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Gli effetti collaterali


zialmente, non avevo messo bene a fuoco neanche cosa cercare. Il primo sito al quale mi appassionai e che tornai a visitare pi e pi volte fu quello dellaeroporto di Denver. I processi di decongelamento delle ali dei velivoli, i terminal, le piste, ma soprattutto le opere darte di cui disseminato e le installazioni artistiche che ne integrano le strutture fanno di questaeroporto una fantastica galleria darte pubblica. Una bella botta di cultura generale, ma di nessuna utilit per la professione che svolgevo. Certo allora sarebbe stato impossibile anche solo immaginare la vertiginosa escalation di Internet, nato nel 1969 come rete sperimentale per il Dipartimento della Difesa statunitense. Lavvento della rete globale stato una vera e propria rivoluzione che ha cambiato radicalmente il modo di lavorare in ogni ambito professionale, imprimendo unaccelerazione formidabile allo scambio di dati e informazioni. Una rivoluzione che ha cambiato profondamente anche lo stile di vita e i modi di socializzare, consentendo a milioni di persone di entrare in contatto e scambiare informazioni su ogni argomento. Internet un formidabile melting pot, un calderone dal quale attingere contenuti di ogni genere. Certo non tutto oro quello che luccica, con il tempo simpara ad affinare le tecniche per scremare, per separare la crusca dal grano. Prima della brillante intuizione di Zuckerberg con il suo Facebook, sulla rete era gi tutto un brulicare di forum e di chat, di applicazioni web quali la messaggistica istantanea come msn messenger, tanto per citarne una, che consentiva di parlare in tempo reale con uno o pi utenti connessi alla rete tramite i loro PC. Messaggi brevi e veloci, con luso delle famose faccine o emoticon per sottolineare le emozioni. Si superava cos il grande limite della comunicazione scritta, cio quello di non poter trasmettere il tono delle conversazioni. Un vero spasso al quale i pi fortunati potevano accedere anche dalla postazione dellufficio Un passo dopo laltro luniverso di Internet ha dischiuso anche a unimmigrata digitale come me le porte della comunicazione infinita. La mia pagina Facebook oggi ricca di contenuti ed un utile strumento di sviluppo della mia attivit ma apre anche piccole finestre sulla mia vita privata e sulle mie passioni. Presa sicurezza con il mezzo ho compiuto con facilit il passo verso altri social, quali Linkedin e Twitter. Anche se la cornice la stessa, sono community che utilizzano linguaggi differenti e perseguono obiettivi ben diversi rispetto al social dei compagni di liceo. Strettamente professionale e operativo, Linkedin il network di questo genere pi esteso con oltre 150 milioni discritti in pi di 200 Paesi. Su Linkedin possibile creare una rete professionale e attraverso questo prezioso strumento si pu entrare in contatto con chi, diversamente, sarebbe molto difficile da raggiungere per altre vie e certamente non con la velocit consentita dal web. Personalmente ho aderito a numerosi gruppi, il network ne annovera oltre un milione, con i quali condivido informazioni e opinioni. davvero una preziosa fonte dinformazioni ad alta densit. Per fare un esempio, aderire al gruppo degli iscritti allOrdine dei Giornalisti mi ha letteralmente catapultato al centro del

del social network


mio mondo. Prozioni, di news e di blematiche, soluzioveri e propri scoop. Ho compiuto ni, suggerimenti, Occhio alla rete, o informazioni premeglio, orecchio alziosissime per lola rete verrebbe da con facilit il passo perativit e la prodire. E, infatt,i la fessione, scorciacarta stampata gi verso altri social, quali toie, idee brillanti, da tempo rivela il tutto l a portata suo interesse per i Linkedin e Twitter. di click. E, non ultisocial network e ma, la possibilit di non manca giorno Anche se la cornice dare una sbirciatina in cui non si leggaalle modalit di ono una o pi notizie la stessa. perare dei colleghi che facciano riferidello stesso settore. mento a questa o a Una fortuna impaquella community. gabile e impensabiE cosa dire del prele soltanto qualche sunto mafioso traanno fa. Se una volta era impossibile, se dito da Facebook? La notizia rimbalzata non attraverso una lunga e dura gavetta, sui media spiega come Roberto comprendere come muoversi allinterno Palazzolo, ritenuto il cassiere della del variegato universo dellinformazione, mafia, sia stato rintracciato proprio graoggi questo social network ha letteral- zie a intercettazioni telematiche sui promente spalancato le porte a un flusso fili Facebook e di altro social network incontenibile di sapere e di saperi. que- riferibile a lui e ai suoi familiari. sta la democratizzazione operata dal Dallinformazione allinvestigazione il web. Su Linkedin, cos come su altri passo breve, e alla fine di marzo abbiasocial specializzati, possibile aprire una mo avuto anche un piccolo giallo sul discussione, come in gergo definito un quale investigare: Fiorello scomparso da tema sul quale riflettere e postare i pro- Twitter! Come, proprio lui che stato tra pri commenti. E devo dire che i riscontri i primi a diffondere e promuovere il sono sempre numerosi e qualificati. microblog nel nostro Paese, lo abbandoInsomma, ponete una domanda e avrete na cos repentinamente e senza una una, dieci, mille risposte! Da verificare e spiegazione? Fan nel panico, web e utilizzare, come si suole dire cum grano media in fibrillazione, nel momento in salis. E poi c Twitter, il social che racco- cui scrivo questarticolo ancora non vi glie letteralmente il cinguettio degli sono state spiegazioni ufficiali. E intanto iscritti, siano essi privati cittadini, pro- sempre pi Amministrazioni ed Enti fessionisti, politici, aziende, istituzioni e pubblici vanno su Facebook: facce da via discorrendo. La particolarit di que- libro attrae, attrae la possibilit di parsto network data proprio dalla natura lare direttamente ai cittadini, di modei contenuti: conversazioni su temi di strarsi e mostrare quello che si fa, le attualit, idee, opinioni. La sua forza opere, le realizzazioni, gli obiettivi conrisiede nella tempestivit delle notizie seguiti. E, infatt,i i social network sono che divengono fruibili in tempo reale. gi stati abbondantemente colonizzati Non insolito, infatti, che la notizia rim- dai politici, che ne hanno immediatabalzi dal web ai vari telegiornali per fini- mente compreso le potenzialit legate re poi sulla carta stampata. Per fare un alla velocit, diffusione, visibilit e posesempio nostrano, la nomina di un setti- sibilit di scambio. Ma ogni medaglia ha mo assessore della Giunta Porro il suo rovescio, che nel caso del social (Saronno) stata anticipata da voci che si dato proprio dallinterattivit, dalla possono rincorse su Twitter in tempi non sibilit cio di ogni singolo utente di dire sospetti. La talpa web aveva ragione, la propria. Che non sempre esattamenrecita il titolo della notizia pubblicata il te in linea con le idee di chi ha attivato il 21 marzo sul quotidiano La Provincia. La proprio profilo, o blog, o data vita a una velocit di Twitter, e lanonimato, con- discussione. Di questo, per, parleremo sentono quindi la circolazione dindiscre- in una prossima puntata.

