ma poi anche definizioni che furono molto correnti nellavanguardia italiana ed europea della seconda met o della fine degli anni Dieci, sono state assunte da McLuhan. Penso allespressione "paesaggio interiore", che era largamente usato dai seguaci di Tristan Tzara, dai dadaisti e in Italia da Julius Evola. Sono riflesse nellopera di McLuhan molte esperienze dellavanguardia italiana.

11. Quanto della critica di Marshall McLuhan ai mezzi di comunicazione pu essere utile per riplasmare il contesto stesso della comunicazione e nel rivedere il rapporto che c tra lutente e il libro, la radio, la televisione o, ora in modo forse pi urgente, il suo rapporto con Internet? McLuhan non stato tanto utile agli operatori dei media quanto agli utenti dei media. McLuhan ha insegnato non voglio dire a diffidare dei media, ma ad "esporci" un verbo che lui adoperava ai media con consapevolezza e prudenza. Ha diffuso la consapevolezza che i media non sono innocenti, non sono innocui, non sono privi di effetti, come si pu credere. Tutto dipende da quello che uno mette nel medium: la macchina va bene, per dipende da dove si va con la macchina, oppure da come ci si va. Se si va troppo velocemente, si corrono dei rischi: si pu investire qualcuno. Quindi c questo luogo comune che ancora sopravvive: che il medium sia neutrale. Invece non cos: i media non sono affatto neutrali, i
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media plasmano i nostri comportamenti, suggeriscono comportamenti e modi di pensare e in qualche modo orientano le nostre scelte, indipendentemente dai contenuti, i quali certamente hanno la loro importanza. Il grande lettore ha le physique del grande lettore: il topo di biblioteca. Le persone normali rispettano luomo che legge molto, che sempre immerso nella lettura, ma ne hanno anche un minimo di sospetto: non si darebbe volentieri la guida, per esempio, di una citt in pericolo ad un intellettuale immerso nei libri, perch si pensa che una esposizione ininterrotta alle emissioni di un medium - in questo caso la stampa - se da un lato arricchisce, dallaltro possa anche limitare: possa, per esempio, indurre a una mentalit sequenziale e quindi a una predilezione per la logica sequenziale e per tutti i comportamenti che siano sequenziali. Ma sappiamo bene che luomo non si esprime soltanto in termini sequenziali, e che ci sono apprezzabili e persino preziose testimonianze di pensiero non sequenziale, come quello poetico: la poesia infatti non necessariamente sequenziale. E questo per ci che riguarda lesposizione alla lettura. Non un esercizio da poco andare dal simbolismo delle lettere dellalfabeto al raggiungimento di un concetto, di una figura o di un ricordo. una ginnastica che per McLuhan non poteva essere innocua, n priva di conseguenze. Altrettanto si pu dire delle immagini: una persona o, a maggior ragione, un minore, un bambino che sia dalla mattina alla sera alle prese con delle immagini, cio che stia davanti alla televisione per lunghe ore, certamente va incontro ad una deformazione, perch gli manca la parte sequenziale. McLuhan ci ha insegnato a curare lequilibrio, cio ad assumere i mezzi di comunicazione, o ci che i mezzi di comunicazione ci danno, con prudenza e badando a non esagerare in un senso o nellaltro, perch essi non sono innocui.

12. Professor Agnese, in conclusione, che cosa resta di McLuhan? Ventanni dopo la sua scomparsa sono ancora attuali le sue teorie? Di McLuhan resta semplicemente questo: il merito di averci mostrato la necessit di avere un atteggiamento critico verso i media. Poi molte cose che lui ha detto si sono rivelate infondate, ma questo no, questo resta: siamo critici, stiamo attenti: questo il suo insegnamento. Quanto alla sua attualit, l il discorso diverso, perch McLuhan muore prima di Internet, senza averne previsto linvenzione. Internet una realt che non stata prospettata da nessun futurologo. La grande novit che la Rete in qualche modo ha capovolto il messaggio pi noto di McLuhan, secondo il quale il mondo il "villaggio globale", poich dopo Internet si pu ben dire che ogni villaggio sia diventato mondo. E quindi la conclusione un po malinconica perch si pu dire che il profeta McLuhan stato definito "il profeta dei media" nel tempo nostro una figura impossibile: le cose evolvono cos in fretta, le novit si profilano allorizzonte in maniera cos veloce e impreveduta, che le personalit di forte intuito, di pi vasta apertura mentale e di pi grande coraggio intellettuale finiscono col non essere allaltezza dei tempi. Abstract
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Gino Agnese: McLuhan e il futurismo

Gino Agnese annuncia il tema della sua conversazione, accostando la personalit di Marshall McLuhan a quella di Tommaso Filippo Marinetti, in base al motto hegeliano secondo cui "ci che noto non per ci stesso conosciuto" e ricorda che prima di occuparsi del funzionamento dei media, McLuhan ha insegnato particolare rilevante per largomentazione successiva - Letteratura inglese del Novecento. Le pi note metafore in cui condensata la teoria di McLuhan sono il villaggio globale, con cui designa il persistere di comportamenti tipici del villaggio nella societ globalizzata, proprio grazie alla trasmissione dellinformazione in tempo reale e il medium il messaggio o il medium il massaggio nel senso che produce effetti indipendentemente dai suoi contenuti e non suscita novit, ma un mezzo di conferma dellesistente . Centrale nella teoria di McLuhan la distinzione in media freddi ad alta partecipazione, come la radio, e media caldi a bassa partecipazione, come la televisione. Profondamente sbagliato produrre informazione con un medium seguendo il modello produttivo di un altro. In Italia McLuhan stato recepito anche se con forte ritardo - soprattutto da Umberto Eco. Le resistenze alla ricezione della sua opera in ambito cattolico, nonostante la sua conversione, sono dovute probabilmente al fatto che fa appello a unintelligenza non sequenziale, che contrasta con la mentalit cattolica. Ha fatto epoca, come esempio di applicazione delle sue teorie, lintervista del 1978 sulla necessit di "staccare la spina" per impedire la diffusione attraverso i media dei messaggi terroristici. La derivazione futurista di McLuhan comprovata dalle profonde affinit esistenti tra il suo romanzo La sposa meccanica e Lalcova dacciaio di Marinetti e per un altro verso dai rapporti da lui intrattenuti con il pittore vorticista Percy Wyndham Lewis che ha fatto storicamente da tramite con il movimento futurista italiano approdato a Londra gi nel 1912 con una mostra alla Sackwille Gallery. Unidea poi che McLuhan mutua direttamente da Marinetti che alcuni mezzi di comunicazione siano prtesi del sistema nervoso centrale, del corpo, dei sensi delluomo. A questa consapevolezza deve corrispondere una particolare cautela nellesporsi ai media che non sono n innocenti, n innocui. Purtroppo McLuhan non ha previsto la nascita di Internet, che rovescia lo slogan del villaggio globale: con Internet ogni villaggio pu diventare mondo. Torna all'intervista completa

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