Quando la morte, viaggia in diretta televisiva


Per noi, figli di una societ edonistica e iper-tecnicizzata, la morte divenuta una dimensione sempre pi astratta, perci quando essa si materializza sotto i nostri occhi, ci lascia sgomenti e senza fiato, costringendoci a prendere atto della nostra fragile, dolente condizione umana. Il 14 aprile scorso morto in diretta televisiva il venticinquenne calciatore della Livornese Piermario Morosini, durante lincontro di calcio Livorno - Pescara. Non la prima volta che un calciatore, un atleta nel rigoglio degli anni, muore durante lattivit agonistica e, tuttavia, questa volta (anche perch le immagini della sua fine sono state risucchiate dal buco nero del social network) stato diverso. Non era stato impegnato in un tackle, nessun corpo contundente lanciato dagli spalti o un gesto sconsiderato di qualche calciatore della squadra avversaria lo aveva colpito, eppure un giovane nel fiore degli anni ha barcollato, caduto, si rialzato, caduto ancora e ancora ha tentato caparbiamente di rialzarsi per, poi, ricadere sul tappetto verde e non rialzarsi pi. Raccontare cos la fine di Piermario Morosini, per, non rende lidea di ci che successo sotto i nostri occhi, magari mentre fumavamo una sigaretta, o cenavamo, o discutevamo con gli amici del bar dove solitamente ci riuniamo per vedere insieme gli incontri di calcio: stato come se allimprovviso ci fossimo trovati, sgomenti e allucinati, a fissare un abisso apertosi sotto i nostri piedi. Si muore cos? Un attimo prima si un corpo pulsante di vita e un attimo dopo un involucro inerte e tutto quanto costituiva un universo esistenziale si spegne come una lampadina che si fulmina? Sarebbe davvero devastante per il nostro fluire esistenziale e spirituale se la vita e la morte fossero soltanto questo. Per fortuna, in frangenti che inducono a riflettere, ci viene in soccorso la Fede religiosa e la fede nelluomo, nella vita, quella stessa fede che ha animato i caparbi gesti di un giovane che ha lottato fino alla fine per rialzarsi e che, probabilmente la medesima fede che assicura la sopravvivenza degli impulsi vitali sulla terra da oltre trenta milioni di anni.
(Italo)

Da Facebook a Twitter il passo breve ma tutta unaltra cosa!

- di Patrizia Kopsch -

Quando negli anni 90 negli uffici dellagenzia di marketing e comunicazione con cui collaboravo i PC furono connessi a Internet, mi accaparrai con gioia la prima postazione libera per usufruire di questo nuovo e innovativo strumento. Allora, nella preistoria del global network, la connessione non era flat e ogni volta che si desiderava collegarsi a Internet si avviava un macchinoso processo che, accompagnato dal suono modulato del fax, con una lentezza indefinibile cominciava a caricare pagine che impiegavano anche una decina di minuti e pi a comparire e completarsi. Era una gara di resistenza, insomma, chi riusciva a non farsi vincere dalla noia dellattesa conquistava la possibilit di visitare uno o due siti. Letteralmente. Devo ammettere che inizialmente, e per un certo tempo, non riuscivo esattamente a comprendere che utilit potesse avere, Internet. In realt credo anche che questo fosse dovuto al fatto che, sostan-

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